You Are My Destiny. ∞

di Virgi Chris Salvatore
(/viewuser.php?uid=165977)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A New Beginning. ***
Capitolo 2: *** Goodbye, Elena. ***



Capitolo 1
*** A New Beginning. ***


You are my destiny.

 

1. A new Beginning.

 

Buio.

Tutto ciò che in quel momento vedeva era solo un grande e immenso buio che la travolgeva e pian piano la strangolava, togliendole il respiro.

Non capiva cosa stesse succedendo, riusciva solo a sentire un profondo e incontrollabile vuoto che la riempiva, la travolgeva, consumando ogni parte del suo corpo, della sua stessa anima.

 

Dolore.

Il vuoto ad un tratto si trasformò in un immenso dolore, come un grande e intenso fuoco che bruciava ogni suo tessuto, il suo intestino, i suoi polmoni consumati e il suo cuore. Quel muscolo che ora bruciava, s'inceneriva dentro il gracile corpo di una ragazza che ha avuto una vita difficile, complicata. Una ragazza che ha dovuto scegliere troppe volte. Scelte importanti, troppo per una ragazza di appena diciott'anni. Una ragazza con le stesse esigenze di qualsiasi altra adolescente della sua età ma che, da certi punti di vista, non ha avuto scelta.

Solo una.

Lottare per difendere se stessa e le persone che ama.

Ma Elena Gilbert ha fallito.

La sua vita e i suoi sogni sono affondati con lei, insieme al pick-up di Matt.

Il bruciore e il vuoto aumentavano dentro di lei, il dolore era insopportabile.

Non trovava più ossigeno, lo cercava affannosamente nell'aria.

Si agitava, urlava, mordeva e graffiava.

Ma sotto gli occhi degli altri non era altro che una bella ragazza, sdraiata su un lettino freddo di uno squallido obitorio.

Una ragazza che non ha mai vissuto realmente.

Una ragazza che non potrà mai più farlo.

Una ragazza troppo, troppo giovane.

 

Un ultima dolorosissima fitta al cuore.

Il primo e appagante respiro.

 

Luce.

Una luce spenta e soffocata dentro a una stanza fredda.

Stefan, la sua scelta, le strinse la mano con le lacrime agli occhi.

Elena si guardò in torno, confusa e disorientata.

Sentiva solo un gran mal di testa, così forte che dovette stringere i denti dal dolore.

Una voce familiare e tremante arrivò al suo sviluppato udito.

Sentiva tutto, riusciva a percepire i bisbigli più lontani e impercettibili.

Elena, Elena, guardami, sono io. Guardami.”

La voce di Stefan la percosse.

La sua voce solitamente dolce e calda era diversa: era preoccupata e tremolante, come se potesse piangere da un momento all'altro.

Le sue mani le sfiorarono il volto: non erano fredde come al solito.

Erano tiepide, quasi calde.

Elena alzò la testa e lo guardò negli occhi.

Che cos'è successo? Dove mi trovo?”

La voce della mora era fintamente controllata, sapeva anche lei che sarebbe crollata in una crisi isterica da un momento all'altro.

Stefan sospirò, si mise le mani nei capelli e guardò in basso, cercando di trattenere le lacrime.

Stefan, rispondimi!” ormai stavo urlando, facendo aumentare il mal di testa persistente.

Guardò negli occhi Stefan.

Erano strani, particolari.. diversi.

Erano di un marrone intenso, stupendo.

Tutto il suo viso era diverso.

Molto più bello.

Lo vedeva come non lo aveva mai visto prima.

I capelli erano di un castano particolare, riusciva a captare ogni sfumatura, ogni ciocca ribelle.

La pelle era bianca, pallida, priva di imperfezioni.

Era splendido, un angelo dannato.

Incredibilmente sexy.

Sei morta, Elena. Sei morta, sei affogata. Mi dispiace. Volevo salvarti, avrei potuto farlo, dannazione! Non me lo hai permesso e ora sei in transizione!” sbottò Stefan, in preda alla rabbia.

Era arrabbiato con lei, e soprattutto con se stesso.

Non era riuscito a difenderla, a salvarla come le aveva promesso.

Aveva fallito di nuovo.

 

Il cuore di Elena cessò di battere definitivamente.

Non batteva già più, era morta.

Ma se in quel momento avesse battuto ancora, avrebbe cessato all'istante.

Era morta.

Era in transizione.

Un sottile filo precario la divideva dalla morte.

Doveva scegliere: se si fosse nutrita sarebbe diventata un vampiro. Se non si fosse nutrita sarebbe morta, avrebbe dovuto morire, dire addio a tutti, a tutto.

Vivere in eterno da dannata, o morire senza rimorsi?

Era morta.

Questa volta sul serio.

Ogni persona ha un'aspettativa positiva della sua vita.

Nascere, crescere, giocare, studiare, sposarsi, avere una famiglia e morire di vecchiaia, felice e soddisfatta.

Invece lei era morta a diciotto anni, e rischiava di diventare un vampiro.

Uno dei tanti demoni che avevano distrutto la sua vita, che l'avevano condotta a una morte precoce.

No, non lo sarebbe diventata.

Non sarebbe diventata una di loro.

Avrebbe dovuto dire addio a tutte le persone che amava, ma non sarebbe diventata come loro.

Avrebbe detto addio a Stefan, l'amore della sua vita e la sua scelta.

Avrebbe detto addio a Damon.

Il suo amore segreto.

L'amore che la consumava, quell'amore illegale e pericoloso, quell'amore che ti divora.

Avrebbe detto addio a Jeremy.

Avrebbe detto addio a tutti i suoi amici.

 

D'un tratto la porta si aprì.

Damon era sulla soglia della porta che la guardava.

E lei lo vide, per la prima volta.

Vide i suoi occhi, di un azzurro glaciale, magnifico.

Quello sguardo da togliere il fiato, carico di rabbia.

La sua pelle bianca e perfetta.

I suoi denti bianchissimi spuntavano da sotto il labbro, le labbra perfette e socchiuse.

La mascella squadrata si serrò.

Una fitta lancinante alla testa la fece urlare dal dolore.

Subito Stefan e Damon le piombarono addosso, tenendole la testa.

Elena! Guardami!”

Elena, dannazione!” le voci dei fratelli erano lontane, non riusciva a identificarle chiaramente.

Era impegnata a focalizzare le immagini sfocate che pian piano diventavano sempre più nitide.

E ricordò.

Ricordò tutto, lo vide.

Vide Damon, il loro primo incontro.

Vide Damon che le confessava il suo amore, ma le diceva che lui non la meritava.

Che sarebbe sempre stato solo Stefan.

L'aveva soggiogata.

Le aveva fatto dimenticare.

Aprì gli occhi, ancora più confusa.

Elena, stai bene? Elena!” sentì la voce di Damon mentre la scrollava.

Si, sto bene!” cercò di allontanarli entrambi, mettendosi a sedere.

Ma proprio quando il mal di testa sembrava essere cessato, un dolore allucinante ai denti travolse la ragazza.

Urlò dal dolore, e i fratelli Salvatore tornarono addosso alla bella Gilbert.

Deve nutrirsi, le stanno scendendo i canini, vado a prendere una sacca di sangue dal reparto prelievi.” disse il maggiore dei fratelli, incamminandosi verso la porta.

No!” riusci a dire Elena tra un urlo e un altro.

Io non mi nutrirò, Damon.” le lacrime iniziarono a bagnare il volto della mora.

Damon sembrò non capire, sembrò confuso.

Elena, lo devi fare.”

No, io non devo fare proprio niente.”

Ma devi, Elena. O morirai” intervenne Stefan, alzandosi in piedi dalla sedia dov'era seduto.

Io sono già morta. E voglio morire da umana. Non diventerò un vampiro. E' una mia scelta.” le lacrime rigavano il volto di Elena.

Non se ne parla neanche. Vado a prendere la sacca.” disse Damon prima di volatilizzarsi.

No, Stefan. Sai che non voglio.. Ti prego, non riuscirei a sopportare anche questo.”

Balbettò, tra un singhiozzo e l'altro.

Lei non voleva, non lo avrebbe mai voluto.

Non voleva continuare a vivere da vampiro, era morta in quel pick-up.

Elena, non puoi morire.. Sai che non te lo permetteremo.”

Si, Stefan. Non so cosa sarei da vampro. Potrei diventare diversa, non sarei più io. Non sarei più la donna che ami, e magari non ti amerei più. Non voglio rischiare di perderti. Non di nuovo. Lasciami scegliere Stefan. Per favore.” lo abbracciò, affondando la testa nella sua spalla e bagnando la sua giacca di lacrime.

No, Elena, non potrei sopportarlo..” anche Stefan stava piangendo, si sentiva chiaramente dalla sua voce.

Ti prego Stefan. Se mi ami davvero lasciami scegliere. Lasciami libera.” ansimò Elena.

Stefan l'abbracciò più forte, le scostò la testa dalla sua spalla e la baciò intensamente.

Un bacio carico d'amore e rabbia.

Un bacio dolce e violento allo stesso tempo.

Damon entrò nella piccola stanzetta con due sacche di sangue.

Elena e Stefan si staccarono, interrompendo quel bacio inteso.

La Gilbert sentii un forte dolore alla gola.

Un bruciore intenso, come se la gola le andasse a fuoco.

Porto le mani su di essa, cercando di resistere.

Aveva fame, e sapeva che l'unica cosa che l'avrebbe saziata erano quelle due sacche di sangue.

Forza, bevi.” Damon le porse una delle due sacche, ma lei girò la testa e strinse le mani a pugno.

No, Damon.” disse tra i denti.

Il corvino sembrò confuso all'inizio, ma poi serrò la mascella e il suo sguardo divenne duro.

No, Elena, le cazzate riservatele per un altro giorno. Ora bevi, se non vuoi che te lo faccia bere io con la forza.” il vampiro tolse e il piccolo tappo dalla cannuccia della sacca e la porse a Elena.

La ragazza cercò con tutte le sue forze di resistere, dando le spalle al vampiro.

No, Damon. Ora decido io, e ho deciso di non diventare un vampiro.” sbottò la mora, urlando.

Elena, hai visto dove ci hanno portato le tue decisioni?! Tu non morirai di nuovo!” il vampiro attraversò la stanza a falcate pesanti, cercando di raggiungere la ragazza, ma Stefan gli bloccò la strada.

No, Damon. Lei ha deciso così e rispetteremo la sua decisione. Ha già dovuto sopportare troppo. Sai che la vita di un vampiro non è né felice né tanto meno facile.”

Damon era fuori di sé, era deluso e arrabbiato.

L'hai già lasciata morire una volta, non ti permetterò di farla morire di nuovo.” ringhiò tra i denti Damon cercando di oltrepassare il fratello, ma Stefan lo bloccò per il braccio e lo lanciò contro il muro, facendolo sbattere rumorosamente.

No, Stefan!” urlò Elena tra le lacrime.

Damon si alzò, prese la testa del fratello fra le mani e gli ruppe l'osso del collo, facendolo cadere inerme al suolo.

Elena corse da Stefan, cercando di fargli tornare i sensi.

Mi dispiace Elena, ma non posso perderti di nuovo.”

Prima che la mora potesse reagire Damon l'aveva già bloccata al muro, con la sacca di sangue in mano.

Damon ti prego- gli disse tra le lacrime- non voglio, ti prego. Se tu mi amassi davvero non lo permetteresti. Io ricordo, sai? Ricordo quando ci siamo incontrati, ricordo quando mi hai detto di amarmi ma che non mi meritavi. Se tu davvero mi ami mi lasceresti scegliere. Mi meriteresti lasciandomi morire.”

No, Elena, non posso. Proprio perché ti amo, devo rinunciare al tuo amore per la tua vita. L'importante è che tu viva, il resto non conta. Non farò come Stefan, io non sono come lui. Non posso permettere che tu muoia, anche se facendolo rinuncerò per sempre al tuo amore. So che mi odierai ma è giusto così. Mi dispiace Elena” Una lacrima rigò la pelle diafana del vampiro.

Ti prego Damon..” sussurrò lei, ma era troppo tardi.

Damon aveva portato la cannuccia della sacca alla sua bocca e, anche lottando con tutte le sue forze, non ce l'aveva fatta.

Iniziò a bere avidamente, segnando il suo destino.

Un destino dannato.

Un destino verso il nulla.

 

 

 

Anticipazione dei prossimi Capitoli ∞

 

[“Come hai potuto?!”

Tra qualche anno mi ringrazierai.”]

 

[“Non potevo lasciarti morire.”

Io ero già morta!”]

 

[“Tu vuoi un amore che ti consuma, ti divora.”

Tu non sai niente.”]

 

[“Per una volta ha ragione lo stronzo.”

Non puoi capire.”]

 

 

 

 

 

 

*Hello!

Salve a tutti, sono Virginia.

Magari mi avete già conosciuto nella mia fanfiction Delena/N.Personaggio

You ever love me?”

Bene, questa è una mia nuova ff,

una ipotetica quarta stagione di TVD.

Spero vi piaccia!

Se recensirete io posterò nuovi e sensazionali capitoli!

Un bacione,

Vostra Virgi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Goodbye, Elena. ***


You are my destiny.

 

2. Goodbye, Elena.

 

Una settimana.

Era ormai passata una settimana da quel giorno.

Una settimana vuota, spenta.

Una settimana che sembrava non finire mai.

Elena se ne stava chiusa in camera sua, non si alzava nemmeno più dal letto.

Non voleva far entrare nessuno, entrava solo Stefan con la forza per poterle dare la sua dose di sangue quotidiana.

Ma lei non voleva.

Non riusciva a resistere a quel sapore e a quel sangue, ma lei non voleva mangiare.

Non voleva vivere, perché quella non era vita.

Voleva lasciarsi andare, abbandonare per sempre quel mondo che aveva ucciso tutte le persone che amava e che poi aveva ucciso lei.

E la uccideva ogni giorno di più, una tortura che sembrava non finire mai.

Si alzava dal letto solo per andare a guardarsi allo specchio.

Non riusciva a guardarsi, si faceva schifo.

Piangeva, e poi colpiva con tutta la sua forza quello strato sottile di vetro, e urlava quando si accorgeva che le ferite causate da quei pezzi affilati si rimarginavano velocemente.

A quel punto interveniva Stefan.

La prendeva in braccio e cercava di tranquillizzarla, mentre Caroline raccoglieva i frammenti dal suolo.

 

Era passata ormai una settimana da quando Elena Gilbert non c'era più.

 

Non era più la persona che Stefan conosceva, sarebbe stato meglio lasciarla andare, ricordandola com'era quando era umana, determinata e testarda, la sua piccola guerriera.

Era stato un errore trasformarla, lo sapevano tutti.

 

Stefan, sdraiato sul divano della Pensione Salvatore, pensava.

La donna che aveva amato con tutto sé stesso se n'era andato.

Non era più la stessa, lo sapeva.

Sapeva quanto lei odiasse essere.. un mostro.

 

Buongiorno fratellino.” Stefan non si era neanche accorto dell'arrivo del fratello.

Non lo aveva più visto da quel giorno, da quando gli aveva spezzato il collo e trasformato in vampiro la ragazza che amava contro la sua volontà.

Hai coraggio a farti rivedere.” Stefan non si mosse da quella posizione, non voleva neanche vederlo.

Mi eri mancato.” rispose ironicamente il fratello, prendendo del Bourbon dall'armadietto degli alcolici e versandoselo in un bicchiere trasparente.

Stefan balzò in piedi, bloccando il fratello al muro con un braccio alla gola.

Come hai potuto?!” urlò in faccia al corvino.

A cosa ti riferisci?” rispose Damon con un sorriso strafottente sul volto.

Lo sai benissimo! Hai trasformato Elena in un vampiro contro la sua volontà!” sbottò Stefan, stringendo ancora di più la morsa sul collo del fratello.

Tra qualche hanno mi ringrazierai.”

Ah si? E di cosa ti dovrei ringraziare, eh? Per aver ucciso la ragazza che amo?”

Il moro era furibondo, l'avrebbe fatta pagare a Damon, in un modo o nell'altro.

Mi ringrazierai perché la tua ragazza non sarà in una bara a farsi mangiare dai vermi.” sputò Damon, serio. Il suo sorrisetto ironico era scomparso.

Oh, grazie Damon!” urlò Stefan teatralmente, allentando la presa sul fratello. “Te ne sarò grato per l'eternità!”

Figurati, non c'è di che.” gli rispose il corvino stando al gioco.

Stai scherzando vero?! Tu non sai come sta Elena! Non è più lei! Non mangia se non forzata, non vuole parlare con nessuno! Desidera di morire ogni giorno di più!”

Se ne farà una ragione.” ringhiò Damon, scaraventando il fratello dall'altra parte della stanza e uscendo dalla pensione.

 

Damon non se lo aspettava. Non credeva di averle fatto così male.

Ma doveva aspettarselo.

Non era come le altre ragazze che aveva trasformato.

Lei reagisce in un altro modo, lei è più sensibile, è più testarda, è più impavida.. E' Elena, la sua principessa guerriera.

Era stato egoista, decidendo al posto suo.

Aveva avuto troppa paura di perderla.

Ma ora l'aveva persa definitivamente.

Lei era Elena.

La sua dolce, testarda e piccola Elena.

 

Era passata ormai una settimana da quel giorno.

Una settimana da quando Damon non si era più fatto vedere.

Era scomparso nel nulla e lei ne era felice.

L'aveva costretta di nuovo, non l'aveva di nuovo lasciata scegliere.

E lei era incazzata, delusa.

Credeva fosse cambiato, invece l'aveva di nuovo tradita, e questa volta sarebbe durato per sempre.

Dopo tutto quello che avevano passato, quel rapporto che si era instaurato tra i due era svanito.

Si era sbriciolato insieme alla sua umanità.

 

Caroline bussò alla porta della stanza di Elena.

Elena sapeva che era lei, i suoi sensi glielo permettevano.

La vampira bionda entrò nella stanza, anche se non aveva ricevuto una risposta dalla mora.

Elena era seduta sul divanetto sotto la finestra e guardava fuori.

Era tutto così diverso ora che era un vampiro..

I colori più nitidi, i rumori più acuti, gli odori più forti e intensi..

Dava le spalle alla bionda, come se non sapesse della sua presenza.

Caroline si sedette sul letto.

Come stai?” chiese alzandosi e accarezzando la schiena della vampira mora.

Come vuoi che stia.” le rispose bruscamente.

Lo so all'inizio è difficile..”

No! Non è l'inizio, Caroline! Sarà difficile per sempre, dovrò vivere per sempre come un mostro! Io non voglio, Caroline! Non voglio!” sbottò la mora girandosi verso di lei con le lacrime agli occhi.

Vieni qui.” Elena si fiondò tra le braccia della bionda e pianse, pianse per la prima volta da quando era vampira.

Damon non avrebbe dovuto, volevo morire, non voglio vivere così! Io odio lui, e odio essere un vampiro!” continuò la mora.

Chiunque al tuo posto lo avrebbe odiato, Elena. Ma questa volta lo stronzo ha ragione. Non potevi andartene, nessuno di noi te lo avrebbe permesso.” disse la bionda accarezzandole i capelli. “Dai, guarda le cose positive, ora potrai stare per sempre con Stefan.”

Non puoi capire, nessuno potrebbe farlo.” Elena ricominciò a piangere. “E' difficile, almeno questo lo capisci, Care?!”

Lo so, lo so.” sussurrò la bionda, cercando di consolarla.

Ma ormai quel che è fatto è fatto, Elena. Non si può più tornare indietro. Dobbiamo guardare avanti, vedrai che tutto si risolverà.”

No, non è così, e lo sai.”

Quelle parole colpirono Caroline come uno schiaffo in pieno viso.

Lei lo sapeva, sapeva che non era così.

Anche lei ci era passata, era stata trasformata contro la sua volontà da quella stronza di Kathrine.

Abbracciò l'amica senza dire niente.

Non sapeva più come consolarla.

 

Sentiva il rumore della sua macchina mentre sfrecciava sulla strada verso Atlanta.

Aveva deciso di andarsene, come stabilito con il fratello.

Lei aveva scelto Stefan e, come per accordo, se ne sarebbe dovuto andare.

E dopo aver trasformato Elena in vampiro, anche lui desiderava andarsene.

Non poteva rovinare ulteriormente le loro vite.

Aveva già fatto abbastanza danni.

Ma doveva dirle addio.

Doveva farlo, poi avrebbe lasciato Mystic Falls e tutti i suoi abitanti.

Avrebbe iniziato una nuova vita.

La vita di un mostro.

La sua unica compagna sarebbe stata la solitudine.

 

Elena era sdraiata sul letto e guardava il soffitto.

Non trovava neanche più il motivo di dormire.

Non ci poteva credere.

Era.. un vampiro.

Ora era identica a Kathrine: aveva giocato con i sentimenti dei fratelli Salvatore e, alla fine, aveva scelto Stefan.

Il mondo le era crollato addosso.

Non aveva più voglia di niente, non trovava più una spiegazione per rimanere in quel mondo di merda.

Avrebbe preferito farla finita una volta per tutte.

D'un tratto sentii una presenza dentro alla stanza.

Si alzò di scatto da quel letto che ormai era diventato troppo stretto.

Damon la guardava in silenzio.

Elena gli si piombò addosso, sbattendolo contro il muro e cercando di intrappolarlo.

Ma non ci riuscii.

Damon era troppo forte, la lanciò sul letto, senza farle male.

Non era quello il motivo per cui era andato lì.

Che cosa vuoi da me?! Che cosa sei venuto a fare?! Non pensi di aver già fatto abbastanza?!” le urlò la mora, cercando di trattenersi dalla voglia di staccagli la testa.

Sono venuto a dirti addio.”

Facile, tu scappi. Sei un codardo Damon.”

Dopo aver pronunciato quelle parole Elena si ritrovò sospesa il aria, tra il muro e il corpo di Damon che la teneva per la gola.

Lo vuoi capire?! Questo non è il mio posto, non più ormai. E sono stato fin troppo egoista con te. Ti ho imposto di scegliere tra me e Stefan, ti ho trasformata in un vampiro.” Si allontanò da Elena indietreggiando. “Tu ami Stefan, non ho più ragioni di rimanere.”
“Tu lo sapevi, sapevi che non avrei sopportato di diventare un vampiro. Dovevi lasciarmi andare.” La voce di Elena era un sussurro tremolante, bagnato dalle lacrime che iniziavano a scendere dai suoi occhi.

Mi dispiace Elena, non potevo lasciarti morire. Ti amavo troppo per lasciarti andare.”

Ma io ero già morta! Non voglio esserlo, non volevo, non ho mai voluto..” Elena pianse ancora più forte inondata dalla disperazione.

Nascose il viso bagnato tra le mani.

Damon le si avvicinò e le baciò la fronte.

Un bacio carico di dolcezza e amore.

Addio, Elena.” sussurrò prima di sparire nel nulla, lasciandola senza fiato.

Se n'era andato.

Probabilmente per sempre.

L'aveva lasciata.

 

Solo che lei non sapeva se esserne contenta o dispiaciuta.

 

 

 

 

Anticipazione dei prossimi Capitoli

 

[“Se n'è andato.”

Lo so.”]

 

[“Vado a prenderlo con o senza di te.”]

 

[“Come puoi essere così egoista?”]

 

[“Io con te non ci dormo.”

Hai questa fortuna e la vuoi sprecare così?”]

 

[“Ti ha fatto un favore ad andarsene.”]

 

 

 

 

*Ehilà!

Come state?!

Io sto benissimo!

Ho letto un libro bellissimo.. lo conoscete?

Si chiama “Il rumore dei tuoi passi” mai sentito?

Beh, io l'ho amato!

Ecco un nuovo capitolo!

Ditemi che ne pensate.. Mi farebbe piacere!

Recensite e io pubblico!

Peace&Love.

Un bacione,

Virgi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1173139