You save me

di Morgana_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ti salverò ***
Capitolo 2: *** Non lasciarmi più ***



Capitolo 1
*** Ti salverò ***


dark1
You Saved Me


 


La pioggia batteva violenta sulle finestre, Damon era davanti al camino con il suo inseparabile Bourbon. I suoi occhi fissavano le fiamme, quelle stesse fiamme che in quel momento lo stavano uccidendo dentro. Non sarebbe dovuta finire così. Se lo ripeteva ogni minuto di ogni giorno, da sei mesi a quella parte.
Non erano riusciti a trovare una soluzione, non erano riusciti a trascinarla via dall'oscurità. Damon non se lo era mai perdonato. Assieme al fratello l'avevano cercata, ma ogni volta che erano vicini trovavano solo i corpi di tanti innocenti con la gola squartata.
Il vampiro si era immaginato ogni possibile reazione da parte della ragazza: il voler non continuare la transizione, aspettare l'alba fino a quando il sole non bruciasse il suo corpo e lui sarebbe stato lì a salvarla, come sempre. Ma diavolo! Quello no, quello era troppo anche per lui.
Fece scorrere i suoi ricordi fino a quella notte.

Damon correva veloce. Non gli importava di Klaus o di qualche altro Originale. In quel momento Elena era più importante, le lacrime scendevano senza controllo dai suoi occhi, non sapeva immaginarsi una vita senza la sua principessa. Arrivò in ospedale ma Meredith lo fermò. E lì apprese una bella e brutta notizia nello stesso momento, Elena non era morta; era semplicemente in transizione.
Entrò nella stanza a velocità vampiresca, ma c'era qualcosa che non andava. Sul lettino c'era depositata una sacca di sangue vuota, seduto sulla sedia c'era Stefan con lo sguardo perso nel vuoto.
-Dov'è Elena?- sbraitò Damon avvicinandosi minacciosamente al fratello, per poi strattonarlo violentemente.
-Se ne è andata, Damon- rispose lui in un sussurro. Incredulo e con gli occhi sbarrati, Damon lasciò il fratello.
-Andata? Che vuol dire andata?-
-Si è nutrita ed è scappata. Damon non credo che tornerà, non appena ha assaggiato il sangue, ho come percepito un cambiamento in lei...e non intendo i canini e tutto il resto-  spiegò il fratello con la testa china. Damon non ci vide più e scaraventò il fratello dall'altra parte della stanza.
-Ma possibile che non ne combini mai una giusta?! Dovevi trattenerla qui, fino a quando non sarei arrivato io! Adesso è sola la fuori e tra un po' di ore sorgerà il sole, sai quello che significa affrontare tutto questo da soli, per una ragazza come lei, eh?- urlò prendendolo dalla gola. Poi lo lasciò, doveva cercare Elena.
-Se le succede qualcosa ti ficcherò un paletto nel cuore Stefan-

Quella notte la cercarono senza sosta, e anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora. Nessuno sapeva dove fosse e tutti caddero nello sconforto più totale.
Fino a quando, il mese successivo, non fu lei a farsi trovare.

Una notte Damon camminava nel cimitero, fissava il punto in cui aveva visto Elena per la prima volta.
Un fruscio fece risvegliare i suoi sensi e si mise in guardia. Non c'era solo lui al cimitero. Si guardò attorno ma non vedeva nulla.
Poi qualcuno comparve alle sue spalle. Damon sgranò gli occhi per la sorpresa.
Elena lo guardava con un'espressione distaccata e fredda, il vampiro notò che i suoi occhi erano spenti. I suoi occhi non erano più alimentati da quella fiamma che lo aveva fatto innamorare tempo prima. Damon per la prima volta in vita sua ebbe paura. Elena non sembrava più Elena.
-Ciao Damon- lo salutò con voce spenta. Gli ricordava tanto Katherine.
-Elena...- sussurrò lui avvicinandosi a lei. Ma lei arretrò fulminandolo con lo sguardo.
-Non cercatemi più, smettetela. State diventando asfissianti- esclamò con cattiveria. Lui la guardò stranito, ma poi scoppiò a ridere. Elena non cambiò espressione.
-Elena è davvero patetica la maschera che stai indossando, sai per un attimo ho creduto che facessi sul serio- disse lui divertito.
-Non è una maschera Damon. E' quello che sono adesso- puntualizzò Elena guardandolo con indifferenza.
-Elena io posso aiutarti. Posso aiutarti a convivere con questo...perché sei scappata?-
-Nessuno può aiutarmi Damon, adesso non lo può fare più nessuno. E soprattutto non voglio il vostro aiuto.- sputò con rabbia.
-Elena non cercare di fare la vampirella cattiva perché non ti si addice- esclamò cercando di avvicinarsi a lei.
Elena lo guardò con aria di sfida. La ragazza voltò il suo sguardo a destra. -Vieni-
Da dietro una roccia spuntò una ragazzina impaurita e ammaliata. Damon ebbe paura.
-Che vuoi fare?-
La ragazzina si avvicinò ad Elena. -Non devi avere paura.- la ammaliò nuovamente e le accarezzò il collo.
-Elena..- la chiamò Damon visibilmente nervoso.
Elena azzannò il collo della ragazzina senza pietà, fino a prosciugarla in tutto davanti allo sguardo pietrificato di Damon. La vampira gettò il corpo inerme della ragazza a terra, le labbra di Elena erano sporche di sangue.
-Dimmi Damon. E' una maschera questa? Mi ami ancora? Eh? Ami ancora questa Elena?- sbraitò avvicinandosi al vampiro.
Damon le diede uno schiaffo guardandola con disappunto. La ragazza si massaggiò stupita la guancia colpita.
-Non ti darò tregua, Elena. Farò di tutto per farti ritornare tra noi-

Erano passati mesi ma Damon non l'aveva più rivista. L'aveva cercata dappertutto, ma non l'aveva trovata.
Tutti ormai avevano abbandonato la speranza, ma lui l'avrebbe trovata e l'avrebbe fatto ritornare l'Elena di sempre. Perché lui non aveva mai smesso di amarla, non aveva mai smesso di credere in lei.
Damon si avvicinò alla finestra. -Ti salverò Elena, fosse l'ultima cose che faccio-



Buona sera popolo di EFP. Rompo di nuovo con una breve fic composta di due capitolo, scritta ieri ma ero molto insicura se pubblichare o meno.
Poi mi son detta massììì pubblichiamola u_u
Spero che vi piaccia.
Baci Morgana <3

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Capitolo 2
*** Non lasciarmi più ***


dark2
You Saved Me



Elena appostata dietro ad un albero osservava suo fratello intento a chiacchierare con Bonnie e Caroline.

Sorrise, come avrebbe voluto abbracciarlo. Come avrebbe voluto farsi stritolare dalle sue amiche, come avrebbe voluto singhiozzare sulle loro spalle.
Voleva ma non poteva. Si sarebbe limitata ad osservare tutti loro da lontano, avrebbe vegliato su suo fratello di nascosto.
Sorridendo malinconicamente se ne andò, era troppo rischioso per lei stare lì a quell'ora. Non voleva essere trovata.
Nei mesi scorsi aveva fatto trovare solamente le sue vittime sparse per i boschi, e Damon prontamente aveva coperto le sue traccie, paradossalmente l'aveva protetta.
Era più di un mese che non uccideva nessuno. Non voleva più uccidere nessuno, il senso di colpa la opprimeva tutti i giorni. Si nutriva di animali anche lei adesso.
Nei mesi precedenti aveva ucciso per sfogare la sua rabbia, non era riuscita a non superare la transizione quella notte, la sete era stata troppo forte.
Si era vergognata di se stessa ed era scappata, convinta che niente sarebbe potuto tornare come prima. Però doveva ammettere che essere diventata vampira le era giovato molto, aveva capito molte cose.
Una di quelle cose era Damon. Aveva capito di amarlo, molto di più di quanto amasse Stefan. Le sensazioni che provava con lui superavano di gran lunga i brividi che gli aveva procurato Stefan.
Questo lo sapeva fin da quando era umana, ma non voleva ammetterlo. E in quel momento capì quanto era stata stupida. Capì che era stato perfettamente inutile, l'amore per Damon non si sarebbe cancellato in quella maniera, anzi non si sarebbe cancellato affatto.
L'ultima notte che aveva visto Damon, quando uccise quella ragazzina davanti a lui lesse la delusione nei suoi occhi e si sentì ipocrita.
Lei che lo aveva rifiutato tante volte per il suo essere pericoloso. Lei che lo aveva biasimato e ferito per i colpi di testa che Damon aveva avuto, e alla fine lei era diventata peggiore di lui.
Perché lei non aveva ucciso per fame o per istinto, era abbastanza forte per dominarli. Aveva ucciso per rabbia. Adesso erano pari.
Aveva capito una cosa: non si sarebbe mai permessa di giudicare, mai più.

-Allora?-
Damon andò incontro a suo fratello, impaziente di ricevere gli esiti delle ricerche. Ma Stefan scosse la testa. -Niente-
Il maggiore dei fratelli scagliò il bicchiere dall'altro lato della stanza. Era impossibile che Elena si fosse volatilizzata nel nulla.
-E si fosse spostata da Mystic Fall's?- esclamò Stefan.
-No, lei qui ha Jeremy. E sai quanto tiene a suo fratello-
Stefan sospirò e si pose davanti al fratello. -Damon secondo me dobbiamo smettere di cercare, sono passati sette mesi..-
Damon lo fulminò con lo sguardo. -Non lo dire mai più Stefan! Non possiamo abbandonarla! E tu saresti quello che la ama?! Se l'amassi davvero non diresti così! Se tu l'avessi amata davvero, dannazione, lei sarebbe qui, umana!- urlò Damon con rabbia e disgusto.
Uscì velocemente sbattendo la porta. Lui l'avrebbe trovata anche se ci avesse dovuto impiegare dieci anni.
Ogni giorno che passava, senza di lei era una vera tortura. La sognava tutte le notti. Sognava che lei tornava a casa e che gli diceva che lo amava.
Dio quanto gli mancava. Quanto desiderava risentire la sua risata allegra, quanto desiderava rivedere il suo sguardo ammonitore che riservava esclusivamente a lui quando faceva una battuta di pessimo gusto. Era arrivato vicino alla scuola, era l'orario di uscita degli studenti. Jeremy si apprestava ad attraversare la strada, ma qualcosa non andava, il ragazzo era lì impalato.
Una macchina stava per travolgerlo,  ma prima che potesse fare qualcosa,Damon sentì un urlo femminile inconfondibile.
-Jeremy! NO!-
Vide Elena a velocità vampiresca buttarsi su Jeremy per poi scaraventarlo sul marciapiede. Corse immediatamente da loro, e con suo stupore vide Jeremy iniettare una siringa di verbena sul collo della ragazza. Elena svenne tra le braccia del fratello, mormorando qualcosa.
-E bravo Jeremy!- esclamò fiero del gesto che aveva fatto il ragazzo. Non se lo sarebbe mai aspettato da lui un gesto del genere.
Anche Jeremy alla fine era diventato un uomo. Il ragazzo sapeva che Elena ogni giorno all'uscita di scuola era lì, non la vedeva ma la sentiva.
Anche Jeremy soffriva molto per Elena, ma lui era forte. Proprio lei gli aveva insegnato ad essere così, la sorella aveva fatto molto per lui.Ed era arrivato il momento di ricambiare.

Elena aprì stancamente gli occhi. Sentiva le sue membra fastidiosamente intorpidite, cercava di muoversi ma ad ogni minimo movimento delle fitte alle ossa la facevano fermare.
Scoprì dov'era. E con sgomento capì che era in trappola, una trappola che suo fratello stesso aveva ideato.
Voleva uscire di lì, non voleva incontrare gli sguardi delusi dei suoi amici. Non voleva incontare di nuovo quelle iridi azzure, che le scrutavano l'anima.
-Fatemi uscire di qui..-mormorò stancamente. Le lacrime scesero dai suoi occhi, voleva andarsene e vivere in solitudine per come aveva fatto in quei mesi.
Non meritava più l'affetto dei suoi amici, non meritava più l'amore incondizionato di Damon. Meritava di essere lasciata sola perché lei ormai era sporca.
Aveva ucciso senza pietà. Anzi se l'avrebbero lasciata morire di fame in quella cantina era ancora meglio, perché lei era troppo codarda per uccidersi da sola.
Un rumore la fece sobbalzare, qualcuno stava entrando in cantina. Damon rinchiuse la porta dietro di sè, teneva una bottiglietta di sangue tra le mani.
-Ciao Elena...-  disse sedendosi di fronte a lei. Elena non ebbe il coraggio di guardarlo.
-Lasciami sola Damon. Merito questo..-
Damon alzò gli occhi al Cielo. -Dio Elena, assomigli così tanto a Stefan quando dici così, non essere una martire anche tu-
-Non puoi capire...-
Lo sguardo di Damon si fece duro e si avvicinò pericolosamente a lei.
-Cos'è che non capisco Elena eh? Non capisco cosa vuol dire uccidere senza pietà per poi pentirsi e cadere in uno stato devastante? Non capisco cosa vuol dire ricordarsi ogni santo giorno delle persone che si uccidono per divertimeno? Non capisco cosa vuol dire usare le persone per i propri scopi?  Invece capisco Elena. Ma reagisco, non cado in uno stato depressivo, perché non servirebbe a nulla. Forse prima di incontrare te, non mi sarei pentito affatto, o meglio avrei fatto finta di non pentirmi.- il tono di Damon all'improvviso si addolcì.
-Però ti ho incontrata, e sei stata tu a farmi cambiare. O meglio l'Elena combattiva e rompiscatole di prima, e io rivoglio l'Elena di prima, quella di cui sono disperatamente innamorato-
Mentre parlava Damon, gli occhi di Elena brillarono. Per Damon fu un buon segno.
-Non merito più il tuo amore, mi sento un'ipocrita, soprattutto con te- La ragazza scoppiò a piangere, Damon prontamente l'abbracciò.
Quanto gli era mancata Elena? Adesso che era lì tra le sue braccia, non le avrebbe permesso di allontanarlo di nuovo. L'avrebbe aiutata. Tutti meritano una seconda possibilità.
-Mi dispiace tanto Damon-
-Shh calmati va tutto bene. E' finita, adesso ci sono io-
Elena lo guardò negli occhi per la prima volta da quando era lì, erano gli stessi di sempre, non vi leggeva delusione come aveva pensato.
-Perdonami-
-Di cosa?- chiese Damon senza capire
-Per tutto. Di come ti ho fatto soffrire, per averti rifiutato sempre. Per essere stata così ostinata a non sentire il sentimento che provo per te-
Damon deglutì. E una speranza si accese in lui. Elena gli accarezzò una guancia, sorridendo come non faceva da troppo tempo.
-Ti amo Damon. Sei stato sempre tu, e sarai sempre tu-
Damon pose le sue labbra su quelle di Elena. Fu un bacio agoniato da entrambi. Quando si staccarono, Damon aveva gli occhi lucidi, faticava ancora a crederci.
La baciò convulsamente sulla fronte, nelle guancie, sul naso, sugli occhi e la strinse forte accarezzandole i capelli.
-Non lasciarmi più, amore mio-
Lei fece di no con la testa. -Non scapperò più Damon, non voglio stare più lontana da te-
-Mai più-


Ok, forse sono stata un po' sdolcinata nel finale lo ammetto xD
Come ho già detto a qualcuna di voi, forse un po' più avanti scriverò un seguito di questa mini-fic.
Sono contenta, che la mia Elena vi sia piaciuta ^^
Baci Morgana <3


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