I tacchi di Hal

di ALEXIANDRAisMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


I TACCHI DI HAL

 

- Hal, sei pronto?- Chiedo non smettendo di ridere guardando di traverso la porta della camera degli ospiti di casa Stark.

Con me ci sono Natasha e Nadia, la prima ride, la seconda invece tenta di trattenersi. Benna è rimasta con Clint e Stacy in sala insieme a Pepper e Tony.

Mi trattengo dall'impulso di entrare nella stanza per vedere com'è conciato, e solo immaginandolo scoppio in un altra risata incontenibile.

Ritorno indietro ricordando la mattinata, quando Hal e io eravamo venuti qui per parlare della missione da fare la sera.

Un segugio di Loki, il Dott. Craidor, ha organizzato una festa in onore della figlia Emily o meglio, questo e quello che vuole far credere.

Dietro le quinte si svolgerà uno scambio di armi e informazioni, potrebbe essere un occasione d'oro per noi, di fare qualcosa di buono ora che non sappiamo dove mettere le mani in questo casino.

Comunque, ritornando a questa mattina, l'unico ad accoglierci è stato J.A.R.V.I.S., dicendoci che Tony e Pepper si stavano alzando.

Mentre aspettavamo in sala, con una tazza di latte per me e del caffè per lui, lo vidi alzarsi.

-Dove vai?- Gli chiesi.

-Bagno- Rispose lui uscendo dalla sala.

-Aspetta! Non sai nemmeno dov'è!- Gli urlai prima che potesse chiudere la porta. Si sporse leggermente e disse sorridendo sghembo:

-Userò il mio istinto da supereroe, puoi stare tranquilla-

Scettica lo guardai per qualche secondo col sopracciglio alzato, poi scrollai le spalle e tornai a rilassarmi sul morbido divano in cotone.

Non poteva combinare qualche cazzata, no, non sarebbe stato così imbecille da mettersi nei guai anche qui...

Di tutta risposta un urlo femminile interruppe i miei pensieri facendomi sobbalzare. Riconobbi subito la voce. Pepper.

Poggiai la tazza sul tavolino e uscì dalla sala, dove, a pochi metri, vedevo Hal poggiato con la schiena contro una porta, aveva gli occhi sgranati, che diavolo era successo?

-Ehi, Hal, tutt'ok?- Chiesi avvicinandomi e analizzando la sua espressione.

Si voltò verso di me e si rilassò leggermente.

-Si, certo-

-Allora perchè hai la faccia di uno che ha appena visto un fantasma?- Mi limitai a dire.

-Oh, bè ecco, io...- Farfugliò staccandosi dalla porta e avvicinandosi. Appena in tempo. La porta venne scaraventata contro il muro opposto, e un Iron Man molto, molto, molto incazzato avanzava verso Hal.

-Tu...- Sibilò tra i denti.

Lo guardai rabbrividendo, intanto lui alzò la mano per innescare un colpo

diretto ad Hal, o a me? Non avrei saputo dirlo dato che eravamo vicini.

Hal fece in tempo a spingermi a destra mentre lui si buttava verso il lato opposto.

-Ehi!- Mi lamentai guardando Tony, che non mi stava degnando di uno sguardo. Fissava Hal.

-Ehi, non l'ho fatto apposta, giuro. Questa casa ha un casino di camere e...- Tentò di giustificarsi di qualche cosa che ancora non avevo capito

Tony intanto abbassò la mano e lo guardò alzando un sopracciglio.

-Credi sul serio che servirebbe a qualcosa prendere in considerazione le tue scuse?-

Oh, si. Era molto incazzato.

-Potrei sapere che diavolo è successo?- Sbottai scocciata guardandoli.

Finalmente Tony si accorse della mia presenza e mi guardò, rimase qualche secondo a fissarmi e poi sorrise, sadico.

-Il tuo ragazzo ha appena visto la MIA Pepper in mutande in quella stanza- disse indicando la stanza a pochi passi da lui, dove Pepper, proprio in quell'istante, stava uscendo. E sembrava voler staccare la gola di Hal a morsi.

Chissà perchè sorrideva sadico, rimasi qualche secondo a rimuginarci, poi ci arrivai. In teoria, io dovrei ingelosirmi, soprattutto guardando Pepper. Dovevo ammetterlo, era davvero bella, aveva le curve al punto giusto, e non mi sorpresi che fosse la ragazza di uno degli uomini più ricchi del mondo. In pratica, si, mi stavo ingelosendo.

Ma non eccessivamente, rimasi a fissare i due lucida, poi sospirai tentando di non ficcare un pugno nell'occhio di Hal e misi una mano sulla spalla di Tony.

-Tu sei molto più sadico di me, troverai qualcosa da fargli fare, non deludermi.-

E, ovviamente, ha soddisfatto le mie aspettative più rosee.

A me non dispiace vestirmi in smoking, con il trucco giusto posso tranquillamente sembrare un uomo.

E per Hal è lo stesso. Soprattutto se si tratta di fare pedicure, manicure e ceretta in tutto il corpo.

Non trattenendomi più entrai in camera e chiusi la porta, per poi guardarmi intorno.

Hal era davanti allo specchio, aveva un corpetto rosa con le imbottiture al seno, sembra il busto di una donna con una quarta abbondante, la gonna è gonfia e ricade morbida con un sacco di ricci bianchi e verde chiaro. Il volto di Hal è nauseato e bianco come un lenzuolo.

Qualcosa mi parte dallo stomaco e finisce la sua corsa alla bocca, probabilmente una delle risate più belle della mia vita.

- Ommioddio - Ripetevo senza respirare e con le lacrime agli occhi.- Ommioddio Hal, sei uno schianto!-

Mi fulmina con lo sguardo ma non fa altro che aumentare la risata.

Dopo essermi calmata mi avvicino per aggiustargli meglio il vestito, non smettendo di ridacchiare.

-Dai andiamo- Dico infine - Natasha ti deve truccare.-

Diventa più bianco e mi fissa -Truccare?- Ripete incredulo.

-Ma certo- Affermo io. - Non puoi pretendere di andare ad una festa senza un minimo di trucco!-

Natasha era bravissima con i trucchi, Hal sembrava una ventenne con le spalle un po' troppo larghe e i capelli biondi boccolosi.

Non sembrava un membro degli Avengers il che era un bene, e dato che nessuno dei nemici conosce la mia esistenza posso andare senza correre troppi rischi, mi elettrizza essere nei panni di un uomo, probabilmente perchè la mia donna è Hal.

Rido al pensiero e andiamo in sala dove ci aspettano aiutando Hal a non cadere con i tacchi 12.

Inutile descrivere le reazioni.

Pepper esplode in una risata, forse peggiore della mia, seguito da Tony, che continua a fare considerazioni sul “vestito troppo poco aderente”. Per poi dire con voce da palcoscenico:

-Signore e signori, ecco a voi, la signorina Ally!

Stacy ha le lacrime agli occhi, Benna dà cinque dollari a Clint che ridacchia soddisfatto.

E Hal, che un po' mi fa pena, fulminava tutti con lo sguardo, sibilando imprecazioni impossibili.

Ce l'avrebbe fatta pagare, oh, se non ce l'avrebbe fatta pagare.

Ma intanto io ridevo come non mai reggendomi a Tony per non cadere.


L'autrice non sono io ma Siria che coincide con Carol
Siria compare anche nella mia raccolta intitolata Alexiandra
commentate XD

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


I TACCHI DI HAL
Pt. 2

Le risate non sono durate molto, in fondo abbiamo una missione da compiere.

Pepper ci affida due auricolari insieme a una piccola telecamera, il primo, per me, a forma di orecchino maschile, il secondo, un orecchino femminile rosa confetto, destinato ad Hal.

Non ho avuto l'occasione di guardarmi, avevo lasciato fare tutto il lavoro a Natasha, che è un genio con i travestimenti, mi avvicino ad uno specchio e mi osservo.

Mi sono tagliata i capelli di proposito e li hanno tirati indietro, il trucco c'è, ma è invisibile, faccio paura, sembro veramente un uomo.

Hanno fasciato il petto in modo da non mostrare il seno e le mie spalle insolitamente larghe aiutano a immedesimarmi di più nel personaggio.

-Quale sarà il nome di Carol?- Una voce mi distrae. Nadia.

- Hmm...Carl?- Azzarda Pepper.

-Si, può andare- Acconsento avvicinandomi.

Prima di uscire però, Stacy e Benna mi fermano.

-Ehi, se qualcosa andasse storto, basta chiamare i rinforzi, intesi?-

Prima che potessi rispondere Benna mi zittisce.

-Sappiamo com'è quell'idiota, vuole fare l'eroe come qualcun'altro di nostra conoscenza- Dice e fa cenno col capo verso Tony che sta chiarendo gli ultimi particolari con Hal.

Rido e dico:

-Tranquille, chiamerò.-

Il piano fondamentalmente è semplice.

Imbucarci con degli inviti falsi alla festa, gironzolare un po' e fingere di essere cugini lontani di uno zio morto di Emily, e poi cercare un qualche indizio che ci conduca ad un luogo vicino dove si svolgono le trattative.

Semplice. Certo.

Entriamo in una limousine, entro mezz'ora saremo a destinazione.

Hal tenta di parlare con voce più femminile possibile e, sorprendendomi, ci riesce alla grande.

Io, invece, ci ho messo di più, ma dopo poco più di cinque minuti, parlo tranquillamente senza problemi.

L'attesa è snervante, odio ammettere di essere nervosa, per questo cerco di nasconderlo il più possibile.

-Tutto bene?- Mi chiede Hal, non usando la voce da oca.

Lo guardo di sottecchi fingendo indifferenza.

-Si, certo- mento.

Lui mi guarda scettico per poi annuire lentamente scandendo le parole:

-Certo, sei calma come quando hai fatto la tua prima esercitazione di volo. -

Scaccio il pensiero sgradevole tentando di dimenticare i tre mesi in ospedale fatti e poi lo fulmino con lo sguardo.

-Falla finita, Hal. Non sei d'aiuto.-

Si zittisce anche se non la smette di guardarmi.

Alla fine arriviamo alla festa. Bè, più che una semplice festa sembra un matrimonio, roba da noi stupidi ricchi. Oppure è per distogliere lo sguardo dallo scopo più importante.

All'entrata di Hal gli invitati si fermarono a guardarlo, deve sembrare più carino di quanto io non lo notassi.

O forse sono solo i grandi occhi scuri e la pelle liscia a fare l’illusione. Intanto dall'auricolare, esplodono leggere risatine, e io non posso fare altro che sorridere.

Seguiamo il piano alla perfezione, sorprendendomi, non abbiamo sbagliato una battuta, e devo ringraziare Pepper che mi consigliava, perchè mi sono ritrovata nei casini una marea di volte.

E noto, con leggero piacere, che Hal ha molti spasimanti intorno.

Mi sono gustata la scena per qualche minuto, notando come, da un momento all'altro sarebbe caduto per la tensione.

- Carol - è Pepper all'auricolare -Aiutalo, fa pena. -

Ridacchio un po' e poi lo raggiungo, facendo la sceneggiata del fidanzato geloso, lasciando i presenti con una minaccia da oscar.

-Passiamo alla fase successiva- Dico e Hal annuisce.

Cerchiamo ogni minimo segno di un qualsiasi doppio senso. E dopo il discorso di Craidor ci ritroviamo a seguirlo fino ad un punto in ombra della casa, dove scende le scale fino ad un magazzino abbandonato.

-Andiamo- Dice Hal eccitato ma io lo blocco.

-E tu, finto eroe, dove credi di andare?- Dico fissandolo

-chiamiamo gli altri-

Rimane a guardarmi fulminandomi con lo sguardo, poi annuisce rassegnato.

-Ragazzi l'abbiamo trovato.-         Annuncio al microfono.

-Bene, arriviamo.- Dice Tony.

Un momento di distrazione, solo uno stupido momento di distrazione e lo perdo.

Quell'imbecille.

Scendo giù in magazzino dove lo trovo a stendere due omoni con l'anello.

- Hal, vieni qui!- Sussurro per non farmi sentire.

Ma lui mi ignora, e continua la sua corsa. Sbuffo e lo seguo.

Così, neanche cinque minuti dopo, mi ritrovo incatenata ad un muro con Hal a pochi metri da me svenuto.

Perchè diavolo Tony sta facendo così tardi?

Era una trappola, ovviamente. Loki non si è fatto vedere, ma un suo servo si, e sembra contento, a vedere Hal steso a terra dolorante.

Ma si può essere più stupidi?

Sospiro consapevole della risposta positiva e tento di non farmi prendere dal panico.

Almeno non finché vedo un arnese per le torture destinato a me.

Il segugio di Loki è forte, nemmeno i riflessi di Hal sono bastati, per non parlare della sua arma, cambiava lama a piacimento, e quella che vedo ora sembra un regalino per il mio stomaco.

- Hal, svegliati idiota!- Urlo cercando di svegliarlo, giusto per non morire in un modo tanto pietoso.

Tutto inutile, gli altri non arrivano, il mio ragazzo non si sveglia e io sto per diventare una bella braciola al sangue.

Poi vedo qualcosa di grande e verde dividermi dalla sega roteante a pochi centimetri da me.

Uno scudo.

Hal è in piedi con la mano tesa verso di me, proiettando una protezione per me.

Sospiro di sollievo e lo guardo male.

-La prossima volta svegliati prima.- Dico.

-Oh, ma io ero già sveglio- Ride lui.

La mia faccia scioccata lo fa sorridere sadico.

- Vendetta.- Sussurra contento.

Poi qualcos'altro di grande è verde irrompe dalla finestra.

E di lì a venti minuti succede il putiferio, di cui noi siamo i vincitori.

Torniamo a casa, sfiniti, tanto da decidere, di dormire tutti da Tony, per risparmiarci la strada.

Rimane un solo ostacolo.

Il corpetto.

Il maledetto corpetto, secondo Hal.

Io, Natasha, Nadia e persino Pepper siamo state più di un'ora a cercare di togliere quel dannato corpetto ad Hal.

Infine, esauste, prendiamo una forbice e tagliamo tutto quello che era d'intralcio, causando anche qualche ferita al ragazzo.

-Vendetta- Sussurrai infine, sorridendo sadicamente ad Hal, mentre si massaggiava i cinque graffi sulla schiena.

e queste è proprio la fine..
commentate pure

***Siria***

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