*La scintilla del Natale

di Kaori_97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1. 22 Dicembre ***
Capitolo 2: *** #2. 23 Dicembre ***
Capitolo 3: *** #3. 24 Dicembre p.1 ***
Capitolo 4: *** #3. 24 Dicembre p.2 ***
Capitolo 5: *** #5. 25 Dicembre p.1 ***
Capitolo 6: *** #6. 25 Dicembre p.2 ***



Capitolo 1
*** #1. 22 Dicembre ***


Ciaaao a tutti! Rieccomi con una nuova FF da regalarvi! Spero che questo sia l'inizio di una FF che si possa definire tale, ma sopratutto spero vi piaccia!
Buona lettura!


 *La scintilla del Natale


#1. 22 Dicembre
 

Nonostante il Natale fosse alle porte, quel giorno tutti quanti dentro il Lightman Group erano stati molto impegnati.
Torres insieme a Foster aveva dovuto indagare sulla morte di un uomo.
Loker invece, sotto esplicita richiesta di Lightman, dovette restare tutto il giorno a compilare moduli su moduli.
Cal, diversamente dagli altri, era stato tutto il tempo rintanato nel suo ufficio senza mai metterne piede fuori, nel tentativo di nascondersi e di far credere a tutti che stesse lavorando a qualcosa di importante e che non doveva assolutamente essere disturbato. In realtà lui stava pensando. Pensando per prendere una decisione.

                                -   -   -   -   -   -   -   -   -   -    -   -   -   -   -   -   -   - 
Alle 19.30 però sfortunatamente per Cal, Gillian aveva appena risolto il suo caso e infuriata si precipitò da lui, aprendo di scatto la porta senza bussare.
Cal per lo spavento balzò sulla sedia, e svelto chiuse il pc che stava usando fino a poco fa.
-Cal!! Anche oggi sei rimasto chiuso qui dentro!-
-Da quando non si usano più le buone maniere?-
-Da quando si usa non fare niente per tutto il giorno mentre si è a lavoro?-
-Hey insomma! Sono io il capo qui dentro! Posso fare quello che voglio!-
-No che non puoi! Oggi tutti quanti, siamo stati sommersi di cose da sbrigare! Insomma siamo a Natale! Almeno in questo periodo cerca di essere buono e di dare una mano!-
-Tu sei proprio convinta di queste sciocchezze sul Natale vero tesoro?-
-Non sono sciocchezze!!! E poi… Heii! Non cambiare discorso!
In quel istante entrò Anna con una pila alta almeno tre centimetri di scartoffie:
-Sono arrivate anche questi moduli da compilare, sono per il caso Duffry e per i due pazzoidi omicida che hanno ucciso la famiglia Trevor.
In quel momento Ligthman notò una strana lucina malvagia accendersi  negli occhi di Foster:
-Ooh  Anna!! Menomale che sei arrivata! Cal si stava giusto chiedendo cosa potesse fare per dare una mano!- Disse Gillian lanciando un occhiata vendicativa a Lightman che la guardò a bocca aperta, non si immaginava fosse così perfida.
La segretaria li guardò entrambi perplessa, ma non fece domande, posò i moduli sulla scrivania e tornò da dove era venuta.
-Ben ti sta! Così potrai recuperare tutto il tempo perso!!- Disse Foster con aria soddisfatta mentre si dirigeva verso la porta.
-Hey hey hey! Ricordi quel discorso sul Natale di poco fa? Che bisogna essere più buoni… Che bisogna aiutare il prossimo…?-
proprio mentre stava per varcare la soglia del corridoio Gillian si bloccò.
-No, non provarci! Non ti aiuterò sta’ volta!-
-Dai Gill! Siamo a Natale! Lo hai detto tu stessa!-Disse Cal improvvisando un sorriso
La dottoressa fece un grosso respiro, dopo di che si riavvicinò all’uomo e finalmente cedette:
-E va bene!!- Disse sbuffando e prendendo in mano un paio di fogli
-Grazie tesoro!- Rispose Cal avvicinandosi e lasciandole un tenero bacetto sulla guancia alla quale Gill arrossì impercettibilmente.
-Ma a una sola condizione!! Devi dirmi perché da giorni te ne stai rintanato qui dentro con il pc tra le mani!- Lo “ricattò” Gillian.
Cal sbuffa: -E va bene…-
Gillian si accomodò sulla sedia e Lightman incominciò a spiegare…
-Emily! E’ Tutta colpa sua! Ha fatto un concorso a scuola e…-
-E…?- Chiese curiosa Foster.
-Ha vinto!!- Disse seccato Cal.
-Ma è fantastico!!-
-No che non lo è!!-
-Perché dici così? Dovresti essere fiero di lei!-
-Lo sono! Ma il fatto è che ha vinto un viaggio per 5 persone in Europa! Nei Pirenei!!-
-Ah ho capito! Avete litigato perché tu non la vuoi lasciar andare via verò? Insomma! Ha quasi 18 anni! Dalle un po’ di libertà! E poi ci saranno i suoi amici con lei!-
-Non è questo il problema!-
-E allora quel è?-
-Vuole che io vada con lei… Che tutti noi andiamo con lei…-
Gillian lo guardò allibita. Poi Lightman contino a spiegare…
-E’ per questo che sto chiuso nel mio ufficio al computer! Cerco una buona scusa per non andare si internet! Cose del tipo rischio valanghe!-
In quel momento entrò Emily che avvicinandosi al padre disse:
-Non ti preoccupare papà, non ci sarà nessuna valanga!- Gli iede un piccolo bacio sulla guancia  e poi salutò Foster:- Ciao Gillian.-
-Ciao Em, tuo padre mi stava dicendo che…- non riuscì a finire perché fu interrotta.
-Si, che voglio che partiate con me per i Pirenei… Allora Gill che ne pensi? Ne ho già parlato con Ria e Eli, loro verrebbero volentieri!-
-Emily… IO credo che la decisione spetti a tuo padre. Ma devo ammettere che anche a me non dispiacerebbe venire!-
Le due si voltarono verso di Cal con gli occhi da cucciolo, ma Cal cercava in tutti i modi di trovare una scusa:
-Ma a chi lasceremo questo posto durante la nostra assenza? No, non si può!-
-Potete semplicemente mandare tutti quanti in vacanza per un po’!-
-Trovo che sia un’ottima idea!- Affermò Foster.
-Che cos’è? Una congiura forse?-
-E dai Cal! Approfittiamocene! Così potremo passare il Natale tutti insieme!-
Dopo quelle parole Lightman si figurò lo svolgimento accanto a lei, a Gillian, alla sua “migliore amica”. Un sorriso involontario comparve sulla faccia dell’uomo, e Emily lo notò:
-E’ un si?- Chiese maliziosa la ragazza.
Cal scosse la testa come per riprendersi da quel (meraviglioso) sogno, poi aprì la bocca, come per protestare e portò un dito davanti a se, ma non riuscì a dire niente. Alla fine cedette:
-Aah! E va bene!-
Emily corse ad abbracciare il padre:
-Grazie! Grazie! Grazie! Corro a dirlo a Torres e Loker!- Disse entusiasta
La ragazza dai capelli ricci  guardò  in modo trionfante gli batté il cinque, poi si fiondo fuori dalla porta in cerca dei due apprendisti.
-Dai Cal, vedrai che ci divertiremo!- Disse Gillian lasciandogli un buffetto sulla spalla. Poi ancora coni moduli in mano si diresse verso la porta e uscì sorridendo.
Cal era rimasto ancora seduto alla sua scrivania a pensare, che cosa lo avrebbe aspettato in quel viaggio?


                                                             * * * * * * * *
Kaori_97
Allora cosa vi sembra come inizio? Me la lasciate una recensione? :3

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Capitolo 2
*** #2. 23 Dicembre ***


Ciao a tutti!! Ho scritto un nuovo capitlo, però sono convinta che non sia uscito molto bene, l'ho sritto di fretta questo pomeriggio, perchè sono stata molto impegnata nel fine settimana! Diciamo che questoè un capitolo di passaggio, la vera storia incomincerà dal prossimo! :)        Ah, vi avverto ho fatto molti salti temporali per questioni oganizzative!!                                 Buona lettura!

*La scintilla del Natale


#2. 23 Dicembre
 

*DRIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIN DRIIIIIIIIN*

A casa Lightman la sveglia di Emily suonò alle 7.30, in perfetto orario. Appena alzata la ragazza corse nella camera del padre per svegliare anch’egli:
-Papà! Papà svegliati!!- Lo scosse.
-Mmh, che c’è?- Disse lamentandosi Cal
-Dobbiamo andare a fare shopping per il viaggio! Me lo hai “promesso” ieri a cena!  Te lo sei dimenticato??-
In realtà più che una promessa quella era stata una vera e propria estorsione, in fatti Emily la sera prima, era stata tutto il tempo a  pregarlo  di portarla a far compere, fino a che  lo scienziato acconsentì per farla tacere.

Dopo circa 45 minuti furono pronti per uscire, salirono in macchina e Cal mise in moto in direzione del centro commerciale di Washington, la ragazza stava letteralmente impazzando davanti alle vetrine decorate con lucine e festoni natalizi, e non sapeva da quale negozio cominciare, le serviva ogni tipologia i vestito: comodo per il viaggio, sportivo se fossero andati a sciare, e elegante per il giorno di Natale.
Dopo aver “raso al suolo” una decina di negozi le mancava solo l’abito elegante.
-Papà! Guarda! Lì c’è un altro negozio! Ci sono sia cose da uomini che da donna, vieni anche tu, magari trovi qualcosa!-
-No, non se ne parla! Io ti aspetto qui fuori, e fa in fretta! Non ho tempo da perdere!-
-Uff e va bene!!- Disse sbuffando Emily.
Circa mezzora dopo la ragazza non era ancora uscita, allora Lightman si affacciò all’entrata del negozio per rintracciare la figlia, ma fu subito distratto da qualcun altro.
Di soppiatto andò a posizionarsi proprio dietro la donna, e in vena di scherzi le porto le mani sugli occhi, ma ella non reagì nel modo che si aspettava e si girò di scatto e gli mollò uno schiaffo in piena faccia.
-Aahi!- Disse l’uomo portandosi la mano sulla guancia.
-Cal!! Sei tu?!-
-Sorpresa!!- Disse accennando un sorriso
-Mi hai fatto spaventare! Che ci fai qui?- Chiese Gillian  con il cuore a mille per il colpo di poco prima.
-Emily mi ha trascinato con se a comprare vestiti nuovi per il viaggio, siamo qui da più di due ore… E tu? Stai facendo gli ultimi acquisti prima di partire?-
-Si, ma fino ad adesso non ho trovato niente di adatto… Comincio a perdere le speranze!-
-Oh non ti preoccupare tesoro, tutti i vestitini che già hai sono incantevoli addosso a te, non hai bisogno di comprarne altri-Disse dolcemente Cal dandole un buffetto sulla guancia.
-Gr-Grazie.- Gillian arrossì a quel complimento, ma un grande sorriso le comparì su volto.
Tra i due si creò un silenzio imbarazzante, che “per fortuna” fu spezzato da Emily.
-Papà! Dove  eri finito?! Non ti trova… Oh ciao Gillian!-
-Ciao Emily.-
 In quel momento la ragazza si maledisse da sola per averli interrotti.- Ah ora che ti ho trovato non ricordo più che cosa volevo chiederti… Ehm… Io vado a cercare qualche vestito…- La ragazza cercò di rimediare, ma non ci riuscì perché  Cal la fermò prendendola per il braccio.
-Dove credi di andare!? Qui abbiamo finito! Voglio tornarmene a casa!-
-Ma… Ma papà devo ancora trovare un vestito per il Giorno di Natale! E domani partiamo!!-
-Va benissimo quello che ti sei messa l’anno scorso!-
-Uff.. Va bene!!-
Intanto Gillian li guardava bisticciare e si godeva la scenetta, ogni tanto gli scappava pure una risata.
-Hey tesoro, noi andiamo…- La salutò dandogli un bacio sulla guancia.
-Ciao… Ah Cal, stasera perché non venite a casa mia? L’ho detto anche a Ria e Eli, almeno ci possiamo organizzare per il viaggio di domani!-
-Va bene Gill, ci vediamo stasera.-
-Ciao Gillian!- La salutò Emily con un ultimo cenno di mano.
Dopo di che i due scomparvero in mezzo alla folla prenatalizia che assaliva il centro commerciale.
 

Erano  ormai le 8.00 a casa Lightman tutte le valige erano pronte e sistemate davanti la porta. Ora bisognava solo organizzarsi per bene tutta la partenza.
-Papà? Sei pronto? Dobbiamo andare a casa di Gillian!!- Gridò Emily dall’alto della sua camera.
Non ricevendo nessuna risposta la ragazza scese in cucina,  ma del padre nemmeno l’ombra. Andò allora in salotto e lo trovò lì: sdraiato sul divano a dormire.
Si avvicinò di soppiatto all’uomo e quando si trovò proprio davanti a lui girdò:
-PAPA’!-
-Eh? Cosa? Che c’è??- Cal fece un balzo per la paura.
-Foster ci ha invitato a cena per discutere sulla vacanza! Te ne sei dimenticato?-
-No… Certo che no…- Disse Cal cercando di sembrare credibile.
-Mh… Si certo… Vabbè ora andiamo!-
Uscirono di casa e andarono alla macchina per poi dirigersi verso casa di Gillian.
Dopo 10 minuti arrivarono all’abitazione, Torres e Loker erano già lì.
-Oh… Finalmente dottor Lightman, ciao Emily!- Fu Eli ad aprire la porta.
-Si… Fuori dai piedi Loker!-
Con lui fu scontroso come la solito, e infatti fù subito rimproverato dallo sguardo severo di Foster che comparve da dietro il ragazzo.
-Ciao tesoro- Disse Cal facendo scostare Eli e andando ad abbracciare la donna per salutarla. -Ehilà Torres!- Salutò anche  Ria.
-Ciao Lightman!- Disse la ragazza alzando il bicchiere di vino che aveva in mano.

Si riunirono per la cena,  che proseguì tra battute e ironie di Cal, la sfacciataggine di Loker, la malizia di Torres e gli  innumerevoli rimproveri di Foster.
Subito  dopo il dessert incominciarono a parlare del viaggio. Stabilirono ora e luogo di incontro:
-Ricapitoliamo!- Disse Gillain:-Alle 4.30 ci troveremo davanti l’aeroporto . Il l’aero parte  alle 5.00, ovvero le  11.00 calcolando il fuso orario della Spagna, il volo durerà  circa  8 ore, e atterreremo  a Barcellona verso le 19.00. Una volta lì prenderemo una navetta che ci porterà nella località prestabilita. Tutto chiaro?-
-Si!- Risposero Eli Ria e Emily all’unisono
-Si… Ma svegliarsi alle 4.00 di mattina non è un idea che mi attira molto…- Protestò Lightman.
-Cal, il volo successivo e a due oro dopo, ovvero alle 7.00, se partiamo così tardi non faremo in tempo a per la cena delle vigilia!!-
-Mh… Va bene…- Rispose quasi lamentandosi l’uomo.
-Dai su, vedrai che passeremo un Natale fantastico! Ora però e meglio se andate sono già le 22.30, domani dobbiamo alzarci molto presto!-
Tutti quanti tranne Lightman e figlia, dopo aver ringraziato Foster per l’ottima cena se ne andarono, ma loro rimasero lì per aiutare Gillian a riordinare tutto.
-Cal, Em, non c’è bisogno, andate anche voi, dovete riposarvi!-
-Devi riposarti anche tu Gill- Disse dolcemente Cal, carezzandole una spalla.
La donna aveva lo sguardo pieno di gratitudine, e tra i due per l’ennesima volta si creò un filo di imbarazzo, che per l’ennesima volta Emily interruppe.
-Già! E poi in tre faremo prima!-
La ragazza si maledisse per l’ennesima volta.
In poco meno di 10 minuti tutti i piatti, e posate e i bicchieri erano nella lavastoviglie, il pavimento spazzato e la tovaglia sgrullata e ripiegata.
-Hey tesoro, noi andiamo.-
-Ok, grazie per l’aiuto-
-Non c’è di che Gill!- Rispose la giovane Lightman.
Si salutarono con un affettuoso abbraccio e poi padre e figlia salirono in macchina per tornare a casa. 

Kaori_97
Come vi è sembrato? A me non convince molto ):

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Capitolo 3
*** #3. 24 Dicembre p.1 ***


Ciao a tutti!!! Eccomi qui con un nuovo capitolo!! La giornata del 24, sarà divisa in due parti, e questa è la prima.
Questo capitolo non mi convince per niente, penso di averlo scritto abbastanza male e frettolosamente, ma in questi giorni non trovo mai il tempo di scrivere ):
Nel testo ci sarà una parte scritta leggermete più chiara, vuol dire che in quel momento le persone stanno sussurando!

 
 
*La scintilla del Natale


#3. 24 Dicembre  p.1
 
Erano le 4.40,  ormai erano arrivati tutti, tutti a esclusione di Cal e sua figlia.
-Accidenti Lightman!- Esclamò Torres agitata.
-Non ti preoccupare Ria… Sono certa che Cal arriverà tra poco…- Disse Gillian con tono poco credibile, non serviva essere del Lightman Group, chiunque avrebbe potuto capire.
La ragazza guardò Foster dubbiosa, poi disse:- So come funziona qui, ci ho lavorato per molto tempo, e ti garantisco che basta un leggero ritardo per perdere il volo, l’aereo  non aspetta nessuno!-
-Già, nemmeno il grande Cal Lightman!- Aggiunse Eli sarcasticamente.
Il ragazzo fu pietrificato dallo sguardo severo della dottoressa, che estrasse il cellulare dalla sua borsetta e compose sulla tastiera il numero di Cal:
-CAL! Si può sapere dove sei?!- Gridò nervosamente la donna al telefono.
-Ehm…Sto arrivando tesoro, sono in macchina… Vedi… La sveglia no…-
Emily non lo lasciò finire e gli prese di mano il telefono attivando il viva-voce.
-Non ascoltarlo Gillian, sono tutte scuse!!-Disse lanciando un occhiataccia al padre seduto al suo fianco, poi continuò: - Lo avrò chiamato almeno dieci volte, gli ho pure fatto suonare la sveglia vicino all’orecchio!! Alla fine l’ho svegliato buttandogli dell’acqua sulla faccia!-
A Foster scappò una risata e LIghtman sentendola, si riappropriò del telefono:
-Eeehi!!- Disse con tono che aveva una punta di imbarazzo.
-Comunque sta tranquilla Gill tra due minuti siamo lì!- Grido la giovane ragazza avvicinando si al telefono.
-A tra poco tesoro.- Cal riattaccò la chiamata, e spinse sull’acceleratore.
Arrivati al luogo di incontro erano ormai le 4.45, dopo aver velocemente fatto il check-in  riuscirono a prendere l’aereo in temo, e decollarono senza problemi.
Si accomodarono, sulle poltrone, Emily vicino a suo padre, Gillian accanto a Ria e il povero Eli dovette sedersi affianco ad uno sconosciuto, molto in carne, che appena addormentato si mise a russare in modo assordante. Anche i 5 non riuscirono a rimanere svegli, il viaggio sarebbe stato lungo, tanto valeva approfittarne e dormire un po’. A uno di loro però non fu concesso il sonno, infatti il Dottor Lightman non riusciva a starsene fermo al suo posto, ma si voltava continuamente a guardare nei sedili dietro di lui, dove si era sistemata Gillian. “Sembra un’ angelo. E’ incredibile quanto sia elegante e bella anche quando dorme”
pensò.
Cal, però non si era accorto che la persona accanto a lui si era appena svegliata e lo aveva sorpreso a fissare la dottoressa. Emily gli diede un colpetto sulla spalla e il padre si girò di scatto:
-E…Emily! Sei sveglia!?- Disse l’uomo agitato.
-Dì un po’, perché stavi fissando Gillian?-
-Non la stavo fissando…- Disse con tono vago Cal.
-Si, non prendermi in giro! Ti ho visto!-
-Shh! Abbassa la voce!- Bisbigliò Lightman.
-Allora lo ammetti! Ammetti che prima ti eri imbambolato a guardare Gillian!-
-Si si lo ammetto però tu abbassa la voce!- Sussurrò Cal preoccupato che potessero sentirli.
Sul volto di Emily comparve un’ espressione soddisfatta, avrebbe voluto dire qualcosa, del tipo “Ho capito che la ami!” ma preferì di no,  temeva che se lo avesse fatto lo avrebbe messo in imbarazzo, e così tutta la vacanza sarebbe stata rovinata, perché lui avrebbe evitato la sua solita dolcezza verso Gillian.

 
Come previsto atterrarono a Barcellona alle 19.00 in punto,  presi i loro bagagli presero una navetta per                                     turisti che li avrebbe trasportati fino a Ribes de Freser  una piccola località nel nord-est della Spagna , dove si  trovava l’hotel “La Casassa De Ribes” che li avrebbe ospitati in quei quattro giorni.
Durante il tragitto Foster e la giovane Lightman si guardavano intorno entusiaste di quello spettacolo che gli si poneva davanti: montagne innevate, luci natalizie che scintillavano in tanti colori diversi, le vetrine dei negozi addobbate, persone che si scambiavano gli auguri, c’era anche un uomo vestito da Babbo Natale che suonava una campanella e augurava buona vigilia ai passanti. Quell’atmosfera le aveva del tutto rapite, soprattutto Gillian si era quasi commossa davanti a quello spettacolo natalizio.
 
Arrivati all’albergo però ad aspettarli ci fu una brutta sorpresa.
-Ci dispiace signori, il vostro coupon prevedeva l’occupazione di 4 boungalow, ma tutti gli alloggi esterni non sono agibili, causa troppa neve. -Disse la commessa della reception con accento spagnolo.
-Che cosa?!?- Dissero stupiti i cinque all’unisono.
-Ci scusiamo per l’inconveniente, il personale sta facendo il possibile per risolvere il problema, ma ci vorranno almeno tre giorni prima di poterli riaprire ai clienti.-
-E le camere interne?- Chiese la dottoressa.
-Siamo desolati, ma sono tutte occupate, molti clienti che hanno avuto lo stesso problema le hanno richieste, ora siamo al completo.-
-Ne è sicura?- Chiese Torres
-Si, siamo pieni.- Rispose la donna seccata per l’insistenza.
-Va bene, grazie lo stesso.- Rispose Ria accennando un finto sorriso.
 
I cinque vagarono a lungo sconsolati per il paesino, senza meta e con tanto di bagagli, discutendo sul da farsi. Ormai erano le 20.00,.  Alla fine erano arrivati a un piccolo parco, e stanchi per la lunga camminata si sedettero su una panchina. Emily invece aveva visto un venditore di caldarroste, così penso di andarne a prendere qualcuna da sgranocchiare nell’attesa di una decisione.
-Lo sapevo che non era una buona idea! Lo sapevo!- Disse nervosamente Lightman.
- Cal, dai non fare così! Non potevamo prevedere nulla di quello che è successo!- Lo ammonì Gillian.
-Possiamo sempre dormire sulle panchine di questo parco…- Ironizzò Eli
-Non è il momento per le tue battutine Loker!- Lo sgridò Cal
-Cosa possiamo fare? Qui intorno non ci sono altri hotel…- Disse Ria preoccupata.
-Però c’è di meglio!- Emily spunto fuori  con una bustina di caldarroste in mano e un ragazzo moro alle spalle. Cal di scatto si alzò è andò da loro, squadrò lo sconosciuto dalla testa hai piedi, poi chiese a Emily: -Che intendi con “C’è di meglio”?-
-Lui è Lucas, vive qui, la sua famiglia possiede una baita in cima a questa montagna e…  Si è offerto di prestarcela fino a che resteremo a Ribes de Freser .
-Piacere signor Lightman.- Disse il ragazzo allungando la mano.
Cal lo ignorò del tutto e si rivolse a Foster:- Pensi che dovremmo accettare?- Bisbigliò.
-Si… Tanto peggio di così non può andarci no?- Rispose la donna.
-Va bene! Accettiamo!- Disse Cal sfoggiando un sorrisetto strafottente.
 
Sfruttando un passaggio dal padre di Lucas con un furgoncino,  arrivarono allo chalet in meno di mezzora.
Dopo aver scaricato le valige, il giovane spagnolo consegnò le chiavi, ma quando Lightman stava per prenderle, Gillian le afferrò per prima, era troppo curiosa di vedere l’interno della baita, ma l’uomo prese quel gesto come una sfida e partì all’inseguimento della donna, quando la raggiunse entrambi persero l’equilibrio e caddero a terra l’uno sopra l’altra. Tutta la tranquillità che fino a quel momento aveva regnato in loro si tramutò in imbarazzo, si guardavano fissi negli occhi, le guance cominciavano a colorirsi, e i loro cuori acceleravano sempre di più. Alla fine Cal si scosto un poco da sopra di lei e si sdraiò per terra, poi incominciò a muovere contemporaneamente braccia e gambe creando un angelo di neve. Foster che intanto si era alzata, sorrideva davanti a quella visione, si erano completamente dimenticati che non erano soli, e nel fra tempo il resto del gruppo si era goduto tutta la scenetta.
 A riportarli con la testa sulle spalle, fu Emily che strappo le chiavi dalla mano di Gillian e si precipitò ad aprire la porta.
 
 
Kaori_97
Allora che cosa vi sembra?? Anche se si è rivelato una schifezza totale mi piacerebbe ricevere una recensione, per sapere il vostro parere! :)

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Capitolo 4
*** #3. 24 Dicembre p.2 ***


Eccomi quiii! Finalmente c’è l’ho fatta ad aggiornare! xD
Mi scuso per l’ ENORME ritardo ma sono stata  impegnatissima ultimamente! D:
Perciòò non perdo tempo e vi auguro buona lettura! :D


*La scintilla del Natale

#4. 24 Dicembre p.2


La baita era spaziosa e accogliente. Appena entrati si poteva notare il grande caminetto in mattoni e cemento coperto appena da un grande divano con sopra un telo colorato. Il tappeto sotto di essi era una pelliccia di orso, un po’ inquietante e triste. Al pian terra c’erano tre camere e un bagno, a quello superiore fatto da un soppalco non molto grande ce ne erano 2 con un bagno e una piccola terrazza comunicanti.
La cucina invece era in bella vista proprio sotto esso con un grande tavolo rotondo nel bel mezzo.
Mentre Cal e Gillian si aggiravano curiosi per la casa i tre giovani stavano complottando qualcosa alle loro spalle:
-Allora è deciso! Noi occuperemo le camere basse e quei due non avendo scelta dovranno dormire di sopra!- Disse la giovane Lightman tutta gongolante.
-Perfetto! Quel balconcino… Sono certa che farà miracoli!- Ridacchio Ria
-Già, chissà quanto ci metteranno prima di andare a le…-
Eli non riuscì a finire la frase perché Emily gli colpì la spalla per avvertirlo che suo padre e Foster si stavano avvicinando, così cercarono di mantenere un atteggiamento neutro e indifferente per non destare sospetti. Inutile dire che fallirono nel loro intento, ma i due scienziati stranamente non fecero domande.

Cal fece riunire tutti in salotto per decidere “chi avrebbe dormito dove”.
-Ok, adesso stabiliremo le cam…-
Senza nemmeno lasciarlo finire i tre confabulanti gridarono a raffica le loro scelte:- Io voglio quella al piano terra!- Iniziò Emily, -Io pure!-Continuò Ria, e in fine Eli:- Anche io voglio quella al piano terra, soffro di vertigini.-
-Ma il nostro ufficio è all’ultimo piano di un edificio!- Gli “ricordò” Gillian sospettosa.-
-Foster, a noi tocca dormire di sopra!- Disse rassegnato Cal cercando di mantenere un tono indifferente.
-Si, va bene.- Rispose lei
Finito di discutere il gruppo si sciolse. Ma il tempo dei complotti non era ancora finito! La dottoressa richiamò l’attenzione delle ragazze e si fece seguire fino al portico.
-Ascoltatemi bene! Anche se è tardi ci tengo molto a preparare la cena della vigilia. - Disse Gillian.
-Beh allora cosa stiamo aspettando?- Chiese Torres.
-Voglio che sia una sorpresa!! E per questo che manderemo Lightman e Loker a raccogliere la legna per accendere il camino! Però c’è un problema, da dove lo tiriamo fuori il cibo?- Chiese la donna.
-A quello penso io! Potrei chiamare Lucas e chiedergli di fare la spesa per noi, ha detto che in paese c’è un mini-market che è aperto fino a tarda sera tutti i giorni! E mentre cucinate io ne approfitterò per decorare la casa con i festoni! Lucas mi ha detto che il ripostiglio ne è pieno!-Disse ridente la giovane Lighmtan
-Bravissima Em! Ora torniamo dentro, non vorrei che sospettassero  qualcosa!- Concluse Foster.

Le tre donne entrarono in casa e subito Emily si precipitò dal  padre e Ria dal ragazzo riccioluto per mettere in atto il piano. Entrambe ebbero successo e appena i due uomini furono fuori dallo chalet corsero da Gill che in quel momento si trovava in camera sua.
-Via libera! Ora possiamo mettere in atto il piano “Cucina e decora prima che i due taglialegna ritornino”!- Disse grintosa Emily.
- Sbrighiamoci non ci metteranno molto!- Disse Torres.
-Ok, allora come stabilito io e Ria ci occuperemo della cena, e tu delle decorazioni!-


-Grazie e scusa ancora per il disturbo.- Emily salutò Lucas e poi chiuse la porta.
Subito Gillian cominciò ad armeggiarsi ai fornelli, Torres a  occuparsi della tavola e la giovane ragazza non perse un secondo per iniziare la decorazione della casa.


Era tutto pronto. Cibo, tavola e decorazioni. Si erano fatte le 22.00. La giovane Lightman e Ria si erano cambiate e messe in abito da sera perché avevano finito prima del previsto.
-Eccoli! Stano tornando!!- Gridò Emily affacciata alla finestra ma ben nascosta dalle tende. Poi si girò verso Foster che stava velocemente sistemando le ultime cose e aggiunse: - Gillian! Ma che cosa ci fai ancora vestita così?! Vatti a cambiate subito! Ci pensiamo io e Ria a tenerli occupati fuori dalla porta!-
-Va bene, grazie Em, grazie Ria!- finì la frase quando ormai era già corsa su per le scale e poi in camera sua.

Prima che i due uomini potessero aprire la porta, le ragazze si fiondarono fuori costringendoli a farli indietreggiare.

*intanto*

-Cosa mi metto cosa mi metto cosa mi metto?!?!-Borbottava tra se e se la donna. –Il viola no, non va bene a Natale, l’azzurro… No è un colore estivo e qui è pieno inverno.- La sua stanza era completamente invasa da almeno una decina di vestiti e Gillian camminava avanti e indietro esasperata, quando le saltò all’occhio un vestito rosso. -Questo è perfetto!- Lo prese e velocemente si cambiò.


-Ne ho abbastanza Emily! Facci entrare!- Sbraitò Cal, per poi starnutire.
-No papà aspetta!- Eily cercò invano di bloccare il padre, ma a fermarlo ci pensò qualcun altro.:
Gillian stava lentamente scendendo le scale e quando Lightman la vide rimase letteralmente incantato.
Quel tubino rosso le stava benissimo: un sottile nastro nero le stringeva la vita e formava un piccolo fiocchetto, l’abito arrivava qualche centimetro sopra le ginocchia e aveva le spalline un po’ rigonfie. E uno scalda-cuore nero velato le copriva il resto delle braccia
La donna imbarazza perché si era accorta che il suo collega la stava fissando si distrasse e ruzzolò giù per le scale e finì per terra. Fortunatamente mancavano pochi scalini alla fine della rampa.
Tutti quanti fecero come per precipitarsi da lei, ma  i tre giovani si fermarono avendo la stessa idea e lasciano il campo libero a Cal.
-Hei, tesoro stai bene?- Chiese preoccupato ma divertito l’uomo.
-E… Si, si penso di si…- Disse la donna cercando di alzarsi in vano. –Aah! La mia caviglia!-
-Sai, credo che dovresti incominciare a mettere le scarpe basse!- Disse Lightman aiutando l’infortunata ad alzarsi. -Vuoi che ti porti da un medico?- chiese l’uomo cingendo la vita  della donna.
-No… Grazie non preoccuparti, e comunque non abbiamo i mezzi per muoverci, domani starò subito meglio, E poi c’è  la cena!-
-Quale cena?!- Chiesero Cal e Eli all’unisono.
Gillian fece ceno con la mano puntando il tavolo imbandito di prelibatezze e le ragazze gridarono:
-SORPRESAA!-
-Ma... ma… quando avete...? E le decorazioni?- Chiese confuso Lighmtan per poi starnutire.
-Strano che non avete capito che quello di mandarvi a prendere la legna era solo un trucco.- Disse provocatoria Ria.
-Abbassa la cresta Torres!- La ammonì il capo, starnutendo di nuovo.
-Ehi, pare che il boss si sia preso una bella influenza!- Ridacchio Eli-
-Appena torniamo a Washington ti licenzio!- Ribatté l’uomo.
-Ora smettetela!- Disse un’esasperata e zoppicante Gillian. –Andiamo a mangiare prima che si raffreddi tutto!-

Si accomodarono tutti a tavola e incominciarono a mangiare. La cena prevedeva solo e esclusivamente cucina vegetariana.
-Pochi giorni fa ho visto alla tv un documentario che hanno girato gli animalisti… Hanno fatto vedere delle immagini raccapriccianti su come vengono allevati gli animali… Mi dispiace ragazzi, non ce l’ho fatta a cucinare l’agnello… -
-Non preoccuparti Foster, sono certa che sarà tutto delizioso!- Commentò Cal carezzandogli la spalla e starnutendo per l’ennesima volta.

Finito di mangiare si riunirono tutti sul divano, ma “casualmente” i tre giovani si allontanarono tutti insieme recandosi fuori sul portico e lasciando i due colleghi da soli.
Cal e Gillian si avvicinarono un po’ di più per poter parlare meglio e poi lui gli portò un braccio sulle spalle.
-Ti  sono piaciute le lasagne hai carciofi e le crepes al tartufo?-- Chiese Gillian curiosa.
-Ottime!-Rispose Cal dandogli un veloce bacio sulla guancia.
Gillian sorrise.
-Sei bellissima stasera Gill.- Disse l’uomo carezzandole il volto.
-Gr…Grazie.- Rispose Foster imbarazzata.
Lightman per la prima volta in esclusiva riuscì a sorridere senza far sembrare un ghigno la sua espressione e abbracciò la donna.

Intanto i tre “complottanti” si erano gustati tutta la scenetta da fuori la finestra, ma si erano gia fatte le 11.30 e il freddo cominciava a farsi sentire, così tornarono dentro facendo ben attenzione ad annunciarsi bussando alla porta che era semi aperta
I “piccioncini” si separarono velocemente, e per loro sorpresa gli altri non fecero domande. Si limitarono a dire:- Noi ce ne andiamo a letto.-
-Buona idea.- Disse Cal.
-Ehm… Si!- Confermò Gillian.
Dopo di che i due  si recarono al piano di sopra, Cal aiutò Gillian a salire le scale perché con la storta che aveva preso prima di cenare non ne era ancora in grado. La scortò fino in camera sua, facendola sedere sul letto.
-Buona notte Gill…- Disse dolcemente Cal lasciandole un dolce e caldo bacio sulla guancia.
-Buona notte.- Disse Foster sorridendo a quell’uomo che si era scoperto premuroso e sorprendentemente  dolce.

Il primo giorno di vacanza passò così: risate, piccoli incidenti, e magici momenti di tenerezza.


Kaori_97
Alloraaaaa Che ve ne pare? So che probabilmente non sarà niente di che, ma una recensione mi farebbe molto piacere! :)

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Capitolo 5
*** #5. 25 Dicembre p.1 ***


Finalmentee eccomi qui!! xD
Alloraaa questo è il capitolo da cui è nata l’itera storia u.u
Quando ho cominciato questa Fic non sapevo da dove cominciare xD perché sapevo solo quello che sarebbe dovuto succedere qui in questo capitolo!
Infatti qui ci sarà il più brutto “sfortunato evento” della loro vacanza in montagna :3


*La scintilla del Natale

#5. 25 Dicembre


Erano le 7.30 in punto, la dottoressa Foster nella sua camera si era appena svegliata. La  silenziosa sveglia del suo telefono le aveva vibrato proprio sotto il cuscino. Si alzò dal letto e da sotto di esso tirò fuori un grande borsone blu. Lo afferrò e uscì dalla sua stanza per poi scendere silenziosamente le scale.
Andò sotto il grande alberò di Natale e si inginocchiò per terra. Dal borsone estrasse 4 pacchetti regalo e li posizionò accuratamente uno vicino all’altro. Appena finito sgattaiolò subito nella sua stanza e tornò a letto.
Nemmeno cinque minuti dopo sentì bussare alla sua porta. Domandandosi chi potesse essere a quell’ora si alzò dal suo giaciglio e andò ad aprire al misterioso mattiniero.

-Buongiorno tesoro! Buon Natale!- Affacciato alla porta c’era Lightman. Appena vide la dona rimase per qualche secondo a osservarla. Il suo pigiama era  solo da una felpa molto larga e lunga. Ai piedi aveva dei lunghi calzini colorati di lana che raggiungevano il ginocchio. Cal avanzò oltre la soglia della camera le diede un delicato bacio sulla guancia e poi si chiuse la porta alle spalle.
-B-Buongiorno…- Rispose alquanto stupita Gillian. -Che cosa… Che cosa ci fai qui?- Chiese appena si accorse del modo in cui l’uomo  la stava guardando. (Un'altra volta!)
-Sono venuto a darti il tuo regalo di Natale!- Disse  Cal cercando di levarle lo guardo di dosso. E andando a sedersi sul letto.
-Adesso?? Non puoi aspettare che si sveglino tutti, cos’ li apriamo insieme?- Chiese la donna andandosi a sistemare accanto a lui
-No… - Rispose starnutendo.
-Perché? Se li apriamo tutti insieme sarà più divertente!-
-No… Non voglio  che gli altri lo vedano…-
-Ma… Comunque io non vedo proprio nessun regalo! Dove lo nascondi?- Domando Gill cercando di trovarlo con lo sguardo.
-E’ proprio qui!- Cal si infilò una mano nella tasca del pigiama starnutendo, mentre ne  stava per estrarre qualcosa la  donna le portò prima la mano e  poi le labbra sulla fronte. Colto alla sprovvista dal tocco della sua morbida pelle il cuore dell’uomo incominciò a battere molto velocemente. -Gillian?! Che stai…-la porta della stanza si spalancò.
-BUON NATALEE!!!! SVEGLIATI GILLIAN!- Gridò a squarcia gola Emily.- Oh… Io… Non mi immaginavo… Cioè… Non la prima notte… Pensavo che papà fosse in bagno... Io… Mi dispiace!-
Gillian si stacco velocemente da Cal.
-Ma che cosa stai blaterando?!- Chiese confuso Lightman. Mentre si alzava e andava a salutare la figlia.
-Buon Natale Em… - Augurò Foster alla giovane ragazza.- Ho appena scoperto che tuo  padre ha le febbre.- Aggiunse dopo.
-Cosa?! No sto benissimo!-  Affermò Cal alzandosi velocemente in piedi e barcollando leggermente.
- Si certo come no… Comunque gli altri si sono già svegliati, hanno appena visto i tuoi regali e sono entusiasti Gilliain!-

Nella sala centrale tutti quanti stavano scartando i regali che Foster aveva comprato, quando fu il turno di Cal. Aprì il suo pacchetto color azzurro accesso e ne tirò fuori un maglione di lana fatto a mano. Era rosso e verde con alcune chiazze bianche che simboleggiavano la neve, e al cento c’era una grande “C” in giallo.
-Grazie Gillian… E’ bellissimo.-  Disse cercando di nascondere la sua commozione. Forse era stupido a pensarla così… Ma sapere chelei aveva dedicato del tempo a cucirlo per lui lo rendeva tremendamente felice.
-Di niente Cal.- Gillian si avvicinò a lui è lo abbracciò teneramente.
Una volta separati, Cal consegnò anche il suo regalo per Emily.
-Ehi Emily, tieni. Buon Natale.-
La ragazza aprì la piccola confezione e trovo dentro un paio di orecchini perlati e alla loro vista ella rimase incantata.
-Papà, grazie! Sono bellissimi!- Esclamò la giovane Lightman entusiasta.
-Una volta erano di tua nonna… Me li diede qualche giorno prima di…  Insomma hai capito… E mi disse di regalarli alla sua nipotina non appena fosse stata abbastanza grande de poterli portare.- Spiegò l’uomo.
-Mi piacciono tantissimo! Grazie!- Emily corse a abbracciare il padre che le diede un bacio sulla fronte.
-Corro a mettermeli!!- Disse la ragazza andando verso il bagno.

-E a noi niente regalo??-Chiese deluso Loker sostenuto dalla sguardo di Ria.
-Voi? Ringraziate il celo che io vi dia uno stipendio ogni mese!- Ribatté starnutendo l’uomo
-Sei sicuro di star bene? Hai la febbre!- Chiese allarmata Gillian.
-Non preoccuparti Gill, sto bene, piuttosto tu? Prima ho visto che zoppicavi ancora un po’… Ti fa ancora male la caviglia?- Chiese un alquanto apprensivo Lightman.
-Solo un po’, nulla di grave.- Rispose tranquillamente la donna.
-Sicura che non vuoi che ti porti da un dottore?- Domandò insistentemente Cal.
-No grazie, non ce n’è bisogno. E poi tu stai messo peggio di me!- Nel vedere Cal preoccuparsi tanto per lei un sorriso involontario gli spuntò in faccia. L’amico le lasciò una dolce carezza sulla guancia dimenticandosi di non essere soli, ma de resto quando era insieme a lei tutto e tutti quelli che li circondavano  sparivano in un secondo.
A farlo “svegliare” fu sua figlia che tornò correndo dal bagno super felice del suo regalo.
-Allora come mi stanno??- Chiese sorridente la ragazza dai capelli lunghi e ricci.
-Sei bellissima Em.- Ammise il padre della giovane.
-Ti stanno benissimo!- Seguì Gillian.


Dopo aver fatto colazione iniziarono i preparativi per il grande pranzo di Natale, erano tutti indaffarati, Foster e Torres armeggiavano ai fornelli, Emily pensava alla tavola e gli uomini di casa pensavano ad accedere il fuoco  nel caminetto facendo avanti e indietro dalla piccola capanna appena fuori la baita per prendere la legna.

A 12.30 era  tutto pronto, la tavola apparecchiata ad opera d’arte, il fuoco con scoppiettanti scintille
diffondeva un caldo tepore nell’abitazione e il cibo non avrebbe tardato ad arrivare nei piatti.
Il menù stavolta prevedeva un enorme tacchino ripieno con contorno di patate al forno e come dessert una deliziosa torta di mele.
Il pranzo ebbe ufficialmente inizio e Gillian cominciò a servire le porzioni  ai suoi amici.

Appena finito di mangiare, dopo una lunga serie di risate a Emily venne una grande idea, e mentre i due scienziati pensavano a riordinare la cucina si fece seguire di nascosto da Ria e Eli.
-Ecco il piano! Noi adesso proporremo di andare a sciare nel parco sciistico qui vicino, ma loro non dovranno venire con noi!- Affermò Emily.
-E come pensi di convincerli a rimanere a casa?- Si intromise Loker.
-E’ semplice, mio padre ha la febbre, Gillian non lo lascerebbe mai e poi mai uscire di casa così a lungo con questo freddo e poi sicuramente  non lo farebbe restare solo!-
-Come la mettiamo se invece Foster volesse venire con noi?- Domandò dubitante Torres.
-Sono sicura che non succederà… Comunque lei ieri si è fatta male alla caviglia, quindi anche se volesse seguirci non potrebbe!-
-Wow Emily… Assomigli sempre di più a tuo padre…- Commento Eli.-
-Cos’era un complimento?- Chiese la ragazza retoricamente.
-Vedilo come vuoi… Comunque non so cosa ci faccio qui. Perché sto dando retta a due ragazze che smaniano per vedere un bacio tra quei due?! Sono certo che finirò male se tuo padre lo scopre…-  Disse Loker con espressione leggermente impaurita.-
-Nah… Non ti succederà nulla!- Lo rassicurò Ria con una pacca sulla spalla.


-Ehi Gill…Seguimi.- Disse Cal prendendo dalla mano della donna i piatti sporchi e mettendoli nel lavandino.
-Che c’è?-Chiese incuriosita.
-Siediti.- Disse l’uomo già seduto sul divano.
Foster obbedì.
-Allora? Cosa c’è?- Domandò per l’ennesima volta.
-Prima Emily mi ha interrotto. Quindi… volevo darti il tuo regalo di Nat…-
-Papààà! Andiamo a sciare??- Chiese la giovane Lightman sbucando dall’angolo tutta pimpante.
Sua figlia li aveva interrotti. Di nuovo.
-Mh… Va bene, vado a mettermi il cappotto e andiamo.- L’uomo si alzò.
“Ti prego fa che funzioni, fa che funzioni!” Sperò La giovane nella sua testa.
-Cosa?! Dove pensi di andare?!- Gillian balzò in piedi. -Tu non ti muovi da qui. Sei malato!- Disse la donna balzando in piedi per poi afferrare le spalle di Cal obbligandolo a farlo risedere.
-Oh…Gillian ha ragione, è meglio se rimani a casa!- La sostenne la giovane Lightman.
-Come? No io non rimarrò a casa!- Ribatté l’uomo alzandosi nuovamente.
-Si invece!- Ordinò Foster. –Emily, te e i ragazzi andate pure, ci penso io a lui!-
Cal la guardò rassegnato. Quella donna poteva ottenere qualsiasi cosa volesse. E’ inutile ribbellarsi.
-Va bene  Gillian, allora io Ria e Eli andiamo!-
-Divertitevi!- La salutò la donna.


Si sentiva lo scoppiettio delle scintille del fuoco acceso…

La situazione di Cal cominciò a peggiorare, la febbre gli si era alzata moltissimo. Da 37° era diventata 39.5°.
Gillian incominciò ad accudirlo come una mamma fa con il proprio figlio ammalato.
-Ehi tesoro, non esagerare! Sto bene!-
-No. Non stai bene, hai la febbre altissima!-Disse preoccupata la donna.
L’uomo sorrise, la conosceva da più di 7 anni, eppure non si era ancora abituato a tutte le sue cortesie.

-Ehi Gill, stavolta sono sicuro che nessuno ci interromperà.- Affermò l’uomo seduto su una sedia del piccolo tavolo in cucina
Foster lo raggiunse sedendosi accanto a lui.

Nel salotto le scintille saltavano fuori dal caminetto in svariate direzioni.
Non si accorsero che un pezzetto di corteccia ardente e scintillante rotolò fuori fino a raggiungere il tappeto.

-Eccomi! Allora… Questa volta riuscirò a vedere il mio regalo?- Chiese Gillian sorridendo.
Cal estrasse  un piccolo pacchetto color blu notte dalle tasche.
-Lo so che gli auguri te li ho già dati, comunque… Tieni, buon Nata…-
Non terminò la frase perché nell’aria cominciò a diffondersi un strano odore, solo allora si accorse del fumo  che alleggiava nella casa.
I due corsero nel soggiorno e lo videro invaso dalle fiamme.
-Gillian! Sta indietro!- Gridò Cal mettendosi avanti a lei a mo’ di scudo.
L’uomo si tolse la giacca e inutilmente cominciò a sbatterla da tutte le parti per cercare di placare il fuoco, ma peggiorò solo le cose, facendo volare le scintille ancora più lontano.
-Gill, esci subito di qui svelta!-
-Ma… Ma tu?-
-Vai!- Le ordinò l’uomo.
-Cal! Esci anche tu!-
-Non posso, devo fermare l’incendio!-
-E Come pensi di fare? E poi in quelle condizioni!-
-Non lo so, ma ora esci!-
-No non ti lascio qui da solo, esci con me!- Tossì la donna.
-Vai fuori! Ora!- Gridò Cal.
La donna rassegnata andò in direzione della porta, ma una trave del soffitto incendiata si staccò e le cadde quasi sopra sbarrando l’uscita.
-Non posso uscire, la porta è bloccata!- Comunicò agitata la donna.
-Accidenti!! Presto chiama Loker!- Disse tossendo l’uomo
-Non c’è segnale! Ora cosa facciamo…?- Disse la donna mentre le lacrime incominciavano a solcarle il volto.

Vedendola in lacrime l’uomo le si avvicino per rassicurarla e la strinse a se.
-Shh, va tutto bene tesoro, non preoccuparti- Disse accarezzandole la testa.
Foster incominciò a tremare e a tossire violentemente.
-Tranquilla tesoro… Ci sono qui io…- Disse rafforzando la stretta.
Il corpo  della donna si fece stranamente pesante.
Non ci volle molto prima che Cal si accorse che lei  aveva perso i sensi.
-Gill, Gillian no, ti prego svegliati! Ti prego!
Nessun segno di vita.
Il fuoco adesso aveva invaso completamente la baita, i mobili e le pareti erano sparite in mezzo alle fiamme.
-Non abbonarmi Gill, no… Per favore svegliati…Gill! Svegliati… Gill… Ti amo! Non abbandonarmi ti prego!-



Kaori_97
Alloraaaa…. Che dite?
A quanto pare Emily ha il viszio di interrompere sempre i nostri Callian xD
Come ho detto la mia ff è nata tutta intorno a questo capitolo. Appunto “Lascintilla del Natale”
Spero che vi  sia piaciuto! :)

Ne approfitto per dirvi da dopo domani, ovvero 31/08, al 07/08 starò in crociera, quindi per il seguito dovrete aspettare un bel po’.. anche perché poi comincerà la scuola e devo ancora iniziare i compiti D:
Vabbèèè me la lasciate una recensionee? :3
Detto questo vi saluto :)
Ciao ciao:)

Ps.Se ve lo state chiedendo  per la frase finale ho preso spunto dalla scena della 3x24 di Castle :P

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Capitolo 6
*** #6. 25 Dicembre p.2 ***


OOK dopo 3 mesi c'è l'ho fatta ad aggiornare! Mi dispiace per l'attesa.... Ma scuola e pigrizia hanno preso il sopravvento! xD Bhe non mi dilungo oltre... 
Buona lettura!




*La scintilla del Natale


#6. 25 Dicembre p.2

- Ehi Emily, sei bravissima a sciare!- Commentò Torres sorpresa.
- Grazie! Mi ha insegnato mio padre, quando ero piccola mi portava sempre a sciare nel periodo natalizio!- Raccontò la ragazza.
-Ti ha insegnato proprio bene… Al contrario di qualcun altro…- Disse Ria alludendo a un alquanto impacciato Eli.
- Ahah spiritosa! Perché non pensate a quei due invece, ormai sono 3 ore che stiamo fuori, secondo voi sarà già successo qualcosa?-
- Nah…Tre ore è troppo poco. Sono stati altre volte da soli, non è mai successo niente… Purtroppo.- Disse con tono deluso la giovane Lightman. -Comunque si sta facendo tardi, sarà meglio rientrare…-

La baita era completamente invasa dalle fiamme, che aggressive circondavano i due scienziati. Il fuco si faceva sempre più ardente, e respirare stava diventava sempre più difficile. Gillian, era ancora priva di sensi e giaceva a terra tra le braccia di Cal, che la stingeva forte a se. Le forze lo stavano abbandonando.
Fu meno di un secondo.
Tutta la sua vita gli passò davanti. Tutta la sua vita con Gillian. Tutti quegli sguardi, le risate, gli abbracci… Tutti quei magnifici momenti… Non poteva rinunciare a tutto questo. Non poteva rinunciare a lei.
No. Non poteva permettere a una scintilla di rovinare tutto. Doveva resistere. Doveva reagire.
Si sfilò la giacca, e deciso una volta per tutte a varcare la porta infuocata, la poggiò sulle spalle dell’amica, per evitare che si ustionasse venendo a contatto con le fiamme. Si fece coraggio… Tentennò per qualche secondo, poi si alzò e prese in braccoi l’amica, corse più veloce che poté evitando le travi cadute a terra e in poco tempo riuscì a uscire dallo chalet.
Cercò di allontanarsi il più possibile, ma gambe cominciavano a cedere e senza nemmeno accorgersene si ritrovò inginocchiato a terra. Poggiò la donna sul suolo innevato e le mise la mano sotto la nuca alzandola fino alla sua spalla:
- Gillian, svegliati… DANNAZIONE! Svegliati per favore!- Incominciò a muoversi avanti in dietro lentamente cullando il fragile corpo dell’amica, e bassa voce incominciò a ripetere: - Svegliati, svegliati, svegliati, svegliati, svegliati...- Fino a che non sentì un leggero lamento provenire dalla donna che stringeva tra la braccia, si fermò di colpo:
-Aahg…-
- Gill…?-
- Mhmh… Cal…-
- Tesoro… Finalmente… Finalmente ti sei…-
- Ma… che cosa..?- Foster non riusciva ancora a capire cosa fosse successo, ma poi il suo sguardo cadde sull’abitazione completamente in fiamme. - Co-Cosa è successo?- Chiese la donna preoccupata, facendo qualche colpo di tosse.
Cal riusciva a leggere la paura nei suoi occhi.
-E’ tutto finito tesoro, non preoccuparti… Non preoccuparti.-
Gillian continuava a fissare la baita circondata dal fuoco, poi il suo sguardo si sposto sull’ uomo malridotto e infreddolito.
- Cal! Cal, stai bene? Sei ferito? La tua giacca… Io… io… mi dispia…- la donna fece come per ridargli l’indumento ma lui glielo impedì.
- Tienila tu, ne hai molto più bisogno tesoro.-
- Ma guardati… Sei messo malissimo, dobbiamo cercare aiuto!- Disse agitata la donna.
- Gill… Non preoccuparti! Sto benissimo!- Ribadì per l’ennesima volta. -Tu invece come ti senti?-
- Io… Bene credo… Mi sento solo un po’ scossa…-
Lightman impulsivamente l’abbracciò per rassicurarla e per rassicurare anche se stesso.
Gillian stava bene. La sua Gill… era sana e salva. Era riuscito a proteggerla anche questa volta, e ora tutto quello che desiderava era stringerla tra le braccia . Solo questo.
- Papà! Gillian!- La voce preoccupata di Emily attirò la sua attenzione - State bene?? Ho visto il fumo da lontano!- Disse agitata.
- Em, si non preoccuparti- Disse Cal alzandosi in piedi. -Ce la fai ad alzarti tesoro?- Domandò porgendo la mano a Gillian.
- Ehm… Si, credo di si…- Rispose afferrando la mano dell’uomo che poi l’aiutò a mettersi in piedi.
Subito dopo arrivarono anche Torres e Loker .
- Oh mio Dio!- Esclamò Ria facendo cadere tutti i ramoscelli a terra. -Che è successo?- -Quello che vedi Torres! Lo chalet è andato a fuoco!- Rispose seccato Lightman.
- Volete che chiami un’ambulanza? Non mi sembrate… Ecco… Molto in forma…- Disse il giovane riccioluto.
- No Eli… Stiamo bene… -Rispose Foster cercando lo sguardo dell’amico. - Chiama i vigili del fuoco piuttosto…-
Quando finalmente le fiamme furono spente, i cinque poterono avvicinarsi ai resti dell’abitazione per recuperare le proprie cose, o meglio, quello che ne era rimasto.
Alla fine i paramedici furono chiamati lo stesso, dai pompieri, li controllarono ma non reputarono necessario il ricovero in ospedale, perché la quantità di fumo respirata non era poi tanta, e che necessitavano solo di riposare. Soprattutto Lightman che aveva ancora la febbre molto alta.
Mentre i due venivano visitati Emily si fece dare da Lucas il nome e il numero di un piccolo motel a mezzora da li, così lo chiamò e prenotò 5 stanze, e appena terminati gli ultimi controlli, i paramedici gli diedero un passaggio.
Arrivarono al posto alle 20.30
Mentre facevano la fila per le chiavi, tutti gli altri clienti li guardavano e bisbigliavano tra di loro, probabilmente per il fatto che al posto delle valige avessero solo delle bustine con qualche brandello di vestito dentro.
Dopo circa 10 minuti riuscirono ad avere le stanze e senza una parla, nemmeno lungo il corridoio, ognuno si rinchiuse nella propria camera.
Gillian fece appena in tempo a chiudersi la porta alle spalle che scoppiò a piangere. Non riusciva a scacciare le immagini dell’incendio dalla propria mente. Le fiamme, il fumo la perseguitavano.
Che cosa sarebbe successo se non fossero riusciti a uscire? Non avrebbe più rivisto la sua famiglia, i sui amici, i suoi colleghi, non avrebbe più rivisto Cal.
Per di più si sentiva terribilmente i colpa. Se non fosse svenuta non avrebbe creato problemi a Cal, e forse sarebbero riusciti a scappare molto più facilmente. Gli avrebbe risparmiato una grande fatica.
Si sedette per terra strusciando le spalle contro la porta. Chiuse gli occhi, non riusciva a smettere di piangere, continuò così per molti minuti, fino a che non sentì bussare alla porta.
Di scatto si alzò e con una mano si asciugò le lacrime.
- Si? Chi…chi è?- Chiese con un tono di voce tremante.
-Sono… Sono io tesoro…-
Gillian aprì appena la porta.
- Cia… Ciao- Disse con lo sesso tono di prima.
- Hey, va tutto bene?-
- Si, si, non preoccupati…- Disse abbozzando un sorriso. -Cosa c’è?-
Cal si accorse che stava mentendo, ma preferì non fare altre domande.
- Sono passato per chiederti se hai fame, vuoi che ti porti qualcosa?-
- No… grazie, non ho fame.-
- Ah, va bene… Ehm… Buona notte allora…-
- Buona notte Cal.-
Si scambiarono un’ ultimo sorriso e poi Foster chiuse la porta.
Fece un respiro profondo. Poi andò verso il letto e si distese, cercando di rilassarsi. I medici avevano detto che doveva riposare. Chiuse gli occhi e dopo non molto si addormentò.

Il fuoco aveva invaso completamente la baita, i mobili e le pareti erano spariti in mezzo alle fiamme.
-Non abbandonarmi Gill, no… Per favore svegliati… Gill… Ti amo! Non abbandonarmi ti prego!-


Si svegliò di colpo, a causa di un tuono. Guardò fuori dalla finestra, stava piovendo.

Aveva fatto un sogno, Cal diceva di amarla tenendola tra le braccia, ma lei non riusciva a sentirlo perché era svenuta , per di più c’era solo fuoco intorno a loro. Più che un sogno… Quello era un incubo!
Pensò a quanto avrebbe voluto che fosse vero, o almeno la parte in cui le confessava amore.
Era ancora sdraiata sul letto, quando si rese conto di sentire qualcosa di fastidioso sotto il fianco destro.
Aveva ancora la giacca del suo amico addosso, guardò dentro le tasche e ne estrasse un piccolo pacchetto blu.
 Era il suo regalo da parte di Cal. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma la curiosità era davvero troppa. Lo aprì. Dentro c’era una collana d’ oro bianco, una catenina fina con un ciondolo, con inciso il suo nome da un lato, e dall’altro lato una frase. Si avvicinò il gioiello agli occhi per leggerlo meglio, c’era scritto:
“I will protect you forever”.
Appena fin’ di leggere la frase gli tornò in mente l’incubo di prima:
-Non abbandonarmi Gill, no… Per favore svegliati… Gill… Ti amo! Non abbandonarmi ti prego!-
Tutto le fu più chiaro. Non era stato un semplice sogno, era un ricordo!

Cal era da poco tornato in stanza, e si era steso sul letto. Sarebbe dovuto andare a mangiare, in realtà era tornato allo chalet per cercare il regalo per Gillian, con tutto quel caos pensava di averlo perso. Fu una ricerca inutile, perché tornò al motel a mani vuote.
Non voleva perdere altro tempo, ne aveva già perso abbastanza e non poteva più aspettare. Si alzò e a passo deciso e insicuro allo stesso tempo andò verso la porta della sua stanza per uscire, ma c’era qualcuno a bloccargli il passaggio: Si ritrovò davanti Foster con il braccio alzato e il pugno chiuso, segno che stava per bussare.
- Hey tesoro… Che-che ci fai qui? Stavo per venire io da te…-
- Ti devo parlare… Posso…Posso entrare?-
- Certo, vieni pure…-
Quando la donna ebbe varcato la soglia Lightman chiuse la porta e la fece sedere sul letto accanto a lui.
L’uomo fece come per parlare ma fu interrotto da Gillian che si gettò tra le sue braccia:
- Ti prego, ti prego Cal… Tienimi con te.- Disse la donna con le lacrime che cominciavano a solcarle in volto. L’uomo la strinse a se.
- Certo tesoro, sono qui per questo.- Disse con tono dolce e protettivo. -

- Cal…Io… Oggi mi hai salvato la vita… Lo fai sempre… Ogni volta che sono in pericolo ci sei tu con me… Se tu non ci fossi... Probabilmente non ci sarei nemmeno io…-
- Gill… Praticamente questa è la ragione per cui vivo.- Disse baciandole la fronte. - Sai… Ho perso il tuo regalo di Natale e..-
- Ma…-
- No tesoro, aspetta fammi finire, io… Ho perso il tuo regalo… E… Non saprei che altro regalarti, se non la mia vita e il mio cuore. – Si fermo per prendere coraggio qualche istante. - Perché io… Io ti amo Gill… Ti amo con tutto me stesso. E ti amerò per sempre.-

La donna si scosto poco da lui, e i due cominciarono a guardarsi negli occhi. Gillian non parlava, continuava solo a fissarlo con le lacrime agli occhi. Dopo un po’ Lightman decise di rompere il ghiaccio.
-Ehm… Allora tesoro dicevi? “Ma”… che cosa?-
Lei sorrise.
-Non importa…-

Si avvicino improvvisamente a lui,  gli avvolse le braccia intorno al collo e lo baciò, poggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Cal in attesa di una risposta. L’uomo le cinse la vita avvicinandola a se e entrambi si persero in un bacio che era dolce e appassionato. Sembrava che il tempo si fosse fermato e che vivessero in un sogno meraviglioso quanto impossibile. Si distesero sul letto e i vestiti molto lentamente cominciarono a sparire, non smettendo mai di baciarsi si ritrovarono sotto le coperte.
Quella, fu una notte di vero amore e passione.

Continuarono così finno alle prime luci del mattino quando Gillian si svegliò. Era tra le braccia di Cal, non poteva desiderare altro. Con molta delicatezza per non svegliarlo gli carezzò una guancia, ma la sua mano fu fermata da quella di lui che la strinse e se la portò vicino alla bocca per baciarne il dorso.
- Ti amo Gill…- Disse l’uomo dolcemente.
Lei sorrise.
- Non posso credere che questo stia succedendo a me, non posso credere che questo stia succedendo a noi.- Disse con altrettanta dolcezza la donna.
- Non so te ma io sono contento che sia successo. Insomma diciamolo era l'ora!- Disse Cal scherzando.
Gillian scoppiò a ridere. Per Cal quella era vera e propria musica per le sue orecchie.
- Mi ripeti quella cosa?- Disse sorridendo la donna.
- Cosa? Che era ora?- Disse Cal in vena di scherzi.
- No! Non quella!- Rispose lei fingendosi offesa.
- Ti amo Gill.-
- Ti amo anche io Cal!-
I due tornarono a baciarsi, si baciarono a lungo. Pronti ad ammettere completamente la realtà dei loro sentimenti.





Kaori_97
Waa finalmente ho finito xD Vabbè spero vi sia piaciuto, e mi piacerebbe molto se lasciaste una piccola ultima recensione, grazie per avermi seguito :’D

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