Infinity.

di xkissmenow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Non ero più io ***
Capitolo 3: *** 2. One less lonely girl ***
Capitolo 4: *** 3. mi ha riconosciuta ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Justin «ti prego Sam, giurami che rimarremo per sempre migliori amici» mi sussurrò all'orecchio prima di prendere l'aereo e partire per l'italia.
Sam «certo justin, te lo prometto» risposi abbracciandolo molto forte, quasi da sentire il battito del suo cuore sul mio petto.
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E' così che io e Justin non ci siamo più rivisti.
Avevamo 7 anni, frequentavamo la stessa scuola, gli stessi sport.. stavamo sempre insieme.
Poi io invece sono dovuta partire per l'Italia, lasciandolo da solo in Canada.
Era un giorno d'estate quando mio padre mi strappò dalle sue braccia per tornare al mio paese d'origine. 
Io non volevo, averei voluto rimanere li con Justin per sempre. 
E invece no, sono dovuta partire ,per colpa di mio padre e del suo stupidissimo lavoro. 
Tutti miei amici che avevo in America non li ho più rivisti, mi sono trasferita in Toscana e ho dovuto ricominciare tutto da capo. 
Ho cambiato scuola, luoghi, amici solo per avere più soldi.
Quella che doveva essere un'opportunità si è rivelata in una tragedia. 
Dopo poco l'Italia è entrata in crisi economica e mio padre si maledice ogni giorno dopo la decisione di andarsene dal Canada.
Se solo fossimo rimasti li.. non avremo avuto tutti questi problemi che abbiamo ora. 
Perchè l'America è il continente delle opportunità, tutti vanno li per diventare "qualcuno" ed infatti Justin otto anni dopo, è diventato famoso.

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Capitolo 2
*** 1. Non ero più io ***


«MUOVITI SAM! » urlò mio padre dal piano di sotto.
«ARRIVOO! FAMMI PRENDERE IL CARTELLONE » risposi urlando.
Ero diventata sua fan. 
Di chi? di Justin naturalmente. 
Io avevo trascorso questi 10 anni in Italia, tranquilla, senza diventare nessuno e rimanendo sempre nell'ombra, aldilà della droga e preservativi di cui i miei compagni facevano uso tranquillamente. 
Io no, c'erano delle mie compagne di classe che mi giudicavano "pazza" solo perchè non avevo mai avuto dei rapporti con qualcuno. Non mi interessavano quelle cose, non sono una ragazza da "una botta e via" la mia prima volta deve essere speciale, con qualcuno che amo. 
Magari lo pensassero tutte come me, sarebbe un mondo senza troie. 
Justin oggi sarebbe stato in Italia per un concerto, ed io da perfetta fan sarei andato a vederlo. 
Avevo una canottiera viola con scritto 'bieber fever' sopra, dei pantaloncini corti ed un cartellone gigantesco con scritto in inglese 'HI JUSTIN CAN YOU REMEMBER ME?' con un'enorme freccia sotto che mi avrebbe indicata.
Non ero in cerca di soldi come altre donne che hanno provato a incastrare Justin dicendo che erano incinte di lui, perchè prima cosa mi sembrava stupido e la seconda perchè non ne avevo il motivo. 
Spensi lo stereo, dove stavo ascoltando My world di Justin e corsi in fretta le scale, facendomi trovare pronta per partire davanti alla porta.
«cosa hai scritto alla fine nel cartellone?» chiese mia madre facendo capolino da dietro la porta della cucina. 
«HI JUSTIN CAN YOU REMEMBER ME?» risposi trionfante. 
«tanto non ti riconoscerà nemmeno» balbettò mio padre
Mi girai di scatto mandandogli una occhiata minacciosa.
«ok, sto zitto sennò mi uccide»
Entrammo in macchina e mi esaminai allo specchietto che avevo in borsa, per controllare che fosse tutto apposto. 
Sulla guancia destra avevo scritto Justin e sulla sinistra Bieber, ovviamente in viola. 
Mi guardai attentamente allo specchio, ero diversa dall'ultima volta.
Non avevo l'apparecchio e i miei capelli biondo chiaro si erano allungati e scuriti, quasi sul castano chiaro. 
Non ero più una bambina, ero alzata e avevo messo su le tette. 
Non ero più io. 
«siamo arrivati belieber» disse mio padre con un sorriso in volto. 
L'arena era gigantesca, corsi subito dentro e mi sedetti per terra per prendere posto, così che sarei stata nelle prime file. 
«hei ciao » disse una ragazzina che era vicina a me.
«ciao » risposi sorridendo.
«non sto più nella pelle » era emozionatissima, si abbracciò le gambe e dondolava a destra e a sinistra per l'emozione. 
«io non riesco ancora realizzare, cazzo sono qua, al concerto di Justin! » balbettai guardandomi attorno, cercando di notare ogni piccolo particolare dell'arena.
«come ti chiami? » mi chiese, interrompendo la mia perlustrazione della zona.
«Samanta, ma tu puoi chiamarmi Sam » le sorrisi «e tu? »
«io mi chiamo Deborah » rispose, mettendosi a gambe incrociate davanti a me «piacere! » tese la mano davanti a me. 
«piacere » dissi stringendogliela con un sorriso
«da quanto tempo sei una belieber? » chiese giocherellando con le punte dei capelli, ma senza mai smetterla di guardarmi.
«beh.. da molto molto tempo » sospirai «e tu? »
«da più o meno tre anni, ma cosa volevi dire da molto molto tempo? » chiese incuriosita.
«è da tanto che conosco Justin, come persona intendo, non come celebrità..» mi interruppe.
«vuoi dire che lo conoscevi anche prima? » disse avvicinandosi sbarrando gli occhi.
«beh.. si, prima io abitavo in Canada, eravamo vicini di casa, poi sono dovuta partire per l'Italia» 
Tutte le ragazze presenti alla parola "Canada" si girarono verso di me e Deborah.
«AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH » urlò deborah portandosi le mani alla bocca per cessare l'urlo.
«ssshh » dissi mettendo le mani davanti alle sue «senti, mi aiuteresti a farmi notare da lui? è da dieci anni che non mi ha più vista » le sussurrai
«certo! cosa devo fare? » 
«devi aiutarmi a tenere questo cartellone »lo aprii e glielo mostrai.
«sei proprio diretta vero?ahah » disse toccando la porporina viola che ci avevo attaccato sopra.
«si » accennai una risata
«tranquilla, ti noterà » mi abbracciò
«lo spero davvero tanto » la strinsi, affondando nei suoi capelli che sapevano di fragola.

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Capitolo 3
*** 2. One less lonely girl ***


 « ECCOLO SAM! » mi urlò Deborah nell'orecchio.
 « OH DIO OH DIO OH DIO AIUTAMI A TENERE IL CARTELLONE TIENI!  » urlai sbattendogli sul petto la parte destra del cartellone.
Non realizzavo ancora. Ero al concerto di Justin. Entrambi eravamo cambiati tantissimo, ed io finalmente l'ho rivisto dopo tanto tempo.
Saltellava di qua e di là sul palco ed io non la smettevo di fissarlo.
Passavano le canzoni una dopo l'altra, finchè una ragazza mi interruppe di ammirare il mio sogno, Justin. 
« SCUSA MA VORREMMO VEDERE ANCHE NOI JUSTIN » urlò una ragazzina dietro di me evidentemente stufa di aver visto solo il mio cartellone tutto il tempo.
« t'attacchi ciccia, dovevi venire prima e prenderti il posto » gli urlai contro con modo arrogante.
Lei mise il muso e non mi ruppe più per tutta la serata l'avevo ammutolita. 
« Will you be my One Less Lonely Girl?» chiese Justin al pubblico. 
Posai velocemente il cartellone in terra. Presi la mia borsa e ci frugai dentro, fin chè non trovai le due starlight viola che avevo comprato più o meno tre giorni prima del concerto. 
«tieni » dissi porgendone una a Deborah.
Entrambe le scartammo, le alzammo in aria ed incominciammo a dondolare.
Alzai lo sguardo, le loro luci riflettevano sulla parete dell'arena creando un effetto stellato, erano bellissime.
« oh oh » dissi guardando una ragazza che veniva verso di me. 
« che c'è? » mi chiese Deborah, togliendo lo sguardo da Justin. 
« Allison. sta. venendo. verso. di. me. » balbettai. 
Indietreggiai. L'idea di avere Justin così vicino mi spaventava. 
« dai, su! è la tua occasione » disse Deborah spingendomi verso Allison. 
Inciampai nella mia stessa borsa a terra, ma per fortuna mi ripresi e non finii con la faccia spiaccicata sul pavimento.
« want to go on stage? (vuoi salire sul palco?) » mi chiese gentilmente.
Mi girai spaesata verso Deborah, che mi fece cenno di andare, prese la mia starligh e la mia roba, così ero libera di andare.
« yes » risposi scuotendo la testa, girandomi verso le beliebers che mi fissavano. 
Erano quasi più emozionate di me, all'onore di essermi state tutto il tempo accanto. Sono dolcissime, più di quello che si pensa.
« what's your name? (come ti chiami?)» mi chiese Allison con un sorrisone.
« My name's Samantha, but you can call me Sam (mi chiamo samanta, ma tu puoi chiamarmi Sam) » risposi con un sorriso emozionato. 
Entrammo dietro le quinte. C'era Alfredo, Kenny, Pattie..
*DA ORA SCRIVO IN ITALIANO PER COMODITA'*
«hei! pattie! mi riconosci?! sono Sam! eravamo vicine di casa!» urlai.
« scusami? » mi chiese girandosi di scatto verso di me.
« eravamo vicine di casa una volta, abitavo in Canada, ed abitavo accanto a te.. »
« oddio sam!eri la ex migliore amica di Justin, vero? » disse correndo da me per poi abbracciarmi.
Alla parola ex mi si contorse lo stomaco, quasi a diventare una palla. Non ero una semplice "ex"
« sei cambiata tantissimo,sei una donna ormai! » continuò 
stringendomi forte a se. 
«credi che Justin mi riconoscerà? » le chiesi, stropicciandomi la maglia per l'emozione. 
« credo proprio di si » rispose con un sorriso colmo di felicità.
« dai, Sam, dobbiamo andare » disse Allison stupita dopo aver visto me e Pattie.
Alfredo mi prese con molta delicatezza la mano, portandomi sul palco davanti a centinaia di beliebers, che quando mi videro scoppiarono ad urlare come matte. 
Con un gesto semplice e gentile mi accompagnò fino allo sgabello, poi mi sedetti. 
Justin scese dalla pedana che avevano montato e venne verso di me. 
Man mano che lui si avvicinava io morivo dall'emozione. Il cuore in petto batteva come un tamburo, quasi che temetti che mi scappasse via dal corpo saltellando. 
Justin girò intorno a me, mentre io continuavo a fissarlo per notare tutti i piccoli particolari che non mi ricordavo di lui. 
Intanto i miei occhi cominciavano a piangere senza freno, le lacrime mi rigavano il viso e quando ormai era già a pochi centimetri, mi misi una mano davanti alla bocca, per nascondere il mio sorriso emozionato.
Si fermò e smise di cantare. 
« Sam» sussurrò 
« Justin » risposi con un sorriso immenso. 
«SAM! » urlò abbracciandomi stretta stretta. 
Risentivo dopo tanti anni il suo battito cardiaco sulla pelle, il suo profumo, il suo corpo. 
Tutte le beliebers compresi i musicisti, rimasero ammutoliti dalla scena, perchè nessuno sapeva della nostra amicizia tranne noi due. 
Intravedi Deborah tra il pubblico (era l'unica con le starlight viola ahah lol) piangeva, piangeva anche per me quella bellissima ragazza. 
Justin mi fece scendere dallo sgabello tenendomi la mano, portandomi al limite del palco. 
Alzò la mano con la mia « lei è la mia amica Sam, è da 10 anni che non la vedo » tutte le beliebers scoppiarono in urli e pianti.
Mi girai verso Justin, che non smetteva di fissare il suo pubblico sorridendo meravigliosamente.
I suoi occhi brillavano alla luce dei riflettori, quasi da sembrare cristalli dorati. 
Mi abbracciò di nuovo e piano piano, allontanandosi da me ricominciò a cantare. 
Mi fissava dritta negli occhi proprio come se avesse dedicato quella canzone a me, solo a me. 
« ooohh ohh One less lonely girl, one less lonely girl, one less lonely girl»
Ero emozionatissima, ma smisi di piangere, non volevo farmi vedere debole da lui.
Mi prese il viso tra le sue mani.
«theres gunna be one less lonely girl, i’m gunna put you first, I’ll show you what your worth, if you let me inside your world»
Mi stavo praticamente sciogliendo davanti a lui, ascoltando queste parole.
Mi abbracciò «There’s gunna be one less lonely girl»
Solo in quel momento avevo realizzato finalmente, che ero al concerto di Justin, che mi aveva riconosciuta e che ero di nuovo fra le sue braccia. 

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Capitolo 4
*** 3. mi ha riconosciuta ***


Justin mi fece scendere con delicatezza dal palco, portandomi con lui dietro le quinte. 
« posso farti una domanda Justin? » gli chiesi guardandolo negli occhi.
« certo » sorrise
« come mi hai riconosciuta? non ho più l'apparecchio e i capelli biondi» dissi incredula.
« dal sorriso e dai tuoi occhi » mi abbracciò 
«però, devo dire che anche te sei cresciuto, sei più alto di me! » incominciai a ridere « mi ricordo ancora quando ti chiamavo nanetto prendendoti in giro ahahah »
« finalmente posso vendicarmi! »
Mi saltò addosso facendomi cascare a terra e poi incominciammo a "picchiarci" amorevolmente come se fossimo due fratelli.
Riuscii a bloccarlo a pancia all'insù, tendendogli i bracci incollati a terra con io sopra di lui. 
« e ora? ahah sono più forte io, come sempre » 
Entrambi esitammo per qualche secondo, non mi ero mai accorta che il suo viso, i suoi occhi fossero così belli.
Anche lui rimase a fissarmi ammutolito.
Mi alzai con aria trionfante, facendo finta che quei pochi secondi non fossero mai esistiti, per poi uscire da dietro le quinte per raggiungere Deborah.
« torna al tuo concerto Bieber! magari un giorno ci rivedremo di nuovo » urlai. 
 
Quando Deborah mi vide arrivare mi saltò quasi in collo per l'emozione.
« ti ha riconosciuta! ti ha riconosciuta! come sono felice per te!» urlò
«ha detto che mi ha riconosciuta da gli occhi e dal sorriso!» dissi stringendola forte forte a me.
 
Quando arrivai a casa, mi precipitai subito in camera per cercare deborah su twitter. Poco prima che finisse il concerto mi aveva dato un pezzettino di carta con scritto il suo nick.
digitai : @Debbybieber e mi spuntò lei, la seguii e gli twettai per fargli capire che ero io, Sam.
« allora Sam, come è andato il concerto? » chiese mia madre entrando in camera mia senza bussare.
« bene, bene, mi ha riconosciuta mamma! mi ha riconosciuta!» saltai giù dalla sedia e l'abbracciai più forte che mai. 
« sono davvero felice per te Sam, quasi quasi infatti che loro ora sono in italia.. chiedo a pattie se gli piacerebbe venire a cena da noi, così starai ancora un po' di tempo con Justin» sorrise.
«davvero? faresti questo per me? »la guardai negli occhi 
«certo, sei la mia bambina» appoggiai la testa sul suo petto «poi, ho voglia di vedere la mia vecchia pattie»
Erano molto amiche quando eravamo in Canada e proprio come me e Justin non si sono più riviste. 
«invitali domani sera» dissi
«va bene, ma ora vai a letto si sono fatte già mezzanotte, buonanotte sam»mi diede un bacio sulla fronte, per poi dirigersi verso la porta e chiuderla dietro di se delicatamente.
«notte» risposi dopo che se ne era già andata.
Mi cambiai e infilai dentro il mio letto da una piazza e mezzo. 
Prima di addormentai pensai ai suoi occhi, alle sue labbra e a come sarebbe stato avere un ragazzo dolce e sincero come Justin. Poi pensai che lui era quasi come un fratello per me e eliminai definitivamente questo pensiero dalla mia testa.

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