Senza preavviso

di frodina178
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** 27 ***
Capitolo 28: *** 28 ***
Capitolo 29: *** 29 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Vorrei ringraziare tantissimo,con tutto il cuore veramente,Mandy!Perchè mi ha fatto capire che in fondo questa fic mi piaceva,e anche se aveva pochi lettori forse a loro interessava sapere come proseguiva....quindi la rimetto sul sito(con qualche cambiamento più avanti)!!Per cercare di aumentare la mia autostima già scarsa....scusate questo "togli e incolli"......un bacione a tutte quante!!!!!!!


Sbattei sconsolata per terra il fascicolo causa del mio continuo nervosismo:quando avevo vinto una borsa di studio per uno stage di sette mesi a Los Angleles non avrei mai immaginato sarebbe stato così duro.Ero al terzo anno di medicina e le cose comicniavano alquanto a complicarsi.Inoltre lo squallido appartementino in cui vivevo non mi era da aiuto:l'unica cosa buona che aveva è che era situato proprio nel centro,cosa che mi facilitava nelle trasferte.Avevo solamente tre giorni per studiare i nuovi appunti ed esporli in una conferenza all'università,ma non era dell'umore giusto."Studierò questa notte!"-mi dissi prendendo la borsetta e uscendo.Avevo bisogno di rinfrescare le idee e entrai in un negozio di cd:non avevo soldi da spendere,ma aggirarmi tra gli scaffali era una delle mie attività preferite.Mi stavo rigirando tra le mani un cd dei Beatles,che a casa in Italia avevo già,ma avevo dimenticato di portare con me,quando qualcuno inciampò alle mie spalle e mi finì addosso,facendomi rovesciare addosso al banco,ribaltando tutti i cd per terra.Durante la caduta lanciai un'imprecazione che ora preferisco non ripetere,ma il frastuono che produssi fu tale che persino persone che stavano camminando fuori dal locale entrarono per vedere cosa era successo. Diventai rossa paonazza e mi voltai per imprecare contro quell'imbecille che mi aveva beccato, poverino, in un momento di nervosismo tale che avrei potuto anche picchiarlo. Stavo per saltargli addosso quando mi accorsi che Elijah Wood si stava alzando preoccupato, avvicinandosi poi chiedendomi se mi ero fatta male.L'impeto di rabbia mi si spense dentro, ma quando lui mi sorrise innocente mi rimontò dentro."MA SEI DEFICIENTE!?!?!?VOLEVI AMMAZZARMI?!?!?"-lui rimase giustamente colpito da questa reazione, decisamente esagerata, ma ero così esaurita che un nonnulla avrebbe potuto accendermi. In una situazione normale mi sarei fatta una risata ma in quel momento ci mancò poco che non gli misi le mani addosso.Poi lui venne letteralmente assalito da ragazzine,sue fans,che sparì sommerso dalla mia vista.Mi allontanai sbuffando,visto che l'oggetto a cui era rivolta la mia isteria era sparito.Ma venni fermata da un commesso:"C-ci sarebbero d-da pag-pagare le cosa rotte......"-mi disse tremando,spaventato forse da quella che sarebbe potuta essere la mia reazione(mi aveva visto in azione poco prima).Feci un respiro profondo,per calmarmi,e dissi che ero a corto di soldi.Sembrò alquanto scocciato.Elijah,riuscito a liberarsi dalla presa,disse che avrebbe volentieri pagato lui,in fondo era colpa sua.Questo gesto estremamente "altruistico"fece svenire un paio di ragazzine.Me ne andai scocciata senza nemmeno ringraziarlo. A gran passi camminai per ore,che alla fine mi persi.Era seraa,avrei dovuto chiamare un taxi per riuscire a tornare a casa,ma non avevo un dollaro in tasca!Invece che rillassarmi questa uscita non aveva fatto altro che farmi ingrandire il nervosismo.Cazzo,cosa dovevo fare?chiesi indicazione a una signora che mi stava passadno accanto,ma questa mi rispose confusamente,incapace di ammettere che non aveva la minima idea di quello che stava dicendo.Lo stesso accadde con le altre persone a cui domandai.Mi passai una mano tra i capelli,sconsolata.Mi sedetti allora sul gradino del marciapiede,quasi pronta a fare l'elemosina,pensando a una soluzione.Non era certo insicato a una ragaaza,per giunta carina qual'ero,passeggiare la notte per le strade di Los Angles.Infatti in quel momento un gruppo di ragazzi si avvicinò velocemente,cominciando a farmi proposte alquanto inopportune e imbarazzanti.Cominciai con l'ignorarli,ma la cosa si stava facendo sempre più preoccupante.Le loro mani stavano esagerando,così mi alzai e feci per andarmene,ma notai che seguivano.Allora corsi,facendo zig zag tra i vicoli e finalmente mi parve di averli seminati.Ma mentre correndo mi voltai per controllare finii addosso a qualcuno,scaraventandolo violentemente sul muro di una casa,mentre io volai letteralmente per aria,per poi sbattere il naso sul duro marciapiede.Anche l'altra figura stava correndo e l'impatto era stato di un'enorme portata.Persi i sensi per qualche secondo,poi realizzai e mi sollevai sbandando un poco.Elijah stava disteso a terra.doveva aver preso una bella botta contro il muro.Mi affrettai a soccorrerlo,ma,con mio grande solievo,vidi che era solo confuso.Quando aprì gli occhi mi sorrise,probabilmente ricordandosi che questa era la seconda volta che ci investivamo.Lo aiutai ad alzarsi e gli scrollai la giacca:mi sentivo in colpa,avrei dovuto guardare dove stavo andando."Tutto bene?"-chiesi cercando di rimanere distaccata."Si,grazie,e tu?" "Anche io,grazie!" Il silenzio che si creò cominciò a diventare estremamente imbarazzante."Bè,allora io vado...ciao!"-gli dissi frettolosamente girandomi.Feci per andarmene,ma,dopo pochi passi,lui michiamò."Sei sicura di stare bene?2 "Mi sembri sconvolta!" "No,grazie.Veramente.Ci sono abituata!Sono una stuntman e tutti i giorni faccio voli del genere!!" "Davvero?!?"-mi domandò lui curioso.io sorrisi,e capì che stavo solamente scherzando."Ah...."-bofonchiò luil,probabilmente in disagio per aver fatto la figura del citrullo.Lo salutai nuovmente e mi allontanai ancora più velocemente.Ma perchè lo facevo?I suoi occhi,c'era qualche cosa di strano.Qualche cosa che mi turbava.Avevo visto milioni di volte "il signore degli anelli",e anche i suoi film precedenti mi erano piaciuti abbastanza,ma non ero mai stata una patita di lui.Però trovarselo davanti mi aveva trasmesso qualcosa,non sapevo cosa:poteva essere fastidio,imbarazzo,sbigottimento,disordine,rabbia,rammarico.Fatto stà che la seconda volta che lo avevo "incontrato" un brivido mi aveva percorso la schiena.Scossi la testa cercando di cancellare questi pernsieri,e concentrarmi invece sul mio problema.Avrei potuto chiedere un passaggio,ma ci sarebbe stato qualche d'uno che andava dalle mie parti?E,soprattutto,ci sarebbe stato qualcuno abbastanza affidabile?Da quando mia sorella era stat uccisa violentata,dieci anni prima,ero diventata estremamente timorosa e circospetta.Spesso esageravo,ma non ci potevo fare niente.Sovrappensiero feci per attraversare la strada,ma nemmeno arrivata dall'altra parte,una macchina suonò energicamente il clacson,e sterzò poco prima di tirarmi sotto.Rimasi paralizzata,rendendomi contro di quello che avevo rischiato.Dalla Mini nera usci un ragazzo furibondo che cominciò a dirmi contro su come si doveva attraversare la strada e se mi rendevo contro di cosa sarebbe potuto succedere.Non ci misi molto a realizzare che avevo nuovamente davanti Elijah.Quando lui si accorse di chi ero si zittì.Rimannemo fermi a fissarci per vari minuti,completamente increduli dei casi della vita.Poi scoppiammo in contemporanea in una potente risata.Quando le lacrime mi accecarono completamente la vista e i muscoli dello stomaco iniziarono a dolermi,cercai di darmi un contegno,tirando su con il naso e asciugandomi gli occhi."Non è proprio giornata...."-ironizzò lui.Anuii io con la testa."Ma...-mi chiese lui-Mi spieghi cosa stai facendo in giro per le strade di Los Angeles a quest'ora e da sola."Valutai un istante su cosa dirgli,quindi gli raccontai il tutto.
"Sei fortunata.-sorrise-stò andando proprio da quelle parti!Sali che ti ci accompagno,devo ancora farmi perdonare per aver attentato alla tua vita!"
"Veramente io.." "Suvvia dai!Se vuoi puoi lasciare la portiera della macchina aperta,così se capisci che ho brutte intenzioni puoi saltare giù!"
Capii che stavo veramente esagerando e stavo facendo la figura della sciocca.Silenziosamente salii allora sulla mini,che partì con una sgommata.Durante il viaggio suonò il cellulare di Elijah.
"Per favore,mi puoi mettere il vivavoce che non posso guidare telefonando?" Lo feci.Dopo vari tentativi finalmente una voce maschile si sparse nella stanza.
"Elijah?!?Ci sei?"
"Ciao Billy!Si ci sono,sono in macchina!"
"Ma dove sei finito?!??!Qui Stiamo aspettando solo te!Tutti i parcheggi di Squarons street sono occupati!Adesso,ritardatario,dovrai trovare una ltro posto dove lasciare il tuo catorcio!" Squarons street?La conosceva,ma era dalla parte opposta della città da quella dove stavamo andando.Posai il mio sguardo su Elijah che diventò paonazzo e cercò di evitare i miei occhi. "Arrivo Billy,arrivo!Ho avuto un piccolo contrattempo.Non aspettatemi,arrivo tra poco!"
Schiacciò il bottone di chiamata terminata."Allora?"-domandai incrociando le braccia. "Allora cosa?"-mi chiese lui facendo finta di non capire.
"Mi spieghi perchè mi hai detto che andavi dalla mia parte se ti aspettano sul lato opposto di Los Angles?"
"Non capisco cosa dici......guarda che devi aver capito male....."-il suo volto si fece di un colore simile al violaceo.Rimasi a bocca aperta,se lo avessi saputo mai avrei accettato!Piuttosto che domandare l'elemosina a qualcuno avrei preferito dormire in un cassonetto delle immondizie.Arrivammo presto,perchè dalla telefonata cominciò a guidare decisamente veloce,sembrava quasi non vedesse l'ora di lasciarmi.E anche io non vedevo l'ora di ritornare nel mio appartamento,in compagnia degli scarafaggi.
"Scusami...."-sussurrò infine,quando ormai eravamo quasi arrivati.L'agitazione e il nervosismo che si erano accumulati dentro di me svanirono all'istante.
"Non fa niente!Non so nemmeno perchè me la sono presa,in fondo avrei solamente dovuto esserti grata!"
Lui mi sorrise,e in quel sorriso vidi un'infinità di bontà e di fiducia che mai avrei creduto potesse esistere!
"Puoi lasciarmi qui se vuoi......."

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Capitolo 2
*** 2 ***


"Grazie.." -bofonchiai allontanandomi velocemente,ma pentendomi subito di non essermi dimostrata perlomeno un tantino più riconoscente. Ma porca....... cazzo!Il cellulare non era più nella mia tasca,dovevo averlo lasciato nella macchina del mio accompagnatore,o peggio ancora averlo perduto nella caduta.Ormai rassegnata mi voltai,tanto per dimostrare a me stessa che non ci sarebbero state possibilità di rintracciarlo,ed eccolo arrivare,trafelato,di corsa,sventolando il mio cellulare in aria.Ma nemmeno mi fu a pochi metri che inciampò,volando quasi fosse superman e atterrando a un passo da me.Il suo mento cadendo produsse un rumore preoccupante,e per la seconda volta in una sola serata mi gettai a soccorrerlo.
"Non ho niente....non ho niente......" -tentò di rialzarsi Elijah evidentemente in grande imbarazzo.Non ha niente.......il sangue gli scivolava copioso dalle narici.Sospirai,ma non riuscii comunque a trattenere una risatina.Si tastò il volto con una mano,facendo una smorfia di dolore,poi si accorse di non avere più il mio telefono tra le mani. Il mio telefono!! Bè....si poteva anche dirgli addio....era scivolato lontano,aprendosi in tre;recuperai la scheda.Porsi al giovane un fazzoletto.
"Forse è meglio che dia un'occhiata a quel naso........abito qui vicino!"
"Ti ringrazio,mi basta il fazzoletto!Sono già molto in ritardo...e....ehm..mi dispiace veramente per il tuo cellulare,sembra che oggi non riesca a combinarne una giusta.........te lo ripago subito!"
E' una battuta? mi domandai non sapendo se ridere o no.Scelsi la seconda opzione.Lo salutai un'altra volta,rifiutando i suoi soldi,dirigendomi verso casa.Chissà perchè,ma ero oltremodo contenta che avesse declinato il mio invito,non sapevo la ragione:forse perchè il mio miniappartamento di nemmeno quaranta metri quadri,pieno di scarafaggi e ammobiliato solamente a metà,lurido perchè non avevo mai tempo di metterci mano,mi avrebbe messo in imabarazzo.O forse,pensai,non era questa la ragione,di cui avrei anche potuto fregarmene,la vera questione è che avrebbe potuto esserci il mio fidanzato.Dire fidanzato è oltremodo un eufemismo,perchè fondamentalmente non ci vedavamo quasi mai;ma nonostante questo lui era di una gelosia quasi paranoica,mi telefonava ogni trenta minuti,controllava tutte le persone che frequentavo,mi pedinava.....un incubo.Se anni addietro qualcuno mi avesse detto che avrei potuto reggere un rapporto del genere lo avrei canzonato,eppure ora mi sembrava quasi senza via d'uscita.Sarà perchè quando arrivai in America con una borsa di studio per l'università lui era stato il primo ad accogliermi,a darmi fiducia.Ma la situazione aveva velocemente degenerato.Alzava le mani qualche volta;avevo paura;cerano giorni in cui dovevo letteralmente fuggire,correre per non essere presa a calci e schiaffoni. Dio mio! Mi ripetevo ogni santo giorno;cosa mi bloccava a tranciare di netto quella tortura?Ma chi ha provato come me una simile esperienza sa quanto sia facile dirlo a parole e difficile realizzarlo con i fatti.Avevo mille pensieri per la testa,e sicuramente non sarei riuscita a reggere anche il fatto di non averlo più con me.......perchè in fondo credevo di esserne innamorata.....facile parlarne adesso,distaccata,con occhio freddo e critico,ma allora era diverso,ero in sua balia.
Girai la chiave lentamente,pregando con tutta me stessa di essere sola.Sbirciai:buio.Tirai un sospiro di sollievo e mi chiusi la porta alle spalle,gettando la borsa per terra.La luce si accese di colpo:lui stava davanti a me,estremamente calmo,troppo calmo,preoccupante.Lo fissai terrorizzata poi,con l'aria più indifferente che riuscii a trovare,lo salutai,scostandomi da lui e dirigendomi in cucina.
"Dove sei stata?" -si decise lui,sedendosi e accendendosi lentamente una sigaretta.Trasalii...cosa avrei dovuto dirgli?Sicuramente se avessi tentato di spiegargli che ero semplicemente nervosa e che avevo bisogno di stare da sola sarebbe scoppiato il finimondo.
"Problemi in facoltà........" -mi limitai a rispondere,togliendo dal frigo il cartoccio del latte e portandomelo con noncuranza alla bocca.Sembrò aver accetato la mia spiegazione,ma il suo silenzio mi preoccupava assai.Improvvisamente con uno scatto lanciò con una manata per aria la confezione da cui stavo bevendo e mi afferrò i polsi impedendomi qualsiasi movimento.
"Lasciami...." -mormorai cercando di sembrare convincente.Ma il tremore mi tradiva.
"Non me la fai a me puttana...dimmi dove sei stata!" -era ubriaco,lo vedevo dai suoi occhi e lo sentivo dal suo alito.
"Te l'ho già detto... -cercai di non farlo innervosire ulteriolmente -ci sono stati dei problemi......"
Non lasciò che terminassi la frase,mi sbattè violentemente contro il muro,stringendomi i polsi. "Mi fai male.......AH!" -mi stava facendo veramente male,il mio sangue sembrava essersi bloccato e le mani mi formicolavano.Andando contro tutti i miei propositi di restare calma cercai di liberarmi,ottenendo l'effetto contrario.
"Sei solamente una lurida puttana troia degna di tua madre.....incapace di fare un cazzo......" Perchè?!?!?Perchè gli permettevo di umiliarmi in questo modo?Iniziò a lambirmi il collo con la lingua,e sentivo la sua eccitazione cominciare a premere contro di me..."Non pensare.. -mi sussurrò all'orecchio- che te la faccia passare liscia così...." Iniziò a muovere il suo bacino contro il mio.
"LASCIAMI BASTARDO!" -non riuscii a trattenere le lacrime.
La mattina dopo mi sveglia,nuda,sul divano.Lui non c'era,doveva essersene andato al lavoro.Era successo ancora,di nuovo,mi ero promessa che non glielo avrei più permesso,ma era andato di nuovo come al solito.Ormai ci avevo fatto il callo:chiunque avrebbe affermato con assoluta certezza che quella che esercitava su di me era una pura violenza carnale,ma io la vedevo,volevo vederla,in un altro modo.Trovavo mille ragioni per giustificarlo,per trovare una spiegazione nei suoi comportamenti.E quando tornava da me con la coda tra le gambe,straripante di scuse,ormai ripetute a memoria ogni volta,io mi scioglievo e dicevo a me stessa che sarebbe stata l'ultima..l'ultima possibilità che gli avrei concesso.......ce ne erano state almeno trenta di quelle concessioni........

Università di medicina di Los Angeles , 3 Dicembre , ore 14:30

"Michelle!!!!!!" -mi voltai.Una ragazza si stava sbracciando correndo nella mia direzione.Mi richiamò a grna voce:era Diana,ragazza cilena,conosciuta due anni prima,al mio arrivo negli Stati Uniti,con cui avevo legato presto e ora eravamo amiche a dir poco inseparabili.Era lei che mi ospitava quando Paul,il mio ragazzo,andava eccessivamente fuori di matto,era lei che mi consolava e si sorbiva senza parlare i miei sproloqui.Era lei a cui ero unita nel mio secondo più grave problema:l'alcool.Entrambe ne facevamo un uso improprio,sia nei momenti opportuni che in quelli meno opportuni.Mi sentivo in colpa:aveva iniziato a bere e a fumare da quando mi aveva conosciuta,ma lei continuava imperterrita a negare che la colpa fosse mia,lo riteneva quasi un'offesa:"Credo di poter essere responsabile delle mie azioni!" mi ripeteva sempre.Diana....e sì.....Diana......se dovevamo sbagliare allora lo facevamo insieme!
"Cosa succede?" -le sorrisi andandole incontro.Mi saltò al collo baciandomi sulle guance appassionatamente:"L'ho passato,l'ho passato!!!!!" -mi urlò nelle orecchie,rintronandomi. "Cosa cosa hai passato?!?!?" -domandai prendendole le mani e cominciando a saltellare assieme a lei,contagiata dalla sua stessa euforia.
"L'esame!L'esame del professor Brock!L'ho superato a pieni voti!!!!!"
"NO!?!?!?!?" -dissi fingendomi estremamente stupita.In realtà non avevo il minimo dubbio che lo avrebbe passato tranquillamente,io avevo fiducia nelle sue potenzialità,che erano altissime,era solamente lei che aveva una stima di se stessa proprio nulla.........
Per festeggiare decidemmo che quella sera saremmo andate al Latin Lovre,un locale un pò fuori mano.
"E a Paul cosa dici?" -si preoccupò lei quando ritornò con i piedi per terra,esaurita l'esaltazione.Non me ne ero dimenticata,ma sapevo quanto per lei fosse importante sentirsi premiata per i suoi sforzi,e le mentii spudoratamente:"No!Oggi non c'è!E' andato via per lavoro........." Effettivamente era un problema......un grosso problema!Ma non volevo pensarci!Sarei stata fuori tutta la notte e se il giorno dopo mi avrebbe ammazzata di botte....no!Non volevo pensarci!Quella era la serata dedicata a Diana,e volevo rivolgere la mia attenzione solamente a lei!
"Hai lezione ora?" -mi domandò.Sollevai gli occhi al cielo,sconsolata:"Purtroppo sì.....e delle più noiose anche!Non posso saltarla,ho l'esame tra poco e ci sono alcune cose,tante a dirla tutta,che non mi sono particolrmente chiare....."
"A che ora finisci?"
Guardai l'orologio:"Alle cinque sono fuori,mi aspetti al bar della facoltà?"
"Si!Ti aspetto li!Allora a dopo!"
"Senti..... -le chiesi- Siccome dopo non ho voglia di tornare a casa non è che mi presti qualche cosa di tuo da indossare?"
"Ma certamente...anzi.......nel mio armadio ci sono più vestiti tuoi che miei,quindi......."
La salutai sorridendo,come ero fortunata;era in quei momenti di piccola gioia e piccola complicità che mi rendevo conto di quanto le volessi bene,di quanto fosse importante per me,di quanto era grazie a lei e non a Paul che ero riuscita a sopravvivere li,in America.
La giornata scivolò in fretta,alle nove eravamo nel suo appartamentino,piccolo ma grazioso,che condivideva con altre tre ragazze.Era curato,accogliente,caldo e assolutamente personale.Sui muri c'erano poster e murales realizzati direttamente da loro,psichedelici,oppure ritratti di cananti o politici....poesie e pensieri svolazzavano ovunque sparsi su foglietti di carta,che attaccavano ai mobili o al frigo.Dal soffitto pendevano un'infinità di ciondoli indiani,che nelle giornate ventose,se lasciavi le finestre aperte,tintinnavano allegramente all'unisono.Vi erano solamente due stranze:una la divideva Diana con la sua compagna Carol,l'altra,più piccolina,l'avevano lasciata a Cintya.Questa era una ragazza strana,non cattiva,anzi,ma molto molto strana;non l'avevano mai vista con uomo,sapevano che lavorava come barista,ma non sapevano ne dove ne quando.Parlavano,parlavano spesso,ma mai di lei,del suo passato o del suo presente.Ma a Diana andava bene così,si trovava a suo agio in quella casa.
Scelsi dall'armadio il vestito più bello:era azzurro,senza spalline lungo e abbastanza aderente:accarezzava senza volgarizzarla la mia figura abbastanza slanciata e muscolosa.Legai i capelli lunghi e castano scuro in un coda alta,limitandomi ad abbellire i miei occhi con del rimmel e a risaltare le labbra con un gloss rosato.
Nemmeno le dieci che eravamo già im macchina,la mia macchina,con la musica a tutto volume e un bel pò di alcool nelle vene.Nessuno avrebbe detto che eravamo due studentesse di medicina,ma in quei due anni c'era una cosa che avevamo imparato a fare bene:sdoppiarci.In un contesto potevamo apparire completamente diverse da quello che magari saremmo diventate la sera stessa.Questa era una di quelle notti in cui avevamo deciso di lasciarci completamente andare,se la morte avesse voluto prenderci non avrebbe dovuto fare altro che allungare la mano;non che la aspettavassimo certo,ma nemmeno ce ne preoccupavamo,niente inibizioni,niente morale,niente ripensamenti o esitazioni.Se volevi fare una cosa la facevi,subito.Quelle serate riuscivano a ricaricarci per mesi interi,erano uno sfogo totale,mentale e fisico.
Spensi la settima sigaretta da quando eravamo partiti,tracannando di gusto l'ennesimo sorso di rum,tentando di guardare la strada che sfrecciava veloce davanti a me e che cominciava ad appannarsi. Meno male che siamo quasi arrivate....... -mi ritrovai a pensare.La musica che usciva dal locale poteva sentirsi non ancora arrivate,e quando ormai fummo nel parcheggio luci e rumori ci investirono.Eccitate ed emozionate corremmo all'interno,dopo aver fatto l'immancabile ora di fila e controllo documenti.
"Finalmente......" -si lasciò sfuggire Diana crollando su un divanetto miracolosamente libero.Mi sedetti accanto a lei,accendendomi una sigaretta e guardandomi attorno:era una serata particolare,sembrava esserci più movimento delle ultime due volte in cui c'era stata.
"Forza..... -mi solevò di peso la mia amica- Buttiamoci nelle danze!" Così,tra un bicchiere di vodka e un ballo,si fecero le due......le tre..le quattro......alle quattro e mezza eravamo sfinite.Il locale aveva cominciato a svuotarsi lentamente,e la musica ora era più calma e sensuale,quasi a voler far riprendere serenità a quelle menti che si erano scatenate tutta la notte.
Gli effluvi dell'alcool,del fumo e della stanchezza nell'esaltazione del momento non si erano fatti sentire,così,quando ci ritrovammo sedute e ferme,le nostre teste e in nostri stomaci comicnciarono a roteare.Sarà stata la situazione,le sostanze,la voglia di parlare che presimo a discorrere dei nostri problemi.Quando venne fuori l'argomento che io non avevo più soldi per pagarmi la retta e che la borsa di studio ormai era scaduta Diana si ricordò che doveva dirmi una cosa riguardo un lavoro che le avevano proposto.La incitai a parlarmente,ma lei mi disse che era meglio tornare a casa,così la mattina avrebbe chiamato l'"amico" che gliene aveva parlato.Accettai,troppo sconvolta per protestare.E fu così che il mattino dopo venni a conoscenza di quell'opportunità.
Polo,l'amico di Diana,era veramente un bel ragazzo,vestito divinamente,curato ed estremamente gentile.Non saprei dire se fosse stato anche simpatico o meno,perchè data la sua "professionalità"non mi diede indizi per ricostruire il suo carattere.Ma non mi serviva:Diana era una bella ragazza,veramente bella,ed era risaputo che con i ragazzi sapeva proprio farci,anzi,spesso sembrava quasi le cascassero ai piedi,E il suo fingere di non accorgersi di questa sua forza la rendeva ancora più attraente.Il suo amico era il fratello di un uomo che gestiva una società di accompagnatrici,donne che venivano ingaggiate per feste private o piccoli festini,e che avrebbero dovuto fare compagnia agli invitati.Non feci fatica a comprendere che tipo di "compagnia",ma mi venne assicurato che non ero obbligata a fare cose che non mi sentissi,così mi tranquillizzai.In fondo quei soldi mi servivano,mi serivivano da morire.Se fossi stata in Italia probabilmente sarei riuscita a trovare altri modi,aiuti per uscire da quella situazione,ma non negli Stati Uniti,non se rappresentavo un numero.
Il problema più grosso sarebbe stato Paul:dirgli di quello che avevo intenzione di fare sarebbe come stato dargli una pistola in mano e disegnarmi sul petto un bersaglio,ne sarebbe andato della mia stessa vita.Elaborai un piano assieme a Diana:tre sere dopo avremmo avuto il nostro primo ingaggio,così lei,verso le sette,mi avrebbe chiamato,pregandola di andare da lei che stava male,un'influenza intestinale.Paul mi avrebbe accompagnato in macchina e sarebbe salito anche lui,così si sarebbe reso conto che stava male per davvero(stava a Diana recitare bene la parte.......).Poi la mia amica avrebbe cominciato a piangere e a lamentarsi di problemi "femminili",ragazzi,chili di troppo,brufoli,etc.......conoscevo abbastanza bene Paul da dire che primo non avrebbe trovato il coraggio,vigliacco qual era,di trattarmi male in presenza di estranei,secondo non si sarebbe sorbito tutte quei futili piagnistei;si sarebbe incazzato,mi avrebbe preso in disparte e se ne sarebbe andato con la promessa di farmela pagare il giorno dopo.Ma io avrei trovato il modo di raddorcirlo,o almeno ci avrei provato.......dovevo in ogni modo fare quello che volevo fare!Così mi lanciai............

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Capitolo 3
*** 3 ***


Bellissime,eravamo bellissime veramente.Entrambe vestite di rosso e nero,con i cappelli mossi lasciati cadere selvaggiamente sulle spalle,pochi gioielli ma accuratamente selezionati,e un trucco che risaltava le nostre qualità.Mi rimirai allo specchio,quasi come se quella sera avessi dovuto uscire con un gruppo di amici,ma sapevo che più carina sarei stata più soldi avrei potuto guadagnare.Mi facevo schifo a pensare queste cose,ma come sempre una bella bottiglia di rum fece dimenticare questi problemi,che passarono in secondo piano alla scelta del fondotinta.Un suono di clacson:il segnale.Polo ci aspettava nella sua bellissima mercedes nera,appena fuori dalla porta del palazzo,fumando pazientemente una sigaretta.Quando ci vide si lasciò sfuggire un fischio:"Invidio gli ospiti che vi potranno vedere questa sera........."
"Scusami.... -mi feci avanti timidamente- Ma non ho ancora capito precisamente dove stiamo andando!"
"Guarda.......sono molto amico di Diana,quindi vi ho fatto un grosso piacere!Siete nuove del lavoro e ad alcune ragazze non capita un'occasione così proficua per fare soldi come quella che stà per presentarsi a voi questa sera!Vi stò portando nientemeno che alla festa di un divo di holliwood!"
"Che divo?" -chiese Diana emozionata
"Chiedi troppo ora....io mi limito a seguire degli ordini....stai tranquilla comunque che almeno 1000 dollari li tiri su!"
A sentire quella cifra mi girò la testa:mi sarei pagata almeno tre esami!Ma come era possibile?Non chiesi spiegazioni,avrei avuto paura di rompere l'incantesimo,preferivo rimanere con la speranza che la mattina dopo i miei problemi economici si sarebbero notevolmente ridotti,almeno per il momento.
Enorme,la villa davanti alla quale ci fermammo era veramente enorme.Non riuscivo a capire dove iniziasse e dove terminasse tanto era lunga e coperta da una folta vegetazione di un parco che la circondava.Polo ci accompagnò alla porta,le ultime raccomandazioni("non offendete MAI nessuno;non fate niente che non volete;esigete subito i soldi e usate le precauzioni necessarie,non voglio grane!")e quindi ci ritrovammo in balia di noi stesse.Suonammo,ma la musica era talmente forte che probabilmente nessuno sentì.Andammo alla finestra e bussammo forte,tentando di farci vedere dall'interno;meno male che nessuno stava osservando quella figura di emmental......nessuno? "Serve aiuto?" -una voce alle nostre spalle ci fece letteralmente sobbalzare.Un ragazzo celato dall'oscurità si stava avvicinando a noi,con un sigaretta in mano:Elijah Wood ci scrutava con un sorrisetto divertito!
"Non riuscite ad entrare vero.......?" -ma si bloccò quando mi riconobbe.Erano passati ormai due mesi da quel giorno in cui ci eravamo letteralmente scontrati ripetutamente,ma mi aveva riconosciuto ancora!
"Ma tu sei......" -pensò qualche istante."Non ricordo il tuo nome........."
"E' perchè non te lo avevo detto!Piacere Michelle!"
"Michelle....bel nome!E' Francese?"
Mi limitai ad annuire con la testa,senza entrare nei particolari,forse già annebbiata dalla bottiglia di rum.
Si presentò a Diana e notai che lei fece uno sforzo immane per tentare di rimanere calma e non crollargli davanti:Elijah Wood era il suo idolo,il suo mito dopo Lennon e Gandhi.Cercai di spezzare la tensione,vedendola al limite:"Puoi aiutarci ad entrare?" Lui si limitava a guardarmi assorto.Gli sventolai una mano davanti agli occhi e lui sembrò risvegliarsi da un sogno:"Eh?Oddio scusami!E' che.....niente!Lasciamo perdere........." E in quel momento..........l'istante.L'istante che tutti nella vita aspettano e non tutti hanno il privilegio di ricevere.Lo sguardo dell'uno si fonde per un istante in quello dell'altro,entrandogli nell'anima e scrutandolo nei suoi angoli più nascosti.Quell'istante in cui tutto si blocca,tutto smette di muoversi.Puoi sentire solamente il tuo cuore dentro al petto che sembra aver voglia di esplodere e le tempie pulsare.La bocca rimane aperta come in una aspettativa che non ti rendi nemmeno conto di desiderare.I secondi più fantastici della mia vita;Non c'era stato imbarazzo;
"Come stà il naso?" -azzardai io dopo un pò,vedendo che Diana era notevolmente a disagio. "C-cosa?" -balbettò lui senza smettere di guardarmi negli occhi. "Ah! -sussultò scrollando la testa e toccandosi il naso- Il mio naso..stà bene!Dopo la botta si è ripreso egregiamente......."
"A me sembra un pò storto" -scherzai io avvicinandomi come per controllare.Ma accidentalmente posai la mia mano sulla sua,e provai un brivido lungo la schiena. Freddo? "Facciamo progressi! -si divertì Diana- E' la prima volta che vi incontrate senza scontrarvi!" Ridemmo tutte e due imbarazzati.
"Comunque ora rientro......" -disse Elijah spegnendo con la scarpa la sigaretta "Venite con me?" "Certo! -dissi io- Ma non riusciamo a farci aprire....." Lui,con l'aria ironicamente di superiorità,spense leggermente la porta,che si aprì.Dio.....era già aperta!Che figura!
Mi guardai attorno:Dio che schifo........mi trovai a pensare.E quella era una festa di persone adulte,mature e divi di holliwood?!?Sembrava più che altro un party di uomini selvaggi,ubriachi,drogati e arrapati all'inverosimile.Percepii che Diana aveva avuto la mia stessa sensazione.
"Bè....allora io vi lascio......buona fortuna!"
Buona fortuna? Cosa aveva voluto dire?Che non eravamo all'altezza della situazione?Che eravamo nella classica fossa dei leoni?Che ci augurava buone cose per il nostro lavoro di accompagnatrici?Non ebbi il tempo di pensarci:un uomo sulla cinquantina mi avvicinò,guardandomi avidamente.Non avevo la più pallida idea di come comportarmi.Come tutte inizialmente avevo pensato che il mio compito avrebbe comportato scopare con giovani,magari carini,non mi era balenato in mente dover farmi toccare da un uomo,magari sposato,arrapato.Diana lo guardò dall'alto in basso,mi sorrise ammicando e se lo portò via:sapevo che non si sarebbe spinta troppo oltre;lei ci sapeva fare con il sesso maschile,probabilmente sarebbe riuscita a guadgnare soldi senza doversi cedere completamente.
Non sapevo come muovermi,ero un pesce fuor d'acqua,ma ormai ero al ballo e dovevo ballare........Mi sedetti su una sedia,afferrnando senza troppi complimenti una bottiglia di vino rosso e portandomela alla bocca dimenticando le buone maniere,tanto sembrava che li nessuno ci avrebbe fatto caso.Avevo bisogno di togliere qualsiasi tipo di inbizione se volevo fare qualche cosa che andava contro la mia morale.Il litro di vino unito al rum precedente non tardò a dare il suo effetto e già avevo addocchiato quello che poteva essere la mia "preda":giovane,massimo trenta,carino,spigliato,senza fede,e soprattutto ubriaco.......il massimo per me,che cercavo qualcuno che poi non si sarebbe nemmeno ricordato il mio volto.Sfoderai tutta la mia femminilità che in quei due anni con Paul avevo dimenticato di possedere.Mi limitai ad avvicinarmi,osservandolo con attenzione mentre parlava con una ragazza e,quando si accorse che lo stavo fissando,cominciai a fare dei giochetti sensuali con la sigaretta e la lingua.Messaggio ricevuto Senza troppi scrupoli abbandonò la giovane con cui stava apertamente flertando e lei ci rimase evidentemente male:mi sentii in colpa,ma non mi sarei fermata!
"Ciao...." -mi disse e barcollando si appoggiò al muro,vicino a me."Come ti chiami?"
Sapevo che del mio nome non avrebbe potuto fregargliene di meno,ma per educazione risposi,inventando:"Hannah!".Dissi una bugia perchè quella notte non volevo essere me stessa,e se mi fossi convinta di essere un'altra persona forse non avrei sofferto per quello che stavo per fare.
"E tu?"
"Orlando..." -si limitò a rispondere frettoloso,prima di cominciare a passare una mano sul mio braccio.Poi si chinò verso di me,lambendomi l'orecchio con la lingua e sussurrando:"Andiamo di sopra........" Non me lo feci ripetere,prima agivo prima sarebbe finita quella tortura,prima avrei smesso di soffrire.
Certo,non mi sarei aspettata di provare piacere nel fare sesso con uno sconosciuto,ma di sentire addirittura male!!!Qualunque movimento facesse sopra di me produceva nel mio corpo spasmi di dolore,che io naturalmente celavo con mormorii di godimento.Finalmente lui finì e si lasciò cadere sopra il mio corpo,ansimando.Io volevo andarmene,subito.Era stata una pessima idea e me ne rendevo conto solo in quel momento;mi ero venduta,il mio corpo solamente,ma mi ero sempre venduta.
"Io ora devo andare.....se vorresti per piacere......"
"Arrivo......" -disse lui scostandosi svogliatamente da me.Frugò tra i pantaloni abbandonati per terra ed estrasse il portafoglio.
"Quanto ti devo?" -mi chiese sbadigliando.
Oddio!Panico! Non sapevo quanto avrei dovuto chiedere!Cosa intendeva Polo per 1000 dollari?Forse era una battuta!O forse per guadagnare tutti quei soldi avrei dovuto scopare tutti!Decisi di buttarmi,in fondo potevo sembrare anche una donnna del mestiere,una che si fa i suoi prezzi,una schic,una dell'alta società.
"200...." -dissi a bassa voce.Credetti di essermi tradita usando un tono poco convincente e tremolante.Mi aspettai una reazione,invece lui si limitò ad estrarre trecento dollari:"Il resto mancia...." -farfugliò porgendomi i soldi,prima di lasciarsi ricadere pesantemente a pancia sotto sul letto.Rimasi allibita ma non attesi,afferrai i soldi,mi vestii in fretta e agitatissima uscii dalla camera senza dire una parola.Non cercai Diana,non volevo vederla,mi sentivo sporca,esageratamente sporca.Sentivo solamente il potente desiderio di fuggire.Estrassi le chiavi della macchina,senza domandarmi come avrebbe fatto poi la mia amica a tornare,ma dall'ansia le feci cadere.Mi accucciai,tastando nel buio il cemento del parcheggio,alla loro ricerca. "Serva aiuto?" -di nuovo quella voce alle mie spalle.No,non sarei riuscita a reggerlo.Non sarei riuscita ad essere cortese;decisi di trancare al nascere quella conversazione:
"No grazie!" -pronuncia secca,non alzando nemmeno lo sguardò.
Elijah si abbassò:"Sicura?"
"Mi sono solo cadute le chiavi......" -ma nel pronunciare quelle parole mi si piegò una caviglia,facendomi scivolare da accucciata a culo per terra.Wood rise,e io,nonostante tutto,lo imitai.
"La tradizione è stata rispettata.......... -disse- anche a questo nostro incontro uno dei due si è trovato col deretano per terra!"
Mi porse una mano,per aiutarmi ad alzarmi,e io la afferai.Mi tirò su di scatto,e così mi ritrovai di colpo a pochi millimetri dalla sua faccia.
"Non puoi guidare in queste condizioni....." -sussurrò
"Perchè?" -domandai,sempre fissandolo negli occhi e non allontanandomi da quella posizione equivoca.
"Perchè sei troppo ubriaca!"
"Oddio scusami......." -mi ritrassi velocemente portandomi una mano alla bocca.Il mio alito.......dovevo avere un alito degno di uno scaricatore di porto marcio.
Lui rise:"Tranquilla!Credo che in questa casa non ci sia uno che l'abbia migliore di te......."
"E come mai tu sei fuori di nuovo?" -domandai ripegandomi a cercare le chiavi.Mi imitò,cominciando anche lui a tastare per terra con le mani,dopo aver gettato la sigaretta. "Sarebbe più strano se mi chiedessi cosa ci sono stato a fare dentro....."
Effettivamente aveva ragione.
"Diciamo la verità....... -continuò senza staccare gli occhi da terra- Non è che non mi piacciano le feste,o bere e divertirmi,è che qui si esagera veramente........."
Annuii,contenta di aver finalmente trovato le chiavi.
"Ok.....eccole le ho trovate!Grazie per avermi dato una mano!"
"Ti ho detto che non puoi guidare così" -disse calmo
"Bè,non ho alternativa........"
"Allora non hai capito -si fece più serio lui- Io non ti lascio guidare in queste condizioni!! Lo guardai interrogativa.
"Capiamoci -si affrettò a coprirsi lui,che aveva capito di aver esagerato con slanci di affetto fuori luogo - Mi sentirei troppo in colpa se ti succedesse qualche cosa e io sapevo delle tue condizioni!"
"Sicuramente non rimarrò qua......" -dissi io aprendo tremante la portiera.Lui mi afferrò per un braccio;mi bloccai;quel gesto mi ricordava troppo il modo di fare di Paul.
"Cos'hai?" -mi domandò vedendo che mi ero di colpo bloccando,chiudendo gli occhi.
"Niente........" -cercai di scacciare dalla mente quei pensieri.
"Vieni........ho la macchina proprio la!Ti accompagno io,così mi faccio anche un giro!"
Non ebbi la forza di oppormi,e poi in fondo sapevo che aveva ragione.Fu così che mi ritrovai in macchina con lui.
"Scusami....-disse lui accendendosi una sigaretta e concentrandosi sulla strada- Ma mi potresti spiegare cosa ci facevi a quella festa?Non che non mi abbia fatto piacere chiaccherare con te,sia ben chiaro,ma non mi sembrava fossi amica di nessuno.....insomma,volevo capire chi ti aveva invitata!"
"In effetti non conosco nessuno dei tuoi amici........."
"Non sono amici...." -si affrettò a precisare lui,senza però scomporsi.
"Vabbè....."- e ora cosa dirgli?Che ero una prostituta?Sarebbe stata una bugia,perchè non lo ero!Nemmeno dopo quello che avevo fatto ero una prostituta(n.d.a.con tutto il rispetto per quelle ragazze che,povere,devono necessariamente farlo).
Non risposi,meditando sulle mie parole.
"Sei un'accompagnatrice?"
Il modo pacato con cui aveva pronunciato quella domanda mi spiazzò!Sembrava normale,per lui,dire certe cose,avere a che fare con ragazze che facevano quel tipo di lavoro.Vedendo che non rispondevo:"Non è un'offesa!" -rise.
"No.no -balbettai allora io -E' che...... -ma sì,in fondo perchè non completare la serata con un'ulteriore bugia?Così avrei fatto veramente il pieno -Sì!"
Sembrava fiero di essermi riuscito finalmente a estorcere una risposta soddifacente.
"Tu abiti da queste parti vero?" -mi chiese quando ci ritrovammo nell piazzola dietro casa mia,dove due mesi prima si era rotto il setto nasale ai miei piedi.Feci un cenno affermativo con la testa.
"Senti.... -gli dissi quando ormai aveva fermato la macchina,aspettando che scendessi- Mi dispiace di averti scomodato,se posso fare qualcosa per ripagarti........"
Lui rise.Ma cosa ha capito?!?!? Oddio che gaffe......"O dio no!Cosa hai inteso!!Non intendevo quello!!"
"Tranquilla....l'aveo capito!Porto ripetto al tuo lavoro come al tuo corpo!Comunque va bene così,mi ha fatto bene staccare per una attimo,anzi,non credo che tornerò lì......."Lo salutai con la mano,mentre lui faceva retro per allontanarsi.Tirai un sospiro di sollievo,che però mi si spense in gola quando lo vidi fermare la macchina e tornare verso di me.Abbassò il finestrino:"In realtà una cosa che potresti fare c'è.........."

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Capitolo 4
*** 4 ***


"Ho lasciato il cellulare alla festa e dovrei assolutamente telefonare a mia sorella!" Mi lascia sfuggire un respiro di sollievo:non che mi aspettassi niente di strano,ma mi si era fermata l'agitazione nello stomaco.
"Ma certo!" -ma in realtà mi era velocemente salita l'agitazione:avrebbe visto il cesso in cui vivevo e,fatto più preoccupante,poteva essere che Paul si fosse stabilito nel mio appartamento,aspettando che tornassi.Sarebbe stata una tragedia se fossi entrata sola,ma tremavo all'idea di cosa avrebbe potuto fare vedendomi in compagnia di un'altro ragazzo.
Elijah parcheggiò malamente la macchina,scese arrotolandosi la sciarpa e mettendosi le mani in tasca.Con due balzi mi raggiunse,ma io non mi muovevo,immersa completamente in quei pensieri.Si schiarì la voce e questo suono mi riportò rapidamente alla realtà.Non avrei potuto tirami indietro ora,glielo dovevo.Gli feci strada e in meno di due minuti arrivammo al portone del palazzo:già da fuori non prospettava niente di buono,ma il fatto che la luce dalla mia finestra fosse spenta mi infondeva qualche speranza.Entrammo nel mio appartamento e,miracolo,non c'era nessuno.Vidi l'espressione sul suo volto,che cercò immediatamente di celare;aveva storto il naso appena messo piede dentro,visto lo sgradevole odore di alcool e sporco che sprigionavano i muri,e si stava dando un'occhiata attorno.
"Scusa il disordine......" -dissi io a disagio in quella situazione gettando la borsa su quell'insieme di marciume che doveva essere il mio divano.
"Il telefono è la...." -dissi indicandogli l'apparecchio sopra a un mobiletto,rotto per non stonare con il resto.Lui sollevò la cornetta,ma appena se la portò all'orecchio l'allontanò subito.Vidi nei suoi occhi un'aria quasi schifata,incomprensibile.E fu così che mi ricordai:il giorno prima Paul ci aveva rovesciato sopra mezzo vasetto di yoghurt,quindi doveva essere estremamente appiccicosa.
"Oddio scusami!" -quasi urlai lanciandomi con una pezza e alcool etilico a pulire.Lui non disse niete,ma non sembrava scocciato.Gli riporsi la cornetta pulita.
"Grazie....." -e compose il numero.Riprovò varie volte,ma sua sorella non sembrava rispondere.Sbuffò:"Figurarsi.......tiene quell'oggeto più per la sua bellezza che per la sua funzionalità......."
"Bè -risposi io che,ingiustamente,mi sentivo quasi in colpa- Sono le due di notte,può anche darsi che stia dormendo!"
Lui rise di gusto,ma,ricordatosi che io non potevo sapere il motivo della sua ilarità,si affrettò a spiegarmi:"E' a casa del suo ragazzo......"
"Ah....." -bofonchiai io,che però non trovai che quella fosse una giustificazione valida per essere certi che sua sorella non stesse dormendo.
"Puoi riprovare tra un poco se vuoi......" -azzardai io.Non volevo che se ne andasse senza che prima io avessi ripagato il mio debito:quella telefonata sarebbe stata il mio saldo. "Ok....... -disse sedendosi su una sedia- Guarda,io non vorrei darti fastidio,magari sei stanca,ma mi stai facendo un favore grosso che non sai quanto!Devo assolutamente dirle una cosa prima di domani mattina!Potre anche tornare alla festa a riprenderlo........ -ci pensò su qualche istante- No,valà,è meglio di no!Primo mi obbligherebbero,o quasi,a rimanere,e secondo sicuramente ci impiegherei ore a trovarlo in quel cesso........"
Queste parole mi sembrarono quasi un'allusione al mio appartmento e lui,che se ne accorse e non aveva la minima intenzione di farlo,si affrettò a cambiare discorso.Inizialmente la nostra conversazione si limitava a banalità,a certezze e luoghi comuni,ma man mano che il tempo passava(e la sorella non rispondeva)cominciammo ad addentrarci in dialoghi più particolari.....sì,particolari è il termine giusto,perchè credo che sia così che si possano definire discussioni riguardo al ruolo dei pesci nella vita umana e all'esistenza o no dei tavoli senza i cinque sensi.Eppure noi ci impegnavamo a sostenere le nostre tesi,spesso opposte,con grande impegno,e a volte qualcuno dei due si convinceva di avere torto e mutava la propria visione riguardo a qualche cosa.Fu proprio uno di quelli che si possono intendere "dialoghi costruttivi".
Alle cinque del mattino finalmente la sorella rispose,e mi sembrò quasi che Elijah fosse rimasto deluso:questo segnava la fine del nostro discorrere.Rimase al telefono solamente qualche minuto e,con mio grande stupore,quello che le disse non mi sembrava neccesitasse di tutta quella fretta che il giovane mi aveva inizialmente mostrato.Non dissi niente.
Mi portai una mano alla bocca,cercando di non far vedere il mio sbadiglio.
"Sei stravolta!" -mi disse lui quando riattaccò la cornetta.Era vero,ero stanca,molto stanca,ma in realtà non volevo andare a letto,avrei voluto rimanere a parlare con lui per ore,mi piaceva il suo modo di vedere le cose.
"Bè.... -disse grattandosi la testa- allora io me ne andrei...veramente non so come ringraziarti......"
Non lo lascia terminare la frase:"Me lo hai già detto!"
"Ah....bè.......comunque te lo ripeto!Non è da tutti lasciare che un estraneo passi la notte a casa propria solo per farlo telefonare!"
Mi stupii di me stessa perchè non avevo pensato a Paul durante quelle ore;o,per essere più precise,non mi era nemmeno passato per la testa che lui avrebbe potuto arrivare da un momento all'altro.Sorrisi imbarazzata.Elijah prese la sua giacca e fece per uscire,quando qualcuno suonò alla porta.Terrore.Ero indecisa se aprire o no;tanto,se fosse stato Paul,le chiavi ce le aveva.Tremando abbassai la maniglia e aprii.Diana,rossa in volto ed evidentemente ubriaca,entrò a grandi passi senza nemmeno guardarmi e non accorgendosi di Elijah.Sventolò per aria la borsetta,minaccindomi di tirarmela addosso:"Brutta stronza! -si mise ad urlarmi- Ma ti sembra?!?Lasciarmi lì,da sola!Te ne vai senza avvertire e per di più con le chiavi della macchina!"
O cazzo le chiavi.......avevo completamente scordato che l'unica copia ce l'avevo io,e me la ero portata via.
"Calmati!" -le intimai cercando di usare un tono convincente,ma sapevo di essere dalla parte del torto,torto marcissimo.
"No che non mi calmo!Non mi calmo un cazzo!Ti ho cercato per tutta la sera e sono stata costretta a tornare con il taxi,spendendo in pratica metà dei soldi che ho guadagnato!"
A sentire queste parole mi stupii:"Perchè? -domandai mettendo da parte tutto il resto -Quanto hai guadagnato?"
"Cento dollari!!Ma chissenefrega?!?Non è questo il punto -si avvicinò furiosamente a me puntandomi prepotentemente un dito davanti agli occhi- Il punto è........"
Ma le parole le si strozzarono in gola quandò noto dietro alla porta un Elijah Wood,che sorrideva imbarazzatissimo,con la giacca in mano e le dita che si muovevano nervosamente.
Tentò di pronunciare qualche cosa,ma dalle sue labbra uscirono solamente balbettii senza senso.Ringrazia con il pensiero Elijah,che si era rivelato un ottimo diversivo;la furia della mia amica si era spenta,almeno per il momento;non ero in grado di porle delle scuse che valessero almeno la metà della gravità di quella condotta che avevo avuto.
"Io allora..... -disse il ragazzo sentendosi di troppo -Io allora andrei.....grazie mille ancora Michelle!Ciao D-Di- -pensò qualche istante,probabilmente tentando di ricordarsi il nome -Ciao Diana!" -disse infine evidentemente compiaciuto della sua eccezzionale memoria.
"H-hai sentito? -mormorò Diana appena lui se ne fu uscito,gobba,con lo sguardo ancora fisso alla porta che lo aveva visto uscire -Si è ricordato il mio nome......"
Mi dissi che avrei cercato con questa scusa di farle dimenticare il motivo della visita,ma si rivelò inutile,era troppo arrabbiata;si scosse un attimo e accantonando l'immagine di Elijah che ancora la invadeva mi sbraitò:"Insomma!Non ti sei mai comportata così! -ma la curiosità ebbe la meglio- Insomma sei stata veramente una stronza....ma...ehm........divagando un attimo -la sua voce si fece quasi un sussurro,come per non farsi sentire(da chi non so poi.....) -Cosa ci faceva Elijah Wood a casa tua?"
Le sorrisi,pensai che tenerla qualche istante sulle spine non le avrebbe che giovato.Ma vedendo il mio silenzio:"Ti prego!!!!! -si gettò scherzosamente ai miei piedi- Dimmi il perchè e io giuro che mi faccio passare l'arrabbiatura!"
"Diana! -la rimproverai per finta rialzandola da terra- Non essere scema!Mi merito diecimila schiaffi per quello che ho fatto,e giuro che mi farò perdonare....in quanto al fatto della presenza estranea nel mio appartamento...bè,è presto detto,aveva semplicemente bisogno di un favore."
"E quanto è stato qui?!?E quanto è stato qui?!?!" -cominciò lei a saltellare su e giù eccitata. "Bè......diciamo..più o meno...tre ore!Sì dai...direi tre ore...."
Ci mancò poco che svenne,dovetti farla sedere sul divano.
"Tre ore?!?E me lo dici così.....dio.....hai passato tre ore con Elijh Wood!!!Non è possibile!!" Mi faceva tenerezza,erano poche le occasioni in cui perdeva completamente la testa,l'avevo vista in quello stato solamente una volta:era ubriaca e il suo ragazzo l'aveva mollata per un'altra.Una cosa normale,direte voi,ma perchè non conoscete Diana..........La vidi,si era fatta pallida.Dio!Come poteva essersi agitata a tal punto da avere delle reazioni fisiche?Tremava quasi.Pensai che era esagerato,troppo esagerato per una semplice euforia.Le sue pupille si erano improvvisamente dilatate,quasi ad occupare l'intera cornea;mi stavo preoccupando. "Diana!Diana!" -la chiamai a gran voce scuotendola.Ma lei era assente,fissava il vuoto;aveva semiaperto la bocca e non riusciva a deglutire,così piccole bave le colavano dai lati. "Porca troia....Diana!Diana!Cosa hai preso?!?!Cosa ti hanno dato?!?!?"
Non c 'era un'istante da perdere,anche se ero una studentessa di medicina non ero mentalmente e metodologicamente preaprata ad affrontare una situazione simile.Afferrai la cornetta del telefono e chiamai il numero d'emergenza,mentre con l'altra tentavo di infilarmi il cappotto,pronta a portare sulla strada Diana in attesa dell'ambulanza.
Quaranta minuti.....l'ambulanza ci mise quaranta minuti ad arrivare.I più brutti della mia vita!Le erano venute le convulsioni,seppur leggere,e io la sentivo riscaldarsi troppo velocemente sotto le mie braccia.
"Cosa ha preso?" -mi domandò l'infermiere mentre le tagliava il vestito.Una curva brusca mi fece scivolare:"Non lo so -avevo ormai le lacrime agli occhi dall'agitazione- Era a una festa..è tornata così!Dio!"
"Hai un recapito,un cellulare?" -mi domandò ancora l'altra infermiera,mentre gli inseriva una ago nel braccio.
Io,che in quanto studentessa di medicina avrei dovuto conoscere il significato di quelle parole,non capii,in preda al panico.
"Dobbiamo sapere che tipo di sostanze ha assunto!E quanto alcool ha in corpo!"
Cosa potevo fare?Numeri di telefono non ne avevo,e ricordarsi l'indirizzo era impossibile.Poi mi venne un lampo:Elijah quando era a casa mia aveva provato a telefonare alla sorella anche con il mio cellulare.Lo estrassi e cercai le ultime chiamate:un nuvero nuovo;doveva essere quello della ragazza.Telefonai immediatamente,sudando freddo,sperando che potesse aiutarmi,sperando che rispondesse.
"Pronto.." -fece dopo un bel pò una voce assonnata.
"Non mi consci -dissi trafelata,non sapendo come spiegarmi -E' difficile da dire.Ti prego dammi il numero di tuo fratello......."
Lei,che probabilmente pensava fossi una fan impazzita,riattaccò.
"Merda!!" -gridai e ricomposi il numero.Questa volta mi rispose una voce maschile,pregai con tutto il cuore che fosse Elijah!
"Eliijah!?!?!" -quasi gridai.
"Sì..ma chi cazzo?!?!?.............."
"Non c'è tempo,sono Michelle,ti ricordi vero?Sei appena stato da me -dissi trattandolo come fosse stato deficiente -Diana,la mia amica,si è sentita male!E' questione di vita di morte -esagerai,pensando fosse meglio buttarla sul tragico -Devo assolutamente sapere che tipo di droga ha preso alla festa!!!"
Lui sembrava sbigottito,probabilmente lo avevo svegliato.
"Sì.....si" -sussurrò alla fine.
"ELIJAH!!!" -gridai in un disperato tentativo di risvegliarlo da quell'apatia che lo avvolgeva. "Si SI SI!!!" -dammi un minuto!!!!" -e riattaccò senza dire altro.Non avrei dovuto fare altro che aspettare,e intanto l'ambulanza continuava la sua folle corsa,e Diana a lottare tra la vita e la morte.........(che tragicomica che sono.......)

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Capitolo 5
*** 5 ***


I minuti scorrevano,lenti,caldi,soffocanti e lui non chiamava.Ero tentata al massimo di ricomporre il numero,ma tentavo di mantenermi calma,sicuramente stava facendo tutto il possibile.Dieci minuti!Dieci fottutissimi minuti prima che il cellulare finalmente squillasse. "Valium!Le hanno dato litri(n.d.a. si fa per dire.......) di Valium!E Orlando pensa che forse le hano dato anche dell'ecstasy!"
Riferii velocemente le sue parole ai due infiermieri,che immediatamente si affrettarono a inserire o cambiare il contenuto delle flebo e le inserirono un tubo in gola per farle una lavanda gastrica d'emergenza.
"Siete all'ospedale!?" -mi domandò Elijah
"No,siamo ancora sull'ambulanza e.........Cazzo!! -un fulmine mi illuminò la mente -La porta!!!" "Cosa?!"- mi chiedeva lui senza capire
"Ho lasciato la porta di casa mia spalancata!Cazzo!Come faccio!?!?Non posso mica tornare indietro!Ci sono tutti i soldi e le cose che possego!!!!C'è la mia vita là dentro!!!!!!!!" -scoppiai a piangere disperata.Non poteva essere così!La mia amcia rischiava di morire e io mi preoccupavo della casa?!?!?!?Dio che schifo che mi facevo,avrei voluto sputarmi addosso se avessi potuto!!!
"Vado io!"
"Cosa?!?!?" -chiesi gridando al colmo dell'esasperazione
"Vado io..... -dall'altra parte del telefono sentii un armadio aprirsi sbattendo contro il muro- Ormai so dove abiti.Vadò li e chiudo!"
"No,non posso......"
"Stà zitta!Pensa alla tua amica,che alla porta ci penso io!Mi farò perdonare per quello che hanno fatto quei coglioni dei miei "amici!"
Estremamente sollevata da questa notizia mormorai un "grazie" e interruppi la telefonata gettandomi su Diana,facendo presente che studiavo medicina e quindi forse avrei potuto essere d'aiuto.

Policlinico di Los Angeles,ore 13,56

"Posso vederla?!?" -domandai con apprensione quando un medico mi avvicinò.Questo scosse la testa,senza nemmeno alzare lo sguardo dalla cartella che stava sfogliando:"Dorme!"
"Bè,non la sveglio!Voglio stare accanto a lei!!"
"Mi dispiace -mi disse non curandosi nemmeno di nascondere quell'aria ipocrita che gli deformava il volto.Si voltò e si allontanò.
"Quando potrò entrare?!?" -gridai io quando orami lui era a metà del corridoio.
"Questa sera!Le faremo sapere!" -mi rispose alzando un braccio,senza nemmeno girarsi.A mezzanotte,a mezzanotte vennero a chiamarmi,a dirmi che se volevo potevo entrare nella sua stanza,però lei stava dormendo.Andai comuncque,e rimasi un'ora accanto a lei,tenendole la mano e tentando di trattenere le lacrime.Ero stanca,tanto stanca;stanca mentalmente e fisicamente;la settimana dopo avevo un esame,o,per essere precisa,avevamo un esame.Pregai con tutta me stessa che Diana riuscisse a superarlo senza troppi problemi,dopo quello che era successo,perchè se lo avesse dovuto ripetere sicuramente la sua autostima si sarebbe ulteriolmente abbassata.Non poteva permetterselo.
Mi alzai e me ne andai;mi sentivo estremamente in colpa per questo,ma dovevo farlo,non riuscivo più a reggermi in piedi e avevo veramente bisogno di rillassarmi qualche istante,un pò di silenzio e di pensare.Pensare a cosa?A tutto lo schifo che avevo trovato negli Stati Uniti?A Paul che ora forse mi aspettava,pronto a caricarmi di botte?A tutto l'alcool che continuava imperterrito a scorrermi nelle vene?Alla degenerazione a cui il genere umano poteva aspirare?No,non dovevo,non potevo.Ma sapevo che in realtà non avrei trovato pace.Come avrei voluto avere mia madre o mia sorella accanto,come vorrei che non fossero entrambe morte per colpa mia.......Molti si chiedevano come facevo a vivere senza sensi di colpa,ma in realtà non era così;assolutamente non era così;mi rodevo ogni momento,piangevo nell'anima,sempre; Trovai la porta chiusa,Elijah aveva mantenuto fede alla sua parola.La aprii con uno scatto secco,incurante se ci fosse stato Paul o no,non me ne importava,niente mi sarebbe importato quella sera.Ma quando accesi la luce il mio cuore sobbalzò:dove diavolo ero finita?!?Quella non era casa mia,non poteva esserlo:i muri giocavano tra loro facendo a gara su chi avesse il colore più sgargiante e luminoso,sulle pareti numerosi quadri,poster e disegni che non avevo mai visto prima;un lampadario meraviglioso pendeva dal soffitto,bellissimo,brillante e coinvolgente;sul pavimento,una volta lurido e ora brillante,erano stesi grandi tappetti,rossi,con dei disegni orientali;molti dei vecchi mobili non c'erano più,sostituiti ora da altri,nuovi,veramente splendidi;il mio tavolo era ancora lì,ma era pulito e ristrutturato,tutti quei graffi che in quegli anni Paul aveva fatto tirandogli oggeti addosso,erano spariti;un portaombrelli rosso mi aveva accolto;la mia camera da letto era ancora più spettacolare:il mio letto singolo era scomparso,lasciando posto ad un magnifico matrimoniale di ferro,pieno di arazzi impnotizzanti,ed era interamente coperto da un morbidissimo piumone di mille e forse più colori;le pareti erano di un azzurro assurdamente bello e sul mio comodino era poggiata una lampada dorata;anche qui un tappeto,azzurro cielo;
Il divano lurido,sporco,rotto e puzzolente che mi aveva sempre accompgnato e si era sorbito le mie vomitate non esisteva più;al suo posto un magnifico sofà scarlatto,profumato.
Non era la mia casa.Mi lascia cadere per terra,confusa,con la testa che mi girava.Come era possibile?Quando.......come..........chi.............perchè...........
Un foglio sul tavolo che prima,dallo stupore,non avevo notato..............:

Cara Michelle,non ci sono giustificazioni!Ho litigato con tutti,perchè è stato un gesto inconcepibile e vigliacco.Ma mi sentivo(e mi sento tuttora)sporco.Sono coinvolto in quelle cose,in tutte quelle schifose cose.Non era mai successo niente del genere,dico quello che è successo a Diana,e mai avrei pensato che si superassero certi limiti.Sono imbestialito,letteralmente furioso,fuori di testa.E,ti ripeto,mi sento sporco.E' successo che qualche volta abbia fatto anche io dei gesti simili,e mi faccio schifo,schifo e solamente schifo.Mentre parlavo con te,questa notte,ho provato dei fortissimi sentimenti di gelosia pura.Gelosia della tua vita,della tua mente,dei tuoi obbiettivi e dei tuoi sogni.Non mi prendere per pazzo,mi sono sentito libero di dirti tutto senza aver paura di essere giudicato,non ho dovuto dosare le mie parole.
Ti ammiro,ti ammiro da morire.Perchè ho capito la tua condizione,ho capito come vivi,ho capito che non c'è un attimo di serenità nelle tue giornate, enonstante tutto sei quella che sei.E allora ho fatto l'unica cosa che potevo per ringraziarti,per scusarmi,per sentirmi meno "inferiore".Non posso ripagare la salute della tua amica,e nemmeno le ore che hai speso per me. Non so niente di te,non so se un giorno lo saprò mai.Ma ora come ora non mi importa.Ho voluto dimostrarti la mia gratudine nell'unico modo che i miei soldi mi permetessero.Non può,non può una ragazza,qualunque lavoro faccia,dall'accompagnatrice alla chimica nucleare,vivere in un cesso simile.E non mi dire che tu ci stai bene,che ti senti a tuo agio!Non ci credo!Quello non era una casa personale,non era un disordine voluto.Era lo specchio della tua esistenza. E con il mio piccolo gesto insignificante spero di riuscire,nel mio piccolo,a spronarti,a curare di più la tua vita,a dare un ordine ai tuoi desideri,a non lasciarti andare..............Non ti lasciare andare così Michelle,perchè non c'è niente di più brutto che crearsi con le proprie mani un'esistenza insignificante,nulla.
Spero che ti abbia fatto piacere e che almeno un pò ti farà riflettere.
Scusami ancora,da parte anche di Orlando(che si sente in colpa pure lui).
Addio,oppure,se un giorno dovessimo scontrarci (letteralmente :-) ) di nuovo allora...........ciao!


Elijah

Piansi,piansi tutta la notte.Non sapevo il motivo.Uno sfogo.......non so,nemmeno ora che lo scrivo.Ma piansi per terra,senza mai smettere,abbracciata a me stessa e alle mie speranze,ai miei ricordi e alla gratitudine verso quella persona che,forse senza nemmeno saperlo,aveva fatto qualcosa che mi aveva stupita ed emozionita più di ogni altra.

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Capitolo 6
*** 6 ***


Lo so....lo so.....sono troppo tragica,solo che la mia storia è basata anche(se non soprattutto)sul dissidio interiore(mi sento molto petrarca....),sul dolore e sullo stupore(e sentimenti simili.....).Quindi ci saranno(anche più avanti)delle situazioni decisamente brutte per i protagonisti,e anche situazioni altrettanto belle.E' la storia che è così,perchè ho dovuto concentrare le emozioni di una vita intera nei due anni in cui è ambientata la fic.....scusate.....
ciaooooooooooooo



Mi svegliai per terra,con gli occhi gonfi e rossi,che bruciavano.Dovevo aver dormito qualche ora,era mattino inoltrato.Mi sentivo stanca e pesante,ma anche estremamente felice,serena,appagata di aver potuto conoscere una persona così speciale.Non volevo rintracciarlo,non volevo chiamarlo,sarebbe stato magnifico se tutto fosse finito così,senza che qualche errore avesse potuto rovinare quel ricordo bellissimo che mi aveva lasciato. Salii in macchina,non mi ero nemmeno cambiata,ero sudata,tutti i miei vestiti da accompagnatrice ancora addosso stropicciati.Dopo la sbronza di due giorni prima non mi ero ancora lavata i denti o le mani e dovevo puzzare in una maniera allucinante,potevo sembrare una vagabonda. Entrai nell'ospedale cercando di ricordarmi dove fosse la stanza di Diana,la notte prima non ci avevo fatto caso,agitata qual ero.Vagavo spaesata per l'enorme policlinico,nemmeno mi venne in mente che sarebbe bastato chiedere un'informazione.Sicuramente,se fossi stata in Italia,tutti si sarebbero voltati a guardarmi,visti le condizioni pietose in cui ero,ma lì no.Fu la prima e l'unica volta che ringraziai gli Stati Uniti:con il loro viavai di gente nessuno badava a me. Non mi aspettavo niente di particolare,volevo solo vederla,stringerla fra le braccia e senitre che era viva,che era ancora con me.E le sarei stata vicina,sempre,non avrei mai esitato a mettere da parte me per poterla aiutare.
Finalmente mi decisi a domandare e un'infermiera carinissima mi indicò la sua stanza,pregandomi di fare piano perchè era ancora molto stanca.Ma,contrariamente a quelle parole,Diana era ritta sul letto,parlando calorosamente al cellulare e muovendo freneticamente un braccio per seguire i suoi discorsi.Non si accorse di me,e io lasciai che continuasse la sua conversazione sedendomi silenziosamente.Quando lei si voltò mi vide,e un sorriso le illuminò il volto.Chiuse frettolosamente la telefonata per allargare le braccia invitandomi a stringerla.Lo feci e sentii che tremava,tremava dalla gioia.
"Temevo fossi arrabbiata con me........." -mi sussurrò senza però smettere di sorridere.
"E come potrei? -ricambiai io- Anzi!Sei tu che dovresti avecerla con me........lo sai.....paranoie......sei una paranoica,come lo erano i Beatles!!"
Lei rise di gusto,rigettandosi tra le mie braccia.
"Certo che te la sei vista brutta...." -dissi io dopo un pò,scostandola.Sospirò,quasi ricordandosi in quel momento il motivo per cui era lì........
"Insomma..... -disse poi- non posso mica diventare un medico senza aver prima provato l'ebrezza di una corsa spericolata in ambulanza,in pericolo di vita!"
Parlammo,parlammo a lungo,ma mai seriamente di quel che era successo.Se capitavamo sull'argomento ci ridevamo sopra,facendo battute o simili.Non perchè fosse argomento tabù o ci facesse male parlarne,ma solamente perchè non ci volevamo pensare.Era finito tutto bene,troppo bene,lo sapevamo entrambe,e forse avevamo paura che se ci avessimo riflettuto seriamente il miracolo si sarebbe spezzato,sarebbero saltate fuori delle complicazioni.Per ora andava bene così,era il massimo,era assurdamente giusto.
Nonostante avessi insistito con tutta me stessa per poter rimanere a dormire accanto a lei Diana mi obbligò a tornarmene a casa,dicendo,parole sue "puzzi come una scrofa accaldata,vestita come una reduce di battaglia e sei stanca come.......come.......niente,sei stanca come solo tu puoi esserlo!Ora vattene fuori dai coglioni,perchè non riesco a starti accanto quando sei in queste condizioni!" Il suo tono era ironico,amichevole,amoroso e protettivo.E allora me ne andai,non senza averle fatto promettere che di qualunque cosa avesse bisogno quella notte non avrebbe dovuto fare altro che chiamarmi.Mi domandò di Elijah,ma io risposi confusamente,non accennando nemmeno a quello che aveva fatto.Ne ero sicura,quello era stato un sogno,ora tornavo indietro e ritrovavo lo schifo con cui avevo convissuto per due anni.
Fu così si e no.Non fu così perchè il mio appartamento era bello come non mai,ma trovai ugualmente lo schifo:Paul mi aspettava,seduto sulle scale del giroscale.
Quando lo vidi il cuore sembrò quasi smettere di battere,erano due giorni che non lo vedevo,che non lo chiamavo,che non rispondevo alle sue ripetitive telefonate.Avevo spento il cellulare e in pratica ero stat pochissimo a casa.Ero sicura che mi avrebbe ammazzato.
"Cosa ci fai li sulle scale.....?" -azzardai io,tremando e tenendomi a distanza.
"Ho perso le chiavi....." -mi rispose in tono freddo,distaccato,assente.Non si muoveva,non mi muovevo.Improvvisamente si alzò e se ne andò.Rimasi imbambolata,cosa era successo?Mi sarei aspettata di tutto ma questo mai!Che senso aveva?Dov'era il trucco?Decisi di non impeganrmi a scoprirlo,entrai in casa,chiudendomi velocemente la porta alle spalle.Era fuori.Lui era fuori e io ero dentro.Spinsi il chiavistello:salva.Non poteva più entrare,finchè non usivo non avrebbe potuto farmi del male.Dov'era il senso?Dov'era il senso......me lo ripetevo,appoggiata alla porta,con ancora le chiavi e la borsa in mano,non mi ero mossa di un millimentro.L'oscurità mi circondava,le tapparelle erano abbassate.....e.......le tapparelle erano abbassate?!?Come era possibile?!?!?Ero sicura,sicurissima di averle lasciate su.Così le avevo trovate e così le avevo lasciate,sperando che lasciassero entrare luce,luce e calore.
Cazzo............capii immediatamente,e mi volta di scatto,tirando il chiavistello.Ma la mia mano sudata non fece in tempo ad afferrare la maniglia che qualcosa mi colpì dietro il ginocchi,facendomi cadere.Mi rissolevai subito,ma anche questa volta un altro colpo,alla testa.Caddii all'indietro,ma due mani mi evitarono di sbattere la testa.Mi tenevano strette i fianchi,mi togliavano il respiro.Ero terrorizzata,sapevo,sapevo quello che stava per succedere.A quelle due se ne aggiunsero altre,e altre,e tutte mi tenevano ferma,mi impedivano qualsiasi movimento o urlo.La luce si accese:ero circondata da un gruppo di uomini,alcuni giovani altri meno.Erano ubriachi.Uno di questi aprì la porta,che lasciò entrare Paul.Aveva un sorriso sarcastico sul volto,allucinante,orribile,allarmante.......
"E così......... -mi disse senza guardarmi negli occhi o aiutarmi a liberarmi,accendendosi una sigaretta- E così la nostra puttanella ha finalmente fatto ritorno al nido.........."
Puttanella? Era solamente un'offesa o aveva realmente saputo quello che avevo fatto alle sue spalle?
"Non roderti Michelle........so.....so tutto.Non ha importanza sapere come.........." -il suo sorriso si era fatto ancora più largo,molto più minaccioso,e mi mostrava i suoi denti ormai ingialliti.
"Visto che sono venuto a conoscenza del tuo nuovo lavoro ho deciso di aiutarti nel fare carriera.........." -tutti risero.
Le lacrime cominciarono ad uscirmi dal volto.
"Sai...- continuò lui cominciando a girarmi intorno,dando dei tiri lunghi e lenti alla sigaretta- Per noi avevo già progammato tutto,io ti ho dato tutto quello che avevo,e tu mi hai ripagato in questo modo.....mi hai deluso........mi hai deluso..........mi hai deluso........." -ripeteva queste ultima tre parole come un cantilena,scuotendo saccentemente la testa e fissando il pavimento.Le lacrime continuavano a scivolarmi sulle guance.
Paul fece un cenno con la testa a un uomo sulla cinquantina,che fino a quel momento si era tenuto in disparte.Questo annuii con la testa e mi si avvicinò,infilando un braccio sotto la mia gonna e cominciando a premere con un dito contro i miei genitali.Cercai di divincolarimi,ma venni afferrata al collo da Paul,che mi leggò le orecchie prima di sussurrarmi:"Stai ferma.....lo so che in fondo ti piace puttana........non ti muovere........"

Non so,non ricordo,non capivo,non voglio sapere cosa mi venne fatto quella sera.Tutto intorno a me si era cancellato,ricordo solamente l'umiliazione,l'annullamento della mia persona,il dolore,la vergogna,l'odio,l'oppresione,la voglia di morire.
Mi ritrovai per terra,sangue mi usciva da sotto la gonna ormai strappata.Lividi mi dipingevano tutto il corpo,percorso da violenti brividi e convulsioni.Le lacrime non c'erano più,perchè non c'era la forza,non c'era la dignità,non c'era la voglia,non c'era il capire il motivo.Avevo ribrezzo a toccarmi,il dolore sembrava girare nel nero che mi aveva avvolto,e non riuscivo a pensare.Me ne stavo inerme,distrutta,sola,ipnotizzata.Intorno a me il vuoto,niente,non c'era niente nei miei pensieri o nella stanza.Non c'era vita nei miei occhi,non c'era odio,non c'era niente.Solamente il vuoto.
Ore,credo rimasi ore immobile,da sola con il mio dolore.Poi,come un automa,senza controllare i miei movimenti,mi sollevai,aggrappandomi al bracciolo del divano.Le gambe mi cedettero e il dolore mi salì fino alla testa,forte,potentissimo,come non si era fatto senire,tra le gambe,davanti e dietro,al cervello,alle braccia,alla schiena.Andai in bagno praticamente strisciando e mi gettai nella doccia senza nemmeno levarmi quei pochi vestiti strappati che avevo addosso.Aprii con un gesto secco l'acqua gelida e lascia che mi levasse lo sporco che sentivo addosso.Non servì a questo,ma almeno ebbe l'effeto di risvegliarmi da quell'apatia che mi avvolgeva.
Come in uno scatto di rabbia,di pazzia mi infilai le prima cose che trovai e,incurante degli spasmi.Mi lanciai sulla strada e comicnia a correre,in un modo che non avrei mai creduto di riuscire a fare.Sbattevo contro le persone,ma non cadevo,sbandavo ma mi tenevo impiedi;insulti di ogni genere mi seguivano,ma io continuavo a correre......con gli occhi chiusi......rischiando di essere investita,correvo correvo correvo e non pensavo,correvo......non so dove.....volevo solo correre,correre.........
Ma se la mia mente avrebbe voluto farlo ancora,non avrebbe voluto fermarsi mai il mio corpo me lo impedì,non ce la faceva veramente più e si lasciò cadere senza forza a terra.Respirai forte,e mi accorsi solo in quel momento che non avevo fiato,la testa mi girava dall sforzo.Quando mi calmai alzai lo sguardo mi resi conto di essere da sola:dovevo essere in una specie di parcheggio,vuoto,desolato.Il cemento sotto le mie ginocchia,mi graffiava,il sole mi accecava,nessuno attorno a me.Solamente,lontano,una macchina nera,piccolina,isolata.Non ci feci caso,per me potevo anche essere nel mezzo di una fiera,non ero nemmeno sicura di vedere la realtà,forse era un sogno,forse ero ancora nel mio appartamento,circondata da quelli che ai miei occhi erano diventati dei mostri,senza volti,solamenti portatori di dolore e umiliazione. Ero inginocchiata,la testa reclinata in avanti,gli occhi chiusi,le braccia abbandonate lungo i fianchi.Le lacrime finalmente cominciarono a scendere,una liberazione,forse se piangevo sarebbe servito a qualche cosa.Non mi accorsi del rumore di una portiera che sbattè.Non mi accorsi che qualcuno scese da quella piccola macchina in lontananza.Non mi accorsi che una persona mi aveva notata e si stava avvicinado.Non mi accorsi che qualcuno mi sollevò dalle ascelle e mi prese in braccio,portandomi verso quella macchina.Appena venni delicatamente appoggiata su un sedile un odore di mariuana mi investì le narici,e mi portò alla mente i giorni del liceo,i giorni delle fughe nei bagni a fumarsi una canna dopo il tema di matematica.L'individuo salì al posto di guida chiudendo,aprii il finestrino per far uscire quel penetrante odore.Fu solo allora che aprii gli occhi e voltai stancamente la testa,reclinandola di lato,e lo vidi:Elijah era accanto a me,con gli occhi rossi,gonfi e le pupille piccolissime.Stava spegnendo lo spinello in un posacenere,e quando ebbe finito mi fissò negli occhi.Lui capii e non mi domandò niente,rimase zitto,e io lo ringraziai con il cuore,non sarei riuscita a parlare,non sarei riuscita a sopportare una domanda che mi facesse ricordare quello che era appena successo.
Dopo qualche minuto alle mie lacrime comiciarono ad unirsi i singhiozzi,sentivo di poterlo fare,sapevo che ero al sicuro,non mi vergognavo e nemmeno ci pensavo.Elijah,che ancora non mi aveva rivolto parole,si avvicinò e mi prese tra le sue braccia,stringendomi.A questo contatto scoppiai,scoppiai in un pianto disperato,abbandomi a lui,stringendolo fortissimo a mia volta,nascondendo il mio volto nella sua maglia e bagnandola con gocce salate.Lui prese a dondolarmi,accarezzandomi dolcemente la schiena,lasciando che mi sfogassi,in silenzio. Sentti le sue lacrime bagnarmi la fronte.Con uno sforzo immane mi sollevai:"Perchè piangi?" -gli chiesi in un sussurro.Lui mi appoggio una mano dietro la nuca,invitandomi a rimettermi come ero prima,e appoggiò il suo mento sopra i miei capelli,piangendo.Abbracciati,piangenti,trascorremo così tanto tempo,tantissimo.
Mi calmai,e notai che anche lui aveva smesso di piangere.Allora mi staccai lentamente,stringendolgi però ancora una mano nella mia,i suoi occhi erano estramente gonfi e arrosati,come i miei.
"Scusami....." -mi disse voltandosi dall'altra parte,guardando un punto indistinto fuori dal finestrino.
"Scusa di cosa?" -chiesi io asciugandomi con una manica il volto.
Elijah scosse la testa,chiudendo la testa e sospirando:"Non avevo il diritto di unirmi al tuo dolore....." -vidi che le lacrime ricomicniarono a scendergli dalle guance.
Mi gettai su di lui,prendendogli il viso tra le mani forte e guardando intensamente negli occhi.Con la voce più severa,convincente e rassicurante che riuscii a trovare in quella situazione dissi:" Ti non hai niente,ASSOLUTAMENTE NIENTE per cui chiedere scusa!Hai capito??! -i sighiozzi lo scuotevano sempre di più- Ascoltami!!Tu non ti sei intromesso nel mio dolore,non ti sei intromesso proprio in niete!!!Mi senti?!? -cercai di scuoterlo vedendo che stava per ricominciare a disperarsi -Mi senti?!?!??Io non ti ho chiesto niente e tu ti sei sorbito il mio sfogo!!!!Cosa ti devi scusare?!?!cosa?!?!?COSA?|?Perchè dici queste cazzate.........." Scoppiò di nuovo e si gettò tra le mie braccia,questa volta nascondendo lui il suo volto nel mio seno.
"Ssssssssssshhh............" -gli mormorai dolcemente io in un orecchio tentando di calmarlo.Lui sussultava accanto a me,e sentivo i suoi brividi scuotere il mio corpo.
"Va tutto bene........ci sono qua io........." -sapevo che non potevo chiedere di parlarmi,sapevo che,come lo era stato prima per me,aveva solamente volglia di piangere,di non essere da solo in questo momento.
Non lo conoscevo,nemmeno un pò,non potevo dire di sapere chi era.Ma sapevo di doverlo fare,di doverlo consolare,di dover fare quel poco che potevo fare in quel momento,aveva bisogno di me.Non di me in quanto Michelle,ma di me in quanto persona,in quanto calore umano.
Lo guardai:sembrava piccolo,non dimostrava la sua età,in quel momento gli avrei dato massimo diciotto anni.Eppure era un uomo.Non cercai di separarmi da lui,finchè non fu lui a farlo,tirò su con il naso e mi offrì una sigaretta,accettai.Fumammo in silenzio,sapevo che si sentiva risollevato,come lo ero io.
Pensai fosse estrema maleducazione non ringraziarlo per quello che aveva fatto per me,sia al mio appartamento,e quindi a me stessa.
"Non avrei voluto farlo...... -le parole mi uscirono sincere,e mi stupii di quello che dissi- Non avrei voluto ringraziarti,perchè avrei voluto mantenere il tuo ricordo così come lo avevi lasciato.Ma avevi ragione.....dovevo vivevo non era che uno specchio incodizionato di me,e tu dandoci un ordine e un senso mi hai aiutato a capire,non avresti potuto fare di più......"
Lui stette zitto,credevo avrebbe detto"Non mi devi ringraziare...." invece tacque.Fumava e fissava oltre il vestro di fronte a se,assorto,nelle mie parole e al contempo nei suoi pensieri. "Io...- continuai io,non curandomi se mi stesse ascoltando,avevo iniziato e volevo finire,mi volevo liberare- Io credevo che sarebbe stato più facile,più facile abituarmi intendo.C'è tutto che non quadra,c'è tutto che mi sembra essere al posto sbagliato;sono il pezzo di un albero in un puzzle raffigurante un paesaggio,ma non sono piantato per terra,sono stato incastrata da un bambino nel cielo.Ma lì non posso stare,non è il mio posto,i lati del puzzle non coincidono,e così stono,verde nell'azzurro.Ma quella composizione è stata abbandandonata,nessuno ci ha più messo mano e io sono rimasta lì,senza venire messa a combaciare con il resto del tronco...." Lui continuava a stare zitto....aveva finito la sigaretta,ma teneva il mozzicone ancora acceso in mano,quasi avesse avuto paura a muoversi.
"Mi sento sempre,sempre fuori luogo.Non stò mai bene,sorrido,non faccio altro che sorridere dalla mattina alla sera,ma non sono mai io.Nessuno conosce la vera Michelle,solo lei,solo quando è sola.E così continua a soffrire,continua a ridere e a soffrire,e nessuno le crederebbe se dicesse che stà male,che urla,che dentro non fa altro che urlare.Che ha bisogno,ha bisogno.Di cosa?Non lo sa,non ha importanza,ha bisogno e basta,e questo dice tutto.Circondata sempre da persone,che magari ama e apprezza,ma è sola.E qual è il significato di essere soli,di non sentirsi liberi?Qual è il senso di essere insoddisfatti?Ho sempre cercato,nella mia vita,di non fare confronti,di non dosare il dolore.Non mi sono mai confrontata con qualcuno per vedere se soffrivo esageratamente per qualche cosa.Perchè ognuno ha la sua storia,la sua morale,il suo sogno e il suo modo di vedere le cose.Quindi se per una persona una situazione puo sembrare non troppo eccessiva per un'altra può essere la sofferenza più totale.Il dolore non si "pesa",si sente.E ognuno lo sente a modo suo.Non sono esagerata a soffrire,perchè io sono così,e non mi sento in colpa,non mi sento in colpa come mi succedeva anni fa.Non mi dico che ci sono persone che patiscono molto più di me!Sono egoista?No,non credo,perchè sono io che soffro,sopporto meno o più,non importa,ma sono io che soffro.e ognuno soffre a modo suo.Non è una giustificazione questa.......o forse si......non lo so................." -continuai a parlare così a lungo,senza guardare il mio ascoltatore negli occhi,non mi interessava guardarlo.Non era a lui che stavo dicendo queste cose,era a me,mi stavo parlando,in compagnia per non sentirmi pazza,ma parlavo a me stessa.
Quando credetti di aver finito finalmente sollevai lo sguardo e mi accorsi che Elijah mi stava fissando,aveva un'espressione sconvolta,allucinata,strana,stranissima. Io,che non riuscii ad interpretare questo atteggiamento,chiesi:"Forse sono indiscreta,ma se te la senti puoi parlarmi di cosa ti ha fatto piangere......." Lui scosse la testa,con la bocca aperta,sempre fissandomi.Mi sentivo strana,tremavo,perchè mi guardava così?
"Non serve..... -qusi sussurrò infine- ....non serve...perchè.....perchè le tue parole sono le mie.....le tue parole.....le tue parole sono le mie.Sembra tu le abbia rubate dal mio cuore,ho sentito dalle tue labbra quello che in tutti questi anni non sono riuscito ad espeimere,a capire......non serve.........hai detto tutto............."
Mi sentii mancare,quello sguardo,esisteva solo quello sguardo.Nemmeno i suoi occhi,i suoi occhi azzurri non esistevano,non li vedevano,perchè la loro bellezza si perdeva solamente dentro l'espressività di quello sguardo........

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Capitolo 7
*** 7 ***


Di quelli che ho scitto fino ad adesso questo è il mio capitolo preferito...fatemi sapere se per voi è lo stesso!!!!Grazie mille di cuore!Buona lettura




"Io devo andare......" -mormorai io continuando a fissarlo,mi stavo perdendo.Mi stavo perdendo,perchè avevo trovato una persona così,così simile e diversa.Così.......così....niente così.Lo sapevo che era quella,quella che avevo aspettato.Tutto ciò che avevo sempre cercato in un amico era li,davanti ai miei occhi,e la quasi certezza che sarebbe rimasto tutto tale ad ora mi faceva male.
Lui rimase ancora zitto.
Aprii la portiera e mi allontanai velocemente,forse ferita perchè non mi aveva fermato,non mi aveva chiesto di restare,non mi aveva salutato.
Arrivata ormai alla fine del parcheggio sentii una voce in lontananza che mi chiamava.
"Michelle!!!!!!!" -mi voltai.Elijah era sceso dalla macchina,lo vedevo in lontananza.Lui si mise le mani ai lati della bocca,come per fare da megafono, e mi urlò: " PRIMA MI HAI DETTO CHE NESSUNO HA MAI CONOSCIUTO LA VERA MICHELLE!!! TI SBAGLIAVI,C'E' QUALCUNO CHE LO HA APPENA FATTO!! "
Un pugnale nel cuore,aveva veramente detto quelle parole?Aveva veramente detto quelle parole?Esisteva o era un sogno?Mi aveva detto la cosa più bella che avrei mai potuto sentirmi dire.
Gli sorrisi e lo salutai con la mano,lui lo fece a sua volta e mi guardò allontanarmi.
Camminai sorridendo,un sorriso,vero,largo,raggiante,un sorriso esterno ed interno.Mi sentivo esuberante,felice,soddisfatta,orgoliosa,mi sentivo tra le nuvole.Le mie gambe si muovevano spedite,leggere,quasi non sentivano la terra sotto i piedi.Non avevo dimenticato,certo,quello che mi era successo poche ore prima,ma mi sentivo come non mai.Una persona che avevo visto tre volte mi aveva detto quello che avevo sempre cercato in ventitre anni,dai miei genitori,dai miei amici,dai miei amanti........e ora lui,in un attimo mi aveva spiazzato.Mi aveva reso felice. Mi aveva reso Michelle.
Avrei potuto fare tutto,in quel momento mi sentivo più forte del mondo.E allora decisi di approffitarne e feci la prima cosa che mi aveva rovinato la vita,quella che mi aveva maggiormante annullato.
Paul lavorava come operaio in una fabbrica di copertoni,e sapevo che a quell'ora probabilmente era là.Ci misi quasi tre ore a raggiungere l'enorme edificio,ma non ero stanca,ero pronta,ero sicura,sapevo cosa fare,sapevo cosa dire.
Entrai senza nemmeno chiedere il permesso,mi diressi verso il gabbiotto dove sempre due o tre operai controllavano le entrate,le uscite,il timbro dei cartellini e lo svolgimento del lavoro. "Paul Swan!" -domandai io secca,dura,severa,senza chiedere per favore.
Un uomo che stava mangiando una broches,con la bocca piena mi indicò la stanza adiacente a quella,la stanza della caldaia.Ci andai,violentemente aprii la porta e vidi:Paul,un ragazzo e una donna erano piegati sorro un grosso macchianario,probabilmente cercavano di ripararlo.Paul ebbe un sobbalzo quando mi vide,si diede un'occhiata intorno,sapeva che se ero venuta li sarebbe successo qualche cosa e probabilmente si stava preoccupato della figuara che avrebbe potuto fare davanti ai suoi colleghi.Non fu la prima volta che vidi vigliaccheria,paura nei suoi occhi,ma fu la prima volta che ne approfittati,che ci feci caso.Quella fu la prima volta che provai reale schifo verso la sua persona.
Mi avvicinai lentamente,fermandomi solamente a pochi centimentri da lui.Lo fissai negli occhi,severa,poi la mia bocca si schiuse in un sorriso e dissi:"Nonostante fosse esattamente il contrario di quello che vorresti tu ora sono serena e ho capito....ho capito.......ho capito che non posso odiarti,non posso volerti male..........e sai perchè?"
Lui scosse debolmente la testa,confuso,non riusciva a realizzare quello che stava succedendo,era troppo strano per lui.
"Non posso -mi chiarii allora io- Perchè ho capito che non sei degno,che non sei in grado,che non sei meritevole,che non sei una persona a cui posso dedicare questi sentimenti.Non posso odiarti,perchè non posso odiare qualcuno per cui provo solamente indifferenza...........anzi,forse provo un pò di pena.....e sai perchè?Perchè se io sono stata così stupida da credere che fossi un essere umano non credo che ci sarà qualcuno che lo farà ancora....provo peccato per te perchè sarai solo.Ma in fondo lo sei sempre stato,perchè essere circondato da persone che ti disprezzano vuol dire essere soli......"
Mi voltai e feci per andarmene,ma dopo pochi passi ritornai indietro,di nuovo di fronte a lui: "In verità...-dissi sorridendo- Una cosa che voglio fare prima di dirti addio c'è......." Detto questo sollevai una gamba e la sferrai violentamente contro i genitali di Paul,che subito cade in terra prendendosi le parti intime tra le mani,e gemendo dal dolore.
Soddisfatta di me stessa uscii in fretta e quando la luce del sole mi investì fu la prima volta che ne sentii veramente il calore,che mi sentii veramente libera,decisa,pronta,vera.
Poi andai in ospedale,da Diana,le raccontai le cose e lei scoppiò a piangere dalla contentezza,non credeva che l'avrei mai fatto.Continuava a ripetere che mi ero salvata la vita..."Non l'ho fatto da sola....." -precisai io.
Poi andai a comprarmi da vestire,lo so che potrebbe sembrare strano,ma non lo è.Perchè quando ti senti nuova,quando ti senti bene,quando hai passato la tua vita a farti schifo,a non considerarti,a buttarti via non c'è niente di meglio che dimostrare a se stessi di volersi bene,non c'è niente di meglio che dimostrare al proprio corpo di rispettarlo,di volergli bene.E così tornai a casa piene di borse,di vestiti,di shampi,di creme,di trucchi,di tisane benefiche,di libri,di cibo fresco,di qualche oggetto per abbellire maggiormente la casa,per renderla personale,di cartoline da spedire e di qualche regalino per gli amici.....insomma,piena di tutte quelle cose che per una persona è normale avere,ogni tanto comprare,desiderare.Io mi sentivo come una bambina,emozionata perchè stà per fare una nuova esperienza.Avrei imparato tante nuove cose,avrei imparato ad amarmi,a curarmi,a badare alla mia salute.
Riposi tutto quello che avevo comprato con estrema cura,ogni oggetto che estraevo mi rendeva orgogliosa,mi rendeva felice,esuberante,dio come ero emozionata.E poi mi preparai la cena:erano anni che non cucinavo veramente.Mi feci un'insalata,della pasta,del pesce e delle uova.Una cena normale,ma era la MIA cena,l'avevo fatta io,l'avevo desiderata io.Era una cena perfetta,la sentivo perfetta,la sentivo sana,la sentivo giusta.
Poi feci una cosa che non facevo ormai da due anni:telefonai a mio padre.Lui aveva tentato innumerevoli volte di rintracciarmi,ma io avevo cambiato il numero di cellulare e non glielo avevo dato.Lui,in Italia,aveva tentato persino di telefonare alla mia facoltà,ma io avevo dato ordini precisi di dire che mi ero trasferita e non sapevano dove.Lui fu oltermodo felice di sentirmi,e mi raccontò tutto quello che negli ultimi due anni aveva fatto,io lo ascoltai,ma non parlai di me,non volevo farlo.E sapevo che in fondo nemmeno a lui gliene importava molto:non che fosse una cattiva persona,anzi,ma era un uomo strano.E se mesi prima avevo definitivamente deciso di tranciare ogni tipo di rapporto con lui c'era stato un motivo.....e ancora mi rodeva dentro,ma non volevo,basta,non volevo avere più rancori con nessuno.Non avrei più mantenuto il silenzio con qualcuno.Per ora,comunque,pensai che non fosse il caso di discutere con lui,era meglio prima riprendere confidenza reciproca e poi parlare.Finita la telefonata mi sentii leggera,come se mi fossi tesa un ulteriore peso dallo stomaco.
Decisi di tornare in ospedale da Diana,e forse passare la notte li,così la mattina dopo,quando l'avrebbero dimessa,sarei stata pronta ad aiutarla

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Capitolo 8
*** 8 ***


Naturalmente ho dovuto riassumere in poche parole quello che a Michelle è accaduto in un solo anno,ci sono state tantissime altre situazioni che si è trovata ad affrontare,alcune anche di particolare rilevanza.Mi sono limitata a descriverne tre,ma più avanti le farò raccontare con le sue stesse parole i fatti.........Elijah scusami(e spero veramente che la tua famiglia sia così)!!!Ciao!



Aprri la porta di scatto,e feci per uscire.Ma mi bloccai,mi bloccai e basta.Mi rigirai e guardai il mio appartamento:bello,bellissimo.Senza nemmeno conoscere i miei gusti quel ragazzo l'aveva reso esattamente come lo avrei desiderato.Non mi chiesi come fosse possibile,e andai.

Italia 24 Dicembre 2004 ore 7,30 della mattina


Sembrava andare tutto così bene,tutto così perfetto.In quell'ultimo anno avevo ritrovato l'armonia con me stessa e il mio mondo.Ma cosa avevo fatto per non potermela meritare?Cosa avevo fatto per ritrovare quello che avevo deciso di abbandonare?Perchè non potevo meritarmi la serenità?
Tutto era successo in quell'ultimo mese:ero tornata in Italia,assieme a Diana,per farle conoscere la città dove ero cresciuta,i miei amici e mio padre;una breve vacanza per distoglierci dagli studi che si erano fatti estremamente pesanti.Mio padre....mio padre era sparito.Eppure gli avevo telefonato prima,lo avevo avvertito del mio arrivo,gli avevo detto che sarei arrivata per Natale.E lui non c'era,non esisteva più il suo appartamento,non esisteva più il suo lavoro;e io che avevo deciso fosse il momento per parlargli,che era giusto chiarire le cose.E lui era scomparso.
Paul era morto.Non si era suicidato,era morto in un incidente stradale dopo aver bevuto troppo;dopo la nostra rottura non l'avevo più visto,più sentito,stranamente non aveva tentato di vendicarsi,di farmela pagare.Era scomparso anche lui.Lessi della sua morte sul giornale,un piccolo trafiletto,il suo nome inserito in mezzo a tanti altri di giovani morti per l'alcool.Non andai al suo funerale,ma mandai un mazzo di fiori e alcune delle sue cose che non avevo buttato a sua madre.Lei non mi ringraziò,non mi telefonò.Non me ne preoccupai.
Inizialmente avevo tentato di chiuderla definitivamente con l'alcool,e Diana aveva deciso di starmi accanto.Era stata dura,durissima;alla fine ci ero riuscita,mi ero liberata.Ma tutto si era distrutto in una sera,lì in Italia,in un piccolo locale,dopo aver appreso che non c'era possibilità di rintracciare mio padre.Non avevamo reisitito,non avevamo reisitito all'odore di una birra,ma sapevamo che in realtà non era il suo sapore che ci attirava....ne seguirono molte altre,e poi biccheri di vino e wodka,di limoncello e altro....ed era tutto ricominciato.Non sarei riuscita un'altra volta a dovermene separare.
La nostra vacanza nel mio paese si rivelò molto più noiosa e deprimente del previsto:molti dei miei vecchi amici non abitavano più lì,quella che una volta era stata casa mia ora era abitata da una coppia che non ci aveva nemmeno permesso di entrare per far tornare alla mente vecchi ricordi;molte cose eano cambiate.........solamente le tombe di mia madre e mia sorella era sempre al loro posto,immobili,immutate,esattamente come le avevo viste l'ultima volta,anni prima.Ma non mi fermai al cimitero se non pochi minuti,quell'attimo per zittire la mia coscenza,almeno per un poco.

Io e Diana eravamo sedute,pazienti,all'aereoporto di Roma ad aspettare il nostro aereo che,tanto per aumentare il nostro abbattimento,era in ritardo di qualche ora.Diana era molto preoccupata,perchè avrebbe dovuto passare il pranzo di Natale con i suoi,e aveva paura di non arrivare in tempo.Mi aveva invitata,mi aveva chiesto di andare con lei,ma io le avevo spudoratamente mentito,dicendo di avere già un altro impegno:non volevo che mi invitasse solo perchè sapeva che ero sola.Anche se in realtà sapevo che non era realmente così,che le avrebbe fatto piacere avermi al pranzo di Natale,io non volevo.Non volevo.Sarò stata complicata,una persona estremamente complicata,ma non volevo.Preferivo passarmelo da sola.

E fu così che arrivammo in tempo,e io mi ritrovai nel mio piccolo salotto,con la borsa del viaggio in mano e gli occhi che si chiudevano dalla stanchezza:era Natale,era la mattina di Natale.Non c'era l'abete di plastica a rallegrarmi,non c'era il presepe,non c'era il dolce,il panettone,un regalo infiocchettato.Alzai le persiane,e fuori nevicava.Mi aveva sempre reso allegra la neve,così aprii la finestra e lasciai che alcuni fiocchi etrassero,scioglendosi sul tappeto.guardai di sbiego la mia segreteria telefonica che lampeggiava e la attivai.

Ci sono tre messaggi per te mi disse una voce meccanica


Messaggio uno : Michelle!Sono io!Volevo dirti che hai lasciato nella mia valigia tutti i libri che ti sei comprata!Quando finisco il pranzo con i miei passo a casa tua a portarteli,se non ci sei te li lascio davanti alla porta,tanto,visti i tuoi gusti decisamente pesanti,chi vuoi che te li porti via?Ciao amore tivoglio bene!!!Buon Natale!

Era Diana,la mia dolce Diana.

Messaggio due : Signorina Potente!Sono il professor Hatawey!La devo avvertire che il suo modulo di rinnovo per mio corso è scaduto o non è stato rinnovato correttamente!Appena le è possibile venga in facoltà a sistemare la questione! Buon Natale

Il mio solito,preferito,premuroso professore ci chimica.

Messaggio tre : Michelle?Michelle ci sei?Se ci sei rispondi..... -un attimo di silenzio di attesa- Vabbè...senti sono Michael!!Sono mesi che non ci vediamo,pensavo di invitarti a cena questa sera,anche se è Natale,se non hai niente da fare!Fammi sapere..............ciao!!

Che solitudine.....cosa avrei dovuto fare per rendere quel giorno più interessante di quello che si prospettava?Cominciai con qualche bicchiere di vino rosso,seguito da una mancianta di cioccolatini tipicamente natalizi.E così uscii.Senza avere una meta precisa,avevo voglia di fare un giro,magarmi infilarmi in qualche ristornate e ordinarmi qualche cosa di buono,avrei fatto fuori tutti i miei soldi per non sentirmi sola quale mi sentivo.
Sovrapensiero mi ritrovai in un parco,bellissimo,enorme,dove non ero mai stata.Mi avvicinai al laghetto,comprai del pane da un piccolo chioschetto, e lo diedi lentamente alle anatre.Mi piaceva vederle accalcarsi per tentare di mangiare le briciole che gettavo loro.Ne vidi una un pò in disparte,sembrava indecisa se gettarsi nella mischia o no.Ogni tanto mi guardava e allungava il collo.Gettai allora un'intera pagnotta a tutte quelle papere assatanate e ne tenni un piccolo pezzettino in mano.Mi avvicinai a quell'animale solitario,mi piegai sulla ginocchia e tesi il braccio verso di lui.Con le sue zampette tozze avanzò sculettando di qualche passo,ma poi si bloccò,sempre fissansomi.Sentivo le mie gambe andare in cancrena a forza di stare ferma in quella posizione,ma non volevo muovermi,volevo che prendesse quel pezzetto di pane direttamente dalle mie mani,non volevo che si spaventasse.Percepii qualcuno che arrivava alle mie spalle e che si accucciava dietro di me.Senza guardarlo in faccia sentii il suo braccio che scivolava lungo mio e mi prendeva delicatamente la mano tesa nella sua.
"Guarda.......fai così........." -mi sussurrò nell'orecchio e mi fece aprire il mio palmo,facendomi scivolare il pezzeto di cibo nel mezzo.Poi mi fece tendere maggiormete il braccio e me lo fece scendere fino a toccare terra.Con l'altra mano mi teneva il fianco per impedirmi di cadere.L'anatra mi guardò per qualche secondo,poi storse la testa e si avvinò,prendendomi velocemente il pezzo di pane dal palmo della mano,prima di allontanarsi sculettando e gettarsi in acqua,deglutendo vistosamente il cibo.
La guardai per un attimo nuotare,poi mivoltai:Elijah stava attaccato a me,stringendomi i fianchi e mi guardava sorridendo.
"Grazie..." -mormorai
"In fondo non sono animali schivi,basta sapersi meritare la loro fiducia........"
Mi sollevai,staccandomi da quella posizione che mi rendeva inquieta.Era passato quasi un anno dall'ultima volta che lo avevo visto,che lo avevo sentito parlare,ma non era cambiato per niente!
"Come stai?" -mi domandò riprendendosi il sacchettino di plastica che aveva momentaneamente poggiato sull'erba e ficcandosi le mani in tasca.
Solitamente odiavo le frasi di circostanza,ma questa volta mi piaque.
"Abbastanza bene,e tu?"
"Anche....cosa ci fai all'ora di pranzo a Natale da sola al parco?"
"Bè........ -dissi io che mi vergognavo a dirgli che non avevo realmente nessuno con cui passare queste ore- Ora devo andare a casa di una amico,a fare il pranzo,sai il pranzo....." -non ero mai stata brava a mentire,ma questa volta mi sembrava di aver recitato abbastanza bene.Invece lui mi guardò storto,sorridendo e dicendomi:"Come mai ho l'impressione che mi stia mentendo?"
Diventai rossa:"No....perchè dovrei farlo?"
"Non lo so,dimmelo tu..........."
Lo fissai,lui continuava a sorridere paziente,aspettando una risposta.Ma vedendo che non rispondevo:"Bè,non importa.Senti,ti va di abbandonare l'impegno che hai e accompagnarmi?" Deglutii:"Accopagnarti dove?" -domandai
Lui rise,come se la risposta fosse stata scontata:"A pranzo!!"
Rimasi zitta.Cosa intendeva?Mi stava chiedendo un appuntamento?Mi stava chiedendo di uscire a panzo con lui?
"E dove?" -chiesi incerta
"A casa di mia madre naturalmente!"
"A casa di tua madre?" -queste parole mi uscirono con tutta l'incredulità e lo stupore che provavo,senza filtro.
"Si,perchè?" -mi sembrava si fosse quasi offeso.Io,che mi resi conto di aver fatto una gaffe,cercai di rimediare:"No.....non credere......scusami.....è che......no!Non posso!!Figurati....il pranzo di Natale è da passare con la propria famiglia,chissà cosa proverebbe tua madre vedendoti arrivare con una sconosciuta.Il giorno di Natale....no!Non posso........grazie comunque........."
"Guarda che non c'è problema!Anzi!Solitamente queste piccole riunioni finisco sempre ad essere una noia morta!E non perchè non stiamo bene insieme,ma perchè per noi il Natale è si un bel giorno,ma è più o meno come tutti gli altri,e calcolando che io e lei ci vediamo praticamente ognuno di questi.......insomma io,mia madre,mia sorella e qualche amico!Niente di che,è più che altro una tradizione,qualcosa che se non facciamo ci sentiamo strani......niente di che!Pensa.....neppure il tacchino.........tutti vegetariani!!"
Risi.Perchè risi?Non aveva detto niente per suscitare la mia ilarità,ma la sua espressione,il suo aggrottare le sopracciglia a quelle ultime parole mi aveva fatto sorridere.


E così mi ritrovai senza nemmeno sapere come a casa di Elijah.Dio come mi piacque,mi piacque da impazzire.Ervamo in sette:Elijah,sua madre,Hannah(la sorella) e il suo ragazzo,un amico di questo,un amico della madre e io.Sua madre era fantastica,una di quelle madri di cui tanto si racconta ma che io non avevo mai incontrato:alta,riccia,rossa,potente,energica,vigorosa.La sua risata era così contagiosa che mi persi a guardarla.Mi raccontava di quando Elijah e Hannah erano piccoli,incurante degli sguardi imbarazzati di questi due quando scendeva in particolari non troppo edificanti.Non conosceva il mio cognome,non sapeva la mia età,non sapeva quello che facevo nella vita,non sapeva il mio passato,anzi,a dirla tutta,nessuno lì sapeva queste cose,nemmeno Elijah,eppure mi trattarono come una di famiglia,mi diedero fiducia e affetto.Non c'era imbarazzo quella sera,mi sentivo a mio agio:parlavo,ridevo,scherzavo.Ad un certo punto il ragazzo di Hannah si mise al centro della grande sala a fare imitazioni,e quando arrivò a quella di Frodo fu esilarante:fece gli occhi più a palla che potè,aggrottò le sopraciglia nell'espressione più preoccupata e spaventata che riuscì a trovare,si strinse la maglietta a livello del petto con le mani,cominciando a tirarla:"L'anello!Sam!!L'anello mi chiama,l'anello mi vuole!!!!" E poi mangiammo,bevemmo.............tutti erano alquanto brilli,tranne io,che in quegli anni avevo imparato a reggere molto bene l'alcool,ero abbastanza sobria.Ma bastava la situazione,l'atmosfera,l'eccitazione e la gioia che si palpavano nell'aria a mandarmi fuori di testa,a farmi sentire eccitata,esuberante.
Ad un certo punto mi voltai e lo vidi:stava scherzosamente picchiandosi con sua sorella,e mi sembrò piccolo.Piccolo fisicamente,mi sembrava un ragazzino,con quegli occhi,con quella euforia,con quella emotività,con quel suo continuo emozionarsi per le piccole cose.Provai per lui un grande sentimento,improvviso,spietato,forte,raggelante:non era un sentimento di attrazione,era un sentimento di amicizia,di affetto,di bene,di fiducia,di affidamento,di sicurezza,di confidenza,di familiarità,di amore............e tutto questo in un solo attimo.Tutte queste emozioni mi travolsero in un solo istante,facendomi male,facendomi tremare,facendomi stupire. Non mi accorsi che lo stavo fissanso,sovrapensiero,immersa in quella meraviglia che stava sconvolgendo il mio corpo,e lui mi sorrise.Scossi la testa,come risvegliandomi e gli chiesi scusa con il pensiero.Oddio!Oddio!!!!Era stata una mia impressione ma aveva scosso la testa come per dire "tranquilla" quando mi ero mentalmente scusata?!??!Lui aveva fatto questo impercettibile gesto prima di rigettarsi a capofitto sulla sorella,che però lo fermò a mezzaria scaraventandogli un cuscino sulla faccia.Era vero?Aveva veramente fatto quello che aveva fatto?Aveva capito quello che volevo dirgli?No....me lo ero immaginato,come mi ero immaginata tutte quelle sensazioni. Come avrei desiderato,come avrei desiderato avere una famiglia così,aver potuto passare tutta la mia vita in un ambiente simile.Ma forse,pensai,mi sarebbe bastato;forse quello che stavo ricevendo quella sera mi sarebbe bastato,mi avrebbe ricaricato,mi avrebbe fatto felice.Forse ero io che pretendevo troppo.Non so,ma non ci pensai più di tanto.Me la godei fino alla fine,fino a quando si fece ormai sera.

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Capitolo 9
*** 9 ***


"Ti accompagno a casa!" -mi disse Elijah vedendo che prendevo il mio cappotto.
"No grazie!" -risposi io infilandomelo.
"E invece sì!" -rispose lui tentando di afferrare la sua giacca.Ma io lo fermai con una mano:"Sei troppo brillo per guidare......"
"Questa scena mi sembra di averla già vissuta....."- mi disse
"Già! -risi io -solo che ora le parti si sono scambiate!"
"Comunque sono le dieci di sera,e casa tua è abbastanza lontana!Puoi usare la mia macchia,io vengo con te ma guidi tu!"
"Certo!E poi tu come fai a tornare indietro?"
"Naturalmente mi accompagni tu!!" -continuò questo giochino lui.
"E poi non pretenderai mica che una ragazza torni a casa la sera da sola vero?"
"Ma certo che no! -esclamò -Ti riaccompagno io!tu usi la mia macchina e guidi tu......."
"Ok basta dire cazzate......... -disse infine- Aspetta che ti chiamo un taxi............."
Venne ad attendere con me sotto il portone di casa.Il taxi ci metteva molto ad arrivare e io stavo congelando.
"Grazie della magnifica giornata......" -gli dissi sperando di rompere quel silenzio soffocante.
"Grazie a te per essere venuta!Non so come hai fatto,ma hai portato tra di noi una gioia meravigliosa,erano anni che a Natale non mi divertivo tanto!"
Mi venne istintivo abbracciarlo.E dapprima lui rimase immoblie,forse colpito da questa improvvisa reazione,ma poi si sciolse tra le mie braccia e mi strinse a sua volta.
"Grazie.........-gli sussurrai staccandomi vedendo che era arrivato il taxi -Veramente.....grazie di cuore........ciao!!"
Non gli dieti tempo di replicare che corsi nella vettura,incitando l'autista a partire.Dal finestrino posteriore vidi Elijah farsi sempre più piccolo,mentre con una mano al vento mi salutava.Sorrisi voltandomi e accomodandomi sul sedile.
Arrivata al mio appartamento notai una pila di libri vicino alla mia porta,con sopra un biglietto:
Ho provato a leggere la prima facciata del primo libro che ho trovato,ma data la mia scarsa(anzi direi nulla)conoscenza dell'Italiano ci ho rinunciato.Anche perchè a vedere dalla mole non riesco a capire dove trovi il tempo di leggere questi mattoni con tutto quello che dobbiamo studiare!Chiamami quando sei a casa!
Ciao
Diana


La chiamai,e sentii che era un pò giù di morale.La invitai da me,e stranamente lei accettò senza dire che aveva paura di disturbare.Mezz'ora dopo eravamo sedute nella mia piccola cucina,a sorseggiare the corretto col wisky e a chiaccherare.Pensai se era il caso di dirle come avevo trascorto la giornata,visto che non potevo sapere quale sarebbe stata la sua reazione,ma alla fine decisi di vuotare il sacco.Mamma mia!Che scena!Sembrava impazzita,sembrava fuori di testa,era al settimo cielo e in contemporanea estremamente gelosa,ma la cosa che mi piaceva è che lo dava a vedere.
"Dio che gelosia.....DIO CHE GELOSIA!!!!" -continuava a sbraitare girando in tondo al tavolo.


3 Gennaio 2005,ore 6,30 della mattina, nelle vicinanze della facoltà di medicina

Camminavo spedita,volevo arrivare in università quando ancora c'era poca gente,volevo sbrigare in fretta le mie faccende e poi andarmene in biblioteca a studiare.Avrei dovuto stare sui libri tutto il giorno,perchè durante le vacanze me la ero presa alquanto comoda.Arrivai alla segreteria,e con mio grande dispiacere notai che c'era già un'altra persona che stava attendendo l'arrivo del segretario.Mi sedetti allora su una delle poltroncine di finta pelle(animalista convinta,scusate........nda)e presi tra le mani un giornale sfogliandolo svogliatamente,in attesa del mio turno.
"Michelle?"
Alzai lo sguardo.Elijah era davanti a me,con la mia stessa espressione stupita sul volto che mi sorrideva(ma non fa altro che sorridere?nda).
"Cosa ci fai qua?" -mi domandò con un tono tra l'incredulo e il contento
"Credo sarebbe più giusto rivoltare la domanda......"
Lui sospirò:"Quella deficiente di mia sorella ha deciso per la terza volta di cambiare indirizzo,e io sono venuto a ritirarle i moduli!Speriamo sia la volta buona.....ma ora rispondi tu alla mia!"
"Bè,è presto detto visto che io studio qua!!"
"Studi qua?!?!"
"Sono al terzo anno.....una faticaccia,ma di a tua sorella che ha scelto una bella facoltà!"
Elijah era fermo e mi fissava,con la bocca aperta:"Io credevo...io pensavo che tu...che tu........" -ma una voce alle sue spalle richiamò la sua attenzione
"Signore,ecco i moduli che mi ha richiesto!Se per favore mi fa una firma qui.....si esatto..qui,a destra della data....Grazie e buona giornata!!"
"Se vuoi aspettami!" -gli dissi alzandomi e avvicinandomi al segretario.Quando ebbi finito gli feci un cenno con la testa di uscire e ci ritrovammo nel giardino.
"Io pensavo..... -continuò lui che voleva chiarire i suoi dubbi -Che tu fossi un'accompagnatrice........."
Sorrisi,forse felice che avesse scoperto l'altro lato cella mia vita,forse orgogliosa...no so. In quel momento mi si avvicinò un ragazzo,italiano come me e,siccome ancora non si destreggiava bene con la nuova lingua,mi parlava sempre in italiano.
"Ciao Michelle!"
"Ciao Michele!Bisogno di qualche cosa?"
Lui fece per parlare,ma si accorse del ragazzo che avevo accanto e richiuse la bocca.Lo scrutò un attimo,poi scosse la testa come per convincersi che non era la persona che gli pareva fosse.
"Sì,avrei bisogno,se puoi,che una di queste sere mi dai una mano con questi appunti...tu li hai già fatti l'anno scorso vero?"
"Sì!,tranquillo,potemmo fare anche domani sera se vuoi.Verso le otto va bene?"
"Grazie Michelle,non sai che favore mi fai....."
"Ceni da me?"
"Se non disturbo mi piacerebbe!"
"Bene,allora a domani!" -mi sentivo un pò in colpa.Sapevo di piacergli,sapevo che provava qualche cosa verso di me,ma dirgli in faccia che non provavo niente per lui se non affetto non riuscivo a farlo.
Elijah aveva ascoltato,o,per meglio dire,osservato tutta la conversazione in silenzio.Quando Michele si fu allontanato mi chiese:"Che lingua stavi parlando?"
"Italiano!" -risposi io,ridendo perchè non era riuscito a riconoscerla.
"Io SONO Italiana!"
A queste parole Elijah spalancò gli occhi,fermandosi.
"Cosa c'è -gli domandai non sapendo se preoccuparmi di quella reazione- Ti ho sconvolto?"
"Ma tu non hai l'accento italiano!"
"Sono particolarmente portata........."
"Ma........... -balbettò lui,poi si fece coraggio e mi prese le braccia,stringendomele forte -Ma tu chi sei?Insomma!Non ti ho visto che poche volte e tutte sei sempre stata diversa......una vagabonda per le strade notturne,una che vive in una casa schifosa,poi un'accompagnatrice,poi un'ubriaca,poi una sconvolta nel mezzo di un parcheggio,poi una studentessa di medicina,poi un'italiana......insomma.......chi sei?Chi sei Michelle?!?!?" -mi strinse ancora di più. Io gli sorrisi reclinando la testa,per niente infastidita da quel comportamento:"E non posso essere tutto questo insieme........?"

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Capitolo 10
*** 10 ***


Lui si staccò grattandosi la testa:"Effettivamente...ma io non so niente.Come posso.....niente......lascia perdere...."
Mi accorsi che,nonostante fossi a pochi passi da lui,stava parlando solo ed esclusivamente a se stesso,con un 'espressione confusa e incomprensibile.



"Piacere!" -gli dissi io tendendogli una mano
"Cosa?" -balbettò lui non riuscendo a capire
"Piacere -ripresi io -sono Michelle Potente!Sei nuovo?Non ti ho mai visto,studi qui?"
Lui intese le mie intenzioni e ne sembrò estremamente colpito e felice.
"Piacere -mi rispose stringendomi la mano- Elijah Wood!No,io non studio qui,è mia sorella......."
"Senti -dissi interrompendolo- Ti va di andare a chiaccherare in quel bar laggiù?Così mi racconti qualche cosa di te......"
"Con piacere....mi...michela?" -fece lui finta di dimenticarsi del mio nome
"No!Michelle!"
"Bello,è francese?" -mi chiese ripetendo la domanda che mi aveva fatto un anno prima
"Sì!" -sorrisi io
"Bello....... -sembrò concentrato lui -Mi piace............"
"Andiamo?" -lo tirai per un braccio

Bar della facoltà , ore 7 del mattino

"Allora ti piace il the!"-mi domandò
"Sì!Anche a te?"
"Tantissimo!"
"Allora...prima ti ho interrotto.Mi stavi dicendo che tu non studi qua....."
"No,io ho smesso di studiare anni fa!Sono venuto per fare un favore a mia sorella che vuole venire qui......."
"Ha appena finito il liceo?" -continuai io
"No,a dir la verità l'ha finito due anni fa.....si è fatta un anno alla facoltà di giornalismo e un altro a quella delle scienza sociale...eterna insoddisfatta cambia di nuovo....tu invece?Sei una studentessa?"
"Già!"
"A quale anno?"
"terzo!"
"E le cose ti vanno bene?"
"Riguardo allo studio direi proprio di si....."
"Scusami,ma quanti anni hai?"
"Ventitrè,e tu?"
"Ne compio ventiquattro tra poco!"
"E cosa fai nella vita?Che lavoro?"
"A,dai -rise lui- Sinceramente non l'ho capito nemmeno io!Comunque diciano che ora mi diletto a fare l'attore...."
"Ma tu.....ma tu!!! -feci finta di stupirmi con una meravilgiosa performance -Tu!TU!Tu sei l'attore che interpretava........"
Lui già si aspettava di sentirsi chiamare "Frodo"........
"Tu sei quello che interpretava Jack nel Titanic!!"
"ehm no......"
"Allora sei quello di matrix!!!"
"Nemmeno......"
"Ok!Ho capito........tu sei il dottor carter di E.R......"
"no.......mai sentito parlare di signore degli anelli?"
"mmmmmm.......- ci pensai su io-.....si mi sembra anche di averlo visto........Ma sì!!!Oddio Gimli!!!Che piacere poterti conoscere di persona...."
"No,guarda che hai sbagliato tutto.......io sono Frodo!Frodo!!!Hai capito?!?!L'ineguagliabile Frodo!!!"

"Dove vivi?" -chiesi
"Ma...un pò qua e un pò la.....mi sono appena comprato una casa a New York,assieme a mia sorella...."
"E lei come si chiama?"
"Hannah..........tu invece dove vivi?"
"Ah,in un piccolo appartamento non lontano da qui....."
"E ti piace?"
"Bè,a dirti la verità è cambiato molto in questo ultimo anno.....l'ultimo arredatore che ci ha messo mano non aveva mica buon gusto......."
Risata
"E dimmi -proseguì lui- Sei nata a Los Angeles?"
"No,sono Italiana!"
"Ma davvero?!?E cosa diavolo ci fai qua?"
"Borsa di studio....."
"Allora devi essere veramente brava...."
"Diciamo veramente spiantata......."
"E vivi da sola?"
"Si,e tu?"
"Per ora si,tra poco mi trasferisco in quella dannata ca sa a New York,ma credo che dovrò rinunciare ad Hannah visto che pensa di iscriversi qua....."
Annuii con la testa accendomi una sigaretta.
"Da quanto fumi?" -mi domandò
"Dieci anni!"
"Cavolo,hai iniziato a tredici anni?"
"A dodici,e tu?"
"A...io sono più o meno sei anni...e quanto fumi al giorno?"
"Dalle venti alle trenta!"
"E ci credo che sei squattrinata!"
"Ah..sentiamo il salutista,e tu?"
"Non supero le dieci al giorno...."
"E ti sembra poco?!?"
"Bè in confronto a te si......"
"Perchè ti devi limitare a fare dei confronti?Dieci sono tante indipendentemente da quante ne fuma chi ti stà attorno......."
Gli porsi il mio pacchetto.
"No grazie,ho le mie...." -mi disse infilandosi una mano in tasca per prenderele "non avevo dubbi" -continuavo a porgergli le sigarette io.Sembrò quasi esitare qualche istante "Guarda che non sono tossiche (oddio insomma.....nda),sono una marca italiana,voglio che le provi!"
Accettò.
"hai animali?" -mi domandò portandosi l'accendino vicino alla bocca
"mi piacerebbe molto,ma non ho il tempo giusto da dedicargli.E tu?"
"io ho due cani che però stanno da mia madre -diede il primo tiro -Buona!Veramente buona!Come si chiamano?"
Gli mostrai il pacchetto
"diana......" -lesse lui
"E ti piace quello che fai?"
Lui mi guardò senza capire
"Il tuo lavoro intendo....."
"Ah sì,quello!Certo mi piace!ho iniziato a otto anni..............."
E via così.Si fece mezzogiorno.Giuro,eravamo ancora a parlare quando l'orologio di Elijah suonò due volte.
"Merda......" -si alzò lui di scatto richiando di far cadere la sedia "Ci sono problemi?" -dissi io mascherando la mia sorpresa nell'apprendere che ore si eano fatte:dovevo ancora studiare un libro intero.
"Avevo un appuntamento alle dieci..devo scappare.......ciao....."
Ma appena corse via di qualche metro si bloccò e tornò indietro.Io sorridevo,sapevo che lo avrebbe fatto.
"Senti... -disse grattandosi distrattamente la testa-Mi daresti il tuo numero?Mi piacerebbe rivederti,così per fare due chiacchere,come oggi....."
"Non lo ricordo mai a memoria perchè lo uso pochissimo,e ora non lo ho con me,se mi vuoi lasciare il tuo....."
Mi scrisse velocemente il suo numero sullo scontrino appoggiato sul tavono,e se ne andò,dopo avermi stretto la mano:"Piacere di averti conosciuto Michelle!"

"Ciao!"

E così,senza preavviso,era entrato nel mio cuore.

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Capitolo 11
*** 11 ***


Un capitolo alquanto strano,molto strano,almeno quanto demenziale........



Casa di Michelle ,28 Gennaio 2005,ore 4 del mattino

"Cazzo svegliati!!!" -Diana mi scuoteva violentemente
"cosa........" -aprii gli occhi io cercando di capire il mondo attorno a me "Sono le quattro!!!"
"Le....sono le...........SONO LE QUATTRO?!?!?" -mi tirai su di scatto io con gli occhi sbarrati.

Casa di Elijah,28 Gennaio,ore 4 del mattino

"Cazzo svegliati!!" -Lo scuoteva violentemente Rebecca
"cosa........" -aprì gli occhi lui cercando di capire il mondo attorno a se "Sono le quattro!!!"
"Le....sono le...........SONO LE QUATTRO?!?!?" -si tirò su di scatto Elijah con gli occhi sbarrati.

Casa di Michelle,ore 4 e 7 minuti del mattino

"Sbrigati Michelle!!" -mi incitava Diana porgendomi velocemente i vestiti da mettere in valigia,che io afferravo e stipavo dentro senza piegarli.
"Il biglietto!" -le gridai io quando ormai eravamo fuori dalla porta,piene di valige,persino in bocca.
"Cazzo....." -rientrò lei afferrando il cartoncino d'imbarco sopra un cassettone.

Casa di Elijah,ore 4 e 7 minuti del mattino

"Sbrigati Elijah!!" -lo incitava Rebecca porgendogli velocemente i vestiti da mettere in valigia,che lui afferrava prontamente e stipava dentro senza piegarli.
"Il biglietto!" -le gridò Elijah quando ormai erano fuori dalla porta,pieni di valige,persino in bocca.
"Cazzo...." -rientrò lei afferrando il cartoncino d'imbargo sopra un cassettone.

Strada sotto casa di Michelle,ore 4 e 31 minuti

"E parti bastarda!!" -cercavo invano di accendere il motore della mia macchina.
"Prendiamo un taxi o non ce la faremo" -mi disse Diana scendendo e chiamando a gran voce un taxi.
Afferrai le nostre cose e mi diressi dove la mia amica si stava sbracciando alla ricerca di un automezzo che si fermasse.

Strada sotto casa di Elijah,ore 4 e 31 minuti

"E parti bastarda!!" -cercava invano di accendere il motore della sua macchina.
"Prendiamo un taxi o non ce la faremo" -gli disse Rebecca scendendo e chiamando a gran voce un taxi.Afferrò le loro cose e si diresse dove la ragazza si stava sbracciando alla ricerca di un automezzo che si fermasse.

Nel taxi di Michelle e Diana,ore 5

"Potrebbe per favore andare un pò più veloce?Abbiamo un aereo da prendere!"
L'autista ci guardò dallo specchietto,spostò lo stuzzicadenti all'altro lato della bocca,tirò su con il naso e pigiò maggiormente sull'acceleratore.

Nel taxi di Elijah e Rebecca,ore 5

"Potrebbe per favore andare un pò più veloce?Abbiamo un aereo da prendere!" L'autista li guardò dallo specchietto,spostò lo stuzzicadenti all'altro lato della bocca,tirò su con il naso e pigiò maggiormente sull'acceleratore.

Nel taxi di Michelle e Diana,ore 5 e 3 minuti

"Merda!Merda!Merda!" -sbraitai io sobbalzando di colpo e sbattendomi una mano sulla fronte.
"Cosa c'è?" -mi domandò agitata Diana.
"Gli appunti!!Tutti gli appunti,cazzo gli appunti sono a casa!!"
"No stai tranquilla,li ho messi nella mia borsa!"
Tirai un sospiro di sollievo e mi accesi una sigaretta.

Nel taxi di Elijah e Rebecca,ore 5 e 3 minuti

"Marda!Merda!Merda!" -sbraitò Elijah sobbalzando di colpo e battendosi una mano sulla fronte.
"Cosa c'è?" -gli domandò agitata Rebecca.
"I fogli delle battute!I folgietti delle battute,cazzo sono a casa!"
"No stai tranquillo,li ho messi nella mia borsa!"
Tirò un sospiro di sollievo e si accese una sigaretta.

Nel taxi di Michelle e Diana,ore 5 e 4 minuti

"Non si può fumare sul mio taxi!" -mi disse secco l'autista senza nemmeno guardarmi,e abbassò il finestrino invitandomi a gettare la sigaretta.

Nel taxi di Elijah e Rebecca,ore 5 e 4 minuti

"Non si può fumare sul mio taxi!" -gli disse secco l'autista senza nemmeno guardarlo,e abbassò il finestrino invitandolo a gettare la sigaretta.

Aereoporto di Los Angeles,ore 5 e 48 minuti

"Diana!!??!!" -la chiamai a gran voce girando su me stessa,cercando di scorgerla in mezzo a quella massa informe di gente frettolosa.

"Rebecca!!??!!" -la chiamava a gran voce Elijah girando su se stesso,cercando di scorgerla in mezzo a quella massa informe di gente fettolosa.

"Michelle!!??!!" -mi cercava Diana,con la sua valigia in mano,a pochi metri dal corridoio d'imbarco.Quando era partita in quarta era sicura che l'avrei seguita ma io,come al solito,ero riuscita a perdermi.

"Elijah!!??!!" -lo cercava Rebecca,con la sua valigia in mano,a pochi metri dal corridoio d'imbarco.Quando era partita in quarta era sicura che l'avrebbe seguita,ma lui,come al solito,era riuscito a perdersi.

"Merda...." -mi dissi io,che amavo particolarmente questa imprecazione,e mi mossi alla sua ricerca.

"Merda...." -si disse Elijah che amava particolarmente questa imprecazione,e si mosse alla sua ricerca.

"Signorina.....signorina......" -un'hostess richiamò l'attenzione di Diana,che dopo qualche richiamo finalmente si voltò. "Se deve prendere il volo 224 è meglio che si avvii,prego da questa parte...." -la invitò gentilmente con una mano a seguirla.
"No"Devo aspettare una persona!!"

"Signorina.....signorina......" -un'hostess richiamò l'attenzione di Rebecca,che dopo qualche richiamo finalmente si voltò. "Se deve prendere il volo 178 è meglio che si avvii,prego da questa parte...." -la invitò gentilmente con una mano a seguirla.
"No"Devo aspettare una persona!!"

"Diana!DIANA?!?!" -gridavo io al vuoto,con le borse in mano,senza sapere cosa fare.

"Rebecca!REBECCA?!?!" -gridava Elijah al vuoto,con le borse in mano,senza sapere cosa fare.

Camminavo velocemente all'indietro,verso l'imbarco,ero estremamente in ritardo,sperando di scorgere Diana....

Elijah camminava velocemente all'indietro,verso l'imbarco,era estremamente in ritardo,sperando di scorgere Rebecca....

Uratai violentemente di spalle qualcuno,facendo cadere a questa tutte le valige di mano e il biglietto che aveva in mano.
"Oddio scusami......" -mi voltai io aiutando la ragazza che avevo investito.Le raccolsi velocemente le sue cose e le porsi il biglietto..."Scusami ancora......" -dissi io prima di andarmene velocemente.In quel mentre mi suonò il cellulare:"Pronto?" -dissi tenendo il telefono tra una spalla e l'orecchio,tentando di non farlo cadere.
"Michelle!Sono io -era Diana -Sono già sull'aereo!Muoviti che lo perdi!!"
"Arrivo!!" -le gridai di risposta io sollevata dall'apprendere che non l'avevo persa.

Il cellulare di Elijah suonò:"Pronto?" -disse tenendo il telefono tra una spalla e l'orecchio,tentando di non farlo cadere.
"Elijah!Sono io -era Rebecca -Sono già sull'aereo!Muoviti che lo perdi!!"
"Arrivo!!" -gli gridò di risposta lui sollevato dall'apprendere che non l'aveva persa.

Io che,come sempre ero abbastanza impedita a muovermi negli aereoporti,chiesi velocemente informazioni e,dopo aver letto il numero del mio volo,mi indirizzarono al corridoio d'imbarco corrispondente.Corsi più che potei finalmente riuscii a salire sull'aereoplano.


Sull'aereoplano dove stava Diana

"Mi scusi signorina......" -disse gentilmente Diana a una ragazza che aveva appoggiato la sua borsa sul posto che doveva essere il mio.
"Mi dica?"
"Deve essersi sbagliata,questo posto è già occupato...."
"No,mi scusi,guardi che è lei che deve aver letto male il suo biglietto,guardi......" -e mostrò a Diana il suo numero di posto e fila,era quello giusto.
"Piuttosto... -continuò la ragazza- Deve aver sbagliato lei a leggere,il posto accanto al mio è già riservato..."
Diana che cominciava a credere veramente di essersi sbagliata tirò fuori il suo biglietto,e notò con stupore che il suo posto era proprio quello giusto.


Sull'aereoplano dove era appena salita Michelle

"Ventisette..ventotto..ventinove......Trenta!!" -finalmente trovai il numero corrispondente al mio posto.Ma il sedile accanto al mio era vuoto,dov'era Diana?Eppure mi aveva detto di essere già sull'aereo.Mi sedetti accanto al finestrino,pensando che forse aveva avuto qualche difficoltà a trovare il numero,oppure era entrata per errore nello scompartimento accanto.Non me ne feci un problema,e mi rillassai attendendola pazientemente.


Sull'aereoplano dove stava Diana

"Signori e signore prego allacciate le cinture.Signori e signore prego allacciate le cinture.La compagnia vi augura buon viaggio!" -una voce femminile si ampliò nello scomparto.
"Stiamo per decollare?!?" -dissero all'unisono Diana e la misteriosa ragazza.
"Signorine...........signorine.....per favore.........allacciate le cinture!" -tentava una hostess di farle sedere.Ascoltato il problema si affrettò subito a tranquillizzarle:"State tranquille,sono sicura che è tutto a posto!Probabilmente è stato fatto uno scambio di numeri,i vostri compagni di viaggio saranno nello scompartimento accanto.Appena in volo provvederemo a rimettere a posto le cose,assegnando i numeri giusti,ora ,per favore,allacciate le cinture." Sollevate da quella che pareva l'unica spiegazione logica le due ubbidirono.Mentre l'aereo si sollevava Diana si pronunciò:"Senti,scusami se sono stata un pò rude....."
"Tranquilla! -le rispose la giovane -Forse anche io sono stata un pò scortese.In fondo non è che un piccolo errore subito risolvibile......"
"Oh ma che maleducata che sono! -rise Diana- Non mi sono nemmeno presentata!Piacere -le allungò la mano -Io sono Diana!"
"Piacere,Rebecca........."

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Capitolo 12
*** 12 ***


"Scusami......." -dissi battendo un dito sulla spalla del ragazzo voltato verso il corridoio,ragazzo che si era appena seduto e che stava occupando il posto di Diana.
Lui si voltò con un sorriso sulle labbra:"Rebecca!Finalmente........" -ma le sue parola gli si bloccarono in gola quando vide i miei occhi.E a me accadde lo stesso.
"Elijah?!?" -riuscii poi a pronunciare
"Michelle?!?"
Ma cosa.........come.......
Mi guardai intorno,come speranzosa di trovare Diana.
"Cosa ci fai qui?" -mi domandò lui oramai al colmo dell'incredulità
"No piuttosto -presi voce io -Cosa ci fai TU qui!"
"Bè,credo sia evidente -rispose lui,secco,forse un pò irritato dal tono duro con cui avevo parlato -parto!"
"Sì,questo lo avevo capito...ma cosa ci fai in quel posto?"
"Bè,credo sia evidente pure questo......è il MIO posto!"
Confrontammo i nostri biglietti,e ci rendemmo conto che lui era seduto al posto giusto,e che il mio era quello accanto.
"Non è possibile!" -quasi urlai io
Lui ebbe la mia stessa reazione.
"Il mio posto era accanto a Diana!"
"E il mio quello accanto alla mia ragazza!"
"Ma diavolo,potevo mica fare un viaggio fino in Italia con lei in posti separati!C'è un errore!"
"In Italia?!? -si sollevò lui- Guarda che questo aereo va in Nuova Zelanda!!"
"Merda!!!Merda!!! -sbraitai io -La ragazza che aspettavi aveva per caso i capelli rossi e corti?" "Sì,ma tu come fai a......"
"Merda!!!Ci siamo scambiate i biglietti!Merda!!!"
Presi le mie valigie e uscii in fretta dall'aereo seguita a ruota da Elijah(mica poteva partire senza la sua fidanzata........)
Potete immaginare il mio e il suo stupore quando scoprimmo che il mezzo su cui si erano imbarcate Diana e Rebecca era ormai parito....
"Cazzo cazzo cazzo" -girava a vuoto lui mettendosi le mani tra i capelli
"Non è il caso di farla così tragica!!" -dissi io vedendolo così nervoso
"Cosa?io devo essere lì entro dOmani mattina!Porca troia!!!Porca troia!!"
Aveva detto queste parole quasi con tono accusatore
"E io che cosa c'entro?!? -andai fuori di matto io -Ma ti sembra il modo?Non ti ho mica chiesto di seguirmi fuori!potevi restartene dentro!!"
"E partivo senza di lei?!?"
"E che cazzo ne so io!Ma non mi urlare in faccia!!!" -ormai eravamo a pochi millimetri uno dall'altro,con gli occhi inniettati di sangue,a sbraitarci contro.
"Dio!Ma sei deficiente?!?!?Chiunque si sarebbe accorto di avere il biglietto sbagliato!!!!"
"Oh. -inveii io -Giusto!!!In effetti partire con la propria fidanzata e abbandonarla all'aereoporto da sola è proprio il massimo!!!"
"Ma sono cazzi tuoi??!?!?!" -mi si adirò ancora contro
"No!!E lo sai?Nemmeno mi interessa!Non me ne frega niente!Niente!Mi da fastidio che te la prendi con me!!Mi dici che cazzo ti ho fatto?!?!?Dimmelo!Forza,se trovi una sola ragione valida per gridarmi in faccia in questo modo!!!!!"
Eravamo estremamente ridicoli,ormai circondati da un gruppetto di persone curiose,immobili ai nostri posti,vicinissimi che ci sbraitavamo contro per una cosa così assurda,così semplice e banale.Potevamo farci una risata sopra,ma in realtà ci piaceva....ci piaceva quello che stavamo facendo
"Tu!!Tu cazzo!!Come si fa a scambiare il proprio biglietto!!Ma ce li hai gli occhi?!?Cazzo sei impedita!?!?!?"
"Non ti permettere di insulatarmi così!!!!" -gli urlai di rimando io "Io mi permetto proprio quello che voglio!!Stupida!!Deficiente!!Rimbecillita!!!Per colpa tua arriverò in ritardo, e io ODIO arrivare in ritardo!!!!Mi costerà tempo,denaro e concentrazione!!" "Sei esagerato!!Non puoi prendertela con me!!!"
"Sei tu che te la stai prendendo con me!!!" -alzò ancora il tono di voce lui(se questo fosse possibile dato che ci si poteva sentire anche dal parcheggio esterno........)
"Mi spieghi che cazzo vuoi da me?!??" -mi sgolai io
Tutta la sua rabbia gli si spense dentro e i suoi muscoli si rillassarono.....:"Baciarti............."

Detto questo,come se ci fosse stato precedentemente un accordo,ci guardammo qualche istante negli occhi,respirando affannosamente,prima di gettarci uno contro le labbra dell'altro,incontrando la lingua,e stringendoci fortissimo.Ci toccavamo,come se quel contatto non ci bastasse,eravamo focosi,allucinanti,sembravamo in preda a una crisi violenta di eccitazione.Incuranti di tutta la gente che ci stava osservando finimmo a sbattere contro una parte,continuando a toccarci freneticamente,a gemere,a cambiarci di posizione come per riuscire ad incastrarci meglio.Lui mi metteva una mano tra i capelli, io facevo lo stesso,poi lo palpavo,lui premeva contro di me,appassionatamente,senza sosta,senza tregua.In quell'istante eravamo un corpo solo,un corpo solo che si dimenava,in preda a un impeto di passione tale da accecare la mente.Scivolammo sul muro e ci ritrovammo per terra, lui sopra di me.Le nostre labbra dal primo contatto non si erano separate per una sola frazione di secondo,e ancora continuavano a lambirsi freneticamente. Smettemmo solamente quando due guardie vennero a separarci di forza.Come svegliata da un sonno mi guardai attorno,rendendomi conto solamente in quel momento di quello che avevo fatto:mi vergognavo come non mai.
"Scusate......." -dissi a testa bassa rivolgendomi a tutti quelli che avevano dovuto assistere all'anomala scena.E me ne andai con le mie valige,senza voltarmi verso Elijah.Grave errore,grave errore non sentire che mi chiamava,grave errore non vedere che cercava di passare tra la gente per raggiungermi,grave errore non sentire il mio nome.Fu un grave errore.

Giorno dopo,casa di Michelle

"Ok Diana,allora a domani!E quell'altra tipa?Rebecca?E' già paritita?"
"Sì,da ore ormai!Dovrebbe anzi essere ormai quasi in Nuova Zelanda..........."
"ok ok ok -terminai io che non volevo sentirne parlare- Allora mi preparo e volo a prendere l'aereo,tu domattina vienimi a prendere alla stazione è!"
"Stai tranquilla..... -rise lei- Piuttosto c'è da preoccuparsi che tu non salga su quello sbagliato e ti ritrovi in antartide....."
"Spiritosa!" -le chiusi la telefonata in faccia io.
Le valige erano ormai pronte,ma visto che avevo un pò di tempo tirai fuori tutti i vestiti per impegnarmi a piegarli.

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Capitolo 13
*** 13 ***


Eccolo,questo è il mio secondo capitolo preferito.


Mi legai i capelli,ma non mi truccai.Quella ero io,quella era come mi sentivo a mio agio.Un paio di semplici scarpe da ginnastica bianche e blu,che forse stonavano un pò,niente borsetta,ma un comodo marsupio,afferrai le mie valige e feci per uscire.Ma nemmeno fatti due passi un foglietto piegato scivolò sotto la porta d'ingresso,finendo nel mio appartamento.Istintivamente una persona avrebbe aperto velocemente la porta per vedere chi fosse il "postino",ma io non lo feci e lasciai passare qualche secondo prima di piegarmi e rigirarmi il foglietto tra le mani.Aprirlo o ignorarlo completamente?Ma naturalmente sapevo che avrei agito positivamente alla prima domanda.Lentamente aprii il foglio e lessi,senza rendermene conto,ad alta voce:

Ricordi la prima volta che ci siamo scontrati?Ricordi dov 'era?Ricordi cosa stavi facendo?

Niente altro.Aprii la porta e guardai nel giroscale:nessuno.Ma la mia attenzione venne destata da un oggetto appoggiato proprio davanti al mio ingresso,mi piegai e lo raccolsi:Rubber Soul! Il cd dei Beatles,il cd dei Beatle che avevo lasciato in Italia e che quel giorno,prima di cadere,mi stavo rigirando tra le mani. Lo aprri delicatamente,senza nemmo rientrare in casa,e dentro,sopra il disco,vi era un altro biglietto: se lo vuoi raggiungimi


Mi misi a correre,dio,come dovevo correre,come dovevo raggiungerlo,e sapevo anche dove.Il negozio di musica distava ormai poco,ma ancora non lo vedevo,non vedevo Elijah ad aspettarmi e il mio cuore si preoccupava ogni istante di più man mano che mi avvicinavo.Non c'era!Lui non era lì!Ma fu allora che lo scorsi,davanti al bancone dove mi aveva urtato la prima volta,che si mangiava nervosamente le unghie e fissava per terra.Rallentaii e cominciai ad avvicinarmi a lui più lentamente.Quando Elijah sollevò lo sguardo e incontrò il mio mi bloccai;lui smise di mangiucchiarsi le mani e aprì la bocca:"Non credevo che saresti venuta......."
"E allora perchè sei qui ad aspettarmi?" -gli sorrisi io con il fiatone.
"per questo........" -sussurrò prima di piegare il viso,chiudendo gli occhi,fino ad incontrare le mie labbra.Fu il bacio più dolce,più romantico,più potente,più tenero,più poetico.....fu il bacio più vero che le mie labbra si fossero mai impegnate a dare.
Quando lui si staccò da me io avevo ancora gli occhi chiusi,le labbra semiaperte come per assaporare quegli ultimi istanti e il volto reclinato.Lui mi sorrise e mi strinse forte,mi abbracciò fortissimo attirandomi a se e chiudendomi tra le sue braccia.Una lacrima mi rigò la guancia:"Sono mesi........ -mormorai io senza nemmeno rendermi conto di quello che stavo dicendo -Che aspetto questo momento......."
Lui si distanziò un attimo da me,mi prese la faccia tra le mani e,prima di riprendere a baciarmi,disse: "Anche io........"


Non so,non riesco a capire come riuscimmo ad arrivare al mio appartamento senza staccare quasi mai le nostre labbra.Fattò stà che ci ritrovammo avvinghiati nel giroscale.
"Le chiavi.........le chiavi........" -mormorava lui senza smettere di baciarmi il collo.Io gemevo,ero eccitata,volevo averlo mio,sentirlo sopra di me.Tremando dagli stimoli estrassi le chiavi e le infilai nella serratura.In un modo o nell'altro riuscii ad aprirla e ci ritrovammo dentro.Lui mi spingeva indietro e io con le braccia tentavo di non cadere,di non andare a sbattere contro qualche cosa.Cademmo di peso sul bellissimo letto matrimoniale e subito presimo a strapparci letteralmente di dosso le vesti.Finalmente lo sentii nudo dentro di me,che si muoveva ardentemente dentro il mio corpo,e gemeva e sospirava,e io facevo lo stesso.E mi toccava, e io lo toccavo,lo divoravo con le dita,accarezzavo ogni sua parte,volevo conoscerlo tutto.Reclinò la testa all'indietro quando l'orgasmo fu vicino.Venimmo insieme,un unico grido di passione all'unisono,un solo istante per toccare il cielo insieme.
Poi si lasciò cadere gravemente su di me."Ti faccio male?" -mi domandò sollevano un poco la testa "no..........."-gli sussurrai io facendogli distendere di nuovo il volto sul mio collo,con un istinto materno -Resta così per favore........." In realtà pesava,pesava tanto,ma era un carico che mi piaceva sentire,che avrei potuto sopportare con benessere per tutta la vita.
Non pensai,nemmeno mi venne in mente che la sua ragazza ora lo stava aspettando in Nuova Zelanda,ignara.Avrei dovuto sentirmi sporca,vigliacca,ma non ci pensai,come ho già detto nemmeno mi venne in mente.Ma per Elijah non fu così.
"merda........." -si sollevvò dopo qualche minuto di colpo lui,cercando i suoi boxer sul pavimento.Quando li trovò prese ad infilarseli nervosamente,cercando con lo sguardo il resto dei suoi vestiti.Anche io mi alzai,preoccupata per questa reazione.
"Qualche cosa non va?" -domandai io indossando a mia volta la biancheria intima.
Lui non mi rispose.
Solamente quando fu ormai per metà vestito si mise a sbracciare:"Tutto no va!Che schifo che mi faccio!Cosa sono diventato?!?!Cosa sono diventato?!?!"
Cotinuava a ripetere queste tre parole,tentando invano di allacciare i bottoni della camicia,ma era troppo nervoso e continuava a sbagliare buco.
"Se vuoi ti aiuto....." -mi avvicinai io.Il mio gesto non aveva niente di malizioso,non aveva secondi fini,le mie parole non sottointendevano un altro messaggio,ma forse lui non la intese così:"Non mi toccare! -sbraitò,era fuori di se,lo vedevo,non era Elijah che parlava -Stammi lontano!"
io ubbedii.Sapevo che era meglio non istigarlo,che era meglio stare zitta,che avrebbe dovuto calmarsi da solo e poi avrei potuto chiedergli cosa gli era preso.Ma in fondo lo sapevo:aveva tradito la sua fidanzata,aveva mentito alla sua fidanzata,era stato vigliacco verso il suo amore,verso quello che credeva il suo grande amore.



N.D.A. Siccome il comportamento di Elijah sembra alquanto incoerente con quello che aveva fatto solo poco prima io penso sia meglio fare un tuffo nei suoi pensieri.Senza chiedergli il permesso(in fondo non lo scoprirà mai.............:-) ) ci intrufoliamo nella sua mente durante quei cinque minuti in qui è stato sopra Michelle,a pensare,dopo aver fatto l'amore.Vediamo quali contorti ragionamenti sono passati nella testa di quel mattoide........
p.s. :forse potranno sembrare troppi per solamente cinque minuti,ma faccio presente che in quel lasso di tempo attraversano la nostra testa milioni di immagini...quindi sono stata forse anche troppo riassuntiva.....................


Oddio che bello........come è stato bello...........è veramente fantastica questa ragazza..............dio!!!!Ma cosa stò pensando!!??!!??!!O mamma mia,come ho fatto a dimenticarmi di Rebecca??!!??Perchè sono sempre così impulsivo??Perchè al primo istante che credo di essermi innamorata di una persona mi perdo,mi lascio andare,mi butto?!?!?
Che buono il gelato che ho mangiato ieri...........no,questo non c'entra.............
Oddio che stupido che sono!!E io che credevo fosse un pregio quello dell'impulsività!Aveva ragione la mia mamma......ma allora perchè stò così bene?Perchè adesso che sono sopra di lei,che la posso toccare,che posso sentire il suo profuno......dio forse sa un pò troppo di alcool ma vabbè...........perchè mi sento così bene??!!??Perchè mi sento a mio agio,protetto,così........così..........mi sento così Elijah..........cosa ti succede stupido stupido stupido attore da quattro soldi?!?!?Perchè devi giocare con i sentimenti delle persone??Non sei mai stato così,cosa è successo?!?!?E' colpa sua,è colpa di questa dannata Michelle,mi ha fatto perdere la testa.Sin dal primo momento un anno fa mi ha fatto venire i brividi.Perchè è così strana,così diversa,così speciale,così piena dentro.......... Ma tu Elijah hai la ragazza!!!E se avevi intenzione di intraprendere un'altra relazione sentimentale prima avresti dovuto prenderti le tue responsabilità!Avresti dovuto lasciarla,avresti dovuto dirgli che non sei più innamorato di lei.Io non sono più innamorato di Rebecca?!?Ma si che sono innamorato di lei,come non potrei??!?!Come posso essere invece innamorato di questa Michelle.....di questa Michelle............ah Michelle...............ti prego non accarezzarmi i capelli in questo modo che mi fai impazzire.....io sono innamorato di te.......NO!NO!!!!Che cazzo dico?!?!?!Ma chi prendo per il culo.........il modo in cui mi stà sfiorando i capelli è la cosa più bella che mi è mai successa.....è così dolce,così romantico,così puro.................
Oddio,mi risale l'eccitazione!!!!!!!!!!!Elijah!!!Fai schifo!!!Sei alle prese con seri problemi esistenziali e pensi ai tuoi istinti animali!?!?!?Trattieniti!!!!!!
Seriamente,Elijah,cerca di pensare seriamente.Sei in una brutta situazione,come puoi pretendere di negare al tuo cuore di essere attratto,fisicamente e mentalmente,da queta splendida ragazza,spelidida fuori e splendida dentro.Ma perchè?Perchè?Ho sempre creduto al colpo di fulmine,e ho sperato tutta la mia vita di poterlo ricevere,ma è stato veramente così?Quando la guardo negli occhi la vedo....vedo la sua bontà,il suo essere persona,so che è lei,so che è lei la persona giusta.........passerei ore solamente a fissarla.......ma è giusto così?E' giusto per me?E' giusto per Rebecca,ma soprattuto.......è giusto per Michelle?!?Io sono così diverso........e al contempo così come è lei....io mi sento metà Elijah e metà Michelle,è come se fossi un tassello della sua vita.....lei è così è così........Elijah non prenderti per il culo tu la ami!!!E' così nonostante fai di tutto per convincerti che non lo sia tu sei innamorato di lei!!E lei lo è di te,o forse no...ma non importa perchè lo puoi vedere che siete due anime gemelle..........voi siete una sola persona........e lei lo sa.....ma la sua vita è così diversa dalla mia.....così complicata......sarò in grado di renderla felice?Sarò in grado di essere la persona giusta?Io lo sono.....lo so.............
Rebbecca scusami....ti prego cerca di sentirmi in Italia,in Nuova Zelanda,ovunque tu sia........scusami,scusami per quello che ti ho fatto,per quello che ti stò facendo,per quello che ti farò,per quello che stò pensando......scusami......io ti voglio bene,un mondo di bene.....perdonami................
Merda!Sono una merda!!Me ne devo andare!Non posso più rimanere qui!Mi fa male stare accanto a lei.......mi fa troppo male.........Come posso essere capace di fare queste cose???Come posso......dio ti amo Michelle.......ma ne sono sicuro?Si.....ne sono sicuro.......ma mi faccio schifo.............vorrei tanto essere meno complicato.........devo andarmene Devo uscire da questa casa!!!Devo allontanarmi da questo penetrande odore di sesso e Michelle,devo allontanarmi da questa pelle,devo andarmene.......solo questo Elijah,non posso pensare a mente lucida finchè sono qui.....................

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Capitolo 14
*** 14 ***


Guardai Elijah andarsene in tutta fretta,senza rivolgermi parola e mi sentì vuota quandò uscì.Era entrato nella mia vita così all'improvviso e ora se ne usciva altrettanto di sorpresa?Perchè?Cosa avevo fatto di sbagliato?Ripensai alle mie parle,ai miei gesti istante per istante,volevo capire,c'era l'intenzione ma non la volontà di comprendere il significato della sua azione.Forse era stata colpa mia,o forse mi ero illusa.Ma perchè vedevo quello che volevo vedere?Non era stato così,non era così che lo aveva immaginato,non era questa la fine che avevo previsto.....era stato tutto così fulmineo,così veloce,così incomprensibile.Una passione inaspettata e un dolore enorme al suo allontanarsi da me.Doveva essere sempre tutto così nella mia vita?Un dolore continuo?Una delusione ad ogni speranza?Me lo meritavo,avrei dovuto vivere per sempre coi sensi di colpa?Ero una brutta persona?Non mi meritavo niente?Non potevo ricevere quello che volevo dare?Ma,cosa più dolorosa,non potevo dare quello che volevo.........c'era tanto di quell'amore,di quella gioia,di quella bontà nel mio cuore,che aspettava solamente di poter essere tirata fuori.Avrei voluto dare tutto,rendere speciale la vita di una persona,che me lo avrebbe premesso,che mi avrebbe costretta a lasciarmi andare.Perchè,perchè per un istante avevo sperato che fosse proprio lui?Ammettiamolo.........nonostante tutto mi attirava anche il fatto che fosse famoso,che avesse fatto quello che aveva fatto,il suo nome,le sue esperienze.Tutte,credo tutte,le persone che si innamorano di un personaggio in realtà,magari possano amare tutto di lui,sanno che inizialmente la molla era scattata per un motivo diverso......ammettiamolo ragazze!Non ci prendiamo per il culo da sole!E' così,anche se poi le cose possono velocemente mutare,subito perchè siamo attirate da questi personaggi?Certo,forse,come nel mio caso,possiamo vedere realmente qualcosa nel profondo dello sguardo,leggere belle parole o frasi nelle interviste,ma la prima cosa che colpisce è l'esperienza.Perchè attira,attira da morire........attira da morire....il fatto di sapere che quell'uomo abbia fatto,abbia partecipato a certe cose attira................e anche nel mio caso era stato così.Ma mi ero lentamente accorta che avevo ragione,quello che credevo di vedere dentro di lui quando lo guardavo come Elijah Wood/attore esisteva veramente,e potete immaginare l'esplosione dentro di me quando lo scoprii.
Come potevo essere pronta a donare la mia vita per quella persona?Come potevo solamente pensare di riuscire ad annullare tutto per lui?Eppure era così......sapevo che sarebbe stato così..........sapevo che avrei potuto farlo.Niente di più,solamente Elijah,solamente quel nome sussurrato mentre facevamo l'amore.Quel nome che non significava niente,ma che mi aveva riempito e confuso come niente altro.Non volevo pensare così.........non volevo che tutto si rompesse lasciandomi da sola.Avrei voluto con tutta me stessa non provare quesi sentimenti,mi facevano morire,mi facevano vomitare,mi torturavano la testa.Credo che non ci sia NIENTE di più brutto nella vita di una pesona che amare un'altra(che potrebbe essere un genitore,un amico,un ragazzo,una ragazza.........) e sapere di non essere corrisposti.Di essere indifferenti a questa.E' come se il respiro ti venisse tolto,come se venissi privata dell'unica cosa che sembra poterti riempire.Lo so......il tempo cura,il tempo cura tutto,e non è una frase fatta,è proprio così......ma in quei momenti vorresti morire,vorresti vendicarti,vorresti essere egoista,vorresti andartenen da tutto e da tutti,ricominciare,anche se in fondo sai che questo non è possibile. E allora feci quello che facevo sempre,l'unica cosa che credvo riuscisse a consolarmi,ma che inrealtà alla fine mi rendeva più depressa di quello che ero.In casa avevo solo due bottiglie di vino bianco;lo odiavo,ma non me ne importava niente.Non avevo altro in casa prechè stavo per partire e non mi ero preoccupata di comprarne,ci avrei pensato in Italia.............Diana,l'aereo....l'aereo sarebbe dovuto partire dopo due ore,ma non avevo l'intenzione,non avevo la voglia,non avevo il coraggio,non avevo la forza di prenderlo.....cosa dire a Diana?Ci avrei pensato dopo aver bevuto.Ecco,finalmente l'alcool cominciava ad annebbiarmi la mente,ma non i pensieri.Mi buttai sul divano accendendomi la televisione:no............non era possibile!!!!!Ma la vita ce la metteva proprio tutta per torturarmi!!!!!!!!!!Stavano trasemttendo un intervista ad Elijah Wood!Cambiai canale sbattendo con rabbia il telecomando per terra,spaccandolo in due pezzi.Finita la seconda bottiglia di vino non riuscii a trattenere le lacrime e scoppiai senza contegno.Mi gettai e con i pugni presi a battere il pavimento urlando :"Perchè!??!?PERCHE'!?!?!?Cosa cazzo ho fatto di male?!?!? -gridai rivolgendomi alla mia esistenza -Dimmelo!!!!Voglio sapere il motivo!!!!!!!!!!!!!!!!!!LO VOGLIO SAPERE!!!!VOGLIO SAPERE PERCHE' DOVREI CONTIUNARE A SUBIRE!!!!!!!!!!!!Lo voglio sapere!!!!!!!Chiedo troppo?!?!?!?PORCA TROIA BASTARDA!!!P***O DIO!!!!!!!!!!!!UNA CAZZO DI MOTIVAZIONE!!!!UNA SOLA!!!!!!NON CE L'HAI?!?!?Bè nemmeno io lurida figlia di puttana!!!!!!!!!!Cosa devo fare?!?Mi merito tutta questa merda continua!?!?!?Me la merito?!?!?Dimmelo!!!!!!!!!E' possibile un solo giorno,UNO SOLO,di serenità!?!?!?!??!"


Due colpi forti alla porta mi fecero zittire,senza però bloccare i miei singhiozzi.I colpi ripresero,sempre più violenti.Con uno sforzo sovraumano riuscii a barcollare fino all'uscio e aprii la porta:davanti a me un Elijah sconvolto,con gli occhi pieni di lacrime e la bocca contorta in un'espressione di dolore.

"Vuoi sapere -v-vuoi sapere... -mi singhiozzò in faccia lui -Perchè quel giorno quel giorno nel parcheggio piangevo anche io??!!??"
Io annuii con la testa,completamente spiazzata da quella domanda che MAI mi sarei aspettata.

Lui lentamente,ancora sull'uscio,si sollevò lentamente una manica della camicia,porgendomi il braccio:tutta la sua pelle era tagliata da lacerazioni evidentemente fatte con coltelli da cucina e altro.La sua espressione si era mutata in rabbia,e continuava a rimanere immobile,fissandosi il braccio,trattenendo il respiro per non scoppiare a piangere.
Io glielo presi e cominciai ad accarazzare,sfiorandoli,quei tagli,alcuni abbastanza freschi,con le dita,cercando di mascherare il mio sbigottimento.Non li avevo notati,prima,quando avevamo fatto l'amore,non li avevo visti.E in effetti.......tutte le volte che lo avevo incontrato aveva sempre avuto maglie con le maniche lunghe.

"Vuoi ancora ancora avere a che fare con me ora che scoperto che sono pazzo....?"

Io gli sorrisi,ma era un sorriso estremamente spinto,obbligato.Cercai di fargli capire che ero con lui,che non lo avrei giudicato,che lo avrei aiutato:
"Tu non sei pazzo......." -lo invitai ad entrare,con molta cautela,perchè vedevo che era sull'orlo di una crisi di nervi.
Lo feci sedere sul divano,sempre guidandolo perchè lui teneva gli occhi chiusi e tentava di respirare a fondo.Quando si abbandonò sul divano io mi accomodai accanto a lui,tentando di non essergli troppo lontana,ma al contempo di fargli sentire che ero vicina.Avevo dato due esami di psicologia da quando frequentavo l'università,e la fortuna mi venne per una volta in aiuto:avevo studiato,anche se poco,quel tipo di comportamento,quella malattia,avevo comunque una vaga idea su come dovevo comportarmi.Ma decisi di aspettare prima di prendere la situazione in mano,e sapevo che era proprio quello che lui voleva.Quando si confessa un problema così grave lo si fa sempre inconsiamente per riversare il proprio peso su qualcun altro,per cercare aiuto,sperando che l'altra persona possa fare quello che tu non sei riuscito.
Elijah si teneva il volto coperto dalle mani,forse per la vergonga,forse si era pentito della sua confessione,forse cercava solamente una protezione dal mio sguardo.Con estrema cautela avvicinai le mie mani al suo braccio e gli srotolai la manica della camicia,riportandola a coprire le ferite.
Avrebbe dovuto farci i conti,avrei dovuto fargli capire.........
"Io............. -si mise a parlare inaspettatamente lui,non credevo lo avrebbe fatto - Io non so nemmeno come è iniziato,è stato per caso....l'anno scorso....stavo male,molto male e ho sentito il bisogno di farmi del male,di punirmi.....cosa potevo fare? -scoppiò di nuovo in lacrime Elijah -Cosa........?Cosa.........."
Basta,non aveva bisogno di parlare questa volta,lo sapevo,sapevo come avrei dovuto comportarmi.Immediatamente mi alzai dal divano e andai in cucina,tornando subito dopo con un grosso coltello nero tagliente da carne in mano.Glielo porsi.
"Cosa.......?" -mi chiese lui sollevando un poco la testa senza capire
"Voglio che ti tagli!" -gli dissi secca,severa io,cercando di cancellare ogni aria di titubanza dalle mie parole.
"Cosa?!?!?" -mi chiese lui ancora più incredulo.
"Ho detto di tagliarti!!" -dissi aumentatando il tono di voce io,sempre porgendogli l'oggetto.
Lui stava fermo.Dovevo,volevo creare tensione,dovevo farlo innervosire,dovevo farlo tremare e scoppiare!!!!!
"TAGLIATI MERDA!!!!!!!!!" -questa volta gli gettai letteralmente il coltello sulle cosce.Lui stava sempre fermo.Allora io bruscamente gli sollevai la manica della camicia,gli afferrai il braccio e gli misi il coltello in una mano.
"DIO P***O!!!!!!!!SEI SORDO!!!???????!!!!!!!!!!TAGLIATI MALEDIZIONE!!!!!!!!!"
Lui tremava,finalmente tremava,finalmente era estremamente agitato.Lui si portò il coltello sulla pelle,all'altezza dell'avambraccio,però senza pigiare,senza affondare la lama nella carne.
"TAGLIATIIIIIIIII!" -gli urlai in faccia io,sudata,rossa,sperando con tutto il cuore che il mio piano funzionasse"NON E' QUESTO CHE VUOI?!?!??!INFILATI QUEL MALEDETTO COLTELLO!!! FATTI DEL MALE!!!! PUNISCITI!!!!! "
Lui prese a vibrare,riempendosi di sudore,vacillava;il coltello gli sivolò dalla mano,scattò in piedi e gridò:"NO!!!!!!!!!!!!!"
Detto questo uscì velocemente dal mio appartamento.
Ero contenta,contentissima.Sapevo di aver agito bene,sapevo di aver fatto la cosa giusta.Lo avevo letto,lo avevo studiato,ma lo sentivo anche nel mio cuore.Forse avrei dovuto seguirlo,forse avrei dovuto preoccuparmi che,sconvolto qual era avrebbe fatto fatto qualche cazzata.Ma non lo feci,sapevo che non ce ne sarebbe stato bosogno.Lui aveva capito,ero riuscita a fargli capire.............

Per prima volta da mesi mi sentii soddisfatta,mi sentii importante,mi sentii rilevante.

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Capitolo 15
*** 15 ***


Questo è un capitolo alquanto corto,perchè bisogna far riposare un attimo quella mente sconvolta di Michelle che(grazie all'autrice bastarda) si è ritrovata in un solo anno a fare i conti con sentimenti ed emozioni di un'intera vita.Inoltre bisogna vedere l'aspetto psicologico di questo paragrafo,perchè deve essere una situazione abbastanza difficile per il suo cuore e la sua dignità quella che le si stà per prospettare.......

Per Elijah : scusami se ti accollo problemi che non ti appartengono,e ce ne saranno molti altri.........ma questa è una storia abbastanza tragica,e non potevo certo far andare tutto male solamente alla protagonista.........no?E poi ti faccio anche fare delle belle figure........

Ciao a tutte ragazze(e ragazzi,se ce ne sono che leggono la mia storia)!

Premessa:Michelle alla fine non andò in Italia e Diana,dopo qualche giorno di vacanza,tornò anche lei a Los Angeles.


I giorni passavano non troppo velocemente e io non avevo più notizie di lui.Avevo il suo numero di cellulare,avevo avuto la tentazione di chiamarlo,ma ogni volta mi bloccavo,mi dicevo che sarebbe stato lui a doverlo fare,se avesse voulto.Ma lo avrebbe fatto?Era questa la domanda che mi torturava sempre,a lezione,in biblioteca,a casa,mentre
mangiavo,dormivo,studiavo,pensavo............Diana,a cui naturalmente avevo raccontato,ce la metteva proprio tutta per distrarmi,per farmi stare bene,per non farmi sentire da sola.Mi trascinava al cinema,a feste,a fare giri in bici,mi faceva conoscere ragazzi sperando potesse scoccare la scintilla.Ma questo naturalmente non succesesse mai,e non perchè il mio cuore era già completamente proiettato all'immagine di Elijah,ma perchè sapevo che non avrei MAI potuto innamorarmi di un ragazzo che mi era stato presentato apposta.Ero una passionale e credevo nell'imprevisto.
Una sera,mentre camminavamo tranquillamente per le strade di Los Angeles,la nostra attenzione venne attirata da un vocio lontano.
"Andiamo a vedere!!!!" -mi trascinò per un braccio Diana,tentando di contagiarmi con la sua euforia.Trainata per forza di inerzia (dio quanto odio la fisica....nda) giungemmo così al luogo del rumore:un gruppo alquanto numeroso di persone si estendeva lungo delle transenne poste ai lati della strada,in trepida attesa.
"Scusami......... -si avvicinò Diana battendo sulla schiena di una ragazza che aveva il collo proteso verso la strada -Cosa stà succedendo?"
Questa si voltò,incredula e fissò la mia amica con stupore:"Non lo sai?!?"
Diana le sorrise forzatamente,come per dire"Credi che se lo sapessi verrei a domandartelo?"
"Oggi c'è la prima del nuovo film di Jim Carrey!!Eternal sunshine of the spotless mind!!!"
A queste parole immediatamente mi scostai indietro:sapevo che a quel film avevo preso parte anche Elijah,e avevo il terrore che mi potesse scorgere,avrebbe pensato che ero andata lì apposta per vederlo!
"Bello!!!" -esclamò entusiasta Diana riportandomi vicino alle transenne.
"Voglio andare........" -le dissi io
"Ma sei fuori?!??! -si voltò di scattl lei -E perderti Jim Carrey!?!?No cara mia,tu stai qua,accanto a me!"
"Non lo voglio vedere!!!"
"Chi?!?Jim Carrey?!?"
"Ma no Elijah!!!"
"Ah perchè c'è anche lui? -Diana finalmente capì -Ah..ok....hai ragione.....allora arrivo!!"
"Ma no -le risi in faccia io -Tu stai pure qui a guardarti la sfilata!!!Io ti aspetto in quel bar laggiù!" -le dissi indicandole un piccolo baretto all'incrocio
"Sei sicura..........?" -mi chiese lei,ma vedevo nei suoi occhi che aveva una voglia matta di vedere quel benedetto Jim.
"Ma sì!Tranquilla!!!"
E allora mi allontanai,e l'ultima cosa che riuscii a sentire fu Diana che mi gridava:"E non bere troppo mentre mi aspetti!!"
Sorrisi....da che pulpito veniva la predica!!

Un enorme boato mi arrivò alle orecchie,e mi fece capire che il corteo era già cominciato.Probabilmente ora stava passando Jim,o Kate(Winslet),o Tom(Wilkinson), o forse........già.....forse stava passando Elijah!Me lo immaginavo!!!Salutava,faceva autografi,si mostrava sorridente,faceva le foto con le fans.........l'immagine mi fece sorridere.Era sempre così gentile e ben disposto.....forse era anche per quel motivo che era diventato così famoso,così amato dal pubblico giovanile.E io non ero naturalemten da meno,mi piaceva quel suo comportarsi normalmente,quel suo non trasformarsi in una grossa palla di gas ( parole sue prese da un'intervista,nda ),quel suo essere disponibile.....
A questo pensiero tracannai senza troppo complimenti l'ultimo dito di birra,preoccupandomi di ordinarne immediatamente un'altra.

"Elijah!!ELIJAH!!!!!" -sentii una voce femminile che gridava.Provai quasi un sentimento di gelosia dentro di me,ma gelosia di che cosa poi?Di un castello costruito in aria? Andando contro a tutti i miei propositi,alle mie intenzioni,ai miei buoni proponimenti di starmene tranquilla in disparte,mi alzai,prendendo ad avvicinarmi al luogo del corteo.

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Capitolo 16
*** 16 ***


Ma un urlo mi costrinse ad aumentare l'andatura,e presto mi ritrovai a correre.
"ODDIO!!STA' MALE!!"
"CHE COS'HA?"
"E' MORTO!!"
"ELIJAH!!!"
Un gruppo numeroso di persone stava soffocando qualcuno per terra,qualcuno svenuto.
"Cosa succede?" -domandai trafelata a una ragazzina che stava nervosamente parlando al cellulare.Lei smise per un attimo la sua discussione e mi guardò:"Elijah Wood!Si è sentito male!e' là in terra!!!"
"Oddio!!" -gridai.Mi buttai in quella massa informe di gente,tentando di raggiungerlo e sbraitando:"CAZZO!STATEGLI LONTANI!NON SOFFOCATELO!HA BISOGNO DI ARIA!!!!VIA ALLONTANATEVI!!!LO FARETE STARE PEGGIO COSI'!!!"
Ma,naturalmente,nessuno mi diede ascolto e non riuscii a raggiungerlo.L'ambulanza arrivò presto e ,dopo numerosi tentativi dato che i fans stavano intralciando il lavoro,riuscirono a caricarlo e a portarlo via.
"Stu!!!" -gridai all'autista dell'ambulanza,che tentava di allontanare un gruppo di ragazze che gli si era accalcate attorno.Lo conoscevo,aveva fatto i primi due anni di medicina alla mia facoltà,poi aveva smesso,e,fatto un corso di specializzazione,era diventato volontario stradale.
"Dove lo portate?!?" -gli gridai tentando di farmi sentire in tutto quel chiasso
"Al policlinico!!!" -mi rispose lui,prima di essere letteralmente sommerso.
L'automezzo partì e io subito mi misi alla ricerca di Diana,eccola,stava a pochi emtri da me.
"Diana muoviti!"
"Cosa è successo?!?!" -mi chiese lei sudata che in tutta quella baraonda non aveva capito assolutamente niente di quello che era successo.
"Muoviti!!" -la incitai io
Raggiungemmo di corsa la mia macchina e partii in quarta.Durante il tragitto le spiegai in poche parole quello che avevo capito essere successo.Spinsi i freni solamente quando arrivammo all'enorme policlinico.Già un gruppetto di fans che aveva capito dove lo avevano portato si ammassava davanti alla porta,ma alcune quardie della sicurezza faticavano a tenerle fuori,cercando di rassicurarle.
Benedissi il mio cartellino,il mio cartellino che,in quanto tirocinante di quel policlinico,mi permetteva di avervi libero accesso.Lo mostrai a uno della vigilanza e questo,con un gesto secco della testa,mi fece passare.Diana,che non si portava mai appresso i documenti,dovette aspettarmi fuori.
Non avevo idea di dove potevano averlo portato,ma sicuramente sarebbe stato facile scoprirlo.
"Carol!" -chiamai una ragazza riconoscendo in questa una mia compagna di corso
"Michelle!E' da un pò che non ti si vede,dove sei sparita?"
"Magari uno di questi giorni ci vediamo e facciamo due chiacchere ok?Però per favore ora dimmi dove hanno portato Elijah Wood!"
"Elijah Wood? -si stupì lei -Allora è per questo che c'è questo trambusto!Sai......non ho ancora avuto il tempo di informarmi...comunque l'ultima emergenza è stata portata in sala 3........."
"Grazie Carol!A buon rendere!!"
"Chiamami!!" -furono le sue ultime parole che sentii.
Ma,contrariamente alle informazioni che avevo ricevuto,nella sala d'emergenza 3 non vi era proprio nessuno.
"Dottor Salky!!!Dottor Salky!!!" -lo chiamai a gran voce
Lui si voltò,e quando mi riconobbe un grosso sorriso gli illuminò il vecchio e magrissimo volto. "Michelle!buongiorno!Hai appena cominciato?"
"Non sono qui per lavorare dottor Salky,ho bisogno di sapere dove avete messo un mio amico!"
"Il nome per favore?" -mi domandò avvicinandosi allo scaffale delle cartelle
"Sicuramente non è ancora stato inserito,è appena arrivato.E' Elijah Wood!"
"Oh!L'attore -mi sorprese lui -L'ho appena visitato io!Niente di che Michelle,stai più che tranquilla!Solo un malore dovuto al caldo e alla stanchezza!Se vuoi è in quella stanzetta laggiù,quella con le luci spente.Lo dimettiamo subito,tra qualche ora,ma gli facciamo lo stesso una flebo,ha perso troppi zuccheri e non riesce a mangiare!"
"Grazie dottor Salky...." -gli dissi allontanandomi
"Michelle!?" -richiamò la mia attenzione quando ormai ero quasi arrivata
"Sì?"
"Non è che sei anche tu una sua fan?Posso lasciarti andare da sola tranquillo?"
"Certo che sono una sua fan......." -gli sorrisi io voltandomi ed entrando.Ma dal mio sorriso si capiva che avrebbe potuto lasciarmi entrare tranquillamente.........e così fece.

"Elijah?" -lo chiamai sommossamente muovendomi nel buio
"Mmh?" -mugugnò una voce assonnata
"Posso accendere la luce?" -domandai io dopo aver sbattuto la testa contro una lampadina.
"Sì,certo!"
Appena la accesi un sorriso illuminò il volto di Elijah:"Michelle!!" -esclamò sorpreso
"Allora...... -domandai io sedendomi sul bordo del letto -Cosa si prova ad essere in una stanza d'ospedale mentre ci sono più o meno una trentina di ragazze fuori che tremano per la tua salvezza?"

Lui rise.

"E' gratificante -rispose

"E non ti senti in colpa per averle fatte preoccupare così inutilemente?" -assunsi un ironico tono severo io

"Dimmi Michelle...... -mi chiese guardandomi di sottecchi -Stai parlando di loro........o di te?"

Sorrisi imbarazzata

"E' la prima volta che ti vedo arrossire in questo modo!" -mi disse lui accarezzandomi una guancia.

Io chiusi gli occhi a quel tocco,piegando la testa accompagnandola ai suoi dolci movimenti.

"Devo andare!" -mi tirai su di scatto

"Perchè?"

"Perchè devo farlo!"

"Michelle?" -mi chiamò lui quando ormai avevo aperto la porta

Mi voltai tentando di trattenere le lacrime che lottavano per uscire

"Grazie...." -mi disse in un sussurro

"Ciao Elijah........" -dissi con il pensiero,ma le mie labbra non proferirono alcun suono.

Perchè me ne ero andata via?Perchè non ero rimasta con lui?Stavo così bene!Essere complicati,essere complicati può essere una maledizione.Già,è quell che mi sembrava di avere addosso,mi sembrava di essere maledetta,pazza,imbecille.
Quando Diana mi vide uscire mi corse incontro:"Allora?" -mi domandò abbastanza preoccupata
"Niente di grave!Solo stanchezza!"
"E poi?" -mi chiese lei
"E poi cosa?"
"Avete parlato?"
"Certo!"
"Di cosa?"
"Ma niente....."
"Avete parlato dell'ultima volta?"
"Cosa?"
"Dei tagli......di aver fatto l'amore....ne avete parlato?"
"No....."
"No?Perchè?"
"Credo perchè ne io ne lui avevamo veramente intenzione di farlo."
"Io veramente non capisco....." -continuò Diana
"Nemmeno io Diana...credimi nemmeno io..........."
"Quando lo dimettono?"
"Oggi!"
"E vi vedrete?"
"Se ci vedremo?"
"Sì,insomma.....vi siede dati un appuntamento?"
"Ma no!"
"E perchè no?"
"Quante domande Diana!!"
"Scusami è,ma c'eri tu dentro l'ospedale,mica io!!"
"Sì,hai ragione,scusami.........comunque non credo che lo vedrò più....."
"E perchè?" -l'ennesimo perchè,a cui forse nemmeno io sapevo dare una risposta soddisfacente "Hai presente quando in un libro,o in un film capisci che quello è il finale....capisci che quelle sono le ultime parole pronunicate dai protagonisti?"
"Sì......."
"Bè...ecco......ho avuto quella sensazione......."
Diana stette zitta,poi,troppo silenziosamente perchè io potessi sentirla,mormorò:"io non credo........."

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Capitolo 17
*** 17 ***


Premessa:Sono passati sette giorni da quando Elijah si è sentito male.Lei e Michelle,come nelle previsioni di questa,non si sono più sentiti.


Il mio cellulare suonò:era arrivato un sms.Lessi,era di Diana: Michelle,leggi la tua e-mail La mia e-mail?Dovevano essere almeno due mesi che non la utilizzavo.
Ubbidii.
Tre messaggi nuovi:

1 oggetto : rendi la tua casella di posta più sicura

era pubblicità di hotmail

2 oggetto : stronzona!!!!!

era un messaggio di un tipo che avevo conosciuto mesi prima in chat e che mi insultava perchè non mi ero più fatta sentire
Lo cancellai immediatamente.

3 oggetto : Italia

Questo attirò la mia attenzione,anche perchè arrivava da un indirizzo di posta che non avevo mai visto prima.Aprii:

Riposare,riposare,riposare e riposare.Questa sarà la parola d'ordine per le mie prossime due settimane.
Riposare come , riposare dove , riposare con chi? E allora sai una cosa.?....non capisco perchè a queste parole mi venivi sempre in mente tu.Riposare come?riposare parlando con te. Riposare dove?riposare nel luogo che tu ami tanto. Riposare con chi? riposare con te..............
Come ho fatto ad avere il tuo indirizzo e-mail?Segreto.......scherzo!Essere un personaggio di una certa rilevanza ha molti lati positivi.......
Tornando a noi.Non è una proposta,non è un invito,non è un obbligo.E' solamente una domanda:vuoi venire in Italia con me?
Parto questa notte.Il tuo biglietto è già stato fatto,ma non ti sentire in colpa se vorrai rifiutare.Io alle due di questa notte sarò al corridoio d'imbarco sette.Aspetterò dieci minuti,ti aspetterò.Se non arriverai non mi devi avvertire,semplicemente non farlo.
.Ho una ragazza,che amo da morire e che non prenderò più in giro.Ma mi sono accorto di stare estremamente bene con te.Estremamente. Rebecca ha capito,ha capito che non potevo portarla con me,perchè avevo bisogno di stare da solo.E stare con te è come stare da solo?Sì,in un certo senso è così............perchè fai parte di me Michelle,sei una parte di me Michelle.......e quindi è come se lo fossi.....ma sono da solo completo!Sono intero!Sono tutto Elijah quando sei con me! Certo....capisco.....io sono e resto ancora una sconosciuto.......ma vuoi mettere?Poter mostare tutta la tua conoscenza riguardo all'Italia!E mi indicherai tu le città di visitare,sono estremamente ignorante in questo senso.Sono stato in Italia una sola volta a Roma,chiuso in una limousine o in albergo......non è che abbia visto granchè..........quindi signorina,le domando.......................vuole farmi da Cicerone?
con amore

Elijah
Presi il cellulare e composi il numero di Diana
"Pronto?" -fece una voce maschile dall'altra parte del telefono.
"Pronto?" -chiesi io che mi stupii di non sentire la voce della mia amica
"C'è Diana per favore?"
"Un momento" -sentii che questo misterioso uomo bisbigliava qualcosa a qualcuno e finalmente Diana mi parlò
"Pronto?"
"Diana,sei tu?"
"Michelle,amore!!!Finalmente!"
"Ma chi cazzo è che ha risposto?!?"
"Ah....... -disse lei,e sentii che si allontanava,chiudendosi una porta alle spalle -Si chiama Raul,l'ho conosciuto questo pomeriggio!"
"Ah sì.....?E cosa stavate facendo di grazia!!"
"Ah niente,veramente,stavamo fumando.Quello che dovevamo fare l'abbiamo ormai finito da un bel pò......"
"PORCA!!" -le gridai scherzosamente io
"Senti chi parla!!!" -mi rispose lei ridendo
"Cosa vuoi dire?"
"La ragazza non-so-di-essere-fanastica che ha appena aperta il cuore di un famoso attore di hollywood!"
"Appunto......... -assunsi io un tono severo -Mi spieghi come diavolo facevi a sapere dell'e-mail!?!"
"Non ci arrivi!?"
"Evidentemente no!"
"Lo ha chiesto a me!"
"E come diavolo ha fatto ad avere il tuo numero?"
"Non mi sembra una cosa poi così complicata........"
"Ok....ammettiamo che l'abbia avuto.....ti ha detto quello che voleva dirmi?"
"No....anzi,se devo essere sincera è stato anche abbastanza scortese,ma ho capito che doveva essere nervoso o comunque avere qualche cosa..........Adesso dimmi Latin Lover,cosa diavolo ti ha scritto?"
"Mi ha chiesto di andare in Italia con lui......."

silenzio

"Diana ci sei?"
"T-t-ti ha chie-chiesto d-d-i andare in Italia con-c-con l-lui????" -la sua voce era spezzata dall'incredulità
"Sì!"
"Ma allora è veramente perso completamente!"
"No Diana,ti stai sbagliano......." -e allora le lessi velocemente l'e-mail
"Ma sei impazzita?" -mi chiese lei quasi urlando quando ebbi finito di leggere la lettera "In questo periodo me lo dico abbastanza da sola......"-cercai di rompere quella tenzione che mi pareva essersi accumulata.
"E' cotto,innamorato,fuori di testa,perso,infoiato o come cazzo lo vuoi dire!!Come non fai ad accorgertene Michelle??!?!Ti stà lanciando un messaggio dopo l'altro,cerca di leggere tra le righe,è come se ti dicesse:"Michelle,mi sono innamorato di te ma non so come dirtelo perchè ho paura di un tuo rifiuto!!!Voglio bene alla mia ragazza,ma è cont e che voglio passare la vita,sono cotto di te.darei tutto!Ti prego vieni in Italia con me che scoperemo tutto il tempo!!"

A quest'ultima uscita di Diana non potei fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata. Lei smise di "tradurre" la lettera di Elijah e disse:"Bè........sì.......forse più o meno,lo sai che non sono mai stata una brava traduttrice!Fatto stà che devi andare!"

"Veramente......." -tentai di dire io

"Veramente niente!!Se il suo non è un ordine il mio invece lo è!! Domani mattina passo da casa tua e se vedo che ci sei,se vedo che non sei partira ti riempo di botte!!Hai capito?!?Adesso brutta spezza cuori fatti una cazzo di valigia,mangia qualche cosa fatti una doccia poi preparati!!!Non accetto repliche!!!!!!"

Mi buttò giù la cornetta senza farmi dire niente,senza nemmeno salutarmi.Diana.Aveva ragione o no?Decisi di partire,ma con le ideee ben chiare in testa che non era che un viaggio di piacere.Elijah non si aspettava niente di particolare da me e io non mi aspettavo niente di particolare da lui.....................

Come sono bravi ,a volte,gli esseri umani a prendersi in giro....................

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Capitolo 18
*** 18 ***


Avvertimento: Se non vi piace leggere capitoli estremamente "filosofici" saltatelo pure,perchè non è necessario per lo svolgimento fisico della vicenda.Se invece siete interessate/i anche ai risvolti psicologici del tutto(e credo che questi siano i più importanti) allora dateci una letta.Me rendo conto di essere un pò noiosa qualche volta,ma sono fatta così.


I pensieri di Michelle..........

Era tutto iniziato così per caso,anzi forse non era iniziato proprio niente.Ma da parte di chi?Da parte chi era inizato e da parte di chi no?Cosa avevano voluto significare tutti quei piccoli imprevisti che ci avevano sempre fatto incontrare?Che ci avevano fatto parlare?Eppure sapevo,sentivo che qualche cosa era scattato.Ma forse ero io ad avere un problema,a gettarmi su la prima cosa che credevo fosse vera.Ma non ero una sprovveduta.Non mi era mai successo.Avevo avuto tante storie d'amore nella mia vita,tante veramente,ero una passionale che si lasciava travolgere facilmente.E molte di quelle storie passate erano state fantastiche,mi avevano lasciato molte cose dentro.Questa volta era diverso?E aveva senso pensarci?Perchè forse ero solo io che pensavo queste cose,che mi torturavo l'anima.Forse per lui era diverso.Certo non potevo negare che lo attraessi,me lo aveva dimostrato,e capivo anche che faceva di tutto per negarlo al suo cuore.Ma i sentimenti che provava verso di me avevano la mia stessa intensita?Dio che male,che male mi faceva questa cosa.
Ero innamorata di lui,inutile mentirmi da sola.Era così e basta.Ero innamorata di ogni sua parte,del suo emozionarsi,della sua dolcezza,della sua intelliggenza,del suo parlare,delle sue idee,del suo modo di rapportarsi al modo;ero innamorata delle sue paranoie,delle sue paure,dei suoi problemi.Avrei voluto potergli dare tutto,TUTTO,avrei voluto che mi permettesse di farlo. Sarebbe stata una buona idea andare in Italia con lui,o avrei fatto meglio a chiudere tutto prima che iniziasse?Iniziasse cosa poi?E questa attesa,e questa aspettativa mi stringevano il cuore.Sapevo che avrei dovuto comportarmi normalmente,non avrei mai dovuto parlare di quello che era successo tra di noi.Dovevo rispettare la sua scelta di negarmi il suo amore.Dovevo convincermi che lui aveva fatto la sua scelta,che lui era innamorato della sua ragazza,che era Rebecca quella che credeva giusta a lui..............
Avrei dovuto farmene presto una ragione.


I pensieri di Elijah.............

Era tutto iniziato così per caso,anzi forse non era inizato proprio per niente.Ma da parte di chi?Da parte di chi era iniziato e da parte di chi no?Cosa avevano voluto significare tutti quei piccoli imprevisti che ci avevano sempre fatto incontrare?Che ci avevano fatto parlare?Eppure sapevo,sentivo che qualche cosa era scattato.Ma forse ero io ad avere un problema,a gettarmi su la prima cosa che credevo fosse vera.Ma cosa mi è successo?Credevo nel romanticismo come non mai eppure ora mi sembra tutto inutile,tutto mi sembra troppo poco per Michelle!Ma perchè faccio questi pensieri se continuo a dire "ti amo" a Rebecca.Perchè la amo..........sì,la amo............ma nel modo che vorrebbe lei?O forse la stò prendendo solo in giro..........eppure quando le ho detto che l'avevo tradita lei era stata così comprensiva,così severa e dolce allo stesso tempo.Stò con Rebecca da quasi un anno ormai,eppure perchè continuo a pensare a Michelle?Forse non sei innamorato di lei Elijah,forse sei attirato perchè è una ragazza così strana,così diversa,così speciale.......in tutte le sue parti!
Sono innamorata di lei,inutile mentirmi da solo.E' così e basta.Sono innamorato di ogni sua parte,del suo emozionarsi,della sua dolcezza,della sua intelliggenza,del suo parlare,delle sue idee,del suo modo di rapportarsi al modo;sono innamorato delle sue paranoie,delle sue paure,dei suoi problemi.Vorrei darle tutto,TUTTO,avrei voluto che mi permetesse di farlo.
Forse non ho avuto una buona idea ad invitarla ad andare in Italia con me,forse non è stata una bella idea scriverle quella mail.E perchè?Perchè era tutta una bugia!!!TUTTA UNA BUGIA!!!!!!!!!!!!!!Non c'era una sola parola vera!!!La voglio con me perchè la amo,la amo,la amo!!!!!!!!!!!Basta prendermi per il culo!!La amo!!!Rebecca,le voglio un bene dell'anima,ma io amo Michelle!!!L'ho sempre saputo ma perchè dovevo sotterrare i miei sentimenti?!??!Perchè ho potuto innamorarmi si lei?!??!?Cosa ha fatto al mio cuore?Cosa hai fatto al mio cuore Michelle?!?!?
E adesso cosa devo fare?Dovrò comportarmi normalmente........se lei accetterà di venire in vacanza con me dovrò convincermi che non avrei dovuto parlare di quello che era successo tra noi,dovevo rispettare la sua scelta di negarmi il suo amore.Forse il suo cuore ora non appartiene a nessun altro,ma l'idea che non sarà mai "mio" mi fa impazzire dal dolore........no.....non posso passare due settimane con lei........ti prego Michelle,non venire...........non riuscirei a nascondere a lungo che sono pazzo della tua persona.........ti prego Michelle resta a casa...........


Ma come ben sappiamo avevo deciso di andare,quasi forse a dimostrare a me stessa di poter essere superiore a questa cose,di poter essere superiore a quello che sentiva il mio cuore...... dio se mi sbagliavo,anzi...............se CI sbagliavamo..................

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Capitolo 19
*** 19 ***


Ero estremamente in anticipo,era solamente mezzanotte.Probabilemente Elijah era ancora a casa sua.Mi aggiravo per l'aereoporto con la mia valigia in mano,mi sentivo deficiente ad essere arrivata così presto.Mi lascai cadere su una panchina sospirando:dovevo racimolare le forze,sarei dovuta apparire sorridente.Lui voleva me solo per rillassarsi,per passare un paio di settimane in tranquillità.Non avrei dovuto fargli capire tutto quello che mi stava scombussolando dentro.Avrei dovuto tirare fuori tutte le mie doti di attrice,che non avevo mai avuto.
Mezzanotte e dieci minuti e lo vidi,davanti al corridoio numero 7.Pensai che forse era meglio non farmi vedere ancora,ma alla fine mi avvicinai.
"Ciao!" -gli dissi
"Ciao!" -sussultò lui vedendomi,arrossendo.Probabilmente si vergognava a farsi vedere che era arrivato così presto.
Nessuno dei due chiese all'altro"come mai già qui",perchè eravamo in anticipo tutte due per lo stesso motivo,anche se non lo sapevamo:volevamo vedere l'altro il più presto possibile.
"Ti va un caffè?" -mi domandò lui appoggiando la sua borsa
"Perchè no?"
Ci sedemmo così alla caffetteria dell'aereoporto,ordinando io un cappuccino e lui una schifezza al cioccolato e caffè chiamata :"Chocolateandblackmilk".Da dove derivasse questo nome lungo eterno e che non c'entrava quasi niente con quello che si presentava nel bicchiere non l'ho mai capito.........

"Allora..... -mi chiese assaporando con gusto il primo sorso caldo -Hai pensato a quali città vuoi farmi visitare!"
"Ecco......avrei pensato di cominciare da qualche città piccolina,tanto per tastare il terreno e arrivare gradualmente alle città d'arte...Venezia,Firenze,Milano,Perugia,Messina.............."
"Ok.........e la prima quale sarà?"
"Veramente -mi feci timida io -Vorrei farti visitare la città dove sono nata........."
"Io ci stò,sono molto curioso!E come si chiama?"
"Trento,è nel nord,chiusa tra le montagne!Odio la montagna a dirtela tutta,ma in fondo è un bel posto.........."
"Ne sono sicuro......." -mi disse fissansomi intensamente negli occhi e facendomi così dimenticare che avevo in mano una pericolosissima tazza di cappuccino bollente.Regolare.Me la rovesciai senza troppi complimenti addosso.

"Cazzo!!!!!!!" -mi alzai di colpo io sentendo la pelle bruciare

"Brucia!Brucia!Brucia!!!" -presi a saltellare io per il bar,attirando l'attenzioni dei pochi clienti.
Elijah nonostante tutto se la rideva

"Cosa ci trovi da trovi da ridere?" -lo agredii io,senza nemmeno se la mia era un vero attacco oppure era qualche cosa di più spiritoso.

Lui mi guardò prima negli occhi,poi guardò la macchia che si stava velocemente espandendo sulla mia maglia,poi io che soffiavo sulla mano per diminuire il bruciore e,prima di scopppiare nuovamente a ridere,disse:"Tutto!!!".

E così tra una risata,un discorso e un caffè dopo l'altro la tensione si spezzò e forse,nel mio cuore,pensavo che quel viaggio sarebbe anche potuto essere interessante.Dovevo solamente riuscire a mettere a tacere i miei sentimenti per quelle due settimane.E in fondo ero emozionata all'idea di tornare nella città dove ero cresciuta:sì,ci ero stata il Natale passato con Diana,ma,a dir la verità,la mia eccitazione derivava dal fatto di doverla far conoscere ad Elijah.La mia vecchia scuola.......il vecchio parco.........il bar delle prima bevute..........la panchina del mio primo bacio..........
Sì.Non vedovo l'ora di partire,non vedevo l'ora di arrivare.

Si erano fatte ormai le due meno un quarto,e l'aereo partiva alle due e mezza.Ci avviammo senza troppa fretta verso il corridoio d'imbarco,sempre chiaccherando.
Una ragazza non troppo lontana,in una compagnia,sussrrò qualcosa nell'orecchio di un'amica indicando Elijah.Poi queste due presero ad avvicinarci rtimidamente.Io mi sentivo estremamente in imbarazzo,mentre Elijah sorrise loro,a suo agio.

"Possiamo fare una foto?" -chiese una delle due,guardando trepidamente Elijah
"Ma certo!" -le rispose lui abbandonandomi e andando ad abbracciarle.
"Michelle! -mi chiamò lui-Ce la fai tu per favore la foto?"

Clik clik clik

Le due giovani si dimostrarono estremamente gentili,si limitarono a chiedere un autografo ciascuna,qualche domanda sui sui film e poi ci lasciarono anche se,lo potevo vedere,di malavoglia.Sorrisi ad Elijah guardandolo mentre camminavamo.
"Perchè ridi?" -mi domandò quando se ne accorse.
"Non rido!Sorrido........"

Un viaggio lungo,ma bellissimo.Estremamente bello,pieno,vivace a momenti e tranquillo in altri.Gli anticipai la mia città e lui vedeva che ero in trepidazione,che non vedevo l'ora di potergliela mostrare,ma per non mettermi in imbarazzo non disse niente,limitandosi ad ascoltarmi mentre gesticolavo con le braccia riportando alla mente ricordi.

Aereoporto di Milano,ore 3 del pomeriggio

"Vuoi prendere subito il treno o partiamo domani?Quando dista Trento da qui?"
"In quattro o cinque ore ci siamo,non vogli prendere il pendolino!Mi viene da vomitare!"
"Ok!Ma allora che facciamo?"
"Bo.....decidi tu........"
Elijah,che sapeva quanto avessi voglia di andare,disse:"Andiamo adesso valà!Così ci facciamo tutta una tirata e possiamo fermarci anche tre o quattro giorni!"
Fui assai felice della sua risposta,non volevo che mi seguisse di malavoglia.E così alle cinque eravamo sul treno.
"Ti vedo pensieroso!"
"No no niente......"
"Eddai.....ti prego dimmi cos'hai!"
"E' che...sono solo un pò stralunato.....non mi capita spesso di potermi aggirare così tranquillamente per le stazioni.......di solito viaggio su aerei e treni che hanno la mia faccia stampata su un lato!"
"Ah!!!" -mi misi a ridere io.
"Adesso però stai ridendo!"
"Rido perchè alla fine la brama di fama ha contagiato anche te!"
"E come fai a sapere che non mi avesse già contagiato?"
"Lo so!"
"E comunque non è così!!Ne sono contento.....solo che mi sembra strano!Ecco tutto!"
"Ascoltami....ora cercherò di consolare questo povero attore che credeva di essere famoso in tutto il mondo e soffre di gravi complessi d'inferiorità........non è che qui tu non sia conosciuto.E' che è quasi matematicamente impossibile che il famoso Elijah Wood si aggiri da queste parti,da solo,con una ragazza come me.E ' impossibile che Elijah Wood prenda un treno interegionale che si ferma ad ogni paesino.E' impossibile che Elijah Wood divori un hot dog sbrodolandosi su quella slabbrata maglietta dei Ramones......insomma.Non è che non vieni riconosciuto,è che non ci si bada nemmeno.Non ci si pone nemmeno il problema.Data l'impossibilità della cosa a nessuno verrebbe in mente che tu sei tu...insomma........." -stavo cominciando a ingarbugliarmi,e lui mi venne in aiuto
"Ho capito!!" -se la ridacchiò
"Meno male....... -sospirai io -Non sapevo più come uscirne......."

Dopo circa trenta fermate e sei,dico SEI ore di viaggio arrivammo
stanchi,sudati,affamati,spuzzolenti a quella benedetta stazione.Erano le nove di sera e non c'era nessuno lungo i marciapiedi dei binari,se non quelle poche persone che erano scese alla nostra fermata.
"Al solito......." -mormorai
"Cosa?"
"Niente!Pensavo che non c'è quasi mai nessuno qua!"
"Mi piace....... -annusò l'aria Elijah solevando il naso -Mi piace quest'aria!"
"Di cosa?" -mi misi ad annusare anche io
"Ti stavo prendendo per il culo!!" -mi diede un pugno affettuoso su un braccio
"Non trovo la forza per replicare............."

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Capitolo 20
*** 20 ***


Decidemmo,sotto mio consiglio,di andare all'hotel "L'aquila d'Oro",in piazza Duomo.Non c'ero mai stata,e in tutti quegli anni che avevo vissuto a Trento avevo sempre desiderato vedere come era dentro.Fu abbastanza deludente,ma in fondo era anche accogliente.Ma eravamo troppo stanchi per trovare repliche,quindi ci salutammo amichevolmente e ci ritirammo ognuno nella propria stanza. Strano a dirsi no?Non riuscivo a prendere sonno......l'idea che solo un muro mi separava da Elijah mi rendeva estremamente nervosa,e mi faceva ritornare alla mente l'unico momento di reale intimità che avevamo condiviso.Trattenendo l'impulso di toccarmi,mi vestii con calma,valutando se era una buona idea o meno.Ma alla fine decisi di uscire,farmi un giro di notte per le strade della mia vecchia città:avrei deciso cosa mostrare il giorno seguente al mio compagno di viaggio. Naturalmente era tutto deserto,solamente qualche vagabondo e qualche ubriaco.Senza nemmeno saperne il motivo mi avviai verso il parco di Gocciadoro,il parco dove avevo fatto la mia prima esperienza amorosa.Non era per questo motivo,e sarebbe anche stata una camminata abbastanza lunga(senza contare che era pericoloso di notte),ma avevo voglia di andarci.
E così mi ritrovai a salire lungo la strada di terra che conduceva a una gradinata,e dopo questa c'era un prato,non grandissimo ma morbido e sinuoso.Mi sedetti su un'altalena,che al mio peso scricchiolò pericolosamente.Non me ne preoccupai.Mi accesi una sigaretta e alzai gli occhi al cielo:era una notte veramente fantastica,la luna era piena e il firmamento tingeva il cielo di mille forme.Mi ritrovai a pensare che c'era una persona che avrei desiderato accanto a me.Dio mio no!Cosa facevo?Mi ero ripromessa di tacere,di mettere a zittire le mie sensazioni e i miei sentimenti.E non solo per quelle due settimane,ma per sempre.Elijah se ne sarebbe andato,si sarebbe trasferito,e io avevo lo studio..il lavoro da mandare avanti,non mi potevo permettere di aggrapparmi a qualcosa di inconsistente.
Il buio mi permise di notare con facilità il mozzicone acceso di una sigaretta su una panchina poco lontana.Avrei dovuto preoccuparmi?Non era luogo dove potevi fare incontri interessanti.Mi alzai e feci per allontanarmi,quando una voce titubante richiamò la mia attenzione:"Michelle?!?"
"Elijah?!?"
"Che cosa ci fai qui?!?"
"Ti ripongo la stessa domanda!"
"Credevo fossi in albergo!!"
"Ti ripongo la stessa affermazione!!"
"Insomma!!Smettila di riporre e dimmi che cazzo ci fai qui!!"-mi disse lui.
"Ti devo dare delle spiegazioni?"
"No,è che mi sembra strano......"
"A bè certo!!invece il tuo comportamento mi sa tanto di sanità mentale!"
Che mi avesse seguito e ora faceva il finto tonto?Oppure era veramente un caso....ma che caso.........sembrava impossibile........
"Ma...... -cercai domande io -Ora mi spieghi per favore?"
"Non riuscivo a dormire...."
"E perchè sei venuto qui?Cioè.....insomma...tu non sei mai stato in questa città,e ci sono milioni di altri posti,perchè proprio...........?" -ero convinta a scoprire se era stato una coincidenza o mi aveva seguita.
"No lo so Michelle,ho camminato e mi sono ritrovato qui!Ho fatto qualche cosa di male?!" "No no!E' che mi sembra così assurdo........"
"A chi lo dici!Comunque se vuoi puoi anche avvicinarti!"
Non mi ero resa conto che mi stavo ancora tenendo a distanza di sicurezza.Che scema che ero! Mi sedetti accanto a lui,ma mantenendomi comunque a debita distanza.Mi rendeva nervosa,mi richiamava alla menti pensieri che mi facevano scombussolare,pensieri che cercavo di scacciare.Tentavo di ripescare nella mia testa qualche cosa da dire,per sentirmi meno in imbarazzo,per spezzare quella situazione equivoca.Ma,come mio solito,quello che dissi,senza pensarci troppo,non fece altro che aumentare l'ambiguità del contesto:"Questa è la panchina del mio primo bacio!" -subito mi morsi la lingua per essermi lasciata sfuggire una frase così stupida e,forse,provocante.Ma almenò servì al mio scopo,perchè la voce di Elijah si espanse nel silenzio. "Davvero?!?" -si voltò verso di me realmente stupito.
"Sì" -arrossii io,ringraziando l'oscurità che celava il mio rossore
"E quanti anni avevi?"
"Quattoridici!"
"Con chi?"
Rimasi zitta
"Oddio scusami!!Veramente!!non so nemmeno perchè te l'ho chiesto.Sono cose personali!!E' che sono un gran curiosone......."
"Tranquillo!! -risi io -Se non avessi voluto le domande non te lo avrei nemmeno detto!Stavo meditando........a dirtela tutta non ricordo il suo nome......."
"Non ricordi il nome del primo ragazzo che hai baciato?!?!?"
"Ehm.....ecco.....a dirtela tutta me lo ricordo bene è che mi vergogno....."
"Ma sei fuori?Di cosa?E che posso saperne io?Come posso conoscerlo?Ha un nome così brutto da doversene vergognare?"
"Non è quello....... -ma sì,io mi fidavo,e in fondo sapevo che se avevo tirato fuori l'argomento ora dovevo finire.....-solo che......"
"Solo che..............?" -mi spronò Elijah a continuare.
"Solo che non è un nome maschile...........sai....il mio primo bacio è stato con una ragazza........"
Lui rimase qualche istante in silenzio,poi disse:"Non mi sembra così strano,in fondo so che sono molte le ragazzine che fanno la prima esperienza con la propria migliore amica,per prendere confidenza con la cosa........"
"No! -mi precisai io -Non è stato in quel senso!E' stato un bacio voluto,un bacio inaspettato,un vero bacio.Certo,non c'era esperienza,non c'era passione....ma c'era stata la volontà di darlo sinceramente!"
"Eri innamorata di una ragazza?"
"Bè......diciamo che innamorata è una parola grossa........sì,comunque ero molto attratta da lei......"
Contrariamente alle mie aspettative lui non ebbe la reazione sconvolta che mi sarei aspettata.
"Non ti ho sconvolto?" -chiesi
"Non particolarmente!Il tuo obbiettivo era quello?"
"Non avevo un obbiettivo!"
"Lo so.....stavo dicendo così tanto per dire........."
"Non me lo domandi?"
"Cosa?" -mi guardò interrogativo lui
"Bè,mi sarei aspettata che mi chiedessi se sono lesbica!"
Lui rise:"Ho avuto la prova tangibile che è così!" -rispose riferendosi a quello che avevamo fatto giorni prima.Arrosii per la seconda volta.
"E poi........ -continuò lui -Io credo che non esitano omosessuali ed eterosessuali.Perchè siamo tutti persone e ci possiamo innamorare di un'altra pesona,di qualunque sesso.Non credo succederà mai,ma non posso escludere completamente che potrei innamorarmi di un uomo.Perchè vieniamo attratti da altre persone per dei precisi motivi,fisici ed intellettuali,e quindi queste cose le si possono trovare in una ragazza e in un ragazzo.In un'altra persona insomma...........un ragazzo eterossesuale può innmorarsi di un altro uomo e un ragazzo omosessuale può innamorarsi di una donna.Perchè ci si innmora delle persone non dal sesso che gli appartiene..........." Mi ritrovai stupita ad ascoltare quelle parole in cui avevo sempre creduto,quelle parole che avevo tante volte pronunciato io stessa.
"Mi piacciono le cose che dici......." -azzardai io fissando il buio di fronte a me,con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il mento riposto sui palmi aperti.
"Anche a me........"
"E' una frase di autoadulazione?" -mi sollevai ridendo io.
"Intendevo quello che pensi tu scema!!!!"
"Guarda che l'avevo capito........stavo solo scherzando!!"
Lui mi guardò negli occhi per quanto l'oscurità potesse permettere e dopo qualche istante mi sussurrò:"Hai ancora voglia di scherzare............." -si avvicinò lentamente alla mia bocca.Era troppo vicino,pericolosamente vicino a me.Mi trattenni dal scostarmi immediatamente,avrei desiderato con tutta me stessa poter baciare quella bocca,ma mi ero promessa di non farlo........perchè poi?Perchè mi ero fatta dei problemi che forse non esistevano?Per la sua ragazza?Aveva un testa propria,quindi se si sentiva attratto da me e non si preoccupava di ingannarla io cosa potevo farci............mi autogiustificai.
Accettai la situazione e presi ad avvicinarmi lentamente anche io,e quando sentti il sapore delle sue labbra delicatemente poggiate sulle mie,feci scorrere le mani sul suo viso.Aveva la pelle più morbida e tenue che avessi mai toccato.Le nostre bocche erano solamente accostate,si stavano solamente sfiorando.Avevamo entrambi gli occhi socchiusi,lievemente abbassati e non osavamo muoversi.Solo quando lui mi prese una mano nella sua e me la accarezzò dolcemente lasciammo che le nostre lingue scivolassero insieme,armoniosamente,senza fretta,senza aspettative.Solo quel contatto.

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Capitolo 21
*** 21 ***


"Non è giusto......." -sussurrai io quando ci staccammo.
"Non è giusto cosa?" -parlò sommossamente lui,con gli occhi ancora chiusi e la bocca lievemente incurvata in un sorriso.
"Questo non è giusto...quello che abbiamo fatto......."
"E perchè?"
"Lo sai perchè!"
"No Michelle,veramente non lo so.Non so da dove deriva la tua insicurezza........." -si avvicinò per baciarmi ancora,ma io lo scostai bruscamente.
"NO ELIJAH!Non è giusto!!"
"E PERCHE'?!?MICHELLE,SPIEGAMI IL PERCHE'!!"
"Bè...... -la mia rabbia si spense -Per tanti motivi........"
"Dimmene uno,uno soltanto!"
"Perchè tu sei già legato ad una persona!"
"E' un tuo problema questo?Non credi che sia qualcosa che debba risolvere da solo?Non credi che sia io a fare i conti con la mia coscienza!?!?"
"NO!Perchè è colpa mia!!"
"E' colpa tua cosa?!??E' COLPA TUA COSA MICHELLE??SEI IMPAZZITA?!"
"Sono io che ti istigo!Non lo faccio apposta,veramente!!TU ME LO HAI DETTO,ME LO HAI SCRITTO,ME LO HAI DIMOSTRATO!Non provi qualcosa che va al di là della simpatia verso di me!"
"Allora mi fai sentire in colpa?Sono io a sbagliare!!" -mi urlò in faccia lui.
Rimasi in silenzio,respirando forte e tentando di calmarmi.Le lacrime stavano cominciando a scivolarmi.
"E' forse colpa mia......... -mormorò lui abbassando lo sguardo -Se sono innamorato di te.....?" Il respiro mi si spezzò in gola.
"Cosa hai detto?" -gli domandai tremando.
"Che sono innamorato di te Michelle.....non chiedermi come questo sia possibile,non lo voglio sapere.........ma fai la finta tonta?Perchè?Perchè credi che ti abbia invitata in Italia con me?Perchè credi che ti voglia vedere?Veramente credi a quello che ti ho scritto?Veramente credi che se non ti amassi continuerei così?"
Io rimanevo muta,sconvolta,non riuscivo a credere alle mie parole.
"In quanto a Rebecca..... -continuò lui ancora senza alzare lo sguardo su di me -Non siamo più compagni......l'ho lasciata prima di partire,ti ho mentito.........e non perchè mi aspettassi che tra di noi potesse succedere qualche cosa,ma perchè ho capito che se mi ero innamorato di un'altra ragazza tutte le cose che le dicevo erano false....e le voglio bene,non me la sono sentita di prenderla in giro.E ora siamo molto amici,lei è stata molto comprensiva.Ha detto che lo aveva già capito,da come mi comportavo,da come le parlavo di te......."
"Le parlavi di me?" -mi stupii maggiormente io
"In continuazione........ -questa volta arrossì anche lui- E in fondo nemmeno Rebecca era sicura dei suoi sentimenti,mi vuole bene,certo,ma sapeva che non ero la perosna con cui avrebbe voluto passare il resto della vita.........e io non so quella sei tu Michelle!Non so se sei tu la ragazza con cui voglio condividere tutto,non so se sarà così.....ma in questo momento è quello che sento.......è l'unica cosa che desidero...l'unica cosa che amo sei tu............tu in tutta te stessa.In tutti i tuoi problemi e bisogni.Ma mi avrebbe fatto troppo,TROPPO male sapere che per te non era così..........."
Dopo qualche istante di riposo azzardai io:"E' stato difficile?"
"Cosa?" -mi domandò lui finalmente alzando il volto fino ad incontrare il mio sguardo,che si era fatto dolce.
"Fare la tua confessione......."
"Credevo lo sarebbe stato di più.Mi è venuto naturale.dovevo dirtelo,o lo facevo ora o non lo facevo più..........."
Mi avvicinai fino ad incontrare le sue labbra,che ora sapevano di verità e purezza............

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Capitolo 22
*** 22 ***


Perchè non inserire di più Orlando?...in fondo è proprio un bel ragazzo!!La mia mente malata ha lavorato ancora per trovare un'altra assurdità.....ditemi......voi ce lo vedete Elijah a fare a botte?
Grazie!E ciao

Maggio 2005

Erano ormai passati più di due mesi dalla nostra vacanza in Italia,dalla sua confessione,dal nostro fidanzamento.E se io avrei voluto rendere partecipe tutto il mondo di questa cosa,far sapere quanto ero felice,lui non me lo permise.Era stato difficile però,perchè io facevo fatica a stare senza di lui,e lui senza di me.E così passavo da una stanza d'albergo all'altra,cercando di farmi notare il meno possibile.Lo seguivo nei suoi brevi viaggi di lavoro,e venivo presentata come una specie di "segretaria",una ragazza che aveva ingaggiato per aiutare il suo manager nel lavoro d'ufficio.Nessuno si chiese come mai la sua aiutante gli stesse sempre così vicino.E mentre lui andava a colloqui,interviste e appuntamenti di lavoro io me ne stavo chiusa in una maledettissima camera d'albergo,ad aspettare.Solamente i suoi amici più cari erano a conoscenza del nostro coinvolgimento sentimentale,e tra questi c'era,naturalmente,anche Orlando.Questo,nonostante più di un anno prima fosse completamente ubriaco,non tardò a dimostrare la sua eccezzionale memoria,quando Elijah ci presentò:"Ma tu sei.....aspetta...........-mi fece cenno di attendere e si portò una mano sulla fronte pensando attentamente-....tu sei......Hannah!!" -esclamò infine soddisfatto e sicuro di se.
"No!" -sorrisi scuotendo la testa io
"No?!?Allora aspetta....non me lo dire,lo voglio ricordare......"
"Non ti ho mai detto il mio,nome,quindi non ti sforzare!"
Elijah,che era già stanco di suo,si intromise in questo scambio di battute,dicendo:"Lei è Michelle,lui non credo abbia bisogno di presentazioni!Per favore,non fatemi pesare il fatto che siete stati a letto insieme!" -disse scherzando.
Poi mi presentò a John,Paul,Geroge,Josh,Andrew e James.Tutti molto simpatici,che si dimostrarono tutti interessati a me,interessati,parole loro,"alla ragazza che aveva fatto mollare ad Elijah la ninfa di latte".Mi venne spiegato che Rebecca veniva chiamata in questo modo perchè una delle sue fissazioni era fare il bagno nel latte;nonostante sapesse che,al di là di renderti appiccicosa la pelle,non faceva altro,lei voleva che una volta a settimana Elijah la seguisse in una vasca piena di quel liquido.
"Questo non me lo avevi mai raccontato!!" -gli dissi scherzosamente seriosa io
"Perchè? -mi disse James -Credevi che quella pelle da culo di neonato sia opera di madre natura!?!?"
"Ebbasta sfottermi!!" -si esasperò Elijah
Perchè dovete sapere che sfottere Elijah era una delle attività preferite di questa combricola,attività dalla quale non si sottraeva certo il nostro Orlando.
"E dicci Michelle....-indicò Bloom Elijah con al testa -Le dimensioni sono proporzionate all'Elijah umano o all'Elijah hobbit?"
Orlando...il solito Orlando.......avrei imparato che una delle sue "qualità" era quella di esagerare.Risultava sempre simpatico,ma quando entrava troppo in confidenza non riusciva a fare a meno di dire qualcosa di troppo.Per fortuna con Elijah se lo poteva permettere,si conoscevano troppo bene,erano stati troppo a lungo assieme per potersi realmente arrabbiare.Un volta però,ricordo,mi aveva presentato ad Orlando solo da una settimana,finì a scazzottate:
Ero andata con Elijah e sua sorella ad una festa,dove c'era anche qualcuno del cast del signore degli anelli.Nessuno dei perosonaggi principali,nessuno tranne naturalmente Elijah ed Orlando.Mi chiedevo come faceva quest'ultimo ad essere onnipresente ad ogni party,sembrava non fare altro nella vita.Eppure sapevo che i suoi impegni di lavoro erano abbastanza gravosi,ma lui era sempre ad ogni party.Dove c'era alcool e musica potevi mettere la mano sul fuoco che vi trovavi Orlando,a volte sobrio a volte ubriaco.Bè,quella sera di cui stavo raccontando aveva veramente esagerato........e non solo lui!Anche io ed Elijah c'eravamo trovati,ad intervalli diversi,sopra un vater a vomitare.Fatto stà che Hannah aveva appena rotto con il suo ragazzo,e non aveva voglia ne di bere ne di divertirsi.E così se ne stava accucciata sul divano,a sgranocchiare noccioline e a guardarsi intorno.Se io ed Elijah inizialmente spesso le andavamo vicino a chiaccherare,tentando di renderle qualcuno simpatico,tentando di risollevarla,poco dopo l'alcool ci aveva impedito di continuare,costringendoci invece ad assidue corse nei bagni e a ricercare qualcuno che ci aiutasse ad alzarci da terra.
Orlando era messo peggio.Ad un certo punto salì su un tavolo,rovesciando non troppo garbatamente tutto quello che vi era riposto sopra,e cominciò a cantare a squarciagola la musica che stava suonando lo stereo,accompagnando la sua voce da goffi e ubriachi movimenti.
"Scenda per favore!" -la padrona di casa,una donna enorme,sulla sessantina,ex diva di hooliwood,gli intimò di scendere.Dapprima il suo era un tono garbato,comprensivo,ma quando vide che Orlando non dava cenno di voler ascoltare,continuando a rendersi ridicolo davanti a tutti,divenne sgarbata e nervosa.
"Le ho detto di scendere!!!" -cercava di afferrare i piedi di Orlando,che continuavano a danzare sul tavolo.Lui sembrava divertito da questa situazione,e si dilettava ad evitare le prese,con cui la donna tentava di afferrarlo,a passo di danza.Questa scenetta presto divenne l'attrazione principale della serata,e ormai molta gente si era raggruppata attorno al tavolo.Chi fischiava incitandolo a continuare,chi invece dava man forte alla donna battendogli le mani ogni qualvolta che quasi riusciva ad afferrare le gambe di Orli.
Io ed Elijah eravamo troppo ubriachi per poter avvicinarci,ma Wood mi costrinse comunque ad andare,dicendo che non ci si poteva certo perdere una scena del genere!E in effetti aveva ragione;nonostante il mio stomaco e la mia testa facessero a gara su chi stava peggio non potei fare a meno di ridere.Orlando poi,evidentemente sfiancato da questo match che sembrava non terminare più,scese dal tavolo,sotto fischi e proteste generali.Ci avvicinò,rosso in volto,sudato e sorridente.
"Divertito?" -gli chiese Elijha in tono da paparino per benino
"Abbastanza! -rispose lui- Ora bisogna bere qualche cosa per riprendersi!Venite con me?!"
"Oddio no!!" -gridai io,con un conato di vomito che mi sopraggiungeva al solo sentir parlare d'alcool.E così se ne andò.Elijah stava male molto più di me,così lo feci sedere sul divano e gli dissi di aspettare,che andavo al piano bar a prendergli dell'acqua e zucchero.Lui mi guardò mentre andavo,e lo vidi che mi fissava anche mentre ordinavo la bevanda.
Sentii qualcuno giungere barcollando le mie spalle e darmi una manata potente su una chiappa prima di dire:"Ciao bellezza!Come ti chiami?" -Orlando mi fissava.Quando si accorse di chi ero indietrggiò portandosi le mani alla bocca:"Oddio scusami!Non ti avevo riconosciuto!" -io non ero infastidita.Era l'alcool a farlo comportare così."Stai tranquillo" -gli dissi sorridendo.Ma se per me non ci fu problema per qualcun altro non fu così.........Elijah arrivò barcollando,rosso in volto furente,puntando un dito contro Orlando."Tu.....tu!!!" -si avvicinò a pochi millimetri da lui.
"Scusami Elijah!Veramente!Non mi ero accorto che......."
"Porco!Sei un porco!"
"Smettila Elijah!! -gli urlai tirandolo per un braccio -Sono io che dovrei avercela con lui!Mi ha chiesto scusa!"
"Stai zitta!!!!" -mi gridò di rimando incazzato lui.Vedevo che aveva trovato un pretesto per attacar briga,lo conoscevo abbastanza bene per sapere che sì era una persona schiva e a volte antisociale,ma sapevo anche che quando era particolarmente ubriaco fremeva dalla voglia di menar le mani.
"Cazzo Elijah!Ti ho chiesto scusa!!Che cazzo posso fare?"
"Sei un vigliacco!!!"
Elijah lo prese per la collottola della camicia,stringendolo forte.
"Senti Elijah...... -disse Orlando che non voleva questo -Ti prego..smettila....non costringermi!Lo sai come va a finire!Sei ubriaco e io sono ubriaco!Non vorrei che........"
Ma Wood non gli diede il tempo di terminare la frase che gli sputò in un occhio.
"Elijah!!!!!!!" -lo rimproverai io,oltremodo indignata dal comportamento che stava assumendo.Orlando,con tutta la calma che riuscì a trovare,si asciugò lentamente lo sputo dalla faccia.Poi lo guardò negli occhi dicendogli:"Amico....lo hai voluto tu!" Detto questo sferrò ad Elijah un pugno ben assestato,che lo fece cadere all'indietro.Orlando si massagiò le nocche,cercando di darsi un contegno.Lui era mille volte più forte e preparato del mio amore,e sarebbe potuta finire male.Elijah aveva fatto a botte si e no due volte nella sua vita,tutti sapevano come sarebbe andata a finire.Ancora in terra si tastò il naso e,dopo una smorfia di dolore,la rabbia gli rimontò dentro e si scagliò ancora contro il povero Orlando.Ma questo,con una manovra fulminea,si scansò,lasciando che il giovane torello si schiantasse da solo contro la parete.
"Elijah! -tentò ancora una volta lui di porre fine alla situaziome -Smettila per favore!Ci stiamo rendendo ridicoli!Vai a farti una dormita!"
"Smettila! -mi unii anche io al tentativo di dissuaderlo dal rigettarsi contro Orlando -Andiamo via per favore!Non mi sento bene,voglio andare via!"
Ma il valoroso condottiero voleva difendere fino in fondo l'onore della propria bella,che,ancora lui non lo aveva capito,non aveva bisogno di essere difesa,e,se anche,avrebbe benissimo potuto farlo da sola.
Questa volta con più prepotenza e precisazione sferrò un pugno verso il volto di Orlando,che questa volta non riuscì ad evitarlo e si ritrovò a massaggiarsi l'occhio che era stato colpito.Ormai non sarebbe più riuscito a trattenersi..lui ed Elijah si avvinghiarono,tirandosi i capelli e cercando di mordersi(oddio che scenetta.....nda),mentre ormai un gruppo di ragazzi tentava invano di dividerli,stando attenti a non beccarsi qualche testata o morso. La cosa finì così,il tutto si risolse con un paio di occhi neri.La mattina dopo,passati gli effluvi dell'alcool,Elijah si scusò ed Orlando fu oltremodo comprensivo e gentile.In fondo anche lui ogni tanto aveva avuto degli scatti futili e fuori luogo........erano rimasti grandi amici,con la promessa che non avrebbero più fatto a botte nemmeno per questioni di vita o di morte.

Ed ora erano passati due mesi,me ne stavo pancia sotto in una camera d'albergo di New York.Elijah alla fine non si era trasferito nel suo nuovo appartamento,lo aveva rivenduto.Viveva ancora a Los Angeles,nella sua vecchia casa.Perchè voleva starmi accanto,perchè io studiavo lì e non avrei poututo trasferirmi.Oddio....dire che studiavo in queli ultimi due mesi è un eufemismo,perchè nel seguire il mio ragazzo nelle sue innumerevoli trasferte era diventato ormai un impegno a tempo pieno.Aveva saltato un esame ed ero entrata fuori corso,ma Elijah mi diceva che era solo questo periodo,che presto le cose si sarebbero regolate e avrei potuto ricomicniare ad applicarmi con impegno.C'erano i suoi soldi che mi permettevano di non essere sbattuta fuori dalla facoltà,e sapevo che il mio futuro era appeso ad un filo.Ma nonostante questo non riuscivo a dire di no quando mi chiedeva di volare con lui da una parte all'altra del mondo.E così,se da una parte ero estremamente insoddisfatta di quello che non facevo,dall'altra ero accanto all'uomo che amavo,e quindi non avrei potuto essere più felice.

Finalmente una chiave girò nella toppa,ma non fece entrata colui che mi sarei aspettata.Il viso di Orlando fece capolino dalla porta:"cucù!" -mi disse sorridendo.
"Ciao Orli!" -mi alzai dal letto andandogli incontro
"Posso entrare?" -mi domandò lui,appoggiato allo stipite della porta,con un sorriso furbetto dipinto sul volto.Sorrisetto che non riuscii ad interpretare.
"Ma certo!Vieni!" -gli feci segno con la mano di accomodarsi.
"Ti chiedereai come mai sono qui!" -mi disse
"Te l'ho chiesto?"
"Bè no....ma......."
"Credevo......-incrociai le braccia al petto,fingendomi offesa -Che la tua visita derivasse solamente dal fatto che sentivi la mancanza del mio interminabile discorrere!"
Lui rise:"No guarda!Ti posso assicurare che quella è l'ultima cosa che mi manca......."
"Ah!!!Che stronzo!Offendi!?!?" -lo schernii io lanciandogli addosso un cuscino.Cuscino che lui prontamente afferrò e rilanciò sul letto:"A parte gli scherzi,sono venuto a dirti una cosa importante!Sono un messaggero........."
"E mi dica ambasciatore............è portatore di pumblee o propizie notizie?" -mi atteggiai io da dama settecentesca.
"Dipende da come le intende.........."
"Ossia?Si spieghi meglio schiavo!!"
"Ossia..........il signor Wood.....pardon............padron Wood mi ha detto di riferirle che non portà essere qui prima di stasera."
"Ah.........."
"Ma siccome oggi è il compleanno della sua adorata signora non ha mancato di farle recapitare una splendida torta che potrà riscattare alla pasticceria dell'albergo,che si trova esattamente sotto i suoi piedi!"
"Il mio compleanno........" -sussurrai io che me ne ero completamente scordata.
"Già!" -disse Orlando sorridendo,che aveva capito la mia sorpresa.
"Vuoi che ti accompagni?"
"Dove?" -chiesi io ancora sovrappensiero,pensando ad Elijah,che si era ricordato di quel giorno così speciale per me...........
"A prendere la torta!"
"Ah!!No no grazie!Piuttosto,tu hai da fare adesso?"
Lui guardò l'orologio:"No perchè?"
"Mi sembrerebbe troppo squallido mangiarmi il dolce da sola!"
"Speravo che me lo chiedessi!Conoscendo quell'esagerato di Elijah avrà certo fatto fare una torta a dieci piani,e al solo peniero sento già l'acquolina.......aaaaaaaaaaaaaaah........." -fece una perfetta performance alla Homer Simpson davati ad un piatto di ciambelle.
"Allora aspettami!" -ed uscii

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Capitolo 23
*** 23 ***


Chi di noi non ha sognato almeno una volta di essere contese tra due bei ragazzi?Ammettiamolo.......è quasi forse la cosa più bella..............non fraintendetemi!!!!!ELIJAH FOREVER!!!Ma come ben sapete io non sono la protagonista di questa fic....quindi non vi posso assicurare su come si comporterà Michelle!!!!Mi piacciono i cuori spezzati!(scherzo naturalmente.....ma come ho già detto..........questa è una storia drammatica!!Drammatica,terribile,intensa,triste e tutti gli aggettivi che vi potete trovare......).


"Dovrei ritirare una torta che......." -ma il pasticcere nemmeno mi lasciò terminare la frase
"Ah!Lei è la signorina della torta!" -disse sfilando le mani dalla pasta frolla che stava stendendo.
Elijah doveva avergli parlato di me.
Scomparì dietro una porta che,probabilmente,pensai,portava alle cucine,per ricomparire poco dopo con un foglietto in mano.
"Purtroppo.... -mi disse -Noi non eravamo attrezzati a preparare il tipo di torta che il signor Wood ci ha commissionato.Quindi ci siamo rivolti al laboratorio dolciario qui di fronte.Guardi,basta che esce dall'albergo e proprio qua davanti c'è una porticina verde.E' di legno e mezza rotta,non può sbagliarsi.Quella è l'entrata di servizio,ma per entrare da quella principale dovrebbe fare il giro di tutto l'isolato..........dategli questo biglietto!"
"Ok!Grazie!"
Pensai che forse era meglio telefonare ad Orlando che avrei tardato un pò,così dalla reception composi il numero della mia stanza.Nessuno mi rispose
"Scusi....... -attirai l'attenzione del portinaio -E' per caso sceso il signor Bloom?"
"No....non mi pare........"
"Grazie"
Forse era al bagno,non si sarebbe preoccupato per un ritardo di pochi minuti.Uscii allora,e vidi subito la porta di cui il pasticcere mi aveva parlato.Dopo aver attraversato la strada con la mia solita,maniacale attenzione,spinsi il legno.Ma questo era incastrato,feci molta fatica,ma alla fine degli scricchiolii mi indicavano che la via stava per essere aperta............finalmente!Mi ritrovai avvolta nel buio e pensai che forse sarebbe stato meglio fare marcia indietro e trovare l'entrata principale.Ma nemmeno feci in tempo valutare la situazione che forti luci colorate illuminarono di colpo un'enorme
stanzone:Elijah,Orlando,John,Andrew,John,Paul,Geroge,Rebecca...............e Diana,davanti a tutti loro c'era Diana.Erano due mesi che non riuscivo a vederla e mi mancava da morire......era venuta a New York apposta per me?Lacrime presero a scivolarmi lungo le guance........
"Ragazzi io........" -riuscii solo a balbettare prima di gettarmi ridendo dalla gioia al collo di Diana,spostandomi poi ad Elijah,Orlando e via via tutti gli altri.
"Grazie!!!" -singhiozzavo tra le lacrime e i baci schioccati a destra e a manca.
"Tanti auguri a te........tanti auguri a te............" -cominciarono tutti a cantare quando Diana entrò spingendo un carrello su cui era poggiata la torta più grande e magnifica che avessi mai visto:su tre piani,interamente coperta di panna e cioccolato fuso,con qualche scaglia di buccia d'arancia........
"Vedi che avevo ragione?" -mi disse Orlando sorridendo
"Bastardo......tu sapevi!!!!" -lo baciai su una guancia io

"Ragazzi!Ragazzi!!!" -Elijah salì su un tavolo cercando di attirare l'attenzione di tutti.Mi stupii di questa mossa,lui sempre così timido ora si mostrava spavaldo e sicuro di se."Come tutti ben sappiamo le nostre fervide menti non si limitate a questo!!!Quindi............MICHELLE!!!!!!!!!!!QUESTO E' PER TE!!!!!!!!!!!!!!"
Una voce mi giunse alle spalle.
"ODDIOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!" -urlai stridente,portandomi una mano alla bocca e l'altra al cuore per impedire che uscisse di colpo dal mio petto.
Paul McCartney si stava avvicinando a me,cantandomi tanti auguri e con un grosso pacco in mano. "ODDIO oddio......stò male......stò male..........."-dovetti sedermi per non cadere letteralmente,avevo le palpitazioni.Era stato un colpo basso,avrei potuto lasciarci la pelle.Aveva sognato Paul McCarteny da quando avevo quattordici anni,il mio sogno più grando era quello di poterlo conoscere,ascoltavo la sua musica praticamente 24 ore al giorno.................il respiro mi venne a mancare e questa volta scoppiai a piangere violentemente.
"Michelle calmati!!" -Diana mi poggiò una mano sulla spalla
"Tutto bene?" -mi chiese McCartney abbassandosi fino ad incontrare i miei occhi.L'unica risposta che riuscii a dargli fu un sorrisetto idiota,da ebete drogato.
Paul rimase con noi solo qualche minuto,scusandosi per la fretta,mi strinse la mano e mi diede un bacio sulla guancia facendomi gli auguri.Io lo guardai uscire,pensando che forse avrei potuto seguirlo di nascosto...................
"Michelle?" -Elijah mi sventolò una mano davanti agli occhi,che erano rimasti imbambolati,sorridenti,verso la porta che aveva visto uscire l'ex beatle.
"E?Ah!Elijah!!GRAZIE GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!TI AMO!!!!!!!!!" -lo baciai appassionatamente,sperando che bastasse a trasmettergli tutta la gratitudine che provavo verso di lui.
"Veramente........... -disse lui forse scontento che ora sarebbe stato qualcun altro a ricevere un bel bacio -L'idea non è stata mia!!"
"Però sei stato tu a realizzarla!"
Orlando comparve alle sue spalle
"Tu?!?!?" -gridai al colmo dell'incredulità
"Come vedi qualcosa di buono posso combinarlo anche io..........precisiamo!!L'idea solo era mia,se Elijah non si fosse rotto i coglioni per riuscire a farlo venire qua........" Ma non ascoltai nemmeno le sue parole,saltai al collo di Orlando stringendolo fortissimo.Poi ritornai da Elijah,poi da Orlando.......
"Insomma ragazzi..........Non so più chi abbracciare!!!Grazie a tutte e due!!!!!!GRAZIE A TUTTI!!!!!!!!!" -feci un giro su me stessa rivolgendomi a tutte le persone che stavano li.E notai che nessuna aveva scoltato i miei ringraziamenti,perchè erano tutti attorno alla torta,a fare a coltellate per ricevere la fetta più grande.
"Ehi!!!!Lasciateme anche a me!!Sono la festeggiata!!!" -mi fiondai scherzosamente nella massa,lasciano da soli Orlando ed Elijah.Questo mi guardò allontanarmi e gettarmi nella massa con tenerezza.
"Sei innamorato vero?" -gli domandò Orlando ora che avevano un attimo di intimità,ficcandosi le mani in tasca e tirando su con il naso per darsi un contegno
"Molto Orlando,molto....e più passa il tempo più me ne rendo conto........" -Elijah aveva pronunciato queste parole senza nemmeno voltare lo sguardo verso l'amico,continuando a mantenerlo nel punto dove ero sparita io.......in battaglia per una fetta di torta!!!

"E' la MIA torta!!!" -gridai a Diana che stava tentando di strapparmi di mano il piattino
"E chi lo ha detto!!!!????" -mi gridò lei tentando di non scoppiare a ridere
"Io lo dico!!!"
"Qualcuno ti ha visto mentre la preparavi?!?!Hai le prove!?!?"
"Sì certo!Perchè ora vuoi farmi credere che l'hai fatta tu?!?!?"
"Certo!!!!!!!!!!!" -disse orgolgiosa Diana
"Davvero?Oddio.....che schifo!!!Mangiala tu allora!!!!!!!!!" -e le misi di forza il mio piattino in mano
"E no cara!Adesso te la mangi!!" -me lo risporse lei
"No!!!"
"No?!?!??!"
"No!!!"
Lei mi guardò con aria di sfida e,vedendo che io ero proprio impuntata,disse:"Va bene........... -mi guardò di sottecchi -Lo hai voluto tu!!"
Prese un pezzo di torta con le mani e me lo lanciò addosso.
"Ooooooh!!!Credi di farmi paura!?!?" -le dissi sfidandola,affondando a mia volta un intero braccio nella torta.

"ALLA GUERRAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" -gridò Orlando sotto gli sguardi stupiti di tutti,prendendo la rincorsa e gettandosi a capofitto quasi di testa tutto intero nella torta.Questa era talmente alta che vi sprofondò tutto,solamente dopo qualche istante la sua testa,interamente coperta di crema,irriconoscibile,spuntò dalla cima;tutti stavano zitti,si erano immobilizzati e lo stavano fissando.
Lui arrosì:"Ehm....forse ho un pò esagerato.......?"
Io gli sorrisi,prima di prendere una manciata di panna e gettarla al primo malcapitato che mi era vicino.A questo mio gesto tutti cominciarono ad urlare,gettandosi in quella torta-piscina,lanciandosela addosso,scivolando sul pavimento ricoperto di crema.Orlando e Diana erano i più scatenati,urlavano versi alla samurai prima di gettarsi su qualcuno immobilizzandolo e spalmandogli la faccia di dolce.Finito questo cercavano di non essere colpiti e ricominciavano.......loro due erano i generale di quella battaglia,che continuava ad imperversare.Dopo aver ricevuto sette pezzi di torta sul viso,cinque spalmante di panna negli occhi,un paio di affogate direttamente in quella che una volta era una torta.............allora mi calmai e mi allontanai dal luogo della battaglia,che ancora inferociva più focosa che mai.
"Elijah......" -gli dissi prendendolo per un braccio,vedendolo in disparte,che non prendeva parte alla festa.
"Michelle ti fevo parlare......."
Io gli sorrisi,indicandogli una piccola stanzetta adiacente.
"Andiamo a parlare là........."
L'ultima cosa che mi giunse alle orecchie fu un urlo di Orlando"LASCIATE OGNI SPERANZA!!!!!!!AFFOGHERETE TUTTI IN QUESTA PAN......." -ma la sua voce venne strozzata.Probabilmente,pensai,qualcuno era riuscito a infilargli un pezzo di torta in bocca.Sperai che non si strozzasse,ma per fortuna lo sentii subito dopo"BASTARDA!!!!!VIENI SUBITO QUI!!!!!!"-lo stava dicendo a Diana,era stata lei a incastrargli un pezzo enorme di dolce tra le labbra.

"Siediti per favore......." -mi chiese Elijah indicandomi una sedia di paglia mezza rotta.

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Capitolo 24
*** 24 ***


Il suoi occhi avevano assunto una strana espressione,preoccupata,trepidante,nervosa,tesa e irrequieta.Mi sedetti lasciandogli il tempo di riordinare le immagini,non diedi a vedere quanto avevo voglia di ritornare nel mezzo della festa.
"Michelle.....non so se questo è il posto giusto o il momento giusto per dirtelo.....ho messo giorni e giorni per prepararmi il discorso che avrei voluto farti adesso,ma credimi non me lo ricordo....quindi ti dirò solamente quello che il mio cuore vorrebbe in questo momento...io........io"
"Elijah!Amore........calmanti ti prego..... -gli dissi prendendogli le mani tra le mie -Fai un respiro profondo!Sarà poi così terribile la cosa che mi devi dire?"
"Michelle,io ti amo...tu lo sai che ti amo vero?"-mi guardò con due occhi languidi "Ma che stupido che sei!!Certo che so che mi ami!!E anche io ti amo!!Ti amo ti amo ti amo e non potrei mai stufarmi di dirtelo!Ti amo e ti amo ancora....."
"Sì.......forse sono un pò paranoico.....allora ascolta..........tu lo sai che io non sono un cattolico praticante,che non sono legato a certe tradizioni......."
Oddio no!Elijah -mi ritrovai a pensare -Ti prego non chiedermi quello che stai per dire!Non sono pronta,non saprei cosa dire......ma i miei desideri non furono esauditi
"Michelle!!! -si sollevò lui gonfiando il petto e chiudendo gli occhi,racimolando tutto il coraggio che aveva dentro di se -MI VUOI SPOSARE?!?"
Il respiro mi si fermò in gola,me lo aveva detto.Cosa avrei dovuto dire.E allora feci quello che facevo sempre,feci parlare il mio cuore........"Elijah,amore mio....ti prego siediti..........." Lui ubbidì. "Io,te lo ripeto ti amo....ma io........."
"Ho capito!" -si alzò lui e fece per adarsene,le lacrime avevano preso a rigargli le guance.
"Ascoltami!!!!! -gli gridai -Non sai nemmeno quello che volevo dire!Non ascolti le mie motivazioni!"
"Non c'è ne bisogno!!!!!"
E detto questo uscì sbattendo furiosamente la porta alle spalle.Rimasi imbambolata,l'avevo forse ferito nell'orgoglio?Lui aveva tentanto di farsi coraggio per dire quella cosa che doveva essergli costata molto e io lo avevo rotto così?Ma in fondo cosa avrei dovuto fare di più?Era un mio problema e avrei voluto spiegarglielo.Mi incazzai a morte con lui,con lui perchè non aveva voluto ascoltarmi,perchè aveva voluto capire quello che voleva capire.......perchè.......ma forse ero più arrabbiata con me stessa,alla mia maledetta insicurezza e indecisione,alle mie paranoie,al mio farmi problemi dove non esistevano.
Uscì anche io,sbattendo con la medesima violenza quella povera vecchia porta.
"Michelle!!" -mi chiamò Orlando completamente splamato di panna.Ma io nemmeno lo ascoltai,dirigendomi furiosa,velocemente,a testa bassa verso la porta,viola in volto.
"Michelle il tuo regalo!!!Non lo apri il regalo di Elijah!!??!!" -il povero Bloom non aveva ancora inteso la situazione.
"Il regalo di Elijah!?!? -gridai di rimando io -FAREBBE MEGLIO A REGALARSI UN PAIO DI ORECCHIE!!!FAREBBE MEGLIO AD ESSERE MENO EGOCENTRICO!!!FAREBBE MEGLIO A FICCARSELO NEL CULO QUEL REGALO!!!!!!" -a questi miei urli tutti si zittirono,voltandosi nella mia direzione,immobili,stupefatti.
"A fanculo tutto........" -mormorai prima di allontanarmi correndo.Me ne andai nella camera d'albergo.Assurdo!!Quello era l'ultimo posto dove sarei dovuta andare,sicuramente Elijah non era là,ma altrettanto sicuramente Orlando e Diana mi avrebbero raggiunta,a chiedere spiegazioni.
E infatti fu così:me ne stavo distesa sul letto,con la testa infilata sotto un cuscino piangendo fortissimo.
"Michelle apri!!"
"VATTENE!!!"
"Michelle tanto ho le chiavi ma preferirei che mi aprissi tu di tua volontà!!!Sono Orlando sono da solo!!Non c'è Elijah con me!!Ti devo parlare!!"
"VATTENE IMMEDIATAMENTE!"
"MICHELLE COMINCIO A PERDERE LA PAZIENZA!!APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!!!"
Ma vedendo che non giungevo disse:"ok va bene......" -e inserì le chiavi nella serratura "SE ENTRI TI MENO!!!" -cercai di dissiduaderlo io.
Ma lui nemmeno mi rispose,limitandosi ad entrare silenziosamente chiudendosi poi la porta alle spalle.Rimase sulla soglia a guardare il mio corpo scosso da violenti tremiti e singhiozzi. "Posso avvicinarmi?" -mi domandò usando tutto il tatto che riusciva a trovare.In risposta presi a piangere ancora più forte,e lui lo intese come un sì,come un richiesta di conscolazione.Si sedette ul bordo del letto,senza toccarmi.
"Michelle?Michelle puoi per favore uscire da quel cuscino che è ormai diventato una spugna e guardarmi negli occhi?Per favore?"
Lo feci.
"michelle......." -mi sussurrò lui vedendo i miei occhi stravolti,e avvicinò una mano accarezzando dolcemente il profilo del mio volto.
"Sarebbe meglio se ora ci facciamo una bella chiaccherata!" -mi disse come un padre dice alla figlia.Si sdraiò accanto a me,appoggiato su un fianco e poggiando una guancia sul palmo della mano,impuntando il gomito sulla coperta bianca.
"Non ho voglia di parlare......." -risposi in perfetto tono figlia viziata.
"Non ha importanza.....lo devi fare e basta!"
"Non credo che sia una buona idea Orlando....veramente credimi.......è meglio se ora te ne vai......."
"Lo sai cosa mi ha detto Elijah l'altro giorno?" -mi disse indifferente alla mia richiesta di farlo andare via
Scossi la testa.
"Mi ha detto che non si è mai trovato in una simile situazione.....che non riesce a capire come fa a provare cose così.......dice che la sua vita non conta niente,non ha il minimo senso senza di te........dice che sei la persona che ha sempre cerccato,che teme ogni giorno come la morte che tu possa dirgli addio......."
"E PERCHE' DOVREI FARLO?!?PERCHE' DOVREI DIRGLI ADDIO ORLANDO?!?!?PERCHE' NON PUO' CAPIRE CHE NON E' L'UNICO A PROVARE CERTI SENTIMENTI!?!?"
"Lo sai Michelle,è un uomo paranoico........."
"NON MI IMPORTA!!!NON MI PUO' TIRARE IN MEZZO!!!NON E' POSSIBILE CHE DEBBA SOFFRIRE COME UN CANE ANCHE IO PER LE SUE PUTTANATE!!!"
"Michelle!Cerca di capirlo!!Non ha fatto altro da quando è nato che fantasticare sul grande amore,sulla passione,sul vero sentimento universale(come lo definisce Viggo)e non credo che in reatà lui credesse di poterlo trovare veramente!E invece è successo...tutto così per caso....per una serie di circostanze improbabili....."
"Mi ha chiesto di sposarlo........"
"Cosa ha fatto?"
"Sei sordo?"
"Ed è per questo che vi siete messi a fare queste scene?!?"
"No,non è per questo.....io cercavo di spiegargli delle cose......e lui ha capito quello che voleva capire.....si comporta in modo strano Orlando,non mi ha lasciato parlare e sono sicura che è tutta colpa mia........."
"Perchè è tutta colpa tua......?" -mi sussurrò Orlando che nemmeno si accorse che mi stava accarezzando dolcemente i capelli e mi stava guardando,perso nei miei occhi......
"Perchè....perchè............ -ma la rabbia mi rimontò immediatamente dentro -NO CAZZO CHE NON E' COLPA MIA -scostai violentemente Orlando da me -CHE CAZZO HO FATTO IO?!?!"
Respirai a fondo,ma la collera non accennava a diminuire.

"E va bene........ -sussurrai quasi posseduta tra un respiro profondo e l'altro,quasi digrignando i denti -Se vuole fare il pazzoide almeno gli darò un motivo valido per farlo!!!" Detto questo mi gettai lettarlmente addosso ad Orlando,che si era alzato,infilando prepotentemente la mia lingua nella sua bocca e facendolo cadere di peso sopra il letto.

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Capitolo 25
*** 25 ***


Forse sono stata estremamente descrittiva,ma in fondo una bella scena dettagliata di sesso ci voleva proprio!!!Però ora mi sono incasinata troppo la vita!Dovrò sfoderare tutta la mia inventiva per farli uscire da questa assurda situazione.......
Ma lo sapete che con le vostre fic mi state facendo appassionare anche ad Orlando?Sempre Elijah sul podio ancora però.............



Inizialmente,sotto il peso del mio corpo,si lasciò guidare per qualche istante.Ma dopo il primo gemito che gli uscì dalla bocca mi scostò prepotentemente di lato alzandosi in piedi.
"NO!MICHELLE!FERMA!!!"
Le lacrime presero a scendermi più copiose e la mia rabbia ad aumentare.
"MICHELLE GUARDATI!!GUARTATI!!!!SEI SCONVOLTA,NON SEI IN TE!!!E IO.........ti prego.....io non so come posso resistere.....ma non posso fare questa cosa.......devi starmi lontano.......non so come posso reagire........."
Io mi avvicinai afferrando con decisione la sua virilità coperta dai pantaloni nella mano.
"Ferma....... -sussurrò lui,chiudendo gli occhi e reclinando la testa -ti prego fermati......non sai quello che stai facendo.........."
"Se veramente non lo vuoi fermami....bloccami.......fallo......"
Ma Orlando non faceva niente,e quando il mio tocco si trasformò in movimenti circolari e continui un sospiro uscì dalle sue labbra.
"Michelle....io non ci riesco......non riesco a feramarti....ti prego fallo tu,non continuare.....lo sai che poi te ne pentirai.........."
"Ho milioni di cose di cui pentirmi.....-dissi tra le lacrime -Devo farlo,voglio farlo....ci deve essere una motivazione.......ti desidero ora......ti voglio sentire dentro di me....."
"La tua è solo una passione assetata di vendetta.....ferma........ah!!"
Perchè lo stavo facendo?Non ero in me,questo era certo.Ma era anche vero che in quel momento ero eccitata come non mai,e non so...........volevo solo vendetta,fare stare male Elijah......ma ormai non ragionavo più........
Avvicinai il mio corpo a quello di Orlando,portando la mia bocca a pochi millimentri dalla sua,costringendolo ad aprire gli occhi.E intanto continuavo la mia tortura nelle sue parti intime......
"AH CAZZO!!! -esplose lui -NON CE LA FACCIO!!!!!!!!!!!" -detto questo mi portò violentemente sul suo corpo,baciandomi con passione e afferrandomi le natiche.Mi sollevò per le cosce e mi fece sbattere contro il muro.La sua bocca scese,avida,trepidante,impaziente sul mio collo,mentre le sue mani esperte mi slacciavano la camicia.Io gli sfilai tremando la cintura,gemendo ad ogni tocco che la sua lingua compieva sul mio corpo.
La mia parte superiore era finalmente completamente libera e lui pese a succhiare ingordamente i miei capezzoli,infilandomi un dito in bocca,che io presi a succhiare e leccare.L'altra sua mano ora premeva contro i miei jeans,e la sentivo calda,sempre più bollente e palpitante. Riuscii a sfilargli la maglietta nera e osservai per qualche secondo quei magnifici pettorali scolpiti,che ora si muovevano su e giù,rapidamente,in un respiro dettato dalla passione e dall'eccitazione.Lasciai che le mani assaporassero per qualche secondo quella bellezza,poi sollevai lo sguardo e notai che Orlando mi stava guardando,accecato dal desiderio,preoccupato,si odiava per quello che stava facendo,e io odiavo me stessa.Avrei voluto smettere,e probabilmente anche lui......ma ormai non era più possibile,dentro di noi dettava le regole solamente l'istinto animale.
"Ti voglio...." -mi sussurrò sospirando nell'orecchio prima di rigettarsi sul mio corpo.E mentre lui mi leccava la pelle e mi baciava avidamente mi slacciai tremando sotto quella pressione i jeans.Lui i aiutò e poi fece lo stesso con i suoi,che scivolarono in terra.Attraverso la stoffa leggere delgli indumenti intimi ormai sentivo la sua eccitazione premere violenta,forte,contro di me,bramosa.
"mmmmmmmh......................"
"dimmelo......dimmelo........... -mi disse lui prendendo a sbattere il suo bacino impetuosamente contro il mio- dimmelo.........vogli sentirtelo dire.......dimmelo michelle.........."
"ti voglio.......ti voglio Orlando prendimi......."
A queste parole lui si eccitò ancora di più,mi afferrò sotto le cosce nude,sollevandomi da terra e spingendomi contro il muro con il suo corpo.Io gli sfilai per quanto mi fu possibile,data la posizione,i boxer e strinsi il suo membro nel pugno.
"Ah Michelle!!!!!!!!Vai veloce!Ti prego!!!!!"
Presi allora a muovere la mano su e giù,velocemente,con prepotenza.Lui nascose il volto nell''incavo del mio collo,accompagnado con il bacino i miei rapidi e decisi movimenti.Poi,mentre io continuavo la masturbazione,mi sfilò anche lui le mutande,infilando tre dita dentro di me.A questo gesto mugugnai reclinando la testa e lasciandola sbattere contro la durezza della parete. "E ' questo che vuoi,Michelle,è questo che vuoi?!?"-mi disse tra un gemito e un singhiozzo. "sì.....si....." -rispondevo con gli occhi chiusi,dondolando la testa da destra e sinistra.La sua fronte era impreganata di sudore,che ora gli scendeva sul collo,sul petto e sulle braccia.Smisi di toccarlo per prendere a leccare con la lingua le sue spalle,mentre invece lui continuava a penetrarmi.
"Ti piace...........ti piace il mio corpo?" -mi chiese appoggiandomi una mano dietro la nuca,tentando di sentire quei tremiti che mi sconvolgevano ad ogni movimento deciso e profondo che compievano le sua dita dentro di me.
"....da impazzire......fammi tua Orlando...prendimi ora........"
Lui allora appoggiò le mani sulla parete,premendomi contro di essa e penetrò completamente in me.Mi lascia sfuggire un grido a quel contatto totale.Prese a muoversi con forza contro di me,sempre facendosi perno con le mani sul muro.Era rosso,il suo volto era contratto dal piacere infinito......poi mi prese ancora da sotto le cosce,sbattendomi contro e facendomi sbatacchiare ripetutamente le natiche e la schiena contro la parete.
"ti prego..................così............." -sussultavo io tra un sospiro e un gemito "ah.........dio.........cazzo.................................che stiamo facendo!!! -urlava lui cominciando a sbattere così forte da farmi male- non è giusto........ah..........merda!!!!MERDA!!!!....................vai....vai............vieni forza vieni............cazzo................"
E la consapevolezza dell'assurdità e dell'enorme sbaglio di quello che stavamo facendo non faceva che aumantare l'istinto passionale.
Le lacrime ripresero a rigarmi le guance.I miei occhi erano però chiusi e la bocca semiaperta,da cui fuoriuscivano lunghi o corti gemiti o parole
"Orlando.......orlando.........sì si..................dio.............porca troia!...cosa.........ah......" -ai miei sospiri e al mio godimento si aggiunsero presto i signhiozzi della disperazione.
Era il momento.......
"VIENI!!!!!!!!!" -mi urlò in faccia Orlando dando un ultimo secco,prepotente e violentissimo colpo al bacino.Sentii che il suo liquido caldo si spandeva dentro di me e l'orgasmo mi invase.


Potete solamente immaginare la vergogna,l'imbarazzo che ci investì quando l'istinto si spense,lasciando spazio alla ragione.Eravamo ancora contro la parete,nudi,che respiravamo affannosamente,guardandoci negli occhi,mentre le goccce di sudore continuavano a scendere e a dipingere i nostri corpi uniti.
Lui si staccò bruscamente da me cercando di infilarsi i pantaloni,cosa resa difficoltosa dal suo tremore.

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Capitolo 26
*** 26 ***


Aiuto!!!Vi immaginate ricevere una lettera come questa?Io mi sentirei morire......ma le penserà veramente quelle cose?A presto la spiegazione di tutto..............un bacione!Frodina178


Lo stagnate silenzio che si era formato nella stanza era rotto solamente dal fruscio degli abiti che ci stavamo velocemente rimettendo.Lui terminò prima di me,ed uscì sbattendo con forza la porta,senza pronunciarmi parola.L'unica cosa che sentii dalle sue labbra fu una bestemmia,udita attraverso il sottile spessore dell'uscio.
E allora feci una cosa che mai avrei creduto di aver il coraggio in un simile frangente:presi il celllulare e composi tremando il numero di Elijah.Ma lui non rispose.Ritentai innumerevoli volte,nonstante fossi consapevole che non avrebbe mai accettato la mia telefonata.Gaurdai il muro contro il quale,solo poco prima,io ed Orlando..........no!Non volevo credere a quello che era successo!!Come era stato possibile che l'immenso amore che provavo verso Elijah si fosse per un istante spento,permettendomi di fare quello che avevo fatto?Non c'era stato sentimento nel sesso con Orlando,non c'era stato il minimo coinvolgimento emotivo;non era che un appagamento dei sensi,che nella disperazione del momento si erano risvegliati,costringendomi a comportarmi in una tale maniera...................e quasi provavo odio verso Orlando,Orlando che me lo aveva permesso,Orlando che mi aveva seguita,Orlando che non mi aveva bloccata!Ma in fondo........se io non ero stata capace di fermare la mia passione che diritto avevo di incolpare lui? Nella mia mente un solo pensiero........dirlo ad Elijah,confessare.................mi gravava sulle spalle come niente altro al mondo,e se anche lui mi avesse lasciata,insultata,uccisa dal dolore io dovevo farlo,perchè non potevo vivere un solo giorno con quella vigliaccheria addosso che mi bruciava più del fuoco.E avevo una paura fottuta,un terrore allo stato puro della sua reazione,delle conseguenze che avrebbe portato la mia ignobile e meschina azione. La prima cosa che dovevo fare era uscire....uscire da quella maledetta camera d'albergo,da quell'odore che avevamo lasciato,da quell'aria stanca e viziata.Ma nemmeno il tempo di aprire completamente la porta che Diana apparve sulla soglia,ancora un pò sporca di panna e crema. "Ti ho cercato d'appertutto!!! -mi disse severa -Ho incontrato Orlando che mi ha detto che eri qui!Ma sei scema?!?Sei rimbecillita?!?Cosa cazzo è successo!?!?" -fece per entrare,ma io la bloccai
"No Diana..........per favore devo uscire.........."



02 Aprile 2005,ore 5 e 30 del mattino


Erano passati tre lunghi giorni da quella schifosa giornata.........Elijah non si era fatto ne vedere ne sentire e io ero dovuta tornarmene da sola a Los Angeles,schiacciata e pesante come non mai.Me ne stavo sul mio divano guardando la tv,e pensando che avrei dovuto studiare......ma cercate di capire!Come facevo?Come avrei potuto concentrarmi dopo quello che era successo?Mi sembrava di vivere in un sogno,speravo che ad un certo punto mi potessi svegliare e ritrovarmi in Italia,quella notte,a Gocciadoro,il nostro bacio.....avrei voluto che tutto potesse ricominciare da capo.Avrei voluto cancellare tutti gli errori che avevo commesso,avrei voluto essere la persona che l'uomo che amavo desiderava........e quella ero io?Forse si era sbagliato.........e anche io!Ero una ragazza che non credevo,capace di fare dei gesti così meschini come mai avrei creduto......in balia di un fascino........avevo provato in quei due mesi con lui così tante emozioni e voglia di vivere,così tanto amore e passione,così tanta amicizia e fiducia che pensavo potessero riempire il mondo.
Solamente Diana era al corrente di quello che era succeso,e se io avevo sperato nella sua comprensione,avevo sperato che mi donasse parole di conforto e incoraggiamento che non trovavo nel mio cuore,lei invece non lo fece..........Avevo bisogno di sentirmi dire qualcosa che facesse abbassare la gravità della mia azione,ma naturalmente non sentii mai niente di questo genere......e perchè sarebbe stata una bugia,perchè ero stata maledettissimamente carogna.E puzzavo,puzzavo di vergogna,di falsità,di vigliaccheria,di onta e immoralità........puzzavo di traditrice.Non il mio corpo,ma la mia anima,e questo olezzo sembrava non volermi mai abbandonare. Qualcuno bussò violentemente alla porta,che quasi sembrò cadere sotto quei colpi brutali.
"ARRIVO!!!!!!!"-sbraitai io nervosa,e infastidita da quel comportamento.
Appena abbassai la maniglia,Elijah entrò spingendomi senza mezzi termini la porta addosso.Teneva in mano una grossa valigia,e nell'altra un insieme di fogli,rilegati insieme.
"Tieni........" -mi disse secco prima di voltarsi e uscire così improvvisamente come era entrato.Io ero rimasta a bocca aperta,senza capire,senza pronunciare parola.
Mi abbassai e lentamente aprii la sacca rossa che aveva abbandonato sul mio pavimento.Il mio cuore sembrò bloccarsi letteralmente quando spuntò fuori l'orecchio di un peluches di un anatra che gli avevo regalato.Rovesciai tutto il contenuto per terra,mi portai le mani alla bocca indietreggiando di qualche passo,come se lì per terra si fosse trovato un cadavere.Davanti a me erano sparse tutte le cose che gli avevo regalato,che gli avevo donato con il cuore:peluches,cd,penne,fotografie,piccoli gioielli,il mio vecchio diario da adolescente,qualche maglietta e altre cose del genere.......Poi il mio sguardo cadde su quei papiri arrotolati e legati assieme da un fiocco blu.Lentamente mi avvicinai,forse per la paura di dover caricare ancora più il mio cuore di dolore.Adagio mi abbassai sulle ginocchia,avvincinando una mano a quelle carte,ma fermandola a mezz'aria,titubante.Chiusi gli occhi e le afferrai stringendole forte.Avevo fatto il primo passo,ora dovevo slacciarle e vedere cosa contenevo,anche se già presumevo........e infatti quelle erano le Lettere,le nostre Lettere d'amore.Dalla prima all'ultima,più una che non avevo mai visto.
Mi accovacciai per terra,senza impegnarmi a trattenere le lacrime,che ora mi sembravano coerenti e sensate più che mai.Lessi quel nuovo foglio,scitto in nero,con una calligrafia tremante,secca,calcata e frettolosa:


Sono deluso.Sono deluso nel profondo.Non voglio nemmeno pronunciare il tuo nome,perchè un brivido di ribrezzo mi percorre al tuo pensiero.E non mi chiedo come tu abbia potuto,non mi importa.Lo hai fatto,e questo basta.Non ci sono parole per poter esprimere il mio dolore allucinante,come se avessi perso la persona più cara.E infatti è stato così.Probabilmente ho immaginato qualcosa di inesistente,non sono riuscito a capirti come credevo.Non sei colei che credevo di aver conosciuto.
E i miei ragionamenti sono carichi solamente di disprezzo.Inizialmente c'era anche la rabbia,una rabbia immensa.Un odio profondo,una voglia di morire di domandarsi di chi fosse la colpa.E sono giunto alla conclusione che io non ne potevo avere......non avevo fatto niente per meritarlo,per meritare una simile punizione.E tu me l'hai data lo stesso.
Mi sono innamorato non di te,ma di quello che divento quando ti stò vicino,tu non sei lei,non sei la mia metà.E' stato un sogno e svegliarsi si è rivelato ancora più straziante di quello che avrei mai immaginato.
Credevi di esserti intrufolata abbastanza nella mia vita?Credevi che ti sarebbe stato giustificato tutto?Credevi che avrei capito?Credevi che non avrei scoperto che razza di persona meschina,spregevole e limitata tua sia?
Mi hai incantato,non hai fatto altro che costruirmi intorno castelli di carta,e con un soffio,quando ti è parso a te,li hai fatti volare via.Come hai potuto essere così egoista?Come hai potuto essere così malvagia e assassina?Tu lo sapevi....sapevi che ti amo e che avrei dato la mia vita per te!E ne hai approffitato,ti sei divertita a giocare!E ora sei più contenta,o la tua indifferenza e freddezza ti rende immune anche alla consapevolezza di aver distrutto la mia vita? Ci avevo investito tutto.....il mio cuore,la mia anima,la mia mente e il mio soffio vitale.........tutto era riposto in te,solamente in te!Avresti fatto meglio a prendere un pugnale e a piantarmelo alla gola.Un taglio netto,deciso.Ti saresti sporcata del mio sangue non meno che di quello che hai fatto adesso.
E nonostante mi ero ripromesso di mostrarmi distaccato,non posso farlo.E,anche se non è giusto,sappi che mi è crollato tutto addosso,non riesco più a vivere.
Non voglio più sentire la tua voce,non voglio più avere la tua immagine nella testa,non ti voglio nella mia vita!Vattene,nella tua miserabilità,nella tua ripugnanza,nella tua malvagità e brutalità.Vattene da me,cancellami,e cancellati.
Tutte parole......le tue non erano che parole gettate al vento....niente di vero,niente di immenso,promesse fatte da una persona che non ha rispetto nemmeno per se stessa.E se credi che la tua situazione ti giustifichi ti sbagli!Sono milioni coloro che fanno un'esistenza di merda!Milioni!Ci sono bambini soli,che muoiono senza avere la minima colpa,senza avere una dignità...............ci sono ragazze che vengono abusate tutti i giorni,a cui viene privata la loro umanità...........ci sono persone che si ritrovano senza il diritto a vivere......e tu ti senti discolpata per la tua situazione?
Ma tu sai cosa vuol dire svegliarsi e rendersi conto di essere stati ingannati dalla persona che credi l'amore,ciò che di più bello avevi trovato nella vita?La conosci la desperazione,riesci a capire?!?Riesci a capire che quel poggiolo davanti a me sembra la via più semplice?Un volo di pochi seconti...un dolore di un attimo!!!
Schifo a pensare ai momenti trascorsi con te,nausea al ricordare il mio stare abbracciato accanto a te,vomito al pensiero del tuo odore.Rabbia all'aver dato tutto per niente.Rabbia. Vattene
Dentro la sacca c'è una busta,e dentro quella busta c'è un assegno da ventimila dollari.Prendili,fai un biglietto per l'Italia e pagati l'iscrizione a una nuova università.Affittati una casa e vivi.Lontano da me,lontando da dove respiro io.
Vattene

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Capitolo 27
*** 27 ***


Nota dell'autore:le sensazioni di Michelle quando si trova in ospedale sono le quasi letterali parole che mi disse una mia amica che aveva rischiato di annegare.Ho cercato di descrivere esattamente quello che lei mi aveva raccontato,quello che si ricordava.

Mi fiondai letteralmente sulla sacca,frugando dentro:una busta bianca non era uscita.Scossa da violenti tremiti la aprii:dentro c'era un assegno da ventimila dollari firmato Elijah Wood. Senza nemmeno pensarci lo strappai urlando,aiutandomi con i denti e le unghie.Quando fu ormai ridotto a brandelli gridai con quanto fiato avevo in corpo.Mi sentivo totalmente morire,sentivo che la mia anima,la mia energia erano state bruciate in un solo istante,in una sola lettera.Quelle parole,quelle frasi,che mi avevano ucciso,mi avevano torturato!LA MENZOGNA!!La menzogna del suo significato!!Io non ero così!Non ero quella che aveva descritta!!!Non ero una persona schifosa!!!!Non vivevo sulle mie disgrazie!Non ero vigliacca!!!Non ero bugiarda!!!! Non pensai,accecata completamente dall'astio e dalla pazzia che mi avevano invaso.Afferrai bruscamente le chiavi della macchina e scesi per la strada,cadendo sulla ginocchia un paio di volte,ma senza sentire il minimo dolore.Entrai nella macchina e l'accesi neancora chiusa la portiera.Ingranando direttamente la quarta partii:le ruote scivolarono qualche secondo su se stesse e l'auto partì sfrecciando in retromarcia,ritrovandosi in mezzo alla strada.Qualche suono di clacson di protesta mi seguì,e io in risposta pigiai maggiormente sull'accelleratore.Ma nella mia mente viveva ancora un briciolo di lucidità che mi diceva che dovevo andare dove non rischiavo di investire alcuno.......e allora mi diressi verso la strada di campagna che portava ad un lago dove ero stata ormai quasi due anni prima.
Quando finalmente la strada ciottolosa si estese davanti a me,deserta,lasciai che il piede spingesse al massimo sull'acceleratore,fino al limite.Il motore della macchina quasi fischiava dallo sforzo e il sedile sotto di me tremava.
110....115....120.....125......i chilometri orari che il mio macinino tirava pesavano sulla carrozzeria.I miei occhi erano ormai quasi completamente accecati dalle lacrime,ma non me ne curavo,non per quello che volevo fare io.La strada di fronte a me era annebbiata,riuscivo solo a distinguere i contorni degli alberi che sfrecciavano fulminei attraverso i finestrini. Qualcosa vibrò contro la mia coscia:il cellulare.Lasciai che suonasse senza fare niente.Ma alla seconda chiamata lo presi,abbassai il finestrino e lo gettai con prepotenza nel vuoto.Poi richiusi il vetro per non sentire il vento che mi avrebbe fatto sentire viva:perchè io non lo ero,ero morta,ero un cadavere,una cadavere disonorato.
In lontananza finalmente il lago.........lo avevo desiderato ardentemente,non avevo pesato ad altro in quegli ultimi minuti.Sapevo cosa dovevo fare,in quel momento mi pareva la cosa più giusta.Dire "mi parerva" è però estremamente sbagliato,dato il fatto che ormai non ragionavo più,anche quell'ultimo barlume di lucidità mi aveva abbandonato.E la disperazione dell'umiliazione e della consapevolezza della circostanza mi avevano portato ad una follia pura. E man mano che vedevo l'acqua verdognola avvicinarsi mi sentivo sempre più sicura,più convinta,più decisa a compiere il mio gesto estremo.Elijah aveva ragione:"Un volo di pochi secondi....un dolore di un attimo......."
Dato il piccolo dirupo che separava lo specchio d'acqua dalla strada avrei volato qualche istante,avrei avuto la mia punizione per quello che avevo fatto.Chiusi i perni delle portiere,per privarmi di ogni via d'uscita.La macchina sarebbe velocemente annegata,e io dentro di lei.La foga del momento mi avrebbe forse spinto a tentare la fuga,ma mi ero premunita e,mentre con una mano tenevo il volante,con l'altra,aiutandomi con i denti,stavo rompendo il fulcro del meccanismo di apertura:non sarei potuta uscire nemmeno volendolo.
Quando ormai il precipizio era a pochi attimi da me,chiusi gli occhi,lasciando il volante e portandomi le mani a coprire il volto,in un ultimo gesto di sopravvivenza.
Quegli istanti che la macchina si librò nel vuoto mi ripercorsero la mente le immagini,come flash,di tutti qui momenti che nella mia vita avevano avuto un senso,una ripercussione forte:la mia nascita,la morte di mia madre e mia sorella,il mio primo giorno di liceo,l'abbandono di Michele,l'arrivo negli Stati Uniti,Paul,il mio primo bacio con Elijah.....e per un attimo di quella maledettissima giornata con Orlando.........................poi sbattei la testa sul cruscotto e il buio...........

Ospedale San Victor,Los Angeles,02 Aprile 2005,ore 9 e 10 del mattino

"Ragguaglio!!"
Portarono il mio corpo pallido e bluastro,ormai liberato da tutti gli impedimenti di stoffa,in emergenza.Io vedevo,non sentivo,vedevo tutto muoversi lentamente,e potevo scorgere il mio corpo nudo,su cui si affacendavano tutti quegli sconosciuti.Non riuscivo a capire il motivo del mio essere lì,volevo sapere,ma non potevo muovermi.Sapevo che non respiravo e sentivo sulla mia pelle una maschera,e nella gola un tubo.Ma non sentivo male,avevo tutti i sensi completamente offuscati.La mia vista era chiara limpida e vedeva queste bocche muoversi al vuoto,pronunciare parole che non capivo.Un conato di vomito mi percorse,e il mio corpo sussultò.Qualcuno mi afferò con decisione per un fianco,voltandomi verso di lui e liberandomi da quello che avevo in bocca:vidi il mio rigurgito cadere sul pavimento a scacchi.Quando terminò mi rimisero in posizione iniziale,e nonstante ora riuscissi a respirare,anche se stentatamente,mi rimisero la mascherina che copriva naso e bocca.Ora riuscivo a distinguere qualche suono confuso,ma una stanchezza profonda prese ad invadermi,e sentii che le palpebre si chiudevano.Non mi opposi a questa reazione,e mi lasciai andare all'intorpedimento.

Ore 17 e 30 del pomeriggio

Dovetti aprire e chiudere gli occhi un paio di volte prima di mettere a fuoco la figura che mi stava accanto:seduta di fianco a me stava Diana,con le guance rigate da strisce luccicanti di lacrimoni,due grosse occhiaie e un fazzoletto che si rigirava nervosamente tra le mani.
"Diana......" -sussurrai io tentando di alzarmi,ma impedita da un penetrante e secco spasmo di dolore alla testa.
Lei se ne stava con la testa voltata per non guardarmi,gli occhi chiusi e la fronte severamente corrucciata.
Poi io voltai la testa e vidi che dall'altra parte del letto,poco lontano,sedeva Elijah,con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il volto appoggiato a coprirsi sulle mani.Dopo qualche istante che lo fissavo lui alzò lo sguardo fino ad incontrare il mio:aveva l'espressione più furiosa,preoccupata,tormentata e al contempo impenetrabile che io avessi mai visto.Lui si limitò a fissarmi per molti secondi,senza muoversi,senza sorridermi o dirmi una parola.Poi si alzò e uscì.Lo sentii urlare:"Orlando!Vado a prendermi un caffè!!"
Quindi sul corridoio c'era anche lui.
Allora mi voltai di nuovo verso Diana,che non aveva ancora aperto gli occhi o cambiato posizione. "Diana......." -la pregai con la voce.
Lei ruotò il volto verso di me,stringendo forte tra le mani il fazzoletto e lasciandosi sfuggire un:"Michelle........."-detto questo scoppiò a piangere,togliendosi per un attimo quell'aria rigida e abbracciandomi fortissimo sul collo.
Non capivo perchè ero lì......come mai era ancora viva.......cosa era successo?

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Capitolo 28
*** 28 ***


Indecisione pura....riconciliazione o meno?


Sentivo un'irrefrenabile bisogno di porre domande,di chiedere,di conoscere.Diana era lì,accanto a me,sarebbe stato facile porre fine ai miei tormentosi dubbi,ma non lo feci.Forse avevo paura che erano lì per dirmi addio,e in realtà,dentro di me,ero convinta che fosse così.Tutto quello che avevo fatto prima....e ora questo gesto.Dovevano odiarmi,io stesso lo facevo,cosa avrebbe loro impedito di farlo?Ma nonostante tutto ero felice di poter ancora respirare,provare quel dolore,sentire la luce;non avevo mai avuto la reale intenzione di morire,mai,e lo sapevo anche quando mi sono gettata.Se solamente per un attimo mi fossi liberata di quella allucinante pazzia che mi aveva travolto sarei riuscita a fermarmi.
Sentii la porta aprirsi e qualcuno entrare,pregai non fosse Elijah,non sarei riuscita a reggere di nuovo quello sguardo dolorosamente freddo e distaccato.
Evidentemente qualcuno da lassù stava guardando nella mia direzione,perchè fece il suo ingresso Orlando,sorridendo timidamente.
"Posso?" -domandò ancora sulla soglia.
Diana si alzò e fece per andare.
"No!" -la fermai io per un braccio.
Lei si piegò su di me e,prima di schioccarmi un bacio sulla fronte,mi disse a bassa voce:"E' meglio che parli con lui un attimo...."
Orlando si sedette accanto a me,infilandosi le mani tra le cosce e mostrandomi un sorriso teso e nervoso.
"Michelle.....io....."
Non lo interruppi,sperando che continuasse,volevo che parlasse.Ma lui non lo fece,si limitò a pronunciare quelle due parole,e si zittì.
Due grossi lacrimoni tentavano di scivolarmi sulle guance.
"Ho letto la lettera....." -sussurrò poi lui
"Cosa?"
"Ho letto quella lettera che Elijah ti ha dato....ero con lui quando l'ha scritta!"
"Ma come è possibile?"
"Vedi,dopo aver fatto.......dopo aver fatto quello che abbiamo fatto io l'ho cercato tutto il giorno.Poi sono tornato nella camera d'albergo,sapendo che tu già eri partita e che lui doveva tornare a prendersi le sue cose.E' arrivato la mattina dopo.Io sapevo che non avrei dovuto farlo,ma lui è,....o era.....,uno dei miei migliori amici,e come te,immagino,mi sentivo sporco e male.Così glielo ho detto.Non voglio stare qui a raccontarti le sue reazioni o quello che ha detto...........ma ha preparato le sue cose in fretta,ti ha scritto la lettera e io sono riuscito a leggerla mentre lui era in bagno.Lui non lo sa.
E Michelle.........io ti giuro che capisco,capisco quello che hai,fatto,capisco la tua disperazione.Ma credimi!!TI PREGO CREDIMI!!! -mi prese le mani tra le sue -Non pensa nemmeno una di quelle cose!!Era fuori di se!!"
"Lo so Orlando che me lo stai dicendo solo perchè ti senti in colpa....."
"NO!!Cioè,sì,mi sento in colpa,come mai prima.Ma ti giuro,te lo giuro sulla vita mia e di mia sorella che erano tutte bugie,dettate da una rabbia e un dolore irrrazionali................." "Non ci devo pensare….."
"E' la cosa assurdamente più giusta che ti ho sentito dire in questi ultimi due mesi…."
"Cosa è successo Orlando?"
"In che senso?"
"Cosa è successo?"
"Oggi?"
"No,cosa è successo?"
"E' successo che due persone si sono innamorate e si sono lasciate troppo trasportare!"
"Tutto quello che è successo non è giusto…..ed è tutta colpa mia…."
Lui stette zitto.
"Lo sapevo….." -mormorai voltandomi dall'altra parte
"Cosa sapevi?" -vidi che cercava di fuggire il mio sguardo
"So quello che sei venuto a fare qui Orlando,nonostante tu stia facendo di tutto per non darmelo a vedere,per ritardare il momento in cui me lo dovrai dire….."
"Non capisco di cosa tu stia parlando…"
"Stai tranquillo…..non ti farò pesare questo.Non è stato un bel gesto quello di usarti,avrebbe dovuto dirmelo in faccia.Voglio che tu stia zitto,non voglio che tu ti senta più in colpa di quello che già provi……ho capito e basta…."
"Micelle io….."
"Vattene per favore…."
"Io..…"
"Fallo per me….per Elijah….per te…vattene…….."
Lui si alzò,passandosi una mano tra i capelli e guardandomi aggrottando le sopracciglia.
"Non vuoi sapere come….."
"Lo scoprirò,ma non da te…"
"Deve essere così un addio?"
"Esistono stereotipi per un addio?"
"Non credo….."
"E allora deve essere proprio così!"
"Allora….. -sollevò una mano facendo per uscire -……ciao….."
"Ciao Orlando…."

"Hai fame?" -Diana spuntò nella camera con un vassoio in mano.
"Tu che dici?"
"Che tutto questo ben di Dio -guardò il prosciutto e il panino andato a male -Me lo posso mangiare io………."
"Brava,vedo che hai capito….."
"Micelle…… -sospirò e si sedette accanto a me -Dobbiamo parlare seriamente"
"Lo so….ma prima vorrei sapere cosa diavolo….."
"Pensavi che fossimo tutti stupidi?Cioè….pensavi realmente che Orlando,dopo aver letto quella lettera,se ne sarebbe stato zitto e buono?!?Ti conosce abbastanza per aver potuto pensare che non l'avresti presa tanto bene….mi ha chiamato e me lo ha detto……naturalmente non potevo certo dirtelo!Le cose devono assolutamente fare il loro corso….non potevo intromettermi finchè non sarebbe arrivata la mia parte in questa storia….."
"Non riesco ancora a capire….."
"Ti voglio bene Micelle,farei tutto per te,spero che questo tu lo sappia!Quel giorno mi sono messa a fare la posta sotto casa tua,ho visto Elijah entrare ed uscire,ti ho visto andartene in macchina.Ti ho seguito.Non ci vuole una laurea per capire quello che volevi fare….mentre eri per strada ho provato a chiamarti,ho provato a superarti per sbarrarti la strada,ho suonato il clacson come una matta…………." -scoppiò in lacrime.
"Ok….basta così…..ho capito Diana!Vieni qui…." -mi sollevai un poco e la invitai verso di me.Lei si gettò tra le mie braccia singhiozzando convulsamente.
"Tu…..tu!!!!!!!! -cominciò a prendere a pugni un mio braccio -SEI UNA STRONZA!COME HAI POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE?!?!Come hai potuto pensare di potertene morire….non hai pensato a me….non hai pensato che c'è ancora qualcuno per cui vale la pena di vivere?!?"
"Diana….amore mio…non ho mai avuto realmente l'intenzione di ammazzarmi….tu lo capisci questo vero?" -le presi il volto tra le mani.
"No Michelle….non capisco….non riesco a capire più niente….ma non mi piace quello che si è venuto a creare………"
"Nemmeno a me….ma è così…."
"Cosa hai intenzione di fare adesso?"
"Lo sai cosa farò Diana….lo sai……"
"Ma non puoi!!!"
"Perché?" -le sorrisi.Il mio era un sorriso rassegnato,triste ma consapevole della condizione. "Perché ci sono io…….."
"E ci sarai sempre….dentro di me,nel mio cuore,nella mia mente e nel mio passato e nel mio presente.Una cosa così non può certo finire……mai….."
"Devo aiutarti?"
"Tu non devi proprio niente……"
"POSSO aiutarti?"
"No….."
"Cosa devo fare adesso?"
Le sorrisi complice.
"No Michelle…non mi puio chiedere questo è troppo…."
"E' troppo per chi?Per me o per te?" -cercavo di mostrarmi il più sicura possibile.Sapevo che se non lo avessi fatto subito sarebbe stato più doloroso dello stretto necessario,e già questo sarebbe stato praticamente impossibile poterlo sopportare….
"Ma non è così che….."
"Diana!Te lo chiedo come ultimo regalo…….te ne sarò grata per tutta la vita,non dimenticherò mai l'enorme sforzo che stai facendo,e so che lo sopporti perché mi ami,perché in fondo sai che è giusto così…."
"Ma tu lo sai come mi sento dentro?" -non si decideva a lasciarmi la mano.La ritrassi con una strattone voltandomi e chiudendo gli occhi.
"Ma davvero vuoi che sia così?DAVVERO VUOI BUTTARMI FUORI DALLA TUA VITA IN QUESTO MODO?!?" Non risposi,sempre tenendo gli occhi chiusi e le labbra serrate tentando di non mostrare il terrore che mi aveva sorpreso.
"E va bene….." -si staccò bruscamente,afferrando le sue cose e uscendo sbattendo la porta. Mai avrei sperato che tutto finisse così,ma questa era la realtà.Ora mi aspettava solamente l'ultimo scontro poi,almeno fisicamente,sarei stata "libera".
Mi vestii,lasciando sul comodino le poche che Diana mi aveva portato,estraendomi con poca delicatezza l'ago della flebo.Mi girava la testa da morire,ma non ci badai.Feci un profondo respiro prima di abbassare la maniglia della porta,prima di affrontare la parte più dura,più cruda,più spietata.
Fu formalmente più semplice di quello che avrei immaginato,Elijah sedeva nel corridoio,con le mani in tasca e lo sguardo fisso davanti a se,perso nel vuoto.
Mi avvicinai a lui,cercando di non mostrarmi titubante.
"Ciao…" -azzardai io
Lui lentamente si voltò,e stancamente mi fissò a lungo,prima di pronunciare:"Orlando ti ha detto….?"
"Non ce ne è stato il bisogno….."-gli sorrisi io.
Si stava creando un silenzio estremamente inquietante,ma io non volevo andarmene via,come era nei mie piani.Volevo fissarlo intensamente per un'ultima volta,e probabilmente per lui era lo stesso……non l'ho mai scoperto….nemmeno ora che stò scrivendo la mia storia.
"Non ci sarà mai un momento giusto Michelle…." -spezzò il mutismo lui.
"Lo so… -sospirai forte -Pensi che sia meglio che ora…."
"Si….." -si limitò a rispondere riprendendo a fissare il vuoto.
"Va bene,hai ragione……"
Ma ancora non mi decidevo a muovermi.Il suo sguardo,che sebbene non mi stava fissando potevo vedere che mi seguiva,divenne severo e impaziente.
"Perché vuoi rendere anche questo così difficile?" -un grosso lacrimone lottava per scivolargli sulla guancia.
"Scusami……ciao…."
Mi voltai allontanandomi a grandi passi,l'aria attorno a me si fece rarefatta e il corridoio in cui stavo camminando aveva perso ogni forma o colore….nebbia confusa che si mescolava al dolore lancinante che provavo,dentro e fuori.

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Capitolo 29
*** 29 ***


E allora sarebbe tutto finito così?Improvvisamente era iniziato ed improvvisamente era terminato.Esteriormente lo era,perché non credo di aver mai provato un dolore così forte come quel giorno,era come se tutto quello che avevo fatto nella mia vita mi si fosse rivoltato contro,tutta la mia fatica e il mio dolore spenti in un attimo…..per una persona,per una persona che aveva avuto solamente una piccola alzata di sipario nella mia vita,ma che aveva per me significato tutto il secondo atto della rappresentazione.E come uno spettacolo teatrale finisce,così lo era stato anche il mio.Solo che non c'erano applausi,non c'era la soddisfazione,tutti se ne erano andati dalla sala,lasciando solamente i due attori a recitare,con qualche comparsa che si era però presto stufata di quella farsa.
Raggiunsi il mio appartamento.Entrai.Mi diedi un'occhiata intorno e odia quelle mura e quegli oggetti che mi si presentavano con una rabbia assurda:urlai e presi a rompere tutto quello che mi capitava a tiro.Mi fermai con il fiatone,gli occhi chiusi dalle lacrime secche e umide,le labbra serrate e i pugni stretti.Arraffai alla meno peggio qualche vestito e i miei libri,li stipai alla rinfusa in un valigione,sputai sul tappeto persiano della sala.Mi sarei lasciata tutto indietro.La cancellazione dall'università l'avrei fatta dall'Italia.Dall'Italia?Dovevo tornare a casa?Ma quale casa?C'era ancora qualche cosa che mi legava?Sì…..c'era la mia vita che urlava di essere vissuta,necessitavo di respirare aria pura.Avevo bisogno di ricominciare a vivere,a vivere come persona.
Mi sbraccia chiamando un taxi,e ringraziai il cielo quando uno di questi finalmente si fermò.Afferrai le poche borse che avevo poggiato per terra ed entrai nervosamente:"All'aereoporto per favore!"

"Il primo volo per l'Italia?"
I secondi che trascorsero mentre l'addetta controllava mi sembrarono infiniti.Non desideravo altro che posare il deretano su quell'aereoplano e volare via,lasciandomi indietro tutto,ricordi compresi.Avevo mentito a Diana,non la volevo nella mia mente,non ora almeno.Quello che si era venuto a creare mi faceva vomitare.

"Tra due ore!Le faccio il biglietto?"
"Sezione fumatori per favore!"
"Mi dispiace,sono tutti occupati!Se vuole posso prenotarle un volo per domani matti….."
"No!No!Grazie va bene lo stesso!!"
Sistemate le faccende burocratiche andai alla cabina.Non avevo programmato niente,e nemmeno avevo i soldi per potermi pagare l'albergo quando sarei arrivata in Italia.
"Michela?"
"Sì,chi parla?"
"Meno male che hai ancora lo stesso numero!Dopo due anni me lo ricordo ancora…." -ero imbarazzatissima.Per venti mesi non mi ero mai fatta sentire,e ora ricomparivo così dal nulla,e per di più domandandole un grosso favore…..
"Michelle?!?Sei tu?!?"
"Si….."
"O mio dio!Che bello poterti sentire di nuovo!!!Dove diavolo sei sparita!?!?"
"Sono negli Stati Uniti,ma oggi ritorno!"
"Devi raccontarmi tutto!!"
"A dirti la verità… -la voce mi tremava dalla vergogna -….ti ho chiamato per chiederti un grosso favore…."
"Ma certo!Dimmi pure!!"
"Non è che mi ospiteresti per qualche giorno?Solo il tempo di sistemarmi -precisai io -Devo tornare in fretta e non ho fatto programmi!!"
"Michelle…….."
"Sì?"
"Ma sei scema?!?C'è anche bisogno di chiederlo!Lo sai che la mia porta è sempre aperta!"
"Grazie Michela…"
"Allora ti aspetto per domani mattina?"
"Sì…"
"Ti ricordi ancora dove abito vero?"
"Certo! -risi io -Come potrei dimenticarlo?!?"


Riagganciai la cornetta leggermente sollevata,mi aveva fatto bene parlare anche solo per qualche istante con una mia vecchia amica.E allora cosa dovevo fare….pensare mi faceva male,provavo un dolore indescrivibile.L'aria Americana si era fatta più pesante di quello che mi era inizialmente.

"Grazie…."-ringraziai distrattamente il ragazzo che mi aveva riconsegnato la valigia.Mi avviai a grandi passi verso il corridoio d'imbargo,appena consapevole di tutte quelle persone che mi roteavano attorno.

Salii sul pulmino che avrebbe attraversato la pista e mi avrebbe condotto al mio aereo;la via di fuga era sempre più vicina….ormai a pochi metri ci fecero scendere,prendendoci le valige. Avevo ormai poggiato un piede sul primo gradino dalla scaletta,quando qualcuno urlò lontano:"MICHELLE!!!!MICHELLE!!!!!!!!
Mi voltai:Elijah stava correndo verso di me,inseguito da due poliziotti e più indietro ancora da Diana,che aveva i tacchi e continuava ad inciampare.
"elijah……." -riuscii solo a mormorare io,sconvolta.
Lui mi raggiunse e si gettò tra le mie braccia,facendomi cadere all'indietro.La mia schiena battè duramente sul cemento,ma la lingua di Elijah nella mia bocca mi fece dimenticare il dolore. "Ti amo…….TI AMO!!" -continuava a dire lui,piangendo fortissimo e baciandomi.
"Anche io…..anche io -bacio-anche io-bacio bacio pianto sorriso -ti amo -bacio sorriso pianto-ti amo!!!"
I due agenti ci staccarono di forza,trattenendo Lij per le braccia,perché stava tentando forsennatamente di divincolarsi.Finalmente anche Diana mi fu vicina:"Non sono riuscita a fermarlo……" -mi disse con il fiatone e un sorriso.
"Per favore si calmi…." -tentava un poliziotto visto che Elijah aveva cominciato a tirare calci. "Lo lasci per favore…" -sfiorai appena supplicante uno dei due uomini.Questo mi guardò indeciso prima di lasciare la presa.
Il ragazzo si gettò nuovamente sulle mie labbra.
"Non te ne puoi andare…..non te ne puoi andare Michelle….ti prego…."
"N-non -singhiozzavo io tentando di non piangere,baciarlo e parlare tutto insieme -n-non mi rendere t-tu-tutto così difficile amore….ti prego…"
"IO TI AMO!COSA POSSO FARE PER FARTELO CAPIRE!?!?" -mi afferrò per i capelli dietro la nuca,stringendomi a se.
"Devo andare Elijah……"
"Va bene…. -mi fece un sorriso enorme,a cui si unirono altre lacrime di gioia -Allora verrò con te…..adesso……."



Dicembre 2008, Mozambico

"Michelle!Tra un'ora c'è bisogno di te!!"
"Arrivo Karuthi!Finisco di fare una cosa!!"
Mi ripiegai sulla lettera che mi stavo accingendo a scrivere,trassi un profondo respiro e afferai la penna:

Mia dolce Diana,
oggi ti scrivo da un piccolo villaggio del Guatemala.Ci spostiamo praticamente ogni settimana ed è molto dura.La gente qui è fantastica,ti fa sentire importante in quello che fai,e mi sono velocemente resa conto che c'è veramente bisogno di aiuto per questa gente!Non hai idea in che condizioni vivono!!Lo sai…..è stato difficile entrare in "Medici Senza Frontiere",ma sono ripagata di tutte le fatiche.Ogni goccia di sudore è una soddisfazione enorme.Penso che non tornerò a Settembre come si era inizialmente programmato!Questa è la vita che ora sento di dover vivere.
Come va la danza?Mi ricordo ancora….quando mi hai detto che avevi scoperto che la tua passione non era la medicina ma la danza ci sono rimasta….ma visti i risultati e l'entusiasmo che mi hai descritto nell'ultima lettera sono contenta che tu abbia seguito il tuo sogno!Non vedo l'ora di poter assistere a un tuo spettacolo!Proprio non ti ci vedo in tutù….lo so lo so!Non mi picchiare!!Il tutù non si usa più….ho fatto anche la rima!!Grande!!
Non posso più scrivere altro,perché alla frontiera controllano le lettere,e quelle più lunghe di due facciate non le fanno passare….capisci in che situazione vivono queste persone?!? Appena ci sarà la possibilità di usare un telefono ti chiamerò!
Ti voglio bene puzzona!!!!
Ps:veramente ti sei sposata?!?!?Devi raccontarmi tutto tutto!Non ti ci vedo proprio con la fede al dito…….
Ciaooooooo da Michelle e da tutta l'Africa!

"Michelle puoi venire un momento?"
"Arrivo Elijah!!" -chiusi la busta e la misi in tasca.
"Secondo te…. -si avvicinò lui -sarebbe meglio mettere prima la scena in cui portate qui la bambina o la scena della disperazione della madre?"
Lo guardai sorridendo,teneramente:"Sei tu il regista amore….. -gli diedi un bacio -Sei tu che devi decidere!"
"Dottoressa Potente!!" -qualcuno mi chiamò
"A dopo….." -dissi ad Elijah
"mmmm… -si limitò a mugugnare lui,grattandosi la testa e osservando un bambino che giocava con della terra - lui sarebbe perfetto per fare il fratello……."
Lo lasciai ai suoi ragionamenti per andare nell'infiermeria improvvisata.
Seguirmi nei miei viaggi e approfittarne per farne un film sulla condizione africana era stata un'idea fantastica.Aveva portato gioia e voglia di fare.
Mentre ascoltavo quello che avevano da dirmi mi misi una mano sulla pancia:mi sembrava già quasi di poter sentire il bambino che dentro di me gridava che voleva uscire….gridava che aveva voglia di vedere il sole……che aveva voglia di incontrare i suoi genitori…..Michelle e Elijah…..

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