Il passato di Poirot (momentaneamente sospesa)

di Geronimo1829
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un commissario molto strano ***
Capitolo 2: *** Il figlio ***
Capitolo 3: *** Il busto di ferro ***
Capitolo 4: *** I domestici ***
Capitolo 5: *** L'esperimento ***
Capitolo 6: *** Gli amici (1) ***
Capitolo 7: *** Gli amici (2) ***
Capitolo 8: *** Poirot fa 2 domande a ciascun sospettato... ***



Capitolo 1
*** Un commissario molto strano ***


L'ispettore Antoine entrò nella macchina diretto verso il centro di Bruxelles. Era stato

incaricato di recarsi al numero 7 della rue Carlo Magno.

Quella notte il signor Lakiridis era stato ucciso nella sua villa da un colpo di rivoltella. Era un ricchissimo banchiere di origine greca molto noto in Belgio e in Olanda. Anche l'ispettore Antoine lo conosceva bene di fama ma si rese veramente conto della sua ricchezza osservando la villa di rue Carlo Magno. Era costruita in stile neoclassico in onore della sua terra d'origine. Le colonne erano decorate da preziosi capitelli bianchi, colore che prevaleva su tutto l'edificio, che era costituita da due piani. Il giardino si trovava prima dell'ingresso del palazzo ed era molto grazioso e ben curato.

<< Per gestire una casa così grande il signor Lakiridis dovrebbe avere numerosi domestici>> pensò tra sé l'ispettore.

Infatti gli venne ad aprire la porta un maggiordomo dall'aria molto efficiente.

<< Chi è lei?>>

<< sono l'ispettore Antoine Morisse. Mi hanno incaricato di indagare sulla morte del vostro padrone>>

<< prego, si accomodi, dentro ci sono già altri poliziotti>> rispose il maggiordomo accompagnandolo dentro.

L'interno era anch'esso di stile neoclassico e vi erano collocate qua e là alcune statue antiche di notevole fattura.

<< Il suo padrone era un collezionista di opere d'arte?>> chiese l'ispettore Antoine mentre camminava con il maggiordomo

<< si, amava l'arte antica, in particolare quella classica>>.

Antoine Morisse entrò nella stanza principale in cui erano seduti tre agenti e un uomo basso, grassoccio dalla testa a forma d'uovo. Aveva dei baffi neri militari curatissimi arricciati sulla punta. Il suo abbigliamento era preciso e perfetto come i suoi capelli neri anche questi molto ben curati.

<< Buongiorno ispettore>> salutò l'uomo con la testa a forma d'uovo stringendoli la mano << sono il commissario Hercule Poirot. Devo indagare sull'omicidio Lakiridis>>

<< Piacere, mi chiamo Antoine Morisse … Pensavo che fossi io a dover indagare sul caso>> disse l'ispettore sorpreso

<< C'est vrai … ma c'è stato un piccolo cambiamento >>.

L'ispettore capì subito che il caso si era rivelato molto complesso. Il commissario Poirot era di solito utilizzato dalla polizia belga per i casi importanti o per quelli difficilissimi. Lo stesso commissario si era creato una grande fama tanto che circolavano delle voci per cui sarebbe diventato capo della polizia di Bruxelles.

<< Se vuole però, ispettore, possiamo collaborare>> disse il noto commissario

<< Certo>>

<< Ottimo. Cominciamo allora con gli interrogatori>>.

Hercule Poirot tirò fuori una lista di nomi.

<< La servitù è numerosa. Io inizierei con il maggiordomo Guillaume>>.

L'uomo entrò nella stanza. Era alto e magro, di carnagione chiara. Aveva dei capelli corti castani e due occhi azzurri. Si notava subito che era molto triste per la morte del padrone ma cercava di non farlo capire comportandosi freddamente.

<< Signor Guillaume, da quanti anni lavora qui?>> chiese Poirot

<< Ormai da quindici anni>>

<< Io vorrei sapere com'era una giornata tipo del signor Lakiridis>>

<< Si svegliava alle 7:30, alle 8:00 faceva colazione, dopo si occupava della sua banca e degli affari fino alle 12:00 quando pranzava … poi si occupava un'altra volta di lavoro fino alle 17:00, dalle 17:00 alle 19:00 riceveva o se non c'era nessuno da ricevere si riposava. Cenava alle 19:30, faceva una passeggiata nel giardino alle 20:00 fino alle 21:00 e andava infine a dormire alle 22:00>>

<< mm … una giornata normalissima. Ieri ha ricevuto qualcuno?>>

<< Si, il figlio. Si chiama Lucas, ha anche cenato con il padrone ed è rimasto qui fino alle 20:00>> disse il maggiodomo

<< Il signor Lakiridis aveva un solo figlio?>> chiese il commissario

<< Si>>

<< Il suo padrone era in buoni rapporti con Lucas?>

<< Certo. Ogni tanto però litigavano perché il signorino era un accanito giocatore … ma negli ultimi tempi la situazione era migliorata>>

<< Perché?>>
<< Il padrone aveva deciso di non concedere più prestiti al figlio quindi non ne parlavano più … penso fosse questo il motivo dei loro litigi>>

<< Ieri non hanno litigato?>>

<< No>>

<< Il signot Lakiridis le è sembrato turbato dopo la passeggiata?>>
<< No, sono io che l'ho accompagnato. Mi è sembrato normalissimo>>

<< Il suo padrone dovrebbe essere stato ucciso tra mezzanotte e le due. Ha sentito qualche rumore verso quell'ora?>>

<< No>>

<< Bene. Grazie, per ora è tutto>>.

Congedato il maggiordomo, Hercule Poirot si avvicinò ad uno degli agenti che si trovava nella stanza

<< Nicolas, contatta il notaio del signor Lakiridis e fammi sapere che cosa c'è scritto nel testamento>>. L'agente uscì dalla stanza a passi svelti.

<< Adesso>> disse il commissario all'ispettore << Andiamo a vedere la stanza del signor Lakiridis>>.

I due poliziotti salirono al secondo piano ed entrarono nella stanza a loro più vicina. Hercule Poirot rabbrividì nel vedere il disordine di quella camera. Tantissimi oggetti erano a terra e la scrivania era in posizione obliqua.

<< C'est orible! Non ho mai visto un posto più disordinato!>> disse il commissario coprendosi gli occhi. A lui una cosa fuori posto darebbe più fastidio di una ferita

<< Mi rifiuto di rovistare in questo letamaio!>> urlò Poirot << Se proprio devo controllare le cose del signor Lakiridis è meglio che si metta un po' in ordine, ispettore, proceda!>> finì uscendo dalla stanza infastidito.

Intanto era ritornato l'agente Nicolas

<< Signore, il signor Lakiridis lascia tutti i suoi averi al figlio>>.

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Capitolo 2
*** Il figlio ***


Poirot si accarezzò i baffi con aria compiaciuta. Davanti a lui si trovava un uomo sui 35 anni, grassoccio e di media altezza. Era molto nervoso e si guardava continuamente attorno.

<< Bonjour, monsieur Lakiridis>> salutò il commissario << Un sigaro?>>

<< Si, grazie>>

<< Mi dispiace molto per la morte di suo padre. Lei sarà sicuramente scioccato ma le devo porre alcune domande>> disse il commissario cercando di calmare l'interrogato, che continuava a guardarsi attorno spaventato

<< Prego, chieda pure quel che vuole>>

<< Grazie. Ieri è andato a trovare suo padre dalle 17:00 alle 20:00. Giusto?>>

<< Si>>

<< Sarei indiscreto se le chiedessi perché?>>

<< No. Ero andato solo per fargli una semplice visita di cortesia>> rispose Lucas Lakiridis

<< Quali sono stati i vostri movimenti?>>

<< Siamo stati nello studio per un'ora poi ci siamo trasferiti nel salotto>>

<< Di che cosa avete parlato?>> chiese Poirot

<< Di lavoro>>

<< Lavoro?>>

<< Si, delle sue banche e di alcuni affari>> chiarì Lucas Lakiridis

<< Per tutte le tre ore?>>

<< Si>>

<< Dopo che è uscito dalla casa di suo padre dove è andato?>> chiese Hercule Poirot

<< In un locale. Lo possono confermare dei miei amici>>

<< Ha giocato?>>

<< Che intende dire?>> disse Lucas Lakiridis alzando il tono di voce

<< Non si agiti, monsieur Lakiridis. Un'ultima domanda: suo padre era un tipo disordinato?>>

<< No, anzi ...>> disse sorridendo

<< Per ora è tutto, può andare>>.

Una volta che l'interrogato uscì dalla stanza, l'ispettore Morisse e Poirot si alzarono per andare nella camera del defunto.

<< Ha riordinato la stanza?>> chiese il noto commissario

<< Si. Pensa che sia stato il figlio ad ucciderlo?>>

<< Forse … ma devo rifare qualche domanda al maggiordomo>>.

I due entrarono nella camera. Poirot scrutò con attenzione gli scaffali.

< Mm … nessun libro d'arte>> disse sistemando un volume che si trovava leggermente più avanti degli altri << la stanza sembra quella di un uomo ordinato ... la confusione si potrebbe spiegare, però, in due modi>>

<< Che cosa?>>

<< Oui, due motivi. Mi chiami il maggiordomo>>.

Guillaume entrò nella camera trascinandosi lentamente.

<< Che cosa mi vuole chiedere?>>

<< Prima di fare la passeggiata nel giardino, il signor Lakiridis è salito nella sua stanza?>>

<< Si, è rimasto circa cinque minuti>>

<< Cinque minuti ...>> disse il commissario scandendo ogni lettera <>

<< No>>

<< Interessante … il signor Lakiridis ha fatto qualche viaggio in questo mese?>>

<< Si, ne fa uno tutti i mesi. Va a trovare i parenti in Grecia>>

<< Va da solo o con qualcuno?>>

<< Di solito da solo ma in passato è andato anche con il figlio>>

<< Bella statua!>> disse Poirot indicando un busto antico << Proviene dalla Grecia, immagino>>

<< Si, il signor Lakiridis l'ha portata proprio da uno di questi viaggi dai parenti>>

<< Oui, tutto torna! Può andare>>.

Per quanto era contento il commissario Poirot non sembrava più normale. Girava per la stanza sistemando tutti gli oggetti che trovava in giro.

<< Mi scusi, signore>> chiese l'ispettore, che non capiva più niente << devo fare qualcosa?>>

<< No … devo riflettere. Ho bisogno di stare un po' da solo>>.

In tutta la sua carriera, l'ispettore Morisse non aveva visto un poliziotto più strano del commissario Hercule Poirot.

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Capitolo 3
*** Il busto di ferro ***


L'ispettore Antoine Morisse aprì la porta e guardò l'uomo con aria stralunata. Il commissario Poirot era intento a fare castelli con le carte.

<< Non sono matto, ispettore. È solo un mio vecchio trucco per concentrarmi sul caso>> si giustificò l'ufficiale di polizia

<< A che conclusione è arrivato, signor commissario?>> chiese l'ispettore cercando di cambiare discorso

<< C'è qualcosa che non va in questo caso. Ricostruiamo i fatti: il signor Lakiridis dalle 17:00 alle 20:00 sta con il figlio, quindi è ancora vivo perché l'ha visto anche il maggiordomo. Quando Lucas Lakiridis se ne va il ricco banchiere sale nella sua stanza e vi rimane cinque minuti. Successivamente va con il maggiordomo a fare una passeggiata per un'ora e poi risale nella sua stanza e dorme. Il signor Lakiridis dovrebbe essere stato ucciso tra mezzanotte e l'una, quindi, in quelle ore è successo qualcosa. Sono entrati nella sua stanza, al secondo piano, arrampicandosi con il rischio di svegliare il signor Lakiridis? Improbabile. Qualcuno avrebbe potuto anche salire le scale ed entrare di soppiatto? Non credo … i domestici abitano tutti in un'ala del pianterreno. L'assassino avrebbe rischiato di farsi vedere. No, ispettore, c'è qualcosa di molto intricato in questo caso>>

<< Chi dobbiamo interrogare, ora?>> chiese l'spettore Morisse

<< I domestici. Iniziamo dalla cuoca, Marie Lambert>>.

La signora Lambert era una donna sui cinquant'anni, bassa e di corporatura robusta.

<< Salve>> salutò gentilmente

<< Bonjour, madame Lambert. Si accomodi>>

<< Grazie>> disse la cuoca sedendosi

<< Mi dica, da quanti anni lavora in questa casa>>

<< Sono stata assunta due anni fa>>

<< E prima che cosa faceva?>> chiese il commissario

<< Lavoravo in Inghilterra>>

<< È mai stata in Grecia?>>

<< No>> rispose seccamente Marie Lambert.

Poirot fece una breve pausa. Doveva cambiare tattica.

<< La notte scorsa a che ora è andata a dormire?>>

<< Verso le 2. Purtroppo non sono riuscita ad addormentarmi tanto facilmente>>

<< Il freddo?>> chiese il commissario Poirot

<< Si. Ieri era una giornata maledettamente fredda e chiudendo la finestra si moriva di caldo>>

<< Capisco … quella notte è successo qualcosa di anormale, signora Lambert?>>

<< No. Come al solito Emma russava e Maxime era andato a giocare>> ripose la cuoca

<< Monsieur Maxime gioca spesso?>> chiese il commissario

<< Due volte a settimana>>

<< Per ora è tutto, può andare>>.

Nella stanza entrò Maxime Rouger, il domestico che si occupava della pulizia. Era un giovanotto alto e magro dall'aria bonaria

<< Da quanto tempo lavora dal signor Lakiridis?>> domandò il commissario osservando attentamente l'interrogato

<< Da quest'anno>>

<< Monsieur Rouger, a che ora è uscito per andare a giocare?>> chiese Poirot

<< Alle 21:30. Sono rimasto lì fino alle 2>>

<< Siete andato con la vostra macchina?>>

<< Si>> rispose il giovanotto

<< Quando siete tornato, chi vi ha aperto?>>

<< Guillaume, il maggiordomo>> rispose Maxime grattandosi la testa

<< È mai stato in Grecia, monsieur Rouger?>> chiese il commissario

<< No>>

<< Va bene. Può andare>>.

Emma Geromne era una donna sui trent'anni. Lavorava come cameriera.

<< Ha dormito bene questa notte, signora Geromne>> chiese Poirot

<< Si. Faceva molto freddo ma sono riuscita comunque a dormire. Non capisco, però, a cosa le può essere utile?>>

<< Non si preoccupi, mademoiselle. Le mie domande hanno tutte un criterio>> spiegò il commissario indignato << Questa notte, ha sentito qualche rumore?>> continuò cercando di non arrabbiarsi

<< No, dormivo>>

<< Grazie, può andare>>.

Uscita, Poirot si girò infuriato verso l'ispettore.

<< Come osa? Mettere in dubbio l'efficacia del mio metodo … oui, certo che dormivi! Però qualche rumore ti avrebbe potuta svegliare!>>.

Adirato, il commissario aveva sbattuto il pugno su un tavolo facendo cadere un busto, che stranamente non si ruppe.

<< Strano!>> esclamò l'ispettore

<< Oui, questo busto non è di marmo ma di ferro>> annunciò Poirot osservandolo accuratamente

<< La cosa che mi chiedo è come abbia fatto il signor Lakiridis a non accorgersi che questo busto sia un falso?>>

<< No, ispettore. Non si tratta di un falso … questa è una cassaforte!>>.

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Capitolo 4
*** I domestici ***


<< Una cassaforte?>> chiese l'ispettore sorpreso

<< Oui, il signor Lakiridis era una persona molto previdente>>

<< Pensa che questo busto-cassaforte possa essere il motivo dell'omicidio?>>

<< Forse … ma ora voglio continuare a interrogare i domestici. Penseremo dopo al busto>> annunciò il commissario

<< Chi devo chiamare?>> chiese l'spettore Morisse

<< Madame Ballard>>.

Era una donna di mezz'età, robusta e di media statura.

<< Bonjour, madame Ballard. Come sta?>>

<< Sono molto rattristata dalla morte del signor Lakiridis>> rispose la domestica

<< Certamente … ma non intendevo questo. Ha dormito bene questa notte?>> chiese Poirot

<< Si, faceva freddo ma sono riuscita, comunque, ad addormentarmi>>

<< Di solito chi puliva la stanza del signor Lakiridis?>> domandò il commissario

<< Maxime>>

<< Madame, questa notte ha sentito qualche rumore?>>

<< No. Ieri è stata una nottata molto tranquilla>> rispose la signora Ballard

<< Può scrivermi su questo foglio gli orari in finiscono di lavorare i domestici?>> chiese Poirot strappando un pezzetto di carta

<< Certo>>.

-Marie Lambert 20:30

-Maxime Rouger 21:00

-Guillaume 21:30

-Lisa Ballard 20:30

-Emma Geromne 20:30

-Thomas Absil 21:00

-Camille Pousseurs 21:00

<< Grazie, madame. Può andare>>.

Dopo la signora Ballard entrò nella stanza Camille Poussers. Una donna magra e alta di circa trent'anni.

<< Signora Poussers, ha dormito bene questa notte?>> chiese Poirot

<< Si. Mi sono addormentata circa alle 22:00>>

<< Questa notte ha sentito qualche rumore rumore sospetto?>>

<< No, nulla di insolito>> rispose la domestica

<< Nulla di insolito ...>> ripeté lettera per lettera il commissario << C'è stato, però, qualche rumore?>>

<< Si. Emma, come al solito, russava e il signor Guillaume girava per casa>>

<< Girava per casa! Si spieghi meglio, signorina!>> disse Poirot spazientito

<< Da più di un mese, dalle 23:00 a mezzanotte, il signor Guillaume, si aggira per casa. Non so per quale ragione ...>>

<< Lo so io il motivo, madame Pousseurs. Per ora è tutto, può andare>>.

<< Signor commissario, devo arrestare il maggiordomo?>> chiese l'ispettore quando la domestica uscì dalla stanza

<< No. Ho detto che so il motivo non che è colpevole dell'omicidio>> spiegò Poirot << In questa casa molti ci hanno mentito, a partire da madame Pousseurs>>

<< Che cosa?>>

<< Oui. Madame Pousseurs ci ha mentito>> ripeté il commissario

<< Non capisco ...>>

<< Rifletta bene. Lei ci ha detto che si è addormentata alle 22:00 eppure ha sentito benissimo i rumori dei passi del maggiordomo dalle 23.00 a mezzanotte>> spiegò Poirot

<< Ha ragione! Questo vuol dire che Guillaume a quell'ora non era sveglio>>

<< No, si sbaglia>> lo contrariò Poirot

<< Ma allora ...>>. L'ispettore non riuscì neanche a finire la frase che entrò Thomas Absil.

<< Mi ha chiamato?>> chiese

<< Oui, si accomodi pure>> rispose il commissario

<< Grazie>>

<< Mi dica, ha dormito bene questa notte?>> chiese Poirot osservando attentamente l'interrogato

<< No. Purtroppo sono riuscito ad addormentarmi solo verso mezzanotte>> rispose

<< Per caso ha sentito qualche rumore?>>

<>

<< Ne è sicuro?>> domandò Poirot

<< Si. Nessun rumore oltre al russare di Emma e dei passi del signor Guillaume>>

<< Va bene. Può andare>>.

Finito l'interrogatorio Antoine Morisse si girò verso il noto commissario.

<< Ce ne andiamo, signore?>> chiese

<< No, voglio rimanere per fare un piccolo esperimento ...>>

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Capitolo 5
*** L'esperimento ***


Mezzanotte. Hercule Poirot e l'ispettore Morisse entrarono nell'ala dove dormivano i domestici.

<< Fortunatamente anche oggi è una nottata molto fredda>> sussurrò Poirot accendendo una lanterna

<< Non capisco proprio il senso di questa messinscena! Entriamo qui come se fossimo dei ladri e...>>

<< Silenzio!>> sbraitò il commissario << Questa messinscena, come la chiama lei, è assolutamente necessaria. Dobbiamo solo ringraziare Dio che anche oggi è una nottata molto fredda>>

<< Ma chi è che russa in questo modo?>> domandò l'ispettore disgustato

<< Madame Geromne>> rispose il noto commissario a bassa voce.

Una volta superata la camera della cameriera, i due poliziotti passarono davanti alls stanza della signora Lambert.

<< Che succede?>>chiese la cuoca uscendo dal suo alloggio

<< Niente, madame. Solo un giro d'ispezione. Anche questa notte non riesce a dormire?>>

<< Si. Fa un freddo peggio di ieri!>> rispose la domestica

<< Non si preoccupi di noi. Vada pure nella sua stanza>>.

Intanto, era uscito anche il signor Absil che si trovava nella camera accanto.

<< Che ci fate voi qui a quest'ora?>> chiese

<< Giro d'ispezione, nessun problema>>.

Sorpassarono le camere della signora Ballard e del signor Rouger senza che si svegliassero per poi giungere davanti all'alloggio del maggiordomo.

<< Chi va là?>> chiese Guillaume

<< Siamo noi>> rispose il commissario << stiamo facendo un giro d'ispezione>>

<< Un giro d'ispezione? A quest'ora?>> domandò il maggiordomo sospettoso

<< Oui, è necessario per le indagini. Inutile allarmare gli altri domestici, torni pure nella sua stanza>>.

Passarono anche davanti alla camera della signora Pousseurs, ma non si svegliò.

<< Bene>> disse il commissario sedendosi per terra << ora che siamo arrivati alla fine del corridoio non ci resta che aspettare le 4>>

<< Cosa? Dobbiamo attendere qui per 4 ore?>>

<< Oui, le avevo detto di portarsi un libro …

 

Arrivate le 4, i due poliziotti s'incamminarono verso l'uscita dell'ala. Questa volta non si svegliò nessun domestico.

<< A che cosa è servito questo esperimento?>> chiese l'ispettore una volta che uscirono dalla casa

<< Era necessario. Ho scoperto parecchie cose interessanti>> rispose Poirot

<< Ad esempio?>>

<< Ad esempio adesso ho la certezza di cosa era andato a fare il maggiordomo dalle 23:00 a mezzanotte>> rispose il commissario

<< Solo questo?>> domandò Antoine Morisse

<< No, anche altre cose>>

<< Una risposta un po' vaga, no?>>

<< Oui, ma non è mia abitudine raccontare tutto quello che so>> rispose Hercule Poirot

<< Me ne sono accorto … Immagino che abbia già scoperto il colpevole?>>

<< Invece no. Per ora ho solo chiarito alcuni fatti strani di questo caso, ma ancora non so chi sia l'assassino e non ho la minima idea del movente>> annunciò il commissario

<< Io penso che il movente siano i soldi, cioè la cassaforte-busto>> disse l'ispettore

<< Può essere. Quel che è certo, è che in quella casa almeno due persone volevano uccidere il signor Lakiridis e uno ha preceduto l'altro>>

<< Che cosa?>>

<< Oui, due persone avevano l'intenzione di uccidere il signor Lakiridis>> ripeté Poirot

<< Due persone? Capisco che il signor Lakiridis fosse un banchiere ma due ipotetici assassini sono un po' troppi>>

<< Veramente lei crede ancora che la vittima fosse solo un semplice banchiere? Il signor Lakiridis si è arricchito con il contrabbando illegale di opere d'arte ...

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Capitolo 6
*** Gli amici (1) ***


<< Che cosa avete detto?>> chiese l'ispettore Antoine Morisse sbalordito

<< Il signor Lakiridis era un contrabbandiere di opere d'arte, o meglio di statue classiche>> rispose il commissario cercando di non perdere la pazienza

<< E come l'avete scoperto?>>

<< Usando le mie celluline grigie, mon ami. Il signor Lakiridis andava ogni mese a fare un viaggio in Grecia e durante questi viaggi portava sempre a casa delle statue, eppure non era un appassionato d'arte antica, perché nella sua biblioteca non c'era nessun libro che trattava di questo argomento. Quindi ne ho dedotto che il signor Lakiridis commerciava opere d'arte illegalmente. Nessuno avrebbe mai sospettato di un noto banchiere ...>> spiegò Hercule Poirot

<< Però potreste anche aver sbagliato>> notò l'ispettore

<< No, io non sbaglio mai …>>.

I due poliziotti continuarono a camminare immersi nel buio della notte.

<< Certo che, se il signor Lakiridis era un contrabbandiere di opere d'arte, la cosa cambia. Magari anche una banda concorrente avrebbe potuto pagare un sicario per ucciderlo>> disse Antoine Morisse

<< È quello che penso anch'io. Uno degli ipotetici assassini, secondo me, è un sicario e so anche chi potrebbe essere. In questo modo si spiegherebbe anche la “passeggiata” del maggiordomo Guillaume>> rispose il noto commissario

<< Il caso si fa sempre più misterioso ...>>

<< Se non sbaglio, ispettore>> disse Poirot cambiando argomento << Questa dovrebbe essere casa vostra>>

<< Si>>

<< Si riposi, ispettore. Domani pomeriggio ricominceremo le indagini interrogando gli amici intimi del signor Lakiridis>>.

 

Hercule Poirot guardò attentamente l'uomo che gli stava difronte. Era alto, sulla quarantina, ma dimostrava sicuramente qualche anno in meno. Aveva degli occhi azzurri molto vivaci che manifestavano una intelligenza fuori dal comune. Proveniva da una famiglia nobile molto famosa in Belgio.

<< Salve signor conte d'Ansembourg>> salutò il commissario << Non le farò perdere tanto tempo. Quando ha conosciuto il signor Lakiridis?>>

<< Durante un viaggio in Grecia, circa vent'anni fa>> rispose il nobile

<< Quante volte è andato in Grecia?>> chiese Poirot

<< Tante. Anche adesso ci vado ogni tanto. È d'avvero un bellissimo paese>>

<< Certo. Quand'è l'ultima volta che ha incontrato il signor Lakiridis?>>

<< Una settimana fa. Aveva organizzato d'avvero un bellissimo ricevimento>> rispose il conte d'Ansembourg

<< Dove si trovava quando fu ucciso il signor Lakiridis?>> domandò in tono solenne il commissario

<< A casa. Lo possono confermare i miei domestici>>

<< Per adesso è tutto, può andare>>.

Nella stanza entrò la signora Margot Blockhasen. Era una donna di media statura e molto magra di circa cinquant'anni. Era un attrice molto nota in tutta l'Europa.

<< Signora Blockhasen, quando ha conosciuto il signor Lakiridis?>>

<< Una decina di anni fa, durante un ricevimento>> rispose la famosissima attrice

<< Quand'è l'ultima volta che lo ha visto?>> chiese il commissario

<< Non mi ricordo … penso un mese fa se non di più>>

<< È mai stata in Grecia?>>

<< No>> rispose la signora Blockhasen senza aspettare che finisse la domanda

<< Dove si trovava la notte in cui è avvenuta la tragedia?>> chiese Poirot

<< Stavo mettendo in scena il mio spettacolo. Ovviamente lo possono testimoniare tutti gli spettatori e anche gli attori>> rispose l'attrice sorridendo

<< Un alibi di ferro … Quando è finito lo spettacolo?>>

<< Verso l'una>>

<< Già, un alibi di ferro. Può andare>>.

Finito l'interrogatorio, Poirot si girò verso Antoine Morisse:

<< Ispettore, per oggi può bastare. Ieri abbiamo fatto le ore piccole ed è meglio che ci riposiamo>>

<< Ha ragione ...>>.

 

Verso le 3 ...

Il maggiordomo Guillaume prese il coltello che si trovava nel cassetto. Doveva vendicare la morte del padrone. A quell'ora nessuno lo avrebbe sentito. Impugnò il coltello ed aprì, senza far rumore, la porta della sua camera. Si incamminò a passi felpati. Ecco la porta. La aprì lentamente. Fortunatamente stava dormendo. Colpì con forza le coperte. Ora era soddisfatto. Ma qualcosa di molto tagliente lo investì. E poi il buio totale.

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Capitolo 7
*** Gli amici (2) ***


<< Hanno ucciso il maggiordomo Guillaume!>> urlò l'agente Nicolas al commissario Hercule Poirot

<< Quando è successo?>>

<< I medici dicono verso le 3. Il corpo è stato rinvenuto questa mattina da uno dei domestici>>spiegò il poliziotto

<< Che cosa dobbiamo fare, commissario? Interroghiamo un altra volta i domestici?>> chiese l'ispettore Antoine Morisse

<< No. So già chi è stato ad ucciderlo ...>>

<< Ne è sicuro, commissario?>>

<< Oui, continuiamo gli interrogatori aderenti al caso Lakiridis>>.

 

Nella stanza entrò il signor Louis de la Foux, noto banchiere belga. Era basso, grassoccio ed aveva dei capelli biondi abbastanza corti. Probabilmente era sulla cinquantina.

<> salutò il commissario <>

<< Non c'è problema ...>>

<< Grazie. Quand'è che ha conosciuto il signor Lakiridis?>> chiese Hercule Poirot

<< Circa vent'anni durante l'inaugurazione della mia banca>> rispose il signor de la Foux

<< È mai andato a trovare i suoi genitori in Grecia?>>

<< No, in tutta la mia vita non sono mai stato in Grecia>> rispose il famoso banchiere

<< Quand'è l'ultima volta che l'ha visto?>> domandò il commissario

<< Una settimana fa. Durante un ricevimento a casa sua>>

<< Oui, me ne ha già parlato il signor conte>> disse Poirot << Durante questo ricevimento le è sembrato preoccupato?>>

<< No, per niente. Ci ha mostrato tutte le sue statue. Sono tutte autentiche tranne una nella sua stanza, che è di ferro>> spiegò il signor de la Foux

<< Interessante … e cosa vi ha detto di questa statua?>>

<< Precisamente era un busto. Ci ha detto che l'aveva comprata in un negozio di antiquariato a Bruxelles>> rispose il banchiere

<< Vi ha detto come si chiamava, questo negozio?>> chiese Poirot

<< No>>

<< Chi era presente quando il signor Lakiridis vi ha mostrato questo busto di ferro?>> domandò il commissario

<< Io, il conte d'Ansembourg, la signorina Dupoint e il signor Palmidis>>

<< Lei dov'era quando è avvenuto il delitto?>>

<< Mi trovavo all'estero per affari. Precisamente in Francia>>

<< Va bene. Può andare>>.

 

Dopo il signor de la Foix fu interrogata la signorina Dupoint. Aveva circa trent'anni ed era una donna magra, di media altezza. Viveva di rendita, visto che proveniva da una famiglia molto ricca.

<< Salve signorina Dupoint. Le posso porre alcune domande?>>

<< Certamente>> rispose la donna

<< Bene. Quando ha conosciuto il signor Lakiridis?>> chiese il commissario

<< Dieci anni fa. Era andato a trovare mio padre>>

<< Signorina, è mai stata in Grecia?>>

<< Si, un paio di volte>> rispose la signorina Dupoint

<< Il signor de la Foux mi ha detto che l'ultima volta che avete incontrato il signor Lakiridis era una settimana fa, durante un ricevimento, è vero?>> domandò Poirot

<< Si>>

<< Dove si trovava quando fu ucciso Lakiridis?>>

<< A casa. Stavo dormendo>> rispose la signorina Dupoint

<< Va bene. Per ora è tutto>>.

 

L'ultimo ad essere interrogato fu il signor Palmidis, anche lui era banchiere di origine greca.

<< Quando avete conosciuto il signor Lakiridis?>> chiese il commissario

<< Forse trent'anni fa, ma non ricordo in quali circostanze. Ci conoscevamo fin dai tempi in cui eravamo ancora in Grecia>> rispose il banchiere

<< Capisco … e dove eravate quando fu ucciso?>>

<< Mi trovavo in un locale a giocare a bridge. Lo può confermare la clientela>>

<< Grazie. Può andare>>.

 

Finito l'interrogatorio Poirot si girò verso l'ispettore Morisse.

<< Ora ho le idee più chiare. Inizio a capire il movente e l'assassino>> spiegò il commissario

<< Non capisco … tutti i sospettati hanno un alibi!>> dichiarò l'ispettore

<< Oui, però sto iniziando a capire chi è il colpevole ma prima di rivelarlo devo porre due domande a ognuno dei sospettai ...>>.

 

Cari lettori, siamo ormai giunti alla fine della storia. Mancano solo un capitolo prima che Poirot riveli chi sia il colpevole.

Nel prossimo capitolo scriverò uno schema per rendervi le idee più chiare.

Geronimo1829

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Capitolo 8
*** Poirot fa 2 domande a ciascun sospettato... ***


POIROT FA 2 DOMANDE A CIASCUN SOSPETTATO …

 

Lucas Lakiridis, il figlio

 

-Signor Lakiridis, perché in questi ultimi tempi non parlavate mai con vostro padre dei debiti di gioco?-

-Non capisco che cosa intende dire ...-

-Invece mi capisce benissimo, signor Lakiridis. Ma le faccio un altra domanda: perché vostro padre, dopo che lei se n'è andato, si è recato nella sua stanza ed è rimasto lì per 5 minuti?-

-Penso che sia andato a prendere il cappotto-

-Oui, forse ha ragione …

 

Marie Lambert, una delle domestiche

 

-Madame Lambert, è sicura al 100% che la notte del delitto non abbia sentito nessun rumore?-

-No, sono sicurissima-

-Neanche dopo mezzanotte?-

-No, dopo mezzanotte ho sentito dei piccoli rumori. Ma penso che fosse il vento-

-Grazie, madame Lambert.

 

Maxime Rouger, uno dei domestici

 

-Salve signor Rouger. È lei che, di solito, si sveglia presto in casa Lakiridis per farsi consegnare la posta?

-Si-

-Oltre al postino, è venuto qualcun altro la mattina dopo il delitto?-

-Si, è venuta la signora della lavanderia a riportare i vestiti lavati del signor Lakiridis-

-Grazie.

 

Emma Geromne, una delle domestiche

 

-Bonjour, madame Geromne. Se qualcuno dei domestici fosse uscito dalla sua stanza e avesse attraversato tutto il corridoio, lei lo avrebbe sentito?-

-Si, penso proprio di si-

-Ne è sicura?-

-Certo-

-Eppure non è così, madame Geromne-

-Che ne sa lei?-

-So solo che io non sbaglio mai …

Lisa Ballard, una delle domestiche

 

-Signora Ballard, è possibile che qualche domestico abbia finito prima di lavorare?-

-No, io e il povero Guillaume li controllavamo sempre-

-Anche nella serata dell'omicidio?-

-Certamente-

-Oui, penso che lei abbia ragione.

 

Camille Pousseurs, una delle domestiche

 

-Salve signora Pousseurs, mi può dire precisamente da quanto tempo Guillaume si aggirava per casa dalle 23:00 a mezzanotte?-

-Da un mese e una settimana-

-Lei come se le spiega queste “passeggiate”?-

-Evidentemente stava progettando il delitto-

-Forse …

 

Thomas Absil, uno dei domestici

 

-Monsieur Absil, ha sentito qualche rumore tra le 23:00 e mezzanotte?-

-No-

-Molto strano, nessun sembra aver sentito il maggiordomo-

-Mi scusi?-

-Niente. Le stava simpatico il signor Guillaume?-

-Si …

 

Il conte d'Ansembourg, uno degli amici

 

-Bonjour, signor conte. Quante volte va in Grecia all'anno?-

-Una volta al mese-

-Come il signor Lakiridis. E non vi incontravate mai?-

-No.

 

Margot Blockhasen, una delle amiche

 

-Madame Blockhasen, quando vi siete recata per il vostro spettacolo, siete andata con la macchina?-

-Si, da sola con la mia macchina. Perché?-

-Una semplice curiosità. Nello spettacolo, c'erano delle scene senza di lei?-

-Certo-

-Grazie, può andare.

 

Louis de la Foux, uno degli amici

-Signor de la Foux, che cosa vi ha detto precisamente il signor Lakiridis sul busto di ferro?-

-Niente di ché. Ci ha solo spiegato che l'aveva comprata in un negozio di antiquariato a Bruxelles-

-Ma durante il ricevimento, è stata la prima volta che l'avete vista?-

-Si.

 

Signora Dupoint, una delle amiche

 

-Salve. Il signor Lakiridis conosceva molto bene suo padre, no?-

-Si, è vero-

-Madame Dupoint, io non ho mai capito che cosa faceva di lavoro suo padre. Me lo può spiegare?-

-Non l'ho mai capito neanche io …

 

Signor Palmidis, uno degli amici

 

-Signor Palmidis, quante volte va lei in Grecia al mese?-

-Una volta, per incontrare la mia famiglia-

-Pensa un po'. Come il signor Lakiridis e il conte d'Ansembourg. E non vi siete mai incontrati?-

-No, la Grecia è grande.

 

Ciao! Questo è il penultimo capitolo. Spero di avervi chiarito le idee. Avevo intenzione di fare anche uno schema con gli alibi ma penso che non vi sarebbe servito a nulla. Per la risoluzione del caso vi consiglio di rileggere almeno una volta la storia. Inoltre, ringrazio Flavia Cat e  pepper snixx heat per aver seguito la storia. Per chiunque recensisse chiedo di scrivere chi è secondo lui il colpevole. Grazie!

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