Anche se è amore non si vede!

di MalandrinaFelpata
(/viewuser.php?uid=148120)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Grifo e la Serpe! ***
Capitolo 2: *** Tra rabbia e ricordi lontani! ***
Capitolo 3: *** Tra biscotti al cioccolato e bacchette spezzate! ***
Capitolo 4: *** Notti insonni e sbadigli arrabbiati! ***
Capitolo 5: *** Tra Boccini d'oro e bicchieri di FireWhisky. ***



Capitolo 1
*** Il Grifo e la Serpe! ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Il Grifo e la Serpe!

- Piacere, io sono Potter... James Sirius Potter! – il ragazzo dagli occhi azzurri scosse i capelli, con un sorriso smagliante, sedendosi accanto ad una bambina di undici anni.
- Ti ho visto ieri allo smistamento, so chi sei! - ribatté la ragazzina dai capelli rossi piccata, girandosi verso di lui con sguardo di fuoco.
- Tu invece sei? – James parve non cogliere la vena ironica della ragazza nella voce e continuò imperterrito a parlare, senza rivolgere la minima attenzione al professore.
- Eyleen Amina Davis, Serpeverde! - rispose lei, vagamente, cercando di ignorare James e seguire la prima lezione di Incantesimi, spiegata dal professor Vitious.
- Io sono Grifondoro! - annunciò tutto fiero James Sirius, l’orgoglio vistoso che risuonava nella voce.
- Ed allora perchè non sei con i tuoi amichetti Grifondoro? Tuo padre ti lascia parlare con noi serpi?! – ribatté lei. Si alzò dal banco e si spostò un paio di posti più indietro, vicino ad un ragazzino dai capelli scuri con lo stemma di Serpeverde sulla divisa.
- Che hai mangiato stamattina a colazione, Davis?! Pane, burro ed acidità?! – James non sarebbe di sicuro rimasto zitto a farsi insultare. Si alzò, le rivolse una linguaccia e si affrettò ad andare a sedersi accanto al cugino Fred.
Da quel momento James Sirius Potter e Eyleen Amina Davis smisero di parlarsi... o per meglio dire di parlarsi civilmente. L’unica cosa che riuscivano a fare era insultarsi, sempre a comunque!
O almeno... questo accadde fino al settimo anno dei due...
 
- Jamie, mi ascolti?! – Albus Severus Potter passò una mano davanti al viso del fratello maggiore, con frenesia.
- Cosa vuoi? – James si girò scorbutico verso il fratello, infilandosi finalmente la forchetta in bocca, quando ormai il pezzo di porridge era caduto nel piatto.
- Io, nulla! Sembrava fossi caduto in coma! – ridacchiò il fratello.
- Potevi lasciarmi nel mio coma! – protestò James Sirius, facendo un gesto stizzito con la mano.
- Che stavi pensando? – Fred Jr. sorrise ed indicò il tavolo Serpeverde – Stavi fissando la Davis! –

James capì che non sarebbe servito a nulla negare, così annuì – Stavo cercando di trovarle qualche difetto, così appena mi capita tra le scatole la posso insultare! –
- Non sta bene insultare le donne! – gli disse Albus, pacato.
- E poi, ammettilo James, difetti fisici è impossibile trovargliene! – Fred indicò con un mezzo sorriso malizioso la ragazza dai folti capelli rossi.
- Perché a me riesci a trovarne?! – rimbeccò lui, scostandosi i capelli.
- Oh, James! Ti prego! – la sorella riemerse dal libro di Incantesimi del quarto anno e diede una pacca sulla spalla del fratello.
- Di carattere però, potrei riempire questa camera di difetti: presuntuosa, arrogante, maligna, sarcastica, antipatica… -
- Ti stai descrivendo, fratellino? – ridacchiò Lily Luna, pur di farlo stare zitto.
- Ah, ah, ah! – James le fece una linguaccia.
- Di chi parlate? – Rose Weasley fece spostare il fratello Hugo e si sedette tra Albus e Lily, afferrando un pezzo di torta dal vassoio di fronte.
- Di Scoooooooorpus Maaaaalfoy! – James Sirius scoppiò di colpo a ridere, perdendo tutto il suo interesse per la Davis. – Il tuo… come dire ‘’Amico! ‘’ – rise di nuovo.
- James, il tuo umorismo mi fa letteralmente morire! – Rose gli fece una smorfia, mentre il fratello Hugo ridacchiava.
- SCORPIUS! SCORPIUS VIENI QUI UN ATTIMO! – James si alzò di colpo in piedi ed iniziò a strillare verso il tavolo Serpeverde. Il ragazzo biondo si girò ed alzò un sopracciglio stupito, mentre Roxanne Weasley e Dominique Weasley lo tirarono giù prendendolo per le spalle.
- Batti il cinque, James! – Fred Jr. scoppiò a ridere, insieme a Roxanne e Dominique, nel vedere le guance di Rose tingersi di rosso, diventando dell’esatto colore dei capelli.
- Godric, quanto vi odio! – ringhiò la Grifondoro.
- Ti voglio bene anche noi, cuginetta! – sorrise malignamente Dominique, dando una pacca sulla spalla dell’amica.
- Beh, credo sia ora di andare a lezione! Su in piedi, sfaticati! – Albus raccolse la borsa e rivolse uno sguardo a James e Fred, seriamente intenzionati a non alzarsi.
- Forza! In piedi! –
- Sicuro di non essere un Tassorosso o un Corvonero? – James si alzò in piedi, prendendo l’ultimo biscotto e mettendoselo in bocca.
- Sicuri non non essere Babbani? – la voce squillante di Eyleen fece girare James di botto.
Si era appena alzata dal tavolo Serpeverde, affiancata da Scorpius Malfoy e da un ragazzo moro di cui James non riusciva mai a ricordare il nome, fidanzato con lei.
James Sirius fece schioccare la lingua ed esclamò – Sai che non è permesso ascoltare i discorsi degli altri, Davies?  -
 - Perché tu segui le regole, Potter?! –
- Quelle dell’onore sempre! – James fece un passo verso di lei.
- Hai un onore, Potter! Oddio, è una scoperta entusiasmante, devo andare a dirlo a tutti! – Eyleen si mise una mano davanti alla bocca e spalancò gli occhi, come a sembrare sorpresa.
- Oh, lo sanno già! Invece sarà difficile scoprire che tu hai un cuore, Davies! Quella si che sarebbe una scoperta entusiasmante! – James si gettò una ciocca di capelli all’indietro ed inarcò le sopracciglia scure.
- Meglio non avere un cuore, che non avere un cervello! – ribatté lei piccata.
- Punti di vista, Davies! – anche James aveva estratto la bacchetta, pronto a combattere nonostante i professori li stessero guardando.
- Che, non sai cosa rispondere, Potter?! – anche la ragazza aveva estratto la bacchetta e la teneva puntata verso James, con aria combattiva.
- Paura che ti colpisca, Davies? –
- Si chiama prudenza, cosa di cui voi Grifondoro siete estremamente privi! –
- Forse è per questo che l’anno scorso abbiamo vinto la Coppo del Quidditch, sei stata troppo prudente per lanciarti a prendere il Boccino, no?! –
- Questo non dovevi dirlo! – la ragazza puntò la bacchetta dritta alla gola di James, ma lui rimase impassibile.
- Sto tremando di paura! – James strinse gli occhi e la guardò male.
- Dovresti! – Eyleen era sul punto di scagliare l’incantesimo quando Albus interpose una mano tra i due ed esclamò – Basta! Smettetela! –
- Zitto, Potter 2! – ringhiò lei.
- Non parlare con mio fratello! –
- E tu non ti intromettere! –
- Se tu che ti sei intromessa prima! –
- Mi sentivo in dovere di correggervi! –
- Dovere?! Dovere!? Ma ti senti quando parli?! –
- A corto di insulti, Potter?! –
- Lo sei anche tu, direi! –
- BASTA! VI PIACE DARE SPETTACOLO A VOI DUE?! – la voce del professore di Difesa contro le Arti Oscure interruppe il lunghissimo litighio tra i due ragazzi, che si girarono verso il mago alto e giovane che li guardava male.
Era stato assunto da poco e tutti, ma proprio tutte le ragazze di Hogwarts, stravedevano per lui.
In effetti era molto bello: capelli neri ed occhi scuri, di origini spagnole.
- Io non c’entro, professore! – si discolpò subito lei, appena visto il prof.
- Come no!? – rimbeccò James.
- In punizione nel mio ufficio, stasera. Tutti e due! – concluse il professore, senza ascoltarli, poi si allontanò.
- COLPA TUA! – strillarono i due insieme.
- Basta! – Scorpius prese l’amica per un braccio e la trascinò via.
- Sai, James! Credo sia un record farsi mettere in punizione dopo una settimana dall’arrivo a scuola! – proclamò Fred, battendo il cinque all’amico.
- Sono bravo, lo so! – fu la risposta vaga di James Sirius Potter.

Nda: Lo so, sto scrivendo un'altra fanfic, ma mi è venuta quest'idea e non ho resistito, quindi ecco a voi una nuova ff sulla nuova generazione! Spero vi piaccia.
Accettatissime le recensioni, sia positive sia negative. :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tra rabbia e ricordi lontani! ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Tra rabbia e ricordi lontani

- Io lo odio! Giuro, io lo odio! - Eyleen entrò nella sala comune Serpeverde e sbatté la borsa per terra, con forza, tanto che da quella si levò il sinistro cigolio di uno specchietto ormai in frantumi.
- Sarà la novantesima volta che lo dici in un giorno… o forse la centesima?! Stai diventando noiosa, Eyl… - Scorpius si sedette di fronte all’amica e le rivolse un sorrisetto ambiguo. - Sei fissata con Potter, o sbaglio?! -
- Lo odio! - disse seria la Serpeverde, guardando male l’amico più piccolo di lei.

- Interessante… non lo sapevo, sai?! - Scorpius ridacchiò, poi disse - Comunque sei stata tu ad iniziare stamattina! -
Eyleen aprì la bocca per protestare, fece una smorfia poi sorrise - Ok, è vero! Ma di solito è lui che provoca me! - 
- Si, si Eyleen! - Scorpius ridacchiò maligno e lei gli rivolse un ghigno - Ed invece te, che te la fai con la Weasley! Che mi dici? -
- Io non me la faccio con la Weasley! - ribatté immediatamente Scorpius, irritato.
- Ed il fatto che il fratello di lei, quello rosso di capelli, vi abbia visto baciarvi in un corridoio secondario che vuol dire?! -
- Dettagli…! - esclamò Scorpius, provocando le risate della rossa.
- Ma che grandi risate, che succede qui? - Nick Avery, il ragazzo moro a colazione con i due, si sedette accanto ad Eyleen e Scorpius e poggiò un braccio sulle spalle della prima.
Scorpius alzò gli occhi al cielo, ma rispose - Nulla che possa importarti, Avery! -
Eyleen lo guardò male, ma lui la ignorò.
- Sai Scorpius, se non fosse che stai con la Weasley, direi che sei geloso di me ed Eyleen! - esclamò piccato il ragazzo.
- Ho detto che non sto con la Weasley, ma è una fissazione o cosa?! Bah, che amici da schifo che ho! Io vado… Eyleen tu saresti in punizione! -
- Con Potter… mi sa che oggi lo uccido! - Eyleen rise, si alzò e diede al fidanzato dagli occhi blu un lungo ed appassionante bacio, mentre Scorpius faceva finta di vomitare, poi lo seguì fuori dalla sala comune Serpeverde! .
- Mi chiedo perché tu ti ostini a stare con quel bastardo?! - disse Scorpius appena furono fuori dalla portata d’orecchio del Serpeverde.
- MI chiedo perché ti ostini a trovarlo antipatico?! - ribatté lei.
- Perché è un bastardo ed un puttaniere, ti avrà fatto le corna almeno un migliaio di volte solo questa settimana.
- Sta zitto e rimangiati ciò che hai detto! Non mi fa le corna! - ringhiò Eyl incattivita, poi continuò - E comunque tu di solito che fai?! -
- Ripeto: dettagli! Se ti spezza il cuore non sono cazzi i miei, Eyl! -
- Beh, su una cosa Potter ha ragione: io non ho un cuore! Se mi molla, cazzi i suoi! Ci sono tantissimi ragazzi in questa scuola che farebbero la fila per stare con me, è solo un divertimento, Scorp! -
Malfoy alzò le mani in segno di resa, come a dire ‘’ Fai tu! ‘’, poi esclamò - Io vado in… biblioteca a fare il tema di Incantesimi, vuoi che ti accompagni fino all’aula di Difesa? -
- No, Scorp! Vai dalla Weasley e bada a non farti sporcare troppo dal suo sangue impuro! - Eyleen lo salutò con un sorriso bastardo e andò via, diretta verso l’aula di Difesa.
- ‘Sera, Davis! - la voce di Potter, proprio dietro di lei, le fece fare un balzò in aria di almeno mezzo metro. Si girò verso di lui e lo fissò negli occhi, maligna.
- Non mi parlare, Potter! - iniziò immediatamente, si girò di nuovo e continuò a camminare.
- Che succede, Davis? Non sai come prendermi a male parole ed allora non vuoi che lo faccia io? - James Sirius ghignò, bastardo al massimo.
- Inizio a credere che tu ti diverta a provocarmi… - alluse lei, facendo per bussare alla porta dell’ufficio del bel prof.
- No! Non l’avrei mai detto! - rise sarcastico James - Il punto è che prenderti in giro è divertente, Davis! Perché tu ci rimani male! -
- Si, come no! Sei tu quello che ci rimane male, Potter! I miei insulti sono così veri da riuscire a ferire la tua immensa autostima! -
- Ti piacerebbe! - fu l’ultima parola di James, quando Eyleen bussò.
Si sentirono dei passi da dietro la porta e lo spagnolo comparve davanti ad i due, con un sorriso smagliante. La carnagione olivastra e gli enormi occhi da cucciolo facevano sciogliere ogni ragazza di Hogwarts, dalle undicenni alle diciassettenni fidanzate; così mentre una metà arrossiva solo a guardarlo, l’altra metà ( o molto meno della metà) gli sorrideva e quasi ci provava con lui.
Beh, in fondo era giovane, doveva avere al massimo venticinque anni e per le ragazze più grandi, come Eyleen, era abbordabile.
- Vedo che almeno arrivate in orario! - disse severo, ma continuando a sorridere.
Eyleen ricambiò, mentre James gli rivolse un grugnito simile ad un - ‘Sera, prof! -
In effetti, come tutti i maschi di Hogwarts, non poteva fare a meno di detestare quel ragazzo troppo bello, nonostante insegnasse molto bene la sua materia, e proprio non gli andava giù l’idea di essere in punizione con lui.
L’ufficio era impeccabilmente ordinato e sembrava che nemmeno un filo di polvere si fosse mai posato su uno dei mobili di legno chiaro, dall’aspetto antico.
Alle pareti erano appese delle foto, specialmente di una ragazza mora che sorrideva e scuoteva i capelli.
- Bene, ragazzi! Non vi affido un compito molto difficile, stamattina ho avuto una lezione con gli alunni del terzo anno ed abbiamo avuto un problemino con un Avvincino. Andrete nella mia aula e noterete che per terra c’è un vero disastro d’acqua e vetri rotti. L’avrei pulito con la magia, ma poi mi è tornato in mente che eravate in punizione, così… - si interruppe un attimo, poi continuò - Ed inoltre gradirei faceste un po’ di ordine nell’armadietto dei libri e degli strumenti, chiaro? -
Eyleen annuì con un sorriso malizioso, mentre James faceva un smorfia, poi si diressero verso l’aula dove il professore svolgeva la lezione.
- Bastardo! Non ha nulla da fare! - fu la protesta di James, non appena raggiunsero l’aula e la trovarono mezza allagata, con vetri rotti dappertutto ed uno sgradevole odore di alghe secche.
- Non è stato molto severo, Potter! -
- Invece si, solo che tu, come il resto delle ragazze di Hogwarts, ami quel deficiente! - ribatté James.
- Azzo chi parla di deficienza! - fu il commento di lei. Il prof aveva lasciato loro degli stracci per pulire ed un secchio per raccogliere i vetri rotti e lei andò a prenderli, ad un lato della classe.
Vide James sedersi tranquillamente sulla cattedra.
- Che fai? Ti siedi? Vieni ad aiutarmi! - esclamò, con voce imperativa.
- No, non dovrei essere in punizione, io! - rispose tranquillamente James, con un sorrisetto bastardo.
- Lo sei! Alza il culo da quel tavolo e vieni ad aiutarmi, idiota! - fece subito lei, piccata.
- Ma che paroloni, Davis! Non essere scortese, hai iniziato tu stamattina, quindi tocca a te pulire! - ridacchiò James Sirius.
Eyleen strinse le labbra e lasciò cadere il secchio, poi con passi svelti si avvicinò a James ed esclamò - Ho detto di venire ad aiutarmi, ed intendo ora! Ma se preferisci essere Schiantato, io non protesterò! -
- Quanta arroganza, Davis! Non ti sembra esagerare! Credi davvero che riusciresti a Schiantarmi? -
Eyleen fece per rispondere, poi storse il naso ed esclamò - Ovviamente! Chi ti credi di essere tu, il discendente di Godric Grifondoro? -
- Possibile.. E tu invece? Che grande stirpe vanti per essere così?! Sei una figlia illegittima e porti il cognome di un uomo che non può essere tuo padre, perché è ad Azkaban! Come mai questi capelli rossi, visto che nessuno della tua famiglia li ha così? E Davis non è nemmeno un cognome chissà quanto importante, nelle generazione di Purosangue! Spiegami allora com’è che ti senti tanto superiore, visto che per quanto ne sai potresti essere figlia di un Babbano!  -
James seppe nello stesso momento in cui pronunciò quelle parole, che non avrebbe dovuto farlo! No, non si sarebbe dovuto permettere, nemmeno per sogno. Eppure l’aveva fatto, troppo irritato da riuscire a controllare cosa dire. Naturalmente a scuola questo non lo sapeva nessuno, eppure lui l’aveva sentito dire dai genitori una volta, che stavano discutendo sul lavoro di suo padre e sul nome del Mangiamorte Davis.
Vide gli occhi di Eyleen riempirsi di lacrime, che però furono scacciate con la stessa velocità con cui si scaccia una mosca fastidiosa, sostituite da uno sguardo di fuoco.
Uno sguardo pieno dell’odio e del rancore più puro.
Poi sentì la guancia bruciare, mentre cinque dita gli si stampavano contro.
- Stronzo! - esclamò lei, la voce rotta da quello che poteva essere il pianto o l’odio, poi si girò e corse via, senza pensare minimamente alla punizione o ad altre cazzate simili.
James gettò la testa all’indietro e si massaggiò la guancia, probabilmente divenuta rossa e con la forma della dita di lei stampata sopra.
- Questo mi sa che non dovevo dirlo… - disse ad alta voce.
 Scese dalla cattedra e con un gesto della bacchetta mise tutto apposto, sia per terra che nell’armadietto. Poi uscì dalla classe alla ricerca di lei.
- Davis! Davis dove sei? - chiamò, senza un motivo preciso.
Sapeva che avrebbe dovuto chiederle scusa, che era assolutamente necessario, però allo stesso tempo non aveva minimamente intenzione di farlo.
No, nemmeno per idea. Lui era James Sirius Potter, lui non aveva mai chiesto scusa in vita sua e mai l’avrebbe fatto, nemmeno sotto condanna di morte.
Eppure doveva fare qualcosa, perché non avrebbe davvero dovuto dirlo.
- DAVIS! DAVIS! - strillò, per farsi sentire.
Lei non rispose, eppure lui la sentì o, per meglio dire, sentì il suo respiro leggero e vagamente frammentato, venire da dietro una colonna, che divideva il corridoio principale in due secondari.
Nel buio, si incamminò verso la colonna e si appoggiò ad essa, scivolando fino a terra.
Sentì il calore di un corpo accanto al suo, che si scostò di botto pur di no toccarlo.
- Non avrei dovuto dirlo! - esclamò subito James, per non farla andare via.
Lei non rispose e lui la vide, nonostante vedesse solo un’ombra sfocata, passarsi con forza una mano sul viso, per asciugare delle invisibili lacrime.
- Tu come lo sai? - Eyleen pregò con tutta se stessa che non si sentisse dalla voce di aver pianto.
- Ho sentito mio padre parlarne… ma non l’ho detto a nessuno! - si affrettò a dire James.
- La cosa mi stupisce! - ringhiò lei, improvvisamente incattivita.
- Non sono un mostro, Davis! Non andrei mai a dire in giro una cosa simile! - protestò James Sirius, arrabbiato anche lui.
- Però l’hai detta! - Eyleen si alzò di scatto a fece per andare via. Non voleva parlare con lui, lo odiava e non riusciva a capire come mai gli stesse parlando invece di Schiantarlo, Cruciarlo ed infine ucciderlo.
- Aspetta! Non l’ho fatto apposta! Mi è scappato! - James si alzò dietro di lei e la afferro per un braccio.
- Potter lasciami, prima che ti uccida! - Eyleen gli diede uno schiaffo sul mano, per far si che la lasciasse.
- Che vuoi? Che ti chieda scusa, Eyleen?! -
Lei ringhiò, si girò di scatto e lo spinse via, verso il muro - Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome, Potter?! Cos’è? Ora che sai che Davis non è il mio vero cognome non sono più degna di essere chiamata così?! -
- Merlino, pensi sempre a male! È il tuo nome cazzo, non posso neanche chiamarti con il tuo nome? - esclamò James esasperato.
- Non mi hai chiamato in sette anni e ti viene voglia ora, Potter?! -
James non resistette più ed urlò - Ma perché ce l’hai con me?! Dal primo giorno di scuola te ce l’hai avuta con me, nonostante non ti avessi fatto nulla! -
- Tuo padre aveva mandato il mio diciamo ‘’ padre ‘’, che avrei dovuto fare?! Stringerti la mano e dirti piacere?! - Eyleen era furiosa, gli occhi grigi accesi e brillanti.
- Ah beh, mio padre e il padre di Malfoy si sono odiati per tutti gli anni di scuola, eppure io parlo con Malfoy! Non siamo amici, ma non ci odiamo mica! -
- Con te è diverso, Potter! Tu che il primo giorno te ne sei venuto con ‘’Piacere, io sono Potter... James Sirius Potter! ‘’, con una faccia da schiaffi che se avessi saputo, di avrei Schiantato solo a vederti.
- Volevo essere gentile!! Gentile! Sai che vuol dire?! - le ringhiò James in risposta, cercando di rammentare con precisione cose gli avesse detto lei la prima volta che si erano parlati.
- Allora vuol dire che non volevo la tua gentilezza, no?! Sei così ottuso!? – gli urlò contro lei, fregandosene altamente che qualcuno avrebbe potuto sentirli.
- No, sei tu quella ottusa?! Io volevo essere tuo amico e tu mi hai respinto fin dal primo momento! ‘’ Tuo padre ti lascia parlare con noi serpi?! ‘’ Che cazzo c’entrava mio padre?! Io faccio quello che voglio, indipendentemente da mio padre! Mia cugina può stare con Malfoy ed io non potevo essere tuo amico?! –
- Ma io non volevo la tua amicizia, Potter!! Nè la tua gentilezza! Nè la tua compagnia! Credi davvero che avrei voluto come amico il figlio del salvatore del Mondo Magico, colui che ha ucciso Voldemort ed ha spedito tutti i Mangiamorte in prigione?! Colui che ha fatto arrestare la maggior parte della mia famiglia?! Sei un idiota, Potter! Ti credi chissà chi, visto che tuo padre e tua madre sono famosi, ti credi bravo, bello ed intelligente, quando sei solo un pallone gonfiato che va in giro a baciare tutte le ragazze che gli capitano a tiro! –
James ci rimase male, ferito da quelle parole.
Non tanto per la realtà che rappresentavano, ma perché se l’era meritate, dopo averla insultata poco prima. Se le meritava tutte.
- A me non interessa di essere figlio di due persone famose, non interessa che tuo padre è in prigione o cose simili! Io volevo solo essere tuo amico, il primo anno, ed invece ora non posso fare a meno di odiarti, come tu odi me! Quindi non abbiamo nulla da dirci...! – si girò e fece un paio di passi in avanti.
- E comunque... ho pulito tutto nell’aula! – detto questo andò via, le mani in tasca ed un espressione incazzata in viso, cercando di non dare importanza a quello che era appena successo.
Eyleen rimase lì, impalata. Senza sapere che dire.
 

Nda: Ecco il nuovo capitolo! Mi scuso se le due immagini, avrete capito che sono James e Eyleen, non sono della stessa dimensione, ma non sono riuscita a farle delle stesse dimensioni! lo so, James non ha gli occhi azzurri, ma io l'ho sempre immaginato così e quindi...Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo e grazie alle tre persone che hanno recensito e le sei che l'hanno inserita nella seguite!


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tra biscotti al cioccolato e bacchette spezzate! ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Tra biscotti al cioccolato e bacchette spezzate!

- Sono un idiota! – James Sirius Potter entrò in sala comune e si sedette accanto al fratello Albus, il solo rimasto a studiare.
- Una cosa su cui siamo d’accordo! – Albus alzò gli occhi dal libro, poi li riabbassò con aria sdegnosa.
James lo colpì sul braccio, spingendolo di lato.
- Un idiota forte! – ringhiò Albus, facendo una linguaccia al fratello maggiore, poi chiese – Com’è andata la punizione?
- Ricordi quando, la scorsa estate, abbiamo sentito parlare mamma e papà che parlavano della famiglia Davis, del fatto che Roger Davis fosse un Corvonero da ragazzo e del fatto che tutta la sua famiglia appartenesse ai Mangiamorte? – Albus annuì vagamente – E anche del fatto che Eyleen e suoi fratello maggiore non possono essere suoi figli, perché lui è ad Azkaban dalla caduta di Voldemort? – Albus iniziò a capire ed arcuò le sopracciglia, poi annuì nuovamente.
- Beh… per sbaglio le ho detto che è una figlia illegittima e cose simili… - disse James vagamente, facendo gli occhi da cucciolo.
- Ti ha Schiantato? – chiese Albus Severus, con aria rassegnata.
- No… - James fissò male il fratello.
- Ti ha Cruciato? –
- No! Ma che sei scemo?! –
- Ti ha fatto femmina? –
- Non sia mai! –
Albus ridacchiò ed esclamò – Mi arrendo! Che ha fatto? –
- Mi ha dato uno schiaffo, mi ha chiamato stronzo e poi e corsa via! – James fece una smorfia e storse il naso, indicando ad Albus la guancia.
- In effetti noto un certo rossore, Jamie! – Albus chiuse il libro, capendo che non sarebbe riuscito a continuare a studiare – E tu che hai fatto? –
- Se te lo dico mi prenderai per il culo a vita! – James si morse il labbro, poi però continuò – Le sono corso dietro… poi ho cercato di parlarle… Bada, di parlarle, non di chiederle scusa… e poi ci siamo presi di nuovo ad insulti! –
- Sempre i soliti! Io ancora non ho capito perché vi divertite a stuzzicarvi! –
- Perché ci odiamo, Al! Non è così difficile da capire, sei intelligente, no?! – James fece nuovamente una smorfia, poi si alzò -  Beh, io vado in cucina a prendermi qualcosa da mangiare, vieni? –
- James è mezzanotte! Non si può uscire a quest’ora! – Albus sapeva bene che quelle erano parole vane, ma provarci non costava molto.
- Ho una cosa chiamatasi Mappa del Malandrino, sai? – James Sirius tirò fuori dalla sacca il pezzo di pergamena che lui, Fred Jr., Dominique e Roxanne Weasley consideravano sacra.
- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni! – proclamò e quando i nomi dei cartografi comparvero sulla Mappa, sorrise.
Accarezzò con la punta delle dita le scritte ‘’ Felpato e Ramoso ‘’ poi afferrò il fratello per un braccio e lo alzò in piedi.
- Oh dai! Jamie lasciami stare! – protestò mollemente Albus.
- In piedi, Al! – James rise, dimenticando in un attimo tutto quello che era successo con la Davies.
Quando si divertiva con suo fratello!
-Ma si può sapere che cosa succede? State distruggendo la sala comune o cosa?! – Lily Luna comparve dalle scale del dormitorio femminile e scese velocemente le scale, in camicia da notte, i capelli rossi sciolti sulle spalle.
- Sorellina, che ne dici di una visitina alle cucine? – James non aspettò la risposta e trascinò entrambi fuori, uno contrariato e l’altra divertita.
Mi correggo: quando si divertiva con i suoi fratelli!
Uscirono dalla sala comune, mentre James estraeva dalla cartella anche il Mantello dell’Invisibilità che gli aveva consegnato suo padre, e che ormai era divenuto la sua seconda pelle.
- James ci metteremo nei guai! E poi Lily è l’unica che può starci senza che le si vedano i piedi! Siamo troppo alti io e te! - protestò Albus, quando il fratello glielo gettò addosso.
- Ehi! - protestò la Grifondoro - Diventerò pure più alta di te, Al! -
- Zitti un po’, dico! Volete farvi beccare? - mise fine al litigio James, che era esperto nelle uscite notturne.
Arrivarono nelle cucine in men che non si dica, con James che controllava di tanto in tanto, alla luce della bacchetta, i movimenti del Custode e di Pix, ed anche del professor Paciock, che sembrava avere l’insonnia.
Scansarono per un pelo il Caposcuola Tassorosso ed entrarono nelle cucine, dove furono assaliti da una marea di elfi domestici.
- ‘Sera, signorino Potter! - esclamò la maggior parte, conoscendo James benissimo - E buonasera anche voi, fratelli del signorino Potter! -
Lily sorrise estasiata, mentre Albus salutava gli elfi.
- Giorno, ragazzi! - ridacchiò James, notando l’ora tarda. - Io ed i miei fratelli avremmo un pochino di fame! Che avete qui? - chiese tutto allegro. Adorava gli elfi ed era affezionato alla maggior parte di loro, visto che era dal primo anno che passava le notti lì dentro, in compagnia loro.
- Tutto quello che vuole, signorino Potter! Scelga ciò che desidera! - esclamò Gigly, un’elfa parecchio anziana dalle orecchie a dir poco chilometriche.
- Ci starebbero benissimo delle cioccolate calde! - disse subito James - E magari qualche biscotto o un pezzo di torta! Si può? - domandò lui, perché nonostante sapesse che gli elfi l’avrebbero cucinato al momento, nel caso non ci fossero, ci teneva ad essere gentile. In effetti glielo aveva insegnato la zia Hermione.
In un attimo furono assaliti da un vortice di sedie, tazze e vassoi, e si ritrovarono seduti attorno ad un tavolino, con tre tazze fumanti in mano, ad inebriarli con il loro profumo.
Accanto, biscotti di tutti i tipi, da quelli al cioccolato, a quelli al mirtillo, a quelli alla fragola.
- Visto che bello? Valeva la pena, no? - commentò James, afferrando un biscotto al cioccolato, il suo preferito, e mordendolo con gusto.
- In effetti! - Lily ne prese uno alla fragola e lo intinse nel cioccolato bollente.
- Al, rilassati! E concediti un po’ di relax! - James ridacchiò e gettò delle briciole contro il fratello, che in risposta gli lanciò un biscotto.
James Sirius lo prese al volo e lo mangiò, poi esclamò con la bocca piena - Grazie per avermelo passato, Al! - e provocando le risate di Lily.
- Tu sei un egoista, Jamie! - proseguì quest’ultima ridendo - Non ci hai mai portato qui e sei venuto sempre da solo a goderti questo ben di Dio! - .
James si mise una mano sul cuore e fece, con aria fintamente dispiaciuta - Colpa mia, non avverrà mai più un simili sacrilegio! Scusami, fanciulla! - poi sfoderò un sorriso malandrino, facendo scoppiare a ridere la ragazza.
- Hai un futuro come attore, Jam! - fu il commento di Albus. - Ma non ti montare troppo, caro! - No, tranquillo. Sono così perfetto che non posso montarmi più di così! - James provocò di nuovo le risate dei due fratelli ed anche di un paio di elfe.
In effetti, tutti stravedevano per lui.
I tre rimasero in cucina per molto tempo, a chiacchierare del più e del meno o a lanciarsi briciole di biscotti addosso, ridendo. Quando decisero di tornare in Torre Grifondoro, era già l’una passata, ed andarono a dormire serenamente. Solo che la pace non era destinata a durare, e non mi riferisco a Lily o ad Albus.
 
- Bene, se la mettiamo così, io non ho più motivo di rimanere con te! Fai a fare le corna alle ochette, non a me! - Eyleen parlava in modo pacato e serio, nonostante fremesse di rabbia ed avesse seriamente voglia ti stringere le mani intorno al collo di Nick Avery.
 - Tu lo sapevi bene che io ti avrei fatto le corna, eppure hai continuato a stare con me. Quindi ora non te la prendere! - commentò altrettanto freddamente Nick, alzando le sopracciglia.
Eyleen fece altrettanto, in un gesto scettico e fece un passo verso di lui - Io sapevo di non essere la prima e di non essere l’ultima, ma pensava almeno che avessi la decenza di aspettare un po’ di tempo, prima di mollarmi sbaciucchiandoti con un’altra nel bel mezzo del corridoio! Tanto l’avrei fatto anche io, tra un po’! - in effetti non ci credeva nemmeno lei.
Si poteva dire tutto di Eyleen, specialmente che stesse con i ragazzi per hobby e non per amore, ma non aveva mai tradito un ragazzo. Se voleva stare con un altro, prima mollava quello precedente. - E che tu mi abbia tradita… beh, chissené frega! Io non provo nulla per te, nulla! Sei solo carino fisicamente, ma non sopporto di essere umiliata davanti alle persone! Tu baci un’altra davanti a tutti, mentre sanno che stai con me! Io questo non lo posso sopportare! - Eyleen alzò il tono di voce, e per fortuna che in quel momento non c’era nessuno in giro, sennò avrebbe attirato la folla.
Invece erano tutti a lezione, o per meglio dire: tutti tranne James Sirius e Fred Jr.
I due infatti avevano deciso di saltare la lezione di Erbologia e stavano facendo una passeggiata per i corridoi, sperando di non essere visti dai professori, quando sentirono gli schiamazzi delle due serpi.
- Non è la voce della Davies, quella? - chiese Fred, non appena furono nelle vicinanze del corridoio del secondo piano, dove si trovavano anche gli altri.
James alzò gli occhi dalla nuova rivista di scope che gli era arrivata quella mattina e prestò orecchio alla voce, poi annuì e si mise un dita sulle labbra, facendo segno all’amico di avvicinarsi.
Giunsero appena in tempo per sentire Nick ridere sprezzante - Si, poverina! Non vuole umiliata! - Sai che mi importa! Tanto è finita, qui ed oggi, e sappiamo entrambi che non ci importa nulla! - detto questo le girò e spalle, prese la borsa che aveva gettato in terra e fece per andare a lezione.
- Tu non la scampi così, bastardo! Si, poverina! Non vuole umiliata! - lo scimmiottò - Con chi ti credi di parlare? Credi che io ti lasci andare via così, magari con le lacrime agli occhi?! Nemmeno le Babbane che noi disprezziamo tanto si fanno trattare così e pretendi che lo faccia io!? - ringhiò lei, non più calma, abbandonato del tutto il tono freddo.
Non le si addiceva per nulla. - Così mi manchi di rispetto, Avery! -
- E non ti passa nemmeno per quel tuo piccolo cervello ottuso che io non voglio rispettarti! Per me sei una delle tante e non mi importa che vuoi farmela pagare o cazzate simili!  - ribatté lui, in tono serio, ma con un sorrisetto da schiaffi in viso. - Quindi ora che mi fai? Mi lanci contro una Schiantesimo? O preferisci Cruciarmi? -
Eyleen prese un lungo respiro dal naso ed espirò dalla bocca, poi fece un passo verso di lui e fece per dargli un schiaffo, quando lui la bloccò - Tutto qui, uno schiaffo? - ma lei sorrise malignamente e con gesto repentino dell’altra mano gli prese la bacchetta e la spezzò in due.
Nick rimase sconvolto e la guardò incredulo.
- Mi… cosa… la mia bacchetta! - farfugliò.
Lei sorrise ed esclamò - Un mago non è più tale senza bacchetta… ora voglio vedere proprio come farai… sai? Si dice che solo una bacchetta si adatti ad un mago, una ed una soltanto… che farai? Te ne farai costruire un’altra? Ne dubito! -
- Lo dirò ad un professore: ti farò espellere! - ringhiò lui.
- Sono Caposcuola, deficiente! Non mi espelleranno mai! - ridacchiò lei, tranquillamente.
Lui la afferrò per un braccio e la spinse verso il muro.
- Questo non dovevi farlo, stupida ragazzina! - minacciò, stringendole ancora più forte il braccio ed afferrandole l’altro, per non farla muovere.
Lei strinse i denti e cercò di liberarsi, inutilmente.
- Ora mi darai la tua! - continuò lui.
Gli infilò la mano nella tasca, alla ricerca della bacchetta, che però non trovò.
Sorrise però, in modo parecchio maligno, ed esclamò - Sai, dopotutto potremmo ancora divertirci insieme… - e cercò di baciarla.
Lei per poco non gli sputò addosso, ma fu interrotta da James Sirius Potter, che esclamò - Levicorpus! -
Nick si sentì sollevare in alto ed un attimo dopo si ritrovò appeso per la caviglia, a testa in giù ed imprecò rudemente.
- Potter sparisci e non ficcanasare il naso in affari che non ti riguardano! - gli disse, nonostante non fosse nella posizione di dare gli ordini, appeso e senza bacchetta.
- Oh, questo lo decido io, Avery! - esclamò James - Sai, per quanto le ragazze, e specialmente certe, possano essere irritanti, non vanno in nessun modo toccate… senza il loro consenso! - disse, con un sorriso ironico. Lo liberò dall’incantesimo ed esclamò - Quindi ora, visto che sei disarmato, ti conviene andartene! Se non vuoi che faccia di peggio, di un semplice Levicorpus! -
Nick Avery si alzò da terra e bestemmiò, poi disse - Vai al diavolo, Potter! Ed aspetta, anzi aspettate tutti e due - ed indicò Eyleen, che si stava massaggiando il braccio - che mi faccia fare un’altra bacchetta! E poi vedremo chi vincerà! -
- Si, si! Parla, serpe! Si vedrà! - ridacchiò James, poi mosse vagamente la bacchetta e lo fece finire a faccia avanti, steso per terra.
Quello si alzò e si girò verso di lui - Ora ti becchi un bel pugno, Potter! - minacciò.
- Beh, per quanto io desideri ucciderti di botte, in questo momento non ho tempo! Stupeficium! - continuò James ironico, mettendo definitivamente KO il Serpeverde e facendolo volare parecchi metri più in là.
Si girò verso Eyleen, che però lo fissava male.
- Non avevo bisogno di te! - ringhiò lei, con l’aria di aver voglia di dargli un bel pugno in faccia.
- Si, come no?! Raccontala a qualcun altro! - ridacchiò James.
- Non avevo bisogno di te! Me la stavo cavando benissimo da sola! -
James le girò le spalle ed disse, tutto tranquillo - Grazie, James! Mi hai salvata! Di nulla, Eyleen! -
- Vaffanculo! - gli rispose amabilmente lei, poi andò via con passo pesante, battendo i piedi con forza per terra.
Fred ridacchiò - Sempre i soliti! - e mise un braccio sopra la spalla del cugino.
- Chiudi la bocca, se ci tieni alla vita, Weasley! - minacciò James.
Fred lo ignorò e ridacchiò - Secondo me, vi sposerete! -
James Sirius si bloccò con un piede in aria e lo fissò in cagnesco.
- Fred? -
- Dimmi, amico! - disse allegramente Fred, non cogliendo il pericolo.
- CORRI! - ringhiò James.
- Perc… AAAAARGH!!! -

 
 
Nda: Eccovi il nuovo capitolo… spero vi sia piaciuto!
Avrete notato che alterno i momenti da soli diciamo, dei due protagonisti, per cui nel prossimo capitolo ci sarà una parte con Eyeleen  e poi il loro incontro… spero vi piaccia come idea, sennò potete suggerirmi come fare.
Altra cosa: il momento tra James e Albus, proprio l’inizio della parte sono un idiota ed il continuo, non è mia, ma del film Camp Rock 2 ( c’era quello alla tv…) e la scenetta mi è sembrata perfetta. ( Anche il nome di Avery è Nick come quello dei Jonas Brothers, anche se io quel nome lo adoro, ma non me ne venivano altri in mente).
Concludo qui, altrimenti va a finire che la nota diventa più lunga del capitolo.
Baci,
MalandrinaFelpata


Ps: domani ci sarà il funerale di Fred Jr. Weasley, perché James, come avete potuto capire, l'ha ucciso! xD
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Notti insonni e sbadigli arrabbiati! ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Notti insonni e sbadigli arrabbiati

Ad Eyleen non piaceva il buio.
Non lo temeva, questo mai: quando era immersa nell’oscurità non sentiva una morsa ghiacciata stringerle lo stomaco, né il fiato iniziava a mancarle, come nemmeno il cuore le batteva più forte o il panico irrazionale l’assaliva.
No, nulla di tutto ciò. Nella sua giovane vita non aveva mai provato nulla di tutto questo: mai quando la madre la sgridava, mai quando sbagliava un compito in classe, mai!
Non era il tipo da avere paura, men che meno del buio… però non le piaceva.
Per questo quella sera, stesa nel suo letto caldo, con le coperte a coprirle il corpo, fissava l’oscurità perplessa, cercando di dormire.
- Eyleen! Dormi! Dai! - si incitò da sola, quando capì che ormai doveva essere tardissimo, mentre nemmeno l’ombra di stanchezza a chiuderle gli occhi.
Si passò una mano tra i capelli infuocati e si girò di lato, cercando di ignorare il fatto che l’oscurità le celasse qualsiasi cosa presente nella stanza.
Sentiva il respiro leggero delle sue tre compagne di dormitorio, ma questo non la rassicuro del niente, né le fece venire sonno.
Provò a chiudere gli occhi, tanto per buio e buio, sarebbe stata la stessa cosa, ma dopo una decina di minuti, constatò che nemmeno quello funzionava. Anzi, quel buio la agitava ancora di più.
Strinse il pugno intorno al lenzuolo e sospirò.
Aveva bisogno di dormire, di scacciare ogni pensiero dalla mente, di perdersi nell’oblio del sonno, ma nulla di questo venne.
- Sono proprio una sfigata… - mormorò a bassa voce, come se qualcuno potesse sentirla. L’oscurità permaneva ed i suoi occhi erano decisi a non abituarsi a vedere i contorni delle cose, senza luce. Li strizzò forte e si girò dall’altra parte, spostando il cuscino e quasi abbracciandolo, pur di trovare una posizione comoda per addormentarsi. I minuti passavano però, ed il sonno non veniva, lasciandola tesa e stanca, stesa tanto per, a fissare quel buio che tanto non sopportava.
Aveva sempre pensato che non avesse senso stare al buio, privarsi di un senso così importante solo per poter dormire meglio, esponendosi a pericoli.
Aveva sempre preferito dormire con un po’ di luce, nella sua stanza, fin da piccola e quando sua madre aveva deciso che era troppo grande per dormire con la luce accesa, gliel’aveva proibito. Lei però non si era persa d’animo e quando sentiva che il buio che impediva di dormire, andava a coricarsi insieme a Brigan, suo fratello maggiore, che l’aveva sempre accolta senza proteste.
Poi però, lui era andato ad Hogwarts e lei, sola, si era abituata all’abbraccio gelido del buio, nonostante questo non aveva mai smesso di odiarlo.
Ed in quel momento, in effetti sola nella stanza, si sentì come la prima volta che suo fratello era andato ad Hogwarts, lasciandola sola al buio, senza via di scampo.
Così, stufa di sentirsi così stupida, si mise a sedere sul letto ed infine si alzò, senza nemmeno il bisogno di aprire le tende del letto a baldacchino, perché non le aveva mai chiuse.
Si alzò ed andando a tentoni nella stanza, si rifugiò vicino alla finestra, dove piccoli spiragli di luce derivavano dalla luna, coperta parzialmente dalle nuvole e poco visibile.
Apri le imposte con un piccolo sorriso e si sedette sul davanzale, le gambe penzoloni fuori, con il vento freddo a pizzicarle la pelle ed il senso di vertigine offuscarle la mente.
Al contrario del buio, Eyleen amava l’altezza ed era proprio per questo che amava volare con la scopa. In cielo, si sentiva libera e sicura e la paura di cadere non le si avvicinava nemmeno lontanamente alla mente.
Sapeva certo, che sarebbe bastato un solo movimento per cadere di sotto, a metri di altezza; così tanti da spiaccicarsi a terra per benino, dopo aver urlato un po’.
Ma questo non le importava molto, no per nulla!
Perché quel muto senso di vertigine che le occupava la mente, in un certo senso la stordiva e la rendeva quieta e rilassata, ma allo stesso tempo la rendeva più lucida e l’aiutava a ragionare.
Chiuse gli occhi e si costrinse a catalogare i pensieri: di fatto lei non era una persona molto riflessiva. Se le succedeva qualcosa, si buttava a capofitto negli eventi, senza prima ragionare su quello che voleva o avrebbe voluto fare, ma nonostante questo in quei momenti le piaceva riflettere sulla sua vita e di tutti i suoi aspetti.
Per prima cosa venne Nick, che la guardava sfrontato.
Quello sguardo che prima le era piaciuto, ed ora detestava.
Ricordo con un certo fastidio che il giorno prima, lui era entrato in sala comune, sventolando una nuova e lucida bacchetta in mano, davanti al suo naso, quello di Scorpius e quello di Helena, la sua compagna di stanza dai capelli neri e gli occhi estremamente blu, che le facevano sembrare i suoi occhi grigi terribilmente banali.
Poi, altro ricordo fastidioso, il salvataggio di Potter.
Quando le era venuto in aiuto, mentre Nick cercava di aggredirla, per un attimo, solo ed unico in tutto il mondo, aveva provato gratitudine nei suoi confronti e questo l’aveva fatto arrabbiare. Perché lei odiava Potter e non poteva essergli grata, per nessun motivo al mondo.
 ‘’ Però mi ha salvata!’’
‘’ E questo che centra?Io lo odio!’’
‘’ Però lui mi ha salvata! Chissà che cosa mi avrebbe fatto Nick se lui non fosse intervenuto insieme a Weasley! ‘’
‘’ Me la sarei cavata egregiamente anche da sola! Nick è solo uno stupido ragazzino! ’’
‘’ Due volte più alto di me e molto incazzato!’’
‘’  Ma lui è stupido ed io intelligente! ‘’
‘’ Non ce l’avrei fatta comunque, non senza prendere la bacchetta e mollargli un calcio lì! Lui mi ha salvata! ‘’
Eyleen interruppe bruscamente il litigio interiore che stava avendo e concluse di non prendere posizioni e basta, non ci avrebbe pensato.
Sentì un sottile languorino allo stomaco e scese dal davanzale: in fondo lei era Caposcuola.
Che male c’era se andava a perlustrare le cucine?
 
Anche James Sirius Potter era Caposcuola, e questo era stato un duro colpo per tutti, quando la lettera era arrivata a casa Potter.
James aveva aperto la lettera con aria dubbiosa, poiché la sentiva più grossa al tatto e, quando aveva tirato fuori la spilla di Caposcuola, Albus era divenuto bianco come il latte che stava bevendo.
Poi aveva optato per la via più ovvia: il suicidio.
Ed aveva cercato seriamente di buttarsi dalla finestra, finché Harry non lo aveva afferrato per un braccio e riportato a sedere.
Lily aveva guardato il fratello, che ancora teneva a spilla in mano con aria stupida, ed aveva detto - James, ci sei rimasto secco? -
Ginny era corsa ad abbracciare il figlio, scoccandogli due rumorosi baci sulle guance, poi era corsa a mandare una lettera a nonna Molly, che venti minuti dopo si era presentata a casa, ed aveva cercato di strangolare James via abbracci.
Teddy Lupin aveva sorriso al ragazzo e gli aveva detto - Io direi che i Serpeverde sono nei guai! -
Solo a quel punto James Sirius si era ripreso ed era scoppiato a ridere.
James, in quel momento, camminava con aria svogliata i corridoi, strascicando i piedi per terra per la stanchezza e sbadigliando.
Lui di solito non era così avvezzo a dormire la notte, ma aveva avuto un esame di Divinazione quella mattina ( avrebbe dovuto dare ascolto a suo padre e non continuarla), ed aveva fatto cilecca a tutte le domande del questionario, in più Lily gli aveva voluto ripetere tutto il programma di Storia della Magia, perché il giorno dopo il prof Ruf l’avrebbe interrogata.
Così non avrebbe voluto altro che andare a dormire.
Inoltre il sabato sera, la professoressa McGranitt appioppava ai Caposcuola dei turni notturni, verso le tre, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti.
Fu in quel momento che sentì un rumore e si girò di scatto, gli occhi semichiusi e tanta voglia di lasciare chiunque fosse al proprio destino.
La sua bacchetta, già illuminata dal Lumos, si accese ancora di più, rivelando un ragazzino Corvonero del terzo anno circa, che camminava lentamente cercando di non farsi notare da James.
- Ehi tu, mocciosetto! - lo chiamò James ed in quel momento un’altra voce femminile esclamò - Tu, che ci fai in giro a quest’ora? -
James riconobbe con un certo fastidio, ma anche uno strano senso di soddisfazione, che era la voce di Eyleen e veniva dalla parte opposta alla sua.
Il Corvonero impallidì e poi arrossì, nel giro di due secondo e mormorò - Scusate! -
- Niente scuse, non si va in giro la notte! - protestò Eyleen, nonostante lei stesse in quel preciso istante infrangendo quella regola.
Quello annuì e James gli rivolse un sorrisetto - A meno che non devi incontrare qualche mocciosetta come te! - ridacchiò, poi visto che Eyleen lo stava per picchiare si affrettò ad aggiungere - Cinque punti in meno a Corvonero. Fila nel tuo dormitorio e se non riesci a risolvere l’indovinello, dormi fuori! -
Quello scappò via alla velocità della luce.
- è la prima volta che ci troviamo d’accordo su qualcosa! - esclamò a quel punto Eyleen.
James Sirius, stanco morto, si girò a guardarla con sguardo vacuo - Eh? - chiese.
- Sul fatto di togliere cinque punti in meno a Corvonero! -
- Bene… - biasticciò James, andando verso i sotterranei e, nonostante stesse dormendo in piedi, notò che Eyleen non avrebbe dovuto essere lì in quel momento.
- Tu oggi non devi perlustrare i corridoi.. - le mormorò.
- Si beh, un paio di occhi in più sbre.
Per fortuna per lui, anche ervono sempre! - e si diresse verso il dormitorio Tassorosso.
James la seguì senza saper bene perché, anche se in realtà sarebbe dovuta andare dall’altra parte.
- Perché mi segui? - chiese lei all’improvviso, infastidita dalla presenza del ragazzo.
- Perché ho sonno e se seguo te devo fare meno attenzione! Specialmente a non sbattere contro i muri! - borbottò lui, dopo un lungo sbadiglio.
- Almeno tu quando tornerai in camera, dormirai! -
- Tu non dormi, Davies? -
- No! - rispose secca lei e non si parlarono per almeno una decina di minuti.
Lui cadavere in piedi, lei sveglia ed infastidita.
Giunti davanti alle cucine, Eyleen si fermò, perché il suo scopo era sempre stato quello e si chiese che farsene di James Sirius, non lo voleva tra i piedi.
- Beh, vai a dormire, se hai tanto sonno! Continuo io! - gli disse allora, cercando di simulare un sorriso.
- Com’è tanta gentilezza, Davies? Ti sei rammollita ad una volta? - chiese James.
Nulla gli avrebbe impedito di prenderla in giro, nemmeno il sonno.
Poi si accorse dov’erano arrivati e sorrise furbescamente.
- Oh, Eyleen! Come sei furba! - ridacchiò sommessamente - Mi credi così stupido? - domandò e quando lei annuì con un sopracciglio aggrottato, continuò - Vedo che la sistemazione delle cucine non è segreta a voi Serpeverde! -
Eyleen lo prese a parolaccie nella sua mente ed esclamò - E se anche fosse e te che importa?! Smamma, Potter! -
- Non se me lo dici tu! Se avessi anche io fame? - ghignò.
- Non avevi sonno? - lo rimbeccò lei.
- Hai anche fame! Te che ne sai? - detto questo e con una smorfia divertita anche se stanca, entrò nella cucine, dove fu accolto come giorni prima da una folla di elfi festanti.
- Tu sei amico loro?! - gli sibilò Eyleen in un orecchio, mentre gli elfi li facevano accomodare con aria felice e gli chiedevano cosa volessero.
- Qualche problema? Sono buoni! - ringhiò in risposta James Sirius, per poi sorridere agli elfi.
- Cosa desidera, signorina Davies? - gli domandò uno degli occhi giganteschi ed il naso lungo e sottile, come un bastone.
Lei ci ragionò un attimo e spostò la sedia in cui l’avevano fatta sedere, allontanandosi da James, poi esclamò - Un panino! - e l’elfo corse via a prepararglielo.
James invece si stava facendo riempire di biscotti, pezzi di torta, budini, gelati e caramelle, tanto che Eyleen esclamò, senza pensare prima di parlare - Non so come fai ad avere quel fisico, per quanto mangi! -
James alzò gli occhi da quel ben di Dio e, al contrario di quanto si era aspettata lei, sorrise ed esclamò - Allora ho un bel fisico? - con un sorriso malizioso.
Lei si costrinse letteralmente a non arrossire ed affondò il viso nel suo panino al tonno, coprendolo con i capelli.
- Era per dire! - ringhiò poi, continuando a mangiare.
Rimasero zitti per un po’, decisi ad ignorarsi a vicenda per non litigare, il silenzio rotto solo dal rumore delle loro mascelle, finchè Eyleen si sentì osservata e si girò verso James Sirius.
Rimase un attimo paralizzata, vedendo gli occhi blu di lui fissarla con insistenza ed un sorriso bastardo in viso, poi si riprese e disse - Ma che ti guardi? -
- Che dovrei fare sennò? - ribatté lui.
- Non guardare me, è fastidioso ed irritante! Non voglio che mi guardi! - rispose lei.
- Non sia mai! Gli occhi sono i miei e decido io dove posarli! -
- Se la mettiamo così allora, la gamba è la mia e decido io se buttarti un calcio lì! -
- Mi è bastato lo schiaffo dell’altro giorno! -
Eyleen rimase un attimo spiazzata, anche perché temeva James potesse introdurre di nuovo l’argomento del loro recente litigio, ma lui non lo fece e continuò - Per cui se voglio ti guardo! - e con aria di sfida le piantò gli occhi addosso, cercando di non sbattere le palpebre.
Lei storse il naso e stette al gioco, iniziando a fissarlo a sua volta insistentemente, cercando di ignorare il fatto che lui sembrava le stesse leggendo la mente solo guardandola.
Era una sensazione strana, come se in quel momento lui sapesse esattamente ciò che stava pensando, e per questo la guardava un quel modo così strano, malizioso e bastardo.
Eyleen si mise d’impegno e cercò di fare la stessa cosa, cercando di capire dal suo sguardo, ma anche dai suoi movimenti, cosa stesse pensando.
James, che aveva capito cosa voleva fare, capì che c’era riuscita e senza volerlo sbatté le palpeEyleen non resistette più, poiché gli occhi le bruciavano e li chiuse.
Scoppiarono a ridere insieme, per la situazione buffa che si era creata e si stupirono entrambi, perché non si stavano scannando.
- Ho vinto! - esclamarono, scoppiando a ridere di nuovo, piano questa volta.
Poi ognuno di loro si girò dalla sua parte, continuando a mangiare.
Eyleen si passò una mano tra i capelli, sicuramente scompigliati al massimo e li legò con un laccetto che portava intorno al polso.
- Oggi è la prima volta che stiamo nella stesse stanza senza prenderci a pugni! - borbottò James, spingendo via il cibo. Ormai era pieno.
- Non mi hai mai preso a pugni! - protestò lei.
- Tu si a me! Una volta mi hai fatto un occhio nero ed io ti ho fatto sparire tutti i vestiti, tanto che quel giorno non potesti venire alle lezioni! -
- Me lo ricordo! Che stronzo! Ancora non ho capito come hai fatto! -
- Segreti del mestiere, Davies! -
- Si va beh, con quella Mappa che ti porti sempre dietro! - ridacchiò lei, vedendo James avvampare non appena la nominò.
- E te che ne sai? -
- Ti ho visto una volta usarla! -
- Che spiona! -
- Stupido! Ma quella volta non ti ha visto nessuno, visto che sei entrato nella sala comune? -
- Ma io non sono entrata nella vostra sala comune… in quell’occasione! - ridacchiò James.
- E come hai fatto allora? -
- Mi sono messo fuori dalla tua finestra nel parco ed ho appellato i tuoi vestiti! Semplice! - ghignò lui.
Eyleen si diede della stupida per non averlo capito subito e disse - L’avevo capito! -
- Se, come no! -
- Giuro! -
- Allora non giuri bene, Davies! -
- Ma che stupido che sei! -
- Non è vero! -
- Oh si che lo è! -
- Questo litigio è stupido! - borbottò James.
- In effetti, ma comunque ho ragione io! -
- No, no! -
- Ti ho detto di si! -
- Ed io di no! -
- Si! -
- No! -
- Si! -
- No!
- Si! -
- Asino! - ridacchiò all’improvviso James.
- Ah? - chiese lei, seriamente confusa.
- è una cosa che dicono i Babbani: si, no! A-si-no! - disse James, dopo un lungo ed estenuante sbadiglio. Se non avesse smesso subito di litigare con Eyleen e non fosse andato a dormire, si sarebbe addormentato lì, sicuramente!
- I Babbani sono asini! - ringhiò Eyleen e James dimenticò in un attimo tutto il sonno che aveva - Che hai detto?! -
- Che i Babbani sono asini! Potter, tu sei Half-Blood! Non dovrebbe preoccuparti così tanto di loro! - esclamò lei.
- Mia nonna era una Nata-Babbana e molti miei amici sono Babbani puri e ti posso assicurare che sono bravissime persone! - urlò James in risposta, alzando il tono di voce.
- I Babbani sono inferiori a noi maghi! - strillò lei.
- Ma sono riusciti ad adeguarsi anche senza magia e vivono benissimo! Inoltre tu non puoi parlare! Sei Half-Blood esattamente come me! - James si maledì perché non riusciva mai a tenere la bocca chiusa quando invece avrebbe dovuto almeno ragionare prima di parlare.
Lei però non si arrabbiò, ma avvampò improvvisamente.
- Non ti importa! Io considero i Mud-Blood inferiori, non gli Half-Blood! -
- Ma il tuo sangue non è puro come vorresti, o sbaglio? Però tu non ti consideri inferiore… che so… a Malfoy che è Purosangue! Allora perché dovresti considerare inferiori i NatiBabbani o i Babbani? I NatiBabbani hanno gli stessi poteri che abbiamo io e te, se non di più ed i Babbani si sanno adeguare! Abbiamo tutti le stesse capacità, Eyleen! -
- Sei solo uno stupido Filo-Babbani! - gli sputò contro lei.
- E ne vado fiero! Come sono fiero di dire che mia nonna era una NataBabbana e che ha dato alla luce l’uomo che ha sconfitto Voldemort! -
- Sei una testa di cazzo, Potter! -
- Ma almeno non sono razzista! - ribatté lui. Si alzò dalla sedia e salutò con un breve cenno gli elfi, poi si affrettò ad uscire dalle cucine per tornarsene al dormitorio.
- Ora che fai?! Ti offendi?! - Eyleen gli andò dietro con fare combattivo e voglia di litigare, stanca di lui.
- No! Solo che mi sono stufato di parlare con te, nessuno di noi due cambierà la proprio posizione, quindi smettiamola di parlare di questo e basta! Mi sono rotto! - fece un passo avanti e la spinse verso il muro, imprigionandola.
- Ti rompi troppo facilmente direi! Non ti divertivi a litigare con me? - ribatté lei, fissandolo negli occhi e cercando di liberarsi dalla sua presa forte, ma diversa da quella di Nick. Più delicata.
Nonostante fosse arrabbiato non voleva farle del male.
- Finché si scherza va bene! Ma non voglio litigare su una cosa così, perché tanto non ti farò cambiare opinione! Litigi e scherzi va bene, ma non voglio che insulti le persone. -
- Quindi ti arrendi? - rise lei, sprezzante e cattiva.
Lui alzò un sopracciglio e la fissò intensamente, incattivito dalle parole di Eyleen ed esclamò - Piuttosto mi butto dalla Torre di Astronomia! -
- Faresti un grande favore alla scuola, se lo facessi! - ringhiò lei.
James Sirius, stanco ed arrabbiato, colse l’occasione per farla incazzare ancora di più.
Le si avvicinò pericolosamente ed accostò la bocca al suo orecchio, poi disse - E se lo facessi, tu come reagiresti, sapendo che è colpa tua se l’ho fatto? -
Eyleen si sentiva la faccia in fiamme, ma sapeva che lui non poteva vederla, così disse - Ne sarei immensamente felice e non mi sentirei nemmeno lontanamente in colpa! -
James Sirius ci rimase male per quelle parole, nonostante se le aspettasse, nonostante l’avesse fatto quasi apposta a farsele dire. Sapeva che lei avrebbe risposto così, ma fu come se gli avessero sferrato un pugno nello stomaco.
- Ne sei sicura, Eyleen? - le domandò, il fiato a sfiorarle il collo, con un ghignò cattivo sulla faccia. Lei tremò.
- Buonanotte, Davies! - si scostò e la salutò con un sorriso bastardo in viso, nonostante ribollisse di rabbia dentro, poi si girò ed andò via con passo veloce e silenzioso.
Eyleen ci mise un attimo a capire cosa fosse successo in quel momento, a rendersi conto di dover tornare nel suo dormitorio e di mettersi a dormire, ed a quel punto corse via verso i sotterranei, con il respiro affannoso e la fretta di tornare.
Il respiro le si regolarizzò solo quando si ritrovò al caldo tra le sue coperte, il buio ad avvolgerla come una morsa ed il leggero russare di Yang, la ragazza cinese che stava nella camera con loro, a disturbarla.
Si tirò il lenzuolo fin sopra la testa e si rannicchiò sotto, in posizione fetale, cercando di addormentarsi, di farsi venire un minimo di sonno, mentre una vocina dentro di lei continuava a ripetere ‘’ Ne sei sicura, Eyleen? Ne sei sicura, Eyleen? Ne sei sicura, Eyleen? ‘’
‘’ Si! Si! ‘’ rispondeva un’altra voce.
‘’ E poi chi ti farebbe incazzare?! ‘’ diceva quella di prima.
Eyleen Davies si addormentò in quel modo, mentre dentro la sua testa avveniva un lungo ed estenuante duello, che non avrebbe avuto un vincitore in quella notte, né in quelle successive, per molto tempo.

Nda: Spero vi piaccia questo capitolo! Baci e recensite per favore :)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tra Boccini d'oro e bicchieri di FireWhisky. ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Tra Boccini d'oro e bicchieri di FireWhisky!

La cosa più importante per James Sirius, persino più importante delle ragazze, era il Quidditch. Era al centro del suo mondo, sorvolando sugli amici e sulla famiglia,  e per questo impiegava la maggior parte delle sue giornate ad allenare la squadra Grifondoro, di cui era diventato Capitano quell’anno.
Come Capitano era un tiranno vero e proprio, come lo avevano soprannominato i suoi compagni di squadra, che per giunta erano la sua famiglia; poiché la squadra di Grifondoro era formata da James come Cercatore, da Albus, Roxanne e Lily come Cacciatori, Fred Jr e Hugo come Battitori e poi, l’unico non appartenente a quella grande famiglia, Alex Gardner, il Portiere.
Alex, un ragazzo del sesto anni dai capelli biondi e gli occhi chiari, era costretto ad assistere ai litigi familiari della grande famiglia, che si tenevano un giorno si e l’altro pure, ed a cercare di mettere pace pur di continuare gli allenamenti.
Come quella volta in cui Fred, per fare uno scherzo a James, gli si era buttato contro, gli aveva fatto perdere l’equilibrio e l’aveva buttato dalla scopa ( cosa di cui James si sarebbe vergognato fino alla morte).
James era caduto su Albus, che era capitombolato su Hugo e Roxanne, che erano finiti sulla povera Lily ed erano finiti tutti per terra, tra le risate di alcuni Serpeverde sugli spalti.
Alla fine si erano trovati tutti e sei a litigare su chi aveva spinto chi, mentre Alex cercava disperatamente di mettere pace con scarsi se non inutili risultati.
Alla fine si era arreso ai litigi della grande famiglia e se n’era andato imprecando.
Nonostante la squadra fosse la sua famiglia, James li massacrava di allenamenti, perché il suo obiettivo nella vita era vincere la Coppa del Quidditch e per cinque anni di fila, da quando era entrato in squadra, c’era riuscito grazie alle abilità di Cercatore ereditata dal padre e dal nonno.
Ci sarebbe riuscito anche quell’anno, anche a costo di uccidere tutti i suoi cugini e fratelli a forza di farli giocare con la pioggia, il vento ed anche la neve se fosse successo.
Una volta suo padre l’aveva paragonato ad Oliver Baston, che era stato un suo compagno a scuola ed ora giocava per la nazionale inglese, e James si era così inorgoglito da aver cacciato scemo Albus con i suoi vaneggiamenti per la sua bravura.
Si erano allenati così tanto, che la mattina della prima partita Grifondoro contro Serpeverde, James non sarebbe potuto essere più tranquillo, quando entrò nella Sala Grande insieme alla squadra, e venne accolto dall’applauso della sua tavolata.
Si sedette con aria annoiata e lanciò uno sguardo provocatorio ad Eyleen, che lo ignorò palesemente, pur di non dargli soddisfazione.
A quel punto, il ragazzo afferrò una bella fetta di torta ed ignorando il cugino Hugo che parlava senza freno, agitatissimo e molto eccitato, si scostò i capelli di lato con fare sicuro.
Fred, Roxanne e Alex, accanto a lui, sembravano immersi in una conversazione interessantissima sulla colazione e sul porridge che stavano mangiando, pur di non pensare alla partita ed in modo da ostentare sicurezza, com’era abitudine di fare.
Albus era scomparso dietro un libro gigantesco: il suo modo per rilassarsi per una partita e la sua sorellina fissava il piatto davanti a sé, cercando di ignorare il nodo allo stomaco le aveva bloccato la fame.
Era la sua prima vera e proprio partita: era stata scelta quell’anno da James ed era eccitatissima e contenta di essere stata ammessa in squadra, ma anche molto agitata.
Persino più di Alex, a cui spettava uno dei compiti più difficili: bloccare i tiri dei bravissimi Cacciatori Serpeverde.
Perché era così.
La squadra Serpeverde aveva dei Cacciatori fantastici, forse i più bravi da lì a molti anni, anche se erano stati battuti alcune volte, specialmente da Grifondoro.
Due anni prima però, Grifondoro aveva rischiato di perdere una partita a causa loro, perché i Serpeverde erano arrivati a 140 punti grazie ai Cacciatori e Grifondoro si era salvato solo grazie a James ed alla sua bravura nel prendere il Boccino d’Oro.
Avevano vinto solo per dieci punti, una vittoria, ma per pochissimo.
James mise una mano sulla spalla di Hugo ed esclamò - Sta zitto, cugino! Mi fai venire il mal di testa! - e l’interessato lo guardò molto male.
- Zitto tu! - protestò, infilzando con rabbia una salsiccia.
- Allora gente, vi ricordate la nostra strategia d’attacco? - domandò James, ignorandolo e cercando di attirare l’attenzione dei suoi compagni di squadra.
- James, l’abbiamo studiato per un mese, un mese o forse di più! È ovvio che lo ricordiamo! - gli disse Roxanne scorbutica.
- Lasciatelo stare, è un maniaco del Quidditch! - convenne Albus, battendo il cinque ad Alex.
- Ragazzi, trattatemi bene! Le sorti del gioco sono nelle mie mani! - esclamò James Sirius.
- Troppe arie, Jamie! - ridacchiò la sorella.
- Tu torna a fissare il piatto e non ti intromettere! - l’apostrofò James.
- James, oggi giuro che ti butto dalla scopa! -
- E se perdiamo poi io ti uccido! -
- Non uccideresti mai tua sorella! -
 - Chi mi da una padella, che gliela butto in testa a questi due scemi? - chiese Albus seriamente.
La squadra Grifondoro scoppiò a ridere e molta dell’ansia che avevano scomparve.
- Su, mangiate qualcosa… - incitò James.
- Se mangio qualcosa, te la vomito addosso James, quindi vedi di starti buono. - minacciò Alex, puntandogli contro un cucchiaio.
- Si, perché sennò mi pianti il cucchiaio nella pancia, non è vero? - ridacchiò James, ed Alex annuì con aria seria - Anche un cucchiaio può fare molto male! -
Scoppiarono di nuovo a ridere.
Eyleen guardò con odio il gruppetto Grifondoro e piantò con rabbia la forchetta nel suo pezzo di porridge, poi si rivolse con sguardo assassino ai suoi Cacciatori.
- Se non fate del vostro meglio, io vi uccido! -
- Siamo pronti, Eyleen! - sospirò Jack Thorfinn, che ne aveva decisamente abbastanza delle raccomandazioni di Eyleen, la Cercatrice della squadra, che li aveva cacciati a dir poco scemi, con tutti i consigli, le tattiche e le raccomandazioni.
- No che non siamo pronti! Quel bastardo di Potter ci ha fottuto il campo di Quidditch praticamente ogni giorno e ci siamo allenati pochissimo, rispetto agli anni passati! - ringhiò lei, piantando con rabbia la forchetta nella sua pancetta, quasi immaginando che fosse la faccia di quello scorbutico di Potter.
- Oh, Eyleen! Non pensavo potessi essere così ansiosa! Calmati che stai mettendo in ansia tutti! - protestò Albert Rookwood, scuotendo la testa.
- Appunto e poi così gli dai solo soddisfazione! - continuò Helena Jugson, ficcandole sotto il naso un pasticcino ed ordinandole con lo sguardo di mangiare.
Eyleen obbedì.
Jack, Albert e Helena erano i Cacciatori della sua squadra ed erano i migliori da tempo; solo i Grifondoro erano stati in grado di batterli, anche come squadra erano piuttosto pari.
Poco accanto sedevano Goyle e Blok, i due battitori; piuttosto forti e con una buona mira, ma stupidi come i loro genitori e con la brutta abitudine di farsi mettere in punizione sempre nei giorni in cui prefissavano gli allenamenti.
Infine vi era Walter Nott, il portiere, che era piuttosto abile, ma odiato da tutta la squadra, perché era sempre incazzato con tutti e con correzioni da dare anche all’azione più perfetta. Purtroppo però serviva, visto che l’unica alternativa era Scorpius, che giocava davvero uno schifo.
- Siete dei rompipalle, ecco che siete! - esclamò Eyleen, addentando con rabbia il pasticcino e rivolgendo un’occhiata al soffitto magico sopra la sua testa, che rifletteva il tempo di fuori.
- Beh, alziamoci ed andiamo a dare un’occhiata al tempo… - ordinò. Fece alzare a forza Goyle e Blok, che non avevano molta intenzione di smettere di mangiare e li trascinò tutti fuori, mentre anche la squadra di Grifondoro si alzava per andare a fare la stessa identica cosa.

 
James era negli spogliatoi, intento a giocherellare con il manico della sua scopa, intanto che gli altri membri della squadra si cambiavano ed indossavano la divisa.
- Forza, altrimenti scendiamo l’anno prossimo in campo! - intimò ad un certo punto, rotto di aspettare.
Gli risposero dei mugugni arrabbiati, che lo fecero desistere nel fare fretta agli amici, che però uscirono qualche minuto dopo e si schierarono intorno a lui, chi ridendo, come Fred, chi ancora alle prese con la divisa, come Hugo, che cercava di infilarsi la maglietta con scatti nervosi.
Lui infatti, come il padre, era un bravo giocatore, ma era piuttosto insicuro e debole agli insulti e questo gli provocava una serie di crisi isteriche prima delle partite, nonostante facesse parte dalla squadra dall’anno prima e non da quello stesso, come Lily.
- Allora, ora che siamo tutti pronti, vi volevo fare un paio di raccomandazioni.
Primo: Fred, Hugo, puntate specialmente ai Cacciatori, sono loro il punto forte della squadra e se proprio vedete che ha visto il Boccino, alla Cercatrice. Se colpite in testa i Cacciatori, io vi prometto che vi sarò per sempre grato. Secondo: Alex, devi stare attentissimo a non perdere nemmeno una Pluffa e specialmente ai tiri della ragazza, quella Helena, perché sembra fragilina, ma fa dei tiri formidabili e delle finte particolari. -
- Lo so, James. Abbiamo già giocato contro di loro e conosco le finte di quella! - protestò Alex.
- Io te lo ricordo lo stesso… dicevo… ah si… Lily, Roxi, Al, il Portiere è stato accettato in squadra solo quest’anno, quindi non sappiamo bene come para, ma da alcuni informatori… -
- Cioè Rose, che è andata agli allenamenti con Scorpius, che vedeva la Davies… - bisbigliò Albus, facendo ridere tutti.
- Si… comunque Rose mi ha detto che è bravo, ma è troppo sicuro di sé e pensa di pararle tutte, quindi può fare cilecca! E per me… mi dico… mm… - i compagni ridacchiarono - James batti la Davies sennò ti devi buttare dalla torre di Astronomia! -
Scoppiarono tutti a ridere e James domandò - Pronti, Grifondoro? -
- SI! - dissero tutti.
- Bene, perché sennò vi uccido. - minacciò James e mentre ridevano, scesero in campo, dove si stavano già posizionando sulle loro scope i Serpeverde, con Eyleen in testa.
James le si mise di fronte, con Fred e Hugo di lato e poco dietro Alex, Lily, Albus e Roxanne.. Proprio in quel momento, Grifh Jordan, il figlio di Lee Jordan e Alicia Spinnet, che come il padre faceva le cronache per le partite, esclamò - Ed ecco entrare la fantastica squadra Grifondoro, con Alex Gardner nel ruolo di Portiere, Fred Weasley e Hugo Weasley come Battitori, Lily e Albus Potter e Roxanne Weasley come Cacciatori e James Potter come Cercatore. Ormai è risaputo che i Potter ed i Weasley hanno invaso la scuola -.
Alcuni tra il pubblico ridacchiarono e Grifh si affrettò a continuare - Le squadre sono in posizione, pronti a partire al fischio di Madama Bumb. Capitani, stringetevi le mani su. -
James tese la mano ad Eyleen, che la strinse con un po’ troppo entusiasmo e gli affondò le unghie lunge nella carne, James si limitò a stringergliela un po’ di più.
Salirono sulle scope e James si piegò sulla sua Firebolt2015, che gli aveva comprato sua padre non appena era uscita e pensò ‘’ Non mi tradire, mia bella scopa. Dobbiamo vincere! ‘’ poi dandosi dello stupido per stare parlando con una scopa, avvertì il fischio dell’insegnante, si diede la spinta con i piedi e spicco il volo, nello stesso momento in cui venivano liberate le quattro palle di gioco.
- Potter prende la pluffa, dico Potter femmina… sentite Lily in possesso, passa a Albus, Jugson gliela prende, va a tirare… PRENDILA ALEX… grazie al cielo, Gardner la blocca! -
James, che stava sorvolando il campo, sorrise trionfante e si girò verso Alex, mostrandogli i pollici, poi continuò la sua ispezione, guardando con un occhio il campo e con l’altro Eyleen e dicendosi che in quel modo sarebbe divenuto strabico, a lungo andare.
- Thorfinn in possesso, Rookwood la prende, Albus gliela soffia… ATTENTO AL BOLIDE, Albus schiva il Bolide e SEGNA! Bravissimo, Al! Roxanne prende la Pluffa, la passa a Lily… Rookwood non vale! Rookwood in possesso, Jugson, Albus, Roxanne… andate più piano cavoli non riesco a seguirvi, Roxanne schiva Jugson, attenda al Bolide, schiva il Bolide di Blok, che colpisce Rookwood… Blok che mira di schifo… Roxanne passa a Lily, che supera Thorfinn e… SEGNA! Nott… lasciatelo dire, fai proprio schifo!
- Jugson in possesso, schiva Albus, BRAVISSIMO HUGO… il Bolide di Hugo colpisce Jugson al braccio, Lily la prende, la tira a Roxanne… la prende invece Rookwood, che va agli anelli e… MA CHE CAZZO, STRONZO! -
- JORDAN! - strillò la professoressa McGranitt, che nonostante ormai fosse Preside, era abituata a controllare le cronache delle partite, vista la fama dei cronisti.
- Ma era sleale, non avrebbe dovuto spingere via Gardner! - continuò ad inveire il ragazzo, rifugiatosi tra gli spalti per sfuggire alla prof - Sei un bastardo! -
- Riprendi la cronaca! - urlò la professoressa.
- Ok, ok… 20 a 10 per Grifondoro, rigore per Grifondoro che SEGNA… Thorfinn in possesso, Bolide di Fred, Thorfinn perda la Pluffa, Rookwood si dirige verso gli anelli e no bastardo, tu non segni di nuovo, altro Bolide di Fred, la Pluffa in possesso di Lily, vai bella Potter, e LILY SEGNA, Nott fai proprio schifo! NO… Bolide di Goyle si dirige verso Lily, ma Hugo lo blocca e lo rimanda verso il suo proprietario, che vola giù dalla scopa. GENIALE, HUGO! E… ma quello non era il Boccino? Giuro, mi è passato davanti agli occhi! -
James girò velocemente gli occhi ed accelerò, volò verso Jordan, alla ricerca del Boccino. Anche Eyleen si avvicinò e gli stette con il fiato sul collo, per seguirlo nel caso riuscisse a vederlo, ma James l’aveva perso e nella sua testa stava impecando come un pazzo.
- Jugson in possesso, passa a Rookwood… BOOM! -
Un Bolide di Fred aveva colpito Rookwood proprio sulla testa e l’aveva quasi disarcionato, il ragazzo era rimasto appeso solo con una mano e Thorfinn era corso a dargli aiuto, così Albus ebbe tutto il tempo di prendere la Pluffa a Thorfinn e segnare.
- 40 a 10 per Grifondoro… Jugson in possesso, passa a Thorfinn, che la perde, Lily forza! Lily Potter in possesso, si dirige verso gli anelli… BASTARDO! -
Goyle aveva colpito con la mazza da Battitore la scopa di Lily e per poco non l’aveva spaccata a due, Lily si era capovolta ed era riuscita a tornare in sella con molta difficoltà, ma aveva perso la Pluffa.
- Rigore per Grifondoro… dài Albus… e Nott para… Jugson in possesso, bel tiro di Bolide di Hugo, Jugson perde la Pluffa, la prende Roxanne e… MA OGGI VOLETE PROPRIO MORIRE, RAZZA DI FIGLI DI… -
Jordan fu bloccato dalla professoressa,  nonostante anche lei fosse molto arrabbiata, perché Thorfinn l’aveva fatto apposta e si era lanciato in picchiata di Roxanne, lei si era spostata appena in tempo, ma aveva perso la pluffa.
- ASPETTATE CHE VI INCONTRO SOLI IN UN CORRIDOIO E POI VEDETE LA FINE CHE FATE, SUDICI BASTARDI! - inveì forte Jordan, poi si bloccò e si girò verso James, che aveva visto il Boccino.
Stava tranquillamente svolazzando tra le gambe di Jugson, che non se n’era minimamente accorta. James scese in picchiata verso di lei, ma Eyleen gli sbarrò la strada e James perse di vista il Boccino.
Grazie a Dio lo individuò un secondo dopo; era sceso verso terra e James piegò la scopa quasi in verticale, come per fare un Finta Wonsky, il corpo appiattito contro il manico nella scopa e l’aria che gli raffreddava il viso.
Eyleen gli stava dietro di si e no mezzo metro e inveiva contro la propria scopa, come per farla andare più veloce - VA VIA, POTTER! - strillò, cercando di distrarlo.
- Non ci penso nemmeno… - ridacchiò James e tese una mano, quando ormai mancavano dieci metri all’impatto con il terreno duro.
- CACCIATI! - continuò ad urlare lei, cercando di spingerlo via senza riuscirci, James continuò a scendere il picchiata, le dita tese in avanti ad afferrare il Boccino, a pochi centimetri da terra, un sorriso stampato in volto, trionfante.
Cinque metri, quattro, tre, due, uno… le sue dita sfiorarono le ali sottili del Boccino ed infine si chiusero su di esso, come si chiusero gli occhi di James.
Sapeva che non avrebbe fatto in tempo a risalire in alto, il Boccino era troppo in giù e si era preparato all’impatto… l’importante era prendere il Boccino.
All’ultimo secondo, alzò di poco il manico della scopa, tanto per non finire spiaccicato di testa e sempre tenendo forte il Boccino tra le dita, finì di striscio sul terreno, perché la sua scopa riuscì a reggerlo in alto il tempo necessario per rallentare la caduta. Poi finì di schiena sul terreno duro, Eyleen poco accanto che virava giusto in tempo per non finire per terra, sul viso una smorfia.
- Merda… - borbottò James, sentendo la schiena andare in fiamme per il dolore, mentre Jordan strillava - L’HA PRESO! L’HA PRESO! L’HA PRESO! SERPEVERDE FATE SCHIFO! - con notevole entusiasmo.
I suoi compagni di squadra si affrettarono a scendere dalla scopa: Lily e Roxanne saltellavano di gioia, mentre Hugo, Albus, Alex e Fred agitavano i pugni in alto, felice per la vittoria.
- Tutto bene? - Lily scese dalla scopa, per venire a soccorrerlo.
Albus, dietro la sorella, tese la mano verso James e lo aiutò ad alzarsi, tutto dolorante - Potevi spaccarti la schiena, deficiente! - lo provocò.
- Ma abbiamo vinto! Chissenè importa della mia schiena! - James scoppiò a ridere ed alzò in alto la mano che reggeva il Boccino, un sorriso estasiato e malandrino stampato in volto. Si voltò verso Eyleen, che guardava la scena con odio e rabbia e sorrise ancora di più. - Spiacente Davies, non siete hai nostri livelli! - disse - Hai perso! -.
Ci mancò poco che Eyleen gli saltasse al collo per strozzarlo.
 
- James? James? -.
James era seduto su una poltrona rossa della sala comune, quella vicino al fuoco che preferiva, con un bicchiere di FireWhisky in mano e impegnato a flirtare con una ragazza mora molto carina del sesto anno, che l’aveva cercato alla fine della partita.
- Oh, ma davvero? - cinguettò lei ad un certo punto, quando James accennò ad uno scherzo organizzato un paio di giorni prima insieme a Fred, che aveva intenzione di mettere in atto il giorno dopo - E vuoi fare proprio questo? - continuò, con aria un po’ stupida.
‘’ Beh almeno è carina… ‘’ pensò James e fece per risponderle, quando si sentì chiamare.
In un primo momento fece finta di non sentire, finché quel qualcuno che lo cercava ripeté - JAMES? JAMES? JAMES POTTER? -
Alzò gli occhi al cielo, esasperato ed alzò in alta di bicchiere con la bibita alcolica che non avrebbe dovuto bere - Sono qui. - disse, scocciato e vide un ragazzino piccolo e biondo, con guance paffute e rosse, avvicinarsi cercando di sgusciare tra i tanti Grifondoro che facevano festa per la vittoria alla partita - James Potter? Ti cercano due Serpeverde fuori… - ansimò, arrivato di fronte al ragazzo, ed indicò il buco del ritratto poco distante.
- Due Serpeverde? - chiese James scettico - Ti hanno detto come si chiamano? - continuò, alzandosi dalla poltrona. Gli sembrava piuttosto strano che due Serpeverde lo cercassero e il piccolo dubbio che gli volessero scagliare contro un paio di maledizioni per aver vinto la partita, gli sorse alle mente, ma non ci badò più di tanto; ci sarebbe andato lo stesso.
- No, però uno era biondo e mi sembra abbia il cognome che inizi per m… Malcy… Malfy… Malfo… una cosa così - disse il ragazzino, con un’aria di impacciata concentrazione - Mentre l’altra è una ragazza, quella con i capelli rossi che oggi giocava come Cercatrice… sembra strana, credo ubriaca. - finì il ragazzino.
James alzò vagamente un sopracciglio, poi esclamò - Julia, aspettami qui che arrivo subito. Ehm… grazie, mocciosetto. - poi si diresse verso il buco del ritratto, cercando di deviare le masse di studenti e, dove non ci riusciva, esclamava - Passa il grande Cercatore. Spostarsi, spostarsi, forza belli. -.
Finalmente riuscì a raggiungere il suo obiettivo e con la mano nella tasca, per prendere la bacchetta, uscì e si ritrovò davanti i due Serpeverde.
Scorpius era in abiti Babbani e cercava di convincere Eyleen a fare qualcosa, mentre lei, ancora con la divisa, manteneva un cipiglio altero nei confronti dell’amico e con gesti bruschi cercava di allontanarlo - Lasciami stare, Scop! Voglio solo parlare un attimo con Potter! - esclamò, poi si accorse di James e si girò verso di lui.
Aveva il viso leggermente rosso ed i capelli un po’ scompigliati, per di più aveva sul viso una specie di sorriso particolare, un misto tra l’allegro ed il maligno, che lasciò James parecchio perplesso.
- Che succede qui? - domandò, più a Scorpius che a lei, visto che non sembrava molto cosciente a sé stessa.
- è ubriaca… - si affrettò a dire Scorpius, per prevenire Eyleen, che invece esclamò  - Jaaaaaaaaames, che piacere vederti! Sai, volevo parlare con te… - con un tono di voce cadente, come se sprecasse tutto il fiato per dire la prima sillaba della parola e lo perdesse per il resto.
James si rese conto che non avrebbe avuto senso cercare di parlare con lei in quelle condizioni, figuriamoci litigarci o prenderla in giro come al solito… no, era impossibile.
Così si rivolse a Malfoy - Come si è ridotta così? - decidendo di ignorarla.
- Non né ho idea. Sono sceso in sala comune perché avevo scordato un libro e l’ho trovata intenta a bere FireWhisky ed a parlare come una pazza con Nick Avery.. Così l’ho trascinata via e mi ha detto di voler venire qui. Non sono riuscito a frenarla… - borbottò Scorpius svogliatamente, perché non voleva di certo dare spiegazioni a Potter, che non le meritava. Cavoli, li aveva appena battuti.
- E beh non la sa riportare indietro e metterla a letto? - chiese James, scettico e vagamente scocciato; voleva tornare alla festa dalla ragazza carina di cui aveva appena scordato il nome.
- E come faccio, sentiamo? - ringhiò improvvisamente aggressivo Malfoy.
- Mmm… fammi pensare… a la prendi per un braccio e la trascini o la lanci contro un incantesimo? - ribatté altrettanto aggressivo James, esibendo la sua migliore faccia sarcastica.
- Tu lo faresti ai tuoi amici? -
- Ovviamente, ma tu evidentemente hai paura di lei. Ed ora se non ti dispiace, io vorrei tornare alla festa per la nostra vittoria! - rispose James, sottolineando la parola nostra e facendo arrabbiare Scorpius, che stava per ribattere, quando Eyleen intervenne, scontenta di essere stata ignorata palesemente - Eh no, Jamie… - disse, in quel tono orribile - Tu non vai via, sai? Io… ti devo parlare. -
Ripresosi dalla shock di essere stato chiamato Jamie da ‘’lei’’ e ricordatosi che era ubriaca, commentò - Davvero? E che mi devi dire? -
- Ti volevo dire… ti volevo dire che… non riuscirai più a batterci… perché per quanto tu sia bravo a giocare e carino… - James contrasse un sopracciglio, sconvolto - non riuscirai mai più a batterci, capito, Jamie? -
James la ignorò per una seconda volta e chiese di nuovo a Scorpius - Ma quanto ha bevuto?! -
Lui scosse la testa, confuso e cercò di afferrare l’amica per le spalle e trascinarla via, ma lei oppose una strenua resistenza e cercò di spintonarlo lontano - Hai capito, Jamie? - ripetè.
- Ehm… si… certo… portiamola nella vostra sala comune… - mormorò James, la prese di forza per le spalle, mentre Scorpius le prendeva una mano e la condussero di forza verso i sotterranei, mentre lei continuava a protestare, che non voleva tornare nel suo Dormitorio e che non l’avrebbero costretta nemmeno con la forza.
- Mollatemi! Mollatemi! Giuro che mi metto a strillare e sveglio i professori! - disse ad un certo punto, astuta nonostante l’alcol che le offuscava la mente.
- Si, così ti espellono perché hai bevuto una bibita illegale a Hogwarts! - ribatté James, continuando a spingerla.
Per fortuna che erano quasi arrivati.
Eyleen strinse forte gli occhi, arrabbiata con James e Scorpius e cercò nella veste la bacchetta, ma Scopius gliela sfilò dalle mani e le impedì di riprenderla, facendola incavolare ancora di più. Dovettero portarla praticamente portarla di peso per gli ultimi corridoi, cercando di calmarla per strada, finché finalmente non giunsero alla porta dei sotterranei e James, quasi senza pensarci, borbottò - Purosangue… - e la porta di aprì, rivelando la scura sala comune dei Serpeverde. Sia Malfoy che la Davies si girarono perplessi verso James, chiedendosi come mai sapesse la loro parola d’ordine, che sarebbe dovuta essere assolutamente sconosciuta, specialmente ai Grifondoro.
- Tu come sai la nostra parola d’ordine? - ringhiò Scorpius, irritato, mollando di scatto Eyleen.
James si rese conto del suo errore si diede subito del deficiente; lui sapeva la parola d’ordine perché la Mappa del Malandrino segnava sempre le parole d’ordine di tutte le stanze o corridoi bloccati, ma si riprese subito e mormorò - Me l’ha detta una ragazza Serpeverde con cui sono uscito l’altro giorno… -
Scorpius si fece un appunto di ricordarsi di dire al professore Lumacorno di cambiare la parola d’ordine, ma lasciò correre, perché doveva portare dentro Eyleen.
La trascinò di peso dentro, ma lei si liberò e tornò fuori - Mi dovete lasciare in pace, capito?! Posso stare dove voglio quando voglio, razza di imbecilli. - commentò, incrociando le braccia al petto. - Quindi Jamie… ricordati che non vincerai più… non contro di me… né in guerra né in amore - in tono molto stupido, poi Scorpius la riacchiappò per la vita e la trascinò dentro.
James rimase per un attimo sconcertato, poi gli disse, quando ancora poteva sentirlo - Ricordati di usare l’incantesimo di Levitazione per salirla fino al dormitorio! -.
Fece dietrofront per tornare nella sua sala comune, ripensando a quello che era successo e, cosa ancora migliore, dopo la cazzata che aveva combinato Eyleen quella sera, avrebbe potuto prenderla in giro per il resto della vita.
Oh si, dopo quel episodio, si sarebbe proprio divertito a rinfacciarglielo; anche se avrebbe evitato di dirle di quel ‘’ né in guerra né in amore’’ che non aveva capito granché bene.


 

Nda:
Ecco il nuovo capitolo... mi sa che ci ho messo un po' a postarlo... mi spiace... comunque spero vi piaccia!
Grifh, secondo me ovviamente, è il figlio di Lee Jordan... perché sinceramente io non vedo nessun altro capace di fare la cronaca per le partite... quindi ho diciamo inventato lui...
Ringrazio le 8 persone che hanno recensito, le 18 che l'hanno inserita tra le seguite e quella che l'ha messa tra le preferite.
E ringrazio anche i lettori silenziosi,
Baci,
MalandrinaFelpata

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1154817