But we're making all the same mistakes.

di cchiaraa_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Chapter 1. ***
Capitolo 3: *** Chapter 2. ***
Capitolo 4: *** Keep attention. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


      

Prologue.

 

 
Come ogni mattina da ormai due mesi il proprietario di casa era lì a bussare insistentemente alla porta di casa per l’affitto, avevo provato a parlargli, spiegandogli che per una ragazza di 16 anni con una bambina di tre mesi era difficile, soprattutto essendo sola, ma essendo lui un omone tatuato senza sentimenti si era rifiutato di capire e mi aveva dato un ultimatum. Non potevo più vivere in quella casa, anche perché quello mi avrebbe cacciata fuori a giorni, ma soprattutto non potevo più tenere Taylor, che, per quando mi facesse male ammetterlo, era l’unica persona ancora con me. Non perché la mia famiglia si era rifiutata di avere una ragazza madre con sè, ma perché ero scappata di casa appena avuta la notizia, l’unico a saperlo era Carter, il padre di Taylor, che però si era categoricamente rifiutato di riconoscere la bimba come sua figlia, mi aveva detto di abortire, che la nostra vita sarebbe andata vita come un tempo, la capo cheerleader prima della classe e il capitano della squadra di Basket, eppure c’era qualcosa che mi diceva di tenere mia figlia.. Ma ora ero in California, sola, senza un soldo né uno straccio di lavoro, nessuno sapeva dove ero scappata. Avevo telefonato a mio fratello Harry, dicendo di informare tutti che stavo bene, circa dieci mesi prima, nessuno sapeva della mia gravidanza, ma forse era il momento di tornare a casa.. Forse loro avrebbero potuto aiutarmi, chissà. Ma se invece mi avessero detto che sono una delusione? Una vergogna? Mi avessero cacciata definitivamente di casa? Ho sempre definito le persone che fuggivano, codarde, poiché incapaci di affrontare il futuro, e invece, avevo dimostrato di essere una di quelle e me ne vergognavo. Avevo anche preso in considerazione l’adozione, per far avere a mia figlia una famiglia in grado di crescerla e farle avere tutto quello che invece io non potevo offrirle. Avevo telefonato un’assistente sociale, avrei dovuto incontrarla quel giorno, sarebbe arrivata a casa a momenti, ma trovata poi una famiglia per lei, io che avrei fatto, mi domandavo. Sarei tornata a casa,forse.
 
Il campanello continuava a bussare, non ne potevo più, così decisi di andare ad aprire e risolvere quella faccenda una volta per tutte.
Aprì la porta del mio mini-appartamento ‘Le ho già detto miliardi di volte che non ce li ho i sol..’ mi bloccai nel vedere una donna minuta dai lunghi capelli biondi, a meno che non avesse perso 40 kg in una notte, fatto una plastica facciale e indossato una parrucca, avrei giurato che quello non era il padrone di casa.
‘Mi scusi signora credevo fosse il padrone di casa che voleva l’affitto.’ mi scusai e la invitai ad entrare in casa.
‘Hope, quanti mesi sono che non paghi l’affitto?’ mi domandò la signora con tono non felice
‘Tre.’ dissi a testa bassa
‘Ascolta Hope, credo sia arrivato il momento di trovare una madre responsabile a Taylor e per te di tornare a casa…’
‘Lo so signora Bolton, il fatto è che non è semplice. Non riesco a lasciar andare via Taylor, è parte di me.’ spiegai
‘Allora tienila..- concesse, alzai lo sguardo, mi stava forse dando un consiglio? – tienila e passa il resto della tua vita con lei, senza andare a scuola, chiusa in una casa sporca, mangiando il minimo indispensabile, se è quello che vuoi. Ma non credo sia la cosa più giusta da fare, vuoi che tua figlia cresca in questo schifo? Vuoi che tutte le tue ambizioni per il futuro vadano all’aria? Non ti sto obbligando a fare nulla, ti sto dando un consiglio. Non sarà facile, questo è sicuro, ma è la cosa migliore da fare.’ spiegò la signora, mi resi conto che aveva ragione, per la prima volta era arrivato il momento per me di fare la cosa giusta.
‘La ringrazio signora.. Ho preso la mia decisione. Voglio conoscere la famiglia che vuole Taylor.’ acconsentì.
‘Anche subito, dai usciamo, ti porto a conoscerli.’
 
 
Un mese dopo.
Avevo conosciuto la famiglia, erano due trentenni, lei purtroppo non poteva avere figli e io conoscendola mi ero resa conto che sarebbe stata in grado di crescere la mia Taylor. Le avevo detto addio ormai. Ed ora ero avanti casa mia con il timore di entrare, per paura della reazione che avrebbero avuto i miei familiari. Non dico che non mi avrebbero riconosciuta, non ero cambiata di una virgola dopo la gravidanza, in un mese ero tornata al mio peso iniziale. Ero felicissima di essere tornata nella mia città, certo la California era uno spettacolo, le condizioni climatiche più che perfette, ma non era Londra. Okay, si cercavo qualcosa a cui pensare per non bussare a quella dannata porta. Decisi di farmi coraggio, misi la mano sul campanello e dlin dlon.
Quelli furono secondi d’inferno, mille erano le domande che mi passavano per la testa.
Ad un certo punto la porta si aprì e spuntò un Harry con un grembiule da cucina in vita che mi guardava confuso..
‘Ehi piacere, sono Hope e sarei tua sorella.. Se posso ancora definirmi tale!’ dissi imbarazzata guardando con interesse le mie scarpe.. Non mi diede il tempo di alzare la testa che mi piombò addosso abbracciandomi.

 
 
 

BUUUUUM.
Hahaha preparatevi ai miei BUM, perché tutti i miei spazi d’autore cominceranno così #viavverto haha
Comunque, so che il capitolo è più che corto, ma che capitolo? Non è un capitolo, ma un prologo, il motivo per cui è corto. Comunque, sono qui, l’altra storia l’ho cancellata così senza preavviso, ma non mi dava soddisfazioni, nessuno la cagava e quindi, ho deciso di eliminarla definitivamente. La trama di questa mi piace un sacco devo ammetterlo e bho, spero piacerà anche a voi.
In più volevo ringraziare jas_ per il banner, che è molto afhnalds.. Anche le sue storie sono molto edjskaljedm. Diciamo che lei è molto ahbfdkucyj hahaha.
Spero che recensirete in tanti, il parere altrui può solo farmi piacere.
Ora vi saluto. 
Tanto amore, Hope xx
 

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Capitolo 2
*** Chapter 1. ***





Chapter 1.
 

 
A differenza di tutte le mie aspettative, mia madre mi aveva cacciata di casa. Certo, a commettere l’errore di farmi mettere incinta e scappare ero stata io, ma lei non sapeva neppure della gravidanza, se n’era uscita con un: ‘Sei stata via per un anno senza farci avere notizie di te, credi che io non mi sia preoccupata? VA VIA e non tornare mai più.’ e fino a lì ero stata zitta, stavo per andar via, ma dopo averle visto una fede all’anulare sinistro scoppiai in lacrime. Era mia madre, eravamo unite, anzi uniti, io, lei ed Harry, era sempre stato così, da quando papà l’aveva lasciata sola con due gemelli da crescere e ora si risposava, con un uomo che né io né mio fratello accettavamo, lei lo sapeva, sapeva che odiavamo Derek, perché si vedeva che tutto ciò che voleva era approfittare dei nostri soldi, della nostra casa e di tutto ciò che ci apparteneva. Quindi l’avevo lasciata lì con un bel vaffanculo. Harry però non mi sorprese, sapevo che l’avrebbe fatto… Prese le sue cose, molti soldi e mi seguì. E ora vagavamo per la strada alle quattro del pomeriggio in cerca di una casa.
‘Harry forse è meglio che tu torni a casa…’ azzardai
‘Non potrei mai lasciarti sola.’
‘Io l’ho fatto… Non ti ho lasciato solo, ma quasi!’ dissi con odio, però verso me stessa
‘Hope, prima o poi mi spiegherai il motivo della tua fuga?’ mi domandò, io capii finalmente che era arrivato il momento di raccontarglielo… Anche perché ora come ora era l’unica persona che avevo accanto e avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno.
‘E va bene… Starbucks?’ proposi, ormai quello era il nostro rifugio, quando avevamo bisogno di parlare solo noi due andavamo lì. Annuì e ci dirigemmo in silenzio al nostro bar preferito, dove prendemmo posto a sedere. Rimasi a guardare le mie scarpe fin quando una voce conosciuta non invase la nostra aria.
‘Hope..’ urlò Jack, era il nostro cameriere da sempre, appena ci vedeva si avvicinava e prima di prendere le ordinazioni si metteva a fare due chiacchiere con noi, pur avendo 20 anni più di noi.
‘Jack, da quanto tempo…’ dissi soltanto con un sorriso.
‘Dovrei dirtelo io… Dove sei stata?’ domandò, io non risposi e forse lui capì di essere stato un po’ troppo invadente per i miei gusti e ci chiese di ordinare.
‘Solito Jack.’ disse Harry, prendevamo sempre due frappuccini al caramello e due ciambelle, lo sapevano tutti i camerieri. Jack annuì e andò dietro al bancone.
‘Ora mi spieghi cos’è successo?’ domandò Harry dopo vari secondi di silenzio… Era il momento di parlare, ora o mai più… Le domande nella mia testa erano tante, ma dovevo dirlo, almeno a lui dovevo una spiegazione, a lui che si era messo contro nostra madre per me.
‘Ricordi Carter? Il mio ex ragazzo? Una sera andammo in discoteca, io ero triste per aver litigato con mamma e mi ubriacai, mandavo giù bicchieri e bicchieri senza smetterla, quando Carter decise di fermarmi ormai era tardi, ero ubriaca e cominciai a dire con senza alcun senso.. Lui mi portò in macchina per riaccompagnarmi a casa e io iniziai a dire di voler perdere la verginità, lo ripetevo e lo ripetevo, così lui, non del tutto lucido, mi accontentò. Lo facemmo, senza alcuna protezione. Due mesi dopo venni a sapere di essere incinta, lo dissi a Carter ma lui mi disse di abortire, che se lo avessi fatto non sarebbe cambiato nulla e saremmo rimasti la coppia più bella della scuola, il capo cheerleader e il capitano della squadra di basket, forse aveva anche ragione, ma io decisi di non dargli ascolto e presa dalla paura, scappai, andai in California, così, presi l’aereo e andai, non so con quale forza. Senza l’aiuto di nessuno riuscì a far nascere la mia bimba, Taylor. Poi però un mese fa mi sono resa conto che era impossibile crescerla, o forse era possibile ma non per me, perché non ero la ragazza forte che tutti credevano, assolutamente no, ero una codarda… e quindi ho preso la decisione di dare Taylor in adozione ad una ricca famiglia di New York. E ora lei è lì con i suoi nuovi genitori, che potranno darle la meravigliosa vita che merita, mentre io sono qui a piangere come una cretina Harry, mi manca la mia piccola.’ fu un discorso lungo, ma diretto al punto, Harry rimase sconvolto dalle mie parole, ma mi abbracciò, capì che tutto quello di cui avevo bisogno era un abbraccio.
‘Ora cosa hai intenzione di fare Hope?’ mi domandò
‘Non lo so Harry, non lo so…’ continuai piangendo, mi resi conto che anche lui piangeva poiché alcune sue lacrime mi vennero in testa.
 
 
 
‘Dove andiamo Harry? Non possiamo vagabondare per sempre…’
‘Dammi solo un minuto.’ disse prendendo il suo cellulare e componendo un numero…
 
‘Louis, sono Harry…Ho bisogno di te.’ disse serio
‘Che succede?’ domandò l’altro ragazzo
‘Possiamo venire a casa vostra?’ domandò Harry
‘Certo ma possiam…’
Non gli fece finire la frase poiché chiuse il telefono e mi dirò, io nel frattempo giravo con due valigie enormi tra le mani.
 
Eravamo davanti ad una grande villa bianca, carina, ma sarà costata tantissimo.
Harry aveva appena bussato e stavamo aspettando che questo Lou ci aprisse, cosa che non tardò a fare, entrammo e vedemmo tre ragazzi seduti sul divano intenti a fissarmi, mentre quello che era venuto ad aprirci parlottava con mio fratello.
‘Ciao…’ dissi soltanto, prima di rendermi conto che io quei quattro li avevo già visti da qualche parte… Ma dove?
‘Ehi ragazzi, lei è mia sorella Hope.’ mi presentò Harry
 
‘Quindi vostra madre vi ha cacciati di casa perché tu eri scappata senza neanche sapere perché?’ domandò per l’ennesima volta Louis, ricordavo quei ragazzi perché erano della squadra di football del McKinley, ovvero la mia scuola.. Erano stati loro a riconoscermi come la ex capo cheerleader.
‘Si.’ affermai di nuovo
‘Ragazzi, siamo qui perché non sappiamo dove altro andare e visto che voi avete una stanza in più, volevamo chiedervi di rimanere qui.. Altrimenti siamo per strada.’ spiegò Harry, che mi aveva raccontato che i ragazzi del suo vecchio liceo avevano cominciato a dire cose non gradite su di lui e soprattutto su di me e siccome non si era mai trovato bene lì, si era trasferito al McKinley, dove aveva conosciuto Louis, Liam, Niall e Zayn ed era entrato insieme a loro nella squadra di football.
‘Amore e lo chiedi anche? E’ ovvio che potete.’ disse Louis saltandogli addosso, a quanto avevo capito era quello con cui aveva legato di più e fingevano di essere fidanzati, che stupidi.
Io mi limitai ad un flebile‘Grazie mille…’
‘Però il letto della camera libera è singolo..’ disse tutto d’un tratto Zayn ‘.. quindi uno di voi può dormire con me e non sto parlando con te Harry’ continuò.
‘Questa è un’offesa.’ scherzò mio fratello
‘Scusa bro, ma preferisco lei…’ disse avvicinandosi, non lo definivo pervertito, sapevo che scherzava, o almeno ci speravo.
‘Io ho due letti in camera…’ disse Louis
‘Allora è tutto risolto.. Io avrò una stanza singola e tu no, gne gne gne.’ canzonai mio fratello, per la strada gli avevo promesso che sarei stata felice, o meglio, avrei fatto finta di niente e sarei tornata ad essere la Hope di un tempo.
‘Ora vado in camera a riposarmi, svegliatemi per cena.’ dissi dileguandomi, ma dopo aver fatto una rampa di scale mi resi conto di dover fare retromarcia poiché non sapevo dove andare. Magari mi sarei sistemata in camera di Zayn… o di un altro dei ragazzi e mi avrebbero trovata lì. Che scena esilarante.
 ‘Mi serve una mano… Non so in che stanza andare.’ dissi affacciandomi nel salotto
‘Ti accompagno.’ mi disse Zayn.
 
‘Buona…. notte?’ scherzò grattandosi la testa
‘Ehi, non prendermi in giro… Vorrei vedere te dopo essere stata otto ore in aereo accanto ad un grasso grosso puzzone che russava, essere stata cacciata di casa e aver messo tende a casa di quattro sconosciuti.’ dissi scherzando, lui sorrise e andò via chiudendo la porta.
Mi distesi, chiusi gli occhi e cercai di dormire, ma, nonostante il sonno, non riuscivo a dormire, avevo qualcosa dentro. In un anno sono andata contro a tutti i principi che mi ero imposta io stessa fin da bambina.. Tutto ciò che avevo costruito in 15 anni era stato spazzato via da un po’ di vodka buttata giù. E se non fossi uscita quella sera? Sarei rimasta chiusa in camera come ogni volta che litigavo con mamma, la mattina dopo avrei fatto un po’ la sostenuta e a cena si sarebbe risolto tutto. Sarebbe stato meglio, magari sarei anche riuscita ad impedire a mamma di sposarsi con quello, magari sarei rimasta il capitano della cheerleader, invece quanto alla scuola mi ero istruita privatamente lo stesso e quindi forse sarei riuscita a non perdere quell’anno e restare in pari con gli altri. Ma tutto quello che mi era successo me lo ero meritato, eccome se me lo ero meritato.
Le sfigate che prendevo in giro me lo dicevano sempre: “Hope, ricordati che la ruota gira.’ era pane quotidiano per me, ci avevo fatto l’abitudine e non ci davo peso, io ero nata per vincere, per essere qualcuno di importante. Invece no, avevano ragione, ora stavo pagando per tutto il male che avevo fatto a quelle povere ragazze, ma non sarei cambiata, non sarei diventata una santarella, assolutamente no, sarei stata la stessa di un tempo, come avevo promesso ad Harry. Era venerdì sera, ottimo, il giorno dopo non c’era scuola, lei sarebbe andata ad iscriversi e chiedere di non perdere l’anno, un modo c’era, in molti lo avevano fatto e lei era comunque favorita poiché era stata importante in quella scuola. Ragionando e ragionando, riuscì a cadere tra le braccia di Morfeo.

 
 
 
 
 
 
BUUUUUUM.
Voi non ve ne siete accorti, ma c’è una U in più rispetto al BUM del prologo, perché ci sarà una U in più ogni capitolo. Ora parlando del capitolo, so che non è un granché, ma ho fatto del mio meglio e ho aggiornato prestissimo, quindi dovreste perdonarmi. E’ ancora corto perché comunque qui si sono conosciuti, quelli al centro saranno più lunghi ora è solo l’inizio.
Come avrete notato qui Hope comincia già a dimostrare che Zayn è il suo ‘preferito’ e lui anche… Ma non sarà così facile, certo che no. UHUHUH SONO PERFIDA.
Poi, volevo chiedervi una cosa, voi lo scorso capitolo lo vedevate in corsivo? Perché una ragazza mi ha scritto così in una recensione.. A proposito delle recensioni, cioè 6 recensioni? Davvero? Io quando le ho viste stavo per morire sadhunjc siete un amore.
Comunque, il prossimo capitolo vi giuro che sarà migliore, ma se voi lasciaste qualche recensione, verrebbe ancora meglio! Hahahaha, non scherzo u.u
Ora la smetto perché sta diventando più lungo il mio BUM che il capitolo.
Hahaha a presto e recensite;
Baci, Hope xx 
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Capitolo 3
*** Chapter 2. ***






Chapter 2.

Lo stomaco brontolante,dovuto a 15 ore di digiuno, veniva al secondo posto in quel momento... Mi stavo dirigendo a scuola, per dare un esame importante, molto importante, quello che mi avrebbe permesso di non perdere l'anno. Niente seconde possibilità, aveva detto la preside Bolton, o la va o la spacca. 
Ecco la scuola, anzi, chiamarlo scuola era riduttivo, il McKinley era di più, era.. non c'era una parola per definirlo. Non era mai stato così difficile entrare in quell'edificio, neanche prima di un compito di chimica. 
 
'Buongiorno.' dissi entrando.. La preside mi venne incontro conducendomi in una classe, la conoscevo eccome quella classe, era quella delle riunioni studentesche, quante volte ero entrata lì dentro, mai con tutta quell'ansia. 
'Styles, sei davvero tu? Non posso crederci.' disse la prof. di educazione fisica venendo ad abbracciarmi, il rapporto con lei, essendo anche la coreografa della squadra delle cheerleader, era sempre stato  bellissimo. 
'Sono io prof. Mi è mancata tanto anche lei.' dissi abbracciandola a mia volta. 
'Si sieda Styles.' ordinò il prof. di matematica che sarebbe stato lì con me per quelle che sarebbero state quattro ore infernali, a mio parere. 
'Subito.' dissi dirigendomi all'unico banco presente. 
 
 
Una penna, una matita, fogli contenenti esercizi di qualsiasi materia, ricoprivano il banco; l'orologio segnava le 11 am, l'ultima ora, e poi era tutto in mano dei professori, io avevo dato del mio meglio, sia nei giorni precedenti per studiare tutto, sia in quelle ore passate a scrivere; eppure sembrava che tutti gli sforzi non fossero abbastanza, mancavano ancora quattro esercizi, i più facili magari, che un anno prima avrei fatto in meno di 30 minuti, e invece mi ritrovavo col timore di non farcela. PAURA,ecco l'unica paura che mi veniva in mente per esprimere il mio stato d'animo in quel momento. 
 
'E' ora Styles.' disse con freddezza il prof Brown, insegnante di matematica. Mi alzai, avevo completato tutto in tempo, per fortuna, consegnai i fogli e sospirai. 
'Entro Sabato avrai i risultati Hope.' disse la professoressa Hill sorridendomi, era sempre riuscita a infondermi forza, e questa volta non aveva fatto eccezione. 
Una volta uscita dall'istituto decisi di aspettare quell'ora di lezione che restava ad Harry e i ragazzi e tornare insieme a tutti a casa. 
Decisi di sedermi sulla panchina, quella panchina che era stata importante per me, lì avevo conosciuto Carter, lì avevo ricevuto la mia divisa della squadra. Lì erano successe cose che avevano avuto impatto sulla mia vita. Ma che ormai erano passate, o almeno così credevo, fin quando non sentì qualcuno toccare la mia spalla, mi girai di scatto e rimasi sconvolta nel vedere Carter a bocca aperta avanti a me;
'C..Carter ciao.' dissi soltanto
'Hope, sei tu?'
'Direi di si.'
'Oh mio Dio, credevo fossi scomparsa.' disse avvicinandosi per abbracciarmi, mi allontanai di scatto, 'NON TOCCARMI!' ordinai.
'Che succede?
'Ciao Carter.' dissi andando via. Mi aveva fatto malissimo vederlo, ma quello che mi faceva ancora più male era pensare che nonostante il male che aveva fatto a me, e a Taylor, io tenevo a lui, tantissimo. Taylor, mi chiedevo cosa stesse facendo in quel momento, mi mancava tantissimo. In quel momento avrei voluto averla con me. Presi il cellulare e vidi quel nome: Emily Davies. La donna che aveva preso la mia Tay in adozione. Decisi di chiamare, mi aveva detto che avrei potuto farlo in qualsiasi momento e così, partì la chiamata.
'Pronto.' disse Emily
'Emily, sono Hope.' 
'Oh Hope, ciao.' disse nervosamente
'Tutto bene?' 
'Si si certo, benissimo. Dimmi..' continuò con lo stesso tono, capì che qualcosa non andava, ma decisi di non dire niente.
'Niente volevo sapere come sta Taylor e volevo salutarla...' 
'Mi spiace Hope, ma Taylor sta dormendo e poi non è più tua figlia quindi è meglio che tu non le parli. Ciao' disse attancando. Rimasi sorpresa, ma il suono della campanella mi distolse, per pochi secondi, dai miei pensieri. Inizai a cercare i ragazzi. 
Liam, con una riccia, meglio non disturbarlo, pensai. 
Louis e Niall, mi avvicinai a loro. 
'Ragazziii..' dissi spuntando davanti a loro.
'Hope' sorrisero
'Dov'è mio fratello?
'Non saprei, non troviamo neanche Zayn e Liam.' disse Niall
'Liam l'ho visto con una ragazza, quanto a Zayn.. non saprei.' 
'Una ragazza riccia?' domandò Louis
'Si, scura, che carina.' affermai
'Finalmente.' dissero i due battendo il cinque. 
'Quella brutta nana, cosa esiste a fare? Cosa? Non me lo spiego.' borbottò Harry, lo guardammo sconvolti, poi ricordai che aveva l'interrogazione di grammatica all'ultima ora, aveva combinato qualcosa. 
'Interrogazione andata male?' domandai ridendo
'Un 4. Perchè? Non lo so. A cosa mi serve sapere la grammatica? La conosco la mia lingua. La odio.'rispose, scoppiai in una risata. 
'A te com'è andata invece?' mi domandò Zayn, arrivato non si sa quando.. Erano un paio di giorni che spuntava dal nulla, era preoccupante.
'Bene, credo. Spero.' dissi nervosa
'Uhuh il genietto nervoso.' disse Harry prendendomi in giro.
'Il genietto ha fame, non mangia da ore.' affermai.
'Liam?' domandò Zayn
'Con Danielle.' affermò Louis
'Finalmente ce l'ha fatta.' disse Harry ridendo. 
Decidemmo di avviarci e inviammo un messaggio a Liam, incolpando me, come sempre. Non me la presi, avevo fame. 





BUUUUUUUM.
Non mi sono dimenticata di voi, anche se può sembrare così. So di essere stata assente per mesi, ma ho avuto impegni imp0rtanti, poi il liceo. Difatti questo capitolo è cortissimo, ma devo tornare a studiare geostoria, sarà anche pieno di errori, ma mi andava di scriverlo e bho. Spero che vi piacerà e spero di riuscire ad aggiornare presto, può essere che aggiorno tra una settimana come può essere che aggiorno tra un mese. Non lo so, dipende dagli impegni, vi giuro che cerco di fare il più presto possibile. 
Alle recensioni rispondo subito comunque, perchè mi va. E spero che ce ne saranno anche a questo, se mi volete bene ahhaha. Bho io ora scappo. Recensite :* 

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Capitolo 4
*** Keep attention. ***


Come vi avevo detto il prossimo aggiornamento è ancora da datare, comunque lo sto scrivendo e credo che in questi giorni lo pubblicherò; solo che sono rimasta un po' delusa poichè allo scorso capitolo ho ricevuto solo due recensioni, quindi quando arriveremo a 4 e il capitolo sarà pronto lo pubblicherò, non per poter dire: ho tante recensioni. Ma per sapere cosa ne pensate. Quindi aggiorno quando il capitolo 2 arriva a 4 recensioni. Baci :)

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