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di _My_Name_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' solo un prologo ***
Capitolo 2: *** L'attesa ***
Capitolo 3: *** Il Provino ***
Capitolo 4: *** La Lettera ***
Capitolo 5: *** Il Ritorno Di Kate ***
Capitolo 6: *** Il Concerto ***
Capitolo 7: *** La Partenza ***
Capitolo 8: *** Lo Voglio Veramente? ***



Capitolo 1
*** E' solo un prologo ***


Maledetta luce!
Mi sveglio tutta intorpidita: mi viene da vomitare! La testa mi pulsa incessantemente e vedo tutto sfocato. Ricapitoliamo: cosa è successo ieri sera?!
Mentre cerco di assemblare qualche pensiero sensato mi siedo sul letto: eccolo.
Mentre è tutto preso dal sonno, non riesco a non guardarlo e a sorridere: ora mi è tutto più chiaro!
Mi vesto velocemente, prendo una penna e gli scrivo sul braccio:
- Ringrazia Dio di avere ALMENO una bella voce! -





#Angolo Autrice
Ciao #fa "Ciao" con la manina come una cretina
Comincio dicendo: Spero che vi piaccia!
Questo è solo un prologo per sapere se vi può interessare l'idea!
Fatemi sapere e se mi commentate potrei anche leggere le vostre di FF!
Insomma, fatemi sapere!
La storia comincia con l'inizio di tutto (?) cioè i provini! Il resto lo scoprirete nei prossimi capitoli!
Un Bacio e a presto, spero ;)
_Me_

 

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Capitolo 2
*** L'attesa ***


L'attesa



Ed eccomi qui.

Sono seduta su questa scomodissima sedia rossa con accanto il mio migliore amico: Chris. E’ stato lui a segnarmi a questi provini.

Il mio futuro non me lo aspetto così, ma lui mi dice sempre di provarci perché sono brava e mi piace e come dice lui “Basta avere passione”….
A 18, diventare una chitarrista, non è il massimo dell’ambizione! Ma suono da quando ero piccola e mi sono subito appassionata: ho provato a suonare anche altri strumenti, ma nessuno mi trasmette la sensazione che provo quando suono la chitarra. So suonare sia quella classica che quella elettrica.
Nell’iscrizione c’era scritto di dover saper suonare entrambe, di essere almeno maggiorenni e di avere comunque l’autorizzazione di un genitore. Su questo non ho niente da ridire, anche perché ho già fatto provini di questo genere. La cosa strana è che non si sa chi sia il cantante: so solo che in questo momento è molto famoso e gli serve urgente un chitarrista. L’iscrizione è durata solo un week-end per i vari problemi di date di scadenze. Naturalmente, Chris quel week-end non aveva altro da fare che girare su internet e segnarmi a provini anonimi. Sicuramente, la voce non è girata molto a causa di questo “appuntamento al buio” e al poco tempo per iscriversi.
Mentre mi guardo intorno, vedo che la maggior parte di persone che si sono presentati al provino sono ragazzi  sulla ventina. Davanti a me c’è una coppietta: lei ha la chitarra classica in braccio, è accoccolata sulla spalla di lui mentre quest’ultimo gli sussurra all’orecchio … che cosa sdolcinata! Lei indossa una gonna a palloncino con ricami a rose, un giacchetto rosa panna con sotto una magliettina bianca, i capelli a caschetto biondo cenere e occhi nocciola. La mia vocina interiore mi urla “perfettina” e mi scappa una risatina che cerco di sopprimere all’istante.
Mio padre è un importante imprenditore e ha acconsentito, dopo un po’ di moine, a farmi partecipare a questo provino. Naturalmente, si è raccomandato di stare attenta e bla bla bla …
La maggior parte dei ragazzi in questa stanza sono vestiti con jeans e una magliettina che, per molti di loro, sarà una porta fortuna. Le poche ragazze indossano vestitini, gonne, giacchetti e ballerine. Io indossavo un paio di pantaloncini blu elettrico a vita alta, una camicetta leggera a maniche corte bianca e ballerine bianche con le rifiniture blu ().  Chris aveva insistito che mi vestissi un po’ più elegante del solito ma ero riuscita almeno a mettermi le ballerine invece che i tacchi vertiginosi che mi aveva consigliato lui. Mi ero raccolta i capelli con una specie di mollettone con qualche ciocca che cadeva.
Ero abbastanza rilassata: la mia chitarra classica da un lato e il mio migliore amico dall’altro.
- Sei nervosa?- mi chiede Chris interrompendo i miei pensieri.
- No, sinceramen..-
- Io si! - mi interrompe non facendomi finire.
- Male che va, mi sopporterai tutta l’estate e verrai a fare shopping con me! -
- E’ un’idea allettante, ma la curiosità mi uccide! Quindi, devi passare questo provino così saprò … Ehm, volevo dire sapremo chi è il misterioso cantante! -
- Sta calmo, ok?! In questa stanza non sono l’unica a saper suonare una chitarra e se non mi prendono non ne farò mica un dramma - rispondo con un sorriso e facendogli l’occhiolino.
- Io si! - mi risponde e non riesco a fare a meno di scoppiare a ridere.
Una donna sulla trentina esce ed urla:
- Stella De Vito-
Mi alzo e rispondo - Sono io! -
-  Per favore, mi segua. Porti anche la sua chitarra-
Mi alzo, mi metto la chitarra in spalla e lancio un’occhiata a Chris. Mi guarda con gli occhi spalancati e persi nel vuoto. Mi avvicino e gli sussurro all’orecchio:
- Ricordati di respirare! -
Lui mi prende per il braccio e mi fa abbassare ancora sussurrandomi:
- Spaccagli il culo! - Sbuffo sonoramente e gli rispondo:
- Come sempre - mi da un bacio sulla guancia e mi incammino dietro la signora che prima mi aveva chiamato.
Apre una porta bianca in fondo alla stanza ed entra. Prima di seguirla, mi giro e vedo Chris in piedi che mi fissa.
Gli faccio l’occhiolino e mi chiudo la porta alle spalle.
 













                                        One Direction GIF bellissime ed emozionanti!
 

 

# Angolo Autrice
Ciao!
Come va? Spero tutto bene!
Questo è il primo capitolo, anche se non è molto lungo ….
Nel prossimo Stella farà il provino e …
Basta ho detto troppo, anche se in realtà non ho detto niente!   O.o
Coooomunque, fatemi sapere cosa ne pensate
e se volete cercherò un volto alla protagonista
(altrimenti, lascio tutto in mano alla vostra immaginazione!)
Un Bacio e a presto, spero ;)

_Me_

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Capitolo 3
*** Il Provino ***


Il Provino

 

Dopo essermi chiusa la porta alle spalle, mi giro e continuo a seguire la signora che mi aveva chiamato.
Giriamo a destra e c’è una stanza non molto grande: da un lato c’è una vetrata che affaccia sul giardino interno dell’edificio, accanto c’è un grande tavolo rettangolare con sei persone. La ragazza di prima si siede vicino a loro ed un settimo signore dall’altra parte del tavolo accende la telecamera e comincia a registrare. “Che i giochi abbiano inizio” dice la mia vocina interiore.
Sorrido e mi siedo sulla sedia che si trova davanti al tavolo.
 -  Buongiorno, signorina- mi dice il signore davanti a me.
 -  Buongiorno-  rispondo spostando lo sguardo verso tutti loro, uno per uno ed anche al cameraman.
 -  Qual è il suo nome? -
 -  Sono Stella De Vito -
 -  De Vito? Non mi sembra un nome inglese… -
 -  Infatti, mio padre è italiano –
 - Ah. – Non sa che rispondere e lo capisco: ogni volta che si inizia un discorso del genere diventa sempre più imbarazzante. Intanto, prende il mio curriculum e comincia a sfogliarlo.
 -  Ha 18 anni, no? –
 -  Giusto – il signore accanto a lui interviene dicendo:
 -  E’ molto giovane. Vuole trovare subito lavoro perché non è portata per lo studio? – Alzo un sopracciglio leggermente stizzita e rispondo:
 -  In realtà, ho dato da poco un esame sulla letteratura inglese per un concorso del quale non conosco ancora i risultati, dovrebbe esserci scritto nel mio curriculum … - il signore di fronte a me annuisce debolmente e continua a leggere -  Vado bene a scuola e mi piace anche, ma volevo fare una nuova esperienza e non ho trovato nulla di male nel … Ehm, conciliare lavoro e la passione che nutro nel suonare la chitarra… -
 -  Ha perfettamente ragione. Ma si sono presentati molti ragazzi che lasciano gli studi per cimentarsi in questo mestiere… -
 -  Non è il mio caso. – rispondo.
Il signore davanti a me continua ad esaminare i fogli e  mi viene in mente che non si sono presentati e non mi faccio problemi a chiedere
 -  Scusi- dico attirando l’attenzione del signore davanti a me - ma voi mi conosce mentre io non so niente su di voi e su questo provino…! – Sorrido, un po’ strafottente.
 -  Giusto… ci scusi, ma a quest’ora siamo tutti un po’ stanchi.  Io sono Paul Higgins, manager dei… Ehm, manager  del tour – dice. – lui è il produttore esecutivo- dice indicando il signore che mi ha fatto la domanda sugli studi. – Loro sono: Jon Shone, pianista e direttore musicale; Sandy Beales, bassista e Josh Devine, batterista. – dice indicando pian piano ognuno dei ragazzi che sorridono o pronunciano un debole ‘ciao’. Devo dire che quel Josh non è affatto male…
 -  Lei è Helene – dice Paul interrompendo i miei pensieri sul batterista – la vocal coach – Le sorrido ricevendo un sorriso di risposta.
 -  Lui Taylor – dice indicando il cameraman e gli sorrido scoprendo i denti: ha un non so che di simpatico quel tizio.
 -  E lei è Bonnie – dice indicando la signora che suppongo sia la segretaria.
 -  Ok, dopo le presentazioni, direi che potresti suonarci qualcosa! – dice Paul sorridendomi dolcemente. Ricambio il sorriso.
 - Direi di si… - sussurra tra sé il produttore. – Però… - dice a voce più alta  – Hai sicuramente preparato qualcosa, immagino! – E’ passato al TU! – Certamente, ho preparato un brano… - non mi lascia finire la frase dicendo – Sisi, ok! Ma direi che potresti provare direttamente a suonare un brano della ‘celebrità’  per cui stai facendo il provino, no?! – Dice con un sorriso strafottente e un’espressione sul viso da prendere a schiaffi. Josh, Sandy e la vocal coach… He… Helene! Si Helene! Lo guardano di traverso con una faccia tra l’interrogativo e lo sconvolto. Io cerco di non saltargli addosso e di mantenere il sorriso che ho ancora stampato in faccia.
 -  Si, perché no?! In fondo, se è brava se la caverà anche con un nuovo testo… - tira fuori dalla cartellina un fascicoletto ed estrae uno spartito.
 Me lo porge con un sorriso arrogante stampato in faccia. Lo afferro ricambiando lo sguardo: "One Thing". Il nome dell’autore è cancellato da una striscia di bianchetto. Comincio a leggere le note concentrandomi il più possibile e cercando di non fare caso al panico che si sta impossessando di me in questo momento. Do uno sguardo a tutto lo spartito e cerco di immaginarmi la melodia. Non è la prima volta che mi viene dato uno spartito da suonare senza averlo studiato: una volta, ho dovuto fare una cosa simile a scuola perché il chitarrista si era ammalato e quindi ho preso il suo posto nella recita. Ma questo era diverso: non ero proprio tanto affezionata a quel provino, ma non voglio fare una figuraccia solo perché quello stronzo vuole incastrarmi!
 -  Se vuole, può suonarci anche ciò che aveva preparato per noi…. – dice Paul, ma lo interrompo sul momento – Nono, lo spartito non ha una andatura così veloce e non raggiunge livelli troppo complessi – dico cercando di convincere più me stessa che loro.
 -  Allora, prenda pure la sua chitarra e ci faccia ascoltare – dice il produttore.
Prima di alzarmi, lo guardo negli occhi e dopo prendo la mia chitarra. La metto in spalla e la segretaria mi porta un leggio dove poggio lo spartito ringraziandola. Mentre la accordo, vedo che Paul manda un’occhiataccia al produttore; mentre, Josh sussurra qualcosa all’orecchio di Helene.
 -  Quando vuole – dice Helene incoraggiandomi con lo sguardo.
Ricambio l’occhiata e faccio un profondo respiro. Inizio.
Faccio scorrere le mie dita sulle corde ed intanto le pizzico. Cerco di immergermi nella melodia per non sentire il possibile casino che in realtà sto facendo… Immagino una ragazza minuta: occhi scuri come la pece, capelli mossi, scuri e lucenti sotto le luci di un grande palco mentre canta. Non so esattamente chi è, ma la melodia mi pare familiare… continuo a concentrarmi guardando prima lo spartito e poi la chitarra. Continuo. Non sento commenti da parte della troupe ma cerco di non farci caso. Finisco.
La magia che mi avvolgeva si è dissolta. Lo spartito è finito e cerco il coraggio di alzare lo sguardo: Paul mi guarda con un sorriso sincero;  Helene invece ha gli occhi persi nel vuoto e una espressione indecifrabile sul volto; la Band mi fissa chi con un sopracciglio alzato, chi con la bocca semiaperta; il cameraman non si vede perché nascosto dalla telecamera; la segretaria scrive il mio nome su una foto che avevo consegnato questa mattina con aria indifferente; il produttore si morde il labro inferiore e ha lo sguardo abbassato… non so cosa pensare!
 -  Complimenti – Helene si fa sfuggire un commento ricevendo uno sguardo omicida dal produttore.
 -  Beh, - dice Paul – sei bella – ‘senza dubbio’ dice uno dei ragazzi, ma non riesco a capire chi: mi scappa un sorriso che cerco di sopprimere subito – intelligente e con carattere. Sai suonare non bene, di più, la chitarra classica figuriamoci quella elettrica! Sei una ragazza, il che renderebbe felici le costumiste e le truccatrici… E… wow, perfetta secondo me – dice. Sono senza parole, il che è tutto dire dato che sono un tipo con la parlantina facile…
 - Grazie – è l’unica cosa che riesco a pronunciare.
 -  Per me è tutto, non ho nessun’altra domanda o dubbio – dice Helene.
Tutti annuiscono, anche il produttore. Tutti tranne J… Jeremy? Jacopo? Jacob? Dio… come si chiama?! Jon! Si, Jon! Che infatti dice:
 -  Io ho solo una curiosità… - dice.
 -   Cioè? – mi riprendo dal mio momentaneo spaesamento
 -  Chi pensa che sia la celebrità per la quale sta facendo il provino? – mi chiede.
 -  Beh, sono sicura che sia di tendenza: famosa e con talento. In questo momento, le serve urgentemente un chitarrista e che la sua troupe è molto brava nel tenere segreto il provino –
 -  Ma questo è quello che c’era scritto nell’iscrizione –
 -  E sono le uniche cose di cui sono sicura. Ma mi chiedo il perché di tutta questa riservatezza – rispondo
A questo punto interviene il produttore rispondendomi – Perché se le persone sapessero chi è la celebrità, i fans si iscriverebbero in masse e i provini si prolungherebbero troppo e noi non riusciremmo a trovare un chitarrista in poco tempo – dice molto velocemente
 -  Non fa una piega – dico sorridendogli.
 -  Allora, può andare – dice. Ripongo la chitarra nella custodia e mi alzo. Firmo il foglio per la presenza che mi porge la segretaria.
 -  E’ stato un piacere – dico come saluto generale.
 -  Alla prossima – sento dire da Paul mentre esco.
Chiudo la porta alle spalle sentendo dei chiacchiericci dalla stanza. Vedo Chris in fondo alla stanza con un sorriso a 32 denti che mi corre in contro saltellando come una femminuccia. Mi abbraccia cominciando a farmi domande su domande. Quanto adoro il mio amico gay! Solo lui può fare tutto questo davanti a un mucchio di gente senza vergognarsi. Mi prende la mano e ci sediamo su due sedie.
Così, comincio a raccontargli tutto con un sorriso che mi riempie il viso.







 

One Direction GIF bellissime ed emozionanti!

 

#Angolo Autrice
Ciao!
Sono tornata con un nuovo capitolo,
decisamente più lungo rispetto a quello precedente.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete dei consigli da darmi
o anche delle critiche, ditemi: sono pronta a tutto (?)!
Ringrazio specialmente la prima persona che ha
recensito la mia storia dandomi una sua opinione!
Quindi, grazie mille ‘roxy_stylinson’ (spero di aver scritto bene!)
Ok, Ehm… non so più cosa dire!
Quindi: alla prossima, spero!
XOXO

_Me_

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Capitolo 4
*** La Lettera ***


La Lettera



-      … Davvero ti ha detto così?! A te?! Che sei l’unica a persona a cui piace studiare che io conosca?!
Chris, quanto è matto! Gli ho raccontato tutto il provino nei minimi particolari, ma alla fine è ritornato sul dialogo tra me ed il produttore. Devo dire che non mi ha fatto molto piacere perché mi ha messo un po’ in difficoltà spiazzandomi con la sua domanda, ma questo non lo ammetterò a nessuno! E’ parte del mio carattere e a nessuno, escluso Chris, dirò che qualcuno mi ha messo in difficoltà! Nessuno.
Comunque, poco dopo che son tornata dal provino, la ragazza “perfettina” che si trova davanti a noi, ci ha detto che dovevamo aspettare prima di andarcene perché quella mattina un “omone” –come lo ha definito lei- ha detto di aspettare fino a nuovo avviso per metterci a conoscenza di come si sapranno i risultati. Naturalmente, questa mattina sono arrivata in ritardo! Anche se Chris era venuto a casa mia con largo anticipo, io me la sono presa comoda. Un classico. E’ da me.
Fortunatamente, l’ultimo ragazzo che doveva fare il provino è entrato cinque minuti fa. Quindi, è solo una mezzora che aspetto.
Mentre penso a tutto quello che è successo durante il provino e cerco di darmi una valutazione su come sia andato, Chris continua il suo lungo monologo.
 -      Chris, tesoro, hai ragione: è stata una mossa sleale, ho risposto in modo un po’ sfacciato, mi piace
studiare, sono la persona più bella che conosci e bla bla bla, sai che non sono brava con i discorsi! – lo interrompo – Ma basta, per favore! Non vedo l’ora di uscire da questa stanza piena di perfettini con sogni infranti che puzzano di vaniglia. E tu sai quanto io odi i profumi dolci! –
Chris sbuffa e mi fa un sorriso alzando gli occhi al cielo:
 -      Stella, Stella, Stella… - Dice tornandomi a guardare – Sei sempre la solita, che adoro! – afferma –  Ma non ho mai detto che tu sia la persona più bella che io conosca – continua fissandomi con i suoi occhi dolci e profondi.
Faccio finta di offendermi ed incrociando le braccia al petto mi giro dall’altra parte. Faccio una faccia scocciata e mi rigiro dalla sua parte.
 -      Ma è la verità! – Dico alzando il sopracciglio e facendo un sorrisetto ironico.
 -      Vero – ammette ridendo di gusto. Rido con lui. – Di certo, - continua – l’autostima non le manca, signorina De Vito –
 -      Non mi è mai mancata, signorino Smith – Rispondo con l’espressione più angelica che riesco a fare.
Gli squilla il cellulare e mentre è intento ha rispondere al messaggio, esce l’ultimo ragazzo dalla porta in fondo alla stanza: ha una faccia triste e guarda in basso. Si siede vicino ad una ragazza mettendosi le mani sulla faccia. Lei lo abbraccia e riesco a sentire il sussurro di lui che dice una cosa simile a “Ho fatto un casino, cazzo”. Distolgo lo sguardo: voglio lasciargli un po’ di intimità.
Fisso una sedia vuota poco lontano da me: non penso a niente. Ascolto: le voci delle persone intorno a me; Chris che tasta leggermente lo schermo del cellulare; i passi dei ragazzi che camminano per il nervoso; delle leggere voci, come sussurri, che provengono dalla stanza chiusa. Passi più pesanti si avvicinano alla porta, la maniglia gira e tutti si voltano da quella parte. Io continuo a fissare la sedia. Sento la voce familiare di una donna. Chris mi da una botta sul braccio ed io giro lo sguardo dalla parte della voce.
La segretaria ringrazia tutti per la partecipazione e ci informa che i risultati verranno pubblicati sul sito ufficiale dei provini dopodomani, salvo complicazioni. Il fortunato –come lo definisce lei- sarà contattato il prima possibile. Ci ringrazia ancora una volta e poi se ne va, chiudendo la porta alle spalle.
Inspiro profondamente, prendo la borsa, mi alzo e me ne vado. Non voglio stare più in quella stanza. Non credo di riuscire a passare il provino, anche questa volta. Al mio posto, sul quel palco insieme a quella ragazzina minuta che immaginavo mentre suonavo, vedo una ragazza dolce e gentile che sorride e si muove leggermente su se stessa. E’ bella, pura, brava e perfetta. Non come me. Anche se mi hanno fatto quei complimenti, credo di non essere fatta per questo. Insieme a quella ragazzina sul palco, io non riesco ad immaginarci me.
Mentre esco dall’edificio, l’aria fredda mi colpisce in pieno viso rinfrescandomi la memoria: se anche il provino non fosse andato bene, io rimango io. Sono sempre la solita Stella strafottente a cui piace studiare e suonare la chitarra. La Stella rispettosa con chi la rispetta e stronza quando serve. Sono sempre io.
Mi spunta un sorriso. Chris mi raggiunge con il fiatone: non mi ero accorta di aver corso.
 -      Stella Annabeth De Vito cosa ti è saltato in mente?! Hai idea di quanto siano dure queste stupende scarpe nuove?! – E’ serio… e sudato. Rido, anche se ha usato il mio secondo nome quando sa benissimo che lo odio. Lo prendo sotto braccio.
 -      Scusa ma è ora di cena ed ho fame! Tanta fame! Quindi, è stata la fame a guidarmi. Allora, sono perdonata? – dico facendo la faccia da cucciolo.
 -      Certo! Come faccio a resistere a quel faccino?- risponde dandomi un bacio sulla guancia.
 -      Allora, che facciamo? – domando. – Andiamo al cinema?- mi risponde. – E me lo chiedi?! – dico facendogli l’occhiolino. Il cinema: LO ADORO! Potrei viverci. Amo guardare film, di tutti i generi!
La ragazza che si trovava davanti a noi nella sala di attesa, esce in quel momento dall’edificio. E’ sotto braccio al ragazzo.
 -      Alla prossima – dice Chris salutandoli.
 -      Ciao – dice lei un po’ scocciata. Ho come l’impressione che non la rivedrò più. Meglio.
Io e Chris ci incamminiamo per le vie di Londra in cerca del cinema. Entrati, cominciamo a bisticciare su cosa vedere: un classico. Alla fine, vinco io. Entriamo in sala e cominciamo a vedere il cartone della Disney: parla della vita di una principessa che è costretta dalla madre a cercare marito anche se non vuole. Tira con l’arco ed è molto atletica. Ogni tanto Chris fa dei commenti del genere “non posso credere di essere venuto a vedere un cartone su una principessa!”. Io gli do una gomitata e lo azzittisco trattenendo una risata.
La serata finisce e mi riaccompagna a casa. Gli chiedo se vuole rimanere a dormire, ma mi risponde che non ha l’attrezzatura per la sua maschera di bellezza serale. Rido di gusto, adorandolo. Non riesco a smettere e lui comincia con il dirmi che è importante e che anche io dovrei farla perché fa bene alla pelle e apre i pori e bla bla bla… Ma alla fine comincia a ridere anche lui contagiato dalla mia risata. Ridiamo come due deficienti nella sua Mercedes SLK bianca (
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRAD6xIXBVgbcnP89eyDP1AiI_8b3PtKJrXFdkIRc05XuENWR3XdniJB9c ). Chris è il classico figlio di papà simpatico che sogna di cambiare il mondo. Se qualcuno passasse ci prenderebbe per dei matti ubriachi e questo non mi importa.

Riprendo fiato e mi asciugo le lacrime. Chris fa lo stesso. Gli do un bacio sulla guancia e lo ringrazio per la serata: è riuscito a non nominare, per tutto il tempo, il provino! Esco dall’auto e lui abbassa il finestrino.
 -      Stella, sono sicuro che il provino sia andato benissimo. Ma se per qualche insulsa ragione non ti prendessero, ricordati che ti adoro! – Mi dice sorridendomi. Gli sorrido dolcemente ringraziando lo sguardo. Ma lui sa perfettamente che non gli risponderò in modo smielato come se fossimo un film.
 -      Fai bene: anche io mi adorerei! – Rispondo facendogli l’occhiolino.
Lui ride mentre io prendo le chiavi ed apro il portone. Sento il motore dell’auto accendersi e la macchina partire.
Prendo l’ascensore e clicco l’ottavo piano, l’ultimo.  Apro la serratura ed accendo la luce.
La mia casa non è molto piccola: appena entri c’è un corridoio con un tavolino, dei fiori ed uno specchio. Poi si arriva in salotto. Sulla sinistra, c’è un mega televisore attaccato al centro della parete, ai lati due librerie: una piena di DVD e l’altra colma di CD. Accanto c’è un divano bianco ed anche di fronte al televisore ce ne è uno uguale. Sulla destra c’è, invece, una scrivania di legno bianca ed incastrata nel muro c’è una terza libraria piena di libri. Dalla parte opposta alla televisione, c’è una porta finestra che da su un terrazzo che si affaccia su una delle vie di Londra. Se dal salotto si gira a sinistra, c’è un piccolo corridoio: A destra c’è un porta che da sulla cucina; a sinistra c’è un’altra porta dove si trova la stanza degli ospiti: un’ampia stanza con un letto ad una piazza e mezza, un armadio abbastanza grande ed una finestra. In fondo al piccolo corridoio c’è un’ultima porta con il bagno. La mia camera si trova sul salotto, o meglio su un soppalco sul salotto. Accanto alla scrivania c’è una scala attaccata alla parete che porta “al piano superiore”. Alla fine delle scale, c’è il mio letto matrimoniale al centro con il comodino a destra e la poltrona color panna. A sinistra delle scale, sempre sul soppalco, c’è una porta chiusa da una tendina: dentro c’è la mia cabina armadio. Lunga, piena di scaffali e strapiena di vestiti e scarpe.

Accendo lo stereo che si trova su uno scaffale vicino al televisore ma abbasso il volume considerando l’ora. Salgo le scale, butto la borsa sulla poltrona. Mi tolgo le scarpe e mi svesto lanciando tutto nella cabina armadio: metterò a posto domani. Prendo il pigiama a pois da sotto il cuscino (simile a questo:  http://static.blogo.it/fashionblog/idee-regalo-di-natale-2010-pigiami-victoria-s-secret/V309380_SPLIT_1.jpg ) e lo indosso. Recupero il cellulare dalla borsa e scendo. Vado in bagno dove mi lavo e mi strucco. In cucina prendo un bicchiere di Coca- Cola e vado sul terrazzo.

Mi siedo sulla sdraio sorseggiando dal bicchiere. Sento una musica in lontananza e delle voci. E’ molto rilassante ma lo stereo è troppo basso e non riesco a sentire che canzone stanno dando alla radio. Vedo che sul cellulare ci sono dei messaggi e delle chiamate perse perché è tutto il giorno che non lo accendo:
3 messaggi e 2 chiamate da mio padre che mi chiede come è andato il provino e la giornata. Gli rispondo dettagliatamente e gli dico che lo chiamerò domani. Voglio molto bene a mio padre e mi confido sempre con lui. Lavora molto e non mi fa mancare niente. Mi vuole bene ed anche se non lo vedo spessissimo, riesco comunque a sentire la sua presenza e so che per qualsiasi cosa lui c’è sempre. Non si è mai risposato da quando mia madre è morta, ma anche se lo facesse non gliene vorrei perché nessuno potrà prendere il posto di mia madre, e lui lo sa. Lei è morta in un incidente quando avevo 13 anni, dei due anni dopo ricordo solo molta tristezza e che mi sentivo molto spaesata. Ma questa è un’altra storia!
2 messaggi da Kate, la cugina di Chris nonché mia migliore amica, che mi chiede come va e mi aggiorna sull’ultima conquista.
1 messaggio da Damon: mi chiede come sto e se ci possiamo vedere. E’ un mio amico, ma lui vorrebbe essere qualcosa di più. Rispondo dicendogli che sto bene, tralasciando la seconda parte del messaggio. Non voglio illuderlo, ma neanche offenderlo. Chris dice che dovrei lasciarmi andare…
1 messaggio da Chris che mi da la buona notte. Rispondo anche a lui.
Faccio un ultimo sorso e torno dentro. Chiudo la porta finestra e spengo lo stereo. Salgo, spengo le luci e mi butto sul letto. Chiudo gli occhi e mi rilasso, ricordandomi di aver lasciato il bicchiere sul tavolo del terrazzo. Penso a tutto quello che è successo oggi e mi addormento inconsciamente, sognando una docile ragazzina bruna con gli occhi scuri come la pece che sorride dietro ad un microfono.
Sento un incessante suono ripugnante che proviene da di sotto. Non ho intenzione di muove un muscolo, tanto meno di alzarmi per aprire la porta! Dopo non so quanto, sento la serratura aprirsi: sto più attenta adesso. La voce di Chris mi fa rilassare e torno a sprofondare nel materasso: oggi è una di quelle tipiche giornate in cui voglio stare a letto senza che nessuno mi rompa; ma a quanto pare, sarà così ancora per poco!
Chris mi urla di alzarmi, non mi muovo. Lo sento salire le scale. Una gelata sensazione si impadronisce del mio corpo: è fredda e dal mio viso sta scivolando sul mio collo. Apro gli occhi di scatto e mi metto a sedere. Vedo Chris con un bicchiere, ormai vuoto, in mano ed una busta nell’altra.
 -      Bene! Ora che ho la tua attenzione, ti consiglio di alzarti: è arrivata una lettera dagli studi dove hai fatto il provino ieri! Veloci, no?! – mi fa un sorriso e scende le scale.




 




                                    One Direction GIF bellissime ed emozionanti!



 

#Look At Me
Sono tornata con un nuovo capitolo!
Che ve ne pare? Non succede niente di particolare, lo so!
Il prossimo sarà più movimentato, lo prometto!
Come al solito, vi chiedo di farmi sapere e se avete critiche ditemi pure!
Tra poco parto ma cercherò di aggiornare regolarmente!
Un Bacio e a presto
P.S.: Vi lascio con una foto del nostro Chris ( però potete immaginarlo come volete!)
XOXO
_Me_

 


Chris.

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Capitolo 5
*** Il Ritorno Di Kate ***


5. Il Ritorno Di Kate



Faccio un urlo disperato e sento le risate di Chris al piano inferiore. Ormai sono sveglia. Mi alzo e scendo. Lancio un’occhiata in cucina e vedo Chris intento a preparare qualcosa. Vado in bagno e mi do una sciacquata. Esco e raggiungo Chris sul terrazzo. Prendo un po’ di caffè e ci allungo il latte freddo.
 -      Lo faccio meglio io il caffè! – Dico.
 -      Ma buongiorno anche te! – mi risponde. Sbuffo e gli sorrido sorseggiando il caffè.
 -          Come sei entrato? – gli chiedo.
 -          Ti ricordi che mi hai fatto una copia della chiave di casa perché avevi paura che ti saresti persa  la tua? –
 -          Si  - rispondo semplicemente.
 -          Beh, non è difficile aprire una serratura avendo la chiave! – dice sorseggiando il suo caffè. Non fa una piega.
 -          Scusami se di prima mattina non ragiono velocemente come te! – dico fissando un punto nel vuoto.
 -          Scuse accettate anche se non è prima mattina: sono le undici! – ribatte guardandomi.
 -          E’ prima mattina! – affermo girandomi dalla sua parte e sorridendogli.
Mi alzo, poso la tazza sul tavolo e vado in salotto.
 -          Dove vai? – mi chiede Chris.
 -          Come si può iniziare una giornata decentemente senza un po’ di musica? – domando retoricamente mentre accendo lo stereo. Stanno dando una canzone estiva e commerciale: perfetta come inizio giornata.
 -          Allora, che mi racconti? Novità? Come stanno i tuoi pori?– gli chiedo tornando a sedere sulla sdraio.
 -          Loro benissimo: sono dilatati e puliti. Per il resto niente. Tu? – chiede
 -          Le solite cose: un messaggio da Damon, Kate ha fatto nuove conquiste e non ho voglia di fare niente! Tutto come al solito, no? –
 -          Dovresti lasciarti un po’ andare, quel ragazzo sarebbe perfetto per te! E ti sopporta, il che non è da tutti. Devi ammetterlo… - Sempre la stessa storia.
 -          Cambia repertorio! Ripeti sempre la stessa frase… Mi sopporta solo perché non mi conosce davvero! – dico facendogli l’occhiolino.
 -          Se ti conoscesse davvero sarebbe innamorato perso, invece di avere solo una cotta! – controbatte.
 -          Innamorato! Che parolone! Io credo che non riuscirebbe a convivere più di una settimana con le mie abitudini! E poi, lui fa le scampagnate, fa molto sport, corre e va in palestra tutti i giorni. Si sveglia presto… non potrebbe funzionare! – dico mangiando un biscotto.
 -          Beh, su questo ti do ragione! – Dice ridendo e mangiando la sua fetta biscottata.
Mi piace parlare con Chris. Mi tira sempre su di morale ed è la parte romantica che non ho. Come ho già detto: lo adoro.
Passiamo una mezzora a parlare di vere e proprie cavolate: prendiamo il computer e ci impicciamo un po’ su delle persone che conosciamo. Parliamo un po’ di tutto, ridendo e scherzando. Quando ad un certo punto, Chris cambia completamente discorso dicendo:
 -          Eviterai tutto il giorno di aprire questa lettera? – aveva colpito nel punto. Inconsciamente, non volevo sapere il risultato del provino: sarebbe stato un altro fiasco e non mi sentivo pronta.
 -          Male che va, ti comprerò una vaschetta di cioccolato e ce la mangeremo mentre vediamo Titanic! – continua cercando di smorzare la tensione.
 -          Sai che non sono quel genere di ragazza! – dico.
 -          Già! Quando sei triste vai a fare shopping a Piccadilly Circus … ma lo fai anche quando non lo sei – dice sorridendomi. – Allora, leggo io? – mi chiede.
 -          Leggi tu! – rispondo.
Chris apre la busta e comincia a leggere: c’è tutta una parte che spiega come si sono svolti i provini e perché in quel modo. Ringrazia tutti per la partecipazione e bla bla bla… una noia mortale.
 -          … la scelta è stata ardua, considerando i molti partecipanti. La maggior parte aveva tutti i requisiti richiesti per partecipare al provino. Le decisione presa infine è stata approvata da tutta la commissione presente al provino. Siamo arrivati alla conclusione di fare un nuovo provino. Due candidati sono spiccati per le loro competenze: la signorina Stella De Vito e Paul Nicole. Entrambi  hanno dimostrato le qualità richieste e l’ambizione desiderata. L’ultimo provino si terrà negli Studi dove in precedenza si sono già svolti i primi provini alle 15.00 di domani. Sarà presente anche la celebrità per una scelta più sicura e decisiva. Preghiamo i finalisti di presentarsi in orario nel posto deciso e di preparare un nuovo brano. Ringraziamo ancora tutti i partecipanti.
       Cordiali Saluti… - E poi tutti i nomi della Troupe.
Non sono stata presa, di nuovo. Ma sono arrivata tra gli ultimi due. Non credevo fosse una gara. Una competizione, piuttosto. Non so cosa pensare.
 -          Non sei felice?! Ti hanno preso! – Chris saltella vicino a me.
Non rispondo.
 -          Cosa ti metterai? Io direi che possiamo andare a fare shopping così decidiamo… - continua sorridendo e stringendomi le mani.
 -          Non ci andrò – rispondo sussurrando.
 -          Cosa hai detto?! – mi chiede Chris alzandomi e fissandomi.
Non voglio alzare lo sguardo. Non voglio incontrare quegli innocenti occhi marroni. Sono sicura di quello che provo. Alzo lo sguardo pentendomene, ma continuando a fissarlo.
 -          Non ci andrò! – ripeto alzandomi.  Voglio uscire.
 -          Perché no?! Hai paura che non ti prendano? Se sarà così non importa! A me non importa e non dovrebbe neanche a te! Continuerai con gli studi e ti cimenterai in altri settori! È un’esperienza, Stella! Non essere codarda… - mi urla venendomi dietro.
 -          Codarda?! Per una volta che non ho voglia di sentirmi dire in faccia: “mi dispiace ma non è stata scelta lei!” Per la quarta volta? Non voglio. No. Ho fallito già tre volte e non me la sento di farlo una quarta! Non voglio essere la seconda scelta. – dico girandomi.
 -          Non sei la seconda scelta. Sei la prima, come quel ragazzo. – controbatte
 -          No, non andrò. Non sono stata perfetta, punto. Se andassi lì e mi dicessero di no, come farò a vedere quei concerti pensando che ci sarei potuta essere io su quel palco, eh? Come?! – sto urlando e mi dispiace. Non vorrei urlare contro Chris, non è colpa sua.
 -          Farai come hai sempre fatto. Tornerai a casa, ti farai una doccia, andrai al cinema con me e Kate e il giorno dopo ti rimetterai a studiare per poter dare un altro esame. E come sempre ci saremo io e Kate. Non cambierebbe niente, Stella. Tranquilla. –
Piango. Odio piangere davanti a qualcuno. Le lacrime scendono silenziose senza essere accompagnate da singhiozzi. Chris mi abbraccia. Mi tiene stretta e mi accarezza la schiena. Ci sediamo per terra mentre le lacrime finiscono.
  -          Ok, va bene. Non ci andiamo. Tranquilla. Ora usciamo e ci facciamo una passeggiata e dopo andiamo a prendere Kate all’aeroporto, ok? – mi dice Chris dopo un po’.
  -          Va bene. –
Mi alzo e vado a lavarmi. Mi sciacquo il viso e dopo faccio delle telefonate: a papà e a Kate. Entrambi mi dico che sbaglio e bla bla bla… non cambio idea. Chris si sta vedendo un film demenziale mentre sgranocchia qualcosa.
Io mi vesto così: http://a2.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/292236_262678377077840_154927701186242_1117153_243243_n.jpg
Scendo ed usciamo.
Innanzi tutto pranziamo, poi facciamo una passeggiata e naturalmente del sano shopping. Non nominiamo mai la storia del provino. Meglio.
Arrivano le 19.30 e ci sbrighiamo per arrivare all’aeroporto in tempo.
Arrivati notiamo che l’aereo di Kate è già atterrato e ci sbrighiamo per raggiungerla.
Sta lì, seduta a giocare con il telefonino. La valigia tigrata al fianco e la borsa sulle gambe.
Le corro incontro: sono due settimane che non la vedo e mi è mancata terribilmente. Appena si accorge di me, lascia tutto sul sedile e mi viene incontro. Non so quanto stia durando questo abbraccio, so solo che non voglio staccarmi. Dopo, saluta anche Chris che le prende la valigia. Andiamo in macchina e dopo a cena in pizzeria. Ci racconta del suo viaggio, delle sue conquiste e di ciò che ha visto eccetera eccetera…
Dopo vengono entrambi a dormire da me. Ci mettiamo in pigiama e ci vediamo un musical. Cazzeggiamo tutto il tempo e del provino non ho che un ricordo.
 




 
 

 

# Look At Me
Mi scuso terribilmente per il ritardo.
Sono partita e non sono riuscita mai a connettermi con il mio pc per aggiornare.
Spero che mi abbiate perdonato!
Ero molto indecisa su come continuare e alla fine ho scelto un’altra direzione da far prendere alla storia.
Aggiornatemi se vi piace la piega che il racconto sta prendendo.
Ci tengo molto a sapere la vostra opinione!
Comunque, che ve ne pare? Nel prossimo capitolo arriveranno finalmente Loro.
Fatemi sapere, come al solito, cosa ne pensate anche con delle critiche.
Ringrazio tutti quelli che hanno messo al storia tra preferite/ ricordate/ seguite.
Ok, credo di aver detto tutto.
A presto
XOXO

_Me_




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Capitolo 6
*** Il Concerto ***


5. Il concerto
 

Che dolore! Sono sdraiata sul pavimento del mio salotto e devo ammettere che è molto scomodo. Con tutta la calma di questo mondo mi alzo. Chris è sdraiato su un divano e Kate sull’altro. Mi alzo e vado in camera tutta dolorante cercando di non fare rumore. Prendo ciò che mi serve e riscendo. Premo il pulsante e la trombetta emette un suono stridulo e odioso. Chris si sveglia di colpo e perdendo l’equilibrio, cade dal divano. Kate si siede con il fiatone. Spengo la trombetta.
-          Bravi Stronzi! Voi dormite tutti comodi sui divani e mi lasciate dormire sul pavimento! Complimenti! – dico sorridendo.
-          Siamo degli ospiti, in teoria! – dice Kate alzandosi e andando verso il bagno
-          In pratica siete dei miei amici che la maggior parte delle volte usano casa mia per organizzare delle feste! – dico andando a preparare la colazione.
-          Buon girono, eh! – urla Chris raggiungendomi. Sento Kate ridere dal bagno.
Prepariamo la colazione e per le undici siamo seduti tutti al tavolo a parlare e a mangiare.
Kate si alza dopo un po’ e va in salotto. Torna e mi sventola dei fogli davanti alla faccia.
-          Sinceramente, non mi interessa. Ma so per certo che non mi lascerai in pace se non te lo chiedessi. Quindi: cosa sono questi fogli? – chiedo. Lei si siede
-          Il regalo che mi hanno fatto i miei per essere andata due settimane a trovare zia in Spagna! –
-          Si, certo: a trovare tua zia. Non a testare gli spagnoli – controbatte Chris.
-          Particolari – risponde lei ridendo. -  Comunque, sono due biglietti per il concerto degli One Direction a Dublino questo week - end! Stella, ti ricordi? Chris deve andare a trovare la madre perché è il suo compleanno, ma tu avevi detto che mi ci avresti accompagnato. Perfavooore! Oggi è mercoledì.  Il concerto è sabato sera. Partiamo sabato mattina, il volo è alle 11.00. Posiamo le valigie in albergo e ci prepariamo. Andiamo al concerto e il giorno dopo ripartiamo. Semplice, no? Dai, che ti costa? Lo so che a te non piacciono così tanto ma … lo potresti fare  per me… - dice facendo la faccia da cucciolo. Non lo ricordavo. Ci andrò sicuramente, adoro Dublino.
-          Non lo so Kate… - dico cercando di non ridere.
-          Dai! Per favore!!! – continua
-          Mm… ok! Ma solo per renderti felice e perché mi piace Dublino! – Mi abbraccia e saltellando mi dice grazie.
Telefono a papà per chiedergli il permesso e dopo un po’ di moine riesco a convincerlo senza evitare, però, le raccomandazioni.
Mi arrivano una serie di chiamate da un numero sconosciuto, ma non rispondo a nessuna di queste.
La giornata continua tranquilla, come il resto della settimana. Fino a Venerdì sera. Kate viene a dormire da me per non farmi ritardare il giorno seguente.
Sabato
Sono le nove. È presto per i miei standard e non voglio alzarmi. Ma devo. Ci alziamo e Kate è molto eccitata all’idea di andare al concerto.  Ci prepariamo a tempo di musica che per fortuna mi carica un po’. Mi vesto comoda (
http://www.google.it/imgres?um=1&hl=it&client=firefox-a&rls=org.mozilla:it:official&biw=1024&bih=612&tbm=isch&tbnid=PwIfdLNCoewz2M:&imgrefurl=http://www.hellokittymania.net/2011/01/09/felpa-con-cappuccio-di-hello-kitty-2/hello-kitty-pop-teen-collezione-abbigliamento-donna-ragazza-felpa-con-cappuccio-e-orecchie&imgurl=http://www.hellokittymania.net/wp-content/uploads/hello-kitty-pop-teen-collezione-abbigliamento-donna-ragazza-felpa-con-cappuccio-e-orecchie.jpg&w=500&h=350&ei=Y1dHUJXKG4L_4QTZ0oGACw&zoom=1&iact=hc&vpx=95&vpy=145&dur=114&hovh=188&hovw=268&tx=218&ty=116&sig=118124236687204355924&page=1&tbnh=120&tbnw=171&start=0&ndsp=17&ved=1t:429,r:0,s:0,i:70  ) e dopo aver ricontrollato la valigia per essere sicura di aver preso tutto, usciamo di casa. Andiamo all’ aeroporto e dopo un’ora di attesa, riusciamo ad accomodarci nei nostri posti. Mando un messaggio sia a Chris che a mio padre.
Il volo è breve e dopo una chiacchierata con Kate su gli One Direction, atterriamo. Prendiamo le valigie: lei Leopardata ed io Rosa Shocking. Prendiamo un Taxi che ci accompagna all’albergo dove lasciamo le valigie. Dato che entrambe stiamo morendo di fame, decidiamo di andare a mangiare. Pranziamo in una pizzeria. Ci facciamo un giro per la città e nel pomeriggio torniamo all’hotel. La camera è molto bella.
Ci rinfreschiamo e ci vestiamo. Io così:  
http://weheartit.com/entry/36616579/via/AnnalynL    mentre lei opta per questo completo:  http://weheartit.com/entry/36618649/via/leeyaa13
   .
Usciamo e chiamando un taxi andiamo al concerto. Kate è molto felice ed elettrizzata. Il posto è molto grande. Vicino all’entrata c’è un bar dove prendiamo un caffè. Piano piano entriamo.
Siamo sotto il palco, alla quinta fila. Uffa, siamo troppo vicine. Kate è contentissima e saltella come una deficiente. Cerco di essere il più felice possibile per farla contenta. Intorno a noi ci sono un sacco di ragazzine che canticchiano qualcosa. Dopo un bel po’, le luci si spengono.
Tutti urlano. Si vedono delle ombre che salgono sul palco e si posizionano sui vari strumenti.
Le luci si accendono dopo un video di cinque ragazzi che vanno in spiaggia. Le urla sono insopportabili, comprese quelle di Kate che è vicino a me. I ragazzi cominciano a cantare ed io cerco di farmelo piace. Non è male, ma tutte queste urla mi stanno decisamente dando fastidio. Guardo la band.
Il chitarrista mi pare un po’ spaesato: è decisamente molto concentrato e non guarda mai il pubblico ma continua a fissare la chitarra.
Su un palchetto sopra di lui c’è il pianista che muove le dita freneticamente sulla tastiera. Lo fisso per un po’, poi distolgo lo sguardo.
Il bassista ha la faccia piegata e non riesco ad osservarlo come vorrei. Sembra molto sicuro ed ogni tanto saltella sul posto a ritmo di musica.
Sopra di lui c’è il batterista Josh… josh?! Non è possibile. Mi sto sicuramente sbagliando. Ma devo ammettere che la somiglianza è sorprendente…
Le canzoni sono carine ed orecchiabili. La band è abbastanza brava. Mi potrei godere meglio il concerto se solo intorno a me non ci fossero tutte queste urla, mi scoppia la testa.
I ragazzi annunciano le ultime due canzoni. Basta. Me ne vado. Mi sta scoppiando la testa. Urlo a Kate che me ne sto andando e lei molto distrattamente mi risponde.
Dopo un bel po’ di spintoni, riesco ad uscire.
Decido di andare al bar e mi prendere una coca cola. Sento le urla, ancora. Ma sono molto più basse ed ovattate.
Vado in bagno e mi do una rinfrescata. Chiamo Chris e papà per aggiornarli.
Mi avvio verso l’uscita mettendo il cellulare dentro la borsa.
Ma mi ritrovo a terra.
Il primo pensiero va ai tacchi: mi maledico mentalmente.
Il secondo va al pavimento: sporco.
Il terzo, quello più sensato, va al ragazzo che mi sta sopra.
Mi metto sui gomiti mentre comincio a sentire la fatica ti avere il mio corpo sotto al suo.
-          Fammi alzare da questo schifo di pavimento e guarda dove cam ... – il ragazzo mi mette una mano dietro alla testa e l’altra sulla bocca sussurrando uno “Shh”
Rimango incantata in quegli occhi: sono di un verde profondissimo e mi ci perdo. Sono rassicuranti ma freddi. Sono profondi ma distaccati. E terribilmente familiari. Sono una contraddizione di se stessi, ed io li adoro!
Sento in lontananza dei passi svelti e delle voci affannate.
E’ molto vicino a me ed i suoi ricci mi pizzicano il viso. Quando stacca gli occhi dai miei mi sento spaesata e torno alla realtà. Sono sdraiata sul pavimento di un bagno femminile perché uno mi è venuto addosso.
Si alza e mi tende la mano.
-          Scusa se ti sono venuto addosso – mi dice
-          Scuse non accettate – rispondo alzandomi.
-          E che mi sto nascondendo – spiega. Alzo un sopracciglio. – Ho abbassato i pantaloni ad un mio amico e così ha cominciato a rincorrermi. Quindi, mi sono nascosto qui. –
-          Nel bagno delle donne? – chiedo.
-          È il posto più insolito – risponde
-          O il più scontato, dipende dai punti di vista. – controbatto.
Gli spuntano due meravigliose fossette agli angoli di quel sorriso perfetto.
-          Scusa, ma tu chi sei? Ci siamo già conosciuti? … Hai una faccia così conosciuta e di certo una come te non la dimenticherei! – Dice facendomi l’occhiolino.
-          Io non mi ricordo di te, questo è certo! – dico.
-          Fai per caso dei video su Youtube? Dove canti? – chiede.
-          No, non sono il tipo! – rispondo guardandolo negli occhi. Risponde al mio sorriso. Rimaniamo così per un po’, forse un po’ troppo. È ora che vada e poi non voglio che fraintenda il mio silenzio.  
-          Io… - mi interrompe avvicinandosi di colpo e mettendomi una mano sulla bocca. Sono incastrata tra lui ed il lavandino. Non male.
Da fuori si sentono delle voci che non riesco a capire.
-          Ti prego, coprimi! Non dire che sono qui! – dice e si nasconde in un bagno.
Non ho il tempo di controbattere che un ragazzo entra nel bagno: è alto, capelli marroni ed occhi oceano. In confronto, i miei fanno schifo.
Appena si accorge di me mi osserva e mi chiede:
-          Scusa, hai visto un ragazzo? –
-          Nel bagno delle donne? – chiedo retorica. Non so perché lo sto nascondendo, ma mi sembra la cosa più giusta da fare.
-          Giusto… scusa il disturbo. Ciao! – e se ne va.
Il ragazzo di prima esce dal bagno. Io apro il rubinetto e mi lavo le mani, di nuovo.
-          Grazie. Ma perché lo hai fatto? – mi chiede avvicinandomi
-          Se ti avesse scoperto, non avrei potuto fare questo… - dico. Premo una mano sotto il rubinetto e mi scanso. Lo colpisco in pieno viso e la sua espressione me la ricorderò per sempre.
-          Perché. Lo. Hai. Fatto.?! – dice scandendo tutte le parole e facendo un respiro
-          Perché tu mi hai buttato su questo pavimento sporco. Non potevo lasciartela passare! – rispondo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-          Hai ragione. Piacere Harry, Harry Styles. Ma sono sicuro che tu questo già lo sappia – dice
-          Io non lo darei per scontato – rispondo.
-          E tu saresti? – mi chiede. Collego tutto. Quegli occhi. Quei capelli. Quella voce.
-          Ti interessa davvero saperlo? – chiedo.
-          Davvero molto. – dice sorridendo e avvicinandosi a me.
-          A me non interessa fartelo sapere, invece – dico avviandomi verso l’uscita.
-          Come posso rivederti? – chiede afferrando il mio braccio e facendomi  fermare.
Mi giro e gli sorrido. Prendo una penna dalla borsa e gli scrivo un indirizzo sul braccio. Non è quello dell’albergo e neanche quello di casa mia.
-          Vado spesso qui. Ma sappi che non sono di Dublino. – dico ed esco, lasciandomelo alle spalle.
Ricevo un messaggio da Kate:
 

“ Dove sei? Io sono all’uscita, vicino ai taxi. Harry ha abbassato i pantaloni a Louis sul palco. Ahahah! Sbrigati! Ti aspetto
Kate”

 
Esco e la raggiungo. È intenta a giocare con il telefono. Arrivata, la vedo sorridere.
-          Ma dove cazzo sei andata?! – mi chiede, fingendosi arrabbiata.
-          In bagno. – rispondo sorridendo – ora andiamo che ho sonno.
Ci incamminiamo. C’è molta confusione. Vedo una limousine sulla quale salgono dei ragazzi. Kate affretta il passo ed io per seguirla inciampo. Cado di sedere. Kate comincia a ridere e noto che molte persone si sono girate a guardarci.
-          Che cazzo ridi?! Sono caduta sull’asfalto di una strada e … - non riesco a finire la frase che comincio a ridere. Non riesco a smettere ed ho le lacrime agli occhi.
Mi rialzo con molta fatica e continuando a ridere senza senso, Kate ed io entriamo in taxi che ci porta all’albergo.
È quasi l’una di notte. Ci abbiamo messo molto per tornare all’albergo dato che c’era molto traffico.
Kate si fionda in bagno a fasi la doccia. Mi fa molto male la testa. Allora, prendo il mio libro e vado in terrazza.
L’aria fredda mi colpisce in pieno viso e mi rilassa. Mi stendo su una sdraio e comincio a leggere. Mi immergo sentendo in lontananza il rumore della città di notte.
Dei passi mi distolgono dalla lettura, ma cerco di non farci caso.
-          Buona sera. Come va il sedere? – sento una voce dietro di me.
Terribilmente familiare ed adorabilmente sexy.
-          Ciao. – dico semplicemente.
 


 

# Look At Me
Ciao a tutti!
Sono tornata con un nuovo capitol!
Che ne pensate?
Come al solito vi chiedo di farmi sapere anche delle critiche!
Ringrazio ancora tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/ ricordate/ seguite.


Fate un salto nella mia nuova FanFic su Glee!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1253444&i=1




XOXO
_Me_
 

Nella mia mente, Kate assomiglia a Kay Panabaker.
Ma voi potete continuare ad immaginarla come volete ;)
Fatemi sapere se vi piace la scelta :D

Kate.

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Capitolo 7
*** La Partenza ***


La Partenza



Harry Styles è davanti a me. Nel mio stesso hotel, davanti a me. E’ leggermente sudato, stanco e illuminato dalla luna è ancora più bello di quando l’ho visto sotto i neon del bagno.
Non voglio dargli la soddisfazione, anche perché se mi ha seguito fin qui significa che gli interesso; nel caso in cui non fosse qui per me, farei la figura della stupida se cominciassi a dargli corda quando in realtà non gli interesso. Ricomincio a leggere.
-          Che leggi? – mi chiede sedendosi sullo sdraio e costringendomi a incrociare le gambe.
-          Il terzo libro di Hunger Games… lo conosci? – chiedo.
-          Ho visto il film, vale comunque? – chiede sorridendo e facendo apparire quelle magnifiche fossette che già mi erano mancate da morire.
-          Più o meno… la trama è quella, ma essendo raccontato in prima persona non parla di quello che fanno gli strateghi fuori dall’arena ~.
-          E tu preferisci? –
-          Sempre i libri! Sono la storia originale, la prima idea dell’autore! Anche se adoro vedere film – rispondo. Lui rimane in silenzio a fissarmi.
-          Ah, hai ancora l’indirizzo che ti ho scritto sul braccio? – chiedo indicando il suo braccio in modo da distogliere il suo sguardo da me.
-          Eh, si! E’ l’unico modo che avevo per ritracciarti – risponde.
-          Già, ma è impossibile che ti abbia condotto qui! Che mi hai seguito? – ho avuto il coraggio di uscire allo scoperto. In fondo, se non fosse qui per me, non perderebbe tempo a parlarmi.
-          Sei di Londra e per fortuna, la conosco abbastanza bene e con l’aiuto di internet, ho scoperto che questo è l’indirizzo di una biblioteca. E poi, non è che io ti abbia proprio seguito… - dice. Alzo un sopracciglio e lo invito a continuare. – Eravamo saliti tutti sulla limousine, quando Niall comincia a ridere. Ci giriamo seguendo il suo sguardo e notiamo una ragazza in piedi e una per terra che ridono a crepa pelle e allora ti ho riconosciuta. Ho raccontato tutto hai ragazzi e li ho convinti a seguirti… - racconta. Che cosa carina… più o meno! Ha visto mentre cadevo… però mi ha seguita!
-          E come mi hai fatto a trovare, qui? L’albero è molto grande! – chiedo io veramente incuriosita.
-          Bé… mentre i ragazzi prenotavano una stanza, hanno fatto da diversivo ed io ho cercato sul PC la tua stanza, ma… solo allora, mi sono ricordata di non sapere il tuo nome! Quindi, me ne sono andato e mentre facevo una passeggiata per accompagnare Zayn a fumare una sigaretta, ti ho vista qui fuori e l’ho mandato via! – ha mandato via l’amico per rimanere da solo con me.
-          Bé, potresti farti ingaggiare come agente segreto dato che mi hai trovato solo con l’indirizzo di una biblioteca che non è neanche di qui – rispondo sorridendo.
-          So di essere un genio! Ma è stato anche grazie a Niall! – continua sorridendo e ammaliandomi con quelle dannate fossette, quei limpidi denti bianchi e quei profondi occhi verdi.
-          Ora potresti anche concedermi l’onore di sapere il tuo nome, non credi? – chiede
-          Mmm… - faccio finta di pensarci su – non so… ma vabbè! Io sono Stella, Stella De Vito – dico sorridendogli e porgendogli la mano. Lui, dopo un attimo di esitazione la stringe. Che strano comportamento!
-          Stella De Vito? – chiede.
-          Sì, perché? – chiedo
-          No no, niente! Lascia stare… - dice distogliendo lo sguardo.
Lo vedo molto pensieroso…
-          Quando torni a Londra? – mi chiede ritrovando il sorriso e puntando nuovamente gli occhi su di me.
-          Domani in mattinata ho l’aereo – rispondo abbastanza distaccata.
-          Se vuoi, ti accompagno … - cerca di dire. Di punto in bianco mi accorgo di non sapere niente di lui: solo quello che lui vuole che gli altri sappiano. Essendo una star, conosco solo quello che raccontano alle fan.
-          No no, guarda non ti scomodare! – dico alzandomi.
-          Ma non sarebbe un peso! Io torno dopodomani a Londra, così possiamo conoscerci meglio, se vuoi? – mi chiede. Mi piacerebbe così tanto passare del tempo con lui, ma non so se sia realmente una buona idea: è un personaggio pubblico e se entrassi nella sua vita, la mia sarebbe pubblica. Anche se diventassi una chitarrista di talento sarei un personaggio pubblico, ma la situazione sarebbe diversa…
-          Ok, ehm… ci sentiamo ok? –
-          Ehm, ok! Ma... E’ successo qualcosa? – mi chiede. Mentre si alza anche lui.
-          No, tranquillo. È solo che sono molto… stanca! – rispondo.
-          Dillo a me! –
Mi scappa una risata sincera. Forse sbaglio a giudicarlo… si vedrà poi!
-          Ok, allora buona notte! – dico
-          Sogni d’oro – mi risponde baciandomi sulle guance. Prima di farlo, ha esitato…
Gli sorrido e mi dirigo in camera. Appena entrata, corro per raccontarlo a Kate, ma noto che si è addormentata sopra le lenzuola con il cellulare in mano. Sorrido e le sfilo le lenzuola per mettergliele addosso. Le metto il telefono sul comodino e vado a farmi una doccia. Facendo più silenzio possibile, mi metto a letto e crollo prima di poter riflettere su tutto quello che mi è accaduto oggi.
Mi sveglio tutta intorpidita e con molta calma mi alzo. Kate è già uscita, infatti, appena leggo i messaggi sul cellulare ne trovo uno suo:
“  sono uscita un attimo per andare a comprare una cosa, poi ti spiego! Fai colazione e mandami un sms quando hai finito che ti raggiungo ;) “
 
Mi faccio una doccia al corpo e rifaccio la valigia. Mi metto un felpone e i leggins, un filo di trucco e mi dirigo al bar dell’albergo.
Ordino un cappuccino e un pancake al cioccolato.
-  Buongiorno, Stella – dice Harry avvicinandosi.
-’Giorno, Styles! Dormito bene? – chiedo mentre si accomoda vicino a me.
- Si, abbastanza… tu? –
- Non mi lamento – dico finendo il cappuccino. – Ehm, io devo chiamare Kate per capire dov’è andata, altrimenti perdiamo l’aereo. Quindi, devo andare… -
- Dovrei sapere chi è questa Kate? – mi chiede.
- E’ una mia amica che è venuta qui a Dublino con me ed ora non ho la più pallida idea di dove sia – dico prendendo il telefono.
- Ti accompagno alla hall – dice alzandosi e prendendo la mia valigia
- Grazie  - dico mentre mando un messaggio a Kate
- Quindi, ieri sera siete venute entrambe al nostro concerto? – mi chiede.
- Diciamo di si – rispondo.
- E come hai fatto a uscire ed arrivare al bar con tutta quella confusione? –
- Sono uscita un po’ prima – rispondo
- Perché sei uscita prima? Ti stavi annoiando? – mi chiede. Oddio, e ora?
- Harry! Dai, ti stanno aspettando tutti! –dice un ragazzo avvicinandosi. È alto, capelli scuri, occhi chiari… è il ragazzo che cercava Harry nel bagno ieri sera!
- Arrivo, un attimo – risponde Harry.
- Piace, Louis  – dice presentandosi
- Stella, piacere – rispondo stringendomi la mano.
- Ah, giusto: Stella! Si, so chi sei – risponde. Sono abbastanza perplessa. Harry gli lancia un’occhiataccia.
- E come fai a conoscermi? È più probabile che io conosca già te, no? – chiedo sorridendogli.
- Ehm, no. E’ che Harry ieri… Ci ha portati qui e ci ha raccontato del bagno – si giustifica. Ci ha raccontato del bagno: che cosa imbarazzane. D’ora in poi, per loro sarò la ragazza del bagno! Aspiravo a un soprannome più carino, ma non mi lamento…
- Giusto… Vabbè! Io devo andare! Ci si vede, eh! – dico cercando di chiudere la conversazione.
- Ciao, Stella! – dice Louis baciandomi sulla guancia e andandosene. Però, che confidenza!
- Ok, allora ci vediamo a Londra, Stella De Vito – dice Harry salutandomi allo stesso modo di Louis.
- Ciao, Styles! – dico prendendo la valigia ed uscendo dall’albergo.
Trovo Kate che mi sta aspettando con il taxi vicino.
- Che ti sei persaaa! – dico entrando nell’auto.
- Racconta! – mi ordina sedendosi vicino a me.
- Te lo dico sull’aereo! – rispondo e dando poi l’indirizzo dell’aeroporto al tassista.
Sull’aereo racconto tutto a Kate che all’inizio è impassibile e quando finisco di raccontare dice:
- Ed io dove cazzo ero in tutto questo?! – urla cominciando a ridere.
- A fare sempre di testa tua: se mi avessi seguito in bagno, avresti incontrato Harry. Se mi avessi fatto fare la doccia per prima, ci saresti stata tu sulla terrazza. Se non fossi uscita prima per andare a comprare uno stupido folletto irlandese, saresti … - dico cominciando a ridere.
- Ma è così carino! – dice tirando fuori il peluche dalla borsa.
- Allora, sei giustificata – dico facendole l’occhiolino.
Passiamo tutto il volo a parlare della mia “avventura”.
Kate rimane un po’ di giorni da me.
Alla radio mandano sempre una canzone degli One Direction. Ed io mi ritrovo sempre la faccia di Harry Styles stampata per tutta Londra.
Ho cambiato idea: mi piacciono gli One Direction. Pensavo che fossero dei ragazzi con la testa montata, invece sono semplici e normali (almeno, 2/5 della band sembra così).
Kate ne parla in continuazione e di certo non aiuta il senso di rimorso che mi circonda…
Un giorno, mentre pranziamo, stiamo vedendo un programma di gossip in televisione: mandano un breve servizio sugli One Direction raccontando brevemente tutta la loro vita fino ad oggi… la presentatrice annuncia:
- E’ ufficiale: il chitarrista degli One Direction è stato pubblicamente licenziato. A quanto pare, durante un concerto, Michael ha fatto di testa sua ed ha cominciato a suonare un assolo non previsto. In più, la band ha rilasciato in una intervista che ci sono stati anche altri precedenti che li hanno convinti a licenziarlo. Penserete che questo significhi che faranno dei provini per trovare un nuovo chitarrista?! Bè, vi sbagliate! Questa mattina, gli One Direction, a proposito dell’argomento, hanno dichiarato: …  -  Sullo schermo appaiono i ragazzi dietro un grande tavolo con i microfoni in mano: vengono continuamente abbagliati dai flash e quando la presentatrice finisce di parlare, viene inquadrato Harry mentre dice:

 

“ Sappiamo già a chi dare l’incarico”

 

 

Ciao a tutti!
Come va?
Pronti per tornare a scuola? Chi di voi ha già cominciato?
E chi ha ricominciato giovedì come me?
Scusatemi per il ritardo!
Cosa ne pensate del capitolo? Vi sta piacendo l’andamento della storia?
Scusatemi per eventuali errori, ma non ho riletto prima di postare!
Fatemi sapere cosa ne pensate! Anche con delle critiche!
Passate nell’altra mia FanFic, se vi interessa:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1253444&i=1
A presto, spero ;)
XOXO
_ME_

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Capitolo 8
*** Lo Voglio Veramente? ***


Lo voglio veramente?



Svegliarsi e non sapere cosa fare… che orribile sensazione! Ieri sera sono uscita con Kate e siamo andate a ballare. Non capisco il motivo per il quale io stia così triste, fiacca! Penso spesso ad Harry, al fatto che ogni volta che vado in biblioteca, fisso la porta nell’attesa che qualcuno entri, nell’attesa che lui entri, nell’attesa che Harry entri… Non so perché mi stia facendo questo effetto… non sono il tipo da una relazione lunga, ma non la prendo alla leggera: il fatto che non voglia relazioni lunghe non significa che non mi ci impegni!
Comunque, le giornate scorrono ed a parte qualche intoppo quando sento nominare gli One Direction, non succede nulla di speciale.
La sera in cui ho visto in televisione l’intervista hai ragazzi, era una di quelle sere in cui non ci stavo con la testa, in cui ero stanca e avevo solo voglia di fare niente… dolce far niente…
La mattina dopo, mi sveglio a causa del telefono. Sente che il telefono sta squillando da di sotto, aalora mi affretto a scendere le scale: sento tutta la testa che mi gira a causa della brutta alzataccia e quando arrivo al telefono, ha smesso di squillare. Una domanda mi sorge involontaria: perché il cellulare è qui di sotto? La domanda trova subito una risposta, quando sposto lo sguardo verso destra e trovo un bigliettino:
 
“ Sono andata a fare un giro con Cory, ci sentiamo dopo bellezza XOXO
- Kate”
 
Kate e i suoi messaggi! Decido di fare colazione. Mi metto sul terrazzo, tavola apparecchiata, stereo e cellulare in mano. Mando un messaggio a Chris chiedendogli delle news!
Dopo aver inviato il messaggio, il cellulare comincia a vibrare (
http://www.youtube.com/watch?v=vdrqA93sW-8
) Senza pensarci due volte, rispondo, aspettandomi di sentire il solito “Hey dolcezza!” di Chris.
- Pronto?! – dico sorseggiando il caffè
- Signorina De Vito, Buon Giorno! Sono Paul Higgins! – mentre deglutisco, collego il nome, la voce e la persona… il caffè si blocca in gola e quel poco che non era ancora sceso, esce dalla mia bocca spruzzando! Sento tutta la gola ruvida: e chi se lo era ricordato?! Paul Higgins, manager della celebrità per cui avevo fatto il provino… l’ultima persona che mi aspettavo di sentire oggi!
- Pronto? – sento dall’altra parte.
- Sisi ci sono! Buon giorno anche lei! Posso aiutarla? – dico cercando di riprendermi.
- Naturalmente si ricorda del provino che ha fatto un po’ di tempo fa, giusto? – No, guarda! Me ne ero proprio dimenticata!
- Si… quindi? – chiedo
- Abbiamo cercato di contattarla in precedenza per chiederle il motivo per cui non si è presentata all’ultimo provino, ma non ha mai risposto… fatto sta che ci sono stati dei problemi con l’altro ragazzo scelto e le volevamo chiedere… - fa una pausa. Cosa? COSA?
- … se era ancora disponibile per quel ruolo! – finisce.
- scusi? – chiedo
- le sto chiedendo se vuole diventare la chitarrista degli… vabbè! E’ giusto che sappia: vuole essere la chitarrista della band anglo-irlandese One Direction? Tutta la troupe è d’accordo, lei dovrebbe solo venire agli Studi questo pomeriggio e firmare… allora? –
- Scusi, le farò sapere al più presto… ci devo pensare! – dico
- Ok, non si preoccupi! Nel caso in cui accettasse, la aspettiamo – attacco.
Ricapitoliamo: ho i casting, e sono andata in “finale” con un ragazzo. Non mi sono presentata alle ultime audizioni. Vado a Dublino al concerto degli One Direction, riconosco la band ed ora so che quel ragazzo era lo stesso che era andato allo spareggio con me. Torno a Londra, passano giornate intere e sento che gli One Direction hanno bisogno di un chitarrista. Paul mi chiama e mi chiede se voglio diventare la nuova chitarrista degli One Direction….
Lo voglio davvero?... Si!
Mi piacerebbe da impazzire, ma c’è un unico problema: Harry!
Non dovrei avercela con lui perché, in fondo, se avessi veramente voluto rivederlo gli avrei dato più informazioni su di me.
Mi accorgo che intanto Chris ha risposto. Gli mando un messaggio ed in fretta e furia, mi vesto ed esco.
Gli racconto tutto! Siamo in un bar  lui urla come una ragazzina e naturalmente mi dice di accettare. Ma, infondo, mi fa capire che la decisione è solo mia. Quindi, torno a casa, mi vesto (http://weheartit.com/entry/36613745/via/Eliflicious ) e vado agli studi.
Non mi ricapiterà mai più un’occasione del genere! Harry? Sarà semplicemente Harry! Come se non ci conoscessimo, come se fosse la prima volta che lo incontrassi.
Chris, naturalmente, si offre di accompagnarmi. Entrata, faccio vedere i documenti al signore all’entrata che mi lascia passare. Apro una porta e… confusione! Fax che suonano, telefoni che squillano, ragazzi che portano pile di fogli in mano seguendo eleganti signori. Mi sento così… spaesata!
- Stella! -  mi giro e Josh mi viene in contro e mi saluta abbracciandomi. Già,  Josh Devine mi sta abbracciando!
- Hey! Ciao Josh! – dico
- Alla fine hai deciso di firmare! Vedrai che ci divertiremo! E’ un po’ difficile imparare le nuove basi, poi con un CD in uscita… ma stare sul palco è una sensazione fantastica, credimi! Dai vieni, ti accompagno! – dice.
- Hai fatto tutto da solo… ma ok! – dico provocandogli una risata.
Saliamo al piano superiore: la confusione degli uffici di prima si è placata ed ha lasciato il posto ad una calma stanza affacciata su una delle mille strade di Londra. Josh bussa ed entra in una stanza dicendo
- Paul, guarda un po’ chi ho trovato? –
Mi faccio coraggio ed entro nella stanza
- Buongiorno! – annuncio entrando nella stanza.
- Stella! – dice Paul abbracciandomi.
- E’ un piacere rivederla signorina – dice il produttore porgendomi la mano
- Il piacere è mio – rispondo stringendola
Dopo tutti i saluti, dopo aver parlato del contratto comincio a firmare fogli su fogli.
Dopo aver firmato l’ultimo foglio, li risistemo tutti e Paul mi stringe la mano sorridendomi e dicendo un caloroso
- Benvenuta nella One Direction Family! –
La porta si apre e gli One Direction entrano nella stanza tra le risate.
- Ragazzi, lei è Stella: la vostra nuove chitarrista! – annuncia Paul.
I ragazzi mi fissano e per smorzare la tensione dico:
- Hey! Sono Stella… come va? – dico cercando di essere il più possibile al mio agio.
- Oh Mio Dio! Stella, piacere sono Louis! Oddio, che bello abbiamo una nuova chitarrista! Ci pensate ragazzi?! – dice Louis venendomi in contro e stringendomi la mano e cominciando ad agitarla su e giù e successivamente abbracciandomi.
- Ahah Louis! Noi ci conosciamo già! Ma come si dovrebbe dire in questi casi… ah, si! Piacere mio! – dico sorridendo e facendolo sorridere
- Come fate a conoscervi? – chiede Paul leggermente spiazzato
- Eh, Paul! Ci sono tante cose che non sai… - risponde Louis provocando una risata generale
- Io sono Liam, il papà del gruppo! – si presenta
- Chi scusa? – dico ridendo
- Il papà degli One Direction! Non lo sai? – chiede sorridendo ironico
- Ehm… dovrei? – rispondo sorridendo
- No, lascia stare! E’ strano di suo! Io sono Zayn! – dice presentandosi.
- Hey! – urla Liam fingendo di essere offeso e va da Louis a farsi consolare.
Sbotto a ridere mentre il biondino si presenta
- Niall, piacere! – dice sorridendo
- Niall… la mia migliore amica ti ama! – dico. Lui mi guarda alzando un sopracciglio – cioè, ama tutti voi! Ma ha una tua foto come sfondo del telefono! – che figura di merda!
- Oh, buono a sapersi! – dice sorridendo: che cucciolo!!!
- Guarda un po’ chi si rivede! – Dice Harry dandomi un bacio sulla guancia.
- Ciao anche a te! – rispondo
- Sono felice di sapere che sarai la nostra nuova chitarrista! Ci divertiremo molto insieme! – dice.
- Ne sono sicura! – rispondo facendogli l’occhiolino e lasciando che un sorriso a 32 denti occupasse la mia faccia.
 
 



Saaaaaalve!!!
ScusatemiScusatemiScusatemiScusatemiScusatemiScusatemi!!!
E’ ricominciata la scuola e ho avuto mille impegni!
Allora, aggiornerò più spesso! Promesso!
Vi chiedo di farmi sapere la vostra opinione, di ogni tipo:
- sei brava
- fai pena
- la tua storia fa schifo
- ucciditi (anche se credo sia un po’ esagerato! ;) )
Ecc…. <3
Allora, che ve ne pare?
Per chi voglia seguirmi on Twittah (?), ricambio:
https://twitter.com/BeOnTop_
 
Se vi interessa la trama, passate nell’altra mia storia:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1253444&i=1
 
P.S.: Scusate eventuali errori ma non ho riletto!

XOXO

_ME_

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