Lettere da Hogwarts

di _Crucio_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ciambelle e lettere ***
Capitolo 2: *** I gemelli non cambiano mai ***
Capitolo 3: *** I Black ***
Capitolo 4: *** Forge e Gred ***
Capitolo 5: *** Memorie e Gufi ***
Capitolo 6: *** Tra lettere e imbarazzo. ***
Capitolo 7: *** Lettere tra cuscini ***
Capitolo 8: *** Lettere e febbre ***



Capitolo 1
*** Ciambelle e lettere ***


Mentre il sole s'innalzava nel cielo ad annunciare il mattino, in una casetta una luce era già accesa. Alla finestra stava una bambina e con occhi rapiti guardava l'alba. Incantata com'era non si accorse del padre, 
che con amore ammirava la sua splendida figlia, la sua vita.
-Cosa fai già sveglia?- chiese amorevolmente il signor Granger alla sua bambina.
-Papà...ciao.- rispose la figlia colta alla sprovvista.- guardavo il sole salire in cielo. La città è magica con l'alba.- mentre finiva la frase indicò le montagne dorate.
-Hai ragione, è splendida. Ma dovresti dormire. Dopo devi andare a scuola.- notò il padre.
-No che non devo, oggi è il primo giorno di vacanza.- trillò la bambina entusiasta.
-Hermione. Fai piano che svegli i vicini!- l'ammonì il signor Granger.
-Scusa papà. Che fai oggi?- chiese Hermione.
-Sto partendo, il signor West ha bisogno di assistenza a casa. Si è rotto una gamba andando in bici. Quindi gli visiterò i denti a casa sua.-
-Tu lavori sempre.- rispose la bambina chiaramente delusa. Hermione contava di andare a spasso con la sua famiglia, ora che era in vacanza.
-Mhmmmm. Allora facciamo così. Vestiti andiamo a mangiare una ciambella e poi vado a lavorare. Ti va?- chiese suo padre. Non gli piaceva vedere la sua figliola triste. 
-Certo!- Baciò il padre, lo scacciò dalla camera e si vestì.
Dieci minuti dopo erano da "Donuts & Co. La ciambella su misura per te!".
-Ciao Greg.- salutò il signor Granger.
-Buon giorno Granger, ciao Hermy.- rispose al saluto l'uomo chiamato Greg. Portava un grembiule blu son stampato una ciambella verde. Sotto la ciambelle stava scritto:
-NOVITA' CIAMBELLA AL PISTACCHIO!-
-Cosa vi servo?- domandò il cameriere.
-Io un succo alla fragola e una ciambella ricoperta al doppio cioccolato!- ordinò prontamente Hermione, con gli occhi luccicanti dalla gioia.
-Io un caffè e una ciambella alla nocciola.-
-Papà?- domando la bambina appena il cameriere si diresse verso gli altri clienti.
-Sì?. rispose il padre chino sul giornale.
-Cosa ci trovi nel caffè?-
-Bhè... è buono.-
-Ah- a me piace il succo alla fragola perché è molto dolce. Anche se lo trovo solo qui, gli altri negozi non lo vendono.- Il padre chiuse il giornale stizzito e guardò la figlia raggiante. 
-Scusa... leggilo pure.- indicò il giornale, e tramutò il suo sorriso in una smorfia.
-No non fa niente, tanto ora è arrivata la colazione.-
Infatti un cameriere portò la due ciambelle richieste, e le due bibite scelte.
-Buon appetito-disse- Sono 4£ e cinquanta cent-
Il signor Granger gliene diede tre, dicendo di tenersi il resto come mancia.Il cameriere andò via allibito, Hermione ebbe il sospetto che quella fu la sua prima mancia.
Finita la colazione il padre portò la sua bambina a casa.Trovarono una sorpresa.
Sulla soglia,appollaiata, una civetta dormiva. Incuriositi scesero dall'auto. Con cautela il Padre spostò l'animaletto candido come la neve. Legata alla zampa della civetta, c'era una lettera,intestata a Hermione.
-Chi userebbe un gufo per mandarti una lettera?- chiese sbigottito il padre alla figlia, senza pero' aspettarsi risposta.
-Non lo so.- rispose innocentemente la figlia. Ma in cuor suo sapeva che era l'inizio di una grande avventura.
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Salve, sono tornatoc on una nuova storia :D. L'ho scritta su richiesta di un fan della mia pagina di facebook (7 Libri, 8 Film: Unicamente Harry Potter), dopo che ha vinto un concorso a quiz. Quindi ho pensato perché non pubblicarla anche su EFP? Tanto rimane una fanficiton,giusto? Alla luce di questo argomento, sarei grato a tutti trovassi qualche recensione :D

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Capitolo 2
*** I gemelli non cambiano mai ***


-Non ti ammetteranno ad Hogwarts, sei troppo brutto!- disse Fred Weasley al suo fratellino, ormai sull'orlo delle lacrime.
-Non è vero!Andrò a Hogwarts e sarò il più bravo di tutti!- rispose Ron Weasley,arrabbiato con suo f
ratello Fred. Lui era proprio come George, dispettoso come pochi. L'altro giorno ,giocando a caccia alla bacchetta,George l'aveva mandato nel pollaio dove una gallina gli volò sulla testa,rifiutandosi di scendere. Il che provoco molti graffi a lui e un paio di risate ai suoi fratelli maggiori.
-Tu sarai bravo a Hogwarts quanto un Troll a scrivere libri.-
-Mammaaaa!- singhiozzò Ron- Fred dice che non andrò a Hogwarts.-
-FRED!-tuonò una donna tarchiata. -lascia stare Ron! O sarà peggio per te, e ora scendi ad apparecchiare la tavola.-
-Certo mamma.- diede un gomitata a suo fratello e scese in sala imprecando parolacce verso sua madre e Ron.
-Ron caro, non devi ascoltare i tuoi fratelli- disse la signore Weasly a suo figlio.
-Ma non è giusto! Mi trattano sempre male.-ribatté il bambino.-Vorrei che fossimo più ricchi!-
La signora Weasley non rispose. Voleva dare ai propri figli una vita migliore,voleva che ognuno avesse una stanza per se,voleva smettere di comprare materiali scolastici di quarta mano, ma non poteva. Erano poveri. Dovevano accontentarsi di questo, e a malincuore rinchiuse i suoi desideri in una scatola,sperando di non aprirla più per non farsi male.
-Mamma?-irruppe nella stanza di Ron una bambina e come tutti i Weasly aveva i capelli rosso fuoco, ma gli occhi erano diversi.Erano profondi e intensi. Senza dubbio era la bambina più bella di tutta la Gran Bretagna.
-Si Ginny?- chiese sua madre.
-Fred ha finito di apparecchiare, a chiesto cosa c'è per cena.-
-Digli che c'è minestrone e salsicce.-
-Va bene mamma,ah... è arrivato un gufo.-
Ron ebbe un tuffo al cuore, di sicuro era la lettera per Hogwarts, doveva arrivare oggi. Così l'avrebbe sbattuta in faccia ai suoi fratelli e dimostrato che sarebbe andato a Hogwarts.
Scese le scale di corsa,eccitato. Arrivato in cucina si diresse verso il gufo. aveva indovinato,la lettera era per lui, e veniva da Hogwarts.
-Mammaaa! Vado a Hogwarts!-trillò Ronald,il nuovo studente.
-Complimenti piccolo Serpeverde!-disse George Weasley.
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Questa storia mi è uscita così, senza pensarci nemmeno! spero vi piaccia....

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Capitolo 3
*** I Black ***


Grimmlaud Place n°12 Londra era nascosta ai Babbani. Nessun babbano poteva vedere o sentire quello che stava succedendo in quella casa. 
-Tu andrai a Hogwarts e onorerai la famiglia andando a Serpeverde!-disse Walburga Black a suo figlio, il figlio cattivo,il trasgressore delle regole. Magari Sirius fosse come Regulus, si ritrovava spesso a pensare. Purtroppo non era così. Walburga aveva messo alla luce un traditore del proprio sangue,proprio come la famiglia Waesley.
-Sì,andrò a Hogwarts.-rispose Sirius- ma non sarò Serpeverde. Penso che chiederò di essere Tassorosso.-
la signora Black fece un balzo indietro, si mise una mano sulla testa e finse di svenire. Sirius non aveva intenzione di finire a Tassorosso, ma se quella Casa significava disonorare la propria made,bhè allora, ci sarebbe andato senza indugi.
-Tu...tu...-balbettò Walburga- Tu...non andrai a Tassorosso! Sarai Serpeverde. La discussione finisce qui.-e uscì sbattendo la porta.
Sirius si ritrovò da solo in cucina, maledisse la madre e la sua famiglia.Poi cautamente, come s temesse di essere visto, si affacciò alla finestra. Vide molti babbani camminare frettolosamente, ignari della sua esistenza. Ignari dell'esistenza della magia e ignari dell'innato odio della sua famiglia per la loro razza.
Suo fratello li si avvicinò,toccandoli la spalla.
-Ciao Reg.-
-La mamma è arrabbiata con te. Mi ha detto di dirti che se non finirai a Serpeverde ti manderà a Durmastrang.-
-Non lo farà mai.-
-Lo so,vuole solo spaventarti.-
-Quello che mi spaventa è la sua faccia.-
-Non devi essere così duro con lei,in fondo ti vuole bene.- l'ammonì Regulus Black, il figlio "buono".
-Mhmm. Vado in camera mia.-
 
Sirius si chiuse la porta alle spalle. Si avvicinò al letto e si sedette. Fissò la sua parete tappezzata di donne babbane in bikini. Si sfilò l'anello dei Black dal dito e lo lanciò dalla finestra. 
Ma non centrò la finestra, centrò un barbagianni che gli portava la posta.Nella busta era stampata un'enorme H.
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Anche questa fanfiction era richiesta dai mei fan nella mia pagina facebook 7 Libri, 8 Film: Unicamente Harry Potter(diventate fan :D).
Spero vi piaccia e bla,bla,bla....
RECENSITE! Non fate gli ipocriti.Grazie :D

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Capitolo 4
*** Forge e Gred ***


Non era certo un bel giorno per quei pestiferi ragazzi. E loro lo sapevano bene.
-Sei sveglio fratello?-chiese un depresso Fred.
-Si mio caro Forge.-disse sconsolato George.
-Che ore sono Gred?- domandò il primo.
-Quasi l'una del mattino...Sai cosa significa?-
-Che oggi è il nostro compleanno e...ti prego non farmici pensare- piagnucolò lui.
-Fratello...dobbiamo resistere...- disse in modo fiero George Weasley.
-Sì hai ragione! Cosa sarà mai!-
-Solo una lettera!- disse.
-Due lettere!- precisò il gemello,contando con le dita.
-Quindi ci saranno due gufi!- esclamò George.
-E se ci sono due gufi...-
-Esatto Fred,uno lo possiamo tenere.- George gli fece l'occhiolino. Avevano bisogno proprio di un gufo per il loro esperimento,ma Percy non voleva dargli il suo. E Errol...non era un gufo del tutto,l'altra metà era un tonto.
-Allora.-disse Fred- propongo di metterci a dormire,così saremo pronti per l'esperimento.-
-Giusto Forge!-
-'Notte Gred.-
Poi la luce in camera Weasley si spense, e nessuno fece più rumore.

-Fred,George! La colazione è pronta!- gridò mamma Weasley. "Possibile che i due gemelli fossero sempre in ritardo?Cosa combinavano invece di dormire?"Pensò Molly Weasley,per poi convincersi che era meglio non saperlo.
-Arriviamo mamma!-gridò uno dei gemelli di rimando.
-Hai preparato tutto?-sussurrò poi al fratello.
-Tutto a posto Gred.- rispose euforico Fred. -Allora,ricordi il piano?-
-Ma certo! Ci presentiamo tristi e depressi,poi rubiamo un gufo e lo portiamo di sopra.-
-Bravo fratello...ora faccia desolata.-
I due gemelli scesero le numerose scale tristemente,secondo i piani.
-Come mai quelle facce?-Percy Weasley, il fratello maggiore.
-Oggi arrivano i gufi di Hogwarts...-iniziò George.
-Per dirci che siamo ammessi...-continuò Fred.
-E per rovinarci la nostra spensierata infanzia.- conclusero insieme.
Percy assunse una faccia inorridita.
-Fate molto male a vederla così! Hogwarts è una scuola, e per questo va rispettata! Dovreste imparare a crescere voi due.- disse in tono pomposo.
-Oh sta zitto Percy!-l'ammonì Billy Weasley. -Loro sono molto più divertenti di te!-
-Grazie Bils!-ringraziò Fred.
-Buon giorno ragazzi.- entrò in sala Arthur Weasley.
-Come mai già sveglio papà?- chiese Charlie -e come mai sei vestito da lavoro?-
Il signor Weasley diventò paonazzo.
-Ecco...mi ero dimenticato che oggi era domenica...- rispose timidamente,come se avesse paura di essere deriso.
-Oh,Arthur...-disse sua moglie.
-Fred...George! Auguri!-
-Grazie babbo.- risposero i ragazzi all'unisono.
-Fate spazio!!-urlò la signora Weasley,che prima era rientrata in cucina. Ora portava un'enorme torta a forma di una lettera.
-Mamma...-iniziò George senza parole.
-è bellissima!-finì Fred.-ma c'è un problema...è a forma di lettera!!!-
-Sì caro...oggi arrivano le vostre lettere da Hogwarts.-disse amabilmente la madre.
-Che arrivino,noi non ci andiamo,vero Forge?-
-Giusto Gred.-
-Voi ci andrete!- li rimbeccò la madre.
-Ma...-
-Niente ma! Voi studierete e diventerete prefetti.Come Charlie.-
-Uffa!!!Charlie!Perché sei diventato prefetto??E' tutta colpa tua se adesso dobbiamo seguire le tue orme!-
Tutti gli Weasley risero.
Mentre mamma Weasley tagliava la torta, Bill urlò.
-Ehi! Ecco che arrivano due gufi!-
-NOOO!-piagnucolarono i gemelli.
Un minuto dopo due barbagianni si fiondarono sulla torta,dimenticandosi di dare le lettere ai destinatari.
-Oh mamma...mi dispiace.-
-Non fa niente Fred.-
-Sono George!-
-Scusa...non fa niente Fred.
-Te l'ho fatta!Sono io George!.
Billy e Charlie risero con gusto alla battuta del fratello.
-Fred!Lascia stare quel gufo!-
-Mamma....-
-Lascia stare quel gufo!-

Quello era proprio un brutto giorno per i gemelli Weasley. Erano stati ammessi ad Hogwarts,e rimasero senza gufo
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Mi scuso per la lunga attesa...spero vi piaccia un bacione!

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Capitolo 5
*** Memorie e Gufi ***


Un ragazzo sedeva comodamente su una poltrona,vicino al camino acceso. Il fuoco emanava un leggero calore, ma quanto ne bastava per rendere accogliente la casa. Sotto la luce del focolare, il piccolo Gilderoy 
leggeva un libro. Un libro speciale per la sua età,perfino per i piccoli maghi, documentarsi sugli Incantesimi di Memoria era strano, o meglio, insolito.
Il ragazzino era così immerso nei suoi sogni, da non accorgersi dell'arrivo di una donna smilza e austera,dotata di capelli dorati e di un naso all'insù,dava l'aria di una persona da non contraddire.
-Gilderoy! Cosa stai leggendo?- chiese la signora in modo ammonitorio.
-Niente mamma!- il piccoletto cercò di nascondere il tomo dietro la sua schiena. Ma sua madre era più svelta,e con un'ampio gesto della bacchetta chiamò a se il libro.
-Figlio!-urlò esasperata.- ti avevo chiesto di non leggere più questi testi! Non sono adatti alla tua età...-
-Ma mamma!- la interruppe il bambino dai riccioli d'oro.- è un volume interessante! non puoi vietarmelo, guarda, ho già imparato oltre venti formule...- iniziò a elencarle, sotto lo sguardo contrariato della madre,che parve provare un forte disgusto per la passione del figlio.
-Ora basta Gilderoy!-strillò la donna. -vai in camera tua,ma prima rimetti a posto il libro nell'ufficio di tuo padre!-
-Sì,madre.- rispose in tono sconfitto il ragazzino.
Mentre saliva le scale,mentre rimpiangeva la sua stupidità di non aver aperto il tomo in camera sua, si ricordò di una cosa.
Una cosa che,avrebbe sconvolto la sua vita,che lo avrebbe allontanato da quella casa per mesi, una cosa che gli avrebbe permesso di studiare senza sguardi infuriati della gente,senza occhiate disgustate della madre,senza essere indicato in giro per la sua innata curiosità...l'indomani sarebbe stato il suo compleanno,il suo undicesimo compleanno.
Con questo lieto pensiero mise i libro nello scaffale,con questo lieto pensiero s'infilò sotto le coperte.Per poi addormentarsi e aspettare il mattino.

TOC-TOC-TOC. Come tuoni alti nel cielo, il rumore s'espandeva nella camera da letto di Gilderoy Allock.
Ma il piccolo undicenne stava ancora dormendo,e non voleva togliere l'ancora nel fondale dei suoi sogni,per avventurarsi nel mondo reale.Non voleva,ma i suoi occhi si aprirono lo stesso,dolcemente. TOC-TOC-TOC. Ancora, il rumore non cessava,stancamente il ragazzo si alzò dal letto,e pensando che sua madre lo stesse svegliando,disse:
-Sono in piedi,sono in piedi mamma.- convinto che servisse a placare il frastuono.
TOC-TOC-TOC
Non smetteva,e Gilderoy si arrabbiò.Era il suo compleanno,poteva dormire almeno il giorno del suo compleanno?
Furente andò ad aprire la porta si frassino della sua stanza,ma di sua madre non c'era traccia.
Poi una lampadina si illuminò nella mente stanca e annebbiata del ragazzo.
Non sua madre, neanche suo padre,però era il suo compleanno. Lentamente girò lo sguardo. Appollaiato sul davanzale della finestra stava un barbagianni,in attesa che qualcuno gli aprisse la porta.
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Ciao,eccomi ritornato :D. La domanda che vi starete ponendo è: Perchè si Gilderoy? La risposta è moltol semplice...non lo caga nessuno! Quindi,spero vi piaccia,mi raccomendo,recensite!

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Capitolo 6
*** Tra lettere e imbarazzo. ***


Severus.- esordì Lily.
Il ragazzo chiamato incrociò gli occhi di lei,e si perse nel prato più verde-
-Severus.-richiamò lei. Obbligato a ritornare alla realtà,il piccolo ometto rispose alla ragazza che gli stava davanti.
-Dimmi.-disse lui con la voce roca dall'emozione. Era sempre la stessa storia,ogni volta che la guardava,che la pensava, che la sognava, che gli parlava o semplicemente gli stava in parte,il suo esile cuore batteva a mille, e la sua squillante voce cadeva a pezzi,come un vaso infranto per terra.
-Che ore sono?- chiese la bambina con la sua limpida voce.
-Sono le 9.45- rispose Severus,guardando l'orologio. Uno strano orologio. Al posto delle lancette stavano piccole stelle.e al posto dei numeri, stavano segni runici. Ma il piccolo Severus riusciva a leggerlo senza difficoltà..
-Dovrebbe arrivare fra poco.- proclamò eccitata Lily.
-Chi?-chiese lui, perplesso.
-Albus Silente e la sua lettera per la mia ammissione ad Hogwarts.- rispose la bambina dagli splendidi occhi.
-Giusto!- esclamò Severus, dandosi una sberla in fronte. Come aveva fatto a dimenticarselo? Era il compleanno di Lily e lui se ne era dimenticato!
-Che succede Sv.?-chiese lei, che non si era lasciata sfuggire il gesto improvviso del suo migliore amico.
-Mi...mi...- non riusciva a dirlo, la vergogna era troppa.
Ancora una volta, si chiese come aveva fatto a dimenticarselo.
-Misonodimenticatodicomprartiilregalo.-disse in fine,sotto lo sguardo concentrato di Lily,che cercava di trarre un senso alla frase detta dal suo amico.
-Puoi ripetere?- chiese con le sopracciglia inarcate. Severus ripeté la frase,lentamente. Poi guardò Lily,come per aspettarsi una sfuriata,che non venne.
-Chi se ne frega-disse lei- Non m'interessano i regali.-
Ma lui non ascoltava, era impegnato a Trasfigurare una foglia d'acero in un Clarrion.
-T...tieni.- balbettò,a opera finita.
-Ma è stupendo!.- esclamò lei, entusiasta e commossa.
-Mai quanto te.-
Severus cerco la mano di Lily,che ritrasse.
-Lilyyyyy.- urlò la signora Evans.-c'è un'anziano signore che desidera parlarti!
-Arrivo!-gridò di rimando. E,ringraziando mentalmente sua madre, si allontano da Severus, lasciandolo solo.
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Questa fan fiction è dedicata a ValeS96, che mi ha inserito nei suoi scrittori preferiti.

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Capitolo 7
*** Lettere tra cuscini ***


Ninfadora Tonks era in camera dei suoi genitori a specchiarsi.  La piccola bambina cercava il colore di capelli che più si abbinava al suo nuovo vestito marrone. Per lei, quello era un giorno importante, perciò doveva essere perfetta ed elegante. 
Il tempo passava come i fogli di un libro, e come le parole, i capelli della bimba cambiavano colore,lunghezza e acconciatura. Probabilmente avrebbe passato ore in quella stanza a provare ogni colore immaginabile, ma il tempo stringeva e lei non poteva attardarsi.Non alla sua festa.
-Ninfadora.- chiamò la madre.- gli ospiti sono arrivati, e ti stanno aspettando in tinello!-
La Metaformagus sbuffò sentendo menzionare quel nome, e dipingendosi il volto di un candido sorriso scese le scale.
-Mamma.-esordì -non ho l'abito adatto.-
-Sciocchezze!-rispose lei trillante.- Sei stupenda!-
-Per te sono sempre stupenda.- brontolò lei,ben attenta a non farsi sentire dalla madre.
Così facendo, si avviò alla stanza accanto, accompagnata da un "oh" di meraviglia.
Da una camera fredda e triste come l'inverno,la madre era riuscita a trasformare il tinello in una magnifica Sala da Ricevimento.
Palloncini colorati si adagiavano soavemente sul soffitto,schizzi di coriandoli emergevano magicamente dal pavimento,vassoi colmi di cibarie e bevande aleggiavano in aria, seguendo chiunque schioccasse le dita.
La bambina si avvicinò alla madre,esterrefatta.
-L'hai fatto tu tutto questo,mamma?- chiese basita, senza preoccuparsi di nascondere la sorpresa.
-Sì piccola mia, io e tuo padre.- rispose la madre alla figlia.
-Dov'é papà?- domandò Ninfadora,vergognandosi di non averlo chiesto prima.
-Ted è a lavoro, ma tornerà prima che la festa finisca.- garantì Andromeda. Poi, mandò sua figlia a salutare gli invitati.
I ricevimenti durarono un'ora, o così sembrava alla piccola Dora, gli ospiti non finivano più e la sua mano indolenzita chiedeva pietà.
Più tardi ebbe il tempo di assaggiare le pietanze che calme volavano all'altezza della sua vita,e di degustare le bibita gassate che suo padre si era procurato dalla Londra Babbana.
Dotate di bizzarre etichette dai titoli più svariati come "Coca-Cola" o "Fanta", le bottiglie erano stregate in modo tale che si riempissero da sole,in automatico. Spinta dalla curiosità,assaggiò un bicchiere di una bibita chiamata "Sprite" e colma di disgusto, la sputò fuori dalla finestra,trasformando i suoi capelli verde acido. Solo quando si sciacquò la bocca con la Burrobirra, i suoi capelli tornarono beige, in tinta col suo vestito del medesimo colore.
-Tutto bene?- domandò un ragazzo occhialuto e grassoccio che aveva assistito alla fulminea metamorfosi.
-Si,grazie Frank.- tossicò Ninfadora, senza guardare il bambino.
Frank,deluso dalla scarsa confidenza riservatovi,se ne andò via, deluso.
Fu in quel momento che nell'aria rimbombò un suono di trombe, magico perché non c'erano musicisti in sala, e la madre entrò in modo regale reggendo un cuscino vellutato.
Sul cuscino ricamato d'oro stava appoggiata una lettera scritta in verde, e con lo stemma di quattro animali.
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Questa fan fiction la dedico a una mia amica del Gdr Ninfadora's Rc Tonks.
Spero che vi sia piaciuta,
 vostro 
   Severus

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Capitolo 8
*** Lettere e febbre ***


Molly Preweet stava seduta sulla sedia di camera sua. Sognava cieli aperti e mari sconfinati, piccoli gabbiani che volavano sul porto e papere che ingoiavano il cibo lanciato dai passanti nel laghetto. Sognava di essere fuori a giocare con le amiche e di avere una bacchetta, sognava di poter volare. 
La bambina dai rossi capelli e dai fianchi corpulenti era ammalata di febbre,e da più di due settimane era confinata in casa,per aiutare la mamma casalinga e per riposarsi. Una lenta tortura,la definiva, una tortura che gli impediva di spiccare il volo e di divertirsi. Quando sua madre passava, fingeva di stare bene per poter uscire. Sebbene Molly ci abbia provato in un milione di modi, sua mamma era troppo attenta e sapeva distinguere una bugia appena gli veniva detta. Arrendendosi,la bambina, non ci provò più, e sola immaginava luoghi aperti. 
Ma ora era davvero troppo. Passare il compleanno ammalata non era nei suoi piani...insomma a chi piacerebbe passare un compleanno a letto!
Si alzò dalla sedia, e trascinando i piedi si avvicinò alla porta di camera sua.
-Mamma!- gridò con la poca voce roca che aveva.
-Dimmi tesoro.-rispose quest'ultima dopo una breve pausa.
-Sai che giorno è oggi?- chiese la bambina con voce angelica.
-Il tuo compleanno,piccola mia.- 
Appunto. Il suo compleanno... quindi perché nessun regalo? Perché nessuna lettera? Perché nessuna torta?
-Ora torna a letto, hai bisogno di forze, sei pallida!-esclamò la madre che intanto era salita su per le scale.
-Ma non ho sonno!- protestò Molly coi capelli che gli scendevano in faccia,impedendogli la vista.
-Vai!- la sgridò la mamma,indicandogli con il braccio la direzione da prendere per avviarsi verso il letto.
-Uffa!-borbottò la bambina,attenta a non farsi sentire. Con passi pesanti andò a sdraiarsi sotto le coperte,e lentament gli occhi le si chiusero. 

Saranno state le cinque di pomeriggio quando Molly Preweet si risvegliò nel suo letto caldo. Volse lo sguardo verso sinistra e notò una grossa fetta di torta rosa sul suo comodino, ai piedi del letto c'erano impilati dei regali dell dimensioni più svariate, e in parte a lei appollaito e addormnato stava un ....barbaggianni.
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Questa la dedico a mia madre, la migliore di tutte. Che mi pensa sempre e mi vuole bene.
Ti voglio bene mamma
Tuo
      Severus

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