Un amore pericoloso.

di SorridiRagazzaSeiBella_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Amo il mio migliore amico ***
Capitolo 2: *** 2. L'incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** 3. La verità. ***



Capitolo 1
*** 1. Amo il mio migliore amico ***


-Keyla, raccogliti i capelli con le mani, e fingi uno sguardo perso verso sinistra- ripetè per la centesima volta Jack con fare irritato.
-Ok, finiamola qui Kayla...! Dimmi qual'è il problema?-
-Non c'è nessun problema!- risposi io in modo aggressivo.
-Se non c'è nessun problema allora, spiegami perchè non ci stai nemmeno provando- urlò Jack, e lasciò il set fotografico.
Non so davvero cosa mi sia preso, sognavo di fare la modella da quando ero bambina, ma non avevo idea del fatto che questo avrebbe cambiato così tanto la mia vita.
Diciamo che la mia vita non è mai stata tanto rose e fiori, ma almeni prima avevo qualcuno che mi amava e che mi rendeva felice, ma dopo un piccolo malinteso tutto era andato a puttane. Avevo anche delle amiche, ma si sà, per quanto vera possa essere un'amicizia, basta poco per cambiare, basta un attimo per passare dalla ragazza acqua e sapone amica di tutti alla modella più pagata del momento un centinaia di amici falsi. L'unico che c'è sempre stato e di cui mi fido come fosse un fratello è Mettew, il mio migliore amico.
Questa amicizia è nata circa due anni fa tra i banchi di scuola, e da allora è rimasta tale soprattutto perchè abbiamo lo stesso carattere: forte, ma allo stasso tempo debole.
-Ehi Key, ti va di passare una giornata di shopping alla grande mela lontano dalle fotocamere?-
-Tu si che sai come farmi tornare il sorriso!- e mi accolse in un caloroso abbraccio.
Prendemmo al volo una cioccolata da Starbucks. Eravamo sotto il periodo di Natale e per Time Square c'erano un migliaio di persone alle prese con lo shopping sfrenato.
Fare shopping era una delle mie attività preferite che mi rendeva soddisfatta,completa.
Ma c'era qualcosa che mi avrebbe resa molto più completa..L'Amore. Quello vero, quello che ti fà perdere il fiato, e non avevo idea che presto lo avrei avuto sotto gli occhi.
Ero persa tra i miei pensieri, quando..
-Kaylaaa, attentaaaa!-
  

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Capitolo 2
*** 2. L'incontro inaspettato ***


Non feci neanche in tempo a girarmi che Mettew mi tirò per un braccio, talmente forte che caddi a terra.
Una moto sfrecciò a tutta velocità a pochi centimetri da me, e si fermò qualche metro più avanti mentre il ragazzo mi fissava, come se volesse assicurarsi che stessi bene.
Tutti gli occhi di Times Square erano puntati su di lui, ma presto il silenzio che si creò, venne spezzato dalle sirene della polizia. D'un tratto il ragazzo diede gas e sparì nel traffico.
-Keylaa, tutto bene?- chiese Mettew preoccupato
-Si, tutto ok. Mi chiedo perchè diano la patente a certa gente.-
Avevo passato due gioni di completo relax in giro per i negozi di New York e per le Spa di Manhattan, adesso era giunto il momento di rimettersi al lavoro.
Avevo il servizio fotografico più importante dell'anno, quello dell'anteprima sulla settimana dell'alta moda.
Il servizio fini abbastanza in fretta, questa volta ero serena, decisa e spensierata.
Tornai nel mio camerino per prepararmi, andai a fare la doccia e quando usii mi misi l'accappatoio e lascia cadere sulla schiena i miei lunghi capelli dorati; mi accorsi di alcuni rumori che arrivavano da dietro la porta del bagno, presi coraggio e uscii.
Vidi un ragazzo, alto, magro,moro con gli occhi azzurri. Cercai di gridare ma lui mi tappò la bocca con la mano, eravamo vicinissimi, avevo un profumo da perdere la testa, e quegli occhi.. Mi persi a guardare quegli occhi color dell'oceano e mi resi conto di averli già incorciati una volta, ma non ricordo bene quando.
Io: Chi sei? Che cosa vuoi?
Ryan: Mi chiamo Ryan, non aver paura
Io: come faccio a non aver paura sei entrato di nascosto nel mio camerino, mi stai praticamente slogando un polso talmente che mi stringi forte?!
Ryan: Oh, hai ragione, mi dispiace..- laciò delicatamente la presa e poi continuò - noi due ci siamo già incontrati un paio di giorni fa, ti stavo per investire in moto per Time Square, ricordi?
Io: Ah, eri tu quel cretino?! Mi stupisco che ti facciano ancora andare in giro libero!
Ryan: Non era mia intenzione, ma sono da poco scappato dal carcere e..
Io: Cosaa?! Sei un criminale, esci subito da quii..
Ryan: Aspetta, non è come credi, io
Keyla: Non voglio nessuna spiegazione, nemmeno ti conosco, vattene prima che chiami la polizia!
Ryan: Volevo solo chiederti scusa per l'incidente dell'altro giorno..
Prese il casco e scappò dalla finestra.
Guardai l'orologio ero molto in ritardo, mi diedi una sistemata e scesi, all'uscita mi aspettava Mettew con una limousine, gli raccontai l'incontro che avevo fatto pochi istanti prima nel mio camerino.
Mettew:Oddio Key, perchè non mi hai chiamato? Vuoi che ti faccia mettere ualche guardia del corpo fuori dal camerino?
Io: No, non ce n'è bisogno, non tornerà..
-Siamo arrivati a destinazione ragazzi- annunciò Brian il nostro autista
Scesi dall'auto, sentivo il mio telefono squillare, inizia a cercarlo nella borsa mentre Mettew si dirigeva all'entrata
*Ti dimostrerò che non sono ciò che pensi che sia*
Erano i tipici messaggi di Adam, nel tentativo di farsi perdonare, ma questa volta il numero era diverso.
Misi via il blackberry e inizia ad avviarmi verso l'entrata, quando alle mie spalle arrivarono due uomini vestiti di nero col passa montagna, mi miserò un cappuccio in testa, e mi infilarono in una macchina che sfrecciò via.
Ero terrorizzata, qualcuno mi sfilò il cappuccio, rimasi un attimo sorpresa di chi mi ritrovai davanti..
Io: Ti avevo detto di lasciarmi stare, che cazzo vuoi?- Urlai mentre cercavo di prenderlo a calci e tirargli pungni.

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Capitolo 3
*** 3. La verità. ***


Due gorilloni cercavano di tenermi ferma.
-Ma che ti prende? Datti un calmata!- disse Ryan mentre si tamponava con un fazzoletto il sangue che gli avevo fatto uscire dal naso.
Io: Stare calma?! Mi hai appena rapita.
Ryan: Ma piantala di comportarti come un bambina viziata, non ti ho rapita! Tra qualche ora sarai di nuovo in mezzo a tutti quei fighetti.
Io: Taci avanzo di galera..
Le mani di Ryan scattarono verso il mio collo, e mi stringeva sempre più forte, mi avvicinò a lui, e mi sussurrò all'orecchio.
Ryan: Ti ho portata qui per dimostrarti che non è così, quindi non rendere le cose più difficili di quanto già non lo siano.
Io: Lasciami!
Gli presi le mani e con molta violenza le spinsi via da me.
La macchina si fermò e quando scendemmo, Ryan mi afferrò la mano e mi accompagnò in mezzo a un bosco, che portava ad una collinetta, da dove si vedeva tutta New York illuminata.
Io: Wow, davvero bel posto..ma ora avanti sputa il rospo, così me ne posso andare in fretta.
Ryan: Certo sua maestà..volevo solo che tu sappia che non sono un avanzo di galera, e che ci sono finito dentro per un malinteso..
Io: Si certo, dicono tutti così..
Ryan: Devi credermi, è la verità!
Io: Non mi interessa!
Ryan: Una sera tornai a casa e sorpresi mio padre che picchiavamia madre, per l'ennesima volta; non c'ho visto più e ho iniziato a picchiarlo e a urlare, poi presi mia madre e la portai via da li. uando tornai c'erano ambulanze e poliziotti che circondavano la casa, e mi portarono dentro perchè credevano fossi stato io ad ucciderlo. Ma Keyla, posso giurarti che quando me ne andai, lui era vivo!
Io:Lo so come ci si sente, ho passato la stessa cosa anche io, ma di certo non ho ucciso nessuno..
Ryan: Ma nemmeno io, te lo posso giurare sulla mia stessa vita..
Io: Ti credo, ma non è a me che devi dare delle spiegazioni. Ora perfavore potresti riportarmi alla festa?
Ryan: Certo andiamo..
Era triste, glielo si leggeva in faccia, ma faceva di tutto per cercare di nasconderlo.
In macchina ci fu un silenzio imbarazzante e Ryan non mi toglieva gli occhi di dosso, aveva uno sguardo che assomigliava a quello di una tigre affamata..
Finalmente la macchina si fermò nello stesso punto in cui mi avevano "rapita".
Chiusi la porta con violenza e mi incamminai lungo il vialetto, quando Ryan tirò giù il finestrino e mi chiamo.
Rya: Keylaa, posso rivederti?
Io: Scordatelo, addio..
Mettew correva verso di me preoccupato:
Mettew: Ma che fine hai fatto, sono ore che ti cerco?!
Io: Avevo dimenticato una cosa in hotel..
Mi sorprendevo sempre di più della mia capacità innata di raccontare bugie.
La festa era bellissima, le foto erano venute davvero bene, tornavo a casa tardi e uando mi misi nel letto ci misi un pò ad addormentarmi, un pensiero mi tormentava.Ryan.
Erano passati 3 giorni da quell'incontro con Ryan e ancora mi tormantava ogni sera.
Ero sulpunto di addormentarmi uando sentii bussare dalla finesta del balcone.Era Ryan.
Io: Che ci fai qui?
Ryan: Ho scoperto delle cose interessanti, ma dei poliziotti mi hanno visto e..
Io: Ho capito, però dormi sul divano!
Ryan: Grazie
Mi fissava, come se nn avesse mai visto una ragazza in mutande e canottiera.
Mi svegliai alle 3.15 per andare a bere un bicchiere d'acua, ero appoggia al muro della cucina col bicchiere in mano, quanto entrò Ryan.
Mise le mani sul muro e mi intrappolò, mi tolse il bicchiere dalla amno e lo appoggiò sul tavolo. Avevo lo stesso sguardo dell'altra sera.
Ryan: Keyla cazzo, non posso vederti ui, semi nuda senza fare niente, non posso trattenermi..non sta volta!
Non dissi niente, mi lasciai prendere in braccio, sentivo le sue mani grandi che mi stringevano le cosce, e il suo respiro che si faceva sempre più irregolare sul mio collo.
Ammetto che stare con lui mi rendeva felice, e fin dal primo giorno che l'ho visto avevo desiderato sentire le sue mani addosso a me, il suo corpo a contatto col mio..





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