A very Glee camping

di f_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


prologo

A very Glee camping

Prologo

Avevano organizzato questo campeggio un po’ per distrarsi un po’ per divertirsi e per passare la notte in maniera diversa. Specialmente Finn e Rachel ne avevano bisogno, dopo quell’affrettata proposta di matrimonio, i due pensarono bene di trascorrere le ore più buie di quel giorno all’aperto, insieme agli altri due piccioncini : Blaine e Kurt, quest’ultimo esitò molto prima di accettare di parteciparvi, credeva di poter rovinarsi quel suo bel visino tanto curato ogni giorno con creme specifiche, per renderlo liscio simile alla porcellana, proprio come lo chiamava la coach Sylvester. Fece diversi impacchi poco prima di recarsi al posto. Anche Rachel teneva alla sua immagine, specialmente alla sua voce, tanto che si presentò con ben due sciarpe di lana (cucite per l’occasione per giorni dai suoi due papà) per proteggere le sue preziose corde vocali, che presto le sarebbero servite per gareggiare, anzi per vincere le regionali, come lei si era prestabilita. Si limitò anche nel parlare e cercava di abbreviare i suoi interminabili monologhi il più possibile. Finn invece, aveva intenzione di comunicare parecchio, diversamente dal suo solito, perché non poteva aspettare tre giorni prima del si della sua promessa, meditò perciò, un piano alternativo, cioè utilizzare dei messaggi subliminali sulle nozze. Era davvero impaziente. Secondo lui, quel discorso, era stato quello più importante della sua vita e non pretendeva un no come risposta, infatti rimase stupito quando la sua compagna non scoppiò subito in un SI. Blaine era felice di quest’insolito modo di passare del tempo con il suo amato Kurt. Ultimamente stavano sperimentando nuove cose da fare in coppia: ripensò alla competizione e al quasi litigio per il ruolo di Tony in West Side Story, a quella pazza serata passata allo Scandal, dove si ubriacò e infine alla loro romanticissima prima volta, che avvenne in maniera molto spontanea. Adesso stavano campeggiando, non avrebbe mai immaginato che il suo ragazzo avrebbe accettato una cosa simile, fino a quando non gli confidò che l’idea di dormire nella stessa tenda con lui, lo eccitava particolarmente. Tutti erano pronti a una nottata diversa, fuori dai loro schemi, ma nessuno poteva sapere che sarebbe stata troppo singolare e che avrebbe portato anche dei rischi e problemi non irrilevanti.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


prologo

Capitolo 1

“Bene, credo che questo punto si SPOSI perfettamente per piazzare le nostre attrezzature!” – esclamò Finn introducendo una parola chiave per il suo piano, mentre poggiava gli zaini, compresi i tre di Rachel, che aveva portato per tutto il tragitto con grande fatica. Si domandava cosa ci facesse con tutta quella roba, ma preferì non chiederlo, altrimenti avrebbe iniziato un elenco infinito e non avrebbe più avuto occasione di esprimersi. Gli altri tre risposero affermativamente alla sua scelta di posizione e cominciarono ad aprire le tende. La ragazza stette seduta ad aspettare che avessero finito, non era abituata ad occuparsi di queste cose da sola, era stata troppo viziata in famiglia, essendo figlia unica, non sapeva neppure da dove cominciare, uscì soltanto i suoi oggetti e li mise sopra una tovaglia,appena aperta dal suo fidanzato. Nel frattempo c’era qualcun altro che non sapeva come muoversi e Blaine se ne accorse: “Lascia stare, ci penso io qui, sono stato uno scout, quindi direi che me la cavo meglio e poi non vorrai rovinarti quelle belle manine che ti ritrovi!” – gli propose bonariamente, rendendolo incapace di spiccicare parola per qualche secondo, folgorandolo della sua maestria . “E questa chi la sapeva?Tu, uno scout?Ok, signor Blaine Anderson, hai altri scheletri nell’armadio da mostrarmi?” – replicò malizioso, con degli interrogativi interessati al suo ancora sconosciuto passato. L’altro si limitò a ridere divertito dei suoi dubbi e qualche minuto seguente si allontanò per rispondere al telefono, giustificandosi di non trovare campo, lasciando sospettoso Kurt, per il suo comportamento schivo. L’altra coppia invece, non aveva notato nulla, erano intenti a disfare i bagagli, il ragazzo iniziò ad uscire le provviste abbondanti impacchettate da sua madre, c’era una vasta varietà di carne, forse anche troppa per saziare quattro persone, così si lasciò scappare un commento, sempre per attirare l’attenzione della sua lei: “La mamma ha esagerato!Non è mica un banchetto per un MATRIMONIO!”. Sottolineò particolarmente l’ultima parola e Rachel cominciò a capire il suo gioco, stranamente ingegnoso per le sue corde, ma fece finta di ignorarlo. Aveva già deciso di aspettare tre giorni, quindi perché mai non doveva rispettare quella condizione, che lei stessa si era imposta? Allora ribatté come se nulla fosse improvvisando : “Già, ma lo sai com’è tua madre, no?Pensa sempre che sei sciupato!Non importa, la riporteremo indietro e la faremo congelare. Infondo te lo saresti dovuto ASPETTARE!”. Adesso anche lei adoperava termini appositi, ma per indicare il patto delle 72 ore. Stava eseguendo il suo stesso piano, l’unica differenza era che Finn non se ne era ancora reso conto.

Ringrazio particolarmente le due utenti che hanno inserito la mia storia tra le seguite : Memole91 e like97 :) Naturalmente i commenti sono ben accetti, se avete qualcosa da consigliarmi sia di positivo che di negativo, fate pure ;)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


prologo

Capitolo 2

Il ragazzo col cravattino ritornò al ritrovo senza dire nulla sull’ oscura telefonata. Kurt stava per esplodere, ma si trattene, non voleva fare la parte della ragazzina gelosa, magari si trattava di quel misterioso fratello del quale gli aveva soltanto accennato qualche volta, senza però renderlo vivido nei suoi racconti, tuttavia si aspettava che gli avrebbe chiarito lui stesso con chi stesse parlando. Iniziarono a sfamarsi, c’era un silenzio tombale, nessuno di loro aveva il coraggio di proferire parola, dopo quegli screzi, non ancora scoppiati del tutto, ma piuttosto soffocati dall’assenza di dialoghi sinceri. Blaine ruppe la quiete, non capendo il perché di quella tensione che percepiva, ma che non riteneva fosse per colpa sua : “Mmm … è davvero tutto squisito!Mi dispiace un po’ per voi che mangiate solo carne bianca. Io e Finn siamo dei veri carnivori!Vero amico?”. Soltanto il giovane Hudson fece una risatina un po’ forzata, mentre i due futuri studenti della NYADA, si guardarono negli occhi, come se volessero non prenderlo in considerazione. Infatti Kurt aveva informato la sua amica dello strano comportamento del suo amato. Entrambi lo osservarono solo un attimo con un’aria di insufficienza. L’ “Imputato”, notò quei gesti e prese per mano il suo innamorato per rassicurarlo, ma quello si scostò, rifiutando il contatto. Il ragazzone si grattò la testa assistendo a quella scena, degna di una coppietta sposata da anni e si alzò imbarazzato, trovando una scusa per incamminarsi “Ok, visto che la situazione si sta raffreddando, vado a prendere un po’ di legna!Sul serio, si è spento davvero anche il fuoco e non mi riferisco solo a voi due!”.  Rachel diede un’occhiataccia al suo partner che quasi lo fulminò. Quella battuta non era stata affatto opportuna, ciò nonostante anche lei voleva lasciarli soli, perciò inventò una frottola: “Credo di aver perso un orecchino in tenda, vado a cercarlo!” . Kurt aveva colto i segnali, però decise di cambiare le carte in tavola. Voleva lasciarlo isolato per farlo riflettere del suo errore, che aveva già commesso nei giorni scorsi, così esordì : “Vado a telefonare mio padre!”. I futuri coniugi rimasero stupiti dal suo modo di agire, specialmente lei. Blaine si ritirò nella sua tenda, deluso di come si era conclusa la cena. Aveva fantasticato una serata in allegria e spensieratezza, ma il clima era tutt’altro che sereno. Si era scatenato un temporale inspiegabile e del tutto imprevisto. Così prese il cellulare e rintracciò nuovamente quell’ interlocutore, stavolta messaggiando. Passò circa una mezz’ora e si stava anche divertendo, lui riusciva a farlo ridere con poco, era una cosa del tutto innocente, per questo motivo non si sentiva in dovere di parlarne con Kurt. Infondo erano solo dei conoscenti.

Bene, le visite si fanno sempre più numerose! Non mi dispiacerebbe adesso avere qualche vostro parere! Devo ringraziare altre due utenti che hanno messo la mia ff nelle preferite: SusyPotteriana4ever e _Samy_

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


cap3

Capitolo 3

Finn e Rachel in realtà erano andati a fare una passeggiata. Lei si guardava attorno, aveva un po’ paura del bosco, temeva che qualche creatura l’avrebbe aggredita all’improvviso. Lui era riuscito a rassicurarla con le forti braccia attorno alla sua vita e le sussurrava parole dolci all’orecchio, poi la ragazza avvertì un rumore sordo e stritolò letteralmente la mano del suo caro e lo rimproverò: “Oh mio Dio Finn, dove mi hai portato?Mi avevi assicurato che qui non ci sono bestie, ma non mi sembra affatto vero!”. Allora quello tentò ancora una volta di utilizzare frasi convincenti nel tentativo di calmarla  : “Sta tranquilla, Burt mi ha detto che da giovane è stato qui, non corri alcun pericolo, non ci sono animali. Nessuno ti farà del male, in ogni caso io non lo permetterò mai!”. “Quanto sei dolce … ma non basta!” – asserì cambiando velocemente tono, da grave ad acuto, stuzzicandolo. Erano le 22:00 e ormai da un po’ c’era buio fitto ovunque, si distinguevano a malapena alberi e cespugli e certe figure erano talmente confuse, che sembrano prendere forma di creature spaventose. Fortunatamente, lui aveva una torcia e illuminava ogni passo che percorreva. A un certo punto abbagliò qualcosa di sospetto, che subito si dissolse. La giovane lo vide di sfuggita, ma era sicura che si trattasse di una zampa. Entrò nel panico più totale e svignò come una pazza isterica cercando di dirigersi verso la tenda, ma fece un buco nell’acqua e si smarrì. Piantò in asso il diciottenne molto confuso, non si era accorto di nessun movimento dubbio. Non capiva cosa l’avesse fatta filare in quel modo, apparentemente senza riflettere. Adesso però, era deciso a ritrovarla, poteva fare una brutta fine, visto che non aveva totalmente il senso dell’orientamento e che era la prima volta che si accampava in un bosco. Si rendeva conto di essere responsabile, le aveva appena giurato che con lui al suo fianco non le sarebbe successo niente, che l’avrebbe protetta ad ogni costo, mentre ora la situazione gli si era rivoltata contro, come se la sorte gli avesse giocato un brutto scherzo. I battiti del suo cuore invece di accelerarsi durante la corsa, gli si rallentarono decisamente per l‘angoscia. Si sentiva svenire e si accasciò sotto un grande albero per riprendere il respiro e si asciugò le gocce di sudore che scendevano dalla sua fronte. Non si riteneva così colpevole, da quando aveva creduto di essere il padre del figlio che portava in grembo Quinn. Tentò di scostare quei pensieri e di ritornare in se il più velocemente possibile, per proseguire il ritrovamento della sua metà. Udì un altro strillo, questa volta era deciso a non lasciarsi prendere dalle emozioni e andò dritto come una scheggia.

Capitolo molto Finchel, per gli amanti dei Klaine tranquilli ci saranno nel prossimo capitolo! Ne approfitto per ringraziare le nuove utenti che hanno inserito la storia tra le seguite : AnotherDay e Evss e Ari_Klaine che l'ha inserita tra le ricordate :)

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


cap4

Capitolo 4

La fanciulla correva a perdifiato, ad un tratto appoggiò il braccio destro ad un gracile ramo, che in quanto tale, non sostenne il peso del suo corpo e la fece precipitare in una fossa, apparentemente senza fondo. Perse conoscenza per un po’ di tempo, una volta riaperti i grandi occhi marroni, ritornò a strepitare più forte di prima: “Aiuto!Qualcuno mi sente?Fiiiin, ti prego!Vieni a salvarmi!”. Nell’ultima supplica la sua voce andò scemando, quasi come avesse perduto ogni speranza. Ormai era certa di trovarsi molto distante, perché nessuno riusciva a sentirla. Adesso stava rimpiangendo di aver organizzato quel maledettissimo campeggio. Era andato tutto storto e forse il peggio doveva ancora venire. I suoni del bosco si facevano sempre più raccapriccianti, ora che era completamente sola, la sua paura era raddoppiata e  le sue iridi si inondarono di lacrime amare e colme di desolazione. L’unica risorsa che possedeva, era il suo cellulare, perciò lo prese in mano e con le ultime forze che le rimasero, inviò un messaggio di soccorso a tutti e tre: “AIUTO,NON HO IDEA DI DOVE MI TROVI, SO SOLO CHE SONO INTRAPPOLATA IN UNA BUCA!VI PREGO VENIRE A PRENDERMI!”

Dall’altra parte della selva c’era Kurt, che era rimasto fuori dalla realtà, perché si era appisolato nella tenda dei cosiddetti “Finchel”, dopo la chiacchierata con suo padre, che l’aveva risollevato dai dissidi con il suo innamorato e l’aveva cullato lentamente nel mondo dei sogni. Nonostante ciò, non ebbe un sonno tranquillo; una strana sagoma apparve nel suo incubo e gli portava via Blaine. Si svegliò con la suoneria del telefono, che indicava che era appena arrivato un SMS. Dopo averlo letto, rimase qualche istante paralizzato dalla brutta notizia. Pensava di essersi addormentato un attimo e si rimproverò di non aver sentito nulla. Tornò lucido e uscì rapidamente, armandosi di una pila e si diresse verso il suo vicino di campeggio per avvertirlo dell’accaduto, dimenticandosi parzialmente dei loro attriti. Aprì concitatamente la cortina, le sue mani erano già possedute dall’agitazione e tremavano, ma quando vide quella scena non poté fare a meno di innervosirsi ancora di più. Quasi gli prese un colpo, era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere, eppure era lì, noncurante del tumulto che aveva provocato la sua arrogante presenza. L’intruso rimase immobile, con le braccia conserte, poi voltò il capo verso l’ospite e allargò il sorriso alla vista del suo rivale, quasi volesse sfidarlo, ma non disse nulla. Stava in attesa, impaziente di godersi lo spettacolo e fu accontentato, infatti, lo studente balbettò un mezzo rimprovero : “A.. a a ..questo p.. punto non ho niente da ..da dirti!Vedo che sei i..impegnato!Andrò da solo!”. Uscì scappando con gli occhi umidi, coprendosi il viso dall’imbarazzo e non diede la possibilità al suo compagno di spiegarsi.


Bene vi dico già che nel prossimo capitolo lascerò in sospeso quest'ultima parte con Kurt , Blaine e l'intruso misterioso!(anche se penso che avrete già capito di chi si tratta XD). Nel prossimo capitolo inserirò una canzone, come avevo promesso nell'introduzione della storia!
Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa ff o l'hanno aggiunte nelle preferite o ricordate :)


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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


cap5

Capitolo 5

La luce della luna la illuminava, come fosse nuovamente al centro dei riflettori, allora si sentì in dovere di saper fare quello che le riusciva meglio: cantare …


I'm standing in a pit
I'm waitin in the dark
I thought that you'd be here by now
Theres nothing but the rain
No footsteps on the ground
I'm listening but theres no sound
Isn't anyone tryin to find me?
Won't someone please take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont you take me by the hand
take me somewhere new

Proprio in quel momento vedeva avvicinarsi delle ombre e dentro di sé, sperava che una di quelle fosse Finn …


I dont know who you are
but I'm, I'm with you
I’m looking for a place
searching for a face
is there anybody here I know
cause nothings going right
and everythigns a mess
and no one likes to be alone
Isn't anyone tryin to find me?
Won't someone please take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont you take me by the hand
take me somewhere new …

Si interruppe perché finalmente il suo desiderio si era materializzato: il suo ragazzo l’aveva trovata dopo ore di perlustrazioni, la stava portando in salvo con un corda e sgolava disperatamente il suo nome. Lei l’afferrò con mani tremanti, ancora scosse dalle circostanze e riprese la melodia, stavolta non più scoraggiata …

I  know who you are
and I'm, I'm with you!

“Non ci posso credere!Sei riuscito a trovarmi!Sei il mio eroe Finn Hudson e ancora una volta me l’hai dimostrato … Grazie!” – dichiarò commossa buttandosi tra le sue braccia e baciandolo focosamente. “Sono qui per il semplice fatto che ti amo, quello che provo per te, non potrà mai farti allontanare da me, anche se vivresti dall’altra parte del mondo, ci sarò sempre!” – rivelò il giovane commosso ricambiando le effusioni. Dopo un po’ abbandonarono quei momenti di smancerie e si incamminarono per la strada del ritorno, Rachel era ancora sotto shock, all’improvviso si avventò nuovamente al fresco fidanzato e lo riempì della sua voce : “Il telefono prendeva … aveva tutte le tacche!E’ stato un miracolo! L’avevo inviato anche a gli altri due … a proposito sai niente di loro?Non si sono fatti più sentire!Che staranno comminando?”. Formulò quasi tutto d’un fiato e riuscì a confondendolo come sempre succedeva in queste occasioni di soliloqui. “Eh … no! In verità non saprei, probabilmente staranno risolvendo le loro questioni!Non sono fatti nostri non credi?Comunque, ti ho già detto che quando fai così non riesco a concentrarmi?!” – espose con lunghe pause di ristabilimento mentale, per ogni frase. “Ok,scusa!Resta il fatto che dobbiamo cercarli, magari anche loro si era avventurati nel bosco per trovarmi e potrebbero essersi persi!” – chiarì lei categorica, provando a renderlo partecipe della sua idea. In verità Finn era ancora più scosso di lei, rivedeva quelle immagini quando la portò in salvo pochi minuti prima, credeva di averla persa, che non avrebbe potuto fare niente per strapparla al pericolo. Adesso più che mai sentiva l’esigenza di diventare un eroe a tutti gli effetti e ripensò seriamente ad una carriera militare. Queste riflessioni però, rimasero tali, non era ancora pronto a svelargli la sua ambizione.

Ps: la canzone è I’m with you di Avril Lavigne, ho cambiato all’inizio la parola bridge(ponte) con pit(buca), e alla fine ho tolto il don’t da , perché capisce che si tratta di Finn. Se non avete capito il testo qui c’è la traduzione : http://angolotesti.leonardo.it/traduzioni/5/traduzione_testo_canzone_tradotto_im_with_you_avril_lavigne_425.html

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


cap6

 

Capitolo 6

Questa coppia sembrava aver risolto ogni problema e nessun riferimento al matrimonio era stato più citato dopo quell’avvenimento. L’altra stava passando dei brutti momenti. Blaine provò in tutti modi a farsi ascoltare da Kurt, ma quello che riceveva in cambio erano solo occhiatacce e lunghi sospiri, che presto si trasformarono in lamentele concrete : “Ma insomma, come devo fartelo capire?!In questo momento mi importa solo sapere come sta Rachel, per me tu e Sebastian potete fare quello che volete, avevo dei dubbi, ma non immaginavo arrivassi a tanto!”. Il mittente era stanco di non essere creduto e continuò a giustificare quell’ambigua situazione che gli stava facendo perdere il suo beneamato, perciò posò una mano sopra la sua spalla e lo fermò guardandolo dritto negli occhi, con uno sguardo compassionevole e sincero : “Te lo ripeto per l’ultima volta; c’eravamo scambiati degli SMS e in uno di questi gli ho detto dove mi trovavo, ma non l’ho invitato, si era presentato pochi minuti prima che tu entrassi, dicendomi di avermi fatto una sorpresa e che era passato per vedere come ci eravamo sistemati. Tutto qui, poi non ho idea di quali fossero le sue intenzioni, ma credimi io non volevo assolutamente ferirti in questo modo. Te lo giuro!”.  Ci fu qualche secondo di silenzio, all’improvviso il soprano se ne uscì con una rivelazione ancora piena di stizza: “Secondo me,le sue intenzioni era abbastanza chiare!Aspettava soltanto l’occasione di trovarti da solo!...Sei tu che a volte prendi troppo alla leggera quello che ti dice!”. Le ultime espressioni furono però più come un rimprovero gentile e schietto, quasi come se volessero sottolineare la sua ingenuità verso il capitano degli Usignoli e anche l’intonazione fu meno irritata. Il nuovo membro del Glee, avvertì quelle alterazioni e ne fu felice, forse finalmente era riuscito a convincerlo, magari non del tutto, ma era un inizio promettente per una riconciliazione. Il problema tuttavia restava: Sebastian era rimasto nella loro tenda ed era all’oscuro di quello che stava succedendo là fuori, prese qualche oggetto che apparteneva a colui che l’aveva ammaliato e se li mise in tasca, per averne un ricordo in caso non si fossero più parlati, li annusò, concependo con la fantasia il suo volto e dopodiché si avviò per seguire i due ragazzi gay di nascosto, tenendosi indietro almeno 100 metri ad ogni passo. I due si rioccuparono del recupero di Miss Berry e lasciarono in sospeso la loro riappacificazione, lungo il cammino ricevettero contatti dal giocatore di Football, che gli rassicurò di averla trovata e che stava bene.
“Wow, c’è l’ha fatta!Alla fine è andato tutto bene, meno male … che sollievo!” – festeggiò Anderson stringendo Hummel dalla gioia. “Si, si ok!Anch’io sono felice della bella notizia … non c’è bisogno che mi abbracci però!” – enunciò infastidito togliendoselo di dosso. Il suo viso arrossendo però, tradì le sue gesta e le sue parole. Era inevitabile: ogni volta che lui lo toccava, provava sempre dei forti brividi di eccitazione lungo tutto il corpo, che non riusciva a reprimere del tutto. L’altro se ne accorse e fece un mezzo sorriso di soddisfazione, poi annuì a se stesso come a dirsi : “Ti faccio sempre quell’effetto e non puoi negarlo”.

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