Il primo amore non si scorda mai... o forse sì?

di Ranpyon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Hola

Hola!! Sono tornata con una nuova fanfiction e, tanto per cambiare, ho provato a scriverne una su SuperGals, una delle mie serie preferite! Ecco il perché del nome Ranpyon, mi sento molto simile alla grande Ran Kotobuki!! Bella lei, quanto mi piace!!
Questa fanfiction la dedico in modo particolare ad Aya Hoshino e a Mamiruccia, due mie carissime e speciali amiche...
Aya e Mamiruccia, vi voglio un kasino di beneeeeee!!!!!!

Ma ora vi lascio alla storia! Saluti!!!

 

* * * * *

IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI...

O FORSE Sì?

 

 

Ran Kotobuki. Angelo protettore di Shibuya. Gal n°1 del Giappone. No, del mondo intero.

Il suo cuore è veramente immune a ragazzi che non siano Tatsuki Kuroi?

... -Ranpyon- ...

 

 

 

Capitolo 1

 

“Miyu, Aya! Yo!!”

Ran salutò le sue amiche da lontano, sbracciandosi e, ovviamente, attirando l’attenzione dei passanti.

Ran Kotobuki era considerata la gal numero uno di Shibuya, ma lei, presuntuosa come al solito, ribadiva di essere la Gal migliore del mondo. Allegra, solare, disponibile verso gli altri. Queste qualità la rendevano speciale, e i pregi erano innumerevoli, così come i difetti. Ma questi scomparivano davanti a tutto il resto.

Ran Kotobuki era davvero una persona forte; non c’era nessuno come lei. Molti ragazzi ne erano innamorati, tra questi anche Yuya Aso, ma solamente uno era riuscito a far breccia nel suo cuore: Tatsuki Kuroi, altrimenti conosciuto come Tatsukichi, il ParaPara King di Machida.

“Ran!! Sei in super ritardo!”

La rimproverò Miyu dandole una pacca sulla spalla.

Miyu Yamazaki.

Dolce, bella, intelligente. Forse un po’ troppo fragile, ma davvero una gran brava ragazza. Conobbe Ran in seconda media, quando era il capo di una banda molto influente a Shibuya chiamata i “Resistance”. Ran era riuscita a farla tornare sulla retta via, arrivando persino a picchiarla, e Miyu aveva ceduto, innamorandosi perdutamente di Yamato, il fratello dell’amica.

“Scusa, scusa, hai ragione”.

Si scusò Ran sorridendo.

“Ma sapete com’è... Durante le vacanze è normale che mi svegli tardi!”.

“Anche noi siamo in vacanza, ma ci siamo svegliate presto” Esclamò Aya.

Aya Hoshino. Anche lei dolce e bella, ma con un carattere troppo remissivo. Fino all’incontro con Ran era una ragazza molto debole, che preferiva passare il tempo con uomini anziani piuttosto che uscire con le sue coetanee. Questo accadeva a causa dei suoi genitori, severi e pieni di aspettative nei confronti della loro unica figlia. Aya era stata spinta verso l’Enjo Kosai, unico modo per le adolescenti di guadagnare denaro facilmente e in breve tempo, ma, grazie all’intervento di Ran, il suo passato divenne solamente un brutto ricordo. Era innamorata del freddo ma altrettanto affascinante Rei Otohata, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dichiararsi.

“Ho capito, scusate!”

Miyu e Aya si fissarono, poi tutte tre scoppiarono a ridere.

Il Trio era completo.

Ran Kotobuki.

Miyu Yamazaki.

Aya Hoshino.

Amiche per la pelle, o meglio, Cho Friends.

Ognuna di loro diversa dalle altre. Caratteri differenti. Gusti differenti. Idee differenti.

Tutto ciò le rendeva ancora più unite.

“Allora, che ne dite di passare da Otohata e Numero 2?”

“Ran...” Proferì Miyu girando intorno all’amica.

“Non dirmi che non hai finito i compiti per le vacanze e vuoi farteli fare da Numero 2?!”

“Naaaa! Ma cosa dici?”

Ran si allontanò di qualche passo, giusto per non essere a portata di mano.

“Non è che io i compiti non li abbia finiti... non li ho neanche cominciati!”

Cominciò a correre verso il centro di Shibuya, cercando di non farsi prendere da Miyu che la stava rincorrendo. La biondina era l’unica che riusciva a tenere testa a Ran, quando si trattava di correre. Infatti, in pochissimo tempo le fu vicino e l’afferrò per il braccio, facendola fermare.

“Ti ho presa! Come la mettiamo?”

“Dai, Miyu, scherzavo...! I compiti li ho finiti eccome, se vuoi te li faccio vedere!”

La ragazza rifletté un attimo, poi fece di no con la testa.

“No, mi fido. E se anche non li avessi fatti, il problema sarebbe tuo. Il NakaProf ti sgriderà”.

“Sì, sì, nopro!!”.

Pochi istanti dopo, un’affaticata Aya arrivò dalle ragazze.

“Ma... ma come fate a correre così velocemente?”

Si sedette su una panchina, posandosi una mano sul petto cercando di calmare i battiti del suo cuore.

“E’ perché siamo allenate, Aya. Anche tu dovresti fare un po’ di esercizio fisico... Per la resistenza, sai?”

Sentenziò Ran con aria saccente.

“Quando comincerà la scuola ci sarà il festival dello sport, Aya... perché non partecipi?”

Aya annuì a Miyu, anche se non del tutto convinta.

“Festival dello sport...?” Gli occhi di Ran si illuminarono (Tipo questi *_* NdRanpyon) (Scusa, eh, ma... tu sei me e stai scrivendo una ff su di me... quindi su di te? O_o NdRan) (No, non capisci... Io sto scrivendo una storia su Ran... Ma anke su Ranpyon, ma, anke se io mi kiamo Ranpyon e sono te, non è detto ke io stia scrivendo una storia su di me... Ma su di te! U.U NdRanpyon) (... O_O à  =_= .......Ma lo sai che sei psicotica? NdLady_Black_85) (O__O E TU CHE CI FAI QUI?! NdRanpyon) (Sai, sono a casa tua e mi è capitato di leggere ciò che stavi scrivendo... E devo dire che non ci ho capito un’acca! NdLady_Black_85)

(... Infatti non c’erano acca nella mia frase! ^__^ NdRanpyon) (E grazie al cavolo!!!! Hai cambiato le CH con le K!!! >O< NdLady_Black_85) (Sì sì, vabbè... comunque vorrei continuare a scrivere, per favore... Quindi... SMAMMA!! NdRanpyon) (Sì, sbrigati che devo andare a copiare i compiti da N°2!! NdRan) (Ma come, avevi detto a Miyu che li avevi finiti! NdRanpyon_e_Lady_Black_85) (Eh sì, succede... sennò non mi mollava più... ^__^ NdRan) (AAAAAHHHH!!! TI HO BECCATA!!!! NdMiyu_incacchiata_nera) (Ok, ragazze, calma!!! Ran, guarda che dico a tuo padre di confiscarti i cosmetici, eh!!! E te, Miyu, guarda che dico a Yamato che lo tradisci!! NdRanpyon) (...PERDONOOOOOOO!!! >O

Allora, dicevo...

Gli occhi di Ran si illuminarono.

“Festival dello sport, hai detto?”

Miyu annuì e Aya la guardò preoccupata.

“Ran, che ti succede? Hai una faccia...!”

“...........DODGEBAAAAAALL!!!!”

Una gocciolona di proporzioni gigantesche si materializzò sulle teste di Miyu e Aya che non poterono far altro che cominciare a ridere. Ran cominciò a saltellare a destra e sinistra, canticchiando la parola “dodgeball”.

“Ma come fa ad essere sempre così piena di energia?”

Si chiesero Aya e Miyu, sconcertate dalla felicità dell’amica.

Improvvisamente, Ran si fermò e puntò un dito verso la folla di gente che camminava per Shibuya.

“AH!! TATSUKICHIII!!!!!!”

Il ragazzo chiamato in causa si voltò e, con un abile scatto, si ritrovò vicino Ran.

“My sweet Ranpyon!!! Quanto mi sei mancata, chérie!!!”

Si avvicinò saltellando alle labbra della ragazza cercando di baciarla, ma lei gli mollò un pugno dritto in faccia.

“Puzzi di sudore!! Levati, Scimmiakichi!!”

“Ma Ranpyon... sono sudato perché sono ore che ti cerco qui a Shibuya...”

Rispose lui abbassando lo sguardo.

“Scusa, Tatsukichi... da quante ore sei qui?”

Si intromise Aya.

“Ho preso la metro e sono arrivato alle sette...”

“Alle sette?! Ma sono le 11!! Sono quattro ore che sei qui in giro?”

Ran non credette alle sue orecchie.

“Si può sapere perché, scusa?”

Tatsukichi alzò lo sguardo, trionfante.

“Il mio orologio si è fermato ieri alle dieci e stamattina ero convinto fosse tardi!! Invece erano le sette!”

Ran lo fissò un secondo, poi gli diede una forte pacca sulla spalla cominciando a ridere.

“AH AH AH AH!!!! Sei proprio superstupido!!! Sei degno di essere il mio boy!!!”

Miyu e Aya li guardarono stralunate, con una gocciolina sulla testa.

“Che coppia di scemi...”

“Già...”

Tatsuki Kuroi, Tatsukichi per gli amici, era diventato il ragazzo di Ran neanche un giorno dopo averla conosciuta. Era conosciuto come il Black di Machida, o Para-Para King, per la sua bravura nella Para-Para Dance. Era un tipo molto simpatico e spiritoso, ma poteva diventare tremendamente serio quando si trattava di Ran. Ne era seriamente innamorato, molto più di Yuya, ma Ran sembrava non accorgersene. O meglio, sapeva di essere importante per lui, ma non poteva neanche immaginare quanto.

“EHI!!!! TU!!!” Una voce riecheggiò nel centro di Shibuya.

Un ragazzo biondo dagli occhi castano chiaro si precipitò verso Tatsuki dandogli una spinta che lo fece cadere a terra.

“LASCIA STARE RAN!!”

“Ehilà, brother! Qual buon vento!”

Tatsuki si rialzò pulendosi i vestiti e avvicinandosi a Yuya.

“Non devi toccare Ran, hai capito?” Gli intimò il biondo senza timore.

Tatsuki lo fissò serio, ma poi sbottò a ridere.
”E perché non dovrei farlo, sorry? Del resto Ran è la mia girlfriend!”

“Ehi, calmatevi!” Si intromise Ran mettendosi tra i due. Tatsuki continuava a ridere, mente Yuya era diventato rosso dalla rabbia.

Yuya Aso non aveva mai potuto sopportare Tatsukichi. Fin dal primo momento in cui l’aveva visto aveva capito che gli avrebbe dato del filo da torcere con Ran. E infatti aveva avuto ragione, perché poco dopo si erano messi insieme.

Yuya era sempre stato innamorato di Ran, fin dal loro primo incontro.

Ricordava tutto come se fosse ieri: Ran aveva adocchiato la borsa di Rei e si era precipitata a chiedergli di regalargliela. Giustamente, Rei aveva rifiutato e stava per andarsene, ma Ran lo aveva bloccato urlando come una pazza “non mollare mai la presa!! Questa è la prima resola di una Gal!!”.

Certo, in quel momento era stato il lato infantile di Ran a venire a galla ma, misteriosamente, a lui piaceva anche quello.

Di norma, Yuya e Rei non erano costretti a passare per Shibuya per tornare a casa, una volta usciti da scuola, infatti l’incontro con Ran era stato del tutto casuale. Ormai, però, Shibuya era diventata una specie di casa per loro; o meglio, solo per Yuya, che la percorreva più che altro per incontrare Ran. E Rei lo seguiva, incapace di dire di no alle suppliche dell’amico. O chissà, magari per qualche altro motivo... (^_________^ NdRanpyon).

“Numero 2, che coincidenza incontrarti qui!” Gli occhi di Ran si illuminarono, il che insospettì non poco sia Tatsuki che Miyu.

“Oh, Ran!” Gli occhi di Yuya, invece, si riempirono di lacrime. Afferrò le mani della ragazza, chiedendole: “Sei felice di vedermi?”.

“Tantissimo... Sai, sto morendo di fame...”

A quella frase, tutto l’entusiasmo che il ragazzo aveva accumulato in quei minuti scomparve, lasciando posto allo sconforto.

“Ehm... scusa, Numero 2...” Aya richiamò la sua attenzione, avvicinandosi e poggiandogli una mano sulla spalla.

“Sì, dimmi, piccola Aya...”

“Ecco... Otohata non è con te?”

“Sì, era con me fino a qualche minuto fa...”

Il biondo si voltò a fissare la folla di gente che girovagava intorno a loro. Improvvisamente, verso di loro si fece strada una chioma scura, che in pochi secondi si rivelò essere Rei Otohata.

Aveva una faccia a dir poco contrariata, quando si avvicinò all’amico.

“Insomma, Yuya, ti sembra il modo di sparire così? Ad un tratto non ti ho più visto!” Esclamò il ragazzo sbuffando.

“Ah, sei un caso disperato...”.

Il suo sguardo si soffermò sugli altri componenti del gruppo. Salutò con un gesto della mano Miyu e Aya, che divenne subito rossa in volto; poi spostò lo sguardo verso Tatsuki e Ran, che si stavano tenendo per mano. Li salutò cordialmente e si ritrovò a pensare:

“...E forse lo sono anche io...”

Rei Otohata.

Il primo classificato al Grand Prix dei Super Liceali. Era famoso in tutta Tokyo a causa delle sue comparse in alcune riviste per teenager. Naturalmente, cinico e scontroso com’era, considerava tutto ciò una scocciatura, ma accettava lo stesso interviste e servizi fotografici perché spronato da Yuya.

Era una persona fredda e distaccata. Un tipo bello e impossibile, che aveva fatto cadere ai suoi piedi decine e decine di ragazze, tra le quali anche Aya.

E lui se ne era accorto. Naturalmente se ne infischiava di tutte quelle ragazzine che gli sbavavano dietro.

“Buongiorno, Otohata...!” Aya si fece coraggio e gli si piazzò davanti con il volto chinato, per non mostrare l’evidente rossore che lo dominava.

Lui annuì e distolse lo sguardo dalla testa della mora, che subito si fece da parte andando vicino a Miyu.

La biondina le sorrise e Aya si fece ancora più rossa in volto.

“Allora, Otohata! Visto che ci sei anche tu perché non ci offri insieme a N°2 qualcosa da mangiare?” Esclamò Ran gioiosa e, ancor di più, speranzosa.

“Semplicemente per il fatto che non sono ai tuoi ordini, Kotobuki” proferì il ragazzo con il solito tono strafottente.

Ran gonfiò le guance come un criceto.

“Antipatico!!!” Esclamò voltandosi verso Yuya e cominciando a guardarlo con occhi supplichevoli.

“Ehm... Sì, Ran, non preoccuparti, ci penso io”.

“Evviva!!! Forza, tutti al Mc!!!!”

 

Fine primo capitolo!!
Arieccomi!! Che ne pensate di questo primo capitolo? Lo so, non è niente di speciale, ma ho spiegato un po' la situazione dei vari personaggi... anche se credo che molti di voi, se non tutti, li conoscano fin troppo bene! Ancora non so quali coppie verranno a formarsi e quali si scioglieranno, quindi spero che riuscirò a sorprendervi!

Beh, fatemi sapere, mi raccomando, aspetto tanti commenti e spero che anche qualcuno di voi scriva qualche ff su supergals... perché a mio parere è un manga veramente bello e merita di essere considerato un po' di più...

In parole povere........... W MIHONA FUJII!!!! ^__^

Al prossimo capitolo.

-Ranpyon-

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Capitolo 2

 

Non si seppe come, ma alla fine Rei si ritrovò alla cassa, intento a pagare la consumazione insieme a Yuya.

“Non capisco come riesca a fregarmi ogni volta...” disse contrariato all’amico al suo fianco.

“E’ il potere di Ran. Io per lei farei questo e altro”.

“Ma non ti stanchi?” Chiese Rei porgendo i soldi al cassiere e voltandosi verso l’amico con aria scocciata.

“Smettila, non mi piace vederti così”.

Il moro cercò di uscire dal Mc per raggiungere gli altri, ma Yuya lo bloccò.

“Con questo cosa vorresti dire?” Domandò in tono serio.

“Semplicemente che non devi continuare a farti illusioni! Kotobuki sta con Kuroi, e tu non sei previsto! Fine della storia!”

Dicendo questo, Rei uscì dal locale sorpassando l’amico.

Yuya rimase immobile a fissarlo mentre si allontanava e, prendendo il resto, lo seguì.

“Allora, adesso che si fa?”

“Miyu aveva intenzione di andare da Yamatuccio alla stazione di polizia...”

Esclamò Miyu entusiasta, al che Ran scosse la testa.

“Bah... che ci troverai in quello strampastupido!”

“Non parlare così di Yamatuccio, Ran! E’ pur sempre tuo fratello!”

“Sì, sì, certo, come no...” il tono della ragazza era alquanto indifferente.

“Va bene, lasciamo perdere... Allora io vado!”

La ragazza si allontanò dal resto del gruppo salutando con la mano.
In quel momento, Yuya si fece scappare una frase che, secondo il punto di vista di Rei, avrebbe fatto meglio a non dire.

“Sono in super love-mode... Beati loro...!”, al che, il suo sguardo si era soffermato su Ran, poi su Tatsukichi e infine su Rei, che lo stava squadrando con occhi minacciosi.

“Che c’è? Che ho detto?!” si irritò Numero 2, fissando con astio il bel moro.

Quest’ultimo non rispose, ma si limitò a sbuffare e a voltarsi dall’altra parte.

“Devo andare a comprarmi un cd” proferì con il solito tono.

“Ci vediamo”.

Prima che potesse muoversi, però, Aya gli si parò davanti arrossendo.

“Un cd...? Ma che bella idea, anche io stavo pensando di comprarne uno! Posso ven...”

Rei interruppe quel chiacchiericcio che lo infastidiva non poco: “Scusa, ma vorrei andare da solo, Hoshino”.

Aya sgranò gli occhi: perché l’aveva chiamata per cognome?  Fino ad allora l’aveva sempre chiamata “Aya”!

...Ma ora?

“F... Figurati, non c’è problema... Ma c’è qualcosa... qualcosa che non va?”

“...Chissà...” rispose il giovane con aria assente, allontanandosi.

Aya aveva i lucciconi agli occhi: possibile che lui non riuscisse a capire quanto lei gli volesse bene?

Delle lacrime le caddero dagli occhi, scendendo sulle guance. Ran si allarmò all’istante.

“AH! STAI PIANGENDO!!” urlò puntandole il dito contro.

“E’ che...” singhiozzò Aya “io gli voglio bene... Sono innamorata di lui... e lui neanche mi considera...”.

Tatsukichi, agitato, le porse un fazzoletto per asciugarsi gli occhi.

“Ayappe, non piangere! Sai com’è fatto Otohata, no?” cercò di consolarla chiedendo manforte a Ran con lo sguardo.

“Tatsukichi ha ragione!” intervenne lei.

“Otohata è scontroso con tutti, quindi non farci caso! Guarda me, quando mi parla fa l’antipatico, ma non me ne frega un fico secco!”.

“Non te ne importa solo perché non sei innamorata di lui!” la riprese Aya con voce strozzata, asciugandosi le lacrime.

Ran fece una piccola pausa.

“......Anche questo è vero...” mormorò portandosi una mano dietro la testa.

“Senti, piccola Aya...”

Yuya, che fino a quel momento era rimasto in disparte a sentire la conversazione, le si avvicinò.

“Non hai niente da temere. Oggi Rei aveva solamente la luna storta... Tu non c’entri niente” le disse in tono deciso. La moretta annuì vigorosamente, ringraziandolo e regalandogli un bel sorriso.

Nonostante avesse pronunciato quelle parole, però, Yuya era inquieto: per quanto cinico e indisponente potesse essere Rei, non si era mai comportato così.
Che gli stava succedendo?

 

“Che cosaaaaaaaa?! Non puoi uscire?! E perché?!”

Ran stava urlando contro il telefono... o meglio, contro Miyu.

“Perdonami, Ran, ma ho avuto alcuni problemi...” si scusò la biondina con tono dispiaciuto.

“....No, scusa tu se ho urlato... Ma quali problemi? E’ tutto a posto?”

“Sì, non preoccuparti, posso sbrigarmela da sola... Senti, potresti scusarti da parte mia anche con Aya?”

“Non ce ne sarà bisogno. Mi ha chiamata una mezz’oretta fa per avvertirmi che non sarebbe potuta uscire”

“Cosa? Anche lei?! ...Adesso capisco il perché della tua reazione...!” esclamò Miyu.

“Sì, infatti... Ha detto che doveva studiare e che i suoi genitori non la facevano uscire”

“...Sai cosa penso, Ran? Secondo me è ancora depressa per la faccenda di Otohata...”

“Beh, può essere... del resto è una settimana che non si vedono... Che idiota, Otohata! Se mi capita a tiro lo spaccagonfio!”

“Tieni a freno le mani, Ran! Non puoi picchiare Otohata!” La rimproverò la ragazza dall’altro capo del telefono.

“Lo so, lo so... Era un modo di dire...”

“D’accordo... allora vado... Scusa ancora...”.

“Ma cos’è, svendono gli scusa? Dai, non preoccuparti... e se ti servisse una mano con quei problemi... fai un fischio”

“Grazie, Ran...”

Ran premette il tasto per spegnere il cellulare e lo posò sul comodino.

Le avevano dato buca. Prima Aya, poi Miyu. E quel giorno Tatsukichi doveva lavorare nel ristorante di ramen di suo padre. Satsuki e Rie erano partite per le vacanze estive.

“E va bene, vorrà dire che uscirò da sola”

Si alzò di scatto dal letto e corse fuori di casa.

Il sole splendeva alto nel cielo, e rimanere chiusi in casa con un simile bel tempo non era una cosa molto ragionevole.

Si ritrovò così a camminare per Shibuya, indecisa sul da farsi.

“Potrei andare a mangiare un KFC... Ma non ho soldi (Tanto per cambiare... =.= Sai, ci somigliamo sotto molti punti di vista, cara. NdRanpyon) (Non so se la cosa dovrebbe farmi piacere o incutermi terrore... NdRan) (Ingrata! E io che ti ho pure dedicato una Fanfiction! NdRanpyon) (E chi te l’ha chiesto, scusa?! NdRan) (........ O__O .... Sì, è vero, siamo proprio simili ^__^’’ NdRanpyon)”.

Continuò a camminare, fermandosi di tanto in tanto ad ammirare qualche accessorio o vestito in qualche vetrina.

Quando si fermò a guardare l’ennesimo paio di stivali, vide una persona che si rifletteva nella vetrina di fronte a lei. Si voltò di scatto.

“Otohata!”

“E’ strano vederti in giro da sola” disse lui con tono piatto.

“Oggi erano tutti impegnati e non avevo voglia di restare chiusa in casa” rispose la ragazza voltandosi di nuovo a guardare gli stivali.

“Oh, a proposito...” Si rigirò e fisso Rei negli occhi.

“Devo parlarti di una cosa”.

Gli si avvicinò di un paio di passi, quando si sentì afferrare e gettare a terra.

“Ehi, bianchetta!!!! Stai lontana dal grande Rei!!”

“Ti è vietato parlare con il grande Rei! Sappiamo che vuoi solo adescarlo!”

“Eh, che palle, sempre voi tre...” ansimò Ran rialzandosi e pulendosi i vestiti.

Rika. Mika. Yuka.

Le tre Ganguro più insopportabili di Shibuya. Erano sempre appiccicate a Rei, cercando in continuazione di conquistare anche solo un suo sguardo.

Ovviamente, lui le snobbava, cosa che faceva molto arrabbiare le tre Gals perché pensavano che anche Rei fosse innamorato di Ran.

“Smammate, tintarelle fuori stagione!” esclamò la bionda trattenendosi dal picchiarle.

“Lascia in pace Rei!” esclamò Mika mantenendo una certa distanza tra lei e Ran.

“Ma che volete!? Mi date fastidio, andate via!!” Si arrabbiò ancora di più e Otohata intervenne, cercando di calmarla.

“Kotobuki, stai calma. E voi tre...” si voltò verso le Ganguro.

“Sparite, se non volete avere guai”. Il tono con cui lo disse spaventò molto le tre ragazze, che non si erano mai sentite rivolgere una frase del genere da Rei. Di solito si limitava ad ignorarle, ma adesso...

Senza dire niente, se ne andarono, sconsolate.

“Ahhhh... Io proprio non le sopporto quelle tre! Quando capiranno che non sono innamorata di te? E poi io sto già con Tatsukichi...” mormorò Ran calmandosi un po’.

“Piuttosto...” si voltò verso il ragazzo.

“Riprendiamo il discorso di prima. Forza, offrimi qualcosa, così ne parliamo”

“Parlare di cosa?” Chiese Rei ingenuamente. In fondo, sapeva benissimo che Ran voleva parlargli di come aveva trattato Aya la settimana precedente.

Si recarono in un piccolo bar in cui facevano una torta deliziosa, che Ran non perse occasione di mangiare.

Tra un boccone e l’altro, cominciò a spiegare la situazione.

“Vedi, l’altro giorno, quando sei andato via per comprare un cd... Sei stato molto scortese con Aya. Lei ti aveva chiesto gentilmente se poteva accompagnarti, e tu...”

“Non capisco...”

La interruppe Rei poggiando i gomiti sul tavolino e fissandola.

“Non capisci cosa?” chiese Ran posando la forchetta nel piattino e imitando la sua posizione.

“Perché dovrei essere gentile con lei?”

“Come perché...? Che domanda è?!” Ran si zittì un attimo.

“E’ una domanda come tante altre. Ed esige una risposta”

“Perché... Perché... Otohata, ma tu lo sai che sei il suo primo amore?”

“Addirittura?” Fece Rei imitando la faccia seria di Ran. Peccato che il suo tono di voce fosse stato sarcastico.

“Ma cos’hai al posto del cuore, un pezzo di ghiaccio? Ti sto semplicemente chiedendo di essere gentile con una ragazza che è innamorata persa di te!”

“Pfui... Una delle tante...” mormorò Rei alzandosi senza degnare di uno sguardo la ragazza.

Si allontanò per andare a pagare mentre lei lo fissava arrabbiata.

Otohata uscì dal locale e si fermò. Forse la stava aspettando.

E Ran non si fece certo aspettare.

Corse fuori come una furia e afferrò il moro per il colletto, nonostante fosse più alto di lei.

“Ehi, tu, di’ un po’, mi stai prendendo in giro?”

Rei non rispose, ma rimase a fissarla.

“Avanti, rispondi!”

“Ti piace, vero?” Le chiese lui, al che Ran mollò un attimo la presa.

“Sentirti superiore agli altri e comportarti da eroina... Così gli altri ti sono riconoscenti...”

“Ma che vai cianciasparando!” Urlò Ran lasciandolo andare del tutto e allontanandosi.

“Non credevo fossi così stupido, Otohata” Proferì assumendo un tono serissimo.

“Io mi preoccupo per Aya perché è una delle mie migliori amiche. E non voglio che perda tempo a soffrire dietro ad uno come te, che non capisce affatto il cuore delle donne! Sei solo bravo a sparare le frasi giuste al momento giusto, senza però renderti conto delle conseguenze! Mi dispiace che pensi questo di me, e di certo non ho intenzione di farti cambiare opinione”.

Si voltò per andarsene, ma si bloccò e parlò un’ultima volta.

“Sono io che ho cambiato opinione su di te”.

Si mise a correre velocemente, e in pochi secondi scomparve alla vista.

“...Ma com’è veloce...” sussurrò Rei prima di voltarsi.

Che avesse esagerato?

“Bah, che importa... Non sono cose che mi riguardano”

 

Fine capitolo!! Litigio finale per Ran e Otohata...! Eh, ma che ci volete fare, mi piace farli discutere!! Credo che lui sia l’unico in grado di far zittire Ran sorprendendola... LO ADOROOOOO!!! Ma mi piacciono moltissimo anche Tatsukichi e Yuya... Yamato no... non so, non è il mio tipo...

Allora, cosa ne pensate? Lo so, non è il massimo, ma non dovete preoccuparvi, la storia si farà più intrigante!!

Volevo, a questo proposito, chiedere un parere a voi lettori.

Secondo voi, quali coppie verranno a formarsi e quali si scioglieranno? Sono curiosa di sapere le vostre opinioni! E mi piacerebbe vedere se riuscirete a capire cosa sta progettando questa mia mente malata!!!
Allora, aspetto i vostri commenti, eh!
SALUTONI E KISSONI!!!!!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Capitolo 3

 

 

“Cosa?! Hai picchiato Otohata?!”
Miyu era letteralmente sconvolta da ciò che Ran le aveva raccontato.

“No, non l’ho picchiato... ma ci sono andata vicino... Mi ha fatto veramente infurrabbiare quell’idiota!” Ran ingoiò un takoyaki intero e si alzò di scatto dalla panchina.

“Ma questa me la paga!!”

“Avanti, Ran, siediti...” Miyu cercò di calmarla e la ragazza obbedì, divorando un altro takoyaki.

“Quindi Otohata ti ha detto che non gli interessa essere gentile con Aya...”

“In parole povere sì... Certo, non l’ha detto esplicitamente ma me l’ha fatto capire. Non ha alcuna intenzione di ricambiare i suoi sentimenti”

“Beh, non possiamo mica costringerlo...”.

La biondina sorseggiò l’aranciata e gettò la lattina nel contenitore dei rifiuti.

“Comunque propongo di non dire niente ad Aya... Servirebbe solo a farla soffrire” proferì sedendosi di nuovo accanto a Ran.

“No”

“No?”

“Hai capito” disse Ran con sguardo serio.

“Otohata non ha intenzione di ricambiare i sentimenti di Aya, ma non voglio che lei soffra. Sarebbe meglio dirglielo, in modo che non si faccia illusioni...”

Miyu rifletté un attimo. Forse era quella la cosa giusta da fare, ma non ne era sicura.

“....Aspettiamo qualche giorno e vediamo che piega prende la situazione... Magari Otohata era solo di malumore... In verità non voleva dire quelle cose...”

Miyu sembrava veramente preoccupata, quindi Ran decise di non insistere oltre.

“D’accordo” sospirò, alzandosi.

La biondina la imitò.

“Ora sarà meglio che torni a casa...” proferì guardando l’ora.

“E’ quasi ora di cena...”

Ran annuì e la salutò, mentre l’amica si avviava verso casa.

 

“Ehi, Rei!”

Yuya stava correndo come un forsennato verso il suo amico, seduto su una panchina a respirare l’aria fresca della sera.

“Yuya...” Il biondo gli si avvicinò e gli si sedette accanto, prendendo fiato.

“Ho.... Ho.... provato... a.... a...”

“Yuya, riprendi fiato!”

Il ragazzo obbedì e fece un paio di respiri profondi, calmandosi e iniziando a parlare.

“...Ho provato a chiamarti sul cellulare, ma era spento... Così ho chiamato a casa tua ma mi hanno detto che eri uscito... Si può sapere che fine avevi fatto? Noi due avremmo dovuto incontrarci un’ora fa davanti al Tawareco!”

“...”

“Rei, rispondi!”

“Scusa. L’avevo dimenticato...”

Yuya decise di non ribattere, notando che il morale dell’amico era sottoterra.

“Che hai? Ti vedo strano...”

“Niente, tranquillo”

Mentre parlava, Otohata teneva lo sguardo fisso sui suoi piedi: cosa strana per lui, che fissava sempre la gente negli occhi.

“Ah... forse ho capito...”

A quella frase, Rei alzò gli occhi e andò a fissare l’amico.

“Cosa?”

“Ho saputo che hai litigato con Ran...E’ per quello che sei così strano?”

Rei sgranò un attimo gli occhi senza farsi notare dall’amico e si alzò di scatto, cercando di assumere il solito atteggiamento arrogante. Mise le mani in tasca e si voltò verso Yuya, fissandolo insolentemente.

“Sai che me ne frega di aver litigato con Kotobuki... E’ assurda...”

Fece per andarsene, ma Yuya lo bloccò per un braccio, alzandosi di scatto.

“Rei, sono anni che ti conosco e non ti ho mai visto così! So che respingi sempre tutte le ragazze che ti stanno attorno perché non sei interessato, ma dovresti lo stesso cercare di essere più gentile... Su... su questo sono d’accordo con Ran...” proferì velocemente, per poi soffermarsi sull’ultima parte.

Rei si girò a fissarlo.

“Vediamo... Mi fai la predica e prendi le sue parti solo perché ne sei innamorato, no?” chiese in tono canzonatorio.

“Non è vero! Non sto prendendo le sue parti, ma sono d’accordo con lei!”

“E questo non si chiama prendere le parti di qualcuno...? Yuya, scusa se te lo dico, ma non sei la persona più adatta per farmi la predica”

“Non ti sto facendo la predica! Insomma, Rei, ma sei stupido?! Che diavolo ti prende?!”

“Niente, lascia stare”
Il moro, con uno strattone, si liberò dalla presa dell’amico e si allontanò con passo lento e noncurante.

Yuya rimase a fissare Rei con uno sguardo sconvolto.

Doveva esserci per forza qualcosa sotto. Rei non si era mai comportato così prima d’ora.

Il biondo sentiva il bisogno di parlarne con qualcuno... Ma chi poteva essere la persona più adatta?

 

“Ah, Aso... Come mai da queste parti?”

L’agente Yamato Kotobuki salutò il ragazzo con un gesto della mano, posando sul tavolo della stazione di polizia un documento. Si passò una mano sulla fronte, asciugandosi il sudore.

“Qualche problema? Hai il viso stanco” chiese Yuya avvicinandosi e sedendosi su una sedia.

“Stavo solo ricontrollando queste denunce. C’è uno scippatore che va in giro per Shibuya e non riusciamo ad acciuffarlo...”

“Perché non chiedi aiuto a Ran? Sarebbe felice di aiutarti”

“Non dirlo neanche per scherzo!” si allarmò il bruno.

“Sicuramente si metterebbe nei guai... E’ meglio lasciar perdere...!”

“Già...” Yuya abbassò lo sguardo.

“Comunque... Aso... Come mai sei qui? Se cerchi Ran...”

“No, Yamato. Cercavo te, non Ran.”

Il ragazzo si indicò con il dito, incredulo.

“Me? Cercavi me?”

“Sì” rispose pacato l’altro.

“Mh... E come mai?”

“Perché ho bisogno di una mano. Rei ultimamente si comporta in modo strano, non so cosa gli sia preso...”

Lo sguardo di Yuya era più che preoccupato, e Yamato se ne accorse.

“Strano? In che senso?”

“Beh... è sempre scortese... Poi ho saputo che ha litigato anche con Ran...”

“Ah, sì, Miyu me l’ha accennato...” proferì Yamato facendo mente locale.

“Ecco, allora vorrei un consiglio. Lui non vuole confidarsi, ma c’è senz’altro qualcosa che non va...”

“Beh, non puoi costringerlo e raccontarti tutto, no?”

Il ragazzo si alzò dalla sedia e ripose i documenti in un cassetto, richiudendolo con cura.

“Aso, tu e Otohata avete due caratteri completamente differenti. Tu ti confidi con lui, è vero, ma dubito che lui farebbe lo stesso con te”

“Lo so... E’ un tipo freddo e distaccato, Rei”

“Esatto. Io ti consiglio di aspettare. Di osservarlo, magari, per capire se c’è qualcosa che non va e aiutarlo”

Yuya rifletté un attimo. In effetti Yamato aveva ragione. E, anche se così non fosse, non avrebbe potuto fare nient’altro per il suo amico.

“D’accordo... ti ringrazio, Yamato... Proverò a fare come mi hai detto tu”

“Bene. E stai tranquillo, ok?”

Yuya annuì vigorosamente e si alzò a sua volta, facendo un piccolo inchino.

“Grazie mille”

si volse a testa bassa verso l’uscita e vi si diresse. Ma si scontrò con qualcuno proprio sull’entrata.

“Oh, mi scusi...” disse mortificato il biondino alzando la testa.

“Numero 2?”

“Ran!”

“Che ci fai qui?” Chiese la ragazza con un tono di voce un po’ troppo alto.

“Ero venuto... ecco... per...”

“Era solo passato a salutare” intervenne Yamato in aiuto di Yuya, che lo ringraziò mentalmente.

“Ah... sai, N°2, capiti proprio a proposito...!”

Gli occhi di Ran si illuminarono di colpo e si aggrappò al braccio dell’amico.

Lui la fissò, sorridendo ma sospirando rassegnato allo stesso tempo.

“Sì, ok, ti offro da mangiare... Andiamo”

Ran saltellò contenta e corse fuori dalla stazione di polizia senza salutare suo fratello.

“Certo, non che la cosa sia una novità” si ritrovò a pensare Yamato. Gettò un’occhiata a Yuya e lo vide correre fuori ad inseguire Ran.

“Bah... non cambierà mai...”

 
Ma Yamato non sapeva che si sbagliava.

E molto, anche.



Fine capitolooooooo!!!!

Lo so, non è per niente interessante, starete dicendo voi, ma vi assicuro che è importante... Almeno credo... Erano le tre di notte quando l’ho scritto e non ero in grado di ragionare lucidamente. E si vede...

Insomma, la storia da qui comincia ad entrare nel vivo...

Spero che vi gusteranno anche i prossimi capitoli!!

Alla prossima!

-Ranpyon-

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