Enough to go by

di Harriet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I - Carry the weight of me ***
Capitolo 2: *** II - Tsurete itte ***
Capitolo 3: *** III - My land ***
Capitolo 4: *** IV - Somewhere ***
Capitolo 5: *** V - My Medea ***
Capitolo 6: *** VI - See who I am ***
Capitolo 7: *** VII - Enough to go by ***



Capitolo 1
*** I - Carry the weight of me ***


Ambientata durante i capitoli 124-125-126. I dialoghi sono riportati pari pari dal manga (Per l'esattezza, dalle scanlation fatte dal gruppo di traduttori del sito Room of requirement).
Il titolo del capitolo è rubato alla canzone di Vienna Teng "Enough to go by", che dà il titolo ovviamente anche all'intera raccolta. E riguardo al titolo della raccolta, ci sono diversi motivi per cui ci sta bene, non ultimo il fatto che sono le due di notte e io non riesco a trovare un'idea più sensata.
Questo capitolo è una flebo di angst, direi. E' un inutilissimo e nocivo rigiro di parole scritto da una fanatica incavolata. Non aspettatevi nulla di artistico, gente!XD Siete avvisati...

Storia dedicata a chi sopporta il mio fangirlismo travolgente!XD



Carry the weight of me


- Strega. C’è un modo per far sì che lui non muoia?-

“Cosa...
Cosa significano quelle parole?
Lui non...Non ha ascoltato quello che gli ho detto? Nessuno mi ha ascoltato?”

Non riesce a formulare altri pensieri, in quel momento. La sua mente si è eclissata per metà già da un po’, da quando è stato drasticamente sconfitto dal ragazzo. Non risponde di sé, il suo corpo sembra fluttuare, tra il dolore e l’insensibilità. Le uniche cose che è ancora in grado di sentire sono le voci, troppo forti, dei presenti, e i gesti della persona rude che prima lo ha sorretto, e poi gli si è scagliata contro, come se con quella violenza avesse potuto infondergli nuovamente la voglia di vivere.

- Un modo c’è.-

“No...
Perché?
Non...
Non voglio vivere e ogni desiderio che richiediamo a lei...
...il suo prezzo...”
Le voci si sovrappongono. Stanno parlando tutti insieme o è solo la sua mente che sente i suoni in ritardo? Il risultato è una miriade di voci, un frastuono insopportabile che ottenebra le poche facoltà che gli sono rimaste e ferisce ancora di più i suoi sensi provati.
Parlano delle riserve d’acqua di quel mondo, di richieste da fare alla strega...Non capisce le singole parole, ma avverte il tono angosciato, la vibrazione di paura nei loro discorsi, e ne intuisce il senso.
E intanto ha sempre più freddo.
Poi la voce di lei. La riconoscerebbe ovunque, perfino adesso che la sua mente è solo un’infinita distesa di rovine, perfino adesso la riconosce. E’ una voce dalle mille sfaccettature, ma quando parla di desideri è una voce d’acciaio, una lama saettante, precisa, infallibile. Tocca i punti deboli, ferisce, e quella ferita è la verità che non si può tenere nascosta.
Perché lei dice sempre la verità e dopo le sue parole nessuno può dire di non essere stato avvertito.
Gli ha sempre fatto paura, e ora più che mai.

- Come ricompensa per avermi presentato il desiderio di Subaru, chiedi a Subaru di dare il suo sangue, il sangue di un vampiro...a Fay. La capacità di guarigione di un vampiro è molto superiore a quella umana. In questo caso è enorme, essendo loro due di razza pura. Se Fay riceverà quel sangue, non morirà.-

“Che cosa?
Non è possibile...
Hanno trovato un modo...Ma non possono...
Non...”
E questo lo capisce, ed è peggiore di qualunque altra cosa che potrebbero avere detto. Un vampiro?
E’ peggio che dover continuare a vivere, col rischio che il ragazzo usi a sproposito la sua magia. Dover vivere...in quel modo...
Stanno decidendo la sua condanna, e lui sa che li deve fermare. Non possono farlo, li deve fermare...

- Che Fay non muoia è una tua richiesta. Fay non lo desidera. Per cui, la responsabilità di averlo fatto rimanere in vita ricade su di te.-

“...perché lui deve avere la forza di esprimere il suo desiderio e io no?
Perché ha ancora la forza di esprimere questo desiderio?”

Se potesse, chiederebbe alla strega di lasciarlo morire. Non lo chiederebbe, lo griderebbe con tutto se stesso. E’ un desiderio anche questo, ha diritto di essere richiesto anche questo, no? E’ per un buon motivo. Non può lasciare le cose come stanno, è tutto troppo complicato, troppo assurdo, troppo orribile! Perché non riescono a capire? Se le cose rimarranno così sarà solo peggio per tutti!
Ma è come se fosse trattenuto da un incantesimo malvagio che gli imprigiona la volontà e ogni energia, e non può muoversi, immerso nel dolore, mentre gli altri decidono della sua vita, mentre quella persona, così tanto forte da essere stupida, si sta per mettere nei guai, sul serio, per lui...

- Mentre berrà il sangue di Subaru, berrà anche il tuo. Se ciò accadrà, Fay non potrà accettare altro sangue se non il tuo.-

“No...”

Deve fare qualcosa. Cerca di muoversi, richiama il suo corpo all’attività, ma gli rispondono solo dolore e insensibilità. Si sforza, e riesce a muovere qualcosa. I muscoli e i nervi che gli bastano per esalare una parola, un’implorazione...
- Fermati...-
- Stai zitto!-
La voce di Kurogane è così forte da fargli male. Il suo unico occhio a malapena riesce a vedere, ma coglie l’ira che si riflette sul viso del guerriero. Se la mente del mago fosse lucida, probabilmente noterebbe che non l’ha mai visto così infuriato. Perché lui odia le persone che non fanno niente per difendere la propria vita, vero?
Perché lui odia le persone che fuggono sempre, vero?
E allora che lo odi, quanto vuole, ma lo lasci morire!
Perché è questo che Fay desidera...
E’ questo che Fay desidera?
Kurogane continua a gridargli contro, Fay sente la rabbia dell’altro che lo raggiunge, ma sente anche le sue braccia che lo sostengono.
- Se ci tieni tanto a morire, ti ucciderò io! Fino ad allora, continua a vivere.-
“Beh, se non altro, questa è una frase tipica. In tutto questo caos, qualcosa non è cambiata...”

Gocce che gli cadono in bocca.
Se aveva qualcosa da dire ancora, per impedire quella follia, ormai è tardi. Tremendamente, ingiustamente tardi.
Non doveva succedere.
Non doveva finire così...
E subito dopo non è più il momento di pensare a come sarebbe dovuta andare, perché non riesce più a pensare. C’è solo il dolore insopportabile di quell’odiosa trasformazione. Ed è l’unica cosa che invade il suo essere, tutto l’universo è composto da quel dolore.
Tende le braccia, afferra il vuoto. Trema, cerca un appiglio e trova Kurogane. Gli rivolge un appello disperato con lo sguardo: fai che finisca, ti prego. Quel dolore, o la sua vita inutile, non sa a cosa si riferisce. Forse ad entrambe le cose.
La trasformazione è più forte di lui, lo travolge completamente, spezza il filo dei suoi pensieri, di ciò che resta dei suoi pensieri. Sente le voci degli altri, le grida di Mokona, Kurogane che cerca di tenerlo fermo. Ma è tutto distante, e continua ad allontanarsi sempre di più.
Poi, finalmente, la tempesta dentro di lui sembra calmarsi, e scivola in una sorta di torpore strano, che non lo riposa, ma almeno è meglio di quel che c’era prima...
L’ultima cosa di cui ha coscienza è la sensazione strana di qualcosa che viene messo con delicatezza sul suo occhio sinistro...cioè, sul luogo dove prima stava il suo occhio sinistro. Fa male all’inizio, poi è quasi un sollievo.
Immagina che sia una qualche benda. Forse è la benda che il secondo Shaoran portava, quando è arrivato, intuisce. Un velo caritatevole sullo scempio commesso contro di lui da una persona verso la quale provava dei sentimenti. Forse, se riuscirà davvero a svegliarsi di nuovo, a guardarsi di nuovo in uno specchio, grazie a quella benda avrà meno paura della figura che vedrà riflessa.
Immagina poi anche Kurogane che gliela mette. Si è proprio deciso a sobbarcarsi il fastidio di aiutarlo fino alla fine, eh? Ha deciso che porterà il suo peso, e Fay non riesce a capire perché. Follia. Magari il ninja è sempre stato un po’ folle, sì. Folle, egoista. Egoista, perché l’ha salvato mentre lui non lo desiderava, e per questo, probabilmente, prima o poi Fay lo odierà, almeno un po’.
Dopo, però.
Mentre scivola nel sonno, ricorda come Kurogane gli ha gridato contro, prima, quando implorava di lasciarlo morire. Gli vengono in mente i volti di persone che ha incontrato, chissà quando. Pensa a quei genitori che si infuriano con i figli, quando i figli si fanno male, quasi fosse colpa loro. L’unica colpa che hanno è quella di aver riempito l’animo dei genitori di angoscia e pena.
Forse è un’illusione, ma è quello che gli sembra di aver colto nella voce del guerriero. Forse.
Se così fosse, sarebbe bello.
Perché è tremendamente solo, adesso, in un mondo che non è il suo, e la fragile felicità che aveva prima, costituita dalla sua bizzarra famiglia acquistata, si è dissolta in un istante, nello sguardo scuro del ragazzo, che non era più la persona che conoscevano. E tutto sembra troppo infranto per poterlo riavere di nuovo come prima.
E in quella tempesta di solitudine, confusione e dolore... qualcuno che si arrabbia con te...perché ha paura per te.
Qualcuno che desidera portare il tuo peso.
Scivola nel sonno, e pensa che, proprio quella cosa che lo rende così stupidamente felice non va bene.
Non va bene per niente, e appena sarà abbastanza sveglio da poter pensare in maniera sensata, rimetterà le cose come devono stare.




Ve l'avevo detto, era una roba emo angst da fangirl di Fay, arrabbiata con la Ohkawa!XD E non aspettatevi che i prossimi capitoli siano più seri o sensati!

I'm at Dark chest of wonders

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Capitolo 2
*** II - Tsurete itte ***


Il fandom anglofono ha prodotto tonnellate di roba sul fatidico “buongiorno” del capitolo 130. Se siete pratici di quei lidi, troverete banale e già visto questo capitoletto.
Non sono solita guardare Fay e Kurogane con l’occhio della fan dello shounen-ai, e neppure questa storia li vede in quest’ottica...però, come vi accorgerete, sono fermamente convinta che in questo momento, durante il viaggio, Kurogane sia la “persona più importante” per Fay, e quindi...sono ancora più arrabbiata con lui!
Ringrazio di cuore chi ha commentato il primo capitolo!
Il titolo del capitolo viene da una canzone (una canzone citata nel manga e una canzone che è diventata “reale” nell’anime); non vi dico quale ma vi sfido a capire cosa c’entra...Se siete fangirls di Fay, maniache ed ossesse, e vi ricordate tutte le sue pare mentali e i suoi momenti emo, di sicuro capirete a cosa mi riferisco e perché ho scelto questo titolo.
Se non capite...a parte il fatto che siete più sane di me, scrivetemi che vi spiego!XD



Tsurete itte

E adesso?

Adesso, mio caro, è tutto molto semplice, anche se a te sembra impossibile, assurdo, pazzesco.
Adesso decidi cosa fare.

Socchiudi gli occhi, e la prima cosa che cogli è un altro sguardo. Che non si aspettava di vedere il tuo, lucido, e per questo ti si rivela come mai l’hai visto: così preoccupato, così pieno di sentimenti...
E indifeso.
Lui non lo sa, ma a te le cose indifese, a volte fanno venire voglia di infierire su di loro...
Cogli lo sguardo e sai esattamente cosa fare.

Oh, la sensazione di avere tra le mani l’animo di una persona...(Sorridi tra te). E di poterci fare quel che vuoi.

Ti sollevi sul giaciglio, preparando il momento che cambierà molte cose, e sancirà l’inizio della tua seconda prigionia, lontano dalle persone che sono arrivate stupidamente a considerarti importante, lontano da chi è disposto a passare un’intera vita al tuo servizio, piuttosto che lasciarti morire.

- Buongiorno, Kurogane.-

Perfetto.
Mai incantesimo ti è riuscito così bene, eh?
Non sarai così bravo con le parole, ma sai essere un gran comunicatore, oltre che un mago di tutto rispetto (e un bastardo gelido e senza cuore, va bene. Era anche l’ora che se ne accorgessero tutti).

Un millesimo di secondo di sguardo ferito, poi dall’altra parte vedi solo una maschera di indifferenza. Ma è tanto inconsistente e falsa quanto lo erano i tuoi sorrisi una volta. Uno scambio di battute inutili, un gesto stizzito e poi lui se ne va.

E mentre se ne va una parte di te ride, una parte di te si domanda se sei sempre stato così, una parte di te si chiede com’è possibile che ferire faccia più male che essere feriti.
Tre secondi di disperazione e poi tutta la rassegnazione del mondo a sostituire ogni altra emozione.

E metti a tacere l’ultima parte di te, quella che sa che tu, coscientemente, hai appena rifiutato quello che hai desiderato per tutta la tua vita.

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Capitolo 3
*** III - My land ***


La canzone che accompagna questo capitolo è "My Land" dei Sonata Arctica. La storia è dedicata a Leryu, in occasione del suo compleanno!^^
Grazie di cuore a chi sta seguendo questa storia!


My Land


My own land has closed its gates on me

Quanto tempo ci avranno messo, a costruire quegli enormi edifici, quelle case che ambiscono a toccare il cielo? I primi che tirarono su tutto quello sfoggio di potenza, quante speranze ci avranno riversato?
Quanto tempo, quanta fatica?
Quanti avrebbero pensato che una pioggia acida, malvagia, avrebbe preso a scendere sulle loro creazioni, portandole irrimediabilmente alla rovina?
Pensa a tutte queste cose, mentre osserva la città in declino, da un angolo solitario e riparato. Guarda la città che si sbriciola sotto le gocce lievi ma tenaci della pioggia, e pensa che anche uno come lui, che non è bravo con le parole e i grandi pensieri, riesce facilmente a cogliere la metafora e l’ironia della faccenda.
Tempo, fatica, pazienza. La costruzione di qualcosa. Costruire un edificio, iniziare ad abitarlo, dare per scontato che ci sarà per sempre.
E poi, la dannata pioggia.
Fa una specie di ghigno, una smorfia piena d’amarezza e rabbia.
Sì, la metafora è fin troppo chiara.
E l’ironia è fin troppo amara da buttare giù. Soprattutto per lui. Per uno che ha già perso la sua casa due volte.

All alone in the world, it's scaring me

“Quante idiozie, eh?”
Pensa le parole che vorrebbe dire a qualcuno, ma non c’è nessuno, adesso, quindi si limita ad immaginare una conversazione con se stesso. Così può sentirsi allo stesso tempo un po’ confortato e non troppo stupido.
Guarda la pioggia e pensa che una di quelle assurde persone con cui ha condiviso tante cose, ora è là fuori, a rischiare la vita, e lui è da solo ad aspettarla. Pensa che un altro dei suoi compagni di viaggio è sparito, forse sta perdendo sempre di più se stesso, e quasi sicuramente non lo rivedranno mai più.
Pensa che l’unico che avrebbe potuto condividere con lui quel peso, cancellare un po’ di solitudine (e sarebbe bastato poco, solo quell’incessante chiacchiericcio di sottofondo, avrebbe funzionato benissimo, accidenti...), ha deciso di odiarlo.

I am here to prove you wrong
I'm accused for something I live for


Ha proprio voglia di arrabbiarsi e dire che non è giusto. Non è giusto che sia sempre lui a trovarsi da solo, nonostante il suo impegno. Non è giusto che si trovi in quella situazione, non è giusto proprio niente.
Non è giusto che tutte le volte in cui si attacca a qualcosa, finisca per perderla.
“Forse avrei dovuto imparare la prima volta.”
Imparare a stare da solo.
La prima volta che ha perso tutto era un bambino. Poi c’è stato l’esilio della sua stupida, insensata principessa, che ha deciso di liberarsi del suo guerriero più potente perché lui doveva “imparare il significato della vera forza”.
Oh, beh, se gliel’avesse spiegato lei, magari gli avrebbe evitato...
Tutto questo.
Se non fosse stato esiliato, non avrebbe mai promesso di tornare a casa, imbarcandosi in un assurdo viaggio con della gente assurda. Non avrebbe mai lasciato che quella stupida gente lo coinvolgesse in quel modo.
Non si sarebbe trovato solo un’altra volta.
Sì, forse alla fine è solo colpa sua. Se avesse imparato la prima volta a non fare promesse stupide...

In my dreamland, there's one who understands
A friendly soul, trusting life in your hand


Se solo fosse riuscito a tenere fede al proposito formulato all’inizio del viaggio. Eppure lo aveva messo bene in chiaro, con quella gente appena incontrata: non avrebbe avuto niente a che fare con loro. Lui avrebbe viaggiato con loro giusto perché il mezzo di trasporto era solo uno e la direzione la stessa per tutti. Se solo...
Se solo proprio un bel niente.
Se inizi il tuo cammino da guerriero promettendo di usare la sua forza per proteggere, prometti anche di trovare sempre qualcuno da proteggere, no?
Una promessa del genere non la cancelli più, nemmeno se ti succede di dimenticare che la tua forza non è solo per te. Anche quando ti sembra di vivere solo per misurarti con gli avversari, per spazzarli via dalla tua strada, l’eco di quelle parole che hai sentito, che hai ripetuto, non può svanire.
Per questo inizi a desiderare costantemente di incontrare coloro per i quali potrai combattere.
Per questo aveva accettato di servire Tomoyo e per questo stesso stupidissimo motivo adesso è lì ad aspettare.
Da solo, si permette di far notare al caso, all’hitsuzen o a chiunque lo ascolti.

Yes, I gave it all I can Now it's invaded by a stranger

Davanti ai suoi occhi la pioggia continua a mangiare la città, un morso alla volta, lentamente. E quel mondo muore nel suo silenzio discreto, e lui può vedere ogni momento della sua agonia.
Un moto improvviso di rabbia lo invade, contro chi sta orchestrando tutto quello che loro vivono e attraversano. Il loro nemico invisibile, che per i suoi progetti ha giocato con le loro vite e imprigionato le loro anime. Non sa quasi nulla di lui, non è un nemico che si fronteggia apertamente. E’ un’ombra più potente della realtà, però. E’ una presenza che non si palesa mai, eppure...
...è più forte di tutto quello che hanno provato a costruire.
Lui li odia, i nemici così.
Odia chi spia di nascosto, chi manipola gli altri senza venire allo scoperto, senza sporcarsi le mani. A lui piacciono gli avversari con cui battersi alla pari, quelli che puoi guardare negli occhi mentre le spade si scontrano.
Una persona diretta e leale come lui non può che odiare chi spia di nascosto.
Non è una cosa da guerriero.
Semmai è una cosa da persone subdole, ecco. E’ più una cosa da subdolo mago, magari. Quel genere di subdolo mago che sorride sempre e non dice mai la verità. Che si fa quasi ammazzare e poi, quando si accorge che è ancora vivo, ti chiede, col solito sorriso, di lasciarlo morire. Quel genere di mago che con due parole e un sorriso fa più danno di un esercito.
...vorrebbe proprio sapere perché continua a pensarci, sì.
E perché alza gli occhi verso l’orizzonte, convulsamente, a intervalli così brevi, aspettando di scorgere una sagoma in avvicinamento.
Ridicolo, assolutamente.

Keep in mind what you have heard today
You might find that you are not so brave
Are you man enough, carrying the load all alone
When others have your own


E’ ridicolo, sì, però quella sensazione strana, opprimente continua a non lasciarlo.
E’ come respirare aria troppo densa.
E lui vorrebbe smettere di sentirsi così. Vorrebbe avere ancora il controllo delle cose, ma alla fine l’unica cosa stabile e sicura che gli rimane è il fatto che quelle stupidissime persone con cui ha percorso tanta strada adesso sono lontane, sole, ferite, infrante, e che lui non può fare nulla.
E lo fa arrabbiare da morire, che un guerriero come lui non sia in grado di fronteggiare questa difficoltà. Lo fa infuriare oltre ogni dire.
Però la realtà non cambia: qualcosa gli ha portato via ciò che era anche suo, ed era suo di diritto, perché l’aveva costruito anche lui, e questo non è giusto, non lo è nemmeno un po’.

My old land is but a pile of sand
Cold and bare but something still is there


Socchiude gli occhi, stufo di quel cielo eternamente grigio. Gli sembra che non sia la pioggia a scendere, ma il grigio. E’ il colore che gocciola giù e tinge tutto il mondo. Le macerie sono grigie, gli ultimi edifici in piedi sono di una tonalità più scura di grigio, l’aria è grigia e densa, i suoi ricordi sono grigi.
Sospira, fa una specie di sbadiglio e si stira, chiedendosi se riuscirebbe a dormire un po’ e se servirebbe a qualcosa.
Forse dovrebbe andare a medicarsi quelle ferite sulla schiena.
“E se poi...”
Già, se poi...
Guarda l’orizzonte vuoto, la sua espressione si fa più pensierosa.
Se la persona che sta aspettando tornasse ferita...Non hanno quasi più medicinali (se solo qualcuno non fosse andato a cercare di farsi ammazzare, non avremmo dovuto usarli!), e se...
No, non andrà a medicarsi. Non ne aveva poi così tanto bisogno, in fondo.
“E’ tutto così ridicolo. Sempre di più.”
E’ ridicolo trovarsi a pensare, a decidere certe cose.
“Che tu possa soffrire per una vita intera, dannata Tomoyo.”
In mancanza di meglio, maledice la sua principessa.
“Se mi vedessi così, Tomoyo, cosa diresti? Piangeresti, eh, stupida donna sensibile. E faresti bene. E’ anche colpa tua!”
...no, decisamente no.
Non che non sia colpa di Tomoyo, questo è fuori discussione. Ma non vorrebbe vederla piangere. Già troppa gente che piange.
Però, Tomoyo, lei vorrebbe vederla. Vedere il suo odioso sorriso da saputella, e sentirla ridere, sentirla dire che tutto può ancora risolversi.
Tomoyo, che è a casa ad aspettarlo e si fida di lui.
Come lui sta lì ad aspettare, sforzandosi di credere, attaccandosi a qualcosa che somiglia pericolosamente ad un’insensata, stupida speranza.
“Folle. E’ tutto folle.”

Yes, I gave it all I can
Now it’s invaded by a stranger


Tutto è assolutamente immobile. Gli ricorda quella quiete strana e angosciosa che spira sui campi di battaglia, mentre si aspetta l’attacco del nemico, si passano in ricognizione le armi, si meditano strategie e si ascolta il battito del cuore farsi un po’ più pressante, prima per la paura, poi per il desiderio di battaglia.
Sì, ma contro i nemici che li attaccano ora, non si può studiare una strategia.
Perché non è solo il maledetto spione, no. Lui non è che è un pallido spettro, alla fine, rispetto a ciò che davvero li sta minacciando.
Ci sono altri avversari molto peggiori.
Il passato. Una viscida cosa che ti sfugge sempre di mano, che sembra svanire dietro le tue spalle e poi si ripresenta quando non te lo aspetti.
Le cose non dette. Gli viene da ridere, se ci pensa. Per quanto siano stati senza dubbio una (si sente male all’idea, ma la definizione è abbastanza calzante) ...famiglia felice, il dialogo non è mai stato il loro forte. Oh, no. Forse avrebbero potuto cavarsela meglio, se fossero stati un po’ più sinceri.
La disperazione, il silenzio, la follia, quel luogo ostile...
Quando i nemici attaccavano la terra della sua principessa, lui elaborava una difesa. Sapeva calcolare il loro numero e giudicare la loro forza.
Però contro questi nemici non è possibile combattere così!

I'm a patriot, you are my land,

E al ricordo di quelle battaglie si risveglia una parte del suo animo, quella che ospita il suo desiderio di appartenenza. La parte del suo cuore che ha bisogno di uno stendardo, un ideale, una promessa, un sorriso, un nome a cui dedicare la propria spada.
Perché questo è il suo modo di vivere.
Non si affeziona facilmente, ma quando trova coloro che vuole proteggere, non ha dubbi.
E poi, la solitudine non piace a nessuno.

you have my soul, you have all I had

E non si risparmia. A modo suo, senza farlo capire, certo, ma non si risparmia davvero. In silenzio...del resto un guerriero non può sprecarsi in tante smancerie, quella è roba per principessine sorridenti o tutt’al più per stupidi maghi senza spina dorsale, ecco.
Questo non significa però che non abbia sentimenti.

Now I am here,

E in un attimo di lucidità completa, un flash di emozione pura e di chiarezza mentale come raramente gli capita di avere, lui sa che cos’ha intenzione di fare.

and I want it back

“Non finirà così!”
Nessuno si prende quello che è suo.
Né il passato con le sue implicazioni, né la disperazione con il suo canto sottile, né le trame di un folle che sta nell’ombra, né l’odio immotivato di un vigliacco che ha paura dei sentimenti, né la pioggia e le insidie di quella terra maledetta.

In my dreams, I climb the hills I see
and let a gentle breeze lead me to
plains I once have seen and
clear blue sky, I swim in lakes I find


Però una strategia di difesa efficace continua a sfuggirgli. Così si concede tre minuti di scoraggiamento, in cui può lasciarsi andare al cinismo, che gli suggerisce una sola parola per quel caos: irrisolvibile, mio caro.
I tre minuti di scoraggiamento sorprendentemente debordano nei cinque minuti dei sogni.
I sogni! Pazzesco.
Magari servono a qualcosa, i sogni.
Avrebbe dovuto chiederlo al ragazzino, quando lo vedeva con il suo sguardo adorante verso la principessa, a rincorrere chissà quale visione impossibile di un futuro risplendente. A cosa servono i sogni, moccioso?
O forse alla principessina, sempre troppo gentile, troppo sensibile. Ti serve a qualcosa, sognare di risolvere i problemi di tutti?
Meglio di tutto, avrebbe potuto avere un bell’aiuto dal mago. L’uomo che passa la vita a sognare di non essere lì. Di non dover affrontare più nulla, né il passato né il futuro. Ti ha portato da qualche parte, tutto questo sognare, stupido?
No, certo. Non serve a niente, sognare, ma la sua stupida testa gli sta facendo vedere uno scenario diverso, un altro mondo, e loro quattro (cinque, non dimentichiamo la stupida bestiola) che ripartono, senza più nemici alle spalle o visioni di angoscia futura.
“Un grande risultato, Tomoyo. Mi hai buttato fuori dal regno per insegnarmi la vera forza, e ora sono qui, a sognare...”

I build a house right there
that you can't take, never take away


Immagina di ricreare quello che loro erano, prima, e viene assalito da una rabbia e una tristezza così forti che preferisce riaprire gli occhi.
I sogni servono solo a farti infuriare ancora di più, è chiaro. E allora, perché diavolo si è lasciato andare così?
Forse è colpa degli stupidi con cui viaggia. E’ abbastanza ovvio, se ci pensa bene. Viaggi con degli stupidi, finisci col fare cose stupide. E’ una semplice legge della vita: ad ogni azione corrisponde una conseguenza.
Ti mescoli alle persone, e quelle ti segnano.
Ad ogni azione corrisponde una conseguenza.
Una legge elementare che guida le cose.
Infili una spada nel petto di un uomo, e quello muore.
Ovvio, no?
Uccidi i nemici della tua principessa, e lei ti esilia.
Salvi la vita a un idiota, e lui comincia ad odiarti.
...eh, no, eh!
Ad ogni azione corrisponde una conseguenza, ma quelle ultime non erano affatto conseguenze logiche, normali!
“Non è giusto!”
No, non è giusto che niente nella sua vita sia normale.
Non è giusto perdere la propria terra, di nuovo.

I am here to claim my land

All’orizzonte, ancora nessuno. Il ritorno si fa attendere. E lui attenderà, magari parlerà con le persone che sono lì, e deciderà cosa fare.
Ma sì, prendiamo le cose in mano.
Si lascia sfuggire una specie di sorriso. Un mezzo ghigno, più che altro. E non sa che Tomoyo amava, in fondo, quello sguardo, che può significare violenza e crudeltà, ma anche una tenacia infinita, una totale dedizione, la certezza di riuscire a proteggere qualcuno. Lui non se lo immagina nemmeno lontanamente, ma Tomoyo sarebbe fiera di lui, che ha appena deciso di riprendersi la sua terra, il piccolo mondo a cui ha dedicato la sua forza.
Non che se ne sia reso conto.
Ma lui è sempre quello che si accorge all’ultimo momento delle cose che stanno nel suo cuore.

You can't keep me away, forever

E mentre è lì che aspetta e pensa, non si rende conto che se c’è ancora qualcosa che tiene unite quelle persone, è solo merito suo. Della sua forza.
Del suo sguardo, che riesce ancora a vedere una casa nelle rovine.

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Capitolo 4
*** IV - Somewhere ***


Ambientata nei capitoli 130-131-132, durante la “gitarella” di Sakura...
E’...uhm...una sorta di monologo? Sì, credo sia stato scritto proprio come fosse un monologo un po’ teatrale. Una specie di flusso di coscienza. Insomma, non i reali pensieri, ma la trasposizione letteraria di un ammasso confuso e caotico di pensieri cupi. Beh, spero di aver reso l’idea!XD Sakura sembrerà più adulta di quel che è, temo...
La canzone usata per la songfic è “Somewhere” dei Within Temptation.



Somewhere


Lost in the darkness

Le loro voci sottili mi parlano, nel silenzio innaturale e gelido di questo luogo. Parlano, sussurrano, bisbigliano e sibilano così tanto che le loro parole perdute diventano urla.
Non conosco la loro lingua – ma c’è bisogno di sapere la lingua, per comprendere un urlo?
Parlano, parlano, sono tutti qui, gli spiriti di coloro che sono morti in questa terra. Non hanno riposo.
...perché parlate a me? Volete che io vi dia la pace?
Ma io non ho questo potere. Una volta avrei potuto desiderarlo con tutte le mie forze, avrei potuto versare lacrime per voi. Adesso mi esce a stento anche questo frammento di preghiera, questo pezzettino di pietà strappata al mio cuore.
Non sono molto più viva di voi.
E la mia pace è perduta e più lontana della vostra.

Hoping for a sign

Cosa mi dite, spiriti prigionieri di quest’incubo che un tempo, forse, era il vostro mondo, che amavate tanto?
Che siete soli, dite? Che avete perso qualcosa?
Oh, anch’io, sapete.
Ho perso la strada, la direzione e l’anima.
E ora sono qui, nel vostro deserto, davanti a voi, a ripetermi che devo essere forte.
Dopo quello che ho visto...E’ una vana speranza, ditemi?

Instead there's only silence

Niente, niente, se ne vanno. Nemmeno loro sanno cosa dirmi. Nemmeno loro, anime addolorate avvinte a questa terra maledetta, hanno parole dolci per alleviare un po’ della mia pena. La mia perdita è troppo anche per loro.
Niente, nessuna risposta. Svaniscono nella polvere di questo deserto, mi lasciano sola anche loro.
Mi lasciano tutti sola.

Can't you hear my screams?

Ma che m’importa della risposta delle ombre?
E’ solo te, che vorrei sentire. La tua risposta, la tua voce, la sensazione della tua presenza, la certezza del tuo sguardo, dietro di me, accanto a me, lungo la mia strada perché nessun pericolo mi minacci.
...ed è tutto vano, lo so, perché tu non mi senti.

Never stop hoping

Riprendo a camminare, senza guardarmi addosso. Il sangue non mi ha mai fatto nessun effetto, ma sui miei vestiti, sul mio corpo ce n’è così tanto che ho paura di vederlo. Potrei decidere che ho finito le forze, che non ce la farò mai a tornare e che sarebbe meglio per me rimanere qui.
Ma...no.
E’ un pensiero d’un istante, svanisce subito.
Devo tornare da chi mi sta aspettando, devo pagare questo prezzo, devo continuare ad aspettare te, a seguire te, perché quel tuo cuore c’era, era vero, era vero, era vivo, era mio, e io lo rivoglio!

Need to know where you are

...le forze mi mancano per un istante, e nel crollare a terra ti invoco, folle, certa che il tuo nome gettato verso il cielo mi farà solo più male.
Ma è l’unica cosa che mi è rimasta, il tuo nome, l’ultima cosa di te che è mia, e lo grido, mentre scivolo nella sabbia crudele di questo mondo, che è come me, ha perso la sua anima e si è trasformato in deserto.

But one thing's for sure
You're always in my heart


Il tuo nome i tuoi ricordi.
Io, che parlo di ricordi. E’ un’ironia così crudele che fa più male di tutte le ferite. Ora sei tu ad aver perso i pezzi del tuo cuore, e io, la donna senza memoria, conservo ciò che rimane di te, dentro il mio.
E voglio, con la mia sciocca presunzione, ricercare tutti quei pezzi, per rimettere insieme il tuo cuore, rimettertelo nel petto e sperare che batta per me.

I'll find you somewhere
I'll keep on trying
Until my dying day

Non mi lasciare, non mi lasciare, non mi lasciare...
Mi sembra una preghiera. Non mi lasciare – e faccio un altro passo malfermo.
Non mi lasciare – e prometto ancora una volta che tornerò, sistemerò tutto, riuscirò a seguirti.
Non mi lasciare – e farò del mio meglio per riaverti.
Tu, intanto, non mi lasciare.
Anche se sei solo un ricordo, non mi lasciare.
Dovessi cercarti fino a che ho respiro, ti cercherò.
Tu però non mi lasciare.

I just need to know
Whatever has happened
The truth will free my soul


Non mi lasciare...almeno nei ricordi...
Lì so cosa succede. Lì ti so ritrovare, e so dare un nome a quello che vedo.
Perché la cosa più crudele, forse, non è stata la tua scomparsa.
E’ stato tutto il resto. Quello che hai fatto. Il tuo sguardo.
...senza motivo, senza ragione...
E’ ingiusto.

Lost in the darkness
Triyng to find your way home


Un passo dopo l’altro – non avrei mai immaginato potesse essere così difficile.
E tu?
Dove sarai, ora?
Eri ferito, quando mi hai lasciata e sei sparito, senza più cuore né meta.
Dove sarai? Starai bene, avrai trovato qualcuno che ti ha curato le ferite, ti ha nutrito e dato un luogo dove riposare?
Sei ancora prigioniero del tuo involucro di follia, o c’è almeno una goccia di luce, nel tuo animo infranto?

I want to embrace you
And never let you go


Oh, se fossi lì io...
Ti stringerei, ti cullerei, ti terrei vicino a me e farei sparire ogni dolore, ogni tristezza, ogni ombra dai tuoi occhi!
Vorrei essere lì con te, e rimettere tutto a posto.
Tutto, tutto a posto...

Almost hope you're in heaven
So no one can hurt your soul


Tutto a posto, vorrei rimettere: la tua anima lì dove deve stare, il tuo cuore dentro al petto, la luce della ragione nei tuoi occhi e il pensiero di me, tra i tuoi ricordi. Rimetterei tutto a posto, perché al solo pensare ciò che sei divenuto...Io...
Mi scopro crudele all’improvviso, quando un pensiero folle attraversa la mia mente.
Se tu fossi morto, io potrei piangere, ma avrei un po’ di pace per me.
Potrei mettere in pace il cuore, cercando di darti il giusto addio...

Living in agony
Cause I just do not know
Where you are


Ma...no! Non è la morte ad averti portato via, è una follia senza nome che mi fa paura, perché sei scomparso, sei lontano, forse non ti raggiungerò mai...
E rimarrò qui per sempre, a desiderarti, a chiamare il nome di ciò che ho di più prezioso, che adesso non è più qui. Non è più mio.
Se mai lo era stato.

Wherever you are
I won't stop searching
Whatever it takes me to know

...e la sabbia prende il sopravvento, questo mondo mangia le mie forze, la mia mente non ha più niente a cui appigliarsi se non la tua immagine, il mio animo sussurra il tuo nome, perché la mia voce non ce la fa più, e mentre trascino gli ultimi passi verso coloro che mi stanno aspettando, sono felice di essere qui, con loro, di avercela fatta, e penso che farò di tutto per raggiungere anche te...
Per ritrovarti...
...ovunque io debba andare...
...perché tu...sei...

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Capitolo 5
*** V - My Medea ***


L’apoteosi dell’angst, direi. Mamma mia. Mi vergogno quasi...E non credo che il Fay PoV mi venga troppo bene. Ma questa canzone chiamava troppo una songfic, e visto che l’ho scritta, mi dispiaceva lasciarla nel cassetto.
La canzone è di Vienna Teng, anche se qui l’ho girata al maschile. (Ehi, quel “my love” nella canzone è una licenza poetica!!! No, lo dico, sia mai che Wren pensi di avermi convertita...XD)
Ambientata...nello spazio di dieci secondi, nell’ultima illustrazione del capitolo 132. E se ve la ricordate, non c’è bisogno di spiegare. Sennò, andate a rivederla, ri-commuovetevi tre minuti e provate a tornare a leggere.
Buona lettura...Fatevi coraggio!XD



My Medea


Inside the labyrinth walls
there lies a tiny child who sleeps alone


Stringo questa ragazzina tra le braccia, come se fosse l’ultima cosa che mi resta da fare, l’ultimo appiglio che ho nella vita, e mi sembra di essere più piccolo e infranto di lei. Mi sembra di essere di nuovo io, bambino. Quando ero prigioniero e sognavo qualcuno che mi stringesse così.
Non è cambiato niente, da allora. Io sono cresciuto, ma il bambino che ero non si è mai liberato. Era la parte migliore di me, e quella è rimasta prigioniera, dentro quest’anima in disfacimento. Mi sembra di sentirlo gridare, mentre abbraccio lei: si vuole liberare, vuole dirle di sì, accettare questo amore incondizionato.
Ma non lo merito, sai.
Così faccio tacere la voce di quel bambino e mi attacco alla disperazione che mi invade, mentre abbraccio lei e vorrei essere ovunque tranne che qui.

and as the daylight falls
the wind becomes so wild across the stone


Vorrei essere come lei. E’ così pura e diretta, nel suo confessare l’amore che prova per ognuno di noi. Anche ora che ci ha colti questa tempesta, ora che siamo in preda dell’oscurità e siamo così soli e senza speranza. Anche ora lei ha la forza di sorridermi e dirmi...
“Sono felice che tu sia vivo.”
Pensa a quanto ci vuole a me per esprimere un concetto molto meno impegnativo...
Ma lei è così. E’ forse il momento più doloroso della sua vita, e lei è in grado di dire una cosa simile. Mentre io sono incapace anche solo di pronunciare una parola di conforto. La sto abbracciando, è vero, ma quello serve per confortare me.

For I have made his prison be
his every step away from me
and this child I would destroy
if you tried to set him free


Se solo qualcuno potesse abbracciare anche me. Quella parte di me nascosta, che lo desidera così tanto...
Tu...
Ci hai provato, vero? Hai provato a cercare di raggiungere quella parte ancora innocente, pura, vera. Quella che desidera abbandonare il passato e dimenticare ciò che è lontano da qui, per dire di sì completamente a voi, senza più un solo ripensamento.
Non si direbbe, all’apparenza, che sei capace di scrutare così a fondo nei cuori di chi ti sta vicino, ma in realtà hai una capacità invidiabile. Lo sai bene che in me c’è quella parte di anima infantile, allegra, leggera, desiderosa di continuare a ridere per sempre. E’ la parte di me che ancora si illude di riconquistare un po’ di innocenza, per poter avere il permesso di restare con voi.
Tu hai tentato in mille modi di liberare quello che hai intravisto nella mia anima. Mi hai parlato con rabbia e disprezzo. Non hai mai misurato le parole, con me. Mi hai guardato come se non fossi degno nemmeno di respirare la tua stessa aria, mi hai detto chiaramente che odiavi quelli come me...eppure non mi hai mai lasciato solo. Era come se dietro ogni tua parola ci fosse sempre qualcos’altro. Come se tutto quel disprezzo fosse il tuo modo per dirmi che non volevi vedermi sprecare la mia esistenza così.
Sapevi che c’era quel bambino imprigionato dentro di me, e volevi risvegliarlo, riportarlo al centro del mio cuore, a prendere possesso del mio cuore.
Ma non puoi.
Non puoi perché io non voglio.
Perché è giusto così, e tu non puoi permetterti di illudere chi non ha più speranza. Non mi puoi liberare, perché io non voglio, e per questo ho deciso di allontanarti.

So come to me my love I'll tap into your strength and drain it dry

Nessuno può liberarmi, in nessun modo.
Tu meno di tutti, razza di sciocco presuntuoso, che pensi sia stata una buona idea salvarmi la vita. La mia vita inutile sarebbe dovuta sparire molto tempo fa, sarebbe stato solo giusto, per tante persone.
Tu invece ti sei voluto avvicinare. Ti sei fissato che potevi tirare fuori qualcosa da me. Tu sei quello forte, no? Pensavi che la tua forza sarebbe bastata anche per me?
Folle...
Vieni, su, dammi la tua forza.
Vedrai. La risucchierò, la tua forza, come fosse il sangue che sono condannato a prendere da te per sopravvivere. Prova a sostenermi con la tua forza, prova. Tu non sai chi sono. Non sai di cosa sono capace, non sai niente.
Vieni, se vuoi. E allora capirai.

Can never have enough
for you I'd burn the length and breadth of sky


Vorrei che questo abbraccio non finisse mai. Vorrei smettere di pensare.
Vorrei che lei alzasse il viso per donarmi di nuovo quegli occhi limpidi, e vorrei poterle dire di sì.
Vorrei che ti avvicinassi a me, mi gridassi che sono un idiota e mi costringessi a tornare ad essere come prima.
Sono l’uomo delle contraddizioni, eh?
Vorrei essere come lei, e sentire i vostri stessi sentimenti, vorrei avere la forza di cambiare le cose per noi tutti. Vorrei dirti che sono un perfetto egoista, l’unico che ha trovato motivo di felicità in questo viaggio.
Ma non succederà niente di tutto questo, sai.

For it's my thoughts that bind me here
it's this love that I most fear


Il mio passato, la mia verità più profonda, i miei pensieri sono la prigione dalla quale nessuno mi hai mai liberato...Ed è anche dove voglio rimanere, dove sono più al sicuro, paradossalmente.
Tu ci hai provato. Tu e i bambini. Avete fatto del vostro meglio, avete fatto più di quanto potete immaginare.
Però alla fine la situazione si è capovolta.
Vi siete fatti amare. E questo va bene. Non mi sono mai illuso di poter resistere ai sentimenti, in fondo. Mi accorgevo che mi stavo legando a voi, e per quanto lo temessi, continuavo a ripetermi che si poteva fare, l’importante era che non avvenisse il contrario.
Ma poi avete compiuto un passo falso, sai.
Mi avete lasciato senza parole, dimostrando con una chiarezza sorprendente che mi amate.
Me.

Non sono mai stato così spaventato da qualcosa in tutta la mia vita.

and this child I would destroy
for I hold his pain most dear


E allora devo rimanere nella mia prigione tranquilla, dove nessun amore troppo grande da accettare mi raggiungerà mai. Rimarrò qui, e va bene così.
Se vi avvicinaste troppo, potreste soffrire. E questo non deve accadere.
Se vi avvicinaste ancora, il mio cuore potrebbe non essere così grande e forte da sopportare il peso del vostro amore.

No haven for this heart
no shelter for this child in mazes lost
Heaven keep us apart
a curse for every mile of ocean crossed


Allora, quando riuscirò a ritrovare la forza per liberarmi da quest’abbraccio, cambieranno molte cose.
Continuerò a viaggiare con voi, ma da solo. Non potrò liberarmi dalla maledizione della vostra presenza, ma non vi aprirò la mia anima. E’ pericoloso.
Non può essere in nessun altro modo.
Non mi faccio illusioni, non voglio che ve ne facciate neanche voi.
Anche se viaggerò con voi, metterò le mie capacità al servizio di lei, cercherò di essere una presenza utile e discreta...ci sarà un oceano immenso tra me e voi.
Mi attaccherò a lei, forse, ma anche in questo caso non sarà per sostenerla. Sarà perché ho bisogno di qualcosa che somigli ad un motivo per andare avanti. E lei va benissimo. Se lo merita, del resto. Le starò vicino, le darò quel che resta della mia forza...e mi prenderò la sua, senza che nessuno se ne accorga.
Non cambio mai, eh?

For I must die for what I've done
a twist of fate a desert sun
for I see what I destroy
sweet reflection knife into me


Non lo trovi crudele e sorprendente anche tu? Il modo in cui s’è infranto tutto in pochi istanti. Il modo in cui si è messa in moto questa maledetta catena di eventi, scardinando ciò che avevamo provato a far stare in piedi, in silenzio, per tutto questo tempo...
Anch’io avevo sperato di essere parte del nostro sciocco gioco d’equilibrio, per sempre, forse. Ma non è così, e avrei dovuto saperlo. Ogni cosa che potrei desiderare non esiste già più nell’istante stesso in cui io la invoco.
Lo so, in questo modo distruggo ancora di più tutto ciò che avevamo.
Ma non posso fare in altro modo, sai.
Ricostruisci qualcosa tu.

For I see what I destroy
I can see what I've begun


Il mio cuore rimane qui.
Il mio cuore si è perso come quello del ragazzo, sai. Per quanto potrai provare, non riuscirai a rimetterlo insieme. Quindi non provarci nemmeno. Mi farebbe venire voglia di dimenticare tutto di nuovo e gettarmi tra le vostre braccia. Mi farebbe venire voglia di accettare la tua forza, di farmi sostenere da te, di cambiare ancora per voi.
E non posso, quindi non tentare nemmeno di avvicinarti di nuovo.
So a cosa vado incontro, se faccio così.
Ma non può essere altro che così.
Non cercare più di liberarmi.
Perché so che finirei per confessare a me stesso che voi siete quello che ho aspettato per una vita intera. La chiave della mia prigione e la medicina per ridare le forze al mio animo.
Ma...Non credo di aver mai avuto qualche potere sugli eventi. Non prima, e ora meno che mai. Alla deriva, allora.
Magari se cominciamo a rassegnarci ora, sarà più facile.
E tu...
Smetti di cercare di salvarmi.

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Capitolo 6
*** VI - See who I am ***


Dovete capire voi chi parla...XD
Il titolo è rubato ai Within Temptation




See who I am

Oh, ma c’è qualcuno, accanto a te, per sorreggerti quando hai bisogno di essere protetta, non perché tu sia debole, ma perché sei tanto bella e preziosa che non si può desiderare altro che servirti e proteggerti?
C’è qualcuno che ti tiene la mano quando sei malata, per perpetuare quel buffo rito da bambini, quella specie di incantesimo di guarigione tanto ingenuo?
Come farai, ora che hai perduto anche l’ultimo testimone silenzioso di quelle memorie che non riavrai mai più, ma non per questo saranno meno vere?
Ti sono stato accanto per così tanto tempo, e mai come adesso ho sentito il bisogno ardente di essere lì e da nessun’altra parte.
Non perché tu abbia veramente bisogno di me. Ma perché io ho bisogno di dirti una cosa, di gridartela con tutta la mia forza. Una semplice parola, che col suo fragore potrebbe riempire il cielo e far tremare il mondo. Oh, non chiedo tanto...Chiedo solo un istante, per poterti dire una parola!
Perché non puoi non sapere. Devi saperlo, devi conoscere la verità.
Racchiusa in una parola: esisto!
Sì, esisto, sotto questo manto di follia, dietro questi occhi disumani e queste mani crudeli, io esisto. Non ero un’illusione creata per ingannarti, non ero un sogno fragile e vano, io esisto! Non sono solo un ricordo perduto, non sono la meta irraggiungibile della tua impresa senza senso, io esisto!
Potrei anche morire subito dopo. Mi basterebbe quell’istante, per guardarti negli occhi – attraverso i miei occhi – e gridare che esisto.
Perché tutto l’amore che hai riversato in me s’è trasformato in un cuore, il mio cuore, e da qualche parte, nell’oscurità senza fine, batte ancora e aspetta la liberazione.





...ehm, sì, lo so, è un po’ folle e sconclusionato. Ma è abbastanza originale, dai!XD Tenete conto che l’ho scritto in treno, e dopo una mirabolante ora di greco con la Zashiki...(forza Zashiki! è_é Abbatti il greco!)
Lo so, è simile ad una cosa che avevo scritto per un altro manga. Oh, non è colpa mia se le mie autrici preferite amano far impazzire i protagonisti, lasciando le loro persone care (e me) distrutti e disperati!XD
Che dite...E' una vana speranza, questo capitoletto improvvisato? Nooooo, non dite così...crediamo nel futuro, come dice Yuuko!!!
Il prossimo capitolo è quello finale!^^

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Capitolo 7
*** VII - Enough to go by ***


And so the story ends...
Ultimo capitolo, uno sguardo incrociato dei personaggi che parlano di sé e pensano a qualcun altro...A voi capire chi parla di chi, ma credo sia abbastanza facile!^^ Alla fine poi c’è una guest star...l’unica che mi sembra un po’ possibilista sul futuro dei protagonisti!

Vorrei ringraziare un po’ di persone, e dedicare loro questo capitolo finale:
- Kinnara, Kairi, Leryu, Shu, Wren, Neko-chan, Bonjovi87 e Sandra, che hanno letto e mi hanno fatto sapere cosa ne pensavano,
- tutti quelli che hanno letto,
- Juuhachi Go, che ha betato “My land” e mi ha trovato la citazione dei Radiohead usata in questo capitolo,
- Kairi, Kinnara, Wren, Leryu, con cui posso sfogare il fangirlismo tsubasiano,
- Lily, Shu, Mia, che sopportano suddetto fangirlismo!XD
- Wren, perché credo che la mia riflessione su Shaoran, qui, sia stata inconsciamente influenzata dalla sua bellissima storia “Shaoran”
- Shu, perché sono così felice che abbia apprezzato il capitolo teatrale,
- Leryu, perché s’è dovuta rimettere in pari con quest’angstosa storia tutta insieme!XD Sappi(kun) che ho apprezzato! ^__^
- Kairi, in onore del rito del Passaggio del Capitolo del Mercoledì. Che non c’entra con la fanfic, ma con TRC e la depressione sì!XD
- Kinnara, in onore del vampirismo e di un “piccolo problema di stanghette e reazioni inaspettate” (e dopo questa, mi ucciderà...)

...direi però che una dedica speciale a Wren è doverosa, perché è la vera autentica Tsubasa fangirl al 100% e ha un debole per due personaggi (due a caso) di cui tanto si parla in questa storia. E non solo per questo. Grazie di tutto, my dear!^^

Una nota d’onore alla straordinaria Vienna Teng: la sua musica è continua fonte di ispirazione, e per questa storia in particolar modo.
Le citazioni che leggerete in questo capitolo, inoltre, sono di:
- Vienna Teng, “Enough to go by”,
- Radiohead, “How to disappear completely”,
- Enya, “A moment lost”,
- “Nightwish, “Forever yours”,
- U2, “Stuck in a moment”,
- Fiction Junction, “Kaze no machi he”.

Bene...buona lettura, complimenti se siete giunti fin qui e a presto!




Enough to go by

Would it be enough to go by
if we could sail on the wind in the dark,
cut those chains, in the middle of the night,
that had you pulled apart?


Di che cosa hai bisogno per andare avanti?
Di una certezza? Un appiglio stabile? L’illusione di qualcosa che non cambia?
Mi dispiace, dovrai farne a meno.
Non c’è niente che non cambia, niente che non sia cambiato, qui. Tu per primo.
Certezza, stabilità, illusioni...
Ne faremo a meno. Dovremo cavarcela con quello che abbiamo. Cosa abbiamo? Beh, abbiamo delle promesse. Sì, promesse.
Tu hai promesso di servire la principessa. Lei ha promesso di ritrovare qualcosa che forse è perduto. Questo ragazzino ha promesso di proteggere qualcuno. Io ho promesso un po’ di cose, una più assurda dell’altra, mi sembra.
E questo ci dovrà bastare, per andare avanti.
Sai...Penso che tu sia un vero idiota. Perché tu, a differenza di tutti noi, potresti avere molto di più, potresti avere davvero una possibilità maggiore, rispetto a tutti noi, per andare avanti. Ma hai deciso di no.
Va bene.
Ad ognuno le sue promesse.
E andiamo avanti.

*

That’s there
that’s not me...
That’s not happening
I’m not here

Di che cosa hai bisogno per andare avanti?
Dell’illusione che io sia un’altra persona? Della certezza che ritroverai quella persona?
Mi sembra che il mio cuore vada in pezzi, all’idea, ma non puoi avere queste cose. Devi trovare qualcos’altro, per andare avanti.
Guardo i tuoi occhi cupi, la loro luce naturale offuscata. Penso a quanto devi essere bella e splendente in tempi felici, e maledico gli eventi che ti hanno fatto perdere ciò che ti faceva brillare.
L’hai perduto, e hai promesso di ritrovarlo.
L’hai promesso, e anche se forse è impossibile, tu farai di tutto per ritrovarlo. E questo ti è sufficiente per andare avanti.
E per me? Per me...
Per me c’è l’ombra di una promessa, il ricordo di un altro mondo, il fantasma di un altro sorriso. Però voi non potete vedere niente di tutto questo: sarebbe solo l’ombra di un’altra ombra, perché io stesso sono un’ombra, e nelle ombre rimango, attaccandomi a qualcosa di etereo e così vago, per andare avanti.

*

How strong, how brave, how true of you
to bear the hurt I gave...


Di che cosa hai bisogno per andare avanti?
Di nulla, perché tu vai sempre e comunque avanti.
La tua forza, la tua determinazione, le tue promesse non vengono mai meno. Lo so. Mi sono appoggiato così tante volte alla tua forza, anche se tu non ne hai idea, probabilmente. E ora che ne avrei più bisogno, fuggo.
Ho deciso che mi devo reggere da solo, da ora in poi. Mi reggerò sul mio senso di colpa, sulla mia cattiveria e su tutto il vuoto del mio cuore. Vedrò di farmeli bastare.
E vedrò di accontentarmi della certezza che siete vivi e lontani da me, per andare avanti. Lo so che ce la farete, tutti. Non siete come me.
Per voi, non ho paura.
Per te, meno che mai. Guidali tu da qualche parte: riuscirai a farli andare avanti.
Molto più avanti di me.

*

No eyes to see the Heaven beside me.
My time is yet to come
so I’ll be forever yours

Di che cosa hai bisogno per andare avanti?
Che cosa hai lasciato dietro di te, di tanto prezioso? Cosa ti ha strappato, la persona crudele che ci ha condotti tutti a questo punto?
Mi faccio tante domande, quando ti guardo, ma non riesco a rispondermi, perché non riesco a posare gli occhi su di te per più di qualche istante. Perché mi sento così male...
E poi penso che anche tu, forse, ti senti così, quando guardi me.
Io vado avanti per ritrovare un cuore perduto. E tu?
Ti basta il ricordo delle cose belle di cui sei stato privato, la flebile speranza poterle riavere di nuovo, un giorno?
Spero di sì.
Spero che basti a te, come io mi faccio bastare la mia promessa. Così come i nostri compagni di viaggio si fanno bastare le loro.
Spero davvero che sia sufficiente questo poco, per tutti, per andare avanti.

*

And if the night runs over
and if the day won’t last
and if your way should falter along the stony pass
it’s just a moment...this time will pass...


- Eppure...
Un cuore perduto si può ritrovare. Il tempo di cui si è stati privati può rifiorire. Una luce offuscata può tornare a colorare il mondo di nuovo. Un’anima prigioniera del ghiaccio può essere liberata. La forza messa alla prova può dare frutti inaspettati.
Il presente è oscuro, le certezze sono svanite.
Abbiamo fatto tutto il possibile, per loro.
Ora...possiamo solo credere nel futuro. E credere in loro.-
Perché possono ancora arrivarci, in quel luogo felice di cui tutti sognano.

*

Toki no mukou, Kaze no Machi he
nee...tsurete itte...

.



OWARI
(per davvero!)

Grazie per avermi seguita!^^
(Vieni a trovarmi al Worlds Hotel?)

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