Another day in this jungle

di whatmakemebeautiful
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo primo. ***



Capitolo 1
*** - prologo. ***



 Another day in this jungle.

-prologo-






Avete  presente quelle ragazze che vogliono sempre essere al centro dell'attenzione, che vorrebbero fare le attrici o le modelle ? 

Quelle che quando le vedi non puoi fare a meno di esclamare 'wow'? 

Ecco io sono l'opposto. 

Stare sotto i riflettori da quando avevo più o 2 mesi mi ha fatto capire due cose molto importanti; la prima è che non sarai mai bella o intelligente

 abbastanza per qualcuno e che se ci sono dei paparazzi in giro non devi mai piegarti per raccogliere qualcosa, finiresti di sicuro con il culo all'aria 

in copertina.

Io sono Alli Bridge , nata il 30 agosto del 1996  a Santa Monica in California. Ogni anno ho cambiato casa, amici e professori  tutto per la fama, 

una cosa che mi tormenta tutti i santi giorni.

Sono una di quelle persone che preferisce un pomeriggio con gli amici a giocare ai videogiochi piuttosto che spendere ore a cercare un vestito che 

mi faccia apparire attraente agli occhi degli altri , come se non avessi abbastanza occhi puntati adddosso.

Mio padre è morto mercoledì 12 Ottobre 2011 a causa di una frattura cranica. 

' Roger Bridge , campione del mondo in equitazione è morto a causa di una caduta durante un allenamento.' 

ricordo ancora bene quelle parole, il momento preciso nel quale mia mandre con le lacrime agli occhi entrò in camera mia e mi diede la notiza,

credevo di morire. 

O almeno volevo farlo, volevo raggiungerlo lassù.

Fortunatamente non lo feci e devo tutto questo a mio fratello , probabilmente senza di lui a quest'ora ci sarebbero due funerali da celebrare.

Sono nata da due campioni del mondo di equitazione era impossibile che nel mio corpo non scorresse quella stessa vocazione, quella stessa voglia 

di cavalcare e scappare dalla rumorosa California.

Mia madre mi ripete sempre che passavo più tempo su un cavallo che a terra, ero diversa dalle altre ragazzine. 

Loro giocavano con le bambole io dovevo pulire la stalla del mio cavallo, non partecipavo ai pigiama party perchè preferivo fare un ultima 

cavalcata la sera e addormentarmi tra le braccia di mamma. 

Ero diversa , a modo mio.

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Il tempo era sempre bello  a Santa Monica , ma questo non faceva di certo cambiare il mio umore, non in quel giorno così disastroso. 

Mi diressi verso Liam, e con un solo sguardo, anche se sommersi dalle lacrime riuscimmo lo stesso a capirci.

mi bastava stringermi tra le sue ossa per sentirmi in pace.

- ti prego non andartene come ha fatto lui, non provarci più . Promettimelo - le sussurrò nell'orecchio , porgendole poi il mignolo in senso di 

promessa.

- non lo farò mai più, come potrei lasciartì tutta l'eredità di papà.- disse lei sarcastica. 

Lui era uno dei pochi ragazzi che sapevano renderla felice con uno sguardo , un abbraccio o una carezza. 

Si avvicinò a noi Harry, il migliore amico di mio  fratello che ancora scombussolato dalla notizia rimase li a fissarmi , come se fossi un mostro. 

Lo ammetto , avevo il trucco colato, gli occhi rossi e mi tremavano le gambe ma ho sempre pensato che la miglior cosa che ti più capitare nella

vita è di incontrare qualcuno che conosca a memoria tutti i tuoi errori, le tue mancanze, i tuoi passi falsi, i tuoi difetti e le tue debolezze e che 

tuttavia continui a pensare che tu sia completamente incredibile cosi come sei.

Ci conosciamo da quando ho cominciato a parlare, lui a quel tempo aveva circa quattro anni e le uniche cose che riuscivamo a fare non erano 

darci i baci sulla guancia come due innamorati dell'asilo, noi giocavamo con le macchinine , o perlomeno ci giocava lui , io ero ancora troppo piccola

e mi limitavo a guardare lui e mio fratello da lontano. 

Abbiamo vissuto insieme nella stessa casa fin da quando i genitori Harry scapparono e nel pieno della notte lo lasciarono davanti a casa nostra. 

I miei genitori ovviamente non potevano lasciarlo li, e dovettero cedere allo sguardo dolce e sincero di Liam che quando lo vide tutto bagnato fuori dal

la porta si mise a piangere come un moccioso. 

Da quel momento , visto che i soldi non ci sono mai mancati ha vissuto nella depandance. 

Ma le cose sarebbero cambiate, ci saremmo trasferiti un'altra volta e tutto sarebbe rincominciato da capo. 

Nuovi amici, nuova casa, nuovi professori ma sempre  vecchi ricordi, vecchi sogni e sopratutto vecchie speranze.




-Spazio scrittrice-

ecco la mia prima ff su i one direction. 
vorrei ringraziare una mia cara amica che mi ha aiutato a creare questa meraviglia, se si puo definire cosi. 
se anche vi è almeno un pochino piaciuta lasciatemi una recenzione e ditemi che ve ne pare . 

twitter: @xloveformyidol


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Capitolo 2
*** Capitolo primo. ***


 Another day in this jungle.

-capitolo primo-




Quella sera il mio cervello stava andando letteralmente in fumo, dopo nemmeno una settimana dalla scomparsa di mio padre ci saremmo dovuti 

trasferire di nuovo, lasciando la città che mi aveva cambiato la vita , il maneggio,  il profumo di rose il mattino presto o le mie cavalcate notturne con Harry.

Quando mia madre ci diede la notizia del trasloco non sapevo se essere triste o felice. Avrei voluto tanto rimanere in quella casa, con le solite 10 

persone che frequentavo  e la solita routine di sempre ma dall'altra parte volevo cambiare, riuscire a trovare la vera me.

- Andremo a Londra ragazzi- esclamò mia madre cercando l'appoggio dei figli nei loro occhi.

Alli e Liam si illuminarono, infatti andare a vivere in Europa era sempre stato il loro sogno fin da piccoli e la madre lo sapeva bene.

Harry non era tanto entusiasto quanto gli altri ma continuava a sorridere cercando di nascondere il dolore, avrebbe dovuto lasciare li, a un 

oceano di distanza i suoi ricordi, la sua solita vita ma sopratutto la sua ragazza.

Erano fidanzati da più o meno un anno e per la prima volta dopo tanto tempo Alli riusciva a vedere che quella ragazza faceva sentire bene Harry 

come nessuna delle altre centinaia di ragazze con cui era uscito. 

Ed ora che tutto andava bene, si era messo di mezzo la morte del suo patrigno  e il trasloco.

Sarebbero partiti il giorno dopo e questo vuol dire che gli mancavano solo poche ore per dire addio al suo primo vero amore.

'' Ti prego vieni a casa mia tra mezzora , dobbiamo parlare.'' Harry inviò il messaggio come se fosse una pasticca gigantesca da buttar giù senza 

acqua, gli provocò un dolore pazzesco prima alla gola poi al cuore.

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Il campanello suonò e Harry non poteva far a meno di andare ad aprire, sapeva che  avrebbe dovuto affrontare quei due occhi verdi color alga e 

dirgli tutta la verità, anche se avesse fatto male doveva affrontarla. 

- Harry eccomi, di cosa volevi parlarmi?- chiese Sunshine impaziente.

- Sun possiamo uscire, dovrei parlarti da solo e qui ci sono anche troppe persone a causa del trasporto.-

- certo, andiamo in terrazzo- come avrebbe fatto a dire a quegli occhi a quel sorriso a quele labbra che non si sarebbero più rivisti , che il loro 

amore era arrivato al capolinia?

- allora tesoro cosa dovevi dirmi di tanto importante- 

- eh, non sono bene come dirtelo. E' complicato da spiegare, c'è un problema.-

- Tu dimmelo e vedremo di risolverlo insieme.-

Insieme, la parloa che lo tormentava di più . Non sarebbero più stati insieme, avrebbero vissuti separati e questo lo uccideva.

Stette zitto per qualche secondo e poi su un vomito di parlole tutte insieme, si svutò del'odio, della paura pefino dell'amore. 

- partiamo , ci trasferiamo, non possiamo vedrci più-

rimase ferma, pietrificata come se si fosse congelata..

- non puoi partire, non puoi lasciarmi qui. Non partire in fondo non decidi anche tu in quella famiglia, vattene , rimani con me.-

- non puoi capire loro sono la mia famiglia, non li abbandonerei mai.-

- nemmeno per stare con me?-

stette zitto per un secondo.

- se tu mi amassi mi capiresti.-

- io ti amo, Harry Edward Styles-

- anche io ti amo Sunshine Jonson. Ma credo che sarebbe meglio se la smettiamo qui.-

- no non va bene, tu non mi ami. Tu dici solo di amarmi.-

Harry a quel punto non ebbe nemmeno il tempo di rispondergli che già era scappata in lacrime.

Il danno era fatto , niente sarebbe stato piu come prima.

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Sentii Harry piangere nella stanza accanto precisamente alle 16: 40. All'inizio esitai ad entrare poichè  avevo già l'impressione di sapere quale era il problema. 

Lasciare la sua città, la sua Sunshine sarebbe stato davvero difficile. 

Bussai per circa mezz'ora ma non ebbi nessuna risposta cosi presi un po di coraggio e entrai a forza nella sua stanza.

- Harry va tutto bene?- dissi ancora esitante. 

- Ma non ti hanno insegnato a bussare quando entri in una stanza?- freddo , era freddo come un ghiacciolo.

-veramente Harry? è mezz'ora che busso alla tua porta, e poi ero venuta per parlarti e per vedere come stavi, ma se vuoi 

me ne vado . Stai tranquillo.-

- No aspetta Alli, scusami se sono stato così scontroso non volevo, è che oggi è venuta qui Sunshine per parlare. L'avevo chiamata io per dirgli del

 trasloco, e come dire, non l'ha presa molto bene.-

- cosa ha fatto di preciso?-

- prima mi ha detto che mi ama  e poi è scappata in lacrime da casa.-

- e tu cosa hai fatto ? l'hai rincorsa vero ?-

si fermò un secondo- veramente no, sono stato immobile, mi ha preso alla sprovvista-

- il solito uomo senza coraggio, dovevi rincorrerla e dirle che l'amavi anche tu  ma ormai il danno è fatto.- 

- sono il solito coglione-

- dai non dire così. Devi sapere che mia nonna mi diceva sempre che spesso non siamo capaci di capire quali sono le persone giuste da tenere al 

nostro fianco perche prima si dimostrano in un modo e poi in un altro.-

i suoi occhi si illuminarono e anche se solo per un secondo le sue lacrime, aspre come un limone , smisero di rigargli il viso. 

- grazie.- fu una cosa secca, che disse tutta d'unfiato. 

- e per cosa?-

- per esserci sempre per tutti, senza te probabilmente questa famiglia andrebbe a rotoli. Grazie a Dio sei ancora viva, non so cosa avrei potuto 

fare se tu fossi volata via da me. -

- Probabilmente manco vi sarei mancata perchè per la prima volta avreste potuto guardare la tv senza che io comandassi il telecomando.- 

Scoppiarono a ridere, una risata che solo chi ha imparato a comprendere il dolore sa esprimere. 

- vuoi fare un 'ultima cavalcata di mezzanotte, non lo saprà mai nessuno.- 

- va bene-

Alli non aveva debolezze, niente la spaventava e niente l'aveva mai fermata . Ma quando era con quel ragazzo poteva dire anche addio alla sua corazza , quel ragazzo 

riusciva a  trasformarla in zucchero filato.






-Spazio scrittrice-

holaaaaaaaaaaa amigos. wow davvero grazie mille per le 4 recensioni e le quasi cento visualizzazioni in meno di un giorno siete fantastici. 
E visto delle numerose richieste di continuare la storia ecco a voi il primo capitolo. 
La storia intrigante della vita di Alli. 
Se vi piace recensite che sia buona o cattiva la accetterò. 
un bacio!

Peace&love

Gaia per voi Gaga :)

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