Shadows Fairy.

di ParalyzedArtwork
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My little world ***
Capitolo 2: *** Storm of news. ***
Capitolo 3: *** Large cups and organizations ***
Capitolo 4: *** A known world forgot. ***
Capitolo 5: *** A little bear. ***



Capitolo 1
*** My little world ***


 Ok, questo è un posto. Io sono in questo posto. Ok, tutto torna.
 Non è un ganchè come posto però, ce ne sono di migliori immagino, di dove mi trovo adesso.
 Ad occhio e croce sono qui da un mesetto; o almeno lo spero.
Non ricordo assolutamente nulla, del momento in cui sono arrivata qui; nulla. So solo che tutti i rumori e le sensazioni che popolano questo luogo ci sono sempre state; forti o deboli che siano. Ma non ricordo di essere mai stata in nessuno di questi spazi bianchi.
Sì, dove mi trovo io adesso è uno spazio bianco.  Come se fossi nel Truman Show! Si quello del film con Jim Carrey!
Insomma, immaginate una grande cupola trasparente, che non può essere notata dall’interno. Questa cupola dall’alto è vista come uno spazio più tosto piccolo, nemmeno mezzo paesino; mentre dall’interno è immensa. Effetto New York.
Poi, continuando ad assumere la prospettiva esterna, vediamo come un’intera distesa di pavimento, senza mattonelle come un muro orizzontale bianco, con questa cupola piccolissima con all’interno questo cerchietto che delimita un luogo TOTALMENTE bianco.
Mentre dalla prospettiva interna, vedremmo questa immenso\piccolo spazio come.. UN’IMMENSA DISTESA BIANCA. Insomma, nel posto in cui sono, possiamo vedere tutto come o grande o piccolo (indifferentemente), tutto bianco latte e tutto il paesaggio completamente spoglio e immensamente pulito!
Esistono dei nomi per identificare tali spazi? Uhm… Forse funziona come le nuove terre, le colonizzi e gli dai un nome secondo un qualcosa. Ma quel “qualcosa” di particolarità, che potrebbe distinguerlo non c’è.. O è solamente TROPPO banale per prendere un nome. Quindi, dopo un intera giornata di groviglio mentale, ho deciso che questo luogo sarà chiamato POSTO.
Però possiamo considerare questa come una sua “particolarità”. Apparentemente io sono l’unica abitante di questo POSTO, e pare io abbia difficoltà  a ricordare tutto. Il mio passato, è come se non esistesse, ho seri dubbi anche che io abbia un passato e non sia un essere spuntato adesso dal nulla. Ma soprattutto ho la percezione del fatto che anche ieri fossi in vita, ed in questo luogo, ma non ricordo nulla. Anzi, forse ieri ho compiuto lo stesso pensiero.. O lo faccio tutti i giorni.
Penso che questa, sia la cosa più inspiegabile di tutte.
Già, sono completamente andat… COS’E’ LA TERZA GUERRA MONDIALE? ODDIO, NON LO SO DISTUGGETEMI CASA! 
Da tanto, qui nel posto, ci sono avvenimenti, più tosto strani. Direi, parecchio strani.  A volte si avverte come un leggero venticello, come una carezza di qualcuno, a volte dei rumori come un brusio, come se qualcuno stesse parlano, anzi come se più voci parlassero. Altre volte, come dei pizzichi fastidi, dolore. Questi fenomeni, credo ci siano sempre stati qui, anche se adesso li avverto molto più forti di prima.  Più si va avanti, e più i fenomeni pare aumentino.
Non so bene come, identificare tali avvenimenti, forse questo posto è dotato di una specie di atmosfera, chissà!
La cosa mi preoccupa un pochino, forse sono solo in ostaggio, come una cavia da laboratorio.. O come l’idea più frequente nella mia mente.. Sono semplicemente, deceduta.
Ma la mia fine deve essere così buia?
Non capisco, perché tale tortura? Ad una ragazza come me, così giovane, non sono credente ma non mi interesso di controbattere ogni religione presente sul sentiero esistente.
Non ho mai creato scompiglio, o fatto del male. Ecco, adesso sono una persona abbastanza patetica, una di quelle che dice “Io sempre buona, io mai nulla”. Più che altro, non mi interessa tanto questo, mi interessa poter spiegate tutto ciò alla  mia mente. Più che altro il fatto è che non ho nessun ricordo di bevande o cibo, non mangio o bevo mai eppure sono sempre apposto con lo stomaco.
Troppi misteri.
Ah, ecco la visione della giornata.. Ma aspetta.. Quelli cosa sono? Degli omin..?

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Capitolo 2
*** Storm of news. ***


Ok, perchè ci sono degli omini neri? 
Si, dei balordissimi omini neri, anzi, più dettagliatamente degli stick man! 
Quegli omini stilizzati neri, che tutti noi disegnamo, che utiliziamo sempre, soprattutto se non sappiamo disgnare, per far capire delle cose, con degli schizzi! 
Ecco, perchè ci sono questi "cosi" con una chitarra, un basso, una batteria e un microfono? Tutto ciò è ridicolo, vi prego uccidetemi.
Perfetto, adesso suonano anche? Oddio, vi prego no.. Mi sembro una di quelle ragazze che organizza una festa di compleanno a casa e si vede i suoi ad un certo punto e scherzano con i proprio amici e si mettono ad organizzare i giochi con un ballo di gruppo, e l'età media dei componenti è 17 anni. Tutto ciò è inquietante. 
Ed ecco questi omini, a non so quanta distanza da me, ma che appaiono così vicini, che stanno per suonare. Ecco lì ad intonare qualche canzone. Vi prego, non fatemi del male! Non sono una buona carne da cucinare! 
Uno, due e tre.. Ero spacciata.. Quando partì, una canzone che ho sentito per molto. Una canzone abbatsan calma che amavo abbastanza... "Still Believe" dei "All Ends" 
E lì, sentendo quelle note, provai a cantare. Tutto "posto" era invaso da quella musica così potente, ed io desideravo solamente urlare quelle parole, come facevo sempre, ma non riuscivo a far nulla. 
Quelle parole avevano riempito quasi tutta la cupola .. "Now I'm standing here and I know what's right, I see that you still believe.
Though it's been hard it won't hurt no more, I always will believe"
Ma la musica, nel momento cruciale della seconda ripetizione del ritornello, si alleviò di botto e la pioggia, inizio ad inondarmi, come i rumori sempre avvertiti (che identificai come tuoni) si fecero sempre più forti. 
Ci sono sempre state piogge frequente qui, da quanto posso ricordare, ma sempre molto lontano da qui, adesso sembra che stia piovendo solo addosso a me! Per non parlare dei tuoni, questa volta sono veramente feroci, e sto avendo una brulicante paura.
Non esiste nemmeno un riparo.. Aspetta, Gli stick man! Forse loro hanno un rifugio! Dov.. Perfetto li ho persi! Uno si gira un secondo e si ritrova da solo, più di quanto sia in balia dei problemi.. Ah giusto, la vita pare funzioni così. Magari se corro troverò qualcosa ove rifugiarmi, anche perchè questi tuoni mi stanno mettendo non poca paura.
Si meglio correre.


Ok, pare che la pioggia si sia fermata ed anche i tuoini, sono tornati ad essere i soliti brusii, a cui non faccio più caso. 
Per la prima volta mi sono spinta oltre il mio posticino, non mi spingo mai oltre il mio angolino e devo ammettere che come pensavo, qui è enorme. Ma soprattutto, il bianco sta finendo. Qui il pavimento è tipo parquet, su cui sono adagiate tutti oggetti giganti di vario colore e tutto ciò mi colpisce. A toccarli sembrerebbero fatti di gomma; non riesco a decifrare per bene tale materiale. Però qui c'è molto più sole e l'ambiente sembra accogliente. 
In lontananza c'è un grande spiraglio di luce che sporge, tipo da una fessura da cui entra la luce che illumina tutto. Chissà cosa sarà. 
Magari questa cupola contiene tantissimi spazi diversi, dove man mano che si avanza se ne incontrano e la fine sia quel raggio. Penso che forse me la prenderò comoda, voglio vistare ogni posto per bene se la mia intuizione è giusta. O se c'è solo questo grande spazio oltre a quel bianco esplorerò questo. Infine voglio concentrarmi su quel raggio se veramente è così misterioso. 
"Posto" sta diventando interessante e meno inquietante. Adesso mi sento molto Alice nel paese delle Meraviglie! 


                                                                                                                                                                                                                                                                             . . . . . . . . 


Nel frattempo in un'ospedale Americano.. 
"Signora, le converrebbe tornare a casa. Abbiamo iniziato la terapia della musica da poco, e sembrerebbe che stia già dando i suoi furtti. I valori di sua figlia sono migliorati. Il medico non vi avrà detto nulla per non darvi false speranze, ma molto probabilmente; forse tra anni, giorni o pochi mesi, vostra figlia potrebbe svegliarsi." 
.. In quel momento i vetri dell'ospedale erano lucidi di pioggia, ed il buio avanzava lento sul giorno.

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Capitolo 3
*** Large cups and organizations ***


Sono qui da un infinità di ore, in questa tazzina gigante vuota  decorata con motivi blu e rosa floreali su sfondo bianco, a pensa a quella pioggia.
In posto avvengono molti fenomeni, che già precedentemente avevo raccontato, ma non tutti avvengono sulla mia pelle. La pioggia ed i tuoni o quei brusii sono rari che avvengano nel posto in cui mi trovo, a volte avvengono molto lontani. Come se ci fossero due città poco distanti ma su di una piove e su l’altra la pioggia ancora non sta arrivando, arrivano solo piccole goccioline.
Pertanto per me è quasi un evento straordinario il fatto qui nel “luogo specifico” di “posto” in cui mi trovo piova o tuoni così!
Si, ok, così sembro ancor più stupida.
Non sapendo cosa fare, sono scappata, come un cavernicolo che incontra un animale mai visto.
Mi sento così stupida. Poi anche la venuta di quegli omini, allora non ci sono solo io in questo posto.
Tutto ciò è inspiegabile. Ok, la pioggia si manifesta in punti diversi, ma solo in un posto vicino e di unto in bianco da una parte; soprattutto se tali posti non sono molto lontani. Ma, poi, il loro manifestarsi, data l’assenza di nuvole e la chiusura della cupola.
Penso che tutti questi fenomeni, debbano avere delle risposte. Sicuramente dove mi trovavo non potevo averne, non c’era assolutamente nulla in quello spazio.
Magari la pioggia passa dal foro della cupola laggiù. Chissà! Non ho mai notato quel buco l’ho sempre intravisto dopo la pioggia, ma non l’ho mai così tanto valorizzato.
Adesso cambiando posizione nella cupola, mi sono accorta che è molto più grande e da lì entra la luce.
L’unica speranza che ho di venirne a capo è arrivare fin laggiù. Ma nel frattempo, devo studiare bene ciò che ho attorno ed analizzare tutti questi semplici fenomeni.
Insomma.. Missione: Spiraglio della Cupola.
Penso di appostarmi su questa tazzina, è veramente comoda e l’angolazione è ottima, lo ammetto.
No sul serio, non vedo nemmeno il prossimo oggetto dopo questa schifosa tazza aristocratica in porcellana, che le signore nei loro salotti abbelliti per le feste mondane sfoggino!
Sono immersa in questa tazzina gigante! Ci mancherebbe che qualcuno mi rovesci del caffè, per di più bollente, addosso! Ah, li sarebbe il massimo, proprio!
Un bel bagno caldo! Il sogno di ogni donna! Bagno caldo nel caffè bollente, rischiando un’ustione e di annegare! Che felicità signori!
Bando alle cinace!
Devo trovare il modo di alzarmi da questa maledettissima tazzina, e perlustrare almeno la zona.
….. Spero solo che rovesciando la tazzina non si rompa. Se no sono nei guai… .. E.. E.. E.. AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!

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Capitolo 4
*** A known world forgot. ***


Con grazie ed eleganza, del mio fare, sono sommersa dai capelli, e per di più in una posizione assai scomoda.
Meglio rialzarsi e controllare, che nulla si sia rotto, prima meglio finir a sgusciare via, da questo recipiente. Sembro un soldato in addestramento, beh, potrei cercare di entrare in una scuola militare, non sarebbe una cattiva idea. O magari il mio vero sogno è un altro?
Lasciamo perdere questi strani discorsi, che già mi trovo in una situazione decisamente strana, star su pure a rimuginarci credo sia la cosa peggiore.
Perfetto! Credo che per una volta, almeno un secondo, millesimo, infrarosso di quarto di luna, spicciolo di un soldo, la fortuna mi assista!
A quanto sembra questa tazzina è di plastica, e la cosa gioca a mio favore; solo tirarla su da terra è veramente faticoso.
Ed un, dù e trè! AHHH!
Sta volta, sono morta, no peggio, mi sono rotta tutto e rimarrò inferma per tutta la mia vita, oddio, magari sono solo caduta negli inferi!  Solamente, qualunque cosa sia successa, dolore atroce, prima e dopo. E nuovamente capelli sugli occhi. Non riuscirò mai ad alzarmi adesso, non credo di sentire più la schiena. Rimarrò qui, a terra per sempre. Vorrei, capire tanto, che cosa è successo, stavo rialzando la tazzina e.. E.. Bum! Sono inciampata, mi sono capovolta non so spiegarmi. Sì, devo aver fatto una bella capriola; con urto della tazzina, visto che l’unica cosa che credo di aver capito è la botta che le ho dato al finale. Sono ancora più morta di prima, perfetto! Altro che Dea della fortuna, che mi ama, mi odia proprio tanto. Per lo meno scostiamo questi capelli dalla faccia, almeno è un passo in avanti.
Ho la sensazione che la stanchezza inizi a farsi sentire, come gli strozzini dopo una settimana. Insistente, angosciante e silenziosa.
C’è una strana atmosfera, non so quanto tempo sia passato da quando mi sono allontanata da “posto” versione bianco, forse ho percorso milioni di km, ma ciò appare poco plausibile. E’ tutto così confuso, e inizia ad essere buio, rimane solo quello spiraglio lì giù.
Diventa tutto più buio, sempre più velocemente. Magari accade sempre.
E come conoscere, ma non saper di conoscere.
Forse è la fine, dopo la caduta, non capisco.
Solo che è buio, ed ho tanto bisogno di addormentarmi..

Era come, quando vengono lasciate le persiane della finestra leggermente socchiuse, in modo che al nostro risveglio, la luce possa cullare il nostro risveglio. Quando, la luce ti colpisce, e inizi ad avere la percezioni di tutto ciò che ti circonda, delle urla, delle frasi, di anche un piccolo oggetto che viene spostato ed una porta chiusa, quando sei in dormi veglia; hai la percezione di tutto ciò che accade, ma non sei ancora pronto a svegliarti. Hai ancora bisogno di dormire. O solamente lo vuoi.
Vuoi poter renderti conto dei tuoi sogni e poterli immaginare, esserne veramente padrone.
Non voglio aprire gli occhi. Anche se questa luce è troppo forte, vorrei restare qui a dormire, perché so che ancora non è arrivato il mio momento. Ho ancora bisogno di sognare, ma cosa? Adesso la luce si è resa anche calda ed accogliente. Forse è meglio svegliarsi.
Eccomi qui, a “posto”. Se ancora posso definirlo così. Mi sto guardando intorno, e c’è qualcosa di strano, ancora non sono nella mia casa.
Meglio chiudere gli occhi, sto ancora sognando. Ok, contiamo fino a cinque.. Uno.. Due… Tre… Quattro.. Cinque.. Tutto sarà tornato sicuramente “normale”? No, sono sempre nello stesso posto a quando pare.
Meglio alzare, magari, mi sono scordata di questo lato di “posto”.
La mia schiena. Si dormire sdraiati a terra, non fa bene. Strano però, mi fa male anche la spalla.. Sarà sempre per questo, certamente. Perché tutto deve sembrarmi così, insolito?
Oh, una tazzina in porcellana, e c’è anche uno specchio! Meglio vedere come sono conciata, caso mai arrivasse qualche d’uno.
 Era uno specchio di quelli alti e con poco spesso, di forma quasi ellittica, che rispettivamente alla stessa altezza su due dei lati dell’asse orizzontale presentava dei punti di aggancio, da cui si diramavano, dei bracci che scendevano verso il basso, fino ad andare a formare la base. Uno di quegli specchi di fronte di vetro e dietro senza. Meglio vedere come sono conciata, caso mai arrivasse qualche d’uno.
C’erano riflessi dei lunghi capelli neri, una veste bianca, un viso pallido.
E poi il vento, faceva freddo, anzi, aveva iniziato a fare freddo. Molto freddo. Meglio trovare una coperta, se possiamo dire qui ce ne siano.  Girandomi diedi un ultimo sguardo all’immagine riflessa nello specchio e con forza afferrando, con entrambe le mani i lembi dello specchio, e lo spinsi in modo da farlo girare e liberarmi da quell’immagine.
Ed ancora una folata, ancora una, ad annunciare cattivo tempo. Meglio andare. Il sole, che passava dal buchetto infondo a tutto, riscaldava ogni cosa colpita dal suo enorme raggio, ma il vento era cattivo, e sempre più intenso. Come un fantasma, o del fumo, leggero, che ti avvolge, ma che lascia con sé una grande sensazione sgradevole o piacevo che sia. In questo caso era un formicolio. Freddo, quasi carico di tristezza, ma lieve e leggero. Momentaneo. Non capivo da che parte tirasse il vento girandomi e rigirandomi non riuscivo a comprendere la sua provenienza.
Era tutto così confuso, guardavo questo luogo, pieno di giochi dalle bambole agli orsacchiotti, tutti immensamente grandi e con un’idea di morbidezza solo allo sguardo. Il vento aveva catturato tutti i miei capelli,
e adesso stavano danzando insieme. Non c’era tempo per continuare a pensare. Qualunque cosa fosse accaduta, questa era la verità ed adesso dovevo sfuggire a questo potenziale uragano.. Ok, la questione si sta mettendo veramente male. Direi troppo, meglio incamminarsi.
Uhm… Ma in che direzione? Non vedo nulla con la luce... Una casa? Sono salva sì!

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Capitolo 5
*** A little bear. ***


Era una casa rosa, una di quelle alla "Home Sweet Home." con tanto di tendine con i fiorellini, infissi in legno ecc ecc.
Con il vialetto in ciottoli ed ai lati siepi perfettamente squadrate.
Era una di quelle case, o meglio ville, troppo perfette per esistere realmente, come quelle dei film, anche se quel suo colore rosastro dellle pareti luccicanti esterne ricordava meglio quella delle casa delle Barbie o delle vecchie Case delle Bambole
Questa sua perfezione, invece di rassicurarmi, creava in me una sorta di ansia, di terrore, come se al suo interno si fosse consumato un terribile omicidio! O che so io!
Non osavo avvicinarmi, ero ancora immersa in questa discarica di oggetti e nascondendomi dietro un Peluque rimasi ancora a fissare quella strana abitazione, quando la porta della casa si aprì.
Non ero molto lontana dall'ingresso, ma non riuscivo comunque a percepire i rumori provenienti da quella direzione.
Dalla porta uscì un uomo dai capelli tagliati corti biondi e gli occhi azzurri, per quanto riusssi a vederne, strabuzai gli occhi attenta sempre a non farmi notare. Vestiva di un colore molto chiaro, un blu tenue avrei detto ( O forse lo era di più? )
Con ornamenti in oro e blu scuro e stingeva l'elsa di un pugnale che era posto al lato sinistro del suo fianco.
Si guardava intorno come se avesse la percezione che qualcuno lo stesse spiando. Sul volto aveva impresso un sorrisetto felice anche se il fare con cui si aggirava lasciava trapelare un istinto minaccio dell'uomo.
L'uomo fece dei passi verso la mia direzione e subito mi rintanai dietro il Peluque a forma di orso.
Speravo con tutta me stessa che non mi avesse visto e che non si stesse dirigendo nella mia direzione.
Lascia passare una manciata di minuti, il cuore mi si era fermato in gola, il respiro stava diventando pesenta e stavo iniziando a tremare.
Non riuscivo a sopportare quell'attesa.
Mi sporsi ancora, ma sta volta in modo maggiore, mi sporsi lentamente, ma appena posai lo sguardo alla casa vidi solo un camice blu che mi sorrideva con un sorriso spensierato.
... Rabbrividì e l'unica cosa che fui capace di dire balbettando fu: "Ciao, non credi che sia una bellissima giornata?"
Dopo di che strinse l'elsa e il mio cuore morì, dopo un'ultimo respiro.





Tutto era in subuglio, le macchine avevano iniziato a segnare valori assurdi, fuori dalla norme e la ragazza in modo inspiegabile stava per rimanere senza ossigeno o avere un attacco di cuore. I medici non riuscivano a capire cosa stesse succedendo era tutto totalmente inspiegabile per un corpo quasi  decretato "morto."
Ci fu un trambusto generale all'ospedale di Boston e nella camera numerosi medici erano affollati, girando frettolosamente per la stanza controllando valori e provando a fare il necessario per salvare la vita ad un morto, mentre fuori, fuori dalla stanza attraverso il vetro i genitori della ragazza si disperavano cercando di capire cosa fosse accaduto. In un nano secondo erano stati fatti uscire dalla stanza e furono sostituiti da circa cinque medici di diversa specializzazione con tanto di infermieri.
Tutto quello che sembrava una mattinata tranquilla e pieni di buoni propositi per il suo risveglio si stava trasformando in un dannato incubo di cui nessuno sapeva dare spiegazioni.





All'improvviso da dietro un baule del tesoro apperve una figura con la testa da orso che aggitava le braccia ed iniziò ad urlare come un ossesso. Il suono proveniva da dietro la maschera ma non sembrava otturato, anzi era chiaro e senza interferenze. Il terrore che era sul mio molto si trasformò immediatamente in spavento o solamente in... Stupore? Non sapevo definire quell'emozione, se fosse quello il suo nome.
L'uomo con la testa da orso si avvicinò urlando in una coreografia del tutto spaventosa, bensì buffa direi. Probabimente la maschera non gli permetteva di vedere cosa ci fosse all'esterno.
Era ormai addosso al l'uomo con la spada che, appena si ritrovò faccia a faccia con lui, scappò in direzione della casa rosa, urlando come un bambino.
Adesso l'orso aveva smesso di agitare le braccia e mi ero ormai tranquillizzata quando egli accortosi dei miei respiri affannosi, che si stavano regolarizzando, si girò e ricominciò ad aggitare le braccia urlano e avanzando verso di me.
Alzai un sopracciglio sconcertata. Se cercava di procurare terrore non ci riusciva minimamente e credo mi fosse sfuggiat anche una risata.

"Ehm, grazie ma adesso puoi smetterla è andato via."

L'uomo a quelle parole si fermò all'istante, pose più le braccia e smise di urlare. Credo che l'ultima cosa che fece sia stata quella migliore, visto che rischiavo di perdere l'udito per quanto stava urlando ripetutamente.
Era una voce abbastanza insopportabile direi.
Si tolse la faccia d'orso e rivelò il volto di un ragazzo dai capelli nocciola non molto corti con una grangia laterale.
Appena mi vide si lasciò sfuggire un sorriso ed io ricambiai quel sorriso così amorevole.
Era come se ci fosse il sole o solamente come se qualcuno che ti manca fosse venuto a trovarti dopo tanto tempo.
C'era una nuova emozione nell'aria, un'emozione che mi stava trasmettendo lui, serinità? No, qualcosa di più bello, ma non riuscivo ancora a decifrarlo.
Poi quel magico momento fu interrotto, la sua voce tolse dal mio sguardo quell'espressione imbambolata che si era annidata sul mio viso.

"Piacere, Marco."

Allungò una mano nella mia direzione, sempre sorridendo.
Ricambia il sorriso ed imitando il suo gesto dissi fiera:

"Piacere! Io ..."

Ed in quel momento la mia voce si fermò, ebbi un tuffo al cuore, uno stato di angoscia mi pervase, fissai il ragazzo scuotendo la testa e ripetei più volte

"Io non lo so..."

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