What Makes You Beautiful

di Hellenik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Se uno nasce tondo...Di certo non può morire quadrato. ***
Capitolo 2: *** There's nothing I could say to make you stay ~ ***



Capitolo 1
*** Se uno nasce tondo...Di certo non può morire quadrato. ***


"No" Sbottai convinta alla millesima affermazione di Raffaele.
"Si, invecie si vedrai..." Continuò a stuzzicarmi "Un sentimento non si spegne così, lo ami ancora, solo... Sei brava a nasconderlo."
"Ma falla finita, fonte della saggezza dei miei stivali." risposi sarcastica e gli tirai un cuscino dritto in faccia. "Io non sto fingendo un cazzo di niente. Non ci si può innamorare di un ragazzo così, affidabile come il culo di un bambino." Borbottai arrabbiata.
"Eppure tu lo sei." Esclamò Raffa ritirandomi il cuscino in modo molto più delicato di quanto non avessi fatto io. Lui era Raffaele il mio miglior amico; diciassette anni, alto, magro, biondo capelli ricci, occhi che viravano da un grigio ad un azzurro cielo, era molto popolare a scuola tra le ragazze, e molto spesso venivo maledetta da loro perchè pensavano che io fossi la sua 'preferita' ma eravamo solo amici, sin dalle elementari. Lui era già innamorato...
"Uff" Sbuffai pesantemente mentre mi alzai da letto. "E' passato un anno Raffa, in 365 giorni ne cambiano di cose, le persone cambiano." Conclusi. "E comunque fine della discussione dobbiamo andare." Aggiunsi indicando con la testa l'orologio appeso al muro. Questa ero io Faith una diciassettene tutto pepe, molto spesso mi comportavo come un maschiaccio la femminilità non era inclusa nel pacchetto quando naqui la dovetti acquistare a parte, statura media, magra, capelli mogano-roano al sedere, occhi di un marrone chiarissimo quasi gialli.
"Um, va bene." Mi guardò accigliato con aria scrutatrice. Uscimmo da casa mia e ci dirigemmo al campo di calcio dove Raffa aveva gli allenamenti, ovviamente io ero tenuta ad essere presente, una volta finiti andammo insieme al nostro solito bar. "Ehm ehm guarda un po chi è venuto a cercarti." Sogghignò d'un tratto divertito dandomi una spallata giocosa, indicando con la testa una figura al di fuori dal bar che guardava dalla mia parte intenta ad accennare con il viso di raggiungerlo. Sbuffai sonoramente fulminai con lo sguardo Raffa e con poca voglia mi diressi verso l'uscita.
"Ciao" Disse.
"Cosa vuoi." Esclamai scocciata ed indifferente senza degnarlo di uno sguardo.
"Perchè non rispondi più alle mie chiamate dovevo..." Non fece in tempo a finire che lo interruppi.
"Senti Harry non ho voglia di stare qui a parlare di cose che sono e non sono accadute più di un anno fa. Per quanto mi riguarda potevi risparmiarti questo viaggio e startene dov' eri." Commisi lo sbaglio di guardarlo in faccia, mi maledissi mentalmente subito per averlo fatto; quel viso, quegli occhi, tutto era perfetto in lui, e quei riccioli indomabili che gli incorniciavano la faccia rendendolo ancora più bello, se possibile. Con tutta la forza che avevo distolsi lo sguardo da lui lo abbassai lottai per non piangere, non gli avrei dato questa soddisfazione, gli voltai le spalle ed entrai di nuovo nel bar mostrando il sorriso più falso nella storia a Raffaele che a sua volta stava guardando la scena con un espressione sul viso misto incuriosito-preoccupato. Avrei avuto tempo dopo per piangermi addosso. Mi sedetti di nuovo al tavolo e continuammo a parlare fino a quando non sentii una mano picchiettare sulla mia spalla, mi voltai.
"Non abbiamo finito di parlare." Se ne usci lui con tono serio.
"Il punto è questo Harry; non abbiamo più nulla da dirci." lo corressi e gli diedi le spalle.
"Per favore ascoltami" Quasi pregandomi.
"Va bene andiamo fuori." Mi faceva quasi tenerezza, odiavo ammetterlo, ma non potevo essere eccessivamente cattiva non ci riuscivo anche volendolo.
"Mi sei mancata, davvero." Si avvicinò, la solita frase di circostanza, non gli credevo ovviamente, chissà quante ragazze adulava con la sua voce suadente e il suo visino angelico per poi ottenere ciò che voleva, ma decisi comunque di rimanere in silenzio ed ascoltarlo. "Mi dispiace di essere partito ed aver lasciato tutto in sospeso tra di noi." A quell' ultima parola non riuscii a mordermi la lingua.
"Non c'è nessun noi, non c'è mai stato Harry... E mai ci sarà." Aggiunsi subito, mi morsi per il nervoso il labbro intenta a guardare ovunque tranne lui in viso, sentii una lacrima percorrermi e subito l'asciugai.
"Bugiarda." Sussurra avvicinandosi di un passo in più. "Guardami e dimmi che non provi niente per me." Sento il suo respiro caldo in viso, riesco a concentrarmi a stento, boccheggio, non riesco a dire una bugia così grossa, ora era decisamente troppo vicino a me, non c'erano distanze tra i nostri corpi. "Dimmelo e me ne vado." Bisbiglia alle mie orecchie, le mie gambe tremano, brividi percorrono la schiena, appoggia le sue labbra sulle mie creando un casto contatto, mi stacco subito, piango, me ne vado, corro, il cielo sembra piangere con me, non doveva succedere, non permetterò a Styles di farmi soffrire...Di nuovo.

Fine 1° Capitolo.

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Salve, questa è la mia sesta storia mi raccomando ditemi se vi piace o meno :)
Fatemi sapere se volete che vada avanti o che la chiuda qui.

~ Ellie.

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Capitolo 2
*** There's nothing I could say to make you stay ~ ***


Corsi con la rabbia che mi montava ogni passo di più mi fermai poco prima di entrare nel mio posto preferito, il mio rifugio segreto da quand' ero piccola un bosco intriso di non so che di magico mischiato al tetro per la quanta poca luce filtrava dalle piante, adoravo quel posto, li riuscivo sempre a mettere in fila le mie idee e non lasciarle più sparpagliate libere nella mente. Mi bloccai a denti stretti una volta che mi si parò davanti agl' occhi la scena di poco prima, non era da me piangere, io reagivo, non ero una di quelle ragazze che non appena qualcosa andava diversamente secondo i loro piani con un pianto credevano di risolvere tutto. Alzai il braccio e con un rancore inaudito feci per piantare un pugno sulla corteccia dell' albero ma un flash mi bloccò e finii per appoggiare delicatamente il pugno, mi appoggiai al tronco e mi lasciai cadere a terra, rivolsi lo sguardo in alto e fissai la fievole luce farsi strada tra le foglie, non mancò molto che sentii dei passi sapevo esattamente chi fosse, quel rompiscatole del mio migliore amico, Raffaele.
"Tutto bene" bussò delicatamente sull' albero. Feci cenno di si con la testa un in viso un misto tra il turbato e il rassegnato.
"E' colpa mia, mi dispiace" si appoggiò con le mani dietro alla schiena al tronco dell' albero.
"E perchè dovrebbe essere colpa tua?" Gli chiedo alzando un soppracciglio, rannicchiandomi con le braccia sulle ginocchia e il viso appoggiato a quest' ultime.
"Non avrei dovuto lasciarti parlare con Styles" Controbatte guardandomi.
"Si, hai ragione è tutta colpa tua." Affermo con fare saccente e risoluto.
"Ma cosa avrei dovuto fare se.." Il suo viso ora è preoccupato.
"Ei guarda che stavo scherzando, Mister Serietà. Conosci l'umorismo? Ne ho appena fatto uso" Ribatto alzandomi.
"No cos' è? Una droga? Ho sempre sospettato che fossì una drogata, ma non cercare di tirare dentro anche me in quel giro" Recita con aria seria. Scoppiamo a ridere tutti e due dopo nemmeno un minuto. Con Raffa era tutto così facile, che anche se avevo problemi che credevo insormontabili con lui diventavano solamente lontanissimi ricordi.
"Però...Tu ora come stai?" Mi domanda preoccupato.
"Ah.. Bene, credo.. Vorrei solo non doverlo devere mai più, se fosse possibile." Lo abbracciai, sentii un suo bacio sui miei capelli, ciò mi diede una sorta di tranquillità, sicurezza ecco. Poco dopo squillò il cellulare a entrambi era segno che se non ci fossimo sbrigati a tornare a casa per la cena i nostri genitori ci avrebbero dati per dispersi, cominciammo a correre come dei forsennati facendo le gare come bambini, ma la scena che si presentò una volta davanti a casa mia non era di certo quella che speravo.. Mi fermai gradualmente e per un motivo a me estraneo il sorriso che era dipinto fino a poco fa sul mio volto si cancellò di colpo ancor prima di poter aver esistenza. I genitori di Raffa, tutti e due i genitori di Raffaele stavano parlando con i miei, e fin qui la cosa era strana ma una ragione plausibile ero certa ci sarebbe stata, forse stavano pianificando una cena tutti insieme per festeggiare il ritorno del padre di Raffaele il Signor Bok, ma per qualche motivo un nodo enorme si era piantato un gola Raffa mi mise una mano sulla spalla e andò verso i suoi, mia madre non appena mi vide si diresse verso di me con aria seria.
"Che succede mamma?" Chiedo con un sorriso preoccupato.
"Tesoro, il Signor Bok è tornato" Spiega con una certa calma tenendomi una mano.
"Bene, è una cosa bella no? Di che stavate parlando? Stavate organizzando una cena tutti insieme?" Dico con fare premuroso.
"No.. Vedi Faith.. Il Signor Bok ha ricevuto un ottima opportunità, al quale hanno riflettuto tutti per bene, nella loro città natale in Olanda.. E dato che è lontano da qui e che.."
"Ho già capito... Se ne vanno, partono tutti." Esclamo con sguardo vuoto e voce vitrea.
"Ma è solo per 2 anni tesoro, il tempo passa in fretta, vedrai!" Cerca di consolarmi accarezzandomi le mani.
"Mh mh" Faccio un cenno repentino convinto con la testa tirando su e togliendomi quelle fastidiosissime lacrime dagli occhi. Tolgo le mani da quelle di mia madre e mi dirigo a passo convinto verso Raffaele e i suoi genitori, loro si accorgono di me li guardo assente, guardo Raffa con un misto di tristezza, e odio salgo gli scalini per entrare in casa e chiudo la porta alle mie spalle non propriamente piano. "Sapeva, e non mi ha detto niente." Sussurro, salgo al piano di sopra chiudo la mia porta a chiave con tre giri mi butto sul letto, sparo la musica a tutto volume e addio mondo.

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