Believe

di Silvia98sissi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flashback ***
Capitolo 2: *** My love is like a star ***
Capitolo 3: *** Beautiful eyes ***
Capitolo 4: *** As long as she loves him.. ***



Capitolo 1
*** Flashback ***


#Emma
"Caro Justin,

non so se leggerai la mia lettera, ma io lo spero con tutto il cuore.

Sento la necessità di scriverti perchè ho bisogno di ringraziarti per tutto quello che fai per me ogni giorno.
Non voglio dirti il mio nome semplicemente perchè non ho bisogno che tu lo sappia, non voglio andare in giro per strada urlando "Hey, Justin Bieber ha appena letto la mia lettera, sa come mi chiamo!!" Sarà un po' contorto come ragionamento, ma per me ha un senso.
Grazie Justin perchè ci sei sempre per me con la tua voce angelica che mi aiuta in ogni caso e grazie alla quale non mi sento mai sola quando accade qualcosa di brutto. Nella vita abbiamo tutti bisogno di un amico, una persona che ci accompagna lungo i crudeli viaggi troppo lunghi che la vita a volte ci fa percorrere, ma io non ne ho mai avuto uno vero. Sono sempre andata avanti con le mie forze, se posso ancora chiamare così quella piccola luce che mi aiutava a superare i brutti periodi nonostante tutte le lacrime, poi, quando mi trovavo praticamente al limite, ho trovato te. Quattro anni fa la tua voce è diventata ossigeno per me, sentii per la prima volta la tua cover di "Because of you" di Ne Yo e da allora iniziai a supportarti perchè capii che supportare qualcuno mi rendeva felice e mi dava speranza. Quando in famiglia andava tutto male, quando a scuola i bulli non volevano lasciarmi in pace, quando per qualche oscuro motivo mi sentivo sola o quando avevo voglia di morire perchè credevo che quel maledetto cancro avrebbe dovuto portare via me e non tutte quelle persone a me care che adesso si trovano lassù, tu eri con me, come un eroe, un idolo, un amore platonico, come un amico vero. Sembra da pazzi supportare qualcuno senza conoscerlo, e lo sembra ancora di più il fatto di credere di essere supportata da qualcuno che non ha l'idea di chi tu sia, ma tutto ha un senso nascosto in questo mondo, tutto, e tu sei il mio tutto Justin, tu mi rendi davvero felice. Io, come farebbe un'amica, ti appoggerò in ogni caso, sempre, non ti criticherò nè ti giudicherò, semplicemente perchè questa è la tua vita ed io ne sono consapevole.
Spero di poter sterminare la parola - platonico - che precede da sempre il tuo nome e spero di poterti abbracciare prima o poi.
Non badare alle critiche di chi non sopporta l'idea di te, sappi che anche se da una parte ci sono persone che ti stanno sul fiato sul collo e ti dicono che fai sempre la cosa sbagliata, dall'altra parte ce ne sono alcune che apprezzeranno sempre quello che farai semplicemente perchè tu sei il loro ossigeno, e tu, mio caro Justin, devi imparare a fare ossigeno di loro, delle persone che ti amano, devi capire che le critiche non sono nulla e che ti basta amare ed essere amato per andare avanti.
Grazie di tutto Justin, grazie per farmi credere.
Credo nei miei sogni, in te, per il semplice motivo che tu credi in me.
Spero di poterti incontrare il prima possibile, una Belieber.

Io, mamma e papà eravamo appena atterrati all'aeroporto di Milano Linate quel 9 Aprile 2011 alle undici di mattina, mancavano otto ore e avrei definito quel giorno il più bello della mia vita, perchè?
Beh, perchè avrei assistito al concerto del mio amore platonico, Justin Bieber.
Siamo partiti da Roma, organizzare il viaggio non è stato poi così difficile perchè mio padre, Antonio Victoriano, lavora all'Alitalia da sempre.
- Mamma, riuscirò a dare la lettera a Justin secondo te? - Chiesi a mia madre
- Faremo il possibile, comunque non penso che sia complicato, è solamente una lettera, gliela daranno sicuramente - Rispose mia madre, Anna.
- Lo spero tanto, Dio mamma, non sai quanto sono elettrizzata - Dissi prima di scendere dall'aereo.
Eccoci lì, atterrati nella città che avrebbe cambiato la mia vita per sempre.. ero davvero emozionata, non potevo credere che finalmente il mio sogno sarebbe diventato realtà. Ero una Belieber da quattro anni e non vedevo l'ora di incontrarlo, il mio migliore amico.
Sì, lo definivo così, il mio migliore amico, quella persona che mi stava accanto anche se platonicamente e che non mi giudicava mai.
Appena atterrammo un sorriso si disegnò sul mio volto facendomi sembrare un'ebete al quadrato sotto gli occhi di tutti.
- Ci vediamo a Roma Comandante, è stato un ottimo viaggio - Sentii mio padre salutare il Comandante che riceveva complimenti di ogni genere dopo ogni viaggio.
Prendemmo un taxi e ci dirigemmo in albergo, mentre mamma e papà socializzavano con il tassista io guardavo fuori dal finestrino e ascoltavo le canzoni del mio idolo dal mio ipod.
Stavo ascoltando One Time quando una lacrima rigò il mio viso: eravamo passati sopra un ponte dal quale si poteva benissimo vedere il Mediolanum Forum di Assago, davanti al quale, già alle due del pomeriggio, c'erano centinaia di Beliebers e Bieberboy urlanti.
- Il nostro albergo si trova a un kilometro dal Mediolanum - Disse mamma
- Riposiamoci e verso le 16 iniziamo ad andare, va bene? - Disse papà
- Papà, basta che non ti addormenti perchè poi non riusciremmo più a svegliarti, come sempre - Risposi io
Entrammo in albergo, la nostra camera era molto accogliente, ma onestamente non feci molto caso all'arredamento visto che non facevo altro che pensare a come sarebbe stato il concerto.
- Oddio vi prego andiamo, non ce la faccio io così, sentite come canta la mia famiglia? Voglio andare con loro - Dissi guardando fuori dalla finestra
- Ok, mangiamo e andiamo - Disse mamma
- Mangiamo? Si, ma dove? - Chiese papà
- Di sotto c'è un bar, possiamo prendere un panino e portarcelo lì - Rispose mamma
Andammo al bar e mangiammo dei panini, poi ci incamminammo per andare al Mediolanum dove si udiva ancora la mia seconda famiglia che cantava.
Non portai nessuna amica al concerto per il semplice motivo che non ne avevo, o almeno non conoscevo nessuna persona affidabile che non era Belieber solamente per la moda.
Entrammo nel cortile del Forum, ed io incontrai le mie sorelle.
Dio, quanto erano belle.. persone come me, che non mi giudicavano per i miei gusti musicali, per il mio aspetto, per la mia voce, per i miei sogni troppo ridicoli, persone che mi capivano.
Erano le 17 e le guardie iniziarono a far entrare gli spettatori, quattordici alla volta. Entrammo nel cancello, corremmo, persi di vista i miei genitori ma poi li ritrovai subito, continuai a correre, eccoci arrivati, alzo lo sguardo sbalordita e rimango a bocca aperta: scale, moltissime scale.
- Emma vai avanti tu, penso che noi ci metteremo più del previsto - Disse mamma
Così presi in mano la lettera e il cd di Justin e iniziai a correre sulle scale, erano veramente TANTE, faticavo ma non ci facevo caso: dovevo assolutamente entrare in quel forum.
Finii di salire le scale e entrai nella porta che vidi, non seppi se fosse quella giusta, ma entrai comunque.
Beliebers, moltissime Beliebers urlavano, piangevano, ridevano, saltavano.. non c'era nessuno seduto ma si poteva benissimo intuire che i posti erano tutti occupati.
- Signorina, che posto ha lei? - Mi chiese molto probabilmente un'addetta alle tribune
- Siamo in tre, i posti non sono numerati - Risposi
- Oh, perfetto, vede quella tribuna lì? - Disse indicando dei posti liberi dall'altra parte della parterre, annuii - Ecco, si deve sedere lì, è ancora tutto vuoto.
Mi si illuminarono gli occhi, quella tribuna era così vicina al palco che se Justin sarebbe arrivato avrei potuto vederlo.
Ringraziai la signora e corsi dall'altra parte del Forum, entrai in una porta che, fortunatamente, era quella giusta.
Mi misi a sedere e occupai altri due posti per i miei genitori e notai che se mi sporgevo un po' potevo anche vedere la porta di entrata dietro le quinte.
C'erano ragazzine che piangevano e Bieberboy che indossavano magliette dedicate al loro idolo, senza vergognarsi per nulla al mondo di dimostrare ciò che erano.
Era semplicemente fantastico.
Entrarono i miei genitori, mia madre mi prese la mano e mi portò lungo la staccionata della tribuna dalla quale si potevano osservare i tanti collaboratori che si davano da fare sotto al palco.
Alla nostra altezza c'era un uomo calvo che indossava uno di quei giubottini arancioni, era una guardia senza dubbio.
- Potreste dare questa lettera a Justin? - Chiese mamma notando che io ero troppo timida per domandarlo.
- Cosa? Non ho capito - A quel punto decisi di parlare io e alzai la voce in modo che il signore potesse sentirmi
- Ho scritto una lettera per Justin, Justin Bieber, potreste dargliela? Vi prego - Mi fermai quando udii le risa del signore che si sbellicava davanti ai miei stessi occhi. Cosa aveva da ridere?
- Scusi, mia figlia era seria - Disse mia madre tentando di mettere a tacere quell'uomo troppo impegnato a ridere che non ascoltò.
- Tu, ragazzina, pensi davvero che il ragazzo più famoso del mondo legga la tua lettera? Scusa ma mi sembra alquanto impossibile. Io non posso dargliela, ci rimetto il posto quà dentro, prova a convincere quel bestione laggiù - Disse indicando un uomo enorme con una carnagione scura che si trovava dietro le quinte e che, come pensavo, parlava inglese.
- Non può proprio fare niente? - Chiesi distrutta io
- No, niente di niente, mi dispiace ma sai come andrebbe a finire. Lui è un divo, a meno che non vai lì da lui e ti metti a piangere in ginocchio, non leggerà mai la tua lettera -
Una, due, tre lacrime bagnarono il mio viso.. era veramente triste notare che anche una persona sconosciuta rideva di me e dei miei sogni.
Tuttavia decisi di non rovinarmi la giornata senza essermela goduta, quindi presi un fazzoletto, mi asciugai il volto e andai a sedere. Mi affacciai un attimo e notai che un ragazzo biondo con un cappello di lana in testa e uno zainetto viola sulle spalle stava andando dietro le quinte.
Era lui, ne ero certa, e mi stava fissando.
Non feci nulla, sfoggiai uno di quei sorrisi da ebete che mi ritrovavo mentre le mie mani tremavano, per la gioia ovviamente.
Ricambiò il sorriso e andò via.
Prima che potessi dire a mia madre dell'accaduto un timer apparse sulla schermata visibile dal palco, mancava poco all'inizio del concerto e il Dj animò quella che poteva definirsi una vera e propria festa da discoteca. Mi divertii, saltai su e giù per le gradinate e cantai le hit del momento e mi emozionai quando il cantante inglese Bluey Robinson iniziò a cantare e Justin corse sotto la mia tribuna, con delle bottiglie di acqua in mano.
Lo vidi, vicinissimo a me, riuscii a distinguere i suoi occhi color nocciola da quelli dei ballerini a suo seguito.
Non vorrei essermi sbagliata ma mi apparve di vederlo fissarmi, o fissare mia madre che era troppo impegnata a fare un imbarazzante ballo a ritmo delle canzoni di Rihanna per accorgersene.
Iniziò il concerto e il mio idolo apparve sul palco a ritmo di Love Me, Dio, quanto era bello.
Quella sera non sentivo alcun muscolo del mio corpo se non le pulsazioni del mio cuore che sembrava volesse uscire fuori dal mio petto. Tremavo, ballavo, cantavo, sorridevo e ammiravo i sorrisi che quel ragazzino di Stratford stampo' sui volti di 12000 persone.
Justin cantò Baby e il concerto finì quando lui, fiero di se stesso, abbandonò il palco lentamente e fece apparire la scritta "Goodnight" sullo schermo principale.
Coriandoli, cadevano coriandoli dal soffitto mentre la gente abbandonava la sala. Io restai lì, ferma a fissare il pavimento mentre le guardie barravano le apposite tribune, restai lì per pensare.
Era successo davvero? Lo avevo visto dal vivo? Avevo finalmente vissuto il mio sogno? Non potevo crederci, riuscii a realizzare il mio sogno ma non riuscivo ancora a crederci.
- Emma, dobbiamo andare.. - Disse papà interrompendo il mio silenzio
- Lo so - Risposi
- Ci cacciano se non andiamo da soli - Disse ancora
- So anche questo, sono sveglia, stavo solamente pensando. E' stato così.. surreale - Dissi mentre mi alzai dal mio seggiolino
- E' sicuro di non poter dare questa lettera a Justin eh? - Sentii mamma insistere con la guardia di prima
- Mamma, lascia stare, non fa niente - Dissi
- Mi dispiace - Disse la guardia
- Si, le dispiace di non poter più sbellicarsi dalle risate sputando sul mio sogno perchè sto andando via - Sibillai
Prima di uscire mi voltai ad ammirare quel palco e quella sala ormai vuota, non c'era più nessuno e molto probabilmente Justin si trovava ancora dietro le quinte.
Lasciai la lettera a terra, non so se lo feci nella speranza che qualcuno potesse dargliela notando la scritta - FOR JUSTIN BIEBER - o se lo feci semplicemente per fare un'uscita da film di azione.. molto probabilmente la seconda opzione è la più ragionevole.
Uscii dal Mediolanum Forum di Assago soddisfatta, avevo vissuto il mio sogno e non potevo essere più felice.

#Justin
Stavo entrando nel mio camerino quando notai una ragazza nella tribuna non numerata che cercava disperatamente di convincere una delle mie guardie perchè voleva darmi non so cosa, piangeva e aveva in mano una lettera.
Odio quando i miei collaboratori fanno così, sì ok, sono famoso, ma non devono pensare che se una persona mi supporta me ne lavo le mani, i miei fans mi stanno a cuore.
La ragazza mi vide, si asciugò le lacrime e mi sorrise, un sorriso che nonostante tutto le venne spontaneo, forse per l'emozione.
Quando il mio amico Bluey era sul palco a cantare la mia canzone decisi di prendere una bottiglia d'acqua e di correre sotto quella tribuna con i miei ballerini, così giusto per fargli qualche scherzo e per far tornare il sorriso sul viso di quella ragazza che aveva pianto poco prima. La vidi, notai il suo sorriso e la luce mi permise di ammirare i suoi occhi verde smeraldo che mi fissavano elettrizzati, era bellissima, con i suoi capelli castani e la sua carnagione chiara.
Finito il concerto vidi che una donna, probabilmente sua madre, si avvicinò ancora una volta a quella guardia che, per l'ennesima volta, respinse la lettera della figlia la quale per qualche oscuro motivo la lasciò a terra e se ne andò.
- Hey, tu, parli inglese? - Chiesi a una guardia che stava barrando la tribuna
- Si, signore, che c'è? - Rispose
- Ho ancora 17 anni non c'è bisogno che mi chiami signore. Comunque, voglio quella lettera, non gettarla - Dissi sicuro di me
- Ne è sicuro? - Chiese
- Si, è una lettera, non è droga. Dia quà, forse si è fatto un'idea sbagliata di me. A me interessano i miei fans - Dissi soddisfatto tenendo la lettera in mano e me ne tornai dietro le quinte 

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Capitolo 2
*** My love is like a star ***


23 Marzo 2013
#Emma
Sono passati poco più di due anni dal giorno più bello della mia vita e mi trovo in un altro aeroporto perchè tra poche ore rivedrò di nuovo il mio idolo, stavolta però si parte per Bologna.
Scendemmo dall'aereo e come al solito mio padre si fermò a parlare con il Comandante mentre mia madre cercava di scendere le scale con in mano la sua valigia che era più grande del solito, stavolta saremmo rimasti sei giorni a Bologna perchè volevamo goderci un po' di tempo insieme prima che papà partisse per la Grecia.
Ah, si, giusto, questa volta siamo in quattro.. c'è anche mio fratello Alessandro, un ragazzo di 20 anni alto, magro, moro e veramente insopportabile.
- Mamma, dammi quà quella valigia, se continui a fare tutto da sola ti rotoli per terra - Le dissi - Ah, e Ale, grazie per il tuo prezioso aiuto eh. Prendi la tua valigia prima che te la butto di sotto direttamente - Continuai
- Si ma stai calma, che ti prende? - Chiese
Non risposi.
Scendemmo finalmente da quelle scale e io, come mio solito, stetti ferma ad ammirare il paesaggio e a pensare a quello che sarebbe successo poche ore dopo.
Justin quest'anno ha 19 anni, non vedo l'ora di rivederlo anche se molte volte mi capita di avere paura di vederlo un po' troppo cresciuto sia fuori che dentro, penso al fatto che magari Kidrauhl possa non essere più Kidrauhl, insomma, che non faccia più troppo caso a noi Beliebers.. si, il tempo passa ma io rimango sempre la stessa persona contorta.
Come al solito prendemmo un taxi e arrivammo in albergo, mangiammo in un ristorante lì vicino e alle 17 prendemmo un autobus per arrivare all'Unipol Arena, l'evento infatti si sarebbe tenuto in un luogo un po' più lontano.
Il controllore prese i nostri biglietti e ci fece entrare, io mi sedetti vicino a mio fratello che, caso strano, non mi dette fastidio mentre io me ne stavo a toccare il vetro del finestrino e pensavo alla lettera che due anni prima avevo lasciato a terra, nel Mediolanum Forum di Assago.
Ero certa del fatto che Justin non l'avesse letta, ne ero più che sicura, però avrei voluto veramente dirgli tutte quelle cose.
- A che pensi? - Chiese mio fratello distogliendomi dai miei pensieri
- Pensavo alla lettera che lasciai nel Forum due anni fa.. so che non l'ha letta, però penso al modo in cui l'ho scritta, vorrei dirgli quelle cose - Dissi sincera
- Dici sempre che lui ti insegna a credere nel mai dire mai e che credi nell'impossibile, però quando devi veramente crederci non lo fai mai. Ti ostini a dire che la vita è uno schifo quando si parla di te, dici che non ha letto la tua lettera proprio come ammetti che il tuo compito di matematica ha fatto schifo e che prenderai sicuramente quattro, però tante volte il quattro si trasforma in un sei, o addirittura in un sette - Disse, e per la prima volta mi sentii interessata a ciò che diceva mio fratello.
- Che vuoi dire? - Chiesi - Non ci arrivo - Ammisi.
- Ecco, un'altra prova che ciò che dico io è vero, dici che non capisci, invece secondo me hai capito eccome, solo che ti sembra troppo impossibile il fatto che magari Justin sia passato di lì e abbia preso la tua lettera. Sei troppo negativa - Disse
- Lo so, me lo dicono tutti, ma non posso farci nulla - Risposi
Da quel momento restammo tutti in silenzio, io ero immersa tra i miei pensieri, o meglio i miei sogni, non riuscivo ad essere positiva, era più forte di me.
- La prossima è la nostra fermata - Disse papà
E così dopo cinque minuti scendemmo e ci ritrovammo davanti all'Unipol Arena davanti alla quale c'erano, ancora una volta, centinaia di fans urlanti che cantavano in coro le canzoni del nuovo cd di Justin, Believe.
- Emozionata? - Chiese Alessandro
Sorrisi, e quella fu forse la prima volta che mostrai i miei denti a mio fratello per sorridere anzichè ringhiare
- Sono emozionata più io di lei - Disse mamma
Ridemmo tutti quanti.
- Vivi il tuo sogno Emma, è la tua occasione - Disse mio fratello sorridendo - Ah, dimenticavo, carina la ferraglia che ti ritrovi in bocca - Disse rivolgendosi al mio nuovo apparecchio che tanto odiavo, e così rovinò anche quel momento di dolcezza che si era creato per la prima volta.
- Hey Belieber, vuoi venire con noi? - Mi girai e mi accorsi che una ragazza bassina mora con gli occhi azzurri si stava riferendo a me
- Dove? - Chiesi io
- Sono le 19, alle 20 inizia il concerto, diciamo che vogliamo far andare avanti i genitori per poi iniziare una corsa scatenata. Le scale sono più numerose di quelle del Mediolanum, tu c'eri? - Chiese la ragazza e poi sorrise
- Si, c'ero, i miei piedi possono testimoniarlo - Dissi, lei rise
- Mamma, andate avanti voi allora, io vi raggiungo più tardi - La rassicurai e lasciai la mia famiglia andare avanti
Dopo circa mezz'ora tutti iniziarono a correre e a spintonarmi, adesso ne ero sicura: quando si trattava di Justin Bieber nessuno aveva pietà per nessuno.
Cercai di resistere alle spinte e iniziai a correre, finchè non caddi a terra e nessuno si propose di aiutarmi.
Intanto, mentre io ero a terra con un ginocchio dolorante e cercavo di rialzarmi, tutti arrivarono nell'Arena.
Finalmente mi rialzai e iniziai a salire le scale anche se faticavo a camminare. Erano tantissime e più andavo avanti più sembravano aumentare.
Diciamo che una volta arrivata dentro avrei voluto iniziare a saltare su e giù per le gradinate ma non penso che sarebbe stato possibile.
Finalmente arrivai in cima e vidi una porta, chiusa. Girai gli occhi e vidi altre porte, chiuse anche queste.
Ero arrivata troppo tardi.
Una lacrima mi rigò il viso, come suo solito fare, un po' per la delusione e un po' per il dolore al ginocchio.. restai lì, a terra, a pensare come sempre.
Mentre avevo la testa appoggiata sulle ginocchia qualcuno si avvicinò a me e mi diede una pacca sulla spalla
- Hey, tutto bene? - Disse, in inglese.
Mi girai e lo vidi, vidi lui, il mio idolo, il mio amore platonico, il mio eroe, il mio migliore amico.
                                                                  
The space in between us
                                                    starts the feel like we're worlds apart
                                                                      Like I'm going crazy

Al mio cuore mancò un battito quando lui si avvicinò a me, mi aveva toccata e non potevo crederci perchè di solito ero io che sfioravo lo schermo del mio pc nella speranza che un giorno egli potesse uscirne fuori, ma con scarsi risultati.
                                                    
And you say it's raining in your heart
                                       you're telling me nobody's there to dry up the flood
                                                                  Oh, but that's just crazy
                                                   'Cause baby, I told ya I'm here for good

Era cresciuto, come temevo, ma era qualcosa di piacevole vederlo lì, così, con quella cresta in testa e quella pelle chiara, con quell'orgoglio negli occhi mischiato a un po' di preoccupazione, per me, lui si stava preoccupando per me.
Decisi di parlare, di fargli capire che non ero rimasta paralizzata, ma quando aprii la bocca non emisi nessun suono, non riuscii a parlare, tremavo, lo ammiravo, e questo mi bastava.
                                                                
My love's like a star, yeah
                                                                     You can't always see me
                                                          but you know that I'm always there

Mi bastava guardarlo per stare bene, per guarire, per non sentire più il dolore al ginocchio perchè infatti, come l'ultima volta, l'unico muscolo che sentii pulsare era il mio cuore, involontario.
Quanto era bello, stupendo, era vivo, si muoveva, era un angelo, era una stella, si, mi ero innamorata di una stella che brillava davanti ai miei occhi.
                                                                  
When you see one shining
                                                take it as mine and remember I'm always near
                                                        If you see a comet, baby, I'm on it

Mi fissava un po' sorpreso, sorrideva forse soddisfatto di avermi rivista. Avermi rivista? Era possibile che si fosse ricordato di me? La ragazzina che piangeva due anni fa implorando una guardia di dare una lettera al suo amore platonico? Impossibile... Alessandro non avrebbe mai voluto sentirmi dire che sarebbe stato impossibile, ma, come mio solito, non riuscivo a pensare a qualcosa di positivo.
Ma Dio, lui era davanti a me, luccicava, il mio idolo luccicava davanti ai miei stessi occhi e niente sarebbe stato più positivo di tutto ciò. Ho raggiunto la positività senza neanche accorgermene, anzi, è lei che è arrivata da me in un giorno come tanti.

#Justin
La porta di ingresso che porta direttamente dietro le quinte era bloccata, Scooter mi disse di passare dal retro per poter entrare dalla porta laterale e ordinò le guardie di chiudere tutte le altre porte in modo che tutti pensassero che io mi trovassi già dietro le quinte e che lo spettacolo sarebbe iniziato da un momento all'altro.
                                                                   
Making my way back home
                                                                 Just follow the glow, yeah
                                           It won't be long just know that you're not alone

Mentre mi dirigevo verso la porta laterale vidi una ragazza seduta a terra con la testa fra le gambe che piangeva per qualche motivo forse a me sconosciuto, ma molto probabilmente lo stava facendo per me.
Decisi di abbassarmi e le diedi una pacca su una spalla
- Hey, tutto bene? - Chiesi, lei si girò e mi guardò meravigliata.
                                                  
I try to build tihe walls to keep you safe
                                                                         When I'm not aroung
                                                            But as soon as I'm away from you

La riconobbi subito, riconobbi i suoi occhi verde smeraldo stavolta pieni di lacrime e i suoi capelli castani, notai che quest'anno portava l'apparecchio, ricordo che nella lettera si lamentò del suo aspetto poco carino e che scrisse che a volte la gente la prendeva in giro. La guardai meglio, era in carne, ma starla a guardare faceva piacere. Non era brutta, per niente, era bellissima e ogni suo difetto sarebbe dovuto sembrare un pregio ai miei occhi, agli occhi del suo migliore amico, ma il fatto è che di difetti io non ne vedevo.
                                                          
   You say they come tumbling down
                                                                 But it's not about the time
                                                         That we don't get to spend together

Era la ragazza della lettera, quella ragazza che quel giorno si rifugiò in un pianto disperato causato dal fatto che la mia guardia non voleva darmi la lettera che scrisse con tanto amore.
Faccio molti concerti ed è difficile ricordare i visi dei miei fans, ma lei sì che me la ricordo, il suo viso rimase ben impresso nella mia mente, forse perchè somigliava a una stella.

                                                      Oh, it's about how strong our love is
                                                    when I'm gone and it feels like forever
                                                               My love is like a star, yeah

 Adesso quella stella brillava come non mai, la vedevo tremare, mi vidi tremare, forse per il fatto che lei mi considerava un amico vero e che quindi io mi sentivo responsabile, dovevo dire qualcosa, dovevo avere la battuta pronta ma non dissi nulla, mi sedetti accanto a lei e così, a terra, passammo gli ultimi dieci minuti prima delle 20, adesso sarebbe dovuto iniziare il mio concerto.
- Ehm.. dovremmo essere migliori amici noi, no? - Così spezzai il silenzio.
                                                                  
You can't always see me
                                                         But you know that I'm always there.
. 

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Capitolo 3
*** Beautiful eyes ***


#Emma
- Dovremmo essere migliori amici noi, no? - Così spezzò lui il silenzio.
Migliori amici? Alessandro aveva ragione? Il mio idolo aveva veramente raccolto da terra la mia lettera e aveva sprecato cinque minuti buoni del suo prezioso tempo da superstar per leggera?
Non era possibile, come poteva accadere qualcosa di positivo a me che ero la persona più negativa del mondo?
Lui sorrise, io abbozzai un sorriso al quale forse Justin non fece caso, notò sicuramente la mia agitazione, tremavo ancora e per qualche assurdo motivo tremava anche lui.
Era in imbarazzo, si vedeva.
Si accorse del mio stato d'animo e della mia incapacità di rispondere alla domanda che fece per evitare che mi prendesse un infarto, e così, di punto in bianco, prese la mia mano e la strinse a se.
Notai meglio il suo abbigliamento e mi accorsi che indossava una giacca color oro e dei pantaloni neri, ai suoi piedi c'erano le sue adorate supra dorate che indossava sempre in concerto da un anno a questa parte.
Mi focalizzai sulla nostra stretta di mano, fissai le nostre mani fondersi, sudavo, la mia mano sudava ma lui non se ne accorse grazie ai suoi guanti neri di pelle che gli impedivano di sentire il tessuto delle mie mani nude.
A un certo punto presi coraggio, sospirai rumorosamente e decisi di parlare:
- Tu.. hai letto la mia lettera? - Sibillai, lui riuscì a udire il basso tono della mia voce tremolante.
- S-s-i.. piacere, io sono Justin, il tuo migliore amico, tu sei? - Chiese dopo
Forse fu proprio in quel momento che realizzai che stavo realmente parlando con Justin Bieber, presi forza e adottai un tono più sicuro
- Emma, mi chiamo Emma - Risposi e sorrisi, lui ricambiò il sorriso.
- Ogni tanto leggo la tua lettera, così, per mantenere i piedi per terra, le tue parole erano semplicemente stupende - Ammise lui
A quel punto lo guardai e per la prima volta ammirai i suoi meravigliosi occhi color nocciola dal vivo - Mi fa piacere che ti sia piaciuta - Dissi, lui mi guardò e sorrise.
Guardai per un attimo l'orologio e senza badare alla mia mano tremolante mi accorsi che erano le 20:20, il concerto sarebbe dovuto iniziare 20 minuti fa.
- Non dovresti essere sul palco tu? Il concerto sarebbe dovuto già iniziare venti minuti fa - Gli chiesi preoccupata, gli avevo fatto perdere troppo tempo.
- Si, avrei dovuto essere lì venti minuti fa ma si è bloccata la porta principale quindi sono venuto quì per entrare da quella laterale, Scooter ha chiuso tutte le altre porte perchè in questo modo i fans avrebbero creduto che il concerto sarebbe iniziato da un momento all'altro. E' un po' contorto.. lo so... - Spiegò lui, lo guardai un po' confusa.
- Ma tutto ha un senso per me, sono una persona contorta - Dissi citando una frase che scrissi nella lettera, iniziammo a ridere entrambi.
Amavo il suo sorriso, amavo la sua risata, amavo il fatto di essere lì con lui, amavo lui.
Mi fermai a riflettere, adesso il mio amore platonico non era platonico, era lì, accanto a me, che rideva per una delle mie solite battutine del cavolo.
- Tu perchè stavi piangendo? - Chiese poi lui.
- Prima, di sotto, le tue Beliebers hanno iniziato a correre e mi hanno travolto, mi sono fatta male al ginocchio e per di più, dopo tutte quelle scale, ho trovato le porte chiuse.. - Dissi io, imbarazzata.
- Ah, capisco, le mie Beliebers non hanno pietà per nessuno - Ridacchiò lui
- E' la stessa cosa che ho detto io - iniziai a ridere, di nuovo, insieme a lui.
Ridemmo e ci guardammo entrambi negli occhi.
Amavo il suo sguardo fisso e misterioso, ero pazza dei suoi occhi color nocciola, ogni volta che lo guardavo un senso di spensieratezza mi avvolgeva e sembrava quasi di poterci nuotare, nei suoi occhi dico.            
                                                                       
Your beautiful eyes
                                                                   stare right into my eyes

- Ti ha mai detto nessuno che hai dei bellissimi occhi? - Chiese lui e continuò ad ammirare i miei occhi enormi e verdi, che io quasi odiavo.
- Ehm.. grazie... veramente i miei occhi sono l'unica cosa di me che la gente non critica, anche se io li odio.. preferivo averceli marroni, mi danno una sensazione di mistero, io amo il mistero, odio il fatto che la gente possa guardarmi e capire dal colore dei miei occhi che sono una persona debole. O magari vorrei averceli come i tuoi, color nocciola, resterei ore ed ore ad ammirarli, più li guardo e più scopro qualcosa di nuovo di te, di curioso, penso che nessuno si stancherebbe mai di starti a guardare, Justin - Dissi, ma poi mi accorsi di aver parlato forse un po' troppo e mi corressi - Cioè, non si stancherebbe mai di guardare i tuoi occhi -
                                                
  And sometimes I think of you late at night
                                                                             I don't know why

Lui sorrise, poi parlò di nuovo - Io starei ore ed ore a sentirti, invece, o a leggere qualsiasi cosa che tu possa scrivere, da un - ciao - alla tua biografia, non mi stancherei mai. Sono curioso di conoscerti, e poi secondo me non sei una persona debole, si vede che lotti per essere ciò che sei e che sei una brava persona, anche se a stento ne vai fiera -
Sfoggiai un sorriso che apparve spontaneo sulla mia faccia, lui, il mio idolo, era curioso di conoscermi.

                                                        I want to be somewhere where you are
                                                                        I want to be where..

Dio solo sa quanta curiosità avevo nei suoi confronti. Avrei voluto essere sua amica, con tutto il cuore, avrei voluto supportarlo da più vicino, avrei voluto stringere la sua mano ancora una volta così, per essere sicura che quello non fosse un sogno ma la realtà, una realtà che per la prima volta in vita mia mi sorrise.
Di istinto lo abbracciai, lo strinsi a me e una lacrima rigò di nuovo il mio viso, ma questa era diversa da tutte le altre: nessuno me la strappò via, nessuno mi fece alcun torto, io piangevo perchè ero felice.
                                                
You're here, your eyes are looking into mine
                                                                        So baby, make me fly
                                                     My heart has never felt this way before

Mi asciugai gli occhi e mi staccai da quell'abbraccio perchè il tempo scorreva e non avrei mai voluto sottrarre il proprio idolo alle mie care Beliebers.
- Sarà meglio che tu vada e inizi il concerto - Dissi a Justin
- Si, hai ragione.. ma adesso sarebbe impossibile per te andare lì, c'è troppa gente. Oggi canterò anche alcune vecchie canzoni e mi chiedevo se tu, beh, se tu.. - Si fermò un attimo per poi riformulare la domanda - Emma, vorresti.. vorresti essere la mia one less lonely girl? - Stavolta nei suoi occhi ci lessi un po' di imbarazzo.

                                                                    I'm looking through your
                                                               I'm looking through your eyes

Io? La sua One less lonely girl? Mi girai incerta e risposi
- No - Risposi secca per poi continuare - Justin, io ti conosco già, ho vissuto il mio sogno e non c'è bisogno di confermare ciò quando ci sono altre 14999 persone che sperano di essere me in questo momento -
Dissi e poi sorrisi, e per l'ennesima volta lui ricambiò il sorriso
                                                                        
I wake up I'm alive
                                                              In only a little while.. I cry
                                                                     Cause you're my lullaby 

- Però vieni nel backstage con me, questo è sicuro - Disse lui rivolgendomi uno dei suoi sorrisi migliori, annuii.
- Emma, sei una persona fantastica - Disse prima che iniziassimo a correre per entrare dalla porta laterale.

                                                         So baby come hold me tight cause I
                                                           I want to be everything you need
                                                                       I want to be where..

#Justin
La vidi in imbarazzo e così, di punto in bianco, decisi di stringerle la mano, per farla sentire protetta, al sicuro, per farle capire che ero lì per lei, finalmente.
Sorrise, ricambiai il sorriso, avevo stretto la mano della mia migliore amica.
                                                                
Just as long as you're mine
                                                           I'll be you're everything tonight

- Tu... hai letto la mia lettera? - Chiese lei con un tono incredulo, forse adatto alla situazione.
- S-s-i.. io sono Justin, il tuo migliore amico, tu sei? - Risposi e poi chiesi io. Mi accorsi che stavo balbettando, ero forse incredulo anche io di aver ritrovato una persona come lei?
- Emma, mi chiamo Emma - Disse lei adottando un tono di voce più sicuro.

                                                                   Let me love you, kiss you
                                                                     Oh baby let me miss you

Dopo che lei notò che si era già fatto tardi le spiegai il fatto della porta principale bloccata, mi fermai poi ad ammirare i suoi bellissimi occhi verdi nei quali, se avessi potuto, avrei nuotato per ore e ore.
So che è un po' assurdo dire che quando guardo i suoi occhi ci vedo il mare, ma è così. E' come se dai suoi occhi potessi vedere tutto ciò che lei ha passato e che passa ogni giorno, poi se mi ci soffermo meglio ho come l'impressione che lei prenda in mano quel casino che chiama - vita - con estrema facilità.

                                                                            Let me see your
                                                                                dream about
                                                                                dream about
                                                                      dream about your eyes

Quando guardo i suoi occhi mi torna in mente mia madre, lei sta lì ferma ad osservare la mia camera in disordine per poi annuire e rassicurarmi che metterà tutto in ordine, ed infatti è sempre così: dopo mezz'ora riesce dalla camera e torna a fare le sue cose in tutta tranquillità, come se pulire la mia stanza sia un'impresa facile.. potrei ospitare uno zoo là dentro.. gli animali non troverebbero differenza tra la mia cameretta e il loro habitat naturale.
                                                                                 Eyes, eyes,
                                                                             beautiful eyes

Mi complimentai, a questo punto, per i suoi occhi splendidi e lei ammise che forse questi ultimi erano l'unica cosa che le persone non disprezzavano, ma che comunque lei li odiava, avrebbe preferito averceli marroni, misteriosi, o come i miei.. perchè disse che guardandola bene si poteva notare subito che la sua personalità era molto debole.
Mi disse che sarebbe restata ad ammirare i miei occhi per ore e ore perchè più li guardava più ci trovava qualcosa di nuovo da scoprire, era curiosa, lo si notava.
A questo punto iniziai a parlare e le dissi tutto ciò che pensavo di lei - Io starei ore ed ore a sentirti, invece, o a leggere qualsiasi cosa che tu possa scrivere, da un - ciao - alla tua biografia, non mi stancherei mai. Sono curioso di conoscerti, e poi secondo me non sei una persona debole, si vede che lotti per essere ciò che sei e che sei una brava persona, anche se a stento ne vai fiera -
Non era affatto una persona debole, non osai neanche immaginare l'innumerevole quantità di persone che lei affrontava ogni giorno, era una persona forte, ne ero certo io.
Lei, istintivamente, mi abbracciò.

                                                                         Your beautiful eyes
                                                                    stare right into my eyes

Quell'abbraccio fu una cosa veramente piacevole, sapevo di potermi fidare di lei, era una vera Belieber, lo credetti dal primo giorno che lessi la sua lettera.
- Sarà meglio che tu vada e inizi il concerto - Mi disse lei.
A quel punto decisi di farle una proposta molto importante per me, sperai con tutto il cuore che lei l'accettasse
- Si, hai ragione.. ma adesso sarebbe impossibile per te andare lì, c'è troppa gente. Oggi canterò anche alcune vecchie canzoni e mi chiedevo se tu, beh, se tu.. - Mi fermai un attimo e riformulai la domanda - Emma, vorresti.. vorresti essere la mia one less lonely girl? -
Ero imbarazzato, si notava, ci tenevo.

                                                  And sometimes I think of you late at night
                                                                            I don't know why

- No - Rispose secca per poi continuare - Justin, io ti conosco già, ho vissuto il mio sogno e non c'è bisogno di confermare ciò quando ci sono altre 14999 persone che sperano di essere me in questo momento -
Disse, sorrise e io ricambiai il sorriso.
Era una ragazza splendida, aveva detto di no a me, sicuramente molte altre persone non avrebbero mai neanche immaginato di dover rifiutare una proposta così, loro avrebbero accettato senza esitare.. e non dico questo per vantarmi, anzi, a volte da anche un po' fastidio essere troppo accettati, ti manda all'esasperazione.

                                                        I want to be somewhere where you are
                                                                        I want to be where..

- Però vieni nel backstage con me, questo è sicuro - Dissi rivolgendole uno dei miei sorrisi migliori, lei annuì,
- Emma, sei una persona fantastica - Ammisi prima che iniziassimo a correre per entrare dalla porta laterale
. 

                                                You're here, your eyes are looking into mine,
                                                                       So baby make me fly..



 

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Capitolo 4
*** As long as she loves him.. ***


#Emma
- Però vieni nel backstage con me, questo è sicuro - Disse rivolgendomi uno dei suoi sorrisi migliori, annuii,
- Emma, sei una persona fantastica - Ammise prima che iniziassimo a correre per entrare dalla porta laterale.
Mi prese per mano e mi condusse nel back stage, dove Scooter lo aspettava ormai fuori di sè.
- Justin, dove diamine sei stato?! Il concerto doveva iniziare 20 min.. - Si bloccò quando Justin si spostò lasciando la mia immagine visibile agli occhi di Scooter.
- E tu.. saresti? Parli inglese? - Annuii - Io sono.. - Justin non mi lasciò neanche finire di parlare e iniziò a spiegare tutto - Lei è Emma, una Belieber, piangeva, non mi interessa se non vogliono farla entrare, entrerà e basta, anche perchè in un certo senso ci conosciamo da un bel po' di tempo -
Non feci tanto caso alle sue parole quanto al suono della sua voce, così cristallino, così naturale, così riconoscibile e.. vicino.
Non riuscivo ancora a credere di essere lì, con il mio idolo, il mio amore platonico tutto a un tratto non era più così tanto lontano, stava lì, davanti ai miei occhi. Lo guardavo, ammiravo ogni singolo dettaglio presente sul suo volto, un volto che riconobbi in un certo senso, quello era il volto di Kidrauhl, non era cambiato proprio niente in confronto a sei anni fa, tranne per i suoi occhi, capivo tutto solo guardandoli.. lui era un uomo ormai, un uomo in tutti i sensi. Scooter corse ad avvisare i ballerini, il concerto sarebbe iniziato tra pochi minuti.
Lo vedevo allontanarsi, ero consapevole di tutto, stava per succedere, stavo per assistere al concerto di Justin Bieber dal back stage, quel posto tanto enorme in cui avevo sognato di arrivare, un giorno, magari in un futuro più lontano, quando sarei stata un idolo anche io, come lui.
Illusioni.
Ero lì con lui, iniziò ad osservarmi nello stesso modo in cui io osservavo lui, poi però i miei pensieri presero una piega diversa: cosa sarebbe successo poi?
Avevo incontrato Justin, Justin Bieber, il mio idolo.. ma se in realtà lui fosse una persona diversa? Se mi fossi innamorata solamente di un personaggio che in realtà non esiste? E se in qualche modo Kidrauhl fosse solamente.. una maschera per nascondere ciò che in realtà lui era?
Scacciai ogni spiacevole pensiero dalla mia mente, io non potevo farci niente, ero innamorata di lui o della persona che fingeva di essere, si, lo ero, completamente, lo amavo, e se quello non era lui, beh, mi ero innamorata di una maschera, ma ero innamorata e ne ero certa.
Mi sorrise.

#Justin
Mi osservava attentamente e scandiva con quegli occhi splendidi ogni minimo particolare sul mio viso, mentre io pensavo al fatto che era bellissima, quella sera.
Non potevo credere che davvero esistesse qualcuno che la odiasse a tal punto da far arrivare anche lei a odiare se stessa, era una cosa patetica, le persone erano patetiche.
Ero innamorato delle sue parole, forse perchè non avevo mai prestato tanta attenzione a nessuna lettera da parte dei miei fans, di solito leggevo richieste di matrimonio, a volte c'era addirittura chi mi mandava dei regali, ma la sua lettera, la lettera di Emma Victoriano, le parole di quella ragazza.. erano il regalo più bello che io avessi mai potuto ricevere, mi facevano sentire considerato, completamente, e non usato.
Presi coraggio e mi svegliai, scossi la testa e cercai di pensare ad altro.
- Allora io vado.. goditi il concerto..! - Le dissi, ancora imbambolato.
- Si, vai, lo farò sicuramente e.. buona fortuna - Sorrise.
Ricambiai il sorriso e mi avviai verso il palco, mi sentivo confuso ma allo stesso tempo bene, ed ero certo del fatto che quello sarebbe stato il concerto più bello di tutta la mia carriera.

#Emma
Eccolo che sale sul palco, Dio, è così bello che non posso ancora credere di avergli rivolto la parola.
E' uno di quei ragazzi che consideri bello, bello e basta, e non figo, bono o roba del genere.. bello e basta.
Cantò Boyfriend, Fall, Beauty and a beat, She don't like the lights e tutte le altre canzoni del nuovo album, Believe, finchè arrivò alla canzone tanto desiderata dal pubblico urlante e, ovviamente, da me.
One less lonely girl, quella canzone faceva felice una ragazza diversa ogni sera, quella canzone ricollegava tutto, dal 2007 al 2013, tutto quanto, e forse fu proprio da essa che nacquero le Beliebers, ragazze che credevano nel loro sogno, ragazze che credevano di essere le uniche per lui, che credevano di non essere più sole con lui.
Una ragazza mora salì sul palco e si sedette sullo sgabello tanto atteso, piangeva, urlava, era felice.
Justin le porto una dozzina di rose prima di sparire dal palco, lei lo abbracciò e si toccò incredula la mano: il suo idolo l'aveva appena sfiorata.
Era incredibile quel ragazzo, riusciva a rendere felici milioni di persone anche solo mettendo un sorriso, io lo amavo.
Ecco che inizia il gran finale, As long as you love me.
Iniziò a cantare, e la sua voce angelica continuò a rimbombare per tutto il teatro, ancora una volta.. e ancora una volta desiderai che tutto ciò che stavo vivendo in quel momento non finisse.                        
                                                                                                                                                 
As long as you love me
                                                                                                                                                     we could be starving,
                                                                                                                                                   we could be homeless,
                                                                                                                                                        we could be broke

Lo vidi risalire su quel palco vestito di viola, il suo vecchio colore. Amavo quella canzone, mi faceva capire che finchè lo avrei amato sarei rimasta al sicuro, in un certo senso.
                                                                                                                                                
As long as you love me
                                                                                                                                                    I'll be your platinum,
                                                                                                                                                         I'll be your silver,
                                                                                                                                                           I'll be your gold

Iniziai a cantare anche io, insieme a lui, mentre Scooter mi guardava compiaciuto perchè consapevole della mia felicità che esplose non appena Justin aprì bocca.
                                                                                                                                                      
I'll be your soldier,
                                                                                                                                  fighting every second of the day
                                                                                                                                                       for the change girl

Cercavo di non piangere, ma ogni suo acuto sembrava voler tirare fuori una lacrima, avrei voluto avere delle ali per volare, ma quando sei con lui non ne hai bisogno, afferrare la sua mano è come prepararsi al decollo.
                                                                                                                    
You can be my Destiny's Child on a stinger
                                                                                                                                           So don't stress, don't cry,
                                                                                                                                      we don't need no wings to fly
                                                                                                                                                       just take my hand

Stavo realizzando il mio sogno dopo tanti sacrifici.. e non avrei potuto sentirmi meglio in quel momento.
                                                                                                                                               
As long as you love me
                                                                                                                                                  we could be starving,
                                                                                                                                                  we could be homeless,
                                                                                                                                                  we could be broke

Mi sentivo abbastanza, mi sentivo completa, finalmente. Avevo trovato qualcuno che ci sarebbe stato sempre per me, o forse avevo ritrovato una persona che inconsapevolmente mi aiutava già ogni giorno anche solo sorridendo.
Io lo amavo, con tutta me stessa.
                                                                                                                                              
As long as you love me
                                                                                                                                               I'll be your platinum,
                                                                                                                                               I'll be your silver,
                                                                                                                                               I'll be your gold..
                                                                                                                                              As long as you love me.

Finì la canzone e si sentirono moltissime urla provenire soprattutto dalla tribuna laterale al palco, quella a sinistra.
Cinque ragazze alzarono un cartellone

"Still Justin, still Kidrauhl" c'era scritto..
iniziai a piangere, ancora una volta, ma stavolta non per un capriccio nè per un disprezzo da parte di una guardia che non aveva voluto dare la mia lettera al mio idolo, no, piangevo perchè avevo realizzato il mio sogno e ne ero felice.
Magari, chi lo sa, da quel giorno avrei potuto instaurare un rapporto più profondo con lui, un vero rapporto di amicizia, magari ci sarebbe sempre stato per me..
A frenare i miei pensieri fu la scena che vidi subito dopo il concerto, quando Justin tornò dietro le quinte e una ragazza alta, mora e bellissima gli saltò in braccio.
Quella doveva essere la Gomez.

Un bacio.
Un tonfo, il mio cuore era appena crollato e giurai aver sentito il rumore che fece quando cadde esausto.
Una lacrima,
un sentimento,
nostalgia.
Provavo nostalgia, era come se quel bacio fece cedere la mia autostima più del previsto.
Provavo nostalgia, magari perchè non avrei mai dovuto sognare in grande e adesso mi trovavo costretta a sentire la mancanza di qualcosa che, alla fine, non avevo mai avuto.
Provavo nostalgia, perchè avrei voluto essere al sicuro io, fra le sue braccia, avrei voluto credere che finchè io lo amavo tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Ma no, lei lo amava e finchè lo avrebbe fatto niente sarebbe crollato. Loro si amavano e non avevano bisogno di ali per volare, bastava un tocco, bastava che lui sfiorasse la sua mano e avrebbero volato insieme forse verso i sogni più lontani e irraggiungibili per me.

Lui aveva una vita.
Non ero niente, io.. e mi trovavo ancora una volta a discutere con me stessa per qualcosa di inutile, di inesistente.
Avrei dovuto smetterla, perchè finchè si sarebbero amati tutto sarebbe andato per il meglio.
 

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