Fragments of life and death

di Yaya_Moony
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** #10 - Stella cadente ***
Capitolo 3: *** #11 Spirito spezzato ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Salve a tutti!
Inserisco questa breve introduzione per spiegare meglio che cosa state per leggere ed evitare, così, inutile fraintendimenti.
Le storie che troverete in queste pagine sono tutte a tema omosessuale, nello spedifico sulla coppia M!HawkexFenris, e potrebbero contenere linguaggio e scene violente, di sesso più o meno esplicito e/o situazioni - accennate o no - piuttosto pesanti.
Non ho ancora del tutto idea di che cosa scriverò, perchè aggiorno mano a mano che completo un prompt; quindi preferisco avvertire prima.
Tutte le prompt provengono dalla Challenge di 500themes-ita.
Le recensioni -positive o negative che siano (purchè costruttive) - sono ovviamente ben accette e, anzi, spero vorrete farmi sapere che cosa ne pensate!
Detto questo, grazie per l'attenzione e buona lettura!

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Capitolo 2
*** #10 - Stella cadente ***


#10 Stella cadente


Fenris non aveva mai guardato il cielo, dopotutto è una cosa che si fa quando si crede in qualcosa.
Non aveva mai cercato una stella cadente a cui affidare un proprio desiderio.
Ma nel momento in cui Hawke gli ha sussurrato all’orecchio ti amo e con le labbra ha sfiorato i tatuaggi sul suo petto, Fenris ha alzato gli occhi a cercare una stella che esaudisse il suo desiderio.
Fa’ che non stia mentendo, l’ha pregata prima di baciargli la spalla e mormorare
anche io.

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Capitolo 3
*** #11 Spirito spezzato ***


#11 Spirito spezzato


C’era un albero davanti alla finestra della camera di Danarius - un salice piangente.
Era l’unica cosa che ha sempre ricordato di quel luogo.
Quando non voleva essere presente, quando non voleva sentire o  vedere, voltava sempre lo sguardo verso la finestra. Quei rami sospinti dal vento oscillavano verso di lui, come a volergli offrire il loro aiuto - avrebbe voluto poterlo accettare.
Ogni volta che Danarius lo spingeva su quel letto avrebbe preferito essere uno di loro, leggero e sottile; avrebbe preferito fuggire dal tocco del magister che lo tenevano fermo, il viso schiacciato contro le lenzuola di seta. Gli sembrava che le dita che lo sfioravano fossero di fuoco e che lo bruciassero.
Quando non voleva cedere al piacere che Danarius lo costringeva a sopportare, chiudeva gli occhi e immaginava di essere sotto quell’albero, insieme a sua sorella e sua madre, sicuri e liberi.
A volte provava ad allungare una mano verso quei rami, sperando inutilmente di poterli toccare, ma Danarius lo afferrava dal polso e spingeva con più forza, impedendogli di vagare ancora con la mente. Il gemito di piacere e dolore che gli strappava lo faceva vergognare enormemente - ma questo al mago non importava.
Non gli importava di cosa potesse provare, che lui si sentisse sporco, corrotto, infetto.
Non gli importava che ogni volta che lo lasciava steso su quel letto, nudo e sfinito, desiderasse ardentemente di avere la libertà di decidere quando porre fine alla propria vita.
Quando rimaneva solo, Fenris guardava quell’albero oltre la finestra, si raggomitolava su se stesso e si lasciava cullare dall’oscillare dei suoi rami.
E se piangeva, aveva l'impressione che il salice piangesse con lui.

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