Inazuma Games

di Parabellum
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Cinquant'anni di Inazuma Games ***
Capitolo 2: *** Tributi ***
Capitolo 3: *** Mentore ***



Capitolo 1
*** Prologo-Cinquant'anni di Inazuma Games ***


 

Salve a tutti e Buona Pasqua.. :)

Non sto a perdere tempo e inizio subito a parlarvi della storia...

Allora , come ho scritto questa long prende ispirazione da un libro che ho letto quest'inverno , “Hunger Games” un libro mozzafiato che consiglio vivamente.

La trama è più o meno quella che ho scritto nella presentazione , ma per chi lo ha già letto posso dire che ho cambiato gran parte della trama originale per adattarla al carattere dei personaggi di Inazuma eleven e per poterli inserire.

Avrete anche capito di sicuro che la coppia protagonista è la BunMaki , poiché li trovavo perfetti per il ruolo dei protagonisti di questa storia.

Nella storia è anche presente un coppia crack , la PanDi , ovvero la DiamxPandora , che non è opera mia ma della mente geniale di Bigne .

Mi scuso anche per aver iniziato una nuova long quando ho altre 2 fic da finire , ma questa storia è da almeno quattro mesi che mi ossessiona ed ho dovuto scriverla.

Con questo ho finito.

Spero che riusciate ad arrivare in fondo senza avere attacchi epilettici o di nausea...

Buona lettura...

 

 

A Bigne , perché è da tanto (troppo)

tempo che le prometto una BunMaki...

 

 

 

 

Prologo – cinquant'anni di Inazuma Games-

 

 

La crudeltà dell'uomo è pari solo alla sua fantasia”

(A beautiful mind , Ed Harris)

 

 

Apro gli occhi e li richiudo subito. Spero di riaddormentarmi, anche se penso che sia impossibile , ora. Distendo le gambe lungo il lenzuolo freddo. Rabbrividisco.

Oggi è il giorno dell'estrazione.

Stamattina non c'è scuola e gli adulti non devono andare a lavorare. Dovrebbe essere un giorno di festa questo. Il giorno dell'estrazione viene festeggiato in tutti e dodici i distretti della Nazione.

Suona strano dire “ festeggiare” soprattutto per noi del Distretto 12 , che da festeggiare non abbiamo proprio nulla.

Il distretto 12 è addetto all'estrazione del carbone. Qui si lavora tutta la vita sotto cumuli neri e macerie e , se Dio è dalla tua parte e sei nato sotto una buona stella, puoi anche sperare di non finire in mille pezzi per l'esplosione di una mina.

I miei genitori sono morti così. Lavoravano tutti e due nelle miniere e sono morti quando una mina è stata fatta esplodere per sbaglio.

Mi sono ritrovata in mezzo ad una strada fangosa prima che potessi rendermi conto di quello che era successo.

Ho vagato come un cane randagio per giorni , con lo stomaco sempre più vuoto e gli occhi sempre più carichi di disperazione.

Credo che stessi per morire da un momento all'altro , quando Hitomiko ,allora poco più che adolescente , mi trovò.

Senza rendermene conto , stanca, priva di forze ed affamata avevo finito per accasciarmi contro il gigantesco cancello nero e arrugginito della Gakuen.

E' l'orfanotrofio pubblico , ogni distretto ne ha almeno uno.

Spesso , da noi , è l'ultima ancora di salvezza che hanno i genitori che non sanno più cosa dar da mangiare ai loro figli per cena.

Per mia grande fortuna , mi trovarono appena in tempo.

Quando Hitomiko mi portò dentro , mi avvolse in una coperta e mi diede da mangiare una ciotola di zuppa calda.

L'aspetto non era dei migliori , ma nella mia bocca sembrava la cosa più buona che avessi mai mangiato in vita mia.

Il dottore che mi visitò disse che era un miracolo se ero ancora in vita , congelata e mal nutrita com'ero.

Qui , se non muori nelle miniere , muori di fame.

Tocco con i piedi il pavimento gelato e , facendo attenzione a non urtare i letti delle altre ragazze ,raggiungo la porta della camera.

Afferro i miei vestiti che sono appesi in un gancio affianco alla porta e indosso gli stivali morbidi di pelle. Mi chino a raccogliere l'arco e la faretra piena di frecce ed apro la porta cercando di fare il più piano possibile.

Mentre attraverso il lungo corridoio buio butto un occhio nella stanza dei ragazzi.

Scruto attentamente le fila di letti ammassati uno accanto all'altro. La loro stanza ha la grandezza della nostra , gli stessi letti mangiati dalle tarme e il soffitto cadente; ma loro sono molti di più di noi ragazze. Devono stare molto scomodi.

Arrivo con lo sguardo all'ultimo letto.

Lui non c'è.

Deve essersi già avviato verso il bosco.

Percorro gli ultimi metri che mi separano dall'ingresso. Apro la porta di legno, secca così tanto che sembra quasi sbriciolarsi tra le mie mani.

L'aria fredda sferza il mio viso e fa rabbrividire il corpo. Mi stringo di più nella giacca. Nuvole nere si addensano sopra il distretto ed un aria pesante,umida , e dall'odore di pioggia avvolge tutto , rendendo il paesaggio ancora più tetro di quanto già non lo sia.

Passo per il sentiero ghiaioso che porta sul retro dell'orfanotrofio , ritrovandomi in pochi attimi davanti alla rete spinata e arrugginita che segna il confine con il bosco.

Sopra di essa è posto un cartello con scritto a grandi lettere: “ E' severamente vietato oltrepassare il confine , pena la fustigazione !”

In realtà dovrebbe essere percorsa continuamente anche da una forte corrente elettrica , ma è raro che ciò accada.

Tendo l'orecchio , attenta a percepire il basso ronzio che la rete produrrebbe se fosse accesa.

Niente.

Sorrido vittoriosa.

Lancio arco e frecce dall'altra parte e passo sotto la rete.

Anche se è zona vietata , la maggior parte di noi finge di dimenticarsene o di non vedere il cartello giallo trasandato che secondo quelli di Inazuma Cho, la capitale, dovrebbe avere un aria vagamente minacciosa.

La verità è che questa foresta è piena zeppa di selvaggina e per chiunque sappia maneggiare un arma , costituisce un ottima fonte di cibo.

E' stato mio padre ad insegnarmi ad usare l'arco : ricordo quando venivo con lui nei boschi e mi diceva di fare silenzio mentre ci acquattavamo dietro i cespugli spinosi , a pochi metri di distanza da un cervo che pascolava tranquillo , ignaro della sua imminente fine.

Tendere la corda. Mirare al cuore o alla testa. Mano ferma. Rilassarsi. Inspirare. Espirare. Tirare.

Solo questo.

All'inizio rabbrividivo solo all'idea di uccidere un essere innocente , ma ora non posso fare a meno di chiedermi “ vale più la sua vita o la mia?”

Non ho ancora capito se fino ad ora ho dato la risposta esatta.

Incespico tra le erbacce che crescono incontrollate ,mentre il terreno si fa sempre più ripido , finché non mi ritrovo a camminare in salita. L'arco che batte ad ogni passo contro la schiena , scandisce il ritmo della mia marcia.

Copro il viso con una mano quando i primi raggi del sole mi feriscono gli occhi, non appena raggiungo la cima dell'altura.

Non è altro che una piccola collina che , in questi anni è diventata il nostro rifugio preferito , al riparo tra gli alberi e lontani abbastanza per dimenticare , anche solo per qualche ora, quel mondo maledetto che c'è dall'altra parte.

L'odore di viole sopraggiunge all'improvviso , portando con sé un qualcosa di gioioso e triste al tempo stesso. Un qualcosa tipico della primavera.

-Ce l'hai fatta , finalmente. Pensavo non arrivassi più.-

Sorrido , riconoscendo il timbro della voce.

Mi avvicino a un cespuglio di bacche selvatiche con cui Saginuma Osamu sta tranquillamente banchettando, godendosi in tutta tranquillità l'arrivo dell'alba.

Mi stendo accanto al mio migliore amico, cercando di dare alla mia pelle e alla mia mente l'illusione che questo sia un giorno come gli altri.

-Che fai?- chiedo divertita girandomi a guardarlo – non offri più agli amici?-

Capisce al volo di cosa sto parlando e lascia cadere qualche bacca nel palmo della mia mano.

Rimaniamo in silenzio , mangiando in nostro magro pasto ,lasciando che la paura ci divori.

Ma io non lo voglio questo silenzio. Non la voglio questa paura. Mi fa sentire ancora più sola.

Non voglio pensare agli Inazuma Games.

Gli Inazuma Games sono giochi creati dalle menti malvagie che governano , Inazuma Cho , la capitale del nostro paese per farci vivere nel terrore e sottometterci al loro volere.

In questo ci riuscivano anche 50 anni fa , ma a quanto pare non così bene , visto che il Distretto 13 si ribellò al loro dominio.

Fu un atto di estremo coraggio , che sembrava avere anche il buon proposito di coalizzare tutti gli altri distretti.

Ma fu chiaro fin da subito a molti che si trattava più che altro di un piano suicida.

Il governo reagì nel modo più brutale , distruggendo completamente il Distretto 13, cancellando la sua memoria dalla storia. Per sempre.

E, visto che anche gli altri distretti avevano provato a ribellarsi, gli fu inflitta una punizione ancora più crudele di cui ancora oggi ne facciamo le spese.

Ogni anno , a partire da questo, da ogni singolo distretto verranno estratti a sorte due ragazzi tra i 12 ed i 18 anni.

Tutti e ventiquattro verranno gettati in un arena , adibita come scenario di combattimento e diversa ogni anno , in cui dovranno combattere fino alla morte.

Uno solo potrà sopravvivere.

Questo per ricordare a tutti voi che vi siete opposti alla forza sovrana , alle leggi del vostro paese , che a fare le spese della vostra trasgressione saranno i vostri posteri. Tutti i conti vanno saldati.

(Art. 13 , comma 1. “Gli Inazuma Games)- “

Nessuno ha più avuto voce per gridare il suo odio e la sua rabbia. Nessuno si è più ribellato. Da quel giorno si è vissuti con la colpa di aver inflitto quella tremenda condanna ai propri figli , ai propri nipoti.

Ma non voglio pensare a questo. Mancano solo poche ora al raduno in piazza per estrarre i due “tributi”.

Oltre le spalle di Saginuma noto un sacco da cui escono quelle che sembrano due ali. Deve essere andato a caccia questa mattina presto.

L'ho conosciuto proprio qui. Su questa altura. Alla mia prima battuta di caccia.

Ero in giro per la foresta , con l'arco teso e determinata a portare ad Hitomiko e agli altri ragazzi un po' di carne fresca.

A quei tempi ero molto inesperta , non avevo ancora imparato ad isolare il ruminare prodotto dalla bocca di un cervo da tutti gli altri suoni. Quello me lo ha insegnato Saginuma solo in seguito.

La prima volta che ci siamo visti è stato alquanto esilarante: come ho detto a quel tempo ero inesperta e senza accorgermene finì col mettere il piede in una trappola che aveva creato Saginuma. Finì a testa in giù prima ancora di accorgermene.

Lo vidi spuntare fuori da dietro l'albero , anche lui con la freccia incoccata pronto ad uccidere l'ignaro animale. Mi feci scudo con le braccia sul viso , lanciando un grido acuto e aspettando che mi finisse.

Passarono interminabili secondi in cui mi chiesi se non fossi morta senza accorgermene.

Alla fine decisi di abbassare le braccia e di aprire gli occhi per constatarlo di persona.

Ricordò ancora il senso di nausea , gli alberi capovolti e la faccia sconvolta ma al tempo stesso divertita di quello che sarebbe diventato il mio insegnate e fedele compagno di caccia.

Orfano come me. Entrambi salvati , grazie al Gakuen, dalla strada.

Avevamo incrociato qualche volta gli sguardi , per i corridoi , in classe, a mensa, ma mai avevamo parlato o ci eravamo anche solo trovati faccia a faccia. Le uniche cose che sapevo di lui erano il suo nome e la sua età. Due anni in più di me.

Quando mi ebbe slegato e riportato con i piedi per terra mi osservò. Ricordo ancora i suoi occhi. Quegli occhi gialli e profondi che costrinsero i miei ad abbassarsi.

-Come ti chiami?- mi chiese gelido , issandosi di nuovo l'arco sulla schiena. Il rumore mi fece sussultare.

-Maki- sussurrai , torturandomi le mani.-Cosa ci fai qui Maki?- feci uno sforzo enorme per mantenere il mio sguardo inchiodato al suo. Era freddo, più duro della pietra.

Non so nemmeno dove trovai la forza necessaria per rispondergli a tono.

-Voglio aiutare anche io Hitomiko , voglio dimostrarmi utile in qualche modo e non essere solo un peso. Ho saputo che esci spesso a cacciare e che sei tu quello che ci da la carne almeno tre volte a settimana. Anche io so cacciare. Voglio solo dare una mano, tutto qui.-

Il suo sguardo si addolcì tutto ad un tratto – be, non sembra che tu sia una grande esperta in trappole.- Abbassai gli occhi e arrossì-...ma sembri saper maneggiare l'arco , chi ti ha insegnato?-

Una fitta al petto , come una lama affilata – mio padre.-

-Se vuoi...posso insegnarti quello che so , potresti essermi d'aiuto.-

Lo guardai allibita – Stai dicendo sul serio?-

-A che servirebbe mentirti?- disse sorridendo e offrendomi la mano- allora affare fatto?-

Io gliela strinsi vigorosamente a mia volta – Affare fatto.-

Quello fu l'inizio di una lunga e fedele amicizia , che ha acquistato ancora più forza non appena abbiamo raggiunto l'età per partecipare agli Inazuma Games.

Da allora ogni anno siamo venuti quassù , su questa collinetta che Saginuma aveva scoperto in una delle sue tante esplorazioni.

E' una specie di rito , un po' per scacciare la paura e un po' per pregare di non essere estratti.

-Cosa hai preso?- chiedo accennando al sacco affianco a lui.

Non si muove , continua a guardare dritto davanti a sé –Due fagiani -

-Li hai già puliti?-

-Ci tenevi a farlo tu?-

-Ti avrei dato un mano...-

-...Se solo fossi arrivata prima.-

Sorrido. Sorridiamo. C'è tensione nei nostri sorrisi , nei nostri sguardi.

-So che odi ripulirli.-

-Un giorno dovrò imparare a farlo , no? Prima odiavo anche ucciderli.-

-Ma hai capito che la tua vita ha più valore...-

-Non sono sicura neanche di questo...credo che sia così ma...non posso fare a meno di chiedermi...come potrei mettere la mia vita su un piano più alto di quella di un altro...-

E alla fine l'ho detto. Alla fine sono riuscita , con la mai testardaggine, a rovinare questi pochi minuti di pace. Sono riuscita ad infilare nel nostro discorso quasi abituale gli Inazuma Games.

Saginuma corruga la fronte. Per lui è l'ultimo anno , ma potrebbe essere comunque sorteggiato. Io invece ho ancora due anni davanti.

-Sai.- dice giocherellando con il bordo degli stivali da caccia neri- credo che , se mai dovessi trovarti lì...nell'arena, la tua vita acquisterebbe tutto ad un tratto un valore inestimabile. La persona davanti a te non diverrebbe altro che una preda o un predatore. Scappare o uccidere. Hai solo due scelte.

Dopotutto...animale, umano, lì dentro che differenza fa? -

Rabbrividisco involontariamente di fronte a quella sconcertante , seppur veritiera , affermazione.

Lì non puoi avere amici. Al massimo alleati per far fuori gli avversari.

Ma una volta uccisi tutti? L'alleanza finirebbe in un massacro.

-Perché?-

Mi volto di scatto verso Saginuma , che mi osserva , come se volesse studiarmi.

-Perché cosa?-

-Perché ne parli ? In tutti questi anni non ne hai mai accennato , non hai mai parlato degli Inazuma Games prima dell'estrazione, perché tutto ad un tratto salti fuori con questi discorsi?-

Nella foga del discorso si è alzato in piedi , alzando la voce anche di qualche tono.

Mi alzo anche io, fronteggiandolo. Mi sento a disagio. Lui è visibilmente più alto di me.

Non so cosa rispondergli. Alla fine optò per la verità. E' molto più semplice e sicuro dirgli quello che davvero penso.

-Non so- dico spostando lo sguardo al panorama che ci circonda. Gli alberi svettano , mentre i loro rami disperatamente cercano di arrivare a catturare qualche raggio di sole. Neanche loro vogliono restare nel buio.

-E' solo che stavolta sono più preoccupata , non so il perché. E' come se le mie paure si fossero risvegliate tutte insieme in una volta sola.-

Saginuma mi sorride teneramente,appoggiandomi una mano sulla spalla. I miei occhi turchesi si incatenano con i suoi dorati.

-Mancano solo due anni , poi sarà finito. Niente più giochi mortali o cose del genere.-

Abbasso gli occhi sulle nostre scarpe – E dopo?- chiedo con voce semi roca- dopo cosa ci aspetta? Andrà avanti così per sempre?E' questo che mi fa ancora più paura.-

-Non ne ho idea , Maki.-dice con un sospiro.

In silenzio, lo guardo chinarsi a raccogliere il sacco con i due volatili e dare un occhiata al cielo che risplende luminoso , azzurro come non mai.

-Manca poco. E' meglio avviarci.-

Lo raggiungo , e , spalla contro spalla, rifacciamo il tragitto verso l'orfanotrofio.

Ogni tanto lancio qualche occhiata al mio silenzioso compagno.

So che la pensa come me. So che anche lui trova ingiusto che quelli della capitale facciano soldi , scommesse o si divertano guardando avvenire la nostra morte nei modi più cruenti e svariati.

E so , perché me lo ha detto lui, che se potesse avrebbe già messo in atto una seconda rivoluzione contro quelli di Inazuma Cho.

Non lo biasimo. Io, se potessi, avrei già dato fuoco al Presidente.

Arriviamo davanti alla recinzione, ci passiamo sotto senza venire fulminati. La corrente elettrica non è stata liberata neanche stavolta.

Entriamo insieme dentro l'orfanotrofio. Regna un silenzio innaturale.

Il gran caos che si respira ogni mattina sembra non essere sorto con il sole come succede le altre volte.

I ragazzi si aggirano come spettri per i corridoi.

Vedo i ragazzini di 12 anni stringersi vicino ai più grandi per cercare un po' di conforto dalle loro parole di incoraggiamento, vedo altri rigirarsi tra le mani portafortuna. C'è chi , invece , trascorre questo giorno come gli altri , senza preoccupazione , vivendo alla grande anche se fra meno di due ore potrebbe essere sul palco adibito in mezzo alle piazza per ospitare le urne con dentro il suo nome appena pescato.

Qualcuno come Heat e Nepper , che continuano ad insultarsi.

Certe volte sono insopportabili. In questi momenti poi...Se non ci fosse Saginuma vicino a me gli avrei già chiuso la bocca da un pezzo.

Ci fermiamo davanti alla camerata femminile,lui si volta facendo un sorriso tirato:- E' meglio che tu vada a prepararti. Ci vediamo più tardi in piazza- . E con questo,avvolto nell'abito nero , scompare nel corridoio.

Anche se mi sforzo con tutta me stessa per cercare di capirlo , temo che non ci riuscirò mai.

Apro la porta e vedo due chiome , una viola ed una blu , sbarrarmi la strada, che chiedono insistentemente di potermi acconciare i capelli.

Sorrido annuendo. E' il terzo anno di fila che si ripete questa formula di buono augurio.

Mi siedo sul mio letto accanto a Nozomi che ridacchia divertita , mentre Ai e Clara si posizionano dietro di me , sciogliendomi i capelli ed iniziando ad intrecciarli.

Potrei considerarla la mia migliore amica , se non una sorella.

Siamo come due facce della medesima medaglia. Caratteri quasi totalmente opposti .Eppure , il nostro legame è indissolubile.

La guardo , curiosa, rigirarsi tra le mani una primula rosa , il suo fiore preferito.

Se lo sistema con cura tra i capelli , maneggiandolo come se fosse un sottile vaso di vetro. In un certo senso è come se lo fosse. Per lei è prezioso quanto la persona che glielo ha regalato.

Sono pochi i ragazzi che ho visto permettersi gesti così dolci. Uno di questi è Hiromu. Gli sguardi incerti e ansiosi che la sfioravano ogni volta che passavamo nel corridoio venivano puntualmente intercettati da lei che, maliziosa, si passava la lingua sulle labbra come è solita fare quando qualcosa (o qualcuno) la delizia parecchio.

E lui si ritraeva dai suoi sguardi , arrossiva. Se non fosse stata lei la prima a cogliere la palla al balzo e ad andare a parlargli , credo avrebbe passato il resto della vita a guardarla come un miraggio.

Ora invece si destreggiano tra sguardi innamorati , regali dolci e baci peccaminosi scambiati lungo il corridoio quando nessuno li vede.

Speriamo almeno che Hirumu si decida a chiederle di sposarlo.

Si volta verso di me sorridendo estasiata – Hai visto che bello?-

-Si è davvero bellissimo...-

-Ed è anche difficile trovarli , mi chiedo come abbia fatto...-

-Conoscendolo avrà girato in lungo e il largo l'intero distretto 12 prima di trovarlo.-

Ridacchiamo , alleggerendo la tensione.

-Fatto!- gridano contemporaneamente Ai e Clara porgendomi lo specchio per guardare la loro acconciatura.

-Allora che ne pensi?- mi domanda impaziente la blu.

Una lunga treccia azzurra mi scende lunga la spalla destra arrivando fino alla vita.

Bisogna dirlo , hanno fatto davvero un bellissimo lavoro.

-E' davvero bellissima ragazze , grazie davvero.-

-Ora non ti resta che vestirti.-

Solo ora noto il vestito blu a scacchi appoggiato alla sedia sgangherata ,con solo due gambe , davanti al nostro letto.

Era il vecchio vestito che Nozomi usava per l'estrazione , ma che ora le stringe sotto le braccia. A me invece entra perfettamente.

Lo indosso con estrema calma, senza badare allo scorrere dei minuti.

Per un infinità di tempo resto davanti allo specchio a sistemarmi ciocche di capelli inutilmente.

Poi sento la mano di Nozomi stringere la mia.

-E' ora di andare- mi dice dolcemente.

A poco a poco il corridoio si riempie di ragazzi, che, nel silenzio più totale, si avviano diligentemente verso la porta.

Il cielo si sta schiarendo. I raggi del sole illuminano tutta la gente che si sta radunando in piazza.

E' obbligatorio che ogni abitante sia presente , così come è obbligatorio guardare gli Inazuma Games per tutta la loro durata. Massacro dopo massacro. Mi sono sempre chiesta cosa provasse un genitore che vedeva il proprio figlio morire. I più , addirittura , morivano invocando il nome della propria madre , del proprio padre, di un fratello o di un amante.

Durante il tragitto, Miura e Saginuma si sono affiancati a me e a Nozomi.

Tengo gli occhi bassi , contando le mattonelle della strada. Li alzo solo quando vedo il palco allestito in mezzo alla piazza , su cui il sindaco si prepara al suo annuale discorso , con affianco la boccia con dentro i nostri nomi.

Sotto il palco , file interminabili di ragazzi ;partendo dai più piccoli di 12anni -che fremono impauriti e curiosi al tempo stesso- fino ad arrivare ai diciottenni , come Saginuma.

Io sono proprio nel mezzo , tra i sedici.

-Buona fortuna.- mi sussurra lui prima di prendere posto tra gli altri ragazzi.

Io mi stringo di più vicino ai miei compagni.

Le telecamere che riprendono l'evento per poi trasmetterlo a tutte le altre reti e al pubblico di Inazuma Cho , sono state già accese e danno l'ok al sindaco che può cominciare a parlare.

Alza la testa dai fogli che stava esaminando , per poi prendere tra le mani il microfono e , dopo un colpo di tosse , iniziare il suo inutile discorso che reputo solo una perdita di tempo.

Un giochetto sadico di quelli di Inazuma Cho per far morire di paura le “reclute” e per fa rendere ancor più impazienti i “veterani”.

-Cari concittadini.- inizia lui attirando su di sé l'attenzione di tutti i presenti- vi do il benvenuto alla cinquantesima edizione degli Inazuma Games , oggi ricordiamo i giorni oscuri in cui i distretti della nazione osarono ribellarsi al potere sacro e giusto appartenente alla capitale...-

Il discorso , per me , si interrompe qui. Non voglio più ascoltare altro. Un po' perché ormai sarei in grado di recitarlo a memoria, un po' perché è un discorso ingrato.

Tutti , sindaco compreso, sanno che la ribellione fu un atto più che giusto. Ma tutti sanno anche che rischiare di nuovo per ottenere qualcosa peggio degli Inazuma Games non ne vale la pena.

Questo vuol dire che saremo condannati per l'eternità a vedere i nostri figli e nipoti perire davanti alle telecamere e noi , poveri sprovveduti , guardarli soffrire attraverso lo schermo di un televisore.

Se questo è il nostro futuro non so cosa sia meglio tra i due.

-...Buoni Inazuma Games a tutti.-conclude infine il sindaco , andando a sedersi su una delle tre sedie poste sopra il palco e lasciando la parola a Rika Urabe, portavoce del Distretto 12 e accompagnatrice personale dei tributi.

Sistema i capelli azzurri dietro le spalle, si liscia le pieghe del vestito rosa acceso e con il sorriso più falso e luminoso che le viene prende il microfono per farci il suo augurio personale:-Che la buona sorte sia sempre con voi ragazzi.-

Sento Nozomi affondare le dita nel palmo della mia mano. Ci siamo.

-Ora procediamo all'estrazione.-

Si avvicina con un fare da avvoltoio all'urna contenente i biglietti con i nostri nomi.

Sento una gocciolina di sudore solcarmi la fronte e la guancia , seguendo poi la linea del mio collo.

Su uno di quei biglietti , in bella grafia , è scritto “Maki Sumeragi.”

Guardo come ipnotizzata la mano scura e le unghie lunghe e smaltate di Rika afferrare il primo biglietto che le capita sotto mano.

Srotola la striscia di carta e ,sempre con il suo terrificante sorriso, mostra all'intera piazza il nome del primo candidato.

Non è il mio.

E' Miura Hiromu.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Tributi ***


 

Salve a tutti,

So che molto probabilmente vorreste linciarmi dato che l'ultima volta (andiamo indietro di un paio di mesi) avevo promesso che avrei aggiornato entro una settimana. Scusate per questo terribile e imperdonabile ritardo.

In questi ultimi mesi vorrei dedicarmi esclusivamente a questa long ,ma se dovesse venire fuori l'ispirazione per qualche shot non esiterò a scriverla ,anche perché la mia ispirazione ultimamente ha raggiunto livelli sotto lo zero e poi scrivere shot mi rilassa... cosa centri ora non lo so,però è mezzanotte e il mio cervello inizia ad andare in tilt,abbiate clemenza.

Ok,ho finito.

Giuro che tonerò a seccarvi solo a fine capitolo.

Vi lascio alla storia  ora, a dopo!

 

 

 

 

 

-Tributi-

 

 

 

Se un uomo non ha scoperto qualcosa per cui è disposto

a morire non è degno di vivere...”

(Martin Luther King)

 

 

 

Credo che per un attimo il mio cuore abbia cessato di battere.

Poi ha ricominciato a palpitare nel mio petto ad un ritmo forsennato.

I miei occhi si sgranano e il mio viso si sposta automaticamente verso Hiromu.

Avanza a piccoli passi, le mani strette a pugno lungo i fianchi ,la testa alta.

Ha lo sguardo sconvolto però , come chi si prepara ad andare verso il patibolo. E non è forse così?

Mi giro di scatto verso Nozomi ricordandomi di non averla ancora sentita respirare normalmente.

Ha il volto pallido. Gli occhi sono due pozzi vuoti. Lo guarda avanzare verso il palco , ma non sono certa che lo veda davvero.

Nei suoi occhi , per un attimo , mi appare il suo futuro. Il suo futuro senza Miura. Nessun abito da festa da indossare ad un possibile matrimonio. Niente più sorrisi dolci e sguardi innamorati. Niente più baci . E , sopratutto , niente più Nozomi.

La mia mente realizza un secondo dopo , ma comunque decisivo , cosa il mio corpo ha intenzione di fare.

I piedi si muovono da soli. Le labbra si aprono da sole. La voce esce spontaneamente.

-Mi offro volontaria- credo di averlo appena sussurrato, perché tutti continuano a guadare in direzione del tribuno scelto. Mi muovo sempre più velocemente verso Miura.

Lo scosto bruscamente mettendomi davanti a lui – Mi offro volontaria per gli Inazuma Games!-

Quello che succede dopo accade molto velocemente:

Miura si lancia in avanti offrendosi volontario a sua volta ,mentre il grido di Nozomi mi perfora i timpani.

Le persone intorno a noi ci guardano più confuse che mai e lo stesso vale sia per il sindaco che per Rika.

Capita di rado che nel Distretto ci sia un volontario per partecipare ai giochi.

La capitale ha dato questa possibilità purché il tributo che si offre al posto di un altro rientri nei limiti dell'età per partecipare.

Nei Distretti più ricchi è perfino considerato un onore. Qui invece o è sinonimo di grande stupidità o di grande coraggio.

Nel mio caso non so quale sia. Forse entrambe.

La mano di Miura si chiude sul mi polso con una forza incredibile:

-Pensi che ti lascerò mettere a repentaglio la tua vita al posto della mia , Maki?-

C'è rabbia e sconforto nelle sue parole.

Ingoio le lacrime che minacciano di straripare dai miei occhi.

-Lasciami andare , Hiromu-kun.- Dico tra i denti.

La presa sulla mia mano si allenta.

-Non farlo Maki, ti supplico.- Sembra che anche lui stia per scoppiare.

-Torna da Nozomi , è lì con lei il tuo posto, non dentro quell'arena.- stringo gli occhi. Non darò questa soddisfazione a quelli di Inazuma-Cho. Non permetterò ai miei futuri nemici di vedermi piangere.

-Nemmeno il tuo è là dentro!.-

Un improvviso strattone mi scrolla di dosso Hiromu. Mi giro trovandomi davanti gli occhi di Saginuma. Ha capito.

-Vai , Maki.- sussurra solo mentre Miura cerca di liberarsi dalla sua presa.

Nozomi intanto continua a gridare con forza il mio nome.

Rika da un colpo di tosse davanti al microfono cercando di attirare nuovamente l'attenzione.

-Be , è da un sacco di tempo che non abbiamo volontari, per cui...congratulazioni. Vieni avanti cara.-

Io avanzo a passi leggeri. Sto per piangere , lo sento. Ma devo essere forte , non posso farmi deridere così dagli altri Distretti.

Intorno a me succede una cosa strana: tutti,ma proprio tutti , abbassano la testa in segno di rispetto al mio passaggio.

Quando raggiungo il palco le mie braccia iniziano a tremare involontariamente , così come le gambe.

Rika si avvicina circondandomi con un braccio le spalle , cercando di tranquillizzarmi. So che è dura anche per lei prendere parte a tutto questo.

-Qual'è il tuo nome, tesoro?- dice avvicinandomi il microfono alle labbra in modo che anche alla televisione possano sentirmi. Tutti gli occhi dello Stato sono puntanti su di me in questo momento.

-Maki Sumeragi- dico e , straordinariamente, senza balbettare. Decisa. Un punto a mio favore.

-Ecco a voi , signori e signore , il primo Tributo del Distretto 12 ,Maki Sumeragi!-

Accenna un piccolo applauso , seguito da uno ancora più timido dal resto del Distretto. Sanno che non servono applausi. Sanno che ormai il mio destino è segnato.

Cerco con lo sguardo quello di Nozomi. Non grida più ,ma ha il viso stravolto dalle lacrime. Accenno un piccolo sorriso per tranquillizzarla. Non temere Nozomi-chan non lascerò che tu mi veda morire in quell'arena...

-Perfetto.- dice Rika spostandosi di nuovo vicino all'urna per estrarre il secondo nome.

Seguo ogni sua mossa. Chiunque verrà chiamato, forse , sarò costretta ad ucciderlo. A meno che non lo faccia qualcun altro prima.

Riemerge la mano in mezzo ai bigliettini , stavolta arrivando quasi fino in fondo.

Sorride suadente e srotola la striscetta di carta che da quasi cinquant'anni tiene in pungo le vite di dodici Distretti.

Sono di fianco a lei , quindi il nome mi rimane anonimo finché non lo pronuncia ad alta voce:

-Haruya Nagumo!-.

Sono sbiancata. Sento di essere sbiancata. Conosco quel ragazzo. Anche lui fa parte dell'orfanotrofio Gakuen. Ha la mia stessa età. E mi ha salvato la vita 10 anni fa...

Ricordo che a quel tempo la recinzione che delimitava il bosco non c'era e la caccia era permessa.

Io e gli altri bambini avevamo deciso di andare giù al torrente a giocare e qualcuno , anche per pescare. C'è una quantità incredibile di Trote, lì. Guizzano allegre tra le rocce del fiume ed acchiapparle non è per niente facile. Ma oltre a non essere un buon punto per pescare , non è neanche un buon punto per fare qualsiasi altra cosa. Quel torrente viene chiamato “ Il Fiume nero “ , perché quando là piove molto e si ingrossa, lungo il suo percorso raccoglie una marea di detriti e l'acqua si trasforma da un chiaro azzurro su cui ci si può specchiare a un corso d'acqua melmoso e molto ,molto pericoloso. Vent'anni fa ruppe gli argini e straripò , allagando quasi tutto il Distretto. Dovettero fare i salti mortali per risistemare quel macello prima che iniziasse la nuova edizione degli Inazuma Games.

Per chi non sa nuotare , e sono in molti, è un pericolo ancora maggiore. Ha fatto tante vittime quel fiume quanti quelli che sono morti dentro l'arena. Sopratutto bambini. Sopratutto bambini che , come noi, si divertivano a sporgersi dalle rocce più alte per guardare le trote sguazzare nell'acqua. Oltre che alte sono anche molto scivolose , quelle rocce. E taglienti.

Ricordo di aver sentito la roccia sgretolarsi tra le mie mani , trasformandosi in polvere. Ricordo di aver visto un punzone avvicinarsi sempre di più al mio viso. Poi mi sono accorta che ero io ad essere sempre più vicina a lui e non l'incontrario.

Oltre tutto , il fiume nero aveva abbastanza acqua da affogare un bambino di sei anni.

Sapendo di non avere scampo aspettai di sentire l'impatto doloroso delle rocce e poi quello gelido dell'acqua. Ma non successe niente di tutto questo. Anzi , sentii il calore e la morbidezza della carne. Guardai in alto e vidi la mano e il braccio di Haruya farmi dondolare nel vuoto. Il viso era teso in una smorfia che esprimeva fatica , ma gli occhi...rimasi ipnotizzata da quegli occhi ambrati.

Non ho mai avuto un'occasione per conoscerlo davvero , però. L'ho osservato di tanto in tanto , da lontano , come faceva Miura con Nozomi.

Vengo riportata alla realtà mentre lo guardo avvinarsi al palco con il volto inespressivo. Avrà paura come me? O è sicuro fin da ora di essere il vincitore?

Quando sale sul palco mi lancia una rapida occhiata. Quando li incontro è come se una scintilla , breve e rapida , sia comparsa nei suoi occhi gialli e vibranti. Ingoio a vuoto , sentendo la testa girare di nuovo e il respiro mancarmi.

Calma Maki , calma.

Si posiziona accanto a me. Le nostre spalle si sfiorano ,mentre i nostri cuori galoppano nel petto.

Rika presenta anche lui al pubblico.

Le telecamere inquadrano in un primo piano i nostri visi , mentre Rika pronuncia il discorso di chiusura:

-Grazie della vostra partecipazione , signori e signore ,e buon proseguimento dei giochi a tutti!- la voce squillante e terribilmente teatrale che l'accompagna fa sembrare il tutto più grottesco di quanto già non lo sia.

Sposto lentamente lo sguardo di nuovo su Haruya e osservo il vento giocare con la chioma rossa fuoco.

Vorrei parlargli. Vorrei ,davvero. Ma non ci riesco.

Non è il coraggio che mi manca, ma le parole.

Mi riscuoto non appena vedo duo omoni prendermi e trascinarmi via dal palco quasi di peso tenendomi stretta per i gomiti.

Faccio una smorfia e cerco di ignorare l'istinto crescente di tirargli un calcio negli stinchi. Di sicuro , più tardi , spunteranno due bei lividi violacei.

Girò la testa all'indietro giusto in tempo per vedere riservato lo stesso trattamento al mio futuro compagno di giochi.

Azzardo un sorriso pensando alle mezze imprecazioni che Haruya lancerà ai due colossi che lo stano portando verso dei camerini , dalla parte opposta in cui sto andando io.

I camerini , ma certo! Prima di salire sul treno , che porterà i due tributi scelti ad Inazuma Cho , entrambi hanno il diritto di poter parlare un ultima volta con famigliari e amici in apposite stanze , sorvegliate ovviamente. Tsh, come se avessimo la possibilità di scappare.

Quando raggiungiamo una porta incastrata tra due muri scalcinati e semi-cadenti , uno dei due energumeni che ancora mi trattiene la spalanca senza troppe cerimonie.

L'odore nauseante di chiuso e un freddo gelido mi penetrano fin dentro le ossa. Si vede che questa camera viene aperte solo una volta all'anno.

Vengo spinta dentro e la porta si richiude alle mie spalle , lasciandomi sola. Mi guardo attorno cercando di orientarmi nella semi oscurità della stanza.

C'è solo una finestra , chiusa e con la persiana abbassata quasi totalmente.

Faccio qualche passo sul pavimento di legno scricchiolante e mi accuccio sull'unico divano presente nel locale.

Abbraccio le ginocchia e vi poggio sopra il mento , fissando la televisione spenta davanti a me.

Una lacrima solitaria scivola lungo la mia guancia , subito seguita da un'altra e da un'altra ancora. Goccia dopo goccia il mio diventa un pianto silenzioso. Tanto non c'è più nessun cittadino, nessun governo o nessun tributo che possa vedermi.

Si, i tributi. Chissà chi altro è stato scelto...

Afferro il telecomando accanto a me e accendo il televisore. Stanno ritrasmettendo ora i momenti più salienti delle estrazioni: I tributi dei primi tre Distretti non sembrano per niente tesi , anzi, direi quasi...rilassati.

Le ragazze del Distretto 1 sorridono ammiccanti alle telecamere, mentre quelli del Distretto 2 sembrano due autentiche macchine da guerra.

Dal Distretto 4 vengono sorteggiati due ragazzi , quando viene fatto il nome del secondo, il primo tributo , che fino a un attimo prima appariva sicuro di se, sbianca visibilmente, gli occhi verdi improvvisamente vitrei . Restano uno accanto all'altro senza guardarsi nemmeno una volta. Sarà solo una mia impressione,ma quei due sembrano conoscersi

La rossa del Distretto 8 appare astuta e determinata e lo stesso si può dire per il suo compagno , un ragazzo moro che si è offerto volontario al posto di una ragazzina poco più che dodicenne. Resto a guardare ammaliata i suoi occhi blu pieni di risolutezza.

Il ragazzo del Distretto 11 appare già un avversario temibile.

Resto a fissare imbambolata lo schermo quando è la volta del Distretto 12. Ora ho la possibilità di vedere quello che ha visto il pubblico , il mio grido disperato quando mi sono offerta volontaria, la breve discussione con Miura, l'ansia visibile sul mio volto mentre attraverso i pochi metri che mi separano dal palco.

Quando il viso di Haruya fa capolino nello schermo mi affretto a spegnere tutto.

E' troppo. Ora è decisamente troppo.

Resto appallottolata su me stessa fino a quando la porta alle mie spalle si spalanca e una figura si getta su di me , abbracciandomi e singhiozzando.

Sulla sua pelle riconosco il profumo di Nozomi.

La scosto dolcemente e stringo le sue mani tra le mie , guardandola negli occhi.

-Ce la farò ,vedrai-dico accarezzandole una guancia e asciugandole le lacrime che l'attraversano.
-So per certo che ce la farai. Tu non ti arrendi mai.-dice facendo un sorriso forzato.

Dietro di lei fa capolino Miura:ci guardiamo negli occhi senza dirci nulla , poi le sue labbra si muovono formando un muto “grazie”.

Abbraccio un ultima volta Nozomi , stringendola forte per impregnarmi le narici del suo profumo,cercando di imprigionarlo nella mia mente, per portarlo con me fin dentro l'arena.

Li guardo uscire silenziosi. Questa potrebbe essere l'ultima volta che li vedo.

La porta si è appena richiusa quando gli occhi blu di Hitomiko fanno capolino.

Entra silenziosa,sedendosi accanto a me.

Restiamo così per parecchi minuti ,senza rivolgerci la parola , solo rimanendo una accanto all'altra.

Alla fine è lei a rompere il silenzio e a incominciare a parlare:

-Sai-inizia senza distogliere lo sguardo dal muro pieno di crepe di fronte a noi- quando ti trovai davanti al cancello , affamata e infreddolita, pensai che una bocca in più da sfamare proprio non ci voleva. L'orfanotrofio era al completo,ma i bambini continuavano ad arrivare a flotte e il cibo iniziava a scarseggiare.

Era difficile occuparsi di tutti,eppure, ogni volta che vedevo qualcuno di voi partire e poi non tornare, era come perdere un figlio.-

Fa una breve pausa,non me la sento di parlare e poi questo silenzio vale mille parole.

Si gira verso di me , guardandomi negli occhi,anzi, dentro gli occhi:

-Ho sempre visto il tuo sguardo acceso di determinazione;mai una volta ti ho vista scoraggiata quando tornavi da una battuta di caccia senza essere riuscita a prendere qualcosa,anzi era ancora più decisa che mai.Per cui non farlo ora , non arrenderti neppure un attimo,Maki.-

Per un attimo sono tentata di chiedergli se ha rivolto lo stesso discorso anche ad Haruya, se sia andata a parlare anche a lui.

Probabilmente sì, ma in questo caso le sue parole sono state le stesse? Desidera che lui torni più di quanto desidera rivedere me?

Sono tentata, ma non glielo chiedo. Mi porterò queste domande nella tomba.

-Grazie,Hitomiko.-sussurro solo.

Lei annuisce accennando un piccolo sorriso.

La porta si apre di nuovo e stavolta la figura di Saginuma si ferma sulla soglia.

Hitomiko si alza:

-Vi lascio soli.-dice , volgendosi un ultima volta verso di me-Buona fortuna Maki.-

Quando la porta si richiude alle sue spalle , Saginuma Osamu fa qualche passo verso di me , tendendomi le braccia. Mi getto letteralmente su di lui.

Affondo la testa nel suo petto lasciandomi stringere.

-Ascoltami bene- sussurra contro il mio orecchio -quelli di Inazuma-Cho cercheranno in tutti i modi di metterti in difficoltà, se la gente godrà nel vederti soffrire non esiteranno un attimo a torturarti in tutti i modi possibili solo per aumentare gli audience .Fa attenzione ai tuoi avversari,se capiscono che sei un una preda facile non esiteranno ad ucciderti, per cui, se riesci, scegli gli alleati giusti.
Sai cacciare, sai maneggiare l'arco meglio di chiunque altro e hai tutte le carte in regola per vincere.-

Mi solleva il mento guardandomi serio,i nostri visi separati solo da pochi centimetri.

-Devi vincere Maki. Devi vincere a qualsiasi costo,qualunque sia il prezzo.-

Sbatto le ciglia,lasciando cadere le ultime lacrime cui erano intrise.

Ho appena appoggiato di nuovo il capo sul suo petto quando i due omoni di poco prima entrano sbattendo la porta e facendoci sussultare.

Quando li sento afferrarmi per le braccia capisco che il mio tempo è finito. Il treno che mi porterà ad Inazuma-Cho è arrivato.

Vengo spintonata fuori e i raggi del sole feriscono i miei occhi, ormai abituati all'oscurità.

Dietro di me lsento il grido quasi disperato di Saginuma:

-Torna da me ,Maki!Non lasciare che ti uccidano!-

Il rumore del treno in arrivo copre la sua voce e non riesco a sentire più nulla.

Lascio che mi strattonino e che mi trascinino da una parte all'altra come una qualsiasi bambola di pezza insensibile al resto del mondo.

Devi vincere,Maki. Devi vincere a qualsiasi costo,qualunque sia il prezzo”

Solo ora capisco davvero il senso di quelle parole.

Vincere a qualsiasi costo, a qualunque prezzo: per farlo avrei dovuto uccidere Haruya Nagumo.

 

 

 

 

Angolo di Cip:
Dunque , dunque,dunque: se dopo aver letto il capitolo vi arrischiate a leggere le mie note o siete pazzi o siete normali...sono consapevole del fatto che questa frase non ha senso e che qui l'unica che da i numeri sono io. Buona a sapersi.

Riguardo a questo capitolo posso dirvi che Haruya diventerà nel corso della storia il protagonista assieme a Maki, anche se però credo che continuerò a narrare i fatti dal suo punto di vista. I tributi degli altri distretti saranno sempre protagonisti di Inazuma eleven , ho lasciato qualche traccia su quali personaggi ho intenzione di usare tra le descrizioni di alcuni di loro provenienti dai vari Distretti , chi sono loro e chi sono gli altri però si scoprirà solo più avanti , anche se sarei curiosa di sapere chi per voi utilizzerò come “tributo”, così magari mi suggerirete anche qualche personaggio a cui non avevo pensato.
Nel prossimo cap posso aggiungere (poi basta perché se no faccio troppi spoiler) che salterà fuori un altro personaggio che avrà a che fare sia con Maki che con Burn.
Termino qui i mie deliri di mezzanotte e venti , con la speranza che il capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Baci,
Annalisa

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Capitolo 3
*** Mentore ***


 

Buon pomeriggio :)

Incredibile ma vero,ho già terminato il capitolo.

Un miracolo .-.

A parte gli scherzi,devo dire che mi sto divertendo a scrivere questa long e ricevere le vostre recensioni mi stimola ancora di più a scrivere.

Come avevo accennato nel capitolo scorso qui Maki e Burn incontrano un personaggio che sarà quasi fondamentale per la loro sopravvivenza negli Inazuma Games.

Non vi dico altro.

Ci vediamo giù a fine capitolo ;)

 

 

 

-Mentore-

 

 

 

-Vi faccio notare che il revolver è puntato al cuore.-

-E' il posto meno sensibile che ho.-”

(Casablanca)

 

 

 

Osservo i profili nudi e spogli degli alberi farsi sempre più diradati man mano che il treno prosegue la sua corsa.

Il cielo sta diventando un ammasso cupo e grigio , ma da lontano posso vedere ancora la sanguigna luce del tramonto.

Pioverà.

Ne sono più che convinta , il cielo si stava già facendo scuro quando ancora eravamo in stazione.

Era gremita di gente e i giornalisti appena ci avevano visti arrivare ci avevano presi d'assalto.

Guardavo confusa attorno a me quella matassa aggrovigliata di braccia che tendevano i microfoni e muovevano le labbra facendo domande che neppure riuscivo a capire.

Da piccola avevo sentito parecchie volte la versione di “Perseo contro Medusa” e in quel momento tutta quella gente dalle facce tutte uguali e fameliche assomigliava alle serpi che aveva Medusa al posto dei capelli.

In mio soccorso , però,non venne un brillante guerriero armato di scudo e spada magici ,ma solo il l'aria condizionata e i sedili in pelle di cui era provvisto il treno.

Ad attendermi dentro c'era Rika , che ci assisterà fino alla nostra entrata nell'arena e un altro gruppo di persone che credo fossero gli inservienti.

Gli ho guardati in faccia per pochi secondi , poi sono schizzata via in direzione di una cabina qualsiasi.

Ho aperto la porta e mi ci sono infilata dentro , constatando che in effetti poteva essere benissimo la mia dato era munita di un letto , un cassettone e una porta dietro cui c'era il bagno bagno.

Ed ora sono qui,seduta a gambe incrociate sul letto , a guardare l'ultimo albero che delimita la foresta del Distretto 12 , sparire dietro di noi.

Rimango così inebetita a fissare il sole finché non tramonta del tutto , sparendo dietro ai campi di grano del Distretto 11.

Questo sarebbe il momento perfetto per piangere , per piangere davvero.

Ma ora non ci riesco.

E' strano, quando non è il momento adatto, le nostre lacrime escono da sole , insensibili alla sforzo che facciamo per non permettere che escano , mentre quando invece possiamo , quando nessuno ci guarda,il nostro pianto è asciutto.

La notte arriva all'improvviso e ,come avevo preannunciato, il primo chiarore prodotto dalle scintille illumina la cabina seguito dal rombo del tuono.

E il cielo inizia a piangere al mio posto.

 

 

 

Apro pigramente gli occhi e mi stiracchio a fatica.

Ho i muscoli delle braccia e delle gambe doloranti ed è come se un martello mi batta ripetutamente sulle tempie.

Ci metto qualche secondo prima di realizzare che questa non è la camera che condivido con le altre ragazze dell'orfanotrofio e che invece mi trovo su un treno diretto ad Inazuma-Cho.

Gli avvenimenti di ieri mi travolgono come un fiume in piena e per un attimo vengo colta da un capogiro.

Stanotte ho dormito poco e male.

Non ricordo bene cosa ho sognato , l'unica cosa che ricordo è l'odore intenso di bruciato e un calore soffocante invadermi il corpo , come se fossi avvolta da un manto di fiamme.

Solo ora ,però,me ne accorgo:ho la fronte madida di sudore e i vestiti che indosso ancora da ieri appiccicati alla pelle.

Scalcio via le coperte e guardando fuori dalla finestra mi accorgo che il sole è già alto nel cielo.

Mi sfilo gli indumenti abbandonandoli sul pavimento ed entro in bagno per andare a fare una doccia.

L'acqua mi scorre sul corpo rinfrescandomi e schiarendo le idee.

Esco avvolta da un asciugamano candido e ad aspettarmi trovo dei vestiti puliti sulla sedia vicino al mio letto.

Li indosso ,pensando al fatto che qualcuno è entrato in camera mia mentre io ero in bagno,sotto la doccia.

Sbuffo.

Certo che quelli di Inazuma-Cho non hanno proprio idea di che cosa sia la privacy.

Apro la porta scorrevole cercando di produrre il meno rumore possibile e incamminandomi per il corridoio a passi leggeri.

Ci metto un po' prima di arrivare nel vagone ristorante,girando una moltitudine di carrozze senza incontrare nessuno.

Giuro,avevo iniziato a temere di essere l'unica persona a bordo.

Invece quando entro nello scompartimento davanti a me trovo tranquillamente seduti davanti ad una tavola piena di piatti stracolmi di cibo, Rika , intenta a sorseggiare una tazza di the e Haruya che appena entro si gira a guardarmi ,tenendo tra le dita la metà di un biscotto.

-Oh , finalmente è arrivata anche la nostra coraggiosa volontaria-trilla Rika posando la tazzina e invitandomi a sedere affianco al mio compagno.

-Prego , cara,serviti pure.-

Spalanco la bocca di fronte a quella montagna di leccornie.

Banchetti del genere,nel Distretto 12 , sono reclusi ai sogni.

-Non ho mai visto tanto cibo tutto insieme , sembra un sogno.-dico infatti,sedendomi accanto al rosso che sogghigna divertito:

-Se arrivavi prima avresti trovato molto più cibo , io e Rika abbiamo già assaggiato i piatti migliori.-

E' la prima volta che gli sento aprire bocca rivolgendosi a me.

So che è strano,dato che abbiamo praticamente passato tutta la vita sotto lo stesso tetto,ma la verità è che non abbiamo mai avuto occasione di parlare faccia a faccia.

Resto silenziosa guardandolo addentare un altro biscotto.

-In effetti è quasi mezzogiorno. Iniziavamo a preoccuparci ,è da ieri pomeriggio che non ti vediamo,da quando sei salita sul treno.-dice Rika pulendosi elegantemente la bocca con un fazzoletto.

Ora che ci penso è da più di ventiquattr'ore che non tocco cibo e ho la gola secca.

Mi verso un goccio di quella sembra essere spremuta d'arancio , bevendo con avidità.

-Assaggia uno di questi biscotti , sono la fine del mondo.-Guardo Haruya porgermi un biscotto dall'odore di marzapane,con scaglie di cioccolato e nocciole.

-Hai gli occhi che brillano.-ridacchia lui.

Ok,sento di avere le guance in fiamme e sono consapevole di avere appena fatto la figura della morta di fame.

Ma che ci posso fare se non ho mai avuto l'occasione di assaggiare un biscotto , se le uniche volte che li ho visti erano là,in bella vista nella vetrina del fornaio?

-Dai ,stavo scherzando e poi anche a me hanno fatto lo stesso effetto la prima volta che li ho visti.-dice lui , mentre sfilo dalle sue mani il biscotto.

-Grazie-dico ,prima di addentarlo.

Il palato si riempie del sapore dolcissimo del marzapane.

-Buono vero?.-dice la donna davanti a noi versandosi un'altra tazza di the.-Vi consiglio di provarlo con il latte.-

Io e Haruya seguiamo il suo consiglio e alla fine non possiamo che darle ragione.

Stiamo tingendo l'ennesimo biscotto quando dietro di noi la porta dello scompartimento si riapre con un suono secco.

Rika alza le palpebre tempestate di brillantini verso l'individuo che è appena entrato e il volto le si illumina.

-Oh, finalmente sei qui. Ragazzi vi presento il vostro futuro mentore , anche se immagino lo conosciate già visto che viene dal vostro stesso Distretto!.-

Il nostro mentore.

Il mentore è colui che si occupa di trovare gli sponsor,gli scommettitori e di promuovere i tributi di un determinato Distretto , in questo modo dentro l'arena avrebbero la possibilità di ricevere doni , cibo,armi o qualsiasi altra cosa utile alla loro sopravvivenza.

I mentori sono vincitori delle edizioni passate che tornano per aiutare i nuovi tributi del loro stesso Distretto a tornare vivi dagli Inazuma Games.

Non è affatto un lavoro facile:molti (se non tutti) sono costretti a fare propaganda su un solo tributo, o per scarsità di sponsor o per il fatto di avere più possibilità di vittoria.

Ho sentito di mentori che hanno visto morire per anni i loro ragazzi,che così facendo hanno perso ogni interesse verso la vita.

Quando io e Nagumo ci giriamo troviamo a fissarci gli occhi glaciali di Suzuno Fuusuke,il mentore del Distretto 12 che da almeno dieci anni non riesco a portare a casa un tributo vivo.

Occhi di ghiaccio,cuore di ghiaccio”ripeteva spesso Osamu quando parlavamo di lui.

Un sacco di persone che lo conoscono dicono che un tempo non era così..freddo, certo era stato un tipo riservato fin da bambino,ma una volta uscito dall'Arena si era completamente chiuso nel suo scudo di ghiaccio,insensibile al resto del mondo.

L'Arena può cambiarti sia fuori che dentro,c'è chi ne esce menomato e ce chi invece esce di testa.

Nel caso si Fuusuke è uscito e basta. Ha semplicemente chiuso con le persone , con tutta la faccenda dei giochi e il circolo vizioso che vi ruota attorno.

Sinceramente, avere come mentore un tipo a cui molto probabilmente non importa nulla delle nostre vite,non mi infonde molta speranza.

Rika si alza dirigendosi verso la porta , prima di uscire si gira verso di noi facendoci l'occhiolino:

-Vi lascio soli,immagino abbiate un mucchio di cose di cui parlare. Ci vediamo più tardi.-

La porta si apre e si richiude senza che distogliamo lo sguardo da quello del nostro mentore,che ci fissa impassibile.

Si muove lentamente prendendo il posto di Rika davanti a noi,incrocia le braccia e chiude gli occhi.

Passiamo quella che mi pare un eternità in silenzio , al che Haruya si spazientisce:

-Be, allora?Non ti interessa neppure sapere chi siamo?-

L'altro finalmente apre gli occhi:

-So chi siete. Vi ho visto in televisione.-risponde tirando fuori da un cestello ghiacciato affianco al tavolo una stecca con sopra attaccato un pezzo di ghiaccio verde brillante.

Sarà uno di quei cosi chiamati “ghiaccioli” di cui mi aveva parlato una volta Hiromu?Uno dei tanti dolci che si possono trovare solo nella capitale.

-Tu sei la ragazzina che si è offerta volontaria.-dice Suzuno staccando un pezzo di ghiacciolo. Si sono convinta che si tratti proprio di quello.

Io sposto gli occhi dall'oggetto che ha attirato la mia attenzione al suo “padrone”.

-Trovo che la tua sia stata una scelta avventata.-Un altro morso , è quasi arrivato a metà del bastoncino.

-Dopotutto.-prosegue-non capisco perché ti sei offerta di mettere a repentaglio la tua vita al posto di un altro. Lo trovo ridicolo.-

Sento le mani strette a pungo prudermi come non mai e un'incredibile voglia di fargli ingoiare intero il secondo ghiacciolo che sta per mettersi in bocca.

-Era un mio amico.-dico,sforzandomi di mantenere la calma.

-Amico o no,trovo comunque insensato rischiare la propria vita per qualcun altro.-

Il pugno viene sferzato con tanta violenza sul tavolo da far quasi cadere le caraffe di vetro e i bicchieri di cristallo.

Haruya ,a un palmo di naso da Fuusuke, lo guarda in cagnesco,gli occhi gialli accessi da un moto d'ira:

-Non tutti sono senza cuore come te.-sussurra accusatorio.

Suzuno non fa una piega.

-La vostra vita non è solo nelle mie mani,ma sopratutto nelle vostre.-pronuncia calmo,quando il rosso è tornato al suo posto- Gli Inazuma Games sono giochi , mortali,ma pur sempre giochi,e in tutti i giochi per vincere bisogna prima di tutto combattere. Se vi vedrò lottare con tutte le vostre forze per sopravvivere ,valuterò l'ipotesi di darvi una mano;se invece vi vedrò piangere e diventare facili prede per i tribuni avvoltoi vi lascerò al vostro destino.-Punta ancora una volta gli occhi azzurri e gelidi sui nostri volti-Non mi sembra una cosa difficile da tenere a mente.-

Lancia la seconda ed ultima stecca di gelato sul tavolo , alzandosi per andarsene.

-Ah, Maki.-chiama,quando è già sulla soglia della porta-ho detto che ho trovato stupido il tuo gesto,ma non ho detto di non averlo trovarlo coraggioso.-

Ed esce.

Lasciandoci più soli e confusi che mai.

-Io quello proprio non lo capisco-borbotta Haruya alzandosi. Infila le mani nelle tasche dei pantaloni e si avvicina alla finestra , contemplando le coltivazioni di bachi da seta del Distretto 8.

Io invece resto ferma dove sono , fissando senza un motivo preciso i posti vuoti davanti a me.

-Suzuno ha detto che ha trovato il tuo gesto incosciente ma coraggioso.-

Guardo il riflesso di Haruya sul vetro tirare le labbra in un sorriso:-In poche parole ha detto che sei una stupida temeraria.-

Aggrotto la fronte , non ho idea se questa frase debba suonare come un complimento o una presa in giro.

-Che vorresti dire?-chiedo mentre lo guardo avvicinarsi senza smettere di sorridere e scuotere la testa:Niente,lascia stare-dice togliendo una mano dalla tasca e stendendola davanti a se-Comunque non ci siamo ancora presentati , Haruya Nagumo.-

La stringo titubante-Maki Sumeragi.- dico-E comunque guarda che noi due ci conosciamo già. Viviamo nello stesso orfanotrofio da quando eravamo piccoli.-

-Lo so ma fino ad oggi non ci eravamo mai rivolti la parola.-

-Si ,ma dieci anni fa mi hai salvato la vita...-vorrei dirgli. Chissà se si ricorda...

-Si,è vero-rispondo invece , abbassando lo sguardo.

Si porta una mano davanti alla bocca schiarendo la voce:

-Cambiando discorso..Rika ha detto che entro domattina arriveremo ad Inazuma-Cho e che incontreremo il nostro staff di preparatori.-dice , storcendo il naso alle ultime parole.

-Speriamo solo che non ci capiti qualche stilista o parrucchiere strambo.- sospiro.

-Già,hai visto come vanno in giro vestiti i tipi che abitano nella capitale?Sembrano una marmaglia di clown.-

Ridiamo tutti e due.

Poi l'atmosfera ,da leggera quale era diventata,torna improvvisamente tesa.

Cosa dobbiamo considerarci io e lui per il momento , alleati?O è meglio mettere subito le carte in tavola e proclamarci fin da ora nemici?Tanto ,a meno che non lo faccia qualcun altro prima,dovremmo affrontarci e ucciderci.

Lo fisso di sottecchi,cercando di capire se i nostri dubbi siano gli stessi.

Intercetta il mio sguardo e , in un attimo,so per certo che si stiamo pensando la stessa cosa,ma che nessuno dei due ha voglia di parlarne ,ora.

Sospira ,mi da le spalle e incomincia a camminare verso la porta:

-Io vado a riposare un po',stanotte non ho chiuso occhio. Ci vediamo a cena Maki.-

Senza voltarsi alza la mano in un gesto di saluto.

-Si,ci vediamo stasera.-rispondo non troppo convinta.

Resto in ascolto della eco dei suoi passi che si allontanano per il corridoio.

Gli Inazuma Games sono prima di tutto dei giochi,ha detto Suzuno.

Che hai intenzione di fare , Haruya, pensi di giocare a carte scoperte?O forse preferisci custodire il tuo asso nella manica ,tirandolo fuori al momento giusto e continuare a prenderti gioco di me?

Staremo a vedere.

 

 

 

 

 

Angolo di Cip:

Ed eccoci qua.

Allora , ad essere sincera mi sono divertita ad introdurre i personaggi di Haruya e Fuusuke , spero solo di non aver fatto i loro personaggi troppo OOC,in questo caso vi chiederei di comunicarmelo e provvederò a sistemarli :)

Il carattere sbruffone di Burn non si è ancora visto molto,ma ,ehi,siamo solo all'inizio dei giochi.

In compenso iniziano ad esserci i primi sospetti di Maki...come finirà? O.o

Ve lo spiegherò nel prossimo capitolo ù.ù

Ora scusate ma devo scappare , oggi c'è il sole e la piscina mi aspetta :D

Un grazie speciale a chi a recensito fin ora , la richiesta è sempre la stessa: Fatemi saper cosa ne pensate ;)

Baci,

Annalisa

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