All The Magic Of The World Is In You

di Britin_Kinney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Bene .. ci siamo. Questa è la mia prima fanfiction (siate clementi, vi prego) *occhi da cucciolo* non so bene cosa ho scritto .. XD Cioè, lo so perchè l'ho scritto io. Vabbè, basta parlare a vanvera! Buona lettura *si ritira nel suo angolo a sperare che non volino pomodori* 
Ciao! :D

All the magic of the world is in you

Il viaggio è più lungo di quanto Artù pensi, ma lui non vede l'ora di tornare a Camelot, è ansioso di rivedere Merlino, abbracciarlo, stringerlo, dirgli quanto gli è mancato e non demorde con la resistenza del cavallo. Vuole reincontrarlo, raccontargli di quanto il viaggio sia stato interessante e di quante cose si imparano fuori dall'inespugnabile Camelot. Artù è andato a trovare un vecchio amico di suo padre, Granter, per portare al suo cospetto un trattato di pace da firmare. 
Merlino è rimasto con Uther. 
Chissà cos'è successo... si chiede continuamente in ansia il principe. 
Merlino è un mago e da tale a Camelot deve nascondere il suo segreto, il che gli viene alquanto facile... certo! Questo se è Artù a dover essere servito, che ormai conosce il suo dono e lo ha accettato amandolo ancora di più. 
Ma Uther non transige sul suo odio nei confronti della magia e né torna indietro quando prende una decisione drastica che stroncherà una vita.
"Mio signore, siamo arrivati" lo informa Galvano, indicando con il dito coperto dal guanto nero il bianco e imponente castello. Artù sorride, incitando il cavallo. 
Ci sono quasi amore mio, aspettami, pensa Artù.
Arrivato alle porte di Camelot, viene accolto come sempre si conviene al futuro reggente.
Il principe non attende neanche che i cavalieri scendano da cavallo che è già sulle scale e si sta avviando negli appartamenti del medico di corte, ovvero: la casa di Merlino.
Entra spalancando la porta e vede Gaius, rimestare una purea che non è sicuro di voler sapere cosa sia.
"Dov'è Merlino?" chiede al medico di corte, Gaius -che la sa lunga- gli sorride calorosamente.
"È nelle vostre stanze, sire" Artù, non aspetta neanche che il medico finisca la frase, sale le scale a due a due e si fionda nelle sue stanze. 
Merlino non è lì...

"Merlino?" lo chiama e sente una botta provenire da sotto il letto
"Ahu" si lamenta Merlino per la botta alla testa e... non appena si accorge della presenza del principe nella sua stanza, lascia cadere quello che ha in mano.
Si alza, sorridendo come un ebete. Il principe gli si avvicina e lo stringe a sé dai fianchi.
"Quanto mi sei mancato" e dicendolo, lo stringe ancora.
"Anche tu. Anche tu" dice Merlino, baciandolo intensamente sul collo, svariate volte. Poi avvicina le labbra alle sue e lo bacia, è un bacio lungo due lune, ovvero il tempo che Artù ha speso fuori Camelot, lontano dal suo Merlino. "Finalmente sei tornato. Tu non puoi neanche immaginare quanto siano stati strazianti questi due mesi senza te"
Artù annuisce, strofinando la sua guancia contro quella del moro. "Posso immaginarlo eccome" risponde il principe e Merlino sorride tra i suoi capelli.
"Oh, Artù. Non sai quanto avrei voluto essere con te" Artù lo stringe ancora di più, sorridendo, guardandolo negli occhi, accarezzandogli il mento con il pollice, Merlino gli sistema il colletto della tunica e fa una smorfia divertita
"Anche io avrei voluto essere con te. Tutti i giorni... tutti i giorni..." dice il principe, baciandolo a più riprese e rendendo chiare le sue intenzioni.
"Ok..." comincia Merlino, indovinando i suoi intenti  "facciamo un bagno prima, però. Ne hai bisogno. E... chissà che non ci scappi qualcosina di più" ridono insieme, l'uno sulle labbra dell'altro, prima di baciarsi un altra volta.                           

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


All The Magic Of The World Is In You


Il bagno è pronto. E Artù entra nella tinozza, trascinando con sé un Merlino nudo e pieno di desiderio represso per troppo tempo. Il servo, si avvicina ad Artù, mettendosi a cavalcioni su di lui.
"Chiudi la porta" sussurra il principe sul suo collo, prima di guardare Merlino alzarsi. Lo tira da un braccio. "Non così" sorride.
"Ooh, capisco" basta uno sguardo dorato per chiudere la porta a chiave.
"Ecco, bravo" Merlino ride e la sua risata si interrompe quando Artù bacia la sua pelle calda. Il maghetto chiude gli occhi e sospira
"Artù" bisbiglia ad occhi chiusi, sollevando il capo per lasciare ad Artù maggior spazio. Il servo intreccia le dita tra i suoi capelli, seguendo i movimenti del suo capo, mentre bacia la sua pelle.
"Dillo ancora, Merlino. Voglio sentirti dire il mio nome"  
"Artù" ripete il mago, lasciandosi vezzeggiare. Poi arriva il suo turno e Merlino imita le esatte movenze del biondo, venerando il suo corpo in ogni sua più piccola, seppur remota, imperfezione. Bere il suo respiro. Baciare la pelle di Artù è come toccare il paradiso a palmo spalancato, saggiare l'inferno ad occhi chiusi.
"Merlino" è il turno del principe di sospirare e chiudere gli occhi, poi Merlino si mette a cavalcioni su di lui e lentamente, con tutto l'amore e la magia che riempiono le sue vene, lo accoglie in sé, con un lungo sospiro tremulo. Il principe affoga nella sua pelle perlacea.
"M-mi... è mancato... t-tutto questo. Mi sei mancato tu. Abbiamo tanto da recuperare" Merlino sorride ad occhi chiusi, saggiando il calore di Artù dentro il suo corpo, tanto caldo da poterne morire
"Non preoccuparti, sarò -ah- pronto a... r-recuperare" risponde Merlino, gemendo
"Lo so. Prometto solennemente che non riuscirai più ad alzarti da quel letto, lo giuro sul mio onore" Merlino ride della battuta.
"Sire, ho bisogno di camminare! E poi se Uther notasse la mia andatura, cosa penserebbe?" Artù geme.
"Non me ne importa... un fico secco... di mio padre..." Merlino affonda le labbra nella sua gola.
"Ne sei sicuro?" chiede.
"Altrochè se lo sono. Ho bisogno di te... e né mio padre, né nessun'altro potra portarti via dal mio letto, 'stanotte". il servo sorride, muovendosi su di lui.
"Accetto la sfida, sire" Artù ride.
"Sarà un duello all'ultimo sangue" scherza. 
"Senza esclusione di colpi" continua Merlino.
"Io direi di più, all'ultimo orgasmo, ma anche all'ultimo sangue rende l'idea" Il servo si china su di lui per baciarlo, e baciarlo, sempre e ancora. Fino alla fine della suoi giorni. Ancora.
"Oh, mio dolce Merlino" Artù spinge il bacino in alto, sentendo l'altro esprimersi in un gemito di piacere, mescolato ad un sospiro.
Un' ultima spinta rigorosa permette ad entrambi di donarsi l'estremo piacere. Restano in silenzio,  persi nel battito dei loro cuori pulsanti e del loro respiro affannato.
Poi Artù, afferra con delicatezza il capelli di Merlino e solleva il capo del moro all'indietro, baciandogli il collo, la gola, una spalla e poi di nuovo la gola, il mento, le sue labbra, Dei... le sue labbra.
"Ti amo" sussurra poi, la fronte rilassata su quella del compagno di vita, di destino, di tutto.
"Anche io" risponde Merlino, stringendolo e rimanendo abbracciato a lui, beandosi ancora un po' del calore di Artù dentro il suo corpo.
Rimangono così per un lasso di tempo che sembra indefinito, stringendosi sempre di più, in barba alla notte corta. Chissenefrega della notte! Adesso, Artù, non vuole ammirare la luna... ma solo la sua pelle alabastrina, molto, molto meglio della luna.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


All The Magic Of The World Is In You


Non passano neanche cinque clessidre che la seta che ricopre il letto delle stanze reali si ritrova a celebrare la pelle della schiena di Merlino, attorcigliandosi ad ogni spinta, gemito, sospiro.
Loro.
E non vi è tempesta, trambusto, morte o vendetta. Non vi è niente, solo amore. Donato e ricevuto.
Desiderato, sperato e consumato tra un battito di ciglia e un terremoto al cuore, l'epicentro è nella mente di entrambi e si propaga da un corpo all'altro.
"Sei tutta la mia vita" dice Merlino contro la pelle dorata di Artù. 
Una corona, capelli biondi, un mantello rosso.
"Tu .. continuerai ad esserlo sempre, sempre. Qualunque cosa accada, te lo prometto" un altra spinta, calore e... Merlino. Merlino con i suoi capelli scuri da accarezzare e le sue palpebre chiuse da sfiorare con le labbra... le sue ciglia lunghe.
Lo amo, pensa Artù, osservandolo.
E le sue mani, pallide e calde, le sue dita che sfiorano, accarezzano. E Artù le intreccia alle sue, portando questo piccolo abbraccio tra i loro palmi sulle lenzuola.
Stringe le dita di Merlino, si avvicina e le bacia, una ad una. Artù guarda le loro mani unite e sente il profumo di destino accarezzargli i polmoni.
"Oh, mio dolcissimo mago" dice sorridendo contro la pelle della sua guancia rossa e vellutata, accaldata e... Merlino.
"Smettetela, Sirelo schernisce con uno sguardo divertito. "Non fate il sentimentale" gli da del 'voi' volutamente, scherzando, come sempre.
"Ma io sono sentimentale, che ci posso fare?" chiede Artù, facendo gli occhi da cucciolo, con tanto di labbro inferiore leggermente sporgente. Merlino bacia il suo broncio adorabile con una serie di "Awh" addolciti dall'espressione del biondino.
Ridono.
"Ok, basta, siamo ridicoli" Interrompe quello strano iddillio il principe.
"Sì. Alquanto ridicoli, sire. Potete credermi" Artù si imbroncia.
"Smettila di darmi del voi, mi fai sentire vecchio! Non ho neanche vent'anni!" Merlino ride.
"Siete il mio vecchio principe" commenta il servo, Artù spinge, per dispetto e Merlino perde la ragione per qualche secondo.
"Artù..." geme. 
"Chi è il vecchio adesso?" chiede guardando con espressione biricchina il suo viso, come a volergli impartire una lezione. 
"Non spingete più così forte, potrebbe venirvi un infarto" il ragazzo biondo mette una mano tra i suoi capelli.
"Sei sicuro di non volerla smettere di provocarmi, Merlino? Potrebbe finire molto male" lo minaccia bonariamente, con un sorriso dolce, innamorato.
"Oh, sì, davvero? Molto male?" risponde alla finta minaccia.
"Sì, molto, molto male. Questo vecchietto sta per divorarti" si chiama vecchietto, nonostante abbia solo diciannove anni. Si avvicina impetuoso. mordendogli il collo, spingendo in lui
"Ah... Artù..." sospira il servo. E Merlino non può fare a meno di pensare che fare l'amore con Artù sia alquanto rilassante e appagante e... tutto. È vita, respiro, battito, cuore e anima che si abbracciano ed esplodono in scintille di magia nello stesso istante in cui l'apice permette alle sue ciglia scure di baciargli le guance e al calore di Artù di invaderlo.
"È... stato... fantastico" si complimenta Artù, avvicinando le labbra al suo orecchio per lasciare un bacio, le sue grandi, ridicole orecchie.
"Bene, direi che può bastare" dice poi, Artù. "Domani continueremo a recuperare. Non vorrei che morissi sul mio letto, sarebbe alquanto strano" scherza
"Artù!" Merlino gli dà un schiaffo sulla nuca.
"Ahi! Quanto sei diventato forte, Merlino...lo prende in giro "Davvero, molto forte. Che ne dici di usare la tua forza in ben altre attività che richiedano anche il mio corpo, per inciso, nudo?"
Merlino arrossisce, le sue battute ampiamente fuori luogo lo mettono sempre a tacere, ormai Artù conosce i suoi punti deboli, i suoi punti di forza tutto di lui, conosce il suo corpo e il suo essere a menadito.
E lo ama, lo ama, lo ama.
"Questa notte, dobbiamo dedicarci a recuperare. Domani serve a fare altro" esordisce Merlino e Artù sorride
"Deciderò io quale sarà questo 'altro' da fare" Merlino scoppia a ridere sulla sua pelle calda.
"Sono pronto. Sono sempre pronto" e Artù sa che non si riferisce solo al 'tanto' da recuperare.
Artù sà che Merlino ci sarà sempre, sempre. E sarà sempre pronto ad amarlo, ogni ora, di ogni giorno, di ogni luna.
"Ti amo" sussurra e sfiora il nasino arrossato di Merlino con il suo.
"Anche io" sorridono tutti e due, l'uno sulle labbra dell'altro.
Artù lo guarda negli occhi, il suo respiro vicinissimo.
"Sei il mio destino, lo sei sempre stato e lo sarai sempre" ...e il suo amore come eco sottopelle. 
"Finchè morte non ci separi" sorrisi e... ancora l'eco.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


All The Magic Of The World Is In You


Un nuovo mattino splende e Artù svegliandosi permette ai ricordi della notte precedente di riaffiorare in tutta la loro potente dolcezza.
Artù sorride, appoggia una mano al suo fianco ma non trova nessuno, solo il calore di Merlino alzatosi qualche minuto prima.
Sarà sicuramente già al lavoro, il solito... pensa il principe prima di alzarsi.
Trova la tinozza piena di acqua calda.
"Oh, Dio, lo amo" esprime il suo pensiero ad alta voce.
Merlino è sempre così premuroso con lui e lui vuole fare altrettanto.
Si veste e rifà il letto perché vuole dimostrare a Merlino quanto lui sia responsabile e autonomo.
Si volta e sul tavolo scorge il vassoio con un abbondante colazione e un biglietto sotto una rosa bianca.

"È stato fantastico. E ti amo." 

Il biondino sorride e pensa che se lo avesse accanto in questo momento lo riempirebbe di baci e ringraziamenti, solo per essere venuto al mondo.


Merlino cammina nei corridoi del castello è andato già a prendere la colazione per il suo amato e - si sente un pò ridicolo nel pensarlo- dovrebbe mettere dei fiori nella stanza di Artù, fiori viola e blu, freschi. Belli, come Artù. Come i suoi occhi, come il suo corpo.
Nel pensare al suo corpo, non può fare a meno di ricordare la notte appena passata con l'erede al trono. Ha fatto l'amore con Artù, di nuovo, dopo due lune.
E si sente rinato, meglio, se stesso... come un vaso rotto che si riassesta da solo senza l'aiuto di alcun collante.
Si avvia nelle stanze del suo principe, ma appena entra il buio lo accoglie. I suoi occhi si abituano a poco a poco alla scarsa luce.
"Artù? Dormi ancora?" dopo aver posto la domanda, si sente chiudere gli occhi da dietro "Chi è?" sussulta spaventato
"Ehi, rilassati... sono io, idiotaMerlino sorride.
"Ma buongiorno anche a voi, sireArtù ride, lo volta e lo bacia intensamente, si allontana per guardarlo negli occhi.
"Buongiorno" lo saluta finalmente con un sussurro dolce.
"Oh, come siamo sentimentali stamattina. Eh, sire?" Artù sorride, guardandolo negli occhi.
"Spiritoso e anche idiota. Non potevo chiedere di meglio" scherza Artù.
"Grazie, amore mio" Il servo e il principe sorridono contemporaneamente.
"Forse ho scelto te, perchè essendo così idiota, mi completi e combaciamo" Il biondino lo stringe e poi gli parla ad un orecchio, con calma, dolcemente.
Non c'è fretta... hanno un'eternità, la durata del loro amore.
"Sei tutto il buono che c'è" sussurrà Artù e lo stringe più forte, chiudendo gli occhi, anche Merlino chiude gli occhi "E a volte penso che questo destino sia perfetto, perché tu lo sei davvero. Sei il mio destino, non potrei chiedere di più. Non vorrò mai chiedere di più. Potrei vivere solamente di te"
Merlino si asciuga in fretta gli occhi che hanno cominciato ad inumidirsi
"Ok, adesso basta. Non farmi piangere o ti picchio" sbotta sarcastico.
"Ti amo" Artù lo guarda negli occhi, con un'intensità ed un ardore da poter sciogliere il ghiaccio.
"Anche io, mio caro destino"
Sorrisi... un bacio. Due per essere più sicuri e poi si avviano agli allenamenti. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


All The Magic Of The World Is In You

"La cotta di maglia ti ingrassa" commenta Merlino
"Oh, ma tante grazie, grazie davvero, Merlino" il servo ride
"Lo sai che ti amo, asino" dice poi
"Lo so. Vogli baciarti, adesso" sono nel tendone dell'armeria, in teoria non dovrebbe vederli nessuno, Artù lo bacia, ma Merlino non sa che potrebbe costargli.
"Cercate di non farvi troppo male e se proprio dovete non esageratamente, tengo troppo all'asino che siete"
Artù sorride. "Oh, amore mio, non sono io a dovermi preoccupare delle ferita inferte, ma gli altri delle mie. Li laverò con una cascata di fendenti"
Merlino lo guarda male. "Non fare male neanche a loro, però"
Artù non può fare a meno di pensare che il pensiero di Merlino è sempre stato: "Nè vincitori, nè vinti"
e se ne compiace, perchè ama ancora di più il suo nobile animo.
Dopo gli allenamenti Artù si avvia nelle sue stanze.
"Ho preparato un bagno caldo, va a rilassarti, finisco io quì amore mio" lo saluta Merlino, Artù gli lascia un bacio volante e se ne và.
E quell'uscita di scena, forse, avrebbe potuto evitarla, per il bene del suo amato. 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


All The Magic Of The World Is In You


La tenda dell'armeria dove Merlino sta quasi terminando di lucidare l'armatura di Artù si apre con un fruscio.
"Artù?" chiama Merlino, pensando che sia lui.
"Ti piacerebbe, vero, brutto idiota di un servo"
Merlino sobbalza.
"Chi è?" chiede, scrutando nella penombra. Poi vede sette figure accerchiarlo. Leon, Galvano, Percival, Owen, Pellinor, Iwaine, Nott
"Devi smetterla, hai capito?" comincia con aria minacciosa Galvano.
"Cosa? Di fare che cosa?" chiede sorpreso il maghetto.
"Di stare con il principe, sappiamo tutto. Vi abbiamo visto. Il principe non è un mezzo uomo, e se osi soltanto avvicinarti di nuovo a lui finirai molto male, lurido servo"
Merlino rimane a bocca aperta per qualche secondo, poi la richiude, riordinando gli ultimissimi eventi in ordine cronologico, lo stanno... lo stanno minacciando?
"N-non ho la più pallida idea di cosa stiate dicendo, sir Galvano"
"Oh, non dire sciocchezze sai benissimo di cosa sto parlando e a cosa mi riferisco. Lascia stare il principe o ne pagherai le conseguenze"
ripete.
"Artù mi ama" dice poi il valletto forte della sicurezza dell'amore che Artù prova per lui, indissolubile, forgiato dal destino.
Scoppiano tutti a ridere, sono delle risate cattive, derisorie. "Non mi pare di aver detto qualcosa di divertente".
Galvano a quelle parole gli si avvicina di colpo serio.
"Bene! Visto che sei così intestardito nel portare avanti le tue convinzioni, sono sicuro che un uomo vale l'altro!" si avvicina ancora, pericolosamente "In ginocchio" ordina a Merlino. Ma lui non ne vuole sapere di eseguire gli ordini di un essere così repellentemente scortese. "Mettetelo in ginocchio" gli altri eseguono i suoi ordini.
"No!" grida il servo "Lasciatemi!" cerca di divincolarsi ma la sua stazza notevolmente ridotta non glielo permette.
"Faccia a terra" dice Galvano e Leon ad un tratto sembra intuire ciò che l'amico ha in serbo per il mago.
"Non vorrai mica..." comincia Leon, sconvolto dalle sue stesse deduzioni.
"Ho. Detto. Faccia. A. Terra" Leon fa una smorfia disgustata.
"Sei un essere spregevole. Io mi tiro fuori" pronuncia Leon e Galvano ghigna
"Bene, posso fare a meno di un rammollito. Owen, prendi il suo posto" ordina
"No!" grida Merlino Ma Galvano sembra ignorare le sue lamentele "Vi prego, lasciatemi!" implora, ma nessuno ascolta
"Sta' zitto!" lo zittisce con un calcio sferrato al suo fianco gracile.
"Ah..." Merlino geme sommessamente dal dolore e tossisce.
"Ecco, appunto. E se non fai come dico, ce ne saranno altri, molto, molto più violenti"
Merlino stavolta esplode di rabbia "Non mi piegherete mai alla vostra volontà!" esclama, e quello sferra parecchi calci, sul petto, sul fianco, sulle gambe, sulle braccia, il viso lo ignora, per fortuna...
"Io dico di sì, Merlino. Spogliatelo!"
"No! No! Non potete farlo! Non potete!" Merlino è sempre più spaventato e inorridito all'idea di ciò che stà per succedere all'interno di quello squallido tendone.
"Ho detto spogliatelo, su, forza. I pantaloni, via! Sir Pellinor, avanti!" Galvano incita il ragazzo a spogliare Merlino e lui non se lo fa ripetere due volte, gli vengono sfilati a pantaloni e le cosce del ragazzo si scontrano con il pavimento freddo dell'armeria.
"No! Per favore!" Galvano si china su di lui e Merlino piange rumorosamente. 
"Stavolta non ti servirà strillare, Merlino" lo sbeffeggia il cavaliere "Apri le gambe" ordina.
"No!" si oppone Merlino.
"Bene, allora vuol dire che mi arrangerò da solo" Galvano afferra saldamente le sue cosce... altri segni che difficilmente se ne andranno. Si mette su di lui e viola il suo corpo. Così. All'improvviso.
"No!" grida Merlino dal dolore, piangendo. E tutti gli altri cavalieri distolgono lo sguardo, cominciando a pentirsi di aver dato manforte a Galvano. "No! Ah!" il dolore lo invade e la consapevolezza di essere praticamente stuprato e picchiato consegna alle sue lacrime le chiavi per uscire dai suoi occhi. "Lasciatemi! Mi fate male! No... Ah!" strilla Merlino.
"Ho detto zitto" lo rimprovera Galvano e spinge in profondità e Merlino crede di potersi sentire male dal dolore da un momento all'altro. Piange, singhiozzando.

"Ah!" strilla di nuovo "Basta!" un altra spinta. "Basta, vi prego..." implora tra i singhiozzi, ma il cavaliere è intenzionato a finire il lavoro appena cominciato. "Basta" sussurra Merlino tra i singulti, ormai completamente sottomesso.
"Basta, è una follia. Anche io mi tiro fuori" confessa sir Pellinor, disgustato dal compagno d'armi.
"Si anch'io mi tiro fuori è una cosa ripugnante" commenta sir Owen.
"Anche io, sono disgustato" aggiunge sir Nott.
"Anche io" commenta sir Iwaine, scambiando uno sguardo di intesa con Percival.
"Andate pure, brutti idioti" li insulta Galvano, congedandoli.
E ormai Merlino si sente perso e solo, in balia di quel mostro che continua ad affondare nel suo corpo brutalmente e irrispettosamente.
"Basta! Vi imploro" ma ormai è cosciente che pregarlo di smettere non darà i suoi frutti.
Galvano arriva al limite e si riversa in lui. Come prova della violenza subita, del sangue cola tra le gambe di Merlino. Il cavaliere se ne va, lanciandogli uno sguardo sprezzante. Lasciandolo per terra singhiozzante, dolorante e sconvolto.
"No..." sibila in lacrime Merlino "Non è successo davvero"
cerca di convicersi che sta solo sognando, che è solo un incubo terribile dal quale il suo Artù lo tirerà fuori cullandolo tra le sue braccia forti.
Prova ad alzarsi, ma ricade per terra, tossisce sangue, oltre a quello che sul pavimento è l'ennesima prova della violenza.
Si porta una mano alla bocca.
Mi dispiace, Artù... pensa, prima di ripulire tutto e decidere che forse è meglio fingere che non sia successo niente, per il bene di Artù e anche suo.
Loro.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


All The Magic Of The World Is In You


"Amore mio, mi sei mancato. Ci hai messo tanto con l'armatura? è stato faticoso?" si premura subito il principe non appena Merlino entra nelle sue stanze.
Il servo scuote la testa, in silenzio.
Artù lo abbraccia e i calci ricevuti cominciano a far sentire la loro presenza.
Si irrigidisce. Artù non deve sapere.
"Non è stato faticoso, amore mio. Mi sono..." cerca di non scoppiare a piangere. "...preso un po' più di tempo per farla bene"
sà che sta per esplodere. "Ora che ci sono, ho dimenticato di andare a prendere la divisa ufficiale per il banchetto. Torno subito"
lo informa uscendo da quella stanza. Non ce la fa ad affrontare lo sguardo di Artù.
Si rifugia nella sua camera, si spoglia notando che ancora nei suoi pantaloni è presente una grossa macchia di sangue.
Cerca di non guardarla.
Purtroppo passando vicino allo specchio qualcos'altro attira la sua attenzione, grosse macchie violacee sporcano la sua pelle lattea e perfetta.
Si porta una mano alla bocca, sconvolto.
Scoppia a piangere e mentre si riveste singhiozza stravolto, con il solo risultato che ora sì, ha coperto i lividi che devastano la sua pelle perlacea ma come farà a far scomparire gli occhi rossi?
"Merlino?" lo chiama Artù "Che fine hai fatto? è tutto apposto?" chiede Artù.
"Si. Aspetta! Non entrare!" dice.
"Ma che sciocchezze, ti ho visto nudo un mucchio di volte. Qual è il problema?" chiede
"Ehm..." comincia Merlino. "Nessuno. Ma aspetta un attimo" si mette di fronte allo specchio e pronuncia un veloce incantesimo, puntando la mano verso i suoi occhi. "Fhrobetere" riapre gli occhi, sono apposto. Poi si volta verso il pantalone. "Uhmeram Actum victere" il pantalone torna immacolato.
Artù entra, con uno sbuffo.
"Merlino, che c'è?" chiede Artù, Abbracciandolo da dietro. No! grida interiormente il servo. Fa male! "Mi nascondi qualcosa?" dice preoccupato.
"No. Per niente, amore mio. Adesso basta discutere. È tardissimo, andiamo" prima che lui vada via Artù lo afferra per un polso.
"Merlino?" il suo sguardo chiama quello dell'amato
"Si?" risponde Merlino 'sereno'.
"C'è qualcosa che dovrei sapere?" il maghetto scuote il capo.
"No... anzi sì! Che ti amo" si avvicina e lo bacia, sperando che basti per placare i dubbi di Artù.                                                            

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


All The Magic Of The World Is In You


Il banchetto dura troppo, fin troppo.
Merlino sente le braccia tremare, sono piene di lividi ed escoriazioni. Non può curarle.
Gwaine entra, guardandolo come se volesse mangiarlo e a Merlino sale un conato di vomito.
Cerca lo sguardo di Artù e il principe capisce che sta male.
"Scusa padre, il mio valletto non stà bene e neanche io. Potrei ritirarmi nelle mie stanze?" chiede il principe al Re.
"Ma certo figliolo, se non ti senti bene puoi anche andare, tu e il tuo servitore" lancia uno sguardo indecifrabile a Merlino, prima di vedere suo figlio alzarsi e farsi seguire da Merlino.
Prima di uscire Gwaine lo afferra per un polso. "Attento a te" lo avvisa e Merlino deglutisce, cercando di reprimere il senso di nausea che lo coglie alla sprovvista da quando la presenza del cavaliere è in sala.
La persona che dopo Artù ha fatto parte del suo corpo. A differenza che Artù è sempre ben accetto, nel bene e nel male. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


All The Magic Of The World Is In You


Non appena si ritirano nelle stanze di Artù, il principe lo stende sul letto
"Si può sapere che cos'hai questa sera?" chiede Artù.
"Niente .. mi sento solo poco bene" risponde il valletto.
Artù comincia a spogliarlo. "Ti consolerò io, amore. Starai meglio. Piccolo mio" poi si blocca notando il torace del suo amato, devastato dai lividi e dalle escoriazioni. "Merlino, ma che cosa...?" il servo sospira chiudendo gli occhi. "Chi ti ha fatto questo?". chiede sconvolto, scoprendo porzioni di pelle più ampia per rispondere solo alle sue certezze.
Merlino distoglie lo sguardo da lui "Nessuno" il principe lo fissa con lo sguardo pieno di apprensione.
"Non è vero, chi è stato l'essere ripugnante che ha osato toccarti?". Merlino non risponde. "Amore mio, se mi dici chi è stato lo caccerò lo farò andare via, lontano da te"
Merlino scuote il capo. "La situazione peggiorerà se tu interverrai. Farà di peggio" risponde con nello sguardo tanta paura che fa rabbrividire il principe riempendolo di rabbia per lo sconosciuto che ha osato oltraggiare il corpo della sua esistenza, la sua unica ragione di vita.
Cerca di non piangere, deve essere forte. Si sente tremendamente avvilito e in colpa, avrebbe dovuto essere lì e picchiare chi avrebbe osato sfiorarlo anche solo con uno sguardo, tenerlo stretto a sé e proteggerlo.  
Invece eccola lì, la consapevolezza schiaffata in faccia. Ogni livido di Merlino, una fitta.
"Dimmi chi è stato" mormora il principe
"Non posso" sussurra combattuto il moro
"Amore, ascolta. Non posso permettere che questa persona continui a farti del male, non posso permettertelo. Sai che ti difenderei a spada tratta, ma quando non ci sono chi penserà alla tua incolumità? Proprio per questo dobbiamo allontanarlo. Dimmelo" lo implora di nuovo
"È stato..." comincia il mago
"Sì...?" lo incita a continuare
"... sir Gwaine" confessa alla fine, sentendosi ancora più in pericolo e vulnerabile.
"Mi dispiace tanto, io..." comincia Artù e un singhiozzo blocca la sua voce "...avrei dovuto essere lì... proteggerti, salvarti e invece..."
Merlino scuote il capo. "Non dare la colpa a te stesso. Non lo sopporterei" lo prega.
"D'accordo... mi calmo, mi calmo. Non do la colpa a me stesso. Ma ti vendicherò, dovessi morire adesso se non lo farò. Merlino..." pronuncia il suo nome, attirando la sua attenzione "Ho... bisogno di te"
Merlino annuisce indugiando, prova ancora un dolore atroce per essere stato violato brutalmente e ancora sente del sangue impregnargli i pantaloni ma cerca di non farci troppo caso, anche se è praticamente martoriato.
Artù sfila i suoi calzoni, notando che sono sporchi di sangue. "Ma che cos'hai?" controlla meglio. "Oh, no... non dirmi che ha anche..."
comincia.
Merlino non risponde ma scoppia a piangere, furiosamente. Artù passa le braccia sotto la sua schiena sollevandolo ed avvicinandolo a sé, lo culla nella sua stretta per tentare di calmarlo.
Perchè lui?
Perchè hanno deciso di distruggere l'animo della creaturina più perfetta che abbia mai conosciuto in tutta la sua deludente vita?
Perchè?
Merlino piange tra le sue braccia.
"Mi dispiace" ripete tra i singhiozzi che senza pietà si conficcano nel suo petto, evidenziando le fitte per le violenze subite.
"Shh" gli accarezza i capelli Artù. "Adesso ci sono quì io. Ci sono io... sta' tranquillo" gli bacia i capelli profumati di assenzio.
"Mi dispiace tanto, non avrei..." un singhiozzo, un altro. Scoppia in un altro pianto incontrollato e Artù piange con lui, in silenzio, baciandolo con il cuore in gola, le loro lacrime si mescolano. "Mi dispiace" ripete per l'ennesima volta.
"Non è colpa tua. Io... farò di tutto per risolvere questa situazione. Di tutto, tutto. Al costo di donare la mia vita per risolverla"
Merlino, lo stringe forte, affondando il viso nel suo petto caldo e scosso dai singhiozzi.
Il nasino rosso per il pianto, Artù lo vede soffrire tra le sue braccia che dovrebbero proteggerlo da ogni male, anche il minimo
"Ti amo" dice Artù sperando di calmarlo un po'. "Sta' calmo. Sono qui, sono qui" ripete in un sussurro al suo orecchio.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


All The Magic Of The World Is In You


Il moro chiude gli occhi, sentendosi a casa.
E dopo un lasso di tempo abbondante, Merlino si tranquillizza e Artù controlla le sue condizioni. Lo guarda in viso ha gli occhi chiusi e respira regolarmente.
Si è addormentato sfinito dal pianto, Artù gli bacia la fronte, chiude gli occhi e inspira il suo profumo.
"Te lo prometto" dice poi "farò la qualsiasi perché tu stia meglio" poi, attento a non fargli male anche se dorme, lo adagia sul suo letto, si sdraia accanto a lui e lo osserva in silenzio, osserva i suoi tratti dolci, gentili.
Lo amo, Dio, lo amo da impazzire... pensa, sfiorando il suo viso con un dito, non lo tocca neanche.
Ad un tratto, vede quei tratti irrigidirsi, sfigurati dal terrore. Dall'ansia.
"No! Lasciatemi!" urla Merlino e scoppia a piangere nel sonno.
"Io lo ammazzo quel bastardo!" urla furiosamente Artù.
Prende la spada e spinto dal rancore,  acceccato dalla rabbia che sta mangiucchiando i suoi nervi, si dirige nelle stanze di Gwaine.
Spalanca la porta con uno scatto.
Gwaine dorme.
Si avvicina e gli punta la lama al petto. È uno dei suoi migliori cavalieri, ma Merlino non si sfiora neanche con un dito.
Pensandoci, immagina il momento in cui la sua unica ragione di vita, si contorceva per il dolore mentre lui violava il suo corpo senza nessun permesso, non doveva farlo, maledizione.
Un colpo secco. Fallo Artù, è Merlino starà bene. Starà di nuovo bene.
Spinge la lama contro il petto di Gwaine, il cavaliere di sveglia e vede Artù che gli punta la lama al petto
"Sire!? Ma che cosa fate?!" domanda sconvolto.
La rabbia monta maggiormente in Artù.
"Tu! Lurido cane, come hai osato abusare del corpo di Merlino?! Come hai potuto, sei un essere spregevole!" strilla e non gliene importa un fico secco di chi stà dormendo e si sveglierà o di chi non dorme e sta udendo la sua collera.
"Ma... sire, io..." comincia
"Come diavolo hai osato?! Come ti sei permesso!? Lui, Merlino! Proprio lui! Sei disgustoso!" grida irato.
"Sire. Fatemi spiegare, io... voi non potete stare con lui! Non siete un mezzo uomo! Dovete sposare una regina! Un giorno governerete Camelot e quel... servo, è solo di intralcio al vostro futuro" spiega cercando di far ragionare il principe che si avvicina maggiormente a lui per poi sibilare in tutta tranquillità, il che è ancora più inquietante: 
"Questo non ti dava il diritto di toccarlo! E di abusare di lui! Come hai potuto?! Come?! Sai cos'è Merlino? Lo sai cos'è per me? è tutta la mia vita, la mia esistenza, l'unica ragione che mi permette di sorridere o di poggiare i piedi per terra la mattina o riuscire a dormire la notte. L'unica persona che in questo maledetto regno non mi faccia pesare il fatto che un giorno la corona graverà sul mio capo. L'unico che mi ha sempre saputo proteggere, nonostante non glielo abbia mai chiesto, l'unico che amo e che amerò sempre. Mi dispiace deluderti, ma lui è il mio destino. E tu non potrai fare niente per intralciarci" il cavaliere ride sardonico, come a voler sbeffeggiare il principe, accrescendo solo la sua furia. "Cos'hai da ridere?!" urla Artù.
"Sire, sire, sire... avanti" Gwaine spalanca le braccia. "Uccidetemi, forza. Voglio però che ascoltiate queste mie ultime parole... è stato appagante vederlo contorcersi ad ogni spinta e il suo sangue mi ha dato alla nausea, prenderlo a calci è stato rilassante e mi è piaciuto parecchio" Il principe spinge la lama su sul petto. "Avanti. UCCIDETEMI!" Strilla il cavaliere.
"Non meriti di vivere" sibila il principe.
Preme la lama sul suo petto, ma qualcosa lo blocca...

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


All The Magic Of The World Is In You


Merlino ha sentito le sue urla, ma pensa di averle solo sognate, poi, aprendo gli occhi, si accorge che Artù non è accanto a lui.
"No!" si alza in fretta e furia e corre a perdifiato per i corridoi del castello deve arrivare alla stanza di... quel cavaliere prima che venga commesso l'irreversibile.
La porta è spalancata.
"Avanti. UCCIDETEMI!" sente urlare il cavaliere.
Entra nella stanza.
"Non meriti di vivere". sibila Artù e poi stà per ucciderlo, Merlino posa la mano sulla sua, quella che stringe l'elsa della spada.
"Artù... no" mormora Merlino tranquillo.
"Oh, Merlino. Quale onore! Ti andrebbe di fare un altro giro?"
Il principe fa per ucciderlo. Merlino lo guarda disgustato.
"Artù. Non ne vale la pena... non devi macchiarti le mani del suo sangue per me. E poi la tua spada si offenderebbe"
Artù molla lentamente la presa e sta per andare via arricciando le labbra e guardando in alto, annuisce.
"Vieni qui, Merlino. Mi servirebbe un altra scopata adesso"
A quelle parole Artù si volta di scatto, con l'intento di avventarsi sul cavaliere che nel frattempo si è alzato per afferrare Merlino dai fianchi e tirarlo contro di sé.
Prova a spogliarlo, Mentre Merlino spinge Artù dalle spalle.
"No, Artù. Andiamo via!" Merlino strizza gli occhi perchè Gwaine preme volutamente le dita sui suoi lividi permettendogli di pulsare e dolere. "Ah" mugula il mago.
"TU NON MERITI DI VIVERE!" Artù sposta Merlino attirandolo dietro di sé e poi si avventa sul cavaliere.
"Artù, NO!"
Ma è troppo tardi. Dalla spada di Artù cola sangue. Dopo averlo ucciso, il principe si lascia scivolare l'elsa dalle dita.
La lama cade per terra, producendo un rumore metallico agghiacciante.
Artù sente dei singhiozzi dietro di sé e si volta, solo per vedere Merlino in ginocchio che piange stravolto, a bocca aperta.
Artù si avvicina lentamente a lui per non spaventarlo, ha le mani sollevate come per arrendersi.
Si inginocchia a qualche metro da lui.
"Ehi" sussurra poi, portando lo sguardo di Merlino su di sé. "Mi dispiace non avresti dovuto vedermi in questo momento. Sono ancora io, Merlino. Sono Artù. Non ti farò del male" si avvicina con una calma disarmante, mentre Merlino non riesce a distogliere gli occhi da Gwaine esanime sul pavimento della sua stanza, il sangue che si diffonde attorno al suo corpo.
Sente qualcuno stringerlo a sé.
"Sono io. Sono solo io" mormora Artù con il cuore in gola, ha il terrore di poterlo perdere.
Teme di aver suscitato in Merlino del disgusto nei suoi confronti. Mai, prima d'ora, ha temuto la sua parola.
"Io..." comincia Merlino con due lucciconi ancora aggrappati alle ciglia "è... finita." pronuncia poi.
Il principe annuisce. "Sì. Non potrà più farti del male" dice il biondino usando un tono molto basso temendo di spaventarlo usandone uno più alto
"Lo so. E... " ...e sono sconvolto, avanti dillo Merlino! Pensa Artù. "E ti amo" dice poi il moretto.
"Anche io, Maledizione!" esclama il principe sollevandolo e stringedolo a sé, i pugni dietro la sua schiena. "Perdonami se..."
Merlino gli poggia delicatamente un dito sulle labbra. "No. Shh. Basta. Sto bene, davvero. Non è la prima volta che ti vedo uccidere qualcuno, Artù. Ma... stavolta è stato un po' diverso. Insomma, lo hai fatto... lo hai fatto per me" dice. Artù lascia un bacio sul dito che lo ha zittito per poi prendersi cura delle sue labbra
"E lo rifarei altre mille volte. Tu sei troppo importante per me. Non mi interessa delle conseguenze, anche perchè ormai lui non può... insomma è la mia parola contro la sua, ma visto che lui non ha questa 'parola', ho ragione io. Perché sono l'erede al trono. E il mio piccolo Merlin non si tocca" Merlino sorride piano, a poco a poco. "Stai cominciado a sorridere, buon segno. Ti stai riprendendo"
Merlino sorride ancora. 
"Possiamo uscire da questa stanza, per favore?" chiede.
"Tutto quello che vuoi" sussurra Artù, portandolo via. "Oppure potremmo non dire niente e fingere che si sia ucciso da solo".
mormora Artù con tono vagamente sarcastico.
"Smettila, è una cosa seria. Devo ancora riprendermi del tutto. Smettila di parlare di suicidi o assasinii e cose varie. Mi viene da vomitare"
annuncia poi prima di sporcare il pavimento.
Un strana reazione, pensa poi, strofinandosi la bocca con un mano.
"Bene, vedo che ti sei liberato. Ora possiamo andare" dice poi Artù. È così tranquillo, perché lui uccide quasi ogni giorno.
Lo fa sempre nelle battaglie, persone che non gli hanno sostanzialmente fatto nulla, quindi figuriamoci uccidere qualcuno che ha fatto qualcosa, soprattuto alla persona che ama più di se stesso.
Ma non gli importa un fico secco di averlo ucciso, Merlino non si tocca, è troppo importante. Passa un braccio intorno alla sua vita e lo avvicina a sé.
"Ti amo" dice poi a bassa voce, baciandogli una tempia.
Merlino chiude gli occhi. "Ti amo" e gli accarezza una guancia.

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