Quattro matte in una scuola di Pazze.

di Fatadz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Primo! ***
Capitolo 3: *** Secondo! ***
Capitolo 4: *** Terzo! ***
Capitolo 5: *** Quarto! ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


[ChattingRoom with EsEs, LiliRock, Millie891, Tiff29]
 
LiliRock: Noo, vi prego non ditemi che l'estate è finita 
EsEs: Oddio, no...
Millie891: se vuoi non te lo diciamo, ma non cambia molto la situazione...
LiliRock: Millie, non aiuti così!
Tiff29: Mah, non so voi ragazze, ma io non vedo l'ora di tornare a scuola, domani...
EsEs: e sappiamo tutti qual è il motivo, Tiff, inizia per M- e finisce per -ark..
LiliRock: Serio?? Ma non sarà per caso il nostro MARK? ahahah
EsEs: Din-Din-Din! Abbiamo la nostra vincitrice! ahaha
Millie891: ragazze, è da quando Mark e Tiffany si sono messi insieme quest'estate che li prendete in giro...non vi siete ancora stufate?
LiliRock: ancora no, temo che dovrà aspettare l'arrivo dei Maya per liberarsi di noi!
Tiff29: sì, sì ridete pure voi due...Ma tanto mi vendicherò presto, perché  saboterò a Easter la tua partita di sabato e infine scorderò il basso di Liz così non potrà più suonare con la sua band...Che ne dici Millie?
Millie891: ahah forse é ancora troppo poco...
EsEs: eh, no! Il calcio non si tocca, lo sai che per me è sacro!
LiliRock: Se solo ti avvicini al mio basso elettrico, giuro che ti preparerò un frappè a base di cianuro, con tanto di ombrellino di decoro...ù.ù
Tiff29: Grazie grazie AMICONA, ti voglio bene anche io!
Millie891: Ok, dai raga, ora è meglio che chiudiamo tutti gli occhi e ci facciamo una bella dormita, perché domani ricomincia un nuovo anno e sappiamo BENISSIMO che diamo di matto in fretta, eh.
EsEs: Dormire? Sì, certo, ma prima mi pappo una deliziosa coppa di gelato alla menta e cocco *__*
Tiff29: Gelato!? Ma sono le 22.30!
EsES: eh, vabbè, allora ne mangio solo metà ù.ù
LiliRock: sei un caso disperato Easter...
Millie891: aiuto, la pazzia sta già avendo il sopravvento su di noi, io scappo!


                                                                                                                               ____

Nota della COSIDDETTA AUTRICE xD

Benvenuti nel mio magico mondo delle CAVOLATE! Questa era solo un'intro, ovvio, fatto sottoforma di Chat, ma tranquilli non è tutta così la storia...Come sarà? Lo scoprirete nel prossimo capitolo ;D
Se seguite per un po' la mia storia o la recensite (meglio) mi fate un grandissimo favore ma Siate Clementi *_* Alla prossima Cavolata, Ciao!

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Capitolo 2
*** Primo! ***


[Dal Diario di Gruppo Delle Matte...]
 
Ok, oggi si inizia! Speriamo che per quest'anno vada tutto bene, di non essere BOCCIATE (anzi, BOCCIATA) e di incontrare nuova gente, ma soprattutto nuovi RAGAZZI, (possibilmente fighi, eh). Bueno, durante l’anno mi raccomando, le cazzate le possiamo fare solo io e Easter. A proposito, hai rinnovato il nostro abbonamento a FigurediMerda&BattuteSquallide? xD
                                                                              Liz (Let’s Rock!)
 
Alorsss, questo, da oggi, sarà il nostro nuovo Diario di gruppo o anche sono Blocco delle Sparate Minchiate =3 Lo useremo per le emergenze (e, conoscendoci, posso affermare che lo useremo quasi tutti i giorni) Ovviamente, l’idea geniale è venuta dalla mia mente sopraffina, come fareste senza di me? Ahah Al prossimo Danno!!
                                                                               Tiffaaa (dall’intelligenza sovraumana)
 
Ma sì, dai, bell’idea … Tiff … non mi vorrai rubare il posto da secchiona del gruppo, neh? Però nessuno ha ancora fatto il discorso d’inizio! Bene, provo io: “Con codesto diario qui presente, opportunamente ideato e acquistato dall’ egregissima signorina Tiffany, sarà utilizzato per i momenti di necessità, a scuola.” Che ne dite? Dai è carino =3 manca solo Easter e avremo scritto tutte per la prima volta sul nostro diario…e già temo per la sua incolumità! Es, non distruggerlo, fallo arrivare almeno fino a Natale!
                                                                      Millie (Forever Secchion)
 
Oiii, allora mettiamo bene in chiaro una cosa: l’intelligenza di Tiffany non è sopraffina, anzi diciamo che potrei paragonarla a quella di un Paguro delle Paraguacas (che ovviamente si trova nella lontana terra dell’ Ai-ai-ai-Paraguay-ma-dove-stai). Ovviamente lo dico con tanto AmorrreH. Poi, non sono io che rompo le cose, sono loro che si disintegrano quando le vedo! E poi io sono un angelooo =P Al prossimo Guaio!
                                                                      EsEs (il Danno Ambulante)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 Casa di Tiffany

 
Il sole splendeva, dopotutto era ancora settembre. Tiffany era in camera, con la musica nello stereo:  da quando si era trasferita in Italia con sua madre, dopo la morte del padre, passava il tempo morto così, ascoltando una certa cantante di nome Laura Pausini. Era una cantante Italiana che aveva visto una volta in televisione in uno di quei bellissimi pomeriggi passati con Mark. Ah, eccola la sua droga. Mark. Lei si era subito accorta di lui l’anno prima, ma non ci aveva perso subito la testa. Era stato lui che, tramite Easter durante gli allenamenti di calcio, si era cercato di fare avanti e così è successo: si era innamorata, perchè lui, anche se poteva sembrare il tipico fighetto, in realtà era molto dolce. Quando era con i suoi amici sembrava il classico “capitano” della squadra, quello che trascina il gruppo insomma, era anche il ragazzo che tutte sognavano: biondo, occhi azzurri, dolce e simpatico…Lei si sentiva fortunata, sin da piccola i parenti la trattavano come una principessina e trovare Mark le aveva aperto gli occhi, rendendola forse un po’ meno superficiale. Tiffany stava tenendo il tempo sul suo copriletto rigorosamente rosa, quando si accorse che doveva ancora finire la versione di latino per il giorno dopo. A malavoglia si alzò dal suo letto e si diresse verso lo stereo, per poi abbassare, con un gesto lento, il volume della musica. Una volta seduta alla scrivania, guardò fuori dalla finestra aperta e vide i soliti vecchietti che passeggiavano con il bastone e si fermavano a guardare e criticare il lavoro degli operai della casa in costruzione davanti: “Eh, no! Non va minga ben in scì. Bisogna ciapà el martelu nell’oltra manera!” Lei si divertiva da matti ad ascoltare le infinite discussioni tra i milanesi e gli operai rumeni, per quel che riusciva a capire. Un soffio di vento le arrivò contro e le scostò un po’ i capelli. Stava iniziando un nuovo anno e sentiva già che sarebbe impazzita molto presto.
 
 





Nota della Cosiddetta Autrice
Allora Zalve a tutti! Come avrete notato, questa storia cambia modo di raccontarsi: messaggi, diari, pensieri...Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo e Grazie a Candy Sniper per aver recensito e aver messo la storia tra le preferite, Grazie a Pyra per aver recensito al storia, Grazie a Carly97 per averla messa tra le seguite e le preferite e infine grazie a Jojostellinangel per averla messa tra le seguite! Grazie anche per le 50 visualizzazioni *___* non me le aspettavo! Per vostra fortuna ho finito con i ringraziamenti e vi saluto ma ripeto: se qualcun altro vuole recensire o anche solo fare un commentino io lo apprezzo moltissimo!
Al prossimo Danno!

Fatadz

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Capitolo 3
*** Secondo! ***


Easter, Campo da calcio

Easter sentiva il cuore in gola ad ogni passo che faceva. La palla rotolava veloce davanti a lei, tanto da non poter distinguere la parte bianca da quella nera. Arrivata alla porta, tirò con tutta la forza che aveva in corpo e appena due secondi dopo esultò, come tutta la squadra femminile. Aveva fatto goal. Peccato però, che giocavano un’amichevole contro la squadra maschile della loro scuola e ad ogni azione i ragazzi avevano da dire, in particolare quel bullo di Sheldon.  “Eh, ma era in fuori gioco, ma era fuori nostro, ma era di qui, era di là…”. Sheldon non si risparmiava nemmeno dalle sue “battutone” su quanto i ragazzi fossero superiori alle ragazze, soprattutto nello sport, quando invece Easter, se non l’intera squadra femminile ne erano la prova contraria. Ogni volta che sentiva quelle frasi, una fiamma si accendeva in lei. Easter era sempre stata molto impulsiva, spesso veniva espulsa dal campo perché insultava o cercava di alzare le mani, ma lei era fatta così, non era cattiva, solo insicura. Sua sorella era più grande di lei ed era sempre stata una dea, sia per i ragazzi che per i genitori. “Dopotutto, chi avrebbe mai preferito una ragazza con i tacchetti da una con i tacchi?” pensava sempre. In realtà a lei, però, non dava tanto fastidio, anzi, preferiva non essere perennemente ricoperta di complimenti, come spesso accadeva a sua sorella Riley. Era una delle cose che sin da piccola non aveva mai sopportato. Le parole le entravano nella testa, gli insulti le vagavano nella mente, non osava chiudere gli occhi per paura di esplodere. Stava ancora una volta rischiando di essere espulsa, perché come al solito si stava avvicinando a pugni chiusi verso Sheldon: venne fermata da una sua compagna di squadra ma anche dal suo cervello, che le diceva che non doveva permettersi un’altra espulsione o avrebbe potuto dire addio alla prossima partita, dove a vederle ci sarebbe stato l’allenatore di una delle squadre femminili più forti della zona. La rabbia però le rodeva dentro, Sheldon continuava ad sghignazzare e a fare battutaccie: “Dai, ragazzi andiamoci piano con il tiri, magari poi le ragazze di spaventano e si spezzano un unghia. Quello sì che sarebbe un dramma!”E tutti i ragazzi giù a ridere. Easter si ripeteva che non doveva rispondergli, ma poi in un attimo le parole uscirono dalla bocca come un fiume in piena: “Ah, sì? Mio padre giusto ieri mi ha detto che rivorrebbe il suo tosaerba, sai quello che hai usato per tagliarti i capelli e il mio criceto ha detto che gli servirebbe il suo cervello, magari se glielo riportassi in tempo…” Questa volta fu la squadra femminile a ridere, ma anche l’allenatrice e qualche ragazzo ridacchiò alla vista del volto inebetito di Sheldon. Dopo qualche secondo di risata fragorosa, l’arbitro, anch’egli con il sorriso ancora stampato in faccia, prese il fischietto e con il poco fiato rimasto ci soffiò dentro: 1 a zero per le ragazze.

Millie, Casa

Millie era in giardino, ma con la testa era in tutt’altro mondo: stava leggendo. Quando leggeva, non era più in sé, si immedesimava nel personaggio, sentiva tutte le sensazioni che erano descritte. C’era un filo di vento che sollevava le pagine del suo libro, mentre il sole veniva coperto da una nuvola passeggera. Era nella parte più importante del libro quando un urlo dalla cucina la distrae: “Camillie! Vieni qui! Devi andare a salutare i nuovi vicini!”. Era sua madre. Ovviamente toccava sempre a Millie fare queste cose, anche se  non le pesava più tanto, perché era sempre stata una ragazza tranquilla, la tipica secchioncella che amava leggere, ma anche disegnare. Disegnava ovunque: sui libri di scuola (solo nelle ore buche, però, perché in classe era sempre attenta!), in casa quando non aveva niente da fare, persino sui tovagliolini del Green Cafè, il bar che vendeva i migliori frullati della zona. Controvoglia si alzò dalla sdraio in giardino, richiuse il libro con un gesto veloce della mano e, sistemando il segnalibro che Liz le aveva regalato l’anno prima, si avviò verso la cucina, dove c’era sua mamma. Nel frattempo anche Mike era arrivato.
“Cosa c’è, ma’?” chiese lui tranquillamente.
“Te l’ho già detto ieri, sai? Dovresti andare con tua sorella a salutare i nuovi vicini e magari portargli questo” disse la madre indicando un vassoio con una sottospecie di polpettone alla verdura.
Millie e Mike si guardarono perplessi e lui disse: “Ma cosa ti hanno fatto di male?”
Lei rise ma venne fulminata dagli occhi della madre che riprese: “ Se proprio vi rifiutate di portare il polpettone, magari potreste almeno dare loro il benvenuto! E ora, MUOVETEVI E ANDATE A SALUTARE!”
Dopo un ordine del genere dato dal Grande Capo, come potevano rifiutare? I due fratelli uscirono dalla discussione per l’ennesima volta sconfitti e si diressero verso la casa dei Sanders.
“Uffa, che palle, ci capiterà sicuramente la coppia di ultra ottantenni  che giocano a Bingo..”. Mike non fece quasi  in tempo a finire la frase che Millie aveva già suonato alla casa e qualcuno aprì. Lei non poteva credere ai suoi occhi: le era appena comparso davanti un ragazzo dai capelli castano scuro e con gli occhi verde trifoglio che si nascondevano, quasi per gioco, dietro un sottile paio di occhiali da vista. Indossava una maglietta gialla con dei disegni rossi al centro. Era di media statura, a prima vista sembrava un po’ impacciato, ma per Millie era diverso, aveva un qualcosa che la attraeva come solo i libri sanno fare.
“Ciao!” disse il ragazzo arrossendo e fissandola.
“Ehm, ciao…” disse lei mentre ricambiava lo sguardo. Quell’attimo nel quale si fissarono le sembrò un eternità.
“Ciao amico! Sono Mike, il tuo nuovo vicino!” Li interruppe Mike con il suo carattere da festaiolo.
“Piacere, Jason. E tu invece…?” Disse rivolgendosi a Millie
‘Troppo timida per parlare’, pensò, ma si limitò da dire: “Camille, per gli amici Millie. Piacere.” e ci fu uno scambio di strette di mani. Dopo un imbarazzante silenzio Mike ruppe nuovamente il ghiaccio dicendo:
“Comunque, dove vai a scuola? Mi hanno detto che vi siete appena trasferiti qui da Bath…”
“Ecco io…vado all’Internazionale, hai presente?”

“Come no, ci andiamo anche noi! Ci siamo trasferiti da Londra quando avevo  11 anni e Millie 8 e ora, anche se conosciamo bene l’italiano, abbiamo deciso di finire gli studi all’Internazionale. Io e te dovremmo avere la stessa età…no?”
Jason annuì e la conversazione andò avanti tra battute di Mike e qualche cenno di Mille, mentre Jason si mostrava un po’ meno timido di quel che poteva sembrare. Dopo un quarto d’ora che ridevano e scherzavano, i due fratelli si accorsero che quello che doveva essere un saluto veloce risultò una vera e propria occasione per darsi di nuovo appuntamento, il più presto possibile, per mangiare la deliziosa carne alla griglia del Signor Sanders, tutti assieme. Si salutarono e Millie avviandosi verso casa pensò che doveva assolutamente saperne di più su quel ragazzo. Menomale che Mike aveva insistito con lo scambiarsi i numeri di telefono.






Nota della cosiddetta Autrice!
Ma woooow *__* 92 visualizzazioni il Prologo e 44 il Primo capitolo? Mi voleta far morire eh! xD Leggendo le recensioni ho visto che la storia piace a qualcuno, MENOMALE! Ancora una volta grazie a tutti quelli che hanno letto, recensito, messo tra le Seguite o i Preferiti! Davvero Grazie =3 Se leggendo vedere qualche ORRORE di ortografia o parole senza senso dite pure! =D Al prossimo danno!

Fatadz


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Capitolo 4
*** Terzo! ***


Casa di Liz
Liz era in garage, stava finendo di accordare il suo basso elettrico quando il timer scattò. La tinta dei capelli era rimasta su abbastanza tempo ed era il momento di sciacquarla via. Erano ormai due anni che si faceva ciocche colorate, punte fluo o tagli strani e questa volta aveva optato per delle punte rosse sui suoi capelli ormai color nero. 
 
Una volta in bagno, qualche getto d’acqua bastò per eliminare i residui e accontentare Liz, che dopo aversi asciugato i capelli si truccò con la sua solita matita e mascara, neri come la sua maglia dei Guns ‘n Roses, la sua preferita: gliela aveva regalata Mike, l’anno scorso. Loro erano molto amici, si conoscevano da quando lei era in seconda media e da allora hanno sempre collaborato nella musica: lei col suo basso, lui con la sua chitarra. Spesso si ritrovavano a suonare e scrivere canzoni, mentre le altre si divertivano ad ascoltarli e a canticchiare. Erano migliori amici, si confidavano tutto, si aiutavano nelle “conquiste”, a scuola, coi genitori, ma soprattutto entrambi sapevano che in qualsiasi momento, se avevano bisogno,  potevano contare l’uno sull’altra per sfogarsi e parlare. Quando si vedevano non erano mai soli, per fortuna. Liz temeva che sarebbe potuto accadere il peggio se fosse nato qualcosa tra i due. Temeva per la loro amicizia, ma anche per quella tra lei e Millie. Non avrebbe mai accettato nulla di simile.
 
Con questi pensieri in testa si diresse in sala legandosi i capelli nero notte in una coda un po’ sbarazzina. La sua sorellina era sul tavolo che faceva i compiti e questo le fece pensare a cosa avrebbe dato per essere intelligente come lei. O come Millie. O come tutte le persone alle quali veniva paragonata. Non era brillante a scuola; infatti ogni anno rischiava sempre il debito o la bocciatura. Alle medie era stata salvata per un pelo, ma alle superiori era sempre stata costretta a passare l’estate con il peso di recuperare i debiti. Aprì il frigo stando attenta a non staccare la miriade di magneti provenienti da tutto il mondo. L’aria fresca era un sollievo per la sua pelle. 
 
Non poteva credere che la sua matrigna si ostinasse a comprare ancora carne per lei. Sveglia! ERA VEGETARIANA! Rassegnata, prese il suo succo di frutta e se lo versò nel bicchiere color verde erba. No, non quella che si fuma, quella che cresceva accanto a casa sua in Canada. Sì, si era trasferita dal Canada in Francia, poi ancora in Spagna, in Germania e ora in Italia: la sua vita era stata era così sin da piccola, perché suo padre era un ricco imprenditore ed era costretto a cambiare casa di città in città. Così come le donne: da quando aveva divorziato da sua madre, aveva cambiato 4 fidanzate e ora stava con una certa Veronica, una vanitosa parrucchiera di Roma.
 Si spostò il ciuffo con un movimento leggero della mano e bevve il succo in un solo sorso. Quest’anno sarebbe diverso, se lo sentiva.
 
 
 
 
                                                                 **********
 
 
“Ciao!” salutò Tiffany con la sua voce squillante. Le altre risposero in coro, chi più sveglia, chi no, come Easter. 
 
“Dormito bene, Easter?” chiese Millie in tono ironico. 
 
“Whw, no! Ieri ho fatto gli allenamenti e sono distrutta. Sbaglio o Liz ha le punte che vanno a fuoco?” rispose Easter scaraventando il suo zaino sul pavimento dell’autobus con la grazia di un elefante in un negozio di cristalleria.
 
“Uh?” rispose Liz che era intenta ad ascoltare il suo Mp3. 
 
“Terra Chiama Liz!” fece Tiffany sventolandogli la mano davanti al viso.
 
“Sì, Sì sono sveglia, eh! Stavo ascoltando delle nuove canzoni che mi ha passato Mike e delle basi che ha scritto …” 
 
“Oh certo, il tuo LoveH!” disse Easter ridendo.
 
“Eddai smettila! Te l’ho detto mille volte che siamo solo amici e non mi piace, cazzo!” rispose Liz scaldandosi come un griglia per Hamburger.
 
“Vabbè, dai, taci Disaster!” disse Tiff rivolgendosi a Easter con il soprannome che si erano date da piccoline e poi concluse “Comunque, avete già deciso quando ci troviamo sta settimana? ” 
 
“Non saprei, per me va bene sempre. Millie che dici?” 

“Oh, Mike ha detto che se vogliamo domani lui c’è e può venire anche Mark, se vuole” fece Millie freddamente.

L’autobus inchiodò, scesero davanti alla scuola ed entrarono. Mancava ancora circa un quarto d’ora prima delle lezioni e le ragazze approfittarono per andare a finire le ultime cose: Tiff fece un salto nella classe di Mark, Millie riportò un libro in biblioteca, Liz copiò gli ultimi esercizi che come al solito aveva saltato e Es si diresse verso la bacheca per controllare gli orari degli allenamenti.
Nonostante fossero diverse in ogni cosa, erano sempre unite in ogni momento.






Nota Della Cosiddetta Autrice
Eccomi di nuovo pronta ad ammazzarvi di Minchiate! LoL
Allora, innanzitutto un immenso GRAZIE a quelle 168, 72 e 37 persone che si sono subiti i miei capitoli e vari...Quindi, spero vi piaccia anche questo, scusate se non l'ho pubblicato prima ma non sono riuscita ç__ç Al prossimo Capitolo 
Ciaooo =D

 
Fatadz

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Capitolo 5
*** Quarto! ***


 Text Messages
 
From Millie   To Easter
Oggi pome nel mio garage, ok? Sii puntuale! >.<
 

From Mike    To Liz
Porta il basso da me oggi pome, ok? =)
 

From Tiffany   To Mark
Bellissimo, Mike ha detto che se vuoi oggi puoi venire a casa sua che fa un po’ di prove con Liz. Ci siamo anche io e Easter. Ciao Amore <3
 

 
 
 
 
*DrIIIIn*
-La porta, Millie!- urlò Mike.
-Sì, un momento, cavolo!- rispose sua sorella un po’ stufata.
Pensando che fosse Tiffany, con la sua solita e perfetta puntualità, la suonatrice di campanello già arrivata, andò distrattamente alla porta.
-Ciao tiff…AAAAAHH!?- disse con uno strillo da diecimila watt.
-Ehm, ciao. Scusa non volevo spaventarti … - rispose Jason che intanto era saltato indietro, quasi inciampando nello zerbino.
Millie era sorpresa, ma non aveva ancora del tutto realizzato chi aveva davanti.
 
1,2,3.
 
 Ecco ora l’aveva fatto, infatti era diventata in un batter d’occhio rosso peperone.
-S-s-sì, b-bhe, ec-c-co i-i-io n-non mi sono spaventata è che …  – diceva mentre si stava riprendendo piano piano.
-Oh , sì, ehm - la interruppe Jason anche lui un po’ in imbarazzo -Mike mi ha detto di venire qui oggi pomeriggio ma non ho ancora capito perché…-
Cercando di placare l’istinto omicida verso suo fratello che cresceva dentro di lei, Millie rispose:- Ah, penso sia per il Ritrovo- così chiamavano quando si vedevano nel garage di casa.
-Ah capisco...-
-Ehi, sorellona! Oh, Jason! Sei già arrivato?- si fiondò Mike alla porta, fissando il nuovo vicino che aveva un non so che di *You Don’t Say* Meme.
-Sì, ma che..- tentò di rispondere ma invano.
-Sì,sì entra pure! Inizia a scendere che arrivo!-
Millie fissava suo fratello con gli occhi di Medusa, con la voglia di pietrificarlo o trasformarlo in una statua di sale. “Penso che diventerò figlia unica moooolto presto” dissè lei tra sè, mentre Mike le sfoggiava uno di quei sorrisi come Io-Non-Ho-Fatto-Niente-E-Non-E’-Colpa-Mia.
 
                                                                      ***
-Allora, è Fa minore e poi Re, capito?- Liz ascoltava attentamente le istruzioni di Mike e le ripeteva prima sottovoce, poi con il suo basso il più concentrata possibile. Easter intanto irruppe in stanza con la sua solita delicatezza di un elefante, seguita da Tiffany che era particolarmente sorridente.
-Tiff, ma…oggi Mark? Non si fa vedere?- chiese Mike mentre si sistemava i capelli un po’ rossastri.
-No, tranquillo sta arrivando, era in giro con un suo compagno di calcio…- disse come un gatto che ha appena rubato il lardo dal tavolo.
Easter prese il suo pallone e andò un po’ fuori da palleggiare come suo solito, Mike e Liz suonavano, Tiffany attendeva impaziente  l’arrivo del suo Prode Cavaliere ed infine c’era Mille che disegnava  sul suo gigante album da disegno.
-Ma lo sai che sei veramente brava?- disse una voce alle sue spalle. Millie si voltò e rispose: -Io? A fare cosa, scusa?-
-Bhè, a disegnare vorrei ben dire.- esortò Jason come fosse la cosa più naturale del mondo.
-Oh, bhè ma non è niente, è-è solo un corpo…-
-Sì lo so, ma è proprio per questo! È un corpo fatto da dio, che esprime tantissime emozioni! I muscoli delle braccia sono perfetti e anche gli occhi…Non è che mi spiegheresti come fai?-
Millie zittiva, non riusciva a parlare, la bocca era come impastata…Un rumore fece voltare tutti: qualcuno stava aprendo il garage.
Mark era arrivato e accanto a lui c’era una figura, un ragazzo dal corpo muscoloso e i capelli neri, ricci. Il naso aveva una piccolissima gobbetta, La maglietta aveva un non so che di familiare per Easter.
-Ciao a tutti! Ho portato con me Alex, se non vi dispiace.- Mark lo aveva detto con tranquillità e tutti, sebbene un po’ intimiditi e sorpresi fecero un ceno di saluto.
- Ciao a tutti! Sono Alex piacere- e strinse la mano a tutti sfoggiando un largo sorriso. Arrivato a Easter i due esitarono, sembrava che tutto si fosse fermato.
Tic. Tac. Tic. Tac. BOOM.
-Tu! Che diamine ci fai ancora qui? – la bomba atomica era esplosa, Easter urlò infuriata contro Alex, ma nessuno capiva perché.
-Es, sei sicura di stare bene?- fece Millie cercando di tranquillizzare la belva.
-Oh, certo che sto bene, mai stata meglio! Allora, numero 18, il naso come sta?- chiese lei con lingua biforcuta, ma ridendo sotto i baffi.
-*eh? “Numero 18”? Ma che sta dicendo Es? Non dirmi che erano degli esperimenti in un laboratorio e che sono evasi…*-
-*sì, questo spiegherebbe molte cose…ahah*-
Bisbigliavano Tiffany e Liz ridendo.
-Tutto a posto, numero 22, te invece sei stata riammessa nel gioco del calcio o sei ancora fuori?-
-Certo che sì e sono pure in squadra…ahah non mi scorderò mai la faccia che hai fatto in quella partita…-
-Ehm, scusate se vi interrompo, ma noi comuni mortali vorremmo sapere di che diamine state parlando…??- intervenne Mark sostenuto da tutti gli altri.
Alex e Easter si guardarono e, dopo aver abbassato lo sguardo, lei sorrise e prese a raccontare:
-Tre anni fa partecipai ad un torneo di calcio, all’oratorio estivo. Lo volevo troppo, ma il torneo era aperto solo ai maschi e così feci una grande cazzata. Minacciai Billie Stonks e lo costrinsi a dare un nome inventato a caso durante le iscrizioni, al posto mio. Venuto il momento del torneo nascosi la mia treccia castana con un cappello e giocai. Sì, giocai da dio, come non avevo mai fatto prima. Segnai due goal, ma al secondo andai di testa e mi scontrai con il portiere….Alex, appunto. Il cappello cadde a terra e la treccia era lì in bella vista. Tutti scoppiarono a ridere e lo presero in giro per essere stato letteralmente UMILIATO da una ragazza, più piccola tra l’altro. L’arbitro però era suo zio e così io fui espulsa. Me ne stavo per andare quando Alex mi urlò di andare a fare un ripasso di scienze dato che non conoscevo la differenza tra maschio e femmina. Non ci vidi più, mi fermai, mi voltai e gli sferrai un cartone in faccia facendogli uscire sangue dal naso. Ovviamente venni sospesa per qualche giorno dall’oratorio, ma non mi pentii affatto di quel gesto…Ahahah.-
Alex era immobile, fermo. Il pugno aveva un leggero tremolio, ma le labbra s’incurvarono. Verso l’alto.
-Sì, lo devo ammettere, sei stata brava. Ah, non te l’ho detto? Quest’anno mi trasferisco nella vostra scuola. E ho fatto il provino di calcio nella squadra della scuola: sono passato.-
-C-C-COSA?!?!-
Easter non ci poteva credere, un nuovo studente e un nuovo avversario. Nella sua scuola. Ed era il suo peggior nemico.
O forse no?




NOTA DELL'AUTRICE: Hola chicosss! Bene Fatadz è resuscitata dai morti e ha pubblicato il 4°capitolo, vi scrive in frettissima perchè deve uscire ed è già in ritardo, spero vi piaccia... FataDz <3 PS: Grazie a tutti quelli che hanno recensito, letto, aggiunto, passato blablabla....GRAZIE DAVVERO!

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