Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri.

di makyu_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La fine di un nuovo inizio. ***
Capitolo 2: *** Addio ricordi, addio te. ***
Capitolo 3: *** And my heart have had a beat, yet. ***
Capitolo 4: *** Lei è qui per me anche adesso. ***
Capitolo 5: *** Danielle.. ***
Capitolo 6: *** Sophie e Niall? No, grazie. ***
Capitolo 7: *** Cause i can love you more than him. ***
Capitolo 8: *** Just a friend? ***
Capitolo 9: *** That should be me ***
Capitolo 10: *** Un vecchio-nuovo incontro ***
Capitolo 11: *** Verità ***
Capitolo 12: *** What is love? ***
Capitolo 13: *** Ti odio, Liam. ***
Capitolo 14: *** Di nuovo mia ***
Capitolo 15: *** Un San Valentino importante ***
Capitolo 16: *** Abbiamo aspettato la pioggia. ***
Capitolo 17: *** Eravamo noi, tutto il resto l'ho scordato. ***
Capitolo 18: *** Una foglia cade giù come tutta la mia vita. ***
Capitolo 19: *** Ci sarà sempre una parte di te che farà sempre parte di me. ***
Capitolo 20: *** Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri. ***



Capitolo 1
*** La fine di un nuovo inizio. ***


  1. La fine di un nuovo inizio



    Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri.

    Furono quelle le uniche parole che pronunciarono le sue labbra prima dell'addio e che io riuscì a percepire tra le lacrime che annebbiavano la vista e i singhiozzi che mi percutevano. E da lì la mia vita si spezzò, niente ebbe più senso, né colore né nient'altro.
    Lui, era il mio tutto ed adesso il niente.
    E ora, ritrovavo qui, nel letto di un altro che non era lui , a riempire il suo vuoto, la sua mancanza; ormai era un anno che facevo avanti e indietro tra le lenzuola di ragazzi che non amavo, ormai sentivo nulla era più come prima, che nulla mi importava sul serio.
    Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri.

    Queste parole mi frullavano nella testa da un paio di giorni a quella parte e neanche sforgarmi col sesso aveva aiutato più di tanto,così, aperti gli occhi, mi alzai dal letto con una coperta che cingeva il mio corpo nudo, debole e stanco, mi rivestii lasciando un rincoglionito mezzo estasiato nel letto ed uscii da quella casa avviandomi tra le affollate e caotiche strade di Londra. L'aria era fresca, se non fredda e gelida per via di quella neve accumulata sui cigli delle strade caduta qualche giorno prima.

    Svoltai l'angolo al terzo incrocio e salii i tre scalini del piccolo davanzale della casa, con quel coniato di vomito e ribrezzo verso me stessa che non mi abbandonava mai.
    Con la chiave nella serratura, aprii la porta del appartamento che condividevo con la mia unica fonte di felicità : Ylenia. Alta, mora, slanciata, Ylenia era spaparanzata sul divano a guardare non so che telefilm romanticamente squallido mentre sgranocchiava pop corn,accorgendosi di me poco dopo.
    - È rimasto soddisfatto?- chiese ironicamente, beccandosi un schiaffo sul braccio da parte mia mentre mi sedevo accanto a lei, poggiando i piedi sul tavolino davanti al televisore. Ylenia tornò a guardare il telefilm. – Ah,domani andiamo alla festa di Alessya. Potresti prestarmi uno dei tuoi vestiti?-
    -quale festa?- chiesi con nonchalance, cambiando canale sotto le sue proteste inutili.

    - hai presente il 31 Gennaio, Capodanno, Veglione ?- chiese lei ironica – Alessya da un festa per festeggiare tutti insieme- continuò spostandosi verso il bracciolo del divano appoggiando la testa su un guanciale.
    - 'Sta bene. - risposi alzandomi - Vado a dormire , notte prezzemolo.- la salutai, lasciandola in cucina e spiaccicandomi sul letto senza forze. La stanza era circondata dal buio più totale, e pensai, che una volta in tutta quell'oscurità non ci sarei mai rimasta senza lui al mio fianco. Ma lui non c'era,ed io,stanca, chiusi gli occhi.

    Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri.

    Non riuscivo a dormire, avevo sempre la sua immagine davanti agli occhi, stavo impazzendo, da un momento all'altro sarei scoppiata per urlare e per di più avevo un mal di testa tremendo. Tutti questi pensieri che mi occupavano il cervello, mi straziavano mentre un'unica domanda mi tormentava : Perchè?





    (Harry)


    - Ragazzi, io vado a dormire. Buona notte- dissi tutt'ad un tratto, bloccando i festeggiameti per la fine di un altro bel concerto andato in porto. I ragazzi mi guardarono compassionevoli, annuendo ed escii, chiudendo lentamente la porta dietro di me.
    Ero dall’altra parte del mondo con 4 persone fantastiche realizzando il mio sogno, era tutto così schifosamente perfetto , che appunto mi faceva schifo.
    Mi odiavo, mi odiavo perché non ero mai contento di quello che avevo, mi odiavo perché distruggevo tutto con le mie stesse mani, mi odiavo perché avevo un maledetto bisogno di lei e non potevo averla qui, con me, adesso, né mandarle un messaggio, né farle una telefonata.
    Il tour in america era finito e domani saremmo arrivati già a Londra.
    Solo il pensiero mi rendeva nervoso, solo pensare che avrei potuto incontrarla in qualsiasi momento mi faceva trasalire, mi formava un nodo in gola e sentivo il cuore implodere dentro.
    Avevo bisogno di vederla, di toccarla, avevo bisogno di lei.
    Era stato da perfetto stronzo lasciarla così di punto in bianco e non farsi vedere per un anno, se ancora la amavo, se ancora avevo questa dipendenza da lei.
    Se avessi potuto tornare indietro, se avessi potuto avere di nuovo questa vita … ma non potevo e non credevo avrei potuto fare altro per non farla soffrire a causa della distanza. Non avrebbe mai capito perché l’avevo fatto, non avrebbe potuto avere la forza di perdonarmi.
    - 31 gennaio: anno nuovo, vita nuova. Io lo spero.
    -

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Capitolo 2
*** Addio ricordi, addio te. ***


  1. Addio ricordi, addio te.


    - SOPHIE ! Muovi il culo e aiutami- gridò isterica Ylenia dalla MIA camera, davanti alle porte spalancate del MIO armadio. Mi alzai dal divano in soggiorno e passo strascicato la raggiunsi.
    - cosa c’è?- chiesi, affacciandomi nella stanza dove sembrava fosse passata una mandria di bufali imbizzarriti
    - ti prego, ti prego aiutami, ti scongiuro- disse attaccandosi alla mia gamba e strattonandola – non so cosa mettermi- .
    La mandai letteralmente a cagare per poi avvicinarmi all’armadio e cercare un vestito. C'era tanta di quella roba in quel minuscolo armadio che facevo fatica anche a metterci la testa dentro e infine ... lo vidii, vidii il vestito che misi una sola volta in tutta la mia vita, il vestito del mio primo natale passato insieme a lui; lo presi stringendolo al petto e socchiusi gli occhi e involontariamente sorrisi, sorrisi al ricordo di quella serata.


    Quella sera ero a casa, nella mia camera incavolata nera poiché mi aveva dato buca per la festa che si teneva al parco. Mi aveva chiamato poche ore prima dicendo che l’intervista era durata più del previsto e non riusciva a venire, ed io mi arrabbiai dicendogli che non gli fregava niente e che quindi poteva andare a quel paese. Mancava mezz’ora all’inizio della festa e un rumore fuori dalla finestra fece cessare le mie imprecazioni. Terrorizzata mi avvicinai alla balaustra del balcone e davanti ai miei occhi increduli, mi si parò davanti un Ha rry tutto affannato e intento a riprendere fiato.
    -cosa fai qui?- chiesi seria e stranita
    -sono qui per te, non ti avrei mai lasciata sola a Natale- disse con un sorriso tanto dolce, puntando i suoi occhi sui miei, che le lacrime non tardarono a scendere. Mi fiondai tra le sue braccia. Felice.
    - ma l’intervista? E come hai fatto a salire?- chiesi subito dopo, staccandomi dall’abbraccio,lui mi guardava divertito poi mi rispose.
    - per l’intervista ci pensano i ragazzi, e per salire mi sono arrampicato sulla pianta , sai dovresti togliere le spine , si ficcano dappertutto.- disse scoppiando a ridere – Andiamo , altrimenti faremo tardi-
    -Harry, no aspetta, devo scegliere un vestito non posso andare in tuta e scarpette da ginnastica, ti pare?- dissi bloccandogli il braccio ma il suo sorriso, un' altra volta aveva frenato tutte le preoccupazioni.
    -Mettiti questo, l’ho preso prima di venire, ti starà bene- disse ,dondolando una busta abbastanza grande sotto il naso.
    Fu una serata magica:la più bella di tutta la mia vita. Eravamo al parco, ballando un lento quando la musica si fermò e lui ,dopo aver guardato in alto, mi disse: - Baciami sotto il vischio.-


    -Sei in uno stato di coma o cosa?- chiese Ylenia , riportandomi alla realtà. Scossi le spalle, e la testa prima di girarmi verso di lei, con un'espressione indecifrabile.
    - Ecco,tieni il vestito- le risposi porgendole il vestito che lei prese e guardandomi con un certo luccichio negli occhi.
    - dov’era? Cioè è stupendo , posso metterlo?- chiese indicando prima il vestito poi lei; le accennai un sì con la testa per poi andare a prepararmi anch’io. Una volta in bagno, poggiai le mani sull'estremità del lavabo e guardai il mio riflesso allo specchio: ero orribile, faceva paura e non solo per via delle occhiaie sotto gli occhi, o delle labbra screpolate, o dei capelli scombinati ma perchè il mio viso era, era privo di vita. Sembravo senz'anima, e forse era così.
    Troppe cose mi ricordavano lui, e non volevo passare un altro anno a deprimermi quindi questa sera quando le lancette avrebbero segnato le 24 avrei detto addio alla vecchia vita, un addio definitivo anche a lui.

    Una nuova vita, anche per me.




    ****** MAKYU_ SPACE.


    Ciaaaaaaaaao! Allora... prima di tutto BUONE VACANZE, la scuola E' FINITA, si schiatta di CALDO, la gente va A MARE, ed io mi metto a postare un'altra FANFICTION per torturarvi ancora. Bello,vero?
    Bene, passiamo alla storia. Diciamo che questa l'avevo scritta due anni fa, ma mai pubblicata, e ho pensato di riprenderla,modificarla e riadattarla.... e devo dire che non è male.
    Però, il problema è che.... VOI COSA NE PENSATE?? 
    Siate sincere, voglio consigli, pareri, e critiche.
    GRAZIE MILLE,E -come dico sempre- BUONA LETTURA! xx








     

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Capitolo 3
*** And my heart have had a beat, yet. ***


  1. And my heart have had a beat, yet.



    (Harry)



    C’era una marea di gente a questa festa, talmente tanta che non si riusciva a respirare,tanto eravamo ammassati. Alessya s’era data da fare questa volta: era una delle feste più belle a cui ero andato eppure non lo capivo, non riuscivo a godermela.

    -tutto bene, fratello?- chiese Liam con sguardo leggermente preoccupato. Lui, aveva quella strana capacità di sapere esattamente quando dire la cosa giusta, al momento giusto, con la persona giusta.
    - si, bella festa vero?!- cambai discorso perché non sapevo davvero come mi sentissi.
    Sebbene sapessi che non ero felice, che faticavo a sorridere sinceramente e non forzatamente, mi sforzavo di compiare agli altri, di non farmi vedere giù, perchè per loro ero quello forte, invicibile, e duro. E lo ero, così credevo, prima di innamorarmi di lei e diventare un pappamolle.
    -già, chissà se c’è… - fece il vago , ma capii subito dove volesse andare a parare quel furbo di un Payne, che voleva a tutti i costi farmi da psicologo personale.
    -può darsi- mi limitai a dire, e lo lascai lì tra la folla e mi avviai mogio al piano bar, puntellando i gomiti sul bancone. – una birra, grazie- chiedo al barman.
    Mi guardavo intorno sorseggiando di tanto in tanto il drink che avevo in mano e che cindolavo per ammazzare il tempo. Forse volevo davvero che lei ci fosse, lo speravo in fondo, con tutto il cuore ma come mi sarei dovuto comportare, poi? Quali conseguenze c'erano? Continuai a guardarmi intorno ma lei non c’era; chi volevo prendere in giro,era ovvio e anche scontato che lei non venisse sapendo che c'ero io, chi sarebbe venuto ad una festa sapendo che la persona che avevi amato con tutto te stesso ti aveva lasciato così, senza spiegazioni? Un masochista, uno come me.
    - hei Styles, come butta?- chiese Mark.
    Mark… era da tanto che non lo vedevo, l’ultima volta che ci siamo rivolti la parola gli dissi espressamente di stare lontano da Sophie, era un il suo spasimante, uno dei tanti, ma adesso che non eravamo insieme, che diritto avevo di dirgli cosa fare?Mi sentivo inutile, e quindi mi limitai a sorridergli con un accenno del capo – mi spiace per com’è andata con Sophie – nella voce notai un pizzico di compiacimento o ero io che ho avevo tanta voglia di prenderlo a pugni e trovavo ogni pretesto? –è cambiata davvero molto, fisicamente intendo…- quel suo ghigno mi stava proprio sulle palle, e non volevo neanche pensare a cosa si riferisse, altrimenti… Alzai i tacchi e me ne andai sotto il suo sguardo compiaciuto e fiero.

    Che coglione.



    - Un attimo d’ attenzione. Mancano cinque minuti alla fine dell’anno nuovo e ci vuole un discorso quindi… che dire, questo anno ormai è passato e tanti altri ne passeranno spero che siano tutti pieni di felicità e che questa festa vi sia piaciuta. BUON ANNO A TUTTI e adesso il conto alla rovescia…- me la ricordavo diversa Alessya , ma non era cambia così tanto :aveva la stessa voce squillante di sempre , forse solo un po’ più alta. Mi appoggiai al muro, di fronte alla porta d'ingresso spalacanta da cui entravano ragazzi su ragazzi, come se quelli già presenti non erano abbastanza.
    -5…4…3…2…1… BUON ANNO!!- gridarono tutti appena l’orologio del big ben segnò le 24 precise.
    Un matassa di ragazzi con super ormoni si scaraventò e si ammassò sul terrazzo dove si poteva vedere più in là i fuochi pirotecnici.
    Erano davvero uno spettacolo ma non me ne importava più di tanto quindi mi voltai per andare a prendere un'altra birra, e nel momento in cui mi voltai e alzai lo sguardo , mi comparve un po’ più lontano da me … Sophie.
    Ero pietrificato, il mio cervello era pietrificato ma il mio corpo no, faeci per avvicinarmi a lei ma non appena mossi un passo, lei scattò veloce, raccolse le sue cose e si fece spazio tra la gente per arrivare all’uscita, tutto nell’arco di mezzo nano-secondo. Aprii la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, che mi facesse capire che non l'avevo immagginato, non l'avevo sognato come facevo sempre.
    E mi ritrovai qui ,fermo a realizzare ancora la situazione di prima.
    L’avevo rivista.
    Era li a pochi passi da me.
    E il mio cuore aveva ricominciato a battere.






    *******MAKYU_SPACE

    Il terzo capitolo in meno di mezz'ora:NUOVO RECORD DI AGGIORNAMENTO. *Applausi per me* (?)
    Ebbene sì, Sophie voleva dimenticarsi di Harry e quello che fa? Ritorna. Ma se non l'avesse fatto adesso, sicuramente, l'avrebbe fatto più in la, se no che senso avrebbe la storia?
    Un misero commentino, per favore, giusto per sapere se è accettabile.
    Pure un MI FA SCHIFO, oppure un MI PIACE, o ancora un CONTINUA, sono ben accetti. 
    GRAZIE, GRAZIE E GRAZIE.
    Buon lettura. xx

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Capitolo 4
*** Lei è qui per me anche adesso. ***


4. Lei è qui per me anche adesso


 
NO,NO,NO,e NO !!
 
Come può farmi questo, come?!?! Avevo finalmente deciso di dimenticarlo, per sempre, e lui che fa? Ricompare dal nulla dopo un anno! Io... io non ci credo, non voglio crederci. Sono talmente fuori di me che non so neanche dove sto andando, queste maledette lacrime che mi offuscano gli occhi. 
Maledetto il giorno quando ho aperto le valvole degli occhi che non si sono più chiuse.
Perché? Perché è tornato? Perché proprio adesso? 
Ho sbagliato tutto, non sarei dovuta scappare anzi sarei dovuta andare da lui e prenderlo a schiaffi fino a farlo inginocchiare e a chiedermi perdono. Deve soffrire anche lui, ma come sempre sono una stupida sentimentale che se viene ferita si nasconde in un guscio, mi faccio schifo. 
Devo reagire.
Basta lacrime, ne ho versate già tante.
Mi fermo a riprendere fiato e mi accorgo di essere sotto il mio appartamento ma non ho le chiavi quindi devo camminare ancora, aspettando che Ylenia torni.
L'aria è fredda e pungente,mi stringo nel cappotto e continuo a camminare a testa bassa:non guardo dove vado, non guardo i passanti , sento solo il mio cuore spezzarsi ancora in mille pezzi, se la cosa è ancora possibile visto che del mio cuore non c'è rimasto nulla, finché non vado a scontrarmi con qualcuno.
 
- mi scusi, non l’ho vista- dico con sguardo sommesso
- Sophie?- chiede più a se stesso che a me , alzo lo sguardo e degli occhi blu profondo come l’oceano mi sorridono: Niall – Oh Sophie sei tu, fatti abbracciare!- dice accogliendomi calorosamente tra le sue braccia- quanto mi sei mancata, sei mancata a tutti- dice stringendomi ancora di più.
- mi sei mancato anche tu, Niall- dico sciogliendo l’abbraccio e guardandolo negli occhi. Se in quel momento non stessi pensando a quel coglione, potrei dire che Niall è uno dei ragazzi più belli e dolci che io abbia mai conosciuto e non riesco a capire come la gente possa dire che sia brutto.
- stavo andando alla festa di Alessya, vuoi venire?- mi chiede sorridendo,stringendo tra le mani una busta con lattine di birra.
- me ne sono appena andata, ma grazie lo stesso- ricambio il sorriso,stringedomi nelle spalle.
- ok, io adesso devo andare però ti chiamo così usciamo. Ciao Sophie- mi scocca un bacio e sparisce tra la gente.

Lo guardo scomparire man mano nel buoi freddo della strada con i pensieri che si annidano nella mente. Uscire con lui? Uscire con lui implica uscire con gli altri cinque e uscire con gli altri cinque implica uscire con Harry… grazie, ma anche no !
La suoneria del mio cellulare mi riporta sul pianeta terra: è Ylenia.
 
-ma dove cazzo sei? Ti sto cercando dappertutto ! Vieni a casa SUBITO !- ho mezzo timpano fuori uso per le sue grida, cerco di risponderle ma mi stacca in faccia. Ok, suppongo sia arrabbiata.

 
 
- tu non sei normale!- dice Ylenia appena entro in casa 
-scusami, è che quando l’ho visto non ci ho capito più niente e…- abbasso lo sguardo, so di aver sbagliato ma vorrei soltanto non parlarne più e andare a dormire.
- dispiace più a me che tu non me l’abbia detto subito- il sguardo è triste, quasi ferito però dopo un po’ accenna un sorriso e allarga le braccia, mi ci catapulto dentro stringendola a me. Sono stata una vera stupida.
Lei c’è sempre stata e mi ha sempre aiutata, ogni momento.
Lei è qui per me anche adesso.
- io ci sono- dice, quasi leggendomi nel pensiero, stringendomi ancora di più.
Lei c’è. Lo so.
 
Mi districo dall'abbraccio e mimo con la bocca un 'grazie', togliendomi scarpe, vestito e struccandomi mentre mi avvio nella stanza con un peso sul cuore e mi addormento dopo ore per aver pensato a come gestire il tutto. 
Se ne adrà, come sempre, mi dico, anche se vorrei che restasse.





****** MAKYU_SPACE
hola baldi giovani e donzelle, il sole picchia forte sulla testa ed io sto uscendo pazza.. non si vede?
Okay,okay,ritorniamo alla normalità. Ho pubbbbbbbbbbbbbbbbbblicato il quarto attesissimo capitolo dell'avvincente storia della scrittrice internazionale MARIKA, più comunemente chiamata Makyu...... l'ho già detto che sto uscendo pazza? bah.
Comunque un piccolo pensiero di ciò che ne pensate? Grazie.
Buona lettura.
xx

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Capitolo 5
*** Danielle.. ***


5. Danielle
 
(Ylenia)
 
Sophie ieri stava proprio male, la posso capire. Rivedere il ragazzo che hai tanto amato e che poi ti ha spezzato il cuore, non è una cosa tanto facile da digerire.
Con che coraggio, ora, posso dirgli che dobbiamo andare a cena a casa loro?
Mannaggia a me e a quando ho accettato l’invito di Liam, ma è da tanto tempo che non ci vediamo e mi manca  terribilmente. Da quando ci lasciammo, ci siamo riavvicinati parecchio. 
Mi telefona tutti i giorni, la nostra ‘amicizia’ si è rafforzata, però…sarà una mia impressione ma alcuni suoi atteggiamenti non sono da ‘amico’ ma qualcosa di più. Come non detto, sarà la mia fervida fantasia, fatto sta’ che ora il problema è come convincere Sophie a venire con me stasera.
 
-ehm, Sophie, devo dirti una cosa. Ma non sclerare, okay?- gli chiedo moooolto dolcemente mentre sgranocchia i coco-pops.
- ti prego, dimmi che non sei incinta e che non ti droghi o fumi perché potrei morire- risponde con voce melodrammatica, la guardo sconcertata ma divertita
-no, idiota-
-ah ok, allora spara- dice continuando a mangiare
-stasere vieni con me da Liam e gli altri a cena?- le chiedo con voce bassa, quasi sussurrando ma penso che abbia sentito lo stesso, visto che i coco-pops le sono andati di traverso – hey, tutto apposto? – le do dei colpetti dietro la schiena
-si, si tutto ok- si affretta a dire, riprendendo fiato
- mi dispiace, adesso chiamo Liam e dico che siamo occupate e…-
-NO! Non preoccuparti, mi farebbe… piacere salutare i ragazzi – mi sorride sforzata e vorrei tanto ma tanto crederle ma mi risulta impossibile – dico davvero – continua a dire, -su andiamo a prepararci- si avvia sulle scale per poi scomparire dietro l’angolo.



 
-me la ricordavo più piccola- ammette stupita non appena arriviamo davanti alla villa
- pronta? Io busso- mi guarda e poi annuisce, è un po’ tesa ma non vuole darlo a vedere.
-Yle!- esclama Louis appena mi vede – oh,oh c’è anche miss. Carotina, che onore- fa un inchino e avvolge Sophie in un mega abbraccio. 
 
Adesso è meno nervosa, Louis ha quest’ effetto su di lei e direi che è un bene.
Li sorrido contenta quando mi sento presa per i fianchi e nel momento in cui mi giro le labbra di… Liam? Sì, Liam, si appoggiano sulla mia guancia.
Ho bisogno di un ‘insetticida: c’è un ‘infestazione di farfalle nel mio stomaco. 
Ok, resta calma e sorridi.
 
-Liam- gli sorrido dolcemente ma quel sorriso scomparve subito non appena accanto a Liam compare una figura. Una ragazza. Una bella ragazza, aggiungo. Alta, slanciata, piatta come una tavola, capelli più ricci che abbia mai visto, viso dolce, ri-aggiungo.
- Ylenia ti presento Danielle. Danielle, lei è Ylenia-
-Liam mi ha parlato molto bene di te, è un piacere conoscerti- ha un sorriso dar far invidia al sole. E’ troppo bella per essere reale, in confronto ( non posso neanche paragonarmi) sono uno dei sanitari del bagno del mio appartamento (orribile).
Ora so come ci si sente ad essere rimpiazzati, ma, ho un dubbio, è o non è la sua ragazza?
Devo scoprirne di più su questa Danielle...









*******MAKYU_SPACE

Ecco il quinto mega-schifosissimo capitolo di questa schifosissima storia. Anche se non se la fila nessuno,io continuo a pubblicare perchè sono storie che vengono di getto, che hanno bisogno di materializzarsi su carte e inchiostro.
Lo so che non è il massimo, ma come ho già detto questa l'ho scritta quando ancora non sapevo l'esistenza di EFP quindi....
Comunque, in questo capitolo, parla Ylenia e come avete capito c'è anche Danielle che darà non che bei problemi per la coppia Liam barra Ylenia... Poi c'è Sophie che... lo saprete nel prossimo capitolo,no?
Vorrei ringraziare tutte/i voi che leggete, anche per caso, anche quando non avete nulla da fare, davvero un grazie di cuore.
Buona lettura, xx

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Capitolo 6
*** Sophie e Niall? No, grazie. ***


6. Sophie e Niall? No, grazie.





(Harry)

Se ripenso a ieri, a quando è scappata, mi si stringe il cuore. L’ho fatta davvero soffrire tanto e me ne rendo conto ma vorrei farle capire che ho fatto una cazzata.

Ma come posso, se non mi fa neanche avvicinare?
Sto guardando da più d’un ora questo soffitto ma l’illuminazione non mi arriva, quindi stanco di stare fermo, mi alzo e decido di scendere in salotto.
Sto scendendo le scale quando una voce, la sua voce mi fa sussultare.
E’ lì ,davanti a me, di nuovo.
Questa volta non scappa anzi appena i nostri occhi si incrociano, mi sorride. Sento il cuore battere più forte, il fiato mancarmi: ricambio il sorriso.

- Sophie, sei venuta !- esclama Niall, distruggendo quel momento che per me è stato magico.
Distoglie lo sguardo e lo rivolge a Niall, che la abbraccia con un po’ troppo entusiasmo.
- tutti a tavola, è pronto !- grida Zayn dalla cucina, ci avviamo tutti in quella direzione.
Perché nessuno mi ha detto niente? Se sapevo che venivano lei ed Ylenia, mi sarei preparato un po’ più decentemente.
- oh Lou, potevi anche dirmelo che venivamo – dissi dandogli una gomitata, lui rise sorridendomi
- e perdermi la faccia da coglione che hai fatto appena l’hai vista?- giuro, l’avrei strozzato ma infondo non mi importa, l’unica cosa che conta è lei che sia qui.



-davvero hanno fatto questo?- la guardo mentre chiacchiera con Niall e Zayn .
I miei occhi non riescono a visualizzare altro, solo lei, nient’altro che lei.
-giuro! Alcune fan hanno tentato di ‘palparci’- dice scherzosamente Zayn.
Mentre racconta uno dei tanti episodi ‘strani’ con le fan
- le directioners sono uniche !- scherza Sophie.
Sembra felice ,ma noto sul suo viso la stessa sofferenza dell’ultima volta che la vidi, prima dell’addio.
- datti una regolata, Harry- mi sussurra Louis , ma non capisco cosa intende- è da tutta la sera che la guardi; la farai innervosire…-
- non è colpa mia se non riesco a smettere, è come una calamite- la guardo un'altra volta
- Fa come vuoi. Ti prego solo di non farla soffrire, ancora- mi da una pacca sulle spalle e poi si alza.
E il mio sguardo ritorna di nuovo su di lei che, diversamente da prima, ora è abbracciata a Niall. Si alzano entrambi e mano nella mano si spostano in salotto, sedendosi sul divano, ancora abbracciati !
Non riesco a capire perché stiano sempre attaccati. Mi sono perso qualcosa?
Vedendoli così ‘vicini’ mi viene da pensare se prima o poi tra quei due succederà qualcosa…
Scuoto la testa con veemenza, e spero che quello che penso non accada mai.








*****MAKYU_SPACE
Hey, hey, hey! Ho pubblicato anche il sesto capitolo della caga-storia,e ho notato che alcuni e sottolineo alcuni la leggono, altri la seguono e questo mi fa incredibilmente piacere, quindi un GRAZIE di cuore a tutte coloro che la leggono/seguono.
Vorrei sapere solo cosa ne pensate, se fa schifo, se è più o meno facile leggerla senza vomitare... cose così.
Mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate, davvero. :))
Buona lettura. xx
















 

 

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Capitolo 7
*** Cause i can love you more than him. ***


7. Perché io posso amarti più di lui

(Niall)



Sta accadendo qualcosa, dentro di me, qualcosa di strano, più che altro una sensazione nuova, che scalda il cuore e che riguarda Sophie.
E’ un casino.
Io sono un casino; dico io ma non poteva piacermi un'altra? No, mi deve piacere l’ex del mio migliore amico, che se vai a vedere è ancora innamorato di lei.
Certo non è colpa mia se si sono lasciati, quindi perché porsi il problema?


Perché sono davanti casa sua? Semplice, stavolta voglio provarci, provare anch’io la sensazione di essere amato e amare e farò di tutto affinché le cose vadano per il verso giusto.
- chi è?- dice una voce smorzata al citofono, probabilmente Ylenia
-sono Niall, c’è Sophie?-
-oh Niall, si è in casa- risponde
-dille di scendere, usciamo- forse sono stato un po’ troppo diretto, non sento nessun rumore.
Poi il portone si apre e tutto quello che stavo pensando prima svanisce alla sua vista, mi saluta abbracciandomi.
- allora dove si va?- non sembra sorpresa dalla mia ‘sorpresa’, sono troppo prevedibile?
- mi accompagni a fare shopping- dico deciso e sicuro di me stesso
- Sissignore capitano – mi fa il saluto da marinaio poi prendendomi sotto braccio mi strascina per le strade.


- E’ orribile, meglio questo – dice passandomi una maglia, attraverso le tendine del mio camerino
- non mi convince…-
- dai fammi vedere- apre di scatto le tendine mentre sto per infilarmi la maglia, mi guarda sorridendo ma il suo sguardo è perso nel vuoto
- allora?- la incinto
- ah, si… Sei bello Horan, cosa vuoi di più?- merda, sono rosso dalla testa ai piedi. Non la rispondo preferisco non infierire nella mia situazione.
Paghiamo la maglia e ci dirigiamo dritti dritti da Starbucks: ordiniamo un fra-cappuccino e ci mettiamo seduti ad un tavolino fuori, un po’ appartato, per parlare.
- grazie per avermi accompagnato, oggi- le dico mentre bevo , si limita a sorridermi, - c’è un motivo per cui ti ho chiesto di uscire, a parte per lo shopping- adesso o mai più , mi dico – io… cioè tu, noi veramente. Ok, lasciamo perdere le parole- mi avvicino pericolosamente alle sue labbra , la guardo prima di chiudere gli occhi e comprimere le mie labbra con le sue.
-N-niall, che stai facendo?- mi chiede staccandomi lentamente. Che cavolo ho combinato? E menomale che volevo fare le cose giuste, ho combinato un macello.
-s-scusami Sophie , è che mi piaci, ecco l’ho detto- giuro, mi sono tolto un peso ma adesso penso di aver rovinato tutto
-Niall, anche a me piaci però sai cos’è successo e non voglio correre di nuovo questo rischio…-
- non accadrà perché io posso amarti più di come abbia fatto lui,credimi- le prendo le mani e le appoggio sul mio cuore, che sta battendo come un forsennato – lo senti? Va così veloce solo quando sei accanto a me-
-ti credo però, ti chiedo solo una cosa. Facciamo le cose con calma: mi piacerebbe uscire ancora con te-
-tutto quello che vuoi- finalmente anche lei mi guarda con la stessa luce negli occhi che ho io – grazie per avermi dato una possibilità-






******MAKYU_CORNER
Ciao,ciao,ciaaaaaaaaaaaaaaaao...comos states vos?Quis fas mucho caldos,e ios stos sudandos mucho mucho mucho, ma passiamo al charapter.
Allora Sophie e Niall si vogliono frequentare (capitan ovvio) come aveva temuto Harry, e diciamo che staranno insieme per un po'... ma sarà la loro storia un 'per sempre felici e contenti'? ed Harry come reagirà?
Boh, non ne ho idea (ahahhahahaha i'm stupid, i know) quindi se volete saperlo anche anche vosss, continuates a leggeres la ff, gracias.
Buena letturas. xx

 

 

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Capitolo 8
*** Just a friend? ***


8. Just a friend?


(Ylenia) 
 


Cambio canale, e sbuffo.
Sono ancora un’ altra volta da sola a casa da quando Niall e Sophie escono insieme.
Mi sento una sfigata qui seduta sul divano a vedermi le solite telenovele sdolcinate da farti venire il diabete.
-Driiiin!- il citofono mi fa sussultare e quasi prendere un infarto,tanto che i popcorn dolci si rovesciano tutti per terra.
- chi è?- domando al citofono.
- Patatina, siamo noi. Aprici-
Una persona normale a sentire solo il soprannome ‘Patatina’ penserebbe che fosse uno stalker o un maniaco,no? E invece è molto peggio, e il peggio ha un solo nome: Louis William Tomlinson.
Apro la porta per far entrare : Louis, Zayn, Liam e …Danielle. 
-E’ troppo comodo questo divano- dice Louis sprofondando nel mio soffice sofà a peso morto.
- bello alza il culo, questo divano è proprietà privata – dico facendo scatenare una risata generale – come mai questa visita?-
-io volevo Sophie ma vedo che non c’è quindi alzo i tacchi e vado da Eleanor. Zayn tu che fai?- 
- devo uscire con una , dammi un passaggio- dice guardando lo schermo del suo cellulare,tutto concentrato.
Ed io che sono?Un fantasma?
- grazie, lo so che mi volete tanto bene- dico sarcastica
-bene, noi andiamo. Ciao patatina- se ne va schioccandomi un bacio seguito a ruota da Zayn ignorando la mia frecciatina.






Silenzo. 
Ok, siamo da 15 minuti a guardarci in faccia e sinceramente mi sto incominciando ad innervosire.
- ehm, invece di fissarci che ne dite di fare qualcosa?-
- io dovrei comprare un regalo per un’amica, se volete accompagnarmi…- sussurra timidamente Danielle. Mio dio , ma è possibile che sia carina anche se fa la timida? Ha un difetto? Anche uno mi basterebbe per recuperare un po’ di autostima.
- volentieri- le sorrido, non è colpa sua se è così e di certo non è un comportamento da persona matura odiarla solo perché è mille volte meglio di me. 
- Incominciate ad andare, devo andare a prendere le chiavi – dice Liam aprendo e chiudendo la porta velocemente,lasciandoci sole e con una piccola malinconia nel cuore.
Prendo la giacca,il cellulare e usciamo nell’uggioso pomeriggio di Londra.
Stiamo camminando da un bel po’ ma nessuna delle due parla, forse le sono antipatica, come darle torto?
- ferma- dice improvvisamente Danielle, bloccandomi con un braccio – ti avviso una sola volta: STAI ALLA LARGA DA LIAM- fa paura, ha uno sguardo che ti trapassa da parte a parte pieno d’odio. 
Infondo non è così dolce e bella come credevo, è più simile ad un orso,un’ arpia.
- eccomi, allora che succede?- è Liam, che è venuto al momento giusto, prima che strozzassi quella pazza
-ci stavamo conoscendo meglio – sorride , falsamente , Danielle prendendo Liam sotto braccio con fare possessivo.



Dopo aver comprato quel regalo ci fermiamo davanti una tavola calda.
Io ancora scossa da quella 'dolcissima' chiacchierata con lei non mi rendo neanche conto che nel frattempo sono seduta da sola con Liam, poiché Danielle è in bagno, essendosi sporcata.
- c’è qualcosa che non va? – mi chiede Liam, avvicinandosi al mio viso e poggiando il suo sguardo nel mio.
- no, tutto bene- rispondo ancora assorta,girando la cioccolata calda nel mio bicchiere.
Non posso dirgli niente, non adesso. Potrebbe pensare che io sia gelosa facendo una scenata delle mie. 
Infondo che mi importa di Liam e Danielle?
Io e lui, siamo solo e unicamente amici.
Anche se la sua vicinanza mi fa ancora un certo effetto....








*Makyu's_SPACE*

AVETE RAGIONE, SONO UNA RITARDATARIA INCORREGGIBILE! ç.ç
Non dico che devo essere perdonata ma almeno un po' compresa visto che tra poco mi trasferisco in un altra città e tra pacchi e connessione che va e viene mi è stato un po' difficile aggiornare ... ma eccomi qui!!
Devo ringraziare Giorgy che mi ha fatto capire che c'è ancora qualcuna che si interessa a questa fanfiction e per farmi in parte perdonare stasera pubblicherò due capitoli :))
Voi, fatemi sempre sapere che ne pensate perchè CI TENGO TANTISSIMO!!
Grazie a tutte e alla prossssssima.
Buona lettura,
Makyu_.

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Capitolo 9
*** That should be me ***


9. That should be me

(Harry)

Fa bene ogni tanto un po’ d’aria fresca e poi Londra in inverno è stupenda: piena di luci, negozi, gente che torna da un giornata di lavoro dalla propria famiglia, coppiette che si incontrano al parco.
Non ci avevo mai fatto caso, ma di notte è quasi magica ma sarebbe ancora più perfetta se a accanto a me ci fosse la persona più importante della mia vita.
Svolto a destra, dirigendomi in un parchetto vicino a Time Square;anche se è tardi c'è ancora molta gente e
sopratutto fidanzatini.
Continuo a camminare, spostando lo sguardo da una coppia all'altra finchè i miei piedi si bloccano e la mia bocca si spalanca,e lo stomaco si contrae dal dolore: Niall e Sophie sono seduti su una panchina mano nella mano, e.. e si stanno baciando?!
Cristo santo, devo avere le allucinazione.
Mi sfrego gli occhi sperando che quell'immagine vada via ma quando li riapro sono ancora lì.
Non è un sogno, è la realtà, una realtà che mi sta uccidendo sul colpo, mi sento mancare la forza e per poco non cado per terra come un sacco di patate.
Sophie e Niall stanno uscendo insieme ed io non ne sapevo un bel niente.
Si alzano dalla panchina e si avviano non so dove: una parte di me mi dice di andarmene e di dimenticare questa visione ma l’altra parte mi dice di seguirli, di vedere cosa fanno.
Prevale la curiosità.
Li seguo ,senza farmi vedere, mentre si fermano da un fioraio: lei annusa dei fiori, ride e scherza, poi Niall prende un mazzo e glielo porge. 
Sorride e lo bacia. 
Continuo a seguirli, tra baci e abbracci, si fermano in un negozi di peluche e dopo un po’ li vedo uscire con un orsacchiotto di pezza , gigantesco.
Mi si forma un groppo in gola, e le lacrime agli angoli degli occhi.
Non riesco più a guardarli.
Ho una fitta al cuore, talmente forte, che mi tremano le gambe. 
Penso :Dovrei essere io a farti ridere.
Dovrei essere io a tenerti per mano
Dovrei essere io a sentire il tuo bacio
Dovrei essere io, ma non è così.






(Sophie)

Mi soffermo un’attimo, poggiando la mano sul cuore che per un momento ha avuto una scossa.
Ho un strana sensazione, come se qualcuno ci stesse osservando. 
Non vorrei che fosse così, io e Niall abbiamo deciso di non dirlo ancora a nessuno, a parte Ylenia. 
Potrebbero farsi strane idee, e poi io e Niall non stiamo insieme, stiamo solo uscendo non da ‘amici’.
Anche lui non sa cosa prova per me, e neanche io quindi ci stiamo dando una piccola possibilità. 
Mi sento bene con lui, finalmente felice ma … non amata, non amata come mi faceva sentire lui.
E qualsiasi gesto che Niall fa per me, inconsciamente viene paragonato a quello che faceva lui come se nel mio cervello ci fosse una gara,mentre il mio cuore sa già chi è il vincitore…





Che diamine sto combinando…?








*Makyu's_SPACE*

*sifapiccolapiccolaesiinginocchia* Mi perdonate? çwç
Prometto che aggiornerò presto,però vorrei sempre sapere cosa ne pensate perchè vorrei avere la certezza che ne vale la pena continuare.
Grazie mille a tutte, davvero,grazie.
Buona lettura e a domani,
Makyu_.

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Capitolo 10
*** Un vecchio-nuovo incontro ***


10. Un nuovo-vecchio incontro

(Ylenia)

-è stata una bella serata- sospira felice Liam - da rifare, direi - si, nei tuoi sogni penso mentre cammino a testa bassa fissando le mie scarpe bagnate dalla pioggia di prima.
Non uscirei con Danielle anche se fossi sotto tortura o mi dessero un milione di sterline: non ha fatto altro che lanciare occhiatacce ogni volta che Liam provava a parlarmi o solo a sorridermi.
E’ stato un ‘incubo, un vero incubo e ho avuto seriamente paura per la mia vita.
Finalmente e fortunatamente arrivo sotto casa, sana e salva.
Tiro un sospiro di sollievo non appena infilo la chiave nella serratura e la giro aprendo la porta del mio appartamento.
- allora ci vediamo, Yle- dice Liam salutandomi con un gesto della mano.
- certo Liam…- devo sforzarmi di essere convincente a meno che non voglia farmi fucilare dalla vipera accanto a lui – buona notte- bisbiglio mettendo un piede sulla soglia,quando mi giro e vedo che lui e Danielle si sono già incamminati per strada. 
Sono così…arrabbiata,arrabbiata perché lui non sa com’è davvero quell’essere non umano accanto lui e vorrei tanto dirglielo perché lui si merita di meglio di una come lei, detto amichevolmente.
-ASPETTA YLENIA!- sento strillare il mio nome, ma non riesco neanche a girarmi per vedere chi sia, che quel qualcuno mi afferra per i fianchi facendo cadere la mia borsa per terra e mi bacia sulle labbra.
Mi stacco violentemente e emetto uno strillo smorzato dalla paura.
Immediatamente vedo Liam spuntare dal nulla e avvicinarsi rapidamente a me, e parandosi davanti allo sconosciuto.
-amore, perché urli?- chiede il ragazzo sconosciuto, un po’ stranito dalla mia reazione.
-oh, cosa vuoi? Gira a largo se non vuoi prenderle- lo intima Liam, proteggendomi col corpo.
- ti stai sbagliando, amico, sono il fidanzato. E qui chi le prende sei tu!- 
CHE COSA??FIDANZATO? Mi sporgo su Liam per guardare meglio chi fosse quel pazzo squilibrato che va in giro alle dieci di sera a baciare ragazze e spacciandosi per il loro ragazzo.
Un ragazzo molto alto, capelli scuri brizzolati, due occhioni tendenti al verde, se ne sta a braccia incrociate , con il volto corrucciato e infastidito dalla presenza di Liam.
-Austin?- chiedo perplessa, mi sorride a tremila  facendomi capire di aver indovinato,- ma che ci fai qui? Non eri in Australia?- scosto Liam e mi avvicino ad Austin, che mi sorride e allarga le braccia.
-sono tornato stamattina e la prima cosa che mi è venuta in mente era quella di vederti-, mormora dolcemente,- mi sei mancata un mondo- mi sussurra all ‘orecchio abbracciandomi. 
Sento tossire, così staccandomi dall’abbraccio noto Liam (affiancato da Danielle) che mi guarda stranamente, direi quasi deluso o amareggianto, non saprei dire.
- scusa Liam, questo è Austin, il mio più grande…-
-amore- termina Austin; io stavo per dire amico, ma comunque, cos’è sta storia del fidanzato?
-cosa?- chiedo, perplessa.
-ah già, ancora non te l’ho chiesto- si inginocchia davanti a me, sorprendendo tutti- vuoi essere la mia ragazza?- chiede dolcemente prendendo la mia mano.
Sono spiazzata, a bocca aperta, sconcertata, senza parole.
Passo uno sguardo ai volti che ho davanti: Austin sorride dolcemente, attendendo una risposta, Danielle è un po’ stupita e  sorride (bastardamente) e Liam … Liam con occhi lucidi perfora il mio cuore, lo trapassa.
Mi sento mozzare il fiato in gola e le gambe cominciano a tremolarmi leggermente.
Sono sorpresa e … sconvolta.
-i-io…-balbetto imbarazzata, non sapendo che dire.
Che qualcuno mi aiuti !




*Makyu's_SPACE*
Buona sera, gente!!
Ho pubblicato anche il decimo capitolo di questa storia e spero vi piaccia e ci terrei a sapere tanto cosa ne pensate della storia perchè senza recensioni non posso capire se questa storia è degna di stare su efp o meno, quindi vorrei i vostri pareri sempre se volete.
Grazie mille a chi legge, recensisce o la tiene sempre tra i preferiti/seguiti/recordati.
Buona lettura,
Makyu_xx






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Capitolo 11
*** Verità ***


11. Verità

(Sophie)

-i-io…-
-che mi sono persa?- chiedo davanti la porta del mio appartamento, facendo girare di scatto tutti. 
Sobbalzo spaventata: hanno tutti delle facce serie, che mi fanno paura.
–chi è morto?- chiedo preoccupandomi seriamente.
-Oh Sophie, mia cara e dolce amica Sophie- dice Ylenia, aggrappandosi al collo con un sorrisino da brivido - salvami, ti prego- sussurra al mio orecchio, in tono di supplica.
La guardo stranita ma poi capisco subito: c’è quello psicopatico, in modo scherzoso, di Austin.
Un ragazzo che fa il filo ad Ylenia da 3 anni, e dico per ben 3 anni, ma senza successo. 
Mi dispiace un po’ per lui, è davvero innamorato.
-Sophie, da quanto !- mi abbraccia Austin; la tensione si attenua.
-già, come stai? E l’Australia,com’è?- chiedo ma mi scappa un gemito strozzato ,a causa di una super-mega gomitata nella mia milza da parte di Ylenia.
-Liam, andiamo?- il mio sguardo si sposta su Danielle che invano cerca di portare via Liam, che sembra immobile e che scruta attentamente Austin con gli occhi che saettano fuoco ovunque.
Liam, il solito gelosone.
-mi sa che me lo racconti un'altra volta,Austin- dico avvicinandomi alla porta seguita da Ylenia- è tardi- 
-si hai ragione. Bene allora, domani mattina alle 9 a casa tua. Ciao !!- urla mentre correndo, se ne va. 
Ylenia sospira sollevata alzando gli occhi al cielo come a ringraziare Dio.
-andiamo anche noi- dice Danielle , trascinando Liam- ciao!-




-davvero te lo ha chiesto?- urlo sorpresa- così, davanti a tutti?-continuo a strillare,agitando le mani.
- se non la smetti di urlare, giuro, ti ficco una carota …dove sai tu- dice Ylenia ,esasperata,passandosi le mani tra i capelli. 
Ci sediamo sul divano, con gelato al cioccolato e patatine, pronte a uno dei nostri soliti verità-party: è tipo una serata solamente tra me e lei, dove ci raccontiamo tutto, senza dire bugie o senza mancare dettagli, perché capita che tra amiche anche tra le più strette alcune cose non si dicano e per evitare segreti decidemmo di fare questi ‘party’.
– e comunque sì, me lo ha chiesto davanti a tutti e non sai che imbarazzo. Dio, se ci penso…- mette le mani davanti agli occhi mentre io attendo che esploda, come sempre, in un discorso a raffica.
- ma poi il bello è che- ed ecco che esplode – Danielle è una vipera, Liam non sa con chi si è messo, ed io non posso dirglielo, se no pensa che io sia ‘gelosa’. Ma poi io, gelosa di quella? E come se non bastasse c’è anche Austin e quella assurda storia della fidanzanta, E liam, dio Liam: appena ha sentito e visto quella scena , credimi, aveva gli occhi lucidi-
Chiudo gli occhi, per capirci qualcosa di quello che ha detto; li riapro e noto Ylenia attendere un mio consiglio.
-cosa risponderai ad Austin?-
-io non lo so, credi di no- dice abbassando lo sguardo triste.
- perché? Cioè, cavolo, gli piaci sul serio. Gli piaci da 3 ANNI, 3 ANNI !!- le faccio notare, ma non risponde – dagli una possibilità- borbotto contrariata a quella scelta.
- Non funzionerebbe , comunque. -dice freddamente.
- dimmi la verità: non vuoi dargliela la chance perché proprio non ti piace o perché… ami ancora Liam?- le chiedo, tastando il punto dolente della questione.
-Sophie- sospira,affranta- io a questo punto non so che dirti- .
-allora, per chiarire i tuoi dubbi: esci prima con Austin e poi con Liam- scuote la testa, ma io la ignoro e continuo- e vedi con chi ti trovi meglio, chi ti fa sentire bene, e colui che sceglierai sarà quello giusto, te lo prometto-, le do una pacca rincuorandola.
-ok- l’abbraccio rassicurandola: finalmente posso aiutarla anch’io,posso fare qualcosa per lei.
Ora però devo chiarire anche i miei dubbi.
Devo capire quel’è la mia verità.










*Makyu's_SPACE*
Holassssssssssss chicas(?)
Vedete come sono attiva? Bene, sperate che questa cosa duri ancora ahahah scherzo, ho tutto scritto per ben altri diciotto capitoli, mi sono data da fare v.v
Ora... parliamo un po' del capitolo?
Bene, allora come avete visto è entrato in scena Austin uno dei pretendenti che complicherà un po' di cose con Liam, sì perchè tra Liam e Ylenia secondo voi c'è ancora qualcosa?
Boh, io non lo so.... voi che ne pensate?
E poi Sophie cosa vuole chiarire? E che decisione prenderà?
Se volete saperlo continuate a leggere.
Buona lettura, 
Makyu_xx

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Capitolo 12
*** What is love? ***


12) What is love?

(Niall)

Ho passato una bella serata con Sophie, sono contento, davvero contento eppure, come dire, mi sembra che sbagliamo in qualcosa. Dal modo in cui ci comportiamo sembriamo sempre quei due amici stretti, se tralasciamo la parte in cui ci baciamo.
Non pensavo sarebbe andata così,detto onestamente: l’attrazione che provo per lei e che mi ha spinto a farmi avanti, forse è solo attrazione fisica e nient’altro.
Sto aprendo la porta di casa, quando dal buio , nel salotto sento una voce che mi fa sobbalzare dallo spavento.
- divertito con Sophie?- è Harry, riconosco una punta di amarezza nella sua voce – sembrate molto affiatati; mi fa piacere che tu me lo abbia detto- dice sarcasticamente, alzandosi dal divano e fronteggiandomi con lo sguardo freddo come il ghiaccio.
- senti Harry io…- dico giustificandomi ma non mi da il tempo di parlare che continua ad attaccarmi.
- niente scuse: lo sai cosa provavo e provo per Sophie, lo hai sempre saputo e nonostante questo però ci sei uscito a mia insaputa. Fai schifo come amico, schifo- dice alzando la voce di un’ottava.
Sicuramente avrà svegliato i ragazzi al piano di sopra.
- hai ragione faccio schifo, ma non è colpa mia se provo qualcosa per Sophie e poi voi non state più insieme. Lo so ho sbagliato: dovevo dirtelo, mi dispiace- dico sommessamente, abbassando lo sguardo sulle mie scarpe molto più interessanti e comprensive dello sguardo inferocito di Harry che se potesse mi prenderebbe a pugni. 
Ho la sensazione che stasera perderò un amico, il mio più grande amico.
- non posso proprio perdonarti. Mi hai deluso, pensavo sapessi i sentimenti e le sensazioni che provo per Sophie ma te ne sei infischiato alla grande quindi… tra me e te : è chiusa- dice correndo  a passi pesanti in camera sua e sbattendo la porta.
Sbaglio, in continuazione, per qualsiasi cosa, sbaglio e sono stanco di sbagliare: devo confidarmi con qualcuno e l’unico qualcuno è Liam, che proprio in quel momento scende le scale guardando il punto in cui è scomparso Harry e mi si avvicina poggiando una mano sulla spalla.
-che succede, fratello?- mi chiede con un volto preoccupato, e guardandolo mi viene da porgli la domanda che da un po’ attanaglia il mio cervello e che forse potrebbe aiutarmi a capire quello che voglio.
- l’amore cos’è?-gli domando con un enorme tristezza nel cuore, mi guarda per un attimo stranito ma poi capisce che ho bisogno di parlare e ci sediamo in salotto,al buio.
- non è una cosa facile da spiegare; è una cosa che si vive sulla propria pelle – dice guardandomi negli occhi, come se riuscisse a intravedere i miei occhi in tutta quella oscurità - è come un colpo di fulmine a ciel sereno, e quando sei innamorato non fai altro che pensare a quella persona, giorno e notte, e ti crei mille problemi e preoccupazione inutili. E’ un sentimento , o una reazione chimica, che lega due persone in un corpo solo: ti senti felice, triste, lunatico, romantico allo stesso tempo. Più o meno è questo l’amore – conclude dandomi una pacca sulla spalla e alzandosi – vado a dormire, buona notte – mi scompiglia i capelli e si dirige in camera sua.
Di tutto quelle sensazioni che ha detto Liam , io non ne ho provata nessuna e finalmente capisco che è un’infatuazione, una semplice infatuazione che ho scambiato per amore, e mi sento un coglione perché ho perso il mio migliore amico e mi sento ancora di più una merda perché ferirò lei, che è pur sempre una persona a me cara.
Ma devo farlo, devo sistemare le cose e perché no, aiutare Harry e Sophie: sono troppo orgogliosi per perdonarsi e ammettere che si amano ancora.
Ora so l’amore cos’è.
Ora so cosa provo.
Ora so cosa devo fare e tutto grazie a Liam… credo dovrei fargli una statua d’oro.

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Capitolo 13
*** Ti odio, Liam. ***


13) ti odio, Liam.

(Ylenia)

Sono le 8:30 del mattino e ho delle occhiaie da far paura alla bambina di ‘The ring’ , non so se avete presente.
Non ho dormito per niente questa notte, troppi pensieri per il mio povero cervello e ora mi ritrovo qui, in cucina, mezza addormentata, a versare latte in questa stupida tazza a cuoricini.
- giorno zucchero! – urla Sophie tutta pimpante ,entrando in cucina; appena mi guarda sbarra gli occhi…
- mmh...scommetto che hai sognato Austin che si arrampicava sulle liane tipo Tarzan- ride dandomi un pacca sulla spalla; cerco di essere seria ma non resisto e scoppio a ridere anche io, poi dopo qualche minuto ci calmiamo e torniamo serie.
- sarebbe stato un incubo- ammetto scherzando- comunque no, stavo pensando che tra un po’ viene ed io non so che fare,ancora- abbasso la testa, sono davvero stanca di tutto questa confusione e devo prendere una decisione.
-che ti costa dargli una possibilità?una sola…- mi implora Sophie , ma non la ascolto – se proprio è no, diglielo oggi – mi dice alzandosi e andandosene in salotto e ritornando da me , indossando il cappotto – io devo uscire, devo parlare con Niall – la guardo perplessa cercando di capire di cosa devono parlare – ti spiego quando torno, mi raccomando fai la brava- dice schioccandomi un bacio e scappando via chiudendo la porta un tonfo sordo.
Ok, quindi se alle 9 viene Austin e adesso sono le 8:45 e Sophie non c’è… io devo uscire da SOLA con lui e devo ANCORA prepararmi!! 
Mi precipito in bagno e precisamente dopo 15 minuti bussano alla porta.
- entra, sono in bagno !!- urlo mentre sento dei passi entrare in casa; mi guardo allo specchio un'altra volta e poi mi dirigo in cucina: è lì che mi aspetta.
-s-sei bellissima…- dice diventando paonazzo in volto, guardandomi.
- grazie, anche tu- dico un po’ in imbarazzo , sedendomi al tavolo – ascolta Austin io…-
- no, aspetta. Prima che tu decida qualsiasi cosa io vorrei …- è imbarazzato, si nota ma non si perde d’animo – vorrei fare una passeggiata con te…è da tanto che non visito Londra e sai...-
- certo- esulto, mi si stringe lo stomaco vederlo così a disagio, lo preferisco quando è diretto e dolce- sarò la tua guida turista, su andiamo!- lo trascino fuori e prendendolo sotto braccio, ci inoltriamo nella nebbia di Londra.


- non sapevo che i piccioni avessero un debole per te- rido , prendendolo in giro. 
- credimi, non lo sapevo neanche io- ammette sconcertato: poco minuti fa era accerchiato da uno stormo di piccioni che improvvisamente si sono buttati su di lui. Inutile dire che ho riso come una cretina per tutto il tempo fino ad adesso.


E’ buio, l’unico bagliore è quello del lampione che illumina una panchina ,vicino al laghetto del parco: c’è un bel silenzio, solo il fruscio delle vento e delle foglie.
- Ylenia?- chiede una voce in lontananza- Ylenia…che ci fai qui?- vedo davanti a me una scena che mi spezza il cuore: Liam e Danielle, sotto braccio a quest’ora in un parchetto…cosa potranno mai fare?
-oh…ciao Danielle- è l’unica cosa che riesco a dire, spostando lo sguardo su Liam che sembra evitarmi
- state uscendo insieme?- chiede indicando Austin, che nel frattempo stava bevendo più in là , vicino ad una fontanella- Che bello, sono tanto contenta. Finalmente hai trovato qualcuno capace di stare con una come te…- dice con quella sua voce stridula, che mi urta i nervi.
Ed io provo a calmarmi, giuro, ma non ci riesco ed esplodo in frase poco delicata nei suoi confronti.
- almeno io non fingo di essere quello che non so, quindi sta zitta vipera- sputo fuori, incavolata nera.
- smettila ylenia- dice severo Liam , rivolgendomi uno sguardo freddo e indifferente che mi trancia in piccole parti l’anima.
- non è mica colpa mia se hai gli occhi foderati di prosciutto e non ti accorgi di chi hai accanto- gli dico più arrabbiata di prima. Come può lui, il ragazzo con il quale ho passato quasi ogni momento felice della mia vita non accorgersi di quanto male mi stia facendo in questo momento?...
- hai ragione, non avevo la minima idea che potessi essere così falsa e antipatica, ti credevo migliore…- trattengo le lacrime che vogliono uscire e con uno sforzo disumano grido le ultime parole che escono dalla mia bocca prima di scappare via, scappare da lui, da lei …da tutto: -TI ODIO, LIAM.-

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Capitolo 14
*** Di nuovo mia ***


14. Di nuovo mia

(Niall)

Non riesco a dormire, continuo a rigirarmi nel letto fissando il buio delle mia stanza: l'idea di rimanere litigato con Harry un altro secondo di più, mi tormenta.
Mi alzo dal letto con la gola secca e nel buio scendo  al piano di sotto in cucina. Apro il frigo e prendo un bicchiere d'acqua ma lo lascio cadere rovinosamente a terra quando improvvisamente mi ritrovo davanti Harry, i suoi occhi.
Cerco di respirare normalmente ma la paura è stata ...WOW, e per di più gli occhi gli occhi verdi di Harry al buoi sembrano quelli di un gatto, figuratevi.
-Harry! Mi hai spaventato ...cosa fai qui?-chiedo cercando di scorgere il suo viso,stropicciandomi i miei occhi. 
-volevo..si,cioè volevo scusarmi...per prima. Io…voi, non dovevo intromettermi- gesticola in modo strano ma capisco che è nervoso ed è già tanto il fatto che sia venuto lui da me per scusarsi ,essendo molto orgoglioso.
-Harry...-gli poggio una mano sulla spalla- ti chiedo scusa io:ho sbagliato a non dirti niente- abbassa la testa,mentre io proseguo con un enorme sorriso dipinto sul volto - ma non voglio perdere la tua amicizia, è troppo importante per me- mi trema la voce, la mano: tengo davvero al mio amico,più di quanto gli altri credono.
- è lo stesso per me,amico- mi risponde sorridendomi ma quello che ho da dirgli non è ancora finito.
-devo dirti ancora una cosa- mi guarda cercando di capire- ho parlato con Liam e diciamo che se non ve l'avevo detto della mia relazione è perché non sapevo ancora come sarebbe andata con Sophie, e quindi sono arrivato alla conclusione che non sarebbe giusto continuare-
-Niall, davvero per me non c'è problema se state insieme...-
-No, Harry. Non è per te, siamo proprio io e lei, che non funzioniamo , ci comportiamo come amici. Amici intimi ma niente di più...ed io ho bisogno di quel di più-.
Harry sospira, con un espressione enigmatica sul volto.
-soffrirà...lo sai questo,vero?-chiede con sguardo triste e sofferente
-certo che lo so ma soffrirebbe di più se stesse con qualcuno che non la ama, se non stesse con te-
Appena dico queste parole sbarra gli occhi,confuso, ma poi ritorna ad avere lo sguardo triste di prima
-no, non è vero- dice forse più sconsolato di prima, scuoto la testa.
-e invece sì. Credimi, ha sofferto tanto per te ma ti ama, ti ama ancora tanto; glielo si vede negli occhi:ha bisogno ancora di te come tu di lei-
-io...io, non so cosa fare- ha gli occhi lucidi, anche nel buio riesco a vederli, i suoi occhi sono sul punto di esplodere in lacrime - mi manca ,Niall, mi manca da morire- dice gettandosi tra le mie braccia. Rimango di sasso, non l'avevo mai visto così...male, non lo da mai a vedere, non chiede mai aiuto a nessuno ma è il primo a darlo. Solo adesso mi accorgo che anche lui come da essere umano, soffre, forse anche più degli altri.
-ti aiuterò io- dico confortandolo: ora ha bisogno lui del mio aiuto e farò tutto il possibile per aiutarlo, e aiutarli.
-grazie,amico- sussurra con voce smorzata forse dalle lacrime silenziose che, bagnano la mia maglia.



(Harry)

Dopo essermi sfogato un po' con Niall siamo ritornati nelle nostre stanze continuando a parlare e abbiamo organizzato, più che altro, escogitato una specie di piano in modo che io posso parlare con Sophie e sperare di conquistarla, anche se sarà impossibile.
Ma non devo scoraggiarmi, anzi devo combattere per lei se davvero la rivoglio ed io la rivoglio a tutti i costi.
Preparati ,Sophie, sarai di nuovo mia.
 




*MAKYU_'S SPACE*


Buona sera a tutte! Come vanno le cose? Io mi sono appena trasferita e sono davvero davvero stanca, anche perchè tra poco inizia la scuola e il terzo anno è sempre il più difficile...
Ma non vi voglio rompere le scatole. Infatti voelvo dirvi che avevo aggiornato tre capitoli di questa storia ma EFP deve averli cancellati... boh.
Comunque prometto che stasera vi pubblico i tre capitoli, promesso.

Alla prossima, 
Makyu _xx

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Capitolo 15
*** Un San Valentino importante ***


15. Un San Valentino importante

(Sophie)


Sono passate due lunghe settimane da quando Niall ed io abbiamo parlato e siamo arrivati ad una conclusione 'pacifica': siamo rimasti buoni, anzi ottimi amici ma non è questo il problema. 
Il problema è quello che mi detto su...Harry.

#FLASHBACK#
-ciao Niall- lo saluto con un bacio sulla guancia- senti, dobbiamo parlare- dico staccandomi da lui mentre annuisce con la testa.
-ok, allora inizio io però sediamoci- risponde indicandomi una panchina sotto un albero di ciliegio in fiore, -non so da dove iniziare quindi partirò prima dallo scusarmi: ti chiedo scusa perché questo che ti dirò non farà altro che farti stare male-
Inizio ad essere un pochino tesa, contorcendomi le mani -dimmi tutto-
-ci ho pensato su parecchio e credo che anche tu l'abbia notato che il nostro non è un vero e proprio rapporto, siamo più...-
-amici- concludo io per lui - è quello di cui volevo parlarti anch'io - mi guarda per un'attimo perso nel vuoto ma poi sorride dolcemente.
-allora è tutto apposto, giusto?- chiede,convinto. 
-tutto apposto- annuisco abbracciandolo e sussurrandogli all'orecchio -ti auguro di trovare una persona che ti sappia amare come meriti, per quello che sei-
Mi alzo dalla panchina e con le mani congelate nel cappotto mi allontano quando Niall dice - gli manchi, Sophie, gli manchi davvero- mi giro di scatto nella sua direzione: è ancora seduto sulla panchina con gli occhi puntati nei miei -ha bisogno di te, sei l'unica per lui e sta soffrendo, soffre...come te- le prime lacrime iniziano a farsi sentire come il tremore delle mie gambe non dovuto dal freddo, ma riesco a cacciarle per un momento indietro, capisco di chi stia parlando ed è per questo che non posso smettere di sentire così debole - non l'ho mai visto piangere davanti a me e ieri quando l'ha fatto è stato per te...vi auguro di trovare il modo di perdonarvi- si alza dalla panchina, lasciandomi un ultimo sorriso incerto seguito da un cenno della mano.
Mentre lo vedo andare via sento qualcosa di caldo scivolarmi sul viso, percorrermi sulla guancia per poi cadere sul mio palmo: una lacrima.

Sono passate due lunghe settimane e oggi è S.Valentino.
Sono accoccolata sul divano, circondata da una calda coperte e con la testa immersa in un abisso di pensieri.
Stavolta credo proprio di non farcela, ho provato ad essere forte ma che sempre qualcosa pronta a buttarmi giù.
Perdonarvi...le parole di Niall mi hanno reso ancora più difficile andare avanti. E' sbagliato perdonarlo? Mi sento una nullità solo per il fatto di averlo pensato ma io non riesco più ad avere una vita vera senza lui.


#Sera del 14 Febbraio, Night Club 'CUPID'#
Cocktail dopo cocktail il mio cervello si sta annebbiando. Pensavo non venisse e invece eccolo lì nel suo smoking blu intento a guardarsi intorno fino a quando non incrocia i miei occhi tra la folla.
Vi è mai capitato di provare dei nodi allo stomaco, o di avere il battito accelerato? A me capita sempre, con lui; sono sensazioni che non posso bloccare anche se volessi.
Inizia a girarmi forte la testa, forse per quei 5 mojito, gira tutto intorno a me: mi sento strana,sono accaldata e le voci delle persone si accavallano quindi esco a prendere un po' d'aria.
Traballo fino ad arrivare all'uscita e mi poggio su un muro dietro al locale, scivolando pian piano per terra.
Sento la porta del locale aprirsi, un rumore di tacchi e delle imprecazioni: è Ylenia, sicuramente. 
Cerco di alzarmi quando sento qualcuno altro aprire la porta, mi porgo all'angolo del muro per vedere.
- cosa vuoi?- chiede scocciata Ylenia a...Liam.
- parlare- risponde lui semplicemente, stringendosi nelle spalle.
- per quanto mi riguarda io e te non abbiamo niente da dirci- taglia corto Ylenia iniziando a camminare seguita da Liam. Mi ria-poggio al muro senza forze quando sento di nuovo la porta aprirsi ma non ci faccio caso finché non mi trovo qualcuno chinato davanti a me.
- tutto bene?- chiede portando la sua mano sulla mia fronte sudata.
- si...- non riesco a dire nient'altro mentre sento che lui si siede accanto a me, facendomi poggiare con la testa sulle sue gambe.
Non avevo capito ancora chi fosse ma il tocco delle sue mani tra i miei capelli non lo avrei confuso tra nulla.
-Harry- dico con un fil di voce mentre il suo viso sprofonda tra i miei capelli, lo sento singhiozzare e il mio cuore stringersi.
A volte si capisce l'importanza delle cose solo quando le si perde.
Ed io ho capito che ho bisogno di lui per stare bene, per vivere.
Lui è una delle cose più importanti per me.

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Capitolo 16
*** Abbiamo aspettato la pioggia. ***


16. Abbiamo aspettato la pioggia

(Ylenia)

-Liam, vattene!- dico alzando la voce mentre inutilmente cerco di seminarlo, ma i tacchi alti non mi permettono di fare mezzo passo.
-no, devi ascoltarmi !- risponde con lo stesso tono e avanzando mi blocca per un braccio facendomi girare davanti a lui, faccia a faccia.
-ed io ti ripeto che non abbiamo nulla da dirci, quindi LASCIAMI- sbraito incollerita, strattonando il braccio dalla sua presa e continuando a camminare non so dove, al buio e con il cielo carico di nuvole nere. 
Si prepara un bell'acquazzone.
- se mi ascoltassi solo per un momento dopo ti lascerei in pace - dice mogio rallentando il passo fino a fermarsi, ma io non mi fermo e non mi giro, facendo finta di non averlo sentito ma solo al pensiero di quello che mi ha detto poco tempo fa al parco, mi fa ribollire talmente tanta rabbia nelle vene che mi fermo di scatto e mi avvicino infuriata a lui puntandogli contro un dito.
- cazzo, Liam ti ho chiesto di andartene, perchè, perchè continui ad insistere?Sei stato tu a dire che sono una persona falsa, che ti ho delusa e allora perchè sei qui?!- sputo queste parole con tanta rabbia che mi sento male e le gambe iniziano a cedere.
Sto per lasciarmi cadere rovinosamente per terra ma le grandi braccia di Liam mi stringo prontamente, facendo aderire in modo perfetto i nostri corpi.
- perchè ti amo- sussurra al mio orecchio mentre mi stringe ancora di più tra le sue braccia - e non posso lasciarti andare così-
-ti prego, non dire stronzate- dico con voce flebile, ancora esterrefatta dalla sue parole, stringendo a pugni serrati la sua camicia.
- non sto dicendo nessuna cazzata. Ti amo ed è per questo che ho reagito in quel modo quando Austin...- lo sento deglutire a fatica - io non ci potevo pensare, non volevo...non volevo dividerti con nessuno...-
-e che mi dici di Danielle?- dico bloccando le sue parole:non voglio cascarci di nuovo in queste stupide trappole, stavolta non mi farò fregare da due paroline dolci.
- non significa niente per me-
- certo e allora spiegami perché ti ho visto con lei praticamente sempre e per di più l'hai anche difesa - se proprio devo stare ad ascoltare queste minchiate almeno voglio sapere la verità.
- perchè mi ha insistentemente chiesto di uscire con lei ogni santo giorno e gli ho detto di si solo quella sera per prendere qualcosa al bar, niente di più ma quando ti ho vista con... DIO, non riesco neanche a pronunciare il suo nome- mi sposta da lui e passando le mani tra i suoi capelli , si accovaccia su se stesso.

Inizia a tirare vento, mi stringo nelle spalle cercando di prendere un po' calore, in quel leggero vestitino e aspettando che lui continui.
-...quando ti ho vista con lui che ridevi e scherzavi, mi sono sentito morire dentro. Eri felice, come quando eri con me e non sopportavo l'idea di vederti ...così con lui- alza gli occhi su di me con una sguardo da cane bastonato... sto resistendo molto di più di quanto credessi di poter fare, e questo mi sorprende.
- vuoi sapere una cosa?- gli dico spostando lo sguardo vicino ad una coppietta che passava , in quel momento, dall'altra parte della strada - che nonostante tu mi abbia lasciato, che ti sia portato dietro un' altra, che mi abbia fatto sprecare tanto ma tanto di quel tempo dietro a te , sperando che un giorno tu , ritornando qui, mi chiedessi di perdonarti e di ritornare insieme...nonostante tutto io ti perdono, ti perdono perchè...- sono una stupida,sto piangendo, continuo a piangere malgrado abbia finito le mie riserve di lacrime. 
Mi ero ripromessa di essere più orgogliosa e forte e invece ecco qui: sono in lacrime e lo sto perdonando. Chiudo gli occhi in modo da poter trattenere il dolore quando lo sento di nuovo stringermi e accarezzarmi i capelli - ...perchè ti amo, più di quanto immagini, più di quanto possa fare il mio cuore e quest'amore mi uccide, mi trancia in due il cuore - ho la voce smorzata dai singhiozzi,troppo forti che non mi permettono di continuare.
Le sue mani si spostano veloci sulla mia guancia, apro gli occhi e mi ritrovo nel riflesso dei suoi: il color miele dorato dei suoi occhi è sempre stato il luogo dove amavo perdermi.
Asciuga le mie lacrime, posando la sua fronte contro la mia: non ci sono parole, anzi in questo momento le parole rovinerebbero tutto, l'unica cosa che ci serve è accorciare questa distanza che si è creata tra di noi.
Lentamente, dolcemente posa le sue labbra sulle mie, preme in modo da farmi capire quanto abbia desiderato questo momento, quanto l'abbiamo desiderato.
C'è un silenzio apparente intorno a noi, tutto sembra in quiete, immobile quando un goccia scivola sui nostri visi. 
Non ci accorgiamo di niente, troppo presi dal desiderio, fino a quando scoppia quest'acquazzone e tutto appare diverso, nuovo quasi perfetto.
Questa poggia sembra abbia lavato via tutto il dolore, le sofferenze, le incomprensioni, le notti insonni e portato con sé una nuova opportunità per me, per lui, per entrambi.
Ci stacchiamo,ritornando di nuovo fronte contro fronte, mentre l'acqua delinea i nostri contorni.
- Buon san valentino - dice Liam, mentre si avvicina di nuovo per baciarmi.
- Ti amo - riesco a dirgli tra un bacio e l'altro mentre la poggia fitta di Londra ci rende invisibili.



Abbiamo aspettato a lungo, abbiamo aspettato la pioggia.



*MAKYU'S_ space*

La promessa è stata mantenuta, sperando che non si cancellino un altra volta se no prendo a sprangate il pc con un mazza da baseball... :D
Bene, diciamo che le coppie sono tornate al loro stato originale ma le cose non finisco qui....
Vorrei sapere che ne pensate, quindi recensite in tante.!!

Alla prossima :))

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Capitolo 17
*** Eravamo noi, tutto il resto l'ho scordato. ***


17. Eravamo noi, tutto il resto l'ho dimenticato.


(Harry)



Ho finalmente smesso di singhiozzare come un bambino di 5 anni, ma a dire il vero mi sento sollevato, è stato un vero e proprio pianto liberatorio.

- Sophie- le smuovo delicatamente la spalla, ma non mi risponde, così le tolgo una ciocca di capelli davanti al viso: sta dormendo, beatamente e pensare che domani avrà un gran mal di testa per la sbronza.
Senza pensarci due volte la prende in braccio e con il cellulare mando un messaggio a Louis, in modo che mi porti le chiavi dell'auto.
In meno di cinque minuti è già fuori dal locale e mi porge le chiavi senza farmi domande, ma limitandosi a sorridermi: è per questo che è il mio migliore amico, è per questo che posso contare sempre su di lui; mi capisce, come pochi sanno fare.

Ho appena chiuso l'auto e aperto la porta di casa, quando entro la porto direttamente in camera stendendola sul letto e coprendola con le coperte.
Mi soffermo a guardarla per un arco di tempo che sembra lunghissimo ma che in realtà è durato poco più di un minuto; mi stendo accanto a lei, cingendola con le braccia fortemente al mio petto: vorrei rimanere così per sempre, fermare questo momento e riviverlo ogni volta.
- Ti amo - le sussurro mentre il sonno prende pian piano possesso del mio corpo.


(Sophie)

Con un mal di testa tremendo apro gli occhi e sbadiglio, mettendomi a sedere sul letto...letto?!
Mi guardo intorno un po' spaesata: sono in camera mia, vestita come ieri, nel mio letto e di fianco a me c'è Harry. Si tutto normale...
- HARRY!!- urlo scattando in piedi e indicandolo a bocca aperta
- che ore sono..?- dice stropicciandosi gli occhi e sgranchiendosi.
- che diamine ci fai qui? che diamine ci faccio io qui ?!- urlo sconvolta: una valanga di pensieri inimmaginabili fanno avanti e indietro nella mia testa, roteano, girano provocandomi il vomito; corro subito in bagno e ... vomito, anzi caccio fuori l'anima.
Dopo un po' vedo aprire la porta e Harry poggiarsi sullo stipide.
- hai bisogno di aiu...-
- no!- lo blocco mentre cerco di alzarmi - sto bene, ma è meglio che tu vada- gli dico sfiorando il mio braccio con il suo,uscendo dal bagno.
- a me non sembra che tu stia bene...- dice preoccupato vedendomi trabballare incerta -fatti aiutare-
- cosa ci fai qui?- cambio argomento sapendo che non se ne sarebbe andato così facilmente anche se lo avessi pregato in ginocchio.
- ti ho accompagnato a casa visto che eri troppo ubriaca e che stavi dormendo- si siede davanti su una sedia davanti la cucina mentre mi guarda.
- capito, allora...grazie- dico mandando giù quel groppo che si è fermato in gola;sento ancora i suoi occhi addosso mentre cerco di prendere due tazze dalla dispensa e versarci del caffè - smettila- sbotto irritata
- di fare cosa?- chiede ingenuamente
- di fissarmi- gli porgo la tazza davanti ,sedendomi - da fastidio- annuisce prima di guardare con sguardo perso il liquido marrone-nero.
- è il momento giusto?- chiede più a se stesso che a me, lo guardo per cercare di capire, quando alzando gli occhi incrocia i miei - è il momento giusto per chiederti se è possibile che tu, un giorno, mi perdonerai?- non smetto di guardarlo, più volte mi ero preparata a questo giorno dove avrei potuto benissimamente mandarlo a quel paese ma ora che questo momento è arrivato, ogni cosa, ogni parola progettata sembra essere svanita.
Senza degnarlo di una risposta mi alzo e ripongo il bicchiere, appoggiandomi al marmo della cucina.
- dobbiamo affrontarlo adesso?- chiedo sospirando ma non ricevo risposta - cosa vorresti sentirti dire? che si, sono qui a braccia aperte a perdonarti? che ti ho aspettato come un 'idiota per un anno senza fare niente? mi dispiace se per caso adesso ho distrutto i tuoi sogni ma non è così...- stringo i pugni, cercando di calmarmi.
- pensi sia stata una passeggiata per me? sapere che andavi a letto con il primo che passava, secondo te è stato facile sopportarlo? HO SOFFERTO PIU' DI TE- alza la voce marcando bene le ultime parole
- e secondo te perchè ho fatto tutto questo? perchè stavo male, avevo bisogno di te ma tu non c'eri, non ci saresti stato mai più...- devo ancora finire le ultime lacrime? non pianto già abbastanza? anche se gli do le spalle, i singhiozzi si fanno sentire forti e chiari.
- io... non voglio farti del male ancora, non... scusami, è meglio se vado via- dice dirigendosi in camera quando si blocca sulla soglia mentre gli parlo
- lo stai facendo ancora... stai scappando, lasciandomi sola,un altra volta- mi giro a guardarlo con le lacrime agli occhi, ormai rossi e gonfi.
Lo vedo muoversi velocemente verso di me e in un attimo lo ritrovo a baciarmi.
Le mie mani passano tra i suoi capelli, ricci e morbidi mentre le sue mani si muovono sulla mia schiena.
Mi sono arresa così facilmente, ho abbassato le difese per la seconda volta, ho lasciato che tutto questo accadesse perchè l'ho voluto,perchè IO VOGLIO LUI, nessun'altro se non lui.
Un bacio che dura un secolo, un eternità, una vita, una vita che voglio spenderla accanto a lui. 
Si stacca leggermente dalle mie labbra.
- i'll be here by your side, no more fears, no more crying- mi canticchia a fior di labbra, provocandomi un sorriso.
- è così che conquisti le ragazze?- chiedo maliziosa
- solo quelle più belle- risponde nello stesso modo.
- mmh ma io non voglio parole di una canzone, voglio i fatti - dico baciandolo mentre lui con rapidità mi prende in braccio, ricambiando il bacio e posandomi sul divano.
Del paradiso non me ne faccio niente, se ho lui, ho tutto.




Eravamo noi, tutto il resto l'ho dimenticato...









*MAKUY'S_SPACE*


E' andato per il meglio anche tra Harry e Sophie ma quanto potrà durare ancora questa felicità? Secondo voi cosa può accadere? Voglio tanti pareri v.v ♥

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Capitolo 18
*** Una foglia cade giù come tutta la mia vita. ***


18. Una foglia cade giù come tutta la mia vita

(Sophie)

So che per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di lui.
La sensazione di essere destinata ad un persona, la tua anima gemella, con cui passare il resto della vita: è questo quello provo adesso.
-si, dille che l'aspettiamo davanti la metro - dico ad Harry che è a telefono con Ylenia, mentre carica di buste apro la porta di casa - ah, e dille che preparo io dei panini-.
Salgo quei pochi scalini e poso le buste in cucina, prendendo fiato: più tardi saremmo andati con Liam e Ylenia al Royal Botanic Gardens, una specie di serra all'aperto, per fare un picnic; ebbene sì, Yle e Liam sono tornati a stare insieme, me lo ha raccontato lei due giorni dopo svegliandomi alle 4:30 (del mattino), gridando al cellulare ,come una forsennata, che Liam le aveva chiesto di essere la sua ragazza, mi aveva anche fatto vedere l'anello... uno stupendo anello.
Riprendo fiato mentre due mani calde si posano sui miei fianchi e due labbra sfiorano il mio collo, dolcemente.
- voglio baciarti - sussurra al mio orecchio, Harry.
- non c'è neanche bisogno di chiederlo - dico girandomi, sprofondando nei suoi occhi verdi.
- ti amo- dice a fior di labbra, sorridendo.


#al Royal Botanic Gardens
- E'…è stupendo!- dice sgranando gli occhi Ylenia, percorrendo il viale - dove l'ho avete trovato questo paradiso?-
- è merito di Harry- dico guardandolo, mentre stringe forte la mia mano sorridendomi
- dai, andiamo a vedere- dico prendendo sotto braccio Ylenia, lasciando indietro i ragazzi, imbambolati.
La giornata trascorre tranquillamente tra cibo, risate, baci, risate e ancora tanti altri baci.
Quanto vorrei fermare il tempo, ma in men che non si dica è già tardi e ci avviamo a prendere la metro, arrivando a casa per le undici di sera.
- sono stanchissima - sospiro, stendendomi a peso morto sul divano.
- sei proprio un pigrona - scherza lui, scompigliandomi i capelli mentre riceve un bello schiaffetto sul braccio.
Mi alzo dal divano schivando la mano di Harry pronta a colpire il mio fondoschiena per preparare qualcosa da mettere sono i denti dato che sto morendo di fame e non so neanche il perchè.
Mi sento strana, scombussolata già da qualche settimana e il fatto che appena di prima mattina mi sveglia con la nausea mi preoccupa molto, infatti l’indomani sarei andata dal mio medico.
- vuoi anche tu un panino con la nutella?- gli chiedo affacciandomi dalla cucina.
- no, grazie amore- urla dal bagno, sotto la doccia.
Con tre panini pieni zeppi di nutella mi siedo al tavolo pronta per gustarmeli quando qualcosa cattura la mia attenzione.
Una lettera, tra la posta. Una lettera d'ammissione per l'Università di Yale.
La prendo, girandola avanti e indietro. Mi tremano le mani mentre cerco di aprirla.

‘‘Cara miss. Sophie Marshall è stata ammessa all'Università di Yale. 
Le facciamo le nostre congratulazioni, in pochi riescono a superare il test e lei ed una tra questi.
La aspettiamo impazienti entro la fine della settimana per conoscerla da vicino e compilare , dunque, le ultime carte.
_______________________Università di Yale’’

Lascio scivolare la lettera lentamente sulla tavola, fissando il vuoto.
L’università di Yale si trova in America, a miglia e miglia di distanza da qui, oltre oceano, lontano da tutto e lontano da lui.
Mi tengo la testa tra le mani, sentendola vorticare troppo forte e senza accorgermene scoppio in un pianto silenzioso mentre qualcosa nella mia pancia comincia a lanciarmi delle fitte lancinanti.
-Sophie…Sophie, che hai?!- urla Harry precipitandosi verso di me, io non parlo scossa dai singhiozzi e gli indico la lettera. Lui confuso la prende, la legge e mi guarda ancora più confuso di prima poi, riguardando la lettera, mi guarda con la morte negli occhi. Quando tutto stava andando per il verso giusto, ecco che la fortuna mi volta le spalle.
Allungo una mano verso Harry scossa ma lui la allontana bruscamente non degnandomi di uno sguardo, prende i suoi vestiti , la giacca ed esce di casa.
Siamo di nuovo al punto di partenza, con una sola differenza: adesso non sono io ad odiare lui, ma lui a me.


#il giorno dopo.
Mi alzo dal letto, raggiungendo il divano completamente distrutta.
Di Harry? Nessuna notizia. Mi sento uno schifo, e questa nausea non vuole passare così ricordandomi della visita dal medico, mi preparo e prendo l'auto.
Davanti l'entrata dell'ospedale, mando un ultimo messaggio ad Harry implorandolo di tornare a casa e di parlare da persone civili. Inutile, non mi avrebbe risposto.
Arrivo alla reception dove una infermiera segna il mio nome da qualche parte e mi fa attendere in sala, per il mio turno.
Passano alcuni minuti, interminabili, quando la stessa infermiera di prima mi chiama. La ringrazio ed entro nello studio, salutando Malcom, il mio medico personale.
-Buongiorno,come mai qui Sophie?- mi domanda, mentre io mi accomodo alla sedia.
-Credo che ho l'influenza, Malcom-, gli spiego,- Sono da due, tre settimane che ho una nausea continua, e qualche volta mi capita di vomitare ciò che mangio, per non parlare poi dei mal di testa continui e delle fitte allo stomaco-.
Il mio medico annuisce e mi invita a sedermi su un lettino, mi fa qualche visita poi decide di farmi fare uno strano test che ripeto tre volte perchè Malcom voleva essere sicuro. Alla fine, esce dallo studio e rientra dopo minuti con un sorriso.
-Allora, che ho?- domando, confusa.
- Congratulazioni!- esclama,- Sei incinta!-.






*MAKYU'S_ SPACE*


Buona sera a tutte! Oggi è il mio onomastico yeaaaaaaaaaaaaaah! (nonvenefregaloso ahah).
Comunque tra due ore circa, sarà il compleanno di quel bel biondino di HORAN che compie diciotto lunghi anni *-*
... Bene, che dire del capitolo? Ci sono bei colpi di scena: tutto sembra andare bene e poi tutto viene travolto ancora.
Vi avviso che la storia di concluderà tra due capitoli, cioè un altro capitolo e poi l'epilogo.
Spero che vi sia piaciuta e spero ce la commentiate in tante.

Alla prossima :)

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Capitolo 19
*** Ci sarà sempre una parte di te che farà sempre parte di me. ***


19. Ci sarà sempre una parte di te che farà sempre parte di me.
 
(Sophie)
 
Lascio l’ospedale, arrivo alla mia macchina, infilo le chiavi e mi lascio scivolare sul sediolino.
Afferro il volante con le mani che tremano, gli occhi che fissano il nulla.
Sono davvero incinta? Non riesco ancora a crederci. Non posso crederci.
Mi asciugo una lacrima che scorre sulla guancia e afferro il cellulare dalla borsa per chiamare qualcuno per farmi venire a prendere dato che in queste condizioni non posso andare da nessuna parte o potrei farmi del male.
Vorrei chiamare Harry, ma solo un altro rifiuto doloroso che in questo momento non riuscirai a sopportare, così chiamo Ylenia che dopo tre squilli mi risponde tranquilla.
-Ehy, Sophie!- esclama lei felice.
Un groppo in gola mi impedisce di parlare, e a rimbombare in auto è solo il mio pianto isterico.
-Sophie! Sophie! Che succede? Perché stai piangendo?- domanda preoccupata la mia migliore amica non ricevendo risposta, - Dove sei? Sophie, rispondi!-
Con filo di voce, sussurro – Dal m-medico.-
La sento gridare qualcosa di incomprensibile prima che riattacca, con me ancora immersa tra le lacrime.
E adesso cosa faccio? Tra l’università in America, Harry che non so dov’è e questo…bambino, che porto in grembo. Cosa devo fare? …A chi devo rinunciare?
Qualcuno bussa al finestrino spaventandomi: Ylenia, con la faccia seria mi dice di aprire. Faccio come dice e senza aggiungere altro ordina a Liam di prendere la sua macchina e di andare al mio appartamento mentre lei sale con me sulla mia.
Arriviamo subito al mio appartamento scendendo dall’auto silenziosamente, apro la porta di casa e il profumo di Harry, inconfondibile, mi investe in pieno e così mi accascio sulle ginocchia coprendomi il viso con le mani mentre scoppio in un altro pianto irrefrenabile.
Subito sento le braccia di Ylenia avvolgermi in un abbraccio e Liam accanto a lei che mi sussurra di stare calma.
Ma come posso stare calma quando tutto quello che avevo ormai non lo avrò più?
-Dai, alzati- mi dice Ylenia, raccogliendomi da terra e facendomi sedere sul divano dove qualche giorno prima c’era Harry che mi sussurrava di essere l’unica per lui. Mi manca da fare schifo, ho bisogno di lui. – Ora mi spieghi che è successo? Mi stai facendo morire, Sophie!-
- H-harry se n’è andato…- mormoro triste, - per l’università in …in America-.
Ylenia mi guarda sorpresa, - Ti hanno preso alla Yale?-, annuisco portando la gambe al corpo.
-E… sono…- continuo ma nel farlo mi scende un’altra lacrima, - sono incinta-.
A quelle parole Ylenia e Liam mi guardano a bocca aperta, si lanciano un’occhiata e si avvicinano a me sedendosi uno da una parte e uno dall’altra stringendomi tra loro.
-Non ti preoccupare ci siamo noi con te, e ti aiuteremo sempre Sophie!- dice Liam sorridendomi, - Harry… non sai dov’è vero?- domanda, io scuoto la testa tagliando via dalla mia faccia l’ultima lacrima di quella mattina.
Ne ho già abbastanza di queste lacrime: non ho sofferto già abbastanza perdendo la prima volta Harry? Adesso l’ho perso ancora. Cosa ho fatto per avere tutto questo?
-Cosa vuoi fare con l’Università?- domanda poi Ylenia seria.
Sospiro, - Non posso andare in America, non quando ho da occuparmi di mio figlio!-
-Quindi vuoi tenere il bambino?- chiede ancora Ylenia stavolta sorridendo, io annuisco, - Sophie, ti aiuterò io a crescerlo. Puoi contare su di me!- esclama abbracciandomi ancora una volta.
Amo la mia migliore amica, la amo da sempre, e so che per lei è lo stesso e con questa convinzione, sorrido per la prima volta in quella giornata.
-Bene!- sorride Liam, alzandosi dal divano e fissandoci entrambe, - Vado a recuperare quell’idiota di Harry. Ci vediamo alle cinque nel parco-, da un bacio ad Ylenia che ricambia, poi saluta anche me ed esce della porta, richiudendola.
- Come lo chiamerai il bambino?- mi domanda Ylenia, guardandomi con un sorriso.
Bella domanda.
 
 
#Alcune ore dopo, al parco.
-Non ce la posso fare, Ylenia!- farfuglio davanti all’entrata del parco, mentre la mia migliore amica sorride e mi trattiene forte per un braccio.
-Ed io che ci sto a fare?- replica, strascinandomi all’interno mentre cerco di divincolarmi dalla sua presa.
Liam qualche minuto prima ci aveva chiamate e ci aveva detto che aveva trovato Harry conciato male su una panchina nel Royal Garden dove ci aveva portato quel giorno prima della litigata e che aveva provato pure a dare un pugno a Liam, ma che fortunatamente non c’era riuscito perché esausto e affamato.
Io voglio chiarire con lui, lo voglio con tutta me stessa ma con quale faccia posso dirgli che diventerà padre quando per lui io, ne sono sicura, non esisto più? E’ una follia sperare che Harry salti di gioia e non mi prenda a schiaffi.
Sospiro, - E se non vuole saperne niente di me e di suo figlio? Che farò dopo?-
-Dopo ti verrò a prendere per mano, e andremo a fare shopping: compreremo delle tutine, una culla, dei giochi e soprattutto una marea di pannolini- scherza Ylenia dandomi un bacio sulla guancia.
Le sorrido ma quando da lontano mi indica due ragazzi, di cui uno è Liam e l’altro … Harry, il sorriso sparisce e l’agitazione comincia a mangiarmi viva.
Ylenia mi porta fino da loro, prendendo Liam per mano e nascondendosi da qualche parte pronta a correre in mio soccorso se ne avessi bisogno.
-Ciao.- mormoro ad Harry, che non mi degna di uno sguardo ma guarda il lago di fronte noi, sbuffo – Harry, puoi guardarmi in faccia?-
Lui a quelle parole si volta verso di me di scatto con gli occhi lucidi dal pianto, il cuore mi sale in gola quando lo vedo distrutto, con gli occhi rossi, il labbro gonfio e l’occhio nero. Mi precipito su di lui toccandogli la guancia.
-Ma che hai fatto al viso? Ti hanno preso a pugni?- domando sconvolta, ma lui guarda in basso, - Harry, ti prego…- sussurro con la voce rotta dal pianto, lui mi guarda, - Parlami.-
Lui non risponde, così lo gli tocco il labbro gonfio e lui storce la bocca dal dolore , -Scusa, faccio piano-, prendo un fazzoletto dalla borsa, lo bagno e glielo poso sopra delicatamente sotto il suo sguardo spento.
Ci sediamo poi su una panchina guardando davanti a noi, quando decido di parlare –Non andrò in America.-
-Per me puoi fare quello che vuoi… non m’interessa- risponde per la prima volta Harry.
Sorrido sconsolata, - Lo che non ti interessa… però non ci vado lo stesso perché non posso….-
-Perché non puoi?-domanda lui.
-Perché…- prendo aria, - perché ti amo, e perché… vorrei che mio figlio stia vicino a suo padre.-
Harry che fino a quel guardava oltre si volta verso di me con gli occhi sbarrati, - C-cosa?-
-Sono incinta, Harry.- dico chiudendo gli occhi pronta al peggio.
Lui non dice nulla, così apro gli occhi e mi accorgo che questa volta mi guarda e… sorride.
Neanche il tempo di formulare altri pensieri che le sue labbra si posano sulle mie con forza, disperazione mentre io sorpresa e felice ricambio il bacio con tutta la passione che ho.
Quando ci stacchiamo entrambi dalle nostre labbra, appoggiamo le nostre fronti l’una contro l’altra e ci guardiamo intensamente negli occhi, ci amiamo e lo stiamo dicendo anche senza parlare perché lui lo sa e anche io.
-Lo voglio chiamare Aaron.- dico poi, accarezzandogli una guancia e intrecciando la mano con la sua.
Lui annuisce e mi stampa un altro bacio più casto, - Mi piace-.







*MAKYU'S_ SPACE*

Splendori, che ne dite di questo capitolo? L'ho scritto oggi, l'ispirazione mi ha dato una botta in testa e ha detto:- Muoviti e scrivi!-... ahahahahahhaa (?)
Comunque come sapete, dopo questo capitolo ci sarà l'epilogo che pubblicherò domani o lunedì... devo ancora scriverlo xD
Però mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questo. RECENSITE IN TAAAAAAAAAAAAAAANTE, che a me piacere leggere e rispondere a quello che mi scrivete u_u

Detto questo lascio a voi i commenti e noi ci vediamo tomorrow.
Baci, abbracci, tirate di capelli (?)
Makyu_

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Capitolo 20
*** Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri. ***


20. Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri.

Epilogo.

 
#Tre anni dopo.
Sono seduta su una copertina blu stesa su di un prato leggendo l’ultimo romanzo di Nicholas Sparks quando una pallina nera con le stellina mi piomba sotto gli occhi.
-Scusa!- urla una vocina lontana, chiudo il libro sorridendo.
Quando alzo gli occhi dal libro mi scontro gli occhi verdi di Harry che mi sorride dispiaciuto, scuoto la testa divertita, e abbassando lo sguardo vedo che mano nella mano con lui c’è la gioia della mia vita, il mio secondo uomo di cui sono follemente innamorata.
-Scusa mamma- dice Aaron lasciando la mano di Harry e gettandosi tra le mie braccia con il suo corpicino baciandomi la guancia. Lo stringo a me sorridendo più felice che mai in vita mia.
-Aaron, così soffochi la mamma!- scoppia a ridere Harry inginocchiandosi davanti a noi e lanciandomi un’occhiata divertita che io ricambio con una risata.
Aaron scivola via dalle mie braccia, prendendo tra le mani la pallina, -Papà giochiamo ancora un po’?- domando aggrappandosi alla maglietta di Harry che sospira per poi annuire e alzarsi dall’erba per continuare a giocare a calcio con quella piccola pesta di soli due anni e mezzo.
Mi alzo dalla copertina aggiustandomi il vestito blu e cammino verso i miei uomini, - Gioca anche la mamma!- esclamo divertita quando Harry si volta sorpreso mentre Aaron saltella da tutte le parti prima di passarmi la palla.
Cominciamo a correre contro la palla: io davanti ed Harry con Aaron che mi inseguivano per riprendersela.
Mi fermo per riprendere fiato quando sento il gridolino di gioia di Aaron che mi ha sottratto la palla e corre veloce davanti a noi.
-Aaron, non ti allontanare!- gli urlo sperando che mi senta, mentre mi sento alzare da terra dalle grandi mani di Harry che mi caricano a principessa, -Harry? Mettimi giù-, rido mentre lui mi stringe ancora di più.
Con me tra le sue braccia si siede sull’erba alzando il mio mento verso il suo viso e mi regala uno dei sorrisi più belli al mondo, poi languidamente racchiude le mie labbra in un bacio semplice che si approfondisce sempre di più fino a quando non sentiamo qualcuno.
-Bleah, che schifo!- esclama Aaron, noi scoppiamo a ridere lasciandoci un ultimo bacio prima di alzarci e rincorrerlo per il parco e soffocarlo di baci e carezze.
 
 
#Quella sera a casa.
-Aaron, non sporcarti con i pastelli!- lo rimprovero aggiustandogli la camicetta che gli avevo messo per quella serata, visto che tra pochi minuti sarebbero arrivati Liam e Ylenia con la piccola Noelle.
-Sì,mamma- sbuffa lui continuando a colorare sul suo foglio tutto concentrato, sorrido lasciandogli un bacio per poi camminare nel corridoio e appoggiarmi allo stipite della porta nel vedere come Aaron assomigli a suo padre quando sono concentrati a fare una cosa; infatti Harry è impegnato ad allacciarsi la cravatta senza successo.
- Lascia, faccio io, - gli dico avvicinandomi a lui e armeggiando sulla sua camicia sotto il suo sguardo compiaciuto.
Le sue labbra sfiorano la mia spalla scoperta dal vestito nero, - Sei bellissima, amore mio-, sussurra sulla mia pelle facendomi provare brividi indescrivibili, - Bellissima, come sempre, - continua a dire sfiorando adesso il mio orecchio, poi la guancia e infine le labbra racchiudendole in un nuovo e intenso bacio da cui però sono costretta a staccarmi quando sento il suo del campanello.
Esco dalla stanza e arrivo alla porta, sorridendo alla mia migliore amica che mi porge tra le braccia quel piccolo fagotto avvolto in un vestitino rosa, Noelle, di appena tre mesi, - Ciao Ylenia, Liam… come state- sorrido facendoli entrare e  prendendo i loro cappotti.
-Stanchi morti, Noelle non ci da pace neanche per un giorno- si lamenta Ylenia avvicinandosi ad Aaron e strapazzandolo di baci da cui mio figlio cerca di fuggire, poi mi si avvicina e sorride, - E tu con Harry?-
- Ce la caviamo bene,- le sorrido di rimando accarezzando la piccola manina di Noelle che comincia a piangere dalla fame.
- Il dovere mi chiama, fate spazio a mamma Ylenia!- esclama lei, andandosi a sedere sul divano e a poppare la piccola Noelle che pian piano si calma.
La serata trascorre tranquilla, tralasciando i pianti di Noelle e le sgridate ad Aaron che invece di mangiare il cibo  ci giocava. Alla fine della serata, raccolgo tutti i piatti, nascondendomi in cucina per lavarli quando sotto il getto dell’acqua sento due mani posarsi sui fianchi di Harry che non ho sentito arrivare alle mie spalle.
-Harry…-dico, girandomi verso di lui, gli occhi negli occhi, cuore contro cuore, -... ti vedo strano, stasera-
Lui sorride, stringendomi ancora di più a lui, - Non ho niente, tranquilla- dice mollandomi un bacio sulla guancia.
-Sicuro?- domando, lui annuisce.
-E’ solo che non voglio perdermi neanche un secondo di noi, Sophie, perché sei la cosa più bella che ho in questa vita, insieme ad Aaron, e voglio viverti al meglio, ogni minuto della mia vita.- sospira lui poggiando la fronte contro la mia.
- Harry, ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessun altro uomo in tutta la mia esistenza, e non credo ancora possibile che io sia qui con te, in questa cosa, con un figlio che appartiene a noi nell’altra stanza. Ho sempre pensato che non meritassi nulla di tutto questo e invece, Dio, mi ha fatto il regalo più bello di tutti: tu e il tuo amore-.
Harry sorride sfiorando il mio naso con l’indice, - Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri.-
E dopo quelle parole ci abbandoniamo al nostro bacio migliore, al bacio che sapeva di tutta la nostra vita passata, presente, e futura. Un bacio che solo poche persone possono provare sulle proprie labbra, perché l’amore perfetto non esiste, ma noi siamo l’eccezione che conferma la regola.











Ringraziamenti

Odio quando deve mettere fine ad una storia perchè mi dispiace tantissimo dato che a me piace molto scrivere ed emozionare con le mie parole, però... tutto ha una fine,no?
E anche questa FF doveva avere un punto, e spero proprio che vi sia piaciuta, che vi abbia fatto emozionare, ridere o anche stare male.
Siete state delle lettrici fantastiche in tutto e per tutto, davvero e volevo ringraziarvi una ad una.
Prima di tutto volevo ringraziare le ragazze che hanno recensito sempre o anche qualce volta perchè è grazie al loro parere che continuo a scrivere, quindi grazie _OneDirectionAreMine, amoredellavita e Maaggie.  
Ringrazio anche tutte quelle meraviglie che hanno aggiunto la storia nelle preferite 1direction1999 , AllyCatt ,chiarademi1D , lakiia, manlela, gli splendori che l'hanno aggiunta alle ricordate AleStylessmile99 , Aryaa, Ilovepotatoes. 
E per ultimo ma non meno importante tutti quei splendori che l'hanno aggiunte alle seguite Aboutme_elli , Ale Stylinson , antonella95 , boobear_94, debby10, Laly98 , Maaggie ,MeLiIiIi , Summer_97, Vale albi. 

 

 

 Grazie di tutto, grazie. 

 

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