Dear...

di Gens
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dear... ***
Capitolo 2: *** Stronzata. ***



Capitolo 1
*** Dear... ***


Caro papà,
noi non ci conosciamo, ma io, infondo infondo ti conosco. Non sai quanto mamma mi ha parlato di te.
Dice che lo fa perché è importante non dimenticare, è importante ricordare chi è stato così importante.
Io credo che lei abbia ragione.
Voglio che tu viva sereno lassù, per una volta, dopo tanto tempo.
Senza che qualcuno possa controllarti o dirti cosa fare.
Senza che qualcuno minacci di uccidere le persone che ami.
Mamma mi ha raccontato tutto.
Voglio anche che tu sappia che io sono felice. Mamma me lo chiede sempre e sono stanco di ripeterle sempre le stesse cose. Ho paura che non si senta abbastanza, che creda che mi manchi qualcosa per essere felice, ma io lo sono.
Qui, nel distretto 4, sono tutti gentili con noi. Dopo la guerra, questo distretto sembra far parte di un’unica famiglia e credo sia così anche negli altri distretti.
Ci teniamo in contatto con tutti i tuoi vecchi amici, sai? Sono tutti simpatici e disponibili con noi.
Li vediamo molto spesso… e per la maggior parte dei casi siamo noi a spostarci.
Mamma vuole che veda posti nuovi.
Ci sono Katniss e Peeta, ad esempio. Ogni volta che andiamo, ci chiedono di restare.
Io voglio e mamma molto spesso acconsente. Però vedo che sta un po’ male quando stiamo lì.
Secondo me, è perché gli ricorda molto te e anche vecchi ricordi.
I loro figli si chiamano Prim e Finnick… forse è per questo che sta così male.
Non voglio che soffra, so che è molto debole, ma non so come fare.
Mamma dice che ti somiglio molto, e sono davvero felice che sia così.
Sai papà, credo che abbia ragione.
In una delle tante volte che siamo andati a trovare Peeta e Katniss, Peeta mi ha preso per mano e mi ha portato in una stanza.
La stanza era piena di dipinti diversi, e tu c’eri tra quelli: mentre inserivi qualcosa in un albero (Peeta mi ha spiegato che si chiamava spillatrice e a cosa serviva), mentre pescavi, mentre portavi Peeta sulle spalle o mentre facevi la stessa cosa con Mags… Mags.
Mamma mi ha parlato anche di lei.
Sia tu che lei nutrite di grande rispetto in tutti i distretti.
Per caso, mi è capitato di vedere quello spot chiamato “Ricordiamo”.
Eri bellissimo come sempre, e in quell’occasione ho visto come è morta Mags.
Mamma non voleva, ma non è riuscita ad impedirmelo.
Sei stato così coraggioso, fino alla fine.
Purtroppo adesso devo andare.
Vorrei poterti parlare di tutti gli altri, di Johanna, Coin, Plutarch o Beetee, ma proprio non ce la faccio. È già troppo per me.
Beetee ha voluto che tenessi uno dei tridenti che ti è appartenuto.
Lo terrò stretto al cuore.
Ci sentiamo presto papà. Ti scriverò presto e ti prometto che mi prenderò cura di mamma.
Sarai per sempre un eroe, il mio eroe.
Sempre fiero di essere tuo figlio,
           Jack.

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Capitolo 2
*** Stronzata. ***


Spazio autrice
Parto chiedendo umilmente scusa per la mia assenza.
Questa è la mia seconda fanfiction e insomma, non è che ne vada fiera.
L’avevo pronta da un po’, ma ogni volta che decidevo che fosse arrivata l’ora di pubblicarla, c’era qualcosa che mi fermava.
Sono successe molte cose dalla prima stesura della ff fino ad adesso, e solo dopo una cosa successa oggi stesso, ho saputo aggiungere cosa mancava e finalmente pubblicarla. Spero piaccia. Questa è diversa dall’altra; è più piccola e non fa piangere, anche se a me un po’ a tirato le lacrime quando l’ho scritta, ma io ho un motivo, voi no.
Finnick non viene nominato, spero succeda solo in questa.
Se leggete la storia, lasciate una recensione… serve per migliorare me, e io ve ne sarei grata. :)
P.S. Sam non mi sembra adatto per il ruolo di Finnick e questa cosa che sia stato scelto mi crucia profondamente.
Buona lettura!

 
Stronzata, ecco tutto.
La vita è una stronzata, punto.
Un attimo tutto è qui, tutto va bene, ti senti finalmente felice dopo tanto tempo, l’attimo dopo tutto è volato via. Fregatura.
Sembra che qualcuno al di sopra della vecchia Capitol ci controlli, ci dica quando soffrire o essere felice, ci dica quando una persona deve morire o continuare a vivere.
Ma noi non possiamo essere controllati da nessuno!
Non possiamo, non dobbiamo.
Perché non possiamo essere padroni di noi stessi? Infondo è l’unica cosa che possiamo controllare.
Non scegliamo chi amare, non controlliamo il nostro destino.
Cosa costa poter controllare noi stessi? Niente.
E allora, per quale diavolo di motivo non possiamo farlo?
Non basta che noi e le nostre vite siano state a lungo controllate da quei bastardi di Capitol City.
Adesso dobbiamo accettare che sia qualcuno di più potente ancora a controllarci.
La differenza? A questo non possiamo ribellarci.
                       
                                                                                                                                         Johanna                                                                                                                                                            
P.s. non vale la pena affezionarti a qualcuno o qualcosa, se poi te la portano via.
 

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