You are my silent love.

di MakieyoMela
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorry, but.. ***
Capitolo 2: *** Exception. ***
Capitolo 3: *** Buona notte, hyung. ***



Capitolo 1
*** Sorry, but.. ***


Chi ha vietato alle persone di amare il proprio fratello?
Chi ha vietato alle persone di amare un'altra persona che ha il tuo stesso sangue?
Si dice che l'amore è amore, ma a me non sembra proprio così.
Mi chiamo Kim Kibum e sono un adolescente in crisi di ormoni e con i pensieri confusi. Sono biondo tinto, i miei occhi sono felini quanto quelli di un gatto e le mie labbra a cuore pronte per dare il loro primo bacio. Un asso nella scuola, ma uno sfigato nell'amore. L'unica parte di me fasulla è che era completamente innamorato di mio fratello maggiore, completamente innamorato di Kim Jonghyun.
No, non è che lui non ricambiava e mi trattava da semplice fratellino minore. Entrambi avevamo un'attrazione fisica per ciascuno dei due. Cosa ci bloccava? I nostri genitori. Loro avevano capito fin da subito questo nostro 'errore'.
"Siete dei bambini, non sapete cosa fate, ma soprattutto siete fratelli"
E ora mi chiedo per davvero chi è stato quell'umano senza cuore a mettere in legge che amare il proprio fratello sia un reato, che sia una cosa disgustosa.

 
L'acqua fredda e insaponata scorreva sulle mie mani pallide e perfette mentre, con una spugna, lavavo i piatti di casa. Era l'inizio del mese di novembre e c'era un freddo cane alla soglia della porta. Quel pomeriggio, io e mio fratello eravamo soli in casa. Lui sul divano a giocare a chissà quale dei tanti giochi possedeva e io a fare la 'donna' di casa.
Non mi era benché minimamente saltato in mente di chiedergli una mano, la risposta era più che ovvia: Non vedi? Sto giocando, fa ciò che devi fare, donna.
Ormai era il suo nomignolo nei miei confronti e ciò mi eccitava ancora di più. Avevo quindici'anni e credo sia più che giustificata la cosa di avere gli ormoni in subbuglio. Ma quell'essere, quel diciassettenne su quella poltrona in pelle non mi era affatto d'aiuto.
Lui sapeva quando e come doveva farmi impazzire e io l'amavo per questo. Sapeva dove mettere le mani, sapeva dove toccarmi ma non si era mai permesso di rubarmi il primo bacio.
Quello era un Kim Jonghyun difficile da capire: stronzo, bastardo, meschino, menefreghista, superficiale.. Ma quando si trattava di prime volte eccolo che scappava via come un gattino.
Asciugai le mie mani su quel panno colorato poggiato sul davanzale della cucina e abbassai le maniche del maglioncino rosa che avevo indosso e con una mano scostai i capelli biondi dai miei occhi un po' truccati. Mi avvicinai a quell'ammasso di muscoli che non faceva che gemere a bocca chiusa dal divertimento per quel gioco: Dead space. Cosa ci trovava di tanto esilarante in quei giochi pieni di mostri e per di più così sanguinolenti?
Gli accarezzai la spalla dolcemente e lo fissai -Che ne dici di fare qualcosa?.. hm?- Andai a sedermi al suo fianco accavallando le gambe coperte da un semplice pantalone bianco aderente. Ma non mi degnò di uno sguardo. Era difficile fargli distogliere l'attenzione dai videogames.
-Kim Jonghyun, i nostri genitori non sono a casa e sono eccitato quando una cagna in calore, metti da parte quel cazzo di gioco e mi fai venire?- Proposi spazientito con una nota di troppo nella voce.
Lui sorrise beffardo spegnendo la console e mi guardò divertito -Kibum- Accarezzò la mia guancia con uno sguardo da cucciolo indifeso -Sai che sono fidanzato, non posso-
BAM! Un'altra cosa che odiavo di mio fratello? Era così tremendamente fedele al suo ragazzo, al suo Lee Taemin.

 



Ok, lo so, sto ancora scrivendo la mia 'Good Girls, Bad Guys' e sto postando una nuova fan fiction alle cinque del mattino.
Ma con questo caldo mi è venuta 'sta botta di ispirazione.
Continuerò al più presto sia questa che l'altra *inchino* spero seguirete entrambe!

 

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Capitolo 2
*** Exception. ***


Maybe I know, somewhere deep in my soul that love never lasts and we’ve got to find other ways to make it alone or keep a straight face. 
 
Tipico pranzo della domenica: papà al capo della tavola, mamma al suo fianco e mio fratello ed io dall'altra parte del tavolo. Ognuno era in silenzio gustando quelle prelibatezze che io e mia madre avevamo cucinato insieme quella mattina. Lei ci teneva tanto a quei pranzi: erano momenti da ricordare con la famiglia, momenti passati tutti insieme.
Osservai le occhiatine dolci che i miei genitori si passavano ogni tanto, erano una coppia strada. Diciotto anni di matrimonio e ancora si amavano come non so cosa. Eppure li invidiavo, loro non avevano dovuto superare nessun'ostacolo per amarsi.
Vidi Jonghyun al mio fianco buttare la braccia al cielo e arricciare le labbra -Aish, mamma era tutto squisito- Strabuzzai gli occhi nel vedere che aveva già finito. Vivevamo insieme da sempre ma ancora non mi ero abituata alla velocità di quel ragazzo nel mangiare.
-Dovresti ringraziare anche tuo fratello, mi ha dato una mano- Rispose lei gentile, ritornando a mangiare piano il suo riso ancora a metà.
Il più grande mi guardò ma aveva nettamente cambiato espressione, ora era dolce e con gli occhi luccicanti e mi accarezzò una mano sotto al tavolo -Grazie, fratellino-
L'accelerazione del mio cuore aumentò radicalmente e gli sorrisi soltanto, abbassando lo sguardo per non far notare le mie gote ormai rosse e cocenti. Era sempre così, succedeva sempre così, ogni volta che era dolce con me il mio cuore andava in subbuglio ed io non potevo che aspettare che tutto questo passasse. Ma lo volevo davvero, io volevo amarlo per davvero, volevo dimostrargli il mio amore.
Lasciò la mia mano e si alzò facendo un piccolo inchino quando tutti posammo il nostro sguardo su di lui -Vorrei uscire prima oggi, ho delle questioni da risolvere..-
-Successo qualcosa con Taemin, caro?- Jonghyun annuì solamente fissando mia madre che gli diede il consenso prima di vederlo sfrecciare via dalla stanza. Mi rabbuiai ma non potevo farci nulla. Continuavo a tenere la mia testa abbassata sulla ciotola e continuai a mangiare il mio pranzo.
Cosa che non potevo sopportare era che i nostri genitori avevano accettato il fatto che entrambi i loro figli fossero gay, o quasi, e aveva perfino accettato la relazione con Jonghyun e quel ragazzino di un anno inferiore a me ma non accettavano assolutamente il mio amore nei suoi confronti.
Poggiai le bacchette sul tavolo -Mamma, vado anche io, vado da Minho 'saeng che voleva vedermi stamattina- Non aspettai nemmeno il consenso, mi alzai dalla sedia e corsi di sopra a vestirmi con una semplice maglia a maniche lunghe, un jeans chiaro e una felpa un pò più grande di me che copriva il mio sedere e le mie mani.
Quando sentii la porta di camera di Jong sbattere uscii dalla camera incontrandolo di faccia -Esci?- Mi chiese con non curanza, iniziando a scendere le scale. Non gli risposi, solo insieme andammo a metterci gli anfibi neri di pelle all'entrata e ce ne andammo.
Minho e Taemin erano vicini di casa ma anche fin troppo amici per i miei gusti. Ammetto di aver provato in passato qualcosa per il mio 'saeng ma lui aveva in testa solo Taemin. Era un intreccio di persone che a me faceva venire solamente il mal di testa.
-Che ne dici se ci teniamo per mano fino svoltato l'angolo di casa di Taemin?- Propose, cacciando una mano dai suoi jeans larghi e scuri continuando a guardare davanti a se.
Fissai prima lui e poi la mano e dopo un pò decisi di intrecciarla alla mia notando il suo sorriso soddisfatto sul viso. La sua mano era così calda e grande rispetto alla mia, ma non di tanto. Quando una ventata mi fece venire i brividi, solo in quel momento mi resi conto di essermi dimenticato il cappotto a casa.
Jong mi guardò preoccupato e mi lasciò la mano mettendosi davanti a me -Hai freddo, Bummie?- Una morsa allo stomaco mi raggiunse facendo sì che le mie gote si ricolorarono per la seconda volta di rosso.
Annuii solamente abbassando lo sguardo fin quando non capii che si stava togliendo il cappotto viola da dosso per darmelo -Hyung! Ma così morirai di freddo- Protestai inutilmente quando me lo poggiò sulle spalle.
-E allora? Meglio che muoia io di freddo che tu- Abbassò lo sguardo rimanendo un braccio sulle mie spalle e riprendendo a camminare.
Lo fissai per non molto -Hyung..- Richiamai la sua attenzione con gli occhi lucidi per non so cosa.
Lui si girò a guardarmi -Dimmi, Bummie-
-Ci sarà mai un giorno dove noi potremmo stare insieme?-
La mia domanda lo spiazzò e allargò di poco gli occhi e sospirò aumentando la presa del suo braccio sulle mie spalle abbracciandomi del tutto -Non credo, Kibum..- Parole dette con sofferenza e tristezza.
Parole che fecero cadere quelle lacrime sul mio volto, asciugate dalla maglietta nera del ragazzo che mi teneva stretto.
-Dobbiamo accontentarci di vederci ogni giorno, di poterci guardare, toccare, parlare.. Ma non altro, non è giusto fare altro. Siamo fratelli- Sospirò per l'ennesima volta stringendomi ancora di più -Tu non sai quanto vorrei assaggiarti del tutto, quanto vorrei baciarti almeno una volta ma tu sai che non so mentire e se qualcuno ci chiedesse qualcosa.. Sarebbe un disastro-
Avevamo preso non so quante volte quel discorso finendo sempre alla stessa conclusione: Noi non eravamo fatti per stare insieme. C'era chi ci aveva detto che il nostro era solo un amore fraterno, c'era gli ci aveva detto che essendo gay entrambi potevamo confonderci con i sentimenti. Ma non era vera nessuna delle ipotesi.
Mi staccai dal suo abbraccio asciugando le lacrime che erano cadute -Stupido dinosauro, hai fatto colare il mio trucco, non te lo perdonerò mai- Sorrisi triste e voltai i tacchi continuando a camminare verso casa di Minho.
Il ragazzo dietro le mie spalle mi raggiunse in poco afferrandomi la mano e continuando a guardare dritto davanti a se, con voce più calda possibile disse quella parola che mi fece venir caldo nel bel mezzo della neve: -Saranghae, Kibum-



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Capitolo 3
*** Buona notte, hyung. ***


Le nostre scenate di gelosia di certo non erano poche, soprattutto da parte mia che ero costretto a subire quella coppia felice davanti agli occhi quasi ogni giorno.
Jonghyun aveva stretto la mia mano pallida fino alla casa di Taemin, per poi lasciarla e sorridere come un idiota alla vista del suo ragazzo già alla porta che si sbracciava urlando -Jong, corri!- Lui non aspettò altro e gli si piombò tra le braccia lasciandogli dei leggeri baci sulle labbra. 
Lo seguì a passo lento vedendo la testolina di Minho spuntare dietro ai due, facendogli segno di raggiungerlo. Era quasi strano; trascorrevano più tempo insieme Minho e Taemin che Jong col suo ragazzo. Scossi la testa e con un braccio spostai i due che erano intenti a sbaciucchiarsi.
-Ti lascio il cappotto sul divano, hyung- Pronunciai ad occhi bassi, togliendosi il suo cappotto per poggiarlo sul divano in stoffa blu del salotto. Minho mi seguì sorridente.
-Andiamo a casa mia o vuoi restare qua?- Minho sapeva del nostro amore un po' strambo e sapeva che ci soffrivo chissà quanto nel vederli insieme, ma anche lui come me era impotente e non poteva far altro che sorridermi e dirmi "Devi andare avanti". 
Scossi nuovamente la testa -Restiamo qua, ormai sono abituato- Affermai un po' triste buttandomi a peso morto sul divano -Voi, per favore, volete entrare dentro?- Li richiamai.
Era strano come Minho si fosse così tanto abituato a soffrire nel vedere Jong e Tae baciarsi o fare addirittura altro, era così strano che scatenò tanta curiosità nella mia testolina stramba. Ma non dissi mai nulla, osservavo in silenzio e scrutavo tutti. 
La coppia di innamorati entrò dentro -Kibum, stai calmo- Rise il più grande, mettendosi a sedere al mio fianco. Era così odioso quando Jong cambiava radicalmente col comportamento in presenza del suo ragazzo. Taemin non doveva sapere del nostro amore, certo, ma essere scorbutici verso il proprio fratello non era una delle migliori idee.
Il più piccolo del gruppo si andò a sedere sulle gambe un po' schiuse di Jong e legò le sue braccia intorno al suo collo. 

Mi faceva schifo questa situazione.


Mi alzai alla svelta dal divano, prendendo per mano Minho per poi correre fuori casa. Volevo sfogarmi e la cosa migliore era di farlo con qualcuno di cui mi fidi. Minho si bloccò d'improvviso tirandomi per una mano per farmi avvicinare e mi abbracciò, stretto a lui, stretto al suo petto in mezzo tutto a quel freddo mentre con una mano prese ad accarezzarmi i capelli biondi. 
-Kibum..- Iniziò a dire -Non puoi continuare a stare così, devi dimenticarlo- Continuò a stringermi a se lasciando un piccolo e tenero bacio nei miei capelli.
Sorrisi appena, triste -Lo so, Minho, lo so- Scossi la testa e mi allontanai dal suo abbraccio dopo poco cercando di sorridere -Andiamo a casa tua?-
Mi annuì sorridendo e mi prese la mano stringendola quasi come se volesse farmi sentire al sicuro, e mi portò verso casa sua alla svelta. C'era troppo freddo per perdere tempo.
Minho aprì la porta in legno scuro che ed entrammo in quella casa bianca che tanto mi piaceva. Il suo interno era molto spazioso, pieno di quadri, trofei poggiati sugli scaffali appesi al muro azzurrastro. Era tutto molto moderno, c'era da dire che il gusto di quella casa mia piaceva e non poco.
Sempre tenendo la sua mano alla mia, Minho mi portò nella sua camera che era un po' diversa rispetto alle altre: se tutte le altre erano molto moderne, questa era tutt'altro. Le pareti erano colorate di un salmone quasi pesca, c'era una grande libreria in legno scuro e liscio di fianco alla porta, che ancora al suo fianco c'era una poltrona marrone in seta. Un piccolo tappeto in pelliccia finta e beige era coperto a metà dal letto a due piazze dalle lenzuola bianche e rosse, e una piccola scrivania piena di altri libri era di fianco a quest'ultima.
Minho era sempre stato un gran lettore ma non si era mai vantato delle sue doti e nemmeno dei suoi trofei, a questo ci pensava il padre che non tardava mai a far sì che gli altri conoscessero la sua bravura.
Mi andai a sedere sul suo letto nascondendo il mio piccolo viso nel cuscino -Lo odio, con tutto il cuore!- Urlai in quel povero ammasso di piume.
Sentii una mano accarezzarmi la schiena -Dovresti farli lasciare- Disse scherzosamente, continuando ad accarezzarmi come solo lui sapeva fare. Poggiava le mani nel punto giusto e mi faceva rilassare come non mai.
-Lo penso anche io- Risi, voltandomi verso di lui che lasciò la mia schiena e sorrise -Minho, grazie di esserci sempre- Affermai d'improvviso. Si, mi capitava spesso di uscirne con queste frasi, o a volte anche degli abbracci.
Lui annuì e si alzò dal letto -Almeno ti ha dato un bacio?-
-Stasera. Sento che è la volta buona, ci scommetto tutto me stesso- Mi alzai a mia volta dal letto avvicinandomi a lui -Queste bellissime labbra toccheranno quelle di Jong stasera!-
-Sei troppo convinto, Bummie. Non so quante volte tu l'abbia detto e non è mai accaduto- Rispose divertito lui, quasi prendendomi in giro. Fece spallucce e si mise comodo sulla sedia da scrivania con le rotelline iniziando a scrivere chissà cosa al mac -Secondo me prenderai l'ennesima batosta, sai quanto Jong sia fedele a Taemin-
-Stasera no, stasera smetterò di essere il ragazzo innocente- Annuii convinto, buttandomi ancora sul letto, guardando il soffitto bianco -Stasera darò il meglio di me stesso-
-Kibum- Mi richiamò. Alzai la testa dal materasso morbido e lo guardai confuso -Fighting!- E lo trovai col pugno stretto e il braccio alzato all'altezza del viso.
 

Ah, Minho, se mi fossi innamorato di te sarebbe stato tutto più facile.

 

 
 

La maglia che indossavo quella notte era larga e lunga, bianca come le nuvole. Mi arrivava a metà coscia e sotto questa non avevo nulla, nemmeno l'intimo. Ero davvero imbarazzato, ma lui doveva essere mio una volta per tutte. I capelli biondi erano tutti scompigliati sulla mia testa e avevo il viso pulito, senza nemmeno un po' di trucco.
Ero già nel suo letto, seduto a gambe unite per non far vedere la mia virilità. Lui era appena uscito dalla doccia ed era davanti a me, con quel lurido asciugamano in vita che non copriva quasi nulla. Mi guardava divertito, lui sapeva che tutto ciò che stavo vedendo mi piaceva.
Tolse l'asciugamano dal suo corpo buttandolo a terra infilandosi quegli stupidi boxer neri e bianchi. Era di spalle, vidi solo il suo sederino e questa cosa non mi andò a genio.
-Fammi spazio- Mi disse mettendosi al mio fianco, steso con solo l'intimo, proprio come ogni sera. Mi misi comodo al suo fianco, tracciando con l'indice, dei cerchi sui suoi addominali scolpiti.
-Jjongie- Canticchiai un po' più sensuale dal solito, con voce più bassa e passionale. E nel frattempo feci scorrere la mia mano lungo il suo corpo, fino all'elastico dei suoi inutili boxer. Gli mancava il fiato, lo sentivo -Non ti va di fare nulla stasera?-
Alzai gli occhi verso di lui e gli sorrisi -Bummie, non puoi farmi questo- Disse, con tono scherzoso e eccitato -Guarda che so che non hai nulla sotto questa maglia-
Le mie guance si colorarono di rosso in poco -Ma.. Hyung, io ti voglio, ora- Pronuncia, adesso, con voce da cucciolo mentre il mio sguardo si posava sui suoi boxer -Voglio assaggiarti e diventare tuo-
Toccò i miei capelli con una mano e me li scompigliò -Ma se non hai dato nemmeno il primo bacio- Scherzò, sorridente. Quel sorriso che mi faceva battere il cuore.
Abbassai lo sguardo triste -Hyung, che si prova a baciare la persona che si ama?- Sussurrai, un po' triste, ripensando a Taemin.
-Non lo so, non ti ho ancora baciato, non so che ti prova- Alzai alla svelta lo sguardo verso di lui, sorridente -E tu non sai quanto vorrei provare-
-Perché non lo fai? Non lo diremo a nessuno- Annuii convinto guardandolo con determinazione e speranza -Fa come se io volessi provare il primo bacio e tu da bravo fratello mi aiuti- Sorrisi, ma proprio quando stava per ribattere mi avvicinai al suo orecchio -E so che ti sei eccitato all'idea che non ho  nulla sotto questa maglia- Sussurrai di nuovo eccitato.
-No, Bummie- Disse con voce strozzata -Per favore.. Meglio di no- Mi allontanai da lui scocciato e mi alzai dal letto dandogli solo un ultimo sguardo.
-Kim Jonghyun.. Questa era la tua ultima chance e l'hai sprecata- Sentivo gli occhi lucidi -Sto aspettando un tuo bacio da sempre e .. Mi lasci sempre con le mani in mano quando cerco di farlo. Ma se poi mi cerco un ragazzo mi metti i bastoni tra le ruote vietandomelo. Dimmi cosa devo fare, per favore-
Si mise a sedere sul letto e mi guardò -Io ti amo, Kim Kibum e tu lo sai bene. Ma non voglio che poi tu ti penta di fare le prime esperienze con me-
-Jong, io voglio solo te- Mi asciugai col dorso della mano una piccola lacrime che era caduta e gli andai vicino -Per favore-
Non so bene cosa lo spinse a farlo o forse non voglio nemmeno saperlo, ma in quel momento afferrò una mia mano e la baciò per poi salire sul mio viso con quelle teneri labbra e baciare piano la mia guancia, trasportandosi lentamente sulle mie labbra. Ma solo quando le sfiorò per davvero mi resi conto che il mio cuore stava martellando.
La sua mano prese a carezzarmi il collo e le sue labbra si incastrarono perfettamente tra le mie, sentivo il solletico del suo naso sfiorarmi poco la guancia e la pressione calda che c'era sulle mie labbra a cuore.
Le mie guance andarono a fuoco e qualcosa di umido mi schiuse le labbra entrando nella mia bocca. Non feci resistenza, mi misi solo più comodo sul letto, portando le mie braccia intorno al suo collo stringendolo di più a me mentre le nostre lingue si toccavano e si conoscevano aumentando a mano a mano la foga.
Gli unici rumori che si sentivano erano i battiti forti del mio cuore, i rumori delle nostre bocche e delle nostre lingue che danzavano ora con tanta passione, sentendo quasi la mia virilità alzarsi piano, sfregando Jong.
Si staccò, all'improvviso, respirando affannosamente -Bummie, devo respirare- Sorrise felice, con una luce diversa negli occhi. Una luce che mi piaceva -E poi sento qualcosa sfiorarsi lì sotto- Rise.
Abbassai lo sguardo e notai che non ero l'unico eccitato in quel momento, anzi. Lo guardai divertito e feci per baciarlo ancora ma mi bloccò, stranamente.
-No, fratellino, ora è meglio andare a dormire. Continueremo nei prossimi giorni- Mi fece un occhiolino e si mise di nuovo steso, aspettandomi. Scossi la testa divertito, forse un po' imbronciato e mi misi al suo fianco -Buona notte, fratellino-
-Buona notte, hyung- Quella notte mi addormentai col sorriso sulle labbra, un sorriso che non si levò per tutta la durata della notte.


Ero tra le sue braccia
di fianco al suo corpo
e sentivo ancora le sue labbra sulle mie.



 

Ok, non ho postato proprio, faccio schifo XD
Ma ora sono qui e va tutto bene <3
Ps: il disegno è mio, quindi siete pregate di non prenderlo, tenkiù! 

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