this's only a dream.

di niallskin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prefazione. ***
Capitolo 2: *** primo capitolo. ***
Capitolo 3: *** secondo capitolo. ***



Capitolo 1
*** prefazione. ***


Cassie era una ragazza di 16 anni. Aveva i capelli color del fuoco e gli occhi lo specchio dell'anima. Azzurri. Come il cielo. I suoi genitori erano separati, da molti anni, troppi. E lei, Cassie, non riusciva a perdonarselo. I primi tempi furono molto difficili. Piangeva ogni notte, e rannicchiata nel suo letto, finiva con l'addormentarsi.

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Capitolo 2
*** primo capitolo. ***


-svegliati- si disse.
Era ancora nel letto, il sole le aveva illuminato il viso, dolcemente accarezzato da lentiggini, che partivano dal minuscolo naso sino a raggiungere le guance, leggermente rosate.

14 settembre 2012.

La data; la data segnata sul calendario, di fronte al letto di Cassie.

ore 7:00

-svegliati, solo un piccolo sforzo- si ripeteva- in fondo è il primo giorno di scuola- ribadì con una smorfia.
Si decise, si alzò, infilò le pantofole e corse giù per le scale, in cucina.
Da qualche mese si era trasferita a casa del padre, lì in fondo era nata.
Un piccolo cucciolo di uomo.
E' così che chiama il suo fratellastro di appena 3 mesi, Felix.
Un fagotto dai capelli neri e dagli occhi color nocciola, come quelli della mamma.
In pochi secondi raggiunse la cucina.
Si fermò di colpo e con aria spaesata si guardò in giro.
-papaa'!- gridò tirando il naso verso il piano di sopra.
-dimmi tesoro- rispose con voce tranquilla e piena d'affetto.
-che cosa ci fa una statua nel bel mezzo della cucina?- chiese Cassie con aria interrogativa.
-vedi tesoro, allyson. . .- non finì nemmeno la frase che Cassie con sguardo cattivo chiese - allyson chi? papa' che cosa sta succedendo?-
-amore, vieni qui, siediti-
Cassie con fare altezzoso si sedette accanto a lui, con un solo pensiero impresso nella mente:
'no, non un'altra volta'
Le mancava il respiro solo all'idea di avere una matrigna; del resto aveva già la mamma.
-perché proprio ora?- pensò con le lacrime agli occhi - papa', perché vuoi farmi questo?-
E come un fiume in piena scoppiò in un pianto; un pianto che le impedì di respirare, ancora.
Il signor Stuart cercò di consolarla, ma fu solo tempo sprecato.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, poi Cassie si alzò con voce fredda soggiunse: 
- vado a prepararmi, non mi aspettare, farò tardi- così dicendo si voltò verso le scale e con ancora il viso rigato dalle lacrime, si diresse verso il primo scalino.
Giunse in camera con il fiatone, aveva corso. 
Voleva solo lasciare quella casa e buttarsi alle spalle la storia tra suo padre e quella tipa, allyson. 
Aprì la porta e con ferocia prese mutande e vestiti, che aveva riposto con cura sopra il letto la sera prima.
Si avvicinò alla porta del bagno, entrò e si lasciò cadere nella vasca.
L'acqua era calda.
Restò immobile per una mezzora buona.
Si calmò e pensò a Eric, il suo ragazzo, o meglio, ex.
Cassie ed Eric furono insieme molto tempo, circa un'anno. 
Ma l'ultimo giorno di scuola, dell'anno prima, Cassie, durante l'ora di arte chiese ad Eric con aria titubante: - Ma tu mi ami?- 
Una domanda che recò terrore negli occhi di Eric, mentre vagavano senza meta, sino a raggiungere Carol.
Anche Cassie seguì lo sguardo di Eric, si girò quasi di scatto, fissando prima lui poi lei.
Alla fine esclamò: - ho capito, è meglio se lascio perdere-
E poso lo sguardo sulla professoressa Gilmore, intenta a spiegare un quadro di Picasso.
Fù così che Cassie scoprì che il suo bel ragazzo le metteva le corna, e senza pensarci due volte lo lasciò.
Erano nel bar preferito di Eric, seduti ad un tavolo, con due tazze di cioccolato caldo in mano, quando Cassie, prendendo un lunghissimo respiro, sentenziò: - basta-
- basta cosa?- domandò lui con voce tremante.
- cazzo eric, fai anche il finto tonto?-
- cassie ma. . .-
- cassie un cazzo. lo so che ti scopi carol, lo so che non mi ami più, lo so che non mi desideri più- scoppiò in lacrime.
- piccola- le prese la mano, ma lei la ritirò- ma cosa stai farneticando? io ti amo, e tu lo sai. e poi non potrei mai ferirti! - 
- pff- fece una smorfia. 
Squillò il cellulare di Eric, una canzone di Bob Marley rimbombò in tutta la caffetteria.
Cassie fece appena in tempo a leggere il nome sul display: 'Carol'
Guardò ancora una volta Eric, sorrideva, era un po' arrossato.
Non voleva farlo, ma altro non le venne in mente.
Si alzò, Eric la seguiva con lo sguardo, aveva smesso di sorridere, ora una lacrima gli attraversava il viso.
Si sentì dall'altro capo del telefono una voce: - hey tesoro, cosa fai non rispondi? se vengo lì mi degnerai di una bella scopatina? ahahah- 
Una voce che a Cassie le faceva ribollire il sangue nelle vene.
Alzò il braccio, puntò la mano contro di lui e con un gesto pieno di energia lo mando a fanculo.
Senza dire niente, un gesto, una verità.
Scappò fuori, aveva il cuore a mille, Eric la raggiunse, la fermò, le prese i fianchi.
Non fece in tempo a girarsi che già lui la baciò, un bacio che le ricordò i bei momenti passati con un giovane dai capelli scuri e gli occhi chiari, una pelle morbida come quella di un neonato.
Un bacio morbido, come le sue labbra, cole le sue mani che percorrevano tutta la schiena, sino ad arrivare ai capelli soffici di Cassie.
Alla fine lei si staccò, guardò per l'ultima volta Eric e disse: - lo sai, questo è l'ultimo, non cercarmi più, non aprire ferite, addio.- 
Si voltò, gli sorrise per l'ultima volta.
Un sorriso finto, questo lo sapevano entrambi.

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Allora, questa è la mia prima storia a capitoli, perciò se non vi gusta non picchiatemi. çç comunque spero che vi piaccia la mia storia al primo capitolo (?) e che la recensirete con piacere. un piccolo bacio. -me

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Capitolo 3
*** secondo capitolo. ***


Cassie era assorta nei suoi pensiari, quando il cellulare squillò, un messaggio. Era Spencer, la sua migliore amica.

da: spencer.
"oi scimmia, sei sveglia?
"
Cassie sorrise, le piaceva quando lei, la chiamava scimmia. Le si addiceva quel nomignolo.

a: spencer.
"certo, ero solo nella vasca a pensare allo stronzo. Tu sai chi.
"
Inviato.

Uscì dalla vasca, un po' infreddolita.
Prese il suo accappatoio color lilla e se lo avvolse addosso.
Si sentiva ridicola con quell'accappatoio, con disegnato dietro un orsacchiotto con in mano un cuoricino.
Si infilò velocemente le mutande, indossò i pantaloncini di jeans e la canotta a righe.
Un look che le donava moltissimo, mettendo in risalto il suo fisico e le sue forme.
Uscì dal bagno, erano le 9:30.
-cazzo,cassie,è tardissimo- pensò.
Mentre scendeva le scale, sentì il campanello suonare.
-vado ioooo!-gridò la ragazza.
Si ritrovò davanti un biondino, dagli occhi azzurri e dalla pelle chiara.
-posso entrare?-chiese lui con un mega sorriso.
-c-certo-balbettò lei, confusa.
-grazie-rispose lui facendole l'occhiolino.
Lei lo seguì con lo sguardo, per poi posarsi sul padre, che affettuosamente, salutò il ragazzo.
-salve signor stuart-
-buongiorno niall- salutò, girandosi verso Cassie, che intanto assistiva alla scena con uno sguardo interrogativo.
-oh, lei è mia figlia, Cassie!-
Niall si avvicinò alla ragazza, e porgendo la mano verso di lei disse:
-piacere niall-
-io sono cassie-
-cassie lui è il figlio di allyson-proseguì il padre-si trasferiranno da noi-disse sprizzando gioia da tutti i pori.
Una notizia che lasciò di stucco Cassie, non immaginava che il padre avesse preso certe decisioni senza dire niente alla figlia.
Si sentì ferita, proprio da lui, suo padre.
-vabbè, io esco, vado a scuola- comunicò Cassie, con un nonsochè di freddo.
Si voltò verso l'uscio e imboccò il sentiero che la portava direttamente a casa di Spencer.
Mentre camminava nervosamente, sentì che qualcuno dietro di lei ansimava.
Si girò quasi di scatto, il cuore le si fermò in gola.
Sudava.
Sforzandosi con gli occhi vide un ragazzo piegato in due, che respirava a fatica.
Lo riconobbe dalla sua folta chioma bionda.
-che cazzo ci fa qui?-disse tra sè e sè.
Per non sembrare sgarbata lo raggiunse.
-ehi, ma ti sei per caso impazzito?- lo rimproverò lei.
-volevo solo accompagnarti a scuola- si giustificò lui facendo la faccia da cucciolo.
-bhè, allora smettila di ansimare e seguimi- disse alzando il tono.
-agli ordini capitano-accennò un sorriso, il biondino.
Lei si volse verso la vietta, e accennò anche lei un piccolo sorriso.
Non voleva farsi vedere mentre sorrideva, non voleva apparire debole.
In pochi minuti raggiunsero la residenza dei signori Gomez.
Cassie suonò il campanello, e una voce femminile le rispose.
- sì, chi è?-
- sono cassie ornitorinco!- esclamò lei in modo scherzoso.
-ahahaha, scimmia, ora ti apro- 
-aspetta, ho qui con me un'amico, posso farlo entrare?- chiese lei, guardando Niall, che sorrideva nervoso.
-certo bellezza, entrate!- chiuse il citofono con una risata leggera.
La villetta di Spencer era molto lussuosa, lei, almeno se lo poteva permettere.
Salirono le scale in fretta, uno per uno, per i gradini di marmo, che componevano una bellissima scala a chiocciola.
Da piccole lei e Spencer adoravano quella scala, alcune volte si fingevano principesse, e degne del loro titolo, scendevano la scalinata con classe.
Erano bellissime, anche se avevano solo 13 anni.
Appena raggiunserò l'ultimo scalino, Cassie fu assalita da un caloroso abbraccio, tipico di Spencer.
Quando notò il ragazzo alle sue spalle arrossì un poco, si staccò da Cassie e si presentò di fronte ai suoi occhi color dell'oceano.
-piacere spencer- agitando la sua mano sul viso del ragazzo.
-piacere, io sono Niall- sul suo viso sbocciò un sorriso, che gli illuminò tutto il viso.
Ancora una volta Spencer arrossì, non era solita farlo, questo è certo.
Ad un tratto dalla camera di Spencer uscì Josh.
Josh, il ragazzo perfetto che tutte le ragazze vorrebbero.
Alto, bellissimo, sexy e soprattutto impegnato con lei, Spencer.
-amore, vieni- disse Specer guardando Cassie con gli occhi a cuoricino.
-e lui chi è?- domandò Cassie, un po' confusa.
-vedi, lui è Josh, il mio ragazzo!- disse con voce calda.
-jooooosh!- urlò Niall.
-hey biondino!- gridò Josh a sua volta.
Si abbracciarono, forse già si conoscevano.
-ma-ma- voi vi conoscete?-chiese Spencer un po' spaesata.
-certo- puntualizzò Niall- josh è il batterista della nostra boyband- chiarì il biondo.
-i one direction?- domandò Cassie sgranando gli occhi.
-già- niall era talmente orgoglioso dei ragazzi, che non la smetteva di parlarne.
Tutti e quattro rimaserò in silenzio, nessuna delle ragazze avrebbe potuto immaginare che quei due misteriosi ragazzi facessero parte di una boyband.
Per non parlare di loro, i one direction.
Cassie non ci poteva credere, era assurdo.
Il suo fratellastro, o quasi, era Niall, Niall Horan.
Il biondimo amato da tutto il mondo.
In effetti Cassie notò la sua bellezza, la noto nei suoi occhi, nel suo sorriso.
Ma soprattutto nella sua semplicità.
Tutte queste notizie in una giornata sola, la distrussero.
Anche se erano le 10 del mattino.
A rompere il silenzio un po' imbarazzante, fù Sophia, la mamma di Spencer.
-ciao tesoro- salutando Cassie.
-buongiorno signora Gomez- abbozzò un sorriso.
Il più bello che potesse esprimere dopo una mattinata come quella.
La giornata passò tranquilla, liscia come l'olio.
Conobbe meglio Niall, tenne d'occhio Josh.
Non avrebbe mai voluto veder la sua migliore amica soffrire, tantomeno per colpa di un ragazzo.
Avrebbe solo tenuto d'occhio un po' quel tipo.
Era un bravo ragazzo, questo non poteva non tenerne conto, ma in fondo tutti i ragazzi sono uguali.
Come Eric.
-smettila di pensare a lui- si rimproverò-è solo uno stronzo.
Tutti questi pensieri le rimbombavano nella testa.
Le faceva male, molto male.
Ma senza pensarci arrivò a casa, suonò e le aprì una ragazza, lei non sapeva chi fosse, ma temeva che fosse Lei.
Poteva essere Allyson?

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