Tre momenti da ricordare tra le mura di Hogwarts

di CrazyLife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Tutto per un calderone scoppiato ***
Capitolo 2: *** 2- Il treno del Binario 9 e 3/4 e lo Smistamento ***
Capitolo 3: *** 3- Hogsmeade, Quidditch e raffreddori ***



Capitolo 1
*** 1- Tutto per un calderone scoppiato ***


«Cos’è che non riesce a capire, signorina Paz?»
Sapete quei momenti dove vorreste sparire, perché sapete di aver fatto una cazzata grande come una reggia? Bé, in quel momento Melody si sentiva in quel modo: voleva smaterializzarsi. Peccato che ad Hogwarts non si poteva.
«Professoressa, perché si scalda tanto?»

E sapeva, sapeva che stava giocando con il fuoco ma, cavolo, quella stupida professoressa di Pozioni non riusciva a comprendere che si stava arrabbiando per una sciocchezza. Peccato che Franca Mayerhold non la pensava affatto così.

«Per prima cosa abbassi i toni, non sono di certo sua sorella.» disse con freddezza. Melody alzò gli occhi al cielo. «Secondo: lei è in punizione. Pulirà la Sala Comune dei Serpeverde ogni giorni per il resto del semestre, senza ausilio della magia.»
A quel punto Melody la guardò malissimo.
«C’è altro, professoressa?» chiese ironica Melody, facendo innervosire ancora di più Franca.
«Certo. Veda di cercarsi qualcuno che l’aiuti nella mia materia, altrimenti non la faccio passare al settimo anno. So che in questi anni è passata agli esami per il filo del rasoio, ma quest’anno è decisivo, deve avere almeno Oltre Ogni Previsione, se vuole arrivare all’ultimo anno. Io l’ho avvertita. Vada via, che devo correggere dei compiti.»
Melody si alzò, lanciò un’altra occhiataccia alla professoressa e uscì dall’ufficio di quest’ultima, trovando Tefi, la sua migliore amica, ad attenderla.
«Allora, come è andata?» chiese preoccupata Tefi, recuperando la sciarpa Serpeverde dalla sedia, con voce stridula.
«Uno schifo.» snocciolò Melody, per poi andare con la mora verso il dormitorio, borbottando «Ma poi che sarà mai far scoppiare un calderone, ancora non lo so...»
«Credo che il problema sia stato quando la Pozione è finita sulla divisa della Romero...» ridacchiò Tefi, ricordando la faccia oltraggiata della Tassorosso, che mentre urlava alla sua migliore amica di essere una “brutta serpe a sonagli”, andava in infermeria insieme al suo ragazzo Tacho (che, sotto sotto, voleva ridere) per vedere se la pozione avesse avuto qualche controindicazione.
«Quella ragazzina fa troppe storie. Nemmeno l’ho fatto apposta, questa volta!» borbottò Melody, dirigendosi con l’amica verso la Sala Grande, per il pranzo.
«Ma alla fine, vuoi dirmi cosa diavolo devi fare per punizione?»
Melody sospirò e le raccontò tutto.
«Vorrei davvero aiutarti Mel, ma lo sai che vado bene in Pozioni solo perché quel cretino di Nacho mi aiuta.»
“Il cretino di Nacho”, era il loro migliore amico ed anche lui faceva parte dei Serpeverde. Aiutava Tefi solo perché Tefi assillava, e quando Tefi assillava tutte le persone che la circondavano andavano di matto e avevano presto mal di testa. Una rottura, in poche parole.
«Si lo so, non preoccuparti.»
Ed ovviamente non lo avrebbe chiesto nemmeno proprio a Nacho. Nacho era un approfittatore nato.
«Che ne dici di quel secchione di Corvonero, Ordoñez?» azzardò Tefi.
«No, no. Non sia mai, quel ragazzo è fissato con Pozioni. Io odio i fissati di Pozioni. E poi dopo che la sente a quella pazzoide della Gutierrez? Sai che sono la coppie del mese di Corvonero?» chiese Melody divertita, entrando in Sala Grande, per poi aggiungere timidamente «Potrei chiedere a Simon...»
«Arrechavaleta? Scherzi? Quello sarà ancora in fissa con te!»
Simon Arrechavaleta era un Corvonero del suo stesso anno che la perseguitava da tutti e sei gli anni scolastici mandandole fiori, cioccorane, compiti svolti e poesie nella cartella o li spediva con dei gufi. Simon credeva di non essere mai stato scoperto ma Tacho, che anche se era il ragazzo della Romero era uno dei loro pochi amici Grifondoro,  lo scoprì mentre faceva scivolare una rosa rossa nella cartella di Melody. Quando glielo disse, Melody andò su tutte le furie, perché Simon era un suo amico. Ora non si parlavano da circa due mesi e mezzo, e molto probabilmente Simon capì di essere stato scoperto.
A Melody mancava un casino e quella gli era sembrata un’ottima idea per far pace con il ragazzo. Secondo Tefi però, era una gran cazzata.
«Mel, tesoro, perché non ti fai aiutare da Nacho?» chiese esasperata.
Melody guardò un’ultima volta la sua migliore amica e poi sbuffò. E sia.
 
«Come sarebbe a dire che ogni giorno ti devo due galeoni?!»
La bionda guardò quello che doveva essere uno sei suoi migliori amici, e per poco non lo schiantò con un incantesimo.
«Melody, Melody, Melody...» cantilenò Nacho, sorridendo maligno. «Da quando io, Ignazio Perez Alzamendi, faccio qualcosa di gratis per qualcuno?» chiese, per poi ridere.
«Ma sono una tua amica!» protestò Melody.
Nacho la guardò con compassione. «Lo so, e ti voglio bene... MA! Come ben sai ho tantissimi di quei amici qui ad Hogwarts. Quindi, secondo la tua logica, io dovrei dar ripetizioni GRATIS a tutti loro?»
«Ma... ma...» cercò di ribattere la ragazza, rossa di rabbia, per poi aggiungere «Ma a Tefi non la fai pagare un bel niente!»
E dal rossore lievissimo delle guance di Nacho, Melody capì che per lui Tefi non era una semplice amica.
«Oh» disse stupidamente.
 
Melody era in un mucchio di guai. Non solo non aveva trovato nessuno che potesse aiutarla (gratis) per le ripetizioni di Pozioni, ma era costretta anche a dover ripulire la Sala Comune ogni sera. Aveva deciso di pulirla durante l’ora di cena, così da non essere vista da nessuno. Quell’imbecille del preside Bauer le aveva, non si sa bene con quale incantesimo, fatto si che la sua bacchetta dalle ore 19 alle ore 21 non fosse reperibile. Una tortura.
Erano le 21 meno un quarto quando ebbe finalmente finito di togliere tutta quella dannata polvere da sopra il camino, quando il suo stomaco le chiese di andare a fare una capatina alle cucine. Sapeva dove si trovava perché un giorno del quinto anno seguì con Tefi, la Tassorosso Marianella, la sorella di Tef. La sua migliore amica era convinta che Mar se la faceva con Luca, un Grifondoro più grande di loro di un anno, allora sua grande cotta. Avevano sentito la ragazza chiacchierare con una sua compagna di Casa (Caridad, se non ricordava male) che si doveva incontrare con un Grifondoro vicino le cucine. Tefi si era fatta milioni di film mentali, credendo che la sorella volesse rubarle la conquista. Quando videro che il Grifondoro con cui si doveva incontrare era Thiago (che per giunta era stato anche il fidanzato di Melody al terzo anno), aveva insinuato che voleva solo vedere se la sua cara sorellina si fosse infilata in qualche guaio.
Comunque.
La Serpeverde si avviò quindi verso le cucine, trovando, con sua grande sorpresa, Simon davanti all’entrata.
I due ragazzi si guardarono sorpresi. Poi Simon disse una cosa che Melody non si aspettava.
«Scusa Mel. Lo so che hai scoperto tutti quei... ehm... regalini da fissato e mi dispiace perché tu lo dicevi sempre che ti davano un fastidio enorme. Ti prego, possiamo ritornare ad essere amici?»
E Melody, per tutta risposta, lo abbracciò.
«No Simon, scusami tu. Ti voglio bene.» disse, staccandosi piano. Simon le sorrise. Un bagliore nella tasca di Melody le fece capire che la sua bacchetta era ritornata al suo posto.
«Ho sentito che hai dei problemi con la Mayerhold.» disse divertito Simon, facendola sbuffare.
«Le notizie corrono veloci qui ad Hogwarts, eh?» chiese un po’ infastidita.
Simon la guardò sorridendo. «Se vuoi ti posso aiutare.» e all’espressione interrogativa di Mel, aggiunse «Ovviamente gratis. Come se non sapessi che utilizzi tutti i tuoi galeoni per comprarti dei vestiti Babbani ogni estate.» ridacchiando. Melody lo guardò divertita: era un’assetata di moda Babbana e visto che sua madre non aveva alcun pregiudizio sul mondo Non Magico e sulle altre Case di Hogwarts, lei era cresciuta senza distinzioni di Babbani, Nati Babbani, Mezzosangue e Purosangue.
«Su, su. Andiamo a parlottare, che in due mesi saranno successe tante di quelle cose!» esclamò Melody come sempre avida di pettegolezzi.
Chi lo sa, magari quella strana amicizia sarebbe diventata qualcosa di più profondo? Melody, sbuffando, dovette ammettere che doveva ringraziare quella sclerotica che si ritrovava come professoressa di Pozioni.
 
Note dell’Autrice
Io non sono morta, come molti credono. Ho solo molte cose da fare, come ogni studente liceale che si rispetti. Per motivi troppo atroci che non sto qui a spiegare, sono stata rimandata in Storia, quindi quando riesco a scrivere è un puro miracolo. Aggiungerò una storia ogni tanto, per ricordarvi della mia esistenza. :P
Spero che vi sia piaciuta e per far contenta la masso, ho utilizzato anche la coppia  che mi sta sull’esofago. xD Chi mi conosce, sa bene quale. °^° Ma non mi lamento, suvvia. Ovviamente ho utilizzato Simon per Melody perché il caro Teo è troppo grande per essere uno studente di Hogwarts (infatti me lo ci vedo come professore di Difesa Contro Le Arti Oscure *W*) altrimenti avrei utilizzato lui.
Ovviamente per chi non sa molto sul mondo di HP, alcune parole saranno suonate strane. C’è Wikipedia, non dimenticate. u.u
Besos
Marciu (che vi ama ♥)

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Capitolo 2
*** 2- Il treno del Binario 9 e 3/4 e lo Smistamento ***


Melody, una Serpeverde dell'ultimo anno, ricordava molto bene i suoi primi giorni ad Hogwarts e l'incontro con le persone più importanti della sua vita. E come avrebbe potuto dimenticarsene?
 
Una ragazzina dai capelli lunghi e biondi, con due occhi nocciola e un sorriso troppo spavaldo per una undicenne, salì sul treno del binario 9 e 3/4 con una valigia più grande di lei.
«Fa' attenzione a dove metti i piedi, Melody. E mandami un gufo appena ti è possibile.» disse una donna, sorridendo.
«Sì mamma. Non preoccuparti.» risposa la biondina.
Melody scansò studenti più grandi di lei, ragazzini della sua età e bagagli che erano rimasti in mezzo al corridoio, per chissà quale ragione.
Entrò in uno scompartimento, trovandoci dentro due ragazze che discutevano di qualcosa che non riusciva a capire.
«Mar, devo capire perché in questo posto non si può portare il cellulare!» si lamentò la ragazza che aveva i capelli un po' mossi.
«Teeefiii! Ma che me ne può mai importare di un cellulare quando adesso stiamo andando ad una scuola di MAGIA?»
Melody si chiese cosa fosse un cellulare. Una nuova caramella? Poi, ricordandosi che ad Hogwarts si potevano portare i dolciumi, scacciò quell'idea dalla sua mente.
«Posso sedermi? Le altre sono tutte occupate.» chiese per attirare l'attenzione su di se. Di solito non chiedeva il permesso per sedersi o per far qualsiasi cosa, ma capì che non era una buona idee sedersi e far finta di niente.
«Certo.» disse quella più bassa.
Melody si sedette e si presentò. «Piacere, io sono Melody Paz.»
La ragazzina scoprì che si chiamavano Estefania e Marianella Rinaldi, soprannominate rispettivamente Tefi e Mar e che erano sorelle. Tefi era stata adottata.
«Tu.. già lo sapevi di essere una strega, Melody?» chiese Tefi, curiosa.
«Sì. Voi no?»
Le due negarono e Melody seppe di aver appena conosciuto due nate Babbane.
Le tre parlarono molto, ma Melody si trovava molto di più con Tefi, con lei c'era molta più sintonia.
All'improvviso si aprì lo scompartimento e tue ragazzini, anche loro sicuramente del primo anno, entrarono.
Si presentarono con il nome di Thiago Bedoya Aguero, Ramiro Ordoñez  e Simon Arrechavaleta. Chiesero se potevano restare lì, visto che un compagno più grande aveva fatto scoppiare accidentalmente una caccabomba nel loro scompartimento.
«Cos'è una caccabomba?» chiese Mar, stranita.
«Bé...» iniziò Thiago, senza però riuscire a trovare le parole per descriverle.
«Uuuh, siete delle nate Babbane?» chiese Simon interessato e all'annuire delle due sorelle disse: «Credo che impareremo molto tra di noi.» con un sorrisone che fece sentire un po' strana Melody.
I sei ragazzini cominciarono a parlare del più e del meno, spiegando con un po’ di difficoltà cosa erano le cacchebombe, le cioccorane e persino cosa era un  cellulare. Poi Rama chiese a quale casa vorrebbero appartenere.
«Casa?» chiesero le Rinaldi, dispiaciute di non sapere praticamente nulla del mondo magico.
«Sì. Ad Hogwarts ci sono quattro case: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.» spiegò Simon.
«E il Cappello Parlante ci smisterà in una di queste. Io spero di entrare in Corvonero, i miei parenti dicono che è la casa dove vanno quelli che sono più propensi allo studio.» continuò Rama. Melody si chiese cosa volesse dire “propenso” e se era normale che a undici anni si sapesse una parola del genere.
«Allora non fa per me.» ammise Mar.
«Bé... ci sarebbe anche Grifondoro che secondo me è la casa migliore.» disse Thiago. «Ci vanno le persone più coraggiose.»
Melody alzò un sopracciglio: il suo prozio Samuel era stato un Grifondoro ma era un fifone di prima categoria. Che il cappello con lui si fosse sbagliato?
«Mmm..» mugugnò poco convinta Tefi.
«Poi c'è Tassorosso dove la lealtà è premiata.» disse Simon sorridendo. Mar sorrise, forse aveva trovato la casata perfetta per lei...
«E Serpeverde?» chiese Tefi, sperando che almeno una casa facesse per lei. Melody sorrise, pronta a spiegare il perché lei volesse andare proprio lì. Purtroppo Thiago la anticipò.
«Serpeverde è la casa dei cattivi.»
Melody lo fulminò con lo sguardo. «Ma non dire idiozie.»
Gli sguardi furono puntati su di lei.
«I Serpeverde non sono tutti cattivi. È vero che i più grandi maghi oscuri sono di questa Casata ma,carissimo, i malvagi sono usciti anche dalle altre tre. Anche la mia nonna materna è stata una Serpeverde, ma ti posso giurare che è più buona e simpatica di alcuni Grifondoro della mia famiglia. E i Serpeverde, anche se sono sarcastici e a volte sembrano antipatici, sono anche astuti e brave persone. Tutte le case hanno i loro pro e i loro contro. Quindi sta zitto, ok?» chiese irritata, sbalordendo gli altri. E non le importava se in quel momento si sarebbe guadagnato l'odio di quei ragazzi. Solo non dovevano avere pregiudizi, come lei non li aveva per le altre case e per i non magici.
Simon la sorrise, facendole stranamente aumentare il battito cardiaco. «Hai ragione.»
Melody sentì distrattamente le scuse di Thiago, troppo occupata a far calmare il suo cuore.

 
Melody sorrise a quei ricordi. Chissà se Bedoya si ricordava di come lo avesse umiliato. Rise, ricordandosi che con quel Grifondoro pomposo ci era stata insieme anche per un anno. Si girò verso Simon, che stava finendo suo tema di Incantesimi. Era proprio serio e studioso, un vero Corvonero che si rispetti.
Sorrise amara, vedendo Mar parlare con Jazmin dalla parte opposta della biblioteca. Quando era entrata nei Tassorosso era diventata la migliore amica della Romero e non le parlava molto. Melody sospettava fosse per la storia di Thiago al terzo anno.
Poi sorrise... si era appena ricordata del suo “incontro” con Nacho.
 
«Perez Alzamendi.» chiamò la stramba professoressa di Divinazione, Malvina Bedoya Aguero(doveva essere di sicuro una parente di Thiago).
Melody, dalla sua postazione vicino a Tefi nel tavolo Serpeverde, si disse che quel ragazzo doveva essere per forza un Serpeverde. Guardava tutti dall'alto in basso e dieci minuti prima che iniziasse lo smistamento aveva sentito dire da Nacho (questo era il suo nome) dire ad una ragazza che per lui era ridicolo che ammettessero anche le persone con genitori Babbani. La ragazza,per niente intimorita, gli aveva sferrato un pugno in faccia, prendendosi una punizione prima di incominciare le lezioni. Anche se credeva sarebbe stata una sua compagna di casa, Valeria Gutierrez era stata smistata a Corvonero.
«SERPEVERDE.» urlò il Cappello Parlante e un dolorante Ignazio Perez Alzamendi si diresse alla tavolata dei verde-argento. Si sedette di fronte a Tefi, la quale lo guardò malissimo. In fondo anche lei era nata Babbana.
Melody guardò verso il tavolo Tassorosso, dove Mar parlava con una tizia di nome Jazmin e con una strana ragazza di nome Caridad (la quale, mentre prima entravano in Sala Grande, si chiedeva come stessero le sue galline, facendo confondere un poco Melody). Poi vide Thiago parlare con Tacho Morales (il figlio del gelataio a Diagon Alley, adesso che ricordava...) e con un ragazzo che se non si sbagliava si chiamava Luca Franchini, al tavolo Grifondoro.
Infine, stranamente emozionata, cercò di scorgere i suoi amici Corvonero. Rama parlava con Valeria, mentre Simon... Simon la fissava.
E Melody per le per la prima volta in vita sua arrossì di imbarazzo.

 
«Mel? Melody, ci sei?»
La voce di Simon la riportò al presente. Arrechavaleta la stava guardando sorridendo.
«Hai finito?» chiese Melody, sorridendo. Il suo ragazzo (come faceva strano chiamarlo in quel modo!) le sorrise ancora di più.
«Sì. Ti va di andare un po' sulla scopa? Ovviamente solo sulla mia.»
Lei e lui stretti su una scopa volante. Si prospettava davvero un bel pomeriggio.
Correndo per i corridoi di Hogwarts, Melody non riuscì a non ringraziare chiunque quel giorno di sette anni prima, aveva fatto scoppiare involontariamente quella caccabomba. E ovviamente, come faceva da quasi un anno, ringraziava sempre la sua professoressa di Pozioni che ora era la sua preferita. Grazie alle “lezioni private gratuite”, lei e Simon si erano messi insieme. Buffo, no?


Angolo Autrice
Ed ecco alla seconda delle tre shot. :) Con piacere dico che l'ultima l'ho quasi finita di scrivere e appena ho un po' di tempo la concluderò e pubblicherò! Ci tengo molto a questa mini-raccolta, perché io amo davvero molto il mondo di Harry Potter (come alcuni riferimenti sparsi nelle mie one-shot fanno capire. LOL).
Besos
Marciu

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Capitolo 3
*** 3- Hogsmeade, Quidditch e raffreddori ***


«Melody, muoviti! Faremo tardi!»
La ragazza bionda, che in quel momento era intenta ad infilarsi un paio di pantaloni, sbuffò sonoramente all’indirizzo della sua migliore amica.
«Tefi, stai calma, ho quasi finito!»
«Come posso stare calma, eh?» borbottò la castana. «Come posso se tu non ti sbrighi e mi farai arrivare SICURAMENTE tardi all’appuntamento con Nacho?».
Melody pensò a quanto era bello quando Tefi e Nacho fingevano di “essere solo amici”.
«Non m’importa il come, m’interessa solo che devi darmi il tempo di prepararmi» disse Melody, stizzita.
Tefi, sbuffando, si sedette sul suo letto. Melody capiva la sua ansia (era il primo appuntamento “ufficiale” dei suoi due migliori amici), anche lei doveva uscire con Simon a Hogsmeade, ma non stava facendo tutto quel chiasso.
Finito di prepararsi, uscì dal bagno e disse «Pronta.», in modo solenne.
«Finalmente, Mel!» esclamò Tefi, afferrandola per un braccio e trascinandola nel Salone d’ingresso, dove tutti gli studenti dal terzo anno in su, erano pronti per partire alla volta di Hogsmeade.
 
Le due ragazze si guardarono intorno, per poi avvicinarsi verso Nacho, che stava parlando con Tacho di Quidditch. Al solito.
«Avete vinto per puro miracolo!» borbottava Nacho, irato più che mai.
«Miracolo o no, la Coppa l’abbiamo vinta noi» disse Tacho, sorridendo vittorioso.
«Il boccino d’oro lo stava per acchiappare il nostro cercatore! Poi l’imbecille di Bedoya ha creduto che mandare il bolide verso Igor fosse una buon’idea, e gli ha regalato un capitombolo di meno male solo due metri! E tu, bello bellino, hai preso il boccino!» riassunse Nacho, continuando a lanciare sguardi d’odio verso Tacho.
«Thiago l’ha fatto per proteggere Luca!» esclamò il riccioluto.
Melody, giustamente, credette opportuno zittirli.
«Smettete di parlare di Quidditch e di quanto quest’anno abbiamo fatto schifo noi dei Serpeverde», occhiataccia verso Nacho che era pronto a ribattere «e di quanto i Grifondoro hanno vinto per puro miracolo contro sia i Corvonero sia i Tassorosso» altra occhiataccia, stavolta verso il loro amico Grifondoro.
Tefi ghignò. «Senza peli sulla lingua, la nostra Melody Paz!»
A quel punto Melody chiese «Dov’è Simon?» e, come se fosse stato chiamato in causa, Ramiro Ordonez  arrivò con tanto di fidanzata al suo passo.
«Melody, Simon non può venire con noi, ha la nausea e un po’ di febbre.»
E, come era arrivato, se ne andò. Con tanto di Valeria che borbottava che Rama non era un gufo.
Melody guardò i primi alunni lasciare l’entrata del castello, e guardò verso la torre Corvonero.
 
«Etciù!»
Melody si disse, vedendo il suo ragazzo sotto le coperte e raffreddato, che non aveva mai visto in vita sua una scena tanto tenera.
«Devo ricordarmi di imparare un qualche incantesimo per far togliere il raffreddore… sempre se esiste»
Simon saltò sul posto, e poi girò la testa verso la ragazza bionda, che era entrata nel dormitorio dei Corvonero.
Ed invece di chiederle perché si trovava lì e non con gli altri ad Hogsmeade (suvvia, era palese), le chiese «Come ci sei entrata qui?».
Melody ridacchiò per la voce strana di Arrechavaleta.
«Stava entrando un tizio del primo anno con dei strani aggeggi, molto probabilmente erano fuochi d’artificio dei Tiri Vispi Weasley, e gli ho promesso che se mi faceva entrare, non avrei detto al professor Bauer che aveva portato nel castello i fuochi d’artificio» ghignò.
Simon (per quello che poteva) si mise a ridacchiare. Melody si stese vicino al suo fidanzato, non importandosi di potersi raffreddare anche lei.
Alla fine, meglio stare al caldo di una Sala Comune con la persona che amava, che andare nel freddo ghiacciante del villaggio di Hogsmeade, a seguito di tremila e passa ragazzini che urlavano e strepitavano.



Angolo Autrice
Sì, sono una persona orribile! Avevo questo, ultimo, capitolo pronto a metà dall'ultima volta che ho aggiornato, ma tra scuola (ho passato il debito di Storia, se a qualcuno interessa. LOL), problemucci che mi hanno lasciato lontano da questa storia (che è allegra, comica e senza pretese), per scrivere cose deprimeti o un po' angst. Ma ora è passato tutto e mi rimetterò a scrivere cretinate di  prim'ordine (come se fosse un bene AHAHAH). E, come se non bastasse, è piccolissimo...
Spero che vi sia piaciuto lo stesso e che mi lascerete una recensione! È stato un colpo al cuore aggiungere il "Completa? Sì.". Odio concludere le storie (è per questo che non le concludo mai o scrivo solo one-shot LOL). Se volete farmi domande\insultarmi\complimentarvi(pff), potete tranquillamente oltre che recensire, askarmi (?), qui: http://ask.fm/MiAngelDelCerro
Besos y abrazos,
Marciu. ♥

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