All I need, is love.

di nonimportachisono
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - First Chapter ***
Capitolo 2: *** - Second Chapter ***



Capitolo 1
*** - First Chapter ***


Taylor's pov.
Mia madre e mio padre, sembravano la coppia perfetta, gli amici li invidiavano per quanto sembrassero felici, ma in realtà non era così.
Tutto cambiò quando divorziarono, io avevo solo sei anni e la cosa non mi sembrava così tanto grave, visto che ero ancora una bambina, pensavo 'tanto lo rivedrò' invece non fu così, lui se ne andò e non tornò più.
Da quel momento l'amore che provavo per lui diventatò odio, solo e soltanto odio.
Senza mio padre, eravamo rimaste solo noi due, due donne che se la cavano alla grande, beh fino a quando non arrivò un altro uomo nella vita di mia madre.
Per la precisione, il suo quasi nuovo marito, si dovrebbero sposare tra circa un mese, a quanto pare, dall'America dobbiamo andare fino a Londra; lascerò tutti i miei amici e tutta la vita che mi ero creata quì, per iniziarne una nuova.
Robert, il presunto 'fidanzato' di mia madre mi ha detto che lì avrò un fratello, la cosa non mi eccita più di tanto, sarebbe stato uno sconosciuto che avrei dovuto conoscere per forza.
Oggi era il grande giorno, avevo lascialo New York.
Robert era venuto a prenderci all'aereoporto, non volevo essere quella figlia sfascia famiglie, quindi se mi chiedeva qualcosa decisi di sorriderli fingendo che fossi entusiasta, anche se niente di tutto questo era vero.
-Eccoci, siamo arrivati.- disse lui.
Guardai fuori dal finestrino, per vedere di quale sarebbe il posto nel quale avrei passato la maggior parte della mia vita, appena attraversammo il cancello con l'auto, spuntò una grande villa, era enorme, di quelle che vedevi su internet e dicevi 'wow, sarebbe bello viverci' 
Rimasi a bocca aperta vedendo quel grande edificio, non era il mio mondo, non ero abituata a certe cose.
L'auto si fermò, mia madre e Robert scesero per primi e poi feci lo stesso anche io, chiudendo la portiera dell'auto rimasi lì ferma a guardare quella grande casa, per meglio dire villa.
-Tesoro, vieni.- disse mia madre vicino alla grande porta.
-Eccomi, arrivo.- dissi io andando verso il portabagagli dell'auto.
Vidi che le mie valigie non c'erano, mi guardai un pò in torno sperando di trovarle... le vidi! erano vicino alle scale e vicino ad esse c'era un uomo.
Corsi verso di lui e presi la mia valigia.
-Lasci signorina, faccio io.- Disse lui tenendola.
-Non si preoccupi, faccio da sola!-
-La prego, insisto, faccio io.-
-Ho detto no! Lasci fare a me, sarò una ragazza ma sono in grado ancora di portarmi le valigie.-
dissi io tirando la valigia.
-Stia tranquilla, posso portariele io.-
-No, io pos...- 

Non feci in tempo a finire la frase che qualcuno mi parlò subito sopra.
-Lascia fare a lui, è il suo dovere, per questo lo paghiamo.-
Mi girai, era un ragazzo moro, riccio.
-Dovrei?-
-E sì, dovresti.-
Disse lui avvicinandosi.
-Come vuoi.- Dissi io mettendomi le mani sui fianchi.
-Io sono Harry.- Disse lui porgendomi la mano.
-Piacere, Taylor.- iela strinsi.
-Tu dovresti essere la mia sorellastra? Niente male come sorella.- disse lui lasciandomi la mano e scrutandomi con gli occhi.
-Primo, non sono tua sorella, secondo cerca di fare meno lo spiritoso e terzo non farmi innervosire perchè non voglio rovinare quello che rende felice mia madre.-
-Cioè, mio padre?-
-Ti ci vuole una domanda per arrivarci? Certo.-
-Non sembri tanto contenta di essere quì.-
-Dovrei? a New York ho lasciato tutto, amici, amici, amici e ancora amici, che era tutto quello che avevo lì.-
-Beh, di amici puoi fartene anche quì.-
-Penso sarà difficile.-
-Io sono tuo amico no?-
-E questo chi te lo dice, scusa?-
-Boh, i tuoi occhi?-
-Certo, certo, fai poco il donnaiolo e accompagnami dove sono i nostri genitori, ho paura di perdermici là dentro da sola.-

Ad un tratto si avvicinò a me e mi guardò negli occhi.
-E chi ti dice che non ti faccia perdere apposta per rimanere da soli?.-
Era così vicino, aveva degli occhi meravigliosi, ma non potevo invaghirmi di un arrogante come lui, andiamo non era per niente il mio tipo. 
Però, quegli occhi, erano così.. merda Taylor, smettila pensai.
-Sei impertinente.- Dissi io andando dentro, appena entrai mi ritrovai faccia a faccia con mia madre.
-Tesoro dov'eri?.-
-Tranquilla, non sono scappata in Messico, stavo solo parlando con..-
-Salve signora, io sono Harry.-
Disse lui passandomi avanti e parlando sopra di me.
Era già la seconda volta che lo faceva e questo mi faceva andare fuori dai gangheri, odiavo quando mi parlavano sopra.
Incrociai le braccia e aspettai che si presentassero, mi mostrarono la mia stanza e dopodichè andammo in salotto, dove c'erano foto su foto, un grande orologio a pendolo, un lampadario meraviglioso e delle poltrone che sembravano farre di piuma per quanto fossero morbide, così elegante, mi faceva impazzire.

Per quanto avessero parlato loro tre e io avessi spiccicato solo qualche parola si erano fatte le 17, cazzo finitela di parlare pensai, non ne potevo più.
Si sentì il campanello della porta suonare.
-Questi devono essere Louis e Niall.- Disse Harry dirigendosi verso la porta.
Intanto Robert e mia madre continuavano a parlare e parlare e parlare.. fino a quando non furono interrotti da Harry.
-Papà, io esco.-
-Salve signor Styles.- 
-Salve Robert.-

Dissero i due ragazzi.
Non mi girai, non mi importava più di tanto guardare i loro bei faccini.
-Harry, aspetta, perchè non porti con te anche Taylor?-
-i-io?.- Dissi guardandolo.
-Sì, tu. Vai e divertiti, Harry ti mostrerà la città.-
-Per me non c'è nessun problema.-
Disse Harry.
-Per voi ragazzi?- Continuò.
-No,no.-
-Ma figurati, nessun problema.-

Presumo che ora devo alzarmi e stare con il mio fratellino, pensai.
-Va bene, andiamo.- Mi alzai dirigendomi verso i tre ragazzi.
-Ciao mamma, ciao Robert.-
-Ciao Papà, ciao signora.-
-Divertitevi.-
Dissero.
Passai avanti ai ragazzi dirigendomi verso la porta.
Bene, ora mi toccava stare con loro, chissà come sarebbe andata la serata, non potevo fare altro che sperare di divertirmi.

SPAZIO AUTRICE.
Okay, forse non è un granchè, abbiate pazienza, è la mia prima FF a capitoli.
Spero vi sia piaciuto, se volete dirmi qualcosa riguardo su twitter sono @ehipayne c:
Grazie di aver letto.

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Capitolo 2
*** - Second Chapter ***


Taylor's pov.
Caro Diario,
quella sera non era stata una delle mie sere preferita, anzi forse tutto il contrario.
Mi aveva portato a cenare con loro e dopodichè mi ha riportato a casa.
Pensavo che mi avrebbe mostrato la città, ma niente, si dice che Londra sia più bella di notte e io me la ero persa.
Ormai da quel giorno è passata una settimana, sette giorni da quando vivo quì.
Sai a pensarci non è male, sopratutto per un dettaglio, il giardiniere.
L'ho conosciuto la mattina seguente di quando sono arrivata quì.


Mia madre e mio padre erano usciti, ero rimasta sola con Harry e chissà quanti altri dipendenti;
Mi ero fatta una doccia veloce, mi ero vestita ed ero uscita con il mio libro in mano.
Cercavo un posticino dove mettermi e leggerlo, andai in giardino, era meraviglioso, tutto quel verde ti metteva allegria.
Trovai un albero, isolato da tutti e tutto.
Mi diressi verso di esso e mi misi a terra poggiando la schiena sul grande tronco.
Presi il segnalibro e andai alla pagina che segnava e cominciai a leggere.
Accanto a me, c'era un grande tubo verde che cominciò a muoversi; mi fermai un attimo a guardarlo.
Ad un tratto schizzò dell'acqua fuori, in quel momento pensavo solo al libro, non volevo che si bagnasse, ma ormai il danno era fatto.
Mi alzai e corsi il più veloce possibile, come se non ci mancasse, l'unica strada che conoscevo per riandare alla grande casa era piena di irragotori.
Corsi il più fretta possibile, ma l'acqua schizzava da tutte le parti ed era impossibile non bagnarsi.
Passati i grandi cespugli, lì trovai anche una specie di manovella, doveva essere quella per l'acqua, andai e la girai fino a far spegnere tutti gli irrigatori.
Merda, pensai vedendo il mio libro fradicio.
-Ehi!- urlò, mi si avvicinò un ragazzo correndo, cannottiera, capelli castani e occhi dello stesso colore, era davvero bello.
-Che c'è?- chiesi.
Appena mi arrivò davanti riaprì l'acqua.
-Perchè l'hai chiusa?-
-Me lo chiedi anche? Sai l'unica strada per arrivare alla porta di casa è piena di irrigatori, sono già zuppa abbastanza e anche il mio libro.-
Dissi indicandolo.
-Aspetta.- dissi mettendomi la mano sulla fronte e guardando il ragazzo.
-L'hai accesa tu l'acqua, non è vero?-
-Esatto, se no con cosa innafio le piante? Sono un giardiniere, questo è il mio lavoro.- disse lui.
-Senti, mi dispiace per il tuo libro, non pensavo stessi lì, non ci va mai nessuno.- Disse lui continuando dispiaciuto.
-Facciamo così, te lo ricompro.-
-Certo, certo.-
-No davvero, te lo ricompro.-

Me lo prese tra le mani.
-The Hunger Games, ne avrai uno nuovo e non bagnato.- Disse lui con un sorriso.
-Va bene, va bene.- Dissi io prendendoielo e dirigendomi verso l'entrata della grande casa.
-Comunque io sono Liam!- Disse lui urlando.
-Taylor.- Dissi io di schiena.


Sai, avrei detto che non me lo avrebbe mai ricomprato, ma l'altro ieri,
quando sono tornata da quel grande albero, indovina un pò... c'era un pacco.
Strano che sapesse che andavo lì, magari era uno stalcker, no queste sono le solite cazzate che mi invento,
comunque lo presi, andai in camera mia e aprì iò pacco, dentro trovai il libro.
Non avrei mai pensato che lo avrebbe ricomprato e invece è stato così, Liam,
sai è davvero un bel ragazzo e se tu avessi occhi penso che la penseresti come me.
Bene, mia madre mi sta chiamando come una matta, vado.


Chiusi il diario e lo misi dentro l'armadio, dovevo nasconderlo bene.
Scesi le scale di corsa e andai da mia madre, chissà cosa voleva.
Era tutti in salotto e con tutti intendo anche Harry e Robert.
-Ehi amore, siediti.- disse mia madre sorridendo.
-Cosa è successo.- Chiesi io mettendomi sulla solita poltrona.
-Sentite, avevamo pensato di andare tutti insieme, come una vera e propria famiglia in vacanza, decideremo insieme il luogo, allora?.-
-A me va benissimo, avevo voglia di partire.- Disse Harry sorridente.
-Io no.- dissi con un tono secco.
-Ma Taylor, è un viaggio, non hai mai rifiutato un viaggio.!- disse mia madre stranita.
-E invece stavolta non voglio partire.- Dissi io indifferente.
-Ma Taylor,..-
-Ma Taylor niente, mamma- Mi alzai guardandola negli occhi.
-Tu mi hai trascinata quì, senza chiedermi se volevo, mi hai fatto cambiare vita, mi hai fatto lasciare amici e non ho detto niente- Alzai il tono di voce.
-ora vuoi portarmi chissà dove, senza che ti importi se sono felice o no, Stavolta non lo farai.- 
Mi girai e con gli occhi lucidi mi diressi velocemente verso la porta, avevo un solo posto dove poter stare tranquilla.
Era quel grande albero, inizia a correre e arrivata lì in lacrime a mia sorpresa trovai Liam, era seduto con la schiena poggiata sulla grande quercia.
Rimasi un attimo a guardarlo mentre le lacrime scendevano, mi diressi verso di lui e mi ci sedetti accanto.
-Che.. che cosa ti è successo?.- Disse lui preoccupato vedendomi in quelle condizioni.
Non dissi niente, poggiai delicatamente la mia testa sulla sua spalla, continuando a buttare tutto fuori sotto forma di lacrime.
Anche se non lo conoscevo, mi serviva qualcuno con cui sfogarmi e non mi importava chi fosse.
Lui se ne stette in silenzio aspettando che tirassi tutto fuori. 

Ormai mi ero calmata, le lacrime si erano esaurite ed io ero pronta a sfogarmi con le parole, stavo per sfogarmi con un perfetto sconosciuto.
-Mia madre voleva portarmi in vacanza, con Harry e Robert.- dissi io alzando la testa dalla sua spalla e poggiandola sulla grande quercia, guardai in alto.
-E cosa c'è di male in questo?.- disse lui.
-Niente, è solo che lei è cambiata da quando sta con quel Robert, decide tutto lei, prima era diverso mi consultava prima di prendere certe decisioni.-
-E' cambiata solo perchè vuole il meglio per te?.-
Mi girai a guardarlo stranita.
-Che intendi, per ''il meglio per te'' ?-
Mi guardò dritta negli occhi.
-Cioè, che lei ha voluto darti qualcosa che magari non hai avuto, un padre, una figura maschile che faccia parte della tua vita.-
-Non ne ho bisogno.-
-Quì ti sbagli.-
Replicò lui.
-Io non ne ho avuto la possibilità, ho perso i miei genitori quando ero ancora piccolo, fatti dare un consiglio, non allontanare tua madre da te, per delle sciocchezze, tienitela stretta finchè ne hai una..-
Guardai in basso, forse aveva ragione.
-E Robert, trattalo bene, lui cerca solo di essere un buon padre per te, nient altro, vuole solo che tu lo accetti.- continuò.
-Ci vorra del tempo prima che io lo faccia.- Dissi guardandolo negli occhi.
-Quanto ci vorrà, ma non allontanarlo, prova a conoscerlo invece e con tua madre, alzati, muovi il tuo culetto e vai da lei per chiarirti.-
Lo guardai con un sorriso, aveva ragione, dovevo correre da mia madre.
-Hai ragione.- Dissi alzandomi.
-Devo assolutamente chiederle scusa.-
Mi diressi verso i grandi cespugli, ma ad un tratto mi sentivo il dovere di dirli grazie, così tornai indietro correndo, mi aspettava alzato, forse sapeva che stavo tornanto.
Andai verso di lui gli diedi un abbraccio.
-Grazie, grazie davvero.- Imbarazzata per quello che avevo fatto, guardai in basso e rossa in viso mi girai correndo.
Entrata in casa, andai in salotto, mia madre era seduta sul divano con Robert accanto.
Mi diressi verso di loro, mi sedetti sulla poltrona e guardai tutti e due.
-Mamma, mi dispiace, non avrei dovuto gridare in quel modo, ero arrabbiata e mi sono sfogata su di te, non volevo. Mi sento in colpa per quello che ti ho detto, non vorrei mai che noi due ci dividessimo, io ti voglio bene e se la persona più importante per me.- La guardai dispiaciuta.
-Io ti voglio bene e voglio il meglio per te e penso che questo meglio si trovi quì, a Londra.-
Mi guardavano tutti e due.
-Sì Robert, parlo proprio di te. Tu rendi felice mia madre e io non la vedevo sorridere così da molto tempo, mi dispiace non essermi mai avvicinata a te e non averti mai considerato della famiglia.-
Ad un tratto, da dietro una colonna sbucò Liam, mi guardava con le braccia incrociate, con un sorriso.
Lo guardai per un secondo per poi spostare lo sguardo sui Robert e mia madre e continuai a parlare.
-Volevo chiedervi scusa a tutti e due e volevo dirvi che da ora cercherò di conoscere te Robert e di comprendere te mamma, vi chiedo ancora scusa.-
-Oh vieni quì.- Disse Robert aprendo le braccia, ora dovevo abbracciare lui e la mamma, giusto? doveva essere questa l'ultima scena se non sbaglio, pensai.
Mia madre fece lo stesso con un grande sorriso, mi alzai e mi diressi verso di loro facendo spuntare la mia testa, tra le loro due nuche.
Grazie sillabai con le labbra a Liam, mi fece un sorriso e se ne andò.
Mi sciolsi da quell'abbraccio e li guardai con un sorriso, in quel momento arrivò anche Harry, non sapendo che fosse tutta questa affettosità.
-Bene, sono pronta, portatemi dove vi pare.-
-Cara, non ce ne è più bisogno.-
-Già-
disse Harry mettendosi accanto a me, lo guardai non sapendo che intendesse.
-Non partiamo più?.-
-Certo che partiamo.-
Disse Robert.
-Ma solo noi.- Disse mia madre.
-Tu rimarrai con Harry quì, si è offerto di farti compagnia e di prendersi cura di te.-
Certo, magari nel letto, pensai guardandolo scontrosamente, la sua faccia, la sua faccia ti faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi con quel sorrisetto malizioso.
-Tranquilla, starò ventiquattro ore su ventiquattro con te.-
-Va bene.- Non volevo litigare un'altra volta, dovevo farmelo piacere.
Grandioso, avrei passato una settimana o più da sola con lui.
Speravo con tutto il cuore che fosse solo un brutto incubo, ma a quanto pare era tutto vero.

SPAZIO AUTRICE.
Secondo capitolo, se avete qualcosa da dirmi su twitter sono @ehipayne
Lasciate anche una piccola recensione dicendomi cosa ne pensate c:

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