Fantastic love story :)

di ellis_mj
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8 ***
Capitolo 9: *** Chapter 9 ***
Capitolo 10: *** Chapter 10 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Jasmine:
 

Venni svegliata da un secchio pieno d'acqua ghiacciata in faccia, mi alzai di colpo e cercai di capire dove mi trovavo. Mi guardai intorno, non ero a casa mia, sembrava perlopiù un garage. Mi accorsi che ero legata ad una sedia, ero mezza-rimbambita. Realizzai anche che, chi mi aveva appena tirato il secchio d'acqua in faccia, era un uomo molto grande e grosso. Sembrava una di quelle guardie del corpo che si vedono nei film. Disse, con un sorriso odioso: -Ti sei svegliata finalmente, mi stavo preoccupando.. Di solito, dopo quella dose di eroina, ci si sveglia dopo poco.. Con te ho dovuto svegliarti io-. Mi guardai il braccio, legato alla sedia, e vidi che era viola nella zona dove era collocato un buco. Ero sul punto di svenire di nuovo, stavo veramente male ma gli dissi: -Cosa vuoi da me?-. E lui, prendendo una sedia e sedendosi davanti a me: -Non ti ricordi di averti fatto imprestare alcuni soldi?-. Mi ricordai tutto ad un tratto che circa un mese fa mi ero fatta prestare dei soldi da un mafioso, io annuii, lui disse: -Beh, dovevi restituirli una settimana fa-. Gli dissi: -Non ho avuto occasione di raccimolarli ma, le assicuro che..-. E lui: -Ha tempo fino a lunedì. Se non consegni i soldi sappi che ti verrò a fare una visita-. Mancavo poco a lunedì, gli dissi: -Ma lunedì è tra 2 giorni! Non posso portarvi 1000 dollari in così poco tempo-. E lui, sorridendo di nuovo, si potevano vedere i suoi orribili denti gialli: -Ma non sono 1000 dollari, gli interessi, mia cara? Sono 1250 dollari. Lunedì è l'ultima scadenza, non provare a non portarli-. Mi stavo disperando ma mi limitai solo ad annuire, disse: -Ecco, brava.. Ora ti addormenterai di nuovo-. Tirò una siringa fuori dalla sua tasca e mi si avvicinò, gli dissi: -Ma non ce n'è bisogno! Non dirò a nessuno dov'è questo posto, per piacere!-. Lui alzò le spalle e disse: -Sì, che ce n'è bisogno.. Il boss ha detto così-. Mi prese l'altro braccio, quello sano, e ci ficcò la siringa. Due minuti dopo fece effetto e svenni. Mi risvegliai in casa mia, lì per lì non mi ricordai di quello che era successo poi mi ritornò in mente tutto. Guardai l'ora, erano le 7.30 di sera e il mio turno a lavoro iniziava fra un'ora esatta. Mi cambiai, riuscivo a stare in piedi a stento ma dovevo andare a lavoro perchè era l'unico modo per raccimolare 1250 dollari. Avrei lavorato bene e avrei chiesto un prestito, debiti su debiti, porca miseria. Uscii di casa alle 8 meno 10 e mi avviai verso il locale notturno dove lavoravo. Appena entrata notai che la gente aveva già cominciato ad arrivare, era il venerdì sera. Andai nel mio spogliatoio, mi cambiai e mi misi il mio solito vestitino. Poi salii sul palco e iniziai a ballare, ogni minuto ero sul punto di svenire, stavo cercando però di resistere. Ogni tanto qualcuno mi attaccava dieci o venti dollari dentro la scollatura, che lavoro sporco ma era l'unico che mi permetteva di vivere. Il mio turno finì alle 10.30 di sera, ritornai nello spogliatoio, mi cambiai e misi i soldi nella borsa. Uscii poi dal locale, c'era un gran buio e avevo paura di andare in giro da solo soprattutto dopo aver dovuto sopportare due di quelle dosi di eroina. Stavo per cadere ad ogni passo che facevo, dovevo attraversare la strada adesso. Ma non ce la facevo proprio e, accecata dalle luci di una macchina nera, caddi e svenni. Sentii la portiera aprirsi e qualcuno toccarmi il viso, poi qualcuno mi prese in braccio. Mi svegliai urlando “1250 dollari!”, poi mi calmai e mi guardai intorno, sul mio letto era seduto un uomo. Focalizzai bene con gli occhi e quasi mi venne un infarto, era Michael fottuto Jackson, il mio idolo. Dissi: -Sto ancora sognando, vero?-. E lui: -Non credo, come stai?-. Non era credibile che io stessi parlando con Michael Jackson, gli dissi: -Puoi darmi uno schiaffo? Voglio capire se veramente sto sognando-. E lui, sorridendo: -Te lo posso assicurare io che non stai sognando. Stavamo ritornando a casa io e il mio autista in macchina e ti abbiamo vista per terra.. Allora ti abbiamo portata a casa mia-. Ricordandomi dei soldi che dovevo trovare, mi alzai dal letto, presi la mia borsa e gli dissi: -Io.. Devo andare, scusa-. E lui: -No no, rimani.. Stai male e poi mi devi raccontare cosa sta succedendo e la storia dei 1250 dollari!-. Ci pensai un po' ma poi posai la borsa e mi sedetti vicino a lui. Gli dissi: -Prometti però di non giudicarmi-. Lui sorrise e mi guardò negli occhi, era magnifico, disse: -Ho imparato a non giudicare mai le persone, dai dimmi-. Gli feci vedere le braccia e i punti che mi avevano lasciato le siringhe, sbarrò gli occhi, gli dissi: -Non provare neanche a pensare che sono una drogata.. Però, per capire ti devo raccontare tutta la storia-. Si mise comodo e disse: -Ho tutto il tempo, ma dimmi prima, come ti chiami?-. Sorrisi e dissi: -Mi chiamo Jasmine, piacere-. Gli porsi la mano che lui strinse sorridendo, continuai: -I miei genitori sono morti in un incidente stradale pochi anni fa, l'unica cosa che mi hanno lasciato è la casa dove io vivo ora-. Lui disse: -Oh, mi dispiace-. Gli sorrisi e continuai: -Mia madre era una ballerina ed io ho imparato a ballare prima ancora di camminare. Quand'era in vita mi pagava l'accademia di danza e io adoravo ballare. Ma da quand'è morta mi hanno sbattutto fuori a calci nel sedere. Ho trovato un lavoro come ballerina, o meglio cubista, in un locale notturno. Ecco, i soldi del lavoro non mi bastavano per mantenere la casa e decisi di farmi fare un prestito. Ma dalla persona sbagliata, ho chiesto 1000 dollari ad un boss della mafia. Dovevo ridarglieli una settimana fa ma mi sono dimenticata e non li avevo 1000 dollari. Bene, questo pomeriggio mi sono ritrovata in uno dei loro rifugi-. Gli feci vedere il braccio destro e gli dissi: -Per potermi prendere senza che facessi storie mi hanno somministrato una buona dose di eroina.. Poi mi hanno dato il termine ultimo di lunedì per ridare loro i soldi.. Solo che ora sono 1250 dollari e io non li ho, per non farmi capire in che posto ero mi hanno dato un'altra dose di eroina e mi sono ritrovata a casa mia. Sono andata a lavoro anche se stavo malissimo e poi, uscendo da lavoro è successo quel che è successo-. Lui disse, deciso: -Te li presto io 1250 dollari-. Risi e gli dissi: -Oh, grazie ma è meglio di no..-.

 

Michael:
 

Quella ragazza era veramenta bellissima, aveva dei capelli neri lunghi e splendidi. La fissai quando parlava tutto il tempo, volevo veramente aiutarla e lei cosa diceva? “Meglio di no”. Lei continuò: -Non vorrei prendere un altro prestito per saldarne uno..-. Sorrise, aveva denti bianchi e perfetti, le dissi: -Mmm, hai detto che balli.. Ti va di farmi vedere qualcosa?-. Sembrò entusiasta ma poi abbassò la testa e disse: -No no, sto malissimo e ho un urgente bisogno di fare la doccia.. Quindi ora vado a casa, è stato un piacere conoscerla signor Jackson..-. Oddio, non mi poteva chiamare anche lei signor Jackson, le dissi: -Chiamami Michael.. Comunque puoi fare la doccia qui, così dopo puoi farmi vedere come balli. Sono molto curioso, scusami-. Lei disse, mordendosi il labbro inferiore: -Oh, non ho niente da mettermi però..-. Risi e dissi: -Beh, questo non è un problema.. Ti presto io i vestiti!-. Lei sorrise, le dissi: -Vieni, andiamo a sceglierli-. La presi per la mano, aveva una piccola mano, la trascinai verso il mio grande armadio. Lo aprii, tirai fuori dei pantaloni della tuta, glieli feci vedere. Disse: -Mmmh, non male ma non so se mi staranno.. Sinceramente mi servirebbe solo una maglia perchè ho dei pantaloncini nella mia borsa-. Cercai nell'armadio una maglietta che le potesse stare, ne trovai una tutta bianca, gliela mostrai e lei disse: -Magnifico! Grazie molte-. Mi prese la maglietta dalle mani e mi disse: -La mia borsa?-. Le dissi: -E' lì, vicino al letto-. Si buttò sul letto arrivando giusta giusta con le mani dove c'era la borsa. La prese e la portò sul letto, si mise a gambe incrociate e la aprì. Si mise a frugare dentro, tirò fuori un reggiseno, delle mutandine e dei pantaloncini neri. Le dissi, ridendo: -Vai sempre in giro con il cambio di vestiti?-. E lei: -Beh, sono sempre nei casini e, quindi mi porto dietro dei vestiti per qualsiasi evenienza!-. Sorrisi, aveva un carattere che mi piaceva molto, era veramente fantastica. Prese la maglia e gli altri vestiti e mi chiese: -Il bagno?-. Lei dissi: -Seguimi-. Mi diressi verso il bagno, le aprii la porta e la feci entrare, disse: -Grazie, Michael. Ci metto poco, eh-. Le sorrisi, anche lei sorrise, chiuse la porta, rimasi lì appoggiato. La sentii poggiare i vestiti che aveva addosso e aprire l'acqua, ora lei dovrebbe essere svestita.. Oddio, come posso pensare cose del genere! Scossi la testa ma rimasi appoggiato alla porta, dopo dieci minuti sentii l'acqua chiudersi, dissi: -Come fai a lavarti i capelli in così poco tempo? Sono così lunghi-. La sentii ridere, disse: -Ormai ci sono abituata-. Ed io: -Ma non hai intenzione di tagliarli?-. La sentii di nuovo ridere, disse: -Mi piacciono così, se li devo tagliare taglio le punte e basta.. Anche mia madre ce li aveva così-. Le dissi: -A me piacciono, sai..-. Sentii la sua mano poggiarsi sulla maniglia, mi scostai da davanti la porta, aprì la porta. Si stava asciugando i capelli con un asciugamano, aveva messo i suoi pantaloncini stretti e neri che risaltavano il suo.. Ehm, lasciamo stare. Si era messa la mia maglietta, siccome era troppo grande ci fece un nodo e ora si vedeva parte della sua pancia. Era una gran bella donna, anche sexy. Le dissi: -Ehm, ti sta bene.. La maglia, intendo-. Ero abbastanza imbarazzato, mi grattai la testa, sorrise e disse: -Hai mica un asciugacapelli perchè se li devo asciugare con l'asciugamano ci metto un anno-. Sorrise, le dissi: -Sì, ehm.. È qui, aspetta, eh-. Entrai in bagno e superando i diversi vestiti che aveva lasciato per terra, aprii un piccolo armadietto e tirai fuori un phon. Glielo diedi, lei mi ringraziò sorridendo, poi si chiuse di nuovo in bagno. Non capii che bisogno aveva di chiudersi in bagno per asciugarsi i capelli, uscì dieci minuti dopo. Aveva tutta la sua roba in mano, disse: -Vado a metterla nella borsa, la roba.. Okay?-. Io annuii, ritornò da me due minuti dopo e disse: -Bene, dove posso ballare?-. Le sorrisi e prendendola per mano la accompagnai nella sala di prove che avevo a casa. Appena entrammo disse: -Wow, tu hai una sala di prove a casa tua?!-. Sorrisi e dissi: -Beh, sì.. Ora mi serve particolarmente perchè mi devo preparare per il tour-. Lei annuì e disse: -Già, il Dangerous World Tour.. Sai, sono una tua grande, anzi, grandissima fan!-. Mi stupì, le dissi: -Beh, mi fa piacere! Mi fai vedere come balli, ora?-. Lei annuì sorridente e disse: -Che tu ci creda o no ho montato una coreografia su “Why you wanna trip on me” del tuo nuovo album!-. Sbarrai gli occhi, non me l'aspettavo proprio.

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Jasmine:

Aveva appena sbarrato gli occhi, disse: -Veramente? È magnifico. Faccio partire la musica allora?-. Ed io: -Um, non ancora.. Faccio prima un po' di streching-. Lui annuì sorridendo, iniziai a fare i miei soliti esercizi e in dieci minuti mi ero sciolta. Mi aveva fissato, con quasi ammirazione, tutto il tempo. Gli dissi: -Okay, ora puoi mettere la musica-. Fece partire la canzone e iniziai a ballare, quando ballavo mi dimenticavo di tutto. Ogni tanto lo guardavo, sorrise tutto il tempo, quando finii di ballare iniziò ad applaudire. Disse: -Wow, sei bravissima! L'hai montata da sola?!-. Ed io: -Già, a lavoro provo sempre a fare dei passi delle mie coreografie.. Adoro veramente ballare-. Lui sorrise e disse: -Mi fai vedere come fai quella parte del ritornello? Quando dice alla fine “Stop trippin”-. Gli feci cenno di avvicinarsi e gli dissi: -Guarda, devi mettere i piedi prima in dentro e poi fuori con uno scatto-. Aveva messo i piedi in modo sbagliato, gli dissi: -No, prima dentro e poi fuori, accompagnalo anche con la mano-. Mi inginocchiai e gli feci mettere i piedi come dovevano essere messi, poi mi sedetti davanti a lui e gli dissi: -Dai fallo, ora-. Lo fece, non era venuto molto bene ma gli dissi, con aria di superiorità: -E' andata bene, dai.. Non male-. Lui rise e disse: -E' difficile!-. Ed io: -Se lo riesco a fare io lo riesci a fare anche tu!-. Guardai l'ora, maledizione, erano già le 7.30 di sera. Gli dissi: -Oddio, scusa.. Devo andare, ora! Se arrivo tardi a lavoro mi licenziano-. E lui: -Ah, okay. Ti lascio andare, allora-. Ero già andata in camera da letto a prendere la mia roba, mi stava seguendo, gli dissi: -E' stato un piacere parlare con te, grazie di tutto-. E lui: -Non c'è niente di cui ringraziarmi. Vuoi mangiare qualcosa prima di usicre?-. Ero veramente di fretta e lui mi chiedeva se volevo mangiare. Non gli risposi, presi la borsa e aprii la porta di casa sua, gli dissi, con un gesto della mano: -Addio, Michael-. Lui sembrò non capire, disse: -Addio? Ma ci vederemo un'altra volta, vero?-. Er oquasi alla fine del corridoio ma non gli risposi, disse di nuovo: -Almeno lascia che ti accompagno!-. Feci segno di no con la mano e uscii dalla casa definitivamente. Era stato magnifico conoscere Michael Jackson ma avevo cose più importanti a cui pensare, e poi non l'avrei mai più visto. Appena uscita notai che pioveva, mi incamminai di malavoglia verso casa mia, appena entrai mi cambiai e alle 8.20 uscii in stra-ritardo. Arrivai a lavoro alle 8.45, appena arrivata dissi al mio capo: -Scusa per il ritardo, veramente-. E lui: -Ci dispiace ma tu non lavori più qui, abbiamo sentito che hai problemi con la mafia e noi non vogliamo intrometterci. Scusa, Jasmine. Mi dispiace veramente-. Mi era appena crollato il mondo addosso, come potevo ora permettermi di pagare il debito? Uscii dal locale demoralizzata, camminai per strada senza meta, poi ritornai a casa mia la sera tardi. Domani dovevo per forza trovare un lavoro.

Michael:

Erano le 22 ed ero sdraiato sul letto, pensando a quella ragazza, come aveva detto che si chiamava? Jasmine? Che bel nome, dava l'idea di qualcosa di orientale. Ed era anche diversa dalle altre, non ci aveva provato con me, non mi aveva chiesto un autografo. Era semplice e mi piaceva molto, non potevo non rivederla, ma ne dubitavo. Domani ci sarebbe stato l'ultimo concerto della prima parte del tour, sarei tornato poi in California a perfezionare le coreografie e robe varie. Porca miseria, sono abbastanza sfortunato. Mi piacciono sempre le ragazze che non posso avere, prima lei ha dimostrato che non le piacevo, mi trovava solo un idolo. Sentii bussare, andai ad aprire, era Max che era arrivato finalmente con cosa gli avevo chiesto. Mi disse: -Questo è tutto quello che siamo riusciti a trovare, è difficile da trovare la ragazza-. Rise, mi porse il fascicolo, gli augurai buonanotte e se ne andò. Mi sentivo un po' in colpa, ma iniziai a sfogliare il fascicoletto. C'erno tre foto di lei, era bellissima, c'era scritta la storia dei genitori. Non mi aveva mentito, quindi, meno male. Mi addormentai sorridendo e pensando a quanto sarebbe stato bello conoscerla meglio.

Jasmine:

Ero ancora sveglia, camminavo in giro per la casa pensando sul da farsi. Oggi era già sabato e avevo a disposizione solo domani per procurarmi 1250 fottuttissimi dollari. Mi venne subito in mente che potevo farmeli prestare da Michael, ma poi scossi la testa. “L'hai conosciuto solo oggi e probabilmente non lo vedrai, perchè chiedergli dei soldi? Meglio di no.. O forse, sì? Boo, ci avrei pensato domani mattina, se non troverò nessun lavoro sarò costretta a chiederglieli”, parlavo ad alta voce da sola come una pazza. Ero stanca e mi sdraiai sul letto, avevo incontrato il mio idolo e ballato con lui ma non me ne rendevo ancora conto. Lui era così bello, molto probabilmente non l'avrei mai più rivisto ma quegli attimi passati insieme non li avrei dimenticati. Mi addormentai sorridendo e pensando a quanto sarebbe stato bello conoscerlo meglio.




Grazie per la recensione! Questo è il nuovo capitolo, spero vi piaccia, è un po' corto, però :)

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Jasmine:
Mi svegliai la mattina presto e uscii di casa per cercare un lavoro, feci colazione in un bar e poi chiesi ad un bel po' di locali notturni se c'era posto. Nessuno accettò che io lavorassi per lui, che sfiga. Mangiai in una pizzeria e feci dei giri per la città, trovai per terra un volantino, c'era scritto: “Dangerous World Tour! Michael Jackson è arrivato anche qui! Stadio olimpico, Oxford street!”. Oh, il concerto! Potevo incontrarlo lì e chiedergli il prestito! Il mio castello in aria svanì quando ricordai che non avevo ne i biglietti ne il pass per il backstage. Decisi di avviarmi lo stesso verso lo stadio, c'era poca gente, il concerto sarebbe iniziato fra un'ora. Vidi una donna e sua figlia, la bambina continuava a piangere e a dire: -Non voglio andare al concerto! Ho fame e voglio dormiree! Per favore mamma!-. La mamma le disse: -Okay, stai calma ora ce ne andiamo.. Abbiamo sprecato soldi per il biglietto e poi non andiamo neanche al concerto..-. Potevo comprare i biglietti da loro, mi alzai e mi avviai decisa verso di loro, dissi alla mamma: -Scusi, signora.. Ho sentito la sua conversazione con la bambina, se non le serve il biglietto me lo può vendere? Per piacere-. Lei sorrise e mi porse il suo biglietto: -Oh, prendilo pure. Non voglio soldi-. Ed io: -Ma no, devo per forza pagarla!-. Lei scosse la testa e mi fece cenno di prendere il biglietto, lo presi e le dissi: -Grazie mille, veramente!-. Avevo rimediato un biglietto! Stavo saltando di gioia, magari potevo farmi passare come una groupie e andare al backstage da Michael dopo il concerto. Wow, siccome mancava un'ora al concerto, andai in un negozio lì vicino e comprai una minigonna che misi subito. Allargai la manica alla mia maglia in modo che si vedesse la mia spalla e la spallina del reggiseno. Al resto ci avrei pensato dopo, ora sembravo quasi una groupie! Ritornai allo stadio, ci fecero finalmente iniziare ad entrare. Arrivai tra le prime file, iniziò il concerto, era bellissimo vedere Michael ballare e cantare. Fu un concerto stupendo, quando finì la gente iniziò a uscire dallo stadio. Notai che un gruppo di ragazze era rimasto, dissi loro: -Perchè rimanete qui?-. E una di loro: -Siamo groupie e stiamo aspettando che scelgano una di noi-. Ed io: -Ah, allora rimango anche io-. Mi guardò male ma lasciò stare, mi sciolsi i capelli per sembrare il più sexy possibile e essere scelta. Tirai fuori un lucidalabbra dalla borsa e ne misi un po', poi mi misi un po' di matita. Okay, ora stavo molto bene. Un uomo ci fece entrare in una stanza, ci disse di metterci in fila. Passò davanti a noi una volta poi disse: -Ha detto niente bionde e niente occhi azzurri. Niente anche capelli corti-. “Oddio, sceglie pure come le vuole. Come fa a non volere una donna bionda con gli occhi azzurri?”, pensai. Meno male che ero mora, avevo capelli lunghi e occhi verdi. Rimasimo in tre, ci guardò una ad una, si fermò davanti a una di noi e disse: -Tu..-. Mi si stava bloccando il cuore, disse: -Tu, no.. E neanche tu-. Disse rivolto all'altra ragazza che era rimasta, ero rimasta solo io! Tutt'ad un tratto pensai “Ma se poi se la prende? Perchè l'ho fatto? Ora però non posso tornare indietro”. L'uomo mi sorrise e disse: -Okay, sei rimasta tu. Mi raccomando, accontentalo e buonanotte! Lui è lì, bussa e poi entra-. Io annuii, sorridendo e gli dissi: -Grazie mille! Notte anche a lei-. Se ne andò, feci un lungo respiro, bussai e poi entrai. Mi trovai davanti un Michael Jackson con solo un asciugamano addosso. Dissi: -Oddio, scusa non pensavo fosse svestito. Ora esco, quando avrà finito mi faccia entrare-. Michael era girato dall'altra parte e disse: -No no, entra pure-. Entrai e chiusi la porta, mi sentivo abbastanza imbarazzata e gli dissi: -Spero che tu non ti arrabbia-. Disse, girandosi: -Perchè dovrei arrab.. Jasmine?!-. Feci un sorrisetto innocente, mi squadrò dalla testa ai piedi.

Michael:

Non poteva essere diventata una groupie, non lei! Wow, però era sexy con quella minigonna, mi disse: -Sì, sono proprio io.. Non ti sei arrabbiato, vero?-. Ero tutt'altro che arrabbiato, le dissi: -Ma va, non sapevo che fossi anche una.. Ehm..-. Lei saltò come una molla: -Non lo sono infatti! Era l'unico modo per incontrarti di nuovo, scusa il mio abbigliamento, infatti-. A me non dispiaceva, mi grattai la testa, le dissi: -Non importa, dai, siediti e dimmi che cosa c'è-. Le feci cenno con la mano di sedersi vicino a me, la vidi cercare di allungarsi la minigonna con le mani. Si sedette e poi disse: -Ho perso anche il mio lavoro! Beh, hanno detto che siccome avevo problemi con la mafia non potevo lavorare più. Razza di rinco.. Ehm lasciamo stare-. Sembrava così arrabbiata, era sempre bella però, tirò fuori dalla sua borsa un fazzoletto e si pulì la bocca, disse: -Non ho mai sopportato il trucco.. Bleah-. Anche io non amavo le donne che si truccavano, sorrisi, lei continuò: -Ho pensato a quello che mi hai detto ieri e volevo chiederti.. Se, per piacere.. Potresti prestarmi 1250 dollari..-. Per me non era un problema potevo benissimo regalarglieli, le dissi: -Certi che ti impresto 1250 dollari!-. Le si illuminarono gli occhi, le dissi: -Ad un patto..-. Lei, curiosa: -Cioè?-. Ed io: -Ti presto 1250 euro se vieni a lavorare con me come ballerina!-. Sbarrò gli occhi, mi sa che non se l'aspettava, disse: -Cosa?! Stai scherzando?-. Scossi la testa e lei svenne. Perchè doveva svenire sempre? La presi in braccio e la portai a casa mia. La mattina dopo mi sedetti sul letto dove stava dormendo, le accarezzai la testa, era stupenda. Si svegliò e si stiracchiò, poi aprì gli occhi, le dissi: -Ti sei svegliata? Ho preso il tuo svenimento di ieri come un grande ed entusiasta Sì, ti ho portato a casa mia-. Mi sorrise e disse: -Posso abbracciarti?-. Era magnifica, io annuii, si alzò dal letto e mi diede un grande abbraccio. Mi disse: -Grazie, veramente per tutto quello che hai fatto per me.. Farmi lavorare con te al tour! Devi aver fatto un gran sacrificio siccome non sono così brava a ballare..-. Come poteva dire una cosa del genere? Era di gran lunga meglio delle tre ballerine che avevo già scelto per la seconda parte del tour. Le dissi: -Ma cosa stai dicendo? Sei bravissima, veramente!-. Sembrò imbarazzata e disse: -Beh, grazie mille.. Ora vado a casa-. Ogni volta cercava di scappare da me, le dissi: -Come vuoi tu, dovremmo andare in California però, per iniziare di nuovo le prove e robe varie. Partiremo domani, quindi dovresti prendere la tua roba-. E lei: -Oh, va bene..-. Le dissi: -Oggi pomeriggio ti porto i soldi, dove posso trovarti?-. E lei: -Alle 16, in Virginia street-. Annuii, si alzò dal letto, prese la sua borsa e disse: -Allora, a dopo! È stato un piacere, grazie di nuovo!-. Sorrideva come una bambina, sorrisi anche io e dissi: -A dopo, ciao-. Mi sarebbe piaciuto abbracciarla di nuovo ma lei manteneva così tanto le distanze. Era un miracolo se mi aveva lasciato abbracciarla prima.

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Jasmine:

Avrei voluto abbracciarlo di nuovo prima di andarmene ma avevo paura di essere rifiutata, non potevo sopportarlo. Non da Michael e quindi lasciai stare, uscii dalla sua casa e andai alla mia. Iniziai a fare le valigie, a fare la valigia, precisamente. Ci misi i miei vestiti migliori, alcune foto di mamma e papà poi pranzai. Mi feci una doccia e mi iniziai a vestire per incontrare Michael, uscii di casa alle tre siccome volevo comprare dei vestiti nuovi. Non ne trovai che mi piacessero, che sfiga, stavo percorrendo uno stretto e sinistro vicolo per raggiungere Virginia street. Venni fermata da una voce che diceva: -Ehi, bella. Dove vai di fretta?-. Mi girai, un'uomo, sembrava ubriaco (strano per essere le 16!), lasciai stare e continuai a camminare. Mi sentii poi prendere per un braccio, cercai di divincolarmi e gli dissi: -Lasciamo in pace, cosa vuoi-. Tirò fuori dalla giacca un coltello, adesso mi sarei divertita un po', disse: -Non dovevi portare dei soldi a qualcuno oggi?-. Oh no, era dalla parte del mafioso e sono sicura che non avrebbe esitato ad ammazzarmi. Gli dissi: -Stavo andando a prenderli, glieli porto ora. Mi aspetti qui!-. Cercai di allontanarmi da lui ma mi tirò a se stesso. Proprio in quel momento gli tirai una forte gomitata e corsi come una pazza, arrivai alla fine della strada. Trovai Michael con una valigia in mano, disse: -Ma perchè stai correndo?-. Gli dissi: -Shh, dammi la valigia-. Si stava avvicinando l'altro uomo, gli tirai la valigia e gli dissi: -I soldi! Salutami il tuo boss da parte mia! Pezzente!-. Presi Michael per la mano e iniziammo a correre, l'uomo ci stava seguendo con la valigia in mano, Michael sembrava stordito. Disse, mentre correvamo: -Ho visto male o quello aveva un coltello?!-. Risi e dissi: -Non hai visto male, ecco. Guarda se sta arrivando-. Disse: -No, non sta arrivando nessuno-. Mi fermai e mi poggiai ad un muro, stavo ansimando e anche Michael. Gli dissi: -Bene, si sono presi i loro soldi. Grazie, Michael e scusa se ti ho messo nei casini con me..-. Sorrise e disse: -Prego, avevo bisogno di una corsetta-. Era così tenero, gli dissi: -Ti va di venire a casa mia? Mi devo rifare siccome ti ho fatto correre per un bel po'-. Guardai la via ed era mooolto lontana da Virginia street ma vicina a casa mia, lui disse: -Se non ti disturbo..-. -Ma certo che non mi disturbi, andiamo va'-, esclamai, -Ma non ti riconosceranno se ti vedono così?-. Lui disse: -Già, è di quello che ho paura-. Si mise gli occhiali, mi tolsi la sciarpa e gliela diedi, se la mise e disse: -Grazie. Che buon profumo!-. Mi faceva piacere, camminavamo vicini ma nessuno toccava l'altro. Ci fu una lunga pausa in cui non parlammo entrambi. Sentii la mia mano toccare quella di Michael, mi girai e sorrisi imbarazzata, spostandomi in modo che non succedesse più. Non potevo vedere se anche lui era imbarazzato, aveva la sciarpa. Gli dissi: -Bella giornata, oggi. Ieri pioveva..-. E lui: -Già-. Non poteva far cadere la conversazione così! Passammo dieci minuti così finchè arrivammo al palazzo dove vivevo. Entrammo e salimmo nell'ascensore, prima che si chiudesse entrarono altre tre persone. Una donna e due uomini. Ci stringemmo e io avevo Michael addosso in pratica, una donna si girò verso di noi e disse, rivolta a Michael: -Ma tu sei..-. La bloccai, forse l'aveva riconosciuto, dissi: -No, lui non è..-. La donna insistette: -Ma ti dico che è..-. La bloccai di nuovo e le dissi: -Ho detto che lui non è.. Lui è un mio amico-. Non sembrava crederci, le dissi: -E va bene, è il mio ragazzo ma non lo dica in giro..-. Lo dissi in tono confidenziale, vidi Michael sorridere, la donna non ci credeva ancora, disse: -Ma va! Questo è..-. La porta dell'ascensore si aprì, eravamo arrivati al nostro piano, trascinai fuori Michael, mentre la donna diceva: -Quello era Michael Jackson!-. Aprii velocemente la porta prima che qualche fan scatenata (potevano uscire dappertutto, d'altronde le capirei) saltasse addosso Michael. Entrammo e sbattei dietro di noi la porta, dissi: -Solite vecchiette odiose-. Rise, si tolse la sciarpa e me la porse, disse: -Posso sedermi?-. Lo guardai perplessa e gli dissi: -Certo che puoi sederti! Tu sei strano, a volte-. Lo dissi ridendo, rise anche lui e si sedette, -Vuoi bere qualcosa? Io sto morendo di sete-, dissi avviandomi verso la cucina. Disse: -Un bicchiere d'acqua va bene-. Ed io: -Sei sicuro di non volere il succo d'arancia? So che ti piace-. Lo sentii dire: -Ma che brava fan che ho! Va bene il succo d'arancia, allora!-. Lo sapevo che l'avrebbe voluto, riempii due bicchieri e li portai da Michael. Gliene porsi uno disse, sorridendo: -Grazie, ci serviva proprio. Fa un caldo-. Gli dissi: -Aspetta qui un attimo, voglio chiederti una cosa-. Andai in camera e mi misi delle scarpe col tacco rosse, andai da lui, lo vidi sbarrare gli occhi, sorrisi e dissi: -Meglio queste oppure..-. Andai e mi provai altre scarpe col tacco ma queste erano nere, ritornai da lui e dissi: -Queste?-.

Michael:

Cavolo, quelle scarpe col tacco le facevano proprio un bel.. Devo smetterla di pensare così, dissi: -Mmm, preferisco quelle rosse-. Lei disse, sorridendo: -Già, anche io. Grazie per il tuo parere, me le porterò tutte e due-. Risi, era così adorabile, ritornò di nuovo in camera sua. Posai il mio bicchiere sul tavolo e aspettai che tornasse. Quando tornò mi disse: -Oh, finalmente ho finito di mettere a posto la valigia, a proposito, a che ora partiamo domani?-. Ed io: -Di mattina, alle 9.30-. Lei sbuffò e disse: -Mi devo svegliare presto di nuovo, l'aereoporto è lontano da qui..-. Ed io: -Se vuoi vieni a dormire a casa mia e così domani andiamo insieme, in macchina-. Lei aprì la bocca ma poi la chiuse, disse: -No, non voglio disturbarti più di tanto. È già da due notti che dormo a casa tua, no. Non se ne parla-. Prese il bicchiere che avevo posato e lo portò in cucina, le dissi: -Ma non vorrai lasciarmi dormire da solo!-. Feci la voce dolce dolce in modo che accettasse, ritornò da me e mi guardò negli occhi, poi sorrise e disse: -Va bene, dai. Solo per la stupenda vocina che hai fatto, sappilo! Vado a vestirmi decentemente, va-. Sorrisi e annuii, andò in camera e ritornò venti minuti dopo. Mi piaceva come si vestiva, si era messa dei pantaloni della tuta, una maglietta abbastanza corta e quasi trasparente che lasciava intravedere, ma poco, il reggiseno nero. Si era messa un paio di scarpe di ginnastica, era fantastica! Le dissi: -Pronta per andare?-. Lei annuì e prese la sua valigia, uscimmo poi di casa e ci incamminammo verso Virginia street dove mi aspettava ancora il mio autista. Vicino alla macchina vidi un gruppo di ragazzini e bambini che ballavano, erano bravissimi. Jasmine stava sorridendo, disse: -Posso andare a salutarli l'ultima volta?-. Fece una faccina tenera e non seppi dire di no, mi ringraziò e si diresse verso di loro. Appena la videro la accolsero urlando: Jasmine! Da quanto tempo!-. Un piccolo bambino le saltò in braccio e la baciò sulla guancia, lei disse: -Vi devo dire una notizia.. Parto-. Tutti i ragazzini aggrottarono le sopracciglia, il bambino le chiese: -E dove vai?-. -In California ma non ci rimarrò molto, anzi sì.. Ma vado per lavoro, mi dispiace dovervi lasciare-. Sentii un “Noooooo” tra tutti i ragazzini, dovevano volerle dannatamente bene. Il bambino stava per piangere e disse: -Mi lascierai da solo?-. Era molto tenero, lei lo abbracciò e gli disse: -Ti giuro che quando ritornerò ti porterò un regalino-. Sembrò rassicurarlo, disse: -Okay, puoi fare il moonwalk però? L'ultima volta!-. Non mi aspettavo che avrebbero detto una cosa del genere, lei scosse la testa ma ormai tutti urlavano “Moonwalk! Moonwalk!”. Lei disse: -E va bene! Metti un po' di musica, Josh-. Un ragazzo con un grande stereo fece partire Billie Jean, wow, mi sentii strano. Lei iniziò a ballare, fece due o tre passi come i miei e poi fece il moonwalk. Lo fece così bene che mi meravigliai, tutti i ragazzi applaudivano, anche io applaudivo, ero poggiato alla macchina aspettando che finisse. Era veramente brava, dopo che aveva ballato aveva abbracciato tutti i suoi amichetti, dal primo all'ultimo. Non la volevano più lasciare ma dieci minuti dopo ritornò da me e disse, imbarazzata: -Scusa se ti ho fatto aspettare così tanto.. Non potevo deluderli, sono bambini e li amo con tutto il mio cuore-. Ed io, sorridendo: -Non c'è nessun problema, sali dai-. Le aprii la portiera della macchina e la feci entrare, poi mi sedetti vicino a lei. Le dissi: -Non pensavo sapessi fare il moonwalk!-. Sorrise compiaciuta e disse: -Ci sono molte cose che non sai.. Comunque va perfezionato, mi insegnerai tu, vero?-. Le sorrisi e scossi la testa, non avrei smesso di ripeterlo: era magnifica e mi piaceva. Molto. Arrivammo a casa mia alle 6.30, le dissi, appena entrati: -Puoi posare la valigia lì, aspettami qui, eh. Vado a farmi una doccia-. Annuì.

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Jasmine:

Mi sedetti sul letto e continuai a leggere un libro che avevo nella borsa, mi rilassai, dieci minuti dopo mi stancai del libro, lo posai. Presi il mio i-pod e feci partire una canzone, mi tolsi la maglia siccome morivo dal caldo e mi misi a ballare dimenticandomi di tutto. Quando finii mi accorsi che Michael era poggiato al muro e mi stava guardando, gli sorrisi e dissi, imbarazzata: -Scusa se mi sono lasciata un po' andare-. Lui disse: -Ma va! Sei stata bravissima-. Presi la mia maglia e me la rimisi, dissi: -Scusa veramente, posso mai mettermi a ballare in casa di Michael Jackson con addosso il reggiseno? No, non posso.. La prossima volta mi conterrò, prometto-. Sorrisi con il mio solito sorrisino da innocente, lui sorrise, era di nuovo in asciugamano. Mi disse: -Beh, almeno non sei in asciugamano, no?-. Risi, aprì l'armadio e si mise a cercare qualcosa da mettere, mi girai dall'altra parte. Lo sentii dire: -Puoi girarti ora, hai fame?-. Dissi: -Già, sto morendo di fame!-. Sorrise e disse: -Anche io, cosa vorresti mangiare?-. Ci pensai un po' su ma poi dissi: -Quello che vuoi tu..-. Disse: Ti va di ordinare delle pizze?-. Annuii sorridendo, prese il telefono e chiamò una pizzeria. Dieci minuti dopo ci portarono le due pizze che avevamo ordinato, le portò in cucina e iniziammo a mangiare. Finalmente mettevo qualcosa sotto i denti, Michael non finì la sua, io invece la mia la finii volentieri. Dopo aver finito di mangiare me ne pentii siccome un mal di pancia mi stava divorando lo stomaco. Stavo facendo smorfie a tutt'andare e Michael se ne accorse, disse: -Stai bene?-. Ed io: -Mmm, abbastanza-. Appena finita la frase mi venne da movitare, mi catapultai in bagno e vomitai. Bleah! Quando finii mi lavai la bocca e uscii dal bagno, trovai Michael poggiato alla porta, appena mi vide disse: -Stai meglio?-. Annuii, mi prese dalla mano e mi accompagnò in camera, disse: -E' meglio che ti sdrai un po'-. Sembrava così preoccupato, gli dissi: -Sto bene, Michael..-. Mi sdraiai sul letto, disse: -Ti vado a prendere qualche bustina per il mal di pancia?-. Scossi la testa, sorridendo, Michael era bellissimo. Si sedette vicino a me, mi accarezzò il viso sorridendo. Disse: -Ti lascio dormire, va'-. Fece per alzarsi ma lo presi per un braccio, gli dissi: -Rimani qui, per piacere.. Non voglio rimanere sola-. Si sdraiò vicino a me, ora che l'avevo fatto rimanere però non sapevo che cosa dirgli. Mi iniziò a toccare la pancia, quando lo guardai aggrottando le sopracciglia disse ridendo: -Un massaggio può aiutare, no?-. Ed io: -Oh, certo che può aiutare. Dai continua, mio massaggiatore privato-. Rise di nuovo, ma continuò ad accarezzarmi la pancia con le sue grandi mani. Mi sentivo così sicura con lui, ad un certo punto poggiai la mia mano sulla sua e mi addormentai.

Michael:

Mi svegliai, mi ero dimenticato che c'era Jasmine in casa, mi alzai assonnato. Erano ancora le 6.30, aprii la porta del bagno. Dentro c'era Jasmine che faceva la doccia, si vedeva solo la sua silhouette da dietro la tenda. Avrei voluto rimanere a guardare ma poi ritornai in me stesso e chiusi la porta. Andai in cucina e iniziai a preparare del caffè per entrambi, sentii la porta del bagno aprirsi poco dopo. Entrò in cucina e disse: -Buongiorno, mio massaggiatore privato!-. Ed io, ridendo: -Buongiorno, padrona. Sta meglio?-. Rise anche lei, si sedette vicino a me e disse: -Sì, il tuo massaggio ha funzionato.. Ti devo dare un aumento-. Le passai una tazza di caffè, ne bevve un po' e disse: -Grazie, Michael-. Il mio nome suonava così bene pronunciato da lei, aveva una voce dolce. Quando finimmo il caffè le dissi: -Scusa se non ho fatto la colazione, non c'è niente da mangiare in questa casa..-. E lei: -Meno male! Non ho voglia di mangiare niente adesso. Vomiterei solo-. Sorrise, le dissi, guardando l'ora, erano già le 7.30: -Dai, andiamo a vestirci-. Andammo entrambi in camera da letto. Mi vestii con dei pantaloni neri, una maglietta bianca e sopra una giacchetta rossa. Lei aveva appena tirato fuori dei vestiti da mettere, mi disse, sorridendo: -Ti puoi girare per favore?-. Io annuii sorridendo e mi girai. La sentii togliersi i vestiti e buttarli per terra, avevo un grande bisogno di girarmi ma non lo feci. Dopo un po' disse: -Come mi stanno?-. Mi girai, si era messa un vestitino azzurro e delle scarpe col tacco nere. Non l'avevo mai vista così ma era stupenda, non si era truccata però, meno male. Le dissi: -Wow, sei.. Ti stanno molto bene-. Volevo dirle “Sei bellissima, l'ho pensato dal primo giorno in cui ti ho vista”, ma lasciai stare. Fece un sorriso a 32 denti e disse: -Ma tu sei sempre così gentile?-. Ed io: -Più che altro sono sincero, penso-. Lei disse: -Sono già le 8.30! Il tempo passa veloce!-. Ed io: -Già, se sei pronta prendo la tua valigia e usciamo-. Lei annuì entusiasta, presi la sua valigia, lei prese la borsa e uscimmo entrambi di casa. Appena fuori il mio autista venne a prendere la valigia, salimmo in macchina e arrivammo davanti all'aereoporto alle 9.15. Prima di uscire le dissi: -Ho affittato l'aereo, per evitare certe scenate ma in aereporto c'è molta gente. Vuoi venire con me oppure andare con Max?-. Lei sorrise e disse: -Se vengo con te non hai paura di cosa la gente potrebbe pensare?-. Ed io: -Non m'importa cosa la gente potrebbe pensare! Potrei anche uscire da questa macchina prendendoti per la mano e poi baciarti in bocca davanti a tutti-. Sorrise imbarazzata e disse: -Beh, questo non te lo permetterei..-. Faceva sempre la distaccata, dopo due minuti di silenzio dissi: -Allora, hai deciso?-. Lei annuì e disse: -Dai, vengo con te-. Meno male, sorrisi entusiasta e le dissi: -Allora, andiamo?-. Lei annuì decisa, aprii la portiera e uscimmo dall'auto. C'era un gran via-vai, non ci notò nessuno. Entrammo nell aereoporto, eravamo vicini all'uscita per prendere l'aereo quando un grasso ragazzino, indicandomi con la mano disse: -Ma quello è Michael Jackson!-. Subito un casino di persone ci fu addosso, vennero due delle mie guardie del corpo per farci passare tra la folla. Sentii alcune ragazze urlare: -Guarda che puttana che è quella! Non si merita di stare vicino al mio Michael-. Oddio quanto mi dava fastidio che facessero così, solo perchè stava con me dovevano complicarle la vita? Mi girai verso Jasmine, aveva sentito tutto probabilmente siccome aveva la testa bassa. Eravamo arrivati finalmente all'uscita ma anche tutte le fan uscirono con noi. Salimmo sulla scala che ci avrebbe datto entrare sull'aereo e lì non potevano arrivare. Mi fermai poco prima di entrare, Jasmine mi guardò aggrottando le sopracciglia, presi il suo viso tra le mani e le diedi un bacio sulla guancia. La vidi arrossire, poi entrammo in aereo, ci sedemmo e le dissi: -Mi dispiace per quello che hanno detto-. Fece una smorfia, disse: -Non me ne inporta più di tanto..-. Sorrisi, lo sapevo che ci era rimasta male. Si iniziò a guardare intorno, disse: -Non sono mai salita su un aereo. Quando decolla? Non vedo l'ora!-. Era proprio una bambina, come me, all'improvviso l'aereo decollò. Lei disse: -Wow, ma è bellissimo! Oddio, ti sale lo stomaco in gola!-. Risi, disse: -Oh, cosa ridi? Tu ci sali tutti i giorni, quasi!-. Alzò la testa con fare altezzoso, non sapevo cosa dire. Passò un'hostess, la vidi sbottonarsi i primi bottoni della camicietta. Non mi dire che anche lei ci voleva provare con me, non con Jasmine vicino! Si chinò e disse: -Signor Jackson, la rivedo un'altra volta. Questa volta non è solo, però..-. Guardò Jasmine con quasi disprezzo, quanto mi dava fastidio, vidi Jasmine sorridere. L'aveva capito anche lei, disse: -Volete qualcosa da mangiare-. Dissi: -Un pacchetto di smarties, per piacere-. Anche Jasmine parlò: -E un pacchetto di popcorn-. L'hostess la guardò male e disse: -Subito-. Stava per andarsene quando Jasmine disse: -Quando porta il cibo la prego di abbottonarsi la camicia. Non vorrei correre il rischio di vomitare-. L'hostess aveva gli occhi spalancati, arrossì e se ne andò. Avevo trattenuto la risata ma appena non c'era più scoppiai a ridere come un idiota. Jasmine seria disse: -Ho detto qualcosa che fa ridere? Non dirmi che a te non dava fastidio vederla mezza-nuda! Ah, già. A te piace!-. Rise anche lei dopo, dissi: -Non te l'hanno detto? A me piace un'altra ragazza-.

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


Jasmine:

Mi era quasi crollato il mondo addosso. Quindi li piaceva un'altra? Wow, non ho mai visto una speranza nel mio cuore spegnersi così velocemente. Ma d'altronde ero stata stupida ad illudermi, come potevo io piacere a Michael Jackson? Sorrisi per nascondere tutto quello che mi era passato per la mente in quei dieci secondi. Passarono cinque minuti di silenzio poi finalmente arrivò l'hostess con la camicietta abbottonata, mi mise in mano i pop-corn e poi consegnò dolcemente gli smarties a Michael. Se ne andò poi sculettando, la guardai con freddeza. Come poteva una donna essere così? Vabbè, lasciai stare. Aprii i popcorn, mi girai verso Michael e dissi: -Vuoi?-. Lo feci nello stesso momento in cui lui si girò verso di me dicendo: -Vuoi?-. Ridemmo entrambi poi lui disse: -Facciamo un gioco?-. Io annuii, disse: -Iniziamo prima con i popcorn, inizio io e te ne tirò uno. Tu lo devi prendere con la bocca, poi tocca a te tirarmelo! Ok?-. Era proprio un bambino, come me, mi piaceva il gioco e gli dissi: -Okay, dai inizia! Tanto ti batto-. Fece un sorrisino e prese un popcorn, me lo tirò, lo presi. Poi ne tirai uno a lui, continuammo così fino a quando sentimmo l'annuncio che eravamo arrivati. Mi aveva battuto, gli dissi: -Sappi che la prossima volta ti batto di sicuro!-. Lui rise e disse: -Non ci conterei troppo!-. Mi facevano male i piedi con quelle scarpe, a lavoro di solito le scarpe col tacco non mi facevano male. Scendemmo dall'aereo, trovammo un'auto che ci aspettava, presi la mia valigia e salimmo e ci portò a casa di Michael. Mi fece entrare, gli dissi: -Scusa se sono sempre a rompere, posso fare una doccia?-. Mi stavo togliendo un popcorn da tra i capelli luridi, sorrise e disse: -Certo, anche io la devo fare ma vai prima tu-. Lo ringraziai, dissi: -Grazie, veramente-. Mi disse: -Puoi portare la tua valigia di là-. Mi indicò una camera, ci entrai e scelsi i vestiti che mi sarei messa dopo. Dopo averli presi gli chiesi: -Il bagno?-. Mi prese per mano e mi trascinò fino a davanti una porta, disse: -C'è anche l'asciugacapelli-. Sorrisi e lo ringraziai, entrai in bagno e chiusi la porta. Mi spogliai e feci scorrere l'acqua, lo sentii dire: -Oggi pomeriggio ci saranno le prove, dopo andrai in hotel-. Non gli risposi, ero occupata a togliere tutti popcorn dai miei capelli, continuò: -C'era solo una stanza disponibile, ti dispiace dividere la stanza con un ragazzo?-. Dissi: -Non è un problema per me. D'altronde ho già dormito con te, quindi va bene così. Grazie-. Rispose: -Prego-. Decisi di farmi forza e dissi: -E' vero che ti piace una ragazza?-.

Michael:

Ci aveva creduto, allora, che mi piaceva una ragazza! Le dissi: -Sì, è vero..-. Esitò, poi disse: -E com'è lei? È bella?-. Sorrisi, magari era gelosa, dissi: -Sì, è bellissima. Peccato che l'ho conosciuta da poco-. Non parlò più, la senti chiudere il rubinetto e asciugarsi i capelli, poi aprì la porta, aveva solo un asciugamano addosso. Disse: -Scusa, ho dimenticato il reggiseno di là-. Sorrisi, andò a prenderlo e ritornò subito, disse: -Scusa veramente-. Rientrò in bagno, la sentii mormorare tra se stessa: -Non puoi presentarti davanti al re del pop con addosso un asciugamano e dicendo “Scusa, ho dimenticato il reggiseno di là”, ci mancherebbe solo che gli chiedi di allacciartelo-. Io dissi: -Preferirei che mi chiamassi Michael, non mi piace re del pop-. Stavo facendo un po' il freddo con lei, poverina, stette zitta. Probabilmente era così imbarazzata che non riusciva a parlare-. Cinque minuti dopo uscì dal bagno con tutta la roba in mano, aveva la testa bassa. Mormorò: -Ho finito, puoi entrare-. Se ne andò senza aspettare una risposta, ah, era adorabile. Entrai a fare la doccia.

Jasmine:

Oddio, mi ha sentita!”, pensai, mettendo apposto tutto nella mia valigia per dopo. Non potevo farmi sempre queste figure penose. E lui cosa faceva? Sorrideva, sorrideva per qualsiasi cosa. Era bellissimo, mi dava abbastanza fastidio che gli piacesse un'altra. Dieci minuti dopo uscii dalla stanza e mi misi a girare per la grande casa di Michael. Quando uscì dal bagno pranzammo e alle 4, mi disse: -Il mio autista prenderà la tua valigia e te la porterà direttamente in camera. Ora andiamo a provare-. Dissi: -Ah, okay. Andiamo, allora-. Uscimmo di casa e salimmo in macchina, arrivammo al posto delle prove. Entrammo, c'erano già 4 ragazzi e 3 ragazze che si riscaldavano quando arrivammo. Appena videro Michael, due delle ragazze, gli si avvicinarono e una di loro disse: -Michael sei arrivato finalmente! Ci mancavi-. L'altra ragazza annuiva come una stupida a quello che diceva l'altre, erano abbastanza odiose, Michael disse: -Mi fa piacere Mary. Ora andate insieme a tutti gli altri. Vi devo presentare una persona-. Mary mormorò all'amica: -Vuole presentarci quella lì? Ma dove vuole andare con quei capelli? Sembra una zingara-. Feci finta di non aver sentito, Michael sbuffò, anche lui forse aveva sentito. Andarono vicino agli altri, Michael disse: -Questa è Jasmine ed è una nuova ballerina. Mi auguro che la trattiate con gentilezza e che la aiutate quando ne avrà bisogno. Ci siamo capiti?-. Sentii un “Sì”, di coro e poi disse: -Okay, oggi proveremo Wanna be starting something-. Rivolto a me disse: -Tu guarda solo, da domani poi inizierai a provare con noi, okay?-. Io annuii e mi andai a sedere, iniziarono a provare. Osservai tutto con attenzione, volevo essere perfetta domani e non deluderlo. La coreografia non era molto complessa, continuarono a provare fino alle 7.30 di sera.

Michael:

Finalmente avevamo finito di provare, non avevo ballato molto io e quindi non ero stanco. Avevo notato che tutto il tempo, Jasmine, guardò le coreografie con attenzione. Ora, quelle due racchie, Mary e Rose intendo, si stavano avvicinando a lei. Mary disse: -Piacere, sono Mary e questa è Rose-. Jasmine strinse loro la mano diffidente, le dissero: -Hai voglia di cenare insieme questa sera? Così ci conosciamo meglio, no?-. Si notava che Jasmine non voleva avere nulla a che fare con loro e disse: -Scusate ma ho degli impegni, mi dispiace-. Mary e Rose sembravano colte alla sprovvista, forse nessuno le aveva mai rifiutate, si girarono e iniziarono a camminare. Mary mormorò a Rose: -Secondo me non ha abbastanza soldi per mangiare, zingara-. Come potevano dire cose del genere senza conoscerla? Jasmine le aveva sentite, si girò e fece un sorrisetto cattivo. Mi si avvicinò, mi prese a braccetto e disse, in modo che la sentissero: -Allora? Dove hai detto che mi porti a mangiare fuori?-. Le dissi: -Ooh, non te l'ho immagini neanche!-. Mi girai e trovai Mary e Rose con la bocca spalancata, Jasmine era stata una grande! Le mormorai all'orecchio: -Sei stata magnifica, finalmente qualcuno che dice qualcosa a quelle due-. Lei sorrise, le dissi: -Dai, andiamo a mangiare qualcosa-. Lei disse: -Ma va, io stavo scherzando. Sei stanco, ritorna a casa tua-. Scossi la testa e dissi: -Dai! Per piacere, te lo devo chiedere in ginocchio?-. Lei rise: -Beh, iniziamo a capirci-. Mi stavo per inginocchiare quando mi fermò e disse: -Smettila che se nò quelle due muoiono di invidia, anche se non dovrebbero siccome siamo solo amici-. Non mi piaceva quando diceva così, le dissi: -Vuol dire che accetti?-. Annuì sorridendo, la presi di nuovo a braccetto e uscimmo. Mangiammo fuori e poi la accompagnai all'hotel. Non aveva parlato molto, quella sera, ed era una cosa molto strana. Prima che entrasse nell'hotel le dissi: -Ricordati delle prove, domani mattina alle 8!-. Disse: -Non mancherò! Buonanotte-. Ed io: -Notte-. Entrò in hotel.

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


Jasmine:

Entrai nell'hotel, non era male, chiesi alla reception della mia camera. Era la 1342, al 3° piano, presi la chiave e salii in ascensore. Decisi di non bussare per evitare di svegliare il mio compagno di stanza, aprii la porta senza fare rumore. Entrata mi accorsi che era tutt'altro, c'era della musica, precisamente la canzone “In the closet”. C'era un ragazzo seduto su un letto, stava leggendo un libro. Si chiamava “La porta del destino”, l'avevo già letto. Era un bel ragazzo, moro e con gli occhi verdi, come me, l'avevo già visto alle prove di prima ma non l'avevo calcolato. Non mi aveva notata, dissi: -Bello quel libro!-. Il ragazzo fece un piccolo salto sul letto, poi posò il libro e abbassò il volume della musica. Disse: -Già, è molto bello. Piacere, sono Chris-. Mi porse la mano, stringendogliela dissi: -Piacere mio, io sono Jasmine-. Sorrise e disse: -Mi avevano detto che avrei avuto una nuova compagna di stanza, ti ho vista prima alle prove ma non pensavo fossi tu-. Ed io: -Ehm, sì anche io ti ho visto prima-. Mi indicò una porticina e disse: -Hanno portato la tua valigia, è lì dentro-. Ed io: -Oh, okay. Grazie mille-. Aprii la porta e vidi la mia valigia sopra un letto, era abbastanza grande questa stanza. Aprii la valigia e tirai fuori dei vestiti, mi volevo cambiare e poi andare finalmente a dormire. Dopo essermi cambiata mi arrivò un messaggio sul cellulare, diceva: “Vai nella terrazza dell'hotel”. Chi era? Chiunque era, comunque, si era guadagnato la mia curiosità. Andai da Chris, era ancora sveglio, gli dissi: -Sai mica se c'è qualche terrazza in quest'hotel?-. E lui: -Ehm, sì. Ce n'è una al 7° piano, è dopo le prime tre, forse quattro, camere. Non è proprio una terrazza ma.. Senti, ti accompagno?-. Sorrise, non potevo dire di no, così dissi: -Oh, forse è meglio. Grazie-. E lui: -Aspetta un attimo, eh-. Annuii, spense lo stereo e prese il suo cellulare, presi anche io il mio. Uscimmo dalla camera e salimmo in ascensore, arrivammo al 7° piano, disse: -Seguimi-. Dopo circa 5 camere c'era una porta con su scritto “Uscita di emergenza! Usare SOLO in caso di emergenza.”. Aprì la porta, era una gigantesca terrazza, si vedeva il bellissimo cielo stellato. Entrammo, mi arrivò un altro messaggio, diceva: “Da sola”. Vidi Chris sbadigliare e ne approfittai per dirgli: -E' meglio che vai a dormire, si vede che sei stanco-. Lui sorrise e disse: -Ma mi dispiace lasciarti qui da sola..-. Ed io: -Non preoccuparti, vai pure. Ci vediamo domani mattina, tanto-. Lui annuì, e disse: -Va bene, buonanotte-. Ed io: -Notte anche a te!-. Se ne andò, ora la misteriosa persona aveva la strada spianata. Mi arrivò un altro messaggio, diceva: “Girati, ora”. Mi girai, ora avevo davanti la porta da cui eravamo entrati. Mi ci avvicinai e notai che sopra c'era un biglietto con su scritto: “Puoi ritornare in camera tua, adesso, Jasmine”. E ora? Era finita così? Wow, molto eccitante! Ed io che pensavo che avrei trovato qualcosa di interessante. Però, pensandoci, qualcuno mi stava osservando e mi sentii a disagio. Decisi di seguire il suo consiglio e ritornai dentro, salii in ascensore e ritornai al 3° piano. Mi diressi verso camera mia, davanti alla porta trovai un mazzo di rose. Mi guardai intorno per vedere se c'era ancora la persona che li aveva lasciati, ma non c'era nessuno. Alzai il mazzo da per terra, annusai i fiori, avevano un profumo divino. Vidi che in mezzo ai fiori c'era un biglietto, decisi di entrare prima in camera e poi leggerlo anche se la curiosità mi stava divorando. Aprii la porta senza fare rumore, Chris stava dormendo, aprii la porticina della mia stanza dentro la stanza e la chiusi. Lessi il biglietto, c'era scritto “Questi fiori sono per te, Jasmine. La fiorista ha detto che le rose rosse rappresentano amore, ma anche bellezza e ho pensato che fossero i migliori da portarti. Spero che ti piacciano. Con amore, il tuo ammiratore segreto”. Oddio, avevo un ammiratore segreto? Non ci potevo credere! Stavo morendo di gioia ma volevo anche sapere chi era, magari lo conoscevo. Ci pensai un po' su ma poi mi accorsi che qui in California non conoscevo nessuno. Lasciai stare, presi il cellulare per spegnerlo e notai che c'era un altro messaggio, diceva: “Dovresti aver appena letto il bigliettino. Spero che i fiori ti siano piaciuti. Buonanotte, Jasmine <3”. Questa volta decisi di rispondergli, gli dissi: “Chi sei?”. Mi rispose: “Lo scoprirai presto”. Gli scrissi di nuovo: “Ti conosco?”. E lui: “Anche questo lo scoprirai presto”. Era snervante, gli scrissi: “Ma ti vedrò qualche volta?”. E lui: “Ogni cosa ha il suo tempo, Jasmine. Abbi pazienza”. Questa volta non risposi, mi sforzai di pensare a chi poteva essere. Non ci riuscii, spensi il cellulare e mi addormentai.

Mi svegliai alle 6.20 di mattina, ero sempre abituata ad alzarmi presto, uscivo di solito a correre. Mi misi dei pantaloncini neri, stretti e un top anch'esso nero con sopra una maglietta larga bianca. Misi le mie scarpe da ginnastica, presi il mio cellulare e le mie cuffie e poi uscii dalla camera. Chris stava ancora dormendo, d'altronde erano le 6.30. Mi orientai nella città aiutata dal navigatore che avevo nel cellulare. Alle 7.45, sulla via per ritornare all'hotel passai da davanti il posto dove avevano fatto le prove ieri e dove le avrei dovute fare anche io oggi. La porta era socchiusa, si sentivano le note di Billie Jean. Spinta dalla mia solita curiosità, spinsi la porta senza fare rumore, mi trovai davanti un Michael Jackson super-sexy che stava ballando. Mi poggiai alla porta e continuai a guardarlo ballare, non me ne sarei mai stancata. Lui ballava verso lo specchio, non sembrava avermi vista. Ad un certo punto si diresse verso lo stereo, abbassò il volume e, sempre girato dall'altra parte, disse: -Buongiorno, sei in anticipo-. Colta alla sprovvista dissi: -Ehm, sì. Ero fuori e ho sentito la musica così sono entrata a vedere. Buongiorno-. Sorrise, gli dissi: -Hai ballato benissimo, veramente.. Beh, questo era ovvio siccome sei il miglior ballerino del mondo-. Sorrisi io questa volta, disse: -Grazie, entra dai..-. Entrai, dissi: -Chiudo la porta? Ah, no fra dieci minuti arrivano gli altri..-. Lui rise e disse: -Fra un'ora e dieci minuti!-. Un'ora e dieci minuti? Gli dissi: -Ma iniziano alle 8 le prove, no?-. Rise di nuovo e disse: -Per loro iniziano alle nove, tu sei indietro e li devi raggiungere e quindi proverai un po' con me. Da soli-. A me non dispiaceva, dissi: -Oh, hai ragione..-. Chiusi la porta e mi diressi verso Michael, posai le cuffie e il cellulare, Michael disse: -Beh, non mi saluti?-. Ed io: -Ehm, ciao..-. Mi guardò come per dire “Non in quel senso”, posò il suo indice sulla sua guancia. Voleva che gli dessi un bacio sulla guancia?! Wow, imbarazzata, mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia. Lui disse: -Devi darlo anche all'altra se nò si offende!-. Che scemo, gli dissi: -Poi tocca a te, però!-. Lui annuì sorridendo, gli diedi un bacio sull'altra guancia, poi gli feci cenno di darmi i baci anche a me. Me lo diede sulla prima guancia, era magnifico sentire le sue labbra sulla mia pelle. Dovevo smetterla di pensare così, a lui piaceva un'altra. Mi stava per dare il bacio sull'altra guancia ma invece di un bacio, ricevetti un morso. Spalancai la bocca, gli dissi: -Hai osato?-. Stava ridendo come un pazzo, non mi aveva fatto male, anzi, era stato piacevole ma non volevo lasciargliela vinta. Perciò lo rincorsi mentre cercava di scappare da me, lo presi per la maglia e lo fermai. Gli iniziai a fare il solletico, fu costretto a sdraiarsi sul pavimento. Stava morendo dal ridere, mi sedetti sopra di lui e gli dissi: -Devi pagare per quello che hai fatto!-. Lui disse: -Qualsiasi cosa, basta che non mi fai più il solletico, per piacere!-. Gli dissi: -Devi farti dare un morso e darmi un bacio, proprio qui!-. Indicai con la mano la guancia dove mi aveva morso, lui disse: -Okay, ma dallo piano il morso, eh..-. Mi chinai su di lui e gli diedi un piccolo morso sulla guancia, nel rialzarmi lo guardai negli occhi. Mi sarebbe piaciuto baciarlo in bocca, averlo finalmente, ma mi limitai a porgergli la guancia. Mi diede un bacio e poi mi alzai da sopra di lui, dissi: -Okay, ora finalmente abbiamo saldato i nostri conti in sospeso-. Guardai l'ora, erano già le 8.30, gli dissi: -Dovremmo iniziare a provare, manca mezz'ora all'arrivo degli altri-. Lui annuì.

Michael:

Era stato bellissimo sentire le sue labbra sulla mia pelle, wow. Vabbè, andai a mettere la musica, avremmo iniziato con Smooth Criminal. Lei disse: -Spero che la coreografia sia la stessa che c'è in Moonwalker perchè quella la so a memoria!-. Ed io: -Già, è proprio quella!-. La vidi festeggiare come una bambina! Le dissi: -Okay, sei pronta?-. Lei annuì, le dissi: -Dai, fammi vedere cosa sai fare!-. Sorrise, feci partire la musica e iniziò a ballare. Non smetterò di dirlo, ballava divinamente! Quando finì iniziai ad applaudire, le dissi: -Wow! Sei bravissima!-. E lei: -Beh, grazie ma la parte del ritornello non mi riesce abbastanza bene..-. Fece tre passi e disse: -Vedi? Questi due passi non mi vengono bene-. Mi avvicinai a lei e le dissi: -Prova facendo così con la gamba-. Le feci vedere come si faceva, ci provò anche lei ma non ci riuscì. Misi la mia mano sulla sua gamba e la accompagnai, disse: -Okay, forse ho capito, eh-. Lo provò a fare di nuovo e questa volta ci riuscì, era così felice che mi abbraccio e disse: -Sì! Ci sono riuscita!-. Proprio mentre mi stava abbracciando sentii dire: -Buongiorno, Mich..-. Erano Mary e Rose, Mary aveva parlato, Jasmine sbuffò e si tolse da tra le mie braccia. Si vedeva che già non le sopportava più, guardai l'ora, erano le 8.45, dissi loro: -Come mai siete arrivate un quarto d'ora prima?-. E Mary: -Volevamo essere le prime per provare con te da sole ma vedo che qualcuno ci ha superate, vero?-. Jasmine disse: -Eggià, che ci puoi fare? È la vita-. Sorrisi e dissi a Mary: -Lei è indietro con le coreografie allora è venuta prima, ora, se ci scusate, dobbiamo continuare-. Rose sussurò a Mary, ma lo sentii lo stesso: -Sì, certo.. Perchè erano abbracciati secondo te?-. E Mary: -Non c'è niente tra loro due e anche se ci fosse io sedurrò Michael finchè non vorra me e solo me-. Erano vomitevoli! Mi girai verso Jasmine e vidi che sorrideva, ogni volta che sentiva qualcosa contro di lei sorrideva, si vedeva che le facevano un baffo. Feci cenno a quelle due di togliersi dal mezzo della sala, si tolsero e dissi a Jasmine: -Cosa vuoi provare, ora?-. E lei: -Quella che avete provato ieri, Wanna be Starting Something..-. Ma lei non conosceva la coreografia, le dissi: -Ma non la sai la coreografia! L'abbiamo provata solo ieri-. Lei sorrise e disse: -Tu metti la musica e guarda!-. Sentii dei bisbigli provenienti da Mary e Rose ma non ci feci caso, volevo vedere che cos'avrebbe combinato Jasmine. Mi diressi verso lo stereo e misi WBSS, Jasmine iniziò a ballare e fece tutta la coreografia che avevamo provato ieri! Come aveva fatto ad impararla, quando finì di ballare le dissi: -Oddio! Come hai fatto a sapere tutta la coreografia? La sai fare anche meglio degli altri-. Sentii Mary e Rose bisbigliare più forte del solito, Jasmine disse: -E' solo che ho una memoria fotografica e poi non l'ho fatta così bene. La fa meglio Mary, vero Mary?-. Mi girai verso quelle due e trovai Mary sorridere con soddisfazione. Dissi, rovinandole la soddisfazione: -Ma va! Sei stata magnifica, ho fatto bene a sceglierti!-. Facevo un po' il cattivo con Mary e Rose ma in fondo se l'erano cercata, vidi Mary fare un faccia strana. Iniziarono ad arrivare gli altri, dissi a Jasmine: -Se sei stanca puoi andare a casa, hai provato abbastanza oggi-. Lei rise e disse: -No, grazie. Non è mai abbastanza, devo essere sicura di non deluderti-. Scossi la testa, era bellissima. La vidi dirigersi verso quelli che erano appena arrivati, strinse la mano a Kate, l'altra ballerina, e anche agli altri tre ballerini. Salutò con la mano Chris, era il suo compagno di stanza se mi ricordavo bene. Gli altri iniziarono a fare streching e roba varia, Jasmine mi si avvicinò e disse: -Sai mica dove posso prendere dell'acqua? Sto morendo di sete!-. Le dissi: -C'è un distributore qui, vieni dai-. La presi per la mano e la condussi in una stanzetta dove c'erano dei distributori per acqua, caffè e snack. Tirai fuori 50 centesimi dalla mia tasca, non sapevo neanche che ce li avevo, li stavo per mettere nella macchinetta ma Jasmine mi fermò. Disse: -No, grazie. Pago io..-. Risi e dissi: -Ma va! Tu non pagherai mai niente se sarai con me e poi sono solo 50 centesimi!-. Sorrise: -Non vorrei che ti facessi un'idea sbagliata su di me. Sai, dopo avermi prestato 1250 dollari potrei sembrare, quasi, una sfruttatrice..-. Lei può sembrare tutto tranne che sfruttatrice, misi i 50 centesimi dentro la macchinetta e presi la bottiglietta d'acqua. Gliela porsi e le dissi: -Non mi è mai passato per la mente che tu possa essere una sfruttatrice e so che non lo sei-. Lei disse, prendendo la bottiglia: -E come mai? Avevo, anzi, ho tutte le carte in regola per esserlo-. Sorrisi e dissi: -Ho imparato, con il tempo, a capire le intenzioni delle persone solo guardandole negli occhi-. Bevve un sorso e disse: -E cosa vedi nei miei?-. Mi si avvicinò pericolosamente, la guardai negli occhi e le dissi: -E' stata difficile con te ma ho capito che non sei la persona che sembri di essere, altri potrebbero pensare, infatti, che tu sei una sfruttatrice ma io no. Si capisce dal modo in cui mi guardi-. Era così vicina che respiravamo la stessa aria, ero sul punto di baciarla ma si allontanò sorridendo, disse: -Grazie per l'acqua!-. Uscì dalla stanza, perchè mi doveva fare così? Sembrava farlo apposta, scossi la testa e uscii dalla stanza. Vidi che avevano finito di riscaldarsi, dissi: -Siete pronti? Con cosa iniziamo? Che cosa proponi Kate?-. Kate era presa alla sprovvista, non se l'aspettava, disse: -Ehm, possiamo provare Thriller.. Oppure The Way You Make Me Feel..-. Mi ricordai che dovevo cambiare ragazza in The Way you Make me Feel, l'aveva fatta Rose nella prima parte del tour. Dissi: -Grazie per il consiglio, Kate. Rose, non vorrei offenderti, ma non mi sei piaciuta in The Way You Make Me Feel-. La vidi fare una faccia, disse: -Ma.. Perchè?-. Ed io: -Eri insicura, um, non mi sei piaciuta e basta. Mi dispiace ma devo scegliere un'altra ragazza-. Vidi Mary sorridere, sembrava sicura di essere scelta, dissi, sorridendo: -Jasmine, vuoi provare tu?-. Jasmine non se l'aspettava, disse: -Io? Sei sicuro?-. Annuii, dissi: -Certo che sono sicuro, dai, alzati, su-. Le porsi la mano per farla alzare, la prese e si alzò poi mi disse nell'orecchio: -Non pensi che questo sia troppo per Mary?-. Ed io: -Non è problema nostro, ho scelto te perchè sei brava e basta, quindi-. Lei sorrise e disse: -Grazie, ehm.. Adesso devo solo fare come quella nel video di The Way You Make Me Feel, vero?-. Aveva visto tutti i miei video, quindi? MI faceva piacere, annuii sorridendo e lei fece un sospiro di sollievo. Rick, uno dei ballerini mi disse: -Faccio partire la musica?-. Annuii, Jasmine disse: -No, aspetta! Non posso farlo con le scarpe da ginnastica, al concerto lo farò con i tacchi e vorrei allenarmi prima-. Ed io: -Sì, ma non ce li hai qui con te, vero?-. Scosse la testa sconsolata e disse: -Vabbè, allora lasciamo stare..-. Annuii e feci cenno a Rick di far partire la musica, questa volta venne fermato da Kate che disse: -Scusa, Michael.. Ehm, Jasmine, ti chiami così, vero?-. Jasmine annuii sorridendo, Kate continuò: -Io ho qui con me i miei, quanto porti di piede?-. E Jasmine: -Il 37-. Aveva un piede così piccolo?! Kate fece un sorriso a trentadue denti e disse: -Anche il mio! Tieni allora-. Le porse le sue scarpe nere con un tacco vertiginoso, non avevo ancora capito come facevano a camminarci.. Jasmine le prese e disse: -Grazie mille, come ti chiami tu?-. -Kate, piacere-, rispose porgendole la mano. Jasmine gliela strinse poi disse: -Piacere mio.. Scusa Michael, possiamo iniziare ora-. Si era tolta le sue scarpe e si era messe le altre, le stavano perfettamente. Feci cenno a Rick, che accese lo stereo e mise TWYMMF. Iniziammo e lei era bravissima come sempre, camminava davanti a me e non feci a meno di guardare il suo.. Ehm, avete capito comunque! Quando finimmo, disse: -Beh? Come sono andata?-. Ed io, abbracciandola: -Sei stata magnifica! Wow, ogni giorno che passa mi convinco che ho fatto bene ad assumerti come ballerina!-. Mi sussurò: -Dovresti evitare di abbracciarmi davanti a occhi indiscreti-. Ed io: -Non m'importa, ho voluto abbracciarti e l'ho fatto!-. Mi guardò come per dire: -Ah si?-. Risi poi dissi agli altri: -Dai, proviamo Thriller! Tu, Jasmine, sarai uno dei quattro che balleranno dietro. Tu, invece, Mary non ballerai più lì. Dai, ai vostri posti!-.

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Capitolo 8
*** Chapter 8 ***


Jasmine:

Meno male che le mie coreografie andavano bene, ero felicissima! Anche quella di Thriller la sapevo e quindi non mi preoccupai però mi sentii un po' colpevole. In fondo, in un giorno, ho preso il posto di Rose e quello di Mary. Presi posto, mi dissero che quello di Mary era alla destra di Michael. Partì la musica e ci misimo a ballare, guardai tutto il tempo Michael che era un po' più avanti rispetto a me. Andò tutto bene, meno male, quando finimmo di ballare andai a bere dalla bottiglia comprata da Michael. Ne bevvi poco, mi si avvicinò Michael e mi disse: -Posso bere un sorso?-. Ed io: -Non hai 50 centesimi pronti, questa volta?-. Rise e disse: -Eh, no.. Erano gli ultimi, quelli-. Sorrisi e gli dissi: -Tu che sei sempre perfetto e pulito, non ti fa schifo bere dalla stessa bottiglia da cui ha bevuto un'altra persona?-. Lui scosse la testa e disse: -Dipende dalla persona da cui ci ha bevuto, ora, se non ti dispiace, vorrei bere!-. Mi prese la bottiglietta dalle mani, gli dissi, ridendo: -Come hai osato prenderla così? Pagherai dopo, di sicuro-. E lui, dopo aver fatto un sorso: -Non ho paura! Dovrei?-. Ed io: -Sì, dovresti tremare dalla paura!-. Ridemmo entrambi, poi Michael disse: -Proviamo solo un'altra volta Wanna be Starting Something, poi basta-. Ci misimo ai nostri posti e provammo, finimmo alle 12.30. Avevo un urgente bisogno di fare la doccia, perciò presi il mio cellulare e cercai di andarmene. Venni fermata da Chris che disse: -Jasmine! Aspetta un attimo-. Mi girai, disse: -Ti andrebbe di venire a pranzare con noi? Andiamo tutti insieme!-. Avevo voglia di mangiare fuori ma non volevo sopportare Mary e Rose e quindi, dissi: -Oh, no, Chris! Mi dispiace ma sono stanca morta e ora vado in hotel-. E lui: -Ah, non importa.. Noi andiamo, allora. Ciao ciao!-. Lo salutai con un cenno della mano, sentii Mary dire a Rose: -Ma si crede più importante di noi? Vabbè-. Vidi anche Rose che annuiva come una scema, ah, che pateticità! Non c'era traccia di Michael, uscii dal posto delle prove e mi diressi verso l'hotel. Stavo per entrare quando uscì dalla porta un uomo con un cappotto e una sciarpa, mi urtò ma non chiese nemmeno scusa. Gli dissi: -La prossima volta guarda dove vai!-. Si girò, mi guardò per una ventina di secondi e poi se ne andò. Scossi la testa, la gente era proprio strana! Entrai e presi le chiavi della mia stanza e salii in ascensore fino al 3° piano. Davanti alla porta della mia camera trovai un mazzo di fiori, erano gigli questa volta! Li presi e entrai in camera, posai la chiave e il cellulare e tirai fuori il bigliettino che c'era. Lo lessi, diceva: “Questi sono altri fiori per te, Jasmine. La mia cara fiorista ha detto che i gigli rappresentano la purezza e il fascino, ancora una volta ho trovato che rappresentino te. Spero ti piacciano, con affetto, il tuo ammiratore segreto”. Wow, non sapevo che cosa dire! Posai i fiori nella mia stanzetta e presi dei vestiti da mettere, poi andai a fare la doccia.

Michael:

Stavo per bussare alla stanza di Jasmine ma notai che era socchiusa, la spinsi ed entrai. Non c'era nella sua stanzetta, mi avvicinai al bagno e sentii l'acqua scorrere. Si stava facendo la doccia, quindi. Decisi di non bussare al bagno, andai nella sua stanzetta, vidi due mazzi di fiori, uno di rose rosse e uno di gigli. Sorrisi, vidi che c'era la sua valigia aperta sul letto. Mi avvicinai, sapevo di essere un po' colpevole ma ero di natura curiosa. Dopo un po' di intimo, mi sentii imbarazzato, trovai una foto. Era una donna, particolarmente affascinante, con capelli neri e lunghi tipo quelli di Jasmine. Sentii la porta chiudersi di colpo, mi girai con uno scatto, era Jasmine, era entrata e aveva chiuso la porta dietro di lei. Disse: -Non ti hanno detto che è maleducazione entrare nelle camere degli altri e frugare tra la loro roba?-. Ed io: -Non ti hanno detto che è maleducazione spaventare la gente così?-. Sorrise ed io dissi: -Ho trovato la porta socchiusa e sono entrato.. Ho visto i fiori, chi te li ha portati?-. E lei: -Mm, nessuno. Lascia stare..-. Non voleva dirmelo? Vabbè, le dissi: -E' tua madre?-. Le feci vedere la foto, mi si avvicinò e disse: -Già, è bellissima vero? Ho ereditato da lei i miei capelli neri, gli occhi verdi gli ho presi da papà-. Ed io: -Già, è una gran bella donna. Ti assomiglia molto-. Sorrise, prese un'altra foto dalla sua valigia. Me la mostrò, era un uomo, suo padre, aveva degli occhi verdi e capelli biondi. Lei disse: -Questo è mio padre, io amavo mio padre! Era un grand'uomo-. Ed io: -Immagino, mi dispiace per quello che è successo-. Mi girai verso di lei e vidi una lacrima scorrere sul suo viso. Le dissi: -Oh, non piangere, Jasmine. Scusa, non volevo ricordartelo-. La abbracciai, disse: -Ogni notte, prima di dormire, immagino come sarebbe potuta essere la mia vita se loro due fossero ancora qui con me. Non sarei in debito con te e non avrei fatto quello sporco lavoro per 2 anni-. Dopo averla abbracciata la guardai negli occhi, un'altra lacrima le solcò il viso. Non potevo vederla piangere, fermai la lacrima con le mie labbra. Lei sorrise, disse: -Grazie-. Ed io: -Per cosa?-. -Per tutto-, sospirò, -Per avermi prestato 1250 dollari, per avermi pagato l'hotel, per avermi fatto lavorare con te. Non so cosa avrei fatto se non ti avessi conosciuto-. Le dissi: -Beh, tutto questo è successo solo perchè te lo meritavi. Ora vestiti decentemente che vieni a mangiare fuori con moi!-. Lei disse: -Mangiare fuori con toi? Oh, no.. Sono così stanca e poi ho detto a Chris che sarei rimasta in hotel quindi non sarebbe giusto..-. Ed io: -Ma non rifiuterai di sicuro di pranzare con me! Lo so che sono speciale!-. Risi, lei mi diede un colpetto e disse: -Non mi convincerai così! Devi fare di meglio-. -Oppure ti devo costringere!-, dissi ridendo. Iniziai a farle il solletico, iniziò a ridere come una pazza e dopo due minuti disse: -Okay, okay. Vengo con te basta che la smetti! Basta!-. Smessi di farle il solletico, aprii la porta della stanzetta e le dissi, con voce autoritaria: -Hai a tua disposizione 25 minuti per prepararti!-. Alzò la mano come i soldati e disse: -Sissignore!-. Risi e uscii dalla stanzetta chiudendola dietro di me, ero felice che l'avevo fatta ridere un po'. Dopo due minuti la sentii dire: -Dove mi porti di bello?-. Ed io: -Um, non so.. Ti piace il cibo italiano?-. Lei disse: -Sì, lo amo!-. Sorrisi: -Beh, allora conosco un delizioso ristorante italiano!-. Lei disse: -Oh, va bene! Ma mi devo vestire elegante oppure come sempre?-. Ed io: -Beh, non lo so.. È un ristorante ma vestiti come vuoi-. -Mm, okay-. Dopo dieci minuti aprì la porta, uscì Jasmine vestita con un vestitino nero e delle scarpe col tacco nere. Era molto sexy e al tempo stesso elegante. Le dissi: -Wow, stai magnificamente bene! Come mai così elegante?-. E lei: -Grazie, comunque, ho pensato che se qualcuno ci vedesse insieme io dovrei farti fare una bella figura, quindi!-. Ed io: -Oh, di sicuro! Se hai finito andiamo-. Lei annuì, prese la borsa e presomi a braccietto uscimmo dalla stanza. Scendemmo e salimmo nell'auto che ci aspettava, dissi all'autista di portarci al ristorante. Ci arrivammo in 20 minuti, entrammo, fortunatamente non c'era molta gente. Ci sedemmo ad un tavolo e, ordinato il pranzo, iniziammo a parlare. Lei disse: -I soldi che ti devo ridare, sai..-. Ed io: -Oh, non preoccuparti dei soldi! Non c'è fretta, Jasmine-. Lei sorrise e disse: -Beh, è solo che non ho idea di come restituirteli!-. Le dissi: -Um, forse potrei scalarteli dai tuoi stipendi.. I primi 3 però te li lascio-. La vidi sorridere: -Oh, non so come ringraziarti! Veramente-. Le presi la mano, la vidi arrossire ma me la strinse, le dissi: -Io.. ti.. ti voglio bene, Jasmine-. Lei sorrise e disse: -Anche io ti voglio bene, il primo giorno in cui ti ho incontrato non pensavo che avrei trovato un amico in te.. Ora, potrei quasi dire che sei il mio migliore amico-. Sorrisi e dissi: -Mi fa piacere, Jasmine. Lo stesso vale per me, ora mangia che si sta raffreddando-. Lei annuì sorridendo, all'improvviso due o tre flash mi accecarono. Ci girammo, notai che si erano riuniti intorno a noi circa 5 paparazzi. Facevano foto, alcuni gridavano: -Chi è lei? È la stessa dell'aereoporto, vero?-. Non rispondemmo, vennero altri e altri paparazzi. Presi il mio portafoglio, lasciai tre banconote da 100 dollari sul tavolo e presi per la mano Jasmine. Uscimmo dal ristorante facendoci strada tra i paparazzi e appena fuori ci misimo a correre, sempre mano nella mano. Arrivammo fino a dietro un muretto, non ci seguivano più, ormai. Stavamo ansimando entrambi, le dissi: -Scusa se ti ho fatto correre e se non ti ho fatto finire di mangiare ma non ci avrebbero lasciato stare..-. Lei sorrise e disse: -Ma va, non importa.. L'importante è che non ci stanno più seguendo.. Si tolse le scarpe col tacco, le dissi: -Non ti dispiace sporcarti i piedi?-. Alzò le spalle e disse: -Non m'importa, queste scarpe sono pessime. Fanno malissimo!-. Risi, la abbracciai di lato e le dissi: -Andiamo in un parco qua vicino, non c'è mai nessuno, lì-. Annuì, ci incamminammo e in 5 minuti arrivammo lì, entrammo e ci sedemmo sul prato all'ombra di un albero. Sentii il cellulare squillare, il numero era di una delle mie guardie del corpo. Non risposi, non volevo essere disturbato, spensi direttamente il cellulare. Vidi Jasmine tirare fuori il suo e spegnerlo, le dissi: -Come mai lo spegni?-. E lei: -Non hai fatto la stessa cosa tu?-. Risi, lei continuò: -Poi non voglio essere disturbata, si sta così bene, qui-. Io sorrisi, ci sdraiammo sull'erba e ci misimo a guardare il cielo, le dissi: -E' una bella giornata, vero?- Lei disse: -Magnifica, sai da dove potremmo vedere il sole meglio?-. Si alzò e si iniziò ad arrampicarsi sull'albero, arrivò fino in cima, anche a lei piaceva arrampicarsi sugli alberi?! Wow, avevo trovato la ragazza giusta, lei urlò: -Dai, sali anche tu!-. Non me lo feci ripetere due volte, iniziai a salire e arrivai fin dove era arrivata lei, mi sedetti e lei si sedette in braccio a me. Potevo sentire l'odore dei suoi capelli, sentire il suo respiro, disse: -Si sta molto meglio qui, vero?-. Dissi di sì, poi si girò e mi guardò dritto negli occhi. Aveva degli occhi spettacolari, di un verde smeraldo, sembravano capaci di ipnotizzarti. Disse: -Sai di cos'abbiamo bisogno?-. Scossi la testa, lei disse, allontanandosi da me: -Di un buon gelato, ho visto un carretto per gelati prima! Vado a prenderne uno, okay?-. Io annuii sorridendo, scese dall'albero, arrivata giù mi urlò: -Che gusti vuoi?!-. Ed io: -Vaniglia e stracciatella se non ti dispiace!-. Notai che aveva sorriso, disse: -I miei preferiti!-. Avevamo pure i gusti di gelato uguali! Andò e ritornò cinque minuti dopo con un grande gelato due-gusti tra le mani, le dissi prima che salisse: -Sei sicura di riuscire a salire con in mano il gelato?!-. E lei: -Certo! Ho passato tutta la mia infanzia e adolescenza così!-. Riuscì a salire senza problemi, arrivò e si sedette su di me ma eravamo faccia a faccia. Mise il gelato in mezzo e disse: -Sorry se ne ho preso solo uno ma sinceramente non volevo spendere tanti soldi, non dirlo in giro però!-. Risi e rise anche lei, iniziammo a mangiare il gelato, finalmente potevo essere me stesso senza nessuno che mi giudicava. Lo finimmo in poco tempo, poi lei disse: -Facciamo un giro per il parco?-. Annuii, erano solo le 3.20, c'era ancora tempo, scendemmo dall'albero. Prese la sua borsa e le sue scarpe e ci incamminammo. Girammo tra gli alberi, avevamo visto un piccolo scoiattolo, a Jasmine era piaciuto molto. Disse che le piacevano gli animali, proprio come me! Dopo un po' iniziò a piovere, forte, misi la mia giacca sulle nostre teste. Vidi un posticino, sempre nel parco e le dissi: -Andiamo lì sotto, okay?-. Lei annuì e ci dirigemmo correndo fino a lì. Eravamo tutti bagnati, il vestito di Jasmine era diventato quasi trasparente. Le dissi: -E pensare che fino a prima c'era il sole!-. Lei rise e disse: -Già, non ho mai capito la natura.. Ma è così affascinante-. Lei guardò l'ora e disse: -Sono già le 5.40! Chris e gli altri saranno già ritornati!-. Ed io: -Ma non possiamo andare, ora.. Aspetta almeno che smetta di piovere, okay?-. Lei annuì sorridendo. La stavo fissando da molto tempo, me ne accorsi solo quando mi disse: -Ti sei incantato, caro?-. Scossi la testa e lei rise, dissi: -Già, a volte mi succede.. Quando una persona è così carina-. Le carezzai il viso, era diventata rossa, disse: -Grazie, sei molto gentile..-. Ogni volta che le facevo un complimento arrossiva e sorrideva, non pioveva più tanto forte adesso. Erano già le 6.10, avevamo passato tutto il tempo zitti. Avevo paura di fare il primo passo ed ero totalmente sicuro che anche lei ne aveva. Dovevo continuare il piano dei fiori, mi sa che le erano piaciuti. Le dissi: -Non ti sei ancora decisa a dirmi chi è che ti manda quei fiori?-. Lei sorrise e disse: -Beh, a dirla tutta, non lo so chi è.. Mi ha portato un mazzo di rose ieri e un mazzo di gigli oggi, sa il mio nome e ha il mio numero. Quando gli ho chiesto chi era mi ha detto che ogni cosa aveva il suo tempo.. Ma io voglio saperlo! Hai idea di chi possa essere?-. Alzai le spalle e dissi: -Non so, potrebbe essere chiunque.. Ma è strano siccome sei appena arrivata in California, non conosci nessuno, no?-. Lei annuì con fare pensieroso, le dissi: -Vabbè, ha smesso di piovere, vogliamo andare?-. Lei annuì, si alzò, siccome eravamo seduti per terra, e si mise le sue scarpe. Uscimmo e notammo che era apparso l'arcobaleno, era bellissimo. Ad ogni passo che facevamo, Jasmine faceva un piccolo gemito, le dissi: -Quelle scarpe ti fanno ancora male?-. Lei annuì con una smorfia, mi dispiaceva per lei. Uscimmo dal parco, l'hotel era abbastanza lontano, dissi a Jasmine: -Tu puoi prendere un taxi, è meglio che io non lo prendo..-. E lei: -No no, voglio che mi accompagni tu!-. -Oookay-, risposi sorridendo. La presi a braccetto e ci incamminammo, dopo un po' che continuava a fare versetti, mi fermai. Lei disse: -Cosa c'è che non.. Ehi! Ehi! Potevi avvisare!-. L'avevo appena presa in braccio, lei continuò: -Ma non ce n'è bisogno, veramente, non vorrei affaticarti!-. Era leggerissima, le dissi: -Shh, abbracciami, dai, così nessuno mi riconosce subito-. Sorrise e mi abbracciò, disse: -Grazie, Michael-.

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Capitolo 9
*** Chapter 9 ***


Jasmine:

Che carino che era stato da parte sua prendermi in braccio, iniziavo forse a provare qualcosa di profondo per lui? In un quarto d'ora circa arrivammo davanti all'hotel, Michael mi fece scendere, gli dissi: -Grazie, scusa se ti ho fatto stancare, ora..-. Lui sorrise e disse: -Figurati!-. Gli diedi un bacio sulla guancia e gli dissi: -Grazie anche per questo magnifico pomeriggio, a domani allora!-. E lui: -Già, a domani.. Puoi venire alle 8.30-. Io annuii, mi girai e mi diressi verso l'entrata dell'hotel, poco prima di entrare mi girai e notai che era ancora lì. Lo salutai con un cenno della mano ed entrai in hotel, chiesi le mie chiavi e salii fino al 3° piano, aprii la porta, e con un sollievo, scoprii che Chris non era ancora arrivato. Presi dei vestiti e andai a fare la doccia di nuovo, ero veramente distrutta. Uscii dal bagno mezz'ora dopo e fui sorpresa di trovare Chris seduto sul suo letto, gli dissi: -Ehi, Chris! Quando sei tornato?-. Lui alzò lo sguardo su di me e sorrise, disse: -Sono arrivato 5 minuti fa, come stai?-. Ed io, asciugandomi i capelli: -Bene bene, com'è andata con gli altri?-. Mi sedetti sul letto, vicino a lui, disse: -Bene, è solo che Mary.. Ah, lascia stare-. Aveva un'aria strana, gli dissi: -No, dai.. Dimmi, cos'ha fatto Mary?-. E lui: -Beh, ha parlato male di te tutto il tempo..-. Bene, che novità! Chissà come mai me l'aspettavo da lei, gli dissi: -Mm, cos'ha detto in particolare?-. E lui: -Um, ha detto che sei una zingara, che Michael ti ha preso dalla strada e che tu cerchi di provarci con lui ma non hai speranze perchè a Michael piace lei.. Ha detto anche che non sei brava a ballare e che lei è molto meglio.. Ho provato a difenderti, Jasmine, davvero-. Sorrisi e gli dissi: -Non ti preoccupare, Chris. Non importa..-. Lui sorrise, erano le 7.40, mi asciugai i capelli e gli dissi: -Hai voglia di andare a cenare?-. E lui: -Oh, sicuro! Ora mi vesto e scendiamo insieme, okay?-. Io annuii, entrai nella mia stanzetta e mi cambiai, mi misi un vestito nero abbastanza elegante. Dieci minuti dopo uscimmo dalla nostra camera, io e Chris. Arrivamo giù ed entrammo nell'ala divertimenti dell'hotel. C'era un casinò, una discoteca, un ristorante, un fast food e un casino di altri posti. C'era una marea di gente, l'hotel doveva essere gigantesco. Dissi a Chris: -Io sto morendo di fame, vieni anche tu a mangiare?-. E lui: -Già, andiamo, va'-. Ci dirigemmo verso il fast food, presi un panino al pollo, siccome non mangiavo carne rossa, e delle patatine fritte. Chris prese le stesse cose, dopo aver mangiato, passarono da vicino a noi Mary e Rose. Mi guardarono con aria superiore e presero Chris con loro, gli dissero: -Dai, vieni a divertirti al casinò!-. Lui disse, cercando di tornare da me: -Ma io ero con Jasmine!-. Gli dissi: -Chris, vai pure.. È meglio così-. Fece una faccia dispiaciuta e se ne andò con quelle due, pagai la cena ed entrai in un localetto. Mi sedetti al bancone del bar, chiesi un drink e mi misi a sorseggiarlo. C'era musica a tutto volume, la gente ballava e si divertiva, ma io non ero a mio agio, per niente. Presi il mio cellulare, non mi aveva cercata nessuno, cinque minuti dopo mi arrivò un messaggio: -Sai che cosa c'è ora nella sala 4?-. Risposi: -No, cosa c'è?-. E rispose: -Prova a scoprirlo, magari mi vedrai lì-. Ero totalmente sicura che fosse il tipo dei fiori, uscii dal bar e chiesi a una donna: -Sa mica dov'è la sala 4?-. Lei annuì e disse: -Sì, devi passare per il casinò e uscire da destra, c'è una porta con su scritto “sala 4”-. Ringraziai ed entrai nel casinò, incontrai Mary che mi guardò di nuovo con superiorità. Ah, un giorno le spaccherò la faccia a quella sbruffona, giuro! La lascia stare, ora m'importava solo raggiungere la sala 4. Girai a destra dove mi aveva detto quella donna, trovai effettivamente una porta con su scritto “Sala 4”. La spinsi ed entrai, sembrai essere catapultata in un altro mondo, c'era un'atmosfera oscura. Tanta gente che ballava, vestiti elegantemente, avevano tutti una cosa in comune. Avevano tutti una maschera, era magnificamente bello. C'era una grande scalinata davanti a me per scendere vicino agli altri. Vicino a me c'erano due ragazzi, avevano anche loro maschere, uno di loro mi disse: -Le serve una maschera per poter entrare! Preferisce questa..-. Mi fece vedere una magnifica maschera nera e viola, l'altro ragazzo disse: -O questa?-. Me ne fece vedere un'altra rossa scuro. Dissi: -Quella nera va bene, grazie mille-. Il ragazzo sorrise e mi porse la maschera, me la misi e iniziai a scendere le scale. Arrivata giù, cercai con lo sguardo qualcuno che potesse sembrare che cercavo. Mi sentii toccare un braccio, mi girai e vidi un uomo con una maschera dello stesso mio colore e un cappello. Era vestito estremamente elegante, gli dissi: -Sei tu?-. L'uomo annuì sorridendo, non potevo capire se lo conoscevo, perchè aveva la maschera e per via dell'atmosfera oscura. Mi indicò con la mano gli altri che ballavano e si inchinò, gli diedi la mano e ci dirigemmo tra gli altri. Iniziammo a ballare, era particolarmente bravo, le sue mani, che toccavano il mio bacino, erano così grandi e trasmettevano sicurezza. Ballavamo così sincronizzati che dopo un po' mi accorsi che la gente si era messa ai lati e aveva lasciato ballare solo noi. Quando finimmo avevo il viso così vicino al suo che respiravamo la stessa aria, ci applaudirono, l'uomo sorrise, mi prese per la mano e mi portò fuori dalla vista degli altri. Gli dissi: -Non ti farai vedere?-. Scosse la testa sorridendo, dissi: -E non parlerai neanche?-. Scosse di nuovo la testa, gli dissi: -Okay, i fiori che mi hai mandato sono molto belli..-. Fece un'espressione come per dire: -Grazie-. Sorrisi e dissi: -Continuerai a mandarli?-. Lui annuì, dissi: -Deduco che continuerai a mandarli finchè non scoprirò chi sei, vero?-. Annuì di nuovo, dissi: -Fa così caldo dentro..-. Mi prese per una mano e mi trascinò verso una porticina, la aprì e ci ritrovammo fuori. Era una bella notte, dissi: -Bella nottata, vero? Le stelle si vedono così bene..-. L'uomo annuì sorridendo, aveva dei denti bianchi e un sorriso magnifico. Mi ricordò quasi Michael. Mi avvicinai a lui, gli dissi: -Perchè non mi vuoi dire chi sei?-. Mi si avvicinò anche lui, i nostri visi erano ancora una volta vicinissimi. Lo guardai negli occhi, dei bellissimi occhi marroni e profondi. Avvicinai la mano alla sua maschera, per toglierla ma lui si spostò e corse verso la porticina da cui eravamo usciti. Urlai: -Aspetta, non andartene!-. Lo seguii ma, appena dentro, mi accorsi che non sarei mai riuscita a trovarlo di nuovo. Sospirai e mi diressi verso la scalinata, la percorsi e arrivata in cima porsi la maschera a uno dei ragazzi. Disse: -Oh, no.. Può tenersela, signorina!-. Ringraziai e la presi, uscii dalla sala e mi diressi di nuovo verso il casinò. Vidi Mary e Rose godersela come delle pazze con Chris, sembravano quasi ubriache. Dissi a Chris: -Io vado, sto cadendo dal sonno, a domani!-. Lui annuì e disse: -Okay, buonanotte-. Uscii dal casinò e salii nell'ascensore, arrivai al 3° piano e mi diressi verso camera mia. Davanti alla porta trovai una maschera, era nera e viola come quella mia e del misterioso uomo. Vicino alla maschera c'era un bigliettino con su scritto: “Grazie per il ballo e per questa serata. Buonanotte, Jasmine”. Ah, morivo dalla voglia di sapere chi era, aprii la porta della camera ed entrai. Mi cambiai e andai a dormire, ero stanchissima.

Mi svegliai alle 6.20 e mi vestii come sempre per andare a correre fuori, uscii alle 6.45 e lasciai Chris dormire ancora. Passai davanti al posto delle prove alle 8.20, mancavano solo dieci minuti al'inizio. La porta era di nuovo quasi aperta, guardai dentro e vidi Michael e Mary, da soli. Stava ballando Mary ora, le disse: -No, la gamba va più avanti!-. Lei disse con la sua voce ““sexy””: -Come davanti?-. Michael le si avvicinò e le spostò la gamba con la mano in davanti, le disse: -Così, dai prova-. Provò e le venne bene, faceva finta di essere felicissima, saltò in braccio a Michael e lo abbracciò. Non potevo sopportarlo, non perchè mi piacesse Michael ma.. Bussai alla porta, Michael lasciò scendere Mary dalle sue braccia, disse: -Oh, Jasmine. Sei arrivata!-. Ed io: -Già, spero di non avervi disturbato, tu e Mary.. Sai-. Lei fece una faccia come per dire “Già che ci hai disturbati!”, Michael disse: -No no, è solo venuta prima perchè non sapeva fare una coreografia.. Entra, su-. Entrai e Michael disse: -Beh, ci sediamo ad aspettare gli altri?-. Mi sedetti sul pavimento, anche loro due si sedettero. Michael era in mezzo a me e a Mary, rimanemmo zitti ma si vedeva che Mary non voleva che io ci fossi. Michael disse: -Um, che avete fatto di bello ieri sera?-. Mary saltò come una molla: -Io, Rose e Chris siamo andati al casinò dell'hotel! Wow, era magnifico! Dovevi proprio esserci, Michael-. Io sorrisi ripensando alla serata prima, Michael disse: -Interessante, Mary.. E tu, Jasmine? Cos'hai fatto di bello?-. Ed io: -Ah, niente in particolare..-. E Michael: -Non puoi aver fatto niente in particolare, dai! Sei scesa giù, vero?-. Io annuii, dissi: -Sì, ma non ho fatto niente di importante, veramente-. Michael annuì, sembrava sapere che avevo fatto qualcosa che non volevo dire. Mary disse: -Sei sparita dietro quella porta per un'ora e non hai fatto niente di importante?!-. Michael disse automaticamente: -Quale porta?-. Stavo già per inventarmi qualcosa quando entrarono nella sala tutti gli altri. Mi alzai e gli dissi: -Mi dispiace, dobbiamo provare, su!-. Scosse la testa rassegnato e mi porse la mano, gliela presi e lo feci alzare. Provammo tutta la mattina fino alle 12.20, Michael disse: -Potete andare ora, tornate alle 3.30, su-. Uscimmo dalla sala prove e di nuovo, Mary e Rose, stavano passando tra gli altri per chiedere di mangiare fuori. Andavano tutti, ma io come sempre, non volevo uscire e mangiare con quelle due. Mi si avvicinò Kate e disse: -Beh, tu non vieni?-. Scossi la testa e le dissi: -Non ho per niente voglia, a dopo va'-. Mi salutò e se ne andarono tutti, io uscii per ultima lasciando Michael ancora lì. Poco prima di uscire disse: -Perchè non vai mai a mangiare con gli altri?-. Mi girai e gli dissi: -Perchè sono stanca e voglio andare a farmi una doccia per poi ritornare qui-. Lui sorrise e disse: -Non è solo per questo, Jasmine.. Dai, dimmi, vieni qui-. Gli dissi: -Ma non c'è niente, veramente-. Mi aveva fatto cenno di stare zitta, sorridendo, mi avvicinai a lui. Mi disse, appena fui abbastanza vicina a lui: -Non vai perchè ci sono Mary e Rose?-. Ed io: -Ti ho già detto perchè non vado, se non mi sbaglio..-. Sorrise di nuovo e disse: -Ho capito, sei gelosa!-. Ed io: -Di chi e perchè?!-. Rise e prendendomi tra le sue braccia, disse: -Di Mary ed io..-. Risi e gli dissi: -Ma fammi il piacere!-. Mi avvicinò ancora di più, un bacio era inevitabile, stavano per incontrarsi le nostre labbra. Sentivo il suo respiro, il suo buonissimo profumo. Fummo interroti da qualcuno che aveva aperto la porta, era Chris e aveva detto: -Scusa, Michael. Ho dimenticato la..-. Ci girammo immediatamente, Chris disse: -Oh, scusate se vi ho disturbato, prendo la mia borsa e vado!-.

Michael:

Perchè aveva rovinato così quel momento?! Jasmine disse: -Oh, no.. Io me ne stavo andando, a dopo-. Era imbarazzatissima e era arrossita. Dissi a Chris: -Non importa, prendi pure la roba.. A dopo-. Jasmine era andata direttamente verso la porta ed era uscita subito. Chissà cos'era significato per lei, quello che era successo. Anche Chris se ne andò.

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Capitolo 10
*** Chapter 10 ***


Jasmine:

Come poteva essere successo? Era stato magnifico ma dovevo smetterla di fare così, mi diressi a gran velocità verso l'hotel. Entrai e salii in ascensore, arrivata al mio piano mi diressi verso camera mia. Trovai l'ennesimo mazzo di fiori, questa volta erano orchidee. Entrai in camera, posai i fiori e decisi di farmi prima la doccia e poi leggere il bigliettino. Feci la doccia veloce, quando uscii e mi vestii, lessi il bigliettino: “Sono di nuovo io. Queste sono orchidee, significano sensualità, passione, amore e bellezza. Non trovi che ti rispecchiano? Buona giornata, cara”. Che tenero che era! Uscii dall'hotel decisa di mangiare qualcosa fuori, entrai in una pizzeria e mangiai una pizza. Uscita dal locale notai che c'era una fioraia, forse era quella lì! Mi diressi verso di lei e le dissi: -Scusi, le posso chiedere una cosa?-. E lei, era una donna anziana: -Dimmi, cara-. Le dissi: -In questi ultimi 3 giorni, è mai venuto un uomo a comprare dei fiori?-. Lei sorrise e disse: -Vengono sempre molti uomini a comprare fiori, qui-. Ed io: -Lui ha comprato delle rose, dei gigli e delle orchidee. Le ha anche chiesto il loro significato-. Lei scosse la testa e disse: -No, cara, non mi ricordo che sia venuto qualcuno così.. Mi dispiace..-. Ed io: -Oh, non importa.. Sa mica se c'è un'altra fioraia nei dintorni?-. Me ne indicò una, la ringraziai e mi diressi verso dove aveva detto. Trovai un'altra fioraia che mi disse le stesse cose dell'altra, decisi di lasciar stare. Guardai l'ora, erano già le 3.30! Mi affrettai a dirigermi verso il posto delle prove, arrivai alle 3.45. Aprii la porta e notai che stavano già provando, Michael era seduto e li stava guardando. Non si era accorto di me, entrai e li guardai finchè finirono di ballare. Sentii Michael dire: -La prossima volta vorrei che arrivassi in tempo, Jasmine-. Quindi mi aveva visto! Dissi, imbarazzata: -Sì, scusa..-. Entrai con la testa bassa, disse: -Ora proveremo Beat it, tu puoi sederti-. Lo aveva detto a me, io non ballavo in Beat It ma Mary sì. Perchè parlava così freddamente con me? Mi sedetti vicino a Kate, iniziarono a ballare, quando finirono di provare, Michael mi disse: -Puoi venire un attimo?-. Io annuì, ero preoccupata, mi alzai e andai da lui, iniziò a camminare verso la stanza delle macchinette. Lo seguii, appena fummo entrambi dentro, chiuse la porta a chiave. Gli dissi: -Cosa c'è? C'è qualcosa che non va?-. Mi sentivo imbarazzata a rimanere con lui da soli dopo quello successo stamattina. Disse: -Beh, no.. Anzi, sì. Volevo chiederti una cosa-. Gli feci cenno di continuare con la mano, disse: -Ti ricordi cos'è successo prima?-. Oh no, temevo che avrebbe parlato di quello, dissi: -Oh, dimentica cos'è successo prima, per piacere. Fai come se non fosse successo-. E lui: -Quindi non significa niente per te?-. Non sapevo come rispondergli, dissi: -E' stato un incidente, Michael. Lascia stare, veramente, non è cambiato nulla-. Lui annuì e disse: -Allora va bene.. Andiamo, dai-. Sembrava esserci rimasto male, ma aveva detto che gli piaceva un'altra e quindi lasciai stare. Uscimmo dalla stanza e ritornammo dagli altri, provammo fino alle 7 di sera. Uscirono tutti e ancora una volta rimasi da sola con Michael, gli dissi: -Beh, buonanotte.. A domani mattina-. E lui: -Notte anche a te, Jasmine-. Non mi guardò neanche, forse se l'era presa per prima, ma ripensandoci, non dovrebbe. Andai in hotel insieme a Chris che mi aveva aspettata, arrivammo in hotel, mi feci un'altra doccia e così anche Chris. Dopo che finimmo entrambi, lui disse: -Io vado giù a mangiare qualcosa. Vieni anche tu?-. Ed io: -Tu vai pure, finisco di asciugarmi i capelli e vengo, okay?-. Lui annuì e uscì dalla camera, mi asciugai i capelli e iniziai a scegliere cosa mettere. Mi misi un vestito rosso e delle scarpe nere, col tacco. Stavo per uscire dalla camera quando sentii bussare, aprii, convinta che era Chris dissi: -Cos'hai dimenticato, Chris?-. Mi trovai davanti Michael, disse: -Ehm, veramente hai dimenticato tu qualcosa, e sono Michael..-. Ed io: -Oh, scusa, credevo fossi Chris.. Ehm, grazie-. Aveva in mano la mia giacchetta che avevo dimenticato nella sala da prove, se ne stava per andare quando gli dissi: -Vuoi rimanere un po'? Magari parliamo un po'-. Lui annuì, alzando le spalle, lo feci entrare in camera e nella mia stanzetta. Ci sedemmo sul letto, disse: -Stavi andando da qualche parte? Sei vestita così bene-. Sorrisi e dissi: -Stavo andando a mangiare giù, con Chris.. Anzi, più probabilmente, da sola siccome Mary e Rose l'avrebbero preso di sicuro con loro..-. Michael si alzò e disse: -Beh, allora ti lascio andare..-. Gli presi la mano e gli dissi: -No no, c'è ancora tempo, fammi un po' di compagnia-. Sorrise e ritornò seduto, notò i fiori e disse: -Oh, te ne ha portati altri?-. Ed io: -Già, è un bellissimo gesto da parte sua.. Non so cosa farei per poter scoprire chi è!-. Annusò i fiori e disse: -Mm, hanno un buon profumo.. E, queste? Cosa sono?-. Aveva preso in mano la maschera, gli dissi, sorridendo: -Sono quello che ho fatto ieri sera, se tanto ci tieni a saperlo-. Lui aggrottò le sopracciglia, disse: -Tu hai passato la serata a fare maschere?-. Ed io, prendendogli le maschere dalle mani: -Ma va, scemo-. Mi sedetti e guardandole, dissi: -Ieri sera, quell'uomo misterioso, mi ha detto di andare in un posto qui in hotel. Era una bellissima sala, ballavano tutti con delle maschere e c'era anche lui. Era bravissimo, avevamo ballato insieme e fu magnifico. Le sue mani, mi sono piaciute in particolare, sono così grandi.. Poi siamo usciti fuori, eravamo così vicini che ci stavamo quasi per baciare e poi.. Ah, se n'è andato-. Michael disse: -E non sei riuscita a vederlo in faccia?-. Scossi la testa, dissi: -Magari, sono sicura che è magnifico e anche un bell'uomo, ha dei bellissimi occhi marroni scuro.. Come i tuoi, no?-. Mi avvicinai a lui, guardandolo negli occhi, gli dissi: -Già, sono uguali ai suoi..-. Michael si spostò e disse: -Sono felice per te, Jasmine.. Ora devo andare, a domani mattina-. Mi alzai, gli diedi un bacio sulla guancia e gli dissi: -Buonanotte, Michael-. -Notte-, disse e uscì dalla stanza, perchè era così strano con me? Mi preparai e poi uscii anche io, scesi giù e trovai Chris aspettarmi, gli dissi: -Ma potevi andare pure a mangiare!-. Lui sorrise e prendendomi a braccetto, disse: -Non importa, andiamo ora..-. Mi portò dentro il ristorante elegante, ci sedemmo ad un tavolo vuoto, disse: -Oggi, ti offro la cena, okay?-. Ed io: -Ma non ce n'è bisogno, veramente!-. Lui sorrise e disse: -Sì che ce n'è bisogno, ieri ti ho lasciata da sola tutto il tempo e non abbiamo avuto modo di conoscerci bene, quindi ne possiamo approfittare stasera-. Sorrisi e dissi: -Allora va bene, grazie, Chris-. Venne un cameriere, ordinammo da mangiare e una bottiglia di vino rosso poi, quando se ne andò, Chris mi disse: -Beh, raccontami un po' di te, della tua famiglia..-. Sospirai e dissi: -E' una lunga storia, vuoi sentirla lo stesso?-. Lui si mise comodo e annuì sorridendo, dissi: -Pochi anni fa, un pazzo ubriaco con la sua macchina, investì i miei genitori. Sono morti, tutti e due, sul colpo, mi lasciarono la casa dove vivevo, a Los Angeles, e la mia grande passione per il ballo. Ho lavorato, fino a poco prima di venire qui, in un locale notturno come ballerina-cubista-. Lui disse: -Oh, mi dispiace per i tuoi genitori, veramente-. Ed io: -Ormai è passato.. Dicevo, comunque, i soldi del lavoro non mi bastavano per mantenere la casa e mi sono fatta prestare dei soldi, tanti soldi, da un boss della mafia. Erano 1000 dollari, non glieli ridai in tempo e diventarono 1250. Intanto mi avevano licenziato, l'unica mia salvezza fu Michael. Lo incontrai e mi prestò i soldi, in più mi ha fatto lavorare per lui..-. Mi accorsi che Chris mi aveva preso la mano, disse: -Oh, è un grand'uomo, Michael..-. Ed io: -Già..-. Lui disse: -Ti piace?-. Come mai me l'aveva chiesto? Gli dissi: -Perchè questa domanda?-. Lui alzò le spalle e disse: -Mm, non so.. Sembrerebbe di sì-. Non sapevo cosa dirgli, anzi, non sapevo che cosa provavo. Mi piaceva di sicuro Michael, ma lo stavo mica iniziando ad amare. Scossi la testa e gli dissi: -Il massimo che Michael può essere per me, è un grande e fedele amico..-. Chris sorrise e disse: -Oh, allora ho capito male.. Su, mangia ora-. Sorrisi e tolsi la mia mano dalla sua, mangia due bocconi ma non avevo fame. Pensai tutto il tempo a Michael, mi aveva stregato la mente con quei suoi occhi. Dopo aver finito di mangiare Chris mi disse: -Hai voglia di divertirti un po'?-. Mi prese per la mano prima che potessi rispondere e mi portò al locale dove si ballava e dove ero andata l'altro giorno da sola. Ci sedemmo al bar, mi disse: -Vuoi bere qualcosa?-. Alzai le spalle, ordinò due alcolici, dopo i quali ne prendemmo altri e altri ancora finchè ero ubriaca marcia. Avevamo ballato e bevuto come due adolescenti, e alle 2.30, decidemmo di ritornare in camera. Salimmo a braccetto, rischiando di cadere ad ogni passo, entrammo in camera. Appena arrivati mi tolsi le scarpe e caddi sul mio letto, mi addormentai subito.

Michael:

Erano le 8 di mattina, fra mezz'ora sarebbero arrivati gli altri e con loro anche Jasmine. Accesi lo stereo e misi la canzone I just can't stop loving you, pensai a Jasmine. Allora, la amavo o no? Era difficile da capire quel sentimento che provavo per lei, forse era ora di dirle che ero quello dei fiori? Mi lasciai trascinare dalla musica, dopo quella canzone iniziò Human Nature e iniziai a ballare. Dopo ancora iniziò Billie Jean, fui interrotto dal rumore della porta aprirsi, mancavano dieci minuti alle 8.30. Mi girai e vidi Mary, mi aspettavo di vedere anche Rose ma non c'era, lei disse: -Buongiorno, Michael-. Sorrise, ed io: -Giorno, Mary.. Sei dieci minuti in anticipo-. Guardò l'orologio e disse: -Oh, il mio orologio è sballato, mi sa-. Mi sedetti sul pavimento e lei si sedette vicino a me, disse: -Beh, com'è passata la tua serata?-. Le dissi: -A casa, annoiandomi.. Tu, invece?-. Lei disse: -Mah, niente di che.. Sono stata con Rose, abbiamo visto Chris e Jasmine..-. Ed io: -Erano insieme?-. Lei annuì: -Stavano mangiando in un ristorante insieme, parlavano e lui le ha preso la mano.. Non so cosa si sono detti..-. Chissà se me lo stava dicendo solo per farmi dimenticare Jasmine.. Le dissi: -Ah, bene..-. -Dopo aver cenato sono andati nel bar, hanno bevuto come due pazzi e sono ritornati in camera, abbracciati e ubriachi..-. Non poteva esserci qualcosa tra di loro, non doveva essereci, il mio piano dei fiori non era servito a nulla? Entrarono di colpo gli altri, Jasmine e Chris per ultimi, stavano ridendo e lei disse: -Sì, è vero!-. Poi appena ci vide si ammutolì, dissero tutti: -Giorno, Michael-. -Buongiorno, ragazzi. Su, dai, iniziate a riscaldarvi-. Posarono la loro roba, Jasmine andò nella sala delle macchinette, ne uscì con in mano una bottiglia d'acqua e un biglietto che mise subito in tasca. Sembrava appena scoperto chissà che cosa, si avvicinò agli altri e iniziò a riscaldarsi. Mi avvicinai a lei e le dissi: -Scusa, c'è qualcosa che non va?-. Mi guardò negli occhi per una decina di secondi e poi scosse la testa, sembrava incantata. Mi allontanai e dissi: -Okay, iniziamo con Will you be there?-. Sia alzarono, feci partire la musica, iniziammo a ballare. Jasmine aveva sbagliato un bel po' di passi, dovemmo fermarci per via di Mary, che urlò: -Mi hai pestato un piede! Guarda dove vai, la prossima volta!-. Jasmine sembrava essersi ripresa da non so cosa, disse, senza neanche guardarla: -Scusa, farò attenzione-. Mary disse, furiosa: -Cosa vuol dire farai attenzione?!-. Feci cenno a Mary di stare zitta, dissi: -Jasmine, cosa c'è?-. Continuava a guardare giù, disse: -Niente..-. Le dissi: -Guardami in faccia, cosa c'è? C'è qualcosa che non va?-. Alzò lo sguardo, mi guardò per una ventina di secondi, disse: -No, niente, Michael.. Possiamo continuare, veramente-. Non mi convinceva, era stranissima quel giorno, continuammo a provare fino alle 12.30, oggi non avremmo provato di pomeriggio.

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


Jasmine:
Finalmente avevamo finito di provare! Ora, potevo andare a casa e confrontare le calligrafie dei due biglietti, quello scritto da Michael che avevo trovato nella sala delle macchinette e quello del tipo dei fiori. Possibile che fossero la stessa persona? E se era Michael? Cos'avrei fatto? Questo era quello che pensai durante tutte le prove e durante il tragitto per andare in hotel, con Chris. Appena arrivata in camera Chris mi disse: -Andiamo a mangiare qualcosa?-. Non potevo dirgli di no, morivo dalla fame ma anche dalla voglia di scoprire la verità. Scesi a mangiare con lui, aveva incontrato Mary e lo lasciai con lei quando finii di mangiare. Salii in camera, di nuovo, con impazienza, appena entrata mi chiusi nella mia stanzetta. Tirai fuori il bigliettino di Michael e gli altri 4 dei fiori, li misi uno vicino all'altro. Le calligrafie era quasi totalmente uguali! Non potevo però convincermi così facilmente che era Michael. Decisi di chiamare il numero del tipo dei fiori con il privato, conoscevo bene la voce di Michael e volevo vedere se era lui. Mi rispose una voce: -Pronto? Chi è? Ehi? Chi sei?-. Era quella. Era la sua voce. Non avevo nessun dubbio. Quindi io piacevo a lui, come lui piaceva a me?! Dovevo vederlo, e subito. Mi vestii decentemente, mi misi un vestito verde scuro e delle scarpe nere. Uscii di fretta dalla camera, nel corridoio incontrai Chris che disse: -Dove vai?-. -Lascia stare-. Mi sbrigai, scesi giù, mi ricordai del nome della via dove abitava Michael e presi un taxi. Erano le 3.20, sperai con tutto il mio cuore di trovarlo in casa, scesi dal taxi e mi avviai verso la porta. Entrai e percorsi il lungo corridoio, arrivai davanti alla sua porta e bussai. Non venne nessuno, mi iniziai a rattristare, bussai un'altra volta e finalmente sentii i passi. Quandò aprì la porta, disse: -Jasmine? Come mai sei qui?-. Ed io: -Sei tu e sei stato tu tutto il tempo!-. Lui aggrottò le sopracciglia e disse: -Io a fare cosa?-. Spinsi la porta ed entrai, non mi sedetti. Chiuse la porta e mi si avvicinò, gli diedi i 5 bigliettini, lui disse: -Oh, questo.. Alla fine l'hai scoperto-. Ed io: -Non ci avevo mai pensato.. Tu? Non è possibile..-. Lui disse, sorridendo: -Perchè non è possibile? Era così ovvio-. Aveva appena fatto la cosa che mi mandava in estasi, aveva sorriso. Gli dissi: -Beh, no! Non era ovvio.. Quando ti raccontavo del tipo dei fiori tu facevi finta di non sapere-. Lui disse: -Beh, non potevo dirtelo direttamente..-. Continuai: -Quella sera avevo ballato con te, era tuo quello sguardo, erano tue quelle mani-. E lui: -Già..-. Mi prese le mie mani e mi avvicinò a lui, dissi: -Non ci posso credere che eri tu..-. Lui mormorò: -Beh, questo te lo farà capire, forse-. Mi lasciò le mani e mi prese il viso, lo avvicinò al suo terribilmente, si morse il labbro inferiore. Gli avrei detto “Baciami e basta!”. Fece passare la sua mano tra i miei capelli, il suo sguardo era così penetrante che abbassi la testa. Con la sua mano arrivò fino al mio mento, mi fece alzare la testa. Si passò la lingua sulle sue labbra e poi mi si avvicinò finchè le nostre labbra non si toccarono. Descriverlo è impossibile, le sue labbra erano dolci, dopo una decina di secondi, sentii la sua lingua farsi posto nella mia bocca. Non opposi restistenza, non potevo opporre resistenza a Michael. Sentivo il suo profumo, il suo respiro.. Fu un bacio magnifico, passai la mano sui suoi capelli, finalmente le nostre labbra si separarono, o dovevo dire sfortunatamente? Mi guardò negli occhi, che avevo chiuso tutto il tempo, mi carezzò la faccia. Disse: -Ora ci hai creduto?-. Dissi: -Mi sa che devo andare ora..-. Mi passò di nuovo la mano tra i capelli, mormorò: -Mm, e dove vai di bello?-. Mi diressi verso la porta e balbettai: -Devo andare in hotel.. Non, non ho detto a Chris dove andavo e si sarà..-. Venni fermata da Michael, che si era seduto sul letto, disse: -Sei sicura di non voler rimanere?-. Aveva una faccia tenera e sembrava voler veramente che rimanessi. Dissi: -Ehm..-. Non riuscii a dirgli di no, mi fece cenno di andare a sedermi vicino a lui, cosa che feci quasi subito. Appena seduta mi prese una mano, con l'altra mi carezzò il viso, gli dissi: -Sai, non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse succedere.. Intendo che, il primo giorno che ci siamo visti, pensavo di non rivederti mai più e adesso? Adesso, invece, sono seduta qui vicino a Michael Jackson e lui mi sta stringendo la mano.. E' incredibile, non ci riesco a credere, veramente..-. Lui sorrise e disse: -Beh, dovresti iniziare a crederci.. Sei la prima persona con cui mi sento così tanto a mio agio, poi sei fantastica..-. Si morse il labbro e continuò: -Sei bellissima-. Mi sentii arrossire, mi si avvicinò di nuovo troppo ma questa volta mi baciò la fronte. Poi avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mormorò: -Ti posso dire un segreto?-. Annuii, lui continuò: -Io.. Ti amo...-. Cosa?! Stop, credevo gli piacessi e basta! Wow, non potevo credere alle mie orecchie, dissi: -Stai scherzando oppure sto sognando?-. Mi guardò negli occhi e disse: -Nessuno dei due, è la verità.. Ti amo come non ho mai amato nessun'altro, quando Mary mi ha detto che ha visto te e Chris e che lui ti ha preso la mano io non..-. Lo fermai, come poteva saperlo Mary? Ci spiava?! Dissi: -Mary? Come fa a saperlo? E come si permette di andare a dirlo in giro?!-. Michael abbassò la testa e disse: -Quindi è vero, lui ti piace..-. Aveva capito tutto male, maledizione! Gli feci alzare la testa con la mia mano, mi guardò di nuovo negli occhi, sembrava triste. Dissi: -No, lui non mi piace.. A me piace un'altra persona, molto meglio di Chris.. Ha i capelli neri, dei bellissimi ricci, ha dei profondi occhi marroni cioccolato ed è la persona che amo di più in questo mondo-. Lui sorrise, mi si avvicinò e ci baciammo di nuovo, fu un bacio magico come prima. Poi Michael mi spinse con dolcezza fino a farmi sdraiare sul letto, continuò a baciarmi, si sdraiò su un fianco vicino a me. Mi guardò, poi, sorridendo e carezzandomi il viso. Abbassò la testa sul mio corpo e iniziò a baciarmi il collo, a toccarmi le spalle, il suo profumo era buonissimo..
Michael:
Il suo profumo era buonissimo, non avrei mai smesso di baciarle il collo, finalmente la potevo avere.  Sceso con la mia bocca fino alla sua scollatura, la sentii sospirare, le tolsi la maglietta e.. Tralasciando i dettagli, fu stupendo, ci sdraiammo sul letto, lei aveva posato la testa sulla mia spalla. Le carezzai i capelli, lei disse, imbarazzata: -Sai, è stata la prima volta per me..-. Sorrisi e dissi: -Wow, sei stata magnifica per averlo fatto la prima volta-. Lei disse: -Beh, l'ho fatto con la persona che desideravo più di ogni altra..-. Giocai con i suoi capelli, le baciai la fronte, lei disse: -Ehm, ora devo andare, che ora è?-. Mi girai verso l'orologio a parete e vidi che erano le 18, le dissi: -Sono le sei.. Ma devi proprio andare?-. Alzò la testa, in modo da guardarmi e disse: -Mi dispiace aver lasciato Chris da solo, scusa.. Tanto ci vedremo domani mattina-. Annuii, lei scese dal letto e iniziò a vestirsi poi salì sul letto. Mi baciò in bocca, sorrise e poi si avviò verso la porta, prima di uscire disse: -A domani, Michael.. Ti amo-. Ed io: -Ti amo di più, a domani-. Mi mandò un bacio con la mano e uscì dalla porta. Era stato il pomeriggio migliore della mia vita, mi alzai dal letto e mi iniziai a vestire, sempre pensando a lei. Un'ora fa dovevo essere da Frank, il mio manager.

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