when star over is a duty.

di hazsfear
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo. ***
Capitolo 2: *** call me maybe. ***
Capitolo 3: *** up all night. ***
Capitolo 4: *** first date. ***
Capitolo 5: *** give your heart a break. ***
Capitolo 6: *** without you. ***
Capitolo 7: *** epilogo. ***



Capitolo 1
*** prologo. ***


Prologo.

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Sorrisi camminando sul marciapiede che mi avrebbe portato alla scuola di ballo. Canticchiavo ‘wings’ delle Little Mix e facevo qualche passo hip-hop.
Era la mia passione più grande.
Praticavo Street Dance da quando avevo circa cinque anni, e ora ne ho diciotto direi che ballo da parecchio tempo.
Sorrisi entrando nell’istituto e salutando la segretaria Tracy. Lei ricambiò con un enorme e dolce sorriso.
Passai a salutare le mie ballerine preferite. Erano cinque bambine, di circa sei anni. Mi ero affezionata a loro, e loro a me.
‘Ariel’ mi chiamarono tutte, corsi a salutarle una ad una. Tania, Blake, Vanessa, Katie, Sasha.
Andavo lì per ballare con un insegnante ma spesso mi ritrovavo a fare da insegnante alle piccole.
Arrivai nella ‘mia’ sala, ormai era diventata la mia seconda casa e trovai Eric pronto per bacchettarmi e finire la coreografia che era stata disegnata proprio sulla canzone delle Little Mix. Dopo circa due ore e mezzo di prove, potei andare a cambiarmi per tornare a casa.
Mentre camminavo mi suonò il cellulare. Presi il mio blackberry e risposi alla chiamata della mia migliore amica Tiffany. ‘Ok Tif va bene’ Poi riattaccai e posai il cellulare nella borsa.
Io e la mia migliore amica vivevamo insieme nella maestosa città di New York.
Mi aveva avvertito che stasera sarebbe stata a casa. Poco dopo il telefono suonò di nuovo. Sbuffai e lo ripresi per rispondere. ‘Si?’ ‘Ariel, hai il turno tra cinque minuti, mi spieghi dove diavolo sei finita?’ La voce del mio capo tuonava dall’altra parte del telefono. Lavoravo in una pasticceria. Ero soprattutto una decoratrice. ‘Arrivo’.
Riattaccai e posai il cellulare nella borsa per poi fermarmi davanti al semaforo rosso per i pedoni. Aspettai che diventasse verde e attraversai la strada. Ma qualcosa era andato storto.
Notai una macchina avvicinarsi sempre di più, ad una velocità troppo alta per fermarsi in tempo.
Era un fottuto taxi.
Vidi la macchina venirmi addosso. E il mio corpo cadere a terra. La gente accorsa intorno a me.
Poi il guidatore scese, mentre il passeggero corse davanti e mi prese tra le sue braccia.
Aveva dei capelli biondi ossigenati e due occhi azzurro ghiaccio. Uno sguardo preoccupato.
‘Presto chiamate un ambulanza!’ Ordinò. ‘Ei tu, mi senti?’ Udì la sua voce così calda e dolce. Avrei giurato di aver già visto quel ragazzo.
Poi il buio.

-pov esterno-

‘Pronto? Signorina Tiffany Price?’ ‘Si sono io, chi parla?’ ‘Chiamo dall’ospedale, Ariel Jhonson ha avuto un incidente’.
Gli occhi della ragazza dai capelli azzurri si appannarono, prese il cellulare, le chiavi di casa e scese. Si fermò sul ciglio della strada e bloccò un taxi. ‘All’ospedale, faccia presto ’ L’uomo al volante annuì e sfrecciò verso la destinazione. La ragazza più che agitata pagò il tassista e corse all’interno.
‘Ariel Jhonson!’ L’infermiera sospirò. ‘Terzo piano, camera 13’ Corse su per le scale fino a raggiungere la stanza indicata.
Trovò un gruppo di ragazzi fuori da essa, che giurava di aver già visto e poi un medico. ‘Dov’è?’ Urlò trattenendo le lacrime. ‘Stia calma’ Il dottore cercò di tranquillizzarla. ‘Ariel dov’è?’
Il dottore aprì la porta della camera e mostrò il letto dove inerme era poggiato il corpo della ragazza dai capelli biondo cenere.
‘La ragazza è in coma..’ Sussurrò il medico.
Sulle guance della azzurra scesero grosse lacrime. ‘Può andare da lei se vuole’ La ragazza annuì ed entrò.
Sembrava che la ragazza dormisse beatamente, però aveva dei maledetti macchinari attaccati intorno.
Non aveva il dolce sorriso che portava sempre sulle labbra e i suoi bellissimi occhi ora erano chiusi.
La ragazza rimase con l’amica ancora per un po’ poi però fu costretta ad uscire. Continuava a singhiozzare.
Fuori dalla porta trovò ancora i cinque ragazzi. Li squadrò per bene e poi li riconobbe.
Lei li conosceva, si chiamavano One Direction, era un band che andava forte e che a Ariel piaceva.
Uno di loro era più triste degli altri. Il biondo. Forse era stato proprio lui a fare del male alla bella bionda.



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salve bella,bellissima gente.
arrivo a scocciarvi con questa nuova FF.
mi farebbe piacere se leggesse questo prologo.
se la trama vi intriga continuerò a postare,altrimenti la tronco sul nascere.
bhé che dire ancora?spero vi piaccia e vi abbia incuriosite uu
recensite c:
Ales.

twitter.

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Capitolo 2
*** call me maybe. ***


Call me maybe.

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Hey I just meet you
and this is crazy
but here’s my number
so call me maybe?
[Carly Rae Jepsen, Call me maybe.]

Camminavo tranquilla per le strade di New York, sorseggiando un cappuccino preso da Starbucks poco prima.
Eravamo a metà luglio e il caldo si faceva sentire, e parecchio.
Dopo aver buttato il bicchiere vuoto nel secchio, legai la mia folta chioma biondo cenere in una coda.
Non avevo niente da fare quella mattina e così prima di attaccare il turno in pasticceria avrei fatto una bella passeggiata.
D’un tratto mi scontrai con un ragazzo apparentemente distratto dal cellulare. ‘Guarda dove cammini biondo!’ Alzò lo sguardo e due dolci occhi azzurro ghiaccio fissarono i miei occhi grigio-azzurri.
Le sue labbra si allargarono in un sorriso contornato da un bianco apparecchio.
Alzai un sopracciglio. ‘Hai intenzione di rimanere a fissarmi?’ ‘Perché no?’
Io quel ragazzo biondo ossigenato, con quella voce, quei due occhi e quel meraviglioso sorriso l’avevo già visto da qualche parte.
Scossi il capo. ‘Ah ah’ Mi spostai e ripresi la mia strada prima però dalla bocca del biondo uscì un ‘Ci vediamo bella!’
Camminai tranquilla fino alla pasticceria canticchiando ‘some nights’ dei Fun. Amavo quella canzone. ‘Oh Ariel finalmente sei arrivata!’ Mi corse incontro Maddalena, una delle sorelle del capo pasticcere. ‘Oggi Buddy non c’è e ha lasciato l’ordine di prendere le torte a te ’ ‘Cosa? Perché?’ ‘Sai bene che sei la sua prediletta.’ Sospirai. Lavoravo nella pasticceria di Buddy Valastro. Il magnifico ‘Boss delle torte’.
I miei genitori sono suoi amici e appena ho annunciato loro il mio ‘vado a vivere a New York’ si erano offerti per trovarmi lavoro.
Forse è il caso che mi presenti.
Mi chiamo Ariel Jhonson, sono figlia di Janette e Gregor Jhonson, grandi investitori e bla bla.
I miei capelli biondo cenere contornano due occhi grigio-azzurri, imposti su una pelle candida. L’ hip-hop non è la mia unica grande passione. Mi è sempre piaciuto disegnare sin da bambina, e sono davvero brava, modestia a parte. Un'altra mia passione è il cibo. Io e lui siamo due anime gemelle inseparabili e la danza, e tutto il movimento che faccio mi permettono di conservare questa passione e abbuffarmi.
Tornando alla pasticceria. Si sono recentemente trasferiti al centro di New York e BOOM! Le vendite sono aumentate notevolmente essendo in una caotica città. Spesso mi ritrovo a passare intere giornate in pasticceria. Torte su torte, sempre.
Presi il mio camice bianco da lavoro, il mio grembiule rosso e lo legai intorno alla vita. Poi me ne andai in cucina per cominciare a decorare pasticcini e torte da mettere in vendita. Erano già tutti pronti dovevo solo decorarli con la glassa, così mi misi all’opera e in due ore circa decorai venti torte e duecento pasticcini. Eravamo come macchine sforna dolciumi di tutti i tipi.
Una delle sorelle di Buddy, Mary, mi piombò in cucina agitatissima. ‘Ariel, c’è un urgente bisogno di te.’ Lasciai quel che stavo facendo e mi avvicinai a lei. ‘Un cantante, è di sotto per ordinare una torta!’ Continuava a gesticolare elettrizzata. Cercai di calmarla. ‘Lisa ho capito vado subito.’ ‘Brava, brava vai, ah’ La immaginai ondeggiare con le braccia al cielo come alcuni manga giapponesi e scoppiai in una fragorosa risata.
Mi lavai le mani per levare i residui colorati della pasta fondente e scesi nel salone principale, quello delle vendite dove mi aspettava  il cliente cantante.
Rimasi stupita quando davanti mi ritrovai il biondo ossigenato che mi era venuto addosso stamattina. Feci mente locale guardandolo bene, ecco chi era, Niall Horan membro della band anglo-irlandese One Direction. Erano davvero bravi.
Mi avvicinai e gli sorrisi e le sue guance presero un colore rosato. ‘Ciao’ sussurrò grattandosi la nuca imbarazzato. ‘Ciao’ ricambiai il saluto e lo feci accomodare. ‘Piacere –disse porgendomi la mano- sono..’ ‘So chi sei’ lo interruppi. ‘Niall Horan dei One Direction’ Sospirò sorridendo. ‘Mi presento io, sono Ariel’ Gli strinsi la mano. ‘Bene allora, qual buon vento ti porta qui?’ ‘Voglio ordinare una torta.’ ‘Sei in una pasticceria se te lo fossi dimenticato.’ Sputai sarcastica per sciogliere la tensione che si stava creando.
‘Bhè si ma ne vorrei una speciale, particolare per i due anni della band..’ Annuì ‘Non ho idee ma mi affido  a te so che sei  davvero brava, la migliore oserei dire.’ Sorrisi.
Mi porse un bigliettino da visita, prima però scrisse qualcosa dietro. ‘Consegnalo qui il ventitre, alle 8.22 pm precise.’ Si alzò e mi salutò ringraziandomi, per poi uscire.
Girai il fogliettino e trovai scritto: ‘call me  555-4571 xx Niall’ Imbarazzata infilai il bigliettino nella tasca degli short che indossavo e tornai in cucina. Avevo tre fottuti giorni per preparare una torta che li stupisse. 




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salve bella,bellissima gente.
ecco il secondo e tanto atteso capitolo della nuova FF.
no ok non era tanto atteso.
mi farebbe piacere avere un vostro parere.
bhé che dire ancora?spero vi piaccia .
recensite c:
Ales.

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Capitolo 3
*** up all night. ***


Up all night.

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I'm still wide awake
I wanna stay up all night, and jump around until we see the sun
I wanna stay up all night and find a girl and tell her she's the one
We'll hold on to the feeling
[One Direction,Up all night.]


 

Avevo subito cominciato ad abbozzare lo schizzo della torta che avrei dovuto realizzare entro tre giorni. Avevo pensato di organizzare tutto su una torta da due piani, e poi riprodurre una mini torta da compleanno da mettere in cima come terzo, e poi i loro figurini fatti con la pasta fondente. Aveva detto che ci sarebbero stati circa trecento invitati. Mi sarei occupata personalmente di tutta la torta. Cominciai a preparare i pan di spagna, alternati tra classico e al cioccolato, riempiti con crema e gocce di cioccolato. Le ricoprì di panna e poi incaricai Anthony di metterle in frigorifero. Cominciai a realizzare la candelina a forma di due con il cioccolato plastico rosso, poi lo avrei cosparso di brillantini. Dopo aver realizzato il due, cominciai a realizzare la band.
Posai ciò che avevo fatto nel frigorifero e poi mi disfai del grembiule e del camice bianco. Salutai tutti in pasticceria e uscì avviandomi verso la scuola per le prove di danza.
‘Ariel tesoro!’ Mi fermò Tracy. ‘Tracy dimmi!’ ‘Oggi Eric non c’è e nemmeno Roxy quindi dovresti far ballare tu le piccole’ Sorrisi ampiamente. ‘Volentieri!’ Corsi a cambiarmi.
Infilai degli short in tuta neri e poi una canotta azzurra, le scarpe di moderno e corsi in sala. Legai i capelli in una coda prima di entrare.
‘Allora mie bellissime ballerine, ci sono io oggi’ Esultarono e mi corsero incontro. ‘Allora facciamo la coreografia. Tania, Blake, Vanessa, Katie, Sasha.’ Le richiamai e si misero nella loro posizione. Feci partire la base e mi misi affianco a loro iniziando a muovermi  secondo la loro coreografia.
Ballavano sulle note di ‘ call me maybe’ di Carly Rae Jepsen. Si muovevano così dolcemente ed erano davvero brave.
Finita la canzone le applaudì e loro mi sorrisero. ‘Siete state bravissime, andate a cambiarvi adesso.’ Così uscirono dalla sala lasciandomi da sola. Feci partire allo stereo la mia canzone, ‘wings’ e cominciai a muovermi su di essa, per ripassare la coreografia.
La musica aveva invaso il mio corpo e continuavo a muovermi come se il mio corpo andasse da solo ormai guidato dalla musica. Perché quello era ciò che mi rendeva felice. Rientrarono le bambine in sale tutte pronte per andare via. Finita la musica, mi avvicinai a loro e gli sorrisi, per accompagnarle fuori. Uscì dalla sala e mi ritrovai i loro genitori di fronte. ‘Grazie davvero per non aver fatto perdere la lezione’ Sorrisi ‘Per me è un immenso piacere, e poi sono bravissime’ Mi salutarono e poco a poco se ne andarono tutte una per una Tania, Blake, Vanessa, Sasha.. Solo Katie era rimasta al mio fianco.
‘Piccola la mamma quando arriva?’ Lei mi guardò ‘Doveva venire mio fratello’ ‘Oh, arriverà a momenti’ ‘Lui è uno impegnato. Si chiama Niall Horan’ Sorrisi alla bimba. ‘Oh è venuto oggi in pasticceria, Katie ma tu fai di cognome Brown o sbaglio?’ ‘Si Ariel, la mia mamma è la mamma di Niall ma nostro padre è diverso.’ Annuì. Guardai l’orologio. ‘Mi cambio e ti accompagno io a casa vabene?’ La piccola mi sorrise raggiante e annuì. Corsi a cambiarmi rinfilandomi i miei vestiti.
Tornai di là. ‘Ciao Tracy!’ Salutai e la segretaria ricambiò il saluto. Presi la piccola Katie per mano, poi riflettei su. ‘Aspetta ho il numero di tuo fratello, ora lo chiamo.’ La piccola mi guardò stupita. ‘Niall non da mai il suono numero a nessuno’ sussurrò, ma arrivò al mio orecchio. Estrassi il foglietto dalla tasca dei pantaloncini e digitai il numero sul mio blackberry per poi portare il telefono all’orecchio. ‘Pronto?’ rispose una voce maschile al di là del telefono. ‘Sei Niall?’ ‘No, sono Liam, ora te lo passo.’ Sentì urlare ‘Niall vieni a rispondere al tuo cellulare? Ti cercano!’ ‘Si, sono Niall chi parla?’ ‘Sono Ariel’ sentì un ‘oooh’ di sottofondo. ‘Si Ariel dimmi!’ ‘Dovevi venire a prendere Katie’ ‘Oh cazzo, l’ho completamente dimenticato.’ ‘Se vuoi posso accompagnarla io..’ azzardai, la piccola era così entusiasta di venire con me.  ‘Davvero la porteresti tu, Ariel?’ ‘Si, per me non è un problema.’ ‘Bene’ mi diede l’indirizzo della casa, poi chiuse la chiamata. Arrivate alla mia mini rossa parcheggiata davanti la panetteria poco distante dalla scuola di ballo, poggiai i borsoni nel bagagliaio. Guardai la piccola Katie che guardava la vetrina della pasticceria incantata. ‘Vuoi vedere la torta che sto preparando per tuo fratello e i suoi amici?’ La piccola annuì. La portai in cucina, si guardava incantata in torno come se fosse entrata nel paese delle meraviglie. Aprì il frigo, per mostrarle le statuine iniziate. Lei sorrise ampiamente. ‘Sono sicura che gli piacerà da matti.’ ‘Katie ti va un muffin? Casomai li portiamo anche a tuo fratello e i suoi amici.’ Lei annuì. Così presi circa venti muffin ben decorati e li posai in una scatola che incartai.
Usciti dalla pasticceria, posai la scatola sui sedili posteriori dell’auto e poi feci salire la piccola Katie. Le allacciai la cintura e mi misi al volante per poi sfrecciare verso la casa del fratello. Arrivammo lì in circa venti minuti.
Feci scendere Katie dalla macchina, presi la scatola con i muffin e gliela porsi per poi prendere la sua borsa. Suonai al campanello della grossa villa, e alla porta si presentò un ragazzo con gli occhi castani e i capelli del medesimo colore. Li portava alzati in una piccola cresta. ‘Tu devi essere Ariel’ abbozzò lui. Io annuì. ‘Liam, piacere’ Sorrisi e gli strinsi la mano che mi aveva porso. ‘Bhè ecco Katie io ora vado.’ ‘No aspetta, dai entra!’ Accettai l’invito solo perché la piccola Katie mi tirò dentro tirandomi per mano. Liam mi tolse il borsone dalle mani e lo posò su una sedia di quella lussuosa villa. Bhé loro erano dei cantanti ed era normale che vivessero in una grossa casa sfarzosa.  ‘Oh ciao Ariel’ Mi salutò Niall sorridendo imbarazzato. ‘Ciao Niall’ Sorrisi a mia volta. ‘Che fai non ci presenti?’ Ululò un moro con gli occhi azzurri dietro di lui, sdraiato sul divano.  ‘Lei  è Ariel -abbozzò il biondo- loro sono Louis, Harry, Zayn e Liam che si è già presentato.’ Mi presentò in ordine il moro che aveva parlato prima, un riccio dagli occhi verdi, e poi un moro con un alta cresta. ‘Fratellone, Ariel ci ha portato i dolcetti.’ Cantilenò Katie aprendo la scatola dei muffin. ‘Li hai fatti tu?’ Mi guardò stupito il moro. Mi limitai ad annuire. ‘Sono davvero graziosi’ esordì il riccio. ‘Ed anche buoni’ continuò il moro dagli occhi azzurri. Sorrisi arrossendo. Il cellulare prese a vibrare nella tasca del mio pantalone. ‘Scusate, devo rispondere’ Mi allontanai di poco. ‘Pronto Tiffany’ ‘Ariel, spiegami dove cazzo sei finita, aspetto te per mangiare io, ho ordinato il sushi.’ ‘Scusa Tif davvero, c’è stato un piccolo contrattempo.’ ‘Ora muovi le tue chiappe da ballerina e vieni a casa.’ ‘Senti ragazza dai capelli azzurri, datti una calmata, arrivo.’ Attaccai la chiamata e rinfilai il telefono nella tasca. ‘Con chi parlavi? Con la fata turchina?’ Esordì il riccio. ‘Forse se era la fata turchina era meglio’ sbottai ridendo. ‘La mia coinquilina non che migliore amica Tiffany.’ ‘E ha i capelli azzurri?’ Louis mi guardò incantato ed io annuì. ‘Ora sia meglio che vada, altrimenti potrei ritrovarmi la sua bacchetta in un posto poco piacevole.’ Sussurrai scatenando una risata generale. ‘Ti accompagno alla porta’ Così accompagnata da Niall mi avviai verso la porta. ‘Grazie davvero, se non ci fossi stata tu Katie sarebbe rimasta lì.’ Sorrisi ‘Di niente, adoro quella bambina.’ ‘Sai stavo pensando una cosa, perché non venite alla festa per i due anni della band  tu e la tua amica dai capelli azzurri? Farebbe piacere a me ma anche ai ragazzi.’ ‘Volentieri dai’ Sorrisi. ‘Bhè allora ci si vede, tra due giorni.’ Annuì, per poi raggiungere la macchina e sfrecciare il più veloce possibile verso casa.
I giorni passarono veloci. Avevo ultimato la torta ricoprendola con del cioccolato plastico blu, avevo rifinito gli omini e poi aggiunto varie decorazioni qua e la. Arrivai a casa tardi come a solito.
Tiffany si stava già truccando. Mi fiondai in doccia e lasciai che il fresco getto d’acqua lasciasse andare via un po’ di stanchezza.  Uscita mi asciugai velocemente e infilai l’intimo e asciugai i capelli lasciandoli al liscio naturale. Passai un filo di matita nera all’interno dell’occhio e una leggera passato di ombretto bianco. Risaltai le labbra con un rossetto rosa solo per dare lucentezza. Infilai il tubino rosso che Tiffany mi aveva poggiato sul letto e poi i tacchi rossi anch’essi, con alcuni accessori. Dopo aver preso la pochette tornai in salone e trovai Tiffany in tutto il suo splendore.
Aveva i suoi lunghi capelli azzurri lisci che le ricadevano sulle spalle, un vestitino candido beige, con un trucco leggero. Prendemmo le chiavi della macchina e uscimmo di casa. Parcheggiai davanti la pasticceria e salimmo sul furgone dopo che ebbi caricato la torta. Tiffany ne era rimasta stupita, e ne ero entusiasta anche io. Arrivate alla festa, scendemmo dal furgono e con l’aiuto del loro manager Paul e del loro batterista Josh, portammo al torta in sala.
Fu un silenzio tombale per poi uno scatenarsi di applausi fragorosi. Sorrisi imbarazzata. Poi diedero inizio alla festa. Musica, alcool, mentre i camerieri servivano la torta. Louis non aveva di certo perso tempo, e si era avvicinato a Tiffany ammirando i suoi capelli azzurri, quasi avesse visto una creatura mistica.
Niall mi invitò a ballare. Avevo già bevuto due mojito e altrettanti lui. Mi invitò poi ad uscire a prendere una boccata d’aria in terrazza. Quel ragazzo mi piaceva, era dolce, carino e simpatico. ‘Grazie per la torta Ariel’ Notai che reggeva piuttosto bene l’alcool perché era più lucido di me. ‘L’ho fatta volentieri, per te, per voi.’ Abbozzai senza rendermene conto. Tra una chiacchiera ed un'altra il tempo passò veloce e quando si fecero le quattro del mattino la casa finalmente si svuotò. Eravamo rimasti solo io, Tiffany e poi la band.

-pov esterno-
I ragazzi dormivano beatamente sui vari divani della casa. Tiffany era sdraiata sul divano di sinistra in opposto a Louis. Sul divano di destra c’erano Zayn e Harry, poi Liam sulla poltrona. Sul divano centrale invece dormivano beatamente Niall e Ariel. Dormivano abbracciati e con i visi fin troppo vicini. D’improvviso Niall si mosse, e le sue labbra finirono molto volentieri su quelle di Ariel. Niall essendo in dormiveglia si accorse di cosa stava facendo ma chiuse gli occhi per assaporare le delicate labbra della fanciulla. Ariel colta alla sprovvista e pensando di star sognando, ricambiò il bacio schiudendo le labbra e lasciando che le loro lingue giocassero. Ma cosa stava sognando la ragazza? Forse il bacio che stava davvero dando al biondo in quel momento? 

-pov autrice-
Mentre la piccola Ariel dormiva pallida nel letto d’ospedale con tutti i macchinari che aveva attaccati, la dolce Tiffany dai capelli azzurri si trovava lì di fianco a lei. Tanto vicino da notare un dolce sorriso spuntare sul viso della ragazza in coma. Con un barlume di speranza che le brillava negli occhi uscì dalla camera per andare a chiamare un medico, mentre il biondo cantante Niall Horan appena arrivato e molto preoccupato per la bionda che il taxi su cui viaggiava aveva spedito in ospedale, entrò nella stanza. Osservò i suoi candidi lineamenti, i capelli lisci biondo cenere e la candida ed adesso pallida pelle della ragazza. Si sentiva legato in un modo a lei, anche se a lui sconosciuto. Forse era stato il destino a volerli far incontrare così brutalmente? E se il destino è già scritto, cosa aspettava il famoso cantante e la ballerina che dormiva su quel letto?


 


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salve bella,bellissima gente.
ecco il terzo  capitolo della nuova FF.
che non era tanto atteso.
mi farebbe piacere avere un vostro parere.
bhé che dire ancora?spero vi piaccia .
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Capitolo 4
*** first date. ***


First date.
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Let's go, don't wait, this night's almost over
Honest, let's make this night last forever
Forever and ever, let's make this last forever
Forever and ever, let's make this last forever
[Blink 182,First date.]

Mi risvegliai d’un tratto, dopo un improvviso sogno. Un sogno che era a dir poco meraviglioso. Insomma avevo sognato di baciare Niall. Sentivo le sue braccia avvolgermi, ed era come se lo stessi baciando ancora. D’un tratto uscì dalla dormiveglia e aprì gli occhi ritrovando le labbra del biondo che premevano sulle mie. Mi staccai di getto, poi nascosi la testa nell’incavo del suo collo. ‘Scusa non avrei dovuto..’ sussurrò. Scossi piano la testa e abbozzai un piccolo sorriso senza che lui potesse vederlo. ‘Non preoccuparti Horan.’ Si alzò lentamente dal divano per poi prendere la mia mano e portarmi con se. Ci chiusimo in cucina senza far rumore, lasciando gli altri riposare. Avevo un lieve mal di testa.
Niall posò sul tavolo delle briosce e due tazze di caffè fumante. Sorrisi e soffiai sulla tazza. Mi porse poi il cucchiaino e dello zucchero. Ce ne versai un po’ e poi presi a mescolare. Guardai l’orologio affisso sul muro della cucina. Erano le dieci e trenta di mattina. Sobbalzai dallo sgabello quando notai l’ora.
Io dovevo andare a lavorare e invece ero in cucina con un membro degli One Direction a  fare colazione. Non che mi dispiacesse stare con lui. Quel ragazzo era così perfetto. Forse cominciava a piacermi. ‘Ho avvertito io la pasticceria ieri sera, sapevano che saresti rimasta qui con noi, con me.’ Arrossì abbozzando un piccolo sorriso. ‘Sai stavo pensando –disse mentre addentava la briosce- potremmo uscire insieme stasera, io e te..’ ‘Sarebbe una specie di appuntamento?’ dissi sorseggiando il caffè. ‘Bhè si, ecco si.’ ‘Niall mi farebbe tanto piacere, ma io stasera ho le prove..’ abbassò lo sguardo. ‘Vengo a prenderti alla scuola, passi a casa a cambiarti, portiamo a casa Katie e poi andiamo..’ ‘Bene, allora accetto volentieri.’ Sorrisi ampiamente e sul suo viso si aprì uno di quei bellissimi sorrisi che solo lui sapeva fare. Giurai di aver sentito un brusio nello stomaco. Avevamo fatto colazione, ma tutti dormivano ancora. ‘Forse dovrei svegliare Tiffany e andare a casa.’ ‘Andiamo a svegliarli’  Mi prese per mano e mi portò in salone. Riuscivo a sentire qualche piccola farfalla svolazzare nel mio stomaco.
‘Io sveglio Liam’ sussurrai per poi avvicinarmi al castano seduto sulla poltrona che dormiva con un dolce sorriso stampato sulle labbra. Niall si era avvicinato a Louis. Non appena Niall gli toccò i capelli il moro dagli occhi azzurri, lui aprì gli occhi e si alzò fiondandosi in cucina. Mossi Liam per una spalla e lui aprì gli occhi, poi mi sorrise. ‘Buongiorno Ariel’ ‘Buongiorno Liam’ Mi lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò anche lui in cucina. Harry si alzò urlando ‘No, i miei capelli non si toccano!’. Niall doveva avergli sussurrato qualcosa. Le urla del riccio che poi corse in cucina tra le braccia di Louis, fecero svegliare la bella addormentata dai capelli azzurri. ‘Mi scoppia la testa’ sussurrò Tiffany per poi alzarsi. ‘Vai a fare colazione và.’ Le dissi per poi mandarla in cucina.
L’unico che dormiva era Zayn. Non sarebbe stato facile svegliarlo, da come aveva detto Niall. ‘Ci provo  io’ sussurrai per poi avvicinarmi a Zayn. Feci camminare due dita sul suo petto, per poi stuzzicare quella pochissima barbetta che portava sul mento. Mi avvicinai poi, e gli lasciai un bacio sulla guancia sinistra. Il moro sorrise, e mi lasciò un dolce bacio sulla guancia. ‘Il risveglio migliore direi..’ Sorrise ‘Buongiorno Malik, la colazione ti aspetta’ Si alzò e se ne andò in cucina.
Dopo aver preso il furgone e averlo riportato in pasticceria, con la mia mini andammo a casa. Il tempo passò veloce come non mai. Mi incamminai verso la scuola di danza entrai e salutai Tracy come al solito. Passai a salutare le piccole. C’erano tutte. Proprio tutte. Andai a cambiarmi e poi entrai in sala pronta per ballare sulla coreografia. Sentì la musica finire e un applauso provenire dalla porta. Puntai il mio sguardo fisso su di essa e ci ritrovai un Niall che sorrideva. ‘Mi stavi spiando biondo?’ ‘Forse’ Gli feci una linguaccia, seguita da un ampio sorriso. Me ne andai nello spogliatoio e mi rivestì per poi tornare da Niall. Fece salire nella sua Ranger Rover me e la piccola Katie. Gli indicai la via e dopo dieci minuti ci ritrovammo sotto casa mia. ‘Forza salite!’ Incitai i due seduti in auto. Scesero entrambi, salimmo al terzo piano e entrammo nell’appartamento mio e di Tiffany. ‘Bella casa..’ sussurrò il biondo entrando.
Il salone era ampio e sul ampio muro azzurro mare dietro il divano c’era dipinta una dolce tartaruga. La mia camera aveva le pareti  rosse, mentre quella di Tiffany rosa. ‘Accomodatevi, vado a prepararmi, faccio veloce.’ Entrai in camera, poi nel bagno interno e mi fiondai in doccia.
Lasciai che il getto d’acqua tiepida mi tranquillizzasse. Ero un po’ eccitata sul fatto di uscire con Niall. Ma quel ragazzo cominciava a piacermi e non poco. Uscita dalla doccia mi asciugai e infilai un completo intimo nero, per poi prendere il phon e asciugare i capelli, legarli in una coda liscia. Tornata in camera infilai degli short neri a vita alta, una canotta fucsia all’interno. Ci abbinai sotto dei tacchi fucsia anche essi e poi mi truccai leggermente lasciando che solo una fina linea di eyeliner contornasse il mio occhio. Tornai in salone e la piccola Katie mi guardò stupita. ‘Sei bellissima..’ sussurrò il biondo leggermente imbarazzato. Sorrisi. ‘Grazie..’ Detto ciò uscimmo di casa e rientrammo in macchina. ‘Ariel, tu e Niall siete fidanzati?’ Arrossì alle parole della piccola. Katie era un bambina adorabile. Era bionda anche lei, con due lievi occhi grigi, e i lineamenti candidi.  ‘Ehm Katie siamo arrivati, perché non scendi?’ tossì il biondo imbarazzato. ‘Vabene ciao Niall, ciao Ariel’ Sorrisi alla piccola e la salutai con il cenno della mano. ‘Sarei contenta se tu diventassi  la fidanzata di Niall così staremo insieme sempre.’ Sussurrò la piccola prima di andarsene. Sapevo di essere diventata come un ferrari, rossa fiammante. ‘Sei arrossita.’ Mi fece notare per l’appunto il biondo. ‘Ah ah.’ Risposi per poi tacere durante tutto il viaggio. Eravamo arrivati su una collinetta isolata e a terra c’era una tovaglia da picnic, lui mi porse la mano per scendere dalla macchina e poi prese il cestino. ‘Romantico..’ abbozzai guardandolo. Ci sedemmo e cominciammo a chiacchierare spensierati. Mi trovavo bene con quel ragazzo.
Tra cibo e chiacchiere si era già fatta una certa ora, così risalimmo in macchina e ripercorremmo la strada verso il mio appartamento. Fermò la macchina davanti al portone. Mi sorrise. ‘Baci mai un ragazzo al primo appuntamento?’ mi domandò guardandomi negli occhi. Mi morsi il labbro. Se voleva baciarmi poteva farlo, perché io non vedevo l’ora. ‘Dipende se il ragazzo mi piace o no..’ ‘E io ti piaccio?’ ‘Perché tutte queste domande? Baciami e basta Horan.’ Il biondo attaccò le sue labbra alle mie, che poco dopo si schiusero per far avvenire un gioco di lingue. Ci staccammo per riprendere fiato. Gli lasciai un altro bacio a stampo. ‘Bhé allora ciao Horan.’ ‘Ciao Jhonson.’ Sussurrò il biondo. Poi chiusi lo sportello ed entrai in casa.

-pov esterno-
I due ragazzi si erano scambiati un bacio, forse una promessa. Come se quel bacio sigillasse la loro storia d’amore. Il biondo ripartì sfrecciando verso casa dove l’aspettavano i ragazzi, mentre la piccola Ariel era salita in appartamento. Qualche sera dopo i due affrontarono un secondo appuntamento a mangiare al Mc Donald’s e qualche altro giorno più tardi il terzo appuntamento in riva al mare con del sushi. Si erano baciati una volta, due, tre. Che Niall si stesse innamorando di quella ragazza era sicuro, ma non voleva correre con lei. Anche Ariel si stava innamorando, ma non l’avrebbe ammesso a se stessa per paura di amare di nuovo la persona sbagliata.

-pov autrice-
I giorni in ospedale passavano, erano già due settimane che la dolce Ariel dormiva in quel letto d’ospedale senza dare segni di vita. Il ragazzo biondo della famosa boy band continuava ad andare a trovarla quando poteva, e giurava a se stesso  che si stava innamorando di quella ragazza dal viso angelico, e dagli occhi di un grigio-azzurro che avevano incrociato i suoi azzurri anche se per poco. Si sentiva sempre più legato a quella ragazza e se non ce l’avesse fatta, non se lo sarebbe mai perdonato. La ragazza dai capelli azzurri, Tiffany passava intere giornate all’ospedale, pregando, piangendo e sperando che la bionda si riprendesse. Spesso Sunshine, Anthony andavano in ospedale e portavano uno spuntino a Tiffany oppure a Niall che si trovava lì. Ma inverosimilmente il biondo non riusciva a toccare cibo, non tanto quanto ne mangiava prima. Sentiva lo stomaco chiuso. L’azzurra invece mangiava solo perché se Ariel una volta sveglia l’avesse vista in un brutto stato, non se lo sarebbe perdonata. 

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salve gente.
sotto il barner ci sono le foto di tutti i personaggi.tranne di Niall e Ariel ovvio.lol
ecco il quarto capitolo della nuova FF.
che non era tanto atteso.
mi farebbe piacere avere un vostro parere.
bhé che dire ancora?spero vi piaccia .
recensite c:
Ales.

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Capitolo 5
*** give your heart a break. ***


Give your heart a break.

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The day I first met you
You told me you'd never fall in love
But now that I get you
I know fear is what it really was
[Demi Lovato, Give your heart a break.]

-pov esterno-
I giorni passavano veloci, e l’amore stava avvolgendo Ariel. Sanno tutti che l’amore è come la polvere magica di trilli. Ci fa volare, ma elettrizzati sbattiamo così forte le ali, che la polverina si disperde troppo presto facendoci precipitare di nuovo nel mondo reale e riuscire a guardare i visi delle persone che prima sembrano così piccoli e inutili. Rendersi conto che i visi delle persone sono uguali al proprio e innamorarsi di nuovo ricominciando ancora. L’unica cosa che riuscirebbe a lasciarci volare sarebbe sbattere le ali piano, e andare con calma vivendo ogni attimo, per poi riuscire a trovare una quantità infinita di polverina magica, per far si che quell’amore duri per sempre.
E Niall invece? Lui era cotto della ragazza bionda dal giorno in cui si erano scontrati per caso, permettendo ai loro occhi di incontrarsi. Ora però qualcosa lo stava portando lontano da lei. Un tour. Un tour di due mesi, per la Gran Bretagna. Non l’avrebbe vista, non avrebbe potuto far scontrare le sue labbra con quelle di lei, non avrebbe avuto tempo di chiamarla. Le avrebbe fatto solo del male ma una volta tornati a New York non  l’avrebbe più lasciata. Sarebbe stata la ballerina che avrebbe ballato per le loro canzoni, e sarebbe stata la fidanzata di Niall Horan, perché non anche moglie, o madre dei suoi figli.

-
Il nostro terzo appuntamento e io stavo amando quel ragazzo come non avrei dovuto. Non sarebbe dovuto succedere. Mi stavo innamorando e non doveva accadere. Ero seduta comodamente sul divano con Tiffany seduta affianco. Le stavo raccontando di come andava con Niall, del fatto che non lo sentivo da circa quattro settimane, che stranamente mi mancava.
‘Ariel, ricordi? Mi avevi detto che non ti saresti più innamorata dopo quella volta. E’ stata una brutta scottatura, ma adesso vuoi o non vuoi tu sei innamorata di Niall.’ Sospirai, abbassando lo sguardo. ‘Hai ragione Tif, a chi voglio prendere in giro, hai fottutamente ragione. Però lui è un cantante e non ha tempo per me, e poi non si fa sentire da un mese intero, cazzo. ‘ sbottai poi sul finale.
‘Mi sono documentata, no, ok me lo ha detto Louis, sono partiti per un tour in Gran Bretagna. Impossibile che Niall non te l’abbia detto.’ ‘Oh cazzo, Tif.’ ‘Che succede Ariel?’ Tirai fuori dalla tasca il mio blackberry e aprì la cartella dei messaggi.
 
‘Niall mi aveva scritto 'Hey Ariel, mi dispiace, ma devo partire per un tour, mi dispiace di non poterti incontrare prima di andare. Credo di amarti. N’ ‘Ti ha scritto che ti ama?!’ Cominciò a dimenarsi agitando le braccia al cielo.
‘Aspetta, il fatto è che ero così indaffarata in pasticceria quando l’ho letto un mese fa, che me ne sono completamente dimenticata, e adesso penserà chissà quali merdate di me.’ ‘Rispondigli ora!’ Annui.
‘Hey bel biondo, mi dispiace ma quando ho aperto il messaggio un mese fa ero in pasticceria, e non l’ho neanche letto. Ti chiedo di perdonarmi. Ti sto amando, A.’
‘Aaaaaah! Come siete tanto dolci e carini.’ ‘Zitta fata turchina, tu e Tomlinson non mi nascondete niente?’ Lei scosse il capo solenne.
‘Pura e semplice, ehm abbiamo, ehm fatto sesso, amicizia.’ ‘Coosa?!’ ‘Oh su Ariel siamo abbastanza grandi per parlare di certe cose! Abbiamo fatto sesso la sera del vostro secondo appuntamento. E devo ammettere che il ragazzo è parecchio soddisfacente a letto.’
Sghignazzò l’ azzurra.  La guardai stupita, aveva cominciato a parlare a macchinetta di Louis, trattenni una risata. Se qualcuno le scoppiava a ridere in faccia finiva male per quel qualcuno. Sentì vibrare il balckberry e poi partì la suoneria. 
‘E’ Niall’ sussurrai guardando lo schermo. ‘Rispondi che aspetti?’ Sospirai.
‘Pronto?’ ‘Accendi il computer e skype, ciao!’ Non era Niall bensì Louis. Presi il portatile poggiato sul tavolino e lo accesi come aveva detto.
Skype comincio a trillare con il suo fastidioso suono. Risposi velocemente attivando la video chiamata.
‘Ciaoooo belle pupe!’ Ululò Louis -compratemi un cervello nuovo- Tomlinson. ‘Ciao idiota’ salutai io. ‘Ciao mongolo’ salutò Tiffany al mio fianco.
Si però questo mongolo a letto ti piace.’ Sussurrò Louis con aria di sfida. Lasciai scappare un risatina. Per tutta risposta ricevetti una sberla sulla nuca.
‘Stronza mi fai male.’ ‘Zoccola smettila’ ‘Ma come siete gentili!’ sussurrò Harry ridendo. ‘Visto si?!’ gli risposi strizzando un occhio. ‘Tiffany quando torno usciamo.’ Annunciò Louis dall’altra parte del pc. Scoppiai in una fragorosa risata. Ricevetti un’altra sberla sulla nuca.
‘Testa di cazzo smettila.’ ‘Ti voglio bene, Ariel’ Le feci una linguaccia. ‘Ehm, vorrei ritrovare la bionda intatta al mio ritorno.’ Davanti alla webcam comparve un Niall Horan in tutto il suo splendore. ‘Ciao Niall’ arrossì abbozzando un piccolo sorriso.
‘Ciao splendore’ avvampai quando mi regalò uno die suoi sorrisi migliori. ‘E’ arrossita tutta, dovreste vederla dal vivo.’ Mi punzecchiò Tiffany. ‘Riguardo al messaggio che mi hai inviato poco fa Ariel, quando torno ne dovremmo parlare.’ Mi prese una fitta al cuore, forse lui non mi amava davvero. ‘Va bene Niall.’ Sorrisi dopo vari saluti, chiudemmo il computer.

-pov autrice-
La ragazza continuava a dormire. Sorrideva spesso ma i dottori dicevano che non c’erano miglioramenti. Che molto probabilmente non sarebbero riusciti a risvegliarla, e che non si rendeva conto di quello che faceva essendo in trans. Tiffany continuava a stare lì con lei e il biondo Niall Horan altrettanto. Ma qualcosa avrebbe sorpreso i ragazzi di li a poco. Dopo tre settimane in coma, cosa sarebbe potuto succedere?

     

   

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salve gente.
ho fatto un nuovo barner, vi piace? a me si tanto *w*
ecco il quinto capitolo della nuova FF.
che non era tanto atteso.
mi farebbe piacere avere un vostro parere.
bhé che dire ancora?spero vi piaccia .
recensite c:
Ales.

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Capitolo 6
*** without you. ***


Without you.

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I won't run, I won't fly
I will never make it by
Without you, without you
[David Guetta ft. Usher,without you.]

-pov esterno-
Era volato anche il secondo mese. Niall stava per salire sull’aereo che l’avrebbe riportato a New York, dove avrebbe potuto riabbracciare la sua piccola Ariel, e non lasciarla andare più. Ariel era pronta ad accoglierlo a braccia aperte, per dirgli tutto ciò che provava davvero per lui. Per far si che Niall fosse la polverina magica che l’avrebbe tenuta sospesa permettendole di volare.

-
Ero alla villa One Direction, così l’avevo definita. Stavo aspettando che tornassero i ragazzi. Con me c’era quella zoticona di Tiffany.
Eravamo lì da circa mezz’ora e ancora non si vedeva nessuno. Avevo cominciato a farmi dei maledetti film mentali. Magari gli è successo qualcosa, alcune fan li hanno fermati e non riescono ad arrivare. Magari mi sta solo prendendo in giro, e non arriverà mai più. Insomma Ariel, perché ti stai illudendo così tanto? Lui è un cantante e può avere una ragazza diversa, ogni notte. Forse non ti ama per niente, sta cercando solo di portarti a letto.
Sospirai rumorosamente, suscitando la risata sonora di Tiffany al mio fianco. ‘Stronza che ti ridi?’ ‘Sei agitata piccola Ariel?’ Mi fece con una di quelle voci che si usano con i bimbi. ‘Zitta, va.’ Le feci una linguaccia.
Eravamo sedute sugli scalini davanti al portone d’ingresso. Portai le braccia sulle ginocchia e poi poggiai il mento sulle mani. Mi stavo davvero annoiando. Forse avrei fatto meglio a tornare a casa. D’improvviso sentì il rumore di una macchina, e poi il cancello automatico si aprì, per far entrare una ranger rover nera. Non  fece in tempo a parcheggiare che cinque squilibrati frastornati dal jet leg, scesero correndoci incontro.
Avevano imparato a conoscere anche Tiffany. Mi abbracciarono forte, uno per uno e lo stesso fecero con lei, solo Louis si sbilanciò e premette le sue labbra su quelle di lei. ‘E meno male che era solo sesso, potevo essere informata di questa relazione.’ Sbuffai.
Tiffany era di due anni più grande di me, quindi per certi aspetti poteva sembrare più matura, ma in realtà non lo era. ‘Tiffany non le hai detto niente?’ Louis cinse la vita dell’azzurra con un braccio e la portò a se. Tiffany scosse il capo. ‘Ariel, io e Tiffany ci sposiamo.’ La mia bocca si aprì in un enorme ‘o’. Ero sconvolta ed era dire poco. ‘dovresti vedere la tua faccia.’ Sputò la mia migliore amica scoppiando in un fragorosa risata e con lei tutti gli altri. ‘Mi stavate prendendo per il culo? Siete dei bastardi.’ Sputai per poi portare le braccia al petto. ‘Dai su non fare l’imbronciata. Era un piccolo scherzo.’ Bonfocchiò l’azzurra.
‘Sono stanco morto, buonanotte.’ Sussurrò Zayn per poi entrare. Lo stesso fecero Harry e Liam. Tiffany doveva andare a lavorare quindi mi liquidò.
‘Vado che se no faccio tardi e chi vuole sentirlo Vincent? Io no di certo.’ Tiffany lavorava in un negozio di parrucchiere. Lasciò un bacio sulle labbra di Louis, poi una sulla guancia mia e uno ad Horan.
Ah si lui, bhè da quando era sceso dalla macchina e mi aveva abbracciato non mi aveva detto nulla.
Un bacio, un sorriso, una carezza, qualcosa, niente. Il nulla. ‘Bhé vi lascio riposare, forse sia meglio che vada anche io.’ Feci per andare ma qualcuno mi trattenne prendo la mia mano. ‘Noi dovevamo parlare ricordi?’ Rimasi impassibile.
‘Possiamo farlo anche domani, tra un anno, quando hai tempo.’ Mi accorsi dopo che Louis ci aveva lasciati soli.
‘Che ti prende?’ ‘Che mi prende? Mi prende che da quando sei arrivato dopo quell’abbracciò da parte tua non c’è stato più niente.’
Niall abbassò lo sguardo. ‘Scusa spesso sono timido davanti e poi non so.. scusa.’ Scossi la testa.
‘Niall il fatto è che mi sono innamorata. Non sono mai stata così bene con una persona come quando sto con te. Ti sto amando Niall, con tutto il mio cuore, che tu lo voglia o no.’ Abbassai lo sguardo. Non avrei retto il peso dei suoi occhi azzurro-ghiaccio con i miei.
‘Ariel non voglio ingannarti, quindi devi credermi se ti dico che ti sto amando anche io, e che per te voglio solo il meglio.’

-pov esterno-
Il biondo si avvicinò alla ragazza con quasi la paura di sfiorarla. Poggiò una mano sul fianco di lei e la tirò a se. La bionda legò le braccia dietro al collo del biondo, per poi fissare le sue labbra. Lui si stava avvicinando, piano piano. ‘Ti sto amando Ariel Elisabeth Jhonson’ sussurrò ad un soffio dalle sue labbra. ‘Anche io Niall James Horan’ Poi le loro labbra si unirono in un dolce e lento bacio passionale.
I loro cuori battevano all’unisono, mentre le loro labbra premevano le une sulle altre, e le loro lingue danzavano rendendo il respiro corto.

-pov autrice-
Il biondo era seduto sulla sedia affianco al lettino d’ospedale dove dopo un mese era ancora sdraiata Ariel. La guardò triste con gli occhi pieni di amarezza. Se lui non fosse andato di fretta, non sarebbe successo.
Si alzò dalla sedia, fissò la ragazza e poi poggiò le sue labbra su quelle di lei, pallide.
Aveva lasciato un semplice bacio casto. Si diresse verso la porta e la aprì.
Stava per uscire quando sentì un sussurro dietro di sé. ‘Impossibile’ pensò. Non poteva essere stata Ariel. ‘Ehi.’ Di nuovo quel sussurrò, la stessa debole voce.
Si girò di scatto e si avvicinò al lettino della ragazza, e due grandi e bellissimi occhi grigio-azzurri guardarono i suoi. Sorrise spontaneamente.
Il biondo uscì dalla camera per chiamare l’azzurra e dopo averla avvertita andò a chiamare un medico.
Tiffany entrò nella stanza con le lacrime agli occhi e abbracciò piano la ragazza. Ariel abbozzò un debole sorriso. ‘Tif..’ sussurrò la bionda. ‘Oh Ariel, abbiamo temuto che non ti svegliassi più.’ ‘Anche Niall?’ sussurrò ancora la bionda. ‘Bhé sì è stato il suo taxi ad investirti.’ ‘Ma lui mi ama, me lo ha detto, e mi ha baciato.’ Sussurrò ancora alzando di poco il tono della voce.
‘Ariel no, voi due non vi conoscevate. Forse hai sognato tutto.’ In quel momento entrò in camera il medico che mandò fuori l’azzurra per visitare la paziente appena risvegliata.
Quindi Ariel aveva sognato. Non era successo nulla con Niall.
E se fosse stato un segno?
Se proprio il destino c’era di mezzo?
Toccava a Niall e Ariel scoprirlo.



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salve gente.
ecco l'ultimo capitolo della  FF.
che non era tanto atteso.vi chiederete e che finisce così?WTF?c'è un epilogo che posterò domani così capirete come è finita la storia.
mi farebbe piacere avere un vostro parere.
bhé che dire ancora?spero vi piaccia .
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Capitolo 7
*** epilogo. ***


Epilogo.

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-due mesi dopo il risveglio.

Niall e Ariel avevano perso tutti i contatti. E lei che aveva sognato così bene, quasi fosse reale.
E il biondo che si sentiva legato a quella ragazza? Bhé sta di fatto che quel giorno, quel giorno di metà luglio Ariel camminava per la strada di NY verso la pasticceria. Come aveva sognato, ma purtroppo non incontrò nessun biondo che le andò addosso. Nessun biondo che fosse Niall.
Era arrivata in pasticceria con una nota di tristezza, e di diverso dal suo sogno Buddy era presente.
Ma nonostante ciò il biondo che si presentò per  richiedere personalmente la bionda. E come aveva sognato il biondo richiese la torta che lei pur se sognando aveva preparato una volta.
Questa volta niente invito alla festa, niente Katie lasciata in palestra.
A Ariel fu solo detto di consegnarla alla villa One Direction, come l’aveva già lei precedentemente soprannominata.. Ma niente numero.
Il biondo la stava già amando con tutto se stesso, e Ariel si era innamorata di lui conoscendolo in un modo un po’ diverso.
Sarebbero stati la loro stessa polverina magica che gli avrebbe permesso di spiccare il volo. ‘Ariel’ chiamò il biondo quando incontrò la ragazza camminare per caso tra le strade di NY. ‘Niall’ sorrise lei guardandolo.
Come se un innata forza di attrazione li stesse unendo in quel momento.
Il biondo si avvicinò alla bionda, finché i loro corpi non si sfiorarono.
Horan chinò il capo per raggiungere le labbra della ragazza, che non appena sentì il contatto con le labbra di lui chiuse gli occhi per assaporare con tutto il corpo quelle emozioni che la sua mente aveva elaborato.
Il fiato che cominciava a farsi corto, il cuore battere come un tamburo, e le farfalle impazzite sotto effetto di sostanze stupefacenti nel suo stomaco.

-due anni dopo.

‘E così è come ci siamo incontrati e innamorati.’ Concluse Niall stringendo la mano di Ariel sotto l’occhio della presentatrice del programma
‘Thé e pasticcini con Scarlett’ Il nome del programma faceva un po’ ridere i due e il resto della band.
‘Ora avete intenzione di andare a convivere?’ domandò la presentatrice. ‘Verrà a vivere con me a casa One Direction e d’ora in poi nulla la porterà via da me.’ Poi guardò Louis. ‘Sarà la nostra parrucchiera personale.’ Sorrise raggiante giocando con una ciocca di capelli dell’azzurra.
‘Anche lei si traferirà da noi.’ Continuò poi. Sorrisero tutti insieme. Tutto quello splendore in una sola volta.
‘Progetti futuri?’ domandò ancora. ‘Sicuramente c’è già qualcosa che rappresenta il nostro futuro, però lo lascio dire a Liam, so che ci tiene e ne è entusiasta.’ Sorrise raggiante il biondo.
‘Diventeremo zii della piccola Melody.’ Urlò esaltato il castano e cominciando ad esultare gli altri. ‘Oh ma è meraviglioso, congratulazioni.’ Sorrise la conduttrice. ‘Bene ed ora vi salutiamo, ci vediamo domani alla stessa ora da Thè e pasticcini con Scarlett, che sono io!’ I ragazzi avevano un odio profondo verso quello slogan.
Lasciarono lo studio il più rapidamente possibile. ‘Ora sanno praticamente tutto.’ ‘C’è ancora una cosa che non sanno.’ ‘Cosa?’ Chiese stupita la bionda guardando tutti i ragazzi. ‘Vedrai ‘ sussurrò il biondo per poi scendere dalla macchina e correre via.
‘Ma dove va?’ ‘Fai meno domande e scendi!’ La incitò Zayn per poi ridere dolcemente. La bionda scese e davanti a se trovò un viale decorato da petali di rosa.
‘Segui le rose!’ Le indicò Liam e la ragazza sparì dopo aver girato l’angolo.  Trovò un Niall Horan inginocchiato.
‘Ti amo Ariel Elisabeth Jhonson, vuoi sposarmi?’ La ragazza portò le mani sulla bocca e indietreggiò basita.
‘Si Niall James Horan ti sposo, e ti amo.’ James con gli occhi lucidi le infilò l’anello, poi la prese tra le braccia e unì le loro labbra in un bacio che provocava quel vortice indefinibile di emozioni.



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salve gente.
ecco la storia è finita  capitolo della  FF.
mi farebbe piacere avere un vostro parere.
bhé che dire ancora?spero vi sia piaciuta .
grazie a chi l'ha recensita o messa in una delle tre categorie.
recensite c:
Ales.

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