This Song Saved My Life.

di Hey Ziver
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il baratro della disperazione di Shannon: ***
Capitolo 2: *** Lettera inaspettata da un mittente più che inaspettato ***
Capitolo 3: *** Un foglio di carta per realizzare i sogni ***
Capitolo 4: *** Giacando con il fuoco ci si brucia: ***
Capitolo 5: *** Everthing's Gonna Be Alright: ***
Capitolo 6: *** Un Amico. ***
Capitolo 7: *** Il piano: ***
Capitolo 8: *** Meglio del previsto. ***
Capitolo 9: *** Nulla è come sembra: ***
Capitolo 10: *** Perdita di un amico: ***
Capitolo 11: *** Il concerto. ***
Capitolo 12: *** Dreams come true: ***
Capitolo 13: *** Stay Strong ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Il baratro della disperazione di Shannon: ***


This Song Saved My Life:

 Il baratro della disperazione di Shannon:

Una ragazza di circa 15 anni camminava in silenzio per le strade di una piccola cittadina a Sud della California sotto la pioggia battente con le cuffie del suo lettore mp3 nelle orecchie. I suoi tristi occhi grigio-verdi osservavano le goccioline d'acqua che cadevano sull'asfalto. I capelli rossi di Shannon, questo era il nome della ragazza, erano protetti solo dal cappuccio di una felpa color viola, rigorosamente a maniche lunghe, non solo per il freddo, ma anche per coprire il male che lei stessa si era fatta: Shannon era un'autolesionista, o come la chiamavano quelli della sua scuola 'quella che si taglia'. Quel soprannome, quel fottuto soprannome la faceva sentire uno schifo, più di quanto già non si sentisse. Odiava i sui compagni di scuola, odiava i suoi insegnanti del liceo, odiava se stessa e il fatto di non sentirsi mai all’altezza della situazione e più di tutto odiava la sua famiglia.
Shannon sospirò pensando che la sua proprio non si poteva definire una famiglia. Sua madre malata di cancro al cervello non faceva altro che urlarle addosso perché lei era sempre buttata sul letto con le cuffie nelle orecchie, non capiva che Shannon non aveva la forza di fare nient'altro. Si arrabiava con lei per qualsiasi cosa, in particolare per i voti a scuola che erano mediocri. 'Potresti impegnati di più, per avere un futuro migliore'. Shannon si chiedeva perché sua madre non riuscisse a capire che prendere buoni voti a scuola non é facile, specie se sei vittima di scherzi pesanti, minacce e insulti da parte dei tuoi compagni. Si rendeva però conto che nei pochi mesi che le rimanevano avrebbe dovuto renderla fiera di lei, il problema era che, proprio non sapeva come fare, nessuno era fiero di lei, neanche lei stessa. La situazione di sua madre era comunque comprensibile, quindi Shannon non se la prendeva con lei ma con suo padre. Suo padre era arruolato nella marina militare per proteggere il suo paese e per diventare un eroe, senza rendersi conto che era la sua famiglia ad aver bisogno di essere protetta. Fin da bambina, quando le cose erano ancora facili per lei era sempre stata molto legata al padre poi, le cose erano cambiate inevitabilmente: sua madre si era ammalata, suo padre si era arruolato e lei era andata al liceo dove i suoi compagni avevano iniziato a tormentarla.
Per tutti questi motivi Shannon aveva iniziato a tagliarsi, a non mangiare e a vomitare quel poco che mangiava, entrando in depressione.
La canzone 'You're my Haven' si concluse dolcemente e le note della canzone successiva cominciarono a difendersi dalle cuffie alle sue orecchie. Shannon tremò nella sua felpa pesante sentendo quelle prime note. Quella canzone la conosceva fin troppo bene: Skyscraper di Demi Lovato. Le lacrime scesero silenziose sul suo viso, come sempre quando ascoltava quella canzone. La spendida voce di Demi inizio a cantare, mentre lei contiuava a piangere:

Skies are crying, I am watching
Catching teardrops in my hands
Only silence, as it's ending, like we never had a chance.
Do you have to make me feel like there's nothing left of me?

Non era in grado di controllare le sue emozioni, perché le canzoni di Demi, quelle della Disney la emozionavano in una maniera incredibile. Erano stati proprio i suoi idoli a darle la forza per lottare, per andare avanti quando aveva tentato il suicidio, dopo la diagnosi di cancro della madre, con la dolcezza di Selena Gomez, con il 'Radiate Love' di Miley Cyrus, con lo 'Stay Strong' di Demi Lovato,con  la simpatia dei Jonas Brothers e con il sorriso di Justin Bieber lei aveva evitato di finire nel baratro della disperazione, senza nessuna via di uscita. A scuola veniva presa in giro anche per questo, perché era ancora la bambina che ascoltava la Disney, ma loro non capivano nulla, erano privi di sogni o di emozioni se non avevano degli idoli. Il più grande sogno di Shannon era quello di riuscire ad incontrarli, solo per un momento, solo per dirgli grazie per tutto ciò che avevano fatto per lei con la loro voce. Era sempre stata una ragazza realista perciò aveva smesso di credere nelle favole o nei sogni, smettendo così di credere in sé stessa. Sapeva che era sbagliato, ma era consapevole del fatto che illudersi era anche peggio. Lei era certa che non avrebbe mai potuto incontrare i suoi idoli e dirgli che le loro canzoni le avevano salvato la vita. Non aveva idea che presto una svolta inattesa le avrebbe fatto rivedere quella convinzione.

Chiacchiere dell’autrice:
Come ho già detto non sono una scrittrice, anzi a scrivere faccio proprio pena! Ho voluto scriverla solo perché credo davvero nel fatto che una semplice canzone dei tuoi idoli (chiunque essi siamo) ti dà la forza di andare avanti, di superare tutte le difficoltà, e ti salva la vita: come capita a Shannon, come capita a me, come, credo (spero), capiti anche a voi. Se questo primo capitolo piace (cosa di cui dubito XD) potrei scrivere un secondo capitolo. :333 XOXO Sara.  

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Capitolo 2
*** Lettera inaspettata da un mittente più che inaspettato ***


Lettera inaspettata da un mittente più che inaspettato:
 
Pioveva ancora quando Shannon arrivò davanti a casa sua. Come ogni giorno, alla vista della famigliare costruzione di mattoni rossi provò per un solo secondo un moto di sollievo: era a casa, almeno per un po di tempo nessuno dei suoi compagni di scuola avrebbe potuto farla soffrire. I suoi compagni, che però sembravano nati con il solo scopo di renderla infelice, avevano trovato il modo,da un po di tempo a questa parte, di rendere ancora più straziante la vita di Shannon quando era casa. La povera ragazza si era sempre chiesta il motivo del loro accanimento su di lei. Infine era giunta alla conclusione che i suoi compagni di scuola la odiassero senza nessun motivo. 'sì mi odiano e basta!' pensò mentre raccogliendo i frammenti di un'altra finestra rotta da un sasso gettato da uno di loro, le cadde lo sguardo su una delle tante scritte di vernice nera contente un insulto rivolto ovviamente a lei: troia, brutta, grassa, puttana, stronza, cagna... Leggere quelle parole offensive sui muri di quella, che un tempo era stata una casa felice faceva soffrire Shannon forse più di tutto il resto. Lacrime calde le colarono sul viso. Gettò nella spazzatura i pezzi della finestra infranta, tenedone solo uno, decidendo di usalo più tardi su di sé.
Si sedette un momento suoi gradini davanti alla porta della sua casa. Non era in vena di affrontare sua madre in lacrime: lei non avrebbe capito, ma più di tutto si sarebbe preoccupata.
Non curante della pioggia Shannon si tolse il cappuccio e respiro profondamente, lasciando che le 'lacrime del cielo' le ripulissero il viso dalle proprie lacrime. Non stava più pensando al suo lettore mp3 nelle orecchie, se non che la musica partì e si intreccio con la splendida voce di una ragazza:

I wouldn’t wanna be anybody else.
You made me insecure
Told me I wasn’t good enough
But who are you to judge
When you’re a diamond in the rough
I’m sure you got some things
You’d like to change about yourself
But when it comes to me
I wouldn’t want to be anybody else

La splendida ragazza era selena gomez e la sua voce diede la forza a Shannon per alzarsi ed entrare in casa. Dentro l'ingresso era buio Shannon appoggiò lo zaino e il lettore mp3 su una mensola, sempre al buio più completo. Sua madre evidentemente stava dormendo. Si diresse verso la sua stanza. Erano le 5, anche se la madre non voleva, avrebbe dovuto alzarsi, stare a letto tutto il giorno non la avrebbe certo aiutata a guarire! Entrò nella camera da letto buia e come previsto la vide: stesa sul suo letto, che dormiva con un'espressione sofferente in viso. Nella sua testa Shannon si impose di essere forte abbastanza per entrambe, poi si dette della sciocca pensando che in realtà lei non era forte neanche per sé stessa, visto che era diventata autolesionista. Respiro pesantemente e si decise ad far entrare la luce nella camera della mamma, la quale si svegliò pochi istanti dopo con un gemito "Shannon?" domandò non riuscendo ad aprire gli occhi per la troppa luce.
"buongiorno mamma"disse e si chinò sul suo volto stanco per darle un bacio sulla fronte.
La mamma le sorrise:" é andata bene a scuola oggi?" chiese.
Shannon si sforzo di sorridere e rispose solo:"si" pensando a quante bugie avesse detto a sua madre solo con quel momosillabo.
La mamma sorrise ancora e Shannon le disse:" alzati, io intanto preparo la cena." stava già uscendo dalla stanza quando la madre le gridò dietro:" sul tavolo C'é una lettera per te."
Shannon rimase sorpresa, andò in cucina e sul tavolo trovò una lettera indirizzata a lei da parte di suo padre. 'oggi non é il mio compleanno papà' pensò mentre la apriva, visto che il padre le scriveva di solito solo quando lo era.
Prima di leggere la lettera rimise nelle orecchie il suo mp3 e fece partire una canzone strappalacrime ,che la faceva pensare a suo padre, cantata da miley cyrus un'altra ragazza della disney. Un altro suo idolo.

I’ve seen love go by my door
It’s never been this close before
Never been so easy or so slow
Been shooting in the dark too long
When somethin’s not right it’s wrong
Yer gonna make me lonesome when you go

Shannon lesse la lettera lasciando scorrere la musica:
 

Cara Shannon, sono io, papà.
Lo so che sarai sorpresa da questa lettera, quasi quanto lo sono io mentre te la scrivo. Non sono mai stato un buon padre. Mai. Non sono mai stato neanche un buon marito ad essere onesti: Sono stato un perfetto idota a lasciare te e tua madre da sole per venire qui, in Afghanistan. Non sto cercando scuse. Cerco solo il tuo perdono, anche se so di non meritarlo affatto. Non pretendo che tu capisca perché me ne sono andato. Voglio solo che tu sappia che l'ho fatto perché la mia vita, la nostra vita é cambiata troppo in fretta dopo la malattia di tua madre, (non sto dando la colpa neanche a lei.) e io ho creduto di non essere pronto per affrontare tutto questo. In questi giorni però, dopo che un tuo professore del liceo mi ha contattato per parlarmi di te, io ho capito che quella non pronta eri tu! Shannon, tesoro mio, tu non sai quanto sto male all'idea di ciò che il mio egoismo ti ha fatto! Amo te e tua madre più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sto tornando a casa per questo Shannon perché vi amo e perché devo aiutarvi, devo salvare le sole persone che contano nella mia vita. Scusami Shannon, spero che tu possa perdonarmi un giorno e che tu possa smettere di farti del male perché tu sei più forte di così. Ricordati che nonostante io non ci sia ora, sono e sarò sempre fiero di te, perché sei (ne sono sicuro) la splendida giovane donna che sapevo saresti diventata.
Con affetto Tuo padre
 
Shannon pianse, pianse come non aveva mai fatto in vita sua, sulle note di quella canzone con la lettera del padre stretta al petto.



Chiacchiere con l'autrice:

Okey, credo che lascerò a voi i commenti! Volevo ringraziare di cuore le 5 persone che mi hanno recensito il primo capitolo! *---* Siete stati gentilissimi e spero che questo secondo capitolo non vi abbia deluso! Grazie!!! :33

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Capitolo 3
*** Un foglio di carta per realizzare i sogni ***


Un foglio di carta per realizzare i sogni:
 
Shannon non seppe dire per quanto tempo fosse rimasta a singhiozzare, ne quante volte avesse riletto la lettera del padre. Dopo quelle ore, o forse minuti, con le mani ancora tremanti mise la lettera nella tasca dei jeans e cominciò a preparare la cena per sua madre. Quando fu tutto pronto la chiamò e le disse di venire a mangiare. Mangiarono in silenzio i loro patti di maccheroni al formaggio entrambe immerse nei propri pensieri. Shannon, dopo cena, riportò sua madre a letto e poi si diresse verso la sua camera. La Sua camera era piccola, conteneva appena un letto, un armadio per i vestiti e sui muri i poster dei suoi idoli. Non era la stanza più bella al mondo, ma per lei era speciale. Si avvicinò alla finestra e guardò attraverso il vetro: era buio orami, ma sembrava che avesse smesso di piovere. Con un sospiro si distese sul suo letto e cercò di riflettere lucidamente su ciò che era successo quel pomeriggio: suo padre sapeva quanto lei stesse e sua madre stessero soffrendo e stava tornando a casa per questo! Shannon onestamente non aveva idea di cosa aspettarsi dal suo ritorno,ma sapeva che lei e la mamma ne avevano bisogno. Si alzò dal letto e osservò i poster appesi sul muro. Le facce di Nick, Kevin e Joe le sorridevano dal primo poster, Demi, Miley e Sel erano raffigurante nel secondo, mentre nel terzo Justin Bieber faceva il solito cuore con le mani. Vederli, anche solo in fotografia le dava una forza nuova, che neanche lei era in grado di spiegare. Fissando i loro sorrisi sinceri sapeva, anche se non sapeva come, che sarebbe andato tutto per il meglio. E in effetti fu così. La mattina dopo si svegliò e dalla cucina sentì la voce di sua madre che parlava con un uomo,  suo padre. 'É arrivato' pensò Shannon come crescente nervosismo. Guardò un'ultima volta i suoi idoli sorridere nei poster e desiderò ardentemente che andasse tutto bene, poi uscì dalla camera con il cuore che le batteva fortissimo. Entrò nella cucina e subito sua madre e suo padre smisero di parlare e la guardarono. "Buongiorno Shannon" disse sua madre, lei le rispose ("buongiorno mamma") anche se il suo sguardo era rivolto a suo padre: non lo vedeva da 4 anni. Lui sorrise radioso nel vederla, aveva gli occhi lucidi: "ciao Shannon" le disse. Lei tentò di sorridere e rispose:"ciao papà"
Shannon si sedette con loro al tavolo della cucina, così, mentre facevano colazione, suo padre raccontò dell' Afghanistan. Sua madre sembrava interessata al racconto, mentre Shannon rimase delusa: 'sei tornato per parlare dell' Afghanistan papà?' pensando questo intervenì poco nella conversazione.
Sua madre sembrava stanca, così su insistenza di Shannon e suo padre andò a riposare un poco.
Lei è il padre rimasero soli nella cucina, Shannon guardò come la guerra lo avesse cambiato: aveva delle ferite sulle braccia e sulle mani. Lui si accorse del suo sguardo e disse: "nulla di molto grave."
Shannon rispose: "a me sembrano profonde." il padre sorrise, forse perché sua figlia nonostante tutto si preoccupava ancora per lui poi rispose:" non sono io qui quello che ha bisogno d'aiuto" Shannon capì dove il discorso volesse andare a parare, ma lei non voleva. Fece un ultimo tentativo dispratl per cambiare argomento dicendo: la mamma sta molto meglio ultimamente!"
Suo padre rise poi rispose:" io non parlavo della mamma a dire il vero, ma sì lei sta meglio!"
Shannon non aveva idea di cosa dire, fece per aprir bocca ma suo padre parlò al suo posto: okey, ascolta Shannon, si aggiusterà tutto, ogni problema con il tempo svanirà. Sei forte, molto più di quanto lo sono stato io! Le cose non rimangono mai le stesse. Esse cambiano, sempre, e spesso é per il meglio!" Shannon colse appena il senso di quelle parole, suo padre si alzò dal tavolo e le sorrise ancora:"dormo in un albero qui vicino, ci vediamo questa sera!" Shannon stava per rispondere ma suo padre le si avvicinò lentamente le diede un bacio sulla guancia e le infilò qualcosa tra le mani dicendo:" Questo é il mio regalo!" "regalo per cosa? Per essere una sciocca che si taglia?"chiese con le lacrime agli occhi. Suo padre la guardò ancora serio poi disse:" é il regalo per dirti quanto sono fiero di te!" poi si se ne andò lasciando Shannon confusa con un foglietto di carta tra le mani.
Shannon lo aprì e il suo cuore mancò un battito: era il biglietto per un concerto, e non un concerto qualunque: era un concerto di beneficenza a cui partecipavano Miley Demi Sel i Jonas e Justin. Shannon tremò. Suo padre... Le aveva regalato un' occasione per vederli, per sentirli cantare dal vivo. Cercò di respirare, di riprendersi dall'emozione, ma tutto quello che riuscì a fare fu urlare di gioia. Urlava perché si era resa conto che quel foglietto di carta avrebbe significato la realizzazione del suo più grande sogno! Nella stanza accanto sua madre, a cui suo padre aveva detto tutto, era  sveglia e sorrise contenta per quella figlia un po' speciale della quale era orgogliosa!


Chiacchiere dell'autrice:

Lo so, è breve ed è noioso, solo che non avevo altre idee... Perdonate gli eventuali errori di ortografia! L'ho scritto dal tablet e con il correttore automatico è una lotta!!
Ringrazio di cuore le 10 persone che hanno recensito i primi 2 capitoli! Che cosa farei senza di voi?! LOL :) Spero che comunque il capitolo vi piaccia!

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Capitolo 4
*** Giacando con il fuoco ci si brucia: ***


Giocando con il fuoco ci si brucia:

Non era mai stata così felice in tutta la sua vita. Avrebbe realizzato il suo più grande sogno: avrebbe visto dal vivo i suoi idoli.
Era indescrivibile la gioia che provava, non solo per il biglietto del concerto, ma anche per il ritorno di suo padre. La sua vita era sempre stata un disastro, ma ora le cose erano finalmente migliorate. Tutti questi furono i pensieri di Shannon quella mattina, quando si alzò dal letto per andare a scuola. Nonostante tutte le mattine andare a scuola era molto dura, per via dei suoi compagni, quel giorno non sarebbe stato rovinato da niente e nessuno, o almeno così credeva lei.
Andò in cucina a fare colazione, e vide una scena che la fece sorridere: Suo padre e sua madre erano seduti l'uno accanto all'altra su un piccolo divanetto rosso e si stavano baciando appassionatamente.
Shannon non avrebbe voluto interromperli, ma non aveva scelta così bisbigliò:" 'Giorno." e senza aspettare risposta si avvicinò alla credenza per prendersi dei cereali.
Suo madre e suo padre si separarono in fretta e risposero:" Buongiorno."
Suo padre si alzò dal divanetto e le chiese:" vai a scuola oggi?"
Shannon mentre mangiava dei cereali rispose:" sì papà, ho 15 anni e vado a scuola." disse e poi masticando aggiunse: "purtroppo."
Suo padre ridacchiò. Sua madre invece la guardò male. Shannon fece un gran sorriso rivolto a sua madre. Poi si rivolse a suo padre e disse, cercando le parole giuste:" Papà, io volevo ringraziati, per il biglietto del concerto. Insomma... É davvero una cosa fantastica... Io..."
Suo padre e sua madre si guardarono ed entrambi sorrisero a Shannon. Il padre poi le rispose:" Prego piccola, sai, so quanto i tuoi cantanti preferiti possano essere importanti per te!"
"Oh, sono molto, molto più importanti di quanto pensi, papà." rispose Shannon.
Sua madre interruppe il loro discorso:" É tardi, Shannon! Sbrigati a mangiare o farai tardi!"
Shannon si accorse che sua madre aveva ragione, finì la colazione e corse alla fermata dell'autobus. Mentre il bus partiva, lei si diresse verso uno dei posti liberi, ci si sedette con la cuffie del suo mp3 nelle orecchie, stava ascoltando la canzone di Miley Cyrus 'Party in The USA'.

I hopped off the plane at LAX with a dream and my cardigan
Welcome to the land of fame, excess, whoa am I gotta fit in?
Jumped in the cab, here I am for the first time
Look to my right, and I see the Hollywood sign

Troppo concentrata sulla musica, Shannon non si accorse che una ragazza le si stava avvicinando, con un sorrisetto spietato, stampato sul volto, che non prometteva nulla di buono.
"Ehi sfigata!Vediamo che musica ascolti!" disse la ragazza, parlando a Shannon e strappando il lettore mp3 dalle mani di lei per poi leggere ad alta voce il titolo della canzone: "Miley Cyrus Party in the USA?! Ahaha! Ma sei proprio una sfigata!"
Shannon non si scompone più di tanto: era abituata alle prepotenze delle altre ragazze, così cercando di sembrare 'dura' disse:" Isabella ridammelo!"
Isabella rise, e a lei si avvicinarono altre due ragazze: Cassandra ed Emily. Queste ragazze aiutavano Isabella nel suo compito: rovinare la vita di Shannon.
"Problemi con questa cessa, sfigata?" domandò Cassandra.
Isabelle scrollò le spalle e ridacchiò, poi disse:" l'unico problema che ho con lei, é il fatto che esiste. Non so se mi spiego?"
Cassandra e Emily risero, Isabella mosse la mano e loro smisero immediatamente.
Isabella tornò a rivolgersi a Shannon che era rimasta in silenzio:"Che succede brutta sfigata? Hai perso la parola? Ahaha."
"Ridammi il mio mp3, Isabella." ripeté Shannon.
"Non capisco perché ci tieni tanto, ascolti della musica di merda!" Emily e Cassandra risero ancora.
Shannon, che fino a quel momento aveva cercato di non reagire alle provocazioni, ora non riuscì a trattenersi:" La musica che ascolto non dovrebbe interessarti, Isabella."
Capì di aver sbagliato quando Isabella, che era qualche cm più alta di lei, la spinse indietro sul sedile dicendo:" Tutto ciò che succede nella MIA scuola mi interessa, soprattutto ciò che fanno le brutte cesse come te!"
Shannon cercò di ripetersi che nulla di quello che Isabella avrebbe potuto dirle, in quel momento, le sarebbe importato, ma sapeva che era una bugia. Così rispose, con più coraggio di quanto credesse :" Okay, stammi a sentire stronza, ne ho abbastanza di te! Hai reso la mia vita un inferno, ma non é perché sei brava, ma solo perché io te l'ho permesso! Questa non é la tua scuola, Isabella! Io posso ascoltare la musica che mi pare e tu non hai alcun diritto di dirmi nulla a riguardo!"
Isabella, Cassandra ed Emily erano talmente sconvolte che Shannon strappò dalle mani di Isabella il lettore mp3 e scese dall'autobus, davanti a scuola, mentre tutti i presenti la fissavano sorpresi: Non era mai successo che Shannon 'la sfigata' si difendesse in quel modo dagli insulti di Isabella. Entrando in classe, per la prima ora, Shannon non poté fare altro che sentirsi orgogliosa della piccola rivincita che si era presa.
Le prime ore furono, per Shannon, abbastanza tranquille. Mentre si muoveva per i corridoi della scuola sentiva i suoi compagni bisbigliare al suo passaggio: la notizia che aveva aveva dato della 'Stronza' a Isabella si era già diffusa... Alla quarta ora, prima di entrare in classe, Shannon entrò nello squallido bagno delle ragazze e... Isabella, Cassandra ed Emily erano lì: sedute sui lavandini del bagno, intente a fumare delle sigarette.
La videro e ,per un attimo, l'ombra di un sorrisetto sprezzante si dipinse sul loro viso. Shannon per un secondo pensò, spero, di aver solo immaginato che le 3 ragazze sorridevano, ma dentro di sé sapeva bene che stavano per vendicarsi di lei.
Poi... stranamente, inspiegabilmente, Cassandra ed Emily buttarono per terra le sigarette e uscirono dal bagno, ignorando Shannon. Isabella invece rimase immobile, in equilibrio sul lavandino a fumare.
Non sapendo bene che cosa fare, visto che Isabella la ignorava, decise di fare altrettanto ed entrò in uno dei bagni. Non appena ebbe finito uscì dal bagno e vide che Isabella non era più seduta sul lavandino. Sollevata,perché l'aveva scampata, Shannon si diresse verso la porta del bagno, aveva già una mano sulla maniglia quando la voce di Isabella, che era evidentemente rimasta dentro, la fermò:" Non ti sei lavata le mani! Bleah..."
Shannon si voltò e la vide appoggiata alla parete di fronte alla porta, sembrava piuttosto calma. Brutto segno.
Il coraggio che Shannon aveva dimostrato sul bus era sparito, ora aveva lasciato il posto alla paura. Non sapeva che cosa fare, così attese.
Isabella si mosse verso di lei e, quando le fu a meno di un metro,disse:" Ma sei sorda?! Ho detto non ti sei neanche lavata le mani... Fai davvero schifo!" Shannon sapeva che la sua unica possibilità per uscirne era quella di fare ciò che lei voleva, così si avvicinò al lavandino, e con lo sguardo di Isabella adesso di lavò le mani, poi si diresse verso la porta... Isabella a questo punto la bloccò di nuovo, tirandole la maglietta e dicendo:" Non credere di cavarsela così bastarda!" Le tirò un pungo che la colpì in piena faccia.
Shannon sentì il sapore del sangue in bocca, mescolato al dolore, ma non si difese subito. Isabella continuò a colpirla sempre più forte. Shannon allora le tirò un calcio sul ginocchio e la fece cadere per terra, in un secondo Isabella urlò:" Puttana!" e trascinò per terra anche lei. Isabella entrasse dalla tasca un coltello, e tutto ciò che Shannon ebbe il tempo di pensare fu che era stata un'idiota! Sapere di poter realizzare il suo sogno l'aveva resa irresponsabile e troppo spavalda. Aveva giocato con il fuoco, e si stava bruciando. La paura non era più presente in lei, ora c'era solo l' istinto di sopravvivenza. Mentre Isabella la insultava e muoveva il coltello verso di lei, Shannon cercò di affermarlo e ci riuscì, ora era lei ad averlo dalla parte del manico. Per un folle istante pensò di avercela fatta ancora una volta,a poi vide l'espressione di Isabella cambiare, se prima era sorpresa ora sembrava una vittima, Shannon la sentì urlare a qualcuno alle sue spalle:" Mi ha attaccato! Mi ha aggredito con il coltello!" Shannon si voltò verso la porta, con il coltello ancora in mano, e vide. Cassandra, Emily e il Preside della scuola che fissavano lei come se fosse un'assassina.
Capì subito ciò che era successo: la avevano incastrata. Buttò il coltello e cercò di spiegare:" Non é così... Lei aveva il coltello! Isabella mi ha colpito." Ma Isabella, che fino a pochi secondi prima le urlava dosso insulti, ora piangeva terrorizzata sul pavimento del bagno, con addosso del sangue che non era suo. Shannon la guardò, non poteva crederci! A peggiorare la situazione ci pensò il preside che ordinò a Cassandra ed Emily di aiutare 'la povera Isabella' ad alzarsi. Poi rivolto a Shannon disse:" I tuoi genitori vorranno sapere che cosa hai fatto per meritare l'espulsione, . Andiamo a chiamarli!" Shannon non capì più nulla di ciò che stava succedendo... L'espulsione... Isabella che fingeva di piangere... il preside che urlava...
Sì,aveva giocato con il fuoco e si era bruciata. Se fino a 10 secondi prima si sentiva fortunata ad essersela cavata, ora avrebbe preferito non averlo fatto.

Chiacchiere con l'autrice:
Okeyy, volevo ringraziare tutte le meravigliose anime (?) che seguono questa storia!! ;) Grazie davvero! Spero che questo capitol vi piaccia!!

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Capitolo 5
*** Everthing's Gonna Be Alright: ***


Everything's Gonna Be Alright:
 
Come in un sogno Shannon entrò nell'ufficio del Preside e si sedette su una delle due poltrone di forte alla scrivania del Preside. L'uomo, dopo aver telefonato a casa di Shannon, era andato in infermeria, per assicurarsi che Isabella stesse bene. 'Sta benissimo!' pensò Shannon 'Sta talmente bene che é riuscita ad incastrare me!' Era stata sciocca a non prevederlo. Nessuno sfidava Isabella e la faceva franca, meno che mai 'Shannon la sfigata'.
La Segretaria che l'aveva accompagnata nell'ufficio, della quale Shannon si era dimenticata, disse:" Allora...ti sei cacciata in qualche guaio, ragazzina?Tranquilla. Il preside fa tanta scena ma, almeno che tu non abbia accoltellato qualcuno, non dà grosse punizioni... Ma quello é sangue!!!...Sei sicura di star bene??"
Shannon capì che lo diceva solo per fare conversazione, e per quanto si sforzasse di essere gentile, non riuscì a fare altro che annuire seccamente. La segretaria uscì dall'ufficio borbottando un qualcosa di simile ad: "É inutile cercare di capire gli adolescenti. Loro preferisco di gran lunga essere tragicamente incompresi, crogiolati nell'autocommiserazione, cuocere nel loro brodo..." Non sentì il resto della frase borbottata dalla segretaria perché la porta si chiuse con un forte tonfo. Quel rumore sordo parve riportare Shannon alla realtà. Si alzò di scatto dalla sedia sulla quale era seduta, tanto velocemente che le girò la testa:" Che cosa ho fatto?!" La domanda giusta sarebbe stata che cosa il preside credeva che lei avesse fatto, poiché lei non aveva colpa, ma quella era una differenza che non aveva importanza. In realtà, si disse che una parte della colpa era sua: Per la prima volta nella sua vita si era sentita felice, sicura di sé stessa, avere tra le mani il biglietto, quello per realizzare il sogno di vedere i suoi idoli, l'aveva resa imprudente. Era certa che niente potesse rovinare quel momento, e invece, in un attimo la consapevolezza che il suo sogno era appena stato rovinato si fece strada dentro di lei e la riportò alla dura e triste verità: Non avrebbe mai potuto usare quel biglietto. Sua madre e suo padre si sarebbero arrabbiati e le avrebbero impedito di andare al concerto. Le lacrime le caddero dagli occhi, senza controllo,  anche se per poche ore,Shannon aveva davvero creduto di poter realizzare il suo sogno è ora... Ora crollava  tutto, così, miseramente... Tirando le somme, mentre continuava a piangere si rese conto che aveva fatto il più grosso errore che una ragazza del liceo possa mai commettere: aveva abbassato la guardia e, in posti come il liceo che somigliano alla giungla più selvaggia, commettere questo errore significava davvero grossi guai. Cercò di calmarsi, di smettere di piangere, e per farlo si mise a cantare, con voce rotta dai singhiozzi una canzone che le riportava sempre le speranza il sorriso sulle labbra:
 
Across the ocean, across the sea
Startin' to forget the way you look at me now
Over the mountains, across the sky
Need to see your face and need to look in your eyes
Through the storm and, through the clouds
Bumps on the road and upside down now
I know it's hard baby, to sleep at night
Don't you worry

Cause Everything's gonna be alright, ai-ai-ai-aight
Be alright, ai-ai-ai-aight
Through your sorrow,
Through the fights
Don't you worry,
Cause everything's gonna Be Alright,ai-ai-ai-aight
Be Alright,ai-ai-ai-aight..
 
Smise di cantare, sperando che tutto andasse davvero bene, ma questa speranza si affievolì quando vide suo padre entrare nell'ufficio con il preside alle calcagna. Suo padre aveva un espressione strana, indecifrabile.
Venti minuti dopo Shannon era seduta nella jeep di suo padre, diretta a casa. Il preside l'aveva sospesa per 2 settimane, dicendole che era fortunata se non veniva espulsa, Shannon si chiese se al suo posto il preside avrebbe detto ancora che era fortunata.Pensò di no.
Suo padre non aveva detto nulla, e questo era, per lei, anche peggio. Avrebbe preferito che urlasse,  invece di quel silenzio.
Alla fine il padre parlò:" Vuoi parlarne?"
Shannon non rispose subito... Se anche avesse continuato a difendere la sua teoria, Che-Non-Era-Stata-Lei, sapeva che non sarebbe servito a niente. Comunque rispose:"Ciò che devo dire lo sai. Non ho fatto niente!"
"Ti credo." Rispose il padre in fretta e Shannon quasi non ci credette.
"Davvero?"
"Sì, solo vorrei sapere esattamente quello che é successo."
E stranamente,prima ancora di rendersene conto, Shannon stava già raccontando tutto a suo padre. Quando alla fine concluse il padre disse:" Denunciala!"
"Non posso, o mi distruggerà." rispose la ragazza, e sapeva di aver ragione.
"Shannon..." cominciò il padre,
Lei non lo fece finire e disse:" No.Papà, non posso... Ho paura." E, anche questa volta, seppe di aver ragione. Poi disse, quasi supplicando:" Ti prego non dirlo alla mamma... Non voglio che soffra!"
Suo padre sospirò come se provasse un dolore inimmaginabile nel rispondere,  poi lo fece:" Sai che devo farlo."
Arrivarono a casa e Shannon scappò nella sua stanza e vi rimase mentre suo padre raccontava alla mamma tutto quanto. Gettata sul letto Shannon pianse e capì che nulla era andato bene, che sua madre si sarebbe arrabbiata e che ancora una volta Isabella aveva distrutto una parte della sua vita, solo che stavolta aveva distrutto il suo sogno.
 
Chiacchiere con l’autrice:
... Okey, prima di tutto grazie a tutti coloro che seguono sono questa storia! :)
Questo capitolo mi rappresenta particolarmente per vari motivi: la canzone di Justin é una delle mie preferite e mi fa davvero sentire meglio quando la sento; il rapporto che c'é tra Shannon e suo padre é più o meno come quello tra me e mio padre, nel senso che anche noi abbiamo alti e bassi, ma lui si fida di me ed io so che ci sarà sempre per me; e infine perché so che vuol dire desiderare qualcosa tanto ardentemente e non riuscire ad ottenerla, ma non smettere mai di sperare, anche se sai che é impossibile. Desidero vedere i miei idoli con tutta me stessa, e per non smettere di sperare ho scritto questa storia. :) Vi aspetto al prossimo capitolo!
 
 

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Capitolo 6
*** Un Amico. ***


Capitolo 6: Un amico.
 
Shannon passò le 2 settimane dell'espulsione in camera sua. Scendeva di sotto solo per i pasti, perché non poteva sopportare lo sguardo di delusione con cui sua madre la fissava. Come previsto la mamma si era arrabbiata e aveva deciso di non mandare più Shannon al concerto.
La vita della ragazza non aveva mai fatto più schifo di così: Aveva ripreso a tagliarsi sempre più frequentemente. La mattina del ritorno a scuola arrivò e Shannon scese in salotto dove trovò i suoi immersi in una discussione, che sicuramente riguardava lei. I due adulti smisero di parlare quando lei entrò. Shannon mangiò in silenzio, quando si alzò e prese lo zaino chiese a suo padre, senza desiderato veramente:"Mi accompagni a scuola? O arriverò in ritardo." Non era vero, era prestissimo ma Shannon non aveva la forza di camminare.
Il padre acconsentì e i due salirono nella jeep.
"Sto cercando di convincere tua madre a mandarti al concerto" annunciò il padre
Shannon non provò nulla. Nessun sollievo, nessun moto di gratitudine verso suo padre. Non provava niente perché era certa che suo padre non aveva nessuna speranza di convincere la mamma, così rispose:" Non serve che litighiate per me, io non merito tanto." Poi proseguì con voce incerta, cercando di trattenere le lacrime:" Ci saranno altri concerti."
Suo padre staccò gli occhi dalla strada e la guardò per un momento poi disse:" Vuoi mollare così?! Shannon, quello era il tuo sogno, non poi permettere a nessuno di distruggerlo! Tu sei forte, molto forte, devi continuare a crederci!"
"Papà, io non sono forte, io mi taglio, ricordi!?" urló la ragazza. Erano fermi ad un semaforo, Shannon senza pensare scese dalla macchina e continuó il tragitto a piedi.
Arrivata a scuola si rese conto della situazione e capì che suo padre aveva ragione: lei stava mollano. Poteva sembrare sciocco fare tanti drammi per un concerto ma, per lei la realizzazione di quel sogno, avrebbe significato un po' di felicità.
Mentre camminava andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
Lei sarebbe caduta per terra se lo sconosciuto non l'avesse afferrata in tempo.
"Scusami."disse Shannon dopo aver ripreso l'equilibrio
L'altro, un ragazzo della stessa età di Shannon, alto, carino con ricci marroni e occhi verdi, rispose:"No, tranquilla é colpa mia." rispose poi le tese la mano:" Sono Rich, e tu sei...?"
"Shannon" rispose la ragazza stringendo la mano a Rich.
Lui la guardò in faccia e chiese:" ehi, perché piangi?"
Era vero Shannon aveva ancora le lacrime agli occhi quando aveva urtato Rich, passò una mano sugli occhi e fece un sorrisetto:" Noi ragazze piangiamo continuamente, non lo sapevi?!"
Rich rise:" Bé... Sì lo sapevo, solo pensavo che una ragazza non lo avrebbe mai amesso!"
"Siamo anche strane, noi ragazze dovresti sapere anche questo!"
Sentirono delle risatine e delle urla alle loro spalle, si voltarono entrambi e con enorme dispiace di Shannon vide che Isabella e altre 5 persone indicavano loro 2.
Isabella colse al volo l'occasione per fare la stronza dicendo:"ahaha ma sei proprio imbranata, non riesci nemmeno a a camminare! Ahahaha"
Rich non si scompone più di tanto :"I tuoi amici ti aspettano."
"Io non ho amici, e se anche lì avessi non sarebbero loro." disse Shannon.
"Sei nuova anche tu?" chiese Rich
"Cosa!?" chiese Shannon senza capire
"Mi sono appena trasferito qui da New York, tu?" chiese il ragazzo
"No, io vivo qui da quando avevo un giorno." spiegò lei
"Ah, capito, sai pensavo che dici di non aver amici perché..."
"No, non ho amici perché non piacciono a nessuno." chiarì Shannon.
"A me piaci!" protestò Rich, arrossì appena è chiarì: "Sei la prima ragazza in questa scuola che non mi squadra dall'alto in basso"
Shannon rimase sorpresa per il complimento che Rich le aveva fatto, poi rispose:"Bé... Sono una di quelle ragazze a cui non piace squadrare la gente."
"Sei una ragazza strana allora, Shannon!" rispose Rich
"Sì, decisamente sì!" rispose lei ed entrambi risero. Ridere con quel ragazzo era come chiudere fuori dalla porta tutti i suoi problemi, ed era una bella sensazione.
La voce di Rich la riportò alla realtà:" Andiamo, abbiamo lezione di biologia adesso, è a quanto ne so il professore non perdona i ritardatari."
Shannon fece segno di no con la testa e seguì Rich verso l'ingresso della scuola.
Nei giorni successivi Lei e Rich passarono parecchio tempo insieme, Shannon disse a Rich che era autolesionista e lui con sua enorme sorpresa le rimase accanto. Shannon raccontò anche del concerto dei suoi idoli al quale non poteva andare per colpa di Isabella e Rich promise che avrebbe fatto di tutto per aiutarla a vendicarsi.
Shannon gli chiese perché volesse aiutarla e lui le rispose con un gran sorriso che era perché loro due erano amici. Tornando a casa quel giorno Shannon continuò a pensare al fatto che lei è Rich fossero amici, e scoprì che l'idea di avere Rich come amico la faceva stare bene, così alla luce del tramonto camminava per la strada canticchiando tra sé il ritornello della canzone True Friends:
 
You're a true friend
You're here till the end
You pull me aside
When something ain't right
Talk with me now and into the night
'Til it's alright again
You're a true friend
 
 
Chiacchiere con l'autrice:
Okey, come al solito grazie a chi legge, a chi recensisce e in particolare a Giulia__1D che commenta ogni mio capitolo, anche i peggiori. *----* Grazie mille tesoro, sei fantastica! Comunque, chehe dite, se la merita Shannon un poco di felicità eh!? LOL l'ho fatta soffrire abbastanza, credo! Anche io come Shannon trovo conforto nel mio migliore amico quando sono giú, quindi, grazie anche a lui! :333 Comunque al prossimo capitolo!! :*
 

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Capitolo 7
*** Il piano: ***


Il piano:

Shannon e Rich passavano tanto tempo insieme in quei giorni. Lei era felicissima di aver trovato un amico, perché era certa che la peggior sensazione al mondo fosse la solitudine, lui si era affezionato alla ragazza: aveva un carattere meraviglioso, e certo non meritava tutto quello che le stava succedendo ma purtroppo, piove sempre su chi si merita il sole. Era, comunque una ragazza molto forte e Rich aveva ascoltato con quanta energia lei parlasse del suo sogno, di incontrare i suoi idoli, e aveva tanto desiderato che si realizzasse. Rich, poi, non aveva certo dimenticato la sua promessa di aiutarla a vendicarsi di Isabella, per darle un poco di fiducia in se stessa, per aiutarla a sperare di piú. Aveva solo bisogno di un piano, che ben pesto trovò. Una sera chiamò Shannon al cellulare e dopo due squilli lei rispose:"Pronto?"
"Ciao Shannon, sono Rich."
"Ehi Rich, tutto okey?"
Rich sorrise dall'altro capo del telefono: era sempre così generosa! Poi rispose:" si, tutto bene. Sarai felice di sapere che ho trovato un modo per farla pagare a Isabella."
Shannon esitò un momento prima di rispondere, non sapeva se essere felice o preoccupata,:" Rich, sono stata già sospesa una volta..."
Lui la interruppe":"No, sta a sentire, la nostra vendetta sarà perfettamente lecita."
"Perché non ci credo?!" chiese scettica.
"Perché non ti fidi di me!" rispose Rich
"Io mi fido di te! Tu sei l'unico di cui posso fidarmi, Rich, solo non voglio altri guai." chiarì Shannon
Rich sorrise, era bello sapere che aveva la sua fiducia, poi le chiese:" Mi hai detto che sai cantare, giusto?"
"io... Sì, ma... Che cosa c'entra questo?" chiese lei confusa.
Rich parlò e le spiegò il piano:" Sai il ballo di primavera che ci sarà questo weekend? Bé, Isabella canta tutti gli anni a quel ballo, ma quest'anno sarà diverso: questo anno ci sarà una nuova star:Tu, Shannon."
Shannon rimase a dir poco sorpresa:" scherzi vero?" Era ovvio che scherzava: cantare davanti a tutta la scuola, l'avrebbero presa in giro per il resto della sua vita! Sì, lei sapeva cantare, e a 13 anni aveva anche fatto il suo primo concerto, il problema era che era un concerto di beneficenza e c'era solo la sua famiglia e i loro amici più intimi. Shannon non poteva cantare davanti a tutta quella gente!
Rich la riportò alla realtà riprendendo a parlare:" Shannon non sto scherzando, questa é la tua occasione!"
"Sì, l'occasione per mettermi in ridicolo davanti a tutti. Quindi, grazie ma, no grazie."
Rich non si arrese, sapeva che lei era brava a cantare,sapeva che, non solo, cantando Shannon si sarebbe vendicata di Isabella, ma avrebbe anche acquistato fiducia in se stessa. Le disse:" Shannon, sarà tutto perfetto, ci riuscirai."
Shannon sapeva che Rich si sbagliava, tutta via disse:" Okey, se anche funzionasse, e sappiamo che non sarà così, come farai a farmi votare dagli studenti della scuola per cantare al ballo?" sperava di far crollare il piano di Rich, ma non ci riuscì.
Rich rise:" Non provarci, Shannon." Lui aveva pensato anche a questo. Avrebbe sparso la voce che Shannon 'la sfigata' si era candidata per cantare al ballo, ed era certo che a quel punto, tutti la avrebbero votata solo per vederle fare una brutta figura. Rispose a Shannon:" Avevi detto che ti fidavi di me, o sbaglio?"
"Io mi fido Rich ma..."
Lui la interrupe:" Ninete 'ma', é deciso! A domani grande star!" e chiuse la chiama.
Shannon rimase a riflettere sul loro piano tutta la notte. E fece lo stesso anche per i giorni precedenti al ballo. Non si sapeva bene come ma Rich era riuscito a far trapelare la notizia che Shannon si fosse candidata per cantare al ballo e tutte le volte che Shannon girava per i corridoi,a scuola, sentiva delle risatine. 'Grande.' pensava la povera ragazza. 'Prima tutti mi evitavano come se avessi la peste e ora tutti ridono come se fossi un fenomeno da circo!' Era ovvio che Shannon preferiva di gran lunga essere ignorata dal resto della scuola. Aveva confidato questa cosa a Rich e lui per tutta risposta era scoppiato a ridere dicendo:" Certo che vuoi grandi star non siete mai contente: Prima, quando nessuno ti prestava attenzione, eri triste, ora che sei al centro dell'attenzione, non ti va bene!"
Shannon aveva finto di ridere con lui, e stava anche per insultato a sua volta, quando la campanella della fine dell'intervallo suonò e Rich schizzò in piedi come una molla dicendo:" Okay, Grande Star é l'ora della verità!"
Shannon rise e al contrario di Rich si era alzò lentamente dalla panchina sulla quale erano seduti dicendo:" No, questa é l'ora in cui capirai che il tuo piano é a dir poco ridicolo e che tutti voteranno Isabella, come al solito!"
Rich le rispose con un gran sorriso:" Non é vero che il mio piano é ridicolo! Il mio piano é geniale e funzionerà SI-CU-RA-MEN-TE!" Urlò l'ultima parola nelle orecchie di Shannon che scoppiò a ridere. Poi Rich la prese per mano e la condusse nel grande anfiteatro della scuola, dove proprio quel giorno il preside avrebbe annunciato lo studente più votato per cantare al ballo. Tutti gli anni aveva cantato Isabella e Shannon era convinta che sarebbe stato così anche quell'anno.
Lei è Rich si sedettero in una delle ultime file di poltrone, mentre il resto della scuola prendeva posto.
Il preside salì sul palco e, nel grande anfiteatro, si sentì solo un fiacco applauso al suo ingresso. Shannon si accorse immediatamente che solo qualche insegnate stava battendo le mani: Quell'uomo era il preside meno amato che la scuola avesse mai avuto.
Arrivato accanto al microfono, senza neanche disturbarsi a ringraziare i presenti della 'calda accoglienza' il preside parlò dicendo:" E lo studente più votato dagli studenti, per cantare al vostro ballo é..."
Isabella si alzòin piedi pronta a ringraziare la folla, mentre il preside diceva un nome, che di certo non era quello di Isabella.
"Shannon Evans!"disse il preside.
Nessun applauso, ma tantissimi mormorii, non solo dagli studenti, ma anche dal corpo insegnati.
Rich il quel momento guardòradioso Shannon.
Lei non ci fece caso, non fece caso a nulla: era sconvolta. Avrebbe cantato al ballo! Gli altri studenti l'avevano votata! Il piano di Rich aveva funzionato, Isabella era furiosa mentre srtillava:"Perchélei!?" la voce acuta di Shannon la riportòalla situazione reale: il preside la stava chiamando sul palco. Shannon guardòRich, che continuava a sorridere radioso.
Quel sorriso le diede la forza di alzarsi e di avvicinarsi al palco sotto lo sguardo di tutti.  Sorrise al preside e avrebbe dovuto fare un piccolo discorso per ringraziare chi l'aveva votata, ma proprio non sapeva che dire. I compagni l'avevano votata solo per metterla in ridicolo, nessuno di loro credeva davvero in lei, nessuno tranne Rich, che la fissava ancora con un largo sorriso in faccia.
Shannon non avrebbe mai potuto dire grazie al suoi compagni di scuola, perché le avevano reso la vita un inferno. Parlò e mentre lo faceva si assicurò di guardare il viso di Rich in mezzo a quello di tutti gli altri:" io... Bé, grazie a tutti, davvero. Non posso dirvi quanto ho apprezzato il sostegno che mi avete dato negli ultimi giorni. Non credo di meritare amici tanto straordinari! Grazie!" Era stata vaga, ma era sicura che Rich avesse capito.
 
 
Chiacchiere con l'autrice:
Bene, grazie come al solito a chi legge e a chi lascia recensioni. Scusate per il ritardo ma in questi giorni ci sono i miei zii dall'emilia e sto cercando di godermi la loro compagnia il piú possibile! Vengono solo d'estate e d'inverno mi mancano molto. Comunque, torniamo al capitolo, ieri mentre ero in macchina stavo ascoltando una canzone e... Mi é venuta un'idea per far continuare la storia. Spero di non deluderti! Alla prossima! :D

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Capitolo 8
*** Meglio del previsto. ***


Capitolo 8: Meglio del previsto:
 
Nei giorni precedenti al suo debutto al ballo, Shannon era molto nervosa: era certa che tutti l' avrebbero presa in giro,più di quanto già facessero! In più, dopo la litigata con i suoi, non poteva contare neanche su i suoi genitori, aveva solo Rich, che naturalmente la aiutava con le prove della canzone che Shannon aveva scelto. Rich era rimasto sorpreso: Shannon aveva un grandissimo talento, avrebbe davvero impressionato tutti!
Durante la mattinata prima del ballo, a scuola, Shannon veniva squadrata con le peggiori occhiate da parte dei suoi compagni. Dopo un'altra occhiata Shannon sospirò rivolta a Rich:" Se mi guardando ancora in questo modo ti giuro che vomito."
Rich rise alla faccia esasperata di Shannon poi rispose:" Faresti bene a vomitare!"
Shannon lo guardò male, poi chiese:"Ma sei fuori!?"
Rich rise ancora, prima di ripodere:" Vedi, Grande Star, Il mio idolo é un giocatore di Rugby che prima di ogni partita vomitava negli spogliatoi. E, ogni volta che lui vomitava la squadra vinceva. Una volta alla finale, la squadra del mio eroe era sotto di venti punti, perché Lui non aveva vomitato. L'allenatore allora chiamò un time-out e condusse la squadra nello spogliatoio,poi disse ai suoi: 'Vomitate ragazzi! Abbiamo una partita da vincere!' E sai, alla fine vinsero!"
Shannon lo guardò sconvolta prima di scoppiare a ridere:" Tu ti vai a scegliere un idolo che prima di ogni partita vomita... Wow!
Rich la guardò male:" Non scherzare! Lui é un mito!"
Shannon rise:" si, né sono sicura, ma che cosa c'entra con me?"
Rich la guardò, poi le indicò la porta del bagno delle ragazze,nel corridoio della scuola:" Vomita ragazza! Abbiamo una canzone da cantare!"
Shannon rise:" Sì, tu sei fuori!..."
Rich fine di non sentirla e riprese:" No, sul serio. Io sono il tuo allenatore e ora ti sto ordinando di andare a vomitare!"
"...Tu sei completamente fuori!" riprese Shannon.
Passarono il resto della mattinata ridendone si misero d'accordo per vedersi al ballo.
Alle sette e mezza Shannon si vestì con un semplice vestito blu, con in vita un fiocco rosso. Sospirò davanti allo specchio: sentiva che stava davvero per vomitare. Guardò il suo polso sinistro e si rese conto solo in quel momento che non aveva coperto i tagli. Si mise dei braccialetti, e quando i tagli non si videro più scese di sotto. Anche i suoi genitori erano vestiti eleganti. Shannon li guardò e chiese:" Dove andate?" sapeva che di certo non venivano a vedere lei perché non aveva detto nulla del suo debutto al ballo.
"A cena fuori."rispose la mamma di Shannon.
"Vuoi che ti accompagnano al ballo?"chiese il padre
"Sì,grazie." rispose lei. Così i 3 salirono in macchina e si fermarono davanti all' entrata della scuola, dove ad aspettarla c'era Rich.
Shannon ebbe come la sensazione che Rich stesse facendo l'occhiolino ai suoi,poi si rese conto che era impossibile, scese dalla macchina e si allontanò in direzione di Rich
Lui la guardò incantato:era più carina del solito!
"Ciao. Come mai mi guardi così?" fece la ragazza
"É perché stai molto bene!" disse Rich sorridendo sincero.
Shannon arrosì:"...Grazie, Rich."
"Allora, hai vomitato?" chiese lui per diminuire l'imbarazzo
"No. Ma sento che potrei farlo anche adesso per quanto sono nervosa!" rispose
"Meglio di no! Ho le scarpe nuove!" disse lui
Shannon rise e insieme entrarono nella palestra, decorata con tante luci colorate.
Il preside parlò per pochi minuti e dopo chiamò Shannon sul palco. Come al solito nessun applauso ma molti mormorii. Rich le sorrise:" Dai, Grande Star, é il tuo momento!"
Shannon credette di morire, mentre saliva sul palco, sentiva gli occhi di tutti puntati addosso.
Respiro a fondo poi si avvicinò al microfono e parlò:" Okey, salve a tutti, sono Shannon e stasera canterò la canzone The Climb di Miley Cyrus. Ho scelto questa canzone perché so che cosa vuol dire inseguire i propri sogni, non arrendersi, anche quando tutto è tutti sembrano essere contro di noi. La vita é una continua scalata, ma la vista dall'alto é magnifica! Quindi non bisogna mai, mai mollare!" Respiro ancora poi chiuse gli occhi e iniziò a cantare.
 
I can almost see it
That dream I am dreaming
But there’s a voice inside my head saying
“You’ll never reach it”
Every step I’m taking
Every move I make feels
Lost with no direction
My faith is shaking
But I gotta keep trying
Gotta keep my head held high
There’s always gonna be another mountain
I’m always gonna wanna make it move
Always gonna be a uphill battle
Sometimes I’m gonna have to lose
Ain’t about how fast I get there
Ain’t about what’s waiting on the other side
It’s the climb
The struggles I’m facing
The chances I’m taking
Sometimes might knock me down
But no, I’m not breaking
I may not know it
But these are the moments that
I’m gonna remember most, yeah
Just gotta keep going
And I, I got to be strong
Just keep pushing on
‘Cause there’s always gonna be another mountain
I’m always gonna wanna make it move
Always gonna be a uphill battle
Sometimes I’m gonna have to lose
Ain’t about how fast I get there
Ain’t about what’s waiting on the other side
It’s the climb, yeah!
There’s always gonna be another mountain
I’m always gonna wanna make it move
Always gonna be an uphill battle
Somebody’s gonna have to lose
Ain’t about how fast I get there
Ain’t about what’s waiting on the other side
It’s the climb, yeah!Keep on moving, keep climbing
Keep the faith, baby
It’s all about, it’s all about the climb
Keep the faith, keep your faith, whoa
 
Quando smise di cantare sentì gli applausi dei presenti. Aprì gli occhi e si accorse che tutti era rimasti davvero colpiti da lei,positivamente! 'Wow! Ci sono riuscita!' pensò Shannon mentre guardava Isabella disperarsi perché non c'era lei al centro dell'attenzione. Vide che anche Rich guardava Isabella e quando Shannon intreciò lo sguardo con il ragazzo lei lo vide alzare entrambi i pollici in segno di vittoria, poi mimò qualcuno che vomitava e Shannon rise sentendosi semplicemente felice. Vide poi un'altra cosa che la sorprese: sua madre e suo padre che la salutavano in fondo alla sala. Scese dal palco e si diresse verso di loro:" Questa sarebbe la vostra cena?!"
"Rich ci ha detto che cantavi e non potevamo mancare!" fece suo padre. E Shannon rimase sorpresa che suo padre concesse Rich
"Sei stata bravissima!" le disse sua madre, e visto che non si parlavano da giorni Shannon si sentì ancora meglio di prima.
"Grazie, mamma." rispose
Sua madre continuò:" Quello che hai detto, sui sogni che vanno inseguiti, mi ha fatto riflettere: Hai sempre combattuto per avere tutto quello che volevi,come madre credo che questo sia il traguardo più grande che una figlia possa raggiungere. Sei sempre stata forte Shannon, molto forte, sono fiera di te e ti voglio bene. Come madre voglio solo che tu sia felice, che realizzi i tuoi sogni. Quindi, se davvero sogni di incontrare i tuoi idoli, hai il mio permesso per andare a quel concerto!"
Shannon in quel momento credette di sognare! Piangendo di gioia, abbracciò e ringrazio i suoi pensando che il piano di Rich era andato molto meglio del previsto!
 
 

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Capitolo 9
*** Nulla è come sembra: ***


Capitolo 9: Nulla é come sembra:
 
Dopo l'esibizione al ballo la vita scolastica di Shannon era migliorata molto: ora nessuno la insultava e addirittura alcuni compagni la salutavano. Isabella non aveva più il coraggio di guardarla faccia, e cercava di evitarla. Shannon era davvero felice della cosa, e per i due giorni successivi lei e Rich si godettero il successo del loro piano.
Un giorno tornado a casa Shannon entrò in casa e trovò sul tavolo della cucina un biglietto scritto in fretta da suo padre che diceva:' Shannon, la mamma non si é sentita bene, nulla di grave, ma siamo andati all'ospedale. Raggiungici appena torni da scuola.' Molto preoccupata Shannon si precipitò all'ospedale. Trovò suo padre in corridoio seduto su una sedia blu "Come sta la mamma?" chiese subito la ragazza sedendosi accanto al padre.
"Ah, Piccola sei qui. La mamma sta bene. Stanno finendo di farle alcuni esami. Non preoccuparti!"
Poco dopo un' infermiera li accompagnò davanti alla stanza della mamma di Shannon e annunciò loro che potevano vederla. Il padre di Shannon aprì la porta e fece entrare la figlia per prima. Entrando Stanno corse subito vicino al letto della madre e le diede un bacio sulla fronte, poi la guardò: era più pallida del solito e sembrava anche molto debole.
Shannon si intristì a vederla così, nonostante il cancro aveva sempre cercato di avere una vita normale, forse per non essere di peso alla famiglia. Shannon si commosse a quel pensiero e le prese la mano dicendo:" Ti voglio bene, mamma!"
Sua madre sorrise e le rispose:" Anche io ti adoro, Shannon."
Shannon si accorse che suo padre aveva preso l'altra mano della mamma e la stava accarezzando, era ora di lasciarli soli. "Io ti aspetto fuori, papà." disse Shannon e dopo aver baciato di nuovo sua madre uscì dalla stanza. Uscendo si scontro contro una ragazza ed entrare caddero a terra.
Shannon fu la prima ad alzarsi e tese la mano all'altra ragazza, ma quando si guardarono...
"Isabella!?"
"....Shannon."
Sì, si era appena scontrata con Isabella, la ragazza che a scuola l'aveva sempre tormenta.
Isabella si alzò continuando a fissare Shannon, contrariamente al solito sembrava terrorizzata nel vederla. "Che cazzo fai qui?" chiese brusca.
"Mi madre é venuta per fare dei controlli. Cancro." rispose cercando di non mostrarsi debole.
"Oh." fece Isabella, fu l'unica cosa che disse, ma Shannon pensò che quel 'oh' fosse carico di comprensione...
"E tu che fai qui?" chiese Shannon per cambiare argomento.
Isabella esitò per un attimo, poi rispose:" Che ti frega?!"
"Isabella?" chiamò la voce di una donna dal corridoio di fronte al loro.
"Sì, mamma?"
La madre di Isabella raggiunse le due ragazze e sorrise a Shannon:" Hai incontrato qualcuno che consci, bene!"
"Che c'é mamma?" chiese Isabella per sviare l'attenzione della madre da Shannon.
"Io torno a casa stasera, tu..?"
"Io resto!" fece Isabella interrompendo sua madre.
La mamma fisso Isabella con uno sguardo misto di affetto e preoccupazione, stava per dire qualcosa, ma Isabella la interruppe ancora:" Facciamo questa scena tutte le sere, mamma, io resto con papà!"
"Okey, okey" fece sua madre poi si allontanò dalle due ragazze lasciandole molto imbarazzate, soprattutto Isabella che ora si guardava i piedi in silenzio.
"Che cos'ha tuo padre?" chiese Shannon senza capire lei stessa il motivo di quella domanda.
"Mio padre ha un tumore al cervello, da circa un anno e... Ora sta morendo, per questo sono qui."   anche Isabella aveva provato a sembrare forte, ma non era stata brava quanto Shannon e ora aveva gli occhi lucidi, era la prima volta che Shannon la vedeva piangere."Oh, Isabella mi dispiace tanto!" Ed era vero, nonostante tutto ciò che Isabella, Cassandra ed Emily le avevano fatto, a Shannon dispiaceva per il padre della ragazza che le aveva dato una scusa per diventare autolesionista.
Isabella si sedette su una sedia e rise cupa:"Io ti ho rovinato la vita! Perché dovrebbe dispiacerti!?"
"Perché so cosa significa quando non puoi fare nulla per aiutare quelli a cui vuoi bene." rispose Shannon sedendosi accanto a Isabella. Restarono in silenzio per qualche secondo, poi Isabella chiese:" Tua madre... Il suo cancro com'é cominciato?"
Shannon si rese conto di non saperlo mentre rispondeva:" É...cominciato e basta. Non mi importa come."
"Immgino di no." Isabella fece un sospiro poi disse:" Mio padre ha avuto un incidente d'auto 5 anni fa. É rimasto in coma per 6 anni, poi un giorno si é svegliato e... Ci siamo resi conto che qualcosa non andava bene. Quando ci dissero che era un tumore al cervello... Mia madre iniziò a bere e... io iniziai a fare la stronza con tutti. 6 anni fa i medici dissero che curarlo era difficile. Ha vissuto un anno in più del previsto ma ora... Ora sta morendo. Mia madre si sta risposando, ancora prima che lui sia morto.... É una puttana...  Io... la odio per questo!" Ormai Isabella piangeva. "Avevo 11 anni quando... Ha avuto quel maledetto incidente e... Quella sera lui non mi aveva dato il permesso per andare a dormire a casa di un'amica e io li dissi che lo odiavo... É stata l' ultima cosa che li ho detto... E ora lui morirà sapendo che... Sua figlia lo odia." Shannon rimase sconvolta a quella rivelazione: vedere Isabella piangere in quel modo, sapere quello che stava provando, la fece sentire molto più vicina alla ragazza di quanto non lo fosse mai stata.
"Non so nemmeno perché ora ti sto raccontando queste cose..." disse Isabella cercando di smettere di piangere.
Shannon la guardò con gli occhi lucidi e disse:" Perché... Parlare a volte aiuta, no?"
 
Chiacchiere con l'autrice:
Sorpresa! LOL Allora non ve lo aspettavate, eh?! A dire la verità neanche io avevo pensato di scrivere un capitolo del genere, e invece... XD All'inizo avevo in mente tutt'altro e pensavo che questo capitolo sarebbe stato il penultimo, ma... Vedremo! La 'morale' di questo capitolo é che per quanto le persone possono  apparire cattive, senza cuore, in realtà potrebbero avere alle spalle tanti problemi che le hanno rese così.
Bé, come sempre grazie a tutti, a chi legge e soprattuto a chi recensisce. 26 recensioni sono tante! Grazie mille e alla prossima.
P.S. Mi dispiace di aver pubblicato così in ritardo ma, riorganizzare il rientro a scuola é sempre dura! ç_ç

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Capitolo 10
*** Perdita di un amico: ***


Perdita di un'amico:
 
Mentre Shannon camminava spedita per il corridoio della scuola, molte teste di studenti si giravano a guardarla, ma stavolta non per il solito motivo. Stavolta la guardavano perché al suo fianco c'era la sua nota carnefice: Isabella. Le due ragazze si tenevano per mano mentre camminavano.
Era passata una settimana dal loro incontro all'ospedale, e da allora erano cambiate molte cose: La mamma di Shannon era tornata a casa e ora c'era suo padre ad occuparsi di lei; Il padre di Isabella, invece era peggiorato più velocemente del previsto. Isabella aveva avuto bisogno d'aiuto e Shannon le era rimasta vicino, senza comprenderne il motivo. Erano diventate amiche, così per necessità, perché entrambe avevano bisogno di qualcuno che le capisse. Isabella fece finta di nulla e salutò molte ragazze che conosceva. Shannon invece le rimase accanto in silenzio cercando con lo sguardo Rich. In quella settimana non si erano proprio visti,neanche una volta.
Cassandra ed Emily si avvicinarono ad Isabella con cautela, fissando Shannon con aria sorpresa.
Isabella sorrise:" Ciao Ragazze!"
Emily e Cassandra si guardarono sconvlte poi la seconda disse:" Ciao Isabella. Sbaglio o dovevamo vederci nel weekend?"
Emily continuò il discorso dell'amica:" Già, c'era una festa da Tom. Dovevano andarci insieme."
Isabella si portò una mano alla fronte:" Oh accidenti! Ho dimenticato la festa!" Shannon si accorse però che non sembrava davvero sorpresa,o dispiaciuta.
Cassandra fece finta di ridere e disse alludendo a Shannon:" Già. Ma tranquilla, lo capisco. Sei stata impegnata con questa povera sfigata."
Emily rise, Shannon non disse nulla, ma, a sorpresa di tutti Isabella strinse forte la mano di Shannon e disse:" Non é un sfigata. Shannon é mia amica." Poi si allontanò da Cassandra ed Emily, portandosi dietro Shannon davvero confusa.
Shannon guardò Isabella che ricambiò lo sguardo.
Shannon parlò:" Le tue amiche non sanno di tuo padre?"
Isabella sospirò, poi scosse la testa:" No, non sanno nulla."
"Perché?"
"Perché... Loro non sono buone come te, Shannon. A loro non importa nulla di me in realtà." spiegò Isabella. Poi aggiunse:" Vorrei che tu non raccontarsi a nessuno di mio padre, ti prego Shannon, prometti! "
Shannon la guardò poi disse:" Va bene,non lo dirò a nessuno. Comunque... Grazie per... Avermi difeso, prima."
Isabella rise:" Sei troppo buona Shannon! Non devi ringraziarmi, ti ho creato tanti problemi in questo periodo, quindi é il minimo che potessi fare!"
Quella mattinata passò così: Shannon e Isabella rimasero insieme per tutto il tempo. Shannon raccontò ad Isabella che quel pomeriggio sarebbe partita per Los Angeles per andare al concerto, Isabella allora le aveva chiesto:" Sei felice?"
Shannon aveva risposto:" Oh, sono molto, molto felice!"
Isabella aveva sorriso e le aveva detto, prima di tornare a casa con sua madre,:" Bene! Perché non c'é nessuno che meriti di essere felice più di te!"
Shannon la aveva abbracciata e le aveva detto:" Anche tu te lo meriti davvero, Isabella!"
Sulla strada di casa Shannon vide Rich che camminava tutto solo, così lo salutò:" Ehi!"
Lui si voltò e si guardò intorno:" Ah, dici a me?!"
Shannon lo raggiunse poi chiese:" Certo. A chi altro dovrei rivolgermi?"
"Non lo so." fece Rich fingendo di pensarci " Magari alla tua nuova migliore amica."
Shannon si accorse che, dal tono con cui Rich aveva parlato, sembrava arrabbiato. "Che ti succede?" chiese lei
"Non credo che ti importi!" fece lui
"Invece sì che mi importa! Mi importa di te!" disse Shannon
"Oh davvero?! Allora perché non ci vediamo più da quando sei diventata 'qualcuno' qui a scuola!?"
"Cosa?!" fece Shannon senza capire.
"Già, tu mi hai usato! Ti ho fatto cantare al ballo, Isabella é diventata tua amica e ora non hai più bisogno di me!"
Shannon scoppiò a ridere:" Okay, ti prego dimmi che non parli sul serio!"
"Certo che parlo sul serio, Shannon! Tu volevi solo diventare popolare!" Sbottò Rich arrabbiato.
"Io non sono amica di Isabella perché lei é popolare. Io le sono amica perché..." ad un tratto Shannon ricordò che aveva promesso ad Isabella di non dire nulla così tacque.
"...perché?" chiese Rich impaziente
"Rich, non posso dirtelo! Scusa!"
Rich la guardò deluso:" Bé, okey. Nemmeno io ho da dirti qualcosa. Divertiti al concerto!" Disse e si allontanò di corsa.
Shannon rimase lì,immobile. Perché nonostante stesse per realizzare il suo più grande sogno, Shannon si sentiva così male!? Forse era solo perché aveva perso l'unico vero amico che avesse mai avuto: Rich.
 
Chiacchiere con l'autrice:
Bene, è sono ancora qua! XD Tutto bene? Io no, perché ho cominciato la scuola! AHAHAHAAHAHA scherzo! Il liceo non é poi così male! Ma torniamo al capitolo: Dunque, sembra che Shannon non riesca a trovare pace... (Non odiatemi troppo, eh! U.U) ♥Sinceramente penso che ormai siamo quasi giunti alla fine di questa fan fiction. Credo che pubblicherò solo altri 2 o 3 capitoli! Come al solito grazie, ai lettori silenziosi e a quelli che recensiscono! Vi voglio bene! Alla prossima! Xoxo Sara ♥:D
 
 

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Capitolo 11
*** Il concerto. ***


Il concerto:
 Shannon, dopo aver salutato i suoi genitori, salì sull'aereo che l'avrebbe portata a Los Angeles per il concerto dei suoi idoli. Era indescrivibile la gioia che provava in quel momento, anche se... C'era qualcosa di sbagliato... Rich. Shannon passò tutto il tempo del volo a chiedersi cosa stesse facendo e se almeno un po la stesse pensando. Lei lo pensava, eccome. Era vero ciò che una volta suo nonno le aveva detto:' Non capisci quanto tieni davvero ad una persona finché non l'hai persa' Lei aveva perso Rich e ora aveva capito quanto davvero fosse importante per lei. Aveva dato la presenza di Rich per scontato, non aveva mai dato importanza al fatto che era il suo migliore amico, che era l'unico ragazzo che si fosse mai interessata a lei. Shannon continuò a pensare a tutto questo, quando a circa metà del volo venne chiamata nella cabina di pilotaggio e le venne riferito che suo padre aveva chiesto la comunicazione via radio per comunicarle che il padre di Isabella era morto. Shannon chiuse gli occhi, desiderando di essere accanto alla sua nuova amica, solo per offrirle conforto, si ripromise di telefonare a Isabella, una volta scesa dall'aereo.
Detto fatto: scesa dall'aereo, poco prima del concerto, Shannon aveva chiamato Isabella ed era rimasta ad ascoltarla parlare del padre piangendo, alla fine aveva pianto anche lei, perché sentendo Isabella parlare del padre al passato, aveva realizzato che la morte é morte: che non si può tornare indietro, che in un attimo qualcosa si rompe e la vita vola via da tuo padre, da tua madre, da tuo fratello, da tuo zio, da tuo nonno, dal tuo amico. Non puoi impedirlo, non puoi fare nulla perché 'l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte'.
 "No, Shannon, non devi piangere anche tu!" aveva detto Isabella tra le lacrime "Tu devi essere felice, sei a Los Angeles, stai per realizzare il tuo più grande sogno. Non lasciare che... Questo rovini la tua giornata perfetta! Ti voglio bene! Divertiti!"
"Ci proverò" aveva detto Shannon e aveva chiuso il telefono.
La verità era che ci provava tutti i giorni, ad essere felice, a non pensare alle cose brutte della vita. Il problema era che, in certi momenti, certe cose erano così brutte che rischiavano di sopraffarla.
Cercò comunque di farsi forza e andò al concerto. Aveva una buona postazione: sulle tribune laterali. Non era molto vicina al palco, ma il biglietto del padre comprendeva anche un pass per incontrare i suoi idoli nel backstage. Dopo circa un ora di attesa loro entrarono: Miley, Demi e Selena, bellissime come sempre è I Jonas e Justin Bieber così maledettamente sexy. Shannon urlò emozionata: era lì, a pochi passi da loro, stava per sentirli cantare dal vivo... Ad accompagnare i Jonas c'era anche Danielle, la bellissima moglie di Kevin che abbracciata a Miley, Demi e Selena sembrava divertirsi un sacco.  Justin scherzava con Joe mentre gli occhi castani di Nick cercavano quelli azzurri di Miley. Selena fece smettere i fan di gridare dicendo" Ciao a tutti ragazzi! Siete i migliori, vi vogliamo bene e speriamo che stasera vi diventate!" poi, prese a cantare 'Naturaly' e con Demi 'One and The same.' Justin cantò 'Believe',  'Overboard' insieme a Miley e coinvolse i Jonas in 'Boyfirend'. Shannon pianse per l'emozione di quel momento e cantò a memoria ogni parola di ogni canzone.
I Jonas cantarono 'LA Baby', 'Heart and Soul', 'Fly with me', Nick cantò anche 'Stay', Joe duetto con Demi sulle note di 'Make a Wave' e naturalmente 'Before The Storm', a grande richiesta del pubblico fece commuovere tantissime fan. Mentre le voci di Nick e Miley si intrecciavano Shannon non poté fare a meno di pensare a Rich, il che, dato che quella era una canzone d'amore la sembrò strano. Miley continuò cantando '7 Things', 'Stay' 'One in a million' e concluse con 'The Climb' (Anche durante queste canzoni Shannon si sorprese nel pensare a Rich). Demi infine cantò canzoni che per Shannon significavano tutto: canzoni che le avevano salvato la vita in alcune giornate dure, in cui nulla andava bene, in certi momenti Shannon sapeva di poter contare solo sulla voce di Demi, mentre cantava 'Believe in me', 'La land', 'Don't Forget' e 'Skyscraper'. Infine i suoi idoli sorrisero ai fan, si presero per mano e mentre Kevin suonava con la sua chitarra rock, Justin Miley Demi Joe, Sel e Nick cantarono 'Send It On'

A word’s just a word
Till you mean what you say
And love isn’t love
Until you give it away
We’ve all got a gift
Yeah, something to give
To make a change
Send it on
On and on
Just one hand can heal another
Be a part
Reach a heart
Just one spark starts a fire
With one little action
The chain reaction will never stop
Make it strong
Shine a light and send it on
Just smile (just smile)
And the world (and the world)
Will smile along with you
That small act of love
Is meant for one
Who become two
If we take the chances
To change the stances
Imagine what we can do
If we
Send it on
On and on
Just one hand can heal another
Be a part
Reach a heart
Just one spark starts a fire
With one little action
The chain reaction will never stop
Make it strong
Shine a light and send it on
Send it on (ooohh send it on)
There’s power in all
Of all the choices we make
So I’m starting now
There’s not a moment to waste
A word’s just a word
Till you mean what you say
And love isn’t love
Until you give it away
Send it on
On and on
Just one hand can heal another
Be a part
Reach a heart
Just one spark starts a fire
With one little action
The chain reaction will never stop
Make it strong
Shine a light and send it on
Send it on
On and on
Just one hand can heal another
Be a part
Reach a heart
Just one spark starts a fire
With one little action
The chain reaction will help things start
Make it strong
Shine a light and send it on
Shine a light and send it on
Shine a light and send it on
 
Dieci minuti dopo la fine del concerto, Shannon si trovava davanti alla porta del backstage, con una mano sulla maniglia, pronta ad entrare e ad incontrare da vicino i suoi idoli, pronta a realizzare il suo sogno. Sospirò, strinse il biglietto tra le mani e ripensò a tutto ciò che le era successo fino a quel momento: la malattia di sua madre,  la depressione, i problemi con suo padre, l'autolesionismo, i compagni a scuola che la prendevano in giro, il tentativo di suicidio, il rientro di suo padre, l'amicizia con Rich, l'amicizia con Isabella e il litigio con Rich... Shannon sospirò ancora, molto emozionata aprì la porta.
 
Chiacchiere con l'autrice: **
Beeeeneeee, Salve a tutti XD
Per prima cosa, scusate il ritardo nella pubblicazione, ma allo Scientifico si studia parecchio T.T ._.
Come seconda cosa, volevo dire grazie a tutti per le recensioni, siete a dir poco gdhwhdhdhdhjdhdhebdhebdhhsbdghwgd *-* *O* ♥
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e... Alla prossima :)
Xoxo Sara ♥:D
 

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Capitolo 12
*** Dreams come true: ***


Dreams come true:

Shannon aprì la porta del backstage, e il suo cuore mancò un battito, quando vide chi c'era all'interno della stanza. Justin era seduto su un divanetto rosso in pelle, seduta sulle sue gambe c'era una sorridente Selena, Kevin, Danielle, Miley, Nick e Demi ascoltavano rapiti Joe, che faceva il resoconto della ultima festa alla quale era stato, facendo ridere Demi e Kevin.
Non aveva importanza tutto quello che gli haters dicevano dei suoi idoli: che litgavano, che si odiavano, che erano gelosi del successo degli altri; Shannon sapeva che nulla era vero. I suoi idoli erano persone stupende ed erano anche amici!
Appena la videro entrare tutti i presenti si voltarono a guardarla e le fecero un largo sorriso.
"Hello Beautiful!" disse Justin sorridendo a Shannon, che cercò inutilmente di mantenere la calma.
Nick Joe e Kevin si guardarono e iniziarono a cantare la loro nota canzone 'Hello Beautiful' Miley Demi Sel Danielle Miley e anche Shannon scoppiarono a ridere.
Miley si fece avanti in direzione di Shannon e disse prima di abbracciarla" Scusa questi idioti!"
"Ehi!" commentarono all'unisono i Jonas Brothers.
Miley si voltò verso di loro e fece una smorfia, intanto anche Selena, Demi e Justin si erano avvicinate per abbracciare Shannon
La ragazza, dopo i vari abbracci, sempre con un largo sorriso in direzione di Miley disse:" Io sono pazza di 'questi idioti' così come sono!"
A questo punto Joe, Kevin e Nick andarono ad abbracciare Shannon, e la ragazza desiderò che quell'abbraccio non finisse mai, e più di tutto, come in ogni abbraccio che aveva ricevuto, desiderò che i suoi idoli capissero che cosa avevano rappresentato per lei, per la sua infanzia, per la sua adolescenza. La verità era che non c'erano parole sufficienti per far capire loro quanto erano importanti! Selena sorrise:" Allora, come ti chiami, bellezza?"
"Shannon." sorrise timidamente la ragazza giocando nervosamente con i suoi ricci rossi.
Demi sorrise:" Okey, allora Shannon, ti é piaciuto il concerto?"
Shannon rise:" Oh, eccome! Siete strepitosi!!"
"Grazie, Shannon" risposero i 7 ragazzi in coro.
Kevin le sorrise:" vuoi che ti autigrafiamo questo?" chiese accennando ad un foglio che Shannon aveva in mano
Shannon sorrise"Certo! Grazie!" Così porse a Kevin il foglio di carta, non si accorse però che la manica della sua maglia era salita, ed ora le cicatrici dei suoi tagli erano visibili. Fin troppo.
Demi fu la prima ad accorgersene, prese il polso di Shannon prima che lei potesse impedirlo e il sorriso sparì dal suo volto.
Tra le mani di Demi, gli altri si accorsero subito dei tagli sul polso della ragazza e la fissarono con uno sguardo carico di tristezza.
Shannon provò una folle vergogna: era per loro che aveva tenuto duro fino a quel momento, non voleva che loro pensassero che fosse debole!
Justin l'abbracciò ancora, senza dire nulla, forse, pensò Shannon, sapeva che le parole non sarebbero servite a molto.
Tutti la fissavano e lei sentiva di poter piangere da un momento all'altro.
Demi ruppe quel silenzio imbarazzato:" Perché?"
Shannon urlò prima di scoppiare in lacrime:" Perché fa tutto schifo! Tutto quanto! Mia madre é malata, mio padre si é ricordato di noi solo dopo aver scoperto che mi tagliato, a scuola tutti i trattano da schifo, l'unico vero amico che avevo ora mi crede un' approfittatrice bugiarda perché mi sono fatta aiutare da lui per il concerto! ... Il padre di una ragazza che conosco é morto per un tumore stamattina è nonostante lei fosse una delle mie carnefici a scuola, ora io sto male per lei!"
Shannon pianse, pianse come non aveva mai fatto prima. Sentì dentro di lei un dolore inimmaginabile, tanto che credette di sanguinare.
Nonostante le lacrime vide che i 7 ragazzi presenti nella stanza guardarla tristemente in faccia, poi l'abbracciarono tutti insieme e Miley, che aveva gli occhi lucidi, come il resto dei presenti, disse:" ... Tesoro... Tu non sai quanto mi dispiace!"
Shannon cercò di smettere di piangere e disse:" A me dispiace! Io non dovrei piangere davanti alle sole persone che, con la loro musica, mi sono sempre state vicine!... Questo é... importantissimo per me!"
Joe la guardò intensamente:" Ti ammiro, sai!?"
"Cosa!?" chiese Shannon sorpresa
"Ti ammiro! Ammiro il tuo coraggio, la tua forza e..." fece Joe
"Questa non é forza! Io non sono forte!" lo interruppe Shannon.
"Sì che lo sei!" fece Nick deciso e con gli occhi lucidi
Justin continuò a parlare per lui:" Sei molto più forte di quello che credi! Quello che hai detto dimostra che hai lottato per essere qui! E, ora ci sei! Come tuoi idoli, noi, siamo molto fieri di te!"
Shannon lo guardò incredula.
Miley, Kevin Nick Joe Demi e Sel annuoirono:" Assolutamente!"
Shannon non sapeva che dire si commosse e disse:"... Io... Grazie... Per questo, per... Tutto. Vi amo, siete la mia vita! So che lo sentite dire spesso, ma... Davvero,non ci sono altre parole per dirvi quello che significare per me..."
Demi la guardò e disse:" Okey, so che ora ti sembrerà folle, ma la vita non fa sempre così schifo! Insomma... detto da me non é molto credibile, solo che... Ti assicuro che é vero, Shannon. La vita é un insieme di cose, ci sono cose orribili, e cose che non sono poi tanto male. Ci sono momenti i cui ti senti morire, e momenti in cui credi di poter toccare il cielo con un dito. La realtà é che non sai quanto momenti belli e momenti brutti possano durare, ma sai che devi viverli, affrontarli senza paura, e in questo tu sei già brava! Ovviamente, non devi fare tutto da sola, ci sono persone, come la tua famiglia, o i tuoi amici che ti danno una mano, proprio come loro hanno fatto con me." concluse Demi indicando i Jonas Justin Sel e Miley, che sorrisero.
"Io... Grazie!" fece Shannon, incapace di dire quanto quelle parole l'avevano colpita.
"Sai, quando io ne ebbi bisogno, i ragazzi mi dissero:' Non sai quanto sei forte, finché essere forte non é l'unica scelta che hai, Dems' Bé, era vero." fece Demi
"Te lo ricordi ancora?" chiese Kevin a Demi.
"Già, Dems é passato un secolo!" commentarono Selena e Miley.
"Certo che me lo ricordo! E voglio che lo ricordi anche tu, Shannon!" rispose Demi
"Okey, lo farò!" promise Shannon, che ora sorrideva nuovamente.
Miley, Justin Sel Demi e I Jonas formarono gli autografi e fecero le foto con Shannon, prima di andare via Miley chiese alla ragazza:" Prima hai parlato di un concerto, significa che sai cantare?!"
"Bé, ecco... Io... Insomma... Ho cantato al ballo della scuola... Ma no. Non sono brava a cantare."
"Io scommetto di sì, invece!" fece Justin.
"Facci sentire qualcosa!" Disse Nick
Shannon scosse la testa:" No. Non sono brava!"
"Non si canta perché si é bravi! Si cantare perché é bello farlo e perché si ha qualcosa da dire!" disse Kevin saggiamente
"Cavolo! Che saggezza mio fratello!" fece Joe ridendo con gli altri.
"Grazie, Joe!" Fece Kevin poi disse:"Ehi, aspetta, mi preso in giro!?"
"No." disse Joe con tono poco credibile, poi si rivolse a Shannon:" Canta dai!"
Shannon non poté più rifiutare, quindi si disse che se non altro, quella era l'occasione buona per dimostrare ai suoi idoli quanto gli amasse, quindi prese a cantare una canzone dei Simple Plan, 'This Song Saved My Life:

I wanna start letting you know this
Because of you my life has a purpose
You helped me be who I am today
I see myself in every word you say
Sometimes it feels like nobody gets me
Trapped in a world where everyone hates me
There's so much that I'm going through
I wouldn't be here if it wasn't for you
I was broken
I was choking
I was lost
This song saved my life
I was bleeding
Stopped believing
Could have died
This song saved my life
I was down
I was drowning
But it came on just in time
This song saved my life
[ Lyrics from: http://www.lyricsmode.com/lyrics/s/simple_plan/this_song_saved_my_life.html ]
Sometimes I feel like you've known me forever
You always know how to make me feel better
Because of you my dad and me are so much closer
Than we used to be
You're my escape when I'm stuck
In this small town
I turn you up
Whenever I feel down
You let me know like no one else
That it's ok be myself
I was broken
I was choking
I was lost
This song saved my life
I was bleeding
Stopped believing
Could have died
This song saved my life
I was down
I was drowning
But it came on just in time
This song saved my life
You'll never know
What it means to me
That I'm not alone
That I'll never have to be
I was broken
I was choking
I was lost
This song saved my life
I was bleeding
Stopped believing
Could have died
This song saved my life
I was down
I was drowning
But it came on just in time
This song saved my life
My life
My life
(This song saved my life)
My life
My life
(This song saved my life)
My life
My life
(This song saved my life)
My life
My life
This song saved my life.

Chiaccherare con l'autrice:
Ciao! *fa ciao con la manina*♥
Prima di tutto, scusate il ritardo! Non ho avuto tempo per fare nulla in questa settimana. Lo scientifico é durissimo .-. E siamo ancora all'inizio! T.T Help mee Ahahahah comunque, Aspetto con ansia che mi recensiate e, spero a presto! Xoxo Sara ♥♥♥♥

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Capitolo 13
*** Stay Strong ***


Stay Strong:
 
Quando Shannon smise di cantare sentì l'applauso dei suoi idoli farsi sempre più forte. Li guardò in faccia e si accorse che stavano sorridendo.
"Sei proprio bravissima" Fece Justin
"Sì, hai un gran talento" ammisero Miley, Selena, i Jonas e Demi in coro
"... Io... grazie" Shannon non sapeva che dire per lei quei complimenti da parte loro significavano moltissimo, disse solo:"Questa canzone mi esprime... Esprime ciò che significa la vostra presenza nella mia vita! Io... Vi voglio bene!" fece Shannon commossa.
Uno alla volta Justin Demi Sel Miley Nick Joe e Kevin si avvicinarono a Shannon e l'abbracciarono
"Anche noi ti vogliamo bene!"
Al momento dei saluti, dopo aver abbracciato e ringraziato tutti, Shannon si diresse alla porta per uscire dal backstage, quando Demi la chiamò:" Shannon!"
La ragazza si voltò facendo ondeggiare la sua treccia e guardò interrogativa Demi
"Ricorda... Stay Strong." Riprese Demi sorridendo
Shannon, commossa rispose:"Always Stay Strong."
Ed era vero, perché sempre, e per sempre Shannon era e sarebbe stata forte.
 
 
**
 
Venti minuti dopo Shannon era sull'aereo che l'avrebbe riportata a casa.
Nonostante avesse appena vissuto il suo sogno, Shannon si sentiva insolitamente... Vuota... Incontrare i suoi idoli erano stato qualcosa di straordinario. Sapere che adesso loro sapevano della sua esistenza, che sapevano quanto erano importanti per lei, era meraviglioso, perfetto...anche se... C'era qualcosa... Qualcosa di sbagliato, qualcosa che mancava... 'Rifletti!' si impose Shannon 'che cos'é che manca!?'
E poi la risposta arrivò mentre l'aereo atterrava sulla pista buia: "Rich" bisbigliò Shannon dando voce così ai suoi pesieri, mentre la hostess faceva scendere i passeggeri.
Scenendo dall'aereo insieme agli altri Shannon vede in lontananza sua madre e suo padre, e corre verso di loro per abbracciare entrambi di salcio
"Ciao Piccola!" la salutò il padere
"Com'é andata? Ti sei divertita?" chiese sua mamma
"Io non so davvero come ringraziarvi, é stata la realizzazione di un sogno! Grazie mille!" disse Shannon sorridendo
"Non devi ringraziarci, amore, sono io che devo ringraziarti!" fece sua mamma accarezzando la guancia di Shannon
La figlia la guardò sorpresa:" Cosa!?"
"Vedi, ti sei presa cura della mamma per tutto questo tempo, ed io ti sono molto grato per questo." fece suo padre prendendo l'altra mano della mamma.
Shannon stava per ribattere che non aveva fatto poi nulla di speciale, quando sua mamma parlò"Ti devo tutto, Shannon!"
"Non é vero!" tentò di protestare Shannon
Suo padre le risoose:"Certo che é vero! Tu sei stata meravigliosa, straordinaria e molto, molto forte, per me e ovviamente per tua madre. Siamo davvero, davvero fieri di te"
Shannon abbracciò ancora i suoi genitori incapace di dire nient'altro. Nella vita ci sono dei momenti in cui le parole non servono, bastano pochi, piccoli, ma efficaci, gesti.
"Andiamo a casa!" disse Shannon rivolta ai suoi.
"No, io e la mamma andiamo a casa, tu resti qui ancora un po' perché ci sono delle persone che non vedono l'ora di vederti" disse suo padre, e visto che Shannon lo guardava sorpreso lui indicò alla figlia due figure umane a pochi passi da loro: una ragazza, che avvicinandosi, Shannon riconobbe come Isabella e un ragazzo, che somigliava tantissimo a Rich... Solo che non poteva essere Rich, perché Rich la odiava... Tuttavia... Ma sì, era Rich! Lui e Isabella si stavano avvicinando a lei, e quando furono a pochi passi Isabella fece l'ultimo tratto di corsa per abbracciarla
"Mi dispiace" fu quello che Shannon riuscì a dire ad Isabella per la morte di suo padre.
Quando si separarono la rossa si accorse che Isabella aveva pianto parecchio, e si sentì tristissima per la sua amica.
"Grazie." fece Isabella e cercò di sorridere.
"Avrei dovuto essere qui con te quando é morto. Mi dispiace così tanto!"
Isabella e Rich si guardarono e mentre la ragazza alzava un po' le spalle, Rich rise:" Sei sempre la solita, Shannon: Troppo buona."
Shannon non rispose si limitò solo a guardare il ragazzo, anche Rich la stava guardando negli occhi.
"Io credo che me ne tornerò a casa... Chiamami quando hai tempo, Shannon, così mi racconti del concerto.... Ciao Rich!" Disse Isabella allontandosi
"Ciao" Salutò Rich con scarso entusiasmo, troppo concentrato a guardare Shannon in quei suoi meravigliosi occhi grigi. "Io..." Iniziò Rich, ma Shannon non lo lasciò continuare e d'istinto posò le sue labbra su quelle del ragazzo in un dolce, dolcissimo bacio. Anche quello era uno di quei momenti in cui le parole non servono, si ritrovò a pensare Shannon mentre Rich la stringeva tra le sue braccia.
 

Chiacchiere con l'autrice:
Salve a tutti, belli e brutti (Non siete brutti XD) Lol ♥Come sempre scusate l'immenso ritardo, ma a scuola stiamo facendo verifiche su verifiche e sto studiando davvero duro! T.T Beneee, questo é il penultimo capitolo di questa storia,  come avrete notato il capitolo si intitola 'Stay Strong', queste parole, per me, sono più che una semplice frase tatuata sui polsi del mio idolo, queste parole, per me, sono un grido di battaglia! XD
Avrete anche notato che, per la gioia dei 'fan' della coppia Rich e Shannon alla fine il mio lato romantico ha preso il sopravvento, LOL (Si dà il caso che la sottoscritta nel tempo libero, davvero poco, ama leggere i romanzi di Nicholas Sparks ♥) Bene, il prossimo capitolo saràil prologo e poiii... Poiii si vedrà! Grazie di tutto e un bacione a tutti! Xoxo Sara ♥
Ps (Lo so, tra poco i mei commenti saranno più lunghi del capitolo XD Lol) Volevo dedicare questo ad una ragazza che mi ha scritto una recensione stupenda, parlando anche dei suoi problemi: SelenaLove_ Gomez ,il messaggio del capitolo vale anche per te, non solo per Shannon: Stay Strong! ♥
Sara

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Capitolo 14
*** Epilogo ***


17 anni dopo:
 
Quando nel tardo pomeriggio di giugno il campanello di una villetta in centro suonò, una graziosa bimba di 5 anni si diresse ad aprire la porta smantellando e facendo ondeggiare i lunghi capelli rossi. Aperta la porta la bimba saltò, letteralmente in braccio alla donna che stava sulla soglia, per poi salutare anche gli altri due: un uomo che teneva in braccio una bimba sui 4 anni molto simile a sua madre.
"Ciao Zia Isabella, ciao Zio Harry e Ciao anche a te Maddy."
La famigliola sorrise:" Ciao Demi"
Demi urlò verso la cucina della bella casa:" Mamma, papà! Zia Isabella e Zio Harry sono qui!"
Rich fu il primo a fare capolino nel soggiorno:" Ciao Ragazzi!" Disse mentre si avvicinava e accarezzava, passando,la testa della figlia. Si avvicinò a Isabella e si abbracciarono come solo due amici storici sanno fare:" Ciao Rich" Fece lei, pensando che in un certo senso loro erano amici dai tempi del liceo, anche se all'inizio non erano proprio molto affiatati.
Rich strinse la mano al marito di Isabelle, Harry,che ricambiò con un sorriso.
Poi Maddy, che stava in braccio a suo padre, tese le braccia verso Rich dicendo:" Non mi saluti Zio Rich!?"
Harry e Isabelle ridacchiarono mentre Rich prese in braccio la sua piccola nipotina acquisita e la coccolò tra le braccia:"Certo che ti saluto, Maddy"
Shannon entrò nella stanza e sorrise:" Ehi Ragazzi" Non era cambiata molto, dalla quindicenne di un tempo, ma tante cose erano cambiate inevitabilmente nella sua vita, che adesso era la vita più bella che si potesse desiderare!
Isabella corse incontro alla sua unica, vera amica al liceo per stringerla in un abbraccio:" Ciao Shannon"
**
La serata trascorse, troppo in fretta, come al solito,quando si trattava di loro.
Avevano deciso, di comune accordo, quando andavano al liceo, che si sarebbero tenuti in contatto, o almeno Shannon e Isabella se l'erano promesse a vicenda.
La vita di entrambe era cambiata molto, ma come Shannon, Isabella era rimasta la ragazzina di allora, aveva sposato, Harry, che era originariamente un Newyorchese, e avevano avuto una splendida bimba che Isabelle aveva chiamato Maddy. In oltre, recentemente, Isabella era riuscita a riappacificarsi con sua madre, con la quale non parlava dalla morte di suo padre,17 anni prima.
Per Rich e Shannon invece la storia era ancora più semplice, avevano passato da fidanzati gli ultimi anni di liceo e dopo il matrimonio avevano deciso di mettere su famiglia, così il 20 Agosto di 5 anni prima la loro piccola era entrata nella loro vita, rendendola ancora più meravigliosa. Rich aveva deciso di chiamarla Demi, perché amava sua moglie, e perché la stessa Shannon gli aveva raccontato che dopo il 'Stay Strong' di Demi, lei non si era più tagliata.
I genitori di Shannon avevano continuato ad invecchiare insieme, poi la mamma di Shannon aveva semplicemente chiuso gli occhi, e non li aveva più riaperti, perché, come suo padre era solito dire, pensò Shannon: 'La felicità non combatte il cancro'.
Forse era vero, forse la felicità non aveva guarito suo madre ma, di sicuro, aveva 'guarito' Shannon.
**
Quella sera, dopo che Isabelle Harry e Maddy furono andati via, Shannon salì nella camera di Demi e trovò Rich che le baciava la fonte:"Dormi piccola."
"Sei bravissimo" Sì lasciò sfuggire Shannon, mentre lo guardava.
Lui si voltò a guardarla e rispose:" Grazie, lo so!... In che cos'é che sarei bravissimo!?"
Shannon rise, poi accarezzò piano la guancia di Rich e rispose:" Sei un padre bravissimo."
Stavolta fu Rich a ridere:"Grazie,ma mai quanto te." si chinò su di lei e posò le labbra su quelle di Shannon.
"Ti amo" disse Rich
"Anche io" rispose Shannon, e insieme andarono a dormire, così da essere pronti era una nuova giornata, della loro vita che, meritava in pieno di essere vissuta.
É così, quando pensi che nella tua vita le cose non potrebbero andare peggio, subito succede qualcosa che le fa migliorare, così come,quando pensi che nulla potrebbe andare meglio ecco che la vita ti fa un'altro dei suoi scherzi. La vita é imprevedibile,  sapere quello che succederà é impossibile, si può solo trovare qualcuno o qualcosa che ti dia la forza di affrontarla. Per Shannon, quelle persone che le avevano dato la forza erano senza dubbio i suoi idoli, sua figlia, Rich e i suoi genitori.
 
 
 
Chiacchiere con l'autrice:
Ehilà! Okey gente, ecco l'epliogo... Vi lascio ai commenti, e un grazie veramente speciale a tutti coloro che hanno recensito! Grazie!!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e spero di non aver deluso nessuno con qualcosa di troppo banale! ♥♥♥. Vi adoro!
Sara.
PS. Il 20 agosto, é davvero la data del compleanno di Demi XD
 

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