Made

di Doyoureallywantme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cute ***
Capitolo 2: *** What? ***
Capitolo 3: *** I love my tacchi. ***



Capitolo 1
*** Cute ***


                    *immaginatevi un banner con Louis e  Mileysonounmaschiaccio*
                                                             Cute
 
 
 
“Non è possibile”, dico sbattendo il volantino del concorso di bellezza sul tavolo della mensa.
Louis sorride guardandomi. “Cosa?”.
“Guarda”. Gli allungo il foglio indicando il titolo col dito.
Ruota gli occhi al cielo appoggiando le braccia al petto, una volta finito di leggerlo. “Perché?”.
Inarco un sopracciglio. “Perché è ridicolo”.
Ridicolo?
Sbuffo. “Già. È ridicolo, la maggior parte delle ragazze che parteciperanno saranno delle snob senza cervello”.
Louis socchiude gli occhi. “Potrebbero essere anche intelligenti” ipotizza.
Stupido. Idiota. No. Non potrebbero esserlo.
Sorrido mentre mi infilo le mani in tasca. “O si è intelligenti, o si è carine. Non si può essere entrambi”.
“Quindi tu saresti, intelligente?” chiede.
Oh santo cielo. “Sì, ma per scelta”.
“Per, scelta?”, domanda ridendo.
Lo fisso negli occhi. “Si, Louis”.
Alcune risatine. “Dimostramelo”.
“Come?” mi informo.
“Partecipando al concorso” mi pizzica un guancia, indicandomi i volantini attaccati alle pareti.
Oh, per favore, no. “Che cosa?” esclamo scioccata.
Fa su e giù con la testa. “Sì”.
Girò lentamente con la forchetta il purè di patate.
Lo assaggio.
Cazzo, fa cagare.
“Allora, Ann?”chiede.
Alzo lo sguardo verso di lui. “Sei un idiota”, mormoro.
“Oh, andiamo”.
Sospiro scrollando le spalle. Ah, bene. “D’accordo”, grugnisco.
 
 
 
 
HOW WE DOOOO<--Mi sono presa con questa canzone.
Bene bene, male male.
So che questo prologo è corto corto, ma mi serviva per introdurvi la storia.
E’ ispirato un po’ al programma Made.
Scoprirete cosa voglio dire fra un, due capitolo. (forse uno :))
Bene spero vi piaccia.
Adios:)
An a proposito del banner. Qualcuno potrebbe farmene uno. Non sono capace. Sigh :’(
 

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Capitolo 2
*** What? ***


                                                                         



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                                                           What?

 
 
Bree mi fissa con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. “Cosa?”.
Alzo gli occhi al cielo. “Lo so, lo so. Spero solo che ‘Made’ accetti il video che gli ho inviato”.
Inarca un sopracciglio. “Cosa?”.
Che palle. “Ho bisogno di un Made coach, per vincere”.
“Cosa?”.
“Ehi, non sto sottovalutando il fatto, che io sia carina”, ribatto offesa.
“Cosa?”
Ma che cazzo. Alzo le mani al cielo, scuotendo la testa.
“Ann!”, urla.
Cosa?”, la provoco.
“Tu, tu parteciperai a quello stupido concorso?”, dice, indicandomi con un dito.
Oh mio dio.
“No, sul serio? Io? Non ci credo! Minchia Bree, dammi un pizzicotto” dico ironicamente.
Lei mi si avvicina, mi prende un braccio e stringe una piccola parte di pelle fra due dita.
Ahia. Lancio un urlo. “Bree, cazzo non intendevo, veramente”.
“Oh”, mormora ridendo.
Che cazzo, merda.
 
Ok.
Sono passati 5 giorni, 23 ore, 43 minuti e 32 secondi, da quando ho inviato quel maledettissimo video. Merda, e ora, sto stringendo un busta con sopra impresso ‘MADE’, è la risposta. Giusto?
Bree mi fissa spazientita.
Sbuffo. “No. Bree, non la apro”, annuncio solennemente. Già, ho deciso.
“Cazzo, Ann, ti muovi?” grida lei.
Vorrei urlarle: ma a te che minchia te ne frega? Ma mi trattengo. Non lo posso fare.
Quindi… Bene.
Motivi per i quali potrei essere stata presa da Made.
Primo. Il numero uno. Sì, il numero primo.
Perché dai, cazzo, sono disperata.
Due. Non so, dico, forse, non vincerei senza il loro piccolo aiuto.
Motivi per i quali potrei non essere stata presa da Made.
Uno. Hanno visto che una bellezza come me potrebbe vincere quel dannato concorso solo indossando un sacco di patate. Mi prendo in giro da sola? Una bellezza? Io, sono una meraviglia. Tzzé. Perderebbero solo tempo con me.
“Che stai facendo?”, chiede Bree.
Scuoto la testa. “Niente, Made non mi ha presa”.
Sobbalza. “Davvero?”.
“Sì”, rispondo e mi giro. “Vado a mangiare…”.
Mi afferra per un polso, facendomi rigirare. “Non hai nemmeno letto la lettera”.
E allora?” rido. “Sono troppo bella. Non ho bisogno di un made coach”.
“Sei un pirla”.
“Una” le sorrido sarcasticamente, lei ricambia socchiudendo le labbra il più possibile.
“Aprila”, dice scandendo le lettere una a una. “Sennò non potrai più sbirciare mio fratello mentre si allena a basket. A  petto nudo”, mi minaccia.
Perfida.Cazzo, io amo i muscoli di Liam Payne.
Oddio no! Non puoi farmi questo!” .
Socchiude gli occhi.
“Volevo dire,” mi schiarisco la voce. “Visto che insisti tanto”.
Ride facendo ondeggiare i lunghi capelli biondi. Mi osserva attentamente mentre apro la busta e leggo il contenuto.
“Bree”, mormoro.
“Oh no” esclama lei dispiaciuta.
Una lacrima mi scende lungo la guancia “Bree, mi hanno presa, merda”.
Nel suo volto appare un sorriso radioso. “Oh, si”.
Cosa ha detto?“No!”. Sbuffo e incrocio le mani al petto. Io sono un meraviglia, cazzo, non ho bisogno di loro.  
 
 
 
 
 
HOLA CHICAS(?)
Bien alloooor.
Prima di tutto diciamo tutte grazie a curlysexy. Su: GRAZIE CURLYSEXY per il meravigliossisssimissimissimo banner. C’è ma cazzo non è un capolavoro? Sisi.
Del capitolo che posso dire? Molto presto arriverà il made coach, cioè domani ma io non ho detto niente o.O
Ok ora vado cusssscccchiole (?) :D
 
 

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Capitolo 3
*** I love my tacchi. ***


  
 
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                                                                      I love my tacchi.
 
 
“Ecco a lei, George” dico porgendo una birra al solito vecchio signore del tavolo 11.
“Grazie bellezza!”, balbetta lui dandomi una pacca sul fondoschiena. Sbuffo facendogli la linguaccia e torno dietro il bancone a pulire bicchieri e piatti.
“Mi scusi?” una signora bionda sulla trentina mi sorride e si siede su uno sgabello sporgendosi verso di me.
“Si?”, rispondo con voce smielata.
“Cerco Ann Neill”.
Che vuole da me? “E’ il suo Made coach?” chiedo indifferente.
Lei annuisce, sbattendo le palpebre più volte. “La conosci?”.
Pff, se la conosco? Mi chiedi se la conosco? “No, non molto bene. ma non la troverà. Oggi è il suo giorno libero”.
Scuote la testa rassegnata. “Dille che mi richiami, appena possibile”, mi allunga un bigliettino rosa.
Leggo: ‘Candy Rose, 3343218756. Made Street’. Made Street? Ma fammi il piacere! Made?
Certo, ti chiamerò.
Le faccio una smorfia tornando ai miei piatti.
Lei mi fissa per alcuni secondi. Mi verrebbe da gridarle: Che minchia vuoi, non ho bisogno di te. Vincerò quel concorso senza il tuo aiuto! Ma mi trattengo. Potrebbe offendersi.
La porta del bar si spalanca e il snervante campanello suona.
 “Ehi Neill”, urla Louis sbracciandosi all’ingresso.
Oh, no per favore, fa che non abbia sentito.
Merda.
Rose barbie reginetta di bellezza incrocia le braccia al petto, alza un sopracciglio fissandomi negli occhi e mi sorride maliziosamente.
Merda.
“Oh, Tomlinson, fanculizati!”.
 
 
Primo giorno.
Primo giorno, di allenamento.
Primo giorno, di questa merda.
Rose tiene in una mano una scatola e con l’altra mi stringe il braccio trascinandomi verso una panchina.
“Potresti gentilmente infilarti queste scarpe”, sussurra dolcemente. Le osservo mentre le tiro fuori. Scarpe infernali, 15 cm di tacco, scomode. Stronze!
“No”, mi appoggio allo schienale della panchina accarezzando le mie meravigliose scarpe da ginnastica.
“Tu lo farai”.
“No, invece”.
“Si!” mormora tirandomi leggermente i capelli.
Come si permette? “Come, cazzo ti permetti?”.
“Mettiti. Quelle. Scarpe.”.
Scuoto la testa. “Ficcatele. Nel. Culo.”.
Forse ho esagerato, perché me le ha lanciate addosso.
Adesso le guardo ai miei piedi. Sono sul punto di piangere, ma mi ha minacciato di non farmi vedere più i muscoli di Payne. Come cazzo fa a sapere che ci muoio dietro? Merda.
“Tieni dritte quelle spalle. Stringi il sedere. Forza Ann, un po’ di impegno”, mi ordina incrociando le braccia e tamburellando il piede sul marciapiede.
Metto un piede davanti all’altro. Cado. Mi rialzo. Cado. “Ti odio Tomlinson, ti odio”.
 “Ann, sembri un dinosauro!”, grida Rose.
Basta. Mi fermo. Porto un piede all’altezza del ginocchio e mi piego verso i tacchi. Porgo una mano verso quei 15 cm e, rotti. Li spezzo in due come si spezza il pane, o una ramo, o una braccio. Insomma li ho rotti.
“Ann, che è successo?”, dice Rose correndomi incontro.
Le porgo le scarpe. “Si è rotto, scusa”.
Lei sorride. “Non ti preoccupare, ne ho un altro paio in macchina”.
“Oh, ma che cazzo”.
“Come?”, chiede aggrottando la fronte.
“Oh, ma che bello”.
Annuisce. “Dovremo lavorare sul tuo linguaggio”.
Cosa? Cosa ha che non va? Merda, è perfetto.
 
 
 
 
 
YESSSSSSSS
E’ arrivato il Made coach di Ann.
La aiuterà a comportarsi come una reginetta.
Cosa molto importante per vincere il concorso!
Beneeeeeeee questo è tutto.
Per favore recensite!:)
 

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