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Lei non sapeva il perche sentisse così tanto freddo in una notte così calda; le
sue mani tremavano, le sue labbra erano totalmente secche. Si tolse le scarpe e
le sostenne nelle sue mani mentre scendeva le scale della Sala Comune
silenziosamente. Saltó il terzo gradino, poiche faceva sempre rumore. In quei
momenti, qualsiasi movimento improvviso sarebbe stato fatale..
Osservó la
solitudine di quel posto normalmente frequentato da ragazzi che ridevano e
chiacchieravano mentre lei, come sempre, si rinchiudeva in un libro per fuggire
dalla triste realtà del suo vuoto esistenziale. Mentre usciva dalla Sala Comune,
ricordó infantilmente quando sua madre le raccontava di solito favole
nell'oscurità, quando la luce non c'era; quando ancora non conosceva la
profondità dei pensieri umani e lo pericoloso che potevano essere. Avrebbe
voluto tanto ascolare una di quelle favole in quei momenti, si, nel suo letto,
insieme a sua madre, e non dover andare alla biblioteca, ed incontrarsi col suo
peggior nemico.
William bagnò la punta della piuma sulla tinta e iniziò
a scrivere quello che sarebbe stato in futuro il suo primo libro:
“
Che cos'è il tempo? Molti dicono che si trata della durata delle cose soggette
ad un cambiamento, altri dicono che è l'enorme ed unica condanna dell'uomo. Io,
personalmente, credo che il tempo è la più grande medicina delle nostre
passioni, poichè proporziona nuovi e diversi oggetti all'immaginazione, che
cancellano le antiche impressioni per quanto profonde siano. E' un fiume che
porta con sè tutto ciò che nasce, è il distruttore della vita e dei più intensi
sentimenti. Se il tempo è così dentro nella vita dell'uomo, Perchè dobbiamo
rassegnarci col vederlo passare? Dicono che ciò che succede, non succederà mai
più. Perchè devo rassegnarmi dinnanzi a quest'affermazione? Se so che nelle mie
mani c'è un pizzico di magia, se so che posso cambiarlo, lo farò. Cambiero il
passato, e il tempo rinascerá dalla cenere. “
Sorrise sentendosi
soddisfatto dalla sua introduzione.
“Se deciderete di leggere la storia
che io vi propongo, devo avvetirvi che dovete essere di mente aperta
all'immaginazione. Poichè senza di lei non potrete servirvi del più squisito
dolce che l'umanità ha creato: la fantasía. Questo è il mio racconto, ciò che è
succeso e sicuramente non potrò provare. Eppure, dicono ciò che si scrive, e
arriva agli occhi altrui, riamne impresso per tutta la vita ed è proprio questo
che io pretendo. Spero solo di non star ossando troppo. Questa è la storia di
Xavier Pirandello e di Isabella Shawn, ma soprattutto, è la storia di Sasuke
Uchiha e Sakura Haruno, coloro che il passato cambiarono. Il tempo, l'ho
proporzionato io…
Loro fecero il resto.”
Bagnò nuovamente la sua
piuma, mentre alla fine del primo foglio scriveva:
“William de
Castilla.”
SPAZIO AUTORE: Salve! Beh ecco qui il primo capitolo di questa storia! Come vi è sembrato??
Commentate in tanti e ditemi cosa ne pensate!! ^__^
Baci mafipsy!
P.S: se avevate gia letto questo primo capitolo con un altro nome "chi
l'avrebbe detto" beh volvevo dirvi che sono sempre io ^__^ avevo avuto
con il vecchio account e ho dovunto fare uno nuovo!! n.n
Capitolo 2 *** rinchiusi nella sezione proibita ***
CAPITOLO 2BRinchiusi nella sezione
proibita
E la magia inizia in una
fredda notte di ottobre mentre una ragazza entrava in bibioteca.
Sakura
entrò in biblioteca e chiuse la porta dietro di sè senza produrre alcun suono.
Respiró, sentendo come il suo cuore batteva ad una grande velocità; aveva il
terrore che qualcuno la incontrasse in quel posto a quelle ore della notte, o
peggio ancora, da Kakuzu (il signor Gazza).
Essendo Prefetta quello sarebbe
stato imperdonabile, e peggio ancora, essendo a pochi mesi dal finire gli studi.
Una voce fredda la distrasse dai suoi pensieri paurosi.
- E così alla fine
hai deciso di venire.- disse la voce tra le ombre della biblioteca vuota
illuminata soltanto dalla luce che proveniva dalla finestra. — Non mi piace
aspettare.
Sakura solo al sentire quel tono di voce freddo, sentiva nascere
in lei un sentimento di rabbia.
Il custode di quella voce si spostò
dall'oscurità, e un ragazzo altro, dai capelli neri ed occhi neri apparse
davanti ai suoi occhi. Il suo sguardo adesso la fissava.
- Non m'interessa
ciò che ti piace o non ti piace Uchiha.- rispose la ragazza mentre camminava
verso il tavolo in fondo alla stanza, passando per gli scafali completamente
pieni di libri. Riuscì a sentire lo sguardo del ragazzo seguirla in tutto il
cammino. Ed ebbe paura, sí, aveva paura di essere umiliata come tutte le altre
volte, ma non lo dimostrò.
Sakura prese i libri di cui avevano bisogno senza
neanche dover cercarli , era come se sapesse dove fossero tutti i libri. Sasuke
si sedette sul tavolo ed accese una candela che riuscisse ad illuminare
abbastanza in modo da poter leggere. Non sopportava dover essere in quel luogo,
con lei. Il solo solo fatto che quella stupida respirasse gli dava enormemente
fastidio. Las sua inferiorità riusciva a farlo innervosire esageratamente. Era
impossibile resistere ad umiliarla. Se ne stava lì, mettendo i libri in ordine
alfabetico come degna secchiona la quale era, nascondendo la sua figura, con
quella gonna lunga e il suo maglione che la copriva fino al collo.
Stavano
all'ultimo anno e non rimanevano altro che nove mesi per finire la scuola. Il
lavoro di classe era stato assegnato ben due settimane fa e non si erano messi
d'accordo sul da farsi semplicemente a causa dell'odio che provavano l'uno per
l'altra. Ne lui ne lei si erano avvicinati per decidere come avrebbero fatto il
lavoro, semplicemente lo dimenticarono, come si fa di solito con le cose che ci
danno fastidio. Ma ben presto arrivò il giorno della consegna, e perdere l'anno
per un lavoretto non era proprio l'ideale.
- Che ne dici se fai
qualcos'altro invece di fissarmi?- disse Sakura lasciando l'ultimo libro sul
tavolo. — O è troppo difficile per un Uchiha usare il cervello?
Gli occhi
neri dell'Uchiha fissarono quelli verdi brillanti della ragazza, come si
permetteva parlare così, essendo lei tanto inferiore a lui?
- Ciò che è
difficile per un Uchiha, è dover sopportare la presenza di una schifosa
mezzosangue.
Dinanzi alla crudeltà delle parole pronnunciate, e forse,
dinanzi allo stato d'animo intenso che caretterizzava la giovane in quei
momenti, nulla fu meglio che lanciare un pugno sulla faccia del ragazzo dai
capelli neri.
Sasuke diede un piccolo salto, scendendo dal tavolo e si afferrò
il volto con le mani. All'inizio, Sakura non aveva notato il piccolo fatto che
lei fosse da sola, completamente sola con un Orochimaru che non avrebbe mai
avuto pietà con lei. Era andata troppo lontano con quel colpo, e lo capì quando
i suoi occhi incontrarono gli occhi neri pieni di odio di lui. Era capitato
più di una volta di colpirlo, ed era perche accanto a lei c'era qualcuno che oggi
era viva per poter raccontarlo; beh, questo stava per cambiare.
Sasuke
caminó verso lei , e senza neanche darle l'opportunità di correre l'afferrò dai
capelli lisci color rosa avvicinando il suo volto al volto dell'Uchiha, lo
sufficiente come per poter osservare il suo destino nei suoi occhi neri. Sakura
fece un piccolo gemito a causa del dolore, ma lo trattene perchè non voleva
essere scoperta da qualcuno . Sasuke tirò ancora con più forza. La pelirosa si
morse il labbro inferiore, doveva evitare a tutti i costi di non far rumore e
con entrambi le mani tentava invano di liberarsi. Ma quando sentì il kunai
dell'Orochimaru decise non lottare più.
- Imparerai a rispettarmi, Haruno.-
disse senza lasciarla neanche un secondo con voce fredda, ciò voleva dire che
stava per succedere qualcosa di brutto— Per questo, ho il presetimento che dovrò
punirti.
Il cuore di Sakura batteva velocemente.
- Mi ferirai?
- Sí.
- Mi ucciderai?- chiese un'altra volta con un tono di sfida. La odiava
quando faceva così.
- Ancora non l'ho deciso.- disse sorridendo. — è per
questo, che una mezzosangue non deve assolutamente sfidare un futuro
akatsuki..adesso lo capisci?
Sasuke, che continuava a tirare i capelli della
ragazza, la spingeva sempre di più, mentre Sakura aveva iniziato un'altra volta
a liberarsi sempre senza far alcun rumore. Ma a niente serviva usare la forza
contro Sasuke; lui era più forte e riusciva a spingerla con facilità. Sasuke si
fermò soltanto una volta arrivato davanti alla Sezione Proibita della
biblioteca.
- Ho già deciso. Aspetterò ad uscire da questa scuola per
ucciderti, e credimi, non userò armi; lo farò con le mie stesse mani- disse
Sasuke aprendo la porta della Sezione Proibita. — Ma adesso, ti lascerò qui, e
domani mattina vedremo cosa dirai quando ti troverano.
- Dirò che sei stato
tu a rinchiudermi qui!
- E' la tu parola contro la mía- disse Sasuke mentre
apriva la porta.
Il posto era totalmente all'oscurità. L'Orochimaru spinse
la ragazza facendola cadere per terra.
- Buona notte, Haruno.- disse Sasuke,
ma nello stesso momento in cui lui pretendeva andarsene, la gran porta della
Sezione Proibita si chiuse, lasciando i due giovani dentro.
“Era come se
il destino l'avesse pianificato da sempre. Dovevano essere loro, nessun altro
aldilà di loro doveva trovarmi..”
Entrambi guardavano la porta senza
proferire parola, incréduli per quello che era appena successo. Sakura cominciò
a ridere.
— Sei così stupido che hai lasciato che la porta si chiudesse,
lasciandoti dentro!
Sakura non smetteva di ridere, ormai non sembrava
neanche capace di respirare. Sasuke invece sentiva il sangue ribollire dentro
se. In questo momento un'insulsa mezzosangue lo stava umiliando. Non aveva mai
avuto così tanta voglia di prendere quel delicato collo e stringerlo senza
lasciarne alcuna traccia.
- Ho sempre creduto che eri capace di fare
qualsiasi cosa, ma mai qualcosa di così stupido!
La ragazza dagli occhi
verdi si tranquillizò. Aveva le lacrime aglio occhi e le faceva male la pancia.
Sasuke si era seduto a terra in angolo contro il muro, la cravatta in disordine
e così anche la camicia.
- Molto bene, adesso cosa facciamo?.- disse Sakura
recuperando la stabilità, anche se aveva ancora qualche sorriso sul
volto.
Sasuke inchiodò il suo sguardo pieno d'odia su di lei. Ma questo non
impauriva la giovane Haruno; conosceva fin troppo bene quello sguardo schifato
che le rivolgeva ogni volta che poteva, non aveva bisogno di parole, voleva dire
"Comportati come si deve, IO sono superiore a te"
Sasuke si alzò lentamente,
avvicendandosi pericolosamente alla ragazza; una volta di fronte a lei le
strinsse il collo, proprio come aveva desiderato di fare prima.
- Primo, taci
e guardi a terra prima di rivolgermi la parola.- disse Sasuke. — Secondo,
risparmiati le tue battutine, casomai le faccio io. E terzo..- strinse ancora
più forte. — Ricordami di vendicarmi per il pugno di prima.
Dopo di che
lasciò e lei cominciò a tossire fortemente. Portò le sue mani nel punto in cui
le faceva più male; chi si credeva di essere ? Se non fosse perche doveva
evitare di fare rumore avrebbe preso il suo kunai e glielo avrebbe lanciato
contro, non per niente "la miglior mira di Konoha" significava qualcosa
-
Aspetteremo fino a domani, alle sei in punto le porte della biblioteca si aprono
automaticamente, usciremo prima che qualcuno ci veda- disse Sasuke tornando a
sedersi.
Spazio del autore:
Salve!! come va??
Per prima cosa ringrazio chi a commenatato e chi a messo questa storia fra i suoi preferiti! ^_^
Adesso però credo che ci sia bisogno di qualche chiarimento...
Per prima cosa la storia è ambientata in un castello come
Hogwarts [ehehe io adoro Harry Potter] infatti la storia è
proprio basata su Harry Potter, è simile ma senza magia! O
almeno non quella magia!
Draco Malfoy è Sasuke Uchiha
Hermione Granger è Sakura Haruno
Harry Potter è Naruto Uzumaki
Ron Weasley è Sai Nara(eh si in questa storia Sai si chiama Nara)
Ginny Weasley è Hinata Nara (le abbiamo cambiato il cognome eheheh)
Luna Lovegood è Ino yamanaka
Neville Paciock è Shino Aburame
Percey Weasley è Shikamaru Nara
Victor Krum è Sabaku no Gaara
Silente è Kakashi Hatake
E ce ne sono mooolti altri che verrano chiariti man mano che la storia prosegue ^___^ GRAZIE PER LEGGERE E COMMENTATE!!!
Tutto era oscuro e pieno di polvere. Si vedeva che da era da molto tempo che nessuno entrava...neanche per fare le pulizie.
Il moro si mise a girovagare per la stanza guardando un po' ovunque;
senza prestare alcuna attenzione alla ragazza alle sue spalle che
ancora tossiva. Vide un libro che richiamò la sua attenzione:
“Storia delle arti Oscure e la nascita del Signore Oscuro” (Pain)
Tentò di toglierlo dallo scafale, impresa alquanto difficile
dovuto al fatto che il libro era stretto da altri libri. Il ragazzo non
si arrese e continuò la sua lotta, eppure sembrava impossibile
toglierlo da lì.
- Maledizione!- disse colpendo il mobile con un calcio.
Fu allora quando un libro grosso cadde a terra producendo un gran
rumore e alzando grandi quantità di polvere. I due ragazzi
rimasero ad osservare il libro per qualche secondo . Aveva la copertina
nera e i bordi erano di un color molto simile al dorato. Sasuke
piegò le sue gambe, avvicinandosi al libro con grande
curiosità, questo si aprì bruscamente prima che il moro
potesse toccarlo con le sue mani. Un forte vento scoppiò in
tutta la stanza facendo si che i due ragazzi cadessero a terra. Sakura
s'afferrò alla cosa più vicina che trovò e la
stessa cosa fece il moro. Tutto intorno a loro si muoveva, i libri
cadevano dagli scafali e i tavoli che si trovavano al centro della
stanza tremavano sonoramente. La prima cosa che pensò Sakura fu
che ben presto Kakuzu si sarebbe svegliato; ma la raffica di vento
causata da quel libro poi, era più preoccupante.
Poco a poco il vento iniziò a calmarsi. Sasuke poteva vedere
come le pagine del libro si giravano da sole. Tutto d'un tratto, una
sagoma uscì dal libro mentre questo si fermava su una pagina
specifica. L'ombra assunse in poco tempo la forma di un uomo. Sasuke
strisciò fino ad arrivare al fianco di Sakura. Entrambi
guardavano stupefatti l'uomo che si presentava ai loro occhi. Non aveva
più di 25 anni, era alto, bianco, occhi di un nero vivace ed
aveva una pettinatura appartente ad un'epoca passata così come i
suoi vestiti. Portava un cappello nero e uno smoking marrone scuro
quasi nero. L'uomo fissò i suoi occhi in Sasuke e Sakura e
successivamente gli aprì. Sembrava felice.
- Xavier? Isabella?.- disse guardandoli. — Non ci posso credere! Siete vivi!
Sasuke e Sakura si guardarono senza capire a cosa si riferisse l'uomo dal cappello nero.
- Sí siamo vivi,- disse Sasuke con la stessa superiorità di sempre.- Ma io non mi chiamo Xavier.
- E io non mi chiamo Isabella.- disse Sakura confusa.
L'uomo si guardò intorno capendo all'istante.
- Certo. Sono trascorsi molti anni da allora. - disse lui guardando il
pavimento . — Allora voi dovete essere i loro discendenti...
- Cosa?- disse Sasuke. — Meglio chiudere il libro.- disse guardando Sakura, ma lei scosse la testa negativamente
- Sentiamo ciò che ha da dire.- disse Sakura. — Un libro con un ologramma è affascinante.
Sasuke alzò il sopraciglio con fastidio evidente.
- Credevo di averti detto di guardare a terra prima di rivolgermi la parola- disse finalmente.
- Prima preferisco essere morta.- rispose lei.
- Allora dovrò ucciderti.
La loro discussione fu interrotta a cause dalla repentina risata dell' "ologramma", come lo chiamò Sakura.
— E voi dite di non essere Xavier e Isabella!? Ma se continuate a
litigare come sempre! Ma certo! Non sono un ologramma. Sono un ricordo.
“I loro occhi mi fissarono, e la confusione fu evidente nei loro volti”
- Cosa?- disse stavolta Sakura.
- Sí, è così . Posso capire la vostra confusione.
Molto tempo fa io ho creato questo, ormai non avevo speranze che
qualcuno lo aprisse. — rise irónicamente indicando il
libro vecchio che giaceva sul pavimento. — Chi l'avrebe detto che
proprio voi, i discendenti dei miei due migliori amici, avrebbero
scoperto la mia invenzione.- S'aggiustò un po' la cravatta.
— Ho creato questo perche qualcuno lo aprisse e potesse
così, cambiare il passato.
“Cambiare il passato..non è per caso avere anche il potere di cambiare il destino?”
- Bene, credo che la cosa migliore da fare sia iniziare dall'inizio.-
disse l'uomo.- Il mio nome è William de Castilla, appartengo al
XIX secolo , la mia situazione economica è …beh, era
abbastanza alta. Miglior amico di Xavier Pirandello da quando eravamo
bambini, e amico di Isabella Shawn, quando si sposò con Xavier
- Cosa!?- disse Sasuke. — Stai per caso dicendo che il mio discendente si sposò con una schifosa mezzosangue?!.-
Sakura si lanciò su Sasuke facendo il possibile per colpirlo
ancora. …questo la spinse e la guardò furioso.
- Ti avevo avvertito di non mettere le tue luride mani su di me.
- E io ti avverto; se mi chiami un'altra volta così, con le mie
stesse mani .ti strapperò la lingua (come farà....devo
ancora capirlo! Ntamafipsy)
William rise.
- Posso vedere ancora la fiamma di passione accesa nei vostri corpi. Siete l'uno per l'altra.- disse Williamo sorridendo.
Sakura fissò gli occhi neri di William con la bocca semi aperta
e senza poter credere a ciò che aveva appena detto.
- Adesso si che possiamo chiudere il libro.- disse Sakura stascinandosi verso il libro con l'intenzione di chiuderlo.
- No!- disse William spaventato. — Ho aspettato per secoli nell'attesa che qualcuno aprisse la mia invenzione…
- La tua invenzione?- disse Sasuke.
- Sí. L'ho creato per poter cambiare il passato, ve l'ho
già detto! Ho pensato di usarlo per cambiare altre cose della
mia vita ma quando Xavier e Isabella morirono ho saputo che era questo
ciò che dovevo cambiare; il destino. Purtroppo, quando ho finito
la mia creazione ero ormai troppo anziano e sono morto prima ancora di
usarlo, senza rivelare l'esistenza di questo libro a nessuno. Dentro
questo libro ho conservato la mia giovinezza, in modo da poter guidare
coloro che avrebbero cambiato il passato di Xavier e di Isabella.
Ovvero, voi.
- Dici che..-disse Sasuke. — pretendi che noi facciamo in modo di
non far morire i tuoi amici, evitando la loro morte cambiando
ciò che è successo andando indietro nel tempo attraverso
la tua invenzione, cioè questo libro?
- Esatto.
- Sei pazzo se pensi che sprecherò il mio tempo salvando la vita
di persone che dovrebbero essere morte. Se si suppone che devo morire
in quell'epoca e così sia!- disse Sasuke.
- Beh, rispetto la tua decisione. - disse William. — Solo che nel
passato tu muori a 19 anni, il che significa che tu morirai più
o meno a quell'età…
- CO…?!- disse Sasuke.
- A meno che... tu cambi il passato.
Il silenzio invase il luogo. Ormai Sakura non era l'unica ad avere la bocca aperto.
- Beh non so te Uchiha, ma io intendo cambiare il mio passato.- disse
Sakura alzandosi. — A 19 anni sono ancora troppo giovane per
morire.
- Anche io!- disse Sasuke. GuardòWilliam.— Cosa dobbiamo fare?
William sorrise.
- Eccelente. Bene, la mia invenzione, può farvi tornare indietro nel tempo.
- Ma come sapremo cosa fare?- chiese Sakura.
- E' proprio questo il problema.- disse William. — Per questo,
dovrete rivivere ciò che è successo allora, dal momento
in cui Xavier e Isabella s'incontrarono e investigare como morirono;
scoprire quello che ha causato la loro morte e il modo per cambiare le
cose.
- Ma sarà una facenda lunghissima! Noi solo possiamo stare qui stanotte!- disse Sakura.
- Beh dovrete far in modo di poter tornare tutte le notti, per scoprire
come morirono i vostri discendenti. Una volta fatto, farò
tornare indietro di un'ora nella mia epoca, proprio un'ora prima del
loro assassinio e cambierete ciò che è successo.
Sasuke e Sakura si guardarono. Quello che stava accadendo sembrava un
sogno, anzi un incubo, qualcosa totalmente fuori dalla realtà.
- Fai ciò che devi fare.- disse Sasuke.
- Sí, lo faremo.- disse Sakura.
- Benissimo! Dovrete imparare ad andare d'accordo, perche starete molto
tempo insieme.- disse William,- Bene, questo sarà come un film,
solo che voi ci sarete dentro. Avicinatevi…
Sasuke e Sakura si avvicinarono lentamente al libro fino a trovarsi proprio davanti al libro.
- Fate molta attenzione..- disse William. Fu allora che scomparì.
- Dov'è andato!?- disse Sakura.
- Non lo so.- disse Sasuke. — …Forse
Ma Sasuke non potè finire la sua frase, perche in quel momento
dal libro usci un piccolo tornado, trasportando i due giovani dentro
sè.
Spazio di Mafipsy: Allora, come vi è sembrato questo capitolo?? L'altra volta mi ero dimenticata di chiarirvi una cosa quindi lo faccio adesso:
Nel capitolo precedento avevo detto che la storia è basata su
Harry Potter e quindi molte cose sono simili ad esempio le Case e anche
la struttura del castello...
Griffindoro si chiama Kyubi
Serpeverde si chiama Orachimaru
Corvonero si chiama Washi
Tassorosso si chiama Shukaku
e gli Akatsuki sono i Mangiamorte...
E con questo per adesso è tutto!!
GRAZIE PER LEGGERE E COMMENTATE IN TANTI!!!!
kiss
c4b
Sakura era caduta a terra. Sentì come tutta la polvere della terra si alzava e
penetrava nelle sue fosse nasali. Iniziò a tossire e immediatamente sentì anche
la tosse di Sasuke, il quale sembrava trovarsi nelle stessa circostanze della
rosa. Sakura si stroppicciò gli occhi togliendo la polvere da questi, fu allora
quando vide attonita l'estreneo nel quale si trovavano.
Intorno a loro molte
persone cammivano per le strade di pietra. Signore dai lunghi vestiti con
ombrellini per rifugiarsi dal sole, seguite dalle governanti. Molte carrozze
trasportate da cavalli robusti e neri con un "chofer" che grazie ad una
bacchetta faceva di che i cavalli girassero o a sinistra o a destra. Dentro le
carrozze c'era persone, ovviamente aristocratiche, con tanti gioielli se si
trattava di donne e orologi d'oro che penzolavano dalle tasche se si trattave di
uomini. C'era un enorme orologio al centro della piazza pubblica. Sakura ricordò
d'aver letto che in quell'epoca, le persone avevano le proprie terre, lontane
dai mezzosangue.
Era così concentrata in tutto ciò che aveva intorno che non
si accorse che Sasuke si era ormai alzato e adesso le stava offrendo la mano per
aiutarla ad alzarsi. Ma siccome non si accorse del gesto l'afferrò bruscamente
dal bracciò e l'alzò.
- Potresti essere un po' più delicato!?- disse Sakura
molesta.
- No.- disse Sasuke arrabiato . — E allora, dove diamine siamo?
- Nel XIX secolo ovviamente. E sembra che nessuno possa vederci..- disse la
peli rosa camminado davanti alle persone, ma queste continuavano a guardare
davanti, senza accorgersi di nulla. — Sí, definitivamente non ci possono vedere…
Sasuke rimase ad osservare una caffetteria. Sakura tentò di capire ciò che
chiamava l'attenzione del moro, ma non vide niente di straordinario. Fu allora
che il moro la prese nuovamente dal braccio e la portò verso il caffè. Quando
entrarono lei potè vedere molti uomini bevendo e ridendo, alcuni di loro
accompagnati da giovani e belle donne. La musica di quel luogo era vecchia alle
orecchie dei due ragazzi, ma rendeva il posto molto elegante. Dando un'occhiata
più approfondita al posto, Sakura capì l'interesse repentino del moro.
Tre
uomini erano seduti a un tavolo vicino alla finestra e stavano parlando. Uno di
loro era William, e l'altro…..
- Non può essere .- disse Sakura - Sei tú….
- No scema.-chiarì. — E' Xavier.
Sembrava qualcosa di surreale. Il giovane
che si trivava davanti a lei, era la viva immagine di Sasuke. I suoi capelli
neri, cadevano sulla sua fronte e i suoi occhi neri erano inconfondibili. Aveva
persino la stessa espressione di superiorità. I suoi gesti erano freddi e allo
stesso tempo intensi. Era Sasuke, non c'erano dubbi.
- Sei definitivamente
tu, riesco persino vedere la stupidità che ti caratterizza.
- Zitta Haruno.-
disse Sasuke afferrandola dal braccio (ma insomma sempre dal braccio!?
Ndmafipsy). - Non per niente ti sei sposata con me!?
- E allora
Pirandello? Quando hai intenzioni di sposarti?
Xavier rise.
- Sposarmi?
.- disse ancora ridendo. — Ce ne sono tante…. Perchè dovrei scegliere solo una?
Sakura suspirò rassegnata.
- Detto fatto. E' proprio stupido come te.
- Perchè non ti sposi con Michelle?.- disse William. — E' di buona famiglia.
Xavier alzò il sopraciglio, gesto che Sasuke aveva ereditato.
-
Michelle? No grazie, io paso…
- Beh lei sembra molto illusa..- disse
William.- Non dovresti giocare con queste cose.
- Io non ho mai illuso
nessuno.- disse Xavier. — E' lei che s'illude da sola
Sasuke rise.Trovava
molto divertente vedere se stesso in quei abiti così antichi, eppure, parlando
essattamente come lo farebbe lui.
- Beh.- disse il terzo uomo sconosciuto. —
Voi non avete alcun problema. Quando volete segnalate una fanciulla col dito e
vi sposate. Io non posso fare questo, e ne devo trovare una.... non voglio
invecchiare da solo.
- Ma di che parli?- disse William. — Ancora manca molto
tempo per invecchiare!- disse scherzando con Xavier.
- Ma io non ho i vostri soldi! Voi due siete ricchi, milliardari, io no. Nessuna signorina di classe
vuole sposarsi con qualcuno che non ha denaro per mantenerla come si mantiene
una regina!
- Senti; le donne, sono tutte interessate. Non hanno niente in
quel cervello, l'unico che sanno fare bene è prendersi cura dei figli ed è per
questo che devono stare a casa. E persino pretendono che il marito, che è colui
che guadagna il denaro lavorando, le mantenga. Sono una piaga.- disse Xavier.
- Ma sono la miglior cosa!- disse lo sconosciuto. — Dobbiamo ammetterlo! La
vita sarebbe troppo noiosa se non ci fossero loro. Quelle curve, quei
volti...Dio mio cosa farei io senza le donne
Xavier e William rissero
all'unisono.
- Beh in questo c'hai ragione!- disse William.
Il volto
si Sakura era chiaro: si sentiva offesa.
- Grandissimi idioti!- urlò, ma ciò
non funzionava, loro non potevano udirla. — Come potete essere così! Le donne
hanno un cervello, a che diavolo pensate ignoranti!?
- Stai zitta Haruno!-
disse Sasuke. — Ricorda che in quest'epoca tutti la pensano così.
- Beh
quest'epoca fa schifo!
- Può essere.- disse William, ma non il William che
era seduto con Xavier e lo sconosciuto, ma era lo stesso William che li aveva
trascinati li.
Stava accanto a Sasuke e guardava se stesso con grand'allegrìa. —
Che bei tempi erano quelli.
- Xavier è un'idiota.- disse Sakura. — Mi fa
innervosire solo starlo a sentire.
Sasuke guardò annoiato Sakura.
- Come diavolo ho fatto a decidere di sposarmi con questa? - disse
Sasuke tentando di trovare una spiegazione a ciò. Sakura era
un'insopportabile secchiona, schifosa, e per niente bella, come era
potuto lui, il Príncipe di Orochimaru, innamorarsi di una come
lei? Non trovava alcuna spiegazione ne per il passato, ne per il
presente e ne per il futuro
- In realtà all'inizio non eri innamorato di
Isabella, ma si sua sorella, Carmen.
- Lo sapevo!- disse Sasuke. — Doveva
pur esserci qualche spiegazione ragionevole.
- Sí, ma ciò che è successo fu
che avevi conosciuto Carmen senza sapere che aveva una sorella, ossia Isabella.
Vedrai , la sua storia è molto complicata. L'unica cosa che ti posso dire è che
Carmen è sinonimo di peccato, lussuria e lo potrai constatare coi tuoi propri
occhi... mentre Isabella...
Capitolo 5 *** Naruto una volta si chiamava....? ***
cap5b
- … è un'insulsa..- disse Sasuke guardando Sakura.
William rise.
— Lo
vedrai tu stesso il motivo per cui ti sei sposato con Isabella, ma l'unica cosa
che ti posso dire è che lei è molto diversa da Carmen. Isabella era spontanea,
viveva senza regole e senza norme...è per questo che fu difficile per Xavier
vivere con lei; dovette imparare che non c'era nessuno al mondo in grado di
controllarla... era come l'aria...impossibile da stringere con le mani.…
-
Controllarla? Non credo sia un lavoro così difficile..- disse Sasuke guardando
Sakura.
- In effetti, vi siete "controllati" a vicenda…- disse William,-Ma
per adesso basta, io me ne vado, voi inseguite Xavier.
William scomparve
nell'aria.
- Perfetto, ma perchè ho fatto cadere quel maledetto libro!?-
disse Sasuke mentre inseguiva Xavier, il quale si era alzato dalla sedia e
adesso si dirigeva verso la porta del caffè.
- Oh beh forse perche sei
un'idiota.- disse Sakura.
- Chiudi il becco Haruno prima che io te lo chiuda
a suon di colpi.
- Oh bravo! Adesso sei così vigliacco da picchiarmi Uchiha?
Sasuke si fermò di colpo fissando firmamente la pelirosa. La pelirosa
indietreggiò incosciamente.
- Non mettermi alla prova Haruno- disse il moro,
per poi continuare il suo inseguimento
Sakura rimase in silenzio per tutto il
tragitto. Sasuke non era capace di picchiarla, ma era meglio non
provocarlo.
Arrivarono all'interno di un bosco, il sole pomeridiamo
colpiva i loro volti. Sakura e Sasuke stavano ormai sudando e inoltre erano
stanchi di inseguire Xavier; ma tutto d'un tratto egli si fermò. Un uomo si
trovava appoggiato al tronco di un albero. Aveva un capotto nero addosso, il
quale bloccava la visuale del suo volto.
- Finalmente sei arrivato.- disse
lo sconosciuto.
- Ero occupato. Allora? Hai delle notizie per me?
L'uomo
s'incamminò verso Xavier, mostrando degli occhi blu cielo e dei capelli dorati
che furono facilmente riconosciuti dai nostri due giovani protagonisti.
-
Naruto!- disse Sakura.
- Perche cazzo sto parlando con Uzumaki!?- disse
Sasuke furioso.
- I Gitani hanno abbandonato la zona nord, stanno venendo
qui. Sai bene cosa vogliono e sai anche che classe di creature sono.- disse
Naruto prendendo il suo shuriken e pulendolo col capotto.
- So chi sono.-
disse Xavier. — Maledetti ladri. Sono una razza pericolosa per i nostri piani e
lo sai. Sono molto ingeniosi, e bugiardi. Non puoi riporre fiducia in loro.
-
E allora cosa faccio?- disse Naruto.
- Pain, per il momento, devi solo
scoprire qualcosa su di loro. Lo farei io, ma devo occuparmi di alcune facende.-
- Pain?? Si chiama Pain?- disse Sakura.
- Sí, oppure hai perso
l'udito Haruno?- disse Sasuke.
Certo che non aveva perso l'udito, ma ciò era
molto curioso, il semplice fatto che, Naruto Uzumaki, colui che sconfisse il
Signore Oscuro si chiamasse proprio come lui.
¿Naruto che aveva un
rapporto amichevole con Uchiha? Quello non sarebbe mai successo neanche nei
sogni! Eppure era ciò che stava succedendo. E sembravano anche amici di vecchia
data. Alla memoria di Sakura ritornò il ricordo del primo giorno di scuola ad
Hogwarts. Naruto aveva incontrato per caso Sasuke e questo gli aveva proposto di
unirsi a lui, ma il suo amico avevo risposto con un "no" secco, cambiando il
destino. Cosa sarebbe succeso se in quel momento egli avesse accettato di essere
amico di Uchiha? Capì allora, che tutte le decisioni che nella vita si prendono,
dipendono nella maggior parte dei casi, dagli ambieni nei quali ci troviamo. Nel
presente, Naruto fece amicizia prima con Sai, perciò accettare l'amicizia di
un'altra persona che non apprezzava il moro non era possibile per lui; ma nel
pasato, l'ambiente era diverso, e perciò, anche i risultati...
- Come
vuoi, se mi succede qualcosa, ti cercherò.- disse Itachi mentre metteva a posto
il suo shuriken.
- Perfetto.
Pain si allontanò camminando, mentre
Xavier rimaneva lì in piedi. Sembrava che stesse pensando nella conversazione
appena avuta con Pain. La pelirosa ricordó in quel preciso momento delle cose
che aveva letto in alcuni libri su quell'epoca.... .
“Le persone “normali”
vivevano in un mondo bipolare. Divisi in due parti: persone ed impuri. …questi
si occupavano di controllare le creature maligne, che abitavano sopratutto in
quei tempi. I Gitani erano una razza che si trovava in mezzo, non erano
considerati "normali", ma, non erano neanche considerati impuri. Odiati da tutte
e due le parti, la loro unica via di fuga era viaggiare e vivere da nomadi
rubando o ingannando, beh..in questo erano degli esperti..."
Xavier
iniziò finalmente a caminare fino ad arrivare a un fiume..
Sakura s'avvicinò
ad un albero mentre Sasuke si toglieva la cravatta visto che ormai stava dando
fastidio.
- Fa troppo caldo..- commentó il moro.
Xavier osservava il
fiume quando tutto d'un tratto, tra gli alberi trovò un vestito bianco.
- E
questo?- disse lui.
Fu allora quando dal fiume uscì una testa e
successivamente il corpo di una donna dai capelli color rosa. Dava le spalle a
Xavier, l'acqua la copriva dalla vita in giù, perciò l'unica cosa che poteva
vedere era la sua schiena nuda. E questo fu sufficiente per fr si che Xavier e
Sasuke rimanssero senza fiato.
- Carmen.- disse Sakura.
Ma allora la
ragazza girò il volto al sentir dei passi, e Sakura vide dinanzi a lei, una
donna dal volto uguale al suo...
Spazio di Mafipsy: ciao come va?
Volevo rigraziare le persone che hanno commentato ^____^
Grazie per aver letto e continuate a commentare ^____ così so se vi piace oppure no.
Mafipsy.
La pelirosa a malapena poteva respirare. Lei
conosceva quel volto. Gli occhi che la guardavano tutte le mattine dallo
specchio sembravano prendere vita in un altro corpo. Sì, poteva riconoscersi in
quelle piccolissime macchioline sulle sue spalle, in quelle labbra rosse a causa
della vecchia abitudine di mordicchiarli, in quella pelle leggermente abbronzata
senza la necessità di ricevere la luce del sole. Tutto.... tutto apparteneva a
lei, ma si trovavano in un altro corpo...
- Wow Haruno…davvero possiedi quel
corpo??
Sakura divenne rossa e coprì gli occhi a Sasuke con entrambi le
mani.
- Questo è tuo?- disse Xavier sorridente prendeno il vestito bianco. —
Non credo sia una buona cosa che una donzella vada in giro da sola, potrebbe
incontrare chiunque...
Isabella aveva gli occhi di un color verde intenso e
brillavano come se dentro essi ci fosse del fuoco. Sasuke lo notò quando riuscì
a liberarsi dell'azione di Sakura. Era lei, l'immonda di sempre, ma diventata
donna.
- So cosa faccio.- disse Isabella. — Adesso, lascia il mio vestito.
- Non vuoi che te lo dia?- disse Xavier avvicinandosi al lago. Allora
Isabella prese una pietra e gliela lanciò.
- Auch!.- disse Xavier. — ok, ho
capito l'indiretta!
- Adesso te ne puoi anche andare!- disse Isabella.-
Vattene!
Isabella continuava a lanciare pietre contro Xavier, il ragazzo
lasciò il vestito e se ne andò prima di essere colpito da qualche pietra.
-
Eri una selvaggia Haruno!- disse Sasuke.
- Te lo meritavi, per pervertito.-
disse Sakura. — Credo che ora inseguiamo Isabella non ti sembra?
- Come
vuoi.- disse Sasuke.
Isabella camminava verso la sponda del fiume. Sakura
coprì un'altra volta gli occhi a Sasuke in modo che non la vedesse nuda.
In quanto Isabella si mise il vestito, Sakura tolse le sue mani
dagli occhi di Sasuke, il quale iniziava ad arrabiarsi più del solito. Isabella
cominciò a camminare tra gli alberi. Sakura e Sasuke tentavano di seguirla mente
alcune farfalle volavano da sopra a sotto circondando a modo di danza gli
alberi. Sakura aveva l'impressione che Isabella appartenesse ad una classe
sociale bassa, poichè indossava soltanto un semplice vestito bianco. Mentre
camminavano Sasuke non disse niente su la classe sociale d'Isabella, e per un
istante la pelirosa pensò che magari il moro non se ne era accorto, ma si
sbagliava.
- Lo vedi Haruno?- disse finalmente il moro. — Nel passato,
presente e futuro sarai sempre una delle tante, insieme alle persone inferiori.
Sakura lo guardò con gli occhi iniettati di rabbia.
- E tu sarai sempre
un imbecille, passato, presente e futuro.
I due si fermarono davanti ad una
grande casa, ovviamente questa apparteneva ad una persona ricca. Isabella entrò
dalla porta del retro. Sakura notò il sorriso del moro, confermando le sue
ipotesi.
- Eri una domestica.- disse Sasuke ridendo mentre seguiva Isabella.
- Taci o farò che la tua vita sia un inferno.- disse lei seguendolo.
Entrambi entrarono in un enorme cucina dove c'erano diverse donne cucinando.
Una di loro si alzò e corse verso Isabella.
-Bambina mia la signora ti stava
cercando prima, io le ho detto che tu eri andata alla tomba di vostro padre, ma
non sono sicura che mi abbia creduto.
- Non importa, grazie Nana.- disse
Isabella mentre usciva dalla cucina.
-Credevo che tu
fossi una domestica…-disse Sasuke.
Sakura seguì Isabella, quello che stava succedendo era
non poco strano. Isabella salì le scale della casa e attraversò un lungo
corridoio fino ad entrare in una stanza. Anche Sakura e Sasuke entrarono.
Dentro la stanza c'era un gran letto, uno specchio, una scrivania con la
rispettiva sedia e un gran guardaroba. Da tutte le parti c'erano delle
fotografie…di Isabella.
- Cosa?! Adesso si che non capisco.- disse Sasuke
vedendo una foto, lì c'era Isabella dove indossava dei vestiti eleganti e
soffisticati, come qualsiasi altra donzella dell'alta società.
In quei
momento ella era rinchiusa in bagno. Sakura era sorpresa nella stessa maniera di
Sasuke.
- Che ragioni ha per vestirsi da domestica quando non lo è …- si
chiese a voce alta la pelirosa. — sicuramente Xavier non sa che lei possiede del
danaro, deve pensare che è una contadina visto gli abiti che usa.
- Sí…ma
perchè lo fa?- disse Sasuke.
William aparse sorridendo.
- Cóme va?
-
Siamo un po' confusi.- ammise Sakura.
- Si, è per questo che sono venuto, ho
percepito qualche dubbio e adesso vedo chiaramente qual'è. Beh, come vi avevo
detto, Isabella è molto speciale. Guardate, lei è la figlia del defunto Ernesto
Shawn, gran empresario, e di una pirata, Juana Xu.
- Una pirata?- disse
stupito Sasuke.
- Essatto, allora, beh sua madre era una giovane coraggiosa,
che si occupava di aiutare coloro che non avevano niente. Morì nel suo intento
pacifista. Successivamente il signor Shawn si sposò nuovamente, con Magdalena,
madre di Carmen.
- Allora sono sorellastre.- disse Sakura.
- Sí.
Beh, quando il signor Shawn morì, Magdalena non si prese molta cura di
Isabella, la odiava, perchè non era sangue del suo sangue, era soltanto la
figlia di una pirata qualsiasi. La sopporta solo perche il signor Shawn le
lasciò una suculenta eredità, della quale solo Isabella può accedere. Beh, la
ragazza non è cresciuta con molto amore, ma è capace di combattere per gli altri
eh! Ha preso da sua madre, l'aiutare gli altri.
- Capisco, si veste come una
donna qualsisasi per riunirsi con i bisognosi e aiutarli senza essere scoperta!-
disse Sakura.
- Proprio così!- disse William
- Doveva essere una tua
parente, una che non si fa mai i fatti suoi.- disse Sasuke.
- Che ore sono?-
chiese Sakura senza dare ascolto alle ultime parole del moro.
Sasuke guardò
il suo orologio. Segnalava le cinque del mattino, certo, quella era l'ora di
Konoha, non del XIX secolo.
- William dobbiamo essere a Konoha tra un'ora,
dobbiamo andare a fare lezione.- disse Sakura..
- Va bene, tra un'ora
ritorno e vi riporto a Konoha- e fu così che William scomparve.
Isabella uscì dal bagno con una lungo, e bellissimo allo stesso
tempo, vestito bianco. I suoi capelli, prima naturalmente sciolti,
adesso, erano raccolti in una treccia con alcuni fermacapelli. Aveva in
lieve rossore sulle guance e difficilmente si poteva dire che era la
stessa ragazza che avevano visto poche ore prima, vicino al fiume.
- Ho davvero quel aspetto, indossando un vestito?- disse Sakura osservando Isabella.
- Ho visto vestiti più belli...- commentò Sasuke con
l'intenzione d'irritare la giovane ragazza, ma se doveva essere
sincero, apprezzava molto ciò che c'era davanti ai suoi occhi .
— E comunque, stai meglio senza alcun indumento addosso...
La porta della stanza si aprì. Una donna dai capelli biondi e
con un vestito nero entrò. La sua pelle era bianca, i suoi occhi
erano verdi, aveva qualche ruga sul volto, ma questo non le impediva di
essere una donna bellissima.
- Dove sei stata?- dise Magdalena leggermente arrabbiata. — Una signorina non dovrebbe uscire da sola...
- Beh si da il caso che io esca e vada dove mi pare e piace.- disse
Isabella. — Avevo bisogno di prendere un po' d'aria, essere
sempre qui rinchiusa mi fa venir il mal di testa..
- Attenta a come rispondi ragazzina insolente!- disse Magdalena.
- E mi dica, come vuole che le risponda?- disse Isabella.
La porta si aprì nuovamente e una donna giovane di più o
meno la stessa età di Isabella entrò. Aveva i capelli di
un color rosso sangue e la sua pelle poteva tranquillamente essere
paragonata alla porcellana. I suoi occhi verdi, simili a quelli di
Magdalena e Isabella, sembravano due pietre preziose. Quello non poteva
essere vero. In tutto il mondo, non poteva esistere una bellezza
così perfetta. Sasuke rimase immobile ad ammirarla mentre Sakura
sorrideva leggermente.
- E' Carmen.- disse Sakura.
- E' impressionante....- susurrò Sasuke ancora immobile dallo stupore.
Isabella era tanto insignificante come Sakura dinanzi a una dea.
- Cosa succede madre?- chiese Carmen.
- Tua sorella è una ribelle e non fa altro che farmi innervosire!- disse Magdalena. — E' proprio come sua madre!
- Sí, credo che l'ho ereditato da lei.- disse Isabella
sorridendo, sembrava orgogliosa di ciò che aveva ereditato.
- Lasciala perdere mamma! Se lei vuole uscire ha tutto il diritto di
farlo.- disse Carmen. La sua voce era seducente, come lei del resto.
— Isabella è libera di fare ciò che vuole.
Isabella le sorrise.
- Argh! Fate quel vi pare- disse Magdalena uscendo dalla stanza.
Carmen seguì con lo sguardo la madre fino a che la figura di sua
madre scomparve, e si sedette sul letto della sorellastra
- Dove sei stata alla fine?- chiese Carmen con malizia. — Non mi dire che hai qualche amante e io non ne so nulla...
- No, per niente.- disse Isabella. — Lo sai benissimo che non ho intenzione di sposarmi.
- Per Kami! Ancora con quelle strane idee sorellina?. Cosa pensi fare, eh? Diventare suora?
- No. Mi dedicherò a viaggiare per il mondo su una nave,
aiutando gli altri. Come faceva mia madre.- disse Isabella speranzosa.
Carmen la guardò senza capire.
- Questo è ridicolo, una donna che non è sposata, non
è neanche suora e in più viaggia su una nave come fanno
gli uomini.....
- E questo non è tutto.- disse Isabella sorridendole. — Ho intenzione anche di andare in giro con i pantaloni!
- Pantaloni!? Cos'è che vuoi fare!?Cambiare sesso!?- disse Carmen.
- Non dire quella parola!- disse Isabella inevitabilmente offesa.
Arrosì soltanto ascoltando quella parola. — Non è
qualcosa che debba uscire dalla bocca di una fanciulla!
- Ma se è così che si chiama! Per Kami Isabella! Tutte
quelle regole su cosa di deve dire o no, io me ne infischio.
Cos'è quella stupidaggine che una "fanciulla" non puo toccare o
farsi toccare dal suo fidanzato prima del matrimonio? Mi sembra assurdo
e noioso..
Isabella la miró incrédula.
- Anche a me sembrano assurde alcune regole, come quella dei pantaloni
e quella che una donna non può vivere senza essere sposata con
un uomo...ma toccare e farsi toccare?? Per Kami Carmen quelli sono
pensieri peccaminosi??
Sasuke iniziò a ridere.
- Peccaminosi??- disse il moro mentre ancora rideva.
Sakura lo guardò offesa e poi gli diede un colpo sulla spalla.
- E che vuoi?! Quello che diceva Carmen era da troie- disse Sakura difendendosi.
- Non mi toccare Haruno!- disse Sasuke .
Carmen rideva dinanzi alla reazione Isabella.
- Cara sorellina…già vedrai quando troverai un uomo che
ti faccia sentire, e vedrai quanto ti piacerà le sue carezze,
che ti dica cose all'orecchio e ti faccia fremere fra le sue braccia..
- Basta Carmen! Non ti hanno insegnato a non essere così
volgare?? Inoltre, parli come se tu l'avessi già vissuto!
Carmen passò la sua lingua seducentemente sul labbro superiore.
- Forse l'ho già vissuto…
Isabella la guardò sorpresa, non riusciva a crederci
- Per KAMI! In che donna ti sei trasformata! Non sei neanche fidanzata e sei stata al letto con un uomo?!
Carmen la guardò arrabbiata.
- Non essere ipocrità sorellina, perche la tua favoletta di
salire su una nave per aiutare gli altri non te la crede nessuno. Chi
lo sa cosa vai nascondendo a nostra madre!
- Non credere che io sia come te.- disse Isabella. — Io non sarei mai capace di fare quelle cose!
Carmen si alzò dal letto e iniziò ad andare verso la porta, ma prima guardò dalla testa ai piedi Isabella.
- La differenza fra te e me, è che io dico le cose in faccia e
non sono ipocrita come te!- e con questo Carmen uscì dalla
stanza.
- Che volgare!- disse Sakura.
Sasuke volle uscire anch'egli dalla stanza ma da un momento all'altro tutto divenne sfocato e successivamente nero.
I due ragazzi sentirono freddo e aprirono gli occhi. Si ritrovavano sul
pavimento, per essere precisi sul pavimento della biblioteca di Konoha,
nella stanza Proibita. Sasuke si alzò da terra e guardò
William il quale usciva dal libro.
- Bene, vi ho riportati in tempo.- disse egli. — ci vediamo stasera.- e con questo scomparve nuovamente.
Anche Sakura si alzò da terra.
- Dobbiamo uscire rapidamente!- disse la ragazza dagli occhi verdi.
Spazio Mafipsy: Allora, che ve ne pare?? ho tentato di fare il capitolo più lungo questa volta! ^___^
Come vi sembrano i personaggi? Annuncio subito che io amo (vabbo'
oltre a Sasuke e Sakura) Isabella!! Lo so questo è il
primo capitolo nel quale appare ma vedrete, lei è fantastica!!
*-*
E a voi chi vi piace?
Volevo ringraziarvi per i commenti, davvero, li apprezzo molto...vorrei
che fossero di più ma pazienza...siamo solo all'inizio... ^__^
Vi dico che la fanfiction avrà occhio e crece 75 capitoli ...
E vi dico anche che d'ora in poi non potrò aggiornare
così presto perchè con la scuola e tutto il resto
è un casino O.o
Se ci sono dei dubbi, ditelo, tenterò di spiegarvi tutto.
Alla prossima!! ^__^
Mafipsy
c7
I due sentirono il suono del gran orologio dell'istituto, il quale
indicava che tutte i saloni si aprivano nuovamente. Sakura giró
la maniglia della porta e si rese conto che ormai questa era aperta.
- Andiamocene da qui.- disse Sasuke.
- Sakura….Sakura….SAKURA!!- disse Sai alla sua amica che
stava dormendo sul banco — Se la professoressa Anko ti vede ti
metterai nei guai!
Sakura si stripicciò gli occhi. Non aveva chiuso occhio in tutta
la notte, e non l'avrebbe fatto neanche questa... . Doveva
pensare in qualcosa, perche se al mattino doveva assistere alle lezione
e di notte doveva salvare la sua vita antecendete...quando avrebbe
dormito??
Naruto le diede un piccolo colpetto con il gomito e la guardò preoccupato.
- Cos'è successo Sakura? Non hai dormito bene stanotte?
- Io? Etto..no! E' solo che…mmmm io…ho avuto un incubo..e, beh....- Sakura non sapeva assolutamente cosa dire.
- Come vuoi, ma non sbavare sul tavolo, ok?. — disse Sai prendendola in giro.
In un altro momento lei sicuramente l'avrebbe picchiato, ma oggi non
aveva neanche le forze per farlo. E in quel momento le venne un'idea
incredibile...
Sasuke stava praticamente per addoramentarsi anche mentre camminava con
il gruppo d'amici: Tenten, la quale andava sempre accanto a lui; Lee e
Neji i quali stavano dietro i re di Orochimaru e alla fine le "guardie
del corpo" di Sasuke.
- Sasuke sembri molto stanco. Non hai dormito bene?- chiese Tenten
toccando delicatamente il volto del giovane. Tenten camminava afferando
il braccio del ragazzo più attraente di tutta Konoha. E beh, la
verità era che lei, era anche tra le più brave di tutto
l'isitituto, per qusto Sasuke l'aveva scelto tra le tante, soltanto per
esibizionismo..
- Sí, non sono riuscito dormire molto bene.- disse Sasuke dando un piccolo bacio sulle labbra di Tenten.
- Allora ci vediamo venerdì sera, vero?- disse Neji sorridendo
maliziosamente. — Nessuno può mancare a questa riunione.
- Abbiamo preparato tutto, mancano soltanto piccoli dettagli.- commentò Lee.
- Venerdì sera?!- disse Sasuke. Come cazzo avrebbe fatto tutte
le notti ad andare in biblioteca per tornare nel passato??
- Sveglia Uchiha!- dijo Neji. — Ci riuniamo sempre venerdì
sera, non cambieremo proprio adesso. Beh, a meno che tu lo decida,
dopotutto sei tu il capo.
- No, venerdì sera va bene.- disse Sasuke. Avrebbe avuto tempo per inventarsi qualcosa e uscire da quel guaio.
Sasuke si fermò quando all'angolo vide Sakura la quale faceva
gli diceva di avvicinarsi a gesti. Il moro guardò il suo gruppo
e parlò.
- Vi raggiungo dopo, ho qualche problema da risolvere.
- Va bene..pero ma non fare tardi, ok?- disse Tenten seducentemente
mentre si passava la lingua fra le labbra. Sasuke amava quando faceva
così.
Quando il suo gruppo si allontanò Sasuke camminò seccato
verso la portatrice di occhi verdi, assicurandosi che nessuno li
vedessi.
- Cos'è che vuoi? Già è abbastanza orribile vederto ogni notte.- disse l'Orochimaru.
- Neanche a me fa piacere vederi ogni notte Uchiha, ma devo darti
qualcosa.- Sakura prese dalla sua tasca una bottiglietta e gliela diede.
- Cos'è questo, veleno?. — chiese Sasuke.
- No, magari lo fosse ma non è così. Devi solo prendere
una goccia al giorno, equivalgono ad otto ore di riposo. Le prendi e
non importa quanto tu dorma, tanto con queste avrai le forze necessarie
per affrontare il giorno. Sarà come se tu avessi dormito
beatamente tutta la notte.. Credevo che ne avresti avuto bisogno.
- Hmp..come vuoi. — disse Sasuke ritirandosi senza neanche dirle
"grazie". Sakura se ne andò camminando lentamente;
dopotutto mica si aspettava che quel idiota le dicesse qualcosa.
La notte arrivò velocemente. Sakura si assicurò d'aver
finito tutti i compiti e uscì dalla Sala Comune nella maniera
più silenziosa che poteva. Si era fatta la doccia e aveva ancora
i capelli bagnati...
Si dirigeva verso la porta quando sentì una voce alle sue spalle.
- Dove vai?- domandò Naruto.
Sakura si girò e vide i suoi due migliori amici con le braccia incrociate, che la guardavano severamente.
- Etto, io…vado a fare una passeggiata, niente di più..- disse Sakura.
- A quest'ora?.- disse Sai mentre si avvicinava alla ragazza. — Chi vuoi prendere in giro?
Naruto e Sai la guaradavano aspettando una risposta. La pelirosa
tremava dinanzi lo sguardo dei suoi amici. E adesso cosa si
sarebbe inventata?? Loro non avrebbero creduto nessuna storiella.
- Sapete….- disse Sakura. — Non ci crederete mai….!
- Mettici alla prova.- disse Naruto mentre i suoi occhi azzurri
continuavano ad osservarla aspettando oltre ad una risposta, una
spiegazione.
- Emh..sí, certo, ma non mi crederete mai….- disse Sakura nervosa mentre pensava a qualcosa da dire.
”Andiamo pensa! Qualcosa ti deve venire in mente!” diceva a se stessa.
- E' inutile che ti cerchi delle scuse, dove pensavi d'andare senza il nostro permesso??- disse Sai.
Questo era troppo. Non riusciva a tollerarlo.
- Il vostro permesso???- disse Sakura incredula. — Io non ho
affatto bisogno del vostro permesso! Posso tranquillamente andare da
sola e fare cio che voglio!Infatti...non so neanche perche devo darvi
delle spiegazioni su cose che devo fare, meglio che me ne vada!- disse
la pelirosa girandosi e camminò verso il senso opposto.
Per un momento di felicità pensò che quello sarebbe
bastato e che miracolosamente si era salvata dai suoi amici, ma non
sapeva quanto si sbagliava, quando Naruto prese il suo braccio destro e
Sai quello sinistro.
- Non te ne andrai fino a che non ci dirai dove e vai e perchè a
quest'ora della notte.- disse Naruto susurrandole all'orecchio.
- Perciò ti ripetiamo la stessa domanda, dove vai?- disse Sai.
Sakura rimase immoblie, non sapeva cosa dire. Allra una figura apparse luno il corridoio e rispose altezzosamente.
- Va con me, e allora?- disse Sasuke mentre guardava Naruto e Sai, e poi con sprezzo guardò Sakura.
- Cosa?!- disse Naruto e poi guardò Sakura prendendola ancora
per braccio e questa volta, afferrandola con più forza. —
Rispondi a questo!
Sakura poteva sentire tutto il suo corpo tremare allo sguardo furioso
dei suoi amici e al volto sodisfatto di Sasuke, felice di averle
causato quel problema.
- Si, ahah vedrete..è molto facile da spiegare…- disse Sakura.
- Si Haruno, spiega loro cosa facciamo tutte le notti in biblioteca…- disse Sasuke.
- COS…?!- dissero i due amici Kyubi con furia, specialmente Sai,
il quale era il più geloso dei due. Beh c'era da dire che
c'erano molti modi da interpretare le parole dell'Uchiha.
Sakura credeva che da un momento al altro le avrebbe mancato il
respiro. Sasuke doveva pagare per tutti i problemi che le stava
causando.
- Quello sembrava peggio di ciò che è in
realtà…- disse Sakura. — Non è come dice
Uchiha. Solo che da come lo dice lui sembra una cosa diversa…
- E parla di una santa volta!- disse Sai stringendo con forza il braccio dell'amica.
- Beh, guardate..lo succede tutto per il lavoretto per Zabusa. (E' Piton XD)
- Ma se il lavoro per Zabusa è finito oggi!- disse Naruto. I
suoi occhi brillanti erano fissi su di lei. - Sí, fammi
finire..- disse Sakura. — Guarda, in realtà es è
una storia molto divertente….vero Uchiha??-
- Sí lo è.- disse Sasuke divertendosi del fatto di star
dando fastidio a Uzumaki e Nara, ma soprattutto si divertiva a causare
problemi a quella schifosa impura. — Si è molto divertente
com'è che nessuno di voi due idioti non si è mai accorto
dell'assenza dell'amica…
Sai stava per colpire Sasuke, ma Sakura lo fermò afferrandolo dalla camicia.
- E' molto divertente perche….- disse Sakura tentando di trovare
la prima scusa possibile. Sasuke sorrideva con malizia. — Beh,
Zabusa…sí, Zabusa…ci ha messo un brutto
voto...perche non gli piaceva il nostro lavoro
- Certo, perche noi facevamo tutt'altro..- disse Sasuke.
- Certo!..si etto…ci siamo solo visti una volta!.- disse Sakura
volendo correggere ciò che il moro aveva detto. — Sapete,
no? Non ci eravamo mai visti per fare lavoro perche facevamo altro... e
allora Zabusa ci ordinò di fare un lavoro enorme
- Sí enorme.- disse Sasuke sorridente.
- Si, ed è cosi grande che dobbiamo stiamo tutte le notti facendolo..- disse Sakura.
- Sí, facendolo.- disse Sasuke sorridendo ancor di più.
Naruto a Sai lasciarono andare Sakura ancora con qualche dubbio. E la
ragazza dagli occhi verdi potè finalmente respirare tranquilla.
- Vuoi che andiamo con te?- disse Sai, sapendo quanto Sasuke poteva essere stronzo.
- No! No, non c'è bisogno. Mi diffendermi da sola..- disse la ragazza.
- Questo non mi piace per niente.- disse Naruto. — Tenta almeno di non fare tardi..
- Si, lo prometto…
Naruto e Sai ormai rassegnati si voltarono e s'incamminarono verso le loro stanze...
Sakura guardò furiosa Sasuke, il quale era soddisfatto della sua impresa riuscita.
- Sei un maledetto disgraziato!- disse Sakura.- Vai all'inferno!
- E' da lì che vengo..- disse Sasuke cancellando il suo sorriso
e mostrando nuovamente la sua solita faccia schifata.-Haruno…non
è stato niente di che.
- E poi che diavolo ci facevi qui??! Dovevamo incontrarci alla
biblioteca e non nella Sala comune della mia Casa!- disse Sakura
isterica.
- Beh è colpa tua! Ti stavo aspettando e non arrivavi! A me
nessuno fa aspettare. Perciò ho deciso di venire a cercarti da
solo e portarti qui strisciando se era necessario, ma quando ho visto
che i tuoi grandi "guardie del corpo" ti stavano causando dei
problemi...
- Hai deciso di rovinarmi la vita!- disse Sakura.
- Essattamente, cosa c'è di più divertente di questo?- disseo Sasuke sarcasticamente.
Entrambi camminarono in silenzio fino ad arrivare alla biblioteca.
Sasuke camminava a un metro di distanza dalla ragazza dai capelli rosa,
mentre lei camminava piano, non volendo avvicinarsi troppo a lui. Tutto
d'un tratto Sasuke si fermò bruscamente a mettà del
cammino e si girò.
- Ah mi stavo dimenticando. Non potremo mai incontrarci il venerdì, chiaro?
- Perchè?- chiese Sakura.
- Perche così voglio io. Qualche altra domanda cretina?- disse Sasuke mentras entrava in biblioteca.
- Idiota arrogante...- disse Sakura mentre anche lei entrava, a bassa voce.
I due entrarono nella Sezione Prohibita. Lì c'era William.
- Era ora.- disse.
E non passarono due secondi che un tornado apparse e lì investì, proprio come l'altra volta.
- Non sei neanche capace di lavare dei vestiti per caso??!- disse Carmen sbraitando contro una povera domestica
- Mi dispiace tanto, signorina.- disse domestica a testa bassa..
- Non devi dispiacerti, devi solo fare il tuo lavoro.- disse Carmen seccata.
- Potrebbe anche essere più gentile??- disse Sakura offesa dalla scena che aveva appena visto.
- E perche??- disse Sasuke. — Se quella tizia non è
efficiente, allora non bisogna essere benevoli, non se lo merita...non
fare l'avvocato delle cause perse con la gente della tua classe Haruno,
è patetico.
- E' più patetico ascoltarti, perciò stai zitto.- disse Sakura.
Carmen si guardò allo specchio e bagnoò la sue labbra
rosse. Definitivamente era una donna bellissima, con una bellezza
esótica ed inebriante. Sasuke la guardava come se non potesse
credere che esistesse qualcosa di più perfetto sulla Terra.
- Mi piacerebbe che guardassi cos' qualcuna davanti a Tenten.- disse Sakura beffardamente.
Carmen uscì dalla stanza. Automáticamente Sasuke
uscì di corsa dietro la ragazza dai capelli rossi. Sakura
tentò di raggiungerlo.
- Aspetta!- disse la pelirosa.
Sasuke si lasciò sfuggire un sospiro pieno di furia e corse
verso Sakura prendendola dal polso con forza e costringendola a correre
alla sua stessa velocità.
Raggiunsero Carmen, la quale usciva di nascosto dalla casa attraverso una porta posteriore, proprio come Isabella.
- Dove andrà??- si chiese Sakura a voce alta.
Corsero per un ble po' di tempo fino a che Carmen attraversò degli arbusti e scomparve. Sakura e Sasuke si fermarono.
- Vediamo cosa c'è dietro.- disse Sakura dando un paso in
avanti, ma allora Sasuke l'afferrò dal polso con fermezza
- Tu osi troppo Haruno! Non sapiamo cosa c'è, potrebbe esserci
qualsiasi cosa. Meglio andare con cautela.- disse Sasuke. — E per
cominciare lasciami andare davanti. (che uomo XD NbMafipsy)
Sakura lo guardò seccata.
Ciò che videro fu devastante. Molte persone stavano lavorando,
scavando pozzi e prendendo oro. Queste persone, potevano essere
facilmente identificate come impuri poichè ognuno di loro
portava un cartello appeso al collo che diceva "impuro". Sembravano
stanchi, assetati, totalmente sporchi. C'erano invece altre persone che
sembravano delle guardie, quelli erano "normali" a causa delle fruste
che avevano in mano. Si puoò facilmente imaginare che se uno
degli "impuri" rellentava il passo, uno dei "normali" lo aggrediva con
la sua arma, colpendolo alla schiena.
- Cos'è questo???- disse Sakura scioccata
- E' un campo di concentramento…- disse Sasuke sorridendo.
— è così che mi piace vedere quelli della tua
classe…
Sakura lo guardò incredula e alla volta pieno d'odio.
- Sei la cosa peggiore che possa esistere Uchiha!- disse Sakura mentre lo spingeva e si allontanava da lui seguendo Carmen.
Sasuke non seppe perchè, ma quelle parole, per la prima volta avevano avuto effetto su di lui.
Sasuke raggiunse Sakura senza proferire parola. poteva vedere il volto
della ragazza, guardando quella scena scioccata e allo stesso provando
una sensazione d'impotenza.
- Non capisco perchè sei cosi stupita Haruno! Era ora che
vedessi cosa c'è fuori della bollicina nella quale sei stata
tutti questi anni grazie all'esagerata protezione di Uzumaki e di Nara;
questo è il mondo reale, è così che ci si comporta
con le persone come....
- Come me??- disse Sakura fissandolo con gli occhi colmi di lacrime di rabbia. — Avanti dillo, sputalo da quella bocca!
.
Sasuke rimase zitto, decise che era la cosa migliore. Non voleva
provocarla ancora, specialmente perche aveva appena visto Xavier
entrando in una casetta mano a mano con Carmen.
Sasuke corse per raggiungerli e Sakura lo seguì. Entrambi
entrarono in quella casetta accogliente. Carmen stava abbraciando
Xavier.
- Mi sei mancata.- disse Xavier.
- Tu di più. Da quanto tempo è che non ci vediamo?- chiese Carmen
- Sette anni?- disse Xavier. — Se non di più.
William apparve proprio nel momento in cui i due ragazzi erano più confusi.
- Molto bene, lo dirò velocemente: Carmen e Xavier erano
migliori amici fin da bambini, erano sempre d'accordo su tutto.
Smissero di vedersi a causa dei tanti viaggi che Xavier faceva e solo
adesso si sono ritrovati.
- Ah! Adesso capisco- disse Sakura.
- Sei bellíssima!- disse Xavier ammirandola dalla testa ai piedi con i suoi occhi neri brillanti.
- Neanche tu sei niente male.- disse Carmen corteggiandolo.
- Non so perchè ho l'impressione che questi due sono tutto tranne amici.- disse Sakura sgranando gli occhi.
- Meglio.- disse Sasuke rivolgendo il suo sguardo verso Carmen.
- Comunque.- disse William. — Ciò che importa è
quello che succederà nel mese in cui loro s'incontrerano e nel
mondo in cui finirà. Perciò vi farò avanzare di
quattro settimane...predetevi per mano.
- E' realmente necessario?- disse Sasuke.
Sakura lo fulminò con lo sguardo e prese bruscamente la mano di Sasuke.
- Smettila di lagnarti, che non ti sopporto neanch'io.
Sasuke la guardò sorpreso alla reazione della pelirosa.
Un tornado li investì..
Il vento che li circondava era troppo forte, adesso capivano
perchè dovevano predersi per mano. Quando stavano per mollare la
presa, entrambi caddero sul pavimento di casa Shawn. Sasuke per prima,
e poi Sakura, cadendo su di lui.
- Togliti Haruno!- disse Sasuke.
- E' quello che sto facendo!- disse Sakura alzandosi.- Siamo nella casa d'Isabella, è notte..-
Tutto era oscuro. Sasuke si puliva la camicia guardandosi intorno. La
gran sala era soltanto illuminata dalla luce della luna che penetrava
dalla finestra. Sakura vide che qualcuno scendeva dalle scale. Era
Carmen.
Sasuke la guardava ammirando la sua perfezione. Sakura seguì Carmen la quale si dirigeva verso la cucina.
Carmen camminava con discrezione, ovviamente non voleva che nessuno si
svegliasse. Aprì la porta del retro, e fu allora che la figura
si Xavier entrò in casa. Il ragazzo la prese dalla vita e
l'avvicinò a sè, senza lasciarla dire altro, la
baciò con una passione unica, che riuscì addiritura a
scandalizzare Sakura.
- Ma bene, sono soltanto passate quattro settimane!- disse Sakura imopressionata.
- A me sembra sufficiente come tempo...- disse Sasuke sorridendo mentre vedeva con piacere ciò che il suo avo faceva..
Carmen si afferrava alla spalla di Xavier mentre che egli afferrava con
le mani il sedere della rossa per poi alzarla all'altezza dalla vita.
Xavier iniziò così a baciare il collo dell'amante. Carmen
non potè trattenere un gemito ma poi si coprì la bocca
con la mano. Aveva il terrore che sua madre o sua sorella si
svegliassero. Carmen spinse Xavier.
- Andiamo nella mia stanza…è un poco più isolata
rispetto alle altre stanze, non ci sentiranno.- disse lei.
- Tsk troia!- disse Sakura.- Sono solo passate quattro settimane! E
perdipiù sono nel XIX secolo! Toccarsi appena con le mani senza
essere sposati viene considerato un sacrilegio!
- Vuoi calmarti? Carmen non ha niente si simile a te…- disse
Sasuke. — Non c'è neanche un punto di paragone..
- Mi sei mancata.- disse Xavier. — Oggi non sei venuta a farmi visita.
- Ti ho mandato un servo con un messaggio.- disse Carmen. — Qui
c'è l'inferno...è tutto molto peggio di quanto tu possa
immaginare..
- Perchè?- chiese Xavier preoccupato.
- E' mia sorella.- disse Carmen. — Lei, beh, è una gatta
morta. Mamma lo sa, anche se l'ha sempre cresciuta sempre come una
figlia, lei è nata con la stessa classe di sangue che sua madre.
Esce molto spesso, da sola, e secondo me va con diversi uomini. Non mi
paice per niente, si sta trasformando in una prostituta da quattro
soldi, proprio come sua madre. E beh, mamma vive spaventata. Eppure io,
se devo essere sincera.
- Cosa!!!??- disse Sakura. — Non è vero!!! Vedi un po' chi
parla di prostitute da quattro soldi!! Isabella esce sempre da sola per
aiutare! William l'ha detto! Perchè mente?
- Chi lo sa..forse Carmen ti ha visto con qualcuno..- disse Sasuke.
- No! Lei mente! Vedi di chi parla di prostitute la gran troia!
Carmen e Xavier salirono correndo. Sasuke volle seguirli, ma Sakura rimaneva a braccia incrociate in cucina.
- Ehi li prederemo!- disse Sasuke.
- E perchè vorresti seguirli??Per vedere come si divertono! Preferisco rimanere qui!- disse Sakura.
- Non essere testarda! Potremo perdere qualche indizio o qualcosa che ci serva in futuro!
- Non salirò!- disse Sakura testarda.
- Non essere lagnosa, non costringermi a costringerti..- disse Sasuke molesto.
- E cosa farai, eh??- disse Sakura a mo' di sfida.
Allora Sasuke la prese e la ciricò sulla spalla. Sakura urlava e
dava piccoli colpi sulla spalla atletica del moro, ma lui non lasciava
la presa.
- Lo vedi che posso obligarti a fare ciò che volgio io, quando io voglio??- disse Sasuke mentre saliva le scale.
- Smettila! Guarda quello!- disse Sakura indicando qualcosa dietro a se.
- Credi che sono così stupido da cadere in un tranello del genere?- disse il ragazzo.
- No! Sul serio!.
Il moro si girò e vide che alla fine della sala, una porta che
era socchiusa, lasciava intravedere una raggio di luce, lasciando il
chiaro messaggio che qualcuno s'incontrava in quella stanza della casa.
Sasuke fece scendere Sakura ma tenendola aconra dal polso, camminò verso la porta. Entrarono.
Quella stanza era una biblioteca, aveva diversi scafali con libri di
scienza, di storia, di fisica, di tutto un po' insomma. In una
scrivanìa, seduta su una poltona si trovava Isabella. La quale
sembrava essere sommersa in un libro, mentre alcuni folgi con dei
calcoli erano appoggiate sulla scrivanìa.
- Cosa?? Isabella sa leggere???- disse Sasuke avvicinandosi a lei
- Sembra di si..- disse Sakura. — E non solo sa leggere, ma anche scrivere...
- Come può essere?! In quest'epoca le donne non studiavano, non
conoscevano, a nessuno era permesso insegnare alle donne.
Il volto rilassato d'Isabella si vide disturbato da un rumore
proveniente dal piano superiore. Sakura e Sasuke si erano dimenticati
che Xavier si trovava con Carmen al secondo piano.
Isabella chiuse il libro e camminó verso la porta, guardando con
curiosità le scale, pensando se andare oppure no. La pelirosa si
morse il labbro inferiore e allora uscì dalla biblioteca.
Sakura e Sasuke la seguirono spaventati. Li avrebbe scoperti, oh si che l'avrebbe fatto.
- Ti prego fai che non li scopra!- disse Sakura.
- Si è morsa il labbro inferiore, hai visto??? Proprio come fai tu.- disse Sasuke sorridendo impressionato.
- Non sapevo che te ne accorgevi di quel gesto..
- Sono molto più osservatore di quanto tu lo possa immaginare Haruno.
Isabella si fermò una volta che arrivò alla stanza
Carmen. Appoggiò il suo orecchio allap porta e sentì un
rumore strano. Allora alzò la mano e busso con forza.
- Carmen aprì la porta!- disse Isabella. — Andiamo, aprila!
Sakura e Sasuke rimasero immobili. Da li a poco ci sarebbe sato il
caos. Isabella sapeva alla perfezione cosa succedeva in quella stanza,
sapeva che li dentro c'era un uomo, ed è per questo che Isabella
fissava indignata la porta. Sasuke dovette ammettere che, anche senon
c'era paragone con Carmen, c'era un non so che di tenerezza e purezza
in quel volto. Isabella si allontanò dalla porta, corse verso la
stanza adiacente a quella di Carmen e si affacciò alla finestra.
Sakura fece la stessa cosa per vedere la stessa scena che vedeva la sua
antenata.
La figura di Xavier uscendo dalla finestra della stanza di Carmen fu
chiara e precisa. Il giovane saltó e uscì e corse il
più lontano possibile.
Il volto di Isabella era come se avesse appena ricevuto un'offesa. Si
sentì indignata. Camminó nuovamente verso la stanza di
Carmen proprio quando questa stava aprendo la porta, allora la rosa
entrò senza neanche chiesere il permesso.
- Stavo dormendo Isabella, non tutte siamo dei mangia-libri come te, che vuoi?!- disse Carmen cínicamente.
- Sei una bugiarda!- urlò Isabella. —Ho appena visto un
uomo uscire dalla tua finestra! Che non rispetti neanche te stessa
adesso???!!
L'espressione rafigurata sul volto di Carmen combiò
radicalmente. Sentiva il suo cuore battere a mille. Isabella l'aveva
scoperta, e lei non poteva fare assolutamente nulla
- E cosa farai? Raccontare tutto a mia madre?- disse Carmen. —
Non ti crederà. E' la tua parola contro la mia. Posso dire che
sei gelosa di me e che per questo ti sei inventata tutto.
- Non penso dire nulla a Magdalena. — disse Isabella. — Se
vuoi essere una sgualdrina questo è un tuo problema, ma non
infagare il nome di mio madre!
- Parli come se stessi con molti uomini contemporaneamente!
- Voglio sapere se sei ancora una donzella!
- Donzella??- ripetè Sasuke.
- Se sei una donzella, sei vergine, capisci?- disse Sakra.
- Si, non sono ritardato.- disse Sasuke.
- Beh, lo sembri.
Carmen la guardò a mo' di sfida e con un semi sorriso sulle labbra.
- Sei solo gelosa di me perchè nessun uomo punta gli occhi su di
te, dopo avermi vista. Sono io quella che attrae gli uomini, mentre
tu….tu rimani solo con i resti che io lascio per il camino
Isabella rise.
- Quante volte ti ho detto che non voglio sposarmi e non penso farlo.
E' per questo che mio padre prima di morire mi ha insegnato a leggere e
a scrivere, perche voleva che io fossi indipendente, come mia madre. E
adesso rispondimi alla domanda di prima.
- Non lo sono più.- disse Carmen. — E nel caso tu voglia saperlo, non lo sono da due anni, contenta??
Isabella non poteva chiudere la bocca dall'indignazione.
- Per fortuna mio padre è morto in modo che possa vedere cosa
sei diventata Carmen. Quindi l'intruso di stanotte non è il
primo.
- No, ma è quello che io amo.- disse la rossa.
- Ma sei fidanzata!
- Cosa?!- disse Sasuke.- Carmen è fidanzata?!
Sakura rise.
- Sembra che Xavier non lo sappia….Carmen sta giocando con due uomini!
- E allora?- disse Carmen. — Io penso sposarmi con Luis se
è questo ciò che ti preoccupa. Lo farò, è
una buona scelta.
-E quel tizio?? Cos'è quello là!?- disse Isabella.
- Lui è il mio amore. Non devo mischiare l'amore con ciò
che mi conviene o si??- disse Carmen. — Xavier ha una miniera,
non può permettersi di darmi tutti quei lussi che mi merito.
Eppure, è l'uomo che Luis non potrà mai essere, nonostate
i suoi soldi, dubbito che mi faccia sentire lo che Xavier mi fa
sentire....
- Sei una perdente..- disse Isabella. — Cosa pensi che
farà Luis quando scopra che tu non sei più una donzella??
- Ingannarlo sarà facile, non ti evi preoccupare di quello sorellina.
Isabella ormai non parlava più, era indignata, incredula dei pochi scrupoli che la sua sorellastra dimostrava.
- Fai ciò che vuoi! Mi basta che tu non infanga il nome di mio padre, tantomeno sotto il suo tetto con quel uomo!
Con questo Isabella se ne andò sbattendo la porta.
- Troia.- disse Sakura.
- Per la prima volta siamo d'accordo…è una troia- disse
Sasuke senza riuscir a credere che Carmen stesse ingannando il suo
antenato davvero . — Che razza d'imbecila sono stato che non me
ne sono accorto di nulla??
-Continui ad essere così, quindi non ti colpevolizzare.- disse Sakura.
- Senti Haruno,mi sono stufato di dover litigare con te per oggi,
quindi stai zitta o farai che io mi arrabbi sul serio...e tu ancora non
mi hai visto di mal umore.
Sakura lo fulminò con lo sgurado e in pochi istanti si
ritrovò sul freddo pavimento della biblioteca. Entrambi
guardarono l'orologio, avevano solo il tempo per prendere i libri ed
andare a lezione.
- Maledizione! Muoviti Haruno!- disse Uchiha afferrandola dal polso e
alzandola bruscamente da terra. — Dobbiamo uscire immediatamente
da qui.
- Vado!- disse Sakura tentando di seguirle il passo.
I due uscirono dalla biblioteca e corsero in direzioni opposte, ognuno verso la rispettiva Sala Comune.
- Eh smettila Sakura -disse Naruto ormai stufo di vedere la sua amica
facendo i compiti nelle ore libere. — Perchè non fai qualcos'altro che è
meglio??
- Non c'è niente di meglio da fare. Tu e Sai giocate a quel gioco stupido e mi
lasciate di parte sempre- disse la rosa accomodandosi meglio sotto l'albero. I
tre amici si stavano godendo il pomeriggio seduti sul prato di fronte al lago.
La pelirosa leggeva e faceva riassunti mentre il moro e il biondo giocavano
animatamente ad una nuova partita di calcio, la quale aveva già un vincitore
predefinito.
- Gooool!.- disse Sai mentre festeggiava con le braccia in aria e un
sorriso sul volto. — Devo ammettere che anche se hai migliorato le tue
tecniche, riesco ancora a sconfiggerti con facilità.
- Che ridere, un giorno vincerò.. e sarà presto...vedrai.- disse Naruto.
I due amici iniziarono a scommettere quando Ino, Hinata e Temari arrivarono
correndo.
- Sakura finalmente!- disse Hinata.
- Verrai con noi o no?- disse Ino.
- Dobbiamo raccontarti un sacco di cose.- disse Temari.
Naruto e Sai avevano lasciato la palla e adesso si concentravano sulle quattro
amiche.
- E che cos'è che volete tanto dire a Sakura?- disse Naruto.
- Non sarà che dovete raccontare tutti pettegolezzi, vero?- disse Sai. — Almeno
quello è l'unica cosa di produttiva che sa fare Temari ...
- Taci Sai.- disse Hinata facendo la linguaccia al fratello maggiore. — Qui il
pettegolo sei tu, che vuoi sempre sentire le mie conversazioni.
- Okay, okay disse Temari ristabilendo l'ordine. — Che io sappia, Sakura non è
proprietà ne di Uzumaki ne di Nara. Quindi sarà lei a decidere se venire con
noi o no .Naruto e Sai si misero a
ridere al commentario di Temari.
- Va bene portatevela.- disse Naruto.
- Ma la rivogliamo intatta.- disse Sai.
- Mettete a posto i libri, okay?- disse Sakura ai suoi amici.
- No.- disse Sai. — Bugia.. forse li lasciamo nella Sala Comune.
- O forse nei bagni dei ragazzi!- disse Naruto scherzando.
Le quattro amiche camminavano fino a che arrivarono ad una fonte, qui fecero
sedere Sakura. Tutte sembravano essere molto emozionate.
- Cosa succede??- chiese finalmente Sakura.
- Indovina.- disse Ino.
- E' qualcosa che non ce lo saremo mai immaginato.- disse Hinata.
- Cos'è??- disse Sakura, ma tutto d'un tratto un'idea strana le venne in mente.
— No!!! Dai!!! Hinata non mi dire che Kaien si è dichiarato??!!
- SIIIIIIIII!!!!-urlarono tutte contemporaneamente.
- Ahhhhhhhhhh!!!- urlò anche Sakura alzandosi emozionate a abbracciando la
povera Hinata. — Incredibile!!! Non ci posso credere!!!
- Neanche io..- disse Hinata sorridendo e arrossendo allo stesso tempo.
- Ed è proprio per questo, che stasera ci sarà una festa!- disse felice Temari.
- Festa??- disse Sakura, - Quello va contro le regole…
- Per favore Sakura! E' venerdì! Possiamo alzarci tardi domani, e inoltre, sarà
una mini-festa, saremo solo noi quattro in una classe vuota che ho trovato
l'altro giorno vicina alla Sala Comune.
- E poi Hinata si merita tutti i festeggiamenti, non è così??- disse Ino
sorridendo.
- Si…beh, credo non ci siano problemi visto che è venerdì…- disse Sakura.
- Inoltre, gli Orochimaru fanno sempre delle feste e di quelle grandi nella
Sala Comune e nessuno se ne accorge, perchè dovrebbero scoprirci?
- E' vero.... okay, mi hai convinta.- disse Sakura sorridendo.
La notte arrivò rapidamente, C'era un fresco vento che penetrava le finestre di
Konoha. Nessun suono sembrava provenire dalle altre Sale Comuni, il silenzio
non era dovuto all'inattività. Gli alunni, soprattutto quelli più anziani,
sapevano già muoversi silenziosamente durante la notte per evitare di essere
scoperti, era un'arte che veniva perfezionata con gli anni.
In una classe vuota, molto vicino al seminterrato dove si trovava la Sala Comune degli
Orochimaru, i sette "re" di Orochimaru si stavano preparando per un
colpo che avevano pianificato da tanto tempo e che quella stessa notte si
sarebbe realizzato.
Lee si mise il capotto nero e si sistemò un Kunai in una delle varie
tasche.
- Siamo pronti, no?- disse Hyuga sorridendo. — Avranno una bella sorpresina
quelli di Kyubi.
- Si, è così.. sarà molto divertente. —disse Tenten anch'ella sorridendo. I suoi audaci occhi neri guardarono
Sasuke seducentemente. — Dopo possiamo andare nella mia stanza per
festeggiare... — disse la ragazza accarezzando il volto del suo fidanzato.
Sasuke le sorrise.
- Perchè no?- rispose lui.
- E noi che??- disse Dozu.
- Si e noi?- disse Zaku.
- Voi non lo so, ma per quello che riguarda me e Lee, festeggeremo con
due amiche di Tenten che non sono niente male.- disse Neji.
- Idioti..- disse Tenten ridendo.
- Beh andiamo o no alla Sala Comune Kyubi??- disse Sasuke.
- Ovviamente.- disse Lee.- Ci siamo dimenticati di dirti Uchiha, che abbiamo
cambiato un po' il piano.
Sasuke alzò un sopracciglio.
- Lo sapete bene che non potete cambiare le cose senza il mio consenso.- disse
il moro molesto.
- Lo sappiamo, ma è stata una cosa del ultimo momento. Le bombe puzzolenti sono
finite, e siamo riusciti a trovare solo un'altra cosa…eppure, credo che sia
molto meglio...così per dare una buona lezione e quei cretini... — disse Neji.
- Cos'è?- disse Sasuke.
- Papa ha trovato fumo tossico…è molto meglio di qualche bomba puzzolente..-
disse Lee ridendo.
- Fumo tossico? Quali sono i suoi effetti…- disse Sasuke.
- Beh, avranno un po' di tosse qualche giorno..e beh....forse qualcuno non
respirerà per dieci secondi..al massimo.. sarà stupendo..- disse Lee ridendo
con Hyuuga.
Eppure smisero di ridere quando videro il volto di Sasuke continuava ad essere
serio,e si ressero subito conto che l'idea non li andava molto a genio.
- Cosa c'è Uchiha? Ti preoccupa per caso la salute dei Kyubi?- disse Hyuuga
scherzando.
- Non essere imbecille!- disse Sasuke. —Se muoiono non m'importa..
- E allora qual è il problema?- disse Lee.
Sasuke rimaneva ancora in silenzio. Loro non l'avrebbero mai capito, se Sakura
si ammalava a causa di quei fumi tossici, o le affettava di più rispetto agli
altri, non sarebbe potuta tornare al passato per qualche tempo fino a che non
si recuperasse....e quello non era molto conveniente.
- No, non succede nulla..- disse Sasuke. — Ma visto che ormai hai preso
la decisione senza il mio consenso, pure io ne prenderò una: il tossico lo
butteremo nella sezione degli uomini, non in quello delle donne...
- Perchè? Anche quelle sgualdrine devono pagare…per sgualdrine.- disse
Hyuuga.
- Sí, ma ormai ho preso la decisione. Hai capito?- disse Sasuke
minacciosamente.
- Come vuoi Uchiha.- disse Hyuuga.
Sakura ridevano e scherzavano, ballando sui tavoli come se loro fossero le
artiste su un palcoscenico. Temari si era unita alla festa. La ragazza dagli
occhi verdi stava mangiando cioccolato seduta sul pavimento mentre ascoltava la
musica, non aveva proprio voglia di ballare.
- Andiamo Sakura, vieni, è divertente!- disse Ino saltando sul tavolo e
ridendo.
- Va bene, ma solo perchè sei tu a chiedermelo….- disse Sakura.
Tutte erano felici, ovviamente nessuno lo era come lo era Sakura, la quale
finalmente sentiva di poter riposare dopo tutto lo stress..
- Vi immaginate se ci scoprono?- disse Ino ridendo.
- Ahaha quello che ci troverebbe, morirebbe visto come siamo vestite! -disse
Hinata.
Sakura pensò che avevano ragione, poiché tutte indossavano dei mini-pantaloncini
aderenti al corpo.
- Meglio se ritorniamo.- disse lei.
- E perchè? Non essere guastafeste!- disse Kin.
- No. Dico sul serio, non sarebbe carino che qualcuno ci trovasse e urlasse:
“ragazze seminude!”
- Già.- disse Hinata scendendo dal tavolo.
I sei ragazzi Orochimaru si già si trovavano di fronte alla porte della
casa Kyubi. Neji non poté evitare di ridere.
- Ho sempre odiato quella serratura.- disse Neji fissando sprezzante la porta.
- Meglio se rimani.- disse Sasuke a Tenten.
- Perchè?! Anch'io voglio partecipare!
- Il fumo potrebbe farti qualcosa, resta qui.- disse Sasuke. — Fai ciò che ti
dico.
Tenten come una civetta e sussurrò: “Questa sera, nella mia stanza, okay?” E
con questo si allontanò.
- Wow, quanto sei protettivo con le tue donne- disse Neji. — dico “le tue donne”
perchè Tenten non è l’unica.
Tutti risero all’unisono. Sasuke alzò un sopracciglio .
- Tenten è l’unica ufficiale, le altre, sono solo le altre…
E con questo Sasuke, aprì la serrature della porta con una copia della chiave.
- Okay.- disse Sasuke. — Aprì la porta Zaku..
- Si..certo.- disse mentre entrava nella Sala Comune dei Kyubi.
- Santo cielo! Stai zitta Kin!- disse Hinata.
- Non ci riesco! Devo parlare! E’ una necessità!- completò lei.
- Beh grazie alla tua necessità ci scopriranno!- disse Temari.
Le tre ragazze si fermarono dietro Sakura, la quale guardava la porta della sua
Sala Comune.
- Cosa succede?Aprì la porta!- disse Hinata.
- Ci ho provato, anzi, l’ho fatto tre volte…- disse Sakura.
- Perfetto! Adesso la porta non si apre!- disse Hinata.
- Forse hanno cambiato la chiave mentre eravamo fuori, o forse è bloccata, credete
che qualcuno l’abbia bloccata?Io opino che
c’è molta gente maleducata qui intorno, non dovrebbero lasciar entrare chiunque
a Konoha., sarebbe fastidioso se qualcuno …
- TACIKIN!!!
Sakura aprì la porta con la mano. Tutte rimassero in silenzio spaventate.
- E’ aperto.
Sakura entrò e le altre la seguirono. Lo fecero nella maniera più silenziosa
possibile, non solo perchè non volevano che qualcuno si accorgesse di loro, ma
perché sapevano che c’era qualcosa che non andava bene. Temari lasciò un
registratore sul tavolo.
- Sembra che tutti stiano dormendo…- ma allora Neji uscì da dietro le tende e
le coprì la bocca minacciandola con un kunai al collo. — guardate un po’
cosaho trovato!
Sakura, Hinata e Kin si girarono e videro Lee, Zaku e Dozu camminando verso
loro e afferrandole proprio come Neji l’aveva fatto con Temari.
- Lasciami cretino!- urló Hinata quando Dozu la prese, ma lui fu più veloce e
la minacciò con in kunai.
- Cosa ci fate qui?!- disse Sakura ancora tentando di liberarsi da Lee, eppure
lui aveva una buona presa su di lei
- Tranquilla, tranquilla Haruno,…non che avevi gambe così belle..- disse Lee mentre
approfittava della situazione e con la mano destra toccava la parte scoperta
della gamba della ragazza. — Ah, potete urlare quanto volete, tanto nessuno vi
ascolterà; abbiamo sigillato tutte le porte.
Sakura tentò di fare un gesto disperato, ma ancora un’altra volta, Lee
era stato più veloce.
- Così mi piaci di più Haruno..-
- Dovremmo tenercele, sapete, per festeggiare..- disse Neji toccando il seno di
Temari mentre lei lottava.
- Tu cosa dici Sasuke?- disse Kazu.
Fino ad allora, Sakura non se n’era accorta della presenza dell’Orochimaru, il
quale stava guardando tutto ciò che succedeva dall’angolo della stanza. Camminò
verso il posto dove si trovavano i suoi amici con gli stessi movimenti
arroganti di sempre.
- Non possiamo lasciarla andare…ci hanno visto.- disse Neji. — meglio se restiamo
con loro.. almeno stanotte
-Per adesso legatele ai mobili .- ordinó Sasuke.
- Cosa?- disse Lee.
- Dovete legarle!- disse Sasuke arrabbiandosi
”E adesso?” pensò il moro. No, ferirle non sarebbe stato conveniente.
Maledette, dovevano complicarlo tutto, e perlopiù venire in quel modo così
provocante, quello era troppo per i suoi compagni…ma non per lui, lui aveva
classe e loro non suscitavano nulla in lui. Eppure non riuscì a fare a meno di
dare un’occhiata alla gambe scoperte di una certa ragazza dagli occhi verdi
-Lee fu l’ultimo a legare Sakura, poiché aveva una non
trascurabile forza. La ragazza guardava con odio e rabbia il moro, il quale
restava fermo senza muovere un dito, con lo stesso volto gelido.
- Okay, adesso possiamo toccarle.- disse Lee.
- Prima dobbiamo mettere il fumo tossico, poi, potete fare tutto ciò che volete
con loro. - disse Sasuke.
Sakura non riusciva a credere a ciò che stava sentendo. Lo odiava, lo detestava
così tanto!
-Neji e Lee salirono, seguiti da Zaku e Dozu. Sasuke stava
per andare con loro, ma prima si avvicinò a Sakura e le sussurrò all’orecchio:
- Haruno, te la sei cercata.
- Cosa ci faranno?!- disse Hinata spaventata. — Non voglio che mi tocchino!
- Nessuno lo vuole Hinata! Riusciremo a liberarci in qualche modo!- disse Kin.
- No, non potremo! Le funi sono molto spesse!- disse Temari.
- Zitte, non vi preoccupate di questi schifosi insetti, non ci sfioreranno
nemmeno.- disse Sakura.
Gli Orochimaru scesero ridendo a crepapelle . Tutti tranne Sasuke, poiché non
sopportava più la situazione che si era creata, tutto si era rovinato nel
momento in cui l’immonda e le sue amiche erano arrivate. Lee fissò Sakura.
- Adesso si…vediamo quanto sei brava..- disse mentre camminava verso di lei e
appoggiava le sue mani sulle gambe di Sakura, arrivando anche a zone non
gradite alla pelirosa
- Se ci toccate diremo che siete stati voi!- disse Sakura. Lee si fermò bruscamente.
- Cos’hai detto impura?- disse Lee.
Sakura prese un po’ di fiato.
- Ho detto che se ci toccate, glielo diremo a Kakashi. Sapete tutto su quel
fumo tossico nel settore dei ragazzi
-Tutti rimasero in silenzio, ma dopo qualche minuto Neji
rise.
- E’ la tua schifosa parola contro la nostra.
- Vedremo chi avrà la meglio.- lo sfidò la occhi verde.
Sasuke non poté evitare di sorridere alle parole della ragazza.
- Andiamocene.- disse Sasuke. — E lasciatele.
- Cosa?- dissero Zaku e Dozu all’unisono
I cinque ragazzi dopo se ne andarono.
- Addio sgualdrine usate!- disse Neji prima di andarsene.
Note dell'autrice:
Grazie per tutti i commenti del capitolo precendente. Infatti ne approfitto per ringraziare: Saretta - Vespa4e - Saku_Nami - Alessandrina94 - Toru95 - Saku_93. (nella speranza di non aver dimenticato nessuno) che hanno commentato i capitoli precedenti.
Chiariamo una cosa: Hinata, Lee e Neji saranno un po' OOC quindi non spaventatevi ^_^
Come sempre se il capitolo vi è
piaciuto commentate! Perche anche se voi non ve ne accorgete, ci aiuta
molto ad andare avanti ^__^
P.S leggete anche "uccidere o essere ucciso" è un one-shot...sempre mio ^_^
Sakura, Kin, Temari e Hinata non mangiavano nulla di ciò che si trovava
sul tavolo dei Kyubi. Tutti gli uomini della loro Casa tossivano continuamente e
si lamentavano del dolore alla gola. Ovvio, nessuno di loro aveva la minima
idea del perché stavano così e che cosa fosse successo la scorsa notte.
- Non mi spiego il perché tutti abbiamo lo stesso?- si chiese Sai. — forse
c’è qualche problema con l’aria condizionata.
- Se fosse l’aria condizionata anche le ragazze starebbero così, ma per
pure casualità siamo solo noi- disse Naruto.
Sakura se sentiva una miserabile per non poter dire la verità, ma soprattutto poteva sentire la rabbia
scorrere nelle sue vene ad una velocità impressionante. Kin e Hinata avevano lo
sguardo inchiodato al tavolo, umiliate dinanzi a ciò che era successo la notte
scorsa, mentre Temari e Sakura avevano la testa alta, con la differenza che
Temari guardava ovunque, tranne che il tavolo degli Orochimaru; Sakura invece
non faceva altro che mandare sguardi capaci di uccidere chiunque al tavolo dei
colpevoli.
- Meglio andare, faremo tardi.- disse Kin. Le ragazze di alzarono. Hinata
salutò Ino, la quale non era al corrente dell’accaduto, ma ben presto l’avrebbe
saputo
-Come puoi essere così tranquilla??- disse Hinata a Temari mentre
camminavano nei corridoi. — agisci come se non fosse successo niente
- E’ solo che non mi lascerò sconfiggere da un branco d’imbecilli come
loro. Ho un piano per avere la nostra vendetta.- disse Temari.
- Di cosa parli?- chiese Kin.- I tuoi
piani non mi piacciono per niente, finiamo sempre per avere problemi…e l’ultima
cosa di cui abbiamo bisogno sono problemi. Lo sai cosa ci farebbero? Ci
ucciderebbero! A loro non importa quanto sei bella Temari, a loro non importa
se alzi la tua gonna davanti a loro Non dubiterebbero in farti del male, pensa
un po’ cosa farebbero a noi, che non siamo belle come te? Quindi non diventare
cibo per gli Orochimaru! E definitivamente non voglio che Zaku mi tocchi nuovamente!
- Kin stai zitta!!! Parli troppo!!- disse Temari. — Coloro che non hanno
il coraggio di vendicare i nostri compagni, perfetto, scappate come vigliacchi,
ma io voglio e penso di farlo. Tu cosa ne dici Sakura?- disse Temari. Ma nel
momento in cui Temari pose la domanda alla pelirosa, questa ormai se ne era
allontanata..
- Non vuoi andare in classe?- disse Lee seguendo Sasuke.
- No.- disse il moro. — Non è la prima volta che faccio filone.. di che sono
malato e prendimi gli appunti
- Como vuoi.- disse Lee camminando verso il castello.
Sasuke camminò verso il campo di calcio.
Quel anno avrebbe vinto la coppa, avrebbe schiacciato i Kyubi, a qualunque
costo, doveva farlo. Il suo orgoglio non gli avrebbe permesso di perdere quel
anno. Si, quel anno avrebbe schiacciato Uzumaki davanti ai suoi fan.
- Imbecille!- urlò una voce, purtroppo a lui conosciuta, mentre un
shuriken le sfiorava la guancia.
- Che tu sia maledetto Uchiha!- disse lei. La rabbia sommata all’umiliazione della sera scorsa facevano che
la sua mano tremasse.— Si credi che non la pagherai, ti sbagli. Farò in modo
che tu e ognuno dei cretini del tue gruppo sia punito!
Sasuke si alzò da terra; visto che era caduto a causa di una spinta a
sorpresa della rosa. I suoi gelidi occhi neri incontrarono quelli verdi della
ragazza. E un ghigno si disegnò sul suo volto..
- Essere punito per ciò che ho fatto Haruno?- disse mentre camminava lentamente
verso lei. — Credi che io abbia paura di te?
- Non ti avvicinare!- urlò Sakura; minacciandolo con il shuriken.
- Ferirmi? Non ne sei capace Haruno. Ed è questo che ti rende patética, anche
quando ti ribelli, la tua mano trema.
- Tu non mi conosci Uchiha, non mi provocare.- l’avvisò la ragazza. — Non ho
bisogno di un’arma per vendicarmi, è questo ciò che fa la differenza fra noi
due- e con questo mise a posto lo shuriken.
- Ah si?- disse Sasuke ridendo
dinanzi all’insolenza della rosa.- E vediamo, come pensi vendicarti senza le
tue armi, impura, eh?
Il volto di Sakura si rilassò, tentando di contenere l’ira. Eppure la
sfida non era ancora finita.
- Questo, mio caro è molto facile-
disse la ragazza con ironia- ti dirò solo una parola: Tenten.
In tutto quel tempo, Sasuke si era mostrato freddo e superiore, ma al sentire
il nome della sua fidanzata la “sempliciotta di Konoha”, il suo volto cambiò
radicalmente.
- Finche tu non mi tolga certe parti, va bene Haruno.- disse bruscamente,
credendosi più ingegnoso di lei e sperando che facesse silenzio, eppure, la
reazione della rosa fu molto diversa da quella che si aspettava; Sakura alzò il
sopraciglio delicatamente mentre un sorriso sul suo volto, ed era quel sorriso
da saputella che lui detestava.
- Quello è proprio quello che ti toglierò Uchiha, perche non credere che
mi bevo la storia che tu la ami- disse Sakura.
Il moro si arrabbiò; nessuno era un grado di rispondere alle sue frasi
acide; di certo non avrebbe iniziato a farlo un’impura. Voleva la guerra? E
guerra avrebbe avuto.
Lui camminò lentamente verso lei. Gli occhi verdi di Sakura erano stati cosi
assorti da quelli neri del ragazzo che non si era accorta della vicinanza, solo
quando c’erano soltanto pochi centimetri di distanza; centimetri che lui
accorciò afferrandola dalla vita e avvicinandola a se.
Sakura voleva reagire, ma tutto era successo cosi velocemente che riuscì
a malapena lasciar scappare un gemito quando il ragazzo mise la mano sulla sua
coscia e iniziò a dirigersi verso la parte intima della rosa.
Sakura lo spinse, ma lui con questo l’avvicinò di più a se, accostò le sue
labbra all’orecchio della ragazza.
- Allora dovrai essere il suo rimpiazzo Haruno. Una domanda secchiona...¿sei
ancora vergine? Oppure mi toccherà essere il primo…
Sakura urlò e lo spinse con tutte le sue forza, non solo per ciò che
aveva appena detto, ma perché nel momento il cui aveva pronunciato quelle
parole, le sue mani l’avevano toccata dove nessun altro l’aveva mai sfiorata
- Sei uno schifoso Uchiha! Non permetterei mai che qualcuno come te mi
toccasse!- gridò offesa e umiliata, nuovamente.
Sasuke mostrò un sorriso di soddisfazione .
- Si, sei ancora vergine. Non ci sono dubbi. — sembrava che stesse per
andarsene, ma all’ultimo momento si girò. — Non credere che per me sia stato
piacevole toccarti ...sei un’impura, completamente inferiore a me…ricordalo
sempre Haruno.
Kin stava pettinando i capelli di Hinata mentre Temari sembrava molto occupata
a prendere appunti sul tavolo della Sala Comune. Fu allora che si sentì che
qualcuno entrava nella stanza. Tutte alzarono lo sguardo e videro gli occhi
brillanti di Sakura.
- Dimmi, qual è il tuo piano per vendicarci di quei bastardi, Temari?- disse la
pelirosa.
Temari sorrise.
Spazio dell'autrice: Salve! come va? Spero bene!
Come primo giorno di vacanza, avevo deciso di regalari un nuovo capitolo di "He and She" (adesso mi lanciate i sassi)
Lo so, non è molto lungo, e mi dispiace, ma ultimamente avevo
avuto molti compiti a scuola e quindi non ero riuscita a scrivere
molto...
Prometto che il prossimo capitolo sarà più lungo..
E adesso passiamo ai ringraziamenti
Grazie a tutti quelli che hanno messo questa ff fra le sue preferite!
E per finire, un bel grazie a Vespa4e, Stella rosa, Saretta__, alessandrina94, Saku_namiper aver commentato il capitolo precendente.
Sakura arrivò mezz’ora più tardi in biblioteca. Era logico, visto che fino a
quel momento aveva pianificato una vendetta insieme alle altre. Immaginava un
gran litigio con Uchiha, il quale sicuramente si sarebbe lamentato del ritardo,
eppure, quando arrivò a destinazione, scoprì che il moro era assente.
- Incredibile… nonostante io sia arrivata in ritardo, lui ancora non
c’è!- disse Sakura molesta.
Attese per un’altra mezz’ora. Quando stava per andarsene, rossa dalla rabbia,
l’Orochimaru entrò.
- Wow! Miracolo, sei arrivato!- disse sarcásticamente Sakura.
- Non penso sopportare il tuo sarcasmo da quattro soldi — disse Sasuke — Ho
delle cose più importanti da fare. Ricorda Haruno, io si che ho una vita.
Sakura sbuffò e si diresse verso la sezione proibita. Il libro giaceva a terra
e William era seduto, osservando i libri.
- Wow! Adesso so che è la sezione proibita.- disse William.- Alla buon’ora
- Il fatto è che il signorino qui presente ha delle cose più importanti da fare
che salvare la propria vita. - disse Sakura.
Sasuke la fulminò con uno sguardo carico d’odio e s’incamminò verso il libro.
- Ce ne andiamo o no?- chiese il moro.
Sakura si avvicinò
E come d’abitudine un tornado gli assorbì.
Sakura cadde su Sasuke mentre lui si lamentava del dolore.
- Haruno! Spero che non sia una tua abitudine!- disse mentre se alzava.
Sakura stava per rispondergli, ma non lo fece vedendo il posto nel quale si
trovavano. Sembrava un bar o qualcosa del genere. La gente beveva ai tavoli e
paralava allegramente.
- Siamo un po’lontani. - disse Sasuke guardando dalla finestra. Sakura vide che
aveva ragione. Fuori si vedeva l’orizzonte, erano circondati da campi
sconosciuti. Erano effettivamente lontano da qualsiasi città.
- Guarda!- disse Sakura segnalando uno dei tavoli.
Sasuke sentì il suo sangue bollire.
- E’ Sai!- disse Sakura correndo verso il tavolo sorridendo.
Sasuke la seguì
In un tavolo, il moro parlava con una persona che sembrava essere un contadino.
Sai era vestito singolarmente, con un cappello e un paio di jeans; un fucile
accanto a lui. Sembrava un cacciatore.
- Allora hai detto che una guaritrice ha salvato tua figlia?- disse Sai.
- Esattamente, con le sue mani! E’ stato un miracolo! Non ha usato niente
neanche farmaci o bende!
Sai rise.
- Questo è ciò che molte persone mi stanno molte persone, le quali dicono di
essere testimoni di miracoli…ma, io credo che sia solo una falsante chiunque
sia, la catturerò. Non può continuare a ingannare gente in questa maniera...
quanti soldi vi ha chiesto in cambio?
- Stephen, ti ho detto che non ci ha chiesto nulla!
- Non importa se non vuoi dirmi quanto vi ha fatto pagare, la catturerò. Approfitta
del fatto che siamo in mezzo ad una guerra civile contro i Goths e inganna i
feriti. Questa storia non può continuare così.
Sai, forse è meglio dire, Stephen, si alzò dalla sedia e molte delle cameriere
che si trovavano nella stanza sospirarono.
- Aspetta!- disse il contadino. — Ti ho già detto che è meglio che tu
smetta di combattere questa guerra. Perche non lasci che siano gli altri a
rischiare la propria pelle? I Goths sono troppo pericolosi e lo sai.
Stephen rise.
- Tranquillo, so cosa faccio. E se combatto questa guerra è perche non penso
permettere che delle creature come quelle distruggano tutto ciò che incontrano.
Sakura guardava con occhi brillanti. Era stupita di sentire Sai, il suo miglio
amico, parlare come l’eroe delle storie d’avventura. Sembrava un’altra persona.
Il sorriso la distolse dai suoi pensieri.
- Povero in una vita, e povero anche in tutte le altre.- disse guardando
Sai uscendo dal locale.
- Taci Uchiha! Che tu con o senza soldi, non riuscirai mai ad essere un
uomo come Sai. (Ulula NdMafipsy)
Quel commento fece si che il sorriso orgoglioso, degno di ogni Uchiha,
scomparisse.
- Ripeto ciò che al detto Haruno, e giuro che non uscirai di qui.
- Io non ho paura di te, tempo fa ho scoperto che tu sei solo un mucchio di
parole. Ed è questo che ti rende così falso.
Prima che Sasuke potesse rispondere a quello, entrambi furono investiti
da un forte tornado. Sasuke riuscì solo a sentire l’urlo di Sakura prima che
tutto intorno a lui diventasse oscuro.
Sasuke sbatté la testa contro il pavimento freddo. Si alzò bruscamente e
guardo quello che c’era intorno a lui. Notò una cosa: Sakura non c’era.
- Haruno! Haruno! — urlò, nulla, semplicemente non c’era. — Maledizione! Dove
diamine è adesso!
Bussarono la porta. Una domestica si affrettò ad aprirla. Un giovane entrò, era
bastante alto e agli occhi di Sasuke gli risultò familiare. Forse era perche in
quella vita lo conosceva.
- Entri per favore.- disse la domestica
Dalle scale scese Magdalena, come sempre, mostrando quella bellezza unica che
Carmen aveva ereditato Carmen.
- E’ un onore averti qui. Per Kami! L’ultima volta che ti ho visto eri
appena un bambino e adesso guardati! Sei tutto un uomo!- disse ella allungando
la mano; mano che il giovane prese e baciò delicatamente senza distogliere lo
sguardo da Magdalena.
- E lei è proprio come ricordavo, la bellezza non l’ha abbandonato.- disse lui.
I suoi capelli castani erano perfettamente pettinati mentre i suoi occhi
fissavano le scale, come se aspettasse l’arrivo di qualcuno.
- Oh ma sei elegantissimo Luis sicuramente mia figlia morirà quando ti veda!
Sasuke capì allora che si trattava di un pretendente, ma quale delle due
sorelle? Sembrava essere un conoscente della famiglia, perciò sicuramente era
qualcuno dal nome importante.
Dalle scale con un vestito rosso, apparve Carmen, più bella del solito,
scese guardando il ragazzo di nome Andrés con occhi brillanti. Sembrava una
fantasia, qualcosa totalmente fuori dal comune.
- Cara, lui è Luis Buchamp; il tuo promesso sposo; ovvio, se ancora vuol
esserlo.
- Come non volerlo, - disse Luis abbassandosi e baciando la mano di Carmen. —
E’ impossibile credere che ci sia al mondo qualcosa di più perfetto che vostra
figlia. Sarebbe un onore per me se lei accettasse.
Carmen sorrise.
- E per me è un onore che qualcuno come voi posi il suo sguardo su di me
- Dammi del tu, e spiegami quale uomo non resterebbe incantato dalla
vostra figura. Tutto ciò che mi avevano detto sulla vostra bellezza sono state
delle parole senza significato, poiché siete decisamente molto più bella.
Sasuke guardava la scena offeso.
- Maledetta sgualdrina! Scommetto che Xavier di questo non sa nulla.
Già l’aveva immaginato quello non poteva essere nient’altro che il futuro sposo
di Carmen. Isabella era una rivoluzionaria che all’ultima cosa che pensava era
a sposarsi, e pertanto, lo dimostrava proiettando quell’immagine di non essere
adatta come sposa. Inoltre, chi sceglierebbe Isabella dopo aver visto Carmen?
Era logico.
- Ci dispiace molto che Isabella non sia qui presente, la figlio del mio
defunto marito. Ovviamente, è molto felice della vostra unione.
- Va bene, la conoscerò in un’altra occasione. Definitivamente dev’essere un
amore avendo una sorella così.
- Beh mia sorella, è un essere speciale. — disse Carmen.
Sakura cadde fortemente a terra. Aprì gli occhi e questi si riempirono di
polvere. Tossì sentendo tutta quella polvere che si alzava mentre si metteva in
piedi. Si strofinò gli occhi e guardò davanti a se, e allora, decise correre: una
mandria de mostri mai visti prima d’ora correvano verso di lei.. Sakura urlò e scappò,
ma inciampò e cadde a terra. Si sentiva persa. Si coprì come poté con le mani
terrorizzata da ciò che vedeva; mentre quei mostri la sorpassavano
”Cosa succede?? Cos’erano quelle cose???” pensò Sakura, e in quel momento
si ricordò delle parole di Stephen
“…siamo in piena guerra civile contro i Goths..”
Si, quelle bestie non potevano essere altro che Goths. Sembravano dei grandi
cavalli che camminava su due zampe, con volti grossi e un corpo robusto e
forte. Mostri, non potevano essere altro. Sakura si alzò e corse verso gli
alberi in cerca di rifugio. Allora sentì degli spari. I lamenti delle bestie
ferite si sparsero per tutto il territorio circostante. Una volta protetta, poté
vedere molti uomini che correvano e uccidevano i Goths, immediatamente
riconobbe Stephen tra loro.
La ragazza dagli occhi verdi non aveva mai pensato che in vita sa avrebbe visto
una scena come quella; si trovava su un campo di guerra, dove persona sparavano
shuriken, kunai e frecce gigantesche…e i Goths buttandosi su di loro come tori
selvaggi. Lei non poteva far altro
che osservare a bocca aperta e angoscia. Solo dopo un po’ si accorse che
il suo ginocchio era ferito e sanguinava.
”Cosa??!! Sono ferita?? …un momento…questo vuol dire…che se mi succede qualcosa
qui…mi succede davvero…anche se questo è solo un ricordo!” pensò, ma i suoi
pensieri vennero distratti da un proiettile di fucile che per poco le faceva un
buco in testa. Era stata a pochi centimetri dalla morte. Dove diamine si
trovava Sasuke in quei momenti? Perche non c’era nel momento del bisogno?
- Maledetto di un Uchiha!- urlò, ma fu allora che in quel momento sentì
qualcosa di strano. Si, era un odore penetrante che aveva invaso il posto. Sakura
si girò e vide che da uno dei proiettili conficcati negli alberi emanava fumo.
”Che stupida!” si disse. Certo, l’aveva letto prima. A quei tempi i
cacciatori usavano delle armi speciali, con proiettili che non appena
arrivavano a destinazione perdevano fumo tossico, gas e altre cose…Sakura non poté
pensare in nient’altro, perche cadde a terra svenuta mentre tutto intorno a lei
diventava nero.
Spazio dell'autrice: Allora gente, come va? Spero bene!
Oggi ho un piccolo annuncio per coloro che seguono questa storia: io
non aggiornerò prima di tre settimane! Perche fra compiti e gite
purtroppo non avrò molto tempo!
E' per questo motivo che vi lascio questo capitoletto..
E adesso passiamo ai ringrziamenti: _alyce_ - saretta__ e infine alessandrina94 (
sono felice di vedere che aspettate con cosi tanta ansia i capitoli e
se devo essere sincera a volte mi sembra un po' di deludervi..ma vabbo'
spero di rimediare con i prossimi capitoli)
Bene bene bene per adesso io avrei finito e quindi non mi restà altro che dirvi...Alla prossima ^__^
Capitolo 12 *** un nuovo incontro per Isabella e Xavier ***
capitolo 12
Un nuovo incontro per Isabella e Xavier
- Maledizione Haruno, dove ti sei cacciata?- disse Sasuke salendo le
scale di casa Shawn. Sotto, nella sala, Carmen e Luis parlavano molto
animatamente, cosa alla quale non voleva partecipare; una troia per passare il
tempo andava bene, ma una troia che si prendeva gioco di lui, anche nel
passato, era una cosa che nessun Uchiha poteva tollerare.
Salì le scale. E allora, da una delle finestre del corridoio, riuscì a vedere
Isabella. Si, era lei, stava salutando una delle domestiche, quella di nome
Nana ed era vestita come una contadina, sicuramente stava andando a fare uno
dei suoi atti di carità. Quello gli ripugnò, non sopportava il buonismo degli
esseri umani. Non lo faceva per caso per sentirsi bene con se stessa? Non lo faceva
per il semplice desiderio di “aiutare” per niente, tutto quello che faceva era
solo un gesto di egocentrismo pero poter dire dopo: “Almeno sono meglio di
Carmen in qualcosa” Nessun altro lo vedeva, ma lui si, lui poteva vedere con
certezza il lato oscuro di Isabella…era un esperto scoprendo difetti.
Non ci pensò due volte e scese di corsa le scale per poi uscire di casa. Velocemente
raggiunse Isabella, eppure perse le speranza quando quest’ultima salì su un
cavallo.
- Maledizione! Sarà l’unica donna in quest’epoca a saper cavalcare un
cavallo!- disse. Eppure non si sarebbe dato per vinto, aveva due opzioni:
seguire a qualunque costo Isabella, o rimanere e vedere cosa faceva la poco di
buono di Carmen. Preferiva la prima opzione. L’avrebbe solo raggiunta più
tardi, ma l’avrebbe fatto. Doveva solo seguire le orme che il cavallo lasciava.
Sakura aprì gli occhi lentamente. Sentiva le sue palpebre pensati. Quando
vide dell’erba intorno a se, si alzò di scattò ricordandosi il luogo in cui si
trovava. Guardò davanti a se, l’immagine che vedeva era orribile: i Goths erano
scomparsi, ce n’erano alcuni morti, c’erano anche uomini. Sakura camminò tra i
cadaveri, terrorizzata e a sua volta curiosa, come se cercasse qualcosa che in
realtà non capiva. Fu allora quando lo vide, disteso a terra, con una grande
ferita sul petto.
- Stephen!- disse cadendo a terra in ginocchio con le lacrime che
scorrevano lungo la sua guancia.
Lei lo sapeva che si trovava nel passato, ma quel uomo era Sai, il suo miglio
amico ed era morto. La paura e l’angoscia la fecero tremare. Fu allora, quando
la vide.
Un po’ lontano, tra tutta quella polvere che c’era nell’aria, una donna si
stava avvicinando. Si, sarebbe riuscita a riconoscerla anche a mille chilometri
di distanza: era Ino. Portava un vestito semplice, totalmente bianco, e lungo, e
i suoi capelli, di un colore biondo chiaro si muovevano delicatamente a causa
del vento. Sembrava fosse un essere angelicale, qualcosa fuori il mondo la Terra. Era come una dea
che cammina fra le tenebre.
Ino si abbassò, avvicinandosi al corpo Stephen. La sua mano dolce e
bianca gli accarezzò la testa, lei sembrava essere capace di calmare qualsiasi
tempesta con la calma che emanava. (ah si, Ino è praticamente e totalmente OOC)
Alcuni uomini si avvicinarono a Ino.
- Signorina, sono morti tutti quanti.- disse uno.
- No, lui è ancora vivo.- disse Ino. — Aiutatemi a portarlo, per favore.
E così fecero loro. Ino camminò insieme a loro, senza sapere che Sakura li
seguiva da vicino.
Sasuke camminava seguendo le orme mentre pensava. Come Xavier poteva essere
così stupido da farsi ingannare da una come la pellirossa? Era vero, Carmen era
bellissima, la donna più attraente che avesse mai visto in vita sua, semplicemente,
sembrava irreale, e non solo era bella ma aveva anche carattere, si, uno
ambizioso e manipolatore, si stesse a Konoha, sarebbe senza dubbio una
Orochimaru per eccellenza. Ci si pensava meglio, poteva comprendere il perche
Xavier fosse ceco per lei, eppure, l’umiliazione di vedersi così, anche tanti
anni prima, ingannato da una donna, era inammissibile. Sentiva la rabbia correre
nelle sue vene, perche doveva essere lì a perdere tempo e arrabbiarsi per cose
che erano passate moltissimo tempo prima? Annoiato, quella era la parola, in
quel momento potrebbe essere in camera sua a “divertirsi” con Tenten o
qualcun’altra della sua lista, e non dover seguire una stupida immonda, la
quale neanche nel passato aveva smesso di essere ciò che era: una noiosa
secchiona. Ormai tutta questa faccenda lo stava annoiando troppo, e avrebbe
dovuto cercare qualcosa per rimediare e …. Haruno l’avrebbe aiutato in quello.
Il suo orgoglio di Uchiha non gli permetteva di dire ciò che pensava, e
molte volte non poteva neanche pensare ciò che voleva. Ma in quel momento
decise di lasciare gli scrupoli a farsi benedire e ammettere, che in qualche
modo, si sentiva attratto da Haruno. Sembrava illogico, non era bella, in
realtà c’erano ragazze molto più belle e sviluppate da scegliere, era
un’immonda ed era una noiosa secchiona mangia - libri. Ma, in tutto quel tempo che
avevano trascorso, insieme, aveva scoperto cose che prima non sapeva. Dopotutto,
la sua pelle era soave, e il fatto di avere la sicurezza che nessuno in vita
sua si era permesso di mettergli le mani addosso, lo eccitava. Quelle arie di
una che sa assolutamente tutto avevano smesso di molestarlo e adesso lo
incitava, inoltre, se l’osservava da vicino..aveva una bocca perfetta, rosa e
sapeva che nessuno prima le aveva baciate. I suoi occhi, verde smeraldo,
insieme alle ciglia lunghe e quell’aria d’innocenza, che, anche se lei si
ostinava a volerla nascondere dietro la sua maschera di perfezione, la
possedeva. Non le piaceva, ma aveva smesso di farle schifo...poteva essere un
gran oggetto di divertimento, specialmente perche la conosceva lo sufficiente
come per sapere che non si sarebbe lasciata andare così facilmente.
Un sorriso malefico si formò sulle sue labbra quando si fermò davanti a
un piccolo e modesto villaggio. Osservò alcuni bambini che correvano e giocavano,
mentre alcuni contadini realizzavano le faccende quotidiane. Lì, insieme ad
alcuni bambini c’era Isabella. I capelli rosa erano sciolti e portava un
vestito semplice e bianco, come qualsiasi contadina. Tra le sue mani aveva
alcuni libri e li leggeva mentre che i bambini accanto a lei, ridevano.
Isabella sorrideva in quei momenti, mostrando i suoi denti bianchi e perfetti
ad eccezione di una dente che aveva la punta leggermente rotta, ma il
particolare era così piccolo che quasi non si vedeva. Una bambina si avvicinò a
lei e le sussurrò qualcosa all’orecchio, Isabella dopo pochi istanti scoppiò a
ridere. Aveva una risata carina. Anche Sakura rideva così? Ad essere sincero,
non lo sapeva, mai aveva mostrato un briciolo d’interessa alla ragazza così insignificante.
Ma sarebbe stato uno sperimento divertente. Oh si che lo sarebbe stato..
Analizzare Haruno? Si, quello sarebbe una buona maniera per distrarsi. Specialmente
voleva trovare i suoi punti deboli per poi umiliarla. Lei non saprebbe mai
quanto fosse piacevole per lui distruggerla, nessuno l’avrebbe mai saputo. Osservò
Isabella, adesso non sapevo dov’era l’insopportabile di Haruno, ma almeno
sapeva dov’era la sua versione nel XIX secolo. Le sue spalle erano coperte dal
vestito, aveva delle piccole macchioline, ed era qualcosa che gli piaceva. Non
era molto bello, era vero; ma c’era qualcosa…alcune cose di lei che risultavano
abbastanza attraenti ai suoi occhi. Avrebbe continuato ad osservarla se non
fosse stato per un uomo del villaggio che arrivò urlando.
- Stanno venendo qui!! Quelli che si prendono le terre sono qui!- urlò
l’uomo. Tutti gli abitanti del villaggio lanciarono dei gemiti di disperazione
ed alcune donne scoppiarono a piangere. Sasuke non capiva bene la situazione,
ma ben presto l’avrebbe fatto…
- Tranquilli!- disse Isabella. — Nessuno porterà via le vostre terre, è
da anni che state qui, e ormai sono legalmente vostre!
- Ma signorina!
- Ma niente, lasciatelo a me e vedrete che…
Ma non finì la sua frase, perche degli uomini a cavallo arrivarono, erano
almeno dieci. Cavalli neri e grandi. I bambini andarono a nascondersi nelle
loro case con le loro madri, solo Isabella e alcuni uomini rimassero fermi.
Sasuke s’interessò maggiormente quando vide che fra le “visite” c’era anche
Xavier.
- E così il destino s’impegna a farci incontrare in continuazione, no?- disse
lui guardando Isabella con un sorriso sul suo volto. — Ti ricordi di me??
- Certo mi ricordo di voi, come dimenticarlo? Mi dica, le pietre che gli ho
lanciato, sono così dure come sembrano?
Xavier sorridendo ancora, alzò un sopracciglio. Sembrava interessante, un
duello a parole contro una semplice contadina dalla lingua un po’ lunga
- Se è qui che vivi, mi dispiace dirti che tu e il tuo villaggio ve ne
dovete andare. Queste terre sono mie, e penso usarle.- disse lui senza perdere
il suo carisma. Isabella lo guardava ancora a mo’ di sfida, con entrambi le
mani alla vita
-Beh non me ne andrò da nessuna parte, poiché noi viviamo qui da ben 10
anni, e tutto ciò che vedi intorno a te, ovvero, case, alberi, vegetazione l’abbiamo
creato noi. La terra è nostra.....
Xavier la circondò con il suo cavallo alzando una gran quantità di polvere. La
sfida continuava ancora
- Purtroppo, non è ciò che c’è scritto sulla carta, no? Inoltre, se
volete, potete portarvi le vostre case e i vostri alberi…perche pensava
comunque buttarli giù…abbiamo bisogno di un terreno libero.
Isabella era indignata. Quel imbecille credeva che stava parlando con una
contadina che non sapeva nulla su cosa c’era scritto su quelle carte, anzi
sicuramente lui pensava che neanche sapeva leggere. Oh cielo..quanto si
sbagliava
- Vediamo, - disse lei. — in tutti questi 10 anni, il terreno non è mai
stato reclamato, non ci è stato nemmeno chiesto di pagare un affitto. Abbiamo
pagato noi tutti gli arnesi per fertilizzare la terra, se il padrone di una
terra non la reclama in cinque anni il contratto perde validità, non è così? E,
guarda caso, sono passati ben 10 anni, quindi, ciò che volete fare, è
completamente illegale.
Xavier cancellò il sorriso del suo volto. Come faceva a sapere quella
semplice contadina tutto ciò? La prepotenza che dimostrava iniziava a dargli
fastidio. Scese dal cavallo e camminò verso di lei.
- Beh, devo dire che hai ragione.- disse lui . — E dimmi, con cosa
difenderai ciò che dici? Il mio nome è Xavier Pirandello. Davvero pensi che una
semplice contadina come tu impedirà di prendere ciò che voglio? In questa
città, tutto quello che io dico si fa, quindi non importa un bel niente se la
legge è dalla tua parte perche in questa città non esiste la giustizia, e
qualcuna come te, dovrebbe saperlo.
Isabella si arrabbiò. Quel uomo era un maledetto bastardo. Come potevano
esistere uomini cosi ripugnanti come lui?
- Beh, noi non ce ne andremo, e sappia che non m’importa ciò che lei e i
vostri soldi faranno!- urlò Isabella.
- E allora io dovrò costringervi ad abbandonare questo luogo.- disse Xavier mentre
faceva dei gesti, indicando agli uomini di afferrare la rosa con la forza.
Sasuke si sorprese, quando tutto d’un tratto dal suo vestito, Isabella prese un
coltellino con il quale minacciò coloro che volevano avvicinarsi a lei. Xavier
si sorprese quanto Sasuke...nessuno dei due si aspettava una simile reazione.
- Sevi avvicinate, non rispondo dei miei atti.- disse Isabella.
A Xavier gli brillavano gli occhi mentre la guardava e un sorriso beffardo si
dipinse sul suo volto
- Prima o poi doveva succedere, non è così? E’ meglio se inizia a
preparare le tue cose piccola selvaggia…perche la prossima volta verrò con un
gruppo di uomini che vi cacceranno da questo posto. Arrivederci bella.- disse
mentre si montava il suo cavallo e si apprestava ad andarsene insieme agli
altri uomini..
Sakura si trova all’interno di una grande capanna. Ino aveva lasciato Stephen
sdraiato su un letto…..egli stava sudando e si trovava in pessimo condizioni. Faceva
un gran caldo lì dentro. Sakura prese un codino dalla tasca e si legò i
capelli. Dov’era Ino?
In quello stesso momento, la ragazza dagli occhi verdi vide come Stephen si
sforzava ad aprire gli occhi, gli chiudeva, e gli apriva, si trovava in uno
stato di dormiveglia. Sakura volle avvicinarsi ed alleviare un po’ il suo
dolore, ma lui non poteva vederla, inoltre, qualcuno si stava avvicinando.
Stephen non riusciva a vedere con chiarezza. L’unica cosa che ricordava
con precisione era la battaglia, e successivamente un Goth che lo feriva. Adesso,
però, si trovava in un posto diverso, e sentiva un dolore forte al petto, non
poteva muoversi…stava per morire?
Girò la testa e fissò la scala di legno, vedendo dei piedi bianchi che
scendevano, man mano che la persona scendeva riusciva a vedere di più
dell’individuo in questione. Vide una tela bianca che sfiorava i talloni della
persona, era un vestito, era..era una donna.
Sakura percepì nuovamente quella sensazione di pace che Ino emanava. Lei
camminò lentamente verso il punto dove stava Stephen e s’inchinò accanto a lui.
Sul pavimento, c’era un piccolo recipiente con dell’acqua dentro e uno
straccio. Ino lo bagnò e glielo mise sulla fronte. C’erano delle bende sul
corpo di Stephen, per la precisione sul petto; Sakura sentì un dolore
allucinante e allo stesso tempo ripugnanza quando Ino gli tolse le bende
facendo vedere così la ferita bruttale piena di sangue. Quella, era una ferita
mortale, non era necessario essere un dottore per saperlo.
Ormai tutto era oscuro e l’unica cosa che illuminava la stanza era il fuoco
del camino. Ino sembrava tranquilla. Fu allora, quando le sue bianche e
delicate mani si posarono sulla ferita di Stephen…egli gemette a causa del
dolore, ma ben presto si tranquillizzò nuovamente. La bionda chiuse i suoi
occhi mentre teneva ancora le sue mani sulla ferita. Solo Sakura, la quale
osservava la scena stupita, poté lasciar scappare un piccolo urlo dall’impressione
quando vide che non c’era traccia della ferita quando Ino tolse le sue mani.
Sakura non poté vedere oltre, visto che una raffica di vento le oscurò la
vista....
Spazio Mafipsy:
Allora, ho fatto di tutto per aggiornare il più presto possibile...
Beh, com'è? Ho tentato di mettere un po' le intenzioni di Sasuke...
Ringrazio Anime_Love per il commento! ^_^ soprattutto per la compresione!
Lasciate qualche commentino giusto per la salute di questa povera anima!
[Sasuke: patetica... -
Mafipsy: Taci tu e pensa a Sakura!! -
Sasuke:O\O]
Scusate..qualche attimo di follia ma sono proprio difficili da gestire questi protagonisti!! ahaha
La pelirosa cadde sul pavimento della Sezione Proibita. Lasciò scappare un
piccolo lamento quando una mano che l’alzava bruscamente da terra. Si ritrovò a
fissare gli occhi neri di Sasuke Uchiha.
- Dove diavolo ti eri cacciata, eh Haruno?! Credevi che sarei andato a
cercarti o qualcosa di simile?? Per caso non sai che non possiamo separarci o
il tuo cervelletto è definitivamente esploso a causa di una sovraccarica, eh
piccolo topo di biblioteca?!
-Taci Uchiha!! I tuoi stupidi commenti non m’interessano, e non è colpa
mia se il tuo sedere è andato a finire da qualche altra parte, perciò che mi
riguarda, dov’ero io tu non c’eri!
Sasuke avanzò di un passo, verso di lei, facendo si che lei
indietreggiasse ed andasse a finire contro gli scafali.
Fu allora che William apparve. Dalla sua
espressione sul volto s’intuiva con estrema facilità che non era per niente
contento.
Ci fu un attimo di silenzio. Nessuno diceva nulla; Sasuke e Sakura lo
guardavano e lui guardava loro senza pronunciare alcuna parola. La ragazza
dagli occhi verdi guardò dalla piccolissima finestra che c’era nella stanza,
era ancora buio. Perché erano tornarti così presto allora?
- E’ colpa sua.- disse Sasuke rompendo il silenzio.
- Questo non è vero!!- rispose al secondo Sakura.
- Certo che si, se non è stata colpa mia, allora è stata colpa tua..e poi, le
impure fanno sempre tutto male.
Sakura aveva voglia si scagliarsi contro di lui e ucciderlo, ma William bloccò
il litigio prima ancora che potesse iniziare..
- Basta!! Dio! Siete lo sufficientemente grandi per litigare come due ragazzini
di 10 anni! Avete entrambi 17 anni, crescete di una buona volta!
- 18.- lo corresse l’Uchiha.
- Comunque sia!.- disse William,.- voglio che questo concetto vi sia chiaro. Non
fate nuovamente ciò che avete fatto oggi.
- Ma se non abbiamo fatto nulla!- disse Sakura.
— La raffica di vento è arrivata
e..…
-E non avete fatto ciò che vi avevo detto di fare fin dall’inizio!- disse
William alterato. — Vi ho detto, e mi sono stufato di spiegarvelo, che quando
la raffica arriva, vi dovete afferrare a vicenda, altrimenti andrete in posti
diverse..come oggi.
I due ragazzi rimassero in silenzio. Quello era vero, ma nessuno dei due
provava piacere nel doversi prendere per mano
- Sentite, lo so che siete come cane e gatto. Ma è pericoloso andare in
posti diversi perche può darsi che io non vi trovi più e quindi non potrete
tornare! E poi, si suppone che state insieme per proteggervia vicenda! La storia che state vivendo, non è
una favola! Ci sono guerre e mostri e situazioni pericolose, come Sakura ha ben
potuto sperimentare oggi.
Sasuke per la prima volta in quel giorno vide bene Sakura. La sua divisa era
piena di polvere e il suo ginocchio stava sanguinando. I suoi capelli erano
raccolti, lasciando scoperta la nuca. Doveva ammetterlo, che se la ragazza
possedeva qualche incanto, era il suo collo sottile e le sue spalle piena di
piccole macchie
- Per questo ci hai riportato così presto?- disse Sakura.
Sasuke vide che lei aveva ragione, guardò il suo orologio, erano ancora le
quattro del mattino.
- Beh si, e adesso dovrete restare qui fino alle sei. Sarà meglio che vi
raccontiate ciò che avete visto nel passato.
Con questo William scomparve come al suo solito.
Sasuke camminò rassegnato a trascorrere due ore li rinchiuso, visto che la
biblioteca apriva le porte alle sei, andò vicino alla finestra e li si sedette.
Prese una sigaretta e l’accese, mentre guardava fuori dalla finestra. Sakura non
poté evitare che riconoscere che vedere quell’immagine sarebbe rimasta impressa
per sempre nella sue mente; la luce della luna, riflessa sui suoi capelli neri
come un cielo senza stelle. Chi l’avrebbe detto? Lei lì, da sola con Sasuke Uchiha; il re degli
Orochimaru. trattò di distogliere la vista dal ragazzo, ma non ci riuscì, la
sua curiosità era innocente, lo fissava senza avere alcun pensiero in testa.
Sembrava un dio.
E lo era, non era nient’altro che il dio degli Orochimaru. Come poteva
essere una persona così insensibile come lui? Ricordava ancora ciò che era successo la sera prima e il suo
corpo fremeva dall’ira. Lee, toccandola, e lui, guardando con freddezza, senza
muovere un dito. E allora perché continuava a guardarlo? Perchè si sentiva così
curiosa?
Sasuke finì la sua sigaretta e la schiacciò con la scarpa. Si era
annoiato per troppo tempo ormai; era ora di divertirsi un po’. I suoi occhi
neri fissarono Sakura, e notò con sorpresa che lei lo stava guardando. Non poté
non sorridere vedendo che la pelirosa girava la testa leggermente nervosa,
facendo finta di nulla. Sasuke si alzò e s’incamminò verso il luogo in cui si
trovava Sakura.
- Haruno, una domanda..esci sempre seminuda con quelle prostitute delle tue
amiche in giro per Konoha? O siete andate a fare qualche favore? – sputò le sue
parole con acidità, godendo l’espressione offesa dell’Haruno.
- Che te ne frega Uchiha!- disse sommamente molesta guardando tutto tranne che
il ragazzo, non voleva incontrare gli occhi freddi di lui..non sapeva perché, ma
quella notte il valore per affrontare il suo sguardo non lo trovava.
Sasuke rise.
- Certo! Mi ero dimenticato che sei ancora vergine, ahaha allora le tue amiche
hanno tentato di trovarti qualcuno..ma tranquilla, un giorno qualcuno vorrà
farti il favore.
Sakura volle colpirlo con tutte le sue forze, ma riuscì solo a fare qualche
passo, e poi si lamentò del dolore che le procurava il suo ginocchio ferito.
Sarebbe caduta a terra, se Sasuke non l’avesse afferrata dai polsi e appoggiata
al muro fortemente.
Sakura gemette di nuovo a causa della violenza dell’Uchiha. …egli
manteneva i polsi di Sakura contro il muro sulla sua testa, e manteneva il
corpo della ragazza avvicinando il suo, così tanto, che Sakura non riusciva
quasi a respirare.
Questo si che poteva essere chiamato divertimento. Haruno era un giocattolo tra
le sue mani. La ragazza aveva indubbiamente carattere, era molto interessante
discutere e insultarla, inoltre, il suo corpo mai scoperto le donava un’aria di
mistero che lo attiravano.
La respirazione di Sakura era agitata, Sasuke poteva sentire tutto il corpo della
ragazza contro il suo, e questo lo incitava di più a continuare…in realtà
voleva solo spaventarla un po’, darle fastidio e poi lasciarla…quello era il
piano.
- Se vuoi, ti posso mandare Lee…lui ama andare al letto con le vergini…e
siccome ormai di vergini ce ne sono poche a Konoha, sulla sua lista ci sei solo
tu. Accettalo Haruno, non avrai mai un’opzione migliore che un Orochimaru
- Taci!!- urlò Sakura indignata . — Se sono vergine o no, non è il tuo
maledetto problema Uchiha! E credimi che la pagherai per tutto questo!
Sasuke rise. Sarebbe stato
molto divertente continuare ad istigarla.
- Haruno, dev’essere veramente frustante essere l’unica del tuo gruppetto
di sgualdrine a non avere un misero pretendente... forse è per questo che
trascorri tutto il tuo fottutisimo tempo in biblioteca.
Sakura non sopportava più
l’umiliazione. Lei sapeva che non era più attraente di Hinata, Kin, Ino
ne tanto meno di Temari..ma non era neanche un mostro alla quale nessuno
guardava..quello era una bugia. Fu allora che decise di colpirlo dove più gli
faceva male.
- E forse tu sei solo un maledetto ninfomane che va dietro a tutte le tizie di
Konoha a causa del suo complesso d’inferiorità! – urlò con ira- Quella stupida immagine che ti sei creato! Ha una vita piena di superficialità!
Ma chi è in realtà Sasuke Uchiha??! Nessuno ti conosce! Nemmeno tu
stesso lo sai chi sei! E pretendi battere Naruto??? Fai pena!
Sasuke la lasciò bruscamente e lei cadde a terra. Sakura s’immaginava
che egli si sarebbe arrabbiato, che l’avrebbe colpita a suon d’insulti e non solo,
o magari che l’avrebbe umiliata con commenti acidi, eppure, il moro, si era
limitato a lasciarla per poi sedersi nuovamente sulla finestra.
Sakura si alzò sopportando il dolore al ginocchio. - Che succede Uchiha? Sono
finiti i tuoi insulti oppure il tuo ultimo neurone è morto?- disse Sakura ricuperando
le forze.
Lui rise al commentario acido degno di un Orochimaru.
Il silenzio regnò per qualche secondo. Poi la guardò freddamente, come
faceva sempre.
- Mi hai scocciato nuovamente Haruno, proprio nel momento più divertente…questo
è tutto. Adesso, perché non smetti di dire cose senza senso e inizi a
raccontare ciò che è successo quando ci siamo separati, e cos’è che ti ha
ridotto in quello stato così patetico.
Sakura si sentì offesa, ma preferì finire il litigio e non continuare. Cominciò
così il suo racconto su ciò che le era successo.
Spazio Mafipsy: Ed ecco a voi un nuovo capitolo! come vi è sembrato?
datemi un po' i vostri pareri ^_^
Oggi vado di fretta quindi vi lascio (per fortuna direte voi ^_^)
Alla prossima
La pelirosa si prese il suo tempo per raccontare tutti gli eventi a cui
ella aveva “partecipato”, l’aveva fatto con un’infinita gamma di dettagli,
specificando esattamente ciò che era successo. Quando finì Sasuke rimase in
bianco, continuava ad osservare chissà cosa dalla finestra in silenzio.
- Tocca a te .- disse Sakura guardandosi il
ginocchio.
- Non ho niente d’interessante da raccontare. La puttana di tua sorella si è fidanzata,
poi hai litigato con me per delle terre e questo è tutto.
Sakura lo guardò molesta, lei si era prese del tempo per raccontare ogni
punto e virgola, invece, quello scorbutico non si degnava neanche di raccontare
bene quello che aveva visto. Se ne stava lì seduto, con il suo sguardo
arrogante.
”Narcisista” pensò mentre girò la testa arrabbiata.
Sasuke rise, sapeva che ciò che aveva fatto, anzi, ciò che non aveva fatto,
aveva dato fastidio alla ragazza. Ma che colpa aveva lui se lei era un’esagerata,
noiosa ed insopportabile perfezionista che si preoccupava
tanto di raccontare le cose alla perfezione?
La sua filosofia era: meno parole, meno danni. Non capiva come faceva la Kyubi a vivere così, essere
così “perfetta”, facendo tutto ciò che si diceva. Le sue ore libere le
trascorreva leggendo libri, dando quell’immagine di una che non infrange mai le
regole, di una che fa ciò che è giusto. Quello gli dava un fastidio terribile.
”Uchiha, vedrai..te ne pentirai di tutte le tue
schifose parole..lo giuro. Ancora non sai di cosa sono capace di fare..” pensava Sakura mentre tentava di controllare la propria
ira. Sasuke l’osservava, aveva un sopracciglio alzato e mordeva il suo labbro
inferiore, aveva i gesti degni di una bambina offesa. Aveva deciso di lasciarla
in pace per oggi...ma era una cosa irresistibile..
-Togli quella faccia Haruno, solo dimostra lo noiosa
che sei.
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Sakura si alzò con molta difficoltà.
- Beh di certo non crei un mare di divertimento Uchiha!
Sasuke rise.
- Questo non è ciò che dice Tenten e il resto di Konoha…
Sakura aprì la sua bocca senza emettere alcun suono. Il moro si sentì vincitore
con quel commento e gli fece piacere il gesto della ragazza dagli occhi verdi.
- Beh….se scartiamo le tizie in calore, si, sei
noioso!
Con questo la ragazza fece un giro di 180 gradi e zoppicando se ne andò verso
la porta.
- E adesso cosa fai Haruno? – chiese l’Uchiha.
- Me ne vado, non ti sopporto più.- disse ella mentre apriva la porta della Sezione
Proibita.
Uscì zoppicando e in pochi istanti fu seguita dal moro.
Erano le sei e dieci quindi le erano aperte.
”Per fortuna oggi è domenica..altrimenti come avrei
fatto ad andare in classe in queste condizioni??” pensò ella. “Sicuramente
adesso stanno dormendo tutti..e di conseguenza nessuno
mi vedrà entrare così”.
Sasuke era deciso ad andarsene, quando sentì una voce a lui sommamente
conosciuta.
- Sasuke??- disse la voce di Tenten.
Sakura aprì gli occhi in modo da farli diventare come due piatti mentre correva
e si nascondeva dietro i libri. Immediatamente apparve la figura perfetta
dell’Orochimaru, la quale si lanciò su Sasuke dandogli un bacio che il ragazzo
corrispose con intensità, afferrandola dalla vita e avvicinandola al suo corpo.
La pelirosa sentì rabbia, anche se non sapeva veramente il perchè.
”Questo è disgustoso….forse lei non ha un minimo di dignità ??
Sta tutto il tempo cercarlo. E lui..non si vergogna ad
essere così esibizionista?
Quella fu una domanda stupida..quel tizio non aveva per niente scrupoli Sakura!
- Che ci fai qui??-
chiese Tenten mentre Sasuke le mordicchiava l’orecchio.
- E tu come hai fatto a trovarmi?- disse Sasuke. La pelirosa sorrise,
quanto era abile a cambiare argomento! E sicuramente la stupida di Tenten non se
ne sarebbe mai e poi mai accorta.
- Beh..non ti trovavo da nessuna parte, e
secondo Hyuga eri in cerca di qualche libro con tecniche nuove o qualcosa del
genere. Ultimamente molti ti hanno visto in biblioteca – disse Tenten.
Mentre Sasuke mordeva l'orecchio della sua fidanzata, faceva dei segni a Sakura
perchè ne approfittasse di quel momento ed uscisse una buona volta. Eppure la
ragazza non si muoveva, sapeva che questo avrebbe dato fastidio al moro... ma
era ora di vendicarsi.
Sakura fece "accidentalmente" cadere un libro qualsiasi a
terra. Tenten si girò e s'incontrò con gli occhi versi della pelirosa.
- Scusa.- disse innocentemente.
- Cosa ci fa qui un patetico topo di biblioteca così presto?..-
disse Tenten squadrandola da sopra a sotto. — Eri con lei??-
chiese a Sasuke.
Il moro scoppiò a ridere.
- Io?? Con questa qui?! Per
favore Tenten, credo che tu abbia perso un po' di senso comune.
La castana sciolse l'abbraccio e si diresse verso Sakura.
- Vattene e vedi di farti un bagno, fai più schifo del solito.- disse la castana.
- E tu vedi di farti un trapianto cerebrale; sei più stupida del solito.
- Come ti permetti maledetta..- disse Tenten mentre si
avvicinava verso di lei pronta a colpirla, ma prima che la castana potesse fare
qualcosa, Sakura la minacciò con il suo shuriken..
- Tu non ti permettere..- disse la giovane dagli occhi
verdi. — Dovresti imparare a portare le tue armi ovunque..non
sai mai quando potresti averne bisogno.
Tenten la fissava con odio. Sasuke si era avvicinato al tavolo e adesso era
appoggiato osservando la scena che aveva davanti a se. Gli sarebbe piaciuto che
la sua ragazza colpisse Haruno, ma... il destino non l'aveva voluto.
- Ti aspetto nellaSala Comune.- disse Tenten molesta più arrabbiata
che mai mentre usciva dalla biblioteca.
Sakura aveva un piccolissimo sorriso disegnato sul suo volto mentre metteva a
posto il suo shurikennuovamente,
Sasuke camminò verso lei fissandola furioso.
- Cosa diamine stavi facendo?!
Saresti dovuta andartene quando ti avevo detto di farlo!
- Beh, si da il caso che mi sia scivolato un libro che
avevo tra le mani…non era mia intenzione.- disse facendosi l’innocente.
Sasuke rise sarcásticamente.
- Io non sono nato ieri Haruno.
- Io si.
- Sei la bugiarda più grande che io abbia mai conosciuto, nonostante io sia un
Orochimaru.- disse il moro. — Ma sei la peggiore di tutte mentendo, perche l’ipocrisia
fuoriesce da tutte le parti della tua schifosa faccia.
- Comunque sia, io me ne vado. Ho bisogno di un bagno- e con questo la nostra
pelirosa uscì dalla stanza trionfante, anche se ancora la sua vendetta doveva
cominciare. L’Uchiha si sarebbe pentito di averla umiliato. Avrebbe capito
finalmente chi era Sakura Haruno.
- Ho vinto!!- urlò Temari mettendo l’ultima carta che aveva in mano
sul tavolo.
- Sei un’imbrogliona!!- urlò a sua volta Ino, ormai
offesa della sua quarta sconfitta consecutiva.
- E allora tu non sai perdere mia cara.- disse Temari facendole
la linguaccia.
Sakura in quel momento stava leggendo un libro sul ramo di un albero mentre le
sue amiche giocavano a carte sull’erba. Dopo essersi fatta la doccia e
rilassarsi era andata da Madame Hishimi per farsi curare il ginocchio e
prendere così le medicine necessarie. Fissò per qualche secondo Temari; alta,
con i suoi capelli biondi, corpo magro e sommamente attraente. Lei non sarebbe
mai come Temari. ”Adesso basta! Non devi permettere che gli insulti di
Uchiha di facciano effetto! E’ vero, non era bella
come Temari o come Tenten, ma aveva delle qualità abbastanza interessanti…
In quel momento un
aereo di carta arrivò proprio sul suo libro. Sakura lo girò e i suoi occhi
color verde smeraldo incontrarono quelli neri notte di
Sasuke, il quale se ne andò in fretta con i suoi amici. Immediatamente la pelirosa nascose l’aereo
dentro il libro, non voleva che i suoi amici lo vedessero e facessero domande. Lo
aprì con cautela: “ Stasera non ci andrò.
Uchiha.”
Sakura sentì come il sangue scorreva velocemente. Chi diavolo si credeva
quello, il padrone del mondo? Credeva che tutto ciò che usciva
dalla sua bocca doveva compiersi??? Maledettissimo presuntuoso!
Sakura lasciò scappare un sospiro di furia. Le sue amiche la guardarono.
- Che succede Sakura?- chiese Hinata.
La pelirosa osservò la sua amica ma non seppe cosa risponderle.
- Io so cosa le succede- disse Temari. — si è ricordata di ciò che gli
Orochi-gay ci hanno fatto e questo le fa ribollire il sangue. Ma vi dirò una
cosa, io mi sono stufata, vi vendicheremo stanotte.
Tutte rimasero in
silenzio e diventarono pallide, tutte tranne Sakura la quale non poté evitare
di sorridere. Si, in quella notte, si sarebbe compiuta
la sua vendetta..
Il sole aveva lasciato posto alla luna da ormai qualche ora.
La mezzanotte era ormai
passata da un pezzo, e se i calcoli non erravano gli alunni stavano dormendo,
eppure, nella casa Orochimaru, non ci pensavano neanche di andare a dormire.
Tutti conoscevano la
classe di feste che le serpenti di Konoha
organizzavano spesso. Non invitavano nessuna Casa, visto che semplicemente
erano inferiori. La musica stava ad un volume alto, ma grazie ad un
marchingegno che isolava la stanza, nessuno fuori dalla Sala Comune sentisse
alcun rumore. Le luci erano di colori diversi. Le
serpenti, fumando, bevendo, ballando in modo molto provocante o andando al letto
nelle stanze di sopra con la prima ragazza bella che incontravano. In poche
parole, gli Orochimaru. In realtà, in quelle feste non c’era nessuno che
finisse la sua “riunione” senza aver fatto sesso con qualcuno. Non per niente
avevano “vinto” il titolo di “Ninfomani
di …”
-Guarda un po’ quelle
sgualdrine…provocando il primo che capita..- disse Lee
guardando il tavolo della Sala Comune. In quel punto della stanza, stavano
ballando le ragazze più attraenti di Orochimaru, gruppo con a capo Tenten, la
quale si muoveva seducentemente mentre fissava con uno sguardo provocante
Sasuke – Ovviamente senza contare Tenten – chiarì dopo aver visto lo sguardo
assassino del moro.
Sasuke Uchiha, il Re degli
Orochimaru, si trovava all’angolo della stanza bevendo con i suoi amici,
ridendo alla stesse battute velenose di sempre e
indicando chi sarebbero state le “fortunate” di quella sera. Non potevano
minimamente immaginare che mentre un Orochimaru era uscito per qualche secondo
usando la chiave che permetteva l’ingresso alla Sala Comune, cinque ragazze,
quattro Kyubi ed una Washi (Ino), entravano quel territorio per loro
sconosciuto.
- Per Kami!!!- disse Temari eccitata mentre si muoveva a “quattro
zampe” con una bottiglietta in mano .
- Taci! Non urlare troppo! Questo vestito ci serve per far si che non ci
vedano, non perche non ci sentano! –disse Hinata. — Saku, quanto durerà questo
travestimento?
- Un’ora, quindi
sbrigatevi, d’accordo?- disse Sakura mentre continuava ad andare a carponi.
Le cinque avevano una
bottiglietta in mano, dove alcuni strani animaletti neri velocemente.
Per fortuna, grazie al
loro travestimento nessuno le vedeva e quindi potevano camminare fra gli
Orochimaru. Sakura poté notare Sasuke, insieme ai suoi amiconi, osservando perversamente
il tavolo dove le sgualdrine ballavano con pochi indumenti addosso. Erano
proprio quei luoghi che la ragazza dagli occhi verde odiava; quegli esseri si
credevano perfetti, popolari, invincibili. Non lo erano e quella notte lei l’avrebbe
dimostrato.
- Mettiamole qui.- disse Sakura mettendo le bottigliette dentro ad un mobile.
Lo fecero tutte.
- Andiamo Sakura, è il tuo turno, solo tu hai l’arma. - disse Kin.
Sakura annuì mentre prendeva il suo kunai. Aprì leggermente le bottigliette e
iniziò così un Tic, Toc, Tic, Toc….
- Andiamocene! Adesso!- disse Ino mentre tutte si dirigevano verso l’uscita
andando a carponi.
Una volta uscite inizarono a ridere.
- Mi sarebbe piaciuto vederli urlare..- disse Temari.
- Non sarebbe stata una buon’idea rimanere lì.- disse Ino.
- E’ vero.- disse Hinata.
- Ahahahaha.- rideva ancoraKin.
- Un momento…- disse Sakura cercando qualcosa sulla sua divisa. — Qualcuna ha
visto il mio nastro rosso?
- Il tuo nastro?? Quello che usi per legare i tuoi capelli?- chiese Ino. —
No, io no.
- Prima di entrare era nella mia tasca….- disse mentre rimaneva pietrificata
guardando l’ingresso della Sala Comune Orochimaru — oh, no.
La festas’interrupe brutalmente
a causa di una gran nuvola d’insetti neri che volavano dappertutto. Tutti
urlavano e correvano in cerca di rifugio. Il panico invase il luogo vedendo
come il numero d’insetti sembrava moltiplicarsi.
Sasuke correva verso il
punto in cui la nuvola d’insetti usciva, da dietro un mobile. Spostò il mobile
e vide cinque bottigliette. Prese il primo straccio che vide a terra e coprì le
bottiglie. Da lì uscivano gli insetti...
Tutti si tranquillizarono mentre Tenten lanciava
shuriken per uccidere gli insetti restanti.
- Maledizione! Cos’è
stato quello- disse Lee alzandosi da terra.
- Qualcuno ha messo lì
quella merda!- urlò Hyuga indicando le bottiglie. — Chiunque sia stato lo
ucciderò!!
Tutti discutevano. Tutti tranne il moro, il quale era ancora piegato sulle
bottigliette, senza proferire parola. Il sangue bollente scorreva lungo le sue
vene come non l’aveva mai fatto prima. La rabbia mescolata con l’ira cominciò a
invadere i suoi pensieri. Non diceva nulla. Si limitava soltanto a stringere
fra le sue mani un nastro rosso che ricordava perfettamente da chi era stato
indossato. Ricordava alla perfezione che quel nastro il giorno prima legava i
capelli di Sakura Haruno.
Sakura quella mattina si svegliò con un sorriso sul suo volto. Sì.
Finalmente aveva dato quello che quei maledetti degli Orochimaru si meritavano,
soprattutto Sasuke e Tenten, i quali si erano sempre impiegati per far si che la sua vita fosse un incubo. Allora la sua felicità
momentanea scomparve quando si ricordò del suo nastro rosso dimenticato.
”Non poteva avere così tanta sfortuna, sicuramente lui non l’avrebbe trovato, o
ancor peggio, non l’avrebbe riconosciuto!” No, non poteva essere vero…quella
sarebbe stata troppa sfortuna” pensò alzandosi dal
letto. Vide dalla finestra come pioveva in modo incredibilmente forte. Temari
entrò nella sua stanza senza neanche bussare indossando ancora il pigiama.
- A causa della pioggia oggi sono sospese le prime ore di lezioni. Solo dopo
pranzo inizieranno le lezioni, quindi tutti possono dormire fino ad allora..anche se, io andrò a far colazione giù. Perché
non vieni con me?
- Sì, scendo subito.- disse Sakura preoccupata senza
darle molta attenzione.
Di cosa sarebbe capace di fare Uchiha se sapesse che era lei colei che
aveva messo quelle bottigliette? Di cosa? Doveva ammettere di essere ignara dei
limiti dei ragazzo.
”Non m’interessa di ciò che mi farà se lo scopre.” pensò.
D’ogni modo, quel giorno era come tutti gli altri. Uno dei quali ne Naruto ne Sai si domandavano ciò che le succedeva. Nessuno
poteva indagare fra i suoi pensieri, nessuno sapeva cosa succedeva dentro la
sua testa. Chi avrebbe mai potuto immaginare che la ragazza più intelligente di
Konoha, miglior amica di colui che è sopravissuto potesse avere così tante cose
rinchiuse dentro di se che non le permettessero essere felice. Nessuno. Quella
era la risposta. Nessuno poteva minimamente immaginare che lei odiasse persino
se stessa. Provava rancore verso se stessa, per essere esattamente com’era, una
donna che era coraggiosa per tutto tranne che per affrontare i suoi propri problemi, e per evitarli, studiava come una
matta e si nascondeva dietro i libri. Era vero, le piaceva leggere...conoscere di tutto...ma non era così “cervelletto” come
per trascorrere i suoi giorni liberi in biblioteca. Quello lo faceva per
mantenersi occupata, e non piangere per colpa della solitudine che la
circondava. Solitudine che non aveva un’apparente spiegazione.
Sakura si vestì e lasciò i suoi capelli sciolti. Era depressa, perciò il
suo appetito era ritornato e alla grande.
Scese le scale per arrivare alla Sala Comune e non vi trovò nessuno dei
suoi amici, immagino che stessero o dormendo oppure giù facendo colazione. Perciò
decise di uscire senza alcuna preoccupazione.
Naruto dormiva capovolto, coi capelli in disordine e senza camicia, come al
solito. Aprì gli occhi lentamente e guardò l’orologio dove c’era una nota di Shino (è Neville XD) che ricordava che quella mattina le
lezioni erano cancellate. Sospirò mentre si alzava e afferrava uncuscino con le mani. Osservò il moro che dormiva nel
letto accanto al suo con la bocca semi-aperta e gli lanciò il cuscino lo
sufficientemente forte da svegliarlo.
- Che cazzo vuoi Naruto?..- disse con gli occhi
ancora chiusi.
- Voglio che ti alzi per andare a mangiare..ho fame,
voglio ramen.- disse Naruto mentre apriva la finestra e faceva entrare un po’
di luce nella stanza. — piove assai eh?
Sai annuì. Naruto indossò una camicia bianca e si mise le scarpe nere.
- E’ vero che la tua sorellina c’ha il fidanzato?
Il moro aprì gli occhi repentinamente.
- Beh, sì. E’ un certo Kaien di Shukaku.
- Ah.- disse Naruto prendendo la sua uniforme. — Io se fossi in te sarei
preoccupato.
Sai si alzò e guardò senza capire il suo migliore amico
- E perchè dovrei?- chiese interessandosi alla conversazione.
- Mi hanno detto che lui è uno di quelli che non prende seriamente le cose, tu sai
di che parlo.
- Se quel maledetto fa qualcosa a mia sorella se ne pentirà per tutta la sua
fottuta vita.
- Meglio evitare il peggio, no?— disse Naruto. –Non so, è la tua sorella più piccola, se le dici che non può
frequentare quel tizio, dovrà ubbidirti, no?
Sai rise.
- Non conosci Hinata. Non mi ha mai dato retta, quella
mocciosa non mi rispetta.
- Beh fai qualcosa allora. Sarebbe anche il momento giusto.-
disse Naruto. — Certo, a meno che tu voglia che quel tizio la usi e poi…
- Taci Naruto!- disse Sai. — non dirlo neanche, prima lo uccido. Parlerò con
quella peste, dovrà capire sì o sì.
Sakura camminava per i corridoi, quando a i suoi occhi
incontrarono lo sguardo di Sasuke Uchiha. Non seppe come, ma in quello sguardo
riuscì a vedere la rabbia e l’ira trattenuta solo da chi sapeva che lei aveva
fatto qualcosa contro il gran Orochimaru. Rimase estatica, ricevendo lo sguardo
del ragazzo per qualche secondo in cui nessuno dei due si muoveva.
”Lo sa, sa che sono stata io.!” pensava spaventata mentre ogni frammento
del suo corpo tremava. Allora successe qualcosa che le fece gelare il sangue completamente;
il ragazzo di diresse verso di lei con lo sguardo duro
pronto per la battaglia. Sakura reagì girandosi intorno e correndo. Dove? Non
lo sapeva. Qualsiasi posto dove non ci fosse anche Sasuke Uchiha. Dopo qualche
secondo sentì alle sue spalle le urla del moro.
- Haruno non scapperai!!
”No, ti prego, no!!!” pensava mentre correva. Sasuke
Uchiha era uno dei migliori atleti della scuola, l’avrebbe raggiunta in
questione di momenti.
”Maledetta
sgualdrina, questa volta non scapperai!” pensò Sasuke mentre si avvicinava
sempre di più. La pelirosa girò verso la destra e uscì dal castello attraverso
un grande portone che conduceva ad un amplio terreno
all’aperto.
A
Sakura le importò molto poco che in quei momenti
stesse piovendo fortemente, quello non era importante ora: la sua vita lo era! E
con Uchiha, ella correva pericolo. Corse senza guardarsi indietro ed arrivò al
campo di calcio. Sentiva come le sue gambe iniziavano a perdere velocità mentre
quelle del moro ne acquistavano forza.
- Ahh!- urlò quando sentì una mano che le
afferrava il braccio e la costringeva a girarsi. Sakura sbatté contro il
moro.
Entrambi erano totalmente fradici. Sasuke Uchiha continuava ad osservarla con i
suoi capelli neri bagnati che sfioravano la sua fronte e fissava il suo sguardo
glaciale sulla ragazza mentre ella tentava di liberarsi dalla presa. L’avvicinò
di più al suo corpo bagnato senza lasciare alcun centimetro di distanza,
immobilizzandola.
- Maledetta ti farò pentire per ciò che hai fatto!!!
- Non ho fatto niente!!!Lasciami.- urlava Sakura nella
speranza che qualcuno la sentisse.
- Allora oltre che a troia sei anche bugiarda!!- disse
Sasuke arrabbiandosi più del normale. Aveva le sue dita inchiodate nelle
braccia della pelirosa.
- Mi fai male!!
- Questo è ciò che voglio!!
Sakura tremava, in che guaio si era cacciata? Perchè le era caduto il nastro
proprio a lei? Niente di quello importava ormai. Doveva liberarsi di lui il prima possibile. La ragazza iniziò così a dare calci, ma
lui la strinse ancora di più a se.
- Ciò che hai fatto è stata una cattiva, ma proprio cattiva idea immonda!
– disse mentre riacquistava il controllo – seriamente credevi che potevi prenderti gioco di me, un Orochimaru ed uscirne illesa?
La sola idea è stupida…
Sakura come risposta gli sputò in faccia.
Pessima idea.
Il moro la strinse dalla vita e l’alzò collocandola sulla
sua spalla destra mentre camminava verso l’entrata del castello. Sakura urlava
e gli picchiava con i suoi pugni. Sapeva benissimo che quello non gli avrebbe procurato
alcun danno, ma almeno voleva essere molesta…il più possibile.
Spazio Mafipsy.
Salve cari lettori! Da quanto tempo! Era da un bel po’ che
non aggiornavo questa fic e mi dispiace davvero tanto
non averlo fatto! Tenterò di rimediare…
Ho un piccolo annuncio: molto probabilmente cambierò il nome
di questa storia..non mi piace il titolo attuale…mi
sembra troppo banale e lungo…
Purtroppo sono una frana scegliendo nomi…anche per scegliere
i nomi dei miei cani…^^
Ieri ho riletto alcune recensioni dei capitoli passati e ho
letto una in cui chiedevano i momenti “piccanti”..beh
questi momenti “piccanti” arriveranno (rullo di tamburi prego u-u) massimo fra
due capitoli! Devo anche vedere se il prossimo capitolo viene molto lungo…(sarà sicuramente nel prossimo capitolo…-.-‘’)
Sasuke/Sakura: c-cosa???
Mafipsy: eh si ragazzi! Quando avete firmato il contratto c’era
scritto che la scena lemmon ci sarebbe stata! Quindi non vi lamentate.
Sasuke: voglio il mio avvocato!
Sakura: ti da per caso fastidio
fare una scena lemmon con me??
Sasuke: Ehm ..ma no! (sussurrando) voglio il mio avvocato…
Questi attori! Non sono mai contenti!
E per ultimo ma non meno importante ci tengo a ringraziare
le tre povere anime che hanno recensito il capitolo 15 (nella speranza che il
numero aumenti) Sasuke: patetica
Mafipsy: vai..vai a chiamare il tuo
avvocato…
Naruto: Tranquilla Mafipsy – chan!
L’unione fa la forza!
Entrarono nel castello e solo lì Sakura capì la gravità della situazione.
Non sapeva quanto vendicativo poteva essere Uchiha, ma immaginava che la sua
ira non avesse limiti, e non avrebbe alcuna considerazione con lei…una
“impura”. Il freddo cominciò a salire attraverso le sue gambe e ricorrere tutto
il suo corpo, e non era solo per il fatto che fosse completamente bagnata…
Il ragazzo entrò nella prima sala che trovò e chiuse la porta. Lanciò la
pelirosa a terra senza la minor considerazione, prese una chiave per poi
chiudere la porta ed infine sigillo tutte le fessure con un nastro sigillante
in modo che nessuno ascoltasse.
- Perchè il nastro sigillante Uchiha?!- chiese Sakura alzandosi da terra.
- Così nessuno sentirà le tue urla Haruno…- quelle parole gelarono il corpo
della ragazza dagli occhi verdi, eppure, lei non era una di quelle che si
lasciavano sconfiggere facilmente. Dalla tasca della sua uniforme prese un
kunai pronta per l’attacco, eppure, lui era stato più veloce e adesso entrambi
si minacciavano con i propri kunai...
- Non ci provare Haruno…sono un esperto in questo, ricordi?? Non per
niente sarò un akatsuki.
- E io sono la ragazza con più coefficiente intellettuale a Konoha, credo che
siamo nelle stesse condizioni.
Il moro la guardò da sopra a sotto. L’uniforme si era incollata al suo
corpo completamente la camicia bianca era diventata trasparente, lasciando
intravedere un seno molto più grande di ciò che lui credeva. I capelli color
rosa di Sakura era fradicio, ed alcune ciocche cadevano disordinati sulla sua
fronte. L’aveva sempre vista come un essere insignificante e per nulla
attraente, eppure, in quel modo aveva una certa luce che non aveva visto prima.
La sua vendetta sarebbe stata più piacevole di ciò che pensava.
- Ti sbagli, continuo a vincere.- disse mentre, senza abbassare il suo kunai,
si toglieva la giacca e la lasciava a terra. — Il problema è che tu non te ne
accorgi di ciò…Tieni!
Quel kunai gli tolse tutti i kunai che portava con se. L’Orochimaru
sapeva perfettamente che in una battaglia comune, la pelirosa sicuramente vincerebbe;
ma senza arma con cui difendersi…chi sarebbe stato il vincitore?
- Sei un bastardo!- urlò Sakura lasciando cadere la sua mano.— Avrei
dovuto immaginare che avresti fatto una cosa del genere!
- Sono una serpe, cosa ti aspettavi?!- disse Sasuke. — E se c’è qualcosa che
gli Orochimaru non tolleriamo, è essere presi in giro...ed io non tollererò che
una Kyubi immonda si prenda gioco di me. Sasuke cominciò a camminare verso di
lei minacciosamente. Sakura indietreggiò e prese una sedia scagliandola contro
di lui. Il ragazzo dai capelli scuri la schivò soddisfacentemente. Quello
sarebbe stato più divertente di ciò che lui sperasse; l’avrebbe torturata un
po’ e poi si sarebbe vendicato.
Sakura continuava a scagliare sedie. Desiderava che ce ne fossero di più, ma si
trovava in una classe dimenticata, cos’altro poteva scagliare? Tavoli?
- Sai Haruno? Credo che non ci sia nessuno a Konoha che ti conosca più di me. —
disse mentre si avvicinava di più schivando ancora tutte le sedie scagliate
dalla ragazza. — chi potrebbe vedere dietro a quella immagine di vergine
intellettuale più di me?..devi sentirti frustrata di non essere desiderata da
nessuno in tutto la scuola …certo, escludendo Lee, ma quello si fa qualunque
ragazza abbia un minimo di seno.
- Sei un idiota Uchiha!- urlò lanciando l’ennesima sedia con tanta rabbia che
riuscì a colpire la spalla del ragazzo. L’Orochimaru lasciò scappare un gemito
di dolore ma quel gesto gli diedero ancora più forza per continuare, adesso
niente gli importava più.
Lacrime di rabbia scorrevano lungo le guancie della pelirosa, non aveva
intenzione di sopportare altre umiliazioni da parte del moro, non più. Lei
sapeva bene chi era; Sakura Haruno, intelligente ma non molto carina, e questo
le stava bene. Questo non significava che le piacesse che le venisse ricordato
ogni secondo della sua vita.
Senti Uchiha, te lo dirò una volta soltanto e spero che sia ben chiaro! –
disse Sakura approfittando che il moro si ancora si lamentava del dolore della
sua spalla – So bene che non sono una modello come la tua fidanzatina, ma
almeno ho una personalità tutta mia e un cervello per difendermi da vermi come
te? – e con questo prese l’ultima sedia e la scaglio nuovamente approfittando
della poca attenzione del ragazzo. La sedia colpì il ragazzo ed ella corse
verso la porta per uscire. Vedendo che era impossibile aprirla, iniziò a
battere con le mani sulla porta urlando, speranzosa che le sue suppliche
fossero sentite da qualcuno. Sasuke si alzò dolorante e con ancora più rabbia.
Chi si credeva quella insignificante impura per colpirlo in quel modo?
Lei era l’unica donna che aveva osato a colpirlo in innumerevoli occasioni e in
qualche modo ne era uscita illesa.
Questo stava per cambiare.
Sakura non cedeva, continuava a calciare la porta e a colpirla con i suoi
pugni. Perché? Perché tutto questo doveva succedere precisamente a lei? Perché
lui se la prendeva sempre con lei? Essendoci tante impure a Konoha!
Sentì che la stringevano dal braccio e la giravano bruscamente incollandola
contro la porta fortemente e senza la minor delicatezza. Sasuke s’attaccò al
corpo della pelirosa sfiorando le sue labbra e respirando il suo alito...
- Da qui non uscirai, non lo capisci?
Sakura respirava l’alito del moro, mentre sentiva come egli si avvicinava
sempre di più al suo corpo, senza lasciare alcuno spazio. Un gemito di solo
uscì dalla sua bocca. Non se ne accorse né quando né come, ma la mano di Sasuke
aveva iniziato a muoversi, passeggiando sulla sua coscia. Al sentire quel
tocco, Sakura fece un piccolo urlo e tentò di spingerlo ma non ci riuscì. Si
divincolò con tutte le sue forze ma allora il moro smise di giocare sfiorando
le loro bocche e morse il labbro inferiore della pelirosa. Sakura sentì una
scarica elettrica percorrerle tutto il suo corpo, Sasuke lo sentì
perfettamente...e le piacque. Smise di mordere il suo labbro per poi baciarlo
con impeto mentre con entrambi le mani avvicinava il corpo della Kyubi...sentendola.
Non stava risultando spiacevole come lui pensava che sarebbe stato. La
sua vendetta si sarebbe compiuta in quel modo, l’avrebbe fatta sua in quel
momento. Non mentì quando disse che nessuno la conosceva più di lui, poiché chi
realmente conosce a fondo una persona è chi sa tutte le sue debolezze alla
perfezione.
Le sue labbra, interamente vergini, erano sue. Il loro sapore era
ineguagliabile, la morbidezza che possedevano facevano venir voglia di morderli
nuovamente. Le avrebbe insegnato a baciare, poiché la ragazza aveva smesso di
lottare, anche se era ancora restia a corrispondere i suoi gesti. La lingua di
Sasuke penetrò la sua bocca intensificando il bacio e togliendo alcuni gemiti
ad entrambi. Il corpo della ragazza tremava e sentiva i brividi a quel
contatto, quello lui non l’aveva mai esperimentato con nessuno. Normalmente
andava al letto con donne che già aveva esperienza, e non sentivano i nervi che
Sakura presentava. Era molto strano per lui che dinanzi alle sue carezze, la
ragazza tremasse tanto…questo gli faceva ridere. L’avrebbe avvolta nella sua
rete, e sapeva come.
- Non sei stufa di essere sempre la bambina perfetta?- le disse mentre
mordeva il suo collo. — Chi ti ringrazia alla fine? I tuoi amici apprezzano
davvero cosa fai per loro? Non se ne sono neanche accorti che tutte le notti tu
scompari ti usano soltanto quando hanno bisogno di te, quando vogliono che tu
li aiuti a fare qualche compito o magari per poter superare l’anno perché i
suoi piccoli cervelli non possono con tutto mentre il tuo sì. Non sei stufa di
essere usata da tutti?
Lacrime scorrevano lungo il volto di Sakura. Quello era vero, era ciò che
lei aveva sempre sentito, e per questo nel suo interno c’era sempre stata una
sensazione di vuoto. Solo che nessuno l’avrebbe detto meglio di lui! Era
umiliante fino a che punto la conosceva. Come era riuscito ad accorgersi di
tutto questo quando lei si sforzava così tanto per nasconderlo? Precisamente
lui, il suo peggior nemico.
Eppure, se la pelirosa gli permetteva di toccarla, se l’aveva lasciato
avvicinarsi a lei non era stato di certo per le sue parole, perchè lei ormai
conosceva quelle verità, ma perchè era stanca di essere usata, di essere “.
Tutto ha un limite, una linea che se viene superata può rivelarsi terribile. I
sentimenti di Sakura avevano oltrepassato la linea fra il sopportabile e l’insopportabile.
Non voleva più essere così, si odiava, non voleva essere lei un altro giorno! Perché
aveva aspettato fino a quel instante? Perché si era sempre impegnata a
nascondere ciò che provava? No, non più. Da quel giorno distruggerebbe Sakura
Haruno; lei sarebbe stata il suo stesso incubo. Andare a letto con
Sasuke…perchè no? La verginità, no era così importante...oppure sì? Comunque
sia nessuno s’innamorerebbe di lei, perderebbe la verginità in qualche momento
con qualcuno che voleva solo utilizzarla, come tutti. No, preferiva perderla
adesso e senza amore, sì, quella sarebbe stata la sua vendetta contro
l’ignoranza dei suoi amici. Tutti quegli anni e mai si erano accorti di come
lei si sentisse, come se lei fosse insignificante. Erano soltanto loro due, lei
era un extra. Rompere le regole? Non solo avrebbe rotto le regole. Quelle
stupide regole che si aspettavano che lei, la scema di turno, rispettasse. Quella
sarebbe la sua protesta contro il mondo intero. Forse nessuno l’avrebbe
ascoltata, i suoi amici sicuramente non se ne accorgerebbero mai che lei era andata
col suo peggior nemico; ma lei si che l’avrebbe saputo e questo era
sufficiente. Sia Naruto che Sai avevano la colpa. Per ignorarla. Per non averle
dato un minimo d’attenzione.
Tutti erano colpevoli di tutto.
Spazio Mafipsy:
Salve cari lettori, come va? Spero bene ^_^
Il lemon arriverà al prossimo capitolo! Abbiate un po’ di
pazienza…
Come vi è sembrato questo capitolo? Spero non ci siano molti
errori perché non ho avuto il tempo di controllarlo… nel caso ce ne siano, mi
scuso in anticipo! Gomene!!!
Sasuke: questo capitolo non mi piace! Soprattutto l’inizio…perché
hai fatto che Sakura mi colpisse con le sedie????
Mafipsy: pura e semplice vendetta caro mio!
Sasuke: cosa?!?
Mafipsy: ti sei permesso di dirmi patetica!!! E poi io sono l’autrice di questa ff! posso
fare quello che voglio io! Muahahahaha
Cambiando discorso..ehm ehm..volevo
ringraziare le persone che hanno commentato il capitolo precedente:
mali6 – anime_love – sasusakulove (a proposito
sto leggendo la tua ff e mi piace un sacco ^_^ presto avrai qualche mio
commento..purtroppo sono troppo sbadata e me ne dimentico sempre) – stella rossa
– giovywanda.
GRAZIE PER IL VOSTRO
APPOGGIO, NON COSA SAREI SENZA DI VOI!
Sasuke notò le lacrime che scorrevano lungo il
volto della pelirosa, eppure, lei non sembrava voler fermarlo. Per
questo, iniziò ad essere più gentile e smise di toccarla in modo
brusco...non seppe perchè, ma lo fece.
La baciò, e questa volta lei permise che la sua lingua entrasse
completamente togliendole quel poco di alito che le rimaneva. Lei non
sapeva cosa fare, perciò le sue mani restavano in aria mentre Sasuke la
baciava.
<- Devi solo seguirmi..- disse Sasuke notando la confusione della giovane.
Le sue labbra erano tiepide e soavi.
Sakura cominciava a capire come muoversi e ben presto fu in grado di
sostenere il ritomo dell'Orochimaru. Sasuke ovviamente si sorprese
della velocità con cui la ragazza imparava. Certo, doveva essere per
forza così, era perfetta, no?
Allontanò con le mani alcune ciocche rosa dal suo volto mre le
toglieva la giacca. Prese la sua vita e l'avviccinò alla sua, mentre le
sue mani accarezzavano le gambe. Sakura rabbrivideva e ogni volta che un
gemito stava per scappare dalla sua bocca, si mordeva le labbra
fortemente; si sentiva imbarazzata al solo pensiero di fare quei rumore
strani.
”Come puoi essere così fredda Haruno??” pensó il moro sapendo che
chiunque si fosse trovata al posto della Haruno sarebbe caduta ai suoi
piedi, eppure, lei sembrava ancora voler resistergli fino in fondo.
Voleva evitare l'inevitabile.
Sasuke sfiorò con le mani la parte intima della ragazza e questo
gesto sembrò aver effetto su di lei poichè ella iniziò a tremare e il
suo cuore sembrò fermarsi. Mordere il suo labbro non servì a nulla in
quel momento. I suoi nervi la stavano letteralmente sconfiggendo.
- Tranquilla..- le sussurró all'orecchio mentre baciava il suo
collo, resistendosi alle voglie di morderlo. Sapeva che se lo faceva
l'avrebbe spaventata ancor di più.
”Maledizione...è per questo non vado al letto con le vergini" pensó il
moro. Voleva essere se stesso, agire come faceva di solito quando andava
al letto con una ragazza; ma non poteva semplicemente perchè era la
prima volta della ragazza e si sarebbe potuta spaventare dai suoi
"metodi".
"Sarebbe stata più facile se tu non fossi una benedetta suora
Haruno!..."
Sasuke aprì le gambe della ragazza, e si collocò tra di
esse, mentre cominciava di nuovo a baciarle e a morderle il collo.
Sakura sentiva le mani del ragazzo su di lei, toccandola.
”Non può essere..cosa sto facendo?” pensó.
Ma non poteva smettere, non adesso che aveva acquisito il coraggio per farlo.
Sasuke sorrise. L'innocenza dell'Haruno gli faceva ridere.
Sakura lasciò scappare senza volerlo, un gemito quando egli toccò con le sue mani uno dei suoi seni.
Sasuke era consapevole del fatto che la ragazza non aveva un corpo
da togliere il fiato, lui, già prima di spogliarla l'aveva capito. Le
sue curve non erano molto pronunciate come quelle di Tenten, ma le sue
coscie erano senza dubbio spettacolari. Sì, era quello, gli piacevano i
seni e le coscie della ragazza..per non parlare di quelle bellissime
piccole macchioline che sicuramente avrebbe visto sulle sue spalle non
appena avrebbe le avrebbe tolto la maglietta. E fu proprio quello che
iniziò a fare.
Si vergognò quando il ragazzo le tolse la maglietta completamente e
rimase semplicemente con il reggiseno bianco. Era praticamente nuda
davanti a Sasuke Uchiha! Il che era umilliante e vergognoso! Era
impazzita?
Sasuke non perse tempo e mordicchiò le spalle della pelirosa. La immonda
alla fine aveva il suo fascino...fascino che riusciva a farlo
continuare..
Sasuke in poco tempo sbottonò anche il reggiseno e
dimenticò che la ragazza che aveva davanti era la solita "impura
patetica".
La spinse e lei si sdraiò sul tavolo mentre lui si avviccinava alla ragazza pericolosamente.
Adesso veniva la parte più difficile. Riuscì a vedere il timore
sugli occhi verdi della pelirosa, tremava troppo e aveva il corpo inter.
-Non ti farò molto male, tranquilla- disse, dopodiche le diede un bacio che riuscì a calmarla un po'.
Tante, tantissime cose passarono per quella testolina rosa.
Una di
quelle fu che ancora poteva tirarsi indietro. Ma no, non voleva, era
troppo tardi come per permettersi di fermarsi adesso.
Il moro aprì le gambe delicatamente si fece strada..
"Maledizione, e adesso?" pensò il moro.
Mai nella sua breve vita era stato con una ragazza che non aveva mai avuto delle relazioni sessuali.
Poteva sentire il corpo tenso della ragazza sotto il suo, e le sue
gambe, circondandolo fortemente mentre sembrava contenere il dolore.
-Stai bene?- le disse non sapendo cosa fare.
-Come se t'importasse -- rispose Sakura lasciando scappare qualche lacrima.
Era ovvio che non gli importasse! Diamine, si stava vendicando! Ma
almeno lei poteva essere gentile visto che lui stava facendo del suo
meglio. Ma no, così era Sakura Haruno, la maledetta immonda e la sua
personalità così difficile.
Gli venne voglia di colpirla, ma non lo fece, fece soltanto un
sospiro pieno di rabbia. Sakura lo notò e capì che almeno per quell'ora
potevano fingere di non odiarsi a vicenda. La mano della pelirosa
accarezzò la guancia del moro soavemente.
- Adesso sto bene..- disse.
Era una sensazione così strana, ma incrediblie. Non aveva mai
pensato che sarebbe stata "bene" insieme all'Uchiha. Era per caso
diventata pazza? Era Sasuke Uchiha! Non poteva sentirsi bene quando la
toccava. Cazzo, no!
”Tranquilla Sakura…solo stai avendo delle frivole relazione con
qualcuno che detesti e che ti detesta...è solo questo..nient'altro"
Incredibile ma vero, Sasuke Uchiha, era stato il primo che aveva toccato
ogni singola parte del suo corpo.
Sasuke prese le sue mani e le mise sopra la sue testa, impedendole di toccarlo e morse il suo collo, lasciando una marca sopra.
Perchè aveva si resisteva sempre a fare ciò che lui diceva? Perchè era l'unica che ossava contradirlo?
Sasuke non capiva alla perfezione la situazione, lui era esperto in
materia eppure non sapeva bene cosa fare; pensava che sarebbe caduta ai
suoi piedi, perchè beh...tutte cadevano ai suoi piedi; ma questa volta
non era andata così.
Sakura non stava facendo sesso con lui perchè per debolezza, lo sentiva.
"Allora perchè permetti che succeda questo?Perchè? pensò
Ma ormai poco le importava, la sua vendetta sarebbe stata dolce.
Con questo pensiero venne, sentendo i battiti veloci del suo cuore.
William bagnò la sua piuma.
“..loro erano più uniti dalle loro debolezze di quanto
credessero. Xavier ed Isabella, Sasuke e Sakura, non importano i loro
nomi. Sono sempre due.”
Spazio di Mafipsy:
Salve salvino! Mi state per uccidere lo so! O almeno ci avete pensato!
E io da povera disgraziata vi chiedo umilmente perdono ma ho i miei motivi!
Il vecchio pc è andato! Bruciato. Morto.
RIP caro mio. Abbiamo passato dei momenti unici ma vabbe...
Allora...come vi è sembrato questo capitolo? Sinceramente ho paura
di avervi deluso perchè insomma non mi sembra un granchè..diciamo che
ogni volta che devo descrivere certe scene m'imbarazzo un po'..
Sakura: tu t'imbarazzi! Io ho dovuto fare sesso su un tavolo freddo! SU-UN-TAVOLO
Mafipsy: freddo...vabbeeeee dai, la prossima volta lo farai su di un letto, contenta?
Sasuke: ci sarà un prossima volta? O.o
Sakura: hai qualcosa da dire caro?
Sasuke: ma certo che no...(aiutatemi...)
Beh con questo io mi ritiro!
Lasciate qualche commentino e mi farete felice!
Alla prossima, Mafipsy!
^_^
dededeSakura si svegliò
nella sua stanza, sul suo letto come tutti i giorni. Ma quello non era
un giorno qualunque, ma una notte. Guardò dalla finestra il buio e poi un orologio il quale segnava già le sette. -Che ci faccio qui? - si domandò. L'ultima cosa che ricordava era lei e Sasuke su un tavolo.. -Mi sono addormentata sul tavolo!? - disse - ...ma come sono arrivata qui? Adesso quello non importava...aveva bisogno di farsi un bagno, urgentemente.
Sasuke in quel preciso momento si
trovava nella Sala Comune degli Orochimaru pensando cosa regalare a
Tenten per il suo compleanno. Odiava dover scegliere i regali,
perciò questa volta, come tutte le altre volte d'altronde,
avrebbe chiesto ad una delle tante ragazze con le quali andava al letto
cosa vorebbero ricevere il giorno del loro compleanno. L'immagine di Sakura attraversò la sua testa come un fulmine. Definitivamente era stata
un'esperianza totalmente nuova andare al letto con una immonda, e
perdipiù, vergine. La cosa peggiore su tutto è che non
gli era dispiaciuto minimamente. Ancora non capiva bene, Sakura
Haruno era una ragazza comune, senza niente di speciale. Non aveva una
fiugura perfetta, infatti non era "bellissima". Eppure, la rosa aveva
certi dettagli. Cose, piccole e perfino stupide; ma sufficienti per
lui. Inoltre, era l'unica donna che gli apparteneva...che era sua. Quando era andato al letto con
Tenten, lei era vergine, vero, ma sapeva che prima di lui centinaia di
ragazzi l'avevano toccata; che avevano avuto l'opportunità di
osservare il suo corpo. Invece, Sakura no, era una immonda patetica ed
insolente, ma era completamente sua. Non c'era nessuno prima di lui. La
sua pelle, la sua labbra, tutto di lei era vergine quando l'aveva fatta
sua. Quella sensazione di potere, di possesso, gli piaceva non poco. Ma
per adesso, si sarebbe solo limitato ad usarla un'altro po'. Dopo
avrebbe pensato a cosa fare.
Sakura scese le scale della Sala
Comune con i capelli bagnati. Non c'era nessuno, sicuramente tutti si
trovavano nella sala da pranzo, visto che, era ora di cenare. Mentre si dirigeva verso la sala,
Sakura non riusciva a smettere di pensare a ciò che era
successo. Eppure non si sentiva pentita. Per quelche minuto non era
stata la solita bambola perfetta. "Ma..cosa avrebbe fatto lui adesso? Lei aveva un motivo..ma lui? " Sakura entró nella sala
senza degnare uno sguardo il tavolo degli Orochimaru, anche se, poteva
perfettamente sentire il gelo su di lei; sentiva il gelido sguardo di
Sasuke.
Il ragazzo l'osservò entrare e la seguì con lo sguardo fino al tavolo dei Kyubi. Tenten era seduta accanto a lui e
lo abbracciava. Quella sera Tenten si era messa il profumo che
segretamente lui adorava. Tutta l'attenzione sarebbe stata sua, se non
fosse per il semplice fatto che inizio a dargli fastidio che la
pelirosa non si fosse neanche voltata a guardarlo da quando era
entrata.
Sakura si sedette
tranquillamente, o almeno provava a dimostrare di esserlo. Il fatto di
avere lo sguardo del ragazzo su di lei, la faceva tremare, tutto il suo
corpo rabbrivideva e il suo cuore batteva con forza. No, non l'avrebbe
guardato. Si rifiutava categoricamente di farlo. Non gli avrebbe dato
questo piacere. Per cosa poi? Per permettergli di umilliarla
nuovamente? No grazie. Sicuramente egli credeva che
aveva fatto sesso con lui perchè, come tante stupide della
scuola che non avevano neanche la metà della sua intelligenza,
era follemente pazza per lui. Lei, invece, sapeva che non era
così...vero? Osservò per un secondo il tavolo degli Orochimaru, precisamente dove si trovava Sasuke....insieme a Tenten. ”Sarà innamorato di lei?” si chiese. Probabilmente si, entambi erano
delle maledette serpi, amanti dell'oscuro. Se lei avesse saputo che il
suo fidanzato soltanto qualche ora prima era stato con
lei..chissà cosa avrebbe fatto..forse avrebbe smesso di
chiamarla continuamente insignificante.
”E se per caso Uchiha
avesse raccontato ciò che era accaduto qualche ora
prima??” pensó spaventata. “No, cavolo, devo pensare
a qualcosa velocemente!”
Sasuke sembrava che stesse per
esplodere da lì a pochi momenti. Chi diamine si si credeva
quella schifosa? Non si notava neanche la sua presenza. Dopotutto alla
fine l'Haruno si era rivelata una sgualdrina come tutte le altre. Bene.
Se lei non dava alcuna importanza a ciò che era successo fra
loro, neanche lui l'avrebbe fatto. Avrebbe voluto almeno fingere un
minimo d'interesse, ma se lei voleva giocare in quel modo, lui le
avrebbe dimostrato di ciò che era capace. - Tenten, andiamo nella tua
stanza -- disse posando il naso sul suo collo e accarezzando le gambe
sotto il tavolo. Non erano come quelle di Sakura. -Davvero lo vuoi? Pensavo che
avresti voluto rimanere nella tua stanza a leggere come tutte le
notti-- disse Tenten entusiasta all'idea. Ciò che però lei
non sapeva era che non leggeva precisamente quelle notti. Probabilmente
sarebbe diventata isterica se avesse saputo la verità. - Beh, questo notte non mi va di leggere..- disse mordendole l'orecchio. - Va bene, andiamo.- disse alzandosi e prendendolo per mano. Sakura vide come uscivano dalla
sala, immaginando il motivo della loro "fuga". Senza accorgersene,
aveva chiuso i pugni sotto il tavolo..
”Pensa bene a cosa fare adesso Sakura, non puoi permettergli di dirlo a tutti..”
- Bene, adesso puoi spiegarci dov'eri prima??!- chiese Naruto collocandosi davanti alla rosa insieme a Sai. Perfetto, ci mancava solo questa. - Io…. mi faceva male la testa e sono andata a dormire nella mia stanza, è vietato per caso? - Fino alle sette?!- disse Sai.- pensi che siamo degli stupidi, Sakura? ”I più grandi della storia” pensó. - Non me ne sono accorta che
erano le sette e punto. E se non mi credete, beh, non è affar
mio. Fatevi una ragione e lasciatemi in pace! -- disse alzandosi dal
tavolo e correndo verso l'uscita. - Sakura vieni che..!- disse Naruto, ma Sai lo fermò. - Lei, non ci ha mai parlato
in questo modo..- disse a bassa voce. — C'è qualcosa
che non va Naruto, me lo sento.
Spazio Di Mafipsy: Salve! Come va? Oggi mi sento più felice
del solito, no..non felice..sclerata, si ecco, più sclerata del
solito. Vai a sapere perchè... Bene bene bene cosa vi è sembrato questo breve capitolo?
Tenten: una merda! io sono sempre la putt*** di turno!
Mafipsy: mi dispiace...non so che dirti..qualcuno lo doveva pur fare
Tenten: pff...
Beh lasciamo un po' perdere questi qui...e rispodiamo un po' i vostri commenti...allora..
ButterflySakuraDark:Sono
felice che la storia ti piaccia! Non ti preoccupare anch'io sono una
malata di SasuSaku! Ma se fosse almeno solo per loro...sarebbe troppo
facile! Per ogni anime scelgo una coppia...tipo SoulMaka <3 vabbe e
tanti altri..tranquilla..non sei l'unica.
Hele91: Wow! Letta tutto d'un fiato..io di solito me le gusto pian piano le ff, complimenti!spero continuerai a commentare ^_^
kia_90:Grazie!
Purtroppo anch'io ormai ho perso le speranze di vedere il SasuSaku nel
manga ma dai possiamo sempre usare l'immaginazione!
LaKia:Ciao!
No, non sei pazza, anzi, ti capisco! Fra simili ci si riconosce insomma
u-u...mi piace la tua parola EUREKA una volta l'usavo pure io..adesso
invece mi è venuta la fissa di dire "Ullala" non chiedermi
perchè...E' vero hai anche commentato "il signore dei no"
(credimi ti ho amata quando ho letto il tuo commento) ^_^
ElisynaUchiha:No,
non ti tolgo la curiosità...scherzo...si, io sono nata in
Uruguay e quindi parlo benissimo lo spagnolo, infatti questa storia
l'ho scritta più o meno 4/5 anni fa ed originariamente era in
spagnolo! sono felice che tu l'abbia notato!
Beh per adesso ho finito...che strano che non c'è un certo Uchiha che si lamenta...
Naruto: sta dormendo..deve recuperarsi dopo l'incontro con Sakura.
Mafipsy: ahn..va bene..mi sento un po' sola senza la sue lamentelle però...
Naruto: Ci sono io!
Mafipsy: ma tu non avevi un appuntamento con Hinata?
Naruto: cavolo è vero..okay..corroooooo
Mafipsy: ecco! alla fine mi lasciano sempre da sola!
Sakura guardò l'orologio della biblioteca che segnava l'una del
mattino. Per ore ed ore aveva aspettato l'arrivo del ragazzo per poter
in quel modo ritornare all'epoca dei suoi antenati; ma di lui non
c'erano tracce.
L'immagine di Sasuke uscendo con Tenten dalla Sala da Pranzo le venne
in mente. La pelirosa fece scappare un sospiro di rabbia mentre i suoi
occhi si riempivano di lacrime di rabbia. Lui non sarebbe arrivato; era
un completo irresponsabile che non gli importava assolutamente nulla.
Cos'altro poteva aspettasi da lui?
Senza volerlo cominciò a riflettere...
Perchè diamine era andata al letto con lui? Era così insegura? Era così debole?
Le lacrime colme di sentimenti mischiati iniziarono a scendere lungo le
sue guance mentre appoggiava la spalla contro il muro freddo della
biblioteca.
Com'era arrivata ad essere così infelice? Nulla, assolutamente
nulla sembrava andare bene. Era una sorta di maledizione la sua.
Non sopportava più stare lì rinchiusa ad aspettare un
idiota inutilmente. Perdipiù pensare a tutto ciò le
faceva male.
Aveva compreso che il suo peggior nemico non era Sasuke bensì lei stessa.
Si asciugò le lacrime del volto bruscamente e camminò decisa verso la porta della Sezione Proibita.
William, il quale stava girovagando avanti e indietro guardando qualche
libro, quando sentì la porta aprirsi si girò.
- Wow! Credevo che non… dov'è Xavi….Sasuke?- disse notando che la ragazza era da sola.
Sakura collocó un libro fermando la porta in modo che questa non si chiudesse.
- …lui non verrà, perciò questa volta andrò da sola.
William aprì la bocca per ribattere, ma la rosa fu più veloce.
- So benissmo badare a me stessa, non ho bisogno di qualcun atro. Sono
più intelligente di quello là e credo che da sola
avrò più risultati. Inoltre, lui pensa solo a divertisi.
Odio il suo essere irresponsabile e non penso morire a diciannove anni
per colpa sua, perciò, mandami dove devi visto che l'unica cosa
che fai è portarci indietro nel tempo.
William era riamsto sbalordito.
- Sei totalmente la stessa Isabella, oh scusami, Sakura. Ascolta, non
proverò nemmeno a farti cambiare d'opinione, perchè so
che sarebbe del tutto inutile; ma non appena vedrò Sasuke gli
parlerò, perchè andare là da sola è davvero
pericoloso e non perchè pensi che tu abbia bisogno di
protezione. So che tu sei molto capace, lo sei sempre stata; ma tieni
ben a mente che là le cose sono totalmente diverse; ed è
molto più consigliabile vedere tutto a quattr'occhi.
William la fece passare e mostrò il libro alla ragazza...questa a sua volta si avvicinò.
Ben presto ella scomparve come ogni sera.
Xavier era seduto dietro la scrivania di una biblioteca molto vasta. Le
luci intorno erano piuttosto soffisticate e i mobili antichi agli
occhi di Sakura ma moderni agli occhi di Xavier.
Sakura ammirò affascinata le mensole piene di libri di ogni
genere e grandezza. Vi trovò tanti manuscritti antichi; reliquie
che avrebbe voluto tanto leggere.
Intuì che probabilmente quella era la biblioteca di casa
Pirandello. Dalla grandezza della stanza si accorse che sicuramente
Xavier era più ricco della famiglia di Isabella.
La porta tutto ad un tratto si aprì e William fece il suo
ingreso. I suoi occhi neri brillavano e il suo aspetto ispirava
fiducia.
- Xavier ho trovato un rifugio per le vittime degli attachi dei Goths.
Non hai idea di quanto mi sia costato, ma ce l'ho fatta.-
communicò sedendosi.
Xavier posò gli occhi sul suo amico.
- Non capisco perchè t'impegni così tanto ad aiutare
persone che neanche conosci. Ci sono tante cose di cui preoccuparsi e
tu fai il buon samaritano. Quello è il lavoro dei sacerdoti, non
il tuo.
Sakura si offese immediatamente.
- Perchè lui non è un verme come te!- disse indignata.
- Quello non dovrebbe essere un lavoro solo per i sacerdoti, non
credi?- disse William cancellando il sorriso sul suo volto e diventando
impovvisamente serio. - A proposito, ti devo dire una cosa.
Xavier alzò un sopracciglio
- Di che si tratta?.
- Di qualcosa che ho sentito oggi parlando con alcuni amici. Si tratta di Carmen.
Solo il sentire il nome della ragazza suscitò l'interesse di Xavier.
- Che succede?- chiese.
-Tu l'ami davvero?- domandò William.
Xavier sorrise. I suoi occhi brillavano più di una stella.
- Più di me stesso. Ho intenzione di sposarmi con lei.
- Sposarti??- esclamò William sorpreso. — Como può essere che un individuo come te si sia innamorato??
- Non voglio avere tante donne, mi basta lei.- rispose il moro.
William abbassò lo sguardo, non aveva il coraggio di parlare.
- Carmen è fidanzata Xavier, da tanto tempo ormai.
La notizia gli arrivò come un calcio allo stomaco. Sakura non
aveva mai visto un volto così sopreso e confuso allo stesso
tempo. Ben presto la rabbia invase i suoi lineamenti.
- Cosa?!- urlò alzandosi. — Da quanto tempo?! Con chi?!
- Da sempre, con Luis Buchamp. Un multimillionario che è venuto
per chiederle matrimonio. Lei ha accettato. — disse William.
— Xavier, lei ha solo usato. Ha sempre saputo che alla fine si
sarebbbe sposata con Luis.
Sakura osservava la scena un po' emozionata. Sembrava si trovasse dentro un film, non tollerava non poter partecipare.
Xavier battè con forza il tavolo, mostrando nei suoi occhi una rabbia mai espressa prima.
- Farò soffrire quella sgualdrina! Lo giuro!
Un vento veloce si portò Sakura.
La ragazza sapeva cosa fare quando quello accadeva. Chiuse gli occhi e
con entrambe le mani tentò di proteggersi la testa. Dopo aver
sentito un colpo, segno che era caduta a terra, aprì gli occhi e
vide che si trovava nel salotto della casa d'Isabella, l'intera stanza
era completamente decorata e piena di gente, sembrava ci fosse una
festa. Sakura si alzò e vide William davati a sè.
- Bene, sei alla festa di fidanzamento di Carmen.- l'informò.
- Ma..
- Sono adanto un po' avanti nel tempo, nulla d'importante è successo nel frattempo. Bene, me ne vado.
Prima che la rosa potesse dire qualcosa lui se n'era già andato.
- Perfetto.- disse esasperata.
Si guardò intorno, tutti chiacchieravano con un coppa di
champagne in mano vestiti molto elegantemente. Un pianista suonava una
melodia molto piacevole. Intravide Luis parlando con varie persone
all'angolo. Di Carmen nemmeno l'ombra. Sakura rivolse il suo sguardo
verso le scale e vide gli occhi di sua "sorella" la quale stava spiando
la stanza. La rosa non capiva il suo gesto finchè non si
girò e vide Xavier, il quale beveva champagne come tutti gli
altri ma sul suo sguardo si percepiva la sua sete di vendetta.
- Che ci fa lui qui?
Spazio mafipsy:
Salve! Come state? Tanto tempo! Eh lo so! Ma la scuola stressa troppo e in più gli impegni nan mancano mai!
Anche se devo ammettere che siete state proprio brave (nessuno ha tentato di uccidermi)
Beh, com'è vi è sembrato il capitoletto?
Naruto: 'na schifezza! Io non ci sono!!
Mafipsy: Abbi pazienza fra un po' ci sarai anche tu. ^^
Adesso, siccome ho un po' di fretta, tenterò di rispondere a
tutti i vostri commenti -che sono come sempre mooolto graditi!!!
Dream94: grazie mille! é bello sapere che qualcuno apprezza il
tuo lavoro. Mi dispiace solo averci messo tanto tempo per aggiornare!
Chiedo perdono!
ambree: grazie grazie grazie!! spero che non ti annoierai leggendo questa storia.
butterflySakuraDark: grazie mille per il commento!! Spero di leggerne altri **
ladyvampire90: fai bene ad essere curiosa! vedrai succederanno tante, tantissime cose interessanti!! muahahaha
ElisnyaUchiha: gracias por tu comentario. me siento mejor! espero que sigas leyendo la continuaciòn ^^
LaKia: grazie, ti dico subito che la storia avrà più o
meno 80 capitoli, ancora non sono sicura perchè non l'ho scritta
tutta però occhio e croce sono 80...vedremo chi arriverà
fino alla fine.. =)
Hele91: tranquilla non sei un mostro.. anch'io quando m'imbatto in una fanfic divento così! ^^
Capitolo 21 *** festa di fidanzamento: parte II ***
cap 21 Capitolo 21 Festa di fidanzamento: parte II
- Che ci fa lui qui?- si chiese.
Immediatamente salì le scale. Camminando lungo il corridoio sentì due voci che discutevano in modo piuttosto forte.
La porta della stanza di Carmen era socchiusa e deicse di entrare. -Devi aiutarmi! So che lui
farà uno scandalo o chissa cos'altro! - disse Carmen
supplichevole - Rovinerà tutto il mio fidanzamento! - Come hai permesso che la
situazione arrivasse a questo punto Carmen?! Sei impazzita per caso?
Sapevi bene di essere fidanzata e sei anadata con un tizio qualunque lo
stesso! E perdipiù, pretendi che te io ne tiri fuori? .
urlò Isabella arrabbiata più che mai. Il suo vestito era giallo e aveva
un bellissimo pizzo il quale risaltava ancor di più il colore
della sua pelle, era semplicemente stupenda. Sakura si chiese
perchè la sua antenata si vedesse così bene a differenza
di lei. Qual era la differenza? ”Forse perchè usava dei vestiti belli..." pensó. Carmen sembrava, ai suoi occhi, disperata. Il suo vestito rosso risaltava la sue bellezza già esistente. - Sorellina, tu non desideri che
io soffra, vero?- disse Carmen usando la sua ultima risorsa. —
Non puoi farmi una cosa simile, io dopotutto sono tua sorella e adesso
ho bisogno di te... - Adesso hai bisogno di me, non
è così? Eppure quando ti ho avvertita mi hai mandato
all'inferno. Sporchi la reputazione della nostra famiglia come se fosse
un tappeto! Nostro padre si starà girando sulla sua tomba con
tutto che fai Carmen, sembri una donna da cabarét! Carmen piangeva afflitta. Sakura
di sicuro non credeva la sua storiella, l'unica cosa che sapeva fare
bene Carmen era fingere e quelle erano certamente lacrime di
coccodrillo. Isabella sembrava al contrario crederci. La sua antenata si morse il labbro mentre collocava entrambi le mani sui fianchi. - Adesso scendo e tenterò
di convincerlo che se ne vada. - disse lei.-Ma non ti assicuto
assolutamente nulla. Tutti si staranno chiedendo che fine tu abbia
fatto. - Grazie sorellina! Sapevo che non mi avresti lasciata da sola! - Sappi che non lo faccio per te.
Lo faccio per mio padre, lui non avrebbe mai voluto che per colpa
tua il nostro nome andasse in rovina. Sento pena per Luis, mi
sembra un buon uomo e non si merita la sposa che avrà. - Xavier è quello con i
capelli neri e gli occhi dello stesso colore. E' alto e il più
bello di tutta la casa, lo riconoscerai subito. L'unico problema
è che non mi ricordo il suo cognome, comunque sia, è una
persona normale, nel senso che non appartiene alla nostra classe
sociale. - Sei andata al letto con lui
senza neanche sapere il suo intero nome? Tsk, sei scesa in basso
Carmen, molto in basso. - disse Isabella schifata dalle parole della
sorella. Con questo uscì dalla
stanza. Non appena vide sua sorella uscire, Carmen sospirò
preoccupata e si avvicinò allo specchio per controllare il
proprio trucco. - Stupida.- disse a voce bassa.
Sakura si offese; dopo che
Isabella aveva accettato di aiutarla, lei l'isultava? Che classe di
arpia era? La rosa indietreggiò e uscì da quella stanza
correndo finchè non vide che Isabella ancora non scendeva le
scale. - Tranquilla, pensa bene cosa
fare. - si disse mentre appoggiava la sua mano destra sul petto. -
Padre, vi prego di darmi le forze necessarie. Isabella scese piano le scale e
Sakura la seguì. Alcuni invitati quando la videro si
avvicinarono a lei per baciarle la mano e complimentarsi con lei su
quanto fosse bella quella sera. - Dove si trova vostra madre? - Lei non è mia madre,
è la mia matrigna.- rispose. — Magdalena sarà
probabilmente in cucina assicurandosi che il banchetto sia pronto. La ragazza dagli occhi verdi
osservava come la sua antenata cercava abilmente di allontanarsi dagli
invitati che la intrattenevano in quella inutile conversazione. Ben
presto riuscì nella sua impresa e iniziò a perlustrare la
sala. Anche Sakura cercava lo sguardo di Xavier e lo trovò
all'angolo. I suoi occhi neri erano fissi su Isabella totalmente
sorpreso dal fatto che la ragazza che aveva visto tante volte come una
contadina qualsiasi, adesso portasse vestiti degni di una giovane di
alta società. Sakura notó quello e guardò
Isabella, la quale non si era ancora accorta di nulla. - Isabella!!- disse Briana, una bellissia ragazza avvicinandosi a lei. - Quanto tempo! E tua sorella dov'è? - E' ancora nella sua stanza a
sistemarsi, sai bene quant'è vanitosa, inoltre vuole catturare
l'attenzione di tutti gli invitati. - Ma non importa cosa indossi,
lei riesce sempre e comunque a catturare l'attenzione di tutti! - disse
Briana. - Tutti sanno che lei è la più bella fra tutte le
donzelle! - Beh, sai com'è, lei
vuole superarsi sempre.- disse Isabella cercando allo stesso tempo il
giovane con le caratteristiche che corrispondessero alla descrizione di
Carmen. - Anche tu sei molto bella stasera.- disse Briana. — Ti sei raccolta i capelli e quei ricci ti donano molto! Isabella non aveva l'umore giusto
per quelle chiacchiere superficiali, quello era adatto per sua
sorella estaba para charlas superficiales, dove diamine stava
Xavier? I suoi occhi ancora lo cercavano fra la multitudine. - Mi sembra che cerchi qualcuno o mi sbaglio? "Finalmento ha accesso il cervello" pensò Isabella. - Beh, conosci qualcuno che si chiami Xavier..ehm..non ricordo bene il cognome... - Beh ci sono molte persone che
si chiamano Xavier qui.- disse Briana. — Adesso, se cerchi il
più carino e il più seduttore so bene di chi parli e in
questo momento ti sta guardando. Guarda un po' dietro te... Isabella si girò
immediatamente e trovò due occhi neri già conosciuti. Non
poteva essere! Era lui! Era lo stesso che l'aveva visto nuda al lago,
colui che aveva tentato di sloggiare dalle sue terre i contadini. Era
proprio lui! Continuarono a guardarsi per
alcuni secondi nei quali Isabella sembrava non riuscir a respirare.
Xavier sorrise, un sorriso abbastanza sarcastica a dire il vero, come
se le stesse dicendo che l'aveva scoperta. Isabella sentì che
tutto diventava nero mentre sveniva e cadeva a terra bruscamente... Sakura aprì la bocca e
automaticamente la coprì con entrambe le mani. Quella era
senza dubbio una situazione abbastanza scomoda. Scoprire che l'amante
di sua sorella non era altro che lo stesso essere spietato che aveva
conosciuto qualche tempo prima, e che per gioco del destino, credeva
che lei fosse una contadina e non una ragazza appartenente ad una
classe sociale alta. Si. Quella situazione che si era creata era
piuttosto scomoda. Luis era andato di corsa ad aiutare sua cognata. Tutti gli invitati la circondavano curiosi. - Allontanatevi, bisogna darle
spazio in modo che respiri senza difficoltà.- disse Luis mentre
gli invitati gli ubbidivano. Luis prese un bicchiere d'acqua e glielo porse, fu allora che Isabella Iniziò ad aprire lentamente gli occhi.
Luis sorrise. - Questa è una forma molto
strana per conoscerci.- gli disse porgendole la mano offrendole il suo
aiuto per alzarsi. Gli invitati tornarono a chicchierare e la musica
invase nuovamente la stanza come se niente fosse successo — State
bene? - Sí, ho avuto solamente un calo di pressione.- disse Isabella. - La vedo abbastanza palida. - Non è niente di grave. Davvero.Non dovete preoccuparvi.- disse lei tremando. - Certo che devo, presto saremo
una fmaiglia, ad essere sincero vi reputo già parte della
famiglia. Tutto ciò che vi accada m'interessa. Isabella si sofrzò e
sorrise. Si sentiva terribilmente colpevole di sapere le cose terribili
che sua sorella aveva fatto e di non dire niente a Luis, quando lui
sembrava essere semplicemente un uomo eccezionale. Si morse il labbro
inferiore mentre tenatava di calmarsi un po'. - Voglio che tu sappia che puoi
contare su di me per qualsiasi cosa e che se hai bisogno del mio aiuto
io ci sarò. credo che l'amore mi abbia colpito non appena ho
visto tua sorella, so che è la donna della mia vita. - Mi perdoni? Vado di sopra a vedere cosa fa Carmen.- disse Isabella. — Grazie per tutto. - Figurati. La música del pianoforte
cambió mentre lei camminava tra gli invitati. Il pianista
iniziò a suonare un vals e tutti trovarono un partner con cui
ballare. Proprio quando Isabella stava per salire le scale, una mano
prese la sua e al girarsi vide gli stessi occhi neri di prima. - Balla con me.- disse Xavier mentre la conduceva alla pista da ballo.
La prese dalla vita e
l'avvicinò pericolosamente a sè mentre ballavano come il
resto degli invitati. Sakura osservava la scena da vicino, voleva
ascoltare bene ciò che si dicevano. Il viso di Isabella era diventato
bianco, sembrava che stesse per svenire nuovamente. Gli occhi di Xavier
brillavano malignamente. Sakura avrebbe dato tutto pur di sapere cosa
stesse pensando in quel momento. - Vedo che non sei una contadina,
ma una Shawn.- disse mentre continuavano a ballare e la stringeva di
più per assicurarsi che non scappasse tutto ad un tratto.- Bel
paio di sorelle siete voi due eh. Una è una sgualdrina mentre
l'altra è una bugiarda compulsiva. - Ti prego di non mancarmi di rispetto.- disse Isabella. - Persino la tua forma di parlare
è cambiata improvvisamente; non usi più frasi comuni, ma
un linguaggio completamente degno della classe sociale che
rappresenti.- disse lui con un ghigno beffardo. — Quindi questa
è la famiglia delle troie. Mi chiedo, dove sarà la
sgualdrina maggiore che non esce dal suo rifugio? Sakura notó che la
situazione era grave. Xavier era veramente molesto ed era veramente
capace di rovinare l'intero fidanzamento. - Ascoltami, so che Carmen
avrebbe dovuto dirti che era fidanzata, ma devi capire che lei non
è perfetta. L'unica cosa che vogliamo è che te ne vada. Xavier rise. - E' vero quel che dicono: fra zoccole ci si aiuta. - Adesso basta! Non penso
tolerarlo ancora. Non sono come mia sorella, hai capito? E' già
abbastanza per me dover aggiustare tutti i guai che si porta dietro
come per dover sopportare gli insulti di un completo sconosciuto. - Ma se in realtà mi
conosci, o forse non te lo ricordi più? Adesso se vuoi sapere il
mio nome, te lo dirò, e dovrai ricordarlo per sempre,
perchè Xavier Pirandello s'impegnerà a punire quella
agualdrina di tua sorella. Isabella sembrò
sorprendersi quando udì quel nome. Carme le aveva detto che non
era un uomo appartenente al ceto medio-alto, ma il cognome Pirandello
era quello di una famiglia multimiollionaria esitente da anni, persino
molto più imporante della famiglia dei Buchamp. ”Sicuramente Carmen non lo sa..se lo'avesse saputo, non si sarebbe mai fidanzata con Luis." pensó Isabella. - Adesso, fammi il piacere di
dirmi dove si trova tua sorella, perchè con il tuo aiuto o
senza, io salirò quelle scale.- disse Xavier. - Non lo farai, io non te lo permetterò. Xavier rise ancora. - E cosa pensi di farmi? Prendere
di nuovo un coltellino in mezzo al salotto per far vedere agli invitati
che in realtà ti comporti come una selvaggia? Che hai una doppia
vita? - La mia doppia vita è per aiutare coloro che non hanno nulla! - Dì quello che vuoi, io
non ti crederò. Sei fatta della stessa pasta di tua sorella
è l'unica cosa che so. Non sono venuto a rovinare il
fidanzamento come credi...ma non me ne andrò di qui
finchè non avrò parlato con Carmen. Isabella notó che era deciso e che a qualunque costo sarebbe salito le scale. - Meglio se andiamo fuori, salirai dalla finestra. Non possono vederti gli invitati. Xavier lasciò Isabella e
uscì dalla stanza tranquillamente. Isabella aveva la sensazione
che da lì a poco sarebbe scoppiata a piangere; perchè le
dovevano capitare tutte quelle cose? Tutto era colpa di carmen... - Non è giusto, non è giusto.- si disse. - Non sapevo che la vostra famiglia conosceva la famiglia Pirandello.- disse Luis avvicinandosi.- E Carmen? - Fra un attimo sarà qui, ha avuto qualche problema con il vestito. Tutto qui- disse Isabella. - Vorrei che mi dicessi quali
sono le cose preferite di tua sorella. Vorrei farle un regalo ma non ho
idea di cose potrebbe piacerle. - Qualcosa che sia carino,
che sia scelto da te pensando in lei; quello le piacerà.- disse
la rosa completamente nervosa. - Vorrei anche parlarle, per conoscerla di più.
Sakura si allontanò
dalla conversazione e salì le scale. Voleva vedere personalmente
cosa sarebbe successo tra Xavier e Carmen. Entró nella stanza di
Carmen e la vidi incollata al muro. Xavier davanti a lei bloccandole il
passo. Sul suo volto, uno sguardo di terrore mentre quegli di Xavier
aveva uno sguardo rabbioso. - Voglio solo sapere perchè, perchè maledizione!- urló Xavier. - Non lo so! Non è stata
colpa mia, non lo capisci?- disse Carmen spaventata. — Mamma mi
ha costratta! Ha sempre voluto che mi fidanzassi, non potevo dirle di
no! - Non credo più alle tue
schifose bugie.- disse Xavier. — Se vuoi dimostrarmi che
ciò che dici è vero allora scappa insieme a me!
Andiamocene da qui! Carmen stette in silenzio. Sakura prevvedeva già la risposta della rossa. - Non posso fare una cosa
simile.- disse lei. — Non capisci! Quello che dici non ha ne capo
ne coda! Con quale denaro viviremo? Non puoi permetterti la vita che
mantengo! Xavier sembrò sorprendersi
quando udì quelle parole. Poi comprese; Carmen credeva che lui
era povero; per questo si sposava con Buchamp. Schifosa viziata. Bene.
Un giorno si sarebbe pentita. Poteva giurarci. - Perdonami, io ti amo.- disse
Carmen. — tu..sei l'uomo che io abbia mai amato, ha tutto..ma,
purtroppo ti manca qualcosa molto importante e quello è un
cognome e una condizione sociale alta. Lo nostro non durerebbe. Io sono
abituata ad un altro tipo di vita, un tipo di vita che non potresti mai
darmi. Xavier si allontanò da lei. A stento riusciva a credere di essersi innamorato di una pesona come Carmen. Camminó verso la finestra e scene; lasciando da sola Carmen. Sakura la vide trattenere le lacrime; realmente sembrava amarlo ma amava di più i soldi. Sakura volle seguirli quando vide
Carmen uscire finalmente dalla stanza ma un vento a lei conosciuto
l'avvolse. Chiuse gli occhi e si protette con le mani. Presto cadde sul
pavimento della biblioteca di Konoha. - Fra un po' inizieranno el lezioni. Sono le sei del mattino.
Spazio Mafipsy:
Salve miei prodi! Come state? Oggi sono di ottimo umore perchè sono riuscita a scampare al debito di matematica yeeeee!!
Quindi vi lasciò questo capitolo!
Sasuke. Hn...potevi farne a meno....
(facendo finta di nulla) Allooora come vi è sembrato? E' un po' più lungo anche per scusarmi della mia assenza!
Sasuke: Assenza non sentita tra l'altro..
(facendo ancora finta du nulla) però un po' mi fa pena Xavier! E' solo un povero cucciolo ferito!
Sasuke: Il mio antenato non è un cucciolo!!
Mafipsy: Senti bello! Prima non parlavi manco ti pagassimo; perchè adesso devi rompere le cosidette p*lle?
Lo so che tratto sempre male Sasuke ma noi in fondo siamo grandi amici!
Traquille fan di Sasuke, non l'ucciderò...ancora muahahaha ma
noooo dai, in fondo quel disgrazieto mi serve ancora! insomma, è
uno dei protagonisti!
Bene! Cambiamo argomento!
Volevo come sempre ringraziare coloro che hanno recensito e anche con la velocità con cui l'avete fatto (mamma mia oh)
quindi: ButterflySakuraDark, Hele91, ladyvampire90, ElisynaUchiha e infine ma non meno importante (anzi è stata la prima) dream94
GRAZIE! Riuscite sempre a farmi sorridere e anche a ridere con i vostri commenti! ^^
Sasuke si
svegliò con il corpo di Tenten sopra il suo. Si strofinò
gli occhi con entrambi le mani e spostò di qualche centimetro la
ragazza. Si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle: - Ehi sveglia, stanno per iniziare le lezioni. Tenten sbadigliò. - Ieri sei stato stupendo Sasuke-kun...- disse Tenten. - Hn. La ragazza si alzò nuda e si mise i vestiti che aveva ieri sera i quali si trovavano sparsi sul pavimento della stanza - Ci vediamo più tardi. Sasuke entrò nel
bagno, ricordò che aveva l'allenamento di calcio. Quel anno
avrebbe sconfitto Uzumaki a qualunque costo.
Sakura era seduta al tavolo
Kyubi. Accanto a lei c'erano Temari e Kin le quali conversavano molto
animatamente. Hinata era di fronte e stava litigando con Sai e Naruto i
quali avevano parlato con Tobi sulle sue strategia per la prossima
partita di calcio. Chiunque avesse dato una occhiata alla rosa, avrebbe
notato il modo strano in cui si comportava: non aveva assaggiato
ciò che stava nel piatto ed era concentrata su una pagina di un
vecchio libro della biblioteca. Sakura aveva deciso di leggere qualcosa sull'epoca in cui la sua antenata era vissuta per avere qualche informazione utile.
“I
Gohts erano creature terribili. Crescevano e si formavano sotto terra,
attraverso dei tunnel nei quali avevano creato città
sotterranee. Vivendo in tali condizioni, i loro aspetti fisici ruvidi e
robusti, trasformandosi in bestie violente. Iniziarono a uscire da
sottoterra per stabilirsi all'esterno, questo trasferimento creò
una guerra senza fine fra i Goths e gli esseri umani. I risultati di
queste battagli furono soltanto innumerevoli massacri."
”Allora sono veramente pericolosi.” pensó.
Girando la pagina trovò un'altra categoria i creatura che invdeva il mondo a quell'epoca.
“I vampiri a quell'epoca erano
una delle razze più disprezzata. La società si rifiutava
di accettarli e furono esiliati nelle zone povere dove si alimentarono
e si riprodussero a gran velocità. Presto si divissero in clan,
crearono un esercito e ritornarono in città, unendosi ai Goths
nella battaglia contro gli umani."
”Ancora non si sono visti i vampiri, sicuramente appariranno presto.” pensó Sakura. - Vuoi mangiare qualcosa?- disse Sai. — Alimentati! Sakura stava per ribattere,
ma Naruto prese il libro che stava leggendo. Lo chiuse e guardò
il suo piatto il quale ancora non era stato toccato. - Sakura, hai letto almeno
trecento libri uguale a questo, dopo mangiato potrai tornare ad
annoiarti quanto vuoi finendo tutti i libri della biblioteca.- disse il
ragazzo dai capelli color oro mentre la guardava con i suoi occhi
azzurro cielo. Sakura lo guardò in
cagnesco per qualche secondo, dopodichè cominciò a fare
colazione ma dopo la sua attenzione fu catturata da una persona che
entrava nel salone.
Sasuke entró con
Neji e insieme di sedettero nel tavolo degli orochimaru. Parlavano
dell'allenamento che avrebbero avuto quel pomeriggio. Il moro non se ne
accorse minimamente dello sguardo della ragazza e continuava a parlare
con gli amici. Sakura sentì che la rabbia l'invadeva. ”E' uno stupido. Non
si è neanche degnato di spiegare la sua assenza di ieri sera.
Anche se non ho bisogno di spiegazioni, lo so già il motivo. E'
un maledetto irresponsabile.” pensó. - Sakura, pensi di potermi
aiutare oggi a studiare chimica? Il fatto è che..beh,
chissà cosa mi farà Zabusa se vado male di nuovo..- disse
Hayato. Sakura gli sorrise. - Certo Hayato, oggi pomeriggio va bene per te? - Si, benissimo. Grazie davvero sakura. La rosa si girò
sorridendo e i suoi occhi incontrarono quegli neri di un ragazzo del
tavolo degli Orochimaru. Sentì il suo sangue gelare
improvvisamente. Una scarica elettrica percorse il suo intero corpo
mentre il sorriso scompariva del suo volto. Riusciva a sentire il suo
cuore battere ad una velocità inverosimile. Il moro la fissava e
non sembrava voler cedere. Sakura distolse lo sguardo e si
concentrò sulla conversazione di Temari e Kin. Sasuke si
esasperó. ”Chi si credeva di essere quell'impura?” pensó. Le lezioni trascorsero
normalmente. Sakura si preoccupó di stare attente durante ogni
lezione. Era da giorni che non riusciva a concentrar. Quando il suono
della campanella si esparse per tutto l'isituto, Naruto e Sai le
chiesero di assistere al loro allenamento. - Vengo subito, vado solo a lasciare le mie cose- disse Sakura. - Va bene Sakura-chan ..ma non fare troppo tardi.- disse Naruto. Sakura sorrise e si diresse verso la Sala Comune. Dentro c'erano Kin, Temari e Hinata le quali stavano per uscire. - Anche noi stiamo andando a vedere l'allenamento.- disse Hinata. - Io scendo fra un po', vado a lascire le cose nella mia stanza.- disse la rosa. Quando scese le scale, le
sue amiche se ne erano già andate. Forse vedere l'allenamento
l'avrebbe distratta un poco da tutti i problemi che avevano un nome e
un cognome: Sasuke Uchiha. Doveva essere impazzita quando permise che
ciò succedesse, adesso si ritrovava coinvolta in una situazione
alquanto scomoda. loca cuando dejó que aquello sucediera,
ahora estaba metida hasta el cuello en una situación más
que incómoda.
Quando giunse al campo vide
tutta squadra impegnata in una discussione piuttosto agitata. Sakura
corse e quando vide il colore verde della divisa degli Orochimaru fra
il rosso dei Kyubi comprese tutto. I due ragazzi che rappresentavano le
Case contrapposte discutevano:Naruto e Sasuke. - Zabusa ci ha dato il permesso, perciò Uzumaki dovrai allenarti un altro giorno.- disse Sasuke. - No! Siamo stufi di tutti
voi e delle vostre autorizzazioni. Abbiamo prenotato il campo due
settimane fa!- disse Naruto. - Avete sentito? Via!.- disse Nina. - No, non ce ne andremo, e
visto che entrambi abbiamo il permesso, ci alleneremo in una
metà del campo. Nell'altra starete voi.- disse Sasuke. - Ma non possiamo allenarci sono in una metà!- disse Naruto. - Beh dovrete farlo Kyubi,- disse Lee. — Perchè stiamo nelle stesse condizioni. Gli Orochimaru si divisero mentre ridevando beffandosi degli altri. - Maledetti! Ti giuro che un giorno o l'altro li ucciderò tutti!- disse Sai esplodendo dalla rabbia. - Andiamo, ci alleneremo quando lascieranno il campo.- disse Nina. - Cosa?!- esclamò Naruto. — E dargliela vinta?! - Senti Naruto, anche a me da fastidio, ma non possiamo perdere altro tempo per stupidaggini del simile.- disse Nina. - Non è giusto,
Uchiha e i suoi amici sono dei gran figli di puttana.- disse Temari.-
Ma vedranno di cosa siamo capaci di fare. Lo vedranno. Sakura preferì non
dire nulla, anche se la rabbia la uccideva dentro. Guardò
l'orologio, doveva andare in biblioteca per incontrarsi con Hayato. La
biblioteca era praticamente vuota, gli unici che la occupavano erano
ragazzi del primo anno e Hayato il quale stava seduto in un tavolo
vicino alla finestra. La rosa lo salutò e si avvicinò al
ragazzo. Hayato prese gli ingredienti che gli servivano ed inizio a
mescolarli. - Guarda, qui dice che devi
aggiungere l'arancia e polvere di mela.- disse Sakura.- Però
devi stare attento, devi usare una piccola quantità. - Okay.- disse il giovane
impegnadosi al massimo. Quando vide il colore del suo esperimento
sorrise di gioia.- Credo di esserci riuscito! Guarda Sakura! Sakura gli sorrise. Shino sembrava molto entusiasta del suo lavoro, soprattutto dopo aver preso tante insufficienze. Il sangue della rosa
improvvisamente gelò quando da lontano vide il color verde della
divisa di un certo moro. Sasuke Uchiha era appena entrato. ”Tranquilla, ti
supplico stai tranquilla.” pensó. Ma quello era
impossibili, la situazione peggiorò quando il moro iniziò
a fissarla e si diresse verso lei e Hayato. Hayato si voltò di scatto spaventato quando vide l'Orochimaru. - Digli che se ne vada.- disse Sasuke. - Sono occupata.- disse Sakura. - Non m'interessa. Digli che se ne vada. Sakura sospirò; lo
sguardo di Sasuke non ammetteva obbiezioni. Non si sarebbe preoccupata
se non avesse visto lo sguardo intimorito di Hayato. Era meglio
lasciarlo fuori dalla discussione. -Vai Hayato.- disse Sakura
regalandogli in sorriso. Il ragazzo non si mosse. — Vai
tranquillo, starò bene. Non mi spaventando le serpi.- disse
guardando Sasuke. Hayato si alzò e
camminò verso l'uscita voltandosi ogni tanto per guardare la
ragazza. Sakura chiuse bruscamente il libro che stava leggendo e si
alzò per rimetterlo al suo posto. - Adesso ti dedichi a dare
lezioni ai disperati? Credo che dovresti proprio dedicarti ad aiutare
le persone che ne hanno bisogno, no Haruno? Ti si addice.- dijo
beffandosi della ragazza. - Non so cosa vuoi da me
Uchiha, ma qualsiasi cosa sia, non m'interessa. L'unica cosa che
abbiamo in comune è che dobbiamo salvarci viaggiando nel tempo e
non sei neanche capace di farlo correttamente. - Io penso che abbiamo
qualcos'altro in comune, non pensi anche tu Haruno?- disse Sasuke
avvicinandosi a lei e sussurrandole all'orecchio. — Per esempio,
che abbiamo fatto sesso, ti dice niente? - Vaffanculo - Fino a che ora mi hai aspettato Haruno? Mi sembrava divertente lasciarti qui da sola. - Non sono affari tuoi. Magari preferiresti che ti raccontassi quello che ho scoperto ieri. Sasuke alzò il sopracciglio. - Sei andata da sola? - Certo. Credevi che ti
avrei aspettato tutta la notte?.- disse Sakura. Sasuke le prese il
braccio e l'avvicinò pericolosamente a sè incantandosi
nei suoi occhi color smeraldo. - Lui aveva detto che era pericoloso..non dovevi andare senza di me. - Io non ho paura del passato.- disse Sakura. — Tanto meno quando si tratta di salvare la mia vita Uchiha. - Sei la persona più testarda che conosca.- disse l'Orochimaru. - E tu la più odiosa.- disse Sakura liberandosi da lui. - Non era quello che dicevi ieri sera.- disse Sasuke. - A che gioco stai giocando Uchiha?- disse Sakura. — Dimmi, perchè non sto capendo più nulla. Il moro non disse niente,
si limitò soltanto a osservarla attentamente. Non capiva il
perchè usasse la gonna così lunga avendo lei della gambe
perfette, nascondevano la loro bellezza. Guardò la sua
maglietta, totalmente abottonata, nascondendo il suo petto e le
macchiette delle sue spalle. Si sentì importante; solo lui
conosceva la bellezza nascosta della rosa. Certamente non le avrebbe
mai rivelato che c'erano cose che dopoutto non odiava di lei; era
meglio che continuasse a pensare che gli era indifferente. La rosa sospirò rassegnata. - Non mi piace che mi
lascino parlando da sola Uchiha, se non vuoi rispondere, allora siediti
e ascolta ciò che ho da dirti.
Spazio Mafipsy! Salve! Come state? Vi siete divertiti a Carnevale? Io mi sono travestita da scienziata pazza!
Come vi è sembrato il capitoletto?
Il rapporto tra Sakura e Sasuke è diventato "problematico" come direbbe Shikamaru, ma si sa l'amore non è bello se non è litigarello...
Ultimamente ho avuto dei problemi con il computer, Ancora? -direte
voi...eh si, credo che stia facendo un complotto contro di me!
Sasuke: e non è l'unico...
Mafipsy: sai una cosa? tu non mi sei mancato per niente!
Sasuke: hmp
Naruto: tranquilla Sas'ke ci sono io!
Sasuke: -.-
Sakura: dai sasuke non fare così..almeno noi non siamo come Orochimaru
Naruto: già già!
Beh mentre i nostri eroi tentanto di svegliare Sasuke dal coma..eh
si..preferisce stare in coma che sopportarci..passiamo subito ai vostri
commenti ^^
Miss Sivi: anch'io sono una super sostenitrice di Sakura e Sasuke. Di
sakura soprattutto! E' normale che non sopporti Carmen..anch'io la
odio..odio anche il suo nome pensa... eh si, è vero, il rapporto
di sakura con i suoi amici è triste..in realtà è
tutto il periodo che sakura attraversa in questa parte è
triste...continua a leggere e vedrai come finirà ^^
ButterfliSakuraDark: sono felice che stia diventanto la tua ff
preferita! in reltà la storia l'ho già scritte ma a
grandi linee..mi spiego..la trama generale l'ho scritta poi
l'arrichisco di altri elementi e infine, quando il computer vuole
(mannaggia a lui) la pubblico ^^
Hele91: forse sasuke è un po' intricato invece xavier fa tanta
tenerezza ** adesso poi a volte ti verrano voglie di ucciderlo! grazie
per il tuo commento
Dream94. grazie per il tuo commento, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto!
ElisynaUchiha: Grazie per il tuo commento è bello vedere che ci sono alcune lettrici sempre pronte a commentare!
ladyvampire90: che dire? sempre fra le prime! dovrei darti una medaglia! hahaha..come sempre grazie per il commento
Capitolo 23 *** il mio letto, la mia stanza e i miei baci ***
cap 23
Capitolo 23
Il mio letto, la mia stanza e i miei
baci
- Ma perché?!- esclamò Hinata
irritata. — Non sono affari tuoi chi frequento!
- Sì che lo sono! Sono tuo fratello
maggiore! E quel tipo non mi piace!- disse Sai.
Naruto osservava il litigio seduto su
uno dei tanti mobili della Sala Comune Kyubiana e nel frattempo
sorrideva. I fratelli Nara alle volte risultavano essere molto
divertenti.
Spostava continuamente lo sguardo da
Hinata a Sai. I volti di entrambi esprimevano rabbia e frustrazione.
- Kaien mi piace e l'ho scelto io
quindi non metterti in mezzo come tua abitudine!
- Senti Hinata, la faccenda è molto
semplice; ti proibisco vederlo e basta!- urlò Sai spalancando le
braccia.
- Ti odio!- urlò a sua volta Hinata
mentre saliva le scale di corsa, lasciando il fratello a bocca aperta
e sbigottito.
Naruto tentò in tutti i modi di
cancellare il sorriso soddisfatto dal suo volto ma fu del tutto
inutile. Non voleva che il suo amico lo vedesse ridere e che si
agitasse ancora di più.
- Hai fatto bene, sai che è meglio che
Kaien stia alla larga da lei.. - disse il biondo.
- Sì lo so.- disse Sai. — Giochiamo
a scacchi? - propose il moro nel intento di dimenticare il litigio
con sua sorella.
Hinata scagliava tutto ciò che
incontrava mentre Temari e Kin saltavano come dei canguri tentando di
afferrare gli oggetti al volo in modo che non arrivassero a
scaraventarsi contro il muro,
- Hinata tranquilla!- disse Kin. —
Così romperai tutto! - aggiunse guardando le bottigliette di profumo
che aveva in mano.
- Maledetto Sai! Perché si deve
intromettere sempre nella mia vita? Io non lo faccio! Quando
frequentava quella ragazza di Shukaku, che a me non piaceva, non gli
ho detto nulla!
- Chi ti costringe a fare come dice
lui? Fai quel che vuoi e basta! -disse Temari esasperata.
- Oh tu non lo conosci! Sicuramente
andrà a minacciare Kaien, lo conosco bene!- Hinata si lasciò cadere
sul letto ormai stanca e si dedicò a fissare il tetto.
Quando la mora si fermò Temari e Kin
piansero dalla gioia; per una attimo avevano pensato che non sarebbe
rimasto nulla della stanza.
Non sapeva se realmente le faceva male
non poter vedere Kaien. Lui era di sicuro carino, popolare e
intelligente anche. Comunque non era lui che aveva rubato il suo
cuore, non era lui il ragazzo che lei amava segretamente. Naruto,
sfortunatamente, continuava ad essere il suo idolo e allo stesso
tempo il suo amore platonico; sapeva che era impossibile che
succedesse qualcosa fra i due per diversi motivi.
E poi, Kaien era una buona scelta!
Perché suo fratello avrebbe dovuto minacciarlo? Non c'era un motivo
vero e proprio.
Sakura le raccontava dettagliatamente
ciò che era successo durante il suo viaggio nel passato. Sasuke in
realtà non l'ascoltava, era annoiato, e in più, si era accorto che
la voce della rosa era piuttosto seducente. Dopo aver appreso tale
scoperta osservò l'intera biblioteca. Quello era il luogo dove la
rosa si nascondeva, era incredibile come una persona eludeva ogni
problema leggendo libri.
”Sei proprio una Kyubi Haruno, non
hai paura ne del passato, né del presente né del futuro, ma hai
paura delle tue stesse debolezze” pensò.
- E poi, William mi ha fatto tornare.
Ancora però non capisco perché Xavier non ha detto a Carmen che era
ricco, se glielo avesse detto lei non l'avrebbe lasciato.-disse
Sakura grattandosi il mento.
- Si tratta di orgoglio Haruno, Xavier
non perdonerà mai tale umiliazione.- disse Sasuke capendo
perfettamente il suo antenato. — Ti piace proprio parlare, vero? -
disse cambiando argomento completamente.
- Solo quando è necessario…- disse
arrossendo lievemente. Sapeva bene che parlava molto e che c'erano
delle volte che non poteva semplicemente fermarsi, ma mai prima d'ora
il ragazzo aveva notato quel suo difetto.
- Parli più di cento Tenten messe
insieme.- disse Sasuke ridendo.
Solo sentire il nome della castana
esasperò Sakura.
- Non paragonarmi alla tua fidanzata,
d'accordo?- disse molesta alzandosi velocemente dal tavolo pur di non
guardarlo.
- E' vero, non c'è paragone fra voi
due.- disse infine Sasuke seguendola.
Era arrivata l'ora di infastidirla un
poco.— E io lo so meglio di nessun altro, non credi anche tu
Haruno?
- Senti Uchiha, voglio che tu capisca
bene una cosa: c'è stato un motivo se ciò che è successo fra noi è
successo, motivo che tu non capiresti mai, non è che tu mi piaccia;
e dubito che io piaccia a te.
- Perché cerchi tanti "perché?".
Andare al letto con un'immonda e perdi più vergine, è stato
qualcosa di nuovo per me, se lo vuoi sapere.
- Immagino.- disse Sakura, e
immediatamente rispose. — Credo che entrambi dovremmo dimenticarlo,
dico io, potrebbe succedere un altro incidente nella tua Sala Comune
e questa volta non saranno semplici insetti.
Sasuke cancellò il suo sorriso dal
volto incredulo. Davvero la stupida lo stava minacciando? Se così
era, non aveva idea in che guaio si era appena cacciata
- Non osare minacciarmi, sei solo
un'insignificante impura.- disse Sasuke serio.
Quelle parole non l'avevano mai ferita
come l'avevano fatto in quel momento. Non conosceva il perché ma per
la prima volta erano riuscite ad arrivare fino in fondo.
- E tu non osare raccontare ad anima
vivo ciò che è successo, perché altrimenti io non rispondo.- disse
Sakura.
Sasuke sorrise maliziosamente, adesso
capiva qual'era la paura della rosa.
Il moro camminò intorno a lei
osservandola. Lei restava immobile, non vedendolo poiché stava
dietro lei. Tremò quando sentì le mani di Sasuke circondare la sua
vita e attirarla verso sé. Sentì la respirazione del ragazzo sul
suo orecchio, sfiorandolo con le sue labbra, bruciandola. Volle
liberarsi dalla sua presa ma fu impossibile. Il moro scese lentamente
fino ad arrivare al collo, nel quale sprofondò aspirando il suo
profumo. Sakura rabbrividì. L'Orochimaru sorrise.
- Dopotutto non ti sono poi così
indifferente, no Haruno?
- Non ti confondere, quello che sento è
ribrezzo.
- Lo vedremo.- disse Sasuke mentre la
girava e l'incollava alla parete. Non le diede l'opportunità di
reagire, semplicemente la baciò.
Sakura tremò completamente mentre un
caldo insopportabile invase tutto il suo corpo.
La lingua di Sasuke irruppe nella sua
bocca furiosamente. Sentì che le rubava l'aria poco alla volta.
Cercò di liberarsi, non voleva che lui capisse che quel gesto non la
disgustava, ma non ci riuscì. Le loro lingue presto s'incontrarono,
lei ormai non poteva più resistere l'inevitabile e lui lo sapeva.
L'Orochimaru morse con forza il labbro della Kyubiana strappandole un
gemito; gli era impossibile non morderle il labbro. Sakura si odiò
per non esser riuscita a reprimere quel suono.
Le mani di Sasuke tutto d'un tratto
riacquistarono vita e iniziarono a toccare il corpo della ragazza, lo
stesso che non molto tempo prima aveva segnato come suo. Sakura
voleva fermarlo con tutte le sue forze, ma d'altra parte, non ci
riusciva perché c'era una parte di lei che voleva che continuasse.
La sua tortura sarebbe durata di più se non fosse che sentirono il
rumore di qualcuno che entrava nella biblioteca. In pochi instanti si
separarono.
Sasuke la prese dal braccio e la spinse
dietro alcuni scaffali di libri.
- Lasciami andare!- disse Sakura
tentando di liberarsi. Non aveva mai sentito il bisogno di uscire
urgentemente da quel luogo come ora.
- No, non te ne andrai.- disse Sasuke a
voce molto bassa..
- Vuoi che urli e che ti scoprano con
me? - disse la rosa sfidandolo, sicura della sua risposta.
Sasuke lasciò la rosa bruscamente.
Sakura lo guardò un attimo prima di andarsene correndo verso
l'uscita.
Una volta fuori avvicinò la testa al
muro chiudendo gli occhi. Ancora poteva sentire il suo corpo tremare
alle carezze del moro. Quello non andava bene. Affatto.
-Non è nulla, ti ho già detto Lee di
non infastidirmi.- disse Tenten sedendosi su uno dei tanti mobili
della Sala Comune degli Orochimaru.
- Non sto esagerando Uchiha, la tua
fidanzata sta avendo dei forti dolori alla testa e frequenti anche,
Non negarlo Tenten.- disse Lee mentre giocava una piccola sfera di
cristallo.
- Non lo nego ma non c'è bisogno di
esagerare…
Sasuke si accostò ad una della pareti
e guardò la castana agli occhi. Lei sfuggì all'esame del moro
sistemandosi la gonna.
- Tenten, domani andrai in infermeria-
ordinò il Principe degli Orochimaru.
- Ma se non è niente di grave..- disse
la castana.
Il moro la fissò molesto. Odiava dover
ripetere le cose.
- Domani ci andrai.- ripeté molesto.
- Come vuoi.- disse Tenten rassegnata.
La porta della Sala Comune si aprì
improvvisamente. Nessuno si sarebbe mai immaginato di veder entrare
l'uomo che adesso, dritto come un generale, si presentava ai loro
occhi. Soprattutto Sasuke.
Fugaku Uchiha entrò possessivamente e
immediatamente tutti gli Orochimaru che si trovavano in quella stanza
si alzarono in segno di rispetto, come se fosse appena entrato un re.
Tutti sapevano com'era avere un Uchiha vicino, ancor di più quando
era un attuale Akatsuki e modello da seguire.
- Seguimi.- disse riferendosi a Sasuke,
dopodiché si voltò e uscì dalla porta dalla quale era appena
entrato.
Sasuke rimase qualche secondo ancorato,
cercando di decifrare la causa della sua repentina visita. Lo seguì.
Fugaku bloccò ad un angolo di uno dei
diversi corridoi di Konoha e osservò suo figlio severamente, come
sempre faceva.
- Come va con Tenten?- chiese Fugaku
creando una piccola introduzione alla loro conversazione.
- Bene, ma dubito che tu sia venuto qui
solo per sapere se vado al letto con la mia fidanzata o si?
- No, certamente no. Non dubito dei
tuoi metodi.- disse acidamente. — Solo tratto di tranquillizzarmi
prima di farti la successiva domanda: Cosa diavolo pensi di fare
Sasuke?
- Cosa…esistere?- disse il moro
burlandosi di lui. Cosa che suo padre non apprezzò.
- Non sono d'umore giusto per sentirti
dire stupidaggini. Sai bene di cosa parlo.
- No, ad essere sincero non lo so.-
disse tranquillamente.
- E' da due settimane che aspetto che
mi mandi una civetta per avvisarmi che sei pronto per l'iniziazione e
nulla! Te la spassi allegramente dimenticando i tuoi doveri!
Sasuke roteò gli occhi. L'aveva capito
cosa voleva dirgli suo padre, da quando era entrato, quello era
l'unico motivo plausibile della sua visita. La santa iniziazione per
diventare Akatsuki l'aveva presa molto seriamente, anche se suo padre
credeva il contrario, Sasuke era davvero intenzionato a superare la
prova. Solo che preferiva farla una volta finito il corso.
- Te lo dirò sol un'altra volta
Sasuke, e sarà meglio che ascolti bene le mie parole: voglio, anzi,
esigo che tu sia il migliore del corso.
- So cosa faccio. Non voglio fare
l'iniziazione ancora, aspetterò fino alla fine dell'anno per farla,
e non è una questione di essere pronti o no; posso sconfiggere tutti
qua dentro ad occhi chiusi. Semplicemente non ho voglia. Soddisfatto?
La furia apparse sul volto di Fugaku.
- In questo gioco non sei tu il capo,
questa è una faccenda pericolosa. So che sei bravo e che sei il
migliore fra tutti gli imbecilli che ti circondano...per questo,
tutto ciò che ti sei guadagnato, lo puoi distruggere con il tuo
maledetto orgoglio! Non è un gioco!
- Sarò serio! Ma lasciami in pace, ti
ho detto che so cosa fare.
- Lasciarti in pace? Stai delirando?-
esclamò Fugaku. — Non posso lasciarti in pace perché tutto quello
che hai costruito tu lo distruggi in solo pochi secondi! Sei un
Uchiha non dimenticartelo
Sasuke ignorò suo padre e si allontanò
da quel corridoio girando verso destra. Fugaku lo chiamò isterico,
ma lui continuò ad ignorarlo. Era stanco, ne aveva fin sopra i
capelli di suo padre e delle sue ordini assurde... lui era un
Uchiha, e come tale, non doveva spiegare niente a nessuno. Neanche
a coloro del suo stesso sangue.
Sakura si divertiva nel vedere i suoi
due migliori amici giocare a scacchi mentre si riscaldava davanti al
cammino acceso. I suoi occhi verdi vagavano persi, l'unico a cui
pensava era gli eventi accaduti negli ultimi tempi. Definitivamente
si era spinta troppo oltre. Quello era il risultato delle sue azione;
non avrebbe dovuto trattenere le sue frustrazioni troppo tempo. Si
era rivelata essere una preda facile per i piani dell'Uchiha e né la
sua intelligenza né la sua capacità di autocontrollo sembrarono
funzionare in quel momento. Preferiva non pensarci, non ricordare le
carezze dell'Orochimaru. Era meglio tenere la mente occupata in altre
cose e procurare che quello che era successo quella notte non
capitasse più.
”Eppure…lui sembrava voler
continuare.” pensò la rosa. Immediatamente il suo corpo
rabbrividì.
Autocontrollo. Era sempre stava brava
in quello. Ma allora, perché non era stata capace di frenarlo in
biblioteca? No, assolutamente lei non poteva cedere al nemico, peggio
ancora, non poteva sentirsi bene col nemico, non così.
- No!- urlò senza accorgersene. Naruto
e Sai la guardarono automaticamente un po' sorpresi.
- Stai bene Sakura?- domandò Naruto.
Sakura notò le sue guance rosse. Che
vergogna!! Perché non poteva semplicemente chiudere la sua dannata
bocca almeno una volta in vita sua?
-Sì, sto bene.- rispose lei nervosa e
imbarazzata allo stesso tempo. - credo che andrò a dormire.
Doveva assolutamente
allontanarsi.
Con questo salì di corsa le scale e la
sua figura scomparve agli occhi dei presenti.
Erano le dodici quando Sasuke entrò in
biblioteca. Era ancora un po' agitato dalla visita di suo padre,
forse per questo si sedette tranquillamente ad un tavolo della
biblioteca senza neanche chiedersi se Sakura fosse presento o meno.
Era davvero stanco di tutto, stanco di Fugaku Uchiha e delle sue
ordini. Chi credeva di essere? Il signore dell'intero universo?
Presto avrebbe capito di che pasta era fatto il corvo che educato con
tutte quelle stupide ordini.
”Ti dimostrerò chi è il migliore
fra noi due Fugaku Uchiha” pensò stringendo i pugni.
Il moro probabilmente aveva il bisogno
di dimostrate continuamente di essere il migliore, persino ai membri
della sua stessa famiglia. La sua rivalità con suo padre era
iniziata anni prima, proprio perché il ragazzo lo riteneva un sasso
che infastidiva il suo traguardo verso l'eccellenza. Lui aveva in
mente dei piani che suo padre non poteva minimamente immaginare. Lui
voleva dominare tutto. Perché seguire i comandi di Pain quando
poteva essere il capo? Capacità, ce l'aveva. Unirsi ad akatsuki era
solo il primo passo, dopo diseredare il padre come miglior akatsuki e
braccio destro di Pain. Diventare ancora più forte al fianco del
Signore Oscuro e trovare le debolezze di quest'ultimo e infine
tradirlo. Sasuke era molto più ambizioso di quanto tutti credessero.
Quella era la differenza fra lui e tutti gli altri Orochimaru.
Quello era l'ingrediente che lo rendeva superiore.
Le parole di suo padre gli tornarono in
mente come fulmini: “ Come va con Tenten?”
Gli sarebbe piaciuto che andava
assolutamente bene, proprio come a lui con tutte le sue amanti, ma si
era trattenuto. Tenten proveniva da una famiglia benestante. I loro
genitori da tempo pianificavano il loro matrimonio. Sasuke non aveva
niente contro; Tenten era perfetta per lui. Aveva ottima classe
sociale, un cognome importante, faceva parte della Casa degli
Orochimaru edera una delle ragazze più belle di tutta Konoha. Per
lui lei era ottima, l'unica cosa che lo infastidiva era il fatto
che fosse stato suo padre a selezionarla per lui. Ma...lasciare
Tenten? Neanche morto; lui la voleva come fidanzata e come futura
sposa. Nessun'altra era più adatta di lei per quei ruoli. E allora?
Cosa poteva fare per fare infuriare suo padre?
Il volto di Sakura come un altro
fulmine gli venne in mente.
Certo, era perfetto. Andare al letto
con Haruno, una immonda, era il colpo perfetto per l'ego di suo
padre. A Fugaku non dava fastidio il fatto che suo figlio avesse
diverse amanti, ma sicuramente l'avrebbe infastidito, infuriare, che
la sua amante fosse niente meno che l'impura amica di Naruto Uzumaki.
”Alla fine ti sei rivelata più utile
di quanto pensassi, Haruno” pensò.
Ad ogni modo pensava usarla un altro
po', doveva ammettere che dopotutto era qualcosa di nuovo e fuori
routine fare sesso con una Kyubi secchiona e vergine. Fu in quel
momento, quando i suoi pensieri sembrarono acquisire forma dentro la
sua testa quando si alzò e vide che erano l'una del mattino.
Sakura non era arrivata.
Sakura sbadigliò mentre si toglieva
l'uniforme e iniziava a mettersi il pigiama, Senza volerlo si era
addormentata senza essersi neanche cambiata. Aveva deciso che quella
notte avrebbe lasciato l'Uchiha da solo ad aspettarla, facendogli
assaggiare un po' della sua stessa medicina. Si sentì un po' male
per William, lui doveva sopportare tutti i loro problemi, eppure non
avrebbe ceduto questa volta. E poi, era davvero stanca. Aveva diritto
ad un po' di riposo, no?
Indosso un lungo maglione che arrivava
fino alle sue ginocchia, lasciandole le spalle scoperte. Era il suo
pigiama preferito, morbido e caldo.
Spense le luci e si diresse verso la
finestra. Un vento freddo entrava da questa. La chiuse prima di
congelarsi e si assicurò di chiuderla bene in modo che non si
aprisse durante la notte. Vide le luci spente della capanna di Jiraya
e i campi di Konoha brillare sotto la luce argentata della luna.
Sarebbe rimasta di più ad osservare quel paesaggio se non fosse che
la porta della sua stanza si aprì e dopo qualche instante si chiuse,
lasciando entrare qualcuno che non doveva essere lì.
Il cuore di Sakura si fermò, la stanza
era bagnata dall'oscurità, riusciva a intravedere soltanto l'ombra
di una persona che si trovava a qualche metro distante da lei. Pensò
rapidamente e ricordò che il suo shuriken giaceva sul suo tavolino.
- Chi sei?- chiese tentando di fare in
modo che la sua voce non suonasse tremante.
La risposta non arrivò.
La rosa si mosse velocemente verso il
tavolino, ma prima di compiere qualsiasi gesto, un paio di mani
strinsero la sua vita e l'attrassero verso il corpo caldo
dell'intruso. Sakura si dimenava per scoprire chi era lo sconosciuto.
Non riusciva a liberarsi, sapeva solo che era presa dal panico più
totale. Tutto d'un tratto lo sconosciuto la lasciò andare e lei
corse verso l'interruttore della luce. La luce illuminò la stanza
facendo vedere la figura di un uomo alto, moro e dagli occhi neri.
- Uchiha?
Sasuke spostò lo sguardo dal volto
confuso della ragazza verso le sue gambe scoperte, per poi
soffermarsi sulle sue spalle mostrandogli le macchioline che
riuscivano a far bacillare il suo controllo.
Ma no, non ancora. Prima si sarebbe
divertito un poco
- Come sei entrato?
- Ho i miei metodi Haruno- disse vago
mentre osservava la stanza. - Come pensi ti abbia portato dopo il
nostro incontro stancante?
Sakura sentì come il suo cuore batteva
velocemente e il sangue salire alle sue guance. Perché lui lo
diceva con così tanta tranquillità e normalità quando lei al solo
pensarlo sentiva il suo mondo svanire?
- Vuoi andartene?- disse la rosa con
tono severo.
- No, non voglio.- rispose
semplicemente il moro sorridendo mentre giocava con la pazienza della
rosa. Sapeva che la stava mettendo a disagio, ma non aveva ancora
finito.
- Si può sapere perché fai questo?-
disse Sakura allargando le braccia. Sembrava stesse per piangere. -
Non ti basta con le umiliazioni che mi fai quotidianamente? Non posso
liberarmi di te solo per qualche ora al giorno?
Sasuke smise di esaminare il luogo e di
dedicò ad osservare gli occhi verdi della ragazza. Emanavano una
luce speciale quella notte e le sue labbra erano rosse. Sorrise di
poco nuovamente mentre si toglieva la giacca e la appoggiava su una
sedie.
- Perché non sei venuta Haruno?-
domandò. — Ti ho aspettato, ma non sei venuta.
- Curioso no? E' esattamente ciò che
ho fatto io ieri, solo che poi non mi sono intrufolata nella tua
stanza all'una del mattino!
- E' diverso, una cosa è che tu mi
aspetti…e l'altra è che io
debba aspettare te. Mi ha infastidito parecchio il tuo
comportamento, lo sai?- disse avvicinandosi pericolosamente a lei.
- Se ti avvicini di più urlerò.-
disse Sakura avvertendolo.
- Troppo tardi, nessuno ti sentirà.-
disse Sasuke.
Sakura guardò il suo shuriken di
sfuggita.
- No Haruno, non pensarci neanche.-
disse Sasuke notando l'idea che attraversava la mente della giovane.
- Prima che tu faccia qualsiasi movimento io avrò già preso il mio
shuriken.
Sakura sapeva che aveva ragione, era
impossibile uscire da quella situazione.
- Cosa vuoi Uchiha?- chiese
indietreggiando.
- Te.- disse sinceramente mentre
scioglieva il nodo della sua cravatta e eliminava sempre di più la
distanza che li separava.
- Perché non vai con Tenten, è la tua
fidanzata, no?
- Potrei farlo, ma no.- rispose Sasuke.
— Sai, fa bene variare ogni tanto, no?
Proprio quando era a qualche centimetro
da lei, la rosa scagliò un calcio verso le parti intime del ragazzo
dopodiché corse verso il tavolino dove si trovava il suo shuriken.
Il moro però riuscì a bloccarla afferrandola da un braccio e
lanciandola sul letto.
Prima che potesse alzarsi Sasuke Uchiha
era su di lei. Si appoggiava sulle proprie braccia per non
schiacciarla mentre i suoi occhi neri navigavano negli occhi verdi di
lei. Sakura non poteva continuare a lottare . Il suo respiro era
affannosa.
-Dovresti essere punita per questo...-
gli sussurrò all'orecchio.
-Non è quello che stai già facendo?-
disse ironicamente Sakura.
Sasuke morse il suo collo strappandole
qualche gemito involontario.
- Non credo che per te questo sia una
punizione.
”E' quello che credi tu...” pensò
Sakura.
Sasuke sorrise. Sakura si morse il
labbro inferiore tentando di non sentirsi colpevole per ciò che
stava per fare. Perché si sentiva così debole quando stava con lui?
- E' ora d'insegnarti un po' di
anatomia.- disse Sasuke mentre le sue dita percorrevano le cosce
della ragazza salendo sempre di più.
Sakura non poté evitare ridere.
- So molto di più d'anatomia di te
Uchiha.- disse Sakura audacemente. — Non per niente sono una
“secchiona” come dici.
Sasuke mostrò un ghigno beffardo.
- Non puoi imparare tutto dai libri
Haruno; l'esperienza è molto meglio.
Sasuke sorrise, almeno non si negava
come la prima volta. Quello sarebbe andato meglio di quanto pensasse.
Non era più vergine, adesso poteva insegnare qualche cosetta alla
rosa.
….Come al mattino precedente, si
dimostrarono quello che in realtà non provavano, o iniziavano a
provare.
Sasuke si abbandonò nei suoi cappelli,
respirando il profumo selvaggio. Era lo stesso odore delle ciliege;
puro, naturale. Sakura nel frattempo continuava a gemere afferrandosi
alle spalle del moro.
- Sei mia Haruno…ricordalo..- disse
mentre cadeva esausto su di lei.
Spazio di Mafipsy!
Salve salvino! Come state? grazue mille per tutti i commenti che avete scritto!
Naruto: Pfff...Mafipsy! perchè Hinata non vuole lasciare Kaien!!!! E uffaaa
Sakura: io sono apposto eh eh eh
Sasuke: hmp.
Sakura: qualche problema sa-su-ke!
Sasuke: nessuno!
Come scrisse William Shakespeare: L'inferno non è mai tanto scatenato quanto una donna offesa!
Sakura aprì gli occhi lentamente. Con
una delle sue mani si strofinò gli occhi come era solita fare ogni
mattina quando si svegliava per poter vedere meglio. Sapeva che
ancora era presto senza la necessità di dover verificare l'orario
sull'orologio. Il sole era appena spuntato e la luce che entrava
dalla finestra era ancora molto debole, vi entravano solo raggi
leggerissimi che non riuscivano neanche ad illuminare l'intera
stanza. Dopodiché notò sorpresa che sotto le lenzuola bianche era
completamente nuda. Nuda.
Per un momento credette di essere
impazzita durante la notte ma allora ricordò come mai si trovava in
quella situazione quando vide i vestiti dell'Orochimaru sparsi fra le
sue robe sul pavimento.
”Un momento..se i suoi vestiti sono
qui…allora…lui…” pensò.
Sentiva la respirazione pacifica del
moro sul suo collo facendole il solletico. Il braccio di Sasuke la
circondava, abbracciandola mentre la sua testa riposava sul suo
petto. La rosa l'osservò per alcuni istanti, i capelli neri erano
sparsi sulla fronte e la sua pelle bianca come una perla era
semplicemente perfetta in quei momenti.
- Perfetto, adesso come farò a uscire
da questa prigione?- si chiese la ragazza senza muovere neanche un
muscolo, provava pena a svegliarlo, soprattutto adesso che sembrava
così inoffensivo e sereno. Nessuno avrebbe mai sospettato che
svegliandosi quel aspetto da bambino innocente sarebbe cambiato in
quello di un despota.
”Sakura Haruno cosa diamine sta
facendo? Perché permetti ciò? Perché lasci che queste cose
accadano?” si maledisse “e perché ti fa pena svegliare un
disgraziato come Uchiha?”
Con quest'ultimo pensiero si alzò dal
letto bruscamente. Sasuke cadde sul letto e immediatamente iniziò a
muoversi alla ricerca del corpo caldo che improvvisamente era
scomparso, allontanato dalle sue braccia. Aprì gli occhi, mostrando
la grandezza del color nero che gli avvolgevano gli occhi e guardò
infastidito la ragazza.
- E' ancora presto Haruno, che ci fai
in piedi?
- Mi alzo presto.- disse Sakura. —
Inoltre stavo iniziando ad avere claustrofobia di tenerti sopra me.
Sasuke rise.
- Ieri sera non ti dava fastidio.-
disse il moro sbadigliando. — Quindi sei una di quelle sgualdrine
frivole che al mattino successivo non vogliono neanche vedere con chi
hanno dormito. Pensavo che quel ruolo sarebbe stato il mio.
-Ti rendi conto di cosa sta succedendo
Uchiha?- disse Sakura agitata. — Guardami, sono Sakura Haruno. Una
Kyubi “immonda” e amica di Naruto Uzumaki…ti sei per caso
dimenticato che mi odi?
Sasuke la guardò dritto agli occhi,
accendendo il fuoco dentro lei, grazie a qualche essere lassù,
Sasuke non lo notò visto che per lei sarebbe stato molto
imbarazzante.
- E io un Orochimaru, razzista,
elitista, ambizioso e che ti ha sempre umiliato. Nonostante ciò ieri
mi hai permesso di entrare nel tuo letto.
Sakura voleva rispondere a ciò ma le
parole non uscivano dalla sua bocca. La verità è che non aveva
niente da dire, non c'era una spiegazione razionale per quel che era
accaduto. Era successo e basta. Niente di più.
- Non cambierai mai, vero Haruno?
Sempre complicando le cose, facendo una tormenta in un bicchiere
d'acqua. A te non importano le mie ragione e a me ovviamente non
importano le tue.- disse Sasuke con voce pacata mentre cercando di
sistemarsi.-E adesso, visto che ti sei portato il lenzuolo, mi passi
i vestiti?
Sakura fino a quel preciso instante non
aveva notato che quando si era alzata dal letto si era portata con sé
tutto, e ciò che rimaneva nel letto era un Orochimaru, completamente
nudo. Le sue guance si tinsero di rosso mentre un caldo repentino
invadeva il suo corpo. Si girò bruscamente guardando da tutt'altra
parte totalmente imbarazzata. Sasuke si alzò dal letto come se
niente fosse e iniziò a vestirsi. Non si curava neanche di farlo
velocemente per dare fine all'agonia della rosa, anzi, accortosi di
ciò, lo faceva il più lento possibile.
-Pensandoci bene, meglio che mi hai
svegliato Haruno, così potrò uscire prima che i Kyubi si alzino e
mi vedano girando.-disse mentre si abbottonava la camicia.- Ci
vediamo stanotte.
E con questo uscì dall'abitazione
trionfante, mentre Sakura non desiderava altro che morire.
La
mattinata era fresca. I colori brillanti delle bandiere con i
rispettivi stemmi delle diverse Case sui tavoli sembravano
rispecchiare una luce speciale. Gli ultimi giorni erano stato oscuri,
pieni di nebbia. Al contrario quel giorno era iniziato con un sole
al massimo del suo splendore, il quale donava agli alunni un buon
augurio per cominciare una giornata piena di lezioni.
Sakura
si sedette allo stesso posto di sempre con i suoi amici. Naruto e Sai
parlavano e ridevano quindi non volle intromettersi, tra l'altro era
da tempo che l'avevano lasciata fuori dai loro piani e discussioni. I
suoi occhi verdi brillarono quando videro le mele, ciliege e arance
che giacevano davanti a lei. Con tutto lo stress che si era
impadronita di lei dal giorno in cui aveva incontrato quel libro
nella Sezione Proibita, aveva persino dimenticato di alimentarsi
correttamente. L'appetito si mosse dal suo stomaco fino alla sua
bocca facendole sentire chiaramente i sapori di quei frutti senza
neanche averle prima assaggiati. La rosa prese una ciliegia e la
introdusse nella bocca. Chiuse gli occhi godendo il delizioso sapore
che iniziava a correre lungo la sua lingue. Fu interrotta della
risate delle sue amiche che dal loro posto la guardavano prendendosi
gioco di lei.
- Sakura, sembra che tu stia avendo un orgasmo in
questo momento.- disse Temari scherzando. Kin le diede un colpetto
sulla spalla mentre continuava a ridere.
- Avevo solo fame.-
disse Sakura imbarazzata bevendo un succo di frutta. — Cosa ti
succede Hinata?
La mora non mangiava niente, manteneva soltanto
lo sguardo concentrato in un punto qualsiasi del tavolo senza
proferire parola. Dalla sua espressione era evidente che ci fosse
qualcosa che non andava bene.
- Te lo diremo mentre andiamo in
classe.- disse Ino sedendosi al loro tavolo. Anche se era una Washi,
lei trascorreva più tempo nel tavolo dei Kyubi che nessun altro.
Sakura trascorse le lezioni seduta accanto a Temari e Kin, cosa
che riuscì a infastidire i suoi amici, i quali alla fine delle
lezioni di Matematica, le dissero che poteva benissimo sedersi con
altri durante le prossime lezioni. Sakura non ci fece caso, preferiva
essere notata dalle due ragazze che essere ignorata da due uomini.
Inoltre, il problema di Hinata doveva essere discusso. Temari e Kin
problema de Hinata. Temari e Kin non smettevano di dirle che doveva
parlare con Sai immediatamente.
- Andiamo Sakura! Sai-kun e
Naruto hanno una debolezza per te! Se gli chiedi qualcosa faranno ciò
che tu dica.- disse Kin durante l'ora di Chimica.
- Non è così
facile come credete. Ne Sai ne Naruto hanno una debolezza per me.
Quello che farà Sai è mandarmi a quel paese se gli dico che fa
male a vietare ad Hinata di uscire con un ragazzo.- disse la rosa
mentre cercava di vivisezionare una rana. — Cielo! Questo è
impossibile!
Senza volerlo lanciò un pezzo di rana che finì a
terra. Presto vide Zabusa davanti al suo tavolo di lavoro.
- Vi
chiedo, signorina Haruno, che la prossima volta che cerchi di
vivisezionare qualsiasi animale non scagli organi da tutte le parti.
- e con questo si girò ad una velocità incredibile pronto a
continuare ad umiliare Hayato.
Sakura lasciò correre il suo
sguardo sul tavolo degli Orochimaru e vide Sasuke pretendendo
lavorare mentre allungava una mano tra le gambe di Tenten. Lei rideva
alle carezze del ragazzo stupidamente. Un sentimento d'ira corse
lungo tutto il suo corpo, mischiato con un sapore amaro e un po' di
dolore. Senza accorgersene aveva lasciato cadere nuovamente l'organo
della rana a terra, producendo un suono secco che si sparse per tutta
la sala. Tutti i presenti si girarono verso lei e le sue guance si
tinsero di rosso.
- Oggi sei più stupida che mai Haruno.- disse
Tenten dall'altra parte della sala.
Molti Orochimaru risero,
incluso Uchiha.
- E tu più antipatica del solito.- rispose
Sakura con astio.
- 10 punti meno per Kyubi.- disse Zabusa prima
di tornare a tormentare Hayato. — Scusate, 20 meno.
Sakura
diresse uno sguardo assassino a Tenten e cercò di non creare un
contatto visivo con Sasuke, visto che sarebbe stato una catastrofe.
Al suono della campanella, Sakura ci mise qualche minuto ad
uscire visto che era rimasta ad aiutare Hayato. Temari e Kin se ne
andarono, non volevano perdere tempo ad aiutare una persona che,
secondo loro, era una persona senza rimedio.
- Mi dispiace ma non
capisco come fai a sopportare le stupidaggini di Hayato.-disse Temari
scusandosi.
Ma
Sakura non lo vedeva sotto quella forma. Ciò che vedeva nel ragazzo
era un semplice timore di lasciar uscire le sue qualità e un po' di
bassa autostima. Nel profondo era sicura che lui era in grado di fare
grandissime cose, e l'infastidiva enormemente che nessuno oltre a lei
lo pensasse.
- Grazie Sakura.- disse Hayato mostrando un sorriso
timido — Ma sarà meglio che tu vada, devo aspettare Zabusa, deve
assegnarmi qualche punizione per non essere in grado di fare ciò che
chiede.
Sakura vide il terrore nei suoi occhi. Gli sorrise nel
tentativi di dargli forze e prese i suoi libri dirigendosi verso la
porta. Sarebbe stato meglio incontrare Pain invece di vedere le
persone che vide. Nel corridoio c'erano alcuni Orochimaru, e il suo
sguardo s'imbatte con quello di Tenten e il suo gruppetto di amiche
perfette, le quale per qualche motivo a lei sconosciuto sorriso
malvagiamente quando la videro uscire da sola.
Sakura strinse i
suoi libri con forza e camminò a con il mento alto, allora Tenten le
bloccò la strada e presto le sue amiche la circondarono.
-
Haruno, ho una proposta da farti. Che ne dici se do dei soldi e ti
fai un'operazione chirurgica? Così forse saresti un essere umano
normale?
Le
ragazze Orochimaru risero divertite. Sakura intravide la figura di
Sasuke con i suoi amici un po' più lontano da dove stava lei. Anche
loro ridevano.
La rosa ringrazio tutto ciò, non si sarebbe
sentita neanche un po' colpevole quando gli avrebbe massacrati
d'insulti.
- E io ne ho una per te, che ne dici se ti lanci dalla
finestra della torre più alta di Konoha mentre io mi godo lo
spettacolo?- disse Sakura con un sorriso sarcastico disegnato sul
volto.
Da
lontano Sasuke rise. Si rallegrò che Tenten non l'avesse notato.
-Ti
credi più intelligente di me, non è così?- disse la castana
guardandola con un odio genuino riflesso nei suoi occhi color
cioccolato.
- Pensavo non ci fossero dubbi su questo.- disse
Sakura. — Adesso, se non t'importa, vorrei che tu le altre papere
mi lasciaste passare. Sapete? Bloccate tutto il corridoio.
Tenten
rise.
- Solo se ammetti che sei una schifosa immonda senza alcun
futuro.
Sakura ebbe l'istinto di picchiarla fortemente, ma non le
avrebbe voluto darle questo piacere. Ma senza pensarci aveva
impugnato il suo kunai contro la gola della castana.
Tenten
tremò mentre la risata svaniva dal suo volto. Le Orochimaru rimasero
immobili, cercando di capire in quale momento la rosa avesse preso il
kunai senza che nessuna di loro se ne fosse accorta. Sakura sorrise.
- Così va meglio, hai capito adesso chi è la più intelligente?
- Non così veloce Haruno.- disse una voce alle sue spalle. Si
girò un poco ma quel poco fu sufficiente per riuscir a vedere
Sasuke Uchiha impugnando un kunai contro lei.— Devi imparare che
nessuno può minacciare un Orochimaru e uscirne trionfante.
Sakura
si sentì con le spalle al muro. …lui stava difendendo la sua
fidanzata e la sua Casa, era un Uchiha, tutto ciò era comprensibile,
allora perché l'infastidiva così tanto?
-I
Kyubi sì possono farlo.- disse Naruto che si trovava dietro Sasuke,
minacciandolo a sua volta con un kunai. — Abbassa quella cosa e non
osare ad avvicinarti di nuovo a lei, hai capito?
Sasuke abbassò
suo kunai controvoglia.
- Uzumaki difendendo come sempre agli
indifesi..
- Io credo che lei se la stava cavando abbastanza
bene.- chiarì Naruto. — Se tu non ti fossi intromesso, la tua
fidanzatina non avrebbe saputo cosa fare.- le fece un segno a Sakura
di andare al suo fianco. — Devi imparare che nessuno minaccia un
Kyubi e ne esce trionfante. - disse Naruto usando le stesse parole di
Sasuke.
Con quest'ultima frase gli occhi azzurri del biondo
brillarono mentre tornava sui suoi passi afferrando la mano di Sakura
e andandosene. La rosa guardò il gruppetto degli Orochimaru e li
sorrise beffandosi di tutti loro, incluso Sasuke.
Spazio
Mafipsy!
Saaaalve!
Come va? Spero bene!
Solita
domanda: come vi è sembrato questo capitolo? Sapete bene che ogni
commento è gradito ^^
Ho
deciso di lasciare questo capitolo perché per una settimana non ci
sarò. (tutti che festeggiano..) Sarò in gita, indovinate dove?
Sasuke:
ma come fanno ad indovinare?
Soul:
il tuo comportamento non è per niente cool, Mafipsy!
Mafipsy:
ehi! Questa è la sezione Naruto, che ci fai qui?
Soul:
Passavo...
Beh
tornando a noi..starò una settimana a ….(rullo di tamburi!)
PARIGI!
Sasuke:
e cosa ce ne può importare a noi? Anzi meglio! Così ci sarà un po'
di pace!
Naruto:
oh io in questo capitolo sono finalmente apparso! E sono anche figo!
Yeaah!
Tenten:
si... e io dell'incapace... -.-
Mafipsy:
mi dispiace Tenten...forse dovevi leggere il contratto prima di
firmare..
Tenten:
ho letto solo che dovevo fare la fidanzata di Sasuke!
Neji:
Tenten!
Mafipsy:
principianti....
Volevo
ringraziare tutti per aver commentato/messo fra i preferiti/ da
seguire questa ff!
Ho
iniziato a scrivere un'altra long-fic “anima macchiata dal sangue”
chi volesse può dare un'occhiata!
cap 25 legami che si frantumano Legami che si frantumano.
Presto
i due Kyubi scomparvero dalla sua vista e il moro sbatté con il suo
pugno il muro sentendo come l'ira s'appoderava di lui velocemente.
”Maledetto
Uzumaki!” pensò con rabbia mentre Tenten l'accarezzava.
- Non importa,
quella Haruno non avrà sempre tanta fortuna.- disse la castana, cercando in vano di consolarlo
***
Naruto
camminò con Sakura afferrandola dalla mano finché non giunsero alla
porta della loro Sala Comune, dove lui fece mezzo giro e la guardò
severamente come mai prima d'ora aveva fatto. Sakura batté le ciglia alle parole del suo amico dagli
occhi azzurro cielo.
- Si può sapere perché mi guardi così?-
chiese Sakura con un tono innocente e dolce.
- Perché
ultimamente ti stai comportando in un modo molto strano Sakura, ti
metti nei guai con gli Orochimaru, non ti siedi con noi e quelle
poche volte che io e Sai ti vediamo, sei immersa in un altro mondo.
Non sappiamo più chi sei! Non abbiamo la più pallida idea di cosa
passi in quella testa.
- Naruto taci.- disse Sakura infastidita
mentre con la chiave entrava nella Sala Comune.
Chi pensava di
essere per parlarle con quel atteggiamento?! Precisamente lui!
Che non sapeva assolutamente nulla! Adesso si accorgeva che anche lei
esisteva! Adesso? Perché non avevano visto il problema prima?
Trascorrere del tempo con loro? Ma se lei non stava mai con loro! Da
sempre! Erano sempre stati Naruto e Sai, Sai e Naruto, lei era solo
il terzo incomodo, quello che serve solo quando hanno bisogno di
aiuto per fare i compiti difficili. Solo per puro caso i suoi “amici”
si accorgevano di lei quando erano annoiati, quando non dovevano
niente a cui pensare, era allora quando dicevano : oh hai visto
Sakura? Cacchio veniva a recriminare adesso! Adesso poteva benissimo
andare a farsi fottere!
La ragazza dagli occhi verdi entrò
nella Sala Comune infuriata. Sentiva Naruto che la seguiva da dietro a passo svelto.
- Sakura ti sto parlando!- urlò il biondo fermandosi in mezzo
alla stanza. Molti ragazzi che si trovavano lì in quel momenti li
guardarono, e Sai che era seduto insegnando a Tobi qualche strategia
per vincere a scacchi, si alzò.
- Hai parlato con lei?- chiese il
moro rivolgendo il suo sguardo all'amico.
-No
Sai!.- disse Sakura girandosi bruscamente. — Non ha parlato con me
perché non glielo permetterò! E lo dico ad entrambi: lasciatemi in
pace!
Con queste ultime parole corse lungo le scale verso la zona
riservata alle ragazze. Naruto volle raggiungerla ma la ragazza era
già scomparsa. Infuriato più che mai sbatté il pugno contro la
parete fissando Sai.
- A me non interessa proprio niente che sia
la zona delle ragazze, se vuoi posso salire io .- disse Sai
camminando a passo deciso finché Tobi non lo fermò.
- Sei
impazzito?! Ti uccideranno!
In
quel momento la più piccola della famiglia Nara scendeva le scale
con un libro in mano. Tutti volsero immediatamente lo sguardo verso
lei sollevati, trovando in lei una possibile soluzione ai loro
problemi.
- Hinata, puoi per favore salire e dire a Sakura di
scendere?.- chiese Naruto supplichevole.
La mora lo guardò
altezzosamente, passò il suo sguardo su suo fratello per poi tornare
a fissare gli occhi celesti del biondo.
- Lo farei, se non fosse
per quel piccolo dettaglia che prima di fare un favore a voi due, mi
taglio le due mani.- disse sorridendo sarcasticamente.
- Adesso
cosa c'è? Io non ti ho fatto nulla Hinata.- disse Naruto fingendo
essere innocente, sapendo bene che in fondo il litigio che si era
scatenato fra i Nara era colpa sua.
- Davvero? Pensa Naruto, o
forse preferisci che ti rinfreschi la tua inesistente memoria? Oggi.
Questa mattina, quando Sai è andato a parlare con Kaien nel vano
tentativo di convincerlo a non uscire più con me. Il mio amatissimo
fratello non ha dovuto neanche parlare perché un certo biondo gli ha
scagliato un pugno in faccia avvertendogli che ne avrebbe avuto altri
se si avvicinava nuovamente a me. Ricordi qualcosa adesso?
Naruto
pensò che definitivamente Konoha era pieni di pettegoli. Non
succedeva niente senza che l'intero collegio non sapesse già.
Quel che è accaduto
è segretissimo, quindi, naturalmente, tutta la scuola ne
è al
corrente.
-Come
puoi ben vedere sono piuttosto informata sull'episodio. Specialmente
dopo che alcune ragazze Washi si avvicinano a me e mi chiedono, no-
m'interrogano –
se c'è qualcosa tre te e me.
- Tra me e te?- ripeté Naruto
sorpreso. Anche Sai sembrava non poco sorpreso.
- Sì. Tra te e
me. Mi hanno detto che era sbagliato che io ingannassi Kaien e che
perdipiù fosse lui a dover pagare le conseguenze.- disse la mora
imitando le facce della ragazze Washi.- Grazie, non solo di aver
rovinato il mio fidanzamento, ma per aver fatto credere a tutta la
scuola che io sono una poco di buono.- Hinata depose il libro sopra
un tavolino.- adesso, col vostro permesso, vado a lamentarmi della
mia terribile vita e maledire chi sta lassù per essere parente di un
idiota senza cervello ne niente.-disse segnalando Sai con il dito.- e
per essermi confidata con un imbecille con strane cicatrici sulla
faccia!
Con
questo, così come aveva fatto la rosa pochi minuti prima, lasciò la
stanza lasciando i restanti a bocca aperta.
***
Sakura
piangeva nella sua stanza, osservando tutto quello che aveva
scagliato nel suo momento d'ira. Il suo specchio, una delle prime
vittime, si era leggermente rotto nella parte inferiore invece le
altre cose si trovavano a terra.
Perché
si sentiva così infelice? Perché quel vuoto che viveva dentro lei
semplicemente non scompariva? Andava tutto storto. Non poteva neanche
avere un rapporto normale con i suoi amici.
“Andiamo
Sakura...non sei mai stata
così emotivamente
instabile” pensò “forse lo sono sempre stata ma l'ho sempre
nascosto.”
Odiava
che tutto andasse in quella maniera. Asciugò con rabbia le lacrime
che scorrevano lungo le guance. Lei non si sarebbe permessa piangere.
Era patetico. Si alzò dal letto e decise si mettere in ordine la sua
stanza e verificare ciò che aveva rotto, anzi, distrutto. Dopodiché
si sarebbe messa a leggere qualche libro. Quello era l'unico rimedio
per sfuggire alla realtà.
***
Sasuke
era seduto alla scrivania della sua stanza. Stava mettendo a posto
alcune carte e alcuni quaderni grandi quando Tenten entrò. Il moro
chiuse velocemente il cassetto a chiave e guardò severamente la sua
fidanzata.
- Credo averti già detto di bussare prima di entrare-
la rimproverò il moro mentre lei chiudeva la porta dietro se.
-
Lo so, ma pensavo di dover ricompensare in qualche modo il fatto che
tu mi abbia difeso prima.- parlò la ragazza da vera seduttrice
mentre si toglieva le scarpe e iniziava a sbottonare la camicia
bianca.
Sasuke diresse la sua attenzione verso il seno adesso
coperti dal reggiseno nero. Rimase in pieni immobile, mentre un
sorriso si disegnava sul suo volto. Presto la castana si liberò di
tutto finché non rimase in biancheria intima.
-Sei
andata in infermeria?- le chiese il moro mentre camminava verso lei.
- No, me ne sono dimenticata.- disse mentre era impegnata a
togliergli la camicia. Sasuke la fermò.
- Tenten, non mi piace
quando mi disubbidiscono. — l'avvertì il principe Orochimaru.
-
Ci andrò domani, d'accordo?- disse mentre, con le mani posizionate
dietro la nuca del moro, lo conduceva verso il letto.
***
Temari leggeva un giornalino appoggiata ad un albero quando
qualcuno mise la testa sulle sue gambe.
- Prego, fai come a casa
tua- disse lei guardando Sai sorridere.
- Oggi sei più
bella..che hai fatto?
La bionda chiuse il giornalino impaziente.
- Cosa vuoi?
- Si tratta solo di un piccolo, piccolissimo
favore.- disse il moro nella speranza che accettasse. — Non ti
costerà nulla.-l'assicurò.
- Se si tratta di Sakura, lasciami
dirti che non è colpa mia che adesso voglia sedersi con me e con
Kin.
- Ma lei prima non stava tanto
tempo con voi.- disse Sai diventando serio. — Sì, era amica
vostra, ma continuava ad essere amica nostra!
Temari rise.
-
Nostra? Per favore Sai, Sakura non è un oggetto!- disse la bionda
leggermente adirata. — Non so perché si è allontanata così tanto
da voi, ma qualche motivo ci sarà. Forse con voi non si trova più
bene, tutto qui. E non venire a farmi l'interrogatorio perché io non
so un bel niente.
- Ma puoi scoprire i suoi motivi.- disse il
moro audacemente.
- No. Sai, nel caso non te ne fossi accorto
Sakura non trascorre poi così tanto tempo con noi. La differenza è
che il poco tempo che vi dedicava adesso lo dedica a noi. Ma la
maggior parte del tempo, io non ho idea dove sia. Se mi chiedi di
Kin, Ino o Hinata ti risponderò quel che vuoi...adesso, devi capire
che la “nostra” Sakura è un vero mistero oggi come oggi.
Sai
si alzò molesto e se ne andò a mani vuote così come era arrivato.
La bionda scosse la testa rimproverando mentalmente i due ragazzi e
aprì il suo giornalino per dedicarsi a leggere qualche articolo. Si
terrorizzò quando vide quel articolo.
***
La
notte arrivò e il freddo frustava le finestre del castello. La rosa
indossò la sua sciarpa Kyubiana e uscì dalla Sala Comune per andare
all'incontro notturno di sempre. Per qualche strano motivo adesso si
sentiva molto meglio. Forse era tutto quel freddo che le regalava il
buon umore. Si era quasi dimenticata che stava andando a incontrarsi
con Uchiha.
- And when the broken hearted people, living in the
world agree, there will be an answer: let it be.- canticchiava a
bassa voce mentre entrava nella biblioteca.
Alla prima occhiata
non vide nessuno. Camminò lungo il corridoio interminabile finché
non giunse all'ultimo tavolo, dove sempre aspettava l'arrivo del
moro. Si sedette come sempre sul tavolo e fu allora che vide che non
era da sola.
Affianco alla finestra dalla quale entrava la luce
biancastra della luna c'era lui accostato. L'osservava con quegli
occhi brillanti neri che causavano un tremolio lungo tutto il suo
corpo.
- Vedo che oggi sei di buon umore Haruno,- disse senza
distogliere lo sguardo dalla ragazza Kyubi. — Minacciare Tenten
dev'essere stato rilassante a quanto vedo.
Sakura per un secondo
entrò nel panico. Si era totalmente dimenticata del piccolo
“incidente” di quel pomeriggio. Eppure arrivata a quel punto, non
l'importava più niente. Se il moro pensava farle qualcosa, che lo
facesse pure. Meglio se la uccidevano una volta per tutte. Già aveva
sfidato abbastanza la sorte.
- No, il fatto che Naruto ti
minacciasse mi ha rilassato molto.- disse ghignando beffardamente .
Non trascorsero che secondi prima che il moro si trovasse davanti a
lei e la prendesse dal collo. I loro volti troppo vicini l'un
l'altro, illuminati unicamente dalla pallida luce che entrava dalla
finestra.
- Stai cercando che ti uccida, vero?- disse lui.
Sakura notò che le sue mani non la stringevano particolarmente
forte, semplicemente la...reggevano.
Sakura sorrise ancora.
-
Forse.- rispose chiara e sinceramente.
- Non lo farò- confessò
mentre le sue dita si muovevano, accarezzando il collo della rosa.
Riuscì a sentire come il suo corpo rabbrividiva al quel tocco. La
sua pelle era soave, delicata. — Non posso assicurare la stessa
cosa per Uzumaki.
- Non lo farai.- sputò lei sorridendo. Sasuke
non la vedeva quasi mai ridere. — …Lui non te lo permetterà.
Mai. E se un giorno tu dovessi farlo, sarò io ad occuparmi di te.
Adesso
fu il turno di Sasuke di sorridere e quella fu la sensazione più
strana che Sakura avesse mai sentito. Qualche settimana prima, a
quelle parole lei sarebbe stata ferita da lui, adesso però era
diverso: lui le sorrideva.
Il moro si avvicinò lo sufficiente
per sfiorare le sue labbra a assaggiarle. Lei tremò completamente
tra le sue braccia.
- Mi piacerebbe vederti farlo Haruno.- e con
questo la lasciò andare. — Non cercare di aggredire nuovamente
Tenten, ti avverto.
Sasuke non lo disse con un tono di voce
aggressivo, anzi lo fece con un tono tranquillo. Sakura capì che era
molto serio. Forse, dopotutto, lui ci teneva alla Orochimaru.
Quell'ipotesi fece sì che sentisse dolore nel profondo.
Quando
entrarono nella Sezione Proibita un William serio e con
un'espressione severa li attendeva.
- Si può sapere a cosa devo
l'onore della vostra presenza?- disse lui alquanto sarcastico.
Sasuke alzò il sopracciglio mentre incrociava le braccia. La
rosa avanzò un po di più fino a mettersi a qualche metro dal
ricordo.
- Non è quello che facciamo ogni sera?- disse ella.
-
No, non sempre.- la corresse lui. — Non siete venuti ieri, e il
giorno prima ancora sei venuta solo tu, pensate per caso che questo
sia un gioco?
Sasuke roteò gli occhi. Un Orochimaru non
riceveva rimproveri da nessuno.
- E tu Xav…scusa, Sasuke. Come
ti è venuto in mente di assentarti? Sakura non può ritornare da
sola!
- Non ne avevo voglia.- disse il moro. — E poi, credo che
se la sia cavata bene da sola.
- Non si tratta di quello! Sarai
sempre un gran irresponsabile, non è così?! Cosa sarebbe successo
se le avesse capitato qualcosa?- disse indicando con furia Sakura.
Sasuke la fissò.-Non te ne frega niente delle conseguenze!
- Per
favore!- urlò Sakura bloccando la discussione. — Non sono una
bambina, posso perfettamente difendermi da sola. A dire il vero, lui
mi sta solo in mezzo. Quindi invece di perdere tempo, perché non ci
fai tornare nel passato, eh?
- Certo! Siete solo un paio di
testardi! Mi aspettavo le irresponsabilità da Sasuke!- disse William
indicando Sasuke. — Ma da te Sakura? Si può sapere cosa stavate
facendo ieri sera!?
Il
silenzio invase il luogo mentre la rosa arrossiva violentemente.
Sasuke aveva gli occhi fissi su di lei e la squadrò da sopra a sotto
sorridendo. La ragazza aveva voglia di morire. Si morse il labbro
inferiore nel tentativo di frenare i ricordi della scorsa notte e
degli effetti che avevano su di lei. Alla fine Sasuke ebbe pietà di
lei e mise fine all'incomodo silenzio.
- Cose.- disse. —
Comunque sia, l'importante è che adesso siamo qui.
- Si,
suppongo.- disse William mentre faceva segno che si avvicinassero al
libro. .
Sakura si avvicinò e la stessa cosa fece Sasuke.
Un
piccolo tornado come sempre li inghiottì.
Spazio Mafipsy!
Salve come state? Innanzitutto auguri passati!
Naruto: io ho mangiato davvero tanto!!
Mafipsy: si pure io! ^^
E voi? Vi siete catapultati sui piatti oppure vi siete trattenuti/e ?
In questo capitolo continua la depressione di Sakura che non riesce a capirsi con gli amici...
Per
i fan di Harry Potter ho messo una piccola citazione del caro e saggio
Silente...chi legge Harry Potter ( la mia bibbia) lo sa...ah e poi
c'è anche la canzone che canticchia Sakura io
l'adoro...sicuramente qualcuno/a di voi (io spero, anzi, mi auguro
tutte/i) sappia che canzone sia!
Sakura: a me piace!
Sasuke: hmp
Sakura: a te non piace, sas'ke?
Mafipsy: su dai, vediamo se hai il coraggio di rispondere!! RISPONDI!!!
Sasuke: ok ok anche a me piace!
OK sto letteralmente impazzendo...
Prima di congelarmi volevo ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente (siete fantestici T^T)
Mary di libra, Miss Sivi, Ayame Yui, ButterflySakuraDark, mali6, Hele91, ladyvampire90, elly04
Sakura si avvicinò e la stessa cosa fece Sasuke. Un piccolo
tornado come sempre li inghiottì.
Erano proprio fuori la casa Shawn. Molte persone uscivano ed
entravano e la musica proveniente dal pianoforte era forte.
-Perché tutto questo?-disse il moro con il sopracciglio sollevato
e guardandosi intorno.
Sakura sospirò rassegnata.
-Te l'ho già detto, questo è il fidanzamento di Carmen. Te l'ho
raccontato in biblioteca!
Sasuke ghignò, in quel momento il moro non si era impegnato
neanche un po' ad ascoltare le parole della ragazza. Dopo qualche
istante i suoi occhi freddi videro uscire dalla grande casa Isabella,
e tutto d'un tratto il suo cuore sembrò bloccarsi. Furono dei
secondi nei quali il ragazzo non respirò, non si mosse, non
esistette; tutto ciò che fece fu seguire con lo sguardo la rosa che
tante volte aveva visto. I suoi capelli raccolti, con dei ricciolini
che ornavano il suo volto, quel vestito dello stesso verde dei suoi
occhi, delineando la sua discreta figura, non bellissima, ma
sufficientemente carino e lasciando intravedere le spalle scoperte.
Le ciglia lunghe che rimarcavano il colore dei suoi occhi
preoccupati.
Isabella corse fino a raggiungere Xavier, chi
s'incamminava all'esterno della casa, allontanandosi da
quell'ambiente festoso che lo infastidiva. Non che lui non amasse le
feste. Per favore. Semplicemente non amava l'oggetto di quella
festa.
Solo la mano di una Sakura seccata che lo prese dalla camicia
trascinandolo verso la scena riuscì a staccare Sasuke dal suo stato
di trance. A sua volta la rosa, Isabella questa volta, prese Xavier
dal braccio e lo girò in modo che si trovassero faccia a faccia,
mentre i suoi occhi lucidi si posavano su di lui supplichevolmente.
- Ti prego, non tornare mai più qui. Te lo supplico, se qualcuno
venisse a sapere che mia sorella e tu...- non riuscì a finire la
frase poiché il ragazzo la interruppe.
- Se qualcuno venisse a
sapere che tua sorella è andata al letto con me, questo matrimonio
non ci sarebbe!- urlò lui spingendo Isabella adirato. — So bene
quello che t'infastidisce, che il tuo nome venga infangato. Sappi che
non me ne frega niente della tua superficialità e quella di tua
sorella. Presto ci rivedremo. - urlò Xavier spalancando le braccia.
Con questo se ne andò, lasciando una Isabella sul punto di
scoppiare a piangere.
Cosa avrebbe fatto? Aveva paura, sì, e questo lo si vedeva
perfettamente sul suo volto. Non era al corrente di cosa fosse capace
di fare Xavier in quello stato di collera e questo la terrorizzava.
- Questo non va bene…- concluse Sakura. - Cosa pensa di fare
Xavier?
- Sicuramente cercherà il modo di vendicarsi, e ne ha
tutti i motivi. Quello è ciò che farei io al suo posto.- disse
Sasuke serio senza distogliere lo sguardo da Isabella.
Non riusciva a capirlo completamente, come mai non aveva visto
la bellezza nascosta della ragazza? Solo adesso aveva iniziato a
“scoprirla”, ma prima, l'unica cosa che poteva vedere era un
essere insignificante. I suoi occhi neri come la notte si posarono su
Sakura, la quale si dedicava ad esaminare gli invitati alla ricerca
di chissà cosa. Settimane addietro non aveva la “capacità” di
vedere quello che adesso vedeva. Capì allora, che tutto era un gran
enigma.
-Sei un completo mistero Haruno...- le disse continuando a
fissarla.
- La stessa cosa dico io.- disse lei senza badare poi
così tanto alle parola dell'Orochimaru. — Ah ecco! Entriamo!.
La
ragazza prese nuovamente dalla camicia Sasuke e lo trascinò verso la
casa. Il principe Orochimaru sembrò infastidirsi e si liberò dalla
presa bruscamente. Sakura ad un tratto tornò su se stessa e
quest'ultimo la prese dalla mano inaspettatamente. Quel contatto
repentino fece si che ogni particella del suo corpo minuto
rabbrividisse.
- Quando vorrai condurmi da qualche parte,
basterà che tu afferri la mia mano...con la tua forza finirai per
strappare la mia camicia.
Sakura respinse la mano del moro.
-
Cerco solo di non provocarti ripugnanza, in fin dei conti, sono
un'immonda, no?
E con quest'affermazione la ragazza Kyubi entrò nella casa Shawn
senza badare se il moro la seguisse o meno essendo in quel momento
combattuta interiormente sugli effetti che aveva quando sfiorava la
pelle del ragazzo. Sasuke non si fece aspettare troppo e la seguì.
Fu allora quando vide la figura di Carmen.
i suoi occhi neri
brillarono. Carmen vestita in un modo spettacolare, come sempre.
Sembrava irreale e conquistava tutti gli sguardi senza alcuna
eccezione. Gli uomini sussurravano che era impossibile che in natura
ci fosse così tanta bellezza racchiusa in una donna, le fanciulle
invidiose borbottavano che sicuramente ella aveva ordinato di creare
un trucco capace di dare la sensazione di perfezione che avvolgeva le
sue fattezze.
Mentre camminava, sembrava che fluttuasse. Il suo
sguardo fisso su Luis Buchamp, chi aveva gli occhi accessi dalla
lussuria, conoscendola solo da qualche giorno. Sasuke fece un sorriso
sarcastico; quello era il primo effetto che provocava negli uomini la
falsa apparenza di Carmen. Solo un gran osservatore noterebbe che la
bellezza così perfetta che possedeva era precisamente quello che
frantumava l'armonia. Armonia era Isabella, quale enigma e bellezza
esotica era ciò che la trasformavano in un'opera mai vista prima
d'ora.
Osservò Sakura.
”Forse dopotutto non sei così
insignificante…” concluse il moro.
Una raffica di vento
arrivò insieme ad un tremolio della terra. Sasuke afferrò in fretta
Sakura e lei senza pensarci si abbracciò a lui fortemente mentre
entrambi sentivano che tutto intorno a loro si muoveva velocemente.
Dopo tutte le volte che era accaduto, la rosa non riusciva ad evitare
sentirsi spaesata in quei momenti. La ragazza urlò quando percepì
che stava cadendo da un'altezza non da poco. Odiava quando quello
succedeva.
Presto si videro scaraventati a terra e Sakura aveva
difficoltà a respirare.
- Togliti mi stai asfissiando!!-
pretese lei.
Sasuke si mise in piedi osservando il luogo
completamente nuovo per lui. Era una specie di capanna, un luogo
piccolo e in un letto c'era Stephen completamente addormentato.
-
Cos'è questo?- chiese Sasuke irritato dalla presenza del moro.
“Tsk. Erano dappertutto i Nara!” pensò infastidito
L'Orochimaru.
-Anche questo ti ho già spiegato!- esplose Sakura molesta. —
Non mi ascolti mai, non è vero?
Sakura salì i quattro gradini
di legno e stava per aprire la porta che s'intrometteva nel suo
cammino ma una mano la fermò.
- Cosa fai? Non sai cosa possa
esserci là fuori.
- Non essere ridicolo, non ci sarà nulla di
così pericolo.- schernì Sakura.
- Non lo puoi sapere, tanto
meno se dici che c'erano dei Goths da queste parti. - l'avvertì il
ragazzo e notò lo stupore sul volto della ragazza. — Lo vedi che
a volte si ti ascolto?
- Comunque sia, non ce ne resteremo qui se
fuori non succede nulla. Bisogno investigare, siamo qui per questo,
no?
- Mi sembra una buona idea, sempre e quando tu mi chieda
parere su fare qualcosa che possa mettere a rischio le nostre vita,
d'accordo?- disse spostandola a un lato e aprendo la porta
lentamente. L'aprì completamente solo quando fu certo che fuori
c'erano solo dei bambini che scherzavano.
Sakura e Sasuke
s'imbatterono in una sala dalle dimensione a dir poco impressionanti.
Si trattava sempre di una capanna, ma quella era senza dubbio la più
grande che avesse visto in tutta la sua vita. C'erano file di letti
con persone addormentate, eppure maggior parte dei bambini feriti
parlavano tra di loro. I loro abiti erano in uno stato pietoso.
Sakura camminò lungo il corridoio quando vide Ino seduta su una
sedie con diverse bambini che la circondavano.
- Ti prego
un'altra storia!- esclamò una bambina dai capelli rossi seduta e
gambe incrociate sul suo letto
- Sì Lilith, faremo i bravi, te
lo promettiamo!- esclamò un altro cercando di convincerla .
-
Quindi in quest'epoca Ino si chiamava Lilith ..- concluse Sakura
mormorando.
Sasuke osservava tutto ciò che lo circondava. Sembrava una
locanda, un posto riservato a persone ferite e bisognose d'aiuto.
Automaticamente associò il posto alla guerra che si combatteva nelle
zone rurali e le persone vittime degli attacchi dei Goths.
-
Quindi è lei la guaritrice che Stephen afferma essere una
imbrogliona- disse Sasuke petulante.
- Sì, ma non è una
imbrogliona.- precisò la prosa. — Te l'ho già raccontato..
-
..che l'hai vista guarendo Nara e bla bla bla. Lo so già Haruno.
Sakura gli donò uno sguardo fulminante e era sul punto di
ribattere quando vide Stephen in piedi difronte alla bionda.
Lilith
fissò con i suoi occhi blu quegli neri del moro. I suoi capelli
dorati ricadevano sulle spalle fino ad arrivare alla vita. La sua
pelle bianca simile alla porcellana e le sue labbra rose la facevano
sembrare un essere celestiale. Tanto Sasuke come Sakura sentirono una
repentina pace invadere il luogo mentre Lilith si alzava.
-
Bambini, andate a mangiare e dopo vi racconterò un'altra storia —
disse lei mentre i fanciulli scendevano dai loro letti di corsa.
-
Chi..- ma Stephen sembrava non riuscir a parlare. — Chi sei?
-
Sono Lilith.
- pensi che io non ricordi nulla?
Ella rimase in
silenzio a guardarlo.
- Sappi che ricordo perfettamente le tue
mani sulla mia ferita e che guariva senza lasciare cicatrici ne
niente.-disse lui cercando di non spaventarla.-come l'hai fatto? Io
ero destinato a morire!
- No, non lo eri altrimenti non saresti
qui in questo momento.
- La mia ferita mi avrebbe portato alla
morte. Era mortale.
- Per caso non siamo tutti noi mortali?
-
Tu non sei umana. Di questo ne sono sicuro.
- Lo sono
- No.
Lilith si diresse verso uno dei letti dove c'era un uomo steso
che sudava freneticamente a causa della febbre consideratamente
alta.
- Cos'è un essere uomo?- chiese lei mentre una delle sua
mano si posizionava sulla fronte dell'uomo malato. — Se è un
essere con doni speciali e inspiegabili...allora ho paura di non
esserlo.
Quando la sua mano ebbe finito l'uomo aveva smesso di
tremare e di sudare. Dormiva tranquillamente con un infante.
-
Puoi curare le persone con solo toccarle.- mormorò Stephen. —
tutto ciò..quello si tratta di...
- Magia?- concluse la frase
Lilith. — Sì, lo es.
- Così....
- Così sembra.- disse
Lilith pacatamente mentre controllava lo stato degli altri feriti —
Sei un guerriero, non è vero?
- Lotto per la liberazione dei
Goths.- rispose lui fiero — Come hai fatto ad avere questa
capanna?? Come riesci ad andare avanti?
Lilith lo scrutò
nuovamente.
- Ricevo aiuto da una mia cara amica. Lei propina il
denaro necessario.
- Chi è questa ragazza?
- Dubito che tu
la conosca, viene dal centro della città. Il suo nome è Isabella
Shawn.
- Isabella?- ribadì Sasuke sorpreso. — Sembra che
il tuo lavoro comunitario arrivi anche a grandi scale Haruno.
-
Non cominciare di nuovo con le tue battute stupide. Ti prego
risparmiami. So perfettamente il ripudio che provi verso coloro che
non hanno le tue stesse opportunità e non condivido per niente le
tue idee.-disse lei seccata.
- Forse non le condividi perché è
proprio da lì da dove vieni.- disse il moro sputando veleno,
riacquistando il suo dispotismo.
Sakura lo guardò con gli occhi
pieni d'indignazione mentre si fermava fermamente davanti a lui.
-
Guardami Sasuke Uchiha, e guardami bene; perché ciò che vedi e ciò
che sono. E non mi vergogno di esserlo. Quindi puoi iniziare a
rimangiarti tutte le tue stupidaggini sulla mia origine e qualsiasi
cosa tu pensi sulle persone “impure”, perché anche se sono
“impura” non cento volte meglio meglio di ciò che tu non potrai
mai essere. Per battermi, dovrai ricorrere a sporchi tranelli come
quello che hai usato la volta scorsa. Ma in un combattimento pulito,
il suo sangue resterebbe a terra mentre il mio rimarrebbe in piedi.
Sasuke la prese dal braccio usando la propria forza.
- Non
parlarmi in quel modo Haruno, non sai di cosa sono capace
- E tu
non osare a toccarmi!- urlò lei librandosi dalla presa — Non
voglio più avere le tua mani addosso!
- Quello è ciò che dice
la tua bocca, ma il tuo corpo dice sempre il contrario. Curioso,
no?-disse Sasuke sorridendo.
- Credi che io sia stupida? So che
l'hai fatto per umiliarmi e continui a farlo perché ti piace sapere
quella parte di me. Ma il dettaglio che tu non capisci è che questo
non è il tuo gioco, bensì il mio. E lo fermo quando voglio io.
Il
moro rimase impressionato alle parole pronunciate. Non se lo sarebbe
mai aspettato da lei. Perché doveva sempre sorprenderlo quando meno
se lo immaginava? Perché doveva essere così odiosamente
imprevedibile? Chi si credeva lei per parlagli così? Si era per caso
dimenticata con chi stava discutendo?
Allora glielo avrebbe
ricordato lui...
Sasuke l'afferrò dalla vita e l'accostò a se togliendole il
fiato. O meglio si sarebbe senza dubbio sentita senza fiato e confusa
se non fosse che era troppo arrabbiata con lui, il sangue scorreva
velocemente lungo le sue vene e non avrebbe ceduto al fascino che il
moro bene o male possedeva. La ragazza indietreggiò e lo
schiaffeggiò con una forza che neanche lei credeva di avere
costringendo l'Orochimaru a lasciarla andare.
- Ti ho detto di
non toccarmi!- urlò lei scagliando un pugno questa volta.
Sasuke
portò una mano al naso dal dolore. Sakura capì che forse si era
spinto un po' oltre.
- Che tu sia maledetta Haruno!- esclamò
Sasuke assicurandosi che il suo naso non fosse rotto. — sei una
maledetta selvaggia!
- Te la sei cercata..- disse lei nel
tentativo di non sentirsi in colpa. Non si era pentita, non dopo
quello che lui le aveva fatto. — E adesso lasciami in pace. Non
voglio nemmeno ascoltare la tua voce a meno che non sia di estrema
necessità.
Per un breve momento Sasuke credette di essere
immerso in un sogno o che stesse vivendo la vita di uno sconosciuto.
Non poteva credere alle sue orecchie. Lei lo stava rifiutando?
Non
ebbe tempo di pensare altro perché la ragazza lo stava ignorando,
ormai concentrata nella conversazione tra Lilith e Stephen.
-
Che ti aiuti a fare cosa?!- disse Stephen.
- Non è poi così
difficile, ho solo bisogno di andare al centro della città, ma per
fare ciò devo essere accompagnata da qualcuno in grado di
proteggermi...
- Proteggerti?- disse il moro un po' offeso .- Ho
la faccia da guardia del corpo per caso?
Lilith fece scappare un
sospiro e fissò i suoi occhi blu di di lui.
- Molto bene,
quindi si tratta di quello. Durante molto tempo ho cercato un
guerriero, qualcuno coraggioso e capace di sconfiggere le creature
sopranaturali. Il mio problema è che i Vampiri stanno ritornando e
mi cercano.
Sakura ricordò ciò che aveva letto in biblioteca
qualche giorno prima; i Vampiri sarebbero tornati e si sarebbero
uniti ai Goths causando la Guerra della Sangue.
- Vampiri? Ho
sentito in giro che hanno visto alcuni..
- Non alcuni, stanno
ritornando in gruppi in diverse zone. Ci sono certi vampiri che mi
cercano da un po' di tempo a causa dei miei poteri guaritori. Per
cosa mi vorranno usare? Sinceramente non ne ho idea. Per adesso i
cittadini mantengono questo posto in segreto. In questo momento
quelle creature saranno in città e se vado da sola..beh potrei non
far ritorno.
Stephen sembrava comprendere la situazione
-
Non si tratta di me.- aggiunse Lilith. — Non ho paura di quelle
cose; si tratta di loro.- disse lei indicando con lo sguardo i
diversi letti pieni di feriti e bambini che giocavano. — Loro hanno
bisogno di me. E quando si recupereranno devo essere qui per ricevere
quelli che verranno. Se io non sarò...ci sarà una piaga di morti.
- Ti capisco.- disse Stephen osservando anch'egli i letti per poi
tornare a guardare la ragazza. — Sarà colui che ti proteggerà
allora…ma non la tua guardia del corpo!
Lilith gli sorrise
dolcemente.
Il suolo tremò.
Sasuke s'affrettò ad afferrare la rosa tra le sue braccia e lei
cercò protezione. Sapevano bene che ogni volte che cambiavano luogo
il processo era molto forte. Una raffica di vento li assorbì e
nuovamente la sensazione di cadere da una altezza enorme si presentò
in entrambi. Presto tutto smise di muoversi e per la prima volto
Sakura notò che non erano caduti a terra.
Sasuke la lasciò
lentamente mentre identificava il luogo come casa Shawn. Non vi era
nessuno.
Ma quello stava per cambiare.
Il campanello suonò e
la domestica corse e prima di arrivare alla porta con una mano si
sistemò la gonna dopodiché aprì la porta. La persona che entrò
lasciò tutti stupiti.
- C'è la signora Shawn?- chiese un uomo
alto, magro e dai capelli e occhi neri. Era Xavier.
- Si certo,
accomodatevi prego, andrò a chiamarla subito. — disse la giovane
donna salendo le scale in fretta mentre faceva segni ad un'altra
donna di preparare il thè.
- Santo Cielo! Cosa fa Xavier?! Perché
vuole parlare con Magdalena?!
- Credo che si stia vendicando.-
disse Sasuke. — Racconterà tutto...
Magdalena scese le scale
con un sorriso dipinto sul volto. Nonostante gli anni, la donna
adulta era bellissima, dimostrando essere la creatrice della
perfezione di Carmen. Presto fu davanti al moro e quest'ultimo
s'inclinò per baciare la mano alla signora.
- Il mio nome è
Xavier Pirandello. Son venuto qui per discutere con lei di un
argomento sommamente importante.- disse lui in modo alquanto cortese.
Ma fu allora che qualcuno fece la sua comparsa
Carmen scendeva le
scale intonando una canzone senza accorgersi della presenza di sua
madre e del suo amante nel salotto. Presto i suoi occhi verdi
intravidero quegli neri del ragazzo e sentì che sarebbe morta.
-
cara, non essere maleducata! Saluta il signor Pirandello.
Quello
fu come ricevere un secchio d'acqua fredda per Carmen. Pirandello?
Non poteva essere! Se quello era il cognome più importante della
città...allora Xavier era milionario? Dopotutto ...era una persona
importante? Perché non glielo aveva detto prima dannazione?
Quando
li raggiunse estese la sua mano ed egli, così come aveva fatto con
Magdalena, le baciò la mano freddamente anche se i suoi occhi la
guardavano con la stessa lussuria che solo lei poteva svegliare in
lui.
- Posso sapere qual'è quest'argomento così importante?-
disse Magdalena ignara di tutto.
- Vorrei chiedere la mano di
vostra figlia Isabella.
Spazio Mafipsy!
Tatatataaaan!
Ed ecco il nuovo capitolo! Come vi sembra?
Purtroppo non ho molto tempo quindi passiamo subito ai
ringraziamenti:
sasuke: ma che peccato...
mafipsy: shh
Un grazie enorme a mali6, Hikari93, ButterflySakuraDark,
ElisynaUchiha, cappellaia matta, Hele 91!
cap 27 litigi e capri
Capitolo 27
Litigi
e capricci
Vorrei
chiedere la mano di vostra figlia Isabella.
-
Cosa?!- urlò Carmen con un'espressione disperata sul volto e le
lacrime che minacciavano di uscire allo scoperto. Sentiva che il suo cuore sarebbe
esploso da lì a poco se non si controllava. Ogni piccola parte del
suo corpo tremava ed aveva il timore di svenire in qualsiasi
momento.
Magdalena sorrise cercando di nascondere l'allegria
infinita. Tutto sembrava andare alla perfezione.
- Caspita! E'..un po' repentino. Senza dubbio il
miglior pretendente che la mia cara figliastra possa avere. Non posso
che non accettare la vostra richiesta. Avete il mio consenso;
Isabella e voi vi sposerete. - disse infine compiaciuta.
- Io cosa?- esclamò Isabella
scendendo dalle scale, fu allora quando comprese la situazione. Sua
sorella tremava e sembrava sul punto di vomitare mentre Xavier
sorrideva alla sua matrigna. Carmen fissò i suoi occhi iniettati
d'ira su di lei.
- Isabella, tesoro.- disse Magdalena
ipocritamente. — Xavier Pirandello è venuto a chiedere la tua
mano.
La rosa diventò pallida tutto d'un tratto. Il moro presto
si avvicinò a lei osservandola. Si, la sua vendetta era perfetta.
Cosa poteva ferire di più Carmen se non il matrimonio tra lui e sua
sorella? Proprio Isabella che la considerava un essere inferiore ed
insignificante.
Xavier s'inclinò e baciò la mano della rosa,
la quale non percepiva più la realtà.
- Vorrei far di te la
mia sposa. - disse egli con un minuscolo sorriso.
In
quel momento tutto divenne confuso.
Isabella
svenne a terra.
Tutto divenne oscuro davanti a Sasuke e Sakura.
In pochi istanti sentirono il freddo pavimento della Sezione
Proibita sotto il loro corpo.
Sasuke si alzò rapidamente, ma la
Kyubiana sembrava in qualche modo stupita dalla scena che aveva
appena visto.
Quindi
era per quel motivo che Isabella e Xavier si erano sposati, per
vendicarsi di Carmen! E che vendetta! Non avrebbe mai immaginato che
qualcuno potesse fare qualcosa del genere. Quello poteva solo essere
il piano di una mente fredda, calcolatrice e dominata dal rancore.
Tutte le caratteristiche che Xavier aveva l'onore di avere...e non
solo lui.
- Alzati.- disse Sasuke. — Il pavimento è freddo,
ti ammalerai così.
Il moro estese la sua mano verso lei. Sakura
si sorprese a quel gesto, ma era ancora troppo arrabbiata con lui
come per accettare il suo aiuto. Si alzò dandogli le spalle e
rifiutando la sua mano.
L'Orochimaru
sentì il sangue scorrere per le sue vene; chi si credeva lei per
fare quello? Era solo una delle tante, una qualsiasi.
Ma era
anche vero che era l'unica fra le tante che si ribellava a lui.
Semplicemente perché se le cosa andassero in quel modo, non sarebbe
lei; non sarebbe Sakura Haruno.
Quando entrambi uscirono dalla
biblioteca Sakura stette attenta a non incrociarsi con gli occhi
neri del moro, non aveva voglia ne forza per affrontare le nuove
sensazioni che sentiva dentro se ogni qualvolta incontrava
l'Orochimaru e così entrambi, senza guardarsi, senza salutarsi,
senza dirsi niente si diressero alle rispettiva Sala Comune.
“A
volte penso che entrami si sforzassero troppo a non ammettere ciò
che sentivano l'uno per l'altra. Non capivano che sarebbe arrivato
il momento in cui nascondere qualsiasi traccia di sentimento
sarebbe stato a dir poco impossibile?”- scrisse
William seduto sulla sua sedia illuminato unicamente dalla luce
delle candele.
Ino leggeva un libro tranquillamente
nei giardini di Konoha. No sapeva perché, ma a volte preferiva
restare da sola invece che essere in compagnia con le altre. Ad ogni
modo, non aveva tante amiche. Le ragazze del suo corso non le
parlavano perché era considerata strana da tutte; sentiva le loro
risate alle sue spalle. Ad Ino tutto ciò non importava, le poche
amiche che aveva erano: Sakura, Hinata, Temari e Kin... loro erano
più che sufficienti.
Fu allora quando i suoi occhi azzurri
videro un Orochimaru correre fino la capanna di Jiraya. Quello le
sembrò particolarmente strano.
La bionda chiuse il suo libro e
camminò per il campo fino ad arrivare alla vecchia capanna. La
porta era semichiusa, quindi ritenne che non fosse necessario
bussare e vi entrò. Riconobbe il volto dell'Orochimaru
immediatamente; era Rock Lee. Fra le mani aveva dei fogli,
sicuramente erano le risposte del prossimo esame. Volle dire
qualcosa ma in pochi secondi Rock Lee le coprì la bocca con la mano
e nascondendo entrambi dietro le tende.
Il cuore di Ino batteva
a mille. Per un instante aveva pensato che l'Orochimaru l'avrebbe
ferita dopo aver scoperto ciò che stava facendo. Capì che
l'Orochimaru cercava di nasconderli quando vide che Jiraya stava
entrando. Fortunatamente egli entrò, prese una chissà cosa e uscì
nuovamente.
Ino
si liberò.
- Se dici qualcosa, mi occuperò io stesso di te.
La bionda non diceva niente, fissava i suoi occhi su di lui. Lee
non riuscì a capire cosa successe allora, sentì solo una fiamma
dentro la propria anima oscura che si accendeva. Mai più niente fu
uguale.
- Non dirò nulla.- disse Ino con la sua voce tenera. —
Ma devi rimettere a posto quei fogli.
Lee mai nella sua vita
aveva visto degli occhi così sinceri come quelli della bionda, mai
così puri. La sua pelle alla vista sembrava esser fatta di
porcellana.
Lee non fece altro che rimettere a posto i
documenti. I suoi occhi erano ancora fissi su di lei, come se tutta
ad un tratto fosse diventato la vittima di qualche incantesimo.
Ino
non capiva perché Orochimaru la guardasse il quel modo, ma c'era
qualcosa che non le piaceva per niente. Aveva solo cercato di essere
gentile con lui. Quella era la sua natura. La Washi sapeva molti di
Filosofia visto che la considerava una delle materie più
importanti. Nel corso dei suoi era giunta alla conclusione che
nessun essere umano è perverso, semplicemente è ignorante; non
conosceva la differenza fra il bene e il male. Per questo motivo lei
non disprezzava gli Orochimaru come le altre, perché nel suo cuore
libero da ogni impurezza non c'era possibilità che esistesse la
malvagità.
- Perché non dirai nulla? Potresti dire che mi hai
visto, e ovviamente ti crederebbero. Resterei qui un altro anno e ti
vendicheresti di un Orochimaru.- disse Lee.
- Ma io non voglio
vendicarmi di niente.- disse Ino. — Non mi hai fatto nulla.
Quello
fu troppo. Rock Lee non riusciva a capire la purezza che quella
ragazza sembrava emanasse, come se niente di malvagio potesse
nemmeno sfiorarla.
Ino si girò incurantemente e uscì dalla
capanna . Lee rimasse lì in piede, con la mente confusa.
-
Stai attenta Sakura.- disse Madame Tsunade indicando un punto
preciso. — Le boccette celesti vanno insieme e quelle bianche e
non toccare quella sostanza viscida, ancora non ho scoperto i suoi
effetti collaterali.
Una delle tante attività che la Kyubiana
sempre faceva era aiutare in infermeria. Qualche volta, quando
c'erano troppi pazienti e Tsunade non riusciva a fare tutto da sola,
la chiamava e lei l'aiutava in qualche faccenda. Ormai sapeva fare
certe cose, proprio per questo motivo aveva deciso di fare
nuovamente volontariato, in questo modo avrebbe conoscere più cose
sulla medicina.
“Che noioso.” Aveva detto Sai quando glielo
aveva detto. Ma a lei non importava l'opinione dei suoi amici. Uno
dei suoi scopi nella vita era quello di conoscere di ogni cosa un
po', non solo per superarsi giorno per giorno ma per essere
superiore agli altri almeno in quanto intelligenza. Se non era
brillante allora, cos'era?
Quella
mattina, durante la classe di biologia, le aveva causato rabbia
vedere Sasuke convertire il tavolo in una sedia senza tanto
scrupolo. L'Orochimaru non sembrava avere l'intenzione di studiare,
ne tanto meno sforzarsi, eppure, era uno studente eccellente in
quasi tutte le materie. Certo, non era più bravo di lei, ma se la
cavava abbastanza bene.
”Adesso basta Sakura! Smettila di
pensare a lui! Fa venire i nervi!” pensò. Ed era vero. Si stava
trasformando in qualcosa di più grande di quanto credesse. Non
smetteva di dirigere i suoi pensieri a lui. Lo vedeva dappertutto.
Andare a letto con lui “frivolamente” era stata una pessima
idea. Doveva frenare tutto prima che tutto diventasse più
problematico e lei ne fosse ferita.
Mentre sistemava le boccette
pensava e uscì soltanto dai suoi pensieri quando sentì la porta
dell'infermeria aprirsi e lasciare entrare due persone. Il suo cuore
si fermò quando vide di chi si trattava.
- E così Haruno,
adesso sei anche infermiera?- disse Tenten.
Sakura rivolse lo
sguardo al moro che l'accompagnava. Sasuke era ugualmente sorpreso.
L'ultima cosa che si aspettava era di trovarla lì. Avrebbe dovuto
sospettarlo prima; la perfetta Sakura Haruno doveva essere
dappertutto. Si domandava se almeno una volta nella sua volta la
rosa avesse sentito il verbo “riposare”.
- Non restare lì
Haruno! Vediamo le tue grandi capacità.- disse Tenten mentre si
sedeva su un lettino. Le sue gambe lunghe erano scoperte sotto la
minigonna. Sembrava una dea guardando una mortale. — Ultimamente
mi ha fatto male la testa, molto a dir la verità. Haruno..salva la
mia vita!- esclamò mentre si lasciava cadere sul lettino.
Sakura
sorrise sarcasticamente.
- Ci proverò.
Fece qualche passo
per raggiungere un cassetto dove c'erano dei guanti di latice.
Sasuke guardò gli abiti della rosa. Portava il vestito tipico delle
infermiere che era più corto della sua gonne Kyubi. Lasciava
apprezzare meglio le sue gambe. Le sue guance rose proprio come le
sue labbra. Sembrava una bambola. Il moro non le distoglieva lo
sguardo e questo faceva si che i nervi di Sakura aumentassero.
-
Prendi questo.- disse lei offrendole un bicchierino con una sostanza
colorata, a occhio non sembrava appetitosa.
- Vuoi uccidermi
Haruno?- disse Tenten. — Non berrò questo.
- E' un tuo
problema allora.- disse Sakura.
- Bevilo.- ordinò il moro. —
Me ne voglio andare da qui.
Tenten roteò gli occhi e bevve la
sostanza. La sua lingua diventò viola.
- Cos'è questo?!-
chiese la ragazza spaventata.
- Significa che ciò che hai è
una mancanza di vitamine. Non ti stai alimentando come dovresti.-
disse la rosa ingegnosamente. — E questo ti provoca mal di testa.
Alcune persone dovrebbero smettere di fare diete assurde.
Sasuke
sorrise al commento della ragazza. Tenten la osservò con odio.
-
Almeno la dieta mi offre un corpo come il mio. Tu dovresti provare,
sai? E' solo un consiglio. - disse la castana con un tanto di
malizia.
- No grazie.- rispose — Alcune persone hanno altre
cose ben più importanti a cui pensare.
- Fai come vuoi immonda,
grazie per i tuoi servizi.- disse Tenten mentre si alzava e
intrecciava le mani intorno al collo del fidanzato. — Hai visto
che non era nulla di grave?
Con questo lo baciò. Sakura si
sentì inspiegabilmente scomoda in quel momento. Cosa stava
succedendo? Che fosse gelosa? No! Non di Uchiha!
I suoi occhi
verdi erano ancora fissi su di loro e fu allora che vide che Sasuke
aveva aperto gli occhi e, mentre baciava la sua fidanzata, la
fissava. Sakura mantenne lo sguardo, mostrandosi indifferente a
quella scena. Se lo scopo dell'Uchiha era turbarla, non ci sarebbe
riuscito. Presto Tenten si separò da lui.
- Andiamocene.- disse
la ragazza dagli occhi marroni sorridendo e afferrandogli la
mano.
Sakura fece un lungo respiro. Si giro verso
l'armadietto togliendosi i guanti quando improvvisamente sentì
delle braccia forti che circondavano la sua snella figura. La sua
respirazione si bloccò quando questi ultimi l'avvicinarono ad un
corpo che lei aveva riconosciuto come quello di Sasuke. Poteva
sentire il calore che la percorreva quando le morse il collo
facendola tremare completamente. Le sue labbra si mossero fino ad
arrivare all'orecchio.
- Ti perdono per esserti comportata
male...- le disse incollandola ancor di più al suo corpo —Mi hai
fatto arrabbiare molto, lo sapevi?
Sakura non riusciva a
vederlo. Per un momento sentì che da lì a poco sarebbe svenuta,
proprio come capitava con Isabella.
- Lasciami andare.- disse
lei facendo forza per liberarsi dalla presa. — E io non ti ho
chiesto scusa.
Sasuke rise.
Era
“adorabile” persino quando cercava di discutere con lui. Sapeva
che lei sarebbe esplosa. Poteva sentire la respirazione del ragazzo
percorrere il suo collo mentre egli sfiorava con le sue labbra la
sue delicata pelle. Il moro sarebbe rimasto un altro po' di tempo
insieme a lei, ma in quel istante era impossibile. Morse il suo
orecchio e la lasciò.
- Ci vediamo presto...- disse,
s'incamminò verso la porta senza girarsi dopodiché scomparve.
Fu
allora che la rosa ricordò che era venerdì e che quella notte non
si sarebbero riuniti.
Naruto
rideva mentre parlava con delle ragazze di Shukaku nei dintorni di
Konoha. Le due ragazze avevano gli occhi brillanti fissi sul biondo
giocatore di calcio. Molte cose erano cambiate e adesso che
frequentava il settimo corso, il Kyubi era il fidanzato ideale di
molte fanciulle del collegio. La brusca interruzione di una mora
sorprese tutti. - A cosa credete di star giocando tu e mio
fratello, eh?- disse Hinata repentinamente alquanto adirata. Le due
ragazze si guardarono senza capire la situazione e col dubbio se
fosse il caso di restare. - Meglio se parliamo più tardi.-
disse una di loro mentre se ne andavano e li lasciavano da soli.
Naruto sorrise. - Non so a cosa t riferisci.- disse calmo. —
hai appena fatto che scappassero.. - Sì, quelle due che ti
mangiavano con gli occhi, no?- disse la ragazza completando la
frase. —Beh tu e il mio fratellino vi siete incaricati di far in
modo che Kaien non mi parli più! Naruto si separò dall'albero
al quale prima si era appoggiato. - Dovevo aiutare il mio
migliore amico, no?- si scusò il biondo. — mi ha chiesto un
favore, e io mi sono limitato a spaventare quel tipo. - Ah si?
Davvero te l'ha chiesto oppure l'hai pestato perché lo volevi fare?
- E comunque sia non vedo il motivo di fare tanto baccano per un
idiota del genere- disse Naruto avvicinandosi a lei fino a che non
restò una distanza di pochi centimetri. — Se si è spaventato con
un solo e semplice colpetto, e non è stato neanche capace di
lottare per te; allora non ti merita. Hinata credette che
sarebbe svenuta avendo quegli occhi azzurro mare così vicini a lei
che da sempre erano riusciti a attrarre la sua completa attenzione.
Prese un po' d'aria prima di parlare, controllandosi e cercando di
mostrarsi sicura. - E allora secondo te chi mi merita?... Tu
Naruto? Quello fu del tutto inaspettato. Naruto rise al commento
della ragazza, ma dentro di lui sentiva bruciare, come se la ragazza
degli occhi color perla avesse toccato il suo punto più debole. -
Hinata, tu hai davvero molta fantasia. Naruto camminò verso il
castello lasciando da sola la Kyubi. Entrando si passò una mano per
i capelli dorati e si domandò quello che da tempo cercava di
evitare a tutti i costi: sentiva qualcosa per la sorella del suo
migliore amico? ”No, non può essere” pensò. Decise che
doveva porre fine a quel sentimento; se davvero esisteva, o se era
solo un capriccio ma, fosse quel che fosse bisognava eliminarlo. E
l'avrebbe fatto.
Spazio Mafipsy!
Salve! Come va? Vi state godendo quest'estate? Siete già andati al mare oppure siete bianchi pallidi come me? XD
Lo so, volete uccidermi, torturarmi, eliminarmi dalla faccia della Terra!
Sasuke: e chi non vorrebbe farlo?
Chiedo umilmente perdono! E per cercare di farmi perdonare vi do una
piccola anticipazione: I nostri due protagonisti passeranno la notte
insieme, Sakura litigherà ancora con i suoi amici e Sasuke
s'intrafulerà nella sua stanza!
Sasuke: Cosa? Mafipsy:
eh già! Però Sasuke, e che diamine! L'hai letto si o no
il copione? Queste cose dovresti già saperle! Sakura le sa! Sakura: ..secondo te perchè ho accettato...*mormorando*
Sasuke. tu lo sapevi?
Sakura: io sono una persona diligente!
Mafipsy: Persino Naruto l'ha letto!
Sasuke: Non ci credo!
Naruto: Si che l'ho fatto, le prime due pagine, ma almeno ho fatto qualcosa!
Sasuke: Ma se nelle prime due pagine ci sono solo i protagonisti e il nome dell' "opera" ?
Okay...e mentre questi qui litigano io passo ai ringraziamenti:
mali6 - cappellaia matta- M o m o k o - ElisynaUchiha - Hikari 93 - ButterflySakuraDark
Grazie infinite!
Sasuke: Naruto sei una testa quadra!
Naruto: se è per questo anche tu lo sei, sbaglio o neanche tu l'hai letto il copione?
Mafipsy: -.-''
Sasuke finì di consumare la sua cena e se ne andò direttamente alla sua Sala Comune accompagnato dal suo solito gruppo di amici. Quando entrò vide Tenten seduta su una delle poltrone. Dalla sua espressione del volto si poteva facilmente intuire che c’era qualcosa che non andava bene.
La castana si alzò a testa alta e lo guardò con gli occhi colmi di rabbia.
-Era ora di ritornare, no?- disse lei, sfidandolo.
Sasuke alzò notevolmente un sopracciglio.
-Che ti succede?
A questa domanda, Tenten rise sarcasticamente.
-Che cosa mi succede? Bene. Ti dirò cosa mi succede. Succede che ti stavo aspettando nella tua stanza, quando ho incontrato casualmente questo nastro! – disse lei, mentre lo mostrava a lui e agli altri impugnandolo con forza. Lei tremava completamente d’ira. Sasuke sembrò arrabbiarsi.
- Non avevi il permesso di entrare nella mia stanza!- disse lui togliendole il nastro dalle mani.
Neji rise sonoramente; adorava presenziare ai litigi dei due sovrani di Orochimaru. Era incredibilmente divertente a parer suo.
- A chi appartiene questo nastro? Perché di sicuro non è mio!
- Non vedo perche dovrei risponderti! Ciò che faccio nella mia vita non ti interessa e sai bene che odio quando ficcano il naso tra le mie cose. E sai anche bene che è vietato entrare nella mia stanza senza il mio consenso!
- Sono la tua ragazza! Merito una spiegazione!- urló Pansy.
Era isterica, furiosa in quel momento. Il moro stava iniziando a non tollerare più la situazione; se c’era qualcosa che mal sopportava, erano le scene di gelosia. – So che non sono l’unica e questo non mi da fastidio perche mi hai sempre rispettato e messo al di sopra di tutte le altre! Ma almeno potresti avere la delicatezza di non conservare gli oggetti delle ragazze con cui vai al letto!
- Pensa ciò che vuoi!- disse mentre s’incamminava fuori da quella stanza.
- Ti sto parlando!- urlò ancora Pansy scalciando. Ma lui neanche si guardò indietro, non si fermò e senza tante cerimonie uscì dalla stanza.
Gli occhi della castana di riempirono di lacrime di rabbia e di odio mentre lasciava fuoriuscire la rabbia repressa.
Neji continuava a ridere.
- Stai zitto!- urlò Pansy guardandolo con odio e impotenza.
Il ragazzo si accomodò sulla poltrona e smise di ridere, sebbene sul suo volto ci fosse un sorriso leggero.
- Per piacere Pansy, dovresti già saperlo che Sasuke è un principe e come ogni principe lui ha il meglio…
- Io sono il meglio.- disse Pansy senza pensarci due volte.
- E’ vero.- concordò Neji. – Ma davvero credi che uno come Uchiha si accontenrà con una sola? Ringrazia di sapere che tu sei la regina! La formale, l’ufficiale. Non dovresti fare queste scenette perche tu sei la fortunata tra le altre.
- No!- urlò con qualche lacrima agli occhi. – Una umiliazione così non la tollererò! Lui ha sempre nascosto bene ai miei occhi di avere un’altra. Beh, che lo faccia ancora!
Neji rise ancora.
- E cosa pensi di fare, eh? Se vuoi un mio consiglio, sii furba e non montare uno scandalo come quello che hai fatto stasera. Adesso va’ a dormire perche dubito che Sasuke ritorni stanotte…
***
Il moro camminava per i corridoi deserti di Konoha. Quanto odiava quando Tenten si comportava in quel modo; o peggio ancora; quando disubbidiva ai suoi ordini ed entrava nella sua stanza. Aveva superato se stessa questa volta. Le donne erano molto meglio quando non parlavano, non pensavano e agivano solo sotto comando.
Si fermò e si nascose quando vide Kakuzu girovagare intonando una canzone mai sentita per Sasuke. I suoi occhi neri lo seguirono finchè non girò all’angolo. Non aveva intenzione di ritornare alla sua Sala Comune; non voleva sentire ancora le lamentele per il famoso nastro di Satura. Sorrise.
Sapeva dove avrebbe trascorso la notte.
***
-Era ora di ritornare, no?- disse Naruto seduto su uno dei mobili della loro Sala Comune osservando le strategie di Sai di scacchi. Aveva voluto parlare con lei dalla discussione che avevano avuto poco tempo prima.
- Hmp- disse Sakura indifferentemente, finendo di bere la tazza di caffe che aveva tra le mani.
-Dobbiamo parlare e lo sai.- disse Sai seriamente alzando lo sguardo dalle sue pedine.
La rosa sospirò.
- Io non ho niente di cui parlare con voi due. Vi chiedo solo che smettere di fingere che vi importa ciò che mi succede. Continuate con il vostro scacchi e chiamatemi quando avrete bisogni che vi dia una mano con i compiti. – disse lei tranquillamente, come rassegnata dal distacco che si era formato tra loro. – Che tutti torni alla normalità.
Con questo ella camminó verso le scale ma Sai la bloccò afferrandola dal braccio.
- Cosa ti sta succedento? Stai dicendo delle stupidaggini. Sempre ci preoccuperà cosa ti accade Sakura, sempre. E se vogliamo parlare con te è perche tutto d’un tratto hai smesso di essere come eri per trasformarti in qualcuno che noi non conosciamo.
Sakura rise tristemente mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
- Io non sono cambiata. Sono ancora me. Il fatto è che noi non siamo più amici.- disse la rosa e vide per la prima volta come gli occhi di Sai si colmavano di lacrime davanti a lei, feriti. Naruto ebbe la stessa reazione del amico e si alzò dal mobile di scattò. Quelle parole l’avevano seriamente ferito. – Diffatti, non sono più sicura se una volta lo siamo stati realmente.
Una lacrima scivolò lungo il suo delicato volto. Ne approfittò dell’impressione di Sai per liberarsi dalla sua presa e salì rapidamente le scale piangendo e sentendo un’agonia interna.
Finalmente era riuscita a dire cosa sentiva a quei due, eppure, non poteva che entirsi terribile. Le lacrima continuavano a scorrere lungo il suo volto quando entrò nella sua stanza. Chiuse la porta e si appoggiò ad essa singhiozzando. Perche le cose dovevano essere così? Tutto andava male. Aveva sofferto nel dire tutto quello di sotto, ma quella era la cruda realtà. Non sopportava più sentirsi usata. Tutti la usavano. Per caso lei non era che un oggetto usa e getta? Perche i suoi sentimenti si sentivano così feriti?
Sakura accese infine la luce e si sorprese al vedere il moro appoggiato alla cornice della finestra, osservandola. Lui era stato lì tutto il tempo, ascoltandola piangere…non poteva essere vero.
La rosa si asciugò le lacrime in fretta e furia. No, non si sarebbe mostrata debole davanti a lui. Sapeva che un giorno avrebbe usato quel dolore, quell’immagine distrutta per umiliarla in futuro.
Sasuke la guardava cercando di decifrare quel suo sguardo triste. Mai nella sua vita aveva visto degli occhi così tristi; ed stranamente era proprio quella tristezza infinita che gli rendeva bellissimi. L’aspettava da qualche minuto e quando entrò pensò di dire qualcosa, ma al sentirla piangere, tacque. Non aveva mai visto piangere Sakura. Mai e poi mai aveva immaginato che una persona che apparentava la perfezione soffrisse come gli altri. Pareva così dolce ed indifesa in quello stato. Se c’era qualcosa che Sasuke ormai conosceva alla perfezione di lei era che, nonostante il suo carattere forte e difficile, non perdeva quella dolcezza e infinita innocenza che tanto la caratterizzavano. Era qualcosa di inusuale. Anche per una immonda
- Cosa ci fai qui Uchiha?- chiese Sakura una volta che si sentì pronta a parlare.
- Sono venuto qui per restare.- si limitò a rispondere lui.
Sakura sentì che tutto cadeva a pezzi. No, definitivamente non poteva essere così sfortunata.
-Lasciami in pace, non vedi che voglio stare da sola? – disse lei esasperata.
- Tranquilla, solo penso restare a dormire. Non ti darò fastidio.- rispose lui guardando il paesaggio che la finestra offriva. I suoi occhi neri si vedevano freddi e distanti. – Puoi continuare a piangere se vuoi. Non dirò nulla.
Sakura sapeva che non valeva la pena di insistere. L’Orochimaru non se ne sarebbe andato visto che ormai aveva preso la decisione di restare, e lei semplicemente non aveva le forze di replicare. Camminò verso il suo armadio, prese un pigiama grande che sembrava essere molto caldo ed entrò in bagno. Una volta dentro si bagnò la faccia, cercando di eliminare le tracce del suo pianto. Si mise il pigiama lasciando l’uniforme dell’istituto su un tavolino e uscì senza guardare il moro che continuava ad essere seduto sulla cornice della finestra. Spense la luce ed entrò nel letto, coprendosi con la coperta.
Cercò di mantenere gli occhi chiusi ma gli apriva a ripetizione senza poter evitare di guardare Sasuke il quale aveva dei fogli bianchi tra le sue mani e una matita. Lui guardava dalla finestra e automaticamente tornava a posare gli occhi sui fogli. Sakura si sentì in colpa al vederlo appoggiato alla finestra sentendo il freddo senza niente con cui coprirsi.
- Vuoi che ti dia una coperta?- disse lei con un tono soave.
Sasuke la fissò. La luce della luna era sufficientemente forte per illuminare la stanza.
- No, così sto bene.- rispose e continuò a fare ciò che stava facendo.
- Perche sei venuto? Non staresti più comodo nella tua stanza?
Il moro la fissò di nuovo senza proferire parola. Sakura comprese che stava ficcando il naso in cose che non la riguardavano.
- Scusa, non dovrebbe importarmi.- disse lei.
- Ho avuto un litigio nella mia Sala Comune, tutto qui.- disse Sasuke spontaneamente senza sapere il perche stava rispondendo. – Non volevo trascorrere la notte là.
Sakura abbracciò il cuscino. La notte era silenziosa. Adorava il silenzio. C’erano delle volte in cui era davvero neccesario, pensò.
- E tu perche piangevi?- chiese all’improvviso lui.
Quella fu davvero una domanda inaspettata. Sakura mai nella sua esistenza avrebbe pensato che l’Uchiha, o meglio, nessun Orochimaru, si sarebbe interessato ad una sua faccenda. Impiegò qualche minuto per rispondere.
- Ho avuto un litigio nella mia Sala Comune, tutto qui. – disse imitandolo.
Sasuke sorrise.
- Hai litigato con Nara e Uzumaki, vero?
- E tu con i tuoi seguaci?
- Con Tenten.
Quel nome fu sufficiente per far si che Sakura tacesse. Non sapeva perche ma ormai non sopportava più sentirlo.
- Lei ha trovato questo.- disse il moro prendendo il nastro che aveva in tasca. – Credo ti appartenga Haruno.
- Le hai detto che era..
- No. Non le ho detto nulla e me ne sono andato. – disse lui mentre tornava a concentrarsi sui fogli.- Cos’è successo con Nara e Uzumaki?
Sakura a stento riusciva a credere di star avendo una conversazione con Sasue Uchiha senza litigare, insultarsi o provocarsi mutuamente. Non poteva negare che era una sensazione piacevole. Sospirò.
- Mi sono stufata di sentirmi usata. Loro pensano di sapere tutto, che posso vedere dentro ogni persona con un solo sguardo. Ma in realtà non vedono nulla. Non sanno niente. Dicono che si preoccupano di me…è tardi ormai.
Le era difficile trattenere le lacrime quando disse quello, eppure ci riuscì. Le
- Fa male?
Sakura si morse il labbro inferiore.
- Abbastanza.
A quello il moro seppe che un giorno quei due ne avrebbero pagato le conseguenze di ogni lacrima sofferta che lei aveva versato. Questo pensiero in sé lo spaventò. Ma lei era l’unica con la quale potesse sentirsi bene. Retirò ciò che aveva pensato: che le donne non dovevano pensare. Dovevano farlo e dovevano parlare come Sakura. Dovevano assomigliare alla Kyubiana.
- Sei davvero debole se una cosa così ti fa star male.- disse.
- E’ facile per te. Non hai amici.
Sasuke rimase in silenzio, non provò neanche a replicare a ciò che la rosa aveva detto. Lei aveva ragione. I suoi cosiddetti amici erano solo un gruppo di persone che stavano là per obbedire alle sue leggi. Lo ammiravano e lo seguivano come dei cani. Erano degli schiavetti.
- Non ho bisogno di amici Haruno. E’ una perdita di tempo.
- Può essere..- disse lei. – Ormai inizio a pensare che è meglio stare da soli.
- Le relazioni ti fanno diventare debole e in questa vita bisogna essere forti se vuoi sopravvivere.
Sakura lo fissò con i suoi occhi verdi.
- Deve essere difficile per te: essere forte tutto il tempo. Dovresti prenderti una pausa. – disse lei soavemente, sentendo come il sonno cominciava ad invaderla. – Sentire come gli altri non fa di te una persona debole.
- Può essere..- rispose lui. – Ma io non sono come gli altri, quindi, non sento come il resto delle persone.
Sakura ormai aveva chiuso gli occhi. La stanchezza stava avvendo il sopravvento. Eppure aveva ascoltato ogni singola parola del ragazzo. Un sorriso sarcastico si disegnò sul suo volto e lui la vide.
- Tu senti?- chiese lei. – Questo si che è nuovo.
Sasuke non rispose a ciò. Che se lui sentiva? Certo che lo faceva, come tutti gli essere umano, era qualcosa innato. Ma i suoi sentimenti erano diversi, poco umanisti; l’opposto di quelli della Kyubiana. Per questo non volle spiegarle niente. Semplicemente non lo avrebbe compreso.
Inaspettatamente la rosa eliminò il silenzio che si era momentaneamente creato.
- Cosa fai con quello?
- Con cosa?
- Con il foglio e la matita. Scrivi?
Sasuke la fissò per l’ennesima volta. Lei aveva ancora gli occhi chiusi ed era ancora abbracciata al cuscino. I suoi capelli lunghi e rosi erano sparsi per tutto il cuscino. La sua pelle brillava sotto la luce della luna.
- Disegno.
- Sai disegnare?
- Sí.
- E perche lo fai?- chiese lei curiosa che una personalità come quella dell’Uchiha disegnasse. Diciamo che le sembrava strano che lui avesse un qualsiasi interesse.
- Perché lo voglio. Perche nessuno mi costringe a farlo.
- Cosa disegni?
- Il bosco.
- E perché?
Gli ci vollero qualche secondo per rispondere.
- Disegno tutto ciò che mi ossessiona, qualsiasi cosa mi giri in testa, che riesca ad attirare la mia attenzione. – disse.- In quel bosco farò la mia iniziazione come akatsuki.
Sakura non rispose, il sonno aveva avuto la meglio. Eppure aveva sentito l’ultima parola.
***
Quella mattina Sakura non si preoccupò di alzarsi presto. Era sabato e poteva dormire quanto desiderava. Aprì lentamente gli occhi per assicurarsi che era ancora presto e vide che Sasuke non era appoggiato sulla cornice della finestra. Sicuramente durante la notte se n’era andato a dormire nella sua camera. La rosa fece mezzo giro e sentì che il suo naso sbatteva contro un altro, sentendo il respiro di qualcuno mischiarsi col suo. Aprì nuovamente gli occhi e vide il moro affianco a lei, dormendo pacificamente.
Il suo uniforme giaceva a terra come le sue scarpe. Aveva la camicia fuori dai pantaloni e la cravatta snodata. Era colpita dalla sua bellezza. Fu in quel momento che vide due occhi neri osservarla.
Spazio Mafipsy!
Salve! non ci si vede da un bel po di tempo, ne? la verità (anche se non è una scusa) è che ho avuto dei problemi con il computer èerche dovete sapere che qui ormai mi chiamano "l'ammazza-computer"
Nella speranza di farmi perdonare, pubblico un capitolo abbastanza importante (lo scoprirete in futuro)
Volevo ringraziare chi commenta, chi aspetta e chi sostiene la storia! Adesso purtroppo devo scappare ma sono felice di essere ritornata! e ci vediamo al prossimo capitolo che uscirà a breve!
Lei non riuscì a non far scappare un urlo.
- Non lo fare mai!- disse lei sentendo il suo cuore ad un passo da uscire dal suo petto dallo spavento che aveva avuto.
Sasuke eliminò la poca distanza che c’era tra loro e le diede un piccolo bacio. Sakura restò pietrificata a quel gesto, che tutto sembrava ad un gesto affettuoso. Meglio non fidarsi pensò immediatamente; venendo da lui, niente era sicuro.
L’Orochimaru allungò un bracciò per vedere il suo orologio.
- E’ presto ancora, non ti preoccupare.- disse Sakura poggiando nuovamente la testa delicatamente sul cuscino ormai più rilassata. Sasuke la osservò per qualche minuto sufficiente per incutere in lei una certa ansia in grado di metterla a disagio.
- Sai una cosa? Povero quello che si sposerà con te Haruno; non sei stata ferma un minuto la scorsa notte.
Sakura fece un leggero sorriso.
- Chi ha detto che mi sposerò?
Sasuke la guardò divertito.
- Imitando Isabella?
- No!- disse Sakura ridendo spensieratamente. –Il fatto è che non credo ci sia qualcuno al mondo che voglia restare con me per sempre.
L’Orochimaru alzò il sopracciglio, di sicuro non si aspettava una risposta del genere. Ancora una volta quella ragazza era riuscito a sorprenderlo. Con lei tutto era nuovamente nuovo. Era impossibile poter abituarsi a qualsiasi cosa.
- Non c’è al mondo essere umano che riesca a sopportarmi tantomeno per tutta la vita, Uchiha. E’ per questo che sono sicura che non mi sposerò mai. D’altronde l’idea di essere una donna che gira per il mondo mi attizza non poco.
- A cosa ti riferisci con sopportarti? Non dirmi che finalmente ammetti di essere una seccatura...
La rosa si sedette sul letto, pronta per cominciare una nuova conversazione. Ogni suo spostamento, ogni sua espressione era tranquilla. Nell’aria non vi era alcun’ombra di litigio. Era come se si conoscessero da sempre. Come se tra loro non ci fosse l’odio.
- Lo ammetto. So bene di essere una persona difficile. Parlo troppo, penso troppo e non sono una che ami che la costringano a fare qualcosa. Non sono tollerante ed è difficile che mi fidi di qualcun al punto tale da confidare i miei segreti. – disse collocando una ciocca di capelli dietro l’orecchio. – Il mio problema è proprio quello; io sono “troppo” in assolutamente tutto. Gli uomini preferiscono cose più equilibrate e definitivamente io non faccio al caso loro.
Sasuke rimase in silenzio. Tante cose passarono per la sua testa bensì non disse nulla. Si alzò dal letto e raccolse il suo uniforme mettendosi le scarpe.
- Andrò a farmi una doccia. Ci vediamo in biblioteca. Approfittiamo del fatto che è sabato per viaggiare nel tempo tutto il giorno.
- Buon’idea- convenne Sakura.
Con questo il moro uscì e lei si buttò nel letto con un sorriso sul volto. Non aveva mai mantenuto una conversazione così profonda con un ragazzo prima ed adesso lo faceva con lui. Una strana sensazione di felicità la invase completamente. Che..,mi stia innamorando di Sasuke Uchiha?
***
Naruto dormiva tranquillamente sul suo letto quando sentì delle labbra sfiorare il suo orecchio destro.
- Sveglia.
Il ragazzo aprì gli occhi di colpo sentendo dei lunghi capelli accarezzare il suo petto nudo e ciò che vide lo sorprese.
- Hinata? Che diamine fai qui?!
La mora, che indossava ancora il pigiama, si trovava sul suo letto, sopra di lui. Naruto si guardò intorno e notò con gioia che non c’era anima viva tranne loro due.
- Sei impazzita!- esclamò lui.
- In realtà, si.- disse la ragazza.- Sono stufa di essere il giocattolo tuo e di mio fratello, adesso sarò io quella che giocherà. Almeno con te.
- Hinata, esci dalla mia stanza.- disse lui senza staccarsi di lei. Il fatto di averla sopra di lui sul letto era abbastanza strano e sconvolgente. I suoi occhi color perla erano troppo vicini ai suoi.
- Non trattarmi come una bambina.- disse lei avvertendolo.
- Allora non comportarti come tale.
- Sto facendo esattamente l’opposto. Sono stanca che vi intromettiate sempre nei miei affari.
A quelle parole rivelatrici Naruto seppe che doveva allontanarsi da lei, ma quando cercò per la seconda volta di scappare, lei accorciò la distanza in modo che fra loro due non ci fosse alcuno spazio. Il biondo capì che in quel momento aveva perso il controllo della situazione. Hinata si era arrecata là col solo scopo di provocarlo. Sapeva di non volerla e che la considerava solo la sorellina del suo migliore amico; nonostante ciò, lui era pur sempre un uomo e torturarlo sarebbe stato facile.
La mora eliminò completamente la distanza e unì le sue labbra a quelle del biondo. All’inizio, Naruto cercò di allontanarla ma alla fine, le cinse la vita e la avvicinò ancora di più. Le loro lingue si incontrarono subito mentre la mora portava le mani alla testa scompigliando ancora di più i capelli del biondo. Fu allora che furono interrotti dalla porta della stanza che si apriva lasciando vedere li volto stupito di Kaien.
***
Quando Sasuke scese le scale della sua Sala Comune l’ultima cosa che si aspettava era vedere Tenten bloccandogli la strada. I suoi occhi marroni era più calmi dei giorni prima, ma possedevano ancora quella luce che la gelosia provocava in lei. Il moro sospirò preparandosi ad un’altra scenetta.
- Non mi ha fatto piacere trovare quel nastro.- disse Tenten. Manteneva la sua testa alta cercando di controllare il veleno che usciva da tutti i pori. – Ma non voglio che tu sia arrabbiato con me per quella stupidaggine.
- E’ passato.- disse il moro.- Basta che non mi disubbidisci più.
Tenten fece un cenno positivo con la testa e sorrise mentre si avvicinava a lui pericolosamente.
- Se vuoi, posso ripagare il mio comportamento di ieri adesso…
A Sasuke fece male dover rifiutare quel invito. In realtà, neanche seppe bene il perché sentì il bisogno di rifiutarla.
-Perche non stanotte? Adesso devo organizzare alcune cose.
Le diede un bacio rapido e uscì. Tenten sentiva come se avesse ingoiato una grossa spina e adesso la sua gola stesse sanguinando. La rabbia per aver trovato quel nastro stava riemergendo e non se ne sarebbe andata fino a che non avrebbe trovato la padrona di questo.
***
Sasuke entrò alla biblioteca e lo infastidì non incontrare l’Haruno dentro aspettandolo. Si sedette irritato su un tavolo e allora osservò alcuni libri che in diverse occasioni aveva visto la rosa prendere. Diversi erano gli argomenti ma tutti relazionati con l’importanza delle diverse arti. Vi erano anche diversi libri di storia. Il suo mondo era così complesso, così esteso; non era la prima volta che aveva desiderato entrare nella testa di Sakura Haruno anche per qualche secondo. C’era qualcosa in lei, nella sua vita, nelle sue parole e azioni che lo attiravano troppo. La sera prima, avrebbe voluto dirle di non piangere, che tutto si sarebbe risolto, che non aveva bisogno di Uzumaki e di Nara perche aveva lui. Ma quelle parole non sarebbero mai state pronunciate. Lei era una sangue sporca e lui doveva imporre un muro tra loro. Era anche abbastanza frustante dover scoprire che adorava trascorrere del tempo con lei. Devo porre fine a tutto ciò. - pensò
Andava bene il fatto che la usasse per i suoi scopi, che lei fosse un’altra da aggiungere alla collezione, ma era sbagliato, sbagliatissimo, che lei iniziasse a risplendere di una luce speciale che la differenziava dalle altre. Aveva rifiutato Tenten per stare con la rosa. Lui non era uno di quelli che si ingannavano stupidamente, se avesse voluto restare con Tenten semplicemente sarebbe rimasto con lei e avrebbe lasciato da sola Sakura. Ma non lo fece e quello era fin troppo sbagliato. Non si stava innamorando di lei, per carità, per un Uchiha l’amore non esisteva. Ma si stava ossessionando a questo nuovo acquisto e non doveva essere così, tantomeno quando riguardava un’immonda.
***
Sakura camminava verso dove si trovavano le civette con un sorriso sul volto. Rilesse la lettera che era arrivata qualche minuto prima senza smettere di sorridere.
"Cara Sakura:
Come stai? Presto andrò a Konoha per un intercambio. Spero vederti presto.
Sabaku no Gaara."
Sakura gli aveva risposto con una lunga lettera nella quale gli raccontava cose aveva letto di lui nel giornale e quanto si congratulava con lui. Nonostante la distanza, non avevano smesso di sentirsi e si comunicavano costantemente. Non poteva negare che il suo arrivo la metteva di buon umore.
Mise la lettera in una delle civette e la lasciò andare. Immediatamente guardò l’orologio e i suoi occhi si aprirono di sorpresa al vedere che era molto in ritardo.
***
Gli occhi neri di Sasuke brillarono quando vide la porta della biblioteca aprirsi e lasciar entrare la Kyubiana. Il moro si alzò dal tavolo e camminò verso di lei.
- Sono qui da mezz’ora! Dov’eri?
Sakura batté le palpebre due volte.
- L’importante è che sono qui, no?
- Ti ho chiesto dov’eri... - ripeté.
- Quello non importa.- rispose lei mentre né approfittava per rimettere a posto un libro che prima aveva preso in prestito.
Sasuke prese quella risposta come un duro colpo al suo egocentrismo. Lei, precisamente lei gli stava dicendo che i suoi affari non dovevano importargli. Chi si credeva quella immonda per rispondergli così? Delle sue amanti, nessuna mai prima d’ora si era permessa di rispondergli in quel modo. Cosa le faceva credere di essere così importante?
Sakura continuò a camminare collocando i libri nei loro rispettivi posti ma il moro la prese possessivamente dal braccio e la costrinse a stare davanti a lui.
- Quando ti chiedo qualcosa, tu devi rispondere.
- E l’ho fatto.- disse lei con una certa innocenza.-Ho detto che quello non importa.
- Credevo fosse chiaro che tu mi appartieni e mentre sarai mia, farai quello che io dica.
- Io non sono un oggetto dunque non posso essere tua. La mia vita privata è la mia vita privata e non devo perche darti alcuna spiegazione di ciò che faccio.
Vita privata? Per caso lei aveva una vita in primo luogo?
Sakura continuò:
- Credo che io non ti riempia di domande sulle cose che fai ogni qualvolta arrivi in ritardo. Se non le faccio, neanche tu le farai. Mi sembra giusto.
- Io non conosco la parola giustizia Haruno.- disse il moro.- Le mie regole, sono le mie regole..e non gradisco che le infrangano.
- Io rispetto le tue finché tu rispetterai le mie.- disse Sakura.- Io non sono come Tenten o le altre con cui sei abituato a “domare”. Se pretendi darmi degli ordini, ti sbagli. Io non ubbidisco a nessuno. E se questo non ti va giù, beh, puoi andare a fare i tuoi capricci da qualche altra parte.
Sakura vide la rabbia invadere il volto di Sasuke, ma quello non le importava assolutamente; lui doveva imparare che lei non era così facile come le altre e farsi una ragione.
Sasuke non volle sapere altro e si voltò molesto verso la Sezione Proibita. Perche doveva complicarlo tutto? Era un’insopportabile e fastidiosa immonda. Se pensava che lui avrebbe supplicato, se lo poteva già scordare. Le aveva dato tutto, persino aveva avuto la gentilezza di iniziare a trattarla “bene” e lei l’unica cosa che faceva era contraddirlo e ribellarsi alle sue decisioni. Bene, adesso lei aveva trovato ciò che cercava. Voleva il vecchio Uchiha? Beh, l’avrebbe riavuto.
Entrò e trovò William come sempre girando e rigirando tra i diversi piani di libri. Sakura entrò qualche secondo dopo.
- Wow. Non vi aspettavo.- disse lui sinceramente sorpreso.
- Abbiamo deciso di approfittare della mattina.- disse Sakura sorridendo.
- Facci tornare alle sei.- disse Sasuke irritato.
- Va bene, avvicinatevi.
Sasuke e Sakura si avvicinarono e, proprio come tante altre volte, vennero risucchiati da una raffica di vento.
Spazio Mafipsy!
Salve! Ecco come promesso vi ho portato questo capitolo in breve tempo! Come state?
Naruto: io bene, grazie!
Mafipsy: non l'ho chiesto a te -.-
Naruto: T.T
Volevo ringraziare Ayame Yui - ambree - Hele91 - ButterflySakuraDark - mali6 - Hikari93 che hanno commentato il capitolo precedente! =)
Alla prossima!
Mafipsy!
Capitolo 30 *** Magdalena scopre la verità su Carmen ***
Entrambi si ritrovarono in una stanza a loro ormai familiare, e lo era poiché l’avevano visitata precedentemente. La stanza di Isabella era più piccola di quella di Carmen, eppure la sua eleganza riusciva a uguagliarla in quanto bellezza. Tutto ciò che vi era dentro era sofisticato.
Sakura fissò i suoi occhi sulla sua antenata. Isabella giaceva sul letto mentre un signore dai capelli bianchi, molto simile a Kakashi, l’esaminava. Magdalena si trovava in un angolo della stanza osservando tutto, c’era una minima traccia di preoccupazione sul suo volto.
- Si sveglierà in qualsiasi momento.- disse il dottore.-Ciò che ha è un malessere genetico; la sua pressione sale e scende con una grande intensità. Ha ultimamente ricevuto qualche notizia inaspettata?
- Beh si, una bastante inaspettata aggiungerei.- disse Magdalena. – Ma non è niente di grave, no?
- Nulla di cui preoccuparsi.
- Va bene, grazie. -disse Magdalena. -Tyara accompagna il dottore alla porta.- ordinò la donna a una delle domestiche mentre lei si avvicinava e accarezzava la fronte d’Isabella
- Povera, è svenuta dopo la proposta di Xavier- disse Sakura.- Mi chiedo come reagirà quando si sveglierà.
Sasuke volle dire qualcosa per ferirla proprio come faceva prima. Allora vide che gli insulti non emergevano dalla sua bocca con quella naturalezza e spontaneità che ora dovevano essere pensate; e inoltre, non desiderava dirli. Perche non era capace di insultarla? I suoi occhi neri la percossero; non era nessuno, solo la stessa mezzosangue insignificante di sempre. Lei non era cambiata assolutamente e neppure lui era cambiato, eppure sapeva e sentiva che non era più lo stesso. Si stava forse incapricciando troppo con lei? L’Orochimaru si conosceva alla perfezione e per lo tanto sapeva che le sfide e le cose difficili sempre avevano richiamato la sua attenzione più del normale. Forse il fatto che lei fosse così complicata l’aveva attratto così tanto.
In quel preciso momento gli occhi verdi di Isabella si aprirono. All’inizio sembrò confusa, guardandosi intorno chiedendosi sicuramente cosa ci facesse lei lì. Si sedette sull’orlo del letto toccandosi la testa.
- Che è successo?- chiese lei con la gola secca.
- Sei svenuta. Bello spavento ci hai dato! La tua testa ha sbattuto a terra come una palla!
Isabella improvvisamente ricordò tutto. Si alzò dal letto con gli occhi che minacciavano di piangere mentre indicava Magdalena con un dito.
- Tu, tu mi hai mentito, vero? Cosa ci faceva lui di sotto? – disse lei alterata.
- Xavier Pirandello? Non dirmi che non ricordi?! Ti ho già detto che è venuto per chiedere la tua mano.
Le paure di Isabella diventarono lacrime che ben presto cominciarono a scorrere lungo la guancia, come se ancora si sentisse dentro un incubo senza fine.
- No!- urlò lei con forza. – Io non mi sposerò con lui! Non ho mai voluto sposarmi!
- Non posso credere che tu abbia detto davvero tutto ciò!- disse Magdalena offesa. –Credevo fossero una delle tue pazzie come quelle che sempre hai detto! Ma adesso scopro che hai perso totalmente la testa!
- Pazza o no, non mi sposerò!
- Tu farai ciò che dico io, sono la tua matrigna. Io mi devo occupare di ciò che fai o no. E poi, ormai ho dato la tua mano a quell’uomo!
Isabella sembrava essere sul punto di svenire di nuovo. Non poteva essere vero!
- Cos’è che hai fatto?
- Proprio come hai sentito! Ho dato la tua mano a Pirandello! E lui vuole sposarsi il prima possibile con te, senza festa di fidanzamento ne niente del genere. Sarà un matrimonio doppio; tu e tua sorella vi sposerete lo stesso giorno. E di questo non ne voglio discutere più! – disse Magdalena mentre camminava verso la porta.
- Scapperò!- urlò Isabella piangendo. - Me ne andrò lontano da qua!
- No, non lo farai! E non lo farai perché ti rinchiuderò in questa stanza fino al giorno del matrimonio! Non uscirai per niente – e con questo Magdalena prese una chiave e chiuse le porta; rinchiudendo la giovane nella sua stanza.
Isabella corse verso la porta e urlò mentre cercava di forzare la serratura. Quando si rese conto che era impossibile, si lasciò cadere a terra piangendo senza consolazione.
La voce di Magdalena arrivò attraverso la porta:
- Probabilmente non lo capisci adesso, ma tutto questo lo faccio per il tuo bene.
- Questo non va bene..- disse Sakura guardando Isabella. Non era giusto che la costringessero. Eppure, conoscendo la storia tra Xavier e Carmen, lei continuava a rimanere in silenzio per proteggere l’onore di sua sorella.
- Lo so. - disse Sasuke. – Come faremo ad uscire adesso che la porta è chiusa a chiave?
La risposta fu una raffica di vento che li avvolse repentinamente. Sasuke prese Sakura e l’abbracciò a sé, sostenendola fortemente.
Caddero a terra come tutte le altre volte. Sasuke lasciò scappare un gemito di dolore quando cadde sulla sua mano destra. Sakura lo osservò mentre si alzava.
-Stai bene? – chiese la ragazza.
-Si, non è nulla. – ripose lui seccamente.
Fu allora che la rosa si guardò intorno. Si trovavano dentro un enorme nave e dalla bandiera che vedere, quella sembrava essere una nave pirata.
- Haruno…vieni.- disse Sasuke.
Sakura si avvicinò a lui e vide una cosa che riuscì a sorprenderla. Fin da piccola aveva sempre desiderato vedere i Gitani personalmente e adesso il suo sogno si era avverato. Gitane che ballavano con i loro vestiti estremamente colorati e tante collane appese al collo. Usavano tanti gioielli che al muoversi provocavano un suono melodioso. Gli uomini suonavano i tamburi e bevevano mentre contavano il denaro. Da quello che potevano dedurre, i Gitano avevano derubato una nave pirata e si erano presi tutto il bottino.
- Gitani… - sussurrò Sasuke impressionato.
- Hinata! E’ Hinata! – urlò ad un certo punto Sakura indicando una ragazza dai capelli neri come la notte e lunghi che ricadevano lungo la sua spalla come fossero una tenda. La ragazza camminava guardandosi intorno attenta a che nessuno dei suoi compagni la vedesse.
Era proprio lei. Usava i vestiti da gitana ma era sempre lei. Sakura la seguì quando vide che la figura della mora scompariva scendendo alcune scale.
Sasuke corse per raggiungerla immediatamente. Entrambi scesero le scale e videro una stanza che sembrava essere una specie di taverna. La luce che proveniva da alcune candele era lieve ma lasciava vedere chiaramente Pein legato ad una sedia
- Uzumaki.- mormorò Sasuke. – I Gitani l’hanno preso.
Pein guardò la mora che era appena entrata ed un semi sorriso si formò sul suo volto immediatamente.
- E ora che? Ti hanno mandata per continuare a torturarmi?.- disse lui seccamente. – Ti ho già detto che non proferirò parola.
Hinata sorrise mentre camminava circondandolo, osservandolo. Si fermò dietro di lui e s’inclinò per sussurrare qualcosa all’orecchio del giovane.
- Sono venuta per farti uscire da qui.
Gli occhi azzurri di Pein sembrarono illuminarsi per qualche secondo mentre girava la testa e fissava i suoi occhi in quegli color perla della mora.
- Chi sei?- chiese lui.
- Il mio nome è Tamara.- rispose lei. – E sono un’infiltrata.
- Infiltrata?- ripeté Sasuke.
- Non è una Gitana, solo finge esserlo per poter portare delle informazioni agli altri.- spiegò Sakura capendo la situazione immediatamente.
- Conosci Pirandello?- chiese Pein mentre lei lo slegava.
- Non so di chi parli. Lavoro per conto mio non ho un capo…- rispose lei tagliando le funi.
Pein rise.
- Pirandello non è il mio capo, è il mio socio.
- Comunque sia.- disse lei finendo finalmente di slegarlo. – Adesso io urlerò, tu mi tapperai la bocca e mi metterai questo coltello sulla gola. Uscirai da qui minacciando gli altri.
- Se vuoi venire con me, perche fingere davanti agli altri che ti sto forzando?.- chiese Pein seriamente curioso.
- Perche un giorno intendo ritornare.- disse lei senza tanti giri di parole.
Dopo lo scambio di battute, lei urlò e Pein fece esattamente quello che lei gli aveva detto di fare. La prese e la portò dove stavano gli altri con il coltello sulla sua gola.
Sasuke e Sakura vollero seguirli ma nuovamente si videro intrappolati in una raffica di vento.
Carmen piangeva istericamente mentre lanciava contro le pareti tutto ciò che aveva intorno a lei. Le domestiche spaventate le supplicavano di calmarsi, ma lei non lo faceva. Non poteva. Sakura evitò a malapena una cornice che quasi la colpiva e automaticamente l’Orochimaru si mise davanti a lei con lo scopo di proteggerla dagli altri oggetti che volavano come proiettili.
- Signorina!
- Andatevene!- urlò Carmen accasciandosi a terra piangendo. – Lasciatemi sola!
Le domestiche uscirono dalla stanza ancora più spaventate di cosa avrebbe fatto una volta sola e chiusero la porta. Carmen continuava a piangere a terra proprio come aveva fatto Isabella. Perche Xavier non le aveva detto che era della sua stessa classe sociale? Se lei l’avesse saputo! Se solo l’avesse scoperto prima! Di sicuro arrivata a quel punto lei sarebbe la futura sposa di Xavier e non la sua insignificante sorella.
Magdalena aprì la porta ed entrò lentamente nella stanza. Guardò sconvolta lo stato della camera in cui sua figlia l’aveva ridotta.
- Sei impazzita!
- Si! Non vedi che sono pazza?!- le urlò contro Carmen. – E tu hai la colpa di tutto questo! Tu!
- Si può sapere di cosa stai parlando?
- Hai dato in sposa l’inutile di Isabella con Xavier! Perché mamma? Io sono tua figlia! Non lei!
- Non ti capisco figlia!- disse Magdalena. – Mi sono sempre preoccupata del tuo futuro, ho dato la tua mano a Buchamp per assicurarmi che mai ti mancasse qualcosa! Non ho cercato Pirandello per tua sorella, lui è venuto!
- No! Io non voglio lui! E’ uno stupido! Io amo Xavier e lui ama me!
- Cosa?!- esclamò Magdalena.
Sakura rimase stupita davanti a quella situazione. Carmen aveva iniziato a raccontare a sua madre tutta la verità. Cosa sarebbe successo ora
- Quella puttana pazza!- disse Sasuke. – Xavier farà in modo di vendicarsi di lei.
- Cosa dici? Xavier era innamorato di lei! Uno non si può dimenticare di qualcuno così velocemente!
- Tu stessa l’hai detto: "era".- chiarì il moro. – Se lui è come me, allora devi capire che con la stessa intensità con cui posso amare, posso anche odiare.
Quelle parole rabbrividirono la rosa. Si chiedeva se realmente conosceva il lato oscuro di Sasuke oppure se aveva visto solo una minima parte di lui.
Magdalena cadde seduta sul letto con gli occhi colmi di lacrime.
- Tu?...la mia unica figlia…è una qualsiasi!- disse successivamente dopo aver ascoltato pazientemente tutta la storia di Carmen.
- Mamma! Adesso lo sai! Non puoi permettere che lui si sposi con Isabella! Non puoi!
Magdalena si asciugò le lacrime e per un momento sembrò stesse pensando e analizzando con calma la situazione. Presto si alzò e guardò sua figlia con severità.
- Tu non sporcherai il nome Shawn, quel nome che mi è costato tanto mantenere in alto! Il matrimonio si farà e tu sposerai Buchamp.
Con questo si girò e uscì dalla stanza lasciando indietro una Carmen distrutta dal dolore.
Tutto divenne nero ed entrambi tornarono alla Sezione Proibita.
***
- Tante cose cambieranno adesso..- disse Hinata guardando impassibile davanti a se.
Sakura ascoltava attentamente sentendosi per la prima volta in tanto tempo tranquilla insieme alle sue amiche le quali erano molto divertenti e comprensive con lei. Difatti, nessuna di loro aveva qualcosa in comune, eppure erano amiche e questo le rendeva speciali agli occhi di Sakura. La ragazza le osservò, e sebbene lì si sentisse bene, non poteva smettere si sentire il vuoto lasciato dai suoi due ex migliori amici.
-Di cosa parli Hinata?- chiese Kim. Si era avvicinata all’albero e messo la sua sciarpa. La notte stava scendendo e iniziava a fare più freddo.
-Delle persone che s’intromettono nella mia vita. Sai non vede che non sono più una bambina e Naruto ficca il naso dove non deve. Ma ho già iniziato la mia vendetta.
-Vendetta? – ripeté Ino un po’ spaventata. – Questo non va bene Hinata...
-Per caso quello che loro hanno fatto andava bene?! No, no, no, ci sono delle volte in cui uno deve mettere le cose al suo posto.
Temari annuì mentre sorrideva.
- Mi sembra giusto Hinata. E dimmi, cosa stai facendo?
La mora sorrise pericolosamente.
- Diciamo che, sto facendo impazzire le ormone di Naruto…
Spazio Mafipsy:
Salve! Beh come vedete non sono morta! Beh dopo tutto questo tempo, posso affermare che con questo capitolo segno il mio ritorno su efp! Sperando che Kami-sama non voglia incidere sul mio futuro negativamente!
E voi come state? Spero bene e che non vi siate conglelate con tutta questa neve!
Sasuke: un vero ninja sopporta questo e altro!
Mafipsy: ma per piacere che poco fa ti ho visto attaccato al termosifone! -.-
Sakura: non sopporti il freddo Sasuke-kun? ti credevo più forte...
Sasuke: non stare a sentire quello che dice questa donna Sakura!
Mafipsy: Sakura se io fosse te cercherei altrove partner!
Sasuke: Cosa???
Mafipsy: oh niente! io non ho detto niente!
beh che altro dire? grazie per avermi aspettato pazientemente e per aver recensito i predenti capitoli!
Alla prossima Mafipsy!
Sakura quando udì il nome del suo amico, e sapere che mai più avrebbe potuto parlare con lui come prima, sentì un vuoto infinito nel suo stomaco che le venne voglia di vomitare. Si alzò dal prato guardando il cielo che iniziava a colorarsi di rosso chiaro a causa del tramonto e decise di fare una passeggiata da sola.
Si guardò intorno, in realtà non sarebbe mai riuscita a fare una passeggiata completamente da “sola”. Molti studenti erano in giro prendendo un po’ di aria nei giardini di Konoha anche quando stava per diventare buio. Sakura respirò profondamente e allora, quando sentì una mano calda poggiarsi sulla sua spalla destra, si girò e i suoi occhi s’imbatterono in due occhi color verde acqua profondi ed infiniti. Presto sul volto si formò un enorme ed armonioso sorriso.
- Gaara!- esclamò felice Sakura mentre si lanciava tra le braccia del ragazzo.
- Come sei bella!- disse lui restituendole l’abbraccio con forza e alzandola da terra, ridendo di felicità. – Sono arrivato all’ora di pranzo ma non ti ho vista là…
Sakura non disse nulla. Sentiva che lui non poteva essere arrivato in un momento più opportuno. Proprio quando aveva bisogno di qualcuno con cui parlare e che non le consigliasse come facevano le sue amiche, ma che semplicemente l’ascoltasse. Si separarono alla fine ma senza creare tra loro tanta distanza. Sakura continuava a sorridere e qualche ciocca accarezzava la guancia della ragazza.
- Come sei stata?- chiese lui senza smettere di sorridere. I suoi occhi brillavano intensamente semplicemente vedendola.
- In realtà…- iniziò mentre il sorriso cominciava a svanire. – Non così bene.
***
Sasuke usciva dal castello insieme ai suoi seguaci e alla sua fidanzata. Lee sembrava su un altro pianeta mentre Neji stava in silenzio ignorando gli altri. Tenten stringeva la mano del ragazzo senza dire una parola, solo godendo della sua compagnia e degli sguardi invidiosi delle tante che volevano trovarsi al suo posto. Il moro non pensava in nulla di particolare. Aveva deciso di prendere un po’ di aria fresca e la sua banda aveva deciso di seguirlo e di non lasciarlo solo neanche una maledetta ora. C’erano delle volte che non riusciva a sopportare le quattro mura di Konoha. Sì, era vero; si trattavano di quattro gigantesche mura, ma erano pur sempre delle barriere che lo soffocavano. In quelle volte avrebbe voluto con tutta la sua anima vedere Konoha sotto le fiamme. E non esagerava.
Neji si fermò bruscamente.
- Wow! E io che pensavo sarebbe stata mia... - disse ridendo – Pensandolo bene, forse è da quarto che Haruno non è più vergine.
Sasuke ormai non ascoltava più quello che usciva dalla bocca di Neji. Aveva tutti i suoi sensi concentrati su Sakura e Gaara i quali parlavano troppo vicini e lontani dal resto degli studenti. I suoi occhi neri impassibili non si mossero. Molte cose passarono per la sua testa in quel momento e nessuna di loro era buona.
Cosa ci faceva l’imbecille di Gaara a Konoha?
Fa la prima cosa che pensò. Era un maledetto ficcanaso che aveva scelto durante quarto come sua compagna un’immonda. Ricordò immediatamente l’ossessione che Gaara professava a Sakura. Non l’aveva mai capito, lei sembrava essere così insignificante davanti a tutte le altre ragazze che morivano per lui. E lui aveva scelto lei.
Ma tutto quello era successo esattamente due anni prima; adesso Sakura era sua. Ma allora, che diavolo ci faceva lei con lui? Se lo ripeteva un migliaio di volte; lei era di lui fino a che lui non avrebbe deciso di lasciarla. Sasuke non sopportava l’idea di qualcuno che lo disubbidiva…e lei sembrava farlo tutto il tempo e senza neanche preoccuparsi poi così tanto.
-Sasuke, Sasuke...- lo chiamò Tenten volendo catturare la sua attenzione.- Ehi cosa ti succede? Reagisci!
L’Orochimaru fece mezzo giro e s’incamminò irritato più che mai verso il castello.
- Ohi Uchiha! Che ti succede?- disse Suigetsu seguendolo.
- Non mi succede nulla e fai che Tenten non mi segua. –gli ordinò ovviamente molesto. I suoi occhi sembravano tutto tranne freddi in quel istante. Brillavano con tanta intensità e rabbia interna che Suigetsu al vederlo ebbe paura.
-Dove vai almeno?!
-In biblioteca!- urlò arrabbiato prima di scomparire dietro una delle porte del castello.
***
Naruto non si sentiva bene. Non aveva parlato con Sai durante tutto il giorno semplicemente perche non l’aveva visto. Il moro si era alzato quella mattina ed era scomparso per il resto della giornata. Poteva ancora sentire le parole di Sakura come gocce acide cadendo sulla sua testa.
“ Non siamo più amici, tutto qui”
Quanto l’aveva detestata in quel preciso istante. Come era stata capace di parlare in modo così freddo? La sua testa dava dei giri continui cercando di trovare qualche spiegazione e non la trovava, il che lo faceva impazzire. Né lui né Sai si meritavano il comportamento di Sakura degli ultimi tempi. Lo avevano tollerato per settimane e l’avrebbero tollerato per tantissimo altro tempo; ma quando quelle parole uscirono dalle sue dolci labbra, Naruto seppe che era tutto finito, o almeno per quello che lo riguardava. Non voleva sapere nulla di Sakura, non voleva vederla, sentirla, tantomeno sentire il profumo che Sai le aveva regalato in questo e che lei ancora usava. Lei era morta per lui, morta per sempre.
Quando vide Kaien nella Sala Comune e questo gli restituì lo sguardo molesto ricordò ciò che era successo con Hinata quella mattina. Kaien salì le scale verso la stanza e Naruto lo seguì.
- Dobbiamo parlare.
- Io credo che tu debba parlare con Sai, non con me . –disse Kaien mentre metteva a posto alcune cose.
- Ciò che hai visto…- cominciò il biondo. – Non è ciò che credi.
- Senti, non sono cieco Naruto. So molto bene quello che ho visto e per me non è una cosa brutta: Hinata è una bella ragazza. Ma non mi sembra giusto che tu non dica a Sai che stai con la sua sorellina.
- Non ho nulla con Hinata!- urlò Naruto molesto. – E’ lei che è entrata nella mia stanza e si è messa su di me! E’ pazza!
Kaien no disse nulla per qualche secondo. Lo guardava soltanto con il sopracciglio alzato e con una luce d’incredulità negli occhi. Quando vide che Naruto non si pentiva di quello che aveva appena detto, si vide costretto a parlare.
- Chi vuoi ingannare con quella storiella? Hinata? Lei è una delle ragazze più dolci con le quali io abbia mai parlato. Introversa, spontanea…e dici si è messa sopra di te? Che razza di uomo sei che non riconosci i tuoi errori Naruto! Questa è la cosa più schifosa che tu potessi dire!
Kaien sembrava indignato tant’è che uscì dalla stanza lasciando Naruto completamente irritato. Aveva detto la verità e era apparso come quello pervertito. Nessuno gli avrebbe creduto, nessuno. Era più facile credere che fosse lui il maniaco.
Naruto si lasciò cadere su letto senza riuscir a credere quanto terribile era stata la sua giornata, era stata incredibile. La porta si aprì e Sai entrò. Il suo aspetto non sembrava neanche tanto buono.
- Maledetto Zabusa, mi ha messo in punizione per 5 ore solo per rotto uno stupido vaso.
Sai si sedette sul letto stremato.
- Solo voglio dormire e dimenticare che esisto, non voglio neanche cenare.- disse il moro sdraiandosi sul letto e snodandosi la cravatta – Hai visto Sakura?
Il solo nome della rosa lo fece adirare ulteriormente.
- La vuoi smettere di parlare di lei! Cerco di dimenticare che una volta l’ho conosciuta! – disse il biondo alzandosi dal letto si scatto.
- Che cosa dici, sei impazzito?- chiese stupito Sai.
- No, non sono mai stato così in me. Non hai sentito cosa ci ha detto? Che faccio quello che le pare io non intendo preoccuparmi più per lei.
- So che quello che ha detto è stato stupido e se non fosse perche è una ragazza l’avrei picchiata; ma non c’è da prendersela così tanto. Le passerà.
- Sembra che non hai capito quanto fosse seria mentre lo diceva…- disse Naruto e allora i suoi occhi fissarono pietrificati quello che c’era affianco al suo cuscino. Un foglio con un grande “Hinata” con un bacio fatto con rossetto stampato. Il cuore stava per uscire dal suo petto.
- Senti, anche io sono arrabbiato con lei. Difatti, non ho intenzione di parlare con lei fino a che non chiederà scusa. Ma non è così grave come per dimenticare che esiste come dici tu.- disse il moro con calma. Mentre il ragazzo parlava, Naruto si era catapultato sul cuscino afferrando in fretta il foglio.- Ehi…tutto bene?
Naruto sgualcì il foglio e senza farsi vedere lo mise nella tasca della divisa.
- Sì, certo.- disse mentre mostrava un sorriso scomodo.
Fin lì era arrivato il giochetto di Hinata.
***
Sakura entrò nella stanza accompagnata da Gaara. Diverse ragazze si girarono gelose visto che odiavano vedere qualcuno così popolare con una persona così “insignificante” come lo era la Kyubiana. La peli rosa sorrideva mentre si sedeva e continuavano la conversazione che avevano iniziato oramai due ore prima. Gli occhi verdi di Sakura si spensero ancor di più quando vide Naruto entrare nella sala da pranzo e guardarla con un rancore che la percosse profondamente. Il ragazzo si sedette lontano da lei con alcune delle ragazze di sesto. Adesso era lui quello che riservava rancore? In cosa stava pensando! Erano stati lui e Sai a lasciarla in secondo posto sempre. E adesso ironicamente era Naruto quello che la guardava con odio.
- Ti succede qualcosa Sakura?- chiese preoccupato Gaara.
- No, non è nulla…- sussurrò lei. – Bugia, si ho qualcosa.
- Me ne vorresti parlare? Ne avremmo parlato fin dall’inizio ma poi alla fine ho iniziato a parlare di me…andiamo...raccontami.
- E’ solo che non vorrei annoiarti con i miei problemi.- disse Sakura sorridendo lievemente mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
Gaara la osservò, e vide con tenerezza la sua tristezza. Prese la sua mano dolcemente sopra il tavolo senza smettere di vederla.
- Mai, nulla che venga da te potrebbe annoiarmi.
Sasuke, che da poco era entrato nella sala da pranzo, quando vide ciò che succedeva si alzò bruscamente dal tavolo e uscì.
***
Sakura si sentì molto bene dopo aver fatto quella chiacchierata con Gaara. Finalmente aveva trovato qualcuno con cui poter sfogarsi senza dover sentirsi in colpa o senza dover fingere di essere qualcun altro. Scacciò tutto quello che si era tenuta dentro per tanto tempo e che stava iniziando ad ucciderla lentamente. Lui l’aveva ascoltata attentamente, concentrandosi su ogni parola pronunciata come se fossero la cosa più importante sulla faccia della Terra in quel preciso istante. Questo aveva fatto si che Sakura se sentisse particolarmente bene; con Gaara si sentiva importante, per niente “insignificante” come tutte le altre persone la consideravano. Aveva voglia di restare tutta la notte con lui. Quando vide l’orologio e vide che erano le 12 di notte e loro ancora passeggiavano nei dintorni di Konoha; la rosa si spaventò e lo salutò velocemente ma molto più tranquilla e rilassata di prima. Gaara baciò la sua mano gentilmente e si diresse verso la Sala Comune degli Orochimaru, la Casa dove Kakashi lo aveva messo momentaneamente.
Durante tutta la strada verso la sua Sala Comune, Sakura stette attenta specialmente di non fare nessun rumore che potesse attirare l’attenzione di qualcuno. Ormai ad una manciata di passi dalla porta una mano la prese dal bacino e in questione di secondi si vide lanciata sulla parete. Il colpo che ricevette la sua spalla contro il freddo muro fu doloroso e riuscì a farle scappare un gemito. Due braccia si appoggiarono ai suoi fianchi intrappolandola, mentre un paio di occhi neri la guardavano da vicino.
- Uchiha? Si può sapere che stai facendo?
- Curioso, è quello che volevo chiederti io; cosa stai cercando di fare? Farmi arrabbiare? Perche lasciami dirti che ci stai riuscendo alla grande.
Sakura lo guardava veramente confusa. Avrebbe voluto dire qualcosa subito ma era stata davvero colta di sorpresa, quindi stette qualche minuto per riordinare le idee e collocarle coerentemente in una frase.
- Non capisco. Adesso per favore togliti, devo entrare nella mia Sala Comune.- disse lei cercando di spingerlo, ma fu del tutto inutile poiché lui non indietreggiò bensì si avvicinò ancora di più.
- Non mi hai detto che tra te e Gaara c’è qualcosa… Mi chiedo cosa direbbe se sapesse che durante la sua assenza la sua dolce Sakura Haruno è andata al letto con un Orochimaru.
- Stai zitto!- disse Sakura indignata. – Sei la peggior persona che io abbia mai conosciuto!
- Questo non ti ha mai bloccata dal fare sesso con me.
- Cos’è che vuoi?
- Nulla, cerco solo di entrare nella tua mente almeno una dannata volta! E resto sempre fuori, fuori dalla tua vita Haruno!- disse lui con rabbia e con una nota di dolore.
Sakura non riusciva più a trattenere le lacrime. Quello era troppo per lei; i suoi amici, Uchiha... non ne poteva più!
- Perche ti piace così tanto umiliarmi? Farmi sentire così insignificante?
Sasuke la guardò senza dire nulla, la vedeva affogare in un mare di lacrime.
- Se tu fossi così insignificante Haruno, io non sarei qui.
Quelle parole, sebbene fossero ancora fredde, erano state le parole più sincere che avesse sentito da lui. Le stava dicendo che lei non era insignificante? Ma se lui si era sempre impegnato a farla sentire così.
- Se tanto vuoi stare con Gaara, puoi dimenticarti di me.- disse il moro senza eliminare il contatto visivo né tantomeno la distanza. – Non sono geloso, ma è ora che tu sappia che mi sono incapricciato con te mezzosangue, e sì, sono possessivo con quello che mi appartiene.
Sakura non fiatava, le sue labbra rimanevano semi aperte e si suoi occhi fissi nei suoi. Era lui quello che parlava? Sasuke Uchiha le stava dicendo quello? Un capriccio?
- Le regole cambieranno da adesso in poi.- continuò.- Se resti con me, non vedrai più Gaara né nessun altro che da te non voglia altro che un’amicizia o come vuoi chiamarlo. Io rispetterò la tua “privacy” se è questo che tanto vuoi; ma tu rispetterai le mie regole.
-Tu pensi che tutto questo sia un gioco? Dove ci vogliono regole e quelle cose stupide che passano per la tua testa. Ho già sofferto abbastanza e preferisco starmene da sola.
-E’ questa la tua ultima parola? Perche una volta che ti lascerò andare, non ti accetterò mai più al mio fianco. Pensaci bene.
Sakura non credeva a quello che sentiva.
-Uchiha, non sei così importante come credi. Adesso, lasciami andare.
Sasuke la guardò per qualche istante e successivamente staccò le sue braccia dalla parete, facendo qualche passo indietro e lasciandole la strada libera. Sakura camminò il più veloce possibile che poté verso la sua Sala Comune, scomparendo da quel luogo.
"Loro credevano che quella fosse la fine. Oh poveri ingenui! Questo era solo l’inizio…”
***
Naruto e Sai scesero le scale della loro Sala e si diressero verso la sala da pranzo. Quella mattina di domenica era fresca, pura e tutti potevano sentire come si spargeva nell’ambiente un’aria d’allegria ed entusiasmo. Entrando come sempre videro tutti gli studenti della scuola parlando e ridendo. In realtà l’argomento della giornata era la partita di calcio che avrebbe avuto luogo la mattina seguente. Kyubi vs. Orochimaru, nessuno poteva perdersi tale evento. Le scommesse erano iniziate e gli animi erano accessi come sempre quando si trovavano davanti a tale evento.
Naruto si sedette con Sai e allora i suoi occhi azzurri color cielo s’imbatterono in quelli color perla. Distolse lo sguardo immediatamente ma sentiva ancora lo sguardo di Hinata fissi su di lui, poteva addirittura sentire il sorriso beffardo formatosi sulle sue labbra degna di sapere di essere riuscita nel suo obbiettivo principale. Quello lo fece arrabbiare; era stufo di tutto ciò. Cosa pretendeva Hinata? Cosa voleva da lui?
Decise di continuare ad ignorarla e dedicarsi all’amico.
- Facciamo allenamento? Non intendo perdere domani contro gli Orochimaru.- disse Hinata.
- Perche lo chiedi a me?- rispose Sai.- Chiedilo a Naruto, è lui il capitano.
La mora si girò verso il biondo e fisso i suoi dolci occhi su di lui con uno sguardo un po’ giocherellone.
- Facciamo allenamento Capitano?- chiese lei.
Naruto stava per rispondere, ma tutto d’un tratto l’aria si sfumò dai suoi polmoni. Sentì come se tutto quello che lo circondava iniziasse a girare e si sciogliesse. Cercò di fingere che non succedesse niente, l’ultima cosa che voleva era che tutto il tavolo dei Kyubi sapesse quello che succedeva; mentre Hinata faceva tranquillamente la sua domanda, aveva messo la mano sul suo ginocchio e si muoveva in mezzo alle sue gambe lentamente. Quello era decisamente troppo! Cosa dovrebbe fare in una situazione del genere? Se inveiva contro Hinata avrebbe richiamato l’attenzione di tutti, e ovviamente se diceva che la piccola e dolce Hinata Hyuga lo stava accosando nessuno avrebbe mai creduto alle sue parole. Lei stava giocando con lui e stava pienamente vincendo anche.
Naruto prese bruscamente la mano della ragazza dagli occhi color perla e l’allontanò dalla sua parte delicata ma nel farlo sbatté contro il tavolo provocando rumore e richiamando comunque l’attenzione di tutti i ragazzi che si trovavano nelle vicinanze. Hinata sorrise. Più era incomoda la situazione per Naruto, più lei ne gioiva.
- Cos’è stato quello?- chiese Sai guardando Naruto stupito.
- Io…ho sbattuto il tavolo con il ginocchio.- disse il ragazzo scusandosi.- Scusate.
- Ultimamente sei molto strano.- aggiunse il moro mentre prendeva un pezzo di pane e lo portava alla bocca.
Non lo tollerava più. Non più. Avrebbe aspettato vedere la mora completamente sola e avrebbe finito il gioco che lei stessa aveva iniziato.
***
Sakura camminava lungo i corridoi di Konoha. Stava andando in biblioteca. Non le era neanche venuta in mente l’idea di andare a fare colazione quella mattina. Fin da presto aveva sentito la sensazione di vomito. Succedeva spesso quando si sentiva triste; l’appetito volava lontano da lei come un uccello che abbandona il nido. E poi, non voleva incontrare con gli sguardi rancorosi dei suoi amici. Era incredibile, che nonostante lei avesse detto come si sentisse, loro ancora non lo capissero. Credevano che fosse tutta colpa sua e non si preoccupavano minimamente. Quello la feriva ulteriormente; l’accorgersene che forse non era mai stata importante per loro la feriva immensamente.
Era felice di aver dormito tranquillamente quella notte come da settimane ormai non succedeva. Le pastiche che da tempo assumeva funzionavano alla perfezione, riuscivano a farla sentire come se davvero avesse dormito tutta la notte. Ma nulla riusciva a paragonare l’effetto di un’intera notte di riposo, sdraiarsi sul letto e sentire il proprio corpo rilassarsi così come la mente.
Gaara era stato molto gentile con lei. Definitivamente era arrivato nel momento più opportuno. Avrebbe voluto tanto continuare a parlare con lui, ma in quel istante lui si trovava nel campo ad allenarsi.
Respirò profondamente e continuò la sua camminata. Fu allora quando la voce di Zabusa chiamò la sua attenzione. I suoi occhi videro poi, il professore e Sasuke Uchiha.
- Me l’hanno detto poco fa – diceva Zabusa. - Tuo padre dice che Mikoto è caduta dalle scale e per questo motivo è in ospedale.
Sakura si tappò la bocca con entrambi le mani. Il volto di Sasuke non mostrava alcuna espressione, nei suoi occhi neri vi era un vuoto profondo e doloroso, come se non avesse fine. Per un momento fissò quell’immagine nella sua memoria e notò che nell’Orochimaru qualcosa mai prima d’ora aveva notato: un’immensa solitudine.
Il moro non disse nulla per diversi secondi, stette in silenzio fissando un punto preciso. Tutto d’un tratto, una rabbia sempre emergere dalla profondità del suo sguardo che gli fece girare lo sguardo e camminare lontano da quel posto. Zabusa cerò inutilmente di fermarlo.
- Uchiha non fare niente di stupido.- l’avvertì.
Sasuke si girò pieno d’ira. Sakura mai aveva visto tanto odio rinchiuso nei suoi occhi neri.
- Mia madre non è affatto caduta dalle scale!- urlò furioso. – Quella è la maledetta scusa che mio padre usa ogni volta che la picchia!
Gli occhi di Sakura si riempirono di lacrime. Non poteva credere a quello che le sue orecchie ascoltavano. Era terribile quello che Sasuke diceva. L’Orochimaru scomparve da quel posto dirigendosi verso una strada qualsiasi mentre la rosa si appoggiava al muro lasciandosi successivamente cadere cercando di analizzare quello che aveva appena sentito. Mai aveva sentito pensa per Sasuke, ma adesso riusciva a sentire altro. Forse perche lui fosse così freddo per quello che lui aveva vissuto e viveva. Che razza di esempio aveva ricevuto da suo padre? Poteva solo sentire odio e disprezzo per tutto.
In mente le vennero le immagini di quello che era successo la notte scorsa.
Sasuke era chiaramente qualcuno che non diceva quello che sentiva, era una persona talmente chiusa che era molto difficile poter dire con precisione quello che pensava o sentiva. Sakura mai si era immaginata che una volta fosse lui a cercarla e dirle che si era “incapricciato” con lei. Era possibile che dopotutto, lui stesse iniziando a sentire qualcosa per lei?
“Un capriccio…” pensò
Quella solitudine che aveva visto prima nei suoi occhi non era falsa; davvero esisteva. Sasuke non conosceva quello che significasse provare dei sentimenti oltre alla solitudine. E se lei cercava d’insegnarle?
“Un capriccio…potresti far in modo che si trasformasse in qualcos’altro...”pensò.
No, stava pensando stupidaggini. Si terrorizzò quando si accorse che ormai era troppo tardi: Si era innamorata di Sasuke Uchiha.
Non c’era nulla da perdere se cercava di aiutarlo. Sebbene non volesse ammetterlo, le faceva male vederlo così solo e peggio ancora, che non sapesse che c’era qualcosa di meglio nella vita. Se accettava l’accordo della notte scorsa, quella sarebbe stata l’unica forma di avvicinarsi a lui ed aiutarlo.
E se non funzionava? Se non funzionava non avrebbe perso nulla. Tutto quello che poteva perdere, l’aveva oramai perso ed era irrecuperabile. Almeno ci avrebbe provato. Accettava così diventare la sua amante. Ma questo cosa importava? Era da tempo che era “l’altra” di Sasuke. La faccenda le era sfuggita dalle mani da settimane. Magari le cose sarebbero cambiate se ci provava. Voleva provare a dare amore ad un essere freddo. In quel momento tutto le fu chiaro. Si alzò da terra e presto si vide percorrere che prima l’Orochimaru aveva fatto per allontanarsi da quel luogo.
Spazio Mafipsy:
Salve gente! Allora come va? Come vi è sembrato questo capitolo? Spero tanto che vi sia piaciuto! Oggi vado un po’ di fretta quindi ringrazio subito:
hikari93 – butterflysakuradark – mali6 – lizzy bennet – cappellaia matta – blessed with a curse – ayame yui !
Alla prossima
Mafipsy
In quel momento tutto le fu chiaro. Si alzò da terra velocemente e presto si vide percorrere la strada che prima l’Orochimaru aveva fatto per allontanarsi da quel luogo.
In poco tempo raggiunse il portone che portava ai giardini immensi del castello. I suoi occhi intravidero subito Sasuke seduto sotto l'ombra di un albero gigantesco le cui radici fuoriuscivano dal suolo.
Il moro aveva completamente lo sguardo perso. In realtà pensava a tante cose in quel preciso istante. Avrebbe tanto desiderato avere suo padre davanti a sé per ucciderlo con le sue proprie mani. Quante volte si era sfogato colpendo sua madre? Fottutissimo bastardo. Alzare le mani contro qualcuno che di certo non poteva difendersi era la cosa più disprezzabile che potesse pensare. Fugaku non meritava portare il cognome Uchiha. Voleva fargliela pagare e ci sarebbe riuscito fosse stato stato il suo ultimo gesto in vita.
Ad un certo punto notò la peli rosa che si trovava davanti a lui. I suoi occhi dolci lo guardavano e le sue labbra rosa erano semi aperte, come se volessero dire qualcosa ma non sapessero cosa. Il moro si alzò ancora con gli occhi fissi su di lei. Adesso aveva bisogno di lei, non c'era nient'altro al mondo che volesse sentire se non il suo calore tenero, puro, innocente e sincero. Lei, dopotutto, era l'unica cosa che realmente gli appartenesse. Non era giusto che fosse proprio lei a respingerlo.
Si avvicinò e prese la vita della Kyubi tra le sue braccia, stringendola a sé. Le sue labbra si sfiorarono e questo bastò a far rabbrividire la rosa. Sasuke se sentì forte, sentirla tremare tra le sue braccia, come la prima volta. Fondò la sue testa nel collo di Sakura, sentendo il suo profumo fresco e giocando con una ciocca dei suoi capelli soave e selvaggio.
-Resto con te. - disse la rosa quasi in un sussurro.
Sasuke alzò nuovamente la sua testa guardandola con attenzione. I loro nasi si toccavano e le loro labbra erano distanti di solo pochi millimetri. Il moro non capiva quanto tempo aveva perso insultandola, quando avrebbe potuto tenerla in quel modo.
- Allora sarai la mia regina – disse Sasuke mentre la teneva con tenerezza e le sue labbra scivolavano verso l'orecchio della ragazza. - Ma se mi tradisci, te ne pentirai amaramente Haruno.
Con quest'ultima avvertenza intrappolò le sue labbra tra le sue togliendole l'aria completamente. Sakura sentì come tutto intorno a se si muovesse e di sicuro sarebbe caduta a terra se non fosse stato per le braccia del ragazzo che la sostenevano con forza contro il suo corpo, Sasuke morse il labbro inferiore senza riuscir a contenersi; erano, a detta sua, troppo provocanti. La sua lingua penetrò la bocca della ragazza domandandole di più e riuscendo a strappare da parte di entrambi un gemito. Sembrava come se l'Orochimaru fosse disposto a dimostrarle che loro dovevano stare insieme che lei lo volesse o no. Fu allora che la rosa interruppe improvvisamente il bacio.
Sasuke la guardò confuso non capendo il perché lei avesse interrotto il momento. Gli occhi color verde giada della ragazza lo scrutarono severamente.
- Ma adesso arrivano le mie condizioni Uchiha.- disse la ragazza. - Se vuoi che questo, qualsiasi cosa sia, continui, non voglio sentire nessun altro insulto uscire dalla tua bocca verso, capisci? Ne voglio altre umiliazioni da parte tua perché se così fosse giuro che conoscerai le pene dell'inferno.
Sasuke sorrise minimamente. Normalmente quel atteggiamento gli avrebbe dato fastidio, ma d'altronde, se non fosse così difficile, semplicemente non sarebbe Sakura Haruno.
- Non voglio che tu t'intrometta nella mia vita e nelle mie decisioni. - continuò lei. - Io non lo farò. Ovviamente lo nostro deve rimanere un segreto. Ah! Certo, odio che mi diano delle ordini per cui, ogni volta che ci proverai, io farò l'esatto opposto.
Di sicuro la ragazza avrebbe continuato con il suo monologo, se non fosse stato per il bacio di Sasuke. Adesso non voleva ascoltarla, voleva solamente tenerla tra le sue braccia.
***
Hinata camminava verso la sua sala Comune quando sentì che qualcuno l'afferrava fortemente dal braccio e la costringeva a girarsi. I suoi occhi color perla si imbatterono in quegli azzurri di Naruto. All'inizio fu sorpresa ma ben presto il suo sorriso beffardo ricomparve.
- Che pretendi di fare Hinata?! Sei impazzita?!
- Io? Non capisco quello che mi dici, Naruto-kun.
- Ma per piacere Hinata! L'unica cosa che hai fatto ultimamente è stato rendere della mia vita, un maledetto inferno!
- Tu te la sei cercata Naruto. E credimi, non ho ancora iniziato. Ma stai tranquillo, anche Sai avrà la sua parte.
- E' ora di finirla con tutto questo!!- urlò Naruto arrabbiato.
- E allora vai a parlare con Kaien e chiedigli scusa per averlo picchiato senza alcuna ragione!
- Sai bene che non lo farò!
- Beh, allora questa è guerra.
***
Kin dipingeva le unghie di Temari seduta sul divano della Sala Comune. Come sempre, Temari non smetteva di parlare. La ragazza si dedicava solo ad ascoltarla, ormai era abituata all'eloquenza della sua amica. La porta della sala kyubiana si aprì lasciando intravedere un ragazzo moro.
Sai entrò rapidamente lasciando alcuni libri sul tavolo di legno e finendo di bere dal suo bicchiere.
-Sai, Sai; come vi sentite tu e Naruto dopo esservi comportati così scioccamente con Sakura?
L'ultima cosa di cui aveva bisogno il moro erano le parole di Temari, “l'eterna difensora” di Sakura. La guardò acidamente.
- E tu come ti senti al essere così pateticamente pettegola?
- Almeno io so ammettere quando mi sbaglio e non sono così stupida da lasciarmi sfuggire un amico a causa dei miei errori.
Sai rise sarcasticamente, tutto d'un tratto aveva capito tutto.
- Di alla tua amica Sakura di non mandare intermediari, se vuole parlare con noi, che venga qui, ci parli e chieda scusa!
- Chieda scusa?! Ma santo cielo Sai! ¡Tu e Naruto non vi meritate l'amicizia di Sakura! Lei, poi, è così orgogliosa da non chiederci mai e poi mai di parlarvi per conto suo. Mi fai proprio pena! Tanto tempo trascorso con lei e non la conosci neanche un po'!
Sai aveva perso decisamente la pazienza.
- Ma senti che parla?! So bene che sei stata tu insieme alle altre a riempire la testa di Sakura di stupidaggini contro di noi! Ti credi la migliore solo perché ti chiamano la “dea del Kyubi” ma in realtà tu sei solo una poveretta che ha bisogno di tante pecorelle da comandare a bacchetta.
Kin lasciò cadere lo smalto macchiando tutto il tappetto rosso. I suoi occhi erano pieni d'ira. Sembrava una bomba sul punto di esplodere. Ed esplose.
- Tu non sai assolutamente nulla di Temari! E' vero, è possessiva e forse un po' egocentrica ma è una amica migliore rispetto a voi due! Noi non siamo le pecorelle di nessuno, il problema è che tu non sai muovere neanche un dito per aiutare un amico! - disse Kin senza fare alcuna pausa. Aveva parlato così velocemente che ora cercava di recuperare l'aria in fretta.
Temari si avvicinò all'amica e insieme se ne andarono offese nelle loro camere lasciando Sai da solo e frustrato.
***
Era la prima volta che Sasuke aveva desiderato portarla nella sua camera. La peli rosa si era rifiutata all'inizio, ma presto decise che era meglio non litigare con lui, almeno non quel giorno; tacere era da saggi e in fin dei conti sapeva che alla fine sarebbe stata lei la vincitrice.
Il moro si assicurò che non ci fosse nessuno prima di farla entrare. Era ormai la seconda volta che la Kyubiana comminava sul territorio Orochimaru, ma solo questa volto egli fu attento al covo dei serpenti. La decorazione era molto sofisticata, diverse serpenti argentate e una combinazione di tonalità di verde facevano del luogo un posto sobrio ed elegante.
Sakura repentinamente si ritrovò a salire le scale verso la sezione degli uomini. In realtà non avrebbe mai consentito di stare lì, ma Sasuke si trovava in uno stato terribile e non voleva lasciarlo da solo. La rosa sapeva che non le era indifferente. Aveva smesso di essere l'insignificante mezzosangue per diventare qualcuno d'importante nella sua vita. L'Orochimaru non l'avrebbe mai ammesso, ma ci sarebbe stato del tempo per costringerlo. Lei l'avrebbe aiutato a qualsiasi costo; dentro di sé sentiva come se fosse il suo dovere.
Sasuke non aveva mai avuto così tanta voglia di averla tra le sue braccia come ora. Lei era l'unica che sembrava capirlo e lo dimostrava guardandolo agli occhi. Quando parlava, l'unico che usciva dalla sua bocca erano parole in grado di mandarlo in estasi, anche quando lo insultava. In qualche modo riusciva sempre a svegliare un sentimento strano in lui.
Il moro chiuse la porta della sua stanza rapidamente e l'abbracciò con forza.
- Aiutami a dimenticare, solo oggi.
Sakura sentì il dolore nascosto in quelle parole; la situazione di sua madre lo faceva veramente star male. La ragazza lo accarezzò dolcemente e lui ebbe voglia di restare là, in quel modo per sempre. Sarebbe stato attento a non dire nulla che poteva esporlo troppo; Sakura non poteva sapere cosa lui stesse sentendo.
Si avvicinò a le sue labbra rosse e le sfiorò con le proprie. Nel frattempo le toglieva l'uniformi, accarezzando la sua pelle delicatamente con le dita. La Kyubiana tremava, lui non l'aveva mai toccata così, così delicatamente, facendola sentire come se lei fosse la cosa più preziosa sulla terra.
- Ti ho detto che saresti stata la mia regina.- sussurrò per poi baciarla.
Sakura seppe in quel preciso istante che il ragazzo le aveva strappato qualcosa nel profondo della sua anima. Tutto dentro di lei sembrava che stesse per esplodere e credeva che non avrebbe sopportato i battiti del suo cuore che sembrava voler uscire dal suo petto. Sasuke intensificò il bacio e continuava a toccarla nella stessa maniera. I suoi movimenti stupivano anche lui: mai era stato con una ragazza in quel modo e quello che era peggio era che gli piaceva.
Sasuke la fece sue come altre volte, me sentì che era stata le prima volta che l'aveva avuta veramente tra le sue braccia, sotto il suo corpo. Non aveva mai sperimentato una cosa così con le altre. Era come se quella fossa che era sempre esistita dentro di lui e che sempre aveva considerato irreparabili si fosse riempita mentre la baciava e la toccava. La sua pelle bianca, ogni centimetro gli apparteneva. Tutto, per la prima volta nella sua vita, era perfetto.
Cosa gli stava succedendo?
Sakura accarezzò i suoi capelli finché lui non si addormentò. Fu allora quando guardò l'orologio e spaventata notò che erano le sei del pomeriggio. Doveva essere in biblioteca da ormai mezz'ora. s
Gaara di sicuro la stava aspettando.
“Personalmente, credo con fermezza che il proposito di Sakura si fosse compiuto molto prima che lei ci avesse provato. Lui già l'amava sebbene non lo ammettesse. E avrebbe impiegato moltissimo tempo prima di farlo! Ma ora tutto questo è banale, non serve nulla a quello che tento di dire. È qui dove realmente inizia tutto, l'amore tra loro; Xavier e Isabella, Sasuke e Sakura, non importano le epoche ne i nome. I quattro dovettero convivere per amarsi”
William bagnò la punta della piuma nella tinta e continuò:
“Sembrerà curioso, insolito, strano che entrambe le storia siano iniziate nello stesso tempo. Isabella e Xavier si sposano; Sasuke e Sakura decidono di stare insieme. Ma non potete neanche lontanamente immaginare cosa succederà. Sarebbe stato più opportuno avvisarvi che l'avventura sta per iniziare...
sedetevi e preparatevi cari lettori. Probabilmente ciò che leggerete da adesso in poi non lo leggerete da nessun'altra parte...”
Sasuke aprì gli occhi e si sorprese quando non incontrò il corpo di Sakura affianco al suo. Si sedette sul letto e per un momento ebbe paura che all'uscire sola dalla sua stanza, un Orochimaru l'avesse vista.
“non essere stupido. È troppo intelligente come per essersi lasciata vedere da qualcuno” pensava mentre si alzava dal letto e guardava l'orologio. Erano le sette del pomeriggio.
Si vestì e scese a cena. In un certo senso gli aveva dato fastidio non trovarla al suo fianco. Quale era l'emergenza che non poteva aspettare a che si svegliasse? Avrebbe avuto qualcosa di più importante da fare?
Allontanò ogni domanda dalla sua testa. Quello non gli importava. La vita della rosa non doveva interessargli. Gli bastava che lei stessa al suo fianco qualora lui avesse bisogno di lei. Quello sarebbe stato sufficiente. Tutto sarebbe finito rapidamente, lui lo sapeva. Ora che aveva deciso di stare con lui, presto si sarebbe annoiato come con tutte le sue altre amanti e avrebbe smesso di pensare tanto a lei e avrebbe smesso di desiderarla con tanto ardore. Presto ai suoi occhi sarebbe tornata ad essere un'insignificante sangue sporca. Innamorato? No, lui non credeva a quelle idiozie. Non esisteva un sentimento del genere.
Uscì dalla sua Sala Comune ed entrò nella sala dove tutti gli altri si trovavano seduti ai tavoli cenando. Neji automaticamente gli fece un gesto per far capire all'Uchiha dove si trovavano.
- Uchiha! Almeno tu ti sei deciso ad apparire!.- disse Neji. – Lee è più pazzo e sadico che mai. Se ne sta da solo in camera sua pensieroso e....
Sasuke no mangiava nulla. I suoi occhi neri erano fissi al tavolo dei Kyubi; Sakura non c'era.
- Quel bastardo di Lee…- continuò Neji. Qualche giorno fa ha picchiato una ragazza mezzosangue in faccia. Se non fosse perché ho minacciato la tipa a non dire niente, Lee sarebbe stato cacciato da scuola. A volte è davvero un'idiota.
Gli occhi di Sasuke si accesero repentinamente.
- Cosa vuol dire che ha picchiato una ragazza!- disse Sasuke mentre l'ira si faceva presente in tutto il suo corpo.
- E' quello che dico io.- disse Neji seriamente – Sarà pure una mezzosangue ma è sempre una donna..Lee ha esagerato. Sarà un eccellente Akatsuki ma resterà sempre un fottuto demente...
Sasuke no sopportò ascoltare quella storia. Si alzò quando vide che nel tavolo delle serpi c'era un posto vuoto.
Sakura entrò in biblioteca e vide Gaara seduto tranquillamente ad uno degli ultimi tavoli. Stava leggendo un libro con molta attenzione, ignorando quello che succedeva intorno a lui. La ragazza si avvicinò a lui e si sedette davanti a lui.
- Ho già letto quel libro.- affermò lei sorridendo.
Gaara accennò ad un sorriso sul suo volto, i suoi occhi brillarono non appena lo videro. Sakura non aveva affatto dimenticato quello che era successo con Sasuke ma lei non era disposta a finire un'amicizia così importante proprio ora che aveva perso i suoi due migliori amici. Tanto meno per un capriccio del Orochimaru. Ancora non sapeva come, ma avrebbe convito Sasuke a permetterle vedersi con Gaara e se non ci riusciva, cosa molto difficile poiché riusciva sempre ad ottenere quello che voleva, l'avrebbe visto comunque. Aveva chiaramente spiegato che nessuno poteva darle degli ordini.
- Sei in ritardo. - disse Gaara sorridendo. - Credevo che alla fine non saresti venuta.
- Il tempo mi è sfuggito dalle mano. Non avrei mai mancato ad un appuntamento. - disse lei. - Dimmi, ti piace il libro?
Gaara rise.
- Lo adoro. Trovo le scienze sociali fantastiche.
- La penso come te.
Gaara la guardo teneramente.
Sei fantastica, lo sapevi? - disse.
Più delle scienze sociali?
Gaara si collocò un dito sul mento come se stesse riflettendo.
- Siete allo stesso livello.
Sakura gli diede un piccolo colpetto al braccio e lui scosse la testa.
- Sai bene che sei molto meglio.
Sakura rise divertita ma il suo sorriso si spense lentamente quando vide un paio di occhi neri fissi su di lei, guardandola dall'entrata della biblioteca.
Sasuke sembrava disperdere ira dal suo sguardo. La ragazza sapeva che quello era un brutto, bruttissimo segno.
“ Per favore, che non faccia nulla, che non faccia assolutamente nulla davanti a Gaara” pensò la Kyubiana.
L'Orochimaru camminò verso uno dei tanti tavoli presenti nella sala, si sedette in uno che era leggermente lontano da quello in cui si trovavano i due e prese un libro qualsiasi. Lo aprì, fingendo di star leggendo quello che conteneva. Poteva sentire le sue mani tremare dall'ira e il suo cuore battere. Sakura si sarebbe pentita per quello che stava facendo.
“Non vuoi essere trattata come una regina Haruno..beh allora non lo sarai” pensò il moro e alzò lo sguardo dal libro “Harry Potter”.
Gli occhi color verde giada di Sakura erano terrorizzati e fissi in lui. Capì perfettamente il messaggio del ragazzo quando egli mosse la testa dicendole di allontanare Gaara da lei subito. La Kyubiana seppe ciò che doveva fare e velocemente prima che il moro facesse qualcosa davanti a Gaara. Qualcosa che compromettesse la sua situazione.
- Gaara... sai, ora dovrei studiare visto che gli esami si avvicinano. Mi puoi scusare? Possiamo sempre vederci domani...
- Certo! Ti capisco...adesso che stai per finire l'istituto tutto diventa più complicato.
Gaara si alzò e prese la mano di Sakura. La rosa sorrise nervosamente. Poteva sentire il calore dello sguardo di Sasuke su di lei in quel preciso istante. Un calore così forte che la stava bruciando.
Il ragazzo baciò gentilmente la mano della ragazza e le sorrise.
- A domani allora.- disse e con questo uscì dalla biblioteca lasciandoli soli completamente.
Sakura sentiva che sarebbe svenuta dal terrore. Rimase seduta al tavolo in una posizione rigida mentre il moro si alzava dalla sedia buttando il libro senza curarsene tanto di quest'ultimo. Presto fu davanti a lei e con un colpo sul tavolo che fece saltare la rosa, parlò.
- Ti sembra che io sia un gioco tuo Haruno? - disse chiaramente irritato. Sakura lo guardava con la bocca semi aperta, ovviamente stupita e spaventata allo stesso tempo. - Rispondimi!
La ragazza tremò all'urlo che si era sentito in tutta la biblioteca facendo si che alcuni studenti spaventati a, abbandonassero la biblioteca. Nonostante fosse spaventata, lei cercò di nasconderlo, sapendo bene cosa fare.
- Allora si può sapere perché fai sempre quello vuoi, dannazione? Eravamo rimasti in qualcosa di preciso Haruno! Detesto quando mi disubbidiscono!
A quelle parole, Sakura si alzò bruscamente dalla sedia e questa volta fu lei quella che diede un colpo sul tavolo.
- Non sono la tua mascotte, ne tua figlia, ne una domestica che deve obbedirti Uchiha! E ti ho già detto che le tue ordini sono per me delle regole da rompere! Te l'ho detto fin da subito! - urlò offesa. - Mi vedrò con chi vorrò, quando vorrò e dove vorrò! E se questo non ti piace puoi iniziare a cercarti una abbastanza stupida da sottomettersi alle tue dicerie!
In quel preciso momento Sasuke sentì che lei aveva attraversato la linea della sua pazienza. E non l'avrebbe tollerato. La prese dal braccio e la spinse verso una libreria così fortemente che diversi libri caddero sul pavimento di legno provocando un tonfo. Sakura fece scappare un gemito di dolore per la sua spalla mentre Sasuke le prendeva entrambe le mani e le metteva ai lati, immobilizzandola completamente.
I loro aliti si mischiavano; erano così vicini che i loro nasi si sfioravano. Lei ancora si lamentava del dolore.
- Sei peggio di una mascotte! Sei un'immonda e ricorda bene quello che ti dico: farò in modo che tutti quelli della tua razza periscano e soffrano fino ad sterminarli come scarafaggi!
Le parole erano uscite senza essere pensate prima. L'Orochimaru lo capì. Capì che aveva oltrepassato il limite. Non aveva voluto parlare così di lei. Ma ormai era troppo tardi come per ritornare sui suoi passi, la rabbia che aveva sperimentato la avevo scacciato sotto forma di veleno che aveva iniettato in Sakura, la quale aveva gli occhi verdi pieni di lacrime e lo guardavano con delusione.
Passarono alcuni secondi prima che uno dei due dicesse qualcosa. Il moro la lasciò andare senza tagliare il contatto visivo per poi passare una mano sul proprio volto. Si detestava. Come era stato capace di dire quello così imbecillemente? L'avrebbe persa. Di questo ne era più che sicuro.
Sakura riuscì a chiudere la sua bocca e prima di dire niente respirò profondamente.
- Tu l'hai voluta così Uchiha, ti ho detto di non umiliarmi mai più nella tua vita perché non te l'avrei permesso. È finita. Non ti voglio avere vicino, ne che mi parli, ne respiri nelle mie vicinanze! Stai lontano da me!
Sakura aveva detto che doveva dire. Chiuse gli occhi cercando di controllarsi internamente. Le sue parole erano state troppo forti. Nessuno mai prima di allora era riuscito a provocarle una rabbia simile. Guardò Sasuke. Lui si trovava appoggiato ad un tavolo con lo sguardo rivolto verso il basso. Sapeva bene la stupidaggine che aveva fatto. Sakura non era una qualsiasi... allora perché aveva detto quello? Tutto gli era sfuggito dalle mani.
La Kyubiana fece mezzo giro e camminò lungo le mensole piene di libri. Si dirigeva direttamente verso le Sezione Proibita. Quello che voleva di più era ritornare nel passato, perché il presente le faceva troppo male.
Sasuke passò nuovamente una mano nei suoi capelli cercando inutilmente di controllarsi. Sakura era scomparsa dalla sua vista entrando nella sezione proibita.
Cos'era appena successo? Lei lo aveva lasciato? Com'è che era stato così stupido da dire una cosa del genere pur sapendo il carattere della ragazza? Si era lasciato trasportare dai suoi impulsi, stupidamente, quello lei non glielo avrebbe perdonato. Era un errore da inesperti, poco professionale. Che imbecille.
In quanto si tranquillizzò camminò verso la Sezione Proibita e vi trovò Sakura la quale se dedicava a guardare da una finestra completamente in silenzio.
- Finalmente! - disse William quando li vide entrare stando appoggiato alla parete. - Non so il perché abbiate quelle facce...ma spero siate pronti visto che ora tutto si complica. Su forza, avvicinatevi.
Sakura si avvicinò senza neanche degnarlo di uno sguardo al moro. Sasuke dal canto suo fece lo stesso e la solita raffica di vento li investì.
***
- Maledizione! - disse Sasuke dopo aver sbattuto contro un albero. Vide che entrambi si trovavano in una foresta. C'erano tantissime piante che li circondavano e farfalle che volavano intorno a Sakura, la quale cercava di rialzarsi dal suolo fangoso.
- Che schifo! - esclamò la ragazza guardando la sua uniforme piena di fango. Prese un nastro che aveva in tasca e legò i suoi capelli. Il caldo di quel posto stava iniziando a causare i suoi effetti.
Sasuke non distoglieva lo sguardo da lei. Il suo collo era scoperto ora che i capelli erano legati. Non seppe perché esattamente quello riuscì ad attirare la sua attenzione per tanto tempo. Uno strano sentimento iniziò ad invaderlo. Era una bizzarra sensazione, totalmente diversa a tutte le altre; era sicuro di non averne mai sperimentato una simile. Voleva parlarle, stare con lei così come stavano prima del incidente. Un' idea che lo paralizzò completamente giunse alla sua mente. Cosa sarebbe successo se lei non lo cercava più? La conosceva abbastanza da affermare che era capace di farlo. Dopotutto quello che le aveva detto, probabilmente lei non gli avrebbe più permesso di avvicinarsele.
Non seppe neanche perché detestò quell'idea.
“ Maledizione Haruno. Tu non sei necessaria; posso fare a meno di te quando voglio.”
Sakura continuava ad osservare attentamente il luogo e di instaurare un contatto visivo con il moro. Adesso era più tranquilla, ma la rabbia che aveva provato di fronte alle parole del ragazzo era ancora presente. In fin dei conti, lo preferiva così, si sarebbe obbligata a mantenere quella rabbia sempre fresca; era l'unica forma per fargliela pagare per ogni sillaba pronunciata. Se l'Orochimaru voleva tornare con lei, sarebbe dovuto venire strisciando.
Il rumore dei passi permise ai ragazzi di capire che c'era qualcuno che si stava avvicinando. Forse erano due persone.
Sulla scena entrarono Tamara e Pein. Entrambi si fermarono per riposare ovviamente stanchi dopo una camminata intensa. Il biondo si avvicinò ad un albero e lanciò una pistola lontano da lui; detestava gli oggetti di quel genere.
Tamara lo guardò e prese la pistola da terra.
- Perché vuoi quella stupida cosa? - chiese
- Ti ho detto che sarei tornata con i Gitani, no? Avrò bisogno di un'arma non solo per loro ma anche per spaventare le persone come te..- e con questo alzò la pistola, la caricò e sparò. Una farfalla cadde a terra senza vita.
Pein la guardò chiaramente sorpreso.
- Perché vuoi tornare dai Gitani? Quei tipi sono come la peste.
- Sono persone, come te e me, solo che almeno loro non sono così antipatici come te. Se non fosse stato che avevo bisogno di te per uscire da quel posto senza che sospettassero di me, ti avrei lasciato legato a quella sedia. - disse mentre si sistemava i capelli. - Ti ho già detto che sono una spia, mio fratello e me sospettiamo che i vampiri hanno trovato la strada per la terra santa grazie ai Gitani. Devo verificare se tutto ciò è vero e sarebbe opportuno trovare la maggior quantità di cose possibili. Ma ora ho delle informazioni per mio fratello, per questo avevo bisogno di uscire.
Pein la guardò da sopra a sotto. Era bellissima; su questo non c'erano dubbi. Mai aveva incontrato una donna che avesse il coraggio di un uomo.
- Se io fossi tuo fratello non ti lascerei girare da sola ficcando il naso in un guerra per uomini. Se i Gitani scoprono un giorno che sei solo una traditrice, ti uccideranno.
Tamara rise e si avvicinò a lui fino a trovarsi ad un paio di centimetri di distanza.
- Guerra per uomini, dici? Ma se gli uomini sono dei codardi e pure idioti! Si necessita una mente perfezionista come quella del sesso femminile per assolutamente tutto. Io sono una guerriera...e in questione di secondi prendo il mio coltello e ti uccido senza che tu abbia il tempo per difenderti.
- Chi ti dice che io non abbia un'arma nella mia tasca?
- So che non ce l'hai più.- disse Tamara prendendo il coltello di Pein dalla propria tasca. - Neanche te ne sei accorto che l'ho preso. Sono più veloce, la migliore in questo. Adesso capisci perché mio fratello mi lascia girare da sola ficcando il naso dappertutto?
Sakura sorrise dopo il commento della ragazza. Era veramente il contrario di Hinata, quella che conosceva lei almeno. William aveva ragione, tutto dipendeva da come erano cresciuti in un'epoca. Pein ade esempio era uno che poteva trovarsi tra gli Orochimaru. Non era per niente come Naruto. Uchiha e Pirandello sembravano molto simili. Anche lei ed Isabella avevano molte similitudini; entrambe amavano leggere; lottavano fino alla fine per ciò che volevano ed avevano una morale molto forte. Un vento nuovamente li investì. Sasuke prese questa volta la mano della rosa semplicemente.