Haru no kitsune

di SaruwatariAyumu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Natsu - Estate ***
Capitolo 2: *** Natsu - Estate pag.2 ***
Capitolo 3: *** Natsu - Estate pag.3 ***
Capitolo 4: *** Natsu - Estate pag.4 ***
Capitolo 5: *** Natsu - Estate pag.5 ***
Capitolo 6: *** Natsu - Estate pag.6 ***
Capitolo 7: *** Natsu - Estate pag.7 ***



Capitolo 1
*** Natsu - Estate ***


Kitsune, demone volpe, un tempo nella mitologia Giapponese si narrava di demoni o youkai con una grande intelligenza, la capacità di vivere a lungo e di possedere poteri magici. Cambiare forma e assumere l'aspetto umano era una delle loro mistiche capacità, come entrare nei sogni, fare illusioni o appiccare fuoco con una delle loro code, sputare lembi di fiamme dalle fauci.
Il demone volpe è il mio youkai preferito, perché possono esserci kitsune buone oltre che cattive, come la maggior parte dei demoni della foresta degli youkai dove abitano i miei nonni.
Adesso l'esistenza degli youkai è ignorata, ma c'è ancora chi ci crede, come nel villaggio vicino al tempio dei miei nonni dove passo le estati da quando ero piccola. Mio nonno è uno di quei monaci a cui è permesso di sposarsi e avere figli, lui ha avuto un solo figlio, cioè mio padre, quando andai la prima volta nel tempio a nord del villaggio dove abita con la nonna, mi presentò un bambino poco più grande di me e mi disse che era stato abbondonato al tempio. Ciò che non capisco è come possa esserci un bambino umano abbandonato in una foresta di demoni. Mia nonna lo chiamò chiamato Fuyu, cioè inverno, per i suoi capelli bianchi, ma non bianchi per via della vecchiaia come i miei nonni, ma bianchi come la neve e lisci come la seta, i suoi occhi, grigi e freddi come il ghiaccio, ma anche dolci e gentili.

-Haru! Haru! Sbrigati o perderai lo shinkansen!.
-Si mamma, lo so che poi il biglietto non vale più.
-Quel vestito non credi che sia troppo leggero?.
-Mamma! Vado dai nonni da quando ero piccola! Adesso ho 15 anni so badare a me stessa! Prendo il borsone e corro alla fermata dell'autobus!.
-Va bene, però sbrigati. Ciao Haru, torna presto, divertiti!.
-Ciao mamma! Vado!.
Un'ultima frase e iniziai a correre velocemente verso la fermata vicino casa, ero in ritardo come al solito.

-Due ore di viaggio tra le montagne non sono un granché... Come ha potuto anche solo pensarlo mia madre, l'anno scorso almeno ero in autobus, perché quest'anno sono su un trattore?... Almeno arriverò prima.
Mormoravo, stanca dal viaggio in treno, lamentandomi del cambio di mezzo.
Iniziai a sfogliare il libro sugli youkai, che avevo comprato per il viaggio,
-Allora, Youkai vicino Kyoto: Bakeneko, Tanuki, ecco Kitsune!
Esclamai e iniziai a leggere il capitolo:                                                                          
 
 Kitsune (giapponese: 狐) significa in giapponese semplicemente volpe. In Giappone vivono due sottospecie di volpi: la Volpe Rossa del Giappone (Hondo Kitsune, vive sull'isola di Honshū; Vulpes Vulpes J aponica) e la Volpe di Hokkaidō (Kita Kitsune, vive sull'isola di Hokkaidō; Vulpes Vulpes Schrencki). Nella mitologia giapponese sono considerate demoni (Youkai).
Le statue di volpe (di kitsune) si trovano di solito nei templi e nei santuari dedicati al dio Inari, il kami giapponese della fertilità, del riso e dell’agricoltura.
Inari è una figura molto popolare per la religione shintoista, ma, vista la sua grande importanza, è entrato a far parte anche della simbologia buddista giapponese. E non è un caso: il riso, infatti, è l’alimento principale nella dieta giapponese, e, nell’antichità, tutto girava intorno a questo cereale e al suo raccolto. Le volpi sono animali cari ad Inari..
 

-Si lo so di Inari…Saltai qualche pagina.

L’ingresso a un tempio di Inari è di solito marcato da uno o più torii vermigli (il colore rosso è spesso associato ad Inari stesso) e, appunto, dalle statue raffiguranti una volpe, spesso adornate con i tipici bavagli rossi votivi (yodarekake). E’ un antichissimo modo di dire, derivato dalla mitologia giapponese. Per i nipponici, la Volpe (Kitsune) è considerata una sorta di demone-spirito dalle varie capacità e molto sapiente. Quando piove col sole, in Giappone si dice che c’è Kitsune no Yomeiri (il Matrimonio della Volpe); ossia da qualche parte si stanno celebrando le nozze tra due volpi. Quindi veder piovere col sole è qualcosa di magico, che porta bene: ma vedere la cerimonia nuziale delle Kitsune porta malissimo.

-So già tutto quello che devo sapere sulle kitsune. A parte la storia del matrimonio delle volpi. Sospirai prima di chiudere il libro e addormentarmi con la testa appoggiata sul borsone.
Un'ora dopo mi svegliai con il vento fresco che muoveva leggermente le foglie degli alberi, che adornavano il tempio dei miei nonni, aprii lentamente gli occhi quando…

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Capitolo 2
*** Natsu - Estate pag.2 ***


-Haru! Che ci fai qui?! Tu non dovresti dormire in paese, come fai ogni anno prima di venire?                                                                                                                                                     
-Nonna! Mamma mi ha fatto venire prima, c'è qualche problema?                                              
-No, certo che no cara, vieni dentro sarai stanca, mi hai solo sorpresa un po', non mi aspettavo di vederti oggi, sai è il solstizio d'estate, gli youkai escono durante la settimana che inizia con il solstizio. Non vorrai mica vedere gli youkai?!                                                                                                 
-No nonna, anche se fosse che c'è di male? Mi farei spiegare dal nonno tutto quello che devo sapere per poter andare, poi dov’è Fuyu?                                                                                                                                       
-Non se ne parla nemmeno! Poi tuo nonno è in viaggio è tornerà solo tra due giorni e si è portato Fuyu.                                                                                                                                            
Detto questo la nonna mi fece cenno di seguirla e di prendere il borsone.                                                 
–Sbrigati Haru, Tra poco sarà pronta la cena.                                                                                          
Disse con tono secco chiudendo così il discorso. Non che ci sperassi tanto, ma sarebbe comunque stato bello poter vedere uno youkai.
Durante tutta la cena nessuna disse nulla, la nonna finito di mangiare mise il suo piatto nel lavello, mi augurò buona notte e andò a dormire nella camera accanto alla cucina, dove dormono lei e il nonno, mentre la mia è in fondo al corridoio sulla sinistra accanto a quella di Fuyu, dormivamo insieme da quando ero piccola, ma iniziate le elementari il nonno preparò una stanza solo per me.                                                                                                                                                              
 
 
 
 
 
 Giorno 2
Non avevo mai fatto un sogno così strano come quello di vedere un ragazzo, beh così non è tanto strano, il fatto è che del ragazzo non si vedeva il volto, ma per il resto era uguale a Fuyu, solo che aveva una coda bianca e soffice e delle orecchie, quando si accorse che lo guardavo fuggì trasformandosi in una volpe a nove code bianca, infilandosi tra le piante.
Ore 2.30 dei rumori provenienti dall’esterno del tempio mi svegliarono di soprassalto mentre sognavo.
-Che strano sogno. Che ore saranno?                                                                                                                           
Dissi con un filo di voce girandomi verso la sveglia mentre mi alzavo dal futon. Mi misi una felpa e andai verso la cucina per prendere un po’ d’acqua, quando sentii altri rumori provenire dall’esterno, pensai fosse il vento, ma dopo poco sentii tonfi pesanti e secchi. Uscii dal tempio prendendo una torcia dall’ingresso, illuminai intorno all’entrata e non vidi nulla.                                               
Altri rumori, provenienti dalla foresta.
-Io li volevo vedere gli youkai...
Sospirai tornando indietro, poi pensai che la nonna non sarebbe venuta a saperlo se fosse tornata di mattina presto e tornai verso la foresta contenta e speranzosa di vedere una kitsune.                                                                                                                                                                  
Dopo aver camminato per 10 minuti pensai di tornare indietro quando mi sentii ringhiare alle spalle. Mi girai velocemente facendo cadere la torcia a terra per lo spavento. Un animale, o magari uno youkai ringhia e si avvicina, le nuvole vengono spostate dal vento e la luce della luna cade sulla figura in avvicinamento rigandone i contorni e mostrandone la vera forma.                                                                                                                                                
Denti affilati come rasoi sporgono da un’enorme bocca ringhiante, zampe ritte e magre sistemate in posa di allerta, le due code bianche che si muovono ritmicamente con il respiro della volpe, che con occhi vitrei e lucenti mi osservano scannerizzando ogni mio minimo movimento. Osservai la volpe per pochi secondi, che mi bastarono per notare la ferita che aveva sulla gamba anteriore, perdeva sangue a rivoli rovinandone il pelo bianco e candido.                                      Probabilmente si accorse che avevo notato la ferita, gli diede un breve sguardo e tornò a fissarmi avanzando di qualche passo. Per lo spavento andai istintivamente indietro, anche se lentamente, inciampai su un sasso e feci per cadere all’indietro, quando un braccio, sporco di sangue e pieno di tagli, mi afferrò con forza tirandomi a sé. Persi i sensi e caddi a terra.

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Capitolo 3
*** Natsu - Estate pag.3 ***


Non ero del tutto svenuta, riuscivo ancora a sentire cosa succedeva attorno a me, sentii una voce simile a quella di Fuyu, poi un’altra, probabilmente un altro ragazzo, lo rimproverava dicendo che non avrebbe dovuto toccarmi:
-Lo sai che succederà adesso vero?! Le hai toccato un braccio per non farla cadere! Al massimo si sarebbe fatta qualche graffio!
-Non mi interessa cosa si sarebbe fatta! Non voglio che si faccia male tutto qui!
I due continuavano ad urlarsi contro, non riuscivo a capire perché il ragazzo con la stessa voce di Fuyu non avrebbe mai dovuto toccarmi.
-Lo sapevo che anche se l’avessi solo sfiorata con il mio sangue si sarebbe trasformata gradualmente in volpe! Ma non potevo lasciarla cadere.. Lei è Haru, non potrei mai sopportare di vederla trasformarsi in volpe, ma non potrei mai lasciare che si faccia del male se posso evitarlo.

Sentii discorsi che probabilmente erano sensati, ma mi parvero parole a vuoto senza significato.
Riuscii ad aprire gli occhi, avanzai lentamente la mano verso una delle sagome che non riuscivo a distinguere al buio della notte, aprii la bocca per dire il nome di Fuyu, ma non ne uscì un filo di voce. Svenni del tutto, ma prima di perdere i sensi sentii qualcosa di soffice e caldo avvolgermi attutendo la lenta caduta dovuta allo svenimento.

Ore dopo mi svegliai nella mia camera, come se niente fosse mai accaduto. Magari l’incontro con gli youkai era solo un sogno, doveva essere così, o almeno era quello che speravo. Mi alzai e indossai il paio di infradito che erano accanto al futon, non trovo mai le mie scarpe di solito, di qualsiasi tipo siano, soprattutto d’estate le vado spargendo per la casa. Mi sembrò una cosa strana trovarle così facilmente, ma non ci feci molto caso, mi stropicciai gli occhi e mi sistemai i capelli spostandoli di lato, quando sentii qualcosa di soffice tra i capelli, sul momento mi sembrarono delle orecchie simili a quelle di un cane, no impossibile pensai e smisi di toccarmi i capelli come per convincermi che era assurdo, infatti lo era.

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Capitolo 4
*** Natsu - Estate pag.4 ***


Andai in bagno per lavarmi la faccia, quando alzai la testa per asciugarmi il viso mi vidi riflessa nello specchio e a primo impatto mi sembrò tutto normale, ma quando misi davvero a fuoco la mia immagine notai chiaramente un paio di orecchie bianche con striature rosse  che spuntavano dai miei capelli, pensai di avere una qualche allucinazione dovuta al sogno della sera prima, così mi bagnai di nuovo il volto come per svegliarmi, alzai ancora lo sguardo e rividi le orecchie, presi l’asciugamano e mi asciugai il viso, provai a toccare le orecchie per vedere se erano effettivamente vere, quando un urlo alle mie spalle mi trapanò i timpani e mi fece voltare di soprassalto, la nonna mi guardava e indicava tremando la mia testa.

-Sei andata nella foresta vero? Ti avevo detto di non andare e ci sei andata lo tesso!

Immediatamente realizzai che quel vago ricordo della sera prima non era un sogno, ma la realtà, avevo quindi incontrato una kitsune, ero quindi svenuta ma mi ero comunque ritrovata comoda nel mio futon la mattina stessa.

-Io sono solo uscita dalla casa nonna, non sono andata nella foresta!

Tentai di difendermi invano.

-Allora cosa sono quelle? Devi aver toccato il sangue di qualche youkai, quasi sicuramente di una kitsune bianca e rossa, altrimenti non avresti delle orecchie sulla testa, non credi anche tu che sia a dir poco strano?

La nonna aveva ragione, era più che strano, assurdo, il discorso sul sangue mi fece venire in mente la volpe ferita, era bianca e perdeva sangue, qualcuno mi avrà pur portato a casa, probabilmente toccandomi non ci avrà fatto molto caso. C’era qualcun altro insieme a noi, non so se fosse umano o no, ma stava rimproverando la volpe per avermi toccato, forse era proprio per evitare che questo accadesse che all’inizio aveva tentato di allontanarmi.

-La domanda adesso è cosa devo fare per tornare normale?

Chiesi alla nonna tentando di allontanare il discorso del perché fossi uscita di casa e tutto il resto, lei mi guardò con aria afflitta:

-Credo che dovresti riuscire a trovare la kitsune che ti ha toccato e..                                                                 

La nonna si interruppe.

-E cosa nonna? Non credo poi che sia tanto facile trovare la stessa kitsune che mi ha toccato, poi c’era anche qualcuno che le parlava mentre mi portavano a casa.

-Allora è vero che sei andata nella foresta!

Ok, mi ero scavata la fossa da sola anche se non fossi andata nella foresta ormai la nonna non mi avrebbe più creduto.

-Anche se fosse ne parliamo dopo, adesso voglio sapere cosa mi succederà e come tornare normale!

La nonna mi guardò per un po’ di tempo e poi si arrese:

-Dopo aver trovato la kitsune, devi baciarla o farti baciare da lei, il problema è che tu non hai solo sangue umano.

-Non ho solo sangue umano? Vuoi dire che non sono umana? E poi baciare una volpe, cose che succedono tutti i giorni!

-No tesoro non questo.. Lascia che ti spieghi..

Abbozzò la nonna fermandosi ancora e tentando di non incrociare il mio sguardo, poi aggiunse:

-E’ da tanto tempo che dovevo dirti questa cosa, è un discorso abbastanza delicato, quindi seguimi, ne parleremo nel santuario.

Detto questo si voltò e andò verso il santuario, così feci anche io e la seguì in silenzio.

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Capitolo 5
*** Natsu - Estate pag.5 ***


Arrivate nel santuario dietro la casa mi fece accomodare sul tatami e iniziò a parlare, fu un discorso molto lungo, mi spiegò per filo e per segno gli avvenimenti legati alla mia nascita,
di come ero debole dato che ero nata prematuramente e di come rischiavo di perdere la vita. Finita questa parte del discorso che già sapevo bene, si schiarì la voce e iniziò a
parlarmi di come la mia vita fu salvata da una kitsune, grazie a un suo bacio e un ciondolo ricavato da uno dei suoi denti.

-Vedi Haru, è per questo che ti ho sempre detto di non togliere mai quel ciondolo, è un amuleto, al suo interno vi è parte del potere di una kitsune molto potente, se venisse rubato
da uno youkai qualsiasi potrebbe essere usato per scopi malvagi, può donare ma anche togliere la vita.

Detto questo smise di parlare per un po’, quando urlò allarmata:

-Dov’è il tuo ciondolo!?!

Mi alzai di scatto toccandomi il petto e mi accorsi che non c’era più  e mi salì una grande ansia al solo pensiero di cosa sarebbe potuto succedere dopo quello che mi aveva appena
detto la nonna.

-Adesso ho capito perché la kitsune ha potuto toccarti, il ciondolo non solo ti aiuta a guarire in fretta, ma ti protegge dagli youkai che vogliono impossessarsene e fa si che tu possa
vivere. Puoi starne separata solo per un breve lasso di tempo, un mese o due al massimo, dopo di esso se non lo avrai ancora con te..

Giungerà la morte.

Silenzio.
 
Troppo silenzio, il tempo si era come fermato mentre immagini della mia vita belle o tristi che fossero mi passavano davanti agli occhi come se ne fossi uno spettatore estraneo.
Poi arrivai alle conclusioni, questo spiegava molte cose. Perché guarivo in fretta, perché non avevo mai visto youkai anche se vi passavo l’estate vicinissima, di come la nonna
si arrabbiava e si preoccupava se non mi vedeva il ciondolo al collo e tanti altri misteri legati alla mia nascita: sapevo che ero nata prematuramente e che ero molto piccola e fragile,
ma non sapevo come avevo fatto a sopravvivere.
Pensando alla mia nascita mi vennero in mente strane immagini di situazioni o luoghi mai visti, voci cupe e pianti silenziosi. Mi  torturavano dall’interno della mia testa, persi i sensi
svenendo delicatamente sul tatami mentre la nonna mi veniva in contro preoccupatissima con gli occhi lucidi dicendo qualcosa, ma non la sentivo più.

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Capitolo 6
*** Natsu - Estate pag.6 ***


Mi svegliai probabilmente qualche ora dopo nella mia camera, mi girai e vidi la nonna che preparava del the
seduta su un cuscino alla mia destra. Appena si accorse che mi ero svegliata, lasciò tutto com’era e mi
venne incontro arrancando sulle ginocchia, quando fu abbastanza vicina mi sfiorò la fronte con delicatezza,
solo allora mi accorsi che c’era una pezza umida appoggiata sopra, la tolse e vi poggiò la mano.

-Sembra che tu non abbia più febbre, anche se non hai il ciondolo, il bacio della kitsune ti aiuta comunque
a guarire in fretta per fortuna.

-Nonna, stavo pensando, come fanno le kitsune a baciare...

-Oh tesoro! Credevo tu lo sapessi! Almeno questo voglio dire.

Indugiò sull’ultima frase e mi portò a passare al setaccio tutto ciò che sapevo sulle kitsune. Infine arrivai a
una conclusione di cui non ero troppo convinta:

-Intendi che possono prendere forma umana? Però non avrebbe senso, non hanno una forma umana
propria, copiano quella altrui da quello che so.

-Le leggende dicono questo.

Sentenziò la nonna con aria furba.

-Cosa intendi dire?

-Ci sono molte cose che non sai sulla verità degli youkai, ma non hai ancora sedici anni mi pare.

-Li compirò a breve però! Manca meno di un mese!

La nonna si fece cupa e si ricompose sul tatami.

-Ne abbiamo già parlato più volte, solo quando avrai sedici anni potrai sapere tutto, lo faccio per tenerti
al sicuro e tu lo sai. Adesso che non hai più il ciondolo sei ancora più esposta, un bacio di kitsune non è
una cosa da poco nel mondo degli youkai.

-Ho capito non voglio sapere nulla, ma almeno dimmi come può baciare una kitsune!

-Va bene ma non ti agitare sei ancora in convalescenza.

-D’accordo però racconta.

Mi sistemai a sedere e aspettai che la nonna iniziasse a parlare.
SPAZIO AUTRICE

Konbanwa :) Ho avuto un periodo di stacco dalle mie storie per via dello studio, ma sono tornata più carica che mai! Ecco già due miei nuovi capitoli scritti in tutta fretta sull'ipad e poi trascritti sul computer Yay rendersi la vita difficile si che è una bella cosa :')

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Capitolo 7
*** Natsu - Estate pag.7 ***


Mi sistemai a sedere e aspettai che la nonna iniziasse a parlare.

-Le leggende dicono che le kitsune possono copiare la forma umana e prenderne l’aspetto, è vero, ma parzialmente,
possono davvero prendere l’aspetto di un umano, ma per poco tempo.

-Questo non lo sapevo, ma non vedo come possa aiutare.

-Fammi finire, in verità le kitsune come tutti gli youkai più potenti posseggono una propria forma umana, nelle leggende se noti,
quando vengono rappresentate in forma umana indossano kimoni pregiati e sono di bell’aspetto, non è per semplice rispetto
verso di loro, è la loro vera forma umana, non vengono rappresentate con un volto qualsiasi, non sarebbe rispettoso, è il loro
vero volto quello che viene ritratto, anche se chi li ritrae non se ne accorge il loro volto cambia, è difficile da spiegare, diciamo
che è come se fosse una maledizione imposta dalle kitsune. Quando prendono un aspetto diverso dal proprio è come se indossassero
una maschera, ma non possono esserci tracce lasciate da questo contatto avuto con il mondo umano quindi usano la loro magia spirituale
per cancellare ogni traccia del loro passaggio, cambiando il ritratto facendovi comparire il proprio volto evitando la nascita di sospetti.

Rimasi per un po’ in silenzio ad elaborare ciò che mi era appena stato rivelato: non sapevo ci fosse una realtà così strana e contorta dietro
le antiche rappresentazioni degli youkai.

-Bene, quindi da quello che ho capito in realtà le kitsune e gli altri youkai di grado superiore hanno una propria forma umana, ma possono
mantenerla senza limiti di tempo?

-Si avevo dimenticato di dirtelo in effetti. Possono mantenerla per quanto vogliono, ma più lungo sarà il tempo, più verrà loro difficile ritornare
alla loro forma originale, anche essendo in forma umana però, basta un cambio emotivo improvviso per diciamo compromettere la loro “trasformazione”..

La frase rimase a mezz’aria mentre la nonna probabilmente pensava a come terminarla.

Azzardai un’ipotesi:-Intendi dire che tornano alla loro forma originaria? Per esempio si spaventano e di colpo, non so *puff* e diventano kitsune?

-Qualcosa del genere, alle kitsune meno potenti potrebbe capitare, mentre a quelle più abituate alla loro forma umana potrebbero, si come dicevi tu *puff* e compare una coda, le orecchie o anche tutte le code insieme, possono anche mantenere una forma di mezzo se non sono abbastanza potenti da trasformarsi del tutto, di solito mantengono le code e le orecchie in vista quando sono nei loro villaggi.

-Wow sarebbe divertente da vedere!

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