Death Note: Another Story.

di Hell96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I : Where Everything Begins. ***
Capitolo 2: *** Capitolo II: Miracles are dead ***
Capitolo 3: *** Capitolo III: I might be a psychopath ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV: The nightmare restarts. ***
Capitolo 5: *** Capitolo V:I was born to bring justice. ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI: Melancholy ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII: The Anoter Owner. ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII: Only Wrath ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX: Darkness. ***
Capitolo 10: *** Capitolo X: Brotherhood and Friendship. ***



Capitolo 1
*** Capitolo I : Where Everything Begins. ***


Capitolo I : Where Everything Begins.


28 gennaio 2010. Light Yagami, o meglio Kira, muore.  I fedeli si disperano e i criminali gioiscono. Il mondo sembra continuare come nulla fosse. L'identità del
fantomatico Kira, il Dio del nuovo mondo, era rimasta nascosta e il famigerato caso Kira era diventato un tabù. Perché infondo è  meglio vivere in una bugia che in una verità scomoda,giusto?

 
                                                 
Sono passati circa 3 anni dalla scomparsa di Kira, ed ormai nessuno più parla di lui.
Molte persone hanno cercato di emularlo ammazzando criminali con le loro mani, ma nessuno è mai riuscito in questo intento, così sono stati arrestati e sono stati classificati come pazzi.
Ma desiderare un mondo senza criminali è davvero da pazzi? 
Hikari non la pensava così.
Sapeva che in fondo gli umani sono tutti ipocriti e che sono tutti bravi a parole, ma infondo la pace e la giustizia rimangono solo utopie. 
-Se non si elimina il marcio della società, come facciamo a vivere serenamente? Non vi accorgete che  tutti noi  continiuamo a sottostiamo al male di questo sporco mondo? sono l'unica che ha paura di uscire da sola di sera? Non credo proprio.-
La classe la guardò attonita. Ma oggi era l'anniversario della prima vittima di Kira, e ovviamente tutti hanno affermato che Kira non era altro che un semplice criminale.
-Ecco perchè Il caso Kira è un tabù. Si formano troppo controversie. -Continuiamo regolarmente la lezione.- Affermò la professoressa.
 La classe rimase ammutolita. Com'è possibile che una giovane ragazza avesse quelle idee così differenti dagli altri e non avesse un minimo di timore ad esporsi così tanto? Effettivamente Hikari è molto giovane...ha solo 16 anni ma aveva vissuto momenti che gli altri neanche immaginano. Forse è proprio questo il motivo della sua fermezza. Quella era la sua corazza. 
-Sensei, mi piacerebbe finire il mio discorso.-
la professoressa le mandò un occhiataccia, sembrava quasi che la volesse prendere in giro.
-viviamo in un mondo oscuro e stagnante-continuò la ragazza. -Il mondo è un posto orribile. Le persone muoiono e soffrono di continuo, le brave persone subiscono ingiustizie e soprusi. I potenti sono corrotti e pensano solo ad arricchirsi di più. E'  davvero questo il mondo in cui vogliamo vivere?-
-Forse la stai facendo un po' esagerando, Hikari-chan- affermò una sua compagna di classe.
-Perchè continuo a parlare con voi? Siete degli stupidi e degli ipocriti- disse la ragazza
-Nagato-san hai davvero esagerato, ti do' il permesso di uscire per schiarirti le idee. Quando tornerai dovrai scusarti con la classe-
Hikari prese la sua borse e uscì di corsa dall'aula.  Ne aveva abbastanza delle persone che le stavano attorno. Voleva solo sparire.
-Io sono più intelligente di tutti loro messi insieme-pensò la ragazza -Perché devo frequentare quel branco di stupidi?-
Di certo peccava di modestia, ma in fondo aveva ragione. Ed in fondo anche gli altri lo sapevano. Forse era proprio questo il motivo per cui Hikari non aveva amici. Era troppo intelligente per averne. O almeno questo pensava lei. In realtà nessuno si avvicinava a lei. Non era di buona famiglia e non era ricca. Questo bastava per gli altri per giudicarla. Alcuni dicevano persino che Hikari li spaventava. Ma lei non sapeva darsi una spiegazione. 
-Che stupidi gli umani!-Affermo la ragazza. Lo disse in maniera tale che sembrava quasi che lei non appartenesse a questa categoria. Ma era così, purtroppo.  Com'è possibile che una semplice ragazza la pensasse così?
Hikari ha pregato. Hikari ha chiesto aiuto. Ma nessuno l'ha mai salvata. Ha dovuto crescere da sola. Lei è destinata ad essere disprezzata da tutti. Ma infondo ama le cose disprezzate da tutti.  Quando aveva 10 anni suo padre si è sparato dinnanzi i suoi occhi. Aveva contatti con la malavita e per la disperazione ha deciso che era meglio finirla.
 Ma infondo quando una vita termina non lascia più alcuna traccia, o no?
All'improvviso la ragazza sentì dei passi. Era Ayame, una sua compagna di classe. Era venuta per vedere se lei stesse bene.
-So che non pensi quello che hai detto, Hikari-chan- disse.
-Ti sbagli. Io lo penso eccome. Tu parli con tanta consapevolezza ma sei davvero sicura di ciò che dici? Non hai capito che a me non importa di nessuno? Mi guardate dall'alto in basso e mi giudicate, non voglio avere niente a che fare con voi-
-Tu non sei così, Hikari-chan! Io lo so!- affermò Ayame.
-Io me ne vado a casa Ayame, ho mal di testa. Sayonara.- 
la ragazza si avvio verso la sporca strada che porta nel suo misero appartamento. Vive (se così si puo' dire) con sua madre e con il suo compagno, perennemente ubriaco.
-Mamma sono a casa- urlò la ragazza
nessuna risposta. A casa non c'era nessuno se non il suo patrigno. A terra giacevano bottiglie di fetidi liquori. Quell'odore Hikari non poteva proprio sopportarlo.
-Ma che schifo! Dayu se la prossima volta non pulisci le bottiglie te le faccio ingoiare!-
Dalla porta entrò un uomo di mezza età con una maglia sporca e puzzolente che rispose:  -Hikari-chan sei qui a posta, no? oppure vuoi che dica a tua madre di una certa telefonata che ho appena ricevuto dalla scuola?-
-Quella troia deve aver fatto la spia- penso lei -Fa come ti pare-disse la ragazza -non me ne frega niente- aggiunse.
-Hikari dovresti essere più gentile con me- affermò l'uomo trascinadola vicino a lui e accarezzandola sulla schiena
-Mi fai schifo e se non la smetti mi metto ad urlare!- e si mise a correre verso camera sua.
Scappare è da pigri pensò la ragazza
-Hikari se ti prendo vedrai che ti combino- urlò Dayu
Non importava più ormai. Hikari era entrata nella sua stanza e si era chiusa a chiave. Si sentiva solo Dayu invenire. Hikari era in silenzio. Hikari era spaventata.Hikari piangeva.
Ma ad un certo punto qualcosa attirò l'attenzione della ragazza. Sembrava un quaderno  scolastico nero come tanti. Ma aveva una strana scritta sopra: Death Note
-Qualcuno deve avercelo messo nella mia stanza- pensò
Lo prese in mano e si ritrovò uno strano personaggio davanti.
I capelli erano castani e suoi occhi erano rossi come dei rubini. indossava una camicia bianca sporca di sangue e sulla schiena erano presenti due ali nere che lo facevano assomigliare tanto ad un angelo.
-Chi sei tu?-Chiese Hikari immobilizzata per la paura.
-Puoi chiamarmi Light. Io...sono uno Shinigami.- 
 A quelle parole la ragazza rabbrividì.

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Capitolo 2
*** Capitolo II: Miracles are dead ***


Capitolo II : Miracles are dead
 

Hikari è sempre stata una ragazza fredda. Sembrava quasi che non provasse emozioni. Almeno è questo quello che pensano i suoi coetanei. Però da un certo punto di vista era vero. I suoi lunghi capelli neri le incorniciavano il viso e la frangetta che scendeva su i suoi grandi occhi blu le davano un'aria quasi irreale. Come se fosse una bambola. Mai una lacrima. Mai un sorriso. Niente.

Questo fino a poco tempo fa. Alle parole "Io sono uno...Shinigami" Hikari divenne improvvisamente rossa. I suoi grandi occhi blu oceano si spalancarono ed il respiro le mancò. Chi è che in Giappone non sa cosa siano gli Shinigami?

-Shinigami.- Disse Hikari cercando di apparire più fredda e distaccata possibile.  Senza rispondere, Light indicò il quaderno facendo un cenno che invitava la giovane ad aprirlo. La ragazza fissò il giovane Shinigami con un aria perplessa. -Sono impazziata?-pensò la ragazza che cercava come al solito di rimanere lucida. L'idea che stesse sognando non le passo neanche per la testa. In Giappone gli Shinigami sono molto famosi nella cultura popolare, ma mai la ragazza ha mai creduto che esistessero davvero. Poi fisso negli occhi di nuovo il dio della morte e aprì la prima pagina del quaderno. -The human whose name is written in this note shall die- lesse ad alta voce. -This note- continuando a leggere, -will not take effect unless the writer has the person's face in their mind when writing his/her name. Therefore, people sharing the same name will not be affected- Era bravissima in Inglese quindi non aveva bisogno di un dizionario. La ragazza guardo schernita il giovane shinigami.

 -Funziona davvero?- chiese la ragazza

-Non essere frettolosa. Dovresti leggere prima tutte le regole...e poi perchè non provi tu stessa?-

Hikari continuò a leggere -If the cause of death is written within 40seconds of writing the person's name, it will happen.- e ancora -If the cause of death is not specified, the person will simply die of a heart attack.- 

-No. Non puo' essere vero.- Disse la ragazza

-Provalo tu stessa, no?- aggiunse lo Shinigami

-Provarlo? Diventerei un'assassina.-

-Davvero non vorresti uccidere nessuno?Pensaci un'istante.- disse Light con un ghigno malefico. Hikari ci pensò attentamente. Per lei sarebbero potuti morire tutti, per quanto le importava.

 Però forse una persona c'era. Prese il quaderno, lo poggiò per terra, efferrò una penna e con foga scrisse a caratteri cubitali : TANAKA DAYU.

dopodichè sgrano gli occhi e guardò fisso lo Shinigami.

-Secondo le regole del Death Note dovrebbe morire fra 40 secondi, no?-

Light fece un cenno col capo.

32....31...30...

-Se te lo stai domandando, non si può tornare indietro.-

Panico,ansia. No questa è pura follia.

25...24...23...

-Questi 40 secondi sono infiniti!- urlò la ragazza

-Sembri decisa.- affermò il ragazzo -Vuoi davvero così tanto quell'uomo morto?-

-Voglio solo sapere se funziona.- cercò di rispondere mantendo la calma. Ma non la dava a bere a nessuno. Era accovacciata a terra e tremolante si rosicchiava un'unghia.

-Se avresti solo voluto provare, non avresti scelto il tuo patrigno.- disse con fare altezzoso lo shinigami

-Dayu è vecchio ed è un'alcolizzato se morisse di attacco cardiaco non ci sarebbero sospetti.-

Light era compiaciuto della sua scelta. Una ragazza così intelligente,rancorosa e di bell'aspetto l'avrebbe fatto divertire non poco. Voleva davvero che qualcuno finisse il suo intento.

3...2...1

-I 40 secondi- urlò Hikari. Il respiro le mancò ed ebbe l'impressione che il cuore si fermò per un'istante.

Corse nel soggiorno. L'uomo giaceva per terra.

-il Death Note aveva davvero funzionato?- Si chiese la giovane

In silenzio si avvicinò all'uomo. Si era davvero morto.

-Con questo quaderno Io posso davvero cambiare il mondo?- disse la ragazza

-Di più - affermò Light che in un'angolo osservava la scena divertito-Con questo quaderno...puoi diventare la dea di un nuovo mondo!- 

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Capitolo 3
*** Capitolo III: I might be a psychopath ***


Capitolo III :  I might be a psychopath.
 

L'ho ucciso. Ho davvero ucciso una persona.
E' davvero questa la sensazione che si prova a stroncare una vita?
Voglio tornare indietro ma non mi è permesso. 
La mia innocenza è sparita. No... la mia innocenza è già sparita tempo fa. E' sparita quando ho visto il corpo di mio padre senza vita,quando le mie mani si sono cosparse di rosso. Ma è davvero questa la cosa giusta?
Mi sento soffocare. Il paesaggio mi appare sfocato.
Perché? Perché non provo dolore o senso di colpa? Ho appenza ucciso una persona e non provo emozioni. Com'è possibile? C'è davvero il vuoto nel mio cuore? Ma ho davvero mai provato emozioni?
L'oscurità pervade il mondo e il dolore causato da quest'idea mi sta soffocando. Ma ora forse posso davvero cambiare tutto ciò, anche se ciò comporterebbe l'immersione della mia anima nell'oscurità più totale. Quel briciolo di purezza rimasta in me svanirà e le mie mani si sporcheranno del sangue di migliaia di criminali. Cercherò di portare la pace nel mondo anche se il costo della mia impresa sarà molto caro...io stessa diventerò una criminale...un'assassina. Diventerò una di loro. Forse verrò arrestata, forse diventerò una psicopatica e forse sarò addirittura uccisa. Ma il mondo ha bisogno di questo. Il mondo ha bisogno di me! Il mio futuro sarà terribile e doloroso ma non devo abbandormi alla follia. 
-Hikari- disse il giovane Shinigami. -Cosa intendi fare?-
-Cambierò il mondo.-  affermò la giovane. -L'oscurità continuerà ad espandersi e sarà la fine. Questo mondo decandente ha bisogno di una svolta. E la svolta sarò io.-
Erano proprio queste le parole che voleva sentire Light.
Un rumore attirò l'attenzione dei due. Era la madre di Hikari che rientrava. La ragazza appariva visibilmente scossa e non sapeva cosa fare. Ma infondo cosa doveva fare? Doveva semplicemente far finta di niente. 
-Mia madre!- disse la ragazza.
-Non ti preoccupare, lei non puo' vedermi. Nessuno puo'.Solo tu puoi farlo- 
Dopo ci fu il caos. Il silenzio fu interrotto da un urlo. Era la madre di Hikari, che spaventata e presa dal panico iniziò ad urlare come una pazza. Hikari non sapeva che fare, doveva calmare la madre ed allo stesso tempo doveva sembrare scossa per la morte di Dayu. Infondo era sempre il suo patrigno.
-Mamma stai calma!- 
-Tesoro cos'è successo? -
-Non lo so di preciso...ero nella mia stanza e all'improvviso ho sentito un tonfo...sono scesa e lui giaceva a terra...-
-Hai già chiamato l'ambulanza? Mio Dio dobbiamo fare qualcosa!- La madre si butto a terra di fianco al cadavere dell'uomo.
-No mamma. Ho controllato. è morto...-
-Non so che fare...io chiamo la polizia! Tesoro vai in camera tua non voglio che guardi questa scena. Io...starò bene!-
-stai bene, stai male...ma chissene frega?! Non ci sei mai stata per me. Sono sempre stata sola- pensò 
-Va bene.- La giovane corse in camera sua e si sedette sul suo letto.
 La gente è brava solo a piangere. Non sono come me. Io mi conforto da sola. Ho dimenticato come sorridere ma non importa. Io vado avanti.
Vorrei urlare ma ora non posso. Devo nascondere le mie emozioni. 
-Allora vuoi continuare ad ignorarmi?-- Disse il ragazzo.
Ancora una volta aveva interrotto il suo pensiero
-Stavo pensando. Noi umani lo facciamo spesso. Forse anche troppo...- disse Hikari
-Lo so bene... guarda che anche io sono stato un'umano. Ed anche un' umano abbastanza importante.-
-Eri un'umano?- rispose la giovane stupita
-Hai mai sentito parlare di un certo Kira?-
-Certo. Chi non ha sentito parlare di lui?-
Lo shinigami si sentì felice della risposta della ragazza. Era riuscito a farsi ricordare anche dopo la sua morte.
-Ebbene, hai dinnanzi a te Kira.- disse Light
La ragazza lo guardò fisso negli occhi. 
-Dici sul serio?-
-Certo...non potrei mai scherzare su una cosa del genere.-
-E come hai fatto a diventare uno shinigami?-
-Mi piacerebbe potertelo dire...ma se te lo dicessi faresti ciò che serve per diventarlo a tua volta...-
-Hai ragione. Sei intelligente. Si vede che quando eri umano eri Kira...Si dice che lui era furbissimo...Ma che un certo L era più furbo di lui...-
-L? Io ho ucciso L. Quello era un volgarissimo sostituto.-
-Si, un sostituto...Che però ha scoperto la tua identità...-
Light assunse uno sguardo accigliato
-Vabbè- continuò la ragazza -Per non fare la tua stessa fine io devo essere più furba di entrambi...e poi non temere...ti vendicherò! Se nessuno ti avesse messo i bastoni fra le ruote, ora il mondo sarebbe un posto migliore.-
-Sono felice che tu la pensi in questo modo. Significa che ho scelto bene. Ti consiglio di leggere bene le regole del Death Note, ma prima preta attenzione a cio che ti dico.-
Hikari fece un cenno col capo.
-Per conoscere i nome delle persone, gli Shinigami hanno a disposizione degli occhi speciali, capaci di vedere i nomi delle persone e la durata della loro vita... Anche tu puoi avere questi occhi...ma tutto ha un prezzo.- Disse lo shinigami con un ghigno malefico
-Quale sarebbe questo prezzo?- Rispose innocentemente la ragazza
-Metà della tua vita.-
-Metà della mia vita??- Disse sorpresa la ragazza.
Hikari si irrigidì in un'istante. Voglio davvero buttare metà della mia vita per questi occhi?
Era molto confusa e Light l'aveva capito.
-Ho deciso. Io...-

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Capitolo 4
*** Capitolo IV: The nightmare restarts. ***


Capitolo IV: the nightmare restarts

 
Hikari aveva preso la sua decisione
-Si, Light-sama. Voglio avere gli occhi dello Shinigami.-
Light sorrise.
Tutto durò un'istante.
-Ora posso vedere i nomi delle persone e la loro durata vitale?- Chiese la ragazza
-Certamente.Prova tu stessa-
La ragazza usci dalla sua camera per dirigersi in cucina. Nella stanza vi erano molte persone a causa della morte del suo patrigno.
-Incredibile- penso la ragazza -gli occhi dello Shinigami funzionano.Questo mi tornerà davvero molto utile-
La ragazza ritornò nella sua stanza. Era stanamente felice perchè i suoi occhi l'avrebbero aiutata nella sua impresa. Non dava importanza al fatto che la sua vita si fosse drasticamente accorciata, forse perchè sapeva anche lei non avrebbe vissuto a lungo.
-Cosa farai ora, Hikari?- Chiese lo shinigami
-Ora devo far sapere al mondo intero che Kira è tornato. O dovrei dire tornata?- sorrise la ragazza
Le Olimpiadi forse sono l'occasione migliore. L'evento quadriennale è in diretta mondiale. Tutti devono sapere che la giustizia è tornata.
-Oggi alle 18 vi è la cerimonia di apertura quello è il momento giusto. Devo andare al National Stadium. Ho un piano -
Hikari si avventa al pc, inserisce un CD all'interno e inizia a scivere qualcosa. 
-Forse ho capito qual'è il suo piano- Pensò Light -Ma ora sono uno shinigami. Devo solo stare a guardare...Sarà divertente- 
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Alle 5.40 Hikari e Light si trovano dinnanzi al National Stadium.
-Ho scritto sul death note un certo Kimura Akio,  un responsabile della sicurezza,sospettato per truffa aggravata. Prima però ho aggiunto che prima di suicidarsi, precisamente alle 18,10, deve prendere una cd sa una ragazza e trasmetterlo esattamente alle ore 18,05.- Affermò con sicurezza la ragazza
-Il tuo piano non dovrebbe avere intoppi. Vedremo come andrà a finire.- Disse Light.
-Ecco Kimimura. Vado a consegnargli il cd- La ragazza si infilò il cappuccio e corse da lui.
-Ecco ora dobbiamo solo goderci lo spettacolo- Esclamò la ragazza dirigendosi a uno dei tanti teleschermi situati fuori al National Stadium.
-Benvenuti a questa nuova edizione delle olimpiadi!- Esclamò il commentatore -Sono esattamente le 18,00 il che significa che è tempo della cerimonia di apertura!- La folla applaudì ed urlò mentre Hikari impassibile, stava a guardare.
-Fermi tutti cosa succede?- Disse il commentatore
Hikari scrutò l'orologio. Erano esattamente le 18,05.
In diretta, su tutti i teleschermi, apparì una "K" in un bellissimo carattere gotico
-Inizia lo show- disse a bassa voce Hikari.
-Salve a tutti- Disse la voce meccanica in inglese-Per favore prestate attenzione alle mie parole. Kira il giustiziere è tornato. Da quando il vecchio Kira è morto il mondo è andato allo sbaraglio. I criminali infestano le città ed il male pervade. Ma voi cittadini onesti dovete temere. Io vi proteggerò e vi salverò da tutto ciò. E per far vedere che non scherzo, in questo preciso momento, alle ore 18,10 ,  Kimura Akio colpevole di truffa aggravata si suiciderà buttandosi dall'impalcatura destra esattamente ora. - Il pubblico guardò verso destra e videro una figura cadere. Un agente di sicurezza si avvicinò ed urlò -Si, è proprio kimura!-
Il pubblico inizio ad urlare ma non appena la voce metallica ricomincio a parlare, tutti si ammutolirono di nuovo.
-Le persone innocenti non avranno nulla da temere.- continuò la voce - Voi stupidi esseri umani per riuscire a vivere in pace senza farvi male l'un l'altro, avete bisogno di qualcuno che vi minacci di morte. Certo so che questo non è il metodo giusto ma forse è l'unico per annientare il marcio della società. E se qualcuno cercherà di contrastare la giustizia,a malincuore sarò costretto ad ammazzarlo. Questo vale per tutti. Anche per te L. Ma forse non dovrei chiamarti L, dato che non è il tuo nome. 
E da adesso dormite sogni tranquilli, perchè Kira il giustiziere è tornato.-
l'immagine si fece tutt'ad un tratto nera e la voce metallica si zittì.
-Ecco- Disse Hikari allontanandosi con calma -Il mio piano è iniziato però ora devo mettermi all'opera. Questo fantomatico L è già un passo avanti a me perchè ha il sospetto che sono Giapponese, ma per ora non ne ha la certezza dato che qui è pieno di turisti e quindi molti fantomatici kira avrebbero potuto cogliere l'occasione. Ma non importa,visto che è un detective famoso l'avrebbe scoperto comunque,no? Adesso devo trovare un modo per ucciderlo così la mia via verso un mondo di pace sarà spianata-
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Ore 18,20. Centrale di Polizia di Tokyo
Near era rimasto a bocca aperta.
Come tutti i membri della polizia daltronde.
Era seduto su una sedia girevole e aveva di fronte un tavolo con pezzi di puzzle sparsi dappertutto. Dinnanzi a lui c'era un grande schermo in diretta dalle olimpiadi. Aveva visto tutto. Aveva ascoltato tutto.
Era impallidito. 
Tutto era ricominciato. Questa volta però non aveva il supporto nè di L nè di Mello. Era da solo.
-Avete sentito ragazzi?- ovviamente era una domanda retorica, come avrebbero potuto non sentire?
-Dobbiamo rintracciare questo nuovo Kira. C'è il 60% di probabilità che sia Giapponese. Questo non possiamo dirlo con precisione perchè Tokyo ora è piena di turisti e molti avrebbero potuto sfruttare questa occasione. Dobbiamo metterci all'opera.-
-L'incubo ricomincia- pensò il giovane. 

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Capitolo 5
*** Capitolo V:I was born to bring justice. ***


Capitolo V: I was born to bring justice.
 
'Sono nata per portare giustizia. E' questa la verità?'
-A cosa stai pensando, Hikari?-
Hikari sembrava apparentemente assente, immersa nei suoi pensieri, quando il giovane shinigami la interruppe bruscamente.
-Cosa hai detto?- Chiese la ragazza prendendo il cellulare e portandoselo all'orecchio per non sembrare una pazza che parla da sola.
-Ti ho chiesto cosa stessi pensando...-
-Niente di che. Penso alla mia prossima mossa-
Lo shinigami squadrava la ragazza che continuava a camminare verso casa con un'aria pensierosa.
'Continuerò a combattere questo mondo. Non voglio nè gloria nè fama. Non voglio che nessuno mi consideri una dea. Io voglio proteggere l'umanità. Non voglio più che nessuno si senta solo. Tutti devono vivere con la sicurezza che qualcuno li protegga. E quel qualcuno sarò io! Io porterò la Luce in questo mondo buio!'
Appena arrivata in casa, la ragazza si accorse di essere da sola, naturale dato che il cadavere del suo patrigno era stato appena portato via col carro funebre.
-Bene sono sola, ora inizia il mio piano- affermò con aria decisa Hikari.
Detto questo si catapultò nella sua stanza e accese il pc
-Ho intenzione di iniziare ad uccidere i criminali, proprio come hai fatto tu, Light-Sama o per meglio dire, Kira-Sama.- Mentre pronunciava quelle parole, gli occhi di Hikari s'illuminavano come fossero due diamanti.
-La prima persona che ucciderò, sarà questo Joseph Wright, un assassino Statunitense che ha ucciso 10 persone 3 giorni fa. Dopodichè ucciderò una certa Belinda Gonzales una donna Spagnola che ha introdotto una bomba in una scuola media causando 32 morti. In poche parole il mio piano consiste nell'iniziare ad uccidere i malviventi sparsi in tutto il mondo, così sarà difficile, se non impossibile,scoprire la nazionalità di questo nuovo Kira, che poi sarei io. Inoltre ho deciso di incominciare ad uccidere i criminale di cui si conosce già il nome, così, dato che questo fantomatico L ha già avuto a che fare con un possessore di un death note e quindi probabilmente sarà già a conoscenza degli occhi dello shinigami, non scoprirà subito che questo nuovo Kira ha effettuato già lo scambio degli occhi. Così sarà tutto più facile...-
-Hai proprio pensato a tutto, eh?-
-In ogni più piccolo dettaglio- affermò sicura la ragazza.
---
 
Nello stesso momento,  Centrale di Polizia di Tokyo.
 
Near era come al solito seduto sulla sua sedia girevole impegnato a giocherellare con i suoi puzzle, quando tutta ad tratto Gevanni si avvicinò al giovane e gli disse  -Il nuovo Kira ha iniziato a colpire-
Sul volto del giovane si dipinse un espressione preoccupata ma allo stesso tempo determinata.
-Gevanni, parlami delle vittime.- affermò deciso Near.
-Sono ovviamente criminali, quasi tutti assassini, e sono tutti sparsi per il mondo. Il loro nome è conosciuto quindi è probabile che questo nuovo Kira non abbia effettuato lo scambio degli occhi...-
-Questo non è detto. Ha volutamente iniziato ad ammazzare i criminali sparsi per il mondo, ovviamente per non farci scoprire la sua nazionalità. Tuttavia, dato che il suo annuncio è stato fatto in Giappone durante la messa in onda delle olimpiadi, ovvero in diretta mondiale c'è il 60%, anzi il 65%, che sia Giapponese. Per quanto riguarda la faccenda degli occhi è probabile anche che stia fingendo di non possederli sono per confonderci di più. Ora però il primo passo da fare è scoprire la sua nazionalità. Devo avere la sicurezza che sia Giapponese.-
Appena sentirono le sue parole, Matsuda e Ide restarono subito colpiti. Sembrava proprio fosse L a parlare. 
-Tuttavia c'è una grande differenza fra il nuovo Kira e il Kira originale.- affermò sicuro Near.
-Quale sarebbe? Sono tutti e due degli assassini psicopatici, no? - Chiese Matsuda
-Beh la differenza sostanziale è che questo Kira uccide solo i criminali, mentre il Kira originale, ovvero Light Yagami, uccideva anche persone innocenti che cercavano di contrastarlo. Infatti, la prima persona il cui nome è stato scritto su questo nuovo death note è stato quello di Kimura Akio, un sorvegliante del National Stadium colpevole di truffa. Kira ha scritto il suo nome specificando che prima di suicidarsi avrebbe dovuto trasmettere il video proprio creato da Kira. Ed è proprio questo che mi ha fatto capire che questo Kira uccide solo i criminali,altrimenti avrebbe potuto usare un'altra persona che lavorava al National Stadium senza perdere del tempo prezioso... -
Detto questo Near si ammutolì e un silenzio pervase la stanza.
Stava sicuramente escogitando qualcosa.
---
Ore 23,30, casa di Hikari.
 
-Spero proprio che l'abbiano capito...- pensò a voce alta Hikari.
-Cosa speri abbiano capito? Che tu uccidi solo criminali e non le brave persone? - Chiese Light sapendo già di aver ragione.
-Esattamente.- Affermò la ragazza mentre prendeva il suo computer e se lo poggiava sulle gambe.
-Spero non ti dispiaccia se cerco qualche notizia inerente al vecchio caso Kira...- continuò la ragazza.
-Certo che no...ma tanto non troverai molto...- disse lo Shinigami.
-Lo so, ma meglio qualche informazione in più dato che tu non me ne vuoi parlare...-
-Hikari, sono uno Shinigami e devo essere neutrale, mi spiace ma non posso favorirti, anche se vorrei...Già ti ho favorito abbastanza mettendo il death note sul pavimento della tua stanza...-
-Ah, a proposito...come mai hai scelto proprio me?- Chiese la ragazza
-Perchè un po' mi assomigli...oh meglio mi assomigliavi dato che tecnicamente sono morto. Anche io ero stufo del mondo in cui vivevo... E poi sei intelligente, molto intelligente. Anche se non credo mi supererai mai.- Disse Light con aria di superiorità
-Staremo a vedere. Ormai le uniche cose che mi rimangono sono i miei ideali. Ho perso tutto, o forse non ho mai avuto niente...La mia famiglia è praticamente inesistente, non voglio avere amici e non mi interessa avere un futuro. Voglio solo portare la luce in questo mondo pervaso dalle ombre.-
-A me sembri semplicemente depressa...-Affermò divertito lo shinigami
-Forse ero depressa. Ma ora con il death note so che posso cambiare il mondo. Anzi devo cambiare il mondo.-
-Sembri quasi me quando parli così... - 
-E' quasi mezzanotte ed io devo andare a dormire, domani devo andare a scuola...a proposito...gli shinigami dormono? - Chiese la giovane.
-Non hanno bisogno di dormire,  ma possono farlo per pigrizia.-
-Meglio, perchè non avrei saputo dove avresti potuto dormire...Ma cosa farai per tutta la notte?- Chiese Hikari.
-Non so. Mi troverò qualcosa da fare- Affermò annoiato lo shinigami.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI: Melancholy ***


Scusatemi per il mostruoso ritardo! Ma sapete ho avuto problemi col vecchio contatto e blablabla
Anyway ecco il nuovo capitolo. C'è una svolta alla storia! xD
 
Buona lettura e mi raccomando se vi piace recensite :3 
 
***
 Death Note:Anothe Story -Capitolo VI: Melancholy 
 
Hikari si era svegliata di buon ora come di suo solito.
Era passato appena un giorno da quando aveva ricevuto il death note, eppure aveva già scatenato un putiferio.
Appena sveglia il suo primo pensiero fu accendere il computer per vedere come il mondo aveva reagito alla comparsa di un nuovo Kira portatore di giustizia, o nel suo caso portatrice.
Cosa che la rallegrò non poco, fu la scoperta di siti 'Pro Kira', dove gente comune condivideva il loro nuovo credo e le loro nuove speranze; Un mondo giusto, dove non c'è spazio per la violenza e dove la pace e sicurezza regnano. Al che, leggendo questi pensieri colmi di speranza, Hikari quasi si commosse pensando di dover fare il massimo per non deludere le aspettative di queste povere persone. Pensava che, forse, uno spiraglio di luce già stesse iniziando ad illuminare la coltre di nebbia di cui il mondo era circondato. 
Spense il computer e velocemente si alzò dalla sedia. Apri la finestra e si affacciò fuori. Il tempo era pessimo; vi erano molte nuvole grigie che minacciavano pioggia e faceva anche un po' freddino. 
Dopodiché si avvicinò all'armadio, prese la divisa scolastica e si avvio verso il bagno per farsi una bella doccia. Prima di fare ciò, Hikari, si specchiò. Non riusciva a riconoscersi in quella ragazza dagli occhi blu come l'oceano e dai capelli neri come il carbone. Sembrava quasi felice.
Anzi, no. Speranzosa era il termine più adatto. Si, speranzosa le si addiceva parecchio. Non si sentiva così da quando aveva all'incirca 6 anni. Mille momenti gioiosi le vennero in mente, quando ancora gli unici dubbi che la tormentavano erano se  giocare con le bambole o fare un bel disegno colorato da donare a sua madre. Un sorriso da ebete le comparve sul volto ma subitò scomparì. Doveva restare costantemente concentrata, doveva continuare a pensare alla sua prossima mossa. Perchè infondo non era più quella ragazza, o meglio quella bambina. Si, perchè a 16 anni si è solo una bambina. Una bambina senza un briciolo di innocenza, ma pur sempre una bambina.
Dopo questi momenti nostalgici, Hikari ritornò in sè.
Si fece una doccia veloce e indossò la divisa scolastica per poi dirigersi in soggiorno dove sperava di trovare Light. Infatti così fu.
Light era seduto, o meglio steso, sul divano con una pila di libri accanto.
'Aveva davvero passato tutta la notte a leggere' pensò fra sè e sè la ragazza.
-Finalmente ti sei svegliata- disse lo shinigami.
-Hai davvero letto tutti questi libri?- Chiese la ragazza guardando quella pila infinita di libri.
-Beh,si...Non avevo nient'altro da fare così ho iniziato a leggere.-
-Mia madre non deve trovare questo disordine- disse Hikari.
-Ah, di questo non ti devi preoccupare. Ieri notte non è ritornata a casa.-
-Tipico da parte sua. Credevo però che con il lutto subito sarebbe ritornata a casa...ma suppongo sia meglio così...-
**
Near era ancora seduto su quella dannatissima sedia girevole.
Si trovava così dalla sera prima, con quello sguardo apparentemente calmo, circondato da quei suoi bizzarri puzzle.
Erano le 8 e, come al solito, tutto il corpo di polizia si apprestava ad entrare nella stanza per iniziare le indagini.
-Ti sei svegliato presto, eh Near!- Disse cordiale Matsuda.
-Non è esatto, Matsuda. Tecnicamente non mi sono svegliato, poichè non sono andato a dormire.- Rispose freddamente il ragazzo.
Matsuda non rispose.
-Probabilmente- continuò Near -la prima vittima di Kira, il nuovo Kira, non è stata quel tale,  Kimura Akio, di sicuro deve averlo pur provato su qualcun'altro. Kira doveva avere la conferma che il Death Note funzionasse sul serio... -
Silenzio.
-Gevanni- questo era ancora Near -trova i nomi di tutte le persone Giapponesi morte per arresto cardiaco prima della 18 di ieri-
-Near, quindi hai la sicurezza che il nuovo Kira sia Giapponese. Come sei riuscito a dedurlo?-
-E' stato relativamente semplice. Basta studiare i criminali uccisi. Come sapete, non tutti i crimini di una determinata nazione vengono diffusi in tutti il mondo. Diciamo che, solo i crimini più eclatanti vengono diffusi oltre i confini nazionali. Kira ha ucciso solo i criminali di altre nazioni che hanno compiuto crimini  più eclatanti, per esempio un tale Joseph Wright, un assassino Statunitense che ha ucciso 10 persone. Mentre oltre ad aver punito i criminali Giapponesi che hanno commesso crimini terribili, ha punito anche quelli che hanno compiuto crimini meno eclatanti, come ad esempio Eiji Nakano responsabile per aver stuprato una ragazza. Ho controllato e l'identità di questo crimanale è stata resa pubblica solo in Giappone -
-Grazie Near, sei stato molto esaustivo - rispose Gevanni
 
**
 
Hikari si trovava fuori la scuola. Con Light, ovviamente
-Credo che oggi non andrò a scuola- afferma la ragazza
-Meglio così, mi sarei solo annoioato- controbbatte lo shinigami 
-Hikari-Chan!- una voce squillante interrompe i pensieri di Hikari.
-Ciao Ayame-Chan- risponde freddamente
-Come va? Hai sentito la notizia?-
-All'incirca- risponde in maniera indifferente Hikari
-Come all'incirca? C'è un nuovo Kira in circolazione...-
-Ah si... Sinceramente ne sono un po' sollevata-
-Anche io sinceramente...Anche se mio padre, che lavora alla centrale di polizia di Tokyo ha detto che c'è già quel famosissimo detective sulle sue tracce... dice che lavora a stretto contatto con lui! Non è grandioso? -
-Si è stupendo, congratulati con lui da parte mia...Scusa Ayame-Chan ma  ora devo andare...-
-Come devi andare!? Non vieni a scuola?-
-Uh, mi annoio. Ho già voti alti, un'assenza non mi abbasserà la media...-
-Beata te..- Rispose pensierosa Ayame -Allora ciao!-
-Ciao Ayame!-
-Ah Hikari-Chan...-
-Si?- rispose con aria interrogativa Hikari
-Sta attenta.- 
-Non ti preoccupare Ayame!- disse di fretta Hikari per non correre il rischio di essere vista da qualche professore
Ayame restò a guardare la ragazza svanire per qualche istante. Si passò la mano fra i suoi lunghi capelli castani e si avvio verso l'istituto continuando a pensare alla sua amica.
 
Intanto Hikari, a passo svelto, era entrata nel parco vicino alla scuola.
-Quella tua amica sembrava preoccupata, Hikari-Chan- affermò lo shinigami
-Ah, Lei...Lei si preoccupa sempre per me- 
Light non rispose.
-Light-Sama- continuò lei. -Ayame mi sarà utile...Hai sentito che ha detto? Suo padre lavora alla centrale di polizia di Tokyo, e ha detto che quello strano investigatore famoso, ha la sede proprio là e lavora con lui.- disse convinta sedendosi sul prato
-Così intendi fare?- chiese Light, sapendo che la ragazza avesse qualcosa che le passava per la mente
-Ho una mezza idea..- rispose con un sorrisino.
Intanto Hikari si alzo e si avviò verso la parte più interna del parco ma camminando, ovviamente sempre a passo svelto, si scontrò con qualcosa, o meglio qualcuno.
Hikari cadde a terra. 
Notò con sorpresa che la cosa contro la quale aveva sbattuto una manciata di secondi fa, non era altro che un ragazzo.
Hikari, lo fisso a lungo.
Non poteva crederci.
-Ti sei fatta male?- chiese il ragazzo
-N-No...sto bene, grazie per l'interessamento-
dopo di che i due si fissarono a lungo.
-Allora io vado- interruppe il silenzio il ragazzo -Ciao, e mi raccomando sta attenta la prossima volta!- 
il ragazzo le sorrise.
-Ciao!- rispose Hikari ancora confusa.
-L'hai notato, eh Hikari?- disse lo Shinigami stando bene attento ad aspettare che il giovane si fosse allontanato.
-Quel ragazzo... Non riuscivo a vedere la sua durata vitale...- Disse Hikari laconica con lo sguardo fisso nel vuoto.
Light stava accennando una risata.
-Cio' significa- continuà lei -Che lui, è un possessore di un Death Note!-
 
CONTINUA!

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Capitolo 7
*** Capitolo VII: The Anoter Owner. ***


 Capitolo VII: The Another Owner. 
Ovviamente sono di nuovo in ritardo. Scusatemi!
Comunque ecco il nuovo capitolo :3 Mi piace abbastanza perchè, oltre ad essere accenata (per ora) la storia del nuovo possessore, c'è una parte in cui descrivo i pensieri di Light! Bhè che dire...Buona lettura e scusaremi per aver aggiornato alle 2 meno 20 di notte xD


 
Fino a due giorni fa Hikari non credeva fosse possibile l'esistenza di Shinigami.
Non credeva esistessero quaderni che uccidono persone e non credeva neppure che in futuro avrebbe posseduto degli occhi capaci di vedere la durata vitale delle persone e il loro nome.
In solo due giorni le sue sicurezze sono crollate come un castello di carte alla prima folata di vento. Ora arrancava nel buio cercando di ricostruire quel castello, ma per ricostruirlo dalle fondamenta aveva bisogno di lucidità, ma purtroppo la sua si stava lentamente affievolendo. Doveva riprendere la situazione in mano. Doveva ritornare razionale come lo è sempre stata.
Certamente la possibilità che esistesse un altro possessore non le aveva mai sfiorato la mente. Questo fino ad una manciata di secondi fa.
Aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto. Rimase in piedi a fissare il nulla per circa un minuto, fino a quando lo Shinigami non decretò che si era stufato di osservarla imbambolata a guardare l'orizzonte.
Hikari si riprese all'istante e senza fiatare continuò a camminare con l'obbiettivo di sedersi sulla prima panchina libera. Non faticò molto a trovarne una, dato che l'intero parco era desolato; Erano tutti al lavoro oppure a scuola, quindi a parte i piccioni che svolazzavano di quà e di là, si sentì sollevata all'idea di essere soli, in modo tale che potesse parlare con Light senza che nessuno la prendesse per una pazza squinternata.
A rompere il silenzio fu lo Shinigami -Cosa hai intenzione di fare?- 
-Ecco, non ne sono sicura...forse cercherò di parlarci...però se non condivide le mie idee non saprei davvero cosa fare.-
-Potresti ammazzarlo.-
Silenzio.
-No. Io non uccido persone innocenti. Solo criminali. Te lo sei scordato?- Rispose dopo un po' la giovane in maniera leggermente indignate per l'affermazione di Light.
-Non arrabbiarti era solo un consiglio. Comunque ci sono altri modi per convincerlo...-
-Ossia?-
-Avanti non ci arrivi proprio Hikari? E'un uomo, e gli uomini sono facilmente corrompibili...soprattutto davanti ad una bella ragazza.-
Lei gli lanciò un'occhiata in cagnesco
-Ed io dovrei usare il mio corpo per corrompere un ragazzo?- Rispose in maniera ostile la ragazza.
-Non proprio tutto il tuo corpo...basta anche indossare un vestito leggermente corto...-
Il suo sguardo ostile si trasformò in un'espressione sbalordita.
-Non credo si faccia ingannare così facilmente, e poi stiamo mettendo il carro davanti i buoi...Magari condivide le mie stesse idee.-
-Hai gli occhi dello shinigami quindi dovresti aver letto il suo nome...Non te lo sarai mica scordato, vero?-
-Come potrei scordarlo? Lo ricorderei anche fra cent'anni.-
Yami Aomori.
 
***
-Ehi Yami, ti vedo pensieroso... - disse una voce.
-Quella ragazza...era un po' strana...appena mi ha visto ha avuto una strana reazione...potrebbe essere...-
A quel pensiero Yami restò pietrificato, e fu più che sicuro di aver perso un battito.
-Che ti succede Yami?- 
-Quella ragazza...potrebbe essere l'altra posseditrice...Lei potrebbe essere Kira! -
A quella evantualità il ragazzo non ci avrebbe mai pensato, Come non avrebbe mai immaginato che esistessero quaderni capaci di uccedere le persone. Eppure era la realtà. Non potrebbe mai dimenticare quando, una settimana fa, trovò il suo Death Note. Lo trovò per caso, tornando da scuola. Ed è proprio da quella dannatissima settimana che cominciò il suo calvario. Non credeva fosse possibile. 
'Forse è solo lo scherzo di qualcuno'. Questo fu il suo primo pensiero.
Niente di più sbagliato.
Così inevitabilmente accadde l'irreparabile. Yami uccise.
Inutile dire che i sensi di colpa lo attanagliarono e la paura di essere scoperto lo costrinse a passare non poche notti insonni.
Ed ora l'idea che ci fosse un'altra assassina a piede libero, come lui daltronde, lo logorava.
-Se vedendomi è rimasta sconvolta, probabilmente a differenza mia, ha gli occhi dello shinigami. E poi sapevo che Kira usasse un death note! Però non sarò di certo io a compiere il primo passo. Sarà lei a decidere se incontrarmi o meno, dato che saprà sicuramente il mio nome. Io mi limiterò ad aspettare. Poi sicuramente frequenta la mia stessa scuola, dato che ha la divisa scolatisca del mio liceo. -
-Magari avrai un'altra spasimante!-
 -Non dire stupidaggini, Ryuk.-
 
***
-Hikari, dove stai andando?- urlò lo shinigami.
Sapeva che la ragazza era incredibilmente imprevedibile, ed effettivamente si aspettava che si alzasse di scatto per correre chissà dove, ma almeno gli avrebbe potuto dare uno straccio di informazione, magari non su cosa volesse fare, ma almeno sulla destinazione da raggiungere.
Rincorrendo la ragazza, Light non potè far a meno di pensare che essere uno Shinigami l'aveva davvero cambiato. Durante la sua vita da umano, e quindi da possessore di Death Note, non poteva permettersi di fare una semplice passaggiata nel parco, o almeno poteva farlo solo all'inizio, quando le acque erano ancora calme.
Ma quando la tempesta di abbattè su di lui, divenne del tutto un'altra persona. Ora invece poteva fare tutto quello che voleva, e anche se spesso si annoiava, soprattutto durante le ore notturne, gli stava bene così. Infondo non si è mai pentito  aver scelto quella ragazza. Per quanto poteva sembrare una sociopatica, infondo era una normalissima, e giovanissima ragazza. Anche se provava a mascherare i suoi sentimenti, quest'ultimi erano sempre presenti nel suo animo, e nessuna maschera avrebbe mai potuto nasconderli del tutto. Inizialmente si sentì perfino in colpa, perchè era sicuro che alla fine Hikari avrebbe fatto la sua stessa fine prima o poi, anche se sperava più nel poi, ma comunque la sua fine sarebbe giunta, Un giorno, forse lontano, ma comunque sarebbe arrivata. I suoi sensi di colpa si affievolirono e poi scomparsero del tutto quando ritornò a pensare alla monotonia delle sue giornate nel mondo degli Shinigami. Preferiva di gran lunga divertirsi gurdarla mentre si complicava la vita, anche se ovviamente a suo discapito. Lui era fatto così e dato che ora è diventato uno Shinigami, aveva deciso di non dare conto a nulla, neanche della vita di Hikari.
Mentre lo Shinigami era assorto nei suoi pensieri, si ritrovò di fronte casa di Hikari.
Light aveva seguito la ragazza senza neanche rendersi conto di dove lo stesse portando.
Non appena mise piede in casa la ragazza si catapultò nella sua stanza accendendo in fretta e furia il suo computer e posandolo sulle sue gambe.
Cercò di trovare quante più informazioni possibili su quel ragazzo, e dopo un po' la sua ricerca diede i suoi frutti; Ovviamente il suo nome è Yami Aomori, da come si poteva dedurre dalla sua divisa scolastica frequesta la sua stessa scuola, solo che a differenza di Hikari, lui era all'ultimo anno. Aveva un'ottima media di voti e apparteneva ad una famiglia facoltosa di Tokyo. Insomma era completamente perfetto. Le sembrava davvero strano che una persona come lui avesse un death note. Dopo un bel po' di tempo riuscì a trovare il suo indirizzo. 
Era decisa ad andare a casa sua, ma si rese conto che ormai l'ora di pranzo si stava avvicinado ma soprattutto si rese conto che sua madre non si decideva a tornare a casa. Iniziò seriamente a preoccuparsi ma poi si rese conto che quello fosse un comportamento tipico di sua madre.
Dopo aver mangiato un boccone, andò in camera sua per cambiarsi la divisa scolastica. Optò per un vestitino viola scuro con una giacca nera.
Dopodichè di diresse verso l'abitazione dell'altro possesore. Dopo aver passato una mezz'ora sulla metro finalmente arrivò a destinazione. Si trovò dinnanzi un'enorme villa e dopo varie esitazioni decise di bussare.
Il cancello della villa si spalancò davanti ai suoi occhi, e dopo poco la porta d'ingresso fece lo stesso. Ad aprirla fu proprio lui.
Si squadrarono a lungo.
Gli occhi blu di lei si immersero negli occhi neri di lui e Hikari non potè fare a meno di notare che entrambi avessero lo stesso colore di capelli; Nero corvino.
A interrompere il silenzio fu proprio il ragazzo.
-Mi aspettavo che saresti venuta. Prego, accomodati. Mi vuoi dire il tuo nome oppure devo semplicemente chiamarti Kira?-
CONTINUA!!

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII: Only Wrath ***


Ciao a tutti! Eccomi con il nuovo capitolo! 
Non so se qualcuno se n'è accorto ma inventando nuovi personaggi ho voluto 'giocare' un po' con i loro nomi xD Allora il nome della protagonista, Hikari, significa 'Luce' e quindi ha lo stesso significato del nome Light. Invece il nome del nuovo possessore è Yami che significa 'Oscurità', ed è proprio il contrario di luce, che è appunto il significato del nome di Hikari e Light! Un applauso a chi se n'è accorto!! :D
Ora vi lascio al capitolo, Buona Lettura! E ovviamente mi farebbe tanto piacere se lo recensiste anche solo per dire che vi fa schifo! 
 
* * *
 
   Capitolo VIII: Only Wrath 

-Mi aspettavo che saresti venuta. Prego, accomodati. Mi vuoi dire il tuo nome oppure devo semplicemente chiamarti Kira?-
porca troia.
bastò un nanosecondo per far pentire Hikari della sua scelta. Era stata troppo avventata, ma il desiderio di non essere più sola aveva preso il sopravvento.
L'idea che Yami avesse già capito che lei fosse Kira le era già passata per la testa, ma non avrebbe di certo pensato che fosse così schietto. Le sembrava un ragazzo a modo, ma forse si sbagliava.
Hikari si sentiva una pecorella smarrita, si sentiva debole e fragile. Doveva riprendere la situazione in mano, perchè lei infondo era Kira, la dea del nuovo mondo e non poteva di certo farsi mettere i piedi in testa dal primo che capita.
-Allora? Non mi vuoi dire il tuo nome?-
-Sono Hikari.-
-Hikari....-
-Hikari e basta. Non hai bisogno di sapere altro di me.-
-Accomodati pure.- Dicendo queste parole Yami le fece cenno di entrare.
La sua casa era enorme; Vi era un grande soggiorno con una rampa di scale in marmo. Non le fece fare un giro per tutta la casa, ma la portò direttamente in camara sua.
-Qual buon vento ti porta qui?- Disse Yami accennando un sorriso.
-So che sei un possessore e dato che sai che io sono Kira vorrei chiederti di diventare mio alleato.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti ti uccido, prendo il tuo death note e lo do a qualcun'altro degno della mia fiducia.- Hikari stava bluffando ed anche Light ne era consapevole.
-Vedo che non mi dai molta scelta- rispose a tono Yami. -Comunque anche senza essere sotto minaccia, ti avrei aiutato lo stesso.-
-Meglio allora.-
-Non credi che dovremmo mostrarci i nostri rispettivi quaderni per toccarli e vedere i nostri shinigami?-
Hikari fece silenzio per un secondo per poi annuire. Odiava i convenevoli, ma pensò che forse era meglio mostrare almeno un minimo di interessamento. 
Mentre prendeva il suo quaderno, buttò un'occhiata veloce a Light. Per lei, le sue espressioni sono sempre state un mistero, era sempre impassibile. Ed anche oggi non faceva eccezione.
Presero contemporaneamente i loro quaderni e li toccarono a vicenda.
Hikari restò sbalordita. Quello Shinigami non era per niente come Light. Questo non aveva nulla di umano. Mentre Light era oggettivamente bello, questo non sembrava umano, però in un certo era buffo. Non la spaventava, anzi, quando lo vide accennò un sorriso.
-Ryuk...- disse Light -Da quanto tempo non ci si vede.- 
-Light...Avevo sentito qualcosa riguardo al tuo essere diventato Shinigami...Ma credevo fossero solo voci...Spero che tu non mi serba rancore per averti...Come dire... Spedito all'altro mondo.-
-Non ti preoccupare, Ryuk...Sai essere Shinigami è molto che essere un umano...-
-Scommetto che la scelta della ragazza non sia stata casuale, o sbaglio? -
-Ovvio Ryuk, ti sembro il tipo che si affida alla casualità? Tu invece hai usato lo stesso metodo che usasti con me, vero?-
-Si, sai mi stavo annoiando...-
-Quindi lui era il tuo Shinigami...- Disse Hikari atona.
-Esatto- Rispose Light allo stesso modo.
-E ti ha ucciso- Replicò la ragazza.
-Esatto- Questo invece era Ryuk, che come al solito rispose con un ghigno sul volto.
Un silenzio glaciale pervase l'intera stanza.
-Hikari, pensavo fossi venuta per parlare con me e per chiedermi di aiutarti...- Yami spezzò il silenzio ed Hikari lo benedisse mentalmente per aver parlato per primo.
-Si, certo. Per ora inizia semplicemente a scivere i nome dei criminali sul death note, io non ho tempo di farlo perchè sono impegnata a fare altre cose...-
-Altre cose...tipo?-
-Tipo entrare nel computer della polizia di Tokyo.-
-Se hai bisogno di una mano io sono abbastanza bravo con i computer-
-Te ne sarei grata, ora devo proprio andare...- Disse Hikari avviandosi verso la porta.
-Aspetta. scambiamoci i numeri di telefono. Non si sa mai.- Disse Yami afferrandola per un braccio.
-Si, giusto...- 
Si scambiarono i numeri di telefono dopodiche Hikari scese al piano di sotto e se ne andò velocemente.  Tornò a casa abbastanza presto, ci mise soltanto tre quarti d'ora e, dato che aveva usato i mezzi di trasporto e casa sua si trova dall'altra parte della città, si disse che infondo non aveva fatto troppo tardi.
Ormai si trovava a pochi metri da casa sua quando un poliziotto la fermò. Tutta la sua casa era circondata da pattuglie della polizia e vi era persino un'ambulanza. Hikari Sembrava molto sicura di sè, infatti il pensiero che avessero scoperto la sua identità non le passò neanche per la mente. 
-Sei tu la figlia di Sasaki Hana?- Chiese il poliziotto. Aveva un'espressione costernata, il che face preoccupare non poco la ragazza che rispose con un secco -Cosa è successo a mia madre?- come se avesse capito che un avvenimento grave le avrebbe modificato il corso della giornata, o addirittura della vita.
-Mi dispiace, sua madre è stata vittima di una rapina finita male e....-
-E cosa?- lo interruppe la ragazza visibilmente preoccupata
-E abbiamo fatto tutto il possibile, ma i rapinatori erano armati e...-
-E' morta.- Non era una domanda, era più una triste costatazione.
-E' morta.- ripetè Hikari più a sè stessa che al poliziotto.
-Mi dispiace.- Si limito a dire il poliziotto.
Mi dispiace un corno. 
Dagli occhi blu di Hikari iniziarono a scendere copiose lacrime e aveva un'espressione di rassegnazione dipinta sul volto.
Era rimasta immobile come di ghiaccio. Light non se ne meravigliò troppo, ormai aveva capito che quando la ragazza subiva uno shock, tendeva ad immobilizzarsi.
E rimase così, per ore. Le lacrime non le bagnavano più le guance.
Molti poliziotti tentarono di dirle qualcosa, di smuoverla ma niente. Tentarono persino di portarla all'ospedale, ma non andò a buon fine.
Il poliziotto che parlò con lei all'inizio decise che probabilmente la ragazza si sarebbe rispresa da sola, così richiamò tutti i componenti della pattuglia e se ne andarono.
Rimasero soli. 
Hikari dopo un po' si riprese, ma il suo sguardo non fu mai più lo stesso.
-Light.- Affermò con fermezza -Andiamo, entriamo in casa. Devo darmi una mossa. Se solo avessi ucciso quei criminali prima, mia madre non sarebbe morta. E domani morirà altra gente, e poi altra ancora. Devo sbrigarmi ad eliminare il marcio della società altrimenti altra gente innocente morirà.-
Si avviarono velocemente a casa.
Hikari non provava più tristezza o malinconia. 
Nel suo cuore c'era posto per un unico sentimento: Rabbia. 

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Capitolo 9
*** Capitolo IX: Darkness. ***


Capitolo IX: Darkness.

Salve a tutti! In questo capitolo non ci sono grandi novità, infatti è un capitolo di passaggio. Non vi preoccupate nel prossimo ci sarà una grossa novità!! Ovviamente mi farebbe piacere trovare tante recensioni! c: :3 A fine capitolo troverete un'immagine di Hikari fatta dalla meravigliosa AsaYuni (Grazie ancora <3)
Detto questo, buona lettura! 

* * * 

Hikari non ha mai visto una notte più buia di questa.
Fuori era così buio che non riusciva a distinguere le figure dei palazzi. 
Non aveva neanche mai sentito una notte più silenziosa di questa.
C'era così tanto silenzio che riusciva a sentire le folate di vento abbattersi sugli alberi, segno evidente che l'autunno ormai era alle porte. 
Era notte particolarmente fredda, a dir poco gelida. Hikari avrebbe persino giurato di aver sentito anche qualche gocciolina d'acqua cadere sull'asfalto, gelido anch'esso.
La notte era passata, le erano sembrati giorni, anni addirittura. No, era solamente una notte. La notte più lunga della sua vita era passata e con essa anche la tempesta. 
La tempesta delle sue emozioni, la confusione, il disagio, la delusione e, perchè no, anche senso di colpa. 
Piano piano le luci dell'alba si diradavano sulla città di Tokyo, ancora invasa da una sottile coltre di nebbia, residuo dalla sera prima.
E così la notte era passata, troppo lentamente per i suoi gusti. 
Forse perchè non era più abituata a provare così tante emozioni, a continuare a sentirsi una miserabile. Dopo la morte di suo padre, credeva che il suo impenetrabile guscio avrebbe resitito a tutto, alla morte, alla sofferenza. Ma si sbagliava. Era stato tutto troppo veloce, come fulmine a ciel sereno. Una tempesta si era abbattuta sulla sua vita. Di nuovo.
Sospirò e poi rimase in silenzio a lungo. Neanche scrivere il nome dei malviventi che avevano ammazzato sua madre era servito a qualcosa.
In un batter d'occhio era pronta per uscire ed affrontare il mondo da sola.
- Light, sei uno shinigami...Non puoi provare emozioni, giusto?-
Annuì semplicemente.
- Allora voglio anche io diventare una shinigami, in fututo magari.-
-Sai, non è facile come pensi. Tutti gli shinigami sono stati umani,sai? Solo che man mano i loro ricordi si affievoliscono. Ad esempio per adesso ricordo solo la mia vita da quando sono entrato in contatto con il death note. Prima di esse, vi è il buio. Col passare degli anni dimenticherò tutta la mia vita terrena, dimenticherò la mia famiglia, dimenticherò L e dimenticherò anche che sono stato un possessore di death note. E avere la consapevolezza di tutto questo non è di certo piacevole. Ma ci ho fatto l'abitudine.- 
Hikari notò un velo di malinconia nelle sue parole.
Si apprestò a raggiungere l'istituto, ma appena si ritrovò davanti ad esso, fu colta dall'indecisione. Avrebbe proprio voluto andarsene, distrarsi. Ma purtroppo qualcosa lo impedì. Qualcuno a dire il vero.
- Hikari-Chan! Come stai?- Chiese Ayame abbracciandola.
- Sto bene.- rispose freddamente
Ayame iniziò a piangere ed Hikari non ne capiva proprio il perchè; Se qualcuno avrebbe dovuto piangere, quel qualcuno sarebbe stata proprio lei, infondo era morta sua madre, non quella di Ayame-Chan.
- Mi spieghi perchè stai piangendo?-
-Hikari-Chan, è che...Mi sono preoccupata tantissimo- disse tirando su col naso.
-Mia madre non è mai stata presente, non ci sarà una differenza abissale...- Disse la ragazza sperando che l'amica se la fosse bevuta; In realtà lei soffriva come un cane, ma secondo lei sarebbe stato meglio non mostrare i propri sentimenti.
-Ora scusa Ayame, ma devo entrare in classe...- continuò poi la ragazza.
-Aspetta vengo anche io!- disse Ayame raggiungendola per poi camminare accanto a lei.
 

 *  *  *
 

Nonostante fosse abbastanza presto, le 7 e 30 circa, Near era già sveglio da un pezzo.
Si era scervellato a lungo, ma alla fine aveva trovato una soluzione: Aveva notato che gli orari dei decessi delle vittime raggiungevano il picco massimo durante il pomeriggio e la sera, il che significa che anche questo Kira era uno studente e ricontrollando ancora gli orari aveva notato  che doveva essere uno studente del liceo. Le probabilità erano del 65%, no forse un po' di più, il 70%.
Solo dopo pochi minuti d'attesa, arrivò finalmente la notizia che probabilmente avrebbe dato una svolta decisiva alle indagini. Ieri sono morti due individui accusati di aver rapinato ed uccisa una giovane donna. Quando sono morti ,ovviamente per mano di Kira, le informazioni su di loro non erano ancora state divulgate; Il che significa che Kira abita nella prefettura di Tokyo e che, dato che sono morti 3 ore dopo aver commesso l'omicidio, o Kira fa parte della polizia, dato che la loro foto e il loro nome circolava nei documenti della polizia, oppure Kira era un familiare della donna a cui è sono state mostrate la foto e i nomi dei criminali. Prendendo in considerazione la prima deduzione, doveva essere sicuramente la seconda ipotesi e Kira doveva essere per forza un suo familiare.
'E' possibile che la soluzione sia così semplice?'
Non è detto che anche questo Kira sia più intelligente per primo, quindi decise di farsi dare informazioni riguardante la famiglia della donna. Con sorpresa notò che l'unica sua parente era una ragazzina, 16 anni appena, di nome Hikari. Tuttavia le sue erano solo supposizioni, troppo poco per arrestarla con la devastante accusa di essere Kira così ordinò a Gevanni di pedinarla. 
Tutto sembrava semplice, forse anche troppo.
 

* * *


Le lezioni passarono in fretta e non appena finirono Hikari si catapultò a casa di Yami, dato che non l'aveva notato a scuola. Yami la fece accomodare in camera sua e iniziarono a discutere.
-Yami, ho deciso di fare una mossa rischiosa. Ho volutamente indirizzato i sospetti su di me. L'unica cosa che ti chiedo è di continuare a scrivere i nome dei criminali sul death note. Solo questo.-
-Hikari sei impazzita? Perchè l'hai fatto? so che sei sconvolta dalla faccenda di tua madre però...-
-Mia madre non c'entra nulla. L'ho fatto perchè mi devo sbarazzare di quel finto L. Mi sono scocciata di questa situazione, ecco perchè l'ho fatto. Poi fidati di me, vedrai che ci sbarazzeremo di questo detective al più presto. Dato che non hanno prove inizieranno a pedinarmi, ma io sono ad un passo davanti a loro perchè non sanno che posseggo gli occhi dello shinigami. Quindi stà tranquillo.-
-Va bene. Sto calmo solo perchè mi fido di te e della tua intelligenza. Però vedi comunque di stare attenta.-
-Naturale.-
Yami gli offrì da bere e dopo poco la ragazza se ne andò. 
Inevitabilmente il ragazzo iniziò a chiedersi perchè stesse aiutando quella ragazza, o meglio Kira. Sapeva di essere un disilluso e prima di adesso l'idea di migliorare il mondo non gli era mai passata per la mente. Forse l'incontro con quella ragazza, aveva riacceso la speranza che albergava in lui.
Forse l'aveva davvero cambiato.
 
Dopo poco tempo Light avvisò Hikari di essere seguita, probabilmente da un'agente di polizia. Chiarì subito che non lo faceva per lei, ma lui stesso, poichè l'infastiva l'idea che qualcuno gli stesse appiccicato, anche se non poteva vederlo.
Hikari lo ringraziò e disse che non dubitava che l'avesse fatto per se stesso, non sia mai che Light lo shinigami aiutasse una povera fanciulla indifesa.
Avevano già iniziato a pedinarla, il che significa che il suo piano era iniziato.
se il suo piano avesse funzionato, lei avrebbe vinto. Il mondo cambierebbe drasticamente, niente più violenza, niente più soprusi.
La nuova era di luce era ormai alle porte.

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Capitolo 10
*** Capitolo X: Brotherhood and Friendship. ***


Death Note: Another Story
Capitolo X: Brotherhood and Friendship


*

Era pomeriggio inoltrato ed erano passate circa due ora da quando Light Sama l'aveva avvisata della presenza del poliziotto che la seguiva.
Ciò stava a significare che il suo piano di farsi notare dalla polizia, aveva funzionato alla grande. Inoltre non avevano ancora posizionato telecamere e cimici in casa sua, il che significava che era ancora in tempo per la fase due.
Si affrettò a chiamare Ayame Chan per invitarla a casa sua per discutere di questioni di vita o di morte. Effettivamente la questione non era proprio di vita o di morte, almeno a suo dire, ma così facendo avrebbe convito la sua amica a presentarsi a casa sua il più presto possibile.
Questa mossa, seppur azzardata, segnerebbe la fine della fase due.
Dopo circa dieci minuti, Ayame si presentò tutta trafelata a casa sua. 
Hikari si chiese come la ragazza ebbe fatto a presentarsi a casa dopo solo dieci minuti, dato che la sua abitazione si trovava a venti minuti minimo dalla sua. Poco importa.
Dopo averle offerto da bere e da mangiare, fece accomodare la ragazza nella sua stanza.
Decise di assumere un'aria melodrammatica per dare maggiore intensità a ciò che stava per chiederle.
Le dispiaceva chiederle questo, dato che imprecherebbe l'intromissione della sua compagna di classe nel caso Kira, ma lei era l'unica ad avere un padre che lavorasse nel quartier generale dove ha sede l'oganizzazione per stanare Kira e che, guarda caso fosse proprio suo padre a pedinarla. Solo lei poteva fare questo, in più sapeva perfettamente che, per qualche motivo a lei sconosciuto, Ayame stravedesse per lei.
Magari aggiungo qualche lacrima, tutto diventerebbe più realistico.
-Ayame Chan...Ho bisogno del tuo aiuto...- 
-Hikari Chan dimmi tutto! Sai che potrai contare sempre su di me!- Rispose l'amica, già visibilmente preoccupata.
-Mi sono ficcata in una faccenda molto più grossa di me...- 
Fece una breve pausa per far scendere qualche lacrima.
-Ayame Chan...Devi sapere che...Sono io Kira.- Disse facendo scorrere quante più lacrime possibili.
-Come sei tu Kira? Non mi stai prendendo in giro?-
-Ti ho mai preso in giro, io?-
ehm...
-No certo che no, Hika Chan.-
-Ho bisogno del tuo aiuto...La polizia sta per scoprire tutto, e se capiscono che sono io Kira  mi daranno sicuramente la pena capitale!- 
-C-Come la pena capitale! Hikari Chan...- La ragazza iniziò a piangere a perdifiato
-Oggi ho notato che un poliziotto mi sta pedinando...Ayame, se mi dovesse succedere qualcosa...-
-No!- ribattè la ragazza -Non ti succederà nulla perchè io ti aiuterò!-
-Non posso metterti in mezzo, è una questione pericolosa e lo sai...In più la persona che mi  sta pedinando è addirittuta tuo padre...Non posso metterti contro di lui.-
-Chissene frega!- esclamò la ragazza -Io credo che le idee di Kira, le tue idee, siano giuste!  Con Kira al comando il mondo conoscerebbe la pace! I crimini si sono abbassati addirittura del 75%! L'ha persino detto mio padre...Ora però spiegami...Dimmi come fai ad uccidere i criminali!-
-Basta che scriva il loro nome su questo quaderno. Però ho bisogno di averli prima visti in faccia.-
Ayame fece per toccarlo quando Hikari la fermò.
-Aspetta- disse la corvina -prima di toccarlo devi sapere che non appena lo sfiorerai vedrai uno Shinigami...-
-Uno S-Shinigami? -
Hikari annuì e le porse il quaderno. 
Non appena Ayame lo toccò, Riusci a distinguere la figura di Light, proprio accanto alla sua amica.
Fece un piccolo sobbalzò nel videre lo shinigami sbuffare sonoramente, ma fece finta di nulla e decise di continuare la conversazione con l'amica.
-Hikari Chan, dimmi cosa devo fare. Sono IO che voglio partecipare, quindi non sentirti in colpa. Non lo faccio solo per aiutarti, ma anche per aiutare il mondo intero!-
-Fammi pensare, allora...-
Non doveva pensare a niente, il suo piano l'aveva già deciso.
-Potresti infiltrarti nella polizia- aggiunse poi -Dirai a tuo padre tutte le informazioni che ti dirò riguardante il caso Kira, ma ovviamente affermerai di averle capite da sola. Probabilmente accetteranno il tuo aiuto, anche se forse non ti diranno da subito tutte le loro informazioni. Ogni volta che saprai qualcosa di nuovo, mi avviserai. Inoltre dato che dirai di essere mia amica ti offrirai di spiarmi tu stessa. Probabilmente ti metteranno delle cimici addosso, e quando questo accadrà per avvisarmi mi dirai una frase tipo 'Hika Chan, non credi che oggi sia una gran bella giornata!?'  Ed io capirò.-
-Ho capito.- affermò l'amica sicura di sè.
-Per parlarmi delle nuove infomazioni acquisite dalla polizia, dovrai semplicemente dirmi  'Mi presti il tuo diario, ho lasciato a casa il mio ed ho bisogno di sapere i compiti per domani.' così io ti passerò il mio diario e tu scriverai brevemente le nuove informazioni della polizia. Ti è chiaro?-
-Tutto chiaro. Ora dimmi le informazioni riguardante il caso Kira da dire alla polizia.-
-Certo.-
 

-

 
-Hikari Chan ora è tutto chiaro. Andrò oggi stesso al quartier generale.-
-No.- l'interruppe -Vacci domani. Tua padre sa che sei venuta prima a casa mia, e questo comportamento potrebbe essere sospetto.-
-Ho capito. Sei un genio!- Disse Ayame sorridendo.
-Ora va a casa che si è fatto tardi. Ci sentiamo domani...- Disse accompagnandola alla porta.
-Ciao Hika Chan!!- 
Dopo neanche cinque minuti, Hikari ricevette un'altra visita; Era Yami.
-Che ci fai qui?- Disse la ragazza -Mi stanno pedinando, e potrebbe essere sospetto...-
-Mh, stai diventando paranoica- rispose il ragazzo.
-Puo darsi. Come hai fatto a scoprire dove abito?-
-L'ho scoperto. Punto. Devo parlarti di una cosa seria.-
Hikari lo fece, anzì li fece, accomodare e gli offrì da bere.
Dopo poco Yami iniziò ad intavolare una discussione.
-Come va?- Le chiese.
-Vai al dunque.-
-Senti, sono preoccupato, davvero. Devi stare attenta con questa faccenda, è pericolosa...-
-Che ti importa?- Rispose cinicamente lei.
-La verità è che...- il ragazzo si interruppe per prendere fiato -Tua madre...-
-Mia madre cosa!?- Si alzò di scatto la ragazza.
-Tua madre è anche mia madre. Hikari noi siamo fratelli.-
-Non prendermi in giro, non è divertente.- Disse la ragazza sedendosi e calmandosi.
-Non ti sto prendendo in giro. Tua madre si assentava molto per far visita a me... Quando mi ha concepito era molto giovane e quindi mi diede in adozione. Ho scoperto tutto ciò da poco anche io, da quando è morta la mamma...-
-Ho...un fratello !?- Chiese più a sè stessa che al diretto interessato.
Yami annuì.
-Ora è meglio che vada - aggiunse infine -Ci vediamo domani, Ciao-
-Ciao- rispose freddamente lei.
 
Il giorno dopo, Ayame si presentò al quartier generale.
Si trovò davante due omoni che dopo varie domande la fecero entrare senza grossi problemi. La condussero in una grande stanza, un po' angusta per i suoi gusti, ma umanamente accettabile. Vi era molto disordine, infatti per terra giacevano quantità industriali di puzzle.
Nella stanza vi erano varie persone, presumibilmente poliziotti. Sembravano tutti uguali.
Gevanni le si avvicinò.
-Ayame Chan, che ci fai qui? Sto per andarmene, ho impegno di lavoro...-
-Fermo papà. Devo parlarvi- disse in maniera decisa -Riguarda il caso Kira.-
Tutti prestarono attenzione alla nuova arrivata.
-Osservando l'orario delle persone uccise da quel criminale, sono riuscita a capira che probabilmente Kira è uno studente. In più vengono puniti anche i criminali Giapponesi le cui notizie non vengono diffuse nel mondo, quindi probabilmente Kira è Giapponese.-
-Ottima inuizione- si sentì dire da uno dei poliziotti.
Suo padre invece la guardava allibito.
-E non è tutto. Credo addirittura che...- si fermò per riprendere fiato -Che Kira sia una mia compagna di classe!- Disse alzando il tono di voce.
Improvvisamente si aprì una porta dinnanzi a lei.
Nella stanza fece capolino un ragazzo poco più alto di lei, con dei capelli di un inusuale colore bianco e con dei vestiti dello stesso colore.
-Kira è una studentessa della tua scuola, eh? Spiegati meglio-
-Allora purtroppo la madre di questa mia amica è stata assassinata, ma gli assassini sono stati giustiziati da Kira dopo pochissimo tempo. Quindi magari è stata lei a giustiziarli dato che...-
-Basta così Ayame!- La interruppe Gevanni.
-Falla continuare- Affermò Near.
-Io voglio unirmi a voi! Voglio catturare Kira! Posso spiare quella ragazza per voi e...-
-Questa è un 'ottima idea- questa volta fu il ragazzo ad interromperla.-Domani provvederemo a riempire di telecamere la sua stanza. In più metteremo delle cimici sui tuoi vestiti per verificare che tu non stia bluffando e non la stia aiutando...-
-Perfetto. Fate quello che volete. Sono pronta a tutto per la giustizia.-
In un certo senso l'ultima frase non era una bugia.
-Essia. Prenderai parte alle indagini. Però non devi fare troppe domande. Non ti riveleremo come Kira uccide le vittime e non ti daremo tutte le informazioni inerenti al caso. - Sentenziò Near.
Ce l'aveva fatta. 
 
* * *
 
Il giorno dopo Hikari si svegliò di buon'ora nonostante le poche ore di sonno causate dalla rivelazione di Yami.
Aveva un fratello.
Ancora confusa e leggermente assonnata, uscì di casa per avviarsi a scuola.
Non appena entrò nel cortile dell'istituto, vide Ayame venirle incontro.
-Hika Chan, non credi che oggi sia una gran bella giornata!?-
-Si, anche se fa un po' troppo caldo, per i miei gusti.- Rispose.
Aveva capito.
La fare due del suo piano era ufficialmente terminata.




Angolo dell'autrice:
Finalmente ho aggiornato anche questa fic *Canta l'halleluja* xD
Questo capitolo è moooolto importate e pieno di rivelazioni! 
 Mi farebbe piacere conoscere il vostro parere, quindi per favore recensite, anche se solo per dirvi che vi fa schifo! C:
La foto di Light in versione Shinigami è stata trovata da un mio amico, Aniello Yagami, su internet, quindi non mi appartiene.
Spero vi sia piaciuto! :)
Un bacione
la vostra Hell girl.

 

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