I can fly up with you, because you are my pair of wings.

di CaramellaVolante
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** NEW TOWN, NEW HOUSE, NEW LIFE! ***
Capitolo 2: *** Occhi verde smeraldo ***
Capitolo 3: *** -Ciao Emily!- esclamarono in coro. ***
Capitolo 4: *** THE NIGHTMARE ***
Capitolo 5: *** My life?? Nothing is perfect... ***
Capitolo 6: *** You are only bastard... ***
Capitolo 7: *** When you smile are very beautiful ***
Capitolo 8: *** L'ignoto compagno di ballo. ***
Capitolo 9: *** Onda del busto 'alla Malik' ***
Capitolo 10: *** Seduta psicologica a casa di Ilary ***



Capitolo 1
*** NEW TOWN, NEW HOUSE, NEW LIFE! ***


E mi ritrovavo lì, inginocchiata su dell’erba secca e gelida quanto il vento tagliente di quel Gennaio dell’anno 2010. 
Inginocchiata che fissavo quella lapide di pietra che mi stava davanti e che portava il nome di Josh. Il mio ragazzo. 


Mi ha abbandonato un anno fa a causa di un fottutissimo incidente in macchina. Causato da me, dal mio cazzo di carattere e dalle mie cazzo di urla che riempivano la macchina in quel momento.

Già, come dimenticare quella notte in macchina?
Stavamo tornando da una festa dove lui aveva scoperto a mia insaputa che molto probabilmente non avrei finito il liceo in Italia e mi sarei trasferita per inseguire il mio sogno più grande: diventare campionessa mondiale di Hip Hop. Avevo assolutamente intenzione di dirglielo ma lo avrei fatto quando mi sentivo pronta e quando avrei colto l’occasione migliore.

 

Appena entrati in macchina per ritornare dalla festa lui tirò fuori l’argomento. Non potrò mai dimenticare come iniziò la discussione.
 

-Da chi lo hai saputo?-chiesi.
-Questo non ha importanza Emily! Quello che importa è che tu non mi hai detto niente di niente! E poi avresti intenzione di lasciarmi così? Trasferendoti improvvisamente dopo un anno che stiamo insieme?!- disse Josh alzando sempre di più la voce.

-Non volevo che lo sapessi così, in questo modo! E poi lo sai che ti amo più di qualsiasi altra cosa! Ma amo anche ballare e se voglio continuare a seguire il mio sogno con il mio gruppo di Hip Hop sono obbligata a trasferirmi! E poi verrò sempre a trovarti e tu verrai a trovare me e ci sentiremo tutte le sere per telefono!- gli dissi con il tono più ottimista che poteva uscirmi dalla bocca.


-Non dire che sei obbligata a trasferirti perché non lo sei! E poi perché questo desiderio di diventare campionessa mondiale? Sei già campionessa europea! Non ti basta?! Non puoi farlo!-

Quest’ultima cosa mi fece imbestialire. Non ho mai sopportato le persone che mi dicevano cosa fare! Per di più lui si stava comportando da grande egoista e invece sarebbe potuto almeno venirmi in contro nelle mie scelte.

Sbottai urlando che lo odiavo quando si comportava così e che non poteva dirmi ciò che dovevo o non dovevo fare e lui continuava a mettere le mie scelte e i miei sogni a un piano sempre più inferiore dicendo anche che le mie decisioni dimostravano che non lo amavo.

Più lui s’innervosiva e più spingeva l’acceleratore e si distraeva dalla guida.                                      
Le nostre voci arrabbiate ma entrambe ferite cominciarono a intersecarsi sempre di più come si intersecavano i miei occhi verdi con i suoi bellissimi occhi color cioccolata, quando ad un tratto, tra quei  “ti odio” che gli scagliavo contro, una luce abbagliante di un camion investì la macchina.

Rumori di clacson, vetri spaccati, qualche urlo ed io persi i sensi.


Ecco cosa successe.
Ed ecco perché mi trovavo davanti alla sua lapide.
Perché io sono sopravvissuta e lui no.  E questo mi lacerava dentro in un modo atroce da un anno.

Già, proprio così, perché è da un fottutissimo anno che mi svegliavo una notte sì e una notte no urlando e piangendo per gli incubi che facevo sull’incidente.

E perché sono stata da sempre convinta che la colpa fosse mia anche se tutti cercavano di convincermi  che era stato solo un incidente.

Da quella notte è come se la mia vita quasi si fosse spenta. Avevo quasi 17 anni, andavo  in 3a liceo e i miei voti erano calati.
Come se non bastasse quei crudeli ragazzi della mia scuola approfittavano della mia perdita provandoci e mandandomi bigliettini sdolcinati e a volte anche porci. Però forse questo lo facevano anche prima, ma solo dopo quella notte ho cominciato ad accorgermene e ad esserne infastidita.
Fatto sta che non avrei avuto intenzione di avere delle relazioni sentimentali con qualcun’altro per paura di soffrire di nuovo.

Per fortuna ho conservato la mia amicizia tra le mie tre migliori amiche Francesca, Federica e Lucia anche se anche loro hanno notato che non ero più la stessa ‘super-pazza-attiva’ di sempre. 

Ma questo non quando ballavo.

Quando la gente mi vedeva ballare non percepiva alcuna sofferenza.
Quando ballavo era come entrare in un mondo parallelo, dove la gente che mi stava intorno non esisteva, dove ci eravamo solo io e la musica.
Quando ballavo sentivo l’adrenalina che attraversava tutto mio il corpo e si impossessava del ritmo.

Proprio perché ho capito che il ballo è l’unica cosa che poteva davvero aiutarmi, ho deciso di trasferirmi da Milano a Londra per inseguire il mio sogno di raggiungere i campionati mondiali con il mio gruppo di Hip Hop. Non avrei avuto alcun problema con la lingua inglese perché sono perfettamente bi-lingua in quanto mio padre è inglese ed è venuto a vivere in Italia con mia madre e, per di più, anche Josh aveva un genitore inglese, per questo motivo spesso tra di noi parlavamo entrambe le lingue.

Sarei partita il  4 Gennaio  per poi essere ospitata da una famiglia inglese che di cognome fa “Styles”. E già dal secondo giorno avrei iniziato a frequentare la scuola a Londra.

Perché solo compiendo questo viaggio avrei dato  fine alla mia malinconia e avrei cambiato radicalmente vita! 

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Capitolo 2
*** Occhi verde smeraldo ***


“Emily su svegliati! È quasi mezzogiorno e devi ancora preparare le valige!!” mi urlò mi madre dalla cucina.
“Le posso fare anche sta sera le valige!” dissi comprimendomi la faccia con il cuscino.
“Ma tesoro, sta sera hai la cena di addio con le tue amiche!”
Oh cazzo, la serata con le mie amiche. L’avevo completamente scordata. Non avevo ancora prenotato da nessuna parte!
Mi scaraventai giù dal letto e barcollando andai dritta in bagno. Mi misi un paio di jeans, una maglietta con scritto “oggi faccio la brava” e la mia felpa preferita da rapper con il cappuccio. Presi il telefono e prenotai per il locale più IN che potessi trovare aperto, mandai un messaggio alle mie amiche con scritto il luogo e l’orario e iniziai a fare le valige.
La sera arrivò presto. Mi feci una doccia, mi misi un paio di jeans a sigaretta, le converse alte, una maglietta e una felpa aderente. Mi misi un filo di matita nera giusto per risaltare i miei grandi occhi verdi e un leggerissimo strato di mascara per rialzare le mie lunghe ciglia.
“Siamo tristi che te ne vai Emily..” disse Francesca con voce tremolante.
“No, è giusto che faccia questo viaggio! Se siamo davvero sua amiche dobbiamo appoggiarla in tutto!” dice Federica interrompendo Francesca, che si stava quasi per mettere a piangere, con una fulminata di sguardo.
Mi sono divertita un mondo con le mie amiche, anche se qualche volta Francesca  e Lucia scoppiavano in lacrime.
Tornata a casa mi stravaccai sul letto senza neanche struccarmi o mettermi il pigiama.
E dopo 10 minuti stavo già dormendo come un sasso. La mattina seguente sarebbe stato un grande giorno: avrei preso l’aereo per Londra e avrei iniziato la mia grande avventura a casa della signora Styles.
Quella notte fu tranquilla, niente incubi, niente luci abbaglianti di camion, niente vetri rotti, niente urla.
La mattina mi svegliai alle 7 e feci una colazione abbondante. Salutai mia madre che aveva le lacrime agli occhi e poi mi feci accompagnare da mio padre all’aeroporto.
Il viaggio mi è sembrato non finisse mai. Non vedevo l’ora di arrivare a Londra e iniziare quella nuova e fantastica avventura.
Quando finalmente l’areo atterrò mi diressi all’uscita dove mi aspettava una signora con in mano un cartello con scritto “SIGNORA STYLES”. Mi diressi verso si lei, ci stringemmo la mano e poi salimmo sulla sua macchina.
-Allora Emily, sei contenta di essere qui?- mi chiese dolcemente.
-Oh sì signora! Non immagina quanto!- le dissi con la voce eccitata come quella di una bambina.
-Chiamami pure Anna!-
-Quindi il suo nome è Anna Styles?- le chiesi incuriosita.
-Bhé in realtà il mio cognome sarebbe ‘Cox’ ma mio marito, cioè il mio ex marito, di cognome si chiama Styles. Comunque parlami un po’ di te: ti piace la scuola? Hai qualche hobby? Sei fidanzata?-
-Allora, diciamo che la scuola mi piace ma ultimamente sono un po’ scarsa con i voti, il mio hobby è ballare, motivo per cui sono venuta qui. E no, non sono fidanzata.-
Non volevo parlarle di  Josh. Quella era la mia nuova vita e lui non doveva più essere nei miei pensieri.
-Interessante, quindi balli! Che bello! Bhè comunque mi sembra strano che non sei fidanzata con quel bel visino che ti ritrovi! Ah, a proposito! Mi sono dimenticata di dirti che ho un figlio, si chiama Harry, è un bravo ragazzo e ha un anno i meno di te e va nella tua stessa scuola, quindi sarà lieto di spiegarti come funziona la scuola e il resto. Però questo Week End è fuori di casa!-
Ah…magnifico, un ragazzo, ecco. Ci mancava solo questa. Di ragazzi proprio non ne volevo sapere. Mi limitai a sorridere ad Anna.
Arrivammo a casa. Era magnifica sia all’esterno che all’interno ma soprattutto era davvero grande!
Mi mostrò la casa: al pianterreno c’era una grande salotto, una cucina, un bagno e la lavanderia. Al piano di sopra invece tre camere da letto matrimoniali, due bagni e un ripostiglio. Cavolo quel “Harry” faceva proprio bella vita dormendo in un letto matrimoniale e avendo una casa di queste dimensioni.
Ringraziai Anna per l’ospitalità e mi rifugiai in camera per sistemare la mia roba e familiarizzare un po’ con tutto. Accesi un computer che era appoggiato sulla scrivania per aggiornare il mio profilo di facebook e twitter. Il pomeriggio feci un giretto per Londra perdendomi una dozzina di volte ma alla fine arrivai a casa giusto in tempo per la cena.
Cenai con Anna che mi  sembrava la persona più dolce e buona di quel pianeta.
-Ah Jane volevo dirti che domani mattina io mi sveglio presto per andare al lavoro, però la cucina è a tua disposizione per prepararti la colazione quindi mi raccomando fai come se fossi a casa tua!-
-Grazie mille, davvero per tutto!- la ringraziai e l’aiutai a sparecchiare e a lavare i piatti poi mi precipitai in camera mia, mandai un messaggio alle mie amiche e ai miei genitori con scritto che andava tutto alla grande, mi misi il pigiama e mi addormentai in quello splendido letto matrimoniale.
Record: un’altra notte senza né incubi, né Josh nella mente.
La mattina mi alzai alle 8. Sarebbe stato il mio primo giorno di scuola a Londra anche se sarei entrata più tardi, nelle 10.00, per ordine del preside che a quanto pare voleva che mi preparassi bene e con calma o così sembrava.
Andai in bagno, mi sciacquai veloce la faccia poi scesi le scale  e mi diressi verso la cucina.

 

Mi scappò un urlo per la sorpresa e lo spavento: davanti a me se ne stava seduto davanti a una tazza di latte un RAGAZZO RICCIO DAGLI OCCHI COLOR VERDE SMERALDO. 
 oh my goodness…. haha adorable


YABADABADOO

ECCO IL SECONDO CAPITOLO *-* MA CHI SARà MAI QUEL GRAZIOSO RAGAZUOLO?
SE VI PIACE RECENSITE!!



 

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Capitolo 3
*** -Ciao Emily!- esclamarono in coro. ***



-Chi sei tu?! E cosa ci fai in casa mia??”- urlai senza pensare e rimanendo immobile.
-Potrei chiederti la stessa identica cosa- disse con un sorriso il ragazzo.

Aspetta un attimo…ma certo! Harry, il figlio di Anna! Oddio che figura di merda! Come ho fatto a non pensarci??

-Ah scusa! Tu saresti Harry?- gli chiesi imbarazzata.

-Proprio così e tu sei la famosa Emily Evans?- chiese Harry mantenendo il suo sorriso.

-Eh già! scusa se ti ho aggredito in quel modo, ma mi sono appena alzata e non avevo ancora ordinato le idee. E poi non sapevo di trovarti qui, oddio tra l’altro sono ancora in pigiama!-

-Tranquilla non mi scandalizzo, anzi mia madre aveva proprio ragione…sei davvero bellissima!-

*che cazzo aveva detto? No, no impossibile! Quello stallone che neanche conoscevo e che mi diceva che ero bellissima di prima mattina?*

Nonostante i miei dubbi sul fatto che fosse accaduto veramente, diventai inevitabilmente rossa come un peperone.

Lui se ne doveva essere accorto perché cambiò subito argomento:
-Il preside ha acconsentito che io sta mattina entri alla tua stessa ora per farti ambientare nella scuola e spiegarti come funziona; così ti presenterò anche i miei  migliori amici, ma ti avverto: sono uno peggio dell’altro!- mi disse ridacchiando.

Quel ragazzo dagli occhi verdi smeraldo mi fece scappare un sorriso.

Poi, visto che aveva una cucchiaiata di cereali in bocca, gesticolando mi indicò un vassoio con la colazione già pronta.

-Grazie, ma non dovevi!- gli dissi addentando un biscotto.
-Figurati! Senti, anche se dobbiamo andare a scuola alle 10.00 ti va di uscire per le 9.15 così ci andiamo a piedi e ci conosciamo meglio?- chiese.

-Sì certo, vado subito a vestirmi!- dissi dopo aver bevuto l’ultimo goccio di latte.
Salii al piano di sopra ed entrai in camera mia.

Aspetta un attimo. Non è che tutta quella storia della nuova vita mi aveva dato alla testa? Cos’era tutta quella confidenza che prestavo ad occhi verde smeraldo? Potevo veramente fidarmi di lui?

Presi coraggio, dopotutto era sempre il figlio di Anna.

Mi misi un paio di jeans stretti, una maglietta bianca, una felpa blu elettrico e un paio di Nike.
Infine mi pettinai, mi diedi uno strato leggero di matita all’interno dell’occhio, presi lo zaino e scesi al piano di sotto dove mi aspettava Harry.

Ci incamminammo verso la scuola.
-Allora bellezza, cosa mi dici di te? Perché sei venuta qui a Londra?-chiese.

Come mi ha chiamato? Bellezza?! Oh no, questa non gliela facevo passare!

-Noi non siamo ancora molto in confidenza, ma ti dico solo una cosa: chiamami ancora bellezza e ti strappo quei riccioli uno ad uno!- gli dissi seccata.

-ehi, ehi, bambola non volevo infastidirti!- mi disse con un sorrisetto.

-‘Bambola’ è come ‘bellezza’. Ma tu chiami tutte le ragazze che non conosci così?-

-Solo quelle belle come te- mi disse con tono malizioso.

-Senti, io non ti conosco ancora bene, ma voglio che tu sappia che non sono una “ragazza facile” se per caso ci stai provando con me. Perciò limitati a chiamarmi Emily!- gli dissi con tono freddo.

-No tesoro cos’hai capito? Questo è solo il mio modo di approcciarmi con le ragazze che voglio conoscere meglio; non devi prenderla sul personale!-disse con una faccia da cane bastonato.

-Strano come modo…comunque se davvero è il tuo carattere normale allora cercherò di abituarmi! Ma ricordati che vale solo per te, visto che vivremo sotto lo stesso tetto. Non pensare nemmeno di vedermi fare la stessa cosa con tutti i ragazzi che mi chiamano “bambola” o “bellezza” o cose varie!- gli dissi facendogli l’occhiolino.

-Allora bellezza perché sei venuta qui a Londra?- mi chiese.

-Per poter diventare campionessa mondiale di Hip Hop-

- Cazzo! Balli così bene? Wow!-esclamò con gli occhi accesi di un bambino.

-Bhè diciamo che me la cavo, se vuoi qualche volta potrai venire a vedermi agli allenamenti!-

-Certo che verrò dolcezza! Mentre la tua famiglia? Parlami della tua famiglia in Italia!-

-Senti facciamo che  ti descrivo tutta la mia carta di identità! Allora ho 16 anni e il 20 Febbraio ne compio 17, mio padre è inglese e viene da Liverpool mentre mia madre è di Milano. Faccio parte di un gruppo di Hip Hop al livello agonistico e sono campionessa europea, almeno per adesso;)- gli dissi tutto d’un fiato tralasciando ovviamente la storia di Josh.

-Accidenti- disse sbalordito.

-Adesso però raccontami di te!- gli dissi dandogli una lieve spinta al braccio.

-Allora mi chiamo Harry Styles, ho 16 anni appena compiuti, frequento la seconda liceo, ho una sorella maggiore che però si è trasferita, adoro i gatti e mi piace cantare!-

-Wow non ho mai conosciuto un ragazzo a cui piace cantare!- gli dissi.

-Bhè oggi ne conoscerai altri quattro visto che a tutti i miei migliori amici piace cantare!- disse con un altro dei suoi sorrisi.
Finalmente arrivammo a scuola, era parecchio lontana da casa ma essendo usciti alle 9.15 eravamo lì per le dieci meno dieci, quindi facemmo anche in tempo a fare un giro della scuola.
Alle 10.00 suonò la campanella ed Harry mi accompagnò nella mia classe.

La signora Smith, la professoressa di matematica, mi accolse nella mia nuova classe, mi presentò ai compagni e poi mi fece sedere in un banco libero in fondo all’aula.

Diedi un’occhiata veloce a tutte le persone che occupavano quella stanza e tutto sommato sembrava gente a posto. Dopo la lezione di matematica c’era letteratura: la materia più noiosa del mondo! Quando capii che le mie palpebre si stavano lentamente socchiudendo decisi di prendere l’Ipod e  fare una partitina a Tetris, tanto ero in ultimo banco quindi non correvo alcun pericolo. Mentre giocavo percepii uno sguardo che mi fissava. Non lo vidi benissimo ma sembrava avere un grande chioma di capelli neri sollevati con tonnellate di lacca.
Suonata la campanella mi precipitai fuori dalla classe senza neanche scambiare due chiacchiere con i miei nuovi compagni. Nel corridoio vidi Harry affiancato da quattro ragazzi che mi faceva segno di raggiungerlo.
-Hei bellezza! Come è andata la tua prima mattina?-mi chiese Harry.

-Bene grazie-dissi ancora un po’ imbarazzata per come mi chiamava. -Emily Questi sono i miei 4 amici-disse Harry indicandoli. –Lui è Louis, lui è Liam, poi c’è Niall e infine Zayn-

-Ciao Emily!- esclamarono in coro.
Ricambiai il saluto.

Quattro paia di occhi mi stavano fissando, ma solo quelli color cioccolata furono in grado di stregarmi e lasciarmi senza fiato.
Erano dannatamente simili a quelli di Josh. 


 
 

YABADABADOO
Ed ecco che la nostra Emily viene ufficialmente rapita dallo sguardo di Malik!!!
Vi prego recensite, recensite, recensite, RECENSITEEEE! se no verrò uccisa dallo sguardo di Malik e non potrò più continuare i capitoli!!! ahahah :) no, sul serio, se vi piace RECENSITE!

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** THE NIGHTMARE ***


La voce di Harry mi fece tornare alla realtà:

-Ragazzi, vi va se oggi saltiamo la mensa e ci andiamo a prendere un bel gelato?-
Tutti annuirono entusiasti.
-Certo ma oggi alle 5:00 ho un appuntamento in palestra con un mio compagno del gruppo di Hip Hop perché dobbiamo allenarci per un duetto!- gli ricordai.
-Come potrei dimenticarlo dolcezza?- mi disse pizzicandomi la guancia.
Arrossi inevitabilmente.
Possibile che ancora non riuscissi ad abituarmi ai gesti di Harry?
La campanella ‘fine-ricreazione’ suonò. Che palle, non avevo voglia della lezione di Storia! Tutto, MA NON STORIA!
Mi avviai verso la classe e mi accorsi di essere seguita da qualcuno. Era l’amico dagli occhi mozzafiato di Harry.
Zeyn, Zoyn…come si chiamava?
Che fosse nella mia stessa classe? Aspettate un attimo…MA CERTO! Era quello che mi fissava durante  l’ora precedente con il ciuffo laccato!
Entrai in classe, la professoressa non era ancora arrivata e tutti gli alunni erano in piedi che cazzeggiavano. Mi sentii prendere un braccio da dietro e mi voltai di scatto. Era l’amico di Harry dal ciuffo alzato.
-Hey Emily, sono Zayn Malik l’amico di Harry! Non ti sarai già scordata di me?-
Ecco come si chiamava il belloccio dagli occhi cioccolatosi!
-A quanto pare siamo nella stessa classe!- esclamò poi mi si avvicinò –Sai che sei proprio uno schianto?- mi sussurrò con tono provocante.
Non feci in tempo a rispondergli che aggiunse -Ti andrebbe se sta sera io e te ce ne andassimo al pub a bere qualcosa? Sai…nel posto che conosco io…i bagni sono comuni…per entrambi i sessi..- disse con tono malizioso e provocante facendomi l’occhiolino appena terminata la frase.

Di tutta risposta gli diedi una ginocchiata nello stinco. Lui automaticamente si chinò verso il basso dal dolore ed io ne approfittai per accostarmi al suo orecchio e sussurrargli con lo stesso tono provocante che aveva usato lui: -Se credi davvero di potermi convincere a uscire con te o addirittura di portarmi a letto con un complimento studiato il giorno prima e qualche sguardo da ebete ti sbagli di grosso. Non sono una di quelle oche a cui basta che dici “ciao” e te le ritrovi già nel letto e a cui tu sicuramente sarai abituato, perciò scordati che uscirò con te!-
Mi scostai lentamente dal suo orecchio e mi allontanai verso un banco vuoto in fondo all’aula mentre lui rimaneva immobile a bocca aperta.

Gli avevo sussurrato nell’orecchio in quel modo provocante un po’ per sfidarlo e un po’ per mostrargli di che pasta ero fatta.
Dopotutto come poteva pensare che fossi davvero come quelle oche facili che ti aspettano con la lingua di fuori? Nonostante tutte le cose che gli avevo detto ero rimasta terribilmente offesa!
Una ragazza alta e bionda che a quanto pare aveva assistito alla scena mi ripescò dal groviglio dei miei pensieri.
-Ciao Emily, io mi chiamo Ilary- mi porse la mano.
Gliela strinsi con un sorriso.
-Ho visto come ti sei comportata con Malik e devo farti i miei complimenti! Non ho mai visto nessuna tenergli testa così, di solito cadono tutte ai suoi piedi! È il ‘Don Giovanni’ della scuola, dicono che si sia fatto quasi tutte le femmine della scuola! Compresa me...devo ammetterlo, ma è successo il primo anno di liceo quando ero ancora un ingenua! Che stronzo bastardo!-
L’arrivo della professoressa ci interruppe e lei andò a sedersi nel suo banco facendomi un cenno con la mano. Sembrava simpatica quella ragazza e pensai che saremmo diventate amiche di certo.
Ma quello che diceva su Zayn era vero? E come poteva un tipo così stronzo e puttaniere essere amico di Harry?
Una cosa era certa: io non mi sarei mai fatta toccare da lui!

Passate altre due lunghe e noiose ore suonò finalmente la campanella.
Mi precipitai fuori dalla classe, ma questa volta in compagnia di Ilary. Chiacchierammo durante tutto il percorso tra un corridoio e l’altro quando ad un tratto vidi Zayn appoggiato, anzi spiaccicato, contro un armadietto mentre una biondina in minigonna su dei trampoli lo stava baciando.
Più che baciando se lo stava letteralmente mangiando!
Okey, in quel momento ero sicura che Ilary aveva ragione! Voglio dire un momento prima mi stava offrendo un biglietto gratis per fare un giro sulla sua giostra e un momento dopo era lì che si faceva gustare da un’oca?!
Non doveva importarmi di lui, dopotutto era un bastardo, stronzo, puttaniere senza cuore! Ma io mi sentivo terribilmente presa in giro!
Ilary vide che ero turbata perciò mi trascinò fino al cortile della scuola dicendomi: –vedi, che ti avevo detto? E vuoi sapere chi era quella biondina? Johanna, la troia della scuola nonché fidanzata di Zayn, o almeno così sembra, anche se probabilmente sono solo amici di letto!-

-Bhè Emily, io adesso devo andare ma quando vuoi chiamami, io ci sono- disse allontanandosi.
Annuii e raggiunsi Harry.
-Ehilà! Allora andiamo?- mi disse con un sorriso raggiante.
-Certo, ma gli altri?-
-Ci raggiungono alla gelateria-
Ci incamminammo verso la gelateria ed io ne approfittai per fare qualche domanda a Harry.
-Harry avrei una curiosità da chiederti…che tipo è Zayn?-
-Bhè diciamo che è un po’ un selvaggio in cerca di avventure e fa spesso delle cazzate, soprattutto se si tratta di ragazze, ma sotto nel profondo è un gran romanticone ed è dolce quanto un pezzo di cioccolata! Perché me lo chiedi?-
-Ho sentito qualche voce del tipo che si è fatto quasi tutte le ragazze della scuola e l’ho visto che si baciava con Johanna…ah, e ci ha provato anche con me!- gli dissi seccata.
-Che cosa?!? Ci ha provato con te? Che cazzone! Credo di sapere che intenzioni abbia…io quello li lo uccido! Il suo problema è che non ha ancora trovato quella giusta e tra l’altro è convinto che portandosi tutto il mondo a letto possa farsi una bella reputazione!- bofonchiò irritato.
-Di che intenzioni parli?? Che intenzioni pensi che abbia?-
-Proprio perché è stato con quasi tutte quelle della scuola e tu sei nuova…bhè credo che farà di tutto per arrivare a te!-
-Bhè allora è solo un illuso fidati! La sua sarà solo fatica sprecata!- gli dissi convinta.
Entrammo in gelateria e dopo pochi minuti arrivarono anche gli altri quattro.
Ci sedemmo tutti, ordinammo i gelati e poi cominciammo a chiacchierare. Io raccontai a loro praticamente tutta la mia vita saltando “l’argomento Josh” e loro fecero lo stesso.
Niall, quello biondo, era dolcissimo e simpatico e, dopo aver ordinato un mega gelato, ne prese altri due.
Louis invece era il più grande, ma era un bambino e mi faceva sempre morire dal ridere.
Liam era il più silenzioso ma rideva sempre a crepapelle durante le cazzate degli altri.
Infine Zayn non parlava ed era sempre attaccato al cellulare.
-Cos’è quel gusto arancione e filamentoso?- chiesi disgustata a Louis.
-Cosa vorresti insinuare sul gelato alla carota?- mi chiese fintamente offeso.
-Che hai dei gusti rivoltanti- risposi io per stuzzicarlo.
Non feci in tempo a finire la frase che mi stava torturando di solletico mortale.
-No, no! Ti prego fermati!-lo implorai  mentre tiravo la maglietta a Harry in attesa di un soccorso, ma a quanto pare Harry aveva altri piani perché in men che non si dica me li trovai in due che mi torturavano.
Tutti ridevano. Tutti tranne Zayn, che sembrava quasi irritato.
-Di che ami le carote e saresti disposta a sposarne una!- mi obbligò Louis.
Ripetei  la frase che mi avevano imposto e mi diedero tregua. Poi finimmo i nostri gelati, ci salutammo ed io e Harry tornammo a casa perché io avevo l’appuntamento di HIP HOP in palestra.


Andai in camera mia e mi vestii come ero solita vestirmi per andare agli allenamenti di Hip Hop: canottiera semplice e aderente e leggings.
Poi mi misi sopra una tuta lunga e mi feci la coda di cavallo. Arrivati in palestra mi tolsi la tuta e feci sedere Harry in un angolo su una panchina. Quando arrivò James, uno dei componenti del mio gruppo, lo presentai ad Harry e poi cominciammo a provare la coreografia che avremo dovuto fare in coppia ai mondiali. http://www.youtube.com/watch?v=JmvFyOOINc0(se vi interessa questa era la coreografia.)
È stato magnifico, avevo proprio bisogno di ballare. Dopo due buone ore di prove mi sentivo stanca ma allo stesso tempo elettrizzata, salutai James e quando lui se ne andò Harry mi disse: -Cavolo, è pazzesco il modo in cui balli, fai venire la pelle d’oca! E poi lo sai che con tutte quelle felpe che ti metti non avevo mai notato il fisico da ballerina brasiliana che ti ritrovi?-
Non ho idea di cosa volesse dire, ma so solo che quel complimento che mi fece ridere tantissimo...sempre che fosse un complimento..(?)

Arrivati a casa mi feci una doccia, mi misi in pigiama e mandai un messaggio ad amiche e parenti con scritto semplicemente che avevo ballato. Bastava scrivere quello che tutti capivano che ero felicissima.
Poi Harry mi chiamò dal piano di sotto: -Emily, mia madre è dovuta partire per lavoro, starà via per un po’ e mi ha detto di dirti che le dispiace di non averti potuta informare di persona!- mi disse quasi felice che la madre non ci fosse.
Ordinammo delle pizze, poi ci guardammo un film d’avventura spaparanzati sul divano mentre lui giocava con i miei capelli. Era un ragazzo troppo, troppo dolce.
Finito il film gli diedi la buonanotte e andai in camera mia, mi lavai i denti e mi tuffai nel letto sotto le coperte.
Prima di prendere sonno mi venne in mente quel ragazzo, Zayn.
Quello pervertito e stronzo.
Quello dagli occhi profondi e irresistibili.
Quello che assomigliava tanto a Josh.
Quello che è stato con tutte le ragazze tranne me e che ci stava provando.
Scacciai quei pensieri a forza e poi mi addormentai.

Ma il mio sonno non durò per molto, perché improvvisamente una luce abbagliante di un camion entrò dalla finestra e illuminò il viso di Josh che mi stava abbracciando.
Quanto mi mancava il suo forte abbraccio caldo, ma adesso eccolo lì di fianco a me.
Il rumore di un clacson mi fece sobbalzare. Cercai di trovare spiegazioni nello sguardo di Josh che però si sgretolò tra le mie braccia producendo un rumore infernale di vetri che si sbriciolano.
-Josh, Josh!- urlai. – Non mi lasciare!- Ma lui non c’era più e, nel frattempo, il camion si avvicinava sempre di più, sempre di più e i suoi fari erano così potenti che non vedevo più niente. Cercai, tastando in torno a me, il corpo di Josh, ma l’unica cosa che percepivo era il terribile rumore che provocava il motore del camion che in poco tempo mi avrebbe condotto a morte certa…
-Emily, Emily! Cazzo svegliati Emilyy!!-

Aprii gli occhi, Harry era seduto nel bordo del mio letto che mi scrollava le spalle.
Io ero tutta sudata e avevo un gran mal di testa, fuori dalla finestra il cielo era nero.

I miei dannatissimi incubi avevano deciso di fare ritorno. 


YABADABADOO
salve a todosss!
Eccoci con il 4 capitolo dove il nostro pericolosissimo Malik sferra il primo attacco!
BANG bebe!
..ehm..OOOOK..ma Emily non si fa certo mettere i piedi in testa da quel Don Giovanni (o almeno lei ne è assolutamente convinta muahhaha) ma Malik non è l'unico ad attaccare perchè ci si mettono anche quei maledetti incubi che sembravano essere spariti per sempre...Sarà perchè Zayn le ricorda troppo Josh?? 
OK bando allo scazzo!
perchè quello che
DAVVERO VOLEVO DIRVI era:
ho notato che MOLTE persone visitano i miei capitolucci ma poi non trovo nemmeno una

recensione a farmi compagnia!! 
QUINDI, VISTO CHE SO CHE CI SIETE, MI BASTA ANCHE UNA SOLA RECENSIONE, SIA POSITIVA CHE NEGATIVA! NON MI IMPORTA! L'IMPORTANTE è CHE VI FATE SENTIRE CON I CONSIGLI!

 
ADIOOOSSS CAROTINEEE! CI SI VEDE AL PROSSIMO CAPITOLO :)

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Capitolo 5
*** My life?? Nothing is perfect... ***


Entrai a scuola con Harry, salutai il suo gruppetto e poi mi diressi al mio armadietto dove mi aspettava Ilary con un sorriso a trentadue denti.
 

-Ehi Emy! Posso chiamarti Emy vero? Come è andata ieri quando sei andata a ballare? Da quello che mi hai detto il ballo per te è come la tua vita giusto? E poi so che sei andata a prendere un gelato con i ragazzi ieri! E Malik? Ci ha provato ancora?- mi fece 1000 domande una dietro l’altra tutto d’un fiato.

-Scusa Ilary ma oggi non sono proprio in vena di parlare, sta notte non ho chiuso occhio, ma se proprio lo vuoi sapere è andato più o meno tutto alla grande ieri e sì, mi puoi chiamare ‘Emy’ se ci tieni- le dissi sforzando un mezzo sorriso, che sembrava più una smorfia di stanchezza.

Dopotutto la notte non avevo davvero chiuso occhio.
Tutta colpa ti quei cazzo di incubi che sembravano essere spariti una volta per tutte! Ma per fortuna quando Harry arrivò e mi svegliò cominciò a tranquillizzarmi. Mi portò un bicchiere d’acqua e si sdraiò anche di fianco a me accarezzandomi la fronte per farmi riaddormentare.

Ma sfortunatamente la storia non si chiuse così, perché lui mi aveva sentita urlare il nome di Josh durante la notte, perciò la mattina seguente, mi tempestò di domande su chi fosse quel “Josh” e perché gli urlavo di non lasciarmi.

Ovviamente non avevo intenzione di dirglielo, ma visto che mi fidavo abbastanza gli raccontai una mezza verità.
Per esempio gli dissi che era il mio migliore amico e non il mio fidanzato. Poi gli dissi anche che fece un incidente in motorino quando era in vacanza e quindi non gli dissi che c’ero anche io durante l’incidente e che rimasi gravemente ferita. Infine gli feci giurare che non avrebbe parlato dei miei incubi con nessuno.


Mi diressi in classe accompagnata da Ilary e ci sedemmo in un banco in fondo all’aula come al solito.
Poi vidi arrivare Malik  che si sedette nel banco vicino al nostro e sentii un brivido scorrermi lungo la schiena.
Sicuramente sarà stato un brivido da conato di vomito…o almeno spero
La lezione cominciò più lenta che mai, beh dopotutto da quando la Geografia è una materia veloce e coinvolgente?
Ad un certo punto sento qualcosa che mi sfiora la caviglia e mi risveglia dal mio stato di trance.
Era un biglietto lanciato da Zayn-sono onnipotente-Malik. Mi chinai per prenderlo.
Diceva –Scusa per come mi sono comportato ieri, ho esagerato. Mi perdoni?-
Sentii i suoi occhi posati su di me mentre leggevo il messaggio, ma mi limitai a piegare il biglietto e ficcarlo nell’astuccio.
Quando capì che non avevo intenzione né di perdonarlo, né di rispondergli cominciò a lanciare una pioggia di biglietti vuoti, tanto per farsi notare dalla professoressa.

-Evans, Malik!- urlò quella racchia.

-I vostri messaggi sono forse più importanti della mia lezione?-

-No prof! Io non centro niente! È Malik che mi sta tempestando di bigliettini!- protestai io alzandomi di scatto.

-Signorina Evans, non si scaricano le colpe sugli altri! Quando si comunica  si è sempre in due! A meno che il signor Malik non parli da solo! E ora fuori dall’aula entrambi a riflettere sui vostri errori!- Disse urlando a squarciagola puntando un dito in direzione della porta.

Lanciai un’occhiata di odio a Zayn e mi diressi verso l’uscita seguita da lui.
Mi appoggiai con la schiena contro al muro del corridoio  e mi lasciai scivolare fino ad appoggiare il sedere per terra.

-Sei un cretino! Adesso per colpa tua mi hanno già preso di mira dal secondo giorno di scuola!- gli dissi seccata.

-Oh andiamo, non dirmi che ti importa davvero di questo? Lo so benissimo che il motivo per cui sei seccata è che ti senti a disagio in mia presenza…- disse con un sorrisetto malizioso.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.

-Ma non lo hai ancora capito che tu NON-MI-INTERESSI?!! Solo perché hai un bel culo, una voce pazzesca, uno sguardo mozzafiato non vuol dire che..-  dissi tutto d’un fiato ma poi mi interruppi e mi tirai una manata in fronte.
Oh MERDA! Lo avevo detto davvero?! Ma cosa mi passava per il cervello? Gli avevo anche detto che aveva un bel culo?! Come se glielo avessi  mai guardato?!
La mia faccia passò dal rosa al viola e dal viola al rosso mentre Zayn scoppiava in una poderosa risata infinita, tanto che per trattenersi dal ridere dovette tapparsi la bocca con le mani.

-Davvero? Ho un bel culo?- disse continuando a ridere.

Devo dire che anche a me scappò una lieve risata, dopotutto avevo fatto la figura di merda del secolo.

-Senti non so come mi sono uscite quelle cose di bocca, l’unica cosa che so è che tu sei solo un gran stronzo e io non voglio assolutamente avere a che fare con te- dissi tornando seria e alzandomi da terra.

-Quella è solo la prima impressione che hai avuto su di me! Credi che io sia uno stronzo solo perché ieri mi sono comportato da tale, ed è per questo che voglio farmi perdonare!- mi disse con aria supplichevole.

-E sentiamo, come vorresti farti perdonare?-

-Non lo so, magari offrendoti una pizza da amici e farti vedere come sono realmente.-

-Scordatelo.-

-Ma cosa c’è di male in una pizza da amici? Hai forse paura che possa succedere qualcosa di più?- disse sfoderando un altro dei suoi sorrisetti maliziosi.

-Non ho detto quello! Il fatto è che non ci conosciamo nemmeno!-

-Beh, vorrà dire che prima ci vedremo normalmente attraverso  tutto il gruppo e poi tra una settimana avrò l’onore di offrirti una pizza per farmi perdonare su ciò che ti ho detto ieri- disse convinto della sua conclusione.

Roteai gli occhi.  –E va bene!- dissi in tono esasperato.

-Waaaa, lo sapevo! E so anche che sei pazza di me!- disse ridendo e strapazzandomi una guancia.

Che illuso.


I giorni che seguirono furono abbastanza tranquilli.
Dopo l’incubo fatto la prima notte ne feci solo un’ altro, per il resto dormivo quasi sempre tranquillamente, la mattina facevo colazione con il mio riccio preferito, a mensa pranzavo sempre con i ragazzi e in pochi giorni instaurammo  un grande rapporto di amicizia, con Zayn  un po’ meno però, perché spesso ci dava buca.
Con Ilary passavo quasi tutti i pomeriggi ed eravamo diventate migliori amiche.
Il ballo andava a gonfie vele e a tutti gli allenamenti Harry veniva a vedermi.

Insomma tutto sembrava perfetto! Volete sapere perché uso la parola “sembrava”?

 Era un giorno come gli altri. Eravamo tutti a mensa, anzi, quel giorno c’era anche Zayn a degnarci della sua compagnia.
Lo stavamo prendendo in giro perché gli si era appiccicato qualcosa nei capelli e lui era disperato. Così mi dovetti mettere lì di fianco a lui per districargli quell’appiccicume dalla sua folta chioma mentre lui si lamentava ogni tre secondi.
-Attenta a non strapparmi nemmeno un capello!- disse terrorizzato mentre io mi divertivo come una matta. Anche se un po’ devo ammettere che mi metteva soggezione stare accanto a lui…
Neanche ci stessimo limonando o chissà cosa che sentii il rumore di un passo spedito di tacchi a spillo che si avvicinava sempre di più palle mie spalle. Johanna.

-Ciao tesoro!- disse facendosi spazio tra me e lui e sedendosi sulle sue ginocchia.
Vidi la faccia di Zayn sbiancare.

-Ah..ehm, ciao!- rispose lui incerto.

-Perché te ne stai qui seduto? E poi a fare cosa, a farti mettere le mani addosso dalle altre ragazze? Saresti dovuto venire al nostro tavolo!- Sbraitò indicando un tavolo di tre galline e due play-boy.

-Forse perché il tuo “tesoro” è abbastanza grande da infilarsi il pannolone da solo e scegliere il tavolo dove sedersi…- sussurrai tra me e me causando però una risata generale.

-Come hai detto scusa? Guarda che prima ti ho vista mentre ci provavi con lui!- mi ringhiò contro alzandosi di scatto dalle ginocchia di Zayn.

-Se per te togliere una schifezza appiccicosa dai capelli di un ragazzo significa “provarci” allora ho fatto anche di peggio con il tuo “tesoro” credimi…- dissi alzandomi dalla sedia e prendendo il mio vassoio.
Sentii le risate soffocate di tutti, compreso Zayn e la vidi diventare fucsia.

-Senti ragazzina da quattro soldi, non provare a sfidarmi! E poi non vedi? Ti vesti solo di felpe e credi davvero di essere alla mia altezza? O meglio, a quella di Zayn?-  disse scaraventandomi il vassoio a terra.

-Beh io almeno mi vesto! A differenza di te che giri nuda! Ah, un’altra cosa: visto che sei così brava a usare la lingua…perché non inizi a leccare il macello che hai fatto per terra?!- le urlai con quanto più fiato avessi in gola indicandole il vassoio rovesciato per terra.

La vidi diventare verde, poi viola, poi rossa, poi fucsia, ma prima che ricominciasse a urlare il suo colorito ritornò roseo come prima, quasi come se avesse riflettuto, per una volta, prima di dare in escandescenza.

Scoppiò in una breve risata falsa.
-Ahahaha, ma guardati! Fai proprio pena! Si, sarai anche bella e tutto ma… guardati!-

Silenzio.

Tutti, compresa me aspettavano in silenzio la fine della sua frase.
-Voglio dire, ma per favore! Hai una faccia che sembra ti sia appena morto il ragazzo!  E poi vorresti competere con me? Tra l’altro hai dei modi così grezzi e poco femminili nella competizione che dopo ci credo che fai morire i fidanzati a ogni insulto che fai uscire dalla bocca! Ahahah-

Ecco perché ci aveva riflettuto prima di rispondere. Voleva dirmi qualcosa che facesse ridere tutto il tavolo. Ma nessuno rise. E sicuramente nessuno aveva preso l’offesa come l’avevo presa io.

Improvvisamente mi tornò alla mente il fatto per cui Josh era morto e il motivo per cui io ero convinta di essere colpevole della sua morte. Pensavo che la colpa fosse mia proprio per il mio modo brusco di parlare, la mia testardaggine nel fare le scelte che desideravo, le mie urla sovrapposte a quelle di Josh.
Anche se per sbaglio e inconsapevolmente, Johanna aveva colpito in pieno centro il mio punto debole.
Mentre lei si chiedeva per quale motivo gli altri non ridessero dentro di me succedeva di tutto.

Lo stomaco mi si contorceva, il cuore mi batteva all’impazzata, il mio sguardo vuoto era puntato su un punto a caso, un nodo mi si formò nella gola e gli occhi iniziavano ad inumidirsi. Ma invece di scoppiare davanti a tutti mi venne la brillante idea di correre e lasciarmi alle spalle tutto.
L’unica cosa che percepii alle mie spalle era una voce che mi chiamava disperatamente.
Era Zayn.
Ma non mi importava. Tanto nessuno avrebbe potuto comprendere il perché di quella fuga visto che solo io sapevo la vera storia di Josh.

Ed ecco perché ho usato la parola “sembrava” nella frase: ‘tutto sembrava perfetto’.

Perché, di fatto, la parola “perfetto” nella mia vita non esiste.



Yabadabadoo
eccomi con il quinto capitolo!!!! YEAHHHHH!!!
Povera Emilyyy :((  ...per adesso ;)
Spero vi piaccia perchè l'ho cambiato e ricambiato 20000 volte!!!
Mi raccomando
recensite!!!            perchè ho assolutamente bisogno delle vostre critiche, dei vostri consigli e dei vostri commenti!!!  
PERò ADESSO PIANGO PERCHè VADO DUE SETTIMANE IN CROAZIA E NON POSSO CONTINUARE IL CAPITOLO :( buuuuu!
ma non preoccupatevi! perchè io adoro le farfalle e le farfalle adorano gli unicorni e se gli unicorni sanno volare allora tutto andrà di bene in meglio!
buona lettura Caroteee!




  

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Capitolo 6
*** You are only bastard... ***


 

Mi sedetti sul morbido prato del cortile della scuola appoggiando la schiena sul tronco di un albero in modo da essere un minimo nascosta.

E nella mia testa cominciarono ad affiorarmi pensieri che non facevano altro che procurarmi profonde ferite. La morte di Josh, perché avevo avuto la stupida idea di lasciarlo solo per ballare? Ecco, ballare, uno stupido sogno che ha causato la morte di chi amavo di più. L’unica cosa che ha sentito prima di chiudere gli occhi per sempre è stato il nostro litigio. E perché? Perché io volevo inseguire il mio sogno e non gli avevo detto niente.

Le parole di Johanna mi rimbombavano nella mente “…E poi vorresti competere con me? Tra l’altro hai dei modi così grezzi e poco femminili nella competizione che dopo ci credo che fai morire i fidanzati a ogni insulto che fai uscire dalla bocca!..” che insulto stupido, non ha alcun senso dal punto di vista di chiunque. Ma non dal mio. E probabilmente Johanna, anche se inconsapevolmente, aveva ragione, perché anche se so benissimo che quello che ha ucciso Josh è un semplice incidente automobilistico, dentro di me è come se le nostre urla, la mia testardaggine e i miei insulti e la rabbia e la tristezza che avevo in quel momento lo avessero ucciso veramente.

Dopotutto cosa lo ha fatto distrarre dalla guida se non le nostre urla?

Ma sapete quale era la cosa peggiore? Che dopo quell’incidente rimasi gravemente ferita, tanto che sarei benissimo potuta morire anche io, ma no. Qualcuno lassù, se esiste, mi doveva odiare veramente tanto, perché ha scelto di farmi continuare a vivere con il pensiero di aver causato la morte del proprio ragazzo.

E poi c’era quel ragazzo, Malik. Ritenuto da tutti uno che fa cadere ai suoi piedi le ragazze ma che allo stesso tempo le faceva soffrire. Che a volte si dimostrava essere dolce, disponibile e divertente quando eravamo tutti in gruppo, ma che di fondo sapevi che era solo uno che va a letto con tutte.

E io lo sapevo. Ma non mi spiegavo perché la sua presenza mi metteva sempre a disagio, facendomi venire i brividi. All’inizio mi passò per la mente la parola “cotta”, ma odiavo quel pensiero al punto da mettermi a piangere. Già, una dura come me che si mette a piangere al pensiero di innamorarsi. Strano? Io direi quasi patetico. Ma non era solo il pensiero di prendere una cotta per Zayn Malik che era quello stronzo play-boy che più volte vi ho presentato, ma proprio il fatto di innamorarsi e basta. Perché dopo quello che ho passato non vorrei ma e poi mai perdere una persona a cui mi affeziono particolarmente che sia o no Zayn Malik.

Beh, si parla del diavolo e spuntano le corna…

Sentii Zayn chiamare il mio nome e i suoi passi schiacciare le foglie secche del cortile.

Mi feci piccola piccola dietro il tronco dell’albero e con la manica della felpa mi cancellai velocemente i segni delle lacrime nel caso lui mi avesse trovata.

E infatti fu così, nel giro di 5 minuti me lo trovai di fronte con i il fiato affannato.

Maledetto albero inutile!

Feci finta di non vederlo e abbassai lo sguardo verso l’erba.

-Eccoti- disse lui dolcemente sedendosi di fianco a me con le spalle contro l’albero.

-Non so cosa sia passato per la testa di Johanna, ma, vedi, noi due non stavamo più insieme e non so perché mi ha chiamato “tesoro”, in fondo io…-

-Ma tu sei fissato con questa storia? Cosa me ne frega se stai o no con quella là?!- sbottai interrompendolo.

-Beh io ero convinto che…ma allora perché sei scappata? Non sarà stato mica per quell’insulto? Voglio dire, era davvero penoso come insulto…-

Ripresi a fissare il prato.

-Tanto non potresti capire, nessuno di voi può capire-

Abbandonai il prato e mi voltai di scatto verso di lui:- E poi se ne volessi parlare con qualcuno di certo tu saresti l’ultimo con cui mi confiderei!-

Feci per alzarmi, ma lui mi trattenne per la felpa.

-E questo sarebbe il tuo modo di ringraziarmi? Ho fatto quasi la lotta con Harry per poterti raggiungere, visto che voleva venire lui a tutti i costi! Capito? Mi sono preoccupato!- mi disse guardandomi fisso negli occhi.

Stavo per arrossire, ma non dovevo farlo.

-Wow, ti sei addirittura preoccupato….strabiliante, che record: Zayn Malik si preoccupa per una ‘amica’! O forse semplicemente per una che vuole portarsi a letto? Lo scopriremo alla prossima puntata!- dissi tutto d’un fiato. Ma poi mi pentii. La faccia di Zayn prese un espressione che non avevo mai visto. Era profondamente…. ferita. Ma come dargli torto? Quella parole avevano ferito anche me.

I nostri occhi rimasero fermi gli uni su gli altri, ma i miei ormai tramandavano un espressione che non significava altro che ‘mi dispiace, non volevo dirlo’. Poi ad un tratto lui staccò gli occhi dai miei e si alzò lentamente dirigendosi verso l’uscita della scuola. Io seguivo con lo sguardo i suoi movimenti in silenzio.

Lo avevo inevitabilmente ferito. Già, anche Zayn Malik ha dei sentimenti.

Rimasi contro quell’albero per altri 10 minuti ma poi mi decisi a uscire dal mio nascondiglio.

Vidi Harry che mi corse incontro e mi strinse in un abbraccio fortissimo.

-Emily non sai quanto mi hai fatto preoccupare! Cosa ti è successo? Zayn alla fine è venuto?- mi chiese continuando a stringermi tra le sue braccia.

-oh si, è venuto, ma non è andata benissimo…- gli dissi staccandomi leggermente dalla sua presa.

Vidi il suo viso prendere fuoco.

-Cosa ha fatto quel coglione?! Ci ha provato di novo?! Se lo vedo..-

-No, no, no! Harry calmati! Lui è stato anche troppo…disponibile- dissi.

-Sono stata io che…ho sbagliato tutto…- un nodo mi si formò in gola e Harry mi strinse nuovamente.

-Vuoi parlarmene?-chiese dandomi dei colpetti sulla schiena.

-Si, ma non adesso…ora ho bisogno di parlare con Ilary, tu vai pure a casa senza di me e…grazie.-

-Ma di cosa?- mi chiese guardandomi negli occhi.

-Di esserci- gli sfoggiai un sorriso sincero che lui ricambiò dandomi un bacio sulla guancia.

Mi appostai davanti all’uscita della scuola aspettando di vedere Ilary uscire. Non volevo entrare a cercarla, avevo paura di trovarmi davanti Johanna e, per quel giorno, di lei ne avevo abbastanza.

Dopo quasi un quarto d’ora di attesa decisi di chiamarla.

-Pronto?-

-Pronto Ilary, sono Emily, dove sei finita?-

-Oh scusa se all’uscita di scuola non ti ho aspettata, ma mi è venuto a prendere in macchina mio padre e così..-

-Non ti preoccupare, senti io avrei un urgente bisogno di parlare con te, oggi sei libera?-

-No mi dispiace, oggi mio padre è venuto a prendermi in macchina proprio perché dobbiamo andare nella casa in campagna dei miei zii e ci rimarremo fino a sta sera tardi! Non sai quanto mi dispiace, perché anche io devo confidarti un sacco di cose, sai…mi sono innamorata, credo.-

-Uhuhu allora domani mi racconterai tutto-

-ok, a domani ciaoo-

Perfetto, così avendo rifiutato la disponibilità di Harry per quella di Ilary che alla fine non poteva mi ritrovavo da sola nel cortile della scuola e, come se non bastasse, l’autobus delle 15.00 era già passato.

Tornai al mio albero, ormai mi ci sarei costruita una casa, e mi sdraiai completamente sul prato con le mani sotto la testa a fissare i pezzetti di cielo che si intravedevano tra i rami del mio amato albero.

Non passarono neanche 5 minuti che un’altra volta una voce interruppe la mia meditazione.

Questa volta era Liam.

-Ehi Emily, cosa ci fai qua sola soletta?-mi chiese dolcemente.

Abbandonai la posizione sdraiata e mi misi seduta.

-Medito sulla giornata di merda che ho avuto oggi…e tu perché non sei con gli altri?-

-Harry è andato a casa, Zayn non ho idea di dove sia, Niall ha un appuntamento e Louise è là che fa l’idiota con delle ragazze dell’ultimo anno. Dici giornata di merda per il litigio con Johanna?- mi chiese con il suo solito tono dolce e delicato.

-Beh in effetti all’inizio ero convinta che quel litigio fosse la causa principale della mia giornata di merda, ma poi la ‘chiacchierata’ con Zayn mi ha fatto cambiare idea…sai, credo di averlo ferito, anzi, ne sono sicura e mi sento maledettamente in colpa…-dissi spostando lo sguardo verso il basso.

Lui si chinò e mi porse la mano: -Che ne dici di parlarne davanti a un Frappuccino di Starbucks?-

Gli afferrai la mano senza esitare e mi alzai. Era proprio quello che mi ci voleva: confidarmi con una persona comprensiva e dolce come Liam davanti ha un goloso frappuccino.

Ci dirigemmo fino alla Starbucks, ordinammo due frappuccini al cioccolato e ci sedemmo.

Gli raccontai di quanto era stato stranamente disponibile Zayn e di come io invece gli avevo risposto male e di come cambiò la sua espressione in seguito alle mie parole.

-Lo so, è impressionante quanto Zayn sa essere complicato….- sospirò.

-Ma adesso io come faccio? Voglio dire…come potevo sapere che si stesse davvero preoccupando dopo svariate volte che ci ha provato con me? E poi lui si offende se dubito di lui…è davvero pazzesco! Nemmeno una donna nel periodo del ciclo sa essere così complicata!- esclamai con aria sconvolta.

Lui si mise a ridacchiare.

-ehi non ridere, il mio è un problema serio! Mi sento troppo, troppo in colpa! Non mi piace far soffrire le persone…-

-Beh allora perché non inizi con delle semplicissime scuse?- mi chiese lui con espressione ovvia.

-Io… i-io chiedere scusa a….a…M-Malik?- gli chiesi come se fosse diventato pazzo.

-E come credi di fare se no? Direi che chiedergli scusa è il minimo se ti importa così tanto di lui…-

Lo fulminai con lo sguardo.

-Io non ho mai detto che mi importa di lui! Semplicemente non mi piace far soffrire le persone o essere in debito con loro, tutto qua! E comunque va bene, gli chiederò scusa! Contento?!- gli dissi seccata.

Nelle sue labbra si formò un altro sorriso.

-E ora che c’è?- gli chiesi innervosita.

-Niente, niente…è solo che sei buffa..- mi rispose sfoggiando un altro sorriso.

 

 

 

Tornai a casa accompagnata da Liam che mi lasciò sulla soglia della porta. Presi dalla borsa le chiavi ed entrai. Andai in cucina dove Harry era seduto a fare i compiti.

-Oh porca merda, io i compiti non gli ho nemmeno aperti, tu a che punto sei?- gli chiesi preoccupata.

-Mi manca aggiungere queste tre operazioni al problema e….FATTO!- esclamò chiudendo di scatto il libro di aritmetica e alzandosi dalla sedia.

-Tua madre, sai quando torna?- chiesi.

-Ah si, dimenticavo, ha detto che ha molto lavoro da svolgere e quindi starà via ancora per un po’ ma che farà tutto il possibile per finire prima e tornare.- disse.

-Ma dovrai farci l’abitudine, lei è sempre molto via per lavoro, anzi, credo sia per questo che ha voluto ospitarti: per fare la “bada” a me!- concluse ridacchiando.

-No, sul serio? Sei davvero così poco responsabile?- gli chiesi prendendolo in giro.

-Non quando ci sei tu moretta…- mi sussurrò sfoggiando un sorriso che mi fece perdere 10 anni di vita. Moretta? Nuovo soprannome? Beh un po’ mi si addiceva vista la mia chioma di cappelli nerissimi. Quando ero piccola dicevano che assomigliavo a un’ indiana per i miei lunghi capelli neri e miei grandi occhi verdi.

-E comunque adesso me ne vado a fare un pisolino pomeridiano, è da quando oggi sono tornato a casa che faccio solo compiti- mi disse stiracchiandosi.

-Certo vai, ma non dimenticarti che alle 5 io devo andare a ballare!- gli ricordai.

-Ehm…Emy? Sono adesso le 5..- mi disse titubante.

OHHH cazzo! Le 5? Impossibile! NO! Non poteva essere! E avevo anche una montagna di compiti che mi aspettavano!!

Cominciai a diventare matta, correndo per tutta la casa, ma poi Harry mi prese per le spalle e mi fermò.

-Aspetta, Emily, rifletti!- mi urlò in un orecchio.

Ma rifletti che cazzo? Ma vaffanculo! Era uno degli appuntamenti più importanti con tutto il gruppo!

-Dimmi- bofonchiai.

-Non puoi andarci, non ti farò i compiti un'altra volta perché sei voluta andare a ballare! So benissimo che per te è importante, ma una persona matura adesso ti direbbe NO! Non puoi trascurare così la scuola mettendola a un piano così inferiore rispetto al tuo Hobby!- mi disse con tono calmo e fermo.

Accidenti, era stato maledettamente convincente. Neanche mia madre sarebbe stata capace di farlo se riguardava i compiti.

Non proferii parola, presi il telefono e dissi che non sarei andata. Intano Harry mi guardava con un sorriso soddisfatto, poi andò in camera sua per riposarsi.

Presi lo zaino e tirai fuori i compiti. Mamma mia! Vorrei non averli mai tirati fuori! Almeno ero inconsapevole! E invece no, erano una valangata di compiti! Beh, dopotutto non diversa dagli altri giorni. Sicuramente quell’avventura a Londra era fantastica da molti punti di vista, ma tra il ballo e i compiti ormai era una tortura, dovevo sempre correre da una parte all’altra e infatti non era la prima volta che saltavo un appuntamento di ballo. E poi ci si mettevano anche gli incubi che non mi facevano dormire la notte, ma che comunque erano molto calati rispetto a quando ero a Milano, anzi, erano già sei notti di fila che non ne facevo.

 

 

-DRIIIIIIIIIIIIN- la mia sveglia voleva ricordarmi che anche quel giorno sarei andata a scuola e che la notte non avevo fatto incubi. WOW.

Già, ma quel giorno, il 28 gennaio, dovevo fare un paio di cose. Accidenti, il 28 gennaio! Voleva dire che ero a Londra già da 24 giorni, considerando che sono arrivata il 4 di Gennaio…

Comunque, stavo dicendo che avrei dovuto fare delle cosuccie, alcune più piacevoli, altre meno: come andare a chiedere scusa a Zayn. Ma tra le cose belle c’era che avrei visto Ilary che invece il giorno prima era stata sempre a casa dei suoi zii.

Quella mattina ero più pimpante del solito, scesi a far colazione con Harry che, mangiando, mi aveva fatto perdere altri 20 anni di vita. Poi tornai in camera mia, mi lavai e decisi di mettermi un completo mai messo prima, che mi aveva regalato mia madre nella speranza che me lo mettessi qualche volta. Mi sentivo diversa rispetto a come ero vestita di solito: http://www.revolveclothing.com/DisplayProduct.jsp?product=DIES-WO299&c=Diesel

Quel completo era indubbiamente molto femminile e pur sentendomi un po’ a disagio decisi che mi stava davvero bene e che non potevo sempre nascondermi sotto strati di felpe. Mi misi un filo di matita nera, mi pettinai i miei lunghi capelli neri e scesi le scale incrociando Harry.

-WOW- si bloccò sulla scala a fissarmi sbalordito.

-S-sei uno s-schianto!!- mi disse scrutandomi con lo sguardo.

Diventai inevitabilmente rossa.

-Beh, grazie, ho provato con qualcosa di diverso. Comunque ti dispiace si io vado a scuola senza di te? Sai vorrei arrivare un po’ prima per parlare con Ilary.-

-Certamente-mi disse senza togliere lo sguardo dai miei vestiti.

 

Arrivata a scuola avevo lo sguardo di tutti posato addosso e più ragazzi mi vennero a dire che ero bellissima. Cavolo, non ero abituata a tutte quelle attenzioni a scuola. Trovai Ilary che mi parlò di come era andata dai suoi zii e di un ragazzo per cui aveva preso una cotta ma che io non conoscevo. Io feci in tempo a raccontarle solo brevemente che avrei dovuto chiedere scusa a Zayn, perché la campanella suonò quasi subito, ma tanto il pomeriggio saremmo state insieme e avrei potuto spiegarle tutto nei dettagli.

Dopo due ore di lezione ecco la pausa.

Mi diressi verso l’armadietto di Zayn con il cuore che mi batteva a mille. Non fraintendete però. Ero agitata per il semplice motivo che non sapevo come dirglielo.

Ero quasi arrivata, svoltai l’angolo del corridoio e…

Eccolo lì, che si stava sbaciucchiando una ‘velina’ del cazzo. Lui mi dava le spalle e lei era schiacciata tra lui e l’armadietto.

Rimasi a impalata a bocca aperta. Mi sentivo quasi tradita. Come se il giorno prima non si era davvero preoccupato di me, ma fosse stata tutta una finta ma, in fin dei conti, lui poteva benissimo preoccuparsi per me e contemporaneamente farsi tutte le ragazze che voleva…

Lo vidi sussurrarle qualcosa nell’orecchio e poi lei saltellare come un idiota svoltando l’angolo.

Si girò verso di me che ero ancora a 6 metri da lui e, quando mi vide, sfoggiò un sorrisetto malizioso e fastidiosissimo. Io ero ancora lì a bocca aperta.

-Ehi Evans! Qual buon vento?- mi disse e poi scrutandomi dal basso verso l’alto con lo sguardo. Anche lui aveva notato come ero vestita diversamente.

Il suo tono era diverso, viscido, quello che avevo usato varie volte per provarci, quello che odiavo. Forse lo faceva apposta per vendicarsi di quello che gli avevo detto.

-Cosa c’è? Volevi un bacetto anche tu?- mi disse maliziosamente.

Okey, ora ero incazzata nera.

-Tu, tu…tu maledetto..- iniziai avvicinandomi lentamente con un dito puntatogli contro.

-E io… stupida, che pensavo di venirti a chiedere scusa per quello che ti avevo detto perché mi sentivo maledettamente in colpa…- continuai avvicinandomi sempre di più. I miei occhi erano ridotti a fessure ed ero incazzata come una pantera. Lui sembrava che continuasse a sorridere.

-…ma sono una stupida…e tu sei uno stronzo, maniaco, banano senza palle, gongo-minchio del cazzo…- ormai gli ero così vicina che il mio dito accusatorio gli toccava il petto. Lui fece un minuscolo passo indietro che lo fece sbattere contro l’armadietto ma continuava a fissarmi negli occhi.

Merda, ero così presa che mi ero avvicinata troppo. I nostri visi erano vicinissimi e le nostre labbra ancora di più. Era incredibilmente bello. No ma che cazzo dico? Gli avrei tirato un calcio in culo a quello stron…ma era troppo bello. Quando lui capì la situazione fece avvicinare le sue labbra ed io, stupida, stupida non avevo intenzione di allontanarle. Lo vidi chiudere lentamente gli occhi e anche io feci lo stesso quando…………NO! Gli misi delicatamente due dita sulle labbra e lui a quel tocco spalancò gli occhi. Scostai leggermente il mio viso dal suo –Sei solo un bastardo- gli sussurrai con voce tremante per poi sparire dietro il corridoio.

 Yabadabadoo
eccomi con il nuovo capitolo!!! aimé è un po' lunghino...ma tutti gli avvenimenti che ho fatto accadere sono assolutamente essenziali :D Buona lettura e recensite libellule directionianee!!!
Vi lascio con un zayn molto serio e formale *-*


 

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Capitolo 7
*** When you smile are very beautiful ***



 

-Che cosa? Mi stai prendendo in giro?!- mi domandò Ilary stupefatta.

-No per niente- le dissi ficcandomi un pugno di patatine in bocca.

-Vuoi dire che ha cercato di baciarti nonostante tutto?- mi chiese incredula.

-Beh diciamo che anche io ci ho messo del mio...insomma stavo quasi per caderci, ma poi una voce dentro di me mi ha svegliata dallo stato di trance e sono sgusciata fuori dalle sue grinfie...- dissi goffamente avendo la bocca colma di patatine.

Ilary mi continuava a fissare a bocca aperta mentre io ero intenta a svuotare il secondo pacchetto di patatine. Tanto cosa poteva importarmi? Con tutto il movimento che facevo potevo anche mangiare un bue intero e rimanevo sempre uguale!

Quel pomeriggio ero andata da Ilary e le avevo raccontato tutto quello che mi era capitato con Zayn fin dal mio arrivo a Londra, ma proprio tutto, le avevo raccontato perfino di quell'inutile promessa che mi aveva fatto di conoscerci meglio per poi offrirmi una pizza dopo una settimana, ma di cui lui si era sicuramente dimenticato. Non che a me importasse, ma era uno dei tanti motivi per cui valeva dargli dello stronzo e menefreghista.

Alle sei del pomeriggio lasciai Ilary per andare a piedi in palestra, che era attaccata a casa sua, per un appuntamento con il mio gruppo di Hip Hop. Non era un allenamento però, la nostra allenatrice aveva detto che voleva parlarci...

-Allora ragazzi, come tutti sapete i nostri duri allenamenti hanno un grande obiettivo....sapete dirmi quale?- chiese Alessandra, l'allenatrice.

-Partecipare ai mondiali!-esclamò James.

-Risposta errata. Vincere i mondiali.- lo corresse con fare altezzoso Alessandra.

Lei era fatta così, amava le sfide ed era spaventosamente competitiva.

-Posso sembrarvi esagerata, ma questo non è solo un discorso di incoraggiamento, perché io sono sicura delle capacità di questo gruppo, siete tutti energetici, attivi, talentuosi e le coreografie le avete quasi già imparate tutte a memoria e alla grande, anche se dobbiamo perfezionarle e aggiungerne delle altre...-

-Ma il punto per cui vi ho convocato qui era per avvertirvi di una mia improvvisa idea...ho sentito che le allenatrici delle squadre tedesche, cinesi e ucraine organizzano allenamenti speciali per prepararsi ai mondiali e perciò ho pensato ha qualcosa di diverso che potrebbe sostituire i soliti allenamenti per un breve tempo, dopotutto noi rappresentiamo l'Italia e non possiamo fare brutte figure dopo tutta la strada che avete fatto, avendo avuto il coraggio di lasciare tutto per trasferirvi all'estero e inseguire il vostro sogno-

E cazzooo, vuoi dire di che minchia si tratta??!!

Nessuno di noi stava più nella pelle di sapere la novità e lei continuava a girarci attorno, che sfracellata di balle!

-Così ho pensato che per aumentare la vostra esperienza in questo campo, potreste dare lezioni ad una persona, che può essere un amico\a oppure un parente, che non sa assolutamente ballare (perché se no non è valido). Io vi darò un tempo che sarà di un paio di mesi in cui voi dovrete dare le lezioni al posto dei soliti allenamenti e alla fine vi convocherò qui tutti insieme con i vostri compagni e ogni coppia mi presenterà la propria coreografia. La migliore farà guadagnare a chi di voi è stato un migliore insegnante un singolo ai mondiali, perché come sapete solo uno di voi potrà avere il singolo-

Un ondata di 'nooo...' e 'ohhh' delusi riempirono la palestra.

Ma dopotutto era sempre stato così, anche agli europei: solo uno poteva avere l'onore di esibirsi in un singolo. E quest'anno volevo esserlo io a tutti i costi. Ma perché questa idea del compagno a cui dare lezioni? Non mi andava minimamente di prendere un impegno di quel tipo....

Sara alzò la mano. Lei e io eravamo le uniche femmine del gruppo.

-Dimmi Sara- disse Alessandra interrompendo il brusio tra il gruppo.

-Il nostro compagno deve avere un fascia precisa di età?-chiese con il suo solito filo di voce.

-Beh ecco diciamo che deve essere più o meno un vostro coetaneo, magari uno della vostra scuola qui a Londra-

-Ok tutto chiaro!- rispose Sara.

Tutto chiaro sta minchia. E io a chi chiedevo di farmi da alunno? Come prima vittima pensai a Ilary.

-No, scusami Emy, ma tu sai benissimo che odio fare sport. E ballare Hip Hop significherebbe fare 1000 volte il movimento che faccio di solito, ovvero niente.-

Era il giorno seguente alla “chiacchierata” con la mia allenatrice e ne stavo discutendo a mensa con i ragazzi, tranne Zayn che non consideravo minimamente, e Ilary che si era unita al gruppo e che stava appunto rifiutando la mi richiesta. Mi voltai prontamente verso Liam con uno sguardo supplichevole.

-Sai che verrei Emily....ma io so ballare e la tua allenatrice non sarebbe d'accordo- mi disse.
Ma perché doveva essere sempre così buono e giusto?

Roteai gli occhi al cielo e sbuffai.

-Io sono in un momento incasinato a scuola e mia madre non mi lascerebbe mai prendere impegni.- disse Louis.

-Già anche io e adesso devo iniziare a dare ripetizioni a Niall di matematica quindi avrò anche meno tempo...- mi disse Harry con aria rattristata.

-Ma ti prometto che ti troverò qualcuno- mi disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sfoggiandomi un sorriso dolce.

Che carino che era Harry. Ultimamente si dimostrava così dolce. Mi fece arrossire, si forse ultimamente arrossivo un po' troppo per quello che mi diceva.

Riempii il mio bicchiere di acqua gelida fino all'orlo e iniziai a scolarmelo.

-Lo sapevate che ieri Emily ha cercato di baciarmi??- esclamò sorridendo il macaco dal ciuffo laccato interrompendo la discussione iniziale.

Io automaticamente sputai l'acqua in faccia a Niall che era di fronte a me e Zayn si piegò in due dalle risate.

Puntai per la prima volta in tutta la giornata il mio sguardo su di lui.

-Ti consiglio di cominciare a correre se non vuoi trovarti quel bel faccino spiaccicato per terra.- gli sibilai.

Dopotutto avrei benissimo saputo stenderlo. Prima di iniziare il liceo e quindi prima di conoscere Josh ero sempre stata una maschiaccia senza amiche femmine e mi ritrovavo sempre coinvolta in risse tra bulli per difendere i più deboli.

Quindi lo avrei potuto prendere per il ciuffo e sbatterlo a destra e a sinistra come nei cartoni animati. Ma che razza di stronzo era? Poi tra l'altro sarei stata io a cercare di baciarlo??? O lo aveva detto solo per attirare l'attenzione o perché voleva semplicemente farmi infuriare o perché era geloso di come mi facevo trattare da Harry...

Con uno scatto mi alzai dalla sedia per poi fare un balzo e arrampicarmi sul tavolo per arrivare a Zayn che era seduto nel lato opposto. Ma Harry mi bloccò prontamente prendendomi salda per i fianchi e trascinandomi sulla sedia dove però non avrei resistito per molto. Zayn continuava a ridere malizioso.

-Volete spiegarci con calma che cosa sta succedendo?- chiese Harry spostando lo sguardo da me a Zayn e da Zayn a me.
Quello stronzo continuava a sorridere come un demente e io volevo ucciderlo. Ho sempre odiato la gente che mi prendeva per il culo perché non mi facevo prendere per il culo facilmente.

Scivolai via dalla sedia silenziosamente mentre tutti cercavano di capirci qualcosa. Nessuno si accorse di me tranne Zayn che non aveva mai tolto lo sguardo dal mio. Seguiva le mie mosse interrogativamente, ma quando capì che il mio scopo era quello di girare attorno al tavolo e saltargli addosso riempendolo di mazzate si alzò dalla sedia ignorando le continue domande di Harry e incominciò a correre. Vista la sua reazione mi incazzai ancora di più e cominciai a rincorrerlo urlandogli “macaco senza palle!” per tutta la mensa, tra un tavolo e l'altro sotto gli occhi di tutti.

Lo seguii fino al cortile della scuola dove lui cominciava a rallentare.
Che femminuccia! Io non ero stanca per niente, anzi, accelerai e in poco tempo gli ero alle calcagna. Era il momento giusto per attaccarlo. Quando fui sicura di cosa fare gli balzai addosso allacciandogli le braccia al collo. Ma lui perse l'equilibrio e in un attimo mi ritrovai sopra di lui sul prato che ridevo come una cogliona e lui non era da meno. Era come se mi fossi dimeticata del perchè lo stessi rincorrendo. Continuavo a ridere senza spostarmi di un millimetro da quel comodo 'materasso'. Non so cosa mi fosse preso ma era passato tantissimo tempo da quando non ridevo così. Continuavo a pensare al fatto che eravamo caduti come due sacchi di patate e non riuscivo a trattenermi.
Sentivo anche le sghignazzate di Zayn sotto di me che rideva come un bambino. Rotolai lentamente via dalla sua schiena finendo a pancia in su sul prato ma senza smettere di ridere. Anche lui si voltò a pancia in su di fianco a me.

- Wow, ti credevo così veloce- mi disse sorridendo.

Improvvisamente mi ricordai di chi avevo di fianco.

-E io non ti credevo così stronzo. Rimangiati tutto quello che hai detto sul bacio o vado a dire a tutte quelle con cui sei stato a letto che sei affetto dall'HPV e che l'hai trasmessa a tutte facendo sesso!-gli dissi sdraiandomi su un fianco verso di lui.

-Preferisco che tutti sappiano che sono 'malato' e che ho attaccato a tutte la mia 'malattia' ma che ho tentato la dura Emily Evans a baciarmi- mi disse sorridendo e girandosi anche lui su un fianco.

Roteai gli occhi al cielo.

-Sei proprio un minchione- bofonchiai.

-Un bel minchione- mi corresse sorridendo.
-E tu sei splendida quando ridi- aggiunse.


 

YABADABADOO
ehi caroteee<3<3 eccomi con il SETTIMO CAPITOLO YEEEEE!!!
Quanto è DOLCIUOSO ZAYN?? ma non crededete che se la possa cavare così!
Emily è una dura e dopo quello che ha passato non sarà una preda facile!

Ve gusta l'idea della prof di Hip Hop??

RECENSITEEEE LIBELLULEEE!!

 
(evvaiii i ragazzi hanno vinto 3 VMA!!!)
 

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Capitolo 8
*** L'ignoto compagno di ballo. ***


 

Posso sapere che cosa è successo tra voi due?- mi chiese Harry che se ne stava seduto nel tavolo di fronte a me davanti a un piatto di spaghetti al pomodoro che, da abile ragazza italiana, avevo preparato per cena.

Era rimasto molto turbato quando Zayn aveva sparato quella cavolata sul fatto che avevo cercato di baciarlo, ma non sapevo il perché.

-Ma niente, tranquillo.- gli dissi disinteressata arrotolando gli spaghetti con la forchetta come mi aveva insegnato mia madre quando ero piccola.

-So che è successo qualcosa e cavolata o no che sia, la voglio sapere.- mi disse secco facendo cadere rumorosamente la forchetta sul piatto e guardandomi fisso negli occhi. Aveva degli occhi fantastici, più verdi dei miei. I miei tendevano quasi al grigio, mentre i suoi erano di un verde brillante e acceso.

Distolsi lo sguardo dal suo e ripresi ad avvolgere la forchetta negli spaghetti.

-Beh ecco, come ti ho già detto non è successo niente: io ero andata da lui per chiedergli scusa per quella volta che lo avevo trattato male dopo il litigio con Johanna, poi lui mi ha fatto incazzare come al solito e...beh, diciamo che tra un offesa e l'altra che gli ho sputato in faccia mi sono trovata troppo vicino al suo viso. Lui si è avvicinato più del dovuto ed io ero molto tentata, sai come è fatto Zayn no? Ma poi ho ragionato e me ne sono andata rifilandogli un “bastardo”- terminato il breve racconto mi ficcai il rotolino di spaghetti appena fabbricato in bocca.

-Avevo proprio ragione...- bofonchiò concentrandosi poi sul piatto di spaghetti.

-Scusa non capisco a cosa di riferisci..- gli chiesi scrutandolo con lo sguardo.

-A Zayn. Voglio dire che avevo ragione quando ho detto che ti avrebbe puntata perché eri nuova a scuola. È ovvio che quello che sta cercando di fare è riuscire a portarti a letto. E credimi, ci proverà in tutti modi perché ha capito che non sei una preda facile.- disse.

-Beh io non la penso così, cioè forse in parte hai ragione, ma non credo che tutto quello che dice o fa nei miei confronti sia per portarmi a letto! Oggi, per esempio, mi ha fatto capire, quando l'ho rincorso fino in cortile, che forse non è poi così male. È ancora...un bambino.-

In effetti non avevo mai riso così tanto dopo la morte di Josh.

Tornare bambina. Già, prima di addormentarmi ci pensavo spesso la notte. Ed avevo realizzato che tornare bambina in fondo era uno dei miei desideri più grandi. Forse perché durante la mia infanzia non sono mai stata davvero 'bambina'. Oppure perché nel mio periodo più importante dell'adolescenza Josh era morto e quello mi portava a voler tornare indietro, quando ero ancora infantile e senza preoccupazioni.

-Ecco- esclamò interrompendo i miei pensieri.

-Ecco cosa?-

-Ma Emy non capisci? Mi è bastato sentire quello che hai appena detto su di lui che è la prova che ci stai cadendo come tutte le altre!- mi disse guardandomi negli occhi più serio che mai.

-Ma che cazzo dici? Io non sto cadendo da nessuna parte! E poi tu che ne sai che con me non è diverso? È vero, ci ha provato varie volte con me come avrebbe fatto con le altre, ma poi è sempre venuto a chiedermi scusa! E con le altre non mi sembra l'abbia mai fatto!- sbottai offesa.

-Emy, Zayn è uno dei miei migliori amici e purtroppo lo conosco bene! Conosco anche le sue tattiche con le ragazze e non ho mai cercato di fermarlo! Ma se si tratta di te, non voglio che tu soffra, perché temo che ti farai abbindolare da lui!-

-Tu non mi conosci minimamente! Ho pensato di vedere Zayn come un possibile amico, nient'altro, perché come lo sei tu, anche lui può diventarlo! E poi io non mi faccio abbindolare da nessuno, né da Zayn, ma nemmeno da te!- gli dissi con tono gelido alzandomi dalla tavola e appoggiando con la delicatezza di un bue il piatto nel lavello.

Salii le scale, entrai in camera mia e mi buttai su quell'enorme letto.

Che palle. In quella città a quanto pare nessuno mi conosceva veramente del tutto. Prima Zayn, adesso anche Harry.

Da Zayn forse potevo aspettarmelo, è sempre stato abituato a ragazze di un solo genere. Ma Harry? Che era quasi un mese che vivevamo sotto lo stesso tetto?

Poteva essere forse geloso? E di che? Di me e Zayn che non avevamo alcun tipo di rapporto? Lasciai quelle domande sospese nell'aria per lasciarmi cullare dal fiato di Morfeo...

Aspettate un attimo! Quale Morfeo e Morfeo? Da quando il suo fiato sapeva di dentifricio alla frutta?

Harry.

Aprii gli occhi lentamente perché le mie lunghe ciglia erano impastate dal sonno.

Harry era seduto sul bordo del letto che mi guardava.

-Scusa, non volevo svegliarti- disse sottovoce.

Feci uscire dalla bocca un gemito di stanchezza e mi stropicciai gli occhi.

-Comunque volevo chiederti scusa. So bene che tu non sei come le altre e... beh, mi dispiace per averne dubitato.- sussurrò a occhi bassi.

Abbozzai un sorriso.

-Tu sei la mia Emy e sei in grado di tenere testa a chiunque...anche a Zayn-

Mentre pronunciava l'ultima parte della frase sembrava avere qualche incertezza, ma feci finta di niente e lo abbracciai forte.

Sicuramente lui aveva sbagliato, ma io avevo quel solito vizio di diventare scontrosa in tutte le discussioni. Soprattutto se io ero l'argomento principale della discussione.

Mi schioccò un bacio sulla fronte e uscì dalla camera.

Era davvero un ragazzo speciale e gli volevo bene, dopotutto con lui avevo una stretta e intima confidenza considerando che veniva ad assistermi tutte le notti che mi svegliavo urlando per gli incubi.

 

-Driiiiiiiin!!!- Ancora una volta la sveglia non solo mi indica che devo alzarmi e andare a scuola, ma anche che per un altra notte non avevo fatto incubi.

Mi alzai dal letto con un sorriso da ebete al solo pensiero di un altra notte senza l'ombra di incubi.
Forse quella era davvero la loro fine.

Andai in bagno e mi sciacquai la faccia, poi andai a dare un occhiata al calendario sul mio comodino. 1 Febbraio. 'Tra 19 giorni avrò 17 anni' pensai.

Ma il mio sorriso non durò per molto. Quel pomeriggio, infatti, c'era uno degli allenamenti di Hip Hop che però era sostituito da quella novità inventata da Alessandra, l'allenatrice. Ma io non avevo nessun compagno di ballo! Cavolo me n'ero completamente dimenticata! Per fortuna erano allenamenti individuali e che potevano essere fatti anche in altre palestre con il proprio compagno, quindi avrei potuto far finta di andarci, tanto nessuno poteva sapere in che palestra mi sarei allenata con il mio compagno. No. Non potevo farlo però. Io dovevo avere quel singolo assolutamente! E non avrei trascurato nessun allenamento, anzi, magari mi sarei allenata con il mio compagno anche in giorni extra. Dopotutto ero sicura che tutti volessero quel singolo nel mio piccolo gruppo e tutti i miei compagni si sarebbero allenati duramente con i loro 'alunni'.

Oltrepassai il cancello della scuola insieme ad Harry e mentre attraversavo il cortile vidi Liam corrermi incontro.

-Emily!!! Non ci crederai mai, ma ti ho trovato un alunno perfetto!- esclamò con il fiatone.

Lo avrei abbracciato, baciato, sposato e gli avrei costruito un monumento nel pieno centro di Londra.

-E non solo, è anche disposto a venire questo stesso pomeriggio all'allenamento anche se non gli hai dato nessun preavviso! Però l'unica cosa che ti chiede è se potete vedervi nella palestra di Wilson Street perché gli è più comoda- aggiunse.

-Liam non ho parole, sei il migliore! E la palestra mi va benissimo- esclamai stritolandolo in un abbraccio.

La campanella suonò.

Ero così felice e rasserenata che non gli chiesi nemmeno chi fosse l'alunno. Ma non mi importava, avrei insegnato a chiunque pur di avere un compagno per quello stesso giorno.

Entrai in classe, avevo un'ora di matematica con la Smith.

Mi sedetti vicino a Ilary che mi fece un enorme sorriso e le raccontai del mio ignoto alunno.

A un certo punto sentii qualcosa sfiorarmi un gomito. Un bigliettino.

Ho saputo che hai trovato finalmente un compagno di ballo, sono contento per te! Zayn.”

Distolsi lo sguardo dal bigliettino e mi misi a scrutare la classe per trovare il mittente di quel bigliettino. Lo trovai, era bellissimo.

Ma che stai dicendo Emily?

Mi sorrise. Sì era davvero bello.

No Emily, non fare l'idiota, soprattutto dopo che sei riuscita a convincere Harry che non ti farai mai abbindolare da Zayn!

Gli ricambiai distrattamente il sorriso.

Già, sono contenta anche io!” gli rispedii il bigliettino.

Quel ragazzo mi metteva sempre soggezione e mi faceva rabbrividire, sì: anche attraverso un bigliettino.

Odiavo ammetterlo però, dopotutto era sempre Zayn Malik. E mi sentivo quasi inferiore pensando al fatto che mi metteva soggezione.

Cercai di concentrarmi sulla spiegazione della Smith, ma nella mia testa giravano mille pensieri.

Riguardavano tutti Zayn.

Ricordai il momento in cui mi trovavo affianco a lui ridendo come una matta sul prato. Era quasi come ballare. La mia testa era persa, come da bambina e anche se è durato poco è stato bellissimo. Ricordai anche quella sua risata infantile da bambino che nascondeva totalmente la sua vera reputazione da 'Don Giovanni'.

Chissà se passare del tempo con Zayn come amici mi avrebbe fatto del bene? Forse mi avrebbe distratto un po' da tutto. Forse mi avrebbe fatto tornare bambina per qualche istante.

Dopotutto avrei finalmente vinto contro Harry se gli avessi dimostrato di essere in grado di divertirmi e essere amica di Zayn quanto volevo senza farmi abbindolare da lui.

'Assomiglia così tanto a Josh...' continuavo a pensare.

Ma poi in un attimo ricordai di quando ci aveva provato schifosamente con me, di quando lo vedevo baciarsi con delle galline, del fatto che, anche se tanto tempo fa, aveva fatto soffrire anche Ilary, la mia migliore amica. E poi c'era quello che diceva Harry su di lui....

Scacciai quei pensieri che non facevano altro che confondermi le idee.

La giornata, a scuola, fu abbastanza monotona e noiosa.
Quando finalmente arrivarono le due del pomeriggio mangiai qualcosa velocemente al tavolo con i ragazzi e Ilary, che faceva ufficialmente parte del gruppo, e mi avviai verso casa.

Quando entrai, una donna mi saltò addosso facendomi prendere un infarto.

-Anna!!! Che bello rivederti!- la salutai.

-Oh Emily, sei ancora più bella di come ti ho lasciato! In così poco tempo ti sei fatta crescere tantissimo i capelli!- mi disse accarezzandomi quell'enorme chioma scura che mi ritrovavo.

In realtà non erano poi così lunghi, semplicemente ne avevo tanti.

Restammo mezz'ora a parlare della scuola e del ballo, poi andai in camera mia a prepararmi perché alle cinque avevo l'appuntamento in palestra con il mio 'ignoto compagno'.

Mi vestii come al solito: canottiera, leggings, Adidas e mi misi sopra la tuta lunga.

Poi legai la mia grande chioma scura in una coda di cavallo lasciando finalmente un po' di scena ai miei occhi verdi.

Uscii di casa salutando Anna e mi avviai verso la Wilson Street.

Quando finalmente trovai la strada, la percorsi per ben 20 minuti e poi trovai la palestra. Entrai e pagai il noleggio di un armadietto nello spogliatoio, perciò andai a togliermi la tuta lunga e la infilai nell'armadietto insieme alla borsa.

Cavolo ero in ritardo, ci avevo messo troppo tempo a trovare la palestra in quella fottutissima strada.

Mi feci dare le indicazioni su dove si trovava la mia sala.

Secondo corridoio a destra, prima rampa di scale, arriva fino al terzo piano, prendi il primo corridoio a sinistra, percorrilo fino alla terza porta a destra.

Merda quel posto era immenso! Individuai il primo corridoio che avrei dovuto prendere, lo percorsi tutto fino ad arrivare alla prima rampa di scale, la salii a tre scalini alla volta fino ad arrivare al terzo piano. Arrivata al terzo piano, percorsi correndo come una pazza il primo corridoio a sinistra per poi entrare terza porta a destra.

Mi chiusi la porta alle spalle e, piegandomi in avanti, appoggiai le mani sulle ginocchia stremata.

-Oh, alla fine sei arrivata!-

Quella voce.

Quel sorriso.

Quel ciuffo.

Un brivido mi percorse la schiena.



YABADABADOO

eccomi con il nuovo capitolo genteee!!! Come avete letto, nella testa di Emily c'è una gran confusione sullo stabilire che tipo di sentimenti prova per Zayn...simpatia o disprezzo? Bhaaa e chi lo sa?? Sicuramente non lei...
W I BROCCOLII!!!

A proposito di broccoli....(?) volevo dirvi una cosuccia....OLTRE A GODERE DEI MIEI CAPITOLI POTRESTE ANCHE RECENSIRE?!?!?!  PLEASEEE!!!!

hahGGGGeceeccecc 

  • SE non vi piace---> RECENSITE
  • SE vi fa schifo  ---> RECENSITE
  • SE è inguardabile --->RECENSITE
  • SE fa sboccare---> RECENSITE
  • SE vi piace leggermente---->RECENSITE
  • SE VE GUSTA---> RECENSITE
  • SE ne siete innamorate---> RECENSITE
  • SE ne siete drogate---> RECENSITE

Morale???
RECENSITEEEEEEEEE!!!!

Grazie pecorelle di Narnia :)


 

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Capitolo 9
*** Onda del busto 'alla Malik' ***


 

-Dovresti vedere la tua faccia in questo momento!- Disse sghignazzando.
In effetti ero rimasta un minuto buono a fissarlo per cercare spiegazioni, ma dalla bocca non mi era uscito niente di niente. E come darmi torto? Quello si stava rivelando un vero incubo.

-Ehm...t-tu c-cosa ci fai qui?- chiesi impacciata.

-Sono qui per prendere lezioni di ballo, da te.- mi disse tranquillamente come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Ma come aveva potuto farlo Liam?

Come gli era venuta l'idea di trovare Zayn Malik come compagno di ballo tra tutte le persone che frequentavano il nostro liceo? In fondo sapeva benissimo che io con Zayn avevo qualcosa che non andava. Ancora non saprei determinare cosa, ma torniamo a noi: ero in una sala da ballo con Zayn Malik che attendeva i miei primi comandi e io cosa avrei dovuto fare? Dargli una normale lezione di ballo?

-Oh, ehm.. ma sei sicuro di non saper ballare?- avrei approfittato di qualsiasi cosa per poter pronunciare la frase “oh, mi dispiace, ma non puoi essere tu il mio compagno di ballo”.

-Mai stato più sicuro- mi disse il moro ridacchiando che aveva percepito troppo chiaramente il mio disagio e il mio stupore nell'avercelo davanti al naso.

Dannazione...

Eppure la cosa mi puzzava di bruciato. E se Liam lo avesse fatto apposta? Magari proprio sotto richiesta di Zayn?

Il moro mi guardava con un sorrisetto vispo che non prometteva nulla di buono. Probabilmente si stava divertendo a vedere che ero a disagio, in effetti lo facevo trasparire anche troppo, ma davvero non avevo idea di come cominciare quella 'lezione' che sapevo sarebbe stata infinita.

Mi diedi qualche obbiettivo: provare a cancellare dalla faccia quell'espressione persa che mi ritrovavo e dimostrare a Zayn, anche se sarebbe stato faticoso, che quello che stavo per fare era la cosa per me più normale al mondo e che la sua presenza non faceva una piega.

-Allora? Da dove cominciamo?- mi chiese con un sorriso spalmato in faccia.

-Beh ecco, direi di iniziare con un po' di riscaldamento...-

La mia più che un'affermazione sembrava un domanda. Il mio tono di voce non poteva essere più insicuro e vedevo formarsi sulla faccia di Zayn degli odiosi sorrisetti. Quel bastardo si divertiva come un matto a vedermi a disagio! Beh, vuole la guerra?

E che guerra sia!

-Cerca di seguirmi in quello che faccio...- dissi pronta a stroncarlo con una serie di esercizi.

Non gli diedi nemmeno il tempo di pronunciare un “Sì” che :- “Via con 20 addominali alti!”- esclamai un attimo prima di sdraiarmi e portare per 20 volte il busto alle ginocchia.

Vidi Zayn determinato in quel primo esercizio, ma non pensava mica di cavarsela con qualche addominale?

-“Gambe divaricate e busto in avanti!”- tuonò la mia voce.

-“Polpacci!”- esclamai mostrando l'esercizio.

-“Corsa sul posto”- sentii la mia voce fare eco nella palestra.

-“20 addominali bassi!”- mi sdraiai ancora una volta con la fronte inumidita di sudore per mostrare l'ennesimo esercizio a Zayn.
Ora ero io a divertirmi, sentivo il fiato di Zayn farsi sempre più pesante e affannato e lo vedevo tutto sudato attraverso la parete a specchio della sala.

Eh già, il ragazzo non riusciva più a starmi dietro nell'eseguire gli esercizi e io ci godevo troppo!

Da brava ragazza cattiva decisi di terminare il riscaldamento, che ormai andava avanti da mezz'ora, con qualcosa di semplice...

-Bene, ora chiudiamo il tutto con una SPACCATA- dissi con tono deciso.

Vidi nel volto di Zayn formarsi una strana espressione...era terrore? So solo che dovetti sforzarmi per non scoppiare a ridere!

-Zayn c'è qualcosa che non va?- chiesi fingendo di non aver compreso il problema.

-Sei in grado di fare una spaccata corretta?- aggiunsi come se saper fare la spaccata fosse roba da tutti i giorni, ma dopotutto godevo nel sentirmi, almeno per una volta, superiore e sicura di me in compagnia di Zayn Malik.

Vidi la sua insicurezza prendere il sopravvento per una frazione di secondo, poi con l'avambraccio si asciugò il sudore dalla fronte, il suo petto si alzava e abbassava velocemente per la fatica dovuta agli esercizi. Ci volle un attimo e poi si ricompose.

-In realtà no, non ho mai provato a fare una spaccata ma, forse, potresti insegnarmela tu?- disse con una puntina di malizia nel tono di voce.

Che sia chiaro: io non so come faceva quel fottuto ragazzo ad averla sempre vinta! L'idea della spaccata era perfetta per stroncarlo e metterlo a disagio, ma possibile che lui riuscisse sempre a pararsi il culo e a prendere posto dalla parte vincente avendo la meglio?

L'unica cosa che sapevo era che non mi sarei messa a insegnargli a fare la spaccata!

Voglio dire, provate a pensare alla scena! Io che tentavo di tenergli aperte le gambe e contemporaneamente il busto in posizione eretta, sarebbe stato troppo imbarazzante e non lo dico perché stare vicino a Zayn mi faceva uno strano effetto, ma perché non lo avrei fatto con nessun essere di sesso maschile!

-Se non hai mai fatto la spaccata in vita tua, non è il caso che te la insegni adesso, ci metterei troppo tempo e devo già insegnarti molte altre cose..- improvvisai per pararmi il culo.

-Oh sì capisco..- disse con quel detestabile ghigno che si portava sulla faccia da mezz'ora.

Mi avvicinai allo stereo e misi un brano a caso per insegnargli qualche passo di base.

Vedevo il suo sguardo seguire ogni mio singolo movimento e questo mi faceva sprofondare nell'abisso del disagio.

Appena partì 'Beez in the trap' di Nicki Minaj mi appostai di fronte a lui e gli dissi di provare a seguire i miei passi.

I passi che avevo scelto per iniziare erano molto facili, erano basati su semplici incroci dei piedi, su rotazioni del busto e delle spalle e qualche accompagnamento delle braccia.

Vedevo Zayn attraverso la parete a specchio della sala e il suo volto mi sembrava seriamente concentrato su quello che stava facendo, forse gli importava davvero qualcosa della lezione, forse non c'era niente da sospettare, forse per una volta non mi prendeva per il culo, ma era sincero in quello che faceva.

Troppi 'forse' mi offuscavano la mente e non mie ero nemmeno accorta che Zayn era immobile che mi fissava mentre eseguivo una complicata onda del busto che lui, ovviamente, non poteva saper fare. Che stupida, ero così presa dai miei 'forse' che senza accorgermene mi ero messa a ballare seriamente.

-Scusa, mi sono lasciata andare un po' troppo- gli dissi mettendo un attimo in pausa il brano.

-Come si fa?-

-C-cosa?- gli chiesi sorpresa da quella domanda.

-Quella specie di onda che hai fatto poco fa, riusciresti a insegnarmela?-

-è molto complicata, di solito non si impara a fare alla prima lezione di ballo, ma posso sempre provarci..- gli dissi ancora sorpresa della sua richiesta.

-Vorrà dire che farò del mio meglio!- disse sorridendo; un sorriso vero, di quelli che mi piacevano di lui.

Quella risposta mi fece sorridere come un'ebete, mi faceva uno strano effetto pensare che gli interessasse veramente ballare, un piacevole effetto, oserei dire...

Ma comunque insegnargli a fare un'onda del busto la vedevo come un'impresa difficile considerando che mentre seguiva i miei passi lo vedevo poco snodato mentre per fare un onda bisogna essere sciolto al massimo.
-Allora, per cominciare immagina di infilarti in un tubo, prima infili la testa e poi il tuo busto segue tutto il movimento..- spiegai eseguendo l'onda al rallentatore.

Zayn tentò di copiare l'esercizio ma si limitò a infilare la testa in quel tubo immaginario, poi il busto tornò compatto al punto di partenza.
-Non ci siamo: devi far finta che il tuo busto sia fatto di tanti anelli, come un lombrico, perciò non puoi seguire il movimento del collo con il busto intero, devi essere più snodato e dividere il movimento del busto in sequenze- gli spiegai facendo un'altra volta l'esercizio.

Non mi sembrava tanto convinto della mia ultima spiegazione, così decisi di fargli dividere l'esercizio in sequenze.
Il movimento della testa lo aveva capito così gli feci muovere il primo pezzo di busto che comprendeva le spalle e il petto.
Niente da fare, sembrava un tronco d'albero.
-Ho una soluzione, mentre tu cerchi di infilare la prima parte del busto in quell'accidente di tubo immaginario io ti tengo fermo il resto del corpo, così magari riusciamo a concludere qualcosa.- dissi decisa e sicura di quella soluzione.
Si mise in posizione, infilò la testa e si preparò a infilare il busto, all'inizio lo lasciai fare, ma appena vidi l'ombra dell'errore gli afferrai i fianchi in modo da bloccarlo e....OH YEAH, riuscii a ottenere quella fottuta mezza onda del busto!

-Grande! Ce l'abbiamo fatta!- esclamai senza accorgermi di star ancora stringendo i suoi fianchi robusti.

Appena me ne accorsi mi staccai immediatamente facendo un passo di mezzo metro all'indietro come se Zayn potesse essere infetto.

Lui si lasciò scappare qualche risolino, fanculo a me che agisco sempre senza pensare.

Riprovammo l'onda una decina di volte, forse anche di più.
Eravamo così concentrati su quel complicato esercizio che alla fine non provammo nemmeno una volta la coreografia, anche se per quella c'era ancora tempo essendo solo la prima lezione.
Passate le due ore di lezione ero libera da quell'impegno per metà piacevole e per metà imbarazzante. Zayn al termine di quelle due ore era in grado di eseguire un onda del busto che, anche se piena di imperfezioni e lacune, era completa.

Mi asciugai la fronte, poi aprii lo stereo e presi il cd, Zayn si avvicinò.

-Ti sei forse dimenticata di quel vecchio appuntamento in Pizzeria?-

Quella domanda mi prese di sorpresa. No, non mi ero dimenticata di quel vecchio appuntamento che si sarebbe dovuto realizzare in seguito ad una settimana in cui dovevamo 'conoscerci meglio',

anzi, era lui ad essersene dimenticato, non che a me importasse ovviamente, comunque la colpa (se ne esisteva una) di certo non era mia.

-No, e tu invece?- fu l'unica cosa che mi uscì dalla bocca, non sapevo se fosse giusta o sbagliata, ma forse dovevo davvero smetterla di farmi tanti problemi e dire quello che mi circolava nella testa.

-No, per niente, ma alla fine è passato molto più di una settimana, perciò vale anche per una di queste sere, no?- disse sfoggiando uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.

E ora cosa rispondevo? Non avevo nemmeno capito la domanda! Era un invito? Ma certo che era un invito, cogliona! E quindi cosa dovevo fare? Prendere il tutto come una cosa amichevole? E se Harry lo avesse scoperto? Si sarebbe arrabbiato? E poi perché avrebbe dovuto arrabbiarsi?
Mandai giù quelle domande assillanti in un colpo solo e risposi spinta dall'istinto.

-Certo, per me va bene, dopotutto era già programmato in ogni caso, giusto? E poi passare una sera tra amici fa sempre bene- Era l'unica volta che mi sentivo sicura di una mia risposta, avevo anche sottolineato quel 'amici' per una massima sicurezza.

Nel volto di Zayn si fece largo un sorriso soddisfatto.
-Domani sera?-
-Sì..direi che va bene.
-Bene, sono contento- disse per poi aggiungere:- Lo vuoi un passaggio in moto?-
Ehi bel moro frena, frena!

-Grazie ma mi viene a prendere la madre di Harry.- risposi venerando Anna che mi aveva appena salvato la vita.

Lo salutai velocemente, mi catapultai nello spogliatoio, presi la roba, feci tutte le scale occorrenti a uscire da quel gigantesco edificio e finalmente mi trovavo nella macchina di Anna che mi chiese come era andata la lezione, come se fosse una vera e propria madre.
Le raccontai velocemente degli esercizi che avevo fatto fare al mio 'alunno' senza però svelarne l'identità.

Arrivai a casa e fui accolta da un Harry elettrizzato e pieno di domande.

-Allora com'è andata? Chi è l'alunno che Liam ti ha accuratamente scelto?- mi chiese euforico.

Mi levai lentamente la giacca e l'appoggiai momentaneamente sul divano, aspettai che Anna raggiunse la cucina.
Dovevo dirglielo, non ero certa che se la prendesse, ma una parte di me ne era sicura e aveva paura della sua reazione. Sapevo che voleva bene a Zayn, ma sapevo anche quali erano i suoi pensieri sul suo conto e, da come aveva reagito la sera precedente, sapevo che non l'avrebbe mandata giù molto facilmente, ma mi feci coraggio e aprii la bocca.

-Zayn; è lui l'alunno che Liam ha scelto accuratamente-

Bastò una frase e vidi il buon umore di Harry spiccare il volo per un luogo sconosciuto, che in quel momento speravo solo non essere troppo lontano.
 
YABADABADOO
Scieooo ragazzeee! SCUSATE IL RITARDO ma sono stata torturata dai compiti e dallo studio e mi dispiace tantissimo aver pubblicato il capitolo così tardi!
 Volevo pubblicarlo ieri ma dopo scuola sono andata in centro a comprare TAKE ME HOME, poi sono tornata a casa tardi, ho ascoltato il cd una dozzina di volte e quando finalmente mi sono attaccata al computer mia madre ha voluto che lo spegnessi perché era convinta che ci fossi stata tutto il pomeriggio! FUUUUUCK. Ho provato a pubblicarlo dall'Ipod ma era un gran casino Comunquee ECCOMI CON IL NUOVO CAPITOLO!
 Che ne pensate di Zayn alle prove con il ballo??
 Ed Harry? Sarà così arrabbiato? So che vi state chiedendo se nel suo comportamento c'è un pizzico di gelosia....MA NON VI DICO NIENTE! Muahahha
Per il resto Emily si sta pian piano lasciando andare..ricordate com'era prima? Non faceva avvicinare nessun ragazzo ed era scontrosa mentre adesso addirittura ACCETTA UN APPUNTAMENTO CON ZAYN MALIK! (un
amichevole appuntamento)
Sarà perché gli incubi sembrano spariti  e di conseguenza non sono più un peso? Vedremo, vedremo...
L'importante è che come sempre voi RECENSITE scrivendo tante critiche e\o consgli!!!

Tanti BACIONIIIII e vi lascio con una bella Gif dei ragazzi in LITTLE THINGS *-* 


 

 

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Capitolo 10
*** Seduta psicologica a casa di Ilary ***


-UN APPUNTAMENTO CON ZAYN MALIK?!?!- fu la reazione di Ilary dopo averle rivelato la news del momento.

Ero andata a casa sua dopo scuola, non volevo imbattermi in Harry. Era così scosso che la mattina si era svegliato mezz'ora prima ed era andato a scuola per conto suo; meglio così, aveva solo risparmiato altre discussioni. Io gli volevo un bene dell'anima, certo. Non avrei mai potuto ripagarlo per tutte quelle notti di spiacevoli incubi che era stato accanto a me e per giunta io non gli avevo nemmeno ceduto la mia fiducia raccontandogli la vera causa di tutti quegli incubi, infondo erano più grandi di me e non sapevo se ci sarei mai riuscita. Ma nonostante tutto lui non aveva nessun potere su di me, nessun privilegio. Ci conoscevamo da un mese, non è poco, ma sicuramente non è un eternità! Lui non poteva decidere con chi potevo o non potevo stare e con tutti quei giudizi che aveva su Zayn si fasciava soltanto e inutilmente la testa.
Avevo capito subito che tipo fosse Zayn, da come si era comportato la prima volta con me, da come me ne parlava Harry pur essendo uno dei suoi migliori amici, da quello che mi aveva detto Ilary e da quello che gli avevo visto fare nei corridoi insieme a tutte quelle depravate mentali, però ero sicura che un motivo c'era. Un qualcosa che magari non aveva mai confidato a nessuno. Qualcosa di nascosto, che per ottenere richiedeva troppo tempo. Ne ero sicura dal giorno in cui l'avevo sentito ridere con quel suono così piacevole e inebriante di infinita giovinezza, da quando l'avevo guardato la prima volta negli occhi, da quando l'avevo visto muoversi impacciato intento a seguire i miei passi di ballo. Lui poi però rovinava tutto con altri atteggiamenti. Gli atteggiamenti per cui veniva riconosciuto a scuola e con cui seppelliva la sua seconda personalità. Ed era per quello che mi incuriosiva, volevo scavare o almeno provarci. Quella sera, quell'appuntamento, magari per lui sarebbero stati soltanto dei giochi, per rimorchiarne 'una', diceva che voleva scusarsi e ripartire con il piede giusto, ma... poi.. ne avrebbe approfittato? Chissà.

Io però ero tentata, quale delle sue due personalità avrebbe scelto di mettere in gioco? Forse quella che gli veniva meglio, la più facile, quella che odiavo e per cui mi aveva messo più volte in guardia Harry. Oppure no, forse si sarebbe lasciato andare, magari anche solo per un secondo, si sarebbe lasciato fuggire per un attimo la sua vera identità, sempre che ne avesse una.

-Emy, non farlo. Accidenti, vuoi che ti ricordi di quanto mi ha fatta soffrire?- mi ripeté per la seconda, forse terza volta Ilary che non sembrava per niente d'accordo, nonostante le avessi esposto chiaramente il mio pensiero su di lui.
Mi alzai dalla sedia dell'adorabile tavolino tondo della cucina, mi diressi nel salotto della casa di Ilary dove mi buttai a peso morto sul divano.

-No, non ce n'è bisogno e comunque era pianificato già da tempo questo appuntamento; Ilary quel ragazzo sarà anche bello ed enigmatico ma non mi attrae, perciò se per caso avesse una trappola in serbo, tranquilla che non ci finirò dentro!-

La vidi uscire dalla cucina sbuffando, raggiunse il divano dove io mi ero comodamente stravaccata e spostandomi i piedi con un brusco gesto si sedette in quel poco spazio che rimaneva.
-Scommetto che Harry la pensa come me. Non è così?- disse voltandosi verso di me e intrecciando le braccia conserte al petto.

Alzai gli occhi al cielo, sbuffai più di una volta e poi esplosi.

-Eh che cazzo, finitela! Non siete mica i mie genitori, tra giorni compierò 17 fottutissimi anni!- sbottai alzandomi improvvisamente dal divano e cominciando a camminare avanti e indietro per il piccolo salotto.

-Harry ha esagerato, e dire che si è anche trattenuto perché c'era sua madre in casa! La mattina non si è nemmeno fatto vedere; e tutto questo solo perchè Zayn frequenta il mio corso di ballo; pensa se gli dicessi che sta sera ho un appuntamento con lui!- Continuai a urlare nervosa imprecando più volte contro il signore e camminando nervosamente per tutto il salotto.

-Non. Glielo. Hai. Detto?!- fu l'unica domanda di Ilary che aveva un espressione stravolta in volto.

-Di questo ti preoccupi? Certo che no, non ci penso nemmeno! Chissà cosa arriverebbe a fare! E poi non dimenticarti che Harry e Zayn sono amici, se glielo dicessi rovinerei tutto; è già tanto che lui non sia andato a dirne quattro a Liam per avermi trovato Zayn come 'alunno'!-

Ilary ci pensò su poi si rivolse nuovamente verso di me -Hai ragione, è meglio di no, ma mi stavo chiedendo il perché di tutta quella protezione nei tuoi confronti da parte di Harry...- disse spostando poi lo sguardo e mettendosi a fissare un punto fisso nel pavimento.

-È quello che dico anche io! Forse per lui sono diventata come una sorella, ma sai, io sono figlia unica e non ho idea di come funzionino i rapporti fraterni. Tu invece hai il fratellino più carino del mondo, si chiama Mike vero? - chiesi euforica risiedendomi sul divano accanto a Ilary come se un attimo prima non avessi mai perso le staffe.

Lei non mi rispose, rimase in silenzio a fissare lo stesso punto nel pavimento di poco prima. Qualcosa mi diceva che non mi aveva ascoltato minimamente.

-Secondo me è geloso- se ne spuntò ad un tratto quando io avevo già perso il filo del discorso.

-Cosa?!- mi rialzai in piedi guardandola incredula.

-Ho detto che secondo me è geloso. Ci ha mai pensato?- mi chiese puntando la visuale verso di me, dopo aver abbandonato il punto sul pavimento che a quanto pare le aveva confidato questa 'perla di saggezza'.

-No, certo che no! Beh forse una volta, ma mi sbagliavo! Lui è solo convinto che Zayn possa farmi soffrire, anzi in realtà ha paura che io mi faccia abbindolare da lui! La gelosia qui non conta niente.- cercai di convincerla ma inutilmente. -Emily lo hai appena detto: ha paura che io mi faccia abbindolare da lui. Perché prova qualcosa per te! Sa che Zayn vuole provarci e lo conosce bene perciò sa che ha tutte le basi per riuscirci! Si è arrabbiato quando ha scoperto che era Zayn il tuo compagno di ballo, perché in quel modo tu e Zayn vi avvicinerete! Sicuramente non vuole che Zayn ti faccia soffrire, ma quella non è la sua paura peggiore! Quello che lui non vuole è che tu ti innamori di Zayn.- disse tutto d'un fiato e guardandomi fissa negli occhi.

Wow.

Ero rimasta in piedi a bocca aperta, con una faccia da pesce lesso in volto.

Se un attimo prima ero confusa, ora potevo direttamente buttarmi giù dal balcone.

Harry geloso? Assurdo. Harry che prova qualcosa per me? DOPPIAMENTE ASSURDO!
No. Okey, Ilary era stata abbastanza convincente con quel discorso da strizzacervelli, ma una cosa del genere non poteva stare né in cielo né in terra, ma soprattutto io non potevo permettermi di credere ad una roba simile oppure sarei seriamente finita per suicidarmi.
Eh va bene, forse stavo esagerando, ma il motivo per cui avevo lasciato le mie amiche, la mia famiglia, la mia città, il mio paese, la scuola ecc. ecc. era inseguire il mio sogno e dimenticare la tragedia che avevo passato, nonché la causa dei miei incubi e non per lanciarmi in una avventura della serie “Orgoglio e pregiudizio” o “Ragione e sentimento” tra intrecci di cotte e tradimenti, diamine.

-Davvero convincente, i miei complimenti...peccato che non posso permettermi di mettermi sulle spalle anche una roba simile!- esclamai in tono disperato a Ilary.

-Dai Emy non abbatterti, anzi ritieniti fortunata: ci sono molto probabilità che quel pezzo di figo di Harry Styles abbia una cotta per te e non solo; è addirittura geloso dell'altro pezzo di figo con cui sta sera hai un appuntamento galante!!!- disse scoppiando a ridere quella bionda che sarebbe dovuto essere la mia migliore amica.

Afferrai un cuscino dal divano e glielo lanciai con violenza in faccia, ma quella mongola della mia migliore amica era ancora lì che si teneva le mani strette sulla pancia dalle risate.

-Chiariamo le cose; punto primo, il mio non è un 'appuntamento galante', anzi, non è nemmeno un appuntamento. Punto secondo, il fatto che Harry sia interessato a me è solo una tua idea e, se posso permettermi, è una imprecisa, impossibile, assurda e stupida idea. Punto terzo, hai detto “quel pezzo di figo con cui sta sera hai un appuntamento galante” riferendoti alla stessa persona che poco prima definivi uno stronzo con la quale io non sarei dovuta assolutamente uscire. Hai una risposta per questo?- misi le braccia conserte al petto e alzai un sopracciglio in attesa della sua risposta.

-Ehi detective rallenta! Innanzitutto la mia non è una stupida idea...e comunque Zayn sarà anche stronzo ma non puoi sicuramente dire che non è affascinante!- produsse una specie di risolino imbarazzato per poi riprendere – ..E poi ho pensato ad una cosa.- disse facendo piegare le sue labbra in un sorriso soddisfatto.

-Ecco, ce ne mancava un'altra. Sentiamo, su!- la incitai a parlare.

-All'inizio è vero, ero contro ad un appuntamento tra te e Malik, ma dopotutto se farai la brava... e se prometti di controllarti..-
-Su andiamo, cos'è che ti ha fatto realmente cambiare idea?- la interruppi cercando di andare dritta al punto.

-Un appuntamento equivale ad un vestito, se c'è il vestito ci sono le scarpe, sei hai dei bei tacchi l'acconciatura non può mancare e se poi dall'altro capo del tavolo c'è Zayn a completare l'opera...
Tu ed io, questo pomeriggio nel centro di Londra a fare shopping sfrenato!- Urlò provocando degli ultra suoni euforici mentre saltellava di qua e di là come una vera pazza.

Ma le parole 'Emily' e 'vestito' non sarebbero mai e poi mai andate d'accordo.

 

YABADABADOO

ciaoo a tutteeee, mi scuso per l'enorme ritardo ma la scuola non mi fa nemmeno respirare!!! Mi sono divertita da matti scrivendo questo capitolo e spero vi piaccia.
All'inizio ho avuto il pensiero di cancellare la ff, devo ammettere che gli ultimi capitoli sono stati davvero di bassa qualità ma ormai avevo già scritto questo capitolo e poiché sono convinta che possa rifar decollare la ff ho deciso di pubblicarlo. Spero che tutte le lettrici di questa ff, sia quelle che ci sono da tanto ma anche le nuove, si facciano sentire o purtroppo dovrò riprendere in considerazione l'idea dell'eliminazione della ff :(
BUONA LETTURA E TANTE COSE BEELLEE (W GLI UNICORNI) 

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