It never ends. Yeah never.

di FaylsWilliams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** We are broken. ***
Capitolo 2: *** Let this go. ***
Capitolo 3: *** Rewind. ***



Capitolo 1
*** We are broken. ***


La penna biro che si spezzava a metà sotto la forza delle sue mani. Il foglio bagnato dalle sue lacrime. La rabbia, i singhiozzi del pianto. Ecco, tenere quel piccolo biglietto in mano le faceva provare di nuovo le sensazioni che provò la prima volta che lo lesse. Si accasciò in un angolo e con disperazione pose il viso tra le mani. Perchè l'aveva invitata? Eh, perchè? La odiava così tanto da godere nel vederla soffrire? O era stato davvero così ingenuo da pensare che potesse essere felice per lui? Prese il foglietto e gli diede uno sguardo per l'ultima volta. Era un invito, lo stesso invito che avevano ricevuto una cinquantina di persone: "Sei invitato al nostro matrimonio, condividi con noi questo giorno gioioso e meraviglioso! Con affetto, Josh e Jenna" Hayley lo strappò, lo appallottolò e lo lanciò nel cestino vicino la scrivania. Mancò il colpo, e pronunciò un "fanculo" sommesso tra i singhiozzi. In quel momento la porta dello studio si aprì. "Hayley! Hayley stai bene?" Lei alzò lo sguardo e si trovò davanti Taylor inginocchiato vicino a lei e seriamente preoccupato. Non rispose, ma lo fissò con le lacrime agli occhi. Lui si guardò intorno e notò i resti dell'invito. Lo aprì per verificare di cosa si trattasse: "Ah" esclamò infine "Hayls...non ci starai pensando ancora, vero?" Hayley rispose con una smorfia:" Sì, perchè mi fa piangere! E io odio piangere, io sono la dura del gruppo, sei tu il pappamolle!" Taylor sospirò e le porse la mano per farla alzare: "Grazie, sempre carina tu!" Si abbracciarono. Lui le sorrise, le scostò una ciocca di capelli dal viso. Si presero per mano e entrarono in sala di registrazione. Appena varcarono la soglia un ironico applauso li accolse. Jeremy. "Clap,clap gente, ce l'avete fatta ad arrivare! Su muovetevi che abbiamo da fare!" Lui era già pronto con il suo basso per registrare. Hayley fece alcuni vocalizzi, si infilò le cuffie e prese il microfono. Taylor iniziò a suonare. Poi si aggiunsero la batteria e il basso. Infine lei iniziò a cantare, gli occhi chiusi e la schiena affondata nel divano. Quando riaprì gli occhi, vide Taylor suonare l'ultimo accordo, e il sonico fare un cenno che indicava che avevano finito di registrare. Fece un sospiro di sollievo. Oggi non era proprio la giornata giusta per cantare. Si sentiva uno schifo, come se il mondo le stesse per crollare addosso. Ma non potevano fermarsi, non ora! Avevano già sforato di molto con i tempi per il nuovo album, dovevano proprio sbrigarsi. Uscirono dalla sala che era già sera, e dopo aver registrato altre quattro canzoni, Hayley si sentiva sfinita. Trascinando le gambe si diresse, molto lentamente, verso l'auto di Jerm, e si sfondò nel posto del passeggero ad occhi chiusi. La luce accecante del sole la svegliò. Hayley scattò seduta e si accorse di essere in camera sua. Sul cuscino c'era un biglietto: " ti sei addormentata in macchina e sembravi così sfinita che non ho voluto svegliarti. P.s. mentre dormivi con la bocca aperta ti ho fatto una foto che finirà subito sul sito. Baci, Jerm" Lei rise e diede un bacio al bigliettino. Era grata a Dio per averle donato due amici così. Si allungò di nuovo. Sabato. Finalmente un giorno di pace e relax. Si alzò e si lavò, poi restò ferma davanti all'armadio. Dopo aver frugato un pò scelse una t-shirt giallo fluorescente con un teschio nero sopra e gli shorts di jeans. Indossò le sue amate nike nere e andò in bagno a truccarsi. Infine si fece due codine alte e si pettinò la frangettina baby. Prese i pattini. 'Oggi niente Paramore, niente famiglia, niente Chad. Ho bisogno di stare un pò da sola' pensò mentre si infilava i rollerblade seduta su un muretto. Con un sospiro si avviò per la sua passeggiata. Tanti pensieri le affollavano la mente, e presto si accorse che proseguiva per inerzia, senza controllare dove andava. Si guardò intorno e si accorse di essere nei pressi della biblioteca comunale. Pensò che forse un buon libro poteva aiutarla a rilassarsi. Si sedette per terra, infilò i pattini nello zaino e indossò le nike, poi prese un berretto scuro sotto il quale nascose i capelli arancioni. Non voleva farsi riconoscere dai fan, anche se sapeva che un parawhore poteva riconoscerli ad occhi chiusi. Appena entrata la bibliotecaria le chiese un nominativo. Lo sguardo di Hayey fu attirato da una ragazza in fondo alla sala,con indosso una maglietta piena di scritte Riot! 'Ehm...Nicole Williams prego' disse quasi sussurando. Cercò tra i libri e trovò gli Hunger Games, poi si sedette su una sedia abbastanza vicino all'entrata e si immerse nella lettura. Poco dopo sentì la porta aprirsi dietro di lei, ma non si lasciò distrarre. L'anziana bibliotecaria chiese con la sua voce stridula e roca 'il suo nome per favore?'

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Capitolo 2
*** Let this go. ***


Hayley non si sarebbe mai aspettata la risposta. 'Josh Farro' disse una voce dietro di lei. Istintivamente sobbalzò sulla sedia e si voltò, guardando Josh con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Non si erano più visti dal suo matrimonio, e anche in quell'occasione Hayley aveva cercato di evitarlo. Ora era lì, davanti a lei, le stava passando di fianco senza riconoscerla. Lei trattenne il respiro, e sembrò che il tempo in cui Josh e passò vicino fosse infinito. Protetta dal libro, lo osservò senza essere vista. Si era seduto a pochi metri da lei, aveva scelto un libro di cui non riusciva a leggere in titolo, e aveva poggiato in terra una chitarra riposta in una pesante custodia nera. Ah com'era cambiato dall'ultima volta! No, non era cambiato ero solo...cresciuto. Non riuscì a soffocare una risata quando si accorse di aver appena pensato ad una strofa della canzone Playing God. Le sfuggì un sospiro quandò lo osservò in viso, e una morsa le strinse lo stomaco. Finchè non Josh c'era lei non ci pensava e stava bene, ma appena lo vedeva un turbine di emozioni le riempiva la testa. All'immagine di Josh si sovrappose quella di Chad. Poi il ricordo del bacio tra Jenna e Josh al matrimonio...la testa iniziò a girarle e notò a malapena la ragazza con la maglia di Riot! chiedere l'autografo a Josh e sgridarlo per aver lasciato i Paramore. Si alzò di scatto dalla sedia con il mondo che girava vorticosamente. Aveva attirato l'attenzione di tutti quelli presenti in biblioteca, Josh compreso, e sentiva il suo sguardo incollato a lei. Cercò di fare un passo, ma non fu una buona idea. La caviglia si torse in un movimento innaturale e Hayley cadde a terra. Restò seduta sul pavimento a testa bassa, incapace di alzarsi, finchè non sentì una voce urlare il suo nome. Due braccia forti la presero per il busto e la portarono fuori. Venne adagiata su una panchina, ancora con la vista annebbiata. Dopo poco qualcuno le mise tra le mani un bicchiere d'acqua e la fece bere. Al primo sorso Hayley sputò l'acqua: 'Merda ci hai messo lo zucchero, Josh!' e gli diede una spinta. Josh rise: 'Devi berla Hayls, hai avuto un calo di pressione!' Controvoglia Hayley bevve tutta l'acqua. Mugulò un 'grazie' verso Josh e lui le prese la mano e la tirò per farla alzare. Ma Hayley era molto leggera e venne spinta contro il petto di Josh. Adesso erano vicini, troppo vicini. Hayley si sentì mancare le forze, cominciò ad ansimare. Le mani di Josh scesero lungo la sua schiena,fino in fondo al busto. La teneva stretta a sè, quasi disperatamente, come se avesse paura di perderla. Perderla di nuovo. A questo pensiero anche Hayley lo strinse forte, le braccia strette intorno alle spalle di lui. Era incredibile per Hayley ciò che stava succedendo, era una sensazione bellissima, avrebbe voluto che quel momento non finisse mai. Impose alle sue dita di mollare la presa e si staccò dall'abbraccio. Raccolse lo zaino da terra e corse via. Andò avanti per miglia e miglia prima mi buttarsi in ginocchio e scoppiare a piangere. Si rese conto di essere in mezzo alla strada, così arrivò carponi nel giardino di una casa vicina. Seduta sull'erba fresca e protetta alla vista da un cespuglio, finalmente liberò il pianto. Con l'ultimo sprizzo di lucidità rimasto fece mente locale di cosa era successo quella mattina. Aveva visto Josh, era stata così vicino a lui, e tutto questo le aveva fatto mancare il fiato. Ma perchè? Perchè le aveva provocato tutte quelle emozioni? Era ancora innamorata di lui, forse. Ma era impossibile, perchè lei amava Chad. E Josh era sposato cavolo,sposato con Jenna! No, non è stato reale, è stata solo una stupida fantasia di Hayls. Il respiro tornò normale, e Hayley riprese il cammino verso casa. Ancora quella voce, e ancora, gridava il suo nome. Non si girò, doveva essere forte. Sentiva il gusto salato delle lacrime in bocca, ma continuò a camminare a passo spedito. Poi qualcuno le afferrò il polso. La costrinse a girarsi. Hayley lo guardò negli occhi. Josh era serio in volto, sapeva quanto lei che i sentimenti che stavano evidentemente provando entrambi era sbagliato. "I'll never let this go... and I'll never let YOU go." Josh aveva iniziato a cantare, lo sguardo fisso su di lei. Hayley era stupita, osservava le labbra di Josh muoversi, ma non riusciva a collegarne la voce che sentiva. Era tutto troppo bello per essere vero. La prese per un polso e la trascinò delicatamente con sè senza che lei opponesse resistenza. In poco tempo si trovarono a correre mano nella mano. Ridevano, scherzavano, stavano così bene insieme che era come se tutti gli anni di astio e discussioni non ci fossero mai stati. Come ai tempi di Riot!. In quel periodo non c'erano problemi, Jeremy era tornato nella band, Bynum se n'era andato ma nessuno ne sentiva la mancanza, Taylor era arrivato come supporto per la chitarra, e, cosa più importante, Hayley e Josh stavano insieme ed erano tutti felici. Non come ora, ora nessuno era più felice...

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Capitolo 3
*** Rewind. ***


Non se ne accorsero neppure. In men che non si dica si ritrovarono seduti sulla morbida erbetta verde di una collinetta appena fuori città. Josh aveva la schiena appoggiata al tronco del grande albero che trionfava al centro del prato, le mani su ventre, sembrava rilassato e tranquillo quasi...beato. Hayley invece teneva la schiena dritta e le gambe incrociate. Si sentiva molto nervosa e agitata, perchè solo adesso il suo cervello era riuscito ad assimilare bene la situazione. Era con Josh, sola, in un posto sperduto in cui non veniva mai nessuno. Sperò solo di possedere abbastanza autocontrollo. Josh chiuse gli occhi con un sospiro. Lei lo fissò un instante, ipnotizzata. Poi distolse o sguardo perchè Josh iniziò a parlare. "Do you remind me of the time when we were so alive..." "Do you remember that?" rispose Hayley con aria di interrogativa apprensione. "Perchè io no,Josh. Quel tempo in cui io e te eravamo 'perfetti' insieme, come diceva Taylor...beh il dolore lo ha cancellato." Josh si tirò su e si fece serio:" Ma quale dolore Hayley? Sono IO quello che ti amava, IO quello che ti ha chiesto di sposarlo!" ora la stava letteralmente aggredendo "E tu mi hai rifiutato cazzo, sei tu quella che mi fa spezzato il cuore!" Lei cominciò a singhiozzare..."Per questo mi hai invitato al tuo matrimonio? Per vendicarti?" Josh la guardò stupito "N-no...io...ti ho invitato per dimostrarti che sono andato avanti, che anche se il mio cuore è stato spezzato per sempre non devi più preoccuparti per me!" "Ah." Hayley abbassò lo sguardo, rossa in viso. "Aspetta...Ma Taylor...Speak Now...è dedicata a te vero Hayls? Tu mi ami ancora!" Lei iniziò ad applaudire:" Bravo, bravo, che perspicace!" "E perchè non hai detto di sì?" "Avevo 19 anni Josh, i miei si sono separati quando ero piccola e per questo ho cominciato a bere e...ho paura di impegnarmi..." "Tu mi ami ancora. Vero o falso?" "Mh, Hunger Games...maturo!" "RISPONDI." "Sì." Non le diede neanche il tempo di dirlo che già le aveva preso il viso fra le mani,e lo aveva avvicinato al suo. Le loro labbra si sfiorarono,sempre più vicine, fino a premere le une contro le altre. In un abbraccio disperato Josh sollevò Hayley a qualche centimetro dal suolo. Pensare che tutte le loro sofferenze, gli anni persi, i litigi erano stati solo colpa di un malinteso era terribile. Tante cose si sarebbero potute evitare. Caddero in terra, ancora stretti l'uno all'altra, fin quando fu sera. Poi divenne notte, e Hayley comprese che no, non aveva avuto abbastanza autocontrollo. E non si riferiva ai baci che si erano dati quel pomeriggio quanto a ciò che era successo tra di loro una volta scese le tenebre. La mattina si risvegliò ancora una volta nel proprio letto, accecata dalla luce del Sole. Ripensò alla sera prima e si chiese se era davvero successo o se aveva solo vissuto un bellissimo sogno. Ma la mancanza di indumenti intimi sotto la camicia da notte non lasciava spazio a molti dubbi.

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