Promise to be all that you need, i won't leave you baby.

di Girlfriend
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Quella mattina fui svegliata dalle urla di mia madre, non riuscivo ad alzarmi, avevo sonno a causa delle ore piccole.
La sera prima decisi di andare in discoteca con la mia migliore amica Alison, così ritornai tardissimo e per questo il tempo di dormire era veramente poco.
-Alison, sveglia, mamma è isterica stamattina.- dissi alzandomi dal letto e toccandole una ciocca di capelli.
-Mh, voglio dormire.- mi rispose Alison ancora con gli occhi chiusi.
-Anche io, ma sai che oggi mia madre deve farci conoscere il suo nuovo fidanzato, un ventenne tra l’altro, quindi alzati.-  sbuffò e poco dopo due secondi si mise sul letto con le gambe incrociate, ed iniziò a fissarmi.
-Cosa vuoi?- le chiesi sapendo già cosa volesse chiedermi.
-Com’era quello di ieri sera? Te lo sei scopato?- disse fissandomi e sorridendo maliziosamente.
-Si, ed è stato pazzesco.- dissi scoppiando a ridere.
Mentre Alison ed io ci raccontavamo la serata precedente, quella isterica di mia madre entrò in camera.
-Andate a prepararvi, tra un’oretta vi voglio giù.- disse sorridendo.
Noi annuimmo e ci alzammo dal letto, Alison entrò in bagno a farsi una doccia ed io misi un po’ in ordine quel casino che c’era nella mia stanza, poco dopo uscii lei, così entrai io, e dopo una buona mezzoretta eravamo entrambe pronte, così scendemmo giù e ci sedemmo sul divano, presi il pc e iniziammo a guardare un film.
Suonarono al campanello, così mia madre si fiondò immediatamente vicino alla porta per aprire, sicuramente era il suo nuovo fidanzato, infatti sentii mia madre sussurrare “amore mio”  vicino al suo compagno di avventure.
Scoppiai a ridere,  non avevo mai sentito pronunciare quella frase da mia madre, quindi mi faceva uno strano effetto.
Dopo due minuti mia madre venne in salone, seguita dal suo nuovo fidanzato.
-Justin amore, lei è Alison la migliore amica di mia figlia, mentre la ragazza mora seduta, è Jessica, cioè mia figlia.- giusto il tempo di alzare lo sguardo, che spalancai bocca e occhi contemporaneamente, lui mi guardò e fece lo stesso.
Fortunatamente mia madre non ci fece caso, così feci finta di nulla e mi presentai.
-Piacere Jessica.- dissi stringendo la mano a quel meraviglioso ragazzo.
-Piacere Justin.- disse ricambiando il mio gesto e sorridendo.
Justin e mia madre andarono in cucina, a scambiarsi effusioni sicuramente, mentre Alison ed io restammo sedute sul divano, iniziai a fissare il vuoto fin quando la mia migliore amica non mi diede un piccolo pugno sul braccio,  mi girai e la guardai.
-Jessica, cosa succede? Chi è quel ragazzo? Come lo hai visto gli occhi ti sono usciti fuori dalle orbite.-
La guardai per qualche secondo, poi presi fiato a le risposi.
-Ieri, in discoteca…è lui Ali.-
Alison spalancò la bocca e mi guardò, per poi scoppiare a ridere.
-Non dirmi che ti sei scopata il nuovo fidanzato di tua madre.-
-A quanto pare si.-
dissi ridendo.
Mi faceva male al solo pensiero di aver potuto andare al letto con il nuovo ragazzo di mia madre, lei ci teneva così tanto a quel ragazzo, ma più di tanto non mi fregò un cazzo visto che di lei mi fregava ben poco, anche perché io non sapevo nulla di lui, non lo avevo neanche visto in una foto quindi cazzo ne sapevo.
Che poi sembrava tanto un bravissimo bimbetto, tutto amore ti amo e poi non appena mia madre girava le spalle se ne andava in discoteca a scoparsi una ragazza che non sapeva neanche il nome, quindi a questo punto non mi fregava più di tanto, ansi la sera precedente mi ero talmente divertita con quel figo della madonna, che al solo pensiero sorrisi.


Ciao a tutte, so perfettamente che come primo capitolo fa cagare, anche perché è piccolo.
Ma giuro che domani posto il secondo e sarà lungo, tanto.
Vi piace come inizio? recensite e ditemi. <3
Baci Ylenia.


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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


-Cioè non so come comportarmi adesso, lui è qui ed è anche il fidanzato di mia madre, come ho potuto farle una cosa del genere? come ha potuto fare lui una cosa del genere.- dissi mettendomi le mani sul viso. 
Mi facevo schifo, però non era stata colpa mia, io quel ragazzo non lo avevo mai visto prima d'ora.
-Calmati Jes, tu non c'entri nulla, cosa ne potevi sapere? Ha sbagliato lui, è fidanzato ed ha tradito tua madre, entrambi non sapevate nulla, quindi non tormentarti e non sentirti in colpa per una cosa che hai fatto, quindi adesso calmati.- rispose la mia amica abbracciandomi.
 
Poco dopo dieci minuti mia madre ci chiamò poiché dovevamo pranzare, bella merda lui era qui, e non sapevo che fare, mi sentivo uno schifo.
Mi sedetti accanto alla mia amica, mentre Justin si sedette accanto a mia madre, di fronte a me. 
Giuro che se avessi avuto possibilità di ammazzarlo lo avrei fatto senza pensarci due volte.
 
-Allora Jessica, cosa vuoi che ti regali per il tuo diciassettesimo compleanno?- disse mia madre guardandomi.
-Un biglietto per solo andata a Stratford, da mio padre.- dissi sorridendo.
-Perché vuoi partire e vuoi andare da lui scusa?-
-Perché forse mamma è mio padre? no ma sempre forse, ed è l'uomo che ha sofferto a causa del tuo tradimento con il tuo nuovo fidanzatino Justin. Ma dove lo hai trovato? nell'asilo nido?.- dissi guardando entrambi.
Justin mi guardò e sorrise, infatti subito dopo pensai "ma questo è un cretino, io lo offendo e lui mi sorride" mentre mia madre mi fulminò con lo sguardo.
-Non permetterti di parlare in questo modo al mio ragazzo sai, ho tradito tuo padre ma non era mia intenzione farlo soffrire, mi sono innamorata di Justin non vedo quale sia il problema, l'amore non si comanda.- 
-L'amore? hai anche il coraggio di chiamarlo amore, stai con lui che ha vent'anni e tu ne hai undici in più, ti sei innamorata di un ragazzo mentre stavi con mio padre, e non venirmi a dire che non volevi farlo soffrire, perché sapevi benissimo cosa provava lui per te e mi sembra ovvio che lui soffra. 
Comunque non me ne frega, voglio andare a Stratford, se vuoi regalarmi qualcosa, regalami il biglietto, stop.- dissi sbuffando.
-Jessica, so che forse mi odierai perché avresti voluto tuo padre al mio posto, ma siamo innamorati e secondo me è stato meglio così, nel senso è stato meglio che tua madre abbia detto la verità a tuo padre, invece di continuare a tradirlo.- disse Justin guardandomi.
-Oh ma guarda chi ha parlato, non ti ho chiesto nulla, quindi taci.- 
-Che caratterino amore che ha tua figlia.- disse dando un bacio a mia madre.
 
Alzai un sopracciglio e mi alzai di scatto, e salii le scale, entrai in camera mia e mi stesi sul letto, Alison mi seguì e si mise al mio fianco, accarezzandomi la schiena.
-Vuoi andare a Stratford?.- disse Alison guardandomi.
-Si, l'unica cosa che voglio veramente.- mi abbracciò e poco dopo andò via.
Mi misi nel letto, avevo ancora sonno così mi addormentai, quando mi svegliai vidi Justin seduto sul mio letto che mi guardava sorridendo, mi sedetti con le gambe incrociate e inizia a guardarlo.
-Che vuoi?.- gli chiesi acida.
-Parlarti Jes, parlarti.-
-Sentiamo..ti ascolto.-
-Allora prima cosa tua madre è dovuta uscire non so perché e quindi mi ha chiesto di restare insieme a te, magari per conoscerci meglio e per stabilire un rapporto, seconda cosa non voglio che tu prova odio nei miei confronti, ciò che è successo ieri sera non è colpa tua e ne mia, nessuno dei due sapeva nulla, quindi è inutile che continui a buttare frecciatine, perché prima ho notato ciò che volevi far capire a tua madre e sopratutto cosa volevi far capire a me, ho sbagliato perché ho tradito tua madre, ma credimi ti trovavo eri così sexy che non sono riuscito a controllarmi, hai quattro anni in meno e questa cosa mi crea problemi perché so perfettamente che avendoti in giro per casa non mi aiuta molto, riscio di impazzire..-
-Senti coso, Justin come ti chiami, non ho intenzione ne di innamorarmi di te e ne di nessuno, sei il fidanzato di mia madre, a me sta bene così, ciò che è successo ieri per me non vale un cazzo, faccio sempre così, passo la notte con diversi ragazzi ed ora penserai "che troia" ma non me ne fotte un cazzo, son fatta così, quindi viviti la tua vita con mia madre, ma non pretendere di stabilire un buon rapporto con me, perché posso giurarti che non sarà assolutamente così, se poi vuoi che ti chiami "papino" per far contento te e mia madre allora farò uno sforzo.- gli dissi guardandolo.
-Sei una stronza sai?.- disse mettendo una mano sulla mia gamba e sorridendo.
-Me lo dicono in molti Justin.- risposi levandogli la mano e ricambiando il sorriso.
 
 
Passarono quindici giorni da quando conobbi Justin, le cose man mano andavano sempre meglio, me lo ritrovavo sempre in casa, delle volte passava anche la notte da noi, non facevano altro che scopare, sentivo sempre le loro urla, ma cazzo non si contenevano neanche, mia madre mi comprò il biglietto per andare via a Stratford da mio padre, Justin voleva accompagnarmi perché lui era nato lì, non volevo accettare visto che quando mia madre non c'era lui non faceva altro che provare a baciarmi o provocarmi, però purtroppo si mise d'accordo con lei e così dovetti accettare anche io la proposta di Justin.
Se lei non avesse dovuto andar via per lavoro per due settimane tutto era più semplice, invece no, doveva partire ed ovviamente non poteva portarsi con se il suo fidanzato.
 
Dormivo beatamente quando mi svegliai di colpo, senza saper il perché, avevo sete così scesi giù, mentre scendevo le scale mi ritrovai mia madre e Justin vicino alla porta di casa.
-Che ci fate svegli a quest'ora?.- chiesi ad entrambi aprendo il frigo, prendendo una bottiglia d'acqua e bevendone un sorso.
-Tesoro, mi hanno chiamato e devo partire ora, devo restare una settimana in più, ho chiesto a Justin di restare questa settimana con te, così dovete convivere nella stessa casa.. mi raccomando comportati bene e non litigate, poi ci sentiremo.- disse dandomi un bacio sulla fronte.
-Tranquilla mamma, Justin è un buon papino, quindi non litigheremo, buon viaggio e mi raccomando avvisami quando sei arrivata.- dissi sorridendo e abbracciando mia madre.
Lei uscii di casa così mi sedetti sul tavolo ed iniziai a mangiare dei biscotti, quando mi sentii abbracciare da dietro, mi girai di scatto e mi ritrovai Justin a pochi centimetri dal mio viso, gli tolsi le mani dai miei fianci e scesi dal tavolo.
-Ma che cazzo vuoi? porca troia, ti ho detto mille volte che non possiamo comportarci così, adesso entrambi sappiamo tutto quindi evita di provocare.- dissi fissandolo.
Si avvicinò di nuovo e si mise di fronte a me, iniziò a baciarmi il collo, non riuscivo a staccarmi da lui, chiusi gli occhi godendomi quel momento, gli misi le mani tra i capelli e lo sentii sorridere, quando improvvisamente mi baciò con passione, mi prese in braccio ed io intrecciai le mie gambe vicino al suo bacino, continuavo ad accarezzargli i capelli, gli torturai il collo, lui mi accarezzava tutta la schiena, e continuava a baciarmi tutta. 
Mi staccai improvvisamente, scesi e lo guardai.
-Justin non possiamo.- detto questo mi voltai e ritornai in camera mia.



Ciao bellezze, questo è il secondo capitolo, spero vi piacerà questa nuova storia, ovviamente per tutte le ragazze che leggevano "Parlami, stringimi oppure fingi di amarmi" dopo pubblicherò anche l'altro.
Come vi piace questo capitolo? 
Commentate per favore e ditemi. :(
Ylenia.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Il mattino seguente mi svegliai abbastanza tardi, presi il mio cellulai e scesi dal letto, andai in bagno per sciacquarmi la faccia, magari avrei cancellato le immagini della sera precedente con Justin.
Poco dopo cinque minuti, scesi le scale e andai in cucina, trovai Justin in boxer a fare colazione, mi sorrise ed io non lo degnai neanche di uno sguardo.
-Buongiorno anche a te Miss Simpatia 2012.- disse sorridendo.
Cazzo aveva da sorridere mi chiedevo.
-Giorno.- dissi secca mentre prendevo il barattolo di nutella.
-Come ci siamo svegliate questa mattina?.- 
Lo guardai male e iniziai a mangiare senza risponderlo.
Sbuffò e si alzò, si avvicinò a me e si sedette al mio fianco. 
Iniziò a fissarmi.
-Se non sparisci ti do un calcio nelle palle.- dissi guardandolo male.
-Ma posso sapere perché mi tratti così? cosa ti ho fatto?.- disse mettendo una mano sulla mia coscia, gliela tolsi e mi alzai.
-Senti Justin, non mi hai fatto assolutamente nulla, non provo nulla nei tuoi confronti, ne bene, ne amore e ne niente. Però c'è un problema, sei talmente sexy che vorrei scoparti ogni secondo della mia giornata, ma non si può perché sei fidanzato con mia madre ed io non posso farle questo, quindi parliamoci più poco possibile, è meglio per entrambi.- dissi per poi salire sopra. 
Mi prese il braccio e mi fece voltare.
-Non posso fare a meno di guardarti, Jes so perfettamente che è tutto sbagliato, che sono fidanzato con tua madre ma non ce la faccio a resisterti, tante volte mentre stavo con tua madre immaginavo te, per questo mi accontento anche solo di parlarti e di starti accanto, magari di stabilire un rapporto di amicizia.- 
-Va bene, stabiliamo sto rapporto di amicizia, però amicizia, non altro.- dissi puntandogli il dito contro, mi sorrise.
-Certo, amicizia è basta.- disse dandomi un bacio sulla fronte.
Salii le scale e tornai in camera, andai in bagno a prepararmi.
 
Dopo una mezzoretta ritornai giù.
-Justin senti io esco, non so quando torno, ci vediamo stasera credo.- dissi prendendo le chiavi della mia auto e aprendo la porta.
-Dove vai Jes?.- disse fissandomi e trattenendomi per un braccio.
-A fare un giro Justin, esco con amici e quando voglio tornare torno, stai tranquillo.- dissi sorridendogli.
-Jes hai 16 anni non puoi non dirmi dove vai.-
-Scusa Papà vado al centro commerciale a fare un pò di shopping con i miei amici e poi vado a mangiare qualcosa fuori, quando mi scoccio torno a casa. Va bene?.- dissi fissandolo.
Sbuffò e sorrise.
-Va bene e stai attenta.- disse baciandomi la guancia.
-Certo papà, ci vediamo.- gli sorrisi.
-Smettila di chiamarmi papà.- gli feci la linguaccia ed uscii di casa.
 
Passai una giornata intera fuori città, ritornai la sera tardi, dopo la mezzanotte, entrai in casa senza far rumore, posai la borsa sul divano e salii in camera mia, mi spogliai e mi misi una canotta e un pantaloncino, scesi nuovamente giù e mi ritrovai Justin sul divano, mi avvicinai e presi il cellulare dalla borsa.
Mi guardò.
-Cosa hai Bieber?.- dissi sedendomi di fianco a lui.
Si girò verso di me e si avvicinò sempre di più.
-Sei stata via tutto il giorno, non rispondevi alle mie chiamate, dove cazzo sei andata? so che adesso mi risponderai male perché ormai ci sono abituato, ma non mi importa, mi sono preoccupato Jes, per me sei importante, magari per te non sarà mai così, magari non ti importerà un cazzo di me, ma posso giurarti che di te a me importa e come, e quando ti comporti così giuro che impazzisco.- disse avvicinandosi ancora di più.
Mi alzai e mi misi a cavalcioni su di lui.
-Chi ti dice che per me non vali un cazzo? chi ti dice che non ci tenga a te? chi ti dice che non ho fatto tutto questo per farti preoccupare e magari per tornare a casa e sentire la tua ramanzina? chi te lo dice papino?.- gli sussurrai.
iniziai a baciargli il collo, mi mise le mani sui fianchi.
-Sei una stronza Jes, una stronza, mi fai impazzire.- 
Mi morsi il labbro inferiore e continuai a torturargli il collo.
-Lo so papi, lo so.-
-Smettila Jes, non resisto lo sai.-
-Noto, noto, guarda i tuoi pantaloni.-
Iniziai a leccargli il collo, mentre lui iniziò a baciarmi la spalla.
-Mh Bieber, Bieber.- dissi alzandomi.
-Ti odio sempre di più cazzo.- disse guardandosi le parti basse.
-Ciao papi, buona notte.- mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulle labbra.
 
Passarono cinque giorni, le cose tra me e Justin andavano ogni giorno meglio, ci provocavamo ogni santo giorno, ma niente di che, uscivamo anche insieme, infatti tante persone pensavano che fossimo fidanzati. 
 
Me ne stavo in camera mia, a sistemare la valigia, quando entrò Justin in camera, si sedette sul letto, alzai lo sguardo per guardarlo.
-Vuoi una mano?.- mi chiese dolcemente.
-No tranquillo, ho quasi finito.- dissi sorridendogli e posando le ultime cose in valigia. 
Finii dopo cinque minuti, chiusi la valigia e l'appoggiai vicino al letto, mi buttai a peso morte su Justin e lo abbracciai da dietro. 
Si era appena addormentato. Sorrisi.
-Oi, sveglia.-
-Mh...due minuti.-
-Va bene.- dissi stendendomi di fianco a lui, iniziai a fissarlo, era meraviglioso anche quando dormiva, gli scompigliai i capelli e sorrisi. 
 
Non volli svegliarlo, era dolcissimo, così decisi di non svegliarlo e di lasciarlo dormire un'altro po',scesi giù, erano quasi le nove così decisi di ordinare delle pizze. 
Dopo un quarto d'ora circa bussarono alla porta, aprii e pagai le pizze.
Salii sopra e mi avvicinai al letto, accarezzai la schiena di Justin.
-Justin, sono arrivate le pizze, svegliati dai.- dissi sussurando.
Si alzò dal letto e mi guardò sorridendo.
-Svegliami spesso così.- 
-Non ti ci abituare..dai forza scendiamo.-
Scendemmo e iniziammo a mangiare, dopo aver finito buttammo tutto e andammo a sederci sul divano, iniziammo a ridere e scherzare. 
Si fece abbastanza tardi così decisi di andare a letto, il giorno dopo ci saremmo dovuti svegliare presto.
-Justin vado di sopra a dormire, ho sonno.- dissi stampandogli un bacio sulla guancia.
-Va bene, tra un po' vado anche io, buona notte piccola.- disse sorridendo.
-Buona Notte.-


Buona sera a tutte bellezze, oggi mi è arrivato il biglietto per il concerto di Justin, stavo per morire, ma okay lasciamo stare.
Non ho parole siamo arrivate a Sette recensioni, volete farmi morire. ahahah.
Grazie mille, siete dolcissime, continuate così.
Vi piace il capitolo? fatemi sapere come sempre.

Un bacione.
Ylenia.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Il mattino seguente mi svegliai per colpa del suono del mio cellulare, mi alzai di poco per prenderlo, mi voltai e notai Justin accanto a me, dormiva e potevo confermare tutta la bellezza che aveva quel ragazzo, sembrava un angelo.
Presi il cellulare e guardai l'ora..le otto e mezzo, iniziai ad urlare facendo sobbalzare Justin che dormiva beatamente.
-Che succede? chi era? cosa voleva?- mi chiese preoccupato.
-Chi era chi? che cazzo stai dicendo Justin, dobbiamo partire alle nove e sono le otto e mezzo, mi spieghi come cazzo facciamo ad arrivare in mezz'ora?- dissi alzandomi di scatto dal letto e iniziando a spogliarmi.
-Aaaah.. ma ti fermi? dobbiamo partire oggi pomeriggio, avevano cancellato il volo così mi hanno chiamato e ho prenotato quello per le tre.- disse stiracchiandosi.
-E quando cazzo decidi di dirmelo coglione?.- dissi rimettendomi comoda nel mio letto.
-L'ho dimenticato, devi sempre fare la stronza scontrosa porca puttana Jessica? mi hai rotto le palle con questo tuo comportamento.- disse alzandosi e uscendo dalla camera sbattendo la porta.
Si era arrabbiato ed anche tanto, ma che cazzo me ne fotteva, era un acidone del cazzo, ma vaffanculo anche a te.
 
Decisi di non pensarci e di andare a fare una doccia calda visto che ormai ero bella sveglia, entrai in bagno e mi chiusi la porta alle spalle, dopo una mezz'oretta uscii dal bagno e mi preparai.
Scesi giù e mi ritrovai Justin sul divano, parlava al telefono.
-Amore, tutto bene, partiremo più tardi tranquilla.. ti faccio chiamare dopo.-
Stava parlando con mia madre, quanta rabbia mi faceva quando sentivo pronunciare la parola "amore" ogni giorno che passava mi rendevo conto che forse iniziava a piacermi Justin però purtroppo era impegnato con mia madre, per questo dovevo far di tutto per dimenticare quel ragazzo, anche se era difficile, poiché me lo ritrovavo ogni giorno d'avanti.
 
Mi sedetti e mi preparai un panino con la nutella, iniziai a mangiare quando venne anche lui in cucina, si sedette di fianco a me, ma decisi di non guardarlo neanche.
-Scusa Jes..- 
Non gli risposi e mi alzai, stavo per risalire in camera mia, mi afferrò per un braccio e mi bloccò al muro, iniziò a guardarmi negli occhi.
-Jes, non fare la bambina cazzo.-
-Cosa altro vuoi da me? puoi spiegarmelo? vai a dire "amore" alla tua fidanzata vai.- dissi fissandolo.
-Smettila, è la mia ragazza e la amo mi sembra ovvio che le dica queste cose. Quando ti fidanzerai farai la stessa cosa.- 
 -Si infatti, magari ti farò uno squillo e ti racconterò, adesso se permetti, dovrei partire.- gli levai con forza le mani dal mio braccio e salii le scale.
-Jes, aspetta.-
Non risposi, entrai in camera mia e chiusi la porta a chiave.
Ed eccole, le lacrime iniziavano a farsi sentire, di fronte al quel ragazzo mi sentivo debole, bastava un suo sguardo per rincretinirmi, era una situazione completamente nuova, di solito ero io che facevo rincretinire i ragazzi.
Non potevo permettermi tutto questo, non potevo innamorarmi di lui, anche se un giorno si fosse lasciato con mia madre di certo non avevo campo libero.
 
Finii di sistemare le altre cose, si fece ora di pranzo, avevo fame, così prima di scendere giù andai in bagno a sciacquarmi il viso. Mi truccai e scesi giù.
-Jessica.- disse avvicinandomi.
-Dimmi.- dissi sedendomi.
-Scusa..-
-Non sai dire altro che "scusa"? puoi anche starti zitto se ogni giorno devi fare gli stessi sbagli per poi scusarti ogni volta..sai cosa me ne faccio delle tue scuse se continui a comportarti così? sai dove me le ficco?.-
-So che ho sbagliato.-
-Facciamo una cosa, facciamo che ci parliamo meno possibile, quindi entrambi evitiamo di innamorarci..-
-Innamorarci? ma chi si vuole innamorare di te Jessica? ma che cazzo hai capito, io sto con tua madre e sono innamorato di lei, non ho nessuna intenzione di innamorarti di te, anche perché non mi frega un cazzo di te.- 
 
Rieccole, le lacrime, mi aveva spiazzata così mi alzai e risalii sopra, mi buttai sul letto e iniziai a piangere come non avevo mai fatto prima d'ora.
Presi il cellulare che era appoggiato sul letto e guardai l'ora, erano le due così mi alzai dal letto e mi sistemai nuovamente il trucco, poiché era colato tutto a causa delle lacrime, ero pronta così presi le ultime cose e le buttai nella borsa, presi il cellulare e la valigia e scesi giù.
Justin stava prendendo le chiavi dell'auto e mi guardò qualche istante, gli passai d'avanti ed uscii fuori, mi misi gli occhiali così avrei fatto di tutto per non incrociare il suo sguardo, aspettai che chiudesse tutto e poco dopo mettemmo tutto il macchina, salimmo e ci avviammo all'aereoporto.
Per tutto il tragitto nessuno dei due spiccicò una sola parola, dopo una mezzoretta arrivammo ed io scesi, parcheggiò l'auto e mi avvicinai per prendere la valigia.
 
-Tranquilla faccio io.- 
Non lo ascoltai e presi la mia valigia.
-Non capisci proprio?.-
-Non credo di averti chiesto un aiuto Bieber.- dissi entrando.
Justin mi raggiunse e mi si affianco, poi si allontanò e andò a fare il Check-in.
Aspettai poco più di cinque minuti, arrivò e ci imbarcammo, salimmo sull'aereo e ci sedemmo, non avevo proprio voglia di parlargli così presi il mio iPod e iniziai ad ascoltare la musica fin quando non mi addormentai.
 
-Jessica..- 
-Mhh..-
-Jessica siamo arrivati, sveglia.-
Aprii gli occhi e mi stiracchiai, mi alzai e fece lo stesso Justin.
Uscimmo fuori e chiamammo un taxy.
-Non voglio che sei arrabbiata con me.-
-Non lo sono.-
-Ti conosco bene.-
-Non credo proprio. Evita di fare il bravo ragazzo quando poi non sei altro che un bastardo.- dissi guardandolo.
Poco dopo un quarto d'ora arrivammo all'Hotel che Justin aveva prenotato, pagò il taxy ed entrammo, era meraviglioso, mi guardai intorno quando Justin mi prese per il polso e ci avviammo alla reception, ci diedero le chiavi della nostra stanza e salimmo.
Entrammo in camera e guardai, c'era un letto matrimoniale. Che bella vacanza mi aspettava.
-Ah non solo una sola camera, anche il letto matrimoniale, stupendo.- dissi sbuffando.
-Eh già, ci divertiremo.-
-Eh? cosa? in che senso?.- dissi buttandomi sul letto.
Iniziò a ridere e mi guardò.
-Dai piccola scherzo.-
-Meglio per te, non ci vuole niente e darti un calcio e mandarti via.-
-Mi abbracci?.- mi chiese ad un tratto guardandomi.
-No.-
-Dai.-
-No.-
Si avvicinò piano al letto e mi presi le braccia e mi fece alzare, mi abbracciò forte e mi baciò i capelli.
-Sono uno stronzo, mi manchi.-
-Sono qui.- dissi guardandolo.
-No, mi manca il nostro rapporto, mi manchi tu, i tuoi abbracci, i tuoi baci.-
Sorrisi e lo strinsi a me. 
-Ti mancano i miei baci? non farmi ridere, smettila di fare il bravo ragazzo quando non lo sei affatto.-
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Ciao a tutte, scusate se non ho pubblicato prima ma non avevo proprio ispirazione, non sapevo cosa scrivere.
So perfettamente che questo capitolo fa schifo e se non lo cagate proprio vi capisco. ahahahah.
Ma vabbe' alla fine vi amo sempre e grazie mille per le visualizzazioni, se volete recensire e dirmi cosa ne pensate mi fareste felice troppo, mi sta bene anche una critica.
Un bacio Ylenia.

P.s se ci sono errori perdonatemi, ho dovuto pubblicare senza leggere il capitolo visto che sto di fretta. :(

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