Famiglia

di bobby92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Finalmente ti ho ritrovato ***
Capitolo 2: *** Legami ***
Capitolo 3: *** Segreti rivelati ***
Capitolo 4: *** Allenamento ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Verità ***
Capitolo 7: *** Incontri ***



Capitolo 1
*** Finalmente ti ho ritrovato ***


Ciao ragazzi,
sono di nuovo qui, con una nuova storia. Allora, vi dico che, questo capitolo, è stato ripreso da uno che ho pubblicato in precedenza ma che non ha riscosso molto successo. Quindi,ho deciso di riprendere qualche tratto e modificarlo con questa nuova storia.  Forse è stupida come cosa da fare però mi dispiaceva troppo buttarlo via. Comunque ho cercato,con tutte le mie forza, di seguire i consigli di "Watashiwa" e "GreedFan" cercando di scrivere qualcosa di  proponibile.
Questo è il mio secondo lavoro nel campo di Naruto e spero che siate clementi xD 
Buona lettura ciauuuuuuz
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Improvvisamente il buio. Nessuno poteva udirmi, nessuno poteva vedermi, nessuno riusciva a toccarmi, li, in quel posto, dove tutto ha inizio e tutto ha una fine.
La solitudine e l’oscurità sempre più vicine. “Qualcuno riesce a sentirmi?” urlai disperata. Ma nessuna risposta. “Sono qui,aiutatemi vi prego!”. 
Così, ebbe inizio il mio pianto, un pianto silenzioso che nessuno poteva udire, li, in quel posto buio e solitario dove nessuno poteva raggiungermi.
Un vortice di ricordi e di pensieri  balenò nella mia mente.  In quel momento un’immagine, l’immagine di un uomo con capelli bianchi "J-Jiraya" fu l’unica parola che riuscii a pronunciare. Improvvisamente ricordai le parole di quell’uomo. “ Un giorno, mia piccola Kimiko dovrai proteggerlo”.
 Chi dovevo proteggere?Cosa dovevo fare? Quel’era il mio compito?. Il ricordo continuava, la voce di Jiraya risuonava nella mia mente. “ Kimiko, questo piccolino è Naruto.Quando sarete più grandi dovrete diventare amici”. L'uomo mi pose fra le braccia un piccolo pargoletto avvolto da un candida coperta bianca.
 Quel bambino era bellissimo. Era incredibile la sensazione che mi donava. Era così caldo, così piccino, così indifeso. Poi, il bambino dai capelli bionidi aprii lentamente i suoi splendidi occhi azzurri e, con un sorriso, iniziò a guardarmi. Abozzai un sorriso anch'io visto che era impossibile non farlo.
"Un giorno, Naruto, non sarai più solo. Ti chiedo solo di avere pazienza, aspetta il mio ritorno".
Inaspettatamente una voce,una voce calda ed accogliente che stava per svegliarmi dal mio sonno profondo. 
“Hey! Cosa ci fai qui!?". La voce continuava imperterrita. “Hey svegliati! Non lo sai che è pericoloso aggirarsi da queste parti quando diventa buio?”
Cercai lentamente di aprire gli occhi e con gran sorpresa mi ritrovai il viso di un ragazzo a pochi centimetri dal mio.
“Kyyyaaaaaaaaaaaaaaa” per lo spavento urlai e, con uno scatto, mi misi a sedere dando una testata in piena fronte del ragazzo. “Accidentiii che maleeeee!”. 
Per il dolore mi misi la mano sull’enorme bernoccolo che era sbucato sulla fronte e intanto guardai il ragazzo. 
I suoi occhi era inconfondibili. Attonita e sbigottita continuai a fissare imperterrita il ragazzo "No,non può essere,non può essere lui" continuai a pensare facendo riempire la mia testa di domande. Il ragazzo dopo la botta ricevuta si soffermò ad osservarmi e, anche il suo visto, assunse uno sguardo di punto interrogativo.
"Ma si può sapere cosa ti è preso? Mi hai fatto male!".
L’unica cosa che istintivamente feci,cosa alquanto stupida,fu quella di alzarmi e di prendere il viso del ragazzo fra le mani dicendo:"Ma non è possibile! Non puoi essere tu".
Il ragazzo sorpreso si scostò dalla mia presa " Si può sapere chi sei? Sei forse ubriaca? Non solo mi prendi a testate ora mi scambi anche per qualcun altro?" disse un po'irritato.
Solo allora mi resi conto di quanto potevo esser sembrata  un’emerita demente agli occhi di quel giovane.
"Emm..ti chiedo scusa! Ma sai,mi hai un po’ spaventata" dissi senza pensarci trooppo su. Qualche scusa dovevo pur inventarla.
 "Vabbè, non importa. Comunque in questa zona devi fare attenzione! Chi stavi cercando? Forse posso darti una mano".
" E ora cosa dico?? Cavolo..." pensai. La risposta fortunatamente arrivò in fretta.
"Cerco Tsunade! Saresti così gentile da portarmi da lei?".

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Capitolo 2
*** Legami ***


Ciao ragazzi,
questo è il nuovo capitolo e ora renderò la storia un po' più incasinata! Ci saranno tante novità. Il primo capitolo si poteva definire un piccolo prologo. Adesso ci saranno altri misteri da risolvere. Spero vivamente che la storia sia di vostro gradimento ciauu

PS: Ringrazio Manu _Nami per aver commentato e per aver messo la storia tra le seguite e ringrazio anche Jackal93 e Darkblu






"Cerco Tsunade! Saresti così gentile da portarmi da lei?!
"Si,cartamente. Comunque il mio nome è Naruto". Il ragazzo mi rivolse un sorriso. Mi limitai a rispondere: " Io sono Kimiko".
Entrambi iniziammo a dirigerci verso l'entrata  del villaggio e, mentre camminavamo, Naruto non fece nessuna domanda. Ero intenta ad osservarlo per cercare di capire cosa gli passasse per la mente. Alla fine ero niente meno di un' estranea. L'unica cosa che poteva dargli sicurezza era il coprifronte della foglia che portavo sempre legato alla vita. Cercai di spezzare quel momento di silenzio, ma fu Naruto a farlo: 
" Non ti ho mai vista al villaggio, ma ho notato che porti il coprifronte della foglia".
La sua domanda era piena di curiosità ma di certo non potevo rivelare tutti i particolari, quindi, cercai di rispondere rimanendo sul vago. " Ho passato solo l'infanzia nel villaggio. All'età di 8 anni facevo parte della squadra ambu quindi ho fatto molta esperienza conoscendo ninja molto forti. All'età di 9 anni sono partita con il mio maestro per un allenamento speciale. Quindi è normale che tu non mi abbia mai vista". Il ragazzo improvvisamente si fermò voltandosi per guardarmi con un'espressione molto stupita e meravigliata per poi dire: "Ma è fantasticoooo, quindi devi essere una ninja molto forte!". Lo guardai per poi scoppiare in una sonora risata. In quel momento sembrava davvero un bambino: "Hahahaha bhè questo non lo so. Non sono di certo io che devo giudicare. Spero di essere diventata più forte altrimenti l'allenamento con Jiraya
non sarà servito a un bel niente".
Ora il viso di Naruto era un misto tra incredulità e stupore " T-Tu conosci l'eremita porcelloooo??"- Disse, senza farsi troppo problemi.
Risposi cercando di mantenere la calma " Emmm... si certamente. Sono venuta al villaggio per parlare anche con lui".
Naruto era troppo preso dai suoi pensieri per poter rispondere, quindi, si limitò a guardarmi. Presi io la parola :" Quindi, anche tu conosci Jiraya?". Cercai di formulare quella domanda in modo da non poter destare sospetti. Il ragazzo rispose tutto d'un fiato "Certo che conosco l'eremita porcello! Lui è anche il mio maestro!"
Scoppiai a ridere per la seconda volta, era incredibile come Naruto non si facesse problemi a parlare in quei termini del maestro. Però aveva ragione, Jiraya aveva davvero dei brutti vizi. Mi schiaffeggiai mentalmente per questo pensiero ma non riuscii a fare a meno di ridere. 
Senza rendercene conto stavamo camminando nel villaggio ed eravamo arrivati ai piedi della struttura che ospitava l'Hokage. Naruto mi afferrò il braccio portandomi, a passo svelto, davanti ad una porta. Il biondino iniziò a parlare bussando alla porta "  Tsunade c'è una persona che ha bisogno di parlare con te!".
La donna dall'altro lato della porta rispose: " Vieni, entra, non ho tempo da perdere". Mi spostai di qualche centimetro da dietro la spalla di Naruto per poter osservare meglio la donna seduta sulla sedia intenta a siglare la pila di fogli che c'era sulla scrivania. La donna alzò il viso . All'inizio Tsunade aveva uno sguardo interrogativo. 
Poi, iniziò ad osservarmi meglio e comprese. " Grazie Naruto, ora puoi anche lasciarci sole. Dopo che avremo finito di parlare potrai portarla con te per una visita del villaggio"- Disse la donna sorridendo.
Naruto rispose:" Va benee! Allora, Kimiko, ci vediamo dopo".- Disse il ragazzo uscendo dalla stanza.
Quando Tsunade fu certa dell'allontanamento del ragazzo prese la parola " Ciao Kimiko, all'inizio ho avuto qualche dubbio però, guardandoti meglio, ti ho subito riconosciuta".
Sorrisi a quell'affermazione, ero contenta che non si fosse dimenticata di me. Non dissi nulla, volevo che la donna continuasse a parlare.
"Hai cambiato il colore dei tuoi capelli e, sei anche cresciuta. Finalmente sei tornata a casa".- Disse la donna con un sorriso ma anche con un po' di malinconia.
In quel momento decisi di rispondere per cercare di alleviare le sofferenze della donna " Non fare quella faccia Tsunade, lo sai che tu e Jiraya non avete niente da farvi perdonare! Questa è stata una mia scelta, dovevo farlo per lui, dovevo farlo per proteggerlo. Ora sono tornata e recupererò il tempo perso".
" Va bene! Ora vai a visitare il villaggio, penseremo dopo a tutto il resto. Ci vediamo più tardi"- Disse la donna prendendo una pila di fogli da compilare.
Uscii dalla stanza  dirigendomi verso l'uscita poi, mi sentii chiamare:" Heeyyyy Kimikoooooo"- Disse il biondino correndo verso di me. 
" Mamma mia come urla"-Pensai.
Naruto mi portò a visitare l'intero villaggio per poi dirigerci verso un piccolo cortile che ospitava fiori di vari colori. Quel posto era davvero bellissimo.
Era isolato, non c'era nessuno, forse era per questo che  trasmettva una sensazione di pace. Naruto infatti si sdraiò in mezzo al campo chiudendo gli occhi. Feci la stessa cosa anch'io sdraiandomi accanto a lui. Cercai di osservarlo notando ,con rammarico, che solo il colore degli occhi era lo stesso.
"Naruto, cosa stai pensando?". Dissi girandomi per annusare il profumo di quei fiori.
"Eh?? I-Io? Niente!". Rispose il biondino. 
" Sai, per essere un ninja le bugie non le sai raccontare. Comunque se non ti va di parlarne, non ti uccido mica"- Dissi abbozzando un sorriso.
Naruto fece un sospiro e iniziò ad osservare il cielo con uno sguardo malinconico e cupo. "A dir la verità, pensavo a un vecchio amico che è scappato dal villaggio".- Disse, facendo seguire un momento di silenzio. Poi, riprese a parlare "Abbiamo cercato di riportarlo al villaggio ma non ci siamo riusciti. Alle volte mi chiedo se questi due anni di allenamento siano serviti a qualcosa". 
Io sapevo tutto per quanto riguardava la questione di Sasuke, sapevo già della sua vendetta nei confronti di suo fratello maggiore Itachi. Ero stata lontana dal villaggio ma Jiraya mi aveva informata di tutto. Anche se non lo vedevo da tempo, sembrava che conoscessi Naruto da una vita. I suoi sentimenti, le sue preocupazioni, i suoi pensieri riuscivo a capirli. Era come se per me fosse un libro aperto. Proprio per questi motivi cercai di risollevargli il morale " Naruto, non è colpa tua. Tu hai fatto quel che potevi, ti sei allenato per due lunghi anni però non devi sentirti in colpa per questo tuo fallimento. Vedrai che le cose si sistemeranno"
Naruto sorrise " Hehehe hai ragione, devo solo continuare ad allenarmi! Io ho fatto una promessa ad un'amica ed ora, devo mantenerla".- Disse  il ragazzo alzandosi e stiracchiandosi. "Ora ritorniamo al villaggio! Ho bisogno di riempirmi lo stomaco...voglio del rameeen!"
Mi misi a ridere, Jiraya mi aveva raccontato del suo amore per quel tipo di cibo. Da quel che sapevo poco ci mancava che mangiasse solo quello.
" Ok! offro io, quindi, mangia quanto ti pare."- Dissi dando a Naruto una piccola pacca sulla schiena.
" Davvero? Posso ingozzarmi di ramen quanto mi pare? Yahoooo"- Rispose il ragazzo iniziando a dimenarsi per la felicità. Talmente era felice che mi prese in braccio iniziando a correre come un pazzo per arrivare al punto di ristoro più vicino. Per tutto il villaggio si udirono solo le grida di Naruto ed io, in viso, ero diventata di un colore rosso acceso per il troppo imbarazzo. Era davvero un tipo particolare.
Ordinammo entrambi ramen e Naruto mangiò almeno una decina di porzioni. Improvvisamente una voce.
" Hey Naruto, come al solito devi dare spettacolo".
Mi girai lentamente visto che avevo riconosciuto la voce. Quell'uomo non era cambiato molto. Portava i capelli bianchi sempre raccolti in una coda e si portava sempre dietro quell'enorme rotolo. "J-Jiraya"- Riuscii a dire solo quello. L'uomo prese ad osservarmi e un sorriso comparve sul suo volto. "Sono 2 anni che non ci vediamo, non è vero Kimiko?".
"Ciao eremita porcello"- Disse il ragazzo.
Con felicità mi alzai di scatto andando ad abracciarlo. Ero così felice di rivedero. Sotto i miei occhi Naruto cambiò espressione. Prima era scocciata e divertita poi Naruto capì che dovevo essere molto affezionata all'uomo e mi guardò con un misto di dolcezza e felicità. Pensai che fosse contento per me, per aver ritrovato una delle persone più importanti della mia vita. Jiraya mi accarezzò la testa per poi parlare " Senti Kimiko, mi presteresti del denaro? Hehehe sono in banca rotta"".
"Che cosaaa?"- Risposi con uno sguardo omicida. Forse voleva mettere fine a quel momento troppo commovente e quindi anch'io presi la palla al balzo cercando di divertirmi
" Kimikoooo...puuuunch!" assestai un bel pugno sul mento dell'uomo e questo prese a rotolare per tutto il viale. Ora lo sguardo di Nauto era incredulo. Poco mancava che la mandibola gli cadesse per terra. Poi il biondino scoppiò in una sonora risata e così anch'io. 
" Kimiko sei davvero forte hahaha! Anche con me si comporta così". 
" Ormai è arrivato il momento della vendetta dei giovani allievi!"-Dissi con un ghigno degno di un demone.- "Ora non ci potrai più fregare soldi, vero Naruto? uhahaha".
Entrambi ci alzammo e andammo di fronte a Jiraya con occhi iniettati di sangue e con sorrisi diabolici. Eravamo avvolti da un'aura omicida tanto che l'uomo disse:" Va bene!Va bene! Stavo solo scherzando hehehe".
Dopo questo breve saluto tutti e tre riprendemmo a mangiare. Avevo deciso di offrire ad entrambi e Jiraya iniziò a bere qualche bicchierino di sakè in più.
Ora,  ci fissava in modo serio e prese la parola " Bene ragazzi, Tsunade mi ha detto di avvisarvi per quanto riguarda le modifiche della squadra 7. Kimiko, ora entrerai a far parte della squadra di Naruto, quindi, cercate di lavorare insieme per le nuove missioni che vi affideranno. Ora siete in 5 però non sarò un problema grazie alle abilità della vostra nuova compagna. Bene, questo è tutto! Ora devo andare...ci vediamo dopo ragazzi".- Disse Jiraya sparendo dalla nostra vista.
"Ma è fantastico! Ora fai parte della nostra squadra".- Disse il giovane sorridendo. Risposi con altrettanta felicità " Si, non vedo l'ora di conoscere gli altri compagni!".
Per il resto del tempo Naruto mi raccontò dei miei futuri nuovi amici. Avevo compreso che Sai era un tipo molto particolare e che non sorrideva mai, mentre Sakura era l'allieva di Tsunade e quindi, per questo motivo, era diventata quasi la sua fotocopia. La sera arrivò presto ed entrambi tornammo a casa. Naruto mi accompagnò e con un "Ci vediamo domani" misi fine al nostro incontro. Entrai nella mia stanza, tutto era rimasto com'era. Il mio letto, la mia coperta,il mio armadio erano rimasti nella stassa posizione. Chiusi la porta e guardai fuori dalla finestra. Vicino a questa c'era un comodino con una photo. Rimasi sorpresa di trovarla ancora li. Mi avvicinai prendendola fra le mani. Chiusi gli occhi ripensando al passato. 
A soli 8 anni ero entrata nella squadra anbu e in quel frangente avevo conosciuto un ragazzo. Ero rimasta sorpresa dalle sue abilità ed era per questo che era entrato nella squadra, forse, anche prima di me. A quel tempo il ragazzo aveva  13 anni ed era appena diventato il capo della squadra. Io, a differenza sua, ero ancora molto inesperta ma nonostante questo il ragazzo mi aiutò con gli allenamenti affinchè io migliorassi. La prima volta che mi rivolse la parola fu quando rientrai ferita da una missione
"  Noto che, per fortuna, non è niente di grave. Però dovresti migliorare per evitare di ferirti durante le missioni. Se vuoi puoi venire a casa mia ad esercitarti con me".
Il ricordo continuava.
"Emm...non vorrei disturbarti, rallenterei i tuoi ritmi."-Risposi imbarazzata. Allora il ragazzo mi disse:" Non è un problema, lo faccio volentieri".
Dopo quel giorno andai ad allenarmi con lui tutti i giorni riuscendo a conoscere la famiglia del giovane e  anche il suo fratellino. Doveva avere quasi la mia età, forse ero giusto di un anno più grande di lui. Entrambi erano simili, avevano lo stesso colore degli occhi,neri come la pece. Un giorno il ragazzino venne da me portandomi qualcosa da mettere sotto i denti" Ciao, mia madre ha detto di farveli avere".
"Sei davvero molto gentile, ringrazia tua madre da parte mia".- Dissi sorridendo.
Improvvisamente aprii gli occhi. Il ricordo, anche se lontano, faceva ancora male. Era stato uno dei periodi più belli della mia vita, con lui mi sentivo bene,mi sentivo a mio agio. Guardai ancora la foto sfiorando con i polpastrelli il viso del ragazzo raffigurato.
" La strada che hai scelto di percorrere è troppo dura...ma questo già lo sapevi, non è vero Itachi?".
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Segreti rivelati ***


Ciao ragazzi,
oggi parto , quindi, non aggiornerò per un po'. Allora, questo capitolo farà  luce su una parte della vicenda. Finalmente si capirà qualcosa. Dal prossimo capitolo avevo intenzione di descrivere le situazioni alternando i punti di vista di Naruto e altri personaggi in modo da rendere lo scritto più completo e ricco di particolari. Secondo voi è una buona idea?
Comunque ringrazio Sharry che ha inserito la storia tra i preferiti e Red Irish che l'ha inserita tra le ricordate.
Ora vi lascio alla lettura. Spero che mi facciate sapere cosa pensate della storia e del mio nuovo personaggio. Ciao a tuttiiii







 
Ero in un parco ad osservare alcuni bambini giocare. Ero li, immobile, a guardare i loro visi compiaciuti e divertiti. Ero felice che regnasse quel clima così sereno.
Fui assalita da un po' di malinconia, doveva essere bello crescere così, senza alcuna lotta, senza alcun addestramento, essere, quindi, solo dei semplici bambini.
Alzai lo sguardo al cielo, nella speranza che i problemi del villaggio per la questione di alba fossero solo un brutto sogno. Ero stata informata da Tsunade stessa che il Kazekage della sabbia era stato ucciso per potergli sottrarre il demone. Stavo pensando che la stessa cosa poteva accadere, da un momento all'altro, anche a Naruto ma, non l'avrei di certo permesso. Anche Jiraya era preoccupato per la questione di alba , quindi, era partito per una missione. Mancava dal villaggio da un po' di giorni, forse troppi ma speravo di poterlo rivedere presto.
In quel mese avevo fatto la conoscenza di tutti i ragazzi del villaggio e anche dei maestri. Avevo avuto il modo di constatare la somiglianza di carattere di Tsunade e Sakura. 
In quel momento la cosa mi fece sorridere. Erano davvero simili. Avevo anche avuto la possibilità di conoscere meglio Sai, era un ragazzo davvero molto strano. Fortunatamente Naruto era stato in grado di farlo cambiare facendo apprezzare al ragazzo qualsiasi tipo di sentimento. Forse, ora, era in grado di capire il concetto dell'amicizia. Kakashi, invece, stava sempre sulle sue. Non parlava molto ma avevo capito che tenesse molto al suo team e questo mi rassicurava.
Naruto era stato capace di farsi degli amici nonostante fosse una forza portante. Ma questo alle persone non importava. 
Con felicità ripensai ad una ragazza che, probabilmente, si era presa una cotta per Naruto. Era anche stato capace di far innamorare di lui una fanciulla, quel pivello. Sorrisi di nuovo. Erano davvero accadute molte cose, alcune piacevoli e altre no, però dovevamo andare avanti. Da quel che avevo saputo da Sakura, il maestro Azuma era morto a causa di alcuni membri di quella dannata organizzazione. I suoi allievi stavano ancora soffrendo molto. Però, almeno, erano riusciti a vendicarlo.
Pensavo e ripensavo agli ultimi avvenimenti ma, in quel momento, sentì pronunciare il mio nome. Guardai in direzione dalla voce vedendo il maestro Kakashi che faceva segno di muovermi per andare con lui. Inoltre vidi Naruto che, con fretta e furia, correva come un pazzo in direzione dell' edificio che ospitava l'Hokage. 
Mi alzai con un'espressione molto preoccupata andando dal maestro:" Kakashi-sensei, che cosa è successo?"- Chiesi.
Il maestro ripose:" Tsunade ha convocato te e Naruto, vi voleva informare sul conto di Jiraya".- Disse a capo chino.
Qualcosa non quadrava, qualcosa era andato storto. Senza perdere altro tempo iniziai a correre per tutto il viale. Salì le scale con molta fretta trovandomi davanti alla porta della stanza di Tsunade. L'aprì con molta forza, quasi rompendola. Osservai la scena. Il vecchio rospo, amico e compagno di Jiraya, era ferito. Tsunade era vicino alla sedia  dove questo era seduto. Non ebbi tempo per pronunciare parola quando sentii la frase che non avrei mai voluto udire.
"Jiraya è morto in battaglia. Mi dispiace, Naruto..."-Disse il vecchio rospo.
Rimasi immobile, il mio respiro si era fermato. Non potevo, non volevo crederci. Stavo per piangere ma cercai di parlare tra un singhiozzo e l'altro. La voce uscì quasi  strozzata per via del dolore. " No!! com'è possibile!? J-Jiraya non può essere morto, non è vero, non è vero!!!".- Dissi cercando di tenere a freno le lacrime. 
I due non risposero, guardavano il vuoto. Mi resi conto che, ai loro occhi, potevo essere sembrata solo una bambina che non era in grado di accettare la verità. Non mi ero nemmeno preoccupata di come potesse sentirsi Naruto. Lo guardai, in cerca di un barlume di speranza, in cerca di un suo sorriso. Ma nulla. Era quella la realtà e, per quanto dolorosa fosse, dovevamo accettarla.
Il ragazzo si voltò nella mia direzione per poi allontanarsi dalla stanza senza proferire parola.
Era diventata sera e continuavo a camminare. Giravo per le vie del villaggio in cerca di una riposta che,probabilmente, non sarebbe mai arrivata. Volevo dimenticare. Dovevo anche trovare Naruto per cercare,in qualche modo, di alleviare le sue sofferenze. Ero davvero preoccupata ma, per quanto lo cercassi, non riuscivo a trovarlo. 
Poi, vicino ad una piccola luce, vidi una figura seduta su una panchina isolata. Questa aveva in mano un ghiacciolo con due bastoncini che lo reggevano. 
Mi avvicinai sedendomi vicino al ragazzo. Con un gesto della mano presi uno dei due bastoncini e con un piccolo scatto lo divisi.
Il ragazzo, che fino a quel momento non si era reso conto della mia presenza, si voltò guardandomi con occhi pieni di dolore. Rimasi stupita dal quel tumulto di emozioni che caratterizzavano lo sguardo del ragazzo. Capii cosa volesse dire. Non erano sufficienti mille parole per descriverlo.
Continuammo a fissarci per qualche minuto e cercai di sorridere dicendo:" C'è un tempo per tutto, Naruto. C'è per ridere, per scherzare, per amarsi, per odiarsi... ma c'è anche un tempo per piangere. Sono triste anch'io"- Feci una pausa soffocando i singhiozzi ma le lascime cominciarono a sgorgare-" Però, credo sia meglio condividere il nostro dolore, non credi?".
A queste parole, il ragazzo iniziò a piangere. Un pianto silenzioso, non udibile, un pianto che potevamo comprendere solo noi due. Mi avvicinai per poterlo abbracciare ed  entrambi rimanemmo in quella posizione per un tempo che non riuscimmo a calcolare.
Lo feci appoggiare sulle mie gambe e, con la mano, presi ad  accarezzare i suoi bellissimi capelli biondi. Cantai una piccola canzone per poter rasserenare il suo animo tormentato e fra lascrime e singhiozzi il ragazzo si addormentò.
Sospirai, un sospiro di cui solo io potevo esserne la testimone " Mamma, papà, sono davvero triste che voi non possiate vedere che Naruto cresce bene."- Dissi sorridendo.
Ora il mio sguardo era rivolto al ragazzo che stava dormendo. Mi avvicinai sussurando al suo orecchio:" Un giorno, ti renderai conto di non essere più solo...un giorno scoprirai che anche tu hai una famiglia. Dormi bene, fratellino".
 
 

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Capitolo 4
*** Allenamento ***


 
Ciao ragazzi,
ecco il nuovo capitolo. Questo scritto è un po' strano, parte con un discorso in terza persona per poi finire in prima. Ho diviso le parti in modo da far capire meglio il 
distacco. Inoltre non c'è solo una persona a narrare la vicenda, bensì 2. Spero sia di vostro gradimento e spero di aver reso bene l'idea del carattere di Kimiko.
Grazie a tutti per il sostegno morale e ringrazio tutte le persone che l'hanno inserita nelle seguite o nelle preferite! Vi contatterò per ringraziarvi
come si deve xD
 
 
"Mamma...mammaa, perchè non mi rispondi?"-Disse piangendo una bambina.
"Sono qui, su, vieni"-Disse la madre. La bambina obbedì andando vicino a lei. "Ora nescerà il tuo fratellino, quindi, devi andare con questo signore che ti proteggerà. Non
puoi rimanere qui".
La bambina scoppiò in lacrime " Ma io non voglio andarci!". Poi, la mano di un uomo accarezzò il viso della bambina. Era alto, bello, aveva due splendidi occhi azzuri
e capelli biondi. L'uomo le disse:" Su Kimiko, obbedisci alla mamma. Non ti devi preocupare, andrà tutto bene. Jiraya, affido mia figlia nelle tue mani".
L'uomo con i capelli bianchi annuì. Improvvisamente tutto divenne buio. 
La bambina si ritrovò distesa in un letto caldo e morbido trovando l'uomo dai capelli bianchi seduto su una sedia. Quando l'uomo vide che la bambina si era svegliata iniziò a 
parlare: " Kimiko, è così che ti chiami, giusto?"- La bambina non proferì parola- " Questo, piccolina, è tuo fratello". L'uomo pose fra le braccia della piccolina il neonato 
avvolto da una coperta. La bambina sorrise per poi parlare" Mamma e papà non ci sono più... non è vero?". 
L'uomo rimase sbigottito dall'intuizione di quella  bambina. Era così piccola ed indifese eppure, era riuscita a capire.
"I tuoi genitori si sono sacrificati per offrire a voi due un futuro, per proteggervi, per proteggere il bambino che ora riposa fra le tue braccia. Non devi odiarli per questo".
La bambina rispose:" Io non potrò mai odiarli. Io diventerò più forte e non permetterò a nessuno di far del male a questo bambino. Mamma e papà hanno dato la vita per 
lui, per noi e io, non sarò da meno".
Jiraya guardò la bambina con uno sguardo di pura ammirazione. Poi, lui sorrise dicendo:" Sai che la strada che hai scelto è piena di ostacoli?"
"Si, sono consapevole"-Rispose la bambina.
"Sai che dovrai allenarti duramente?"- Le disse.
"Si"- Rispose con prontezza la bambina.
"Sai che dovrai vivere in completa solitudine?" 
"Si, ma non importa. Quando sarò diventata abbastanza forte lo ritroverò e non permetterò a nessuno di fargli del male..."
L'uomo fece un sospiro. " Bene, vieni con me, ti allenerò io ".
 
Aprii subito gli occhi. Ero seduta sulla panchina con la testa di Naruto ancora sulle mie gambe." Era tutto un sogno"- Pensai. Il ricordo di quella notte era ancora vivido 
nella mia mente. Faceva ancora male. Jiraya mi mancava da morire e con lui anche i miei genitori. Cosa era successo in quella notte, rimaneva ancora un mistero ma, i nostri
genitori, avevano perso la vita. Sospirai a questi pensieri per poi osservare il viso del ragazzo ancora dormiente. " Ci aspettano tempi duri"- Dissi ad alta voce.
Poi, presi a scuotere le spalle del ragazzo per indurlo al risveglio "Naruto, svegliati.Naruto...". Il ragazzo aprii lentamente gli occhi. "Buongiorno dormiglione"- Dissi
sorridendo.
 
Naruto
Aprii lentamente gli occhi visto che avevo ancora sonno. Ero distrutto ma dovevo pur svegliarmi. Trovai il viso sorridente della ragazza ad accogliermi. Cercai di mettere 
assieme parole e frasi ma con un risultato alquanto scadente. " Buongiorno...io fame...mangiare" La risata sonora di Kimiko ci avvolse. Quella ragazza era davvero incredibile.
Era rimasta con me per tutta la notte cercando di farmi addormentare. Era davvero molto dolce e mi chiedevo come facesse ad essere sempre così allegra. Forse non voleva
far vedere che stava soffrendo, forse cercava di tirarmi su. Mi girai, cercando di guardarla. Aveva due occhi color zaffiro,molto simili ai miei,
 e dei capelli castani lunghi e mossi. Un naso piccolo e delle labbra carnose sempre pronte a curvarsi all'insù. Era posco più bassa di me e aveva una corporatura 
molto esile ma con le giuste forme. Nel complesso era molto bella e realizzai il perchè, quasi tutti i ragazzi del villaggio, rimanevano affascinati.
 Lei era davvero perfetta. Era un'amica fantastica. Di tanto in tanto dava qualche segno di squilibrio mentale però era per questo che era divertente. Sorrisi a quel pensiero. 
Poi, la sua voce mi risvegliò da quei pensieri.
"Naruto, perchè mi stai guardando con un'espressione da demente?"- Disse, dandomi un buffetto sulle spalle.
"I-Io? Non lo so, forse perchè hai gli occhi di un ranocchio...ma non ti preoccupare rimani comunque accettabile hahaha"-Le dissi per scherzare.
Forse lei non gradì molto lo scherzo visto che iniziò a prepararsi per sferrare un pugno " Kimikoooo...".
"No no ti prego fermati!!!Giuro scherzavoooo"- Dissi urlando come un pazzo
"Puuuunch"- Disse la ragazza sferrandomi un pugno in pieno viso. Rovinai a terra rimanendo disteso per qualche minuto con quelche stella che vorticava sulla mia testa.
Forse, avevo imparato la lezione. "Mai e poi mai far arrabbiare una donna"-Pensai.
Una voce interruppe il nostro gioco " Sempre a far casino voi due eh? Ragazzi, venite"- Disse il maestro Kakashi.
Tutti e tre ci dirigemmo a passo svelto nell'ufficio dell' Hokage e iniziammo a discutere del mistero che avvolgeva Pain ma non riuscimmo a trovare alcuna risposta.
Ero-sennin era morto e io l'avrei vendicato. Ero furibondo, non volevo perdere altro tempo.Dovevo agire. Il vecchio rospo mi propose un allenamento sul monte
Myouboku " Se vuoi sconfiggere Pain, l'unico modo che hai per farlo è affrontare prima quest'allenamento. Non è sicuro che tu riesca...ma vale la pena di 
tentare. Diventeresti più forte di come sei ora".- Disse il vecchio rospo.
"Io ce la farò"- Risposi. Dopo aver preso la decisione, mi voltai vedendo l'espressione contrariata di Kimiko. Aveva un espressione terribile tanto che iniziò
ad urlare "Io non ci stò!!!! Naruto, stavolta non ci andrai da solo! VENGO ANCH'IO E NON SI DISCUTE!! Non sei l'unico che deve diventare più forte per
difendere il villaggio, ci sono anch'io!"- Si bloccò per riprendere fiato " Se lei non ha niente in contrario vi seguirò"- Affermò rivolta al rospo.
Quest'ultimo si mise a ridere per la determinazione della ragazza. " Non ho mai visto una ragazza così battagliera. Non ti preoccupare, puoi venire
con noi".
Diventai furioso. Non volevo che anche lei combattesse. Questo era e doveva essere solo un mio problema. Alba voleva me e gli altri non dovevano 
immischiarsi in queste faccende rischiose. "Tu non ci vieni! Rimarrai qui senza intrometterti in queste faccende pericolose. Questo è un mio problema".
Kimiko mi si avvicinò, alzò il braccio e, con una velocità impressionante, mi diede uno schiaffo in pieno viso. Rimasi spiazzato da quella reazione
rimanendo in completo silenzio a differenza della ragazza" Un problema tuo? Questa, Naruto, è una guerra che dobbiamo affrontare tutti. Tu non 
puoi farti carico di un peso così grande da solo! Io sono una tua amica e,come tale, non ti lascerò solo. Sono stata chiara??".
Al termine di questo discorsetto si avvicinò per abbracciarmi. Feci la stessa cosa anch'io e capii che era molto preoccupata. Allora le dissi in un sussurro:
" Va bene vieni con noi...ma non strafare".
Dopo aver detto questo ci preparammo per la partenza. Uscimmo dal villaggio salutando Sakura,  Tsunade e il maestro Kakashi. In battito di ciglia 
tutti loro sparirono dalla nostra vista. Feci in tempo ad udire Kimiko che disse:" Evocazione al contrario".
Aprimmo gli occhi e ci ritrovammo in una specie di foresta con tantissimi rospi di varie dimensioni. Il rospo più anziano iniziò a parlare:
" Bene ragazzi, possiamo anche iniziare con l'allenamento! In questo tempo dovrete imparare l'arte del senjutsu, dovrete diventare una cosa sola
con la natura ma, per farlo, voi dovrete morire"

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Capitolo 5
*** Rivelazioni ***


Ciaoooo Ragazziii,
ecco qui il nuovo capitolo! Spero vivamente che piaccia a tutti! Un grazie infinito per le persone che seguono la mia storia. Miraccomando, fatemi sapere se c'è qualcosa che non vi è piaciuto così cercherò di fare meglio! Un bacio eeeeeee buona lettura!!





Kimiko
 
"Voi dovrete...morire".
Quelle parole risuonavano nella mia mente ma senza averle del tutto comprese. Come potevamo accettare qualcosa di simile? Era terribile. Non potevo, non volevo accettarlo.
Presi fiato per iniziare a parlare:" Morire?? Perchè dovremmo fare una cosa così drastica? Diventare più forti va bene... ma dover addirittura morire è una cosa improponibile!"
Il vecchio rospo mi guardò con segno di resa. Anche lui era preoccupato per il procedimento da eseguire.
"Bambina mia"- Iniziò il discorso-" nessuno vi obbliga. Il villaggio è in pericolo ma voi siete liberi di scegliere. Questo è un processo che hanno attraversato molti ma"-Fece
una pausa-" non tutti sono stati degni da poterlo superare. Questa è la verità, non posso negarlo. Fate la vostra scelta".
Il biondino chiuse gli occhi. Aveva assunto, per un attimo, un'espressione di puro terrore ma successivamente fu sostituita da una piena di grinta. 
"Io ci stò!!! Ho deciso... seguirò l'allenamento!"- Disse il biondo. Io, rimasi a bocca aperta. Non pensavo che Naruto si spingesse così oltre, non potevo permetterglielo. 
Risposi con una voce un po' isterica che trasudava paura e preoccupazione:" Naruto!!!! Sei forse diventato matto? Non ti permetterò di fare una cosa simile!!!".
Lui si girò verso di me per fissarmi con uno sguardo sorridente " Io non morirò! Io devo proteggere il villaggio da alba, non posso tirarmi indietro".
Il mio respiro si placò. Ero rimasta sbalordita dalla sua testardaggine ma anche dal suo buon cuore. Assomigliava tanto a papà. In quel momento fui pervasa anch'io da quella 
sua positività. Andai vicino prendendolo per mano:" Allora, verrò anch'io insieme a te. Te l'ho detto, Naruto, non rimarrai più solo. Questa è la mia promessa e come
te, devo mantenerla". 
"Siamo pronti"- Lo dicemmo all'unisono con le mani intrecciate in una stretta ferrea. Il vecchio rospo ci pose due piccole coppe contenenti un veleno. "Hai paura?"- Mi chiese.
"No, se sono con te!"- Risposi.
Entrambi avvicinammo quella coppa alle nostre labbra per poi  mandarla giù tutto d'un fiato. Non ci fu il tempo per un saluto, per un abbraccio, per una carezza 
o per un definitivo addio. Provai un senso di rimorso per non avergli detto la verità ma non potevo compromettere le sue scelte. Non potevo obbligarlo a restare con me.
L'unica cosa che mi rendeva felice era quella di sapere che, se avessimo abbandonato il mondo dei vivi, l'avremmo fatto insieme. Sarei stata con lui e non l'avrei abbandonato, 
non di nuovo, almeno. Ero triste ma allo stesso tempo ero anche felice. Forse avremmo potuto parlare, avremmo potuto conoscerci condividendo i nostri pensieri e le nostre 
paure, forse, avremmo trovato la pace. Non saremmo stati costretti a combattere. 
I miei pensieri furono interotti dal termine dei battiti del mio cuore. L'oscurità mi avvolse.
 
Naruto
Mi risvegliai in un luogo oscuro dove iniziai a girovagare per vedere se ci fosse qualcuno. Ma non riuscivo ad udire nessun rumore. La mia bocca era impastata, le orecchie
dovevano avere qualche problema visto che non riuscivo a sentire bene, per non parlare della vista che era annebbiata. Continuai a girovagare senza destinazione, senza una meta 
Poi, arrivai in un luogo ricoperto da fiori di vari colori. Sotto un albero c'era una bambina che piangeva. Perchè era così triste? 
Mi avvicinai per poterla consolare. Lei sentii i miei passi farsi sempre più vicini. Più accorciavo le distanze più la bambina piangeva. Mi feci coraggio tentando di
elaborare un discorso:" Ciao piccolina, il mio nome è Naruto. Perchè piangi?".
La bambina bloccò il suo pianto isterico per potermi rispondere:" Perchè io ti ho fatto del male. Giuro che non volevo abbandonarti".
Non capii, abbandonarmi? Perché una bambina che non conoscevo stava piangendo per me?
La piccola continuò il discorso:" Un giorno, Naruto, capirai e mi odierai"
Risposi subito:"Io non ti conosco...come potrei odiarti?"- Le dissi avvicinandomi per accarezzarle la testa. Lei sembrò apprezzare quel gesto. Poi, mi fece cenno di sedermi
vicino a lei e con le braccia portò la mia testa sulle sue gambe. Prese ad accarezzarmi cantando una dolce melodia. Era davvero rassicurante e tutto ciò mi sembrò averlo già
vissuto. 
"I tuoi genitori dove sono?"-Chiesi
"Io non ho la mamma e il papà"-Disse senza assumere espressione. Mi pentii subito per ciò che le avevo chiesto. "Però ho un fratellino sai?".
Assunsi un'espressione sorridente :" Davvero? E come si chiama?"
La bambina scoppiò in una sonora risata " Ma che domande sono? Ovvio no? Sei tu, Naruto".
Non feci in tempo a chiederle nulla. Fui risucchiato da un vortice di tenebre vedendo, come ultima cosa, le labbra della bambina che dicevano in un sussurro:"Ti voglio bene".
 
 
Kimiko
Ero distesa su un pavimento di legno freddo. Mi trovavo in un'enorme stanza senza porte e senza finestre. Mi svegliai per il pianto di un bambino, un pianto pieno di dolore che
trasudava un velo di disperazione. Cercai di alzarmi, fortunatamente con successo. Presi ad osservare i muri bianchi, guardando in ogni angolo. Il pianto di quel bambino 
proveniva proprio da li. Infatti, un bambino dai capelli biondi era seduto e ranicchiato. Piangeva lacrime salate e amare allo stesso tempo. 
"Perchè piangi?"- Chiesi.
"Tutti mi odiano, io sono un mostro".- Disse trattenendo i singhiozzi.
"Non è vero. Io non ti odio! Tu sei rimasto solo...non è così, Naruto?"
Il bambino alzò lo sguardo guardandomi sorpreso:" Come fai a conoscere il mio nome?".
Risi a quella domanda. Anche da bambino riusciva sempre a farti sorridere. Amavo quella creatura, la amavo con tutte le mie forze ma non era abbastanza. Dovevo essere più
presente nella sua vita. L'errore l'avevo fatto ma, me ne rendevo conto solo ora. Il dolore di quel bambino non poteva essere placato, il suo vuoto non colmato. Mi avvicinai
avvolgendolo tra le braccia per donargli un po' del mio calore. Il bambino rimase sorpreso :" Piccolino, ricordati di me. Un giorno capirai tutto e spero che mi perdonerai.
Sappi che ti amo e ti ho sempre amato. Sei e rimarrai per sempre il mio amato fratellino. Naruto, tu non sei solo".
Il bambino sorrise. Un sorriso pieno di gioia e di speranza :" Va bene, ti aspetterò...tu, però, non metterci troppo tempo".
Un vortice di tenebre mi avvolse. Però riuscii a ugualmente a parlare :"  Te lo prometto".
Ci risvegliammo entrambi dal vortice di pensieri che aveva caratterizzato il nostro sonno. Trovammo ad accoglierci il vecchio rospo con tutti gli altri che applaudirono
il nostro risveglio. "Complimenti!! Avete terminato con successo la prova! Solo Jiraya- chan ci era riuscito". Entrambi eravamo avvolti da piante che erano cresciute attorno
a noi avvolgendoci in una calda stretta, quasi per proteggerci." E ditemi, ragazzi miei, come vi sentite dopo aver avuto la vostra rivelazione?".
" Rivelazione? Lo chiamerei sogno"- Risposi.
"Qualunque cosa sia stato, l'avete superato con successo ottenendo maggiori poteri. Ora siete una cosa sola con la natura e questa, vi proteggerà"- Disse solenne il rospo.
Il biondino fece una domanda:" Ma come può un sogno averci reso più forti?"
"Avete provato l'esperienza della morte e questa vi ha dato un segno, una rivelazione che può essere passata o futura. Questo vi ha resi saggi e ora potrete utilizzare 
i poteri naturali come arma per sconfiggere alba".
Non riuscimmo nemmeno a pensare. Un piccolo rospo interruppe la conversazione iniziando ad urlare:" Il villaggio della foglia è stotto attaccoooo!".
Naruto assunse un'espressione ricolma di rabbia e di odio " Bene...è giunta l'ora di saldare i conti!".
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Verità ***


cIAOO
scusate per il ritardo ma sono stata molto impegnata di questi tempi. Scusate, scusate, scusate. Davvero sono super-impegnata e non ce la faccio ad aggiornare velocemente. Questo è il risultato dei miei piccoli pensieri...spero che vi piaccia. Non vorrei aver fatto uno schifo totale. Quindi, avvisatemi se c'è qualcosa che non vi convince! Baciiii



In un baleno ci ritrovammo in un campo desolato. Nessuna voce, nessun rumore. Il silenzio avvolgeva il gruppo e nessuno azzardò a proferire parola.
Quello, era il nostro villaggio che, in quel momento, era un cumulo di macerie. Polvere, solo polvere. Avevo paura a pronunciare quella domanda tanto che le parole morirono al soffio di una piccola brezza. Naruto si fece coraggio:" Q-Questo è il V-villaggio?". La moglie del vecchio rospo fece cenno di un si. Quelle macerie erano ciò che era rimasto del nostro amato e adorato villaggio. 
Dopo, un'oscura figura comparve. Da quell'accumulo di polvere si presentò Pain che disse:" MI HAI RISPARMIATO LA FATICA DI VENIRTI A CERCARE". La sua voce era metallica, fredda, tanto da incutermi timore. Lui, però, era la persona che aveva messo fine alla vita di Jiraya e di certo noi, l'avremmo vendicato. Non importa come ma l'avremmo fatto.
Questa poteva apparire come un'azione disperata ma non importava. Però, a Naruto si. "Kimiko, vai a vedere in che condizioni sono gli altri! Fai presto".
Non ebbi tempo di replicare visto che Naruto continuò:" S-U-B-I-T-O". Probabilmente non voleva che io fossi coinvolta, però, aveva ragione. Dovevo controllare che non ci fossero feriti gravi. Aggirai quello che sarebbe stato il loro campo di battaglia per dirigermi, velocemente, dagli altri. Vidi subito Kiba e Hinata e, nello stesso istante, sentii l'inizio della battaglia. Il suono dei colpi della lotta risuonavano nelle mie orecchie. Non potevo fare a meno di essere preoccupata ma dovevo curare i feriti con gli 
insegnamenti di Tsunade. Girai per quasi tutto il villaggio, vedendo, con le lacrime agli occhi il corpo, ormai senza vita, di Kakashi. Era terribile.
Volevo fare qualcosa ma non potevo fare niente. Una consapevolezza balenò nella mente. Era la paura che Naruto potesse morire. Correndo, mi diressi verso il campo di battaglia.
Vidi Naruto completamente immobilizzato e il vecchio rospo giaceva per terra sanguinante.
 
 
Naruto
Ero completamente immobilizzato. Non potevo piegare un solo muscolo. Pain era davvero molto forte però non volevo assolutamente arrendermi. L'uomo si avvicinò e, con un sorriso,scrutò il mio volto. Probabilmente sapeva, chi dei due, doveva essere il vincitore e chi il vinto. Non importava poi molto, mi sarebbe bastato sapere che nessuno avrebbe
più sofferto. L'uomo parlò :" Finalmente non ci darai più fastidii...é giunta l'ora di finirla, Naruto". 
In quel momento, un pensiero, un ricordo. Avrei voluto sapere chi fosse la bambina di quel sogno. Quella cretura che, imperterrita, chiedeva così disperata il mio perdono.
Pensavo e ripensavo ma la soluzione non arrivava.  Ricordai le sue fattezze. Aveva dei bellissimi capelli e, il loro colore, era altrettanto magnifico. Un rosso scarlatto avvolgeva il viso quasi perlaceo della bambina dagli occhi azzurri. Questi erano davvero furbetti ma nonostante ciò manteneva l'espressione angelica e pura tipica dei bambini.
Mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla ma questo, probabilmente, non sarebbe mai accaduto. Quest'ultimo pensierò fu interrotto. Vidi che, con scatto felino, una ragazza, dai  capelli dello stesso colore di quelli della bambina, si parò tra me e Pain. Accedde tutto troppo velocemente. La ragazza era avvolta da un temibile chacra, era furiosa. Con tutte le sue forze lottava costantemente contro il nemico. Non riconobbi quella persona fino alla pronuncia di una frase da parte di lei :" NARUTO!!! PRESTO, DEVI REAGIRE.
ALZATIIIIIII!!!!". La sua voce era davvero troppo familiare da non poterla riconoscere. Non poteva essere che Kimiko. "C-Cosa ci fai q-qui"- Dissi tossendo "Ti avevo detto di andarteneee. Maledizione!!". Fu l'ultima frase che potei pronunciare. Vidi la mano di Pain attraversare lo stomaco della mia amica. La ferita prese a sanguinare interrottamente.
Un rosso vivo impregnò la terra dove la ragazza era stata spinta. Questa tossiva e, con voce roca. cercò i parlarmi.
" H-Hey N-Naruto, non ti p-preoccupare per me. Non f-fare quella faccia"- Disse con un sorriso. Iniziai a disperarmi, non volevo che anche lei mi abbandonasse.
"T-Ti c-chiedo scusa per la cosa che stò per dirti".
 
Kimiko
Avevo paura di rivelargli tutto. Temevo che mi avrebbe odiata. Però, nella situazione in cui mi trovavo, doveva essere molto semplice. Stavo per morire a causa di quella ferita e, probabilmente, avevo troppa paura di un possibile rimorso per non avergli detto la verità. Ero davvero una codarda. Gli avrei detto tutto e poi me ne sarei andata, libera da qualsiasi pensiero. Ad un certo punto non sapevo davvero che fare ma, vedendo il viso del ragazzo, presi la mia decisione.
Sorrisi:" Mamma e papà saranno sicuramente fieri di te, lo sai? Sei davvero una persona speciale e mi dispiace di non aver goduto molto della tua compagnia...è davvero un peccato"- Dissi prendendo fiato. Cercai di guardarlo e vidi la sua espressione variare. La verità stava per affiorare. Naruto quasi urlò:" Eri tu la bambina di quel sogno?? Sei tu la persona che cercavo?"- Disse il ragazzo con una voce strozzata.
Sorrisi ancora:" Credimi...tu sei la persona che ho sempre amato. Sei il mio mondo e, come tale, non devi scomparire. Mio dolce Naruto, ti prego, perdona la tua sciocca sorella...". Chiusi gli occhi riuscendo ad udire qualche parola. " Non hai bisogno di chiedermi perdono... io, ti ho già perdonata." 

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Capitolo 7
*** Incontri ***


 Aloaaaaaaa,
ecco qui il nuovo capitolo. Buona letturaaaaaaa





Una luce, un bagliore, una piccola fiamma splendeva per illuminare le tenebre. Una voce, un urlo non umano mi fece risvegliare da quel sonno."Dove sono?Dove mi trovo?"- Pensai.
Nessuna risposta. Nessuna voce. Poi, una mano accarezzò la mia testa. Mi voltai vedendo un uomo dai capelli biondi e occhi color zaffiro "Minato...papà"- Dissi abbracciandolo.
"Mia piccola Kimiko, non avere paura, questo posto è l'inizio e la fine di tutto, qui, sei al sicuro". Queste parole non riuscirono a rassicurarmi. Di chi era quell'urlo? Chi stava stoffrendo così tanto? Minato doveva aver intuito tutto visto che stavo ancora tremando. " Quell'urlo, bambina mia, era di Naruto."- Disse l'uomo. A quelle parole raggelai "Naruto?? M-Ma c-cosa? P-Perchè"- Farfugliai. Minato sospirò, a differenza mia, lui era sereno. Cercò di tranquillizzarmi :" Naruto si è trsformato, ha perso il 
controllo, ma non devi preoccuparti...il sigillo verrà attivato e finalmente potrò incontrare mio figlio"- Disse abozzando un sorriso. Pensai che avesse paura di incontrarlo per il fatto che, forse, l'avrebbe preso a calci per averlo abbandonato. Poi, una donna, con i capelli dello stesso colore dei miei, si avvicinò a Minato appoggiando la mano sulla sua spalla in segno di conforto e coraggio " Caro, dobbiamo andare"- Disse la donna.
I miei occhi riconobbero quell'elegante figura "M-Mamma"- Dissi in tono strozzato per via delle lascrime. La donna sorrise e, con la mano, accarezzò il mio viso.
" Piccola mia... sei davvero cresciuta. Mi dispiace, non siamo riusciti nemmeno a vedervi crescere"- Disse la donna con uno sguardo affranto. Capii i suoi sensi di colpa ma non ero arrabbiata con lei. Volevo solo confortarla, volevo che lei fosse felice e che non avesse rimorsi:" Mamma, non preoccuparti, io e Naruto siamo cresciuti bene. Nessuno  dei due è in collera con voi. Ci siete mancati, vero, ma vi abbiamo sempre amati".
La donna e l'uomo sorrisero. Ero felice di aver risollevato i loro animi così tormentati. Entrambi fecero segno di andarsene. Dovevano andare da Naruto. L'uomo, però, si voltò per l'ultima volta per rivolgermi una domanda:" Dici che Naruto mi ucciderà?". Risi a quella sciocca domanda per poi rispondere :" Si!! Ma non preoccuparti, non farà così male!". L'uomo si grattò la testa per poi parlare" Bhè, in fondo me lo merito. Comunque, c'è qualcuno che aspetta di parlare con te. Fà presto".
"C-Che c-cosa?".Non ebbi il tempo per dire quasi nulla che i due sparirono nell'osurità.
Dopo qualche ora, spesa a girovagare, riuscii ad udire i passi di una persona. Il primo, il secondo, il terzo, dopo, silenzio. Una voce si fece strada nell'oscurità.
" Kimiko, sono anni che non ci vediamo. Da quanto tempo"- Disse la voce. In quel momento capii chi fosse. " Così hai scelto di morire per mano di tuo fratello...sei davvero uno 
stupido, Itachi"- Dissi assumendo un tono di dispiacere e rammarico. Lui mi aveva messa da parte, non contavo nulla, non mi aveva mai resa partecipe delle sue scelte, anche questa volta. Al suono di quelle parole, Itachi, non disse nulla. Uscì dalle tenebre finedo per camminare verso di me. Si fermò e, con la mano, accarezzò il mio viso. 
"Immagino che tu sia arrabbiata con me. Ho dovuto prendere una decisione e tu, adesso, ne paghi le conseguenze. Ti chiedo perdono."-Disse il giovane a capo chino.
" Come farò? I-Io...i-io"- Cercai di parlare ma Itachi premette il suo indice sulle mie labbra " Non c'è bisogno che tu dica nulla " - Disse dandomi un bacio leggero, fresco,
delicato. Non erano necessarie le parole. Lo guardai abozzando un sorriso. Poi, fui percossa da un forte dolore. " Che diavolo stà succedendo?"- Pensai.
 Itachi mi baciò per l'ultima volta. Infine, sussurrò al mio orecchio :" E' ora di tornare a casa. Addio, mio raggio di luce. Addio, mia dolce speranza". 
Non riuscii a dirgli nulla, cercai di afferrare la sua mano perlacea, ma nulla. Il dolore era troppo forte. Persi i sensi cercando di afferrare, quel che doveva essere, il mio desiderato futuro.
Dopo un tempo indecifrabile aprii lentamente i miei occhi. Trovai, con mio grande stupore, il viso di Naruto pronto ad accogliermi. Non potevo crederci, io ero morta.
Farfugliai qualcosa " M-Ma c-com'è po-ssibile. I-Io so-sono ". Prima che potessi finire Naruto mi avvolse in un fortissimo abbraccio. Quelle che riuscii a sentire furono le calde lacrime del giovane che inumidirono le mie guance :" Sei viva. TU SEI VIVA. Finalmente siamo insieme". Le lacrime iniziarono a sgorgare copiose. Piansi tantissimo.
Ero disperata all'idea di non potrlo più rivededre, di non poter rivedere il suo volto, il suo sorriso. " Sono così felice..."- Dissi fra lacrime e singhiozzi.
Naruto mi strinse ancor più forte :" La prossima volta, sarò io a proteggerti. Te lo prometto".


Angolo dell'autrice

Ed eccoci qua, alla fine di questo ridicolo capitolo. Come avete potuto notare c'è qualche intreccio un po' o molto interessante( questo dovrete deciderlo voi) che ha caratterizzato il capitolo. Ed ecco che si scopre l'amore nascosto tra Kimiko e Itachi...che dite ho sbagliato? Troppo prevedibile? Bhò, chi lo sa.  Se volete, esprimete un parere.
Poi, vediamoooo. Allora, contenti che Kimiko è tornata?? Ha solo fatto un piccolo salto nel vuoto incontrando la sua mamma e il suo papà per poi tornare dal fratello.( Poi spiegherò come sono andate le cose, anche se avevo pensato di seguire un po' il manga...poi vedremo). 
Questo è tutto ragazzi. Spero solo sia stato di vostro gradimento! Un kiss a tuttiiii. Ciauuuz

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