Grazie

di Chiari
(/viewuser.php?uid=209981)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Finalmente ***
Capitolo 2: *** se non ci fossi tu ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***



Capitolo 1
*** Finalmente ***


Il mio nome è Chiara, fra un paio di settimane finalmente compirò 18 anni, sono fidanzata con un ragazzo fantastico, il suo nome è Marco ha 20 anni ci siamo conosciuti al liceo e sin dal primo anno che sono arrivata siamo stati insieme e lo siamo ancora. Ah dimenticavo vivo in Sardegna. Io ho un idolo, ma non si tratta ne di un cantante ne di un attore, è un calciatore. Si, sono una ragazza. Si, amo il calcio. No, non sono un maschiaccio. Si, piango guardando le partite della mia squadra del cuore: l’ INTER. Il nome del mio idolo è Javier Zanetti, lui ha 38 anni eppure si fa tutti e 90 minuti correndo come se ne avesse 18. Sin da quando ero piccola ho sempre chiesto ai miei genitori di portarmi a vedere questo benedettissimo DERBY DELLA MADONNINA ed eccomi qui che sto per compiere 18 anni e ancora non ci sono andata. Ormai ci avevo rinunciato, neanche domandavo più tanto non ne valeva la pena… Finché quando mancavano esattamente 20 giorni ai quei fottutissimi e aspettatissimi 18 anni i miei decisero di uscire a cena fuori chiedendo a me e al mio fidanzato di andare con loro così accettammo. Ero molto tesa, mia mamma mi faceva paura quando era seria perché poteva significare solo due cose: o era successo qualcosa di grave oppure aveva qualcosa di molto importante da dire, per quel verso siamo molto simili. Andammo in macchine separate, io e Marco arrivammo leggermente in ritardo ovviamente per colpa mia ma ormai la gente era abituata. Indossavo un vestito verde scuro a fascia con un nastro sotto il seno da legare con un fiocco dietro un paio di scarpe nere col décolleté tacco 12 e una pochette nera con degli strass. Non amavo vestirmi elegantemente ma la sera non so perché ne sentivo la necessità, Marco indossava come al solito un paio di jeans e una camicia con un gilet e le cravatta, era sportivo ma allo stesso tempo elegante e sexy. Arrivammo in ristorante, penso che quella sia stata la serata più bella della mia vita, mi sentivo speciale, forse è la buona volta che mi sono disidratata con tutte le lacrime che ho versato, ovviamente lacrime di gioia. Arrivò il cameriere che prese le ordinazioni, nel bel mezzo della cena vedevo i miei e Marco molto agitati, mamma prese la parola e disse: -Chiara fra un po’ compirai 18 anni e io e tuo padre abbiamo deciso di farti un regalo molto speciale che tu desideri da tanto…-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** se non ci fossi tu ***


“che desideravi da tanto..” queste parole mi riecheggiavano nella testa come fossero martelli, non sapevo che dire o che fare ero immobilizzata ad ascoltarla come se non avessi mai sentito queste parole. Fantasticavo su ciò che poteva essere questo regalo atteso ma non avrei mai pensato a quello 2 biglietti per andare a vedere l’evento più importante dell’anno a mio parere, IL DERBY. Ora dopo aver pianto e ringraziato i genitori mi venne un dubbio, chi doveva usare il secondo biglietto? Sul secondo c’era scritto il nome della mia amica Roberta, ma io sinceramente per quanto bene le volessi, volevo andarci con Marco… Non osai fare domande e finita la cena io e Marco uscimmo e andammo in discoteca e tornammo verso le 3, decisi di non farlo guidare per tornare a casa sua poiché era leggermente brillo e gli proposi di rimanere a dormire a casa. Gli preparai il letto in camera di mia sorella, tanto ormai lei non stava più a casa, ma alla fine ci addormentammo davanti alla tv in salone. Mi sembrò di tornare bambina, verso le sei mi svegliai e mi ritrovai nel letto, abbracciata a lui, non so se fosse successo qualcosa ma io non ricordavo nulla. Così presi il suo braccio me lo strinsi attorno al petto e mi riaddormentai, mi sentivo protetta, al sicuro, stavo bene. Ci svegliammo molto tardi, era già tutto pronto in tavola ci sedemmo e pranzammo, mamma ci aveva fatto patatine fritte e fettine impanate. Andai in camera, presi in mano i biglietti, Marco c’era rimasto peggio di me dopo aver letto il nome di Roby ma come me sapeva che non avrebbe potuto farci nulla, sul quel biglietto c’era stampato il nome di un’altra persona, non il suo così decisi di chiamare la mia migliore amica Giulia lei avrebbe trovato una soluzione sicuramente. Presi il telefono e la chiamai: -Dimmi Chia sono le 5 del pomeriggio stavo dormendo mi hai svegliato!- -Cicci mi serve un enorme favore! Scusa comunque- -Dimmi tutto, dai sono un’esperta in favori e se ti conosco c’entra qualcosa Marco!- - Allora in pratica i miei mi hanno regalato i biglietti per il derby che è proprio il giorno dei miei 18 anni e io sinceramente vorrei andarci con Marco ma i miei genitori il secondo biglietto l’hanno preso a nome di Roby… Come posso fare?- -Tranquilla babe ho già una soluzione! Ricordi mio cugino Matteo, quello bellino…- -Si si ricordo (*O*) come mi può aiutare?- -Ha molti amici nei cosi dove vendono i biglietti se vuoi posso chiamarlo e chiedergli se ti può far fare un biglietto anche per il tuo caro e amato Marco o far cambiare quello di Roby- -La prima opzione va più che bene! Grazie mille ti adoro lo sai vero?- -Certo che mi adori- -Ah ah ah. Dai ti lascio vado a dire tutto a Marco! Ciao pumba!- -Ciao stupida!- Come scesi a dirlo a Marco lo trovai addormentato sul divano, teneva stretto a se il ciondolo che gli aveva regalato la madre Daniela, morta tre anni prima. Dal giorno non se n’era mai separato.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Gli accarezzai la fronte senza l’intento di svegliarlo ma accadde il contrario, mi prese fra le sue enormi braccia e mi baciò tutta.
Gli raccontai tutto ciò che mi aveva detto Giulia, aveva una faccia che non gli vedevo da molto tempo, aveva un sorriso a 32 denti, sembrava un bambino che aveva appena ricevuto tante caramelle.
Dieci giorni passarono in men che non si dica, così io Roby e Marco ci ritrovammo a prendere l’aereo per andare a Milano, dove saremo rimasti due settimane, Giulia e Harry ovviamente ci avrebbero raggiunto il giorno dopo il mio compleanno, lei era la mia migliore amica non poteva assolutamente mancare!
Arrivati a Milano, ci precipitammo in hotel a mettere i bagagli nelle stanze prendemmo cellulari e iPod, le cose fondamentali, soldi e iniziammo ad andare in giro per Milano.
Oggi avevamo deciso di andare a visitare quello che ci capitava, andammo al Duomo, ai giardini della Guastalla, domani saremo passati da Matteo a prendere il biglietto di Marco e saremo andati a visitare quel benedettissimo stadio. Non so descrivere le mie emozioni, era qualcosa di inspiegabile boh quello stadio mi trasmetteva emozioni. Si sono malata.
Pranzammo al mc Donald e passammo il pomeriggio in un bar in centro verso le 6 tornammo in hotel ci facemmo una doccia e cenammo in hotel, verso le 22 uscimmo e andammo in discoteca, ma eravamo troppo stanchi dal viaggio e tornammo in stanza verso l’una.
Marco e io dormivamo in una matrimoniale, e Roby lo stesso, volevamo che in queste due settimane trovasse l’amore, perciò avevo chiesto a mamma di prenotarla matrimoniale anche per lei. Così fu.
Il giorno dopo andammo ci alzammo verso l’ora di pranzo, cioè, Marco e io ci alzammo verso l’ora di pranzo, Roby era in piedi dalle 8.
Chiamai Matteo e gli dissi che saremo passati nel tardo pomeriggio a casa sua, gli domandai l’indirizzo e chiusi la chiamata. Quando arrivammo c’era un suo amico a casa, Nicola.
Un ragazzo medio alto, capelli neri a spazzola, occhi un po’ fuori dalle orbite, leggermente inquietanti e frequentava la facoltà d'ingegneria.
Matteo aveva un bell’appartamento, era una specie di bilocale ma tanto per lui che era da solo andava più che bene, aveva le pareti azzurre coordinate con le tende, amavo quell’arredamento, soprattutto amavo il colore azzurro.
Dopo essermi soffermata a pensare mi girai e vidi Roby incantata, persa come se nono fosse più nel nostro mondo, le passai una mano difronte al viso, scosse leggermente il capo e mi disse:
- Che c’è?
- Nulla..
- Ohh Chiaretta che bellina!
- Certo Roby certo..
- Allora?! Poi mi aiuti a fare quella petizione…?
- Si Roby quando torniamo in hotel ti aiuto tranquilla!
Nicola rideva, era come se ipnotizzati, si lo erano da Roby.
Si avvicinò:
- Ciao io sono Nicola, piacere.
- Piacere, io sono Roberta.
Queste sono forse le prime parole che si sono detti e già sembrava che si conoscessero da un sacco di tempo.
La sera uscimmo tutti insieme, Matteo si può dire che faceva la candela, finché non arrivammo in discoteca, allora lì iniziò a fare conquiste fra le ragazze, Nicola mi disse che tornava ogni notte a casa almeno con 3 ragazze.
Ci rimasi un po’ così.. mi sembrava più serio, ma vabbè.
“Dopo domani sarà il mio compleanno”, pensavo mentre ballavo la nuova canzone di David Guetta, a un certo punto sentì delle mani che mi prendevano da dietro…

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Mi girai, vidi che era Marco lo baciai con molta intensità, giuro che non mi aveva mai baciato così, era un po’ strano ma mi piaceva.
Mi prese di peso e mi portò fuori, mi disse:
- Giuro che stasera sei dannatamente sexy-
sussurrò baciandomi il lobo dell’orecchio.
- Allora conosci i miei punti deboli eh?! Anche tu non sei da meno devo dire-
- Io so tutti i tuoi punti deboli, ora inizio con uno.-
Iniziò a farmi il solletico. Cazzo quanto lo odiavo!
Ma da lui potevo sopportare tutto.
Oddio stavo impazzendo, smettè improvvisamente, non capì perché, poi mi girai.
C’erano due ragazzini, si avrei voluto ucciderli.
Non è normale interrompere due persone solo per sfizio, già Marco era timido e nervoso, quei due non potevano che peggiorare la situazione.
Tornammo dentro e vidi che molti ragazzi mi fissavano, così Marco sfoderò tutta la sua gelosia, mi tenne stretta, mi baciò violentemente il collo lasciandomi il segno e in modo che tutti potessero sentire disse:
- TI AMO!
La mia mente pensava: oh cazzo finalmente! Dopo 4 anni di fidanzamento era riuscito a dirmelo!
Gli saltai in braccio urlando:
- Anche io!
Si ne ero convinta, più giorni passavano, più mi convincevo che ne ero innamorata.
Non avevo voglia di restare là, troppe persone che ci guardavano e sinceramente non mi piaceva essere osservata, perciò chiesi se potevamo andare in stanza, venni accontentata, e passammo tutta la notte a giocare a obbligo o verità, quanto odiavo quel gioco.
Sinceramente non mi piaceva che il mio ragazzo baciasse altre persone o facesse cose stupide senza che lui lo volesse e lo stesso valeva per me, ma fa nulla volevo divertirmi.
Ci addormentammo verso le 4, sul pavimento della mia stanza, fummo svegliati da mia mamma che mi chiamava per sapere come stavo, quale sveglia migliore anche se dopo solo 4 ore di Raise your glass di P!nk?
Risposi ancora mezzo addormentata e decisi di tagliare corto perché volevo tornare a dormire, mi risvegliai, verso le 11, ero da sola nella camera, non c’era più nessuno con me.
Diciamo che non mi preoccupai più di tanto, immersi la testa nel cuscino e provai a continuare la mia dormita, ma la mia amica Cristina, dimenticandosi ( come al solito ) che il mio compleanno era domani mi chiamò e come risposi urlò:
- Buon compleanno salmone!
- Ah?!
- Ti sei appena alzata?
- No veramente mi hai svegliato
- Ti sei ubriacata ieri?
- Forse, ma non così tanto, tu, sono 4 anni che mi chiami sempre il giorno prima del mio compleanno, esattamente alle 11:15 e mi fai gli auguri! Urlando! Ammettilo che lo fai apposta.
- Oh cavolo! Anche quest’anno!
- Già!
- Ti voglio bene.
- Anche io tesoro. Ehi pensi di riuscire a raggiungerci a Milano il giorno dopo il mio compleanno? Magari vieni con Samuele..
- Boh ora vedo gli orari e chiedo a Samu.. spero di si!
- Dai jack ( io e lei impersonavamo il titanic) io mi alzo che è tornato Marco che mi ha portato la colazione in camera. Ciao stupenda.
- Ciao Rose saluta Marco!
In realtà non sapevo se ci fosse Marco, avevo solo sentito bussare alla porta.
Aprì la porta e ciò che vidi mi fece rimanere di stucco. Si, era sulla mia porta d’ ingresso.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Esattamente lui. Javier Zanetti si trovava sulla soglia della mia porta. Non sapevo se urlare, piangere o saltargli addosso, perciò mi limitai a dirgli:
- Ciao, probabilmente tu non sai chi sono ma io ti devo dire che, sei il mio…
Mi interruppe prima che potessi finire la frase, dicendomi:
- Piacere, io sono Javier.
Disse tendendomi la mano, a mia volta gliela tesi e dissi:
- Piacere io sono Chiara.
- Dei ragazzi che ho trovato giù mi hanno chiesto di venire in questa stanza, darti questo mazzo di rose.
- Grazie mille, oh sono di Marco.
- Posso aggiungere una cosa?
- Certo.
- Ti va di passare la giornata con me?
- E me lo chiedi? Ovvio!
- Andiamo?
- Così?
- Oddio sei peggio di mia moglie dai cambiati!
- Corro!
Chiusi la porta del bagno e composi velocemente il numero di Giulia, glielo dovevo dire, ma non rispose.
Mi cambiai di corsa, mi un paio di jeans lunghi e una canottiera gialla che con la mia pelle di carnagione abbastanza scura ci stava benissimo, mancava solo trucco ed ero pronta.
Uscimmo dall’ hotel e venimmo assaliti da tifosi e giornalisti, mio dio era questo che si provava a uscire con un calciatore?!
Gli dissi velocemente all’ orecchio che sarei andata a sedermi nei tavolini del bar lì di fronte, quando si sarebbe liberato da quelli là (mai) sarebbe venuto.
Mi infiltrai tra la folla ma mi sentì strappare qualcosa, qualcuno mi aveva afferrato un braccio per fermarmi ma io continuai a correre.
Come riuscì ad arrivare dall’altra parte della strada mi accorsi che mi mancava qualcosa: il bracciale regalato da Marco con un cuore spezzato con la M che si completava col suo.
Dovevo tornare lì e riprendermelo.
Del giornalista ricordavo solo che aveva un block notes in mano e una camicia con le righe.
Peccato che non fosse l’unico.
Mi feci notare lanciando un paio di urla finché non si girarono, eccolo! Ce l’ aveva ancora in mano, mi avventai su di lui lo presi e tornai a sedermi.
Finalmente dopo una buona mezz’oretta, Javier mi raggiunse e mi chiese scusa per l’inconveniente.
Mi chiese anche:
- Come mai qui a Milano?
- Domani io compio 18 anni sin da quando ne ho 7 sono una tifosa dell’ Inter e il mio regalo da parte dei miei è stato comprarmi il biglietto per venire qui a vedere il derby. Quindi vedete di giocare bene! Perché non accetterò una sconfitta come regalo di compleanno!
Rise.
Quanto cazzo adoravo quel sorriso.
Mi disse:
- Vedremo di fare il possibile.
- Grazie!
- Beh allora, hai intenzione di rimanere qui a chiacchierare o andiamo a visitare lo stadio e a vedere gli allenamenti?
- A vedere gli allenamenti? No dai ditemi che è una candid camera! Ma mi stai prendendo in giro?!
- Proprio per niente! Dai andiamo!
- Lo abbracciai talmente forte che temetti di stritolarlo.
Salì sulla sua macchina, bene ora potevo morire in pace. Ero appena salita su una spider, una delle macchine che adoro. Si ne ero sicura, stava per finire il mondo.
Arrivammo allo stadio, ormai non mi stupivo più di nulla poteva succedere di tutto.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Arrivammo allo stadio, i ragazzi stavano facendo una partitella di allenamento, a un certo punto Sneijder si tolse la maglietta, si c’era già abbastanza caldo, ma io ne sentivo il doppio, se ci fosse stata la mia amica Sofia probabilmente gli sarebbe saltata addosso, ma purtroppo non c’era.
Avevamo litigato poco prima che finisse la scuola e non ci parlavamo ancora.
Javier mi diede una leggera spinta sulla schiena come per incoraggiarmi ad andare verso di loro, ma ero troppo timida per farmi avanti, perciò mi accompagnò e mi presentò agli altri.
Julio Cesar, Maicon, Samuel, Nagatomo, Chivu, Deki, Poli, Ranocchia, Milito ect. Tutti lì, di fronte ai miei occhi, mi stringevano la mano uno per uno e io continuavo a sudare sempre di più.
Quando arrivai da Milito per l’emozione mi cadde il telefono dalle mani e come mi chinai a raccoglierlo mi si scoprì la schiena, dove avevo tatuata la Champions vinta nel 2010, mi ricoprì subito, solo 3 persone sapevano del mio tatuaggio: Marco, Giulia e Cristina.
Se l’ avesse scoperto mamma, addio mia cara e amata vita.
Diego mi disse:
- Ehi bel tatuaggio.. Chiara giusto?
- Ehm grazie.. Si comunque mi chiamo Chiara, ero indecisa se farmi la Champions o la faccia di Mourinho ma ho optato per la prima opzione.
- Anche io ne ho uno guarda: eccolo se sollevi leggermente la manica si dovrebbe vedere 22/05/2010
- Ehm non riesco a vederlo.. Vabbè fa niente..
- No vabbè ora te lo voglio far vedere..
Si levò la maglia e me lo fece vedere. Ok stavo entrando in iperventilazione.
- Figo!
La prima cosa che mi uscì dalla bocca.
Rimasi a vedere la partita, Javier mi chiese di aspettarlo fuori dallo spogliatoio, così feci.
Uscì con Diego ( Milito) e mi disse che dovevamo pranzare insieme, io feci un cenno con la testa per annuire e salì di nuovo in macchina.
Loro due iniziarono a parlare, io mi misi le cuffiette, però riuscivo a sentire il loro discorso:
- Eh questa chi è Javier? Una ragazzina che hai deciso di accontentare?
- In verità è una nostra tifosa accanita che domani fa 18 anni ed è venuta col ragazzo e un’ amica a vedere il derby, ho incontrato il suo fidanzato nella hall dell’ hotel che mi ha dato il numero della stanza e un mazzo di rose da parte sua.
- Ma che romanticone! E come mai te la sei portata dietro? Non che mi dispiaccia, per intenderci è abbastanza carina..
- Diego!
- Che c’è! Sono solo obbiettivo! Ehi senti che ne dici se..
Javier parcheggiò la macchina, mi tolsi le cuffiette e Diego finì il suo discorso senza terminare la frase perché non voleva essere sentito da me.
Peccato che lo sentivo lo stesso.
Pranzammo in un bel ristorante, Javier si offrì di pagare il pranzo, mi sentivo un po’ scroccona, quindi proposi di andare a prendere il dessert in un bar, avrei offerto io.
Non avevo chiamato Marco!
Come se ci fossimo letti nel pensiero mi chiamò:
- Ehi amore come tela passi?
- Come te la passi?! Bene, ma tu soprattutto visto che esci tranquillo e non mi dici nulla mi lasci da sola in camera!
- Ehi tranquilla ciccia volevo solo farti una sorpresa.. sono uscito con Roby e volevo solo farti contenta!
- Beh per metà ci sei riuscito!
Delle mani mi coprirono gli occhi e una voce abbastanza conosciuta mi sussurrò all’orecchio:
- Solo per metà?
- Vai via sono arrabbiata con te.
Dissi mettendo il broncio e facendo il labbruccio.
- Ti ho mai detto che sei bella quando fai così?
- Così come?
- Quando fai la finta arrabbiata perché mi vuoi fare tenerezza, per la cronaca ci riesci.
- Bene. Non sto facendo la finta arrabbiata.
- Nooo, giusto un po’.
Venne di fronte a me mi baciò la fronte, io lo abbracciai forte forte.
- Passato?
- Mmh boh sento ancora qualcosa…
- Approfittatrice.
- Lo so.
Mi baciò il naso e andammo dentro.
Quel locale era completamente vuoto, c’eravamo solo noi 3..4.. no aspetta ma manca qualcuno..:
- Marco.., dov’è Roby?!
- Merda.. ehm ahah..
- Non farmi quella risata isterica e dimmi dov’è Roby!
- Non lo so!
Wow aveva perso una mia amica, istinti omicidi.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Dopo averla chiamata tipo 6 volte e il telefono risultava sempre occupato, sinceramente iniziai seriamente a preoccuparmi , così chiesi scusa a Javier e andai a cercarla.
Si offrì di accompagnarci, ma non avrebbe avuto senso cercarla in macchina, perciò presi il braccio di Marco trascinandolo fino al Duomo, la vidi in lontananza, si la sua camicetta si vedeva a km.
Le corsi vicino, lei era così tranquilla! Era al telefono con Nicola e non si era manco accorta che la stavo chiamando.
Questo mi fece salire altamente il nervoso. Hai 19 anni tesoro, un po’ di senso di responsabilità dovresti averlo.
Tornammo nello stesso bar dov’eravamo e trovammo con nostra sorpresa trovammo Javier e Diego ancora seduti al tavolo.
Mi venne davvero il dubbio e chiesi:
- Vi avevo chiesto di aspettarmi?
- No ma ti ho chiesto di passare il giorno con me, e come mi hanno insegnato da piccolo, il giorno finisce a mezzanotte.
- Ah bene, allora staremmo tutti insieme no?
- Certo! Dove vogliamo andare?
- Boh, sono le 6.. ehi che ne dici se noi andiamo a fare una doccia in hotel e poi ci rincontriamo nel bar del centro? Sai quello bellino, tinto di celeste..
- Si si ho capito, ci incontriamo verso le 19:30 lì?
- Si si ma non preoccupatevi se arriviamo un po’ ritardo sarà colpa mia!
Andammo in hotel e sulla porta del bagno trovai un bigliettino: HO DECISO DI FARTI PASSARE DUE GIORNI INDIMENTICABILI. QUESTO E’ IL PRIMO.
Mi sciolsi alla vista di quelle parole, Marco mi prese per i fianchi e iniziò a sfilarmi la maglietta, continuai a baciarlo nel mentre che gli sbottonavo la camicia, mi sbattè con il muro mentre mi slacciava i pantaloni, si lo ammetto aspettavo questo momento da tanto tempo, ma fummo interrotti dal bussare alla porta.
E lì mi parti la prima bestemmia della giornata. Era Roby, mi doveva chiedere se dopo le avessi potuto prestare il correttore perché lei l’aveva lasciato a casa.
Ma cazzo io mi dico era proprio necessario chiedermelo adesso?
Le dissi di si e quasi la spinsi fuori dalla camera, volevo continuare ciò che era appena iniziato.
Ma come mi girai, Marco non c’era più, era andato a farsi la doccia, mi venne la tentazione di raggiungerlo ma poi pensai che avremmo rimediato in un altro momento.
Presi il telefono e decisi di chiamare mamma, giusto per sapere come stavano lei e papà e per raccontarle la giornata di oggi.
Come chiusi l’ interminabile chiamata, decisi di entrare un po’ su facebook dal cellulare, era più di una settimana che non entravo, 72 notifiche, 3 messaggi e 1 richiesta di amicizia.
Decisi di leggere i messaggi e di lasciar perdere le altre cose.
Primo messaggio: era Cri: Ciao tesoro, non ho soldi nel cellulare, io e samu non abbiamo trovato voli ci dispiace tanto ci vediamo quando torni, ciao. <3
Secondo messaggio: era mio fratello: ehi Chia! Beh com’è Milano? Spero ti piaccia! Un bacione Chicco :)
Il terzo messaggio mi lasciò un po’ così, era di Sofia. Ci misi un po’ a leggerlo:
CIAO CHIA, SENTI MI DISPIACE PER QUELLO CHE E’ SUCCESSO, SAI CHE NON SONO UN GENIO NEL CHIEDERE SCUSA ALLE PERSONE, PERCIO’ SPERO CHE QUESTO TI BASTI. SCUSA DAVVERO.
MI DISPIACE PER TUTTO QUELLO CHE TI HO FATTO IN QUESTI 15 ANNI SENZA MAI CHIEDERTI SCUSA, MI DISPIACE DI AVER INSULTATO IVAN, IL TUO MIGLIORE AMICO E MARCO IL TUO FIDANZATO, MA TU LO SAI COME SONO FATTA. TU INSULTI QUALCUNO A CUI IO TENGO E IO TI RENDO PAN PER FOCACCIA.
SPERO TI STIA DIVERTENDO A MILANO COME IO MI STO DIVERTENDO CON NIALL IN IRLANDA ;3 CIAO :3
Non mi ero accorta di avere Marco dietro, aveva la pelle bagnata, luccicava; quasi veniva voglia di mangiarselo, soprattutto dopo che aveva usato il mio bagnoschiuma aromatizzato alla chewing-gum.
Profumava d buono.
Decisi di andare a farmi la doccia, era il mio pensatoio preferito, ovviamente dopo il frigo e il cesso.
Avevo in mente il messaggio di Sofia, mi aveva messo tristezza tranne per l’ultima parte, ero felice che si stesse divertendo.
Io l’avevo perdonata da tanto, aspettavo solo che lei si facesse avanti.
Sentì bussare alla porta:
- Posso signorina?
- Marco finiscila entra è aperto.
- Ehi volevo fare un po’ il romantico..
- Lo so.
- Non fare la fredda e dammi un bacio dai almeno uno..
Disse scostando leggermente la tenda della doccia.
- Amò sembra che sono appena uscita da uno schiuma-party aspetta un attimo e te ne do quanti ne vuoi.
- Ma io lo voglio adesso..
Disse mentre entrava in doccia, scivolò e mi cadde addosso, era il doppio di me, mi tenni al poggia shampoo e bagnoschiuma come lo chiamo io e ci risollevammo.
- Sei uno stupido!
- Sei bellissima!
- Hai finito di lecchinarmi?!
- Non ti sto lecchinando, sei bella davvero. E non fare l’arrabbiata perché tanto so che non lo sei! Dopo 4 anni non ci casco più!
- Non è giusto.. era bello fare la finta arrabbiata ma ora dovrò escogitare qualcos’altro.
- Guarda che ti coccolo lo stesso eh!
- Allora possiamo restare anche così!
- Io non ho ancora ricevuto il bacio..
- Ecco qui il tuo bacio!
Amava i baci alla francese, sentii qualcosa fra le mie gambe, guardai in basso e iniziai a ridere però allo stesso tempo continuai a baciarlo.
Per vendicarsi del fatto che io stavo ridendo aprì l’acqua ghiacciata e me la gettò addosso per risciacquarmi.
- Facciamo due in uno ahahahah
- Cosa vai blaterando donna?
- Fai anche il colto eh? Dico che oltre al placare le mie risate, hai placato anche qualcos’ altro.. ti lascio intendere..
- Ora basta!
Mi prese in braccio e mi buttò sul letto, ero completamente nuda, lui aveva solo i boxer, anche se ormai dopo che aveva deciso di farmi lo scherzetto erano fradici.
- Beh vuoi fare un body shot o mi passi le mutande e il reggiseno?
- E che ne dici se faccio questo invece?
- Questo cosa?! Bada a ciò che fai!
Non feci in tempo a finire la frase che si buttò su di me facendomi il solletico. E no questa me l’ avrebbe pagata.
Iniziai a morderlo ovunque, finché smise.
Gli lasciai il segno fra il collo e la spalla, ero fiera di me.
Gli chiesi di passarmi la roba per vestirmi, ma mi dovetti alzare e prendermela da sola.
Si era Maggio ma faceva già abbastanza caldo, perciò indossai un paio di shorts e una maglietta a fascia, giusto per far arrabbiare un po’ Marco, era abbastanza geloso di me.
- E tu?
- Cosa?
- Bellina uscendo per Milano vestita così!
- E dai Marco chi vuoi che mi guardi? E poi sono con te, sono tutta tutta tua..
- Mmh va bene.
Gli stampai un bacio sulla guancia e andai da Roby a truccarmi, bussai e come Roby aprì mi ritrovai di fronte a una cosa che non mi sarei mai aspettata.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Oltre che non avevo mai visto la stanza di Roby in quelle condizioni, c’era anche l’ospite: Nicola.
Era in mutande coricato nel letto, e come mi vide, tentò di nascondersi sotto le coperte:
- Non ti preoccupare ti ho già visto!
- Ok..
Vidi la sua testa spuntare fuori dalle coperte con un sorriso malefico, “che faccia da schiaffi” pensai.
Diedi i trucchi a Roby e decisi che era il caso di uscire.
Tornai in camera, ormai Marco si era vestito ed era pronto, mi mancavano i trucchi, erano le 19:15 pensai:” che bello fra 4 ore e 45 minuti sarà ufficialmente il mio compleanno”.
Che bello.
Non avevo molta voglia di uscire ma feci un grande sforzo.
Mi passai un filo di matita e il mascara, un po’ del famosissimo correttore rovina-occasioni ed ero pronta.
Mandai un messaggio a Roby per chiedere se potevo andare a prendere il correttore senza disturbare, mi disse di si così andai e vidi che Nicola non c’era più. Tornai da Marco mi truccai e passammo a bussare da Roby.
Uscì e ci chiese:
- Se viene anche Nicola ci sono problemi?
- Scherzi? Fallo venire!
- Ok tanto è già qui!
- Ma io..
- Era in bagno..
- Ah…
Erano le 19:25, stranamente eravamo in orario, andammo al bar prestabilito e aspettammo Javier e Diego che furono puntualissimi.
Presentai questi ultimi a Nicola che chiese:
- Beh che si fa?
- Eh un attimo!
- Ci prendiamo un aperitivo che ne dite? Disse una voce che conoscevo molto bene, senza girarmi urlai:
- Criiiiiiiiiiiiiii!
- Ciao scema!
- Ma tu mi avevi detto che..
- E secondo te sarei mancata per i tuoi 18 anni?!
- Ti adoro! Ah scusa Samu ciao anche a te!
- Ah beh ci mancava che non mi salutavi! Poi tutti col certificato medico quando torniamo eh!
- Solo noi possiamo partire un mese prima della maturità! ( io sono andata a scuola un anno prima perciò anche se ho 18 anni sono in quinta)
- Se ci bocciano, sono cazzi però!
- Macché!
- Sarà!
- Javier, Diego, Nicola, lei è una mia carissima amica Cristina e lui è il suo ragazzo Samuele. Vi prego di non usare violenza contro di loro solo perché sono milanisti. Grazie.
Li feci sedere e chiacchierammo per circa due ore, finché Cri non pronunciò una delle sue classiche frasi: HO FAME.
Allora decidemmo di andare da qualche parte a mangiare, in ristorante, Cri ordinò due primi, una bistecca gigante e il dessert, pagò per lei e per lui Samuele.
Noi altri ordinammo una cena normale, ogni ragazzo offrì la cena alla propria fidanzata, tranne ovviamente Javier e Diego.
“23:59, un solo misero minuto". "Tic tac tic tac tic tac”
L’orologio del bar segnava mezzanotte, Marco ordinò uno spumante e festeggiammo.
Rimanemmo un po’ lì poi ringraziai Javier e Diego per la bella giornata passata insieme e decisi di tornare in hotel. Domani dovevamo essere piazzati davanti ai cancelli alle 18 in punto.
Non volevo entrare a partita iniziata.
Ci coricammo, rimanemmo quasi due ore a parlare, finché io non mi addormentai fra le sue braccia. Ero comoda, ero contenta che avesse smesso di fare palestra, almeno ora aveva le braccia morbide morbide.
Mi svegliai verso le 11 e trovai Marco a fissarmi, era molto inquietante.
- Ben svegliata amore!
- Ah ah ah. Avevo sonno..
- Oh povera piccola lei
Disse stampandomi un bacio sulla guancia e porgendomi il vassoio con la colazione.
- Oggi sono a tua completa disposizione farò tutto quello che vuoi!
- Non esageriamo dai vieni qua vicino a me..
- Agli ordini!
- Dai smettila! Mi fai sentire in colpa!
- Perché?
- Perché si ho sonno, non sto ragionando mi conosci!
- Si sì..
Sentì bussare alla porta.
Chiesi a Marco di andare ad aprire, poi mi pentì di non averlo fatto io.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Vidi dei ricci spuntare e capì subito di chi si trattava.
- Harry!
- Ciao babe tanti auguri!
- Grazie! Dov’è la mia piccola Giuli?!
- Tranquilla sta arrivando.. Oh eccola!
- Chiarinaaaaaaaaaa!
Urlò saltandomi in braccio.
- Amorrrrrrrrr! Voi non dovevate arrivare domani?
- Sorpresa!
- Vi adoro!
- We know.
- Stronza! Oddio basta sono senza parole.
- E dai adesso non piangere!
- Non sto piangendo.
- Non mi chiedi nulla?
- Si in realtà una domanda te la volevo fare.. che strano che i tuoi ti abbiano fatto venire! Che gli hai detto per convincerli?
- Infatti, i miei sanno che sono in campeggio con Ana e Giuli..
- Ah eh..
- Vabbè alloggiate qui?
- Si si nella stanza a fianco di quella di Roby.
- Ah bene! - Oddio che sonno!
- Avete fatto un brutto viaggio?
- No è che questo stronzo adora farmi restare sveglia.
- Oh ma la dolcezza.
- Hai ragione ahaahah. Ora che si fa?
- Mangiamo? Disse una voce proveniente dal corridoio.
- No basta mi state prendendo per il culo!
Nialllllllll!
- Ciao Chia auguroni!
- Grazie biondo!
- Sofia?! Dov’è?!
- Ehm ecco lei..
- Niall…
- No è solo che lei è..
- Niall mi sto incazzando! Mi dici dov’è Sofia?
- E’ qui è qui!
- Sofyyyyyyy!
- Ciao Chiari! Auguri!
- Pensavo che non saresti venuta ero così in ansia!
- E invece! Guardami sono qui in carne e ossa!
- Non potevo avere compleanno più bello!
- Ragazzi dove avete lasciato gli altri tre?
- Liam è con Danielle, Louis è con Eleonor e Zayn è alla galleria, sicuramente a fare conquiste si può ben immaginare.
- Oh Zay Zay che mi combina..
Decidemmo di andare in giro per Milano separati: le ragazze da una parte e i ragazzi dall’altra.
- Sofy ma stasera vieni anche tu alla partita? Chiesi.
- Ovvio! Giuly e cry sicuramente saranno nella curva Sud immagino.
- Come vi vestite voi?
G: - Beh io pensavo di vestirmi normalmente: jeans, maglietta o una canottiera e le scarpe da tennis.
C: - Si anch' io come Giulia!
S: - Idem!
Io: - Anche io, ma penso che mi metterò un paio di shorts.. Siccome devo stare tutta la sera lì..
G: - Beh si hai ragione!
Mentre eravamo in giro per Milano, decisi di mandare un messaggio a Zayn: “ signorino Malik <3 mi dice dove è ubicato in questo preciso momento? Sa io sarei in giro e mi manca tanto uno dei suoi abbracci <3”
Rispose in men che non si dica: “ Ciao principessa, sono in un bar, in piazza duomo, perché non mi raggiungi? <3”
“ Subito! <3”
Non eravamo molto distanti perciò arrivammo in circa cinque minuti.
Lo riconobbi subito. Vestito da fighetto, ciuffo ribelle nero, orecchino e, cosa principale: si stava specchiando.
Ci rimase un po’ male quando vide che non ero sola ma con altre quattro ragazze, non per altro, ma perché eravamo tutte fidanzate.
Gli cadde subito l’occhio su Cry:
- Ciao piacere, io sono Z-Z-Zayn!
- Ciao io sono Cry!
Non avevo mai visto quello sguardo negli occhi di Zayn, sembrava non riuscisse a staccarglieli di dosso.
Si gli piaceva Cry.
Lo presi in disparte: - Zay.. ho notato che guardavi Cry, io ti volevo dire, che prima che tu ti faccia filmini mentali, lei è fidanzata.
- Che dici! Mica mi piace quella! Non ricordo manco come si chiama!
- Zay sei più rosso di un’ aragosta (?) non puoi mentire a me! Ci conosciamo da troppo tempo!
- Sei una rottura! Uff!
- Dai torniamo di là, o penseranno che ce ne siamo andati!
- Ok!
Verso l’ora di pranzo ci raggiunsero anche i ragazzi, come Zay vide Samuele, iniziò a fare smorfie strane, e quando le diede un bacio, schizzò all’interno del locale.
Lo raggiunsi correndo:
- Zayn! Ehi ma che ti prende sei scemo?
- Senti a me lei piace è vero!
- Nemmeno la conosci!
- Lo so ma così a pelle la sento mia!
- Ti prego! Sei il ragazzo meno serio che conosca! Adesso non dirmi che sei cambiato e ti sei innamorato di una con cui hai parlato una volta!
- Eh se anche così fosse?!
- Sei un cucciolo!
- Ti adoro Chia!
- Anch’io! Dai torniamo la!
- Ti presto il mio antistress se vuoi. Promettimi di non fare cazzate.
- Giuro.
- Bravo ragazzo.
Mi abbracciò fortissimo, e io gli stampai un bacione sulla guancia, lasciandogli il segno del rossetto.
- Principessa ti siedi vicino a me?
- Certo!
2 minuti dopo:
- Era ora! Che stavate facendo?
- Nulla nulla! Stavamo giusto chiarendo due cose.
- E come mai Zayn ha una tua macchia di rossetto sulla guancia?!
- Continui a fare il geloso?! È un mio amico! Ora non lo posso manco baciare sulla guancia?!
- Acida. Lo voglio anche un bacio!
- Eccoti servito!
Samuele continuò a coccolarsi Cry e io sentivo la mano di Zayn stritolarmi il polso.
Me lo sentivo, oggi Zayn avrebbe fatto qualche stronzata.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Invece no, rimase lì buono buono, a parte il mio polso che sembrava appena uscito da una camera delle torture, era andato tutto bene.
Erano le cinque e dovevo andare a cambiarmi, io sarei arrivata lì alle sei, e avrei tenuto il posto in fila anche agli altri insieme a Zayn, che aveva rimediato un biglietto provandoci con la ragazza che li vendeva.
Chiesi a Zayn di accompagnarmi con lo scooter in hotel, mi cambiai e andammo allo stadio.
Non eravamo gli unici, c’erano un altro paio di persone davanti a noi.
Ci sedemmo per terra a parlare. Iniziò lui:
- Punto uno: auguri principessa! Punto due: ho qualche speranza con Cry?
- Grazie, Zayn non so che dirti.. si penso che tu le interessi almeno un minimo, ma diciamoci la verità chi non sarebbe interessato a te dai!
- Ma io voglio interessare a lei.. Non lo so non riesco a smettere di pensarci..
Due ragazze si sedettero e vidi che fissavano Zayn e le sentivo fare quelle risatine imbarazzanti perciò mi avvicinai a Zayn e gli dissi all’orecchio:
- Quelle due hanno intenzione di provarci con te per la cronaca.
- Ma che schifo! Baciami!
- Cosa?!
- Baciami!
- Ok!
Iniziammo a fare i “ fidanzatini” finché quelle due non smisero di fare le arrapate.
Per fortuna ci volle poco.
Sinceramente mi sarebbe piaciuto che Zayn e Cry si mettessero insieme, conoscevo molto bene entrambi e Samuele mi stava molto molto antipatico.
Ma a lei piaceva scelte sue.
Mentre riflettevo, mi accorsi di essere ancora coricata su Zayn con la testa appoggiata sulla sua spalla.
Ma siccome stavo comoda decisi di non spostarmi.
Mi arrivò un messaggio da Cry: “ hai un ragazzo fantastico”, “ lo so xD come mai le lo dici?” “ Vedrai.”
- Zay tu ne sai qualcosa?
- No no.. non sapevo nemmeno che fossi qui figurati!
- Mmh..
- Non ti fidi di me?
Mi disse facendo il labbruccio e gli occhioni.
- Come faccio a non fidarmi di te se fai così?
- Ecco appunto. A proposito ecco il tuo regalo.
Mi porse un pacchettino orribile, probabilmente l’aveva incartato lui, lo aprì e trovai la maglietta dell’ Inter, la girai e vidi che c’era il nome di Zanetti poi guardando meglio mi accorsi che era tutta firmata dalla squadra con gli auguri del mio capitano.
- Ma come hai fatto? Grazie Zay!
- Ehi non hai solo un ragazzo fantastico! Anche un amico.
- Ti voglio bene.
- Idem.
- Vorrei tanto sapere, dove sono gli altri..
- Già..
- Mando un messaggio a Giu.
- Ok.
- Ha detto che sono divisi in 4 taxi li voglio troppo vedere!
- Ahaahah siamo più toghi noi con lo scooter!
- Non c’è dubbio! Ahahaahahahah!
- Arriveranno fra un po’ spero!
- Sì, infatti!
“trr trr” un messaggio: numero sconosciuto, “ per stasera ho una sorpresa tutta per te”
Finalmente arrivarono, io indossavo la mia maglietta, e corsi incontro a Marco saltandogli in braccio sotto gli occhi di quelle due cornacchiette.
Aprirono i cancelli: Che emozione, il mio primo derby, ma non di certo l’ultimo.
Entrammo, Marco mi teneva la mano arrivammo, passammo al bar, ci prendemmo da mangiare perché Niall ovviamente aveva fame e ci sedemmo ad aspettare.

Tre quarti d’ora dopo:
Niall aveva finito i suoi tre pacchi di pop corn e due bottigliette di coca cola.
Quel ragazzo al posto dello stomaco aveva un cesso secondo me. Eppure era magrissimo.
20:30, i giocatori tornarono negli spogliatoi, poi alle 20:45 il fischio d'inizio, a un certo punto, vidi un cartello spuntare dalla curva sud.
Fuinquadrato nel megaschermo e lessi un numero di telefono e sotto scritto: “ Nocerino call me maybe!”
- Amore..
- Dimmi.
- Quello è il numero di Cry!
- Non ci credo!
- Beh credici guarda!
- Quella è tutta pazza!
Vidi Zay segnarsi nel telefono il numero, lui l’avrebbe chiamata di sicuro.
La inquadrarono, era girata, portava la maglia di Cassano, ne era innamorata.
La partita finì 2-2 doppietta di Milito che si tolse la maglietta, su quella di sotto aveva scritto: “ tanti auguri Chiara!”
Mio dio che imbarazzo! E poi fece doppietta anche Cassano.
Me ne stavo per andare quando Marco mi tenne per un braccio e mi disse di aspettare.
Vidi Zanetti uscire, aveva un microfono in mano, e disse:
- Vorrei che queste due persone inquadrate sul megaschermo, scendessero in campo, qui vicino a me.
- Marco ma siamo noi!
- Chi se lo aspettava!
Scendemmo lì, mi sentivo leggermente osservata, anch'io come i miei più grandi idoli, stavo su quel campo, potevo sentire l’ emozione di stare in mezzo a tutti loro.
- Javier ma perché ci hai fatto venire qua?
- Vi ho fatto venire qua perché.. Marco ti cedo la parola.
- Chiara, tu ed io stiamo insieme da quattro anni, tu oggi ne compi 18 e i tuoi genitori hanno deciso di far avverare il tuo sogno, invece io oggi ti prego di far avverare il mio. Sin dal primo giorno in cui siamo stati insieme, ho capito che c’era qualcosa di speciale fra noi e per questo qui dove il tuo desiderio si è avverato ti chiedo: MI VUOI SPOSARE?
- Marco ma.. siamo troppo giovani forse per fare un passo così importante..
Stava per rispondere quando sentì una voce dagli spalti:
- Dai salmone digli di si!
- Cristina!
- Dai che ti devo dare il regalo!
- Vieni qua e dammelo!
- Non è il caso!
Chissà che mi aveva regalato.
- Dopo questa breve interruzione, SI.
- Ti amo.
- Anch’io.
Scoppiai in lacrime e gli saltai in braccio e prendendo il microfono dissi:
- Ma solo a una condizione.
- Ciò che vuoi.
- Che questo signore qui che mi ritrovo accanto, mi faccia da testimone.
- Beh, questo lo devi chiedere a lui.
- Allora: Javier, mio idolo sin da quando sono bambina, mi concedi l’onore di essere presente al mio futuro matrimonio con tutta la tua famiglia? E di farmi da testimone vip? Poi se si vuole aggiungere tutto il resto della squadra no problem.
- E me lo chiedi?! Come potrei dirti di no?
- Grazie. Grazie di esistere.
- Dichiarazione in diretta tv nazionale eh!
- Si si!
- Bene ora la futura sposa, deve festeggiare il suo 18° compleanno con le sue amiche, il futuro sposo e gli amici possono fare quello che vogliono basta che non rompano a noi. - Ciao mamma! Cristina era scesa dagli spalti.
Mi stritolò il polso e mi portò fuori in mezzo a tutta la calca. Tanta gente mi faceva gli auguri.
Ero sconvolta.
C’erano anche Giulia Sofia e Roby con me Cry tirò fuori dalla borsa un pacchetto, poco più grande di quello di Zayn, lo aprì
. Mai l’avessi fatto.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Dentro il pacchetto c’era un capo di lingerie. Me lo dovevo immaginare. Poi ce n’era un altro, un didlo. Me lo immaginavo che sarebbe stato qualcosa di porno.
La vidi che mandava un messaggio e subito dopo arrivò una limousine, ne scese un autista, che secondo me per arrotondare lo stipendio faceva lo spogliarellista che ci aprì la portiera e ci fece entrare.
Fui costretta a cambiarmi in macchina, dovetti mettermi la lingerie, un paio reggicalze e le calze retate e una fascia con su scritto: “WELCOME 18”.
- Se mi scambiano per una prostituta, mi tirate fuori voi di prigione lo giuro!
- Nah tranquilla amore!
- Cristina ti odio!
- Aww!
- Chiara sei troppo sexy!
- Sofy non ti ci mettere anche tu ti prego!
- Dai ragazze non così! Manca la coroncina!
- Roby!
- Ha ragione tesor
- Giulia!
- Ti amo cicci.
- Uff!
- Si fermi qui per favore!
- Cri dove ci stiamo fermando?
- Sorpresa! Scendi bellezza e lo vedi.
- Ho paura di voi!
Entrammo in locale strambo, con dei vasconi da cui uscirono dei ragazzi ricoperti di cioccolato che iniziarono a ballare mentre si spogliavano.
- Ok questo non me lo aspettavo, avevo prenotato un’altra cosa ma fa nulla capita. Ciao ragazzi!
- Ciao Cry! Allora in pratica siamo due per ognuna. Abbiamo già chiesto ai vostri ragazzi, siamo autorizzati a fare ciò che vogliamo poi se voi non vi volete spingere troppo in là noi faremo come voi volete comunque io sono Simone e lui è Francesco e Cristina siamo tuoi.
- Bene!
- Invece io sono Max e lui è Siva e Chiara carissima festeggiata siamo a tua completa disposizione.
- Uuh sexy! Cry ti adoro!
- Modestamente!
- Sofia Roberta e Giulia, rimangono Matteo, Luca, Daniele, Lorenzo, Federico e Dario, a voi la scelta.
- E ora?
- Perché non giochiamo a obbligo o verità?
- Cristina. No.
- Dai Chia in queste circostanze non può che essere divertente!
- Si ha ragione Cry!
- Ok ok.. giochiamo solo noi 2?
- Si!
- Ok allora iniziamo da te Chia, obbligo o verità?
- Ho paura sia dei tuoi obblighi che delle tue domande ma sceglierò obbligo.
- Muy bien chica, scusate prima ho bevuto. Allora lecca tutto il cioccolato dal corpo di Siva e finché non finisci continui.
- Cazzo ti odio!

10 minuti dopo:

- Fatto! Ora: obbligo o verità?
- Obbligo tesoro.
- Bene. Allora mentre torniamo in hotel ti sporgi dal tettuccio delle limousine e balli sulla musica di mama lover, che molto gentilmente il nostro autista/ spogliarellista ci metterà a tutto volume.
- Perfetto. E ora che scegli? Ancora obbligo?
- Si.
- Bene. Togliti tutto rimani in mutande e reggiseno, tu Max idem e fatevi il bagno in quel metro di cioccolato al latte.
- Va bene.
Continuammo così per tutta la notte finché non ci accorgemmo che erano le quattro e mezza del mattino e decidemmo di tornare nelle stanze.
I ragazzi ci lasciarono i loro numeri in caso servissero al mio futuro addio al nubilato.
Cry penso che li avrebbe chiamati anche senza alcun bisogno.
Entrai in stanza e vidi che c’erano tutti tranne Samuele, stavano giocando a poker.
- Samuele?
- Ecco lui..
Non fece in tempo a finire la frase che sentì delle urla.
Era Cristina, avevo sentito subito il suo urletto stridulo. Vabbè, chi non l’ aveva sentita.
Forse non avrebbe dovuto aprire la porta.
- Io ti metto dentro la sedia per le torture! Così oltre che i i chiodi si insinueranno nella tua pelle, ti metto anche il fuoco sotto il culo! Così bruci stronzo!
- Cristina calmati!
- Non mi calmo un cazzo!
Sentì dei vetri infrangersi a terra.
Ora mi stavo seriamente preoccupando decisi di andare a vedere e non mi piacque ciò che vidi.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Alice, l’ex ragazza di Samuele, con la quale era tutto finito si trovava lì in piedi appoggiata all’ armadio.
- E tu che ci fai qua?
- Mi mancava Samu e sono venuta a trovarlo scusa che male c’è?
- Il male è che è fidanzato con Cristina!
- E quindi?! Lei era in giro a farsi altri ragazzi, non vedo perché lui non poteva fare lo stesso.
- Senti guarda si, abbiamo bevuto e fatto stronzate ma non ce lo siamo nemmeno sognate di andare a letto con quelli là. NON SIAMO COME TE.
- Oh ma per favore! Pff!
Nel frattempo che io e Alice discutevamo fuori dalla porta, si sentiva Cristina:
- Io ti strozzo!
- Cristina calmati e staccati dal mio collo!
- Te lo spezzo il collo! Sto stringendo anche piano! Vedi cosa faccio a quella la dopo che uccido te! E lo faccio! Posso anche finire in prigione ma almeno avrò la soddisfazione di avervi ucciso prima!
- Non fare l’isterica calmati e discutiamone!
- Io non sono isterica! E Samuele non farmi incazzare! Perché non lo sono ancora!
- Nooo solo un po’ Cry tranquilla!
Disse Zayn prendendola per le braccia facendogliele staccare dal collo di Samuele.
- Lasciami!
- No! Adesso tu vieni con me!
- No!
- Chi è più forte?
- Tu..
- E allora.Adesso tu scendi giù con me!
- Va bene..
Un vicino aveva ripreso tutto l’accaduto, gli chiesi il favore di non metterlo su internet, non sarebbe stato il caso.
Andai a cambiarmi poiché non potevo stare, un minuto di più in quelle condizioni mi rivestì come per la partita e con Marco scendemmo da Zayn e Cristina.
Trovammo lui seduto su un divanetto e lei che dormiva sulle sue gambe. A un certo punto squillò il telefono.
Mia mamma.
- Pronto mà!
- Ciao tesoro immaginavo che eri ancora sveglia state ancora festeggiando?
- No in realtà siamo appena tornate..
- Ah ve bene.
- Beh non mi dici nulla? Hai visto la partita?
- Si si l’ho vista! Ma Chiara: come ti sei vestita?!
- Mamma c’era caldo!
- Fammi il favore!
- Io intendevo per l’anello la proposta..
- Ah eh bravo bravo ragazzo! Ma vedi di diplomarti prima poi pensa a queste cose!
- Si mamma..
- Dai ti lascio io mi sono appena alzata tu vai a dormire!
- Ciao mà!
Tornai da loro.
- Come sei riuscito a calmarla?
- Eheh.
- Dai Zay Zay me lo dici? Oppure ti rompo lo specchio.
- L’ ho fatta coricare come è adesso e abbiamo parlato l’ho fatta sfogare e poi diciamo che la mia dose di lingua riesce a far calmare tutti.
- Zayn!
- Che c’è! Non mi sembra di averla costretta!
- Boh boh. Dai Marco noi saliamo.. dorme con te stanotte lei.
- Non ci sono problemi!
- Mmh. Guarda. Mi hai già capito.
- Agli ordini principessa.
- Ciao notte stupido!
Avevo sonno ma la notte/mattina non riuscì a dormire, erano successe troppe cose in una sera.
Marco dormiva, non mi andava di svegliarlo, per cosa poi.
Perciò tirai le coperte verso me e finalmente riuscì ad addormentarmi.

POV CRISTINA:
Erano le 09:05 mi svegliai per il caldo, mi girai e mi ritrovai affianco a Zayn, ero ancora vestita, lui penso fosse in mutande, era coperto per metà, gli misi una mano sul petto gli poggiai la testa sulla spalla evitando di svegliarlo, invece accadde il contrario, mi passò una mano fra i capelli e mi sussurrò:
- Buongiorno rossa.
- Buongiorno a te moretto.
- Sei sempre bella, anche appena sveglia.
- Se se. Un fiore. Secco. Tu sei bello.
- Zitta. Tu non lo sai ma sei bella.
- Oh ma sei dolcissimo.
- Bene allora aspettami qui!
Ritornò dopo cinque minuti con sei croissant e un barattolo di nutella. Cazzo ti amo, pensai.
Posò il vassoio da una parte del letto e venne a gattoni sopra di me, baciandomi tutto il collo, lo attirai a me accavallando le gambe intorno alla sua schiena e le mani intorno alla nuca, iniziammo a rotolare, finché non cademmo per terra.
Io rimasi per terra allora lui mi tirò su per le braccia facendomi saltare e mi prese al volo. Mi ributtò sul letto e si mise vicino a me posandosi il vassoio sulle gambe, immerse il croissant nella nutella e me lo avvicinò alla bocca, gli diedi un morso enorme.
- Ma buon appetito!
- Merci beaucoup!
- Si ma mi hai morso un dito!
- Eh scusa!
Sentì bussare alla porta. Era Chiari, le dovevo parlare.

POV CHIARA:
Mi svegliai, marco era in doccia, allora andai in camera di Zayn, gli dovevo chiedere di prestarmi le pinzette, stavo diventando un gattino.
- Zayn! Zayn!
- Un attimo arrivo!
- Chiari!
- Ciao Cry! Tutto ok?
- Si si! Zayn è stato gentilissimo! Senti ti dovrei parlare..
- Certo dimmi!
- Chiari ecco le tue pinzette!
- Magari dopo eh!
- Va bien ciao ragazzi a dopo!
- Ciao!
Rientrai in stanza:
- Amore ho un certo languorino!
- Amore ho un certo colpo di sonno!
- Dai ma eri in doccia prima!
- E ora sono sotto le coperte!
- Ghiro.
- Ghira perché non vieni qui a farmi compagnia invece?
- Va bene.. - Cazzo che mal di testa..
Disse afferrandomi per i fianchi.
- Eh già!
Dissi accarezzandogli il viso.
Mi prese il viso fra le mani mi diede un bacio, che si prolungò per la buona durata di cinque minuti finché non sentì una voce che diceva:
- Ehi ricordati di respirare!
- Giulia? Harry? Che ci fate qui?
- Ehm diciamo che è successo un caos col check-in e non ho prenotato per una settimana..
- E non hanno più camere disponibili..
- Esatto.
- Scusa ma Samuele non se ne va oggi con quella la?
- Boh provo a chiedere giù alla reception! Giulia scese e rimanemmo io Marco e Harry.
Marco andò a prendere la colazione nel bar vicino perciò rimanemmo da soli.
- Beh come va la tua love story con la mia migliore amica?
- A gonfie vele direi, solo che..
- Solo che cosa?
- Che boh, mi sembra che si sia stancata di me..
- Se vuoi provo a chiederglielo io, ok?
- Va bene..
- Dai tirami fuori un sorriso e non fare quella faccia!
- Tu si che riesci sempre a tirarmi su di morale!
- Eheh.
Tornò Giulia, dicendoci che Samuele e Alice se n’erano già andati e che potevano già andare lì.
Li salutai e Harry mi fece l’occhiolino.
Nel frattempo sentì un botto nelle scale, uscì di corsa, Marco era scivolato aveva battuto violentemente la testa e cosa peggiore non si svegliava più.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


- Marco! Marco ti prego svegliati!
- Che succede signorina?
- I-i-il mi-io r-agaz-zo dev’essere scivolato, ha batt-tuto la te-te-sta e ora non si sve-glia più!
Dissi in lacrime.
- Va bene ora si calmi, e si sieda! Comunque piacere io sono Andrea!
- Le sembra il momento di fare le presentazioni?! Comunque piacere Chiara.
- Che ne dici di portarlo all’ospedale?
Annuì, quando a un certo punto vidi Marco muovere il capo.
- Ehi scusa chi sei?
- Come chi sono?
- Tu chi sei? Io chi sono? Lui chi è?
- No Marco non puoi farmi questo ti prego!
- Perché piangi?
- Perché non sai chi sono o chi sei..
- Chiara, sto scherzando!
- Sei uno stronzo cazzo Marco mi stavi anche facendo preoccupare!
Dissi tirandogli un pugno sulla spalla.
- Beh ragazzi vi lascio tranquilli! Ciao!
- Ciao Andrea e grazie!
Aiutai Marco a rialzarsi presi il vassoio della colazione, che rimase integro anche dopo la caduta.
Andammo in stanza e lo feci distendere, ovviamente si sarebbe approfittato della situazione lo sapevo.
- Ehi magari se stasera stai meglio possiamo anche uscire! Oggi partono sia Sofy che Roby..
magari possiamo andare all’aeroporto con loro! Sempre se ne hai voglia..
- Ora magari mi riposo un po’ e poi vediamo ok?
- Si certo.

POV MARCO:
Erano le due del pomeriggio, Chiara era addormentata affianco a me.
Cercai di non fare rumore, mi alzai e andai un attimo in camera di Zayn e Cristina. Dovevo parlare con Cry.
- Cry potresti aprire? Sono Marco!
- Si un attimo! Dimmi!
- Senti ti devo parlare di una cosa e ho bisogno che tu sia totalmente sincera con me.
- Va bene.
- Chiara da un mesetto a questa parte è molto strana, è super emotiva e leggermente scorbutica tu sai che le sta succedendo?
- Mi dispiace tanto, ma non ti posso essere di aiuto…
- Vabbè fa niente.. a dopo.
- A dopo.

POV ZAYN:
Avevo sentito la conversazione fra Marco e Cristina inavvertitamente, mi stavo un po’ preoccupando a essere sinceri.
Chiara era sempre stata allegra e solare, sempre sorridente.
Ci conoscevamo da appena nati, vista piangere massimo 15 volte e c’era un buon motivo. Forse era il caso di parlare.

POV CHIARA:
Mi ero addormentata anche se mi ero ripromessa di stare sveglia.
Marco era vicino a me che giocava con la p.s.p.
- Amore alla faccia che non eri stanca hai dormito dalle 10 alle 14!
- No ma stai scherzando?
- No!
- Mio dio..
- Ehi dai scusa sei in vacanza hai diritto anche di riposarti non credi?
- Si ma io volevo accompagnare Sofy e Roby all’aeroporto..
- Ormai!
- Mmh..
- Dai andiamo a pranzo fuori!
- Va bene!
- Solo noi due dai!
- Ma..
- Dai su fatti la doccia che usciamo!

MEZZ’ORA DOPO..
- Pronta!
- Dai su!
- Andiamo a piedi?
- Si si!
- Va bene allora mi metto le scarpe da tennis.
- Dai che ho fame!
- Eh che sono pronta un attimo!
Passeggiavamo per Milano quando a un certo punto iniziai a vedere tutto sfuocato, sentivo la voce di Marco rimbombare nella mia testa ma non capivo cosa dicesse, stavo svenendo.
Mi risvegliai dopo due ore, almeno era quello che mi aveva detto Zayn appena avevo riaperto gli occhi, chiesi subito di Marco, provai ad alzarmi ma mi accorsi di avere un flebo nel braccio.
- Zayn che succede?!
- Ehm Chia sei svenuta mentre passeggiavi con Marco e ti sei svegliata adesso adesso, sono già passate due ore e vado ad avvertire il dottore che ti sei svegliata!
- Zayn!
Che mi stava succedendo?
- Bene signorina ora che si è svegliata… Chiara!
- Ciao!
- Allora ti dobbiamo fare dei controlli, ce la fai ad alzarti?
- Si se mi stacchi questa cosa dal braccio penso di si!
- Ora vedo a che punto è.. s, si può togliere!
- Grazie.
- Ora vieni qui e pesati su questa bilancia.
- È necessario?
- Si.
- Ok..
- Proprio come immaginavo, sei sottopeso.
- Come sottopeso? Faccio una dieta apposta consigliata dalla mia nutrizionista!
- Tu sei una ginnasta giusto?
- Si!
- Missa che dovrai smettere di fare sport per un bel po’ di tempo e riacquistare peso e capacità fisica.
- Non mi puoi chiedere questo!
- Mi dispiace ma è così e dovrai anche fare dei controlli abituali.
Scoppiai in lacrime, la ginnastica era la mia vita.
- Chiari tranquilla. Hai superato tanti ostacoli anche nella ginnastica puoi superare anche questo.
- Si ma Zay fra tre mesi ci sono gli europei io non posso mancare!
- Vedrai che non mancherai.
- Si infatti, se posso intromettermi, dovresti smettere per un mese e mezzo! Penso che nel tempo che ti resta puoi prepararti alla grande!
- Non sai che cosa bella che mi hai detto!
- Sono felice di averti fatta contenta!
- Non sai quanto!
- Qual è la tua specialità?
- La trave.
- Brava complimenti! Continua così e mangia mi raccomando!
- Penso di poter fare questo sforzo!
- Bene ora puoi rivestirti, ti faccio un piccolo prelievo e poi puoi andartene.
- Un prelievo?! Per forza?
- Si. Dai una puntura, non ti faccio male, basta che chiudi gli occhi e guardi da un’ altra parte.
- Ho diciotto anni ne ho fatto un sacco di prelievi so che non funziona un cavolo di tutto ciò che mi stai dicendo.
- Allora faccio?
- Una cosa prima.
- Dimmi.
- Posso urlare parolacce?
- Va bene, ma niente bestemmie. Abbiamo il reparto dove ci sono le suore affianco non per altro.
- Va bene.. ci proverò..
- Stringi il pugno.
- Zayn vieni qui!
- Subito!
- Porca troia! Male male male male male male male! Perché non ho pensato prima a mangiare?
- Cavoli tuoi! Chiara mi stai uccidendo un braccio!
- Pensa lui che mi sta facendo!
- Si ma tranquilla che fa meno male quella cosa!
- Finito?!
- Tutto finito.
- Bene ora Zayn andiamo?
- Dai ti prendo io le cose, tu rivestiti.
- Maglietta bianca o rossa?
- Hai due magliette in quella borsa?
- Vuoi davvero sapere cosa c’è in quella borsa?
- No grazie non usciremo più da qui! Comunque bianca.
- Va bene.
All’ ingresso dell’ospedale c’erano Marco e Cry.
- Come mai qui?
- Il dottore ha detto che solo uno di noi poteva rimanere e tu hai balbettato Zayn ed è rimasto lui..
- Oh..
- Dai andiamo su.
Il telefono di Cry iniziò a squillare. Numero sconosciuto.
- Pronto?
- Ciao, sono Antonio.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


http://www.youtube.com/watch?v=YJRucKq6VYw

- Basta non mi chiamare più! Non ti voglio! Trovatene un’altra!
- Ma che dici?! Sei tu che mi hai chiesto di chiamarti re ora mi tratti male?!
- Scusa che Antonio sei?
- Nocerino! Il calciatore!
- O mio dio scusa pensavo che fossi un tipo che mi perseguita chiamandomi fisso con lo sconosciuto..
- No no!
- Che imbarazzo scusa davvero!
- Ma come mai mi hai chiesto di chiamarti?
- Perché pensavo che non lo facessi! Infatti, sono molto sorpresa!
- Ma tu sai che sono sposato vero?
- Si che lo so! Ma anche io ho un ragazzo credo che sia il mio ragazzo.
- Si sono il tuo ragazzo. Disse Zayn.
- Quindi non hai secondi fini ?
- No! Ma secondo te!
- Quindi se ti chiedessi di venire domani a vedere la partitella di allenamento?
- Sto correndo!
- Va bene.
- A che ora?
- Verso le 9.
- Farò questo sforzo e mi sveglierò presto!
- Brava ragazza! Dai ci vediamo domani, ti aspetto fuori ok?
- Va bene.
POV CRISTINA: Cazzo cazzo cazzo! Mi stavo rimbecillendo ma domani avrei visto quei pezzi di fighi dei giocatori del Milan! Poi avrei visto Cassano ovviamente mi sarei fatta autografare la sua maglia. Poi c’era sempre Boateng se proprio Nocerino non vuole secondi fini.
Domani si vedrà, andai da Zayn:
- E da quando io e te siamo fidanzati?
- Boh facciamo dal giorno che ci siamo visti?
- E perché mai?
- Perché c’è stata subito intesa, era Samuele il terzo incomodo mica io!
- Ah beh ovvio! Tonto!
- E quindi sarei tonto?! Guarda cosa fa il tonto!
- Zayn mettimi giù!
- E perché?
- Perché si! Dai dove mi stai portando?
- Vedrai. Taxi!
- Zayn giuro che dove scendiamo ti attacco la testa da qualche parte!
- Tu stai tranquilla!
Chiara e Marco non si erano manco accorti che mancavamo, erano andati a mangiare tranquilli.
- Grazie signore va bene qui si può fermare!
- Quant’è?
- Nulla ragazzo lascia stare è stato un piacere!
- La ringrazio! Arrivederci!
- Arrivederci!
Che uomo gentile.
- Bene ora puoi anche camminare.
- Zayn ma dove siamo?
- Te lo dico come arriviamo.
- Abbiamo fatto un’ora di taxi ora me lo dici!
- Ora ti bendo e stai anche zitta!
- Ti odio!
- Anche io tesoro. Non rompere, ti guido io. Mi mise una mano intorno alla spalla e continuammo a camminare.
Dopo almeno 5 minuti di camminata, mi tolse la benda.
Capì subito, dove eravamo, c’ero stata l’anno scorso con mia zia.
Guardai avanti a me, vidi il lago di Como, poi sotto i miei occhi c’era una piccola tovaglietta con un cestino.
- Beh dai siediti!
- So che non è il ristorante più chic ma è il massimo che ho potuto fare.
- È perfetto.
- Non c’è bisogno che mi menti, se non ti piace, ce ne andiamo subito!
- Shh, mi piace, non mi interessa quello che c’è qui. L’importante è che sono con te.
- Sei dolcissima.
- Infatti tutto questo l’ho preparato io vero?
Mangiammo, poi ci coricammo nell’erba, rimanemmo lì a parlare.
POV CHIARA:

Dissi tutto Marco, anche lui era un ginnasta, condividevamo molti interessi e hobby.
Lui chiamò il mio allenatore Marcello:
- Ciao Marcello sono Marco..
- Ciao Marco! Che succede hai un tono preoccupato..
- Ecco è che tu sai che sono a Milano con Chiara, no?
- Si, quindi? Ti prego dimmi che non si è rotta nulla per favore, giuro che se l'hai messa incinta ti strangolo con le mie stesse mani.
- No no, è solo che stavamo camminando e si è sentita male ed è svenuta, siamo andati all’ospedale ed è risultata sottopeso e non potrà più fare più ginnastica..
- Per il resto della sua vita?!
- No, se mi lasci finire, non potrà più fare ginnastica per un mese e mezzo.
- Ma per gli europei ci sarà vero?!
- Si si.
- Meglio così, dai salutala e mettila all’ingrasso velocemente!
- Va bene dai ciao!
- Ciao!
Visto che dovevo recuperare peso il modo migliore, mi sembrava andare al mc Donald e infatti eccoci lì.
Dopo aver finito il pranzo ci accorgemmo che Cristina e Zayn non c’erano. Chiamai subito Zayn.
- Malik dove siete?
- A Como.
- Come ci siete finiti? - Mai sentito parlare di giornata romantica con il/la propria/o fidanzata/o?
- Si ma potevate anche avvertire!
- Scusateci! Comunque ci vediamo a cena. In camera mia.
- Va bene, ciao a stasera.
- Ciao!
Visto che eravamo da soli tutta la giornata da soli decidemmo di andare al cinema e poi di andare a vedere un po’ i negozi.
Chiamai Giulia.
- Pumba ascolta domani Cry deve andare a incontrare i giocatori del Milan, mi ha chiesto se la accompagnavamo, che ne dici se dopo andiamo solo noi 3 a fare shopping?
- Non puoi tentarmi così ma va benissimo!
- Allora poi ci vediamo stasera a dopo cicci!
- A dopo e fai da brava!
- Contaci!
- Ciao!
- Ciao!
Mi mancava una vacanza con un po’ di libertà, libertà dagli allenamenti, dallo studio, da tutto.
Spensi il cellulare, comprammo i pop-corn e entrammo a vedere il film.
POV CRISTINA:
Mi stavo divertendo tanto con Zayn, Samuele in 3 anni non aveva mai fatto una cosa del genere, invece noi ci conoscevamo da appena 4 giorni e aveva preparato la giornata più romantica che io avessi mai potuto immaginare. Peccato che io non ero quel tipo di ragazza.
- Senti Zayn, ti volevo dire che tutto questo è bellissimo ma io non sono amante di queste cose..
- Bene perfetto! Meno male! Perché nemmeno io sono un ragazzo romantico, l’ho fatto solo per farti una buona impressione.
- Ma stai scherzando? Ti prego giurami che non lo farai mai più!
- Giuro! Bene e ora tuffiamoci nel lago!
- Va ben.. Cosa?!
- T-U-F-F-I-A-M-O-C-I N-E-L L-A-G-O.
- Avevo capito. Ma tu sei pazza!
- Ciao piacere sono Cristina, mi pare che tu lo sapessi già che sono pazza!
Mi tolsi la maglietta e i pantaloni e la maglietta e mi lanciai in acqua.
- Dai vieni!
- Arrivo!
Disse facendo un tuffo che avrebbe fatto invidia a un delfino.
- Come sei riuscita a farmelo fare?
- Sono un demone io.
- Un demone incantevole devo dire.
- Sono figlia del diavolo.
- Ti ha dato i geni migliori che potesse avere. Ti informo che io sono un vampiro.
- Dimostralo.
- Sicura?
- Si, luccichi alla luce del sole?
- Non proprio.
Iniziò a mordermi il collo finché non iniziò a farmi un succhiotto.
- Non me lo hai dimostrato bene.
- Rimedio subito!
- Bravo ragazzo.
Questa volta il succhiotto me lo fece nella spalla.
- Si si sei un vampiro.
- Vedi?
- Vedo vedo. Usciamo?
- Si dai.
- Ho freddo.
- Vieni qua.
Mi abbracciò fortissimo e mi tenne stretta, ci pensò una folata di vento ad asciugarci.
- Se mi ammalo per colpa tua giuro che ti uccido.
- Macchè!
- Ci rivestiamo?
- Si!
- Dai richiamo un taxi e ce ne andiamo.
- Va bene ma questa volta indico io la strada al taxista.
- Dove mi vuoi portare?
- Vedrai.
POV CHIARA:

Mi ero divertita in questa giornata, Marco, io, cinema. Mi mancava una giornata del genere.
Erano le 18:30 decidemmo di tornare in hotel e di finire la nostra giornata in pace.
Un messaggio: Chiari ascolta io e Zayn torniamo un po’ tardi! :3 a dopo u.u
Non avevo voglia di rispondere, perciò buttai il telefono da una parte e presi il borsellino per vedere se avevo preso la carta di credito.
POV ZAYN:

Mi ero tanto divertito con Cry mai passato una giornata così con una ragazza, ma con lei era diverso.
Salimmo nel taxi e la vidi sussurrare qualcosa all’autista.
Dopo circa mezz’ora mi ritrovai difronte a una bella casetta, tinta di rosso e con un bel giardino ben curato.
- Cry dove siamo?
- Aspetta un attimo tu!
Driin.
- Ciao zia!
- Ciao Cry!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


- Salve signora.
- Ciao..
- Zayn, mi chiamo Zayn.
- Oh ma che faccino dolce, venite entrate.
Zayn era molto in imbarazzo, entrammo nella sala, c’era mia diddina/cugina seduta sul divano:
- Ehi Cry! E questo bel tipetto chi è?
Disse facendogli l’occhiolino e toccandogli braccia e spalle.
- Vale è il mio ragazzo, giù le mani, si chiama Zayn.
Zayn era disgustato perciò mi prese per i fianchi dicendomi:
- Vieni qua baby.
Disse baciandomi, per far capire a mia cugina il suo disinteresse nei suoi confronti.
Vale ci fece sedere nel divano, e Zayn mi fece sedere in braccio a lui e iniziammo a parlare del più e del meno.

POV CHIARA:
Dormire, dormire, dormire.se non si era capito, volevo dormire.
Ma ovviamente Marco doveva rompere.
- Marco ho sonno.
- E io no.
- Marco sembri me da piccola.
- Ma io sono un bambino piccolo, ho bisogno di tante coccole per addormentarmi.
- Sai cosa facevano ai bambini per farli addormentare?
- Cosa? Tanti baci e massaggini?
- No, vodka nelle gengive.
- Ricordami di evitare di metterti incinta.
- Ah ah ah. Simpatico.
- Mica farai ubriacare il mio futuro bimbo.
- Tranquillo per ora non metterti preoccupazioni, non avremo bambini.
- Bene. Sicura?
- Sicurissima
- Allora vado in farmacia.
- Chi ti ha detto che faremo sesso?
- Non essere stronza.
- Dai, scherzo! Vai!
- Corro!
- Attento a non cadere!
- Simpatica!
Oh quanto lo amavo! Simpatico, stupido, dolce e dotato. Che potevo chiedere di più?
Sì, magari poteva cercare almeno di essere più serio, ma dai alla fine chi è serio a 20 anni?

POV CRISTINA:
- Ragazzi prendete qualcosa? Un tè, un caffè, un martini..
- No guardi grazie signora, ma il taxi ci sta aspettando fuori e abbiamo promesso ai nostri amici che avremo cenato con loro.
- Si infatti, grazie mille!
- Va bene ragazzi! Cry salutami la tu sorella e la tu mamma mi raccomando! E anche Sandro!
- Certo zia!
- Dai amore andiamo?!
- Arrivo Zay! - Arrivederci signora! Ciao Valentina!
- Ciao!

POV CHIARA: Marco era tornato in fretta, vidi che non aveva nessun pacchetto in mano:
- Sono andato in farmacia e al distributore automatico, ma quelli che piacciono a te non c’erano..
- Ma sei tonto! Potevi prenderne un tipo qualunque!
- Volevo farti contenta..
- Che ne dici invece di restarcene in camera, diciamo a Cry e a Zayn che se non gli dispiace magari possiamo pranzare domani insieme e ci guardiamo un bell’horror? Poi se ci gira lo facciamo se ci capita la botta di culo non rimango incinta, tanto prendo la pillola.
- Va bene amore mi piace come idea.
- Meglio..
- Vai tu a noleggiare il film o io?
- Veramente l’ho appena scaricato sul computer.
- Ma come hai fatto ad avere la password del wi-fi?
- Sai che fare la faccia da cucciola, usare le canottiere scollate e portarsi dietro hazza fingendo che sia handicappato, non funziona solo con te e con il tipo de London eye vero?
- Sei una stronza, la mia stronza.
Dicendo così mi prese e mi sollevò fino a che non arrivò a baciarmi il collo.
Si ero molto più bassa di lui.
1.50 vs 1.80, sproporzionati? Macchè!
L’altezza non è tutto nella vita.
- Chiari..
- Dimmi, mi metti ansia..
- Io ehm ecco.. tu..
- Marco?!
- Non hai ancora conosciuto i miei..
- Ehi capirai lo sconcio!
- No ma sai io sono già stato molte volte a casa tua e tu mai una a casa mia.
- Lo so.
- E non sei offesa?
- Perché dovrei?
- Non sei curiosa di conoscere i miei?
- Si certo, ma quando ti sentirai pronto me li farai conoscere.
Dissi stampandogli un bacio sulle labbra.
- Scusa ma mi stanno chiamando.. pronto?
- Ciao Chiaretta!
- Ciao… chi sei?
- Sono Javier!
- Oh ciao!
- Non avevi il mio numero?
- Sinceramente, non pensavo nemmeno che tu avessi il mio figurati!
- Wow! Comunque..
- Dimmi tutto!
- Tu e Marco avete da fare stasera?
- Si e no..
- Cenereste con me e la mia famiglia?
- Scusaci tanto, ma abbiamo già disdetto una cena coi nostri amici, sai non ci sembra giusto..
- Certo certo capisco!
- Senti noi domenica dobbiamo ripartire, che ne dici se venerdì facciamo qualcosa?
- Perfetto! Poi magari ci sentiamo! Io devo scappare che poi Andrea mi uccide che stiamo facendo pesi! Ciao!
- Ciao ciao!
Forse finalmente oggi saremmo riusciti a passare una serata normale, senza nessuna interruzione.
POV CRISTINA:
Arrivammo in hotel, Zayn aveva smesso di fare il romanticone e si stava comportando normalmente.
Andò in un take-away prese patatine fritte e fettine impanate e in un supermercato prese una torta gelato, panna spray e nutella.
Sapevo già l’utilità delle ultime due, ma non pensavo che saremmo già arrivati a quel punto.
- Ho noleggiato anche “ the rite” abbastanza sadico per te tesoro?
- Perfetto.
- Bene. Se hai paura io sono qui.
- Pff.
- Hai paura di qualcosa per caso?
- Naah!
- Ma che boh..
- Eh già!
- Io sono ancora qua!
- Zay era pessima.
- Vediamo cosa ne pensi di questo.
Così dicendo si sfilò la maglietta, mi prese per le gambe avvicinandomi a se, mi sbottonò gli shorts e mentre mi sollevava la maglietta mi baciava tutta, mi misi in modo da finire sopra di lui, gli baciai tutto il collo e gli tolsi i jeans, quando a un tratto mi fermai.
- Che succede?
- Non lo so..
- Ehi piccola, io non voglio obbligarti a fare nulla che tu non voglia fare.
- Non sto facendo nulla che io non voglia fare fidati, ma boh qualcosa mi dice, non adesso.
- Non fa nulla ciccina, rimedieremo un’altra volta te lo assicuro.
- Va bene.
- Dai ora guardiamoci questa cosa.
- Esagerato a chiamarla cosa, chiamalo capolavoro del cinema.
- Ma anche no!
- Ahahahahahah!
Durante il film mi tenne stretta a se, come se avesse paura di perdermi.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


POV GIULIA:
Ero rimasta tutto il giorno in camera con Harry, non avevamo voglia di fare nulla, tranne che rilassarci.
- Amore?
- Dimmi.
- Mi vuoi lasciare?
- No! Come ti viene in mente?!
- Boh non lo so, ho avuto quest’impressione.
- Harold Edward Styles. Come cazzo ti è passato per l’anticamera di quel minuscolo cervellino che io ti volessi lasciare?!
- Ok ok!
- Cretino!
- Si ti amo anche io!
- Io non ti ho detto che ti amo.
- Si vabbè fanculo.
- Non ti arrabbiare dai!
Si ricoricò vicino a me, iniziai ad accarezzargli i ricci, sapevo che gli piaceva.
- Non puoi approfittare di questa mia debolezza.
- Non ne sto approfittando, io amo toccarti i capelli.
- E sai che io amo che le persone me li tocchino. Si girò in modo da essere difronte a me, aveva un viso così dolce.
Come avrei potuto lasciarlo? Guai a chi avrebbe avuto il coraggio di toccarmelo, il mio Harry.
Iniziò a passarmi la mano sulla schiena, gli accarezzai il viso e ci lasciammo andare.

POV CHIARA:
Avevamo finito tutti di vedere i film perciò dopo aver accuratamente origliato, per essere sicura di non interrompere nulla bussai in camera di Cry e Zay.
- Zayn!
- Dimmi!
- Andiamo nella piscina dell’albergo?
- E perché no? Marco, Cry! Voi venite?
- E ce lo chiedi? Tanto caldo!
Scendemmo nella piscina, ovviamente non avevamo costumi quindi ci levammo le magliette e i pantaloni e ci tuffammo.
Non vidi il bagnino, quando a un certo sentì una presenza alle mie spalle.
- Bu!
- Che cazzo..!
- Ciao Chiara non ti aspettavi di trovarmi qui vero?!
- Cosa ci fai qui?
- Ci lavoro!
- Tu..
- No, non vivo a Roma!
- Tu sei una scema!
- Ti voglio bene Chia!
- Anche io Ila!
Ilaria aveva un anno in più me, si era diplomata l’anno scorso, aveva frequentato il classico, ma comunque stavamo nella stessa scuola.
Fino a oggi credevo che stesse a Roma all’università, invece..
- Ragazzi ma senza cuffia non si può entrare!
- Non le abbiamo!
- Dai facciamo un’eccezione.
- Grazie!
- Chiari dopo vieni nella mia stanza che ti devo parlare.
- Va bene, ma mi metti ansia con quel tono..
- Tranquilla!
- Mmh va bene!
Rimanemmo circa un‘ora dentro l’acqua e quando uscimmo, sentì un bel vento freddo attraversarmi l’anima.
- Amore..
- Dimmi.
- Avevo programmato una cosa..
- Sai che odio i programmi ma dimmi comunque.
- Non è tardi..
- Eh sì.
- Potremmo andare in quella discoteca qui vicino dove fanno lo schiuma party, poi magari torniamo qui e..
- Si idea carina. Prima vado da Ila che vedo cosa mi deve dire. Inizia a prepararti che sto arrivando.
Andai nella stanza di Ila, non era molto grande.
A quanto pare però lo era per starci in due, visto che mi aprì un ragazzo, molto attraente devo ammettere, doveva essere “LA COSA” di cui mi doveva parlare Ila.
Più alto di 1,80m, robusto, muscoloso con gli occhi azzurri, e biondo.
- Piacere sono Liam, tu devi essere Chiara.
Annuì semplicemente con la testa.
- Ila non c’è?
- Non è ancora arrivata, vieni entra.
- Oh no, dai magari ripasso dopo..
- Non ti mangio mica!
- Lo so.
- Allora entra!
- Va bene.
- Ti posso offrire qualcosa?
- No, grazie.
- Va bene.
- E tu?
- E io cosa?
- Sei spuntato così, dal nulla.
- Io e Ila ci siamo conosciuti ad una festa di un mio amico, lei stava parlando con delle ragazze, avevo un vestito blu, con un’enorme scollatura sulla schiena e un paio di scarpe nere con un tacco esagerato direi. Mi sono avvicinato a lei e le ho chiesto di ballare, me lo ricordo come se fosse stato il mese scorso!
- Perché è stato il mese scorso!- Disse Ila varcando la porta.
- Ciao Ila! Liam mi stava raccontando di come vi siete conosciuti!
- Si si ho sentito. Vedo che vi siete già conosciuti, perciò non perdo tempo con le presentazioni, allora! Abbiamo visto la partita, tanti auguri tesoro! Cry ovviamente doveva farsi notare!
- L’avresti dovuta vedere dopo..
- Non me la voglio manco immaginare!
- Se avessi saputo che stavi qui avrei invitato anche te! Ma siccome non mi andava di farti perdere giorni di lezione..
- Tranquilla! Beh quando avete deciso?
- Dopo il diploma e dopo gli europei sicuramente! Non ho la minima intenzione di prendere altri impegni prima di aver risolto questi altri due.
- Si hai pienamente ragione!
- Ma tu vivi qui?
- Momentaneamente si, poi magari mettendo da parte qualcosa riusciamo ad andare a vivere da qualche altra parte, ma dove si fanno gli europei?
- A paris! La ville de l’amour! Si credo si dica così!
- Se non lo sai tu linguista!
- Vabbè vuoti di memoria!
Senza accorgermene vidi che passarono 3 quarti d’ora.
- Scusatemi ragazzi ma ho promesso una cosa a Marco!
- Tranquilla Sailor! Semmai ci vediamo domani!
- Si perché no?! Senti perché verso mezzogiorno non raggiungi me Giuly e Cry in centro?
- Va bene allora a domani! Notte!
- Notte!
Tornai in camera e con Marco uscimmo.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Tornammo verso le 7 in hotel, sapendo di dover accompagnare Cry a vedere quelli là decisi di rimanere sveglia, mi feci una doccia, mi truccai abbondantemente, misi i miei jeans, una felpa smanicata col cappuccio e gli occhiali da sole.
Non ero in condizioni di uscire, ma andai comunque. Prendemmo un taxi e poi l’altro pezzo lo facemmo a piedi.
Un ragazzino che avrà avuto massimo 16 anni mi fermò:
- A quanto me la lasci?
- Come scusa?
- Che cosa vendi?
- Frutta e verdura.
- Dai sono serio.
- Pensi che io stia scherzando?
- Sì, tu spacci. Si vede dalla faccia e da come ti vesti.
- Non hai ancora visto gente che non dorme da un giorno intero vero?
- No..
- Bene ora hai visto qualcuno.
- Ah ok scusami.
- Nulla. E non drogarti, sei troppo giovane per rovinarti la vita così.
- Che palle.
- Arrangiati.
Che conversazione emozionante, devo ammetterlo. - Ragazze sono davvero così messa male da sembrare una spacciatrice?
- Ehm.. si.
- Ci fermiamo a prendere un caffè? Ne ho un assoluto bisogno.
- Sì, si vede.
Entrammo in un bar, andai a ordinare: un cappuccino, un caffè e io presi un cafe zero alla fine.
Andai in giro mangiando quella cosa, arrivammo allo stadio, come promesso Nocerino era lì fuori.
Ci avvicinammo e Cristina iniziò con i suoi scleri.
Abbastanza comprensibile.
- Cry ti prego non urlare così non sono in vena di nulla oggi.
- Ah giusto scusa Chia! *URLA*
- Che c’è ora?!
- Lui, lui, lui, lui, lui e.. quella lì chi è?
- Cry è la moglie di…
- Cassanoooooooooooooooooooooooooo!
- Ok questa è andata.
Nocerino si avvicinò a me.
- È sempre così?
- Ooh aspetta, questo è solo l’inizio!
- Cazzo.
- Già. Sai non sembri così antipatico.
- È un complimento?
- Credo di sì, visto che ti odio, prendilo come un complimento.
- Oh grazie.
- Nulla. Avete un letto?
- No, però hai due possibilità di scelta.
- Che sarebbero?
- O dormi sugli spalti o negli spogliatoi, magari in quei lettini dove facciamo i massaggi.
- Allora un letto lo avete!
- Sì ma ti posso assicurare che non sono il massimo della comodità..
- Chi se ne frega! Non dormo da ieri secondo te mi interessa la comodità?!
- Hai bevuto caffè per caso? Nervosetta.
- Scusa.
- Se vuoi tu e le tue amiche, vi potete sedere nelle panchine con noi..
- Vuoi giocare o sentire Cristina che sbraita?
- Dai per una volta!
- A tuo rischio e pericolo!
- Tu si che sei incoraggiante!
- Avete un bar qui?
- Si vieni ti accompagno, non credo che Cristina si accorgerà del fatto che sei sparita.
- Si lo penso anche io.
- Eccoci. Un bicchierone di caffè per lei e mettilo sul mio conto.
- Grazie. - Alla fine della giornata ti vedo iperattiva.
- Io invece buttata a dormire.
- Hai deciso?
- Sì, ci sediamo con voi in panchina.
- Va bene.
Arrivammo, l’allenamento iniziò, Cristina era insostenibile.
Misi la testa fra le gambe chiudendomi con le braccia e iniziai a dormire.
Qualcuno si sedette accanto a me, non avevo voglia di alzare la testa.
- Piacere Kevin.
- Chiara.
- Come mai qui?
- Sono venuta ad accompagnare Cristina.
- Ah la ragazza pazza!
- Si lei.
- Non mi guardi manco in faccia?
- La conosco molto bene la tua faccia.
- Ok.. ti lascio in pace. Vado da Cristina.
- Ciao ciao.
Per evitare altre “seccature” mi infilai le cuffie e iniziai ad ascoltare musica. Benvenuta vita parallela.
Fui svegliata dalla fame.
Non c’era nessuno, solo io e El Sharawii, che stava seduto affianco a me continuando a fissarmi.
- Sai che può essere considerato stalking?
Sobbalzò.
- Mi hai fatto paura! Credevo dormissi!
- Dormivo.
- Allora..
- Lascia stare.
- Ok. Piacere Stephan.
- Chiara.
- Cry è tua amica?
- Sì, da molto tempo ormai.
- Anche Giulia?
- Si, perché?
- No no, perché ho visto che dormivi tutto il tempo e non eri per niente interessata alla partita e mi chiedevo cosa facessi qua.
- Sai, io non sono milanista, grazie al cielo, ma ho promesso a Cry che l’avrei accompagnata. Quindi eccomi qui.
- Oh che amica dolce e premurosa.
- Vai al sodo cosa vuoi?
- Come scusa?
- Troppi complimenti, troppe domande. Cosa ti serve?
- Io ti conosco, ti ho visto ai mondiali a Rio l’anno scorso, complimenti, medaglia d’argento, ma comunque, in un intervista, tu hai detto che terminato il liceo avresti voluto continuare gli studi e iscriverti alla facoltà di giurisprudenza e appena laureata avresti lasciato la ginnastica per fare la procuratrice calcistica. Vero?
- Si.
- Ma hai intenzione di fare davvero tutto ciò?
- Siii me l’hai già chiesto.
- Possiamo tenerci in contatto allora?
- Vuoi che io sia la tua procuratrice?
- Vedrò.
- Ok, per prima cosa aiutami ad alzarmi.
- Subito.
- Grazie.
- In che squadre mi trovi posto?
- Dai non scocciare ora! Devo sapere come diventerai, e quali squadre sono interessate a te, mica posso proporti così!
- Ehi sono riuscito a farti ridere!
- Non ci vuole molto!
- Nelle condizioni in cui eri..!
- Ok ora basta!
- Vuoi la guerra?
- Yep.
- Ma che cazzo stai dicendo?
- Zitto. Se riesco a scartarti mi offri il pranzo, sennò viceversa.
- Ci sto.
Penso che si fece scartare, ma uscì con noi a pranzo lo stesso.
Cry ormai si era abituata alla sua presenza, aveva preso confidenza ed era tornata se stessa.
- Dove ci porti di bello a pranzo?
- Al mc donald!
- Simpatico il ragazzo eh! Con lo stipendio che prendi porti 3 stupende ragazze a mangiare al mc? Cess!
- Dai sto scherzando! Vi porto dove vado sempre coi ragazzi a mangiare!
Entrammo in un locale enorme, con un sacco di tavoli.
Doveva conoscere tutti lì, perché sembrava ci vivesse.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


- Ciao Ste!
- Ciao Nico!
Eravamo leggermente imbarazzate, io in modo particolare, se avessimo incontrato Javier? O Diego? O qualcun altro? Che avrebbero pensato di me?
Finimmo di mangiare e rimanemmo un po’ lì a parlare.
- Ragazze sono le 3 che facciamo? Chiamo Ila?
- Dai aspettate ancora un po’! Che dovete fare di così urgente?
- Volevamo andare in giro per i negozi, così giornata fra ragazze..
- Ah fra ragazze..
- Già.
Intervenne Cristina:
- Dai possiamo farla anche un altro giorno, quando ci capita! Quando ci ricapita di uscire con lui?
- Si hai ragione, anche se a me verso i 25 anni penso che mi ricapiterà spero. Non per uscire con te, ma spero di trovare lavoro e quindi di farti da procuratrice.. mi sono spiegata?
- Chiara lascia stare! Ecco, mi sentirei un po’ imbarazzato in mezzo a tutte voi, posso chiamare un amico?
- Si ma anche io allora chiamo Ila, Javier e gli dico di portare Diego.
- Dai perfetto!
Ora che c’eravamo tutti, potevamo uscire finalmente. Cristina si attaccò a Boateng lasciandoci stare.
Javier e Diego stettero con me e Ila mentre Stephan stette con Giulia.
In ogni negozio che entravamo, compravamo qualcosa, a un certo punto vedi Cry e Kevin sparire, mi avvicinai da Stephan e gli dissi:
- Allora ha proprio una fissazione per le sarde eh!
- A quanto pare!
- Javier e tu che ragazze preferisci?
- Io non faccio differenza! Basta che abbia un po’ di cervello e mi voglia per come sono e non per quello che ho.
- Ma perché non ci siamo conosciuti prima?
- Ahahah no dai Chia!
- È vero! E tu Diego?
- Occidentali.
- Così secco.
- Esatto.
- E invece ragazze a voi?
- Ne ho un’ampia scelta affianco. E tu Giuly?
- Inglesi ovvio!
- Si vabbè lei non fa testo!
- Ecco.
- Ila?
- Non mi cambia, basta che mi voglia e che io lo voglia.
- Così si fa!
Eravamo seduti sui puff del negozio, quando a un certo punto intravidi Marco con Harry Liam e Zayn.
Vidi che Marco aveva una maglietta in mano, mi avvicinai cercando di non farmi notare e gliela tolsi di mano.
- E questa per chi è?
- Secondo te?
- Boh! Una persona che conosciamo entrambi, che si chiama Chiara ama molto j-ax… Non è che è per lei?
- Ma come sei perspicace amore!
- Vero?
- Già.
- Grazie comunque!
- Doveva essere una sorpresa..
- Me l’hai fatta lo stesso!
- No!
- Zitto. Grazie amore.
- Me l’hai già detto. Dove andate ora?
- Dove andiamo, vorrai dire!
- Anche noi?
- Beh tanto ormai!
- Ok allora!
Non eravamo un piccolo gruppo, eravamo dodici. Tutti ci fissavano mentre camminavamo, molte persone si erano fermate a chiedere autografi, era una cosa straziante.
- Quand’è che finisce il campionato?
- La prossima partita Chia!
- Giusto.
- Ma di preciso dov’è che vivi tu?
- In un paese totalmente sperduto vicino a Cagliari, per modo di dire.
- Ah e tu vai a Cagliari molto spesso?
- Si ci vado perchè sia io che i miei abbiamo l’abbonamento allo stadio..
- Figo!
- Già, l’anno scorso sono andata al T-Hotel per provare a vedere se uscivo con qualcosa, ma alla fine ne ho ricavato una gomitata sulla faccia e un’altra assenza.
- Oh povera!
- Poi ho anche accompagnato Cristina, per modo di dire di nuovo, perché ci siamo addormentate in pullman e non siamo scese.
- Ahahahahahahahahahahah ma dai!
- Si incredibile ma vero.
- Una dopo l’altra!
- Lasciamo stare va!
- Perché non entriamo qua a prendere qualcosa, vi sembrerà strano, ma ho sonno e voglio qualcosa che mi rimetta in forze!
- Si Chiari che cosa strana che tu abbia sonno!
- Senti faraoncino del cavolo questa confidenza?
- Eh scusa!
- Scherzavo!
- Lo so.
Con buste e bustine entrammo in un locale, quello che vidi fu sconcertante.
La mia professoressa di latino era seduta nel tavolo vicino al nostro.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Riconobbe subito me e Cry.
- Malloci! Lilliu!
- Salve prof… Come mai qui?
- Potrei, anzi dovrei farvi la stessa domanda!
- Ehm..
- Allora?
- Ehm siamo qui per il compleanno di Chiara..
- Ah tanti auguri! Poi il giorno dello scritto di italiano te lo faccio io il regalo!
Disse con un sorriso maligno che ci fece impallidire.
- Ahah..
- Marco!
- Salve prof!
- E tu la lasci venire qui?! Facendole perdere le ultime due settimane di scuola?!
- Prof dai ma i 18 anni si compiono una volta nella vita!
- E ma anche la maturità!
- No, prof quella si può fare anche due volte, la metta sul piano che uno venga bocciato..
- Come te?! Asino!
- Crudele prof!
- Vedi se non la passi quest’anno la crudeltà te la faccio vedere davvero!
- Agli ordini generale!
- Mmh.
- Ma volevo fare la maturità col mio amore!
Disse abbracciandomi e facendo una faccia da ebete.
- Il tuo amore addirittura!
- Si.
- Oh ma che romantico!
- Vede?!
Poi mi sussurrò: “al contrario di suo marito, che non la suona”
Scoppiai a ridere e andai a nascondermi dietro la schiena di Zayn.
- Che hai detto scusa?!
- O nulla, ho semplicemente fatto una battuta..
- Tu e le tue battute!
- Lilliu e questi tatuaggi terribili che sono?!
- Prof sono carini! Uno un ramo di fiori di ciliegio, poi dietro il collo ho delle ali d’angelo e nel polso il segno dell’infinito, ma quello lo sapeva già.
- Continuate a inquinarvi la pelle! Ma perché sto insegnando al liceo?
- E prof sa quanta gente se lo chiede?
- Basta me ne vado!
- Arrivederci!
Chissà davvero che ci faceva a Milano! Un viaggetto a Roma no?
Tutti gli studenti la odiavano, era stronza, cattiva, orribile e severa.
Marco le aveva risposto, ci era rimasta male, ma le andava bene.
Prendemmo delle crepes alla nutella, pagammo e continuammo a girare per le vie, il mio sogno si era realizzato, non potevo realizzare che fra 3 giorni sarei dovuta partire e avrei dovuto lasciare tutto quello che mi ero costruita in due settimane.
- Javier non voglio partire.
- Ma tu devi tornare a casa, devi dare questo benedetto esame, ti devi diplomare e poi iscriverti qui all’università.
- Si e la ginnastica?
- Puoi continuare qua!
- No che non posso..
- Vedi tu, comunque tu posso dire che ci vedremmo molto presto.
- E tu come lo sai?
- Fidati di me.
- Certo che mi fido di te.
Cosa intendeva per molto presto, sarebbe venuto a fare le vacanze in Sardegna? O sarebbe venuto a prendermi per portarmi a Milano?
Si certo Chiara continua a farti filmini mentali!
Per lui sei una semplice fan, una delle tante, non ti aspettare grandi cose!
Ehi però mi farà da testimone perché dovrei essere una delle tante?
Mentre camminavo immersa in questi pensieri, sbattei a un palo.
Nessuno che si fosse degnato di dirmelo. Grazie eh. Feci una gran bella figura della stupida, visto che la mia testa rimbalzo, proprio come succede nei film. Ok avevo fatto ridere la metà della gente che c’era lì, in modo particolare quegli stronzi.
Vai in vacanza con i tuoi amici, dicevano.
Vi divertirete, dicevano.
Farete stronzate, dicevano.
Ed eccoci qui a visitare un museo.
Che culo!
Io e Giulia, con uno sguardo d’intesa, fuggimmo da quell’inferno senza farci notare.
Erano ormai anni che anche senza una parola riuscivamo a dirci tutto.
Ci conoscevamo da quando eravamo molto piccole, una seconda sorella insomma, ma più simpatica. La nostra infanzia, passata a pensare cosa avremmo fatto quando saremmo diventate grandi, il tempo passato a giocare con le bambole, a immaginare come sarebbe stato il nostro futuro fidanzato poi crescendo a parlare delle nostre nuove amicizie, ognuna gelosa dell’altra poi più avanti, abbiamo capito che non ci saremmo separate per nessun motivo al mondo.
Mi mancava passare del tempo da sola con lei, confidarmi e fare cazzate.
Li aspettammo fuori all’uscita, chissà quante cose interessanti avevano scoperto in un’ ora e mezza!
Si si.
Sicuramente io e Giuly guardando le farfalle, le formiche e le macchine ne avevamo scoperto di più.
Avevamo anche iniziato a bruciare le formiche con l’accendino di Marco.
Giuly mi aveva anche chiesto di regalarle un panda, la stessa domanda che mi faceva da 2 anni.
Sempre la solita risposta: quando trovo i soldi te lo compro su zalando, se non ti piace spedizione e reso sono gratuiti.
Eravamo fatte così, l’umorismo fra di noi era pessimo, ma fatto apposta perché solo io e lei capissimo.
Una logica un po’ strana, anzi molto ma fatta apposta per due tipe strane.
Nessuno ci capiva, eravamo a modo nostro, pazze stupide, amanti dell’amicizia e della musica, le prime due cose che ci accomunavano.
E con questo monologo in testa, mi tuffai fra il cuscino e la spalla di Marco e mi addormentai, anzi, entrai in coma.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


- Chia! Chia! Chia!
- Uffa che palle cosa c’è sto dormendo cazzo!
- Calmina!
- Sì ma una persona non può dormire in pace!
- Sì ma una persona di solito dorme 8 ore non 13!
- C’est la vie!
- Mi guardi almeno in faccia mentre mi parli?
- Javier! Sei tu! Pensavo fossi Marco o Zayn o qualcun’al…
Sbadigliai e mi riaddormentai, senti la sua mano enorme che mi accarezzava la fronte, come faceva mio padre.
Peccato che adesso non lo faccia più, mi dava un senso di tranquillità, di sicurezza.
“Dormi pure, qui c’è papà”.
Amavo quelle parole.
Come mi risvegliai (penso che nel mondo qualcuno avesse acceso una candela), trovai Cry su una poltrona a giocare col Nintendo, e le chiesi di scendere giù ad accompagnarmi a chiedere una cosa, il signore mi disse che c’era una cosa per me, era un bigliettino.
“FORSE CASSANO VIENE ALL’INTER E PAZZINI VA AL MILAN”.
- Col cazzo!
Urlai facendo spaventare Cry e girare tutti i presenti.
- Ma che dolce risveglio!
- Leggi e vedrai che lo sarà ancora di più!
Credo che le venne un principio di svenimento, comunque si buttò su una poltrona a peso morto con quel fogliettino fra le braccia.
- Cry! Cry! Torna fra noi!
- No, questa no! Prima Thiago, ora lui?! No!
- Dimentichi Ibrahimovic..
- Chi se ne frega di Ibrahimovic!
- Ok scusa..
- No scusa io..
- Giuro che se questa è una cosa vera, io metto una bomba sotto l’edificio della dirigenza del Milan!
- Tu non metti bombe da nessuna parte! E anche se lo facessi, non devi dirlo così davanti a tutti!
- Devo uscire. Tu con me.
- Agli ordini.
Giravamo, giravamo, senza sapere dove andare, cioè almeno io non lo sapevo, lei si.
Mi portò difronte a un enorme palazzo di circa dieci piani.
Immaginai che fosse l’edificio della dirigenza del Milan, mi chiese un accendino, lei non fumava, questa cosa mi stupì, ma poi capì che non si doveva accendere una sigaretta.
Tirò fuori una cosa dalla sua borsa, subito dopo capì che era la maglietta di Cassano, iniziò a bruciarla, lì difronte, risparmiò solo il pezzo con l’autografo.
- Perché?
- Perché tanto quel forse sparirà.
- Come lo sai?
- Scommetti?
Lasciò le ceneri della maglietta sulla porta e andammo via.
Ci fermammo su una panchina non molto lontano da lì.
- Che ci facciamo qui?
- Aspettiamo.
- Cosa?
- Chi. Chi stiamo aspettando.
- Cry mi fai paura.
- Non sei tu a dover avere paura.
Passò una coppietta.
- Ragazze che ci fate qui? Per quanto sia pomeriggio e non capisco perché di pomeriggio voi ve ne stiate in una panchina al sole, questo è uno dei quartieri più brutti di Milano..
- Sinceramente non lo so manco io perché siamo qui? Lei mi ha detto che stiamo aspettando qualcuno.
- Sì uno stupratore seriale! Ma perché non reagisce, non parla..?
- Oh no è solo in stato di shock post notizia terribile, capita spesso non si preoccupi!
- Ah.
- Si è strana.
- Oh.
- Uh.
- Era bruttissima.
- Ha iniziato lei.
- Comunque, vi consiglio di spostarvi da qui.
Arrivederci!
- Arrivederci!
Cry torno a parlare.
- Ma farsi i cavoli suoi?
- Cry ma calmarti un attimo?
- Come faccio a calmarmi?! Dimmelo! Come?!
- Dai torniamo in albergo e calmati! Magari Marco e Zayn ci stanno cercando..
- Finché non lo incontro io non mi muovo da qui.
- Ma incontrare chi?!
- Lui.
Cry aveva un animo sadico, non era il caso che lo incontrasse proprio oggi, avrebbe potuto essere la fine per lui.
- Brutto traditore pezzo di merda che non sei altro io ti odio!
- Ehi Cry che succede? Ciao Chià!
Feci un cenno con la mano.
- Cry?! Mi chiami Cry?! Sparisci immediatamente dalla mia vista prima che ti prenda un braccio e che te lo spezzi in due come un rametto!
- Cosa mi farai!
Si buttò in terra piangendo e pestando i pugni.
- Io non la sottovaluterei così tanto se fossi in te.
- Ma che ha?
- È colma di rabbia, giusto per non dirti altro visto che c’è tuo figlio.. Ciao Cristopher!
- Ciao signora!
- Oh che carino! Comunque dicevo, perché Javier stamattina mi ha lasciato un biglietto con su scritto che tu andavi al Milan..
- Oh ma non c’è nulla di ufficiale..
- …
- Dai portala via..
- Si.. ciao! Ciao tesoro mio bellissimo!
- Ciao! Cristopher saluta Chiara e Cry!
- Ciao Chiara! Ciao Cry!
- Ciao bellissimo! Ciao. Dai Chia andiamo via da qui.
- Subito.
Ci avviammo per tornare in albergo.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Venerdì non uscimmo perché Javier era occupato e come previsto da Zayn un paio di giorni prima cenammo tutti in camera.
Pizza film e poker.
Cry scommise la sua casa, Ila Liam, io scommisi il mio futuro figlio e Giulia una ciocca di capelli di Harry.
I ragazzi scommisero le fish come persone normali.
Ci divertimmo bene ma poi Zayn dovette rovinare tutto.
Diede un pacchetto a Cry.
- Amore tiene questo è per te! Ho girato mezza Milano per comprartelo spero ti piaccia.
La faccia di Cristina diceva tutto.
Sbiancò in mezzo secondo lasciò cadere il pacchetto e iniziò a piangere rimanendo immobile in piedi a fissare quella cosa.
Poteva esserci sono una cosa dentro quel pacchetto: una bambola di porcellana.
Penso fosse l’unica cosa di cui avesse paura. Erano un trauma per lei.
- Potevi dirmelo che non ti piaceva senza fare tutta questa sceneggiata!
Presi Zayn in disparte e gli raccontai la storia, corse subito da Cry scusandosi e cercando di farla calmare. Quella bambolina era seriamente inquietante, per un momento fece paura anche a me.
La nascosi nell’armadio chiudendolo poi a chiave. Mi coricai con tutti lì non con l’intenzione di addormentarmi ma successe.
La mattina sentì una mano che mi toccava il viso, credendo che fosse Marco mi avvicinai e gli diedi un bacio sulle labbra, poi mi resi conto che non era Marco, non senti il suo piercing aprì gli occhi e vidi che era Harry.
Mi alzai di scatto, non era molto tardi ma tutti dormivano.
Harry aveva dormito in mezzo a noi.
Non si era accorto di nulla, continuava a dormire, magari pensava che fossi Giulia, o forse no visto che come mi alzai si sbragò tranquillamente nel letto. “Oddio questa stanza è un casino” pensai.
Passando per sbaglio pestai la mano di Zayn, che non emise manco un suono, si girò direttamente dall’altra parte.
Vidi che Ila era sveglia.
- Chia vieni con me, ti faccio vedere una cosa! ci cambiammo e scendemmo, mi portò nei parcheggi privati dell’hotel.
Mi portò davanti a una Ferrari nera.
Rimasi a bocca aperta.
- Vuoi rimanere lì a fissarla o sali e andiamo a farci un giro?
- Salgo!
- Ecco appunto.
POV CRISTINA: Mi svegliai e vidi che Chiara e Ila non c’erano Cercai invano di svegliare Zayn poi ci rinunciai lo scavalcai e andai a prepararmi la valigia.
Si poteva dire che la nostra camera era diventata una porcilaia.
Per terra si potevano trovare: mutande, vestiti, bottiglie di roba, cartine di Zayn, specchietti tascabili, trucchi, tinta per il ciuffo di Zayn e tanto altro.
Dovetti riordinare tutto e iniziai a preparare ,quando mi accorsi che mancava una cosa: la valigia di Zayn.
Allora lì mi venne il dubbio; sarebbe ripartito con noi? O sarebbe tornato in Inghilterra e mi avrebbe lasciato così?
Chiamai Chia ma non rispose, ma in compenso pensai di aver svegliato qualcuno perché senti la suoneria di Chia fino in camera mia.
Mi riaddormentai, o almeno credo, sognai che Zayn entrava in camera con una valigia nuova di zecca e io gli chiesi:
- E questa?
- Pensi che ti lascerò partire così domani?
- Non lo so..
- Ma tu sei pazza! Dopo averti conosciuto, ora credo nei colpi di fulmine e nell’amore a prima vista e probabilmente anche nel paradiso. Si perché quando tu mi baci io tocco le stelle, capisci questo?
- Si che lo capisco, è lo stesso per me!
Venne e mi baciò.
Sembrava così reale.
O aspettate un momento, lo era.
Tutto quello era successo davvero.
Non ci credo. Nemmeno se mi pagate. Ditemi su che programma di scherzi siamo.
Probabilmente su nessuno.
Scoppiai a piangere lo abbracciai fortissimo, non volevo lasciare la presa per nessun motivo al mondo, sembravo un koala che abbracciava il suo albero preferito.
Mi sollevò in braccio e continuò a baciarmi,.
- Io non ti lascerò mai. Mai. Hai capito?
- Si.
- Dopo gli esami, mi troverai fuori ad aspettarti.
- Ma dove starai?
- Da Chia!
- Aspetta ma quindi tu e lei avevate già deciso tutto!
- Certo!
- Ma da quanto vi conoscete voi due?
- Veramente siamo in 3! Io Giuly e Chiara sin da quando eravamo bambini siamo sempre stati molto uniti. Che ci conosciamo almeno da 16 anni! Poi noi abbiamo anche una casa a Bradford e quando ho compiuto 16 anni i miei genitori hanno deciso di tornare a vivere lì. Quanto mi è costato separarmi da quelle due pazze! Ci siamo sentiti sempre, ogni notte, facevamo le video chat con skype, ci raccontavamo tutto ciò che ci succedeva durante la giornata, Chiara mi dava dell’effeminato ect.! Si può dire che siamo migliori amiche come dice lei.
- Amici magari! Sai tu sei un ragazzo!
- Si ma sono effeminato per lei quindi..!
- Aah si giusto!
- Ma ti posso assicurare che sono un vero uomo!
- Ci credo!
- Invece tu e Chia quando vi siete conosciute?
- Sui banchi di scuola!
- Se mi avesse parlato prima di te sarei tornato correndo!
- Tanto io stavo già con Samuele perciò sarebbe stata una perdita di tempo!
- Anche quando sei venuta qua eri con Samuele eppure ora sei con me.
- Si ma se non fosse venuta Alice magari stavo ancora con lui.
- No io non credo.
- Chissà.
Finimmo di preparare le valigie e intuì che Chia era tornata quando sentì Gilia gridare: “stupidaaaaa” e Marco: “ aia cazzo”
Corse subito in camera mia preoccupatissima.
Zayn si stava facendo i colpi di sole.
- E poi non vuoi a chiamarti effeminato?
- Zitta vieni qua e aiutami!
- Arrivo un attimo!
- Muoviti mi sto incasinando
- Cry che è successo? Mi hai chiamato io ero con Ila!
- No nulla tranquilla avevo un dubbio che si è risolto 5 minuti dopo che mi è venuto.
- Si Zayn viene con noi!
- Ecco.
- Vado ad aiutarlo sennò questo fa la tinta al pavimento e al lavandino!
C’era un gran feeling fra i due, si può dire che erano dolcissimi perché sapevo che anche se Chia lo sbaciucchiava e si divertivano tanto insieme, non avrebbe mai osato provarci con lui.
Erano due scemi.
Non chi più dell’altro, ma penso Chia.
Era vero quello che diceva lei, quando era con lei e Giuly faceva un po’ l’effeminato, ma era una cosa molto dolce.
Chia finì di fargli la tinta e torno in camera sua.

POV CHIARA: Tornai in camera diedi due pugni sul braccio a Marco per farlo alzare e iniziare a pulire.
Non sapevo se dire a Giulia di quella cosa con Harry. Ma alla fine che male c’era, eravamo entrambi incoscienti, perciò non si poteva definire tradimento, giusto?
Spero.
Dopo che lo spiegai a Giuly, non se la prese, mi disse semplicemente di non preoccuparmi e mettermi l’anima in pace.
Fui un po’ sorpresa da questa reazione, ma meglio così.
Mi arrivo un messaggio di Javier: “domani aspettami all’aeroporto, ti voglio salutare. E non solo io.”
Freddo come un igloo del polo devo ammetterlo eh.
Simpatico il tipo.
Il pomeriggio uscimmo a fare le ultime compere, ormai conoscevamo Milano come le nostre tasche ma c’era ancora un posto dove non eravamo ancora andati, in via Berchet, dove si trovava l’Inter point.
Iniziai a sclerare di sana pianta, come penso stesse facendo Cristina al Milan point.
Mi venne la tentazione di prendere a bastonate i commessi prendere tutto e scappare ma marco mi fermò.
Mi regalò delle matite e mi prese anche la maglietta ufficiale di Milito.
- Amore, mi permetti una domanda?
- Dimmi.
- Ma tu i soldi per comprarmi tuta sta roba li caghi per caso? No davvero me lo sto chiedendo.
- Sei sempre così fine e femminile!
- Lo so!
- No me li ha dati mio padre per partire!
- Ah ecco.
- Quanto saresti piaciuta a mia mamma!
- Perché?
- Perché siete identiche! Ambiziose, un po’ rompiscatole, amanti di trucchi smalti e cazzate varie, ma soprattutto amate sfottermi, questa è la cosa che vi accomuna di più.
Gli vennero quasi le lacrime a parlarne, perciò non lo feci continuare.
- Io tua madre me la ricordo di sfuggita, l’ho vista una volta. A una festa credo, me l’avevi presentata e poi non l’ho mai più vista.
- Mi dispiace, chi si aspettava che morisse così. È colpa mia lo so.
- La finisci di dire che è colpa tua? Non è colpa di nessuno.
- Io sarei dovuto andare con lei! Ma ho preferito restare a casa.
- Se fosse dovuto succedere, sarebbe successo comunque. Che ci fossi stato tu oppure no. Mi hai capito?
- Si.. E ora basta deprimerti e addossarti le cose! Sono venuta qua con te, perché ti amo e mi voglio divertire. Con te.
- Hai ragione.
- Ecco appunto.
Per la prima volta in quelle due settimane, ci coricammo presto.
Il nostro aereo partiva alle 8 perciò forse era il caso di alzarsi presto.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Per l’ansia, non riuscì a chiudere occhio.
Mi addormentai verso le 3 ma verso le 5:30 fui svegliata da Marco, che si alzò per andare in bagno.
Capii che avrei dovuto dormire in aereo.
Alle 6 suono la sveglia, ma non servì a nessuno dei due, l’ultima mezz’ora la passammo a parlare.
Andai a farmi una doccia, mi vestì in men che non si dica e come chiesto da loro, andai a svegliare tutti.
L’ impresa fu svegliare Zay, ma quanto dormiva?! Tisha diceva che andava in letargo, ma solitamente il letargo dura l’inverno, non tutto l’anno.
Valige pronte, tutti nella hall chiamammo dei taxi e andammo all’aeroporto.
Vidi Javier con un’altra persona che non conoscevo assolutamente.
Mi avvicinai e mi accorsi che quella persona era la sua guardia del corpo.
Lo abbracciai e vidi che dietro di se aveva un borsone e una valigia.
- Che ci fai con quelli?
- Beh, il campionato è finito, chi mi può negare una vacanza?
- Ah bello! E dove vai?
- In Sardegna, con voi.
- Da solo?
- Assolutamente no! Chiara ti presento mia moglie e i miei figli.
- Ti prego dimmi che stai scherzando.
- Secondo te facciamo le valige finte?
- Ma come hai fatto a trovare i biglietti e prenotarti un hotel così in fretta?
- Ti vorrei ricordare che: punto uno io ho una casa in Sardegna, punto due andiamo sono un giocatore più he famoso! Lo troverei sempre un posto sull’aereo!
- Si beh hai ragione..
Andammo a fare il check-in, fino a lì tutto bene.
Le cose peggiorarono quando passammo nei body scanner. Fecero aprire la valigia a Zayn.
- Ehm ehm signorino venga qua e apra la borsa!
- Si certo ma perché?
- Come immaginavo! E questa cos’è?
- Marijuana!
- E dove pensavi di portarla?
- A casa..?
- Si certo vai a raccontarlo a qualcun altro!
- Ma che male c’è! È per uso medicinale!
- Allora fai vedere la ricetta!
- Certo! Cry l’ho messa nella tua borsa! Eccola.
- Mmh va bene.
Con tutta questa storia perdemmo un po’ di tempo e dovemmo imbarcarci subito.
POV ILARIA:
Avevamo accompagnammo Chiara e company all’aeroporto, ora eravamo di nuovo da soli.
Si avevamo degli amici, ma non degli amici come loro. Mi mancavano loro, mi mancava la Sardegna, mi mancava tutto.
Mi sarebbe piaciuto essere con loro allo stadio, avrei voluto vedere Cry che picchiava Samuele, sarei voluta uscire con loro, ma in questo anno avevamo perso i contatti, ci sentivano occasionalmente, in pratica solo per i compleanni.
Finalmente avevo conosciuto Giulia, la migliore amica di Chiara.
Me ne aveva sempre parlato, ma non l’avevo mai vista. Sentivo lo strano desiderio di tornare in Sardegna, lo dissi a Liam che annuì con un cenno e chiamai i miei dicendogli che con i primi biglietti disponibili sarei tornata da loro, anche se solo per due settimane.
Mia mamma per poco non si mise a piangere dalla gioia. Quando le parlai anche di Liam la sua gioia un po’ svanì, ma fa nulla l’avrebbe dovuto accettare.
Mi misi subito a cercare i biglietti mentre Liam preparava la colazione.
Mangiammo e decidemmo di farci un giro giusto per vedere gli appartamenti in affitto e le università.
Ne trovammo uno molto carino in centro e non molto lontano dalla facoltà di medicina.
Forse prima di andare a vivere insieme dovevamo aspettare un po’ di più ma pazienza, come andava andava.
Andammo a fare domanda all’ università ma mi ricordai di non avere il diploma con me perciò avrei fatto la domanda quando sarei tornata dalla Sardegna.
Passammo dalla mia amica Michela che ci aveva invitato a pranzo anche se erano le 10.
Chissà se erano arrivati, credo proprio di si.
POV CHIARA:
Eravamo atterrati da un’ora, ad aspettarci c’erano mio padre, la mamma di Cry e il fratello di Giuly.
Cry e Zay ci misero 20 minuti prima di riuscire a dirsi: CIAO CI VEDAMO DOMANI.
Un bacio infinito e finalmente riuscimmo a salire in macchina.
Nessuno aspettava Javier.
Mi salutò con un fare un po’ triste, un giorno di questi l’avrei chiamato e l’avrei invitato a casa.
Come arrivammo a casa mia mamma non mi cagò di striscio e andò ad abbracciare Zay e Marco.
- Mamma ciao ci sono anche io!
- Eh ciao Chiara!
- Boh!
- Ti sei divertita?
- Si tanto. Sai che Zay Zay e Cry si sono messi insieme?
- Davvero? Che bella notizia!
- Starete morendo di fame immagino! Tenete ho fatto questa torta.
Non volevo nemmeno sapere cosa tutto avesse preparato mia mamma.
Se c’erano 5 persone lei cucinava per 10.
Era una cosa impressionante.
- Chiara! Zayn mi ha detto che sei sottopeso mangia!
- Sto mangiando non ti preoccupare! Domani passo da Marcello a salutarlo.
- Brava.
La sera io e Marco passammo dal nostro medico di fiducia a farci fare il certificato medico.
Facemmo l’ultima settimana di scuola molto rilassati, eravamo in banco insieme e davanti avevamo Cry e Sofy.
I giorni della maturità furono estenuanti, ma riuscimmo a passarli insieme.
Quando andammo a vedere gli esiti rimanemmo tutte esterrefatti tutti con 80/100.
- Zayn hai dato la tua marijuana ai prof?
- No perché?
- Siamo stati promossi con 80/100!
- Bravissimi ragazzi!
Vedemmo la prof di latino avvicinarsi a noi con fare minaccioso.
- Vi siete salvati con le lingue.
- Prof se ci siamo iscritti in un linguistico secondo lei in cosa avremmo preso un voto alto?
- Sparite.
- Non si preoccupi non ci vedrà mai più!
- Che bello!
Come tornai a casa trovai la festa a sorpresa di cui Zay mi aveva già detto tutto.
Soldi soldi soldi tanti soldi!
I miei invece non mi regalarono soldi.
- Chiara noi ecco, ti abbiamo comprato due appartamenti, sono sullo stesso piano e se togli il muro divisore esce una bella casetta.
- Grazie mille! Mi volete proprio sbattere fuori di casa eh?
- Beh dovrai pur andare all’ università quindi!
- Si lo so scherzavo! Grazie mille davvero!
- Diciamo che è un regalo per entrambi perché tanto te lo porterai dietro no?
- Certo! Mi porterò dietro anche Zay!
- Immagino già se andiamo a trovarvi come avrete tutto messo in ordine!
- Basta che apriamo una coca cola zero e ci pensano gli altri!
Alla fine anche Cry venne a vivere con noi.
Entrambe facevamo giurisprudenza, invece Marco faceva lingue e Zay restava a casa non i sa bene a fare cosa, visto che non cucinava e non puliva.
Marco nel frattempo come finiva di studiare andava a cerare un lavoro.
Vinsi gli europei, questa vincita oltre che una grande soddisfazione mi fruttò 250.000€ degli sponsor.
Una parte l’avremmo usata per il matrimonio.
Chiesi a Cry e Giuly di accompagnarmi a scegliere il vestito.
Come entrai in quel negozio quasi mi sciolsi.
Lo vidi. Lì. Si volevo quello.
Era un vestito lungo ma che poi all’evenienza poteva diventare corto, sul celestino, come lo volevo io.
So che in teoria il vestito si deve scegliere con tutti i testimoni e la mamma ma visto che l’altro mio testimone era un ragazzo e nessuno uomo può vedere il vestito non lo feci venire.
Lo provai, scoppiammo tutte e tre in lacrime.
Ora era il momento di scegliere un vestito per loro!
Io non volevo entrare nelle loro scelte come loro non erano entrate nella mia.
Scelsero due vestiti blu elettrico corti molto carini, ovviamente Cristina si occupò della scelta delle scarpe, erano il suo unico grande amore, molto alte e nere.
Sarei tornata con mia mamma poi a riprovarmelo.
http://www.youtube.com/watch?v=G_zAenRvv78
Ora ci dovevamo preoccupare delle partecipazioni, in tutto avevamo invitato 500 persone fra amici parenti e tutti quelli dell’ Inter.
Avevo invitato anche Stephan e Kevin per la felicità di Cristina.
Ovviamente ci saremmo sposati in comune.
Nessuno dei due era credente, perciò non avrebbe avuto senso sposarsi in Chiesa.
Dove fare il ricevimento.
Marco conosceva un ristorante che aveva un bel locale molto spazioso ed erano anche ben organizzati, perciò mi fidai di lui e andammo a prenotare, avevamo solo due mesi per preparare tutto.
Ma eravamo a buon punto.
La sera lui ,Zayn, suo padre e Javier andarono a scegliere il completo per lui.
Invece io, Cry e Giuly andammo a prenotare da un’ estetista il trucco, le unghie etc., per poi passare dalla parrucchiera.
Mi provò l’acconciatura che avevo chiesto (http://iriscapelli.it/files/2011/03/tendenze-capelli-matrimonio-acconciature-2011-ceromonia-sposa-pettinature.jpg) mentre Cry e Giuly avevano semplicemente scelto di farsi i boccoli.
Avevo paura dell’addio al nubilato che avrebbe preparato Cristina.
Ormai mancava solo una settimana.
Lasciai Marco con Zayn a casa e uscì con Sofia, Cry, Giuly, Roby, mia sorella e le mie cugine.
Cristina aveva un’inventiva perversa e si era proposta di organizzare tutto da sola.
Ci portò in un locale dove c’erano spogliarellisti vestiti da pompieri poliziotti e cowboy, alcuno ballavano nel palo e altri nei cubi dove di solito ballano le spogliarelliste.
Ci sedemmo davanti al palco mentre loro ci ballavano davanti e poi mi presero a ballare con loro.
A un certo punto vidi Cry sparire con mia sorella e tornare con una torta a forma di pene con tutta la panna sopra.
Ma io perché accettavo a farle fare queste cose?!
Poi tirò fuori una bambola gonfiabile con la faccia di Marco.
Questa aveva svaligiato il sexy shop secondo me.
Dopo di che i ragazzi-poliziotto mi legarono a una sedia con delle manette con i pelucchi rosa e Cry mise difronte alla mia sedia la bambola gonfiabile.
L’ultima cosa che mi ricordo è che la mattina mi risvegliai con un fortissimo mal di testa, ma presi un’ aspirina e andai comunque a lezione, solo Cry poteva organizzare un addio al nubilato di venerdì.
Lei stava peggio di me.
Credo che ci avesse riportato a casa mia sorella visto che la trovai a dormire sul tappeto del bagno.
Come tornammo, trovammo il pranzo pronto, forse mia sorella sarebbe dovuta rimanere qualche giorno in più a casa. Ma prima che tornassimo era già partita.
Crollai sul divano appena ci poggiai lo zaino, mi svegliai sotto una montagna di roba.
Mi alzai facendo spaventare Zayn sbucando dal mucchio di roba.
- Ma che cazz..?
- Scusa Chia stavo spazzando!
- Normale buttarmi la roba addosso no?! Comunque apprezzo il fatto che stessi facendo qualcosa di utile per la comunità!
- Simpatica! Io e Marco siamo gli unici che stiamo facendo qualcosa!
- Oh ma che brava ragazze!
Mi diede un colpo di scopa facendomi saltare giù dal divano e mi rincorse per tutta la casa.
Una settimana passò in fretta.
Era arrivato il giorno dell’addio al celibato di Marco , dopo tutto quello che avevamo fatto noi sinceramente poteva fare ciò che voleva.
Per la notte dovevo stare separata dal mio futuro sposo perciò io, Cry e Giuly tornammo nel mio paese per la notte, passammo la notte a guardare tutte le puntate di glee.
A un certo punto mi venne una specie di attacco di panico e non capii più nulla.
Ci coricammo verso le 3.
Verso le 7 andammo dalla parrucchiera, ci facemmo i capelli e poi tornammo a casa.
L’estetista poi sarebbe venuta a casa mia a truccarci.
Kevin e Stephan dopo un po' di casini riuscirono ad arrivare per primi e con mamma e Giuly mi aiutarono a sistemare il vestito.
Come vidi Marco, lì in piedi che mi aspettava fuori dalla porta del comunque scoppiai a piangere e poi iniziai a ridere, sembravo una pazza.
quando arrivò il momento di scambiarci gli anelli ci accorgemmo che in effetti gli anelli mancavano!
Io mi girai verso Cristina e Marco verso Zayn e entrambi si scambiarono uno sguardo di assoluta preoccupazione.
- Fa qualcosa se non abbiamo le fedi?
- In teoria no, ma non è una cosa carina!
- Dillo a quei 2!
- Vabbe. Vi dichiaro marito e moglie.
Mi prese in braccio e mi baciò.
FINE.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1150563