Clamp Work

di Harriet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio I - Il compleanno di Riyoko ***
Capitolo 2: *** Episodio II - La cena della pace ***
Capitolo 3: *** Episodio III - Support Asuka!!! ***
Capitolo 4: *** Episodio IV - La Corrispondenza ***
Capitolo 5: *** Episodio V: My Fair Priest ***
Capitolo 6: *** Episodio VI - Tosca ***
Capitolo 7: *** Episodio VII: Bonus Chapter ***
Capitolo 8: *** Episodio VIII: Wish s.p.a. ***
Capitolo 9: *** Episodio IX - Clamp Suu ***
Capitolo 10: *** Episodio X - Clamp Suu II ***
Capitolo 11: *** Episodio XI - Clamp Suu III ***



Capitolo 1
*** Episodio I - Il compleanno di Riyoko ***


Questa amena storiella che vado a narrarvi tratta dei lavoretti che le Clamp affidano ai loro personaggi, e alla maniera tutta

Questa amena storiella che vado a narrarvi tratta dei lavoretti che le Clamp affidano ai loro personaggi, e alla maniera tutta personale di risolverli che tali creaturine hanno.

Il titolo voleva essere un gioco di parole tra “Lavoro delle Clamp” e “Le Clamp funzionano”…

E’ tutta dedicata a un sacco di persone in gamba che ho la fortuna di conoscere e sono troppe per essere elencate.

Voglio ricordare però i bambini del mio gruppo parrocchiale, perché quest’anno sarà memorabile. E le belle donne di sm.com, soprattutto quelle che condividono con me i deliri clampiani, e tra esse in special modo Leryu-chan, che si becca le anteprime delle mie fic (povera lei!).

Buona lettura!!!^__^

Clamp Work

Episodio I: Il Compleanno di Riyoko

- In questo capitolo c’è una citazione di “Kill Bill”…Lo riconoscete, vero? (a fine capitolo ve lo svelo, comunque…). Inoltre il bonsai di ciliegio appartiene a Leryu-chan (cioè, appartiene a me, ora, visto che Seishiro me l’ha spedito a casa per il compleanno…) -


I – L’incarico

Chi avesse spiato all’interno dei saloni della grande Villa Clamp, avrebbe visto quattro donne affaccendate e ansimanti, e molto angosciate. Le quattro signore che correvano qua e là non erano altri che le leggendarie Clamp, mangaka famosissime e amatissime.

Ma quel giorno le quattro erano quasi pentite della loro bravura e fama. Eh, si, la loro prolificità nello sfornare nuovi manga aveva giocato loro un brutto scherzo. Infatti ben quattro editori avevano preteso le nuove tavole entro quel giorno, e siccome le signore avevano una dozzina di manga in sospeso, naturalmente erano ben lontane dall’aver terminato il loro lavoro!

- Nana-chan, ma tu credi che si arrabbieranno se ritardiamo ancora? Insomma, siamo le Clamp, siamo star…-

- Mikku, sarebbe la decima volta che diamo buca all’editore! Io penso proprio che si arrabbierà!-

- E che facciamo?-

- Tu e Mokona vi mettete subito al lavoro, per illustrare le nuove tavole, Satsuki vi darà una mano, mentre io telefono a tutti gli editori per farci dare una proroga di una mezza giornata!-

- Ragazze!- le richiamò all’improvviso Satsuki Igarashi. – Non vi sarete dimenticate che giorno è oggi?-

Le altre tre si fermarono, quasi inorridite.

- Oh no…- sussurrò Mokona Apapa. – E’ il compleanno di Riyoko! E stasera dobbiamo a tutti i costi portarle un regalino!-

- Non avremo mai il tempo di comprarle un regalo!- si lamentò la Ohkawa.

- E allora dobbiamo chiedere aiuto a loro…- affermò la Nekoi, e nessuna le dette torto, sebbene tutte sapessero a cosa andavano incontro.

- Draghi del Cielo e Draghi della Terra, avete una missione importante da compiere.- disse, con aria grave, la Nekoi alle sue creature. Le creature, un po’ diffidenti, si misero in ascolto (c’erano tutti, a parte Kakyou, come potrete ben comprendere). – Oggi la nostra adorata Riyoko, figlia di una nostra cara amica e nostra figlioccia, compie gli anni. Ma siccome noi siamo…ecco…un pochino indietro con il lavoro…-

- Un pochino indietro?- commentò gentilmente Fuuma, sistemandosi sul naso un paio di occhialetti con le lenti viola. – Diciamo pure che se voleste finire tutti i manga che avete iniziato, non vi basterebbero tre vite…-

- Però è nostro dovere fare un regalo a Riyoko.- proseguì Mikku Nekoi, ignorandolo. – Perciò, vi prego, aiutateci! Andate a comprarle il regalo e forse vi faremo succedere qualcosa di bello nel prossimo numero.-

- Sarebbe già molto bello se uscisse, un prossimo numero!- commentò Sorata. – Ma va bene, io ci sto. Andiamo! Si parteeeee!-

- Un momento.- lo fermò Arashi. – Quanti anni compie Riyoko?-

- Sette anni. Siete in grado di acquistare un regalo che abbia una qualche utilità e sia gradevole per una bambina di sette anni?-

- Ma certo!- rispose Sorata, ottimista. – Abbiamo con noi Kamui, e lui può fare tutto, no?-

Kamui gli rivolse un sorriso sforzato, poi si guardò attorno per cercare il nascondiglio più vicino.

- Allora contiamo su di voi?- insisté la mangaka.

- Sicuro!- rispose il monaco, uscendo per primo dalla sala e conducendo con sé tutta la brigata dei Draghi.

- NOI andiamo da SOLE.- precisò Arashi, non appena i Draghi furono in strada. – Non siete d’accordo con me, ragazze?-

- Ragazzi, mi dispiace, ma Arashi ha ragione.- la sostenne Karen. – Insomma, per una donna fare shopping con un branc…un gruppo di uomini non è piacevole, non sarebbe rilassata e non potrebbe dare il meglio di sé! Una donna fa bene shopping solo con un’amica.-

- Uomini o donne è lo stesso, io mi annoio.- disse amabilmente Satsuki. – Ma tra i due, statisticamente dovrei incontrare meno inconvenienti con delle donne, trattandosi di comprare oggetti. Per cui sto con Arashi.-

- Beh, se le cose stanno così, sono dei vostri, amiche mie!- gridò allegra come al solito Yuzuriha.

Così le quattro fanciulle sparirono, lasciando il nutrito gruppo dei loro compagni abbandonato e perplesso.

- Lo dico sempre, che le donne sono delle toste.- commentò Sorata. – Beh, è l’ora di andare anche per noi!-

- Vi va una sfida?- domandò all’improvviso Fuuma.

- Sarebbe?- chiese il monaco.

- Io mi prendo i Draghi della Terra e Kamui porta a spasso quelli del Cielo. Vince chi sceglie il regalo migliore.-

- Che ne dici Kamui?- domandò il monaco. Il ragazzo fissò il suo “miglior amico” con i suoi occhioni viola, e fece un sospiro.

- Come vuoi tu, Fuuma.-

Così il gruppetto si divise di nuovo.


II – Le Ragazze

- Allora, dove andiamo?- chiese Yuzuriha, guardandosi attorno con aria eccitata.

- E’ pur sempre una ragazza, anche se è tanto giovane.- notò Karen. – Io sceglierei qualche bel capo di abbigliamento!-

- Si, può andare.- rispose Arashi.

- Secondo i dati raccolti dal mio computer portatile, una diretta emanazione di Beast, c’è il 58% delle possibilità che la marmocchia apprezzi il regalo. Per me è una percentuale accettabile, per cui approvo la vostra idea.- disse Satsuki con la sua solita passionalità. Così le quattro ragazze si diressero verso il più vicino negozio di abbigliamento per tutte le età.

- Ooooh, che carine!- esclamò Yuzuriha, appena furono entrate, lanciandosi ad afferrare una delle magliette rosa esposte.

- Quel cane rappresentato sulle magliette è orribile.- sentenziò Satsuki.

- Sentiamo un po’, cosa ci dovrebbe essere su una maglietta, uno stupido computer?-

- Sempre meglio che uno stupido cane.-

- Ragazze!- le richiamò Karen. – Su, guardiamoci attorno, e cerchiamo qualcosa di soddisfacente.-

Le quattro iniziarono a pellegrinare per l’enorme negozio, perdendosi tra scaffali ed espositori. Dopo un po’ si radunarono, mostrando alle altre cosa avevano trovato.

- Che ne dite di biancheria intima colorata?- propose Karen, esibendo alcuni capi.

- Karen, ha sette anni…- notò Arashi.

- Ma crescerà…-

- Forse è meglio cambiare genere, eh?-

- Tu cosa proponi?-

- Beh…- Arashi spiegò davanti alle altre il kimono che teneva in mano. – Dovrebbe essere della sua misura, no?-

- Troppo serio.- la liquidò tranquillamente Satsuki. Poi mise davanti alle altre una tuta blu. – Il requisito principale per l’abbigliamento infantile è la comodità, e questo capo risponde a tale requisito.-

- Si, ma è spaventoso!- inorridì Yuzuriha, facendo una faccia schifata. – Non è meglio una cosa del genere?- Sollevò una graziosa camicetta rosa ricamata a fiorellini.

- Solo una persona priva di gusto potrebbe regalare un capo del genere.- commentò Satsuki.

- E’ un po’ infantile…- disse Karen, sorridendo.

- La destinataria è una bambina, è chiaro che il regalo deve essere infantile.- precisò ancora Satsuki.

Le quattro si scambiarono un’occhiata scoraggiata. I loro gusti personali non coincidevano per niente!

Ad un tratto Yuzuriha si voltò e vide qualcosa di molto interessante.

- Ragazze…Quella là?-

Indicò una tuta. Era rosa, e sul davanti della felpa era disegnato un orsacchiotto.

- Arashi, ti piace?- domandò la ragazzina alla miko.

- Si, è graziosa.-

- Allora siamo a posto! Io adoro il rosa, è una tuta comoda, come vuole Satsuki, e penso proprio che a Karen piaccia molto quell’orsacchiotto!-

- S-si, è bellissimo…- singhiozzò la rossa, profondamente commossa. Arashi tirò un sospiro di sollievo. Le quattro comprarono la tutina e se la fecero impacchettare, felici dell’ottimo risultato ottenuto.


III – I Draghi della Terra

- Che hai, Sakurazukamori, saresti voluto andare con i Draghetti?- domandò Fuuma, con uno dei suoi soliti dolci sorrisetti.

- Mmm…- rispose l’altro, con fare enigmatico. – Dove andiamo a cercare il regalo?-

- Entriamo in un centro commerciale, e facciamo un giro.- propose Yuto. – Magari troviamo qualcosa che ci ispira.-

- Fuuma è l’esperto di bambini, no?- notò Seishiro, accennando con la mano a Nataku, che, poco distante, osservava con adorazione una farfalla.

- Credevo fossi tu quello bravo coi bambini!- commentò Yuto.

- Io?-

- Sembra che i bambini con cui hai dei contatti non riescano più a staccarsi da te!- rise Fuuma.

- Mmm…- rispose vagamente trasognato l’assassino di professione. – In ogni modo, cerchiamo di non perdere altro tempo. Ho del lavoro da sbrigare, più tardi.-

- Seishiro, perché non porti con te al lavoro anche Nataku?- domandò Fuuma, deliziato all’idea. – Ha così tante cose da imparare!-

- Fuuma, ti prego, lo sai cosa succede alle persone che mi vedono mentre lavoro?- ribatté il Sakurazukamori.

- A me sembra che tu sia sempre stato piuttosto incline ad infrangere questa regola…- lo provocò il Kamui oscuro, ma Yuto li richiamò all’ordine:
- Ragazzi, dobbiamo trovare questo regalo!-

Così gli irrequieti Draghi della Terra raggiunsero il più vicino centro commerciale, ed entrarono, ben decisi a svolgere il loro compito e vincere la sfida contro i Draghi del Cielo.

- Se andassimo sui classici fiorellini? Che so, una piantina…- propose Yuto, indicando un negozio di composizioni floreali all’interno del centro.

- Tu sei folle!- gridò scandalizzato Kusanagi. – Tu non hai la minima idea di cosa passano le povere piantine quando vengono tagliate, piantate in angusti vasini e costrette a trascorrere la loro infelicissima vita tra le grinfie di qualche essere umano senza cuore! Io non regalerò mai a nessuno un povero vegetale maltrattato che…-

- Seishiro, uccidilo.- borbottò Fuuma, seccato dal monologo.

- Ma ti serve…-

- Tanto lui desidera morire, perché si sente in colpa del fatto che con la sua presenza sporca e inquina Madre Terra…-

- Fuuma! Stai sputtanando ai quattro venti il desiderio del mio cuore!- piagnucolò Kusanagi.

- Però un bel bonsai di ciliegio…- li interruppe Seishiro, ma Yuto mise fine al dibattito, proponendo un altro genere, per evitare che i bisticci dei suoi compagni finissero in strage.

- Ragazzi, che ne dite di qualche gioiello?-

- Ha sette anni.- ricordò Seishiro.

- Ah, è qui che vieni a comprare i regalini per farti perdonare da Kanoe quando ti becca con Satsuki, e i regalini per Satsuki quando ti becca con Kanoe…- indovinò Fuuma. Yuto desiderò per un secondo di essere un Drago del Cielo.

- Fuuma, perché non seguiamo l’istinto di Nataku?- suggerì Kusanagi. – In fondo è un bambino. Lasciamolo libero, e vediamo dove ci porta.-

- Oh, si…- acconsentì Fuuma.

- Non ha uno strano sorriso?- bisbigliò Kusanagi a Yuto.

- Ce l’ha sempre, quel sorriso.-

- Si, ma adesso fa particolarmente paura…-

Così seguirono il piccolo del gruppo che entrava tutto giulivo in un negozio di audiovisivi.

- Un dvd?- disse Yuto. – Già, ai bambini di solito piacciono i cartoni animati…Potremmo cercarle un film di Miyazaki…-

- Credevo tu guardassi tutt’altro genere di film.- commentò Fuuma.

- Insomma, non sempre!- si ribellò Yuto. – Ehi, guarda, Nataku ha preso un dvd! Vediamo cos’è… “Il giustiziere”???? Fuuma, ma che razza di film gli fai vedere?-

- Lui si è affidato a me, perché io lo crescessi e io lo tiro su a modo mio!- si difese il Kamui oscuro.

- Se portiamo alle nostre autrici un regalo simile, temo proprio che non ce lo perdoneranno. Vediamo di cambiare idea.- suggerì Seishiro, e condusse via il gruppetto dal negozio potenzialmente pericoloso.

Tre ore e molte discussioni dopo, il gruppetto di Fuuma sedeva pigramente stravaccato sulle graziose sedie bianche di un bar all’interno del centro. Nataku stava mangiando il terzo gelato, e Yuto stava ricordando a Fuuma che era un padre degenere e che educava il suo figlioletto/a in modo vergognoso. Fuuma si limitava a sorridere con una punta di fierezza.

- In ogni modo, non abbiamo ancora trovato il regalo.- ricordò loro Seishiro.

- Vorrei sapere perché hai avuto la bella idea della sfida con i Draghi del Cielo!- si lamentò Kusanagi.

- Fuuma ha il complesso di inferiorità nei loro confronti.- disse Yuto.

- Scusa, potresti ripetere?- domandò Fuuma con un sorriso un po’ troppo sfavillante per essere sincero.

- E’ la verità. Fai tanto il grande, ma sei invidioso di Kamui. Gli hai anche preso il nome!-

- Quando non mi servirai più potresti anche morire, sai?-

- Sto solo dicendo la verità.-

- Mi fai venire voglia di anticipare la fine del mondo. Per ucciderti subito.-

- Dai, non negarlo, ti sei messo a fare concorrenza a Babbo Natale perché vuoi avere qualcosa in più di Kamui!-

- Yuto, hai i minuti contati. Ho intenzione di ucciderti seduta stante, senza darti nemmeno una mezza possibilità di salvezza.-

- Odio dover interrompere una bella strage, ma il fatto è che la sfida è stata lanciata, e dobbiamo trovare il regalo.- disse Seishiro.

Sotto la “paterna” guida del Sakurazukamori, il gruppetto degli Angeli riprese il difficile viaggio all’interno del centro commerciale.

Finalmente incontrarono un negozio che attirò la loro attenzione: una bottega di antiquariato, curiosa in un centro commerciale, che vendeva innumerevoli oggetti interessanti, tra cui armi antiche.

Inutile dire che Fuuma e Seishiro furono piuttosto presi dalla cosa!

- Ehi, Seishiro, e se le comprassimo un’arma? Un pugnale lavorato, un piccolo arco…-

- O la sua prima katana…-

- Non è una bella idea?-

- E le alleghiamo un biglietto con scritto “Per farti uccidere dalla persona più cara che hai, o per ucciderla”!-

- Perfetto!-

- Credete che le Clamp approveranno?- domandò Kusanagi con un brivido.

- Io non sono d’accordo.- sentenziò Yuto.

- Nataku, dì a papà se questo regalo ti piace!-

- Si, papà!-

- Tre contro due. La maggioranza vince. E se non vi va bene, posso sempre uccidervi.-

Una piccola katana fu incartata, e al pacchetto fu aggiunto un bigliettino dal contenuto piuttosto inquietante. Poi i cinque Angeli si divisero, dandosi appuntamento per quella sera alla Villa.


IV – Intermezzo: dentro al sogno

- Kakyou, mi sbaglio o nel tuo sogno c’è qualche cambiamento?-

- Ehm…Sa, Hinoto-san, io devo sempre stare qui, e può diventare molto noioso. Ho aggiunto qualche tavolino sulla spiaggia…Un ombrellone per il sole…E quei fiori, trovo che diano un tocco raffinato all’ambiente!-

- Beh, il sogno è tuo, puoi farne quel che vuoi!-

- Hinoto-san, le va una partita a carte?-

- Perché no, ragazzo mio? Tanto devo stare qui ad aspettare…Un momento, io le carte posso sognarle e così vederle, ma tu non osare spiare le mie, eh!-

I due sedettero ad un tavolinetto bianco, di ferro battuto lavorato, e dettero inizio alla loro sfida.

- Sorellina!-

- Kanoe? Che ci fai qui?-

- Oh, beh, mi annoiavo…Volevo andare con i ragazzi a comprare il regalino alla bambina, ma ho visto nel tuo sogno come andrà a finire. So già cosa le compreranno, non mi divertirei più!-

- Kanoe-san, purtroppo il futuro non può essere cambiato.- sospirò Kakyou. – Si sieda con noi, e faccia una partita!-

- Storie!- rispose Hinoto. – Il futuro non è ancora stato deciso. Ma una partitella a briscola è più divertente, in quattro! Chiama il mio alter ego, e vediamo di fare una sfida come si deve!-


V – I Draghi del Cielo

- Che ne direste di esplorare la zona storica della città?- propose Seiichiro ai suoi compagni. – Potremmo trovare qualche negozietto di cose insolite e graziose!-

- Bella idea, mister! Ma come ci arriviamo? Mi risulta che sia un po’ distante da qui.- fece notare Sorata.

- C’è la mia auto, è parcheggiata qui vicino!-

Seguirono così il giornalista fino al parcheggio, e raggiunsero la station wagon grigia posteggiata in un angolo. Seiichiro inserì la chiave per aprire lo sportello, ma un’improvvisa scarica di elettricità e inquietanti scintille sibilanti lo costrinsero ad allontanarsi in fretta.

- Ma cos’è?- gridò, osservando il fumo che saliva dalla sua auto.

- Avverto una forte attività spirituale!- esclamò Subaru, facendo cenno agli altri di allontanarsi dall’auto.

- La mia auto è posseduta?-

- Adesso cercherò di fare qualcosa!- gridò lo sciamano, piantandosi davanti all’auto ed estraendo i suoi sigilli.

- Oooh, il maghetto ci sa fare, eh?- disse Sorata, osservando i movimenti di Subaru.

- Non è davvero bravo e professionale?- sussurrò Kamui, in adorazione.

Uno dei sigilli di Subaru andò a segno e colpì il misterioso “qualcosa” che si era impossessato dell’auto. Lampi di luce e scintille si sollevarono ovunque, infine tutto tacque, e solo un filo di fumo si levò dalla vettura.

- Che cos’era?- domandò Seiichiro.

- Qualcuno aveva lanciato una maledizione alla tua auto.-

- Fuuma…- mormorò Kamui, con le lacrime agli occhi. – E’ stato lui, sicuramente. Vuole vincere la sfida. Oh, possibile che non riesca a prendere con serenità nemmeno un gioco?-

- Su, su, Kamui-chan, lasciamo perdere il senso dell’umorismo del tuo amico, e preoccupiamoci di come arriveremo nel centro storico!- cercò di sollevarlo Sorata.

- In treno?- propose Seiichiro. – C’è una fermata proprio dove dobbiamo andare noi. La stazione non è distante.-

- Allora, tutti alla stazione!- gridò allegramente Sorata, e preso Kamui sottobraccio, condusse la brigata alla stazione.

- La stazione di Kyoto è veramente labirintica!- commentò Seiichiro, appena fu entrato. – Dobbiamo trovare il treno giusto e…Subaru-kun, cosa stai facendo?-

Lo sciamano era rimasto indietro, immobile, con gli occhi fissi su un punto indefinito e distante.

- La stazione…Il nostro primo incontro avvenne in una stazione…-

- Subaru, no!- gridò Kamui, prendendo a scrollarlo. – Smettila con questi ricordi!-

Sorata e Seiichiro si scambiarono uno sguardo sconfortato.

- Signor giornalista, mi sa tanto che dovremo cambiare mezzo di trasporto!-

- Eh, si. Questi ragazzi però sono così problematici…-

- Diciamo pure che lo sciamano è mezzo suonato…Vabbè, forza, ripieghiamo sul tram! Ci vorrà un po’ di più, ma almeno non dovrebbero esserci brutti ricordi o maledizioni…-

Quando il tram imboccò la sua strada, senza alcun inconveniente, i quattro compagni tirarono un sospiro di sollievo.

- Sembra che questa volta vada tutto…Kamui, che c’è?- chiese Seiichiro, notando che il ragazzo era inorridito alla vista di qualcosa.

- Là. Quel ragazzo biondo…S-somiglia tantissimo…-

- Ah, somiglia al tuo compagno di scuola!- riconobbe Sorata. – Com’è che si chiama? Shuichi Sawada?-

- K-keichi Segawa…- sussurrò Kamui, nascondendosi dietro Subaru.

- Kamui, ho come l’impressione che quel tipo ti stia terrorizzando…-

- Non è lui, vero? Gli somiglia soltanto…-

- Non è lui, Kamui.- rispose Subaru. – Quel ragazzo è di carne, noi siamo di carta, e così anche il tuo amico.-

- Non è mio amico.-

- No?- chiese Sorata. – Ma se sei sempre con lui!-

- Solo perché mi fa paura…- balbettò Kamui, rabbrividendo.

- Ma se sorride sempre ed è così affettuoso…-

- A-appunto…-

In quel preciso istante un autista dalla guida un po’ disinvolta strinse troppo una curva, sbandò e volò addosso al povero tram che percorreva serenamente la sua strada.

Il tram si scontrò con un muro lì vicino, i passeggeri furono sbalzati in aria, i vetri si infransero. Ora, se tutto fosse andato secondo i piani dell’eterna sfiga che ormai da anni infestava Kamui, il ragazzo sarebbe dovuto volare fino a spiaccicarsi sul pavimento del tram ed essere investito da una cascata di frammenti di vetro, tanto per cambiare (scusate, è il mio trauma non superato causato dalla scena della morte di Kotori!, n.d.H.). Ma per una volta le cose andarono diversamente: Subaru riuscì a prendere al volo il ragazzino, facendogli scudo e proteggendolo dai vetri e dalla caduta.

Finalmente il caos provocato dall’incidente si quietò, e i quattro Draghi del Cielo riuscirono ad emergere dalla vettura distrutta.

- Subaru, non è che tra le tue arti sciamaniche hai una benedizione contro la sfiga?- domandò Sorata, mentre si accertava che il loro capo fosse tutto intero.

- Non credi che se ci fosse l’avrei già usata da diversi anni?- gli rispose giustamente il Sigillo, che controllava l’entità dei danni fisici subiti.

- Oh, Subaru, stai bene?- continuava a ripetere Kamui, sconvolto.

- Sì, stai tranquillo. Solo qualche graffio. Sto bene.- tagliò corto Subaru. – Ma ho bisogno di sedermi un attimo.-

- Entriamo in un bar, beviamo un po’ d’acqua e ci riprendiamo.- propose Seiichiro, e il consiglio fu seguito.

- Aaah, finalmente un po’ di…- Sorata fu bruscamente interrotto dal rumore della porta del bar che veniva sbattuta con insolita violenza. Tre uomini col volto nascosto da sciarpe entrarono, tutti e tre armati. Scese il silenzio sugli avventori del bar.

- Fermi tutti!- strepitò il capobanda dei tre, puntando la pistola contro il barista. – Dateci tutto quel che avete in cassa e nelle tasche!-

Uno dei tre, per rendere più convincenti le parole del compagno, si guardò attorno, cercando un disgraziato da prendere come ostaggio. E notò un ragazzo dall’aria seria, piuttosto esile, in un angolo, cieco da un occhio. Fece un sorriso perfido e puntò la pistola alla tempia del ragazzo.

- Se uno di voi si muove, gli sparo!-

- Subaru!- gridò Kamui, scattando in piedi.

- Tsk!-. commentò il Sumeragi. Poi tirò fuori il Sakurazukamori che era in lui, e in meno di tre secondi i ladri erano disarmati e privi di sensi sul pavimento.

- Forza, abbiamo perso fin troppo tempo. Dobbiamo ancora prendere questo regalo! Aoki-san, chiama un taxi!-

Le parole decise di Subaru convinsero tutti, e per l’ennesima volta in quella giornata tranquilla il gruppetto si rimise in movimento.

- Potrebbe portarci al centro storico?-

- Ma è distante da qui.- notò il taxista.

- Conosco una scorciatoia.- rispose Subaru, accomodandosi davanti. Il taxista lanciò un’occhiata a Kamui, e spalancò gli occhi.

- Quello avrebbe bisogno di un’ambulanza, più che di un taxi…-

- Non si preoccupi, sono ferite già di tre giorni fa.- rispose cortese il ragazzo. – Domani sarò già in grado di farmi sconfiggere un’altra volta in combattimento da Fuuma.-

- Vediamo di non farci sconfiggere in questa gara del regalo, eh?- disse Sorata, scompigliando i capelli del ragazzo. (ora, avete notato quante volte Sorata compie questo gesto nel manga? Io adoro Sorata, lo trovo delizioso quando è così paterno, però a me, a sedici anni, se mi scompigliavano i capelli, come minimo li mordevo…Secondo me, appena hanno salvato il mondo, se Kamui e Sorata sopravvivono, Kamui gliele fa scontare tutte…n.d.H.)

Dopo quattro ore di ingorgo nel traffico cittadino, Kamui chiese a Subaru di venire dietro con lui, al posto di uno degli altri due. Disse che ciò era perché Sorata e Aoki erano robusti e si sentivano stretti là dietro, ma la verità era ben altra. Non sopportava più Sorata che lo chiamava con i diminuitivi più impossibili, né Aoki che gli ripeteva quanto somigliasse a sua figlia. Finalmente Subaru prese il posto di Aoki, e Kamui poté addormentarsi beato sulla sua spalla.

- Eh, maghetto, dì la verità, un pochino pochino te ne importa, del ragazzo…- gli sussurrò Sorata, compiaciuto. Subaru gli rispose con un’espressione indecifrabile.

Finalmente il traffico riprese a scorrere, e, ormai a notte fonda, il taxi giunse a destinazione.

Solo che non era quella la zona in cui sarebbero voluti arrivare. La scorciatoia di Subaru portava da tutt’altra parte.

- Beh…- iniziò Sorata, prossimo allo sconforto.

- Io ho un’idea.- lo interruppe Kamui. – Torniamo a casa, e prendiamo ognuno un oggetto che gli è caro, o una cosa fatta da lui. Poi mettiamo tutto insieme e lo portiamo alle Clamp. Non sarà un regalo perfetto, ma almeno sarà fatto col cuore.-

Fu così che i quattro Draghi del Cielo approvarono la proposta del ragazzo, e si diressero verso le loro abitazioni, per metterla in atto.


VI – La scelta

E così, finalmente, a notte fonda, i tre gruppetti si radunarono alla Villa, di fronte alle loro madri, per decidere quale regalo sarebbe stato scelto per Riyoko.

- Bene, vediamo un po’ cos’abbiamo qui…Oh, che carina!-

- Decisamente di buon gusto!-

- E’ perfetta!-

I commenti entusiastici delle quattro sulla tutina scelta dalle ragazze riempì le fanciulle di orgoglio. La tutina venne approvata in pieno.

- Bene, passiamo ai Draghi della Terra.- disse Mikku Nekoi.

- E speriamo bene.- commentò Nanase Ohkawa.

Fuuma porse alle quattro l’ambiguo pacchettino, che fu scartato e fissato con estremo disgusto da parte delle Signore.

- Fuuma caro, e anche voi, Draghi della Terra…- iniziò Mokona Apapa, con fare compassionevole, ma Satsuki Igarashi la interruppe:

- Ragazzi, possibile che non abbiate altro per la testa? Uccisioni, stragi, delitti e infilzamenti! Ma insomma! Ci sono così tante cose belle nella vita! Gli amici, gli uccellini, i fiori…-

- Di ciliegio?- la interruppe Seishiro, sorridendo.

- Zitto, tu, maniaco!- lo rimbeccò la Igarashi. – Uccisioni, morti e delitti! Ma i pic-nic, i pasticcini, gli animaletti, l’amore…-

- Ehi, io all’amore ci penso!- la interruppe di nuovo il Sakurazukamori.

- Hai un concetto di “amore” un po’ alternativo, però… E qualcuno, qui, potrebbe confermare.- notò Yuto.

- Sei spregevole!- esclamò con foga Kamui.

- Voglio morire…- mormorò Subaru, nascondendosi nel punto più lontano dal Sakurazukamori.

- Insomma, lasciamo perdere!- e così Nanase salvò la situazione un po’ tesa. – In poche parole, ragazzi, il vostro regalo è assolutamente inaccettabile! Passiamo ai Sigilli!-

Con mano tremante, Kamui porse alla sua creatrice un cestello decorato con rametti fioriti di sakura, dentro al quale c’erano dei pasticcini, una bambola di pezza e dei guantini colorati.

- Mmm…- iniziò la mangaka, vagamente sospettosa. – E questo che cos’è? Perché non ce lo spiegate?-

- Ecco…- rispose Kamui. – Abbiamo avuto qualche piccolo contrattempo, e alla fine abbiamo deciso di portare delle cose a noi particolarmente care, da regalare a Riyoko. Io ho portato il cestello, che era di Kotori.-

- Ah, mi ricordo, lo usavate per giocare alle massaie che fanno la spesa!- esclamò a gran voce Fuuma.

- Giocavano a cosa?- gridò Yuto, sgranando gli occhi.

- Fuuma…- mormorò Kamui, con le lacrime agli occhi. – Dovevi proprio dirlo?-

- E questi pasticcini?- tagliò corto la Ohkawa.

- Li ho fatti io.- rispose Sorata. – Sono i preferiti della mia Arashi!-

- La bambola invece l’hanno preparata mia moglie e la mia figlioletta.- rivelò Aoki-san.

- Immagino che i guantini fossero di Subaru a sette anni.- indovinò la Ohkawa.

- Sì. Me li regalò Hokuto per il compleanno.-

- Ma…non ti dispiace di darci un regalo tanto importante?-

- Ehm…Hokuto mi ha regalato un paio di guanti praticamente ad ogni compleanno…-

- Va bene. E i rametti di ciliegio?-

Silenzio.

- Chi li ha usati per decorare il cestino?-

- I-io.- sussurrò Subaru.

- Ma che ragazzo adorabile!- disse il Sakurazukamori con trasporto.

Subaru si rintanò dietro una tenda.

- Beh…- commentò la mangaka. – L’idea è bella.-

- E ci hanno messo tanto impegno!-

- Si, io direi di approvare anche il loro regalo!-

Fu così che la figlioccia delle Clamp ricevette due regali speciali, come mai ne aveva ricevuti in vita sua.


Epilogo – Il pacchetto dei Draghi della Terra

- Beh, non hanno apprezzato i nostri sforzi!- sospirò Fuuma, dando il pacchetto a Seishiro. – La sfida l’hanno vinta quegli sfigati!-

- Ma tu puoi rendere utile questo regalo.- gli fece notare l’uomo, indicandogli “qualcuno”.

- Mmmm…ottima idea…Kamuiiiiiii!-

- Fuuma…-

- Ho un regalino per te…Leggi il biglietto e abbi cura di quest’oggetto!-

Lanciò la spada al ragazzo, e poi sparì con Seishiro.

- “Per uccidere la persona che ti è più cara o per farti uccidere da lei”. C-cielo…Che cosa orribile!- piagnucolò Kamui, tremando.-

- Kamui! Non vorrai davvero fare quella cosa tanto stupida che ti viene suggerita in quel biglietto, vero?- gridò Subaru, accorgendosi dell’oggetto nelle mani del ragazzo. – Perché, credimi, è davvero una pessima idea! Te lo dico per esperienza personale!-

Kamui sollevò il visino verso Subaru, e sorrise.

- Oh, Subaru-kun, non farò mai nulla del genere, credimi!-

- Sarà bene…- Poi Subaru prese l’arma ed il biglietto, li piazzò a terra, e, mormorando alcune frasi rituali, grazie ad uno dei suoi sigilli li tramutò in polvere. – Ora sono sistemati.-

- Subaru-san…Ma…se tu li hai distrutti…vuol dire che eri preoccupato per me…Allora di me ti importa qualcosa!-

Subaru gli rivolse un sorrisino timido, mentre il ragazzo, realizzato e felice, aveva dimenticato in un attimo tutte le disavventure della giornata.

FINE

P.S.

Alla fine, nella parte sui DdC, c’è scappata qualche notarella seria sull’amicizia tra Kamui e Subaru. Che volete, da persona ottimista&speranzosa quale sono, mi ripugna troppo l’idea che a Subaru non importi un fico secco di Kamui, che lo adora!

Ah, l’omaggio a “Kill Bill”, ovviamente, era nella scena in cui Nataku prende il dvd piuttosto insolito, per un bambino (è una scena del Vol.2, quando Beatrix incontra la figlioletta e scopre come Bill l’ha tirata su…).

Grazie ancora a Leryu-chan per il suo bonsai e perché è una grande. Grazie a Rei che mi ha consolata dopo la lettura del n.16 di X, nonostante non sopporti le Clamp. Grazie a Stefano, Luca e Daniela, che non c’entrano un accidente coi manga, ma sono persone proprio in gamba.

Grazie ai lettori di questo e di tutti i miei deliri!

yumemi@hotmail.it (-> intasatela di mail, gente!)

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Capitolo 2
*** Episodio II - La cena della pace ***


Saalve

Saalve! Sono tornata, col secondo capitolo di questa follia…

Qui si cercherà di portare avanti la preparazione di una cena…Grazie all’aiuto dei personaggi di due manga, che in comune hanno praticamente solo i colori dominanti delle copertine: verde, nero, bianco. Avete capito quali personaggi saranno con noi in questo episodio?

Buona lettura!

Episodio due: La Cena della Pace – In Attesa della Fine (Del Manga!)

I – Invitati dimenticati

Una tranquilla sera, a Villa Clamp…

- Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

- Cos’è successo, Mokona-chan? Il vento ha fatto volare via le ultime illustrazioni?-

- Si è rovesciata la salsa di soia sulle nuove tavole?-

- Nanase-chan ha inventato altri tre manga e ti ha chiesto di disegnarli?-

- Nana-chan ti ha appena rivelato come finirà “X” e ci sono più morti del previsto?-

- Nana-chan ha appena deciso di uccidere i tre quarti dei personaggi di “Lawful Drugstore” (cioè tre su quattro)?-

- Nana-chan ti ha…-

- E CHE CAVOLO, RAGAZZE, possibile che ci debba entrare sempre io? Stavolta non so proprio cosa le sia preso!-

Mokona, la disegnatrice del gruppo Clamp, rivolse alle colleghe una faccia a dir poco disperata.

- Stasera avevamo invitato a cena le nostre zie. Ve lo ricordavate, vero?-

Silenzio e gelo.

- Oh no…-

- Già ci abbiamo litigato non so quante volte…Doveva essere la cena della riappacificazione…-

- E invece tra due ore saranno qui e non abbiamo preparato niente…-

- E non possiamo nemmeno metterci a cucinare, perché se non spediamo le nuove tavole di “Tsubasa” all’editore, quello ci licenzia!-

Le quattro si scambiarono un’occhiata eloquente.

- Non ci resta che una soluzione.-

- Già. Rischiosa, ma inevitabile.-

- Sì, ma evitiamo i Draghi, terrestri o celesti, va bene?-

- Va bene. Ci affideremo ai personaggi di un manga dolce e tranquillo. Personaggi quieti e affettuosi, e bravi in cucina, che ci aiuteranno senza crearci problemi…-

- Sì, non vedo altra soluzione! Inoltre proprio loro hanno causato il litigio con le zie…E’ quasi un dovere per loro, risolverlo!-

- E già che ci siamo…Nana-chan, non è che potresti dirci come va a finire?-

La sceneggiatrice sorrise, e scosse la testa.

- Dai, almeno se la protagonista è ancora viva…-

Ennesimo rifiuto ed ennesima risatina. Le altre tre sospirarono, e rinunciarono a fare altre domande alla loro segretissima compagna.

- Ryu-chan, cosa ci facciamo qui?-

- Oluha, tesoro, non ne ho la minima idea. Le Clamp desiderano un favore, ma non so proprio di che genere.-

Cinque personaggi dal curioso abbigliamento stavano in piedi nella sala d’aspetto della mitica villa, in attesa di ricevere ordini dalle loro creatrici.

- Ragazzi, quello che vi chiediamo è difficile e faticoso.- iniziò Mikku Nekoi, rivolta alle creaturine cartacee.

- Tsk. Dopo le migliaia di nemici che abbiamo ucciso, che altro potete chiederci?- domandò il sempre poetico Gingetsu.

- Gingetsu-san, perché i tuoi occhiali da sole sono rosa?- domandò la disegnatrice delle Clamp, un po’ perplessa. Si udì una risatina soffocata, in un angolo.

- Mpf! Ran stava lavorando ad un imbiancatore automatico per la casa, ma qualcosa è andato storto ed è partito un getto colorato che ha investito in pieno la mia camera…- borbottò il militare, seccato.

- Guarda che ti donano!- insisté la disegnatrice. Ran cercò di nascondere l’ennesima risata.

- Evitiamo l’argomento.- tagliò corto Gingetsu. – Che dobbiamo fare?-

- Preparare una cena. Che deve essere pronta tra due ore.-

- Cosa?- gridarono in coro i cinque personaggi.

- Tra due ore?- piagnucolò Oluha.

- E’ impossibile!- gridò Kazuhiko.

- Ma è bellissimo! Adoro cucinare!- disse Ran, entusiasta.

- Ooooh, Ran-chan, vorrei tanto imparare!- cinguettò Suu.

Gingetsu si limitò a scuotere la testa, con l’aria di chi ha a che fare con dei pazzi.

- Allora, avete accettato, vero?- domandò la sceneggiatrice, con un sorrisetto malefico. – Chissà, potremmo anche meditare di dare una conclusione al manga…-

- Dov’è la cucina?-

- Vado a fare la spesa!-

- Un grembiule! Presto!-

Ran e Suu si limitarono a battersi il cinque, soddisfatti.

II – Preparazione

- Allora, vediamo…-

- Gingetsu, quello lì è un frullatore, non un mitra. Non devi impugnarlo così…- sospirò pazientemente Ran, insegnando al militare una delle tecniche base della cucina.

- E che cavolo, io non ho mai cucinato!- tuonò il militare.

- Ne sono consapevole.- ribatté Ran. – Quasi tre anni che vivo a casa tua e mai una volta avessi alzato un dito per darmi una mano in cucina…-

- Cosa vorresti dire? Io ti ho dato un alloggio gratis, vorrai fare qualcosa per ripagarmi?-

- Beh…Vediamo…Pranzo, cena, colazione, lavaggio dei piatti, il bucato, poi rifare i letti, stirare, spazzare la casa, le riparazioni all’impianto elettrico e alla linea telefonica, la manutenzione degli elettrodomestici, tanto affetto e comprensione,…-

- Insomma! Ran, dai, concentriamoci sulla missione!-

- Ryu-chan, su, cominciamo a sfogliare il libro delle ricette!- esclamò la ragazzina, rivolta a Kazuhiko. Oluha le lanciò un’occhiata furente.

- Sentila un po’, la lolita della situazione…-

- Andiamo, Oluha, non cominciate a litigare!- la interruppe Kazuhiko.

- Tsk, ma tu guarda, io muoio e mi ritrovo la rivale in amore!-

- Oluha, Suu è una ragazza dolcissima, ma…-

- “Ragazza”…-

- Ehm, va bene, ragazzina, insomma…E’ una persona straordinaria e le voglio bene, ma io amo te! E poi è molto giovane!-

- Come se fosse un problema! Siamo personaggi delle Clamp! Yuzuriha Nekoi, l’hai presente? Ha quattordici anni e il suo bello ne avrà quasi trenta!-

- Beh, a volte le nostre autrici hanno qualche piccola caduta di stile, lo ammetto…- notò Kazuhiko. – Ma non è il mio caso!-

- Insomma, l’importante è che la tua donna sono io.- ribatté Oluha, sfoderando un sorriso suadente (e mettendo in mostra lo scollo evidente). Kazuhiko la baciò davanti a tutti, mentre la piccola Suu sospirava, addolorata.

- Forza, Suu, devi farti forza!- le sussurrò Ran. – Sei una clampina. Gli amori impossibili sono all’ordine del giorno! Mai sentito parlare dei Sakurazukamori?- Suu annuì, tirando su col naso. – Ecco, piccola, inizia a crescere un po’ e a assumere atteggiamenti un po’ più maturi. Vedrai che tra qualche annetto Kazuhiko ti prenderà in considerazione!-

- Ammesso che io non sia già morta.-

- Ehm…Beh…si, quello è un particolare di cui tenere di conto…- riconobbe il ragazzo. – Ma adesso torniamo al lavoro!-

Oluha prese il libro delle ricette, ed iniziò a sfogliarlo.

- Mmm…Pasticcio pasticciato di verdure con ripieno di pollo farcito, condito con salsa di…-

- Andiamo su qualcosa di più semplice, eh?- la interruppe il suo fidanzato.

- Sentite qui…Raviolini ripieni di erba cipollina e trifoglio…-

Ran, Gingetsu e Suu si scambiarono un’occhiata terrificata.

- Niente cannibalismo.- disse il ragazzo. – Io mi rifiuto di cucinare dei trifogli!-

- Non sapevo che si potessero fare anche ricette coi trifogli…- commentò Suu.

- Io penso che le Clamp siano così stravaganti da cucinare di tutto.- rispose Ran. – Dai, Oluha, leggi quelle ricette!-

- Va bene…Yakisoba ai gamberetti?-

- Classico, ma forse riusciamo a cucinarlo senza combinare disastri.- disse Suu.

Il primo passo era stato fatto: la scelta del piatto!

- Ran…Su quale fornello la metto, la pentola con l’acqua?-

- Ran, scusa, va bene questo contenitore?-

- Ran, perdonami, c’è un modo particolare di tenere in mano il cucchiaio, mentre faccio la salsa?-

- Ran,…-

Il ragazzo afferrò la katana di Arashi Kishu, lasciata lì per qualche caso, e iniziò a meditare di fare harakiri. Per fortuna Suu intervenne, facendogli cambiare idea.

- Dai, Ran, se muori adesso le Clamp non potranno divertirsi a farti morire, nel manga!- Ran riprese l’arma, convinto della sua precedente decisione. – E dai, stavo scherzando!-

- Suu, il tuo senso dell’umorismo è troppo tetro, per i miei gusti.- sospirò il ragazzo. – Allora, gente, così non si può andare avanti. Voi vi mettete là in fondo al tavolo, e IO vi do gli ordini!-

- Gingetsu, ma come l’hai tirato su?- sospirò Oluha.

- Che vuoi sperare da un militare?- le fece eco Kazuhiko.

- Anche tu lo sei…-

- Sempre più fine di lui…Lo sai che quando eravamo giovani reclute…-

- Evita di rivelare i miei segreti in giro!- tuonò Gingetsu. – E comunque, dobbiamo riuscire a fare ‘sta cena, o saremo morti prima del tempo!-

Ran annuì, soddisfatto, e si mise ad impartire ordini che i suoi tre non troppo promettenti allievi eseguivano prontamente.

III – Aiutanti inaspettati

- Bene! Abbiamo finito!- sospirò colma di soddisfazione Oluha, lasciandosi scivolare su una sedia. – Ora ci manca solo l’addobbo della sala e l’apparecchiatura della mensa.-

- Ho già iniziato a tirare fuori i piatti decorati e i bicchieri di cristallo!- annunciò Suu, che entrò nella cucina svolazzando. – Ho preso le posate d’argento, e…-

Un rumore molto molto inquietante e funesto, soprattutto se collegato alle ultime frasi della ragazzina, si udì provenire dal salone vicino…

- Che cos’era?- mormorò Oluha, impallidendo.

- Non voglio saperlo.- commentò Kazuhiko, con un brivido.

- IO vado a vedere.- disse Gingetsu, incamminandosi verso il salone. Gli altri attesero in silenzio, trepidanti. Finché un grido disumano li raggiunse.

- AAAAAAARGH, VOI DANNATISSIMI INFAMI! Come avete osato? Pagherete con la vita per questoooo!!!!-

- R-ran, tesoro, perché non vai a vedere cosa sta succedendo di là?- mormorò Oluha.

- Perché io?-

- Perché forse…forse Gingetsu ti risparmierà…Sai, mi sembra un pochino alterato!-

- Sigh! E va bene! Fatemi gli auguri…-

Così il coraggioso clover entrò nel salone dove il suo amico e coinquilino stava…

Puntando la sua arma contro due ragazzi che lo fissavano terrorizzati, in piedi su un mucchio di frammenti di vetro e ceramica, che una volta erano piatti e bicchieri.

- Gingetsu! Ti prego, lasciali vivere!- lo implorò il ragazzo. – Cercherò di costruire un macchinario per rimettere insieme piatti e bicchieri!-

Il militare volse verso il ragazzo i suoi occhi (o meglio, i suoi inseparabili occhiali da sole), e trasse un lungo sospiro.

- Ran, anche se lo farai, eliminare questi due sarebbe fare un favore all’umanità!-

Ran fissò le due “vittime”. Un esile ragazzo castano chiaro dall’aria delicata ed un ragazzo alto e robusto, dai capelli neri.

- Beh…-

- Come sarebbe a dire “beh”?- strepitò il più magro dei due. – Vuoi farci uccidere? Insomma! Ti sembra normale che il personaggio di un manga se ne vada in giro ad incenerire i suoi colleghi?-

- Ti prego, non peggiorare la situazione…- disse il suo compagno, esasperato.

- Cosa? Peggiorare? Ma sto solo cercando di salvare me e te…-

- Strepitando come un animale.-

- Cosa? Ma perché non ti fidi di me?-

- Perché sarebbe una cosa davvero stupida.-

Gingetsu seguiva lo scambio di battute tra i due con un certo stupore. Infine si rivolse a Ran.

- Allora, che faccio, li uccido?-

- Dai, lasciali vivere. Io penso a rimediare al disastro.-

- Eh, no, l’hanno combinato loro e ci daranno una mano! Ti aiuteranno nella costruzione del macchinario riparatore!-

Ran rabbrividì, e guardò Gingetsu con aria implorante. Il militare sospirò.

- Va bene, tu lavorerai da solo, e questi due ci aiuteranno ad apparecchiare!-

Kazuhiko e Oluha erano impegnati in cucina…E dai, vi ho detto che erano impegnati in cucina, che avete tutti da ridacchiare? Non vi ho detto impegnati in cosa!

Beh…Insomma, ad un tratto un gentile signore biondo con due occhialetti fini entrò nella stanza, distogliendo i due dalla loro occupazione.

- E’ permesso? Perdonate l’intrusione, ma credo che i miei commessi siano qui da voi…-

- Cosa?- domandò Oluha, stranamente vestita solo di una tovaglia.

- Chi?- chiese Kazuhiko, emergendo da sotto il tavolo.

- Ah, i due che ci stanno aiutando ad apparecchiare…- indovinò lei, scostando una ciocca di capelli dal viso arrossato.

- Ecco, appunto. Vedete, ho un po’ di lavoro in negozio, e avrei bisogno di loro…-

- Hanno combinato un gran caos, ritardando la preparazione della nostra cena e ora abbiamo bisogno di loro anche noi!- ribatté Oluha.

- Capisco. Lo sapevo. Beh, allora darò una mano anch’io, così finiremo più in fretta.-

Il gentile signore si allontanò.

- Cara, chi accidenti è quello?-

- Ah, una delle ultime creazioni Clamp. L’ha disegnato la Nekoi. Si chiama…Kakei, ecco! E’ il proprietario di un drugstore.-

- E come faceva a sapere che quei due avevano combinato un guaio?-

- Insommaaaaa! Ma i tovaglioli di questo colore sono orribili!-

- Da quando in qua hai un gusto per i colori dei tovaglioli?-

Ran e Suu, che dirigevano i lavori dei due aiutanti improvvisati, seguivano i battibecchi dei due con aria perplessa.

- Uffa, smettila di prendermi in giro!- piagnucolò il più femmineo dei due ragazzi, mentre l’altro alzava le spalle, sfoggiando un’espressione di grande sopportazione.

- Posso anche smettere. E’ che sei tanto stupido che le prese in giro le attiri da solo.-

- Cosa?-

- Chi ha combinato il pasticcio dei piatti e bicchieri?-

- Beh…Ecco…Insomma, sono solo inciampato!-

- E hai trascinato con te tre sedie, una pianta, un orologio a pendolo e la tovaglia…-

- Dettagli.-

In quel momento comparve una figura ben nota ai due: il loro datore di lavoro! Il responsabile del danno si nascose dietro l’altro, che si spostò subito, lasciandolo indifeso di fronte al signor Kakei, proprietario del Drugstore Midori.

- Salve, ragazzi! Ho urgente bisogno di voi in negozio, così ho deciso di darvi una mano. So di certo che faremo molto prima.-

- Aaaah, menomale, credevo avesse un lavoro da affidarmi!- sospirò quello che si era nascosto, rilassandosi.

- Ma Kazahaya, io non ho specificato per che genere di lavoro ho bisogno di voi…-

*Tonf!* (il ragazzo svenne).

- Tsk.- commentò amabilmente il ragazzo bruno. – Che vuoi, Kakei?-

- Su, Rikuo, non essere così indisponente! Sarà un lavoro semplice e lo porterete a termine in brevissimo tempo! Lo so per certo.-

- Già, già, di lui ci si può fidare, no?- esclamò una voce allegra. Dalla porta del salone fece il suo ingresso in scena una persona che aveva qualcosa in comune con Gingetsu: una passione prorompente e inspiegabile per gli occhiali da sole!

- Signor Saiga!- lo salutò Kazahaya, riprendendosi.

- Ah, benvenuto, ti stavo aspettando!- disse dolcemente Kakei. Saiga sospirò, con aria disperata.

- Ditemi voi se si può vivere in questo modo! Niente, non c’è proprio niente che lui non veda in anticipo! Non c’è modo di sorprenderlo MAI! Gli porto un regalo, e me lo vedo tutto sorridente che dice “oh, che bel pensiero!” mezz’ora prima che glielo abbia consegnato! Riordino la casa, e quando torna mi dice “non dovevi disturbarti!” senza nemmeno aver messo piede in casa! E’ troppo deprimente!-

- Su, non abbatterti!- lo consolò Kakei. – Va bene lo stesso! L’importante è quello che fai, no?- Il povero Saiga annuì, ma non sembrava affatto convinto.

- Beh…Visto che siamo qui…Vi darò una mano anch’io.- disse Saiga, ma Kakei gli fece cenno di no.

- E’ meglio se torni in negozio. Verranno dei clienti importanti, sai, e se rimanessi qui, non solo li perderemmo, ma con il tuo umorismo faresti agitare il nostro Kazahaya e combinerebbe un disastro di dimensioni apocalittiche.-

Saiga obbedì, uscendo dalla sala sempre più depresso. Kazahaya aprì la bocca per dire qualcosa, ma non trovò le parole. Rikuo commentò il tutto con un altro benevolo “tsk!”, e si rimise al lavoro.

Un’ora dopo, quando le ziette suonarono alla porta, la cena era miracolosamente pronta…

IV – Riappacificazione

Le famose “zie” delle Clamp, lo capirete bene, non erano vere zie. In realtà erano tre sorelle di una certa età, che conoscevano la Nekoi quando era bambina. In seguito si erano affezionate alle quattro autrici, diventando un po’ come delle zie…Ma era accaduta una rottura quasi insanabile, qualche mese prima.

Il motivo dello screzio?

Dai, è chiaro come il sole, l’interruzione del manga preferito delle tre ziette, “Clover”, a favore della nascita di serie che non interessavano affatto alle signore, ad esempio, “Lawful Drug”.

Le tre signore arrivarono, tutte addobbate di fronzoli da fare invidia al miglior abito di Hokuto Sumeragi, e si mostrarono molto liete dell’invito.

Le mangaka più apocalittiche dell’universo le fecero accomodare nell’enorme sala da pranzo decorata di rosso e rosa, tutta addobbata (e noi sappiamo da chi) per l’occasione.

- Oooh, che belli i dipinti della volta!- notò una delle signore. Mokona-san arrossì, mostrandosi piuttosto orgogliosa del complimento, essendo lei l’autrice delle schiere di angeli che svolazzavano sul soffitto, lottando contro altrettanti fanciulli dalle ali demoniache, entrambe le squadre con grandi spade.

- Ebbene, stasera chi ha cucinato?- chiese una “zia”. Le mangaka si scambiarono un’occhiata.

- Ehm…-

- Dunque…-

- Noi…-

- Siete state voi?- chiesero le zie in coro.

Ma in quel preciso istante la porta della cucina si spalancò, e un “collage” di personaggi franò a terra, di fronte alle tre sconvoltissime signore!

- E quelli chi sarebbero?-

- Grande mossa.- commentò Rikuo Himura, emergendo dal groviglio di personaggi e riassettandosi i vestiti scomposti, come per ridarsi un po’ di contegno. Inutile dire a chi fossero rivolte le parole e lo sguardo di disprezzo.

- Non ho fatto apposta!- piagnucolò Kazahaya, che non aveva nemmeno il coraggio di rialzarsi. – Sono solo scivolato e sono caduto addosso alla porta della cucina!-

- Tsk. Sei solo un idiota.-

A quel punto le zie scattarono in piedi in contemporanea.

- Ci avete fatte venire qui perché questi idioti disturbassero la cena?-

- Già, pur sapendo che noi odiamo quel manga, li avete lasciati liberi di scorrazzare per la casa!-

Ma la terza signora iniziò all’improvviso a fare cenni alle altre due, ed aveva gli occhi tanto sgranati e luccicanti per la meraviglia da parere anche lei un personaggio Clamp.

- Là…Quei personaggi sono…-

- I protagonisti di “Clover”!-

Oluha, Kazuhiko, Ran, Gingetsu e Suu emersero dalla cucina, comprendendo che ora più che mai le loro mamme avevano bisogno di aiuto. Mentre Gingetsu rinchiudeva in cucina i due molesti commessi di drugstore, gli altri si affaccendarono attorno al tavolo.

- Benvenute, carissime!- iniziò Ran (incredibile il savoir-faire di quel ragazzo così ritirato e solitario!). – Noi siamo qui per servirvi la cena e allietarvi con la nostra compagnia!-

Le tre signore erano al colmo della felicità. Le quattro mangaka tirarono un sospiro di sollievo così forte da far tremare i lampadari della sala.

E così le tre ziette se ne andarono, felici del servizio ricevuto dai loro personaggi più amati, mentre le Clamp esultavano: erano dispiaciute della rottura passata con le signore, e grazie ai loro personaggi avevano risolto il problema!

- E ora? Finiamo il manga davvero?- domandò Mikku Nekoi, mentre finiva di rimettere a posto il salone della cena.

- Vuoi scherzare?- la rimbrottò Nanase-san. – Abbiamo anche troppe cose da portare avanti, e se c’è qualcosa che ha la preminenza assoluta, è “X”!-

- Beh, ma loro ci hanno aiutate…Intendo i personaggi di “Clover”!-

- Tsk. Per poco non combinano un guaio peggiore!-

- Ma veramente è stata colpa di Kazahaya!- mormorò la sempre più sconvolta Nekoi.

- Un cavolo! Oluha e Suu si sono messe a discutere su una questione fondamentale: chi sarebbe sopravvissuto nel manga. La discussione è degenerata, Gingetsu e Kazuhiko sono entrati nel mezzo e hanno iniziato a gridare, così i ragazzi del drugstore hanno cercato di calmarli, finendo per crollare addosso alla porta!-

Le altre tre Clamp, raggelate, fissarono la loro amica, intenta a dipingersi le unghie di viola con l’aria di chi sa il fatto suo.

- Che…cosa?-

- Già. Loro hanno fatto il guaio, loro hanno rimediato. Nessun proseguimento del manga. E poi, scusate, dove andrebbe a finire il nostro sadismo intrinseco?-

Le tre annuirono, al solito sconvolte dalla decisione della loro collega.

- Nana-chan, scusa…- osò infine domandare la Igarashi. – Suu è morta?-

Nanase fece un sorrisino e scosse la testa.

- Non ve lo dirò mai!-

- E…Ran si salverà? - mormorò la Nekoi.

Nanase fece un inchino alle amiche, prima di uscire dalla sala.

- Forse in un’altra vita lo saprete!- gridò, sparendo negli intricati corridoi della villa.

FINE cap. II

Notarella: Io adoro le Clamp, e credo siano tipe in gamba, per questo mi permetto di scherzare sulle loro persone…Tali scherzi nascono dalla mia ammirazione, per cui, se conoscete le Clamp, non andate a dire loro che una pazza scrive fanfictions in cui si comportano in modo un po’ schizzato!

E non penso che la signora Nanase Ohkawa sia una sadica pazza! La prendo in giro perché amo le sue storie, ed è la “mia Clamp preferita” perché è la Cantastorie del gruppo!

Beh, ci sentiamo al prossimo episodio…Che sarà dedicato al cast di X, perché a quanto sembra, senza prenderli in giro non posso vivere!

Ciao! ^___^

Ah, lo sapete, no?

yumemi@hotmail.it

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Capitolo 3
*** Episodio III - Support Asuka!!! ***


Questo episodio ha una trama abbastanza sfruttata…Sono certa di aver letto altre ff, e non solo clampiane, dove i personaggi d

Questo episodio ha una trama abbastanza sfruttata…Sono certa di aver letto altre ff, e non solo clampiane, dove i personaggi di manga/libri/film sono costretti a trovarsi un altro lavoro. Però non credo di aver copiato/plagiato nulla e nessuno! La trama è venuta come cornice ad un’idea elaborata in una notte insonne.

Perdonatemi, voi, che amate la coppia FuumaXKamui, non intendevo offendervi, con il mio scherzare, in questo capitolo. E’ solo che nel manga i due non sono esattamente una coppia. Ho cercato di immaginare le loro reazioni se scoprissero che per molti fans sono “più che amici”.

 

Piccola nota: le Clamp hanno cambiato i loro nomi d’arte! Da questo capitolo, inizio ad usare quelli nuovi. (Non che i cambiamenti siano così enormi…)

Ageha Ohkawa -> Ageha Ohkawa

Tsubaki Nekoi -> Tsubaki Nekoi

Mokona Apapa -> Mokona

Satsuki Igarashi -> il nome è rimasto uguale! (cioè, sono cambiati i kanji, ma a noi non interessa!)

 

Altro da dire? Ho passato un esame e devo preparane altri due (che gioia!), sono innamorata di Michael Stipe dei Rem (bella novità. E’ il mio idolo dalla seconda superiore…), Ermione Kamui Benedetta (= la mia auto) è stata prosciugata da mamy e non ho più soldi per la benzina, ergo sono a piedi e la cosa non mi piace, devo ringraziare di cuore coloro che leggono e commentano questa storia… Juuhachi Go, Kairi, Leryu, Laura & Haku! Grazie davvero perché leggete e per i commenti! Sono io la prima a divertirmi, nello scrivere tutto ciò, e se vi divertite anche voi, non posso che essere felice!

E per finire, in fondo alla fic c’è anche un’apparizione di due personaggi di un manga clampiano recentemente apparso in Italia!

Buona lettura, miei cari! ^__^

arashi_yume@yahoo.it

 

Vorrei dedicare questo capitolo a tutte le persone veramente buone che vengono considerate ingenue e idiote per tale ragione. Sapete una cosa? Siete i migliori! ->in onore a voi, il finale del capitolo!^^

 

Episodio III – Support “Asuka”!!!!!!

 

I – Allarme a Villa Clamp

 

- Allora, che succede?-

Kamui aveva preso la parola, esprimendo l’ansia di tutto il cast al completo. Le mangaka apparivano piuttosto provate e preoccupate. Le Quattro avevano radunato in fretta i loro personaggi, annunciando loro un grande pericolo incombente su di essi (e il commento generale era stato “Che novità!”).

- Provate ad immaginare cos’accadrebbe se dicessimo ai fans che “X” non avrà mai una conclusione.- disse solennemente Tsubaki Nekoi.

- Le gentilezze che Fuuma fa a me sarebbero nulla in confronto a ciò che subireste voi dai fans.- intuì Kamui.

- Ecco, appunto.- confermò Ageha Ohkawa. – Quindi, ragazzi, abbiamo molto bisogno di voi…se volete sopravvivere….e se anche noi lo vogliamo. Ci hanno scritto dalla direzione di “Asuka”, il mensile su cui sono ospitate le vostre avventure. Hanno molti problemi economici, e prevedono di chiudere per un po’.-

Silenzio assoluto.

- Che cosa?-

- Prevedono di…-

- CHIUDERE?-

I personaggi fissarono le loro madri, sgomenti.

- Non possono!- gemette Yuzuriha. – E noi?-

- E noi?- le rispose Mokona-san. – Siamo tutti nei guai, se loro non risolvono i loro problemi, ci ritroveremo tutti messi molto male…-

- Cioè, noi ci ritroveremo peggio di come siamo ora.- ci tenne a precisare Kamui. – Ma cosa possiamo fare?-

- Lavorare. Tutti noi cercheremo un lavoro per sostenere “Asuka”. Noi disegneremo fino all’inverosimile, e cercheremo altri impieghi. – disse la Ohkawa. – Ma anche voi dovrete lavorare! Vi chiediamo questo, trovate dei fondi e facciamo in modo che Asuka non debba chiudere!-

Beh, capirete, la proposta non era così allettante.

Ma rimanere in eterno senza un finale…Era una prospettiva ancora peggiore, e il gruppetto di personaggi promise alle sue autrici massimo impegno.

 

- Svaligiamo una banca.- propose Kanoe, estremamente seria. Il gruppetto era riunito in un salone della Villa, e cercava in ogni modo una valida idea.

- Tu sei pazza, sorellina!- protestò, nella testa di tutti, la voce di Hinoto.

- Allora diamoci all’usura.- ipotizzò ancora, molto convinta, Kanoe.

- Sorellina, ma perché ci esponi queste idee criminose?- gemette la voce di Hinoto, amplificata nelle menti dei presenti.

- Ascolta un po’, cara mia, i miei ragazzi, per tua informazione, vogliono distruggere la Terra, caso mai non te ne fossi accorta. Crimine più o crimine meno…-

- Se scrivessimo dei libri?- saltò su Fuuma.

Silenzio.

- Libri?- chiese cortesemente il precedente Sakurazukamori. – Kamui, mi sfugge qualcosa.-

- “Come uccidere le sorelle, proprie ed altrui”. Scritto in collaborazione da me e da te.-

- VI PREGOOOOO!- risuonò nella mente di tutti la voce terrificata della povera Hinoto. Kakyou, che dormiva in un lettino nell’angolo del salone, si mosse all’improvviso, come per minacciare il Kamui Oscuro e il suo degno collega.

- Ragazzi.- li interruppe Karen. – Noi siamo delle star, non c’è dubbio. A modo nostro, ma siamo delle star. E solo nel mondo dello spettacolo avremo qualche possibilità…-

 

 

II – Karen e la TV

 

- Bene, mettiamo che si decida di lavorare in TV…- suggerì Karen. – Perché non mettiamo su una bella fiction? Che so, ambientata in una centrale della polizia…-

- Mi piacerebbe vedere Subaru nei panni dell’investigatore. Impermeabile bianco, sigaretta e aria truce.- commentò Seishiro.

- Dì un’altra parola e ti uccido…di nuovo.- rispose il nuovo Sakurazukamori. Seishiro parve illuminarsi, a quelle parole, quasi l’altro gli avesse fatto un complimento.

- Sai che gusto, una fiction-giallo con indagini e cose del genere!- commentò Sorata. – Muore un tizio, chi l’ha ucciso? Fuuma! Schianta una tizia, chi l’ha trapassata? Sakurazukamori! Anche nel manga, se muore qualcuno è a causa di quei due invasati!-

- Sorata, smettila.- lo richiamò la prudente Arashi. – Tu devi morire per me, non farti uccidere da uno di quei due invasati…-

I due invasati finalmente distolsero lo sguardo assassino dal monaco, e si rivolsero a Karen.

- Se cambiassimo genere di fiction?- propose Fuuma.

- Ambiente medico?- propose Kanoe. – A me piacciono tanto!-

- Perché no?- riprese Karen. – La storia potrebbe essere questa…Noi siamo medici ed infermieri, e lavoriamo in una clinica privata. E siamo tutti terrorizzati dal regime instaurato dal figlio del padrone, che sarà Fuuma. E’ un medico senza scrupoli e dispotico, e tutti lo temono. Ma un giorno viene portato in clinica il giovane Kamui, figlio di un importante politico. Il dottor Fuuma deve occuparsi di lui personalmente…-

- Questo mi piace!- la interruppe Fuuma.

- Vi prego, NO…- mormorò Kamui, impallidendo.

- La dolcezza di Kamui entra nel cuore di Fuuma, e lo trasforma.- riprese Karen. – E il loro amore…-

- A-amore?- balbettò Kamui. – Un attimo, Karen-san. Come sarebbe a dire, “amore”?-

- Sarebbe a dire che per la maggior parte dei nostri fans, soprattutto delle nostre fans, voi due state insieme.- spiegò Karen. – E’ scritto su qualsiasi rivista attinente ai manga/anime.-

- Sarà divertentissimo!- proruppe Fuuma, estatico.

- Chi ha deciso che io e lui siamo innamorati?- gridò Kamui.

- Nessuno. E’ che alle fans piace.- ripetè Karen.

- E…Io…Lui…Ma insomma!- esplose il piccolo capo dei Sigilli. – Toglietevi dalla testa questa idea!-

- Certo che a volte Fuuma sembra proprio interessato…- commentò Yuto.

- Già…- confermò Kusanagi.

- Io…Io…- balbettò Kamui. – Io NON crederò che il nostro manga è uno shounen-ai fino a quando Mokona-san non mi disegnerà vestito da sposa tra le braccia di Fuuma! Io amo KO-TO-RI!-

- “Il nostro manga non è uno shounen-ai”…- borbottò Seishiro, sdegnato. – Bah, io me ne vado!-

- Seishiro, il nostro manga non è uno shounen-ai.- sospirò Subaru, mettendogli una mano sul braccio per fermarlo.

- Solo perché noi non siamo i protagonisti, non siamo i prescelti, come quello smorfiosetto dagli occhi viola?- domandò il Salurazukamori, un po’ alterato.

- Proprio così. E forse anche perché tu hai aspettato il secondo prima di morire per dirmi la verità!- rispose Subaru, esasperato.

- Ah, beh…solo per quello?-

Subaru gli volse le spalle, borbottando una serie di offese che avrebbero scandalizzato il padrone del Ciliegio, se le avesse sentite.

- Insomma, l’importante è che te l’abbia detto!-

- Seishiro…Tu comunque non sei più uno “shounen” da un bel po’…-

- Che…che…cosa?- balbettò il povero sicario, toccato nell’orgoglio di uomo affascinante. – Mi stai dando di vecchio?-

- Beh…No…Ma nemmeno sei un ragazzino.-

- Subaru, da chi hai imparato ad essere così cattivo?- piagnucolò l’irriconoscibile assassino.

- Indovina.- rispose la sua preda.

- Ok, lasciamo perdere questo argomento.- tentò di ristabilire la calma Yuto. – Karen, cosa dicevi sulle fiction?-

- Che faremmo un sacco di soldi se Kamui e Fuuma…-

Kamui si diresse verso un angolo della stanza, dove Kotori stava giocando a scacchi con Hokuto (piuttosto offese perché non erano nemmeno state invitate alla riunione, ma erano dovute venire di loro iniziativa). Afferrò la sua fidanzata per un braccio, la trascinò al centro della sala e dette a tutti una dimostrazione dei suoi gusti, con un bacio decisamente ardito. Kotori sembrò gradire. Tutti li fissarono, sbalorditi, senza emettere suono.

- Cavolo…- mormorò Fuuma, quando i due si furono staccati.

- Ottima prova, non c’è che dire!- commentò Sorata. – Qualcuna qui presente dovrebbe prendere esemp…- e poi tacque, avendo una spada puntata alla gola.

Kotori fece un inchino compiaciuto alla folla, e poi tornò agli scacchi – non che non avesse apprezzato, ma stava recitando il ruolo dell’offesa, e ci teneva particolarmente. Che imparassero, quei presuntuosi, che lei ed Hokuto non erano solo due povere piccole vittime dei cattivi della serie!

- Allora, Karen, passiamo al prossimo progetto.- disse Aoki-san.

- Una soap opera.-

- Ovvero?-

- Una storia incasinatissima e assolutamente inverosimile.-

- E che differenza c’è tra questa e il nostro manga?- domandò Yuto.

- Il fatto che gli attori delle soap non hanno l’eleganza e la bellezza dei disegni di Mokona-san.- rispose Satsuki.

- Non è solo questo!- protestò Karen. – Il nostro manga fa sognare, fa pensare ed è dolce e delicato! Bene, se volete sperimentare lo stile soap…Dobbiamo iniziare a sovvertire un po’ di legami familiari ed affettivi…-

 

- Si può sapere cosa…- mormorò Ageha Ohkawa, fermandosi ad origliare fuori dalla stanza dove era riunito il cast del suo manga.

- Che succede?- chiesero le altre tre.

- Sentite un po’ qui…-

 

- Tu…Kamui, mi hai taciuto per tutti questi anni che Seishiro è mio padre?-

- Mi dispiace, Arashi, l’ho fatto solo per il buon nome della famiglia!-

- Ma se io sono una Sakurazukamori, allora non potrò mai sposare Kusanagi! Sua madre Hinoto non mi darà il permesso…-

- Arashi, io ti aiuterò. Insieme faremo fallire Hinoto, così libererai Kusanagi dal controllo di sua madre! E così mio fratello Fuuma potrà sedurre la sorella di Hinoto!-

- Ma come faremo? Chi sosterrà il nostro progetto?-

- Non preoccuparti, so come ricattare Hinoto! Non lo sai che Subaru Sumeragi è il suo fratellastro? E che quindi se venisse a saperlo reclamerebbe l’eredità di Hinoto?-

- Sumeragi? L’amante di Satsuki Yatoji?-

- Ex-amante. Adesso…sono io ad avere una certa influenza su Satsuki…Ah, a proposito, lo sai che Nataku è in realtà…-

 

- Sto seriamente pensando che abbiano appena sperimentato qualche Drug per nulla Lawful…- mormorò la Nekoi, impallidendo.

 

- OK, ok, ragazzi, può bastare…- La voce di Karen mise fine allo strano esperimento. – Non so, siete sempre troppo spontanei, per questo lavoro…E poi mi fate venire i brividi! Cerchiamo un’altra strada!-

 

Le Quattro Sfavillanti Signore, dietro la porta, tirarono un lungo sospiro di autentico sollievo.

 

 

III – Una Coppia di Sicuro Successo

 

- Comunque, se volete il mio parere, dovremmo puntare davvero sulla coppia…di lavoratori, intendo…Fuuma-Kamui!- disse Arashi.

- Secondo le statistiche derivate da un’analisi di tutti i siti web dove compaiono Fuuma e Kamui, il gradimento nei loro confronti è tale da dar loro un 70% di possibilità di riuscita in più rispetto a tutti noi.- confermò Satsuki.

- Beh, di certo alla gente farebbe piacere vederci lavorare insieme…- fantasticò Fuuma, sorridendo.

- Giusto!- notò Yuzuriha. – Guardate che successo riscuotono Rikuo Himura e Kazahaya Kudo! Il drugstore Midori ha aumentato il suo fatturato del 50% da quando quei due lavorano lì!-

- Sì, ma…- balbettò Kamui, sempre più sconfortato.

- Per esempio…- iniziò Fuuma. – Potremmo…mmm…potremmo essere un’ottima coppia di meccanici! Tutti quegli ingranaggi che le Clamp disegnano come sfondi nei nostri art-book mi ispirano bene.-

- Cosa?- gridò Kamui. – Io e te in un luogo pieno di oggetti metallici e pesanti? Io alla mia vita ci tengo!-

- Se facessimo i camerieri in un ristorante di classe?-

- Tu avresti accesso alla collezione di coltelli del cuoco, e la cosa non mi piace neanche un po’.-

- I giardinieri.-

- I decespugliatori hanno le lame.-

- I muratori?-

- E se mi voli giù da un’impalcatura?-

- I benzinai…-

- Con la forza che hai, potresti benissimo usare il tubo della pompa per strangolarmi.-

- I commessi in un negozio di elettrodomestici?-

- Potresti smontare un frullatore e ferirmi con le lame.-

- I commessi in un supermercato?-

- Avresti una quantità di lamette da barba, appuntalapis, fermacarte, e così via, che useresti per il tuo divertimento.-

- I commessi in un negozio di musica?-

- No.-

- E perché?- gridò Fuuma, con aria esasperata. – Con cosa potrei ferirti o ucciderti, in un dannato negozio di musica?-

- Le corde di ricambio per le chitarre acustiche.-

- Ehm…prego?-

- Sono provviste di estremità appuntite. E se si rompono all’improvviso, possono ferire.-

- Ah, e tu conosci qualcuno tanto idiota da essersi ferito così?-

- Ehm…beh, sì.- (Sì, ogni tanto Kamui viene a casa mia e prendiamo il tè insieme…n.d.H.)

Fuuma scosse la testa, con espressione apparentemente scoraggiata.

- Oh, possibile che non trovi nulla che ti soddisfi, Kamui-chan? Su, dimmi tu dove potresti lavorare!-

- In un negozio di abbigliamento?- mormorò Kamui, dopo lunghe riflessioni.

- Mmm…Meglio di no.- rispose Fuuma, un sorrisetto inquietante sulle labbra. – Potrebbero venirmi strane idee davanti al reparto della biancheria intima.-

Kamui (ovviamente) scoppiò in lacrime.

- Oh, Fuuma, perché non la pianti?- esclamò Yuzuriha, indignata.

- Già, mister Perverso, ci hai già seccati!- ringhiò Sorata, vagamente minaccioso.

- Non lo sopporto quando fa così…- singhiozzò Kamui.

- E dai! Lo sai benissimo che non è vero!- si affrettò a dire Fuuma. – Lo faccio solo per farti arrabbiare. Non sei nemmeno il mio tipo! Guarda, per me ci vorrebbe… una donna come Karen! Ecco, sarebbe perfetta! Contando anche il fatto che abbiamo un figlio in comun…AAAARG!-

Una fiammata particolarmente violenta attraversò l’aria e saettò sulla testa del capo degli Angeli, rendendo ancor più disperata la situazione dei suoi capelli.

- Non osare MAI PIU’ dire una cosa del genere!- gridò Karen, furente.

- E dai! Per amore di nostro figl…NOOOO! Smettila!-

Un’altra fiammata aveva attentato alla vita del Kamui Oscuro.

- TU! Non osare nemmeno parlare di lui, dannato assassino!- urlò Karen.

- Kazuki, per favore, dì a mamma chi sono io.- sospirò Fuuma, rivolgendosi all’oggetto del litigio.

- Lui è papà.- rispose prontamente Nataku, sorridendo beato. Karen si nascose il viso tra le mani.

- Oh, no…Kazuki, piccolo, sei sicuro che in questa stanza non ci sia proprio nessuno un po’ più simile ad un papà? Che so, un signore con gli occhiali, i capelli castani, la cravatta, la valigia…Così, per fare un esempio…-

(Intanto il suddetto signore aveva assunto una graziosa tonalità di porpora).

- Mamma, Aoki-san è simpatico ma papà è papà.- rispose Nataku, con la sua logica infantile. La povera Karen si limitò a fare una carezza al suo figlio adottivo, ignorando il sorriso trionfante di Fuuma.

- Beh, in ogni caso…- riprese Fuuma. – Potremmo…-

- IO NON VOGLIO LAVORARE CON TE!- gridò Kamui, consumando in una frase tutta l’energia che gli era rimasta.

- Hai paura di restare abbagliato dal mio fascino?-

- Io lo uccido…- borbottò il capo dei Sigilli, iniziando ad alterarsi. Fuuma scoppiò in una risata soddisfatta dal timbro raggelante.

- AAAH, è così che voglio sentirti parlare! Forza! Combatti!-

Kamui intanto si era nascosto dietro ai Sigilli al gran completo, che avevano fatto scudo di fronte al loro piccolo capo.

- Piantala, Monou.- disse stancamente Subaru, aspirando una boccata dalla sua sigaretta. – Non vuole lavorare con te, smettila di insistere. Ci fai solo perdere tempo. E poi, se lo fai piangere ancora, dovremo costruire delle palafitte in questa stanza.-

- Che stile!- esclamò Seishiro, dalla sua postazione. – Viso vagamente inespressivo, movenze lente, parole né troppo dolci né troppo crudeli…Ecco perché lo adoro!-

- Che angoscia.- ribatté Subaru. – Una presenza che commenta tutto quel che faccio.-

- Aaah, è straordinario!- gridò Seishiro, estasiato. Subaru, si limitò a scuotere la testa, ormai rassegnato.

- Insomma, Draghetti, non abbiamo ancora avuto un’idea per il lavoro di Fuuma e Kamui.- li richiamò all’ordine Kanoe.

- Ancora!- gridò Kamui. – Io non ci lavoro con lui!-

- Cos’è, Sua Altezza “Colui-che-fa-la-volontà-di-Dio” pensa che io non sia abbastanza al suo livello per lavorare con lui?- sibilò Fuuma, sprezzante. Kamui afferrò la spada divina, incerto se usarla su di sé o sull’altro. Alla fine preferì asciugarsi le lacrime.

- Per favore…- gemette. – Qualcuno gli spiega che essere un tiro a segno vivente non è mai stato il mio desiderio?-

- DESIDERIO?- esclamò Fuuma ad un tono di voce tale che provocò tre terremoti istantanei. – Il tuo desiderio? Io conosco il tuo desiderio! Perché io, come te, sono Kamui!-

Kamui fissò il suo vecchio amico, impegnato nella ripetizione di una frase che non gli aveva mai sentito dire, e pensò che la cosa migliore da fare era ricominciare a piangere.

 

 

IV – Risoluzione&Rivincita

 

In quel momento la porta si aprì, e le due fanciulle uscite poco prima rientrarono, con l’aria di chi ha molte cose da fare e poco tempo da perdere. Hokuto aveva un blocchetto in mano e Kotori controllava una specie di lista. Tutti tacquero, stupiti da quell’apparizione, e lo stupore aumentò quando videro che due ragazzi ben vestiti, sui vent’anni, seguivano le fanciulle. A quella vista Kamui fece un’espressione un po’ contrariata, e Kakyou, dalla sua postazione orizzontale, ebbe un movimento brusco improvviso.

- Bene ragazzi, abbiamo bisogno di voi.- disse Kotori.

Silenzio.

- Abbiamo bisogno di voi.- ripeté Hokuto. Il cast di “X” la fissò con aria dubbiosa, e nessuno parlò.

- Che avete, tutti? Avete perso la lingua?- chiese Kotori, evidentemente spazientita. – Abbiamo bisogno di voi!-

- Ma per che cosa?- domandò timidamente Kamui.

- Avete mai sentito parlare dei problemi economici di “Asuka”?- ironizzò Hokuto, con aria seccata. – Beh, ragazzi, vi siete chiusi qui a pensare ad un lavoro, senza nemmeno degnarvi di invitarci, tra l’altro. E nessuno di voi, persone intelligenti, ha pensato di informarsi sul genere di problemi economici in questione.-

- Ci siamo andate noi, insieme alle Clamp.- spiegò Kotori. – Il fatto è che l’ultimo manga pubblicato sulla rivista è stato un flop, e la rivista ha avuto una grande perdita. Inoltre l’edificio è cadente, e i lavoratori minacciano lo sciopero, se non sarà restaurato in fretta. E si sono licenziati due tecnici molto capaci, e non si è ancora trovato un rimpiazzo. Tutto ciò ha messo nei guai la direzione della rivista.-

- Dunque…- iniziò Hokuto, scorrendo la lista che Kotori aveva in mano. – Dunque, Kusanagi, Sorata, Aoki-san e Yuto…e, sì, pure tu, fratellino. Voi vi occuperete del restauro. Si tratta di risistemare impianti elettrici, fare qualche lavoretto in muratura…niente di drammatico, insomma!-

- Cosa? Ma…-

- Oh, insomma!- Hokuto bloccò tutte le proteste. – Aoki-san, non mi dica che non ha mai fatto nulla di simile, in casa!-

- Beh, sì, ma…-

- Ecco, allora è fatta. Kamui e Nataku vi aiuteranno.-

- Ma Kamui pesa tre grammi e Nataku è un bambino!- protestò Yuto.

- Storie.- rispose Kotori. – Nataku ha ucciso mio padre e gli ha fregato la Spada Divina quando era appena nato, vuoi che non gli riesca di darvi una mano? E Kamui può… Reggervi una torcia, ad esempio!-

- Poi…- riprese Hokuto. – Karen, Arashi e Yuzuriha. Voi tre vi occuperete di rendere l’arredamento più gradevole e gli uffici più vivibili. Satsuki, non c’è bisogno di dirti di cosa ti occuperai tu.-

- Volentieri.- rispose l’hacker, con gli occhi che le brillavano.

- Io e Kotori sostituiremo i due tecnici che si sono licenziati, finché la direzione non ne troverà altri due in carne ed ossa. E questi signori che ci accompagnano invece sono due membri di una delle società commerciali più ricche di tutti i manga, e si sono offerti gentilmente di riparare il buco nel bilancio di “Asuka”. Vi presento Higashikunimaru-san e Shukaido-san, della società Higashikunimaru.-

Il gruppetto fissò gli occhi sui due giovani. Uno di essi pareva davvero molto esaltato di essere lì, tanto che prese a saltellare, abbracciando il suo compagno, poco incline all’allegria.

- Waaaaaaah, Takepon, hai sentito come ci hanno presentati?-

- Kentaro, lasciami immediatamente e piantala di fare il buffone!-

- Ma non è meraviglioso? Potremo agire da autentici amici della giustizia, e aiutare questi nostri colleghi personaggi nei guai, Takepon!-

- Possiamo farlo anche senza ricoprirci di ridicolo, e poi smetti di chiamarmi in quel modo idiota!-

- Ah, ho capito, oggi non hai mangiato, e sei un po’ scontroso! Beh, rimedierò immediatamente!-

- Ti prego, basta…-

- Insomma!- li interruppe Hokuto. – Tutto chiaro, quel che c’è da fare? Credo che nel giro di un mese avremo risolto i problemi di “Asuka”!-

- Siete davvero in gamba, non c’è che dire!- concesse loro un’ammirata Karen.

- Ehi, un momento. E NOI?- chiese Fuuma, con una nota inquietantemente furiosa nella voce, indicando se stesso e l’ex Sakurazukamori. – Non ci avete assegnato nessun compito.-

- Oh, è vero, abbiamo una cosa speciale per voi!- trillò Hokuto, con un sorriso sfavillante.

- Già.- confermò Kotori, ancor più sorridente. – Abbiamo bisogno di due uomini forti e coraggiosi, che non si spaventano davanti a nulla…-

- …e sono abituati a vedere le cose peggiori e a combattere gli avversari più tenaci…-

Fuuma e Seishiro si scambiarono un’occhiata inquieta, ma decisero di accettare comunque il lavoro.

Così la variegata compagnia lasciò Villa Clamp, alla volta della sede centrale di “Asuka”.

 

 

Epilogo – Non per stomaci delicati

 

- Ehi, “Kamui”, come va?-

- DANNATEEEE!- ansimò Fuuma, sollevandosi e appoggiandosi a Seishiro, dopo aver vomitato per la quindicesima volta.

- Come stai?-

- Come vuoi che stia? Come uno che ha passato un’intera giornata a spalare mer…-

- Ti prego, il Kamui Oscuro non può scadere in simili volgarità!-

- E chi se ne frega? Il rating di questa fanfiction è PG13, per cui posso scadere quanto mi pare!-

- Già, non ho capito nemmeno perché. Non c’è nulla di piccante o violento. Sarà che l’autrice si fa sempre troppi scrupoli…Beh, allora ti do il permesso di scadere un pochino.-

- Grazie. Insomma, quelle due stronze, io le uccido!-

- Lo abbiamo già fatto, e tutto ciò che ne abbiamo ricavato è stato un mucchio di grane. Hokuto ha ucciso me e Kotori s’è messa a sbandierare al mondo che il futuro può essere cambiato.-

- Non dovevano permettersi di rifilarci questo lavoro letteralmente di merda!-

- Se avessimo chiamato una ditta di spurghi, per stasare questi bagni, avremmo dovuto pagare. Mentre invece, con la nostra manodopera gratuita, contribuiamo alla salvezza di “Asuka”.-

- Tsk! Come se mi importasse!-

- Non vuoi sapere come andrà a finire?-

- Credi che non lo sappia? Faccio tanti bei discorsi, ma…Secondo te, dopo venti numeri di manga, quelle là mi fanno vincere? Venti numeri di blateramenti vari, e poi la Terra esplode? Ma nemmeno per sogno! Lo so, o mi uccidono, o mi ritrasformano in quell’idiota tutto affettuoso dell’inizio.-

- Beh, in effetti, può essere. Però pensa, se aiuti anche tu “Asuka”, magari prima della fine ti fanno divertire un altro po’.-

- Già. Vuol dire che mi rimetterò al lavoro, con questa piccola speranza.- sospirò il Kamui Oscuro. – Ma quelle due, IO LE UCCIDO DI NUOVO! IDIOTE!-

- Non penso siano così idiote. Direi che si sono vendicate con immensa maestria dei loro assassini.- commentò Seishiro. – Come dire…In questa situazione in cui ci hanno messi, la nostra dignità è morta da un bel po’!-

- IO LE ODIOOOOOOOOOOOO!-

 

Fuori dalla porta del bagno, due ragazze sorrisero, a quelle urla. Poi lasciarono quel luogo per nulla invitante, per spostarsi sull’attico dell’edificio.

- Hokuto cara, che ne dici di un brindisi?-

- Oh, sì! Brindiamo alle due ragazze più in gamba del manga!-

- E alla nostra soluzione del problema!-

- E al futuro…-

- …che non è ancora stato deciso!-

 

Fine episodio III - Coming Soon...Episodio Speciale!^^

 

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Capitolo 4
*** Episodio IV - La Corrispondenza ***


Allora, per questo capitolo ho avuto delle aiutanti straordinarie, che si sono prestate ad interpretare alcune fan clampiane (

Allora, per questo capitolo ho avuto delle aiutanti straordinarie, che si sono prestate ad interpretare alcune fan clampiane (beh, anche loro sono, in realtà, fan clampiane!^^). Le ringrazio di cuore e dedico loro il capitolo! Grazie a…

Leryu, che dà prova della sua passione clampiana; inoltre è l’inventrice del più bel soprannome che sia mai stato dato a Fuuma (leggete&scoprite) ed è colei che ha intuito che il suo Vero Desiderio è inondare la Terra di rane! (vedi vol. 14);

Kairi, con la sua bella letterina dedicata ad X;

Lilie, grande esperta di tutte le opere, anche le più recenti;

Laura e Bea, appassionate difensore di due personaggi da noi molto amati;

Haku, autrice di una lettera riguardante i dubbi che tutte noi nutriamo su X;

Koraen, che si è volontariamente offerta come aiutante.

E poi ho avuto un aiutante d’eccezione, coinvolto suo malgrado in questa follia…

Mio padre! Che non sa chi siano le Clamp né di cosa trattino le mie fic. Sa solo che amo i manga, amo di più scribacchiare, e che nell’ultimo racconto che ho scritto e lui ha letto c’è un evento troppo triste per i suoi gusti. Secondo voi, se leggesse un manga delle Clamp, che succederebbe? Comunque, l’ultima missiva di questo capitolo è sua.

Vorrei dedicare il capitolo anche a Clover, a mia mamma, a Cristiana.

E poi a Juuhachi Go, che continua a commentare!

 

Episodio IV – La Corrispondenza

 

I – Emergenza Posta

 

- Ageha-chan…Ageha…Ehi, sei qui? Che strano, credevo fossi in questa stanza…-

Tsubaki Nekoi uscì, chiudendo la porta. Un attimo dopo, sentì un grido provenire dallo studio della sceneggiatrice del gruppo Clamp. Si precipitò dentro, e vide la sua collega che emergeva da una montagna di scartoffie, fogli, buste e biglietti.

- Aaaaaah, chi vi ha detto di mettere tutta la posta nel mio studio?- strepitò la donna, evidentemente seccata.

- Ehm, scusa, cara, ma lo sai, le pulizie della casa…Le mie nuove tavole…-

- Sì, sì, vi conosco…E comunque, per risolvere il problema della corrispondenza, non basta scaricarla nella mia stanza! Bisogna rispondere.-

- Sì, lo so, ma, ecco, non potresti pensarci tu?-

- Io? E perché non tu?-

- Se non te ne fossi accorta, sono molto impegnata con “Kobato”, l’ultima storia che la tua mente ha prodotto…-

- Beh, allora dividi la posta con Mokona!-

- Ma sta lavorando a “X”!-

- Anch’io sto lavorando ad “X”, accidenti! Mi sono infilata in un intreccio di situazioni, desideri e previsioni così complicato che non ci capisco più nulla!-

La signora Nekoi lanciò un’occhiata a dei fogli pieni di segni colorati, appesi ai muri della stanza.

- Aaah, ecco a cosa ti servono quegli schemi! “Kamui: non conosce il suo desiderio -> lo deve capire -> se non vi rinuncia, non sconfiggerà mai Fuuma”…-

- Non prendermi in giro.- borbottò Ageha, scuotendosi di dosso alcune lettere. – Potremmo chiedere a Satsuki di rispondere?-

- Ageha, è la nostra cuoca. E noi abbiamo bisogno di mangiare. E poi la sto “usando” per gli sfondi di “Tsubasa”, oggi.-

Le due signore compresero all’istante l’unica soluzione possibile…

 

- Allora…Qui dentro ci sono tante belle lettere…- iniziò Tsubaki-san, rivolta alla schiera di personaggi radunata nell’atrio della villa. – Voi date un’occhiata e scegliete la lettera alla quale vi sentite in grado di rispondere…-

- Belle parole, Tsubaki –chan.- commentò la Igarashi.

- E perfettamente inutili, con questi degenerati!- sospirò la Ohkawa, rassegnata.

 

 

II – Care Clamp…

 

“Cara Tsubaki,

ti auguro di trascorrere un Natale pieno di gioia e serenità, insieme alle persone che ami, e che il 2004 ti porti tanta fortuna per il tuo lavoro.

Zia Shizuko.”

 

- Mmm, un augurio di Natale, eh?- rifletté a voce alta Kazahaya, concentrandosi per tirare fuori una risposta convincente.

- Non dirmi che sai cos’è il Natale.- commentò una ben nota voce alle sue spalle.

- Certo che lo so!- strepitò il ragazzino. – E tu, piantala di seguirmi!-

- Seguirti? Ma se ho solo avuto la sfortuna di capitarti vicino…- ribatté Rikuo, intento a scribacchiare qualcosa su un foglio.

- A te cos’è toccato?- chiese Kazahaya.

- Solo una bolletta della luce da pagare. Buona fortuna, piccoletto.-

Kazahaya strinse i pugni, ma rinunciò a rispondergli.

- Dunque, Natale…Aspetta un attimo… “il 2004”? Ma…ma…Ma questo biglietto è dell’anno scorso! E’ un augurio per il Natale 2003! Oddio, la cosa è più complicata del previsto!-

 

“Cara Shizuko-san,

Tsubaki Nekoi-san ha gradito davvero i suoi auguri, ha addirittura attaccato in camera il suo bigliettino!

Lei si chiederà come mai non le ha risposto subito, ma addirittura un anno dopo. E’ molto semplice. Vede, Tsubaki-san non ha il senso del tempo. Per esempio, il mio manga è fermo ormai da un paio d’anni. Io vivo in un eterno presente. Da due anni, io sono un diciassettenne. E’ curioso, ma così è la vita. Per cui, cosa vuole che sia un po’ di ritardo negli auguri di Natale? Il tempo è una cosa relativa!

Stia bene, a presto!

Kazahaya Kudo.”

 

 

“Carissime le mie Clamp, chi vi scrive è una fan sfegata che adora le vostre storie, prima fra tutte X/1999!
E a proposito di X...per quanto ancora ci farete penare prima di veder realizzato il famoso e tanto agognato numero 19?ç_ç Odio il vostro vizio di lasciare un manga incompleto per iniziarne un altro...>_<  Ok, la serie animata ha un finale (che per altro a me va benissimo! Mi piacciono le stragi^^"), ma proprio per questo voglio vederla anche su carta!!!*_*
Adoro il rapporto tra Kamui e Kamui/Fuuma, così come quello fra Subaru e Seishiro!*_* Uno tormenta e l'altro soffre...*_* Certo che voi Clamp siete proprio sadiche!^O^
Inoltre avrei due favori da chiedere...
Il primo a Fuuma (so che vuoi essere chiamato Kamui, ma se lo faccio poi c'è solo una gran confusione, perciò porta pazienza^^"): visto che sei più efficiente di un genio della lampada, potresti passare a casa mia? Avrei giusto un paio di desideri da esaudire...^^ Ma non farlo in questi giorni, essendo sotto esame i miei desideri potrebbero avere effetti collaterali...morte di professori o, peggio, la mia ¬¬
Il secondo favore lo chiedo a Seishiro: una volta avevo nel mio giardino un bellissimo ciliegio *_*, però con gli anni si è seccato...ç_ç Non è che potresti venire e portarmene un altro da piantare?^^
Bene, dopo avervi dato prova di quanto amo i personaggi di X e di quanto sia pazza, vi saluto sperando che continuiate a disegnare manga per ancora moltissimi anni e che, soprattutto, finiate quelli in sospeso!
Baci, Kairi84”

 

“Carissima Kairi,

ti ringrazio per l’ammirazione che nutri per le mie madri, e perché apprezzi così tanto il manga che mi vede tra i personaggi maggiormente dotati di stile e classe. Dubito però che vedrai mai la fine del manga. Le quattro signore sono sempre più occupate! E poi hai chiesto al Kamui Oscuro di venire da te per esaudire un paio di desideri. Perciò, anche se il manga uscirà, temo che non ci sarai per leggerlo…

Personalmente, il finale dell’anime mi ha davvero deluso. Soprattutto una cosa mi ha fatto arrabbiare…(immagina quale!)

Che bello, vedere persone che apprezzano i mille modi che esistono di esprimere il proprio affetto&amore! Pensa che tanta gente dice che ho dei problemi…

Dì la verità, il ragazzo viene su bene, eh? Tanti anni di angst e sofferenza (sue), ma alla fine ne ho fatto un erede perfetto! Sono fiero di me!

Per quanto riguarda il ciliegio, non ci sono problemi! #__^ Verrò al più presto a portarti una talea (un rametto preso da un albero già grande per essere trapiantato, n.d.H.) presa direttamente dal mio Alberello! Vedrai che non avrai difficoltà, con lui. Basta che lo nutra almeno una volta alla settimana con qualcosa che fino a poco prima era un essere vivente: verrà su forte e rigoglioso, e inonderà il tuo giardino di graziosi petali dodici mesi all’anno! (I petali sono rosa. Se vuoi ti racconto un’ottima storiella horror sui petali rosa, per impressionare i tuoi amici, per Halloween…)

Kamui (il maniaco di grandezza che si fa chiamare così, per essere precisi) mi ha detto che finisce di rispondere alla sua lettera e viene da te. Lascia due righe ai tuoi familiari per salutarli, magari. Se sopravvivi, buona fortuna per i tuoi esami!

Seishiro Sakurazukamori”

 

 

“Care Supreme Signore del Manga,

vi scrivo per ringraziarvi, perché con le vostre storie mi avete donato momenti meravigliosi e lunghe riflessioni. Inoltre avete accresciuto e influenzato il mio immaginario, aggiungendogli la dose di tragedia e disgrazia che gli mancava.

Vorrei però informarvi di un fatto curioso. Un giorno ebbi la bella idea di usare come sfondo desktop un’immagine dove comparivano i gemelli Sumeragi e il Sakurazukamori. Da quel giorno il mio pc non è più stato lo stesso, e in breve tutti i miei elettrodomestici si sono gravemente ammalati. Io ritengo sia opera del suddetto signor Sakurazukamori…Pensate sia un sospetto fondato?

Vi auguro ogni bene, continuate presto le vostre (tante) opere!

Harriet”

 

“Cara Harriet,

sono felice che tu apprezzi le Clamp, e anche l’alto grado di drammaticità di cui quelle là infarciscono ogni manga che la Ohkawa sforna dalla sua zucca. Come rappresentante di un manga dove su 21 personaggi ne muoiono 18, e solo uno di morte naturale, non posso che essere fiero di te.

Vuoi sapere se è possibile che Sakurazukamori-san abbia preso ad infestarti gli elettrodomestici? E perché no? Se una madre riesce a partorire due gemelli da due padri diversi, allora, nell’universo Clamp, tutto è possibile!

Ciao ciao, buona lettura!

Kujaku”

 

 

Salve a tutte, mitiche Clamp!

La qui presente Haku vi porge i suoi omaggi!(ma come sono formale!)

Comunque volevo farvi i complimenti per tutte le opere che avete fatto, sono meraviglioseeeeeeeeee!!!!!*___*......in particolar modo il fumetto di "X1999"

Lo adoro!!!!! Mi piace molto la storia e adoro nella maniera più assoluta i disegni!!!!!(sbav,sbav!)... Ho da farvi un paio di domandine e una supplica…

La supplica: vi prego! vi scongiuro! continuate X! vi pregoooooo!!! morirò dall'astinenzaaaaaaa!!!!Ok, lasciamo perdere la mia disperazione + nera...........

1) Come vi è venuta in mente una storia del genere? E’ originalissima e molto affascinante! Complimenti!

2) ...ma come avete fatto ad inventarvi dei personaggi tanto fighi???? Ogni volta che leggo X rischio di sbavarci sopra! ...poi riguardo le personalità sono molto marcate...rendono il personaggio "vivo" e sono convinta che non dev'essere stato facile, siete mitiche!>____________<

3) Vorrei sapere...ma chi è il cattivo della storia?? Ok che forse non sono molto intelligente...ma non si capisce! ...perché secondo me hanno ragione sia i Draghi del Cielo sia i Draghi della Terra! Illuminatemi per favore.....

4) Come mai siete tanto sadiche? No, perché sapete...secondo me nel volumetto 16 (ogni volta che lo leggo mi fa scoppiare in lacrime...) siete state un tantinello malvagie! Cavolo! Alla morte di Seishiro (uno dei miei personaggi preferiti di X) non gli fate dire l'ultima parola, non lo fate baciare Subaru e tra l'altro gli fate fare una morte un tantinello idiota! Praticamente va al suicidio! Insomma, ma che vi hanno fatto quei due poveri disgraziati per farli soffrire così? Sopratutto Subaru!(altro mio personaggio preferito) Non se lo merita! Povero......sarei molto curiosa di sapere come la pensano "loro"…

5) Ma perché in X avete la brutta tendenza nel far crepare i personaggi? A quanto ho sentito volete farli ammazzare tutti! Siete crudeli!

6) A quanto vedo vi divertite un mondo a far sfigato un personaggio...uno a caso... Kamui… allora...gli fate morire la madre bruciata,la zia squartata davanti ai suoi occhi, la sua migliore amica ammazzata dal fratello (l'unica morte da me approvata...) e ora Fuuma, il suo migliore amico nonché suo unico conoscente rimasto in vita, tenta ogni volta di ammazzarlo (o di farselo...ma perché non lo lasciate fare? Ci prova ogni 2 x 3! Mah...) Insomma...ma che sfiga!

7) Posso avere un vostro autografo con qualche schizzo dei miei personaggi preferiti? Sorata, Yuto, Kamui, Fuuma, Seishiro e Subaru! Mi fareste molto felice!

Ultima cosa e purtroppo è una critica...dont' worry è l'unica che  vi faccio:

Ma perché non finite mai le opere iniziate invece di iniziarne altre?

Beh, credo che questo sia tutto...spero in una vostra risposta (aspetterò impaziente! Conoscendomi passerò 3 volte al giorno a controllare la posta!)

Un bacione. Una vostra fan, Haku!^_______________^”

 

“Cara Haku,

grazie per i complimenti. Cercherò di risponderti con precisione.

1) Come si sono inventate una storia del genere? Temo di non essere la persona più adatta a rispondere. Io non ci sarei mai riuscito. Da ragazzo mi sarei disidratato dalla commozione alla sola idea. E tutt’ora non avrei mai trovato la forza di sciorinare su carta una serie di disgrazie simili.

2) Sì, le Clamp sono state brave ad inventarci così realistici e vivi. Io avrei preferito anche un po’ meno vivi. Non è che sia un gran bel vivere…

3) Chi è il cattivo della storia? Mah, sbaglierò, ma ho come l’impressione che le mie autrici abbiano questa teoria…E’ “buono” chi ha qualcuno da amare e da difendere…E ciò complica un po’ gli schieramenti, direi! Ma forse l’hanno fatto apposta per farvici scervellare sopra (lo dite anche voi che sono sadiche, no?).

4) Scusami, ma proprio non ci riesco. Rileggo la domanda, e crollo. Non posso rispondere. Posso dirti solo che sto meditando una vendetta contro le Clamp. Se vuoi unirti a me, ne sarei felice. Prima o poi lo farò, lo giuro. Ci sono dei limiti che non possono essere oltrepassati, e loro l’hanno fatto, con me… Comunque l’ultima parola di Seishiro siete voi a non averla sentita…Io l’ho sentita…

5) Retaggio del passato di samurai degli avi della Ohkawa e della Nekoi.

6) Siamo sempre lì. A loro piace che noi siamo sfigati. In verità non credo che Fuuma abbia “certe” mire su Kamui; penso voglia solo distruggerlo psicologicamente. Cosa che gli sta riuscendo piuttosto bene. Io non so più cosa fare, i cosiddetti “buoni” sono ad un livello di prostrazione tale che non hanno nemmeno la forza di protestare!

7) Nessun problema, allegherò le nostre foto e andrò in cerca degli autografi. L’unico che non ti garantisco è quello di Fuuma. Immagina la scena… “Scusa, Fuuma, vorrei il tuo autografo per una fan.” “Vorresti? Allora è IL TUO DESIDERIO…”. Perdonami, ma non puoi chiedermi di affrontare una cosa simile!

Perché non finiscono le opere? …io credo che ormai sia diventato un po’ un marchio di fabbrica. “Chi sono le Clamp? Le Clamp sono quattro schizoidi amanti di maree di sangue, lacrime, petali e piume, che lasciano i manga a metà…”

Un abbraccio. Ti auguro di avere un po’ più di fortuna di tutti noi.

Subaru Sumeragi”

 

 

“Palmadum, Mammine Clamp!

Vostri mangosi essere troobo droganti... me vi ama!

...Però... LE MIE LACRIME!!! RESTITUITEMI LE MIE LACRIME!!! A ME SERVONO!!! (lo dicono anche Albert Barillè e Vieri Razzini che le lacrime servono!) Voi che ve ne potete fare, effendi?!
Non ditemi che volete costruire una mega-diga per coltivare tante tante tante rane, ranocchie e ranicelle! ARGH! Ma così farete i giuochi sporchi di quel viscidissimo e secsi essere quale TIBERIO, LA CICOGNA CHE ESAUDISCE IL DESIDERIO! NON POTETE!!!
...volete che vi venga a liberare?! Guardate che me lo fa!!! KUOOOO! 

Leryu”

 

“Cara Leryu-san,

grazie per aver scritto una letterina alle nostre mammine.

I loro manga sono “droganti”? Uhm, sì, mio papà mi ha parlato della “droga”. Ha detto che sono quasi dell’età giusta per sperimentare quella speciale che usano i Draghi della Terra.

Mi dispiace che tu pianga, mentre leggi i nostri manga. Io, quando una storia mi fa piangere, chiedo a papà e mamma di cambiare storia. La mamma accetta sempre, e mi addormento tranquillo, se c’è lei a leggermi la storia della buona notte. Con papà un po’ meno…

Per le lacrime, potrei chiedere al mio nonno se può ridartele. Dicono tutti che è molto bravo a ricreare le cose e le persone, forse lui ce la fa. Però non so chi sono i signori Barillè e Razzini, e non so come risponderti a questa parte della lettera. Magari chiedo a papà se mi dà un consiglio.

Io non credo che le Clamp vogliano coltivare le rane, però a mio papà le rane piacciono moltissimo! Infatti tiene in camera una ranocchia con gli occhietti tondi, che gli ha regalato una bimba, e mi racconta sempre storie bellissime sulle rane. Rane che conquistano il mondo, rane killer, rane che baciano i principi trasformandoli in ranocchi…Mi sa che è lui, che vuole coltivare le rane!

Ma chi è Tiberio? Mmm, in verità è il mio papà che esaudisce i desideri, e non una cicogna… Vuoi che gli chieda se esaudisce il tuo? Stai attenta, però, a volte questo è un pochino rischioso.

Ciao, grazie per la lettera! Mi sei molto simpatica, posso venire a trovarti?

Nataku

P.S. - Il mio papà mi ha detto di scriverti che puoi anche divertirti a deriderlo chiamandolo con nomi idioti, ciò non cambierà il futuro. Quando sarai morta, e vedrai la Terra dominata dalle rane, riderai meno. Mi ha detto anche che a lui piace molto far piangere le persone, quindi è felice del risultato ottenuto con te. E che prima o poi convincerà quelle quattro pseudo-sadiche a finire il manga come vuole lui. E che lui conosce il tuo desiderio. Perché tu sei Kamui. E lui, come te, è Kamui. Insomma, mi sono un po’ perso. Buona fortuna, ciao!”

 

 

“Carissime Clamp,

chi vi scrive sono due vostre affezionatissime fan che vorrebbero farvi qualche bella domandina. Allora…

1) Perché Kamui e Subaru sono così tanto belli ma altrettanto sfigati?

2)Perché non fate fuori Fuuma? Possibilmente in modo tragico e doloroso?(se lo merita!)

3)Perché avete fatto morire Kotori? Almeno una storiella con Kamui ce la poteva anche avere, no?

4)Perché vi piacciono tanto le storie tragiche? E perché avete fatto morire Seishiro? (Assassine! Siete peggio di Fuuma!)

5)Perché avete fatto passare il povero Subaru dalla parte dei Draghi della Terra? (E’ quella sbagliata!)

Bene, bene, per ora è tutto

PS: se fate morire Kamui e Subaru poi ci pensiamo noi,a voi!

PPS: non è una minaccia…solo un avvertimento!(Ah,ah,ah)^___^ (sorriso sadico!)

Lally e Bea”

 

“Care Lally e Bea,

per prima cosa, grazie perché vi siete appassionate alle vicende del nostro manga. Veniamo ora alle domande, che trovo molto sagge e pertinenti.

1) Aaaah, vorrei tanto saperlo anch’io! Qualcuno glielo dice, alla Ohkawa, che la figura dell’ “eroe romantico ottocentesco”, bellissimo e tormentato, è passata di moda? Poveri ragazzi…Il mio povero Kamui…E anche Subaru…

Ecco, lo sapevo, ho bagnato il foglio di lacrime…Ma è più forte di me! Lasciamo perdere la dolorosa questione!

2) Qui vorrei invitarvi ad una distinzione. Fuuma era mio fratello, ed era davvero una persona splendida. Voleva bene a me e a Kamui, avrebbe fatto di tutto per noi. Quel “coso” che ora usurpa il suo corpo e il suo animo e si fa chiamare “il Kamui Oscuro” NON è Fuuma! Perciò, per quanto tutti lo odiamo, non deve morire. Deve ritornare in sé. Solo così Kamui avrà vinto davvero!

3) SIIIIIIIIIIIII! Ah, gloria nell’alto dei Cieli, esistono ancora dei fans che si ricordano di ME, della mia morte tragica, dei fans che mi piangono! Che si ricordano che IO ero la dolce metà di Kamui! Che dire, anch’io avrei voluto qualche cosa in più con il mio Kamui…

4) Perché amano le storie tragiche? Ma perché sono affette da drammatite acuta. Una malattia orrenda. Cronica. Devastante. Senza cura.

Perché hanno ucciso Seishiro? Non lo so, probabilmente hanno pensato che Subaru fosse troppo sereno, rilassato, allegro e avesse una vita insipida, per essere l’eroe di un manga…

5) Perché dicono che fa figo, essere un DdT, mentre i DdC sono sfigati. Dico io, le leggete le fanfiction? Alla gente piacciono gli assassini in occhiale da sole e tenuta nera, e più sadici sono, meglio è! Io evito di commentare…

Care mie, se fanno morire Kamui e Subaru verrò con voi a stanare quelle quattro! Ma dubito che faranno una cosa tanto stupida, se ci tengono alla vita. O almeno, credo che risparmieranno uno dei due. Il popolo delle fangirls non perdona…

Vi saluto, continuate così, che siete delle fans ideali!

Un bacio, vostra Kotori”

 

 

“Un saluto alle grandi Sensei!

Sono una vostra fan italiana, visto che sapete già che siete fantastiche, bravissime, etc, passo subito alle critiche. ^__^

Chiaramente sono super-innamorata di Seishiro & Subaru, e devo dire che assomiglio parecchio a tutti e due. Però siete state proprio crudeli: non per la loro storia che va bene così, per quanto tristissima, ma avrei da ridire su un piccolo particolare: perché non si baciano mai?

Hanno questo destino sfigato come tutti, sono complessati al massimo, depressi, il povero Subbaru-chan ridotto a un vegetale per la morte del suo adorato, etc; trovo azzeccatissima la frase sospesa nel manga, ma cavolo, su X si è fatto l’anime e il film! Ok, in quest’ultimo loro compaiono pochissimo, ma almeno nell’anime fateli baciare!!! Niente di che, giusto un bacetto sfiorato all’ultimo attimo prima della (sigh!T__T) morte di Sei-chan! Così non ci sono frasi sospese (sperando che la cosa porti un po’ di sollievo al disperato Subaru!) e si fanno contenti tutti i fan! A parte questo, fa un bell’effetto!

Certo che da sempre tutti i vostri personaggi hanno un passato e un destino quantomeno orribile e farebbero la fortuna degli psicoterapisti: si possono riscontrare tutti i tipi di complessi esistenti ^__^’’!  Ok che, almeno secondo Subaru, non tutti sono destinati ad essere felici, ma almeno qualcuno sì!

A proposito, non credo che siate a conoscenza del fatto che nell’ambiente dei vostri fan (ma anche fuori) siete conosciute come le Dee del Sadismo!

Ma anche del Ritardo! Cominciate tante bellissime storie contemporaneamente, e poi non le finite, o vengono bloccate, o ci sono tutti i problemi impossibili e immaginabili!

Quando, su X alla fine ho visto scritto che era l’ultimo n. italiano e veniva bloccato, 1. ho lanciato un NOOOO!!!! che ha creato un altro buco nell’ozono, ha deviato l’orbita di Plutone ed infine ha disintegrato un asteroide nei pressi della Cintura di Orione; 2. riavutami dallo shock, mi sono trasformata in un Sakurazukamori ed ho ammazzato il mio fumettiere di fiducia (pace all’anima sua). 3. qualche giorno dopo, ho cominciato a perdere i capelli. Certo io non sono nessuno per insegnarvi il mestiere, ma credo che un po’ di puntualità e coerenza sia utile! ^__^

Un’ultima cosuccia: sin dai primi numeri Fuuma (cattivo) tenta di farsi Kamui… lo lecca sul collo, le lacrime, prova dolcemente a convincerlo a “lasciarsi andare” (ferendolo brutalmente, beh contento lui!); ma non ci riesce mai…che hentai!!!

Comunque mi piace molto la quantità anormale di sangue che disegnate, è fantastico quando schizza dappertutto (anche dal basso verso l’alto!!) ^__^

Mi pare che il messaggio sia stato recepito: LAVORARE!!!

Koraen”

 

“Carissima Koraen,

grazie per la tua lettera, e complimenti per il nome d’arte! (sai, mi ricorda un po’ il mio…). Vedo che sei una fan esperta e appassionata, e soprattutto che hai capito il dramma di noi poveri personaggi, in completa balia di quattro signore che ci distruggono psicologicamente a seconda di come si svegliano la mattina!

Psicoterapeuti? Altroché se sono contenti! Dico io, ma lo sai che siamo tutti in cura? Ognuno di noi ha il suo medico, psicologo, padre spirituale (io), per risolvere i propri problemi! Qualcuno è addirittura in cura da un’equipe di esperti (uno dei tuoi preferiti): sua nonna gli ha pagato i migliori analisti e i più abili membri di tutte le religioni del mondo, per aiutarlo. Inutile che ti dica qual è stato il risultato! E dire che sarebbe bastato, come suggerivi tu, un finale appena appena un po’ diverso. con un certo signore appassionato di ciliegi rosa…Ah, mia cara, la vita dei figli delle Clamp è dura, oh, sì!

Per quanto riguarda l’altro problema, quello dei ritardi delle Signore…Non so come consolarti, posso dire solo che capisco le tue reazioni. Dì un po’, non è che il terremoto che ha abbattuto quell’hotel, a Tokyo, ieri, l’hai provocato tu col tuo urlo? E come sarebbe, che hai ucciso il tuo fumettiere? Ma ti sembra un bel modello, il signor Sakurazukamori? Per i capelli, ti potrei consigliare un prodotto che usano molte mie colleghe di lavoro, per rendere i capelli fluenti e luminosi.

Mia cara, non so cosa voglia Fuuma da Kamui, né mi interessa un accidente dei suoi ormoni, io voglio solo vedere il suo sangue (dall’alto o dal basso, va bene lo stesso!) al più presto! Lo so, non è molto cristiano…Ma Kazuki ha perso la vita per salvare me da quel folle, e…Oh, cara Koraen, la vita dei clampini è una valle di lacrime!

Tua Karen Kasumi”

 

 

“Salve Mokona-san, Mick-san, Nanase-san e Satsuki-san

Il mio nome è Lilie e sono una fan delle vostre opere da ormai molti anni e vi sono veramente grata per gli stupendi manga che avete creato: X, Clover e Card Captor Sakura in primis.

Vi ho seguite in questi anni, in tutti i vostri cambiamenti, nell’evolversi delle storie e degli stili; ho visto diventare lo stile di Mokona-san così bello che spesso i miei occhi si soffermano per lunghissimi attimi su ogni tavola dei vostri manga, inoltre apprezzo tantissimo anche l’evoluzione dello stile di Mick-san, che diventa ogni giorno più bello, e che da Chobits in poi ha fatto veramente un salto eccezionale.

Quindi non posso che ringraziarvi per aver allietato tutti questi miei anni, per aver alimentato i miei sogni, e per aver creato dei personaggi stupendi, che oramai considero quasi come veri e li vedo muoversi all’interno dei loro drammi e delle loro storie.

Sicuramente amo di più la vostra produzione più seria e dalle venature dark, come X, Rg Veda, Clover ma anche lo stesso Magic Knight Rayearth, ma adoro anche la leggerezza di Card Captor Sakura e non disdegno le vostre opere più allegre, con i ragazzi dell’istituto Clamp, da Nokuro e la sua squadra ai Duklyon, che svolgono le loro più improbabile ed esilaranti avventure all’interno di quel luogo ormai diventato mitico!

Apprezzo poi moltissimo il fatto di recuperare spesso personaggi già usati per altre serie. Rimasi piacevolmente colpita dalla presenza di Subaru, Seishiro, Hokuto, Nokuro, Akira e Sou in X, e da lì in poi ho apprezzato tutte le comparse di altri personaggi preesistenti. Questa cosa secondo me rende i personaggi ancora più veri, ed è bello vederli crescere, o muoversi in ambienti a loro magari non consoni. E a questo proposito non posso che apprezzare il nuovo Reseivoir Chronicle Tsubasa, in cui tutti i personaggi più amati vengono recuperati, a cominciare dai protagonisti Sakura e Shaoran, a Chii, a Tomoyo, ad Arashi e Sorata, a Mokona e tutti gli altri, fino ad arrivare ai due protagonisti dell’altro ultimo lavoro XXXHolic….e poi parlando sinceramente, a me non da fastidio rivedere di nuovo in un manga il mio adorato Yukito! Anzi! Se si potesse metterlo in tutti i manga ne sarei solo felice!

Parlando di XXXHolic, devo dire che mi affascina molto la maga Yuko, così come già adoro Fey di Tsubasa, quindi non vedo l’ora di poterne sapere ancora di più di questi due manga. Così pure del vostro ultimissimo lavoro Kobato, di cui per ora ho potuto vedere solo alcune illustrazioni e devo dire che sono magnifiche!

Non mi rimane altro che salutarvi, ringraziandovi ancora di cuore per tutto quello che avete dato a noi fan con il vostro lavoro. Inoltre vorrei fare i miei auguri di guarigione alla mitica Mokona-san, affinché torni presto ad allietarci con i suoi magnifici disegni.

Grazie mille per l’attenzione che presterete a questa lettera!

JA NE! Lilie”

 

“Carissima Lilie-san,

sono onoratissimo di risponderti, una fan così esperta del lavoro delle nostre madri è davvero preziosa! Mi fa piacere che tu apprezzi la loro arte, che è la fonte della nostra bellezza e della nostra elaborata psicologia. E sono oltremodo felice che tu metta tra i tuoi preferiti il manga mio e dei miei amici.

Lilie-san, sono rimasto davvero sorpreso dell’apprezzamento da te espresso nei miei confronti, e vorrei ringraziarti per questa tua ammirazione!

Non posso che unirmi a te nell’augurio di miglioramento della salute di Mokona-san, e ti faccio anch’io tanti auguri, di riuscire in tutto ed essere felice!

Yukito Tsukishiro.

 

Hola, Lilie-san!

Eh eh, il mio collega Tsukishiro-san ha lasciato la tua letterina lì, e io ci ho curiosato dentro, e quando ho visto che spargevi complimenti sullo stile della signora Nekoi, ho detto “cavolo, devo ringraziarla!”.

Cioè, non è andata proprio così. Diciamo che una persona con dei simpatici (a volte un po’ sgradevoli) poteri paranormali mi ha detto che se avessi letto la letterina a cui ha risposto Tsukishiro, mi sarei divertito…

Insomma, bisogna proprio che ti ringrazi, sì! Tu apprezzi Tsubaki-san, la donna che mi ha disegnato così bello ed intelligente, così abile ed insuperabile, per cui non puoi essere che una buona intenditrice di manga!

Per quanto riguarda i personaggi dei nuovi manga, ormai abbiamo dato loro il benvenuto nella “squadra” Clamp. Sono davvero in gamba, sì. Del resto, devi esserlo, se vuoi sopravvivere, qua dentro. Ogni clampino che viene al mondo ha un grande destino e una marea di disgrazie, davanti a sé, lo sai. E i nuovi personaggi si stanno dando veramente da fare.

Bene, me ne torno al lavoro. Ho un mucchio di persone da cercare e un divertente commesso di drugstore da tormentare…

Ci vediamo, milady!

Saiga-san”

 

 

III – Epilogo

 

“Spettabile Studio Clamp

Oggetto: sollecito di pagamento.

            Con la presente vogliamo segnalare che non ci è ancora pervenuta quietanza della nostra fattura n. 215 relativa alla fornitura di museruole per caimani consegnate con D.D.T. n. 315, del 12 febbraio 2004.

            Ci auguriamo che la causa del mancato pagamento sia dovuta ad un disguido contabile, e che vogliate procedere immediatamente al saldo di quanto dovutoci. In caso contrario, trascorsi 15 giorni dal ricevimento della presente, daremo mandato al nostro legale di intraprendere le necessarie azioni di recupero.

            Distinti saluti.”

 

“Egregi signori,

dalla vostra lettera mi pare di capire due cose molto importanti.

1. Che le signore Clamp sono, per l’ennesima volta, in ritardo in qualcosa.

2. Che voi desideriate molto questo pagamento.

Io sono qui per voi. Al più presto raggiungerò la vostra sede ed esaudirò il vostro desiderio. Non preoccupatevi, ciò che desiderate, voi lo avrete, senza bisogno di azioni legali.

Una curiosità: ma “D.D.T.” sta per “Drago della Terra”? No, perché quelli sono al mio servizio, e non mi risultava che lavorassero anche per voi…

Comunque non penso che la causa del mancato pagamento sia un “disguido contabile”. E’ solo che quelle là, a fare una cosa nel tempo prestabilito, proprio non ce la fanno.

Distinti saluti anche a voi. A presto…

Fuuma Monou”

 

“Egregi signori,

so che al vostro sollecito di pagamento ha risposto un certo signor Fuuma Monou. Ecco, qualunque cosa abbia detto, non credetegli. Verrò io a portarvi i soldi, al più presto. Se Monou-san dovesse venire da voi, non fatelo entrare. Se entra, per favore, non parlate di “desideri”. Non ci pensate affatto. Non desiderate nemmeno. Ditegli che siete filosofi stoici, monaci tibetani, vegetali, ma NON desiderate niente. E’ meglio per voi.

Non fatelo entrare nemmeno se sembra che somigli vostro padre, nonno, fratello, cugino o migliore amico. Mettete in salvo i vostri cari. Fate sparire gli oggetti affilati, sostituite i vetri delle finestre con pelli.

Allego il mio numero di telefono, se ci sono problemi, chiamatemi. Metterò a repentaglio la mia incolumità per voi.

Distinti saluti

Kamui Shiro”

 

- Dannate Clamp…dannate…cosa mi tocca fare…-

- Qualche problema, Kamui-chan?- domandò Nanase Ohkawa, osservando la crescente agitazione del suo protagonista preferito.

- Fate che mi arrabbi davvero, prima o poi, e vedrete…ALTRO CHE APOCALISSE!-

Ed uscì dalla stanza a grandi passi, agitando furiosamente la lettera che doveva spedire. Ohkawa-san alzò le spalle e sospirò.

- Ah, adolescenti! Credono che ogni loro problema sia la fine del mondo!-

 

FINE EPISODIO IV

 

Concorso per i Lettori: cosa se ne fanno le Clamp di museruole per caimani? Chi propone l’idea più divertente, avrà in omaggio un’apparizione nel capitolo speciale n. VII!!!!

 

 

 

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Capitolo 5
*** Episodio V: My Fair Priest ***


Miei adorabili lettori, salve

Miei adorabili lettori, salve!

Questo capitolo è una parodia di un celebre musical, “My fair Lady” (1956, di Alan Jay Lerner e Friederich Loewe, tratto dall’opera teatrale di G.B. Shaw “Pigmalione”). Non conoscete il musical? Volate a noleggiarlo, guardatevelo e tornate qui. Io lo trovo semplicemente meraviglioso!

Comunque, per farvi seguire con più facilità la storia, ecco un riassuntino…

Il professor Henry Higgins, filologo e linguista, scommette col suo amico Pickering che, siccome secondo lui è il modo di parlare, a rendere più o meno “nobile” una persona, riuscirà a trasformare una rozza e sgrammaticata fioraia raccolta per strada in una vera lady, insegnandole a parlare correttamente. Eliza, la fioraia, si presta all’esperimento, sperando di ricavarci qualcosa. Via via che impara a parlare, si risveglia in lei anche la dignità e la coscienza del suo valore. Se all’inizio Eliza odia Higgins, col passare del tempo tra i due nasce un certo feeling. Infine la scommessa viene vinta: Higgins porta Eliza ad un ballo, dicendo che è una principessa straniera, e tutti ci credono. Higgins è fiero di sé, ma Eliza comprende che lui l’ha trattata un po’ come un giocattolino. Allora…

Beh, non vi dico come finisce (anche perché il testo teatrale ed il musical hanno finali un po’ diversi). Qui, nel mio capitolo, troverete un finale assolutamente folle, in linea col resto della storia. Ho utilizzato e “trasformato” i testi dialcuni canzoni che accompagnano il musical (non me ne vogliano i signori Lerner e Loewe!).

Spero vi divertiate, miei carissimi! Grazie ancora di tutto, e buona lettura!

Ah, e grazie a chi ha commentato il mio raptus serio su Karen-san! E a The Dreamer, un’altra persona che ha deciso di sua spontanea volontà di leggere le mie fics… (non fate quelle facce, non l’ho costretta…davvero!).

- Ciao e grazie, carissimo Karol! -

Episodio V – My Fair Priest

I – La Sfida

- Aaaaah! Agehaaaaaa! Cos’è ‘sta roba che viene fuori dalla tua stanza?-

- Si chiama “musica”, Tsubaki. Anzi, “buona musica”. A differenza dello stridio senza senso che sento provenire dalla tua camera!-

- Tu vuoi scherzare vero? Non vorrai mettere a confronto quei gorgheggi con questa musica?-

- Musica? Le canzonette da musical non sono musica, sono solo idiozia!-

- Ah, perché la lirica sarebbe musica? Ma non farmi ridere! Gente che strilla tutto il giorno a proposito delle proprie sventure!-

- Aaaah, se sento un’altra nota di quelle orribili canzoncine mi viene una voglia insopprimibile di sterminare personaggi!-

- E io non te li disegno…-

- Cooosa?-

Satsuki Igarashi e Mokona si guardarono, e decisero di agire.

- Ehi, ragazze! Vediamo di calmarci, eh?-

- Già. Insomma, non è una cosa tanto grave…Ad ognuno i suoi gusti!-

Ageha Ohkawa alzò le spalle, con espressione gelida.

- E poi tu non hai nemmeno mai ascoltato un’opera lirica per intero!-

- Così come tu non ti sei mai degnata di seguire con attenzione un musical!-

- Morirei dopo due minuti!-

- Secondo me ti appassioneresti!-

- Ah sì? Allora ti propongo una sfida…Se io riderò di fronte ad un musical, rinuncerò ad uccidere un personaggio a tua scelta. Ma se tu ti commuoverai per un melodramma, potrò ucciderne due. Va bene?-

Tsubaki Nekoi si affrettò ad accettare.

- Ma certo! Vedrai! Non hai possibilità di vittoria!-

- Ragazze…- le richiamò Mokona. – Siamo sommerse di lavoro…Non abbiamo tempo per il teatro. Dovrete rimandare la sfida.-

- Storie!- la interruppe Ageha. – Abbiamo centinaia di personaggi disponibili e compiacenti che si presteranno alla sfida!-

- Volete che siano loro ad interpretare il musical e l’opera?- domandò la Igarashi, impallidendo. – Ma non verrà fuori nulla di buono!-

- Invece sì.- ribatté la Ohkawa. – Se vogliono, sono in gamba. Voi due, prendetevi un po’ di personaggi, e mettete su due rappresentazioni. Poi farete da giudici. Se io riderò, avrà vinto Tsubaki, se sarà lei a commuoversi, avrò vinto io!-

II – Il musical

Mokona guardò il gruppetto di personaggi che le stava di fronte, e li squadrò uno per uno, riflettendo, concentrata. Aveva sparso avvisi e volantini ovunque: “Cercasi attori”, ma tutto ciò che era riuscita a raccogliere era stato…Un gruppetto di sette irriducibili “buoni”, sempre disponibili ma non esattamente i migliori attori che si possano desiderare. Guardò ancora i Sigilli, infine si lasciò crollare su una poltrona, scuotendo la testa.

- Non so proprio cosa potremmo combinare…Questa sfida è una follia!- sospirò.

- Mokona-san, si faccia forza!- la incoraggiò Yuzuriha. – Insomma, tutto è possibile, no? Anche trasformare un gruppo di personaggi disgraziati in perfetti attori di musical! Basterà che impariamo a cantare e a parlare chiaramente, e…-

- Cos’hai detto?- la interruppe la sensei, alzandosi di scatto. Yuzuriha tacque, senza capire. – Oh, Yuzuriha, ci sono! Ma certo! Avete presente “My fair Lady”?-

- Oh, sì, è un musical meraviglioso!- esclamò Karen, sorridendo.

- Ecco, potrebbe essere adatto.- spiegò Mokona. – Aoki-san potrebbe interpretare il professore e…-

- Meglio di no.- la interruppe Karen. – Aoki-san è troppo buono per interpretare un dispotico ed arido docente di una materia astrusa!-

Naturalmente Aoki-san, dopo queste parole era diventato di un bel color porpora, e stava disperatamente cercando un angolo in cui sotterrarsi, per non subire ancora gli effetti delle lodi di Karen.

- Uhm…Allora, il professore potrebbe farlo Sorata?- propose Kamui.

- Ma sicuro!- tuonò il ragazzo, con la sua parlata “disinvolta”. – Vedrete, sarò un professore ganzissimo! Icché devo insegnare? Fisiologia?-

Mokona alzò gli occhi al cielo.

- Perfetto, non c’è che dire.- commentò gelida Arashi. – Il giorno in cui Sorata Arisugawa interpreterà un insegnante, allora il mondo sarà giunto alla fine.-

- Arashi-san, ti prego, non ti ci mettere anche tu!- piagnucolò Kamui.

- Mokona.- li interruppe all’improvviso Subaru, emergendo dal suo solito “coma”. –La storia tratta di insegnare a parlare a qualcuno, no? Perché non invertiamo i ruoli? Sorata potrebbe fare il fioraio, e Arashi la professoressa.-

- Così magari questa ridicola pagliacciata servirà a qualcosa.- sospirò Arashi.

Mokona lanciò un’occhiata trasversale a Sorata, poi si spostò su Arashi, poi sorrise.

- Ottima idea. Nel nostro musical avremo una sacerdotessa shinto, Arashi, che scommette con un’altra sacerdotessa, Yuzuriha, che riuscirà ad insegnare le buone maniere e la lingua corretta ad un monaco buddista.-

- Insomma, devo fare la figura dell’idiota?- domandò Sorata, che non stava apprezzando particolarmente l’idea.

- Karen interpreterà Freddy…- continuò Mokona – Intendo dire, la pretendente di Sorata, che si innamora di lui dopo averlo incontrato alle corse dei cavalli…-

- Mmm…facciamo…ad un incontro interreligioso, forse è meglio.- la corresse Karen.

- Perfetto! Aoki-san sarà il padre di Arashi, Kamui-chan sarà il cameriere di Arashi e Subaru-san interpreterà uno dei membri dell’incontro interreligioso finale, in cui saranno giudicati gli sforzi di Arashi per trasformare Sorata in un monaco come si deve!-

- Oooh, sarà uno splendore!- gorgheggiò Karen.

- Mi piace!- commentò Yuzuriha, sorridendo e saltellando qua e là.

- Ci proverò, se così deve essere.- commentò la ligia Arashi. Aoki e Subaru fecero cenno di sì, Kamui rimase un po’ pensieroso, ma infine accettò.

- Mia adorabile Lady…- iniziò Sorata, rivolto ad Arashi. – Sarete un po’ più gentile con me, se io mi presterò a farmi insultare in questa rappresentazione?-

- Forse.- rispose la sempre molto ottimista signora.

- Evvaiiiiiiii! Yeah! Sensei, faccia di me quel che vuole! Farò il cretino quanto basta!-

- Non ne dubito.- sospirò Mokona. – Su, iniziamo le prove…-

III – My fair priest

Tempio Shinto di Mitsumine. Incontro interreligioso.

Yuzuriha – Arashi-san! Amica mia, come state?

Arashi – Yuzuriha-san! Bentrovata, mia cara.

Yuzuriha – Come vi è sembrato l’incontro?

Arashi – Interessante, sì. Ma questa folla di fedeli…Quant’è agitata! Rende la concentrazione impossibile!

Yuzuriha – Soprattutto per voi, che siete una professoressa di buone maniere e fate così tante ricerche sul più ferreo autocontrollo!

Arashi – E’ così. E poi, soprattutto, quando sento questi fedeli che pregano e odo le loro pronunce così errate! La nobile lingua nipponica ne esce distrutta! E la cosa peggiore è che anche alcuni di questi religiosi parlano in modo terrificante!

Yuzuriha – Voi date così tanto valore al linguaggio?

Arashi – Certo! Guardate…Ad esempio…Voi! Venite qui!

Sorata – O che dici a me?

Yuzuriha – Credo di capire cosa intendete…

Arashi – E questo sarebbe un monaco buddista? Buddha non può che essere scandalizzato del suo linguaggio rozzo!

Sorata – Ma icché dice????

Yuzuriha – Ma secondo voi, questo rozzo monaco potrà mai imparare davvero ad essere un po’ migliore?

Arashi – Certo! Se potessi averlo con me per un po’, in un mese lo trasformerei in un’altra persona.

Sorata – Oh, se mi vuoi con te, a me non mi fa che piacere!

Arashi – Era solo un’ipotesi folle che solcava la mia mente per gioco.

Sorata – Eh?

Yuzuriha – Arashi, sarebbe interessante vedere come ve la cavereste con lui.

Arashi – Non mi credete?

Yuzuriha – Perché non proviamo? Il suo superiore è amico di mia nonna. Gli chiederò di mandare questo monaco per un po’ a Ise, con voi.

Arashi – Va bene. Io vi prometto che all’incontro interreligioso di primavera questo rozzo buffone potrà fare un’autentica predica applaudita dalla folla!

Yuzuriha – Ah, non vedo l’ora!

Sorata – Uhm, non ho mica capito un accidente…

Cambio di scena: il monastero del monte Koya

Sorata –

A sognare che male c’è

una dama tutta per me

E vivere e morir per lei…

Oh, che bella favola…

Oh cavolo, si è fatto tardi…Mi devo preparare per andare a Ise, da questa professoressa…dottoressa… so un accidente icchè…Mah! Speriamo bene…

Cambio di scena: il tempio di Ise

Mokona spunta fuori dalla “buca del suggeritore” e fa un cenno di approvazione: per ora sta andando tutto bene!

Arashi – Io…io…Io sto impazzendo! Quest’uomo è…è…

Yuzuriha – Rozzo? Maleducato? Incapace?

Arashi – Già. Sto rinunciando.

Yuzuriha – Ma come, proprio tu? No, tu sei la sacerdotessa più tenace di tutto il Giappone! Hai fatto questa scommessa, e so che la vincerai!

Arashi – Hai ragione, so che posso farcela! Con la mia disciplina ferrea…

Sorata, in un angolo – Disciplina icché? E comunque quella lì è completamente suonata! Ma dico io!

Arashi – Oh, eccolo…Sorata! Vieni a fare gli esercizi di pronuncia!

Sorata – Oddio, no…

Mokona, dal suo angolo – Ragazzi, siete fantastici!

Sorata – Già, fare l’idiota mi è congeniale.

Mokona – Sai anche cosa significa, “congeniale”?

Arashi – Vedi che quel tuo odioso dialetto del Kansai è servito a qualcosa?

Mokona – Su, ricominciamo!

Sorata – Per piacere, madama, la mi lasci andare…

Arashi – Su, ripeti con me…

Il terremoto, in Giappone

fa crollare la stazione

Sorata – I’tttterremoto…

Arashi – No, no, no…Cominci subito malissimo! Oh, sei peggio del crollo di un palazzo!

Sorata (a Mokona) – Psst, ehi, sensei…La mia signora ci sta prendendo un po’ troppo gusto…

Mokona – Zitto e recita!

Sorata – Sigh…Arashi cara, continua pure ad infamarmi…

Arashi – Sorata, forza, ripeti ancora!

Sorata – Ci vuole pazienza…

Arashi – E’ scritto nel copione?

Sorata – No, è una regola di vita…Va bene, va bene, mi calo di nuovo nel personaggio…Allora, e proverò a ripetere…

I’tttttterremoto…

Arashi – No, non, non ci siamo! Oh, prima che mi venga un’ulcera…Sparisci!

Arashi esce con Yuzuriha.

Sorata – Mah, io devo fare il lavoro e ripetere questa roba, e poi si lamenta lei! O valla a capire, quella…

Entra Kamui

Kamui – Sorata –san, tutto bene?

Sorata – Un cavolo! La tu’ padrona mi fa studiare questi cosi e io non so nemmeno perché!

Kamui – Deve capirla, Sorata-san, siamo tutti un po’ nervosi per l’imminente fine del mondo, e anche un passatempo come insegnarle a parlare può rivelarsi utile per tenere la mente occupata…

Sorata – Ehm…Kamui…Ti potresti attenere al copione? E soprattutto…Cavolo, hai bisogno di tirare fuori questa dannata fine del mondo in ogni momento? Già siamo tutti nervosi…

Kamui – Va bene, farò del mio meglio. Riprendiamo…Insomma…Ecco, Sorata-san, deve capirla, l’ultima battaglai che Arashi-san ha dovuto sostenere è stata…

Mokona, con le mani nei capelli – Mio Dio…

Sorata – Ehi, ragazzo, guarda che non esiste solo la fine del mondo…

Kamui – Lo so, è che non riesco a trovare un’idea migliore…Tutta la mia vita è stata distrutta da questa maledetta fine del mondo… *occhioni lucidi* …Fuuma…

Mokona – Se becco Fuuma, giuro che lo disegno vestito da coniglietto con un fiocco rosa in testa…

Sorata – Perfetto...Ci mancava solo la crisi! KAMUI! Riprenditi! Stai recitando, adesso sei Mrs. Pearce, la cameriera di Henry Higgins, e Fuuma non esiste in questo mondo!

Kamui – Che cosa triste…Un mondo dove non esiste Fuuma…

Mokona – Io…io…

Subaru – Ehm…Fatemi provare…

Si avvicina a Kamui, lo fissa negli occhi, mormora qualche formula…

Kamui, abbracciando improvvisamente lo sciamano – Oh, Subaru!

Mokona – Menomale che ci sei tu quando gli prendono queste crisi!

Yuzuriha – Già, Subaru-san, non hai idea di cosa non dobbiamo penare, da quando hai avuto la brillante idea di passare dall’altra parte…

Mokona – Niente distruzioni, forza, al lavoro!

Tutti – Distruzioni???

Mokona – Ehm…Volevo dire “distrazioni”…Kamui, accidenti, mi hai contagiato! ….AL LAVORO!

Il gruppetto finalmente si ricompone, ed il piccolo capo dei Sigilli riprova a calarsi nella parte…

Kamui – Deve capirla, Sorata-san! Arashi-san è una sacerdotessa importante, una delle principali autorità religiose del Giappone, e in questo momento difficile in cui…

Mokona – Oddio no…

Yuzuriha – Subaru-san, preparati…

Karen – Speriamo ce la faccia…

Kamui – In cui è impegnata anche con i suoi studi sulla disciplina e sull’educazione, a volte può essere molto severa. Ma le garantisco che è una ragazza straordinaria, e se imparerà a conoscerla, non se ne pentirà!

Tutti tirano un lungo sospiro di sollievo.

Sorata – Mah, sarà…Ora come ora mi vien solo voglia di infilzarla, però…sarà come dice lei, eh!

Kamui esce. Sorata si mette a frugare tra le carte di Arashi. Legge i titoli dei libri, scuote la testa.

Sorata – Fuori di capo, sì…A icché servirà tutta questa roba…

Boh, riproviamo…Il terremoto in Giappone fa crollare la stazione…

Arashi, che si è appena affacciata sulla porta – Ri-riprova…

Sorata – Il terremoto in Giappone fa crollare la stazione…

Arashi – Ce l’hai fatta…ripetilo…Ci siamo…La tua pronuncia è…

Sorata – Miss, non ti fare venire un colpo per la contentezza, eh!

Arashi – Sto solo recitando con un po’ di passione, insensibile!

Sorata – E dai, scherzavo…Torno nel ruolo…

Arashi – Ce l’ha fatta, ce l’hai fatta! Sì! Yuzuriha!

Yuzuriha, entrando di corsa – Che succede?

Arashi – Ce l’ha fatta! Ha imparato!

Arashi, Sorata, Yuzuriha – Il terremoto in Giappone fa crollare la stazione!

I tre si prendono per mano, e ripetendo lo scioglilingua all’infinito, e poi cantandolo, iniziano a volteggiare per la stanza.

Arashi – Sìììì… Il terremoto in Giappone fa crollare la stazione!

E finalmente i tre si fermano, ansimanti e felici. E Sorata sembra il più felice di tutti.

Cambio di scena: Sorata da solo nella sua stanza.

Sorata – No, no, a letto non andrò

perché lo so che poi non dormirò…

Lei è la donna che sarà

quella a cui la vita mia andrà…

Avrei danzato sai, senza fermarmi mai

con lei, la notte e il dì…

Io l’avrei stretta a me

e le avrei detto che

la vita mia è per te…

Fine primo atto…

Mokona – Ok, siete grandi, ragazzi!

Secondo atto

Cambio di scena: parrocchia di Karen, incontro

Arashi – Kasumi-san! Che piacere vederti!

Karen – Grazie, mia cara! Ma…chi è questo affascinante monaco che ti accompagna?

Arashi – E’ Arisugawa-san, un mio ospite.

Sorata, sillabando con attenzione ogni lettera – Molto lieto di conoscerla, Kasumi-san!

Arashi – Sorata, puoi anche essere più naturale…

Sorata – Ma è per dare l’idea del mio cambiamento…

Arashi – Sì, ma non rendere tutto una farsa!

Sorata – Miss…Ma tu riesci mai ad essere contenta e soddisfatta?

Arashi arrossisce, poi la sua espressione si fa gelida, poi furiosa, ed alza la mano, come per estrarre la spada…

Mokona – Ragazzi!

Arashi – Mpf!

Sorata – Chiedo perdono. Riprendiamo…

Karen – Arisugawa-san…Qual è il vostro nome, però? Un giovane tanto affascinante, merita di essere chiamato per nome!

Sorata – Mi chiamo Sorata.

Karen – Ooooh, trovo che Seichir…Ehm! Sorata sia un nome assolutamente adorabile!

Mokona, con le lacrime agli occhi – Ragazzi, ma non ve l’ha detto nessuno che la vita e il teatro sono DUE COSE MOLTO DIVERSE?

Sorata – Oh, siete troppo gentile, Kasumi-san!

Karen – Oh, ma chiamatemi per nome anche voi…Io mi chiamo Karen!

Aoki – Arashi!

Arashi – Oh, padre! Come stai?

Aoki – Bene, mia cara! Ma fammi conoscere il tuo ospite, di cui si parla tanto negli ambienti più importanti di Tokyo…

Arashi – Lui è Sorata…

Aoki, prendendo da parte il ragazzo – Sorata…Mi sembri una brava persona. Ti stai trovando bene con mia figlia?

Sorata – Certo, Aoki-san, vostra figlia è incantevole.

Aoki – Non mentite. Lo so che mia figlia sa essere insopportabile quando vuole, ma se saprete conoscerla, scoprirete una persona davvero incredibile. Non fermatevi alle apparenze. E non perdete la pazienza, Sorata-kun!

Mokona – Ah, fossero tutti come lui! Recita perfettamente, senza perdere la calma e senza farsi influenzare da ciò che prova davvero nella realtà! Che meraviglia!

Cambio di scena. Fuori dalla casa di Arashi. Karen sta passeggiando con aria sognante…

Karen – Io cammino già tra le nuvole

sulla strada dove so che vive un angelo

E il mio angelo è adorabile

Ora so che sei tu, solo tu…

Cambio di scena: siamo pronti per il grande incontro a cui Arashi presenterà Sorata in società! Una grande festa al tempio di Ise…

Arashi – Oh, finalmente vedremo i risultati della mia cura!

Yuzuriha – Amica mia, io credo che non potrà andare che bene!

Sorata – Queste due sono tutte fiere dei loro risultati. Non si rendono conto del fatto che stasera sarò io a dover recitare la parte del monaco di alto rango e grande cultura…Avrei quasi voglia di mandare in malora tutto e andarmene. Ma…Temo di non poterlo fare…

Mokona, con un fazzoletto in mano – Ragazzo mio, te l’hanno mai detto che sei un attore straordinario anche nei ruoli drammatici?

Finalmente arrivano gli ospiti, tra cui Subaru e Karen. La festa riesce perfettamente…

Subaru – Arashi-san, mi complimento con voi per aver introdotto nel mondo dei templi di Tokyo un monaco tanto esperto e di alto livello! Non so da dove egli venga, ma scommetto che è membro di qualche famiglia nobile delle più antiche e rispettabili di Tokyo! La sua predica è stata eccezionale!

Yuzuriha – Ah ah ah ah! La cara Arashi-san ha avuto successo!

Gli ospiti se ne vanno, restano solo Arashi e Yuzuriha a farsi le congratulazioni…

Arashi – Su, Sorata, vieni qua…Dobbiamo complimentarci con te!

Sorata – Oh, certo. Ora che mi sono comportato come volevi tu, ti degni di darmi un po’ d’attenzione, vero?

Arashi – Sorata, ma cosa…

Sorata – Finché ero il povero monaco pezzente con un orribile accento del Kansai, per te non ero altro che un esperimento, una persona da disprezzare! E adesso sono il tuo giocattolo, la tua scommessa vinta, l’oggettino grazioso da presentare in società per dimostrare a tutti quanto tu sia brava!

Arashi – Ma…ma cosa stai dicendo?

Sorata – Ti capisco. Sei così brava a studiare l’autocontrollo, che ormai non comprendi più i sentimenti degli altri. Va bene. Non è colpa tua.

Arashi – Sorata, non penserai veramente tutte queste cose?

Sorata – Sì, invece. Ma te l’ho detto, non ce l’ho con te. Ti comprendo. Beh, ora è giunto il momento che io me ne vada. Grazie per aver fatto di me un monaco come si deve. Perfettamente in grado di parlare. E perfettamente infelice.

Arashi non ha più parole per rispondere, e Sorata se ne va.

Cambio di scena: a casa del padre di Arashi. Arashi arriva di corsa, spalancando la porta.

Arashi – Se n’è andato!

Aoki – Figlia mia, la colpa è solo tua.

Arashi si accorge che in un angolo c’è una certa persona…

Arashi – Sorata? Tu qui?

Sorata – Tuo padre mi ha detto che sarei potuto venire, se avessi avuto bisogno.

Arashi – Beh, allora, torniamo a casa?

Sorata – No, mi dispiace. Io ho scelto la mia strada.

Arashi – Ma cosa stai dicendo?

Sorata – Hai fatto di me un uomo, no? Bene, sono in grado di cavarmela da solo…

Arashi – Tu…tu senza di me non saresti niente!

Sorata – Oh, sentitela! Tu credi di essere indispensabile per me? Guarda che il mondo gira anche senza di te!

Arashi – Oh, ma non ti rendi conto di quel che dici? Tu sei diventato davvero un uomo, adesso! Io sono fiera di te, nel sentirti parlare così, e…

Sorata – BASTA! Sei fiera di me perché parlo bene e faccio dei bei discorsi? Ma quando avevo il mio orribile accento, quando scherzavo con te e ti corteggiavo serratamente, quando vi preparavo la colazione dicendo sciocchezze per tirarvi su di morale, mentre il mondo andava in malora, allora ero solo uno stupido indegno di attenzione, vero?

Mokona – Sorata…Ma questo è…

Sorata, senza ascoltare Mokona – Va bene, ti comprendo. Una sacerdotessa di Ise non sa che farsene di un uomo come me, anche se lui è disposto a morire per lei!

Arashi – Smettila, Sorata, tu non hai mai capito niente! E’ vero, non ho mai apprezzato le tue cattive maniere e il tuo dialetto, ma tutto il tempo che abbiamo passato insieme mi ha fatto capire quanto tu sia incredibile…Migliore di me…Io non sarei capace di fare quello che fai tu, di aiutare gli altri, di farli ridere di nuovo se sono giù…Io non sarei capace di morire per la persona che amo…Tu sei speciale, a differenza di me…Oh, ma guardami, non riesco ad essere tenera nemmeno quando ti chiedo perdono!

Mokona – A-arashi…tu stai piangendo…

Yuzuriha – La storia è quella, ma le parole…no!

Kamui – E’ il copione…

Subaru – O stanno improvvisando?

Karen – E soprattutto, stanno recitando…Oppure no?

Sorata guarda Arashi con un misto di gioia e timore…Che anche lui si stia chiedendo se questo è teatro o realtà? Infine si volta ed esce dalla scena…

Aoki, sempre più nel panico, se ne va, per lasciare ad Arashi la scena…

Arashi, in lacrime – Io…io…Io all’inizio non capivo, ma ora…Ora so che…

Mokona – Io temo che lei stia facendo sul serio…

Subaru – Anche lui…

Indica Sorata, che, dietro le quinte, ha un’espressione desolata…

Yuzuriha – Oh, insomma, vi decidete a dare un lieto fine a questa storia?

Sorata sente le parole della ragazza, alza la testa, fissa Arashi che canta al centro del palco e…

Sorata – Arashi!

Arashi – Sorata…

I due si abbracciano, sotto gli occhi deliziati degli altri.

Arashi – Mi perdoni?

Sorata – Certo, my fair lady…Lo sai, ormai ti ho scelta, e morirò per te senza esitazione!

Arashi – Oh, Sorata, ti amo!

Mokona, singhiozzando e soffiandosi il naso – Che meraviglia!

Poi, mentre i due protagonisti si dedicano alla dolce attività del bacio, lentamente Mokona e il resto degli attori si allontanano…E Yuzuriha fa scendere il sipario sui due…

Fine episodio V

Grazie, my fair readers, per essere arrivati ancora un volta fin qui!

Avrete notato, voi che conoscete la storia, che l’ho un po’ riadattata alle esigenze…E soprattutto che ho usato il fiorentino al posto del dialetto del Kansai…(essendo quella la mia parlata, non potevo fare altrimenti!)

Buon tutto, miei cari! Alla prossima…Preparate i fazzoletti, perché saremo in pieno melodramma…

Vostra Harriet

yumemi@hotmail.it

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Capitolo 6
*** Episodio VI - Tosca ***


Miei amatissimi…Dopo la versione irriverente di “My fair Lady”, questa volta entro nel territorio della lirica…E metto le mani

Miei amatissimi…Dopo la versione irriverente di “My fair Lady”, questa volta entro nel territorio della lirica…E metto le mani sulla mia opera preferita, “Tosca”, di Giacomo Puccini.

Ecco qui un riassuntino:

Floria Tosca è una cantante lirica, che vive a Roma (siamo all’inizio dell’Ottocento). E’ fidanzata con Mario, un pittore. La vicenda inizia con Mario che dà rifugio ad un suo amico, un ribelle che vorrebbe cacciare Napoleone dall’Italia. Ma il capo della polizia, Scarpia, innamorato da tempo di Tosca, scopre questa cosa, e fa arrestare Mario, cercando di fargli confessare dove tenga nascosto il ribelle. Poi fa chiamare Tosca: di fronte al suo fidanzato sottoposto alla tortura, la donna rivela il nascondiglio del ribelle. Però Mario ha comunque compiuto un crimine contro lo stato, ed è condannato a morte. Scarpia propone a Tosca di concedersi a lui, e lui libererà Mario, inscenando una finta fucilazione, e facendoli fuggire insieme. Lei accetta, ma appena Scarpia ha dato le disposizioni per la finta esecuzione, lo uccide e fugge. Ma…

Non vi svelo il finale, anche perché qui…sarà notevolmente diverso dall’originale!^^ Se potete, provate ad ascoltare l’opera…La lirica non sarà un genere molto facile, ma è assolutamente da sperimentare!

Ehi, gente, io aspetto ancora le vostre idee sulle museruole per caimani…Forza, che mi servono per il prossimo capitolo…(che, vi prometto, sarà postato molto prima di quanto ho fatto con questo…)

Un abbraccio a tutti. Fate i bravi, e buona lettura.

 

Life is hard but it’s worth living

Love is ours but it’s worth giving

Say you want to win the sky

Say you’ll never stop to fight

Don’t you make dreams fade away

Don’t believe them when they say

That the good things aren’t true

Every tear is precious, too

So remember…

 

 

VI – Tosca

 

I – Una dama in difficoltà

 

- No. Vi ho già detto di no!-

- Ma Igarashi-san…-

- Non siamo degni di inscenare un melodramma?-

- In fondo è quello che facciamo tutti i giorni…-

Satsuki Igarashi lanciò un’occhiata furiosa ai Draghi della Terra schierati davanti a lei, e per l’ennesima volta scosse la testa.

- Non voglio voi, come attori. Morirei al secondo atto.-

- Uffa, io lo voglio fare!- piagnucolò Fuuma.

- Quando dico che ha il complesso di inferiorità nei confronti di Kamui…- bisbigliò Yuto a Kusanagi, che si affrettò a fargli cenno di sì.

Così i Draghi della Terra furono bruscamente cacciati dalla sensei, sempre più disperata.

- Allora…Sakura e Shaoran sono troppo impegnati con le riprese di “Tsubasa”, e non possono…Quelli di “Clover” sono troppo presi dalle loro melodie post-cyber-techno-dark-punk per abbassarsi alla lirica…Le tre ragazze di “Rayearth” si rifiutano di prendere parte ad una cosa così triste…Come faccio?-

Due lacrimucce le scesero dagli occhi.

E questo, a qualche centinaio di km di distanza, fu percepito. Da qualcuno.

Qualcuno con un autentico potere telepatico, in grado di captare qualsiasi segnale proveniente da una damigella in difficoltà.

Tredici secondi dopo la porta del teatro si era spalancata, e davanti alla sensei stavano tre ragazzini, vestiti con le uniformi di un ben noto istituto scolastico…

- Voi?-

- Senseiiiiiiiiiiiiii!- gridò uno dei tre, dai capelli biondi, inginocchiandosi di fronte a lei.

- I-Imonoyama-kun, ma cosa…-

- Noi, i Clamp Detectives, lavoreremo per lei! Noi reciteremo nella sua opera lirica, e saremo tanto bravi da commuovere Tsubaki-san!-

- E…e…come accidenti avete fatto a capire di cosa avevo bisogno?- balbettò la povera sensei, stravolta.

- Eh eh, quando una damigella è in difficoltà, io corro in suo aiuto!- rispose il ragazzo, fiero.

- Non glielo chieda. Non credo lo sappia nemmeno lui, come fa.- sospirò il ragazzo dai capelli blu.

- Oh, il presidente è un genio!- commentò il più piccolo del gruppetto.

- E va bene.- sospirò la sensei. – Portate qui le vostre donzelle…E vedremo di fare qualcosa!-

 

 

II – La musicista e il pittore…E il cattivo?

 

- Allora…- Igarashi-san fissò i cinque davanti a lei. – Immagino che non ci siano dubbi sul fatto che la nostra Tosca non sarà una cantante ma una musicista.-

Nagisa fece un piccolo inchino, sorridendo.

- Uhm, non sapevo che Takamura-kun sapesse dipingere…- disse distrattamente Nokoru.

- Cosa?- gridò Suoh, intuendo dove volevano arrivare. – Io dovrei fare il protagonista?-

- Mi sembra chiaro.- sospirò la sensei.

- Ma…ma…-

- Dov’è il problema?-

- Credevo lo avrebbe interpretato il presidente.-

- Io farò il cattivo.- rispose Nokoru, con la stessa aria tranquilla e vagamente distratta.

- Il cattivo?-

- Presidente!- gridò Akira, scandalizzato. – Non può fare il cattivo! Lo farò io, al posto suo!-

Nokoru fissò i colleghi con un’espressione divertita che i due conoscevano bene. L’aria di chi si sta preparando a combinarla veramente enorme, per stupire mezzo mondo e cavarsela egregiamente. Una cosa che riusciva fare soltanto al loro presidente.

- Per me va bene.- commentò la Igarashi. – Akira, tu sarai il rivoluzionario amico del pittore. E Utako sarà la tua fidanzata.-

- La mia fidanzata?- balbettò il ragazzino. – Ma…ma…Nella storia non c’è…-

- C’è sua sorella, lo so. Ma preferisco così.- rispose la Igarashi, sorridendo come Nokoru. Nessuno ebbe il coraggio di ribattere.

- E le guardie?- domandò Nokoru. – Che sia gente degna. Voglio un intero squadrone di cattivi al mio servizio!-

- Ecco, avevo pensato a…- iniziò la sensei, e a quel punto, nemmeno a farlo apposta, si spalancò la porta del teatro, e nella grande sala entrò un turbine. Un tifone. Un vortice.

Che poi si rivelò essere soltanto Eli Chusonji, membro storico della polizia scolastica Duklyon, lievemente alterata.

- AAAAAAAAAAAAARGHHHHHHH!!!! MA DOVE SONO QUEI DUE????? LI STO CHIAMANDO DA UN’ORAAAAA!!!!!!-

Dietro di lei, di corsa, il povero Sukiyabashi, disperato.

- Tesoro mio, calmati, ti prego, saranno in arrivo…-

- Ecco, appunto, io pensavo di sfruttare i Duklyon per le guardie…- li interruppe la Igarashi, sorridendo, vagamente preoccupata per le escandescenze di Eli. Nokoru sorrise, annuendo. L’idea poteva andare. Akira e Suoh rabbrividirono.

- Sensei, le giuro che se quei due non arrivano, io…- gridò Eli, rivolgendosi alla Igarashi.

- Non lo dire, cara…- cercò di calmarla Sukiyabashi.

- …perché sappiamo che lo farai!- concluse Nokoru, che sembrava tutto fuorché toccato dalla cosa.

- In ogni caso, quei due sono scritturati.- sospirò la Igarashi. – Forza, ragazzi, iniziamo a provare, e quando arriveranno, sono certa che Eli si premurerà di far sapere loro che abbiamo bisogno della loro presenza. In scena!-

 

Suoh (con aria vagamente esasperata, inizia a cantare…) – Oooh, ecco, vediamo un po’, ho una liste delle cose da fare, e sono certo che in breve avrò sistemato tutte le faccende…

Igarashi, dalla buca dei suggeritori – Ehi! Ragazzo, sei un pittore!

Suoh – Ehm…e allora?

Igarashi – Ti prego! Sei un artista, parli, anzi, canti di ispirazione e poesia, non di liste!

Suoh – Va bene…Sa com’è, sensei, deformazione professionale…Ma mi rimetto subito a cantare…Sigh…

(Scopre un dipinto iniziato, rappresentante una bella fanciulla dai capelli neri)

Recondita armonia di bellezze diverse

è bionda Nagisa, la dolce a…

(Si interrompe, scuote la testa)

…non ci riesco…

Igarashi – Suoh-kun…Ti prego…Già ho censurato il fatto che questa ragazza fosse “ardente”…Ma almeno “amante”, puoi farcela a dirlo, no?

Suoh – Sigh…Tenterò…

Nokoru (spuntando da chissà dove) – Fallo per il tuo presidente, Suoh!

Akira (si affaccia da dietro Nokoru) – Sempai Takamura, io so che puoi farcela!

Suoh - …odio le responsabilità…

Nokoru – Non si direbbe…

Igarashi – Insomma!!!!! Suoh, per favore, canta…

Suoh – Recondita armonia di bellezze diverse

E’ bionda Nagisa, la dolce…ehm…amante mia…

E te, beltade ignota (indica la ragazza che ha dipinto), dai capelli neri

Tu hai gli occhi scuri, Nagisa ha l’occhio azzurro

L’arte nel suo mistero le diverse bellezze insiem confonde

Ma nel mirar costei il mio sol pensier, Nagisa,

sei tu…

 

La Igarashi annuì, sorridendo, con una certa soddisfazione che le si andava dipingendo in viso.

- Ce la possiamo fare…- mormorò. – Forza, adesso, Nagisa…-

 

Nagisa – C’è nessuno? Suoh?

Suoh – Oh, Nagisa!

Nagisa – Stai lavorando? Ma…ma cosa….

Aaaaah! Quella è Utako! Hai dipinto Utako Ohkawa!!!

Suoh – Utako Ohkawa? Oh, ma non sapevo che si trattasse della nobile Utako. Io l’ho vista che veniva qui in questo tempio a pregare, e siccome dovevo rappresentare la dea Kanzeon Bosatsu in questo dipinto, ho pensato di ispirarmi a lei… (in verità era la Madonna, e Mario dipingeva in una chiesa, ma mi adatto alle esigenze giapponesi…n.d.Harriet, e scusate per l’interruzione).

Nagisa – Non mentire! Tu l’ami! Lei t’ama!

Suoh – Ma cosa dici? Lo sai, amo te!

Igarashi (deliziata) – Bravi, bravissimi…

Nagisa – Non è vero!

Suoh – Nagisa, mia amata, non ti farai vincere dalla gelosia, vero? Fidati di me!

Nagisa – Beh…Io…Lo so, lo so, che non mi tradiresti mai!

 

In quel momento entra qualcuno nel tempio…

Suoh – Presto, Nagisa, nasconditi! Sento dei rumori insoliti, e non voglio che tu finisca nei guai!

Nagisa si nasconde, ed un attimo dopo fa il suo ingresso Akira…

Suoh – Akira, amico mio! Ma cosa ci fai qui?

Akira – Oh, sempai Takamura, vedi, sono nei guai…

Suoh – Che cosa? Cosa ti è successo?

Akira – In verità, io sono un rivoluzionario, uno di quelli che lottano contro…Contro la tirannide di…Di…(sguardo disperato verso la buca dei suggeritori).

Igarashi – Contro…contro…I Draghi della Terra!

Akira – Contro i Draghi della Terra. Ma loro mi stanno inseguendo, e temo che tra breve mi prenderanno, se non trovo un rifugio!

Suoh – Oh, non sia mai! Non ti preoccupare, ti nasconderò io! Ti porto subito alla villa della mia famiglia, situata poco lontano dall’Istituto Clamp!

Escono, e Nagisa viene fuori dal suo nascondiglio…

Nagisa – Come dire…Ora cominciano i guai…

 

All’improvviso un frastuono anormale rompe il silenzio…E poi, squilli di trombe, musica a tutto volume e stelle filanti e coriandoli ovunque!

Nagisa – Sbaglio, o qualcuno molto convinto di sé sta per entrare in scena?

Nokoru – Ahahahahahahah!!! Fate largo al malvagio Presidente, emissario dei Draghi della Terra!!!!

 

Tutti ammutoliscono…

Suoh – Fa…fa veramente paura…

 

Nokoru – Ma tu guarda, Suoh-kun ha dipinto Utako Ohkawa…La fidanzata di Akira Ijuin, pericolosissimo ricercato speciale…Questo mi fa sospettare che tra i due ci sia qualche legame…Ma…Ma quella è Nagisa, la flautista più brava della nazione! La dolce Nagisa, che Suoh ha la fortuna di avere come fidanzata…Nagisa-san, come state?

Nagisa – Imonoyama-san…

Nokoru – Cosa ci fate qui?

Nagisa – Prego. E’ un tempio, no?

Nokoru – Oh, ma certo…E, dite, sapete dov’è il vostro promesso sposo, Takamura-san?

Nagisa – Uhm…cosa vorrà da lui? …No, non lo so, Nokoru-san.

Nokoru – Nagisa…Veniamo subito al punto. Voi siete davvero così convinta di amarlo? Non stareste meglio con un uomo…

Igarashi – “Uomo”…Tsk…

Nokoru - … un uomo più maturo, più abile, più ricco e proveniente da una famiglia più gloriosa…Un uomo come me?

Nagisa – Oh, Nokoru-san, vi prego! Non ditelo nemmeno per scherzo! Io amo Suoh e così sarà sempre!

Se ne va, correndo. Nokoru resta solo al centro del palco, a sghignazzare con aria veramente inquietante.

 

Siamo nel palazzo di Nokoru, e Suoh e Nagisa sono stati arrestati…

Nokoru – Basta mentire! Io lo so che voi state nascondendo Akira Ijuin, e vi farò confessare dove!

Nagisa – Ancora? Vi abbiamo detto che non lo sappiamo!

Nokoru – Ah no? Vedremo…

 

Igarashi – Sto morendo dalla curiosità di vedere cosa inventerà ora…Che genere di tortura…

 

Nokoru (le sorride e le fa l’occhiolino) – Suoh-kun…

Igarashi – Magari dagli del voi e non trattarlo così familiarmente…Sembri Fuuma con Kamui…

Nokoru – Takamura-san…Venite qui…

Nokoru apre un enorme armadio a mostra il contenuto a Suoh…

Suoh – Ma…ma…cosa…

Nokoru – Queste sono tutte le tonnellate di documenti che mi dimentico di timbrare e controllare…Se non mi dici subito dov’è Akira, ti ci sommergo!

Suoh – Noooooo…AAAAaaaaaaarrrrghhhh…E’ già orribile così…

Nokoru – Aahahahahahahah!!!

Nagisa – No…Suoh-chan! No, è terribile!

Igarashi – Uhm…niente male, davvero!

 

E infine, terrificata dalla visione orrenda, Nagisa cede…

Nagisa – Imonoyama-san! Akira è nascosto nella villa di famiglia dei Takamura!

Nokoru – Ahahahahah!!! Lo sapevo, lo sapevo che avreste confessato! Benissimo…Vi ringrazio, Nagisa-san! Adesso Takamura-san sarà arrestato e processato per aver sostenuto un ribelle come Akira Ijuin! Guardie!

 

Silenzio.

 

Nokoru – Ehm…ho detto “guardie”…

E in quel momento…

Kentaro – Aaaaah, perdonoooo!!! Problemi con le tute…Le ho lavate e si erano ristrette!

Takeshi – Che idiota…Comunque…Agli ordini, signor presidente.

Nokoru – Portate via quest’uomo…

Igarashi – “Uomo”…e continuano…

Rimasto solo con Nagisa, Nokoru…

Nokoru – Aaaaah, e ora veniamo a noi! Tu sai che Suoh sarà condannato a morte, vero? E’ un traditore, e il re dei Draghi del Cielo non perdona i traditori!

Nagisa – No! Oh, no, non è possibile…

Nokoru – Ma…potrebbe esserci una via…Se voi accetterete di diventare la mia fidanzata, vi prometto che Suoh sarà libero.

Nagisa – Che cosa?

Nokoru – Beh, sì. Che ne dite?

Nagisa – Io non potrei mai tradirlo, ma…Ma meglio che la sua morte, anche questo! Va bene, sarò la vostra fidanzata!

Nokoru – Aahahahahah!!! Ma che meraviglia! Bene, allora…

 

Ma in quel momento…Qualcuno rompe un vetro, e le luci si abbassano!

Dalla finestra fa il suo ingresso qualcuno…

Ladro dalle Mille Facce – Ah, così tu vorresti fare un torto a questa signora, eh?

Nokoru – E tu chi accidenti sei? E comunque, sono io che aiuto le dame in difficoltà!

Mille Facce – Bel modo di aiutare le dame in difficoltà, costringerle a fare la tua volontà…

Nokoru – In effetti…

Mille Facce – Vergognati!

Nokoru – Ma perché l’ho fatto? Non capisco…Che abbia una doppia personalità?

Mille Facce – Beh, considerato che sei un personaggio delle Clamp, e tenendo conto di gente come Ashura, Hinoto, Fuuma e così via…Direi che è molto probabile, sì…

A quel punto la porta si spalanca, e Suoh entra correndo!

Nagisa – Suoh!

Suoh – Nagisa!

Igarashi – L’ultimo scambio di battute è davvero molto originale…

Suoh – Nagisa, le guardie di Nokoru in realtà fanno parte della squadra speciale Duklyon! Sono ribelli anche loro! Sono dalla nostra parte!

I due si abbracciano, felici.

Nagisa – Oh, allora finalmente Nokoru sarà sconfitto e non opprimerà mai più noi e la nostra gente!

 

Silenzio.

Igarashi – Voi lo sapete che non finiva così, vero?

Il silenzio si prolunga e si fa più opprimente…

Nokoru – Ehm…è vero, lo so, però…Insomma, sensei, le sembriamo adatti a mettere in scena qualcosa che finiva in quel modo?

Igarashi – E va bene, va bene…Ci accontenteremo…Ragazzi, forza, riproviamo…Domani è il gran giorno. Dovrete far piangere Mokona-san…

 

 

Epilogo – La Grande Sfida…

 

Le due porte si aprirono in contemporanea, e così Tsubaki e Ageha, le due sfidanti, si trovarono l’una di fronte all’altra…

Ageha sorrise, e tese la mano all’altra.

- Allora, amica mia, ti sei commossa?-

- Vuoi scherzare? Tra i coriandoli di Nokoru e le stonature dei Duklyon, è stata una cosa penosa! Era una storia comica, ed è anche finita bene! Tsk…Rimango della mia idea, il musical è la cosa migliore! E tu?-

Stranamente, Ageha si limitò ad alzare le spalle, sospirando, con un sorriso dolce in viso.

- Eh, mia cara...Accetto la sconfitta. Era davvero un bel po’ che non mi divertivo così!- Un’espressione nostalgica, dolce e sognante, le attraversò il viso. – Mi ha ricordato tante cose belle, questo musical…Il mio primo manga, letto a sei anni…Un horror-splatter, è vero, ma con una storia d’amore stupenda…-

- E ti pareva…- bisbigliò la Igarashi a Mokona, che assisteva allo scambio tra le due.

- E poi…- continuò Ageha -…mi sono ricordata anche del mio primo fidanzatino, quando avevo 4 anni…-

- E lui quanti anni aveva, 24?- domandò Tsubaki, ridendo.

- Oh, non esageriamo, eh!- ribatté Ageha. – Ne aveva solo 12! Ed era una persona assolutamente onorevole e dolce!-

- Ora capisco da dove le viene questa fissazione per le coppie con “un po’” di differenza di età…-

- Insomma, io non invento cose perverse!- protestò Ageha.

- Ma esagerate sì…-

- Uffa! E basta! Se non ti piace, vai a fare la disegnatrice per un’altra autrice!-

- Non potrei mai, mia adorata. A proposito, autrice…- La Nekoi fece un sorriso divertito. – Ora che hai perso, noi abbiamo il diritto di salvare uno dei tuoi personaggi…-

All’improvviso l’espressione della Ohkawa cambiò, diventando molto simile a quella di Kamui nei suoi incontri con Fuuma…

- D-dovete proprio…?-

- Così è la vita…-

Ageha sospirò, ma alla fine fece cenno di sì. Le promesse sono promesse…Come avrebbe potuto confermare una buona metà dei suoi personaggi!

 

(Intanto, dietro le quinte, i personaggi che avevano interpretato la Tosca ridevano di gusto…

Nokoru – E secondo voi noi ci saremmo dovuti impegnare per far piangere Tsubaki-sensei in modo da concedere ad Ageha-sensei di uccidere uno di noi? Ma fatemi il piacere! Simpatici, carini, colorati e quel che volete voi…Ma non idioti!)

 

Fine episodio VI

 

Coming soon…very soon, ve lo prometto, il capitolo VII…

yumemi@hotmail.it (new address, sì. Cioè, new per nulla, è un bel po’ che è lì, ma finalmente è assurto alla dignità di indirizzo vero e proprio…)

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Capitolo 7
*** Episodio VII: Bonus Chapter ***


Salve a tutti, miei coraggiosi e strepitosi lettori

Salve a tutti, miei coraggiosi e strepitosi lettori! Questo è un capitolo “bonus”, composto di scenette, trovate amene e assurdità vaganti…

Ci sono le mie solite dichiarazioni di simpatia verso Fuuma. Non me ne volete. Difendo quell’affarino di Kamui da una vita, non potete chiedermi di volere bene a Fuuma.

Ci sono un paio di scenette crossover con God Child, manga stupendo di Kaori Yuki. Il personaggio che chiamo Jezebel è quello che nell’edizione Planet è stato ribattezzato “Isabel” (poveretto, già è sfigato, cambiategli pure il nome, non lo so…Mah! Comunque, avete capito, è il “dottore” dai lunghi capelli).

Grazie a tutti voi che siete ancora qui, con forza d’animo e dedizione. La mia commozione è immensa, sappiatelo. Dedico il capitolo a tutti voi, con menzione d’onore a Mikoru e Dk86 che hanno intrapreso recentemente la lettura.

Lo dedico anche a chiunque crede che la fantasia e le belle storie aiutino taaaaanto…

 

Ah, Queste sono le risposte pervenute al sondaggio lanciato nel capitolo 4: Cosa ne fanno le Clamp di Museruole per Caimani?…ho pensato che era mio dovere riportarle tutte!^^

Haku: Suggerisce che le museruole possano essere state ordinate per tenere a bada gli istinti di Fuuma, oppure per mettere a tacere le proteste dei vari personaggi a cui quelle quattro rovinano la vita giornalmente.

Lally: Prima ha suggerito che forse le Clamp hanno sbagliato, e volevano richiedere delle museruole per sciamani, poi ha riflettuto che probabilmente servono per Fuuma.

Koraen: Le museruole sono una nuova tortura inventata dalle Clamp per i loro personaggi… Oppure quelle spostate hanno dei caimani come animaletti domestici, e le museruole servono a tenerli buoni mentre loro cercano di finire X!

 

…si accettano anche idee tardive, eh!^^

 

Vi abbraccio.

yumemi@hotmail.it (io sono qui)

 

 

 

VII: Bonus Chapter – Too Much Clamp Will Kill You

 

 

1. Fuuma’s Top Ten – Le dieci frasi più fuori posto della storia dei manga, pronunciate dal Kamui Oscuro

(Con le mie più sentite scuse ai fans di Fuuma…E’ tutta una cosa scherzosa, eh…)

 

10. “Se una persona farà piangere Kamui, io lo proteggerò da quella persona.” (Fuuma da piccolo).

Bella frase. Ovvero, sarebbe bella. Peccato che non aveva pensato ad un piccolo particolare…

 

9. “Il suo desiderio era morire per mano di suo padre per difendere sua madre.” (a Karen, parlando di Nataku)

Ora, io adoro i miei genitori. Farei di tutto per proteggerli da eventuali pericoli. Ma una cosa tanto perversa mi fa solo venire i brividi…Cavoli, va bene proteggere tua madre, anche da tuo padre, se è lui che la mette in pericolo…ma “morire per mano di suo padre”?????

 

8. “Solo Kamui può esaudire il mio desiderio.”

Forse se smetti di cercare di ucciderlo, allora ce la farà…

 

7. (Prende tre lattine di tè freddo al distributore automatico, gli servono per distruggere una barriera. Si rivolge alla bimba lì vicino) “Però berne tre da solo sarà un po’ dura. Facciamo due a testa?”

…due a testa = 4. Ma lui ne ha prese tre…

 

6. “Continuo a ripetertelo ma non l’hai ancora capito. Io sono KAMUI!” (A Kamui che l’ha chiamato “Fuuma”).

Non siete d’accordo con me, che ha il complesso di inferiorità?

 

5. “Lo capisco. Lo farei anch’io, con Kamui.” (A Subaru, dopo avergli dato l’eredità di Seishiro)

Chiaro.

 

4. “Morire per mano di colui da cui vogliamo essere uccisi, se non si è troppo attaccati alla vita, è una morte felice, io credo…” (Parlando di Seishiro)

Le opinioni sono libere, certo…Io preferirei fare tutt’altro, con la persona che amo, piuttosto che farmi trapassare il petto, però…

 

3. “Se avessi una persona particolarmente speciale, non lascerei che fosse un altro ad ucciderla…”

Qui ci si avvicina al cuore della perversione di Fuuma!

 

2. “Eppure, se gli avessi strappato il cuore, lo avrei reso felice come non è mai stato in vita sua.”  (Dopo aver tormentato Kamui per metà del vol. 13 e avergli detto che “vorrebbe strappargli il cuore e mangiarselo”. Yeah!)

…cioè…

 

1. “Non sopportava che tu esibissi una ferita che non era stata provocata da lui.” (A Subaru, parlando di Seishiro).

Ecco, qui ho chiuso il vol. 17, stravolta, esclamando: “Ma cosa fumano i Draghi della Terraaaaaa?”

 

 

2.  Come si conobbero davvero…

 

Ohakwa-sensei è nel suo studio. Seduti davanti a lei ci sono Fuuma e Kamui.

- Bene, allora, siamo arrivati al volumetto 18 di X, e ho bisogno di sapere come è avvenuto il vostro primo incontro. Mi serve per la storia breve alla fine del volume.-

Kamui sorride, a queste parole. Un po’ troppo. Ohkawa-san è incuriosita.

- Benissimo.- risponde il ragazzo. – Non chiedo di meglio.-

- Ma perché non racconta qualcosa di più interessante?- borbotta invece Fuuma, che sembra piuttosto seccato e a disagio.

- Kamui-chan, come vi siete conosciuti?-

- Ecco…-

- Ragazzino, prova a raccontarlo e vedi cosa ti faccio…-

- Quando mi trasferii con mia madre vicino al tempio dove abitavano i Monou, ero solito andare in giro da solo.-

- Kamui, fermati, per il tuo bene…-

- Un giorno sentii piangere…Così mi avvicinai al luogo da cui provenivano quei rumori, e trovai un puccioso cagnolino sotto un albero…E su un albero, un bimbo un po’ più grande di me, assolutamente terrorizzato dal cane. Dovetti prendere in braccio il cane, e incitare a lungo il bimbo, incoraggiandolo, perché avesse il coraggio di scendere.-

- Non mi dirai che il bambino era Fuuma, vero?- mormora la Ohkawa, inorridita.

- Già.-

Ohkawa-sensei resta in silenzio per un po’.

- Mi dispiace.- sospira infine. – Non va. Tu sei quello sensibile, Kamui, e lui è quello che rompe tutto. Credo che farò qualche piccolo cambiamento alla vicenda…-

- Ma…- balbetta Kamui. – Ma non sarà la verità!-

- Cerca di capirmi! Mi smonterebbe tutta l’impalcatura del manga!-

Fuuma sorride, compiaciuto. Ha salvato la dignità. Kamui sospira. Al solito, le leggi del mercato sono contro i personaggi sfigati…

 

 

3. Al parco giochi…

 

- Ciao bambino…bambina…insomma, tu con i capelli bianchi! Come ti chiami?-

- Kazuki. E tu, bambin…ragazz…fanciulla…insomma, tu, con i capelli biondi…grigi…Insomma, tu con quegli occhialini inquietanti! Come ti chiami?-

- Jezebel. Sei qui per giocare?-

- Certo. Scusa, per quale motivo si va ad un parco giochi, sennò?-

- Io cercavo ranocchie per fare esperimenti…-

- Ranocchie? Oh, ma allora devi chiedere al mio papà! Guardalo, è laggiù che parla con un signore con gli occhiali…-

- Un signore con gli occhiali? Ah, ma quello è il mio papà!-

- Oh…Non sapevo che fossero amici!-

- Mmm…il tuo papà è un po’ particolare?-

- Particolare? Intendi dire che è un po’ fuori di testa, ha manie di onnipotenza e sogni di distruzione, ha strani modi di dimostrare affetto ed è ossessionato da un ragazzo con i capelli neri?-

- Ok, ho capito perché sono amici…-

 

 

4. Specchi…e desideri!

 

Crash!!!!!

- Fuuma-kun!-

- Che c’è, Kanoe-san?-

- Hai rotto uno specchio…Sono sette anni di guai!-

- Tanto tra un mese il mondo finisce!-

- Ma che ti è preso? Perché l’hai fatto?-

- Era lo Specchio delle Brame di Harry Potter.-

- E allora?-

- Mi faceva concorrenza…-

 

 

5. Le riviste di Karen…

 

Satsuki si confida con Kanoe, mentre Nataku gioca in un angolo.

Satsuki – Sai…a volte mi chiedo se davvero quel che faccio è giusto. Cerco di guardare dentro me stessa…

Kanoe – Capita a tutti un momento di crisi.

Satsuki – Forse dovrei cercare aiuto.

Nataku si alza, poi si avvicina alle due donne.

Nataku – Satsuki-chan, io credo che potrebbero aiutarti le riviste della mia mamma.

Kanoe – La tua mamma?

Satsuki – Kasumi-san?

Nataku – Sì!  *fiero*

Kanoe – R-riviste? Ma hai capito di cosa sta parlando Satsuki?

Nataku – Certo.

Satsuki – M-ma tua mamma…insomma…è…lei…fa…

Kanoe – Mi spieghi di che riviste parli?

Nataku – Quelle che legge lei: “Famiglia Cristiana”, “Mensile di Lourdes”, “Il Bollettino di Fatima”, “Il Messaggero di Medjugorie”,…

Kanoe e Satsuki – …

 

 

6. Ospiti

 

Ageha Ohkawa fissa con aria molto dubbiosa un ragazzo dai capelli neri, vestito in modo “antiquato”, colto a curiosare nei corridoi di Villa Clamp.

- Mmm…tu non sei mio, no?-

- Madame, mi dispiace essermi introdotto furtivamente nella vostra dimora, ma…-

- No, tu non sei mio…Insomma, non mi ricordo di te…-

- Credo che non mi conosciate, e mi dispiace di aver violato le vostre stanze, ma…-

- Va bene che ho inventato centinaia di personaggi, ma sono sempre più sicura che tu non sei mio!-

- Come le ho già detto, non sono “suo”, ma sono qui per un motivo importante, e…-

- Mokona!-

Mokona avanza, e si mette a fissare il ragazzo.

- Questo non è mio, vero?-

- No, Ageha, non l’ho mai disegnato.-

All’improvviso arriva un giovane dai capelli chiari, anche lui chiaramente non clampiano.

- Signore, non sono riuscito a trovarlo!-

- Oh, dannato! Non abbiamo tempo da perdere!-

Un attimo dopo, ecco una bimba bionda, seguita da un giovane dall’aria non esattamente sveglia.

- Fratellone! Non l’abbiamo trovato!-

Il ragazzo dai capelli neri prende la parola.

- Abbiamo perso un personaggio del nostro manga. E sappiamo per certo che è venuto qui.-

- Ma noi siamo signore aperte e gentili!- esclama Mokona. – Lo ospitiamo volentieri! Insomma, qui c’è di tutto: sadici, pazzi, assassini…-

- Meglio di no.-

- E perché?

Il ragazzo sospira e scuote la testa.

- C’è un tratto del disegno delle Clamp che è molto famoso, voi sapete qual è?-

Le due si guardano, e Mokona fa un’espressione fiera.

- Certo che sì! La bellezza dei miei personaggi sta soprattutto nei loro grandi occhi!-

- Ecco, appunto…-

E dal fondo di un corridoio spunta un giovane alto, dai lunghi capelli argentei, con fini occhialetti sul naso ed un inquietantissimo bisturi in mano…

- Kamui…vieni quiiiiii…Voglio solo dare un’occhiatina ai tuoi grandi occhioni viola…-

 

7. Omaggio al Negozio…

(Questa sarà un po’ incomprensibile per chi non conosce una delle ultime opere clampiane, che si spera sia presto pubblicata anche in Italia…Chi indovina di quale si tratta?)

 

- Fiorellini?-

- Non sarebbero graziosi?-

- E a che servirebbero?-

- Ma a rendere il tutto più rilassante e gradevole per i clienti, no?-

Il ragazzino fissò con il suo solito sguardo allarmato il suo datore di lavoro. E adesso che cosa avrà in mente?

- Va bene. Come vuole, Kakei-san. Riempirò il negozio di fiorellini…-

- Sul serio, sembra che attraggano i clienti!-

- Uhm, no, meglio le farfalle!- esclamò la solita voce allegra che giungeva sempre inaspettata, cogliendo di sorpresa il giovane commesso.

- Eeeeeh? Cosa? Farfalle?- domandò Kazahaya, spostandosi, per evitare di finire nella traiettoria degli scherzi di Saiga. L’uomo rise, e fece cenno di sì.

- Ma certo.- concordò Kakei. – Sapevo che andare in quel luogo ti avrebbe ispirato.-

- In quale luogo?- domandò Kazahaya, che era sempre molto a disagio quando Kakei usava i suoi poteri.

- In uno strano negozio.- rispose Saiga.

- In città?-

- Uhm, penso di sì. Ma forse no.- rispose lui, con aria assolutamente dubbiosa. – In ogni modo, c’erano tante stupende decorazioni a forma di farfalla! Credo che per la proprietaria le farfalle debbano avere un significato particolare…-

- Le farà piacere venire qui e trovare delle farfalle.- commentò Kakei.

- Venire qui?- chiese ancora Kazahaya, al quale la situazione stava sfuggendo dalla comprensione.

- Già.- mormorò il precognitivo, con aria sognante. – Le persone come noi si attraggono, lo sai…-

 

 

8.  Letture Interessanti

(Questo capitolo nasce da un’idea piuttosto diffusa e comune: cosa penserebbero i personaggi se leggessero le fanfiction? Io stessa l’ho già tirata fuori, altrove…Ebbene, è una cosa che adoro, e quindi ve la beccate di nuovo…)

 

I

- La cosa può essere anche divertente, a dire la verità…-

- O molto irritante…-

- Se vuoi diventare un uomo, impara a prendere le cose con più filosofia!- commentò Seishiro, sorridendo, e accendendosi una sigaretta.

- E smetti di fumare!- brontolò Fuuma, innervosito, senza la sua solita baldanza.- In tutte queste storie sei sempre lì con le tue maledette sigarette…-

Seishiro gli lanciò un’occhiata perplessa.

- Fuuma, io fumo abitualmente dai tempi di “Tokyo Babylon”…-

- Ah sì? Scusa, sai, è che a leggere tutta questa roba non so più cos’è vero e cos’è inventato dalla fantasia dei fans…-

Seishiro fece un sorrisetto divertito, come se immaginasse altro dietro a quelle parole.

- Il fatto che la nostra comune passione per il gelato alla stracciatella nasconda un grande amore mai confessato è parte della fantasia dei fans. Anzi, delle fans.- rispose il sicario, estremamente divertito. Fuuma fece uno sguardo da ora-vengo-lì-ed-esaudisco-il-tuo-vero-desiderio, poi però ci ripensò, e si limitò a sospirare.

- E il fatto che la Terra sarà distrutta?-

- Uhm…Temo che anche quello sia un desiderio di alcune fans che sono particolarmente attratte da te, e non possono pensare che tu sia sconfitto da Kamui….-

- Desiderio? Kamui? Ma Kamui sono io…-

Seishiro rise, e si alzò, lasciando il suo capo ad argomentare tra sé e sé ciò che non comprendeva. Mentre si allontanava formulò un teorema infallibile e certo…

“Mai leggere fanfictions che ti riguardano…”

Una di quelle cose che non avrebbero mai messo in pratica.

 

II

- Subaru-san?-

- Mmm? Oh, Kamui…Vieni pure…-

- Senti, non ti volevo disturbare sul lavoro, però…-

- Ma figurati!- rispose Subaru, facendo cenno all’altro di accomodarsi…sul prato verde sotto il Sakura. Kamui decise di non pensare a cosa stesse facendo Subaru sotto il Sakura, e procedette con la sua domanda.

- Tu pensi che i fans delle Clamp siano tutti malati?-

Subaru si accese una sigaretta, poi sedette accanto a Kamui, guardandolo con aria interrogativa.

- Scusa?-

- Vedi, io non capisco…Tu lo sai, ho iniziato a leggere fanfictions, e…-

- Aaaaah, ecco, ora si spiega tutto. Qual è il problema? Vuoi sapere perché finisci sempre in situazioni al limite dell’umana sopportazione mentre Fuuma ti fa le peggiori cose, cose che nemmeno la parte più perversa della sadica fantasia delle nostre autrici riuscirebbero mai ad immaginare?-

- Ecco…-

Subaru sorrise con comprensione, e scosse la testa.

- Ragazze.- commentò.

- Ma le ragazze non sono tutte così…-

- Questo è vero. Ma quelle che non ti tormentano, ti sfottono.-

- Già, non capisco. Insomma, mezze mi fanno piangere e le altre mi prendono in giro per quanto piango…Io non capisco…cosa deve fare un povero personaggio per sopravvivere?-

Subaru alzò le spalle, e rimase in silenzio. Poi estrasse le sigarette dal cappotto e offrì il pacchetto a Kamui.

- Non risolve i problemi, ma aiuta.-

Kamui sospirò, allungò una manina tremante, con le lacrime che stavano per sgorgare dagli occhioni, infine accettò una sigaretta.

 

 

9. Is it ever going to end?

 

Notte stellata. Due figure semidistese su un tetto, non troppo vicine l’una all’altra.

- Senti…-

- Mmmh?-

- Tu credi che ce la faranno?-

- Ce la faranno a fare cosa?-

- A finire la storia.-

- Uhm…Non lo so.-

- Ma tu non sei quello che sa tutto?-

La figura più alta ride, nel buio si nota appena la sua sagoma scossa dalla risata.

- Proprio perché so tutto, ti dico che sono dubbioso.-

- Hai dei dubbi sul fatto che la nostra storia vedrà un finale, allora…-

- Ho dei dubbi sul fatto che sia il loro vero desiderio. Comunque, nel cassetto hanno già un finale.-

- Dicono che gli editori e alcuni fans non approvino il fatto che sia troppo violento.-

- Che sciocchi e senza gusto…-

- Io sarei un po’ d’accordo…-

- Mpf, e cos’è una storia senza un po’ di sangue?-

- Sarà che il sangue generalmente è il mio…-

- Cosa che rende il tutto ancora più gradevole.-

- Per te…-

La figura più grande ride ancora, mentre l’altra sospira. Poi il primo si avvicina all’altro.

- Senti…-

- Per favore…-

Il più esile si scosta.

- Non ti faccio niente. I patti sono patti. Tu desideri parlare con me e io ti accontento…Non ti fidi?-

- Se non mi fidassi, non sarei qui a prendere il fresco con la persona che cerca di uccidermi.-

- Va bene. Lo so come sei. Dicevo…A te come piacerebbe che finisse?-

- Saprai anche tutto, ma a volte mi stupisci davvero, con queste domande. Io vorrei che tu tornassi quello di un tempo. E vorrei salvare la Terra.-

- Ma non è il tuo vero desiderio.-

- E vorrei capire questo benedetto vero desiderio, così magari la pianteresti di tormentarmi!-

- Uff…Sono così stressante?-

- Un po’. E…tu? Come vorresti che finisse?-

- Vorrei che tu ti accorgessi del mio vero desiderio. E vorrei esaudire il tuo. E vorrei rinnovare la Terra. E vorrei anche una sigaretta e un bicchiere di qualcosa…-

- Eh?-

- No, non nel manga. Qui, ora.-

- Sakurazuka-san ti ha traviato, eh?-

- Non fare l’innocente. Hai fumato con Subaru, lo so.-

- Che cosa? E come l’hai saputo?-

- Kakyou vi ha sognati e io ho spiato i suoi sogni.-

- Al solito…Povero yumemi, quando lo lascerai in pace?-

- Quando avrò esaud…-

- No, ti prego, smettila…Non parlare di desideri, eh?-

- E allora cosa devo dire?-

- Niente. Goditi le stelle.-

- Va bene. Ehi, aspetta un attimo…Ho appena acconsentito a una tua richiesta? Ma sono folle? Di questo passo finirò per diventare buono…-

La figura più piccola ride.

- Ce ne vorrà…Ma ci riuscirò, prima o poi…-

 

Fine Capitolo 7

 

…coming soon: un nuovo compito per Fuuma e una catena di disastri, ovviamente…

Ciao ciao! ^__^

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Capitolo 8
*** Episodio VIII: Wish s.p.a. ***


Here we aaaaaaaaaaaaaaaaaare

Here we aaaaaaaaaaaaaaaaaare!!! Grazie a chi legge e commenta assiduamente! ç__ç

Anche in questo capitolo i Draghi hanno un ruolo importante…E’ che X è uno dei miei manga preferiti, e poi, diciamo la verità…I Draghi sono fantastici, per essere presi in giro!^^;

Ci stiamo avvicinando al gran finale, e io vi ringrazio già da ora per essere stati qui con me!

Dedicato alla mia nipote Jucchan, recentemente entrata a far parte della grande famiglia!!! ^__^ Grazie alle sue teorie sul lato di esteta di Seishiro mi è venuta fuori una battuta del capitolo, quindi la ringrazio. E sono sicura che questo è il miglior capitolo che potevo dedicarle.

A tutti, buona lettura! [yumemi@hotmail.it]

 

Episodio VIII – Wish s.p.a.

 

I – Desideri pericolosi

 

- Aaaaaah! Insomma! Qualcuno lo fermi!-

- Perché non lo fermi tu? Gliel’hai inventata te, questa mania natalizia di distribuire doni…- borbottò la signora Nekoi, sgranocchiando popcorn e sfogliando il nuovo volumetto di “Tsubasa” appena arrivato dalla casa editrice.

- Se lo fermo, lo uccido…- sibilò la Ohkawa, chiaramente al limite della sopportazione. – Davvero…Lo elimino. E’ la sua fine. Lo infilzo. Non esisterà più. Sarà morto definitivamente.-

- A proposito di dischi rotti…- sospirò la Nekoi.

- Sì, è proprio la fine.- ripeté Ageha, uscendo dalla stanza, e preparandosi a dare la caccia ad un personaggio che stava causando qualche problema.

 

- Allora? Non ti è venuto in mente?-

- Ma che ne so…-

- E dai…-

- Ora non ho tempo di pensarci…Ho da giocare con la playstation a “Morte e distruzione 4” e riguardarmi i filmati delle condanne a morte eseguite durante il mio regno…-

- Ma ti sto dando la possibilità di esaudire il tuo vero desiderio!- piagnucolò il capo dei Draghi della Terra, impegnato nella sua attività preferita.

Taishakuten, il terribile tiranno di “Veda”, sospirò, piuttosto seccato.

- Senti, io di desideri ne ho in quantità, ma non sono sicuro che tu sia il tipo più adatto per esaudirli.-

- E perché? Ma lo sai chi sono io?-

- Proprio perché lo so non mi fido. L’altra settimana hai quasi ucciso Saiga, con la storia di esaudire il suo desiderio!-

- Beh, mi aveva chiesto di far sì che Kakei non indovinasse più cosa stava per fare, e ho pensato che se fosse morto, di sicuro Kakei non ci sarebbe riuscito…-

Taishakuten scosse la testa, un po’ inorridito da quella teoria.

- E poi per poco non fai saltare in aria Villa Clamp per colpa del desiderio di Sakura!-

- Lo credo. Voleva che tutti fossero finalmente felici. Meglio che nel Paradiso dei Personaggi, dove vuoi stare?-

- Senti, io apprezzo i tuoi tentativi e mi stai anche simpatico, però ti dico che non è il caso. Va bene?-

- Ma io conosco il tuo desiderio!-

- E allora perché mi scassi le balle da un’ora chiedendomi qual è?- urlò il povero imperatore, veramente esasperato. In quel momento si udì un altro urlo, ancora più potente e disperato.

- Fuuuuuuuuumaaaaa!- La signora Ageha entrò come una furia nella stanza dove si svolgeva il dialogo tra i due villains. – Ma insomma! La vuoi piantare? Siamo stufi di rischiare la vita per la tua mania di umanitaria di esaudire i desideri di tutti…a modo tuo!-

- Uffa…Io conosco il vostro desiderio! E voi vi dimenticate della persona più importante! Perché io sono Kamui!-

- Senti, ragazzo, se vuoi avere una possibilità di vita, nel manga, devi fare esattamente quel che ti dico io. Trovati un lavoro. Vattene da qui, stai fuori dai piedi. E magari racimola un po’ di soldi e portali a casa, così forse facciamo riaprire la rivista che pubblicava “Clover” e lo finiamo, una volta per tutte!-

Fuuma non parve proprio entusiasta dell’idea, ma accettò. Un ordine da un superiore è sempre un ordine da un superiore. Specialmente se quel superiore ha il potere di farti perdere miseramente la battaglia, ritrasformandoti nel quieto e banale orsacchiotto intelligente di un tempo…

 

 

II – Il ragazzo con l’uniforme nera.

 

- Ageha, accendi la TV…-

- Senti, con tutte le cose che ho da fare…-

- Questa volta hai una sola cosa da fare. Accendere la TV e ascoltare il notiziario.-

“Non si hanno ancora notizie certe sul crollo della palazzina nel centro di Tokyo…Sembra non ci siano vittime…Fonti affermano che l’ultima persona avvistata sul luogo dell’esplosione fosse un ragazzo con indosso un’uniforme nera…”

- Beh, e allora?- sospirò la Ohkawa. Mokona scosse la testa, e cambiò canale, sintonizzando la TV su un notiziario della città di Kyoto.

“La polizia sta cercando il ragazzo con indosso l’uniforme nera che è stato visto sul luogo di quattro disastri, avvenuti a brevissima distanza l’uno dall’altro, questa mattina, in città…”

La Ohkawa cominciò a capire. Il suo sguardo si fece di ghiaccio.

- E’ la volta buona che lo trasformo in una rana, così sarà contento. Dannato idiota! Portatemi Kakei, subito!-

Poco dopo l’indovino proprietario di drugstore arrivò correndo.

- Tra pochi minuti Monou-san entrerà nella sede centrale di una grande impresa edile, e raggiungerà l’ufficio del direttore, per proporgli di esaudire il suo desiderio.- disse il cortese Kakei, prevenendo la domanda della sua creatrice.

- Grazie. Bene, Mokona, trova qualcuno che vada a recuperare quell’idiota. Kakei-san, e come mai Fuuma se ne va in giro a esaudire i desideri altrui?-

- Per soldi, credo. Ha messo su una società per azioni, la Wish s.p.a.-

- E come gli è venuta questa brillante idea?-

- Io vedo il futuro, non il passato.- rispose Kakei, chinando la testa in segno di scusa.

- E io vedo la tipica omertà dei personaggi che si difendono a vicenda, in queste parole!- ribatté la sensei. – Parla! Chi stai proteggendo? Come gli è venuta un’idea simile?-

- Ohkawa-san, io non lo so davvero. Forse è stato lui stesso ad averla.-

- Non ci credo nemmeno un po’. Non è tipo da pianificare. Lui è tipo da distruggo-tutto-e-subito. Beh, non importa…Grazie lo stesso. Prima o poi lo scoprirò, e avrete poco da stare tranquilli!-

 

- Fuuma ha combinato cosa?- gemette Kamui, dopo che Mokona ebbe spiegato la faccenda. – Oh, possibile che non pensi ad altro? Vado io a riprenderlo…-

- Non puoi andare da solo!- si intromise Aoki-san. – Vengo con te, conosco quel tipo di ambiente lavorativo, insieme entreremo con più facilità.-

- Voglio venire anch’io.- aggiunse timidamente Nataku. – Ho paura per il mio papà, voglio venire a salvarlo!-

- Sono dei vostri.- disse semplicemente Karen, visto che la sua “famiglia” aveva deciso di partecipare in blocco alle operazioni di salvataggio.

- Potreste aver bisogno del mio aiuto.- borbottò Subaru, accendendo la ventesima sigaretta della giornata, e facendo apparire la sua adesione al progetto una cosa del tutto casuale. – Del resto, lui è il mio capo.-

- Sì, certo, e io sono Card Captor Sakura!- sospirò Karen.

- Ehm…Karen-san, cosa intendi dire?- le chiese Aoki, un po’ stupito da quell’affermazione.

- Che i motivi per cui Sumeragi-san viene con noi sono altri.- rispose lei, con un sorriso colmo di intuito femminile. – Ma è solo una vaga intuizione. Andiamo!-

Così il gruppetto di salvataggio partì.

Quando giunsero al grande palazzo che Fuuma aveva “assediato”, i salvatori tennero un piccolo consulto per decidere la strategia.

- Allora, è meglio dividerci.- stabilì Kamui. – Se ci vede arrivare in blocco, farà crollare il tutto più volentieri. Dividiamoci, e avremo più possibilità di raggiungerlo…e di sopravvivere.-

- Va bene.- annuì Aoki. – Io prendo le scale, mentre Karen-san userà l’ascensore. Kamui, tu sali dall’altra parte, e Subaru-san dall’uscita di emergenza.-

- Nataku viene con mamma.- disse Karen, prendendo la mano del bimbo, che la sovrastava di dieci centimetri buoni.

Così il gruppetto si divise, ed ognuno andò incontro al proprio destino. Che, essendo loro personaggi delle Clamp, non avrebbe potuto essere più disastroso.

 

Fatti tre gradini, Aoki-san fu circondato da personaggi vestiti di scuro, con occhiali da sole da far invidia al Sakurazukamori e auricolari. Tre di loro gli sbarrarono la strada, due si posero alle sue spalle, per non farlo fuggire.

- Ma cosa…- mormorò lui, sconcertato.

- Lei chi è?-

- Lei dove va?-

- Documenti e pass, prego!-

- Ehm…-

 

Karen attraversò l’atrio con immensa disinvoltura, poi chiamò l’ascensore, e vi entrò, non appena le porte si aprirono davanti a lei. Nataku la seguì.

- Mamma, perché ti guardano tutti male?-

- Lasciali perdere. Non farci caso.-

- Eppure oggi sei vestita come tutti gli altri. Non capisco.-

La donna sospirò, facendo un sorriso dolce al figlioletto, e rinunciò a spiegargli che forse una creatura con capelli argentei e strani simboli sulla fronte, per non parlare dell’insolito abbigliamento era qualcosa di inedito, nel mondo degli uomini…

 - Non ho mai preso un ascensore.- confessò candidamente Nataku, mentre le porte si chiudevano dietro i due.

- E nel palazzo dei Draghi della Terra come fate?-

- Saltiamo. Se dobbiamo andare al piano di sopra, usciamo di casa e saltiamo sul tetto. Tutti gli Angeli lo fanno.-

- Eh, se non siete teatrali fino all’esasperazione non siete contenti…- borbottò l’aspirante madre di famiglia, scuotendo la testa.

L’ascensore prese a salire in fretta, diretto al settimo piano, dove si trovava l’ufficio del presidente.

- Uff, al settimo piano…- sospirò Karen. – Ma un altro numero no? Sto iniziando ad essere stufa di tutta questa simbologia numerica…sette stelle, sette sigilli, sette piani…Portano una notevole dose di sfortuna!-

In quel preciso istante l’ascensore si arrestò, con un movimento brusco che fece crollare a terra madre e figlio.

- Oh no!- esclamò lei, intuendo l’accaduto.

- Perché si è fermato?-

- Tesoro, temo che nominando la sfortuna, io l’abbia chiamata…-

 

Subaru era appena uscito dall’edificio, e si stava dirigendo verso la scala anti-incendio, sul retro del palazzo, quando cominciò a rendersi conto dello strano clima. Non c’erano più le guardie che controllavano il palazzo, che il gruppetto aveva notato al suo ingresso. Il ragazzo si stava giusto domandando come avrebbe fatto ad eluderle, quando si accorse che erano sparite. Dubbioso mosse ancora qualche passo verso il retro, cercando di stare attento.

Un attimo dopo si ritrovò a terra, bloccato da due uomini, mentre un terzo uomo gli stava puntando contro una pistola.

- Ma cosa…-

- Ancora una parola e ti sparo!- ringhiò l’uomo armato. Subaru tacque, osservando i suoi assalitori. Erano in otto, in tutto, vestiti di nero e col volto scoperto. Tutti avevano pistole, ed uno di loro aveva un fucile di precisione.

- Questo chi è? Non li avevamo messi fuori gioco tutti?- disse uno del gruppo, furioso, accennando all’omnyouji steso a terra.

- Non lo so.- rispose quello con la pistola. Tornò ad agitarla in faccia a Subaru, con aria feroce. – Ehi, rispondi! Chi sei? Sei una guardia di quel dannato Sadamoto?-

- Chi?- domandò Subaru, senza comprendere bene la situazione. – Ah, il presidente della società…- si ricordò all’improvviso. – No, non sono una sua guardia. Passavo di qui per caso!-

- Certo.- ribatté l’altro, ridendo. – Lo faccio fuori subito?-

- Lascia fare, non dobbiamo far rumore, adesso.- rispose un altro. Dobbiamo portare a termine il lavoro. Poi ce ne libereremo!-

Tre uomini legarono Subaru, che iniziava a capire. Erano lì per qualcosa di criminoso, senza dubbio…Che mirassero alla vita di Sadamoto? Forse erano sicari inviati da qualcuno…

- Possibile che debba sempre avere problemi coi killer?- sospirò, alzando gli occhi al cielo. Poi si rese conto che la situazione aveva preso veramente una bruttissima piega. Pregò che qualcuno si rendesse conto della sua assenza e venisse a liberarlo in fretta.

 

Finalmente al settimo piano…Kamui si fermò, ansimante. Aveva fatto tutte le scale praticamente di corsa…Ora doveva solo rintracciare Fuuma, salvare il presidente della società e riportare a casa la sua stella gemella con meno danni possibili a cose, persone e a…lui.

- La prossima volta rinasco in uno shoujo…-

 

III – Nei sogni

 

Rikuo si dirigeva verso la stanza di Kakyou, il Sognatore degli Angeli. I personaggi avevano stabilito dei turni per tenere pulita la stanza e per prendersi cura di Kakyou, e quel giorno toccava al commesso di drugstore. Canticchiando, entrò nella stanza e si mise al lavoro. Contrariamente a quanto si sarebbe detto vedendolo, Rikuo aveva un animo tranquillo e quel genere di lavoro non gli dispiaceva affatto.

“Passo la vita a prendermi cura delle persone, no?”

Rettificò immediatamente il pensiero, per renderlo più consono al personaggio.

“Rispetto alla gente con cui passo il mio tempo di solito, il Sognatore è normale!”

Trasse un sospiro: se continuava così si sarebbe trovato con una doppia personalità, peggio di Ashura e Fuuma…

Dopo un po’ che lavorava, si diresse verso il letto di Kakyou, per sistemargli meglio le lenzuola. Ma quando posò lo sguardo sul viso del giovane, si fermò, rabbrividendo.

Kakyou stava piangendo. Dai suoi occhi scendevano lacrime, e l’espressione del suo viso dolce era desolata. Rikuo si domandò cosa potesse fare…C’era un modo per aiutarlo? Infine decise di chiedere aiuto a quelli che avrebbero dovuto conoscerlo meglio, i suoi compagni Angeli.

- Ma dai, quel menagramo starà rivedendo qualche scenetta drammatica del suo lacrimevole passato!- commentò Yuto, col suo eterno sorriso, non appena Rikuo ebbe convocato i Draghi terrestri nella stanza.

- Tra l’altro le lacrime che scivolano sul suo viso pallido danno un che di artistico alla scena.- aggiunse Seishiro, sorridendo con aria di approvazione.

- E anche se stesse soffrendo, non ci sono mezzi per impedirglielo, né tramite la scienza né in altro modo. E’ in coma, se non lo sapessi.- gli fece notare Satsuki.

- E poi, insomma, gli alberi soffrono e piangono tutti i giorni, e nessuno li considera!- concluse Kusanagi.

Rikuo si affrettò a farli uscire dalla stanza, prima che gli facessero venire una crisi di nervi.

- Forse esagero a lamentarmi dei personaggi del mio manga…-

I personaggi del suo manga…Un’idea iniziò a balenargli in mente. Pochi minuti dopo Rikuo aveva recuperato il suo coinquilino.

- Cosa posso fare per lui?- domandò Kazahaya, che sembrava davvero colpito dall’aspetto fragile dello yumemi, e soprattutto dalle sue lacrime.

- Dormire.- disse Rikuo. – Dormi, e cerca di entrare nel suo sogno. Con i tuoi poteri hai più possibilità di chiunque altro di noi. Contattalo, e cerca di capire cos’è che non va.-

- Va bene. Però…scusa, io non ho sonno, come faccio a dormire?-

- Ma non farmi ridere! Basta che tu veda una superficie orizzontale e ti addormenti!-

Kazahaya gli lanciò un’occhiataccia, ma poi accettò. Si stese sul divanetto in un angolo della stanza, e chiuse gli occhi. Dopo pochi minuti dormiva. Rikuo fece una risatina, quando sentì il respiro regolare, indice del sonno.

Mare…Kazahaya era sulla spiaggia. Intuì subito cos’era successo, ed esultò. Poco distante da lui sedeva lo yumemi, in lacrime. Subito corse verso di lui e gli si sedette accanto. Kakyou sollevò il viso, e alla vista del ragazzo si illuminò.

- Kudo-san! Sono così felice che tu sia qui!-

- E-ehm…beh, insomma, cos’è successo?-

- Io sono una creatura inutile…- mormorò lo yumemi, asciugandosi le lacrime.

- Ma no, ma no!-

- Invece sì! Se tu non fossi venuto, non avrei mai potuto dire quel che ho visto…-

- Quel che hai visto?-

- Ho avuto una premonizione sul gruppo che è andato a recuperare Fuuma…si stanno mettendo tutti nei guai, e se non ci sbrighiamo a correre in loro aiuto…-

- Cosa? Dimmi subito cos’è successo!-

Kakyou grazie ai suoi poteri mostrò al ragazzino tutto l’accaduto. Subito dopo Kazahaya scattò in piedi.

- Devo svegliarmi subito! Dobbiamo fare qualcosa! Ascoltami, io ogni tanto mi rimetterò a dormire, così se vedrai qualcos’altro che potrà esserci di aiuto, tu me lo comunicherai!-

- Va bene!- annuì Kakyou, completamente trasformato. – Buona fortuna, Kudo-san! Fate in fretta!-

Un secondo dopo il ragazzino aveva aperto gli occhi.

- Ehi, allora?- domandò Rikuo.

- Sono nei guai…dobbiamo aiutarli!-

 

IV – Squadra di salvataggio II

 

- Allora, siete pronti?- Hokuto suonò per la trentesima volta il clacson del minivan. Kotori, al suo fianco, tirò un lungo sospiro rassegnato.

- Sempre così…mai che si riesca a fare qualcosa per bene!-

Dietro stavano Yasha, il guerriero di “Veda”, e Mokona, il coniglio “divino”. Un attimo dopo finalmente Rikuo e Kazahaya balzarono a bordo.

- Tutti qui?- gridò spazientita la Sumeragi. – Di tutti i personaggi, ci siamo solo noi?-

- Hanno tutti di meglio da fare.- commentò Rikuo.

Hokuto mise in moto, quando all’improvviso un’altra figura saltò sul minivan. La ragazza sgranò gli occhi.

- Tu?-

- Qualcosa in contrario?- domandò l’affascinante sicario dei ciliegi, accendendo la trecentesima sigaretta della giornata.

- Che ci fai tu qui?-

- Beh, sai com’è…Certe cose non si possono proprio perdere!- rispose lui, sorridendo.

- Eh, tu sempre a cercare il tuo divertimento a spese degli altri…- sibilò la ragazza, facendo una spettacolare partenza in seconda e lanciando il minivan sulla strada alla velocità di uno shuttle.

- O forse voleva dire tutt’altro…- mormorò Kotori, senza essere sentita da nessuno.

- Allora gente…- iniziò Hokuto, mentre l’auto volava letteralmente. – Io vi aspetto qui, pronta a ripartire. – Mokona distrarrà il servizio di sicurezza, per far fuggire Aoki. Yasha, a te lascio il recupero di mio fratello. Rikuo, occupati dell’ascensore: dovrai rompere le porte. Kotori, tu aiuterai Kazahaya a dormire e a risvegliarsi, per comunicare con Kakyou.-

- E Kamui?- domandò Kotori.

- E io?- si informò Seishiro.

- Kamui, a quanto sembra, è l’unico che non corra pericolo, ed è anche l’unico che può portare via Fuuma.-

-…hai appena detto la contraddizione più grande della tua vita, amica mia, ma ti crederò.- sospirò Kotori. – Ma ti avverto, se Kakyou dice che Kamui è nei guai, non ci sarà niente che mi terrà qui!-

- Va bene. Sakurazuka-san, tu fai quel che vuoi, basta che non rompi.- disse Hokuto. L’uomo annuì, con aria rassegnata.

Il piano era pronto, e il minivan era giunto alla sua meta…

 

- Insomma, ricapitoliamo…Lei è un giornalista con un nome che non si rintraccia da nessuna parte, lavora per un giornale che non esiste ed è venuto qui per un’intervista con il presidente, che non era mai stata fissata…- disse esasperato il capo della sicurezza che interrogava Aoki. – Non le sembra che la sua posizione sia un po’ delicata?-

- Io…- balbettò il povero Aoki, a corto di idee. – Io…e va bene…vi dirò la verità. ma so che per voi sarà un po’ difficile accettarla. Io sono il personaggio di un manga e sto cercando di portare via da qui un mio compagno di manga.-

Ci fu un attimo di silenzio, subito riempito da una risata a più voci. Aoki sospirò, scuotendo la testa. La risata però si interruppe.

- Un coniglio che vola!- gridò all’improvviso uno del gruppo.

- Sì, come no, personaggi di manga, conigli che volano e…Oh cavolo, è vero!-

- Sta volando!-

- Ma cosa…-

Aoki sorrise alla vista delle acrobazie di Mokona. In un attimo si alzò dalla sedia e corse fuori dall’ufficio della sicurezza.

 

Rikuo si pose davanti all’ascensore, aspettò che l’andito dove questo si apriva fosse deserto, e in quell’attimo usò i suoi poteri. Le porte si infransero, e dall’altra parte comparvero i volti grati e stravolti di Karen e Nataku.

- Come avete saputo che eravamo qui?- domandò lei, aiutando Nataku ad uscire dalle lamiere piegate.

- Kakyou.- rispose Rikuo, trascinando via i due, prima che la gente si rendesse ben conto di cosa fosse accaduto.

- Io glielo dico sempre agli altri che Kakyou è in gamba.- disse Nataku. – Ma loro mi dicono sempre che sono un bambino e che non posso capire…-

 

Yasha agirò l’edificio, dove era certo che avrebbe trovato otto uomini armati, e Sumeragi-san imprigionato. Ma con sua immensa sorpresa, lo spettacolo che gli si presentò fu tutt’altro. L’omnyouji era legato ad un albero, ma i suoi assalitori erano tutti a terra, svenuti…Yasha si avvicinò ad uno di essi, lo toccò con la punta della spada, ma l’uomo era incosciente.

- Ma cosa…- mormorò. – Beh, meglio così!-

Si precipitò a sciogliere Subaru, assicurandosi che stesse bene.

- Yasha –oh, avete fatto tutto questo?-

- Veramente no…Non avete visto cos’è successo, come sono stati sconfitti?-

- No, ero qui, imprigionato, e loro erano distanti.-

-Non capisco…Ma non importa! Venite, ci stanno aspettando qui vicino…-

 

- Kamui non torna…- Kotori continuava a tormentarsi. – Kazahaya, potresti riaddormentarti un attimo? Ti prego…-

Il ragazzino alzò gli occhi al cielo.

- Va bene…-

Con un po’ di fatica scivolò nel sonno, e si ritrovò sulla spiaggia, con lo yumemi.

- Tutto bene?- domandò. L’altro sorrise.

- State tranquilli. Le cose hanno preso la piega giusta. Andrà tutto bene.-

- E Kamui?-

- Oh, Kamui è l’unico che riuscirà a portar via Fuuma di là. Ma avrà bisogno del vostro aiuto, appena saranno usciti.-

- Va bene.-

Kakyou si interruppe, il sorriso si velò di tristezza.

- Kakyou-san…- iniziò il ragazzo, titubante. – Ecco…io…Volevo dire che non devi essere triste. Oggi hai davvero dimostrato di essere…Uno dei personaggi più utili che le Clamp abbiano disegnato! Non metterti in testa idee strane!-

Lo yumemi rise, e fece cenno di sì.

- Farò del mio meglio. Ora svegliati, tra poco dovrete ripartire…-

- In tal caso mi sveglierò di sicuro…Non per offendere la tua fidanzata, ma guida come una pazza…-

Poi Kazahaya si risvegliò dal suo contatto con Kakyou, e sorrise a Kotori.

- Kamui è in gamba. Se la caverà.- assicurò. – Tra poco lui e Fuuma saranno qui.-

- Oh, bene.- commentò Seshiro. – Così potremo andarcene. E’ stato tutto anche troppo tranquillo, per i miei gusti.-

- Non hai fatto niente, lo credo che è stato tranquillo!- sbraitò Hokuto.

Subaru, che aveva appena raggiunto il gruppetto, sostenuto da Yasha, si limitò a scuotere la testa.

-Eccoci!- gridò Rikuo, salendo sul van, seguito dai due che aveva recuperato. Hokuto squadrò il gruppetto, e annuì.

- Bene. La missione ha avuto un buon esito, per ora. Adesso non ci resta che aspettare…-

 

- Allora?-

- Ma non lo so…Mi sembra una proposta sinceramente assurda, e direi che se non se ne va entro tre minuti, chiamo la sicurezza!-

- Facciamo una prova. Mi dica qual è il suo vero desiderio.-

- Ma cosa vuole che ne sappia?-

- Eeeeeh, ne so qualcosa di persone che ci mettono una vita a capirlo…Ma può farcela, mi creda. Ritentiamo. Il suo vero desiderio?-

- Io…io…Voglio superare i miei concorrenti nel fatturato annuo, ecco!-

- Uhm…spiacente di dirle che non è questo ciò che lei desidera di più.-

- Cosa? Insiste? Io…io…desidero un riconoscimento pubblico alla mia impresa.-

- Sbagliato di nuovo. E’ più lento del Sakurazukamori, lo sa? Su, l’aiuto io…Pensi alla persona più importante…-

- Ma cosa…-

Il ragazzo scosse la testa, sorridendo come per dire all’uomo che era un po’ stufo di aspettare, e che proprio voleva esaudire il suo desiderio. L’uomo ricambiò con lo sguardo di chi è sicuro di trovarsi davanti ad un folle mitomane.

- Senta, le ho anche dato un aiuto…-

- Non lo so…Voglio che mia moglie sia felice.-

Fuuma fece un sorriso sfavillante.

- Benissimo. Ecco, adesso posso ucciderla.-

- Che cosa?- urlò l’uomo, balzando in piedi.

- Sua moglie si consuma nell’angoscia per lei: è un uomo importante, e ha molti nemici. Lei teme per la sua vita. Ma se lei muore, sua moglie non avrà più motivi di angoscia, e presto sarà felice…-

- Lei è pazzo!-

Ma Fuuma non si scompose. Tese la mano, come per attaccare l’uomo, quando una nota voce lo richiamò.

- Fuuma, no!-

Si voltò, sorpreso e divertito.

- Kamui? Che ci fai tu qui?-

- Io…Ecco…Insomma…-

- Sei invidioso delle attenzioni che sto riservando al signor Sadamoto? Lo uccido e vengo da te!-

- Oh accidenti…Cosa mi tocca fare…Fuuma! Sono qui per sfidarti!-

- Che cosa?-

- Ho capito il mio vero desiderio.-

Fuuma lasciò perdere l’uomo, e si avvicinò al suo vecchi amico, incredulo.

- Stai dicendo sul serio?-

Kamui fece un’espressione a metà tra il rassegnato e il furioso.

- Come no…Dai, muoviti.-

- Muoviti…a fare che?-

- Lancia un po’ di fulmini, procurami un paio di ferite, fatti due risate e andiamo.-

- Kamui, non credo di capire bene…-

- Ti sbrighi? Non ho più voglia di starmene qui.-

- Non capisco davvero.-

- Sai qual è il mio vero desiderio? Che tu la smetta di combinare dei casini disumani! E ora, per favore, se vuoi la tua morte e distruzione quotidiana, inseguimi, facciamo un po’ di fulmini e tuoni, e poi andiamo a casa.-

- Beh…se lo vuoi tu…- mormorò Fuuma, sempre più sconvolto. – Allora Kamui…- Sorrise, tirando fuori all’improvviso tutto il fascino del suo lato oscuro. – Hai capito il tuo desiderio, eh?-

- Razza di idiota…- borbottò il ragazzino. – Vieni a prendermi!-

Poi si lanciò di corsa fuori dall’ufficio, e si diresse a tutta velocità sul tetto del palazzo.

- Kamui! Non mi sfuggirai!-

- Lo so che non ti sfuggirò, sto facendo da esca per portarti via da qui…- ansimò Kamui tra sé e sé, continuando a correre. In un balzo fu fuori dal palazzo, e in mezzo alla strada. Fuuma gli fu subito dietro, ma prima che potesse provocare l’ennesimo terremoto, un lampione vicino, andato misteriosamente in frantumi, gli crollò addosso, e il capo degli Angeli perse i sensi.

- Questi sì che sono poteri utili!- piagnucolò Kamui, visto l’accaduto. – Grazie, Rikuo.- Il ragazzo raccolse Fuuma e insieme salirono sul minivan, che al solito lasciò il suo posto e si gettò sulla strada con l’impatto di tre terremoti.

 

Epilogo – I risultati

 

Finalmente quella sera a Villa Clamp tutti coloro che erano stati coinvolti nella disavventura poterono rilassarsi e riprendersi. E meditare sulla sfiga. Ma non solo…

Subaru fumava, sdraiato sul divano, mentre la televisione raccontava dei misteriosi eventi occorsi quella mattina alla sede di un’impresa edile tra le maggiori della città.

“…sono stati catturati otto sicari, che avrebbero attentato alla vita del leader…Gli uomini sono stati trovati privi di sensi. Sono rinvenuti all’ospedale, dichiarando di essere stati messi fuori combattimento da uno strano rapace comparso da nulla…”

Per poco il ragazzo non cadde giù dal divano, per la sorpresa.

- Che cosa?- mormorò, lasciando cadere la sigaretta. Ma lo speaker del telegiornale preferì passare ad altro, lasciando in sospeso la questione.

 

Qualcuno entrò nel sogno di Kakyou, e lo yumemi ebbe la sensazione di conoscere quella presenza. Ma ormai non osava sperare in così tanto, e non si fece illusioni. Immaginò di aver sbagliato, e non si voltò.

- Così ci hai salvati.-

No, questa volta non aveva sbagliato…Tremante, volse il viso alla persona che aveva fatto il suo ingresso nel sogno.

- Hokuto?-

La ragazza gli si sedette accanto.

- Se non fosse stato per te…-

- Sarebbe stato per qualcun altro.- mormorò lui, amareggiato. – Qui è pieno di indovini. Io non…-

- Non dirlo. Smetti di sminuirti, solo perché quelle quattro non si decidono a farti risvegliare dal coma! Tu sei prezioso e importante…Per il manga, per il lettori, per i personaggi…Soprattutto per Kamui, visto che lavori molto di più per lui che per Fuuma…E poi…- Gli prese il viso tra le mani. – Sei importantissimo per me.-

Kakyou sospirò, timoroso. Poi però abbandonò lo sguardo desolato e  si sciolse in un sorriso. Prima che lei potesse avvicinare le labbra a quelle di lui, lui coprì la distanza e la baciò.

 

Kazahaya uscì dalla stanza di Kakyou. Lo aveva visto sorridere, e si ritenne tranquillo. Immaginò che avesse avuto visite piacevoli.

Certo che era stata una giornata proprio strana…

Fuori della stanza trovò Rikuo, che aveva l’intenzione di andare a controllare lo yumemi.

- Tranquillo, adesso sta bene.- disse Kazahaya.

- Per fortuna. Certo che i Draghi della Terra sono proprio folli…-

In quel momento passò di lì il loro datore di lavoro, o forse sapeva esattamente che i due erano lì.

- Ottimo lavoro.- disse, sorridendo. I ragazzi si scambiarono un’occhiata stupita.

- Kakei che ci fa un complimento  così aperto?- mormorò Kazahaya. Rikuo rise.

- Comunque ha ragione. Ottimo lavoro. Sei stato in gamba. Hai fatto quel che dovevi fare senza danni o complicazioni ulteriori. Probabile che domani finisca il mondo!-

 

Karen era sul balcone della villa, quando Seishiro arrivò alle sue spalle. La donna gli lanciò un’occhiata glaciale e non lo salutò. Non ne aveva proprio voglia, dopo che Nataku le aveva detto che razza di storie quel pazzo gli raccontava…

- Serata freddina, eh, Karen-san?-

- Buonasera, Sakurazuka-san.- Poi un pensiero la colse. – Sakurazuka-san…E’ stato lei a suggerire a Fuuma di fare soldi esaudendo desideri, vero?-

- Uhm…ottima deduzione. Da cosa l’ha capito?-

- Dal fatto che Sumeragi-san sia voluto venire con noi a recuperare Fuuma. Non capivo perché se ne fosse interessato tanto, poi mi sono ricordata che si diceva che Fuuma avesse avuto un suggerimento da parte di qualcuno, riguardo questa storia della società per azioni. Così ho immaginato che Sumeragi volesse riparare al danno fatto da lei, Seishiro-san.-

- Che strano ragazzo…-

- Oggi non avrà di che lamentarsi.- commentò lei con un sorriso.

 

Nella sua stanza, Kamui meditava. E ad un certo punto un sorriso compiaciuto gli attraversò il viso.

- Praticamente oggi Fuuma voleva seminare morte e distruzione…Ma alla fine…Karen ha potuto passare del tempo con Nataku, Subaru e Seishiro hanno dimostrato che i loro sentimenti non sono quelli che si sforzano di mostrare, Rikuo e Kazahaya hanno collaborato civilmente e hanno addirittura conquistato la piena stima di Kakei, Kakyou ha ritrovato un po’ di fiducia in se stesso e ora è nel suo sogno, con Hokuto, e io sono uscito da uno scontro con Fuuma senza nemmeno un graffio…Stai a vedere che è vero, che Fuuma sa esaudire i desideri…-

 

 

Fine Episodio VIII

 

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Capitolo 9
*** Episodio IX - Clamp Suu ***


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...Lo so. E’ tipo UN ANNO che non aggiorno. Vi chiedo perdono! E’ che...per scrivere questa cosa devo essere veramente tanto in clima clampiano, e per quanto io adori 365 giorni all’anno quelle donne, i picchi di fanatismo clampiano vanno e vengono, ovviamente. Devo sfruttare questa fase tremendamente segnata dal destino, e portare a termine questa fic, che...è davvero molto amata, a quanto pare, e di ciò sono commossa e onorata!

Bene, siamo all’epilogo. I due capitoli finali saranno ambientati durante il maggio 2005, quando si è svolta la mostra “Clamp Suu”, per festeggiare i 15 anni di attività delle Clamp (per cui, quando si parla di “Tsubasa” e “XXXHolic”...fate conto che siamo ai capitoli di un anno fa).

Al solito, non possiedo nessuno di questi splendidi personaggi, e non intendo offendere le Clamp, anche se le prendo un po’ in giro. E’ solo un modo per dimostrare la mia ammirazione sconfinata, nonostante tutte le follie, esagerazioni e ritardi di quelle donne. Ok?

Bene. Buona lettura...e grazie!^^

* La battuta sui retini e i personaggi dispersi è di Hana.

* La battuta su Seishiro capostipite...vedrete di che cosa...è di Shu.



Episodio IX – Clamp Suu –part I-


- Ehi, vado bene da questa parte, per il gruppo della personalità multipla?-

- No, di là c’è il gruppo “Problemi di ali”. La personalità multipla è al secondo piano, nell’attico dei Draghi della Terra.-

- Permesso! Devo andare, il gruppo “Promesse e Profezie” è già iniziato!-

- Guarda che stai sbagliando, quella è la porta dei problemi di occhi!-

Insomma, a Villa Clamp c’era un po’ di agitazione...


In una graziosa saletta, messa a disposizione dalla famiglia Sumeragi, era raccolto un nutrito gruppetto di personaggi, seduti in cerchio, tutti rivolti verso il giovane sciamano dall’aria tetra, che in quel bizzarro raduno pareva avere un ruolo di rilievo.

- Benvenuti al gruppo di auto-aiuto per i personaggi con problemi di occhi.- iniziò, con la sua adorabile voce atona. – Io sono Subaru Sumeragi, e ho perso volutamente un occhio per emulare un idiota. Sono stato eletto come il più adatto per guidare questo gruppo, visto che la mia vicenda è esemplare, quindi spero che vi sarò di aiuto. Potete cominciare con...-

- ...ora, via, il più adatto...- lo interruppe la voce gradevole e a tratti sensuale dell’idiota da poco menzionato.

- ...come dicevo, potete cominciare con il raccontarci il problema che avete all’occhio.- tirò dritto Subaru, lanciando un’occhiata raggelante al distinto assassino, che se la rideva col suo occhio color ambra.

- Ciao, io sono Kujaku, e ho tre occhi.- iniziò il demone dai capelli viola di “Veda”.

- Kokuyo, ho gli occhi di colore diverso.- borbottò il diavolo convertito, rilassandosi sulla poltroncina.

- Saiga, porto sempre gli occhiali da sole.-

- Gingetsu, stesso problema con gli occhiali da sole.-

- Yasha-oh, versione “Tsubasa. Ho l’occhio destro ferito, e la mia statua perde sangue da quell’occhio. E ora scusatemi, ma devo andare al gruppo di auto-aiuto per i personaggi che compaiono in più manga e hanno crisi di identità!- E detto ciò lasciò il suo posto e uscì dalla saletta.


[Attenzione, i seguenti righi contengono qualche spoiler sui vol. 7 di XXXHolic e 15 di Tsubasa!]


- Salve. Ho un occhio a metà con lui.- disse un tipo dall’aria imperturbabile, indicando un ragazzo seduto dietro di lui.

- Beh, io ancora sono sano, ma ho letto di sfuggita uno storyboard del mio manga, e ho scoperto che qualcuno si mangerà uno dei miei occhi!- comunicò agli altri un grazioso personaggio, sorridendo amabilmente.

- Shaoran, versione “Tsubasa.- iniziò titubante il ragazzo. – Ho strani problemi all’occhio destro.-


[Fine spoiler!^^]


- Yo! Sono l’idiota che Subaru voleva emulare, e persi l’occhio destro diversi anni fa, per difenderlo da una psicopatica!- concluse Seishiro, facendo un mezzo inchino. – E sono anche il primo, l’unico originale capostipite di coloro che persero l’occhio!- Subaru scosse la testa, prima di ricominciare col suo ruolo di guida.

- Come sapete, in attesa che le nostre autrici si decidano a tornare a casa e prendersi cura di noi, abbiamo deciso di organizzare dei gruppi di sostegno e discussione, per risolvere tutti i problemi fisici, psichici, magici e fatali che le Clamp ci hanno appioppato. In questo gruppo racconteremo le nostre storie legate agli occhi, e decideremo delle strategie per superare traumi da perdite dell’occhio, convivere con questo problema e trovare look sempre nuovi e stimolanti.-

- Cavoli, ma dove ha imparato a parlare in quel modo?- domandò Kujaku a Seishiro, seduto accanto a lui.

- E’ quello che mi stavo domandando anch’io...-


Anche l’attico degli Angeli ospitava vari personaggi. Ashura guidava il gruppo, e attorno a lui sedevano Hinoto, Emeraude, Yukito Tsukishiro e perfino il temutissimo Fuuma. Sulle ginocchia di quest’ultimo stanziava un grazioso gattino, Perla.

Appeso alla parete stava un grande cartellone, su cui era scritto: Personalità multipla? Lati oscuri indesiderati? POSSIAMO SCONFIGGERLI!

A metà riunione Hinoto si scusò col gruppetto, ed andò a raggiungere un’altra adunata, che si teneva in una stanzetta offerta da Yuuko (cioè, non offerta, ma data in prestito. I personaggi, ignari, non sapevano che la venale maga avrebbe chiesto un prezzo ad ognuno...). Lì, attorno alla splendida venditrice di desideri, erano riuniti Kakei, Kakyou, Kotori, Oluha, Kanoe, un paio di comparse di Veda e un paio di incarnazioni di Clow. Quando Hinoto entrò, sostenuta dalle gemelle onnipresenti al suo fianco, lanciò un’occhiata di compatimento a Kanoe e scosse la testa.

- Bene, miei cari.- cominciò Yuuko, affascinante come al solito. - Siamo radunati qui per approfondire e discutere le nostre doti di indovini e sognatori...-

Questi erano i gruppi più frequentati, ma girando per la Villa se ne potevano trovare veramente tanti...Il gruppo per i personaggi cattivi-che-fanno-tutto-per-scopi-buoni, quello dei buoni-così-buoni-che-alla-fine-sono-cattivi, quello dei parenti-fighi-ma-morti (per la cronaca, in questo gruppo c’erano Nadeshiko Kinomoto che parlava di ricamo e giardinaggio con la madre di Kurogane, e Haruka Doumeki che giocava a carte col padre del ninja...Insomma, fighi, morti...e contenti, almeno loro!), poi il gruppo dei personaggi con seri problemi di abbigliamento, quello dei discendenti&altri parenti di Clow (di qualsiasi Clow. Praticamente c’erano tutti...), quello dei supereroi&maghette e pure quello dei robot e degli utilizzatori di mecha e simili. E poi altri ancora...Perché, vedete, in quindici anni di onorata carriera, le Signore avevano inventato veramente tanti personaggi. Con tanti problemi.

Ma non c’erano solo gruppi di auto-aiuto, oh no! C’erano anche comitati di protesta e promotori di petizioni. C’era la firmatissima petizione “Vogliamo delle coppie sensate”, gemellata con l’ancora più sostenuta “Almeno una volta, diciamo ‘ti amo’! – Mettiamo al bando la ’persona più cara’!”. C’era la protesta contro i manga non conclusi (poveri illusi!), quella contro i finali tragici e la petizione che proponeva di limitare il numero delle morti per manga. C’è da dire che esisteva anche un comitato pro-strage finale (promosso da Taishakuten e appoggiato da Fuuma), un gruppo anti-indovini (sottoscritto da Rikuo e Kazahaya) e un’associazione anti-desideri (che Fuuma aveva già preso di mira).


Mentre i personaggi rivoluzionavano Villa Clamp e cercavano di auto-aiutarsi come meglio potevano (visto che le autrici creavano i problemi ma non si sognavano di dare loro una soluzione), le quattro meravigliose signore erano tutte affaccendate con un’occasione davvero speciale per la loro carriera: la mostra Clamp Suu, che sarebbe stata inaugurata a breve, un festeggiamento per i quindici anni della loro prolifica attività.

- Aaaah, mi viene da commuovermi al pensiero!- cinguettava Mokona, guardando con amore e ammirazione tutte le tavole che erano state esposte. – Oh, ma guarda un po’ cos’abbiamo ritirato fuori! Ero così depressa il giorno che disegnai questa! E questa qui, dove misi degli schizzi di sangue extra! E quella, così tetra! E questa qua...-

- Sono felice felice felice!- gridava la Nekoi, saltellando ovunque. Il simbolo vero e proprio della mostra era il loro cambio di tratto, e la signora Tsubaki era la principale responsabile di ciò. Amene faccette dei suoi nuovi personaggi riempivano le sale e i depliant, e la mangaka sorrideva come Himawari, zompettava come Watanuki ed era carica di energia spirituale come Doumeki (e...beh, sì, avrebbe guadagnato come Yuuko...)

La Igarashi continuava a ricontrollare tutto, per accertarsi che ogni cosa fosse in ordine e che le stelline, i petali e le piume extra che aveva applicato ai retini delle immagini da esporre si vedessero bene, e che i personaggi fossero ben nascosti, tra le scie e le decorazioni degli sfondi.

E infine, la signora Ohkawa passeggiava con apparente noncuranza tra gli stand espositivi, lanciando di tanto in tanto un’occhiata ammirata a ciò che vedeva. Che volete, stava elaborando la trama per un nuovo manga, ed era arrivata al punto in cui la ragazza moriva e il ragazzo veniva consolato dall’amico, non poteva prestare più di tanta attenzione a ciò che le stava attorno!


Né i personaggi né le Signore immaginavano che, non molto distante da lì, si stava preparando un colpo di scena degno dei migliori rivolgimenti finali clampiani...


Nel frattempo, a Villa Clamp, com’era ovvio, le migliori intenzioni dei personaggi si stavano trasformando in catastrofi stratosferiche.

- Non è possibile! Non è possibile!- Il ragazzino dai celeberrimi occhi viola, dalla celeberrima corporatura magrolina e dall’ancor più celeberrima sfiga (celeberrima è un superlativo, lo so, ma la sua sfiga era così famosa che, nel suo caso, è permesso dalla grammatica italiana usare la locuzione “più celeberrima”)...dov’eravamo rimasti? Ah, sì, il celeberrimo sfigato si stava lamentando, e si stava lamentando a buon diritto. Teneva in mano un grazioso opuscoletto rosa, su cui era scritto, tra fiori rosa, cuori rosa e coniglietti rosa (se fate fare le cose a Tomoyo, sapete cosa aspettarvi), “Elenco dei gruppi di auto-aiuto di Villa Clamp!^^”

- Ci sono gruppi per tutti i problemi del mondo, c’è addirittura il gruppo per la prevenzione delle emorroidi nei personaggi costretti a sedere per il 90% delle loro apparizioni nei manga e c’è la petizione “Troni più comodi”, ma non c’è un semplice, banalissimo gruppo che possa proteggere un protagonista sfigato dal suo ex-migliore amico serial killer!-

Indeciso se era meglio fare una petizione per richiedere ciò di cui abbisognava o chiedere aiuto a Yuuko, finì per mettersi a piangere.

- Kamuino! Stellina, che ti è successo?-

Il ragazzo fece un balzo tale da battere la testa contro il soffitto. Senza nemmeno voltarsi a guardare si lanciò in avanti e prese a correre come un folle. Aveva riconosciuto bene la celeberrima voce dietro di lui...

- Ehi, aspettami!-

Non potendo niente contro la falcata possente e gli otto metri di gambe muscolose del suo rivale, il ragazzino si fermò, ansimante e terrorizzato.

- TU!- gridò, voltandosi e fronteggiando il sempre sorridente, sempre strafottente e sempre psicopatico Fuuma. – Si può sapere che ti è preso? E poi stellina lo dici a tua sorella!- Un secondo dopo si rese conto di cos’aveva detto e scoppiò a piangere.

- Eddai! Sei la mia stella gemella, mi sembrava una cosa carina da dirti...- protestò Fuuma, avvicinandosi all’altro.

- Non...fare...un...passo...di più...-

- Non che balbettando io mi impietosisca...-

- Fuuma!-

- AAAAAAAAHHH, allora te le cerchi! KAMUI! KAMUI! KAM...-

Tre secondi prima di avventarsi sul suo disperatissimo rivale, un ammasso di esseri viventi di varie forme e dimensioni precipitò sull’eminente zucca del capo degli Angeli, venendo giù da un punto imprecisato del soffitto.

- Fuuma! Sei vivo?- piagnucolò l’esterrefatto Kamui.

- ...più o meno...- Una voce soffocata raggiunse l’orecchio di Kamui. Ma dal mucchio di personaggi aggrovigliati davanti a lui non emergeva nessuno. Sembrava che tutti stessero lottando per sciogliersi e riprendere possesso della propria libertà...ma evidentemente l’impresa era veramente ardua!

- DANNATAAAAAA!!!- strepitava una rude voce da rude guerriero. – Tu e le tue alucce da moscerino!-

- Io...io...ve l’avevo detto che poteva non funzionare...- si difese una vocetta rotta dal pianto.

- Ehi, un po’ di rispetto per la signorina!- protestò la voce di un ragazzo.

- “Ehi” lo vai a dire al tuo amico anti-spirito, capito? Non a me!- ringhiò la voce rude in risposta.

- Gente, l’abbozzate di scannarvi? Non potete finire dopo, voi due?- tentò di intromettersi un’altra voce da adolescentello.

- AIUTO!- gemeva intanto Fuuma, e vi garantisco che l’avreste fatto anche voi, se vi fosse piovuto in testa il personaggio più alto mai disegnato dalle Clamp. Soprattutto se tale uomo era completo di armatura e spada.

Lentamente il groviglio si sgrovigliò, e Kamui poté identificare tutti i personaggi dell’amena brigata. Davanti a lui stavano il ninja Kurogane in diretta da “Tsubasa”, Watanuki di “XXXHolic”, il commesso di drugstore Kazahaya e la piccola Suu. Anche Fuuma si rialzò, non appena Kurogane si fu sollevato, ma non sembrava molto in condizioni da attaccare di nuovo Kamui, per cui il capo dei Sigilli poté dedicarsi a cercare di capire cosa fosse successo.

- Ehm...permettete...- iniziò Kamui timidamente, osservando il gruppetto. – Voi siete Kurogane, il grande ninja protettore del Giappone. E Watanuki, l’abile commesso della maga Yuuko. E Kazahaya, dotato di poteri psichici. E...E...E che cavolo, avete tentato di volare attaccandovi alle ali di questa povera bambina?-

- Bambina? E chi sarebbe la bambina?- protestò lei. – Io sposerò Kazuhiko!-

- Sì, certo, e “X” finirà, prima o poi.- la liquidò Kamui. – Voglio dire, non avete pensato che non avrebbe retto?-

- Non è stata una gran trovata.- ammise Watanuki. – Ma...credimi, è stata la forza della disperazione!-

- Sì, dobbiamo a tutti i costi entrare nel salottino con la tappezzeria verde!- esclamò Kazahaya.

- E questo che c’entra con Suu?-

- Beh, quando la Ohkawa ha scoperto che avevamo tentato di entrare lì dentro, ha gettato la chiave in cima all’armadio più alto della casa e ha creato una barriera spirituale anti-personaggio attorno all’armadio! Ma la barriera non arriva fino al soffitto, così volevamo superarla...entrandoci dall’alto!-

- E...perché volevate entrare nel salottino verde?- domandò Kamui, sempre più perplesso.

- Oh, ma questo non sa proprio un tubo!- bisbigliò Kazahaya a Watanuki.

- Beh, ecco...- iniziò Watanuli – La Ohkawa nasconde in giro per la casa gli appunti con le trame dei manga non ancora finiti. Siamo riusciti ad origliare una conversazione in cui svelava che gran parte di questi appunti si trovano nascosti all’interno di un libro conservato nel salottino verde!-

- Ah. Lo sapete che il salottino verde funge da biblioteca e che ci saranno almeno un migliaio di libri, vero?- Fuuma dette loro la buona notizia, continuando a massaggiarsi la schiena dolorante.

- Lo sappiamo.- rispose Suu. – Ma è inutile preoccuparsi dei libri, se prima non riusciamo ad entrare!-

- Sempre ottimista, la bimbetta, eh?- commentò Fuuma.

- Bimbetta? Ma chi credi di avere di fronte? Io sposerò Kazuhiko!-

- Sì, Kazuhiko junior, il figlio di Kazuhiko the original e Oluha.- tagliò corto Fuuma. – Ma voi siete sicuri che le trame dei vostri manga siano lì?-

- Oh, no.- rispose ancora lei. – Ma tentare è meglio di nulla, no?-

- Sarà. Comunque, capisco te e Kazahaya, i vostri manga non finiranno mai. Ma il ninja e lo sfigato? Mi sembra che “Tsubasa” e “Holic” stiano proseguendo senza intoppo...-

- La verità è che...ehm...- Watanuki iniziò a spiegare, imbarazzato. – Sempre in quella famosa conversazione della Ohkawa, abbiamo sentito che ha intenzione di far accadere cose particolarmente drammatiche, in un futuro prossimo, e quindi ci siamo fatti prendere dall’ansia, e abbiamo deciso di unirci a loro per scassinare il salottino.-

- Bah. Per me potete anche andare tutti a fare un torneino di Angelic Layer sul letto a baldacchino della Ohkawa, la cosa non mi riguarda.- commentò Fuuma. – Io ho un serio bisogno di un antidolorifico. Andiamo, Kamui!-

- Scusa scusa scusa, perché dovrei venire con te? Io voglio stare qui e aiutare loro!-

- Come, perché? Perché sei la mia stellina gemella, perché sei buono e comprensivo e sei in ansia per la mia schiena e perché...-

Kamui sfoderò uno sguardo insolitamente acido per lui, e mise le mani sui fianchi.

- Sono Kamui, non Tomoyo!!! Se vuoi la migliore amica che ti segue con la telecamera, pronta ad aiutarti in ogni situazione, la prossima volta rinasci in un altro manga!-

- Tu...- Fuuma sgranò gli occhi, sconcertato, ma prima che potesse dire mezza parola un’enorme katana gli venne puntata contro il petto.

- Mi stai dando sui nervi. Noi abbiamo del lavoro da fare, e se il mocciosetto ci vuole aiutare, tanto meglio.-

Per un attimo Fuuma e Kurogane si fronteggiarono, scambiandosi i loro sguardi migliori: lo psico-schizo-killer contro il dì-mezza-parola-e-ti-affetto-per-bene. Poi, miracolosamente, Fuuma alzò le spalle in segno di totale menefreghismo, fece un cenno di saluto e se ne andò. Fatti tre passi, però, si voltò e sorrise all’indirizzo di Kurogane.

- Sai una cosa? Credo che sarebbe proprio divertente, provare a esaudire i veri desideri della tua principessina e di quel mago depresso...-

Kurogane sollevò di nuovo la katana, a un passo dalla crisi di nervi. Watanuki saltellò in modo isterico, temendo il peggio. Suu congiunse le mani, come in preghiera. Kamui pensò di mettersi a piangere. Kazahaya lanciò un’imprecazione che gli sarebbe valsa la candidatura a Personaggio Più Volgare delle Clamp Mai Disegnato, e, afferrato un povero appendiabiti che se ne stava in santa pace lì vicino, lo lanciò addosso al capo dei Draghi della Terra.

Che accusò il colpo, stramazzando al suolo senza emettere suono.

- E tu, non ti agitare, che tanto questa storia la tira fuori con tutti!- strepitò il ragazzo, rivoltò al ninja. – Forza, decidiamo la prossima mossa per sconfiggere quella barriera!-


Così l’allegro gruppetto di cospiratori si mise a tavolino, cercando una strategia valida, che potesse essere facilmente attuabile e non provocasse più distruzione del necessario.


Dopo sei ore e mezzo Watanuki si era addormentato sul tavolo, Suu aveva cantato tutto il suo repertorio e ora si lamentava per la perdita della voce, Kurogane aveva rincorso Kazahaya una decina di volte e Kamui aveva un malinconico quadernino pieno di pagine strappate e cancellate. Avevano tentato di fare un elenco di strategie, ma erano state tutte scartate. Per fortuna.

Tra le strategie cassate figuravano far ingoiare la porta del salottino a Mokona (Suu si era messa a piangere, impietosita per Mokona), chiedere a Fuuma di provocare un piccolo terremoto per divellere i cardini della porta (non erano riusciti ad accordarsi su chi doveva parlare con Fuuma), chiedere aiuto all’esercito dove un tempo militava Kazuhiko (mai fatta una cosa per bene, quelli...), usare una carta di Clow a scelta (“Tra tutte quelle maledette carte ce ne sarà una utile?” aveva proposto Kazahaya. Ma Watanuki e Kurogane, al solo sentire il nome di Clow, avevano avuto un esaurimento nervoso), e altre ancora.

Quando tutte le speranze sembravano svanite, gli occhietti di Suu si illuminarono.

- Non abbiamo pensato alla cosa più semplice! Kazahaya...Rikuo può infrangere gli oggetti col suo potere!-

I cinque si scambiarono uno sguardo abbastanza colmo di vergogna, poi gli occhi di tutti si puntarono su Kazahaya.

- Raccogli il tuo amico e portalo subito qui!- ordinò il ninja.

- Ehm...vado subito...Dovrebbe essere al gruppo per i personaggi che...sigh...devono sopportare un compagno di manga molesto...-

- Mpf. Come se servisse a qualcosa.- borbottò il guerriero. – L’ho frequentato, ma è perfettamente inutile.-

- Dovrei andarci anch’io!- asserì Watanuki, infervorato.

- C’era anche il tuo guardiano anti-spiriti.- lo raggelò Kurogane.

Così Kazahaya andò a chiamare Rikuo, e gli spiegò il problema, omettendo però tutto il caos e la distruzione che avevano provocato prima di arrivare a quella semplice e indolore soluzione (dalle rovine del corridoio dov’era avvenuto l’incidente in volo, però, Rikuo ebbe una vaga intuizione dell’accaduto).

- Devo buttare giù questa porta?- sospirò il ragazzo, quando i cinque cospiratori lo ebbero portato al luogo tanto bramato.

- Bravo genio, te l’ho detto otto volte...- borbottò Kazahaya.

- Faccio in fretta, voglio tornare al gruppo per i personaggi che devono sopportare compagni di manga molesti. Era davvero interessante.-

Il ragazzo si concentrò e proiettò i suoi poteri sulla porta.

Quando ebbe finito, sulla porta, perfettamente intatta, era comparso un cartello rosa:

Bel tentativo, Rikuo!^^ Riprova, chissà che questa volta non funzioni!

- Maledetta!- gridò Kurogane, agitando la katana verso la porta che li separava dalla conoscenza.

- Non ci credo!- gemette Kazahaya, sgranando gli occhioni.

- Quella donna...è una dea...- sussurrò Kamui, rabbrividendo.


Fu così che il quintetto di cospiratori delusi decise di consolarsi andando a bere qualcosa in giardino (ovviamente spedirono Watanuki a procurare il beveraggio per tutti).

E fu così che il grazioso quintetto venne a conoscenza di un segreto terrificante, la cui conoscenza avrebbe – forse – salvato innumerevoli vite...

Mentre erano tutti stravaccati su delle sdraio, disegnate da Mokona perché i personaggi potessero sfruttarle, si resero conto che c’era qualcosa che non andava. Per davvero. Più del solito. Dunque, si misero in silenzio, tentando di localizzare l’insolito.

La prima cosa che notarono fu il Seshiro di “Tsubasa” che parlava con uno scoiattolo, chiedendogli se fosse Subaru. Subito dopo trovarono la piccola Misaki che stava costruendo un Angel con le sembianze Oluha, di cui era una grande fan (e subito dopo, il Seishiro di “Tsubasa” andò dall’Angel a chiedergli se era Subaru). Poi si imbatterono in Akira che cercava di spiegare ai Duklyon come mai quell’anno avesse deciso di fare il cosplay del Ladro dalle Mille Facce, mentre loro gli raccontavano che si sarebbero vestiti da Power Rangers per carnevale. In seguito incontrarono...

- Ehi, stai deviando dalla trama principale!!!- *Watanuki si volta verso lo schermo del computer e comincia a picchiettarci sopra, con evidente fastidio. Ok, forse ha ragione*.

Insomma, all’improvviso capirono cosa c’era che non andava: in mezzo al giardino, dove un tempo stava una graziosa fontana, ora c’era un computer alto sei metri, dalle forme inquietanti, noto come Beast.

- Ora, va bene che siamo tutti mezzi orbi, ma ci abbiamo messo un’ora per capire cosa c’era di strano...- *Watanuki continua a picchiettare sullo schermo. Mah...*

Il gruppetto raggiunse in fretta l’amato computer di Satsuki, e scoprì che, raggomitolata tra i fili, “tra le braccia” del personal (very personal) computer, stava la proprietaria, che spippolava con la tastiera, piuttosto agitata.

- Non abbiamo un minuto da perdere!- gemette la ragazza, voltandosi verso i nuovi arrivati.

Il gruppetto ebbe uno svenimento collettivo. Insomma, Satsuki che si rivolgeva per prima a qualcuno?

- L’Apocalisse è proprio dietro l’angolo per davvero...- balbettò Kazahaya. – Satsuki-san, che succede?-

- Succede che Beast ha intercettato le comunicazioni segrete di un gruppo armato misterioso. Sono riuscita a trovare informazioni su di loro, e ho scoperto che stanno per mettere in atto un attentato.-

- Che cosa?- esclamò Kamui. – Ma...ma hai chiamato la polizia immediatamente?-

- Certo che l’ho fatto. Voglio distruggere il mondo, ma non prima della fine di “X”. Il problema è che non mi hanno creduta!-

- E perché?- si agitò Watanuki. – Insomma, perché la polizia non dovrebbe prendere sul serio un onesto cittadino che dà una simile informazione?-

- Forse a causa del bersaglio dell’attentato.- rispose lei.

- E sarebbe?- domandò Fuuma, arrivando...senza la sua solita entrata in scena teatrale, trascinandosi penosamente, con una mano alla schiena (e guardando furiosamente il ninja che aveva avuto la geniale idea di cadergli addosso).

- Il bersaglio dell’attentato sono le Clamp.-

I personaggi rimasero in silenzio per qualche secondo, il tempo di realizzare alcune cose.

Che le loro autrici erano in pericolo di vita.

Che tutti loro, in qualche modo, erano in pericolo.

- Cosa? Le Clamp?-

- Ma non è possibile!-

- Ma dai!-

- Che senso avrebbe?-

- Insomma, sono pazze, sadiche, schizzate, perennemente in ritardo, ma...ma...-

- Ma è così.- confermò Satsuki. – Hanno esasperato i fans a tal punto che è stato creato un gruppo armato anti-Clamp! Dobbiamo fare qualcosa!-

- Non è esatto.- Fuuma avanzò, sfoderando il sorrisetto delle grandi occasioni. – Non dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo scegliere cosa fare. Possiamo aiutarle, mettendo a rischio la nostra vita. O possiamo lasciarle...al loro destino. Più che meritato, per quanto mi riguarda.-

- E piantala una buona volta con queste palle sulla scelta e sul destino!- si ribellò Kamui. – Mi sono rotto! Rotto! Non scherzo! Quelle quattro sono sadiche e tutto quel che vuoi, e probabilmente ci uccideranno tutti, in un modo o nell’altro...o in un mondo o nell’altro...Ma sono le nostre autrici! Le nostre madri!-

- Se vuoi sapere quanto tengo ai legami familiari...-

- Oh, insomma! Lascia da parte la tua psicopatia e prendimi sul serio! Vuoi veramente rimanere il personaggio di un manga incompiuto fino alla fine del mondo?-

- Cioè fino al mese prossimo?-

Kamui imprecò in tutte le lingue che conosceva. Fuuma continuava a sorridere, e avrebbe continuato ancora a lungo, se non ci avesse pensato Kurogane. Il ninja, con la sua abituale delicatezza, afferrò la katana e la usò per colpire il capo degli Angeli, facendolo volare qualche metro più in là.

- Mio padre mi ha insegnato il valore della gratitudine.- borbottò. – Per quanto poco le sopporti, non lascerò morire coloro che mi hanno creato.-

- Anch’io voglio aiutarle! Ma povere donne!- si affrettò a dire Kazahaya.

Watanuki e Suu si dimostrarono subito d’accordo. E gli occhi di tutti si puntarono su Kamui, come in attesa di qualcosa.

- Ehm...-

- Che facciamo allora?- chiese Suu, concitata. – Diamo l’allarme? Chiediamo aiuto agli altri? Come ci organizziamo?-

- Ehi, perché guardate tutti me?-

- Perché tu sei...-

- Già, perché tu sei...-

- Perché Kamui è...-

- AAAAAAAAARRRRRGHHHHHHHHH!- Il ragazzo lanciò un urlo apocalittico e fece un balzo all’indietro. – Vi prego! Non cominciate con questa storia delle frasi incomplete! Ne ho abbastanza! Va bene, va bene, sono il protagonista più sfigato di tutti, e vi guiderò io in questa impresa. Ma...Satsuki, tu stai con noi?-

- Certo. Finalmente ho trovato una risposta alla mia domanda, perché non si possono uccidere gli esseri umani.-

- Ovvero?-

- Perché sono molto più fighi dei computer, e non ho intenzione di lasciar morire quelle donne, con tutti i bei fighi che continuano a disegnare.- rispose lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Poi si scostò un po’ dalla sua postazione, mostrando a tutti che aveva una foto di Yuto come sfondo desktop (per la cronaca, era la sua famosa posa nel tarocco del “diavolo”...)

- Non ci credo...- balbettò Kazahaya. – E’ diventata una fangirl?-

- Con tutto il tempo che passa su Internet, è probabile.- confermò Watanuki.

- E tu come le sai, queste cose?-

- Lavoro per la peggior fangirl dell’universo.- sospirò il ragazzo. – Yuuko-san passa la metà del suo tempo a navigare o a leggere manga...-

- Beh, in ogni modo, dobbiamo subito mobilitare tutti i personaggi e organizzare la difesa!- esclamò Kamui. – Per prima cosa, però, dobbiamo andare ad avvertire le Clamp!-

- E come speri di fare?-

Fuuma arrivò, zoppicante e sempre più arrabbiato, ma col solito ghigno infernale sul bel faccino. Stava per dare una cattiva notizia e ci godeva proprio tanto.

- Fare cosa?- gemette Kamui.

- Ad andare ad avvisarle. Come speri di fare, se ci hanno sigillati qui dentro con una barriera che ci impedisce di uscire e di comunicare con loro in qualsiasi modo?-



Continua...

Riusciranno i personaggi a salvare le Clamp? Riusciranno ad infrangere la barriera?

O saranno i fans infuriati a trionfare, vendicandosi così di quindici anni di sofferenze?

Riuscirà Fuuma ad uccidere Kurogane o sarà il ninja tutto nero ad avere la meglio?

Riusciranno i cospiratori a trovare la chiave della stanza segreta con tutte le trame dei manga?

Riuscirà Harriet ad aggiornare prima di un altro anno?

Riuscirà Harriet a finire di cucire quella dannatissima casacca da Shaoran-kun prima del primo ottobre, o verrà in fiera in versione Shaoran-straccione, con il romaiolo al posto di Hien?

Riuscirete voi a sopportare un altro capitolo del genere o farete anche voi un gruppo armato anti-Harriet?


...qualunque sia la risposta, ricordatevi che IL FUTURO NON E’ ANCORA STATO DECISO!

IO VI...

IO SONO IL VOSTRO...

IO SO CHE VOI NON SIETE...

PERCHE’ VOI, IN REALTA’...

...ciao!!!


yumemi@hotmail.it

http://harriet-yuuko.livejournal.com

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Capitolo 10
*** Episodio X - Clamp Suu II ***


Ehm. Sì. Lo so. Vi avevo detto che sarebbe stato il finale.
MA ERA USCITO UN CAPITOLO BESTIALE! ERA LUNGHISSIMO! SARESTE MORTI PRIMA DI ARRIVARE ALLA FINE!
Così ho deciso di spezzarlo in tre, e trasformare la saga di Clamp Suu in una storia in 4 parti. Spero mi perdonerete e continuerete a seguirmi fino alla fine...

NOTE:
- Non voglio male a Fuuma. Davvero. So che non mi credete, ma è così. Lo adoro. Poi, il fatto che spero perda, schiatti e non rompa più le scatole a nessuno...è un’altra faccenda!

- Chiedo perdono se cito spesso “Tsubasa” e “XXXHOlic”, i manga ancora inediti in Italia. Io ci provo, a limitare le citazioni, ma è un periodo in cui mi hanno presa tremendamente, e...non riesco a non mettere in mezzo i personaggi! Se ci sono spoiler, vi avverto sempre, però!
Comunque, per aiutare qualche lettore che si trovasse spiazzato davanti ai personaggi inediti in Italia, vi faccio un mini-prospettino non spoileroso ma esplicativo:
* Kurogane, rude ninja dai modi non proprio diplomatici, ma onesto e leale. Ha un adorabile rapporto litigarello con Fay.
* Fay, mago sempre sorridente, in realtà è un concentrato di angst come meglio riesce alle Clamp.
* Yuuko, maga venditrice di desideri. Assomma in sé il peggio di personaggi come Clow o Kakei: ha poteri enormi e sa sempre tutto, ma mai che si degni di dirti qualcosa di utile in anticipo...

- Ho avuto aiuti validi per questo capitolo, e ho impastato dentro un sacco di battute e sciocchezze dette con i miei amici, quindi dovete sapere che:
* Alcuni dei “titoli alternativi” per Card Captor Sakura mi sono stati suggeriti da Shu e Wren.
* La battuta sul modo in cui le Clamp parlano tra loro è nata da una conversazione con Wren.
* La battuta sui “polaretti” è di Kinnara.
* La scenetta sulla Nutella è di Juuhachi Go.
* I riferimenti a Fay che apprezza...un certo tipo di abbigliamento, diciamo così, mi sono stati ispirati da un “personaggio” di Wren.
* La battuta sull’uso del nome di Kakyou è di Mia.


Episodio X – Clamp Suu –Part II-

- Come come come come come?-
Il povero Kamui sgranò gli occhioni viola fino all’inverosimile, fissando Fuuma, sgomento.
- Una barriera. Non volevano essere disturbate nel loro momento di gloria, quelle là.- spiegò Fuuma. – Così ci hanno chiusi qua a Villa Clamp, e a causa di questa barriera non possiamo né uscire né comunicare con loro. Se questi misteriosi attentatori vogliono ucciderle, noi non possiamo farci niente.-
- Ma...ma...- balbettò Kamui, iniziando a disperarsi. – Ma allora...allora...-
- Eh, no!- Tutti scattarono verso l’insolita fonte di quell’esclamazione decisa. La piccola Suu aveva messo le manine sui fianchi, e li guardava con aria di sfida.
- Io sono riuscita a sgamare la sorveglianza dei militari, per farmi portare da Kazuhiko fino al Fairy Park!-
- Sì, con l’aiuto dei vecchietti...- la provocò Fuuma.
- Va bene, ma i militari ci hanno inseguiti per tutto il manga, e alla fine abbiamo comunque fatto quel che dovevamo! E poi, Kazahaya, Watanuki e Kurogane passano la vita a trasferirsi da un mondo all’altro, facendo delle cose assurde e pazzesche. E Satsuki ha un computer che può fare quasi tutto. E voi due siete quelli che, in teoria, avrebbero in mano le sorti della Terra. E tra tutti ci lasciamo spaventare da una barriera creata da quelle quattro? Ma dai!-
Il gruppettino si scambiò un’occhiata tra il dubbioso, il possibilista e il vergognoso. - Un tentativo si può fare.- la appoggiò Kazahaya.
- Posso avviare un sistema di calcolo e ricerca telematico sul Beast, per ottenere risultati impostando una query che...Oh, insomma, posso cercare di scoprire informazioni su questa barriera!- disse Satsuki. – Sono sicura che c’è un modo per buttarla giù, basta riuscire a capire qual è!-
- Potremmo chiedere aiuto a Kazuhiko.- disse Kamui.
- Non sia mai!- si indignò Suu. – Non potete fargli usare quell’abominevole arma che ha impiantata nel braccio! Non vorrebbe mai farlo! Non...-
- Va bene, va bene, va bene. Yuuko potrebbe aiutar...-
- Cooooosa?- gridò Watanuki. – Hai idea delle cose assurde che quella là fa pagare, quando le chiedi aiuto?-
- Era solo un’idea. Magari Saiga, che trova sempre tutto ciò che cerca, potrebb...-
- Se viene Saiga, me ne vado io.- disse Kazahaya, risentito.
- Niente Saiga. Allora potremmo...-
- Io non sono d’accordo.- lo interruppe Fuuma. Kamui meditò se era meglio scoppiare in singhiozzi o mettersi a lacrimare in silenzio, e concluse che si era già rotto di essere il personaggio più frignone della compagnia. Così assunse un’espressione piuttosto sitizzita.
- State zitti, una buona volta! Mi volete come capo? E allora lasciatemi decidere! Io direi che Satsuki può cercare informazioni sulla barriera col Beast, e Kazahaya tenterà di usare i suoi poteri per lo stesso scopo. Nel frattempo noi andremo a chiamare tutti i personaggi, per riunirli qui e decidere un piano d’azione.-

Suu iniziò a girare per i vari gruppi di auto-aiuto, che intanto continuavano a fare successo. Alla fine aveva raccolto un buon numero di adepti alla causa, che lasciarono le loro attività per raggiungere gli altri in giardino.
Finalmente la ragazzina aveva raggiunto l’ultimo gruppo. Il gruppo in questione si teneva nella sala d’hotel dove stanziava Kakyou, e sulla porta c’era solo un cartello che diceva “Fate Silenzio, Grazie”.
- E questo cos’è?-
La ragazzina spinse la porta ed entrò. La stanza era immersa in una penombra che rendeva appena distinguibili i contorni delle cose. Suu avanzò, e vide che c’erano alcuni letti e una specie di grande vasca da bagno piena d’acqua. Nei letti dormivano Kakyou, Sakura di “Tsubasa” e Kotori. Immerso nella vasca c’era uno strano tipo con i capelli neri e lunghi, un abito complicatissimo (di quelli “New Style Nekoi”, per intendersi) e dei Polaretti Dolfin attaccati sulla fronte, il quale dormiva placidamente.
- Oddio, ma questo annega!- balbettò lei, portando le mani davanti alla bocca, colma d’orrore.
- No, non ti preoccupare, è prigioniero di un sigillo.- rispose una voce dolce dietro di lei. La ragazzina si voltò e si trovò di fronte Yukito Tsukishiro, col suo abituale delizioso sorriso.
- Oh, Yukito-san! Ma tu che ci fai qui?-
- Sono il custode di questo gruppo di auto-aiuto.-
- E...che gruppo sarebbe?-
- Personaggi dormienti o tormentati da svenimenti e attacchi di sonn...-
Il ragazzo non poté finire la frase (eh, già), e si schiantò al suolo, addormentato. Un attimo dopo davanti a Suu era comparsa una superba creatura alata, vestita di bianco, con lunghi e splendenti capelli d’argento e due stupendi occhi viola (noooooo, l’autrice non è per niente innamorata di Yue, noooo, cosa dite...)
- Ragazzina, che ci fai qui?- le chiese il Guardiano di Clow, un po’ sospettoso.
- Yue, abbiamo bisogno d’aiuto, dell’aiuto di tutti, dormienti o no! Le Clamp sono in guai serissimi! Dobbiamo radunarci e decidere una strategia!-
- E’ così grave? Cioè, volevo dire, è più grave del solito?-
- Assolutamente sì!-
- Va bene, diamoci da fare! Kakyou lo porto in braccio io, tanto troviamo sempre il modo di farlo tornare utile, anche se dorme. Kotori...basterà dirle che Kamui è in pericolo, e vedrai come sarà sveglia. Per Sakura, prendi un po’ di sakè e faglielo bere, dovrebbe funzionare.-
- E...ehm...Il tizio nella vasca?-
- Quello è Ashura di “Tsubasa”, ed è stato sigillato in quel modo dal mago Fay.-
- E non possiamo svegliarlo?-
- Meglio di no. Sai, le Clamp non ci hanno ancora rivelato perché Fay l’abbia messo a nanna, ma sappiamo per certo che se si sveglia, andrà a cercare Fay, e non per offrirgli un tè. Non mi va di svegliarlo adesso, col rischio di provocare la morte di un personaggio anzitempo!-
- Ma tanto prima o poi deve morire! E’ un personaggio delle Clamp!-
- Sì, ma non possiamo togliergli anche quell’1,2 % di possibilità di sopravvivere che ha! Lasciamo dormire Ashura, e occupiamoci degli altri, in fretta!-
- Va bene! Ehm, però...Yue? Una curiosità. Come...come fanno ad auto-aiutarsi, se dormono tutti?-

Nel frattempo Kurogane aveva raggiunto le cucine, luogo che spesso era un punto di ritrovo per quella schiera di eterni affamati. Il ninja era arrivato alla porta d’ingresso e stava per entrare, quando fu raggiunto da un singolare dialogo all’interno della cucina. Dialogo tra un assassino e un giovane sciamano molto noti, tra i personaggi clampiani.
- No, non possiamo, è troppo, non tentarmi!-
- Non essere stupido, lo SO che lo vuoi!-
- Bastardo!-
- Oh, no, sono solo... affamato...-
- Mpf!-
Il ninja, vagamente sconcertato, piuttosto imbarazzato e anche parecchio incavolato, fece un passo avanti e due indietro.
-... eddai!-
- No.-
-.... daaai...-
- Eeeeh, che pazienza. Su, forza. Va bene. Vedi qualcuno in giro?-
- Via libera...-
-... FACCIAMOLO!-
... disse Subaru, estraendo una baguette formato famiglia e un vasetto di Nutella per elefanti.
In quel momento Kurogane, ancora piuttosto sconcertato, sempre più imbarazzato e soprattutto incavolato, fece il suo ingresso trionfale, sgamando i due colpevoli con due cucchiaioni immersi nella Nutella.
- Ehm...- balbettò Subaru, arrossendo.
- Tempo di fare merenda!- esclamò Seishiro, col suo miglior sorriso.
- Aaaaah, qui sono tutti pazzi!- ruggì il guerriero. – Sentite, merenda o no, le nostre autrici sono nei guai, e dobbiamo radunarci subito, per risolvere la situazione!-
- Onestamente...pensi che me ne importi qualcosa?- domandò Seishiro, attaccando la sua terza fetta.
- Sì che te ne importa, o potresti non scoprire mai come finisce il tuo manga!-
- Beh, a me non è che interessi granché, io ho già fatto il mio danno e ora...-
Kurogane stava giusto meditando su quanto gli sarebbe piaciuto uccidere i Draghi della Terra in blocco, quando Subaru venne in suo aiuto. Lo sciamano, con un sospiro, mise via la merenda e si pose di fronte all’assassino.
- Se non vieni subito immediatamente con noi, ti giuro che ti lego davanti al Sakura e ti faccio vedere mentre gli taglio i rami uno per uno!-
- NOOOO! Subaru-kun! Tu non saresti mai capace di essere così sadico e cattivo! Quella è una mia prerogativa!-
- Come no. Muoviti, razza di sentimentalone! Andiamo al raduno...e vediamo cos’hanno combinato quelle quattro, questa volta!-

Kamui si era diretto verso una delle salette dotate di TV, satellite, stereo e computer, uno dei rari privilegi offerti dalle Clamp ai personaggi (un patetico tentativo di tenerli buoni, insomma).
Nel frattempo, nella saletta alcuni personaggi facevano merenda con i dolcetti e il tè serviti da Sakura (la Card Captor), e chiacchieravano allegramente.
- Ma lo sapete che in Italia hanno cambiato il titolo alla serie di Sakura?- stava dicendo Yamazaki, uno dei compagni di classe di Sakura.
- Sì, come no, e noi ti crediamo.- lo liquidò Ran, consapevole della brutta fama del ragazzino.
- No, sul serio! Hanno scambiato le carte di Clow per carte da gioco, e l’hanno intitolato “Pesca la tua carta Sakura”!-
- Se fosse vero, sarebbe divertente!- commentò il mago Fay, sorridendo amabilmente come suo solito.
- Ma è vero!- protestò Yamazaki.
- Purtroppo questa volta Yamazaki ha ragione.- sospirò il Magic Knight Fuu, entrando nella stanza.
- Eeeeeeeh?- la povera Sakura spalancò gli occhioni verdi, stupefatta.
- Mi sono documentata.- spiegò Fuu. – Sembra che in Italia non siano nuovi ad adattamenti folli e insensati, a titoli assurdi e a sigle terribili, per quanto riguarda gli anime. E anche la nostra Sakura non è scampata a questo destino.-
- “Pesca la tua carta Sakura”?- ripeté Ran, sgomento. – Oddio, è terribile!-
- E la II° serie si intitola “Sakura, la partita non è finita”.- aggiunse tristemente Fuu. - Eeeeeeeeehhhhhhhhh?- gemette la piccola Card Captor, sempre più distrutta.
- Nessuno ha spiegato loro la differenza tra un torneino di Scala 40 e il compito di un Card Captor, evidentemente!- sospirò Yamazaki.
- Mi domando come avrebbero intitolato una eventuale terza serie.- iniziò il mago. – Forse “Taglia il mazzo, Sakura, che facciamo un’altra partita”!-
- Oppure “Come Quando Fuori Piove, Sakura”.- suggerì Ran.
- “Arriviamo a 11, Sakura”.-
- “Carico, liscio o briscola, Sakura?”-
- “13 carte a testa e una sul tavolo, Sakura!”-
- “Scala 40, Sakura!”-
- “Sakura, stavolta paghi 100”.-
- “Come hai fatto a perdere con tre jolly di prima mano, Sakura?”-
- “Tu hai i punti e la primiera, Sakura, mentre io ho tre scope”.-
- “Non barare, Sakura, ho visto che hai nascosto un jolly nella manica del vestito che ti ha cucito Tomoyo!”-
A questo punto, la povera Sakura era stramazzata al suolo, Fuu si era commossa, pensando che quelle idee erano piuttosto verosimili, e Yamazaki meditava che le sue balle sembravano molto più realistiche di quella tragica verità.
- Oooooooooooh, i vestiti di Tomoyo!- sospirò Fay, ispirato dall’ultimo titolo proposto da Ran. – Io adoro i vestiti di Tomoyo! Sono un grande fan di “Card Captor Sakura”, soprattutto per quei meravigliosi vestitini! Ne vorrei uno anch’io!-
Tutti tacquero, un po’ spaesati. Anche Kamui, entrato in quel momento, rimase immobile, con gli occhi sbarrati.
- Fay-san...- balbettò Fuu. – In che senso?-
- Beh, mi piacerebbe fare un cosplay di Sakura!-
Nessuno ebbe il coraggio di commentare, e quindi Kamui poté intromettersi nella conversazione, per dare la sua bella notizia riguardo ai pericoli corsi dalle Clamp.

E così, finalmente, l’allegra (per modo di dire) compagnia dei figli delle Clamp riuscì a radunarsi nel giardino della Villa, intorno al colossale Beast, per decidere e deliberare sul modo migliore di salvare la giornata.
- Le mie ricerche non hanno dato i frutti sperati.- sospirò Satsuki. – In base all’impostazione della query con il sistema...Sì, d’accordo, in conclusione, la barriera non può essere infranta. Possiamo solo sperare di aprirci un piccolo passaggio temporaneo, dissolvendo la materia spirituale di cui è composta, e finché riusciamo a tenere aperto questo passaggio...usciamo da qui. Sarà impossibile farcela tutti. Usciranno solo i più veloci. L’importante è riuscire a mandare almeno una delegazione per avvertirle. E se non crederanno all’avvertimento...Dovremo proteggerle.-
- Ma come possiamo provocare questa breccia nella barriera?- chiese Kamui.
- I Draghi della Terra dovrebbero cavarsela bene.- suggerì Kanoe.
- Sì, ci avevo pensato anch’io.- confermò Satsuki. – Il nostro potenziale distruttivo potrebbe essere indirizzato contro la barriera. Il problema è che non basterebbe. Ci vuole anche un altro tipo di potere, qualcosa di molto forte, che metta in moto una reazione nella barriera. Insomma, qualcosa che crei la prima spaccatura nella barriera, nella quale noi ci inseriremo.-
- I Magic Knights potrebbero andare?- domandò la principessa Emeraude.
- Temo di no. Ci vuole qualcosa di infinitamente potente. Difficile da controllare.- Nel giro di tre secondi, qualche centinaio di occhi di ogni tipo, forma e colore (e problematica) erano puntati su una delle ultime creazioni clampiane, l’adorabile mago dagli occhi azzurri e il sorriso sempiterno, famoso per avere un potere enorme, strabiliante, superfichissimo, capace di chissà quali cose.
E ovviamente il mago aveva solennemente giurato di non usarlo mai più.
- La sensazione che ho di essere vagamente osservato...sarà veritiera o soltanto un’illusione?- si domandò Fay, sorridendo.
- Fay-san...- mormorarono le due Sakura all’unisono.
- Non potrebbe fare uno strappo alla regola, Fay-san?- domandò Oluha.
- Per favore! Fay!- lo implorarono tutte le Chii di tutte le dimensioni.
- Mi dispiace, ma...- iniziò il mago, guardandosi attorno con un po’ di apprensione. Decisamente, fuggire, questa volta, sarebbe stato un po’ più complesso del solito.
Intanto, in un angolo, Fuuma e Kamui osservavano lo svolgersi degli eventi.
- Fuuma...-
- Se non mi chiami Kamui, non solo non ti risponderò, ma ti userò come bersaglio per giocare a freccette.-
- Va bene, razza di maniaco invidioso dei nomi altrui, con un complesso di inferiorità grosso come le spalle di Shuichiro di “Wish” e con la mania di far finta di sapere sempre tutto! Va bene se ti chiamo così?- strillò il ragazzino, incavolato.
- Kamui, cos’hai bevuto?- gemette Fuuma, mettendosi le mani nei capelli (e producendo un ennesimo terremoto in quelle lande già devastate).
- Aaaaah, ora mi viene una crisi di nervi! Lascia perdere i tuoi giochini coi nomi, e ascoltami! Voglio sapere se il desiderio del mago è veramente quello di non usare i suoi poteri, o se c’è un modo per fargli cambiare idea!-
Fuuma fu un po’ spiazzato da quella domanda, ma si ricompose subito e fece un’espressione di odioso saputello dai superpoteri di predizione.
- Io lo so, ma non mi va di dirlo, ti guasterei il divertimento!-
- Lo sapevo. Non ne hai la più pallida idea.- sospirò Kamui. – Non sei affidabile! E’ per questo che hanno inventato Yuuko, lei sì che ci sa fare con i desideri!-
La situazione si complicava. Tutti quei personaggi che circondavano Fay avevano intenzioni amichevoli, però...si stavano avvicinando un po’ troppo. E poi, la svolta. Kurogane si fece largo tra la folla, raggiunse il mago e gli si piantò davanti.
- TU! Adesso fai quello che ti chiediamo, o altrimenti è la volta buona che ti faccio avere veramente paura di morire!-
- Ehi, Kuro-rin, bastava che me lo chiedessi per favore!- rispose il mago, superando qualche secondo di shock e tornando padrone di sé.
E così fu dato inizio al Piano Definitivo per la Distruzione della Barriera. Fay si mise d’impegno, richiamando a sé la sua magia, e accettò di infrangere il suo voto, per una buona causa. In un turbinio di raggi, luci, scintille, stelle e nastri saettanti, degni della migliore evocazione di una Clow Card, la barriera divenne per un istante visibile a tutti, e in essa si aprì una piccola frattura.
Allora si fecero avanti i Draghi della Terra (meno Kakyou, che, a parte il suo stato dormiente, recentemente aveva iniziato a fare sciopero. Infatti, in quegli ultimi tempi tra i personaggi si era diffuso un certo modo di dire, “E che Kakyou!!!”, “Non me ne importa un Kakyou!” e simili. Mi capite, il Sognatore l’aveva presa piuttosto male!)
Gli Angeli scagliarono la loro forza contro la frattura, e qualche istante dopo, con grande fragore, finalmente un pezzo della barriera si dissolse, lasciando un piccolo passaggio per i personaggi più rapidi.
- Forza, andate!- gridò Satsuki alla folla un po’ sconcertata dei personaggi.
- Ma...non avremmo dovuto selezionare una delegazione?- gemette Kotori, piuttosto spaventata.
- Non c’è tempo!- gridò Seishiro. – Datevi una smossa!-
- Che poi i meno dotati finiscono sempre per essere i più imprevedibili e i più utili!- commentò la maga Yuuko. Poi prese la rincorsa e si lanciò nell’apertura, passando dall’altra parte. E dopo di lei, tutta una serie di personaggi prese coraggio e si gettò tra le braccia dell’Inevitabile, superando la barriera.
Ad un certo punto la barriera sembrò tremolare e iniziare a riprendere la sua forma originaria. I Draghi della Terra smisero di erogare morte e distruzione, consapevoli che ormai era stato fatto tutto ciò che poteva essere fatto. Mentre Seishiro e Fuuma si allontanavano dalla barriera in dissoluzione, gli sguardi dei due psicopatici si incontrarono, in un’occhiata che diceva chiaramente “e noi restiamo qui a perderci tutto il divertimento?”
Non sia mai!
Si voltarono e presero a correre verso la breccia nella barriera, che si faceva sempre più piccola, riuscendo a passare di là.
L’ultimo ad abbandonare la sicurezza del giardino fu proprio il mago. Aveva usato la magia, era vero, ed aveva già dato, per la salvezza delle Clamp. Però...
Però era pur sempre uno dei personaggi più tremendamente angst mai inventati, e quindi, quando avrebbe potuto tranquillamente mandare a quel paese tutto e andarsene a giocare con la playstation, si mise a rivangare i ricordi, come ogni buon personaggio ricolmo di angst fa di solito nei momenti meno opportuni. Così rimembrò la sua fuga da casa, come la sua vita fosse diventata nient’altro che una fuga, come il suo rifiuto di usare la magia fosse una sorta di fuga, come stesse esaurendo le idee per trovare nuovi imbarazzanti nomignoli per il ninja, che era la cosa più angstosa di tutte...E così, un millesimo di secondo prima che la barriera si richiudesse, Fay era passato dall’altra parte, rovinandosi la vita ancora una volta a causa dell’angst.
- Ora non ci resta che sperare in loro.- commentò Satsuki. – E cercare di renderci più utili possibili, anche da qua!-

Ageha Ohkawa era felice e si sentiva tutta soddisfatta, mentre tornava alla sede della mostra, dalle sue colleghe. Era appena stata alla Messa, perché aveva bisogno di informazioni sulla religione occidentale, per un nuovo manga, ovviamente, ed era rimasta piacevolmente colpita dal Vangelo. Infatti il sacerdote aveva letto: “Se il tuo occhio destro ti scandalizza, cavalo...”. E lei aveva pensato: “Fichissimo!!!”
Poi, all’uscita della chiesa, aveva acquistato un piccolo libro sui santi, ed era rimasta particolarmente ispirata dalla storia di santa Lucia.
Finalmente raggiunse il luogo dove le sue colleghe l’aspettavano. E fu subito accolta da un gioioso:
- Cara, sei già...?-
E poi anche:
- Com’è andato il...?-
- Che ne diresti se...?-
- Senti, non credi che questo sarebbe un...?-
Così parlavano amabilmente le Quattro Signore tra sé. E ovviamente, si comprendevano benissimo a vicenda. Lo facevano da anni, ormai non avevano più problemi.
Erano così abituate a quel modo di esprimersi che capitava molto spesso lo usassero anche nei manga. Non si erano assolutamente rese conto che quel grazioso tipo di linguaggio provocava non pochi problemi ai poveri lettori, per non parlare di ciò che scatenava nei personaggi.
Intanto, conversando e lavorando, si era fatta notte e le Quattro meditavano di lasciare il luogo della mostra per tornare al super-mega-iper-extra-lussuosissimo hotel che le ospitava. Quand’ecco che, all’improvviso, come comparsi da una porta dimensionale, di fronte a quattro paia di occhi sconvolti si materializzò un gruppetto di...
...di...
- PERSONAGGI?- ruggì la Ohkawa, infuriata.
- Siamo molto lieti di essere qui.- disse l’affascinante Oluha.
- Hyuuu!- salutò Fay, sorridendo.
- Bentrovate, sensei-sama!- si inchinò la piccola Misaki.
- Cosa...cosa...cosa...cosa...ci...- La Ohkawa prese a tremare, protendendo in avanti le mani, che sembravano diventate temibili artigli. – COSA CI FATE VOI QUI?-
- Ecco, sappiamo che in teoria non potevamo uscire.- iniziò Oluha. – Ma il caso vuole che...-
- Non esiste il caso, esiste solo l’Hitsuzen (=Inevitabile).- la interruppe la Ohkawa. – E per voi sarà inevitabile morire tutti, nel modo più doloroso possibile, nel prossimo capitolo che scrivo! Anche se i vostri manga sono già finiti! Vedrete! E se siete già morti, vi risuscito per riammazzarvi!-
- Cara, per favore, non...!- le disse la Nekoi, conciliante.
- Proviamo a sentire che cosa...!- commentò Mokona.
- Già, magari può darsi che...!- concordò la Igarashi.
Ageha incrociò le braccia e guardò i personaggi con l’aria di chi la sa più lunga.
- Comunque ho deciso che Fay morirà e i Draghi della Terra verranno sconfitti.-
- Cosa? Così, sue due piedi?- gemette Mokona. – E perché?-
- Perché sono stati loro a infrangere la barriera che avevo creato per non farli uscire!-
- E tu come lo sai?-
- Era l’unico modo per romperla. Temevo che ci sarebbero arrivati. Ma speravo nella loro sostanziale incapacità di organizzarsi e pensare in modo sensato. Invece ci sono riusciti, dannati!-
- Via, ora non fare scelte artistiche frettolose di cui poi potresti pentirti e anche...!- tentò di calmarla la Nekoi. – E comunque, se sono arrivati al punto di mettersi insieme per distruggere quella barriera, forse hanno un motivo valido, no?-
- E’ esattamente quello che cercavamo di dirvi!- si intromise Oluha. – C’è un problema molto serio, che riguarda voi!-
- Ovvero?-
- Satsuki ha intercettato delle comunicazioni segrete. State per essere vittime di un attentato da parte di un gruppo di fans inferociti!-
Le Clamp fecero un consulto oculare (non nel senso che si fecero visitare, e nemmeno che deliberarono la perdita di qualche altro occhio! Si scambiarono una rapida ed eloquente occhiata). E subito dopo, scoppiarono a ridere.
- Siete veramente patetici!- li raggelò la Ohkawa, dopo la risata. – Preparatevi a perdere un occhio, a trasformarvi in strane creature, ad essere sconfitti miseramente e a morireeee!!!-
Oluha, Seishiro, Subaru, Taishaku-ten, Fay e qualche altro scoppiarono a ridere a loro volta. Ciò fece infuriare maggiormente la mangaka, che fulmineamente ideò la trama per un altro manga crossover, dove tutta quella schiera di gentaglia veniva miseramente umiliata e distrutta. Ma in quel momento, la vera Risorsa Nascosta dei Personaggi fece la sua entrata in scena.
Dalla piccola folla emerse l’unica persona in grado non solo di aiutare qualsiasi donna in difficoltà, ma anche di farsi amare da qualsiasi donna. Nokoru Imonoyama, conosciuto da tutti come il Presidente. Il ragazzino andò di fronte alla Ohkawa e si inchinò cortesemente.
- Sensei, dovete crederci. Abbiamo rischiato la vita, per attraversare quella barriera. E l’abbiamo fatto per voi. Per avvertirvi e per essere qui, al vostro fianco, per difendervi! Siete le nostre creatrici, le nostre madri, non vi avremmo mai lasciate nei guai! E tantomeno vi mentiremmo su una questione così importante!-
- Incanterai le donzelle dei manga, moccioso, ma non me.- rispose bruscamente la Ohkawa. Però non poteva negare di essere un pochino colpita. Un pochino pochino. Era tanto tempo che nessuno le parlava più così gentilmente. Le sue colleghe la infamavano 24 ore al giorno per le sue trame crudeli. Gli editori parlavano alle sue spalle della sua abilità nel cominciare ventimila nuove cose, senza finire mai nulla. I fans la odiavano – ne era consapevole – per svariati motivi. La povera sceneggiatrice sentiva il bisogno di un po’ di gentilezza, comprensione e calore umano.
- E...e...va bene.- sospirò, infilandosi un paio di occhiali da sole per nascondere la commozione incipiente. – Vi concederemo il beneficio del dubbio. Su, spiegateci in cosa consisterebbe questo attentato.-
In quell’istante tutte le luci dell’edificio si spensero, e una sinistra risata iniziò a risuonare in ogni luogo.
E le Clamp capirono che i personaggi avevano ragione. Si preparava qualcosa di molto, molto brutto...
Una voce minacciosa si levò, raggelando mangaka e personaggi.
- Avete finito di farci soffrire! Finalmente l’ira dei fans vi colpirà! Con le vostre stesse armi, noi vi distruggeremo!-
All’improvviso tutt’intorno al gruppo si iniziò ad avvertire un’aura cupa e oscura, carica di sentimenti negativi. Le povere donne stramazzarono al suolo per la potenza di quel maleficio.
I personaggi, abituati a ben peggio, rimasero muti. Fermi. Decisamente spaesati.
- Teoricamente eravamo venuti fin qui per salvarle.-
- Già.-
- Teoricamente.-
- Appunto.-
- Però...-
- Certo che...-
Poi, però, uno straccio di pietà si risvegliò in loro, da qualche parte.
- Forza, Sigilli, create una barriera!-
- Ehi, perché sempre noi? E non siamo nemmeno tutti!-
- Vai, Kamui!-
- Aaaaah, mi prendete in giro? Hanno interrotto il manga prima di insegnarmi come si fa a farle, ‘ste barriere!-
Finalmente, dopo litigate, minacce e tentennamenti, il tutto condito dai rantoli disperati delle mangaka in punto di morte, Sorata e Arashi si decisero ad agire, mettendo un piedi una solida barriera che proteggesse le quattro derelitte, dando loro la possibilità almeno di respirare.
Nel frattempo gli altri personaggi si radunarono, cercando di chiarire il mistero delle “loro stesse armi”. Discussero e proposero, questionarono e fecero ipotesi, il tutto condito dalle meravigliose e sibilline indicazioni di Yuuko, che si rendeva utile alla causa delle Clamp con uscite tipo “Questo è vero ma è anche falso”, “Scoprirete di cosa si tratta”, “Attenti a non diventare E”, e così via...
Alla fine però su un punto furono tutti d’accordo: la vera arma delle Clamp, quella con cui provocavano morte, distruzione e sofferenza, erano i manga.
- E quindi...le distruggeranno con i manga?- chiese Kamui, perplesso.
- Forse faranno un falò con le opere delle Clamp e le uccideranno arrostendole.- disse Taishaku-ten, con gli occhi che brillavano.
- Ma è terribile!- piagnucolò Misaki. Il Presidente le porse subito un fazzolettino per asciugarsi gli occhi.
- O forse...- mormorò Yue, parlando più che altro tra sé. – Forse questi fans hanno creato un loro manga. All’interno del quale c’è l’incantesimo che stanno usando contro le Clamp. Del resto, anche noi siamo personaggi dei manga, e siamo qui. Forse i fans hanno fatto la stessa cosa.-
Un sacco di begli occhi si fissarono su di lui, colui che aveva pronunciato quelle illuminanti parole.
- Yue, sei un genio!- esclamò Umi, saltellando felice. – E’ sicuramente successo qualcosa di simile! Hanno disegnato un manga e hanno liberato qualche incantesimo di questo manga, per distruggere le Clamp con le loro stesse armi!-
- E allora dobbiamo trovare la fonte di questo incantesimo, e darci da fare per annientarlo!- disse Oluha.
E tutti furono d’accordo. Così lasciarono la stanza immersa nel buio, con le mangaka protette da Sorata e Arashi.
- Speriamo che si ricordino della barriera...- borbottò Seishiro, dando un’ultima occhiata alla scena, prima di sparire.

Così i personaggi iniziarono a sparpagliarsi per l’edificio, per scoprire il più possibile sull’incantesimo dei loro nemici.
Mentre le strade si dividevano, una ben nota voce venne a disturbare la simil-quiete mentale di un ben noto ninja.
- Hyuuuu! Kuro-rin! Devo proprio avere qualche problema di vista, non mi ero accorto che anche tu fossi riuscito a fuggire da Villa Clamp!-
Il guerriero fu colto da un istinto omicida nei confronti dell’insopportabile mago: visto che nel tragitto tra Villa Clamp e quel luogo “qualcuno” gli aveva lanciato addosso la bestiaccia (Mokona) almeno dieci volte, evidentemente il mago lo sapeva benissimo che c’era anche lui!
- Aaaaaah, sei una seccatura, uno stress, un rompimento di scatole, una palla al piede, una piaga, un...-
- Hai ingoiato un vocabolario dei sinonimi e contrari, Kuro-pin?-
- VATTENE DA QUI!- ruggì il ninja. Il mago allora fece una faccia teatralmente desolata e se ne andò nella direzione opposta al guerriero.
- E che cavolo. Non si può mai stare tranquilli.- borbottò Kurogane, scoccando un’occhiata preoccupata a Fuuma, lì vicino. Poi tirò un sospiro (che era di sollievo, anche se lui non l’avrebbe mai ammesso.) Il ragazzino, la principessa narcolettica e Tomoyo erano rimasti a casa. Mokona era in giro, ma quel coso peloso aveva un sacco di capacità nascoste e quindi non correva rischi. E ora, in un modo o nell’altro, era riuscito a spedire lo stupido mago da tutt’altra parte rispetto a Fuuma. Poteva dedicarsi al salvataggio delle Clamp senza troppi pensieri.

Nel frattempo, appostate fuori dall’edificio, alcune persone sorridevano, soddisfatte. Tra le loro mani c’era un manga, disegnato da uno di loro. E accanto al manga stava un libro, che però non era un libro ma un contenitore di carte. Se queste carte fossero state dentro al libro, sarebbero state sette carte dal dorso nero, con illustrazioni inquietanti e nomi ancor più inquietanti.
Ma non erano nel libro, perché quelle erano le Dark Cards, nate dai sentimenti negativi dei fans contro le Clamp, create per distruggere le mangaka con le loro stesse armi.
Ed ora le Dark Cards erano state liberate.

Continua...(Ovviamente continua! Sono quelle là che lasciano le storie in sospeso, mica io!!!)

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Capitolo 11
*** Episodio XI - Clamp Suu III ***


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Hyuuu!

Diletti lettori di quest’opera assurda, salve! Ancora una volta vi ringrazio di essere qui e vi chiedo perdono del ritardo con cui aggiorno!

Ecco qui il penultimo capitolo della grande saga...Un capitolo purtroppo un po’ macchinoso, mi rendo conto. E’ che qui viene spiegato come funzionano le Card di cui si accennava negli altri capitoli, ed è complicato riassumerlo all’interno della vicenda, facendo sì che il testo risulti chiaro e non noioso...Spero di esserci riuscita almeno un po’!

Vorrei dedicare questo capitolo alla piccola comunità in crescita che si incontra qui: http://community.livejournal.com/clamp_crack/!

Grazie a chi aiuta questa Community a diventare ogni giorno più folle e deliziosa!^^ Grazie perché per me aprirla è stato un po’ realizzare un sogno, e sono felice che sia partita bene! Grazie in particolar modo a Jucchan, Shu, Mia, Kinnara e Wren che l’hanno sostenuto fin dall’inizio e hanno fomentato la mia follia al punto di farmi iniziare questo progetto davvero!

Vorrei dedicare il capitolo, con tante scuse, anche alle mie amiche che sono yaoi fangirls. Vi voglio bene, anche se vi prendo in giro...Davvero...*cerca di suonare convincente*

...

*fallisce miseramente*

Ok, spero solo che nessuna di voi venga a cercarmi di mondo in mondo dopo questo capitolo!XD

Un grazie speciale a tutti i lettori&commentatori, in particolar modo Geneween e Setsuka, new entries nel gruppo dei lettori. Con un occhio di riguardo per Setsuka, che mi ha fatto rimordere la coscienza, facendomi rendere conto che non aggiornavo da tre mesi! Quindi...grazie davvero, e sappi che se finalmente ho messo su il capitolo, è anche merito tuo!

Un’ultima scemenza un po’ da bambina piccola...Se passate di qui, e la storia vi strappa almeno un sorriso, lasciatemi un commentino!XD Sono 23 anni che faccio ridere la gente senza volerlo...Per una volta che scopro di poter far ridere la gente perché sono io a volerlo...Ecco, fa piacere sentirselo dire!XD

UH! Mi sono scordata di mettere i credits per il vocabolario dei sinonimi e contrari citato nel capitolo scorso! OVVIAMENTE si tratta del vocabolario di Wren. u___u

Buona letturaaaa!!!!

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Episodio XI – Clamp Suu -part III-

Mentre le mangaka andavano inevitabilmente verso la morte, un primo gruppetto di personaggi si era raccolto attorno ad un tavolo, nel tentativo di mettere su una discussione civile e soprattutto utile. Ma la cosa si stava rivelando infruttuosa. I pochi personaggi convinti e seriamente decisi a fare qualcosa non avevano idee, e nel frattempo c’erano Fuuma e Seishiro che chiacchieravano tra sé, abbandonavano il gruppo andando a curiosare cosa facevano gli altri gruppi, e così via. Ad un certo punto la pazienza degli altri iniziò a vacillare, soprattutto quando l’assassino dei ciliegi si spaparanzò su un divanetto lì vicino, ballettando al ritmo di qualche canzone che stava ascoltando con le cuffie.

- Si può sapere che stai facendo?!?- saltò su Subaru. – Abbiamo i cattivi da sconfiggere, le Clamp da aiutare e il mondo da salvare, sembriamo diventati i Santi di Atena, e tu te ne stai lì con il...il mio lettore mp3? Ma chi ti ha dato il permesso di prenderlo?!?-

Lo sciamano strappò le cuffie dalle orecchie dell’assassino, che solo allora sembrò consapevole della presenza dell’altro.

- Uh? Subaru-kun, stavo sentendo la nuova canzone di un tizio italiano. Quello non ha capito niente della vita!-

-...eh?-

- Ascolta un po’!-

Seishiro mise una delle cuffie a Subaru che, contro la sua volontà, si sentì sparare nelle orecchie un (terribile) motivetto pop che faceva “O ti amo o ti ammazzo...”

- Oh santissimo Cielo...- mormorò il ragazzo, stravolto.

- Vero che dovrei andare io ad insegnargli un paio di cosette? Non ha capito che le due cose sono sinonimi?-

Subaru guardò Seishiro come il più spietato dei Sakurazukamori guarda la sua preda, e il povero assassino si scostò di parecchi metri, piuttosto terrorizzato.

- Smettila di perdere tempo, vieni con me e cerchiamo di risolvere questo casino in fretta.- sibilò il ragazzo. – E la prossima volta che prendi le mie cose senza chiedere, ti giuro che ti ritrovi a fare da concime per l’alberello.-

- Non...non...- balbettò Seishiro tra sé.- Non avrei mai dovuto fidarmi della sua faccina angelica, quando ho deciso di rovinare la vita proprio a lui!-

- Su, via, cerchiamo di arrivare a una soluzione!- tentò di richiamarli il povero inascoltato Eagle. – Nessuno di voi ha qualche indizio su quest’incantesimo?-

- Aaaaah, ora basta, altro che incantesimo! Ora esco fuori, cerco i fans e li stendo tutti!- gridò una tipina piccoletta e grintosa.

- Siediti, Chun Yang.- la richiamò Eagle. – Per favore! Magari quest’incantesimo è simile al potere che aveva la principessa Emeraude di Sephiro?-

- Sì e no.- rispose la maga Yuuko, tirando un’altra boccata dalla sua pipa. Tutti sbatterono la testa contro il tavolo.

*

Nel frattempo, altrove, persi tra i corridoi del luogo messo a disposizione per la mostra, altri personaggi stavano dando il peggio di sé, nel tentativo di combinare qualcosa di sensato. All’improvviso, girando e rigirando per quel metro quadro di terra dove avevano deciso di stabilirsi per non combinare nulla, i personaggi iniziarono a sentirsi strani. Molto strani. Irritati senza motivo. Urtati oltre ogni misura. Proprio con le palle girate, se mi passate il termine colto.

- E che kakyou! E basta!-

- Già, infatti, non si può andare avanti così!-

- Mah, non so voi, ma io mi sono rotto.-

- Sì, basta, andiamocene a casa!-

- Lasciamole morire, chi se ne frega...-

- E poi, che ci fa Kamui qui? Lo sappiamo tutti che porta sfiga!-

Il povero ragazzo guardò i volti degli altri, attorno a lui, e cominciò a riscaldarsi.

- IO porterei sfiga? Oh, non sono mica Himawari! E poi chi cavolo vi credete di essere per aggredirmi così? Eh? Volete vedermi incazzato? Eh? Guardate che mi riesce, eh!-

- Oh, stai un po’ zitto, moccioso, e gira largo, porti male!- lo apostrofò bruscamente Taishaku-ten, lanciando uno dei suoi sguardi assassini.

- E poi non mi piace che tu assuma certi comportamenti, ragazzino!- si alterò Yue.

- Ma razza di imbecilli, mi spiegate perché ce l’avete con me?- urlò Kamui, sempre più fuori di sé.

- Sai cosa gli faccio, io, ai mocciosi che mi stanno sulle scatole?- iniziò l’imperatore psicopatico. – Li uccido e faccio mangiare le loro carcasse ai corvi!-

- Senti, stupido cattivo di serie b, non mi fai paura nemmeno un po’!-

- Oh, vedremo se mi tratterai ancora così dopo che...-

Una risata improvvisa, molto genuina, molto divertita e assolutamente fuori posto, venne ad interrompere il drammatico litigio, mettendo a tacere Kamui e Taishaku-ten, e sconvolgendo tutta l’audience. Tutti si voltarono verso la persona che aveva osato scoppiare a ridere così villanamente, per scoprire che il colpevole di tale azione vergognosa era la piccola Misaki, campionessa di Angelic Layer.

Subito dopo averla vista ridere, tutti iniziarono a chiedersi perché mai fossero così arrabbiati con lei. Poverina. Lo spettacolo del salvatore della Terra e del cattivissimo imperatore che litigavano come scolaretti era decisamente una cosa da ridere. E poi, arrabbiarsi accorciava la vita, e non è che la loro aspettativa di vita fossero poi così abbondante.

- Scusatemi, ma erano così buffi, quei due!- disse Misaki, arrossendo e facendo un inchino al gruppetto.

- Cosa? Ehi, mocciosetta, come ti permetti?- saltò su Taishaku-ten, ma non sembrava molto convinto.

- Uhm...Beh...forse non hai tutti i torti.- sospirò Kamui. – Ma perché stavamo litigando, scusa?-

L’imperatore fece una faccia cattivissima e determinata...solo che quando aprì bocca, rimase senza parole. Subito la sua espressione si trasformò in qualcosa di vagamente idiotico, e il pover’uomo alzò le spalle, spaesato.

- Stavamo litigando? Ah, sì, giusto. Mi pare. Ma non chiedermi perché.-

Tra i personaggi corse un mormorio preoccupato: davvero niente male, erano partiti per sconfiggere un incantesimo, e sembrava che qualcosa li avesse appena incantati tutti, facendoli diventare seccati e litigiosi!

- Non vi siete accorti di niente?- li interruppe Fay. – L’aria è cambiata. L’atmosfera è cambiata. Prima, quando ci siamo sentiti tutti improvvisamente molto arrabbiati...Ecco, era come se non riuscissi a respirare bene.-

- Sì, hai ragione, c’era qualcosa di strano.- confermò Yue.

- Non vi sembra che sia cambiato anche il luogo?- notò Oluha. – Guardatevi attorno. Io ero convinta che fossimo in un piccolo corridoio stretto, polveroso e senza finestre, mentre ora mi accorgo che ci sono quadri, tappeti e addirittura una terrazza!-

Tutti gli altri tacquero, spalancando gli occhi per comprendere meglio quel che accadeva. E pian piano tutti dovettero ammettere che era proprio così, che c’era qualcosa che non andava, e non era il fatto che fossero tutti figli delle Clamp (questo non andava e non sarebbe andato mai). No, era come se prima fossero stati tutti preda di qualcosa che aveva falsato i loro sentimenti.

- E se...- iniziò Oluha. – E se l’effetto dell’incantesimo fosse proprio questo? Se agisse sui sentimenti?-

- Sì, ma che utilità avrebbe?- domandò Yue.

- Mi sembra che ce l’abbia. Le Clamp sono quasi schiattate.- notò Taishaku-ten.

- Povere Clamp!- si commosse Kohaku, che era rimasto in silenzio fino ad allora, troppo sopraffatto da tutte quelle nefandezze per esprimersi. Tutti gli lanciarono un’occhiata molto perplessa.

- Però non capisco la dinamica!- insisté la cantante. – E dobbiamo riuscirci, o non troveremo mai una soluzione.-

- Sì, però se l’incantesimo fosse basato sul presupposto di far arrabbiare chi ne è colpito, le Clamp dovrebbero essere solo arrabbiate, non mezze morte.- disse Umi.

- E poi è successo tutto all’improvviso, mentre eravamo qui.- notò Kamui. – Perché non ci concentriamo invece sul modo in cui l’incantesimo sembra essere stato spezzato? L’avete notato tutti, no?-

- Sì, avete smesso di litigare quando sono arrivata io.- disse Misaki. – Ma che c’entra?-

- Eravamo arrabbiati, e poi è arrivata Misaki, ridendo...- rifletté Fay. – Come se...come se il sentimento dell’ira...fosse stato in qualche modo sconfitto dalla risata di Misaki?-

Ed ecco che all’improvviso, a quelle parole, uno strano oggetto si materializzò sulle loro teste e prese poi a scendere verso terra, volteggiando.

Una carta.

Yue raccolse l’oggetto, titubante, e lo guardò con disgusto. Era una carta col dorso nero, e sul davanti vi era un’orrenda illustrazione di una faccia contorta dalla rabbia. “L’Ira”, c’era scritto sopra.

- Sembra una specie di Clow Card!- esclamò Yue, tenendo la carta con due dita, come se facesse schifo. – E sento un potere molto negativo provenire da qui!-

- L’Ira.- disse Oluha. – Allora era vero! L’incantesimo è stato creato con questa carta! L’abbiamo scoperto!-

- Ed è bastato un sentimento di rabbia a stendere quelle Clamp?- domandò l’imperatore, poco convinto.

- No, secondo me no.- disse Fay. – Probabilmente non c’è solo questa carta. Se ci fosse stata soltanto lei, le Clamp avrebbero preso a litigare, ma non è andata così. Pensateci bene...La sala dove si trovano le Clamp è la sala più importante di questo complesso, è al centro dell’edificio. E se ci fossero più carte, e le Clamp avessero subito il loro effetto combinato?-

- Avrebbe senso.- disse Umi. – Tante carte, tutte negative, tutte insieme. Ma allora anche noi avremmo dovuto subirlo, no?-

- Forse no.- riprese il mago. – Cioè forse sì. Voglio dire, forse ci ha colpiti e non ce ne siamo accorti! Pensaci bene...quando le Clamp sono svenute, proprio noi che eravamo lì per aiutarle stavamo quasi per lasciarle morire! E abbiamo iniziato ad offenderci e ci è voluto un po’ per trovare la soluzione. Forse era l’effetto delle carte, che però ci ha colpiti con meno violenza rispetto alle Clamp!-

- Forse non sei così scemo come sembri!- si complimentò Taishaku-ten.

- Sì, ma come mai ho rotto l’incantesimo della carta con la mia risata?- chiese Misaki.

- Perché queste carte funzionano come le Clow Cards, che si sconfiggono riconoscendole e utilizzando contro di loro un elemento con proprietà contrarie, che possa contrastarle!- esclamò Yue. – E magari una risata, spensierata e leggera, ha potuto contrastare bene la rabbia che ci aveva invasi! Insomma, per sconfiggerle probabilmente dobbiamo annullare il loro effetto negativo...trasformandolo in qualcosa di positivo!-

I personaggi si scambiarono un’occhiata stupita ed ammirata. Erano riusciti a collaborare, arrivando ad una soluzione abbastanza plausibile, senza nemmeno metterci troppo tempo!

- E quindi ora che facciamo?- domandò Kamui. – Abbiamo capito qualcosa, ma dobbiamo agire in fretta, sennò quelle schiattano!-

- Povere Clamp!- piagnucolò Kohaku. Tutti gli rifilarono uno sguardo piuttosto contrariato.

- Andiamo a cercare le zone di influenza delle altre carte, per provocare dei sentimenti contrari, in modo da annullarne l’effetto.- disse Oluha. – Se davvero anche le altre carte riescono a falsare l’ambiente circostante, oltre che i nostri sentimenti, con un po’ di impegno dovremmo recuperarle!-

- Sì, ma se quando arriviamo nella zona della carta ci facciamo tutti fregare dal suo incantesimo, col cavolo che poi riusciamo a sconfiggerla...- notò giustamente Kamui, e nessuno seppe controbattere. In effetti, la carta dell’Ira l’avevano battuta grazie all’intervento di Misaki, una persona che non era stata contagiata dall’incantesimo! Inoltre la risata di Misaki era stata spontanea e genuina. Forse, se loro stessi avessero provato a fingere i sentimenti necessari, non avrebbe funzionato.

- Però ci sono altri personaggi.- disse Fay. – Potremmo usare loro. Condurli sul luogo dove abbiamo scoperto una carta, e fare di tutto per provocare dei sentimenti che possano sconfiggere la negatività delle carte.-

- E’ assurdo e macchinoso.- protestò Taishaku-ten. – Per me l’idea migliore rimane comunque la strage dei fans. Comunque, ripetetemi per bene cosa dovremmo fare. Voi giovani non sapete spiegarvi per nulla.-

E qui l’imperatore lanciò un’occhiata colma di disprezzo al povero mago. Eh, che dire, non c’era proprio una gran simpatia tra i due. E se conoscete “Veda” e “Tsubasa”, saprete benissimo anche perché. Se invece non li conoscete, dovrete accontentarvi di sapere che i due non si amavano granché (dirvi di più sarebbe un immenso spoiler, purtroppo!)

- In pratica dobbiamo andare in giro e trovare le carte, lasciando che qualcuno venga incantato, per indovinare di che carta si tratta.- disse Oluha. – Gli altri dovranno essere bravi a trascinarlo via dall’incantesimo, dopo aver capito il nome di quella carta.

Poi ognuno di noi si prenderà la responsabilità di una carta: dovremo condurre lì dei personaggi ignari, facendo in modo che raggiungano il raggio d’azione di quella carta...in preda al sentimento che ci serve per sconfiggere la carta!-

- In parole povere, dobbiamo provocare il sentimento necessario in ognuno di loro, un attimo prima che entrino nella zona dell’incantesimo.- disse Umi. – Così, quando raggiungeranno quel luogo, la carta sarà sconfitta!-

Così iniziò l’allegro viaggio degli otto poveri personaggi, destinati a grandi imprese...e grandi guai.

*

Nel frattempo, in un luogo non troppo lontano, che però, in un certo senso era come un altro mondo, altri personaggi affrontavano altri generi di drammatici problemi. Infatti, gran parte dei poveri disperati che erano rimasti a Villa Clamp adesso erano tutti radunati in giardino, a far finta di passare il tempo, mentre in realtà stavano aspettando di sapere se le Clamp si sarebbero salvate oppure no. E soprattutto, aspettavano notizie dai loro compagni in missione. Alcuni di loro avevano amici, parenti o innamorati, impegnati nel salvataggio. Mentre altri semplicemente speravano che il loro rivale, partito per quell’incerta avventura, schiattasse al più presto.

I personaggi ingannavano l’attesa nei modi più disparati. Ad esempio c’era l’irriducibile gruppo delle yaoi fangirls, che si davano alle chiacchiere e speculazioni.

- Oh, e mi piace tanto quando qualcuno dice che “non vuole che la sua persona più cara scompaia”!- sospirò Yuzuriha.

- Oh, sì, come Touya-chan!- confermò Karen. Touya, seduto poco distante, andò a nascondersi dietro un cespuglio. Dietro al cespuglio c’erano già almeno altri otto personaggi, tutti fuggiti con orrore dal gruppetto di fangirls.

- E...ehi, non vi sembra che in Doumeki stia cambiando qualcosa?- notò Hokuto.

- Sì! Ma quant’è dolce e carino?- cinguettò Chitose.

Doumeki, che passava di lì, modificò di 1,6 millimetri la piegatura semiorizzontale delle sue sopracciglia, il che valse a mutare giusto di un pochino la sua espressione facciale, per circa tre secondi. Il tempo di far capire ad un osservatore molto attento che il ragazzone era piuttosto sorpreso dalle parole pronunciate dalla fanciulle. Poi tornò alla sua solita faccia, spostandosi con passi un po’ più veloci del solito verso il cespuglio di Touya.

- Quelle fanno paura, eh?- sospirò Touya, intuendo un vago disagio nell’altro.

- Mh.- rispose con aria grave Doumeki.

- Benvenuto tra i rifugiati, fratello.- sospirò il signor Saiga, rimettendosi a posto gli occhiali da sole.

- Dietro al cespuglio non si sta così tanto male.- disse con un sorriso gentile Ashura-ou (quello originale e sveglio, ovviamente).

Invece altrove c’era un altro circolo di discussione: quello dei fans che sfornavano teorie sul futuro dei manga e dei personaggi...

- Io credo che in Tsubasa moriranno tutti.- stava spiegando Emeraude a Suu.

- Sì, lo credo anch’io. L’unico dubbio è sapere...chi per primo, e in che straziante maniera?-

Dopo un quarto d’ora di simili chiacchiere amene, una graziosa fanciulla, che stava giocando a dama lì vicino, insieme a un ragazzo, si alzò dal tavolo e si diresse a grandi passi verso le partecipanti a quella conversazione.

- Ora vado da quelle merdine invidiose e gliene dico due!-

- Noooo, Sakura-himeeeeeee, aspettate!-

*

Ma torniamo al luogo dove si stava svolgendo l’azione principale. Dove innumerevoli personaggi rischiavano la vita, la dignità e la reputazione per salvare quattro pazze sadiche. Dove le suddette pazze sadiche rantolavano a terra, in fin di vita Dove un’adorabile coppietta ogni tanto si scordava di tenere eretta la barriera che avrebbe dovuto salvare la vita alle loro autrici.

- Ehi voi due...- piagnucolava ogni tre minuti la povera Nekoi, che sembrava l’unica ancora in grado di alzare un pochino la voce.

- ...iutateci...- sussurrava la Igarashi.

- ...dì loro che...- ansimava penosamente Mokona. – Li disegno...in pose...da vietato ai minori...-

-...- boccheggiava la Ohkawa, senza ormai più energie.

Allora Sorata e Arashi si ricordavano vagamente del loro dovere, e le povere donne guadagnavano altri tre minuti di vita.

Le mangaka erano in questa bella situazione, il gruppo di fans invece se la godeva, immaginando i tormenti in cui le donne si dovevano trovare grazie alle loro Dark Cards.

*

E tutti ignoravano che c’era un gruppo di eroici personaggi che si erano votati alla salvezza di tutti, e per questo scorrazzavano per i corridoi dell’immenso edificio, a caccia di carte malefiche, per scoprire quali oscuri sentimenti provocavano. (Le cronache di questa folle caccia, si dice, sono state cancellate e occultate. Pare che i personaggi avessero perso così tanta dignità, a causa delle reazioni scatenate dalle Cards, da compromettersi per il resto della loro esistenza.)

Ma, in conclusione, poco più di un’ora dopo il gruppetto di personaggi si ritrovò, e con somma gioia erano riusciti a scovare tutte le carte e i loro poteri.

- Ok, ricapitoliamo tutto.- disse Oluha, leggendo la lista che il gruppetto aveva scritto. – Io mi prendo la carta dell’Invidia, corridoio est. Umi se la vede con la Curiosità, al piano di sopra. Taishaku-ten va in terrazza, con una carta ambigua che potrebbe essere l’Impazienza...Poi Kohaku prende la Delusione, che è nei bagni delle donne...e magari Misaki e Kamui vanno a dargli una mano, eh? Yue va al piano di sotto per sistemare l’Insoddisfazione. E rimane soltanto...l’Odio? Fay-san, pensi di potertela cavare?-

- Farò del mio meglio!- rispose il mago, sorridendo spensieratamente.

- E se non gli riesce, può sempre decidere di risolvere il problema sigillando qualcuno in una mega piscina...- borbottò il sempre amabile Taishaku-ten.

- Non sono sicuro di aver capito.- commentò Kohaku. – E poi, signor Taishaku-ten, non dovrebbe guardare così male Fay-san. Non sta bene. Si deve cercare di essere tutti amici, soprattutto ora che dobbiamo collaborare!-

- Ringrazia il Cielo che sei così stupido, e io gli stupidi non li considero nemmeno.- fu l’eloquente risposta del simpatico Imperatore.

- Bene...vogliamo muoverci?- li richiamò Misaki.

- Forza, in azione!- esclamò Oluha, e corse subito verso la sua meta. Uno dopo l’altro i personaggi decisero di affrontare il loro destino, e dare inizio allo scontro definitivo con le Dark Cards.

*

Il povero Yue dunque si ritrovò da solo in mezzo ad un grande salone, terrorizzato dalla prospettiva di dover sconfiggere una carta tanto imbarazzante.

“Cosa può vincere l’Insoddisfazione? Cosa può trasformarla in qualcosa di positivo?” gli aveva detto Fay, tranquillo e divertito. “Niente meglio che dei genuini sentimenti di soddisfazione! Yue, pensa a tutti i poveri fans insoddisfatti dal sadismo di quelle quattro! Pensa alle coppie ambigue, alle frasi sospese, ai quintali di subtext, ai finali non finiti, ai manga interrotti!”

- La fa facile, quello!- brontolò il povero Yue, guardandosi attorno e sentendosi piuttosto spaesato. – Non so nemmeno da dove cominciare!-

Genuini sentimenti di soddisfazione...

Un attimo dopo gli transitarono davanti Seishiro e Subaru. Yue si sentì morire veramente e desiderò come non mai di poter scomparire.

Ma il dovere era dovere, e Yue era un tipo ligio.

- Ehi voi due!- Yue fece qualche titubante passo avanti e chiamò gli sciamani. – Mi servite.-

I due sembravano piuttosto presi dal loro battibecco in corso (lo sciamano più vecchio stava tentando di prendere un piccolo congegno elettronico che Subaru cercava di togliere dalla sua portata). Ma quando Yue ripeté il suo appello, si fermarono entrambi davanti a lui, stupiti.

- Mi servite.- ripeté Yue, iniziando ad arrossire.

- Non sono sicuro di aver capito bene.- rispose Subaru.

- Dovete fare una cosa per me.- mormorò il povero Guardiano di Clow, con al voce sempre più tremante. – Dovete...fare...Oh, cavolo! Fate qualcosa che potrebbe piacere ad una fangirl!-

Se voleva uccidere i due sciamani con un infarto, c’era di sicuro andato vicino.

-...EEEEH?-

- Sì. Ora. Qui. Per favore. E’ per il bene di tutti.-

- Yue-san...-

- Si può sapere perché?-

- Perché...perché...- Yue si mise a pregare mentalmente in tutte le lingue che conosceva, e finalmente gli venne un’idea non proprio geniale, ma almeno plausibile. Grazie ad un incantesimo di Richiamo (che Clow gli aveva insegnato. E che Clow aveva fregato ad Harry Potter), tra le mani del Guardiano della Luna apparve la telecamera di Tomoyo. - Perché devo pagare questo prezzo a Yuuko!-

I due si scambiarono un’occhiata sconcertata, stravolta e oserei dire anche piuttosto seccata di quell’impertinenza. O meglio, erano seccati dal fatto che Yue stesse mentendo. Perché era chiaro che stava mentendo. Doveva essere una menzogna, era una richiesta troppo folle! (Anche se...sarebbe stato proprio da Yuuko chiedere qualcosa di tanto strano ad uno come lui...)

- Yue-san, non puoi spiegarti meglio?- chiese Subaru.

- Ecco...Insomma...Fate una cosa soddisfacente per un fan. Non lo so...Finite quella dannata conversazione in punto di morte! Andrà benissimo! I fans sono insoddisfatti. Non ne possono più di situazioni non spiegate, misteri non risolti, rapporti ambigui, gente che muore dicendo “io...ti...”, dichiarazioni non finite, manga mai terminati e...e...-

Yue si mise le mani nei capelli, rendendosi conto che non sarebbe mai arrivato da nessuna parte. Non era mica stato programmato per fare l’attore, lui! Lui doveva solo proteggere il suo padrone di turno, e anche proteggere mangaka pazze non rientrava nei suoi doveri!

- Sì, ma almeno così i fans possono farsi i loro film mentali, no?- disse all’improvviso Seishiro.

- Come?- Il povero Yue non sembrava proprio aver compreso.

- Ammetto che sia seccante non sapere chi, cosa, come e perché, ma inventare un finale, esplorare un rapporto in sospeso o immaginare cosa viene dopo una frase a metà...Qualche volta può anche essere divertente.-

- Non so da dove ti venga quell’assurda sicurezza...- borbottò Subaru, anche lui piuttosto sconcertato.

Yue continuò a fissare i due per qualche minuto, cercando di riprendere il filo del discorso.

- Cioè, a voi non dispiace di vivere in un mondo dove tutto è sospeso?- chiese infine, quando fu riuscito a riordinare i pensieri.

- Se fosse finito sarebbe meglio, ma visto che non lo è, mi accontento.- disse Seishiro.

- Che c’è, vuoi vincere il premio per il sicario più filosofo dell’anno?- domandò Subaru.

- Ma no! Però, pensaci bene...Quante volte hai provato ad immaginare il finale di “X”?-

- Innumerevoli, e di solito finiva con la morte della Ohkawa...-

- Però ti sei divertito!-

- Ma cosa stai dicendo?-

- E poi, ad esempio, lo shipping! E’ bello essere fan delle coppie non canon!-

- Non mi è chiaro il punto.-

- Per esempio, io sono moderatamente KuroganeXFay, ma anche il KuroganeXTomoyo mi intriga...Poi lei è quasi una sorella per lui, e...questa cosa vagamente incestuosa...Mi attira un sacco!-

- Sì, ma il KuroFay mi sembra quasi più probabile a questo punto. Invece non sopporto il DoumekiXWatanuki.-

- Oh, hai ragione, sarebbe scontatissimo. Sai cosa sarebbe carino? Una vera svolta, qualcosa di fuori da tutti i canoni, tipo WatanukiXZashiki Warashi...-

- Accidenti, anche troppo fuori dai canoni!-

- E ClowXYuuko?-

- Beh, anche quella è molto ventilata. Piuttosto, ultimamente ho letto una curiosa fanfiction EriolXTomoyo, e mi chiedevo...-

E così i due si allontanarono parlando allegramente di coppie, fandom, finali alternativi e così via. Lasciando il povero Yue con un esaurimento nervoso incipiente. Finché all’improvviso si rese conto che il clima attorno a lui era cambiato. Era come se l’aria fosse diventata improvvisamente più respirabile.

- La Card...- mormorò, lasciandosi cogliere dallo stupore e sorridendo come di rado faceva. – La Card è stata sconfitta! Ma come...-

- Yue!-

Yue si voltò e vide Fay che correva verso di lui, con un’espressione compiaciuta. In mano teneva la Carta dell’Insoddisfazione, che aveva appena perso il suo potere. Il mago la tese verso colui che l’aveva sconfitta.

- Bravo Yue!-

- Fay-san, la Card è stata trasformata! Solo che...non ho capito com’è successo!-

- Tu dovevi provocare un sentimento di soddisfazione, no?-

- Sì, e ho provato con Seishiro e Subaru. Però non hanno fatto niente per contrastare la Card. Si sono limitati a trasformarsi in due fangirl. E l’aura negativa è sparita, ma io non ho capito come!-

- Seishiro e Subaru trasformati in fangirl. Sì, devo aver perso un passaggio anch’io.-

- Se ne sono andati parlando di coppie non canon, e finali alternativi e...-

- ...eeeeh?-

Yue allargò le braccia, con fare sconsolato. Il mago si fece pensieroso, poi all’improvviso il suo volto si illuminò.

- Ho capito! Le Card non si sconfiggono limitandosi a provocare il sentimento contrario al loro potere, ma anche trasformando il loro potere in qualcosa di positivo, no? Evidentemente l’insoddisfazione dei fans può diventare qualcosa di positivo, se usano la fantasia per creare finali alternativi, coppie non canon, e così via!-

- Oh, beh...- mormorò il povero Yue, che aveva già immagazzinato abbastanza emozioni per quel giorno. – Se lo dici tu.-

- Beh, io devo andare a fare il mio lavoro adesso!- e con questo Fay corse via.

Il Guardiano con i poteri della luna rimase per un attimo a fissarlo, prima che sparisse, perché un pensiero inquietante l’aveva colto.

- L’invidia può diventare ammirazione, forse, e la delusione uno stimolo a fare meglio. E così via. Ma...l’odio? Come si può trasformarlo in qualcosa di positivo?-

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