You are my soul.

di doooris_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.
 
Caro Diario,
 E’ strano che io ti scriva, non lo ho mai fatto in diciassette anni di vita ma qualcosa in me sta cambiando e io lo posso raccontare solo a te.
 Ultimo mese di scuola e io e mia sorella Al, passammo un anno senza essere considerate da nessuno come al solito.
Eravamo al penultimo anno di superiori ed eravamo sempre chiamate le sfigate di turno.
Il mio nome è Antonella. Non  sono tanto alta per avere diciassette anni, mora, occhi azzurri, determinata, ‘’dolce e tenera’’ considerata così da mia sorella. Al ovvero Alice, era tutto l’opposto di me era Bionda, occhi verdi e alta qualche centimetro in più di me. Nel carattere siamo uguali ma la cosa più simile e l’acidità con cui trattiamo le persone. Siamo italiane ma viviamo a Londra dall’età di cinque anni. Viviamo con nostra nonna perché nostra mamma è una menager e sta sempre in giro per il mondo con la sua band le Parade. Nostro padre beh.. ecco lui ci ha abbandonate quando avevamo circa dieci anni lo adoravamo ma il destino ha scelto la sua sorte.
 
Antonella.
 
Era l’ultimo mese di scuola e anche in uarto superiore non venivamo considerate. Vi pare una cosa logica?! A me no. Di solito la gente in quarto superiore inizia ad essere considerata a sedersi al tavolo delle cheerleader. Ma a me più di tanto tutto ciò non interessava volevo che gli altri considerassero me o per lo meno che lui mi considerasse al meno un pò.
A differenza di mia sorella che ogni volta veniva al mio armadietto lagnandosi e dicendomi:
Perché non ci considera nessuno? Perché Zayn non mi considera?
Il Zayn di cui sta parlano viene nella nostra scuola ed è un cantante famoso sta in una band chiamata One Direction sono cinque e tutti e cinque venivano nella nostra scuola.
Il mio lui invece si chiama Harry è sta sempre in questa band ma non mi considere. Solo che io mi lagno dentro non come fa Al.
Stavo al mio armadietto e stavo prendendo i libri di chimica. Ero anche elettrizzata perché quell’ora l’avremmo passata con loro. Mi sistemai i capelli ma quando mi girai vidi una scena che non avrei voluto vedere il capo cheerleader Megan stava baciando appassionatamente Harry davanti la mia classe. Dentro stavo malissimo così che mi scese una lacrima. Quando ami una persona da quattro anni senza che lui ti consideri beh… ecco fa male. Mi sedetti affianco a Al e lei disse:
Ti è scesa una lacrima?
Io: Perché?
Al: E’ scesa anche a me…
Io: Mi prendi in giro?
Al: No… Tocca.
Toccai la guancia di Al ed era bagnata, la cosa era inquietante ma non ci diedi tanto peso.
Passò circa una mezz’ora e il prof disse:
Ragazzi io devo andare dal Preside. Voi state buoni.
Solita frase di un professore che quando torna in classe trova il putiferio.
Tra me e me pensai: Ma come è possibile che sia fidanzato?
Al: Chi è fidanzato?
Disse venendo vicino a me.
Io rimasi scioccata era quello che avevo pensato, ma non credevo… Cosa?!
Io: Non ho detto niente.
Al: Oddio.
Io: Che?
Al: Lo so, che non hai detto niente ma io ho letto il tuo pensiero.
Io: Oh bene, comunque tra un po’ verranno i ragazzi di football da noi a candidarsi per ‘’Re del ballo’’
Avevo detto quelle parole senza pensare. Com’era possibile una cosa simile?
Ed ecco che dalla porta entrò Mark Klanton un ragazzo bellissimo seguito dalla sua mandria e dritti verso di noi insieme alle oche. Le cheerleader.
Io: Ehi Mark.
Mark: Ciao Anto.
Io: Dimmi.
 
Alice.
 
Come era possibile una cosa del genere? Avevo letto nella mente a mia sorella ed il suo pensiero era: Ma come è possibile che sia fidanzato?
Non avevo ancora scoperto chi ma credevo fosse Harry dato che le piace da quattro anni, ma il problema se si può definire problema, era un altro. Mia sorella aveva appena predetto il futuro perché dopo due secondi che aveva parlato erano entrati i giocatori di football insieme alle cheerleader.
Mi estraniai da lei che stava lavorando per i candidati e mi avvicinai alla finestra che era vicinissima al tavolo dei One Direction e vicino a Zayn.
Sentii che Niall pensò: Ma come è possibile che le sorelle Smith, non ci calcolano eppure siamo famosi.
Il pensiero di Harry: Antonella e Alice sono due bellezze della nature caspita! Perché non ci calcolano? E poi Antonella è proprio bella devo.. un attimo,non posso perché sto con Megan. Ma perché quando ci sono belle ragazze in giro io devo essere fidanzato?
Io: Anto…
Dissi chiamandola dalla finestra e lei si girò verso di me come in quei film a modi rallentatore, ma quella era solo la mia mente che la vedeva così.
Anto: Ehi Al, dimmi.
Io: Hai finito?
Anto: Con i giocatori si, adesso passo alle ochette.
Sapevo che stavano ascoltando la conversazione se no non si sarebbero spostate.
Sapevo anche come far rodere le persone così dissi:
Lo sai che Mark ti fa la ricotta in una maniere assurda si?
Anto tutta rossa disse:
Al, no, non è possibile. Guardalo lui è il quoterback della squadra di football e capitano e alto e bello e muscoloso.
E senza che se ne accorgesse si appoggiò al tavolo dei 1D.
*figura di merda alla riscossa*
Anto: oh scusate non me ne ero accorta.
Disse rivolta verso Liam altro figo che la guardava perplesso, non perché lei si fosse appoggiata, ma perché parlava in maniera sognante di James, così le disse:
Non ti preoccupare non ci hai dato fastidio…
Ma tu… fai box e danza nella mia stessa palestra?
Eccola si era sciolta lei era così e pensava: E adesso?
Era preoccupata.
Poi disse: a che palestra vai tu?
Liam: Dirty Dancing.
Io: Si. Vado li.
Liam: Sai io ti ammiro tanto. Sei una forza.
No, non doveva dire questo lei era super eccitata.
 
 
Antonella.
Okay, stavo letteralmente morendo, ma dentro. Liam  James Payne mi definisce una forza e mi ammira. Sorridevo e basta, ma per non fare la parte della scema dissi:
Grazie. Io adesso devo andare dalle och… volevo dire cheerleader.
Ed eccolo il momento che aspettavo da ben quattro anni. Si avvicinò a me Harry e disse:
Ciao, senti dato che io vado malissimo in chimica non è che mi potresti dare una mano?
Stavo per svenire tanto che per cinque minuti non risposi. Vidi una mano che mi si sventolava in faccia, era la sua. Cercava di svegliarmi e io:
Uh scusa mi ero incantata. Comunque va bene. Dimmi dove e quando.
Harry: Facciamo domani avanti a scuola alle 15.30 e il dove si decide sul posto.
Io: Va bene.
‘’Oh mio Dio! Oh mio Dio! Mi ha parlato, mi ha parlato!’’ solo questo frullava nella mia mente mi avvicinai di nuovo al mio tavolo dove c’erano le oche e rimasi in trance finche Megan non mi si avvicinò e mi disse:
Bene, fammi la candidatura.
Io per dispetto dissi:
Non ci sono più posti.
Megan: Non essere ridicola.
Io: Non ci sono più posti.
Megan: fammi controllare.
Disse spingendomi bruscamente stavo per tirarle i capelli ma una mano mi fermò ed era quella di Mark che mi disse:
Come siamo aggressivi. Perché vuoi picchiare la mia ragazza?
Io: La tua che cosa?! Ma non stava con Harry Styles?
James: No… o per quanto ne so io mi ha detto: ‘’Io amo solo te sto con Harry per avere la fama.’’
Io la amo e penso che anche lei mi ama ma quello che sta facendo ad Harry è sbagliato lui è un ragazzo d’oro. Non si merita questo.
 
Non credevo che un giocatore di football potesse dire certe cose.
Sta di fatto che io ero nervosissima tanto che i miei occhi diventarono rossi.
Mark: i tuoi occhi. Sono rossi.
Io: Che dici?
Mi guardai ad uno specchietto ed erano davvero rossi.
Io: Bene Megan hai controllato?
Megan: Si. E non ci sono posti.
Io: te lo avevo detto.
Megan: Trovamelo.
Non risposi feci solo una smorfia. Non avrei trovato quel posto a quella lurida sgualdrina. Arrivò il professore e disse bene: Antonella, vieni all’interrogazione.
Andai alla cattedra e iniziai a parlare di chimica ma nella mia mente c’era solo il pensiero che da un giorno all’altro avrei visto Harry stare male. Mentre scrivevo le formule alla lavagna il gesso si ruppe in mille pezzi. Lo tenevo così stretto tra le mai. Mi immaginavo fosse la sua faccia, la faccia di Megan.
Io: Mi scusi.
Dissi rivolta al professore.
Prof: Non ti preoccupare. Te le ricordi a memoria?
Io: Ehm… no, le posso scrivere su un foglio?
Mi avvicinai al mio tavolo presi un foglio ed ero rivolta dalla parte del loro tavolo qualche mi volta mi limitavo a guardare e vedevo Liam che mi sorrideva. Era  bellissimo.
Mi limitai a sorridere anche io e poi andai subito dal professore a consegnarli il foglio.
Vide che tutto era corretto poi disse:
Bene ti meriti una… A +!
Ero felicissima tornai al mio tavolo ancora tutta eccitata poi mi calmai subito e suonò la campanella.
Io: Bene Al andiamo?
Andammo fuori dall’aula e lei disse:
Appuntamento con Styles?
Io: Dobbiamo solo studiare… mi sento una ruota di scorta.
Al: Non sentirti la ruota si scorta. Lui non la vuole.
Io: Come fai a saperlo. Guardali, sono così affiatati. 
Ed ecco che la coppietta si stava baciando proprio di fronte a me. Avrei voluto ucciderla. Stava facendo del male ad Harry e io non potevo permettere questo.
Al: A lui non interessa lei. Non so come ma leggo nella mente.
Io: Dobbiamo parlare con nonna. Comunque non ci credo.
Al: Va bene.
Io: la sai la ‘’news’’? 
Al: No racconta.
Io: Ho parlato con Mark e mi ha detto che lui e Megan stanno insieme. Sta con Harry solo per la fama appena l’ho saputo sono scoppiata in una rabbia tanto che la volevo picchiare ma aspetto il momento giusto.
Al: amore, hai campo libero ora… comunque è davvero una grande troia. Quanto è bello Zayn?
Disse mentre ci sedemmo al tavolo della mensa.
Io: Perché non ci provi?
Al: Scherzi?
Io: Non sono mai stata così seria.
Al: Non mi calcola.
Io: Oh si ti calcola fidati.
La calcolava. Questa mattina prima di entrare a scuola ho sentito Zayn parlare con Niall e diceva che Alice e bella e si domandò perché lei non lo considerava per niente, ma infondo sappiamo che non era così.
Non dissi niente ad Al per non farla illudere, volevo solo che le cose si ufficializzassero, scoprire che quello che menzionava Zayn era vero.
Al mangiò il suo pranzo come una porca, io non toccai cibo ero troppo nervosa. L’oca giuliva (ovvero Megan) era seduta affianco al nostro tavolo seduta sulle gambe di Harry e a lui non dispiaceva affatto.
Mi limitai a guardarla e a farle una smorfia non molto accentuata. Notò il mio sguardo e si avvicinò al mio tavolo dicendo:
Me lo hai trovato il posto?
Io: no, non ce ne sono. Dovevi candidarti prima.
Megan: Cosa?
Mi alzai dal tavolo e in maniera strafottente dissi: Hai sentito bene. Quest’anno al ballo ti limiterai a ballare e non sarai reginetta.
Nella mensa c’era tensione tutti zitti con lo sguardo puntato su di noi.
Megan: sfigata.
Io: Sarò anche sfigata ma io non sono falsa.
Non era quello il momento per dire tutta la verità ci voleva pazienza.
Ci guardammo mi aveva capito dove volevo arrivare.
Indietreggiando disse urlando:
Sei solo una… una…
Io camminando verso di lei e alzando un po’ il tono della voce:
Una ragazza che ha senso in testa che non pensa solo a mettersi l’imbottitura nel reggiseno o mettersi le magliette scollata, io rispetto la gente che mi sta intorno senza farla soffrire.
Abbassai la voce e dissi:
Come farai con Harry. So tutto perché alla fine si vengono a scoprire queste cose sai, no credevo potessi arrivare fino a questo punto.
Poi alzai la voce:
Stammi bene Megan.
Mi riavvicinai al tavolo e presi le mie cose erano rimasti tutti a bocca aperta lei era in imbarazzo e i 1D mi guardavano con occhi sbarrati.
Avevo solo detto la verità,non tutta,ma quasi. Sta di fatto che mi liberai.
Lasciai la mensa per poi fare la mia solita camminata alla ‘’ ho ragione io stai zitta’’ e uscii dalla mensa. Ero soddisfatta per averle fatto fare una figura di merda, fiera di me stessa per aver fatto capire alla gente chi sono e figa super figa.
La campanella suonò e finalmente fuori da scuola. Non vedevo Al, così mi la chiamai ma proprio mentre stavo digitare il tuo numero vedo che stava parlando con Niall e c’erano anche gli altri. Andai a chiamarla facendo la parte.
Io: Ehi Al, andiamo?
Al: Si un attimo. Ti sta cercando Mark.
Io: Dov’è?
Al: Eccolo.
Andai da Mark, chi sa cosa voleva.
Io: Ehi mia sorella ha detto che i stavi cercando.
Mark: Si…
Io: Dimmi.
Mark: Stavi per svelare la verità..
Io: Sei arrabbiato?
Mark: No bel colpo disse dandomi un bacio sulla guancia e andandosene.
Ritornai da Al che vide tutta la scena insieme agli altri.
Al: Facciamo faville.
Io: Ma smettila.
Al: Si, si certo.
Io: Ma come siamo simpatiche oggi. Adesso andiamo. Le ha fatto piacere parlare con voi ma adesso ha da fare.
I ragazzi mi guardarono un po’ perplessi ma non mi interessava più di tanto andammo a casa e trovammo nonna così andammo a parlare con lei per l’accaduto.
Al: Nonna, oggi ci è successa una cosa strana, beh… ecco noi…
Io: Oggi ho predetto il futuro e Alice ha letto nella mente.
Ebbene si io ero la ragazza che diceva le cose subito, senza giri di parole.
Invece Al era più drammatica e faceva salire l’ansia.
Nonna: Ragazze, voi non siete ragazze normali. Vedete queste voglie che avete nel palmo sulla mano?
Noi: Si.
Nonna: Bene, quella voglia è simbolo voi avete dei poteri. Siete una sorta di maghe.
Rimasi sbalordita.
Al: Oh, ma è fantastico.
Ero normale. Ne eccitata ne triste. Ma devo dire che la cosa mi piaceva.
Io: che qualità abbiamo in particolare?
Nonna: non ve le posso dire io.
Io: e come facciamo a scoprirle?
Nonna: da sole.
Si grazie a sto cazzo. ‘’Pensai.’’
Al si intrufolò nella mia mente e disse facendomi spaventare:
Ehi Anto!
Io: Ma sei cretina?
Al: No, andiamo a fare un giro per i negozi?
Io: Si, mi devo comprare qualcosa per domani. Voglio essere presentabile.
Andammo di sopra e andammo a prendere i soldi poi scendemmo di corsa giù salutammo nonna e fuori di casa!
Erano già le cinque e mezza ed eravamo appena arrivate da Harrods. Il mio negozio preferito.
Quante cose che c’erano li. Le adoravo.
Al: Oh mio Dio. C’è Zayn.
Io: E chi c’è più con lui?
Al: tutti e quattro.
Io: Ho un piano. Adesso tu vai dietro Zayn senza che se ne accorga. E io poi… poi vedi. Vai!!
Ero girata a guardare cosa stesse facendo quando si sentì un tonfo.
Andai a vedere chi fosse caduto ed era mia sorella. Lo sapevo che aveva la grazie di un elefante. Stavo morendo dal ridere quando lei disse:
Stronza vienimi ad aiutare.
Io ancora ridendo mi avvicinai ma aveva già fatto tutto Zayn.
 
 
Alice.
Che figura di merda. Lo sapevo, e come se non bastasse sono caduta ai suoi piedi ma ci rendiamo conto?
Zayn: Ehi tutto okay? Ti sei fatta male?
Io: No, sto bene grazie. Sono solo inciampata.
Anto: Che ci fate anche voi qui?
Zayn: Harry sta cercando qualcosa che si potrà mettere domani deve studiare chimica con una ragazza.
Adesso mi doveva credere per forza.
Anto: Ed ecco la ragazza.
Zayn si mise una mano sulla bocca per quello che aveva appena detto.
Anto: Zayn, non ti preoccupare farò come se non mi avessi detto niente.
Ed ecco che dal camerino sbucano Liam e Harry.
 
Antonella.
Stava cercando qualcosa da mettersi, per un appuntamento di studio? Okay la cosa era seria.
Liam: Ehi Anto.
Disse venendomi a salutare. Ricambiai e dissi:
Ehi ciao.
Liam: Tra circa un’ora abbiamo lezione. Tu vieni?
Io: merda. Me ne stavo dimenticando! Devo scappare. Ciao.
Dissi prendendo dal braccio mia sorella.
E uscendo fuori. Le compere le avevo fatte adesso mi bastava solo andare a casa e andare in palestra.
Al: Ho il numero di Niall.
Io: Non ti piaceva Zayn?
Al: scema, siamo amici.
Io: Ah bene. Vorrei tanto essere a casa ora.
E tutto d’un tratto eravamo a casa.
Al: Fico il tele trasporto.
Io: Wow.
Erano le sette e un quarto e alle otto dovevo stare in palestra per le prove del saggio.
Mi misi sotto la doccia e feci tutto di corsa, i capelli li legai in una coda, indossai la mia tuta preferita, blazer, borsa e cellulare e alle otto meno dieci ero fuori di casa. Ma avrei voluto tanto stare dentro a circa trenta centimetri di distanza da me c’era Harry che augurava buon viaggio a Megan. Io abbassai la testa e andai avanti senza farmi notare mentre qualche lacrima rigava il mio viso.
Camminavo dritta verso la palestra ma Liam mi notò e stava con tutti gli altri e io stavo ancora piangendo.
Mi girai. E lui disse:
Ehi, ti va un passaggio?
Io: No grazie.
Liam: dai!!
Io: Va bene.
In effetti un passaggio lo volevo.
Asciugandomi le lacrime dissi:
Ciao ragazzi.
Tutti: Ciao.
Louis: Ehi piccola che hai?
Louis che mi chiama piccola?!
Io: Niente perché?
Louis: A me non sembra.
Io: Non ho niente.
Louis: Perché piangi?
Io: Avrò qualcosa negli occhi.
Harry: Non è vero.
Avrei voluto ucciderlo non doveva parlare perché le mie lacrime erano lui.
Io: non ho niente negli occhi ma ho litigato con… con… mia mamma.
Azzardai quasi balbettando, beccandomi uno sguardo sospetti di Liam.
Solo in quell’istante notai che Niall e Zayn non c’erano.
Io: ma Zayn e Niall?
Harry: stanno a casa.
Io: Giustamente hanno ragione tanto state solo accompagnando Liam.
Louis: No, noi rimaniamo a vedere.
Io: Cos..? Oh bene. *vocina da idiota per imbarazzo*
Arrivammo e Louis parcheggiò. Scendemmo e entrammo in palestra. Avevo un ansia pazzesca. La paura di poter fare una figura di merda era tanta.
Da me venne subito Jennifer la mia insegnante che disse:
Oggi inizi con box o danza?
Io: Box.
Liam: Stiamo nello stesso corso.
Io: Bene.
Aravamo nella sala di box ma c’eravamo solo noi quindi dissi:
Dato che ci siamo solo noi ci aiutiamo io e te.
Liam: Va bene inizi tu.
Io: Ok.
Mi misi in pantaloncini e top e la faccia di Harry era sbalordita. Si poteva dire che avevo un fisico bello. Non sono mai stata una ragazza che si vantava, molto spesso mi criticavo da sola dicendomi di essere un mostro, ma devo dire che negli ultimi anni il mio fisico è cambiato tanto.
Io: Bene. Iniziamo?
Liam: Colpisci.
Colpì Liam e lui non poteva credere a tutto ciò.
Liam: Ma… ma… tu, femmina, pugni cosa?!
Io: Sono abbastanza forte. Tanto che se si dovesse avvicinare a me Megan la uccido.
Louis: L’hai stesa oggi.
Io: Lo so,  lo so. Sinceramente quella ragazza mi ha rotto le scatole ogni santa volta viene a rompere a me dicendomi sfigata a volte, ma quando eravamo più piccole mi faceva sgambetti mi metteva in ridicolo. Ma adesso basta.
Louis: Neanche io la sopporto.
Harry: Cosa?!
Louis: Lo sai non mi è mai piaciuta quella ragazza tu sei cocciuto.
Feci un ghigno e poi dissi:
Allora Liam, ti va una lotta?
Liam: Ci sto.
Io: Fai conto che io sia un maschi non ti preoccupare. Ho fatto incontri davvero dolorosi con ragazza che sembravamo non ragazzi ma uomini quarantenni forzuti.
Liam: Ho paura.
Io: Di che?
Liam: Di farti male.
Io: no, non ti preoccupare.
Iniziammo presi qualche colpo alle gambe davvero doloroso ma ero abituata per il resto schivavo e colpivo Liam. Non mi andava di toccargli la faccia puntavo o alla pancia o alle gambe, senza toccare i gioiellini di famiglia.
Non lo avessi mai detto: Fai come se fossi un maschio.
Per sbaglio mi colpì il femore cosa che mi ero rotta durante un incontro caddi a terra. Il dolore era forte.
Liam: Lo sapevo. Ti ho fatto male?
Io: No Ahia! Cazzo!
Liam: Dove ti fa male.
Io: Il femore. In passato me lo ero già rotto.
Liam: Louis vai a prendere del ghiaccio. Harry vieni ad aiutarmi.
Harry: subito.
Sul ring eravamo rimasti solo io ed Harry. Mi stava togliendo la protezione per la faccia e i guantoni e la sua mano stringeva la mia. Liam era andata a prendere la barella per portarmi nello spogliatoio.
Quasi con le lacrime agli occhi vedendo la sua faccia e pensando a Megan, dissi con voce dolorante:
Harry, sei un bravo ragazzo non ti sei mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno. Fatti valere  non ti fare sfruttare da gente che non ti merita.
Harry: Che dici?
Io: Adesso non posso dirti niente. Magari quando mi sentirò pronta te lo dirò.
Okay anche in quel caso ero buona.
Arrivò Liam con la barella ed Harry e Liam mi misero sulla barela e mi portarono nello spogliatoio.
Io: Ahia no, Louis toglimelo.
Harry: No tienilo.
Io: Basta.
Dissi piangendo. Stavo morendo di dolore.
Io: Mi accompagnate a casa?
Liam: I tuoi occhi sono verde acqua.
Io: Ma che…?! Passami lo specchietto.
Erano verde acqua. Merda!
Io: sono le lacrime.
Mi portarono in macchina e andammo a casa erano circa le nove e mezza e a danza non andai ci sarei andata quando mi sarei rimessa.
Io: Grazie del passaggio.
Harry: Aspetta ti accompagno.
Io: Grazie.
Mi prese in braccio e io mi sentivo così felice tra le sue braccia così protetta.
Al vieni ad aprire dissi nella mente.
Harry: Grazie per quelle parole.
Io: Niente. Grazie a te per l’aiuto.
Harry: Vieni qui.
Mi abbracciò. Che cosa dolce era davvero un ragazzo d’oro e Megan non lo meritava.
Io: A domani.
Harry: Ciao.
Entrai in casa e nonna disse:
Che hai combinato?
Io: Niente.
Nonna: sono anche io una maga e ho visto tutto.
Io: Allora cosa chiedi a fare?
Nonna: Volevo vedere che dicevi. Comunque tua mamma non sa niente.
Io: Non deve sapere niente.
Al: Che hai fatto?
Arriva la ragazza premurosa.
Io: Niente. Andiamo a dormire?
Dissi mentre mi mettevo il pigiama con non so quale forza.
Al: prima mi racconti.
Io: Domani. Adesso ho sonno.
Al: Va bene.
 
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.
 
 
Quella notte non riuscii a dormire pensavo all’incontro di domani con Harry. Della gamba poco e niente mi importava, sarei andata lo stesso. Volere o non volere. Quelle poche ore che erano rimaste le sfruttai per dormire. Avevo solo tre ore.
 
*Driiiiin*
 
La sveglia suonò e io scattai su dal letto.
Non ero per niente arzilla. Ma dovevo andare a scuola. Mi misi seduta con le gambe giù dal letto. Mi provai ad alzare ma caddi sul letto.
Io: Ahia!
Urlai.
Mia nonna corse da me e disse:
Anto, cosa è successo?
Io: Nonna, non si può fare qualche magia per la gamba? Mi fa male!
Nonna: Posso fartelo passare, ma devo trovare l’incantesimo.
Io: Trovalo.
Nonna: Adesso è tardi. Sta mattina lo cerco e per oggi pomeriggio sarà come se non fosse successo niente.
Io: Ma come faccio a scuola?
Nonna: Usi la stampella.
Io: No!
Dissi mettendomi le mani sulla faccia. Che figura di merda!
Non ci pensai. Andai in bagno a lavarmi e vestirmi. Quel giorno mi vestii con un
j-eans aderente chiaro, la maglietta a maniche corte della converse, converse bianche e un giacchetta sopra. Mi feci la treccia a spina di grano di lato mi truccai e scesi giù.
Mia sorella era pronta lei indossava: una tuta. Mia sorella in tuta? What the hell…?!
Io: perché hai la tuta?
Al: Lo so che è strano, ma… oggi abbiamo palestra e mi scoccio a cambiarmi in palestra e poi rivestirmi.
Io: Finalmente lo ha capito. Ma oggi abbiamo palestra?
Al: Si.
Io: Ma vaffanculo!
Proprio a me dovevano capitare queste merde di disgrazie?!
Io: Andiamo a scuola.
Al: Sei arrabbiata?
Io: Si con me stessa sono una cogliona.
Al: Non è stata colpa tua.
Io: Sono stata io a dire trattami come un maschio.
Al: Ma cosa ne potevi sapere tu.
Io: Vabè lasciamo stare.
Dissi scocciata e arrabbiata, mentre stavamo uscendo di casa.
Io: Usiamo il tele trasporto.
Al eccitata disse: Sii!!
Pensammo alla scuola e ci trovammo all’entrata. Presi la stampella e poi dissi:
Ehi Al, hai una felpa?
Al: Si perch…?
Io: Dammela.
Dissi frenandola sul colpo. Ci minimo dietro un muretto e io mi tolsi maglia e giacchetta e indossai la felpa. Era bellissima. Era nera con su scritto ‘’YOLO’’ in bianco.
Era munita di cappuccio, così me lo misi in testa per non farmi notare. Erano ancora le otto e un quarto e stavamo tutti nel cortile, dato che la campanella suonava alle otto e mezza.
Io e Al eravamo sedute vicino al tavolo dei giocatori football.
‘’Che fortuna, però sarebbe meglio se ci fossero i 1D’’ pensai io. Al mi guardò a fece un sorriso. Sapeva ciò che avevo pensato.
Io: Al, hai scoperto qualche altro potere oltre a leggere nella mente?
Al: Quando cambio umore i miei occhi cambiano.
Io: Pure i miei. E poi?
Al: Riesco a far muovere gli oggetti con la mente, per il momento nient’altro poi nonna ha detto che domani ci darà la prima lezione.
 
Ero eccitatissima e non vedevo l’ora.
Parlammo ancora per un po’ finche non suonò la campanella e dovevamo entrare.
‘’Merda. E adesso?!’’
Mi misi il cappuccio e entrammo per ultime. Senza volerlo mia andaia scontrare contro un ragazzo facendogli cadere un quaderno. Mi abbassai per prenderlo e vidi che quel ragazzo era Liam.
Liam: Anto… ma tu hai una stampella… io credevo fosse solo una slogatura… scusami tanto.
Io: Liam, ti stai facendo tanti problemi per niente. Il dottore mi ha dato una pill0la da prendere per il dolore che mi fa ritornare la gamba come nuova. Solo che sta mattina mi sono dimenticata di prenderla.
Harry: Ma ci sarai oggi pomeriggio?
Io: Si.
Se ne stava andando e con un tono di voce medio dissi:
Ecco la schiavetta che fa i compiti alla super star.
Mi avevano sentito praticamente tutti infatti si girarono a guardarmi, ma pazienza. Alla fine è vero. Mi usava solo a convenienza e questo non mi stava bene.
Con faccia da acida di prima categoria mi feci spazio e pian piano con la stampella, andai nella classe di chimica.
Io: Ma perché sono costretta a fare queste figure di merda?
Al: Dai, non ti ha riconosciuto nessuno e poi il prof non ti dice niente sei hai il cappuccio.
Entrò il prof e noi ci alzammo tutti in piedi per dare il buongiorno. Io non mi alzai completamente anche perché no mi volevo far vedere.
Prof: Antonella…
Io: Si…
Dissi in preda all’imbarazzo.
Prof: Togliti il cappuccio. E vieni all’interrofazione.
No, il prof non ti dice niente per il cappuccio. Si, come no. Mi tolsi il cappuccio, ma un  momento, interrogazione?! Io ero già andata.
Io: Ma sono già venuta.
Prof: Lo vuoi il voto pieno o no?
Io: Si…
Prof: Vieni su…
Io: Posso farla da posto?
Prof: Non hai studiato?
Io: No, e che… vabè. Vengo.
Era inutile sprecare parole, tanto mi avrebbero vista.
Prof: ma che hai fatto?
Io: Sono… scivolata dalle scale.
Vidi Al ridere per il mio tono di voce beh… era buffo.
 
Alice.
Ahahahaahahahah!! Quanto è scema mia sorella? Quando era in imbarazzo usava un tono di voce tutto stridulo, e io ogni volta ridevo a crepa pelle.
Dopo un po’ calò il silenzio e tutti fissavano Antonella.
Era una cosa terribile per lo meno per lei. Non riusciva ad aprire bocca. Poi aveva Harry che la guardava in una maniera incoraggiante lo guardavo qualche volta perché l’occhio ricadeva su di lui, anche perché ero collegata a ‘’ Zayn channell’’ quindi lo mi soffermavo. Lo sguardo di Harry le diede sicurezza così iniziò a parlare e parlare e ancora parlare, quando finalmente la campanella suonò.
Prof: Sei stata bravissima.
Io: Grazie prof.
Uscimmo dalla classe e andammo in mensa per mangiare.
Non ci crederete mai ma i One Direction si erano messi al nostro tavolo.
Antonella sembrava una depressa. Aveva la testa bassa e il cappuccio. Ero seduta tra Zayn che cosa altamente bellissima, Liam e Niall. Mentre Antonella tra Louis e Harry. Anche per lei era una cosa altamente bellissima. Gli leggevo la mente. E sentivo anche i pensieri di Harry. Ovvero: *Che buon odore che ha, l’Alien lo adoro sulle ragazze. Megan usava sempre lady milion. Non vedo l’ora che arrivi oggi pomeriggio così posso stare un po di tempo con lei.*
La guardavo tipo con occhi sognati ma lei era occupata ad essere depressa.
Anto: Cosa ci fate qui? Se la gente vi vede fate brutta figura.
Al: Anto, smettila di stare così. Che ti succede?!
Alzò la testa e i suoi occhi erano verde acqua ciò vuol dire che era triste.
Forse per quello che era successo in classe o… boh chi lo sa.
Louis: Non facciamo brutta figura perché dici questo? Intervenne Louis.
Anto: beh… lasciamo perdere oggi non ho voglia di dare spiegazioni a nessuno.
 
 
Antonella.
 
Stavo male perché Harry mi trattava come una schiavetta che deve fargli fare i compiti. Io non sopportavo questo comportamento,avrei aspettato di vedere come andava a finire questa storia e poi avrei deciso.
Mi alzai dal tavolo e andai da Mark.
Io: Mark, con Megan?
Harry guardava storto Mark e io non capivo il perché.
Mark: beh… sai adesso è partita, però tutto okay. Tu con Harry?
Io: Ahahahah!! Bella domanda.
Dissi ridendo, poi continuai.
Anto: Ogni volta lo guardo e mi sento male. So cosa vuol dire essere usati e io non voglio vedere Harry stare male.
Mark: Hai intenzione di dirglielo?
Io: Si, ma quando torna Megan.
Mark: Brava. Adesso devo andare agli allenamenti, ci vediamo.
Io: ciao campione.
Ridiede un bacio sulla guancia e poi tornai a sedermi.
Al: Facciamo faville con il capitano della squadra di football.
Io: Al smettila. Io e lui non faremo mai faville uno perché lui è beh… lui e due perché il motivo lo sai.
Al: Oh, beh… se la mettiamo in questo modo.
Zayn: Si può sapere il motivo.
Mi verrebbe da digli:
Ciao Zayn mi voglio fare i fatti degli altri Malik, ma rispose Al dicendo:
Lo scoprirete presto sei Dio vorrà.
Ci guardarono tutti interrogativi.
Poi io dissi:
Al, devo fare palestra oggi c’è la corsa ad ostacoli. Quindi la stampella la nascondiamo nel tuo armadietto.
Al: Perché nel mio? E non puoi fare palestra.
Harry: Già ti aggraverai.
Oh mio Dio! Non potevo credere alle mie orecchie è una stupida insulsa frase, ma detta dal ragazzo che speri che ti consideri è una grande cosa!
Io: Io la faccio palestra. Oggi c’è il quadro svedese. Io lo adoro.
Suonò la campanella e andammo tutti ai nostri armadietti oggi dovevamo fare palestra con loro. Che cosa emozionante!!
Lasciai la stampella nell’armadietto di Al, il mio era troppo pieno. Camminai a sforzo perché non ce la facevo e mentre entrammo nello spogliatoio della palestra mi accorsi di non avere la tuta.
Io: Non ho la tuta.
Esclamai.
Al: Non puoi fare palestra.
Io: Ma non mi dire.
‘’E’ arrivato capitan ovvio’’ pensai.
Al: Ehi, io so tutto quello che pensi.
Io: Meglio che non penso và. Quanto vorrei una tuta specialmente quella blu della ‘’Holly Sister’’ in meno di dieci minuti mi guardai e indossavo quella tuta.
Al mi guardava con gli occhi che brillavano e io stupita dissi:
Okay, non sapevo di avere questo grande potere.
Al: Beh, ce l’hai uno sfruttalo due servirà.
Risi, e poi entrammo in palestra loro erano li  a riscaldarsi e io avevo la bava che scendeva dalla bocca mentre Al stava proprio sbrodolando. (Sempre per modo di dire)
Liam: Dove hai preso la tuta?
Io: Alla Holly Sister.
Si si, come no.
Liam: Io intendevo da dove l’hai tirata fuori. Prima non ce la avevi.
*Figura di merda*
Io: Ah! Io, dall’armadietto.
Liam: Oh bene.
Ci dirigemmo verso gli altri ma la mia gamba mi faceva male. In quel momento avevo bisogno dell’incantesimo di nonna.
Non ci pensai. E la professoressa ci chiamò per iniziare la lezione.
Prof: Vi siete riscaldati?
Tutti annuimmo e lei disse:
bene chi vuole iniziare con il quadro svedese?
Per prima non volevo andare avevo vergogna.
Prof: siamo tutti timidi… uhm… Smith.
Io e Al: Si?
Prof: No Alice, Antonella.
Io: Si?!
Prof: Inizi tu.
Bene. Pensai. Al mi incoraggiò.
Mi diressi al quadro svedese camminando in maniera da non far capire niente alla prof.
Prof: Inizia.
Salì nel primo quadro e iniziai a muovermi piano piano come un serpente ma la prof mi urlò di muovermi, lo feci in meno di cinque minuti sia l’andata che il ritorno.
Prof: A più.
Io: Grazie prof.
Dissi battendole il cinque. Con lei era come se fosse la mia migliore amica mi aiutava sempre e io la adoravo. I miei compagni di classe mi guardavano con la bocca che puliva i pavimenti. Persino Al.
Io: Che?
Al: Ma tu…?
Io: Io cosa?
Liam: Hai…
Zayn: Fatto…
Niall: Oh mio Dio!!
Scoppiai a ridere. Erano davvero buffi.
Io: Che c’è?
Harry: Sei peggio di un serpente inferocito.
Io: Perché esistono?
Harry: Ah boh…
Oh ma che amore che era!
 
Passarono dieci minuti e io non mi sentivo bene. Avevo fitte alla gamba così chiesi alla prof di andare nello spogliatoio.
Io: Mi accompagni?
Al: Dove?
Io: Nello spogliatoio.
Al: Perché?
Io: Non mi sento bene.
Mi prese sulle spalle e andammo nello spogliatoio.
Tra sorelle di solito il rapporto non è così litigano, sono cane e gatto. Ma noi no noi ci adoravamo e ci aiutavamo l’un l’altra, ma quando una delle due commetteva errori la si che si litigava.
Io: Al, grazie.
Al: Ehi sorellina, per te ci sarò sempre!
Lei era la mia ‘’Soul Sister’’, la mia migliore amica e la mamma che in teoria non ho mai avuto.
Chiamammo mia nonna e la prof parlò con lei poi mi portarono a casa. Io ero morta di dolore.
Ancora una volta non dicemmo niente a mia mamma perché non la volevamo far tornare. Quella donna non mi avrebbe fatto fare più niente.
Io: Nonna cazzo fai quell’ incantesimo.
Nonna: Si. Trattieniti. Sarà doloroso.
Io: Si ma corri.
Fece l’incantesimo pronunciando varie parole ma stavo soffrend troppo per riuscire a capire cosa diceva.
Urlavo come una pazza stringevo la mano ad Al e mi dava forza.
 
Alice.
Non riuscivo a  vedere mia sorella dimenarsi urlando in quella maniera. Stava davvero male e non la avevo mai vista così. Mia nonna era calma e riusciva a pronunciare le parole anche con Antonella che urlava e si dimenava.
Quando finì tutto Antonella svenne e io mi preoccupai.
Io: Anto, Anto… guarda c’è Harry che ti sta per dare un bacio.
Speravo che almeno con quello si svegliasse ma niente.
Io: Anto svegliati dai! Nonna, non si sveglia.
Nonna: E’ normale. Dormirà fino alle 15.00 del pomeriggio.
Io: Come fai a sapere l’ora precisa?
Nonna: Adesso sono le 13.00 e ci vogliono due ore per svegliarsi e riprendersi. Quindi alle tre sarà pronta.
Io: Ma poi con Harry? Mi conviene chiamare Niall.
Nonna: Falli venire da te.
Io: No, ma no.
Nonna: Al,tua sorella ha bisogno di te e io adesso devo uscire perché devo vedermi con tua zia.
Io: Va bene.
Il fatto di invitare I One Direction a casa mia mi spaventò un po’ ma ero in confidenza con Niall così lo chiamai.
 
 *Telefonata*
Io: Ehi Niall.
Niall: Ehi Al dimmi.
Io: Beh… ecco mi chiedevo se voi adesso avevate da fare…
Temevo della risposta.
Niall: No, perché?
Io: Ehm… Che ne dite se venite a pranzare da noi?
Ancora una volta temevo della risposta.
Oltre a Niall sentivo Louis che diceva: Si si si! Di si. Così cucino io.
Risi e poi Niall disse:
Va bene.
Venti minuti e siamo da voi.
Io: Okay a dopo.
 
Chiusi il telefono e ripensai: Venti minuti?! Corsi di sopra a cambiarmi e farmi bella. Non capita tutti i giorni di avere i One Direction a casa.
Rimasi sempre in tuta ma mi misi una maglietta di Anto che adoravo. Era della Chanel la aveva avuta regalata al suo compleanno.
Mi feci una coda alta un po’ di matita ed ero pronta. Ci misi cinque minuti. Ma in tutto quel trambusto non mi accorsi di Anto che dormiva beatamente per terra. La presi in braccio ed era leggera come una piuma. La misi su divano. Le tolsi la felpa perché stava sudando le sciolsi i capelli e rimasi un a guardarla.
Non so perché lo feci ma avevo voglia di guardarla.
A un certo punto mi arrivarono i suoi pensieri che erano: Harry, dov’è Harry e Al? Dove sono?
Vidi delle lacrime scendere dal suo viso e mi rattristai. Quando stavo per prendere il telefono suona la porta. Erano loro. Belli come sempre.
Io: Ciao ragazzi.
Tutti: Ciao Al.
Liam: Ehi, ma Anto?
Io: ehm… Dorme.
Tutti: Dorme?!
Io: Si sapete… quando ce ne siamo andate era perché aveva forti dolori alla gamba e allora è corso il dottore e le ha fatto una puntura molto forte e adesso dorme. Ha reagito così.
Harry: Ma sta bene tutto okay?
Ohw! Ma guardatelo il piccolo Harry si preoccupa. Se avessi parlato così avanti ad Antonella mi avrebbe ammazzata.
Nel frattempo dissi: Ragazzi sedetevi sui divani.
Tutti: Okay.
Li c’era Antonella che dormiva come un angioletto. Chiamai nonna e dissi:
Ehi Nonna, senti ma Antonella è cosciente?
Nonna: Si è cosciente e credo che avrà anche alcuni momenti dove urlerà di dolore altri dove si sveglierà e poi si riaddormenterà.
Io: Okay.
Dissi andando in salotto mia sorella dormiva e non aveva ancora emanato niente.
Liam: Con chi parlavi?
Io: Con mia nonna… ha sentito il dottore e ha detto che potrebbe urlare o svegliarsi e riaddormentarsi di colpo.
Louis: Oh beh... in ogni caso ci siamo noi a darti una mano.
Io: Grazie. Ma adesso ho fame andiamo a mangiare?
Niall: Speravo che lo dicessi.
Zayn: Niall stai sempre e solo a mangiare.
Ridemmo tutti. Come era bello Zayn!!
Io: Cosa volete?
Zayn: Sei italiana giusto?
Io: Si.
Zayn: Bene, preparaci un piatto italiano.
Pensai una attimo e poi dissi:
Vi sorprenderò.
Avevo in mente di preparare la carbonara il mio piatto preferito.
Mi misi ai fornelli e ci misi mezz’ora.
Io: Ragazzi, la cucina è piccola e dato che il salotto e  grande facciamo che spostiamo il tavolo in salotto. Mi aiutate?
Mi aiutarono Zayn Liam e Niall mentre Louis e Harry presero le sedie.
Scansa fatiche.
Si sedettero a tavola, ed io andai a prendere i piatti.
Ad un certo punto mi sentii pizzicare i fianci. Mi spaventai e dissi:
Ma sei… Ciao, che ci fai qui?
Era Zayn e io ero tutta rossa. Con faccia da cucciolo disse: posso aiutarti?
Io: Se ci tieni.
Zayn: Okay.
Io: Bene. Porta la pentola.
Zayn: Cosa?!
Io: Dai sherzo. Dammi.
Dissi prendendogli la pentola dalle mani.
Zayn: Per tua informazione, anche io scherzavo.
Io: Okay. Andiamo se no ci ammazzano.
Andammo in salotto e Niall disse:
non ce la facevo più.
Sorrisi e poi iniziai a fare i piatti. Non sbagliavo mai quantità solo quella mia. O esageravo troppo o non ne mettevo per niente quel giorno invece non sbagliai. Il rimanente lo avrei lasciato per Antonella.
Iniziammo a mangiare ridendo e scherzando ma ad interrompere tutto quello fu Antonella che si alzò e disse:
Ma che cazz…? Al!!!
Mi precipitai da lei e dissi:
Ehi, come stai?
Anto: Come vuoi che stia?!
Disse quasi piangendo.
Io: ehi, che hai?
Adesso piangeva.
Anto: Ho fame!
Non si era ancora accorta che c’erano loro e per quello non so come l’avrebbe presa.
Andai a prepararle il piatto e lei intanto cercava di infilarsi le scarpe.
Misi una sedia affianco a Liam così si trovava di fronte ad Harry.
Io: Ehi panda, ce la fai ad alzarti?
Anto: Non mi chiamare panda.
Io: Ma ci somigli.
Io: Spiritosa. Comunque ce la faccio.
Si alzò in piedi e si girò verso di loro mentre camminava inciampò tra i lacci ma ebbe dei riflessi eccezionali e si fermò a terra con le mani.
Io: Ma che ci fate voi qui?
Niall: Tua sorella ci ha invitati.
Anto: Mia sorella vuole proprio vedermi morta allora.
Stava iniziando a sclerale.
Andò allo specchio e notò che i suoi capelli erano in disordine e il suo trucco anche.
Si fece un tuppo  e poi venne a tavola.
Anto: Chi ha cucinato?
Io: Secondo te possono aver mai fatto un piatto italiano?
Anto: Oh comprendimi vedi in che condizioni sto?!
Harry: Ma ce la fai per oggi pomeriggio?
Anto: Si la schiavetta sarà al tuo servizio.
Harry la guardò e prima che potesse dire qualche cosa dissi:
Harry,  vieni.
Mi seguì e dissi:
Perché la tratti come se fosse la tua shiavetta?
Harry: Io non la tratto come una schiavetta. Credi che io voglia fare Chimica o cose varie?! Il mio è un appuntamento infatti la porterò a London eye, Liam mi ha detto che è il suo posto preferito.
Io: Si lo è. Ma lei crede che tu la stia usando…
Harry: Aiutami.
Io: Me la vedo io. Vai.
Quando uscimmo trovammo che tutti avevano finito di mangiare e Antonella dormiva sul tavolo.
Io: Okay. Manca solo un’ora e sarà sveglia.
Liam: Non ti preoccupare la porto io al divano.
Harry: Eh no. Lo faccio io.
Che lotta tra i due. Io continuai a conoscermi un po’ meglio con Zayn, Niall, Louis e Liam.
 
I pensieri di Harry: Oddio. Ha sempre quel buon profumo che mi fa morire. Quanto è bella. Sarà mia anche se Megan starà male. Io la amo, ma io e Antonella siamo destinati a stare insieme. Anche se non ci siamo mai calcolati.
 
Io: Si e vai!
Zayn disse: Ti diverte sapere che mi si è rotto lo specchio?
Io: No… no, è che ho letto che mia nonna… mi ha comprato una… maglia.
Dissi quasi balbettando.
Zayn grandioso.
A fermare quella conversazione fu un urlo di Antonella.
Harry: Al, vieni. Tua sorella non sta bena.
Io: Okay, calmala.
Cercava di calmarla. Come era dolce.
Senza perdermi in chiacchiere chiamai mia nonna e rispose subito:
Pronto?
Io: Quando urla forte e più volte che vuol dire?
Nonna: Si è alzata prima?
Io: Si ha mangiato e poi si è riaddormentata,
Nonna: Allora. Vai in bagno. C’è un mobiletto. C’è una specie di siringa, Magica. Sembra normale ma non lo è. Bene, adesso la prepari e fai la puntura sul polpaccio della gamba che le fa male.
 
Chiuse il telefono e non ebbi il tempo di risponderle. Come facevo?
Tolsi tutto dal bancone della cucina e preparai la siringa. Poi corsi da Antonella e dissi ad Harry:
Tienile fermo il polpaccio destro.
Annuì e mantenne il polpaccio fermo feci la puntura e si calmò dopo due secondi.
Richiamai nonna e dissi:
E ora?
Nonna: Si veglierà tra cinque minuti e vorrà stare solo con la  prima persona che vedrà.
Io: Okay, quando torni?
Nonna: Io adesso sto andando a Liverpool da tua madre ci vediamo dopo domani.
Io: Ma dirle prima le cose?
Nonna: Ehi ho pure una certa età.
Io: Adesso ti devo lasciare. Si è svegliata.
Anto: Al, Al, dove sei Al?!
Io: Ehi, sono qui. e’ tutto finito. Non ti preoccupare.
Anto: Li ho fatti andare via varo?
Liam: No, siamo qua.
Anto: ne approfitto per chiedere scusa a tutti non volevo. Non l’ho fatto di proposito.
Niall: A fare cosa?
Anto: Ad urlare in quella maniera scusate.
Si alzò e andò in camera sua. Tutti non capirono il perché delle scuse così dissi:
E’ così quando crede di aver sbagliato.
Niall: Ma non ha fatto niente.
Harry: posso andare?
Io: Prova.
 
Harry.
 
Bussai alla porta e lei mi disse:
E' aperto.
Entrai, e appena mi vide si asciugò le lacrime. Piangeva, e io non potevo vederla in questo stato.
Harry: perché piangi?
Anto: Lascia stare.
Harry: No, non lascio stare.
Anto: Non volevo fare quello che ho fatto ma è stato contro la mia volontà.
Harry: Ma tu on hai fatto assolutamente niente. Non è colpa tua. E adesso asciugati le lacrime, anche perché il tuo viso e grande tanto da contenere un bel sorriso. L’avevo detto perché era bella quando sorrideva e mi faceva stare meglio ogni volta che lo inarcava sulla sua faccia.
Anto: Dici così a tutte, vero?
Harry: Eh no mia cara, e qui che ti sbagli.
Anto: Devo essere sicura?
Harry: Al cento per cento.
Anto: Va bene, mi fido. Che ore sono?
Harry: Le tre perché?
Anto: Mi preparo e usciamo okay?
Harry: Ah già. Me ne ero dimenticato.
Uscì dalla porta e mi diressi nuovamente in salotto ero felicissimo anche perché lei era bella, intelligente, mi faceva ridere e io cercavo questo in una ragazza. Ma la domanda ora è… Megan?
 
Antonella.
 
Ancora un po’ sconvolta mi diressi nel mio armadio a cercare qualcosa da mettere.
Ci pensai due secondi e poi andai ad aprire la busta con le cose comprate il giorno prima. Andai in bagno a lavarmi e vestirmi poi chiamai Al facendola venire di sopra.
Io: Me li lascio sciolti o treccia di lato.
Al: Sciolti.
Io: Va bene.
Se ne andò. Prima di farmi i capelli mi truccai. Misi: y-liner, mascara, fard e ero pronta per il trucco. Poi mi sciolsi i capelli e magicamente uscirono i boccoli.
Io: wow.
Dissi guardandomi allo specchio. Avevo dei capelli davvero molto belli. Indossai i bracciali presi la mia ‘’miu miu’’ con dentro i libri. Ero vestita esattamente così:
 
 
 
Presi il cellulare e scesi.
Mi guardarono tipo così: *-*, specialmente Harry.
Io imbarazzata dissi:
Ehm… Harry, andiamo?
Harry: S-si.
Balbettò, io guardai un po’ stranita e poi uscimmo.
Io: Dove andiamo?
Harry: Io avevo pensato a London eye.
Io: Per studiare chimica?
Harry: Qual è il problema. Dai su.
Era il mio posto preferito ma mi continuavo a domandare per quale motivo lui avesse detto di andare lì. Forse era anche il suo posto preferito, o forse era il posto dove portava tutte le ragazze… mah.
Ci dirigemmo verso London eye. In quel tempo parlammo e scherzammo tanto tra di noi. Era come se ci conoscessimo da una vita. Beh… in effetti ci conoscevamo da quattro anni ma era come se non esistessero quindi.
Io: Com’è la vita da super star?
Harry: E’ bella, puoi incontrare tutte le fan e renderle felici. Poi c’è la parte così e così dove sei costretto a rispondere a tutte le domande in interviste a sorpresa. Poi c’è la parte brutta, dove vieni sorpreso dai paparazzi in pose non molto gradevoli, e la maggior parte delle volte queste foto vengono messe sui giornali.
Io: ahahahahahaha!! Mi immagino già! Ahhahahahahah!!
Harry: Ah, tu te la ridi?
Io : Non posso ?
Harry: fallo un'altra volta e vedi.
Io: O Dio, Arrivano minacce dal signorino Styles, si salvi chi può.
Harry: E va bene.
Mi incominciò a fare il solletico da per tutto e io caddi a terra eravamo in un parco e io ridevo come una pazza gridando: BASTA!
Ma niente. Continuava.
A un certo punto ci trovammo in pendenza così anche lui cadde e rotolammo giù dalla ‘’collina’’ e poi ci fermammo. Eravamo uno sopra all’altro. Ci guardammo per circa due secondi e poi dissi:
Lo sai che stai sopra di me si?
Volevo tanto dirgli rimani non te ne andare, ma avevo un brutto presentimento.
Harry: scusa.
Io: Niente, sai cosa facciamo? Qui è tutto così bello. Studiamo qui e poi se tu vuoi andiamo a London eye.
Harry: Mi hai tolto le parole di bocca.
Sorrisi e poi presi il libro incominciai a leggere e ma Harry faceva facce buffe così mi fece distrarre.
Io: Smettila e ascoltami.
Harry: Si capo.
Continuava e io chiusi on forza il libro facendolo smettere.
Harry: Io non so niente di te.
Io: Cosa vuoi sapere?
Harry: Non so dimmi un po’ tu…
Io: Sono più piccola di mia sorella infatti ho 17 anni sono italiana e mi sono trasferita qui nel 2008 all’età di quattordici anni e mia mamma ci ha iscritte a scuola. Nel 2010 sono diventata una vostra fan insieme a mia sorella e poi avendovi a scuola mi sono sempre ritenuta fortunata.
Harry: parlami dei tuoi.
 
Tasto dolente. Con quasi amarezza dissi:
Mia mamma è una menager di una di una band famosa se non mi sbaglio si chiamano Parade.
Harry: e tuo padre?
Io: Beh… mio padre è morto.
Harry: O Dio scusa, non volevo.
Io: Non ti preoccupare sono cose che capitano alla fine.
Harry: da quanto fai box e danza?
Io: Danza da quando avevo praticamente cinque anni mentre box da tredici. La faccio solo per tonificare il corpo, faccio pochi incontri.
Harry: Quand’è il tuo compleanno?
Io: ventinove luglio.
Harry: Oh beh.. tra un mese.
Io: Si.
Dissi abbassando la testa. Odiavo i compleanni. Tanto meno crescere.
Harry: Che hai? Non sei contenta?
Io: Si certo.
Si si convinta proprio.
Harry: Andiamo a London eye?
Al diavolo la chimica stavo per andare a London eye con lui. 
 
 
 
 
Note dell’autrice:
Ciao ragazze\i , per quanti la leggessero e vi ringrazio molto, vorrei sapere cosa ne pensate, magari facendomi qualche recensione.
 
 
 

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