Brighton's pier

di _Someonelse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piggy-bank...-dreams ***
Capitolo 2: *** Blow ***
Capitolo 3: *** Don't open that door! ***
Capitolo 4: *** Memories ***
Capitolo 5: *** 30 minutes ***



Capitolo 1
*** Piggy-bank...-dreams ***


"Il compito che mi spetta 
e che cerco di assolvere
è di riuscire,
col potere della parola scritta, 
a farvi udire,
a farvi sentire...
di riuscire,
soprattutto,
a farvi vedere."
JOSEPH CONRAD
 

                                                                                                                                                                                                                                                                       Brighton's pier || Piggy-bank...-dreams                                                                                                                                                                                                                                                               

 
Crack.
Un semplice rumore capace di creare in me un complicato groviglio di emozioni, un tuffo al cuore e le farfalle nello stomaco; tutto contemporaneamente. Il mezzo con cui dare origine a tutto questo: un martello. Per quale fine? Rompere quell'unico oggetto che se distrutto non è una perdita ma un guadagno. Questo gesto aveva in sé un qualcosa di magico. Calò un silenzio innaturale non appena sollevai quello strumento, pure la luce era cambiata, era più forte. Il silenzio che si era creato fu poi spezzato dal cozzare della ceramica e del ferro.
Crack.
 Forse esagero ma rompere quel salvadanaio è stato davvero fico. 
 
Qualche banconota da 10€ e tantissime monete. Non potevo crederci. Era quasi un anno che risparmiavo per il mio desiderio più grande e adesso era tutto lì sulla mia scrivania. Sentii mia madre percorrere il corridoio a passo veloce e così affacciai la testa dal porta di camera mia per avvertirla che non era successo nulla e vidi proprio in quel momento il doppio carpiato di mia madre per non aver visto in tempo il rialzamento del tappeto. Cadde con la mani davanti a carponi. Aveva lo sguardo fisso sul pavimento il che mi preoccupò. 
 
: - M-mamma. Tutto apposto? - dissi cercando di trattenere le risate.
 
Passò un periodo di tempo infinito prima di ottenere questa risposta.
 
: - Pasta corta o pasta lunga? - disse non tradendo un filo di insicurezza.
 
: - Pasta corta...ma stai bene? Se caduta! -
 
: - Ti sbagli! Stavo controllando che il pavimento fosse ben pulito. - disse mentre si stava rialzando. Si avvicinò a me e vide i cocci sulla scrivania. Mi rivolse un sorriso a 32 denti e mi disse : - Presumo sia arrivato il momento! -. 
 
 
Mentre mettevo le cuffie del mio iPod nelle orecchie scoppiai a ridere nel pensare alla faccia della signorina dell'agenzia di viaggi quando ha dovuto contare tutte quelle monetine. Sbagliò un paio di volte e dovette chiamare anche il principale per accertarsi di non aver sbagliato. Per ripicca però mi diede un posto vicino alle ali e ciò non mi permetteva di vedere le nuvole e dare l'ultimo saluto alla mia città. 
 
L'aeroporto me lo aspettavo più grande ma alla fine mi importava poco delle dimensioni dell'aeroporto, tutto ciò che mi importava era divertirmi e passare un'estate indimenticabile. Presi il mio bagaglio e mi diressi verso l'uscita dove lì mi avrebbe aspettato un PR per portarmi a destinazione. Cercai con tutte le mie forze di far passare la valigia nella porta scorrevole  che portava all'esterno. Niente da fare era incagliata. Tirai, tirai e ad un tratto non sentii più il peso della valigia nelle mani. Era volata. Come smaterializzata. Mi girai intorno e vidi un ragazzo con la mia valigia sopra la testa, l'aveva afferrata lui.
Corsi nella sua direzione. 
 
: - Credo che quella sia la mia valigia! - la mia voce assunse un tono provocatorio e di sfida. Non credevo neanche fossi capace ad assumere questi toni con una persona che fra l'altro non conoscevo.
 
: - Non sono di queste parti, ma credo che come da me anche qui le valige non volino! - disse con nonchalance.
 
: - Non sono neanche io di queste parti, ma credo che come da me anche qui rubare le valige sia illegale! - insistetti. 
 
Mi guardò in tono interrogativo e poi mi sorrise. Abbassò la valigia e disse : - Mi chiamo Zayn, piacere!
 
Lo guardai un po' smarrita. : - Ok. Zayn. Dammi. La. Mia. Valigia. - pronunciai scandendo ogni singola parola.
 
: - Ti capisco benissimo, parlo la tua lingua! - scandendo anche lui le parole.
 
: - Ok, simpatico! Quanto tempo passi qua? A rimorchiare le ragazze intendo. Usi sempre questa tecnica? - dissi con sarcasmo.
 
: - No, solo con quelle carine -
 
Feci finta di svenire. :- Oh portami via con te mio principe azzurro. Dov'è il cavallo? All'autolavaggio? Deve essere difficile mantenerlo pulito visto il manto bianco -
 
: - No, niente cavallo. I tempi sono cambiati. Ormai siamo nel 21esimo secolo, si usano le macchine. - e mi indicò una limousine proprio dietro le sue spalle.
 
Rimasi sorpresa ma cambiai subito espressione non volendo che lui capisse il mio stupore. 
 
: - Non badiamo a spese! - affermai.
 
Lui si girò e scrollò la testa in segno di disappunto. : - No, no, io intendevo l'autobus dietro! La nostra guida mi ha detto di aiutarti con la valigia e di invitarti a salire sull'autobus. -
 
Bene. Avevo fatto la figura della stupida il primo giorno.
Ci dirigemmo in silenzio nell'autobus.
 
Bussai alla porta. Non ottenni nessuna risposta. Bussai di nuovo. Niente. Riprovai ancora e ancora. Ma sembrava non esserci nessuno in casa. Mi sedetti sulle scale del porticato e ripetei ciò che avrei detto di fronte alla famiglia che mi era stata affidata. 
Mi chiamo Madeline Weak, ho 15 anni e sono di Milano. 
Mi chiami Madeline Weak, ho 15 anni e sono di Milano.
Mentre continuavo questo monologo interiore sentii un botto che proveniva a un isolato dalla casa che mi fece sussultare.
Corsi fino a quel punto e fui davvero terrorizzata da ciò che vidi.

To be continued....
__________________________

Salve, spero il primo capitolo vi sia piaciuto. Ovviamente è tutto in sospeso più in là conosceremo meglio la personalità di Madeline che adesso vi sembrerà una tosta ma che più in là vedrete che è molto sensibile. Le categorie in cui ho messo queste storie e il rating non li dovete prendere molto in considerazione, non mi terrò all'interno di queste categorie. 
Recensite e fatemi sapere cosa aggiustare, cosa migliorare e cose vi aspettate!
Consigliatela mi raccomando!


Alla prossima!
 

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Capitolo 2
*** Blow ***


 Brighton's pier || Blow

Una macchina. Un semaforo. Un uomo dai capelli rossi. Una vecchietta. Tanto fumo. La mia mente assorbì tutte queste immagini cercando di mettere tutto insieme e capire cos'era successo. 
Una volkswagen nera era schiantata contro il semaforo che sembrava essere rimasto indenne mentre per quanto riguarda la macchina diciamo che aveva visto tempi migliori. Sul ciglio della strada al lato opposto dalla macchina c'era un'anziana signora ben vestita e tutta in tiro che a passo svelto in men che non si dica arrivò dove era l'automobile, fu così rapida che mi sorprese vista la sua età. 
 
 
: - E chi se non altri! - bofonchiò la signora.
 
Nel frattempo un uomo di mezza età scese dalla macchina e nello scendere sbattè la testa nello sportello. Si massaggiò il cranio sul punto in cui aveva sbattuto immergendo la mano nella folta chioma di capelli rossi ricci. 
 
: - Signore perchè non mi hai concesso di liberare la Terra da questo demonio! Bastava un leggero colpetto, le sue ossa non avrebbero retto. - disse con grande teatralità.
 
: - Avrò pur sempre la mia età ma vedi che queste ossa sono talmente forti da riuscire a prenderti ancora a calci nel sedere! Ma guarda te! Una signora del mio rango tanto per bene cosa deve sopportare, abbassarsi al livello di questo essere! - disse sistemandosi il vestito, sicuramente di seta.
 
Sembrava come se non mi vedessero, come se fossi lo spettatore di un film che per i dialoghi doveva essere assolutamente un film comico. Mentre dicevo questo fra me e me il signore dai capelli rossi si avvicinò a me sbarrando gli occhi.
 
: - Oh tu devi essere Madeline! L'agenzia mi ha dato una tua breve descrizione fisica. Piacere, sono il Sig. Patrick ma puoi chiamarmi Robert! - disse tendendomi la mano.
 
: - Oh..piacere sono Madeline Weak, ho 15 anni...- sputai come mi ero prefissata ma fui interrotta dalla nonnina tutta pepe, che con uno strattone spostò il sig. Patrick e si presentò a me in tutta la sua figura.
 
: - Si tolga! Salve sono la signorina Toussad, contessa e gran duchessa di..-
 
: - ...Rompiscatolandia! - la incalzò Robert.
 
La signorina Toussad bofonchiò qualcosa di incomprensibile e con un gesto teatrale si avviò verso il lato della strada in cui si trovava prima. 
 
: - Ah...signorina Weak, per qualsiasi cosa le basta bussare alla mia porta, abito proprio di fianco alla casa del sig. Patrick. Spero solo che l'interno della sua casa non sia stravagante quanto il suo abbigliamento. - disse fermandosi a metà strada.
 
In effetti non avevo notato ancora l'abbigliamento di Robert. Aveva una cravatta color giallo canarino a righe oblique viola su una camicia a quadri. Di certo il suo abbigliamento era inusuale però addosso a lui sembrava un accostamento normale, quasi nella norma.
 
: - Lasciala parlare! Ti troverai benissimo da noi. Hai aspettato molto? Spero di no, ma come vedi ho avuto un piccolo imprevisto. - disse indicando l'auto.
 
: - No, no, non si preoccupi. Spero che la macchina si possa riparare invece. - dissi in tono amichevole.
 
: - Non ti preoccupare in men che non si dica la my baby sarà pronta. - disse facendomi l'occhialino quasi si aspettasse una risata per l'uso dei vocaboli che secondo lui erano giovanili, moderni.
 
Finsi di essere divertita anche se in maniera un po' goffa.
 
Arrivammo a casa e mentre scendevo dalla macchina mi ricordai che non avevo ancora chiamato mia madre e la mia migliore amica a cui avevo promesso di chiamare. Purtroppo quando misi la mano in tasca ebbi una spiacevole notizia. Il cellulare non c'era. Ricontrollai, ricontrollai ancora e ancora. Il sig. Patrick che aspettava sul porticato mi guardo perplesso.
 
: - Penso di aver perso il cellulare mentre correvo per raggiungere il posto dell'incidente. Corro a vedere, è a breve distanza. - dissi mentre uscivo già dal cortile.
 
Girai dietro l'angolo. BAM.
Qualcosa mi venne incontro e sbattei violentemente contra questa. 
Avevo la vista intorpidita.
 
To be continued...
 
_______________________________
 
Nuovi personaggi ma ancora nessuna nuova informazione sul perchè Madeline si trova lì, sul perchè è ospitata dalla famiglia Patrick. 
Mi scuso per l'originalità dei nomi ma l'importante è che il loro carattere sia particolare! Ancora tanto da scoprire su Madeline e su quello che le aspetta. Contro cosa ha sbattuto? O contro chi? Cliché o stravolgimento?
 
Ditemi cosa ne pensate, recensite e consigliatela a chiunque vi venga in mente. Iscrivete pure la nonna al sito! Scusatemi per qualche errore di grammatica, non l'avevo riletta bene prima di pubblicarla
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Don't open that door! ***


Brighton's pier || Don't open that door


Caddi a terra. Ero certa che quella caduta mi avrebbe procurato un livido non poco evidente sul sedere.
Scrollai la testa e cercai di prendere più tempo possibile prima di alzarmi sperando magari di trovarmi davanti uno di quei fighi che vanno in giro con una bicicletta e un bel fondoschiena e perchè no qualche addominale.
Purtroppo quando ripresi l'equilibrio e mi rialzai, di fronte senz'altro un fusto c'era ma non una persona...una bellissima quercia secolare! 
 
Risi fra me e me per essermi fatta tutti quei film ma non ero l'unica a ridere. Dietro di me c'era un ragazzo biondo di altezza nella media. Aveva delle buste della spesa in mano che per gli spasmi causati dalle risate faceva muovere su e giù. Non ebbi la forza di rispondere con il mio solito sarcasmo perchè la sua risata era ipnotica. Era in certi lati buffa ma sicuramente contagiosa. 
 
: - Scusa, non ce l'ho fatta a trattenermi. Stai bene vero? - disse ridendo.
 
: - Il mio sedere no, tutto il resto del corpo però non si può lamentare. - dissi sorridendo.
 
: - Comunque piacere, Niall! Mi sono ricordato di te per quel malinteso della valigia, Zayn non fa altro che parlarne. Devi sapere che si è invaghito di te. Io non ti ho detto niente! Intesi?- disse a bassa voce.
 
Rimasi sorpresa. Non sono di certo una di quelle ragazze di cui i ragazzi si innamorano. Mi fece molto piacere sapere questo, la mia autostima salì anche se per poco di botto.
 
: - Tranquillo. Muta come un pesce! Di dove sei? Io sono di Milano, anche tu qui per una vacanza studio? - 
 
: - Sono di Napoli. Comunque si. Ho saputo che però il cibo servito non è di certo preparato dai migliori chef di Inghilterra e così ho deciso di fare provviste! - disse indicandomi le buste che nel frattempo aveva posato a terra. 
 
C'era cibo per un reggimento: nutella, patatine fritte, gelato, cornetti, ciambelle e perfino una piccola torta.
 
: - Dove pensi di nascondere tutto questo cibo? Inoltre per una persona sola mi sembra un po' troppo. -
 
Arrossì .
: - Per una persona sola si ma siamo in due a condividerlo: io e il mio stomaco! Avevo intenzione di nascondere tutto nell'armadio...anche se credo non sia una buona idea. Dove stavi andando così di corsa? -
 
All'improvviso mi ricordai del cellulare. : - Ah si, credo di aver perso il cellulare da queste parti e lo stavo cercando purtroppo ci si è messa di mezzo questa quercia! -
 
Rise ancora di gusto, sicuramente ripensando alla scena che aveva visto poco fa. : - Se vuoi posso darti una mano, devo passare proprio di lì. -
 
Il cellulare per fortuna era vicino ad una siepe sul marciapiede e fu facile trovarlo. Niall come aveva promesso mi aiutò e poi si diresse verso il college in cui sarei dovuta andare per le lezioni che si sarebbero tenute domani. Lui a differenza mia aveva scelto di stare in un college in quanto aveva meno dimestichezza con la lingua. Io avevo scelto la casa famiglia per migliorare il mio inglese ma mi è toccato un quartiere italo-britannico dove tutti parlano fra loro fluentemente l'italiano come Roberto e la signorina Toussad. 
 
Il sig. Patrick era ancora davanti alla porta di casa con aria preoccupata.
Prima ancora che mettessi piede in giardino mi urlò : - Oh tesoro che fine avevi fatto! Ci eravamo preoccupati, veloce entra! -
Obbedii ed entrai subito in casa un po' in imbarazzo in quanto già il primo giorno avevo perso il cellulare ed ero praticamente scappata di casa. 
Mi stavo guardando intorno, non avevo ancora messo piede nella casa in cui sarei andata a vivere per 3 settimane e volevo orientarmi già subito, fin quando il sig. Patrick mi spinse da dietro le spalle verso le scale e mi disse : - Il giro della casa a dopo! Vai subito a lavarti le mani, ho preparato un branzino che non può aspettare di essere finalmente mangiato! Ti ho mai detto di essere un ottimo cuoco? -. Prese la mia borsa e la mia valigia gettandola in un angolo, con la mano e un cenno del capo mi indicò la porta del bagno sgattaiolando subito verso la cucina. 
La porta era chiusa, ma sapendo che a quanto pare non c'era ancora nessuno in casa e che la mia vescica non avrebbe retto ancora per molto, aprii la porta senza bussare.
Un ragazzo altissimo. Corpo slanciato. Carnagione chiara. Capelli rosso fuoco. Occhi verdi. Sguardo penetrante. Labbra sottili. 
Rimasi sbalordita da tanta bellezza. Anche lui lo era...non per la mia di bellezza ma perchè ero appena piombata nel suo bagno mentre l'unica cosa a coprirlo era solamente l'aria! 

To be continued...
_________________________________________

Che ve ne pare? Questa volta abbiamo fatto la conoscenza di Niall e abbiamo ben definito cosa ci faccia Madeline lì. Questa vacanza studio sembra farsi sempre più movimentata e un po' più...calda! Ahahah il ragazzo nudo in bagno lo conosceremo meglio più in là, diciamo che questo personaggio esiste davvero. E' un youtuber che fa cover si chiama Tanner Patrick, proprio come poi vedremo nella storia (spoiler). Cercatela è davvero bravo!

Inviatemi messaggi privati, recensite e consigliatela a chiunque!
Ho bisogno dei vostri pareri per rendere ancora migliore la storia ;)
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Alla prossima ;)

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Capitolo 4
*** Memories ***


Brighton's pier || Memories

Arrancò la mano verso il porta asciugamani. Lo tastò con gesti rapidi e nervosi. Non sapendo che però l'asciugamano non c'era! Quando se ne accorse rimase immobile per un millesimo di secondo, poi sgattaiolò con velocità in doccia, sbattendo fra l'altro la spalla. 
Ero sicuramente diventata rossa in faccia. Sentivo il sangue confluire tutto sugli zigomi e riscaldarmi il viso, lo stesso era per le orecchie. 

: - Ehm...scusami! - balbettati girandomi dall'altra parte.

: - No...ehm...ok...tranquilla! - disse confusamente.

Mentre diceva questo mi accorsi che di fronte a me c'era uno specchio che rifletteva il suo sedere e le sue spalle premute sulla parete della doccia.
Risi, ma me ne pentii subito.

: - Ehm...forse è meglio che vada...ehm comunque vedi che la parete della doccia... sì è satinata ma se ti avvicini troppo c'è il rischio che si veda...tutto! - dissi curando minuziosamente l'uso delle parole.

Uscii e quando chiusi la porta lo sentii sogghignare. 
Appoggiai le spalle sulla parete del corridoio e concentrai il peso su queste. Pensai : - Dio, che culo! -

Non era da me fare certi pensieri ma la visione di quel ragazzo mi aveva totalmente scombussolato. Forse perché era il primo ragazzo nudo che vedevo o perché non reggevo più in piedi per la fame, non avevo mangiato da quando ero scesa dall'aereo. 
Scesi le scale lentamente per aspettare che il bollore del viso diminuisse e per riacquistare le mie abilità motorie e psichiche. 
Quando arrivai all'ultimo gradino sicura di non essere più paonazza in viso mi si piazzò davanti il sig. Patrick con un album portafotografie. 

: - Vieni. Ci faremo delle grasse risate! - disse sorridendo mentre con la mano libera mi condusse nel salottino di fronte la cucina. 

Era un salotto non un granché grande ma molto luminoso. A destra c'era un tavolo in legno posto orizzontalmente ad una grande vetrata. A sinistra un divanetto in pelle di fronte ad un televisore a schermo piatto. Quest'ultimo era poggiato sopra una grande parete attrezzata piena di libri, enciclopedie, CD e qualche DVD. Le pareti erano color crema e davano alla stanza una risoluta pacatezza.
Mi fece accomodare su una delle sedie del tavolo e si mise accanto a me.
Sul album portafotografie che aveva appoggiato sul tavolo c'era una grande scritta con un font stilizzato che diceva "Memories".

: - Oggi ti faccio conoscere mio figlio! Guarda qua quant'era piccolo! - disse indicandomi la prima foto che ritraeva il figlio in braccio a lui. 

: - Non siamo identici? - disse cercando un mio sguardo che lo confermasse.

A meno che Robert non avesse degli addominali scolpiti e un culo da favola come il figlio, che avevo costato qualche minuto fa che aveva, allora credo proprio che la mia risposta sarebbe stata negativa. Però per non deludere le aspettative del sig. Patrick risposi con un semplice cenno del capo. 
Sfogliò un'altra pagina dove vi era una fotografia che ritraeva il figlio che giocava con un grosso cane. Non me ne intendo di cani ma credevo fosse un pastore tedesco però lì in giro non ne avevo visti, dove lo tenevano? La mia domanda ebbe subito una risposta.

: - Tanner vi era molto affezionato. Non passava soltanto un'ora lontano da quel cane. Piangeva tutti i giorni perchè voleva portarlo pure a scuola. Anche Diablo, era molto affezionato a Tanner, lo chiamò così per via del pelo nero lucido e gli occhi accesi. Quando era ancora nella culla Diablo dormiva accanto a lui e quando piangeva si girava su sè stesso cercando di mordersi la coda cosicchè Tanner ridesse. - fece un lungo sospiro e poi continuò :- Purtroppo fu affetto dalla rogna e morì nel giro di pochi giorni. Ancora oggi credo che Tanner ci soffra però non lo vuole ammettere. - 
La storia mi commosse un po' e con tono comprensivo chiesi :- Da quanto tempo è che...- non volli finire la frase.
Robert mi guardò per un po' e poi con un tono di rammarico : - Una settimana fa...ma vabbè sono cose che capitono, prima o poi dovremmo andarcene tutti via, no? -.
Girò un altra pagina stavolta vi era il figlio in un grande seggiolone azzurro, aveva tutta la faccia impiastricciata di qualcosa di più o meno solido che li era arrivato fin sopra i capelli rossi, questi mettevano ancora di più in risalto il color giallo di quella sostanza. 
Mi uscì una risatina che provocò invece in Robert un grossa risata che per certi versi era anche un po' esagerata. Fu in quel momento che dalla porta da cui eravamo entrati arrivò il figlio. Aveva addosso una maglietta bianca a righe e un jeans dello stesso blu delle righe della T-shirt. Aveva i capelli ancora un po' umidi, d'altronde chi avrebbe voluto toccare un phon in pieno luglio?!
Il suo sguardo si diresse prima verso di me, cercò di nascondere un po' di imbarazzo in modo più o meno goffo, poi sul portafotografie e infine uno sguardo minaccioso al padre.

: - Spero che quel portafotografie che sto vedendo sul tavolo non sia quel portafotagrafie! Papà! Lo fai vedere a chiunque. Sto iniziando a pensare che sia una vendetta per tutte le volte che non ti ho aiutato nelle faccende domestiche. - disse con un tono più amichevole di quanto promettesse lo sguardo di prima. Aveva proprio una bella voce, una di quelle che quando le senti nei film riescono a farti venire i brivi, in senso positivo. 

:- No, no. Come puoi pensare che io, sangue del tuo sangue, possa farti questo? Perchè mai? Villano! - disse Robert con un tono ironico.

: - Mhmm va bene, va bene. Preparo la tavola! - si limitò a rispondere.

: -  No no, faccio io! Tu conosci Madeline! - fece mentre stava posando l'album.

Quando Robert scomparve in cucina Tanner si avvicinò e si sedette nella sedia di fronte alla mia.

: - Che ne dici se ci presentiamo come si deve? - disse lui.

Con la mano destra chiusa a pugno imitai di battere una porta sul tavolo. : - E' permesso? -

:- Oh allora non hai dimenticato le buone maniere! Ahaha piacere Tanner! - disse sorridendo.

:- Madeline! Allora uomo della doccia cosa fai oltre che.... - non continuai perchè fui interrotta dal sig. Patrick il quale aveva fatto il suo ingresso nel salotto con dei piatti sopra una tovaglia piegata nella mano destra e il suo branzino nella mano sinistra e prima che rimanessi a diugiuno nel caso il mio pranzo fosse caduto a terra mi alzai ad andarlo ad aiutare. Nel frattempo Tanner fece capolinio in cucina a prendere le posate e qualche bibita.

Finalmente ci sedemmo a tavola e giuro che se non fosse per la buona educazione che i miei mi avevano impartito avrei preso con le mani quel maledetto branzino e lo avrei divorato senza alcuna esitazione. 
Robert fece le portate e quando ognuno ebbe la sua fissai Tanner per un po' in attesa che lui alzasse lo sguardo. Quando lo fece gli rivolsi un grandissimo sorriso e poi esordii :- Guardi sig. Patrick, Tanner ancora non si è sporcato! Allora sa usare coltello e forchetta? Credevo non ci riuscisse visto i suoi precedenti. -

Tanner mi guardò interrogativo e poi finalmente quando capì si rivolse al padre :- Giuro che se non fai sparire quell'album fotografico faccio sparire la tua amata collezione di cravatte!-

: - Nooo le cravatte no! - disse il sig. Robert in modo teatrale.

Scoppiamo tutti a ridere, fu un pranzo davvero rilassante. Sapevo che mi sarei trovata bene lì con loro. 

Mentre aiutavo la famiglia Patrick a sparecchiare la tavola il citofono suonò. Padre e figlio si guardarono interrogativi. 
Tanner corse all'ingresso e non appena aprì la porta sentii queste parole :- Ehy buddie! What's going on?! E' qui quella girl che mi hai descritto via sms? Dai fammela vedere! Deve essere proprio porca eh! -

Rimasi allibita. Tanner mi aveva descritto via sms ad un suo amico. Cosa gli aveva scritto? E poi chi era quello zotico? 
Le speranze di trovarmi bene in questa famiglia erano tutte svanite. Bene. Dove sono capitata? 


To be continued.....
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Ehi! Sono passati 3 giorni dall'ultimo capitolo, non è poi così tanto vero? Beh dovrete abituarvi u.u da oggi in poi pubblicherò un capitolo ogni 3 giorni!
Allora che ne dite di questo nuovo capitolo? Spero vi piaccia! Come avete notato è più lungo rispetto agli altri ;)
Abbiamo conosciuto un po' meglio il sig. Patrick (Rober) e il figlio Tanner Patrick e anche un pochino la casa. La figura di Madeline non è ancora emersa del tutto ma nel prossimo capitolo faremo la consocienza di altri 3 personaggi abbastanza importanti sia per Madeline e per la storia in sè. Due sono molto vicini a Madeline il 3° personaggio provate ad indovinare!
Non chidetemi che pesce sia il branzino, l'ho cercato su internet come ho fatto anche per la rogna (ho cercato malattie dei cani su Google)! 

Va bene che altro dire?
RECENSITE, CONSIGLIATELA, METTETELA FRA LE SEGUITE E ENJOY!
Alla prossima,  spero giorno 25-26 luglio!

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Capitolo 5
*** 30 minutes ***


Brighton's pier || 30 minutes


Stavo quasi per far cadere un bicchiere per la rabbia. Sembrava un ragazzo gentile, un tipo apposto, uno di cui potersi fidare.
 
: - Ehi Harry! Come va? Dai entra. - rispose Tanner.
 
Lo aveva invitato ad entrare. "Bene." pensai nella mia testa.
 
Dalla porta della cucina entrò Tanner che non ebbe neanche il coraggio di incrociare il mio sguardo e si diresse subito verso il frigorifero. A lui seguì il suo amico Harry.
La voce che avevo sentito poco prima tradiva il suo aspetto. 
Aveva un viso gentile e dei bellissimi occhi chiari in contrasto con i capelli ricci scuri. Sembrava avere la stessa età di Tanner. 
Nonostante il suo aspetto, rimasi rigida e non lo salutai nemmeno. 
Il ragazzo si accorse di questo mio comportamento e per un attimo dubitai di aver fatto la mossa giusta.
 
Mi si avvicinò. 
: - Ciao, mi chiamo Harry! Piacere... - disse con un tono che mostrava qualche insicurezza. 
Mi limitai a rivolgerli un'occhiata poco interessata per poi dirigere uno sguardo fulmineo verso Tanner che per poco non soffocò trangugiando una coca. 
 
: - Mhm piacere! - risposi secca.
 
Mi guardò attentamente a lungo con uno sguardo corrucciato che a tratti faceva ridere.
 
: - Aaaah - sospirò Harry gettando la testa all'indietro.
 
: - "Aaaah" cosa? - risposi scocciata.
 
: - Poco fa nell'ingresso....scherzavo! Ma tu ce lo vedi Tanner a mandare certi messaggi ahahaha si vergogna pure a tenere la mano alla sua ragazza! - rise.
 
: - Non è vero! ... Cioè non è vero che mi vergogno nel tenere la mano alla mia ragazza! - rispose Tanner posando la coca sul tavolo. Quindi aveva una ragazza. Era troppo improbabile che un ragazzo del genere fosse ancora sul mercato. Devo ammettere che mi dispiacque un po'.
 
Harry li rivolse uno sguardo che la diceva lunga e poi si rivolse a me con un grande sorriso : - Perdonato? Lo so che sono un po' pesante però amo scherzare, io adoro scherzare, una volta ho pure...- 
 
: - Va bene va bene Harry! Non dovevi dare qualcosa a Madeline? - lo interruppe Tanner.
 
: - Come siamo antipatici! - rispose Harry tirando fuori dalla tasca posteriore dei jeans dei foglietti stropicciati.
Li guardò e poi mi fece spallucce : - Non sapevo dove metterli, scusa! Sono gli orari e il programma che dovrai seguire al college. Non si fa altro che parlare di te là quindi ho voluto portarteli di persona per conoscere la famosa Madeline. -
 
: - Sono solo qua da un giorno e già sono famosa! Dovrò camminare scortata! Comunque grazie, anche tu sei lì al college? -
 
: - Si, sono uno degli animatori. Ho passato ogni singola estate qui quando ero più piccolo e adesso ci lavoro. Va bene, ti aspettiamo! Ah mi raccomando puntuale! - non appena disse questo fece un cenno a Tanner affinchè lo accompagnasse all'uscita.
 
Mentre Tanner accompagnava Harry il sig. Patrick alzò gli occhi al cielo ed esordì : - Ah i giovani d'oggi! Beato chi vi capisce! -
 
Tolto dai piedi Harry, Tanner ritornò in cucina e si mise accanto a me : - Non mi avevi detto di aver già fatto amicizia! - dalla sua voce sembrava infastidito. 
 
: - Non mi avevi detto di essere fidanzato! Più che "amicizia" direi di aver fatto degli incontri più o meno singolari. - dissi un po' acida.
 
: - Avremo tempo per conoscerci meglio. Dai finisco io di pulire, tu sistemati sopra, non hai avuto un attimo di tregua oggi. La tua stanza è l'ultima porta a sinistra, la mia è quella di fronte mentre il bagno....sai dov'è! -
 
In effetti aveva ragione. Da quando ero scesa dall'aereo non mi ero fermata un attimo perciò obbedii. Presi la borsa che aveva gettato il sig. Patrick all'ingresso poco fa e salii le scale. 
Finite le scale immediatamente sulla destra c'era il bagno mentre di fronte c'era un'altra porta che Tanner aveva dimenticato a descrivermi. Sicuramente era la stanza di Robert. Ebbi l'insano desiderio di entrarci spinta dalla curiosità. Però poi il mio sguardo si fermò in un mezzo tavolo poggiato lungo la parete sinistra. Sopra di esso c'erano delle foto. Alcune ritraevano Tanner e suo padre e avrei scommesso che erano recenti. In altre c'era una donna. "La madre di Tanner nonchè la moglie di Robert" pensai. Dov'era? Non ci avevo fatto neanche caso. 
Stessi occhi verdi del figlio e stessa altezza fatto sta che giurerei che il sig. Patrick fosse in punta di piedi in quelle foto. Per certi versi era la versione femminile di Tanner il chè è un complimento. 
Mi ripromisi di chiedere o al padre o al figlio delle informazioni sulla donna in foto e mi diressi verso la mia camera.
Di fronte alla porta feci un lungo sospiro e poi poggiai la mano con fermezza sulla maniglia. 3...2...1...e aprii! 
La stanza era molto luminosa. A far entrare tutta la luce vi era una grande finestra a divanetto divisa a 3 ante. Era davvero bella e pianificai già di usarla come postazione di lettura. 
Il letto in ferro battuto era al centro della stanza. Aveva delle lenzuola lilla monotono. 
A sinistra c'era un piccolo armadio color crema. Alla mia immediata destra c'era invece una scrivania dello stesso colore a seguirla una piccola libreria. Sia la scrivania che la libreria erano spoglie. Lo apprezzai molto perchè è come se mi avessero dato via libera, ciò mi fece sentire molto a mio agio. 
Mi lanciai sul letto e uscii dalla tasca il mio cellulare.
Come un automa digitai subito il numero di mia madre che però non mi rispose. Ciò non mi sorprese visto che era sorda come una campana. Decisi di provare più tardi e di chiamare la mia migliore amica. 
Non squillo nemmeno.
 
: - Pronto? Ah mhm si...ehi Madeline! Mhm... -
 
: - Ehm...Vee? Sei tu? -
 
: - Oh siiii! Si si, mmhm ciao! Com'è? -
 
: - Vee...che stai facen...-
 
: - Aaaaah! Si si proprio lì Scott! Siii -
 
: - Ma sei con Scott!? -
 
: - Oddio, oddio! Sei un mago. Aaaah come ti muovi..mhm -
 
: - Veeeeee ma stai facendo sesso con Scott?! -
 
: - Ahahaa no, Madeline! Ok amore puoi smettere. No, no, mi sta grattando la schiena. Non puoi capire che zanzare ci sono qui! Te l'ho già detto che odio andare in campeggio con i miei? -
 
Mentre finiva di dirmi questo sentii bussare ma nom ebbi il tempo di rispondere che Tanner entrò.
 
: - Stasera giù al molo mettono le giostre e diversi mercatini. Ti andrebbe di venirci? Ti faccio fare un giro della città! - esordii con un tono fin troppo neutrale.
 
La sua proposta mi lasciò un po' perplessa, dopotutto aveva una ragazza e di certo non le avrebbe fatto piacere che io uscissi col suo ragazzo. 
 
: - Verrà anche Anna, la mia ragazza ed un altro mio amico del college in cui andrai. - interruppe i miei pensieri.
 
Dovrei smetterla di farmi film mentali. Non mi è salutare. 
 
: - Ok, vengo! - 
 
: - Oh sono davvero contento! Allora fra 30 minuti sotto. - e se ne andò.
 
Cosa!? Aveva detto proprio 30 minuti? 
 
: - Pronto? Madeline sei ancora lì? Chi era? - irruppe la voce di Vee da dietro la cornetta.
 
: - Ok. Ho un'emergenza. Scusa ti chiamo io stasera! Ciao. - chiusi la chiamata senza neanche aspettare che lei mi salutasse.
 
Un mix di panico ed ansia mi assalì. Non aveo ancora disfatto la valigia. Non sapevo neanche se mi ero fatta la ceretta o meno? Aveva dei vestiti per un'occasione del genere? Come mi sarei dovuta comportare? Non conosco nessuno apparte Tanner. Soffro di vertigini. Farò la figura di quella noiosa. Mi devo fare una doccia. Quanto manca? 

To be continued...
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Salve a tutti! Innanzitutto grazie per le recensioni e per le visualizzazioni, spero continuiate a leggerla.
Che dire su questo nuovo capitolo? Si è fatto attendere più degli altri e purtroppo il risultato non mi soddisfa a pieno. 
I nuovi personaggi conosciuti sono Harry di cui abbiamo solamente una traccia generica e Vee che sarebbe la migliore amica di Madeline. Ovviamente di Harry ci sarà tempo per parlarne, per quanto riguarda Vee la conoscerete pian piano ma vi assicuro che vi affezionerete a questo personaggio. 
Fin qui ancora non è ben chiara la famiglia Patrick. La madre/moglie dov'è? Che lavoro fa il sig. Patrick? Come mai parlano così bene l'italiano? 
La madre di Madeline è comparsa solo nel primo capitolo ma state certi che più in là avrà un ruolo fondamentale. Il prossimo capitolo arriverà in breve tempo e sopratutto sarà un po' più romantico. Non vi anticipo nulla, a presto!

Mi raccomando recensite, consigliatela e vi prego continuate a seguirla!
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Ciao!

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