And you have always been the only one I wanted

di Zayns quiff
(/viewuser.php?uid=186906)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Stand up ***
Capitolo 3: *** Take me away ***
Capitolo 4: *** You’re insecure don’t know what for.. ***
Capitolo 5: *** Misunderstandings ***
Capitolo 6: *** Nice to meet you ***
Capitolo 7: *** Tell me the truth ***
Capitolo 8: *** And I need you more than ever.. ***
Capitolo 9: *** I should have kissed you… ***
Capitolo 10: *** What's my problem? ***
Capitolo 11: *** Tell me something I don't know ***
Capitolo 12: *** Truth ***
Capitolo 13: *** You're my kryptonite ***
Capitolo 14: *** We're 'bout to make some memories tonight ***
Capitolo 15: *** Video Music Awards ***
Capitolo 16: *** You're give me a heart attack ***
Capitolo 17: *** Friends or..? ***
Capitolo 18: *** 101 days ***
Capitolo 19: *** Look at the sky, it's snowing ***
Capitolo 20: *** If I could just die in your arms.. ***
Capitolo 21: *** Tonight let’s get some and live while we’re young ***
Capitolo 22: *** Please don't go away ***
Capitolo 23: *** Cause I knew you were trouble when you walked in.. ***
Capitolo 24: *** I'll never let you go ***
Capitolo 25: *** You're my sky ***
Capitolo 26: *** And in this moment, I swear we are infinite... ***
Capitolo 27: *** Wish that we could be alone now, we could find some place to hide ***
Capitolo 28: *** Wherever you are I feel at home ***
Capitolo 29: *** Are you crying? ***
Capitolo 30: *** We can't fight forever ***
Capitolo 31: *** Because this love is only getting' stronger, so I don't wanna wait any longer ***
Capitolo 32: *** For me you are.. ***
Capitolo 33: *** I want you all to myself and nobody else ***
Capitolo 34: *** You ran into the night; you can’t be found ***
Capitolo 35: *** Is the end or the beginning? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


A cosa serve vivere per sempre quando l'unica cosa che vuoi è qualcosa che non riuscirai mai ad ottenere?
Perché continuare con questa tortura dove ogni mattina è uguale a quella previdente, dove ogni istante chiunque tu incontri ti ricorda che mai e poi mai riuscirai ad realizzare i tuoi sogni in questo mondo. Si perché a volte Dio non è buono.. a volte sceglie delle persone a cui dare tutto e alle altre non dà neanche un briciolo di quello che vorrebbero.
Cosa c'entra tutto questo con me?
Avete mai voluto qualcosa così tanto ardentemente da sembrare di ottenerla e vivere in un mondo parallelo dove tutto va come dite voi? Mai? Pensateci bene e realizzerete che la risposta è si.
L'unica cosa che voglio io è incontrare un maledetto ragazzo che grazie alla sua voce insieme a tutto il resto della band mi aiutato ad affrontare un padre alcolizzato morto in un incidente, una sorella partita per mai più ritornare che odia tutta la famiglia inclusa me e una madre isterica che non fa altro che lamentarsi, urlare e piangere.
Ecco cosa vorrei dire a quei meravigliosi cinque ragazzi, ecco perché quella notte sono andata a Londra con il primo aereo libero, ecco perché ho dormito davanti il loro studio dove a mattina tardi li ho incontrati ho spiegato loro la mia storia facendomi avanti tra le altre fans e cercando di far sentire la mia voce. Raccontando loro di quanto importante fosse uno di loro che proprio quella mattina non c'era.. ecco perché poi sono stata spinta via dal buttafuori finendo sul marciapiede e dopo essermi alzata per attraversare la strada l'ultima cosa che ho guardato è stato il volto di Niall Horan che mi urlava «Faremo qualcosa per te, te lo giuro!», prima di girarmi e finire sotto una macchina che stava andando troppo veloce e non si è accorta di me che stavo attraversando sopra le strisce pedonali.
Ecco cosa è successo quell' 12 Luglio.. ma naturalmente io non me lo posso ricordare perché ormai è un fottuto mese che sono in coma senza muovere un muscolo, senza ricordare assolutamente niente e vedendo solo davanti a me un lungo cammino bianco che non vorrei intraprendere per nulla al mondo.

 

This is my story!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Stand up ***


Vegetare, stato vegetale ecco cosa sono ora un maledetto vegetale che non fa altro che starsene su questo maledetto letto senza dare un segno di vita.. sento soltanto voci lontane, rumori, ma non rie­sco a muovere un muscolo o a parlare o ad aprire gli occhi.
Tutto ciò che mi circonda è il bianco uno dei colori che non sopporto perché quando è tutto troppo bianco mi sembra vuoto e non posso far altro che colorare, riempire questo vuoto con qualcosa ma questa volta è diversa perché so che non posso colmarlo.
Non so quanto tempo è che sto qui su questo letto di ospedale a causa di una stupida macchina che mi ha preso sotto e poi cosa ho risolto? Niente! Sono andata a Londra per incontrare i One Direc­tion, l'ho fatto eppure ne mancava uno.. il più importante quindi è come se avessi compiuto il mio compito solo a metà e non è mai successo che non portassi a compimento un obbiettivo.
Ora però ho paura, paura di svegliarmi perché lo so già che appena aprirò questi occhi non ricorderò più nulla non saprò più chi sono Niall, Harry, Liam, Louis e lui Zayn non riconoscerò più le loro voci che mi hanno tirato fuori dalla depressione. Non saprò della loro esistenza ed una vita senza di loro non vale neanche la pena viverla.

 

 

«Credi si sveglierà mai?» sento una voce profonda sussurrare pochi passi più in là dal mio letto.
«Non lo so ormai è un mese e mezzo che è in questo stato.. però sono molto preoccupato» risponde un'altra persona con una voce molto musicale.
«I media non smettono di assillarci con tutte..»
«Che andassero pure a quel paese i media! Lei è una nostra fan, è colpa mia.. se non si fosse girata quando l'ho chiamata avrebbe visto l'auto arrivare» risponde con rabbia un ragazzo con uno strano accento irlandese.
«Niall smettila! Non è colpa di nessuno, è stato il destino»
«Odio il destino!» sento una porta sbattere e poi il silenzio.
«Andiamo a vedere» dice uno dei ragazzi e sento dei passi uscire dalla stanza così da lasciarmi pra­ticamente sola ed ecco che torna il mio paesaggio bianco, ma questa volta vedo qualcosa di strano.. tre ombre. Come i tre ragazzi che stavano nella mia stanza.

 

 

«Caitlin per favore svegliati» è una ragazza che mi prega di aprire gli occhi e magicamente un'altra ombra appare nel mio paesaggio bianco con delle forme più femminili.
La sento sfiorarmi la mano per poi andare via ed è proprio quando la porta sbatte che apro di colpo le mie palbebre.
Apro gli occhi. Provo a muovere un braccio, ma sento una fitta lancinante al polso. Voci lontane, ovattate.
«E' sveglia?»
«Si credo di si»
«Chiama i medici!»
Sono due ragazzi. Il primo è quello con lo strano accento irlandese, il secondo quello con la voce ar­moniosa.
Apro di nuovo gli occhi, l'aria puzza di disinfettante, mi fanno male i piedi, non riesco a muoverli. Mi trovo in un letto con le lenzuola bianche. Accanto a me c'è uno strano marchingegno che emette un segnale acustico, un suono metallico breve, che si ripete a intervalli regolari. Un tubo trasparente è conficcato nel mio braccio, ho sempre odiato gli aghi infatti l'altro capo è collegato ad una flebo appesa a un'asta di ferro.
Si apre improvvisamente la porta lasciando entrare due medici che mi analizzano.
«Quadro clinico?» domanda uno dei due.
«Sulla norma. Polso fasciato, lividi nel corpo e trauma del cranio passato. Bene Caitlin lei è fuori pericolo» mi domanda l'altro più alto con un sorriso.
A perché prima ero in pericolo di vita? Bene!
«C'è qualcosa che vorresti chiederci?»
«Una.. una sola cosa» domando con voce timida spaventandomi di quanto sia bassa «Chi sono?» i medici mi guardano con espressione sbalordita poi tornano a confabulare tra di loro qualche minuto. Dopo aver finito si girano, mi sorridono e spariscono lasciandomi sola con due ragazzi appoggiati al muro bianco dell'ospedale.
«Ciao!» mi saluta il biondino, quello con l'accento irlandese.
«Ciao..» rispondo.
«Te sei Caitlin» afferma l'altro ragazzo moro, quello con la voce armoniosa.
«Io sono Louis» si presenta il moro.
«E io Niall» risponde l'altro biondo.
«Vi prego non ditemi che siete i miei fanta genitori perché potrei avere una crisi di nervi» sussurro flebilmente.
«Vedo che l'umorismo non ti manca, buon segno» ride Niall sedendosi vicino al mio letto in una squallida sedia di ferro, Louis si avvicina ma preferisce rimanere in piedi.
«Voi sapete qualcosa di me?»
«No.. sappiamo solo che sei una nostra..» inizia Niall, ma l'amico gli da un calcio alla caviglia inti­mandolo di stare zitto.
«Amica acquisita da poco» finisce Louis per lui.
«Ah.. e da quanto ci conosciamo?» chiedo dubbiosa.
«Dal giorno del tuo incidente»
«Quindi sapete com'è andata»
«Si»
«Potete raccontarmelo per favore?» ci pensano un po' su ma poi anche il moretto si siede.
«Eravamo a Londra e stavamo parlando poi ad un certo punto ti ha chiamato tua madre dicendoti che dovevi tornare a casa, così stavi attraversando la strada quando ti sei distratta un'attimo così come il conducente di quel Taxi che ti ha preso sotto..» racconta tutto di un fiato.
«Quindi abito a Londra?»
«Ehm veramente no..» risponde Niall.
«E dove?» si guardano, ma in quel momento si apre la porta lasciando entrare una donna giovane e molto bella con i capelli rossi che le scendono fino la vita perfettamente lisci, un fisico perfetto per la sua età e degli occhi di un verde intenso.
«Tesoro!» urla abbracciandomi, ha un profumo di rosa.
«Tu saresti..?» chiedo imbarazzata.
«Allora è vero che non ricordi niente.. tranquilla ora c'è la mamma vicino a te» mia madre? No aspettate io avrò si e no diciassette anni e lei ha si e no trentasette anni quindi facendo qualche cal­colo veloce mi ha avuta a venti anni? Uao!
I due ragazzi si alzano salutando così rimango da sola con Lily mia madre a parlare un po' di me e scopro che la nostra famiglia è davvero come un film horror: mio padre è morto quando avevo dieci anni perché guidava ubriaco, mia sorella più grande di due anni se n'è andata da mia nonna in Cana­da quando aveva appena sedici anni e così siamo rimaste solo io e la mia mamma che prende dei farmaci contro delle crisi di nervi che spesso le vengono.
Forse era meglio che restavo nel coma almeno lì non dovevo affrontare una vita peggiore.
E così passò un altra settimana prima di poter tornare a casa, nel viaggio di ritorno cercavo di guar­dare fuori dal finestrino per trovare qualcosa di familiare che mi facesse ricordare, ma niente di niente.
La casa non è male.. un piccolo casolare in mezzo al verde forse papà doveva guadagnare molto perché dentro è davvero grande: un salone con un caminetto bellissimo, una cucina immensa che però credo non sia stata mai usata e al piano di sopra trovo la mia camera o almeno credo è dipinta di un blu cielo. Sulle pareti sono disegnati uccellini, farfalle e il mio armadio cabina è cosparso di poster di cinque ragazzi che non so chi siamo. Però riconosco il biondino e il moro che sono venuti a trovarmi all'ospedale, cerco di avvicinarmi ma arriva mia madre che mi prende e mi porta via.
«Questa è la camera di tua sorella» dice chiudendo la porta per poi condurmi ad un'altra camera an­cora più grande, mi sembra di trovarmi nella stanza di Hanna Montana nell'ultima stagione del tele­film.. è decisamente enorme con un letto matrimoniale, una cabina armadio immensa, un tappeto verde, dei divanetti, una tv al plasma e chissà che altre diavolerie ci sono!
Non pensavo avessimo tutti questi soldi.
«Non credere che siamo così ricchi...» dice la mamma come leggendomi nel pensiero «Questa casa millimetro per millimetro l'ha costruito tua nonna paterna lei si che ha i soldi ecco perché qui c'è tanto lusso, ma io non ho voluto mai accettare il suo denaro però tuo padre si era opposto dicendo a sua madre che la casa sarebbe il suo ultimo tentativo di interferire nelle nostre vite. Non le sono mai andata a genio io, però se non ci fosse lei che paga le bollette, il terreno e tutto saremmo già sul la­strico» sorride prima di lasciarmi da sola.
Mi siedo sul piccolo divano rosso completamente esausta.. in poco tempo ho praticamente rivissuto un'altra vita, la mia vita!
Squilla un telefono con una strana suoneria che mi perfora i timpani, lo cerco ovunque pero poi tro­varlo sopra la specchiera.
«Pronto?»
«Cait ciao sono Louis» il moro dell'ospedale?
«Hey! Come fai ad avere il mio numero?»
«Ehm.. me lo ha dato tua madre» dice poco convincente.
«Senti oggi è sabato e mi chiedevo cosa facevi sta sera»
«Credo niente.. non conosco o almeno riconosco nessuno qui»
«Perfetto allora vieni ad una festa con noi?» mi chiede euforico. Un appuntamento?
«Io e te..?»
«No no, vieni insieme a me, Niall e gli altri. Non li hai ancora conosciuti ma sono fantastici allora accetti?»
«Okay» mi farà bene divertirmi un po'.
«Grande! Ti passo a prendere verso le dieci» riattacca, poso l'Iphone ,un altro regalo di mia nonna credo, sul mobile e scendo di sotto verso la cucina dove mia madre cerca di cavarsela ai fornelli ma con scarso successo.
«Mamma chi sono i ragazzi nella camera di mia sorella? Due sembrano quelli che sono venuti a tro­varmi all'ospedale» dico sedendomi sul balcone della cucina sgranocchiando una carota.
«No ma che dici forse gli assomiglia un po', ma tranquilla non sono nessuno» risponde con un gesto di mano facendo bruciare tutto quello che sta friggendo in padella.
«Oh no che disastro!»
«Non sei così brava a cucinare allora» scoppio a ridere poi afferro il telefono e chiamo la pizzeria ordinando due pizze che arrivano dopo mezz'ora.
«Sta sera vado ad una festa.. va bene?» chiedo mentre stiamo sparecchiando.
«Una festa? Oh si anche io devo uscire, con chi vai?»
«Con Louis, Niall e altri ragazzi» sorrido, ma lei mi guarda di sbieco lasciando cadere un piatto a terra che va in frantumi.
«Cosa c'è?»
«Niente devo solo parlare con quei ragazzi quando arriveranno»
Torno in camera mia per cercare qualcosa da mettermi, apro l'armadio e rimango sorpresa da quanti vestiti ci sono e soprattutto quante scarpe! Sembra di essere su zalando.it !
Faccio un giro trovando poi un vestito blu notte con la gonna a palloncino così lo provo e devo dire che mi sta decisamente bene, stando all'ospedale sono dimagrita parecchio e credo di aver raggiunto il mio peso ideale.. inoltre il vestito va a pennello con i miei occhi verdi e i miei capelli color oro.
E ora tocca alle scarpe.. frugo tra le varie scarpiere trovando un paio rosa con i tacchi.
Prendo la borsetta ci metto dentro l'Iphone e scendo di sotto però sento dei rumori provenire dall porta d'ingresso così rallento e trovo mia madre che parla con Louis.
«Non voglio che le succeda qualcosa di nuovo.. E' venuta a Londra per cercare voi dannazione!» la sento urlare.
«Signora stia tranquilla con noi sarà in ottime mani» la rassicura, scendo salutando il mio accompa­gnatore che mi fa i complimenti per l'eleganza. Mia madre mi da un bacio e mi raccomanda di stare attenta e non fare tardi.
Percorriamo il vialetto in silenzio fino a raggiungere la sua Range Rover nera.
«Bella macchina» esclamo salendo a fatica visto quanto è alta.
«Grazie mille» partiamo velocemente così mi allaccio la cinta spaventata, sento gli occhi di Louis addosso e lo sento rallentare.
«Niall?» chiedo per smorzare il silenzio.
«E' già alla festa con gli altri»
«E quanto ancora è lontana questa festa?»
«Poco tranquilla» sorride e gli occhi azzurri gli si illuminano.
Percorriamo ancora altre curve, boschi, strade, e finalmente arriviamo davanti una villa enorme che risiede in capo ad una piccola collina con un parco enorme arriviamo fino in fondo e ammiro il vero lusso.
Macchine ovunque, una fontana enorme e musica e luci colorate che provengono dall'interno della casa.
«Uao!» esclamo, sento Louis sorridere soddisfatto.
«Bene ora possiamo scendere» dice dopo aver parcheggiato lontano dalla casa su un parcheggio enorme che stranamente mi è familiare. Esco dalla macchina con un piccolo salto per non rompere i tacchi e cerco di guardarmi intorno.. più catturo dettagli più sono sicura che qui ci sono già stata, mi giro per esprimere i miei dubbi a Lousi, ma lo vedo parlare con un ragazzo alto con un capelli leg­germente ricci.



Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Take me away ***


«Louis..» sussurro.
«Cait lui è Harry un nostro amico» mi presenta quel ragazzo alto e riccio con cui stava par­lando prima, lo saluto guardandolo negli occhi ma è una brutta mossa perché li ha di un ver­de talmente intenso da ipnotizzarti.
«Piacere mio» ride porgendomi la mano, lo guardo esitante poi la stringo cercando di fare un sorriso.. sono abbastanza diffidente nel conoscere le persone all'inizio e non farò eccezio­ne con lui solamente perché è un ragazzo davvero bello come Louis e Niall d'altra parte.
Ci incamminiamo tutti e tre a piedi verso la villa che si erge imponente qualche passo più in là, i due ragazzi stanno parlando di chissà cosa così ho il tempo per guardare per bene il pae­saggio. E' una solita festa stile inglese: ragazzi che ballano, luci forti e luminose, alcolici, ra­gazzi che vomitano, ragazze che dormono sull'erba vicino alla fontana.
Sbuffo.
«Qualcosa non va?» mi chiede Harry avvicinandosi, Louis si è fermato a parlare con una ra­gazza che non smette di saltare e di gridare piano, forse è ubriaca anche lei.
«Solite feste da “se non ti sbronzi non sei contento”» rispondo lisciandomi il vestito che solo ora me ne rendo conto è inappropriato visto che tutti sono vestiti alla bella e meglio con i primi stracci che hanno trovato a casa, l'unico loro scopo era venire qui per bere.
«Inoltre mi sento fuori luogo» concludo indicando il vestito, lui mi guarda e scoppia a ridere gli lancio un'occhiataccia notando però che anche lui ha una giacca quindi sorrido anche io prendendolo in giro.
«Sai che facciamo?» domanda con gli occhi che gli brillano.
«Spara sono tutta orecchi!»
«Ce ne andiamo, prendiamo un gelato e ti porto a fare un giro ci stai?» ci penso su, mi guar­do intorno vedendo sempre più gente con un bicchiere in mano e mi viene in mente qualco­sa.. delle immagini sfocate di me qui con alcuni ragazzi e con una bottiglia tra le mani. Scuoto la testa ritornando alla realtà e accetto l'idea di Harry.
«E gli altri?»
«Ci penso io» si avvicina a Louis portandolo via dalla ragazza che assume un'espressione triste, gli dice qualcosa poi torna da me.
«Tutto apposto» Harry mi prende per mano trascinandomi via, mi volto per salutare Louis che ricambia prima di sparire tra la folla. Speriamo non combini niente.
Scendiamo già per la collina passando su un sentiero pieno di sassi cosa che odio visto che ho deciso di mettere i tacchi, continuiamo a camminare finché mi sorge un dubbio.
«Harry ma hai una macchina vero? Perché siamo un po' fuori Londra ed è l'una di notte!»
«Tranquilla l'ho posteggiata in fondo, ma se non ce la fai posso prenderti in braccio» rispon­de facendomi l'occhiolino, mi avvicino tirandogli una sberla sul braccio e accelero il passo arrivando alla fine della collina prima di lui. Mi appoggio sul cancello di ferro aspettandolo, mentre cammina i suoi ricci non fanno altro che muoversi così come la sua giacca che si gonfia ad ogni folata di vento.
«Sei un po' lento signorino...» mi fermo non sapendo il suo cognome.
«Styles» mi dice prontamente lui capendo ciò a cui alludevo.
Usciamo dal cancello e trovo una Range Rover nera, anche lui ha la stessa macchina di Louis ma sta volta sono preparata così prendo uno slancio e salgo al volo saltando il gradi­no, Harry mi guarda prima di scoppiare a ridere. Gli faccio la linguaccia.
Mette in moto, accende la radio e partiamo. Almeno un po' di musica, faccio zapping tra le stazioni finché non sento una canzone familiare.
«Questa l'ho già sentita..» sussurro, alzo il volume.
«I've tried playing it cool girl when I'm looking at you, I can never be brave cause you make my heart race» canta una voce meravigliosa dalle casse dello stereo, Harry deve aver speso molti soldi perché sembra quasi di essere ad un concerto.
«Forse in qualche pubblicità» sussurra Styles.
«E' bella, chi la canta?»
«Ehm... non lo so» sprofondo nel sedile chiudendo gli occhi e assorbendo questa melodia che mi colpisce dritto il cuore, però all'improvviso sento Harry sussurrare alcune parole del­la canzone.
«Allora la conosci!» urlo girandomi di scatto, lo vedo fare un salto sopra il sedile e frenare di colpo; fortuna avevo messo la cinta altrimenti sarei voltato fuori dal parabrezza in meno di un secondo.
«Sei impazzita? Vuoi farmi andare fuori strada?» dice serio spegnendo la radio proprio quando un acuto faceva partire il ritornello.
«Dai perché hai spento?» cerco di riaccendere, ma lui mi blocca la mano serio. Sbuffo e tor­no a guardare fuori dal finestrino, questo viaggio sembra non finire mai ad ogni gelateria tiro un sospiro di sollievo, ma poi Harry non si ferma mai.
Finché non arriviamo in un posto che fa gelati d'asporto.
«Puoi andare tu a prenderli?» mi chiede nascondendosi al buio della macchina proprio men­tre passa una ragazzina, lo guardo strano.
«Che gusti vuoi?»
«Mmm cioccolato e crema. Tieni» mi da i soldi e scendo seguendo la ragazzina dentro la ge­lateria, è piena nonostante sia l'una e mezza di notte così faccio la fila ordinando i due gelati quando tocca a me.
Forse ho capito perché Harry ha deciso di venire qui: fanno dei coni letteralmente giganti!
«Ecco!»
«Tienilo tu, devo guidare»
«Ancora? Dove dobbiamo andare?» non risponde e rimette in moto la macchina, camminia­mo per altri cinque minuti per raggiungere un'altura dove parcheggia e spegne la macchina.
«Finalmente!» esclama uscendo all'aria aperta, lo seguo porgendogli il suo gelato e sedendo­mi sul muso della macchina lasciando i tacchi per terra e iniziando a mangiare questo gelato squisito.
«Stai attenta, è nuova la macchina!» sussurra levandosi le scarpe e con delicatezza salendo accanto a me. Da qui si vede tutta Londra: il Big Ben, Buckingham palace, London eye il­luminati da tantissime luci che rende tutto ancora più magico.
«Tu mi conoscevi già da prima dell'incidente?» chiedo gettando la carta del cono a terra.
«Si, cioè ti ho visto quel giorno ci siamo scambiati due parole»
«Quindi non sai niente di me»
«Come tu non sai niente di me» ribatte lui sorridendo.
Mi giro per guardarlo meglio, ha qualcosa di familiare ma non riesco a capire cosa.
«Perché mi fissi?» domanda girandosi, i nostri occhi si incontrano.
«Mi sembra di conoscerti..» sussurro.
«Sono lo stesso di un'ora fa» scherza avvicinandosi di più a me, gli faccio la linguaccia e lo spingo. Però all'improvviso tira una folata di vento che mi fa rabbrividire lui lo nota e mi ab­braccia cercando di scaldarmi.
Sento qualcosa vibrare accanto a me, cerco nella borsa trovando il mio Iphone con il viso di Louis che mi sta chiamando.
«Hey»
«Ciao Cait, Harry è con te?»
«Yes, te lo passo?»
«Si grazie»
Passo il telefono ad Harry scandendo con le labbra le parole “Louis” lui annuisce e rispon­de, vedo la sua espressione mutare da felice a sorpresa a triste. Mi lascia la giacca poi scen­de dal cofano anteriore dell'auto per allontanarsi a parlare, non che avrei origliato.
Rimango a guardare le stelle sopra a me che vengono illuminate ogni tanto da qualche fa­scio di luce colorata, non ci credo le luci della festa arrivano fin qui!
Forse dovrei tornare a casa mia mamma si starà preoccupando e le avevo promesso che non avrei fatto tardi. Più in là sento Harry accaldarsi e alzare la voce con Louis al telefono, dopo pochi minuti ritorna porgendomi l' Iphone e dicendomi che mi avrebbe riportata a casa.
Durante il viaggio di ritorno nessuno parla, anche la radio tace e c'è un'aria pesante ma non oso parlare ho paura che Harry se la prenda anche con me. Non gli chiedo neanche come sa dove abito, si ferma davanti il marciapiede e respira profondamente.
«Tutto okay?» gli chiedo.
«Si scusa, qualche problema con... gli amici. E' tutto risolto. E' questa casa tua vero? O ho sbagliato?»
«Tranquillo missione compiuta!» esclamo alzando il pollice in alto, gli strappo un sorriso e sono contenta anche io però sento il cuore accelerare il suo battito sarà il caldo, oppure la stanchezza ma è meglio che vada.
Apro la portiera ma Harry mi trattiene il braccio sfilandomi la sua giacca e avvicinandomi verso di lui, i nostri occhi si combaciano dello stesso verde, sono così vicina a lui che sento il suo respiro sul viso e le sue labbra sono ad un centimetro dalle mie.

Lui si avvicina pericolosamente...



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** You’re insecure don’t know what for.. ***


Harry chiude gli occhi e mi stampa un bacio sulle labbra.. un bacio leggero vellutato che però non mi provoca quella strana sensazione che dovrebbe avvenire nel mio stomaco. Ri­cambio il bacio che dura una frazione di secondo, poi il ragazzo si allontana sorridendomi e accarezzandomi la guancia.
«A domani» mi saluta, scendo dalla macchina avviandomi verso la porta ancora frastornata da quello che è successo, giro la chiave ed entro schizzando di corsa in camera mia buttan­domi sul letto dove, senza neanche aver tempo di pensare, mi addormento.
«Buongiorno» sbadiglio entrando in cucina, la mamma alza lo sguardo dalla tazza rivolgen­domi un sorriso enorme.
«Giorno tesoro, com'è andata ieri?»
«Non sono neanche entrata alla festa, io ed Harry.. Styles siamo andati a fare un giro» le dico mentre riempio la mia tazza con una bella dose di caffè.
La mamma mi guarda con un sopracciglio curiosa iniziando a battere le unghie sul tavolo in senso di impazienza.
«Cosa c'è?» le chiedo.
«Ti ha baciata?» sputa lei con gli occhi scintillanti.
La guardo sbalordita poi rossa in viso annuisco, lei urla dalla gioia e mi abbraccia confes­sandomi che non le avevo mai parlato di nessun ragazzo quindi neanche io so se quello era il mio primo bacio oppure no.
Rimango da sola per tutta la mattina perché la mamma è al lavoro e ancora non so se ho qualche amico qui o no, poi però mi squilla il telefono con un numero che non conosco.
«Pronto?»
«Cait, sono Harry» la sua voce mi da i brividi.
«C-Ciao» rispondo imbarazzata, non so come comportarmi dopo ieri sera.
«Che fai?»
«Sto in procinto di uccidermi» confesso.
«Perché?» domanda ridendo.
«Sono a casa da sola e mi annoio moltissimo!»
«Cinque minuti e sono lì» mi dice, non ho neanche tempo di controbattere che chiude la chiamata di colpo. Mi alzo di scatto andando allo specchio in corridoio: sono un disastro! Corro in camera più veloce di Bolt trovando un paio di pantaloncini rosa fosforescente sulla poltrona e una canottiera azzurra li indosso cercando anche di darmi una pettinata per siste­mare questi capelli intrecciati.
Suona il campanello, altro che cinque minuti ne saranno passati si e no due! Scendo di sotto guardandomi ancora allo specchio prima di aprire.
«Hai fatto una corsa enorme!» esclamo vedendolo.
«Non ho neanche superato i 180» entra scoppiando a ridere diffondendo la sua allegria per tutta la casa.
«Che bella casetta» confessa facendo un giro, sorrido chiudendomi la porta alle spalle.
«Grazie»
Restiamo un po' seduti sul divano a guardare la televisione e a conoscerci meglio, è un ra­gazzo veramente simpatico e gentile sono contenta di aver fatto amicizia con lui e che stia­mo legando molto.
Squilla il telefono di casa così vado in cucina per riuscire a rispondere in tempo.
«Buongiorno!» esclama qualcuno con voce dolce.
«Louis?» sussurro senza farmi sentire da Harry che sta ridendo a crepapelle in salone.
«Si, brava! Senti mi chiedevo se avevi da fare questa mattina» cosa devo dirgli? La verità o una bugia? Di solito le bugie nelle amicizie sono terribili così opto per la verità.
«Ehm in realtà sto insieme ad Harry, sai il tuo amico che mi hai presentato ieri sera» confes­so, silenzio.. sento solo il respiro di Louis fermarsi poi farsi più accelerato spero non se la sia presa.
«Ah.. tranquilla dai allora magari ci sentiamo più tardi ciao!» saluta con voce un po' dura. Riaggancio e torno in salone per buttarmi sopra il divano Harry mi guarda, ma scuoto la te­sta chiudendo gli occhi. Sento il suo fiato sopra di me e il suo profumo m'invade le narici, apro le palpebre ritrovandomelo vicinissimo come sempre i suoi occhi mi paralizzano impe­dendomi di pensare.
Si avvicina finché non mi sfiora le labbra dolcemente, sento la sua mano cercare la mia schiena fra i cuscini e stringermi a sé quando improvvisamente gli squilla il cellulare facen­doci sobbalzare entrambi.
Mi sorride e risponde. Sento delle urla e delle parole di rimprovero provenire dall'altra parte del telefono Harry annuisce, sbuffa e poi riaggancia senza dire una parola mentre la persona dall'altra parte sta ancora parlando. Lo vedo spegnere il telefono e gettarlo sopra il tavolino.
«Cos'è successo?» chiedo preoccupata.
«Tranquilla non è niente..» sorride e torna ad avvicinarsi, ma lo blocco con una mano spin­gendolo lontano da me e guardandolo con un cipiglio strano. Mi guarda poi sbuffa si gira e torna a guardare la televisione, non capisco perché non vuole confidarsi con me... eppure mi sembra che siamo amici! Io non posso raccontargli molte cose perché non ricordo niente a causa di quello stupido incidente, ma lui può aprirsi con me.
«Harry io..» inizio a dire posando una mano sulla sua gamba.
«Tranquilla Cait è colpa mia, ora vado» sorride mi da un bacio in fronte ed esce dalla porta così velocemente che neanche ho il tempo di salutarlo.
Rimango fissa a guardare il vuoto di fronte a me senza riuscire ad emettere una parola, sen­za potermi muovere.. che ragazzo strano! Crollo sul divano stendendomi guardando il soffit­to beige pensierosa, un urlo pazzesco esce dalla tv così mi giro per spegnerla ma vedo il te­lefono di Harry sul tavolo. Che scemo se l'è dimenticato!
Lo prendo e la curiosità batte, lo accendo sperando che non ci sia il codice.. sono fortunata, si accende e noto che come sfondo ha una sua foto puff che vanitoso. Scorro le chiamate perse e trovo in cima quella di Louis, è con lui che stava litigando? La mia curiosità però non ha fine così vado sui messaggi.. lo so che è sbagliato, ma è più forte di me. Ci sono molti sms di Louis, altri di Niall, alcuni di un certo Paul ma nessun sms di qualche ragazza oppure di sua madre però un sms mi colpisce così lo apro.


Cazzo Liam perché non vuoi capirlo che Cait mi piace?


Rimango basita mentre sento il cellulare tremarmi tra le mani, scorro per vedere la risposta del suo amico.


Harry ti piacciono così tante ragazze.. lei è importante per qualcun altro ti prego lasciala sta­re!


Qualcun altro? E chi sarebbe? Cos'è tutto questo mistero che mi infastidisce sempre di più.. ecco perché Styles ha litigato con Louis forse anche lui gli ha consigliato di lasciarmi stare e invece di accettare il consiglio Harry si è arrabbiato perché non vuole perdermi..
La porta suona all'improvviso spaventandomi così da far finire il cellulare per terra, lo rac­colto e vado a vedere chi è: Harry! Merda, spengo velocemente il telefono rimettendolo al suo posto poi corro ad aprire.
«Ciao, come mai di nuovo qui?» chiedo innocentemente.
«Ho dimenticato tre cose, una..» va in salotto per prendere il suo Iphone, poi torna da me af­ferrandomi i fianchi così da farmi andare a sbattere contro il suo petto «due..» si avvicina e mi bacia, questa volta ricambio il bacio perché voglio vedere cosa sento veramente.
«E tre questa sera ti passo a prendere abbiamo una cena con gli altri amici» sorride ed esce ancora una volta senza farmi parlare «Alle nove!» urla prima di salire nella sua Range Ro­ver e partire alla velocità della luce sgommando.
Ritorno sul divano dove in pochi minuti mi addormento.


«Tesoro svegliati dai» è mia mamma che mi chiama, apro gli occhi mugugnando e do un oc­chiata all'orologio che segna le otto e mezza. Mi alzo di colpo correndo in camera mia per vestirmi.
Bene sta sera devo scoprire cosa sta succedendo ad Harry!



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Misunderstandings ***


«Tranquilla signora è in buone mani Cait» esclama Harry prendendo il mio borsone, la cena si è trasformata in una specie di vacanza; saremmo andati su una delle sue tante case vicino la costa per trascorrere qualche giorno insieme agli altri nostri amici. Spero solo di non esse­re l'unica femmina.«Io mi fido, riportatemela tutta intera» e questo vuol dire fidarsi? Mia mamma mi abbraccia forte prima di lasciarmi andare con una pacca sul mio di dietro la saluto e salgo in macchina sbadigliando.
«Hai sonno?»
«No, no anche perché ho dormito tutto il pomeriggio»
«Allora si parte!» urla premendo l'acceleratore m'infilo la cintura impaurita, ma Harry scop­pia a ridere rallentando lo guardo male chissà cos'ha dentro quella testolina piena di ricci, mi giro verso il finestrino visto che il viaggio dura un'oretta decido di mangiare una barretta che mi sono portata da casa.
«Hai fame?» mi chiede preoccupato Harry, scuoto la testa indicando quella fonte di grassi che ho in mano e torno a guardare la strada mentre una musica diffonde l'aria, fuori il cielo si sta oscurando a causa di grandi nuvole nere che promettono pioggia.
Fino alla fine del viaggio nessuno dei due parla, ognuno è immerso nei suoi pensieri belli o brutti che siano.. questo è uno dei momenti in cui vorrei avere la capacità di leggere nella menta per capire cosa c'è sotto quei suo ricci.
Voltiamo a destra entrando in una stradina che porta ad una casa degna della visita di MTV: è enorme e sulla facciata dietro si vede il mare; chissà che lavoro fanno i suoi genitori per permettersi tutto questo lusso, noto altre due macchine : la Range Rover di Louis e una mini cooper rossa che però non so a chi appartiene.
Parcheggiamo, scendo e mi avvicino alla porta dove mi appare tutto ancora più grande Har­ry apre.. si presenta un'enorme scalinata di legno e un tappeto rosso come quello dei red car­pet.
«Uao!» esclamo.
«Ti piace?» domanda avvicinandosi da dietro per abbracciarmi, annuisco cercando di non sbavare ma sento qualcuno tossire alle nostre spalle così mi volto trovando Louis appoggia­to sulla porta. Sorrido imbarazzata perché dopo l'ultima telefonata e gli strilli con Harry tempo che faccia una scenata anche qui, ma lui si avvicina scansando l'amico e abbraccian­domi forte.
«Ben tornata!» esclama Louis, sorrido guardandolo: indossa una maglietta a righe e solo ora ci faccio caso, ma da quando lo conosco non ha altre magliette.. ma che l'ho visto con una t-shirt a scacchi o con una camicia.
«Louis hai visto il mio cappello?» chiede una ragazza affacciandosi da una stanza vicino, è decisamente la ragazza più bella che ho mai visto: alta, magra con dei capelli lunghissimi e un viso di porcellana.
«Cait lei è Eleonor la mia ragazza» mi volto a guardare Louis sbalordita la sua cosa? Io che pensavo che ci provasse con me, quanto posso essere stupida! Sorrido stringendole la mano.
«Harry devo parlarti» dice duro Louis, Styles annusce seguendolo in soggiorno.
«Vieni ti accompagno in camera tua» si offre Eleonor guidandomi sopra quella rampa di scale interminabile al piano di sopra ogni angolo, ogni parete è decorata da quadri, piante, mobili pregiati quasi a non lasciar neanche un angolo vuoto.
La mamma di Styles deve avere buon gusto peccato che abbia affidato una casa così perfetta ad un figlio che potrebbe distruggere tutto; stando insieme ad Harry ho imparato che è capa­ce di fare qualsiasi cosa dalla più pericolosa alla più romantica.
Arriviamo davanti ad una porta azzurra con una targhetta “ospiti” così guardo le altre stanze ed ogni porta è di un colore diverso dove in alto c'è il nome dei ragazzi mentre altre porte hanno altre didascalie, ma non riesco a leggere perché Eleonor mi spinge dentro.
«Ti piace?»
«E'.. perfetta» c'è un letto enorme al centro della stanza, un armadio alla parete e un balcone che si affaccia sul retro della casa da cui si vede il mare. Eleonor mi lascia da sola così pos­so farmi una doccia calda visto che fuori proprio ora ha cominciato a piovere terribilmente, sarà il viaggio ma sono stanchissima e per di più sono le dieci e mezza e io non ho ancora mangiato niente così indosso i pantaloncini, una felpa per scendere di sotto.
Sento un profumo di carne invadermi le narici fino a farmi venire l'acquolina in bocca, se­guo l'odore lasciando una profonda scia di bava che mi porta in cucina dove due ragazzi sono chinati sul camini intenti a cucinare qualcosa di buono sul fuoco.
«Cait!» esclama uno dei due avvicinandosi e abbracciandomi.
«Ciao Niall!»
«Questo è Liam un altro ragazzo che hai conosciuto il giorno dell'incidente» il mesterioso amico si volta sorridendomi, anche lui è bellissimo sembra una maledizione.. ha i capelli dritti e gli occhi marroni che infondono sicurezza gli tendo la mano che lui stringe contento.
«Liam dannazione perché devi essere così ordinato?!» sbraita una ragazza entrando, la guar­do e rimango sorpresa di quanto mi somigli. Ha gli occhi verdi come i miei sono che è più alta e magra con i capelli neri che le scendono fino alla vita in morbidi ricci.
«Oh non sapevo avessimo ospiti» dice lei guardandomi in modo strano.
«Lei è Cait un'amica di Harry» tentenna Niall presentandomi, poteva semplicemente dire “una nostra amica” mi avvicino per presentarmi ma la ragazza fa un passo indietro facendo un sorriso forzato balbettando «Ciao io sono Beth» per poi dirigersi verso i fornelli.
Guardo Niall che alza le spalle tornando da Liam, la porta della cucina di apre lasciando en­trare Harry e Louis.. Styles ha un'espressione stanca e frustrata in volto mentre l'amico lo guarda con gli occhi tristi.
«Cait ti va di fare un giro per la casa? Qui c'è troppa gente» mi propone Harry prendendomi la mano e trascinandomi via.
Camminiamo per un po' finché non raggiungiamo la mansarda, questa casa è veramente im­mensa devo farmi fare una piantina sennò giuro che mi perderò sicuro! Quassù è carino mi siedo su un divanetto vicino la finestra vedendo la pioggia scendere giù mentre il mare ini­zia ad agitarsi nervosamente, Harry invece comincia a camminare avanti ed indietro lo guar­do ma mi fa venire la nausea.
«Styles smettila!» gli urlo, mi guarda fermandosi di colpo.
«Ho anche un secondo nome» confessa.
«Ovvero?»
«Edward»
«Carino» sorrido.
«Senti.. per una volta per tutte mi puoi dire la verità? Che succede con Louis?» sbotto pren­dendolo alla sprovvista lui mi guarda poi si siede vicino a me portandosi le ginocchi a petto e scompigliandosi i capelli.
«Cait è.. complicato» inizia a dire.. per chi mi ha preso? Per una bambina di dieci anni?!
«Non dirmi così! Complicato come nel dire che ti piaccio, come nel dire che tu e Louis liti­gate perché tutti non vogliono che noi stiamo insieme?» urlo non riuscendomi più a trattene­re, sento la rabbia montarmi addosso fino a farmi esplodere.
«Tu.. tu come fai a saperlo?»
«Perché quando hai dimenticato il tuo stupido Iphone a casa l'ho acceso e ho letto qualche messaggio..» ora che lo dico ad alta voce mi vergogno ancora di più lo guardo con un'e­spressione di scuse scuotendo la testa, ma è inutile perché vedo la sua rabbia farsi strada nel suo viso fino ad indurirgli gli occhi.
«Hai fatto cosa?» esclama furioso.
«Harry dai non è niente di grave, tu non mi davi risposte e io..»
«Nulla di grave? Bene allora non è grave se ti dico di uscire da questa stanza vero?» dice se­rio.
«Harry io..»
«Vattene!» mi urla facendomi sussultare lo guardo prima di uscire di corsa da questa stanza, scendo le scale con il cuore a mille finché non sento una voce celestiale venire dalla porta color verde. Mi fermo con il fiatone, portandomi una mano al fianco mi avvicino per poter sentire di più così mi appoggio alla porta che però si apre all'improvviso e io cado all'interno della stanza incontrando un paio di occhi marroni..



Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Nice to meet you ***


«Scusa non volevo disturbare, vado subito via..» dico imbarazzata cercando di alzarmi, per­ché devo sempre fare figure di cacca? Mannaggia a me!
«No tranquilla se vuoi puoi restare» mi sorride lui porgendomi la mano, la afferro e con un salto mi rimette in piedi.
«Grazie, ma credo che scenderò di sotto per dare una mano agli altri»
«Allora vengo anche io, piacere il mio nome è Zayn» lo guardo e qualcosa scatta dentro la mia mente.. come un ricordo, un tasto che improvvisamente si accende ma per quanto io possa guardare dentro non capisco cosa mi ricorda questo ragazzo.
«Io sono Caitlin, ma chiamami Cait» scendiamo di sotto insieme entrando in cucina dove tutti sono indaffarati a fare qualcosa, chiedo ad Eleonor se ha bisogno di aiuto così mi offro per apparecchiare. Però sento due occhi puntati addosso.. due occhi verdi Beth mi sta fissan­do da più di dieci minuti, la guardo e sorrido non curante.
«Cait finalmente hai conosciuto Zayn» esclama Niall posandomi un braccio sulle spalle, più in là vedo Louis sbattersi la mano in faccia come a significare “Niall è il solito idiota”.
«E' PRONTO A TAVOLA!!» urla Liam lasciando sulla tavola due enormi vassoi di carne e di patatine, finalmente credevo di svenire da un momento all'altro. Ci sediamo tutti insieme, ma manca qualcuno infatti Harry non è ancora sceso dalla mansarda e mi sento terribilmente in colpa così faccio per alzarmi ma Liam mi precede sparendo al piano di sopra.
Iniziamo a mangiare ed è tutto buonissimo finalmente Styles ci degna della sua presenza si siede ben lontano da me senza guardarmi mai in volto mi sento morire e mi si chiude lo sto­maco impedendomi di mangiare. Però non devo preoccuparmi perché la mia porzione viene divorata dallo stomaco senza fondo di Niall.
Zayn mi guarda alternando il suo sguardo da me a Harry che continua a giocare con la sua forchetta mangiando quasi niente. Io e le altre ragazze sparecchiamo mentre Louis lava i piatti, Liam è in soggiorno a guardare le olimpiadi con Niall che è intendo a sgranocchiare un pacchetto di noccioline. Questo ragazzo è un pozzo senza fine!
«Cait posso parlarti?» mi chiede Zayn con voce nervosa mentre si arruffa il suo enorme ciuffo.
«Scusa prima devo fare una cosa» sorrido e scappo al piano di sopra cercando tra le porte colorate quella di Harry che è l'ultima ed è di uno strano rosa acceso, busso.. nessuna rispo­sta. Busso di nuovo.. niente, metto la mano sulla maniglia e apro incurante di non aver rice­vuto il permesso di entrare.
E' tutto buio, metto le mani avanti per cercare l'interruttore ma qualcuno mi afferra il braccio impedendomi di muovermi. E' Harry riconoscerei ovunque il suo profumo, mi volto trovan­domelo avanti faccio per parlare ma lui scuote la testa lasciandomi andare e andando a se­dersi sul letto accendendo una luce sul comodino.
La stanza è grande con le pareti verdi decorate di tantissime sue foto da piccolo con i suoi genitori e sua sorella, anche lui ha un balcone solo un po' più grande deve essere la sua stan­za di quando era piccolo perché sparsi sul pavimento ci sono giochi da bambino e uno cassa che continue peluches e costruzioni.
«Harry possiamo parlare..?» sussurro continuando a camminare per la camera.
«Ci siamo già detti tutto!» risponde lui freddo.
«No non è vero.. non puoi tagliare due settimane così di punto in bianco» dico esasperata sentendo le lacrime pungere per voler uscire.
«Due settimane di cosa..? Cosa siamo noi?» si alza in piedi avvicinandosi con passo veloce fino a sfiorarmi con il suo corpo alto e muscoloso.
«Io.. io non lo so» mi allontano, ho paura. Paura della verità, di conoscere i miei sentimenti, di dirgli “Harry non provo amore per te!” perché non voglio ferirlo, farlo stare male perché so che per lui conto.
Caitlin sei una maledetta codarda ecco cosa sei!
Mi avvio verso la porta per andarmene, ma Harry sussurra qualcosa che all'inizio non capi­sco poi lo ripete più forte.
«Per favore resta..» corro da lui abbracciandolo forte per stampargli un bacio su una guan­cia.
«Ti propongo una cosa..» dice con la voce più allegra, annuisco.
«Vai spara!»
«Io sarò da adesso in poi come tuo fratello, il tuo migliore amico più fidato.. ti proteggerò, aiuterò e sosterrò senza volere in cambio niente di più dell'amicizia» dice portandosi una mano al petto e chiudendo gli occhi come stesse facendo un giuramento di fedeltà. Non rie­sco a trattenermi scoppio a ridere lasciandolo spiazzato.
«Non sto scherzando»
«Lo so Harry, ma sei così buffo! Okay accetto e lo stesso vale per me» dico trattenendo le risate e abbracciandolo forte.
«Però un'ultima cosa vorrei farla..» dice serio avvicinandosi, mi stringe a sé per un'ultima volta piegando la testa di lato e immergendo la mano nei miei capelli rossicci e baciandomi delicatamente. Ancora una volta non sento niente allo stomaco e capisco che sto facendo la cosa giusta, ma si apre improvvisamente la porta lasciando entrare Zayn.
«Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te..» urla addosso ad Harry andandosene sbattendo la porta con furia. Cosa gli prende? Neanche mi conosce..! Aspetta e se fosse lui quel “qualcun altro” a cui piacevo che aveva detto Liam?
Vedo Harry sbiancarsi in volto ed uscire per correre dietro al suo amico, ci penso due minuti poi esco seguendolo scendo al piano di sotto non trovando nessuno devono essere tutti nelle loro camere d'altronde è l'una passata. Qualcuno sta urlando fuori sotto la pioggia che non smettere di cadere, apro la porta di ingresso andando da loro c'è fango per terra e finisco per sporcarmi tutta ma non importa.
«Per una volta.. per una dannata volta che mi stava piacendo una ragazza seriamente arrivi tu! Ma certo Harry Styles il ragazzo che non fa altro che scopare ragazze dopo ragazza pote­va non conquistare anche Cait?» sta urlando Zayn completamente bagnato e fuori di sé per la rabbia.
«Zayn non è come pensi posso spiegare io..» cerca di giustificarsi Harry, ma l'amico lo ful­mina con gli occhi dandogli una spinta che lo fa cadere a terra rotolando nel fango.
Questo è troppo!
«BASTA» urlo mettendomi in mezzo mentre Harry si rialza con una luce pericolosa che gli attraversa gli occhi verdi.
«Cait ti prego spostati» mi sussurra lui da dietro.
«No.. state litigando per una cosa cretina! Zayn io e Harry non stiamo insieme ci siamo solo baciati qualche volta, ma non provo niente per lui e adesso come adesso non voglio neanche conoscere te figuriamoci metterci insieme. Ti sei comportato orribilmente con Harry! Ades­so smettetela di litigare» esclamo guardandoli entrambi prima di correre in casa verso la mia camera con le lacrime che mi scorrono in viso. Ora possono benissimo sbrigarsela da soli, con i cervelli che si ritrovano entrambi è già tanto se riescono a coordinare le mosse!

 

 

«Buongiorno» dico sbadigliando entrando in cucina dove mi accoglie un profumo di uova e Liam seduto a tavola mentre sta facendo colazione.
«Giorno Cait dormito bene?» chiede sorridendo, non sa niente?
«Diciamo»
«Qualcosa non va?» domanda Beth apparendo all'improvviso spaventandomi e facendomi fare un salto enorme dalla paura, la guardo con la mano sul petto sedendomi vicino al Liam per fare colazione. Lei mi imita.
«Tutto bene, mi hai spaventata!» sorrido, lei sembra non apprezzare perché mi guarda in modo strano.
«Ragazzi Harry ha la febbre, ha detto che ieri è uscito sotto la pioggia per una passeggiata deve aver preso freddo e si è ammalato. Non riesce mai a regolarsi» annuncia Niall entrando in cucina.. è arrivato il divoratore di cibo mettiamoci in salvo!!
«Ah.. io credo che gli porterò qualcosa da mangiare» dico alzandomi prendendo un po' di pancetta e un bicchiere di latte prima che il biondo spazzoli via tutto. Esco andando a sbat­tere con qualcuno è Zayn che anche lui non ha una bella cera non lo guardo in volto e passo dirigendomi di sopra sfiorandogli la spalla.
Raggiungo la porta rosa e busso.
«Avanti..» mi risponde una voce roca, deve stare parecchio male. Entro mettendo la colazio­ne sul comodino, prendo una poltrona e mi siedo vicino al suo letto guardandolo bene in volto è bianco e trema ovunque.
«Quanto hai di febbre?» gli chiedo preoccupata.
«38 tranquilla tra poco viene il medico.. passa» tossisce.
Lo guardo mentre cerca di mangiare sembra un bambino dolce ed innocuo quando sta male quasi mi fa tenerezza, sorrido lui se ne accorge così sposto lo sguardo fuori per guardare che ha smesso di piovere ma il cielo anche oggi è grigio.
Passiamo il tempo a parlare di qualsiasi cosa ci venga in mente, guardiamo la tv dove tra­smettono qualche stupido programma mattutino poi scendo per pranzo dove Louis ha ordina cinese perché Niall e Liam sono usciti per andare non so dove così prendo la mia porzione, quella di Harry e torno su.
«Cait ci penso io tranquilla» dice Louis prendendo il pranzo di Styles e sparendo di sopra, lo guardo sorpresa poi torno in cucina sedendomi per mangiare da sola stranamente anche Eleonor e Beth sono sparite chissà dove.
Sento dei passi che entrano in stanza penso che sia Louis così alzo lo sguardo per parlargli ma è Zayn che mi guarda imbarazzato poi va verso il mobile prende la sua porzione di pran­zo e si siede accanto a me.
Mangiamo in silenzio senza rivolgerci parola è strano perché sento che gli vorrei parlare per conoscerlo, ma quello che ha fatto ieri mi ha fatto imbestialire tantissimo non hanno tre anni perché si devono comportare come se li avessero?
«Cait io..» lo sento sussurrare, ma faccio finta di non averlo sentito.
«Cait volevo dirti..» ripete poco più forte.
«Zayn non ti sento!» lo provoco.
«Io..» inizia piano «Mi dispiace da morire, scusa scusa!» conclude quasi urlando, ora mi sento soddisfatta.
«Va bene però non è a me che devi chiedere scusa» gli dico guardandolo seria, lui annuisce dicendomi che è andato a scusarsi con Harry prima sorrido fiera di me dopotutto perché non dargli una chance?
«Vuoi fare un giro?»
«Okay, non riesco più a stare qui dentro tanto fuori ha smesso di piovere» usciamo prenden­do una giacca visto che tira un leggero vento, Zayn mi porta sul retro della casa dove c'è una piscina coperta e una specie di stalla. Alla nostra sinistra c'è un'interminabile bosco con una stradina come sentiero il ragazzo si dirige verso la stalla aprendo la porta e portando fuori due bellissimi cavalli.
Rimango a bocca aperta!
«O dio! Ma io non so andarci!» esclamo avvicinandomi per accarezzarne uno quello marro­ne con la criniera morbidissima, Zayn mi aiuta a salire e mi spiega alcune cose ma sono si­cura che cadrò. Partiamo alla volta del bosco seguendo il sentiero intanto cerchiamo di co­noscerci meglio; mi spiega che lui ha origini pakistane, che suo nonno è irlandese, che ama la musica ecco il perché stava cantando l'altra volta e che ha una famiglia molto numerosa. Col passare del tempo più cose conosco di lui più mi sembra già di sapere tutto.. come se avessi letto di lui da qualche parte, come se lo conoscessi come le mie tasche.
Il bosco è bellissimo e ora che è uscito il sole ancora di più, è passata un'ora credo e non sono ancora caduta è un record personale per me!
«Cait io..» mi dice Zayn, ma è lontano così faccio per spronare il cavallo che però parte al­l'impazzata andando dritto contro un albero cerco di girare e volo letteralmente dal cavallo finendo a terra sbattendo contro la dura corteccia.
Rinvengo dopo cinque minuti trovando Zayn chino su di me preoccupato mentre con l'altra mano cerca di calmare il mio cavallo.
«Finalmente ho avuto paura!» esclama aiutandomi ad alzarmi per poi abbracciarmi forte stringendomi a sé ed ecco che accade.. questa scossa che attraversa tutto il corpo riempien­domi il sangue facendolo esplodere. Il cuore inizia a battermi scandendo ogni singola imma­gine mi passa davanti: Zayn davanti uno studio a Londra, Zayn su un palco, Zayn con una ragazza, Zayn che si fa un tatuaggio, Zayn che ride con Harry, Zayn che.. BASTA! Non ce la faccio più che mi sta accadendo? Chiudo gli occhi impaurita da tutto ciò, chino la testa nascondendola tra le braccia di Zayn iniziando a piangere.
«Ora ci sono io accanto a te» mi sussurra lui stringendomi più forte.



Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Tell me the truth ***


«Zayn perché è come se ti conoscessi da tanto tempo?» gli chiedo mentre torniamo verso casa trascinando i cavalli con noi che camminano dolcemente scandendo il tempo del nostro percorso.
«Io.. non lo so» risponde vago accelerando il passo, rimette i cavalli nella loro stalla poi en­triamo in casa giusto in tempo per la cena che viene annunciata da Liam. Entriamo in cucina notando che però c'è solo Liam con Beth.
«Gli altri?»

«Louis ed Eleonor sono andati a mangiare fuori» risponde il ragazzo moro.
«Harry?» chiedo mordendomi il labbro.
«E' di sopra la febbre gli è scesa e sta meglio solo che non era il caso che venisse a mangiare giù» mi dice Beth guardandomi sempre con quell'aria stranamente distante e fredda. Sorrido per poi correre di sopra per cambiarmi visto che sono tutta sporca di terra dopo la caduta, mi faccio una doccia veloce per poi mettere un vestito verde fosforescente lego i ca­pelli in una treccia lasciandola morbida lungo la schiena.
Esco chiudendo la porta, ma sento una voce provenire dalla porta rosa di Styles mi appoggio cercando di sentire.. è una voce meravigliosa stroncata però ogni tanto da qualche colpo di tosse. Canta una canzone familiare ci penso su e mi ricordo che è la canzone che abbiamo sentito quella volta in macchina, sapevo che la conosceva!
«Allora la conosci questa canzone!» esclamo entrando e facendolo spaventare tanto che cade dal letto.
«Sei matta vuoi farmi prendere un infarto?» domanda portandosi la mano al cuore e respi­rando pesantemente, che esagerato!
«Non fare lo scemo e rispondi alla mia domanda» dico seria sedendomi sulla scrivania, c'è una chitarra nell'angolo prima non l'avevo notata oppure non c'era. Lui si passa una mano tra i capelli va all'armadio tirando fuori una camicia con un paio di pantaloni per poi spo­gliarsi e rimanere in mutande.
«HARRY!» urlo coprendomi gli occhi diventando improvvisamente rossa.
«Che c'è? Non siamo amici? Non ti dovrebbe dare fastidio...» lo sento provocarmi e vorrei tanto tirargli qualcosa, ma sono buona solo perché si sta riprendendo dalla febbre. Aspetto finché non lo sento avvicinarsi sussurrandomi all'orecchio facendomi rabbrividire apro gli occhi trovandomelo vicino, gli faccio la linguaccia e scendiamo insieme per la cena.
«Finalmente! Pensavo vi foste persi » urla Liam servendo in tavola, vedo con la coda del­l'occhio Zayn irrigidirci vedendoci entrare insieme ma mi volto sorridendogli lo deve capire che siamo solo amici.
Passiamo la sera raccontandoci alcuni eventi particolari, i ragazzi hanno vissuto così tante avventure insieme che mi chiedo com'è stare sempre insieme.. un conto se si è un gruppo, ma dei semplici amici vivere tutti i giorni a contatto mi sembra quasi impossibile.
Liam decide poi di vedere un film in salone così lavo velocemente i piatti insieme a Beth che non proferisce parola poi ci spalmiamo tutti sul divano, ma si rivela un film noioso e dopo un po' Harry si addormenta. Più tardi tocca agli altri mentre io e Zayn restiamo svegli ci guardiamo e scoppiamo a ridere sottovoce per non svegliare i nostri amici.
Mi fa segno di seguirlo, usciamo dalla porta secondaria quella che porta sul balcone da cui si vede il mare c'è un divanetto bianco dove Zayn si siede, ma io mi appoggio al muro di pietra guardando quella vasta distesa d'acqua difronte a me che brontola sotto il cielo stella­to.
«E' bellissimo qui fuori!» esclamo.
«Sai queste ragazze su Twitter dicono che oggi è una notte speciale.. una notte dove si vedo­no le stelle cadenti» dice Malik scorrendo il vetro del suo Iphone.
«Davvero?» chiedo entusiasta avvicinandomi per gettarmi anche io sul divano bianco, spo­sto lo sguardo verso il cielo allungando le gambe per stare più comoda: milioni di piccoli puntini luccicanti splendono in alto disegnando meravigliose figure.
«Hai twitter?» chiedo guardando lo schermo da sopra la sua spalla lui se ne accorge e spe­gne velocemente il telefono annuendo poi poso una braccio intorno alle mie spalle stringen­domi a sé.
Restiamo in silenzio per alcuni minuti entrambi immersi nei loro pensieri, che sento sono stranamente fastidiosi. Faccio per parlare, ma lui mi precede facendosi serio di colpo.
«Com'è stare con Harry?»
«Ancora..?» mi giro fulminandolo con lo sguardo... questa storia non vuole proprio passare! Mi volto dall'altra parte ignorandolo e allontanandomi un po', lui sbuffa e si avvicina per poi immergere il viso tra i miei capelli.. sento il suo respiro sul mio collo accompagnato poi da un dolce tocco delle sue labbra. Rabbrividisco.
«Mi dispiace..» sussurra, mi giro trovandomi il suo viso avanti a me sorrido per poi dargli un bacio sulle labbra lui però mi prende il volto guardandomi fissa negli occhi. Lo guardo confusa perdendomi nelle sue iridi marroni che mi sconvolgono del tutto, sento qualcosa muoversi nello stomaco e un vuoto investirlo di colpo come se tutto intorno a me fosse spa­rito di botto. Perché mi fa questo strano effetto?
Si avvicina fino a sfiorarmi le labbra, poso la mano destra sul suo petto spingendolo delica­tamente via lontano da me. Lui mi guarda vedo una strana luce illuminare i suoi occhi prima di vederlo alzare e girarsi con rabbia.
«Con Harry non ti sei fatta tanti problemi prima di baciarlo!» urla prima di andare via, vedo una striscia di fumo seguirlo deve essersi acceso una sigaretta. Bene ho fatto arrabbiare l'u­nica persona di cui mi sia mai innamorata!
Rimango qui sdraiandomi con le lacrime che iniziano a cadere.. vedo una stella che precipi­ta giù nel mare chiudo gli occhi ed esprimo un desiderio!

 

Vorrei potermi ricordare tutto!

 

 

 

 

«Cait.. Cait» sento urlare, chi è che disturba il mio dolce sonno? Non ho mai sopportato le persone che mi svegliano mentre sto dormendo figuriamoci di prima mattina.. sarà l'alba me lo immagino!
«Chi è..?» mugugno rigirandomi, mi fanno male tutte le ossa della schiena e non riesco a muovermi.
«Cait sono Niall ti sei addormentata di fuori, ma come diavolo hai fatto!» lo sento ridere, apro gli occhi vedendo una chioma bionda muoversi davanti a me. Il ragazzo sta mangiando un sacchetto pieno di biscotti mi sembrava strano che non stesse divorando qualcosa! Lenta­mente cerco di alzarmi, ci riesco ma ho i muscoli immobili che non riescono a muoversi del tutto e la cosa mi spaventa moltissimo, Niall lo capisce e mi prende il braccio posando il sacchetto sul divano.
«Non ti mancheranno i tuoi biscotti?» chiedo mettendo le mie braccia intorno al suo collo, mi guarda con i suoi occhi azzurri prima di scoppiare a ridere.
«Cait cos'è successo?» chiede spaventato Liam avvicinandosi, sento un rumore e qualcun al­tro si affaccia dal salone è Louis con una bella maglia con la bandiera americana mi sorride.
«Avete fatto festa voi due? Niall sei un terremoto l'hai distrutta così tanto?» urla Louis scop­piando a ridere lo guardo sbalordita, ma la sua risata mi contagia facendo ridere anche Niall.. non l'avevo mai sentito ridere e devo ammettere che ha un verso davvero buffo.
«Tommo non fare lo scemo!» lo rimprovera Liam. Il biondino mi deposita sul divano facen­domi allungare le gambe sopra un pouf arancione, va in cucina per tornare con un pacchetto di patatine le apre e me ne offre un po' sorridendo accetto.
«Cosa c'è in tv?» chiedo sgranocchiando.
«C'è la finale di beach volley!» urla Lousi sedendosi accanto a noi prendendo un po' di pata­tine.
«Finale?» domando confusa.
«Si ci sono le olimpiadi.. finiscono domani» uao! E' già agosto? Come vola il tempo, non ci voleva proprio l'incidente che ho avuto mi sono persa moltissimi mesi il moro accende la tv proprio mentre inizia lo speaker a parlare . Deve aver iniziato adesso perché le squadre stan­no entrando in campo: Gran Bretagna contro Canada!
«AVANTI !!» urla Louis eccitandosi, lo guardo ridendo non sapevo gli piacesse così tanto lo sport.
Passiamo la mattinata ad esultare davanti il televisore ogni volta che la nostra squadra face­va punto, ad insultare l'albatro per le scorrettezze o almeno per quelle che noi credevamo scorrettezze fino all'ora di pranzo dove Liam mi porta un bel vassoio perché non riesco ad alzarmi.
«Dovrei chiamare un medico?» chiedo preoccupata.
«Vediamo, se sta sera sei ancora così lo chiamiamo» mi risponde sorridendomi, è bellissimo quando lo fa come se tutta la stanza si riempisse di luce.
«Oggi non sono io quello malato» sento sussurrare dietro di me, mi volto trovandomi un paio di occhi verdi che mi fissano e un sorriso scemo sotto di essi. Gli faccio la linguaccia fingendomi offesa, ma in quel momento alla tv passa la canzone che avevo sentito in radio così cerco il telecomando alzando il volume.
«Vi ricordo che per la chiusura delle Olimpiadi domani sul palco si esibiranno i One Direc­tio, la nuova band che sta diventando fenomeno mondiale! Perciò restate incollati al televi­sore perché oltre a loro avremmo tantissimi altri cantanti» urla il telecronista.
«Nuova band ma se è passato un anno da quando.. » inizia a scaldarsi Harry correndo contro la televisione cercando di prendersela con il tizio alla televisione Liam lo blocca impedendogli di rompere lo schermo, scoppio a ridere.
«Styles ma cosa fai!» rido «Li conosci?» gli chiedo con le lacrime agli occhi.
Mi guarda disorientato, ma il telefono lo salva squillandogli improvvisamente.
«Paul! Si certo» esclama allontanandosi, è lo stesso Paul di cui avevo letto nei messaggio, prendo Liam per un braccio costringendolo a sedersi accanto a me poi aspetto che Harry si si allontanano prima di parlare.
«Chi è questo Paul?»
«Lui è.. ehm.. ehm..» fa il vago guardandomi confuso.
«Cait scusa mi chiama Beth» scappa via.
«Ma non è vero!» gli urlo da dietro.
Rimango a guardare la televisione imbronciata, pian piano tutti i ragazzi scendono uno dopo l'altro dirigendosi in cucina l'ultimo è Niall che mi fa l'occhiolino prima di chiudere la porta dietro di se. Basta con tutto questo mistero!
Cerco di alzarmi e lentamente mi dirigo verso la porta bianca appoggiando l'orecchio per cercare di sentire cosa dicono, si sentono voce confuse forse stanno parlando tutti insieme ma poi eccola la chiara voce di Liam sovrastare le altre.
«Basta ragazzi domani dobbiamo esibirci dobbiamo dirle la verità! Anche perché e la viene a sapere da noi o da internet o la vede domani alla chiusura delle olimpiadi»
«Ma Liam e se avesse uno shock?» domanda Louis con la voce che gli trema per l'agitazio­ne.
Ingoio sentendo la gola improvvisamente secca. Cosa vuol dire che si dovranno esibire? Cosa mi stanno tenendo nascosto? Levo l'orecchio dalla porta decisa a dare un'occhiata su internet, ma sento la sua voce più bassa del solito con un tono triste e distante.
«Non voglio che le succeda un'altra disgrazia.. però non voglio neanche privarla dei suoi ri­cordi e del suo passato» è Zayn.
«Cosa vuoi fare amico? La decisione spetta a te visto che sei coinvolto maggiormente» dice Harry che fino adesso non aveva parlato.
«Dobbiamo parlare» torno in salone gettandomi sul divano confusa e meravigliata. La porta della cucina si apre mentre i ragazzi escono a turno raggiungendomi, mi sforzo e sorride ve­dendoli sedersi accanto a me mentre Zayn rimane in piedi insieme a Liam.
«Che succede ragazzi?» domando innocentemente.
«Ti abbiamo omesso una cosa.. forse la più importante» risponde calmo Payne guardandomi negli occhi, mi faccio seria.. sto per scoprire la verità.
«Bhé noi.. noi siamo.. vedi devi sapere» cerca di iniziare.
«Noi siamo gli One Direction» sbotta Niall un po' più in là seduto sul divano a testa in giù guardandomi con un sorriso enorme, è questo il modo di dire una cosa così importante? Di colpo comincio a ricordare: la mia camera piena di poster, le giornate passate con le cuffie nelle orecchie ad ascoltarli, le sere cercando di farmi seguire da loro su Twitter, le lettere di­sperate e piene d'amore mandate a Zayn. Alzo lo sguardo guardandolo, ma lui non riesce a sostenerlo infatti lo abbassa vergognandosi di aver omesso una cosa così importante.
Poi un flash il giorno dell'incidente: il viaggio in autobus per raggiungere il loro studio, la notte passata davanti i cancelli, poi il loro incontro abbracciarli parlargli dei miei problemi e dare le lettere a Niall raccomandandomi di consegnarle a Zayn che quel giorno non c'era.
Mi metto le mani nei capelli stringendoli forti e scoppiando improvvisamente a piangere sempre più forte con singhiozzi a ritmo con il mio cuore.
Qualcuno si avvicina stringendomi a sé, dischiudo gli occhi vedendo Harry anche lui mi ha mentito quando mi aveva promesso che non lo avrebbe mai fatto, che mi avrebbe sempre detto la verità
Mi scosto correndo in camera mia sbattendo la porta.
«Niall cosa nella parola “delicatezza” non capisci?» sento esclamare Liam al piano di sotto.



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** And I need you more than ever.. ***


 

Vengo svegliata dalle prime luci dell'alba, non ho dormito per tutta la notte a causa dei con­tinui incubi che mi attraversano la mente delle parole di Niall che rimbombano come a dire “noi siamo i One Direction e ti abbiamo fregato”, come la peggior puntata di Punk'd.
Per non parlare dell'espressione di Zayn che se ne stava lì in un angolo senza intervenire senza riuscire a dire qualcosa, ma pensando “pensavi davvero che io Zayn Malik mi sarei innamorato di te?” questo è quello che mi ferisce di più, perché mi stavo affezionando a lui...
Bussano alla porta, trattengo il respiro nascondendomi sotto le coperte. Sento la porta aprirsi per poi richiudersi, ma rimango immobile perché dei passi si avvicinano e qualcuno si siede sul letto accanto a me.
«So che sei lì sotto e che sei sveglia» esclama Niall con la bocca occupata da chissà quale cibo, non rispondo però lo sento sbuffare e dopo un po' inizia a farmi il solletico sotto le co­perte non lasciandomi altra alternativa se non quella di uscire fuori.
«Smettila!» gli ordino, si ferma e mi guarda sovrappensiero. I suoi occhi mi ipnotizzano.
«Cait scusa per come mi sono comportato è che io se devo dire una cosa non faccio tanti giri di parole come Liam, la dico e basta» afferma abbassando lo sguardo.
Annuisco.
«Puoi perdonarmi?»
«Io...» sussurro.
«Cait ti voglio un bene enorme non voglio perderti» confessa con la voce che gli trema.
Lo guardo negli occhi vedendoglieli brillare così lo abbraccio forte, lui sorride e ricambia l'abbraccio.
«Non ci riesco a stare arrabbiata con te» rido.
«Lo so sono formidabile io » scoppia a ridere con la sua risata meravigliosa che presto mi contagia così restiamo per un po' lì a sghignazzare come matti finché qualcuno di sotto urla che è pronto il pranzo.
«Scendi?»
«No.. rimango qua non ho molta fame» vedo Niall pensarci poi mi da un bacio sulla nuca e sparisce di sotto chiudendo la porta alle sue spalle.
Horan è un ragazzo perfetto con un cuore puro e libero è impossibile restare arrabbiati con lui, è l'unico che riesce a farmi stare così bene a farmi dimenticare ogni problema con una semplice risata.
Prendo il telefono con le cuffie infilandomele, cerco su YouTube “One Direction” premo la playlist chiudendo gli occhi comincio ad ascoltare le loro canzoni.. parole dopo parole mi entrano nel cuore facendomi ricordare perché li ammiravo così tanto. Le loro voci diventano come una droga per me che scorre nelle vene dandomi un'adrenalina pazzesca.
Una voce mi colpisce più di tutte, gli acuti che fa il mondo un cui urla il proprio pezzo con passione.. è Zayn lo riconosco dal suo accento e sono sempre più fiera di lui, mi scorre una lacrima sul viso che bagna il lenzuolo sento una mano sfiorarmi la guancia. Apro gli occhi di scatto sobbalzando mi levo le cuffiette guardando due paia di occhi verde smeraldo da­vanti a me.
«Cosa vuoi?» mi alzo andando verso la finestra, fuori piove moltissimo.
«Cosa ascoltavi?» mi chiede.
«Te» mi giro guardandolo negli occhi anche se non resisto molto, giro lo sguardo andando verso l'armadio a prendere una felpa da mettere visto che la temperatura è scesa di colpo.
«Ah.. e ti piace come canto?» esclama ridendo, mi volto fulminandolo con lo sguardo men­tre indosso la felpa di Superman che mi aveva regalato mia madre per il compleanno.. lenta­mente torno a ricordare ogni cosa.
«Cait scusa.. io volevo che mi conoscessi per come sono veramente e non per la fama che ho, volevo vedessi che oltre al lusso, ai soldi, ai fans sono un semplice ragazzo che riesce a vivere normalmente con i suoi amici» mi dice con gli occhi che luccicano, lo guardo senten­do la rabbia scivolarmi di dosso per finire a terra dove non potrà più tornare indietro.
«Harry.. tu sei un ragazzo magnifico, non dovevi nasconderti io ti avrei conosciuto e apprez­zato per come sei» gli confesso guardandolo negli occhi.
«Ho sbagliato a non fidarmi di te, però ti eri appena svegliata dal coma avevo paura che avessi una ricaduta»
Annuisco, mi sorride non posso tenergli il broncio è più forte di me se ad una persona vo­glio bene non riesco a rimanerci arrabbiata per molto tempo.
«Cait ti voglio un bene dell'anima, mi dispiace tantissimo» mi dice avvicinandosi, lo guardo e mi tuffo tra le sue braccia gettando sulla sua maglia blu tutte le lacrime trattenute durante la notte, tutti i sentimenti di frustrazione.
«Scusa mi dispiace» dico cercando di pulirgli la T-shirt senza successo però le lacrime di mascara hanno lasciato un segno indelebile sul tessuto. Lui mi ferma la mano iniziando a ri­dere come un matto.
«Tranquilla dai!» mi abbraccia forte, poi sentiamo bussare la porte così Harry va ad aprire trovandosi davanti Liam e Louis che si contorcono le mani in preda ad un attacco d'ansia. So già quello che mi vogliono dire così mi alzo da letto e corro loro incontro per abbracciar­li forte.
«Tranquilli ragazzi so che l'avete fatto per il mio bene, vi voglio bene!» esclamo.
«CAIT GRAZIE» urla Louis con la sua voce squillante, scoppio a ridere scompigliandogli i capelli.
Scendiamo sotto, io mangio qualcosa mentre loro si dirigono ad un piano ancora sottostante che non avevo mai notato. Prendo un pacchetto di biscotti e li seguo scoprendo che c'è un perfetto studio di registrazione rintanato là sotto, rimango a bocca aperto i ragazzi notano la mia espressione e sogghignano divertiti.
«Attenta o ti cadranno i biscotti» esclama Niall prendendone uno facendomi l'occhiolino prima di raggiungere gli altri dietro il vetro.
La porta d'ingresso cigola mi volto ed entra Zayn sento il cuore partire all'impazzata e lo stomaco chiudersi di colpo, abbasso lo sguardo imbarazzata continuando a mangiare i bi­scotti che sono rimasti.
«Zayn cosa hai combinato ai capelli!» urla inorridito Liam guardandolo.
«Niente..» risponde lui con voce roca.
«Niente un par di palle! Te li sei colorati.. e domani dobbiamo cantare alle olimpiadi!» esclama Payne arrabbiato.
«E allora non posso cantare con i capelli colorati?» urla l'amico.
«Ragazzi calmatevi dai» cerca di appacificarli Niall prendendo Zayn per il braccio.
«Cosa hai fatto sul braccio?» inorridisce Liam fissandolo, mi affaccio per vedere meglio e Zayn ha tatuato un enorme nuvola dei fumetti rossa con la scritta “zap!” gialla enorme.. tut­to sullo stesso braccio dove ha tatuato le dita incrociate e il microfono.
«Liam calmati! Il tatuaggio ha le maniche lunghe e per quanto riguarda i capelli gli stanno bene» si intromette Harry risolvendo tutto.
«Grazie amico» gli sussurra Malik poggiandogli una mano sulla spalla.
«Forse hai ragione.. scusa Zayn sono solo un po' frustrato!» esclama Liam abbracciandolo, ecco loro come risolvono loro i problemi si aiutano a vicenda ed è un modo perfetto.
Rimango a guardarli mentre Zayn prende il suo posto affianco a loro, Harry mi chiede di spingere un bottone rosso e parte la base dove incominciano a cantare il loro pezzo. E' un brano nuovo che stanno scrivendo per il nuovo album, mi piace moltissimo così mi siedo accoccolandomi sulla sedia portandomi le ginocchia al petto ascoltando questa fantastica melodia che riescono a riprodurre col suono della voce.
Amo cantare, da piccola volevo diventare una cantante famosa come la ragazzina di Hanna Montana Miley che oggi è un idolo in tutto il mondo; ho fatto alcuni provini però poi ho smesso senza neanche una ragione.. forse dopo la morte di mio padre o l'abbandono di no­stra sorella.
«YEAA!!» urla Niall a fine canzone cominciando a saltare per tutto lo studio.
Siamo stati fenomenali» si aggiunge Louis improvvisando un specie di danza, muovendo il suo posteriore avanti ed indietro trattengo un risata.
«Ragazzi è uscito il sole» esclama Liam aggrappandosi ad una piccola finestrella in alto.
«Andiamo a scrivere fuori dai» propone Harry prendendo spartiti, carta, penne mentre Niall prende la chitarra piano piano escono tutti tranne uno: Zayn. Mi guardo intorno e siamo ri­masti soli ecco il loro malefico piano!
Faccio per alzarmi per raggiungere i ragazzi, ma lui mi afferra il polso avvicinandomi a sé e impedendomi di scappare da qualsiasi parte. Lo guardo negli occhi, sento il suo cuore batte­re ad un centimetro dal mio.
«Cait ti prego ascoltami» si allontana preme un tasto e parte una melodia, una musica che conosco benissimo e lui inizia a cantare Total Eclipse of the Heart lo ascolto mentre mi guarda mi confessa ciò che sente.. ciò che vuole ed una lacrima mi scende dal volto.
Sento il mio cuore scoppiare di fronte a tanta dolcezza, si avvicina cantando l'ultima frase poi mi afferra la mano e si mette in ginocchio.
«Potrai mai perdonarmi?» dice con l'altra mano al cuore, vedo il tatuaggio ed è veramente grande. Sorrido e annuisco lui sorride si alza abbracciandomi forte così io mi rifugio in que­ste braccia che so che non mi faranno mai più del male.
«Allora domani canterete davanti milioni di persone» sussurro.
«Già.. questa volta sarà diverso perché le olimpiadi sono olimpiadi!»
«Andrai benissimo e poi questo nuovo look mi piace moltissimo» sorrido sfiorandogli il ciuffo biondo e dandogli un bacio sulla guancia. Mi guarda e mi abbraccia ec­colo ora mi accordo di avere tutto il mondo tra le mie braccia.
 

 

«Buongiorno dormigliona!!» urla Harry saltando sul mio letto.
«Harry smettila, vattene!» cerco di afferrarlo, ma lui mi butta dal letto facendomi fare una botta enorme.. questa me la paga!
«Styles cosa cazzo fai?» esclama tirandogli un cuscino in faccia, l'ho preso bene cento punti per Cait!
«Hey ma non vale» si avvicina mi prende di peso mettendomi sulle sue spalle come un sac­co di patate, cerco di divincolarmi ma lui scende di corsa le scale. Vedo Niall all'angolo che mangia un panino e Zayn che sta pulendo i suoi occhiali.
«Aiutatemi!» urlo verso di loro che si guardano e alzano le spalle, che stronzi.
Harry mi porta fuori e da lontano vedo la piscina con dentro Louis che sta prendendo il sole visto che è molto caldo, aspetta un attimo perché questo stupido di Styles sta correndo verso la piscina?
«Harry non oserai but-» non faccio in tempo a finire la frase che nuoto dentro quell'enorme vasca piena d'acqua, vedo Louis sopra di me guardare l'amico contrariato.
Esco fuori aggrappandomi al bordo con i vestiti zuppi che cercano di riportarmi giù guardo il riccio con un'espressione di puro odio negli occhi sento delle risate mi volto vedendo Niall e Zayn che ridono come pazzi.
«Cosa avete da ridere?» sbotto cercando di uscire.
«Harold Edward Styles questa me la pagherai cara» urlo avvicinandomi a lui.
«Almeno così sei sveglia no?» mi risponde scoppiando a ridere.
Si sistema i capelli alla sua solita maniera e si allontana per parlare con Liam che è seduto sullo sdraio a prendere il sole.
«Se vuoi ti aiuto io a vendicarti, ha interroto il mio sonnellino» mi sussurra Louis all'orecchio facendomi sobbalzare, mi volto annuen­do con un sorrisino malefico; anche Niall e Zayn si uniscono al nostro piano anche se il bel Malik ha precisato che non vuole entrare nella piscina perché non sa nuotare.
Mi avvicino verso Harry.
«Pronto a scappare Styles?» domando correndogli dietro, lui ride e scappa ma Louis gli fa lo sgambetto così che Niall e Zayn lo prendono di peso gettandolo con tutti i vestiti nella pisci­na.
Scoppiamo tutti a ridere vedo Beth in lontananza che si affaccia a vedere cos'è successo, in­crocia il mio sguardo sorride timida e ritorna dentro mentre Eleonor appare al mio fianco sorridendo.
«Cait hai fatto benissimo ci voleva una bella lezione ad Harry» esclama.
«Così non vale!» urla Styles emergendo dalla piscina con i vestiti il triplo di lui e i capelli completamente lisci che gli coprono un occhio, lo guardiamo e non riusciamo a trattenere le risate che piano piano contagiano anche lui.
Il brutto è passato ora siamo sulla buona strada per diventare una grande famiglia.

 

 

L’amore? Non si cerca. Non si aspetta. Non si sceglie. Nasce per caso, quando meno te lo aspetti.
Arriva e basta, arriva nel giorno più triste, nel periodo più buio o addirittura quando hai per­so le speranze e non lo desideri più. E’ proprio così, l’amore non avvisa
mai.



Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** I should have kissed you… ***


Mi sveglio di soprassalto come se avessi preso la scossa ritrovandomi sul letto a gambe e braccia aperte, devo aver dormito tantissimo. Mi giro di lato premendo i tasti del telefono per vedere che ore sono: 12:40 o cazzo non posso aver dormito così tanto! Mi alzo di colpo andando in bagno per farmi una doccia veloce poi prendo jeans e una maglietta dall'armadio e scendo di sotto.
Non c'è nessuno in casa, vedo in cucina niente, in salone niente alzo le spalle e preparo qualcosa da mangiare visto che il mio stomaco non la smette di brontolare così prendo in mano la tazza di latte soffiando per raffreddarlo.
«Buongiorno» mi sussurra qualcosa da dietro, mi spavento talmente tanto da far cadere la tazza a terra che va in mille pezzi rovesciando tutto il contenuto a terra. Mi volto.
«Harry sei pazzo o cosa?» gli urlo.
«Scusa non sapevo ti saresti spaventata così tanto» risponde ridendo.
«Chi è morto?» chiede Nialla affacciandosi in cucina. Tutti ora spuntano fuori, Harry prende uno straccio e comincia a pulire mentre io raccolgo i pezzi di tazza a terra.
«Dove eravate finiti?»
«Di sotto a fare le prove» confessa Louis entrando «Sentivi la nostra mancanza vero?» esclama abbracciandomi di slancio facendomi cadere tutti i pezzi raccolti di nuovo a terra.
«Adesso pulisci tu!» sbuffo dandogli paletta e scopetta e uscendo dalla stanza.
«Hai salutato tutti tranne me» mi afferra qualcuno da dietro sussurrandomi nell'orecchio e facendomi rabbrividire di colpo.
Mi volto incontrando quegli occhi marroni che ogni volta mi fanno sentire come nuda.
«B-Buongiorno» balbetto mettendogli le mani al collo, lo vedo avvicinarsi e sento il respiro e i battiti del cuore aumentare vertiginosamente. Lui sorride e mi da un bacio sul naso per poi staccarsi e sparire in cucina.
Vado in salotto sedendomi cercando di calmarmi qualcuno si stende vicino a me appoggian­do la sua testa riccia sulle mie gambe.
«Scusa..» sussurra guardandomi negli occhi.
«Tranquillo» sorrido.
«Stai bene? Sei tutta rossa» lo guardo e mi copro il volto con le mani mentre lo sento scop­piare a ridere, gli tiro un riccio dandogli un bacio sulla fronte.
«Hey ragazzi poche smancerie altrimenti sono geloso» entra Louis sedendosi davanti a noi con un cornetto in mano, gli faccio la linguaccia continuando ad accarezzare i capelli di Harry.
«Tutti in piedi forza e preparate le valigie si ritorna a Londra!» esclama Liam con un foglio in mano scendendo dalle scale con la sua valigia in mano.
«Liam ma è presto» si lamenta Niall mentre mangia un pezzo di pizza.
Payne lo guarda male e il biondino fila di sopra a preparare la valigia seguito da tutti gli al­tri. Entro in camera, mi mancherà questa stanza con la porta celeste; mi sbrigo a fare la vali­gia e in pochi minuti sono pronta. Fuori c'è il sole così partiamo tutti insieme: Louis in mac­china con Eleonor e Beth, Liam in macchina con Niall e Zayn e infine io in macchina con Harry.
Guardo dal finestrino l'auto di Liam intravedendo Malik sul sedile posteriore, si accorge di essere osservato e mi scruta regalandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
Partiamo, accendo la radio tirando fuori un cd dalla borsa e lo metto aspetto un minuto e parte la canzone rimbombando in tutto l'interno auto.
«You're insecure 
Don't know what for 
You're turning heads 
When you walk through the do-o-or 
Don't need make up 
To cover up 
Being the way that you are is en-o-ough 
Everyone else in the room can see it 
Everyone else but you »
Harry si gira guardandomi gli sorrido iniziando a cantare, dopo un po' si unisce anche lui a me.
«Amo le vostre voci» confesso mentre la radio canta il pezzo di Zayn, sento dei brividi per­corrermi per tutto il corpo.
«Lo so.. noi siamo unici» esclama lui ridendo.
Percorriamo le strade fino ad arrivare a Londra in un baleno, per andare alla villa ricordo di averci messo tantissimo tempo ora invece è passato tutto in un secondo. Gli altri vanno nella loro casa mentre Harry mi riporta a casa.
Scendo dalla macchina prendendo la valigia e il riccio mi accompagna alla porta, faccio un respiro profondo ed entro in casa, è presto mamma deve essere a lavoro così Harry mi aiuta a portare le cose in camera. Passo davanti la mia vecchia stanza e ho un vuoto allo stomaco mi avvicino ai poster di loro cinque accarezzando il loro volto poi mi scuoto e seguo Harry nell'altra stanza.
«Bentornata a casa!» esclama lui, sorrido.
«Cosa fate ora?»
«Dobbiamo andare allo stadio per provare per sta sera, vuoi venire?» ci penso su qualche se­condo poi accetto.
Lascio un bigliettino a mia madre dicendole che sono tornata e che sono al campo poi pren­do il telefono ed esco seguita da Harry. In dieci minuti raggiungiamo lo stadio è enorme da fuori figuriamoci dentro infatti appena entriamo rimango letteralmente a bocca aperta: è im­menso dove la linea rossa percorre tutto il campo, è stato allestito un palco e ci sono decora­zioni ovunque!
Gli altri ragazzi sono sul palco in cerchio che parlano con un nuovo alto ed enorme, deve es­sere la loro guardia del corpo mi mette un po' di pressione così lascio andare Styles avanti mentre io rimango indietro. Faccio un giro con gli occhi allontanandomi un po' però vengo notata da qualcuno che si avvicina.
«Ti piace?» domanda, annuisco senza girarmi riconoscerei il suo profumo tra milioni.
«Sono nervosissimo per sta sera» mi volto leggendo nei suoi occhi tutta la paura, lo abbrac­cio di slancio lasciandolo spiazzato.
«So che sarai perfetto» sussurro.
«ZAYN vieni qui!» urla l'uomo imponente che avevo visto all'inizio, Malik ubbidisce.
Sale sul palco insieme agli altri, parte la musica ed iniziano a cantare elettrizzati dalle note della chitarra li vedo scatenarsi poi arriva l'assolo di Zayn. Mi siedo a terra perché sento le gambe tremare e lo guardo mentre il cuore mi si spezza, lui incrocia i miei occhi regalando­mi un sorriso spettacolare. Inizio a piangere senza neanche accorgermene..ecco tutto quello che avevo desiderato, tutto quello che avevo aspettato e voluto: lui!
Finisce la canzone e saltano tutti sul palco urlando come matti, mi alzo da terra ed inizio ad applaudire fortissimo urlando anche io.
«Ti siamo piaciuti?» domanda Niall avvicinandosi.
«Siete stati.. spettacolari!» lo abbraccio forte.
«Cait ! Caitttt !» urla Louis da lontano mi volto e lo vedo pronto in partenza nella corsia nu­mero 4.
«Vieni a fare una gara!»
«No Louis non mi va dai!» esclamo da lontano.
«FIFOOONA!!» mi urla, mi volto raggiungendolo posizionandomi sulla corsia vicino.
«Okay Tommo avrai pane per i tuoi denti!» esclamo. Vedo Niall posizionarsi affianco a noi con le scarpe in mano pronto a dare il via.. pronti partenza go!!!
Partiamo alla velocità della luce, ma io fino a qualche anno fa facevo atletica perciò è un gioco da ragazzi battere il vecchio Louis che arriva al traguardo con il fiatone, lo guardo scoppiando a ridere.
«Hey baby sei abbastanza lento» lo abbraccio ridendo.
«Sei tu che sei un mostro.. peggio di Bolt» fa il broncio, gli accarezzo la guancia stampan­dogli un bacio sulla guancia per farmi perdonare. Mi guarda e sorride.
Harry porta il pranzo così mangiamo tutti insieme seduti sul campo sportivo, faccio parec­chie foto per poi caricarle su Instagram è un paradiso questo.
Inizio a cantare ad altissima voce qualunque cosa mi passi per la testa, ma capisco subito di aver fatto un errore colossale così chiudo la bocca abbassando gli occhi imbarazzata più che mai, ma ridendo.
«Perché ti sei fermata? Canti bene» afferma Liam guardandomi con un gran sorrido, gli fac­cio la linguaccia.
Harry mi riaccompagna a casa dicendomi che passerà a prendermi questa sera per portarmi alla cerimonia, entro trovando mia madre in cucina.
«Mamma!» esclamo.
«Tesoro sei tornata» mi abbraccia forte.
«Già» sorrido.
«Ho saputo che ricordi.. mi dispiace di non averti detto niente io..» inizio a dire, ma la fer­mo stringendola a me.
«Grazie. A cosa devo questo sorriso?» mi chiede, le faccio l'occhiolino poi salgo in camera mia per farmi un bagno rigenerante visto che abbiamo corso tutta la mattina vorrei un po' di relax. Mi tuffo nella vasca addormentandomi completamente.
Toc Toc.
Mi svegli di colpo vedendo l'ora: 19.30; cazzo! Esco dalla vasca velocemente correndo in camera mia ignorando mia madre che continua a parlarmi.
«E ora cosa mi metto?» urlo.
«Tesoro stai calma. Ti ho comprato un vestito molto carino..» dice lei indicando il letto dove è appoggiato un vestito con le spalline corto bianco con tanti piccoli fiori verdi e rossi, la guardo stampandole un bacio enorme ed infilo il vestito. Mi va a pennello, corro in bagno facendomi dei boccoli ai miei capelli marroni che arrivano fino alla vita poi mi trucco con un po' di mascara e matita blu.. mi guardo: perfetta!
Torno in camera prendendo dall'armadio il mio cappello nero, quello che avevo la prima volta che ho cantato in pubblico all'età di dieci anni quello che mi ha portato tanta fortuna da farmi vincere il concorso.
«Cait!» urla mia madre porgendomi la borsa, la afferro salutandola ed esco di casa correndo sopra i tacchi celesti che stanno uccidendo i miei poveri piedi.
«Eccoti finalmente!» mi accoglie Harry appena entro in macchina.
«Ciao anche a te Harold!» sussurro gelida, lui ricambia con un bacio sulla guancia partendo alla velocità della luce.
Appena arriviamo allo stadio lo vedo pieno di gente, mai viste tante persone così in vita mia in più ci sono tutti gli atleti i personaggi famosi e milioni di addetti alla sicurezza. Un bi­glietto per entrare varrà migliaia di soldi!
Parcheggiamo sul retro trovando parcheggio un po' lontano così percorriamo il tragitto in si­lenzio, ma avverto la sua agitazione salire alle stelle ad ogni passo che ci avviciniamo. Gli prendo la mano rassicurandolo con un sorrido, ricambia stringendola per scaricare la tensio­ne che ha in corpo.
Entriamo nello spazio dove truccano i ragazzi così lascio Harry in mano a delle ragazze piuttosto contenti e mi allontano vedendo invece un ragazzo che non smette di fare avanti ed indietro in strada, mi avvicino.
«Zayn.. andrà tutto bene» lo rassicuro posandogli una mano sul cuore, mi guarda con gli oc­chi lucidi annuendo non del tutto convinto.
«Ragazzi cinque minuti!» urla una ragazza emergendo. Il resto della band si unisce in cer­chio così spingo il bel moro con loro, fanno il loro saluto dandosi carica a vicenda. Niall ini­zia a saltare dato che all'esibizione non potrà mostrare i suoi salti degli delle olimpiadi, Louis parla con Eleonor che lo rassicura, Liam ed Harry ridono a crepapelle di qualcosa.
Niente però riesce a calmare Zayn, così ho un'idea e mi avvicino a lui.
«Questo a portato molta fortuna a me, spero che la porti anche a te» gli sistemo il cappello sopra il suo ciuffo enorme sorridendo.
«2 minuti! In posizione ragazzi!»
Mi guarda, lo guardo, mi sorride.
«E se sei proprio ancora agitato..» mi alzo in punta dei piedi, anche con i tacchi sono più passa di lui avvicinando le mie labbra alle sue e chiudendo gli occhi. Sento le sue braccia stringermi la vita e le sue labbra schiudersi facendo intrecciare le nostre lingue che sembra­no ballare una danza veloce e armoniosa.
Ecco ora credo di morire.. 

 

"Vi è mai capitato di innamorarvi di una persona, dei suoi sguardi, dei suoi abbracci e dei suoi baci in pochi giorni? Vi è mai capitato di voler rendere questa persona vostra per sem­pre? Vi è mai capitato di incontrare una persona e trovarci tutto ciò che avevate cercato? Nessuna maschera, nessuna presa in giro. Lui è là seduto, mi sta guardando, chissà cosa vuole. I suoi occhi mi ipnotizzano, come due calamite ci attraiamo a vicenda. Per quanto tempo ci siamo cercati, eh? Ma suvvia, se credi che l’amore non esista, ti darò la prova del contrario. Potrai amarmi come nessuno ha fatto mai. "



Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** What's my problem? ***


«Zayn!» urla Louis prendendolo per un braccio e portandolo lontano da me, li guardo salire una scala di ferro per poi sparire rimanendo ferma in mezzo alla strada ancora con il suo sapore sulle labbra e il profumo intorno a me.
«Vieni» sussurra Eleonor correndo verso gli spalti dove ci sediamo tra tutta quell'enorme quantità di persone; mi guardo attorno ma vengo distratta dalla musica che si leva tutto ad un tratto così guardo al centro del campo vedendo i ragazzi sopra ad una specie di camion che gira, battono le mani a ritmo e noto che Zayn è un po' più rilassato. Iniziano a cantare facendo esplodere lo stadio di urla, le persone muovono le braccia e cantano con loro creando un'atmosfera perfetta.
Mi giro verso Eleonor notando che è persa negli occhi di Louis, sorrido tornando a guardare i ragazzi Harry canta l'ultimo pezzo della canzone guardandomi da lontano, ma questa volta sento il cuore battere velocissimo e mi sorprendo perché il riccio non mi ha mai fatto questo strano effetto.
La canzone termina con un movimenti di tamburi, i ragazzi corrono via e poco dopo appaiono vicino a noi sedendosi sui posti che avevamo preso per loro.
«Siete stati.. meravigliosi» urlo abbracciandoli tutti.
«Noi siamo sempre fantastici!» esclama Louis sedendosi accanto ad Eleonor ridendo, gli faccio la linguaccia ma sento una mano posarsi sulla mia spalla così mi volto trovandomi davanti ad un ciuffo biondo.
«Grazie! Mi hai fatto superare la paura» sussurra abbracciandomi posando le sue labbra sulle mie, porto le mani intorno al suo collo ricambiando il bacio con passione mentre lui mi stringe i fianchi.
«Mmm ragazzi potete rimandare?» domanda Niall sedendosi con un cestino di Nachos sulle mani pronto a divorarli. Ci stacchiamo ridendo per poi sistemarci accanto a lui, ma vedo Harry che mi guarda con uno strano cipiglio incrocio i suoi occhi però lo vedo scuotere la testa abbassando lo sguardo.
Restiamo a guardare la chiusura delle olimpiadi uscendo un po' prima del resto della folla per evitare il caos, un amico di Harry ci ha invitato ad una festa così accettiamo tutti felici di poter esprimere le nostre energie represse.
«Finalmente!» sento esclamare Liam, mi volto e lo vedo abbracciare forte Beth che è appena arrivata dopo aver ballato alla cerimonia, mi guarda sorridendo leggermente ricambio.
«Vieni in macchina con me?» mi chiede Zayn afferrandomi la mano e scuotendo le chiavi davanti il mio naso.
«Da quanto guidi scusa?»
«Oggi faccio uno strappo alle regole» ecco.. non sapevo avesse la patente. Mi trascina nel parcheggio che però è completamente buio così mi stringo a lui guardandomi intorno nervosamente.
«Hai paura?» sussurra lui.
«T-Tanto» balbetto sentendolo ridere mentre mi lascia la mano allontanandosi, mi volto a cercarlo con gli occhi che si stanno abituando al buio.
«Zayn dove sei? Non è il momento di giocare» urlo terrorizzata.
«Qui» mi coglie alle spalle spaventandomi, mi giro sbattendo contro il suo petto.. alzo gli occhi incrociando i suoi mentre un brivido mi percorre la schiena.
«Sei cattivo» faccio il broncio incrociando le braccia al petto.
«Non è vero altrimenti non farei questo..» mi sussurra chinandosi per baciarmi, prendo il suo viso tra le mie mani accentuando il bacio, ma un suono acuto e fastidioso ci interrompe. Afferro il telefono allontanandomi per rispondere mentre Zayn apre la macchina salendo e mettendo in moto.
«Pronto?»
«Vieni alla festa?»
«Certo Harry, sto arrivando» chiudo la chiamata e salgo. In cinque minuti arriviamo accorgendomi che il posto dove è stata organizzata la festa è una specie di discoteca chiamata Funky Buddha con tante luci e una fila enorme di gente.
Passiamo da un entrata dietro il locale trovando Niall che ci sta aspettando fuori.
«Ragazzi» urla vedendoci arrivare.
«Ciao biondo, come mai non mangi niente?» sorrido entrando.
«Zayn posso parlarti?» gli chiede mentre Malik mi fa segno di andare rimanendo fuori con Horan mentre si accende una sigaretta.
Entro trovandomi davanti uno spettacolo unico: pavimenti di legno, divani di pelle nera e bianca, tavoli lunghissimi, vetrate immense, candele, una pista per ballare favolosa, un bar gigante e gente che sbuca da ogni angolo.
Faccio un passo avanti ritrovandomi di già lontana km da dove sono entrata, mi guardo intorno sentendo il panico salire questo locale è immenso mi perderò di sicuro.. come faccio ad uscire? Merda!
Vedo una testa riccia passarmi avanti, corro da lui afferrandolo per il braccio.
«Harry..» sussurro, il ragazzo si gira ma non è lui così mi guarda stringendo gli occhi e bevendo un sorso di vodka dal bicchiere trasparente che ha in mano.
«Certo baby! Posso essere il tuo Harry o chi altro tu voglia» risponde avvicinandosi evidentemente ubriaco, faccio un passo indietro pietrificata dalla paura ma arriva qualcuno che spinge il ragazzo via intimandogli di sparire.
Eccolo il vero Harry.
«Grazie» sussurro abbracciandolo cercando di farmi sentire sopra la musica altissima, mi sorride prendendomi per mano andiamo verso il bar e lui ordina qualcosa da bere per entrambi. Non faccio nessuna domanda voglio solo scordare quel brutto tipo, questa sera voglio divertirmi!
Scolo il mio drink velocemente pregando Harry di prendermene un altro visto che non sono ancora maggiorenne e questo locale sembra rispettare regole severe.
Restiamo seduti a parlare, a scherzare per almeno un'ora durante la quale non vedo Zayn da nessuna parte o qualche altro membro della band; però Harry mi fa conoscere il suo amico che aveva proposto la festa: si chiama Andy e ha dei capelli veramente fantastici.. sembra un leone.
«Vieni» dice Harry prendendomi per mano, usciamo sotto il cielo stellato di Londra. Stranamente dietro il locale c'è poca luce così posso riposare gli occhi dai continui getti di luce che avevano rischiato di accecarmi all'interno; percorriamo a piedi alcuni km immersi ognuno nei nostri pensieri finché non raggiungiamo un parco e ci sediamo.
«Che serata!» esclamo togliendomi i tacchi che ormai mi stanno uccidendo le piante dei mie poveri piedi, sento Harry ridere.
«Hey prova tu a portare questi cosi!» esclamo sbattendogli le scarpe sul petto, le guarda poi si toglie le nike e cerca di infilarseli anche se il suo piede enorme esce letteralmente fuori. Si alza e fa due passi barcollando pericolosamente infatti dopo il terzo passo cade a terra sopra il manto d'erba che ricopre il suolo.
Scoppiamo a ridere entrambi inebriati dall'alcol che abbiamo bevuto mi avvicino sedendomi anche io a terra accanto a lui incrociando le gambe e puntandogli lo sguardo contro. Lui mi guarda levandosi quelle scarpe infernali e gettandole lontane per poi avvicinarsi pericolosamente a me continuando a fissarmi le labbra.
«Harry perché avevi quello sguardo allo stadio?» gli chiedo seria.
«Perché..» inizia a dire abbassando gli occhi, gli accarezzo la mano incoraggiandolo a parlare.
«Cait ti ho mentito.. ti ho proposto di essere amici, ma io proprio non ce la faccio. Io provo qualcosa per te e sento che questo maledetto sentimento ogni giorno cresce avvicinandosi a te» mi confessa guardandomi negli occhi prendendomi il viso tra le sue mani.
«Io.. quando hai cantato sta sera ho provato qualcosa. Ho sentito il mio stomaco chiudersi, ma..» cerco di uscire da quelle iridi verdi che mi confondono così tanto ma non ho il tempo di concludere che lo vedo avvicinarsi e poggiare le sue labbra sulle mie. Chiudo gli occhi portando le mie braccia intorno al suo collo ricambiando il bacio che si fa sempre più passionale. Styles mi spinge a terra con il corpo posizionandosi sopra di me continuando a baciarmi mentre le nostre lingue si intrecciano cercandosi.
«Harry..» sussurro spingendolo via con le mie piccole mani sul suo enorme petto cercando di allontanarlo da me, sento la testa girare e l'alcol tornare su di colpo lui mi guarda rotolando su un fianco e sdraiandosi accanto a me.
«Cosa c'è?» chiede freddo.
«Per la miseria Styles! Cosa pensi di fare? E' sbagliato tutto questo! Prima dici di voler essere il mio migliore amico poi ora che mi sto forse innamorando di Zayn arrivi tu e mi baci?» urlo guardandolo.
«Ti stai.. cosa?» chiede mettendosi a sedere.
«Io.. non lo so» sussurro contorcendomi le mani.
«Certo Zayn a chi non piace Zayn? ANCHE IO SCOPEREI ZAYN» inizia ad urlare alzandosi in piedi, lo imito tappandogli la bocca con una mano.
«Shh sei pazzo? Sono le tre di notte vuoi svegliare tutti?» chiedo iniziando a ridere lui mi guarda ridendo insieme a me. Mi abbraccia stringendomi forte sul suo petto, poggio l'orecchio sul suo cuore sentendolo battere veloce insieme al mio.. odio Harry perché con i suoi gesti istintivi riesce sempre a confondermi mandandomi nel panico.
Squilla il telefono facendoci sobbalzare entrambi.
«Pronto?» rispondo ridendo.
«Cait ma dove sei finita?»
«Zayn!» urlo «Sono con Harry»
«Ah..» lo sento dire mentre trattiene il respiro. «Allora divertiti» sbotta dopo un po' chiudendo la chiamata. Resto a guardare il telefono per cinque minuti sbalordita del modo in cui mi ha trattata.
«Ti riaccompagno a casa dai» si offre Styles prendendomi per mano.

 

 

«Sveglia pigrona!» esclama mia madre entrando in camera e aprendo le tenda lasciando entrare la luce del sole, urlo rifugiandomi sotto le coperte lontana da quella fonte di calore: sembro un vampiro.
«Mamma chiudi ti prego» mi lamento scoprendo di avere un mal di testa incredibile.
«Ti preparo un caffè» dice uscendo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Cerco di alzarmi lentamente tenendo una mano davanti gli occhi per ripararmi dalla luce, ma vado a sbattere contro il comodino imprecando poi saltellando su un piede scendo di sotto però prima passo davanti allo specchio in salone scoprendo di avere due profonde occhiaie che mi solcano il viso.
«Sembro veramente un vampiro!» esclamo sedendomi sorseggiando il caffè, la mamma ha acceso la radio e ogni canzone, ogni suono di chitarra o peggio di batteria sembra penetrarmi in testa come un forte tamburo.
Faccio per alzarmi, ma qualcosa attira la mia attenzione.
«Bene salve a tutti siamo qui di nuovo in diretta con una sorpresa per voi perché sono venuti a trovarci gli One Direction!» urlo un uomo alla radio, corro verso di essa cercando di non inciampare e alzo il volume sedendomi su divano con gli occhi chiusi intimando mia madre di non parlare per nessuna ragione al mondo.
«Bene ragazzi vi abbiamo sentiti tutti cantare alle Olimpiadi e devo dire che siete stati strepitosi!» continua l'uomo.
«Grazie, abbiamo provato tantissimo e abbiamo dato il meglio di noi » risponde prontamente Liam.
«Zayn ho saputo che eri molto nervoso prima di esibirti, cos'è che ti ha dato la carica per poi dare il meglio di te?»
«Si ero nervoso lo ammetto» la sua voce mi arriva come un'eco lontano facendosi strada nel mio petto raggiungendo il cuore per prenderlo a pugnalate ricordandogli: con chi eri ieri?
«Poi però una persona speciale mi ha dato questo cappello facendomi capire che se credo in me stesso nulla può andare storto» risponde emozionato, deve avere con sé il mio cappello anche oggi.
«Che cosa romantica e vedo anche che il nostro Zayn è diventato rosso» sento l'intervistatore ridere accompagnato dalle risate dei ragazzi dove spicca quella di Niall che è la più fragorosa.
«E voi ragazzi cosa mi dite? So che Louis e Liam sono fidanzati da parecchio anche mentre voi?» è uno strazio non poterli vedere.
«Single» risponde Niall ancora ridendo.
«Niente di speciale..» borbotta Harry sul suo microfono con una voce cupa e stanca peggio della mia.
«Signorino Styles lei non ce la racconta giusta» si intromette una donna, sento qualcuno dare un colpo di tosse.. forse è Zayn.
«Bene, ora sentiamo una loro canzone e grazie per essere venuti» gridano prima di far partire One Thing.
Mi alzo dal divano correndo in camera mia per prendere il mio Iphone:

Ci vediamo più tardi?

Invio aspettando in ansia la risposta che arriva dopo un minuto preciso.

Vengo da te :) x

Solo Zayn risponde mettendo sempre una faccina e una x a fine frase, che sinceramente tro­vo una cosa molto dolce. Mi stendo sul letto cercando di riordinare i pensieri e facendo chia­rezza con ciò che mi dice il cuore.. per ora però non trovo una dannata soluzione.


 

"Le uniche volte in cui non mi sento un fantasma è quando mi guardi tu, perché tu mi guar­di e vedi me." 



Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Tell me something I don't know ***


Cammino per le strade di Londra con le cuffie nelle orecchie mentre una melodia mi invade il corpo lasciandomi trasportare da quelle meravigliose cinque voci.. forse non dovrei ascol­tare sempre le loro canzoni, ma ormai sono diventate come una droga per me. Non riesco a smettere.
Sono passati due mesi dall'incidente e il dottore ha confermato che ho ripreso quasi del tutto la mia memoria, l'unica cosa che ancora non riesco a ricordare è il volto di mia sorella e la mamma non tiene nessuna foto di lei.
Avrei dovuto incontrarmi con Zayn a casa mia, ma doveva andare in studio per provare le canzone che canteranno ai VMA tra pochissimi giorni anche se non capisco perché conti­nuano ad esercitarsi ormai cantano what makes u beautiful da tantissimo tempo. Arrivo da­vanti lo studio levando le cuffie ed entrando ormai in quel posto familiare, raggiungo la por­ta bussando ma non ricevo nessuna risposta così apro leggermente affacciandomi e trovo i ragazzi aldilà dello spesso muro di vetro che cantano facendo gli scemi come sempre.
Lentamente entro sedendomi davanti i mixer sorridendo solo Niall si accorge di me ed inizia a salutarmi attirando l'attenzione di tutti: vedo gli occhi di Zayn illuminarsi improvvisamen­te mentre Styles abbassa lo sguardo improvvisamente attirato dai suoi lacci delle scarpe, sorrido lasciandoli finire.
«Bravi, come sempre dopotutto» sorrido appena escono levandosi le pesanti cuffie, sorrido.
«Grazie, ti va di fare un giro sono stanco è da sta mattina che stiamo qui» mi sussurra Zayn afferrandomi i fianchi.
Sorrido salutando gli altri prima di uscire dallo studio, fuori il cielo è oscurato completa­mente dalle nuvole che promettono pioggia tra pochissimi minuti. Zayn mi afferra la mano iniziando a camminare lungo le strade di Londra mentre fuma una sigaretta incurante dei passanti che lo indicano.
«Forse dovremmo andare in un posto un po' più.. cioè dove c'è meno gente» farfuglio infi­landomi il cappello che mi copre un po', non voglio essere riconosciuta, additata e odiata da milioni di ragazzine solo perché esco con Zayn Malik.
Ci dirigiamo verso il parco mentre lui mi racconta le prove che hanno fatto in studio espri­mendomi i suoi dubbi sul comportamento strano di Harry.
«Perché dici che era strano?» gli chiedo guardandolo.
«Non lo so era freddo, silenzioso.. di solito urla sempre, fa il cretino insieme a Louis invece oggi è rimasto sempre zitto» risponde spegnendo la sigaretta a terra.
Se Harry aveva qualcosa che non andava doveva essere a causa di quello che è successo ieri, sapevo che era una cattiva idea andare a quella stupida festa e ora lui ci sta male perché ma­gari si sente in colpa di conseguenza sto male anche io perché mi dispiace per lui.
Continuiamo a camminare in silenzio mentre sento vicino a me Zayn lanciarmi occhiate pre­occupate finché non arriviamo davanti ad una distesa di prato immensa mentre il sole scom­pare del tutto dietro le nuvole nere che sovrastano Londra.
Amo il clima di questa città.
«A cosa pensi?» mi chiede fermandosi all'improvviso davanti a me.
«Io.. niente pensavo a quello che mi hai detto di Harry..» sussurro distogliendo lo sguardo, ho paura che se lo guardo negli occhi scoppio a piangere.
«Cait.. c'è qualcosa che non va?» mi afferra i polsi costringendomi a guardarlo ed eccole queste stupide lacrime che non riescono a rimanere dentro questi occhi riversandosi sul mio volto, bagnandomi le guance fino a cadere a terra confondendosi con la pioggia che è inizia­ta improvvisamente a cadere dal cielo.
«Io.. io...»
«Cait» sussurra lui abbracciandomi, affondo il viso nel suo petto piangendo sempre più forte mentre il suo odore si mischia a quello della pioggia.
«Io ho fatto una terribile.. Io e Harry..» balbetto senza neanche finire la frase, ma sento lui irrigidirsi ed intuisco che abbia capito mi preparo alla sua sfuriata, ai suoi urli che però non arrivano resta soltanto immobile stringendomi a sé.
«Harry ci è sempre riuscito.. mi ha sempre rubato qualsiasi ragazza che mi piaceva e ogni volta pensavo che lo facesse solo per farmi un dispetto perché non durava più di una setti­mana prima di cercarne un'altra» feci due conti mentali con me era un mese che andava avanti «Questa volta però è diverso, le altre volte non ho mai lottato però tu sei importante per me e non permetterò a nessuno di rubarti» mi alza il viso con le mani guardandomi negli occhi li vedo brillare, ha il ciuffo bagnano e liscio che gli copre la fronte da dove piccole goccioline mi cadono in viso confondendosi con le mie lacrime.
«Ma io ho fatto una cosa orrenda..» continuo a dire stringendogli la felpa.
«Tesoro.. basta! Non nego che mi dispiace sia andata così ieri con Harry però voglio che tu sappia che farei di tutto per stare con te» si avvicina sfiorandomi il naso con il suo.
«Io.. voglio te!» esclama alzandomi sulle punte per baciarlo.

 

 

 

 

«Cosa vi è successo? Siete completamente bagnati!» esclama Louis vedendoci entrare nella grande casa dei One Direction quella a Londra, era davvero enorme e stupenda composta da tanti piccoli appartamenti però chissà perché ad ogni pasto si riunivano tutti a mangiare.
«Stavamo facendo un giro e ci ha preso il temporale» risponde Zayn ridendo, mi trascina nel suo appartamento così decido di farmi una bella doccia calda.
L'acqua scorre sul mio corpo trascinando via tutte le preoccupazioni e i pensieri che mi ave­vano assillato la notte precedente non facendomi dormire e creandomi problemi inutili, Zayn non si era arrabbiato ci tiene a me e un ragazzo così se ne trova uno su un miliardo.
Prendo un asciugamano avvolgendomelo addosso ed esco dal bagno con un dubbio.
«Ehm.. c'è un problemino» sussurro affacciandomi trovando Zayn appoggiato al bancone della cucina che mangia una mela, mi guarda alzando il sopracciglio destro.
«I vestito sono bagnati cosa mi metto ora?» scoppia a ridere per poi sparire in camera sua tornando con dei pantaloni della tuta e una felpa, lo ringrazio dandogli un bacio sulla guan­cia tornando in bagno a cambiarmi.
I vestiti mi stanno enormi, ma sono pieni del suo profumo li stringo alla pelle sentendomi improvvisamente molto scema ridendo esco dando il cambio a Zayn per la doccia. Mentre lo aspetto mi rilasso sul divano facendo zapping sulla tv, dopo dieci minuti il bel ragazzo esce dal bagno con solo un paio di boxer addosso lo guardo aprendo la bocca senza neanche ac­corgermene.
«Lo so che sono sexy» ride lui guardando la mia espressione mentre io non riesco a togliere gli occhi dal suo fisico perfetto.
«L'importante è saperlo» mi riscuoto facendogli l'occhiolino, si veste e scendiamo dagli altri che stanno cercando di apparecchiare.
«Louis quante volte devo dirtelo che i bicchieri vanno a destra?» lo rimprovera sbuffando Eleonor sistemando la tavola.
«El sei sicura di volerlo sposare un giorno?» dice scherzosamente Harry guardandola.
«Perché Styles sei geloso» lo punzecchia lei, lui gli fa la linguaccia e si gira ritrovandomelo così davanti. Mi guarda irrigidendosi di colpo mentre i suoi occhi verdi si spengono di col­po.
«Ciao Cait non sapevo ci fossi anche tu a pranzo» mi saluta prima di scappare via.
«Come sei sexy signorina» mi sussurra Niall all'orecchio sorridendomi.
«Stile Zayn oggi» rido abbracciandolo.
Ci sediamo a tavola però noto che Liam e Beth non ci sono, mi ritrovo dall'altra parte del ta­volo esattamente di fronte a me Harry che non smette di fissarmi gli faccio la linguaccia per alleggerire la tensione e lui mi sorride sfoderando le sue fossette.
Iniziamo a mangiare cercando di prendere più cibo possibile da mettere sul piatto perché a quanto pare Niall non ha fatto colazione e vuole divorare tutto il pranzo. Fuori piove sempre di più, credo che tra poco verrà un vero acquazzone così mi alzo per telefonare a mia madre.
«Mamma?»
«Tesoro, ma dove sei è da sta mattina che non ti sento!» mi rimprovera.
«Scusa mamma sono a casa dei One Direction, mi fermo qui per la notte perché sta pioven­do troppo e non me la sento di tornare a casa per te è un problema?» le chiedo mordendomi il labbro mentre mi avvicino alla finestra improvvisamente illuminata da un lampo.
«Tranquilla tesoro tanto io dormo a casa di Anne questa sera» mi sento più leggera, mi di­spiace lasciare mia madre da sola però se è in compagnia sono contenta.
«Ci vediamo domani» riattacco appoggiando una mano sul vetro proprio mentre un altro fulmine illumina tutta la via di una luce accecante, qualcuno mi sfiora i fianchi e tremo gi­randomi di scatto.
«Mi hai messo paura e inoltre odio i lampi..»
«Povera bambina» ride Styles avvicinandosi verso di me ipnotizzandomi con i suoi occhi, gli poso una mano sul petto spingendolo via da me con un'espressione seria in volto.
«No Harry basta giocare» sussurro guardandolo.
«Giocare? Tu pensi che sia un gioco? Io ci tengo a te Cait»
«E io a te, ma non.. non credo di essere innamorata di te»
«Credi? Quindi un dubbio lo hai» mi sorride facendomi l'occhiolino prima di sparire di nuo­vo in cucina, mi siedo sul bordo della finestra guardando la pioggia scorrere lentamente dal cielo grigio.
In strada nessuno cammina a piedi e poche macchine scorrono lungo l'asfalto bagnato, qual­cuno si siede di fronte a me lo riconosco grazie al profumo del cibo che tiene in mano; solo Niall può continuare a mangiare anche se il pranzo è finito.
«Un giorno dovrai spiegarmi come fai ad non ingrassare mai» gli dico fregandogli una noc­ciolina sorridendo.
«E' una mangia!» ride con la sua risata fragorosa che riempie tutta la casa.
«Comunque Cait a cosa pensi?»
«A quante cose sono cambiate in due mesi..» rispondo seria.
«Se posso darti un consiglio io so qual'è la tua confusione, ma io conosco Harry e Zayn or­mai da due anni e posso dirti che non ho mai visto Malik così determinato ad ottenere una cosa. Credo invece che Harry sia un po' meno preso.. a lui passerà è fatto così può avere qualsiasi ragazza»
«Da dove esce tutta questa saggezza Horan?» sorrido «Grazie, lo so infatti sento che per Zayn provo qualcosa di molto forte, ci stiamo conoscendo ogni giorno sempre di più e vo­glio che continui.. non voglio fare a meno di lui» guardo fuori dalla finestra.
«Così si ragiona da vera Horan» scoppia a ridere contagiandomi, lo abbraccio ringraziando­lo e restiamo a mangiare raccontandoci qualche cazzata mentre ogni tanto qualche lampo il­lumina i nostri volti.

Non ho trovato solo cinque amici, qui ho trovato una seconda famiglia.. la famiglia compat­ta e felice che non ho mai avuto!



Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Truth ***


Un lampo mi sveglia di colpo facendomi tremare, odio questi dannati tuoni così esco di corsa dal letto avvicinandomi alla finestra scoprendo che fuori la pioggia è aumentata, all'improvviso un altro tuono illumina la stanza facendomi gridare dalla paura. Esco dalla camera correndo per tutto il corridoio fino a raggiungere l'appartamento di Zayn inizian­do a bussare pesantemente sulla sua porta; dopo un po' arriva lui in boxer ad aprirmi.
«Cait cosa..?»
«Ho paura» esclamo piombandomi in camera, lui ride chiudendo la porta poi si avvicina abbrac­ciandomi forte cercando di calmarmi accarezzandomi dolcemente i capelli.
«Tranquilla ci sono io»
«Scusa se ti ho svegliato» guardo il suo fisico perfetto arrossendo di colpo così abbasso lo sguardo guardando il pavimento che improvvisamente è molto interessante.
«Fa niente, torniamo a dormire?» dice prendendomi la mano ed alzandomi il viso con la mano sorri­dendo, annuisco mentre un altro lampo illumina la stanza mi fiondo nel letto coprendomi con le co­perti fin sopra la testa. Zayn ride stendendosi accanto a me e abbracciandomi cantandomi qualche sua canzone per farmi addormentare; questo ragazzo è veramente fantastico.
Mi sveglia la luce del sole che fa capolino dalla finestra, sbadiglio e mi alzo rendendomi conto che sono ancora nella stanza di Zayn, ma che lui non c'è. Mi affaccio e vedo che il temporale è passato infatti un sole tondo e lucente ha sostituito le nuvole nere, non capirò mai il tempo di Londra. Indosso una camicia di Zayn e un paio di pantaloncini corti per scendere di sotto a fare colazione, ma non c'è nessuno in casa così inizio a cucinare da sola finché non sento dei passi alle mie spalle che mi fanno girare.
«Questa volta non voglio rompere niente» dice Harry ridendo, gli faccio la linguaccia e torno a pre­parare il caffè.
«Ne vuoi un po'?» gli chiedo e lo vedo annuire.
«Dove sono gli altri?»
«Sono tutti usciti» risponde sbadigliando.
«Tutti?» metto in caffè sul tavolo insieme a qualche cornetto sedendomi vicino al riccio.
«Già.. hai paura di restare con me?» sussurra avvicinandosi, mi sento arrossire poi scuoto la testa ed inizio a mangiare guardando la tazza, ultimamente sono piuttosto attratta dalle cose inanimate.
«Sei.. stata da Zayn questa notte?» mi chiede dopo un po', lo guardo cercando di mandare giù un pezzo di cornetto perché mi sto strozzando.
«Ehm.. si sai con i fulmini non riuscivo a dormire, avevo paura»
«Potevi venire da me..»
«Da come ti sei comportato ieri pensavo non gradissi la mia compagnia» gli faccio capire, mi guar­da sorridendo poi si alza per lavare la tazza.
«Oggi però la gradisco perciò ti porto a fare un giro. Vestiti» mi sussurra da dietro stampandomi un bacio sulla guancia.
Lo sento salire le scale per chiudersi dentro il suo appartamento a cambiarsi così come un fulmine corro nel mio cercando qualcosa di decente da mettere, alla fine opto per una maglia a righe lunga e un paio di jeans stretti poi infilo le mie vans e mi specchio; con questa T-Shirt sembro molto Louis così almeno Harry sarà contento.
Prendo la borsa e l' Iphone poi scendo di sotto trovando Harry con gli occhiali da sole e un cappello in testa pronto per uscire, gli sorrido. Fuori si sta benissimo non c'è molta gente per strada, ma Harry tiene lo stesso il cappello e gli occhiali come se le fan non lo riconoscessero; facciamo un giro per i negozi perché lui vuole vedere qualcosa prima di partire per Los Angeles così ne approfitto anche io per spendere un po' di soldi presi di nascosto da mia madre.
Per pranzo mi porta a mangiare da McDonald's e mentre io faccio la fila lui prende posto in un tavo­lo nascondendosi dietro un menù.
«Pronto?» rispondo dopo il secondo squillo.
«Cait sono Zayn dove sei?»
«Sono fuori con.. Harry» balbetto incerta.
«Ah..» sento la sua delusione passare attraverso il telefono e raggiungermi il cuore. Faccio per ri­sponde per dirgli che deve stare tranquillo che va tutto bene, ma sento un voce femminile dall'altra parte del telefono che mi gela il sangue.
«Tesoro mi puoi dire per favore dov'è la chitarra di Niall?» sento Zayn otturare l'altoparlante per ri­sponderle, ma io d'istinto chiudo il telefono spegnendolo e mettendolo in tasca poi prendo il pranzo e torno al tavolo da Harry mentre una lacrima mi cade a terra.
«Cait tutto apposto?» mi chiede scartando il suo panino, annuisco iniziando a mangiare in silenzio. Chi era quella ragazza? Perché lo ha chiamato tesoro? Che senso aveva mentirmi tutto questo tempo dicendomi quelle belle cose e battendosi così per me se aveva una ragazza? Perché non dirmi subito la verità? Le domande infuriavano la mia mente tra­panandola con dubbi che solo una persona voleva svelare, ma ora come ora Zayn è l'ultimo ragazzo al mondo che voglio vedere.
«Harry posso farti una domanda?»
«Dimmi» risponde alzando lo sguardo su di me.
Faccio per parlare, ma puoi scuoto la testa sorridendo. Harry paga ed usciamo portandomi a fare un giro in un parco lontano di cui non avevo mai sentito parlare o semplicemente non me lo ricordavo camminiamo sotto il sole cocente tra i bambini che giocano e i vecchietti che si scambiano sorrisi e baci casti.
«Ti va di fare una sfida?» mi giro verso Harry con gli occhi che mi brillano di adrenalina, lui mi guarda storto.
«Dopo mangiato?»
«Signor Styles non avrà mica paura della mia bravura?» alzo un sopracciglio mettendomi in mostra ottenendo le sue risate, accetta la sfida così ci mettiamo in posizione ed iniziamo a correre cerco di superarlo cosa che ad un certo punto avviene perché lui perde i pantaloni.
Arrivo ad un albero fermandomi con una mano su un fianco e l'altra davanti la bocca per ridurre la mia risata fragorosa che non riesce a smettere, Harry si avvicina a me lentamente tirandosi su i jeans; è completamente rosso in viso.
«Cosa ridi» esclama.
«Povero Harold» scoppia a ridere, lui sorride facendo un passo verso di me prendendomi le braccia bloccandomele e facendomi sbattere contro l'albero, lo guardo maliziosa passandomi la lingua sul labbro superiore quasi a sfidarlo. Ride poi si avvicina posando le sue labbra sulle mie, sento un brivido lungo il corpo.. eppure so che non è quello che vuole il mio cuore allora Cait perché stai assecondando questo povero ragazzo che invece forse prova qualcosa? Mi stacco di colpo abbassando il viso, sento Harry sbuffare e lasciarmi le mani poi allontanarsi, ma riesco ad afferrargli il braccio e farlo girare verso di me.
«Aspetta» sussurro.
«Cosa devo aspettare? Un altro tuo rifiuto? Un'altra volta che tu mi spezzi il cuore?» urla, rimango pietrificata.. io non ho mai voluto fargli del male pensavo che fosse come aveva detto Niall che per lui fosse solo un “divertimento”.
«Io non..»
«Non volevi cosa? Farmi del male? Bhé invece lo hai fatto e ora per favore lasciami stare» si scrolla la mia mano e se ne va.
Mi siedo a terra tirando fuori il telefono accendendolo scoprendo di avere quattro chiamate senza ri­sposta di Zayn, le ignoro e vado sulla casella “nuovo messaggio”.

Ho bisogno di parlare con te.. subito!

Invio aspettando la risposta, che non tarda ad arrivare.

Niall: ti raggiungo, dove sei?
Al parco, quello vicino Starbucks
Arrivo subito

Mi siedo su una panchina all'ingresso del parco mettendomi le mani tra i capelli completamente di­strutta fin quando una mano non mi sfiora la spalle, il biondo mi sorride e io mi getto tra le sue braccia scoppiando a piangere. Gli racconto della telefonata con Zayn e di quello che era successo con Harry mentre altre lacrime colme di mascara mi rigano il viso bagnandomi i miei jeans lasciando macchie indelebile come il dolore provocato a Styles. Nascondo il viso tra le mani aspettando il verdetto di Niall, ma lo sento sospira e abbracciarmi sen­za dire niente accarezzandomi la schiena dolcemente.
«Andrà tutto bene» mi sussurra tra i capelli.
Scuoto la testa macchiando la sua maglietta con le mie stupide lacrime, lo sento irrigidirsi così alzo la testa incontrando i suoi occhi blu che mi catturano non facendomi capire più niente mentre sento i miei gonfi e ancora pieni di lacrime. Si avvicina appoggiando la sua fronte sulla mia.
«Fidati di me.. ti prego» sorrido guardandolo e annuisco, vedo anche lui ridere trionfante prima di stringermi di nuovo a lui; tutti dovrebbero sapere della sua bontà e farne tesoro!

 

 

 

«Tutto bene?» mi chiede Liam sedendosi accanto a me sul divano, sto guardando la tv ma le imma­gini mi scorrono sotto gli occhi senza dargli troppa importanza.
«Diciamo»
«Non hai neanche fatto cena» mi rimprovera eccolo il suo solito affetto paterno che mi fa tanta te­nerezza.
«Tranquillo» gli poso una mano sulla spalla mentre entra Beth sedendosi nella poltrona davanti a me con un'espressione corrucciata in volto come se volesse dirmi una cosa, ma che non può. Liam ci lascia da sole e il silenzio diventa presto imbarazzante, inizio a fare zapping in tv fermando­mi su un programma di cucina; forse è la volta buona che imparo a fare qualcosa di più decente.
«Sai cucinare?» mi chiede lei.
«Ehm no»
«Neanche tua madre?» è la prima volta che mi chiede qualcosa di me e della mia famiglia.
«Non molto, quando stiamo da sole ci arrangiamo»
«Non torni a casa oggi?» si vuole liberare di me?
«Mi ha chiamato prima mia mamma e ha detto che andava da una sua amica per qualche giorno per­ciò preferisco stare qui che deprimermi da sola a casa» rispondo sbuffando.
«E.. tua sorella?» mi irrigidisco guardandola alzando il sopracciglio destro.
«Tu come lo sai?»
«Ehm.. me lo ha... detto Liam» farfuglia guardando la tv, questa ragazza mi nasconde qualcosa.
«Mia sorella è sparita tanti anni fa, non ricordo niente di lei ma se se n'è andata aveva una buona ragione no? Lo spero per lei perché mi ha abbandonato.. non glielo perdonerò mai» sussurro strin­gendo più forte il cuscino, lei mi guarda allungando una mano poi ci ripensa mi sorride debolmente e si alza andando via.
Resto da sola con i miei pensieri mentre il cuoco sta cucinando una deliziosa torta al cioccolato da far leccare i bassi e improvvisamente il mio stomaco brontola desideroso di cibo così mi alzo an­dando in cucina per cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
Apro la dispensa trovando una barretta di cioccolato l'unica salva visto che tutto il resto era stato spazzolato via da Niall, la prendo e torno in salone ma sulla porta trovo una persona che mi sbarra la strada.
«Zayn cosa vuoi?» gli chiedo scartando la merendina.
«Parlare» chiude la porta sedendosi al tavolo, sbuffo e mi sistemo avanti a lui incrociando le braccia al petto.
«Perché sei uscita con Harry?» mi chiede stringendo il pugni.
«Perché non mi hai detto che eri fidanzato?» ribatto freddo.
«Io..» abbassa lo sguardo «Non te l'ho detto perché non è niente di importante.. io e Perrie non stia­mo più insieme e..»
«E lei lo sa che vi siete lasciati?» non parla e questo lo prendo per un no così mi alzo faccio per uscire dalla porta, ma lui mi blocca prendendomi per un braccio.
«Io ci tengo a te.. glielo dirò!» lo guardo negli occhi.
«Bene» mi scrollo la sua mano di dosso e torno in salone, ma suona il campanello. Riuscirò mai a mangiare questa dannata merendina? Vado ad aprire trovando un ragazza anche se non mi sembra così giovane con i capelli biondi o bianchi con la luce non riesco a distinguerli, gli occhi sono di un grigio azzurro e il fisico perfetto però viene in parte nascosto da bizzarri vestiti. Mi sorride.
«Desidera?» le chiedo, in confronto a lei mi sembra di essere una serva con la maglia sporca di ma­scara, i pantaloncini macchiati di cioccolata e i capelli completamente in disordine.
«Ciao tu devi essere Cait la ragazza di Harry» sgrano gli occhi sentendo quella frase «Piacere io sono Perrie la fidanzata di Zayn» una fitta trapassa il mio cuore mentre la nonnina mi porge la mano, con un sorriso finto degno da Oscar la stringo lasciandola passare.
«Hey» si affaccia Malik la sua ragazza gli salta al collo dandogli un bacio passionale mentre lui guarda me, sento la rabbia montarmi dentro così sparisco in salone buttandomi sul divano e adden­tando finalmente la mia merendina che ormai si è sciolta e fa davvero schifo così la rimpacchetto e la butto via colpendo qualcuno.
«Stai attenta!» esclama alzandosi, non lo avevo visto.
«Scusa con quei ricci ti ho scambiato per un cane» rispondo incrociando le braccia al petto. Sento delle risate provenire dalla cucina e digrigno i denti cosa che non sfugge ad Harry che scoppia a ri­dere di colpo spaventandomi.
«Cosa hai da ridere?»
«Tu la tua espressione! Non ti aveva detto che era fidanzato, vero? Almeno io sono stato sincero» ride av­vicinandosi a me.
«Potrei anche picchiarti perciò allontanati» sbotto mostrandogli il pugno alzato, sento i due piccion­cini uscire dalla cucina e venire verso di noi vedo Harry guardare maliziosamente Zayn poi avvici­narsi a me e stamparmi un bel bacio sulle labbra.
«Oh ma che carini!» cinguetta Perrie «Sta sera facciamo un'uscita a quattro senza scuse» mollo un calcio ad Harry che si stacca da me sorridendo e accettando l'invito, alzo lo sguardo cercando gli occhi di Zayn che sono fermi su di me ma sono vuoti e freddi.
Bene sta sera mi toccherà passare la serata insieme alla nonnina del caffè con il suo ragazzo bugiar­do di ghiaccio e al mio riccio che non smette di ridere.
Che qualcuno mi aiuti!



Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** You're my kryptonite ***


«Odio Styles!» urlo tirando fuori tutti i miei vestiti dall'armadio.
«Cosa ha fatto di così tanto orrendo?» ride Beth entrando nella stanza, mi giro a guardarla e mi sie­do sul letto sconfortata mettendomi le mani tra i capelli biondi.
Lei si avvicina così le racconto tutta la storia, credo di potermi fidare pian piano ci stiamo avvici­nando e non mi dispiace affatto perché credo sia una persona davvero buona altrimenti non avrebbe fatto innamorare Liam.
«E' sempre il solito Harry, gli piace mettersi nei casini. Se ti serve un vestito posso prestartene uno io» la guardo con gli occhi che mi brillano di gioia.
«Davvero?» annuisce e sparisce nell'appartamento di Liam per tornare cinque minuti più tardi con un vestito in mano lo apre ed è meraviglioso; è a top con la gonna a palloncino tutto verde che si in­tona perfettamente con gli occhi miei e di Harry, sulla vita ha una piccola fascia rosa con dei fiorel­lini. Prendo le scarpe nere con il tacco da sotto il letto ammirando il tutto.
«E' perfetto! Grazie Beth» la abbraccio di slancio sorprendendola, ma la sento sorridere ricambian­do l'abbraccio rimaniamo strette per qualche motivo poi lei esce dandomi il tempo di cambiarmi così mi faccio una doccia veloce per poi vestirmi.
Il vestito mi sta a pennello cosa che non avrei mai detto visto il bel fisico di Beth, indosso le scarpe alzandomi di sei cm poi mi trucco con un po' di mascara mettendomi un filo di matita verde per esaltare di più i miei occhi che fanno concorrenza a quelli di Styles. Prendo il ferro di Eleonor che mi aveva prestato il giorno prima e cerco di arricciare le punte dei capelli, sono cresciuti tantissimo ormai mi arrivano fino alla vita!
Mi guardo allo specchio.. pronta!
Toc Toc
«Avanti» rispondo mentre prendo la borsa mettendoci i soldi e l'Iphone.
«Cait io.. woooow!! » esclama Niall entrando e vedendomi in piedi davanti la porta.
«Biondo chiudi quella bocca mi stai sbavando il tappeto e poi non è niente di che» rido abbraccian­dolo mentre scendiamo le scale insieme, ma lui non fa che guardarmi senza proferire parola. Vedo Harry fermo sulla porta con la giacca grigia, la camicia nera e i jeans molto elegante gli sorri­do vedendo la sua espressione uguale a Niall, quest'ultimo mi porta in cucina chiudendo la porta e prendendomi per le spalle.
Lo guardo confusa.
«Non fare cavolate Cait mi raccomando!» mi raccomanda come un padre.
«Tranquillo papà» gli faccio la linguaccia e lo abbraccio, ma Styles apre la porta che ci viene a sbat­tere facendoci quasi cadere.
«Hey biondo allontanati dalla mia dama» ride battendo il cinque con Niall che mi fa l'occhiolino e sparisce di sopra ho sentito che sarebbe uscito con Josh per un'ultima sera di follia prima di partire per Los Angeles visto che in America nessuno di loro può bere.
Harry mi sorride, usciamo salendo nella sua Range Rover che parte veloce verso il ristorante di cui non so assolutamente niente rimango tutto il tempo a guardare fuori dal finestrino mentre la musica alla radio mi rilassa facendomi calmare.
Dopo dieci minuti di macchina arriviamo in un ristorante un po' isolato, ma molto elegante Harry mi aiuta a scendere ed entriamo; è veramente un locale di alta classe perché ci sono solo persone adulte e da come sono vestiti devono avere parecchi soldi.
«Signori?» ci dice un cameriere sorridendo.
«Avevamo un tavolo per quattro a nome Styles» risponde lui cordiale, il cameriere fa un piccolo in­chino e ci accompagna in un tavolo appartato in fondo alla sala; sopra ogni tavolo c'è una candela accesa e più il là un gruppo suona musica classica. Ci sediamo.
«Harry?» lo chiamo guardandomi intorno.
«Si?»
«Non credi sia un posto un po' troppo per.. ehm.. vecchi?» sussurro ridendo.
«Concordo in pieno» scoppia a ridere insieme a me.
«Chi ha scelto il posto?»
«Perrie.. voleva evidentemente fare impressione» mi fa l'occhiolino indicandomi l'entrata e vedo la “nonnina” con un vestito rosso elegante entrare sotto braccio a Zayn che è la prima volta che indos­sa abiti degni di un'occasione speciale. Però devo ammettere che è maledettamente sexy vestito così, scuoto la testa per cacciar via questi pensieri e sorrido vedendoli arrivare ci salutano e si siedono accanto a noi; Zayn è alla mia destra anche lui si guarda intorno sentendosi a disagio in questo strano posto sorrido attirando la sua atten­zione.
«Strani gusti la tua ragazza» gli sussurro.
«Bel vestito» mi dice di rimando lui facendomi l'occhiolino.
La serata passa velocemente parliamo di qualsiasi cosa e devo ammettere che Perrie non è poi così antipatica tranne per la sua risata che riesce a penetrarti dentro facendoti sanguinare le orecchie. I ragazzi ci raccontano un po' di cose che hanno combinato quando erano in Australia e la biondina narra le sue avventure durante X Factor mentre io annuisco non avendo nulla di emozionante da dire.
«Allora Cait tu e Harry da quanto siete fidanzati?» mi chiede Perrie con un sorriso guardandomi, inizio a sudare freddo perché non so proprio cosa rispondere ma in quel momento mi salva il telefo­no così mi scuso ed esco dal ristorante per rispondere.
«Mamma ti amo!» urlo.
«Grazie tesoro» ride lei «Come mai questa dimostrazione d'affetto?»
«Mi hai salvato da una brutta domanda. Come mai mi hai chiamato?» sento qualcuno uscire dal lo­cale così mi allontano un po'.
«Volevo sapere come stavi e come stava andando la cena» e lei come lo sapeva?
«E tu..»
«Mi ha chiamato Harry, è un gran bravo ragazzo» rimango spiazzata.
«Perché Harry ha il tuo numero?»
«Tranquilla è tutto tuo..» sento dei rumori, delle risate e della musica «Scusa tesoro devo andare, un bacio» riappende così chiudo la chiamata restando a guardare il telefono allibita; per quale motivo Harry doveva avere il numero di mia madre, ma soprattutto perché l'aveva chiamata?
Sento un fruscio dietro di me e qualcuno mi tocca la spalla facendomi tornare con i piedi a terra spaventandomi.
«Zayn.. per la miseria! Un giorno o l'altro morirò d'infarto» esclama girandomi, era lui la persona che era uscita evidentemente per una pausa sigaretta visto che la teneva stretta in mano.
«Pensavi fossi Harry?» mi provoca.
«E' stata una sua idea accettare la cena e almeno lui non mi ha mentito» ribatto incrociando le brac­cia al petto con aria di sfida.
«Io.. su questo hai ragione, ma la lascerò.. giuro!» si avvicina a me buttando via la sigaretta prima di passarsi una mano sul suo enorme ciuffo; sbuffo guardando da un'altra parte ma lui mi afferra le braccia obbligando a guardarlo negli occhi.. in quei suoi occhi così marroni e così caldi che ti fanno sentire come a casa.
Sorride mettendo la lingua tra i denti: amo quando lo fa! Si avvicina per darmi un bacio sulle lab­bra, ma mi libero della sua stretta e faccio un passo indietro sfuggendogli finché non sistema le cose con Perrie non voglio fare la stronza di turno.
Lui evidentemente lo capisce perché sbuffa e mi fa segno di rientrare, ma per nostra sorpresa trovia­mo Harry e Perrie fuori che ci stanno aspettando.
«Abbiamo pagato non tranquilli» ride lei squillante baciando Zayn, faccio una smorfia poco carina che per fortuna non vede, ma che non sfugge ad Harry che scoppia a ridere silenziosamente gli do un gomitata ridendo con lui.
«Ti fermi da me tesoro? Domani dovete partire per Los Angeles è l'ultima sera per stare insieme»
Improvvisamente mi crolla il mondo addosso.. sarebbero partiti il giorno dopo per l'America e non li avrei rivisti per almeno una settimana non potevano abbandonarmi qui non glielo avrei mai per­messo.
«Io.. si ti devo parlare» sussurra Zayn, ci salutano e scompaiono via.
«Cait stai bene?» mi scuote Harry.
«Voi.. partite.. domani» dico con un filo di voce lui annuisce alzando le spalle come se fosse la cosa più facile del mondo.
«Qual'è il problema?»
«Che io non potrò vedervi!»
«Cait sei matta o cosa? Tu parti con noi! Vengono anche Beth ed Eleonor tranquilla» mi rassicura abbracciandomi subito mi sento meglio, ma un altro peso si fa strada nel mio corpo fino a raggiun­gere il cuore.
«Mia madre non vorrà..»
«A lei ci penso io» esclama lui ridendo e mi viene subito in mente la telefonata con lei poco prima.
«Harry Edward Styles perché hai il numero di mia madre?» esclamo allontanandomi da lui puntan­dogli il dito contro, lo vedo arrossire prima di scoppiare a ridere.
«Lo aveva quando tu hai avuto l'incidente e ieri lei mi ha chiamato per sapere come stava andando tutto qui, tranquilla non mi interessano le donne con dei figli» sogghigna «Anche se sua figlia è bel­lissima» si china per darmi un bacio sulle labbra che mi fa rimanere spiazzata mi stacco e gli sorrido debolmente.
«Okay allora sarai tu a dirle che partirò» sorrido avviandomi alla macchina con lui alle calcagna, se era lui ha chiederglielo mia madre non poteva assolutamente rifiutare.. Harry ha un'arte speciale nel convincere le persone.

 


 

«La maglia rosa presa, le scarpe con il tacco anche e il maglione beige.. preso»
«Cosa fai?»
«Hey Niall» lo saluto invitandolo ad entrare mentre preparo la valigia per partire, come avevo pre­visto mia madre si è letteralmente squagliata di fronte ad Harry accettando la mia proposta di andare a Los Angeles con la promessi da fare la brava e di portarle un regalo.
«Faccio la valigia» rispondo gettando un paio di jeans corti.
«La mia è già pronta, non vedo l'ora di partire! Lo sai che c'è anche Justin Bieber a LA?» dice esal­tato mentre mangia un pacchetto di patatine.
«Justin.. Justin ah si! Ne ho sentito parlare è bravo, ti piace?»
«Gli piace? Niall è pazzo di lui» ride Louis entrando in stanza e gettandosi sul letto che avevo appe­na rifatto.
«Davvero?» guardo il biondino ridendo mentre lo vedo arrossire.
«La cosa però che eccita di più Niall è che ai VMA ci sarà anche Demi Lovato» Louis da una gomi­tata ad Horan che pian piano sta diventando sempre più rosso.
«Niall ha una cotta per Demi? Uao! Lei è.. è .. » cerco di dire.
«Straordinaria!» finisce la frase per me Niall, io e Louis ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere mentre il biondo ci fa una linguaccia e va via lasciandoci soli. Mi stendo accanto a Tommo guardan­do il soffitto con i pensieri che mi offuscano la mente.
«Dovresti parlare con Zayn» mi sussurra lui abbracciandomi.
«Perché mai?» lo guardo perdendomi nei suoi occhi azzurri.
«Ha lasciato Perrie ieri e sta abbastanza giù di morale.. si sente in colpa per come sono andate le cose, ci tiene tanto a te davvero» mi guarda annuendo; com'è fortunata Eleonor ha un ragazzo stu­pendo a fianco che sa darti consigli perfetti, ma che sa essere anche simpatico allo stesso tempo. Lo abbraccio dandogli un bacio sulla guancia poi mi alzo per andare nell'appartamento di Zayn, busso.. nessuna risposta busso più forte ma niente così apro la porta ed è vuoto; scendo in cucina uscendo dalla porta sul retro per vedere se è in giardino e infatti lo trovo sul dondolo intento a fumare una sua sigaretta. Mi siedo affianco a lui senza dire una parola, ma semplicemente guardandolo e aspettando.
«Non l'ha presa bene.. mi ha gridato contro che l'avevo solo usata, che sono un'insensibile, uno stronzo.. un ragazzo senza cuore» butta via la sigaretta mettendosi le mani nei capelli e tirandoli for­ti, gli afferro le mani bloccandole e avvicinandolo a me per abbracciarlo.
«Zayn Jawaad Malik tu sei il ragazzo più dolce, altruista e puro di tutto il mondo. Era arrabbiata l'hai lasciata è normale che ti abbia detto quelle cose col tempo le passerà fidati non prendertela con te per una decisione presa col cuore» gli sussurro in un orecchio accarezzandogli il ciuffo biondo.
Mi guarda negli occhi sorridendo poi mi afferra il viso tra le mani accarezzandomi la guancia dolce­mente mentre un sorriso idiota mi spunta in volto si avvicina baciandomi, lo stringo forte accen­tuando più il bacio con più passione.

Questo è il nostro primo vero bacio.. voluto con amore da entrambi.



Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** We're 'bout to make some memories tonight ***


«UAO Niall vieni a vedere, vieni!» urlo affacciandomi dal finestrino dell'aereo, il biondo mi rag­giunge sorridendo evidentemente lui era già salito su milioni di aerei e aveva visto il cielo blu sta­gliarsi di fronte a noi. Per me invece è la prima volta guardare tutto questo blu senza neanche una piccola nuvola mi fa sentire strana..galleggiare così in alto senza preoccuparsi di come sia possibile è una sensazione magnifica.
«Non eri mai salita su un aereo?»
«No.. è la prima volta, pensavo di star male invece mi sto divertendo tantissimo» rido scattando al­cune foto con il mio cellulare.
«Los Angeles ti piacerà» esclama Niall appoggiandosi alla parte mentre mi guarda.
«Ci credo è.. è.. LOS ANGELES !!» urlo attirando l'attenzione di Harry che ci osserva da lontano mentre beatamente ascolta la musica sul suo telefono; i ragazzi hanno preso un aereo privato perciò ci siamo solo noi sei, Paul, Eleonor, Beth e le altre guardi del corpo mentre il resto dei ragazzi della band verranno tra qualche giorno in tempo per suonare ai VMA.
L'aereo atterra lentamente nella pista mentre io rimango seduta con gli occhi chiusi e la cintura al­lacciata pregando che vada tutto bene, ho una paura tremenda visto che è la prima volta che salgo su questo uccello metallico.
«Siamo atterrati puoi aprire gli occhi» ride Niall che è seduto accanto a me dandomi una gomitata, guardo di fuori rendendomi conto che ormai siamo sulla terra ferma così mi slaccio la cintura pren­do lo zaino ed in fila con gli altri esco.
L'aria di Los Angeles mi colpisce subito in volto afosa e pesante, altro che Londra qui si muore let­teralmente di caldo! Entriamo in aeroporto carichi di bagagli però scopriamo che ci sono le fans così ci fanno passare dietro in una strada secondaria per evitarle buttandoci subito in una macchina diretta all'hotel.
Vedo la città scorrermi sotto gli occhi non riuscendo a trattenere l'emozione e mostrando un sorriso idiota in volto che non sfugge a nessuno: è la prima volta che viaggio così lontano.
«Ti piace?» mi chiede Eleonor sorridendo, annuisco guardandola con gli occhi che mi brillano.
Arriviamo all'albergo dove ci vengono affidate le chiavi delle nostre stanze, io starò con Eleonor che non so per quale motivo non dormirà con Louis il quale è in camera con Harry, dopo dicono che i fans si fanno strani pensieri..
Prendo la carta e saliamo in camera scoprendo che è vicino a quella di Harry e di fronte a quella di Zayn, bene iniziamo proprio alla grande; entriamo e le valigie mi cadono dalle mani è perfetta! Con un letto enorme, un televisore piatto e una vista mozzafiato.
«Spero che non ti dispiaccia dormire nello stesso letto con me» sussurra Eleonor guardandomi, le sorrido scuotendo la testa prima di abbracciarla.
Bene programma della giornata: piscina! Mentre i ragazzi sono impegnati con le interviste noi giu­stamente ci divertiamo, così indosso velocemente il costume ed insieme alla mia compagna di stan­za e a Beth scendiamo in piscina dietro l'albergo mentre la band si dirige in una radio poco lontano.
«Pensate loro a sudare mentre noi ci rilassiamo qui» ride Beth immergendo i piedi nell'acqua, la imito ridendo.
Non ci capisco molto con il jetlag perciò non so che ore sono a Londra però la mattina passa veloce e può sembrare strano, ma mi sono abbronzata un po'. Per pranzo Louis, Liam e Zayn ci raggiungo­no in piscina mentre Harry è in giro con qualche bionda presumibilmente e Niall ha incontrato Al­fredo.
«Vi divertite eh?» domanda Liam schizzandoci buttandosi in piscina, Beth gli salta addosso sono davvero una bella coppia loro due anche se di lei non so molto.. sento però che mi nasconde qualco­sa.
I miei pensieri vengono interrotti da Zayn che arriva e mi spinge da dietro facendomi finire in ac­qua, riemergo boccheggiando cercando di levarmi i capelli dagli occhi per poterlo fulminare con lo sguardo, ma lo trovo a ridere.
«Sei matto o cosa?» esclamo uscendo e abbracciandolo bagnandolo tutto, lui mi sorride e si china per darmi un bacio sento Louis urlare e applaudire così mi giro per rispondergli per le rime ma ci ha pensato Eleonor mettendolo sotto acqua.
Zayn mi prende per mano così ci allontaniamo un po' rimanendo soli, mi siedo di fronte e lui incro­ciando le gambe e portando le mani sulle sue spalle senza smettere di guardarlo.. ancora non ci cre­do che lui proprio lui abbia scelto me. Rimango a guardare ogni suo lineamento, la sua espressione prima seria e pensierosa poi sorridente e allegra resto incantata dal suo strano sorriso e dalla sua abitudine di mordersi la lingua mentre ride.
Potrei descrivere tutto di lui.
«Perché mi guardi?» chiede ridendo.
Scrollo le spalle.
«Mi sembra tutto un sogno, ogni notte ho paura di svegliarmi e ritrovarmi ancora dentro quell'ospe­dale e di scoprire che è stato tutto un maledetto sogno meraviglioso..» sussurro chinando la testa.
«Tesoro» un brivido mi percorre la schiena, amo quando mi chiama così «Questo non è un sogno, non siamo qui insieme davvero!» mi abbraccia stringendomi forte a lui.


 

 

«O MIO DIO!! E' Niall quello!»
«Di nuovo..» lo sento sospirare mentre sorride vedendo la fan avvicinarsi, la ragazza trema terribil­mente così Niall la rassicura abbracciandola mentre l'amica scatta una foto c'è anche una un'altra ra­gazza con loro che mi guarda in modo strano. Prima di andare via vede questa scattarmi una foto cerco di fermarla, ma il biondino mi porta via implorandomi di andare a mangiare perché sta per morire: tipico!
Così ci dirigiamo da Nandos il ristorante preferito di Niall dove lui ordina un quintale di cose squi­site da mangiare, è sempre il solito ogni volta che va fuori a mangiare prende di tutto perché sa che non dovrà mai lavare niente.. come se a casa sua lo facesse.
«Come.. va con Zayn..?» mi chiede mentre mette in bocca un boccone enorme, lo guardo allibita: come fa a mangiare tutto questo ben di Dio senza mai ingrassare?
«Tutto bene» sorrido.
«Harry?» lo guardo posando la forchetta con un improvviso nodo alla gola che mi impedisce di par­lare, come se le parole siano state intrappolate da qualcosa.
«Non lo so.. non ci siamo più parlati» rispondo triste abbassando lo sguardo.
«Tranquilla gli passerà, lo conosco» mi stringe la mano sorridendomi. Il resto della mattina passa velocemente, con Niall non ci si annoia mai siamo però costretti a fuggire via dal ristorante perché hanno scoperto dove ci troviamo e un'ondata di fans su sono presentate fuori dal locale cantando e spingendo sul vetro urlando come pazze.
Il proprietario ci fa uscire da dietro così torniamo all'hotel trovando Liam e Louis nella sal d'ingres­so impegnati a fare qualcosa così curiosa mi avvicino.
«Hey ragazzi cosa state facendo?» chiedo sedendomi vicino a Liam mentre Niall è scomparso di nuovo.
«Scriviamo una canzone per il nuovo album» risponde Louis.
«Che bello! Posso sentirla?» faccio per afferrare il foglio, ma ritorna il biondino che me lo strappa di mano mentre è intendo a divorare un pacchetto di caramelle; appunto è un pozzo senza fine.
«Dai fammi leggere!» mi alzo per prendere il foglio, ma l'irlandese lo tira in alto impedendomi di prenderlo così comincio a saltare ma non riesco ad arrivarci maledetta altezza!
«Non vale sei più alto di me» incrocio le braccia al petto facendo il muso lui scoppia a ridere tira il foglio a Louis poi mi abbraccia stritolandomi, sorrido scoccandogli un bacio sulla guancia poi torno di sopra in camera.
Mi stendo sul letto chiudendo gli occhi cercando di pensare a tutto ciò che è cambiato in questo ulti­mo periodo, fino a due mesi fa ero in un letto di ospedale più morta che viva ora sono a Los Angeles con cinque ragazzi meravigliosi e qualsiasi ragazza vorrebbe essere al mio posto.
La porta della mia stanza si apre di colpo interrompendo il filo dei miei pensieri, apro gli occhi di botto trovandomi Harry in piedi davanti a me che mi guarda con quegli occhi verdi così simili ai miei che riescono ancora una volta a mandarmi nel panico.
Rimane immobile davanti alla porta chiusa senza dirmi niente, puntandomi soltanto i suoi grandi occhi addosso attirando i miei come calamite.
«Harry..» sussurro, lui si avvicina e si inginocchia davanti a me scuotendo la testa.
«Sia maledetta la tua bellezza» sorride, mi sento di colpo arrossire così sposto lo sguardo abbassan­do il viso.
«Non dirmi bugie»
«Sei tu che menti, comunque sono venuto per portarti a vedere una cosa» ride alzandosi, mi prende la mano avvicinandomi a lui lo guardo poi mi allontano per prendere la borsa insieme al telefono. Usciamo scendendo in silenzio, Liam Louis e Niall sono ancora immersi con la loro scrittura l'unica differenza sta che il biondino ha preso la chitarra e sta strimpellando una nuova melodia. Voglio av­vicinarmi per ascoltare meglio, ma Harry mi prende la mano obbligandomi ad uscire velocemente.
Indossa un buffo cappello verde militare e il solito paio di Ray Ban neri per non farsi riconoscere, ma riusciamo a fare pochi passi che una fan ci ferma per chiedergli una foto però succede come con Niall: una ragazza mi guarda, mi scatta una foto e sparisce.
Raggiungiamo la macchina, ma la destinazione mi è ancora ignota. Durante il tragitto nessuno dei due parla e presto arriviamo, scendo trovando di fronte a me un enorme insegna con su scritto “Oranda Acquarium”.
Lo guardo con gli occhi che mi brillano, lo vedo sorridere soddisfatto per poi entrare così mentre lui fa i biglietti ho il tempo di guardarmi intorno rimanendo a bocca aperta; c'è un corridoio lunghissi­mo osteggiato da enormi vasche contenenti moltissimi pesci.
«Ti piace?» mi chiede mentre iniziamo il giro.
«Moltissimo» sorrido avvicinandomi al vetro picchiandoci leggermente sopra per spaventare i pesci quando però all'improvviso uno squalo si presenta davanti a me facendomi urlare. Mi stacco veloce­mente nascondendomi dietro ad Harry che non la smette di ridere divertito, gli faccio la linguaccia tirando fuori la macchinetta per fare una foto.
«Me ne scatti una?» mi chiede, annuisco così sie alzando uni fronte alla vasca dandole le spalle al­zando un braccio facendo l'okay con il pollice mentre dietro il blu dell'acqua e i pesci gli danno le spalle. Sorrido e scatto, me lo ritrovo subito vicino per vedere come è venuta la foto lo sento annui­re soddisfatto poi si allontana sfiorandomi il fianco.
Il pomeriggio passa veloce, ma mi diverto moltissimo a guardare tutte quelle creature marine chiac­chierando tranquillamente con Harry, nel viaggio di ritorno sono così stanca che mi addormento però vengo svegliata da un SMS che mi fa tremare. Cerco l' Iphone nella borsa e vedo che è Twitter, Zayn ha scritto qualcosa: “And girl, you and I, we're 'bout to make some memories tonight..” guar­do il telefono confusa poi lo rimetto in borsa guardando Harry che guida concentrato mentre una ruga gli attraversa la fronte.
Arriviamo nei parcheggi dell'hotel ed il riccio spegne la macchina così faccio per scendere, ma lui chiude le sicure impaurendomi mi giro a guardarlo meravigliata cercando di capire il senso del suo gesto, ma è lui il primo a parlare.
«Cait.. devo confessarti che sono stato malissimo, non mi sono mai sentito così con nessun'altra e poi io ne ho avute parecchie di esperienze ma tu sei diversa. Tu infondi gioia e passione a chiunque ti stia intorno, però ho capito che il tuo cuore non chiede il mio amore perciò ho deciso di regalarti questo pomeriggio come il nostro ultimo pomeriggio insieme» mi punta gli occhi addosso, ma non resiste e dopo un po' li abbassa sconfortato.
«Harry cosa stai dicendo?» gli chiedo sbalordita.
«Non posso andare avanti così con te che stai con Zayn sotto i miei occhi, mi fa troppo male!» esclama battendo un pugno sul volante, sussulto.
«Io ti voglio un bene immenso per favore non mi abbandonare» gli sfioro la mano con le lacrime agli occhi, ora che si era sistemato tutto con Zayn doveva esserci per forza qualcos'altro a complica­re il tutto.
«Per ora io.. non ce la faccio perdonami» sblocca le sicure della macchina chinandosi verso di me aprendomi lo sportello, lo guardo un'ultima volta poi scendo correndo verso l'hotel con le lacrime che ormai rigano il mio volto.
Salgo veloce le scale entrando nella mia camera gettandomi nel letto, mi arriva un messaggio ed è Zayn:
E' tutto il giorno che non ci vediamo, dove sei stata?”
Velocemente gli rispondo.
Ho bisogno di te”
Pochi minuti prima di una sua risposta.
Dove sei?”
In camera mia”



Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Video Music Awards ***


Butto il telefono sopra al letto guardando il soffitto quando qualcuno bussa alla porta, il ciuffo bion­do di Zayn fa capolino nella stanza. Si avvicina al letto sedendosi vicino a me puntandomi i suoi oc­chi scuri addosso che si scontrano con i miei, sorride facendomi rabbrividire così mi metto a sedere accanto a lui.
«Tutto bene?» mi chiede.
«Oggi sono uscita con Harry» vedo il suo sorriso spegnersi mentre stringe i pugni «Aspetta non è come pensi» gli poso una mano sulla sua gamba raccontandogli ogni cosa, lui rimane ad ascoltare senza dire una parola. Quando ho finito mi guarda.
«Gli passerà, fa sempre così quando non riesce a raggiungere qualcosa, invece di affrontarla preferi­sce lasciarla andare»
«Sei arrabbiato?» gli chiedo guardandolo, scuote la testa sorridendo.
«Perché dovrei, non è successo niente, mi fido di te. Sono solo preoccupato perché non voglio che tu stia male solo perché Harry è un coglione» sorrido.
«Grazie» lo abbraccio.
«Vuoi che rimango qui questa notte?» mi chiede afferrandomi la mano.
«Certo» si sdraia accanto a me, mi rifugio tra le sue braccia stringendomi al petto ascoltando il bat­tito del suo cuore: tum..tum..tum-tum.. mi lascio cullare da quel suono a ritmi lenti poi veloci finché lentamente non mi addormento.
Faccio un sogno orrendo: mi trovo sul palco durante un loro concerto, alla mia sinistra c'è Harry e alla mia destra Zayn mentre io mi trovo al centro illuminata dal faro e stordita dalle urla del pubbli­co che mi consiglia chi scegliere. Vedo entrambi lanciarsi sguardi di odio, vedo la loro band scio­gliersi lentamente lasciando la musica, il palco, il loro sogno mentre le fans mi insultano, mi accu­sano di aver rovinato la loro ragione di esistenza.
Mi sveglio di soprassalto con il sudore che mi bagna la fronte, Zayn mi guarda preoccupato acca­rezzandomi i capelli.
«Promettimi una cosa» gli sussurro singhiozzando.
«Qualsiasi cosa..»
«Non litigare con Harry, non voglio che la band si sciolga per causa mia»
«Tranquilla tesoro non succederà mai» mi abbraccia forte sussurrandomi la stessa melodia che stava suonando Niall con la chitarra nel pomeriggio.

 


 

«E se stono? Se inciampo? Se non vinciamo niente e deludiamo tutti?» Niall cammina avanti ed in­dietro facendosi mille problemi inesistenti, lo guardo ridendo mentre si mette le mani nei capelli tornati ormai castani.
«Niall smettila!» urla Louis che è seduto davanti allo specchio mentre Lou, la parrucchiera, gli si­stema il suo ciuffo.
Li guardo e sono tutti molto agitati, mi avvicino a Zayn che si sta mettendo la giacca scura mentre esaminare qualcosa sul suo telefono così lo abbraccio.
«Guarda cosa ho trovato» sorride porgendomi il blackberry, sta scorrendo la sua timeline e si è fer­mato su un tweet dove ci sono due foto: a sinistra Niall con me quel giorno che dovevamo andare al ristorante e a destra ci sono io con Harry prima di salire in macchina per l'acquario. Sopra le imma­gini la ragazza ha scritto: “Prima il biondino irlandese poi il bel riccio ora chi altro componente del­la band punterà la ragazza dagli occhi verdi?”
Rimango impietrita guardando lo schermo.
«Ma stiamo scherzando!» esclamo, guardo Zayn che trattiene a stento le risate e scoppio a ridere con lui. Ultimamente lo vedo molto felice sia con me che con le interviste, è più scemo del solito e questa cosa mi piace perché odio quand'è triste e serio.
«Lasciali stare» mi dice.
«Sarai perfetto comunque sta sera. Lo sarete tutti» mi sorride alzandomi il viso con un dito e dando­mi un bacio, lo stringo a me accarezzandogli i capelli attenta a non scompigliarli.
«Ragazzi andiamo devo mostrarvi il posto» dice Paul entrando nella stanza, ci stacchiamo e la band esce mentre io, Eleonor e Beth restiamo ferme guardando Paul che ci fa segno di non seguirli.
«Noi che facciamo?» chiedo un po' in ansia, Beth mi sorride prendendomi la mano.
«Tranquilla ora ci fanno sedere qualche posto lontano da loro, ma poi li raggiungiamo»
Infatti usciamo dal camerino seguendo un uomo che ci porta dentro lo studio: è immenso e c'è mol­tissima gente famosa che spunta da ogni parte, c'è Nicki Minaj, Taylor Swift, Katy Perry; sorrido come una bambina piccola nel suo primo giorno di Natale.
Ci fanno sedere dietro lontano dagli altri e abbiamo giusto il tempo di scambiare due parole e guar­darci intorno che le luci si spengono e Rihanna sale sul palco per cantare.
La serata passa veloce tra esibizioni e premi, i ragazzi vengono chiamati da Katy Perry perché sarà lei a premiarli io e le altre ragazze applaudiamo fortissimo urlando mentre la band si abbraccia con­tenta di aver vinto. Salgono sul palco salutando Katy che pretende un bacio a stampo, vedo Niall e Harry acconsentire alla sua richiesta mentre gli altri si limitano solo ad abbracciarla, ma le sposta il riccio con il premio facendo volare via la bandierina che che l'astronauta tiene in mano.
Liam prende il microfono, lo vedo tremare dall'agitazione.
«Abbiamo da pochi minuti il nostro primo premio e già si è rotto» tutti scoppiano a ridere, poi rin­grazia tutti i fans e la famiglia, scendono e Paul si avvicina a noi.
«Cambiamo posto, andiamo dietro ai ragazzi» percorriamo le scale arrivando a metà degli spalti se­dendoci esattamente dietro a loro, Zayn si gira sorridendomi così mi chino avvicinando il mio viso al suo.
«Complimenti!»
I VMA continuano e verso la fine i ragazzi vengono chiamati nuovamente sul palco per esibirsi, avevo letto su Twitter alcune fans dire che avrebbero cantato una canzone nuova ma la musica parte e Liam inizia a cantare One Thing. Insieme ad Eleonor e Beth iniziamo a cantare insieme a loro: l'e­sibizione è spettacolare e come da copione salgono su una piattaforma che li porta in alto, il mio pensiero va subito a Zayn che soffre di vertigini.
Le luci si spengono, ma io continuo a guardarli mentre il presentatore chiama sul palco i The Wan­ted pian piano la piattaforma scende e loro tornano da noi più eccitati di prima sorridendo e conti­nuando a parlare esaltati.
Lo show continua e i ragazzi vengono chiamati altre due volte sul palco per ritirare altri premi poi usciamo tutti prima dell'esibizione finale di Taylor Swift per raggiungere i camerini, Niall apre la porta urlando fortissimo noi ragazze restiamo a guardarli sorridendo mentre loro gridano e si ab­bracciano felici.
«Siamo fiere di voi!» urlo abbracciando Niall che mi scompiglia i capelli con un sorriso perfetto in volto.
«Grazie» lo guardo sorpresa con espressione interrogativa, lui scoppia a ridere contagiando tutti così ci ritroviamo abbracciati ad urlare come dei pazzi.
«Niente e nessuno mai ci dividerà, ormai siamo tutti una grande famiglia abbiamo lottato ci siamo spezzati la schiena per arrivare fino qui abbiamo lavorato duramente e tutto questo noi lo meritia­mo. Perciò qui davanti ognuno dovrà promettere che qualsiasi cosa: litigi» lo sguardo di Liam si sposta in direzione mia e di Harry «Momenti tristi, difficili che ci colpiranno noi resteremo sempre uniti perché ormai noi siamo INVINCIBILI!» urla Payne noi annuiamo gridando con lui, entra Paul che ci guarda in modo strano così di colpo cala il silenzio mentre lo osserviamo con il terrore di ve­nir sgridati, ma lui sorride e si unisce con noi al mega abbraccio.
Eccola la mia famiglia.. l'affetto che mi è sempre mancato.
I ragazzi restano un po' per scattare delle foto e fare delle interviste poi ci dividiamo e ognuno di noi prende strade diverse, non riesco neanche a congratularmi con Harry che lui è sparito chissà dove così insieme a Zayn e Niall usciamo alla volta della casa di Justin Bieber che li aveva invitati per un party after show.
Saliamo in macchina ancora elettrizzati.
«Qualcosa non va?» chiedo a Zayn scrutandolo bene in volto.
«Mi dispiace che non stiamo un po' insieme da soli» gli prendo il viso guardandolo direttamente ne­gli occhi, ogni volta che si incontrano un brivido mi percorre la schiena perché dentro di essi riesco a leggerlo fin nel profondo e a capire ogni sua emozione; lo bacio stringendolo.
«Poche smancerie ragazzi!» ci rimprovera Niall ridendo ci faccio la linguaccia proprio mentre svol­tiamo l'angolo ritrovandoci davanti ad una casa grandissima. Suoniamo e arriva Justin ad aprirci, lo guardo timorosa da dietro la spalla di Zayn lui mi nota e mi sorride.
Entriamo: è una casa davvero grande piena di telecamere che spuntano da ogni angolo, il program­ma della serata doveva essere una piccola festa invece si rivela una lezione di cucina a Niall, strana­mente, è venuta fame così Justin ha deciso di cucinare gli spaghetti un piatto italiano e devo ammet­tere che alla fine si è rivelata buonissima visto che nessuno di noi sapeva cucinare.
«Che bella mangiata! Peccato che sia finito tutto..»
«Niall ma sei un pozzo senza fondo!» esclama tirandogli un cuscino lui mi sorride abbracciandomi, Zayn e Justin stanno guardando qualcosa in giardino li sento chiacchierare allegramente mi piace­rebbe molto che diventassero amici così tutte quelle brutte voci della concorrenza sparirebbero.
«Sento il tuo cervello lavorare velocemente cosa c'è?» mi chiede Niall guardandomi con i suoi oc­chi azzurri.
«Niente tranquillo»
«Niall vieni a fare skate?» domanda Zayn entrando, il biondino si alza di scatto annuendo ed uscen­do contento faccio l'occhiolino al mio ragazzo e mi sdraio sul divano di pelle bianca facendo zap­ping in TV cercando qualcosa di interessante da guardare quando all'improvviso sento un tonfo e delle urla provenire da fuori...



Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** You're give me a heart attack ***


Corro velocemente in giardino e vedo Zayn a terra con una mano sulla caviglia mentre Niall e Ju­stin ridono come dei matti.
«Cosa ridete» urla Zayn.
«Cos'è successo qui?» chiedo avvicinandomi al mio ragazzo e guardandogli il piede che sembra gonfiarsi ogni istante sempre di più.
«Lui... stava... caduto» cerca di dire Niall tra le risate, ma non capisco niente così guard Justin che mi sorride gentilmente.
«Stavamo facendo skate lui è caduto slogandosi la caviglia» risponde porgendo a Zayn un sacchetto di ghiaccio.
«Proprio oggi dovevi farti male? Domani partiamo» sorrido accarezzandogli i capelli dolcemente, prendo il suo telefono cercando in rubrica il numero di Paul così lo chiamo spiegandogli la situazio­ne, mi rassicura dicendo che sta per arrivare. Nel frattempo Niall e Justin hanno preso di peso Zayn che cerca di tenersi in equilibrio su una gamba sola per cercarlo di portarlo in casa, lo vedo barcol­lare lui e la stabilità sono nati in due pianeti diversi!
Guardo l'Iphone, faccio per chiudere la schermata ma un fastidioso messaggino mi appare avvicino il telefono ed vedo l'ultimo nome che mi sarei mai aspettata di trovare: Perrie Edwards rimango im­mobile fissando lo schermo senza sapere se aprire o no quel maledetto messaggio.
«Cait» mi sussurra qualcuno, sobbalzo tornando alla realtà e il telefono mi scivola via dalle mani sudate, ma Niall riesce a prenderlo al volo prima che riesca a toccare terra.
«Tutto bene?» mi dice il biondino, scuoto la testa e gli faccio segno di indicare il display lui nota il motivo della mia preoccupazione mi guarda e sparisce con il telefono in mano; sbalordita lo seguo in casa e lo vedo avvicinarsi a Zayn disteso sul divano.
«Ti è arrivato questo» gli sbatte in faccia il telefono e vedo il viso del mio ragazzo incupirsi di bot­to, sospiro ed esco fuori sedendomi a terra con le gambe incrociate sperando solo di essermi sba­gliata in ogni mio calcolo.

Pensavi che lui ti amava, però chi sei tu?
Una semplice ragazza
Esatto mentre chi è lei?
Perrie delle Little Mix
Esatto..

Ad interrompere i miei pensieri arriva Justin che si siede accanto a me senza dire una parola, ma continuando a fissare il cielo che ormai era diventato un manto nero illuminato da tantissime stelle ed è strano visto che a Los Angeles ci sono troppe luci. Lo guardo, molte persone lo criticano lo insultano, ma lui trova sempre la forza di andare avanti di vincere contro ogni pregiudizio uscendone ogni volta vittorioso.
«Questo credo che sia l'unico posto in città dove si riesce a vedere il cielo» dice, annuisco.
«Non conosco molto Zayn però io ho dovuto lottare per ottenere il successo per poter realizzare il mio sogno e so che vuol dire avere negli occhi quella luce che ti da la forza giorno dopo giorno di andare avanti nonostante tutti i pregiudizi, tutte le accuse. Guardando Zayn vedo nei suoi occhi quella forza ogni volta che incontra i tuoi.. sei come una calamita per lui, la sua ancora di salvezza» lo guardo sbalordita, ecco perché ha milioni di ragazze che lo amano lui riesce a leggere dentro alle persone dandoti quella sicurezza e fiducia che ti manca.
«Grazie» sorrido.
«Ragazzi è arrivato Paul!» urla Niall, ci alziamo ed entriamo. Paul ha preso in braccio Zayn e vista nel complesso la scena è molto divertente se non fosse per l'aria triste che ha Malik, saluto Justin e lo ringrazio per tutto poi salgo il macchina mentre Niall saluta il suo amico canadese.
Rimaniamo in silenzio mentre sento gli occhi di Zayn addosso, ma non dice niente forse per la pre­senza di Paul così appena sale Niall andiamo in ospedale dove visitano Malik fasciandogli la cavi­glia e dandogli le stampelle che dovrà portare per un giorno visto che non è nulla di grave.
Torniamo in albergo trovando gli altri nella hall tutti abbastanza stanchi in volto così ci avviciniamo e piano piano vedo sui loro volti spuntare espressioni di sorpresa e confuse alla vista di Zayn e delle sue bellissime stampelle blu.
«Cos'è successo?» chiede Liam aiutando il suo amico a sedersi.
«Il nostro Bruce Lee è caduto» risponde Niall che magicamente ha un pacchetto di patatine in mano, scoppiamo tutti a ridere mentre Zayn incrocia le braccia al petto facendo il finto offeso ho l'impulso di avvicinarmi e dargli un bacio, ma cerco di trattenermi prima mi deve spiegare la storia con Perrie.
Restiamo un po' a parlare tutti insieme scherzando e urlando finché non arriva Paul arrabbiatissimo che ci caccia tutti ordinandoci di andare di corsa a letto altrimenti.. ma nessuno volle sapere il suo altrimenti e come delle schegge corriamo in camera tutti tranne io che aiuto Zayn ad arrivare all'a­scensore.
«Sei arrabbiata?» mi chiede quando le porte si sono chiuse e siamo solo io e lui, scuoto la testa lui mi guarda e mi ripete la domanda.
«No..» sussurro abbassando lo sguardo, lo sento sbuffare poi preme un pulsante e l'ascensore si fer­ma di colpo facendomi spaventare.. odio queste cose mi è successo giù una volta quando ero piccola e sono rimasta traumatizzata anche perché soffro di claustrofobia.
«Zayn fai subito ripartire questo coso!» urlo con voce stridula iniziando a respirare affannosamente, lo vedo avvicinarsi mentre le stampelle cadono a terra e mettere le mani contro il freddo acciaio dell'ascensore impedendomi di muovermi e avvicinandosi sempre di più con il viso.
«Prima voglio che rispondi alla mia domanda» mi sussurra con le labbra vicinissime alle mie, lo guardo negli occhi e per la prima volta mi accorgo di quello che diceva Justin li vedo brillare vedo il marrone delle sue iridi farsi sempre più caldo e confortevole così sorrido senza riuscire a tratte­nermi.
«Perché ridi?» chiede sorpreso allontanandosi un po'.
«Perché aveva ragione Justin» alza un sopracciglio e sbuffa.
«Certo..lui ha sempre ragione» rido e mi avvicino a lui, questa volta sono io a spingerlo contro il freddo metallo guardandolo fisso.
«Sei geloso signor Zayn Malik?» lo provoco passandomi la lingua sulle labbra.
«G-Geloso io? Ma per favore!» esclama lui con la voce acuta, cosa che gli viene tutte le volte che mente o è troppo felice.. proprio come me.
«No? Bene allora forse credo di tornare da lui, devi finire di spiegarmi una cosa..» mi avvicino al pulsante per far ripartire l'ascensore, ma lui mi afferra la mano ridendo.
«Okay lo ammetto sono un po' geloso.. mettiamola così tu» avvicina il mio corpo al suo «sei» mi mette la mano dietro la nuca mentre con l'altra mi stringe il fianco «solo» avvicina le sue labbra alle mie «MIA» accentua la parola prima di baciarmi, sorrido mettendogli le mani tra i suoi capelli e prendendolo a baciarlo con più passione mentre il mio cuore non smettere di battere all'impazzata.
Perché ogni volta che è vicino a me, ogni volta che mi bacia, ogni volta che lo vedo con il suo sorriso perfetto stampato in volto mentre si passa la mano tra i suoi capelli neri e si avvicina con quell'espressione di "hey io sono il più figo del mondo" ogni volta che fa così mi viene un colpo al cuore come se esso facesse una capriola immensa e mi dicesse "hey bella siamo messi proprio bene se ogni volta che lo vedi ti viene un piccolo 
heart attack!"

 

 

Due mesi dopo

«Dovrai pur fare qualcosa!»
«Ma a cosa serve!»
«Serve a crescere e a vivere.. Avere un ragazzo ricco non vuol dire non lavorare!»
«Si lo so mamma, ma non c'è niente che mi appassiona..» sbuffo gettando il giornale nell'immondi­zia.
«Si invece non ti piaceva cantare?» domanda mia mamma con le mani sui fianchi guardandomi con uno sguardo speranzoso sembra la buffa imitazione di Molly Weasley in Harry Potter.
«Cantare? Si ma.. no non voglio essere troppo al centro dell'attenzione» mi alzo dallo sgabello guar­dando il calendario che indica il 11 Novembre.
«Perché infatti ora ci sei poco» farfuglia mia madre, gli lancio un'occhiataccia poi salgo in camera per accendere il pc e fare un giro su twitter. Avevo recuperato il mio vecchio account anche se ora tutti hanno capito che sono la ragazza di Zayn non la smettono di torturami, perciò faccio un giro veloce prima che il mio telefono cominci a suonare lo lascio per un po' squillare mentre la voce di Niall riempie la stanza.
«Pronto?»
«Abbiamo rapito il suo ragazzo... se vuole riaverlo indietro è costretta a pagare un milione di dolla­ri, ma non vogliamo i soldi noi vogliamo.. vogliamo.. Cosa vogliamo?»
«Louis smettila dai» scoppio a ridere gettandomi sul letto.
«TOMLINSON FAMMI PARLARE CON LA MIA RAGAZZA» sento urlare da dietro Zayn, Louis sbuffa poi mi saluta.
«Scusa amore»
«Tranquillo, come va in America?» chiedo con una nota di nostalgia. I ragazzi sono partiti di nuovo per fare delle promozioni al nuovo album che uscirà domani così sono quattro maledetti giorni che non ci vediamo e ci sentiamo solo attraverso uno stupido telefono che non fa che aumentare la di­stanza.
«La solita America.. ma mi manchi tu» mi sussurra.
«Mi manchi tu.. mi manchi tu bubu» questa volta è Harry, riconosco la sua voce Zayn si scusa un momento e sparisce lasciandomi parlare con il vuoto.
«Oh ma certo lasciatemi parlare da sola tanto..»
«Non sei sola scema!»
«NIALL!!» urlo
«Sei matta? Vuoi farmi diventare sordo? Ho una carriera da cantante io!!» rido insieme a lui per cir­ca cinque minuti poi pian piano ci calmiamo.
«Mi manchi tantissimo» sussurro.
«Anche tu scricciolo eh.. per la cronaca credo che il tuo ragazzo non tornerà a casa tutto intero, Har­ry lo sta assalendo» sghignazza rallegrandomi. Questi sono i momenti più belli di far parte di quella stupenda famiglia, ma anche i momenti peggiori perché sai che loro si stanno divertendo come matti mentre tu sei lontanissima e non fai che pensare a loro.
Resto un po' a parlare con Niall perché Louis e Zayn sono stati obbligati a fare una specie di intervi­sta così il biondino mi racconta quello che hanno fatto in tutti questi giorni e mi assicura che il disco mi piacerà tantissima, cosa su cui non avevo nessun dubbio.
Dopo un'oretta devo chiudere perché con il fuso orario qua a Londra è notte fonda, così saluto Niall e vado a letto sperando che questi due giorni passino veloci.
«Ma.. ma.. è stupendo!» sussurro alzando il volume della radio, sono in macchina con Eleanor e stiamo ascoltando il nuovo CD dei ragazzi e ogni canzone mi stupisce sempre di più.. hanno fatto un lavoro enorme e sono così fiera di loro. Hanno realizzato un disco perfetto superando un'altra volta loro stessi.
«Lo so, siamo fortunate vero?» mi chiede guardandomi, gli sorrido e lei ricambia prima di iniziare entrambe a cantare a voce altissima mentre le strade di Londra scorrono sotto di noi.
Mi arriva un sms che mi fa tremare, prendo il telefono vedendo però che è un numero che non cono­sco così lo apro.

Ciao Cait sono Beth ti va di cenare insieme sta sera? Devo parlarti.
Certo dove ci vediamo?
Ti passo a prendere io alle 8 a dopo xoxo

Guardo il telefono sorpresa.. non abbiamo mai avuto un buon rapporto e neanche una amicizia come quella che ho con Eleanor chissà cosa dovrà dirmi.



 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Friends or..? ***


«Mamma non ci sono a cena» urlo mentre cerco qualcosa di decente da mettermi, trovo un paio di jeans stretti con un maglione bianco mi trucco leggermente cercando di far risaltare i miei occhi verdi con la matita nera poi prendo il cappotto grigio ed esco sedendomi sulla panchina davanti casa.
Mi arriva un sms con le mani congelate prendo il telefono cercando di sbloccarlo, ma mi sembra di avere due cubetti di ghiaccio a posto dei pollici.

So che sto sbagliando, lo sapevo fin da quando ti ho vista quel giorno dell'incidente a Londra ma è più forte di me. Ami Zayn e lo accetto.. anche io sto conoscendo una ragazza però voglio che noi due siamo.. amici so cosa sta pensando, te lo avevo già proposto e ho rovinato tutto ma sta volta ti giuro sarà diverso. Mi perdoni?

Harry Styles

Le mani mi iniziano a tremare e non capisco se è per il freddo oppure per l'agitazione sta di fatto che ora non riesco a rispondere così mi alzo avvicinandomi alla strada guardando l'ora
per accorger­mi che sono le otto precise infatti vedo arrivare la macchina di Beth avvicinarsi. Le sorrido e salgo; il tragitto è molto silenzioso ed è una cosa che odio.
Ci fermiamo davanti un ristorante molto carino parcheggiamo ed entriamo dove un cameriere ci fa strada fino ad un tavolo in fondo alla sala così ci sediamo: qui è decisamente più caldo. Tiro fuori l'Iphone notando che ho una chiamata senza risposta di Niall.
«Tutto bene?» mi chiede Beth.
«Si si, era solo Niall dopo lo richiamo» sorrido imbarazzata, non so di cosa parlare così faccio per chiederle del suo lavoro, ma lei mi precede.
«Cait lo so che tutto questo ti sembrerà stano però c'è qualcosa che in questi mesi non ti ho mai det­to qualcosa molto importante» la guardo preoccupata, ma lei continua imperterrita «La prima volta che ti ho visto sono rimasta un po' scioccata, forse ti ricorderai che i primi mesi ero un po' fredda, distaccata» annuisco «Ecco tutto questo perché.. io in realtà sono... tua sorella» mi guarda negli oc­chi e in un attimo è come se mi rendessi conto di ogni cosa, vedo le stesse piccole fossette che ho anche io, noto la sfumatura dei suo capelli uguale a quella di mio padre, i suoi occhi profondi come i miei e mi ritornano in mente tanti flash che mi fanno mancare il fiato. La guardo prendendo un bicchiere d'acqua, ma le mani mi tremano terribilmente.
«Perché... proprio... perché?» chiedo scuotendo la testa senza capire.
«Volevo dirtelo la prima volta che ti ho visto, poi Liam mi ha detto che non ricordavi nulla così mi sono detta “perché rovinarle questa nuova vita?”»
«Tu.. Tu non avevi il diritto di nascondermi una cosa così importante» mi alzo di scatto rimettendo­mi il cappotto e andando via, esco dal ristorante iniziando a camminare lungo il marciapiede senza riuscire né a parlare né a pensare sentendo solamente una grande rabbia dentro salirmi fino alla gola.
Mi squilla il telefono che mi fa sussultare lo cerco nella borsa trovandolo.
«P-Pronto?»
«Cait tutto bene?»
«Niall io... no» esclamo prima di scoppiare a piangere, mi siedo su una panchina cercando di cal­marmi ma non ci riesco, mi sento terribilmente sola.
«Cait dove sei?» mi chiede preoccupato.
«Sono... ad un ristorante vicino ehm.. a Nando's» balbetto guardandomi intorno cercando di indivi­duare dove sono.
«Okay» afferma lui chiudendo il telefono, rimango sorpresa sentendomi abbandonata, mi porto le gambe al petto chiudendomi in me stessa piangendo più forte finché un braccio mi circonda le spal­le. Alzo lo sguardo trovandomi due paia di occhi azzurri pieni di comprensione che mi guarda­no, mi tuffo tra le sue braccia aperte non capendo se è tutto un sogno o realtà.
«Che ci fai qui?»
«Avevi bisogno e sono venuto»
«Niall intendo qui a Londra» preciso.
«Aah, siamo tornati questa mattina» sorride lui.
«Zayn non mi ha detto niente...» sussurro confusa.
«Voleva farti una sorpresa poi però eri uscita con Eleanor e sta sera eri impegnata con tua sorella..» l'ultima parola rimbomba nel vuoto, lo guardo alzando un sopracciglio e quando tutti i cavi del cer­vello si connettono realizzo una cosa.
«Tu lo sapevi, tutti voi lo sapevate!» esclamo alzando la voce, lui si sbatte una mano in fronte ren­dendosi conto dell'errore enorme che aveva fatto, mi alzo desiderosa di stare da sola ma lui mi affer­ra per un braccio facendomi voltare e abbracciandomi forte, lui non voleva tenermelo segreto Beth glielo aveva chiesto così Niall aveva semplicemente accettato.
Rimaniamo in silenzio mentre ascolto il battito del suo cuore risuonare nel mio orecchio e mi viene in mente la prima volta che l'ho visto dopo essermi svegliata dal coma, mi sono subito accorta della sua bontà della sua purezza d'animo che mi aveva colpito fin nel profondo.
«Potrai mai perdonarmi?» mi sussurra con la voce che trema.
«Certo Niall, scusa se ho reagito così.. grazie di essermi sempre accanto, grazie di tutto» sussurro stringendolo ancora più forte.
«Dai andiamo a casa» mi prende la mano ed insieme chiamiamo un taxi, telefono a mia madre di­cendole che avrei dormito da Zayn visto che era ritornato poi mi rannicchio accanto al mio biondo mentre la macchina sfreccia per le strade trafficate di Londra.
Faccio un sogno stranissimo: uno sfondo bianco dove appare una figura di una ragazza alta con i ca­pelli lunghi e una voce melodiosa che mi parla nell'orecchio.. era lei la voce che ho sentito all'ospe­dale allora lei ci tiene a me perché ha aspettato tutto questo tempo prima di dirmi la verità? Una cosa così importante...

Ancora? Lo ha fatto perché eri stata male, non ricordavi niente.. avevi passato un periodo bruttissi­mo ed avevi appena scampato la morte perché darti altre preoccupazioni?
Non aveva il diritto..

La macchina si ferma di colpo svegliandomi, rimango un attimo disorientata prima di realizzare dove sono poi Niall mi aiuta a scendere ed entriamo. In casa non si sente nessun rumore così mi av­vicino al salone da dove improvvisamente si leva un urlo di gioia immensa, guardo Harry ballare e saltare davanti la televisione dove sta giocando a fifa con Louis il quale si butta a terra fecendo finta di piangere per aver perso.
«Ragazzi cos'è tutto questo rumore a quest'ora di notte?» domanda Niall sedendosi sul divano con un panino in mano, neanche mi ero accorta che era andato in cucina a prenderlo. Harry si gira verso Niall notandomi e sul suo viso si apre un sorriso enorme evidenziando le sue fossette meravigliose, ricambio il sorriso ma mi inizia a girare la testa così mi appoggio alla parete: è da questa mattina che non mangio niente.
«Stai bene?» mi chiede Styles avvicinandosi.
«Ho solo tanta fame»
«Dai vieni ti preparo qualcosa io» andiamo in cucina mentre Niall e Louis ricominciano a giocare, così mi siedo mentre Harry si da da fare con i fornelli e in pochi minuti un buon profumino riempie la cucina facendomi venire l'acquolina, guardo l'ora e sono le due di notte.. non ho mai mangiato così tardi.
Il riccio mi presenta un piatto di pasta enorme e fumante sotto il naso per poi sedersi davanti a me con un'espressione alquanto soddisfatta.
«Harry ma è tantissima!» mi lamento.
«Mangia tutto, è una nuova ricetta l'ho trovata su un giornale italiano»
«Bene, mi fai provare i tuoi esperimenti? Ora si che mi sento sicura!» rido.
«Dai scema!» inizio a mangiare un po' timorosa poi però devo ammettere che è davvero molto buo­na, non sapevo che sapesse cucinare.
«Raccontami di quella nuova ragazza che ti piace»
«Ehm...» inizia un po' imbarazzato «Si chiama Cam e l'ho conosciuta mentre ero in vacanza poi ci siamo continuati a sentire però poi sei arrivata tu eh.. lei è meravigliosa, davvero» conclude emozio­nato, forse questa volta ha trovato la persona giusta e sono felice che finalmente abbiamo raggiunto entrambi un equilibrio con l'amore e tra di noi.
La porta della cucina si apre, mi giro per vedere il nuovo arrivato e il mio cuore fa una capriola enorme mentre il mio stomaco si svuota e sul mio volto appare un sorriso stupido che ho solo quan­do vedo lui.
I suoi occhi scuri incrociano i miei e si illuminano irradiando tutta la stanza, anche lui sorride ed è il suo sorriso migliore.
«Finalmente rischiavo di impazzire!» esclama lui avvicinandosi, mi alzo di scatto gettandogli le mani al collo e stringendolo forte, il suo profumo mi entra nelle narici per poi scorrermi giù nel san­gue fino a diffondersi in tutto il corpo facendomi rilassare. Sento il suo cuore battere veloce mentre le sue mani mi stringono i fianchi, mi allontano un po' per guardarlo negli occhi riuscendo a vedere il calore che essi emanano la felicità che cercano di celebrare; lui avvicina il naso al mio facendoli sfiorare leggermente prima di posare le sue morbide labbra sulle mie. Il bacio è lungo ed armonioso come una piccola danza che inizia lenta e che pian piano si fa sempre più veloce, si perché le nostre labbra sono desiderose ognuna dell'altra.. si cercano, si sfiorano, si incontrano fino a non staccarsi più cercando di colmare tutta la distanza che hanno dovuto subire nei giorni passati.
Sentiamo Harry tossire così lentamente ci stacchiamo guardandolo imbarazzati, ma lui ci fa l'oc­chiolino ed esce lasciandoci da soli. Mi giro a guardare Zayn come se lo vedessi per la prima volta ed infatti noto qualcosa di strano il suo ciuffo biondo è sparito lasciando spazio ad una nuova petti­natura favolosa, finalmente è tornato completamente moro e devo proprio ammettere che così è davvero sexy.
«Ti piace?» mi chiede sorridendo.
«Sei.. uao!» riesco solo ad affermare, lui mi guarda prima di scoppiare a ridere abbracciandomi. Sento in sala una voce femminile una voce che mi fa gelare il sangue: è Beth! Deve essere tornata a casa con Liam non me la sento proprio di incontrarla, non voglio vederla non adesso Zayn lo intui­sce infatti esce dalla cucina lasciandomi sola.
Lo sento parlare con l'amico spiegandogli qualcosa che però non capisco poi la porta di casa si chiu­de con un tonfo enorme chiunque sia stato era arrabbiato.
«Puoi uscire» mi rassicura Zayn apparendo sulla porta della cucina, sorrido ed esco saluto gli altri prima di raggiungere la camera vedo l'orologio che indica le quattro e pian piano la stanchezza si fa sentire lasciandomi completamente senza energie. Appena tocco il letto mi sento subito meglio, Zayn si sdraia accanto a me senza dire una parola ma soltanto accarezzandomi i capelli chiunque lo faccia è una cosa che mi rilassa molto.
«Perché non me lo hai detto?»
«Lo avevo promesso.. puoi perdonarmi?»
«Certo sarebbe da stupidi non farlo, ma ti chiedo soltanto una cosa» sussurro.
«Qualunque cosa»
«Niente più segreti»
«Promesso. Visto che siamo in questo argomento, ricordi quel messaggio di Perrie di qualche mese fa?» mi chiede, mi irrigidisco di colpo senza aprire gli occhi restando in ascolto con il respiro che si fa sempre più lento.
«Mi aveva detto che aveva trovato un ragazzo..che ora capiva quello che provo io per te e che mi.. ci augurava tutto il bene possibile» risponde lui, lentamente riprendo a respirare mentre un sorrido stupido dipinge il mio viso così apro gli occhi chi si adattano all'oscurità cercandolo con la mano; lui afferra la mia lo stringo forte a me baciandolo.
«Ora però è tardi dormi un po' okay?» annuisco sistemandomi tra le sue braccia che mi cullano dol­cemente mentre mi canta Little Things per farmi addormentare.
Ecco quello che mi era mancato questi giorni, il mio piccolo mondo e ora finalmente ero tornata a casa, tra le sue braccia a stretto contatto con il suo cuore.. con il suo amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 101 days ***


«Cait, Cait dai svegliati!»
Apro gli occhi alzando il viso di colpo e andando a sbattere contro qualcuno dandogli una testata al­lucinante, rimango per un po' spaesata con gli occhi lucidi mentre qualcuno accanto a me si lamen­ta.
«No ma dico sei matta?» Harry si sta massaggiando il punto in cui l'ho colpito che sta diventando spaventosamente rosso.
«Scusa» sussurro ridendo, lui mi lancia un'occhiataccia avvicinandosi come un gatto minaccioso sorridendo prima di iniziare a farmi il solletico sui fianchi il mio unico punto debole. Cerco di sfug­gire alla sua presa, ma lui è più forte così tento di sferrargli dei calci continuando a ridere finché non lo colpisco su un fianco facendolo smettere.
Si stende accanto a me chiudendo gli occhi, mi giro su un fianco per guardarlo meglio: oggi strana­mente i suoi capelli sono più ricci del solito però lo vedo abbastanza pensieroso.
«Non dovevamo alzarci?» domando sedendomi sopra le sue gambe.
«Spostati così mi distruggi le cosce» si lamenta.
«Questo perché sei troppo magro! Dovresti fare più palestra» esclamo facendogli la linguaccia poi mi alzo guardando il telefono trovando due chiamate senza risposta di Beth che ignoro completa­mente e un messaggio di Zayn.

Buongiorno amore, sono tornato a casa a Bradford perché dovevo fare una cosa che poi ti raccon­terò, ci vediamo sta sera a cena visto che a prenzo sei impegnata con Harry.

Mi giro verso il riccio guardandolo.
«Dobbiamo andare a pranzo insieme?» chiedo.

«Si, ho una sorpresa! Vestiti che ti aspetto di sotto» mi da un bacio sulla guancia prima di uscire, ri­mango un po' confusa poi apro l'armadio constatando che ho pochissime cose visto che in questa ca­mera ci dormo solo alcune volte. Indosso un paio di jeans stretti, ma ho solo maglie a maniche corte che essendo inizio Dicembre non mi sembra il caso di indossare così sgattaiolo in camera di Zayn trovando una felpa nera con un orso appoggiata sopra al letto: molto macho il mio ragazzo! Scendo di sotto infilando il cappotto grigio e trovo Harry che sta facendo avanti ed indietro nell'ingresso ri­girandosi l'Iphone tra le mani evidentemente agitato. Gli poso una mano sulla spalla distraendolo dai suoi pensieri, mi sorride mettendosi il cappello di lana nero e gli occhiali da sole per non farsi ri­conoscere.
Saliamo in una delle tante macchine lussuose di Styles che entrano in contrasto con il suo look da detective: non vuole farsi riconoscere e poi guida una macchina che in tutta Londra ha solo lui.. molto intelligente!
«Dove andiamo?» chiedo dopo un po'.
«Sorpresa» sorride parcheggiando vicino ad un ristorante in cui non sono mai stata, scendiamo e Harry ricomincia a contorcersi le mani rallentando il passo fino a fermarsi lasciandomi parlare da sola in mezzo alla strada come una pazza, mi volto e lo vedo impalato alcuni passi dietro di me così lo raggiungo prendendogli la mano.
«Tutto bene?» annuisce poi nega poi annuisce di nuovo così riprendiamo a camminare, è strano per­ché non l'ho mai visto così agitato però lo seguo senza fare domande; entriamo nel ristorante mentre un cameriere ci riconosce e ci indica il nostro tavolo dove vedo seduta una ragazza molto bella, la­scio di scatto la mano di Harry capendo ogni cosa, ma lui la riprende sorridendo.
Ci avviciniamo, la ragazza si alza posando gli occhi color nocciola sull'unione delle nostre mani e mi sento terribilmente in imbarazzo.
«Cam lei è Caitlin la mia migliore amica» presenta lui lasciandomi la mano così che io posso strin­gere quella della ragazza davanti a me che mi sorride un po' diffidente.
«Piacere, Harry mi ha parlato molto di te» mi confessa lei, annuisco poi ci sediamo aspettando il ca­meriere per ordinare.
«Allora come vi siete conosciuti?» chiedo curiosa.
«E' successo quest'estate, eravamo entrambi in vacanza e ci siamo conosciuti per caso» inizia lei.
«E' stato amore a prima vista» si intromette Harry.
«Il che è molto strano perché di solito lui preferisce le bionde» esclama lei, mi sento colpita nel pro­fondo visto che i miei capelli sono più biondi che marroni così tossisco mentre arriva il cameriere a salvarmi.
Il pranzo procede piuttosto bene: scopro che Cam studia all'università di Londra e pian piano che la conosco mi rendo conto che è una ragazza molto simpatica ed intelligente che si dimostra aperta alle nuove amicizie. Mi arriva un messaggio di Liam lo apro leggendo che mi vuole parlare, ma già immagino di cosa. Harry si assenta per qualche minuto perché ha ricevuto una chiamata di lavoro così ne approfitto per parlare con Cam di una questione molto seria che bisogna assolutamente risolvere.
«Senti ti voglio assicurare che tutto quello che c'era tra me ed Harry è finito tempo fa»
«Lo so non ti preoccupare, Harry mi ha già detto tutto» mi tranquillizza lei.
«Sai prima di venire qui era molto nervoso, quando parla di te i suoi occhi brillano e fidati è vera­mente innamorato lo conosco bene» lei mi sorride abbassando lo sguardo mentre le sue guance si colorano di rosso, Styles ritorna però Liam mi chiama al telefono dicendo che mi sta aspettando fuori così lascio da sola i due piccioncini ed esco fuori.
«Hey» saluto vedendolo seduto su una panchina, mi siedo accanto a lui sfregando le mani per ri­scaldarle visto la temperatura che si sta abbassando.
«Ciao Cait. Tutto bene?»
«Liam lo so che vuoi parlarmi di Beth»
«Cait devi darle una seconda possibilità, lei è una persona magnifica e..» lo fermo con la mano sor­ridendo.
«Dammi un po' di tempo e ci parlerò tranquillo» lui annuisce soddisfatto.
«Sai dov'è Zayn?» chiedo.
«In studio, sto andando là proprio adesso vuoi venire con me?» annuisco così ci alziamo camminan­do sotto il freddo pungente di Londra in silenzio visto che io e Liam non abbiamo mai avuto un dia­logo molto fitto. La città nel periodo natalizio è bellissima: le luci sono appese ovunque, nel parco un albero enorme è stato decorato e i negozi emettono musiche natalizie.
Raggiungiamo lo studio trovando due fans fuori che si fermano per fare una foto con Liam, una del­le due ragazze mi riconosce sorridendomi ricambio sorpresa poi entriamo dove è decisamente più caldo così posso spogliarmi di sciarpa, cappello e cappotto posando tutto sul bancone all'entrata. Se­guo Liam in una stanza dove Niall sta suonando la chitarre mentre Zayn e Louis intonano qualcosa di nuovo e divertente.
«Sorpresa!» urlo interrompendo il loro piccolo show, si girano tutti e tre contemporaneamente Zayn sorride venendomi incontro abbracciandomi mentre le nostre labbra si incontrano ritrovandosi dopo troppo tempo che erano state separate.
«Che ci fai qui?» mi chiede circondando le sue braccia intorno ai miei fianchi.
«Sono fuggita ad Harry e alla sua ragazza per correre dal mio ragazzo»
«Hai conosciuto Cam?»
«Si la conoscevi già te?»
«Da un bel po' di tempo, è simpatica vero?» mi chiede accarezzandomi la guancia, annuisco stam­pandogli un bel bacio in bocca la porta dietro di noi si apre di colpo sbattendo sul mio piede facen­domi cadere tra le braccia di Zayn.
Mi volto per rivolgermi alla persona dietro di me trovandomi faccia a faccia con una ragazza con i capelli viola e gli occhi blu più profondi dell'oceano, mi allontano un po' per cercare di inquadrarla scoprendo che è Perrie con un nuovo look. Lei mi riconosce sorridendomi.
«Ciao Cait come stai?»
«C-Ciao.. tutto bene te?» chiedo balbettando sorpresa.
«Benissimo»
«Hey ragazzi, state provando voi?» domanda un'altra ragazza con i capelli rossi spuntando alle spal­le di Perrie, deve appartenere alla sua band.
«Ciao Jade si ma abbiamo finito quindi potete venire voi stavamo giusto andando via» risponde Louis vestendosi, ci saluta ed esce così guardo Niall che sta infilando la chitarra nella custodia e vado da lui per salutarlo.
«Non si saluta più?» chiedo abbracciandogli i fianchi da dietro sussurrandogli nell'orecchio, lo sen­to irrigidirsi poi rilassarsi e girarsi abbracciandomi forte forte come non ha fatto mai e intuisco di colpo che c'è qualcosa che non va.
«Hey cosa c'è che non va?» gli chiedo studiandolo bene, ha delle occhiaie enormi che gli scavano gli occhi che oggi sono di un blu spento che non gli ho mai visto.
«Niente tranquilla» mi tranquillizza passandosi la mano tra i capelli, lo guardo male ma lui scuote la testa proprio quando arriva Zayn sbuffando prendendomi la mano stringendola forte.
Andiamo via ti prego» mi sussurra all'orecchio, mi volto verso di lui e lo vedo lanciare occhiate a Perrie che sta sfoggiando la sua nuova maglietta di pizzo.
«E' dicembre non sente freddo?» sussurro senza farmi sentire Zayn si mette a ridere poi saluta Niall trascinandomi fuori così non riesco a parlare con il biondino, ma quando torna a casa è tutto mio non mi convince il suo atteggiamento devo scoprire cosa ha.
Mi squilla il telefono così lo cerco in tasca vedendo il display: mamma.
«Mami» rispondo felice.
«Mi sembrava che non ti ricordassi di avere una madre» risponde lei gelida.
«Dai Mà scusa è che questi giorni sono stati un po' troppo confusi»
«Hai trovato lavoro?»
«Ancora con questa storia? Sto cercando..» cerco di sviare, ma la sento sospirare e so che non ci ha creduto ma per il momento non ho nessuna intenzione di lavorare.
Rimaniamo un po' a parlare mentre Zayn deve firmare alcune carte decido però di non dirle niente di Beth è stato un colpo forte per me figuriamoci per lei perciò le chiedo come vanno le cose in Ca­nada visto che è dovuta andare qualche giorno là per un lavoro e mi manca terribilmente ora capisco i ragazzi che devono stare tanto tempo separati dalla loro famiglia.
«Ti va di fare un giro?» chiede Zayn, annuisco mi sistemo il cappello ed usciamo dal retro per evita­re la piccola folla che si è formata fuori dai cancelli dello studio. Camminiamo in silenzio mano nel­la mano per le strade di Londra mentre sento il suo cervello, la sua mente correre veloce analizzare progetti, dati, pensieri troppo velocemente facendo un rumore infernale.
«Zayn smettila di pensare!» mi lamento, lui mi guarda strabuzzando gli occhi prima di scoppiare a ridere.
«Che c'è?» gli chiedo facendogli la linguaccia.
«Come sai che sto pensando?»
«Troppo silenzio e poi non lo so sento la tua mente correre veloce. Cosa c'è che non va?» si ferma di colpo davanti ad un parco, camminiamo sopra le foglie secche che ad ogni nostro passo fanno uno strano rumore che mi è sempre piaciuto fin da piccola. Lo vedo infilarsi la mano in tasca estraendo un pacchetto di sigaretta dove ne prende una accendendola, lo guardo mentre consuma quell'oggetto che odio così tanto perché gli rovina la voce e i polmoni però ultimamente sta fuman­do di meno.. mi ha promesso che sta cercando di smettere.
«Sai quando prima ho firmato tutte quelle carte?» mi da le spalle mentre parla, lo ha fatto di propo­sito perché se lo guardo negli occhi sa che capirò tutto.
«Si..?»
«Sono le carte per il nuovo tour» sussurra.
«Fantastico! Quando partite?» esclamo felice.
«Febbraio.. otto mesi» sento di colpo il mondo crollarmi addosso.. Otto mesi, 101 giorni, 101 con­certi diversi, 101 città senza di me. Si volta di scatto gettando la sigaretta a terra avvicinandosi con passo veloce per prendermi il viso tra le mani per guardarmi negli occhi, il vede dei miei si mescola col nocciola dei suoi affogando dentro tutta quella sicurezza e tranquillità che trasmettono.
Cerco di parlare, ma sento di non avere la voce o almeno le parole si rifiutano di uscire.
«Cait vieni con me.. ti prego senza di te credo che impazzirei!» mi sussurra con la voce che gli tre­ma non so se per il freddo o per l'emozione.
«Io.. Otto mesi? Eh dimmi come farai a sopportarmi per ben 101 giorni?» gli chiedo sorridendo.
«E' un si?» annuisco sul suo volto appare un sorriso enorme che non avevo mai visto prima e i suoi occhi brillano emozionati, mi stringe forte a lui baciandomi con passione la mia bocca sulla sua, l'u­nica cosa calda in un mondo che fa rabbrividire.



Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Look at the sky, it's snowing ***


Sono pronta, sarà come strappare un cerotto velocemente all'inizio farà male ma poi il dolore passe­rà di colpo perciò forza e coraggio. Busso alla porta e una voce femminile mi invita ad entrare re­spiro profondamente posando la mano sulla maniglia cercando di trovare tutto il coraggio che Zayn mi aveva dato pochi minuti prima.
Apro la porta lentamente sbirciando dentro, Beth è appoggiata alla finestra con i suoi lunghi capelli neri che le ricadono dolcemente fino alla vita mi schiarisco la voce per attirare la sua attenzione, ma lei sembra non sentirmi continuando ad ignorarmi.
«Quando eri piccola avevi tantissimi capelli biondi biondi sotto a quei paia di occhi verdi così gran­di che incantavano chiunque. Tutti erano innamorati di te..» mi racconta voltandosi di scatto «Cait ti prego perdonami per non averti detto niente per averti nascosto una cosa così grande e per essere sparita in tutti questi anni lasciandoti sola» si avvicina con gli occhi lucidi, vederla così mi fa stare malissimo così sento la rabbia scivolare fuori di me lentamente mentre il cuore mi dice di fare l'uni­ca cosa giusta in questo momento mi avvicino abbracciandola. Lei rimane sorpresa poi ricambia l'abbraccio forte quasi impedendomi di respirare.
«Ci siamo appena riunite e già mi vuoi uccidere?» annaspo cercando di liberarmi, lei ride e mi la­scia andare asciugandosi una lacrima che le scende giù dal viso la guardo sorridendo ma veniamo interrotte da qualcuno che bussa alla porta. Zayn si affaccia chiedendo permesso.
«Posso rubartela?» chiede a Beth facendole gli occhi dolci, lei annuisce abbracciandomi di nuovo le do un bacio sulla guancia poi esco trovando Liam che sta camminando avanti ed indietro nel corri­doio; incrocia i miei occhi guardandomi curioso gli sorrido rassicurandolo
«Dove andiamo?» chiedo mentre lo vedo infilarsi il giubbetto.
«Sorpresa. Vestiti dai ti aspetto fuori» indosso il cappotto e mi sto infilando i guanti quando Cam esce dalla porta della cucina con i capelli completamente coperti di neve finta.
«Ciao, tutto bene?» le chiedo.
«Abbastanza tranne per il fatto che Harry si è divertito a conciarmi in questo stato!» sorride scrol­landosi le sue ciocche che lasciando cadere a terra la neve, la saluto ed esco mentre Zayn sta finen­do di fumare una sigaretta. Ci incamminiamo per le strade di Londra illuminate dalle decorazioni natalizie appese lungo i lampioni, nei negozi e per strada le persone corrono a destra e a sinistra pie­ne di borse contenenti i futuri regali e mi rendo conto di quanto poco tempo rimanga prima di Nata­le; devo assolutamente comprare qualcosa per Zayn!
Isolato dopo isolato finalmente arriviamo in un piccolo quartiere che riconosco.
«Qui c'è casa di Harry!» esclamo guardandolo, il suo sorriso si spegne di colpo mi accorgo di aver fatto un errore tremendo così abbasso gli occhi per la vergogna, ma lui mi alza il volto dandomi un bacio poi tira fuori una scatoletta blu chiusa con un fiocco rosso lo guardo spaventata ma lui mi ras­sicura con lo sguardo porgendomi il suo regalo. Sfilo il nastro ed apro dentro c'è una chiave di me­tallo con un portachiavi a forma di folletto irlandese, la prendo tra le mani e sento il freddo acciaio penetrarmi fin sotto i guanti.
«Questa è tua, ovviamente solo se la vuoi..» gli faccio l'occhiolino prima di correre verso la porta facendo attenzione a non cadere poi infilo la chiave nella porta che si apre dolcemente, all'interno la casa è immersa nell'oscurità così faccio un passo seguita da Zayn che accende le luci illuminando un atrio grandissimo decorato con delle ghirlande verdi con fiocchi rossi. A sinistra vedo il salone dove c'è una poltrona dall'aspetto molto comodo, sul mobile bianco ci sono le sue foto con la sua fa­miglia e scorgo anche una nostra foto al parco; mentre a destra trovo la cucina che ho un tavolo ro­tondo al centro poi ci sono i fornelli che di sicuro Zayn non avrà mai toccato e una tv a schermo piatto decora il tutto.
La scala bianca porta al piano di sopra dove ci sono due camera: una matrimoniale con un bagno enorme ed un'altra più piccola per gli ospiti. Zayn mi fa fare il giro della casa tenendo costantemen­te sottocchio la mia espressione, torniamo in salone dove mi siedo su quella strana poltrona panna sprofondandone dentro è comodissima mentre Zayn si accovaccia a terra sopra il tappeto rosso guardandomi serio.
«Cait vuoi venire a vivere con me?» chiede scompigliandosi i capelli.
«Io.. certo! Però c'è un piccolo ostacolo..mia madre!»
«Tranquilla quello ci penseremo più tardi. Ora al lavoro!» esclama alzandosi di colpo, lo guardo in­terrogativa ma lui mi afferra la mano tirandomi fuori dalla mia nuova poltrona indicandomi un an­golo della stanza dove ci sono almeno due scatoloni, mi avvicino per sbirciare.
«Mi ha prestato tutto mia mamma» c'è di tutto: palline di Natale sia piccole che grandi tutte colora­tissime, dei fiocchi di neve di cristallo, caramelle e biscotti finti, mentre in un altro scatolone ci sono le luci. Zayn arriva portando un vaso enorme dov'è piantato un albero vero altissimo, lo guar­do con gli occhi che mi brillano..per quanto mi ricordo non ho mai fatto un albero di Natale.
«Allora all'opera!» sorrido rimboccandomi le maniche pronta ad iniziare.
Impieghiamo ben due ore prima di finire tutto l'albero e le altre decorazioni in casa, alla fine del la­voro cado a terra sfinita Zayn mi sorrido poggiando dolcemente il suo corpo sopra al mio.
«Stanca amore?» chiede baciandomi la punta del naso, annuisco avvicinando le mie labbra alle sue che iniziano a muoversi insieme dando vita ad una danza meravigliosa.. Sembra quasi un sogno: io e lui in questa casa, finalmente un posto tutto nostro senza nessuno che ci interrompe, senza nessu­no che urla, canta o suona la chitarra. Soltanto lui ed io.
«A cosa pensi?» chiede staccandosi per sdraiarsi accanto a me guardandomi con i suoi occhi marro­ni così caldi e profondi.
«Questa è.. casa nostra» sussurro lasciandomi sfuggire un sorriso cretino lui ritorna sopra di me ini­ziando a baciarmi il collo, ma gli squilla il cellulare così mal volentieri si alza per rispondere. Mi siedo sul tappeto ammirando tutto il lavoro svolto, è venuto tutto davvero molto bene inoltre Zayn ha acceso io fuoco e sembra proprio di stare in uno di quei film americani.
«Amore scusa devo uscire un attimo» esclama Zayn tornando, guardo l'orologio sopra al camino e sono le otto di sera.
«Così tardi?»
«Louis ha bisogno di me, prometto che torno presto» mi da un bacio in fronte mentre s'infila il giub­betto ed esce. Rimango da sola mentre il silenzio rimbomba su ogni parete diventando inquietante questa casa è così grande che per una persona solo sarebbe sprecata e malinconica così mi alzo per accendere la tv, ma qualcuno bussa alla porta. Un brivido inaspettato mi percorre la schiena tituban­te mi avvicino sbirciando dall'occhiello trovando un ciuffo biondo e due paia di occhi azzurri che mi sorridono, mi rilasso ed apro.
«Arrivano i rinforzi!» urla Niall mostrandomi la borsetta di Nando's lo abbraccio facendolo entrare.
«Stavo morendo di fame. Pulisciti i piedi!» urlo dalla cucina dove sto apparecchiando.
«Sono passate solo tre ore e già sei diventata una padrona di casa perfetta» scherza lui posando i pa­nini sopra ai piatti, gli faccio la linguaccia.
Niall è davvero un ragazzo fantastico come amico è il migliore, una volta terminata la cena si offre di lavare i piatti poi ci sistemiamo davanti al fuoco chiacchierando di come è andata la sua giornata e delle ultime novità.
«Sai il portachiavi te l'ho regalato io» confessa.
«E' bellissimo, lo avevo intuito quando Zayn mi ha detto che proveniva direttamente dall'Irlanda»
All'improvviso si spengono tutte le luci lasciandoci completamente al buio mi guardo attorno cer­cando la mano di Niall aiutandomi con la debole fiamma che emette il camino; ho una paura tremenda dell'oscurità da piccola ricordo che dormivo sempre insieme a mia madre. Il telefono mi squilla pochi passi più in là facendomi sobbalzare, lo afferro con la mano rispondendo.
«Pronto?»
«Amore qui è saltato tutto.. Io e Louis siamo bloccati in negozio perché le porte sono elettriche quindi non ci fanno uscire, ci hanno detto che c'è stato un guasto alla centralina» dice Zayn.
«Tesoro anche qui è tutto buio..» mi lamento.
«Sei sola?» si preoccupa.
«No, c'è Niall fortunatamente»
«Benedetto ragazzo! Speriamo si risolva presto..» lo sento allontanarsi un po' dalle voci che proven­gono dalle sue spalle «Ti amo» sussurra tranquillizzandomi di colpo ecco perché ci tengo a lui ha questo dono speciale.
«Ti amo anche io» rispondo sorridendo, Niall mi stringe la mano riattacco il telefono avvicinandomi al fuoco visto che neanche i termosifoni funzionano e il calore pian piano sta sparendo.
«Aspetta qui» Niall si alza andando via.
«No.. non lasciarmi per favore!» urlo. Rimango qualche minuto da sola guardandomi intorno por­tandomi le ginocchia al petto oscillando avanti ed indietro con gli occhi chiusi cantando little things che è l'unica canzone che riesce a calmarmi, un manto caldo mi avvolge le spalle.. il biondo ha pre­so una coperta evidentemente era già stato altre volte a casa di Zayn, mi accoccolo tra le sue braccia aperte mentre lui si appoggia al muro vicino il camino. Con lui trovo tutto il calore e la sicurezza di cui ho bisogno in questo momento.
«Niall?»
«Si?» mi sussurra all'orecchio.
«Sei il mio migliore amico.. ti voglio bene» rispondo con gli occhi chiusi sentendo il sonno farsi sempre più imminente.
«Anche io Cait.. tu non immagini quanto» lo sento dire prima di sprofondare in coma profondo.

 

 

Qualcuno sbatte la finestra violentemente svegliandomi di colpo alzo il viso andando a sbattere con­tro i freddi mattoni del camino mi porto subito le mani alla testa stringendola forte mentre agli occhi sento salirmi le lacrime. Che botta che ho fatto!
«Ahia..» mi lamento, Zayn si gira a guardarmi ma viene colpito alla testa con qualcosa di bianco e molto bagnato lo vedo chiudere la finestra di scatto fare un gesto maleducato a qualcuno sotto in strada poi si avvicina a me inginocchiandosi.
«Fatta male?» sorride accarezzandomi il punto dove ho sbattuto.
«Un po', che succede là fuori?» chiedo alzandomi.
«Harry deve fare il grosso davanti alla sua nuova ragazza» sbotta Zayn raggiungendo la finestra, guardo di sotto rimanendo sbalordita: le strade, il parco, i cartelli, le panchine tutto completamente coperto di neve deve averla fatta sta notte ed è davvero tanta! Eppure siamo solo a metà Dicembre.. metà Dicembre o porca miseria il Natale si sta avvicinando e così anche il compleanno di Louis dobbiamo assolutamente inventare qualcosa di originale per festeggiarlo.
Un'altra palla di neve colpisce il vetro interrompendo i miei pensieri facendomi tornare brutalmente alla realtà, vedo il colpevole ed Harry mi sorride malizioso: questa è guerra!
«Dove sono le mie cose?» chiedo un po' disorientata.
«Di sopra» ci vestiamo entrambi e ben coperti usciamo, Zayn mi lascia chiudere casa con la mia chiave e mi sento davvero una buona padrona di casa.
«Harry Edward Styles è arrivata la tua morte!» urlo tirandogli una palla enorme dritta in testa facen­dogli cadere il cappello che mostra tutta la sua quantità di ricci Cam mi sorride alzandomi il pollice in alto in segno di appoggio, ricambio il sorrido ma qualcun altro mi tira in faccia una bella quantità di neve che mi fa svegliare di colpo. Rimango paralizzata per qualche secondo poi mi pulisco aprendo gli occhi assassini per vedere il colpevole e Liam ride sotto i baffi facendo il finto tonto.
«Ah no non la passerai liscia» rido prendendo un mucchietto di neve a terra, ma qualcuno mi prece­de Beth infatti ha preso dei ghiaccioli mettendoglieli dentro la maglia.
Mi guardo attorno: eccola la mia famiglia, il mio ragazzo, i miei migliori amici e mia sorella.. in poco tempo ho trovato tutto quello che cercavo tutto quello che mancava nella mia vita.



Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** If I could just die in your arms.. ***


«No e poi no!»
«Mamma starò a due passi da qui.. e poi è più il tempo che passo fuori casa di quello che passo con te» esclamo esasperata per la milionesima volta in questa mattina. Siamo qui sedute una di fronte l'altra a parlare della mia decisione di vivere con Zayn più o meno dalle dieci di questa mattina e ora l'orologio batte mezzogiorno in punto.
«Il problema non è andare a vivere con lui» mi confessa mia madre contorcendosi le mani.
«E allora qual'è?»
«Sono gli otto mesi di tour.. tu vorresti seguirlo per tutto questo tempo? Abbandonando così la tua vita, rinunciando a cercarti un lavoro?» chiede stizzita.
«Sono otto mesi! E' come se mi prendessi un anno di pausa no? Dai mamma!!»
«Tesoro mio io ti capisco, ma dimmi una cosa: quale futuro vedi con lui? La vedi una possibilità di crearti una famiglia, con dei figli? So che è presto però non vorrei che dopo fosse troppo tardi» mi dice alzandosi, mi da un bacio in fronte poi va via lasciandomi qui seduta con questo maledetto pen­siero che mi frulla in testa. Non ci devo pensare, Eleanor ormai è un anno che sta con Louis se sape­va che non ci sarebbe stato nessun futuro lo avrebbe lasciato invece è ancora qui accanto a lui.
Basta!
Scuoto la testa, mi affaccio alla finestra e fuori la neve continua a scendere lentamente ricoprendo ogni cosa.
Mi butto sul divano rendendomi conto che la realtà dipende da come decido io di affrontarla, posso annegare nei ricordi rimpiangendo quello che non ci sarebbe stato mai più, o posso crearne di nuovi, sulla solida base del nuovo amore che sto vivendo con Zayn.
Decido di uscire per fare una passeggiata sotto la neve insieme a Beth spiegandole tutta la mia si­tuazione, la mia decisione di vivere con il mio ragazzo e di seguirlo durante tutto il tour, le parole di mia madre. Lei rimane in silenzio ascoltandomi.
«Ti capisco anche io voglio seguire Liam, ma il mio lavoro non me lo permetto. Credo però che un anno di pausa ti farà bene quindi appoggio in pieno la tua decisione» sorride guardandomi, non c'è bisogno di dire quanto ci vogliamo bene, quanto siamo felici di essere di nuovo insieme e quanto ci eravamo mancate, perché è tutto assolutamente scontato.

 

 

«Odio fare i regali di Natale!» urlò sottovoce posando l'ennesimo libro sullo scaffale, Cam mi guar­da ridendo.
«Dai non è poi così male, anche se in realtà neanche io so cosa regalare ad Harry» sospira posando un libro sui gatti, ci guardiamo e scoppiamo a ridere lasciando la libreria. Fuori è freddo e ormai il Natale si sta avvicinando inesorabilmente, Harry ha organizzato una festa per Louis alla quale però non sono potuta andare per via di mia madre. Durante le vacanze diventa sempre più nervosa ed esi­gente inoltre non fa che farmi pesare la decisione di andare a vivere con Zayn, a volte vorrei proprio strozzarla.
«Ho trovato!» esclama Cam correndo via, la seguo trovandola ferma davanti ad una bancarella di cappelli di ogni genere e di ogni colore, vedo i suoi occhi illuminarsi mentre ne sceglie uno arancio­ne non smette di sorridere mentre il commesso le fa un pacchetto poi ci allontaniamo mentre il mio umore diventa sempre più nero.
«Almeno tu qualcosa hai preso» mi lamento mettendo il muso.
«Dai broncio non cominciare, anche tu troverai qualcosa per Zayn» mi tranquillizza Cam prenden­domi sotto braccio. Si vede che è molto innamorata di Harry glielo leggo negli occhi ogni volta che si parla di lui o che qualcosa lo collega risponde sempre con voce acuta ed emozionata e i suoi occhioni marroni si trasformano in due cuoricini.
Torniamo a casa trovandola piena, Beth mi sorride da lontano mentre sta sfaccendando ai fornelli santissima donna grazie a lei abbiamo sempre qualcosa buono da mangiare, Cam la raggiunge men­tre io mi affaccio in salone per vedere cosa stanno facendo gli altri cinque. C'è un uomo alto con la barba e gli occhi verdi vestito con giacca e cravatta in un atteggiamento impeccabile, lo osservo cu­riosa ma la mia attenzione viene attirata da Zayn che mi osserva da lontano con un enorme sorriso stampato in volto, lo guardo anche io soffermandomi sulle sue labbra. E' passato troppo tempo dal­l'ultima volta che l'ho baciato, che le nostre bocche sono entrate in fusione tra di loro e ora ho biso­gno più che mai di quel contatto.
Così gli sorrido poi vado in cucina per vedere cosa stanno combinando le ragazze appoggiandomi al muro, sento un odore familiare intasarmi le narici entrando dentro fino ad arrivare al cuore per scaldarlo.
Qualcuno si china dietro di me avvicinando le labbra al mio orecchio, che mi fanno il solletico men­tre lui bisbiglia.
«Ricordati che siamo perdutamente innamorati, quindi va bene se mi baci in qualunque momento tu ne abbia voglia» un brivido mi percorre tutta la schiena, mi giro trovandomi davanti ai suoi occhi così gli getto le braccia al collo baciandolo con passione come non avevo mai fatto prima ormai lui è diventato tutto ciò di cui ho bisogno.
Si perché lui è l'unico. L'unico che riesce a leggermi davvero. L'unico che vede ciò che vedo io. L'unico che racconta le cose che che avrei raccontato io. L'unico che pensa alla musica come uno stile di vita, proprio come me. E' l'unico che mi ama come ho sempre desiderato di amarmi io. L'u­nico che mi da quel tipo di sentimento che mi fa venire la farfalle allo stomaco, anzi, altro che far­falle! Quelli nel mio stomaco sono pterodattili. E' l'unico che mi accetta completamente, con i difet­ti, con i pregi, con le imperfezione. L'unico che mi vede, e non solo mi guarda. L'unico che non ascolta le mie parole, ma l'unico che le sente, dentro il cuore, nel profondo della sua anima. L'unico che mi fa sentire speciale. L'unico che mi fa sentire L'unica.
Ecco perché lo amo così tanto e non riesco a capire come mia madre non vede quanto siamo inna­morati e quant'è grande la nostra voglia di stare uniti.. no, lei non mi separerà mai da lui.
Ci stacchiamo dolcemente continuando a guardarci negli occhi ognuno saziandosi dell'amore del­l'altro.
«Quello era uno di quelli che organizzano il nostro tour, ci stava spiegando alcune cose» mi infor­ma, di colpo divento triste e lui se ne accorge così prende il mio volto tra le sue mani accarezzando­lo con una tale dolcezza da farmi rabbrividire.
«Amore cosa ti preoccupa?» mi chiede.
«La cosa che mi preoccupa non è l'amore che provo per te. Mi terrorizza come mi sento io quando sono con te, come se riuscissi ad amarmi davvero e mi chiedo come mi sentirò quando ti perderò» sospiro abbassando gli occhi per non incontrare i suoi, ma lui mi alza il volto con un dito sorriden­domi.
«Catlin» non mi chiamava mai con il mio nome intero « tu non mi perderai mai! Io voglio solo il tuo bene» mi bacia un'altra volta e poi un'altra finché veniamo interrotti da Harry che ci annuncia che la cena p pronta bene da dieci minuti e che se non fossimo andati subito a tavola Niall avrebbe spazzolato anche le nostre porzioni.
E quella fu la migliore notte che passammo insieme perché ci eravamo detti tutto quello che aveva­mo bisogno di ascoltare, ci eravamo giurati il nostro amore mentre i nostri corpi si univano tra di loro mentre le nostre bocche si cercavano sicure che non si sarebbero mai più lasciate.

 

 

«Mamma questa è Cait, ti ricordi? Ti ho parlato di lei»
«P-Piacere signora Styles» allungo la mano imbarazzata.
«Ma quale signora Styles, chiamami Anne» sorride lei abbracciandomi di slancio, rimango sorpresa poi ricambio vedendo Harry trionfare gli lancio un'occhiataccia tremenda che sta a significare “per­ché non le presenti la tua ragazza invece di me?”.
«Oh Trisha!» esclama Anne avvicinandosi al caminetto dove una bella donna è di spalle con un bic­chiere d'acqua in mano: eccola la mamma di Zayn, rimango paralizzata per qualche secondo poi fug­go via rifugiandomi in un angolo tutto mio dove però, come se lo avessi chiamato, il mio ragazzo appare alle spalle come un orologio svizzero che non si rompe mai.
«Dove scappi? Dai vieni con me» mi afferra la mano, ma faccio peso sul mio corpo per impedirgli di portarmi via: tentativo inutile visto che è più forte di me così mi trascina verso il salone vista da fuori di sicuro appare una scena molto comica, ma dentro io mi sento morire. Non sono pronta a co­noscere sua madre sono troppo timida!
Zayn si ferma di colpo e io, che me ne stavo completamente distratta a guardare Niall che davanti a tutta quell'immensità di cibo non toccava assolutamente nulla, vado a finirgli addosso facendo una figuraccia epocale. Cerco di ricompormi lisciandomi le pieghe del vestito rosso che mi aveva regalato Beth la quale sta chiacchierando allegramente con mia madre, la loro unione si è risolta nel migliore dei modi.
«Mamma vorrei presentarti una persona» esclama Zayn, mi affaccio dalla sua spalle mettendomi al suo fianco porgendo timida la mano.
«Piacere io sono Caitlin» sorrido guardando quella donna bella anche se l'età si fa sentire con i ca­pelli marroni e gli occhi scuri che mi scrutano e un sorriso impeccabile che le appare in volto illu­minandola, mi stringe la mano.
«Piacere mio, Zayn mi ha parlato molto di te» poi prende la mano di qualcuno e per mio orrore non è sola, ma accanto a lei c'è il papà di Zayn che è la sua esatta fotocopia solo più vecchio e con più pancia il mio sorriso pian piano si affloscia mentre anche lui si presenta. Non riesco a guardarlo troppo a lungo negli occhi perché rivedo il profilo di suo figlio. Dopo queste stupide presentazioni lascio i genitori di Zayn parlare tranquillamente con mia madre, che aveva già conosciuto Zayn, per avviarmi verso la cucina dove mi siedo su una sedia prendendo un bicchiere di vino rosso anche se non mi è mai piaciuto un granché.
«Non sono così male» mi confessa una ragazza sulla quindicina seduta accanto a me, ha i capelli neri come quelli di Beth e lunghissimi mentre gli occhi marroni scuro sono evidenziati con una stri­scia di eyeliner facendoli più grandi.
«Oh ci credo, Zayn è stupendo perciò anche i genitori devono esserlo l'unica cosa che mi preoccupa e non essere di loro gradimento» sospiro svuotando il bicchiere.
«Tranquilla se hai bisogno di un appoggio ci sono io!» afferma la ragazzina porgendomi la mano «Waliyha Malik la sorella di Zayn» sorrido sorpresa ora che la osservo meglio vedo la netta somi­glianza nei lineamenti del volto con il fratello.
La sera passa velocemente e a tavola ognuno è impegnato a parlare o con la sua famiglia interrotti ogni tanto da Louis si diverte a raccontare aneddoti divertenti capitati a tutta la band nel corso dei loro viaggi in America o in Australia. Siamo moltissimi e ancora mi stupisco di come siamo riusciti en­trare tutti in una sola stanza, mia madre sorride felice parlando con tutti e scherzando con Beth fi­nalmente è tornata quella di sempre.
Ci scambiamo i regali di Natale : Harry mi ha regalato un buono per farmi un tatuaggio mentre io alla fine gli ho comprato quel libro sui gatti che quando lo ha scartato è rimasto per quasi dieci mi­nuti a ridere con le lacrime agli occhi, Eleanor mi ha regalato una tazza con il mio nome mentre io le ho regalato una maglia di pizzo.
«Cait posso parlarti?» domanda Niall avvicinandosi, annuisco e lui mi indica il giardino così indos­so il cappotto nuovo che mi ha regalato mia madre ed usciamo cercando di non sprofondare troppo nella neve. La luna illumina il manto bianco a terra facendolo scintillare creando un effetto meravi­glioso, Niall accanto a me guarda in basso contorcendosi le mani in fare agitato così lo rassicuro ac­carezzandogli la guancia.
«Volevo darti il mio regalo di Natale da solo io e te» comincia guardando ovunque tranne che me «E' proprio stupido, niente in confronto al tuo è solo che se non verrai con noi in tour volevo che avessi qualcosa che ti facesse pensare a me quando saremmo lontani..» mi porge un pacchetto, im­paziente come mio solito strappo la carta aprendolo: è una collana a forma di trifoglio.
«Da noi porta fortuna e..» non lo lascio finire, ma gli getto le braccia al collo stringendolo forte, lui è il fratello che ho sempre voluto. Rimaniamo stretti l'uno contro l'altro sotto la neve che ha ripreso a scendere dolcemente dal cielo senza dirci una parola perché nessuna frase può spiegare l'affetto che proviamo.



Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Tonight let’s get some and live while we’re young ***


«No Louis quello bisogna metterlo là» Louis ed Eleanor sono impegnati a sistemare la casa per il party di questa sera e credo che sarà veramente molto bello visto lo stile impeccabile e perfetto della mia amica.
Io, Cam e Beth abbiamo deciso di aiutarli visto che i nostri ragazzi sono in studio a provare.. anche il giorno di Capodanno devono lavorare, mi sembra una cosa davvero non salutare!
«Oh mio dio!» urla Cam entrando velocemente in salone dalla porta del giardino scivolando per tut­to il pavimento visto che era bagnato fino ad arrivare ai miei piedi sorridendo eccitata incurante del dolore che deve essersi procurata.
«Louis ma nel tuo prato c'è una pista di pattinaggio!» il signor Tommo annuisce ridendo come un matto di fronte a quella scena comica degna di un film, ha pensato davvero a tutto pur di far diverti­re i suoi amici e le sue sorelle in questi giorni di vacanza.
Prepariamo tutto riuscendo a finire per l'ora di pranzo: la casa è completamente tirata a lucido come non era mai stata, ma visto i padroni che aveva è normale che fosse la prima volta ad essere vera­mente pulita. Non ce li vedo proprio Louis ed Harry con in mano uno scopettone e uno straccio cer­cando di pulire il pavimento passando da una stanza all'altra cantando le loro canzoni.
«Che buon odore» esclama Harry entrando.
«Odore di pulito. Ora fermo e levati quelle scarpe sudice e sporche di neve!» lo rimprovera Cam impedendogli di entrare «Vale anche per voi!» intima agli altri ragazzi con un cipiglio severo: ecco­la la futura padrona di casa.
Sento tutto dalla cucina rimanendo comodamente seduta sulla sedia con i piedi raccolti per non sporcare a terra finendo di mangiare il mio bel panino che mi ero preparata per pranzo finché vedo Zayn entrare con un enorme pacco rosa chiuso da un bel fiocco e con tanti buchi sul coperchio.
Mi alzo di scatto correndo da lui in punta di piedi sotto le occhiate severe di Eleanor che è distesa sul divano completamente esausta mentre Louis le massaggia i piedi; mi sembra di ricordare una buffa foto di Selena e Justin.
«Cos'è quello?» chiedo curiosa apparendo all'improvviso spaventando il mio ragazzo.
«Un regalo» risponde baciandomi.
«Per me?» chiedo spalancando i miei occhioni verdi, quando faccio così nessuno sa resistere.
«Egocentrica!» esclama Harry seduto sul tavolo da biliardo mentre sta sfogliando un catalogo di macchine, mi volto facendogli la linguaccia.
Zayn mi porge il pacco confidandomi di maneggiarlo con cura perché il suo interno è molto fragile, così lo prendo constatando che è molto leggero e mi siedo a terra sopra il tappeto incrociando le gambe guardando con cura la scatola colorata cercando di capire cosa può contenere. Sfilo il nastro ed essa si apre di colpo lasciando uscire un piccolo batuffolo color panna che mi guarda con un paio di occhi azzurri meravigliosi.
Mi lascio sfuggire un piccolo “ooh” prima che la creaturina a fatica mi salta addosso iniziando a leccarmi: Zayn mi ha regalato un cucciolo di Labrador.
«Ti piace?» mi chiede lui sedendosi accanto a me accarezzando la nostra nuova creatura.
«E'.. meraviglioso! Ho sempre voluto un cane» esclamo abbracciandolo.
In meno di un'ora tutti si sono innamorati del nuovo cucciolo che non fa altro che saltare per tutto il salone dietro ad ognuno di noi desideroso di conoscerci, desideroso di amore; Eleanor però ci prega di portarlo via.. ha paura che sporchi la casa, così salutiamo tutti e torniamo a casa nostra.
«Dovremmo dargli un nome non trovi?» domando lasciandolo a terra e vedendolo subito correre verso la mia poltrona in salone andandoci a sbattere, è troppo piccolo per riuscire a salirci io e Zayn ci guardiamo scoppiando a ridere raggiungendolo.
«Darle vorrai dire» mi corregge lui guardandomi.
«E' una femmina?»
«Si» sussurra baciandomi, lo stringo forte a me cercando di fargli capire tutto l'amore che provo per lui, cercando di diffondergli tutta la mia felicità lui mi sorride stringendomi a sua volta segno di aver compreso le mie emozioni. Ancora una volta ci ritroviamo ad essere una cosa sola che va per la stessa strada, come una barca che ha bisogno di due remi per poter camminare perché se ne avesse soltanto uno si ritroverebbe a girare su se stessa senza mai muoversi.
«E' grazie a te che ricomincio sempre a credere in me stessa» sussurro guardandolo in quegli occhi profondi in cui vorrei rifugiarmi ogni volta che sono triste ed insicura perché infondono coraggio e sono belli, ma non belli da morire.. belli da vivere.
«Cait tu mi hai insegnato a mantenere il proprio carattere, ho fatto degli errori sbagliando ed in­ciampando ma quelli che non cadono mai sono gli stessi che non sanno camminare.. ti ringrazio se adesso so correre» sussurra sfiorandomi la guancia teneramente prima di alzarsi e tornare al suo la­voro che lo tiene così lontano da me.
«Nala ecco come ti chiamerò» sospiro sedendomi nelle mia poltrona con il mio nuovo cucciolo sul­le gambe che guarda curioso me e la casa, pian piano ci addormentiamo insieme lasciandoci tra­sportare dai nostri ricordi e dai nostri sogni.
Mi sembra di essermi appena addormentata quando qualcuno mi scuote leggermente, apro gli occhi lentamente mettendo a fuoco la stanza davanti a me dove qualcuno ha in braccio la mia Nala e la sta facendo girare pericolosamente così mi alzo di scatto scivolando stupidamente e finendo a terra.
«Ehi mollala!» urlo afferrandogli l'orlo dei jeans, lui mi guarda ridendo con le sue adorabili fossette poi si siede accanto a me mostrandomi Nala che gli sta mordicchiando un dito, rido insieme a lui.
«E' bellissima vero?» chiedo guardandola rosicchiare la mia ciabatta.
«Stupenda» sorride Harry accarezzandola «Sai Cait ormai stiamo entrando nell'anno nuovo e ieri stavo pensando ai buoni propositi per il 2013 come faccio tutti gli anni e sai mi sono venuti in men­te tutti i ricordi che abbiamo passato insieme tu e io all'inizio.. ti ricordi?» mi chiede guardandomi, il suo verde s'infrange nel mio formando un unico colore.
Come potrei mai dimenticare quei mesi passati con lui.
«Certo Harry» sorrido.
«Bhé ti devo ringraziare perché se tu non mi avessi lasciato io non avrei mai conosciuto una perso­na fantastica come Cam. Cait qualunque sia il nostro destino ricordati sempre che io a te ci tengo tantissimo e ti voglio un bene enorme. Prometti di non dimenticarlo mai?» dice serio avvicinandosi a me, rimango un po' sorpresa poi sorrido annuendo mentre una lacrima mi scende lungo la guancia la spazzo via con la mano abbracciandolo forte.
Non avevo trovato solamente un ragazzo che sapesse capirmi alla perfezione dandomi tutto quello di cui avevo bisogno, ma anche degli amici.. una famiglia che non avrei mai abbandonato qualun­que cosa sarebbe accaduta.
«Ora vestiti o farai tardi» dice dandomi un bacio in fronte, saluta Nala e se ne va, ma prima di rag­giungere la porta ritorna in dietro con passo veloce e deciso «Questo te lo manda Niall» mi da un pacchetto e va via.
Lo apro trovando dentro un collare rosa stupendo, chiamo Nala che si avvicina così posso infilar­glielo e le sta davvero bene, le sorrido poi corro di sopra a cambiarmi con lei che mi trottola dietro cercando di salire gli scalini per raggiungermi.
Apro l'armadio cercando un vestito per la festa di questa sera accorgendomi però di non avere asso­lutamente niente di decente da mettere così mi siedo a terra con le mani tra i capelli cercando di tro­vare una giusta soluzione mentre l'orologio minuto dopo minuto mi fa capire che il tempo stringe. Mi guardo intorno non trovando più Nala così la chiamo, ma niente mi alzo per cercarla trovandola nella stanza degli ospiti che sta strappando un fiocco che avvolge un grosso pacco che doveva stare sotto al letto.
C'è un biglietto:

Sapevo che avresti fatto storie per il vestito, bhé ti ho risolto il problema. (lo ha scelto Cam lo sai che sono pessimo in fatto di vestiti!)

Harry”

Scarto il pacco trovando un vestito nero stretto sopra con le bretelle incrociate al collo e largo sotto con una gonna a palloncino che arriva parecchio più su del ginocchio, di sicuro lo aveva scelto Cam è assolutamente perfetto! Do un bacio enorme a Nala correndo in bagno a cambiarmi, prendo il ferro arricciando i miei capel­li, mi trucco leggermente mettendomi la matita nera per esaltare i miei occhi verdi poi esco per specchiarmi.
«Vado bene no?» chiedo a Nala che alza il muso guardandomi e abbagliando, mi inginocchio di fronte a lei grattandole le orecchie «Lo prendo per un si» la prendo in braccio afferrando la mia bor­sa infilandoci il mio Iphone poi scendo trovando Zayn ad aspettarmi davanti alla porta vestito ele­gante e maledettamente sexy.
«Ehi tu da quanto sei qui?» gli chiedo saltando gli ultimi scalini dimenticandomi di avere i tacchi fi­nendogli fra le braccia, lui mi sorride baciandomi.
«Ti sto aspettando da tutta la vita» mi sussurra, sorrido con gli occhi lucidi. Lo amo non con il cuo­re, ma con l'anima perché un giorno il cuore smetterà di battere mentre l'anima vivrà per sempre.
Mettiamo il guinzaglio a Nala ed usciamo sotto il cielo stellato dove la neve a ricominciato a scen­dere dolcemente, facciamo appena due passi e siamo arrivati a casa di Louis ed Eleanor.. ora è vera­mente casa loro e la felicità si legge negli occhi della mia amica che mi accoglie con un sorriso enorme abbracciandomi forte.
La cena è buonissima, mi siedo vicino a Niall ringraziandolo del regalo mostrandogli Nala che già si è affezionata a lui ma d'altronde chi non si affeziona al mio biondino preferito con il cuore d'oro? Mi sorprendo che ancora non abbia una ragazza.
La serata passa allegra: Louis ha invitato davvero molta gente così in pochi minuti la casa si riempie di musica, persone che ballano scatenate, io, Eleanor e Louis ci facciamo milioni di foto, Niall si scatena in giardino forse deve aver bevuto qualche bicchiere di troppo, Beth e Liam ballano vicini in fondo alla sala scambiandosi qualche bacio ogni tanto, Zayn ed Harry fanno a gara di chi beve più drink e Cam corre in giardino seguita da Nala.
Io rimango a guardare tutto in disparte con un bicchiere di Vodka in mano sorridendo di fronte a tanta gioventù e tanta voglia di vivere.. i ragazzi avevano proprio ragione bisogna vivere e divertir­si. Poso il bicchiere andando da Zayn.
«Scusa, ma te lo rubo solo un attimo» sorrido ad Harry che mi guarda confuso scolando il centesi­mo bicchiere.
Io e il mio ragazzo ci buttiamo in pista scatenandoci, entrambi non sappiamo ballare e odiamo la danza per questo però deve essere l'alcool che ci scorre nelle vene a darci la carica giusta facendoci saltare ed urlare sotto le note di Bruno Mars. Sono convinta che domani avrò un mal di testa terribi­le, ma poco importa la notte è ancora giovane.
A mezzanotte Louis ci chiama tutti in giardino dando ad ognuno un bicchiere e affidando a Niall il compito di aprire lo Spumante quando sarà scattato l'anno nuovo, da casa sua si vede in lontananza il Big Ben dal quale all'improvviso scoppiano milioni di fuochi d'artificio che illuminano tutto il cielo: Londra è bellissima a Capodanno.
«BUON ANNO!» urliamo tutti insieme mentre Niall stappa la bottiglia scolandosene metà per poi versarla a noi, guardo Zayn negli occhi facendo tintinnare il mio bicchiere con il suo.
«Il mio primo ed unico bacio di questo nuovo anno sarà il tuo» mi sussurra baciandomi teneramen­te, schiudo le labbra facendo intrecciare le nostre lingue. Se morissi adesso so che morirei felice, se non sono già morta perché mi sembra proprio di essere in paradiso.. questa è la vita che ho sempre desiderato e che non voglio mai perdere.

 

Ma il destino non è sempre buono con noi..



Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Please don't go away ***


Gennaio passa troppo velocemente per i miei gusti caratterizzato dalle prove dei ragazzi per l'imminente tour, dalle lamentele di mia madre che non fa che ripetermi che devo trovarmi un lavo­ro anche se nei fine settimana faccio la cameriera in un bar al centro di Londra, ma per lei non va bene, lei pretende che frequenti l'università per cercare un posto sicuro e ben retribuito e per di più boccia sul nascere la mia decisione di seguire Zayn in tour.
«El dimmi cosa faresti tu al posto mio? Se non avessi il lavoro e l'università»
«Mmm sarebbe dura da scegliere però seguirei di certo Louis forse non per tutto il tour, ma di sicu­ro per tutte le tappe europee»
«Ecco! Dimmi perché mia madre non riesce a capirlo?» Eleanor mi ha invitata a casa sua per pren­dere come di consueto il nostro thé che ormai è diventata un'abitudine che mi mancherà moltissimo se dovessi partire.
«Inoltre le prime tappe sono a Londra e per la prima parte del tour ci spostiamo in Inghilterra quindi non riesco proprio a vedere il problema!»
«Devi capire però Cait che lei è tua madre e ti vuole un bene dell'anima per questo vuole il meglio per te e non vuole vederti sprecare un anno della tua vita dietro a dei sogni» risponde lei posando la sua mano sulla mia, la guardo triste senza poter ribattere perché so che quello che sta dicendo è la pura verità.
«Però io un'alternativa la ho.. alcuni giorni fa ho mandato una domanda per entrare ad una universi­tà prestigiosa di Milano in Italia» le confesso, è la prima a cui l'ho detto «Però devono ancora ri­spondermi»
«Brava Cait sono fiera di te, perché non lo dici a tua madre?»
«No, no non voglio illuderla. Ti prego El questo è il nostro piccolo segreto okay? Neanche una pa­rola né con Zayn né con Beth o con Louis, promesso?»
«Promesso» sorride facendosi la croce sul cuore, amo questa ragazza rende sempre tutto così sem­plice Louis è davvero fortunato.
Torno a casa più tranquilla, ma andando in cucina vedo Zayn seduto al mio posto che sta confabu­lando in segreto con mia madre al mio arrivo smettono entrambi di parlare come se fossero stati in silenzio per tutto il tempo, mentre invece Nala mi corre incontro scodinzolando allegra. Mi avvicino accarezzandola dietro le orecchie.
«Che succede qui?» chiedo sospettosa.
«Niente ero passato a prenderti, Harry ci ha invitato a cena a casa sua» risponde Zayn con voce troppo convinta, saluto mia madre lanciandole un'occhiata inquisitoria poi esco di casa seguendo il mio ragazzo fino alla casa del signor Styles che abita attaccato a noi. Ho misurato il tragitto e da casa mia ci vuole si e no mezz'ora a piedi perciò mia madre non ha proprio nulla di cui lamentarsi!
«Eccovi finalmente!» ci accoglie Cam, perfetto sarà una solita cenetta a quattro tipico di Harry.. so­prattutto quando deve dire una cosa importante. Entrando in cucina mi sbalordisco di quanto cibo ci sia in tavola così mi guardo intorno per cercare Niall, ma di lui nessuna traccia si a lui che a Nala che ho dovuto lasciare da mia madre sarebbe piaciuto moltissimo tutto questo ben di dio; spazzoliamo via la cena velocemente chiacchierando allegramente, poi ci sediamo in salotto dove però Harry rimane in piedi davanti al camino acceso guardandomi negli occhi.
«Cait voglio che tu sia la prima a saperlo perché sei la mia migliore amica, idem per te Zayn» inizia alternando lo sguardo da me a Zayn «Io e Cam ci abbiamo riflettuto molto giungendo alla conclu­sione che Louis ed Eleanor ormai stanno insieme da più di un anno perciò è anche loro diritto ad avere una casa solo loro, quindi io e Cam abbiamo deciso di andare a vivere da soli» esclama allar­gando le braccia come se avesse presentato la sua esibizione migliore al circo più famoso di tutti i tempi. Rimango un po' spaesata, troppi cambiamenti in questi giorni, ma la domanda mi viene spon­tanea.
«La casa non rimarrà vuota in questi mesi che parti per il tour?»
«Abbiamo deciso di comprarla alla fine di questi 101 giorni» mi rassicura Cam.
«Bhè allora congratulazioni!» urla Zayn abbracciando la coppia felice, sorrido poi mi unisco anche io a quell'abbraccio meraviglioso.
Guardo Harry osservare Cam con gli stessi occhi con cui lo asserva lei e capisco che lui ci sa pro­prio fare. Non solo con le ragazze. Con le persone. Ha quella capacità di farle sentire tutti speciali. Ma quando guarda lei, è tutto il contrario. Per una volta è lui a sentirsi speciale.
«Sei contenta per Harry e Cam?» mi chiede Zayn una volta tornati a casa nostra sotto le calde co­perte del nostro letto, mentre Nala è accucciata nel suo rifugio ai piedi del letto..ormai questa è la mia vera casa.
«Si si, all'inizio sono rimasta un po' scioccata, ma basta osservare come si guardano quei due per ca­pire che sono veramente innamorati. Un po' come noi due» sussurro stringendomi a lui nasconden­do la testa sul suo petto rimanendo in silenzio pensando forse per troppi minuti perché attiro la sua preoccupazione e l'allarme Zayn si attiva.
«Amore cosa c'è che non va? Qualcosa ti turba?»
«Questi ultimi giorni ho riflettuto molto realizzando che la cosa che mi preoccupa è che non ho dav­vero spazio per nessun altro, il mio cuore ormai è solo tuo» gli confesso guardandolo negli occhi, di colpo mi ritrovo il suo corpo sopra il mio mentre lui mi stringe forte annegando il suo sguardo nel mio.
«Ti amo Cait.. ora e per sempre!» esclama prima di iniziare a baciarmi con una passione tale che sembra fosse la prima volta che le nostre labbra entrano in contatto tra di loro.

 

 

«Sveglia dormigliona!!»
«Ancora cinque minuti Zayn..» mi lamento tirandomi le coperte fin sopra agli occhi.
«Mi dispiace deluderti tesoro, ma Zayn è uscito ben tre ore fa» esclama qualcuno scoprendomi, la luce pungente del giorno mi acceca facendomi urlare come se fossi un vampiro, così cerco di mettere a fuoco la figura davanti a me riconoscendo quegli occhi azzurri.
«Niall ucciditi! Voglio dormireeee» strillo cercando di riafferrare le coperte, ma lui mi prende di peso come un sacco di patate portandomi di sotto, mentre stremata cerco almeno di dormire sopra alle sue spalle ma lui se ne accorge.
«Cait, ma dormi ovunque?» sorride lasciandomi, barcollo un po' cercando di ritrovare il mio equili­brio che non ho.
«Come mai sei qui?» sbadiglio sedendomi in cucina cercando di non addormentarmi sulla sedia.
«Se vuoi vado vai..»
«No scemo! Intendevo perché non sei con gli altri?»
«Oggi devono fare le prove solo Harry, Liam e Zayn io e Louis abbiamo il giorno libero per fortuna. Ora mangia!» mi mette sotto al naso un piatto colmo di pancakes sulle quali mi ci fiondo divoran­dole tutte in un minuto, beata la ragazza che sposerà Niall oltre ad essere un ragazzo d'oro e anche un cuoco perfetto.
Passiamo la giornata in giro uscendo da un negozio dopo l'altro carichi di buste, pacchi, cibo, qual­siasi cosa ci piacesse; Niall sembra aver scassinato un grande magazzino per quante cose ha com­prato mentre io mi sono limitata a prendere solo due maglie ed un jeans, ha ragione mia madre i soldi mi servono e di certo non li chiederò né a lei né a Zayn.
E' come quella volta a Los Angeles: mi fa fare il giro di tutta la città illustrandomi cose che non ho mai visto nonostante sono ben diciotto anni che vivo qui, con lui è sempre tutto magico. Ci sediamo al parco mangiando due enormi gelati guardo l'ora ed è l'una, strano che Zayn non mi ha ancora chiamato..queste settimane prima del tour sono tremende.
«Allora verrai con noi?» mi chiede Niall.
«Credo di si..»
«Cos'è che ti ferma?»
«Mia madre! Pensa che seguendovi per ben otto mesi io sprechi un anno, invece per me può essere anche costruttivo perché, a parte quando siamo in Inghilterra, gireremo tutto il mondo quindi potrò imparare altre lingue e vedere altri posti» sorrido fantasticando mentre nella mia mente i miei piani prendono lentamente forma.
«Si ma non potrai di certo imparare nuove lingue! Su ogni paese ci fermeremo al massimo due gior­ni» ride lui prendendomi in giro.
«Hei! Non prenderti gioco di me» scherzo sporcandogli il naso con il cioccolato, lui sorride pulen­dosi con un dito.
«Grazie Niall per oggi, mi sono divertita moltissimo» dico sulla porta di casa infilando le chiavi per aprirla, ma qualcuno dall'interno la spalanca.
«Oh ciao Catlin» sorride Zayn passandosi una mano tra i capelli, ha la faccia stanca e sotto agli oc­chi due profonde occhiaie spiccano notevolmente ed inoltre mi ha chiamato con il mio nome intero..segno che ci sono guai in vista!
«Ciao Zayn, bhé ciao Cait ci si vede» sussurra Niall allontanandosi.
«Vuoi entrare?» gli chiede il mio ragazzo, ma il biondo fa segno di no con la testa e si allontana con le mani in tasca, il cappello sugli occhi ed un'espressione triste in volto..chissà cosa gli è preso, ma non lo potrò mai scoprire perché Zayn mi tira dentro casa chiudendo la porta alle sue spalle. Lo vedo sparire in cucina così mi sfilo il cappotto raggiungendolo.
«Zayn qualcosa che non va?» chiedo cauta osservandolo fare avanti ed indietro.
«Quando pensavi di dirmelo? Quando saremmo partiti? Quando sarebbe stato troppo tardi? E' Ca­tlin?» ancora il mio nome intero, rabbrividisco mentre lo vedo sventolare davanti al mio naso una busta bianca indirizzata a me, ma di solito le buste sono chiuse.. Come ha potuto aprire qualcosa di mio senza il mio consenso?
«L'hai aperta!» urlo afferrandola.
«Io.. c'era un simbolo dell'università avevo tutto il diritto di..»
«No Zayn tu non avevi il diritto di niente! Io non mi permetterei mai di ficcare il naso tra i tuoi affa­ri perché li rispetto e mi fido di te» esclamo andandomene via.
«Ora dove credi di andare?» urla correndomi dietro, afferro il cappotto e la borsa aprendo il porto­ne.
«Lontano il più possibile da te!» esclamo gettando le chiavi di casa a terra e correndo via verso l'u­nica persona che mi avrebbe capito, verso l'unica persona che conosceva tutto questo segreto.
Casa di Eleanor non era molto distante dalla mia, buffo come tutti vivessimo vicini. Camminando non smetto di chiedermi come ha potuto farmi una cosa del genere, chi gli ha dato il diritto di aprire la mia posta e per di più di leggere ciò che c'era scritto?
Se tu glielo avessi detto ora tutto questo casino non sarebbe successo.
Oh adesso ci manca solo una stupida ramanzina da parte della mia coscienza, bene! E dimmi cara Caitlin interiore ora cosa facciamo?
Lo chiedi a me? Sei tu quella ad aver sbagliato signorina..
Ah ma sta zitta!
Mi avvicino alla porta bianca di Eleanor suonando il campanello, d'improvviso l'adrenalina è sparita dal mio corpo che inizia ad avvertire la temperatura pungente così cerco di riscaldarmi improvvi­sando una specie di corsa sul posto.. sono sempre stata negata in queste cose, finalmente arriva la mia amica che interrompe il mio spettacolo imbarazzante.
Mi invita ad entrare, ci sediamo in cucina davanti a due tazze di cioccolata calda fumante, proprio quello di cui ho bisogno.
«Almeno sai quello che c'è scritto?» mi chiede lei una volta ascoltata tutta la mia storia, tiro fuori la busta scuotendo la testa.
«Dai leggi» mi incoraggia, con le mani che tremano prendo il foglio di carta leggendo lentamente.
Cara signorina Caitlin bla bla bla.. la informiamo che abbiamo ricevuto la sua bla bla bla” scorro con gli occhi velocemente tutta la parte burocratica saltando tutte le leggi, i convenevoli inu­tili che hanno scritto fino ad arrivare all'ultima frase, la più importante “siamo lieti di comunicarle che consultando i suoi voti e le sue aspettative abbiamo trovato in lei un candidato ideale per la nostra università, perciò siamo felici di ammetterla. Le lezioni inizieranno il 21 febbraio e lei fre­quenterà ben un anno nella nostra sede.
La aspettiamo, cordiali saluti bla bla bla”
Rimango con il foglio in mano guardando Eleanor che desidera delle risposte.
«Mi hanno preso» sussurro.
«Ma è fantastico!» urla lei abbracciandomi, ricambio rimanendo però distaccata.
«Cait non sei felice? Cosa c'è che non va?»
«Non.. potrò partire con loro, io voglio stare vicino a Zayn non posso sopportare l'idea di non ve­derlo per otto mesi!» esclamo con voce acuta rendendomi conto dell'enorme cazzata che ho com­messo spedendo la mia candidatura all'università.
E come se lo avessi chiamato il diavolo spunta, Zayn mi chiama al cellulare, guardo il display che lampeggia luminoso il suo nome mentre tutto il mondo mi crolla addosso, mentre tutti i piani che avevo fatto, che mi ero immaginata si dissolvono in un attimo lasciandomi solo la dura verità.
Chiudo la chiamata, forse in cuor mio speravo che non mi avessero preso eppure è la mia vita è andata completamente in un altra direzione.. proprio io convinta che ogni cosa deve sempre andare per un'altra sola strada perché nella vita c'è una ed una sola direzione..



Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Cause I knew you were trouble when you walked in.. ***


«Potevi non buttare via le chiavi» sussurra Zayn aprendomi la porta, entro tenendo ancora la busta in mano, sento odore di thé così vado in cucina dove me ne verso una tazza enorme, io e lui abbiamo una cosa in comune: il thé riesce sempre a calmarci. Anche lui prende un bicchiere e si siede davanti a me aspettando che io parli, così respiro a fondo iniziando il lungo discorso che mi ero preparata venendo qui da casa di Eleanor senza riuscire a guardarlo negli occhi.
«Zayn prima di tutto mi dispiace se ho reagito così male prima, viviamo insieme quindi è normale condividere tutto e non abbiamo mai posto dei limiti alla nostra privacy così ho urlato solo senza pensare. Quindi ti prego perdonami» lo sento aprire le labbra per dire qualcosa, ma alzo la mano in­terrompendolo «Hai già letto il contenuto quindi sai già tutto, volevo dirtelo ma ero talmente sicura che non mi avrebbero preso che non ci ho dato troppo peso, però la decisione che ho preso è decisi­va..non ci andrò. Voglio venire con te, stare insieme a te, girare il mondo con te, ci ho riflettuto mol­to ma ho capito che senza te non riesco a fare niente, come se tu fossi la mia luna e io la stella che gli ruota attorno. Grazie a te ho ritrovato me stessa. Perché la cosa più difficile non è mai stata guardare dentro gli altri, ma guardare dentro me. Grazie davvero, ti devo tutto, tu mi hai aiutato a crearmi una nuova vita a andare avanti e a ricordare dopo il brutto incidente che mi è capitato..» sussurro alzando gli occhi dai quali le lacrime non smettono di uscire scorrendo lente lungo la mia guancia fino ad infrangersi con il legno duro e freddo del tavolo.
Lui però rimane in silenzio senza dire una parola, ma guardandomi con la sua solita espressione in­decifrabile che dopo tutti questi mesi che stiamo insieme ancora non sono riuscita a capire, si alza avvicinandosi a me per stringermi in uno dei suoi abbracci che mi piacciono tanto, così mi nascondo tra le sue braccia piangendo fino ad addormentarmi.
Al mio risveglio mi trovo distesa sul letto, mi stropiccio gli occhi per mettere a fuoco la stanza e vi­cino a me vedo un foglio di carta con la scrittura di Zayn così accendo la luce perché fuori si è fatto buio ed inizio a leggere.

 

Cara Caitlin,
     ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti? Quando ti ho sorpresa a baciare Harry in ca­mera sua, di come ho reagito male? Sono passati ben cinque mesi dal nostro primo bacio che mi hai regalato prima che salissi sul palco per esibirmi alle Olimpiadi.
     Quello lo ricordo come il bacio più bello in assoluto perché l'avevo aspettato da tanto tempo ed era arrivato all'improvviso senza che io ti chiedessi niente.. forse non ti ho mai spiegato come face­vo ad essere innamorato di te già prima che ti conoscessi e credo che sia arrivato il momento. Qui c'è la lettera che mi avevi scritto il giorno del tuo incidente”

 

Infatti accanto al foglio scritto da lui c'è un altro pezzo di carta blu con sopra la mia scrittura, lo leggo velocemente sorprendendomi di essere stata così romantica.

 

Quello che mi hai scritto mi ha fatto innamorare di te, ne ho ricevute milioni di lettere dalle fans ma la tua era diversa, la tua era scritta veramente con tutto il cuore, tu quel giorno eri dai tuoi nonni a nord dell'Inghilterra e sei venuta fino a Londra per potermi dare questa lettera.. nessuno l'aveva mai fatto per me.
      Poi una volta che ti ho visto ho capito ''questa è la ragazza giusta per me.. Zayn non devi asso­lutamente lasciartela sfuggire!'' e così è stato, ho lottato per averti e mi hai regalato emozioni che non avevo mai provato prima perciò sono io a dover ringraziare te.
     Per tutti i mesi che mi hai fatto passare stupendamente, per avermi dato la forza e il coraggio che mi mancava, per avermi amato come mai nessuno aveva fatto prima, tu sei arrivata così all'im­provviso sconvolgendomi la mia vita in meglio e per questo non ti dimenticherò mai.
    Sei una ragazza meravigliosa quindi non voglio, non permetto che tu sprechi la tua vita a rin­correre me..lo so Cait che mi ami anche io ti amo ma non ce la faccio a vederti sprecare tutti i sa­crifici che hai fatto, tutto il lavoro svolto per inseguire me e i miei stupidi sogni. Starai pensando ''un anno non è niente posso saltarlo!'' no, un anno è moltissimo e potrebbe cambiarti la vita e se la pensi così allora se davvero il nostro amore è così forte ce la farà a resistere per un anno intero, ne sono sicuro. E' gennaio e hai già sprecato quattro mesi di scuola, di lavoro, di opportunità perciò credo che sia arrivato il momento di smetterla qui.
     Non prenderla male tesoro perché devi ricordarti che io ti amo e ti amerò sempre, ma devo smetterla di inseguire te, e iniziare a cercar me, perché mi sono perso in quel tuo sguardo così profondo, più del mare blu, più di un abisso colmo di speranza.
     Perciò vai all'università e spacca i culi a tutti come sono una Directioners sa fare..

Con amore,

Zayn

 

Rimango immobile guardando la sua scrittura a penna sbavare sotto le mie lacrime che hanno deci­so di scendere incontrollate, faccio un respiro profondo ripiegando il foglio per metterlo al sicuro dentro il mio portafoglio. Lentamente faccio le valige facendo sparire tutte le mie cose, Nala è già da mia madre quindi prendo anche le sue cose poi guardo un'ultima volta la casa che in questi mesi è stata l'unico luogo a darmi sicurezza e a farmi capire che qualcuno al mondo che davvero mi ama c'è.
Chiudo a chiave avviandomi verso casa mia dove lascio la valigie per correre verso lo studio di re­gistrazione: devo parlargli almeno per un'ultima volta, non può lasciarmi così senza neanche guar­darmi in faccia, con una scusa così stupida.
Apro la porta di scatto mentre la musica si blocca di colpo, Harry mi guarda preoccupato notando la mia espressione sconvolta sul viso .
«Come hai potuto lasciarmi con questa?» urlo sventolando il pezzo di carta davanti a Zayn, ci sono tutti nello studio e stanno provando per il nuovo tour «Pensi che lasciandomi così prima di partire ti faccia sentire meglio, credi che dicendomi che è finita con questo stupido pezzo di carta» alzo la voce strappando in mille pezzi il foglio «sia stato meno doloroso? D'altronde dovevo saperlo voi cantanti siete tutti così, basta che avete qualche ragazza ogni tanto, un po' di soldi e la vostra vita è completa» so che loro non sono così, ma avrei detto qualsiasi cosa pur di ferirlo.
«Cait fammi parlare io..» cerca di controbattere lui, ma lo incenerisco con lo sguardo.
«Non venirmi a dire che mi ami perché non ci credo.. se mi avessi amato davvero ora sarei qui a ridere o a casa a preparare le valigie per partire con voi!» urlo facendo tremare anche le pareti.
«Cait Zayn ha ragione non puoi sprecare la tua vita per seguire noi» si intromette Harry.
«E' questo che dirai alla tua ragazza quando anche lei vorrà venire con te? E' quella che gli lascerai?» dico indicandogli i pezzi della lettera strappata a terra.
Non risponde, ma rimane in silenzio abbassando lo sguardo.
«Io sono d'accordo con Zayn» esclamano in coro Louis e Liam, mi giro a guardarli sorpresa.
«Voi state insieme con le vostre ragazze da più di un anno è normale che non vi lasceranno, hanno lavori dai quali si possono prendere delle pause.. loro vi conoscono e vi hanno avuti da più tempo. Mi sorprendo di come nessuno in questa stanza riesca a capirmi, sono davvero delusa da voi proprio non me la aspettavo» esclamo battendo le mani ironicamente, forse vista da fuori può sembrare una scena da film dell'orrore: una pazza che sbraita in mezzo alla stanza mentre dei poveri ragazzi si ritraggono impauriti.
Poveri ragazzi? Ehi stanno facendo soffrire anche me!
Li guardo in volto memorizzando i loro visi perché sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti.
«Queste sono tue, puoi anche regalarle alla tua prossima ragazza» dico buttando le chiavi a terra mentre il portachiavi che mi ha regalato Niall si muove nella mia tasca.. ah proposito, cerco il bion­do con lo sguardo senza trovarlo. Forse lui è l'unica persona che mi avrebbe appoggiato.
«Addio» sussurro con la voce rotta dal pianto correndo via da quella stanza lasciandomi alle spalle i cinque mesi più belli della mia vita, lasciando per sempre le persone che avevo creduto la mia fami­glia a cui avevo e vorrò sempre un bene dell'anima.
Ha ragione Zayn, devo seguire la mia strada senza voltarmi mai indietro..

 

 

 

20 Febbraio

«Allora hai preso tutto?» domanda mia madre controllando la valigia per la milionesima volta, sbuf­fo abbracciandola mi sarebbe mancata moltissimo. Nala inizia a saltare cercando di raggiungermi, in un mese è cresciuta tantissimo.
«Tranquilla mamma andrà tutto bene» sorrido lasciandola tornare tra le braccia del suo nuovo com­pagno, un omaccione con una pancia enorme come la sua simpatia e l'amore che nutre per mia madre, è bello vedere che non l'avrei lasciata sola, anche lei merita la felicità.
Eleanor si avvicina dandomi il biglietto.
«Mi mancherai molto» dico triste mettendo il broncio, lei sorride abbracciandomi la nostra amicizia fortunatamente è rimasta in piedi, arriva anche Beth con il fiatone unendosi a noi per stringerci forte da farci mancare il respiro. Anche loro sarebbero rimaste unite così da non sentire la mia mancanza.
«Beth...» annaspo liberandomi, li guardo tutti con le lacrime agli occhi e le espressioni più tristi che ho mai visto degne di un film drammatico.
«Ragazzi un po' di vita, non vado mica in guerra vado a studiare!» esclamo facendo ridere tutti, l'u­nica cosa che mi è rimasta in questo mese è l'umorismo. La voce che esce dagli altoparlanti chiama il mio volo così mi preparo guardando l'entrata dell'aeroporto come se aspettassi qualcuno, come se quel qualcuno entrasse di colpo urlando ''Cait ho fatto la cazzata più enorme di questo mondo, io ti amo!''. Beth mi da uno scossone riportandomi alla realtà così tiro fuori il cellulare cercando il suo numero in rubrica che non avevo mai avuto il coraggio di cancellare.

Quando te ne sei andato non ho smesso di credere in te, mai. Ti pare che smetta di credere nella luna ogni volta che sorge il sole?”

Lo invio a Zayn rigettando il telefono nella valigia spegnendolo, è ora di dire addio alla mia vecchia vita. Saluto tutti prima di fare il check-in, un altro maledetto addio a qualcuno che amo con il cuore.. il secondo in giro di un mese ed un'altra volta alla mia famiglia, entrambe le mie famiglie mi avevano abbandonato lasciandomi partire.
Abbraccio Nala un'ultima volta grattandole le orecchie.
«Tienili d'occhi a posto mio okay?» le sussurro «Mi mancherai moltissimo» le do un bacio sul naso umido prima di lasciarla andare.
Sventolo energicamente la mano aldilà del vetro e faccio per entrare nel tunnel che porta all'aereo, ma vedo una chioma bionda spuntare all'improvviso facendosi largo tra la folla con un foglio di carta e una penna in mano. E' Niall.. anche lui era sparito, pensavo fosse diverso invece si era dimostrato identico a tutti gli altri. Corre verso di me superando le guardie che lo rincorrono fermandolo, i passeggeri mi passano a fianco seguendo quella strada buia e nuova che avrei preso io, vedo il biondo spiegare qualcosa mollare una carta da cinquanta e venire verso di me.
Cerco di aprire le porte di vetro, ma una signorina mi dice che sono sigillate e si apriranno solamen­te una volta che l'aereo sarà decollato così rimango incollata a questa superficie fredda mentre Niall mi parla non riuscendo a sentirlo. Scuoto la testa indicando le mie orecchie, lui prende il foglio di carta scrivendo velocemente a caratteri cubitali.

Cait mi dispiace di non averti parlato, di non averti cercato è solo che ero bloccato dalla paura.. paura di perderti per sempre, paura di vederti partire senza dirti una cosa importante. Io ci tengo a te potrai mai perdonarmi?

Eccolo il mio Niall, annuisco sorridendo mentre sento gli occhi diventare lucidi; lui gira il foglio riprendendo a scrivere freneticamente.

Ora tu promettimi che partirai e farai il culo a tutti, quando a Maggio verremo in Italia ci rincontreremo e lì potremmo parlare per ore e ore e sarai l'ospite d'onore al nostro concerto. Gli altri ragazzi stanno malissimo per averti ferita, ma non sono potuti venire.. non ce la facevano a guardarti negli occhi.
La lontananza cura ogni cosa fidati

Getta a terra il foglio prendendone un altro, la signorina mi avverte di avere poco tempo per partire così inizio a picchiettare sul vetro per farlo capire a Niall, che inizia a scrivere più velocemente con un sorriso stupido stampato in volto e le mani che gli tremano.

Non te l'ho mai detto, ma forse è giunto il momento.. Cait io ti amo, ti amo fin dal primo momento che ho cominciato a conoscerti a fondo scoprendo che sotto sotto noi due non siamo poi così diversi, ma ho sempre nascosto tutto dentro per non rovinare la tua storia con Zayn, ora però non posso più trattenerlo

Gira il foglio scrivendo sempre più grande con una penna rossa: CAIT I LOVE YOU



Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** I'll never let you go ***


ZAYN'S POV


Niall è fuori da troppo tempo e questa poltrona sta diventando sempre più scomoda ogni minuto che passa. L'orologio batte le 3 del pomeriggio e ormai sono più di quattro ore che Niall non si vede, gli altri sono tranquilli ma ritrovo la mia stessa agitazione e preoccupazione negli occhi verdi di Harry. Si accorge del mio sguardo così mi sorride per darmi coraggio, ma la stanza sta diventando troppo stretta e sento mancarmi l'aria così esco dalla porta sul retro per fumarmi una sigaretta cercando di calmarmi.
Mi siedo sul dondolo in giardino e mille ricordi mi affiorano in mente facendomi girare la testa, per­ché l'ho lasciata? Cosa mi è passato per la testa in quel momento?
Mi sento scoppiare mentre una grande voglia di urlare si fa strada dentro di me fino ad arrivare alla gola dove però non riesce ad uscire. Una porta sbatte con forza, mi affaccio per vedere chi è entrato e scorgo un ciuffo biondo, lo stomaco mi si contrae terribilmente.
Le voci in soggiorno si fanno sempre più accese finché non sento Harry urlare qualcosa prima di uscire di casa, respiro l'aria pungente di Febbraio che mi congela i polmoni.
«Hey» alzo la testa di scatto ritrovandomi il mio migliore amico di fronte.
«Hey» rispondo abbassando gli occhi, Niall inizia a raccontarmi tutto quello che è successo all'aero­porto lasciandomi spiazzato.
«Tu.. lei? Perché non mi hai detto che eri innamorato di lei?» sussurro serrando i pugni così forte da infilzarmi le unghie nella carne.
«Non lo so, non volevo litigare»
«Ora cos'è cambiato? Perché l'ho lasciata non vuol dire che io non sia più innamorato di lei..» dirlo ad alta voce è come liberarsi di un peso enorme, le lacrime mi scorrono improvvise e veloci caden­do a terra.
«Io.. non lo sapevo, mi dispiace ho combinato un casino» sospira lui passandomi un braccio intorno alle spalle; rimango rigido, ma non posso litigare con lui altrimenti mi sentirei completamente per­so. Ci abbracciamo rimanendo in silenzio cercando di far chiarezza nei nostri pensieri senza però trovare nessuna soluzione.

 

 

 

I giorni passano, il tour continua e ci stiamo abituando pian piano a convivere con il pensiero che Cait non tornerà, mentre qualcuno che pensavo sparito per sempre torna insistentemente.
«Zayn non puoi continuare così»
«Lo so, ma cosa posso farci Harry?» mi arriva un sms «Eccola di nuovo..» sospiro buttando il tele­fono sul divano.
«Adesso rispondo io!» esclama afferrando il cellulare, mi alzo di scatto per prendere l'Iphone impe­dendogli di fare un disastro irreparabile.
«No lascia stare» bussano alla porta e si affaccia Lia sconvolto, entra chiudendo la porta dietro di se sbarrandola con il suo corpo come ad impedire a chiunque di entrare.
«Liam stai bene?» chiedo.
«Io? Certo solo che..» non riesce a finire la frase che qualcuno inizia a bussare alla porta come se la dovesse buttar giù; Harry si alza, ma Liam lo blocca pregandolo di non aprire.
«Non fare il bambino, spostati!» afferma Styles scansando l'amico e aprendo, ma il misterioso per­sonaggio che vuole a tutti i costi entrare cade addosso ad Harry finendogli tra le braccia. Scorgo una chioma rosa ed inizio a sudar freddo, guardo Liam che mi osserva scusandosi e giustificandosi che lui non voleva farla entrare prima di filarsela via.
«Non volevate farmi entrare?» domanda Perrie rimettendosi in piedi.
«No è che.. stavamo giocando con le cuffie e non sentivamo» cerca di giustificarsi Harry sorriden­do, lei sembra crederci e si avvicina a me.
«Puoi lasciarci soli?» chiede rivolta al riccio, lui fa l'occhiolino e sparisce.
«Senti Perrie io..» inizio a dire, ma lei mi blocca con la mano sedendosi accanto a me.
«Lo so che stai passando un periodo davvero brutto e mi dispiace tantissimo, so di averti assillato questi giorni con quegli stupidi sms ma volevo parlarti volevo vedere di persona come stavi» mi os­serva spostandosi i capelli colorati, ogni volta che la vedo ha un colore di tinta diverso «Sono venu­ta a vedere il vostro concerto sta sera, spero di non disturbare» sorride.
«Oh no no tranquilla, mi fa solo che piacere»
«So che domani partite per l'Italia allora volevo salutarvi anche perché noi partiamo per l'America»
«Davvero? Che bella notizia» la abbraccio felice che anche lei abbia trovato successo con la carrie­ra.
Il pomeriggio passa veloce, Perrie rimane con noi raccontandoci le sue avventure con il resto delle ragazze delle Little Mix e Niall non smette di dirle tutte le nostre cavolate, i nostri episodi che ci sono successi questi mesi durante il tour.
Mi alzo per affacciarmi al finestrino mentre il tour bus percorre le strade della Germania, non mi è mai piaciuta un granché questa città e mi sembra strano che Perrie si sia scelta un ragazzo originario di qui.. Monaco è bella, ma mi fa pensare ad un posto troppo caotico e triste, mi manca Londra non riesco a pensare come sarà passare altri mesi lontani da casa.
Domani è il gran giorno, finalmente torniamo in Italia chissà se Cait verrà a trovarci anche solo per salutare Niall, anche solo per sentirci cantare di nuovo come la prima volta che l'ho conosciuta.. neanche si ricordava chi eravamo e ora è tutto finito..
«Fa male pensare troppo» sussurra Louis poggiandomi una mano sulla spalla.
«Hai ragione eppure non riesco a smettere, sono cambiate così tante cose in un anno la mattina mi alzo per guardarmi allo specchio e a volte stento a riconoscermi» sussurro abbassando lo sguardo.
«Zayn tu sei stato sempre la roccia del gruppo, ogni volta che abbiamo un problema, ogni volta che magari sbagliamo qualcosa, una strofa, un verso i nostri occhi cercano i tuoi che riescono sempre a darci la giusta sicurezza. Tu sei forte lo so, è solo un periodo e passerà vedrai!» mi sorride, lo ab­braccio forte. Questi sono i momenti che ringrazio quel giorno in cui mia madre mi ha costretto a fare il provino di X Factor, è a lei che devo tutto.
Saliamo sul palco accolti dalle grida dei fans tedeschi cantando più forte che mai, cercando di diver­tirci al massimo dando loro tutte le emozioni che sono venuti a provare qui sta sera. Perrie mi guar­da sorridendomi, è una persona speciale sono contento che abbiamo chiarito tutte le nostre diver­genze e finalmente siamo tornati amici.
A fine concerto ci stringiamo tutti in un grande abbraccio inchinandoci, poi ci posizioniamo sulle piattaforme che ci riportano giù nei camerini.
«Uao che concerto!» esclama Niall saltando ovunque, dopo i concerti nessuno di noi riesce a stare fermo perché siamo ancora carichi della musica.
«Allora che si fa sta sera?» chiede Harry guardandoci.
«Niente! Andate a letto di corsa perché si parte subito» risponde Paul stroncando ogni nostra spe­ranza di divertimento, vedo la delusione dipingersi nei volti di ognuno di noi ma Paul non ha nessu­no pietà ci intima di cambiarci per poi filare subito sul bus.
«Allora ci vediamo presto, e stai tranquillo che andrà tutto bene» sorride Perrie, ci abbracciamo for­te separandoci di nuovo.
Saliamo nel bus dirigendoci ognuno al letto, mi rigiro per almeno un'ora tra le coperte senza riuscire a prendere sonno mentre milioni di pensieri si affollano nella mente poi finalmente il sonno ha il so­pravvento..
«Sei pronto?» mi chiede Liam incoraggiandomi, usciamo dall'hotel di Milano e veniamo investiti da un sole cocente e da centinaia di urla di ragazze italiane che ci pregano di farci una foto con loro, di autografare dei CD, alcune ci lanciano fogli e altre semplicemente non riescono a smettere di pian­gere.
Tutto questo a volte mi sembra strano, io mi sento un normale ragazzo, perché qualcuno dovrebbe piangere per me?
Passiamo con passo veloce tra i fans fermandoci per qualche foto e per scambiare due parole, Niall sorride come un bambino gli è sempre piaciuta l'Italia e ogni volta che viene qui sembra rinascere, cerco tra la folla i suoi occhi verdi eppure non ci sono. Saliamo in macchina che ci porta in una ra­dio per un'intervista prima del concerto di questa sera.
«Allora ragazzi come vi sembra l'Italia?»
«Ci siamo già stati qualche volta ed è sempre una grande emozione, venire qui e vedere le nostre fans italiane che ci aspettano nonostante non ci vedano quasi mai. Sono le migliori perché credono in noi sempre» risponde Liam sorridendo.
«Quindi siete prontissimi per il concerto di questa sera» chiede ancora l'intervistatrice.
«Si siamo molto eccitati !» esclama Harry dandomi una gomitata per attirare la mia attenzione che però è distratta da qualcuno che passeggia su e giù per il cortile fuori dalla finestra, è una ragazza alta con i capelli biondi.
«Si eccitatissimi» sussurro in dubbio. «Scusate devo andare un attimo un bagno» esco dalla stanza sotto gli occhi confusi di tutti e percorro velocemente le scale fino ad arrivare al portone principale dove la ragazza si avvicina poi sovrappensiero ritorna indietro indecisa della sua scelta.
«Cait..?» sussurro uscendo sotto la luce del sole, è stata una bella idea venire in Italia a metà mag­gio visto che qui si va verso l'estate e le giornate sono sempre assolate e calde, forse è per questo che Cait ha scelto Milano.
Lei si volta spalancando gli occhi sorpresa di vedermi qui di fronte a lei.. mi avvicino per poterla toccare, per potermi rendere conto se questo è solo un altro dei miei stupidi sogni o è finalmente tut­to vero.

 

Credo che la forma peggiore di addio sia quella non detta, quando l’altro ha già deciso, mentre tu sei lì che aspetti. 



Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** You're my sky ***


«C-Ciao Zayn» sorrido spaventata e confusa dal vederlo qui davanti a me, avevo letto su Twitter che era chiuso nel palazzo a fare un'intervista, ma evidentemente non è così. Rimango a guardarlo e in questi quattro mesi non è cambiato per niente: il suo ciuffo ribelle che gli spicca alto in fronte, la sua barba incolta che gli contorna le guance e gli occhi, quei meravigliosi occhi che in questi mesi hanno torturato i miei sogni. Mi è mancato tutto di lui dai suoi tatuaggi, che noto sono aumentati, al suo modo di sorridere mordendosi la lingua e arricciando dolcemente il naso; è facile capire quando il suo sorriso è finto o quando è vero perché gli occhi gli si illuminano.
«Ti ho vista dalla finestra» indica la vetrata, alzo gli occhi e scorgo la chioma riccia di Harry che ci osserva di nascosto per non farlo capire agli altri, sorrido e in un secondo mi rendo conto di quanto mi siano mancati tutti e cinque.
«Ah ora capisco la tua apparizione misteriosa qui» sorrido un po' impacciata.
«Tu invece come mai sei qui?» mi chiede avvicinandosi pericolosamente, faccio un passo indietro ma le mie gambe sono in fase stanby perciò non riescono a muoversi.
«Io.. Io bhé avevo sentito che eravate qui e siccome uscivo dall'università avevo pensato di passarvi a trovare» dico tutto d'un fiato gesticolando terribilmente con le mani, vizio che ho acquistato da quando sono in Italia.
Lo guardo ridere, mi sento in imbarazzo perché capisco che sto facendo la figura della scema qui impalata a gesticolare, quando il ragazzo che amo ancora è ad un centimetro da me.
AHAH lo ami ancora eh?
Sta zitta..
«Ora vado, sai devo tornare ai corsi dell'università eh..»
«Cait tutto bene? E' parecchio che sei li dentro» Marco entra nel giardino interrompendo la nostra chiacchierata e di colpo è come se su di noi fosse calata un'aria gelida e il sole si oscurasse per un secondo, gli occhi di Zayn da sorridenti e felici diventano bui e arcigni.
«Zayn lui è Marco» faccio le presentazioni osservando prima l'uno poi l'altro per vedere cosa succe­de, ma Malik si avvicina cortesemente e con un suo sorriso finto gli stringe la mano calorosamente.
Qualcuno apre il portone da dove era comparso Zayn ed escono tutti gli altri membri della band perfetto siamo proprio tutti ora sorrido mentre loro mi corrono incontro abbracciandomi forte uno dopo l'altro. Quando è il turno di Niall vedo i suoi occhi azzurri brillare sotto la luce del sole che è riapparso e il mio stomaco si sente male per lui.. lui mi ama, o almeno è quello che ha detto quattro mesi fa all'aeroporto però io non provo la stessa cosa e questo sicuramente lo ferirà terribilmente.
«Niall spostati» esclama Harry dando una gomitata al biondino e parandosi davanti a me, con la sua spaventosa altezza mi fa ombra, deve essere cresciuto ancora di più. Sorride e mi abbraccia forte, ri­cambio l'abbraccio affondando il mio viso nel suo petto.. almeno ho lui dalla mia parte e questa vol­ta voglia o no dovrà assolutamente aiutarmi.
«Bene ora possiamo andare?» domanda Marco impaziente, lo guardo lanciandogli un'occhiataccia, lui e il tatto vivono in due mondi opposti lo vedo scusarsi con lo sguardo però inizia a tirarmi la mano.
«Ci vediamo sta sera!» mi sussurra Harry all'orecchio così che posso sentire solo io prima che il mio amico mi trascini via, saluto tutti con la mano sparendo dietro al portone, l'ultima cosa che vedo sono gli occhi tristi di Zayn che mi guardano per la seconda volta andare via.
Camminiamo tutto il centro di Milano fino ad arrivare al mio appartamento, Marco continua a guar­darsi intorno nervoso stropicciandosi le mani in modo frenetico e poco rassicurante, metto la chiave nella toppa poi mi giro a guardarlo.
«Cosa hai?»
«Niente..» lo guardo «Okay è che sono nervoso, lo sai quanto mi piace e..»
«Marco andrà tutto bene» gli afferro lo mano sorridendo «Sara ne sarà contentissima» saliamo in casa iniziando a fare i preparativi, Marco è diventato da ben quattro mesi il mio migliore amico così come Sara con la quale condivido l'appartamento visto i prezzi allucinanti qui a Milano, questa sera il mio bell'amico ha deciso finalmente dopo un anno di dichiararsi e lo sto aiutando nel suo intendo.
Dopo un'oretta la casa è pronta, fortunatamente ha chiesto il mio aiuto perché lui in fatto di romanti­cismo è proprio negato. Voleva passare la serata a vedere un film dell'orrore, ci rendiamo conto? In­vece grazie alla splendida Cait, okay ora non tirartela troppo, la casa è piena di candele mentre un dolce arrosto si sta cuocendo nel forno.
«Non c'è bisogno che mi ringrazi» gli dico sdraiandomi sul divano completamente esausta.
«Cait io.. sei la migliore! Grazie, grazie» mi abbraccia fortissimo impedendomi di respirare.
«Lasciami andare ora» rido scappando da lui, mi arriva un messaggio così prendo l'Iphone e guar­do.. è di Harry.

Vestiti, sarò lì tra mezz'ora”

Guardo l'orologio e corro subito a farmi una doccia raccomandando a Marco di non bruciare la cena, cerco di sbrigarmi ignorando i milioni di pensieri che mi affollano in testa tutti che hanno una solo direzione: Zayn.
Esco velocemente precipitandomi in camera per vestirmi e come ogni volta che devo uscire con lui non trovo nulla di adatto da mettere, provo a non tirare fuori tutto ma l'orologio alla parete non fa che scandire i minuti che passano velocemente. Dato che fuori è caldo indosso una canottiera bianca con la sciarpa rossa che mi aveva regalato mia padre e un paio di leggings blu, indosso le mie solite converse ed esco dalla camera.
«Come sto?» chiedo guardando Marco.
«Stupenda» sorride spegnendo il forno, il telefono inizia a squillare segno che Harry è qui sotto, ab­braccio il mio migliore amico facendogli un imbocca al lupo grandissimo e scendo di sotto trovando una Range Rover nera che mi aspetta, gli sorrido e salgo.
«A chi hai rubato la macchina?»
«Presa in affitto, nessun furto tranquilla» sorride mettendo in moto.
«Come sapevi che abitavo qui?»
«Cait.. sono Harry Edward Styles!» afferma guardandomi sorpreso, scoppio a ridere mentre sfreccia veloce tra le strade trafficate di Milano; il tragitto è breve e silenzioso ho raccomandato ad Harry di non accendere la radio perché la musica italiana di sicuro non gli piace così presto arriviamo al loro hotel che si trova proprio al centro.
Entriamo nella hall e il riccio mi fa segno di seguirlo al secondo piano, raggiungiamo una camera e da fuori si sente un baccano pazzesco segno che lì dentro devono essere almeno in dieci, faccio un passo avanti ma lo stomaco mi si contrae e non riesco a respirare. L'ho già visto questa mattina però non abbiamo parlato poi molto invece ora potremmo restare addirittura da soli e non sono pronta.. quando me ne sono andata da Londra non avevo pensato all'idea che un giorno lo avrei rivisto.
«Tranquilla, lui non c'è» mi rassicura Harry spalancando la porta, entro e non mi ero sbagliata ci sono proprio un sacco di persone: oltre a loro quattro vedo Eleanor, Cam, Josh, Andy e un altro paio di persone che però non conosco.
Cam mi viene in contro correndomi ad abbracciare fortissimo, ricambio l'abbraccio stringendola forte, mi è mancata tantissimo! Anche El si alza dal letto sommergendomi con i suoi baci e le sue carezze.
«Pretendo che tu saluti anche me» chiede imbronciata una voce femminile, mi giro trovandomi da­vanti un paio di occhi neri.
«Beth!» urlo saltandole in braccio, in questi mesi non ci siamo mai riuscite a vedere nonostante ci sentissimo tutti i giorni e ora che è qui sono così contenta che una lacrima tradisce le mie emozioni scendendomi lungo la guancia.
«Stai benissimo» sussurra mia sorella lasciandomi andare.
«Allora che stavate facendo?» chiedo sedendomi sul bordo del letto.
«Casino» urla Josh suonando con le mani sopra un mobile, Louis urla e ricomincia a cantare insie­me ad Liam; Niall si siede vicino a me abbracciandomi da dietro lo guardo sorridendo perdendomi per la seconda volta in questa giornata nei suoi occhi così limpidi.
«Lo so che ami ancora lui, Cait io ti voglio un bene dell'anima e in questi mesi ho capito che noi siamo perfetti per essere amici e niente più» mi dice all'orecchio per farlo sentire solo a me.
Mi volto trovandomi il suo viso ad un centimetro da me sussurro un “grazie” prima di abbracciarlo forte, il mio stomaco si rilassa piacevolmente capendo che una parte del pesante fardello che avevo portato questi mesi si stava staccando.
Restiamo tutti vicini a parlare, racconto di com'è l'Italia, dell'università, degli amici che mi sono fat­ta spiegando il ruolo di Marco nella mia vita per chiarire eventuali equivochi, mentre loro mi dicono di come procede bene il tour, di tutti gli spettacoli e le cretinate che hanno fatto sul palco; io riman­go ad ascoltarli entusiasta di far parte di nuovo di questa grande famiglia. Vivere a Milano è stato sempre il mio obiettivo da raggiungere, ma ora che sono qua sento che la mia vita senza di loro è vuota e insignificante.
La porta della camera si apre e si affaccia Zayn che mi cerca con gli occhi tra le altre persone, quan­do mi trova vedo quel suo luccichio farsi strada fino ad incontrare le sue iridi marroni, mi fa segno di seguirlo così mi alzo ed esco immergendomi nel corridoio completamente buio, fuori deve essere calata la notte.
«Zayn?» lo chiamo sotto voce.
Sento il suo profumo avvicinarsi poi la sua mano raggiunge la mani intrecciandosi insieme, rimango ad aspirare il suo odore prima che lui mi trascini via verso il tetto, quest'hotel è davvero immenso e molto lussuoso.. proprio degno degli One Direction.
Arriviamo nel terrazzo dove al centro c'è un tavolo apparecchiato alla perfezione pieno di candele e sopra di esso un cielo stellato ci illumina la serata, rimango senza parole mi erano mancate tutte queste attenzioni, tutte le sue folli ma romantiche idee. Mi era mancato semplicemente lui.
Mi volto per guardarlo ed è vestito con una t-shirt nera molto aderente e subito mi sento inadatta, così guardo a terra imbarazzata.
«Sei perfetta..» sussurra lui alzandomi il viso, i miei occhi incrociano i suoi e finalmente mi sento a casa.. la mia casa, il mio porto sicuro.
«Saró per sempre tua.. » mi esce detto così all'improvviso, senza pensarci. Guardo i suoi occhi dila­tarsi per la sorpresa e un sorriso aprirsi sul suo volto, un sorriso meraviglioso mai visto prima, si av­vicina di più afferrandomi i fianchi con le mani e abbracciandomi forte.
«Non ti lascerò più andare via!» esclama.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** And in this moment, I swear we are infinite... ***


 

Zayn's POV

Svegliarsi dopo tanto tempo accanto a lei è davvero strano, il suo corpo si muove leggermente men­tre il suo petto respira dolcemente, è così bella mentre dorme. I suoi capelli biondi le scendono lun­go la schiena, mentre le sue guance rosa rimangono impassibili sotto gli occhi verdi chiusi in uno stato di pace e di quiete.

Cercando di non fare rumore mi alzo dal letto per farmi una bella doccia, poi scendo nella hall a prendere qualcosa per colazione da portarle in camera, voglio fare le cose per bene e lei lo sa quanto posso essere romantico.
«Buongiorno» mi saluta una volta che ritorno in camera con una tazza di caffè e un cornetto, riman­go sorpreso vedendola a cavalcioni seduta sul letto con i capelli in disordine e con solo una canot­tiera rosa e un paio di mutandine bianche .
«Pensavo volessi dormire ancora» sorrido posando la colazione sopra il comodino per avvicinarmi a lei, le sfioro le labbra con le mie dandole un piccolo bacio di buongiorno.
«Mi sono svegliata e non ti ho trovato... pensavo te ne fossi andato, come nei miei incubi» sussurra abbassando lo sguardo.
«Cait, non me ne andrò più» la abbraccio forte.
Restiamo per un po' in silenzio guardandoci negli occhi cercando di recuperare tutti i mesi passati lontani, abbiamo trascorso tutta la notte a parlare raccontandoci del perché ci eravamo comportati così, del perché io avevo rinunciato a lei e lei era sfuggita da me arrivando all'unica soluzione im­maginabile: siamo fatti per stare insieme e non divisi.
«Bhè mangiamo?» mi chiede afferrando un cornetto divorandolo in due minuti, rimango a guardarla cercando di trattenere le risate.
«Hai proprio fame?» annuisce con la bocca piena sorridendomi.

 

«Allora ragazzi questa sera abbiamo il concerto, siete pronti?» ci chiede Paul mentre siamo tutti riu­niti intorno ad un tavolo bianco.
«Alla grande!» urla Niall sputando ovunque briciole di patatine visto che il biondino non riesce a stare un secondo senza mangiare nulla, e da quando si è levato l'apparecchio non fa che trafficare nella dispensa o in frigorifero uscendosene fuori con ''Il dentista ha detto che posso mangiare tutto'', a volta non so proprio cosa farei se non ci fosse lui a farci ridere.
«Super eccitato» esclama Louis che scarabocchia su un foglio, mi guardo intorno notando che nes­suno di noi è realmente concentrato: Liam sta giocando con il suo nuovo cane che ha preso insieme a Beth ed Harry sta facendo un giro su Twitter vedendo le menzioni. Paul mi guarda e gli sorrido di rimango alzando i pollici al cielo, lui sbuffa mettendosi a ridere.
«Ragazzi» alza la voce per attirare la nostra attenzione «Avete la mattinata libera, ma alle cinque vi voglio tutti al forum per provare okay?»
«Certo Paul!» urliamo tutti e cinque contemporaneamente, ci guardiamo e scoppiamo a ridere prima di lasciare velocemente la stanza ognuno diretto in direzioni diverse.
Corro in camera per cambiarmi, oggi a Milano c'è davvero un sole splendente così indosso una ma­glietta a maniche corte nera con un paio di jeans poi torno di sotto andando alle reception chiedendo una macchina. Un signore mi accompagna in garage dandomi le chiavi di un' audi, la metto in moto e parte che è una meraviglia.. non riesco a capire come fanno le ragazze a non amare questi gioielli­ni.

 

 

CAIT'S POV

Tu non ci sei. Non ci sei. Eppure io ti sento come si sente l'angoscia, come si sente l'abbandono. Ti sento nelle ossa, nel silenzio, ti sento solo io. Solo e sempre io, mentre tutto quanto intorno a te mi dice che tu non ci sei.
Ecco come mi sentivo prima del suo ritorno..

«Allora Marco com'è andata?» gli chiedo sedendomi vicino a lui nell'aula per il corso di letteratura.
«Cait! Sei un genio ti dovrei fare santa» esclama lui vedendomi.
«Devo supporre che è andata bene?» chiedo alzando un sopracciglio.
«E' andata perfettamente! Stiamo insieme» urla con gli occhi che gli brillano, lo abbraccio felice che finalmente anche lui ha trovato l'amore.
Entra il professore, ma Marco continua a raccontarmi del suo appuntamento e ad ogni cosa che mi dice lo vedo sempre più contento finché l'insegnante non ci richiama arrabbiato della confusione che stiamo facendo invitandoci al silenzio. Scoppiamo a ridere cercando di assumere un'espressione seria.
«Allora cosa farai ora?» mi chiede una volta usciti dall'aula, so bene a cosa si sta riferendo ma non voglio tornare sull'argomento.
«Non lo so..» sbuffo.
«Manca un solo esame, tanto vale finire no?»
«Hai ragione però questa volta la decisione deve essere di entrambi, non solo mia» una macchina si ferma proprio davanti a noi, è un audi nera forse la più bella macchina mai vista prima dopo la mini cooper, il finestrino del passeggero si abbassa così mi affaccio a vedere chi è trovando Zayn al posto di guida.
«Ciao Marco» lo saluta, Marco sorride e prima di sparire mi saluta abbracciandomi, entro in mac­china guardando il mio ragazzo con gli occhiali da sole.
«Sei molto buffo»
«Buffo, perché?» scoppia a ridere divertito, scuoto la testa guardandolo mentre parte veloce contento di guidare questa macchina, ma aspetta un momento..
«Zayn tu non hai la patente!» lo rimprovero.
«Ogni tanto uno strappo alle regole si può fare» ride accelerando, che irresponsabile. Mi è mancato così tanto che mi sembra di nuovo di respirare, di essere viva dopo tanto tempo, di poter essere di nuovo felice dopo un periodo decisamente orrendo della mia vita.
Lui è l'unico che ormai riesco ad amare, ho provato a conoscere altri ragazzi ma nessuno mi ha dato e mi darà mai quello che riesce a farmi provare lui, ogni volta che mi immergo nei suoi occhi mi sento al sicuro come se attraccassi in un porto familiare, tutte le volte che mi sfiora un brivido mi percorre il corpo facendomi capire che è tutto vero.. che lui è qui, qui per me. In questi casi mi sento la ragazza più felice del mondo, non perché sto con Zayn la pop star famosa, ma semplicemente perché sto con il mio Zayn quello che ho imparato a conoscere accettandolo anche con i suoi difetti.
«Come mai non parli?» mi chiede lui bloccando il fiume dei miei pensieri.
«Pensavo»
«A cosa di preciso?» usciamo fuori dalla caotica Milano per dirigerci verso le colline verdi, tra le campagne e finalmente posso respirare un po' di aria senza smog.
«A te, a noi» sorrido «Dove mi porti?» chiedo indicando il paesaggio.
«Siamo quasi arrivati» percorriamo una strada piena di breccia immersa tra gli alberi fitti fino a rag­giungere uno spiazzo enorme dove Zayn parcheggia la macchina, scendo trovando davanti a me una distesa immensa di verde, solo erba verde e tantissimi fiori. Rimango a bocca aperta, il mio ragazzo mi prende per mano e ci sediamo sotto una grande quercia che ci ripara dal sole, mi stringo a lui as­saporando l'aria mattutina mentre il mio stomaco brontola voglioso di cibo rovinando tutta l'atmo­sfera romantica che si era creata.
«Sono un disastro» mi rammarico abbassando lo sguardo.
«Non ti preoccupare tesoro, ho pensato a tutto» tira fuori uno zaino pieno di cose buonissime da mangiare, i miei occhi si illuminano così faccio per afferrare un panino, ma lui mi colpisce la mano con la sua ridendo.
«Sei proprio come Niall, appena vedi il cibo vai fuori di testa» mi rimprovera stendendo la tovaglia sopra al prato e tirando fuori lentamente tutti i panini che aveva preparato, è davvero un ragazzo da sposare.
«Ora?» chiedo impaziente, annuisce e mi tuffo su un panino divorandolo. E' da stamattina a colazio­ne che non mangio niente; passiamo il resto della mattinata a parlare scherzando e rotolandoci sul­l'erba diventando sporchi in non meno di due minuti. Ecco cosa mi era mancato: essere semplice­mente me stessa con lui.
«Quando partite?»
«In teoria domani mattina»
«In pratica?»
«In pratica abbiamo tre giorni di riposo prima di riprendere il tour» mi alzo sui gomiti appoggiandomi al suo petto per guardarlo meglio, odio quando dobbiamo parlare di cose serie perché tutto si fa complicato anche se questa volta la soluzione sembra uscire fuori da sola.
«Io tra due giorni ho l'ultimo esame» dico facendo i conti con le dita.
«Davvero? Allora è tutto perfetto.. dopo puoi venire con me» esclama lui alzandosi di scatto e fa­cendomi cadere a terra, lo guardo sprizzare gioia da tutti pori e sembra proprio abbia le labbra fatte apposta per sorridere e, quando lo fa, ci sa proprio fare.
Poi di colpo si fa serio, si alza camminando avanti indietro sfregandosi le mani insieme come se fosse nervoso, come se qualcosa nel suo stomaco si stesse muovendo, ma senza riuscire ad uscire dalle sue labbra. Mi fa girare la testa vederlo spostarsi così veloce davanti a me così mi alzo per fer­marlo ritrovandomi in un attimo tra le sue braccia.
«Sai questi giorni ci ho pensato molto e non sapevo proprio come fare..» parla velocemente che a stento capisco ciò che dice «Cait sappi che non pretendo niente da te, è solo un regalo così informa­le anche se per me significa molto» sussurra inginocchiandosi davanti a me, spalanco la bocca co­prendola con le mie mani terrorizzata da quello che sta per fare.
Dalla tasca tira fuori una piccola scatoletta rossa con un fiocco sopra, lo sa quanto mi piacciono, poi la apre guardandomi bene negli occhi prima di parlare.
«Cait vuoi essere ufficialmente la mia ragazza?» rimango muta.. i secondi passano lentamente come se il tempo si fosse fermato anche lui sorpreso da questo gesto inaspettato e completamente folle.
No aspetta ,ti sta chiedendo di sposarlo oppure è un semplice anello?
Perché lo chiedi a me? Io so le tue stesse cose..
Allora respira, riprenditi e chiediglielo!
«Z..Zayn sei completamente impazzito?» riesco invece a dire.
«No Cait non voglio che fraintendi» dice alzandosi di scatto «Non ti sto chiedendo di sposarmi, sic­come quando ci siamo fidanzati non ho fatto le cose per bene questa volta volevo rimediare» chiari­sce decisamente imbarazzato, è la prima volta che lo vedo così timido con me, così tanto da fargli arrossare le guance e d'improvviso sparisce tutto: la sorpresa, la preoccupazione, l'insicurezza, tutto si dissolve in un attimo difronte a lui che mi fa una tenerezza immensa. Gli butto le braccia al collo stampandogli un bacio immenso sulle sue labbra morbidi, mentre lui sorride ricambiando il bacio e stringendomi forte.
«Allora è un si?» annuisco mentre lui sfila l'anello dalla scatola mettendomelo all'anulare della mano sinistra, resto a guardarlo per un attimo ancora sorpresa di questa assurda novità, eppure è quello che desidero, quello che aspetto ormai da mesi e mesi.
«Quando due anime sono destinate ad incontrarsi, non importa quanto tempo ci mettano, ma succederà» sussurro.

 

 

Torniamo velocemente in albergo dopo una chiamata agitata di Paul, i ragazzi devono cambiarsi per fare alcuni scatti prima del concerto; così raggiungiamo la hall in pochi minuti, resto in mobile da­vanti l'entrata guardando l'anello al mio dito preoccupandomi dei commenti che verranno non ap­pena varcherò questa soia, ma non ho neanche il tempo di parlare che Zayn mi trascina dentro fino a raggiungere un salone immenso dove ci sono tutti gli altri ragazzi.
«Zayn senti ma loro..» cerco di iniziare il discorso, ma Niall si accorge di me e mi chiama a gran voce salutandomi con la mano.
Non si può passare inosservati neanche da morti qui..
«Cait allora Zayn è riuscito a darti l'anello?» urla Louis da sopra il palco, sia io che Malik diventia­mo completamente rossi, il mio ragazzo corre incontro al suo amico minacciandolo di farlo cadere al concerto di questa sera, mentre io imbarazzata alzo la mano indicando la nostra fatidica unione.
«Cait?» mi chiama una voce alle mie spalle, mi giro ed è Harry che ha un nuovissimo taglio di ca­pelli davvero stupendo.
«Anche tu vuoi vedere l'anello?» sbuffo mostrandoglielo, lui scoppia a ridere scuotendo la testa mentre dietro di noi si sento urla di dolore e di vittoria: gli altri ragazzi probabilmente da perfetti adulti stanno facendo la lotta, di nuovo.
«Veramente volevo farti vedere qualcuno» si sposta di un passo rivelando dietro di lui la mia bellis­sima Nala che in questi mesi è cresciuta tantissimo. La guardo con le lacrime agli occhi prima di sollevarla da terra abbracciandola forte a me, mentre lei non smette di leccarmi la faccia facendomi le feste contenta di vedermi di nuovo dopo tanto tempo.
Metto Nala a terra e la vedo subito correre da qualcuno scodinzolando come non mai, seguo la sua corsa folle con gli occhi trovando Zayn che la accoglie tra le sue braccia accarezzandola dolcemente, noto che si è cambiato, ora indossa un maglioncino azzurro che gli sta davvero bene.
So che un giorno queste diventeranno delle storie e le immagini diventeranno vecchie fotografie, e noi diventeremo il padre o la madre di qualcuno, ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui, e sto guardando lui… ed è bellissimo.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Wish that we could be alone now, we could find some place to hide ***


E' tutto pronto, Paul non fa che correre avanti ed indietro dando gli ultimi ordine per far sistemare le luci e le impalcature mentre fuori una folla immensa di fans urla desiderosi di entrare. Alle sette in punto i cancelli si aprono lasciando entrare migliaia di ragazze che piangono, si spingono per pren­dere i posti migliori sotto al palco, ma cosa più importante sorridono. Si perché quello che ho impa­rato è che le italiane sono le fans migliori: nonostante la sfortuna, nonostante l'Italia sia un po' sco­nosciuta per i cantanti, nonostante ci siano solo una volta l'anno concerti così importanti, nessuno è in grado di amare come amano loro. Hanno l'amore dentro il cuore, nelle urla, nelle risate, nelle loro voci, nei pianti, e' ovunque. E chissà quante ragazze non sono qui ad cantare con loro, ma sono ri­maste a casa a piangere per uno stupido biglietto che ha impedito loro di vedere le uniche cinque persone che riescono a dare un senso alle loro vite.
Non fanno altro che urlare “One Direction” cantando pezzi delle loro canzoni con le voci che si mi­schiano tra di loro formando soltanto una vivida e forte che riecheggia in tutto il forum facendo tre­mare le parete e i cuori della band.
Lancio un ultimo sguardo poi sparisco nei camerini dei ragazzi trovando tutti tranne uno. Mi guardo intorno, ma di lui nessuna traccia così esco dalla porta di emergenza e lo trovo fuori seduto su una panchina sotto la chiara luce della luna e il vento caldo che gli muove il suo ciuffo enorme.
Mi siedo accanto a lui guardando le stelle in silenzio cercando di penetrare nella sua mente e capire cosa sta pensando perché sento il suo cervello muoversi ed elaborare così velocemente.. quasi come se facesse confusione.
«Sai spesso mi capita di sorridere e pensare che questo è il mio lavoro, lo faccio per vivere, ma è tutto ciò che ho sempre voluto» mi sussurra lui continuando a guardare in alto.
Poso la mia mano sulla sua stringendogliela, lui è fatto così da fuori può apparire un ragazzo duro, freddo, a volte un ragazzo addirittura cattivo invece è tutto il contrario. E' timido, dolce, ma ha un difetto come me, cioè che spesso si siede fermandosi a pensare a tutta la sua vita, alle cose passate, alle cose future e lo vedo rattristarsi perché sa che niente torna indietro.
«Sei nato per fare questo lavoro, la tua voce è un dono e migliaia di fans ti stanno aspettando lì den­tro.. andiamo?» gli sorrido, mi guarda con i suoi occhi marroni e dopo avermi stampato un bacio sulle labbra torniamo dentro dove le voci del pubblico si fanno sempre più forti e impazienti.
«Finalmente! Pensavamo ti fossi perso» esclama Harry alzando le mani al cielo.
«Dai Zayn dobbiamo andare in scena» dice Niall saltellando sul posto per scaldarsi.
Si mettono tutti in cerchio con i capi chini e le mani sulle spalle come a darsi forza uno con l'altro, rimangono in silenzio per un paio di minuti poi urlano fortissimo prima di saltare pronti per salire sul palco.
Zayn mi lancia un ultimo sguardo prima di sparire, mentre io e Cam usciamo dal backstage per rag­giungere il posto dove ci sono i tecnici del suono, luci e tutti gli altri strumenti sedendoci per assi­stere al concerto. Qualche ragazza ci vede e ci riconosce salutandoci cordialmente.
Il concerto è decisamente stupendo, erano mesi che non li vedevo esibirsi ed è tutto perfetto, ovvia­mente non mancano gli scherzi fatti al povero Harry durante il suo assolo in what makes you beauti­ful, oppure durante le domande di twitter, ma vederli tutti e cinque insieme sul palco mi rende felice perché so che loro sono fatti per questo.. hanno realizzato il loro sogno e ora sono diventati il sogno di milioni di persone ed è questa la cosa che mi rende più orgogliosa di loro.
Mi distraggo a guardare tutte le luci dei telefonini accese quando di colpo iniziano le prime note di Over Again: amo questa canzone è sempre stata la mia preferita fin da quando Zayn me la sussurra­va all'orecchio di notte per farmi addormentare molto tempo prima che uscisse il CD.
Hey Cait è quasi un anno che state insieme!
No.. per tre mesi siamo stati separati
Come sei puntigliosa.. Allora faccio meglio la considerazione: Hey Cait è quasi un anno che lo conosci!
Ora si che va meglio.
E' il pezzo di Zayn ed ogni volta che raggiunge le note alte un brivido mi percorre lungo la schiena, mentre un sorriso stupido mi spunta in viso. Mi guarda da lontano riconoscendo il punto in cui sono seduta e mi sorride salutandomi con la mano, gli mando un bacio ormai persa nei suoi occhi che anche da lontano riescono a darmi la forza di cui ho bisogno; si perché il nostro amore è in grado di abbattere ogni muro, quell'amore pieno di vita che dona un dolce senso al tuo sorriso, quell'amore che molti credono inutile ma altri pensano sia unico, irripetibile, quello che ti fa perdere un battito, quello che ignora il tremolio delle tue gambe perché il cuore è troppo attento ad ascoltare ciò che hai da trasmettergli.

 

 

«Allora come è andato?» chiede Harry non appena entro nella loro stanza, sono tutti ancora in al­bergo e come sempre sono riuniti in una sola camera, non riescono proprio a stare separati. Fuori il cielo si sta coprendo e sono sicura che da un momento all'altro inizierà a piovere.
«Speriamo bene, i risultati li pubblicheranno dopodomani quindi per ora VACANZA» urlo gettan­domi sul letto sopra a Niall che emette un urlo di dolore visto che gli sono atterrata sullo stomaco.
«Allora sta sera andiamo in discoteca ti va?»
«Harry.. sei sempre lo stesso» esclama Louis scoppiando a ridere contagiandoci tutti.
«Si dai facciamo un po' di baldoria» urlo, qualcuno bussa alla porta Liam va ad aprire lasciando en­trare Zayn che ha un mazzo di rose stupende in mano, mi alzo di scatto dal letto come se mi avesse­ro dato una scarica elettrica e gli corro incontro.
«Sono per me?» domando con gli occhi lucidi.
«No, per me!» esclama Harry alzandosi dalla poltrona e prendendo i fiori.
«Ehi!» mi riprendo il regalo facendogli la linguaccia poi esco insieme al mio ragazzo mentre gli al­tri non fanno che farci moine romantiche, come se loro non facessero mai niente.
Ci rifugiamo sull'enorme tetto che ospita una vista stupenda di Milano: si vede il duomo e il forum dove hanno cantato ieri, ormai sono quattro mesi che vivo in questa città e sento di essermici af­fezionata.
Zayn si sporge dal parapetto guardando la strada di sotto che come sempre è piena di fans, lo guar­do ammirare tutto intorno a lui con i suoi occhi marroni che non smettono un attimo di brillare e le sue labbra morbide che lasciano spuntare la lingua.
«Sai» dico avvicinandomi a lui e sedendomi su una sedia di plastica abbandonata «Milano è bella, ma non hai mai visto il mare.. Il vero mare!» sussurro mentre lui si gira.
«Tu come fai a saperlo?» chiede inarcando un sopracciglio.
«Marco mi ha portato dai suoi parenti.. sai vivono al sud dell'Italia e lì è tutto un altro mondo! Il sole, le spiagge, il mare con l'acqua più trasparente del cristallo.. lì si che è un vero paradiso»
«Ti sei proprio divertita con Marco» sento una punta di amarezza nella sua voce, mi alzo abbrac­ciandogli i fianchi e guardandolo negli occhi sorridendo.
«Signor Zayn Malik siamo per caso gelosi?»
«Si, perché ho paura..» abbassa lo sguardo diventando di colpo triste.
«Di cosa?»
«Di perderti, perché dal momento in cui ti ho incontrata, tutto è cambiato»
«Sarò qui al tuo fianco sempre, ogni volta che lo vorrai. Ora che il peggio è passato possiamo go­derci la nostra vita e il cammino immenso che abbiamo avanti, non ti preoccupare adesso il mondo ci appartiene. Non avere paura, non andrò da nessuna parte » gli sussurro accarezzandogli il viso.
«And I won't be leaving 'till I've finished stealing every piece of your heart every piece of your heart» canta lui baciandomi, mi alzo sulle punte dei piedi per ricambiare. Di colpo la pioggia scende improvvisa e veloce dal cielo e ci ritroviamo bagnati fradici, ma non ci importa questo è il nostro momento finalmente dopo tanto tempo ci ritroviamo io e lui soli in mezzo al niente a darci il nostro primo e vero bacio. Perché non si imbroglia con il primo bacio, quando trovi la persona giusta esso rappresenta tutto.
La pioggia scorre più forte così decidiamo di tornare dentro, ma lungo il corridoio incontriamo Har­ry e Cam che parlano ad alta voce, Zayn mi prende per mano rifugiandoci dietro al muro per evitare di essere visti. Sembriamo due spie alla loro prima missione segreta!
Guardo Zayn interrogativa, ma lui mi fa segno di non parlare.
«No Harry il problema sei tu!» urla Cam inferocita.
«Io so di non aver fatto nulla di male» esclama Harry, vedo Zayn passarsi una mano sul viso e sus­surrare “Harry non ci sa proprio fare con le ragazze”, mi sporgo un po' per vedere cosa sta succe­dendo mentre l'acqua gocciola dai miei capelli cadendo a terra. Cam ha un'aria davvero arrabbiata e la vedo pronta al peggio infatti, dopo la frase di Harry, fa un passo indietro e gli tira uno schiaffo per poi andarsene via con le lacrime agli occhi.
Styles rimane per un attimo disorientato poi da un pugno al muro e si rifugia nella sua stanza, no non ci sa proprio fare con le ragazze!
Lentamente torniamo in camera di Zayn levandoci di dosso i vestiti bagnati e facendoci una doccia calda visto che il freddo della pioggia si è insinuato fin nel profondo delle ossa, e come sempre le mie basse difese immunitarie hanno fatto il loro corso e un leggero raffreddore inizia a farsi strada nel mio naso.
«Allora siete pronti» urla Louis bussando insistentemente alla porta, vado ad aprire fulminandolo con lo sguardo.
«Louis basta!»
«Uao Cait sei uno schianto» mi dà una gomitata sorridendo e accennando a Zayn, rido dandogli un pizzicotto poi scendiamo al salone di sotto. Per mia grande sorpresa scopro che Cam è partita ed è tornata a Londra come mia sorella, così sta sera sarò l'unica ragazza a sorportare cinque maschi vo­gliosi di divertimento. Harry sembra alquanto abbattuto e lo vedo strano, usciamo dall'hotel, il cielo si è schiarito infatti ha smesso di piovere; Paul ci aspetta fuori così saliamo tutti in macchina e lui ci squadra uno dopo l'altro fermandosi particolarmente su Harry che sembra un morto vivente e su Zayn che ha gli occhi lucidi e la pelle un po' troppo rossa.
Partiamo alla volta di una discoteca abbastanza famosa di Milano dove come sempre appena entrati non facciamo che dividerci e di colpo mi ritrovo sola visto che anche il mio ragazzo sembra essersi volatilizzato, mi avvicino al bancone ordinando qualcosa da bere riconoscendo la figura riccia accanto a me che non fa altro che buttare giù un bicchiere dopo l'altro di quello che sembra alcool troppo forte.
«Harry smettila, siamo appena entrati» gli dico levandogli il bicchiere dalle mani.
«Cait?» sussurra lui stringendo gli occhi per guardarmi meglio.
«Eh chi sennò!» esclamo alzando le mani al cielo, questo ragazzo è davvero una cosa impossibile. Cerco con gli occhi gli altri così che possano aiutarmi, ma non trovo nessuno intanto con la coda dell'occhio vedo Harry scolarsi altri bicchieri mentre non lo guardo.
«Ora basta!» lo prendo per la mano trascinandolo fuori dalla discoteca dove un buttafuori ci fa un timbro per poter tornare dentro. Ci sediamo un po' più in là su una panchina mentre cerco di far prendere aria ad Harry.
«Questi ricci ti fanno troppo male, non riescono a farti arrivare le giuste informazioni al cervello» gli tocco i capelli ridendo e lui sembra sentirsi già un po' meglio, fin quando non tira fuori dalla ta­sca una sigaretta e un accendino. Lo guardo sbalordita.
«E questa?»
«L'ho fregata a Zayn» ride, sembra proprio un bambino, gli afferro quella dannata sigaretta rompen­dola a metà mentre lui mi guarda evidentemente arrabbiato ma so che non mi farebbe mai del male così incrocio le gambe e le braccia al petto guardandolo con aria di sfida.
Di colpo scoppia a piangere, rimango pietrificata perché non avrei mai pensato di vederlo in questo stato, mi avvicino a lui abbracciandolo forte mentre le sue lacrime bagnano la mia maglietta nera, restiamo così per quelle che sembrano ore mentre tutto il dolore che Harry ha in petto esce fuori.
«Scusa..» sussurra dopo un po' staccandosi da me, gli afferro la mano.
«Tranquillo, sono qui per questo» sorrido.
«E' che ieri mi ha visto con un'altra ragazza ed è andata su tutte le furie» inizia a spiegarsi lui.
«E' normale.. è una ragazza e il modo in cui gli hai risposto tu non è stato molto educato. In più lei avrebbe voluto che almeno le avresti corso dietro»
«Allora voglio andare!» esclama alzandosi in piedi barcollando.
«Sta giù» rido tirandolo a sedere «Domani ti prometto che la chiamo, ci parlo io e poi puoi andare da lei, okay?» annuisce, poi si avvicina guardandomi fisso.
«Io non l'ho tradita, quella di ieri era solo la mia migliore amica.. Cait io la amo.. Io la amo!» sus­surra con gli occhi lucidi, lo abbraccio di nuovo ha un'espressione così tenera ed indifesa.
«Lo so Harry»
Sento dei passi avvicinarsi a noi e mi accorgo della presenza di Zayn che ci guarda un po' confuso, gli sorrido e lo vedo chinarsi per prendere Harry sottobraccio dandogli una pacca sulle spalle; li ho sempre visti molto uniti: credo che Styles quando ha un problema corre subito da Zayn perché ha bisogno dei suoi consigli.
Ricordo che una volta entrambi erano andati a farsi un tatuaggio ed Harry voleva assolutamente tenere la mano di Zayn perché aveva paura, mentre ora quasi si diverte a farne di nuovi. Loro sono come fratelli ed immagino che quando me ne sono andata Harry gli sia stato molto vicino, infatti per questo gli devo molto.
Paul ci viene a prendere a tutti e tre per tornare in albergo qui, dopo aver accompagnato Harry in camera sua aiutandolo ad entrare nel letto, ci rifugiamo sotto le coperte della nostra stanza dove mi stringo a Zayn assaporando il suo profumo che mi era mancato molto.
«Tesoro?» domando passando la mia mano sulla sua fronte.
«Si?» risponde lui con la voce roca.
«Ma tu hai la febbre» esclamo


Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Wherever you are I feel at home ***


«Zayn! Torna a letto» urlo prendendogli il polso e trascinandolo nel letto «Come ti salta in mente di uscire in terrazzo a fumare? Guarda io sono senza parole» sbotto sedendomi sul bordo del materas­so guardandolo male, lui sorride facendomi gli occhi dolci.
«Scusa» sussurra, non riesco a resistere così mi avvicino stampandogli un bacio sulle labbra, i miei anticorpi saranno anche bassi ma non posso proprio non baciarlo, e se mi verrà la febbre pazienza.
Il medico aveva raccomandato a Zayn di restare a letto per qualche giorno e prendere delle medici­ne così che in massimo tre giorni tutto sarebbe passato, Paul si era arrabbiato tantissimo.. non lo avevo mai visto così. Poi però aveva considerato che fortunatamente questi giorni non hanno concerti era la rabbia era sbollita, appena hanno potuto gli altri ragazzi sono spariti: Niall è tornando in Irlanda dai suoi genitori, Louis e Eleanor erano partiti per la Spagna per qualche giorno di vacan­za visto che la prossima tappa dove canteranno è proprio Madrid, mentre Liam è sparito da qualche parte con mia sorella.
Quindi sono rimasta io a fare da balia al povero malato mentre fuori a Milano sono tipo 25 gradi e si muore di caldo, Harry è uscito mezz'ora fa e non è più tornato, e sinceramente mi sto alquanto pre­occupando visto che un One Direction è a piede libero in Italia e 1Dneews lo sa.. loro chissà come sanno sempre tutto.
«Cait smettila!» esclama Zayn allungando la mano e togliendomi il foglio di carta ormai completa­mente a pezzettini che sto distruggendo lentamente, mi scuoto ritornando con i piedi a terra proprio nel momento in cui la porta si apre facendo entrare Harry.
«Buongiorno!» sussurra lasciandosi cadere su una poltrona, ha l'aria davvero distrutta ma è sorri­dente segno che porta buone notizie.
«Finalmente!»
«Sono passato all'università» spalanco gli occhi «Volevo vedere come ti era andato l'esame..»
«Eh..» comincio a dire.
«Massimo dei voti, sei una secchiona nata» ride alzandosi dalla sedia e spalancando le braccia, urlo gettandomi su di lui abbracciandolo forte, finalmente una bella notizia, tutti quei giorni di studio avevano fruttato e da adesso fino a settembre vacanza assoluta.
«Anche io voglio un abbraccio» sussurra Zayn mettendo il broncio, scoppiamo tutti e tre a ridere prima di abbracciare anche lui.

 

 

«Avevi promesso di aiutarmi» sussurra Harry, stiamo camminando per il centro di Milano mangian­do un gelato mentre intorno a noi la gente sembra non accorgersi del famoso Harry Styles, forse sono tutti presi dai loro impegni e nessuno ha tempo di guardarsi intorno. Abbiamo lasciato Zayn in camera per riposare visto che la febbre pian piano sta scendendo.
«Infatti voglio aiutarti»
«Allora partiamo!» afferma Harry fermandosi avanti a me, lo guardo pensierosa.
«E lasciare Zayn qui?»
«Ormai la febbre si è stabilizzata e poi staremmo via solo due giorni al massimo» mi fissa con la sua solita espressione da cucciolo bastonato, sbuffo annuendo. Lo vedo sorridere abbracciandomi forte e alzandomi da terra facendomi roteare pericolosamente, ma non ho tempo di far trasalire la paura perché le risate sono troppo forti da spegnere.
«Promettimi però che non farai più il cretino con Cam!» esclamo puntandogli il dito contro, annui­sce mettendosi sull'attenti, gli do un pizzicotto e torniamo in albergo per preparare le valigie visto che stranamente lui aveva già preso i biglietti dell'aereo per la sera stessa.
«Uff.. Uff.. UFF!»
«Zayn la smetti per favore di sbuffare?» chiedo girandomi di scatto e tirandogli un cuscino in fac­cia.
«Come puoi partire senza di me? E per giunta con Harry..» sussurra sistemandosi più su sotto le co­perte buttando fuori dal letto una gamba, poverino deve morire di caldo lì sotto mentre fuori fanno 30°.
«Ancora questa dannata storia?» lo guardo sedendomi accanto a lui accarezzandogli il viso «Harry ha bisogno di me e io gli avevo promesso di aiutarlo.. ogni promessa va rispettata!»
«Lo so ma.. io devo restare qui» mette il broncio, mi avvicino.
«Sono solo due giorni, poi sarò tutta tua» lo bacio, lui mi afferra i fianchi portandomi sopra di lui baciandomi con più foga. Gli stringo i capelli desiderosa del suo corpo e del suo amore finché qual­cuno non bussa alla porta rovinando il momento.
«Oops scusate non volevo interrompere»
«Harry.. questi giorni ti sto odiando parecchio» urla Zayn sbuffando, rido tornando alle mie valigie che ormai sono pronte.
«Dai amico tu pensa a guarirti che a Cait ci penso io» provoca Harry facendogli l'occhiolino e affer­randomi per i fianchi, gli faccio la linguaccia spingendolo fuori dalla stanza mentre torno dal mio ragazzo.
«Torno presto» gli sussurro all'orecchio schioccandogli un bacio sulla guancia.
«Ti amo» risponde lui.
«Non riuscirai mai ad amare me nemmeno la metà di quanto ti amo io» gli dico prima di uscire, lo vedo lungo sul quel letto mentre mi guarda andare via e il cuore mi si spezza in due. Di colpo mi scorrono avanti tutti i nostri momenti ricordando il motivo per mi sono innamorata subito di lui, della sua voce, dei suoi occhi. Mi sorride e mi sento sciogliere perché il suo sorriso mi da fiducia , e giuro che quando sorride non c’è cosa più bella perché ogni cosa attorno a me scompare.

 

 

«Finalmente a casa» sussurro una volta scesa dall'aereo, prendiamo un taxi e raggiungiamo l'abita­zione di Harry; guardo le case, i giardini, il cielo e tutto mi è mancato terribilmente, addirittura il tempo strano di Londra: questa è la mia casa e sempre lo sarà.
Mentre Styles cerca le chiavi per entrare il mio sguardo è attirato da una piccola casetta poco più in là con i mattoncini marroni e gialli, il tetto grigio e una staccionata bianca che contorna tutto il peri­metro mentre il giardino è ricoperto di magnifici fiori e un cartello riporta una scritta che non riesco a distinguere. Così mi incammino come se comandata da una forza maggiore arrivando fino alla staccionata “You and I were about to make some memories in this life!”, una lacrima mi scende lun­go il viso e veloce cade a terra nel giardino, nel mio giardino, nel NOSTRO giardino. Di colpo le gambe iniziano a tremare e le mani afferrano più saldamente l'inizio della staccionata per non ca­dere a terra, sono stata una sciocca ad abbandonarlo, a lasciare tutto questo per uno stupido litigio per una stupida decisione presa troppo velocemente e solamente con rabbia.
Harry si avvicina a me passandomi una mano sopra le spalle, mi giro per guardarlo tuffandomi tra le sue braccia scoppiando a piangere, buffi i ricordi, eh? Sono la cosa più bella che si ha eppure ti ren­dono triste.
«Tranquilla da adesso in poi andrà tutto bene» mi sussurra lui, mi stacco asciugandomi gli occhi con la mano, insieme torniamo davanti casa di Harry proprio quando una ragazza si ferma con la bici­cletta davanti al suo steccato. Osserva la casa anche lei con un'enorme tristezza negli occhi, senza accorgersi però delle valigie sotto il portico o di noi.
«Harry» dico a bassa voce tirandogli la manica «C'è Cam» continuo indicando la ragazza, lui si gira e immediatamente i suoi occhi brillano di una luce immensa, una luce così grande che permettereb­be ad un cieco di vedere qualsiasi cosa. Fa un passo avanti poi ci ripensa abbassa lo sguardo e torna indietro.
«Non fare lo scemo! Corri da lei!» lo spingo, mi guarda e gli faccio cenno di andare così inizia a correre incontro a lei gettandosi in ginocchio poco prima di raggiungerla. Come sempre il caro Har­ry deve esagerare, con le mani in tasca li raggiungo salutando Cam con un segno di mano e rima­nendo in disparte per non intromettermi, ma ascoltando qualsiasi cosa.
«Sono stato un cretino, un ipocrita, un vile, un egoista, uno stupido ma ora sono qui con il cuore in mano a chiederti perdono e non me ne andrò finché tu non mi avrai perdonato. Ti seguirò ovunque, farò qualsiasi cosa per far tornare tutto come prima, perché una vita senza te non vale la pena viver­la» urla Harry piangendo, non l'ho mai visto così disperato e così dolce insieme, è davvero un ra­gazzo perfetto e chi pensa il contrario non capisce assolutamente niente.
Cam rimane pietrificata davanti alla scena, poi lentamente si riprendere rendendosi conto di cosa sta veramente succedendo e scende dalla bicicletta gettandola a terra camminando verso di Harry con passo deciso.
«Styles alzati immediatamente» sussurra tirandogli il colletto, Harry scatta in piedi come un soldati­no.
«Cam io ti amo ti prego io..» inizia lui, Cam lo ferma gettandoglisi al collo stampandogli un bacio immenso sulle labbra, mi commuovo vedendo una scena del genere degna da oscar e non riesco a trattenere un applauso che interrompe la coppia. Entrambi si voltano a guardarmi sorridendo, mi scuso e torno in casa, ora sarà strano passare la notte qui con loro due o peggio da sola.. Harry non aveva bisogno del mio aiuto, alla fine le cose si sono aggiustate da sole perché se l'amore è forte di­struggerà ogni ostacolo.
Accendo la televisione facendo zapping tra i canali fino a fermarmi ad un telegiornale spagnolo, questa televisione prende in qualsiasi posto del mondo, dove all'improvviso appaiono Louis ed Eleanor. Aumento il volume per cercare di capire cosa stanno dicendo, ma il traduttore spagnolo non mi fa capite assolutamente nulla, almeno stanno bene visto che nessuno dei due ha dato segni di vita.
Squilla il telefono facendomi sobbalzare.
«Harry? Harry?» urlo, ma niente così mi alzo per rispondere.
«Pronto?»
«Signor Styles?» sussurra una voce maschile.
«Ehm veramente no» ho la voce da donna potrò mai essere Harry?
«Ah possiamo lasciar detto a lei?» insistono.
«Si dica pure»
«Avevamo chiamato ieri il Signor Styles per spiegargli nel dettaglio la nostra offerta della carriera da solista che gli avevamo proposto» il telefono mi cade dalle mani così come il mondo.. Harry una carriera da solista? Ci deve essere assolutamente uno sbaglio! «Può gentilmente riferire al signore di richiamarci non appena rientra a casa?» riafferro il telefono deglutendo e cercando di mantenere la voce calma.
«Certo riferirò, arrivederci» chiudo senza dar modo di dire altro proprio quando Harry rientra in casa con un bel sorriso in volto.
«Cam è tornata a casa, usciamo sta sera. Sono così contento Cait che non so quel che farei e..» nota la mia espressione «Tutto bene?» si avvicina, ma io faccio un passo indietro.
«Carriera da solista?» lo guardo meravigliata.
«Come lo hai saputo?»
«Allora è vero» inizio ad urlare portandomi le mani tra i capelli.
«Cait non è come pensi, mi hanno solo offerto questa opportunità, mi hanno detto di guardare e di osservare come lavorano loro tutto qui» cerca di spiegarmi.
«Evidentemente per aver richiamato hai fatto capire loro che un minimo eri interessato»
«Io.. no, cioè..» blatera camminando avanti e indietro, ormai lo conosco quando fa così è confuso. Non me lo sarei mai aspettato da lui, è sempre stato il primo ad affermare agli altri l'importanza di stare tutti uniti e di condividere tutto, che siamo una grande famiglia e ora vuole abbandonarci solo per fare qualche soldo in più rovinando tutto quello che abbiamo costruito?
No.. non riesco proprio a capirlo!
«Non ne voglio parlare» corro di sopra in una stanza degli ospiti chiudendomi dentro sbattendo la porta, mi sembra quasi un incubo. In cuor mio so che Harry non accetterà mai eppure la sola idea che lui abbia pensato di formare una band tutta sua, di intraprendere una strada da solo mi mette i brividi. Mi stendo sul letto e ancor prima di accorgermene mi addormento.
«Cait.. CAIT!» mi sento chiamare, riconosco la voce e non voglio voltarmi. Sono in fila per prende­re l'aereo per tornare a Milano, ma evidentemente Harry non perde la speranza di corrermi dietro per fermarmi, mi sento chiamare più forte allora decido di voltarmi trovandomelo davanti mentre più in là Cam mi saluta con la mano, ricambio.
«Cosa c'è Styles?» mi fa una smorfia, odia essere chiamato per cognome.
«Cait tu lo sai che non avrei mai accettato, i ragazzi, tu, Cam siete tutta la mia vita.. siete la mia fa­miglia lo sai che non vi abbandonerò mai» sussurra commosso, questi giorni il ragazzo è troppo sensibile.
«Lo so Harry» sorrido «Però voglio che chiami quel tizio rifiutando l'affare e che mai più ti venga­no in mente queste stupide idee, okay?» lo guardo seria, lui annuisce abbracciandomi.
«Sarà il nostro segreto» mi sussurra all'orecchio, annuisco scoccandogli un bacio sulla guancia.
«Ci vediamo in Spagna domani!» saluto sia Harry che Cam prima di imbarcarmi decisamente me­glio e con il cuore più leggero, ora mi aspettava soltanto due ore di volo e finalmente avrei rivisto Zayn, la sua assenza questi giorni si era fatta sentire pesantemente.
Durante il volo mi addormento svegliandomi solamente quando lo speaker annuncia che siamo arri­vati a Milano, ancora un po' scombussolata scendo prendendo un taxi che mi porta all'hotel; non mi abituerò mai a questa vita di partenze e arrivi, non so come loro riescano a sopportare tutto ciò. Sal­go in camera, ma non c'è nessuno: il letto è vuoto e a quanto pare lo è da un bel po' visto che la ca­meriera lo ha rifatto, afferro il cellulare per comporre il numero di Zayn ma dalla finestra lo vedo nel cortile interno all'hotel.
Scendo di sotto velocemente per raggiungerlo.
«Zayn!» lo chiamo, si volta a salutarmi con la mano tenendo con l'altro braccio uno skate, è a panta­loncini corti e maglietta a maniche corte.. mi si congela il sangue vedendolo così, non lo avevo la­sciato delirante con la febbre nel suo letto?
«Ti ammalerai così!» gli urlo.
«La febbre è passata!» ride salendo sopra lo skate e raggiungendomi velocemente «Mi sei mancata» mi abbraccia forte baciandomi con passione, il suo odore mi arriva sin alle narici e mi sento a casa.. perché ora lo so: la mia vera casa è ovunque sia lui.


Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Are you crying? ***


E' impossibile prevedere ogni sua mossa: un minuto prima è a destra, ti distrai anche per un secondo e te lo ritrovi a sinistra che ti guarda di soppiatto pronto a gettarti in acqua ridendo. E' tipico di lui non sta fermo, non ci riesce proprio!
«Niall smettila così mi fai venire il mal di stomaco!» esclamo ritrovandomelo di fronte, lo schizzo per distrarlo e passo la palla a Liam che si sta sbracciando poco più in là facendomi segno che è li­bero, Payne afferra al volo e fa punto urlando come un pazzo nuotando a me in contro per abbracciarmi.
«Siamo i migliori!» urliamo insieme mentre Louis fa finta di annegare per aver sbagliato il rigore.
Sono due ore che ce ne stiamo immersi nell'acqua a giocare a calcio, l'hotel ha una piscina immensa e il sole della Spagna è così cocente da rendere impossibile la sopravvivenza al di fuori di questa pozza d'acqua, non riesco a capire come fa Eleanor a starsene sdraiata sullo sdraio a prendere il sole.. io mi sarei presa un'ustione grandissima.
Rimango sovrappensiero un minuto di troppo ritrovandomi qualcuno che mi stringe da dietro posando le sue labbra gelate sul mio collo, un brivido mi percorre per tutta la schiena facendomi venire in un secondo la pelle d'oca. Mi volto per guardare chi ne è l'artefice trovando due paia di occhi marroni che mi fissano e un sorriso stupendo che si apre di fronte a me, metto le mie braccia intorno al collo di Zayn stringendolo e avvicinando il mio viso al suo così che i nostri nasi si possano sfiorare. Lui posa le sue labbra sulle mie chiudendo gli occhi e concedendomi uno dei suoi baci più belli.
«Qui qualcuno vorrebbe giocare!» urla Niall schizzandoci, ci stacchiamo mettendoci a ridere.
«Basta vi prego non ce la faccio più» mi lamento mettendomi a pancia in su a mo di morto sopra l'acqua guardando il cielo dove non c'è traccia nemmeno di una sottilissima nuvola, eccola final­mente l'estate. La mia estate senza nessun pensiero, la mia prima estate insieme a lui.. quasi un anno è passato dal momento dell'incidente ormai non ci penso quasi più, non sono più tornata in ospedale non ho avuto più il coraggio di vedere quel letto bianco, oppure tutti quei medici che passavano ve­locemente nei corridoi e nelle camere. Era come un brutto sogno, se mi concentro riesco ancora a sentire la voce di Niall e Liam che litigano per la storia dei media, oppure il tono arrabbiato di Horan che si da la colpa per il mio stupido incidente.. tutto così lontano, così sfocato che quasi non sembra reale.
«A cosa pensi?» mi chiede qualcuno avvicinandosi e facendomi ombra con il suo corpo, apro un oc­chi e vedo una massa bagnata di capelli biondi.
«Al giorno del mio incidente» vedo la sua espressione mutare d'improvviso «Pensavo a quante cose sono cambiate.. è passato quasi un anno ti rendi conto?»
«E' stata colpa mia..» mi rimetto in piedi di fronte a lui accarezzandogli la guancia con la mano dol­cemente, questo ragazzo mi fa una tenerezza inimmaginabile.
«Niall non è vero, è successo quel che è successo e devo ringraziare il destino per avermi fatto co­noscere te e tutti gli altri. Se non fosse accaduto ora molto probabilmente sarei a Londra davanti al mio stupido pc su qualche account Twitter per vedere dove siete e cosa state facendo, immaginando di essere con voi e invece guarda..» allargo le braccia indicando tutti «Siamo qui.. insieme» sorrido, lui ricambia abbracciandomi forte.
«Ti voglio bene» mi sussurra.
«Anche io Niall, lo sai sei il mio migliore amico» gli stampo un bacio sulla guancia stringendolo forte, è così dolce e piccolo tra le mie braccia che potrebbe scomparire e nessuno se ne accorgereb­be. Quando i ragazzi sono fuori dal palco ed incontrano le fans tutte corrono subito da Harry o da Zayn per abbracciarli mentre Niall rimane indietro e in disparte, vederlo in quei momenti è come morire dentro, lui è un ragazzo speciale che riesce ad amare con il cuore ogni singola fans, ad ogni concerto toglie gli auricolari per ascoltare il canto di tutte le ragazze che urlano insieme a lui.. que­sto è Niall Horan, il ragazzo più dolce sulla faccia della terra e mai nessuno dovrà farlo soffrire.


 

«Ma Harry non doveva arrivare oggi pomeriggio?»
«Ho sentito Cam prima e ha detto che lei doveva andare da sua madre perché aveva dei problemi quindi non sarebbe venuta in Spagna, mentre Harry doveva essere già partito» dico alzando le spalle, tiro fuori il telefono componendo il suo numero che ormai so a memoria allontanandomi un po' visto la confusione immensa che c'è.
Liam ha avuto l'idea geniale di fare un barbecue in giardino invitando un po' di amici e familiari che sono arrivati per vedere il loro concerto a Madrid, infatti c'è anche mia sorella Beth, ma della mam­ma non c'è traccia, forse è rimasta in Canada per il suo lavoro.
«Pronto?»
«Harry ma dove sei? Stiamo per mangiare e stiamo tutti aspettando te» sussurro al telefono seden­domi su una panchina lontana dall'hotel.
«Qui» mi sussurra da dietro posandomi una mano sulla spalla, sussulto chiudendo la telefonata.
«Non lo fare più, mi hai spaventata!» esclamo dandogli un pugno sul bicipite, in questi ultimi mesi tutta la palestra che fa ogni giorno sta dando i suoi frutti formandogli il corpo in modo molto sexy, se solo non fosse per quell'enorme farfalla tatuata sullo stomaco.. vorrei proprio sapere a cosa stava pensando il giorno in cui se l'è fatta.
«Dai andiamo, stanno tutti aspettando te» lo prendo per la mano trascinandolo verso l'hotel, ma lui non si muove di un centimetro e io non sono forte così rimango appesa al suo braccio guardandolo negli occhi confusa.
Mi guarda e le nostre iridi verdi si intrecciano ancora una volta: quanto tempo è passato dalla prima volta che mi ha baciata, è stato il primo ad aiutarmi a ricordare, il primo ad insinuarsi nel mio cuore creandosi un armadietto tutto suo che apriva e chiudeva come solo lui voleva. L'ho odiato per così tanto tempo a causa di tutte le sue incertezze e per le mie, eppure adesso quei giorni sembrano così lontani..
«A cosa stai pensando?» mi chiede togliendosi gli occhiali da sole.
«A quando ci siamo conosciuti, sono cambiate così tante cose..» sussurro alzando gli occhi al cielo mentre un aereo passa spedito lasciando una scia bianca: forse noi siamo come gli aerei, corriamo e viviamo la nostra vita velocemente senza neanche accorgercene lasciandoci alle spalle una scia di ricordi, di rimpianti, di occasioni mancate.
«Già» sospira lui passandosi una mano tra i capelli «Ti ricordi quella volta che io e Zayn abbiamo litigato per te?» mi chiede.
«Come dimenticarla» scoppio a ridere «Anche perché dopo quella vostra scenata qualcuno si è am­malato di brutto, no?» lo punzecchio.
«Hai ragione questo lo avevo dimenticato, una febbre tremenda avevo preso» ride forte mentre la strada si riempie della sua voce.
Lo guardo negli occhi notando quanto è cresciuto e cambiato in tutti questi mesi che lo conosco, sembra una persona nuova.. ora è più maturo sembra essersi reso conto dell'importante ruolo che ha nella vita di tutte le ragazze che li ascoltano così ogni volta che incontra le fans fa di tutto per salutarle e passare del tempo con loro. E' un ragazzo d'oro, noto come si comporta con Cam, non le fa mancare nulla e farebbe di tutto pur di vederla sorridere.
«Andiamo a mangiare?» domando mentre lo stomaco inizia a brontolare, lo vedo ridere passandomi un braccio intorno alle spalle.
«Ho una fame da lupi» esclama.

 

 

Urla, urla e ancora urla. Mi sveglio di soprassalto ritrovandomi in camera al buio, mi avvicino alle finestre scostando le tende e il sole sta sorgendo appena adesso quindi devo dedurre che è l'alba; cerco a tentoni Zayn ma non lo trovo da nessuna parte così indosso una sua felpa e silenziosamente esco fuori nel corridoio.
Paul ha prenotato l'intero hotel solo per noi così da poter stare riposati ed isolati dal centro visto che ogni volta migliaia di fans impedivano ai ragazzi di trascorrere un buon soggiorno, scendo le scale scalza, vecchia abitudine risvegliata anche grazie a Louis, trovando le luci accese nel salone. Mi appoggio allo stipite per ascoltare chi a quest'ora del mattino sta facendo tutto questo baccano e riconosco le voci di tutti e cinque i componenti della band, ma non stanno scherzano.. sembrano piuttosto arrabbiati.
«E' normale svegliarsi e trovare questo giornale fresco fresco davanti l'hotel?» urla Liam cercando di controllare la voce per non svegliare Beth e gli altri.
«Ragazzi io ve lo avrei detto.. non era importante»
«Non era importante?» domanda Louis, lo sento sfogliare le pagine ed enunciare «Il giovane can­tante Harry Styles della neo band inglese One Direction sembra proprio aver sviluppato un certo interesse per la carriera da solista, avvistato insieme ad un noto produttore discografico si pensa che voglia lasciare la rinomata band per dedicarsi ad un percorso tutto suo. Come faranno gli altri membri ora che il loro “leader”» sottolinea Louis con una punta di disprezzo «Ha deciso di intraprendere un'altra strada?» conclude gettando il giornale a terra.
«Da te non me lo sarei mai aspettato» sussurra Zayn, gli trema la voce evidentemente ferito e deluso dal comportamento del suo migliore amico, vorrei correre nella stanza e spiegare come stanno le cose, dire a tutti loro che Harry aveva rifiutato considerando l'idea di lasciare la band come un suici­dio, ma qualcosa mi impedisce di muovermi. Sento che ora è un problema di tutta la band e io in queste questioni non ho voce in capitolo, così lentamente me ne ritorno a letto infilandomi sotto le coperte e aspettando che Zayn ritorni in camera per abbracciarmi e sussurrarmi che andrà tutto bene.
«E' facile accusare gli altri senza aver ascoltato prima la loro versione dei fatti» sussurro.
«Cait non ti immischiare per favore» dice Zayn, è tornato in camera pochi minuti dopo di me con gli occhi rossi e stanchi segno che aveva pianto. Odio vederlo così, mi fa soffrire che lui sta male per una cosa così banale e cosa ancora peggiore è che non c'è niente che io possa fare per farlo stare meglio, certe volte mi odio così tanto perché mi sento impotente.
«Mi immischio invece! Voi siete la mia famiglia ora» mi volto dalla sua parte trovando il suo viso di fronte al mio e guardandolo intensamente negli occhi.
«E' difficile da capire..»
«No, Zayn sei tu quello che non capisce.. io già la sapevo questa storia»
«Come lo sapevi?» chiede mettendosi a sedere sul letto con un'espressione che non mi piace per niente.
«Si quando sono tornata a Londra con Harry per sbaglio ho risposto al suo telefono e l'agente mi ha raccontato tutto, poi Styles ha spiegato che lui mai e poi mai avrebbe abbandonato la band. Ci tiene a voi..» gli poso una mano sul petto.
«Perché non me lo hai detto?»
«Avevo promesso ad Harry di non dirlo a nessuno» sussurro avvicinandomi a lui che invece scuote la testa e mi allontana da sé.
«Era una cosa importante e avresti dovuto dirmelo»
«L'avevo promesso» insisto alzando la voce.
«Ad Harry vero? Harry, un'altra volta Harry viene prima di noi.. della nostra relazione, ovviamente lui è più importante!» esclama arrabbiato alzandosi dal letto e puntandomi il dito contro.
«Zayn stai delirando? Ancora con questa storia? Non ti è mai passata che prima di stare con te io sia stata anche con lui eh? Ammettilo una buona volta» urlo mettendomi in piedi sopra al letto e supe­randolo in altezza.
«Sei solo una bambina!» sbotta Zayn uscendo dalla camera e sbattendo con forza la porta.
Non ci posso credere, se n'è andato lasciandomi qui da sola come una stupida con milioni di pensie­ri in testa senza nessuno con cui parlare. Si era arrabbiato e ancora una volta come suo solito era sparito invece di restare calmo e affrontare il problema con pazienza; mi siedo sopra alle coperte portandomi le mani agli occhi singhiozzando finché non sento un tonfo in giardino. Mi affaccio alla finestra scoprendo Zayn seduto con il microfono in mano: l'unica cosa che riesce a calmarlo è la musica, ha gli occhi lucidi.. alza lo sguardo incrociando il mio, entrambi stiamo piangendo e sof­frendo perché nessuno dei due vuole ammettere che in realtà stiamo litigando per una sciocchezza. Ci amiamo e questo è quello che conta.





Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** We can't fight forever ***


La vita ti mette davanti a delle scelte e non sempre riusciamo a prendere quella giusta, poi passiamo il nostro tempo pensando a come sarebbe andata se invece di svoltare a destra avessimo preso la strada di sinistra anche se più lunga e pericolosa.

 

«Buongiorno» sussurro scendendo in sala per fare colazione e la scena che trovo mi trapassa il cuo­re da parte a parte, Harry è seduto ad un tavolo in disparte mentre gli altri membri della band sono in un altro tavolo che stanno facendo colazione in silenzio. Nessuno nota la mia presenza così affer­ro un cornetto sedendomi vicino a Liam.
«Quanti anni avete?» domando duramente, vedo i ragazzi guardarmi confusi, indico Harry.
«Cait non è questione di maturità o no, è questione di essere leali ed onesti» mi controbatte Louis con voce fredda, lo guardo sbalordita.
«Lui darebbe tutto pur di stare con voi» batto un pugno sul tavolo e vado a sedermi accanto ad Har­ry proprio nel momento in cui entra Zayn dalla porta, mi lancia un'occhiata priva di qualsiasi emo­zione poi va a sedersi con gli altri senza prendere nulla da mangiare.
«Come stai?» chiedo ad Harry passandogli metà cornetto, lui lo prende scrollando le spalle, ha delle occhiaie profonde segno che non ha dormito tutta la notte e gli occhi sono rossi.
«Come se qualcuno mi avesse investito almeno 50 volte» sussurra con la voce roca e tremante, non riesco proprio a vedere tutto questo vorrei prenderlo di peso e portarlo all'altro tavolo, vorrei vederli scherzare insieme come sempre eppure la stanza è immersa nel silenzio.
Nessuno parla, nessuno ride, solo il tintinnio delle posate e delle tazze accompagna l'atmosfera come una lunga marcia funebre, arriva Paul ad interrompere il tremendo funerale; si piazza in mezzo e guarda i due tavoli con sguardo severo e preoccupato.
«Vi voglio tutti e cinque nella sala dei convegni entro dieci secondi» tuona con la voce potente al­zando le mani al cielo e contando lentamente, vedo i ragazzi alzarsi velocemente dai posti e correre spediti verso la loro destinazione: la furia di Paul deve essere davvero terribile!
Rimasti io e lui si avvicina sorridendomi.
«Tranquilla ora ci penso io a sistemare tutto» lo lascio uscire poi sgattaiolo anche io nella loro dire­zione appostandomi dietro la pesante porta marrone per poter ascoltare ciò che dicono, e non risulta neanche un'impresa impossibile visto che all'interno stanno urlando praticamente tutti.
Harry sta urlando sopra alla voce di Louis che lo accusa di essere un traditore, Liam borbotta in sot­tofondo mentre Niall cerca di calmare tutti quanti da buon pacifista, ma la voce di Zayn non si ascolta da nessuna parte. Cerco di affacciarmi socchiudendo la porta però non riesco a vedere niente per colpa di Paul che si è piazzato davanti così da non farli uscire.
«Vi ho detto che mi dispiace, che non avrei mai accettato una cosa del genere!» esclama Harry per la milionesima volta.
«Non me lo sarei aspettato da te» ribatte Louis.
«Basta ragazzi io credo ad Harry, lui non ci avrebbe mai pugnalato alle spalle... siamo una famiglia» urla Niall per farsi sentire da tutti.
«Ha ragione Horan, siamo una famiglia e dobbiamo sostenerci quindi anche io credo ad Harry» ri­sponde Liam, sento i suoi passi avvicinarsi a Styles per abbracciarlo, bene e due sono convinti ora tocca gli altri più tosti.
«Zayn?» domanda Harry con voce tremante.
«Io so che neanche un minuto hai pensato di tradirci perché lo abbiamo giurato quella notte davanti al fuoco a casa tua che mai niente e nessuno ci poteva dividere, quindi oggi sono qui a rinnovare quella promessa. Scusa se ieri ho reagito male, ti voglio bene Harold!» risponde Zayn abbraccian­dolo dandogli una forte pacca dietro la schiena, cala poi un silenzio imbarazzante e sento dei passi avvicinarsi alla porta faccio in tempo a spostarmi che Zayn, Liam, Niall e Paul escono dalla stanza lasciando Harry e Louis a parlare da soli.
«Grazie» sussurro a Niall abbracciandolo di sfuggita appena mi passa avanti, mi sorride spostando­mi una ciocca di capelli dietro l'orecchio accarezzandomi la guancia teneramente.
«Mai e poi mai avrei litigato con uno dei mie fratelli» mi dice abbracciandomi forte, rimango stretta tra le sue braccia dove posso sempre trovare conforto perché so che è l'unico che non mi tradirà mai, l'unica persona che ci sarà sempre accanto a me pronto a darmi un aiuto, un appiglio su cui ag­ganciarmi in caso di bisogno senza chiedere mai nulla in cambio. Un piccolo angelo custode di ogni ragazza.
Mi lascia andare seguendo Liam chissà dove, mi volto per cercare Zayn ma è già sparito di colpo così sbuffo ed esco in piscina sedendomi sul bordo e immergendo i piedi nell'acqua fredda, anche oggi il sole è cocente e fa un caldo micidiale. Quel caldo che ti fa sciogliere al sole come se fossi un ghiacciolo, una cosa positiva è che mi sono abbronzata moltissimo così da passare da latticino lon­dinese a marocchina.
La Spagna è davvero bella anche se mi dispiace essere qui perché so che sarà l'ultima tappa prima del tour americano, mi dispiace abbandonare l'Europa perché in America le fans sono più scatenate, fanno cose impensabile e New York o le altre grandi città sono bellissime ma troppo caotiche per una ragazza semplice come me.
Inoltre per loro, soprattutto per Harry e Zayn, andare in America equivale a fare altri mille tatuaggi, cosa che non condivido in pieno.
«Hey Cait» mi volto trovando una sagoma davanti a me così porto una mano davanti agli occhi per pararmi dal sole accecante e riconosco Lou la truccatrice dei ragazzi che in braccio ha la sua piccola bambina che sta mangiando qualcosa con le manine minuscole.
«Ciao Lou come mai da queste parti?» mi alzo in piedi abbracciandola.
«Ero venuta a cercare Harry per chiedergli se mi teneva Lux, ma è corso in camera a dormire.. dopo tutto quello che è successo mi è sembrato il minimo» risponde con un sorriso.
«Hai qualche impegno?»
«Mi ha chiamato una casa di moda qua a Madrid con la quale ero in contatto e mi vogliono per tutto il giorno e non so a chi lasciare Lux» guardo la piccola biondina indicare il cielo dove stanno passando due enormi gabbiani e scoppia a ridere divertita, amo i bambini.
«Se vuoi la tengo io, mi piacerebbe molto.. davvero» sorrido spalancando le braccia, la bambina mi guarda timida nascondendo il viso tra i capelli della mamma poi mi sorride mostrando i suoi piccoli dentini prima di gettarsi tra le mie braccia.
«Cait sei sicura? Mi salveresti la giornata» esclama Lou, annuisco lei mi abbraccia prima di fuggire via salutando Lux con un bacio.
Guardo la piccola che osserva incantata la piscina mentre i suoi occhi vanno a ritmo delle onde che si creano a causa del vento leggero: destra, sinistra, destra, sinistra.. come una dolce melodia così che i suoi occhi azzurri si confondono con il blu profondo dell'acqua. Farle fare un bagnetto non ucciderà nessuno, no?
«Lux ti va di fare un tuffo?» le chiedo, lei mi guarda ci pensa un attimo poi annuisce tirando fuori la lingua, sorrido levandole la tutina che indossa e posizionandole una ciambella enorme in vita, mi spoglio anche io rimanendo in costume e ci avviciniamo nella piscina più piccola quella dove l'ac­qua mi arriva massimo alla vita, con delicatezza entriamo entrambe.
Lux inizia a battere le mani schizzando ovunque, la guardo estasiata.. non so perché ma i bambini mi hanno sempre affascinato, passare del tempo con loro, farli divertire vedendo le loro reazione è una delle cose al mondo che mi piacciono di più e che potrei fare per tutta la vita.
Passiamo il resto della mattinata immerse nell'acqua assaporando il sole sulla nostra pelle, ma il pe­riodo di silenzio finisce ben presto quando arrivano Louis e Niall a disturbarci, desiderosi anche loro di trascorrere un po' di tempo in piscina.
«Allora si è risolto tutto?» chiedo a Louis mentre Horan sta giocando con Lux.
«Si.. giuro che all'inizio non ci avevo visto più, ero talmente arrabbiato con Harry che avevo deciso che non lo avrei mai più perdonato. Poi però la rabbia è passata e ho capito che stavo commettendo un errore enorme e ci siamo chiariti» sorride di nuovo con un tono di voce molto più leggero e calmo, la loro è un'amicizia fortissima un litigio come quello non poteva distruggerla.
«Tu invece con Zayn?» abbasso lo sguardo scrollando le spalle.
«Oggi non mi ha proprio notata e ora chissà dov'è..»
«Dovresti parlargli» inizia Louis, ma poi viene interrotto da Eleanor che appare sul bordo della pi­scina intromettendosi nella nostra conversazione.
«Louis tesoro mi avevi promesso di accompagnarmi in quel posto»
«Oh certo!» Louis si batte una mano in fronte poi velocemente esce dalla piscina salutando me e Niall prima di seguire Eleanor, me lo ha portato via proprio sul più bello.. ho bisogno di consigli! Così mi avvicino al biondino che sta ancora giocando con Lux facendo finta di annegare per poi spuntare fuori all'improvviso facendola ridere di gusto.
Faccio per parlargli ma Josh, il batterista, ci interrompe rubandomi anche Niall lasciandomi com­pletamente sola con i miei dubbi e le mie insicurezze, così prendo la piccola e usciamo finalmente dall'acqua tornando in camera per cambiarci. Le faccio indossare un giubbottino marrone e un paio di pantaloncini blu con delle scarpette rosa, è davvero bellissima.
Resto a guardarla, ancora non si rende conto di quanto è fortunata, si avvicina a me appoggiandomi la manina sulla guancia così la prendo in braccio e la faccio sedere sopra le mie ginocchia guardan­dola intensamente negli occhi, così che i miei verdi si mischiano con i suoi azzurri.
«Zayn?» mi chiede all'improvviso con la sua vocina acuta, rimango sbalordita.
«Non lo so..» rispondo cercando di mascherare la mia tristezza, ma anche lei si accorge che c'è qualcosa che non va.
«Pace con Zayn, per favore» mi sussurra tirandomi la manica della maglietta, sorrido scompiglian­dole i capelli annuendo. «No, no ora!» dice a voce più alta passandomi il telefono fermo sopra al letto, lo afferro con le mani tremanti poi mando un sms a Zayn chiedendogli di venire in camera.
«Fatto» le dico, lei sorride con un'espressione alquanto soddisfatta, non passano più di dieci minuti che qualcuno bussa alla porta così vado ad aprire trovando Zayn difronte a me, è alquanto abbron­zato e indossa una camicia di jeans che gli sta davvero bene. Mi manca l'aria e mi tremano le mani, lo faccio entrare mentre Lux si rotola sul letto battendo le mani alla vista del cantante.
«Zayn.. zayn!» urla lei, lui si avvicina prendendola in braccio e alzandola in aria facendola girare mentre Lux ride fortissimo, rimango a guardarli in disparte immaginandomi a casa mia dove quella che Zayn tiene in braccia è mia figlia, magari ha la forma dei suoi occhi e i miei capelli biondi.. sa­rebbe una bambina bellissima in ogni caso.
Mi avvicino a lui poggiandogli una mano sul braccio, si volta incrociando i miei occhi e vedo che anche lui sta immaginando il mio stesso desiderio e so che nessuna lite potrà mai dividerci, posa la bambina sopra al letto poi si avvicina a me.
«Non dovevo arrabbiarmi con te» sussurra accarezzandomi il fianco con una mano «Scusami ho parlato troppo senza neanche pensare un momento, io volevo solo dirti che..»
«Shh..» lo interrompo chiudendogli le labbra con l'indice «Vorrei che rimanessi un attimo in silen­zio ed ascoltassi i battiti del mio cuore.. capiresti che l'unica cosa che pronunciano è il tuo nome» mi stringe a lui baciandomi, quel genere di bacio che mi fa capire che non era mai stato così felice prima d'ora.


  

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Because this love is only getting' stronger, so I don't wanna wait any longer ***


E' bello svegliarsi accanto a lui con il suo braccio intorno alla tua vita e il suo viso così vicino al mio che riesco a percepire il suo respiro lento e regolare, è così bello mentre dorme quasi che sembra una statua di cera. Lo osservo rendendomi conto di quanto questo ragazzo mi ha dato in un anno, grazie a lui ho recuperato completamente la memoria, grazie a lui ho una nuova famiglia più grande, ma soprattutto grazie a lui ho scoperto cos'è finalmente il vero amore.
Silenziosamente scivolo via dalla sua presa e mi avvicino al bordo del letto pronta ad alzarmi, ma una mano mi afferra trascinandomi di nuovo accanto a lui.
«Buongiorno» sussurro in un sorriso.
«Pensavi di scapparmi?» ride lui dandomi un bacio, passare la notte con lui è la cosa migliore al mondo perché solo tra le sue braccia riesco ad essere me stessa senza né maschere né veli.
«Lo sai che sono sempre tua» ricambio il bacio «Ma ho anche bisogno di cibo» rido alzandomi di scatto dal letto e cercando di rivestirmi.
«Che programmi abbiamo oggi?» chiedo mentre indosso un vestito bianco. Mi guarda dal letto as­sumendo un'espressione strana poi sorride e si alza anche lui per vestirsi, rimango impalata a fissar­lo attendendo una risposta che non arriva mai.
«Vado a farmi la doccia» dice lui sparendo nel bagno, sono decisamente confusa, ma non gli do peso così scendo di sotto per fare colazione, forse uno degli altri ragazzi mi spiegherà in cosa consi­ste la giornata di oggi visto che da quanto ne so hanno il giorno libero prima di partire per Atlanta.
Passare dal caldo della Spagna al caldo di Miami è davvero troppo, è la prima volta che vedo questa splendida città e sicuramente d'estate è meravigliosa, le spiagge brulicano di turisti che vogliono un assaggio dell'acqua americana, i marciapiedi sono intasati da ragazzini che si esercitano o con i pat­tini o con lo skateboard cosa che piace molto a Zayn.
Trovo Liam e Niall seduti in sala, così prendo una tazza di caffè con un cornetto e mi siedo accanto a loro osservandoli attentamente, hanno l'espressione alquanto stanca.
«Hey ragazzi tutto bene?» chiedo.
«Cosa..? Uhm certo!» esclama Niall poco convinto.
«Avete fatto le ore piccole?» domando a Liam che annuisce sbadigliando.
«Andy ci ha portato in un locale davvero cool, ma siamo tornati che erano le sei e siamo completa­mente distrutti»
«Perché non siete rimasti a dormire?»
«Devo accompagnare Zayn in un posto» sussurra Liam bevendo tutto d'un fiato la sua tazza di caf­fè, lo guardo sospettosa.
«Quindi oggi mi aspetta una bella giornata da sola?» sospiro incrociando le braccia davvero offesa, nel suo giorno libero preferisce andare in giro con i suoi amici che stare con la sua ragazza.. ma che bravo!
«Cait se vuoi ti faccio compagnia io» sussurra Niall con il suo accento irlandese mangiandosi metà delle parole, quando è stanco tende a parlare in dialetto.. e sinceramente a volte non lo capisco.
«Tranquillo riposa pure» sorrido posandogli una mano sul suo braccio, lui mi sorride poi si trascina in camera scrivendo qualcosa al telefono probabilmente vorrà aggiornare le sue fans postando qual­cosa su Twitter.
Niall è l'unico che rende partecipe le Directioners di ogni sua cosa, dall'incidente della rottura del suo letto a chiedere cosa è meglio mangiare per colazione.
Harry scende mano nella mano con Cam, non sapevo fosse arrivata così appena la vedo le corro in­contro abbracciandola, mi è mancata così tanto sembra essere passata una vita dall'ultima volta che ci siamo viste a Londra.
«Come stai Cam?» le chiedo.
«Benissimo, sono arrivata sta notte e il signor cavaliere Styles mi è venuto a prendere all'aeroporto» sorride lei.
«Allora oggi ti porterà a visitare Miami!» esclamo con una nota alquanto delusa, a quanto pare re­sterò proprio da sola.
«Che ci crederai o no oggi il signorino mi molla» dice indicando Harry che mi saluta con un bacio sulla guancia «Ha di meglio da fare»
«Dai Cam è solo per un paio di ore, poi sta sera sono tutto tuo» si scusa lui baciandola, all'inizio della loro storia ero alquanto scettica perché vedere Harry con un'altra mi aveva creato un senso di imbarazzo quasi mi dava fastidio, poi però conoscendo più a fondo Cam ho capito che é una ragazza speciale, sempre con il sorriso sulle labbra e ho cominciato a temere per lei, perché a volte Harry non è molto affidabile, ma a quanto pare quando trova la ragazza giusta sa donargli il cuore.
«Bene allora ti rapisco io e andiamo un po' in spiaggia» le propongo, la vedo sorridere e farmi l'oc­chiolino mentre Harry ci guarda preoccupato, quando i ragazzi non ci sono noi sappiamo divertirci lo stesso.

 

Zayn's POV

Non avevo mai fatto avanti ed indietro in una stanza così tante volte in vita mia, pensare sta diven­tando snervante e devo fare tutto da solo visto che Liam se ne sta disteso sopra il letto in fin di vita con un occhio aperto e l'altro sprofondato nel sonno, del resto non è colpa sua ma di Andy. Harry è nella mia stessa condizione solo che non lo dà a vedere, rimane seduto in poltrona con le mani con­giunte pensieroso senza muovere un muscolo del suo corpo, ma aprendo solamente gli occhi ogni tanto.
Odio fare i regali, mi ricordo quando ero piccolo e mia madre mi affidava sempre il compito di comprare qualcosa alle mie sorelle per il loro compleanno ed era sempre un disastro perché non ci prendevo mai e finivo per regalare cose inutili che poi rimanevano chiuse nell'armadio, in quella se­zione che tutti abbiamo di cose regalateci ma che non abbiamo il coraggio di indossare.
«Dici che abbiamo fatto bene a lasciarle andare in spiaggia da sole?» esordisce di colpo Harry guar­dandomi in viso, mi volto alquanto sbalordito soppesando alla risposta prima di parlare.
«Io sono qui da un'ora a pensare a qualcosa di abbastanza carino da regalare a Cait e tu mi dici se dobbiamo fidarci a mandare al mare le nostre ragazze da sole? Dove siamo in un film che hanno bi­sogno di protezione?» sbotto facendo svegliare Liam che mi guarda con un'espressione spaesata mettendosi a sedere.
«Zayn era solo una domanda!» esclama Harry alzandosi in piedi.
«Si lo so scusa, sono agitato» mi faccio perdonare regalandogli un sorriso.
«Ragazzi se stiamo qui nessuno di voi due combinerà qualcosa, quindi che ne dite di uscire?» an­nuiamo, indossando un bel paio di occhiali da sole con dei cappelli e usciamo seguiti dalle nostre guardi del corpo, giriamo tutto il centro di Miami senza trovare qualcosa di davvero perfetto per lei perché qualsiasi cosa io guardi niente le starà davvero bene.
Continuiamo a fare un giro, ma alla fine ci rinuncio così mi siedo esausto ad una panchina osservan­do il mare e cercando una risposta senza riuscire a trovarla; Liam si accomoda vicino a me offren­domi una caramella.
«A volte quando meno te lo aspetti le risposte saltano fuori da sole, basta avere la pazienza di aspet­tare. Quando le hai regalato l'anello è stato già un colpo forte per lei non credo che abbia bisogno di altri regali» inizia a dire lui «Lo so che vorresti coprirla di doni, ma lei non ne ha bisogno..» lo guardo prima di abbracciarlo forte.
«Grazie Liam, Beth è davvero fortunata e anche io» rimaniamo in silenzio con gli occhi rivolti ver­so l'enorme distesa d'acqua che si erge di fronte a noi e mi vieni un'idea semplicemente fantastica e capisco cosa voleva dire Liam, basta aspettare e le risposte arriveranno da sole.
E ora me ne accorgo, anche se non ho mai creduto nell'amore ora credo in lei e in noi.

 

 

CAIT'S POV

«Che ore sono?» sussurro incapace di muovermi.
«Le 6» mi risponde Cam.
«Non ci credo è passato un intero pomeriggio e non si è fatto vivo nessuno!» esclamo alzandomi dal lettino leggermente furibonda nello stesso istante in cui un Harry, alquanto abbronzato, si dirige ver­so di noi in costume e occhiali da sole. Alzo le braccia al cielo.. almeno qualcuno è vivo!
«Zayn?»
«Ciao anche a te Cait!» mi sorride lui prendendo il mio posto sul lettino avvicinandosi Cam iniziando a baciarla lentamente, capisco di essere il terzo incomodo e riunisco tutte le mie cose prima di tornarmene in albergo.
Durante il cammino incontro parecchie ragazzine che ridenti corrono verso la spiaggia, forse hanno saputo che Harry è lì, non so come ma sanno sempre tutto perfino qualcuna di loro mi guarda e mi addita sussurrando con le altre amichette qualcosa. Stanca di tutta questa confusione accelero il pas­so correndo letteralmente ritrovandomi in hotel in meno di cinque minuti, ma con un fianco comple­tamente dolorante.
Salgo le scale trovando Niall nel balcone, mi avvicino per salutarlo ma noto che è al telefono così mi rifugio in camera sotto la doccia, ho preso abbastanza sole da essermi abbronzata ma sicuramen­te dovranno passare parecchi giorni per raggiungere il livello di Harry. Quel ragazzo nel tempo libe­ro o va in piscina o al mare.. è pazzesco!
Esco ritrovando sul letto un pezzo di carta che prima non avevo notato, così mi guardo intorno per vedere se sono sola prima di leggerlo.

Voglio farmi perdonare per oggi.. ci vediamo al molo alle 7.
Ti amo

Zayn''

Lo rileggo parecchie volte prima di capirne veramente il significato, do un'occhiata al cellulare no­tando che sono le sei e mezza così corro all'armadio per trovare qualcosa di carino da mettere, alla fine opto per un vestito alquanto corto a fiori e un paio di tacchi neri, mi asciugo velocemente i ca­pelli ondulandoli e sono pronta.
Prendo la borsa e il cellulare ed esco di corsa dalla stanza andando a sbattere contro Liam.
«Scusa sono di fretta!» esclamo scendendo le scale.
«Sei bellissima!» urla lui da dietro, arrivo in strada dove mi aspetta un taxi sorrido salendo a bordo e in un lampo mi ritrovo al molo, saluto il tassista pagando e lentamente percorro la banchina dove ci sono attraccate tantissime barche e qualche yacht. Il sole sta calando dietro gli scogli colorando l'acqua di un leggero arancione creando un'atmosfera semplicemente stupenda, amo queste sere quando tutto intorno sembra magico e gli unici suoni che riesci ad udire sono l'infrangere del mare sulle barche e i gabbiani che stridono in cielo.
Continuo a camminare senza sapere bene dove andare finché non vedo uno yacht davvero bello, tut­to illuminato con tante piccole luci gialle, affretto il passo e trovo Zayn seduto con addosso solo dei pantaloncini corti mentre i suoi occhi si perdono nel blu del mare.
I suoi scuri e dolci occhi, il suo sorriso, i suoi lineamenti, la sua voce, le sue vene sul collo ecco per­ché mi sono innamorata di Zayn Malik.. il ragazzo che conosco io e non il ragazzo che riempie i giornali o le arene.
«Ancora non riesco a capire come tu possa stare con me..» sussurro guardandolo, si volta di scatto accorgendosi di me e sul suo viso si apre un sorriso enorme, ha il sorriso più bello che Dio ha mai donato a qualcuno.
«Se solo tu potessi vedere quello che vedo io, capiresti perché ti voglio cosi disperatamente» mi dice lui porgendomi la mano per farmi salire a bordo, ignorando i brividi che stanno percorrendo il mio corpo e il cuore che batte velocemente afferro la sua mano seguendolo e trovando un tavolo con una candela al centro e una rosa sul mio piatto.
«Zayn ma..» inizio a dire con le lacrime agli occhi, non posso crederci che abbia fatto tutto questo per me.. con le dita tocco l'anello che mi aveva regalato e so che lui per amore è capace di fare qualsiasi cosa.
«Oggi è un anno che ci siamo incontrati e volevo fare qualcosa di speciale» dice lui facendomi ac­comodare, faccio due conti mentali ed è passato veramente così tanto tempo che ho perso il conto dei giorni.
«Ma.. non dovevi, io non ti ho fatto nulla» mi rammarico, ma lui mi alza il mento baciandomi.
«Il più bel regalo che mi hai donato è stato un anno fa quando le nostre strade si sono incrociate» ecco perché mi ero innamorata di lui, riesce a rendere le mie giornate bellissime anche solo con un ''ciao'', vederlo ,quando siamo lontani, solamente da una foto è come averlo accanto e leggere i suoi messaggi mi fa sentire parte della sua vita. Lui è così.. riesce a rendere tutto speciale riuscendo ad essere solamente se stesso.
Passiamo la serata a chiacchierare rivivendo tutti i nostri ricordi, a prenderci in giro, eppure, quando mi guarda negli occhi il mondo si ferma e la stessa cosa succede a me.. mia mamma lo dice sempre: quando due persone sono perfette per stare insieme possono passare anche anni, ma prima o poi se ne renderanno conto entrambi e non ci sarà più nulla a separarli.
«Grazie per aver fatto tutto questo» gli dico sdraiata sul divanetto bianco tra le sue braccia «Sai pensavo che dopo la litigata che avevamo avuto niente sarebbe tornato come prima, invece sento che i nostri rapporti si sono rafforzati»
«Ho sbagliato quella volta a lasciarti andare e non è passato giorno in cui non ti ho pensata, non riu­scivo a capire come avevo potuto fare una cosa del genere, ma volevo solo che tu non rinunciassi alla tua vita per me» mi spiega lui giocando con una ciocca dei miei capelli, mi metto a sedere di fronte a lui guardandolo attentamente prima di parlare.
«Zayn che tu ci creda o no ora sei tu la mia vita» sorrido, lo vedo avvicinarsi e baciarmi delicata­mente, poi sempre con più passione ritrovandomi di colpo senza vestito, questa notte è magica e nessuno dei due la scorderà facilmente.


Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** For me you are.. ***


Osservo la mia pelle sotto il sole cocente del Canada notando che i giorni in yacht a Miami sono serviti davvero molto, amo quando il mio corpo acquista il colorito dorato facendo scomparire ogni singolo pelo che si imbiondisce magicamente sotto il raggi del sole.
I miei occhi verdi vengono messi in risalto dal viso scuro e i capelli dorati scendono dolcemente lungo la schiena, amo immensamente l'estate e solo tre mesi l'anno non sono assolutamente suffi­cienti.
«Cait mi aiuti, oppure vuoi rimanere a specchiarti tutto il giorno?» mi rimprovera Harry riportando­mi alla realtà, mi giro guardandolo con due camicie in mano indeciso su quale comprare.
«Secondo me è meglio quella bianca» suggerisce Liam uscendo dal camerino dove sta provando un paio di jeans niente male, è a petto nudo e la mia attenzione viene attirata dai suoi bicipiti perfetti, i ragazzi stanno davvero facendo molta palestra e i risultati iniziano a vedersi.
«Cait torni su questo mondo o i muscoli di Liam ti hanno distratto?» insiste Harry, lo guardo com­pletamente rossa in volto lanciandogli uno sguardo micidiale mentre Liam ride divertito.
«Decisamente bianca» lo spingo in camerino prendendo l'altra camicia per rimetterla apposto, fac­cio così un giro nel negozio che è davvero immenso: ci sono vestiti, maglie e pantaloni di ogni ge­nere.. sembra di essere nella cabina armadio di Louis, ogni volta che Eleanor lo viene a trovare van­no a fare shopping insieme tornando a casa con miliardi di buste.
I ragazzi questa sera hanno un concerto a Montreal poi qualche giorno libero finalmente, li vedo stanchi e alquanto stressati anche se loro non lo danno a vedere, sono bravi a nascondere le loro emozioni.
Torno davanti ai loro camerini battendo i piedi a terra stanca di dover aspettare quando qualcuno al­l'improvviso mi cinge i fianchi, abbasso lo sguardo riconoscendo il braccio destro completamente tatuato e sorrido.
«Sai che sei bellissima?» mi sussurra in un orecchio.
«E' tutto merito dell'abbronzatura» rido voltandomi.
«Anche questo sorriso?»
«No, quello è merito tuo» sorrido baciandolo, indossa una cuffia grigia e oggi è più bello del solito, lui mi stringe a sé ricambiando il bacio con passione, ricambio la stretta notando che riesco a far toccare le mie due mani tra di loro.
«Zayn sei troppo magro!» esclamo rimproverandolo.
«Diglielo Cait che a non non credo» si intromette Liam uscendo dal camerino con i vestiti in mano «Dai Harry andiamo a pagare» apre il camerino dell'amico che è in mutando, mi porto le mani agli occhi facendo ridere tutti.
«Cait non è la prima volta che mi vedi così» scherza lui e immagino che sta guardando in direzione di Zayn, Harry è bravo a provocarlo quando ne ha modo.
«Hey» esclama lui fingendo di arrabbiarsi, sento dei passi avvicinarsi ma mantengo gli occhi ben chiusi.
«Intendevo in costume» sussurra il riccio liberandomi la vista prima di avviarsi dietro a Liam per pagare i suoi acquisti, alla fine ha preso la camicia bianca. Guardo Zayn che mi sorride divertito, mi prende per mano e ci avviamo verso l'uscita, ma mi ferma di colpo dietro un manichino parandomisi avanti. Mi affaccio dalla sua spalla e vedo un'enorme folla di ragazzine deliranti ammassate contro il vetro con i cellulari in mano, mentre battono furioso e vogliose di una maledetta foto, Harry e Liam rimangono paralizzati. Faccio un passo avanti, ma Zayn mi afferra la manica della camicia scuotendo la testa e indicando una porta di emergenza sul retro, lancio un ultimo sguardo ad Harry e Liam prima di correre fuori dal negozio.
«Li lasciamo lì dentro?» chiedo preoccupata.
«Non ti preoccupare Paul sta andando a prenderli, ma ora andiamo prima che qualcuno sia ccorga di noi» c'è un auto parcheggiata e riconosco la guardia personale del corpo di Zayn a bordo è così che è entrato nel negozio.

 

 

«Grazie per averci abbandonato!» esclama Liam un'ora dopo gettandosi sul letto della camera di Niall visto che siamo tutti riuniti qui, ha l'aria davvero distrutta e comincio seriamente ad odiare le fans americane, hanno proprio bisogno di ricevere una bella dose di educazione.
«Come siete usciti?» chiedo portandogli una bottiglietta d'acqua.
«Non grazie a voi! E' arrivato Paul» si intromette Harry che è appena arrivato «Ha fatto sgomberare un po' e ci è voluta una buona mezz'ora, poi lentamente siamo usciti ed eccoci qua. Hanno anche fatto cadere il mio Iphone a terra!»
«Credo che non avrai problemi a comprarne un altro, no?» lo stuzzica Cam ridendo, mi unisco a lei annuendo sistemandomi meglio sopra alle ginocchia di Zayn dove sono appollaiata da un bel po'.
«Ora che ci siamo tutti possiamo riscaldarci per questa sera?» chiede Niall iniziando a suonare con la chitarra, ma la porta si apre di nuovo facendo entrare una meravigliosa ragazza con gli occhi ver­di e i capelli neri.
«BETH!» urlo alzandomi in piedi di scatto per correre da lei abbracciandola, mi è mancata così tan­to che vederla qui mi sembra quasi un sogno, lei mi stringe accarezzandomi i capelli.
«Ci sono anche io» si lamenta Liam dietro di me,mi volto per fargli posto e i due si baciano tenera­mente, ma noto qualcosa di strano in Beth, ha la pelle più gialla e il viso stanco.
«Cait possiamo parlare?» annuisco ed insieme usciamo dalla stanza lasciando gli altri ragazzi a pro­vare per il concerto che si terrà tra un'ora esatta. Percorriamo il corridoio fino ad arrivare al terrazzo che si affaccia sulla città, in strada ci sono un paio di ragazze che aspettano probabilmente l'uscita della band.
«Beth stai bene?» ci sediamo vicine.
«C'è una cosa importante che devi sapere, questi giorni sono stata dalla mamma perché é successo tutto troppo velocemente che non me sembra ancora vero..» inizia a spaventarmi.
«La mamma sta bene?» mi affretto a chiederle.
«Si si tranquilla, ma... forse sarai presto zia» confessa sorridendo accarezzandosi la pancia sotto la camicetta enorme, la guardo sbalordita cercando di collegare tutte le informazioni tra di loro.
«Ma.. io .. UAO!» riesco solo a dire, faccio un bel respiro prima di continuare «Quanti mesi sono?»
«Tre e mezzi» alza la camicetta rivelando una protuberanza, sorrido accarezzandola con le lacrime agli occhi, ho ritrovato una sorella e adesso sarò presto zia.. il migliore anno della mi vita.
«Liam lo sa?» chiedo, ma lei scuote la testa leggermente preoccupata.
«Sta sera dopo il concerto» le trema la voce, la abbraccio forte trasmettendole tutta la mia emozio­ne.
«Ragazze il concerto sta per iniziare, la band è già partita per il soundcheck.. li raggiungiamo?» chiedono Eleanor e Cam spuntando, annuiamo. Per motivi di sicurezza siamo costrette a prendere due auto diverse, Beth sale con Eleanor per raccontarle la novità così io posso parlare con Cam dato che è molto tempo che non chiacchieriamo.
«Come va con Harry?»
«Dopo il tour vuole che vada a vivere con lui» mi confessa con gli occhi che le brillano.
«E' una decisione importante»
«Com'è la vita di coppia in casa?» mi chiede agitata, sorrido.
«E' bella, cioè Harry è alquanto disordinato a differenza di Zayn, ma è importante avere un posto dove poter condividere i momenti e i ricordi più speciali. Svegliarsi la mattina e trovare lui accanto è una delle più belle sensazioni che riescono a rendere la tua giornata magica»
«All'inizio pensavo che tra me e Harry non avrebbe funzionato, ogni volta che vedevo il suo sorriso quando incontrava i tuoi occhi pensavo che lui non mi avrebbe mai guardata così» sento una fitta allo stomaco «poi però ho visto quella foto che ci hai fatto a Capodanno e ho notato i cuoi occhi profondi e il suo sorrido splendere come non mai mentre mi baciava»
«Cam, tra me e Harry c'è stato qualcosa di confuso e poco importante, io vedo come ti guarda ed come se ogni volta un cieco scoprisse di poter finalmente vedere il mondo» la rassicuro stringendo­le la mano, mentre l'auto si ferma.
Scendiamo veloci e insieme a Beth ed Eleanor ci posizioniamo dietro il backstage spiando il palco dove la band si sta esibendo, mi avvicino a Paul sedendomi accanto a lui che mi sorride e sugli schermi appare il viso di Zayn durante il suo acuto in rock me. La sua voce angelica riempie tutto lo stadio, é inspiegabile quello che mi succede, lo ascolto e lo guardo e so che mi appartiene, a me so­lamente. Riesce a farmi emozionare, tutti i fans urlano a battono le mani a tempo.. farei ogni cosa, dare tutto ciò che possiedo, rinuncerei ad ogni occasione per poterlo anche solamente abbracciare ogni giorno per il resto della mia vita.
Lo amo per quello che mi ha trasmesso, ormai è colui che riempie le mie giornate rendendole uni­che, è l'unico che è riuscito ad insegnarmi a credere nei sogni. La sua voce mi penetra fin nel cuore e io mi aggrappo ad essa, mescolandola con la mia realtà e con le mie illusioni. I suoi occhi incro­ciano i miei e sorrido perché io ci vedo l'universo in quelle iridi marroni.
Il concerto continua mentre rimango legata ai suoi occhi, al suo sorriso che non svanisce mai. Solo quando le luci si spengono e i passi delle fans che lasciano lo stadio risuonano nella mia testa, sento che è tutto finito. Che la magia di quel preciso istante si è spenta lasciando, al posto del cuore, un immenso vuoto.
Paul mi riscuote accennandomi di seguirlo e i miei piedi iniziano lentamente a camminare in dire­zione dell'unica cosa che riesce a farmi vivere. Zayn è seduto sulla poltrona bianca vicino allo spec­chio mentre consuma velocemente una bottiglietta d'acqua, gli sorrido raggiungendolo.
«Sei stato bravissimo» lo bacio, mi stringe a lui accarezzandomi la schiena, solo tra le sue braccia riesco a sentirmi completamente a casa; finché ho lui ho tutto.
«Andiamo a mangiare fuori?» chiede Niall alzandosi, i nostri stomaci brontolano rumorosamente così lo seguiamo in un locale davvero molto accogliente, abbiamo prenotato una stanza tutta per noi così non troviamo nessun fans ad interromperci durante la cena.
«No, ma vi ricordate quella volta in Svezia, mi sembra, che Zayn aveva cantato un pezzo di what makes you beautiful quando non era ancora uscita?» dice Louis trascinando le risate di tutti.
«Crazy Malik» esclamo.
«Era Niall.. non io!» si lamenta lui mettendo il broncio, Horan fa l'aria innocente mollandogli una gomitata; dopo una bella mangiata usciamo trovando all'angolo un signore che affitta biciclette enormi.
«Prendiamo quegli affari!» urla Harry indicandoli.
«Harry si chiamano risciò» puntualizza Cam sorridendo, mentre Styes è intendo a fare una foto per metterla ovviamente su instagram.
«Si dai sono bellissimi» esclama Niall con gli occhi spalancati, ci avviamo per ordinare due risciò e grazie all'enorme folla che è in strada non devono neanche travestirsi.
«Liam possiamo parlare?» sento Beth dire.
«Certo. Ragazzi ci vediamo dopo» ci salutano e li guardo allontanarsi sorridendo incoraggiante a Beth, così io, Zayn e Niall saliamo su un risciò mentre gli altri cercano di disporsi nell'altro.
«Per me non c'è posto» si lamenta Cam.
«Tu hai il posto d'onore» sorride Harry indicando il cestino avanti. Cam ride salendo, partiamo len­tamente mentre mi diverto a scattare tante foto e a fare video notando che anche Cam, dietro di noi, sta facendo la stessa cosa.
«Pedala Louis, pedala!» ruggisce Harry, mi giro guardandoli.
«Non ci raggiungerete mai!» rido facendo la linguaccia provocandoli. Pedaliamo per tutte le vie della città passando ben lontani dalla folla radunata in piazza per la festa; perdo quasi cinque anni di vita quando Zayn al voltante fa una curva pericolosa e quasi ci capovolgiamo a terra.
«Tu di sicura la patente non la prenderai mai!» gli dico guardandolo spaventata, a fine corsa osservo l'orologio notando che sono le due di notte e Beth non mi ha ancora chiamata, ci avviamo verso l'hotel quando mi arriva un messaggio

Devo parlarti, ci vediamo in terrazzo.

Liam”





 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** I want you all to myself and nobody else ***


Mi avvio velocemente per le scale che portano al terrazzo fermandomi davanti la porta a vetri osser­vando che Liam cammina avanti ed indietro alquanto pensieroso e scombussolato. Entro attirando la sua attenzione, il suo viso si rilassa.
«Cait, scusa per l'orario» mi accoglie.
«Immagino Beth ti abbia parlato» annuisce facendo un respiro profondo.
«Ho reagito un po' male, sono stato freddo e distaccato. Io lo voglio questo bambino, Dio se lo vo­glio, è solo che non vedendolo mai soffrirei tantissimo già lo so.. ho reagito male..» continua a ripe­tere seduto con le mani tra i capelli letteralmente sconvolto, non l'ho mai visto così fuori di sé, di solito è calmo e ha sempre una soluzione, mentre adesso sembra un'altra persona. Mi avvicino se­dendomi accanto a lui per abbracciarlo forte.
«Andrà tutto bene, hai un cuore enorme e quel bambino crescerà benissimo, ma devi esserne con­vinto e, cosa più importante, devi dirlo a Beth.. in questo momento ha bisogno di sentirsi amata!»
«Grazie Cait, Zayn è un ragazzo fortunato»
«No Liam, sono io ad essere fortunata» sorrido.
La notizia che Beth è incinta si è diffusa velocemente tra di noi riuscendo però, magicamente, a non toccare le orecchie dei media e della stampa, ma visto l'agitazione che la attornia avrebbe preferito di certo orde e orde di giornalisti. Ogni suo passo viene assistito o da Liam o da Harry, quando vuo­le sedersi Eleanor è la prima ad aiutarla trovando una sedia libera, per non parlare di quando deve salire o scendere le scale Zayn corre come un lampo offrendosi addirittura di prenderla in braccio.
Io e Niall invece guardiamo semplicemente la scena da fuori considerando tutte queste attenzioni e premure troppo esagerate, e siamo solo al quarto mese!
«Basta vi prego!» esclama Beth sedendosi in poltrona allontanando la mano apprensiva di Eleanor «Sono in grado di fare ancora tutto da sola»
«Finalmente!» sussurra Niall alzando le braccia al cielo accogliendo uno sguardo di approvazione da parte di Beth e uno di rimprovero di Liam.
«Ma hai bisogno di aiuto»
«Liam tesoro, ho bisogno di una vacanza!» sussurra lei in tono stanco, come se avesse preso la scossa Liam si alza in piedi di scatto annuendo prima di sparire chissà dove, lo guardo confusa.
«Sapevo mi avrebbe preso alla lettera» sogghigna Beth alquanto soddisfatta che il suo piano sia riu­scito nei migliori dei modi.
Mi alzo anche io avvicinandomi a mia sorella per accarezzarle la pancia dolcemente, ancora non ci credo che un nuovo Payne uscirà da lì in meno di cinque mesi. Avvicino l'orecchio per captare un qualsiasi rumore ed infine mi arriva un leggero calcio quasi impercettibile che mi spaventa terribil­mente, mi allontano seguita dalle risate di Beth e Harry che mi osservano.
«Avete sentito?» chiedo emozionata.
«E' il suo modo di salutare» ride Beth.
«Cait possiamo parlare un minuto?» mi chiama Zayn affacciandosi sullo spigolo della porta, mi alzo seguendolo fino al cortile dietro l'hotel; è una meravigliosa giornata di sole e i ragazzi hanno cinque giorni liberi prima di ritornare al lavoro.
«Dimmi tutto» lo incoraggio mentre ci sediamo su di un dondolo sotto un'enorme roseto, lui mi os­serva sorridendo come se stesse guardando la cosa più bella e luminosa di tutto il mondo.. abbasso lo sguardo imbarazzata.
«Siccome abbiamo del tempo libero, pensavo che potremmo fare un salto a Bradford per salutare la mia famiglia e fare gli auguri di compleanno a mia nonna» mi confessa, ci tiene alla su famiglia e anche molto, lo si nota dal tono con cui le parla, dalle ore che passa al telefono con sua madre e le sue sorelle.
«Certamente» sorrido.
Mi abbraccia forte, la mia testa s'incastra a perfezione sulla sua spalla, è questo il suo posto. I corpi non sono fatti per stare da soli, l'amore è un gioco a incastro. Devi trovare il pezzo giusto, devi in­ciampare e continuare a cercare, come il mare, che abbraccia la sua spiaggia, perché senza di lei, non ci sarebbe lui. E io lo amo così tanto da non dedicare amore a nessun altro per timore che non basti a lui.
Partiamo tutti, ognuno diretto in destinazioni diverse: chi al mare, chi dalla famiglia così saliamo sul loro jet pronti a fare altre lunghissime ore di volo.

 

 

Casa di Zayn è davvero molto grande e bella, fuori è illuminata da tantissime luci che ricoprono l'intera facciata e tracciano la strada del vialetto dove ci sono molte macchine parcheggiate, segno che la famiglia Malik è tutta riunita qui, inizia a farsi strada dentro di me un vuoto tremendo che mi impedisce di muovermi.. non conosco nessuno, ci saranno troppi occhi puntati su di me.
Zayn mi afferra la mano tranquillizzandomi, saliamo il vialetto da dentro si sentono voci e risate se­gno che la festa è già iniziata. Entriamo e rimango paralizzata: sono vestiti tutti alquanto eleganti mentre io indosso dei semplici shorts e una maglietta a maniche corte.
«Sei bellissima» mi sussurra indicando i suoi vestiti, anche lui è vestito come me ma è come se emanasse una potente luce intorno a sé.. qualunque cosa indossa sarà sempre perfetto.
Mi mostra la casa iniziando dalla cucina dove troviamo sua sorella Waliyha che avevo già conosciu­to a Natale, poi ci muoviamo verso il salone dove gli ci sono tutti gli altri invitati, Zayn corre a fare gli auguri a sua nonna che è evidentemente sorpresa del suo arrivo, lo abbraccia forte alzandosi in piedi sorridendo.
Rimango ferma al centro della stanza dondolandomi sui talloni spaesata lanciando occhiate alla casa e osservando la famiglia Malik che ride allegramente, qualcuno mi tocca la spalla interrompendo i miei pensieri facendomi sussultare.
«Cait ciao!» è Trisha.
«Ciao» la saluto abbracciandola.
«Come stai cara? Hai l'aria un po' stanca»
«Tutto bene, si è solo che siamo arrivati proprio da poco allora sai dodici ore di volo stancano mol­tissimo» sospiro passandomi una mano tra i capelli per riavvivarli.
«Allora sta notte vi fermate qui» esordisce Trisha con un tono che non accetta repliche.
«Chi si ferma a dormire?» chiede il padre di Zayn avvicinandosi a noi, lo saluto con un sorriso men­tre su moglie mi indica.
«Allora speriamo che Waliyha non abbia riempito con i suoi vestiti la camera degli ospiti» ride lui facendomi l'occhiolino.
Saluto la nonna di Zayn facendole gli auguri e, dopo un giro veloce di conoscenze di vari cugini e zii, ci rifugiamo in camera sua: il letto è enorme e le pareti sono tappezzate da poster di fumetti e cantanti rap, mentre una libreria contiene circa una dozzina di fumetti per ogni scaffale.
«Sei proprio fanatico» lo prendo in giro afferrando una copia di Iron Man gettandomi sul suo letto, mi guarda con un'espressione indecifrabile prima di buttarsi sopra di me urlando con un pazzo spa­ventandomi.
«Stai attenta, è sacro!» si allunga per prendere il fumetto, ma allontano la mano ridendo di cuore. Non sapevo ci tenesse così tanto.
«Vorresti dire che tieni di più a questo pezzo di carta che a me?»
«Non è solo un pezzo di carta» lo guardo sbalordita mentre mi sfila di mano il giornalino rimetten­dolo in una pellicola trasparente prima di riporlo con cura in libreria, gli do le spalle mettendo il broncio.
Si avvicina facendo scivolare una mano sul mio fianco mentre con l'altra mi capovolge sopra di lui iniziando a farmi il solletico, rido come una pazza tirandogli dei leggeri pugni per farlo smettere, ma lui è decisamente più forte e mi blocca le mani. I nostri occhi, i quali si stavano cercando da troppo tempo, si incontrano mentre le sue labbra prendono la piega di un meraviglioso sorriso, è così perfetto che a volte mi meraviglio di averlo accanto a me, si avvicino mettendo le nostre boc­che a contatto così mi stringo a lui accentuando il bacio..
Qualcuno apre la porta di scatto sbattendola contro il muro facendomi cadere a terra dalla paura, alzo gli occhi e scorgo la sorella più piccola di Zayn che ci osserva curiosa con i suoi occhi chiari.
«Scusate ho sbagliato stanza» rimane impalata sulla porta a guardarci poi corre via, guardo Zayn completamente rossa in viso e scoppiamo entrambi a ridere leggermente imbarazzati per ciò che la piccola ha appena visto.
«Buongiorno» ci saluta Trisha non appena scendiamo «Dove andate?»
«Dobbiamo passare a casa per fare dei cambiamenti prima di ripartire» le risponde Zayn portando anche la mia valigia nel taxi, sua madre lo guarda triste con gli occhi lucidi, per lei è sempre un do­lore vederlo partire.
«Mamma, non vado mica in guerra... Lo sai? Vado a fare il mio lavoro, sai questo è quello che amo fare» ride abbracciandola forte.
«Controllalo per me Cait» mi supplica lei, le sorrido abbracciandola, è una donna così forte.
All'improvviso esce fuori sua nonna, indossa una gonna larghissima e una camicetta a fuori, cammina veloce verso di noi con una macchinetta fotografica legata al polso, appena ci raggiunge sorride estasiata.
«Voglio una vostra foto prima che partiate!» esclama con il fiatone.
«Nonna dobbiamo proprio?» si lamenta Zayn.
«Si! E vedi di sorridere Zayn» lo ammonisce lei, rido leggermente e lui per ripicca mi tira una go­mitata lanciandomi un'occhiataccia. Ci mettiamo in piedi davanti a lei mentre lui mi abbraccia così che le nostre mani si intrecciano, sorridiamo proprio nel momento in cui sentiamo il click della macchinetta.
Raggiungiamo Londra solo nel tardo pomeriggio ed appena entriamo a casa c'è una dolce sorpresa che ci corre incontro: Nala è decisamente cresciuta, ci salta addosso iniziando a leccarci felice di vederci visto che sono passati mesi dall'ultima volta che l'ho abbracciata.
La stringo forte a me accarezzandole il pelo vellutato, Zayn intanto sta prendendo il necessario per fare il nostro lavoretto che avevamo in mente da qualche giorno, vicino la nostra camera da letto c'è una stanza vuota, inizialmente avevamo pensato di utilizzarla per Nala ma i nostri piani erano andati in fumo quando ogni sera lei si coricava ai piedi del nostro letto per dormire. Abbiamo deciso così di utilizzarla per qualcun altro, come ad esempio il bambino di Beth se ne avrà bisogno e chissà for­se un giorno ci potrebbe anche essere un piccolo Malik che dorme nella culla.
«Sei sicuro?» gli chiedo immergendo la mano nel colore rosso, annuisce affogando la sua nel barat­tolo azzurro prima di posarle una accanto all'altra sulla parete bianca per lasciare la nostra impronta: la sua mano è evidentemente più grande e più delicata, come se avesse delle dita da pianista, mentre la mia è la metà più piccola e leggermente più tozza.
Passiamo il resto della sera a colorare la parete di destra aiutati da Nala, mentre in quella di sinistra Zayn si sbizzarrisce a disegnare un paesaggio meraviglioso, ha una vena artistica che poche persone possiedono, riesce a fare delle caricature e dei disegni spettacolari. Lo guardo mentre traccia un de­stino libero che non potrà mai avere, una vita lontana dai flash, dai giornale e dalle fans urlanti.
«Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e ricominciare a vivere, vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero? Ci hai mai pensato?» gli chiedo mentre si siede a terra accanto a me per ammirare il suo disegno.
«Ci penso tutti i giorni, ma poi guardo i sorrisi delle fans mentre canto, gli occhi fieri della mia fa­miglia, le risate stupide degli altri ragazzi e capisco che il mio mondo è questo» risponde alzando gli occhi al soffitto dove un pentagramma con delle note musicali riempie la parete.
«Se mai un giorno decidessi di partire, per favore portami con te» sussurro, mi guarda sorridendomi avvicinandosi per baciarmi, ma invece di un bacio ricevo una grande quantità di colore dritta in te­sta.
«Zayn Jawaad Malik sei un uomo morto!» urlo iniziando una guerra che finisce con entrambi com­pletamente sporchi di colore.
«Mi stai facendo diventare pazza» sospiro sopra di lui a terra «E questo è esattamente ciò che l'amo­re è tenuto a fare»




Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** You ran into the night; you can’t be found ***


Zayn's pov

Era facile farla arrabbiare, bastava toccare i tasti giusti e in un attimo scoppiava come una bomba ad orologeria, ecco cos'è successo questa mattina. Un commento in più, un'allusione alla prossima tap­pa e boom, ovviamente io scherzo eppure sembra che questa volta sia arrabbiata sul serio.
«Cait?» chiedo incerto tirando i lembi del lenzuolo per cercare di tirarla a me, ma lei non si muove di un millimetro restando chiusa nella sua testardaggine.
«E' maleducazione ignorare gli altri» mi avvicino, lei si sposta allontanandosi, ho capito la sua stra­tegia così mi avvicino sempre di più finché non cade dal letto facendo un tonfo sonoro.
«Tutto bene?» domando senza riuscire a trattenere le risate, è così buffa intrecciata a terra nel len­zuolo, cerca di liberarsi tirando calci e pugni rendendo tutto ciò ancora più comico.
Mi affaccio dal letto con il viso, mentre i miei piedi toccano l'estremità opposta del materasso, mi lancia un'occhiataccia riuscendo a liberarsi dalla sua trappola micidiale.
«Dai Cait non puoi tenermi il muso per sempre, stavo solo scherzando!» protesto allungando le braccia verso di lei, vedo l'avambraccio destro spiccare con i tatuaggi e mi salta in mentre di voler­ne fare un altro, giusto per riempire lo spazio vuoto sotto l'osso del polso.
«Non sembrava uno scherzo» si rimette in piedi superandomi, le afferro le ginocchia trascinandola verso di me, mentre il suo corpo cade a peso morto sul letto. Rido.
«Zayn lasciami» si lamenta lei, ma con una mossa le sono sopra impedendole di muoversi. La guar­do accorgendomi di quant'è bella anche di mattia: con i capelli arruffati, la matita della sera prece­dente ancora sotto gli occhi, il pigiamo leggermente sporco di dentifricio e le guance arrossate.. suc­cede così ogni volta che i nostri sguardi si intrecciano. Ed è questa la cosa che mi piace più di lei, persino dopo un anno che stiamo insieme lei riesce ancora ad emozionarsi ogni volta che le sono così vicino.
«Non ti lascio andare finché non ammetti che era uno scherzo e che non sei arrabbiata!»
«Mmmm» sussurra lei sbuffando «Dovrai escogitare qualcosa di più convincente signor Malik e non intendo “restare a letto”» mi provoca mimando con delle virgolette immaginarie le ultime tre parole, come a voler dire che ho poca fantasia ad organizzare il nostro tempo libero. La osservo fin­gendomi io stesso offeso questa volta.
«Okay, ma promettimi che farai qualsiasi cosa io abbia in mente» affermo sorridendo, la vedo ten­tennare per qualche minuto poi annuisce visibilmente curiosa.
Ci vestiamo velocemente, le avevo intimato di indossare vestiti comodi e così dopo dieci minuti sia­mo in macchina mentre lei scorre lungo le strade del Texas con la sua mini rossa fiammante. Era riuscita, miracolosamente, a superare la patente così come regalo le avevo comprato la macchina dei suoi sogni. Le do indicazioni sventolandole la mano avanti, cosa che lei odia e con la sua andatura sostenuta raggiungiamo la spiaggia in meno di dieci minuti.
«E ora?» chiede impaziente, la guido lungo la spiaggia fino a raggiungere un piccolo moletto, non fa che osservarmi probabilmente perché indosso uno zaino strano.
«Siamo arrivati» le annuncio sorridendo, la vedo un po' perplessa mentre con mia sorpresa si sfila le scarpe sedendosi alla fine del molo immergendo i piedi in acqua. La imito, il tocco con la superficie mi fa rabbrividire nonostante siano le cinque del pomeriggio.
La osservo mirare l'orizzonte, mentre i suoi occhi verdi si perdono nell'oceano blu, le sue labbra di­pingono un sorriso meraviglioso degno da fotografia, Se faccio attenzione posso distinguere la for­ma del cielo e delle nuvole nelle sue iridi.
La amo ed è strano, perché sento di non aver mai amato qualcun altro così ardentemente nella mia vita; un po' mi spaventa essendo la prima volta che provo un sentimento così forte. Si volta e mi sorride ed è in un attimo che accade.. il cuore si è blocca, o era fermo prima e ha ripreso a battere.
«Cosa faremo oltre ad osservare l'oceano?» mi chiede interrompendo il filo logico dei miei pensieri, sorrido afferrando lo zaino e sparpagliando tutto il contenuto. Si ritrae osservando schifata le esche vive nei loro sacchetti.
«Hai intenzione di pescare?»
«Non lo hai mai fatto?»
«Sinceramente? No!» arrossisce.
«Questa sarà la prima volta allora» prendo una canna mostrandole come fissare l'esca sull'amo.
«Sembra facile» sussurra osservandomi attentamente.
«Non del tutto, bisogna considerare l'esca che si vuole usare, il punto preciso dove vuoi che l'amo atterri, l'intensità del lancio della canna e...» mi interrompe alzando la mano.
«Basta non ho capito niente, è meglio se me lo mostri» ride.
Mi concentro, getto lentamente indietro il corpo tirando l'amo in acqua che atterra perfettamente nel punto in cui le avevo indicato; mi sento decisamente soddisfatto, mi giro verso di lei notando che mi sta guardando meravigliata.
Faccio per parlare, ma la canna inizia a tirare segno che ho preso qualcosa, così le urlo contro inco­raggiandola a prendere lei la situazione di mano.
«Dai Cait vieni a prenderlo tu»
«Non sono abbastanza forte» si lamenta avvicinandosi, la prendo per un braccio posizionandole tra le mani la canna ordinandole di tirare forte insieme a me. Dopo un ultimo strattone cadiamo entram­bi sul legno duro mentre il pesce inizia a saltare desideroso d'acqua.
«Abbiamo la cena!» urlo aiutandola ad alzarsi, ma lei prende il nostro bottino rigettandolo in mare dove ricomincia la sua corsa frenetica.
«Non morirà per soddisfare il tuo stomaco» esclama Cait felice osservando sia il buon lavoro fatto, sia la mia faccia allibita. Sono sicuro che la considera come una vendetta personale.
«Ma io ho fame» mi lamento rimettendo tutto nella borsa sbuffando ogni volta che infilo qualcosa al suo posto, è tremenda sia lei che il suo spirito animalista! Si avvicina con passo felino come se danzasse sopra al legno umido, la vedo passarsi la lingua sulle labbra e raccogliere i suoi lucenti ca­pelli in una coda alta, con il sole si sono schiariti ancora di più.
«Ci penserò io a farti assaggiare una cena con i fiocchi» sussurra baciandomi, la stringo a me ed ora come ora la cena è l'ultima cosa che vorrei.

 

 

Cait's pov

Aveva iniziato a piovere dieci minuti fa mentre stavo sparecchiando la decente cena che ero riuscita a preparare, Zayn intanto era sotto la doccia a lavarsi di dosso l'odore del pesce.
Mi piace quest'hotel perché ognuno di noi ha delle camere con cucina, come se fossero tutti dei pic­coli appartamenti; cerco di concentrarmi sulla tavola quando il mio ritmo viene interrotto da alcuni colpi leggeri, ma decisi, che qualcuno sta dando alla vetrata principale.
Spaventata mi affaccio trovando Niall sotto la pioggia che mi fa segno di uscire, indosso la felpa di Zayn raggiungendolo.
«Cosa ci fai qui? Ti stai bagnando tutto!» gli chiedo mentre sento la pioggia inzupparmi gli abiti, mi guarda con uno strano sguardo, indeciso e malinconico che non gli ho mai visto in volto. Si avvici­na e con due falcate mi è così vicino da cingermi la vita con le braccia attirandomi a sé da farmi sbattere contro il suo petto. Ha fatto palestra e i risultati si notano.
«Niall..» inizio a dire, ma mi ferma avvicinando il suo viso pericolosamente mentre l'azzurro dei suoi occhi mi paralizza impedendomi di fare qualsiasi mossa. Porta una mano dietro la mia nuca proprio nello stesso istante in cui le nostre labbra si toccano, rimango sbalordita ma non dal gesto inaspettato e sciocco di Niall, ma dal fatto che non voglio staccarmi da lui.. come se fosse una cala­mita che mi tiene imprigionata tra le sue braccia.
Ricambio il bacio stringendogli le spalle mentre l'altra mano è immersa nei suoi capelli, sento un ru­more in casa ed è come se tutti i tasselli riuscissero a trovare la strada per incastrarsi tra di loro.. io sono qui fuori sotto la pioggia baciando Niall mentre Zayn è in casa aspettando me. Mi stacco im­mediatamente dandogli uno schiaffo prima di dare un pizzicotto forte a me, non posso fare questo a Zayn!
«Siamo impazziti» inizio a piagnucolare ormai completamente zuppa, anche lui è bagnato, ma ha una strana espressione sul volto.. all'improvviso esce Harry dai cespugli con una torci in mano, bar­colla ed è evidentemente ubriaco.
«Hai vinto Horan!» ridacchia avvicinandosi a Niall per mettergli un braccio intorno alle spalle, vedo il biondino reggersi a fatica in piedi evidentemente ubriaco anche lui cosa che era riuscito a mascherare mentre era davanti a me.
«Cos'è questa storia?» chiedo cauta facendo un passo indietro.
«Io e Niall avevamo scommesso che se lui ti baciava tu non avresti rifiutato» spiega Harry tratte­nendo le risate, li guardo inorridita e di colpo tutto sembra più chiaro.. era stato tutto un gioco, un maledetto gioco dove mi ero resa ridicola, al quale avevo partecipato inconsciamente tradendo Zayn.
Mi sento una vera schifezza, non posso credere di aver fatto una cosa del genere alla persona che amo di più della mia stessa vita.. Cosa mi deve essere passato per la testa? La finestra a vetri si apre alle mie spalle.
«Cait sei bagnata fradicia, che stai facendo?» la sua voce arriva come una pugnalata dritta al cuore.
«Harry, Niall che fate qui?» mi volto guardandolo in faccia mentre le lacrime si confondono con la pioggia e non resisto, corro via nel prato senza avere una destinazione prefissata ma correndo e ba­sta. Lontano da lui. Lontano dalla verità e dal dolore.
Corro... Corro sempre più forte finché una voce mi raggiunge, poi qualcuno mi afferra fermandomi, non mi volto perché non voglio incontrare i suoi occhi pieni di delusione, di rimprovero o peggio di vergogna.
«Cait voltati» mi sussurra, scuoto la testa
«E' finita Zayn, torna a casa» singhiozzo.
«Sei tu la mia casa» le sue parole mi feriscono ancora di più, così mi volto urlandogli contro quello che è successo mentre le parole fendono l'aria ed escono fuori sotto la pioggia incessante, lui rimane immobile guardandomi con dolcezza.
«Zayn smettila di guardarmi così.. sono un mostro»
«Cait ascoltami ti prego, Niall ti ha provocato non è colpa tua. Io ti amo e nessuno amerà ogni tuo singolo difetto come faccio io, quindi ti perdono, non è successo assolutamente nulla!» sento il cuo­re rilassarsi mentre la pioggia mi cade addosso trascinando via qualsiasi preoccupazione. Lo abbrac­cio piangendo fortissimo, lui mi stringe a sé cullandomi prima di baciarmi. Ho sempre sognato di venir baciata sotto la pioggia, con i capelli incollati al viso, i vestiti enormi a causa dell'acqua e le lacrime che ormai spariscono rimpiazzate da un sorriso.
Lo amo perché dopotutto lui è ancora qui accanto a me pronto ad accogliermi di nuovo tra le sue braccia, è la prima persona che conosco pronta a fare di tutto per chi ama davvero e non me la la­scerò di sicuro scappare.
Ci allontaniamo e resto a guardarlo mentre la sua espressione cambia completamente spaventando­mi.
«E' stato l'anno più bello della mia vita ed è per questo che devi svegliarti» lo guardo confusa non capendo le sue parole.
«Tienilo sempre con te» è un braccialetto che mi mette in mano «Promettimi che penserai a me ogni volta che guarderai su nel cielo e vedrai una stella» finisce accarezzandomi la guancia facendo un passo indietro, aveva detto che mi aveva perdonato, allora perché ora mi sta abbandonando? Pro­metto che cambierò, farò qualsiasi cosa lui voglia.. sarà una compagna migliore, ma non voglio per­derlo!
«Zayn..» lo chiamo con voce flebile mentre il cuore si rinchiude in una morsa terribile, allungo la mano ma lui sembra quasi sparire nel buio della notte, come a venir risucchiato dalle tenebre e dalla nebbia che si sta formando. Mi guarda con quello sguardo malinconico e triste che poche volte ho visto comparire nei suoi occhi.

«Svegliati e cercami!» esclama ormai lontano, urlo svegliandomi di colpo per ritrovarmi nel mio letto completamente ricoperta di sudore. Intorno a me è tutto buio e evidentemente deve essere stato solo uno stupido incubo.. eppure sembrava tutto così vero, mi asciugo la fronte con la mano destra cercando Zayn accanto a me, ma non lo trovo perché...



Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Is the end or the beginning? ***


Le luci al neon dell'ospedale lampeggiano sopra di me mentre un ronzio sordo esce dalla televisione affissa nella parete di fronte, cerco di mettermi a sedere sul letto notando il tubicino bianco della flebo che mi pizzica sulla vena, impaurita lo stacco di colpo mentre dentro mi assale un'ansia e un'angoscia terribile. Ho un presentimento orrendo.
Faccio per alzarmi, ma una fitta lacerante mi attraversa la schiena lasciandomi senza fiato, piano piano riesco a mettere i piedi fuori dal letto e noto che indosso una stupida camicia da ospedale, fac­cio profondi respiri cercando di far calmare il cuore che ha deciso proprio ora di balzare fuori dal petto come se dovesse correre da qualcuno. Ma quel qualcuno non è qui.
La porta di spalanca di colpo facendo entrare una donna giovane e molto bella con i capelli rossi che le scendono fino la vita perfettamente lisci, mi madre mi guarda come se avesse visto compiersi un miracolo davanti ai suoi occhi verdi.
«Cait finalmente sei sveglia!» urla gettandomi la braccia al collo provocandomi un'altra fitta terribi­le, ma questa volta alle costole.
«Mamma non respiro»
«Scusa amore mio, come stai?» mi lascia andare sedendosi accanto a me, i suoi occhi apprensivi sono nella modalità “mamma in angoscia” e questa cosa non mi piace.. a dire il vero tante cose non mi piacciono a partire dal fatto che non voglio stare qui per la seconda volta. Forse devo essere svenuta nel parco dove ero con Zayn, si.. deve essere per forza andata così!
«Bene.. dov'è Zayn?» chiedo ansiosa, lei mi guarda confusa.
«Tesoro hai battuto la testa.. di chi stai parlando?» le sue parole arrivano a rallentatore, le orecchie iniziano a fischiare mentre in gola mi assale un bruciore terribile evidentemente dovuto alle lacrime che, senza preavviso, stanno scendendo dagli occhi, forse loro hanno capito prima di me cosa sta veramente accadendo.
«Mamma Zayn.. il mio ragazzo! Mamma ZAYN!» urlo più forte per farmi capire meglio mentre cerco di scendere dal letto ignorando il mio corpo infermo che mi sta lanciando fitte di dolore e im­precazioni, questo non è assolutamente il momento.
«Cait calmati! Non so cosa hai sognato quando eri in coma ma..»
Coma.. la sua parola mi arriva dritta al cuore spezzandolo in tantissime parti, era tutto un dannato sogno? Un anno intero di sogni.. i giorni passati con Harry, i meravigliosi pomeriggi e le dichiara­zioni d'amore di Zayn erano frutto di qualche stupida dose di morfina in più?
Qualcosa nella mia mano sinistra mi da fastidio, la apro trovando il braccialetto che mi ha regalato Zayn, non può essere stato un sogno, se fosse così questa è la prova che realmente qualcosa è accaduto, che io in questo anno ho vissuto. Con tutta la rabbia che ho in corpo lancio l'oggetto di metallo contro il muro arrabbiata che lui non è qui, che non è stata la prima persona che ho visto non appena mi sono svegliata.
La porta si apre e una ragazza dai capelli corvini guarda la stanza preoccupata, le corro incontro get­tandomi tra le braccia di Beth iniziando a piangere.
«Lei non capisce.. Beth dov'è Zayn?» le chiedo guardandola negli occhi così tanto simili ai miei, lei scuote la testa.
«Cait cosa stai dicendo?» mi allontano guardandola bene.
«Dov'è la tua pancia.. non dovresti essere incinta?» le chiedo con una nota d'isteria nella mia voce.
«Tesoro va tutto bene, ora vengono i medici eh..» si avvicina allungando le braccia.. no non può es­sere vero, sembra di vivere un altro incubo.
«Non sono pazza!» urlo mentre inizia a mancarmi l'aria, cerco di calmarmi portandomi le mani alla testa e chiudendo gli occhi cercando di tornare in quel prato, in Texas dove tutto sembrava andare bene, dove Zayn mi aveva perdonato.. questa sera avrebbero cantato e poi..
«Qualche problema qui signora?» apro gli occhi e davanti a me c'è un medico, cerco di ricompormi, devo scoprire la verità ad ogni costo.
«Scusi ho solo avuto una brutta reazione, ora va molto meglio» sorrido mentre l'uomo in camice bianco mi lancia un'occhiata preoccupata prima di sparire.
«Ho bisogno di controllare una cosa.. Beth mi serve il mio telefono» le chiedo implorando, lei lan­cia uno sguardo a mia madre che annuisce, mi porge l'Iphone bianco lo stesso che mi aveva regalato Harry; cerco nei messaggi ma non c'è più traccia di nulla, idem per le foto, vado su internet entran­do con twitter cercando l'unico account che può mettere fine ai miei dubbi.
Un tweet cattura la mia attenzione, la didascalia recita “Zayn Malik in Texas just now” apro la foto e lo vedo lì con la maglia rossa bello come non mai che stringe la spalla ad una fans, leggo nei suoi occhi uno sguardo triste e assente mentre da dietro una chioma bianca spunta sopra la sua spalla, scorro lo bacheca cercando un'altra foto.. riconoscerei ovunque quella testa.
Ed eccola “Zayn and Perrie in the hotel – Texas” apro il post e vedo le loro mani unite mentre pas­seggiano per le via del centro, di colpo il mondo mi risucchia dando la risposta che il mio cuore già conosceva e che la mia mente è troppo debole per accettarla. Il telefono mi cade dalle mani, mentre le gambe iniziano a tremare, vedo Beth e mia madre accorrermi incontro mentre i miei occhi si fanno troppo pesanti per rimanere aperti.

 

Avevi promesso che saresti rimasto con me per sempre.. che non mi avresti abbandonato e ora dove sei? Sono qui per chiederti un'altra possibilità.

Cait ti ho detto di cercarmi.. io sono qui ad aspettarti.

No... non voglio cercarti, sono stanca di combattere contro il mondo, non voglio più svegliarmi.

Forse avevi ragione fin dall'inizio, questo è tutto un sogno, non poteva essere reale, ma almeno qui sono assieme a te.

No Cait, io sono qui ad aspettarti.. Cait non mollare ti prego!

Non piangere perché io ti amo Zayn, come non ho mai amato nessuno in vita mia..

Cait ...

 

 

          




This is the real end !

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1190202