Le cronache di EFP

di Flaviuz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bimbeminkia che si credono fighe mettendo il titolo in inglese ***
Capitolo 2: *** Scrivo per me stesso ***
Capitolo 3: *** Recensioni facili ***
Capitolo 4: *** Un discorsetto sul libero arbitrio ***
Capitolo 5: *** Ragazzacce in calore – In technicolor ***
Capitolo 6: *** Il finale di una storia ***



Capitolo 1
*** Bimbeminkia che si credono fighe mettendo il titolo in inglese ***


“Mi fanno schifo, mi fanno senso, non le sopporto più!”, urlava Fsam, ormai in preda ad una forte crisi isterica.
”Stai tranquillo, vedrai che è solo un momento, e presto passerà”, disse Sigp, tentando di tranquillizzare il suo vecchio amico.
”Passerà? Cosa passerà? Oggi ci sono loro, ieri ce ne era un altro, e domani ce ne sarà un altro ancora. Non ne posso più, ti giuro. Devo andarmene di qui”.
”Fsam, caro Fsam… dai, non è poi così terribile”.
”Cosa? Parli bene tu, mio bel Scegli Il Genere Principale. Tu hai tutte le fortune di questo mondo. Giorno dopo giorno tu leggi storie sempre diverse, e a volte, scritte anche abbastanza bene. Non sai cosa vuole dire leggere quello che leggo io, giorno dopo giorno, dopo giorno, dopo giorno, dopo giorno, dopo gior…”.
”Sì, credo di aver afferrato il concetto”, disse Sigp, interrompendo l’amico. ”Ma non sarà poi così male, no? Insomma, ci sono tante storie belle che si possono scrivere sui gruppi music…”
”Zitto. Non parlare. Anch’io all’inizio la pensavo come te” disse Fsam bisbigliando. “Ci sono tanti gruppi musicali, mi dicevo. Quando avrebbero selezionato il caro vecchio Fanfiction Su Artisti Musicali avrebbero di certo scelto gruppi come i Beatles, i Queen o i Led Zeppelin. All’inizio le mie aspettative erano alte, ma col tempo sono scese drasticamente. Ora come ora… anche una fanfiction su Lady Gaga mi andrebbe bene”.
”Non dire così, ti prego. Stai messo proprio male”, disse Sigp, posando un panno bagnato sulla fronte di Fsam.
”Io… io non voglio finire come Fsl. Non voglio…”.
”Perché, cos’è successo a Fsl?”, chiese Sigp.
”Tzk… cosa credi che sia successo a Fanfiction Sui Libri?”, disse Fsam.
Allora Sigp si alzò in piedi, e lentamente si avvicinò alla camera di Fsl. Bussò per quattro volte alla porta, ma nessuno rispose. L’unico suono che si riusciva a udire era uno strano mormorio sommesso. Così Sigp decise di aprire la porta, e vide il suo vecchio amico Fsl rannicchiato a terra.
”Harry Potter, Twilight, Harry Potter, Twilight, Harry Potter, Twilight, Harry Potter, Harr…”
”È impazzito qualche giorno fa. Ora se ne sta tutto il giorno rannicchiato a terra, e ripete sempre le stesse parole”, disse Fsam. “Adesso chiudi la porta e lasciamolo riposare”.
”Dio onnipotente, non credevo fosse possibile una cosa simile. Questo cambia tutto”, disse Sigp.
”Ora capisci? Io non voglio finire come Fsl, devo scappare. Non voglio che qualcuno mi trovi rannicchiato a terra a ripetere sempre le stesse cose… One Direction, Justin Bieber, Tokio Hotel, One Direction, Justin Bieber, Tokio Hotel, One Direction, Justin Bieb…”
”Basta adesso, ho capito cosa vuoi dire”
”A me questi cantanti fanno schifo. Non resisto un secondo in più in questo posto. Piuttosto che leggere un’altra storia romantica scritta da qualche adolescente in calore mi sparo, ti prego Sigp, aiutami a scappare”, chiese Fsam in ginocchio.
”D’accordo, ti aiuterò a scappare. Hai la mia parola”.

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Capitolo 2
*** Scrivo per me stesso ***


“Iur, cos’è secondo te un clichè?”, chiese Glurr, col tono provocatorio di chi conosce già la risposta.
”Beh, vecchio mio, i clichè sono stereotipi che sopravvivono nel tempo. Un modo estremamente semplificato di vedere situazioni, pregiudizi, luoghi e modi di pensare collegati a un soggetto, o ad un insieme di soggetti. I clichè sono quanto di più prevedibile e noioso tu possa trovare in natura”, rispose Iur, parlando come un libro stampato.
”Quando rispondi in maniera così articolata mi aiuti a rammentare del perché io e te non parliamo quasi mai”.
”Noi non parliamo quasi mai perché tu mi rivolgi la parola di rado, cugino”, disse Iur . “Ora devo andare, a presto”.
”In realtà di tanto in tanto dimentico anche perché ti rivolgo la parola quelle poche volte, Iur. Torna pure al tuo noiosissimo lavoro, ma prima devo comunque dirtelo cugino: hai sbagliato risposta”. Sentendo suo cugino Glurr dire che la sua risposta era sbagliata, Iur si fermò di colpo.
”La risposta esatta era -scrivo per me stesso, e non per gli altri-. È questo l’unico clichè del nostro mondo, o almeno, è il più gettonato dalle parti del Forum”.
Guarda Le Ultime Recensioni Ricevute, come osi dire ciò?”, urlò Iur, in preda all’indignazione.
”Oh, tu chiamami Glurr, cugino. E per rispondere alla tua domanda, nessuno meglio di me sa quanto quella frase sia ipocrita. Tutti gli autori, e quando dico tutti intendo proprio tutti, almeno una volta mi hanno interpellato per sapere chi avesse recensito le loro storie, per leggere l’opinione di estranei e alimentare il proprio ego dell’approvazione altrui”, disse Glurr, riprendendo il tono provocatorio che aveva all’inizio della conversazione. “Questo tuo tono indignato è comunque delizioso, caro Iur, ora rammento perché di tanto in tanto ti rivolgo la parola”.
”Non ti permettere di parlare così, ti ricordo che…”
”Che se non fosse per il grande Inserisci Una Recensione io non avrei senso di esistere, lo so, non c’è bisogno di ricordamelo ogni volta”, disse Glurr, interrompendo suo cugino.
”E allora non c’è bisogno di dire queste sciocchezze. Tu dovresti solo fare ciò per il quale sei stato creato, e smetterla di porti domande inutili”.
”Ma… Iur… sai quanto io disprezzi l’ipocrisia, e lo stereotipo -scrivo per me stesso, e non per gli altri- che tanto spopola tra i giovani autori che frequentano il Forum mi tormenta tanto che non mi fa dormire la notte. Se gli autori scrivono solo per se stessi, allora perché pubblicano i loro racconti in modo da farli vedere anche ad estranei? Perché controllano se altre persone hanno apprezzato, disprezzato o anche solo letto i loro testi? Scrivere per se stessi non significa forse liberare i sentimenti più nascosti per imprigionarli sulla carta? Io proprio non capisco… aiutami tu Iur, sei sempre stato il più saggio della famiglia”, disse Glurr, con la voce tormentata e affranta.
”Magari alcuni autori sono convinti che i loro testi siano così belli da avere l’impulso irrefrenabile di condividere la loro piccola opera con altre persone”.
”Seh… sai meglio di me che buona parte dei testi che si vedono da queste parti sono…”
”Byte sprecati, lo so. Fattene una ragione, cugino. Tu sei solo un pulsante, non farti troppe domande, ora devo davvero andare”.
”E le fanfiction bimbominkiesi, vogliamo parlare di quelle?”
”Ne abbiamo già parlato nel capitolo precedente”.
”Ah, hai ragione”.

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Capitolo 3
*** Recensioni facili ***


“Salve caro, sei qui da molto?”, disse Lord F.F., dopo aver ordinato un bicchiere di scotch.
“Un paio d’ore. La vita è più semplice quando nessuno ti cerca” rispose il signor S.O..
“Non dire così, sono sicuro che qualcuno da qualche parte ti sta cercando. Da qualche parte nel mondo c’è una persona ansiosa di passare un’oretta godendo della tua compagnia. Restare qui a sbronzarti non servirà a niente. Suvvia, va a farti la barba e andiamo a guadagnarci il pane” disse il lord appoggiandogli una mano sulla spalla. “In fondo io e te siamo simili: l’unica differenza è che tu passi il tempo a ubriacarti di rhum scadente e a inzuppare di sudore quei quattro stracci che -con non so quale stomaco- osi chiamare vestiti, mentre io…”
“Non prendermi per il culo” lo interruppe S.O. “Ti ricordo che l’unica differenza tra me e te è che io sono scritto meglio, mentre tu non sei altro che un’idea rubat…”
“Shhhh… non sprecare tutto questo fiato, amico. Forza, quanto hai guadagnato l’ultimo mese?”, chiese il lord.
”Tre…”, rispose il signor S.O., cambiando il tono di voce e spostando lo sguardo da un’altra parte.
”Trenta? Complimenti, pensavo molto peggio!”
”Non trenta. Tre, solo tre” disse S.O., poggiando con forza il suo bicchiere di rhum sul bancone.
”Solo tre recensioni in tutto il mese?” rispose F.F. sbattendo le palpebre con finto stupore. “Ero pronto a scommettere che anche una povera Storia Originale come te ricevesse più recensioni”, e Lord F.F. si tolse i guanti mostrando la manicure fresca di estetista.
”Non tutti siamo nati FanFiction. Alcune storie nascono come originali, frutto della fantasia dei loro autori e di nessun altro, e non ispirate da storie già esistenti, da cui prendono il nome e di conseguenza anche la massa di appassionati che poi recens…”
”Shhh, tu parli sempre troppo, amico mio”, interruppe lord F.F. “come pensi di pagare i tuoi debiti? Le tue tre recensioni ti bastano a stento per tirare avanti, dico bene?”
”Bada F.F., se sei venuto ad insultarmi hai scelto la giornata sbagliata”, disse S.O., avvicinandosi minaccioso al lord.
”Non sono venuto affatto ad insultarti. Se fosse stato questo il mio scopo, di certo non mi sarei scomodato a venire fin qui. Io voglio un’altra cosa. Amico mio, ti interessa fare recensioni facili?”, sussurrò lord F.F., come se avesse paura a farsi sentire da qualcuno.
”Ti sto ascoltando”
”Riuscirci è più facile di quanto pensi. Sarà sufficiente sostituire i nomi dei personaggi della tua storia con quelli di Harry, o Edward, o Justin o chi diavolo ti pare. Io ti darò una mano ad inserirti nell’alta società della fanfiction, e in cambio tu non dovrai fare altro che pagarmi un piccolo tributo settimanale di recensioni. Allora, che ne pensi?”
”Ma tu… mi stai dicendo di diventare una fanfiction?”, chiese S.O.
”Sveglia ragazzo, il talento non pagherà le tue bevute al bar. Nella scrittura non vince mai quello bravo a scrivere, ma solo quello bravo a cavalcare l’onda. Fregatene del tuo orgoglio, della tua cosiddetta -originalità-, e diventa come me. Diventa una fanfiction. Cavalca l’onda”.
”Diventare una fanfiction” pensò il signor S.O.
”Basta rhum scadente e panini con carne di chissà quale animale. Per te solo ostriche e champagne!” continuò il lord.
”Sai perché il tuo autore ha iniziato a scrivere?” disse S.O., spiazzando il suo interlocutore.
”Certo. Era così entusiasta e ossessionata dai personaggi di Twilight da voler comporre una storia tutta sua. Un suo happy ending personalizzato”, rispose il lord. “Magari un finale in cui Bella sposa il lupo mannaro depilato, e non il vampiro fonato”.
”Interessante” rispose S.O. “Il mio autore invece aveva bisogno di creare un mondo tutto suo, lontano da quello reale. Senza ispirarsi a niente, ma solo a ciò che riusciva a partorire la sua mente”.
Il lord si rizzò sulla sedia e lo guardò incuriosito
”Forse una fanfiction come te ha più recensioni, ma le storie come me hanno qualcosa in più”.
”Cosa?”, chiese il lord.
”Tutto”.

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Capitolo 4
*** Un discorsetto sul libero arbitrio ***


Uno dei casi più tremendi che ho potuto studiare da quando lavoro qui è quello dei gemelli.
La prima volta che li ho incontrati, circa tre anni fa, ero convinto che fossero due femminucce, il ché è strano pensando che vengono dalla patria dei wurstel e della birra. Non che tutti i tedeschi siano alti, biondi, col mascellone e con un elmo cornuto sulla testa, ovvio, ma gli uomini nordici me li immaginavo un po’ diversi.
Comunque, grazie a questo equivoco, che a detta loro “capita spesso”, sono riuscito a rompere il ghiaccio e a farmi raccontare la loro storia.
Ciò che ho subito notato nei gemelli è che nonostante questi due ragazzi non siano delle persone reali, ma solo degli alter ego virtuali, il loro comportamento era perfettamente assimilabile a quello di veri e propri esseri umani.
Purtroppo quando li ho incontrati per la prima volta non sapevano ancora che tutti i personaggi residenti su EFP non sono altro che misere copie virtuali portate in vita dagli scrittori, quindi ho dovuto spiegarglielo, e aiutarli ad accettare questa realtà.
Non è facile spiegare a qualcuno che la sua vita non è altro che la fantasia di un aspirante scrittore, che è anche colui che decide del suo destino. Accorgersi di non avere il libero arbitrio e accettarlo non è semplice quanto può sembrare, specie sapendo di essere in balia di un mondo senza regole, senza libertà, e soprattutto senza controlli ortografici.
Lo stress è enorme, e questo spiega perché io sono qui: chi è rinchiuso da queste parti, dopo aver vissuto migliaia di storie -quasi tutte di dubbio gusto-, va in uno stato di depressione mista a schizofrenia, e inizia a “dare di matto”. Così, una volta a settimana, c’è il bisogno di chiamare uno psicologo che li tenga il più possibile al di fuori della pazzia e dalla depressione spinta, ed eviti che tentino il suicidio. Ma ora stiamo divagando.
Come vi dicevo, il caso dei gemelli è uno dei più tremendi che abbia mai trattato.
Purtroppo per loro, sono stati per un lungo periodo al centro dell’attenzione delle persone sbagliate, e hanno fatto cose che al solo pensiero mi viene la nausea. Le fantasie incestuose e le lunghissime storie d’amore che hanno dovuto interpretare avrebbero fatto impazzire chiunque, e non mi stupisco che ora non riescano neppure a guardarsi reciprocamente negli occhi. Per fortuna negli ultimi tempi stanno lavorando di meno, e il carico di stress è diminuito al punto che Bill sta ricominciando a parlare. Purtroppo Tom ha ancora degli incubi in cui l’alieno Alf gli fa la cacca nel cappello, ma stiamo lavorando su quello.
Un altro caso davvero triste è quello de “l’orrendo trio”. Quest’ultimo è estremamente delicato, quindi non potrò riferirmi ai pazienti usando i loro veri nomi, così li chiamerò Edoardo, Giacobbe e la Bestia. Da quando li ho in cura non vedo l’ora di sbarazzarmene. Durante le sessioni di terapia Edoardo passa tutto il tempo a guardarmi in maniera un po’ troppo languida, mentre Giacobbe si accoppia con la Bestia in posizioni che compaiono solo in alcuni video porno irakeni. All’inizio ho pensato di poterli curare separatamente, ma mi sbagliavo. Infatti, quando mi trovo da solo con Edoardo, lui passa tutto il tempo a confessarmi il suo amore, guardandomi come se stesse per dare di stomaco, Giacobbe non fa altro che cercare scuse per levarsi la maglietta e passarsi della cera calda sul petto. La Bestia invece… di lei preferisco non parlare, basti dire che a causa sua ora non riesco più a guardare una pallina da golf senza avere dei flashback.
Il tour purtroppo non finisce qui, anzi, ci sono casi ancora peggiori di questo. In particolare, i membri di una -ahimé- famosa boyband per teenagers, hanno reagito in modo molto strano quando gli ho fatto il discorsetto sul libero arbitrio. Due dei membri, da quel giorno, passano circa nove ore al giorno su un tappeto elastico, altri due si sono uniti a scientology e l’ultimo ha smesso di lavarsi. La cosa strana, è che prima che glielo dicessi stavano molto peggio. Un altro caso che vorrei mostrarvi è quello dei tre maghetti. Straordinariamente, la ragazza e il ragazzo coi capelli rossi hanno reagito piuttosto bene allo stress a cui vengono sottoposti. Nessun segno di squilibrio, tranne qualche piccola allucinazione di tanto in tanto. Chi mi preoccupa di più è il terzo maghetto. Quello con gli occhiali. La prima volta che l’ho visto mi ha urlato “sono una donna io?” e ha iniziato a percuotermi. Da allora lo teniamo sotto osservazione ventiquattr’ore su ventiquattro. Nonostante questo non abbiamo ancora capito perché continua ad urinare sangue. L’ultimo caso di cui vorrei parlarvi è quello di… beh… lui è colui di cui mi preoccupo di più. Non posso dirvi il suo nome, quindi chiamatelo J.B. Quando gli ho parlato per la prima volta, spiegandogli le regole di EFP, non ha battuto ciglio. Come se la cosa non gli importasse. Poi ha iniziato a ballare e cantare, così ho dovuto somministrargli un calmante e farlo addormentare. Non perché mi sembrasse aggressivo, ma solo perché la sua musica faceva veramente… com’è il termine tecnico? Schifo, faceva veramente schifo. Ma alle ragazzine piace, e contente loro contenti tutti.
E con questo, il nostro tour finisce qui. Ora vi starete chiedendo perché vi ho mostrato tutto questo. È un’ottima domanda, e sarò lieto di spiegarla anche a che te dall’altra parte del monitor. Ma prima siediti per favore, devo farti un discorsetto sul libero arbitrio…

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Capitolo 5
*** Ragazzacce in calore – In technicolor ***


Ancora un’altra rossa.
Ma che hanno nella testa queste ragazze? Io proprio non capisco.
Sarà forse perché sono un tipo all’antica, della vecchia generazione, o se preferite “vintage”, ma quando mi hanno offerto questo lavoro… accidenti. Proprio non pensavo a tutto quello che avrei visto in questo pos…
ora una arancione.
Stavo dicendo.Lavorando qui ho capito che le adolescenti della nuova generazione sono cresciute con dei valori decisamente diversi da quelle della mia. Purtroppo non posso usare il termine tecnico per definire il comportamento di queste ragazze per via della politica di EFP. Anche se secondo me sono delle gran zo…
una di verde.
Quando mi hanno offerto di lavorare qui lo stipendio sembrava buono, così ho lasciato il mio vecchio lavoro da imbianchino per lavorare nella fabbrica di EFP. Svolgo più o meno lo stesso lavoro di prima, solo che qui mi pagano di più, c’è il parcheggio custodito, e ogni tanto riesco anche a fregarmi qualche risma di fogli dalla copisteria. Ho un solo collega, il cui lavoro consiste nell’urlare il colore che devo usare per dipingere. L’avrete sentito, è quello che mi interrompe mentre parl…
Ci vuole un’altra di rosso.
Non mi lamento troppo del mio mestiere, ho tante altre cose di cui lamentarmi. Perché le bimbeminkia mettono i titoli dei loro capitoli in inglese? È una cosa che mi fa impazzire. Si può sapere quando finirà questa mania per gli One Direction? Tanto lo sappiamo tutti che sono solo una moda passeggera, e non provate a dire che non è vero. Non provate a dirmi che loro ci saranno per sempre e saranno i vostri idoli per sempre. Lo dicevate anche dei Blue.
Ma prima di pubblicare qualcosa, perché non fate un controllo di ortografia? Ho visto così tanti errori da far impallidire Luca Giurato e il trota. Ma poi… un po’ di fantasia quando scrivete una storia. Da queste parti capitano storie così banali e scontate che ogni tanto Moccia viene a prendere appunti. Insomma, non sto dicendo che tutte le storie pubblicate su questo sito siano piene di errori e banali, anzi, alcune sono veramente belle. Dico solo che è difficile trovare un quadrifoglio in una distesa di trifogli. Ma poi perché quando…
…giallo!
Va beh, lasciamo perdere. Comunque non mi sono ancora presentato. Io sono “l’imbianchino”. In pratica sono quello che si occupa di colorare il rating delle vostre storie. Avete mai notato quel quadratino colorato alla sinistra del titolo? Ecco, quello lo coloro io. Non è un lavoro molto gratificante, ma come ho detto prima, ci sono anche tanti pro.
Di nuovo rosso.
Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo oggi? Continuano a chiedere il rating rosso.
Ragazze, avrete tipo quattordici o quindici anni a testa. Ma vi sembra normale che una ragazza così piccola scriva già dei racconti porno? Non fraintendetemi, non sono un puritano né un perbenista, ma voi siete delle ragazzine. Dovreste stare in giro a divertirvi con le amiche, non davanti a un monitor a scrivere storie erotiche sulla boyband di turno. Non dico che dovreste giocare con Barbie, ma penso che non dovreste neanche giocare con Ken. Non in un certo modo almeno.
Vai col verde.
Vedere quanta porcaggine ci sia tra le ragazzine mi ha lasciato allibito. Ma anche ai miei tempi le ragazzine erano così maiale, o ci voleva internet per farle sbocciare?
Prima di lavorare nella fabbrica di EFP ignoravo totalmente la realtà dei fatti. Pensavo che a quest’età le ragazze fossero al massimo infatuate dei loro cantanti preferiti, e non che se li volessero scop…
Questa è arancione.
A volte mi chiedo se anche mia figlia faccia certi pensieri. Spero di no perché altrimenti…
Ancora verde
E niente, ora devo tornare a lavoro. Questo di oggi era solo uno sfogo, così come gli altri. Grazie per avermi ascoltato, a pres…
Rosso!

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Capitolo 6
*** Il finale di una storia ***



Questo sito è bello perché da la possibilità a tutti di scrivere una propria storia e di metterla in mostra, ed è brutto per la stessa ragione.

Di fronte al foglio bianco c’è poco da fare quando non si hanno più idee, e il rispetto per l’arte della scrittura è troppo forte per riuscire a scrivere qualche stupidaggine solo per ricevere una manciata di commenti in più. È questo ciò che pensa uno scrittore, o almeno, questo è ciò che dovrebbe pensare.
Principalmente sono nata come sfogo di un utente di EFP, che non ne poteva più di aprire la pagina delle ultime storie e vederla sommersa da racconti tutti uguali nella loro mediocrità, e magari vedere in fondo alla liste storie originali e piacevoli da leggere.
Poi un argomento tira l’altro, e in qualche settimana tutti i difetti di questo sito, e tutte le riflessioni che il mio scrittore ha fatto su di esso, sono stati trascritti su di me, e hanno dato origine ad una raccolta sensata nella sua insensatezza.
Mi aspettavo di ricevere poche recensioni, che le persone mi ignorassero o mi insultassero come si fa di solito con chi esprime un’opinione fuori dal coro, e invece sono riuscita a trasmettere il mio messaggio, facendo anche divertire un certo numero di lettori.
Non posso fare altro che ringraziarvi per avermi letto, sperando che in futuro facciate tesoro di ciò che ho provato a dirvi, e come ogni storia che si rispetti, visto che ormai non ho più nulla da dire, giungo alla fine, felice di avervi regalato qualche minuto di svago.

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