Durante l'allenamento

di iacomary97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


A/N= Mi è venuta quest’idea la scorsa mattina. Ho pensato fosse carina ed eccola qui. Questa fic non sarà in POV, ma sarà in terza persona.
“OT= Continuerò a scrivere l’altra fanfiction, ma probabilmente non potrò postare presto… Andrò in vacanza e il pc che mi porterò potrebbe non avere Word. Potrei postare un capitolo prima di partire, ma non vi assicuro nulla… 

 

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Era passato un mese da quando Shawn e Juliet erano tornati insieme. Juliet lo aveva lasciato dopo che le aveva detto di non essere un sensitivo. All’inizio era molto arrabbiata con lui per non averglielo detto prima. Poi Shawn riuscì a farle capire quanto tenesse a lei e che a parte quella bugia tutto il resto era vero. Anche senza volerlo Shawn riuscì a dimostrare a Juliet quanto questa bugia era servita a tutti: a Shawn era servita a crescere, al padre a riavere il lavoro (per ben 3 anni), a Juliet ad essere trasferita e diventare un detective, ma era servita molto alla popolazione ora che avevano un buon detective in città.

Non che gli altri erano di meno, ma in molti casi Shawn era riuscito ad aprire le strade dalla nebbia e mostrare il vero colpevole e la verità ai detective.

Decise però di non tornare con lui subito dopo. Il suo orgoglio le diceva che non doveva sembrare debole.

Le disse che non aveva bisogno di lui per essere felice.

Dopo un mese di negazioni, si lasciò finalmente andare.

 

Adesso che erano di nuovo insieme, Jules riusciva a capirlo meglio. Finalmente riusciva a vedere che in tutto l’ultimo periodo aveva iniziato a dare per scontato e a sottovalutare le sue abilità. Ma ora che sapeva che tutto quello che intuiva derivava dalle sue abilità che aveva coltivato nel tempo. Dalle sue ABILITA’, non da pseudo poteri sensitivi. Sin dal primo momento si era sempre mostrato egocentrico e spesso ricorreva a capricci infantili se nessuno gli dava retta. La sua “egocentricità” si era mano a mano affievolita con il tempo lasciando invece a quella che è sempre sembrata invidia. Adesso invece Juliet capì che quello che Shawn provava verso Declan e The Mantis era gelosia. Questo perché loro potevano essere visti come uomini con grandi abilità mentre lui solo come il fortunato con “il dono”.

 

Le sue abilità invece erano spettacolari ed quasi impressionanti e lui era riuscito ad utilizzarli per i motivi e le cause giuste.

 

Questo lo rendeva ancora più affascinante e per questo aveva iniziato a seguirlo ancora di più. Da quando sapeva la verità aveva iniziato a studiarlo, a capire i suoi “trucchi”, i suoi ragionamenti.

 

In due mesi non aveva ancora capito come faceva.

 

Quello che riuscì a notare erano tutte le sue abilità, che molto probabilmente non erano ancora tutte.

Quello che invece lo rendeva più “umano” erano sicuramente le sue carenze, come il fatto di non sapere un acca di geografia o di storia, o della sua leggera soglia dell’attenzione.

 

Uno di quei giorni decise di chiedergli delle lezioni. Giu di li Shawn scoppiò a ridere dalla richiesta ma ben presto tornò serio e le disse di non poterlo fare. Jules cercò di convincerlo, in molti modi: con le buone, con le cattive, e persino con le minacce.

Gli disse che avrebbe adottato un procione in casa, che avrebbe tirato fuori dalla finestra il film di “The Breakfest Club” e addirittura il vinile dei “Tears For Fears” in edizione limitata.

Ma non cedette.

 

Decise quindi di andare dal padre. Anche se la cosa sembrava molto “strana” decise di chiederlo lo stesso. Voleva migliorare come detective e se Shawn era riuscito in questo modo a diventare quel che era, allora valeva la pena almeno tentare.

Henry la avvertì che con il figlio era stato molto duro e che i risultati li avrebbe ottenuti solo così.

Lei decise che non era un problema. Era una poliziotta oltretutto e non era più una bambina.

 

Ma sottovalutò la cosa. La sera agli allenamenti arrivava sempre molto stanca da lavoro. Non era facile per nulla e non ti dava nemmeno soddisfazione o un po’ di merito quando riusciva a migliorare.

Dopo due settimane mollò tutto.

 

- Te l’avevo detto, no? – Shawn la abbracciò e prese la coperta per coprire entrambi.

Lei mise la testa sulla sua spalla. – Ha sempre fatto così? Buttarti giù di morale? Buttare giù la tua autostima. –

- Sempre. Aveva paura di rendermi altezzoso. Il commento più gentile fu, “Sei stato bravino, questa volta.”-

- Ah. Non il massimo… questo ti fa pensare che le altre volte hai fatto schifo. –

- Ricordi quando ti ho raccontato di quella volta in quel bar dove mi ha fatto contare i cappelli per un pezzo di torta? -

- Certo. –

- Beh, li ero stato “Passabile”. -

- Stai scherzando?! –

 

Questa era una delle prime vicende che le aveva raccontato, ma questa era quella che le era rimasta più impressa. Questo anche perché la portò il giorno stesso nell’esatto locale di 20-25 anni fa e le dimostrò in cosa consisteva la prova. Poi le chiese anche di fare alcune domande. Lei si girò intorno e gli chiese come si chiamava la camieriera all’entrata. In quel momento però Shawn decise di strafare dicendo anche il nome di altre camieriere che però lavoravano dietro il bancone, e dicendole anche l’esatta font usata per stampare i font dei cartellini.

 

- Ti pare che scherzo? – Rise e risistemò le coperte. – Dai dormiamo. – Le diede un bacio sulla fronte.

- Che ne dici di essere il mio maestro? –

Shawn sbuffò. – Ne abbiamo già parlato. –

- Ma Shawn… -

- Non se ne parla. –

- Come vuoi. – Aprì le coperte ed uscì dalla stanza.

- JULES!!! –

 

Poteva anche avere paura ora.

L’ultima volta si era svegliato abbracciato ad un procione invece che alla sua fidanzata. Gridando anche il procione si era spaventato e gli graffiò la faccia.

I segni rimasero per un paio di giorni.

- Jules che stai facendo?? –

 

- Non te lo dico. –

 

La sera stessa si arrese. L’allenamento sarebbe iniziato un giorno dopo.

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Capitolo 2
*** ***


A/N= Qui avverrà quello che dice il titolo. ENJOY :D

 

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Jules è stata sempre una di quelle ragazze che imparano in fretta, infatti in due mesi di allenamenti era migliorata parecchio.  All’inizio era stato davvero complicato ma un giorno alla volta stava prendendo la mano. Anche a lavoro, anche se raramente, riusciva già a notare cose che prima solo Shawn e il padre riuscivano a vedere. Shawn e Juliet iniziavano anche a finirsi le frasi a vicenda mentre ragionavano sulla soluzione di un caso.

Una cosa che pensavano era possibile solo nei telefilm dove i due erano destinati a stare insieme.

Questo perché in precedenza ci avevano provato e ci erano riusciti solo in un modo molto forzato e molto relativo…

La cosa comunque era sembrata a tutti all’inizio molto strana (a Lassiter addirittura “Inquietante”). A loro due invece faceva molto ridere.

 

Due volte al mese la portava a mangiare fuori o prendevano una giornata libera per loro. Rimandavano spesso, ma alla fine riuscivano sempre a ottenere quel momento per loro soltanto. Questo perché era uno dei pretesti per convincere Shawn a iniziare l’allenamento.

 

- Se vuoi questo allenamento, due volte alla settimana dovremo… -

- Shawn, dove vuoi arrivare?? –

- Fammi finire. Dovremo avere tutta una giornata solo per noi due. Una giornata per farti capire quanto sei importante per me. -

Lo interruppe con un bacio.

- Shawn non c’è bisogno. Me lo dimostri già ogni giorno, ogni 5 minuti. – Gli sorrise – Quando sei preoccupato per me, quando durante un caso cerchi di farmi ridere, quando mi ricordi di mangiare durante i casi importanti… Quando mi dici che sono perfetta, quando mi fai dei complimenti in modi buffi, quando mi dici che mi ami. Questa lista potrebbe essere quasi interminabile. –

- Sembro davvero un gran tipo. –

Juliet gli sorrise ridendo.

- Almeno lascamelo fare. Non dici sempre che stiamo insieme solo a lavoro? –

- Shawn, una volta al mese. –

- Ultima offerta: due al mese.-

- Ok! -

 

La scadenza dell’allenamento stava finendo e voleva davvero farle una grande sorpresa.

Preparò tutta l’agenzia Psych e la fece entrare.

- Bene. Ora la difficoltà salirà un po’, ma sarà anche divertente. Ho fatto una specie di caccia al tesoro. Questo è il primo biglietto. Ce ne sono circa venti. –

- Venti? Shawn non credi hai esagerato? –

- Jules è da giorni che ci lavoro. E’ importante che li prendi tutti e in ordine. Io mi metto qua sull’uscio. Ti inizia pure.

 

- Ehi Shawn! -

- Gus, che ci fai qui? –

- Shawn, è il nostro ufficio. Ero solo venuto a controllare la posta. Che diavolo stai facendo con Juliet? –

- Amico, sto attuando la “Caccia al tesoro”, ricordi te ne ho parlato ieri. –

- Hai detto che l’avresti fatto domani. –

- Tu continua che ora arrivo! - Prese l’amico ed andò nell’atrio.

- Avrei dovuto chiamarti, scusa. Ma… come avevo già detto, il momento giusto, arriva e basta. Oggi avevamo il giorno libero. Era perfetto. Pensavo stessi al tuo altro lavoro. –

-Comunque dovresti ringraziarmi. Avevi sotterrato il nintendo nel vaso della pianta finta. Per fortuna l’anello non era poi così sporco. –

Shawn si sentì impallidire.

- Che vuoi dirmi? Hai spostato il Nintendo?? –

Gus declutì.

Dalla stanza si sentì il rumore di qualcosa che cadeva a terra. Poi Juliet chiamò Shawn.

- Jules. Un attimo e arrivo. – Si rivolse verso Gus. – Allora? –

- Si. –

- No! – Cercò di non arrabbiarsi troppo. – Dov’è ora? –

- Allora dopo aver ripuito il Nintendo e l’anello dalla terra… l’ho messo in uno dei tuoi cassetti. –

- Quale? –

Tutti e due erano spaventati.

- Non volevo rovinarti la sorpresa. –

- Lo so… allora? –

- Secondo cassetto. –

 

Cavolo. Sopra quel cassetto c’era l’indizio numero 7. Lo avrebbe aperto a momenti.

Ritornò in camera.

 

- Shawn… credo di aver trovato il tuo vecchio Nintendo. –

- Non… non aprirlo. Prima devo dirti qualcosa. - Lei lo interruppe.

- Da quanto ci pensi? –

 

- Intendo, da quanto ce l’hai? –

Shawn abbassò finalmente lo sguardo a terra. Il rumore precedente era stato causato dal coperchio della batteria e l’anello che ora era sotto gli sguardi attenti di Juliet.

 

- Avrei voluto farti “Il Discorso”, ma a quanto pare non c’è bisogno. –

Si avvicinò e raccolse l’anello.

- Avrei voluto dirti molte cose ma sarò breve. –

Juliet si stava commovendo.

Era sorpresa, non si aspettava che “La Proposta” sarebbe arrivata così.

Si avvicinò e portò la mano libera sulla sua guancia. Con il pollice cancellò le lacrime dal viso.

- Voglio dirti che ti… che ti amo e che, per quanto possa aiutarti, quando avevo portato il Nintendo la scorsa volta non ero ancora pronto a farlo, ma se volevi… beh allora te lo avrei chiesto. Quello che voglio è renderti felice, davvero. Quindi, quello che ti chiedo ora è… vuoi… -

Prese un respiro, e guardò dietro di lui, verso l’amico. Come supponeva stava piangendo anche lui. Gus si avvicinò e cercò di ricomporsi.

Jules vide la faccia di Gus e scoppiò a ridere.

Ha sempre avuto la lacrima facile… e le facce che faceva erano molto buffe.

 

Mi fece cenno di continuare.

 

- Juliet, vuoi…-

- Shawn!-

- Che c’è!!- Si rivolse completamente verso l’amico. – Qual è il problema? –

- Giù. -

Si inginocchiò.

- Questa sarà una delle più strane proposte di quest’anno grazie all’amico. – Gus fece capire che non era d’accordo. – Ma… sono ancora disposto a chiedertelo. Vuoi… vuoi sposar… vuoi sposarmi? –

Non riusciva a parlare quindi annui con la testa. Shawn infilò l’anello al dito e si baciarono.

 

 

 

Poi Shawn si fermò.

- Ehi, un po’ di privacy. Gus, non essere come la folla canadese. –

Jules capì a cosa si riferiva, e si mise a ridere.

- Fossi in voi tornerei a casa. Non vi lascierò mica distruggere il mio ufficio. Venite, vi do un passaggio. – Uscì dalla porta seguito dai due abbracciati uno all’altro.

- Il NOSTRO ufficio ricordi? –

 

 

---psychpsychpsychpsychpsychpsych---

 

 

Entrati in macchina, i due iniziarono a baciarsi di nuovo.

- Allora? Questa è la macchina della compagnia, Shawn. Cercate di staccarvi. Tra un po’ avrete tutta la casa da distruggere. –

- Ehi, per chi ci hai preso? Due grossi elefanti? – Jules si rimise a ridere. – Cerca di essere comprensivo. Questa, è la MIA futura sposa. Tra qualche giorno potrebbe essere mia… moglie. –

- Shawn ci vuole più tempo per organizzare tutto. Non sai proprio nulla sui matrimoni vero? -

Il matrimonio infatti non era mai stato uno dei suoi piani. Non aveva nemmeno avuto mai intenzione di avere una relazione stabile. Se qualcuno gli avesse detto tanto tempo fa che si sarebbe sposato e che sarebbe stato pronto prima della sua fidanzata, era sicura che il giovane Shawn ci avrebbe riso sopra.

 

Ma tutto era cambiato quando aveva conosciuto Juliet. La sua vita era cambiata, e in positivo.

Adesso avrebbero iniziato una nuova avventura insieme, sarebbero arrivati ad una grande passo della loro relazione.

E ne era felice.

 

 

A/N= Spero vi sia piaciuto. Vorrei le vostre opinioni se possibile.

OT= Notato il riferimento a Castle?? xD Primo paragrafo se non l’avete notato.

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