Il Grande Viaggio

di Angel09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Inizio Preoccupante ***
Capitolo 2: *** Che la Battaglia Abbia Inizio! ***



Capitolo 1
*** Un Inizio Preoccupante ***



                            Il Grande Viaggio
 
 




Capitolo 1: Un inizio preoccupante



 
Yalin si svegliò di soprassalto: una visione lo aveva a dir poco sconvolto, sudori freddi gli imperlavano la fronte ed era ancora scosso da brividi.
Erano non lontani dal castello del malvagio Maltrakus, il potente stregone che minacciava il mondo magico di Arret.
 
“L’ennesimo stregone che vuole conquistare il mondo” fu il pensiero del mago mentre si alzava a sedere spostandosi la frangia zuppa di capelli ramati.
Con uno schiocco di dita materializzò una piccolo lumino che rischiarò le tenebre sul terreno attorno.
Alla sua destra era sdraiata Telesia : donna guerriera, principessa delle Amazzoni delle Terre del Nord, una delle tribù più forti che esistevano.
 
Si avvicinò per svegliarla, ma appena si sporse questa saltò in piedi e lo prese per la collottola puntandogli la spada, fu così veloce che quasi non se ne accorse.
<< Sei completamente pazzo Yalin! Potevo farti fuori >> sussurrò in tono severo, per non svegliare i compagni, poi si rimise a sedere spostandosi sulle spalle la lunga treccia castana fermata con un dente di drago : << Che c’è? Perché mi svegli a quest’ora? >>.
 
Il mago era ancora scosso e la sua parlata già timida e balbettante raggiunse livelli disastrosi
<< M-m-m-m-m-m-i d-d-d-d-di… >> << si, si, ok ti dispiace. Ora rilassati, siediti, fai un bel respiro e cerca di spiegarti >>.
Il mago dovette fare 3 respiri profondi per riprendersi, poi cercò di scandire bene << ho v-visto… non proprio v-visto… con la m-mente diciamo… si insomma ho avuto una visione >> disse cercando di non balbettare.
 
Lo sguardo Telesia passò da interessato a spazientito e all’ultima frase perse qualunque interesse << Vuoi dire come la visione orribile dell’altro giorno?! Che riguardava la principessa?! >> disse indicando con il dito una figura esile dai capelli biondi che distesa davanti a loro << Bè scommetto che sopravvivrà anche con un’altra unghia spezzata>> continuò spazientita.
 
Il mago divenne rosso e abbassò la testa, la donna capì di avere esagerato e cercò di risolvere la situazione: << Ascolta sei un grande mago, ma meglio se lasci perdere queste visioni, prima ci hanno fatto prendere in squadra quella bionda col cervello di un cormorano, che non mi sembra un grande acquisto, poi la grande disgrazia…che si è rivelata un incidente in qui si è rotta un’unghia… >>.
 
Il mago sapeva che aveva ragione però non voleva rinunciare al dono della visione, era un dono raro anche per i maghi.
<< Lo so Telesia che non sono affidabili, é una branca della magia poco usata e poco conosciuta, ma questa volta…>>.
 
<< No,no e no! Ascoltami bene, domani abbiamo una battaglia con uno stregone e i suoi accoliti. Siamo io,una principessina idiota con la mania per le scarpe, un uomo alato della stirpe dei Taleq che soffre di vertigini, due fratelli ninfe un maschio e una femmina che sono contro la violenza, un vecchio gufo sottutto-io brontolone, il mio cavallo e infine tu, un mago timido e impacciato. Mi servi assolutamente, quindi per favore dimentica tutto e va a dormire >>.
 
Yalin sapeva che l’altra aveva ragione, erano una compagnia veramente sgangherata e serviva davvero tutto il suo potere contro un simile nemico, però era molto nervoso:  << ripassiamo di nuovo la strategia ti va?! >> chiese sapendo bene che l’altra sarebbe stata contentissima di spiegare il suo brillante piano di nuovo e almeno lui avrebbe avuto il tempo di riprendersi…
 
 
Intanto Al castello di Lord Matrakus: il diabolico stregone era seduto sul suo trono blu scurissimo e oro con davanti l’enorme salone tappezzato di arazzi.
 
Di fianco il fuoco scoppiettava caldo all’interno del camino proiettando l’ombra di alcune armature fino alla grande vetrata che dava sul prato esterno.
 Lui rimirava un bicchiere di vino che aveva stretto nella mano.
Una voce lo destò dai suoi pensieri: << Ancora sveglio M.? >> .
 
Lui neanche si girò, sapeva benissimo che solo una persona poteva permettersi di chiamarlo così << Si Niria, sono pochi giorni che ho dichiarato il mio intento di conquista del mondo, e già 3 compagnie sono venute a distruggermi, elfi, fate, cavalieri, perfino un Troll… Non pensavo certo di faticare così tanto >> disse sorridendo all’amica di sempre.
 
<< Bè vorrei ricordarti che non sei sceso in campo neanche una volta e ho dovuto pensare a tutto io, Vostra maestà >> il titolo era palesemente canzonatorio, ma lo stregone non parve farci caso.
 
<< Come se avessi bisogno di partecipare fisicamente alla battaglia per combattere >> rispose gelido.
Si alzò posando il bicchiere e cominciò a passeggiare per la stanza con mantello nero che gli danzava sulle spalle, sul capo riluceva una splendida corona d’oro.
 
 << Ti piace proprio quella corona è?! >> disse la strega  bevendo dal bicchiere posato sul trono << Bè l’ho fatta fabbricare apposta per quando mi proclamerò Supremo Imperatore Del Mondo Magico >> poi vendendo il volto perplesso dell’amica, si sbrigò a toglierla << Che vuoi?! Devo ancora trovare un titolo che mi piaccia e intanto provo la corona, del resto tutto suona male se ti chiami Maltrakus >>.
 
Mise la corona su un cuscino sopra a una colonnina vicino al trono, Niria notò l’enorme gemma blu oceano che c’era incastonato davanti, di una bellezza incredibile.
 
<< Ti piace? >> sorrise spavaldo l’altro fissandola coi suoi occhi blu ghiaccio << se vuoi provarla puoi >> concluse sistemandosi con le mani i capelli neri.
La strega non se lo fece ripetere due volte, si sedette sul trono e si pose sulla testa la corona, sistemandosela alla meglio tra i capelli corvini, la gemma della corona assunse subito un colore verde intenso.
 
<< Cambia colore a seconda degli occhi di chi la porta?! >> Asserì l’altro divertito << Non c’era nelle istruzioni, ma immagino che i nani si divertano a fare queste cose… >> osservò divertito lo stregone.
 
<< Secondo te domani ci aspetta una’altra battaglia? >> domandò l’amica rimettendo la corona a posto.
 
 << Non credo >> sussurrò l’altro ghignando << ma cmq nel caso saremo pronti, non vedo l’ora che questo mondo sia mio >> .
 
<< Forse volevi dire NOSTRO >>  lo corresse lei divertita, saltando giù dal trono e uscendo velocemente dalla stanza.
<< Come nostro?! Niria!… Niria torna qui… >>  ma quella si era già dileguata, Maltrakus sospirò, sapeva che era indisciplinata  e sicuramente avrebbe dovuto dividere il potere con lei, ma si fidava cecamente della sua vecchia compagna alla scuola di magia e poi era l’unica che sopportasse il suo caratteraccio.
 
 
<<… Quindi ecco come uccideremo lo stregone cattivo, così tu aumenterai di livello, io potrò diventare regina e finalmente torneremo a casa da questa folle avventura >>.
 
 La spiegazione della donna guerriera lo aveva annoiato a morte, ma almeno ora era più tranquillo, entrambi i due amici si ridi-stesero sulle coperte a terra per dormire.
Il mago però decise di fare un ultimo tentativo << A-allora secondo te non d-devo dare peso alla visione? E se f-fosse importante? >> sentì lo sbuffo evidente della guerriera, che si rigirò su se stessa dandogli le spalle << Non moriremo domani! vedi di dormire >>.
 
Il mago però era sempre un po’ preoccupato, ma finì per addormentarsi, legato al suo ultimo pensiero: “ ci sono cose peggiori della mo
rte”.



Ammetto  che è un pò breve, però mi piaceva mettere questo capitolo introduttivo così  anche se più corto del mio solito, perchè in fondo è una parte a se.
Allora questa storia nasce dal gruppo di musical a qui sono iscritto, per non farla lunga dovevamo abbozzare un'idea di storia e siccome eravamo tra amanti del fantasy, è uscito questo.
Sicchè la mia trama era interessante e gli altri hanno inserito accorgimenti estremamente intriganti, quindi d'obbligo ringraziarli, poi è stato un'esercizio tanto per... e quindi l'abbiamo lasciata lì, ora però vorrei scriverla davvero e quindi ecco a voi una storia autentica che spero vi piaccia.
COMMENTATE E FATEMI SAPERE SE VI PIACE :)

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Capitolo 2
*** Che la Battaglia Abbia Inizio! ***


Capitolo 2: Che la battaglia abbia inizio!
 
La squadra dei nostri eroi stava ormai camminando da un’ora buona, erano partiti di prima mattina e speravano di arrivare ben presto in vista del castello anche se l’infittirsi tronchi causava non pochi problemi.
 
Tutt’intorno alla dimora dello stregone, infatti, si trovava un’enorme foresta di alberi secolari.
Mano a mano che la compagnia avanzava il sole filtrava sempre meno e l’aumentare dell’oscurita favoriva il calare continuo e innaturale della temperatura.
 
L’unica loro compagnia era la presenza sempre maggiore di cadaveri disseminati qua e là, che si andavano a sostituire al sottobosco in rarefazione, il che non rendeva la situazione meno inquietante.
 
.<< Che stregoneria è mai questa! >> urlò Telesia mandando in pezzi la testa di uno scheletro con la spada.
 
Erano partiti di mattina per non beccare il caldo torrido che arrivava nelle ore pomeridiane, ma cominciavano a pentirsi di averlo fatto.
 
<< Te l’avevo detto che era pericoloso affrontare la via per il castello senza analizzare tutto con la magia, se l’incantesimo continua ci congeleremo prima di arrivare a destinazione >> Gridò il l’uomo volante atterrando da un sopralluogo.
 
<< Lo so, lo so! Non l’ho fatto perché non volevo che Marzalek si accorgesse della nostra intrusione >>
 
Urlò in risposta il mago che come tutti si stringeva negli indumenti pesanti che aveva fatto apparire, ognuno di un colore molto scuro per permettere più facilmente la mimetizzazione.  Questo ovviamente non teneva conto della principessa che non volendo rinunciare allo stile esibiva un mantello di un rosa quasi accecante nonostante la semioscurità.
 
Ogni volto esibiva preoccupazione e sempre più sguardi preoccupati guizzavano verso Yalin, tutti volevano che facesse qualcosa.
 
Finalmente, dopo quello che sembrava un’eternità, il mago si decise e si avvicinò ai due gemelli ninfe  sussurrandogli qualcosa sottovoce.
 
Samarah esibì un sorriso,v annuendo divertita, il fratello invece non sembrava affatto convinto e ci vollero tutti i modi gentili di Yalin per convincerlo .
 
Alla fine però, anche Erilion accettò il compito, sbuffando seccato mentre il mago gli scompigliava i capelli rossi con la mano.
Entrambi avevano più di mille anni, ma ne dimostravano a malapena venti, la loro vera potenza era nascosta da un aspetto dolce e indifeso, del resto non erano amanti del combattimento e preferivano non dare nell’occhio.
 
 I gemelli cominciarono a danzare lentamente tra i tronchi, come bimbi che giocano mano nella mano, gradualmente la velocità aumentò in una danza sempre più complessa, finché scomparirono come inglobati nella vegetazione.
 
Bastarono pochi minuti e una fila di alberi cominciò a svegliarsi, come da un lungo sonno, la luce iniziò a filtrare attraverso quei pochi rami tornati verdi in mezzo all’oscurità.
Un sentiero di luce si era formato davanti a loro, la magia delle ninfe aveva funzionato,grazie ai loro poteri avevano interferito con l’incantesimo di morte di Marzalek.
 
<< Di più non possiamo fare >> La dolce voce di Samarah risuonò tutt’intorno mentre tornava visibile .
<< L’incantesimo è molto forte e non permette agli altri alberi né a noi di svegliare i loro fratelli. Tutto ciò è molto crudele! >> soffio il ninfo gemello riacquistando anche lui una forma umana, gli occhi verdi saettavano da un albero all’altro con rabbia.
 
<< A-avete fatto un ottimo l-lavoro r-ragazzi >> Esclamò il mago sorridente, un verso simile a un sonoro versaccio venne da in fondo alla fila, sul cavallo della donna guerriera infatti un’enorme gufo spennacchiato stava  esprimendo il suo dissenso.
 
<< Sciocco pennuto! >>  fu la secca risposta dell’amazzone, non sopportava quell’animale, era inutile come la principessa e lei non sopportava i pesi morti.
 
 
<< Non offenderlo, non ha fatto nulla >> sussurrò Carilya, che arrancando col mantello rosa si avvicinò al gufo per accarezzarlo, da quando l’animale si era unito alla compagnia, infatti, lei era l’unica che poteva permetterselo.
 
<< Appunto! Non ha fatto Nulla! >> grido la donnona irritata << Bisbetica! >> fu la secca risposta del gufo.
 
La cosa mandò su tutte le furie Telesia, che urlando insulti stava per abbattersi sul gufo come una furia,
quando un urlo fece voltare tutti.
 
<< Ragazzi eccolo! >> Resiel l’uomo dalle Ali piumate era seduto su un ramo e indicava in lontananza un castello tetro e oscuro al centro della foresta.
Le torri svettavano alte fino al cielo, e la pietra era nera come la pece, una bandiera con una M brillava sulla torre più alta rischiarando una piccola zona attorno al castello.
 
<< Come diavolo hanno fatto a trovarmi! >> Urlò lo stregone che osservava dalle vetrate la scalcinata squadra venuta a sfidarlo.
Nirnia non riuscì a trattenersi << Forse è stata la bandiera sul castello, è così luminosa che quasi offusca la luna! >> asserì prorompendo in una risata sguaiata.
 
Uno schiocco di dita del mago oscuro e la bocca della strega si chiuse, << Ok, ok! Forse ammetto che è un po’ eccessivo… >>, poi vedendo il gesticolare dell’amica continuò << Comunque! Ormai sono quì, il freddo e il buio non li hanno fermati, perciò prepara i soldati, voglio schiacciare quegli insetti! >>.
 
Una risata satanica si espanse intorno al castello mentre la banda si posizionava davanti all’entrata, Tutti erano pronti e sapevano che quello era il punto di non ritorno, la battaglia stava per avere inizio.
 
Come se i pensieri di tutti avessero dato inizio all’attacco, i cancelli del castello cominciarono ad alzarsi e frotte di goblin e orchi uscirono dalle mura.
 
Creature orribili sfilarono loro davanti, accerchiandoli probabilmente per impedirne la fuga, la puzza che veniva da quei mostri era impressionante, amplificata dalle loro vesti sudice e logore.
 
Nonostante gli orchi così possenti vicino ai goblin così piccoli e smunti fosse una scena quasi comica, l’odore di morte che c’era nell’aria non faceva apprezzare molto la cosa.
 
In un attimo le armi vennero sguainate e la compagnia si dispose a cerchio attorno alla principessa ,al gufo e al cavallo, mentre il mago erigeva una barriera attorno a loro in modo da evitare danni.
 
Poi una voce terrificante esplose nella radura: << No, no, no caro il mio mago! Non è molto carino usare la magia in casa d’altri, ma sarò gentile e vedrò di non punirti personalmente, però ovviamente non ti farò interferire nella battaglia>>.
 
In quel momento la strega apparve da un vortice nero all’interno del cerchio di soldati nemici, Yalin sapeva che era lei che doveva sconfiggere, un attimo di silenzio, un unico respiro collettivo per ingoiare la paura…Poi fu suonata la carica e si scatenò il caos!
 
L’orda di creature si avventò estraendo le spade, mentre la retrovia picchettava con le lance il perimetro e scagliava frecce; la donna guerriera puntò i piedi e si preparò con lo scudo, l’esercito nemico si schiantò come una marea su di lei.
 
L’amazzone non arretrò di un passo parando i colpi e menando fendenti: con un colpo trafisse un goblin attraverso l’armatura, un altro colpo potente taglio di netto la gamba di un orco che cadde schiantando dieci nemici sotto il suo peso.
 
Continuò a mulinare la spada veloce, mentre il sangue verde di quelle creature le imbrattava lo scudo e il mantello, finché stizzita non se lo tolse mostrando il fisico possente sotto l’armatura lucida, per poi tornare a colpire.
 
Gli arcieri continuavano a scagliare nugoli di frecce deviati però dallo scudo del mago, mentre Risiel dall’alto li faceva a pezzi con la mazza ferrata superando facilmente le retrovie e tranciando teste.
 
I gemelli elfici sparirono nel vento appena sentirono la carica, lasciando i nemici interdetti, tralci di edera avvolsero e tirarono a terra alcuni orchi mentre alberi giganteschi lanciavano goblin lontano con i loro enormi rami, anche loro non scherzavano di certo si trovarono a pensare tutti.
 
L’attenzione fu distolta da un fulmine deviato che arrostì alcuni Goblin, Yalin e la strega avevano iniziato il combattimento, nonostante il mago fosse sotto pressione stava andando bene, “ottimo” pensò Telesia tagliando di netto la testa di un nemico.
 
Un attimo di distrazione di troppo e un orco quasi la colpì  con la mazza, ma qualcuno sbucò dal nulla e tagliò la gola all’essere, scendendo dalla sua groppa con un salto acrobatico.
Riconobbe subito quella figura esile e dall’armatura rosa, era la principessa che brandiva due coltellacci ingioiellati e ormai sporchi di sangue.
 
Furono spinte spalla a spalla e combatterono roteando le loro armi all’impazzata, << Non sei inutile come pensavo >> fu l’unica cosa che riuscì a dire << Grazie! Te l’avevo detto che non mi intendevo solo di vestiti. Ricordati che mi devi un favore >>.
 
Improvvisamente un Goblin fu sopra di lei, ma la spada dell’amazzone fu più veloce e gli aprì uno squarcio nell’armatura << Siamo pari direi >> scandì piano mentre il mostro crollava a terra e Carilya saltava dall’altra parte tagliando gole e piroettando divertita.
 
 
Camminando avanti e indietro sul tappeto damascato che arredava la sua sala del trono lo stregone oscuro contemplava divertito la battaglia, non andava bene come pensava, ma era irrilevante, la superiorità numerica avrebbe avuto il sopravvento prima o poi e comunque a lui interessava altro.
 
Il gufo! Quel’animale protetto da una patetica barriera era la cosa che voleva ad ogni costo.
 
 Sapeva benissimo chi era visto che lo aveva cercato ovunque: Anacleto il gufo di Merlino, unico detentore vivente di tutto il sapere del mago.
 
Non si illudeva certo di poterlo piegare, ma non era quello che gli importava, aveva trovato da tempo il libro del celebre mago con tutti i suoi segreti.
 
Purtroppo come sospettava, Il manoscritto era scritto in codice e perciò gli serviva un aiuto, soprattutto per l’ultimo incantesimo, solo quello era il segreto che voleva strappare al volatile e sapeva esattamente come fare...
 
 
 
<< Complimenti sei molto bravo rispetto ai soliti che mi hanno sfidato >> disse sorridendo Niria prendendo una sfera di fuoco dell’avversario e comprimendola fino a farla sparire << Ma non sei ancora alla mia altezza >>  e così dicendo esplose un raggio di energia che distrusse il suo scudo e lo scaraventò a terra.
 
<< N-n-non credere d-di farmi fuori c-così facilmente >> asserì Yalin, che mani a terrà creò delle sabbie mobili che avvilupparono la strega.
<< Questa è nuova >> fu la risposta divertita dell’altra che congelo le sabbie mobili e se ne liberò con qualche calcio << va migliorata però >>, così dicendo aprì una voragine sotto il mago, che ci scivolò dentro aggrappandosi al bordo con tutte le sue  forze.
 
Rimase sospeso per alcuni interminabili minuti mentre la strega rideva soddisfatta e la parete lentamente si richiudeva, ben presto l’avrebbe schiacciato e lui non sapeva cosa inventare mentre il panico si impossessava di lui.
 
Per fortuna Il Taleq arrivo in volata e lo trasse in salvo poco prima che venisse ucciso, alla strega però questo non piacque affatto, irritata scagliò un fulmine colpendo l’ala di Risiel che finì a terra.
 
Mentre colpiva il terreno Yalin fu investito istantaneamente dai rumori assordanti della battaglia, era così concentrato nel suo scontro che non aveva avuto coscienza di quello che gli accadeva intorno.
 
Colpi di spada e urla disumane si intrecciavano con l’odore del sangue fresco che scorreva ormai a fiumi sul terreno, lo spettacolo era orribile, stavano resistendo è vero, ma per quanto ancora ce l’avrebbero fatta?!
 
A risvegliarlo dai suoi pensieri fu l’urlo di Telesia colpita al braccio con qui brandiva la spada, la vide gettare lo scudo e combattere con la sinistra con la stessa foga, ma la ferita sembrava grave.
 
Il mago fermò l’emorragia con la magia, ma da quella distanza non poteva fare di più, si rialzò e i suoi occhi incontrarono subito quelli della strega, che con noncuranza stava aspettando.
 
<< Che stai facendo stupida! Uccidilo avanti! >> gridò mentalmente lo stregone rompendo il bicchiere contro una colonna di marmo, era folle di rabbia, i suoi soldati cadevano e Niria sembrava stare giocando al gatto col topo, non sopportava quell’attesa snervante.
 
La strega ignorò gli strepiti del padrone, sapeva che Maltrakus abbaiava ma difficilmente mordeva, specie quando si trattava di lei.
 
<< Avanti su, fai del tuo peggio! Sto aspettando… >> asserì deridendo il mago avversario, un po’ per burla un po’ per vedere se si smuoveva.
 
Il mago stava pensando a un piano, doveva assolutamente metterla fuori combattimento, per poi aiutare i compagni nella battaglia: prima si divise in 5 immagini speculari, poi preparò varie sfere di fuoco e cominciò a bersagliare la strega.
 
L’attacco la sorprese evidentemente perché varie sfere andarono a segno bruciacchiandogli pezzi della lunga veste scura prima che lei riuscisse a ripararsi dietro a uno scudo azzurrino, la maggior parte delle sfere erano finte ma lei non capiva quali e la cosa la mandava su tutte le furie perché non poteva rispondere a tutti quegli attacchi.
 
Cercò di concentrarsi per capire qual’era il mago reale, ma perse di vista il numero e quando si accorse che ne aveva davanti solo quattro era troppo tardi.
 Fece solo in tempo a voltarsi e trovarsi faccia a faccia col mago, poteva  vedersi riflessa nei suoi occhi marroni.
 
Vide la sua bocca muoversi scandendo un incantesimo, ebbe solo il tempo di chiudere gli occhi preparandosi al peggio, poi più niente: silenzio.



Rispondo ai commenti!!!

Carlos Olivera:Grazie del primocommento alla mia storia XD, ne abbiamo già discusso cmq spero proprio che anche il secondo capitolo sia di tuo gusto e vorrai continuare a seguire la storia!!!

miseichan: Tesoro certo che sentivo la tua mancanza!!! sai che scrivo solo per i tuoi commenti !!! XD si frizzante è la parola giusta mi piace tanto, spero che hai gradito anche il secondo, fammi sapere ;)

Ovviamente saluto tutti quelli che leggeranno la storia e LI RINGRAZIO sperando siate tanti... "si da una pacca sulla spalla e si dice che tanto non succederà andandosene piano piano verso il tramonto"  cmq mi raccomando COMMENTATE VI PREGO!!!

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