From Storm To Love.

di SafeAndSound_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 21: *** Fine. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Ancora mi chiedo cosa ci faccio qui.
E più me lo chiedo, e meno me lo spiego, davvero.
Voglio dire, andava tutto bene, alla grande. In un arco di tempo che va dai cinque minuti a mezz'ora però è cambiato tutto. In peggio, ovviamente. Eppure ancora non me lo spiego.
Credo che alle persone normali non succeda che un attimo prima  ti senta la persona più felice al mondo e dopo un attimo senti che tutto ti crolla addosso. Ma a me sì.
Quindi ora le spiegazioni sono due: o io sono anormale, o la felicità non esiste. O almeno, non è fatta per stare dalla mia parte per più di un quarto d'ora.
Se ripenso ancora a quello che è successo non ci credo.
 
“Sorpresaa!!” gridarono tutti. Sorrisi, e ringraziai uno ad uno li invitati che intanto mi facevano gli auguri. “auguri, tesoro” disse mia mamma. Le sorrisi: “grazie mille, mamma. Siete fantastici, davvero. Questo credo sia il più bel compleanno che abbia mai passato!” lei ricambiò il mio sorriso: “prego, te lo meriti!” .
Intanto Anne e Lucy, le mie migliori amiche, o almeno quelle che credevo fossero mie amiche, si avvicinarono e mi abbracciarono, facendomi gli auguri. “Auguri Jenny!! Ecco, questo è il nostro regalo.” dissero all'unisono. “graize mille ragazze.” scartai il pacchetto, dentro c'era un album con dentro le foto dove eravamo tutte insieme. “wow! Ragazze, vi adoro, davvero, è bellissimo!”
“Prego, sono contenta che ti piaccia!” Disse Anne, Lucy mi fece un sorriso a trentadue denti e mi disse: “speravo che ti piacesse..!” E ci abbracciammo.
Intanto anche Justin si avvicinò a me, mi sorrise e come tutti li altri mi fece li auguri. “Auguri tesoro..” e mi porse un pacchetto. Gli sorrisi, e cominciai a scartare. Era una collanina, con scritto -un anno insieme, ti amo El, tuo J.- La collanina era fantastica, la scritta dolcissima, ma solo una cosa non tornava. Anzi, due. Punto primo, io mi chiamo Jennifer. Punto secondo, io e Justin stiamo insieme da due anni. Ora, o aveva vuoti di memoria e non ricordava né il mio nome e né da quando stavamo insieme, o quella collanina non era per me. La seconda ipotesi mi parve più plausibile. Dissi, cercando di mantenere calma la voce: “Jus.. Io mi chiamo Jennifer, lo sai, si? E sai che stiamo insieme da due anni, vero?” Lui sgranò li occhi e abbassò lo sguardo, segno di quando era stato scoperto a fare un danno o si vergognava. “Beh.. ecco.. ho sbagliato, quella non era per te..”  “Beh, l'avevo capito. Ora dimmi, era per caso per tua mamma? Nel senso, dici -ti amo- a tua mamma e stai insieme a lei da un anno? Su, per chi era?” La voce mi tremava, non potevo farci niente. Lui alzò per un attimo lo sguardo, ma quando incrociò il mio lo abbassò di nuovo. “ecco.. posso spiegarti..” stava per continuare, quando gli squillò il telefono. Riuscii a vedere chi era: El. Bene. La “famosa” El. Lui rispose, si allontanò un po', ma lo sentii lo stesso dire: “Amore, ti chiamo tra cinque minuti.” Track. 
Tornò da me, e quando se ne andò aveva un segno rosso sulla guancia. Beh, mi pareva il minimo.
Cercai di cacciare indietro le lacrime, e continuai a parlare con gli invitati. Mi ero quasi scordata di Justin, visto che Lucy, Anne e Nicole, mia cugina, cercavano di far di tutto per farmi distrarre.
E lì fu un attimo. Una piccola distrazione. Piccola fino ad un certo punto.
Il cancello del giardino si spalancò. Una dodicina di uomini armati. Urla degli invitati. I miei genitori che mi urlavano di scappare. Lucy e Anne che intanto se ne fregavano altamente e se ne andavano cercando di salvarsi. La mano di qualcuno prendere la mia e che mi trascina via.
 
Ed ora eccomi qui, nella macchina di uno sconosciuto che mi ha in poche parole salvato la vita.
 
Spazio Autrice
Ehilà! Questo pezzo mi è venuto in mente una sera e ho cominciato a scriverlo. Poi mi è venuto in mente di metterlo qui xD. Non è niente di che, ma più avanti migliorerà, o almeno spero ç_ç. Magari posto il 1 capitolo dopo aver ricevuto una recensione, e ovviamente accetto anche le critiche (:

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Le mani mi tremavano ancora. Non riuscivo a parlare, credo di aver perso la voce.
Guardai ancora una volta il ragazzo che mi aveva salvato la vita: aveva li occhi fissi sulla strada, ma riuscivo a vedere che erano ambrati, quasi oro. I capelli, alzati molto probabilmente col gel, erano marroni scuro, quasi neri. La pelle, vista al buio sembrava un po' scura. Forse olivastra, non so.
Ero con le ginocchia contro il petto, e la testa appoggiata su le ginocchia. Avevo abbastanza freddo, avevo solo una maglia di cotone rossa a maniche corte e un paio di pantaloncini neri. Beh, era pur sempre metà giugno. Peccato che di notte a Londra faceva ancora un po' freddo. 
Non so di preciso da quanto eravamo in macchina, ma un'ora di sicuro.
Tremavo ancora, cavolo, non riuscivo a smettere.
Il ragazzo credo che abbia notato che tremavo, perché dopo un po' mi chiese: “hai freddo?”
Annuii, ancora incapace di parlare. Lui quindi fermò la macchina e mi diede una felpa presa dal sedile posteriore. Aveva felpe di riserva in macchina? Mi chiesi. Ma evitai di chiederglielo, e non solo perché non avevo ancora voce, ma perché primo, avevo altre domande più importanti da fare, e secondo era già stato gentile a salvarmi e a prestarmi una sua felpa. La indossai sopra la maglia che avevo. Aveva un odore mischiato tra tabacco e menta. Cominciai a smettere almeno un po' di tremare, la felpa era pesante e abbastanza lunga per me, infatti mi arrivava fino alle ginocchia.
Avevo parecchie domande nella testa: Chi erano quegli uomini che sono entrati nel giardino di casa mia sparando? Lucy e Anne perché erano scappate proprio quando stavano per colpire me, senza neanche avvertirmi che stavano per spararmi? Chi era questa El, e Justin davvero mi tradiva con lei? Perché questo ragazzo mi ha salvato? Chi è? Dove mi sta portando? Ma soprattutto, i miei genitori erano ancora vivi?
Presi un po' di coraggio e chiesi: “Che è successo? Cioè, perché mi trovo qui?” Lui mi guardò negli occhi di sfuggita, per poi riposare lo sguardo sulla strada. “Beh, io non so molto. So solo che stavo passeggiando vicino casa tua, non so se hai presente quel parco davanti al tuo cancello...” Ovvio che ce l'avevo presente, ero cresciuta praticamente lì. Ci andavo tutti i giorni con  Anne e Lucy. “Sì..” Mormorai. “Ecco, mi trovavo lì quando poi ho visto degli uomini armati entrare nel tuo giardino e un casino di gente urlare. Quindi ho deciso di entrare per vedere che stava succedendo e vedo te che avevi circa quattro o cinque cecchini puntati contro, quelli che credo siano i tuoi genitori che cercavano di chiamarti mentre venivano portati via, quindi ho deciso di passare da dietro e portarti via di lì. Menomale corro abbastanza veloce... Poi chi siano quegli uomini e perché siano venuti proprio a casa tua non ne ho la più pallida idea.” continuò.
Perfetto. Quindi i miei genitori sono stati portati via da un branco di idioti che si divertono a sparare alla gente. Stavo per chiedere dove stavamo andando, quando il ragazzo mi disse: “Comunque, dato che ti ho diciamo salvato la vita e che ti trovi nella mia macchina, puoi dirmi il tuo nome?” 
“Jennifer, e grazie per avermi salvato. Il tuo nome, invece?” Dissi guardandolo in volto, visto che si era girato a guardarmi. Mi persi nei suoi occhi e sentii una strana sensazione allo stomaco. “Zayn. Mi chiamo Zayn.” Mi rispose guardandomi sempre in viso e accennando un sorriso. A quel punto mi sentii svenire. Ma che mi prendeva? Forse ero ancora agitata per quello che era successo..
Era calato di nuovo il silenzio. E la cosa iniziava a darmi fastidio. Quindi feci la domanda che non avevo ancora fatto: “Dove stiamo andando?”  “A casa mia, che condivido con altri quattro ragazzi, i miei migliori amici. Credo che lasciarti in altri posti sia pericoloso, visto che nemmeno due ore fa hanno cercato di ucciderti.” Disse con tono quasi ironico. Quindi stavo andando in una casa del tutto estranea di quattro ragazzi estranei e uno di cui sapevo solo che mi aveva salvato la vita e si chiamava Zayn. Fantastico. Direi che questo sia stato il compleanno più strano che abbia mai festeggiato. Strano, per non dire spaventoso, mortale o cose del genere.
 
        Spazio Autrice
   Ed ecco il primo capitolo visto che il prologo ha ricevuto due recensioni. 
 Si sono chiarite un pò di cose, anche se poche. 
 Anche perché nemmeno io so perché quegli uomini siano entrati nella casa di Jennifer a abbiano cominciato a sparare.
  Il capitolo è un pò corto, lo so, ma i prossimi saranno più lunghi, prometto xD. Sper vi piaccia e che mi lasciate una recensione =)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Dopo mezz'ora circa arrivammo davanti ad una casa abbastanza grande, anche se si vedeva solo il davanti e un pezzo del giardino nel quale c'erano sei sdraie e una piscina abbastanza grande. Assomigliava al giardino di casa mia, con la differenza che il mio era circa il doppio di quello.
La mia famiglia era benestante, diciamo. Mio nonno, alla sua morte lasciò tutto in mano a mio padre, che era figlio unico. Con “tutto” intendo la casa grande, i soldi, la collana che aveva dato a mia nonna per il loro matrimonio con lo zaffiro e la bottega dove mio nonno lavorava. 
Nella casa andammo ad abitare noi, la collana la mettemmo nella cassaforte che era in soffitta e la bottega.. beh, quella mio padre la mise in vendita, visto che né lui né mia madre potevano andarci a lavorare, visto che il loro era abbastanza impegnativo per conto suo.
I miei genitori erano dei grandi imprenditori, quindi spesso viaggiavano, e io rimanevo a casa con mia zia, che in quelle occasioni si trasferiva da noi per non lasciarmi da sola. Questo fino a quando avevo 16 anni. Quest'anno invece, visto che stavo per compiere 18 anni, i miei mi hanno lasciata da sola a casa più volte, e magari mia zia veniva a trovarmi ogni tanto. Mentre Zayn parcheggiava, mi persi nei miei pensieri, ricordando di quella volta quando Lucy e Anne si erano trasferite da me visto che i miei erano partiti per un mese. 
 
“Jenny! Wow, grazie per averci invitate, vedrai, ci divertiremo!” “beh, è proprio per quello che vi ho invitate!” alla mia risposta ridemmo tutte e tre insieme.
 
“ragazze, sveglia, sono le dieci del mattino!!” urlo Lucy, quella che di solito si alzava prima di tutte. “oh, Lucy, ma tu devi sempre svegliarci?! Odio la tua abitudine di alzarti presto!” Borbottò Anne, con la voce ancora impastata dal sonno. “beh, ringrazia che non ti ho svegliato alle nove!”
“ che hai fatto in un'ora?” Chiesi io, aprendo finalmente li occhi e ritrovandomi davanti Lucy già vestita, con una canotta verde e degli shorts neri, e i capelli neri e lisci raccolti in una coda alta. “Beh, ho preparato la colazione, dopo di che mi sono messa a guardare un po' di tv e ora eccomi qui, a cercare di svegliare voi dormiglione.” “potevi guardare ancora un po' di tv..” disse Anne, che finalmente si mise a sedere sul letto. Aveva i capelli biondi e ricci tutti all'aria, sembrava appena uscita dalla centrifuga. Infatti io e Lucy ci mettemmo a ridere alla vista dei suoi capelli.
 
“Jennifer, Jennifer, ci sei?” La voce calda di Zayn mi fece tornare alla realtà. Aveva finito di parcheggiare, e mi fissava, leggermente preoccupato, chissà da quanto era che mi chiamava.
“Sì, scusa.. Siamo arrivati?” Dissi guardandolo negli occhi, per un attimo mi sembrò che tutto si fosse fermato, ma appena parlò mi riportò -per la seconda volta- alla realtà. Non sentii bene quello che disse, credo qualcosa tipo “Sì, secondo te perché avrei parcheggiato, sennò?” e qualcosa che assomigliava a una risata. Feci per aprire la portiera e poggiare un piede per terra, ma mi accorsi che non riuscivo a reggermi in piedi. Zayn se ne accorse, infatti mi aiutò ad arrivare fino al portone, prendendomi in braccio. A quel contatto rabbrividii. Ma che avevo?! Il cervello doveva avermi abbandonato. E non era l'unico.. Scossi la testa per scacciare via quei pensieri, prima di perdermi ancora in quei ricordi fastidiosi. 
Lui suonò al campanello, forse aveva scordato le chiavi. 
Ad aprire fu un ragazzo, con un sacchetto di patatine in mano, li occhi di un azzurro intenso, come il mare. I capelli biondi, sembravano tinti, però. Appena vide Zayn gli sorrise. Poi si rese conto che aveva me ancora in braccio, che indossavo la sua felpa che mi arrivava alle ginocchia, dove si vedevano due centimetri scarsi dei pantaloncini. All'inizio fece quasi un sorriso malizioso, che poi scomparve appena vide che tremavo ancora un po' e che avevo il braccio destro pieno di sgraffi e tagli che mi avevano fatto quegli uomini prima che Zayn mi salvasse.
“Ehi, non pensavo che tu uscissi con una ragazza!” disse, mettendosi una patatina in bocca e facendo un sorriso malizioso. Quindi doveva essere così idiota da non aver notato i tagli, perfetto.
“Idiota, stavano per spararle, aiutami a portarla dentro.”
Il sorrisetto malizioso alla parola “spararle” si trasformo in un'aria preoccupata, posò il pacchetto di patatine su un tavolino lì vicino e aiutò Zayn a portarmi in salotto, dopo aver capito che non potevo camminare. Mi poggiarono sul divano, posando sopra il mio corpo che tremava ancora un po' una copertina, poi si sedettero per terra, sotto il divano dove ero io.
“Cosa le è successo?” chiese il biondo che scoprii si chiamava Niall.
“Mentre festeggiava il compleanno una dodicina di uomini armati sono entrati e hanno cominciato a sparare, io ero lì davanti e l'ho portata via prima che sparassero anche a lei. Hanno portato via i genitori...” Alle ultime parole rabbrividii, chissà dov'erano ora, e chissà se stavano bene..
La faccia di Niall era un misto tra il preoccupato e il dispiaciuto. “Oddio.. Ma perché hanno sparato?” Stavolta parlava con me. “Non lo so..” Risposi, almeno la voce l'avevo recuperata.
Si creò il silenzio, interrotto solo da Niall che finiva il suo secondo pacchetto di patatine. Oddio, ma era un pozzo senza fondo! Ad un certo punto Niall scattò in piedi e disse: “Aspetta, come ti chiami?” “Jennifer..” “Okay, Jennifer. Aspetta ancora, ma tu non hai mangiato! Oppure sì?” Sorrisi nel vedere la sua espressione seriamente preoccupata. “No.. Ma non ho fame..” “Sicura? Magari poi ti senti male..” “Sì, tranquillo.” In fondo era dolce e gentile. E mangione, ovviamente.
Ad un certo punto si alzò anche Zayn e chiese a Niall: “ Ehi, ma li altri dove sono?” Giusto. In quella casa stavano in cinque. Niall fece spallucce e rispose: “Beh, Louis e Harry sono andati a fare un giro, dopo che sei uscito anche tu. E Liam era a cena da Eloise, credo si sia deciso a lasciarla.” Okay, quindi erano Louis, Liam e il terzo com'è che si chiamava? Ah sì, Harry.
“Oh. Okay.” Sembrava del tutto normale che due ragazzi uscissero a fare una passeggiata di notte e che alle quattro e mezzo di mattina non siano ancora tornati. Boh, erano abbastanza strani. O forse quella strana ero io.
Passammo due ore a ridere e a scherzare, credo i ragazzi cercavano di distrarmi, e devo dire che ci riuscivano. Non andammo a dormire, io non avevo proprio sonno, e a quanto pare nemmeno Zayn e Niall. Erano le sei e mezza quando sentimmo aprire la porta e due ragazzi apparvero in salotto.
Uno aveva dei capelli marroni, e degli occhi azzurro cielo, cavolo, erano bellissimi. Era abbastanza alto, e indossava una maglia a righe con dei pantaloni verdi. L'altro aveva li occhi verdi smeraldo, potevi specchiartici. I capelli erano ricci e marroncini. Indossava una camicia a quadrati blu a maniche corte e un paio si jeans. Era abbastanza alto anche lui. Appena mi videro fecero entrambi una faccia sorpresa. “E lei chi è?” Chiese quello con la maglia a righe. “Le stavano per sparare, Zayn era nei paraggi e l'ha salvata.” Rispose Niall al posto mio e di Zayn. “Oh, Zayn che salva una ragazza? Wow, ritieniti fortunata!” Disse ridendo, aveva una risata cristallina e contagiosa, infatti cominciarono a ridere anche Niall, il ragazzo con li occhi verdi e anche Zayn, dopo aver borbottato un “idiota”. Dopo però la faccia del ragazzo con la maglia a righe si fece preoccupata: “Stavano per sparlarle?” Chiese.
“Beh, festeggiava il compleanno, e ad un certo punto dodici uomini armati sono entrati e hanno cominciato a sparare.” Stavolta rispose Zayn. “E.. perché?” Chiese il ragazzo con li occhi verdi. “Non lo so..” Risposi stavolta io, non mi andava che li altri rispondessero ancora per me, voglio dire, c'ero anche io in quella stanza! “Oh.. beh, magari volevano rubare qualcosa che era in casa tua.. hai detto che è grande, no?” Mi chiese Niall. “Beh, sì, era grande.. ma non credo che per rubare c'era bisogno di sparare, voglio dire, potevano aspettare un'altra sera, non proprio per un compleanno quando la casa è piena di gente...” Annuirono, poi il ragazzo con la maglia a righe mi disse: “ Comunque, io sono Louis, e tu sei...?” “Jennifer, piacere.” “Piacere mio, Jennifer” e mi sorrise.
L'altro, quello con li occhi verdi, si presentò a sua volta: “ E io sono Harry, piacere” e mi sorrise anche lui: “Piacere” Ricambiai il sorriso. “Quindi, immagino che tu voglia sapere chi siano quegli uomini e perché abbiano sparato al tuo compleanno..” cominciò Louis. Annuii. “Beh, noi ti aiuteremo, giusto ragazzi?” Harry sorrise e annuì:” Mi piacciono le cose thriller..” e ridemmo. In fondo erano simpatici, strani, ma simpatici. Niall poi disse:” Beh, ovviamente puoi rimanere qui, abbiamo una camera in più!” Gli altri annuirono, e io risposi: “Beh, grazie mille”.
In fondo sarei stata in una casa con cinque ragazzi gentili con me e  che vogliono aiutarmi a capire perché degli uomini hanno interrotto il mio compleanno sparando e hanno rapito i miei genitori.
Non era poi tanto male, se si guardava da un altro punto di vista.
 
           Spazio Autrice
                    Saaaalveeee :3
        Ed ecco il secondo capitolo! Stavolta l'ho fatto più lungo =)  
   Questo più che altro era di passaggio per far incontrare i personaggi..
              Beh, spero che vi piaccia =)

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Erano ormai le otto del mattino ed eravamo tutti in cucina. Cioè, non proprio tutti, mancava ancora quello che credo si chiamasse... Liam, sì, Liam. Io dopo vari tentativi riuscii a camminare, anche se era la camminata di una persona ubriaca. Vabbè, era già un passo avanti. In fondo giusto un paio di ore fa ho scoperto che il ragazzo che credo di amare mi tradiva e i miei genitori sono stati portati via da un branco di uomini che volevano uccidermi. Sembrerebbe la trama di un bel film. Se mai uscirà al cinema voglio i diritti di autore. Oppure potrei fare la protagonista. Che razza di pensieri che avevo alle otto del mattino dopo non aver mai dormito. 
Dopo un po' che eravamo lì a scherzare, si aprì la porta di casa, e in cucina arrivò un ragazzo alto, con occhi color nocciola e capelli mossi  castano chiaro con riflessi biondi che si notano alla luce del sole. Suppongo sia Liam. Aveva un'aria stanca, e un occhio nero. Appena i ragazzi lo videro Louis esclamò: “Ehi, Liam, Eloise ti ha fatto un occhio nero, eh?” E scoppiò a ridere. Il ragazzo accennò un sorriso, doveva essere proprio stanco. 
Poi notò me, e chiese: “Emh.. abbiamo ospiti?” Così io, aiutata da Zayn e Niall, cominciai a raccontare quello che mi era successo la sera prima. Liam cambiava facce, passava da uno sguardo sorpreso, a uno dispiaciuto e così via. 
Alla fine del nostro racconto chiese: “ E non riuscite proprio a immaginare il motivo?” 
“Beh, in casa avevamo, nella cassaforte in soffitta, la collana con uno zaffiro che mio nonno regalò a mia nonna per il loro matrimonio.. ma se volevano rubare quella, perché scegliere proprio una sera quando la casa è piena di gente?” Chiesi io a Liam, perché agli altri avevo fatto la stessa domanda. Ovviamente non mi aspettavo una risposta diversa, infatti la risposta fu la solita: “Questo non lo so...” Annuii, mica era un investigatore, anche se sembrava il più serio tra tutti, infatti fu anche l'unico che si preoccupò per la mia salute:"Ehi, fa vedere il braccio..” Disse indicando il mio braccio destro, che ormai era scoperto dato che faceva caldo a avevo levato la felpa di Zayn. Mi sedetti su una sedia e allungai il braccio sul tavolo. Liam si avvicinò e controllò il mio braccio, sembrava davvero un esperto. “Credo ti ci vorrà dell'acqua ossigenata.. Hazza, puoi andarla a prendere?” Con “Hazza” Alludeva a Harry, credo. Ne fui convinta quando Harry salì le scale e tornò pochi secondi dopo con una bottiglietta bianca in mano e un  batuffolo di cotone.
Liam prese li oggetti, poi versò un po' di acqua ossigenata sul batuffolo di  cotone e cominciò a strofinarlo delicatamente sul braccio. Sussultai al contatto dell'acqua ossigenata con i tagli, pizzicava.
Dopo aver finito mi sorrise e mi disse che in pochi giorni le ferite che non erano molto profonde si sarebbero rimarginate. “Ti intendi di medicina?” Chiesi ridendo.
“Oh, no.. è che mio padre è un dottore, quindi da piccolo mi ci ha tormentato con queste cose..”Rispose, ridendo anche lui. “Beh, io miei li vedevo poco, ma quando li vedevo parlavano poco del loro lavoro.. Più che altro mi facevano uscire o giocare con loro.." Dissi, con aria più triste. Niall sorridendo mi disse:" vedrai che li ritroveremo”  Gli sorrisi grata, era davvero dolce. “Già, non possono averli portati tanto lontano, credo..” Stavolta fu Zayn a parlare, e sorrisi anche a lui. “Dipende cosa intendi per lontano, Malik, conoscendo la tua conoscenza geografica” Disse Louis cominciando a ridere,lo seguimmo tutti, tranne Zayn che aggiunse: “Beh, di sicuro è più allargata della tua, Tomlinson, visto che per te l'Italia aveva la forma di una carota invece di uno stivale!” Lì ridemmo tutti, conoscendo la strana fissa di Louis per le carote.
Dopo aver fatto colazione, Zayn chiese da dove potevamo partire per scoprire qualcosa; “Da casa mia..” Risposi io. “E' lontana?” Chiese Harry. “Emh.. veramente non so neanche dove siamo ora, esattamente..” Dissi con un sorriso imbarazzato. In fondo non mi avevano ancora detto dove abitavano, e la sera prima non sono stata attenta alla strada. Loro risero, poi Harry rispose:"Siamo a due ore da Londra, casa tua dov'è?” “E' a Londra.” Dissi. Beh, non era tanto lontano, ma neanche tanto vicino. “Se andiamo ora direi che ce la facciamo ad arrivare anche per le cinque, al massimo..” Disse Liam. “Okay, quindi andiamo?” Chiese Louis. Annuimmo tutti, tranne Niall che disse: “ No! Aspettate, ma cosa mangiamo? Cioè, non ci portiamo niente?” Sorrisi, il cibo era più importante di qualsiasi altra cosa per lui, a quanto pare. “Oh, al massimo prenderemo un panino.” Disse ovvio Zayn. “Già, poi credo che a casa di Jenny ci sia una cucina, no?” Mi disse Harry. “Appunto” Risposi. “Oh, okay..” Si arrese Niall.
Ci avviammo verso il garage, non prendemmo la macchina di Zayn, forse perché tutti non ci stavamo. Liam aprì il garage, e notai che dentro c'erano due macchine, una BMW nera e un'Audi grigia. Prendemmo l'Audi. Guidò Zayn, visto che sapeva meglio degli altri la strada, io mi misi davanti nel caso sbagliasse strada e Louis, Harry, Niall e Liam si misero dietro. Non so come fecero a starci tutti e quattro. Dopo due ore e un quarto arrivammo. Ci mettemmo più tempo perché Niall volle fermarsi a prendere dei panini.
La scena che mi si presentò davanti era a dir poco orribile. C'erano corpi privi di vita per tutto il giardino. Pieni di sangue, evidentemente avevano sparato, e anche tanto. Trovai strano il fatto che nessuno aveva chiamato la polizia, voglio dire, i vicini non hanno sentito nulla? Ah, che idiota che sono, anche i vicini erano invitati. Infatti intravidi i signori Smith. Ero molto legata a loro, e vederli lì, senza vita mi fece rabbrividire. Quindi, o erano tutti morti o quei pochi sopravvissuti non hanno detto nulla. Per paura? Forse. Cercai di pensare a chi poteva essersi salvato. Le prime che mi vennero in mente furono Lucy e Anne. Già, loro sono corse via per prime. E ai loro genitori che avranno raccontato? Sono state zitte? Mi pareva strano.
Justin.. Forse lui si era salvato. Ma anche lui sarà stato zitto? Nah.. 
Molto probabilmente li avranno minacciati. E, visto come si sono comportati, avranno obbedito, per salvarsi.
Varcammo la soglia del cancello, e vidi che c'erano persone per terra anche in casa. Di sicuro erano morte anche loro.. Ma mi avvicinai lo stesso. Entrai in cucina, e dalla finestra vidi che avevano sparato anche agli invitati che erano vicino alla piscina. Devo dire che li invitati erano davvero tanti..  I ragazzi mi avevano seguito, in silenzio, ogni tanto sussurravano un “Oddio”. Avevano le facce scioccate. In effetti credo che anche la mia fosse stata così.
La prima cosa che mi venne in mente da  fare fu quella di salire in soffitta.
Arrivata lì, sospirai e composi il codice per aprire la cassaforte. Il codice era la mia data di compleanno:15 06 94. La cassaforte si aprii, così potei vedere il contenuto. La collana. 
Quindi non erano venuti per quella. Forse non sapevano nemmeno della sua esistenza. 
Ritornai in cucina dove trovai i ragazzi che guardavano il “panorama” dalla cucina. 
“Erano qui per la collana?” Mi chiese Zayn. Evidentemente era l'unico che si era accorto che ero salita. Scossi la testa: “No.. La collana è al suo posto, nella cassaforte..” 
“Quindi non sono venuti per rubare.” Disse a sua volta lui. “Già, vado a vedere se trovo qualcosa nelle camere.” Detto questo salii le scale e andai al piano superiore.
Per prima cosa andai nella camera degli ospiti. Non mi aspettavo di trovare qualcosa, ma volli lo stesso partire da lì. Aprii i cassetti, ma erano vuoti. Anche la scrivania, nulla. 
Così andai in camera mia, era come l'avevo lasciata: il letto fatto, la scrivania con sopra il computer e due cornici, una con una foto di Lucy e Anne con me, e un'altra insieme ai miei genitori. Guardai quest'ultima: Mia mamma sorrideva, mostrando i denti bianchi e un sorriso luminoso. I capelli  lunghi color rame, come i miei, incorniciavano il volto roseo e risaltavano gli occhi verdi. Guardai mio padre, sorrideva anche lui, ma con un sorriso più timido, capelli corti castano chiaro, e gli occhi di un azzurro chiaro come i miei. Io ero in mezzo, e sorridevo. Avevo otto anni, e lì eravamo da mia zia in Italia. Sentii dei passi, e vidi Zayn sulla soglia della porta : “Trovato niente?” Io scossi la testa:” Provo a vedere nella camera dei miei..” Lui annuì e mi seguì nella camera davanti: era tutto apposto, il letto fatto, la scrivania in ordine.. provai a controllare il cassetto di mio padre, mentre Zayn si avvicinò a quello di mia mamma. Non c'era niente di che; documenti di lavoro, ricevute e il testamento di mio nonno. Richiusi tutto, e andai vicino a Zayn che si girò e scosse la testa.
Lo guardai negli occhi, e come il giorno prima mi sembrava che tutto si fosse fermato.
Distolsi lo sguardo, e lui disse: “Avete uno studio? Magari lì c'è qualcosa..” Annuii, in effetti non ci avevo ancora pensato. Scendemmo, e arrivati davanti alla porta dello studio di mio padre sospirai: o c'era qualcosa lì, o niente. Guardai Zayn, che mi sorrise. Così, aprii la porta.
Sono poche le volte in cui sono entrata nello studio di mio padre, lui ci passava poco tempo, ci stava soprattutto la sera. Mi avvicinai a dei cassetti, mentre Zayn controllò quelli della scrivania. L'ultimo era chiuso a chiave, infatti vidi Zayn forzare per aprirlo. Nei cassetti dove cercai io non ci trovai niente, stavo per lasciar perdere quando lui mi chiamò: “Jenny.. Credo di aver trovato qualcosa..” Mi avvicinai a lui, aveva in mano dei fogli, li presi, sul primo c'era scritto, a caratteri cubitali: -Steven Mcqueen e Caroline Trevino in Joseph Morgan e Rebecca Morgan.
 
Ed ecco Jennifer: http://oi50.tinypic.com/5y54z.jpg
 
                  Spazio Autrice
                           Saaalvee :3
         Ed ecco il terzo capitoloo =)
    Ho fatto diventare Liam una sottospecie di infermiere, Lol
    Non so se ho levato ho messo più dubbi.. xD
     Comunque spero che vi piaccia! :3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Allora. Joseph è il nome di mio padre e Rebecca è quello di mia mamma. Eppure qui dice che prima si chiamavano Steven e Caroline. Perché avrebbero dovuto cambiare nome?
Qualcosa mi diceva che aveva a che fare con quegli uomini. Magari leggendo gli altri fogli avrei scoperto qualcosa. Ma avevo paura di leggerli. Paura di scoprire qualcosa di brutto sul passato delle persone che mi avevano cresciuto.  “Credi che riguardi quegli uomini?” Mi chiese Zayn, che fino a quel momento aveva cercato di leggere il mio sguardo, ma probabilmente non c'era riuscito.
“Non so.. magari se leggiamo li altri fogli riusciamo a capire di più..” Lui annuì. “Ora te la senti?”
Annuii: “Beh, tanto prima o poi dovrò leggerli, quindi..” “Chiamiamo anche li altri?”
Tanto poi avremmo dovuto raccontarglielo... “Ok, ma andiamo noi da loro.” 
Così ci alzammo e ci dirigemmo in cucina. Niall stava mangiando, come immaginavo, Harry parlava con Louis e Liam che si guardava in torno. Quando ci videro arrivare smisero di fare quello che stavano facendo e ci guardarono. Liam notò i fogli che avevo in mano, infatti mi chiese:”Avete trovato qualcosa?” Pareva più un'affermazione, però.
“Dei documenti.. dove c'è scritto che...” Mi fermai un attimo, mi sembrava così strano che neanche riuscivo a continuare. “Che i genitori hanno cambiato nome. Il motivo non si sa, bisognerebbe leggere anche li altri.” Continuò Zayn vedendo che io non ci riuscivo proprio. Adoravo quel ragazzo, seriamente.
 Niall, dopo aver posato il panino, si avvicinò a me e mi chiese: “Te la senti?” Ma che dolce. Annuii e gli sorrisi. Mi sedetti al tavolo della cucina, loro fecero lo stesso.
Lessi anche il primo, quello con i nomi veri e con i nomi presi dopo aver fatto qualcosa.
Successivamente andai avanti coi fogli. Non dicevano molto, o meglio, non spiegavano il perché.
Vi era scritto solamente la data di quando avevano cambiato nomi, era il quindici giugno del 1993. Un anno prima che io nascessi. Questo voleva dire che io non c'entravo niente. Ma allora non mi spiegavo perche quegli uomini puntavano a uccidere prima me degli altri. Perché era così. Io ero diciamo tra i più lontani dal cancello, eppure hanno puntato subito a me. Coincidenza, certo.
Inoltre diceva che solo poche persone potevano sapere dell'accaduto. O meglio, solo i parenti e li amici più stretti potevano sapere dell'accaduto.
Presi quindi il terzo foglio, sul quale c'era scritto che era tutto fatto sotto controllo dell'avvocato John Brown. Mai sentito nominare. So che i miei genitori avevano un avvocato, ma il suo nome era Max Davis. Magari aveva cambiato nome anche lui, a questo punto non mi avrebbe sorpreso affatto.
I ragazzi stavano in silenzio e ascoltavano, ogni tanto annuivano.
Intanto ero arrivata a leggere il quinto foglio, sul quarto in effetti non dicevano quasi nulla, solo che da quel momento dovevano dare quei nomi anche alle banche e  a cose simili.
Questo era l'ultimo. C'erano scritte più cose: la nuova data di nascita, le raccomandazioni, ma nulla che m'interessasse. Quando stavo per rimettere tutto a posto, tornare in macchina e cominciare una nuova vita lasciando perdere questo, e magari chiamando la polizia, spuntarono fuori delle lettere. Come ho fatto a non notarle prima?!
“Cosa sono?” Chiesero all'unisono Zayn, Liam ed Harry. Louis e Niall si limitarono ad avvicinarsi con le sedie. “Delle lettere...” Mormorai. “Leggile, te la senti? Se vuoi leggo io.” Propose Liam.
“No, grazie ma ce la faccio” Dissi accennando un sorriso.
Sospirai e iniziai a leggere la prima. Aveva una calligrafia ordinata, ma che non conoscevo:
 
“Hey Steven, so che ormai niente potrà più fermarti, ma voglio comunque dirti alcune cose:
So che la cosa ti ha segnato, ma tu non l'hai fatto apposta. Voglio dire, sappiamo tutti che non volevi uccidere quella bambina. Lo sa anche la polizia. Quel giorno hai fatto più cose giuste che brutte. La polizia è addirittura pronta a difenderti, e al massimo metteranno te dentro per quattro o cinque giorni al massimo. So che tu, col tuo carattere giusto non saresti affatto d'accordo, ma andiamo, hai in poche parole fermato un attacco di terroristi! 
So anche che temi per il tuo futuro, e questo è l'unico motivo per cui te lo lascio fare.
Quella era la figlia del capo, quindi quello che pensi tu è giusto: vorranno vendicarsi.
Ma la polizia ha pensato anche a questo, sai? Già, sono pronti a darti una scorta, come difesa.
In fondo, hai pur sempre fatto una cosa che avrebbero dovuto fare loro. Ma so anche che Caroline, che ama la libertà, non sarebbe affatto d'accordo. Posso capire anche questo, quindi.
In effetti, ho scritto questa lettera per un motivo in particolare: vorrei essere aggiornato.
Magari rispondi a questa lettera. A presto, Matt.”
 
Matt. Matt. No, mai sentito nominare neanche lui. 
“Non  ricordo che mio padre mi abbia mai parlato di un certo Matt..” Dissi. Gli sguardi dei ragazzi erano ancora pensierosi. “Però a quanto pare conosceva bene sia tuo padre sia tua madre..”
Disse Harry. Zayn annuì, poi disse: “Sembrerebbe che siano migliori amici.. magari però si scrivevano perché erano lontani..” Beh, in effetti chiedeva di essere aggiornato per lettera.
“Prova a leggere le altre, magari c'è anche la risposta di tuo padre..” Mi suggerì Liam. Annuii, così presi l'altra lettera. Aveva una scrittura familiare, quella di mio padre.
 
“Hey Matt.
Sì, in effetti non potrai più di tanto farmi cambiare idea. So di aver fatto cose buone quel giorno, ma ho pur sempre ucciso una bambina, anche se non era assolutamente  mia intenzione.
Il padre, che come tu sai è il capo di quegli uomini, si vendicherà, sicuro. 
La polizia è sulle loro tracce, o meglio, sulle tracce del capo, visto che è l'unico che si è salvato.
Adesso dirai: -oh, ma allora l'esercito non c'è più!- Ma no, amico mio. Quanto vuoi che ci metta per trovare altri uomini, e creare un nuovo esercito? Secondo me, non molto.
Cosa farò io, a quel punto, per salvare mia moglie, e, se mai ce l'avrò, mio figlio, o figlia?
Sono solo un uomo. Quel giorno mi trovavo lì, era in viaggio con Caroline per lavoro, e mi trovai dentro una sparatoria. Eravamo in Brasile, se non sbaglio. Ecco, stavano vincendo. Stavano sparando a tutti, e io ero in mezzo. Un soldato brasiliano, che stava morendo, mi ha dato la sua pistola e ricordo ancora le parole che mi disse: “per favore, salvaci.” Non erano più tanti come all'inizio a sparare, quindi aiutai quei pochi soldati rimasti. La bambina, o meglio, la ragazza, che avrà avuto sui diciotto anni, era dietro, stava implorando il padre di smettere. Io puntavo al capo, ma a quel punto successe. Io premetti il grilletto, ma il padre si girò, e si mise a correre indietro, evidentemente per cercare qualcosa, la ragazza era lì, ormai non più protetta dal corpo del padre. Si accasciò a terra, cercai di salvarla, ma il proiettile era andato in un punto troppo profondo.
Il padre, quando tornò, trovò la sua bambina per terra, io ero lì a pochi centimetri, che cercavo di salvarla. Appena mi vide, sussurrò: “Tu.. Hai ucciso l'unica persona a me cara.” Fece per prendere la pistola, ma in quel momento arrivò la polizia. Quindi scappò.
Devo dire la verità, in quel momento avrei davvero voluto che mi uccidesse, visto che sto morendo di rimorsi. Andare avanti, cambiare vita, magari sarebbe meglio.
Voglio proteggere mia moglie, e di certo, non voglio passare tutta la vita in mano a una scorta della polizia. Ma noi potremmo continuare a sentirci, sai? Sei uno dei pochi che sa tutto.
Diranno che Steven McQueen è morto, quindi mi firmerò col mio nuovo nome: Joseph.
Per favore, so che tu capirai. A presto, Joseph.”
 
 
                                                                                                                             Saalve :3
Ed ecco il quarto capitolo!
Qui si sono chiarite più cose.
Grazie mille per le recensioni ai capitoli precedenti :3
Spero che vi piaccia, magari fatemelo sapere lasciando una recensione =)
Alla prossima :3

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. ***


 

Sono sempre stata una persona con un carattere forte sin da piccola.
Mi sbucciavo una gamba? Stringevo i pugni, ma non piangevo.
Non potevo avere qualcosa che volevo? Al massimo mi arrabbiavo, stringevo i pugni, ma non piangevo.
Anche con problemi più seri.
I miei litigavano? Al massimo mi rinchiudevo in camera mia, ma non piangevo.
Litigavo con le mie migliori amiche? Non piangevo, ovviamente.
Anche quando ho scoperto che Justin mi tradiva, non volevo piangere. Ero arrabbiata, ma non mi sarei mai messa a piangere.
Ho scoperto che i miei sono stati rapiti. Non volevo piangere, in effetti. Volevo solo sapere il motivo.
Adesso che so il motivo vorrei piangere. Ma non ci riesco. 
Mi bruciano gli occhi, sì. Ma le lacrime non scendono.
Mio padre ha ucciso la figlia di un capo di una banda di terroristi. Non l'ha fatto apposta, certo.
Ma l'ha fatto. Ed ora il capo vuole vendetta. E quale vendetta migliore se non uccidere la figlia?
Quindi mi vogliono morta. Fantastico. E magari vogliono uccidere anche i miei genitori. Meraviglioso.
Alzai lo sguardo, e mi trovai dieci occhi che mi fissavano. Sospirai.
“Come ti senti?” Uno schifo. “Bene.. Leggo le altre.” Magari per una volta sarebbe stato meglio dire “Sto male, aiutatemi.” Magari mi avrebbero consolato. Avrei anche pianto probabilmente. Ma almeno mi sarei sfogata. Ma ovviamente no. Sarebbe stato troppo facile.
Presi un'altra lettera. Era di nuovo la calligrafia di Matt.
 
“Ciao, Joseph. Hey, ma lo sai che mi fa ancora effetto? Sarà passato anche un po' di tempo, ma per me tu sarai sempre Steven. Ho saputo di Caroline, complimenti!
Quindi, nascerà a giugno, il piccolo. Che nomi avete deciso? 
So che sei preoccupato.. ma vedrai, andrà tutto bene. In fondo.. sono passati un po' di mesi, no?
E non ti hanno mai ricercato.. stai tranquillo, si risolverà tutto. Anche se direi che è tornato quasi tutto normale, no? Noi non abbiamo novità.. per il momento. Susan sta bene, anche Connie.
A presto.” 
Qui non c'era la risposta di mio padre dopo..
“Mio padre l'avrà avvertito che mia mamma era incinta..” Dissi. Quindi si tenevano in contatto, e Matt sa della mia esistenza.
“Già. E dice anche che è preoccupato, anche se è passato un po' di tempo.” Disse ovvio Liam.
Louis annuì. “Ce ne sono altre?” Chiese Zayn. “Sì.. Due.” “ Ti va di leggerle?” Mi chiese Niall.
Annuii. Ne presi una, non era la calligrafia di mio padre o di Matt, questa era di mia mamma.
 
 “Ciao Matt. Ti scrivo io perché Joseph è impegnato con i preparativi. Sai, domani Jennifer compie diciotto anni. E' cresciuta così in fretta.. Non le abbiamo parlato del passato.. avevamo paura che non potesse capire. Ma vogliamo dirglielo. O domani o dopodomani lo faremo. Però, c'è un problema: crediamo che ci abbiano trovati.
Per questo, in caso ci rapissero, abbiamo messo da parte le lettere dove c'è scritto quello che è successo. Così che le sappia perché ci hanno rapito o cose simili.
Dio, spero solo che non se la prendono con lei. E' innocente, non c'entra niente.
Beh, anche quella ragazza non c'entrava, certo.. Okay, ma io prego che a lei non succeda niente. Magari, se qualcuno prova a spararle, prego davvero che si sposti. O che qualcuno la porti via. Ci spero... Rispondi presto, Rebecca.
Guardai automaticamente Zayn, che mi sorrise. Le preghiere di mia mamma erano state ascoltate.
E, come sempre, aveva ragione. Ho trovato queste lettere e adesso so cos'è successo.
Sospirai.
“Leggo l'ultima, poi possiamo anche andare” Loro annuirono, anche se vedevo chiaramente che non avevano capito il perché volessi andarmene subito. Volevo cercare i miei genitori, certo.
Ma volevo anche andarmene da qui.
 
“Rebecca.. forse non leggerai questa lettera. Capisco i vostri dubbi, e so anche che però vi salverete.
Anche Jenny, ne sono sicuro. Spero che abbiate fortuna, davvero. Siete persone buone..
Beh, adesso devo proprio andare. Spero che ci risentiremo presto. Matt.” 
 
Questa è anche più breve.. magari aveva fretta. Sì, ma di fare cosa? Vabbè, non credo che mi riguardi. Forse.
“Forse davvero mia mamma non l'ha letta.. però era aperta.” Dissi, sospirando.
“Magari hanno letto ma non hanno risposto, o magari hanno risposto, ma non è ancora arrivato.”
Lì mi accorsi di una cosa. Come mai le risposte di mio padre e mia madre sono qui? Non dovrebbe averle Matt? Magari hanno fatto delle copie per farle vedere a me...
Espressi ai ragazzi il mio dubbio, e loro risposero che forse era per quello. Strano comunque.
Mi alzai, facendo intendere che volevo andarmene. 
Salii in camera mia, presi la valigia che avevo preparato con dentro i vestiti, guardai un'ultima volta la foto con i miei genitori e scesi. Solo una volta usciti dalla casa mi ricordai dei corpi che giacevano a terra. Guardai i ragazzi, a quanto pare anche loro se l'erano scordato. 
“Che facciamo con loro?” Chiesi. “Emh.. beh... chiamare la polizia direi che non è il caso, cioè, non so, se poi tu vuoi dire tutto.. ecco, e chiamare i medici legali, beh, direi che si insospettirebbero.. poi facendo l'autopsia..” Disse quasi balbettando Harry. No, la polizia no. Avrebbero cominciato a fare domande, e, infondo, cosa so io in più di loro? Nulla. So che mio padre ha ucciso per sbaglio la figlia del capo di una banda di terroristi, che loro sono venuti per vendicarsi e che mi vogliono morta. Dio, che bello. Inoltre, se chiamiamo i medici legali, è sicuro che li faranno l'autopsia. E che faremo noi, dopo che avranno capito che c'è stata una sparatoria? Pensai a cosa potevo fare, di certo non potevo lasciarli lì così. Poi mi venne in mente. Mio zio è un medico legale.
E sa tutto dei miei, credo. Ehi! Ma è pur sempre fratello di mio padre, lo saprà di certo.
“Mio zio è un medico legale. Lo chiamiamo, viene qui. Lui sa tutto.” Dissi convinta.
“Sicura?” Mi chiese titubante Zayn. Annuii: “Sui fogli c'era scritto che solo i parenti e gli amici più stretti potevano sapere. Quindi, mio zio lo saprà di certo.” Lui annuì, più convinto di prima.
Presi il cellulare e composi il numero di mio zio James. “Pronto zio? Sono Jenny..” Dissi.
“Oh, ciao! Come state? E' da tanto che non ci sentiamo..” “Sto bene.. Ecco, zio, potresti venire qui? Per favore, è urgente.” Lo interruppi. “Ah.. a casa vostra? Urgente?” “Sì, per favore..” Sembrava quasi una supplica. Dio, da quando io supplico le persone? Da quando vogliono ucciderti, Jenny.
Mi disse quella fastidiosa vocina mentale che molti chiamano coscienza.
“Oh.. okay, arrivo.” Disse mio zio, e chiusi la chiamata. “Arriva” Dissi ai ragazzi.
Rientrammo in casa e ci sedemmo sul divano. Accesi la tv, ma non seguivo un granchè quello che c'era.
Mio padre aveva ucciso una ragazza.
Il padre ha radunato degli uomini e hanno rapito i miei genitori.
Vogliono uccidermi.
Ci sono forse un centinaio di morti del mio giardino.
Le mie migliori amiche sono disperse chissà dove.
Il mio ex pure. Starà con El. Che poi, come si chiamerà? Eleanor, probabilmente..
Il campanello mi distrasse dai quei pensieri assurdi. Sempre meglio che pensare al passato dei miei.
Andai in giardino, quella vista mi faceva ancora rabbrividire..
Mio zio era fuori dal cancello, e guardava lo “spettacolo” con una faccia allibita.
Posò lo sguardo su di me, che stavo aprendo per farlo entrare : “Oddio.. Hanno trovato Ste..Joseph e Rebecca?” Stava per dire Steven. Sa tutto, meglio così. 
Annuii, e lo feci entrare. Lui mi abbracciò. “Vedrai, li troveremo.” Gli sorrisi. O meglio, volevo fare un sorriso, ma credo che sia uscita una smorfia. Sciolse l'abbraccio, e mi chiese: “Perché mi hai chiamato? Anche se immagino la risposta.” Lo guardai negli occhi nocciola, il contrario di quelli di mio padre, “Beh.. tutti questi corpi.. raccontare tutto alla polizia sarebbe... ecco, direi quasi inutile, quanto strano.” Lui annuì, e si avvicinò al primo corpo, il più vicino. Era del panettiere che stava vicino a noi. Non doveva neanche venire, aveva un impegno. Ma aveva disdetto tutto per venire alla mia festa.
Sarebbe stato sicuramente meglio se fosse andato dove doveva andare.
 
 
                                                                                                        Spazio Autrice.
                                                                                                         Saaaaaaalve :3
                                                                                    Okay, questo è abbastanza macabro (?)
                                                                                    Ma dovevo chiarire alcune cose u.u
                                                                                    E farne qualcosa di quei morti (?) xD
                                                               Spero vi piaccia, magari fatemelo sapere lasciando una recensione =)
                                                                             Grazie per le recensioni ai capitoli precedenti :3
                                                                  E grazie a chi ha messo questa FF tra i preferiti e tra le seguite :3
                                                                                                         Alla prossima =)

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***


“Ci sono solo tracce di proiettili.” Disse dopo un po' mio zio.
Menomale, ci mancava solo che magari erano stati anche accoltellati. Chissà come volevano uccidere me. Rabbrividii.
Intanto si erano avvicinati anche Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis.
Mio zio li guardò confuso, poi guardò me, che dissi: “Loro sono Zayn, Niall, Liam, Louis ed Harry.” Indicando col dito ciascuno. “Lui è mio zio James.” Aggiunsi, guardando i ragazzi.
Zayn fece un cenno col capo, Harry mormorò un -salve- e Louis, Liam e Niall accennarono un sorriso. Mio zio invece disse: “Salve ragazzi..” Mi sembrava giusto dare una spiegazione, visto che in effetti era abbastanza strano che io abbia fatto venire in casa mia dove ci sono un centinaio di morti per terra cinque ragazzi: “Mi ospitano da loro, Zayn mi ha.. portata via di qui, quando stavano per spararmi.” Spiegai per poi abbassare lo sguardo all'ultima frase.
Quando lo rialzai vidi mio zio accennare un sorriso a Zayn che face un cenno col capo.
Controllò anche li altri corpi, dicendo sempre che c'erano tracce solo di proiettili.
Dopo aver controllato l'ultimo, che era quello della migliore amica di mia mamma, mi aveva visto crescere, era come una zia, mi disse: “ Okay, quindi.. li porto nel mio studio. Hanno altri parenti suppongo.. ma tranquilla, di questo mi occupo io." Annuii accennando un sorriso.
“Beh, si è fatta ora di cena, forse è meglio se andiamo..” Ci fece notare Niall, li altri ragazzi annuirono, io guardai mio zio, che mi chiese: “Ehi, se vuoi tu rimani a cena con me.. poi torni dopo..” Almeno avrei passato un po' di tempo con lui, e mi avrebbe aiutato a scoprire qualcosa di più. “Okay, per me va bene..” E guardai i ragazzi che annuirono, tranne Zayn, che aveva una faccia abbastanza contrariata.. “Tanto nel caso prendo un taxi o vi chiamo, tranquilli..” Parlai plurale, ma mi riferivo solo a Zayn, che annuì, ci salutò insieme agli altri e se ne andarono.
Chissà perché non voleva lasciarmi lì con mio zio. Apparte il fatto che voglio uccidermi.
No, sarà di sicuro per quello.
Mio zio chiamò intanto quelli che lavoravano con lui per portare via i corpi.
Arrivarono dopo cinque minuti, non fecero domande, stranamente, presero i corpi e li misero su una specie di ambulanza.
Okay, adesso il giardino aveva decisamente un aspetto migliore. Ma mica tanto, c'erano ancora tracce di sangue.. Rabbrividii, di nuovo.
Io e mio zio rientrammo in casa, e lui propose di cucinare due fette di carne, accettai, non avevo neanche molta fame, ma era da due giorni che non mangiavo, apparte una pizzetta per il mio “compleanno”. Oh, wow, ho 18 anni, infatti si dice che i 18 anni te li ricordi per sempre.
Ah beh, io me li ricorderò sicuro. Non capita a tutti i diciottenni di essere voluti morti  da una banda di terroristi.
Cucinò mio zio, e mentre stavamo mangiando gli chiesi: “E tu quindi sai tutta la storia?”
Lui mi guardò per un po', poi si decise a rispondermi: “Beh, sì.. Ma tu non te la prendere.. Jenny, puoi capire che di sicuro non è una cosa facile, vero?” Okay, ma almeno dirmelo.. non subito, ma avrei preferito scoprirlo in un altro modo: “Quello lo capisco, sì. Ma potevano dirmelo quando avevo sedici anni, cioè, magari non proprio quando ero una bambina, ma come l'ho scoperto ora di sicuro non è un bel modo.” Lui fece una smorfia, poi mi disse: “Hai ragione, ma in fondo è una scelta dei tuoi genitori...” “Sì, ma almeno potevano dirmi che quelli  non erano i loro veri nomi!”
“E' vero... Ma è andata così..” Oh, bella scusa, davvero.
Dopo aver finito dissi: “Beh, io vado.. sono già le nove, e la casa dei ragazzi non è poi così vicina..” Non volevo stare ancora lì, in quella casa.
Ancora non sapevo come arrivare a casa dei ragazzi.. Meglio se prendo il pullman.. ma la fermata non è proprio vicina.  camminerò un po', meglio, mi piaceva camminare, mi aiutava a pensare.
Lui mi guardò serio: “Come li conosci? Ti puoi fidare di loro?” Lo guardai con espressione ovvia:” Uno di loro mi ha salvato la vita, e ora mi ospitano a casa loro anche se  mi conoscono da meno di due giorni. Direi di sì, quindi, posso fidarmi.”
Di sicuro più della mia famiglia e delle persone che mi hanno circondato fino ad ora.
Salutai mio zio e lo ringraziai per quello che stava facendo riguardo a quei corpi.
Uscii e mi incamminai. Era buio, perfetto. Ci mancava solo quello.
 
Pov Zayn:
 
Non ero andato a casa. Avevo detto ai ragazzi che avevo un impegno che stavo rimandando già da troppo. Come no, non avevo nessun impegno, figuriamoci.
Semplicemente non potevo lasciarla da sola. Di notte.
Quindi mi sono andato a sedere su una panchina davanti a quel parco che è davanti casa sua.
Ero qui anche quella sera. Stavo fumando una sigaretta, era una di quelle sere che non avevo voglia di parlare con nessuno, neanche con Liam, o Niall.
Poi vidi dell'uomini armati entrare in quel giardino. E la vidi. Stava sorridendo, anche se si poteva vedere benissimo che era un sorriso falso. Anche quegli uomini dovevano averla notata, infatti vidi che cinque di loro puntavano a lei, che sembrava non averli nemmeno visti.
Non ci pensai due volte a correre là, prenderle le mano e trascinarla via.
Da quel giorno, parlo già come se fossero passati anni, invece sono passati a malapena due giorni, mi ha cambiato la vita.
Ed ora quindi eccomi qui, ad aspettare che esca da casa sua per seguirla e per assicurarmi che non le accada niente.
Okay, sarebbe stato meglio chiederle se poi dopo che avesse finito di cenare fossi passato a prenderla, ma sarebbe da persone troppo normali, ovvero non da me.
Forse è meglio che me ne vada.. magari l'ha accompagnata suo zio.
Idiota, avresti visto la macchina.
Giusto, ma magari mentre ero distratto..
Cretino, sei stato tutto il tempo a guardare il cancello. Ah.
Oh, adesso parlo anche da solo, ma bene!
Una figura sta uscendo dal cancello. Aspetta, la sua figura. 
Okay, quindi, meglio cominciarsi a muovere, visto che praticamente sta per svoltare l'angolo. 
Così mi metto a camminare dietro, o meglio a seguire, la ragazza a cui due giorni fa ho salvato la vita. E la cosa stranamente mi fa sentire importante.
 
Pov Jenny:
 
Stavo camminando da due minuti circa.
Mi sentivo seguita, la cosa non mi piaceva.
Mi misi a camminare più veloce, ma mi sembrava che anche i passi dietro di me si facessero più veloci.
Quindi questa sera è la volta buona che muoio. A meno  che Zayn non abbia deciso di andare a quel parco e trovarsi per puro caso di nuovo davanti a una mia possibile morte e decida ancora di salvarmi.
Ecco uno dei motivi per cui non amo camminare al buio, da sola.
Magari è la mia immaginazione.. Nono, qualcuno mi segue. Vabbè, non perderei poi tante cose.
I miei sono stati rapiti. Le mie migliori amiche sono disperse, e Justin, il ragazzo che credevo di amare, mi tradiva. Nah, non mi perdo niente. Però, anche se strano, mi dispiacerebbe lasciare i ragazzi. Sì dai, Niall è dolce, anche se lo conosco da due giorni, ma si vede che è il ragazzo più dolce del mondo. Liam non è da meno, ovviamente. Louis, è riuscito a farmi ridere più di Anne e Lucy in solo quarantotto ore. Harry, beh, lui che fa il finto fidanzatino di Louis, anche lui è riuscito a farmi ridere. Oh, ma a chi voglio darla a bere? Sì, per i ragazzi mi dispiacerebbe, ma mi dispiacerebbe  di più quegli occhi che ti trapassano, i capelli sempre perfetti tirati su col gel.. La voce calda e roca allo stesso tempo, il suo profumo, un misto tra menta e tabacco, insomma, Zayn.
Sì, mi sembra di conoscerlo da una vita.
I passi sono sempre più vicini, corri.
Anche se sono solo due giorni. Mi ha cambiato la vita.
Cretina, ma che sei, masochista?! Corri!
O meglio, mi ha salvato la vita.
Ancora più vicini. Jenny, corri, corri.
Si può odiare la propria coscienza? O il proprio  l'istinto di sopravvivenza? Che in questo momento è molto forte? Sì, si può. E' quello che sto facendo ora.
Ma odio di più quella parte di cervello che comanda le gambe. Non riesco a muoverle.
Perché?
Oh, aspetta.
Io conosco quei passi. Ho imparato a conoscerli, in due giorni.
Sono i passi del ragazzo che mi ha salvato la vita, e che quando mi guarda negli occhi mi fa dimenticare tutto. 
Mi fermo.
E se non è lui? Che fai, eh? 
Mi lascio uccidere, no?
Parlo anche con me stessa, fantastico.
I passi sono sempre più vicini, ormai credo di essere pazza.
Voglio dire, magari hanno la stessa camminata. 
Sto per riprendere a camminare, o meglio, a correre, quando mi sento fermare per il polso.
Okay Jenny, ora ti giri, e se non è chi credi che sia, ti metti a correre. Veloce.
Già vedo i titoli dei giornali di domattina: “ragazza trovata morta per strada, su un marciapiede”.
Mi giro, e incontro degli occhi ambrati, quasi dorati.
No, mi correggo, incontro i suoi occhi.
Zayn.
 
 
 
                                                                                                        Spazio Autrice
                                                                                                       Saaaaaalve :33
                                                                Questo è di sicuro meno macabro,  diciamo più romantico.. xD
                                                     Anche se comunque non credo sia un granchè, ma spero che a voi piaccia :3
                               Grazie a chi segue la mia storia e la recensisce, e anche a quelle persone che la leggono ma non recensiscono.. :3
                                                                                        Se vi va lasciatemi una recensione =)
                                                                                                       Alla prossima :3

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


No, mi correggo, incontro i suoi occhi: Zayn.
Come sempre mi sembra che tutto si  fermi, ma perché mi fa quest'effetto?!
Dopo due minuti che sinceramente a me sembrano un'eternità riacquisto coscienza, e dico: “Zayn, che ci fai qui?!” Era un sussurro, dubito anche che l'abbia sentito.
Vedo che scuote la testa, come per liberarsi da chissà quali pensieri.
Abbassa lo sguardo, e poi lo rialza. Chissà a che pensa..
“Meglio se ci sediamo su una panchina..” Dice ad un certo punto. Annuisco, anche se ancora non capisco cosa voglia fare.
Ci avviamo verso una panchina del parco davanti casa mia.
Guardo davanti a me, se mi metto a guardarlo negli occhi mi ci perdo, e divento più confusa di quanto lo sia già, dato che mio zio non mi ha aiutata per niente.
“Tuo zio ti ha detto qualcosa di più?” Sembra voler cambiare argomento.. 
“No, anzi, si è messo a difendere i miei genitori dicendo che era una cosa difficile da dire, eccetera.” “Beh, di sicuro non era poi così facile...” “Sì, ma anche come l'ho scoperto ora, non è di certo più facile..” Sto per scoppiare a piangere. Wow, io che piango.
“Hai ragione...” Lascia la frase in sospeso, anche perché comincia a tuonare. Fantastico. Cos'altro può succedere? 
“Forse è meglio che andiamo sotto quel portico” Dice lui guardando il cielo ormai scuro e pieno di nuvole. Annuisco, e lo seguo.
Proprio mentre ci  sediamo sul gradino, comincia a piovere. In effetti a Londra succede spesso..
Poi mi viene in mente che Zayn non mi ha ancora detto cosa ci fa qui.
“Tu che ci fai qui? Voi non eravate andati a mangiare a casa?” Chiedo quindi, guardandolo. Non negli occhi, ovviamente.
“Beh.. diciamo che forse ti ho aspettato fuori, per poi seguirti. No, cioè, sai.. per assicurarmi che non ti accadesse niente.” Mi risponde lui, balbettando. 
Ricapitoliamo: Zayn è rimasto tutto il tempo fuori da casa mia, quando sono uscita si è messo a seguirmi facendomi prendere un infarto, il tutto per assicurarsi che non mi accadesse niente.
Se prima credevo che tra Louis che si veste con maglie righe, Harry che indossa principalmente solo converse, Liam che ha paura dei cucchiai e Niall che passa la maggior parte delle sue giornate a mangiare Zayn fosse quello più normale, mi sbagliavo.
“Magari se mi avessi chiesto se quando avevo finito di mangiare tu fossi passato a prendermi, avresti evitato di farmi prendere un infarto.” Dico ironica, quasi sorridendo. Sorridevo, perché mi faceva quasi piacere che si preoccupasse per me.
“Beh, ci avevo pensato dopo..” Dice, sorridendo anche lui. Che sorriso meraviglioso. 
Okay, il mio cervello mi deve aver abbandonato definitivamente.
“Comunque mi dispiace di averti spaventata..” Rido della sua espressione dispiaciuta. Stasera sono in vena di ridere, wow. E dire che prima stavo per piangere..
“Tranquillo, in fondo non l'hai fatto apposta, vero?” Chiedo ancora ironicamente. 
Lui scuote la testa, con faccia da finto offeso. 
Parlando non ci eravamo accorti che la pioggia era cessata, così decidiamo di incamminarci verso la macchina. In quel preciso momento un lampo si abbatte non molto lontano da noi e il forte rombo del tuono mi spaventa a tal punto da gettarmi tra le sue braccia. Mi sento al sicuro in quell'abbraccio così rassicurante e protettivo.
 Alzo gli occhi verso il suo viso e mi accorgo che il suo sguardo è già rivolto verso di me.
I nostri visi sono a pochi centimetri l'uno dall'altro. Sento il suo respiro caldo su di me, la sua bocca così bella; immagino come sarebbe baciarla. Dall'espressione dei suoi occhi capisco che anche per lui è lo stesso, niente potrebbe rovinare questo momento.
Le nostre labbra che si attirano tipo calamita, sento le sue sfiorare le mie dolcemente. Il mondo sembra essersi fermato. Ci guardiamo negli occhi, sento le mani di Zayn accarezzarmi il viso e di nuovo le sue labbra sulle mie. Questo bacio è diverso dall'altro, è più profondo e intenso. Le nostre labbra che danzano all'unisono sembrano essere fatte l'una per l'altra. E' il nostro momento magico, non vorrei più tornare alla realtà.
Possono due labbra combaciare così bene?
La pioggia ci riporta alla realtà. 
Ma niente ci può rovinare questo momento. Anzi sotto la pioggia è ancora più bello. 
Siamo una cosa sola che danza nell'universo.
Suona il cellulare di Zayn e tutto si interrompe. Ci stacchiamo, e prima che lui risponda, con aria visibilmente scocciata, riesco a vedere chi è: Harry. 
“Pronto? Sì, sto arrivando. E' con me, sì. Okay.” 
Rimette il telefono in tasca e mi guarda. “Era Harry?” Chiedo, per rompere il silenzio. “Sì, mi ha chiesto che fine avevo fatto e se tu sei con me.” Annuisco, anche perché non so che dire.
“Meglio se andiamo, era abbastanza preoccupato.. deve essere successo qualcosa.” Annuisco ancora, e insieme ci avviamo verso la sua macchina, che è diciamo davanti a noi. 
C'è un silenzio che comincia a darmi i nervi, è imbarazzante. In più, sono decisamente confusa.
Mi ha baciato. Cosa vuol dire? Perché l'ha fatto? 
Okay, mi è piaciuto, sì. Ma io cosa provo per lui? E lui cosa prova per me?
Ad un certo punto Zayn ferma la macchina. Segno che siamo arrivati, quindi.
Adesso voglio vedere la grande scusa che si inventa per spiegare che sono con lui, se lui doveva essere a farsi i cavoli suoi. 
Anche se in effetti, appena entro in sala ho una domanda più importante, visto che trovo Liam sul divano con un occhio nero, Harry che cerca di parlarci, ma a quanto pare lui è piuttosto rimbambito, perché non gli risponde. Invece Louis e Niall sono in cucina, che stanno preparando la camomilla per metterla sul cotone per l'occhio di Liam. Guardo con sguardo confuso Zayn, che ovviamente ha la mia stessa espressione. “Che è successo?” Chiedo quindi.
“Non so se ti ricordi che l'altra sera Liam ha lasciato Aloise. Ecco, quando stasera è uscito a prendere una cosa, il fratello della ragazza gli ha dato un pugno in un occhio e una botta in testa...  Credo perché Aloise si sia lamentata. Oddio, quanto è falsa quella ragazza...” Mi spiega Niall, per poi scoppiare a ridere. Rido anche io, visto che la cosa è davvero strana.
Quindi credo che tutti abbiano messo in secondo piano il perché io sia tornata con Zayn.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


Sono passate due settimane da quella sera.
Liam è guarito, non aveva nulla di grave in effetti, gli faceva solo male l'occhio, per il resto era apposto, infatti si è ripreso in fretta.
Quanto a me, sono confusa. Molto confusa.
Sempre le solite domande nella mia mente: Dove sono i miei genitori? Stanno bene?
Solo che se ne sono aggiunte altre. Forse sono più confusa per queste. 
Zayn.
Perché mi ha baciata? Cosa prova per me? Io cosa provo per lui?
Cioè, il bacio mi è piaciuto, okay. Ma magari mi ha baciato solo perché ci stava, voglio dire, pioveva ed eravamo vicini... la classica scena dei film, insomma.
Però mi perdo tutte le volte nei suoi occhi, cosa che non mi è mai successa, nemmeno con Justin.
Ero nella mia camera. I ragazzi mi avevano lasciato la stanza per gli ospiti, per usarla come  la mia stanza Devo dire che sono stati davvero gentili con me.
Decisi di andare a fare un giro, visto che in casa non c'era nessuno. Erano andati a trovare i loro genitori. Visto che non vivevano insieme, almeno la domenica andavano tutti a trovarli.
Appena misi un piede fuori dalla casa, e stavo per chiudermi la porta alle spalle, notai qualcosa per terra: una lettera. La raccolsi da terra e la osservai.
Il mittente era Matt. Il destinatario era Joseph. Mio padre, quindi.
Possibile che non sapesse niente?
Rientrai in casa e mi diressi in camera mia, ormai decisa a non uscire.
Mi sedetti sul letto e cominciai a leggere la lettera.
 
 
Pov Zayn.
 
Ero in macchina, stavo andando a trovare i miei genitori.
Anche se non ero proprio dell'umore giusto, ero abbastanza confuso.
Avevo baciato Jennifer. Il perché non lo so. Voglio dire, non so cosa provo per lei.
Eppure mi era venuto spontaneo baciarla. E il bacio mi era anche piaciuto.
Ma lei cosa prova per me? 
Molte domande, zero risposte.
Di sicuro l'ammiro. Con tutto quello che sta passando, non l'ho mai vista piangere.
Chissà cosa avrei fatto io.
Parcheggiai davanti alla casa dove ero cresciuto, e dove ero stato fino a quando non ho deciso di andare a vivere con Niall, Liam, Harry e Louis.
L'avevamo fatto per essere più comodi con la scuola, visto che la casa era abbastanza vicina. Ma più che altro era una scusa per essere più “liberi”.
“Tesoro!” La voce di mia mamma mi riportò alla realtà. “Ciao, mamma”.
Mi fece entrare, e subito mi vennero incontro le mie sorelline.
Passai lì la giornata, anche se ero piuttosto distratto. Il motivo credo sia ovvio.
 
 
Pov Jennifer.
 
Non ci potevo credere, no.
Rilessi ancora per la decima volta la lettera che avevo tra le mani:
 
“Ciao, Jennifer. Già, scrivo a te, perché di sicuro questa lettera arriverà a te.
Credo tu abbia letto le altre lettere, visto che tua madre è una persona furba, infatti ha stampato le lettere scritte da loro e conservato le mie risposte, in caso a loro fosse successo qualcosa. 
Ma questo tu già lo sai. Quindi adesso ti starai chiedendo perché io ti abbia scritto, visto che neanche dovrei conoscerti. Dico così, perché io ti conosco. Cioè, tuo padre mi ha parlato molto spesso di te. Mi ha detto che sei intelligente, e bella. Ti vuole bene, davvero.
Ma veniamo al punto. Se adesso stai leggendo questa lettera, c'è un motivo.
Saprai di certo che quei terroristi vogliono ucciderti, ma non ce la faranno.
O meglio, quella parte non è più nei loro piani. Sono successe molte cose da quando i tuoi sono stati rapiti. Il capo, quello a cui tuo padre involontariamente ha ucciso la figlia, è morto.
Era abbastanza vecchio ormai, ma gli era venuta una malattia. 
Ti starai chiedendo anche perché so queste cose, ma questo te lo spiegherò più avanti.
Ecco, quell'uomo, ha lasciato una lettera, sapendo di essere malato. Le sue ultime volontà.
Ma tutto questo vorrei spiegartelo di persona, visto che per lettera non è sicuro.
Rispondi a questa lettera scrivendo l'ora e il posto dove vuoi che ci incontriamo.
Spero a presto, Matt.”
 
Sospirai, non ci capivo più niente.
Prima scopro che vogliono uccidermi, e ora vengo a sapere che non vogliono più farlo.
Sono molto decisi, devo dire.
Presi un foglio, una penna e scrissi: “Nella casa dove vivevano i miei, tra due giorni alle 16:00. Jennifer.”
Dovrebbe sapere dove abitiamo, visto che inviava lettere su lettere a mio padre.
Copiai l'indirizzo dalla lettera che avevo ricevuto, e uscii di casa, diretta a una buca delle lettere. Sperando di trovarla, ovviamente.
La trovai dopo mezz'ora che stavo camminando, ma che fortuna.
Infilai la lettera nel buco apposito e mi girai indietro, per tornare a casa.
Matt doveva essere una persona all'antica, visto che usava ancora mandare lettere.
Apparte il fatto che non aveva il mio numero.
 
 
Pov Louis.
 
“Stai attento, ti voglio bene!” Mi salutò mia mamma mentre uscivo da casa sua. Annuii: “Sì, ti voglio bene anche io; Saluta la zia!” E montai in macchina.
Non ero rimasto molto, è vero. Ma mia mamma doveva partire per andare a trovare mia zia, quindi era meglio non disturbarla, visto che doveva preparare ancora le valigie.
Inoltre non ero neanche poi tanto dell'umore giusto, visto quello che stava succedendo.
Mi dispiaceva davvero per Jennifer, anche se la conoscevo da due settimane. Però era simpatica, e mi ero affezionato a lei.
Dopo poco arrivai davanti al parcheggio di casa nostra. Parcheggiai la macchina e aprii la porta di casa. “Jenny, sono tornato” Urlai verso il piano superiore.
Lei era rimasta a casa, forse anche per quello ero rientrato prima. Non ricevetti una risposta. Proprio in quel momento la porta si aprì e la ragazza entrò.
Sembrò sorpresa di vedermi, ma quando mi salutò aveva la stessa voce calma di sempre: “Oh, ciao, Lou” Le sorrisi, per poi chiederle: “Dov'eri? Non pensavo fossi uscita..”
Il suo sguardo divenne quasi imbarazzato, ma poi si ricompose: “Oh, emh.. ero andata a fare una passeggiata, non mi andava di stare in casa tutto il pomeriggio..” E mi sorrise. 
Non mi sembrava del tutto convinta, però. Ricambiai comunque il sorriso.
Si diresse in camera sua, mentre io mi sedetti sul divano.
In quel momento si aprì la porta ed entrò Harry. “Ciao Hazza, anche tu sei già tornato?”
Lo salutai. Lui annuì: “Già.. mia mamma aveva da fare” Disse, per poi sedersi sul divano vicino a me.
Dopo circa mezz'ora nella quale Jenny era scesa per unirsi a noi, e anche Liam, Niall e Zayn erano rientrati, suonarono al campanello. “Vado io” Dissi.
Mi alzai e andai ad aprire la porta.
“Ciao Lou!!” Mi salutò Emily, una nostra vecchia compagna di scuola.
Dire che mi stava antipatica, era dire poco. Infatti ancora non capivo perché fosse proprio davanti alla porta di casa mia.


-------------Spazio Autrice------------
Ehilà =)
In questo capitolo non è successo molto, apparte la parte della lettere. Ma diciamo che è di passaggio.
Grazie alle persone che recensiscono questa Fan Fiction, grazie a chi la segue, chi l'ha messa tra le preferite e a chi nelle ricordate :3
Spero vi piaccia, al prossimo capitolo =)

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Capitolo 10
*** Capitolo 9! ***


Pov Jennifer.
 
Entrò in sala una ragazza con i capelli castani e gli occhi marroni. Era piuttosto alta, forse qualche centimetro in più di me.
Quando parlava, sembrava una gallina. Sembrava una di quelle classiche pettegole di scuola, quelle che si vantavano, e si credevano chissà chi.
Non era neanche esageratamente bella. Okay, era alta e magra, ma aveva qualcosa da tacchino. Forse le gambe, o qualcos'altro.
Indossava dei pantaloncini e una maglia con gli strass. Il tutto era rosa confetto. Oddio.
Mi stava decisamente antipatica, già solo a vederla. A sentirla parlare poi...
Chissà cosa ci faceva qui. Era amica dei ragazzi? Bah..
“Ciao ragazzi!!!” Disse con una voce stridula, appunto da gallina, e allungando tutte le vocali. Sì, mi stava antipatica. No, ma ha visto che ci sono anche io o cosa? 
“Ciao Emily.” La salutò Zayn quasi sbuffando. Da quando era entrata sul suo volto si era dipinta un'espressione scocciata. Almeno non stava antipatica solo a me.
“Ciao Emily” La salutò Harry con finta enfasi.
Gli altri fecero un cenno col capo.
Quindi non stava simpatica a nessuno, bene. Quindi che ci faceva qui?!
Poi, a quanto pare, mi notò. Infatti disse: “ E quella chi è?”
“Quella, ha un nome.” Qualcuno mi rubò le parole di bocca, Zayn.
“Già” Confermai quindi. La ragazza, che a quanto pare si chiamava Emily, ci guardò con uno sguardo tra l'offeso e il possessivo. O meglio, guardava Zayn possessivamente.
In effetti da quando era entrata si era appiccicata a lui.
La cosa mi dava noia. Molta. Perché, poi?
“Ah, vabbè, ma io non so il suo nome, quindi... Comunque, chi è?” Rispose poi.
“Sono Jennifer, piacere.” Dissi. Non mi alzai neanche. E non perché avevo una maglia larga  e i pantaloncini, ma perché non avevo voglia.
“Piacere, io sono Emily, la ragazza di Zayn.” Disse con voce ferma e decisa.
Niall che stava mangiando -stranamente- un panino, per poco non affogava.
Oh, aspetta.
Che ha detto? E' la ragazza di Zayn?!
Persi un battito, ma non lo diedi a vedere. 
Zayn la guardò quasi in cagnesco, per poi dirle: “Emily, non sono il tuo ragazzo, dovresti smetterla di dirlo a tutti. E' da due anni che ti inventi la stessa cosa, per poi dirla a tutti!”
Lei arrossì leggermente. Ah, okay, quindi non stavano insieme. 
In effetti era ovvio, visto che in due settimane nessuno di loro ha mai parlato del fatto che fossero fidanzati.
Apparte Liam, che rispondeva alle frecciatine di Louis.
Ero sollevata del fatto che quella si fosse inventata tutto, anche se non sapevo il perché.
Non ne avevo un motivo, giusto?
“Ehm.. sì, già. Comunque, Emily che ci fai qui?” Chiese Liam, evidentemente notando l'atmosfera che si era creata. “Beh, ma per salutarvi! E' da tanto che non ci vediamo.. Non vi sono mancata?” Rispose lei, di nuovo allegra. “Ma per niente...” Mormorò Harry, risi, sempre piano, e Louis gli dette una gomitata nello stomaco, ridendo anche lui.
“Già..” Mormorò poco convinto Niall.
In quel momento, mi venne in mente, anche se non sapevo perché, di quando per Natale ci venne a trovare l'odiosa vicina di casa. Mi si appannarono gli occhi, probabilmente i ragazzi lo notarono, infatti mi chiesero, all'unisono: “Jenny, stai bene?” Annuii, abbassando lo sguardo. “Oh, ma da quando siete così premurosi? Mica le son morti i genitori!” Obbiettò la gallina idiota. Oh, quella era un'offesa alle galline.
Era odiosa, decisamente. Le ultime parole mi colpirono, così me ne andai in camera mia, non ce la facevo più. “Emily, sai, credo sia meglio che tu te ne vada. Hai già parlato troppo oggi.” Sentii Zayn dire, con un tono duro.
 
Pov Zayn
 
Sono un'idiota. Sì, proprio un'idiota. Non avevo fatto nulla per fermarla mentre se ne andava.
Proprio oggi doveva venir Emily, eh? Che poi, chi l'aveva invitata..
“Noo, dai, resto ancora, mi siete mancati così tanto...” E si avvicinò ancora di più a me.
Giuro che se non se ne va entro cinque minuti, la butto fuori a calci. Mi scansai, e andai in cucina. Vidi Louis alzarsi per poi andare al piano superiore. Forse andava da Jenny.
Ci sarei dovuto andare io, diamine!
Ma invece io dovevo stare qui, con Emily. In effetti potrei davvero buttarla fuori a calci..
 
Pov Jennifer.
 
Ero seduta sul letto, ovviamente non stavo piangendo, ora mica piangevo perché una ragazza presuntuosa fa battutine sui miei genitori e ci prova col ragazzo che amo!
No, che ho pensato? Ragazzo che amo? No, no. Oppure sì. 
Bene, ci mancava anche questa. Sempre indecisa io, eh? Sospirai. 
La porta si aprì e Louis entrò, distogliendomi dai miei pensieri. Assurdi, tra l'altro.
Lo guardai con espressione interrogativa, magari era venuto per dirmi di andare a salutare Emily che se ne andava. Se se ne andava.
“Ehi..” Cominciò, sedendosi sul letto: “Quello che ha detto Emily.. Non darle retta.. E' sempre stata gelosa di noi, soprattutto di Zayn. Ha una cotta per lui dalle medie. Lui ovviamente non la sopporta, penso si sia capito” Aggiunse, accennando un sorriso.
Gli sorrisi anche io, quasi sollevata da quello che diceva.
“Però non si arrende... Ora dice a tutti che sta con Zayn.. Credo proprio che lui tra poco la mena.. ne sarebbe anche capace, eh. Anche se forse non picchierebbe mai una ragazza..” Concluse ridendo. Risi insieme a lui, Louis era quello con cui forse avevo legato di più.
“Ah... ehm.. so del bacio che c'è stato tra te e Zayn..” Mi disse. Oh, quindi con qualcuno ne aveva parlato. Lo guardai imbarazzata, che potevo dire? 
“Sai.. quando me ne ha parlato, e ancora non so perché proprio a me, visto che di solito si sfoga con Niall o Liam, gli brillavano gli occhi. Anche se era piuttosto confuso, e credo lo sia anche ora. Comunque, non è mai successo. Anzi, è successo solo una volta. Si chiamava Elizabeth. Era innamorato veramente. Ma lei gli ha spezzato il cuore. E da quel giorno, anche se sono passati due anni, si è creato una barriera, che nessuna ragazza è mai riuscita a spezzare. Fino a te, a quanto pare.” Aggiunse. 
Quindi quando parlava di me gli brillavano gli occhi. Wow..
“Sai, il giorno del mio compleanno, ho scoperto anche che quello che era il mio ragazzo mi tradiva. Con una  El, credo Eleanor. Non so neanche se l'amavo veramente, ma comunque mi ha dato noia.” Gli spiegai. Sul suo volto apparve un'espressione tra la sorpresa, stupore e malinconia. “Pensa che quella stessa sera sono stato lasciato dalla mia ragazza, che guarda caso si chiamava Eleanor. Per quello ero fuori con Harry. Non ne parlai con nessuno quella sera tranne che con lui, visto che c'erano problemi peggiori di quello..”  Mi disse sorridendo, ma nei suoi c'era una traccia di malinconia. “Oh, mi dispiace, Lou..” Gli dissi. Visto che era ovvio che i problemi peggiori comprendevano me.
Mi dispiaceva davvero. “Figurati.. forse neanche io l'amavo veramente” Mi disse sorridendo. Stavolta con più enfasi. Sorrisi anche io. Anche se non ero del tutto allegra.. dopodomani mi sarei vista con mio zio, e chissà cos'altro avrei scoperto. 
“Jenny.. ti vedo.. non so, triste. Che hai? Oggi non sei andata a fare solo una passeggiata, vero?”
Mi chiese Lou. Wow, manco se mi conoscesse da una vita. Annuii, per poi spiegargli: “Ero uscita con l'intento di fare una passeggiata, ma poi ho trovato una lettera..” Cominciai. Lui mi fece cenno di continuare. “Era di Matt. C'era scritto che voleva vedermi, e di scrivergli l'ora e il luogo. Dice che non vogliono più uccidermi.”  Intanto presi la lettera e gliela mostrai. “E tu cos'hai risposto?”  Mi chiese dopo averla letta. 
“Il luogo; nella casa dove stavo con i miei genitori. Alle 16, dopodomani.” Spiegai. “Posso accompagnarti?” Mi domandò.
In effetti, non sapevo ancora come arrivarci. Annuii, e gli sorrisi.
In quel momento sentimmo Liam chiamarci per la cena. Mentre stavo per scendere le scale, Louis mi chiese: “Ehi, hai pensato che forse è una trappola?” “Tanto vale provarci.” Risposi, decisa.



---------Spazio Autrice----------
Ehilà :3
Qui, credo si sia parlato un pò di più di sentimenti.. anche se credo che non sia venuto un granchè..
Grazie comunque a tutte le persone che recensiscono questa storia, a chi la segue, a chi la preferisce a chi la ricorda :3
Ma anche alle lettrici silenziose... =)
Beh, spero che vi piaccia, e magari fatemi sapere cosa ne pensate lasciandomi una recensione.. :3
Alla prossima :3

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Dovevo aver fatto qualcosa di male a qualcuno in una vita precedente.
Non solo mi avevano rapito i genitori, ma la notte scorsa non avevo chiuso occhio, ero troppo ansiosa. Chissà cosa avrei scoperto oggi pomeriggio.
E se era una trappola? In effetti era probabile. Ma se non mi presentassi rinuncerei a scoprire qualche dettaglio che mi porti dai miei genitori. Potrei dire a Lou di aspettarmi a un angolo, così a lui non accadrebbe niente e io mi sentirei più sicura. Non voglio che succeda qualcosa anche a loro.
Visto che nessuno si era ancora alzato, essendo che erano le 8:30, decisi di scendere in cucina a prepararmi un caffè, mi sarebbe servito.
Mi sedetti sulla sedia, e mentre aspettavo che il caffè fosse pronto, ripensai al giorno precedente.
Era stata un'insolita giornata tranquilla. Era da un po' che non mi capitavano giornate simili. Di sicuro non era paragonabile al giorno prima ancora.
Emily, che si era fermata anche a cena, non aveva smesso un attimo di parlare e di stare appiccicata a Zayn, il quale pareva scocciato.
Dopo cena si era fermata; se fosse stato per lei sarebbe potuta rimanere anche a dormire.
Infatti solo dopo mezz'ora che eravamo a guardare la tv decisi di andare a dormire. Non la sopportavo più.
Zayn mi aveva guardato quasi come se avesse voluto che rimanessi, o come per chiedermi scusa. O forse era stata solo una mia impressione. Cosa molto probabile. Comunque neanche quella notte avevo dormito molto.
Il suono della macchinetta del caffè mi riportò alla realtà, e mentre versavo la bevanda nella tazzina, Liam comparve in cucina. “Ehi, buongiorno..” Mi salutò, accennando un sorriso. Era ancora mezzo addormentato, si vedeva chiaramente. “Buongiorno” Lo salutai io a mia volta, sorridendo. “Vuoi un po' di caffè?” Gli chiesi poi. Lui annuì sedendosi al tavolo. Gli passai la tazzina contenente la bevanda e mi sedetti a mia volta.
“Dormito bene?” Mi chiese. “Sì” Mentii; “Tu?” “Bene, grazie.”
Finii di bere e poi salii in camera con la scusa che dovevo ancora vestirmi. Mentre stavo per entrare in camera mia mi scontrai con una persona: Zayn.
“Oh, emh.. scusa, non ti avevo visto..” Mi scusai, abbastanza imbarazzata.
“Tranquilla... colpa mia.. non sono ancora del tutto sveglio..” Mi disse, sorridendo.
Ovviamente quel sorriso provocò il mio. Poi lui scese e io entrai in camera.
Presi le prime cose che vidi, una maglia blu  a maniche corte e un paio di jeans.
 
Pov Zayn.
 
Succede qualcosa di strano tutte le volte che la guardo. Ma non so spiegarmi cosa, e ciò mi infastidisce. Magari questo è ciò la gente definisce 'essersi innamorati'. Ci sta.
“Ehi Zayn, che ci fai tu già sveglio alle 9?!” Mi chiese Liam, appena entrai in cucina.
“Boh.. Non riuscivo più a dormire.. è strano, lo so.” Dissi, per poi fare spallucce.
“Ti vedo abbastanza strano in questi giorni” Osservò lui. “In che senso?” Chiesi. Okay, magari ero un po' più serio.. ma non così tanto da sembrare 'strano'.
“Ecco.. stai sulle tue più del solito, immerso nei tuoi pensieri e più serio. E' successo qualcosa? Sai che a me puoi dirlo, vero?” Beh, in effetti avevo parlato di Jennifer solo a Louis. Cosa strana, visto che di solito sarei andato da Liam, o Niall. Ma non so, mi sembrava più adatto. Decisi comunque di parlarne con Liam, così gli raccontai tutto.
“..e ora non so cosa provo. Sono decisamente confuso.” Conclusi.
Lui aggrottò le sopracciglia, poi mi disse: “Secondo me ti sei innamorato.”
Che genio, quello l'avevo intuito anche io! “Fantastico, e adesso che faccio, Mister-so-tutto-dell'amore?” Fece un'espressione stupita dal nome con cui l'avevo chiamato, poi si mise a ridere. “Non lo so.. La situazione non è facile, lo sai, sì?” “Ovvio che lo so. Sai, non mi sei stato molto d'aiuto stavolta..” Scherzai. Lui rispose a tono: “Oh, scusa, perché tu di solito dai dei consigli pazzeschi..” e rise. Io risi con lui.
In effetti avrei dovuto aspettare, visto che c'erano problemi peggiori.
 
Pov Jennifer.
 
Erano quasi le due, quindi io e Louis decidemmo di uscire, visto che ci avremmo messo circa due ore.
“Ragazzi accompagno Jenny a prendere delle cose a casa sua... ci vediamo dopo.” Salutò i ragazzi Louis. Annuii: “Già.. a dopo”
I ragazzi avevano delle facce perplesse, visto che in effetti né io né Louis avevamo parlato del fatto che saremmo dovuti uscire.
In macchina non parlammo molto. Io ero visibilmente ansiosa, e nemmeno Lou doveva essere così calmo.
“Jenny, davvero, ci hai pensato? Potrebbe davvero essere una trappola.. e noi siamo solo in due..” Mi chiese ad un certo punto lui. Lo guardai: “Lo so.. infatti tu resterai fuori. Almeno se succedesse qualcosa non ti accadrà niente.” Lui mi guardò strabuzzando gli occhi, poi obiettò: “Certo, perché secondo te io ti lascerei lì  e me ne andrei. Così, se torno a casa senza di te, chi lo consola a Liam? E a Harry? E a Niall? E soprattutto, a Zayn?”
“Tu, chi sennò?” Risi. Alla fine rise anche lui, ma poi tornò serio: “Davvero. Sei sicura?” Annuii, convinta.
Arrivammo davanti a casa mia dopo un'oretta e mezza circa.
Mi tremavano addirittura le gambe: ero curiosa e spaventata allo stesso tempo.
Il tempo sembrava non passare mai, e l'ansia continuava ad aumentare.
Quando in fondo alla via vidi una figura che si avvicinava verso di noi.
“Louis credo sia meglio che tu ti allontani.” Dissi al ragazzo vicino a me. “Se ho bisogno ti chiamo.” Lui mi guardò serio, poi ribatté: “No. Resto anche io.” 
La figura si stava avvicinando, quindi non c'era più tempo per discutere.
Potevo finalmente distinguere i lineamenti.
Era un uomo sulla quarantina d'anni.
Aveva gli occhi verdi, da quel potevo vedere. I capelli erano scuri, anche se tendenti al grigio. Camminava con passo sicuro. Ormai era a tre metri da me. Louis ciondolava. Sarebbe stato meglio se se ne fosse andato, sicuro.
“Jennifer” Mormorò l'uomo davanti a me. La voce non aveva un timbro particolare.
Era quasi spenta, senza suono. Fece un sorriso, che in un certo senso mi terrorizzò.
Non avevo più la sicurezza di prima. Ora l'unica cosa che avrei voluto fare era di scappare e andare molto lontano. “Deve essere Matt..” Mi tremava la voce, cavolo.
“Esatto” Di nuovo quel sorrisetto. Ma perché tutto a me?
Cercai di riprendermi, così gli chiesi: “che deve dirmi?” “Oh, puoi darmi pure del tu, cara. Tuo padre aveva ragione, sei davvero bella.” Girava in torno alle cose, non mi piaceva.
“Ehm, sì, grazie. Ma cosa avev..i da dirmi?” Matt guardò prima me poi Louis: “Dovremmo essere da soli.. sai, non sono certo cose che possono sapere tutti!” Mi rispose.
“Lui resta. Parla pure.” Dissi con tono duro. “Okay.. Che ne dici di entrare in casa?” Mi domandò poi. Annuii poco convinta e aprii il cancello. Entrammo in casa e feci accomodare l'uomo su una poltrona. Io e Louis ci sedemmo sul divano. 
“Vedo che non ti fidi molto.. ma credo sia giusto, visto che non mi conosci..” Cominciò.
“Ma vedrai che se ti spiegherò come stanno le cose, tutto cambierà.” “Bene, allora racconta..” Lo incitai. Volevo far il più presto possibile. Non mi piaceva la situazione.
“Sì. Allora, come ben saprai, io conosco tuo padre, e so cosa gli è successo in passato. Eravamo molto amici, fin dal liceo, quindi si fidava di me; E credo si fidi tuttora. 
Ma passiamo alla lettera che hai ricevuto due giorni fa da parte mia: so quelle cose, perché io sono in quel gruppo. No, non sono un terrorista. Sono una spia. Ci sono entrato dopo che tuo padre ha fatto quello che ha fatto, in un certo senso per indagare. Comunque non vivo lì; sono tipo una riserva. Ho una moglie e una figlia. E anche un lavoro vero. Ma questo dubito che ti interessi. Allora, so che non vogliono più ucciderti, perché non cercano più vendetta. L'hanno già avuta rapendo i tuoi genitori. Anche perché quello che ti voleva morta, il capo, è morto, come già sai. E nelle sue ultime volontà c'era scritto che ti voleva viva. Che non cercava più la vendetta. Sarà stato illuminato, non so. Ma diceva che i tuoi dovevano restare prigionieri. Ora tutti lì dentro si stanno chiedendo il perché, visto che non voleva più la vendetta.” Concluse. “E...? Insomma, come posso fare per liberarli?” Chiesi. Non ci pensai neanche. Io volevo liberare i miei genitori. Punto. 
Lui mi guardò per alcuni, lunghissimi, secondi: “Fammi finire, Jennifer.” Mi rispose.
Loro sono già liberi.  Ma in pochi lo sanno. Si fidano poco. Sono liberi perché, dopo la morte del capo, non aveva senso tenerli prigionieri. C'è un problema, però: i tuoi genitori sono bloccati all'Ambasciata in Brasile, visto che quando vennero rapiti, non avevano documenti con loro, e visto che nessuno ha denunciato la loro scomparsa, l'Ambasciata non si spiega tutto questo. Quindi non li faranno partire. L'unico modo per farli tornare è di portare i certificati autentici dei nomi e i documenti.” Finì.
Quindi i miei sono liberi, ma sono bloccati in Brasile. Ho già detto che devo aver fatto qualcosa di male in un'altra vita, vero?

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


“Fammi capire” ripresi. “I miei non sono più prigionieri, ma sono bloccati all'ambasciata, giusto?” Lui annuì. “Sì. Perché come sai, erano senza documenti. E senza documenti non puoi viaggiare. Non possono dire di essere stati rapiti, perché nessuno ha denunciato la loro scomparsa.” Ah, già. Ma avrebbe complicato solo le cose.. “Beh, denunciare avrebbe complicato le cose...” Dissi quindi. “Infatti.” “Quindi adesso dobbiamo mandare i loro documenti a un'altra ambasciata che poi li spedisca all'ambasciata del Brasile, giusto?” Chiese Louis che era stato ad ascoltare attentamente fino a poco fa. Matt annuì di nuovo. “Esatto. Almeno non farete un viaggio in Brasile. C'è anche a Dublino, in Irlanda.” Rispose Matt. Io annuii. “Beh, adesso io devo andare.. spero di esservi stato d'aiuto. Magari se ci sono novità vi avviso.” Detto questo si avviò in giardino, e riprese a camminare nella stessa  direzione da dove era venuto. Mi scambiai un'occhiata con Louis, e anche noi uscimmo per poi avviarci verso la macchina.
 
Pov Zayn.
 
“No Niall, non mi va niente, davvero.” Risposi al ragazzo biondo che avevo davanti.
Non avevo per niente fame. Quei due non potevano essere andati a prendere qualcosa nella vecchia casa di lei. Lo avrebbe detto a tutti qualche giorno prima, no? E poi dovrebbero essere già tornati. Devono nascondere qualcosa.
Liam mi guardò con uno sguardo come a chiedere 'tutto apposto?'.
No, non era niente apposto. Ma annuii comunque.
“Ragazzi, vi vedo strani. Da quando c'è Jennifer siete cambiati. Non avete voglia di fare niente e siete seri. Specialmente tu, Zayn. Dio, mica hanno rapito i vostri genitori!” Esclamò Harry a un certo punto. Lo guardai, ma non dissi nulla. “Beh.. ma a me dispiace comunque per lei.” Disse invece Liam. “Anche a me, davvero. Ma insomma, un po' di allegria! Non credo che neanche a lei faccia tanto piacere vedere gente seria, visto quello che sta passando.” Ribatté lui. Tutti i torti non li aveva. “Hai ragione. Scusa.” Dissi quindi. Mi stampai un sorriso sulla faccia, leggermente finto, ero ancora preoccupato. Niall riapparve in sala con in mano una busta di patatine e si sedette anche lui sul divano. “Bene. Quindi facciamo qualcosa.” Disse poi. “Cosa?” Chiese Liam. “Boh.. una partita a calcio?” Chiese il biondo. Noi annuimmo.
 
Pov Louis.
 
“No! Non capisci. Non è male! E secondo me era sincero..” Disse Jenny.
Era da mezz'ora circa che litigavamo. Io non credevo del tutto alle parole di Matt, lei sì.
“Forse. Non lo so, e neanche mi va di litigare.” Le risposi. “Neanche a me.” “E quindi? Cos'hai intenzione di fare?” “Andrò all'ambasciata in Irlanda. E darò loro i documenti. Poi tornerò.. e non so.” Ha parlato singolare? “Scusa, volevi dire 'andremo', vero?” La corressi. “Potresti avere ragione Louis. E non voglio che a voi succeda qualcosa.” Mi rispose. 
E' dura la ragazza, eh. “Allora, Jennifer. Forse non hai capito che te non risolverai questa cosa da sola, okay?” “Come vuoi.. sicuro?” Mi chiese lei. “Sì.” Dissi guardandola. Non avrei dovuto, visto che stavo guidando. Infatti vidi su di lei un'espressione terrorizzata, poi sentii un botto. Girai di scatto la testa,  frenai di colpo e scesi dalla macchina. Jenny fece lo stesso.
Quello che vidi non piacque per niente: una ragazza era per terra, e si teneva il braccio, che evidentemente le faceva male. Oddio, avevo messo sotto una ragazza. Perfetto.
“Oddio, scusa, davvero, mi sono distratto un attimo e...” Mi scusai aiutandola ad alzarsi. Non aveva perso i sensi, per fortuna. “Oh, tranquillo.. mi fa solo male un braccio...” mi rispose lei, guardandomi negli occhi. Dio, che occhi che aveva. Erano color cioccolato intenso. Sarei potuto stare a fissarla tutto il tempo. Ma sarebbe stato meglio se l'avessi portata al pronto soccorso. “Ti accompagno al pronto soccorso, okay? Mi dispiace...” “No, non fa niente... sto già meglio.” Ma appena mise giù il braccio fece una smorfia di dolore.
“Sali in macchina.”Dissi, le aprii la portiera e salii anche io.
Arrivammo all'ospedale una decina di minuti dopo, l'ospedale era abbastanza vicino.
“Avete bisogno?” Ci chiese un'infermiera. “Sì.. sono scivolata dal motorino e sono cascata dal lato di questo braccio..” Spiegò la ragazza che avevo scoperto si chiamava Jessica indicando il braccio dolorante.
Aveva mentito.. per non dire che stavo per investirla? Forse.
“Oh, okay, vado a chiamare un dottore.” Disse l'infermiera, poco convinta dalla spiegazione della ragazza.
Dopo tre minuti tornò seguita da un uomo con un camice bianco. Visitò il braccio di Jessica, e alla fine disse che non era niente di che: la botta era stata leggera, si era solo un po' sgraffiata e aveva, anche se poche,qualche sbucciatura. Menomale, ci mancava solo che fosse grave. Il dottore le bendò il braccio per non far infettare le ferite, poi ci liquidò dicendo che in pochi giorni sarebbe passato tutto.
Jennifer era stata la maggior parte del tempo tra i suoi pensieri, in silenzio.
“Grazie Louis.. Ma comunque adesso sto bene. E' meglio se torno a casa ora. Ciao ..Jennifer, giusto? Disse ad un tratto Jessica. Jenny annuì, accennando un sorriso.
“Davvero.. mi dispiace. Ah, potresti venire da noi, che ne dici? Poi ti riaccompagno a casa io, tranquilla.” Le proposi. Non potevo lasciarla andare così, l'avevo quasi investita.. O forse non volevo lasciarla andare.
Jennifer mi guardò stupita dalla mia proposta, e mi fulminò con lo sguardo.
Oh, giusto. Forse non si fidava... Meglio se le avessi parlato, dopo. Intanto mi limitai  a sorriderle, facendo uno sguardo complice. Lei alzò gli occhi al cielo, poi sorrise. A quanto pare si era convinta.
“Beh, non vorrei disturbare..” Rispose Jessica. “Oh, tranquilla. Non disturbi.” Le disse Jennifer. “Oh, allora va bene..” Accettò l'altra ragazza alla fine.
 
 
Pov Jennifer
 
Louis doveva aver perso la testa.
Aveva invitato Jessica a casa. Un inconveniente, visto che dovevo comunicare agli altri il viaggio che avremmo dovuto fare.
Perché dovevo. Sarebbero dovuti venire anche loro in Irlanda.  Sembrerebbe strano che io me ne vada  con Louis per due giorni, e  verrebbero dei dubbi.
Ma vabbè. Sembrava davvero preso da quella ragazza.
E in fondo lei sembrava simpatica..
Eravamo in macchina. Mi ero messa dietro, per farli parlare, visto che anche lei sembrava interessata a lui.
“..E così voi due state insieme?” Chiese ad un tratto Jessica.
Ma che le saltava in mente? Okay, forse aveva capito male la parte del 'potresti venire da noi' “No! Perché?” Le domandai. Anche se la risposta era abbastanza ovvia.
“Come, non mi state portando a casa vostra?” Obiettò lei.
“Sì.. ma non ci stiamo solo io e Jenny in quella casa. Ci stanno anche i miei migliori amici. Jennifer ci sta perché... ecco, le è successa una cosa non bella, e abbiamo deciso di ospitarla” Improvvisò Lou. Oh, sì. Una cosa non bella. Okay, come vuoi ragazzo che indossa maglie a righe. “Già” Affermai, quindi. “Ah. Ho capito.. Beh, mi dispiace, Jenny...” Neanche mi conosce e le dispiace? Non sa neanche di cosa. Quindi, o è una persona dolce che si preoccupa anche per le persone che non conosce, o è falsa.
Esclusi la seconda ipotesi, non sembrava falsa. 
Neppure Anne e Lucy lo sembravano.
Già.
Ma magari sarei potuta tornare a fidarmi di qualcuno, prima o poi. Oltre che dei ragazzi.


 
Ehi =)
Ed ecco l'undicesimo capitolo! 
Succederà qualcosa tra Jessica e Louis? Chi lo sa... Ah, io xD
Grazie a chi segue questa FF, a chi l'ha messa tra i preferiti, a chi tra le ricordate e grazie a chi la recensisce :3
Che dire.. beh, spero che vi piaccia. 
Magari fatemelo sapere lasciando una recensione :3

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Entrati in casa notammo che in sala non c'era nessuno, nemmeno in  cucina.
Poi sentimmo un urlo, era la voce di Liam: “Niall, passa, dai!”
Oh, giocavano a calcio, ovvio. E io che mi stavo preoccupando.
Anche se in effetti ero molto più tranquilla di quando ero uscita circa quattro ore prima.
Almeno sapevo che i miei erano liberi. Bloccati in ambasciata, ma liberi.
Ci avviammo verso il giardino, dove c'erano Liam, Zayn, Harry e Niall intenti a giocare a calcio.
Appena ci videro misero da parte il pallone e vennero verso di noi.
“Ehi Jenny, ciao Lou.. e.. tu sei?” Ci salutò Niall.
“Ehi. Lei è Jessica.. l'ho invitata da noi perché ecco.. diciamo che la stavo per mettere sotto.” Spiegò imbarazzato Louis. “Testa di carota” commentò scherzando Zayn.
“Beh dai mi ero distratto un attimo!” Protestò lui. 
“Comunque Jessica, loro sono Niall”- e lo indicò - “Lui Zayn”- Disse indicando anche lui- “ E loro sono Harry e Liam” Disse infine, indicando anche loro.
“Piacere” Dissero all'unisono. “Piacere, Jessica.” Disse lei a sua volta, sorridendo.
“Ora stai meglio, vero?” Chiese Liam, notando il braccio bendato. 
Jess annuì: “Sì, non era niente di che.” Liam le sorrise.
“Che eravate andati a prendere? Non avete nulla in mano.” Osservò Zayn guardandomi.
Oh cavolo. Non potevo certo dirgli tutto con Jessica davanti.. Avrebbe cominciato a fare domande, o forse neanche ci avrebbe creduto. “Ecco.. un maglione, sì. Ma Jenny è andata a posarlo prima in camera.” Rispose al posto mio Lou. Okay, un maglione a Luglio? Certo, va bene. “Un maglione?! A Luglio?!” Chiese infatti Zayn. “No Louis, non era un maglione. Era una canotta. Mi serviva perché mi son resa conto che ne avevo troppe poche.” Spiegai.
Lui annuì, anche se non sembrava molto convinto.
“Che facciamo?” Chiese dopo un po' Harry. “Non lo so..” Risposi.
“Guardiamo un film?” Propose Louis. Noi annuimmo.
Il film era abbastanza noioso, anche perché io pensavo a come spiegare tutto ai ragazzi.
Quando, finalmente, finì, era ormai ora di cena. Sperai che Jessica non rimanesse.
Non perché mi stava antipatica, ma perché dovevo parlare con gli altri.
“Beh, io vado. E' stato un piacere conoscervi, ragazzi. Ci vediamo..” Disse Jessica.
Brava ragazza. Ottima scelta. “Oh, potresti rimanere a cena!” Propose Louis.
Oh. Pessima scelta. “Beh.. è che mia mamma mi aspetta per cena.. Poi non vorrei disturbare.” Brava. “Chiamala e dille che rimani da noi, no?” Insistette lui. 
Gli doveva piacere proprio, eh. “E cosa le dico? Non vi conosce!” Ribatté lei.
“Non puoi dire che resti da un'amica? O vabbè.. ti riaccompagno, dai. A quanto pare non vuoi..” Rispose lui facendo il finto offeso. “No, non è quello. Va bene, le dirò che resto da un'amica.” Disse, sorridendo. Sorrise anche lui. Era abbastanza evidente che si piacessero.
Jessica si mise in disparte per chiamare la mamma, mentre io aiutai Harry ad apparecchiare. 
Dopo aver mangiato, li altri andarono in sala, mentre io andai in camera mia, con la scusa che dovevo andare in bagno. Non sapevo ancora come fare a spiegare tutto agli altri.
Avrei potuto aspettare il giorno dopo, è vero. Ma dovevamo partire il prima possibile, e di sicuro un po' di tempo per organizzare tutto ci sarebbe voluto.
Mi chiusi la porta alle spalle, e mi sedetti per terra. Magari dopo che Louis avesse portato Jessica a casa..
Sentii dei passi nel corridoio, che si fermarono davanti alla porta di camera mia.
“Jenny.. posso entrare?” Era Zayn. Come sapeva che ero lì e non in bagno?!
“Sì..” Mormorai. Mi alzai per non essere colpita dalla porta.
Dopo che entrò gli chiesi come sapesse che fossi lì, e lui fece spallucce.
“Non siete andati a prendere una maglia oggi, vero?” Mi domandò lui, dopo.
Annuii. “Volevo spiegarvi tutto. Ma c'era Jessica.. ed ecco.. Spiegarlo davanti a lei.. Insomma, hai capito.” Cercai di spiegare. Lui annuì vago. “Però Louis sembra preso da lei.. ed ecco, non si fida della prima che passa.” Osservò lui. “Già.. ma dovrei spiegarle tutto daccapo..” Risposi. “Nel senso che non te la senti?” “No. Cioè, non lo so. E' che neanche io mi fido molto facilmente.. e poi non so come la prenderebbe.” “Già.. Però neanche lei deve avere una vita facile. Oppure le è accaduto qualcosa di brutto. Ha qualcosa di malinconico nello sguardo...” In effetti l'avevo notato anche io. Annuii : “Quindi dici che dovrei spiegarle tutto? Magari neanche le interessa.” “Lei si trova a casa nostra, quindi deve ascoltare i nostri discorsi.” Scherzò lui. Risi, poi annuii. “Scendiamo?” Chiese, poi.
Annuii di nuovo, aprendo la porta. Era strano, ma con lui mi veniva spontaneo parlare.
La situazione non era cambiata da quando ero salita: erano tutti sul divano, tranne Louis e Harry, che stavano per terra. Mi colpì l'espressione di Jessica: era.. malinconica, ecco.
Zayn aveva ragione. Dopo un po' disse: “Vado a prendere un bicchiere d'acqua..” Con voce tremante. Mi scambiai uno sguardo con Zayn, poi la seguii.
“Ehi Jess.. tutto bene?” Le chiesi quando fui da lei. Aveva gli occhi lucidi.
“S-sì.” Balbettò. “Come no.. se vuoi puoi dirmelo.. a volte sfogarsi fa bene.” Le dissi. Era un consiglio che davo a tutti, ma poi chi non lo seguiva ero io.
“Beh ecco.. è da circa due settimane che.. ecco...” Cominciò. La invitai a sedere su una sedia, e io feci lo stesso. “I miei genitori litigano, di continuo, da due settimane. Mio padre a volte usa anche le mani. Mi fa male vedere tutto questo. Oggi avevo anche paura di lasciare mia madre da sola. Però ho pensato che mi avrebbe fatto bene distarmi un po'. Solo che prima mia mamma non mi è sembrata molto tranquilla. Però la cosa che mi tranquillizza è che c'è anche mio fratello maggiore a casa.” Spiegò tutto d'un fiato.
Zayn aveva ragione, non aveva neanche lei una vita facile.
“Oh.. mi dispiace, davvero. Sai, i miei sono due settimane che non li vedo” 
“Per via di 'quella cosa brutta' che ti è successa?” Annuii:“Non so se ti interessa, però.”
Lei mi sorrise. “Ehi, tu mi hai ascoltata, ora tocca a me. Non avevo ancora mai parlato con nessuno di.. questo fatto, ecco.” “Nemmeno io. Anche se .. è abbastanza complicato.”
Sospirai, e le raccontai tutto. Del rapimento dei miei, del bacio con Zayn e dell'incontro con Matt. Lei ascoltò tutto attenta.
Magari le cose cambieranno.. Forse sono tornata a fidarmi delle persone.. e anche a sfogarmi..
“Mi dispiace davvero, Jenny. Quindi immagino che ora andiate in Irlanda..” Mi disse, alla fine. Annuii: “Ma devo ancora spiegarlo ai ragazzi. Oggi non ho avuto tempo..” 
“Capito.. Posso.. ecco.. posso venire anche io? Credo che mi ci voglia una pausa. Ho anche dei soldi da parte.. Ma se ti do noia non vengo..” Mi chiese, leggermente imbarazzata. “Certo che puoi venire! Mi serviva un'amica.. e poi credo che a Louis faccia piacere..” Dissi ridendo. Lei rise, arrossendo leggermente. In effetti era una ragazza dolce e simpatica.
Tornammo dai ragazzi, Jess aveva uno sguardo decisamente più allegro.
“Ragazzi, vi devo dire una cosa. Abbastanza importante.” Comunicai
Loro distolsero lo sguardo dalla tv e mi guardarono. “Dicci” Disse Liam.
Così raccontai loro dell'incontro con Matt.
“Ed ecco.. l'ambasciata è in Irlanda.” Conclusi.
“Dove sono nato!” Esclamò Niall. Gli sorrisi.
“E, anche se Jenny non l'ha detto, noi andremo con lei.” Aggiunse Louis.
“Per me va bene.” Acconsentì Niall.
“Anche per me..” Mi disse Harry. Liam annuì, e Zayn fece lo stesso.
“Grazie.. davvero. Ah, verrà anche Jess.” Comunicai, guardando un po' di più Lou.
Infatti dopo le mie parole il suo sguardo s'illuminò. “Già.. spero di non disturbare.. Ma mi servirebbe proprio una pausa.” Spiegò lei.
Ovviamente poco dopo fu costretta dai ragazzi a raccontare quello che le stava succedendo.
Erano stati anche loro gentili con lei.
Avevo chiuso con certe persone, ma ne avevo incontrato decisamente di migliori.

 
Ehi :3
Ed ecco il dodicesimo capitolo!
Jenny e Jessica sono diventate amiche, ye! (?)
Forse posterò il prossimo capitolo un po' più tardi del solito per via degli impegni ç_ç
Comunque, grazie a tutti quelli che recensiscono questa storia, a chi la segue e a chi l'ha messa tra i preferiti :3
Ma anche alle lettrici silenziose =)
Beh, spero che vi piaccia, magari fatemelo sapere lasciando una recensione :3
Alla prossima *^*

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


“Liam, avresti dovuto parcheggiare di là!” Dice Harry, indicando un posto vuoto nel parcheggio davanti all'aeroporto. “Ma anche qui va bene, dai” Risponde lui.
Anche se sta cercando di parcheggiare da circa un quarto d'ora.
“Bene, fatto. Possiamo scendere.” Esclama alla fine Liam. “Finalmente” Ribatte Niall.
Ci avviamo verso l'entrata per fare il check-in.
Per fortuna abbiamo solo il bagaglio a mano, visto che stiamo solo due giorni.
Dovremmo far prima. Speriamo. 
“Buongiorno, mi fate vedere i vostri biglietti e i documenti?” Ci chiede la signorina.
“Certo” E le porgiamo quello che ci ha chiesto. “Avete solo bagagli a mano?” “Sì.”
Facciamo il resto e ci dirigiamo verso il gate.
Ci sediamo e aspettiamo la chiamata per il nostro imbarco.
Sono abbastanza agitata, sono diretta in Irlanda, per consegnare i documenti dei miei genitori, per farli tornare. Tornare da me.
“Tutto bene, Jen?” Mi domanda Jess, che si era seduta vicino a me. “Sì, sì.”
Negli ultimi due giorni, nei quali ci siamo preparati per partire, abbiamo legato ancora di più. Trovo che sia una bellissima persona. Forse è la prima vera amica che ho.
Nemmeno con Lucy e Anne mi sono mai trovata così bene. Con loro... non so.
Era come se fosse una cosa quasi forzata che fossimo migliori amiche, visto che anche le mamme lo erano. Ora che ci penso, al mio compleanno loro non c'erano. Buon per loro. Chissà se sanno dell'accaduto..
E chissà se soprattutto sanno del passato di mia mamma.
Suppongo di no..
Il volo 5642 per Dublino è atterrato. Tra pochi minuti sarà aperto l'imbarco. Si prega passeggeri di dirigersi verso il gate 5 per l'imbarco.”  E' ora di andare.
Ci alziamo, e ci avviamo verso l'aereo.
 
 
 
Dopo 50 minuti circa arriviamo a Dublino.
Non è stato un viaggio molto pesante, anche perché è durato poco.
Una volta scesi dall'aereo prendiamo un taxi per il centro.
Saliti Niall prende la parola, è il più esperto, visto che è di quelle parti.
Dice all'autista di portarci a Street Road. Poi rivolgendosi a noi dice: “Ragazzi ci facciamo portare lì così siamo a pochi minuti e possiamo proseguire a piedi.” “Bene. Poi magari possiamo anche visitare un po' Dublino.. è molto bella..” Risponde Liam. 
Il taxi si ferma e una volta scesi ci incamminiamo per un viale alberato.
Arrivati davanti a un'enorme costruzione circolare Niall si ferma e dice, ironico: “Benvenuti all'Ambasciata, gente.” “L'avevamo capito, sai?” Scherza Jess.
Mi sento agitata, ma anche felice. Molto probabilmente tra non molti giorni potrò rivedere i miei genitori. Mi mancano.
Entrati, ci viene incontro un addetto che ci chiede di cosa abbiamo bisogno.
Ci mettiamo un po' a rispondere: siamo rimasti stupiti dalla struttura architettonica.
Da fuori non sembrava così. “Dovrei consegnare dei documenti per i miei genitori. A chi posso rivolgermi?” Chiedo. Non mi fido di lui.. In fondo è solo un addetto.
“Venite, seguitemi” E ci conduce davanti a una porta. Bussa, e dopo aver ricevuto il permesso ci fa entrare. “Ah, potete entrare solo in quattro. Siete decisamente troppi.” Ci comunica ridendo. “Okay.. allora andiamo io, Jenny, Jess e Zayn?” Mi chiede Lou.
Annuisco, avevo pensato la stessa cosa.
Zayn, che deve aver notato che sono agitata, mi sorride. Gli sorrido anche io, e all'improvviso mi sento subito più tranquilla.
Nella stanza c'era un uomo seduto a una scrivania.
La stanza era abbastanza piccola, ci entravamo a malapena. 
L'uomo ci fa cenno di sederci, e noi lo facciamo.
“Ditemi pure.” Dice l'uomo sorridendo. Avrà avuto al massimo quarant'anni.
“Dovrei consegnare dei documenti per i miei genitori. Quando sono partiti se li sono scordati..” Comincio. “Ah, va bene. E loro si trovano..?” “All'ambasciata del Brasile.”
Annuisce e comincia a digitare qualcosa sul computer che stava sulla scrivania.
“I loro nomi?” “Joseph e Rebecca Morgan” Dico i nomi che avevano usato dopo quello che è successo. Dubito che li abbiano registrati con i loro veri nomi. O almeno spero.
“Bene. I nomi sono inseriti. Appena ho notizie vi contatterò. Ah, mi può lasciare i documenti? Li devo inviare..” Glieli lascio, e poi usciamo salutandolo.
“E' stato abbastanza gentile. Non ha fatto nemmeno molte domande..” Osserva Jessica.
“Già.. Meglio così.” Rispondo.
Sono esausta, e sono preoccupata. Ho una brutta sensazione, da quando ho consegnato i documenti.
Ho paura che qualcosa vada storto. Ultimamente non è che le cose vadino molto bene.
Harry, Niall e Liam ci aspettano fuori dall'edificio, e appena ci vedono ci vengono incontro.
“Fatto tutto?” Mi chiede Niall, sorridendo. “Sì.. Non hanno fatto neanche troppe domande, per fortuna.” Rispondo, sorridendo a mia volta.
“Okay, quindi adesso possiamo andare. Andiamo a casa dei miei zii, giusto?” Mi domanda, poi. “Se non disturbiamo..” “No, tranquilli. Inoltre mia zia adora avere ospiti” Ride.
 
 
 
Pov Jessica.
 
Ho un brutto presentimento. E di solito quando ho un brutto presentimento succede qualcosa di brutto. Infatti in queste due settimane ho avuto solo brutti presentimenti.
E sono successe solo cose brutte. Tranne quando ho incontrato Jennifer e Louis.
Già, Louis. Mi piace quel ragazzo. Mi piace il suo carattere, il suo sorriso, la sua risata.. e i suoi occhi. Sì, insomma, mi piace tutto di lui.
“Jessy, Jessy, siamo arrivati.” Mi riporta alla realtà Jenny. Arrossisco leggermente, e annuisco.
Ho legato molto con lei. E credo sia la mia prima vera amica. Sa tutto di me, in poche parole. E la conosco da soli cinque giorni.
Entriamo in casa degli zii di Niall, e subito una donna abbastanza alta, un po' in carne e con dei capelli biondi, con gli occhi marroni, diversi da quelli del nipote, ci viene incontro, sorridendo.
“Ciao zia!” La saluta Niall sorridendole. “Niall! Tesoro.. Quanto mi sei mancato!” Dice lei abbracciandolo. Dopo poco si staccano, e la donna posa l'attenzione su di noi.
“Oh, loro sono i tuoi amici.. loro sono.. hm.. Louis, Ryan, Harry e Jimmy, giusto?” Chiede.
Scoppiamo a ridere, mentre Zayn e Liam fanno una smorfia, ma poi ridondo anche loro.
“No zia Margaret.. Loro sono Zayn e Liam.” La corregge Niall, sempre ridendo.
“Oh scusate.. E queste due belle ragazze chi sono?” “Loro sono Jennifer e Jessica.”
“Piacere” Diciamo all'unisono io e Jenny.
“Bene, vi mostro le camere. Per fortuna che la casa è grande!” Dice poi Margaret.
Saliamo al piano superiore, dove ci sono almeno dieci camere.  Dire che la casa è grande, è dire poco.
Ovviamente io e Jenny avremmo dormiamo insieme, mentre Louis  con Harry, Zayn con Liam e Niall dorme nella camera che usava da piccolo quando andava a trovare la zia.
 
Pov Jennifer
 
Che gentile la zia di Niall. Come il nipote, in effetti. 
“Jenny senti..” Mi chiama Jess. Eravamo nella camera dove avremmo dormito io e lei per due giorni. “Dimmi” “Ho un brutto presentimento.. e di solito i miei presentimenti.. ecco, si avverano.” “Oh. Anche io ho un brutto presentimento. Ma spero che non succeda nulla.”
“Lo spero anche io, davvero.”

 
Saalve :3
    Ed ecco il tredicesimo capitolo!
Fa schifo, lo so ç_ç
Ma prometto che il prossimo sarà meglio. Spero.. xD
Mi piace l'amicizia tra Jessica e Jennifer, però *--* Beh, anche perché, se non piacesse a me.. Lol
Coomunque, so che Niall non è proprio di Dublino, ma dovevo mettere la capitale, quindi..
E il nome della zia non lo so, quindi l'ho dovuto inventare xD
Grazie a chi recensisce, a chi segue questa FF, a chi la preferisce, a chi la ricorda ma anche a chi la segue stando in silenzio.
Bene, spero che vi piaccia, e che mi lasciate una recensione :3
    


 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


"Jess, Jess svegliati" Erano circa dieci minuti che cercavo di svegliare Jessica, ma lei mi ingnorava proprio.
Anzi, sembrava che più cercassi di farle aprire gli occhi, più faceva finta di niente e continuava a stare nel mondo dei sogni.
"Okay.. Quindi chiamerò Louis, per farti svegliare da lui.." Dissi alzandomi lentamente dal letto. Avevo notato che quando parlava di lui le brillavano gli occhi, era quasi ovvio che le piacesse. "No, okay, sono sveglia, sono sveglia" Disse infatti, sedendosi di scatto sul letto, con la voce ancora impastata dal sonno. Mi misi a ridere, e lei mi chiese, leggermente stizzita: "Che c'è da ridere? Non sei brava a svegliare le persone, per niente." "Oh, scusa, vuol dire che domani ti farò svegliare da qualcun'altro.." Le dissi sottolineando le ultime parole. Mi incenerì con lo sguardo e si diresse verso il bagno.
Mentre rifacevo il letto, mi arrivò un messaggio. Dopo aver visto di chi era, venni pervasa da una strana sensazione, tipo rabbia. Era di Lucy.
-Ehi Jenny.. Come stai? Dal tuo compleanno non ci siamo più sentite, e io e Anne ci chiedevamo dove eri finita.. Quella sera sei sparita all'improvviso! Rispondi presto, ci manchi. xx-
Oh, adesso le mancavo. E certo, io ero sparita. Mica sono state loro ad andarsene giusto mentre stavano per spararmi!
Non risposi neanche, anche perché Jess rientrò proprio in quel momento. Così decisi di andarmi a fare una doccia, il messaggio di Lucy mi aveva abbastanza irritato.
Quando rientrai in camera trovai Jessica che mi aspettava per dirmi che la colazione era pronta. Non avevo neanche fame.
Ma comunque cercai di mangiare qualcosa, per non farci rimanere male la zia di Niall.
Dopo aver anche pranzato Liam propose di andare a fare un giro. Tutti fummo d'accordo, io ero già più calma di prima.
 

Pov Jessica.
 
Jenny aveva centrato. Louis mi piaceva, e anche tanto.
Era diverso da tutti i ragazzi che avevo incontrato fin'ora.
Eravamo in macchina, ormai era sera, avevamo passato la giornata per le strade di Dublino. Bella città, in effetti.
"Ah! Che ne dite se vi porto in un locale? E' molto carino, ci andavo con dei miei amici quando venivo a trovare i miei zii. Vi va?" "Okay"
Dopo circa mezz'ora arrivammo al locale. Da fuori sembrava carino; Le pareti erano blu notte, e dalla porta nera s'intravedevano persone che ballavano al ritmo di una musica di vari generi.
Nel giro di pochi minuti sparirono quasi tutti tranne Lou. Niall era andato a parlare con delle vecchie conoscenze che si trovavano praticamente dalla parte opposta alla nostra. Liam era sparito non so dove e Harry idem.
Intravidi Jennifer, che evidentemente ci stava cercando. "Sono spariti tutti, eh?" Le chiesi andandole in contro. "Già.." Mi rispose urlando leggermente per sovrastare il suono della musica. Si unirono a noi anche Louis e Zayn che fecero la stessa domanda. Alla nostra risposta fecero spallucce.
Improvvisamente Louis mi chiese di andarmi a sedere con lui, e io lo seguii, così magari anche Jenny e Zayn avrebbero potuto parlare.. Usai quella scusa per non ammettere a me stessa che ero 'euforica' di passare del tempo con Lou.
 
 
 
Pov Jennifer.
 
 
Dopo aver perso di vista tutti, Jess compresa, io e Zayn decidemmo di andarci a sedere.
Ero abbastanza imbarazzata, Da quando ci eravamo baciati non eravamo più rimasti da soli, e non sapevo cosa dire.
"Strano, sono davvero spariti tutti. Eppure il locale non è molto grande." Osservò lui. "Già.. Forse non ci hanno più visto e se ne sono andati.. boh." Lui annuì, poi mi chiese : "Quindi, ti va di stare qui o vuoi che andiamo via?"
In effetti la musica stava cominciando a darmi sui nervi. Era decisamente troppo alta. "Andiamo.. Ma se tu vuoi rimanere non fa niente." "No, tranquilla. Neanche io ho molta voglia di restare." Mi rispose alzandosi e sorridendomi.
Dio, che bel sorriso.
Zayn aveva le chiavi della macchina, quindi era ovvio che nessuno l'aveva presa.
Mentre lui guidava -cercando di trovare la strada della casa di Margaret-, Mi vennero in mente le stesse domande che per due giorni mi avevano risparmiato.
 
Perché mi ha baciata?
 
Prova qualcosa per me?
 
Io provo qualcosa per lui?
 
Potrei chiederglielo ora, no?
"Senti, Zayn.. sai, quella sera quando.. beh sì insomma, hai capito. Beh.." Cominciai, ma m'interruppe: "Sì. Ma.. non so perché l'ho fatto. E' che.. Mi sento diverso da quando ti ho conosciuta. Anche quando sorridi. " "Beh, in effetti an.." M'interruppe di nuovo. "No, fammi finire. E' da circa tre settimane che mi tengo tutto dentro. No, cioè, ne ho parlato con Liam e con Lou, ma mi hanno detto una cosa.. che mi ha.. come dire.. sì, beh, mi ha reso ancora più confuso, e.." Mi misi a ridere, era buffo quando balbettava in quel modo. "E adesso perché ridi?!" "Perché sei buffo quando balbetti" Risposi, continuando a ridere. Mi guardò male per un secondo poi si mise a ridere anche lui.
Quel momento così bello venne interrotto dal suono del mio telefono. Il numero era sconosciuto.
La brutta sensazione ritornò, e per un attimo pensai di non rispondere. Ma così non avrei reso le cose più semplici.
"Ehi, Jen, chi è?" Mi chiese Zayn, evidentemente aveva notato la mia espressione preoccupata. "Non l0 so."
 
Ed ecco il quattordicesimo capitolo!
Mi scuso per gli eventuali errori, ma sto pubblicando dal mini pc di mio zio, e mi torna abbastanza male.
Comunque, è abbastanza corto e fa anche leggermente schifo, apparte l'ultima parte.
Chi sarà al telefono? Eheh (?)
Beh, grazie a chi recensisce e a chi segue questa storia.
Anche se ho notato una cosa abbastanza strana..
L'ultimo capitolo capitolo ha avuto più visite dell'11 e del 12.
Quindi.. boh.
Vaaabbè, alla prossima :3

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Jessica.
 
“Dai manca poco.” Mi disse il ragazzo, dopo che io gli avevo chiesto -per la decima volta- quanto mancava per arrivare.. ancora non so dove. “Mancava poco anche dieci minuti fa, Lou.” Obiettai, e lui mi sorrise innocentemente.
“Okay, ma almeno puoi dirmi dove stiamo andando?!” Gli chiesi. “Ho sempre adorato le spiagge. E quando sono venuto qui a Dublino con i miei ne abbiamo visto una bellissima.” Mi spiegò. 
“Solo che non mi ricordo.. Ah, sì! Di là.” “Ti ricordi la strada? Quindi non ci sei venuto molto tempo fa?” “Oh, ehm.. veramente quando ci sono venuto avevo sette anni.. Ma ho una buona memoria, tranquilla.” Mi rispose facendomi l'occhiolino.
“Oh, fantastico! Tu sì che sai come perdersi a Dublino” Scherzai.
“Mica ci siamo persi.. ancora poco e ci siamo. Credo..” “Quel 'credo' mi preoccupa.”
Inoltre, eravamo anche a piedi, visto che le chiavi della macchina le aveva Zayn.
Chissà cosa staranno facendo lui e Jenny.
“Jess” Mi chiamò Louis. “Dimmi.” “Ci siamo persi.” 
Ma va, chi l'avrebbe mai detto!
“Lo sapevo.. tra tutti i posti proprio la spiaggia, eh? Alle undici di notte, poi..” 
“Già.. ma che ne sapevo io che le chiavi le aveva Zayn?” Bene, stavo decisamente parlando con un'idiota. Un bell'idiota. 
“Quindi, mister navigatore, adesso che facciamo? Magari se ci sbrighiamo troviamo ancora Jen e Zayn al locale.” Gli chiesi, sbuffando leggermente.
“Credo se ne siano andati.. E comunque, ti da noia stare al buio, eh?” Mi domandò, sorridendo leggermente. C'aveva azzeccato. “Beh sì.. è successa una cosa.. e..”
Non mi fece finire. “Tranquilla, ora ci sono io.” Disse tipo alla 'Superman'. La cosa, stranamente, mi rese più tranquilla. Anche se cercai di non darlo a vedere, infatti mi misi a ridere e lui con me. In quel momento passava di lì un povero vecchietto, 'povero' perché Louis corse subito verso di lui chiedendogli indicazioni per la spiaggia.
“Bene, ora so dov'è la spiaggia. Vedi? Sono un genio” Disse tornando indietro ridendo. “Oh, certo” Risi insieme a lui.
 
 
Jennifer.
 
“Pronto?” Dissi con voce tremante. “Parlo con la signorina Morgan?” Mi chiese una voce che riconobbi quasi subito, era l'uomo a cui avevo consegnato i documenti all'ambasciata. “Sì..” “Ecco, ci deve essere stato un disguido.” Lo sapevo. Fantastico. Cos'altro, ora?
“Ehm.. cioè?” La voce tremava ancora. “Non ci sono persone all'Ambasciata del Brasile con i nomi scritti nei documenti che lei ci ha consegnato.” Cosa?! Oh, quindi erano registrati con i loro veri nomi. E adesso io come lo spiegavo all'uomo?! 'Sa, mio padre ha ucciso la figlia di un terrorista, e così lui e mia madre hanno deciso di cambiare nome. Solo che poi è successo che sono stati rapiti, poi liberati e ora sono bloccati all'ambasciata' Certo, e dopo mi mandano in cura. “Signorina? C'è ancora?” Mi chiese l'uomo, visto che non avevo ancora risposto. “Sì, mi scusi. Beh, forse devo.. aver sbagliato documenti.. Mi scusi.. “Comunque ora cosa dovrei fare? Cioè.. per consegnare quelli giusti..” “Qui non possiamo fare niente.. E' strano, il tutto. Quindi dovrebbe andare in Brasile, e consegnarli direttamente lì.” “Okay, scusi per il disturbo.” E chiusi la chiamata.
“Tutto apposto?” Mi chiese Zayn. “No.” Risposi sospirando. “Era l'Ambasciata, vero?” 
Annuii. “E.. che hanno detto?” Mi chiese titubante. “I documenti non corrispondono alle persone registrate.. Evidentemente vogliono i veri nomi..” “Oh.. e cosa dobbiamo fare adesso?” “Dobbiamo andare in Brasile, in poche parole.” Parlai al plurale, visto che ormai ci avevo rinunciato a fare tutto da sola. Lui strabuzzò leggermente gli occhi, poi tornò serio.
“Stai bene?” “Sì” Mentii. Ero agitata, e anche delusa. E' come quando ti aspetti che accada una cosa al più presto, e poi invece tutto cambia, e ti ritrovi ad aspettare ancora.
“Oh. Per consegnare i documenti 'veri', giusto?” Annuii.
Proprio quella sera mi dovevano chiamare? Per una volta che potevo parlare da sola con Zayn, mi avvertono e mi dicono, in poche parole, che i miei resteranno lì all'Ambasciata ancora per un po'. Decisi comunque di mettere da parte quei pensieri. Poteva essere successo di peggio.
Zayn, che aveva accostato la macchina, aveva ripreso a guidare.
“Sicuro che sia questa la strada?” Gli chiesi, visto che all'andata me ne ricordavo una totalmente diversa. “In effetti no. Ah.. potremmo chiedere a quei due laggiù..” Mi disse, indicando due ragazzi che si tenevano per mano e camminavano.
Mi sembrava di averli già visti..
“Ehm.. mi scusi.. Sapreste dirci dov'è via..” Cominciò lui. “Com'è che si chiama?” Finì rivolgendosi a me. “Oh, deciso tu, eh. Potevi dare a me le chiavi della macchina, in effetti, così avremmo trovato prima la spiaggia!” S'intromise il ragazzo, che era Louis. E la ragazza che lo teneva per mano –tutta bagnata- , e rideva, era Jessica. Mi misi a ridere anche io, e Zayn rispose: “Sì, perché con una macchina e il tuo senso d'orientamento avresti trovato subito una spiaggia!” “Ovviamente. E poi guarda che il tuo non è meglio, eh.” “Comunque, signori, potreste darci un passaggio? Muoio anche di freddo, visto che l'idiota che mi sta accanto mi ha buttato in acqua.” Chiese Jess ridendo. “Ehm.. non diamo passaggi agli sconosciuti..” Rispose Zayn ridendo anche lui. “Già, poi non ci siete neanche stati utili” Dissi io. Wow, avevo anche voglia di scherzare. Questi ragazzi mi fanno male. O bene.
“Infatti. Quindi, o ci dite la via dove sta la casa di Margaret, o non salite” Proseguì Zayn.
“Sai quante Margaret ci saranno a Dublino? Quindi si spieghi meglio, signore.” Commentò Lou. “Oh.. Margaret Horan. Quindi, sapete sì o no la via?” “No. Ma vi aiuteremo a cercarla.” Disse facendo gli occhi dolci Jess. “Che dici, li facciamo salire?” Mi chise Zayn.
“Va bene, dai. Mi fanno pena” Dissi ridendo. Risero anche loro, e dopo Lou e Jess salirono in macchina.
 
Dopo dieci minuti di 'vai a destra!' 'No, a sinistra!' Zayn disse: “Okay, da qui so dove arrivare. Credo..” “Ma che bravo! Tu sì che sei proprio il ragazzo perfetto” Commentò Lou ridendo. “Zitto idiota, va”. Dopo aver riso tutti e quattro Zayn chiese: “Vi piacerebbe andare in Brasile?” “Sì, non è male..” Rispose Jess. “Concordo.” Disse Louis. “Bene, perché è dove andremo dopo essere tornati a Londra” proseguì Zayn. “Davvero? E perché?” Domandò Lou, mentre Jess rimase in silenzio, si limitò a guardarmi con aria dispiaciuta.
Aveva capito.
“Non hanno accettato quei documenti. Vogliono i veri nomi dei miei genitori..” Spiegai.
“Oh.. Mi dispiace, Jenny..” “Fa niente..”  Perché dovevo sempre dare io le brutte notizie?!
 
“Bene, siamo arrivati.” Ci informò dopo circa dieci minuti Zayn. 
Entrati, trovammo Liam, Niall e Harry che guardavano la tv.
“Aleluja! Ce l'avete fatta!” Esclamò Niall. “Menomale che mia zia è fuori, sennò si sarebbe preoccupata..” Proseguì ridendo. “Già. Ma comunque siete stati voi a sparire!” Obiettò Zayn. “Vero.. è che non vi vedevamo più..” “Vabbè, l'importante è che siamo riusciti ad arrivare.” Disse Lou. Ridemmo.
“Ah.. ehm, ragazzi. Abbiamo un problema..” Cominciò Lou. “Che tipo di problema?” Chiese Liam. E così spiegammo tutto ai ragazzi. “Wow! Mi è sempre piaciuto il Brasile!” Commentò Harry. Gli sorrisi.
Dopo aver guardato un po' di tv decidemmo di salire. “Beh? Che è successo con Louis?” Chiesi sorridendo a Jess, una volta in camera. “Oh.. ehm.. niente..” Mi rispose arrossendo.
“Aha, raccontalo a qualcun altro, va.” E così si mise a raccontarmi tutto.
Sembrava una di quelle classiche scene dei film sulle migliori amiche: Una parlava e l'altra era pronta ad ascoltare, e viceversa.
 
Ehilà!
Questo capitolo è abbastanza allegro.
Strano :o, lol.
Grazie a chi recensisce, a chi segue, a chi ricorda e a chi preferisce questa storia :3
Ma anche a chi la segue in silenzio *^*
Bene, spero che vi piaccia, magari fatemelo sapere lasciando una recensione :3
Alla prossima =)

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


“E dopo un bel po' siamo arrivati in spiaggia. Un bel po' perché ci siamo anche persi.. Comunque, la spiaggia era molto bella, e quel cretino mi ha buttato in acqua, che era abbastanza fredda, anche se in teoria doveva essere calda ma..” “Sì, arriva al punto.” La interruppi. Stava per cambiare discorso, ci scommettevo. “Oh, okay..” Riprese: “Beh, dopo.. beh, sì, ecco.. ci siamo.. baciati. Sì..” Disse. Mentre raccontava le brillavano gli occhi.
Poi mi venne in mente una cosa, dal nulla:la conversazione che avevo avuto con Louis a Londra.
 
-“Sai.. quando me ne ha parlato, e ancora non so perché proprio a me, visto che di solito si sfoga con Niall o Liam, gli brillavano gli occhi.”-
 
Si riferiva al fatto che a Zayn brillavano gli occhi quando gli raccontava che ci eravamo baciati.
“Jen.. ci sei?” Mi richiamò Jess. “Ehm.. sì, scusa. Mi era venuta in mente una cosa e.. comunque, sono contenta per voi” Le sorrisi. “A che pensavi?” Mi chiese lei invece. “Se vuoi dirmelo, eh..” Aggiunse. Sospirai. Con qualcuno dovevo pur parlarne, no?
Infondo lei non era diventata la mia migliore amica?
“Ti brillavano gli occhi quando raccontavi di quello che è successo con Louis. E lui mi ha detto che quando Zayn gli ha raccontato del nostro bacio gli brillavano gli occhi.” Spiegai, quindi. “Sai vero che quando pronunci il suo nome ti si illuminano gli occhi?” Mi disse ridendo. “Cosa?!” Lei rise ancora più forte, e io dovevo essere diventata rossa.
Non me ne ero mai accorta.
Idiota, per caso ti metti davanti a uno specchio a ripetere 'Zayn' per ore?! E' ovvio che tu non te ne sia mai accorta.
Stupida vocina. 
Ma magari Jess stava solo scherzando. Sì, sicuramente scherzava.
“Dico sul serio. Ti piace, eh?” Mi chiese, smettendo di ridere. Menomale, visto che avrebbe finito per svegliare tutti. “Forse.” Risposi. “Che ti ha detto mentre eravate da soli?”
“Hm, niente. Solo che si sente diverso da quando mi ha incontrato..” Le risposi, ricordando che mi aveva detto. 
“Mi sento diverso da quando ti ho conosciuta. Anche quando sorridi.”
Non avevo dato peso a quelle parole, visto che poi mi aveva chiamata l'Ambasciata.
“E ti sembra niente, eh?” Aveva ricominciato a ridere, aveva una risata contagiosa, anche se abbastanza forte. “Sai che così sveglieremo tutti, vero?” Le dissi, anche se non smisi di ridere.  “Secondo me non dormono. E sennò pazienza” Mi rispose facendo spallucce. “Davvero mi brillavano gli occhi, prima?” Era tornata seria. “Sì.” Diventò rossa. “E.. si nota tanto?” “No” Risi.
“Ah, menomale” Scoppiò a ridere anche lei. “Quindi, ti piace Louis, eh?” Le chiesi dopo un po'. “Lo ammetterò solo quando tu ammetterai che ti piace Zayn” Mi rispose con aria di sfida. “Okay” Dissi con lo stesso tono, poi mi misi a ridere. Di nuovo. Rise anche lei, poi mi disse, dopo aver guardato l'ora sul telefono: “Sono le due, se non ci mettiamo a dormire domani rimaniamo qui invece di tornare a Londra” “Già, buona notte” Le dissi, sdraiandomi sul letto dove avrei dovuto dormire.
“Notte. Ah, e vedrai che con i tuoi genitori si risolverà tutto” Mi disse lei, prima di spegnere la luce.
 
 
Zayn.
 
“Senti, se non ti alzi da quel letto al mio tre, vado a prendere un secchio d'acqua e te lo butto in faccia.” Sentii dire a Liam. Anche se me l'aveva già detto circa cinque volte.
“Uh, ciao Jennifer!” 
Jennifer.
“Eh?” Mi alzai di scatto dal letto. “Non ci credo, ho trovato il modo per farti svegliare! Giuro che prima o poi farò erigere una statua in onore di Jenny.” “Mi sono alzato solo perché ero stufo delle tue false minacce.” Mentii. “Certo, come no.” Mi rispose lui.
Lo fulminai con lo sguardo mi diressi in bagno. 
Come se mi fossi svegliato davvero perché avevo sentito il suo nome.
Ti sei alzato solo per quello, infatti.
Stupida voce che non sta mai zitta. Neanche posso mentire a me stesso che subito si 'aziona'.
Mentire? Dovresti anche mentirti, eh? Tanto non ce la faresti.
Oh, adesso litigo pure da solo, stiamo bene.
 
Jennifer.
 
“Jess, hai visto il mio cellu.. ah, eccolo.” Dissi, prendendolo per infilarlo nella borsa.
Avevamo l'aereo per tornare a Londra tra due ore. Poi da lì saremmo partiti per il Brasile.
Per 'liberare' i miei. Sentivo la loro mancanza.
“Okay, io sono pronta, tu?” Mi chiese lei, annuii. “Bene, quindi possiamo scendere.” E uscì dalla porta. Controllai se non avevo lasciato niente in camera e uscii anche io.
In cucina c'erano la zia di Niall, Liam, Niall, Louis e Zayn. Mancava solo Harry.
Jess andò vicino a Lou, che le sorrise. Io sorrisi a Zayn, che ricambiò.
 
-“Mi sento diverso da quando ti ho conosciuta. Anche quando sorridi.”-
 
“Dov'è Harry?” Chiese poi Jess. “A sistemarsi i ricci.” Rispose Zayn facendo una faccia abbastanza buffa. Io e gli altri ci mettemmo a ridere, e in quel momento scese Harry. “Wow, ci hai messo meno del solito” Commentò sarcasticamente Niall. “Non è colpa mia se questi tesori hanno bisogno di cure” Disse lui indicandosi i capelli. “Oh, sicuramente..” Risposero Zayn e Niall.
“Bene ragazzi, andate col taxi o volete che vi accompagno?” Ci chiese Margaret.
“No andiamo in taxi, grazie lo stesso, zia” Le rispose Niall.
“Va bene, buon viaggio” E ci salutò. Noi ringraziammo e uscimmo di casa.
Prendemmo un taxi e dopo un quarto d'ora arrivammo all'aeroporto.
Mentre aspettavamo Niall propose di andare a fare colazione, e così ci avviammo verso il bar.
Non vedevo l'ora di arrivare all'ambasciata del Brasile e di riabbracciare i miei genitori.
Non poteva succedere altro, no? 
A differenza dell'andata, questa volta non avevo brutti presentimenti, anzi, ero piuttosto ottimista. 
 

Lalala, ed ecco il sedicesimo capitolo.
Fa schifo ed è corto, lo so.
Ma non sapevo cosa scrivere, davvero. ç_ç
Comunque o in quello dopo o in quello dopo ancora arriverà il pezzo 'boom' (?)
Che poi magari per voi non sarà neanche tanto 'boom'(?) ma la mia mente contorta ha deciso di chiamarlo così. u.u
Ho cominciato anche a scrivere un'altra FF, ma la pubblicherò appena finirò questa.

http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1195353 Passate, è una FF davvero bella :3
Grazie a chi recensice, a chi segue, a chi preferisce questa FF :3
Ma anche a chi la segue in silenzio ed è così timido da non lasciare una recensione (?) :3
Ps: mi scuso per gli errori, ma sono abbastanza stanca e non so se ho ricorretto molto bene.. :3
Alla prossima! :3

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


“Vado io a prendere i biglietti, va. Jenny, vieni con me?” Mi chiese Jess.
Eravamo arrivati a Londra, e dovevamo andare a prendere i biglietti per il Brasile.
Fortunatamente c'erano gli sconti, e a Jess erano avanzati dei soldi da quelli che aveva messo da parte.
Io avevo ancora quelli che avevo ricevuto per il mio compleanno, e i ragazzi.. beh, sinceramente non sapevo da dove li avevano.
“Okay” Le risposi, avviandomi verso la porta di casa.
“Hm, e voi andreste a piedi all'aeroporto?” Ci chiese Zayn per poi mettersi a ridere.
In effetti l'aeroporto non era vicino. Anche gli altri si misero a ridere, e Jess disse: “Ah già.. Okay allora andrete voi. Non ci provo neanche a guidare le vostre macchine”  mettendosi a ridere. “Anche perché la mia non la tocca nessuno” Continuò Harry.
“Allora andiamo io e Niall” Disse poi Liam. “Eh? Ma non ho ancora mangiato!” Esclamò lui. “Ma hai mangiato tre ore fa!” Ribatté Liam, sbuffando. “Niall, sei un pozzo senza fondo” S'intromise Zayn ridendo. “Oh, e vabbè, andiamo. Ma sappi che mi avrai sulla coscienza, okay?” Si arrese il biondo alla fine.
Liam annuì soddisfatto e uscirono.
 
 
 
Dopo circa un'ora tornarono, con in mano i biglietti.
Io e Jess andammo a fare le valigie, praticamente ormai si era trasferita da noi.
La cosa buffa, era che dicevo 'noi', riferito a me, Jess e i ragazzi.
“Bene, quindi, se tra un giorno partiamo, tra.. mh, dipende quanto ci mettono, vabbè, facciamo quattro giorni, rivedrai i tuoi genitori..” Mi fece notare Jess mentre mettevamo qualche maglietta e dei pantaloncini in una valigia. In Brasile ci saremmo stati di più, quindi avevamo deciso di condividere una valigia.
“Già.. Con i tuoi come va?” Le chiesi. Non parlavamo di quello dal giorno in cui ci siamo conosciute, ogni volta che le chiedevo qualcosa lei evitava di rispondere, o semplicemente cambiava argomento. “Ho sentito mia mamma ieri, ha detto che mio padre si è calmato.. Ah, a proposito, dovevo chiamarla oggi..” Mi rispose, per poi prendere il telefono e comporre il numero. Annuii, le sorrisi e continuai a infilare roba nella valigia.
 
 
Jessica.
 
 
“Pronto?” Rispose mia mamma al telefono. “Ciao mamma” La salutai. Dalla voce sembrava tranquilla, ci speravo. “Tesoro, ciao! Come stai?” Mi chiese lei, con un tono vivace.
“Bene, bene. Tu?” “Bene. Sei sicura che puoi rimanere lì? Non disturbi, vero? E questo viaggio per il Brasile?” Cominciò con le domande a raffica. Sorrisi, almeno era allegra.
“Sì, sì. Staremo per poco, tranquilla. Ti chiamerò promesso” Risposi.  “Sarà meglio, eh.” Scherzò. “Lì tutto bene?” Chiesi. “Sì, tuo padre si è calmato definitivamente, a quanto pare.. E' tornato quello di prima, sai?” Tirai un sospiro di sollievo, tutto era tornato come prima. “Ne sono felice, davvero.” Dissi. “Okay, adesso torno a preparare la roba. Ti voglio bene” Aggiunsi. “Okay, buon viaggio, chiamami. Ti voglio bene anche io.”
Chiusi la chiamata.
“Tutto bene, quindi?” Mi chiese Jenny, quando tornai da lei. Annuii: “Sì, a quanto pare mio padre si è calmato definitivamente..” Le spiegai. “Sono felice per te” E mi sorrise.
Sorrisi anche io.
 
Okay, chiedo perdono.
E' corto, taaanto corto, e non succede assolutamente niente.
Il prossimo sarà più lungo, ma questo, come l'altro, era più che altro di passaggio. ç_ç
Che poi più che altro si parlava di Jessica..
Comunque, grazie a tutti quelli che recensiscono, seguono, preferiscono, ricordano questa storia.
E anche a chi la segue in silenzio.
Bene, scusate ancora e alla prossima :3

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Capitolo 19
*** Capitolo 18. ***


“No Niall, non puoi prendere due cornetti, okay?” Gli spiegò per la quinta volta Zayn con voce calma. Che poi, come faceva ad aver fame?!
Sai, non è lui che tra poche ore dovrà consegnare dei documenti per 'liberare' i propri genitori, ma tu.
Oh, già. 
Ma sarebbe andato tutto bene, no? Tutto bene.
“Okay. Va bene, va bene” Sentii dire al biondo. Davvero non capivo come facesse ad essere così magro se mangiava così tanto.
Mi perdo anche in pensieri stupidi. Oggi più del solito.
“Anche perché tra poco dobbiamo imbarcarci, un quarto d'ora al massimo..” Osservò Liam. Al suono di quelle parole, l'ansia mi assalì. 
 
Dopo un quarto d'ora circa, come aveva detto Liam, annunciarono che potevamo imbarcarci. 
Prima di salire sulla scaletta che portava all'interno dell'aereo, ingoiai a vuoto.
Tutto bene. Andrà tutto bene.
E salii. Mi sedetti accanto a Jessica, non feci caso a dove si misero gli altri.
Durante il viaggio sentivo Louis che commentava la vista insieme a Harry, e Niall che litigava con Zayn perché per colpa sua aveva mangiato solo un cornetto e aveva fame.
Guardai Liam: fissava un punto indefinito fuori dal finestrino, perso in chissà quali pensieri. Era quello più calmo tra tutti. O sembrava, quello più calmo.
Forse era per quello che erano così uniti, erano diversi tra loro, ma si volevano bene come fratelli. Ecco, fratelli forse era l'aggettivo giusto per loro.
Mi ritrovai a fissare Zayn, che stava sorridendo, forse per una battuta di Louis.
Aveva un sorriso dolce, anche se si poteva notare che a lui non piaceva: lo accennava poco.
Come faceva a non piacergli?! Era un sorriso perfetto.
Sì, mi perdevo proprio in pensieri stupidi. “Lo stavi fissando?” Mi riportò alla realtà Jess.
“No” le risposi guardando altrove. “Invece sì, altrimenti mi avresti chiesto 'chi?'” Continuò lei invece. La fulminai con lo sguardo e cambiai argomento: “Non hai brutti presentimenti, vero?” Lei scosse la testa ripetutamente “No, stavolta no. Andrà tutto bene” e mi sorrise. “Stranamente ne sono convinta anche io” Dissi, sorridendo anche io. “E' un bene, no?”
“Già”.
Il viaggio fu più lungo di quello per arrivare a Dublino, ovviamente.
Passammo il resto del viaggio a scherzare, ed era un bene, visto che l'ansia si era placata.
Ma una volta scesi a terra, tornò.
Mi avrebbero fatto domande, una volta essere arrivati all'ambasciata?
Non avrebbero accettato i documenti?
Andrà tutto bene, tutto bene, okay? Cercai di incoraggiarmi.
Niall ovviamente una volta lì volle andare subito a un bar, ma gli spiegammo che avrebbe potuto mangiare una volta arrivato in albergo.
Prendemmo un taxi, visto che nessuno di noi era mai stato in Brasile e non conoscevamo le strade. L'albergo non era molto lontano dall'aeroporto.
Arrivati lì e dopo aver preso le chiavi per le stanze, Liam chiese: “Posiamo la roba e andiamo all'ambasciata o andiamo domani?” “Dipende da quanto ci mettono..” Risposi io.
Se ci avessero impiegato molto tempo, sarebbe stato meglio andare il giorno stesso..
“Io direi di andare tra un po'” Propose Jess. Tutti fummo d'accordo, così ci avviammo verso le nostre camere. Come al solito, io ero insieme a Jess, Liam con Zayn e Louis, Harry e Niall avrebbero condiviso una stanza in tre, per non lasciare nessuno da solo.
“Carina” Commentò Jess appena entrate in camera.
Era abbastanza grande, con due letti. Le coperte erano blu, e si intonavano col colore delle pareti, che era celestino. C'era una grande finestra da cui si poteva vedere il centro di Brasilia. “Infatti” Dissi. “Quanto credi che resteremo?” Mi chiese sedendosi sul letto e sbadigliando. “Non saprei” Risposi alzando le spalle. Lei annuì, poi si mise a sistemare la sua roba. Io invece mi sedetti sul letto. 
Dov'erano i miei? 
Di sicuro non dentro l'ambasciata, quello era ovvio.
Magari in un albergo, ma controllati...
E magari proprio in quello dove ero io?
Okay, basta farsi paranoie. In fondo tra poche ore l'avrei scoperto, no? Forse.
Sospirai, e mi misi anche io a sistemare le cose.
“Loro sono pronti” Mi avvertì Jessica dopo un po'. Aveva in mano il cellulare, quindi supposi che l'avessero avvertita con quello.
“Okay. Andiamo?” Dissi. Lei annuì e uscimmo dalla camera.
Le loro camere erano sul nostro stesso piano, infatti li trovammo davanti l'ascensore.
“Aleluja. Io non ho ancora mangiato. Quindi, prima facciamo meglio è, chiaro?” Ci disse Niall in tono serio mentre scendevamo. “Va bene.. Ma dai, un po' puoi resistere, no?” Gli chiesi ridendo. “No.” Disse fulminandomi con lo sguardo, ma poi rise anche lui.
Prendemmo un taxi, e dopo mezz'ora circa fummo davanti l'ambasciata.
Le strade erano diverse da quelle inglesi, e anche il clima.
A Londra pioveva in continuazione, qui c'era un caldo afoso.
Osservai l'edificio che avevo di fronte: era alto, ma non tanto diverso da quello di Dublino.
“Quindi, immagino che dovremmo fare come l'altra volta..” Disse Niall, alludendo al fatto che solo in quattro saremmo potuti entrare.
“Allora restiamo fuori io, Niall e Harry?” Propose Liam. “A me va bene” Approvò Niall.
Aveva gli occhi puntati su una ragazza, che mi sembrava di avere già visto..
Ma quello ora non era importante. “Okay, allora andiamo?” Chiesi.
Lou, Zayn e Jess annuirono. 
Non era molto diverso dalla volta prima. Un addetto mi chiese di cosa avevo bisogno, io risposi, e ci condusse verso una stanza. “Andrà tutto bene” Mi sussurrò Zayn sorridendo, notando che stavo esitando prima di entrare. Gli sorrisi, ed entrai.
La stanza era leggermente più grande di quella all'ambasciata irlandese, e alla scrivania c'era un uomo dalla corporatura robusta, con i capelli scuri.
“Buongiorno” Ci disse sorridente, e ci fece sedere.
“Buongiorno” Salutammo noi in coro. “Avete dei documenti da consegnare, immagino” Disse l'uomo. Io annuii, e il suo sguardo si spostò su di me. 
Presi i documenti dalla borsa. “I loro nomi?” Mi chiese lui prima. “Steven McQueen e Caroline Trevino.” Stavolta dissi i nomi veri. Sarebbe stato troppo sfacciato chiedergli se erano registrati così? Sì, anche perché avrebbe cominciato a far domande..
“Okay. Ah, sì. Sono qui da ..tre settimane, circa.” Mi informò. Io annuii. 
Non sapevo esattamente da quando erano liberi, ma immaginai che avesse ragione.
“Lei è?” Mi chiese. Ecco. Io ero registrata come Jennifer Morgan, ma non sarebbe tornato con il cognome di mio padre.. “Jennifer Morgan, la figlia” Come immaginai fece una faccia strana, così m'inventai qualcosa: “Sono la figlia del primo marito di mia mamma”.
“Oh, va bene” Aveva abboccato.
“Li avvertiremo il prima possibile” Mi disse. Ma dalla sua faccia capii che 'il prima possibile' era tipo due-tre giorni. Annuii comunque. 
Gli porsi i documenti, e ci alzammo, ma lui mi fermò. “Ah, l'ambasciata irlandese mi ha inviato questi..” Aveva in mano i documenti 'falsi' dei miei genitori.
“Ah.. ehm, grazie.” Dissi, prendendoli. Mi aspettai delle domande, ma lui non disse niente. Meglio così.
Uscimmo, e Jess disse: “Bene, almeno sappiamo che sono registrati così.” “Già” Dissi io.
Trovammo Liam, Niall e Harry che parlavano con una ragazza, quella che prima Niall fissava. Eppure.. Mi sembrava di conoscerla. Quando fui davanti a lei, mi venne in mente chi era. Mora, con gli occhi marroni, che non aveva preso dal fratello. Si chiamava Sabrina, i genitori amavano l'Italia, così le dettero un nome italiano.
Ma se c'era lei, doveva esserci anche lui. E infatti alle sue spalle comparve un ragazzo abbastanza alto, con i capelli marroni e gli occhi verdi. Non provai niente, se non rabbia:
Justin.


 
Ed ecco il diciottesimo capitolo.
L'ispirazione è tornata, così ne ho potuto scrivere uno lungo, e, diciamo, decente. :')
Grazie a chi recensice, segue, ha messo tra le preferite, tra le ricordate, questa storia. :3
E anche a chi la segue in silenzio.

http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1231810 , http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1195353
Q
uelle sono due storie fantastiche, quindi se vi va passate :3
Beh, spero che vi piaccia, alla prossima *^*

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Capitolo 20
*** Capitolo 19. ***


 

“Potremmo andare a un bar, ne ho visto uno un po' più in là.” Finii di dire Niall in quel momento. 
No, aspetta. Stava scherzando, vero? Io in un bar con quello? Ah-ah-ah no.
Fulminai con lo sguardo il biondo, che mi rispose facendo una faccia da cucciolo.
Non capiva, eh?
Era andato tutto bene, avevano accettato i documenti, perché doveva 'apparire' lui?
Dovevo stare molto simpatica alla sfiga.
Intanto stavamo andando verso il bar.
Niall e Liam chiaccheravano amabilmente con Sabrina, e ogni tanto con Justin, che non smetteva di fissarmi. Era asfissiante. 
Notai che Zayn aveva la mascella contratta, come se non fosse d'accordo.
Come lo capivo. Anche se lui non aveva motivo di non essere d'accordo, giusto?
Cioè, non stava andando a un bar con il suo ex, che lo tradiva.
Okay, non potevo saperlo, ma...
No, ma a che penso?!
In quel momento mi arrivò un messaggio: era Jessica. Ma che...?
'E' quel Justin, vero?' 'Già..' 'Che cosa buffa ahah' 'Certo, quanto un pugno nei denti.' 'Okay, magari è un po' fastidiosa..' Non risposi, ma alzai la testa per guardarla male, e vidi che aveva un sorrisino divertito stampato sulle labbra.
Nel frattempo eravamo arrivati al bar, e Niall e Sabrina si stavano abbuffando.
Era la ragazza perfetta per lui, sì.
Harry stava parlando con Justin. Almeno aveva finito di fissarmi.
Liam e Louis parlavano con Zayn, che ogni parola che diceva si girava verso di me.
Sembrava stessero parlando di me..
Mi facevo decisamente troppe paranoie.
“Non mi stai ascoltando, eh?” Mi disse Jess all'improvviso. Ah, stava parlando?
Chissà da quanto... “Ehm.. è che.. cioè... stavi dicendo?” Cercai di scusarmi.
Mi guardò male per un attimo e poi ricominciò a parlare.
Stavolta cercai di stare attenta, ma ogni frase che diceva mi giravo verso Zayn, che in quel momento si rigirava, ma quando mi rigiravo io si girava lui.
Che giochetto stupido.
“Jennifer, devo parlarti” Se ne uscì alla fine Justin.
Tutti smisero di parlare; Jess, Louis, Harry, Liam. Tutto il nostro tavolo, insomma.
La cosa era abbastanza imbarazzante.
“Io no.” Dissi secca. 
Cercai di far continuare a parlare Jess, in fondo prima mi stava dicendo una cosa importante, no? Credo.
“Per favore, è importante.” Insistette lui.
“No, non lo è.” 
“Davvero Jen..” “Ha detto di no, ci senti?!” Lo interruppe bruscamente Zayn.
“Già” Affermai dopo averlo guardato sorpresa per un attimo.
Continuò a blaterale ancora qualcosa, ma già tutti avevano ripreso a parlare.
Era meno imbarazzante.
Dopo accadde tutto velocemente: Zayn si alzò con la scusa di dover una cosa, e io, senza sapere perché, lo seguii, inventandomi una scusa.
Si comportava in modo strano. 
Non che a me importasse dei suoi problemi.
Certo, come no.
“Zayn!” Lo chiamai a un certo punto, stufa di rincorrerlo. Camminava decisamente troppo veloce.
Ecco come aveva fatto a salvarmi quella sera.
In quel momento si fermò e si girò guardandomi sorpreso.
In effetti non sapevo neanche io cosa ci facessi lì, quindi era fattibile.
“Perché sei andato via?” Chiesi raggiungendolo.
Sembrava una di quella classica scena dei film che ho sempre odiato.
“Non lo so, avevo voglia di camminare. Tu?” Mi chiese con lo stesso tono sorpreso.
Perché ero lì io?
Oh, niente, avevo deciso di seguirlo perché mi annoiavo!
“Cominciava a darmi fastidio Justin.” Risposi invece.
“Davvero?” Mi chiese invece lui. 
“Eh?” Chiesi, non capendo cosa voleva dire.
“Davvero Justin cominciava a darti fastidio?”  Ripeté.
Okay, sembrava davvero geloso, ora.
Ma non poteva esserlo. Non ne aveva motivo.
“Che hai, Zayn?” Gli domandai.
Prima di rispondermi mi guardò inclinando la testa, come se fosse stato sorpreso dalla mia domanda. Gli donava.
Oh, ora penso anche che gli donino le espressioni, okay.
“Sei strano. Sembri geloso.” Dissi roteando gli occhi.
“Non sembro geloso” Replicò lui.
Ah, no, certo.
Anche se era molto probabile che fossi diventata paranoica.
“Okay, se lo dici tu” 
Intanto si era appoggiato a un muro di un palazzo.
“Non mi hai fatto finire. Dovresti smetterla di interrompermi sempre.” Disse.
“Non ti interrompo. Sei tu che non mi fai finire.” Puntualizzai.
“Comunque non mi hai risposto.” Aggiunsi, guardandolo negli occhi. Era facile sprofondarci, erano profondi.
“Se non mi fai finire è ovvio che non posso rispondere” Sottolineò mettendosi a ridere.
M'incantai, ma poi cominciai a ridere anche io, evitando di fare una figuraccia.
“In effetti può darsi che io sia geloso.” Fece lui ad un certo punto.
Geloso? Di me?
“Non hai motivo” Non mi accorsi che l'avevo detto a voce alta.
“E perché?” Mi chiese.
“Perché io e Justin non stiamo insieme”. “E non ci staremo più.” Aggiunsi borbottando.
“Ma lui non la pensa così.” 
“Ma io non ho mai provato niente per lui. Cioè, credevo di farlo, ma..”
“Lo so.” M'interruppe.
“E come lo sai?” Lo avevo detto solo a Jess e a Louis.
Ah, Louis. Questa me la paga.
“Te l'ha detto Lou, eh?” Chiesi, quindi. O meglio, affermai.
Lui annuì. 
“Allora dovresti sapere che il problema non esiste.”
“Che problema?”
“Non lo so.” 
Davvero non sapevo più quello che dicevo. 
Si mise a ridere, e io feci lo stesso.
Anche se non avevo ancora capito perché era geloso.
Anche se provava qualcosa per me, non aveva motivo di essere geloso, visto che anche io provavo qualcosa per lui..
“Ancora non ho capito perché sei geloso.” Dissi.
“Davvero?” Mi rispose staccandosi dal muro.
'Mi sento diverso da quando ti ho conosciuta. Anche quando sorridi.'
Quella frase mi avrebbe seguito anche nella tomba.
Annuii.
“Magari avrei potuto dirti tutto quella sera, ma poi è squillato il telefono..” Disse.
Annuii di nuovo, non sapendo più cosa dire.
Almeno non avrebbe più potuto dire che lo interrompevo.
“E..”
“E...?”
Tentennò un attimo. “Ti amo.” Disse alla fine.
Sbarrai un attimo gli occhi, ma poi fui convinta di ricambiare.
“Ti amo anche io.”



 
I'm Back :3
Mi scuso per gli errori, ma non ho avuto tempo per ricorreggerlo.
Questo è il penultimo capitolo, il prossimo sarà l'ultimo. [caapitaaan ovvio, is here!] :')
Grazie a tutte quelle che recensiscono, preferiscono, ecc.  questa storia :3
Alla prossima.

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Capitolo 21
*** Fine. ***


“Okay, ma muoviti.” Rinunciai alla fine.
“Grazie, grazie!” Esclamò Jess.
Manco avessi detto di sì per portarla a vedere i propri idoli.
Voleva andare a vedere un negozio davanti all'ambasciata.
Ci hanno messo solo due giorni, pensavo di più.
“Mi piace quella” Disse lei indicando una maglia a mezze maniche blu a righe bianche.
“Piacerebbe a Lou, più che altro.” Commentai mettendomi a ridere.
Rise pure lei, poi entrò nel camerino per provarla.
Negli ultimi due giorni anche se Niall era uscito spesso con Sabrina Justin non si è mai fatto vivo, e io ho passato la maggior parte del tempo con Zayn.
“Come mi sta?” Mi chiese Jessica uscendo dal camerino.
“Bene, comprala” Le dissi sorridendo.
“Okay” Mi sorrise.
“Oddio guarda quelle scarpe!” Esclamò 'buttandosi' su un paio di stivaletti col tacco.
“Jess hai voglia di fare shopping proprio ora?!” Sbuffai avvicinandomi.
Ero ansiosa, non riuscivo a stare tranquilla.
Pochi minuti e avrei rivisto i miei genitori.
“E' per farti pensare ad altro, si vede che sei agitata.” Mi disse passando lo sguardo da me alle scarpe.
Annuii sorridendo, e l'aiutai a cercare il numero del suo piede.
Dopo aver riempito tre buste (comprando vestiti anche per me), si decise a uscire.
Arrivate davanti ai ragazzi, squadrarono le buste. “Hai preso un po' di vestiti?” Commentò Harry ridendo.
Mi misi a ridere anche io, avvicinandomi a Zayn.
In quel momento due persone, un uomo e una donna, scesero le scale accompagnati da due uomini. 
Non erano due persone qualsiasi, erano i miei genitori.
Sorrisi, e li andai in contro.
 
 
 
 
Un anno dopo.
 
 
Andava tutto bene.
Finalmente, tutto bene.
I miei una volta tornati a casa, avevano ricominciato a lavorare, dopo avermi spiegato bene le cose, e chiedendomi scusa più volte.
Li perdonai subito, ovviamente.
Matt venive più volte a trovare mio padre, era una brava persona in effetti.
Avevo anche ripreso ad andare a scuola, ed era la stessa di Jessica, Zayn, Harry, Niall, Louis e Liam. Infatti ci vedevamo tutti i giorni.
A scuola però c'erano anche Lucy e Anne, che appena arrivata a scuola mi sono venute in contro arrabbiate, molto, dicendo che non mi sono mai fatta sentire, e che ero sparita.
Ovviamente avevo risposto, e quindi non ci parlavamo più.
C'era anche Justin, ma dopo avermi pedinata per tre giorni, perché doveva parlarmi e dopo che gli avevo detto che stavo con Zayn ha smesso, e a quanto ho sentito è tornato con Eleanor.
I genitori di Jessica andavano di nuovo d'accordo, il padre si era davvero calmato, e Louis la rendeva felice.
Anche Niall e Sabrina stavano insieme, lui era dolce con lei e lei era dolce con lui.
Liam non avrebbe mai finito di ringraziarmi perché Zayn da quando stava con me non aveva più 'quella barriera'.
“Mamma esco” La avvisai passando davanti alla cucina.
“Con Jess?” Mi chiese affacciandosi dalla porta.
Annuii.
“Okay, stai attenta, a dopo” Mi salutò, tornando dentro.
“Sì, a dopo” La salutai uscendo di casa.
Mi fermai all'angolo della strada, dove c'era già Jessica.
“Ehi” La salutai sorridendo.
“Ehi Jen!” Mi salutò lei ricambiando il sorriso.
Passammo la giornata girando per negozi. Sì, Jess amava fare shopping, anche a giornate.
Però era un'amica meravigliosa, riusciva a tirarmi su di morale, sempre.
Zayn era dolcissimo, del tutto diverso da Justin.
E li altri erano degli amici fantastici.
Ero felice, dopo tanto tempo, ero felice.
 
The End

Fine. :')
L'ho scritto tutto stasera, infatti non è nemmeno tanto lungo, lol.
Ma avevo paura di non riuscire più a pubblicare, per via della scuola.
E' finita bene, però, no?
Volevo ringraziarvi per tutte le recensioni, davvero, grazie :3
E grazie anche a chi l'ha seguita, a chi l'ha ricordata, a chi l'ha preferita, e chi mi ha messo tra gli autori preferiti.
Grazie, davvero :')
Ah, ho pubblicato il prologo della mia seconda FF:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1270217&i=1
Ho scritto già otto capitoli, quindi dovrei essere abbastanza puntuale, lol.
Spero che passiate anche lì.. :3
Beh, fa un certo senso mettere completa, lol.
Grazie ancora :')

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