Believe

di VeraGens
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First day of school. ***
Capitolo 2: *** Bitch! ***
Capitolo 3: *** Per te, cos'è l'amore? ***
Capitolo 4: *** I could really use a wish right now ***
Capitolo 5: *** I watch your eyes and I'm in riddles ***
Capitolo 6: *** Excuse me ***
Capitolo 7: *** Good Girl ***
Capitolo 8: *** Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead ***
Capitolo 9: *** Home ***
Capitolo 10: *** Rain ***



Capitolo 1
*** First day of school. ***


«Faith svegliati!» gridava Hope aprendo la finestra.
«È mai possibile che con te debba sempre urlare? No, ora la paghi, uso il mio metodo!» sussurrò, calcando sulla parola 'mio'
«Oh, Niall, certo che puoi entrare!» urlò Hope verso la sorella distesa nel letto, alludendo a Niall, il suo migliore amico, di cui Faith era totalmente cotta.
Neanche il tempo di finire la frase e Faith si alzò, guardando con i suoi profondi occhi verdi la sorella maggiore.
«Non c'è nessun Niall, tranquilla, dobbiamo solo andare a scuola, lì ci sarà, fidati» la rassicurò Hope, iniziando a rassettare la camera, lo faceva sempre, mentre Faith si preparava.
«Faith, ti devo dare una brutta notizia!» esclamò Hope mentre sistemava i letti.
«Mi spaventi, ma dici» rispose Faith intenta a pettinare i suoi capelli.
«Niall sta uscendo con una ragazza del secondo anno» disse Hope prendendo la sua cartella.
Faith, completamente paralizzata tentò di dire «Seconda, come me...» ma la sorella non capì e lasciò perdere.
«Ti aspetto giù!» urlò verso il bagno dove era rintanata la sorella.
Sentendo Hope urlare, Faith iniziò a vestirsi, canotta larga nera e pantaloncini corti. New Jersey, 5 settembre, faceva ancora caldo.
«Che palle!» esclamò Faith appena fu con Hope fuori casa.
«Primo giorno di scuola e già ti scocci?!?» la rimproverò Hope.
«Si, visto che ho biologia in prima ora» rispose testarda la sorella.
«Beh, anche Niall ha biologia oggi ma non mi sembra tanto triste» disse Hope salutando con la mano il suo migliore amico che le veniva incontro.
«Mi sei mancata, scema!» esclamò Niall appena fu vicino Hope e l'abbracciò.
Faith lo guardò sorridente.
Un mese che non lo vedeva, era un po' più scuro per via dell'abbronzatura, era bellissimo, forse ai suoi occhi, ma era bellissimo.
«E tu, piccola Wright, oh, mi sei mancata anche tu!» disse Niall sottolineando piccola, cosa che a Faith dava molto fastidio ma non ebbe tempo di ribattere, Niall l'aveva abbracciata e il suo cervello era fuso.
«Ci sei mancato anche tu, Niall» rispose Hope salvando la sorella da quella che sarebbe diventata una situazione imbarazzante.
«Niall, ma hai biologia alla prima ora?» chiese Hope verso il sedicenne biondo.
«Si, con il professor McCurly» rispose, con una faccia alquanto schifata.
«Si, lo odio anche io» disse Hope.
«Cos'ha Faith?» chiese sottovoce Niall a Hope.
«Nulla» rispose Hope dando uno schiaffetto sulla nuca alla sorella.
«Stavo pensando che anch'io ho McCurly alla prima ora» disse Faith guardando in un posto fisso e, senza dare tempo a nessuno di rispondere corse verso Hayley, la sua migliore amica.
«Rossa!» urlò abbracciandola.
«Mora!» rispose Hayley ricambiando l'abbraccio.
«Niall...» disse Hayley indicando nascostamente Hope e Niall.
«Si, e viene in prima ora a biologia con me» aggiunse Faith con gli occhi luccicanti.
«No, esce con Nasha» replicò Hayley fissando la migliore amica.
Nasha, la puttana della scuola, nonchè capo cheerleader.
«La odio!» urlò Faith e Niall, poco dietro di lei chiese «Chi?».
Faith non volle neanche rispondere, prese il telefono e mise le cuffie nelle orecchie, massimo volume.
Niall le mise il braccio attorno le spalle ma questo non la smosse, era troppo impegnata a farsi consumare dall'odio.
«Voglio ascoltare anche io» disse Niall ma Faith non sentì.
«Prendi una cuffia, non dirà nulla» replicó Hope.
Niall prese la cuffia sinistra e la mise nell'orecchio.
Come detto da Hope, Faith non parlò.
«Forse siamo gli unici che ascoltano questo tipo di musica, o no?» le chiese Niall e Faith rispose dicendo «Mia sorella e Hayley lo odiano, piace solo a noi».
«Ma che state ascoltando?» chiese Hope e Hayley le rispose, quasi lo sapesse, «Justin Bieber».
Niall le fece l'occhiolino.
«Cosa state tramando?» chiese qualcuno con la voce grave alle loro spalle.
«Liam!» urlò felice Hope e Niall la imitò sarcastico.
Si odiavano, Liam e Niall.
Liam era geloso di Niall, Niall gli incolpava il cambiamento di Hope.
Faith non riusciva a guardarli serenamente, odiava silenziosamente Liam da quattro lunghi mesi ma fingeva un sorriso ogni volta veniva a casa.
Hayley era estranea a quell'aria di odio che ricopriva Liam, a stento lo conosceva.
Hope lo guardava come Faith guardava Niall, con gli occhi dell'amore.
Il bacio che si erano scambiati urlava chiaramente 'Ciao Niall, Hope è mia!'
«Siamo arrivati» disse rabbioso Niall, levando la cuffia dall'orecchio.
Entrarono nell'edificio tanto odiato e si dispersero, ognuno verso il proprio armadietto.

1 5 1 2

'Bella combinazione!' pensava Hope ogni volta che la inseriva, l'aveva scelta lei.
Data di fidanzamento con Liam, la cosa più sensata che gli fosse venuta in mente.

4 1 1 9 7

Faith era molto fiera di aver scelto la sua data di nascita per la combinazione, non si era fatta condizionare dall'amore.
«Come va la vita?» chiese il vicino di armadietto a Faith.
«Quarterback, tutto bene, tu?»
Faith amava chiamarlo come il suo ruolo nella squadra di football.
«Cheerleader Faith, sto bene. Novità?»
«Quarterback Zayn, la puttana esce con il mio amore»
Era in quei casi che Faith amava avere un migliore amico come Zayn, la capiva anche se parlava 'in codice'.
«Mi dispiace, mi sa che quello non ha il dono della vista» rispose Zayn, sorridente.
«Oddio!» squittì Faith e subito si nascose dietro Zayn.
«I bulli» rise quest'ultimo.
In effetti Faith aveva paura di loro, le rendevano la vita un inferno, mentre Zayn li derideva, non potevano nulla contro lui. «Zayn» disse il capogruppo verso il moro.
«Ora difendi anche le sfigate?» continuò, alludendo a Faith.
Sentite quelle parole Zayn prese posizione e disse in maniera molto calma contro il ragazzo «Uh, che peccato, la mia migliore amica non ne può più di voi» e subito un gancio colpì il bel visino del ragazzo che aveva osato sfidare Zayn.
«Ve la faremo pagare cara» replicò il 'vice' e subito batterono in ritirata.
Zayn scosse la sua mano, aveva colpito veramente forte.
«Ti sei fatto male?» fu la domanda che gli pose Faith ma lui scosse la testa facendo segno di no.
«Appena provano anche solo a sfiorarti chiamami» disse Zayn chiudendo il suo armadietto. «Che hai in prima ora?» chiese la mora verso il suo salvatore.
«Biologia con McCurly» rispose, facendo una smorfia disgustata.
«Ci sediamo vicini?» chiese Faith e Zayn le rispose passandole un braccio attorno le spalle e avviandosi insieme a lei verso l'aula.
Hayley era dall'altro lato del corridoio prendendo i libri per geologia.
Aspettava che si facesse vivo il suo vicino di armadietto, non lo conosceva ancora.
'Aiuto' fu quello che pensò quando Nasha si diresse verso di lei.
«Piacere, Nasha Grey» disse, squadrando Hayley.
«Ciao, Hanna Montata!» le rispose sarcastica e si diresse verso l'aula di geologia, lasciando spiazzata la ragazza dietro sè.




Eccoci qui, sto capitolo è un 'intro' di quello che sarà questa storia.
Tengo a sapere cosa ne pensiate, anche solo lasciando una piccola recensione
See you later, good bye (?)

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Capitolo 2
*** Bitch! ***


Sei file di cinque banchi singoli, l'aula di biologia era simile al riformatorio, come se stessero in un carcere minorile.
Terza fila a partire da destra, ultimo banco, il posto di Faith era invidiabile.
Zayn si era seduto alla sua destra e stavano chiaccherando quando Faith iniziò a balbettare guardando la porta, era arrivato Niall e si dirigeva verso loro.
«Ciao Faith» disse sorridente e si sedette alla sua sinistra.
Niall e Zayn non si conoscevano tanto bene, si erano visti qualche volta a casa Wright ma Zayn sapeva tutto di Niall, tante le volte che Faith ne parlava con lui.
L'atmosfera si ghiacciò quando nell'aula entrò Nasha, e naturalmente si sedette alla sinistra di Niall, salutandolo prima con un bacio a stampo.
Faith la voleva uccidere e per placare i suoi istinti omicidi ci voleva solo la musica, ma il telefono non si poteva usare così si girò verso Zayn chiedendo aiuto.
Di regola la coppia sarebbe dovuta essere Zayn-Nasha ma Zayn odiava le regole, e odiava Nasha, nonostante lei ci avesse provato più di una volta.
Teoricamente Faith sarebbe stata la capocheerleader ma Nasha le aveva fregato il ruolo mentre lei era in vacanza, per questo Faith la odiava.
Era questo che aveva accomunato Faith e Zayn e così avevano fatto amicizia, poi erano diventati migliori amici.
«Ci penso io» fu la risposta allo sguardo omicida di Faith.
Detto e fatto, Zayn si alzò e andò verso Nasha, poggiò le mani sul banco e le chiese di uscire, sotto gli occhi di Niall, lei accettò.
Niall, infuriato, disse verso Nasha «Tra noi è finita» e lei fece spallucce rispondendo «Tanto esco con Zayn».
Zayn stava aspettando solo questo per attuare il suo piano di distruzione Nashiana(?).
«Nasha, non voglio uscire più con te, sei troppo presuntuosa, montata e soprattutto puttana, le tue gambe possono restare chiuse per un po', almeno con me non le aprirai, troia» fu quello che le disse Zayn.
Niall lo guardava spiazzato, Nasha lo voleva uccidere e Faith a stento tratteneva una risata.
«Ben ti sta, puttana» sussurrò Faith, era una soddisfazione personale ma Niall la sentì.
«Ma cosa vi ha fatto Nasha?» chiese Niall verso Faith. Faith gli rise in faccia.
«Cosa ci ha fatto?!? Mi ha leggermente soffiato il posto di capocheerleader, si scopa tutti i ragazzi e vorrebbe farsi anche il mio migliore amico, fortunatamente lui non è scemo da andare dietro a troie così» fu la risposta di Faith, seria come Niall non l'aveva vista mai.
«Nasha non è così» disse Niall, prendendo le sue parti.
«Si è stesa pure te, vero?» chiese Zayn, con un sorrisetto, mentre fissava la porta da dove sarebbe entrato presto il professore.
«Non c'entra nulla» fu la risposta di Niall e l'affermazione seguente di Zayn «Te la sei scopata» fece sentir male Faith.
«Buongiorno» ringhiò il professore appena entrò e Faith sussultò, era troppo intenta a pensare alle parole di Zayn.
Un'ora, una santissima ora a spiegare la composizione delle cellule, Faith faceva finta di sentire mentre invece pensava alla scena di Nasha e Niall, facendosi del male da sola.
Zayn prendeva appunti, in fondo doveva andare bene a scuola per essere nella squadra di football e a volte guardava Faith, sapeva che era arrabbiata, l'aveva messa di fronte alla dura realtà.
Niall guardava il professore con un'espressione seria e non batteva ciglio, Nasha si guardava le unghie e veniva rimproverata di media ogni quarto d'ora.
«Che hai ora, Zayn?» chiese Faith prendendo il suo orario.
«Geologia, l'ora più pallosa della storia, tu che hai?»
«Inglese, fammi le condoglianze»
Faith si avviò a passo spedito verso l'aula di inglese.
Sei file di sei banchi, l'aula di inglese era più grande e Faith scelse la quinta fila, quarto banco.
D'improvviso entrarono due dei bulli, il capogruppo e il 'vice' e Faith fece di tutto per coprirsi il viso, missione fallita, l'avevano riconosciuta.
Uno a destra e uno a sinistra, Faith si faceva sempre più piccola, sperando di scomparire.
«Mi hai deluso, Wright, ti facevamo più combattiva» era il capogruppo che parlava, il vice era lí per fare di sì con la testa. «Cosa volete da me?» disse Faith con tono sommesso.
«Un appuntamento, sai, sarai anche sfigata ma il tuo faccino è carino e la tua 'amica' è molto ambita» rispose, poggiando la sua grande mano sul piccolo viso della ragazza.
«So a stento il tuo nome e quanti anni hai, per il resto, non so nulla di te e dovrei concederti un appuntamento?!? E poi la mia 'amica' può rimanere anche ambita, di certo non conoscerà mai il tuo 'amico'!» era la rabbia che parlava, non Faith, la Faith che conoscevano tutti era quella timida, brava a fare le acrobazie e migliore amica del più figo della scuola.
«Woow, è anche più bello quando sei testarda» fu la risposta alla rabbia di Faith.
'Stronzo, vai a fartela con Nasha, quella te la da gratis' fu il pensiero di Faith, soppresso dal saluto della professoressa d'inglese.
Tutta l'ora a pensare a Nasha e Niall, ormai era il pallino fisso di Faith.
La campanella la distolse da quel pensiero ma la catapultò di nuovo dai due bulli.
Fortunatamente non le diedero fastidio, almeno fino alla porta.
Lì il capo dei bulli le diede uno schiaffo sul sedere e Faith sussultò, avrebbe voluto girarsi e riempirlo di botte ma non aveva tutta quella forza, l'unico rimedio era chiamare Zayn.
Subito corse verso il suo armadietto, strisciando i piedi sul pavimento, come era solita fare.
«Zayn!» fu il suo grido disperato verso il suo migliore amico che si girò subito.
«I bulli» disse abbracciandolo.
«Che hanno fatto?» chiese serio il ragazzo.
«Il capo, quello, come si chiama...»
«Harry!»
«Eh, lui, mi ha toccato il culo!».
Zayn era furioso, che così furioso non s'era visto mai ed era disposto a fare tutto, anche a farsi espellere dalla scuola, pur di difendere l'unica che non aveva pregiudizi nei suoi confronti, la sua migliore amica.
«Aspetta!» urlò Faith prendendo Zayn per un polso.
«Che c'è?» chiese il ragazzo girandosi
«Non andare ora, potresti prendere un'espulsione e tutti i tuoi sforzi sarebbero stati vani, dopo, fuori scuola, se proprio vuoi farlo, e non da solo» disse la ragazza guardandolo con i suoi dolci occhi verdi che avrebbero intenerito anche un boia alla ghigliottina e il ragazzo abbassò la testa, facendo capire di aver sentito e accettato tutto.
«Ti voglio bene ciuffo!» esclamò Faith e lo strinse nel suo più stretto abbraccio.
«Si però ora devo andare a scienze, ci vediamo dopo» disse Zayn staccandosi dall'abbraccio.
Stava camminando verso l'aula di scienze quando gli si piazzò davanti Niall.




Allora, siamo giá al secondo.
Mi piacerebbe mi diceste cosa ne pensate, anche solo con un 'Bella' o 'Brutta'
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate.

Ah, ringrazio in particolare Clelia per la foto.
Anche se me ne ha suggerite trentamila xD
Ciaao <3

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Capitolo 3
*** Per te, cos'è l'amore? ***


«Chi ti da' il permesso di trattare così male Nasha?» furono le parole del biondo, deciso come non mai.
«Il fatto che se lo merita» fu la risposta acida di Zayn che diede una spallata a Niall e andò nell'aula di scienze.

'Algebra, algebra, maledetta algebra' era il pensiero di Hayley, che ormai passava per la testa anche a Faith e Hope.
Loro tre si ritrovarono in quell'aula a guardare l'insegnante blaterare regole e scrivere numeri, mischiati a lettere, sulla lavagna.
«Wright!» urlò la professoressa e Faith sussultò.
«Si, professoressa!» rispose Faith guardandola sorridente.
«Non tu, tua sorella» disse, squadrandola da capo a piedi.
'Che cazzo vuoi, cagna?' pensava Faith ascoltando la conversazione tra sua sorella e il pitbull racchiuso nel corpo di una povera, e alquanto cessa, donna.
«Faith oggi vengo a casa tua» ne approfittò Hayley per avvisare la migliore amica.
Faith alzò il pollice mentre fissava il pitbull urlare verso la sorella.

«Evviva!» fu l'urlo di felicità che fuoriuscì dalla bocca di Faith quando lesse Spanish sul suo orario.
«Beata te, io ho inglese» fu la risposta di Zayn.
«E dopo sport, che felicità!» replicò Faith.
«In squadra con me» fu l'ordine di Zayn.
«Naturalmente, ora vado» disse Faith offrendogli un sorriso.

'Oh, no, ancora questa puttana!' pensò Hayley quando Nasha si ripresentò all'armadietto vicino il suo.
«Sei amica di quella sfigata della Wright, vero?» disse acida.
«Si, fortunatamente» rispose Hayley guardandola in tono di sfida.
«Dille che per lei è finita» fu il suo ordine.
«E se non volessi dirglielo?» la continuava a stuzzicare Hayley.
«Glielo dirai, e dì la stessa cosa a Zayn» s'impose Nasha.
«Ahahahahahahah contro Zayn non puoi nulla, babe» fu la risposta di Hayley.
«Io no, ma i bulli, in superiorità numerica, sì» sussurrò Nasha, e il volto di Hayley si fece bianco.

«Le Wright, Malik, Humprey, Horan, siete la squadra uno!» le parole del professore palestrato rimbombavano nel campo da basket ricoperto di parquet.
In ordine Hope, Faith, Zayn, Hayley e Niall si schierarono sulla linea.
«Styles, Grey, Tomlinson, Payne, Muried, siete la squadra due!» ringhiò di nuovo il professore e il capo dei bulli, Harry, la puttana, Nasha, il 'vice', Louis, il ragazzo odioso, Liam, e la lecchina di Nasha, Jessica, si schierarono sulla linea parallela.
Dodgeball.
Faith puntava su Nasha, Zayn sui bulli, Hayley sulle puttane, Niall su Liam e Hope su tutti tranne il suo amato.
«Aaaah» fu l'urlo che diede Hope prima di essere colpita, dritto sul naso.
Sangue, tanto sangue, era quello che vedeva Faith e subito si precipitò verso la sorella.
«Fa male, Hope?» fu la sua domanda.
Hope fece segno di si mostrando la mano insanguinata alla sorella.
Un pallone colpì anche Faith che perse le staffe.
«Ma siete scemi o cosa? A mia sorella sta uscendo sangue da un naso probabilmente rotto e voi pensate a giocare? Soprattutto tu, Liam, mi fai schifo! Credi che non ti abbia visto tirare quel pallone? Ti sbagli! Lo so che sei stato tu» fu quello che urlò Faith, tanto aggressiva da far rimanere allibito il professore di sport.
«Romperei qualcos'altro, a Faith» sussurrò Harry a Louis, che scoppiò in una risata.
«Imbecilli» li zittì Nasha.
Il professore mandò Hope in infermieria e gli altri si sedettero sugli spalti.
«Ha detto Nasha che per voi è finita» fu l'informazione che Hayley diede a Zayn e Faith.
«Anche per me?» chiese Zayn stranito.
«Ha detto 'I bulli, in superiorità numerica'» rispose Hayley imitando la voce acida di Nasha.
«Oddio Zayn, stai attento» fu la preoccupazione che Faith condivise.
«Non c'è nulla da temere» la rassicurò Zayn sorridendo.
«Dico solo di fare attenzione, non vorrei ti accadesse nulla di male» ribattè Faith.
«Potete andare a cambiarvi» fu quello che disse il professore e tornammo negli spogliatoi.
’Cambiati in fretta, cambiati in fretta’ fu quello che pensò Faith spogliandosi e rivestendosi alla velocità della luce.
BOOM
«Cosa cazzo è stato?» urlò Faith.
«Veniva dallo spogliatoio dei maschi» fu la risposta di Hayley.
Avete presente quei momenti in cui potrebbe esser successo tutto ma si pensa che sia successa solo una cosa in particolare? Bene, Faith aveva pensato a Zayn e ai bulli e stava correndo verso l’altro spogliatoio.
«Non per frenare il tuo atto eroico, ma ti sei dimenticata che di lì ci sono i maschi?» fu la domanda di Hayley, intendendo per ’maschi’ Niall.
«Che me ne fotte, tanto al massimo sono in mutande» fu la franca risposta di Faith che uscì dallo spogliatoio.
BOOM
Ancora, e a Faith preoccupava sempre più, era di fronte la porta dello spogliatoio maschile, e aveva paura di aprirla.
’Che te ne frega, Faith?’ si disse e spalancò la porta.
«Uh, bene, abbiamo compagnia, giusto in tempo per vedere il tuo protettore soffrire» disse Harry ma lo sguardo e la mente di Faith erano concentrati su Zayn, bloccato da, aspetta, lo bloccava Niall, si era alleato con i bulli.


«Ciao bella, il mio nome è Zayn»
«Piacere, mi chiamo Faith»
«Perché sei triste Faith? Se posso saperlo»
«Una ragazza mi ha soffiato il posto e ho un amore impossibile, a te invece cosa ha portato da me, Zayn? Se posso saperlo»
«Boh, mi sembri simpatica. Facciamo un patto?»
«Cioè?»
«Io ti aiuto a risolvere i tuoi problemi, tu in cambio sorridi sempre»


Faith non poteva vedere Louis picchiarlo senza fare nulla.
L’unica cosa che poteva fare era chiamare il professore ma venne afferrata per un braccio da un altro ragazzo, che non conosceva ma di solito vedeva con i bulli.
«Dove credi di andare, bellezza?» furono le parole del ragazzo sussurrate all'orecchio di Faith che tremava dalla paura e stava per piangere.
«Lei lasciatela stare!» urlò Zayn e si liberò dalla presa di Niall dando un pugno a Louis.
Zayn era stato preso di nuovo dalla morsa di Niall e il ragazzo stringeva sempre più forte Faith che si dibatteva.
«Liam!» urlò Faith tra le lacrime a quella che era la sua ultima ancora di salvezza, che invece di intervenire ascoltava musica, estraneo ai fatti.
Un pugno colpì Zayn che s'interessava solo che non facessero del male a Faith.
Dritto sul mento, il gancio di Louis fece sputare sangue a Zayn, Faith si sentiva morire e la sua vista era annebbiata dalle lacrime.
Clack
La porta si aprì di nuovo, ma questa volta era il professore ad entrare, non una ragazzina indifesa.
Subito Niall lasciò Zayn e il ragazzo lasciò Faith.
«Signorina Wright, cosa ci fa qui?» chiese il professore prendendola per il braccio.
«Ho sentito dei rumori e sono venuta a controllare, ma poi quel ragazzo mi ha bloccata» fu la risposta della ragazza, mentre si asciugava le lacrime.
«Maynard, si vergogni, è consapevole che avrà una punizione per questo, vero?» gridò il professore
«Conor Maynard, Niall Horan, Louis Tomlinson, con me dalla preside, ora! Signorina Wright, la incarico di portare Malik in infermieria» fu la sentenza del professore e Faith ubbidì mentre i tre ragazzi seguivano il professore.
«Appoggia il braccio sulla mia spalla, Zayn» ordinò Faith e il ragazzo ubbidì.
Pesava, ma Faith doveva sopportare, non potevva abbandonare il suo migliore amico.
Arrivati in infermieria Faith posizionò del ghiaccio sulla mascella del ragazzo e gli disinfettò le ferite.
«Grazie» le disse Zayn quando furono fuori scuola.
«È il minimo» fu la risposta di Faith.

Arrivate a casa Faith si buttò sul letto e Hope si sedette a mo' di indiano ai suoi piedi.
«Hope, posso farti una domanda?» chiese Faith girandosi e guardandola negli occhi.
«Certo» rispose sorridente Hope.
«Per te, cos'è l'amore?» fu la domanda di Faith e Hope ci pensò un po' su.
«Allora, l'amore per me è qualcosa di speciale, credo esista l'anima gemella. L'amore è condividere la tua vita con un'altra persona, fare di tutto per lei, qualsiasi cosa. Sentire le farfalle nello stomaco solo a pensarla. Crescerci insieme e capire che non sai fare a meno di lei. Mettere da parte l'orgoglio pur di non far crollare il vostro rapporto. Cercarla ogni istante, non sentirsi a proprio agio quando non c'è. Sentire la sua mancanza, sempre e volerla al proprio fianco, per tutta la vita. Immaginare un futuro insieme, anche se è banale come cosa. Non fregarsene del giudizio degli altri e continuare a fare di testa tua, per lui, solo per lui, essere completamente insensibile al mondo esterno. Fregartene solo di lui, e magari ti importa anche più di te stessa. Farci stronzate insieme, qualsiasi cosa. E non importa dove, come e quando, basta che sei con lui. È come se fossi cieca o sorda, quando sei con lui non riesci a renderti conto di niente. La ami, punto» rispose Hope mentre i suoi occhi si facevano lucidi.
«Per te cos'è, Faith?» aggiunse.
«È quando il mondo ti crolla addosso e tu vai avanti solo per una persona, è quando piangi dalla gioia solo perchè ti ha detto ciao, quando non hai energie e un suo sorriso ti dà la forza di fare tre giri del mondo a nuoto, anche se non sai nuotare. Ma è anche soffrire per la mancanza di quel sorriso, amore è sofferenza e gioia in un mix esplosivo, e non ha confini. Amore può essere maschio e femmina. Amore può essere maschio e maschio. Amore può essere femmina e femmina. Amore può essere mamma e figlio. Amore può essere padre e figlio. Amore può essere fratelli. Amore può essere uomo e animale. Amore ci circonda, amore non è quasi mai vero» rispose Faith, calcando sull'ultima frase.
«Posso chiederti un'altra cosa?» aggiunse Faith.
«Tutto»
«Secondo te si può amare un amico come il ragazzo che ti piace solo che non ci vuoi stare assieme?»
«Certo che si può! Nessuno ti impedisce di provare le stesse sensazioni, solo che non vuoi starci insieme, è semplice»
«Grazie sorellona» disse Faith e si abbracciarono.
«Solo per curiosità, ti riferivi a Niall e Zayn, vero?» chiese Hope e Faith sussurrò un sì, mentre erano ancora strette nel loro abbraccio.



Sono molto sentimentale, da fazzoletti al naso! (?)
Ah, voglio ringraziare Clelia per il pensiero sull'amore (quello espresso da Hope) e per la pazienza
Detto questo, spero vi sia piaciuto e spero in una recensioncina-ina-ina.

See ya lateer!

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Capitolo 4
*** I could really use a wish right now ***


«Non c'è mai una sola faccia nelle cose» disse Faith verso Hayley.
Stavano parlando di Zayn e dei bulli, ma soprattutto di Zayn.
«Sono dei bastardi, non vedo altro senso» replicò la rossa.
«Loro hanno colpito fisicamente Zayn per colpire me psicologicamente, ma se non lo avessero fatto io non avrei mai capito che Zayn è disposto ad essere ridotto in quello stato per me»
«Ah, allora fa una statua ad Harry e compagnia»
«Non sto dicendo questo, comunque voglio andare da Zayn per vedere come sta, vieni con me?»
«Certo, così magari ci spiega anche tutto»

La strada da casa Wright a casa Malik non era di certo la più breve ma Faith aveva fretta e aumentava sempre di più il passo.
«Forse sono cieca, ma non vedo nessuno stupratore correrci dietro, Faith, rallenta!»
«Va bene, ma solo perché siamo quasi arrivate»
Arrivate fuori la candida porta di casa Malik, Faith consumò il dito sul campanello prima che il moro le aprisse la porta.
«Un po’ di pazienza no?» disse sorridente appena si ritrovò Faith davanti.
«Come stai?» fu la preoccupazione di Faith che abbracciò il moro.
«Bene. Ti ho già detto che non devi preoccuparti. Entrate, vi offro qualcosa»
Hayley era timida, stranamente timida.
«Hayley, giusto?» fece verso la rossa, non si erano mai conosciuti realmente.
«Giusto» rispose Hayley sedendosi.
«Se volete potete rimanere anche per cena, i miei non ci sono fino a dopodomani e stasera avevo previsto di ordinare la pizza» annunciò Zayn e Faith lo guardò come quando qualcuno pronunciava ’Niall’.
«Certo che rimaniamo!» esclamò e subito inviò un messaggio a Hope per informarla della situazione.

«Liam, stasera Faith non c'è» sorrise Hope verso il ragazzo.
Erano stesi sul divano, lei con la testa appoggiata alla sua spalla, lui con la mano nei suoi capelli.
«Ho bisogno di chiederti una cosa» disse la ragazza pensierosa.
«Tutto quello che vuoi, mon amour»
«Oggi che è successo, e come è successo?»

Tre isolati di distanza, Hayley poneva la stessa domanda a Zayn.
«Niall mi ha messo la mano sulla spalla e in cinque secondi me lo sono trovato avvinghiato, potevo liberarmi quando volevo, la presa di Niall era leggerissima, ma hanno minacciato di trattare altrettanto male Faith, e ho preferito subire io» raccontò il moro.

«Quel povero ragazzo vuole davvero bene a tua sorella, secondo me prova qualcosa per lei» sentenziò Liam, dando un bacio sulla fronte della sua fidanzata.
«Ma il cuore della mia piccola Faith appartiene a Niall!» rispose Hope sorridendo.
«Niall afferma di amare Nasha»
«Niall ha visto un paio di tette ed è diventato un rincoglionito»

A casa Malik si accende la televisione, un ragazzo e due ragazze seduti sul divano quando all'improvviso POOF e compare MTV con '16 anni e incinta'
Stava per arrivare la battuta di Zayn, quella successiva a ogni volta si pronunciasse la parola 'pregnant'.
«Hayley quanti anni hai?» chiese Zayn ed Hayley impacciata rispose «16, perchè?»
«Se vuoi, ti posso mandare a quel programma» disse Zayn.
Hayley lo guardò male e Faith scoppiò in una risata.
«Non ci tengo» rispose Hayley cambiando canale
«Lasciamela stare!» esclamò Faith dando un pugno al moro nelle parti basse.
Quest'ultimo si accasciò a terra dolorante e disse «Sono sicuramente meglio i bulli»

Ormai la pizza era sprofondata negli stomaci, paragonabili a buchi neri, dei tre ragazzi.
«Nel giardino si vedono le stelle in un modo fantastico, vi va?» propose Zayn e le ragazze accettarono.

«Toh, una stella cadente!» esclamò Faith e Hayley borbottò «Sempre la solita fortuna, esprimi un desiderio!»
'Vorrei che Hayley e Zayn siano felici per sempre' pensò Faith poggiando una mano sulla barba del moro e stringendo nell'altra la mano di Hayley.
«Dovrei andare» disse Faith alzandosi e con lei Hayley.
Arrivati alla porta Zayn esclamò «A domani!» e Faith si portò una mano dietro la testa «Ehm, veramente domani non vengo a scuola»
Zayn e Hayley la guardarono interrogativi.
«Ho la causa in tribunale per il divorzio dei miei» aggiunse Faith e subito Zayn l'abbracciò sussurrandole «Andrá tutto bene»
Si salutarono e le ragazze s'incamminarono verso casa.
«Devo dirti una cosa» titubò Hayley e Faith la guardò «veramente due» aggiunse la rossa.
«Spara!» esclamò Faith e Hayley si fermò, sedendosi su un muretto e facendo segno all'amica di sedersi accanto a lei.
«Aiuto» sussurrò quest'ultima.
«Credo che mi piaccia Zayn» sputò fuori tutto d'un fiato Hayley.
«Oddio, che cosa magnifica!» esclamò la mora sognante.
«Si ma hai visto me, e hai visto lui, è impossibile» sentenziò la rossa.
«Senti, lo conosco da tempo, da tanto, e posso dirti che a lui non interessano tette, culo, viso perfetto o unghie sempre pronte, a lui interessa quello che hai dentro, le tue idee e i tuoi valori, nonchè la tua intelligenza e la tua simpatia»
«Se lo dici tu...»
«La seconda?»
«Non ammazzarmi ma prima di venire da te sono passata da Niall e ci ho parlato»
«Cosa vi siete detti?»
«Per lo più parolacce, sembrava una puntata di Jersey Shore, però alla fine ha chiesto scusa per quello che aveva fatto a Zayn»
«Capito»
«Senti, non ti merita, è uno stronzo, torniamo a casa»

L'ultimo tratto di strada da fare soli non era la miglior cosa del mondo ma Faith stava pensando alle parole di Hayley, e lei stava pensando a Zayn, che era ancora fuori casa a guardare le stelle, ad aspettarne una cadente.
Infilate le chiavi nella serratura e spalancata la porta Faith divenne rossa come i capelli di Hayley.
Davanti a lei Liam in boxer che baciava con foga la sorella in intimo.
Subito richiuse la porta e scappò più lontano possibile.
Si ritrovò davanti una villetta che non aveva mai visto, ma andava bene, sempre meglio di quello spettacolo vietato ai minori.
«So di essere irresistibile ma arrivare fino sotto casa mia è esagerato, Wright!» esclamò una voce alle spalle della ragazza che si girò di scatto e pronunciò con disprezzo il nome del ragazzo «Harry...»
«Senti, non è proprio il caso» disse la mora verso il riccio che le si sedette vicino.
«Va bene, se vuoi sono qui, ti va di parlarne?»
«Sei strano Harry»
«Sono come sono veramente, non come mi hanno imposto»
«Cosa significa?»



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I could really use a wish right now

Ciao Aicha, ciao, se sei arrivata qui significa che non sei morta alla foto
Ti voglio ringraziare perchè sei la ragazza migliore del mondo
Voglio ringraziarti anche perchè mi hai fatto conoscere Samanta che è una faigona come te
Okay, basta fare troppo la sentimentale.


Spero vi piaccia il capitolo, mi sono messa d'impegno lol.
Come se scrivere tutta la mattinata fosse impegno.
Spero recensiate, bye ♥
V.

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Capitolo 5
*** I watch your eyes and I'm in riddles ***


«Non pensare a me come mi vedi a scuola, io sono diverso»
«E allora perché ti comporti da cazzone?»
«Perchè il primo giorno volevo farmi figo, poi tutti hanno creduto fossi il bullo, mai nessuno ha visto il mio lato dolce, ma con te sento di poter aprirmi, ho visto come guardavi Zayn oggi, ho visto le tue lacrime copiose, ho sentito le sue parole arroganti che sono scomparse quando abbiamo minacciato di farti del male, ho capito che non sei la solita cheerleader puttana, ma una ragazza intelligente, e ti chiedo scusa per averti toccato il culo»
«Quella è stata una mossa meschi...»
Faith smise di parlare quando ritrovò le labbra color passione del riccio a un centimetro dalle sue, quando guardò negli occhi del ragazzo, verdi come l'erba bagnata della pianura, quando le sue narici percepirono l'odore della dolcezza e della spensieratezza del suo profumo.
E lui si era avvicinato, forse anche troppo, per tuffarsi negli smeraldi che erano gli occhi di Faith, per assaporare il suo profumo dolce e triste, e per contemplare le sue labbra carnose muoversi morbosamente per cercare qualcosa da dire.
Qualcosa da dire quando l'unica via era il silenzio, caro, amato silenzio.
«Harry, mamma sta dando di matto, meglio che torni in casa» una voce femminile aveva interrotto il loro discorso di silenzio e Faith aveva sussultato dalla paura.
Capelli biondi, occhi color cioccolato e un sorriso che ricordava tanto quello del riccio.
Solo allora si accorse di Faith.
«Piacere io sono...»
«La sorella di Harry, lo so, piacere, Faith, tu come ti chiami?»
«Samanta Styles, e il piacere è tutto mio» disse facendo l'occhiolino
'Questa ragazza è forte' pensò Faith fissando il suo volto, un misto di dolcezza e determinazione, un sorriso splendente e degli occhi furbi, in fondo, era sempre la sorella del famigerato Harry Styles
«Vabè io ora vado, ci vediamo!» furono le parole solari di Faith che si voltò e lasciò alle spalle i saluti di Harry e Samanta, per concentrarsi sul cellulare.
Scrisse un messaggio verso Hayley.

-Posso venire a dormire da te?-

-Certo. Però mi spieghi che è successo-



A passi lunghi Faith s'incamminava verso casa Humprey.
Quasi arrivata intravide l’ombra della migliore amica appoggiata al cancelletto per aspettarla.
«Hayley!»
«Faith!»
Si strinsero in un abbraccio, Hayley sapeva che c’era qualcosa che non andava, qualcosa di abbatanza serio.
«Sputa il rospo!» disse la rossa.
«Sono tornata a casa e ho trovato Liam e Hope, beh, in atteggiamenti intimi» rispose calcando sull’ultima parola.
«Oddio ma un po’ di contegno quelli? no eh? Comunque, dove sei stata fino ad ora?»
«Questa è la parte più strana, sono corsa via, senza una meta precisa e mi sono seduta sul marciapiede fuori una casa quando alle mie spalle è comparso Harry»
«Harry Styles? Cosa ti ha fatto?»
«Questo è il fatto strano, mi ha chiesto scusa per i suoi comportamenti, ha detto che a scuola deve fare per forza il bullo ma che lui non è così»
«Okay allora è filato tutto liscio, vieni, ti presto un pigiama» disse e si voltò per entrare in casa.
«Hayley...» sussurrò la mora con gli occhi puntati verso il terreno.
«Che altro c’è, Faith?»
«Io ed Harry, ci stavamo quasi per baciare»
Hayley rimase a quell’affermazione, la guardava con gli occhi spalancati e balbettò «Ma non è successo, vero?»
«No, non è successo, è arrivata Samanta, la sorella»
«Non devi frequentarlo, saranno solo balle per portarti a letto!»
«No, io in quel momento lo sentivo vero, lo sentivo leale, lo sentivo… attraente!»
«Dobbiamo vedere Zayn che ne pensa?»
«No Hayley, Zayn non deve sapere nulla»
«Come vuoi, però ora entra in casa»

I loro letti erano le cose più belle che si fossero scambiate fino ad allora, se era inverno dormivano abbracciate, se era estate, facevano attenzione a non darsi fastidio.
Faith non riusciva a dormire, pensava all’odore di Harry ma allo stesso tempo sentiva di aver tradito Niall.
Come poteva un odore dolciastro, due occhi brillanti e un sorriso splendente coprire l’amore verso l’odore prepotente di Niall, i suoi occhi, oceani tranquilli pronti ad essere tempesta e una risata contagiosa?
Faith non se lo spiegava, e si tormentava, non lasciando tregua alla stanca mente che voleva solo riposare.
’Paragona le emozioni che ti fanno sentire’ si disse e pensò intensamente. Pensava a quando il suo cuore si era fermato perché un ragazzo, uno dei più fighi della scuola, era venuto a casa sua e l’aveva salutata.
Pensava a qella sera, quando il suo cuore si era fermato perché la vicinanza era troppa.
’Dov’è la differenza? si chiese e subito si rispose ’Niall mi piace da più tempo’
Una risposta se l’era data, anche se non la considerava giusta, ma una risposta l’aveva trovata, e questo la fece dormire.

«Faith svegliati! Dobbiamo andare a scuola!»
Faith aprì leggermente gli occhi e vide la rossa pronta e perfetta, comesempre, per la giornata di scuola mentre lei, beh, era ancora buttata sul letto con un pigiama pieno di nuvolette
«Ma io devo andare in tribunale!»
«Comunque ti devi svegliare»
«Aiutami ad alzarmi»
Faith era un’altra persona la mattina, Hayley quasi si chiedeva se era sempre la sua migliore amica.
Entrò nel bagno e si sciacquò la faccia, con la supervisione di Hayley, appoggiata alla porta.
Hayley le preparò la colazione e Faith la divorò.
Si preparò indossando alcuni vestiti di Hayley, in fondo avevano la stessa taglia.
Fuori casa si salutarono, Hayley diretta verso scuola, lei diretta verso casa.

Faith non voleva tornare a casa, ma doveva, guardava a terra e camminava spedita, la strada la sapeva a memoria.
Come si fa ad essere così sfigati da trovare la porta di casa propria chiusa?
E come si fa ad essere così distratti da lasciare le chiavi di casa da Hayley?
Doveva solo bussare, ma aveva paura le aprisse Liam.
’Driiin’
Il suono del campanello si sentiva persino fuori la porta.
«Ehi Faith!»
«Tu che ci fai qui?»






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I watch your eyes and I'm in riddles

Non ho nulla da dire su questo capitolo, mi sembra faigo.
Sembra faigo soprattutto perché c’è la Sammy, che so che non legge la storia ma è faigo che ci sia.
se volete recensire, qui sotto c’è il riquadro, scrivetemi anche due parole, mi faranno felice :D
Alla prossima, V.

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Capitolo 6
*** Excuse me ***


«Me ne stavo appunto andando, ma un po' di gentilezza potresti anche mostrarla»
«Ti ho chiesto che ci fai qui, non quanto tempo saresti rimasto»
«Sono venuto a fare una cosa per tua sorella, ah, prima era così preoccupata per te!»
«La prossima volta non fanno quello che hanno fatto»
«Senti...» disse verso la mora afferrandole le mani.
Brividi, la schiena di Faith ne era piena.
Sentiva di essere sotto una cascata d'acqua quando gli occhi del ragazzo puntavano verso lei.
Annuì, cercando di fargli continuare il discorso.
«Tua sorella mi ha detto tutto su quello che provi per me» continuò calmo.
Il sangue le si gelò nelle vene, negli occhi era disegnata la paura, nel cuore c'era la certezza, quella che Niall non avrebbe mai ricambiato il suo amore.
Capito il suo umore Niall disse «Ma io sto con Nasha, e la amo»
«Tre volte!» gli rinfacciò Faith.
La guardò stranito, lei levò le sue mani dalla morsa del ragazzo e tra le lacrime entrò in casa, sussurrando parole incomprensibili.
«Che cosa tre volte?» chiese urlando a Faith che ormai era al piano superiore.
I passi della ragazza si sentirono inconfondibili e spuntò di nuovo al piano inferiore, infuriata, e con un registratore in mano.
«Ti ha tradito tre volte! Non mi credi? Ne ho le prove!» urlò facendo partire la registrazione.

"Si beh... Ad agosto sono andata a letto con Niall e ci siamo fidanzati, poi però Jason ed io avevamo una scommessa in sospeso, l'ho persa e me lo sono dovuto scopare, è stato così bello che me lo sono fatto altre due volte"
La voce metallica di Nasha usciva dal registratore e la faccia di Niall era sempre più incredula, la rabbia di Faith sempre più forte.
«Quando l'hai registrato?» chiese trattenendo le lacrime.
«Oggi, l'ho messo nell'armadietto dello spogliatoio e l'ho attivato, l'ho ripreso prima di portare Zayn in infermeria, stava parlando con Jessica» ammise Faith guardandosi le scarpe.
«Me lo puoi prestare?» disse Niall
«Certo» rispose Faith
«Grazie».
Subito dopo uscì e Faith si concentrò su quello che era veramente importante.
Entrò in salone e ci trovò un biglietto.

Faith, io sono a scuola, mamma ha detto che la causa è stata rimandata.
Questo biglietto l'ha lasciato Niall, non so se l'hai incontrato.
In ogni modo scusa, gli ho detto tutto, non me lo perdonerai mai, lo so, scusa.
Ha detto mamma che puoi saltare la scuola.

Hope


Subito dopo Faith stracciò il biglietto.
«Scusa solo per Niall?!? Io voglio le scuse di Liam, le pretendo!» urlò in preda alla rabbia.
«E io non la salto la scuola» continuò.
Uscì subito di casa e corse verso la scuola.
Niente da fare, ritardo, sarebbe entrata in seconda ora.
Mentre aspettava sulla panchina due mani le coprirono gli occhi.
Profumo inconfondibile «Harry!» esclamò.
«Indovinato» disse abbattuto lui, sorridendole.
«Non hai lezione tu?» chiese Faith.
«Non ne ho voglia, tu?»
«Ho fatto tardi»
«Che ne dici se passiamo una giornata insieme?»
«Va bene».

Loro non lo sapevano, ma due occhi castani li puntavano dalla finestra della scuola.
«Malik! Cosa c'è di così interessante fuori dalla finestra?» gli urlò contro la professoressa.
«Nulla, scusate» rispose Zayn distogliendo gli occhi dalla strada.
«Li hai visti anche tu, vero?» gli sussurrò Hayley, seduta un banco dietro.
«Visti chi?»
«Cosa stavi guardando?»
«C'è un ragazzo che sta facendo una scritta sul marciapiede»
«Wow, che figata!»
Fortunatamente erano gli occhi castani giusti, quelli della rossa.

«Allora, dove andiamo di bello?» chiese Harry
«Speravo lo sapessi tu, ma non mi va di camminare troppo, magari stiamo a casa mia»
«Con i tuoi genitori?»
«Loro non ci sono»
«Ok»

Hope intanto era a biologia con Liam.
Lui la guardava e sorrideva, lei ricambiava.
«Payne! Fuori! Ora!» la voce acuta della professoressa penetrava nel cervello e non ne voleva sapere di uscire.
Liam si alzò e senza fiatare abbandonò la classe.
Appena uscì si guardò intorno e scorse una chioma bionda.
«Niall!» esclamò in direzione del ragazzo
«Liam» disse il biondo fingendo felicità.
«Senti, lo so che non abbiamo mai legato noi due ma per Hope sei importante, e quindi sei importante anche per me»
«Quindi?»
«Vorrei essere almeno in rapporti d'amicizia con te»
«Per me va bene. Solo che ora sono un po' in una situazione drammatica»
«Cosa succede?»
«Devo lasciare la mia ragazza»
«Hai una ragazza? E chi è?»
«Nasha Grey»
«Amico, quella se la sono stesa tutti»
Niall lo guardò male, Liam fece spallucce.
«Ma non è tanto questo il problema» replicò Niall
«E quale?»
«Faith Wright»

Etciù!
«Salute Faith!»
«Grazie Harry!»
«Chiudi la porta, per piacere»
«Certo. Che facciamo ora?»
«Possiamo vedere un film, ti va?»
«Che genere?»
«Romantico»
«Va bene, ma solo perchè sei tu»
Il divano dove la sera prima erano stesi Hope e Liam a parlare di Faith era ora occupato da Harry e Faith.
Le braccia di Harry cingevano il bacino della ragazza, tutta presa dal film.
«Mi stai lasciando?!?» urlò Nasha nei corridoi della scuola.
«Sì, puttana!» le rispose Niall arrabbiato come non mai.
Poi nulla, non una risposta da Nasha, incredula, e le spalle voltate di Niall.
Hayley guardava la seconda scena più traumatizzante della giornata, silenziosa, senza fiatare.
«Però dai, ha scoperto il tuo vero nome!» esclamò Hayley verso Nasha
«Tu non t'intromettere, sgualdrina»
'Sgualdrina, lei, troia di prima categoria, che dice sgualdrina a me, Hayley Humprey?!?'
Sfortunatamente per Nasha, Hayley Humprey, non solo non era e non amava essere chiamata sgualdrina, ma aveva fatto un corso di autodifesa, così un pugno colpì la faccia coperta di trucco di Nasha.
Subito Nasha scappò dal preside che comparve davanti Hayley dopo qualche minuto.
«Humprey, devo sospenderla?» tuonò.
«Per cosa?»
«Per aver colpito la signorina Grey».
Hayley non vedeva via di fuga, e le bugie non le sapeva dire tanto bene.
«Signor preside, ho assistito a tutta la scena e posso affermare e dare la mia parola che la signorina Humprey è stata provocata con parole pesanti, sul filo della discriminazione» s'intromise una ragazzina bionda, con un sorriso smagliante.
«Signorina Styles, le credo, per la sua buona condotta e per la sua lotta contro la discriminazione. Continui così, Samanta».

«Sto amando questo film. È bellissimo» affermò Faith appena partì la pubblicità.
«Mai bello quanto te» rispose Harry.
Di nuovo troppo vicini, di nuovo il silenzio padrone.
«I tuoi occhi sono stupendi» sussurrò Faith.
«Le tue labbra mi fanno impazzire» replicò Harry.
Solo che quella volta non c'erano freni, non c'era nessuna Samanta a bloccarli.
C'erano solo loro due.
Le labbra del ragazzo si poggiarono su quelle di Faith e si baciarono.
A Faith piaceva, ma sentiva di star sbagliando.





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Excuse me

Possiamo dire che questo capitolo fa schifo, troppi dialoghi, no?!?
Vabbè non parlo, voglio sapere che ne pensate voi, magari con una recensione.
Scappo, che mi vogliono, alla prossima!

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Capitolo 7
*** Good Girl ***


Faith si sentiva una traditrice a baciare Harry ma le piaceva, la faceva sentire stranamente viva.
Ma chi vive è troppo impegnato a sentire il rumore della vita, e non sente le chiavi aprire le porte.
Lì due occhi marroni li fissavano sbaciucchiarsi sul divano, increduli.
«Faith!» tuonò il ragazzo.
La ragazza sussultò e si girò, cercando il perdono in quegli occhi.
«Liam!» esclamò Faith.
«E menomale che sei tu quella che ci rimane scandalizzata!» urlò il ragazzo.
Harry li osservava in quel duetto d'odio.
«Senti, non paragonare questo a quello che ho visto ieri sera, perchè non regge neanche minimamente il confronto!» ribattè Faith puntandogli il dito.
«Ero qui per questo...» disse Liam e Faith lo guardò interrogativa.
«Volevo chiederti scusa per ieri, dovevo sapere che avevo dei limiti, scusa» continuò abbassando il tono della voce.
«Oh Liam!» esclamò intenerita Faith e corse ad abbracciarlo.
«Non lo dirò a nessuno, promesso» le sussurrò il ragazzo tra i capelli riferendosi alla scena di poco prima.
Faith guardava fuori la finestra e si stupì di veder passare Niall, tra l'altro incazzato.
Dove stava andando? Casa sua era passata da un pezzo e non stava venendo a casa Wright.
Un momento, Faith si ricordò che qualche casa dopo abitava Jason, il ragazzo con cui Nasha l'aveva tradito.
Subito si staccò dall'abbraccio e corse verso Niall.
«Niall! Non ti risolverà nulla andare da Jason!» esclamò e il ragazzo si girò.
I suoi occhi erano mare in tempesta, cielo scuro di notti invernali.
«E tu che ne sai? Tornate dal ragazzo che hai in casa e stai zitta!»
«Come sai che sto con un ragazzo?» chiese Faith e Niall le indicò il collo.
«Succhiotto, demente!» le urlò.
«Senti, non tutte sono puttane come Nasha, io ho un ragazzo, e lui può farmi dei succhiotti!»
Per un attimo Faith non capì nulla.
Niall le aveva dato uno schiaffo, forte come neanche suo padre faceva e le lacrime le erano iniziate a scorrere veloci lungo le guance.
A quel punto erano intervenuti Liam e Harry.
«Niall, ma ti sei bevuto il cervello?» urlò Liam.
Lui non se ne curò.
«Da quando hai un fidanzato? E chi è?» chiese urlando verso Faith che tremava dalla paura.
Ma la paura non era una caratteristica che bloccava Faith.
«Non sono fattacci tuoi!» gli urlò in faccia.
«Invece si!» esclamò Niall e la baciò.
Faith non aveva desiderato altro che un bacio di Niall per anni ma quella volta no, lei non metteva le corna, lei non era come Nasha!
Era un bacio prepotente, non sentiva il suo sapore, solo i visi troppo vicini.
Staccò Niall dalle sue labbra e subito venne avvolta nell'abbraccio di Harry.
«Invece sì» ripetè Niall a bassa voce.
«Lei è la mia ragazza, vai a baciare Nasha!» tuonò Harry che spinse Niall.
Incazzato com'era Niall non ci vide più dalla rabbia e si scagliò contro Harry.
Tra loro volavano pugni e parolacce.
Liam s'intromise e staccò Niall da Harry che Faith riportò in casa.
Gli faceva male la mascella e aveva il labbro rotto.
Faith lo fece sedere sul divano e prese il ghiaccio che poggiò sulla mascella del ragazzo, poi gli diede un bacio sulle labbra sporche di sangue e con una garza gli pulì il labbro inferiore.
Gli disse «Grazie» e lo guardò con i suoi occhi verdi, dolci più che mai.
Harry avrebbe sorriso, se solo avesse potuto.
Faith guardò fuori la finestra e vide Liam calmare Niall, avrebbe tanto voluto sapere cosa si stessero dicendo.

«Niall, basta, ormai ti ha tradito, l'hai lasciata, basta»
«La fai facile tu, non ti guardano pensando "Toh, il ragazzo della puttana"
«È per questo che hai baciato Faith?»
«No, a lei piaccio da tempo, volevo solo vedere cosa si prova a dare un bacio a una brava ragazza che ti ama, ma non ho sentito nulla, era a disagio, troppo brava ragazza per tradire»
«Come Hope, sono uguali, quelle due, anche se non lo ammettono»
«Ma poi mi chiedo: quei due non si odiavano?»
«Boh. Io l'ho saputo poco prima di te»
«Se lo sapesse Zayn, Faith perderebbe il suo migliore amico, quindi è meglio non dirlo in giro»
«Gliel'ho promesso. Senti entra, scusati con Faith e fatti medicare le ferite, che stai sanguinando molto»

Stavano venendo verso la casa e Faith si girò di scatto.
«Niente scenate, ok?» chiese al ragazzo che annuì.
Poco dopo entrarono Liam e Niall, Harry stava per dire qualcosa ma Faith lo fulminò con lo sguardo.
«Senti Faith scusa, non so che mi è preso» disse sommessamente Niall e Faith rispose velocemente «Non ti perdono ma siediti e fatti medicare».
Il ghiaccio poco sopra il sopracciglio e la garza sul labbro, a Niall aveva riservato un servizio peggiore di quello per Harry, non c'era bacio intriso del sapore del sangue nè il grazie ricambiato con un sorriso impossibile.
Solo un'occhiata intensa, che valeva più di mille parole.
«Faith» la chiamò Harry e lei si affrettò ad andare da lui.
«Dimmi Harry» sussurrò una volta vicini.
«Prendi» disse poggiandole il ghiaccio sulla guancia rossa per lo schiaffo.
«Grazie amore ma preferisco lo abbia tu» rispose ridandogli il ghiaccio e lasciandogli un bacio sull'angolo della bocca.
Niall li guardava ammirato, pensava che con Nasha non aveva mai avuto momenti così, nemmeno lontanamente simili.
«Allora, io devo andare da Hayley, Liam ti assicuri che non si azzuffino?»
«Certo»

«Hayley!» la rossa si sentì chiamare mentre apriva la porta di casa e si voltò di scatto.
«Zayn!» esclamò di ricambio.
«Scusa, magari vuoi andare a casa, passo più tardi» disse portando la mano dietro la nuca.
«No, vieni, hai bisogno di qualcosa?»
«No, volevo solo chiederti se sapevi qualcosa di Faith»
Parli del diavolo, ti spuntano le corna.
«Hayley! Zayn!» esclamò Faith affrettando il passo.
«Stavo giusto chiedendo di te» le disse sorridente Zayn
«Scusate è che stamattina ho fatto tardi e sono rimasta a casa» si giustificò Faith.
«Faith hai il segno di una mano in faccia! Chi è stato? Harry, Louis o qualche altro scemo della banda?» le chiese allarmato Zayn mentre Hayley la guardava negli occhi come per dirle "Zayn deve sapere".
«È stato Niall, ma è una lunga storia» rispose e si sedette sui gradini dell'ingresso facendo segno ad Hayley e Zayn di emularla.
Loro si sedettero uno alla destra e l'altra alla sinistra di Faith e aspettarono che lei parlasse.
«Zayn, non c'è segreto più grande di quello che ti sto per rivelare, e ti chiedo scusa in anticipo»
La paura della sua reazione fece sì che stringesse forte la mano di Hayley, che la supportava.
«Sto uscendo con un ragazzo» disse lentamente Faith e Zayn la fissò interrogativo.
«Con Harry Styles» continuò velocemente e chiuse gli occhi.
La faccia di Zayn era un misto di stupore e rabbia, ma non aveva voglia di fare scenate, bensì di sapere tutto, Hayley invece era pietrificata, lei era rimasta al quasi bacio.
«Raccontami tutto».
La voce calma di Zayn la fece tranquillizzare e iniziò a raccontare della serata del quasi bacio e della mattinata della scazzottata.
Zayn la guardava serio e annuiva con la testa, Hayley ascoltava in silenzio.
«Posso parlare con Harry?» le chiese Zayn una volta finito il racconto e Faith gli rispose «Ok, ma senza fare scenate».
Salutarono Hayley e si avviarono verso casa Wright, non sapevano che da lì a poco sarebbe successo l'inaspettato.




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Good Girl
Allora, iniziamo con un bel BUON COMPLEANNO LIAAAAAAM
Ok, ora pensiamo al capitolo.
L'ho scritto perchè l'ho sognato, anche se non ha senso mi sembra carino.
Non dico nulla, voglio che pensiate voi a cosa succederà.
Se vi va recensite, mi fate felice :D

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Capitolo 8
*** Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead ***


«Qualunque cosa succeda io sono sempre dalla tua parte»
Faith credeva ciecamente a quelle parole perciò aveva lasciato soli Zayn e Harry in casa, sedendosi sul gradino della porta con Hope e Liam.
Niall era tornato a casa sua.
«Hope non ti arrabbiare con Niall» disse Faith, ponendo fine al silenzio.
«Faith, ti ha picchiata, e tu sei mia sorella, come potrei non essere arrabbiata?» rispose Hope.
Liam non fiatava, temeva di essere di troppo, si limitava a stare sull'attenti per captare ogni minimo rumore di Zayn e Harry.
«Hope, era un momento critico e io mi sono comportata da stronza, capiscilo»
«Ma le mani sulle donne non si mettono»
Faith non sapeva che rispondere, ma qualcuno lo fece per lei.
«Ben detto»
La voce di Zayn dipinse un sorriso sul volto di Faith che si alzò e lo abbracciò.
«Grazie di tutto» gli sussurrò e lui le passò una mano tra i capelli dicendo «Il tuo ragazzo ti aspetta, non indugiare»
L'aveva chiamato "il tuo ragazzo", Faith era felicissima.
Significava che in un certo senso l'aveva accettato e per Faith era il massimo.
Salì di corsa le scale e trovò Harry ad aspettarla affacciato al balcone.
Gli si avvicinò e si appoggiò alla ringhiera, guardando il giardino.
Lui le mise il braccio attorno alle spalle e la tirò a sé dandole un bacio sulla testa.
«Adesso lo capisci perchè gli voglio bene?» chiese Faith.
«Si» sussurrò il ragazzo.
«Devo tornare a casa» aggiunse sorridente e Faith lo prese per mano e lo accompagnò alla porta.
Si salutarono con un bacio e Faith seguì con lo sguardo Harry.
«Dov'è Zayn?» chiese verso la sorella che rispose «È tornato a casa».
«Okay, devo parlargli di una cosa» e si avviò verso casa del migliore amico ma la voce di Liam la fermò «Guarda che non è andato di lì»
«E per dove è andato?»
«È andato dritto»
Faith si chiedeva dove potesse andare per di lì e d'un tratto la sua faccia diventò la rappresentazione palese del terrore.
Iniziò a correre nella direzione indicata da Liam e gli fece segno di seguirla.
Corsero per un paio di minuti poi Faith svoltò.
Come pensava, Zayn era fuori casa Horan.
«Zayn! Che cosa hai intenzione di fare?» urlò in fondo il viale.
Lui si girò e si giustificò dicendo «Devi avere delle scuse».
«Le ho già avute» rispose avvicinandosi.
«Voglio sentirlo mentre ti chiede scusa, o non sarò responsabile delle mie azioni»
«È una minaccia?»
«Forse»
La stava facendo arrabbiare ma Faith decise di dargli quello che voleva.
Bussò a casa Horan e le aprì Niall.
«Senti Horan» iniziò e subito fu interrotta «Niall, ci conosciamo da anni, Niall!».
«Senti Niall, Zayn vuole che ti scusi, oppure ti mena, ma io non voglio succeda, quindi, per piacere, mi puoi chiedere scusa?»
«Scusa» rispose e la abbracciò, Faith ricambiò l'abbraccio e lo salutò con un bacio sul naso.
Amava il suo naso, era patatoso(?).
Si girò e guardò Zayn che sembrava soddisfatto.

«Ora che sono fidanzata non sono più solo tua» disse scherzosamente Faith dando un bacio sulla guancia al moro.
«Ah» disse, quasi... deluso.
Lo salutò e tornò a casa.
Si buttò sul letto e controllò il telefono.
Un messaggio da Harry.
"Non possiamo più vederci. Mi dispiace".
Faith lo rilesse un bel po' di volte prima di realizzare che la stava lasciando.
Ma perchè quando risolveva un problema subito ne spuntava un altro?
Okay. Va bene. Aveva due possibilità, piangere o fare qualcosa. Scelse la seconda.
Con molta calma si avviò verso casa Styles e ad ogni passo la rabbia la inondava ancora di più.
Bussò alla porta e l'aprì Samanta.
«Fai uscire tuo fratello» disse secca Faith.
«Non c'è» replicò la ragazza.
«Non sono una bambina! Lo vedo, ci sta spiando dalla finestra!»
«Non è vero»
«Senti, se non esce lui entro io»
Detto e fatto, Faith entrò contro la volontà di Samanta che le disse sommessamente «Piano superiore, dietro la porta di camera sua c'è scritto il suo nome»
Faith salì le scale e trovò la porta ornata dal suo nome.
"Harry Styles, io ti demolisco" si ripeté convinta prima di entrare.
Lo trovò di nuovo affacciato al balcone e Faith si appoggiò alla finestra.
«Ti posso buttare giù?» chiese incrociando le braccia sul petto.
Non rispondeva.
«Guarda che lo faccio se non mi rispondi!»
«Sei arrabbiata con me, vero?»
«No, sono arrabbiata con uno stronzo che mi ha lasciata, per caso lo conosci?»
«Purtroppo si»
«Posso parlargli?»
«Puoi andartene per favore?»
«Se non mi guardi negli occhi e mi dici che è finita non mi smuovo di qui»
Harry si asciugò le guance e fece l'espressione più stronza che conosceva, in questi anni aveva imparato a reprimere le emozioni e a sostituirle con cumuli di bugie.
Si girò e guardò fisso negli occhi verdi di Faith.
Lei lo baciò, lui ricambiò.
«Era quello che volevo sapere»
«Ma non ti ho detto nulla»
«Tu credi di non avermi detto nulla, invece mi hai detto più di quanto immagini».
Subito scese e, sotto gli sguardi straniti di Harry e Samanta se ne andò.
Tornò a casa soddisfatta.
«Faith, dove eri?»
«In giro, mamma, ti posso parlare?»
«Vengo subito»

Hope era in salotto come se stesse aspettando un dottore con degli esami importanti.
Si chiedeva di cosa stessero parlando da un quarto d'ora ma non le veniva in mente nulla.
«Hope noi andiamo, per domani ce la fai a gestirti da sola?»
«Starete un giorno fuori?»
«Si, domani pomeriggio torniamo»
«Dove andate?»
«Una affare legale con tuo padre, non ti preoccupare»
«Va bene».

La mattina seguente la sveglia di Hope suonò e si alzò per andare a scuola.
La casa sembrava così vuota senza Faith, senza il suo disordine, senza le sue lotte per non alzarsi.
Hope si preparò ed era in anticipo.
Per abitudine risalì per fare i letti e trovò un biglietto sul letto di Faith.
"Sorry" era l'unica parola scritta, da Faith sicuramente.
Hope non capiva.







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Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead
Okay, domani devo andare a scuola.
Liceale c’: e c’ho paura.
Vabbè vado, love ya all. ♥

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Capitolo 9
*** Home ***


«Sei sicura tesoro?»
«Più sicura di così non potrei essere»

«Hope, ma Faith?» domandò Niall vedendola arrivare sola.
«Non lo so» rispose Hope abbracciando il migliore amico.
«Allora non sei arrabbiata?»
«Certo che lo sono, ma sei l’unica persona che mi può consolare adesso»

Continuando il cammino si aggiunsero a loro Hayley e Liam, fino a scuola, tutti con la stessa domanda.
«Ma Faith?»
Hope sprofondava ogni volta che sentiva il nome della sorella, si fidava della madre, ma quel ”Sorry” doveva pur significare qualcosa!
Cinque ore di lezione, a pensare alla sorella, non si dava pace, e non se ne sarebbe data fino al suo ritorno.
Accese il telefono una volta fuori scuola e trovò 5 messaggi.
Tutti della sorella, tutti con lo stesso contenuto, 5 messaggi, a distanza di un’ora uno dall’altro con scritto “Sorry” .
Quasi voleva piangere Hope, era improbabilissimo la sorella si scusasse se non fosse per qualcosa di drastico.
Ma cosa aveva potuto fare mai?

A casa Wright troneggiava il silenzio, e, può sembrare strano, tutto quel nulla faceva venire il mal di testa a Hope.

«Cosa pensi sia successo a Faith?» chiese il moro verso Hayley
«Non lo so, ma, a questo punto, non so che aspettarmi» rispose la rossa.
«Ragazzi, devo dirvi una cosa» una voce li fece girare.
«Sputa il rospo, Harry!» esclamò Zayn fissandolo avvicinarsi.
«Ieri, come d’accordo, ho lasciato Faith»
«Come d’accordo?» lo interruppe Hayley
«Mi ha costretto Zayn»
Hayley li guardava con disprezzo ma fece cenno ad Harry di continuare.
«Così lei è venuta a casa mia, e mi ha baciato, poi se n’è andata dicendo che era tutto quello che voleva sapere»
Hayley lo guardava seria e chiese ad Harry «Ci lasci soli un minuto?»
«Tanto dovevo andare, ciao!» esclamò e si avviò verso casa.
«Tu hai spezzato il cuore di Faith, sei consapevole di questo?» urlò Hayley schiacciando l'indice sul pettorale di Zayn
«Meglio mettere fine a questa storia prima che lui le spezzi veramente il cuore. Cos'è? Vuoi farmi la predica?»
«Ipocrita!» esclamò, e poi i suoi istinti naturali prevalsero.
Nota: Mai avvicinare troppo le faccie di Zayn e Hayley, il risultato è un bacio.
Hayley corse a rifugiarsi in casa per pensare a ciò che aveva fatto, aveva davvero baciato Zayn Jawaad Malik ?
Quest'ultimo era rimasto nel vialetto perplesso, poi era tornato a casa.

Hope era appostata sulla porta ad aspettare Liam, da sola di sicuro non riusciva a sopportare tutto quel vuoto.
«Tu sei la sorella di Faith?»
Una ragazzina bionda davanti a lei la guardava.
«Si» si limitò a rispondere.
Quel sorriso, aveva qualcosa di già visto.
«Io sono Samanta, la sorella di Harry, posso parlarti?»
Ecco dove aveva visto quel sorriso, e quelle fossette, Harry Styles!
Le fece cenno di entrare e si sedettero sul divano.
«Allora, Samanta, cosa hai da dirmi?»
«Tu sentirai Faith, puoi dirgli che ho guardato in camera di mio fratello, e ho trovato questo foglio?» chiese mostrando una spilletta con delle frasi scritte.
«Magari glielo dai. Non voglio che soffra, voglio solo che sappia la verità»
«Certo Samanta»
«Ora devo andare, ciao!»
«Ciao!»

La chioma bionda di Samanta scomparve tra le stradine e Hope si ritrovò a leggere quello ce c'era scritto.

"Zayn è un bastardo.
Io la amo.
Non può mettersi tra di noi.
Non è giusto"

Quattro minifrasi che Faith rileggeva, quasi meccanicamente.
«Amore, cosa c'è scritto su quel foglio?»
La voce di Liam riempiva il silenzio.
«Delle frasi scritte da Harry, leggi! Io forse ho capito ma non ne sono sicura»
Liam lesse attentamente poi sentenziò «Secondo me Zayn ha costretto Harry a lasciare Faith»
«È quello che ho pensato anche io»

«Buon pomeriggio ragazzi» disse Margaret, la madre di Hope e Faith.
«Mamma! Finalmente!» esclamò Hope e i suoi occhi s'illuminarono.
Margaret chiuse la porta.
«Faith dov'è?» chiese allarmata.
«Tesoro, devo parlarti, per piacere, Liam, puoi tornare tra una mezz'oretta?»
«Certo signora» rispose il ragazzo salutando Hope e uscendo.
«Hope, vedi, tua sorella non ci sarà per un po'»
«Quanto dura questo po'?»

L'aereo era stato tremendo, a quest'ora sua madre già sarebbe arrivata a casa, e Hope avrebbe già scoperto che lei, da Union City nella contea di Hudson, New Jersey, ora era a Orlando, nella contea di Orange, Florida.
Il padre l'avrebbe tenuta per un semestre, poi sarebbe tornata alla sua vita.
«Allora, Faith, che scuola vuoi frequentare?» le chiese il padre dandogli degli opuscoli.
«Papà ma quelle pubbliche? Queste sono solo private!»
«Sono le migliori, e per te voglio solo il meglio»
«Grazie papà. Beh allora scelgo la New School of Orlando, hanno un'ottima squadra di cheerleading!»
«Okay, domani ci andremo!»

Stava dormendo Faith, ma fu svegliata dalla suoneria del suo cellulare.
Non guardò neanche chi fosse. Staccò.
Ritornò a dormire.

«Non risponde, o meglio, stacca» disse fissando il telefono Hope.
«Lasciala un po' da sola» replicò Liam.
«Certo, non è tua sorella!» gli urlò Hope.
«Se n'è andata per staccare un po', quando vorrà parlarti lo farà» continuò Liam.
«Hai ragione» ammise abbracciandolo forte.
Un messaggio. Faith.

-Non mi cercare, non mi parlare e non mi contattare, e dillo a tutti, voglio stare da sola. Lo sai che ti voglio bene, ci vedremo tra cinque mesi ai nazionali di cheerleading, xx-

A Hope tremava la mano.
Chiuse il messaggio e si impose di rispettare la decisione della sorella.
Cinque mesi, erano solo cinque mesi.
Ma a chi voleva prendere in giro? Le mancava.

Five months later



«Faith sveglia! Oggi ci sono i nazionali!»
La voce di Ariel echeggiava nella stanza di Faith e lei si alzò.
«Buongiorno Ariel!» esclamò sorridente.
«Buongiorno brontolona» disse la ragazza porgendo la divisa da cheerleader alla mora.
«Bionda, oggi sei pronta a stracciare quelli del New Jersey?»
«Mora, ma non erano tuoi amici?»
«Le cheerleader? Io le odio quelle!»
«Allora non avremo pietà»
«Ariel?»
«Si?»
«Il guanto»
«Ah, si. Ma sei pronta a rivedere il tuo passato?»
«Non lo so, io sono cambiata, anche fisicamente, loro saranno sempre i vecchi? Non credo»
«Sbrigati»
«Son pronta»
«Daniel ci sta aspettando»

Faith era nuova, fuori e dentro.
Sei centimetri in più, una taglia in più di reggiseno e una vita più sottile.
Era più forte e si faceva sentire.
Ma Harry, Zayn, Hayley, Hope e tutto il resto la spaventavano a morte.
Ora nella sua vita c'erano Ariel e Daniel, entrambi cheerleader.
Ariel era bionda con gli occhi azzurri, Daniel era castano con gli occhi verdi.
Erano i suoi migliori amici di Orlando.

Il suo passato era lì, sugli spalti, e lei abbracciava il suo presente.
«Andrà tutto bene piccola» la rassicurò Daniel e la strinse a sè.

-New School Of Orlando-

In quel momento Faith avrebbe voluto sgozzare il presentatore.
Daniel la prese per mano e insieme fecero un respiro profondo, si stamparono un sorriso in faccia e si guardarono negli occhi, poi uscirono felici.

-Composta da...-

Hope e gli altri non l'avevano riconosciuta, ma l'appello del commentatore l'avrebbe svelata.
Lì si accorse di avere la maglia troppo corta, la gonna troppo corta, il guanto troppo corto, non voleva sembrare una sgualdrina.

-Williams Daniel!-

Daniel avanzò e salutò, ora sarebbe toccato a lei, non voleva.

-Wright Faith!-

"Sorridi, Faith, sorridi!"
pensò e lo fece.
Nulla poteva o doveva condizionarla.
Subito dopo esser ritornata a stringere la mano di Daniel, Faith guardò in direzione degli spalti della sua vecchia scuola.
Hayley, Hope, Niall, Liam e Louis sembravano felici.
Harry e Zayn la fissavano, e fissavano Daniel.

-Union City High!-

«Come ti chiami?»
«Faith»
«Faith?»
«Wright»
«Piacere, Ariel Mennett»
«Piacere»
«Da che scuola vieni?»
«Union City High»
«Ti deve mancare, casa...»
«Mi manca ogni giorno»

-Grey Nasha!-

-Muried Jessica!-

"Puttane".

«Faith, quei ragazzi ci stanno fissando!»
«Daniel è normale, sono il mio ex e il mio migliore amico»
«Se lo dici tu...»

Okay, la squadra di New York stava esibendosi e loro erano ad aspettare.
«Wright! Che bel guanto!»
«Nasha! Che bel... niente!»
«Perderete»
«Vedremo»
«Oh, perderete»
La faceva imbestialire.
«Fare sesso prima della gara la compromette, perderete»
«Si ma sbattersi Harry non ha prezzo»
Stooop.
Cervello in escandescenza.
Cuore in mille pezzi.
Rabbia.

«Daniel, accompagnami»

Andarono fuori il perimetro adibito alle gare e Daniel si accese una sigaretta.
«Dammela»
«Faith eccheppalle!»
Faith gliela tirò da mano e la buttò a terra.
«Vai a chiamare il ragazzo con gli occhi marroni che ci guardava e digli che voglio parlare con tutti. Presto»

La chioma di Daniel fece capolino e dietro di lui Hope, Liam, Hayley e Zayn.
Harry se ne stava più dietro in disparte.
«Grazie» sussurrò a Daniel e gli diede un bacio sull'angolo della bocca, era il loro modo di ringraziarsi.
«Faith...» disse sommessamente Zayn.
Faith lo ignorò e andò spedita verso Harry.
«Tu, brutto bastardo, scopatela un altro po' Nasha!» gli urlò in faccia e gli diede uno schiaffo.
Harry non si mosse, non disse nulla.
«Faith sei mancata» sussurrò Hope e la sorella l'abbracciò
«Potevi anche chiamare! Si vede che non siamo più così importanti! Non ti siamo mancati, eh!» le urlò Zayn.
Daniel lo guardava allibito.
Sfuriata di Faith tra 3, 2, 1.
«Senti, imbecille, sai quante volte avrei voluto chiamarvi? Sai quante volte ho pianto? Sai quante volte mi sei mancato? Sai quante volte avrei voluto abbracciarti? Sai quante volte avrei voluto stare con voi? Sai quanto son stata male? No, non lo sai, non sai che strazio è chiudere col passato e ricominciare, non lo sai!»
«Niente me lo prova, niente!»
«Vuoi le prove?»
«Non esistono»
«Daniel, mi aiuti?»
Il ragazzo si avvicinò e le levò il guanto che arrivava fino al gomito scoprendo varie cicatrici che formavano una scritta.

"I MISS HOME"

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Home
Allora, TAN TAN TAN.
In un capitolo son passati cinque mesi oh!
Cosa pensate della scelta di Faith?
E del fatto che, beh, ha sofferto di autolesionismo?
Cosa pensate di Zayn?
E di Harry?
Nasha sempre la solita stronza lol
Quale reazione pensate avranno?
Magari me lo dite in una recensioncina-ina-ina.
Vabè finisco di rompere. Ciaoooo ♥

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Capitolo 10
*** Rain ***


Daniel l'abbracciò e Faith iniziò a piangere.
Ricordava benissimo quel giorno.
Il padre, come sempre, era al lavoro ed era sola in casa.
Era il compleanno di Niall e voleva chiamarlo, ma era stata categorica.
Nessun contatto col passato, era lì per costruirsi una nuova vita, poi avrebbe scelto quale vivere.
Ma faceva male, le mancava la sorella, Zayn, Hayley e tutti i suoi amici.
Poi pensava ad Harry, qualcosa provava ancora, perchè il bacio l'aveva ricambiato, ma l'aveva lasciata.
Allora si era seduta sul bordo della vasca. A piangere.
Poi aveva visto la lametta.
Voleva scrivere quello che provava, ma non dove poteva essere cancellato o su un foglio che poteva essere buttato.
Doveva essere indelebile, così, senza pensarci due volte, aveva iniziato a tagliare.
"I" era stato difficile, tanto dolore, ma in quel dolore affogava la solitudine.
"MISS" aveva fatto colorare di rosso la vasca.
"HOME" era stato solo lacrime.
Poi si era sentita in colpa, così aveva pulito tutto e aveva chiamato Ariel.
Ariel prima l'aveva fissata, poi era scoppiata in lacrime.
Poi era venuto Daniel, e l'aveva abbracciata, senza dire una parola, l'aveva abbracciata proprio come stava facendo ora.
Hayley le aveva preso il braccio e scrutava le cicatrici.
Poi l'aveva staccata da Daniel e l'aveva portata lontano dal gruppo.
«Perchè?» chiese, con la voce rotta.
«Non lo so, ho solo pensato fosse meglio di sembrare debole»
«Ce ne sono altri?»
«No, ma ne avrei fatti, se non fosse stato per Daniel e Ariel»
«Come ti senti?»
«Ferita».
Non avrebbero pianto, o non avrebbero mai smesso.
Si abbracciarono, come se il tempo non fosse mai passato, come se stessero ancora nel New Jersey.
«Faith, tieni» le disse Hope avvicinandosi e le porse un foglio.
«Me lo diede Samanta il giorno in cui te ne andasti. Mi disse che dovevi sapere, ma ancora non capisco nulla»
Faith lesse e si soffermò a pensare, poi lo ripetè ad alta voce.
Harry rabbrividì, di nuovo i suoi sentimenti, gli unici in tutta una vita.
Zayn si ricordò di quello che aveva fatto.
Hayley parlò.
«Zayn ha fatto in modo che Harry ti lasciasse».
Sputò fuori quelle parole come se stesse buttando una bomba nucleare. Sarebbe scoppiato tutto.
Faith iniziò a piegare l'angolo del foglio freneticamente.
Poi lo lasciò cadere a terra, e se ne andò, senza dire una parola.
«Comunque non me la son scopata!» urlò Harry raccogliendo il foglio.

Three hours later.

"Yeah" avrebbe dovuto pensare, in fondo aveva vinto. Ma non sentiva nulla per cui esultare.
Borsone in spalla, girovagava da sola per Orlando, mentre il resto dei suoi amici era a festeggiare.
Perchè non ci riusciva anche lei?

Testa bassa, occhi rossi e rabbia, tanta rabbia.
Era entrata in un pub e aveva ordinato un panino.
«Faith, cosa ci fai qui?»
Voce celestiale, conosciuta.
Alzò la testa e si perse in due mari azzurri e calmi.
«Festeggio!» rispose, portando il pugno in aria.
«Non dovresti farlo con la tua squadra?» chiese, sedendosi.
«Non sono parte più di nulla ormai» rispose Faith, buttando la testa sul tavolo.
Il ragazzo le prese le mani.
Un brivido percorse la schiena di Faith.
Ricordava ancora tutto.
Ogni singolo secondo del suo tempo con lui.
«Sei mancata, a tutti» le disse calmo, e le lasciò un bacio sulle mani.
«Zayn mi ha aggredita, Harry se l'è fatta con Nasha e sembra che io sia mancata solo a mia sorella e ad Hayley, le uniche che non avevano alcuna colpa, quanto a te...» Faith si fermò quando fu occhi negli occhi col ragazzo.
«Zayn piangeva di nascosto ogni giorno, Harry non ha toccato ragazza e quanto a me, mi sei mancata tantissimo piccola Wright!» esclamò diventando rosso.
I suoi capelli sembravano paglia soffice, da poterci dormire dentro, era un miscuglio di biondo e castano, così dannatamente sexy, e due occhi profondi come l'Oceano, e dello stesso colore del mare quando è calmo e ti sembra che ci puoi camminare sopra.
Faith ci affogava in quegli occhi.
Affogava, e non voleva essere salvata.

«Papà, ti prego convincila a tornare a casa!» diceva Hope tra le lacrime.
«Tesoro, sarà una sua scelta» le rispondeva il padre carezzandole i capelli.

Era soffice, quel letto. Soffice che ci si potevano affondare i pensieri più tristi e le lacrime più dense.
A nessuno importava delle sue lacrime, il mondo se ne sbatteva altamente che lui stesse male.
Il sole bruciava, la luna ruotava e il mondo girava lo stesso, con o senza il suo dolore, con o senza i suoi rimpianti, con o senza le sue lacrime.

«Vuoi un po' di birra?»
«Horan, ho la Coca-Cola, tienitela cara la tua birra!»
Ormai stavano scherzando e ridendo da due ore e poco più.
Faith pagò il conto, battendo sul tempo Niall e iniziarono a passeggiare per le strade di Orlando.
Una goccia.
Due gocce.
Tre gocce.
Un temporale.

«Faith, ma che fai?» chiese stranito Niall.
Lei si era levata la giacca e in divisa da cheerleader era sotto la pioggia a braccia aperte.
Il cuscino candido aveva come una specie di macchia, leggermente più scura.

Aveva davvero pianto lui tutte quelle lacrime?
E ora, come lui, anche il cielo piangeva.
Chissà per cosa, chissà per chi.
Il rumore della pioggia lo faceva innervosire, tutto lo faceva innervosire.
I singhiozzi, la sensazione di avere il naso rossissimo, il gonfiore degli occhi, e le guance rigate.
Odiava quando piangeva, e infatti si odiava quando non riusciva a cacciare dentro le lacrime.
Era steso sul letto a guardare il soffitto, in attesa che il mondo si accorgesse di lui.
I vestiti asciutti, il suo volto bagnato, come il cuscino, o il cielo, o le strade di Orlando.

«Dai, Horan! Un po' di pioggia non ha mai fatto morire nessuno!» lo incitava Faith, e Niall si lasciò andare.
«Ti piace la pioggia?» chiese Niall.
«No, la odio, non c'è cosa più brutta. Ma vedi, la pioggia insegna tante cose. Per esempio, le cose brutte devono succedere, oppure quelle belle non saranno mai apprezzate. Come quando la pioggia bagna la terra e la rende fertile. Senza pioggia, i fiori non crescerebbero, gli alberi non darebbero frutti»
Quella ragazza, quel giorno, aveva detto una cosa che a Niall sarebbe sempre rimasta impressa.
La pioggia li bagnava, ma per loro c'era il sole.

Se Dio aveva voluto mandare un altro diluvio sulla Terra, lo stava facendo in grande stile.
Tremava a ogni tuono.
Come se lo stesse per colpire qualcosa.
Come se lo stesse sgridando anche il cielo per il suo errore.
«Lo so che ho sbagliato!» urlò, per sfogo.
E diede un pugno sul materasso, per sfogo.
Ma nulla sfogava la sua rabbia.
Chissà lei dov'è. Si chiede.
Chissà lei che sta facendo. Si chiede.
Chissà con chi è. Si chiede.
Chissà se si sta divertendo. Si chiede.
Chissà se ritornerà. No, questo non se lo chiede. Ha troppa paura della risposta.
Fuori c'era l'arcobaleno, ma dentro lui pioveva ancora.





NON POSSO FARE LO SPAZIO AUTRICE O MI MENANO, QUINDI, LO AVRETE A BREVE.

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